Gruppo Hera ha diffuso questo post
Co-creatore di HCE, la Scienza delle interazioni umane. Consulente, Autore, Performer. Info per collaborazioni, formazione aziendale e consulenze: [email protected] (no messaggi, grazie).
Quello che è evidente, e che è emerso dall’interessantissimo workshop di #heracademy organizzato da Gruppo Hera al quale ero invitato, e durante il quale ho potuto chiacchierare con molti di voi, è che per gestire l’imprevedibilità serve un cervello allenato. Non ci sono scorciatoie: la preparazione è tutto. Se il cervello lavora a un costante allargamento della zona di comfort (che è cosa molto diversa da “uscire dalla zona di comfort”, per carità), allora sarà più propenso a ricalcolare in fretta le nuove traiettorie richieste dagli imprevisti di percorso. C’è di più: per allenarsi in questo senso, dobbiamo anche (dovremmo) circondarci di persone e partner professionali che, per così dire, pratichino lo stesso “sport”: persone che abbiano a loro volta un cervello allenato, che sostengano i nostri cambiamenti, che lavorino come noi su sinapsi nervose sempre pronte allo scatto… e partner professionali che siano pronti a questa incredibile flessibilità, sempre più richiesta dal contesto industriale. Che dire, quindi: grazie di cuore a Gruppo Hera e a Heracademy per l’opportunità, per gli autorevoli relatori che ha portato sul palco e per gli spunti (e un po’ di sana ansia) con i quali sono tornato a casa, perché se è vero che non possiamo prevedere l’imprevedibile, è pur vero che possiamo prevedere che l’imprevedibile accadrà, e quindi prepararci per quel momento.