0 valutazioniIl 0% ha trovato utile questo documento (0 voti) 2K visualizzazioni84 pagineRadio Elettronica 1980 01
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NOME E COGNOME
INDIRIZz0
IITA—_—@ I»
Tra le lettere che perverranno al giorale
verranno scelte ¢ pubblicate quelle relative ad
argomenti di interesse generale. In queste colonne
Tuna selezione della posta gid pervenuta
WI balun
ma cos’é
Ho costruito con sucesso Vantenna il cui proget-
to avete pubblicato anno scorso. Letteralmente co-
piando in pratica i vostri ottimi disegni ho realizzato
un sistema per vedere le tivit libere che ha migliora-
to la visione almeno del 50%, e con poca spesa. Ora
pero vorrei chiedervi come posso fare per calcolare
la lunghezza del balun e... (omissis).
Marco Frugiuele - Marsala
I termine balun, deriva dall’unione delle prime
sillabe dei seguenti termini: BALANCED ¢ UNBA-
LANCED. Gia si & detio quanto sia importante adat-
tare Pimpedenza dell’antenna con quella del cavo
coassiale a cui essa & collegata. Cid viene accurata-
mente calcolato da ciascun costruttore di antenne per-
ché Vimpedenza & un parametro che decisamente in-
fluisce sulla ricezione di determinati gruppi di ca-
nali_televisi
Ladattamento dell’impedenza caratteristica del-
Vantenna con quella del cavo coassiale di discesa TV,
viene fatto 0 con uno spezzone di cavo coassiale 0
con una piattina, ripiegata a U, la cui impedenza &
di 300 ohm.
11 calcolo della lunghezza della piattina, che & la
pid usata, che costituisce il Balun dell’antenna, si
esegue nel seguente mod
lunghezza del filo (piattina bipolare da 300 ohm)
in em;
Z = coefficiente correttivo il cui valore & di 0,58+
0,66;
W = lunghezza d’onda media espressa in om.
ZxW
L
2
Esempio: Si vuol caleolare la lunghezza del Ba-
lun diuna antenna, avente il dipolo ripiegato, con
Vimpedenza di 300 ohm, da collegare ai morsetti del-
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UK 414 W
Questo dispositivo, consiste di un
complesso di resistenze commutabili,
dalla potenza di 1/3 di W, e dal valore,
tra i terminali esterni, selezionabile tra
5 aed 1 Ma. Grazie alla particolare
concezione tecnica, il fattore induttivo
ario é ridottissimo, cosi come la
capacita in gioco,
I box UK 414 W, serve quindi
altrettanto bene al professionista della
riparazione, cosi come a chi progetta
circuiti elettronici, sia per diletto che
come esercizio continuo della
disciplina.
Con il box UK 414 W, si possono.
verificare i risultati dei’ calcoli, si pud
riscontrare leffetto pratico che ha un
dato valore resistivo in circuito, si
possono compiere esperienze e
rintracciare dei valori-guida.
Raramente, con un costo cosi limitato
si puo acquistare un dispositivo tanto
utile...
—_@= ll _
Vantenna stessa. La lunghezza d’onda per la quale
Vantenna @ stata costruita & relativa al canale 52 che
presenta una lunghezza d’onda media di cm 420.
0,6x420
L = ——— = 126 om
2
Indicatore
stati logici
w€ per introdurmi a questa affascinante elettro-
nica dei calcolatori elettronici non posso certo prima
stare @ studiare un'altra lingua. Poi mi fa rabbia
saper addirittura montare i circuiti senza sapere come
diavolo funzionano.
Adele S. Patti - Firenze
Purtroppo per tutti noi I'inglese (questa la lin-
gua cui la letttice si riferisce) & necessario quando
si voglia penetrate di pid i segreti della moderna elet-
tronica digitale. Diciamo subito perd due cose: innan-
zitutto Vinglese tecnico 2 semplice e di non troppi vo-
caboli; infine esistono da noi ormai buoni libri in ita-
6/206
2n705255 0
‘ie
»
jo sv
2A7ORESIOS @
‘mile
liano. Per le tue domande sui circuiti indicatori ri-
portiamo infatti un brano da « Circuiti dell’elettro-
nica digitale », editore Muzio che ¢ un buon piccolo
testo per le prime nozioni sulla digitelettronica.
Lo stato logico di una porta (L Low ten-
sione nulla; H high tensione) si pud rendere
visibile con un circuito indicatore.
Il fattore di carico di uscita (fan-out) di un circui:
to logico da il numero di ingressi collegabili all’usci
ta del circuito logico. Fan-out 10 significa che con
una uscita si possono pilotare altre dieci porte. Tut-
tavia per rendere visibile la condizione statica di
una uscita di una porta, non si pud usare semplice-mente una lampadina da 6 V 0 un diodo luminescen-
te. Una lampadina da 6 Vo un diodo luminescente
richiedono circa da 20 a 50 mA per il loro funzio-
namento, ma una uscita di porta non pud venire co-
si sovraccaricata. Percid dobbiamo inserire un_tran-
sistore commutatore (per esempio 2 N 706, BSY 95
© simile) che viene pilotato da un segnale. Ora la
corrente & sufliciente ad azionare una lampadina da
6 V 0 un diodo luminescente.
L’architetto
elettronico
Mi sembra cost di lavorare e studiare per niente
dato che la calcolatrice risolve subito la tangente
il calcolatore come se fosse niente progetta tutto. So-
no cinque anni ormai e ora che debbo pure trovare
lavoro non so come fare.
Roberto Clericetti - Ravenna
E un po’ esagerato preoccuparsi perché nel suo
campo pullulano gli studi di engineering, cio’ di pro-
gettazione. I] fatto che le macchine elettroniche, sem-
pre pit sofisticate, aiutino a risolvere calcoli com
plessi deve a nostro parere essere considerato positi-
vo. Abbiamo avuto modo di vedere (a Torino, Salo-
ne della Tecnica) un sistema che addirittura disegna
automaticamente un edificio; notizia che dovrebbe in-
teressarla come studente d’architettura. Ma attenzio-
ne: il sistema abbisogna, come & naturale, di un input
digitale o grafico e indovini lei chi mai pud corretta-
mente darlo se non un programmatore che conosca la
architettura. Per maggiori informazioni_sull’argomen-
to pud essere contattata la Hewlett Packard. Percid..
‘meno paure sul futuro e, se mai, impariamo a pro-
grammare.
Cas, Post. 111
BEPA)2=
DESIO (MI)
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'BK-001 BATTERY LEVEL 6 V
Sk-ove BATTERY LEVEL #2
kot BATTERY LEVEL 24 V
Indicator di cariea per sccumuletor a stato solide, Visualizza
{stato dello batten mediante. raveensione_ ae led: verde,
‘Diallo, attensione: fed rosso. pericolo L000
‘Bk.008 STOP RAT
Bortizzstore.eletonico ad wltrasuoni. Disposiive lettronico
‘che nen ueside 1 top! me il disturba al punto ci Impede Toro
fa'rigiteazione. Ares protata 70 ma, Potenza di emissione: 14
watt rms. Frequenca regolabile de 10 KHz a 30 KH2” Peso T kg,
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Je radio libere il mixer costitui-
sce il cuore dellintero impianto;
attraverso esso i suoni provenienti
dalle varie sorgenti vengono oppor-
tunamente dosati, mescolati e invi
ti a quello che potrebbe essere un
amplificatore o un trasmettitore. Ol-
tre a evitare stacchi bruschi tra un
pezzo musicale e un altro, questo
apparecchio permette di poter so-
vrapporre pitt suoni, come per esem-
pio avviene in un commento par-
ato con sottofondo musicale, Ca-
ratteristica molto importante di o-
gni mixer @ il numero delle entrate
presenti, dal momento che da esso
deriva la capacita di miscelare pitt
sorgenti possibili, Nel nostro caso
questo numero non & fisso, poiché
pud essere ampliato anche in un
secondo tempo senza apportare mo-
difiche sostanziali al resto dell’ap-
36
parecchio. Inoltre & presente un di
spositivo di preascolto, il quale am-
plifica in una cuffia i segnalipre-
senti sui vari ingressi anche se non
sono ancora stati miscelati con al-
tri. Praticamente si ha la possibilita
di sapere lesatto istante in cui ini-
zia un brano in modo da mescolar-
lo al precedente nel giusto istante.
Lo schema elettrico
Lo schema generale pud essere
so in cinque blocchi: gli stadi
preamplificatori, la sezione di mic
scelazione, il booster duscita, l'am-
plificatore del preascolto e l'alimen-
tatore. I segnali presenti sui vari
ingressi vengono applicati ai poten-
ziometri del volume dopo essere
stati eventualmente preamplificati.
Da questi, tramite delle resistenze,
vengono messi in parallelo e invia-ti al booster d’uscita, che li ampli-
fica ulteriormente alfinché possano
pilotare ogni possibile apparecchia-
tura esterna. Ai capi dei potenzio-
metri i vari segnali vengono pure
mandati, tramite un commutatore,
all’amplificatore per cuffia che svol-
gera la funzione di monitor per le
varie entrate, Il tutto naturalmente
dovra essere alimentato tramite un.
alimentatore stabilizzato con un'ot-
tima filtratura, dal momento che
questo genere di apparecchi & e
stremamente sensibile ai ronzii
1 preamplificatori sono di due ti-
pi: quelli per puntina magnetica di
giradischi, e quelli per microfono.
I primi hanno una sensibilita di
circa 4mV e sono equalizzati se-
condo le norme R.I.A.A. Bisogna in-
fatti considerare che in fase di re-
gistrazione i dischi non vengono in-
cisi allo stesso livello per tutte le
frequenze della banda audio, poi-
ché esistono delle precise limitazio-
ni dal punto di vista fisico. Se tutte
le frequenze fossero incise linear
mente ci sarebbe una variazione di
ampiezza del solco d’incisione di
1024 a 1 per le dieci ottave che
si inseriscono tra 20 Hz e 20 KHz.
Cid sarebbe molto poco pratico sia
per il rapporto segnale/rumore, sia
per la grandezza del passo della spi-
rale formata dal solco del disco.
Per ovviare a questi inconvenienti
si attenuano le frequenze basse ¢
si esaltano quelle alte in fase di re-
gistrazione, Naturalmente per otte-
nere una risposta in frequenza piat-
ta in riproduzione occorrera fare
una operazione inversa. La curva di
equalizzazione universalmente adot-
tata ¢ quella della R.I.A.A. (Record
Industry Association of America
Associazione Americana delle In-
dustrie Discografiche), la quale
prende come punto di riferimento la
frequenza di 1 KHz, dove la varia-
8
Deck
Cuttia
Alimeta-
zione di ampiezza ® 0, mentre Ie
frequenze inferiori sono via via at-
tenuate fino ad arrivare a —19,3
4B a 20 Hz; al contrario le frequen-
ze pit alte sono esaltate in maniera
graduale per giungere a 20 KHz
con una risposta di +19,6 dB. E
molto importante che il filtro con
la risposta inversa presente nel pre-
amplificatore segua con la ma;
precisione possibile questa curva,
‘Schema a biocchi d! uno solo dei canall
Pa Booster
poiché da cid dipende Ia resa in fe-
delta di tutti i sistemi audio. Le
testine piezoelettriche (a cristallo)
privilegiano le basse frequenze e
tagliano Ie alte, svolgendo gia in
questo modo Ia’ funzione di equa-
lizzatori. Queste testine inoltre for-
niscono una tensione di circa 0,5 V,
in modo da non necessitare di pre.
amplificazione ¢ di equalizzazione;
di conseguenza va bene una entra-
a
220v
Lo stadio alimentatore, semplicissimo.ta per registratore o sintonizzatore.
Il preamplificatore & realizzato
con V'integrato LM381, il quale &
costituito da due amplificatori del
tutto indipendenti, espressamente
progettati per I’amplificazione di se~
gnali a basso livello in applicazioni
8 basso rumore. Di conseguenza o-
gni integraio & gid stereofonico ¢
ha bisogno di un limitato numero di
componenti esterni passivi. Attra-
verso C3 il segnale proveniente da
una puntina magnetica viene appli-
cato all’integrato il quale, oltre ad
amplificarlo, provvede ad_equaliz-
zarlo mediante la rete R5-C6-R6-
C7; C4 determina il limite inferio-
re della banda passante, mentre il
guadagno & dato dall’equazione
RO+R3
Il segnale amplificato
RS
presente sui piedini 7 ¢ 8 dell’in-
tegrato viene mandato mediante C8
ai potenziometri ¢ al preascolto.
La sezione preamplificatrice per
microfoni & invece realizzata con
un transistor montato secondo la
configurazione di controreazion
anche in questo caso il segnale pre~
sente sul collettore attraverso C10
® inviato ai potenziometri e al pre-
ascolto. Per otlenere un ascolto ste-
reo occorrer’t naturalmente fare il
circuito doppio. Sorgenti come un
registratore, un sintonizzatore 0 un
preamplificatore esterno hanno ten-
sioni di uscita abbastanza elevate
da non necessitare una preamplifi-
cazione, dunque sono applicate di-
rettamente ai capi dei potenziome-
tri, tramite i quali 2 possibile dosa-
re opportunamente il volume di cia~
scun segnale. Alla loro uscita sono
presenti le resistenze R11, R12,
R13 dopo le quali tutti i segnali so-
no posti in parallelo e miscelati.
Come si pud notare dallo schema
a blocchi il circuito & ripetitivo per
ogni potenziometro, e si pud por-
1 circuito dello stacio
preampiiicatore microtonico:
‘Solo un canale.‘Stadio preampiiticatore per puntine: solo un canale
re in parallelo il numero di entra-
te che si desidera, facendo soltan-
to attenzione che, se il segnale &
generato da una puntina o da un
microfono occorrerd interporre il
rispettivo stadio preamplificatore,
mentre se proviene da un registra
tore © simili potra essere diretta-
mente inviato al potenziometro.
Da qui, dopo P4 che regola il
volume generale, viene ulteriormen-
te amplificato dal booster d’uscita
donde ® pronto per andare in una
unit di potenza audio o in un tra-
smettitore, dopo essere passato e-
ventualmente attraverso uno stadio
di controllo toni o meglio attraver-
50. un equalizzatore. Il booster &
del tutto simile al preamplificatore
per puntina se non per la mancan-
za della rete di equalizzazione. Il
tipo di polarizzazione infatti & i
medesimo, dove il guadagno & dato
dal rapporto R16/R15, ¢ la frequen-
za di taglio inferiore viene ricavata
Dalle
genil
Al preascolto
Sezione miscelatrice; i potenziometr! sono doppl.
cuttiate.
BIT
Schema dellampiiticatore
‘del preascotto.
01
dall’equazione
6,14XRIIXCI1
L'amplificatore per i monitorag-
gio in cuffia & costituito da un tran-
sistor alla cui base sono presenti i
segnali applicati ai capi di ciascun
potenziometro e selezionati da un
commutatore che avra lo stesso nu-
mero di posizioni quante saranno
le entrate del mixer. Anche questo
stadio dovrd essere doppio per ot-
tenere un ascolto stereofonic
L’alimentatore & realizzato con
tun solo integrato a cui viene ap-
plicata la tensione raddrizzata dal
ponte di diodi e alla sua uscita la
ritroviamo perfettamente continua
e stabilizzata.
Oltre al numero delle entrate
ud essere variata pure la loro com-
binazione; per esempio per una di
scoteca di tipo medio sono suffi-
nti 2 entrate per giradischi, 2
entrate per registratori e una en-
trata per microfono, il tutto natu-
ralmente stereo.
Lo stadio di preascolto pud an-
che essere omesso senza influenza-
re minimamente il funzionamento
dell’apparecchio.
Il montaggio
Per ottenere una intercambiabi
lita tra di loro non monteremo i
vari moduli su di una unica baset-
ta, ma si realizzeré un circuito stam-
pato per ogni entrata. Non & ne-
pal
misce- 2
latrice
cessario usare basette di vetronite
ma va ugualmente bene della nor-
male bachelite. Se si effettuera il
metodo di incisione mediante in-
chiostratura bisognera stare atten-
ti affinché non si formino dei con-
tatti tra le piazzole adiacenti dei
piedini degli integrati dal momen-
to che queste sono molto ravvicina-
te fra di loro. Prima della saldatu-
ra conviene ravvivare il rame del-
le basette se questo si @ ricoperto
di-uno strato di ossido; & sufficiente
Booster duscita; un solo canale.
dare una leggera passata con della
carta vetrata. Oltre a fare attenzio-
ne alla polarita dei condensatori e-
lettrolitici & necessario assicurarsi
che il loro voltaggio massimo sia
quello richiesto 0 anche uno supe-
riore, ma non pid piccolo per evi-
tare di distruggerli.
Se si desiderassero delle presta-
zioni migliorate per quanto riguar-
da il rapporto segnale/rumore bi
sognerebbe impiegare delle resisten-
ze-a film di metallo, comunque del-
aIl montaggio
Lob hor.,
1 ge | ele
cur, 8.9.8 FB Gare
47 Kohm
100 Kohm
1 Kohm
10 Kohm
820 Kohm
82 Kohm
47 Kohm
1 Kohm
10 Kohm.
bite Tt
|
nD
26.0 9 O-clup
our
R10 = 150 ohm
Rit = 33 Kohm
RI2 = 35 Kohm
R13 = 33 Kohm
Ri = 27 Kohm
RIS = 22 Kohm
R16 = 220 Kohm
RI7 = 470 Kohm
R18 = 1 Kohm
°
G1 stampati che sono necessari
per realizzare il progetto
€ relativa disposizione dei component
47 ohm
= 2,2 Kohm
1.000 LF 50 VL
100 uF 35 VL.
1 uF 16 VL
10 uF 16 VL
100 KpF
3,9 KpF
1 KpF
Ie normali resistenze danno dei ri-
sultati pit che soddisfacenti. Per
evitare una possibile bruciatura de-
ali integrati & necessario, oltre a
controllare Ia loro polariti, fare u-
so degli appositi zoccoli; con que-
sta. modica spesa si risparmiano
migliaia di lire,
Nel saldare i componenti si se-
gue ill seguente ordine: prima gli
zoccoli ¢ le resistenze, poi i con-
densatori ceramici, quelli elettroli-
tici e infine eventuali transistors.
Anche nella saldatura occorre sta:
2
re attenti che non si formino dei
ponti di stagno tra piste adiacenti,
specialmente con gli integrati. Se-
parate dalle basette dei preamplifi-
catori vi sono quelle dell’alimenta-
tore e del preascolto, per le quali
valgono le stesse raccomandazioni
fatte precedentemente. I potenzio-
metri sono montati tramite viti al
contenitore ¢ collegati agli stam-
pati mediante cavetti schermati; a
oro sono collegate direttamente le
resistenze RU, R12, R13. T poten-
ziometri devono essere doppi per i
due canali stereofonici, ma posso-
no essere indifferentemente quelli
classici a rotazione o quelli piit mo-
derni a slitta, Questi ultimi hanno
il pregio di una maggiore. mano-
vyrabilita ma per contro sono costo-
si ¢ richiedono la realizzazione di
fessure sul contenitore, abbastanza
impegnative da farsi se non si ha
a disposizione una fresa per lamie-
re. In mancanza di questa Vunico
sistema per ottenere delle fessure
& quello di praticare una serie di
fori con un trapano vicini fra diC8 = 10 uF
C9 = 5 pF 16 VL
C10 = 10 pF 16 VL
CI = 10 pF 16 VL
C12 = 10 pF 16 VL
C13 = 100 KpF
Ci4 = 47 uF 16 VE
C15 = 2,2 uF 16 VL
C16 = 100 KpF
WA 7824
1C2 = LM 381
C3 = LM 381
BC 209 b
D1 = diodo led
RSI = ponte 80 V, 1A
Ti = trasformatore:
primario 220V
secondario 24V, 0,54
S1 = interruttore
commutatore 2 vie
(vedi testo)
s2
loro € poi con una lima asportare
Ie rugosita, cercando di ottenere un
taglio il pitt diritto possibile. Veda
ora il costruttore quale tipo di po-
tenziometri scegliere, non dimenti-
cando che quelli a slitta fanno mol-
to pitt « professionale »,
Il contenitore deve essere inte-
ramente in materiale metallico (ab-
biamo usato un Ganzerli) allo sco-
po di minimizzare il ronzio. A que-
sto punto subentra un fattore mol-
to importante per quanto riguarda
il ronzio, ed @ la filatura interna
dellapparecchio. Innanzi tutto il
trasformatore di alimentazione de-
ve essere collocato il pit possibile
ontano dalle prese d’entrata e da-
gli stadi_preamplificatori, affinché
non captino il campo magnetico
prodotio da questo; poi tutti i col-
Jegamenti interni, a parte l’alimen-
tazione, devono essere fatti con ca-
vetto schermato. La massa_delle
prese d’entrata deve essere isolata
dalla carcassa metallica del conte-
nitore e collegata unicamente alla
calza che costituisce lo schermo del
cavetto; questa dall’altro capo & sal-
data sulla presa di massa del cit-
cuito stampato, e qui, tramite le vi-
ti di fissaggio, viene finalmente col-
legata al contenitore. Sempre per
minimizzare Veffetto dei campi ma-
gnetici prodotti dai fili percorsi da
corrente alternata occorrera_ritor-
cere su se stessi sia i due fili che
vanno al primario del trasformato-
re, i quali passano anche per 'in-
terruttore S1, sia quelli che colle-
gano il secondario al ponte di
di,Fite 2 poco tempo fa gi ampli
ficatori per i ripetitori TV ve-
nivano realizzati in forma di at
plificatori accordati su un determi
nato canale; cid per poter avere un
guadagno di potenza molto eleva-
to, Attualmente ci si sta invece o-
rientando su amplificatori a larga
banda, e cid in quanto, essendo que-
sti amplificatori in genere, installa-
ti in Iuoghi poco accessibili, in ca-
so di un eventuale guasto, Pesecu-
zione a larga banda permetterebbe
una loro pit rapida sostituzione.
II BLW 98 consente appunto di
realizzare amplificatori UHF a lar-
ga banda ultralineari. L’amplifica
tore descritto copre le bande UHF
TV IV e V complete. In questo
amplificatore, il BLW 98 lavora in
classe A.
Questo transistore deve conside-
rarsi il successore del BLX 98 dal
quale si differenzia per avere un
guadagno in potenza pitt elevato
(6,9 dB) e una potenza di uscita di
circa 3,8 W (picco-sincronismo) ad
un livello di intermodulazione di
—60 dB (misurato con il sistema
delle tre frequenze)
Le condizioni di lavoro in clas-
“4fa cura di ALBERTO MAGRONE
\ Un progetto professionale
dedicato ai lettori esperti
in alta e altissima frequenza.
Frequenze televisive
470-860 MHz,
potenza uscita 3,8 W.
se A del BLW 98 sono le seguenti
ve Sey
Te 850 mA
Nelle figure 1, 2 ¢ 3 @ riportato,
in funzione della potenza, l’anda-
meal:
1) del guadagno in potenza
2) dell’impedenza d’ingresso (com-
arga anda ponent in serie)
3) dell’impedenza di carico (com-
ponenti in parallelo).
Le reti di uscita
e di ingresso
La rete di uscita, di cui in fig. 5
2 riportato un circuito equivalente,
deve essere realizzata con il rame
della piastra del circuito stampato;
(fibra di vetro PTFE; valore del
dielettrico (€2) = 2,74).
Per evitare di dover tagliare i
terminali di base e di collettore del
transistore, le reti_rispettivamente
di ingresso e di uscita « iniziano »
con una strip-line (striscetta ricava-
ta dal rame del circuito stampato)
Jarga 6 mm, lunga 10 mm.
La resistenza caratteristica di
queste stripline & dell’ordine dei
40 2.
Per ottenere il migliore adatta-
6Fig.
= 20,3 pF
ae
t Fig. 5
ety Yavaion! dl guadagno a poonca esr)
EHST] con la reauonca: Sopra: tiouls eguivalunte 2 ingrosso
- del ransisor. In basso eguratente a woclia
4 Nola pagina accanto 2 Ingrosso 0 corice:
Poy Vee 291, fe 80m
4
Cy 0.93nH
co 8
HAH
RH 123.0
1
a0 360 bo
oe fie) tT
Fie. 4
mento, la capacitt di uscita del
transistore unitamente all’induttan-
za costituita dalla bobina di arresto
RF (choke) di collettore viene fat-
ta risuonare sulla frequenza centra-
le della banda passante (470 + 860
MHz).
La bobina di arresto & stata rea-
lizzata sotto forma di « strip-line »,
larga 2 mm; per motivi pratici &
stata collegata alla linea di trasmis-
sione principale alla distanza di 3
mm dallo spigolo del transistore.
Per cid che riguarda la rete d'in-
gresso, di cui in fig. 4 & riportato
un circuito equivalente si deve te-
ner presente che nella banda di
frequenza compresa tra 470 e 860
MHz, il guadagno in potenza del
BLW 98 decresce nella misura di
circa 5 4B per ottava. Dimensionan-
Fig 6
delampiiticatore UHF
Targa bande
Sake Re,
eR 500typical volves
150mA
Kenn osv ;
impedance (Series components)
load impedance (parallel components)
lorsus frequency
rt (a)
Ce (oA)
00
— f(s)
do opportunamente la rete d’in-
‘gresso & perd possibile ridurre con-
siderevolmente questa variazione ©
mantenere nello stesso tempo un
ragionevole guadagno intorno a 860
MHz.
Realizzazione pratica
dell’amplificatore
Fin qui abbiamo presentato som-
mariamente i dati essenziali che s0-
no alla base del progetto di un so-
lo amplificatore a larga banda im-
Circuito por la
polarizzazione
diuna soziono
della matrice sia par
Nella figura, la prima colonna contie-
ne quattro « 1 »; il corrispondente bit
nel byte di controllo parita & messo
a «0»,
Con questo metodo, la precisione
con cui gli errori vengono rivelati (0,
in altri termini, la probabilit& che un
errore passi inosservato) dipende dal-
Ia Tunghezza del blocco o gruppo di
byte relativo al byte di controlto. Mag-
giore & il numero dei byte, maggiore
8 Ia probabilitt che ci siano due cel
Te guaste in una stessa colonna,
3) CONTROLLO DI PARITA
INCROCIATO,
La combinazione dei due metodi
precedenti, cio luso del nono bit per
ciascun byte e del byte di controllo
per ciascun gruppo, permette di rag-
giungere due importanti risultati
a) correzione automatica dell'errore
di un singolo bit in un bloc
b) ulteriore riduzione della probabi
Jita che una coppia di errori non
venga rivelata.
Per chiarire meglio il punto a), no-
tiamo che finora si & parlato di rivela-
zione, ma non di correzione degli er-
rori, In altri termini, di fronte ad un
errore la macchina & solamente in gra
do di richiedere Vintervento dell'vo
mo. La correzione di un errore, inve-
7hai
tutti i numeri
di
RadioElettronica
In ogni fascicolo tanti proget-
{i interessanti per il tuo mera-
viglioso hobby: é un peccato
non avere la collezione com-
pleta a disposizionel
un fascicolo ar-
retrato basta scrivere Invian-
do Lit. 1.500 a RadioElettroni-
ca, Etl, via Carlo Alberto 65,
Torino.
ce, comporta la capaciti di prosegui-
tein ogni caso le claborazioni. Per
vedere come questo pud avvenite, si
facia riferimento alla figura b, Se si
guasta la cella indicata con la X, ri-
sultera ertato sia uno dei controlli di
parita orizzontali (quello relativo al
quarto byte dall'alto), sia il terzo bit
del controllo di parita verticale. Rit-
nendo le due informazioni (errore sul
la quarta riga, errore sulla terza ci
lonna) si ottiene la posizione esatta del
Dit in errore; quindi 2 possibile cor-
reggerlo (cambiandolo in « 0» se era
a «1» e viceversa),
Due errori nello stesso gruppo sae
ranno sempre rivelati, ma non corret-
ti, Ben quattro errori, purché localiz-
zati ai vertici dium rettangolo come
in figura i, sono nevessari per
hare il sistema di controllo.
Hi controllo di parita incrociato
tuttavia talmente complesso. da non
essere quasi mai usato per la memo-
ria principele, che ha un'alta alfida
bilita. £ molto utile invece per bloc-
chi di informazioni letti o scrtti in
altri modi (es.: dar nastro. magnetico,
© da un Tinea di trasmissione sogget-
ta a disturbi elettromagnetici); in tat
i casi, ciot, in cui Ia probabilith di
errori & piuttosto alta ed il tempo ne-
cessario per accedere alle informazio-
ni 8 comunue talmente lungo da far
appatire piccolo il tempo richiesto dal-
Tresecuzione delle procedure di con
trolloA L'AQUILA
8-9 marzo 1980
2°? MOSTRA MERCATO
del’ ELETTRONICA
Nei locali dell’Istituto Professionale di Stato
per I’Industria e |’Artigianato
CONTRADA PINETA SIGNORINI - L'AQUILA
L’INGRESSO E GRATUITO
eoeo 0
Le Ditte interessate all’Esposizione e alla vendita,
possono rivolgersi alla Segreteria dell’Istituto
dalle ore 8,30 alle ore 13,30.
Tel. (0862) 22.112
@eo@eoe eoeoeecto
Mini snooze
elettronico
dl ETTORE ORESTE
Unies i ean oeciamo
ogni dieci_minuti, pud essere
molto utile per chi 2 duro a lasciare
Morfeo la mattina: ® vero che siamo
in pieno inverno ma se dobbiamo ar-
rivate in orario a scuola o al lavoro
B necessario non perdere tempo. Le
sveglie tradizionali dopo un po’ smet-
fono di suonare; quelle di tipo mil
tare sono troppo violente. Ecco allora
tuna proposta intermedia. In aggiunta
alle sveglia classica un circuito elet-
tronico che emette ogni dieci minuti
un. stono specialissimo continuo che
possiamo anche fermare con un pul-
sante ma che tornerd a insistere dopo
altri dieci minuti e cos) via allinfni-
to... II progetto viene proposto dal
lettore di cui alla firma: proviamo a
farlo noi tutti. Lasciamo dunque la
6
parola al progettista
Potremo definire il progetto Snooze
clettronico per sveglie tradizionali. Ad
e880 sono giunto considerando che, in
fondo, Vaspetto pitt simpatico di una
sveglia digitale & costituito da due
motivi
1) che essa suona_ininterrottamente
finché non si interviene. manual-
‘mente; cosa che le sveglie mecca:
hniche, per la Toro natura, non pos-
sono Fare.
2) che la si pud bloccare temporanca-
mente ed essere sicuri che, trascor-
si nove minuti, tornerd puntuale @
destarci
A parte questi due punti, le sveglie
meccaniche non hanno molto da in-
vidiare alle sorelle digitali. Quest’ul-
time, infatti, offrono una precisione
=<)—_——
eronometrica non molto superiore a
quella di una meccanica ben regolata
Jn pid necessitano dell’alimentazione
dalla rete elettrica, ¢ se questa viene
‘a mancare, addio sveglia.
Quelle a molla non hanno tali in-
convenienti e possono funzionare tran-
quillamente in luoghi_sprovvisti
CAL
Occotre poi considerare che, nono-
stante le sveglie digitali abbiano avu:
to grande diffusione in questi ultimi
tempi, sono ancora moltissimi coloro
che si servono di sveglie di tipo tra
dizionale,
‘A tutti costoro, € @ quanti vorran-
no intraprenderne il montaggio, & de-
dicato questo mio progetto Te cui ca
ratteristiche sono:
Dimensione in mm 142X72% 28Alimentazione mediante batteria a
9 Volt
Corrente assorbita 0,6 mA a riposo
3,7 mA in prea
1OmA inallarme
A queste caratteristiche che eviden-
ziano dimensioni di ingombro conte-
nnute e lunga durata della batteria, oc-
correva aggiungere poi quelle di bas-
s0 costo ealizzativo, facile reperibi
del materiale, sicuro funzionamen-
to.
Se sono riuscito nellintento lascio
4 Voi giudicarlo, mentre passo senz'al-
tro alla descrizione del funzionamen-
to, facendo riferimento allo schema
clettico su cui sono pure riportate le
ceondizioni logiche che si hanno in sta-
(0 i riposo.
Le due porte NAND, PI e P2, for-
‘mano un oscillatore a frequenza acu-
stica determinata dalla capacita CI ©
dalla resistenza RI.
Con i valori riportati dovrebbe ag-
girarsi intorno ai 500-600 Hz.
Liamplificazione di tali oscillacioni
viene affidata al transistor TRI, al cui
collettore & collegato un piccolo tra-
sformatore interstadio di B.F, Questo
componente pud facilmente essere re
cuperato da una vecchia radiolina ta
scabile, o essere acquistato per poche
lire sui banchi di materiale surplus,
oppure lo si pud sostituire con uno di
quelli di tipo toroidale usati abbon-
dantemente nelle schede dei calcola-
tori, anch’esse sempre presenti nel sur-
L’importante & che il rapporto
dei due avvolgimenti sia di 1:4, 1:5 0
pil, € collegato come vedesi ello
schema, in salita, ovvero con Vavwol-
gimento a minore impedenza sul col-
lettore di TRI € quello a maggiore
spedenza ai capi del trasduttore a
custico.
Riguardo a questo elemento, io aver
vo usato inizialmente un auricolare
piezoelettrico. Poi, pensando che la
reperibilita. di tale’ componente potes-
se ereare dei problemi, ho provato @
sostituirlo, e senza riscontrare incon-
venienti, con una semplice capsula mi
crofonica di tipo piezoelettrico, facil-
‘mente reperibile (alla GBC costa me-
no di mille lire).
‘Con questo sistema si ha il vantag-
gio di un basso assorbimento di cor
rente, pur con un suono sufficiente-
mente penetrante da svegliare i pit
dormiglioni, ¢, inoltre, Io spazio oc-
6+8
cupato ne guadagna molio rispetto @
quello che avrebbe richiesto un alto-
parlante, anche dei pitt piccoli.
Owiamente, chi volesse usare un
piccolo altoparlante, potra farlo tran-
quillamente, collegandone i capi tra
il collettore e la linea positiva, al po-
sto del primario di TI, avendo Vav-
vertenza di porre in serie una_resi
stenza da 1015 ohm che limiti la
corrente in TRI
Tornando al nostro oscillatore, in
condizioni normali, ¢ ciot quando si
da tensione al circuito, non pud oscil-
lare © quindi nessun ‘suono vers
rmesso, poiché un terminale di ingres-
s0 della porta Pi & collegato all’usci-
ta della porta P4
Quest’ultima, assieme a P3, forma
tun bistabile la’ cui uscita (pin 10 di
P4) & forzatamente portata in condi-
zione logica 0 all’atto dell’accensione,
per la presenza di C2 collegato a
massa.
Possiamo poi notare la presenza di
un altro bistabile, questa volta forma-
to con due porte NOR, P6-P7, la cui
condizione logica risulta anch’essa for-
zata all’atto dell’accensione, per mez-
zo di C5 tra il terminale di uscita 11
€ la linea positiva.
In tale modo avremo assicurate le
seguenti condizioni logiche: condizio-
ne 0 sull'uscita 10 di P6, condizione
1 sull'uscita 4 di P5, condizione 0
sull'uscita 10 di Pa,
A questo punto, se un impulso po-
sitivo giunge all’ingresso 13 di P7,
Vuscita 10 di P6 si commuta istan:
6
taneamente in condizione 1 (il diodo
LED LDI ci evidenzia il fatto) e la
tensione presente carica C4 attraver-
so R6. Passato un certo tempo, allor-
ché C$ raggiunge un certo livello di
tensione, provoca un rapido cambi
mento di stato logico sull'uscita 4
P5 a cui & collegato tramite i diodi
DSI e DS2. Tali diodi determinano
il livello di soglia minimo per_man-
date in condizione 0 questa uscta
Un tale repentino cambiamento di
Stato logico sf traduce, in pratica, in
tun, impulso_negativo ‘che, applicato
all'ingresso 8 di P4 per mezzo di C
provoca T'immediata commutazione
del bistabile P5-P4 la cui uscita 10,
passando da 0 a 1, determina lime:
diata entrata in funzione dell’scilla
tore, con conseguente emissione sono-
ra.
‘A questo punto, se noi pigiamo il
pulsante P, oteniamo un duplice ef-
fetto; € commuta Tuscita 10dell'oscillatore, ¢ contemporaneamen-
te si provoca l'immediata scarica di
C4 attraverso il diodo DS3
Tuttavia, Tuscita 10 del bistabile
P6-P7, memorizza sempre la condizio-
ne 1, per cui il ciclo ricomincera con
Ta ricarica di C4 seguita dalla com-
mutazione dell'uscita 4 di PS da 1
‘4.0, con nuova commutazione del bi
stabile P3-P4 e conseguente emiss
ne sonora
di P4 in condizione 0 con inibizione
‘Questo ciclo si ripetera all'infinito
tutte le volte che si interviene sul pul-
sante P salvo agire direttamente o
successivamente sullinterruttore gene-
tale S che alimenta il tutto.
Con i valori riportati in elenco si
hha la ripetizione del ciclo ogni dieci
minuti circa, il che consente, appunto,
un sonnellino, 0 pit, di tale’ durata.
‘Aumentando 0 diminuendo il valo-
re di C4 si aumenta o si diminuisce
il tempo di pausa sonora della sve
Componenti
Ri = 820 K2
R2 = 10 KQ
RS = 150 KO
R4 = 100 KQ
RS = 1 MQ
R6 = 470 KO
R7 = 150 KQ
R8 = 470 2
RI = 3,3 K@
RIO = 18 KQ
RU = 68 KQ
RI2 = 390 2
RIS = 680 KO
Rid = 18 K2
R15 = 470 2
RIG = 2,2 Ko
C1 = 1.000 pF
C2 = 1.000 pF
C3 = 220 pF
C4 = 470 WE
C3 = 560 pF
6 = 30 nF
CT = 47 oF
C8 = 470 pF
co = 22 oF
DS1-24 = IN4148
Dss = 1N4001
DLUDL2 = Led rosso
AUL = Auricolare capsula
microfono piezo
Auricolare 8 @
4 = BC337
TI = Trasf. intertransist.
con rapporto 1:4
PL-23-4 = CD4O11
5-6-7 = CD4001
P = Palsante N.A.
S = interruttore.alia
Vediamo infine come & possibile
prelevare un impulso positivo dalla
nostra svegtia meccanica allorché suo-
nna, in grado di comandare il cireuito
elettronico dello snooze
Tutti noi sappiamo che cos’® un au
ricolare magnetico ¢ @ volte lo abbia-
mo anche usato per escludere T'alto-
parlante di_una radiolina o di un re-
gistratore. Esso @ formato da una mem-
brana metallica, molto sottile, collo-
cata sopra un avvolgimento di filo che
ha come nucleo un cilindretto magne-
tico, Detto nucleo si trova (3,6) @ po-
chissima distanza dalla membrana e,
eo
quando & percorso da un segnale al-
ternato prelevato da un amplificatore,
vatia il proprio campo magn
pile in meno, seguendo fedelmente
le variazioni del segnale ad esso ap-
plicato, attraendo a sé la membrana
in pitt e in meno, facendola cosi vi-
brare in modo tale da seguire e ri-
produrre il segnale sonoro originale.
‘Questo fenomeno & perd reversibi-
Ie, € se noi provochiamo delle vibra-
oni meccaniche della membrana, an-
che molto piccole, quest'ultima le tra-
smettera al nucleo il quale indurra nel
suo avvolgimento una corrente eletti
ca, esattamente come farebbe un mi-
crofono. Nel caso specifico tale cor
rente & perd estremamente debole ©
per poterla rivelare occorre un’ampli-
ficazione molto elevata,
A tale scopo provvede lo stadio
formato da TR2, TR5, TR4 che, pur
non essendo del tipo ad alta fedelta,
ha il pregio di guadagnare molto, an:
2, moltissimo, quasi come un banca-
rio al massimo della carriera
Ma torniamo per un momento an-
cora al nostro auricolare © vediamo
come, con un semplice intervento, po-
tremo renderlo atto a svolgere la sua
funzione di pickup,
Bisogna innanzi tutto separare laparte che normalmente va nell’orec-
chio e che ora non serve pitt, da quel-
Ia che contiene il nucleo con la mem-
brana, aiutandosi (1,2) con la punta
di un Piccolo cacciavite 0 con un col-
tellino. Le due parti sono ad incastro
non si dovrebbero incontrare diffi-
colta
Fatto cid apparira subito evidente
la membrana metallica che andra a
sportata (7) semplicemente ti
dola con le dita 0 aiutandosi col cac-
ciavite usato prima, Essa @ infatti (6)
tenuta in sede unicamente dal campo
‘magnetico attorno,
Ora, se avviciniamo quel che resta
delV’auricolare alla sveglia, nella par
te posteriore in un punto liscio, con-
stateremo che esso resta attratto dal
piano metallico. Tuttavia, se rimett
‘mo nella sua sede le membrana, no-
teremo che il suo piano di appoggio
& pid vieino al nucleo di quello of
ferto dalla sveglia, ci in quanto la
membrana entra nell’auricolare ste
so, cosa che, owviamente, non pud
fare il piano della sveglia
E invece molto importante che an-
che il piano della sveglia disti dal nu-
cleo quanto 1a membrana, pet cui sa-
a
A
18 sufficiente (7,8) dare qualche col
po di lima onde eliminare la parte di
plastica in cui si incastrava la mem-
brana cosi da portare anche una su-
perficie pitt grande allo stesso livello
{aitenzione a non esagerare perché ill
della membrana, non devono toccare
piano della sveglia, come pure quello
il nucleo, ma solo essergli sopra di
qualche decimo di millimetro).
‘Adesso Pauricolare @ pronto a svok-
gere la sua nuova funzione. Infatti, al
primo trillo che uscira dalla svegtia,
le vibrazioni emesse saranno captate
dal nucleo e indotte in forma di se
gnale elettrico nelavvolgimento, per
essere poi amplificate
E vediamo ora lo stadio amplifica-
tore.
Da svariate prove effettuate con
transistor di tipo BC107, 108, 109, a
media e alta amplificazione, ho po-
tuto notare che sono veramente _po-
chi quelli che, pur essendo siglati u-
guali, posseggono caratteristiche di
amplificazione uguali. Questo motivo
mi ha indotto a scegliere dei BC337
che non sarebbero proprio idonei co-
‘me amplificatori di B.E., ma che co-
mungue presentano caratteristiche ab-
bastanza similari.
Come appare dallo schema, in se-
rie alla resistenza R8 ho inserito ill
diodo led DL2. Tale componente tro-
va la sua giustificazione nel fatto che
ci consente, una volta terminato il
montaggio, di vedere se e350 & effet-
tivamente in grado di espletare il suo
compito. Pud accadere, infatti, che
amplifichi troppo, oppure troppo po-
co, oppure ancora che autooscilli,
Se tutto va bene DL2 deve rima-
ere spento o illuminarsi_ debolmen-
te dopo qualche istante che si da-
to tensione al cireuito, per poi dare
tun rapido guizz0 di luce allorché si
65appoxgia 'auricolare sul piano metal-
lico della sveglia. Facendo suonare
quest'ultima, esso deve illuminarsi in
proporzione al livello sonoro della
stioneria,
Se dovesse rimanere spento in con-
izioni di riposo e illuminarsi pochis-
simo @ suoneria in funzione, da non
riuscire a commutare l'uscita di P6
(quando P6 commuta da 0a 1 si ace
cende DL), significa che 'amplifica-
zione ® searsa.
In conclusione...
Se invece dovesse illuminarsi trop-
po in condizioni di riposo, e provo-
care la commutazione di 'P6 senza
alcun segnale proveniente dal pick-up,
significa che lamplificazione & ecces-
siva
In questi casi occorrerebbe inter-
venire sulle resistenze R10 e R11, te-
nendo presente che, se si diminuisce
il valore di R10 da'18 Kohm a 15 K
© a 10 K, Vamplificazione aumenta;
mentre se’ diminuiamo il valore di
RIT da 68 Kohm, anche Vamplificazio-
see in proporzione.
Tuttavia, prima di fer cid, sareb-
be meglio ‘provare a sostituire TR4
‘con qualche altro BC337. Queste, co-
mungue, sono ipotesi che possono ve-
rificarsi'e che ogni buon sperimenta-
tore deve tenere in considerazione, ma
on 8 detto\che debbano verifiars
per forza,
Potrebbe anche accadere che DL2
lampeggi pit. o meno velocemente, si-
gnificando che il circuito autoosei
la e cid in genere & imputabile a C8
che, come tutti gli elettrolitici, pud
presentare una capacitd molto’ infe-
riore @ quanto stampigliato sull'invo-
Tuer, a cause dele folleranze di fab
In questo caso occorre senz’altro
sostituirlo con un altro, eventualmen-
te anche di capacita superiore. Esso,
infatti, & stato utilizzato e calcolato
in base alla fonte di alimentazione
che @ costituita da una piccola bat-
teria a 9 Volt, 1a quale presenta an-
che da nuova’ una resistenza interna
notevole rispetto a quella che presen-
terebbero, per esempio, duc batterie
da 4,5 Volt in serie
RI5 ha lo scopo di ritardare lali-
‘mentazione dell’amplificatore cosi da
portarlo gradualmente, nel giro di
qualche istante, al massimo della sen-
sibilita. Diversainente, allatto dell'ac-
censione, potrebbe generarsi un im-
pulso positivo che, facendo commu-
tate P6-P7, porterebbe il circuito im
mediatamente in stato di preallarme.Alimentatore per piu usi
Sul nostro tavolo da lavoro non pud mancare una sorgente di alimentazione
capace e potente o soprattutto affidabile. Proviamo con questo circuito.
I kit che qui proponiamo pur ga
rantendo degli ottimi risultati, ta
to da poter essere usato con sod
sfazione in un laboratorio, & caratte-
rizzato da una semplicitd d’uso © di
montaggio eccezionale. Tutti sanno
come sia indispensabile in un labora-
torio poter disporre di un ottimo ali-
mentatore regolabile che, ad una buo-
nna corrente erogata in valore (alme-
no 3 Ampere), unisca un ripple d’u-
seita veramente minimo: v
mo, senza scendere nei particolari, che
si pud considerare impropriamente co-
1
ts
me ripple ill residuo di alternata pre-
sente nell’alimentatore stesso. Altra
caraiteristica fondamentale & il rumo-
re d'uscita, generato dallo stesso ali-
mentatore, che, evidentemente, deve
essere il pitt piccolo possibile: non si
potrebbero altrimentialimentate de-
fli apparecchi di precisione in prova
(ad esempio, dei preamplificatori
Hi), nei quali appunto queste ca-
ratteristiche determinano Ja Toro bon-
18, se non con scarsi ed inutili isu
taii. Un alimentatore da laboratorio
deve essere poi protetto contro i cor
tocircuiti, in modo da disattivare la
alimentazione all’apparecchio in pro-
va, evitandogli danni consistenti: al-
twi tipi di protezioni non fanno che
aumentarne la versatilit.
Fino ad oggi la maggioranza degli
alimentatori in commercio si basava
su schemi applicativi dei transistor,
‘non sempre funzionali, oppure su al-
uni integrati esistenti’ in commercio
(vi ricordiamo che un circuito inte-
rato contiene in un unico « chip »
transistor ¢ componenti passivi).
Oggi, Ia nuova serie di integrati rego-
latori della Fairchild ci ha permesso
di ottenere una vasta gamma div ali-
mentatori, con caratteristiche degne di
nota, Comuni a tutti gli integrati del-
la serie 4A 78 XX le protezioni ter
mica, cortocircuiti e sovraccatichi,
cche garantiscono la quasi indistrutti-
Dilita dell'integrato. Nel nostro caso,
lavorando su di uno schema applica
tivo della Casa riguardante Vintegra-
to wA78MG (regolabile da 5 a 40
V-1 A), abbiamo realizzato il no-
stro alimentatore, che gia da tempo
viene usato nel nostro laboratotio, sia
‘come supporto che come confronto ad
altri alimentatori. L'impiego dellinte-
rato #A.79MG avente Te stesse ca-
ratteristiche del wA78MG, permet
te di ottenere anche le tensioni nega-
tive, realizzando cos un completo a
limentatore da laboratorio con carat-
teristiche professionali. Le caratteri
stiche della versione positiva di que-
sto alimentatore, sono invece:
—Tensione d’uscita regolabile: da
5,3 a 40 Volt con 35 V ingresso
wc)
— Corrente massima erogabile: 5 A
con aletta di raffreddamento ade-
guatamente dimensionata— Ripple d’uscita: cirea 60 dB le sovratemperature, zarsi_un Iaboratorio da esperimenti
—Regolazione tensione d'uscita: _Il_ progetto, studiato in collabora Preparare a basetta non & difficile
+/—1V d'uscita zione con la CTEN di Miramare di Ri- abbiamo spiegato pits volte in passato
— Protezione contro i sovraccarichi mini che offre a richiesta il kit com- come ricavarla anche fotograficamen-
a transistor pleto di basetta forata, & particolar- te. Per il montaggio si pud seguire Ia
— Protezione contro i cortocircuiti ¢ mente adatto a chi debba ora organiz- procedura seguente.
aL
TRASFORMATORE sera
Aelettrolitico C2 ‘lettralitico C8
6Inserite il ponte raddrizzatore PRSI
nei fori corrispondenti, rispettandone
Vresatta polarita
Montare ora i condensatori polieste
re a scatolino da 100 KpF (C1-C3-
c5.c7).
Componenti
PRSt: Ponte raddrizzatore 100 V
8A
Ct: Condensatore poliestere
AMF
€2: Condensatore elettrolitico
7800 MF/75 V
C5: Condensatore poliestere
O1MF
C4: Condensatore elettrolitico
220 MF/50 V
C5: Condensatore poliestere
01MF
C6: Condensatore elettrolitico
7800 MF/73 V
C7: Condensatore poliestere
IMF
TSF1: Trasformatore 50V 5A
RI: Resistenza 3,9 K2 12 W
R2: Resistenza 470 2 2 W
R5: Resistenza 0,15 25 W
ICI: Circuito integrato A 78
Ti: Transistor BC209
72: Transistor MJ3001 Darlington
Pri: lineare 10
Potenziometro
Kohm
Inserire le resistenze RI-R2 ed R3
nei rispettivi fori dello stampato. In-
serite il condensatore elettrolitico C4
nei fori corrispondenti, facendo atten-
zione a non invertirne la polatita
Montare ora il potenziometro (trim
mer in impiego semifisso) nei tre fo-
ri dello stampato, inserendo prima i
terminali appos
Passare ora al montaggio del tran-
sistor di protezione TRI, che deve
essere inserito nellesatta posizione in-
dicata
Procedere nella saldatura dei com-
ponenti cosi inseriti nel seguente mo-
do:
— divaricare leggermente i reofori
dei componenti, onde evitarne la
fuoriuscita dal ‘circuito stampato
durante le operazioni di saldatura;
usare un_saldatore con potenza
massima 35 W e stagno con per-
centuale 60/40 © 5 fori di pasta
salda, che pud essere acquistato
facilmente;
— pulire bene ta punta del saldatore
con uno straccetto umido, quindi
appoggiare una piccola quantita di
stagno sulla stessa;
— appoggiare ora la punta del salda-
tore sul componente da saldare,
nella pista relativa, aggiungere un
po’ di stagno e tenere cost il sal
datore per qualche secondo circa,
fino alla copertura del reoforo €
del bollino dello stampato;
fate ben attenzione a non eccede-
re con il tempo di saldatura, per
non «cuocere » i componenti, €
rnon aggiungere troppo stagno;
a condizione che il saldatore sia
pulito e lo stagno di buona quali-
18, se le operazioni sono state ese-
guite come indicato, Ia saldatura
deve presentarsi lucida ed unifor-
me, senza rugosita alcuna.
Con’ un paio di tronchesine @ ta-
lio raso, oppure un semplice tagliaun-
Ehic, tagiiare i reofori dei componen-
ti eccedenti
Inserire ora nello. stampato il cit
cuito integrato 2A 78MG (ICI), Ti
spettandone la piedinatura e procede-
re quindi nella saldatura come sopra
indicato,
Completare il montaggio con Te
morsettiere d'ingresso ed uscita, per
il transistor finale e per gli elettroliti-
ci di livellamento/fltro.
Inserire quindi nelle morsettiere
due spezzoni di filo bicolore col polo
nnegativo al nero ed il polo positive
al rosso, e collegare i due cavetti co-
si ottenuti ai due elettrolitici di fil
tro, rispettandone ovviemente Ta po-
Tavita.
Coilegare i fili necessari al transi
stor Darlington di potenza, osservan-
do la figura e facendo bene attenzio-
ne a non invertire i collegamenti, pe-
na Ia distruzione del componente. Pri
ma di effettuare tali collegamenti, il
transistor dovra essere fissato sull’a-
letta di raffreddamento, insieme alla
rispettiva mica isolante, Un po’ di
grasso al silicone su ambedue le fa
ce della mica migliorera lo scambio
di calore con il dissipatore impiegato.
Effettuate le suddette operazioni, e
dopo aver ricontrollato il. montaggio
punto per punto, collegare all'ingres-
so AC dell’alimentatore i fili_ prove-
nienti dal trasformatore, ricordando
che quest'ultimo non deve superare i
28 Volt d'uscita, per non sovraccat
care il circuito integrato.
3
&
z
8
%
a
a
z
3
2
2
2P\ tre
ict
Se le operazioni di montaggio so-
no state esattamente eseguite, misuran-
do con un voltmetro la tensione d’u-
scita regolandone il valore attraver-
so il potenziometro PT1, potrete su-
bito constatare il funzionamento del
vostro alimentatore da laboratorio.
Fermo testando che questo alimen-
tatore non abbisogna di alcuna tara-
tura, diamo qui alcuni consigli per
migliorarne le prestazioni. Qualora
vogliate ottenere correnti maggiori,
potrete, utilizzando Io stesso schema
elettrico di figura collegare in parallelo
al transistor di potenza TR2 altri tran-
sistor finali, purché NPN al Silicio (¢
che non siano dei Darlington come il
TR2) € con caratteristiche adeguate:
ad ogni modo, il nostro ufficico tecnico
2 a disposizione di quanti vogliano
chiarimenti in merit.
70
Altra modifica che pud migliorare
le prestazioni dell’alimentatore, ® quel-
la di inserire in parallelo ai due git
esistenti, due altri eletrolitici di for-
te capacita, oppure sostituire quelli
descritti con altri di capacita pitt al-
ta, badando petd di non sceglierli con
tensione di lavoro inferiore ai 50 V.
Comunque, Je capaciti suggerite so-
no gia sufficienti a garantire e un ot-
timo filtraggio della tensione alterna-
ta, © un'ottima stabilizzazione di ten-
Al nostro alimentatore possono es-
sere applicati anche degli strumenti,
quali un voltmetro per leggere la ten:
sione d'uscita ed un amperometro per
la corrente assorbita dal carico,
Non invertire le polariti dei con-
densatori elettrolitici: V'inversione del-
Ja polarita, oltre a recar danno al com-
onente, pud essere pericolosa in
quanto pud verificarsi lesplosione del
condensatore: la pericolosita & tanto
maggiore quanto pitt alta 2 Ia capa-
cit del condensatore, espressa in SF
(micro-Farad),
Non invertire la piedinatura dell'in-
tegrato e del ponte raddrizzatore.
In caso di sostituzione dei compo-
nenti inefficaci, non modificarne in al-
cun modo le caratteristiche, in difet-
to: nell'elenco component, esse sono
indicate come minime consentite, an-
che se a volte possono sembrare su-
petiori alle tichieste effettive (per di-
sponibilitt di componenti): cid vale
in particolar modo per le tensioni
lavoro.
Non collegare in ingresso trasfor-
matori eroganti tensioni superiori ai
35 Volt AC.
L'uso di trasformatore con potenza
infetiore alle prevista (300 VA) deter-
mina, come @ ovvio, la diminuzione
della’ corrente d'uscita: sotto carico,
qualora il trasformatore non sia suff
cientemente dimensionato, si ha inol-
tre un considerevole calo di tensione.
A scopo cautelativo, inserire in se-
rie al positivo d’uscita’ un fusibile da
4505,
La resistenza R3, di limitazione di
corrente, pud essere sostituita con al-
tra di valore diverso, a seconda del-
la corrente yoluta in uscita. Consi-
gliamo di insetire un commutatore a
le 0 quattro posizioni, che selezione-
18 le resistenze di volta in volta ne-
cessarie per limitare Ia corrente a se-
conda dellassorbimento del carico.5 aC. Lia
Un modulo, un orologio
Un completo orologio digitale di alta precisione compreso in un unico
modulo. Le prestazioni di questo orologio sono, oltre all'indicazione dell’ora
e dei minuti, il servizio sveglia con efficiente cicalino.
L'intensita luminosa del display é attenuabile per le ore notturne.
Lgatztzione on ootaso a
gitale & difficile se si usano ele-
enti discreti, essa diventa facilisi-
ma con I'utlizzazione di circuiti inte
grati.
Tutta Ja complessitd costruttiva ri-
mane all'interno del componente atti-
vo ¢, con un minimo numero di ac
cessori, in un breve lasso di tempo,
Yorologio & pronto per I'uso con le
sue varie prestazioni,
Seguendo infatti con precisione le
indicazioni dello stesso schema e l'e-
sempio pratico del cablaggio, usando
qualche precauzione nel montaggio
‘cura di GEROLAMO BARLETTA
i funzionamento cortetto del di-
spositivo.
2. Puntino in basso a destra dell'ul-
tima cifra, indicante il funziona-
mento SVEGLIA.
3. Puntino in alto a sinistra della pri-
ma cifra, indicante le ore pomeri-
diane (quando lorologio & predi-
sposto per funzionamento tipico 12
ore).
Inoltre con tutte le cifre lampeg-
gianti avviene Ia segnalazione di fuo-
i orario (primo insetimento), © p
dita del medesimo dovuta ad interru-
zione della tensione di rete; per ovv
ne modulata a 800 Hz con sequenza
di 1/2 sec. presente sui contatti 25-26,
per trasformarla in sorgente sonora &
sulfficiente applicarvi un piccolo alto-
parlante con impedenza di 8+16 9
se [utente & particolarmente sensibi-
Ie ed il livello sonoro risultasse trop-
po alto, potra sostituire Valtoparlan-
fe con un auricolare (8 ©) come quel-
iin dotazioni a quasi tutte le radio-
line @ transistor,
In figura 1 diamo lo schema del
Vorologio SVEGLIA realizzato con i
componenti del kit.
Nella figura 2 diamo Vesempio pra-
del circuito NMOS (ovvero col sal:
datore a bassa tensione e con buona
‘messa a terra), si otterra un sicuro fun-
zionamento dell’apparecchio.
Tutti i circuit fondamentali_ sono
stati conglobati in un unico modulo
‘comprendente anche il visualizzatore
con cifre da 1”, oltre alle cifre delle
ore € dei minuti vi sono tre puntini
per V'indicazione delle funzioni:
1. Puntino centrale lampeggiante al-
la sequenza di 1 sec., indicante
re a questo secondo inconveniente, il
circuito integrato di questo modulo
contiene un oscillatore a 20 Hz, al
mentato esternamente da una pila a
secco di 9 V, che in mancanza della
rete mantiene Vorologio in funziona-
mento (pur con le cifre spente)
tando la perdita dell’orario, ¢ conse
guente mancnza del funzionamento
della sveglia, o del tempo real.
Per il funzionamento della SVI
GLIA il modulo fornisce una tensio-
tico del cablaggio.
Nella figura 3 diamo lo schema del-
le ulterior’ possibilita offerte dal mo-
dulo e sfruttabili con pochi optional
Con una pila da 9 V collegata tra
i contatti 3 € 7 si potri mantenere in
funzionamento Voscillatore interno an-
che durante la mancanza accidentale
della tensione di rete, con un poten-
ziometro da 4,7 MQ si regolera la sua
frequenza (20 Hz), evitando cosi V'ar-
resto dell’orologio.
nReve
2B one
fateiit
PrPaies
Peag:E
po age
Fig z
Componenti g
Modulo MA1022-1 a
Trasformatore 220
Teimmer 10 Kohima
Altopariante
Deviatore
Il circuito pud essere realizzato fa-
cilmente purché si abbia il modu-
lo completo MA. Ricordiamo ai
lewtori che Ia scatola di montagglo
completa reperibile, codice Ku-
riuskit 401, presso tutti i rivendi-
{ori GBC.
Con un trasformatore supplementa-
ree due elementi rettificatori si potr’ Fig?
Sfruvtare il transistor serie gia incor-
porato nel modulo, ¢ comandare una
radio a transistor (i picchi di corrente | neve se yamena
dovranno essere inferiori ai 500 mA | ™¥ ——
valore massimo consentito dal transi-
Stor) i contatti da ullizzare sono 21- & .
22.25, ottenendo cosi una « radiosve- = 8 a : g &
alia »; allo scopo sono stati aggiunti F soem
i pulsanti Visual. sleep (per visualiz-
zare il tempo in scalare, massimo 59
minuti) che la radio rimarri accesa
prima dello spegnimento automatico,
dello Snooze (pisolino) che permette || —————————_|
di fermare Ia sveglia per 9 minut
prima di bloccarla definitivamente con
lo Stop sveglia, Naturalmente con que-
sta soluzione Valtoparlante sara inu!
le. Inoltre con Vinterruttore Radio sul-
la posizione ON sara possibile il fu
zionamento della radio in modo in
pendente, Un pulsante sul contatto 15
permetterd la visualizzazione dei se-
condi
Con un interruttore sul contatto 11
sar possibile, a piacere, avere un oro-
Togio con funzionamento a 12 oppu-
re a 24 ore.
nCon il contatto 10 non collegato it
funzionamento dell’orologio sara pre-
disposto ad una frequenza di rete a
60 Hz.
Collaudo e regolazione
A inserimento della rete tutte Te
cifre dovranno lampeggiare.
Per regolare le ore premere il pul-
sante Predisp. tempo e contempor
neamente Avanz. veloce; per i minu-
ti usare i tasto Avanz. lento.
Per regolare la Sveglia assicurarsi
che Tinterruttore a cursore sia aper-
to (puntino in basso a destra sul vi-
sualizzatore acceso), premere il pul-
sante Visualiz. e Pred. sveglia contem-
Poraneamente ad Avant. veloce © A-
vanz. lento,
I tasto Visualiz. ¢ Pred. sveglia se
viene premuto da solo, serviri da con-
trollo dell’ora predisposta,
Se non si vuole il funzionamento
Sveglia, Vintertuttore a cursore Iuse-
rimento sveglia va posizionato chiu-
50 (puntino spento)..
Per fermare il suono a sveglia av-
venuta, premere il pulsante Stop sve-
alia
aDisplay alfanumerico
La Hewlett-Packard & in grado di
fornire un sistema di_visualizzazione
alfanumerico indipendente, costituito
da due schede facilmente’collegabili
tra di loro.
Una scheda, il controllore, contie-
ne un microprocessore (Intel 8048)
opportunamente programmato in mo-
do da effettuare tutte le operazioni
necessatie per realizzare Vinterfaccia
con una tastiera 0 con un sistema a
‘microprocessore.
La seconda scheda monta un certo
numero di caratteri elfanumerici (da
16 a 40) realizzati con una matrice
5X7 e selezionati in modo da avere
Ia stessa luminosita.
II collegamento tra le due schede
ayviene con un solo connettore e 4
distanziatori di nylon.
La scheda controllo: viene alimen-
tata con solo 5 V e pud funzionare da
©°-80°; Ie interfacce sono TTL. Que-
sta scheda accetta i caratteri ASCIT
con due semplici ¢ tradizionali segna-
i di controllo, un «chip select » €
tun « ready », In questo modo con so-
o dieci connessioni si collega il dis-
play con il resto dell’apparecchiatura.
La scheda controllo pud
4 @ 48 caratteri; & possi
utilizzarle anche per versioni di sche-
da-display diverse da quelle Hewlett-
Packard,
La scheda controllo accetta i dati in
4 modi diversi
a) da sinistra: i caratteri si posizio-
nano da sinistra a destra sequenzial-
mente; ® disponibile un cursore la
peggiante che si pud muovere ava
© indietro; ha la possibilita di inserine
© cancellare caratteri.
b) da destra: i caratteri sono posi
zionati a destra e vengono spostati ver-
so sinistra. Permette In visualizzaz
ne di messaggi molto lunghi.
©) ingresso a blocchi: 8 come il mo-
doa) ma molto veloce per cui il mes-
saggio completo appare istantaneamen-
te.
4) ingresso tipo RAM: utilizzando
m4
anche i 5 ingressi « Address » si pud
indirizzare un carattere (presentato
sempre in forma ASCII) in una qual-
siasi delle 32 posizioni possibili. In
questo modo & possibile aggiornare
solo parti del messaggio.
‘Anche se normalmente si utiliza
uno solo di questi modi & possibile
in ogni momento passare da uno al-
altro.
La scheda di controllo provvede ov-
viamente alla gestione del rinfresco di
display (100 Hz) e ha la possibilita
di variare Vintensita Juminosa
La scheda controllo pub anche es-
sere letta, Ciod attraverso le 7 linee
di « data out » si pud leggere il con
tenuto della RAM, la posizione del
cursote e in che modo funziona il con-
trollore. In questo modo @ possibile
verificare il messaggio prima di essere
inviato al sistema.
La scheda display: essa non & altro
che un supporto per i display HDSP
2000 che possono essere montati in
quantita diverse,
‘Tra gli altri vantaggi derivanti dal-
la tecnologia a stato solido vogliamo
ricordare Vaffidabilita, Prima dian
nhunciare questo sistema la Hewlett-
Packard ha compiuto con suecesso una
serie di prove su un lotto campione.
Queste prove comprendono 1000
ore di funzionamento a 70°C, 100
ore di immagazzinamento a 100°C,
cicli termici e prove di resistenza,
Motorola
ricetrasmettitore
La Motorola ha introdotto nel mer-
cato il primo ricetrasmettitore bid
rezionale GPIB ottale a livello indu-
sttiale, conforme alla Instrumentation
Bus Standard 488-1975 della IEEE.
Grazie a questo nuovo dispositivo, &
possibile implementare questo bus
standard @ 16 linee con due soli ri-
cetrasmettitori, mentre con i ricetra-
smettitori quad che erano disponibili
in precedenza erano necessari quat-
tro dispositivi.
IL nuovo ricetrasmettitore, denomi-
nato MC 3447, necessita di un’alimen-
tazione massima di soli 95 mA, quan-
do tutti i driver sono in « on ». Que-
sto basso assorbimento di corrente per
ogni canale si dimostra vantaggioso
se confrontato con i quad ad alimen-
tazione pitt bassa, messi a disposizio-
ne in ptecedenza, e fornisce nel con-
tempo i vantaggi del’organizzazione
ottale © della logica di « abilitazio-
ne » ottimizzata. Nella maggior par-
te delle applicazioni non & necesse-
ria altra logica esterna.
Il ricetrasmettitore consiste di otto
coppie di driverricevitori, che cost
tuiscono Vinterfaccia completa fra
bus ed uno strumento. Tramite un in-
gresso di send/receive, viene abilita
to 0 il driver o il ricevitore di ogni
canale, mentre Puscita disabilitata del-
a coppia viene forzatamente mante-
nuta in uno stato di alta impedenza.
I ricevitori sono provvisti di isteresi
in ingresso, allo scopo di migliorare
Visolamento al rumore ed il loro ca
rico in ingresso & conforme alle spe-
cifiche dei bus standard.
T1 basso consumo ® stato ottenuto bi-
lanciando Ta velocit& con una bassa
corrente di drain su canali non criti-
ci; owvero, sette degli otto canali han-
no, nel peggiore dei casi, un ritardo di
propagazione di 50 ns, ritardo che &
adeguato ad una vasta’ gamma di ap-
plicazioni. Lottavo canale & un ca
nale veloce che fornisce i percorsi del-
le ATN (linea di attenzione).Lampeggiatore di potenza
La necessitd di generare intenst lam-
peggi con una normale lampada da
automobile nasce spesso per motivi di
emergenza automobilistica, nautica,
per segnalare a distanza senza esauri-
re in breve tempo Ie batterie o per i
pid disparati motivi di allarme (0 1i-
chiamo) notturno.
L’ampia gamma di tensioni di ali
mentazione di questo dispositive con-
sente di soddisfare le esigenze pitt in-
solite, Le caratteristiche seguono,
Vecchietti,
ecco il catalogo
Tutti_possono richiedere (Vecchiet-
ti, CP 51536, Bologna) con lire 500 in
rancobolli il nuovo catalogo della fa-
mosa Casa emiliana. Introdotti per la
prima volta da noi i prodotti di due
grosse case Usa, la MWAS Co € la
SSI ultd.
La prima & una ditta tra le pitt se-
rie e conosciute negli Usa. Distribu-
trice di componenti elettronici per im-
pianti speciali di antifurto, riunisce
quanto oggi vi 2 di meglio nel set
tore degli allarmi elettronici in un ce:
talogo in lingua inglese riccamente il-
lustrato (fornibile a richiesta a Lire
1,500), Naturalmente nella richiesta
citare la nostra rivista!
Tensione di alimentaz
15 V5
— Corrente _assorbita
OFF: 10 mA tipici;
Massima potenza commutabile: 30
W:
Durata tipica del lampeggio: re-
golabile fra 0,7 + 0.2 sec;
Intervallo fra 2 lampeggi: regole
bile fra 0,9 + 1,6 sec.
11 kit & reperibile presso tutti i
punti di vendita GBC in Italia,
Si pud serivere anche direttamente,
citando il nostro giornale, alla GBC,
viale Matteotti, Cinisello B.
45V =
nello stato
Triac insensibili
al rumore
Il dispositivo SC136 della Motoro-
a & un Triac @ « gate » praticamen-
te insensibile al rumore.
Esso necessita di un forte segnale
per commutare. Ideale per applica-
ioni commerciali/industriali dove fal-
si segnali dovuti al rumore, fasi tran-
sitorie ¢ dv-dt sono dei problemi
ud usare in controlli per ter
iniettori di gas, motori, al
mentatori di potenza e apparecchiatu-
re elettrodomestiche, senza aleun ti-
more che Vaccensione possa essere
causata da elementi di disturbo.
L'SC136, 5 Ampére, fornito in un
robusto contenitore « Case 77_Ther-
mopad » offre bassa corrente di fuga,
10 micro Ampere, a 25°C, giunzior
interamente diffuse e protette, garan-
zia di una maggiore uniformita e sta-
bilita, e pud essere fornito anche in
contenitore TOS.
Altre caratteristiche sono:
— corrente di spunto 30 Ampere;
— «range » di tensione da 100 2 600
Volt;
— dv/dt tipica 15. Volt/microsecon-
di (commutazione 5 V/mieros)
Oscilloscopio
portatile
La corsa alla miniaturizzazione ha
generato ultimamente una_prolifera-
ione degli oscilloscopi cosidetti_ por
tatili. La Implex ha recentemente pre-
sentato ill nuovo OP 237 della Pi
max, un portatile dalle dimensioni
contenute, solo 145% 520% 280, ¢ dal
prezzo abbordabilissimo date le carat-
teristiche: 12 MHz in continua con
calibrazione sia in ampiezza che sui
tempi e controllo variabile del livel-
lo trigger.
Una grande facilitt di maneggio
rende questo strumento ideale per il
servizio radio-TV ¢ per Vinsegnamen-
to,
5Visto per voi
a Elettronica 5
Ad Elettronica 5 — la quinta edi-
zione della mostra internazionale di
clettronica industriale ospitata mel 3°
Padiglione di Torino Esposizioni —
presente lo C.S.E.A. (Consorzio per lo
Sviluppo dell’Elettronica e 'Automa.
zione) che raggruppa 22 ditte piemon-
tesi operanti nel settore
‘Ampia gamma di prodotti esposti:
naturalmente sistemi computerizzati
per il controtlo di macchine utensili
© anche di interi reparti di stabilimen.
to, per la gestione di magazzini e cost
via. Tra le realizzazioni pit interessan-
tiyun « pacco » di cireuiti- magnetici
programmabili per modificare le emis-
sioni televisive in modo da operare le
sovraimpressioni di seritte © sigle sui
normali. programmi
La complessitd degli attuali sistem
lettronici & tale da sfuggire ormai
alle possibilita di controllo diretto: ec-
co allora una ditta presentare un di-
spositivo portatile costituito da una
tastiera e da spie luminose; collegan-
do con una presa questa cassettina al-
Ja machina danneggiata e program
mando opportune funzioni di controllo
sulla tastiera portatile, & possibile in-
dividuare i guasti, cosi come un me-
dico ausculta il paziente con lo steto-
scopio.
Un’altra ditta ha invece racchiuso
tun intero terminale in una valigetta
«24 ore » in cui & contenuta una ta-
stiera completa di comando, una stam-
pante su carta, un piccolo video Iu
nnoso, le memorie, Ie batterie, i neces:
sari collegamenti telefonici ed un ri-
eevitore telefonico. Diventa cosi pos-
sibile colloquiare con la macchina col-
legandosi telefonicamente da qualsia
si distanza: la novitt.consiste nella
possibilita — per Voperatore — di
portarsiappresso tutto il terminale,
inyece di doversi recare presso un ter-
minale fisso per poter svolgere la sua
attivita.
La torinese Didacta Italia, nel cam-
76
po delle apparecchiature didattico-pro-
fessionali, fornisce le bast indispen
bili per, linsegnamento dell’elettroni-
ca, dellelettrotecnica, della mecca
ca, della pneumatica, della chimica in-
dustriale, delle telecomunicazioni, etc.
‘Tra le apparecchiature pit significati-
ve della produzione troviamo il « trai-
net pneumatico » che permette ad a-
lunni e docenti una vasia gamma
esercitazioni sui componenti industri
lie sulle « logiche pneumatiche », rea-
lizzati_ in versione didattica con’ uno
schema funzionale di utilizzazione. In
tal modo la Didacta ha colmato Ia la-
cuna esistente nella trasformazione dei
componenti industriali in versione di-
dattica, assistendo gli allievi_nella
corretta lettura ed interpretazione.
Amplificatore Sample hold
1 4856.01 @ un amplificatore « sam-
ple hold » ad alto rendimento usato in
applicazioni che richiedono alta velo-
ita, piccole dimensioni ed operativit
garantita su_gamme di temperature e-
stese, Il 4856-01 & esattamente iden.
tico alla sua controparte, il 4856, ad
eccezione del fatto che Ia sua opera-
zione & garantita da —55° a +125
°C.
Nel funzionamento a « campiona-
mento », il 4856-01 agisce come un
amplificatore operazionale casieché
qualsiasi elemento di reazione pud es-
sere connesso per controllare parame-
tri quali il guadagno e la risposta in
frequenza. Inoltre, per raggiungere il
compromesso fra il tempo di
acquisizione e la velocita di smorza-
mento T'utente pud regolare il valore
delle capaciti di tenuta,
Con un prodotio guadagno larghez-
za di banda di 2 MHz, una larghezza
di banda di 70 kHz @ piena poten-
tun tempo di acquisizione di 4 micro:
secondi, ed un funzionamento garan-
tito tra 55°C e + 125°C, il 4856-01
@ i non plus ultra laddove sono im.
plicati il costo e le dimensioni.
Nelle applicazioni del 4856-01 so-
no inclusi i sistemi di distribuzione
dati, i sistemi di acquisizione da
cirouiti « degliteher », © le memorie
analogiche.CENTRALINO luci vendo. 12 cana-
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