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Copyright by ETL - Etas Periodiei del
‘Tempo Libero - Torino. Direzione, Am-
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nica & una pubblicazione registrata pres
0 il Tribunale di Milano con il n. 112/
72 del giomo 2411972, Direttore re
sponsabile: Mario Magrone. Pubblicita
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che se non pubblicati non sirestituiscono.
N. 3 - MARZO 1981
SOMMARIO
26 uso PRATICO DELL'HOME COMPUTER
32 FERROMODELLISMO, LUCE CODA AL TRENO
36 ALEX OVVERO SUPERTIMER CICLICO.
42 COME REGISTRO SEGRETAMENTE IL TELEFONO
48 una PICCOLA SIRENA AUDIO BITONALE
54 stato FIsico PLASMA, SIMULAZIONE
60 PROGETTO DUE DECODIFICATOR! STEREO
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INCHIESTA
LETTORI
Ritaglia e spediscl in busta chiusa il tagliando, indirizzando a:
Radio Elettronica, Corso Vittorio Emanuele II 48, Torino.
Riceverai in omaggio il codice colori resistenze e condensato
41 Quali tematiche ti interessano maggiormonte? Elettronica elementare, pr
‘ettazione, pratica appliata, software, microcomputers?
2 Ti piacciono di pit | progeti teenict allo stadio didatico-sperimentale
Culioso della teoria di funzionamento. Oppure preferisel soprattutto i
Spplteativo, il far da sé In elettronica: tutto va bene purché funzioni
3 Dice! quanto spendi per il tuo hobby, approssimativamente in un anno. Penst
Che un progetto, per essere accetiablle, non debba costare pid di Ure.
Guanti progettl realizzeresti se non avessi problemi di denaro?
Wi place co-
4 Quali rivste ai letronica legal oltre Radi
‘munque di piU? Segnalaci le tue preferenze.
{5 Le pagine pubblicitarie che appalono su Radio Elettronica sono informative:
Guall ltimamente ti hanno pit colpito? Scogline tre, cltando il nome dei pro-
ott pubblicizatl,
7 11 tuo fvello di conoscenza delteletronica. Scegll una di queste tre defini-
onl: basa, alta, altissima,
@ La redazione ai Radio Elettron
sttibuzione component! per 1
intenderebbe organizzare un servizio di-
orl, Comuniea il tuo eventuale gradimento
1? Stud 0 lavori? Quanto tempo dedichi al tuo
jetroniea ha un significato professionale?
hobby? Oppure per te
40 Sei abbonato? Se non t1
‘sei abbonato @ qualunque al
sbbonato spiegact il perch@. In ogni caso
‘vista, anche non dl elettronica?
NOME COGNOME
VIA
CAP cITTA’ -in omaggio
da
Radio €lettronica
IL
CODICE COLORI
(RESISTENZE E CONDENSATORI)
*
VEDI SUL RETRO
DI QUESTA PAGINA
*
PARTECIPATE
TUTTI
ALLA GRANDE
INCHIESTA
LETTORI
wm WZ
ln ober
se ieee Teame
Tel (0888) 2
UNIVERSAL - STEREO - MIXERTra le lettere che perverranno al giornale
verranno scelte ¢ pubblicate quelle relative ad
argomenti di intereste generale. In queste colonne
luna selezione della posta gid pervenuta
In compagnia di
alcuni watts
Ho costruito un amplificatore da 60 watt, potenzian-
do un vostro circuito apparso qualche tempo {a sulla
rivista. Dovendo ora collegare le casse acustiche mi
sorgono spontanee alcune domande. Per esempio col-
legando l'amplificatore a carico minore, cosa succede?
E, caso inverso, se il carico & maggiore della potenza?
Questo perché non voglio guasti, voi mi capite con tutto
quel che ho speso. Come ultima cosa la potenza di 60
watt é di pieco o effettiva? Per questo Vi rimando lo
schema con il disegno dei radiatori diversi... (omissis).
Francesco De Lucia - Napoli
Quando si danno le caratteristiche
un amplifica-
tore si segnalano diversi parametri: la tensione dali
mentazione, la sensiblit’ di ingresso, le impedenze di
ingresso ¢ di uscita, la banda passante, la potenza. Ora
si badi bene che Pimpedenza di uscita ¢ un dato inalte-
rabile pena il mancato funzionamento dell’apparato 0
addirittura la sua distruzione. Bisogna sempre percid
collegare un amplificatore ad un carico di impedenza
tuguale a quella segnalata nelle caratteristiche. La po-
tenza: questa & una carattei
re resistivo del carico connesso ed & invece indipende
‘ica dipendente dal valo-
te dalla potenza che il carico pud dissipare. Percid
dunque va collegata nel suo caso un carico che reg:
gesse poniamo 100 watt solo che noteremmo minore
musicalita forse; insomma é owvio che un altoparlante
di grande potenza sari diciamo pit difficile da far
brare... Infine la potenza di picco & la max che l'ampli
pud fornire per un breve periodo, mentre quella effet-
tiva @ la possibile potenza continuativa che si pud
avere senza danni.
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1 computer reso facile: ultima puntata della descrizione
di costruzione e uso del Sym-1. Quante cose da fare.
dl GIUSEPPE PORZIO
Foto SILVANO NANI, PUBLI FOTO
[cust utting puntata vedremo,
in una breve carrellata, tutte le
istrazioni che possiamo usare con
i nostro Personal Computer. Que-
ste istruzioni devono essere lette
dinamicomente e cio? consideran-
dole utilizzabili in pid forme: in
forma e in forma » perché produce
Vimmediata risposta del computer
mentre istruzione 10; PRINT
RND (1) & considerata «a pro-
gramma > perché costituisce una
iga di un programma, Inoltre tro-
verete quasi tutte le righe nume-
trate con 10; questo numero &
un esempio; owiamente le righe
potranno e dovranno avere nume-
razioni diverse nei nostri program-
mi. Cosi pure troverete variabili
chiamate X, Y, A ece. anche qui
vale lo stesso discorso. Per fini
re ricordatevi che avete tra le mani
un potente e sofisticato computer,
in grado di elaborare tranquilla-
mente anche istruzioni multiple
quali ad_esempio:
10 IF INT (RND (1) * 19) =
5 THEN PRINT LEFTS («RA-
DIOELETTRONICA >, 5)
e altre pid complicate.
Se perd leggendo le istruzioni
che seguono avrete dei dubbi non
esitate! verificate se il vostro pen
siero corrisponde a verita diretta-
mente sul computer.
II set di istruzioni
ABS (X) (Absolute = assoluto)
Ricava il valore assoluto di X. Es,
A = ABS (X) se X8 > =OA
risulta uguale a X. Se invece X &
negativo A risulta uguale a X con
segno positivo.
AND (And = e) Esegue l'ope-
razione logica AND e pud essere
vusata nei seguenti modi:
— 19 IFA < 5 ANDB <2
THEN 50 salta alla riga 50 solo
se le due condizioni sono verificate
— 63 AND 16 = 16 esegue l'o-
perazione booleana AND tra i nu-
‘ottenendo come risultato (10000)
meri 36 (111111) ¢ 16 (10000)
che equivale a 16. Per ulteriori
delucidazioni su questo _argomen-
to vedere il manuale in inglese
Synertek «Basic Reference Ma-
nual» alla pagina 27.
ASC. (X8) (Ascii = codice
Ascii) Ricava il codice Ascii del
primo carattere —dell’espressione
XS, La tabella dei codici Ascii &
visibile a pag. HI del manuale in
inglese Synertek < Basic Referen-
ce Manual >. Si ha un FC ER-
ROR se la stringa é nulla,
‘ATN (X) (Arctangent = arco-
tangente) Ricava Tarcotangente
dell’argomento X espressa in ra-
diantie compresa nell’intervallo
2/2 + 7/2.
CHRS (X) Character = carat
tere) Ricava il carattere corrispon-
dente al codice Ascii (vedere la
tabella dei codici Ascii a pag. HI
del manuale in inglese Synertek
« Basic Reference Manual ») com-
preso tra © e 255 espresso dalla
variabile X.
CLEAR (Clear = cancellazio-
ne) Cancella i dati inseriti in tut-
te le variabili, azzera gli stati di
FOR e¢ GOSUB e ripristina i DA-
TA.
CONT (Contines = continua
zione) Riprende Tesecuzione del
programma dopo __un‘istruzione
STOP 0 un BREAK manuale.
un comando diretto.
COS (X) (Cosine = coseno)
aRadio Elettronica gi
esaurisce la descrizione generale:
ra in futuro semplic
di labor
Ricordiamo che i fascicoli
tipo
ing. U
serie dia
iol
Il personal montato in casa
Hl personal computer cui queste pagine si riferiscono & stato deseritto,
per Ia teoria di funzionamento e per la costruzione prat
in edicola da ottobre 1980. Con questa puntata si
Vautore del progetto comunque propor-
programmi di applicazione per giochi, utilizzazioni
rio € casalinghe, calcoli scientifici, eccetera.
rretrati relativi al SYM sono disponibi
a tichiesta € ottenibili a casa dictro versamento di lire 2.300 per coy
Per ogni informazione sui prodotti trattati (¢ per quelli di analogo
marche diverse) & opportuno rivolgersi direttamente alla GBC
i Cinisello Balsamo (Milano) che i distribuisce in Italia,
nei fascicoli di
- Uliari della GBC Italiana
— Dott. Ing. Modoni della COMPREL Italiana
In cui gentile collaborazione si rivelata preziosa per Ia stampa di questa
Ricava il coseno di X espresso in
radianti.
DATA (Data = dati) Dati usa-
ti dallistruzione READ. Vengono
Ietti nelordine in cui sono stati
scritti, Es. Se i dati fossero 15,2 e
8 si scriverebbe 19 DATA 15, 2,
8.
DEF (Define = definizione)
Questa istruzione serve per defini-
re una funzione numerica. Il suo
funzionamento & il seguente: im-
maginiamo di dover eseguire pit
volte nel corso del programma la
funzione V = V/B + C. Con I'-
struzione 10 DEF FNA (V)
V/B + C & possibile chiamare
questa funzione col nome FNA.
A questo punto facendo 20 Z =
FNA (3) si ticava Z come 3/B +
C. Infatti nella riga 10 @ stata defi-
nita V come variabile «lavoro »
€ nella riga 2 @ stato assegnato
a questa variabile il valore 3. Ogni
volta che vortemo applicare que-
sta funzione sara allora sufficiente
richiamare FNA. Le regole si
tattiche sono le seguenti: il_nome
della funzione deve essere FN se-
guito da un qualsiasi nome div
riabile es: FNX, FNJ7, FNRI
Ie variabili B, C sono normali va-
riabili_usate nel programma; &
possibile definire una sola variabi-
Ie «lavoro >.
DIM A (3) (Dimension = di-
2
mensionamento) Serve per dimen-
sionare il numero di elementi pre-
sente nella matice; in questo caso
4, da © a 3. Le matrici possono
avere pid’ di una dimensione, nei
limiti_ perd della memoria, ad e-
sempio DIM A (2, 2, 2). Infine le
‘mattici possono essere dimensiona-
te dinamicamente mediante varia-
bili_numeriche; es. DIM A (X).
END (End = fine) Produce la
fine del programma. Un’istruzione
CONT dopo una END provoca
Pesecuzione delle istruzioni poste
dopo la END stessa.
EXP (X) (Exponential = espo-
nenziale) Ricava E elevato a X
dove E & uguale a 2.71828. Il
massimo valore ammesso di X é
87.3365.
FOR (For... = per...) Serve
per ripetere piti volte le istruzioni
comprese tra FOR... e NEXT. La
sua forma @ la seguente; FOR X
1 TO 9 STEP 2...NEXT X.
La variabile associata viene posta
uguale a 1 e incrementata di due
fino a che raggiunge (0 supera)
ill valore definito da TO, L’istru-
zione STEP & opzionale; se omes-
sail computer assume STEP 1
Sono ammesse le seguenti forme:
— 10 FOR X = A TO B con
variabili. numeriche
— 10 FOR V = 3*NT03.4/
A STEP SQR (A) con formu-
le
— 10 FOR X = 9 TO 1 STEP
—_1 ordine discendente con
STEP_negativo.
E possibile anche inserire istru-
zioni FOR...NEXT nell’ambito di
altre istruzioni FOR...NEXT, E-
sempio FOR A = 1 105: FOR
B= 1T03:.. NEXT B: NEXT
‘A. In questo caso & perd necessa-
rio usare diverse variabili A, B
ecc.
FRE (X) (Free = libero) Ese-
guendo PRINT FRE (A) il com:
puter stampa il numero di bytes
non impegnati dal programma,
GOSUB X (Go sub = vai alla
subroutine) Produce il salto alla
subroutine che inizia dalla riga X
€ termina incontrando Tistruzione
RETURN.
GOTO X (Go to = vai a) Pro-
duce il salto alla riga X,
IP... (If = se) Produce lesecu-
vione di quanto segue solo se la
condizione espressa & soddisfatta,
Pud assumere una delle seguenti
forme:
— 10 IF X < = Y GOTO 50
se la condizione & soddisfatta
salta alla riga 5$O
10 IF X > Y + 5 THEN
50 se la condizione & sod
sfatta_salta alla riga 50
— 10 IF X < © THEN PRINT
«< NEGATIVO » se la condizio-
ne @ soddisfatta esegue Vistru-
zione scritta dopo THEN.
Attenzione nel caso di 10 IF A
> 5 THEN 50: PRINT A. L’
struzione dopo i due punti_non
verra eseguita sia che la condizio-
ne risulti soddisfatta sia che risul-
ti non soddisfatta. Invece, nel ca-
so di 10 IF X < © THEN PRINT
« NEGATIVO » : GOTO 5, se la
condizione & soddisfatta verra
stampato_« NEGATIVO » ¢ sara
eseguito il salto, invece se la con-
dizione non 2 soddisfatta Pesecu-
vione del programma proseguird
con le righe successive.
INPUT (Input = immissione)
Serve a immettere dati nel corso
di un’elaborazione. Pud essere
scritto nelle seguenti forme:
— 10 INPUT A richiede T'im-
missione di caratteri numerici
10 INPUT AS richied:
missione di caratteri_alfaby
— 10 INPUT A, B, C eee.
Vim-chiede Vimmissione di pid serie di
caratteri numerici
— 10 INPUT «NUMERO »; A
stampa una parola prima dei ca-
ratteri da_inserire.
INT (X) integer = parte inte-
ra) Ricava la parte intera di X
nei seguenti_modi:
—10 =INT(13)A=O
—10A=INT(NA=7
—10 A = INT (—0.1) AO —|
—10A = INT(—2)A
—10A = INTG5)A=3
LEFTS (A$, X) (Left$ = sini-
stra§) Ricava una nuova stringa
lunga X contenente i caratteri di
AS iniziando da sinistra. Ad esem-
pio sc A$ = «RADIOELET-
TRONICA> eseguendo BS
LEFTS (A$, 5) si otterra BS
«RADIO ».
LEN (A$) (Length = lunghez-
za) Ricava il numero di caratteri
facenti parte la stringa A$ ivi com-
presi_glii spazi.
LET (Let = assegna) Assegna
un valore a una variabile E, LET
X = 4, Listruzione LET & perd
opzionale e normalmente viene o-
mesa. EX = 4.
LIST (List = lista) Serve per
listare il programma in memoria.
Pud essere usata nelle seguenti
forme:
— LIST lista dall’inizio alla fine
— LIST X lista la sola tiga X
— LIST _X — lista dalla tiga X
alla fine
— LIST X — Y lista dalla riga X
alla _riga Y
— LIST — X lista dalinizio al-
la riga X
dove X e Y sono numeri riga.
LOAD A (Load = caricamen-
to) Carica in memoria il program
ma di nome A registrato su cas
ta. Ogni volta che si esegue una
struzione LOAD il computer ese-
gue sempre automaticamente una
2
istruzione NEW. Vedere anche
istruzione SAVE.
LOG (X) (Logarithm = loga-
ritmo) Ricava il logaritmo natu-
rale (in base E) di X. Per ottenere
logaritmi in altra base ¥ & sufficien-
te applicare la formula LOG (X)/
LOG (¥). Ad esempio per i loga-
ritmi in base diec
A = LOG (X)/LOG (10)
MID§ (A$, X, Y) (Middle =
parte centrale) Ottiene una nuova
Deol se)
a ae
a
Fanoso
F.to SYM-1 Personal Computer
stringa costituita dai caratteri di
quella definita (A$) che iniziano
dalla posizione X per un numero
pari a Y. Esempio: se A$ = «RA
DIOELETTRONICA>
eseguendo B§ = MID$ (AS, 6, 7)
si ottiene
BS = «ELETTRO»
Questa istruzione pud anche pre-
sentarsi nella seguente forma:
MID$ (AS, X) in questo caso la
nuova stringa sara costituita dal-
Velemento X in poi di quella de-
finita.
Es, B§ = MID$ (A$, 6)
B$ = = O& < = 65535).
Serve per programmazione avan-
ala.
POKE X, A (Poke = serive in
memoria) Scrive in una locazione
di memoria X (> = Oe <
65535) il contenuto di A (>
@e < = 255), Serve per program-
mazione avanzata
POS (X) (Position = posizione)
Ricava la posizione del cursore do-
po una stampa, Ad esempio:
10 PRINT « RADIOELETTRO-NICA » POS (X)
vera stampato. RADIOELET-
TRONICA 16 dove 16 @ la posi-
zione occupata dall’ultimo caratte-
re della parola stampata,
PRINT (Print = stampa) Ese-
gue la stampa di quanto segue li-
struzione; ad esempio:
— PRINT stampa una riga di
spazi
PRINT 1 stampa il numero I
PRINT «A» stampa il carat-
tere «A>
PRINT X stampa il contenuto
della variabile X
PRINT AG stampa il contenu-
to della variabile A$
PRINT A; AS stampa i con-
tenuti di A © A$ di seguito
PRINT A, B, C stampa i con-
tenuti di A, B e C divisi in co-
Jonne da 14 posizioni.
Nel_nostro computer la parola
PRINT puo essere sostituita dal
carattere «» (punto interrogati-
vo).
READ X, Y (Read = leggi)
Legge i dati scritti nellistruzione
DATA nello stesso ordine in cui
yengono_incontrati. Ad esempio
con DATA 1, 2, 3, 4
eseguendo READ X, Y ottiene X
=leY=2
eseguendo nuovamente READ X,
Y ottiene X = 3eY = 4
‘A questo punto per eseguire una
nuova istruzione READ & necessa-
rio eseguire un RESTORE.
Per ulteriori dettagli vedere le
istruzioni DATA e RESTORE.
REM (Remark = commento)
Istruzione non eseguibile; serve so-
lo ad inserire commenti. Es. 10
REM ASSUME X = 4 Aitenzio-
ne; Ia Tiga REM é tutta destinata
a_commenti, Nel caso 10 REM
STAMPA X : PRINT X Vistru-
zione PRINT X non sari esegui-
ta poiché considerata commento.
RESTORE (Restore = ripristi-
no) Ogni volta che viene eseguita
Voperazione READ viene incre-
mentato. uno speciale contatore
che serve al computer per leggere
i DATA successivi. Il comando
RESTORE azzera questo contato-
ree fa tipartire la lettura dal?ini-
Zio.
RETURN (Return = ritorno)
Produce il ritorno dalla subrou
ne chiudendo esecuzione allistru-
0
zione GOSUB. Viene obbligatoria-
mente posta al termine delle istru-
Zioni costituenti la subroutine.
RIGHTS (A$, X) (Right$
destra$) Ricava una nuova strin-
ga lunga X contenente i caratteri
di A$ iniziando da destra. Ad e-
sempio se AS = < RADIOELET-
TRONICA > eseguendo BS
RIGHTS (A$, 11) si otterra BS
=_ 0,OseX=0
e—1lseX<@.
SIN (X) (Sine = seno) Ricava il
seno di X espresso in radian
SPC (X) (pace spazio)
Stampa X spazi. Pud essere usato
solo con l'istruzione PRINT. X
deve essere = > Oe < = 255.
SOR (X) (Square root = radi-
ce quadrata) Ricava la radice qua-
Grata di X. X deve essere maggio-
re di zero.STEP X (Step = incremento) Ve-
dede FOR...
STOP (Stop = arresto) Incon-
trando questa istruzione T’elabora-
tore si arresta e viene stampato
BREAK IN LINE X dove X &
Ja riga in cui @ stata incontrata Ti-
struzione STOP.
STR$ (X) (String = stringa)
Prende il contenuto di una varia~
bile numerica e lo traspone in una
variabile alfabetica, Esempi:
— 10 A$ = STR§ (A) da va-
riabile a variabile
— 10 A$ = STR§ (3.1) da co-
stante a variabile.
TAB (X) (Tabule = tabula)
Produce la stampa di cid che se-
gue con inizio dalla posizione X +
1. Il suo funzionamento & analogo
a quello di SPC.
TAN (X) (Tangent = tangen-
te) Ricava la tangente di X e-
spresso in radianti,
THEN (Then = allora) Vede-
re IF...
TO (To = a) Vedere FOR.
USR (X) (User’s subroutine
subroutine utente) Passa il control-
To alle subroutine in esadecimale
presenti nel supermon. Serve per
programmazione avanzata.
VAL (A) (Value = valore)
Prende il contenuto di una varia
bile alfabetica e lo traspone in una
variable numerica.
Esempi:
— 10 A = VAL (A$) da va-
riabile a variabile
—10 A = VAL («3.1») da
costante a variabile.
WAIT X, ¥ (Wait = lettura di
memoria) Legge la locazione di
memoria ed esegue Poperazione
logica AND con Y.
Serve per programmazione a-
vanzata.
Assegna un valore ad una
variabile. Es. X = 2
— Sottrae. Es. X = A—B
Elevazione a potenza. Es, X
A Beleva A all’esponente B.
* Moltiplica. Es. X = A * B
/ Divide. Es. X = A/B
+ Somma. Es. X = A + B
oppure A = B +
() Parentesi, Tutto cid che &
racchiuso tra_parentesi & eseguito
per primo. Sono possibili paren-
tesi_ multiple;
es. X = 3" 5 + (9/2)) = 28.5
> Maggiore (per istruzione
IF...)
< Minore (per istruzione IF...)
= Uguale (per istruzione IF...)
Cancella la riga corrente.
<< (DELETE) Cancella ultimo
carattere_impostato.
BREAK (Tasti_ SHIFT
BREAK) Arresta Pelaborazione in
corso ¢ stampa BREAK IN LINE.
XXXX dove XXXX @ il numero
dell’ultima riga eseguita.
Serve a separare pitt istruzioni
seritte in un’unica riga.
3
2 Equivale alfistruzione
PRINT.
Conclusioni
Termina qui la lunga corsa al
Personal Computer. Lunga perché
@ durata ben sette mesi ¢ corsa
perché il materiale, i dati e le in-
formazioni che vi abbiamo fornito
erano tali e tanti che avremmo po-
tuto scrivere libri interi sull'argo-
‘mento con il risultato, perd, di non
riuscire ad awvicinare ill princi
piante all’affascinante mondo del
computer. Abbiamo invece sinte-
tizzato, sorvolato sulle cose sofi-
sticate’e ci siamo soffermati sulle
cose basilari. Ora la strada ¢ a
perta. In un rapporto di interscam-
bio operatore — computer sta a
voi continuare a crescere con I'e-
sperienza ¢ la buona volonta, con
‘qualche sera passata davanti al vi-
deo del computer anziché davanti
al video del televisore ¢, credeteci,
il cambio & molto vantaggioso. O-
ra, dicevamo, sta a voi ideare &
preparare nuovi programmi. In
questo campo, il limite & la fanta-
sia.
3II classico trenino per il gioco dei piccoli e dei grandi
ma reso elettronico con un simpatico faretto di coda.
i giocattoli elettronici non se ne
sente davvero la mancanza, ma
Treletironico, evidentemente non pa-
80, si arrovella per crearne di nuovi
© cosi, nel vedere il classico trenino
regalato ai pitt piccoli a Natale, non
resiste ¢ impone che venga « miglio-
rato » (dice lui) rendendolo pitt « rea-
lista» magari con un dispositivo elet-
tronico (era scontato). E la sua fur
ria si abbatte sull'ultimo carro: un
fanalino lampeggianie in coda al con-
voglio ci starebbe proprio bene. Det-
to, fatto,
‘Con materiali di fortuna recuperati
da schede surplus viene fuori un ca-
blaggio aggrovigliato, vergognoso, ma
suflicientemente piccolo per essere
racchiuso nel carro e per fare bella
figura col suo funzionamento,
Descrizione del circuito
Si tratta di un circuito semplicis-
simo costituito essenzialmente da tre
parti: una sezione che diremo di al
‘mentazione, una oscillatrice e una
Jota del diodo LED che viene fatto
x
i EM, STADERINI
lampeggiare ¢ che tramite un forelli-
no sporge dalla coda del carro.
Per quanto riguarda la sezione o-
scillatrice c' da dire che si tratta
di un classico multivibratore astabile
Ia cui frequenza di oscillazione &
regolata essenzialmente dalle resisten-
ze di base dei transistor e dai con-
densatori. Qui le resistenze di base
sono uguali, ma i condensatori no:
uno & da 5 pF e Valtro & costituito
dal parallelo di 10 pF + 5 FE =
15 uF. Questa differenza fa si che il
periodo durante il quale un transistor
8 in conduzione non sia uguale a
quello dell’alto transistor. Come con-
seguenza il tempo durante il quale il
LED & acceso non sara uguale al tem
po in cui 2 spento e precisamente il
tempo di luce sara maggiore, Questo
non & cid che si verifica nelia realta
dove avviene T'inverso, ma da prove
fatte devo dire che cosi fa pitt «sce-
na»,
Chi fosse di diverso avvisonon
dovrd far altro che invertire i con-
densatori 0 anche provare a cam-
biare i loro valori finché non otterra
UN FANA
FERROMODELLISMéDICODA A LUCE LAMPEGGIANTEAlle ruote
‘Schema olettrico genorale del'apparecchio. Tr transistor per una realizzezione
il ritmo il «duty cicle » (cost si
chiama la questione del tempo di ac-
ceso © di spento) che pit gli ag-
grada
La terza sezione serve a pilotare il
LED che pud essere di qualungue
po, ma preferibilmente puntiforme
(nel prototipo montato il tipo gran-
de perché non avevo quello giusto
sul momento). La resisienza da 18
ohm limita la corrente che lo attra
versa e quella da 270 K® fornisce
I montaggio
alia portata a ttt,
tuna sommaria polarizzazione al tran-
sistor,
L’alimentazione
Veniamo ora alla prima sezione,
quella alimentatrice Essa & formata
da un ponte di diodi (anch’essi di
recupero) € un condensatore. Un cir-
cuito siffatio Io si ritrova in tutti i
citcuiti alimentatori, ma qui sembra
strano giacché la corrente che manda
avanti i ferromodelli 2 continua. E
la corrente che li manda indietro?
Pure continua, ma invertita, Inver~
tendo la tensione la tensione sui bi
nari, perd, il nostro dispositive de
«ve continuare @ funzionare regolar:
mente, Ed ecco allora il motive del
Ponte che pud essere realizzato con
ogni tipo di diodo al _germanio, co-
me nel prototipo, o al silicio, come
pure si pud utilizzare un ponte gia
pronto con i quattro diodi tutti in-
1 circuito pub essere realizzato comodamonte su circulto stempato. Qui sopra una
possibile soluzione. Nella pagina accanto la disposizione del component
‘Nelle immagini i fenale i coda e 1! vagone ospitanto il prototipo.sieme nello stesso « package » come
dicono gli inglesi. A tal proposito oc-
corre ricordare che tali ponti hanno
due ingressi segnati con ~ e altri
due segnaticon + e —. Bene, gli
ingressi segnati con il segno di alter
hata sono quelli che vanno colleg
alle ruote del carro come si dir& fra
poco.
E il condensatore? Ci vuole p
ché Ia tensione all'uscita del ponte
deve essere _livellata gincché altri
menti il LED si accenderebbe male
(© non si vedrebbe il giusto ritmo di
faccensione. Bisogna ricordare che la
tensione presente sui binari non &
id livellata. I normalialimentatori
per fermodellismo forniscono soltan-
fo una tensione raddrizzata; altri ti
pi, pit’ moderni, di alimentatori for-
hiscono una uscita impulsiva e sono
stati descritti in passato anche su
questa. Rivista
Il prototipo @ stato realizzato in
una maniera a dir poco allegra ¢ pur-
tuttavia ha funzionato subito tran-
guillamente. Comunque per evitare
sorprese non & male realizzare l'adat-
to cireuito. stampato © montarci_so-
pra con calma i vari pezzi. Dovrebbe
Tunzionare praticamente con ogni ti:
po di transistor NPN al sili
volete possiamo fare dei nomi: BC
107, BC 108, 2N 708, ece, Si posso-
no usare anche transistor PNP a pat
to di invertire tutti i diodi ¢ i con
densatori. Il circuito funziona corret-
tamente tra 4 ¢ 1 volt, Sotto i 4 V
la uminosita del LED & troppo bassa
Componenti
‘OA95
18725
D1, D2, D3, D+
TRI, TR2, TRS
¢ allora eventualmente si_dovrebbe
diminuire Ia resistenza che stain
serie ad esso, Sopra i 12 volt non
® conveniente andare, a meno di
aumentare detta. resistenza. Questo
va detio per coloro che hanno ali-
mentatori standard mentre ill pro-
blema non si pone con gli alimenta-
tori ad uscita impulsiva.
Per quanto riguarda il collegamen-
to dei fili di alimentazione alle ruote
del carro c’® da fare un inciso. In
D5 = diodo led
RI, R4 = 82KQ
R2, R35 = 27 KQ
R5 = 270 Ko
tanto, come & ovvio, le ruote devon
essere metalliche. Tali assi_metallici
hanno una ruota ad essi unita anche
elettticamente ed un’altra @, invece,
attaccata con V'interposizione di un
gommino e questo per evitare il cor
tocireuito tra i due binari
‘Come prima operazione si dovra
verificare che Ie due ruote col gom-
mino dei due assi non si trovino sul-
lo stesso lato del carro; se cost fos-
se, occorrera invertire un asse.
R6 = 189
CI = 100 pF 16 V. L.
2, C4, C5 = 5 uF
C3 = 10 uFALEX, OVVERO UN TIMERCICLICO
APPLICAZIONI
Supponiamo di voler ottenere due azioni combinate
nel tempo di durata differente e ripetibili.
di ALESSANORO GRECO
[ister presentato deserive un
timer di tipo ciclico, Esso rea-
lizza due cicli distinti di tempo-
rizzazione entrambi regolabili_ nel-
la durata. Alex @ inoltre in grado
di funzionare come un normale ti-
mer resettabile a mano mediante
Si.
Il progetto @ stato espressamen-
te realizzato per soddistare le esi-
genze di quanti desiderino ottene-
re due azioni combinate nel tempo,
di durata differente, ¢ ripetibili al-
temmativamente. Tl campo di appli-
cazione pud interessare tutti quan-
ti abbisognino di un timer estrema-
mente flessibile nelle applicazioni
(si @ gid detto che Alex pud anche
funzionare come timer semplice).
Da me @ stato usato, tralaltro,
anche per la riproduzione in se-
rie di citcuiti stampati col metodo
fotografico.
Descrizione tecnica
Funzionamento cielico:
Si faccia riferimento allo sche-
ma di figura.
$3 ed $2, che appartengono agli
scambi di un unico deviatore a slit-
ta (vedi figura 2), possono essere
pensati rispettivamente come due
interruttori normalmente chiuso e
normalmente aperto. In questa
maniera si di la possibilit allo
scambio del rele, collegato al posi-
tivo dell’alimentazione, di alimen-
tare sia la parte di destra che quel-
la di sinistra del circuito,
Si alimenti tramite $4 il circuito.
Il led V si accende (il rel non &
cccitato inizialmente), ed il Led R,
ad esso in parallelo, & spento. Tra-
mite lo scambio del relé viene ali-
mentata la sezione di destra del
circuito. Uno dei condensatori Ci,
selezionati tramite COMM 2, co-
mincia a caricarsi con costante di
tempo regolata, entro certi limiti,
dal potenziometro R3. Quando la
tensione di Ci eguaglia quella di
picco, la giunzione P-N del!" UJT 2
37Fig. 1 ye
rie
Y SCAMBI RELB!
83 J
ananatie + jo
Alim,
RT 3 R6
vit 1 | 52
Comm € ‘BY
"
.
iL) LiL ds
ea GO
risulta polarizzata _direttamente,
per cui Ci si scarica su RI pro-
vocando I'innesco dell’SCR con
conseguente scatto del relé ed ac-
censione del led R.
Lo scambio del relé muta po-
sizione alimentando ora la_sezio-
ne sinistra del circuito (’SCR, pe-
1, rimane comunque innescato).
Qui avviene lo stesso ciclo di
prima, che porta all’innesco dello
SCR di sinistra il quale portando
38ne Fig. 2
/ Re
s4
net
@o
ey
rende il catodo di questo positivo
rispetto all’anodo (cid @ sufficiente
per interdirlo) riportare il relé alla
posizione primitiva ¢ spegnere il
led R. Dopo di cid il ciclo si ri-
pete.
Funzionamento manuale
1 deviatore a slitta viene commuta-
to in maniera tale che $3 ed S2 sia-
no rispettivamente aperto ¢ chiuso.
9In questa maniera tramite Pa-
pertura di $3 si impedisce alla se-
zione di sinistra del circuito di es-
sere alimentata una volta che il
rel sia nella posizione ON (led R
acceso).
L'unica maniera per resettare il
circuito e riavere il rele in posizio-
ne OFF 2 quella di premere $1
(pulsante normalmente aperto), in
questo modo si cortocircuitano in-
fatti i terminali a-k. del’SCR di
destra,
Da notare che nel caso di fun-
zionamento ciclico, cid non era
possibile in quanto $2 era aper-
to: cid escludeva qualsiasi indesi-
derata alterazione del ciclo dovuta
ad accidentale pigiamento di $1
ry
Altri particolari
D1 impedisce Verrata carica di
C2 (nonché dei CI di sinistra) du-
rante il periodo che prevede Pac-
censione del LED R. Infatti quan-
do 'SCR di destra & interdetto (e
quindi il LED R spento) il nodo
collegato all’anodo & a potenziale
pit alto del nodo collegato all’ano-
do del’SCR di sinistra.
D2 ha la funzione di proteggere
il LED R.
T commutatori COMM 1-2 so-
no del tipo una-via-pit-posizioni.
Con i condensatori da me sugge-
riti nella lista componenti si otten-
gono temporizzazioni comprese tra
il secondo e i cinque minuti.
I potenziometri R3 ¢ R8 servo-
no per la regolazione fine delle co-
stanti di tempo,
Per il montaggio
Si consiglia di montare il circui-
to come in Fig. 2.
Si colleghino con due spezzoni
di trecciola il punto m con il pun-
to 2, il punto z con il punto x (ta-
Ii collegamenti vanno fatti dalla
parte-rame delle piste dello stam-
pato).
Si verifichino prima il funziona-
mento ciclico ($3 chiuso, $2 aper-
to), € poi quello manuale ($3 a-
perto, $2 chiuso). Per quest'ulti-
mo il ciclo di temporizzazione ini-
Zia al rilascio di Si.
Una volta verificato il perfettoComponenti
Ri = R5 = 100 Ohm 1/2 W
R2 = R6 = 470 » »
R4 = R7= 47000» »
R53 = R8 = 10000 » »
Pot. Log.
RO = 360 >»
RIO = Rit = 520 » »
LED R = LED ROSSO
LED V = LED VERDE
Di = 1N4148
D2 = N400
SCR = SCR2 = DIODO SCR
60 V 1/2
UJT = UJT2 = Uningiunzione
2N2646
RL = Relé 4 scambi 1 V3 A
Si = Interruttore-pulsante NA
$2.83 = Scambi NA-NC Deviatore
a slitta
S4 = Interruttore a leva
COMM = COMM2 = Commu-
tatore una via I posizioni (I
NRO Condensatori)
Setie di condensatori sug-
geri 10-20-50-100-470-1000
Le capacita sono espresse in micto-
farad A 15 V
C2 = Cond. eletir. MF. 15 V
Fuse 1-2-3 = Fusibili salvascambi
3A
Scambi mobili
Fig. 3
Particolare, in alto, delle
connession! pacco molle relt,
In seala 211. Qu! @ lato ghiera
ai rama autocostrulbile. Vien avvitata
‘ramite il potenziometro allo
‘Ghassis divenendo cos!
massa comune per | Ci.
funzionamento del tutto, si, pud
passare a montare il circuito in un
contenitore metallico. Si noti che
usando Io chassis come massa co-
mune, si possono evitare i fili di
collegamento alla massa (rappre-
sentati in Fig. 2 a tratteggio).
In Fig. 3 sono rappresentate le
connessioni del pacco molle del
rele, Si consiglia di fusibilizzare gli
ambi mobili in modo da evitare
danni al relé in una delle qual-
siasi combinazioni che si vogliono
adottare.
Note
I due LED da me usati sono sta-
ti recuperati, per cui in lista com-
ponenti non ho indicato, il tipo.
Ovviamente devono essere scelti
i valori appropriati delle resistenze
RIO-RI
Per concludere volevo aggiun-
gere che una soluzione migliore di
quella di figura uno pud essere ap-
prontata per quanto riguarda il
LED R. Esso pud essere connesso
anziché in paralielo al rele, tra
‘massa e nodo superiore di R2.
Cid @ senz’altro consigliabile con
relé ad assorbimento maggiore di
50 ma. Con questa soluzione ’as-
sorbimento del circuito nelle due
posizioni relé ON-OFF pud esse-
re linearizzato,
Cid consente P'uso di un econo-
mico alimentatore a zener nel quale
tale semiconduttore richiederebbe,
in questo caso, una potenza pari
circa 12 X_ differenza-di-assorbi-
mento (tra Led rosso ¢ rele).
La soluzione descritta porta tra
Paltro anche alla eliminazione di
D2. Il motivo per cui lo schema
da me inviato si presenta in altra
forma @ presto detto: se qualcuno
volesse realizzare il circuito con re-
18 a due scambi_ad esempio, po-
trebbe incappare in uno di quei rele
ad assorbimento « —20 ma o git di
lis; in tal caso la debole corrente
del’ rele non sarebbe sufliciente a
mantenere 'SCR di destra in con-
duzione (cid dipenderebbe soprat-
tutto dal tipo di SCR usato).
Le foto che appaiono nel servi-
zio sono state realizzate dall’autore
sul prototipo (@ presente anche I'a-
limentatore).
“aTrasmissione e registrazione automatica delle
comunicazioni telefoniche. Esaminiamo il TX.
Prize i date inizio ad un qual
iasi discorso che abbia come fi-
la comprensione del progetto cicero
sara utile chiarire un breve ma chia-
10 presupposto:
In quasi tutti i paesi di questa
terra L'USO_ DEL PROGETTO
CICERO EB VIETATO. Usare il
‘marchingegno di cui tratteremo in
queste pagine equivarrebbe quindi
ad un vero e proprio atto di delin-
quenza che, come tale, sarebbe per-
seguito dalla legge con gravi conse-
guenze che lascio ben immaginare.
Se devo essere sincero avevo molte
perplessita sul fatto di affidare o
meno questo progetto nelle mani di
tanti sperimentatori quanti ne pud
avere una rivista di questo calibro.
To spero che i lettori capiscano
queste specie di crisi di coscienza
che sono caratteristiche di ogni
buon progettista. In queste perso-
ne certe titubanze sono sempre esi-
stite come & sempre esistito, in casa
di ognuno di loro, un cassetto di
scrivania traboccante di progetti
« troppo spinti >.
Quando da quei cassetti esce
qualcosa generalmente si stabilisce
una complicita segreta tra chi scri-
ve Particolo e chi lo legge. Per fa-
re un esempio di vecchia data qual-
che d'uno di voi ricordera di certo
Yormai lontano periodo in cui, no-
nostante le trasmissioni in banda
cittadina fossero fuori dalla legali-
1, qualche rivista propinava, quasi
di sottobanco, mediocri progetti di
ignobili baracchini.
Si noti perd che chi scriveva riu-
sciva sempre a mettere le mani da-
vanti dicendo che la legge non pu-
nisce chi fabbrica le armi ma solo
chine fa uso.
Tale allusivo discorso lo faccio
2
i GIANCARLO ZANETTI
pure io con l'unica differenza che
nei casi sopraesposti era sin troppo
evidente Pocchio strizzato che la ti-
vista faceva ai suoi lettori
In questo frangente invece il tut-
to & stato fatto con la reale convin-
Zione che il progetto abbia un fine
unicamente didattico e formative
(scopo ultimo della nostra rivista).
Conclusa Vintroduzione e spe-
rando che tutti abbiano afferrato
i concetti sopra esposti mi accingo
ora a spiegare finalmente in cosa
consiste il progetto Cicero.
Il suo stesso nome evoca le im-
prese della famosa spia tedesca che
operd al tempo della seconda guer-
ra mondiale, quindi se avrete la
bonta di seguire cid che andrd di-
cendo capirete perché tale disposi-
tivo & degno di tale nome.
Il progetto cicero & diviso in due
Aispositivi. II primo & una bana-
lissima spia telefonica. Il suo com-
pito consiste nel trasmettere in mo-
Gulazione di frequenza tutte le con-
versazioni che passano nell’appa-
recchio telefonico che avra la di-
sgrazia di ospitare nel suo interno
il trasmettitore in questione.
I secondo dispositivo si incarica
invece di far registrare su una cas-
setta magnetica tutto cid che la spia
telefonica trasmette. In altre parole
il registratore connesso al secondo
dispositivo viene messo in moto so-
lamente quando il microtelefono
(Che altri non & che la volgare cor-
netta) viene sollevato,
A questo punto penso si potra
ben capire la pericolosita potenzia-
le di una simile accoppiata.
Con tale sistema infatti & possi-
bile tenere in perenne controllo un
apparecchio telefonico al solo pa
to di tenere sotto controllo la du-
PROGETT(
COMUNICAZIONICICERO O LA SPIA TELEFONICArata del nastro magnetico che anco-
ra deve essere inciso,
Tn questa prima parte tratteremo
il principio di funzionamento di
questa spia telefonica mentre in una
prossima seconda parte verra spic-
gato il secondo dispositivo che po-
tremmo tranquillamente definire co-
me il «cervello > dell’intero pro-
getto cicero,
Il progetto Cicero
Parte 1°: la spia telefonica
‘Come tutte Ie cose di questa ter-
ra anche lo spionaggio telefonico
ha_una sua storia,
Tutto probabilmente inizid quan-
do le spie internazionali si resero
conto che i messaggi segreti non sa-
rebbero pid stati occultati_ nelle
zampe dei piccioni viaggiatori o nel
a
SETS
aeerows | y)
mecca F eocco
Ee | ETT
Reso Th
‘Schema a blocchi del sistoma, In queste pagine
‘esaminiamo il creuito trasmettore spla,
seno delle dame dell’epoca ma da
allora avrebbero preferito viaggiare
sugli indifferentissimi cavi di qual-
che compagnia telegrafica o di qual-
che societa telefonica.
Dai primi rudimentali sistemi di
spionaggio telefonico anche questa
tecnica ha finito per evolversi giun-
gendo a risultati che oggi lasciano
senza fiato anche gli «addetti ai
lavori ». Pur non avendo questa
pretesa il progetto presentato in
queste pagine non manchera certo
di suscitare le morbose simpatie
di chi sta leggendo queste righe.
Schema a blocchi
Il primo blocco del nostro appa-
recchio @ costituito da un interrut-
tore elettronico. Esso verrd appli
cato a due punti dell’apparecchio
telefonico con le modalitd che ver-
anno trattate in seguito.
Come dice il suo stesso nome
Vinterruttore elettronico ha una
funzione molto semplice. Per capi:
re meglio il suo scopo sara utile
approfondite un aspetto delle co-
municazioni telefoniche. Ogni ap-
parecchio telefonico a batteria cen-
trale @ tenuto in permanenza ad
luna tensione che pud essere (a se-
conda della centrale telefonica) di
24, 48 0 di 60 volts,
Per i non pratici in materia dird
-che gli apparecchi telefonici a bat-
teria centrale sono la_stragrande
maggioranza e che si differenziano
da quelli a batteria locale per il
fatto di non avere, come questi ul-
timi, una batteria indipendente da
quella della centrale telefonica.
Per dovere di cronaca dird che
agli albori della telefonia la quasi
totalita degli apparecchi telefonici
era a batteria locale ma che poi in
seguito furono abbandonati princi-
palmente per l'alto costo di manu-
tenzione che prevedeva ricariche
periodiche della batteria se non
addirittura la sua sostituzione dopo
un certo periodo duso.
Riprendendo il discorso di prima
si diceva che la tensione che cade
ai capi di un apparecchio telefoni-
co & intorno a valori relativamente
alti,
Appena perd si solleva il micro-
telefono dalla sua sede questa ten-
sione cade su valori che si aggira-
no intorno ai 6 volts. Questa escur-
sione di valori impedisce nella pra-
tica la costruzione di una microspia
di piccole dimensioni. Inoltre si ri-
schierebbe di squilibrare la linea
telefonica con conseguenze preve-
dibili, Per risolvere questi problemi
si potrebbe dotate il trasmettitore
con una pila da 9 volts con tutti i
guai di ingombro, ricambio ed au-
tonomia che si verrebbero a creare.
Tl sistema poc’anzi proposto ¢
cio’ quello del’impiego di un in-
terruttore elettronico, rappresenta
invece il classico « prendere due
piccioni con una fava >.
Infatti, oltre a contenere le di
mensioni del circuito a valori « mi
metici », ¢ possibile trarre ’alimen-
tazione dalla linea telefonica senza
create nella stessa squilibri eviden-
Ziabili. In pidt si ha il vantaggio diCircuito elettrico generale. La realizzazione deve essere solo sperimentele
Rs
Rb
perche alrimenti vietata dalle legal vigent
Fi ROSS
far funzionare il trasmettitore sola-
mente quando vi un conversazio-
ne in corso (cosa questa importan-
tissima ai fini div una ancor pid
scarsa individuazione della micro-
scopia tramite ipotetici controlli).
Il blocco n. 2 & chiaramente il
trasmettitore che si incaricher& di
inviare nelPetere tutto cid che pas-
sera nella propria linea telefonica.
La potenza d'uscita in radiofre-
quenza varia dai 40 ai 60 mW e
quindi si pud ritenere che, in aper-
ta campagna, senza ostacoli frappo-
sti tra il ricevitore ed il nostro tra-
smettitore Ia portata utile si aggiri
sul mezzo Km.
Purtroppo per lo scopo da noi
prefissato la trasmissione avverra
nel chiuso delle mura domestiche
ragion per cui la distanza di tra-
smissione verrd decurtata in misura
molto variabile e dipendente da
moltissimi fattori che qui sarebbe
lungo elencare.
Schema elettrico
Come si pud notare da un 1°
sguardo allo schema elettrico il nu-
mero dei componenti é stato ridotto
al minimo.
In tal modo @ possibile creare
un circuito stampato le cui dimen-
sioni permetieranno un comodo i
serimento in seno all'apparecchio
telefonico,
Linterruttore elettronico & costi-
tuito dai transistors Tr2 © Tr3. I
funzionamento & abbastanza sem-
plice: quando non @ in atto_una
conversazione telefonica tra i 2 fili
della linea & presente una tensione
di cui si é parlato precedentemente
e che per evitare equivoci chiame-
remo .
‘A questo punto sara utile chiari-
re che i due fili essenziali del tele-
fono sono di colore bianco e rosso.
In particolare il rosso ha tensione
positiva ed il bianco negativa.
‘Quando suddetto voltaggio cade
tra i punti A e B del nostro circuito
il transistor Tr3 (tramite le resisten-
ze RS ed R6) entra in saturazione.
In tal modo la base di Tr2 viene
collegata alla massa negativa del
circuito ottenendo cosi Vinterdizio-
ne di Tr2-medesimo.
Inutile dire che, con Tr2 inter-
detto, il trasmettitore non viene ali
mentato con la tensione < alta >
presente sul collettore di Tr2 anche
perché se cid avvenisse si noterebbe
Pinfido filo di fumo uscire dispet-
toso da un Trl sovrapolarizzato.
‘A questo punto si capira perché
quando viene sollevato il microte-
lefono (provocando la caduta della
tensione ad un valore « basso ») il
transistor Tr3 viene a mancare la
tensione occorrente per far si che
possa ancora mantenersi nello sta-
to precedente mentre la base di
Tr2, non pid collegata a massa,
viene polarizzata positivamente
dalla resistenza R4.
Tutto cid causa Valimentazione
appropriata del trasmettitore FM
che pud in tal modo funzionare.
Come @ risaputo i messaggi tele-
fonici vengono trasmessi sui_ fli
modulando una tensione continua
4%Ht montaggio
Componenti RS = 56 Kohm C3 = 220 PE Tel = 2N 708
Ri = 220 Ohm R6 = 2,2 Kohm C4 = 100 pF eletrolitico Tr2, Tr5 = BC 140
R2, R3, R4 = 22 Kohm Cl, C2 = 10 Pi Ce = 650 Pi Lt = Vedi testo
tramite i famosi microfoni a carbo-
ne.
Nel nostro circuito questi mes-
saggi sono inviati direttamente (tra-
mite il condensatore C4) alla base
del transistor oscillante Tri otte-
nendo cosi una trasmissione che
non esiterd a definire in Hi Fi
Questa soluzione é stata adottata
considerando il fatto di trovarci da-
vanti a segnali manipolati ¢ defor-
mati da filtr, bobine ed altro an-
cora per non parlare dei microfoni
a carbone adottati su tutti gli ap-
parecchi telefonici che, sciagurati,
hanno una fedelt& di riproduzione
che non si fatica a definire squal-
lida.
E chiaro quindi che un’altro ta-
glio di frequenze avrebbe finito con
il compromettere l'intelligibilita dei
messaggi trasmessi con conseguenti
traumatici risultati, Andando avan-
ti nel circuito si vedono le resi-
stenze R2 ed R3 che servono a po-
larizzare la base del transistor Trl
mentre C3 «sbatte a massa > gli
eventuali residui di alta frequenza
6
che capitino nella base medesima.
La frequenza di oscillazione del
transistor Trl @ stabilita mediante
LI, Cle Ce.
CC é un compensatore variabile
in continuita in modo da poter far
spaziare la frequenza d'emissione
dai 90 ai 110 MHz circa,
II montaggio
Ul disegno del circuito stampato
riportato in questi fogli illustra un
possibile assemblaggio dei compo-
nenti
Se qualcuno di voi avesse perd
in mente altre soluzioni ritengo si
libero di dare sfogo alla propria
inventiva a patto perd di non aste-
nersi dalle solite regole da rispet-
tare quando si lavora in alta fre-
quenza € cio’ evitare la creazione
di mostruosi _assemblaggi_ ragno,
preferire la vetronite alla resina fe-
nolica, ma soprattutto realizzare
collegamenti brevissimi. Se poi per
puro sfizio si volesse ridurre anco-
ta di pitt le dimensioni del circui-
to & possibile, anche se lo sconsi-
alio, adottare la tecnica orientale
delle dai valori di
RS e R6, cio’ Ia frequenza au-
menta in modo esponenziale (cio’
molto in fretta) minore é il valo-
re di RS € R6. (dato per scontato
che si tenga ad_un valore costan-
te le capacita C5 ¢ C6)
In parole povere — invitiamo
chiunque voglia avere un suono di
una frequenza maggiore di quella
da noi adottata di diminuire i va
lori di RS e C5 per la prima tona-
lita € i valori R6 © C6 per Paltra
tonalita
Facciamo notare comunque che
i due oscillatori_ non funzionano
(senza che si rovini nulla) se i va-
lori di RS © RO superano appros-
simativamente i 2200 ohm.
Terza parte
Supponiamo che alluscita 1 di
LCL ci sia un livello logico AL-
TO. (pin 13). L’integrato & dotato
anche di uscite negate, cio’ aven-
ti livello opposto alle’ uscite nor-
mali, L'uscita negata 1 @ il pin 4,
Quindi una tensione circa uguale
a zero circolera in D1, bloccando
Poscillatore 2 di LC.2, con la RO
© C6, Quindi sui pin 4e $ di LC.2
ci sara un livello alto, poiché
troviamo all’uscita di un invertito-
re che avra_complementato il se-
gnale da noi applicato ai pin 3 ¢
4, tramite Di, Questo significa che
il transistor T2 sar interdetto, &
sul suo collettore vi sara un po-
tenziale uguale a zero,
Quindi Paltoparlante si trovera
Posto, praticamente, fra il colletto-
re di Tl ¢ la massa, polarizzando
cosi il transistor TI
I LED 2 sara quindi spento
per segnalare che Poscillatore 2
di LC.2, di cui abbiamo appena
parlato, & bloccato.
Nell'istante da noi considerato
Puscita complementare 2 @ ALTA,
Infatti se Puscita vera 1 é alta,
nelfistante da noi considerato fin
dalP'inizio, Puscita. complementare
1 @ bassa. L'uscita vera 2, pin 5,
sara_ugualmente BASSA, 'poichi
come abbiamo visto in un multivie
bratore astabile le due uscite (vere,
nel caso del nostro LC.1) sono
sempre a potenziale opposto fra
loro.
Si comprendera quindi che Pu-
scita complementare 2 sara AL-
TA, verri bloceata dal diodo D2
€ non influenzera oscillatore 1
di 1.C.2, il eui treno di impulsi
vera amplificato da TI
Il Iettore, se non ha fuso, provi
a ripetere il ragionamento nel se-
condo ¢ ultimo caso, cio’ quando
Puscita vera I di LC.1 @ BASSA.
Constatera che il funzionamento é
identico, ma sara questa volta il
transistor T2 a funzionare, ¢ T1
sara bloccato, mentre andra in al-
toparlante la seconda nota.Minitester «NYCE»
TS/2562-00
© 4,000 Q/V
© Ampia scala nera
© Movimento antiurto su rubini
‘Specitchetecniche
Minitester «NYCE»
TS/2564-00
# 1.000 2/V
# Scala a specchio per eliminare gli
errori di parallasse
© Movimento antiurto su rubini
‘13 /2568-00
75/2564-00
175/2562-00
nyce
‘TEST & MEASURING INSTRUMENTS
oePRO ENERGIA, SIMULAZIONE1] PLASMI
NUCLEARE
3
Gli esperimenti di un giovanissimo ricercatore italiano
a contatto con il sofisticato mondo
della tecnologia avanzata.
{di MAURIZIO. VECCHIONE
LAWRENCE BERKELEY LABORATORY
| lavoro presentato in queste pa-
gine @ un po’ speciale per va-
rie ragioni, Innanzitutto perché, co-
me i pil attenti avranno notato
presso la firma, proviene dalla mi-
tica Universita di California; poi
perché Pautore & un ragazzo ita
iano giovanissimo gid nostro let
tore da anni. Infine perché largo
mento @ inusitato: si parla addirit-
tura di fusione nucleare. Ricordia~
‘mo inoltre che il lavoro & stato pre-
‘miato in un concorso Philips per
giovani ricercatori. Sono necessarie
dunque alcune brevi note giusti
cative. Diciamo subito che siamo
lieti di poter diffondere il lavoro di
tun nostro lettore che fa onore agli
studi ¢ alla sperimentazione italia-
ni, Maurizio Vecchione ha comin-
ciato come tutti voi, giocando con
transistor ¢ integrati, Ha studiato
in Italia in una normale scuola
interessandosinaturalmente anche
alla teoria, non fermandosi cio? al-
la mera praticaccia. Eccolo oggi
nella favolosa California in una
delle universita pit prestigiose del
mondo a studiare ancora con ono-
re, nel campo delle energie ¢ del-
la fisica del plasma, Nella consape
volezza orribile (conosciamo pur-
troppo lo stato attuale della scuola
italiana) che molti dei termini usa-
ti sembreranno cinesi ai pitt, abbia-
mo deciso ugualmente di soprasse-
Sistemi per 1a fusions mucleare controllata
SPBCCH
Principali sistent per 1a fusions:
Fig. 1
Fasc
RELATIVIS®.
DL
BLETIRONE
uesMerando un campo
Imagneties per contenere le particelle cariche del plasma.
br utilizeando una onda di shock per conprinere © contensre
£1 plasma, AL ronento attuale {1 eistena nagnetico serbra
eesere pint facilnente realizzabile58
2,
1
2,
1
2y epee 6 ver
2p + Sree +n HT. Hel
Cus + alstow) 932 + tite + del Mev
Sea + (stow) 032 + bie + U48 new
Tht + n(rast) -» 32 + le eV + n( stow)
fa ) ow ft + fue ~ 2,5 Mev + n{stow)
Rearioni di interesse in wi reattore utilizrante
Geuterio cone clenente conbustibsle
TAVOLA 11
Gxh-dede
dove & rappresenta l'operatore laplaciano e
a
os
TAVOLA TIT
Contronto dian spparato ZSTA con Sl TOKAMAK: vantaget
fa. Operazione con corrente al di sopra del Limite ai
ai Kraskal-Shafranov, quiridi 11 paranetro di si-
curezza qe! minore di uno.
bs Operazione ad alti beta, (o-3,00lt)+
con un alto risealdanentor
di stabilizzazione,
cs Alta corrente toroidale,
ohnico ed alto fattore
Ganpi Magoetier BL = 8,
Stabitite! (Oriterio di Suydan),
(per siabilita’)
sa resistonza plasnaticn
dere a spiegazioni particolareggiate
che esulerebbero dai limiti di una
rivista come la nostra, sicuri che
i pit intelligenti troveranno su ma-
nuali€ enciclopedie quanto serve.
Ricordiamo ancora che, mentre qui
da noi risuonano ancora grida di
sapore medioevale sull’energia, c'e
un diciottenne italiano per fortuna
che si d& da fare con poche chiac-
chiere e molti fatti, che naturalmen-
te conosce l’inglese, che sicuramen-
te fara parlare di sé in futuro, Vo-
gliamo pensare di aver contribui-
{fo anche un poco noi di Radio E-
lettronica alla sua formazione. Ec-
co dunque le sue note con I'inten-
dimento di spronare i pid capaci
fra voi a prendere esempio.
Energia come
Per circa un quarto di secolo, pa-
recchi paesi sono stati impegnati
nella ricerca per la produzione con-
trollata di energia atiraverso fusio-
ne nucleare. La motivazione prima-
ria @ Pabbondanza di combustibi-
le da utilizzarsi in tali reattori. An-
che se il Deuterio esiste in una par-
te per 6500 di acqua, c’8 ne abba-
stanza nell’acqua di mare da sod-
disfare il fabbisogno umano per pa-
recchi milioni di anni. Oltre al com-
bustibile ci sono altre caratterist
che che fanno questi reattori assai
attrattivi,
a, mancanza di scorie radioatti-
ve ad alto livello;
b. impossibilita di esplosione nu-
cleare congenita nel ciclo del reat-
tore.
¢. mancanza di
mico dell’ambiente
4, basso pericolo biologic nel
caso di incidente 0 sabotaggio
©. impossibilita di utilizzo del
reattore per proliferazione nuclea-
re,
In tavola I sono elencate Ie rea-
zioni di interesse, che riguardano
il deuterio. Il ciclo di maggiore in-
teresse 2 quello utilizzante la rea-
zione 1., che ha una sezione @urto
di 5 barns a 100 KeV. La maggior
parte dell’energia & trasportata dai
neutroni, (14.1 MeV), mentre la
particella alpha trasporta 3.5 MeV.
Fino a pochi anni fa si riteneva
che Punica maniera possibile per ot-
tenere le necessarie condizioni di
\quinamento ter-alta densit& a temperatura nel pla-
sma termonucleare fosse attraverso
‘un contenimento magnetico. Alcuni
recenti sviluppi riguardo il confi-
namento laser ed i fasci elettronici
relativistici hanno aperto la strada,
comunque, al confinamento iner-
viale. La figura I ci da un’idea del-
Ja suddivisione dei principali sist
mi_allo stato attuale,
In questo contesto risulta di cre-
scente interesse studiare gli effetti
sul plasma delle reazioni termonu-
cleari, Per esempio risulta di inte-
esse studiare come le particelle
alpha prodotte nella relazione 1
sono rallentate e riscaldano il pla-
sma, A questo scopo, dagli inizi de-
gli anni 70 si comincid ad utili
zare il computer per simulare le
condizioni all’interno di un plasma
ed ottenere predizioni teoriche su-
gli effetti delle reazioni. Una rete
di elaborazione dati fu costruita ne-
gli Stati Uniti la quale, utilizzando
il computer Cray 1 costituisce il
pitt potente ¢ veloce computer del
mondo. Utilizzando questi sistemi
iniziai due anni fa una serie di
analisi via computer dei principali
fenomeni fisici connessi con la fi-
sica dei plasmi termonucleari.
Lo stato di un plasma pud esse-
re rappresentato da una funzione
matematica chiamata funzione di
distribuzione Ia quale dipende sul-
Ja velocita, sulla posizione e sul
tempo: la denoteremo con f (vr, t)
Una serie di equazioni pud essere
derivata per mettere in connessione
questa funzione con le quantita e-
letiriche (E), ¢ magnetiche (B), co-
me si vede in tavola TI
‘A questo punto il computer po-
tra risolvere qualsiasi problema: le
equazioni di Maxwell ci forniranno
i campi E e B per una distribuzio-
ne iniziale, i quali verranno poi in-
seriti nell’equazione di Vlasov che
ci dard f(v, r, ). Dalla funzione di
distribuzione ‘possiamo ottenere le
densita di carica e corrente che,
se rinserite nelle equazioni di max-
well ci forniranno j nuovi E e B. Il
processo pud essere ripetuto quan-
to si vuole cosicché il computer
possa seguire Pevoluzione del pla-
sma nel tempo.
In presenza di reazioni_ termo-
nucleari, comunque, le cose cam-
biano parecchio. Come prima cosa
Bgvaztont,
PIGURA 1, Sinwlanione 4i Plasml via Computer .
Fig. 2
26,3,2)
Equavione di
Viasor
Mawel
Simagione ai plasni altraverso computer: Le condiziont
{niziall deverminano 1a densita dl carica e di corrente,
Queste, attraverso le equaziont di Yaxvell deterninans 1
camps elettrici e magnetict 4 queli sono utilicrati per
trovare la funsione di dietribaztone. questa e! utiliszata
Gi nuovo par deteminare Te correnti edensita’ inizisli
per i elelo micesnivo.
Fig. 3
7| Fig. 4
Baerga x10" ange
Brg mergta trradiate dat
iguenen dalle Snparsta’,(riportace in porcentoale) #2
nongla Terediate
oa
‘Tempe (ntoreseeonét)
Ie reazioni introducono nel plasma
delle particelle ad alta energia, (al-
pha). Queste vengono rallentate da
collisioni coulombiane con gli altri
ioni componenti il plasma e con gli
elettroni, Questo rallentamento ri-
sultera in un riscaldamento rapido
del plasma. Siccome la pressione
plasmatica & proporzionale alla
temperatura, risulta_estremamente
importante comprendere il compor-
tamento di questo riscaldamento
per mantenere le condizioni di sta-
bilita.
Per risolvere questo problema di-
visi la gamma di energie disponibili
in « gruppi energetici ». A questo
punto, trovando il numero di par-
ticelle per ogni gruppo e moltipli-
candolo per Venergia media del
gruppo mi fu possibile trovare I’e-
nergia totale del plasma, dalla qua-
le Tenergia depositata e quindi I’in-
cremento in temperatura pud es-
sere determinato, Questo semplice
algoritmo fu trasformato in un pro-
gramma chiamato Thermo. Le e
quazioni per il rallentamento ener-
getico sono quelle classiche, date
da Stix,
Una estensione naturale & quella
4i utilizzare i risultati ottenuti in un
programma di simulazione pit ge-
nerale in grado di fornire dati sul
trasporto plasmatico nel campo
magnetico. Questo fatto mi condus-
Fig. 6
Br-40
S00 KA
NsITY
(Px)
do cH RADIOS
te xs0”* pewsiTy
4 B OXYGEN
TINE WILLISER,
Gratico a tre dimension! cost
come disegnato dal computer.
Qui Ja densita.
58eraann tel
5
se alla scrittura di un codice di si-
mulazione in grado di simulare la
fase di post-implosione di un reat-
tore di tipo a strizione zeta. Un tale
programma ha enorme impiego nel-
lo studio della diffusione dell'idro-
geno, delle impurita nel plasma e
delle perdite di energia radiante,
nel simulare in altre parole, l’evolu-
zione della configurazione magne-
to-plasmatica nel tempo.
‘Anche se il sistema Tokamak ha
—
Fig. 5
avuto negli ultimi anni un naturale
sviluppo non bisogna dimenticare
che i sistemi a scarica zeta presenta-
no ancora un enorme vantaggio nel
riguardo di futuri reattori. In parti-
colare il sistema a scarica zeta con
campo toroidale reverso presenta u-
na altissima stabilit& plasmatica
numerosi awantaggi di carattere
tecnologico sul sistema Tokamak,
particolarmente perché il raggio del
plasma e del toro non sono vinco-
Fig. 7
‘Ton TEMP
Hee
ft
La temperatura eletironica
evidenziata dallo speciale disegno
‘rialmensionale.
lati da condizioni di stabilita, Nella
tavola TIT ho fatto un riassunto dei
principali vantaggi del sistema zeta,
In particolare il programma che
realizzai segue Pevoluzione nel tem-
po del reattore attraverso una se-
rie di equilibri idrostatici. Le equa-
zioni idrodinamiche classiche sono
utilizzate a questo proposito, ma es-
se sono divise in due serie, una per
il trasporto. energetico/plasmatico
ed una per il trasporto radiante.
Sviluppai due programmi coordina-
ti da un terzo, chiamato LINK.
Senza trattare in dettaglio le e-
quazioni magneto idrodinamiche
vediamo alcuni dei risultati pit si-
gnificativi ottenuti con questi pro-
grammi, in particolare per quanto
riguarda gli apparati ZT-S e ZT-40
al Laboratorio Nazionale per la Fi-
sica nucleate a Los Alamos, New
Mexico, U.S.A. Questi risultati mo-
strano che la temperatura elettro-
nica nello ZT-s @ limitata dalle ra-
diazioni a causa di impurita di os
sigeno, ai livelli di operazione cor-
enti, Si dimostra che lo ZT-40 ha
una forte dipendenza sulla densita
per Penergia radiata,
Si trova inoltre che grandi gra-
dienti termici si formano quando il
plasma brucia attraverso una bar-
riera radiativa in una singola regi
ne plasmatica.
a. risultati per lo ZT-S: le impu-
rita sono principalmente d'ossige-
no, la cui densita & assunta come
frazione costante della densita di
idrogeno. I risultati furono calco-
lati per 0.%, 0.1%, 0.2%, 0.4%
di impurita d’ossigeno. Si pud vede-
re come Venergia persa dipenda
dalla quantit’ di ossigeno presente
nel plasma; per 0.4% di Ou il 25%
dell’energia totale iniziale del pla-
sma é dissipata, La temperatura ca-
de da 21 eV a3 eV in 10s.
b. risultati per lo ZT-40: per una
densit’ plasmatica di 4 x 10% em-3
troviamo che lo ZT-40 raggiunge-
TA una temperatura media elettro-
nica di 600 eV dopo 4.6 ms.
I grafici a tre dimensioni, otte-
nuti con il programma LINK mo-
strano il caso con 0,4% di ossi-
geno.L'integrato TDA 1005 nelle note Philips Elcoma.
Sistema time-multiplex e frequency-multiplex.
EF, note che nella ricezione dei
‘oni, per avere una < sensazio-
ne stereo » si richiedono almeno
due informazioni, Questi due ca-
nali audio. vengono. comunemente
denominati canale destro (ora in
avanti abbreviato con la lettera R),
© canale sinistro (indicato con la
lettera L). Teoticamente, per la tra-
smissione di queste due informazio-
ni occorrerebbero due distinti tra-
smettitori, uno per il contenuto del
canale destro, e altro per il con-
tenuto del canale sinistro. Questa
soluzione, ovviamente, risulterebbe
costosa ed inoltre non sarebbe com-
patibile.
Difatti, quando si pensd di tra-
smettere Vinformazione stereo me-
diante un unico trasmettitore la pri-
‘ma caratteristica imposta a questo
sistema fu quella della cosiddetta
compatibilita; anche in questo ca-
so, come in televisione, compati
lita significa che un ricevitore mo-
nofonico accordato su una emit-
tente che trasmette in stereofonia
possa dare una riproduzione mono-
fonica di questa trasmissione; la
compatibilita richiede inoltre ‘che
un ricevitore stereofonico sia in gra-
do di riprodurre non solo una tra-
smissione stereofonica ma anche u-
na normale trasmissione monofo-
nica.
‘Tra i vari sistemi per ottenere la
compatibiliti 'FCC (FCC = Fe-
deral Communications Commision)
scelse quello che prevedeva Ia tra-
smissione contemporanea della
somma (L + R) e della differenza
(LR) tra i canali rispettivamen-
te destro e sinistro. Questa somma
e differenza del contenuto dei c:
nali rispettivamente destro e sini-
stro vengono combinate in un uni-
co segnale chiamato segnale mul-
®
2 cura di A. MAGRONE
tiplex (MUX). I segnale multi-
plex andra poi a modulare in F.M.
Ja portante del trasmettitore.
In fig. 1 @ riportato uno schema
4i principio di un trasmettitore ste-
reofonico. I segnali rispettivamente
destro (R) e sinistro (L) dopo aver
subito una preenfasi e una_limi-
tazione di frequenza fino a 15 kHz
vengono applicati ad una matrice
all'uscita della quale si hanno ri-
spettivamente la somma del se-
gnale destro e sinistro (L + R) ¢
la differenza tra il segnale sinistro
e il segnale destro (L — R).
Il segnale-somma (L + R) viene
applicato direttamente allo stadio
sommatore. Il segnale-differenza
(L — R) va invece a modulare in
AM una sottoportante a 38 kHz;
in seguito a questa modulazione si
hanno bande laterali comprese tra
23 e 53 kHz. Per ridurre ’ampiezza
complessiva, la sottoportante a 38
KHz viene soppressa, e di cons
guenza verranno applicate allo sta-
dio-sommatore soltanto le bande la-
terali. Lo spettro di frequenze oc-
cupato da questi segnali é riportato
in fig. 2.
Evidentemente, il ricevitore ste~
reofonico per rivelare le bande la-
terali (L — R) ha bisogno della
portante a 38 kHz soppressa in tra-
smissione, Un primo problema che
si pone quindi al ricevitore stereo-
fonico & quello di poter rigenerare
un segnale a 38 KHz avente la stes-
sa frequenza e la stessa fase della
portante a 38 KHz soppressa in tra-
smissione.
In televisione, & noto, si pone un
problema analogo in quanto il se-
gnale di crominanza viene trasmes-
so con la portante soppressa, ed il
televisore a colori, per poter rica
vare da esso (pitt precisamente dal-
PROGETTO
ALTA FEDELTA
REC
(e
DOLBY NA
Memory
PHONES
Fic
%DI DUE DECODIFICATORI STEREO
UMITER DOLBY TAPE SELECTOR |
1
194099 ® @
On — sore Fecr LerT RIGHTFig. 1 = Schema df principio di un trasmettitore stereotonica,
2) sagna
le bande laterali) i due segnali dif
ferenza di colore R— Ye B—Y
ha bisogno di ripristinare la portan-
te a 4,43 MHz (deta sottoportan-
te) con la stessa frequenza e la stes-
sa fase di quella soppressa al tra-
smettitore. In televisione sappiamo
che per agevolare questo compito
viene trasmesso, a frequenza di ti-
ga, un treno di oscillazioni (10 in
tutto) avente la stessa frequenza e
Ja stessa fase della portante sop-
pressa in trasmissione questi treni
Fig. 2 + Spettro di trequenze occupato dalle varie component!
do! segnale multiplex
b)segnale-pilota
9) © @) bande Iaterall delle sottoportante modulato dal sognale (L — A)
4) sottoportente soppressa
I
I
I
|
4
tresney keje =
(+ A)
di oscillazioni (burst) servono ap-
punto a sincronizzare in frequenza
¢ fase la portante a 4,43 MHz ri-
generata nel televisore che servira
ai demodulatori sincroni per rive-
lare i due segnali differenza di co-
lore R—YeB—Y.
Un sistema analogo viene usato
nel ricevitore stereofonico per la
portante a 38 kHz soppressa in tra-
smissione, In questo caso, al po-
sto del burst della televisione a co-
lori viene trasmesso un segnale con-
tinuo (egnale-pilota) di ridotta am-
piezza con frequenza di 19 kHz,
Come si vede, la frequenza del se-
gnale-pilota corrisponde esattamen-
te alla meta della frequenza della
sottoportante (38 kHz).
Lo standard FCC specifica inol-
tre che il fianco positivo del segna-
Ie della sottoportante (38 kHz) deb-
ba intersecarsi sempre con il punto
di passaggio per lo zero del segnale-
pilota come appunto indicato in fig.
3.
Come risulta dalla fig. 2, nello
spettro delle frequenze trasmesse, il
segnale-pilota @ sistemato in una
zona priva di segnali; e di conse-
guenza sara molto facile eliminarlo
al’atto della ricezione per esempio
mediante un circuito accordato. Il
segnale campleto che va da 0 a 53
kHz viene chiamato segnale multi-
plex (abbreviato in MUX). E que-
sto segnale che va a modulare in
frequenza la portante del trasmet-
titore. La deviazione di frequenza
della portante (4f) prodotta dal se-
gnale-pilota rappresenta il 10%
della massima deviazione: il rima-
nente 90% di escursione viene oc-
cupato dalle bande laterali dei se-
gnali rispettivamente somma (L +
R) e differenza (L — R).
Analiticamente, il segnale stereo-
multiplex (MUX) pud essere indi-
cato dalla seguente espressione:
Vaux = Li) + RO + [LO —
RQ) sen ot + Vy sen 1/2o.t.
nella quale:
L(t) = segnale canale sinistro
R() = segnale canale destro
©, = 238,000 rad/sec = velo-
cita angolare della sottopor-
tante
V, = segnale-pilota.
Fig. 3 - Rolazione che deve avere Ia fase @ la trequenza
dolla sottoportente nei contronti del segnale-pilota
pot sionalen
wow pet wet, [fies as =] |
bly coer J T
= , ae C cae "
er ba oh ae
Fig, 4 = Funeioni contenute ne! decodificatore stereo PLL TDA 1008.
Il ricevitore monofonico
In un normale ricevitore F.M.
monofonico, il discriminatore & se-
guito da un filtro di deenfasi; id,
com’é noto, serve a compensare
Veffetio di pre-enfasi introdotto nel
segnale audio al trasmettitore. Si
sa che il filtro di pre-enfasi al tra-
smettitore si rende necessario allo
scopo di migliorare il rapporto se-
gnale/disturbo. In base alle norme
standard CCIR, i filtri sia di pre-
enfasi che de-enfasi devono avere
una costante di tempo di 50 usec.
Cid significa in altre parole che
iI filtro di de-enfasi deve introdurre
una attenuazione di 6 dB/ottava al
di sopra dei 3180 Hz.
Quando un ricevitore FM. mo-
nofonico viene sintonizzato su un
trasmettitore FM. stereofonico, il
segnale multiplex ricevuto prima di
raggiungere 'amplificatore audio
dovra passare questo filtro. Cid
produrra un’attenuazione di circa
20 dB alle frequenze intorno ai 38
kHz, Pertanto, potranno passare
non attenuate soltanto le basse fre-
quenze dello spettro. Come risulta
dalla figura 2, questo spettro di fre-
quenze non corrisponde altro che
al segnale somma (L + R) conte-
nente Pinformazione del canale
nnistro ¢ destro rispettivamente, ©
cosi viene risolto brillantemente il
problema della compatibilita.
Esaminiamo poi il ricevitore ste~
reofonico, sezione per Sezione.
Tabella | - Dati caratteristici
‘Tensione di alimentazione
‘Tensione di alimentazione
‘Temperatura ambiente
Separazione dei canal alla £
Soppressione portante alla f
alla f
alla f
Reiezione ACI alla f = 114 kHz
Reiezione SCA alla f = 67 kHz
essenziali del TDA 1005
«19
«38
«76
wid
2 67
v8.16 8...18 v
ve16 tip. 15, v
Tha tip. 5 c
tdi. fd.m,
45 50 B
33 35 B
45 40 B
- 6 B
52 70 eB
85 90 Bwe Te] Ble ERS)
wr | Hise mre
Fig. § - Decodtiiestore stereo tunzionante secondo i sistema trequency-multiplex
Dati delle bobine: 11
L2'= 222 spire, 009 mm
250 spire, 009 mm
Tutte fe misure sono state etfettate sanza'i filtro di uscta, vale @ dire, con la sola
circuiteria df uscita relativa ai terminall 2 @ 3 come indicato in fi. 6
Essenzialmente il ricevitore ste-
reofonico & costituito da queste tre
sezioni:
a) la sezione r.f.;
b) la sezione decodificatrice-stereo;
©) gli stadi audio di uscita.
La sezione r-f. ¢ costituita in linea
di principio da un sintonizzatore,
da un amplificatore fi. € da un
seriminatore di frequenza. Come si
vede, questa sezione non differisce
fondamentalmente da quella di un
comune ricevitore F.M. mon6foni-
co.
La sezione rf. & seguita dal de-
codificatore stereo vero e proprio.
Qui avviene il ripristino della por-
tante a 38 kHz soppressa in tra-
smissione e successivamente, dalla
«tensione » fornita dal discrimina-
tore di frequenza vengono ricavati
i due segnali audio rispettivamente
del canale destro e del canale sini-
stro che verranno amplificati in due
convenzionali amplificatori b.f. se-
parati
Per ricuperare dal segnale multi-
Fig. 7 - Separazione dei canalt in funzione della trequenza,
‘a tratto continuo: sistema time multiplex;
Jn tatteggio: sistoma trequency-multiplex.
Condizioni: V8-18 = 15 V;V11-16 pp = 1 V;
cottimizzato per! = 1 kHz; un‘ulteriore regolaxione per
15 kite! traduco in un miglioramento 3) circa 10 28.
ite
Pitwoe at Vrcrgeoss meres
sencrnee GO) cj Foes =
Ae SS
TL Bete be
Fig. 6 - Versione time-division
plex T'informazione audio del ca-
nale rispettivamente destro e sini-
stro, attualmente vengono impiega-
ti due tipi di decodificatori, e pre-
cisamente:
a) decodificatori del tipo time-
divisione multiplex nei quali ven-
gono applicati contemporaneamen-
te al rivelatore il segnale multiplex
completo ¢ la portante a 38 kHz ri-
generata nel ricevitore;
b) decodificatori del tipo fre-
quency-division multiplex con ma-
trice nei quali vengono applicati al
rivelatore solo le bande laterali (L
— R) e la portante rigenerata nel
ricevitore.
In entrambi
i casi, il problema
fondamentale @ quello di ripristina-
re nel ricevitore un segnale a 38
kHz avente la stessa frequenza ¢ la
stessa fase della portante soppressa
in trasmissione
In passato sono stati impiegati
vari sistemi per il ripristino di que-
sta portante; a noi interessa far pre-
sente che nel circuit integrato
(oo!
©
75 10 138 18 =
A, yoKest co
Fig. 8 - Separazione del canal In tunzione dolla resistenza Fig. 9
Collegata tra | terminal! 8 0 10 (tdim.): par i! cireuito ‘della
4 prova vedere fig. 7. Condizioni: V8-16
= Distorsione in funzione
frequenza audio (1...
18 Vi V2I6 = VB6 wnsTabella Il
Caratteristiche in c. a. e prestazioni dei due tipi di decodi
a wunita di
nota terminale parametro tdm, fd, unit di
Separazione del canale:_regolabile a > 0 40 oB
mediante RS-RIO; vedi figg. 7 © 8 12 25 tipico 45 50 B
Campo di correzione del rolloff
della F.1/FM. 12 Ez
Tensione MUX di ingresso V1L-16 pp. v
du < 035%; L = 1; R 12 n
Ko
Impedenza d'ingresso u ko
Guadagno in tesione per canale 12 ov &
Bilanciamento canale 12 #AGy < 1 1 aB
Tensione di uscita (valore eff.) 2 V6 eff tip, 08. i v
L R=1 12 5 V5.6 eff tip. «OB wi v
Impedenza d'uscita 3 23 |Z tip, 56 Ke
4cc7 Ko
Distorsione vedi figure 9 ¢ 10
fm = 1 kHz (in tutte le condizioni) 1 23 dw tip, 0,25, 02 %
fm = 1 kHz, b= 1;R=1 1 230 de < 025 055%
Alla risonanza dell‘anello; fm ~ 300 kHz
L=%R=0 23 due tip. 0535 025%
Soppressione BFC, vedi fig. 10 10 25 dave nr) 60 aB
Intermodulazione alla fm = 15 kHz 6 as, tip, 55 65 oB
Soppressione portante
f= 19 kHe 1 219 tip, 35, 35 oB
> 40 38 a
f = 38 kHz 1 238 ® 3 SB
f = 16 kHz 1 276 tip 6 B
Reiezione Aci alla f = 114 kHz 4 a 4 tip. 52. 7 @B
alla f = 190 kHz 4 2 190 tip 55, n B
Reiezione SCA alla f = 67 kHa 5 267 tip. 85 90 B
Reiezione delValternata residua > 40 40 B
T= 100 Hz; V8.16 eff = 200 mV RR tip. 50 50 B
VCO; regolabile alla frequenza nominale
mediante R7-16 7 fico tip, 76 16 kz
‘Campo di aggancio (deviazione di 76 kHz
rispetto alla frequenza centrale)
segnale-pilota a 19 kHz di 32 mV 7 > 38 35 %
Coeffciente di temperatura
— non compensata 7 =7e 800 800 ppm
= compensato 7 TC tip. 300 300 ppm
Interruttore stereo/mono della tensione
di soglia per segnale-pilota 19 kHz;
regolabile mediante R138 Mo vit46 mV.
tensione di soglia alla R13-8 = 300 kQ 1 VILI6 tip. mV
Isteresi 9 i A VILI6 tip dB
Circuito di commutazione-dolee
— interamente mono 10 6 veI6 < 065 06
— completamente stereo 10 6 V616 So 13 OVNote
1. VINIS pp = Vs semnteptot (19 KH)
o
2pm = 1 att
5. Per tension! dt atimentcione comprese
ft 8 et Vt testo da 56 FO) ae
ono Seer cleat tra mate Ser
4. Mizurato con un segate aingresso con
poste 1 em fe sepale
al spurl com fequonce 110 8H (por
tld) oppure di 186 KH (per ay 19)
5, Misiata com un segnale eines com
ps Lo Renn kee sega S
‘0s seynate pitta = 90% porate SCA
(OF etl) 0%.
6 lewrua con un sepate dingesio “com:
eS fe IS Be ater
nar oi knle (x 15 Kio 38 HE
Settoportant)
7. Veh anche figure 11 e 12. Compensato
on ina rere RC oppliat ol trminae
KResstore @ carbone: — TC ~ 250 ppm
pp rexistore afm “ai meio:
Fee ic0 pom.
4 Regolable medione RIS; per un
{reo dpentonte dante campo
crminte it eat Tabla I)
V.18 (monojtreo)
HE
at
SSH
qt
Fig. 10 - A. Spett dl trequenze alle uscite del decodifcatore time-muliplex
B Spottro di requenze allo uscite del decodificatore frequency-multiplex
‘Condizion! VIT-16 pp = 1V;A=1/L=0
oa vii = 2 wt wo pert 12 ss m= Rh
i616 (aerecmonsy 21 Volt m = Ph
sober cet etn core *)ittronco wail (ttarone BFC Segal dsiaat a 2K
(ml eins pe Nie weg
V0 12 10)
TDA 1005 il ripristino della por-
tante a 38 kHz viene effettuato me- | Tabella Ill - Caratteristiche in c. c.
diante il sistema PLL (Phase Lo-
cked Loop), i cui vantaggi verranno aC; Vel6 = 15 V, (ea
illustrati pid avanti. Tiversamente specifcato) *”
Caratteristiche del TDA 1005 | campo delle tensioni di lavoro 8-16 8...18 ve
Il circuit integrato TDA 1005 | Corrente complessiva (esclusa della |
@ un decodificatore PPL. stereo per | lampada indicatice) 18 tip, tama
prestazioni di alta qualita; il siste- | ‘i i
ma di decodifica dei segnali destro | Pissinavione di potenza (in condizione
€ sinistro & basato sul principio con una corrente della lampada
«< frequency-division —_ multiplex >» 115 = 100 mA; V8-16 = 18 Vo Paw 570 mW
(£.d.m.) in precedenza illustrato. tension’ ‘el pi
TITDA 100s ¢ in grado di da ‘ensont di saturazione del pilota
stn in grado di dare: | Gala lampada a 15 = 160A VIS46 tp, 09
(Adiacent Channel Interference) © | Massima tensione dello stadio
SCA (Storecast). pilota lampada VI5I6 2 v
b) distorsione BFC (Beat-Fre- | sas
quency Components) estremamen- ensioni di _commutazione: »
te bassa nelle gamme delle frequen- | — Commutazione mong Ving 2 6& OY
ze elevate. — isteresi Vis16 tip. 02 v
I TDA 1005 presenta inoltre le
seguenti caratteristiche:
1) con un numero ridotto di com-
ponenti periferici pud essere im-
piegato anche come decodificatore
time-division multiplex (t.m.) il
1) Per tensioni di
devono essere
legati tra massa ¢ terminali 2 © 3.
2) Tensione massima per un funzionamento sicuro: VI4I6 < 6 V.
imentazione comprese tra 8 ¢ 11 V, i resistori da 5,6 k@
ovco
Fig. 11 - Valori tipi det campo di aggancio delosciliatore in tunzione della
fensfone sogiia del pilota_alingrosso de! segnale MUX terminale 11
Condiziont: VB-16 ‘= 15-V; tansione sogiia de! segnale pilots
regolata a ViT-16 = 30 mV
‘Maco = faco— 76 ki?
nel quale
theo = trequenza libera delloscilitore
Ato = deviazione massima della fre rlaggenclata nel caso if segnale pilota
(lerminale 11) sia inserit.
Fig. 12 - Deviazione a trequenza in tunzione della temperatura ambiente
(VCO In oscillazione libera)
curva @ tratto leno. = termina
curva tratteggiata: terminale. 7” colle
un rosistore 2
‘curva tratto © punto: terminale 7 collegato @ un condensatore N750
© un resistore a film ol metallo
T
60
(sa)
20
15
Ve.16¥)
Fig. 18 - Separazione dei canall in funzione i V6-16 ad 1 kHz.
che consente di impiegarlo in appa-
recchiature economiche di classe
media;
2) pud essere impiegato in auto-
radio dato che la sua tensione di
alimentazione & di 8 V.
3) possiede un terminale aggiun-
tivo che consente un passaggio mo-
no/stereo « silenzioso »;
4) il passaggio mono/stereo &
automatico, in quanto & controllato
sia dal segnale-pilota sia dall’inten-
sit& di campo del segnale in anten-
na;
5) la distorsione nella regione
della frequenza di risonanza dell’a-
nello & bassa (~ 300 Hz; du =
0.25%);
6) esiste la possibilita di ottene-
re una migliore separazione dei ca-
nali mediante regolazione esterna;
7) Vamplificazione interna t.d.m.
@ 6 dB; quella fd.m. & 10 dB;
8) possiede uno stadio pilota per
la Iampada che indica « ricezione-
stereo >;
9) dall'esterno esiste la possibi-
lita di bloccaggio del VCO (Vol-
tage Controlled Oscillator).
Phase-Locked-Loop (PLL)
e TDA 1005
In un decodificatore stereo, ’im-
piego per il ripristino della sotto-
portante a 38 KHz del sistema PLL
(Phase-Locked-Loop) permette una
considerevole semplificazione della
messa_a punto del decodificatore
medesimo..Nel TDA 1005 al posto
di accordare, nella sezione per il ri-
pristino della portante soppressa in
trasmissione, i classici tre circuiti
LC accordati, baster’ regolare un
solo potenziometro, in quanto i cit-
cuiti PLL sono incorporati nell’in-
tegrato medesimo,
Per cid che riguarda il canale
del segnale FM stereo, compren-
dente un preamplificatore, il deco-
dificatore ¢ un amplificatore b.f.,
il TDA 1005 & in tutto simile al no-
to decodificatore stereo TCA
290A; con la differenza che il TDA
1005 possiede una maggiore flessi-
bilitd, “Infatti:
a) alterando di poco la circuite-
ria esterna, il TDA 1005 consen-
te di realizzare un decodificatore
del tipo time-multiplex (senza bo-bina) oppure un decodificatore fre-
quency-multiplex (con bobina);
) il passaggio da mono a ste-
reo, nel TDA 1005 non @ audit
vamente percepibile, ed & ottenuto
applicando una tensione al termi-
nale 6 del circuito integrato,
Descrizione dei circuiti
contenuti nel TDA 1005
In fig. 4 & riportato lo schema a
blocehi del TDA 1005. Da eso
risulta che il sistema PPL & costi
to essenzialmente dal bloceo VCO
(Voltage Controlled Oscillator), dal
divisore di frequenza 76/38 kHz,
dal successivo divisore di frequen-
za 39/19 kHz, dal rivelatore di fa-
se del segnale pilota ed infine dal
rivelatore di presenza del segnale-
pilota stereo.
Leoscillatore VCO
Loscillatore controllato in ten-
sione (VCO) produce una tensione
a dente di sega con frequenza di 76
kH2; in caso di mancanza del qua
zo (oscillatore « free running »), la
frequenza del VCO pud essere Te-
golata mediante un potenziometro
esterno. La frequenza del VCO ri-
sulta fissata da una costante di tem-
po RC collegata al terminale 7, Du-
Tante la carica della capacita, la
costante di tempo RC & determina-
ta dalla resistenza interna della sor-
gente mentre durante la scarica &
determinata da un résistore esterno
collegato al terminale 7.
Il valore tipico del coefficiente di
temperatura del VCO T x ve =
— 800 ppm/K. Il coefficiente di
temperatura pu essere compensato
mediante apposito circuito collega-
to al terminale 7. I componenti
che provvedono a questa compen-
sazione sono indicati nei circuiti
applicativi rispettivamente di fig.
Se6.
1 divisori di frequenza
Nella sezione dove avviene ta di-
visione di frequenza, il segnale a
dente di sega (Grequenza 76 kHz)
viene in primo Iuogo dimezzato, ¢
cio’ portato a 38 kHz, ed infine, in
un successivo flip-flop, portato alla
frequenza di 19 kHz, che & appun-
Fig. 14 = Dimension’ &! ingombro 9 terminali dit integrato TDA 1006.
‘Si tratta’ dl un contenitore DIL a 16 terminal! (SOT-88).
to la frequenza del segnale-pilota.
AlPuscita di_quest'ultimo divisore
sono disponibili due segnali con
frequenza di 19 kHz: una uscita
a 19 kHz va a pilotare il rivelato-
re di fase, Paltra, in quadratura di
fase con la prima, (€ cigé sfasata
di 90°), va a pilotare il rivelatore
di presenza del segnale-pilota.
II rivelatore di fase
Il rivelatore di fase & essenzial-
‘mente un demodulatore in quadra-
tura che Javora in maniera simme-
‘rica, Al primo ingresso del demo-
dulatore viene applicato il segnale
a 19 KHz ripristinato nel ricevito-
re al secondo ingresso viene appli-
cato il segnale-pilota a 19 kHz tra-
smesso dalla stazione.
Il segnale in uscita dal demodu-
latore va infine a controllare tramite
un filtro passa-basso (applicato al
terminale 9) l'oscillatore controlla-
tore controllato in tensione, ¢ cio’,
il VCO.
Rivelatore di presenza del segnale-
pilota
Il rivelatore di presenza del se~
gnale-pilota non @ altro che un de-
modulatore sincrono. Se il segnale-
pilota e il segnale a 19 kHz prodot-
to localmente sono entrambi pre-
senti ed hanno la stessa fase, all’u-
scita del rivelatore dit presenza a-
vyremo un segnale in c.c. Questo se-
gnale viene impiegato per far pas-
sare il decodificatore automatica-
mente dal funzionamento mono al
funzionamento stereo,
II pre-amplificatore
Lo stadio preamplificatore & for-
‘mato essenzialmente da un emitter
follower in quanto all’ingresso &
necessario avere una impedenza e-
levata: il valore tipico ¢ 50 k®. Dal-
lo stadio emitter-follower, il se-
gnale viene applicato al rivelatore
di fase a 19 KHz, al rivelatore di
presenza del segnale-pilota, ed infi-
ne, tramite un amplificatore, al ter-
minale 10 (il terminale 10 rappre-
senta una sorgente di corrente; la
conduttanza deli’amplificatore & 4
To/4 Vu-w = 40 mA/Y).
‘L’eventuale presenza di alterna-
ta residua sulla tensione di alimen-
tazione viene soppressa autom:
camente dall’amplificatore, ¢ di
conseguenza, non pud « sporcare »
il segnale.
I due sistemi di decodifica
Il sistema di decodifica & deter-
minato dalla circuiteria_esterna
‘compresa tra il terminale 10 ¢ al-
cuni stadi interni come il demo-
dulatore ¢ Pamplificatore del se-
gnale principale.
Nel caso il decodificatore fun-
tioni secondo il sistema frequency-
multiplex (fig. 5), il segnale MUX
viene scisso dai circuiti esterni nel-
le sue caratteristiche componenti,
6°E’ IN EDICOLA
¢ cio’, nel segnale principale (L +
R, f = 0... 15 kHz) e nel se-
gnale secondario (L — R, che mo-
dula in ampiezza la portante (sop-
pressa) a 38 kHz).
Il segnale principale viene deen-
fasizzato (50 tis) ad opera delle
costanti di tempo collegate tra i
terminali 10 e 5. A sua volta, il
segnale secondario viene deenfa-
sizzato ad opera della curva di ri-
sonanza del circuito accordato. IL
segnale principale viene applicato
al terminale 5 mentre, il segnale
secondario viene applicato al ter-
minale 4 delVintegrato.
Nel caso il decodificatore fun-
zioni secondo il sistema time-mul-
tiplex (fig. 6), il segnale MUX
viene applicato. direttamente dal
terminale 10 al terminale 5 e, tra-
mite un resistore e un condensato-
re di disaccoppiamento in c.c., ai
terminali 1 ¢ 4 del circuito, La ‘de-
enfasi viene applicata alluscita del
decodificatore.
II decodificatore
Il decoder @ costituito dall’am-
plificatore della sottoportante a 38
KHz, dal demodulatore sincrono (e
cio’ dal demodulatore del segnale
secondario-segnale S), dall’ampli-
ficatore del segnale principale (se-
gnale M), ed infine, dagli amplifi-
catori b.f, di uscita. La sottopor-
tante a 38 kHz, prodotta con il
sistema PLL, viene disaccoppiata
in un amplificatore differenziale, ¢
successivamente applicata _all’in-
gresso del demodulatore sincrono.
Il segnale d’ingresso.(terminale
4), viene applicato simmetricamen-
te al demodulatore sincrono: nel
caso di funzionamento frequency-
‘multiplex, il segnale secondario
Viene applicato tramite un circuito
risonante mentre nel caso di fun-
zionamento time-multiplex, questo
segnale viene applicato tramite ac-
coppiamento RC. Il segnale demo-
dulato (L — R viene applicato con
fase opposta ¢ cio’ + (L—R) e
— (LR) a due resistori di usci-
ta
I segnale (L + R) proveniente
dall’amplificatore del segnale prin
cipale viene applicato ai resistori
di uscita del demodutatore sincrono
© combinato con il segnale secon
dario (L — R) cosi da ottenere i
segnali L ¢ R richiesti
Liamplificatore B.F
L’amplificatore B.F. dei segna-
Ii tispettivamente Le R é formato
da uno stadio singolo. Questo am-
plificatore produce un livello di di
storsione in terza armonica estre-
mamente basso, ed inoltre tende a
ridurre considerevolmente 'alter-
nata residua
Il decodificatore ha un guada-
gno di 10 dB in caso di funziona-
mento frequency-multiplex, ¢ di 6
4B nel caso di funzionamento di
time-multiplex.
Circuito di commutazione e pilota
lampada-spia
Il sistema di commutazione &
formato da due interruttori: uno
effettua la commutazione in funzio-
ne del livello del segnale-pilota;
il livello in corrispondenza del qua-
le il commutatore entra in azione
pud essere regolato mediante un
potenziometro collegato al termi-
nale 13 del circuito, L’altro com-
mutatore entra in funzione ad ope-
ra di una tensione continua ester-
na (per esempio, dipendente dalla
tensione di ingresso del ricevitore),
Sistema di alimentazione dell in-
tegrato
AlPinterno dellintegrato si tro-
va un circuito stabilizzatore di ten-
sione, Pertanto, tutti gli stadi che
non debbono essere necessai
mente alimentati dalla tensione Vs,
vengono alimentati da questo cir-
cuito,
La frequenza di oscillazione li-
bera del VCO viene portata a 76
KHz agendo sul potenziometro va-
riabile che fa parte del partitore
applicato al terminale 7.
Prestazioni dei due tipi
di decodificatori
(Te) = 25 °C; V8-16 Is Vv
(salvo diversamente _ specificato)
vedi schemi elettrici in figura 5
(con il circuito d’uscita modifica-
to senza filtro) ¢ fig. 6.
Le prestazioni di due tipi di de-
codificatori sono riassunte nelle ta
belle I ¢ IIL.Laser Ricerca
Fin dalla scoperta, avvenuta al-
la fine degli anni cinquanta, della
possibilita di generare radiazione
coerente alle frequenze ottiche, se-
guita dal funzionamente dei pri-
mi laser nel 1960, i laser hanno
affascinato 'immaginazione degli
scienziati e del grosso pubblico.
Questo settore di ricerca @ stato,
durante i successivi vent’anni, uno
dei pitt appassionanti e produttivi
nel campo scientifico,
La IBM sin dagli inizi ha avuto
un ruolo da protagonista nella ri-
cerca sui laser. Molti tra i pitt im-
portanti tipi di laser, tra i quali il
laser a quattro livelli, il laser a se-
micondutture ¢ il laser a colorante
organico, sono stati ideati presso la
Divisione Ricerca della IBM. I ri-
cercatori della BM hanno amplia-
to il campo delle sorgenti accorda-
Dili fin nel lontano ultravioletto ©
nel lontano infrarosso, hanno svi-
Tuppato il laser a pid corta lunghez-
za @onda nell’ultravioletto. B stata
inolire sviluppata una nuova tecni-
ca per trasferire spettri infrarossi
nel visibile, che consente di regi-
strare, in alcuni_ nanosecondi, un
intero spettro infrarosso e apre e-
normi prospettive per Io studio det-
tagliato di quel che accade nel cor-
so delle’ reazioni chimiche. Ognu-
no di questi progressi ha_inoltre
sostanzialmente estesol'impiego
scientifico dei laser.
La ricerca sui laser & anche un
esempio di quanto aceade nel corso
della scienza, quando un vecchio
settore di ricerca ne genera uno
nuovo € ne & poi trasformato, Per
esempio, appena pochi mesi dopo
il funzionamento del primo laser,
ne sono apparsi numerosi altri tipi
Tutto questo & accaduto in larga
parte per la grande quantita di in-
formazioni spettroscopiche che e-
rano state accumulate dagli scien
viati nel corso di decenni, Nono-
stante che queste informazioni non
abbiano fornito in alcun modo in-
dicazioni esplicite per nuove tran-
sizioni laser, esse hanno tuttavia
tracciato Vindispensabile linea
condotta per la ricerca.
A loro volta i nuovi laser, in
particolare il laser accordabile a
colorante, hanno rivoluzionato la
venerabile scienza della spettrosco-
pia. Questa rivoluzione riguarda
non solamente il miglioramento
dell’ordine di grandezza della pre-
cisione, ma anche Vavvento di
mezzi spettroscopici completamen-
te nuovi, quali i processi di tran-
sitorio coerente e i processi a mol-
ti fotoni.
Nella’ tecnologia, i laser han-
no cominciato a trovare importanti
utilizzazioni. La loro brillanza tro-
va applicazione in prodotti quali
i dispositivi a scansione per super-
mercati e Je stampanti elettrofoto-
grafiche. La coerenza spaziale del
la luce laser & impiegata per ap-
plicazioni quali Vallineamento in-
terforometrico di strati di semicon-
duttore per stadi successivi nella
lavorazione. La coerenza tempora-
Ie, in aggiunta alle sue vaste appli-
cazioni in spettroscopia, dovrebbe,
unitamente alla brillanza, essere al-
Ja fine impiegata in sintesi fotochi
miche.
T laser a semiconduttore hanno
la potenzialita per rivoluzionare le
telecomunicazioni, © dovrebbero
trovare importanti applicazioni nel
campo degli elaboratori elettronici.
Ciascuna di queste applicazioni
pud essere considerata di prima
generazione. L’impatto dei laser
sulla tecnologia sta appena comin-
ciando a farsi sentire.
Monaco 1980
Dal 6 al 12 novembre 1980 nel
comprensorio fieristico di Monaco
di Baviera si & svolto il IX Salone
Internazionale per componenti ¢
sottoinsieme elettronici — electro-
nica 80, Su una superficie d’espos
zione lorda di 82.000 mq 1.764 e-
spositori di 33 Stati, tra i quali 876
ditte estere, hanno presentato le
ultimissime conquiste delle moder-
ne tecnologie. L’electronica 80,
grazie alla partecipazione ufficiale
di 10 Stati stranieri, ha acquistato
un significato particolare su scala
internazionale.
Per gli espositori nazionali e per
quelli esteri Pelectronica @ il salo-
ne internazionale pitt importante di
questo tipo.
Nel corso del’electronica 80 il
97% degli espositori ha potuto al-
lacciare nuove relazioni d'affari ed
altrettante ditte hanno avuto du-
rante electronica 80 dei contatti
ncon interessente di altri Stati, 11
97% degli espositori della Repub-
blica Federale di Germania ha a-
yato durante il salone dei contatti
per Pesportazione ed il 98% degli
espositori stranieri ha avuto duran-
te Pelectronica 80 dei contatti con
interessenti di altri paesi stranieri
Tl 79%, degli espositori si atten-
de successivamente al Salone un
movimento daffari dovuto ai con-
tatti_avuti durante electronica 80,
L'89% degli espositori si sono
fin dora espressi positivamente nei
confronti della prossima electroni-
ca 82. E cid 2 una chiara prova
della fiducia che il settore dell’e-
lettronica ripone da anni in Mo-
naco, centro fieristico ed in parti-
colare centro fieristico dellelettro-
nica.
Il salone di Parigi
Patrocinato dal Gruppo Indu-
strie Tecniche G.LE.L.) € dalle
Associazioni di categoria dei Com-
ponenti clettronici, organizzato. a
cura della Societa’ per la diffusio-
sione delle Scienze e delle Arti
(S.D.S.A.), il XXIV" Salone In-
ternazionale dei Componenti E-
lettronici si svolgera a Parigi, pres-
so il Parco delle Esposizioni della
Porta di Versailles dal 6 all’ a-
prile 1981.
Vi si riuniranno oltre ai fabbri-
canti di componenti, quelli degli
strumenti elettronici di misura, del-
le attrezzature ¢ dei sistemi, ‘non-
ché la stampa professionale e le
Organizzazioni ufficiali interessate.
Non si conosce ancora fino ad oggi
numero definitivo degli esposito-
1i sia francesi che esteri, le adesio-
ni sono infatti ancora in fase di
sistemazione ma possiamo fornire i
dati statistici riferentesi alledizio-
2
ne precedente, quella del 1980:
la superficie espositiva lorda era di *
68.000 mq, mentre quella occu-
pata dagli stand era di mq 38.700.
Ml numero totale degli espositori
stranieri supera quello dei francesi
il che conferma pienamente 'in-
ternazionalita della rassegna. Il
numero dei paesi fu infatti di 31.
La partecipazione espositiva dopo
quella francese (620 espositori), fu
quella degli Stati-Uniti (338) 'se-
guiti dalla R.F.T. (164), dalla
Gran Bretagna (98), dalla Svizze-
ra (77), dall'Italia la quale, con 52
espositori si piazzava cosi ‘al quin-
to posto degli espositori stranieri
Per quanto riguarda il numero
dei visitatori, essi furono 87.243
(numero esatto delle tessere rila-
sciate ad operatori economici spe-
cializzati) e provenivano da 98
paesi. Gli stranieri erano 11,107,
vale a dite il 12,70% del totale!
Rispetto alledizione precedente,
l numero dei visitatori_ stranieri
che, era stato di 10.228 nel 1979,
& aumentato di 1.279 unita vale a
dire del 13%. L'talia nel 1980 si
& piazzata al terzo posto dei’ paesi
stranieri_ in numero di_visitatori
con 1.403 operatori, dietro alla
RET. (1.593) alla Gran Breta-
gna (1500)
Integrato di interfaccia
La Motorola annuneia un nuo-
vo circuito integrato circuito bipo-
are tarato con laser, 'MC3419.
Progettato per sostituire il circuito
trasiormatore ibrido nei sistemi di
telefonia PABX e linea di abbona-
to, "MC3419 consente una sen:
bile tiduzione di dimensioni, di
peso e di costi
Oltre alle sue funzioni base di
essere alimentato dalla linea (cor-
rente continua al telefono), di con-
versione da due a quattro fili del
segnale in alternata (cioé Ia fun-
zione ibrida), il dispositivo al sili-
cio a 18 pin assicura la protezione
da sovratensione € da guasti di li-
nea, ¢ presenta in aggiunta ulteri
ti caratteristiche di controllo, mi-
sure © soppressione di rumore.
La precisione delle prestazioni
analogiche dell’MC3419 viene rea
lizzata, durante 1a fabbricazione,
mediante taratura con laser sul
chip dei valori critici delle resisten-
ze ed ha come risultato un rappor-
to di reiezione di modo comune
(soppressione di interferenze lon-
\dinali) tipico di —55/—66 dB
nel campo di frequenze da 200 a
3400 Hz. Il rapporto di reiezione
transibrida che ¢ la misura della
capacita dello SLIC di mantenere
Ja separazione dei segnali all'in-
gresso della linea esterna, @ tipica-
mente di 60 4B.
In condizioni di insufficiente a-
limentazione la prestazione del rue
muore pud essere migliorata ali-
mentando i circuiti interni con una
alimentazione pulita usando il pin
« batteria silenziosa »
L'MC3419 funziona su tensionidi batteria da —20 V a —86 V.
Il consumo di potenza in. fase
non operativa (standby) é inferio-
re a 10 mW quando il telefono non
viene usato, poiché il circuito si ali-
menta automaticamente e di
pienamente operative appena il
microtelefono viene sollevato,
La soglia di rilevazione & pro-
grammabile ed un_livello logico
indica lo stato del microtelefono
alapparecchiatura esterna di con-
trollo.
1 due transistori Darlington che
controllano la trasmissione di po-
tenza al telefono sono montati e~
sternamente, rendendo possibile la
tolleranza di alte correnti di corto
circuito, tipicamente a 120 mA, in
caso di guasti, € migliorando Paffi-
dabiliti del dispositivo col_man-
tenere basa la temperatura del
chip MC 3419. Corti cireuiti verso
terra da una sola o da entrambe
le linee di abbonato fanno si che il
dispositivo rimanga in funziona-
mento non operativo (standby mo-
de) fornendo solo una corrente mi-
nima di sorveglianza.
L’elaborazione del segnale av-
viene convenzionalmente a guada-
gnounitario, Comungue, MC
3419 consente che il guadagno di
trasmissione e quello di ricezione
siano selezionati indipendentemen-
te, una caratteristica che non esi-
ste nel trasformatore ibrido. An
che Vimpedenza di terminazione
di linea a c.a, & selezionabile; non
& necessario che le impedenze de-
gli ingressi_ siano accoppiate per
ottenere una particolare. prestazio-
ne del sistema.
Ii dispositive & disponil
contenitori in plastica ed in cer
mica, in tre versioni: "MC3419A_
ad alte prestazioni, !MC3419 stan-
dard, € 'MC3419C a basso costo.
Tutti gli ingressi funzionano su
un campo di temperature da 0 a
10 °C.
Fairchild vi da «le opzioni »
Lultima pubblicazione della
Microprocessor Applications
Group della Fairchild intitolata
«Le Opzioni > riveste particolare
interesse per coloro che si accin-
gono a prendere in considerazio-
ne Futilizzo della tecnologia dei
microprocessori 0 per coloro che
sanno gid di dovervi ricorrere a
tempi brevi S
Sei “fogli formativi’ illustrano al
lettore tutti gli aspetti in materia.
Presentano in modo chiaro € con-
ciso i potenziali vantaggi, le pro-
blematiche e le opzioni a disposi-
Zione allorché si imbocea la stra-
da di questa tecnologia. Sono elen-
cate pitt di 80 possibili aree di ap-
plicazione (economicamente giusti-
ficabili) sia esistenti che imminent
I successivi “fogli informativi
pongono domande alle quali biso-
gna dare risposta prima di proce-
dere troppo avanti ed. illustrano
tramite schema a blocchi le varie
fasi di uno studio tipico.
Il Gruppo Applicazioni dei Mi-
croprocessori della Fairchild ¢ una
squadra di ingegneri esperti nella
gestione di progetti riguardanti i
microprocessori in grado di identi-
ficare nuove aree dove questa
tecnologia pud essere vantaggiosa-
mente introdotta. Questo Gruppo
dispone di esaurienti mezzi div as-
sistenza alla progettazione e di stru-
menti per Io sviluppo del software
© relativo hardware.
Per ulteriori informazioni con-
tattare gli uffici della Fairchild Se-
miconduttori SpA.
Connettore
per fibra ottica
La Plessey Connectors Limited
di Northampton ha il piacere di
annunciare, dopo cinque anni di
ricerche, la produzione di un nuo-
vo tipo di connettore a ferrula FC
701 per fibra ottica.
Questo tipo di connettore in ag-
giunta agli altri gid in produzione
per impieghi militari, navali, avio~
nici ed industriali introduce i con-
nettori Plessey nel mercato delle fi-
bre ottiche per applicazioni in te-
Iecomunicazioni.
In Inghilterra, e si ritiene sia la
prima in Europa, é gia operante u-
na rete a fibre ottiche installata
dalla Plessey in collaborazione con
la BICC
In una simile installazione i con-
nettori per singola fibra ottica ri
chiedono un accurato allineamen-
to in modo da ottenere basse atte-
nuazioni, a tale scopo si devono te-
nere delle tolleranze molto strette
in_produzione,
Nel tipo di connettore a ferrula
il sistema di allineamento @ atto a
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