~PETTINATO
aK “i tt
et : ip Pies fs ae
Itc v Tee pu GE
Non si tre
va alla profondita che mi sarei aspettato, giacché,
secondo i miei caleoli, Ur, in origine, ton era stata costruita sa una col-
lina ma su un basso tumul appena pit alto dei circostanti acquitrini
dato che non amo yeder sconvalte le mie teorie se non da prove incan-
futabili, ordinai all’vomo di rimettersi 2 scavare Epli obbedi molto mal
volentieri, © riprese I’ ione dif
ieclo pulito, che non conteneva
di arvivie’ umana; la
inca due metri © me
di impravvisamente, up
ipinter eli al “Ubaldl
cate, © quando ebbi Ainine al
ineuites al si :
noenti ci
minai le t
joni avevo pil
di selee © fr
Butret cubita nel ponte, eg
sctivere Te faie anne
Tho volevo essere cet
Hificdeo della seoperta;
bere pinnei alla stessa
20
mo paragrafo, erand |
glunti a conclusione, Sir Woolley si era convinto che le
attorno al 2500 a.C. Dato Vale
a essere pill
lone di seavare ancora pit in profons
ita precedente alle tombe teuli,
ala ridobti, il
mpione ¢, come epli stesso ef
per tisparmiare anche tempo e denaro. | detrith
jong. Canvecui percid duc dei miei collaboratori ¢, dopo averli
ane. Cc o ‘
uiti, U pregal di interpremarli, Non seppeno cosa
anche a lei hi sf
asi distrattumente:
HHapunuore. Cuan
fuagtone & te Ve
eta @ th ciluvio,
Woolley non agi d’impulso, ma molto coscienziosa-
mente fece scavare altri poz2i per avere la verifica che Io
strato da lui chiamato «del diluvio » fosse in effetti omoge-
eo in tutta l’area, La prova artive puntuale: lo strato
seendeva fino a quattro metri di profondita, la qual cosa
comportava che fosse caduta una massa d'acqua ci almeno
nite metri. Ora, sulla terra piatta e bassa della Mesopota-
ia vind simile massa aveva dovuto allagare un aren lunga
pecento miglia ¢ larga centa, Cosi si esprime il Woalley”
hop we mit moglic, spiep
dla stessn domanca; mi rispose, ¢
isposta csatta
almente», Era lar
le
fu tina vasta inondazione nella
fu un diluvie universe
del Tign! © dell'Gufrate, che sommerse tutta la zona abitabile conpresa
tm Je montagne c il desetto; per coloro che vi abitavane, quello era il
monde. La prandé massa di quelle genti dovette trovare la morte nella
tatastrofe, ¢ solo uno sparuro e avvilito gruppetio di superstici pare
puardare dalle mura della citti le acque che infine si ritirarone. Non
Stupisce che essi abbiano scorto in quel disastro al castigo ai Dio auna
penerazione empia, e che lo abbiano narrato in questi termini in un poe-
ma religioso; ¢ se qualche famiglia riusel a seampare in barca dat basso-
piani allagati, i! suo capo non poteva non essere scelto come |'eroe della
mo provocato dalla scoper
I comprensibile l'entusi
ta di Woolley soprattutta se si tien conto del fatto che nel
1872 era stato identificato tra le tavolette della biblioteca
di Ninive, conservate al British Museum, un racconlo me-
Sopotamico del Diluvio, che faceva da pendant a quello,
universalmente noto, raccontate nel libro della Genesi, e la
chi scoperta aveva tesso in subbuglio tutto il mondo cul-
turale, orientalistica ¢ non. L’eco di questa scoperta, e del-
le discussioni che aveva generato, era ben presente nella
mente dell’archeologo di Ur
Lo studioso Stephen Langdon perd, scavande nella
citi di Kish a settentrione di Sumer, aveva scoperto uo
simile strato alluyionale, che precedeva cronologicamente
quello scoperto da Woolley a Ur di almeno cento anni. Se
acid si apginnge il fatto che nei siti citeonvicini a Tell Mu
21qayyar non si trové trace cuna di strati del Diluvio, ty. 2-Ci
evidente che quello rinvenuto dall'archeologo inglés % Panta ella 1 A
poteya considerarsi lo strato del «Diluvio universale ahaa
bensi la traccia di una alluvione particolarmente catastrofy el
ca, ma soltanto per la zona di U1
7 , = Je musica
Insomma, Woolley non ha trovato la prava storieg re ai ae
quello che in realta ¢ un mitologema, ¢ la sterile polemicg E ets ae He Bee
inf 10 i , 5 Ira re
che infurié attorno a questa questione tra lo scopritore ase pocn
Kish, l’inglese Stephen Langdon, e Sir Woolley, lo scopri- (da Parrot, [ Seeeri)
tore di Ur, conferma l'indimostrabilita storica di un rae
conto puramente mitico. Langdon riteneva che il Diluyio
fosse avvenuto pit) o meno cento anni prima di quanta,
Woolley avrebbe voluto, se fosse stata vera la sua conelue
sione,
il Cimitero Reale
Ancor prima della scoperta del famoso « pozzo del Die
luvio », un altro sensazionale rinvenimento aveva coronate
le fatiche della missione archeologica anglo-americana, un
tinvenimento che ancora oggi, a distanza di circa settan=
Vanni, resta una delle pit importanti rivelazioni dell’alte
grado rageiunte dalla cultura sumerica.
A sud-est di quella che giustamente fu definita dapli
archealogi la «zona sacra», si estendeva un vasto campo di
tombe, Gli strati pitt profondi risalivano fino al tempo di
Gemdet Nasr ¢ oltre sino al periodo di Uruk, o addirittura
al periodo preistorico di el “Ubaid. Che si trattasse di un
cimitero fu confermato dall’enorme numero di tombe, ol-
tre milleottocento. Fra queste, sedici fosse quadrate, deno-
minate « pozzi»,“richiamarono la massima attenzione, pot-
ché in esse erano sepolti i sovrani della I Dinastia di Ur
La straordinarieta della scoperta consiste non soltanto
nella ricchezza del corredo funerario, ma anche e soprat-
tutto nelle rivelazioni sconvolgenti riguardo ai costumi fu-
nerari dell’epoca. Al di sopra del suolo, che conteneva i va-
ri mausolei eretta una tomba in muratura, con una
yolta a forma di cupola, la quale comprendeva uno o pitt
vant, Una rampa conduceva alle vere & proprie tombe sot-
22terranee, Mentre nel magpior numero dei casi non bg alla sola Ur, ma resta il fatte incontestabile che
fone pit le salme dei personapgi principali, in queghl ste ot i Spmeri la cittd di Ur rappresenté sempre un
van, in un atrio oppure nel drowes (tampa), furore 9 . A etferimento importan move sotta l’aspetto poli-
nut i cadaveri del seguito: soldati con le loro armt, sag 2M ‘aspetto economico e culturale.
ep e sotto |
dor ese, donne musicanti, servi, aurighi insieme al Gage ’ Ma ascoltiamo dalla viva voce di Woolley la dese:
con i buoi o gli asini ad essi aggiogati; tutti, fino a ottann rione del ritrovamento delle tombe del savrano Meskalam-
persone, intatti al lore posto, e le musicanti ancora eon Gap e della regina Pu-Abi, consorte del sovrano Abarage,
mano al site tore Accanto ai cadaveri furono rinyel a inumato nel Cimitero Reale’,
futi caliei che si riti ci nes veles : 5
si ritene contenessero veleno, la qual a La pitt bella di queste & le tomba di Mes-kalam-dug, rin
ha fatto supporre che si sia tratrato di un suicidio call
i 927-28, era scavata direttamente nella fossa
vo e volontario.
darunte la stagione 1 fod
a una Comba comune, € si distingueva
Melle magyiori tombe reali, ma
La riechezza del corredo funerario € l'alta qualita deb Malle insumerevoli alere dello stesso tipo soltante per La sua ricel
Ja manifattura rivelano senz’ombra di dubbio che la ¢ ivilt oy prima triliwaione «lf ef che avremme trovater ee bn di dle wnat punta
sumerica si trovava qui ad uno degli apici del sua svilippa APluncin vi cave che spur dal terrene) sepnendola, ieoprimnme che
artistico, economica © sociale, Chi, recandosi nei musei al fon inllsns in vie 0 6 done, sotto Ul quile partyin tl lange fore like
Londra, Baghdad o Filadelfia, in cui si trova ogpi divine toda! glavellocta di legno, cemal polveriaxati, © teerninw
della tomba, A parte le dimensioni, alqnante magglori della media, ba
quello spl Hbastan
sbastar-
idido « tesora», ammira la sua straordinaria bebe
forma era normalissinia, und ossa scavata
lez, ne mane spe, cx come ef acne ee
Woolle principesehe Sir Leonard qs spazia libere per le offerte. A una estremita della tomba
Onan 9 Heare diverse lance, con le punte conficeate all ingily, ¢ fra l'una e Valtra
Conviene menzionare aleuni degli splendidi manofatti Perano dei vasi di alabastro © di argilla; accanto alla bura, su quelli che
che formavano |’arredo dei mausolei: l"elmo d’oto di Mee Potevano essere i resti di uno scudo di metallo sbalzato, c'¢rano due
skalamdug, il suo sigillo a cilindra, anch’esso d’oro, la las Gighe moniate in oto, daghe di rame, sealpelli e alti arnest, una cin-
stra @ mosdico con rappresentazioni di pace e di guerra, quantina di bacili di came, molti dei quali scanalati, ¢ altvi bacili 4
pietre preziose, ornamenti d’oro pet capelli, recipient! dae Konto, boceali e pintti di rame, e infine vail dl pietta e d'argilla; all'ale
1 2 + * sales ilu pce con
ro ¢ d'argento, un battello d'argento lungo sessanta centhe ‘ow qnente wna fila di {reece cor
Hapa lalla tombs alere lances @ uc
i pletra affilate con te
aséai ben conservato, per non are degli strume
mitsicaltcomipresiogl leant Atta pariate degli strated fu qutande togliemmo la terew dllinterna. della bury stessu
pallet pag ard tere ama ree peudletencprraaaslitpasostttatainstiass Rone,
i im pletre preziose, come le due arpe car raft IpuraZ ond Sul fiance destre: torrie all, accra una larga cintura dy atu, in
i teste di toro, ¢ delle magnifiche spade © pugnali sraio di qvangata decomposizione, alla quale pendevanc und daga d'oto
_, Tutto cid di ragione agli archeologi quando definisca- una cote di lapislazuli fissite 4 un anelle d’are; sul davanti, c'era una
no il luoga di seavo del Cimitero Reale come la «trincea compatta di grant d'oro edi lapislazuli, a centinaia; le mani reg
dell’ore ». Non si tratta di agerazioni, poiché la scoperta no un pesante baile d’oro, un altro bacile d'oro, ma ovale, giaceva
Tappresenta di fatto un watewmn nella storia dell’ archeologia canta, e Vicino al gomite ¢’era una lampada d’oro a forma di conchi
orientale nel suo complesso, paraponabile per riechezza e lis, mentee un terzo bacile d'oro staya dietio la testa, Appoxgiata alla
significato storico alla scoperta della munifica tomba egi- apalle destra cera visa testa diascia a doppia taglio d’una lege d'orwe
ne + yer ‘i sta d’aécia, di tipo normale, ma della stessa lepa
del faraone Tuts atic ; : Bathe ‘ yente, ¢ un'ultew testa d . :
Tutankhamon. Ora si comprendera per- ifenrgeref acter Alice po cranks ten
wi, tava aceanto alla spalla
RHPA iniziato i] volume con la citazione di un passe chinti in-diserdine un -ciadema d'ore, bra tei, grand scialit, amo!
‘ yet fa menione di Ur dei Caldei. Si, certo, oreechint w mexenlinw © anelli-a spirale di file dato.
andindo avanti si capir’a che’ | non fu fy uber ering cow! decompoate Che lo: schaleyrd nonvavevu pitt cul
24 25la di Sinistra, ma era riderta
polveriy
qualche tr
anole tndiedye lniporizianeide
bhio eolplies dull'are, Li
waccia color omiarrone yy y
Tpo, mettre Vowehig:
ente come quande era stato mesio nell
ccaya eta elmo che ancora tieopriva | ioe
cranio: Mira un clmo.d'oro sbalawto che scendeva a coprire In tromte,
nito di due paraguancie sporgenti; eta lavorato a imitazione di ung
wuced,¢ le ciocche di capelli scalpite in rilievo etane percorse da,
_ tissime linee che rffiguravano 4 singoli capelli, Questa finta chi
che
e cid che sopratiutta
in
# una scriminatura nel mezzo, ticopre il cranio con treece pial
ondulate racchiuse da una reticella ritorta; sulla nuca, si raccoglie in
piccolo chignon, € sotto la reticella compone varie file di rice!
Wintorno alle orecchic, le qualt sono in altorilievo ¢ forate in modo
non interferire con V'udito; riccioli analaghi adornana le due sporg
che protegyono le guance © simulane le fedine) tu'wttarne al
metallico si aprone dei minuscali fori per i lacci che tenevana torn
fell'interno, un'imboreitury di cul si scorgeva uncora quilehe traceia,
E questo indubbiamente il pid bell oggetto che, era i lavort dl Gri
fiectia, trovammo nel cimitera, pit bello delle daghe d'ora o delle tes
di toro, © se per esprimere un giudizio sull'arte degli antichi Sumeri ne
disponessimo d’aliro, dovremmo egualmente, in base a quest unico le
mento, assegnar loro un posto molto elevato nella gracuatoria delle raze
ze civili,
Interessante ¢ suggestiva ci sembra la descrizione dell
rinvenimento della tomba della regina Pu-Abi « del sue
consorte Abarage, dove, come si 2 accennato pitt sopra, s0-
no stati ritrovati i cadaveri del seguito repale.
Sempre nella stagione 1927-28 Woolley si imbatte nel
mausoleo che all’origine doveva e iro il pity rie
co, ma che purtroppo era sts ato In parte:
ne fa lo stesso
to pt
Eevo alcuni passi della lunga narrazione che
Woolley
In urvaltra punte del eimitero, incontrammo cingue salme dispo-
ste Tuna accanto all'alira in una trincea in pendenza; se si eccettiane
le spade di rame appese alla vita dei morti e due o tre ciotole dargilla,
essi non aveyano attorna nessuno degli oggetti solitamenie presenti in
una tomba, e il fatto che fossera riuniti insieme era di per
to, Poi, scendenda ancora, incantrammo uno strate di stuni
done bord! giungemmo a un wltre grappe di ec
volta allinea
inconstie-
© seguen-
pi, dieei donne, questa
PPOrravanceii besta ormmenti d'ora, lapislaan
Ie cornioli, ¢ al collo qvevano collune di pregevole (atti, ma anche
quimaneava del ratte dl geemale
Alu pine
Le su clue file
arteds di sepolturg
mond rented un 'arpa belliiaimu: ta parte
AD termine della
in lag
i decom.
26
tuvano intarte © fu quindi possibile, eon le
orusion
icouteutsla. All'usta verticale di leno, ineappucciatn
me le corde
ti te elec
fm cnotele, Mk
Fake ernst) Tinnnitl
aemonlen uve
taal e conchiglia biancu, € aaa eens
to di toro, anche questa cd'oro sbalaato, con al oochi
Me lazuli: sui resti dell'axpa piacevano le ossa dell'arpista, incoromaca
te Santnitahdo aseguire il fo allte ossa che sul-
gine ci lnsciarono perplessi perché non erano umane: mat ben presto
r i la spiegazione, Poco dopo Venteata della fossa c’era u na slitta
} OF eer decorata com mosaic rossi, bianchi © turchini luage J'intelaia-
in siti pannelli laterali da teste di leoni oro con ernie
peel lnjpialazuli © cone higlie; lunge la sharra Superiore c'e! Bg altre coat
Wi feowi & torl, loro unchesse mu pis piecole, ¢ teste di leonesse, in
agent, benavane i] carro sul dy satis la posizione del bilancino, ova
Seonipario, end Widioare da wim strisein inerost
eda doe tone di beets gento. Dayvanti al carro
inlielect dlecomposti di dive asini, e accanto alle teste degli !
fitia [corpi dei palatrenieri; sopra le oxsa trovammo l'anello doppio, un
fempo atsaccato alla sbarra, attraverso {I quale passavano le rechini; er
Wargento, ed era sormontato da una mascote d’oto, raffigurante un clue
chinn modellato con molte tealismo e sttaordinaria bravura...
ta coro, che fenevang
hiadi, a re
wi bordi dee
uiln parte frontale §porgeva una splen-
uti con un miesaice di pleted ros:
a barba
an, incontral
i di bianco € wirchino
acevano pli
animali ¢'e-
Dopo la dettagliata descrizione del ritrovamento di
altri oggetti, per lo pit preziosi, ¢ di altri corpi, sia di uo-
Mini che di donne, che formavano il corteo funebre, tra
cui [i guardia personale del sovrano e le dame di corte, ec:
fo come Woolley racconta il diseoprimento della regina
PuAbi"
Aun estremiti, sopra ire:
Po della regina, con una taxza d’ove accanto alla mano; la parte saperio
te del corpo era completamente nascosta da una massa di prani d'oro,
argento, lapislazuli, corniola, apata ¢ calcédonio, che pendevano in lun-
hi tosari da on collare, formanda una sorta di mantello lunga fino alla
Vitt e ornato, sul fondo, da un’ampia fascia di grani tubolari di lapisla-
suli, corniola € oro: contro il braccio destro c'erano tre spillani con la
Capocchia d'ore © tre amuleti a forma di pesee, due d’oro e uno di lapi-
slazuli, © un quarto raffignrante due gazzelle accovacciate, anch’es:
ore
jaceva i Cor
idi una bara di logno,
ans i] cramic suhideciato, et
deconeiatura, i cul restt 1
uMedigione pil elaboragi del modella portito dy
Live orn in large nivtre d'ara wnnbdato a deston)
Mishiizione celle curve dimostns che non si teattuva della capi
‘opri
dime di corte:
sell ela
APOIO: wi Gydi una parrucea imbottita fino a raggiungere proporaioni
pra i masta si susseguivang tre ghirlande, la pit: bassa del
ili, formata da semplici ciondoli d'ore, seendeyn a cop:
la era di foglie di faggio e In terse di lunghe foplie
alice a mangetti di tre, con fori'doxo i cui petali erano incrostatl di
neoe turchine; tutii questi ornamentierano appesi aun triplice fila
di grani di lapislazuli e corniola, Nella parte posteriore della parrocea
¢ra infilato un «pettine spagnolo» a cinque punte culminanti in fiort
d'oro con um bottone di lapislazuli nel centro, Nei riccioli laterali della
partueca erano infilati pesanti anelli di filo d’oro, a spirale; sulle spalle
pendevano grandi orecchini d’oro a meazzaluna, e sempre dai capelli, a
quanto si pud capire, scendevano, Jungo i due lati del velto, due {ili di
rossi prani ci pietra, quadrati, che terminavano in due amuleti di lapi-
slazuli, one dei quali rappresentave i
tello. Per quanto complicata fossé tale acconciatir
naturale ma
groteesche;
a fron:
leg ec
atoe Valtro mn vie
un bore acer
le varie parti eran.
ancora in ordine per modo che riuscitnmo a ricostruir!
ele della regina con mutt i suo) ginielli al
nel suo insieme
ea ticreare una immagine fe
posto originaria.
Il rinvenimento del Cimitero Reale di Ur, oltre a far
intravedere Venorme complessita della civilta che Paveva
ereato, ebbe anche un secondo aspetto, meno culturale ma
non per questo meno significativo: ‘Europa, che fino a
quel momento era andata cercando tesori, con cui arriechi-
re i suoi musei o 1 salotti delle famiglic ricche, essenzial-
mente nelle fastose piramidi dell’Egitto, comprese che al-
trettanta riccheaza si poteva trovare sotto la sabbia de! de-
scrlo mesopotamico, 1 cié ebbe, nonostante la causa assal
poco culturale, lelfetto di ineentivare la ricerca archeolo-
gica sul suolo dell'Traq. E da ricordare comunque, a questo
propasita, che la prima legge a difesa del patrimonio cultu-
rale dell’Otiente fu emanata nella Turchia post-ottomana
in quello stesso anne 1928. Nonostante cid, i reperti 1
chissimi di queste tombe si trovano oggi essenzialmente di-
stribuiti tra i musei di Londra ¢ di Filadelfia,
La Zigurrat
Il te
mo capitale
biblico della Torre di Babede, riguarda la costruzione te
2 punto che intendiame trattare in questo pri-
e che trova un preciso riscontro nel racconto
1.
28
nota con il nome di Zlquerat, Tutta la tradizione reli-
mesopotamica, sia sumerica, si siro-babilonese,
pur scegliendo di volta in volta particolari strutture archt-
tettoniche con finzione prettamente cultuale, reste sempre
fedele al modello dell’edificio sacro costruito su diversi
plant Nel mio libro Babilonia Centro dell’Universo ho dedi-
cato ampio spazio alla Ziqurrat di Babilonia che doveva es-
sere ben nota anche allo scrittore biblico oltre che allo sto-
rica greco Erodoto. La Ziqurrat di Babilonia, con i suoi
sette piani, deve senz’altro avere otiginato la leggenda bi-
blica secondo cui I'uemo aveva volute con la sua costruzic-
ne accostarsi superbamente al cielo; ma la menzione di Ur
nel libro della Gesesi non pud non far venire in mente l’e-
gempio pitt fulpido di tale tipo di costruzione templare, la
Ziqurrat della cia di Ur.
Chi opgi si reea in Iraq e visita le rovine di Tell Mu-
gayyar ba la gradita sorpresa di vedere fedelmente tico-
struita la urrat di Ur ecosi come essa doveva apparire
agli abitanti della citta cinquemila anni fa. Anche se lo sca-
vo della Ziqurrat si presentd agli archeologi anglo-america-
ni come un"impresa colossale, i risultati otrenuti da W/ool-
i Ur (la Pettinato, Sadtfawnt, figs 18)ley sono assolutamente encomiahili, Dopo tentatiyi assai
waaldestri atuumti daj predecessori, i quali, soprattutta i
yvlor, nel cominciare lo scavo dall'alto rovinarone in ma
do guasi complete la costruzione in mattoni dei periodi
recenti, l’archeologo inglese riusci, con un lavoro che appa-
re oggi al nostri ocehi quasi titanico, a riportare alla luce
la Ziqurrat della I] Dinastia di Ur, databile al 2100 a.C.
‘cirea. Eeco due passi che illustrano l’ardue lavora compiu-
to ¢ il tisultato finale”:
Nel 1919 il dottor H.R, Hall diede ini#ie’al vero ¢ proprio scava
del monumento ¢ riportd alla luce parte della spigolo sud-use fina al lie
vello della tertaaza o scoprl che la parte inferiore del rivestimento di
mattoni, proterta dal detriri ammucchiall contra diessa, era in perlette
stone dl Conservwsione
re portato innansi dal
Ero evidente che il lavare inixiauy da 1 fall dowe
pedizione comune, & ci mettemmo all’o-
di un'impresa che non poteva essere
Pera quasi suhito, tig si trates
ultimata Erect
La massa di detriti che occorreva rimuovere era immensa, dell'or-
dine delle migliaia di tonnellate, e dovevamo raccoplierla in piceoli cane.
siti e poi trasportarla con la decaritle a debita distanza, in modo che
non intralciasse le successive operazioni. In questa massa di mattoni
spezzati e sabbia portata dal vento non c’erano oggetti di sorta, sioché
fin quando non raggiungemmo il livello cel suolo, si tratto semplicemen-
te di un lavero di sterro non impedite da cousiderazioni di metada ar
cheologico; e alla fine della stagione 1923-24 yedemmo il grande edifi-
clo rizzirsi libero dai detriti che lo aveyano ammantate per secoll, Nax
fifalmente molto restava da fare con pli edifice nel, ma ie ellad
il torte di immaginare che il nosoro Javon, per quanto eljumrdava la ton
Ne verd © propria, ert terminate e.., mi axxatdad v ricostrulre wulla earn
li Ziggtrat, cosl come dow
era sbagliata,
sarmente
circost
ra essere stata in ofigine, La ricostruzione
Solamente nel 1933 Woolley prepard una nuova ver-
sione della ricosttuzione della Ziqurrat che si riveld poi
esatta. Ecco come egli descrive la sua struttura”:
La forma della Ziggurat & una piramide
piena. Tl nuclea interna ¢ di mattoni crudi (disposti probabilmente in
torno € sopra i resti della Ziggueat della prima dinastia) © Vesterno & un
rivestimento di martoni cotti legau con bitume, dello spessore di cite
dl i Hl rijiano inferiore, il solo che sia ben conse
‘ fea 70 metet ih langhesaa per 50 in larghe
alto circa 20° metriy di qui si innalzavano pli dtr piani, ciascune pla
the piani, internamente
a0)
piccolo del soteoysonee, eon Tani passuygtt Ingo 4 Lath pried «te
rivve pit ainple alle due estrenmt’y sul ripiane pits alto sorgeva il plecale
saepiio, wun solo vane, del BiosLumnu, il swercea savotoraay oli Un, in funy
glone del quile era stata Ideara ritta questa viata sottostruttura
Su ere lati t muri salivano senza intertisioni al livello cella prima
jerrazza, ma sulla {acciata di nord-est di fronte al tempio di Nannar cle
ja la via d'accesso al saptuario. Tre scalinate di mattoni, ciascuna di
vento gradini, portavano alla vyetta, una per endicolare all'edificia, due
gddossate al muro csterne, e tutte convergenti in una porta monumen
tale situata tra la prima e la seconda terrazza; da questo grande arco
gltre scale partavano alla seconda terragza ¢ su fino alla porta del san-
tuarie, mentre i passaggi laterali con sealinate cigradanti davano accesso
alle terrazze inferiori alle due estremita della tor poll formati
‘dullo. tee scalinate: prinelpali eyano occuparl' da coneraffarts w formu di
Terre We ts
Non possiame a questo punto che condivicdere la ce
yinkione del Woolley che «tutte Hl diseyno cdell'edificio &
un capolavoro »!
Abbiamo volute iniziare questo libro sulla civilta det
Sumeri citando quella che vorrei definire la « memoria sto-
rica» per eccellenza della cultura c della storia sumerica,
condensata nel riferimento ad Ur dei Caldei che si ritrova
nella Genesi, Abbiamo poi dedicato molte pagine all’appas-
sionate racconta del suo ritroyamento da parte di Sir Lea-
nud Woolley, Gia questi pochi accenni lasciano intravede:
re, al di [i della sfarzosa rlechewaa che le tombe reali di
Vb ci hanno fatto conoscere, la complessita delle credenze
rélipiove e la maturita attistica e culturale che questo popo-
lo, nel corso della sna storia millenaria, ha saputo esp
re. Non yogliamo comunque anticipare le grandi teal
Zioni politiche, religiose, economiche, artistiche ¢ sociali
dei Sumeri che formeranno il corpo di questo volume:
Basti qui ricordare che proprio ai Sumeri va ascritto
il merito di aver inventato la prima forma di scrittura del
mondo, la scrittura euneiforme, ch a urbaniz-
2azione, ha costituito la base imprescindibile che !
Messe all‘umanita tutta di entrare nella Storia,
Molto tempo saranno forse pitt hoti al monde della cultura
Homi prestigiosi di popoli orien tali quali i Pers iM
i, i Babilonesi, gli Assiri, gli Teiti ¢ pid ancora ali & al
My Mar tutti questi ponalt sono debitori, come gli seavi ar
31cheologi i degli ultimi cento anni hanno dimostrata e
studio accurato dei testi originali ha confermato, prop
ai Sumeri delle conquiste intellettuali ¢ sociali che form
rone il fertile terreno su cui si é sviluppata la grande tradi.
zione culturale della Fertile Mezzaluna.
32
La questione sumerica
Limvenzione della scrittura
Tra le molte benedizioni che il dio Enlil rivolge alla
sua nuova giovane moglie, la dea Sud, nel mito che negli
studi assiriologici porta appunto il nome de I! matrimonio
di Entil e Sed, una in icolare rivela la consapevolezza
dei Sumeri nei confronti dell'invenzione della serittura: es-
si erano infatti ben coscienti dell’enorme rivoluzione che
nella storia dell’umanita rappresentava la possibilita di co-
municare sensazioni e informazioni ad altri, lontani nello
spazio ¢ nel tempo. E questo uno degli aspetti di una tema-
tica pill generale che negli studi orientalistici ¢ nota come
la Questione sumerica, che abbraccia diversi problemi: chi
sono i Sumeri, da dove provengono, che lingua parlano?
Laffascinante tema dell’invenzione della scrittura si inse-
tisce prepotentemente in questa complessa temati
stati i Sumeri ad inventare la prima serittura del mondo?
si non nutrono dubbio alcuno.
i da Enlil, capo indiscusso del
n sumerico ¢ dio pit rappresentativo dell’etnia su-
la sposa Sud reei
della scrittuna, le tavolette decorate con ta scritiura, Io stéla,
la superficie della tavoletta,
per eseguire i computt, addizione e sottrazione, la corda mensaria
bin, la...
La «testa del chiodo», la canna mensaria, la d
la preparazione dei canali ¢ delle fora derivazioni,
sono appropriatanren fle nue mani.
sfinizione dei confer,
Mentre & tradizionale nella letteratura sumerica la
ssione tra arte della scrittura ed agrimensura — di
questa connessione parleremo in uno dei capitoli seguenti
la nozione delle tavolette decorate con la prafia cuneifor-
33me, oltre a farei comprendere che anche il concetto di cale
ligralta aveva importanza nell'ane della serittura, é sena'ale
tro signilicativa e di particolare sileyanza, Che il dio Enlil)
infatti, deponga nelle mani della sua consorte quasi come
dono nuziale la serittura ¢ un segno evidente di quanta
strettamente fosse collegata questa nuova arte con la stessa.
_civilra di Sumet, alla cui base ¢ appunto il matrimonio del
¢apo supremo del Pantheon dei Sumeri. Insomma, all’ori-
gine della civilté cera, per gli antichi abitatori della Meso-
potamia, la serittura.
La stessa idea che ci fa comprendere quanta alta fosse
presso i Sumeri la stima, che sfiora l'ammirazione, per la
scrittura € espressa nell’inno al re Lipit-Eshtar, della Dinas
stia di Isin, nel quale del piovane re & dette’:
Nisaba, da donna ragerente dt giota
la vera doyniasteriba, la slenora di aunt conoscenza,
ha puidate Jé te dita sella ereta,
be abbellito la seritta delle lavolette,
ba ves ia tia mano splendente con lo stite d'ara
Quasi non bastassero qu due esempi, ecco come
uno seriba introduce un documento che a ragione lo stu-
dioso A, Sjéberg, che lo ha editato per Ja prima volta’, ha
voluvo intitolare L’Elogio delh Arte della Serittura;
L'arte detle sorittina é la readre degit oratori, tH padre dod waevivi;
senithira @ appaisiomante, men tb katz aidd
te lotta scrlituta é diflicile de immpurane, ma coll ebw Ul apres
und AD yvenaclea tne
Cura Uarte della scvittuea, rd
sai diligente rel! arte delle sevittura, ed essa ii riempird di ricehezza @
abbr
1
essa Hi apiece!
ft,
In seguito, quando tratteremo della scuola e dell’ acea-
demia sumetiche, avremo modo di citare brani pit: ampi
che rendono testimonianza dell’ orgoglio degli scribi sume-
rici nei confronti della loro straordinaria invenai ma
citeremo anche testi che documentano quanto di fos-
se il comicu/im sivdionm dei piovani apprendisti-scribi di
quelepoca. In uno di questi, angi, & deseritto dettapliata-
mente un giorno di scuola di un ragazzo di quattromila an-
ni fa, alle prese con la difficile arte di incidere segni su di
4d
am tavoleta di argilla, © teemebondo dinungi al a rnae
gro» insolferente © severo.
La prima serittara del monda
Per inquadrare questa invenzione citiamo un poema
epico sumerico, dove non solo viene spiegato il modo, ma
anche le motivazioni che la resero necessaria. In esso, poi,
senza esitazione, lo scriba di Sumer ascrive Vinvenzione
della scrictura al genio di un re indiseutibilmente sumerico,
[] poema in questione, come ‘si evince pid dal titolo
data dal sue primo editore, Samuel Noah Kramer, lex cu-
fatore delle Tablet Collections dell’University Museum ol
Pennsylvania di Filadelfia cd uno dei maggiori speciulisti
della letteratura sumerica, Enmerkar and the Lord of Aratia
Asumerian epic Tale of Iraq and Iran, ha come argomento
i tapporti politici tra il regno di Uruk, la citea della Bassa
Mesopotamia, centro della prima urbanizzazione, ¢ il r
gno di Aratta, una citta non ancora identificata dell’alto-
piano iranico*.
Due cited, quindi, sedi degli omonimi regni, distanti
a dall’altra alineno un migliaio di chilometri, che in
qualche maniera entrano in contatte tra loro pressappoco
alla fine del IV millennio 2.C,, un tempo questa per not
entali mitico, ma che in Oriente rappresenta, come si
visto, una svolta fondamentale nel lunge processo di
civilizzazione del genere mato: & questo, infatti, il mo-
Mento in cui compaiono le prime strutture statali e in cul
gli uomini inventano, per comunicare, la scrittura
Ma procediamo con ordine, seguendo lo schema com-
positive del poema epico sumerico. Il leggendario re di
Uruk, Enmerkar, che la Lista Reale Sumerica colloca trai
sovrani cella mitica 1 Dinastia di tale citta, che avrebbe
quindi repnata subito dopo il Diluvio, dopo aver osannato
alla grandezza della propria citi, ne sottolinea la superiori-
Hi fispetto ad Aratta peril fatto che essa é la citta preferita
dalla dea Inanna, la patrona della citth sumerica ¢ al con-
tempo la dea depositaria della regalitd divina. Partendo da
este premesse, Enmerkar manifesta la sua decisione di
35sottomettere il cegno di Aratta e si rivolge alla dea Tnaning
perché faccia si che questo mandi ad Uruk ovo, argentoy
lapislazuli € pietre preziose per labbellimento dei templie
soprattutto per la costiuzione di un nuovo santuario per Uf
dio Enki di Eridu. Inanna @ favorevole alla richiesta del
re di Uruk ¢ gli garantisce la sottomissione di Arata; ali
suggerisee quindi di scegliere un messaggero adatto, capace
di compiere il periglioso viaggio - si dovevano atttaversare
sette Montagne impervie per ragehungere il paese straniera:
- affinché la decisione de! te di Urule possa venir trasmessa
al vedi Aratea.
Il messager: prescelro da Urult e dopo avere
attraversite le futidiche secte montagne, giunye feliceme
te acl Acatta, dove, presentatasi al sovrano, espone le tle
chieste di Ramerkar, addueendo anche la motivazione di
base, é ciot la preferenza aecordata ad Uruk dalla dew
Inanna, Il sovrano di Aratta & naturalmente sorpreso dalle
notizie portategl dal messaggero e, dopo un primo mo:
mento in cul pensa seriamente ad una guerra totale, sebbe-
ne egli preferisca un duello tra due valorosi guerrieri rap-
presentanti delle due citta riyali, si dichiara disposto a sot-
tomettersi alla citid sumerica, a condizione perd che il re
Enmerkar invii ad Aratta grandi quantita di cereali in cam:
bio dei metallic delle pietre preziose richiestigli.
I) messaggero riparte alla volta di Sumer ¢ riferisee ad
Enmerkay la richiesta del redi Aratta, Udito il messap;
finmerkar compie riti propizi invecunde il saggio con
algli dell dea Nisaba; fa quindi ammuassare i cereali e li
cansegna al messaggero, con l'erdine di portarli al re di
Aratta, Ma il sovrano di Uruk non dimentica il suo propo-
sito iniziale #, pur acconsentendo alla tichiesta del re di
Aratta, ingiunge al suo messaggero di illustrare, dopo aver
consegnato j] «dono» di Uruk, la prestanza dello scettro
régale di Enmerkar edi rinnovare la richiesta di pietre pre-
alose.
Quando il messapgero giunge nuovamente ad Aratta
td esegue fl mandato ricevuto dal proprio sovrano, hw la
sardcita sorpresa di apprendere che il re straniero nan &
oste a dare aleunché in cambio dei dani inviatigli da
Uruk. Andi, gli viene ordinaro di riferire ad Enmerkar che
Lori
36
Jo scettto di Arutca & altrettanto presuinte, © che deve es
sere lui a mandare pietre preaiose in sepne di sottomissio
i, Tornate a mani vuote, il messappero informa il suo re
del fallimento della missione
‘A questo punto il re di Uruk comprende che la solu-
gione della vertenza si potra ottenere soltanto ricorrendo a
misure forti, ma & indeciso sul da farsi; per tale motivo si
rivolge agli dei per implorare presagi favorevoli, Dopo un
lasso di tempo molto lungo — «dopo 3 anni, dopo 10 anni»
Enmerkar passa finalmente all'azione: manda nuovamen-
te il suo rappresentante ad Aratta senza un messappio ora-
le, ma con uno di valore simbolico pit: pregnante; gli atfida
giot il suo stesso scettre,
Appena Vinviato giunge alla corte di Avatta, impu-
pimindo lo scettro di Tnmerkas, il panice si sparge ta la
popolazione iraniea, Lo stesso signoré di Aratta alla vista
dello scettro di Uruk ammette, rivolgendosi ai suoi hinzie
nari, di non godere pit del favore di Inanna, per cui accon-
sente alle tichieste di Enmerkar. Cid nonostante il suo
messaggio per il re di Uruk suona esattamente al contrario,
in quanto Enmerkar wiene invitato a seegliere tra i sual
soldati un campione che si possa battere con un campione
di Avatta. Il sovrano iranico fa inoltre ricorso ad un indo-
Vinello, precisando che i] guerriero prescelto non deve es-
sere né bianda né nero, né bruno né giallo, né colorato,
itettonde in tal mode alla prova la sagacia del re di Urule,
Udito il messagpio del sovrano di Aratta, Enmerkar
vorrebbe far ripartire immeciatamente i] messaggero alla
volta della capitale iranica, con il difficile compito di riferi-
re la sua complessa risposta; primo, si dice disposto ad ac-
cettare i] duello proposto ed in tale contesto risolve brillan-
temente l'indovinello del signore di Aratta, con la spiega-
zione che i vari colori fon si riferiscono al colore della pel-
le dell'eventuale campione, bensi all’armatura dello stesso;
secondo, invita il signore di Avatta a raceogliere oro, ar-
Beuto © pierre preziose per la dea Inanna di Uruk; terzo,
‘dinaecia di rorale distruzione il regno di Ars se ess0
HON $s) softomette,
(re di Uruk é perd cosciente che il triplice messaggio
di vitale i per il regno e per la definitiva soln-
port
+7corre ad un metodo nuovo
i comunicazione, la scrittura, E immaginabile lo stupore
del signore di Aratta nel vedersi consegnata la prima tava
letta cuineiforme della storia umanay ogi la pita e sigita, la
scruita attentamente ¢ riesee ad interpretare il significato
del messaggio scritto. Non fa per a tempo a formulare la
sua risposta che il dio della pioggia gli offre inaspetiata-
mente aiuto mandando un ‘inondazione benefica che fa cre-
scere pranaglia selvatica nel pacse di Aratea. Forte di tale
ricchezza — ricordiamo lo stonda economico del conflitto,
in quanto Aratta era si ricca di minerali preziosi, ma pove-
ra ci cereali che invece abbondavane ad. Urul, sieché lo
seambio di beni surelbe stato utile a tutti e due i conten-
denti - il signore cli Aratta, vedendo nella pioggia un se-
eno del cielo, si convince che Inanna non I’ha affatte ab-
bandonate, per cui si rifiuta ancora una volta di accogliere
le richieste di Enmerkar.
Siamo cosi giunti alle ultime sessanta linee del poemat
lo scontra armate @ ormai inevitabile. Ul re di Uruk invia
ad Aratta il suo campione, che, a quanto ci & dato di ap-
prendere, esce vincitore dal duello, sicché il sovrano nemi-
co deve sottomettersi, mandando finalmente ad Enmerlar,
come sepno di sudditanza, l’oro, l’argento © le pietre pre-
richiestigli,
Il poema epico Eymerkar ¢ if signare di Araita poveva
evseve consideraro, fino a pochi anni addietro, una proie-
vione nel passato mitico di situazioni storiche verificatesi
in realta almeno cinquecento anni dopo. Gli seavi archeo-
logici, perd, effettuati sia in Mesopotamia, sia in Tran, in
Sirta e Tarehia, che menzioneremo in seguito, rendono
plausibile che le vicende narrate nel poema siano una rie-
vocazione letteraria del primo grande momento di espan-
sione della cultura sumerica, ciot il periodo prote-storica
di Uruk, Non ci meravigliamo, a questo punta, se il poema
non solo fa esplicito riferimento alla scrittura come nuevo
mezzo di ecomunicazione, diremmo «diplomaticas», ma
conserva anche traccia persine della sua invenzione, attei-
buits, non certo a caso, proprio al sovrano di Urul: sem:
bra quasi che gli stes abi surn si rendessero conta
che l'invensione della scrittura rappresentava uno spattiac-
one della questione, per cv
2105)
a8
que culturale che sottolineava uno isto nette con i) periode
precec fente. j
Ma ecco ora In parte del testa che racconta il ricorse
yi] miove mezzo di comunicazione: dopa avere infatti sot-
folineato la complessita del messaggio che l'inviato di En-
merkar avtebbe dovuto riferire al signore di Aratta, Io seri-
ba cosi prosegue*
If messaggero ateva ia «lingua pesantes, Hon era capace di ripeserla;
paiche il messaggero aveva la «lingua peuantem, e non ent capace di
ipeterlo,
il signore di Kutlab (Uruk) impasta Vargilla evi incise le parole come
in une tavolets
prima necro alr weil ineise parole netlargilla ~
ona, quando df die sole rsplendette, cid fu manifesto:
i siemawe di Rullal nee le parole conte tx una tauntettit, cd eve
fiona whsiblil
In queste poche righe lo seriba sumerico descrive con
parole semplici una delle invenzioni pit grandi della mente
umana, l’invenzione della scrittura, il mezzo di comunica-
gione per eccellenza degli esseri umani, senza il quale la
hostra stessa civilta sarebbe incomprensibile, Nei versetti
sopra citati ci vengono rivelate e l'esigenza del nuovo mez-
zo di comunicazione e la novitd dell'intreduzione: della
serittuca: l’esigenza é dara dalla delicatezza del messaggio
dw riferire, per cui la serittura va preferita al messaggio
arale
Non vogliamo qui addentrare’ nel difficile problema
del vapporto tra oraliti e scrittura, ma & certo che il mes-
sapuio fissato per iseritto, sebbene pi circoseritte di quel-
lo orale, offre pit garanzie di fedelti di ogni altro sistema
di comunicazione, appunto perché richiede verifiche mino-
tie perché consente un controlla accurate © pacato che
pud farsi ogniqualvolta si ritenga necessario 0 opportuno.
Lo seriba ci informa inoltre che il primo materiale
scrittorio utilizzato dall’inventore della scrittura é l’argilla,
ed in effetti l'argilla rimase per cirea tremila anni il mate-
Hale privilegiato della seritcura cuneiforme, precisamente
dal 3000 aC. al 50 d.C., le date cioé in cui sono attestate
le prime e le ultime tavolette seritte
L'informazione infine che la serittura fu visibile allo
aosplendere del sole © comprensibile soltanto agli addetii ai
lavorl. io ne fect Vesperienza la prita volta che presi in
mao una lavoletta cunciforme. Avevo studiate il cunci-
forme ll’ Universita di Heidelberg per quattro anni, € leg:
gevo correntemente i testi in autogralia, Reeatomi al Bris
tish Museum di Londra per controllare gli originali, ebbi
la sgradita sorpresa di non riuseire ad identificare la scritta
delle tavolette, appunto perché l’occhio non era abituato a
leggere le incisioni. Allora i colleghi inglesi mi spiegarana
che dovevo fare arrivare la luce radente sulla tavoletta,
poiché solo cosi i segni diventayano visibili, La stessa espe-
tienza la feci in seguito sul campo di seayova Tell Mardikh-
Ebli al momento del ritrovamento cella Biblioteca Reale
on cirea 20,000 tavalette: dovendo approntare il eataloga
raglonate dei documenti riportati alla luce, {ni costretto a
lavorare intensamente ec a lingo. Ebbene, nonostante io
volessi leggere le tavolette gid prima del sorgere del sole,
dovetti rinunciare a questo proposito, poiché la serittura
non era visibile al chiarore dell’alba, cos) come all’imbiuni-
re, ma seltanto con la luce solare: allora le incisioni compa-
rivano quasi dal nulla in tutto il loro splendore.
Quante quindi lo scriba ha voluto sottolineare con la
menzione della luce solare € corraborato dalla nostra esp
rienza quotidiana: la scritta sulle tavolette & visibile ¢ con
seguentemente legpibile soltanta con una luce appropria
una luce che riprocuca nelle nostre sale-studio quella ex
nata cal dia Sole.
Ma seguiamo il teste del poema di Enmerkar, dove si
racconta come viene accolto dal sovrano di Aratta il nuowo
mezzo di comunicazione usato dal re di Uruk per trasmet-
tere i messaggi diplomatici. 1] messaggero, cosi leggiamo,
prende in consegfia la prima tavoletta scritta e si avvia
muovamente verso la capitale del regno straniero. Giunto
ad Aratta, dopo i convenevoli, alla domanda sulla natura
del nuoyo messaggio, l'inviato di Uruk risponde®:
Thonerkar, Ht fplia ded dia Utu, wl ba canseguata wna taveterta di
unjiilas
O imnere dl Anata, vvirainue ke tavodedto, appronai i? cuore datls ex
puivatay
rdindint oid che deblo viforive shurareles al meviiygio neewatis
Ad
Gon !a frase idiormatica «apprendi il cuore della sua
pola » lo seriba sumerica introduce l'interessante tem
del rapporto [ra «segno», espressiva ec «parla» come
wmunciazione del pensiera. E indubbio, infatti, che la serit
tura esiga un atteggiamenco nuovo della mente umana ¢
dei suoi organi pereettivi: mentre nell’oralita eta Vorecehio
organo di percezione, ora, con la scrittura, balza in primo
piano l’oechio; mentre prima c’era la possibilita del callo-
quio, ora l'interlocutore é solo: da qui l’invito a penetrare,
seandagliandolo, il segreta del segno che perd ¢ gid parola.
Liimpatto del nuovo mezzo di comunicazione, la
seritiura, ¢ innanzitutco di natura psicologica, ¢ cid non
wupge allo seriba sumerico che @ molto attento nella scelta
delle parole ¢ nella descrizione delle reazioni del sovruno
di Aratea, al momenta in eui riceve dal messaggera di Uruk
Ia tavoletta serivta ’
f] signore di Avatta, dallaraido,
bree da tavolétta lavorata artistica prente;
il signore di Araita scruta la Javoletta:
= la parla desta ba fora di chiodo, ta sna struttura trafigee —,
il signore di Arata seritta la tavoletta lavorata artitticamente.
E indubbiamente molto poetico I’'accostamento della
parola incisa con la micidiale arma-riritue: la « parola det
fa», appunto perché a forma di «chiodo», ¢ atta a erat
ere, quasi fosse un'arma, penetrando cosi nella mente del-
‘interlocutore, L'approceio con il nuove mezzo di eomuni-
cazione ha qualcosa di traumatico = non voglio entrare qui
a discutere l'altro aspetto, sicuramente pitt pregnante, del
rapporto «magica tra wparolay © «segno® -+ l'organo
della comunicazione, come dicevamo prima, non & wit l'o-
récchio, ma Voechio, ¢ quindi la forma della scrittura ac-
quista un peso é un particolare significato nella trasmissio-
ne del messaggio. Analizzando a fonda le espressioni scelte
dallo seriba, si arriva alla conclusione che la sefitrura cu-
neiforme, ioe a forma di chiodo, sia stata creata ad ac,
come luniea forma di serittura possibile atta a «colpire »
il nuovo organo di percezione ehe & l’oechio. Sebbene noi
Simo coscienti che la forma a cunei della serietira invery
‘ondaria, non possiamo fare a mene di
fo quan
ta dai Sumeris
Constatare che lo scriba samerico ha colte nel s9 in relazione la sembianza del «simbolo-para-
Wie, quindi il significance, con la « parola detia», per usare
le sue stesse parole, quindi il significata.
Quella presenrara dallo scriba stimerico @ certo una
wisione particolaristica, ma va sottolineato che la nostra
esposizione sull’origine della scriteura cuneiforme confer
mera, almeno nelle linee generali, 1 dati ¢ le imptessioni
degli esperti antichi di cuneiforme. Certo nei dettagli po-
tremitio dissentire dall’autore del poema, come, ad esem-
pio, quando afferma che la scrittura fu inventata per esi-
genze di carattere diplomatico, mentre noi abbiamo le pro-
ve che essa, almeno nella sua prima tase, assolyeya compitt
di natura economica, ma nulla toglie al fatto basilave
che essa fu inventata pet rendere pit agevole la connmicu
vione tra gli uemini.
Sin qui abbiamo raccontato quello che i Sumeri pen-
savano rigdardo alle motiyazioni ¢ alle cause che avevano
portato all’invenzione della scrittura. Ma che cosa sappia-
mo ogei delle reali condizioni storiche che hanno portato
all'apparizione della serittura cuneiforme?
Non si deve tacciare di ingiustificato orpoglio la seri-
ba urukita che aserive alla propria citta i) primate di questa
invenzione. Gli scavi archeologici hanno dimostrate in ma-
lera inequivoeabile che, almene allo stato attuale delle no:
sire conoscenze, 7 primi esempi di seritrura, cioé le prime
tivolette della spotia umana, provengono appunte dalla cit-
tidi Uruk, © precisamente dallo strato [Va.
Come datazione approssimativa del livello archeologi-
co in chi compare Ia scrittura si é accettato il 3000 a.C,
Ma come si é artivati alla serittura, chi sono, o meglio, chi
é il genio che un giorno lontano ebbe l'ispirazione di ren-
dere graficamente i suoni delle parole, espressione dei con:
cetli? Quella che ci-accingiamo a raccontare nelle prossime
pigineé un’avventura veramente entusiasmante. Ei se é
fascinanleé sepuire le varie tappe dell’eyoluzione della serit-
(ira elineifort
sua Scompi
risulta la ster
2
qunto della sia decifrazione, con laceesa polemica, aviltuyy
patast oa gli studiosi, sulla natura di queste iserizioni.
Antecedenti deila scrithura
Una delle domande che legittimamente ci viene posta
dagli studenti & quella di come l'uomo sia arrivato ad espri-
mere concetti e parole mediante segni grafici. A questa do-
manda segue quella riguardo agli eventuali antecedenti del-
Ja scrittura, quasi che si sia arrivati all’« invenzione » me-
diante passagei obbligati.
Certo, soprattutte negli ultimi anni, grazie alle inda-
gini della studiosa americana D. Schmandt-Besserat, siamo
in grado di conoscere le fasi che precedono l'invenaione
della scrittura documentata ad Uruk, La questa ci
ti, a causa della complessa struttora organizzativa e della
sua stessa grandezza, si era avvertita gia da tempo la neces-
sita di registrare le complesse attivith amministrative ¢
contabili in una maniera tale che fosse resa possibile, in
qualche modo, la verifica delle transazioni economiche,
Questa necessiti, avvertita in maniera impellente nel mo-
mento in cui si sviluppa la prima urbanizzazione, ¢ per cosi
dire legata inscindibilmente alla citta stessa: @ qui, infatti,
che per la prima volta si vuole trasmettere, graficamente,
una serie di concetti astratti assal cotnplessi ¢ sofisticati; &
qui che si creano le prime liste di seni e parole; & qui, infi
ne, che naseono la scuola e l'aceademia. Iu soltante questa
Strutturazione complessa ¢ voluta che consenti alla serittu-
ta cuneiforme di acquisire quel prestigio che le permise di
diventare il sistema serittorio per eccellenza nel corso dei
tre millenni che seguirono.
Quello che vogliamo sottolineare é la differenza so-
stanziale che sussiste tra la scrittura, intesa nel senso com-
plesso che abbiamo ota tratteggiata, ¢ i sistemi contabili
linalizzati alla semplice registrazione di passaggio di beni.
Ori, mentre non vi & discussione aleuna sul fatto che ta
sorittura per la prima volta compaia ad Uruk, & possibile
ricestruire le varie tappe dello sviluppo dei sistemi contabi-
li in tutta Varea del Vieino Oriente, dalla lontana preisto-
4, intat-
43tia fino alla vera ¢ propria «invenzione » della scrittura, Gf
sembra opportune citare, a questo punto, le parole della
stessa studiosa americana D, Schmandi-Besserat, la mass
ma esperta di questa problematic
In eta preistorica, cosi come oggi, "economia ha determinate ly
sviluppo dei sistemi di olta © comunicazione dati. Cid risulta evi
- dente se ricerchiamo le origini della contabilita, che portd infine alle
sviluppo della scrittura, Testimonianze archeologiche provenienti dal
Medio Oriente fanne supporre che in quell'area, nel periodo compres’
trail 15000e il 3000.4.€., la contabilita oi syiluppasse in tre fasi prine=
pali corrispondenti a tre di
tare.
nse forme di economia a tre modi di con-
] caecialori-taccogliiori usavano tacche per contare con un siste-
ma di corrispondensa univeca (15000-8000
GC. cirealy con le sviluppe
dell'economia »
, gli agricoltori inventarana, per tenere la contahi-
litt, un sistema di contrassegni di arpilla (8000-3100 a.C, c ‘ili
contrassegni si acattavane bene ad un arcaico sistema di olo, e i
egno con il Homero veniva legato agli oppetti contati. Quando
citta estau cominciarono a svilupparsi furone inventati i numeri astrat-
ti che venivano registrati con serittura pittogralica su tavolette di argilla
(3100-3000 a,C. circa),
I primi manufatti medio-arientali di cui si suppone un possibile
legame con il caleala sono alcuni punternoli ¢l'osso incisi con una serie
di tacche, Le pit) antiche ossa a tacche di questo genere furono rinvenus
tein due siti paleolitie’ del Libano datat) 15000-12000 u.C. circa, Que-
Si Ogpelli continuarone ertile durante
il mesolities ed anche succi ti
do hesi per contire, sul quali ogni tacca rappre=
eontts
1 essere usati nella Mezzaluna
ssivarmente, E. possibile che tali manuf
o slano Laglie, ossia
wow anita di eid che
vial contare
Le tueche crano semplicissimi stratagemmi mnemonici; wos tacea
SU Un Osso rappresentaya probabilmente un'unita di tiferimento ad un
fo articolo, due tacche due anita, tre tacche tre Unita, ¢ eosl via, Cid
signiticava che la contabilitti era tenuta secondo un sistema di corrispon-
denza univeca, il chefs supporre che 4 quell’ epoca, came spesso sembra
nelle societ’ primitive, non si possedeva un concetto di nume-
fo, ma si pensavano le somme come serie di entita scollegare
(wund® +¢uno® + une») € non come insiemi coerenti (i numeri cardi-
ticorrer
nali div, #2n, 43 4),,
Se le ossa a tacche sono realmente taylic, esse rappresentan la
prima pictra miliare nell'evoluzione del conture, poiclé dimostrana che
ditante if paleolitice gli vomini sapevano astrarre dati in tre modi per
raccopliere, munipolare © rrasmetiere: informagioni...
Ma la prima prova archeologica inequivocabile di conta
bilita nel
44
ex gc ON
arsib"90
Strate
all’ Actopoli di Susa, Si
merici (che sory ar
iche con impronty i
Xt ravoletta cas
impronce del sigille di
Loon impronté di sigilll-e di
wkernd), Stata XVI X tayoletce nur
ni (non pid
clumicu © Se Wiitnerich (get
(da Livetani, Antico Ovente)
45Medi Oriente preistarice & tappresentara da una serie di Hettonte
irassegno cl’argilla, | contrassegni erano pleeoli manufutti di dnpilli,
(cm, di largherea, variimente modellati con forme geometeiche on
lordlistiche, quill conf, stere, dischi, tecracdei, cilindr, triongoll, pe
pienti, animali ec Aleuni gettoni erano segnati da linee o punti ined
Conitassegni, databili tra 8000 © il 3000 a.C, cirea, sono stun
rinvennti in scavi archeologici in are comprese tra la Siria e I'[ran, t94
la Turchia c Ja Palestina, La prima comparsa di questi opgetti coineisa
con Vinizio della coltivazione dei cereali nel Media Oriente, due fasi
dello sviluppa che sembrano essere dirertamente correlate, E ovvie sup
porte che lagricoltnra segni l'inizio di un'era in cui la contabiliva sarebe
be diyentata una questione di sapravvivenzza, dal momento che i 50
stentamenta dipendeva dall'ammasso cli granei quantita ci cibe e dalla
wroccrggio delle sementi per la semina sucveséiva,,. Incltre si ririene che
Wi auricoltor! abbiano iniziate un'econonmia di ridistribusione. $i puts
quind) ipotizaure che il ruale dei cont ani fosse quelle di conerollane
i beni comuni,,
1 contrassegni introcievano un concetto interamente nuove di
contabiliti, in quanto ogni forma (i coni, le sfere, ece.) aveva un signifi-
cate pavticalare, Ad eserpio, un cone simbelizzaya una piccola misuta
di prano, una sfera stava per ona grande misura di grano « wn cilindea
per ut animale: Ma, pit significativamente ancora, era un sistema,
ulampia organizzazione di contrassegni correlati, quindi cra possibile
manipolare simultaneamente diverse categorie di articoli,..
Tl sistema a conttassegni fu il primo cedice, i primo sistema tli
segni Usati per trasmettere informagioni,..
Lu molreplicit det pettont i j che i primi agricoltori aveyana
compres |i hovione cli numero, ma contavano ancora ia mode conere:
to) To altel termini, egsi non coneepivane i numeri come entiti indlipery
denti = e dal grino © agli animali — ¢ pon pensavano che polessere
essere applicati ad un articolo senza riferirst anche all'alero,..
1 primi segni di ealcolo astratto si hannw nelle tavoletie d’arpilla,
le cosiddette tavolette pittografiche sumeriche, I passagaio cal sistema
tridimensionale dei contrassegni alla resa bidimensionale su ravoletta
pub essere documentate passo passa. [nizialmente, interno al 3300 aC.
sirca, furono inventate le buste (sfere diargilla cave, dai 5 al 10 cm. di
diametro) usate per contenere i piccoli contrassegni di argilla apparte-
nenti ad una particalare transazione, Alcune delle buste presentavana
impressi sulla superficie esterna dei sepni che corr ispondevano alla for-
ina dei contrassegni contenuti allinterne
Questi segni rendevano possibile eontrollare, in qualsical momen
10, UL nuinera é il Fijsdei contrasiegni contehatt nelle hiyite Quando il
Aiea dei segni fy yenetalmente compreso, la presenga dei contraase-
aot dl interno delle bupie wf nivel Wiperfhia, L'iiwenzione delle buste
46
&, quindi, wl Un slitema tokdmente nuevo: le boate furore appialtl
pares '
Jivenmwro tavolette d'aygilly © bs imboli cei eontrassegnt furan bite
gee clivesite :
j stl di veve ,
a Gye per’ li scritvoew w portare all’eliminazione della riggior
delle inacdeguatexze del sistemta det contrassegni, appurtancto innow
‘ ni nella contabiliti, Sari infacti la scrittura a porte fine alla. corti-
se denza univeca, coll'introduzione di speciali simbli che esprimono
spondesize
{eumeri astratti
Serittura cuneiforme,
Si ritiene comunemente che la serittura cuneiforme
enze ami! rativo-contabili,
come si & visto, quasi che essa rappresentasse il acne di
arrive di quel processo che & stato sintetizzato dalla collega
Schmandt-Besserat nel brano che abbiamo citato. Ma an
the se le prime tavolette sembrane essere di contenuto
economico, non siamo autorizzati a restringere ad ae
agpetto quella che @ una delle pitt grandi creazioni dell'uo-
mo, limitando il suo ambito di applicazione a pure © sem-
plici registrazioni economiche. La preoccupazione dei cit.
tadini di Uruk poteva essere si quella di registrare il pas-
Samio di beni, ma essi avevano altrettanto ben chiaro a
mente, adottando il sistema di scrittura, il problema de
tiisferimento del pensiero e della parola che lo esprime
tina nuova dimensione quale & lo seritto,
Il fatto che i simboli seelti per indicare le parole
per lo pit: pittografici, in cul, vale a dire, c’@ un rapporto
dirette ¢ univoco tra l'immagine e il concetto, potrebbe far
sottovalutare l'entita della scoperta che, in effetti, & di
portata sconvolgente. Il simbolo scelto, intanto, a volte
non ha relazione alcuna con V'oggetto indicate, segno chia-
to che si & avuta ina metafora logica verso l'astrazion
altre parole, come si evidenziera in seguito, un sistema pu-
Mmente pittografico viene pradatamente sostituto da un
Sistema a carattere pitt propriamente ideografico, in cui
tieé il simbolo grafico esprime un concette astratto; il sint-
bolo, inoltre, & strettamente legato al suono fonetico della
Parola intesa, sicché si impone la conclusione che la scrit-
turn caneiforme & fratto di wn elaborato processo mentale,
gid Stata inventata per e:
1
47.che, ben a ragione, cualifica la sua invenzione come iT
degli apici rapgiunti dal pensiero vimana,
1 verso citar precedentemente, trarto dal poema §
merico Enmerkar & il signare di Avaita, vende molto bene
Significato profondo di questa realizzazione dell’ uome
«La parola detta ha forma di chiodo, la sua struttura tr
figge». Con linvito tivelte dal messappero di Uruk al 5
vrano di Avatta a «penetrare » il cuore della parola scritt
lo scriba del poema ci aiuta a capire che il simbolo non
una semplice resa figurata della parola detta, ma é lo stes
verbo mentale che & stato impresso nella tavoletra Lage
semblageio dei chiodini ¢ qualcosa di pitt del verbo figura.
to, & la stessa parola che, uscita dalla mente, ad essa tite
nil, con la stessa forza con cui & emessa, e per questo ess:
«afigne », come un!arma che penetra nel corpa.
Una sey
flira, molle linge.
Adoperato per la prima volta in Europa nel 1700 d.
E. Kampfer, sulla scorta di Plinio, il termine « cuneifor
me» serve oggi ad indicare tutti quei sistemi di scrittura 1
chi ségni gralici sono composti da «cunei» disposti nelle
forme svariate, Si pud infatti parlare di cuneiforme ba
bilonese (6 meglio sumero-accudico, dalle due eoinponenti
ethiche che si ingediarono in Mesopotamia, luddave va
kpecificata. che kota l'accezione «accadico » Vengono rag-
pruppate le yenti semitiche degli Ace di propriamente det
ti, degli Assiri e dei Babilonesi, con dialetti diversi del e p-
po Linguistica chiamato semitico-orientale), ittita, hutrita,
utarteo, elamico, petsiano e perfing ugatitico: sistemi que-
sti molto similietra loro, ma soltanto nella veste esterna,
per quanta originati o perlomeno sorti satto l'impulso del
cuneiforme per eccellenza, quello babilonese,
Le pitt antiche testimonianze del cuneiforme, come
piu valte tipetuto, risalgono al petiodo di Uruk ['Va, 3000
citea: si tratta per lo pitt di tavolette d'argilla di picco
le dimensieni con impressi segni grafici aventi valore ci pa-
tale o di humeri, Daro-che lo stilo di canna uss
scope aveva la forma di una lama di col
Ato a questo
tello spnntata, le
AS
varie impression di esso hanno laseiato sull’argilla niin:
e “ih molto simile alla forma di un chiodo, in latina Cte
Sai : donde la denominazione di «cunei sn sa
vacrittura a forma di chiodo», L carattert graficr di queste
i do ed anche di quello seguente sono, pero, molto fi.
“ate “ek tale prima fase del cuneiforme viepe chia-
Bae “pittoutatied) in quanto cioé si ha una corrispond naa
fires tra la cosa rappresentata e il segno che la ERTS
ta: il carattere indicante la «mano», per Srp : apple
sentato dal disegno della mano stessa; cosi i ve e e nds
cante la testa raffigura una testa ¢ cost ue Spe poe
si tratti soltanto di serittura figurative o di piece ip ee
Ja vera propria scrittura € dimostrato dal aes ohe nets
curatter’ prafiel o non hanno somigli a alsa Foe
Betta rappresentato = é questo il caso de CRN rane ane
apecora® —, oppure sono talmente st ati c a
yentuale somighanza con loggetto rappresentato ae Pa
seonita pit. Le tavolette di Uruk Wa gid pres reo
serittura autonoma ¢ contengono 1 documenti pitt
di una delle pitt grandi invenzioni dell’umanita. .
Nella sua prima fase la scrittura cuneiforme need
adoperata precipuamente per annotare ee aed
miche ¢ percid Ta maggior parte dei. segmi gra tel rappr oe
tano opgetti concreti, i beni cloe di transa zione, In seg a
essa verra usata pure per altri scopi, come ad esempio per
la narrazione di eventi storici, religiosl, o per ae eet
leticrarie, TI materiale preferito rimarra sempre on i,
send le iscrigion! su pletra € su metalli molto rare. L usa
di uno stilo diverso e esigenza di semplificare t anes ss
portarono ad una riduzione del loro numero (1200 eee ;
Vinizio; 800 nel periodo di Para; 500 citca nel ee tet i
e ad una stilizeazione tale, per cui il carattere ee
dei segni originali scomparve quasi COE oes
si aggiunge il fatto che con il passare del tempo i ca =
cuneiformi dalla posizione verticale iniziale furono sposta
di 90° in senso antiorario, Soltanto nelle iserizioni monu-
mentali essi conservarono a posizione ini le, cosi rr
4} pub constatare ancora opgi osseryande la eee ee
Hiuimmurapi di Bubilonia, contenente il suo celeberri
eodive di leggi,
49a =
—-
K | -
al | Bp <||<=>| ©
p
6 | &
D
asi
we
|
yw
= e “ =
hee Ey) | p
fFPer quanto concerne la seeuttura interna del ined
me va nataro che nella prima fase si hanno solamente
logrammi, ad un carattere civé corrisponde una jut
Quanto siano ristrette le possibilivh espressive di uni seni
(uta meramente pittogralica lo eapirone ben presto colop
che la adoperavano, Si cercd dapprima di usare lo stes ‘
pittogramma per indicare parole che avevano un nessa tr;
loro (si ehbe quindi il Passaggio all'ideogramma); poi Fare.
no introdotti termini-chiave o determinativi. E. solo pel
nel periode di Uruk TT (Gemdet Nasr) che risconttia
per la prima volta dei sillabogrammi, Segni cioé usati per
loro suono indipendentemente dal lore aspetto prafico,
principio che permette lo sviluppo cli sillabe & inerente alli
itrattura della lingua espressa con tuna determinata serittus
Ya; viene aceeniuate, clot, I'elemento fonetica a discapite
delelemento figurative: cosi, ad esempio, in sumerica df
Segno ##, «freccia», viene usato per l'omofona 42, «vitan,
L’omofonia e Ia polifonia sono una delle caratreriste
the pitt evidenti della grafia cuneiforme: con la prima s
intende che una serie di sepni gralici differenti posseggona
lo stesso valore fonetico {per distinguerli nella traslittera-
zione, si nsano nella cansuetudine assiriclogica degli indici
numerici); col termine di polifonia si intende il fenomena
essittamente oppasto, in cui cioé un solo segno ha pil pos-
sibilita di letcura, © cid & i risulrato del agpio, cul si ¢
accennato phy sopra, dal pittoprammaé all'id eOp arn ttl;
sboecas, «pi », «utlare® ece., tutte parole espresse
dalla stesso segno grafico, ma con lettura ovviamente die
versa: ke, dugs od, per ciportarci alle sinpio citate,
Il cuneiforme babilonese timase sempre una serittura
che esprime parale e sillabe (i logogrammi prevalgono nel
sumerico, i sillabogrammi hel semitica).
Probabilmente nella fase di Uruk IVa, ma certo nella
fase di Gemdet Nasr, il cuneiforme era molto note in tutta
la Babilonia. Nel successivo periodo paleo-sumerica essa
éra penetrato fino 2 Mari sull’Alto Eufrate, ¢ persino ad
Ebla, nel cuore della Sirin settentrionale, Durante la dina
stia di Alkad si diffuse in vurea la Mesopotamia, compresa
VAssiria, taggiungendo ad Oriente I'Elam. Verso il 2000
aC. il cunciforme fu introdetto verosimilmente in Anate-
‘tint elle purti
BV acco
8
anti della Siria-Palestina, Alla fine del
lo i cuneiforme conquisto persino } K etre st
pai il mezzo utilizgate da tutti i sovrani del periods
li peareianen atta internazionale. Nel [X secolo fu
; bate digit Urartei, popolazione stanztata attorno alla
; dell'odierno Lago di Van, in Unione Sovietica,
Se Gan la caduta di Ninive nel 612 a.C. il a
(adde in disuso nei territori dell'impero aSsLtn, ares
epppiantato dalla grafia alfabetica aramaica, mentre ahs
Setonia timase in vita fino alla venuta di Cristo e anche a
aria amento del cuneiforme Pease :
Iracein praticamente il Fenian aoe A le Mezza
= suc propigeini geograliche naturali. , =
< Per mere erapendatirs il ritrovamento Ree
cuneiform da parte di archeolopi rumeni nel 196 } a ah
fia, i Transilvania. Tali tavalette, la cui oe ale
vieina a quella delle tavolette di Uruk ii}in Leo} enn
rivelano l’espansione del cuneiforme in ee ame aa
antichissimo, ¢ possono forse costituire un e en a
lutazione non indifferente per la soluzione de oe 0
scusso problema degli inventori di questa scrittura.
Sebbene lattengione principale sia rivalta Sacer
sede al cunciforme babilonese, non possiamo trala
completamente gli altri sistemi di se rita, bra appar
neni al gruppo cunelforme, documentati nell aren a
orientale nei secoli pit diversi, Ovviamente or sa
un’inalis: approfondita, ma saranno equnalste Je : ae
stiche principali. I cuneiforme persiano antes t ree
delle tre scritture di Persepoli ad essere decifrata = ihe 2
fholla attenzione, perché costituisce il primo, ee Hie
Valfabeto: esso consta infarti di 41 segni grafici, i a
consonanti, 4 logogrammi ed un segno divisorio re paro-
le Tl euneiforme elamico - la seconda scrittura delle is =
zioni persepolitane — Be yevvalentensente HIE, ye
chi logogrammi, ma ¢ pit semplili ato eee ie vee
se 25 logogrammi ¢ solo 131 sillabogrammi, Hen a ae
ce al coneiforme babilonese é il sistema adottato da hur
Ui, ictiti ed urartei, popolazioni non semitiche :
Diverso @ il sistema di scrittura coneiforme detto ugit-
a4ritico dalla citta siriana di Uparit dove e
to ed in massima parte utilizzato, La sua struttura inter
non presenta infarti nessun punto di contatte con il eun
forine babilonese: esso & formato da 30 consonan ti esp
86 da segni incisi con uno stilo sull’argilla, e percid, formal
mente, «cuneiformi»; si tratta quindi di un alfabeto, [ ne
prontato al cuneiforme babilonese solo per la forma esters
na, i] cuneiforme ugaritico dovette Sorgere per impulse di
la scrittura consonantica semitico-occidentale gia molte
sviluppata nel II millennio a.C. Mentre quindi per aleunt
sistemi come l'ittita, hurrita ec! urarteo, la dipendenza dal)
cuneiforme babilonese & indiscussa, si pud con una cerpa,
sicurezza affermure che il persiano antico e luparitica so
completamente estranei acl esso.
Una'via di mezzo tiene il cunciforme elamico che, i
portato da Babilonia, si sv luppd ¢ si semplificd per pr
so interno allontanandost dal suo originale,
80 venine inventa
Riscoperta del cuneifornre.
Di tutti i sistemi cuneiformi fin qui brevemente de
Scritti, se si eccettua la menzione che ne fa Eradoto”, si
eta perduta ogni traccia, ¢ dovevano passare 1600 anni pri-
ma che il mondo europea ne apprendesse V'esistenza, Fu il
grande viaggiatore romano Pietro Della Valle il + copritas
re della scrittura cuneiforme: in una lettera del 1621, scrit-
ta ad un amico fiorentino ', egli, riferendo di una sua visi-
ta alle rovine di Persepoli in Iran, meniona tale tipo di
scrittura e fornisce la copia di cinque segni. Val la pena di
ticordare che durante il suo viaggio aveva fatto sosta anche
ad Ur, e come ricordo si era portato dietro un mattone su-
merico. Nella lettera Della Valle formula petsina lipotesi
che i simboli prafici fossero da leggere da sinistra a destra
a causa della direzione dei cunei - cosa che sie tivelata poi
csatta =, per quanto confessi di non capite se si tratti di
logogrammi o sillabogrammi,
54
“segu
Deatfrazione del cuntiformia,
‘A questa fase di riseoperta della serittur a STE
ui un nuovo periodo di silenzio, se non a a
icanza; soltanto nel 1778 infatti, con la pabblicaz
Pie fertel di iserizioni sempre di Persepoli effettuate
Carsten Niebuhr, si diede inizio alla fase di decifrazio-
iosi di Ee er quasi
fie che vide impegnati studiosi di tutta Europa per qua
settant anni
Op i
nai hella terza [ase, € cioe at ce
« delle centinaia di mipli t
niazione delle centinaia dis patel det abon
By acters cuneiforme: popoli scom| fe mille Bi eer
Fe ‘lla forma pit vivida la loro grande
gono ¢ ci natrano nella forma pitt viv ee on Cae
tura, le loro vicende storiche, la loro religior
c ome pet la decifrazione itis oe
fu costituita dalla stele trilingue di Rosetta, ve ee
tifrazione del cuneiforme fu dato da ee trilingui, ma
interamente cuneiformi, rinvenute nella Tes pene i
sovrani achemenidi a Persepoli™, Tali iserizioni era bess
Me si apprese pol, scritte in cuneiforme persiano ant oe :
elamico e in babilon Gia Niebuhr, nel 1778, ae a
eonoscinto che le iserizioni Ne rine re eu ie
ifferenti. Nel 1802 tinter riusct a
dailfnbeti» differenti, Nel 1 ad ;
cS scgni della prima serittura, che tendevano Ia
Freure sette sepni cela p pee Sere yl estate
parola «te». Un grande passo avanti lece pe ee
G.F. Grotefend, il quale con acuta intuizione ea
identificare altri gruppi di segni Beate quel Y ly
Spondenti ai nomi dei re tvi iscritti: ee Saree
i a loi, Vi ¢ F. Ravwlin:
Indipendentemente da lui, l inglese ue Fett
fisultati simili, Nel 1836 pli iranisti P aban ee
Séh annunziarone la completa identifica: one di : ane
fini i del persiano antico, sieché di ta ay le 5 Me
j iserizioni : nsiderarsi dec
Ii prima serittura delle iscrizioni poteva co
Tata, - Sey
Tntanta perd non si eta trascurata la se anche aut y
Ww, Velamico; F. Minter git nel 1802 aveva novaro che §
i-di distanza, siamo entrati or-
z ecento anni di distanza, a
ae 1 della elaborazione &
di decumenti seritt!
aedovesse trartare ei serittora sillabica, Alla sua ¢
conttibuirono lo stesso Grotefend
15, i quale nel 1853 riusei definitivamente in tale seopsa
© Hecessario sottolineare conie a CUCU OpeT ta Tinga ely
slugea ad una interpretazione grammaticale univoca,
tutte © tre le lingne delle iscrizioni persepolitane & qu
che tisulta meno comprensibile.
La terza scrittura, la pill antica,
nese, fu decifrata per ultima
di innumerevoli testi nella Mesopotamia stessa, Si capib
presto che essa non era né Consonantica, né esclusivam
sillabiea, contenendo chiaramente dei logogrammi, Conay
lavoro intenso dutato dodici anni, anehe In sua decifraylie
he fu per semi capi effettuata e portala a termine uff}
cialmente nel 1857, allorché i quattro studios: H, Raw!
son, E, Hincks, J, Oppert © F. Talhon furono invitati dy
Royal Asiatic Society di Londra a confrontarsi in un ch
mento senza precedenti: ad ognuno di essi fu consepnata
la stessa isctizione del sovrano Tiglat-Pileser con il compi-
to di tradurla ciascuna Per conto proprio, ¢ poi di affidarls
in busta chiusa ad un gruppo di giudici per Ia valurazion
degli elaborati. Quando i gindici, aperte le buste, constata
rono che le quattro traduzioni erano sostanz a
vetgenti, fu emesso il verdetto che la dec!
neiforme babilonese poteva riten
i
» Mm SOpratturta Fe
_ il cuneiforme babilp
grazie anche al ritrovam
ersi conclusa.
lnventari detla sevittura cnneiforme,
Ma ancora nulla si sapeva del sumeti :o, la vera e pros
pria prima scrittura cuneiforme. I primi studios ad inte:
ressarsene furono E. Hincks ¢ Soprattutto H, Rawlinson,
il quale ticongbbe che esso era completamente differente
dal semitico babilonese ". Grandi meriti a proposita della
deeifrazione del sumerico ebbero J. Oppert e, in seguito,
PF. Thureau-Dangin, che al pringipio del nostra secaley po-
reve offrire le prime traduzioni sieure di testi storici sume-
rich. A proposite di | Oppert va sottelineato che fy li,
per primo, iw proporre di definire questa nuova lingua clei
documenti cuneifarmi come «samericos, Fgh infatti, ba-
af
ate sulla titolavura dei soyrani ae
ani, in semitico mat shamerin n abka-
= del territorio della Myepasmaee
jell’antica Sumer, dovesse nasconder: hel brim ¢ el
eet raini isati dai sovrani mesapotamici, cloe Suter.
ee Recor ries in maniera cosi piana, la storia della sco-
Eas camerice pud sembrare un avvenimento che up
ee diattibe o polemiche. Al contrario, per malto
Ic
po fp i Oppert, Rawlinson ¢ Thu-
i stessi i Oppert, Rawlinson ¢ 2
temp lopo gli stessi studi di ieee
Pca ci fu chi negd accanitamente Vesistenza di
rena
i che sto
1a Lingua. Oggi tale polemica non ha af un ae Se
Mbiircarioutt ‘| tempo era tale la passione c
H i curiosita, ma a quel Lemp rd 4 : a
Bes a. iosi di le propric teorie, che si giunse
i studiosi difendevano le propri rie, che mie
* et Fea fi queste discussion, a scomtr
i f s i queste cise \
tura, durante una pae ee
a ceanta nelle cronache addirittura di «om! rel
eee wa di i dell’una o dell’alira posizione,
cp scambiate tra difensori dell’una o ale vel ee Me:
i necessario menzionare, tra coloro. che Dena es
stenza del sumerico, che consideravano una setaplicy a
grafiay del babilonese, lo studioso Halévy, a ae
comunque il merito storico, Pek Sees posal
ii ificare, da parte dei «sos del sv
ne, di intensificare, da p oe)
io di lingua. Per comprende! L
co, lo studio di questa ST aaa
issimi cli conflitto tra studiosi che ogg:
sissimi di un conflit CRE ee eae
i i i citare la campagna condotta
frei sorridere, busti citare la canny er See een
dioxa tedesco Delirgsch, allievo de alévy Rie ae
i tt und vera & propria
alsa dortrina del suinetismo aU
ae SNe a for sofismi che trovano oo a
Wi Comba ‘a i : : e
c stipio nella lapidaria frase scritta nella introduaier e e
Rise : ie del 1889", al paragrafo intitolato
Bol tina eines i | ittura »: «1 semitict
4Sul problema dell’invenzione ers serit ee
ahi i i i 2 ure a. i
Babilonesi hanno ragione di oes Ernie
Vinvenzione della scrittura; e che a Siesta Ne
si menzionino, accanto ai Cassiti, un terzo p P ane
: : :
accadico si spiegherd finalmente a if save ee ne
& mal esistito». Ma aleur ’
del penere non & mai esis ; : ee
lbehe era studios, cambiava, sulla scorta delle it
poeta eee je fone, angi si faceva
merevoli prove contrarie, la sua ae Ie, ee
i a disciplina sumerologica, c
viladine cella nuova discip : ee
{ O14 la prima grammatica © componendo il primo voca
a7lario", Cost facenda.egli inferse un calpo definitive lf
teorie di colut che era stato il suo maestro, che probabil
mente a causa di questa abiura del suo allievo mort di en
pacuore,
I processo ci decifrazione non & per questo definitg
vamente coneluso: proprio la serittura dei primi period;
ancora per lo pil impenetrabile © solo nuovi ritrovamery
di materiale epigrafica dell’epoca consentiranno forse
identificare la prima e pid antica serittura dell’ umanitis,
quella di Uruk 1Va,
Toceande I’argomento della ifdecifrabilirA della seri
tura pil antica rinvenuta a Sumer, #lungiame necessara
mente alla domanda: chi ha inventato il cuneiforme? Af
fermare infutté che sono stati i Sumeri i primi uomini che
lo hanno usato per serivere la loro lingua, non vuol di
affatto che siano stati loro gli inventori di questa siste
di scrittura. Soprattutte negli ultimi tempi vengono addot-
te razioni di natura linguistica, ed anche archeologica, per
Megare ai Sumeri una tale conquista: esse pero sono tanta
poco decisive, quanto quelle addotte in favore della tesi se
eonda cui gli inventori siano stati proprio i Sumeri,
I problema é reso pits grave dal fatto che i documenti
di Uruk [Va, cioé quelli pity antichi, per quanto si come
prencano, non si possono con certezza leggere in una des
terminata lingua, contenenda soltante dei logogrammi che
quindi, a priori, possono venir lett in qualsiasi lingua = il
simbolo «G% pus * infatel letts, ad e eMpio, set, sie,
ece, Soltanto per il periodo seguente, quello di Gems
det Nasr, si pud.con molta probabilita ipotizzare che la line
gua espressa dal cuneiforme sia la sumerica, appunto per-
ché contiene silabogrammi sumerici, Ora, non essendoci
tra le due culture nessuna cesura, A. Palkenstein ha suppo-
ste che neanche la popolazione deve essere cambiata, sic
thé i Sumeri possona essere ritenuti gli inventori del cu-
neiforme. Considetando pert che le iscrizioni troyate in
Transilvania sono in numero agsai csigue © non permetto-
fo abcora conclusioni certe al riguardo, personalmente ric
tengo opportuno lasciare aperta Ja questione degli « inven:
tori» della prima serittura,
38
Origine dei Seonert.
iata da parte la questione circa Se
ca dell’invenzione della sctittura, rivolgiamoel a ats a
o -tto della Questione sumerica che @ stato anch |
iain nte e vigorosamente dibattuto nella letteratura
Been titica quello relative alla patria pie dei ae
3 i; - fea i = >
} ‘ipotesi pit: accreditata archeologicamente eee
sto Deal he Winarnae assoluta degli aaa oa
) Sumeri non siano auroctoni, ma che siano imm erat
aan imp bo momento della preistotle ni il
ee on ; sate eedalla Valle dell'Tndo, per via
‘potest di una migrazione dalla Valle ii pb e
Be tims, In tal senso pud infatti venire } Suet on
tinazione che i Sumeri danno a #€ stessi ci nae ee
me pure l'importanza che riveste ee opie ee
il paese di Dili Ae ene Re ‘ag ee
Ifo Persico-Arabico, chiame baie aa
re cio « Sumer». Non vanno cae ee
dizi che fanno ritenere altrettanta pro! = ee eee
Be reic ee ates - Ttappellativt del dio supremo
be rendere ragione di uno degli appellativi c Aes ete
del Pantheon, Enlil, come « montagna me c is bie a ae
struttura templare per eccellenza de eran ta sabe
sumerica, li Ziqurrat, che si eleva al cielo come a nn
Thi montagna — del resto, fit in mito case me
to, viene raccontato che Enlil creo propria tells I
il grano, che fu dato poi in dono ai suoi See aes a
Si potrebbe pensare che la soluzione circa ee
etl, perché i finitiva di questo si tratta, possa vel
Sumeri, perché in def di ques ee EEG
te offerta dall’analisi della lingua in cui ee pal se
FE ene eae ernie, ccs Unger
esta via & difficilmente perce: » essenclo Ta lings
Saat nen ogni inquadramento di tipe linguistica.
tora nella By
© ancora ogFig. 7. La Mesopotamia (di Parrot, £ Sumner’)
60
La lingua sammerica
Per i lettori desiderosi di apprendere le formule che
ci hanno regalato le prime grandi composizioni dell’ umani-
ti, non & inopportuno accennare qui alle caratteristiche
che contraddistinguono questa lingua antichissima.
Per la breve analisi della struttura di questa lingua,
utilizzeremo come filo conduttore un’iscrizione storica, un
testo della fine del TI millennio a.C. circa, di un governa-
tore di Lagash, Gudea, personaggio centrale della storia
della cultura sumerica”:
lnin-piresu
uesag kabpa
Non litld-va
gi-dé-a
enst
tagasa®-kes
ni-du-e pa mttista-8
éninna Sanz" babbarrant
mina-dii
ibe nite-ta-Bhy
Una delle caratteristiche pit evidenti della lingua su-
merica @ rappresentata dal fatto che pit segni diversi pos-
seggono lo stesso valore fonetico, ¢ questa & la ragione per
cui si usano degli indici numerici accanto ad alcuni segnt:
essi stanno ad indicare che esistono altri segni che possic-
dono la stessa lettura — il numero dipende dalla ricorrenza
di quel segno, con quel valore, all’interno del corpus dei te-
sti sumerici. In altre parole, il segno key, ad esempio, sta
ad indieare che questo segno, con il valore dato, @ attesta-
to, in percentuale, al terzo posto rispetto ad altri due segni
aventi la stessa Jettura, I valori secondo e terze non sono
indicati con indici, ma con accenti, rispettivamente acuto
per il yalore «2» (come ¢, da leggersi «¢ due», « tempio »)
¢ grave per il yalore «3» (esempio gt, da leggersi «gu
tre», «urlo, richiamo »).
Il sumerico @ una lingua definita scientificamente
«agglutinante », essa cioé modifica le parole mediante l'ag-
61Biunta di particolari terminazioni (wagglutinares: sigan
Ci infatti «agpiungeres), laddove la radi della paraly 4
ane assolutamente invariata, Per fare una cOMparugle
con lingue a noi pit note, si pensi alla parola lating buen
#i fanciullis, in cui noi abbiamo una radice, pwer, ed yy
terminazione, -os; in quest’ultima sono racchiuse mol
formazioni: veniamo infatti a sapere che si tratta di
maschile, plurale e che rappresenta un accusative, Org
sumerico si avrebbe bisogno di differenti terminazioni,
Si aggiungerebbero le une alle altre con un ordine ovy
mente fisso, per indicare ciascuna delle tre informag,
che noi vediama sinteticamente rappresentate in latino d
un'unica terminazione, Altra caratteristica fondament
della lingua sumerica & rappresentata dalla divisione dei
stantivi (e conscpuentemente di gran parte della mor
gia) in due classi ben d la classe detta «A», cui a {
riscono i so indicano esseri umani, 0 umanizg
ti, ¢ divinita, & Valtra, la classe 4B», che & tiservata
animali ¢ cose.
Venendo ora alliscrizione, essa consta di tre frasi, a loro wv
scindibili in parte nominale & parte verbale. Le parti nominali, i ung
singola frase, possono essere in humero: variabile, mentre; ovviament 7
il verbo & rappresentate empre da un'unica catena, Nella nostra ise
alone Sika una frase iniviale, che prende Ie prime 7 lince, una second
frase, che ‘occupa le Hinee 8-9, ed inline una eran, che forme li Une
10. Nella eaten nami infziale ncontriamo, come & ly norm iy hee
Mo-tipo di ierigiond dedicaorle, tL nome di una divinita al clitive — [i
Wiest case 4] trata di Ningirsu, il cies turelare della cituh di Laygash,
Segue un epitero. La catena nomi cos) definita a causa dell'urding
assolutamente fissd che possiedono le sue singole parti, che vengona di
fatto a rappresentarsi come anelli di tina catena, ¢ divisibile in sei poste
aioni; essa ha al PrIM® posto sempre tin sostantive, cui Segue un agpettt:
vo, che occupa il secande posto, quindé il genitive al terzo, e cosl vi
fino al sesto, occupate sempre dalla terminazione. Per tifarci Hosen
pio cirato nell'iscrizione, la frase si < amporrebbe cast;
ursag-kal-pa“en-Lil-
1 2 Bae
Come si evince di
debbono essere oeeupar
“nin-pirsu
snesta Catena nominule, non tutti i sel pontl
16 questo casa si ha'l'ajpettive al seconde [wn
800, il genitive al teren (che ha ta torininaaione -a, Ai cui & rimastw la
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