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Purgatorio, Canto XIII - Dante Alighieri

Virgilio e Dante si trovano in cima ad una scala sul monte del Purgatorio. Qui si trovano anime che devono purificarsi dal peccato dell'invidia. Dante vede queste anime con il viso coperto e i corpi uniti l'uno all'altro, incapaci di vedere la luce a causa di un filo di ferro che tiene cucite le loro palpebre. Dante chiede loro se ci sia qualcuno di origine italiana.

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Purgatorio, Canto XIII - Dante Alighieri

Virgilio e Dante si trovano in cima ad una scala sul monte del Purgatorio. Qui si trovano anime che devono purificarsi dal peccato dell'invidia. Dante vede queste anime con il viso coperto e i corpi uniti l'uno all'altro, incapaci di vedere la luce a causa di un filo di ferro che tiene cucite le loro palpebre. Dante chiede loro se ci sia qualcuno di origine italiana.

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Noi eravamo al sommo de la scala,

dove secondamente si risega


lo monte che salendo altrui dismala.

Ivi cos una cornice lega


dintorno il poggio, come la primaia;
se non che l arco suo pi tosto piega.

Ombra non l n segno che si paia:


parsi la ripa e parsi la via schietta
col livido color de la petraia.

Se qui per dimandar gente s aspetta,


ragionava il poeta, io temo forse
che troppo avr d indugio nostra eletta.

12

Poi fisamente al sole li occhi porse;


fece del destro lato a muover centro,
e la sinistra parte di s torse.

15

O dolce lume a cui fidanza i entro


per lo novo cammin, tu ne conduci,
dicea, come condur si vuol quinc entro.

18

Tu scaldi il mondo, tu sovr esso luci;


s altra ragione in contrario non ponta,
esser dien sempre li tuoi raggi duci.

21

Quanto di qua per un migliaio si conta,


tanto di l eravam noi gi iti,
con poco tempo, per la voglia pronta;

24

e verso noi volar furon sentiti,


non per visti, spiriti parlando
a la mensa d amor cortesi inviti.

27

La prima voce che pass volando


Vinum non habent altamente disse,
e dietro a noi l and reiterando.

30

E prima che del tutto non si udisse


per allungarsi, un altra I sono Oreste
pass gridando, e anco non s affisse.

33

Oh!, diss io, padre, che voci son queste?.


E com io domandai, ecco la terza
dicendo: Amate da cui male aveste .

36

E l buon maestro: Questo cinghio sferza


la colpa de la invidia, e per sono
tratte d amor le corde de la ferza.
Lo fren vuol esser del contrario suono;
credo che l udirai, per mio avviso,
prima che giunghi al passo del perdono.
Ma ficca li occhi per l aere ben fiso,
e vedrai gente innanzi a noi sedersi,
e ciascuno lungo la grotta assiso.

39

42

45

Allora pi che prima li occhi apersi;


guarda mi innanzi, e vidi ombre con manti
al color de la pietra non diversi.

48

E poi che fummo un poco pi avanti,


udia gridar: Maria, ra per noi :
gridar Michele e Pietro , e Tutti santi .

51

Non credo che per terra vada ancoi


omo s duro, che non fosse punto
per compassion di quel ch i vidi poi;

54

ch, quando fui s presso di lor giunto,


che li atti loro a me venivan certi,
per li occhi fui di grave dolor munto.

57

Di vil ciliccio mi parean coperti,


e l un sofferia l altro con la spalla,
e tutti da la ripa eran sofferti.

60

Cos li ciechi a cui la roba falla


stanno a perdoni a chieder lor bisogna,
e l uno il capo sopra l altro avvalla,
perch n altrui piet tosto si pogna,
non pur per lo sonar de le parole,
ma per la vista che non meno agogna.

63

66

E come a li orbi non approda il sole,


cos a l ombre quivi, ond io parlo ora,
luce del ciel di s largir non vole;

69

ch a tutti un fil di ferro i cigli fra


e cusce s, come a sparvier selvaggio
si fa per che queto non dimora.

72

A me pareva, andando, fare oltraggio,


veggendo altrui, non essendo veduto:
per ch io mi volsi al mio consiglio saggio.

75

Ben sapev ei che volea dir lo muto;


e per non attese mia dimanda,
ma disse: Parla, e sie breve e arguto.

78

Virgilio mi vena da quella banda


de la cornice onde cader si puote,
perch da nulla sponda s inghirlanda;
da l altra parte m eran le divote
ombre, che per l orribile costura
premevan s, che bagnavan le gote.

81

84

Volsimi a loro e O gente sicura,


incominciai, di veder l alto lume
che l disio vostro solo ha in sua cura,
se tosto grazia resolva le schiume
di vostra coscienza s che chiaro
per essa scenda de la mente il fiume,

87

90

ditemi, ch mi fia grazioso e caro,


s anima qui tra voi che sia latina;
e forse lei sar buon s i l apparo.

93

O frate mio, ciascuna cittadina


d una vera citt; ma tu vuo dire
che vivesse in Italia peregrina.

96

Questo mi parve per risposta udire


pi innanzi alquanto che l dov io stava,
ond io mi feci ancor pi l sentire.

99

Tra l altre vidi un ombra ch aspettava


in vista; e se volesse alcun dir Come? ,
lo mento a guisa d orbo in s levava.
Spirto, diss io, che per salir ti dome,
se tu se quelli che mi rispondesti,
fammiti conto o per luogo o per nome.
Io fui sanese, rispuose, e con questi
altri rimendo qui la vita ria,
lagrimando a colui che s ne presti.

102

105

108

Savia non fui, avvegna che Sapa


fossi chiamata, e fui de li altrui danni
pi lieta assai che di ventura mia.

111

E perch tu non creda ch io t inganni,


odi s i fui, com io ti dico, folle,
gi discendendo l arco d i miei anni.

114

Eran li cittadin miei presso a Colle


in campo giunti co loro avversari,
e io pregava Iddio di quel ch e volle.

117

Rotti fuor quivi e vlti ne li amari


passi di fuga; e veggendo la caccia,
letizia presi a tutte altre dispari,

120

tanto ch io volsi in s l ardita faccia,


gridando a Dio: "Omai pi non ti temo!",
come f l merlo per poca bonaccia.

123

Pace volli con Dio in su lo stremo


de la mia vita; e ancor non sarebbe
lo mio dover per penitenza scemo,

126

se ci non fosse, ch a memoria m ebbe


Pier Pettinaio in sue sante orazioni,
a cui di me per caritate increbbe.
Ma tu chi se , che nostre condizioni
vai dimandando, e porti li occhi sciolti,
s com io credo, e spirando ragioni?.
Li occhi, diss io, mi fieno ancor qui tolti,
ma picciol tempo, ch poca l offesa
fatta per esser con invidia vlti.

129

132

135

Troppa pi la paura ond sospesa


l anima mia del tormento di sotto,
che gi lo ncarco di l gi mi pesa.
Ed ella a me: Chi t ha dunque condotto
qua s tra noi, se gi ritornar credi?.
E io: Costui ch meco e non fa motto.

138

141

E vivo sono; e per mi richiedi,


spirito eletto, se tu vuo ch i mova
di l per te ancor li mortai piedi.

144

Oh, questa a udir s cosa nuova,


rispuose, che gran segno che Dio t ami;
per col priego tuo talor mi giova.
E cheggioti, per quel che tu pi brami,
se mai calchi la terra di Toscana,
che a miei propinqui tu ben mi rinfami.

147

150

Tu li vedrai tra quella gente vana


che spera in Talamone, e perderagli
pi di speranza ch a trovar la Diana;
ma pi vi perderanno li ammiragli.

154

Parafrasi
Noi eravamo in cima alla scala dove il monte, che, salendo, purifica dai peccati
, tagliato per la seconda volta.
L una Cornice circonda il monte come la prima, salvo che la sua circonferenza min
ore.
L non c' alcuna immagine, n alcuna scultura: la parete del monte e la strada sono l
isce, del colore livido della pietra.
Virgilio rifletteva: Se qui aspettiamo qualcuno per domandare, temo che forse la
nostra scelta ci far indugiare troppo.
Poi guard con fissit il sole; fece perno sul piede destro e torse il lato sinistro
del suo corpo.
Diceva: O dolce lume, confidando nel quale io intraprendo il nuovo cammino, tu ci
guidi come si deve fare in questo luogo.
Tu scaldi il mondo e lo illumini; se non c' una ragione apertamente contraria, i
tuoi raggi devono sempre essere guida.
Noi ci eravamo mossi di l tanto quanto corrisponde qui sulla Terra un miglio, in
breve tempo per l'ardente desiderio;
ed ecco che sentimmo, senza vederli, degli spiriti che volavano e rivolgevano co

rtesi inviti alla mensa della carit.


La prima voce che pass volando, disse gridando: 'Non hanno vino', e l'and ripetend
o dietro di noi.
E prima che svanisse del tutto per la distanza, un'altra pass gridando: 'Io sono
Oreste', e anche questa non si ferm.
Io dissi: Oh! padre, che voci sono queste? E non appena domandai, ecco la terza ch
e diceva: 'Amate coloro che vi hanno fatto del male'.
E il buon maestro disse: Questa Cornice punisce il peccato di invidia, e perci le
corde della sferza sono tratte dall'amore (gli esempi sono di carit.
Il freno sar invece di segno contrario (saranno esempi di invidia punita); credo
che li sentirai prima di giungere al passaggio del perdono (dov' l'angelo).
Ma spingi lo sguardo con attenzione nell'aria e vedrai anime che si siedono dava
nti a noi, ciascuna appoggiata lungo la parete.
Allora aprii gli occhi pi di prima; mi guardai di fronte e vidi delle anime che i
ndossavano mantelli di colore simile alla pietra.
E quando fummo avanzati un poco, sentivo gridare: 'Maria, prega per noi': e poi
'Michele', 'Pietro' e 'Tutti i santi'.
Non credo che in Terra ci sia un uomo cos crudele da non provare compassione per
quello che poi vidi;
infatti, quando fui giunto vicino a quelle anime tanto da vedere bene i loro ges
ti, versai lacrime di dolore dai miei occhi.
Mi sembravano coperti di un vile cilicio, e l'uno sosteneva l'altro con la spall
a, e tutti erano appoggiati alla parete del monte.
Cos i ciechi, privi del sostentamento, stanno davanti alle chiese nei giorni di i
ndulgenze a chiedere l'elemosina, e l'uno sostiene il capo dell'altro, per susci
tare presto la piet altrui, non solo col suono delle parole ma anche con la vista
che provoca non minor compassione.

E come ai ciechi non arriva la luce del sole, cos a quelle anime nella Cornice, d
i cui sto parlando, il cielo non vuole concedere la sua luce;
infatti un fil di ferro trapassa a tutti loro le ciglia e le cuce, proprio come
si fa a uno sparviero selvaggio quando non tranquillo.
A me sembrava, camminando, di commettere un oltraggio vedendo gli altri e non es

sendo visto: allora mi rivolsi al mio saggio consigliere.


Egli sapeva bene cosa volessi dire, anche se non parlavo; quindi non attese la m
ia domanda, ma disse: Parla, e sii breve e conciso.
Virgilio era accanto a me, dal lato della Cornice dal quale si pu cadere nel vuot
o, perch non c' nessun argine;
dall'altra parte stavano le devote anime, che facevano uscire le lacrime attrave
rso l'orribile cucitura, bagnando le guance.
Mi rivolsi a loro e iniziai: O anime sicure di vedere l'alta luce (di Dio) che il
solo oggetto del vostro desiderio,
possa la grazia eliminare presto le schiume della vostra coscienza, cos che il fi
ume della memoria scenda da essa con acque limpide;
ditemi, perch mi sar molto gradito, se tra voi c' un'anima che sia italiana; e fors
e le sar utile se io lo apprendo.
O fratello mio, ciascuna di noi cittadina di una vera citt (il Paradiso); ma tu vu
oi dire che vivesse come straniera in Italia.
Questo mi sembr di udire come risposta, un po' pi avanti rispetto a dove mi trovav
o, per cui mi feci sentire ancora pi vicino.
Tra le altre ombre ne vidi una che aveva l'aria di aspettare; e se qualcuno vole
sse chiedere 'Come?', sappia che alzava il mento come fanno i ciechi.
Io dissi: Spirito, che per salire il monte ti mortifichi, se tu sei quello che mi
hai risposto, manifestati dicendo il luogo da dove vieni o il tuo nome.
Rispose: Io fui senese, e purifico la mia vita peccaminosa con questi altri, pian
gendo verso colui (Dio) perch si presti a noi (concedendoci la luce).
Non fui saggia, bench fossi chiamata Sapa, e fui molto pi lieta delle sventure altr
ui che della mia fortuna.
E perch tu non creda che ti sto ingannando, senti se fui folle, come io ti dico,
quando ormai ero nella fase finale della mia vita.
I miei concittadini erano giunti in battaglia coi loro nemici presso a Colle Val
d'Elsa, e io pregavo Dio di ci che poi volle.
Qui i Senesi furono sconfitti e costretti a un'amara fuga; e vedendo quella rott
a, provai una gioia superiore a qualunque altra, tanto che volsi al cielo la fac
cia ardita, gridando a Dio: "Ormai non ti temo pi!", come fece il merlo per un br
eve giorno di sole.

Chiesi perdono a Dio alla fine dei miei giorni; e il mio dovere di fare penitenz
a sarebbe ancora tutto intero, se non fosse per Pier Pettinaio che si ricord di m
e nelle sue sante preghiere, e al quale rincrebbe di me per la sua carit.

Ma tu chi sei, che domandi della nostra condizione e hai gli occhi liberi, come
io credo, e parli respirando?
Io dissi: Gli occhi mi saranno cuciti in questa Cornice, ma per poco tempo, poich
ho peccato lievemente volgendoli con invidia.
La mia anima ha molta pi paura del tormento della Cornice sottostante, tanto che
il carico del macigno di laggi gi pesa sulle mie spalle.
E lei a me: Dunque chi ti ha guidato quass tra noi, visto che credi di tornare sul
la Terra? E io: Questi (Virgilio), che con me e resta in silenzio.
E sono in vita; perci, spirito eletto, chiedimi se vuoi che io, sulla Terra, muov
a per te i miei piedi mortali (vada da qualcuno per tuo conto).
Rispose: Oh, questa una novit tale che un segno dell'amore che Dio ha per te; perc
i, talvolta, ricordami nelle tue preghiere.
E ti chiedo, in nome di ci che tu desideri di pi, se mai andrai in Toscana, che tu
ripari la mia reputazione presso i miei congiunti.
Li troverai tra quel popolo vanesio, che spera in Talamone e vi perder pi soldi ch
e nella speranza di trovare il fiume della Diana; ma a perderci di pi saranno gli
appaltatori.

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