Filologia Germanica
Filologia Germanica
La filologia una disciplina che si occupa dello studio dei testi ed unita
allaggettivo germanica in quanto si occupa dei CORPORA, cio delle
documentazioni e che vengono dalle letterature antiche di quellambito
linguistico letterario che noi chiamiamo germanico. La nozione di filologia
germanica nasce allinterno del pensiero linguistico romantico e poi si afferma
in quello positivista. Vengono definite come germaniche un gruppo di lingue
moderne e tra quelle moderne consideriamo soprattutto linglese, il tedesco, il
danese, lo svedese, il norvegese, lislandese. Quindi una serie di lingue che noi
chiamiamo germaniche perch hanno delle affinit strutturali, delle affinit
profonde e sono state spiegate tradizionalmente dalla linguistica storica come
esito di una comune origine di queste lingue. Per esempio, linglese e il tedesco
hanno delle comunit strutturali molto forti che sono state spiegate come
derivazione da unorigine comune. Origine comune che il romanticismo spieg
come una PROTOLINGUA, cio una lingua originaria perduta da cui si sarebbero
sviluppate le varianti linguistiche successive.
Quindi germaniche indica il contesto di una serie di lingue del nord Europa
che hanno gi molto forti tra di loro e sono state spiegate in chiave diacronica.
Nellambito di questo complesso di corpora linguistico letterario germanico,
uno dei pi importanti il cosiddetto AMBITO NORRENO, la cosiddetta
letteratura norrena. Questa letteratura una tradizione letteraria di cui si
hanno documenti scritti a partire dal 12 secolo e pi o meno questa
letteratura si esaurisce intorno alla 15 secolo quindi parliamo di medioevo.
Infatti la filologia germanica, la filologia romanza, la filologia italiana si occupa
delle origini letteraria, delle origini delle letterature europee) e, per quanto
riguarda le origini, il periodo il Medioevo. NORRENA un nome che noi diamo
alla tradizione, per esempio viene anche finita talvolta, come antico
islandese, riguarda quindi lIslanda.
LIslanda una zona piuttosto remota, isolata che per, nei secoli in cui stiamo
parlando, ha una produzione letteraria vernacolare (o volgare): volgare viene
dal latino VULGARIS che vuol dire che proprio del VULGUS (ossia il popolo).
Queste quindi sono le varianti linguistiche originarie a monte delle moderne
lingue dEuropa, sono quelle varianti linguistiche che si sviluppano dal
disfacimento del sistema culturale dellimpero romano. Quindi volgare vuol
dire sguaiato, maleducato, osceno ma, significa anche, qualcosa che si riferisce
a realt linguistiche popolari che danno vita, nel momento del disfacimento
dellimpero romano alle moderne nazioni europee. Una di queste realt ,
appunto, quelle islandese.
LIslanda, stata disabitata, fino alla fine del nono secolo per, a partire da
quellepoca, incomincia ad essere meta di migrazioni, di trasferimenti di gruppi
etnici, di piccole comunit, provenienti dalla Norvegia. Erano popolazioni che
abbandonavano la Norvegia perch in Norvegia un sovrano, ARALDO, detto
bella chioma, il quale si ispira ad un modello assolutistico della monarchia
Questo loro prevalere sul territorio europeo comporta due fenomeni culturali
importanti: una oralizzazione della civilt medievale(La civilt romana era stata
profondamente alfabetizzata, ma noi abbiamo prove anche di un uso diffuso
della scrittura del mondo romano anche a livello popolare. Per esempio
abbiamo i graffiti. Quindi larrivo di questi barbari porta ad unoralizzazione
della civilt. Questi germani si mescolano al mondo romano in una maniera
molto singolare: questi barbari si insidiano nellesercito romano quando ancora
lesercito romano era forte ed entrano perlopi come mercenarie quindi si pu
dire che lelemento germanico diventa sempre pi forte allinterno dellesercito
romano. Quindi nel momento delle crisi politiche dellimpero romano fino ad
arrivare al quinto secolo, nel 476 d.C., ufficialmente finisce limpero romano
dOccidente, e finisce per colpa di un generale germano che si chiamava
Odoacre che destituisce lultimo imperatore e decide di governare senza per
nominarsi imperatore. Quindi queste popolazioni barbariche erano diventate
fortissima allinterno dellesercito romano. Alla fine questi regni romani
barbarici nascono dalla coesistenza di elementi che si chiameranno non pi
romani ma romanici che erano comandati da unaristocrazia militare
germanica. Per esempio, abbiamo una famoso re barbarico di un famoso regno
romano barbarico che ebbe sede in Italia e fu il regno ostrogoto dItalia attivo
tra il 493 e il 550 circa con un famoso re che si chiamava Teodorico che regna
con il capo dellesercito su un paese, lItalia, che era ancora caratterizzata dalle
strutture dellimpero romano, comandata quindi da unaristocrazia militare
barbarica. Questo ha a che vedere con loralizzazione perch questi grandi
generali che diventano re, principi degli Stati che poi saranno il nucleo delle
moderne nazioni europee, erano analfabeti perch la loro civilt era
analfabeta).
Dallaltra parte, cera una pulsione opposta che proviene dalla chiesa cristiana,
si era ingrandita sempre di pi allinterno dellimpero romano. Alla fine di un
periodo di persecuzioni, intorno al 300 dopo Cristo, limperatore Costantino il
grande lascia libert di culto ai cristiani e, alla fine dello stesso secolo, un altro
grande imperatore Teodosio il grande proclama il cristianesimo religione di
Stato. Nel frattempo cera stato un grande concilio a Nicea, voluto da
Costantino e quindi limperatore si rende conto dellimportanza di questa
religione. Questa religione la religione della scrittura: una caratteristica che
accomuna le tre grandi monoteistiche che caratterizzano la storia dellumanit
(religione ebraica, cristiana, islamica): si riconoscono tutte tre nel patriarca
Abramo (per gli ebraici per gli islamici Cristo non il Messia ma un profeta) e
tutte tre sono religione del libro: si immagina unentit divina che da Le sue
leggi per iscritto. Quindi le tavole della legge di Mos e poi i libri per
antonomasia (la Bibbia). Quindi la civilt dellalto medioevo in questa doppia
polarit: una classe dominante profana che poteva essere analfabeta ed era di
origine barbarica ed era una classe impegnata prevalentemente nellattivit
militare, dallaltra parte una istituzione religiosa, la Chiesa, che invece pratica
la scrittura, ha bisogno della scrittura, fonda se stessa sui testi scritti. Ecco
cerano, che erano religione politeistico che, lo accettavano, non era di rifiuto,
sar poi il cristianesimo ad avere invece un atteggiamento di rifiuto, a
provocare quelle persecuzioni che sappiamo. Quindi, latteggiamento iniziale
del cristianesimo anche della societ classica di rifiuto. San Girolamo che
stato il grande traduttore di tutta la Bibbia, dallebraico dellantico testamento,
dal greco dellantico del nuovo testamento in latino: era un romano e un giorno
ebbe un incubo in cui una voce divina gli disse ma tu 6+ ciceroniano, ossia pi
seguaci della retorica classica o pi cristiano. Lui era tutti e due: se non fosse
stato ciceroniano, se non avesse conosciuto le scritture della lingua latina non
avrebbe potuto fare quello che aveva fatto ma c sempre un atteggiamento di
rifiuto rispetto a questo dicendo io sono cristiano. Quindi questo
atteggiamento ambiguo nei confronti della cultura classica per via via viene
riassorbita. Il cristianesimo religione di un piccolo gruppo palestinese piano
piano diventa la religione pi emergente nel mondo. Per fare questo questa
religione si afferma presso quelle aristocrazie culturali romanizzate. C quindi
un continuo venire a patti tra la religione cristiana e la cultura precedente,
quella difficolt che questa cultura precedente era politeista. Per, nei
monasteri, cominciano ad essere trascritti anche i testi dellantichit classica. Il
libro antico di et romana si chiamava rotulus, era realizzato da degli operai
specializzati, mentre nel medioevo chi scriveva erano i monaci, persone
separate dalla societ, monaci che scrivevano non per attivit professionale ma
per attivit devozionale.
Questi rotulus erano fatti di papiro: una fibra vegetale, duttile, poco costosa,
veniva dal Nilo in un momento in cui il nord Africa faceva parte dellimpero
romano. Ero materiale e con grandi qualit, con grandi pregi. Nel medioevo
invece il papiro non si usa pi, soprattutto per il distacco del Nord Africa e il
resto dEuropa determinato da fare vicissitudini che culminano con
lespansione dellIslanda e allora prende piede un altro materiale che era molto
costoso che comportava tutta una serie di problematiche che fu anche usato
dal quinto sesto secolo in Occidente fino alle soglie della modernit e della
pergamena: pelle di animali, soprattutto di pecora, preparate e conciate per
preparare un libro che non si chiama pi rotulus, ma CODEX.
quelli islandesi crearono delle aggiunte allalfabeto latino, adattando degli altri
segni o per esempio prendendoli dalle rune come per esempio questa p: che
la runa thorn che viene quindi alfabeto antico inglese e poi nellalfabeto
islandese.
Torniamo per alla parola di partenza: AL-PINGI, il secondo termine
etimologicamente legato a thing, ossia cosa. Ma per la sua etimologia noi
riconosciamo un nome germanico antico che pronunciamo thingas, una
forma non attestata ma ricostruita dai linguisti. Questo termine indica
lassemblea. Tacito che con la sua Germania nel 98 d.C. d le prime
informazioni sistematiche su quelle popolazioni linguisticamente indoeuropee
ma caratterizzati, appunto come Germania, ci dice che questi germani avevano
come massima espressione politica quello che lui, con termini romano chiama
CONCHILIUM. Tacito scrive nel 98 d.C. e a quellepoca tutte le popolazioni
germaniche erano analfabete e pagane. Noi infatti troviamo testimonianza
presso le varie popolazioni che ai loro primordi cera proprio questa grande
assemblea, unassemblea di guerrieri; assemblea che ritroviamo quindi anche
nel mondo islandese. Quindi questa parola AL-PINGI una parola della lingua
norrena (lingua norrena: lingua letteraria d Islanda e Norvegia attestata pi o
meno dal 12 alla 15 secolo) e, questa parola, significa assemblea, in cui il
primo elemento AL significa tutti e quindi, questo termine, significa
assemblea generale. Lassemblea generale dellanno 1000 accetta il
cristianesimo e, lintroduzione del cristianesimo porta la scrittura latino. Prima
cera una civilt orale tant che proprio in Islanda, c una figura, LOG-SOGUMR: era il dicitore della legge, si preoccupavano della divulgazione del sapere
giuridico della societ. Abbiamo detto che ora lanno 1000 volta, infatti, dopo
questa data, ma ci saranno dei preti che leggono dei codici il diritto canonico.
(guarda il foglio per i caratteri speciali).
Quindi dopo lanno 1000 comincia la conversione effettiva dellIslanda che
comporta la fondazione di istituzioni religiose, le scuole cattedrali. Quindi
lIslanda inizia presentare una serie di fenomeni innovativi che per non
porter avanti in quanto nel 1262 lIslanda viene dalla Norvegia, proprio
lIslanda che era nata con la volont di emanciparsi dalla Norvegia. Dal 1262 al
1944 lIslanda non pi indipendente. Poi, nel 14 secolo, anche la Norvegia
passo sotto il dominio danese e da allora lIslanda una colonia danese.
Questo comporter un impoverimento del paese e, da un lato mette fine alla
grande fioritura della letteratura norrena, ma dallaltro provoca una situazione
molto particolare: per esempio che vengano scritti a mano i libri fino quasi alle
soglie del 20 secolo. Esisteva gi la stampa, ma nelle realt locali islandesi chi
voleva fare un libro della mano. Quindi lattivit che possiamo anche
denominare chirografica continua, ha una grandissima longevit anche
perch una civilt arretrata e isolata.
Proprio dalla Danimarca che il paese che ha colonizzato lIslanda, dalla fine
del 17 secolo inizia la riscoperta della cultura islandese. Quindi si iniziano
stabilire delle istituzioni che sono dei centri religiosi e educazionali: hanno delle
scuole allinterno dei quali le persone venivano educate.
MONASTERI: sono di gruppi di monaci (monaci: individui, perlopi, dello stesso
sesso, che sotto la guida di un abate, e costituiscono una piccola societ
autosufficiente). La prima forma di monachesimo che ebbe successo in
Occidente, fin quasi al 1000 fu il monachesimo benedettino, ma il fenomeno
islandese e pi tardo dellanno 1000 infatti lIslanda prevalgono altri ordini
monastici. Per esempio ebbe un grande ruolo per la letteralizzazione (ossia il
passaggio dalloralit alla scrittura) fu lordine dei canonici agostiniani che si
rifacevano ad alcuni pronunciamenti del grande padre della Chiesa
SantAgostino. Il monastero ed una grande importanza in tutta lEuropa
medievale, anche in Italia, perch furono delle forme di organizzazione del
territorio rurale. I monasteri in genere sorgevano nelle campagne ed infatti
includevano anche la coltivazione dei terreni e quindi avevano soppiantato
precedenti forme di organizzazione nel territorio che per esempio cerano state
durante la vitalit dellimpero romano come per esempio i grandi latifondi. Ora
invece sui monasteri attorno cui gravita la vita rurale.
SCUOLE CATTEDRALI: sono una realt urbana, che riguarda le citt. Sono le
grandi chiese che sorgono allinterno di una citt. Uno dei fenomeni del
passaggio dal medioevo loralizzazione per un altro fenomeno la
ruralizzazione. Durante il medioevo la popolazione scappa dalla citt, si rifugia
sulle colline da dove si pu salvare dei barbari. Le scuole sorgevano presso le
grandi chiese quindi nelle citt si chiamavano scuole cattedrali. Non erano
sottomesse ad un abate come quelle dei monasteri ma ad un vescovo, i
vescovi promuovevano presso le loro sedi delle istituzioni scolastiche
permanenti che educavano il clero secolare. Mai lIslanda c qualcosa di
assolutamente nuovo: le scuole private, familiari. Quando questi coloni arrivano
sul territorio disabitato dellIslanda e sono ancora pagani, alcuni di loro si
portano addirittura ai pezzi di legno con cui erano montati i loro templi e i
centri in cui si insediano i grandi clan sono grandi fattorie tant che questi
grandi proprietari terrieri in antico islandese si chiamano con una parola che
letteralmente significa contadino. Dapprima questi si portano nei loro templi
pagani, quindi questi grandi latifondi diventano anche sedi di templi pagani,
queste grandi famiglie controllavano i santuari pagani. E, questi templi pagani,
dopo la conversione, diventano tempi cristiani e qui nascono delle scuole.
Questa una novit assoluta da un punto di vista cronologico: nel resto
dEuropa si scrive solo nei monasteri nelle cattedrali, in Islanda ci sono anche
queste scuole che sono in mano a questi grandi proprietari terrieri che sono
cristiani, che lo fanno attorno ad una chiesa che stata trasformata da un
precedente tempio pagano. Ci sono quindi queste scuole locali che saranno
importantissime.
che sono le famose SAGHE ( una parola islandese e vuol dire storia, racconto,
ci che si dice. Nei manoscritti delle fan che noi troviamo opere prosastiche,
spesso di dimensioni cospicue, , lunghe e hanno un intreccio complicato
redatte in prosa, come la narrativa moderna). Contemporaneamente alle saghe
islandesi, fino al 13 secolo, la narrativa e in versi: il romanzo medievale
unopera narrativa in versi. Solo successivamente inizia la produzione dei
romanzi in prosa e poich la filologia studia molto levoluzione delle varie civilt
letteraria, c uninnovazione straordinaria che caratterizza il basso medioevo
che la diffusione della carta proveniente dalla Cina attraverso i paesi islamici.
Prima tutta la letteratura si scrive su codice pergamenaceo, un materiale
costosissimo e quindi i testi molto grandi e impossibile realizzarli. Per in
Islanda le saghe venivano realizzate: sono dei testi narrativi molto lunghi con
un intreccio narrativo molto complesso. Quindi le saghe sono questi testi in
prosa, dallintreccio molto complicato e scritti su manoscritti di pergamena in
prosa mentre nel resto dEuropa i romanzi sono in versi. Questo delle sale un
primo genere.
Saga unetichetta ampia che racchiude molti altri generi: che sono saghe
che sono quasi delle opere storiche, sono saghe che raccontano la vita dei
santi, dei vescovi, ossia opere storiche, altre saghe che sono dei veri propri
romanzi, primo dire di romanzi storici, ubbidiscono in qualche modo alle
caratteristiche del romanzo storico. Uno dei generi pi importanti sono le
saghe islandesi propriamente dette, e sono i racconti della colonizzazione
dellIslanda. Sono le cosiddette saghe leggendarie che raccontano antiche
leggende e miti in prosa.
Assieme alla produzione prosastico, la letteratura islandese conserva anche dei
generi poetici molto caratteristici che avranno un impatto straordinario sulla
nascente letteratura moderna europea.
In Irlanda abbiamo quindi due grossi blocchi di poesia: una produzione
lirica(lirica nel senso della lirica medievale: autoriale, una poesia in cui
lautore noto, in cui lautore parla di s. Per nella lirica antica, soprattutto
quella islandese parla di esperienze individuali facendo in qualche modo il
proprio nome ma gli argomenti non sono quelli della lirica moderna. La sua
caratteristica , come ho detto, l autorialit e loccasionalit, cio una poesia
che ha un autore preciso ed legata a momenti della vita di questautore.
questa produzione lirica dellantico islandese prende il nome da una parola che
oggi ancora in uso nel islandese moderno: SKLD e noi italiani chiamiamo
questo nome con il termine scaldi che una categoria di poeti dellIslanda e
della Scandinavia meridionale. Erano poeti di corte vichinga che ci hanno
lasciato una poesia di tipo encomiastico di celebrazione di s stessi e dei loro
sovrani) e una produzione epico narrativa che noi chiamiamo POESIA EDDICA
dal nome di unantologia di poesia narrativa epica e mitologica che va sotto il
nome di EDDA POETICA. una poesia che narra storie in versi, una
produzione narrativa preletterata, mentre le saghe sono legate alla
scritturalit.
I tre generi per cui la letteratura islandese famosa: saghe, poesia scaldi e
poesia eddica, poesia che narra miti e leggende in versi. La poesia eddica,
conseguentemente alle caratteristiche dellepica, ANONIMA. Della poesia
degli scaldi conosciamo i nomi degli autori, la poesia eddica anonima.
SCALDO un termine che viene da una parola islandese ancora oggi in uso che
SKALD e significa un particolare tipo di poeta. (nelle lingue germaniche
antiche si assiste a qualcosa di strano per la nostra percezione moderna,
contemporanea della poesia: non esiste una parola universale tra le diverse
lingue germaniche per poesia e per poeta. Ma, emergono varie figure
professionali di poeti che ubbidiscono a determinati aspetti della presenza della
poesia in questi civilt arcaiche). Il termine SKALD non ha neanche
unetimologia del tutto chiara per probabilmente legata ad una radice
germanica che vuol dire schermire, deridere. Questo ci metterebbe sulla
strada di una poesia di scherno che per esempio troviamo ossia nella lirica
italiana delle origini, nella lirica iberica delle origini. Quindi una poesia che
veniva usata per fare una critica di tipo sociale in termini censori, violenti,
sarcastici. Tant che noi abbiamo leggi molto pi tardi islandesi che
contengono degli articoli che condannano gli scaldi, ci sono delle pene per chi
componesse delle canzoni scaldiche dinfamia, canzoni usate per denigrare
qualcuno o anche per minacciare lonore delle donne. Quindi questa poesia era
quasi una pratica marginale e condannata.
Per abbiamo un altro punto di vista: della poesia degli scaldi, in italiano ce n
solo una piccola antologia tradotta da una studiosa LUDOVICA KOOCH e lei la
intitol gli scaldi- poesia cortese depoca vichinga. Quindi questa poesia pi
o meno dellepoca vichinga ed unepoca che va dal 9 all11 secolo che sono
i secoli di massima espansione del movimento vichingo al quale dobbiamo
anche la colonizzazione dellIslanda. Questi secoli sono anche i secoli in cui
queste popolazioni scandinave in parte sono ancora pagane quindi, si sono
pagane, non scrivono, non hanno ancora la scrittura latina. Quindi una poesia
che nasce in una civilt apre letterata di queste popolazioni nordiche e poi
continua, soprattutto in Islanda tant che la poesia scaldica una specie di
professione nazionale degli islandesi. Quindi gli islandesi dellalto medioevo
saranno noti e celebrati anche fuori dellIslanda, nelle altre corti scandinave e
per esempio anche in Inghilterra. ( abbiamo detto che al principio dell11
secolo, prima che nel 1066, Inghilterra cadesse sotto la dominazione dei
normanni, Inghilterra aveva avuto un grande re, CANUTO IL GRANDE, che era il
figlio di un vichingo danese che poi attraverso una politica matrimoniale era
riuscito a salire per via dinastica sul trono anglosassone e per un certo periodo,
tra il 1018 e il 1030 aveva tenuto insieme in Inghilterra, la Danimarca, la Svezia
e la Norvegia. Una specie di impero coloniale dei mari del Nord e sicuramente
presso la sua corte cerano anche scaldi islandesi. Allora poesia cortese perch
nella forma prevalente in cui questa poesia stata trasmessa, si tratta di
componimenti non di poesie di scherno come letimologia del nome sembra
indicare ma tutto il contrario: i testi che si sono salvati sono di poesia
encomiastica, di corte, poesia che potremmo definire eulogistica: un tipo di
poesia cio che dice bene di qualcuno, cio un tipo di poesia che celebra i re
vichinghi). Questa poesia scaldica fa parte di quello che noi chiamiamo poesia
lirica del medioevo europeo tenendo conto che nelle fasi antiche della
stile si caratterizza per forme metriche chiuse, soprattutto la forma scaldica par
excellance, quella che verr proprio celebrata nei testi che parleranno degli
scaldi, e si chiama DRAPA ed una canzone, quindi un componimento metrico
chiuso con determinate strofe.
Abbiamo anche detto che dal punto di vista metrico, caratteristica di questo
tipo di poesia e di associare alla misura base di tutta la metrica germanica che
il verso lungo allitterativo (noi vedremo un breve componimento che si
chiama volu/sp, il primo elemento la forma flessa di un sostantivo che vuol
dire indovina; invece secondo termine significa visione.quindi tutto questo
titolo visione dellindovinaquesto un carme etico, non scaldico ed apre la
cosiddetta EDDA POETICA). Questa forma metrica del verso lungo allitterativo
si complica poi con il calcolo sillabico (mentre nel verso lungo allitterativo
germanico il numero delle sillabe libero), invece la poesia scaldica applica il
calcolo sillabico e inserisce, insieme allallitterazione anche le rime e assonanze
e quindi dal punto di vista stilistico una cosa molto complessa.
Poi per dicevamo che il contrassegno pi caratteristico di questa poesia la
cosiddetta kenning (plurale: kenningar) e questi due termini derivano da un
verbo norreno Kenna che etimologicamente collegato a know quindi a
sapere. Quindi la kenning a qualcosa che fa conoscere qualcosaltro, denota
qualcosaltro. Questo termine attestato allinterno della stessa tradizione
letteraria islandese, sono tutti fattori che anticipano fenomeni moderni di altri
letteratura per poi a causa della progressiva decadenza dellIslanda una
diffusione che poi avrebbero meritato. Unaltra peculiarit del patrimonio antico
islandese che in questo abbiamo i trattati di retorica su quella stessa poesia e
questo una grande novit perch nellalto medioevo, in Europa, non esiste
ancora la teoria della critica della letteratura come genere indipendente. Le
poche cose che sappiamo sui poeti li sappiamo dai testi narrativi stessi.
La kenning quindi un composto e per capire come funziona possiamo far
riferimento a cammello una nave del deserto. Questo tipo di metafore si
basavano sulla condivisione di conoscenze sul patrimonio di credenze
mitologiche ed epiche che dovevano essere condivise tra il poeta in pubblico
perch la kenning venisse capita. Questo genere stato considerato come
unornamentazione del linguaggio fine a se stessa, una grande ricerca
delloriginalit stilistica; presente in tutto il patrimonio germanico. Per
esempio, di kenningar ce ne sono nel BEOWULF, poema che gli studiosi
collocano tra lottavo e l11 secolo, nel senso che tramandato da un
manoscritto dell11 secolo ma secondo alcuni molto pi vecchio. Questo
poema il capolavoro della letteratura OLD ENGLISH. Per esempio anche il
signore degli anelli viene da una kenning che si trovava in questo poema, viene
particolar modo da una metafora che definisce il re come frantuma anelli. La
kenning non l apposizione di un sostantivo, ma lo sostituisce proprio. In
questo poema, vediamo lorrore che libera il territorio da un mostro e lo rende
fruibile per gli uomini. Beowulf ammazza tre mostri nel corso del poema e
lazione si svolge presso unantica corte scandinava di un passato leggendario.
anche presente la figura femminile per esempio, una metafora per le regine
tessitrice di pace: una metafora con una sorta di retropensiero ironico, le
donne sono tutte tessitrici e si chiamano di pace perch stessi matrimoni,
quindi luso strumentale di una donna che veniva usata, erano usati per
rendere fine a certe guerre sociali.
(Borgues, pagina 117 traduce uno scaldo islandese, EGILL. coloro che tingono
i denti del lupo sparsero il sangue del cigno rosso. Coloro che tingono i denti
del lupo sono: i GUERRIERI: tradizionalmente il lupo con i corvi e gli avvoltoi
un animale che si pasce di cadaveri quindi il guerriero che uccide altri guerrieri
tinge di sangue le zanne del lupo; parla di cigno rosso( unaltra kenning che
indica un uccello rapace). Anche questa concepita quasi come un ossimoro: il
cigno un bellanimale bianco, non aggressivo, candido, con immagine di
purezza, invece il cigno rosso un animale sporco di sangue. Quindi i due versi
citati vogliono dire i guerrieri uccisero, i guerrieri fecero una carneficina. Poi
continua il Falcone della rugiada della spada si nutr di eroi sulla pianura,
serpenti della luna dei pirati colpirono la volont delle potenze. Il Falcone della
RUGIADA DELLA SPADA: sangue; il Falcone della rugiada della spada ancora
un rapace. serpenti della luna dei pirati colpirono la volont delle potenze. I
serpenti della luna dei pirati compivano la volont degli dei: la luna dei pirati
lo scudo rotondo e durante la traversata gli scudi dei guerrieri venivano appesi
lungo la fiancata della nave. I serpenti della luna dei pirati sono le lance. Quindi
quello che qui si dice che: luccello rapace si nutr del sangue degli eroi caduti
sulla pianura e le lance realizzarono la volont degli dei, cio ottennero
successo in battaglia). Gran parte di quello che noi sappiamo in maniera
sistematica sul mito nordico (quindi miti conosciuti allIslanda) un patrimonio
mitico che la filologia ottocentesca ha esteso meccanicamente a tutte le
popolazioni germaniche quasi che dato un determinato mito attestato in
Islanda nel 12 secolo, si presupponesse che i germani del primo secolo
descritti da tacito, conoscessero lo stesso mito. Questo noi oggi non lo
crediamo. Sappiamo che cera una civilt che chiamiamo germanica anche
con un patrimonio mitologico comune perch una divinit che noi chiamiamo
con il nome nordico di ODINO, una figura centrale nella sistematizzazione del
mito che ci viene dalle fonti islandesi e questa figura divina stessa con i nomi
etimologicamente cambiati ( OINN, questa la variante nordica di Odino, ma,
anche noto con il nome anglosassone di WODEN, in tedesco antico invece era
WUOTAN). Quindi questo nome c per non detto che tutti germani abbiano
conosciuto gli stessi miti.
Cerchiamo ora di definire due importanti aspetti della poesia scaldica: da un
lato il ruolo dei poeti della civilt preletterata e dallaltra come il corpus di
questi poeti che vivono nella civilt preletterata, come questo loro corpus
poetico verr fissato nella scrittura. Questi poeti dovevano essere nati anche
prima della colonizzazione dellIslanda tant che ci che definito come
primo scaldo era un signore che si chiamava BRAGI ed era un norvegese del
nono secolo. Quindi possibilmente questo tipo di poesia esoterica che era
anche un elemento di costituzione dellidentit di gruppi guerrieri vichinghi, in
quanto era un tipo di poesia che celebrava la grandezza di questi capi, veniva
praticata nei momenti di vita sociale pi solenne di queste societ e quindi
possiamo immaginare che la civilt vichinga avesse sviluppato un po ovunque
dei poeti che erano gli scaldi. Ma nel momento in cui cominciano ad essere
fissate per iscritto, la professione degli scaldi diventa un po un mestiere degli
islandesi. Egill il grande scaldo islandese dell11 secolo. Quindi erano figure
professionali estremamente apprezzate. Tra il nono e l11 secolo, in et
vichinga abbiamo la fioritura di questa poesia tanto che c una denominazione
di questi poeti era, in un islandese pi tardo, HOFUSKALD (La prima O ha il
trattino sotto) e questo termine significa capi scaldi. Questo tipo di poesia
continu poi nell11 secolo, secolo in cui si verifica la conversione, continu
poi anche dopo la conversione, avremo addirittura degli scaldi i cristiani.
Comunque, tornando a noi, OINN la forma norrena, questo nome attestato
per anche in altre aree del mondo germanico, per ci sono i longobardi che lo
chiamano GODAN, in quanto la W non presente nelle lingue romanze e
allora, molto spesso, diventava G.
Nella civilt vichinga quindi la pratica di questa poesia doveva essere una
pratica molto apprezzata. Questi scaldi sono dei guerrieri, sono anche poeti,
sono i sapienti di questa civilt e conoscono anche i miti. Noi non sappiamo
come venisse appresa larte scaldica nella civilt orale. Prima della conversione
i componimenti del nono e del 10 secolo che sono stati fissati dal 13 secolo
sono stati tramandati oralmente per tre o quattro secoli. Questo avr
comportato qualche forma di apprendistato scolastico per la memorizzazione
ma non abbiamo informazioni su tutto questo, non sappiamo come questarte
si tramandasse per probabilmente si tramandava livello familiare. Noi
sappiamo che cerano delle famiglie aristocratiche particolarmente eccellenti
nellarte scaldica. (un tratto tipico della civilt orale la grande attenzione alla
genealogia). Dopo loccupazione e la conversione dellIslanda, il mestiere degli
scaldi sembra diventare un mestiere nazionale degli islandesi tanto che noi
sappiamo di poeti islandesi che sono attivi presso altre corti scandinave (in
Danimarca, in Norvegia, in Svezia ma anche in Inghilterra. Ricordiamo che in
Inghilterra dal 1018 al 1030, con un re che si chiamava Canuto il grande, figlio
di un vichingo danese che riusc in via pacifica a salire sul trono inglese,
chiamava alla sua corte sia i normanni ma cerano sicuramente anche degli
scaldi islandesi). Quindi questi scaldi giravano tra le varie corti, in Islanda erano
particolarmente fiorenti presso determinate famiglie. Queste famiglie dove
fiorivano i poeti erano anche famiglia di grandi personaggi politici: per esempio
erano famiglie che esprimevano quei dicitori della legge, quei personaggi che
detenevano la memoria del patrimonio giuridico tradizionale orale della
tradizione islandese.
La fonte principale dei miti islandesi, ma anche della poesia e della retorica
islandese (ci d una lettura sistematica di tutto questo corpus culturale) e
questo signore si chiamava SNORRI STURLUSON, faceva parte di una famiglia
molto importante della fase finale dellIslanda e si chiamava STURLUNGAR
(quando si pronuncia in islandese tra RL si tende ad inserire una T e quindi la
pronuncia finale sar RTL). Era una famiglia di grandissimi proprietari terrieri,
era una famiglia di giureconsulti che quindi ha espresso pi di uno di questi
dicitori della legge. Snorri vive dal 1179 al 1241, siamo ben oltre la conversione
e quindi i libri delle leggi erano gi stati scritti.
Erano anche dei poeti implicati sia nella produzione scaldica, sia Snorri
compone unopera che si intitola Edda in prosa, impropriamente detta Edda
recente. Questa Edda forse significa ars poetica. C un termine in norreno
da cui Edda sarebbe potuto derivare, ed OR che anche collegato
etimologicamente con odino e vuol dire poesia. Quindi Edda, forse vuol dire
poesia, un trattato di poetica che ha la sua parte centrale che si intitola
dialogo sullarte poetica ed un repertorio delle kenningar degli scaldi che
vengono inserite in questo trattato suddivise per campi semantici: si parte
dalle kenningar per Odino e per la poesia perch come vedremo nel mito
nordico(solo nel mito nordico), Odino il Dio della poesia. Proprio Snorri nella
sua Edda tramanda un mito per cui la poesia, la facolt poetica deriva
dallassunzione di una magica bevanda nella cui elargizione agli uomini
implicato il dio odino. Quindi poesia come assunzione di una droga, come
assunzione di una bevanda capacit di sviluppare unattitudine poetica. Quindi
questa parte centrale dellEdda un repertorio in ordine tematico di kenningar
suddivise per campi semantici in ordine gerarchico. Si passa dei pi importanti
a in meno importanti.
Edda di Snorri: prima parte: INGANNO DI GYLFI ( una specie di trattatello
sistematico della mitologia nordica e questo sar uno dei motivi non solo della
grande notoriet del testo ma della grandissima fortuna che il testo avr anche
nella modernit. Si chiama cos perch questo trattato della mitologia nordica
che riguarda il sistema divino nordico dalle origini alla distruzione. Con il mito
nordico siamo di fronte ad un mondo divino destinato a crollare. il crepuscolo
degli dei di cui poi si ricorder Wagner, lui si ispira alle fonti nordiche. Quindi il
mondo divino nordico, come ce lo racconta Snorri destinato ad avere una
fine. Tutto questo ciclo di vino viene raccontato nella cornice di un dialogo
fittizio tra un re leggendario della Svezia e una triade divina, tre figure divine
che hanno tre pseudonimi, si chiamano: LALTO, LUGUALMENTE ALTO, TERZO.
Nel corso di questo dialogo viene trattata tutta la storia del mondo divino, dal
principio alla fine. Per, questo, non lunico testo sui miti nordici, abbiamo
anche delle fonti poetiche. Da un lato quindi Snorri importante per questo,
dallaltra un autore cristiano e quindi sottopone i miti, per poterli trasmettere
ad un processo interpretativo. Un filtro molto forte: c un prologo)
ad oriente presso gli assiri e i babilonesi e poi, seguendo il corso del sole, si
muove verso occidente.
Frutto di tutto questo tipo di speculazione un mito che sta nel prologo
dellEdda di Snorri in cui si racconta che gli dei di cui si racconta in questo
trattato mitologico, erano transfughi anche loro da Troia, fanno parte di quel
gruppo di eroi scappati da Troia. I testi di questi autori che parlano di questi bei
nordici spesso confondono il piano umano e il piano divino. Quindi si pensa che
questo gruppo di transfughi da Troia avesse poi colonizzato tutta lEuropa del
Nord fino ad arrivare in Svezia e qui avrebbero portato i loro stessi culti, i culti
di se stessi che gli avrebbero preso piede. E questo Gylfi era infatti un re
svedese che essendo stato spodestato da Odino e dai suoi, vuole scoprire il
segreto della loro potenza divina. Quindi intrattiene con loro un dialogo si fa
cos raccontare la storia. Si dice anche che visto che queste divinit migrano, e
si ricevano i nomi diversi ed per questo che le divinit nordiche hanno molti
soprannomi diversi. Quindi nellEdda di Snorri la descrizione del mito nordico
spiegata nei termini della filosofia del linguaggio dellepoca. Si cerca per
esempio di spiegare le varie lingue volgari secondo la chiave della genesi, del
pensiero cristiano. Per il pensiero cristiano medievale le uniche lingue degne di
una letteratura il latino. I volgari non hanno motivo dessere, invece del
prologo di Snorri si dice una cosa molto importante: la focalizzazione retorica
mitologica di questopera come se lelemento retorico, linguistico, mitologico
fossero coesi in questa civilt in cui Snorri testimone perch ci dice che i
nomi degli dei sono nomi che gli uomini dopo il Diluvio (quando Adamo viene
creato parla la stessa lingua di Dio, parla spontaneamente. Ma poi uomini
peccano e uno dei peccati punito con il diluvio e uno con abbattimento torre
di babele; peccato punito con la distruzione della lingua adamitica). Pero nel
prologo di Snorri si dice chi i volgari non vanno rigettati perch sono soltanto
percezioni sbagliate che gli uomini potevano avere prima dellavvento di Cristo.
Quindi c apprezzamento per una religione naturale.
[Edda di Snorri: fa parte del genere della letteratura grammaticale islandese,
genere prosastico con citazioni in versi. altro testo, assieme a saghe,
modalit conservazione genere scaldico. Opera, detta Edda, titolo dato da un
manoscritto. (titolo redazionale: titolo dato da editori moderni ad un opera che
secondo le convenzioni della scrittura medievale, opere per lo pi trasmesse in
forma anonima; titolo tradizionale: quello che occasionalmente pu apparire
nei manoscritti]. Edda tramandata da 4 manoscritti completi(tramanda tutta
opera) e da alcuni frammenti(solo parte opera). Uno dei 4 manoscritti, codex
upsaliensis, pi antico, del 1325, ha una rubrica di apertura (parti che
evidenziano con colori diversi la successione dei vari testi nei manoscritti) che
dice questo libro si chiama Edda, qui il titolo tradizionale. (edda poetica
titolo redazionale: quando fu scoperto codex regius si not aveva stessi
contenuti edda di snorri e si ritenne che tutte e due le edda avessero a monte
unopera ancora pi antica scritta in rune e che avrebbe conservato sapere pi
arcaico delle popolazioni nordiche e questa idea falsa che circolava tra 17 e
18 secolo)
che hanno un coinvolgimento nella vita politica dei paesi relativi. Abbiamo
anche accennato a Snorri e abbiamo detto che questopera era ripartita ed
un trattato destinato a trasmettere larte degli scaldi nel nuovo contesto
cristiano e contiene dei trattati mitologici, soprattutto quello che abbiamo
chiamato come linganno di Gylfi, che una vera e propria storia del mito
nordico, contiene quindi delle parti mitologiche che, da un lato hanno attirato
gli interessi pi accesi verso lopera nel momento del recupero di questi
materiali che parte alla fine del 17 secolo in Scandinavia e poi attraverso la
Scandinavia e attraverso una serie di traduzioni che furono realizzate in
Scandinavia (traduzioni che furono allinizio in latino e nelle lingue scandinave
moderne e poi cominciano ad avere una traduzione in francese, in inglese, in
tedesco e poi da l parte soprattutto nel mondo culturale anglofono e
germanofono la diffusione di questo contenuto culturale). Quindi, questopera
di Snorri la sistematizzazione del patrimonio scaldico da parte di un
intellettuale, di un uomo politico e un uomo daffari, era un grande possidente
e quindi era anche uno dei grandi personaggi detentore del potere economico.
Sappiamo che nella sua famiglia, vari personaggi racchiudono in s queste
diverse mansioni: sono importanti capi politici, sono giureconsulti, sono poeti.
Sono scaldi, non solo Snorri ma anche alcuni dei suoi nipoti e scrivono altri testi
di retorica, si teorizza quindi sulle forme sui contenuti della letteratura, e
questa riflessione non esiste in altri paesi di in quel periodo.
Questo tipo di produzione, il primo protagonista di cui si fa il nome si chiamava
BRAGI /braghi/ ed descritto come un norvegese. Quindi era unarte che era
gi vitale prima della colonizzazione dellIslanda. Di fatto, quando avviene la
colonizzazione dellIslanda, per come se lIslanda prendesse il testimone di
questa produzione poetica e ne facesse un prestigioso mestiere nazionale: c
una specializzazione delle competenze tant che poi questi scaldi islandesi
giravano le varie corti scandinave, anche quelle inglesi per produrre la loro
opera.
In cui questi testi degli scaldi, che risalgono ad unet preletterata (cio ad
unet orale), non c nessun libro che sia stato fatto destinato a trasmettere
specificatamente questo tipo di poesia, non abbiamo dei canzonieri (mentre
invece ne abbiamo per la lirica delle origini). La trasmissione sempre in
qualche modo in diretta. Una grandissima fonte appunto, lEdda di Snorri che
nelle sue varie parti, per esemplificare le varie figure del discorso, le forme
metriche o i miti, cita dei componimenti degli scaldi. E questo, lo fa, come se
fosse un manuale: cio, non interessato a citare linterezza dei
componimenti, talora sono citazioni per parti che servono allindagine del
critico per dire come figura una determinata kenning, piuttosto che come si
realizza un determinato metro.
Allora, c un altro canale che ci d informazioni molto interessanti, anche
soprattutto sul contesto di questa produzione e sono le cosiddette saghe degli
islandesi. Le saghe, abbiamo detto, sono come dei romanzi in prosa e quindi
Bragi noto alle fonti islandesi come il protoscaldo, il primo poeta in ordine di
tempo a praticare questo genere poetico. Egli viene attribuito al nono secolo,
quindi ad unepoca che precede colonizzazione Islanda tant che questo
signore presentato dalle fonti per essere norvegese. Rappresenta quindi i
primordi di questarte che poi si specializzer in Islanda.
Lui tanto importante, Snorri, nella sua Edda( del 13 secolo, scritta intorno
1225), allinterno della prima parte che descrive gli dei (enumera dei, per
ognuno attribuisce i propri attributi, funzioni, rapporti famigliari: funziona come
una specie di dizionario) e dentro questo elenco compare il nome di un dio che
si chiama BRAGI ed presentato come il dio della poesia e quindi si spartisce la
funzione poetica con Odino. Quindi questo poeta, BRAGI BODASSON, che era
stato un poeta del 9 secolo, viene assunto in cielo, viene deificato in qualche
modo e c una figura divina che ha il suo nome. un nome parlante perch
collegato con il termine islandese BRAGR che uno dei sinonimi di poesia.
Quindi il nome gi di per s EZIOLOGICO (eziologia: procedimento narrativo
che molto produttivo nelle letterature antiche e medievali: tentativo di
spiegare nomi o circostanze poco noti creando spiegazioni, cercando
rintracciare cause di det. fenomeni).
Qui abbiamo 5 strofe di questo poeta che non ha nessun manoscritto dedicato
alla sua opera, come tutti gli altri scaldi. Uno degli aspetti problematici di
questa produzione che viene tramandata sempre solo come citazione
allinterno di altre opere. Questo uno dei modi con cui noi possediamo questi
componimenti oppure li possediamo nellEdda di Snorri (qui per il modo di
citare diverso perch la parte centrale, quello che il centro ideale
dellopera, che si chiama dialogo sullarte poetica (SKL), in questa parte
dellEdda, Snorri descrive le kenningar, descrive queste tipologie di figure che
compaiono in questi poeti e che sono importanti x noi perch vediamo come
queste kenningar avessero suscitato la necessit di riraccontare i miti perch
queste si basano sui miti. Nelledda di Snorri, in questa parte centrale, vengono
elencate le kenningar per campi semantici: si parte da quelle per Odino e la
poesia, poi quelle per altri dei. Per esempio, il mito di Phor, il dio tuono, il figlio
di Odino e della Terra, famoso per essere un ammazza giganti che ha come sua
arma un martello, che martello che serve x tirarlo sulla capa dei nemici con
cui uccide i giganti. Il contesto mitico di Phor che figura in queste note molto
semplice: uno episodi che ci viene presentato da alcuni testi anche con un
registro comico: scena di Phor che si fa accompagnare da un gigante che si
chiama HYMIR; prendono una barca e se ne vanno a pescare il serpente della
terra di mezzo, uno dei tre mostri primordiali generato da Loki, nemico cosmico
di Phor. Questo episodio intermedio nella storia degli dei in cui i due vanno
sulla barca per pescare serpente e poich si tratta di una creatura gigante,
come esca si usa una testa di bovino. Alla fine il serpente prende lesca ma
mentre Phor sta x tirare sulla barca il serpente, Hymir taglia la lenza e Phor non
riesce ad ucciderlo ma dovr combattere ancora contro di lui. Questa storia
raccontata anche in un componimento delledda poetica( componimento di
argomento epico conservati nel codex regius) che si chiama HYMIR-KVIA che
poi questo gigante. Quindi noi abbiamo lo stesso mito che possiamo vedere
come viene ripreso in un testo delledda poetica e come utilizzato dagli
scaldi.
In questi versi(foglio) il contenuto narrativo scarso, si dice che Phor cerca di
catturare il serpente nella terra di mezzo e non ci riesce, che gigante taglia la
lenza.
Queste strofe, a sinistra indicazione luogo e a destra la traduzione. (nel dialogo
sullarte poetica di Snorri, prima vengono date le kenningar sugli dei, poi quelle
per esseri umani considerati como maschio o femmina o come rango sociale e
poi ci sono quelli per esseri inanimati, soptto quelle per loro e per il mare).
Per esempio, la n1: come la introduce Snorri? In lui contenuta in un
repertorio delle kenningar per Odino e Snorri introduce tutte queste strofe con
lindicazione come ha detto. Nel nostro caso, dice cos disse BRAGI e cita
una delle nostre strofe senza per dire dove Bragi ha detto questa strofa.
Quindi lui da un elenco di strofe tratte da vari poeti tutte mescolate tra di loro,
quindi da un lato conserva il testo ma non ci da la struttura originaria. Quindi
leditore deve ricostruire.
Questo testo intitolato RAGNARSDRAPA, una canzone scaldica, dedicata ad
un certo DRAGNAR. Ora, di un componimento di Bragi intitolato
RAGNARSDRAPA, il titolo stesso ci viene da Snorri, ma non da parti citate fino a
qui che contengono le strofe da noi indicate, ma da altre strofe. Ci sono altre
strofe di un componimento che Snorri cita come RAGNARSDRAPA in cui lui dice
cos Bragi dice nella RAGNARSDRAPA. Nelle strofe di cui ci occupiamo noi il
riferimento al titolo non c per cui alcuni editori considerano queste strofe
come appartenenti a questa draupa per Draganar, altri editori no. Quindi
queste strofe vengono o meno attribuite a questo componimento di Bragi che
si chiama RAGNARSDRAPA.
un genere particolare delle canzoni scaldiche che si chiama SKJALDAR-DRAPA
che vuol dire canzone per lo scudo ed genere interessante della poesia
norrena e scaldica. poesia che descrive raffigurazioni, non si sa se reali o
immaginarie, di determinati oggetti. Tutta una serie di canzoni scaldiche
attribuite a scaldi antichi, infatti, descrivono le raffigurazioni presenti su uno
scudo ideale, evidentemente uno scudo da parata (nellalto medioevo molte
armi pregiate con raffigurazioni preziose che erano soptto armi da parata). Gli
scudi hanno intelaiatura di legno con elementi metallici e ricoperti di pelli tirate
e possono essere disegnati. Noi abbiamo componimenti che ci dicono che su
questi scudi erano rappresentate scene mitiche. una convenzione dellepica,
scudi degli eroi con scene eroiche rappresentate sopra sono note nei poemi
omerici (scudo di Achille). Nel mondo nordico, per esempio, abbiamo testo
scritto in latino, GESTA DOMORUM che racconta molte leggende. In questo
abbiamo nelle fonti norrene che sono tutte fonti che nascono in ambiente
cristiano, Odino viene un po identificato con il dio padre cristiano.
Quindi ALDAFORS una kenning che vuol dire Odino: la kenning sostituisce
totalmente il nome di riferimento, Thor viene sempre chiamato con queste
perifrasi che si riferiscono ad aspetti del suo mito e ce per essere capite
richiedono la conoscenza di questo patrimonio mitico, in particolare che Thor
figlio di Odino.
Anche lantagonista definito con una lunga kenning, come la biscia che il
mare sciacqua e si attorcigli tutto attorno alla terra, tutta questa perifrasi indica
la serpe di Milgard. La kenning sostituisce tutto il termine a cui fa riferimento.
2. [tradurre in prosa: Thor afferr il proprio martello con la destra rendendosi
conto che il serpente stava emergendo dallacqua]. OFLUGBARDI il nome di
un gigante e la perifrasi colui che terrorizza i giganti Thor. Quindi
OFLUGBARDI una kenning per Thor.
3. [tradurre in prosa: la lenza di Thor era tirata mentre il serpente si arrotolava
nelle acque del mare]. VIRIS ARFA: lerede di Vidris. VIRIS uno dei
soprannomi di Odino, questa una variazione della kenning di prima. Odino
non viene mai chiamato con il proprio nome, lui la figura divina pi
importante che viene per lo pi chiamato con i soprannomi. Nel prologo
delledda di Snorri, quando si parla della perdita della lingua primordiale, si dice
che i vari soprannomi che prende Odino erano vari nomi dati nel corso della
storia da molti popoli con lingue diverse che hanno celebrato gli stessi dei.
Quindi questo viene spiegato in termini linguistici.
(Odino, tra tutti i vari soprannomi ce ne ha anche uno che significa il
mascherato, non si presenta mai come Odino, ma sempre con uno
pseudonimo. Quindi camuffa dietro pseudonimi la proprio identit divina.
EYNAEFIS il nome di un capo vichingo. Qui vediamo altra caratteristica della
kenning che quella di unire termini che appartengono nel loro significato
lessicale a campi diversi. Qui si parla dello sci di un capo vichingo, questo
indica quindi la nave del capo vichingo. Si associa un mazzo di locomozione di
terra, al nome di un personaggio marino x indicare che il mezzo di locomozione
la nave. Quindi qui si dice, in sostanza, che il serpente attorciglia le proprie
spine alla nave. JORMUNGANDR: lenorme bastone ed uno degli pseudonimi
del serpe della terra di mezzo; stato immaginato che nella cosmogonia
precristiana rappresentasse come il perno del mondo: il serpente non poteva
essere tirato fuori dal mare perch rappresentava il perno.
4. [fiss allora dal basso uno sguardo arrogante il nodo ripugnante del sentiero
delle navi : serpente]. Fissa lo sguardo arrogante allo spaccatore del cranio di
HRUNGNIS, un famoso gagante a cui Thor aveva fracassato il capo con un
colpo di martello. Questo mito molto noto della forza di Thor e per questo viene
definito con una kenningar spaccatore del cranio di HRUNGNIS.
documenti runici quando entrano in contatto con il mondo latino cristiano. Qui
c tutto un motivo iconico astratto, una specie di bordo intrecciato che
percorre tutta la bordatura e varie scene in forma caotica e certe scene non
chiaramente decodificabili.
Una nella parte pi alta, a destra e una in basso a sinistra: quelle che ci
interessano.
Quella in alto a dx una rappresentazione convenzionale di Odino: lo capiamo
dal cavallo a cui si trova in groppa, un cavallo ad otto zampe. Per raccontare
come esista questo cavallo ad otto zampe, Snorri racconta uno strano mito in
cui ad un certo punto succede che Loki ha messo nei guai gli dei con un
gigante: un gigante che sta facendo un certo lavoro per gli dei con uno stallone
e gli dei con lui hanno fatto una scommessa: se il gigante vincer gli dei
dovranno dargli la dea Freia, che simboleggia lamore, la luce, la forza vitale.
Quindi bisogna impedire che questo gigante porti a termine il suo lavoro:
bisogna neutralizzare lo stallone del gigante, allora Loki prende la forma di una
giumenta e seduce il cavallo che abbandona il lavoro. Dopo alcuni mesi, Loki
diede al mondo un cavallo. (spesso si parla di parti maschili, come una specie
invidia per il parto. Quindi si dice che anche gli dei siano in grado, con artifizi
magici, di generare la vita). Nasce il cavallo a 8 zampe, cavallo velocissimo.
Odino porta il cappuccio.
La scena in basso la pesca di Thor. Poi ci sono altri motivi iconici, una classica
nave vichinga. Ed anche rappresentata lofficina del fabbro: leggenda di un
fabbro magico che un analogo di Dedalo e di Vulcano del mito classico e si
racconta che essendo stato fatto prigioniero da un perfido re che lo voleva
sfruttare, uccise i suoi figli usando le teste e gli occhi x farne gioielli macabri e
ha stuprato la figlia del re, riuscendo poi a scappare dalla prigionia usando
delle finte ali come Dedalo.
12 novembre
Il metodo lachmaniano accomunato alle ricerche della linguistica storica
contemporanea dal fatto di concepire gli oggetti reali che esamina (linguistica
storica esamina le lingue attestate, la filologia testuale esamina i manoscritti)
come stadi che riproducono imperfettamente unorigine perduta. Dal punto di
vista delle lingue, le lingue storiche riproducono imperfettamente, variandoli i
tratti di una protolingua, che una lingue ricostruita. Lo stesso tipo di filologia
si applica in filologia testuale: la filologia testuale lachmaniana, attraverso
metodologie complicate, mira a tracciare un grafico della tradizione
manoscritta dei testi (effettivi manoscritti che tramandano questi testi). Il
complesso di tutte le testimonianze manoscritte di un testo, noi la chiamiamo
TRADIZIONE MANOSCRITTA. Quindi il metodo di Lachman studia la tradizione
manoscritta dei testi e poi mette in grafico i manoscritti importanti esistenti o
anche perduti, in un grafico chiamato STEMMA CODICUM che albero
genealogico: qui il capostipite quella nozione molto aleatoria che viene
chiamato ORIGINALE. Lachman anche un filologo classico, tant che una
cosa di cui non si tenuto conto se non fino ad anni recenti. Unanalisi critica
del suo metodo fatta da uno studioso italiano, SEBASTIANO TIMPANARO che ha
scritto la genesi del metodo di Lachman e spiega come si elabora questo
metodo, cosa c a monte ecc e poi perch nasce. Lachman aveva elaborato
una forma pi compiuta di questo metodo nelledizione del poeta romano
classico latino, il de rerum natura di Lucrezio, un testo che era autoriale, un
testo che ricondotto ad un autore preciso. Cosa che non sempre vera per la
comunicazione letteraria antica e medievale. Soprattutto i testi latini, passati
attraverso il medioevo, sulla loro edizione si erano formati dei canoni antichi:
sono quelli che L. chiama gli errori significativi, cio non errori banali,
meccanici dellattivit di copia; ma variazioni pi significative del testo. Questi
errori, alcuni sono congiuntivi: se noi troviamo stessi errori nel manoscritto A e
nel manoscritto B, allora la presenza di questo stesso errore dimostra la
parentela tra A e B e che quindi i due manoscritti appartengono allo stesso
ramo dellalbero.
Oppure abbiamo gli errori DISGIUNTIVI, errori tali che se un manoscritto A ce li
ha e un manoscritto B non ce li ha, significa che A e B non hanno stessa origine
perch lerrore era tale che non poteva essere corretto volontariamente
dallamanuense.
Oggi questi criteri sono molto discussi perch la nozione di errore si confonde
con una nozione continua che quella delle VARIANTI. (vedi appunti silvia
sottolineati in matita).
Potrebbe sembrare un errore di copiatura: se noi diciamo che la Voluspa un
componimento redatto nellera precristiana, entrato poi nellepoca cristiana,
quindi questa la versione giusta, quello di Snorri un errore. Ma in realt altro
non che una variante funzionale al testo che la contiene.
Bragi, poeta del nono secolo, forse ha composto questo componimento che
per abbiamo solo in Snorri un titolo citato in alcune occasioni in alcune strofe
date separatamente in un contesto diverso. Loperazione di ricostruzione
delleditore altamente speculativa: leditore, in base ai dati in suo possesso
pretende di poter ricostruire loriginalit di un testo di cui non abbiamo prove.
Quindi loperazione di ricostruzione del critico moderno sul criterio della
filologia di L. molto speculativa, arbitraria nel senso che poi lapplicazione
rigida della sua metodologia ha comportato la creazione di edizioni mostruose,
si costruivano anche testi che non sono mai esistiti, testi che esistono nelle
edizioni moderne ma che nessun manoscritto ci consegna. Per esempio, ledda
di Snorri divisa in tre parti e a queste parti premesso un prologo che cita la
LEGGENDA DELLA MIGRATIO, in cui dice che questi dei Aesir venivano dallAsia
e altro non erano che gli eroi troiani. Questo prologo spiega poi, in una
prospettiva chiaramente cristiana, i volgari come effetto di un peccato umano,
quello che il testo sacro descrive nei termini di un diluvio universale e poi della
torre di babele: gli uomini peccano e Dio li punisce togliendo loro la lingua
sacra (identificata con ebreo) e nascono tante lingue diverse e si danno nomi
diversi agli dei e lautore del prologo delledda di Snorri ci dice che per questo
che Odino ha tutti soprannomi diversi. C volont da parte di un pensatore
cristiano che si occupa del linguaggio volgare della propria nazione, di
spiegarlo nei termini della filologia del linguaggio cristiano dove la lingua nasce
da Dio, la insegna al primo uomo, Adamo e che poi x punizione la lingua sacra
si perde. Quindi il prologo ha pensiero cristiano che ci permette capire tutte
altre parti dellopera.
Fin dalle prime edizioni delledda di snorri, questo prologo che non neanche
troppo variabile nei vari manoscritti, gli editori dicono che questo prologo
falso e quindi lo togliamo (editori 800-900).
Per questo e con il contatto con lo studio delle letterature vernacolari europee
che negli anni 90 nato movimento revisione della filologia di L. chiamata NEW
PHILOLOGY, nel 1989 uno studioso francese BERNARD CENQUIGLIMI, scrive un
testo pubblicato nell89 Eloge de la variante. Se la variante era stata la bestia
nera per L, qui un elogio: Bernard proponeva un riavvicinamento della
filologia al messaggio che effettivamente i libri manoscritti medievali
trasmettono. Un anno dopo, esce un numero speciale delle rivista SPECULUM
della Hopkings University che si intitola, appunto, New Philolgy e contiene
interventi ancora in questo senso che soprtto per il patrimonio volagre delle
letterature europee non pi possibile applicare il metodo di L, non si pu pi
lavorare con una nozione come quella di errore. Quindi noi abbiamo la
Voluspa che vari manoscritti ci tramandano secondo quelle che oggi la filologia
definisce redazioni o recensioni differenti: un testo poteva avere varie
versioni circolanti, ma al suo interno avere delle varianti e non si pu dire che
la variante A sia giusta e la B no. Questi testi non erano autoriali ed avevano
una vita in pi versioni parallele. Questa una costante nella testualit
medievale.
Nella Voluspa, dopo che si parlato della creazione, c una sezione in cui
strofe elencano i nomi nordici nani (sottocategoria divina) e qui la narrazione
che si conduce attraverso questa veggente che chiamata da Odino si ferma e
inizia a dire i nomi dei nani. Questo un tipo di poesia che noi abbiamo nelle
letteratura nordica, genere che si chiama PULA /fula/: cataloghi di sinonimi
poetici, dei nomi, cio appartenenti alle stesse categorie di esseri (nomi x gli
dei, nomi x i nani ecc) che vengono elencati nella struttura dei versi lunghi
allitterativi e servono a conservare nella memoria orale determinati contenuti
utilizzati in poesia. La presente di questa Pula dei nani nella Voluspa era stata
giudicata da alcuni editori, una interpolazione: parte di un testo, tramandata
allinterno di questo testo ma tale che i critici dicono che impossibile che sia
prodotta dallautore che ha redatto la parte principale del testo, quindi
aggiunga secondaria. Andrebbe quindi rimossa. Editori 800eschi dicono che
questa Pula interpolazione lo dicono sulla base ad unidea di coerenza
strutturale del testo che essi danno in base a categorie estetiche, logiche.
Quindi, nel testo della Voluspa non solo c questa pula dei nani, quindi editori
moderni ricorrono alla dislocazione delle strofe: ricostruiscono lordine logico
del componimento. Sono tutte comunque operazioni arbitrarie.
I componimenti degli scaldi furono fatti oggetto di operazioni ricostruttive. Un
famoso editore islandese, FINNUN JOSSON che pubblica 4 volumi inizio 900 che
intitola poesia scaldica e qui prende tutti i componimenti sparsi in snorri,
nelle saghe islandesi e altre saghe, li mette in ordine cronologico e ricostruisce
anche quei componimenti che erano dati nei manoscritti medioevali in forma
sparsa.
Scaldi scrivevano quindi le draupur con verso lungo allitterativo, rivolte soptto
ai sovrani per anche poesie damore. Questattivit diventa attivit
professionali islandesi che mantengono dal 10 secolo al 1262 indipendenza
politica ed unico stato epoca con sistema parlamentare senza monarca. In
questa civilt c classe sociale molto potente costituita da grandi proprietari
terrieri (anche famiglia di Snorri) che sono anche le autorit della vita giuridica
del paese. Nelle societ preletterate, chi detiene la tecnica della scrittura,
detiene anche la tecnica della scrittura poetica. Chi detiene mnemotecniche
per funzioni giuridiche, detiene anche mnemotecniche avanzate x coprire la
funzione poetica: la funzione poetica e giuridica in queste civilt arcaiche sono
un concorso, sono entrambi strumento di nutrimento del potere costituito.
Quando poi lIslanda si mantiene come repubblica autonoma, gli islandesi
fanno questo mestiere professionale e lo portano in giro per le altre corti
scandinave.
La produzione scaldica si pone tra il nono e 11 secolo ma poi continua nel 1213 secolo. Quindi lattivit scaldica sopravvive allavvenuta del cristianesimo.
Le figure che mettono in campo figure pagane vengono usate per indicare
anche divinit cristiane. una cosa che avrebbe fatto orridire il cristianesimo
delle origini ma non una cosa tanto rara nel medioevo (Dante nella
commedia, chiama Dio o sommo Giove. Per un cristiano delle origini sempre
cosa blasfema ma non lo pi per cristiano del 12-13 secolo che sa che le
figure divine del passato precristiano possono essere usate in modo allegorico,
simbolico x rappresentare entit divine mondo cristiano).
(prosegui silvia)
ipotizzato che la Gallia fosse stata abitata da transfughi troiani e da qui questa
idea ripresa ed elaborata fino agli esiti che ci sono nel prologo delledda di
Snorri
Altre note, testi genealogici, nota 25: riproduce dei testi, ossia il terzo trattato
grammaticale, un testo volgare che raccontano della migratio delle arti, ossia
dal mondo classico alla Scandinavia, sostenendo quindi lo stesso mito che
viene presentato nel mito delledda di snorri.
dice dal nome di Bragi la poesia viene chiamata Bragr, per probabilmente
avvenuto il contrario: da questa denominazione della poesia un grande poeta
prende questo soprannome e che questo soprannome viene poi trasformato in
un teonimo (?): si immagina un dio detentore della funzione poetica che porta
questo nome. Braghi ha una sposa che si chiama IDUM, che ha una funzione
particolare, ha un cofanetto in cui custodisce magiche frutti, delle mele, che
sono in grado di donare agli dei la giovinezza. Questo elemento mitico molto
importante.
Quindi il trattato di retorica, che chiamiamo dialogo sullarte poetica
presentato come un dialogo fittizio tra Eghir e Bragi: Eghil va da Bragi e gli
chiede info sulla poesia e Bragi per spiegargli lorigine della poesia gli introduce
due miti:
il primo dei due il rapimento di IDUM e delle sue mele che danno la
giovinezza. Se guardiamo agli elementi mitologici basici di questo mito,
troviamo corrispondenza tra le mele di Idum e il nettare e lambrosia che sono
il nutrimento degli dei secondo il mito classico. Ancora sono state trovate
analogie tra questo mito ed il mito indiano del SOMA: miti che raccontano di
sostanze magiche vivificanti da cui gli dei derivano la loro superiorit, la loro
immortalit. Tra laltro, questo stesso elemento mitico di base (mitologhemi:
elementi minimi costitutivi del mito), il mitologhema della sostanza da cui gli
dei traggono immortalit (anche si pu parlare di universali mitici). Inoltre
questo stesso mitologhema c anche nel mito medievale dei GRAL che fa
parte di una filiazione della materia bretone in cui questo Grall, tra le altre
cose, nella versione di un poeta tedesco del 13 secolo, la capacit di
mantenere giovani i templari che lo hanno avuto in custodia.
Eghir e Bragi conversano: il primo pone domande e il secondo risponde;
domande sulle origini e sulla forma della poesia. Per primo la poesia si apre sul
racconto di un mito: si dice che un giorno, tre Aesir, tra cui Odino, Loki (padre 3
mostri cosmici che distruggeranno mondo alla fine dei tempi), fossero in
viaggio e durante il viaggio patiscono la fame per ad un tratto vedono un
pascolo di buoi che pascolano e ne rubano uno.(Anche qui cogliamo elementi
mitici che troviamo nellepica classica). Lo mettono a cuocere con una modalit
di cottura che consisteva in una cottura in una buca con lastre di pietra
arroventate ma ripetutamente aprono questo forno rudimentale e trovano
sempre il bue crudo fino a che sentono una voce sopra di s e vedono su una
quercia unaquila parlante e dice loro che se le daranno una parte dellanimale
che stanno cucinando, avrebbe fatto andare avanti la cottura. [in questi miti
molti aspetti comici]. Gli Aesir gli dicono di si, per quando alla fine la cottura
fatta, laquila piomba sul bue arrostiro e prende le parti migliori. Gli dei si
arrabbiamo, Loki da una forte botta con un bastono allaquila. Il bastone rimane
incastrato nel corpo dellaquila che vola via, Loki tiene il bastone mentre
laquila lo solleva in volo e lui tocca con i piedi le cime degli alberi e sente che
le braccia gli si stanno staccando e quindi chiede piet allaquila. Laquila
accetta a patto che lui le portasse la dei IDUM con le sue mele. Questa aquila in
realt un gigante, FIASI. Loki torna a casa ed inganna la dea per portarla nella
foresta dallaquila: le die di aver visto nel bosco delle mele pi belle, le dice di
portare le sue mele x confrontarle con le altre. La dea ci casca e viene
catturata dal gigante che viene portata nella terra dei giganti (loro abitano o
estremo nord o estremo oriente, due zone liminali del mondo conosciuto,
immaginati come luoghi di passaggio verso loltremondo). Una volta la dea e le
sue mele sono lontane, gli dei iniziano ad invecchiare quindi ci si interroga
quale sia la causa della sparizione della dea, gli dei fanno uninchiesta, si
scopre che lultimo, si dice che lultimo ad essere stato visto con la dea stato
Loki, lo minacciano di tortura e lui parla. (relazione tra giganti e dee che
presentano funzione vivificante. Spesso ci troviamo di fronte a miti che ci
raccontano di esseri giganteschi presi da una vogli immonda dalla dee, le
voglio possedere carnalmente e unaltra vittima dei giganti la dea FREIA,
appartiene alla famiglia dei VANI detentrice di magia che i vani avrebbero
insegnato agli Aesir, magia che era in grado di esercitare un controllo sulla
morte, la sapere fermare o far tornare dalla morte. Quindi la voglia dei giganti
nei confronti delle dee era sempre legato anche al possesso delle loro magie.
Quindi il confronto tra dee e giganti il confronto tra il caos, tra le forze divine
primordiali che sono i giganti e le forze cosmiche degli dei antropomorfi, cio
Odino e tutti i suoi compagni. Quello che i giganti vogliono togliere agli dei la
possibilit di sopravvivenza)
Loki poi promette che avrebbe riportato IDUM, se la dea FRIG prendesse le
vesti di falco, prese queste vesti, arriva a casa del gigante che assente.
Trasforma Idum in una noce, la prende tra i suoi artigli e la riporta, intanto
anche il gigante si trasforma in aquila e la insegue, la dea salva e gli dei
riescono a dar fuoco alle penne del gigante e lo uccidono. Gli dei conquistano la
giovinezza.
Dopo aver raccontato questo testo, lo skapasmal diche che la famiglia del
gigante Fiosi molto potente e ricca e che quando era morto il padre, i giganti
avevano dovuto spartire questoro in boccate, se ne erano riempiti la bocca e
quindi noi abbiamo ora il modo di chiamare loro boccata di questi giganti,
quindi questo mito introduce la prima spiegazione di kenningar. Introduce ad
un gruppo di kenningar importanti che chiamano loro in vari modi, loro uno
dei motivi frequenti nella poesia scaldica che descrive in modo ossessivo
sempre la stessa situazione di un re generoso che ha premiato il poeta che
anche un guerriero donandogli delloro. Su questa situazione cos banale
vengono elaborati tanti verso poetici e loro non chiamato cos ma attraverso
kenningar. Questa modalit di far intendere al lettore in cui dai miti si
ricavano le kenningar.
Dopo questo primo racconto, Eghir fa una domanda: da dove ha avuto origine
quellarte che voi chiamate poesia?
Ed ecco qui introdotto il mito della creazione dellidromele poetico (interessante
che questo mito posto subito dopo quello di Idum e dei suoi pomi. Uno studioso
delle attivit germaniche, sostiene che questo mito idromele invenzione degli
scaldi, cio uninvenzione recente che nasce nel momento i cui una classe
sociale, detentrice della facolt poetica assume allinterno di questa civilt
islandese il ruolo sociale rilevante che abbiamo detto. un mito che vuole
nobilitare questa classe sociale, stabilendo unorigine divina della sua arte. La
sua relazione con il mito precedente interessante perch i due miti sono uno
la rielaborazione dellaltro. Quindi il mito dellidromele poetico una variazione
del mito di Isum; la rielaborazione di quel mito che vuole ci siano delle sostanze
magiche che assunte dagli dei, fanno assumere aspetti particolari, come quello
dellimmortalit).
Bragi, alla domanda di Eghir, risponde che linizio di ci deriva da un conflitto
che gli dei ebbero con i Vani: questo rappresenta una delle fonti x quel conflitto
degli Aesir e Vani di cui abbiamo parlato, la prima guerra cosmica che viene
raccontata nel mito nordico. Di questa guerra qui viene raccontata una
particolare riappacificazione: si dice che quando gli Aesir e i Vani fanno la pace
stabiliscono un trattato di pace che consiste nellandare ad un recipiente e
sputare in cui sputano tutte e due le categorie divine. Ma nel momento di
separarsi gli dei (qui abbiamo tutta una serie di problemi terminologici, gli dei
sono chiamati in vari modi; gli Aesir sono chiamati in un modo diverso o i Vani
non sono chiamati vani, ma si parla del popolo dei Vani. Sputano in un
recipiente tutti e due i gruppi quindi sono gli umori di entrambe queste famiglie
divine: gli Aesier detentori del principio della guerra, i Vanir del principio di
fertilit ma anche della magia. Da questa sputazzata comune ricavano un
essere: KVASIR che il depositario di ogni sapienza (che i liquidi organici siano
detentori di poteri intellettuali chiarissimo: pensare al sangue nella civilt
cristiana e precristiana). Questo essere dice che era un essere sapientissimo
tanto che lui conosceva le risposte a tutte le domande e lui se ne va in giro x il
mondo (dei nordici sono spesso divinit in viaggio, dei itineranti) ed incappa in
una casa dove abita una coppia di nani (nani, in norreno si chiamano dvedlar e
sono creature strane. Nella veluspa c sezione in cui si parla della creazione
dei nani: i nani sono i vermi del cadavere di Ymir: sono esseri che pullulano
nella terra come vermi e sono depositari dei poteri della terra e x questo della
metallurgia). Questi due nani si chiamano FIALLAR (=MOLTO SAPIENTE) e
GALLAR (= colui che intona incantesimi). Sono due personaggi negativi (le
figure divine minori, come i nani, posso avere connotazioni ambigue a seconda
dei contesti; qui sono malvagi e negativi). Per pure invidia convocano KVASIR
presso di loro e lo ammazzano e qui abbiamo rituali che possono essere definiti
come cannibalici (cannibalismo per civilt arcaiche, non cannibalismo che
deve sopperire alla mancanza di cibo, ma cannibalismo rituale: si lavora con
parte del corpo del nemico ucciso x appropriarsi dei poteri). I due ammazzano
quindi Kvasir e fanno scorrere il suo sangue in tre recipienti e questo sangue
viene mescolato al miele. Quindi lidromele era una di quelle bevande
inebrianti che viene associato a potenze divine, anche la bevuta assieme di
questa bevanda viene visto come un grande momento di coesione sociale.
Lanalisi delle kenningar nelledda fatta x campi semantici in base alla loro
importanza. (edizione 1660 tratta per primo le kenningar della poesia).
Sunito dopo questo brano inizia la parte tecnica, Egir sempre fa domande e
Bragi risponde e gli chiede quali sono le forme del linguaggio poetico: gli dice
che ci sono tre tipi do forme del linguaggio poetico:
1. Chiamare una cosa cos come si chiama,
2. Usare un soprannome semplice
3. Usare una kenning, un soprannome composto.
Viene anche spiegato come funzione una kenning. Per esempio si diche che
quando tu, x definire un dio usi il nome di altra divinit con gli attributi proprio
di quel dio (uno dei miti tipici di Odino per sacrificare una vittima quella di
impiccarla e di trafiggerla con la lancia: quindi Odino detto dio degli
impiccati. FIR (?) altra divinit nordica allora Odino spesso definito il TIR degli
impiccati: si prende nome di un dio con attributo altra divinit che poi il
referente della kenning).
Altro passo interessante: INTENTIO SCRIPTORIS: brano che da chiave
interpretativa che serve a stabilire agli scaldi cristiani il rapporto tra mito e
poesia e si conclude cos: ma ora si deve questo dire ai giovani scaldi, a coloro
che amano apprendere larte poetica conservando le antiche denominazioni
che gli antichi scaldi hanno amato usare. A questo poeti dedicato questo libro
e loro devono prendere questo libro x diletto e per ammaestramento e devono
ricavare tutte le antiche denominazioni poetiche legate al mito. I giovani poeti
devono considerare queste kenningar che gli antichi poeti hanno amato usare
anche sono implicate con il mito. Ma i cristiani non devono credere agli dei
antichi in altro modo se non in quello che si detto allinizio di questo libro
quando si raccontato degli eventi che hanno distorto uomini da retta fede e di
come quegli asiani che venivano dalla turchia (aesir).terre del nord (leggi):
c in questo passo degli skascaparmal un riferimento al prologo delledda.
Prologo delledda che inizia citando Dio onnipotente, quindi un testo cristiano,
proprio x la sua patente veste cristiana stata allinizio della ricezione
delledda di snorri, ritenuto spurio, come unaggiunta secondaria proprio
perch contrastava quellatteggiamento di simpatia nei confronti dei miti che
c in tutto il testo.
Questo discorso serve a legittimare, in prospettiva cristiana, le forme dellarte
tradizionale.
Queste kenningar scaldiche saranno la causa per cui edda snorri avr sua
continuit, allinterno cultura norrena e produrr recupero moderno che ci ha
consentito laccesso a questi testi.
Quindi interpretazione linguaggio legata a interpretazione religiosa, come
prospettiva cristiana e pagana siano coesistenti su piani diversi. Con
cristianizzazione islanda, anno 1000 e dopo questo le forme scaldiche non
vengono abbandonate. In una prima fase c maggiore cautela ad usare i miti
delle divinit pagane.
17 DICEMBRE
Il sistema credenze mitologiche ed epiche entra nel sistema della kenningar,
cio del linguaggio figurato che tratto pi caratteristico della poesia scaldica.
Nel 700 inglese, questi erano tratti meno apprezzati e si pensava alla poesia
scaldica come semplice ed immediata e questo linguaggio figurato si faceva
fatica da capire. Inoltre questi manoscritti retorici grammaticali del 1300
continuano ad essere copiati nellIslanda moderna perch servono come base
per redigere un nuovo centro poetico che rimpiazza in Islanda, dopo perdita di
indipendenza questa tipo di poesia con le RIMUR: ballate che per continuano a
studiare la poesia scaldica perch ne ripetono le kenningar. Questo garantisce
continuit nella tradizione scolastica islandese prima che vengano riscoperte
fuori dallIslanda.
UMANESIMO: porta riscoperta di due importanti testi latini, uno latino ed uno
medievale che sono fondamentali per la riscoperta dei testi nordici: CODICE
DELLA GERMANIA /ghermania/ di Tacito, manoscritto perduto, ritrovato nel
1995, finisce nelle mani di Piccoboni che sar poi papa che lo studia e lo
interpreta secondo la controversia culturale cattolica. Questo testo dellet
romana veniva impiegato per spiegare il carattere dei tedeschi (nemici dei
luterani).
50 anni dopo viene pubblicato a Parigi linizio princeps dei TEXTI ADANORUM di
SAXUS GRAMMATICUS, testo latino che tramite, per i paesi Europa
meridionale per avvicinarsi alla Scandinavia. un testo che racconta molti miti.
La prima derivazione dei materiali nordici in ambito europeo tra il XV e XVI
secolo la DERIVAZIONE AMLETICA: Amleto un personaggio che troviamo nei
libri terzo e quarto dei TEXTI ADANORUM con una trama simile, con qualche
Scipione Maffei, erudito del 600 veronese, il quale ha tutta una apertura agli
elementi germanici in Italia che ritiene la matrice della storia del diritto italiano.
VOLUSPA
Carme, profezia della veggente che racconta un rituale con cui Odine risveglia
una veggente morta per farsi spiegare della fine del mondo divino ed il carme
che apriva il codex regius delledda poetica che nel 1643 era finito nella
biblioteca di copenaghen. Nel 1665 era stato pubblicato nella edition princeps
con la traduzione latina e danese. Abbiamo anche parlato della opera di
Bartholin, della storia culturale dei danesi e del loro carattere eroico e lui
grande collettore di testi danesi: lui cerca estratti testi danesi, li cita, li traduce,
ci fonda il suo discorso.
Poi pubblicata la traduzione di Hikens nel suo tesaurus