Teologia e filosofia
nella Teologia fondamentale
Juan Cantos ScaANNONE
Lo stesso nome di Teologia fondamentale suggerisce non solo che si tratta di
una disciplina teologica, dunque, di un «intellectus fidei», ma anche il fatto che
in essa la ragione credente riflette sui propri fondamenti'. Ma nello sviluppo
della disciplina durante gii ultimi anni, il significato della parola “fondamento”
© stato compreso in modi differenti, anche se correlati: 1) sia come quello che
fonda realmente e oggettivamente la fede e la sua intelligenza, cioé, l'autorive-
lazione e autocumunivazione di Dio in Ges Cristo; 2) sia come quello che le
fonda apologeticamente in quanio risposta credente sensata, razionale e re-
sponsabile, a detta rivelazione, cio’, in quanto fonda la eredibilita e, infine 3)
come quello che fonda formalmente ed espistemologicamente la riflessione cre-
dente come scienza?. Nei due primi casi si tratta di una interrelazione tra la
Parola di Vita incarnata e diretta alf'uomo, e la risposta umana sia teorica che
Pratica; nel terzo caso si tratta dei fondamenti dellelaborazione scientifica, vale
a dire, riflessiva, critica, metodica e sistematica, di detta Tisposta.
Come esemapio cfr. le prime parcle della introduzione det libro di H. Fries, Teolo-
sia Fondamentale, Brescia 1987, p. 9: -La Teologia fondamentale s'interroga sulle basi,
sui fondamenti (Grundlagen, Fundamentei della teologia. Per fondamenti s'intendona
i presupposti ¢ le condizioni di possibilita della teologia. Tali prosupposti ¢ condizio-
ni... sono esigite daloggetto stesso, cio’, dalla teologia».
* Credo si possano schematizzare cost le tre tendenze descritte gia negli anni °70
da Hennt Bounvaan, eft. La tacke actuelle de la théologie fondamentale, in Recherches
Getxelles, Ih: Le pant thénlogigue. Paris 1972, pp. 7-43; su questa classificazione si
veda: SP. Toners, Nuove correnti di Teologia fondamentale nel periodo postconcilia-
me, In R. Lavutuuiis-G. O'Couuss ‘edd |, Problemi e prospettive di Teologia Fondamen-
fale, Brescia 1982. pp. 26-27. Tale differenziazione corrisponde anche ai primi tre mo-
deli di Teologin tondamentale proposti da R. Fisicueita, Le rivelazione: evento e cre-
deibilita, Sagat di Teologia Fondamentale, Bologna 1985, pp. 20-22; net corso della
Wattazione tiene presente anche gli apporti dei modelli semiolagico e politico ‘rappre-
Sentato daila teologia della liberazione), che Fisichella aggiunge a quelli precisati da
Rouillard.186 Juan Carlos Seannone
Orbene, cercherd di mostrare il Juogo teclogico ed epistemico deila filo-
sofia nella Teologia fondamentale®, comprendendo “fondamento” secondo i
tre significati sopra menzionati, e nelle tre dimensioni della Teologia fon-
damentale corrispondenti, che chiamerd, rispettivamente, dogmatica, apo-
logetica ed epistemologica. In questo modo vedremo come le tre funzioni
della filosofia all’interno delia Teologia fondamentale coincidano nella linea
del logos amaris, secondo una comprensione della rivelazione come automa-
nifestazione trinitaria di Dio Amore, dell'autoeredibilita della stessa come
quella del segno di questo Amore in Gesi Cristo, ¢ della teologia in quanto
scienza come intellectus amoris.
1. La FILOSOFIS NEL MOMENTO “horMatico”
DELLA TEOLUGIA FONDAMENTALE
Secondo René Latourelle, !automanifestazione ¢ l'autocoinvolgimento di
Dio in Gest Cristo (insieme alla sua autocredibilita, della quale parlerd in
seguito) costituiscono Yoggetto materiale e formale proprio della Teologia fon-
damentale‘. Or dunque, detta autorivelazione di Dio implica costitutivamen-
te il suo destinatario, l'uomo e, di conseguenza, fa parola e ragione umana,
tanto nello stesso Gest Cristo quanto nella Chiesa e in ogni eredente. Vale
a dire, implicano la parola, il concetto e la razionalita capaci di comprendere
il senso di questo amore fino all'estremo, senza pretendere di ridurre il suo
mistero’,
Cosi si fonda l’'unione inconfusa e indivisa della fede e ragione che, a sua
volta, proporziona il luoge teologico della filosofia dentro Ja tealogia, inclusa
2 Sulla filosofia nella teologia tin generale}, si veda, wra gli altri, J'eccellente lavoro
di K Hemmerte, Das problematische Verhdltnis von Philosophie und Thealogte. Theo-
logische Perspektiven, in «Philosophisches Jahrbuch. 24 1977) pp. -241. Si veda
anche: R. FisicHELLa, Opartet philusophuri in thealagic. ir Gregoriasay . 76 19951
Pp. 221-262; 509-534; Ip., Teologia ¢ Filosofia, in R. Larovaexte-R. Fisicittita (edd.,
Dizionario di Teologia Fondamentale, Assisi 1990, pp. 1242-1248.
4 Cfr. i] ano articolo Teolagia fondamentale, nel’opera citata alla fine della nota
precedente, p. 1255; si veda anche R. Fisivxxuta, Le rizvclezione..., cit. p. 98.
§ Secondo PrreR HuNEAMANN il destinatario fa parte costitutivamente dei loci theo-
logici (per esempio, della Scrittura come avvenimento di rivelazione): cfr. Kunkretion
und Geist, Der qualitative Sprung im Verstindnis der Weltkirche. in
e
«divino lumine cognoscibile~". Tale sapere, dopo esser stato illuminate, puri-
ficato e trasformato dalla fede. nud essere a sua volta assunto e utilizzato da
® Per una ulteriore caratterizzazivne della distinzione tra teologia popolare e teolo-
gia seientifiea cfr. il capitolo 14 del mio libro: Evangelizacion, cultura e teologia, Bue-
ans Aires 1990.
? Cr, K. Barty, Kirehliche Dogmatik 12, Zollikon-Zirich 1938, pp. 815-818, 828 ss.
* Alludo al titolo della sua opera: La foi n'est pas un cri, Paris 1957.
9 Cfr. Summa Theologica ‘STA: 1, q.1, 2.3, ¢ € ad 2; 2.3, ¢. Si veda anche il commen-
to di M. Conew, Le chemin de la theologie chez Thomas d’Aguin, Paris 1974, cap. 4.188 Juan Carlos Seannone
questa come «manuductio», cioé, come mediazione strumentale intrinseca
per l’intelligenza speculativa del mistero, anche per il mistero fondamentale
della stessa automanifestazione di Dio, Con una comprensione analoga a
quella di Tommaso, Pau! Ricoeur afferma che l’ermeneutica filosofica — la
quale a primo acchito sembrerebbe essere un’ermeneutica generale di cui
Yermeneutica biblica sarebbe un caso speciale — pud tuttavia essere d’aiuto
@ questa a mo’ di organon senza privarla del suo carattere unico e specifica-
mente teologico", In entrambi gli autori si da, allora, una circolarité erme-
neutica tra filosofia e teologia (sia essa speculativa o biblica), nella quale la
priorita spetta alla fede, nel mutuo rispetto dell’autonomia di ambedue di-
scipline. Ancor di pit, con Karl Rahner potremmo affermare che fede e ra-
gione, teologia e filosofia, non solo si rispettano l'un l’altra, ma si promuovo-
no reciprocamente, come Dio e uomo in Gest Cristo.
Da cid seaturisce che la filosofia nella Teologia fondamentale pud essere
considerata come la «infrastrutiura? del senso razionale interno all'autoco-
municazione divina e al suo segno storico in Gesit Cristo. Tale infrastrattura
logica @ oltrepassata e trasformata dalla fede, ma conserva, ciononostante, una
tale autonomia razionale che ha valore di per se stessa, anche a prescindere
dalla fede. In questo senso, Giovanni di san Tommase e altri commentatori
concepirono una “filosofia tomista” distinta ed epistemicamente indipendente
dalla teologia speculativa claborata dallAquinate"; 0, in altro contesto stori-
co, ma in modo analogo, Maurice Blondel poté seguire il detto: «vivendo (e cre-
dendo} da cristiano, pensare ‘autonomamente} come filosofo» *
Tale filosofia successiva ail'incontro con la fede io «philosophic dans
l'aprés», secondo l'espressione di André Hayen nel suo commento a Blon-
del)"®, non deve essere una filosofia genuina e in sé consistente. Ancor di pit,
10 Of. STA, 1, q.1, a. 5, ad 2. e Pinterpretazione di M. Corbin neil opera citata,
1. Cf. P, Ricozvr, Ermeneutica filusofica ed ermeneutica biblica, Brescia 1983,
pp. 89 ss.
12 Leapressione & di Henri Bouillard: cfr. Logique de ta foi, Paris 1964.
19 Cfr. E, Gison, Le Thomisme Introduction a a philosuphie de saint Thomas
d’Aquin, Paris 1947, pp. 14 a
¥ Su Blondel e la messa in pratica det sue motto, si veda i! mio libro: Sein und
Inkarnation. Zum ontologischen Hintergrund der Frithschriften Maurice Blondel, Frei-
burg-Miinchen 1968.
18 AxpRé Haven distingue, inspirandosi al!’opzione blondetiana, una , 49 (19921, pp.
33-42, 91-104: si veda quantw dice su) paralielismo tra Schlviermacher e Karl Rahner:
ibid., pp. 96-99.
2 Mj riferiseo alla sua -Wahrnehmungelehre-, la cui prospettiva @ teologico-fonda-
mentale, secondo un metodo fenomenotogica teclogico, ispirato, tra gli altri, ad Heideg-
ger, Max Scheler e Goethe: cfr. Gloria. Una estetica teologica, I: La percezione della
forma, Milano 1975. Gli aspetti filosofici di queste impostazioni potranno essere vom
parati con le impestazioni di Xavier Zeer, La infeligencia sentiente. Madrid 1340.
25 Cf. A. Leoxana, Pee _ pp. 283, 296. Sf veda, piv sotto. Ia comnara-
zione che faccio tra Balthasar e Jon Sobrino.Teologia e filosofia nella Teologia fondamentale 193
no anche essere come interni alla teologia, senza perdere la loro autonoma
validita filosofica.
Nel caso di Balthasar, Ja sua concezione della “Verita del mondo” (nell’ope-
ra filosofica che porta questo nome, scritta previamente, ma che in seguito &
divenuta il primo volume dell’opera “TeoLogica”) ha un valore filosofico pro-
prio e, al contempo, di servizio alla teologia tanto nel suo versante dogmati-
co che in quello fondamentale**. In questo Libro Balthasar reinterpreta filo-
soficamente gli apporti strettamente filosofici di Heidegger, Goethe, Scheler,
Tommaso, Przywara, Siewerth®, ecc. Noi potremmo, da parte nostra, am-
pliare la eamprensione delia via teologale, abbracciando gli stessi contributi
di auturi cone Levinds, Ricueur®, eee,
Ancor di piu, quando Balthasar parla della bellezza e dell'amore, trova
tanto nella gratuita della prima quanto nelle relazioni interpersonali — per
esempio del figlio con la madre — aleuni “punti di aggancio” (Antsdtze) razio-
nali, una “precomprensione”, una “precomprensione incoativa”, un “segno”,
“una prova vazionale approssimativa” (“eine tastende rationale Approxima-
tion”), un “riferimento indicativo” (Hinweis) all'autocredibilita del’Amore di-
vino”, sebbene debba passare, se si va dalle prime alla seconda, attraverso
una rottura o conversione, quella della Croce. Questa non @ recuperabile dia-
letticamente, come in Hegel: ciononostante, ¢ logicamente congruente con
una logica filosofica della gratuita’, Perché in entrambe — filosofia e teolo-
28 Cf. HLU. von Bantwasar, Wahrheit. Ein Versuch. Erstes Buch: Wahrheit der Welt,
Einsiclden 1947. E stata rieditata come Teologica, I. Verita det mondo, Milano 1989:
ivi asserisce Vautore: «senza Ja filosofia, non c’é teologia»: cfr. p. 20.
27 Sulla filosofia di von Balthasar si veda, tra gli altri; E. Perez Haxo, El misterio
del ser. Unc mediacién entre filosofia y wologia en Hans Urs von Balthasar, Barcelo-
ha 1994; e la tsi (ancora inedita) di Dreco J. Fares, La configuracién de la verdad
como desvelamiento y velamiente del ser en Los primeros escritos de Hans Urs von Bal-
thasar, difoss nella Facolta di Filosofia di San Miguel (Universidad det Salvador, Ar-
Rentina:, 1995
2 André Léunard colluca Ricoeur, Bruaire, Levinas, Heidegger ¢ lo «stupore tomi-
sta dinang) ail'atto dell’essere» dentro le prospettive filosofiche corrispondenti alla via
teolngale: ef. op. cit,, TTT Parte. Yves Laneé si ispira a Levinas per ta sua Tealogia fon-
damentale: efr. la sua opera Humanisme et Theologie, Paris 1977.
* Cir, Solu Camore..., cit,, rispettivamente pp. 63 ss., 71, 72, 75, 78, 141. Sull'amo-
ve dt madre cfr. In, Liaccesso alla realté di Dio, in Mystertum Salutis, IV, Brescia
1969, pp. 20-59.
© Balthasar parla di una -filosofta del libero amore» (cfr. Selo Hamore..., cit., p. 141),
Riguards una fosofia ¢ lagica della gratuita si veda il mio lavoro: La irrupeidn det
pobre y la ingiva de la gratuidad, in J.C. Scaxnoxe - M. Perine (comps. i, Irrupeién194 duan Carlos Seannone
gia dell’amore interpersonale - si da 'analogia della somiglianza nella sem-
pre maggior dissomiglianza.
Per Heidegger una filosofia cristiana é una specie di «ferro ligneo» perché
il domandare critico, caratteristico della filosofia, sarebbe semplicemente il-
lusorio quando si ha la certezza della fede*!. Balthasar mostra, al contrario,
che solo accettando lautocredibilita dell’amore fino all’estreme conseguenze,
si rende possibile la domanda filosofica ultima: 46 (1990), pp. 75-81 Si veda anche quanto dice Es.
Brrno su vEjercicios v métada 1 Bjercivine ignacianos y libertad moderna.
in T, Evtacunia - dC. Scaxsuse ce: Latine,
Bogota 1992, pp. 265-274, e in particulure, pp. 275
49 Si veda Ja sua opera citata nella nota 2.
fa
, Par une fFTeologic e filosofia nella Teologia fondamentale 197
Poverta strutturale ingiusta, o quelia di Giobbe, relativa alla sofferenza del-
Tinnocente.
Pengo che Jon Sobrino, nella sua elaborazione della categoria «segno dei
tempi» “t, non solo percorre una via strettamente storica 0 antropologica, cer-
cando con ragione nell'automanifestazione di Dio in Cristo la risposta ulti-
ma alla storia dei crocifissi e alla sofferenza esistenziale di ciascuno, ma
anche e soprattutto la via teologale dell'amore. Ma si tratta dell'Amore mi-
sericordioso che — alla luce della Parola del Dio Amore, rivelata in Cristo -
si manifesta oggi nci segni della storia conereta, politica, sociale, culturale,
religiosa. dell’America Latina, sia nella presenza attuale di Cristo crocifisso
e risorto nei poveri e in coloro che optano preferenzialmente per i poveri,
come nell'amore misericordioso della Chiesa per i poveri. In questo modo la
Chiesa diventa, anche oggi, segno della rivelazione, della credibilita e signi-
ficativita dell'Amore autocomunicato in Cristo, continuando a manifestare
Cristo come il Segno dell'Amore misericordioso fino alle estreme conseguen-
ze. Ancor di pit, allinterno di questa opzione preferenziale per i poveri, as-
sunta nella fedelta operante alla Parola di Dio, si reinterpreta pid profonda-
Mente questa stessa Parola come autosignificativa in Cristo dell’Amore fino
ail'estremo del Dio Trino per tutti, specialmente per i poveri.
Secando Sobrino amore misericordioso ha in sé e per se stesso il proprio fon-
damento, sense e ragione®, Con Heidegger si potrebbe parlare di un «fonda-
mento perché»", che trascende ogni perché e cosi gli risponde. Come credo, in
* fr. G. Gemiennez, Parlare di Dio @ partire dalla sofferenza dell'innocente. Una
riflessione sui libro di Giobbe, Brescia 1989; dello stesso autore, vedasi anche: Teolo-
gia della Liberazione. Prospettive, Brescia 1994; La forza storica di poveri, Brescia
1981: 1! Dio della vite. Brescia 1992. Per quanto riguarda una Teologia fondamentale
impnstets su di una prospettiva Jatinoamericana cfr. J.B, Lisawio, Teologia da Revela-
con es partar da Modernidede, $80 Paulo 1992, in particolare cap. 15.
“ Ci. J Sonrine, Hacer teologta en América Latina, in «Theologica Xaveriana>, 91
11989), pp. 139-156, in particolare, pp. 140-144.
+2 Cf. Hacer teologia.... cit., p. 143; dello stesso autore, si veda anche: Teologia en
un mundo sufriente. La teolagia como “intellectus amoris”, in «Revista Latinoamerica-
na de Teolagia-, 5 (1986), pp. 243-266; cosi come il libro El principio misericordia, San-
tader 1992. Analizzo la concezione della teologia in Sobrino in Cuestiones actuales de
epistemologia teoligica. Aportes de la teologia de Ic liberacién, in «Stromata», 46
119901, pp. 293-336; confronto Sobrino con Balthasar ibid. p, 301, e nel mio lavero:
in de la problemdtica del método teolégico en América Latina, in «Medellin», 78
jy. 255-283. in particolare, pp, 268ss.
Cir. M, Hawinvex, Der Satz vom Grund, Pfilllingen 1957, pp. 68 38, Alla frase di
Angelo Siiesius, commentata da Heidegger, -la rosa fiorisce perché fiorisce-, corrispon-
de quella di san Bernardo: «amo quia amos.198 Juan Carlos Seannone
Sobrino, come in Balthasar o in Blondel — secondo una comprensione profonda
del «logos tes praxeos» blondelliano — si tratta del «logos» dell'amore ma, situan-
dolo nell’oggi del America Latina, Sobrino lo ricomprende come anche oggi sto-
ricamente «incarnato». Secondo quanto detto poc’anzi, si tratta del momento
razionale, filosoficamente tematizzabile, corrispondente al «Logos» incarnato
del!’ Amore (Logos scritto con la maiuscola), il cui «intellectus» @ la teologia.
3. La FILOSOPIA NELLA MMENSIONE “FPISTEMOLOGION”
DELLA TEVLOGIA FONDAMENTALE
Da ultimo, la riflessione teologico-fondamentale verso i fondamenti pud
essere intesa epistemologicamente. E quanto, ad esempio, fa Gottlieb Séhn-
gen he usa per questo la filosofia classica della scienza, ispirandosi anche
agli apporti epistemologici moderni**. Anche Jo stesso Heidegger, che accen-
tua lautonomia irriducibile di filosofia e teologia, fino alla loro opposizione,
riconosce il ruclo formale imprescindibile della filosofia nella teologia come
scienze, precisamente nell’attenzione alla sua scientificita ®, E indubbio, per-
tanto, che anche in questa terza accezione di “fondamentale”, riferta alla Te-
ologia fondamentale, il compito della filosofia sar& rilevante, sebbene dovra
passare per un aggiustamento previo al suo oggetto: la rivelazione, adottan-
do, di conseguenza, una comprensione analogica e specifice di “scienza”.
Non @ mia intenzione sviluppare questo punto, che sembra ovvio, ma ri-
tornare sulla comprensione dello stesso su quanto detto nella parte preceden-
te di questo lavoro. Poiché 1) sia nella questione formale della fondazione
logica e ontologica di un ambito del sapere proprio della scienza teologica,
cosi come 2 nella questione delle categorie fandazionali (foundations *) di
questo stesso sapere, cost pure. 7 in quella del suo metodo, ja forma di scien-
za propria della teologia dipende, in ultima istanza, dal suo oggetto: la rive-
lazione. E questa intesa come autocomunicazione del’ Amore unitrino. Da qui
scaturisce il fatto che sia l'epistemologia teologica che quella filosofica sng-
giacente dovranno modularsi su detta comprensione, non solo nella questio-
ne del contenuto di tale scienza ma anche nella sua forma.
“4 Chr. G. Souvces, Fundamentaltheologie, in J. Hore - K. Reever sedd.t, Lenicon
fir Theologte und Kirche, TV, Freiburg 1960, coll 449-459.
$8 Cir, M. Hewnuvte, Phanvrwsulugie und Theslogie - Phanonienolyce ot Theolo-
gie, in «Archives de Philosphie», 32 (1989), pp. 336-895.
4© Uso la terminologia ai B. Lonercan, 1! Metodn in Teologia, Brescia 1973, cap. 11.Teologia ¢ filosofia nella Teologia fondamentate 199
1) L’ambito formale fondamentale. L’ambito formale fondamentale, secon-
do lo stesso Séhngen, non deve essere inteso formalisticamente come vuoto
di ogni contenuto, ma in relazione intrinseca con esso, sebbene la prospetti-
va di considerazione sia formale*’. Orbene, l’oggetto formate della teologia &
la luce della rivelazione. Perd, in accord con quanto espresso prima, affer-
miamo con Balthasar che l’amore é la forma revelationis ® e — possiamo ag-
Siungere — questo Amore trinitario comunicato in Gesi: Cristo é il nucleo e
la sintesi del suo contenuto.
Orhene, la tevlugia non @ una mera scienza positiva — come la concepisce
Heidegger - ma una scienza universale che pud comprendere ogni cosa alla
luce della fede come oggetto formale. Di conseguenza il suo orizzonte fonda-
mentale ultimo di comprensione del mondo e della vita é la fede che, a sua
volta, implica ¢ presuppone, come suo momento umano e razionale intrinse-
co, Voggetto formale dell’altra scienza universale, la filosofia, cioe, l’orizzonte
dell essere.
Dunque, se la forma della Rivelazione, oggetto della teologia, é l’amore,
tisulta chiara che la comprensione dell’essere che essa implica, é quella
dellessere come amore (Blondel, Balthasar) o come dono gratuite (Bruaire,
Ricocur); poiché “amore non @ Yassoluto Bene pit in 1A dell'essere, ma la
profondita e Valtezza, la longitudine e la larghezza dell’essere stesso». Da
cid consegue che nella fondazione formale logica e ontologica della teologia
come campo del sapere, i momenti filosofici corrispondenti sono, rispettiva-
mente, il logos amoris e Pessere come dono.
In una simile linea, Jon Sobrino, collocandosi all'interno della situazione
ermeneutica latinoamericana, nella prospettiva dell'amore preferenziale per
i poveri, afferma che la teologia & formalmente «intellectus amoris et miseri-
cordiar», e che solo in questo modo @ pienamente «intellectus fidei»5!. La
novia di Sobrinu é situata in quelYorizzonte di comprensione od oggetto for-
male quo pensato allinterno di una situazione storico-sociale e storico-cultu-
tale contestualizzata, cio, quella latinoamaricana, in cui Pirruzione del po-
47 (fr. Fundamentaltheologie..., cit., col. 454. Pierre Aubenque fa notare che la lo-
Bica aristotelica non é riduttivamente formale, ma implica contenuti ontologici; si veda
la sua opera Le prubleme de Vétre chez Aristote. Sur la problématique aristotelicienne,
Paris 1962.
48 Off, Solo Famore,, . cit, p. 6.
© fy Mo Hicovrcer, articolo citate nella nota 45,
™ HLU. von Bautkasak, Solo Famare..., cit., p. 143.
51 Si vedano i suoi articoli citati nelle note 41 ¢ 42.200 Juan Carlos Scannone
vero @ compresa come un «segno dei tempi», segno della presenza attuale di
Cristo. In. questo modo, allora, si coglie come la conversione di amore si rea-
lizza storicamente neil'amore preferenziale per i poveri, nei quali — alla Ince
della fede - si incontra Cristo e un’ottica inculturata per comprendere il suo
Mistero.
Quando Séhngen afferma che il concetto formale della rivelazione si basa
filosoficamente sull'apertura formale e trascendentale dell’essere e dello spi-
rito umano 0, in altri termini, sulla analogia entis e sulla potentia obvedien-
tialis*, sta dando il corvispondente furmale, rispettivamente. alle vie casmo-
logica © antropologica menzionate prima. Urbene, quanto deity sul logos
amoris (potremmo parlare della analogia amoris) e sull’essere come dono,
sono — secondo la mia opinione - i) corrispondente formale filosofico della via
teologale della credibilita dell'amore. E lottica dell'amore proferenziale per i
Poveri rapprescnta la sua coneretizzazione storico contestualizzata,
2} Le categorie fondamentali. Tale concezione epistemologica fondamen-
tale ha poi le sue conseguenze tanto per la comprensione delle categorie er-
meneutiche fondazionali (foundations, nella terminologia di Bernard Loner-
gan! come anche per i tipi di argomentazione ¢ articolazione sistematica
corrispondenti e, cosi pure, per i] metodo e je sue mediazioni strumentali.
E cid sia a livello strettamente teologico che nel momento filosofico che le
é intrinseco,
Pertanto, dette categorie fondazionali non saranno che Ja tematizzazio-
ne mai perfetta dell’orizzonte di comprensione dato per la conversione del-
la fede che opera attraverso la carita, conversione religiosa che implica
dentro di sé una conversione etica e, in una situazione di poverta struttu-
rale ingiusta, una conversione elico-storiea ai poveri, vale a dire. lopzione
preferenziale per i poveri*>. Per questo tali categorie, seriza cussare di
Sere teoriche saranno pratiche, senza smettere di essere speculative saran-
no storiche, e senza cessare di essere personali saranno relazionali. Dall’al-
tro lato, si dara allora particolare rilevanza al¥intetligibilita intrinseca des
cosiddetti ~argomenti di convenienza» iche, potranno cosi esser concepiti,
con sant’Anselmo, come »rationes necesariae»!; ¢ si adottera un'articolazio-
ne sistematica aperta, che senza tralasciare di essere analogica, assuma il
82 G. Soawien, Fundamentatiheologie.... ¢it., col. 454.
82 Alte conversioni intellettuale. etica e religiosi. di cui paria Lis
do..., cit., aggiungo la conversione storica ai poveri. come fa concretizzazione storica,
Particolare, delle duc ultime.
vax in Hf Mete-Teologia e filosofia neila Teologia fondamentale 201
momento atorico, conflittuale e dialettico (per questo prima ho parlato, con
Dussel, di anadialettica). Pertanto detti argomenti e articolazioni, rispetti-
vamente, danno ragione dellelezione dell'amore gratuito e articolano logi-
camente il suo senso e intelligibilita propria secondo la logica del logos
@morig ed una ermeneutica drammatica di una «storia sensata» (“histoire
sensés”, nella terminologia di Ricoeur).
3) Il metodo: Non questa la sede per elaborare una teoria del metodo
teologica che mostri il luogo che in essa occupa una epistemologia filosofica
del lugos amoris. Ci @ sufficiente il riferimento al luogo che occupano la
conversione etica e religiosa cristiana (le quali, in ultima istanza, implica-
no amore}, nella teoria del metodo teologico di Lonergan®, con importanti
implicazioni per la sua teoria generale (filosofica) del metodo. Secondo
quanto gia detto precedentemente, con la teologia della liberazione possia-
mo anche parlare di una conversione storica al povero, Ja quale essa stessa
implica una opzione di amore misericordioso. Da cid scaturisce la prassi di
liberazione che detta teologia riflette criticamente alla luce della Parola di
Dio Amore.
Orbene, in questo contesto desidero solo alludere brevemente al metodo di
detta teologia, e al momento filosofico che in essa articola il sapere teologico
con la razionalita delle scienze umane della storia, della societa e della cul-
tura. Poiché non ai trata soltanto di indetlectus amoris ma anche di intellec-
tus misericordiae in un contesto storico particolare come quello latinoameri-
cano. Di conseguenza !a lettura teologica dellirruzione del povero come “se-
£no dei tempi”, la prassi pastorale e sociale di carita efficace che le corrispon-
de, e la tealogia che riflette su questa prassi alla luce della Parola, necessi-
teranno come mediazione strumentale intrinseca dell’apporto teorico e prati-
ve delle seienze umane, previamente illuminato e criticato (anche qui come
«revelabile»i alla luce della comprensione dell'uomo eredente.
Dunque, Ia filosofia serve in questo caso alla teologia non solo in virti
della sua propria mediazione teorica e pratica, ciod, logica, ontologica, antro-
pologica ed etica ‘secondo la mia opinione, congruenti con il logos amoris),
ma anche Paiuta per interpretare e discernere detti apporti teorici e pratici
™ Cf. P, Ricostr, Le conflit des interprétations. Essais d’herméneutique, Paris
1969, p. 310
“Mi riferices alla aua opera, It Metodo..., gia citata. Come note, il culmine della
trasvendenza intenzionale si di per Lonergan nell’-essere in amore- in forma non ri-
Stretta, cioa, nell’amore di Dio.202 duan Carlos Scannone
delle scienze umane, cosi come per articolarli con la riflessione e la prassi
della fede*. E evidente che tali apporti saranno tanto pid assumibili dalla
teologia quanto il momento ermeneutice proprio di ciascuna scienza umana,
in quanto umana, sia meglio corrispondente con l’ermeneutica filosofica
poc’anzi delineata.
Per concludere desidero solamente tornare a notare lintervelazione che, in
forza del logos amoris, hanno tra loro — a mio parere ~ i momenti filosofici
intrinsecamente costitutivi delle tre dimensioni della Teologia fondamentale:
dogmatica, apoiogetica ed epistemologica. E in questo modo che una filosofia
della gratuita pud servire alla Teologia fondamentale sia per una ermeneu-
tica dell’autorivelazione dell’Amore dei Dio Trino in Gesu Cristo sia per l'au-
tocredibilita interna di queste Amore, casi come anche per la comprensione
formaie della teologia in quanto indellectus amoris et misericordiae.
58 Sul metodo della tealogia della liberazione cfr, 1 capitoli 1, 2 ¢ 3 del mio libro:
Teologia de la liberacién y doctrina social de la Iglesia, Madrid-Buenos Aires 1987 {qui
pongo in relazione questo metude con la teoria lonerghisna del meteds,; si veda anche
il mio articule pubblicato nea rivista “Medelline ‘c:tato nella nota 42;, 16 particolare,
pp. 268-271. Circa i] metodo analettico (o anadiaiettico) nella filosotia della liberazio-
ne, ho parlato prima.
57 LR quipe Gesuita Latinoamericana di Riflessione Filosofica ha impastato une fi-
Josofia inculturata in America Latina, a parlire dalla metafisica e logiea della gratui-
t&: oltre a Irrupcién del pobre {opera citata nella nota 30), si veda: J.C. ScaNNONE -
M. De Aquivo - G. Remozma icomps.). Hombre y Soctedad. Reflexiones desde América
Latina, Bogota 1995, e Sociedad civil y Estado (in corso di pubblicaziane); della stessa
équipe cfr. anche Yopera citata alla fine della nota 38.
(Traduzione dalio spagnoio di Carmelo Dotaloy