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Radiopratica 1969 - 10

radiopratica rivista italia ottobre 1969

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mini-organ in scatola di mentaggio RICEVITORE PER ONDE CORTE A _DOPPIA CONVERSIONE DI FREQUENZA slottr: atrell paTi Analizzatore Personal 20 Sensiilitd ¢.¢ 20000 obm/V Sensiiltd c.2: 5.000 ohm/V (2 diodi at germaniod Tensioni cc. 8 portate: 100 mV - 28 - 10 - 50 - 100 1.000 V/s. Tensioni ca. 7 portate: 25 - 10 - 50 campo di frequenca da 3 Hr 2 5 KH2) Correnti cc. 4 pértate: 50 yA. 50 - 500 mA. 1A Gomrenti c.a, 2 portate: 100 - 500 mA - 5A ‘Ohmetro 4 portate:fattore di maltplicazione x} « x10 - 100 - 11.000 — Shon certo seala: 50-500 ohm ~ 5 - 50 Kohm — letture da 1 ohm 210 Mohs. Megaohmetro 1. porta lefture G2 100 Kohm 2 100 Nobm/‘ts. ete 125/220 Capacimetro 2 portale: 50.000 - 500.000 pF/ts. ete 125/220) Frequenzimetro 2 portate: 50 - 500 Hz/fs. rete 125/220V1 250 - 500 - 100 - 250 - 500 + 1,000 V/s. TEGNICI Misuratore d'uscita (Output) 6 portate: 10 - $0 - 100 - 250 - 500 1000 V/s. Decibel 6 portate: da —10 a +64 0B Fsecuzione: scala @ specchio, caltta in resina acrilica trasparente, Cas selta in novodut intrangibile, custodia in maplen antiurto, Completo di batteria e punta Dimension; mm 130x904 34 Peso gr. 380 Assenza_ di comoatator sia rotanti che a leva: indipendenza i ogni circuit. Analizzatore Personal 40 i eierenzia dal Personal 20 per le segventi caralteristiche Sensibiita ec 40.000 ohm/V Correnti .c. 4 portale: 25 A - 50 - 500 mA - 18 tm vendite prapeo: I rivoniiteri di accessor ie ricambl radio=tw-elettronien USATELE F BENE... per combinare un buon affare £’ vero! Anche un semplice palo di forbicl pud bastar - sarge Sroeea ‘Secasione: Ma evn essere usate an Protigon: \. ina volta ve la offriamo nol con l’abbi mento a Radiopratica. Vol spedite il tagliand a 's8 (uno stupendo libro omagglo, 12 nine de SNE ASI aaa ella rivis - sfazioni, tanti consigli tecnicl, un piede taldanenictane haloes do dell’elettronica). PAGHERETE SOLO | Sonam 5 : 12 NUOVI FASCICOLI : . 3 DI RADIOPRATICA L'abbonamento vi da il vantag- gio di ricevere puntualmente a casa prima che entrino in edico- la, i 12 nuovi fascicoli di Radio- pratica, sempre pid ricchi di no- vita; esperienze, costruzioni pra- tiche di elettronica, televisione, rubriche, ece. non solo, ma I'ab- bonamento vi da diritto anche all'assistenza del nostro Ufficio Consulenza specializzato nel- Vassistere — per corrisponden- za — il lavoro e le difficolta de- gli appassionati di radiotecnica. Gli Abbonati hanno diritto ad uno sconto sulla Consulenza. CON SOLE EEE F 12 FASCICOLI| UN ALTRO VOLUME SENZA PRECEDENTI Nelle librerie non vi era fino ad oggi un solo libro capace di far capire lelettronica a quella massa di giovani che per la prima volta sentono |'attrazione verso questo mon- do fantastico e sensazionale. CAPIRE LA ELETTRONICA @ un concentrato di buona volonta é intelligenza realizzato da bravi © pazienti tecnici, proprio per far sl che Chiunque riesca ad assimilare con facilita 1 concetti fondamentali che servono in futuro per diventare tecnici e scienziati di valore. CAPIRE L'ELETTRONICA ha il grande pre- gio di saper trasmettere con l"immediatezza della pratica quella fonte inesauribile di ric chezza che é I'elettronica. Non lasciatevelo sfuggire! GAPIRE CELETTRONIGA maovoenaricn wine NON INVIATE DENARO PER ORA SPEDITE SUBITO QUESTO TAGLIANDO Abbonatemi a: Radiopratica per 1 anno a partire dal OTTOBRE 1969 prossimo numero Pagherd il relativo importo (L. 3.900) quando riceverd it vostro avviso. Desidero ricevere GRATIS i! volume CAPIRE ELETTRONICA. Le spese di imballo e spedizione sono a vostro totale carico pagherete Infatt! con comodo, dopo aver ricevuto Il nostro avviso esate A ere oy eaters Via we i emer : nate ete, coDice = gE Giesis nice: PROFESSION se a aa ee & pratica facia DATA FIRMA re eo Ca editrice / Radiopratica Milano diretiore responsabile / Massimo Casolaro coordinatore tecnico / Zefferino De Sanctis ‘suporvisore elettronico / Ing. Aldo Galleti progettazione / p.i. Ennio Rossi Gisegno tecnico / Eugenio Corrado fotogratie / Vittorio Verri consulenza gratica / Gluseppe Casolaro Girezione amm. pubblicita / Via Zuretti §2 - 20125 Milano Pubbiicita Inferiore al 75%%e 872 _L’angolo del principiante 877 Duplicatori di tensioni Vigila porte e finestre Registriamo la voce della radio a Non consumate le pile 904 Un megafono elettronico 910 RX per OC RADIOPRATICA D ufficio abbonamenti / telef. 6882448 Uficio tecnico - Via Zurettl §2 - Milano / telat. 690875 abbonamento per un anno (12 numer abbonamenta, (12 numer!) / L. 3.900 spedizione in abbonamento postale gruppo it SG, 57180 intestato a Radiopratica - Via Zureti se trazione Tribunale di Milano del 18-2-67 N. 55 Gistribuzione por I'talia @ Estero / Messaggerie Italiane G. Garcano 32 ~ 20141 Mllano stampa / Poligrafico G. Colombi S.p.A. - 20016 Pero (MI) 1969 - Anno VIII - N, 10 UNA COPIA L. 300 - ARR. 350 Tuttl_ | diritti a proy 4 artistica riservatl ~ | manoseritt, Tdiseanl@ le fotografie, anche se non pubbiicatl, non si restitulscono, jraria 919 | mobili acustici 926 Calibratore a quarzo 931 II controllo degli elettrolitici 937 Corso element. di radictecnica * punt 945 Prontuario dei transistor 949 _Prontuario delle valvole elettroniche 951 Consulenza tecnica 20125 MILANO L ‘Europa ha gia superato il mezzo mi- lione di utenti della televisione a co- fori. Prima la Germania, seconda I'Inghil- terra, quindi Francia, Olanda, ecc. Noi, ancora una volta, nelle statistiche impor- tanti non compariamo. La TVC — cioé Ia televisione a colori — attuata in tutti i Paesi del Mercato Co- mune e in quelli dell’Europa Occidentale, per non parlare di America, Giappone, ece., in Italia @ ancora una pura @ sem- plice promessa. L’espansione delle ven- dite dei televisori in bianco @ nero si é contratta perché la gente aspetta la me- ravigliosa novita. L’uomo della strada, italiano medi noi stessi e / tecnicl tutti, non ci rendia: mo ancora oggi ragione di questo stato di cose. I nostro Paese sta cercando, ed ha sempre cercato di essere aggiornato, 870 proporzionalmente alle sue risorse, in tut- ti j settori cercando di non accettare mai supinamente una arretratezza tecnologi- ca in confronto agli altri Paesi del Mondo. Persino in campo astronautico abbiamo realizzato i nostri progetti autonomi (ve- di San Marco, Eldo, ecc.). Come possia- ‘mo glustificare, allora, un ottuso arresto di progresso in un servizio gia esistente? La TV a colori é un perfezionamento della monocromia, non @ un nuovo ser- vizio. i Sfogliando |e riviste tecniche america- ne da pit di un anno troviamo addirittura articoli che insegnano agli appassionati la costruzione di televisori a colori in sca- tola di montaggi Incredibile! Dov’é il progresso? In sole 7 ore di volo raggiungiamo questa mec- ca, ma ci vorranno 7, 14, 21, quanti anni Uno degli apparecchi televisivi a colori 1 vanduto in Scatola di m parte del clrculti € montata su i uno chassis che’ apre come un'antne, por comodt di fiparastone: jone. prima che la mecca si estenda sino a nol? Qui da Milano abbiamo la possibilita di prendere anche la televisione svizzera. Quasi tutte le sere I'annunciatrice, -col suo bel sorriso, informa che tra pochi istanti sara trasmesso il programma tal dej tall, a colori. Vediamo sullo schermo la sigla TV Colore... Vien voglia di pren- dere la macchina e in poco meno di un'ora correre oltre confine per andare a godersi lo spettacolo! Perché diciamo la verita, fa un altro effetto passare anche solo un quarto d'ora davanti al teleschermo quando ci trasmette delle immagini a colori pres- soché pertette! Ce ne siamo resi conto anche alla 34° Mostra Nazionale della Radio, davanti a teleschermi che trasmettevano program- mi a colori, anche se a circulto chiuso. Ormai I'hanno capito chiaramente tutti, non si tratta di un problema tecnico. L’A- merica ha adottato "NTSC sin dal 1954, la Francia, 'Unione Sovietica hanno scel- to il sistema Secam, la Germania e I'In- ghilterra il sistema Pal. Anche i nostri tecnici hanno fatto la loro scelta: ma dal dire al fare ci sono di mezzo la pesantezza burocratica, la lentezza mentale, diremmo quasi la vo- glia morbosa di essere sempre dannata- mente gli ultimi. 871 FOU I CIRCUITO presenta una novita e un completamento della Rivista, incontrerd corta- te dei nostri lettori @, in parti- colar modo, di coloro che comin: primi passi nell’affascinante set tore del diotecnica. LANGO- LO DEL PRINCIPIANTE vol esse- re una mano amicher giovanissimi ed anche giovani, che vogliono evitare un preciso studio programmatic della materia, per apprendere in maniera rapida © in forma pis cevole tutti quei rudimenti del- la radiotecnica che sono assolu- per realizz: anche i pid sempli- ci, che vengono via via presen- tati, monsilmente, sulla Riviste ra OSCILLATORE In teoria e in pratica uando si pronuncia la parola « oscillato- re» si intende indicare un sistema ca- pace di oscillare secondo una frequenza ben definita. E per frequenza si intende il nu- mero delle oscillazioni nell’unita di tempo. Un oscillatore pud essere meccanico, acu- stico od elettrico, a seconda della natura del- Te oscillazioni che in esso possono aver sede. Tl pendolo, ad esempio, rappresenta un siste- ma di oscillatore meccanico, nel quale la fre- quenza & stabilita dal numero di oscillazioni della pendola nell'unita di tempo. E ricordia- mo anche il significato della parola « periodo ». Per periodo si intende il tempo necessario al sistema per compiere una oscillazione com- pleta, Volendo esprimere quindi in termini matematici il concetto di frequenza, si puo dire che questa rappresenti l'inverso del pe- riodo; matematicamente il valore della fre- quenza @ determinato dalla formula: 872 in cui «f » rappresenta il valore della frequen- za, mentre «T» rappresenta il periodo. Ma lasciamo da parte ogni possibile sistema oscil- Jatorio per occuparci soltanto dei circuiti oscil- Iatori elettrici od elettronici, che sono quelli che interessano pit da vicino ogni dilettante alle prime armi, Un oscillatore altro non & che un amplifica- tore nel quale un apposito circuito inserisce e mantiene innescate delle oscillazioni. Si pud anche dire che un oscillatore € un amplifica- tore con un circuito di reazione. Il circuito di reazione accoppia I'uscita del- Vamplificatore con Ventrata, e il segnale di reazione deve avere un’ampiezza tale da sop- perire alle perdite del circuito, in modo da mantenere innescata Yoscillazione. Quando 50.000 pF 50.000 pF 50.000 pF 4.700 ohm 4.700 ohm 470.000 ohm vedi testo $1 = interrutiore Yoscillatore deve funzionare su un determina- to valore di frequenza, occorre applicare_un circuito accordato (circuito risonante). Tale circuito pud essere di tipo ad induttanza-ca- pacita, a resistenza-capacitd e pud essere an- che pilotato da un cristallo di quarzo, Il cir- Cuito oscillatore pud essere poi di bassa fre- quenza o di alta frequenza, e cid stabilisce una ulteriore classificazione dei vari circuiti oscil- latori classici_che portano il nome dei loro scopritori, Essi sono i circuiti di Tickler, Har- tley ¢ Colpitts. Ma dei circuiti oscillatori si pud avere un'ulteriore classificazione, distin- guendoli tra di loro, per la presenza di indut- tanze oppure ‘soltanto di resistenze e conden- satori, 1 = Questo progetto di circuito oscil pud intendersi composto di due parti essenziali quella dell‘amplificatore, a sinistra, e quella della rete di sfasamento, a destra. In queste pagine ci occuperemo, questa vol- ta, soltanto dei circuiti oscillatori sprovvisti di qualsiasi componente induttivo, ciot di bo- bine, per analizzare, descrivere e costruire un esempio di circuito oscillatore a resistenze- capacita. Oscillatore a rete di sfasamento Tl circuito oscillatore a resistenza-capacita, prende anche il nome di circuito a rete di sfasamento, oppure, con terminologia anglo- sassone, circuito « Phase Shift ». Esso @ sche- matizzato in figura 1, Questo tipo di oscilla- tore pud essere suddiviso in due parti essen- ziali: a sinistra il circuito amplificatore, a destra il circuito a rete di sfasamento. Come si sa, qualsiasi segnale applicato al- Yentrata (base) di un transistor, lo si ritrova all'uscita (collettore) amplificato e invertito di fase, nella misura di 180°, Avviene cosi che volendo far ritornare, nel nostro semplice cir- cuito amplificatore, il segnale amplificato di uscita sull’entrata del circuito, poiché i due segnali risulterebbero in opposizione di fase 873 teorico di oscillato- re a resistenzaci pacita, Le oscilla- prodotte sono cl = 50,000 pF 2 50.000 pF ca 50.000 pF RI 4.700 ohm R2 4.700 ohm R3_ = 470.000 ohm R4 5.000 ohm (potenziometro) TRI 0¢75 (0C71-0C70) Cuffia = 2,000 - 4.000 ohm st interruttore Pila = 9V PSE tra di loro, si otterrebbe un parziale annulla- mento del’ segnale stesso e una resa presso- ché nulla dello stadio amplificatore. Questo principio viene sfruttato nei circuiti di con- troreazione, quando si vogliono eliminare i picchi di distorsione, Risulta cosi_ evidente che, per avere una oscillazione continua, oc- corre inviare all'entrata dell’amplificatore il segnale gia amplificato, ma assolutamente in fase con quello applicato alla base del tran- sistor. Cid si ottiene facendo percorrere all se- gnale amplificato il circuito a rete di sfasa- mento riportato sulla destra dello schema di figura 1. Questo stesso sfasamento si sarebbe anche ottenuto per mezzo di una bobina, Co- 874 me si nota nel disegno, la sinusoide 2 si tra- sforma nella sinusoide 3, che risulta in oppo- sizione di fase di 360°. Il segnale risulta an- che diminuito in ampiezza, a causa delle ine- vitabili perdite subite nell’attraversamento della rete di sfasamento. ‘Questa volta, applicando il segnale uscente allentrata del transistor, ciot_sovrapponendo- Jo a quello di entrata, si raggiunge un raffor- zamento del segnale stesso dando origine ad una oscillazione continua La frequenza dell’oscillazione ¢ determin: ta dai valori attribuiti ai condensatori ed al- te resistenze che compongono la rete di sfa samento. La pila di alimentazione mantiene in funzione il circuito e, di conseguenza, le oscillazioni dell'intero circuito. Molti si chiederanno ora, dopo aver ben compreso lo stato oscillatorio del circuito, in quale modo possaho prendere I’avvio le oscil- lazioni elettriche, Ma la spiegazione, nel no- stro caso, @ alguanto semplice. Infatti, nel momento in cui viene chiuso il circuito, la tensione non assume istantaneamente il va- lore nominale, che pud essere quello di 9 V, perch? la tensione, inizialmente al valore ze- To, richiede un certo periodo di tempo, pid 0 meno breve, per raggiungere il valore di eser- cizio; in questo periodo di tempo si ha una variazione di tensione, cio’ una tensione va- riabile e, di conseguenza, una corrente varia- bile. Ed @ proprio questa variazione a rappre- sentare la scintilla che da origine allo stato oscillatorio del circuito. Dunque, I'azione del- Yinterruttore 2 nel nostro caso utilissima © vantaggiosa, mentre va combattuta in tutti quei casi in cui si debbono scongiurare i dan- nosi fenomeni delle oscillazioni e degli inne- schi. ‘Nei ricevitori radio, ad esempio, taluni stati oscillator si manifestano attraverso fi- schi, pit’ 0 meno intensi, che accompagnano la riproduzione sonora, La resistenza indicata con la sigla RP costituisce lelemento resisti- vo di polarizzazione del transistor TR. La re- sistenza indicata con la sigla RC costituisce Yelemento di carico di collettore del transi- stor; in pratica, nell'esempio pitt avanti de- scritto, questa resistenza sara rappresentata dal trasduttore acustico, cicé dalla cuffia. T condensatori C1-C2-C3 e le resistenze RI-R2 cgmpongono la rete di sfasamento. Ascolto delle oscillazioni Il circuito di figura 1, pur essendo un cir- cuito oscillatore, non evidenzia in alcun mo- do sensibile lo stato oscillatorio. Vediamo quindi di poter ascoltare, per mezzo di una cuffia, le oscillazioni prodotte dal circuito. Per raggiungere tale scopo occorre realizaare il circuito rappresentato in figura 2. Questo sche- ma riproduce lo schema di figura 1, con Veli- minazione del simbolismo interpretativo re- lativo ai segnali sinusoidali e agli elementi di entrata e di uscita del circuito. La resistenza RC é rappresentata questa vol- ta dal trasduttore acustico, cio® da una cuffia con impedenza di 2.000 - 4.000 ohm. Linconveniente pratico pitt immediato, pre- sentato da questo circuito consiste nella man- canza della possibilita di regolare il valore della frequenza, ma a tale inconveniente si & ovviato presentando il circuito di figura 4 nel quale é stato inserito il potenziometro R4, che ha il valore di 5.000 ohm e che permette di regolare la frequenza delle oscillazioni, u bili attraverso la cuffia, nella misura voluta. Realizzazione dell‘oscillatore Per poter ascoltare la « voce » delle oscilla- zioni, il lettore dovra comporre il progetto rap- presentato in figura 3, Su una tavoletta di le- gno, seguendo il piano di cablaggio, si appli- cheranno delle viti di ottone, che permette- ranno di agevolare le saldature dei terminali Fig, 3 - Piano costruttivo dell‘oscillatore con ascolto in cuffia 2oileda sv in serie viti cotton 875, Fig. 4 - In questo circuito oscillatore, simile a quello pre- cedentemente raffi- gurato, la frequenza pud essere regola- fa, in un intervallo compreso fra i 200 @ i 400 Hz, per mezzo del potenzio- metro R4, dei componenti elettronici, Su un fianco del- Ja tavoletta si applicher&, invece, una squa- dretta metallica e su di essa si fisseranno l'in- terruttore a slitta SI e le due boccole, isolate, per l'innesto degli spinotti applicati sui termi- nali dei conduttori di cuffia. L’alimentazione verra realizzata collegando, in serie tra di lo- ro, due pile da 4,5 V ciascuna del tipo di quel- le usate per le lampade tascabili. Le pile ver- ranno sistemate in un punto della tavoletta di legno, in modo da comporre un apparato compatto e facilmente trasportabile. Inserendo nel circuito il potenziometro R4, nel modo indicato nello schema elettrico di figura 4, si potra far variare la frequenza di oscillazione del circuito tra i 200 e i 400 Hz. a 50.000 pF 2 = 50.000 pF 3 50.000 pF RT 4.700 ohm R2 4.700 ohm R3 470.000 ohm TRI 9¢75 (0C71-0C70) Pila = 9V 2.000 - 4.000 ohm interruttore | FASCICOL! ARRETRATI di Radiopratica sono una miniera di progetti _ 876 DUPLICATORI DI TENSIONI Concetti gener: li ed essenziali 1 problema dell’alimentazione degli appara- I ti radioelettrici continua a formare oggetto di studio per molti tecnici e costruttori che, aticor oggi, indirizzano i loro sforzi verso la produzione’ delle cosiddette tensioni «artifi ciali ». Artificiali, si! Perché fra esse e le reali ten- sioni disponibili vi 2 un giuoco di elevamento © riduzione, mescolato assieme a quello della rettificazione, E questo giuoco ha lo scopo di rendere compatibili le tensioni a disposizione con le esigenze dei vari circuiti utilizzatori, nell’intento di ridurre sempre pit gli spazi e i pesi, all’insegna della massima economia. Capita cosi che, da qualche tempo in qua, dopo Vavvento dei semiconduttori, si trovino sempre piii numerosi quegli apparati radio e televisori che, avendo a disposizione una sor- gente di tensione alternata di 220 V, facciano impiego di trasformatori che, inizialmente, ab- bassano questo valore fino al centinaio di volt, per utilizzare poi un montaggio duplicatore 877 Fig. 1 ‘UPLICATORE 4 soy 240-2500 RETE 220 ‘TRASFORMATORE di tensione, con lo scopo di raggiungere i va- lori di 200 0 250 volt richiesti da taluni stadi incorporati nei circuiti. E questo modo di «manipolare» le tensioni di alimentazione é assai diffuso negli apparati destinati alla ri- produzione sonora nelle autovetture, nelle qua- li si pretende una sonorita superiore alla media. Ma non vogliamo qui prendere posizione irr questo particolare argomento, in veste di cri tici @ analizzatori, mentre ci sentiamo di li- mitarci a constatare l’esistenza di questi pro- cessi di alimentazione, cosi numerosi dopo Yapparizione dei raddrizzatori e, in particolar modo, dei raddrizzatori al silicio, che sono componenti elettronici di qualita veramente . superiore e nei quali non si é mai_constatato un punto debole 0 svantaggioso. Ci limitere- mo dunque, in questo articolo, a richiamare i concetti essenziali di questi tipi di montag- gi, traendone poi le conclusioni generali. La quasi totalita dei montaggi, realizzati in pratica, si basa sul principio di raddrizzamen- to successivo di due alternanze, e sul recu- pero della seconda, cosi come avviene, press’a poco, in un circuito raddrizzatore biplacca. Duplicatore Latour I diversi tipi di circuiti duplicatori di ten- sioni si differenziano fra loro per la disposi- zione dei condensatori elettrolitici sui quali & preleyabile la tensione utile. Nel circuito di figura 3, ad esempio, quan- do nel punto X (i due avvolgimenti secondari sono avvolti nello stesso senso) & presente la semionda positiva della tensione alternata, il raddrizzatore RSI diviene conduttore e sui terminali AB del condensatore elettrolitico C1 ® presente il primo potenziale del circuito. Quando nel punto X é presente la semionda negativa della tensione alternata, mentre il 878 raddrizzatore RSI non conduce, il raddrizza- tore RS2 diviene conduttore ¢ sui terminali BC del condensatore elettrolitico C2 & presen- te il secondo potenziale. Collegando in serie tra di loro i due condensatori elettrolitici C1 e C2, sui terminali AB del collegamento si ot- tiene un potenziale che & la somma dei due potenziali dei due circuiti, Naturalmente oc- corre rispettare Yordine di collegamento dei condensatori elettrolitici di figura 3, facendo in modo che i punti contrassegnati con le let-. tere B risultino uniti assieme, Il circuito teo- rico rappresentato in figura 3 si traduce, in pratica, nel classico circuito duplicatore di tensione rappresentato in figura 4, che prende il nome dal suo scopritore Latour. Liinterpretazione del funzionamento di que- sto circuito @ oltremodo semplice e del tutto simile a quello or ora descritta, In presenza della semionda positiva della tensione alter- nata, il raddrizzatore RS1 diviene conduttore e carica il condensatore elettrolitico C1. In presenza della semionda negativa della ten- sione alternata, il raddrizzatore RS2 diviene conduttore e carica il condensatore elettroli- tensione applicate 1 1 Dm onda intera potenziale raggiunte nel duplicator avvolgimenti AT. x caricot? semionda utilizzazione \ carico 2 semionda Fig. 4 tensione doppia disponibite g 5 collegamento in. serie oh 2potenziale tico C2, Sui terminali estremi del collegamen- to in serie dei due condensatori elettrolitici si ha una tensione, di valore doppio rispetto a quella che si misurerebbe sui terminali di un solo condensatore. Nel disegno in basso di figura 4 @ collegata, sui terminali estremi dei due condensatori elettrolitici, una resistenza, che vuol simboleggiare il carico di utilizzazio- ne e che pud essere rappresentata, in pratica, dal circuita anodico di un amplificatore di bassa frequenza o di un ricevitore radio. Se la tensione disponibile, tuttavia, & dop- pia, la corrente non varia; anzi, la tensione massima livellata @ inversamente proporzio- nale alla corrente assorbita, Cid significa, in pratica, che quanta pid corrente si assorbe, dal circuito raddrizaatore tanto pitt bassa @ 1a tensione continua disponibile all'uscita del circuito stesso. Si dine con la valvoia I risultati ottenuti sono equivalenti a quelli che si otterrebbero per mezzo di due tubi elet- tronici (valvole raddrizzatrici), come rappre- sentato in figura 5. In particolare, in questa disegno, & rappresentata anche la «vera» cir colazione elettronica che, come si sa, per con- venzione universale ha il verso contrario. In- fatti, per convenzione, il verso della corrente elettrica @ quello che va dal morsetto posi- tivo a quello negativo di un generatore di corrente (pila), mentre, in pratica, la corren- 879 VERA” circolazione elettronica te, clot gli elettroni, procedono, lungo i con- duttori elettrici, nel senso che va dal morset- to negativo a quello positive. Questa conven- zione é stata fatta, una volta per sempre, per interpretare il verso della corrente elettrica quando si hanno contemporaneamente movi- menti di cariche elettriche positive e negative, come avviene, ad esempio, negli clettroliti. Una delle caratteristiche fondamentali dei circuiti duplicatori di tensione consiste nel fatto che essi funzionano in qualsiasi momen- to, cio® durante tutto il periodo delle alter- nanze, perch, a seconda che queste siano po- sitive o negative, entra in funzione l'uno o Yaltro dei due raddrizzatori. Mentre le cor- renti di carica dei due condensatori elettroli- tici sono due, la corrente di scarica (fig. 6) 2 una soltanto, ed @ questa che in pratica ali menta il circuito di utilizzazione. Ma é il cir- cuito di carico che stabilisce la durata di sca- rica e, di conseguenza, il valore da attribuire ai condensatori elettrolitici, in modo che que- sti conservino una buona parte delle cariche precedentemente accumulate prima dell’a vo della prossima alternanza raddrizzata, cio prima della scarica: ed & proprio questa co- stante dei tempi cht finalmente costituisce Yelemento determinahte per il valore esatto del potenziale di cui si vuol disporre. Duplicatore Scheinkel Anche nel caso del duplicatore di tensione Scheinkel sono presenti due condensatori, ma le funzioni sono chiaramente diverse e cosi pure i risultati ottenuti che debbono conside- 880 rarsi notevolmente superiori (fig. 7). Prima di tutto questa superiorita si ritrova_nell'isola- mento e nella tensione di servizio. Il sistema, poi, conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, Ia realta dei potenziali presenti sui terminali di un condensatore in conseguenza delle po- larité provocate successivamente ad una pri- ma carica: la prima alternanza carica, in pra- tica, questo condensatore nel modo pid tra- dizionale, e poich? non & permesso a tale com- ponente di scaricarsi prima dell’arrivo della successiva alternanza, si troveranno, nel mo- mento in cui questa compare, due potenziali in serie. E si potrebbe pensare di avere a di sposizione due potenziali sovrapposti, uno ti- picamente continuo e I'altro quasi alternato (figura 7 B), ma la realta conferma che & proprio la somma di queste tensioni che vie- ne affidata allo stesso raddrizzatore. a due correnti di carica Fig. 6 Corrente unica di scarica, utitizzazione Contrariamente a quanto awiene nel pre- cedente circuito, in questo tipo di duplicatore di tensione vi @ un solo condensatore che de- ve sopportare la totalita del potenziale rad- doppiato, mentre I’altro condensatore presen- ta Ia particolarita di lasciarsi attraversare da una componente nettamente alternata, mal- grado la presenza delle normali uscite pola- rizzate, La figura 8 fa vedere come si presentereb- bero questi circuiti se si avessero a disposi zione valvole elettroniche da adattare perfet- tamente a tali scopi, alla condizione che cia- scuna di queste sia provvista di catodo indi- vidualmente e che le placche risultino acces- sibili separatamente. ingresso tensione eve sopertare 2 vol Esempi pratici Poiché nulla cambia in un moltiplicatore di tensioni pit: spinto, dotato soprattutto di un numero di stadi pit elevato, riteniamo di fare cosa gradita ai nostri lettori nel presen- tare alcuni schemi di pratica applicazione e facilmente interpretabili (figura 9). Nello schema di figura 9A & presentato un circuito triplicatore di tensione. Questo cir- cuito pud rivelarsi utile in veste di stadio ri- velatore, compatibilmente con le possibilita ricettive della griglia controllo della valvola dello stadio amplificatore di tensione. L’esem- pio di figura 9A tratta sommariamente questo caso, ma, a nostro avviso, esso contiene gli potenziale doppio 881 tensione da raddoppiare | Signori Abbonati che ci comu- nicano il CAMBIO DI INDIRIZZO sono pregati di segnalarci, ol tre che il preciso nuovo indiriz~ zo, anche quello vecchio con cui hanno finora ricevuto la Ri- vista, accompagnando la richie- | sta con l'importo di L. 150 (an- che in francobolli). 882 { | AT teptcata sopporta tutta ta tensione tensione doppia TRPUCATORE UIZzANTE IL TEMPO 01 RITORNG alvola dh uscta lst sae’ patenze trastorm elementi utili per una realizzazione pratica. In figura 9B si constata la presenza di una corrente raddrizzata o rivelata, ma, cosa as- sai importante, con un valore medio, ¢ con una vera componente che, successivamente, pud divenire continua. ‘Abbiamo cosi offerto al lettore l’opportunita di realizzare circuiti duplicatori_di_tensione, cioé tutto quanto @ necessario per il raggiun- gimento di un’alta tensione finale raddrizza- ta, filtrata, che presentera, in molti casi, l’in- conveniente di non poter raggiungere poten- ze di valore elevato, ma cid esuld dalle ne- cessita comuni di ogni dilettante di radio- tecnica. VENDITA PROPAGANDA (estratto della nostra OFFERTA SPECIALE 1969/70) scatole di montaggio (KITS) Kit n 2A. per AMPLIFICATORE BF senza trastorm. 1-2W, S'Semieondutior! 1. 2.300 Tenslone di alimentazione: Pol Raccordo altopari Circuito stampato, forato dim. 50x 100 mm L480 KIT a, 3 er AMPLIFICATORE, BF di potenze, dl alta quali onan tresiormato Uamplitcatore_ pos zione ed un 1 ensione dial Raceordo altopariante: 5 onm L100 L600 KiT a. 6 Pot REGOLATORE dl tonalta con potenzlometro dl vox lume por KIT n, 3 550 Tensione di alimentazione: 9-12 V Risposta In freq. a 100 Hz + 9dB a —12dB Risposta in freq. @ 10 kHz + 108 a—15 dB Tensione di ingresso: 50 mV Gireulto stampato, forato dim. 60 x 110 mm L400 ATTENZIONE: SCHEMA di montaggio con DISTINTA det Component! elettr. allegato @ OGNI KIT! Kita7 ger AMPLIFICATORE. BF i potenza 20 W - 6 Semiconduttori Tensione di alimentazione: 30 V Potenza di uscita: 20 W. Tonsione di ingresso: 20 mV Raccordo altopariante: 4 ohm Creulto stampato, forato dim. 115x180 mm 1.000 KiT a8 REGOLATORE di tonallta per KIT n. 7 limentazione: 27-29 V 9. 8 100 Hz + 98a —12.4B ta In freq. a 10 kHz + 10 dB a — 15 dB Tensione di ingresso: 15 mV Clreulto stampato, forato dim. 6x 110 mm L400 KIT n. 13 or ALIMENTATORE STABILIZZATO 501.5. max. L. 3.100 prezzo per trast. L. 3.000 Applicabile per KIT n. 7 @ per 2 KITS n. 3, ‘Gunque per OPERAZIONE STEREO. Il raccordo 4 tensione allernata ® 110 0 220 V. Cireulto stampato, forato dim. 110x115 mm L600 KIT n. 16 MIXER con 4 entrate 4 font! acustiche possono essere mescolate, p. es. 2 microfoni @ 2 chitarre, © un giradischi, un tuner per radiodiftusione © 2 microfoni. Le’ sin- font Sione medi Tensione Corrente di assorbimento m.: Tensione di ingresso ca: 2mV Tensione di useita ca: 100 mV Circulto stampato, forato dim. 50x120mm -L, 450 L. 2.200 ASSORTIMENTI ASSORTIMENTO DI TRANSISTOR) E DIODI N. d'ordinazione: TRAD 2A 5 Trans. planar NPN al silicio, sim. @ BC 107, BC 108, BC 108. 40 Trans. ‘planar PNP al siliclo, sim, a BCY 24, acy io! 45 Trans. 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E proprio quando si crede di aver perfezionato un programma, ritenen- dolo il pitt valido di tutti, il pit: attuale, ca- pita di sentire un bisogno istintivo di inter- vento che si traduce in pratica in azioni di... limatura, se non proprio di cesellatura, Cid avviene in tutti i settori della vita e, in par- ticolare, in quelli della scienza e della tecnica. Il progetto di ieri, insomma, oggi non pud essere pitt valido, perch? superato da accor- gimenti e perfezionamenti del tutto nuovi. Non dobbiamo, quindi, farci trarre in inganno quan- do il progetto pud sembrare gid noto e rea- lizzato, perché se & vero che i caratteri fon- damentali e la funzionalita sono rimasti gli stessi, & pur vero che esso presenta una veste diversa, pit attuale e dotata di caratteristi- che superiori. Succede proprio cost per il pro- getto presentato in queste pagine, che fa pen- sare ad altri simili apparati progettati, ana- lizzati e consigliati ai lettori nel passato. E basti pensare che la nostra lastra sensibile deve assolutamente funzionare senza il cir- cuito di terra, per risultare efficiente, per con- vincersi che il nostro avvisatore di prossimita si differenzia concettualmente da ogni altro apparato similare. ‘A che cosa pud servire un rivelatore di pros- simita? A moltissimi ¢ utilissimi scopi. Come sistema antifurto, come elemento pubblicita- rio o come strumento di piacere. Applicato sul vetro di una porta o di una finestra, la nostra piastra sensibile, costituita da una lastra di alluminio, di forma rettan- golare, delle dimensioni di 23x15 cm., @ in grado di rivelare, attraverso un avvisatore ot- tico od acustico, Vavvicinarsi di una persona ©, comungue, di un corpo solido, alla distanza di 30 cm. E questa distanza potrebbe anche aumentare, sol che il lettore volesse cimen- awvisatore ottico, acu: tarsi nello studio del nostro progetto, appor- tando talune varianti e spendendo un po’ di danaro in pitt, Pi di funzionamento L’antenna ricevente del progetto riportato in figura 1 @ rappresentata da una lastra di alluminio, delle dimensioni di 23x 15 cm., che pud essere incollata sulla facia posteriore di un vetro. Essa va collegata alla presa di an- tenna connessa con il collettore del transistor TRI. Il relé RLi @ in grado di eccitarsi sol- tanto quando ci si avvicina all’antenna ad una distanza di 30 cm. circa. La presa di terra, sulla linea di massa, quella conduttrice della tensione positiva, & assolutamente inutile, per- ché non migliora in alcun modo la sensibilita del circuito, qualunque sia la natura del suo- lo 0 della localitd di impiego dell’apparato. Tl compensatore C3 costituisce I'unico ele- mento regolabile del circuito, Esso dovra es- sere sistemato, internamente al telaio metal- lico, ad una certa distanza da esso, in modo da realizzare la messa a punto senza ’influen- za capacitiva della mano dell’operatore, A ta- le scopo, in corrispondenza della vite di re- golazione del compensatore C3 si dovra pra- ticare una piccola finestra sulla corrisponden- te fiancata del telaio, L’armatura esterna del compensatore C3, quella che normalmente va collegata a massa, dovra essere connessa al- la linea negativa di alimentazione. Fra la li nea positiva e quella negativa di alimentazione @ inserita Vimpedenza J1, collegata in parallelo al condensatore di disaccoppiamento C5, del valore di 100.000 pF. Il relé & di tipo Ducati 51.01.02; la sua im- pedenza é di 165 ohm e la tensione di funzio- namento é di 24 volt; in serie al relé RLI, se esso @ rappresentato dal tipo ora citato, dovra essere collegata la resistenza R5 del va- lore di 80 ohm. 885,

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