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SPERIMENTARE
DICEMBRE 1979
L.2.500 nuvi Lerrnonica Prati 7
GENNAIO1980 12/1
AMPLIFICATORE
PER CHITARRA
| MODULI ILP:
LHYS
BOBINE RF DIVISORE
J su circuro | PER FREQUENZIMETRO
STAMPATO OHMMETRO DIGITALE
) | BREAD- AMPLIFICATORI
BOARD csc OPERAZIONALI
STRING SYNTHESIZERPU Pte Cay
CASSETTES ON YY.
alivello HiFi anni '80a ee eee QUESTO MESE
dono
di Natale
Il senatore Bernards, pid noto come “il Plantagrane" nell'ambiente deli'aeronautica
miltare U.S.A, spuntd Il sigaro con il tincetto tascabile, e lo controllo accuratamente;
era un meticoloso per sua natura. Se Io ficcd tra i denti, lo accese e attraverso il primo.
sbutfo di fumo analizz ancora uffcio del generale Amold: la bandiera a strisce
stelle, il modeliino di Phantom, la grandissima scrivania sulla quale campeggiava un
alberelio di Natale con le luci accese, @ finalmente spostd lo sguardo attento sul fine-
strone. Nevicava fitto, cosa non insolita per Washington il 24 dicembre. Come per nulla
rassicurato, riprese a dire lentamente: “lei capisce generale, che stavolta non possiamo.
mettere in gioco la nostra reputazione. Gia con quel maledetto Skylab abbiamo tenuto
con il naso altaria la gente di tutto il mondo. Ora, lei riiene giusto non diramare nessun
awiso, nessun allarme per questo satelite che sta precipitando, ma ha calcolato le
conseguenze? Metta che combini una strage proprio il giomo di Natale, non importa,
se in un paese amico 0 delEst, immagina? Sarebbe un fatto storico, ci pioverebbero.
addosso certe censure che.”
Il generale Arnold ebbe lardire dinterromperlo, scattando fuori dalla poltrona e
portandosi ancora una volta al planistero. Con T'indice teso, avanti, indietro, avanti,
fraccid una linea che comprendeva il bacino del Mediterraneo, Gibilterra, Atlantica,
"Non pud cadere che in questo tratto” afferm®, “i nostri computer non possono
sbagliare” lancid uno squardo di sfida. Il Piantagrane scosse la,cenere dal suo sigaro.
"| SUOI computer, ma lasci stare! Non sarebbe la prima volta ‘che fanno fiasco” can-
tilend con la pronuncia del Midwest “e se cadesse in Spagna?”.
“Oh, beh" il generalone fece spallucce "in quel caso potremmo tacitarli con una
‘manciata di dollari. Ricorda, lei, episodio delle bombe H perse da un nostro apparec-
chio? Andd bene persino in quel caso, figurarsi per qualche rottame di satelite”
Bernards aggrottd la fronte, sembrava che studiasse la neve fuori dalla finestra,
ma si poteva arguire lo scorrere dei suoi pensier. *Mai abusare della fortuna” sentenzid,
"ma ® proprio sicuro che il SUO satellite, a bordo non abbia qualcosa di atomico?".
‘Amold emise uno sbutfo diira “ma in che lingua glielo devo dire, perdio, sena-
tor, che I satelite D-358 hal uniaimentazione fuel calle pile sola Divenne color
cinabro.
“La prego di non bestemmiare il giorno prima di Natale" ribatté gelido il seriatore
notoriamente puritano, “bene” riprese, “prendo atto delle sue assicurazioni, ma si ram~
‘menti, che se succede qualche guaio, qui qualcuno ci rimette le penne” alluse pesan-
temente. “O le ali” fece seguito sempre piu minaccioso puntando il suo sigaro verso
la giubba del generale decorata appunto dalle ali del Bomber Comman
Si alzd e dopo una studiata esitazione tese la mano, Borbottd: "addio, generale
speriamo bene'”
Usci non senza sbatacchiare la porta. “Fuck You, rat!” gli sibild dietro squaiata-
mente, nel pid bello stile di caserma il generale Arnold. Decise di dimenticarlo © si
concentré sullalberino di Natale che continuava ad accendersi e spegnersi. Si disse.
cche quelle luci parevano le stesse dei fanali di posizione i un bombardiere, Era un
tipo cosi un poveretto, dal punto di vista intelletuale.
Seimilacinquecento chilometti pit ad Est, in italia, Fausto il garzone del benzinaio,
‘guard® in alto, nello stesso momento. Il cielo minacciava una robusta nevicata, cos
Giallastro. Decise quindi di lasciare al suo posto la ramazza ed avvolse il tubo de!
Compressore per gonflare le gomme sul suo supporto, Mise i barattoli vuoti delolio in
tun bidone ¢ Ii portd dietro al locale del lavaggio, sospirando. Tird gil le serrande del
mostrino. Ormai, la. sera della viailia di Natale era aali sqoccioli. Passavano di aran
cartiera rare machine, dirette verso le case addobbate, gioiose.
Fausto non aveva alcun tipo di casa propriamente detta. Dormiva in una stanzetta
sul retro del distributore, che il padrone gli aveva concesso in uso, cosicché potesse
fungere anche da guardiano nottumo. Non aveva preparato alcun albero di Natale,
non sapeva dove andare; non possedeva, tra Valo, alcuna machina. Si sentiva molto
solo, ma questa era una sensazione ormai abituale, Spense i festoni sospesi sulle
pompe di benzina e nafta, Stava esponendo i cartelli “CHIUSO" quando iniziarono a
calare, puntuali, | primi fiocchi di neve. Mentre portava via un copertone danneggiato
e sisteriava le pezze di daino per la pulizia de! parabrise, rasfalto incomincid a bian-
cheggiare.
Non si udiva pit alcun rumore.
Fausto entrd nella sua stanzetta e si distese sulla branda, senza togliersi la
tuta. Accese la radio e stette un pd ad ascoltare il fantasma di Big Crosby che can-
fava tramite il nastro registrato White Christmas. La tristezza stava per sommergerlo.
‘Ancora una volta fece il bilancio della sua esistenza, che interveniva immanca-
bile a Natale.Era stato la causa del matrimonio dei suci genitori, ma i matrimoni coat! non
funzionano mai troppo bene, infatti era piccolissimo quando | due si sepafarono, una
cchissa dove, altro addiritura alfestero. "Generazione pre aborto” si canzond amaris-
simamente. Era rimasto con la vecchia nonna, che perd era morta qualche anno dopo,
e da allora in poi collegio, colegio ed ancora collegio. Prima gli Crlaneli, oi i fami-
gerato Don Magnoni. Al Magnoni,botte e castighi crudeli si sprecavano.
‘Aveva imparato a non confidarsi con nessuno, ad apre bocca solo se interro-
gato, a difidare di tutto, di tut, a cercar di deflarsi sempre. Mah! Che vital
unica cosa — unicissima — che al Magnoni portava un minimo di sollievo e
di interesse era il laboratorio di radiotecnica, pomposamente definito “scuota". Li aveva
imparato a traficar di saldatore, sotto la guida di un “maestro” un po meno tanghero
e sadico degli alti
La radiotecnica, che ora si chiama eletronica, era stata il suo unico, grande
interesse, mia una volta compiuti | diciot'anni e scaraventato in strada con solo una
valigia di panni da poveraccio, aveva inutlimente cercato un lavoro nel campo, Niente
da fare. Stava per intrupparsi nella mala, come mol suo! ex colleghi di sventura,
quando it veechio benzinaio lo aveva assunto con uno stipendio da ridere, ma con
Tuso della stanzetta. Tutto il suo mondo era Mi, di uno squaliore allucinante. Un tavolo
sul quale offettuava le esercitazioni della scuola per corrispondenza alla quale si era
isorito, un armagio sbilenco tenuo rtto da mattoni infilati sotto i piedi, una sediaccia
sgangherata. Alcune vecchie casse da frutta contenevano | bruttissimi material inviat
da scuola, | pochi arnesi. A soffio, una lampadina fioca.
La radio, Faveva appunto costruita seguendo le dispense della scuola: ora stava
annunclando ei cori Fausio cambid stazione perché i canti coral gli rammentavano
il colegio, ma faltra captabile trasmetteva musica lturgica, di una noia da morire.
Fausto spense e rimase solo con i suoi pensier, mentre la neve ovattava | rumori. 0
che bel Nalale! Solo come un cane randagio, riessun regalo per lui, nessun dolce;
rnessuno al mondo siinteressava della sua sorte. Entrd in cris e si disse che non valeva
la pena di continuare lo studio per corrispondenza. Tanto non safebbe divenuto mai
tun buon tecnico. Mancava di qualunque materiale appena un pd di buona qualt,
mancava di pratica e soprattuto di fortuna. Si disse che sarebbe sempre stato un
garzone benzinaio. “ll pieno ragazzo!” Eoco la sua sorte perpetua,
Oh si, non aveva mai avuto regall, dalla vita
Sbocconcelld. dei tramezzini che teneva in un cartoccio © bevette a collo un
ssorso di pessimo vino inacidit.
Ecco, se gli fosse capitata solo una piccole fortuna, solo un piccolo segno bene-
volo del destino, avrebbe potuto credere in un futuro migiiore, ma cost
I satelite 0-355, inizid @ strisciare sull'atmostera terrestre prima del previsto, per
dar ragione al senatore Bernards; ancora sulla Russia. Il bolide, grazie alla blindatura
alermica, non si sbricciolb subito, ma inizio a perdere | primi pezzi fusi del motore
fa razz0. Formarono una sorta di Cometa natalia, Passo a velocita incredible sulla
Jugosiavia, con il suo codazzo luminoso. Fausto, ovviamente ignaro continuava a chie-
‘ersi “almeno un cenno, almeno un piccolo cenno..” si stringeva penosamente Ie
mani, torcendole.
i satelite ormai in piena atmosfera andd in pezzi sulla costa adriatica italiana.
Un blocco da un paio di quintali cadde al largo di Cerva, sfrigolando nel mare arrab-
biato. Frammenti minori caddero bruciando la campagna Imolese, altri ancora tra
Bologna e Modena, distruggendo un olmo schelettrico, coperto di neve.
Fausto udi come il suono lontano di una sirena che d'un tratto divenne un fischio
lacerante, seguito da un colpo di maglio sul terreno. Lintero distbutore, sussultd.
I garzone corse fuori € nel turbinio del nevischio vide una massa nera e fumante a
pochi met dalla porta. Con la sua pila a torcia, alibito, ilumind “ia cosa” piovuta
al cielo, Era bruciacchiata, ma si scorgevano, incredibile a dirsi, degli chassis zeppi
i componentielettronici meravigiosi. Fausto guard in gro.
Nevicava fito, Le fabbriche vicine erano chiuse. Nessuno si era accorto di nulla,
Sollevd allora Ii blocco di alluminio @ preziosi material, pesantissimo, e lo trascind
con gran fatica nella sua stanzetia. Qui il dispositivo riveld in pieno il suo splendore,
Microprocessor, ciculistampati in argento dorato, transiston stripline, condensatori
al tantalio © resistenze alfun per cento a profusione. Meravigliosi quarzi nel vuoto,
pile solar, captaton infrarossi. Decine di milioni i valorel
Fausto tod fur, scrutd il cielo fosco, pensd ad un miracolo. LI accanto, qual-
uno aveva perso 0 gettato via un alberello di Natale piccolissimo che era tutto sporco
i fango. Fausto lo lavo, lo nett, e rientrato lo iss sul rottame del satelite. Si sedette
sulla branda in religiosa contemplazione. Riaccese la radio e la musichetta di Jingle
Bells" rallegrd la stanzetta. Una ormai dimenticata sensazione di allegria gli apr i
cuore. Si scopr a gridare: “grazie! Grazie per il dono, grazie!”
Passo parte della notie a rimirare il suo tesoro, palpandolo, osservandone la
tecnica sublime, le parti meravigliose, stravolgent.
‘Quando si addormento, stava ancora borbottando “oh si, sar® un bravo tecnico,
il miglore dei tecrici lo sarb davvero: I! segno @ arrivato!”.
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— carta al sconte Ga 1980
—inaice 1979 a Selezione dl teenie (ValoreL. 500)
€) Abbonamento 1980 a
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D) Abbonamento 1980
MILLECANALI
— cata d sconto GBC 1980
= Guide Raato TY 1980 (Valore L. 3.00)
) Abbonamento 1980 a
MN (Millecanall Notizie) = Carta dt aconto GBC 1990
F)Abbonamento 1980 a
MILLECANALI +
MN (Millecanali Notizie)
G) Abbonamento 1980 a
SPERIMENTARE +
SELEZIONE DI TECNIC)
= Carta d sconto GBC 1980
= Gulda Rao TV 1980 (ValoreL. 3.000)
1) Abbonamento 1980
‘SPERIMENTARE +
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1) Abbonamento 1980
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‘SELEZIONE DI TECNICA +
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— carta sconto GBC 1980
indice 1979 al Spermontare (Valore L500)
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‘SPERIMENTARE +
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= carta 4 conto GBC 1980
= Fransistor Equivalents Cross Reference Guide (ValoreL. 8.000)
= Carta dt aconto GBC 1980
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indice 1879 4 Setesione i Tecnica (ValoreL. $00)
Transistor Equivtenta Cross Reference Guide (Valore L. 8.000)
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P) Abbonamento 1980 a
SPERIMENTARE +
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Q) Abbonamento 1980
SELEZIONE DI TECNICA +
ELEKTOR +
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— carta a sconte GB 1980
inalee 1879 at Sperimontare(Vslore L. 500)
indice 1979 at Seleione el Tecnic (valor L500)
= arin Eau Grom Reference Guise Valor L000)
Guide Resto 9580 (Valor L 3.000).
‘carta a sconte GBC 1980
‘Selezione el Tecnica (Valore L. 500)
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RR) Abbonamento 1980 @
‘SPERIMENTARE +
ELEKTOR +
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8) Abbonamento 1980 4
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‘AGLI ABBONATLUn ottimo progetto,
semplice ed alla portata di
tutti, che permette di
realizzare facilmente un
pratico amplificatore da
‘studio per chitarra, organo
ed altri strumenti musicali.
1 progetto che proponiamo alfatten-
tenzione dei lettori riguarda un
amplificatore di potenza che pud
essere convenientemente utilizzato
sia in unione al preamplificatore
‘GP30 gi da noi proposto, sia a
‘qualsiasi altra unit similare. per
liorare ulteriormente la flessibilita
diuso @ stata prevista la possibilita
dd separare la sezione finale dalla
sezione preamplificatrice, per poter
interporre tra le due eventuali
‘apparecchiature accessorie (unit
di riverbero o equalizzatori ambiental);
inoltre abbiamo dotato la sezione
finale di un proprio controllo di volume.
Nella costruzione del prototipo
sié optato per la realizzazione di una
Prototipo dell'amplificatore per chitara implegante 1! modulo ILP HYSO in vendita presso le
sedi GBC- Numero di codice SM'5310-00
AMPLIFICATORE
PER CHITARRA
‘unit compatta e maneggevole, anche
se clo € andato a scapito della qualita
sonora ottenibile, specie per quanto
riguarda la “profondita” delle basse
frequenze; una tale soluzione sconsi-
alia quindi Pabbinamento della nostra
unita a strumenti del tipo “basso
lettrieo” (o acustico eletrificato). che
richiederebbe Padozione di diffusori di
maggioni dimensioni.
Per diminuire quindi Pingombro
totale abbiamo racchiuso in un unico
contenitore sia il preamplificatore sia
il finale; tale contenitore funge inoltre
da diffusore acustico, essendo alloggiato
in esso anche Paltopariante. In pratica
tutto 8 contenuto in una sorta di
“valigetta” di circa 50 x 50 x 15.
La potenza su cui ci siamo orientati
® abbastanza contenuta (25 watt RMS),
essendo stata prevista una utilizzazione
come ampli da studio, destinato all'uso
in intermi: abbiamo perd scelto paral-
Jelamente un altoparlante ad alta sensi-
bilitd in modo da compensare la relativa
bassa potenza del?amplificatore con
tuna elevata efficienza del trasduttore.
WUNITA DI POTENZA
11 modulo sceito per realizzare il
aostro amplificatore & rILP, 50,
prodotto da una Dita inglese eda poco
‘importato anche in Italia. La ILP ha in
produzione una serie completa
di moduli amplificatori, con potenze di
uscita varianti tra i 15 e i 200 watt
RMS, tutti dotati di caratteristiche
elettriche di tutto rispetto,
’uscita da noi scelta 8 un modulo
integrato “ibrido” e, come tutta la serie
13Fig. I - Schema eletico dell amplificatore per chtarra. La rete RI ~ CI regolarzza il funzio-
rnamenio alla afta frequensa.
poco esperto: su un carico di 4 Qe
con THD maggiore dell’ (e siamo
gi ottimisti) un ampu da 50 watt RMS
su 8 Q puo infatti raggiungere anche
‘una potenza di 80 watt di pieco,
Invertendo il ragionamento e volen-
do fare i venditori di fumo potremmo
indicare in 70 watt la potenza del LP
50, ammettendo perd elevati tassi di
distorsione: a parte considerazioni
sul suono di un ampli in distorsione,
‘non capiamo (0 meglio preferiremmo
‘non capire) perché si debba prendere
in giro Tacquirente in maniera cosi
spudorata,
Considerati tutti i lati positivi
deladozione dell ILP 50 possiamo
ritenere tale scelta conveniente anche
dal punto di vista economico, visto
il contenuto prezzo di vendita
SCHEMA ELETTRICO
ILP, incorpora il dissipatore di calore,
che anzi funge anche da contenitore
del modulo stesso,
1 motivi di questa scelta non sono
ochi: innanzitutto la comodita di
‘impiego. E indiscutibile che utilizzando
tun modulo richiedente solo cinque
po’ polemico: quanti costruttori
indicano le condizioni in cui é stata
misurata la potenza di uscita delle
proprie uniti (sempre poi ammettendo
che i risultat siano veritieri e non
“gonfiati” dalfufficio pubbliciti)? Si pud
Per quanto riguarda Punita di poten-
za lo schema elettrico (vedere fig. 1)
di una semplicita estrema: notiamo
solo la presenza di una presa jack
fi
jente dimostrare che un ampli
cche vanta una potenza di poniamo
80 watt non meglio identificati, non
Forisce poi pid di 30 watt su carichi
diversi e con determinati tassi di
distorsione.
Tnfatti non specificando questi
valori é possibile fornire dati che
connessioni esteme che @ gia dotato
di un proprio dissipatore si annullano
tutti i problemi relativi alla scelta dei
transistori di potenza e dei relativi
circuiti di pilotaggio.
‘Vengono ad essere eliminati inoltre
i problemi relativi al “sensaggio”
stereo (J:) mediante il quale & possibile
accedere all’uscita del pre ed allingres-
so dell'ampli
In condizioni normali é assicurata la
connessione tra le due sezior
inserendo uno spinotto jack si inter-
rompe il circuito,
Il segnale viene applicato all'ingresso
(pare che il termine sia di moda)
delle temperature dei “case” adatti
ad eliminare alcune delle cause di
distorsione,
Secondo motivo: affidabilité. L'aver
liminato qualsiasi saldatura tra una
‘moltitudine di componenti discreti ha
di per se’ risolto uno dei maggiori
problemi connessi con qualsiasi
‘montaggio elettronico: basta infati
una sola saldatura mal eseguita per
‘compromettere il funzionamento e
Fintegrita stessa del montaggio, senza
contare poi il tempo eventualmente
necessario per riconoscere la causa
del guasto,
Un altro punto a favore della scelta
dell ILP 50 € il ridoto ingombro: una
“scatola nera” (ed & proprio il caso di
dirlo, vista 'anodizzazione del dissipa-
tore di calore!) che fornisce 25 watt
RMS con un ingombro di soli 5 x 25 x
x 105 om é risultata praticamente una
scelta obbligata vista T'esigenza di
contenere ie dimensioni del!ampli-
ficatore
Parliamo ora delle prestazioni del
nostro modulo. Fino ad ora si & parlato
di 25 watt RMS e a molti lettori
potranno sembrare pochi, specie se
confrontati con i valori che diversi
costruttori affiancano ai propri prodotti
Qui perd il discorso diventa un
14
possono trarre in inganno l'acquirente di IC, mediante P,: questo funge da
c
Fig, 2 - Schema elecrico della sezione allmentatice. I + 34 V sono ostonut!tramite un clrouto
elevatore dl tensione,controllo di volume generale
(MASTER) € pud essere utile special-
‘mente se tra pre e finale viene interpo-
sta una unit ausliaria
‘AlPuscita di IC, in paralelo alPalto-
parlante, ¢ stata inserita la rete RiCs,
con funzione stabilizzatrice. Infatti,
vendo constatato al’oscilloscopio
funzionamento del modtlo, alf’anal
delle diverse forme d'onda alle varie
frequenze si é verificato un non
perfetto funzionamento con particolari
‘carichi: inserendo la rete R\C; tale
inato,
difetto é stato el
E per quanto riguarda Yemplificatore
vero ¢ proprio non ¢’é niente da
aggiungere.
‘Pi interessante invece @ lo schema
delfalimentatore illustrazioni fig. 2
Pud sembrare a prima vista un po"
complesso, ma é pitt una impressione
che la verité, Come abbiamo accennato
in apertura @articolo, il nostro ampli
¢ previsto per il funzionamento in
unione col pre GP 30, modulo gia
presentato ¢ richiedente ura tensione
i alimentazione di circa 30 volt;
poiché i rami della tensione al finale
non superano i 25 volt rispetto a massa,
si é provveduto alla realizzazione di un’
Circuito elevatore di tensione per
riuscire ad ottenere il valore richiest.
Tale valore @ inoltre utile anche se si
usano altri modell di preamplifiatori,
soprattutto se del tipo a transistor con
alimentazione singola rispetto a massa.
Esaminiamo dapprima ls sezione
relativa allalimentazione del finale:
Basestadell'amplificatore per chiara visto dalla parte connessioni.
il trasformatore TR, & provvisto di un
avvolgimento secondario con presa
centrale (P.C.) per cui & possibile
oltenere due tensioni di 18 + 18 V.
In paralielo al primario & posta una
Jampadina spia al neon.
La tensione fornita dai due secondari
viene raddrizzata dal ponte RB, &
livellata dai condensatori C4, C6
per il ramo positivo ¢ Cs C; per quello
negativo. C» ¢ Cy compensano Televata
reattanza alle alte frequenze propria
degli elettrolitici. La massa generale
del circuito & collegata alla presa
centrale di TR,
Pit. complessa la sezione relativa alla
tensione da inviare al pre: inizia
con il duplicatore di tensione ottenuto
‘ig, 3 Disposizione dei component sulla basetta. Si prestiattezione nel rispetiare la polaris degl eletrlitc.|
Fg. 4 - Lato rame del cireuito stampato dell'alimentatore in scala I |
‘con D; D; ¢ C, seguiti dalla capacita
i livellamento C cui segue Io stabi-
lizzatore di tensione composto T,
(non sostituibile) ed il resto dei
‘componenti.
Con i valori indicat si ottengono in
pratica 34 volt con un “ripple”
(ondulazione residua) minore di
05 mV RMS,
‘Completano Io schema Finterruttore
doppio SW, ed il fusibile.
LA SCELTA
DELL’ALTOPARLANTE.
Prima di proseguire con la realiz-
zazione pratica vogliamo soffermarci
‘un attimo sulla sceita delladatto
altoparlante,
Per ottenere una unit compatta
si 8 utilizzato un solo altopariante:
la nostra scelta é caduta sul modelo
M 320 38 B/Fx della CLARE...
E possibile comunque utilizzare
ualsiasi altoparlante purché soddisfi
Te seguenti caratteristiche:
1) Sopporti una potenza di almeno
30 watt
2) NON SIA del tipo a sospensione
pneumatica, bensi a sospensione
Tigida, del tipo adatto a casse reflex
3) Abbia una risposta in frequenza
adeguata allo strumento. Per
fesempio per una maggior brillan-
tezza pud essere utile un biconico
un coassiale.
4) Sia dotato di efficienza e robustezza
elevata,
‘Tra le marche pid facilmente reperi-
bili citiamo, oltre alla CIARE, le
italiane RCF, SIPE, FAITAL, linglese
16
GOODMANS e le americane ALTEC,
JBL, ed ELECTRO-VOICE, queste
ultime caratterizzate da notevoli
caratteristiche tecniche ma anche
da elevati prezzi
‘Ai perfezionisti consigliamo uso
di diffusori a due vie, con uniti
separate per bassi ed acuti ed adeguato
crossover.
di una maggior sicurezza
consigliamo di proteggere Yaltopar-
lante interponendo tra questo e Puscita
di IC) un fusibile ritardato da 2 ampere,
REALIZZAZIONE PRATICA —__
I “telaio” deifampli & una fascia
alluminio, spessa 4 mm, di cm 8 x 38.
‘Ad essa sono fissati direttamente
Finterruttore, la spia di alimentazione,
il gommino passacavo, il portafusibile,
il jack di ingresso/uscita ed il poten-
ziometro di volume.
Sempre alla fascia sono avvitati il
trasformatore di alimentazione ed
il modulo ILP 50: poiché la fascia ha
anche la funzione di aumentare la
superficie di dissipazione di calore
GiIC;, & utile spalmare la superficie
del modulo a diretto contatto con
essa con del grasso al silicone, in
modo da abbassare la resistenza
termica tra le due superfici. Per
lun corretto montaggio bisogna quindi
seguire queste fasi: praticare sulla
fascia i fori in corrispondenza dei
cinque terminali del modulo, facendo
bene attenzione che tali terminali non
facciano assolutamente contatto con
essa. In pratica fori da 8 0 10 mm.
‘mettono al sicuro dall'inconveniente.
Poi si deve posizionare il modulo,
ttacciare e praticare i fori per le vi
di fissaggio dello stesso; a questo
punto si pud procedere al fissaggio
definitivo, dopo aver interposto il
agrasso al silicone.
Nel nostro prototipo la scheda di
alimentazione & posta a ridosso del
‘modulo e quindi abbiamo saldato Ia
celtula R,C; ed i vari fili di collega-
‘mento ai terminali del modulo prima
di fissare la scheda stessa alla fascia
mediante viti ed adeguati ator.
Per quanto riguarda il montaggio dei
componenti sulla scheda (figg. 3 e 4)
valgono i soliti consigh: saldatore non
troppo potente (max 40 w), montaggio
nell'ordine di resistenze, condensatori
(attenzione alle polariti dei molti
clettroltic) e per ultimi il ponte,
i diodi ed il transistore.
‘Comunque si fissi la scheda al telaio,
‘metallico, bisogna evitare che Ia massa
del circuito faccia contatto con il
telaio stesso (v. pil avanti “Filature
di massa)”
COLLEGAMENTI TRA I MODULI
E FILATURE DI MASSA
Per evitare ronzii ¢ rumori vari é tas-
sativo operare nel seguente mod
collegare al C.S. i tre fli provenienti
dal secondario del trasformatore,
collegando la presa centrale al terminale
siglato P.C. (ticordiamo che la massa
del CS. deve essere isolata dalla fascia
‘metallica che funge da telaio). Alla
massa del CS. saranno ancora collegati
il terminale del modulo, il terminalei massa del jack ed il terminate di
‘massa di P), Facciamo notare come
unico punto di collegamento tra
fascia metallica e massa del CS. sia
appunto il torminale di massa collegato
al “collarino” della presa jack
1 due capi delfaltoparlante vanno
collegati Puno alle uscita del modulo
mentre Taltro va collegato diret
‘mente alla massa del CS.
‘Raccomandiamo ancora la massima
attenzione nell'effettuare i diversi
collegamenti, soprattutto non
invertie i collegamenti delle tensioni
negative e positive, cosa che mette
rebbe fuori uso Pintegrato.
Resta da esaminare il collegamento
pre/finale: il segnale audio proveniente
dal pre andra inviato con un cavo
schermato al jack, collegando Ia massa
di questultimo ccn la calza schermante
del cavo, mentre per quanto riguarda
Ja tensione di alimentazione &
sufficiente collegare il cavo recante
il positivo, in quanto il ritorno di massa
é effettuato sempre dalla calza
schermante, collegata ovviamente con
Ja massa dei preamplificatore.
Non esistendo punti di taratura &
sufficiente, una volta ricontrollat
‘uit i collegamenti, dare tensione per
ottenere il perfetto funzionamento
del tutto,
Prima di chiudere vogliamo dare
ancora due uli indicazioni a chi si
accinge alla costruzione del’ ampli
primo, assicurarsi che il pre sia
adeguatamente schermato, per evitare
captazioni di ronaii provenienti dal
trasformatore; secondo, assicurarsi
SEMPRE che si verifichi la messa a
terra delfapparato, vuoi mediante
un cavo di alimentazione a tre condut-
tori, di cut quello relativo alla messa
a terra sara collegato alla fascia
metallica, vuoi con un conduttore
esterno al cavo di alimentazione, che si
inserisca su di un apposito morsetto
© presa di messa a terra.
= anche il transistore T, necessita di
una adeguala dissipazione di calore,
per cui si consiglia Puso di una
piccola aletta di raffreddamento.
ELENCO DEI COMPONENTI
_amplificaiore
RL : resitore da 220-1 W or
a + eondensatore 68.000 oF poliestere t
ich 4 modulo ILP 50 ~ codice GBC SM/6310-00 :
PL + potenzlometro 47.000 © logartmico :
presa jack stereo da pannello con doppio interruttore
altopariante da 30 W a 8
resistore da 270 0, 1/2 W
resistore da 1000 0, 1/2 W
resistore da 1500 9, 172 W Ree
‘condensatore da 0,1 uF pollestere > §
transistore BC 301
interruttore doppio
fsibile 2 A
iodo zener 20 V - V2 W
iodo zener 33 V -1/2 W
‘condensatori da 100 uF elettrolitico - 100 VL.
‘condensatori da 2200 uF elettroliict~ 35 VL
‘condensatore da 22 pF elettrolitio - 50 VL_
‘condensatori da 0,1 uF poliestere
‘condensatori da 100 uF elettrolitiel - SO VIL
NA006
trasformatore di alimentazione 18+18 V-2.A 2
‘ponte raddrizzatore KBL Of 0 equivalente 5
Tampadina al neon 220°. :franco muzzio & c. editore
Sara
siomet A me A wks
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uels)a/a] Halaiale
AAU ERUR
ST
ne wen ia pa
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Sarees
2
N
FR. CONNOR,
Hentai
|TRASMISSIONE
biblioteca tascabile elettronica
Dt Lelettronica © la fotografie,
{3000
1D. 2.Gome a avora con i transistor
parte prima, L- 3000
12 3 Come ai coatrusce un clreuto
lettronice, 3.000
1D 4 Laluce in eletivomes, L 2.000
1B 5 Come si costrlsce ut ricevto-
fe radio, (3.000)
o tor
10 7 Strumenti musical elettronc,
3000
1D 8 Strumenti ot misu
fea, L 3.800
9 Se
i300
0.11 Gomes costrisce un ampit-
3
featore aus, L000
012 Come si cosicuice un tester,
ea
17 19.Gome si lavora con I tistor
too
10.14 Come st costrulace un teleco-
‘mando ‘tettronico, L.'3.000
1015 Come st usa i calcciatore ta
Scable L 3.000)
12.16 Greil dotrelettronicn digital
E'S.00
11.17 Gome 2! costeusce un ettusore
1 18 Come si costrusce un alimen-
fatore, L “3600
0 19 Gome’ si lavora con | circuit
intograt, L000
ostrusce un term
ron, 1. 3000,
121 Gome si costiusce un mix
5800)
122 Come si costruisce una radio
Fue t 3.000
10.23 Eel sone perl ferromadet
fame, (2 3.008
© 24 Come &ilavora con gt amp
‘Salon operarionaly "3000,
128 feleconandl a ates pert
0.27 Come’ si lavore con | rob,
P8600
‘manuali di elettronica applicata
1 18 tore, dog oroleg lettron!-
et 4400
© 2 Ricerca “get quast! ne! radio:
ower, L. 4000,
© sCous” un “microprocessorer,
PE B00)
2 4 Dionario dei semiconduttor,
rare)
Q
a
5 organo elettronco 4.400
8 toro del Souk HeF) L 4.400,
et
2.7 Guida wusteata a1 TV color sor
woe, U4 400,
2 airekedito Re, L 9.600
1B S-Almentatorl con leu inte
grat. L- 5600
(2.108 tro gale antenne: ia teria,
3.600.
211 Elettronica per fim © foto,
2124 thro
400
12.19 K'sbeo. det miscelator, L. 4.800
514 Motedt “el misura per” redo
amator, L, 4000.
218 1" toro dela antenne: ta. px
tea, U3:600
10.16 Progetto © ansisi a! sistem),
Ufe00
eciloscopio,
10.17 Exponent i slgobea dei ir-
sult, L800.
1D 18 Manvale di optoolettronica,
ue800
(019 Niansla dei ciccuti a sem’
onduttort L. 4.800
10.20 Kibro ei voltmetro elettont-
0,1. 4800
10.21 Wibro del microtoni, L. 3.600
fondamenti di elettronica
@ telecomunicazioni
12 1 Connor = SognailL. 3.800
2 Connor - Reb L. 3.800
1D 8 Connor = Trasmissione L. 3.800
Prego inviarmi i seguenti volumi
Paghero. in contrassegno Pim=
porto indicato pid spese di
Spedizione
Tagliando da compilare, rita
gliare © spedire in busta chiusa
© incollato su cartolina postale
Jee
Vie dal Lavoraion, 128
Ta. o761.72.641
nome:
‘cognom
Indiizzo:
cap:COME FUNZIONANO
I TRASFORMATORI
te formato da tre circuit, due dei
quali elettrici © uno magnetico.
Come illustrato dalla Fig. 1, esso é co-
stituito da un avvolgimento detto “PRI-
MARIO”, dal nucleo di ferro, © da in
avvolgimento detto “SECONDARIO”.
La corrente che citcola nel circuito col-
egato alla rete alternata (CIRCUITO
PRIMARIO) genera un flusso magne-
tico alternato il quale, incanalandosi nel
ferro, viene a concaienarsi con il cit
cuito’secondario ¢ vi genera una forza
elettromotrice pure alternata; se il se-
condario venisse chiuso su una resisten-
za, si otterrebbe in ess0 una corrente.
Praticamente il primario e il secondario
sono composto da filo di rame isolato
€ contengono un certo numero di spire
che indicheremo rispettivamente con
“NI” e “N2". Il nucleo & costituito da
un pacco di lamelle di ferro speciale,
ciascuna dello spessore da mm. 03 4
0,5 circa, aventi un sagoma conveniente,
tanto dai punto di vista della circolazio-
ne del flusso magnetico quanto da quello
di montaggio. Durante il funzionamento
si riscaldano gli avvolgimenti per effetto
Joule e si riscalda anche il nucleo per
le perdite che ha il ferro soggetto al
U nn trasformatore @ schematicamen-
Fig 1
4 F. Pipitone della E.D.S, - parte prima
‘campo magnetico altemnato. Maggiore &
Ja potenza che si vuol ottenere dal tra-
sformatore, maggiori sono le perdi ¢
tanto maggiore € la potenza dissipata
sotto forma di calore; dovremo percid
limitare questa potenza a un valore tale
per cui la temperatura del trasformatore
fhon super un certo valore, altrimenti
errebbe compromesso il buono stato
degli isolanti. In pratica conviene che la
temperatura superi quella ambientale di
38°C e che la corrente negli avvolsi-
‘menti pet “mm” di sezione di filo di
rame (che si chiama densiti di corrente
che si indica con 8) sia di 2 amp/mmq
nel ferro si fissa un valore intorno ai
10,000 Gaus. I piccoii trasformatori non
hanno speciali organi di raffreddamen-
fo come quelli potenti ¢ quindi il ca-
lore viene disperso in aria libera. Am-
meitere che una densitd di comrente di
2 amp/mma_produca in ogni caso una
Soprelevazione di 38 °C é come ammet-
tere che le condizioni di raffreddamento
siano le stesse per tut i trasfomatori
echo, percid, la curva di raffreddamento
sia la’ stessa per tutti: questa ipotesi&
ilustrata nel grafico di fig. 2A; poiché
le condizioni di raffreddamento possono
cambiare da caso 2 caso, questi valor
‘vanno osservati in modo approssimativo.
Tl grafico viene interpretato nel modo
seguente: supponiamo di staccare dal
servizio il trasformatore quando la sua
soprelevazione ha un certo valore (se
‘gnato sulle ordinate): Ia sua tempera-
{ura discende’col tempo (segnato sulle
ascisse) secondo la curva. Ad esempio
se e550 viene staccato quando la tem=
peratura 2 raggiunto i 38 °C, dopo 10
minuti primi essa & di 30 C®, dopo 20
Ce cosi via,
La vera temperatura si otter’ som-
‘mando la soprelevazione con la tempera~
tura del'ambiente, La Fig. 2A, mostra
cche occorrono circa due ore affinché
Ja soprelevata sia rulotto praticamente a
zero, ossia il trasformatore abbia assunto
Ja temperatura ambiente. Vediamo ora
‘come avviene il riscaldamento. Quando
il primario del trasformatore viene posto
sotto tensione, si verifica un riscaldamen-
to del nucleo’a causa delle perdite nel
ferro; queste perdite sono indipendenti
dal carico, percid sono le stesse anche
a wuoto, cio’ col circuito secondario
aperto. Generalmente queste perdite so-
no abbastanza piccole, cioé alcune volte
minori di quelle generate nel rame in
servizio permanente ¢ percié il riscalda-
Fig. 2-
19Fe
E
Ag 4
Fe 5-
Fa 6
mento del ferro é in generale lieve. Le
perdite nel rae, dovute alla resistenza
‘ohmmica degli avvolgimenti. variano in-
vece col quadrato della corrente, Percid.
seconda della densita di corrente si
avr un riscaldamento pil o meno ra-
pido: la temperatura cesseri di salire
quando avra raggiunto un valore tale da
poter disperdere tutto il calore generato
dalla corrente. La soprelevazione di tem-
peratura a regime pud essere calcolata ap-
prossimativamente con la seguente for-
mula:@)= 1082cosi peres.: se&6 = 2amp/
mmq.sihaG)= 400come gia sapevamo:se
26 =3.amp/mma si haG)~=%0o,se 85 =4
amp/mmg 160! e cosi via. Si vede che non
@ lecito sorpassare la densita di 2 amp/
mmq in regime permanente perché la
‘temperatura aumenta rapidamente, Sup-
ponendo dunque di prendereil trasforma-
tore a temperatura ambiente e di metterlo
in servizio con una certa densiti, esso si
riscalda col tempo: vedi Figg. 3 ¢ 4, che
danno appunio, i grafici sulf'andamento
del riscaldamento; cosi peres.: si vede che
se facciamo 8 =I amp/mmg.la sopreleva-
zione non sorpasserebbe mai i 10 C°: se
facciamo 8 = 3 amp/mmq la sopreleva-
zione sarebbe di 22 C° dopo 10 minuti
primi e di 40° dopo 20 minuti primi e
@ questo punto, dovremmo staccare il
‘trasformatore perché la temperatura con-
tinuerebbe a salire fino a raggiungere,
a regime, i 90°. Se fosse per es.: 5 =
= 20 amp/mma si raggiungerebbe una
soprelevazione di 40° dopo appena 20
secondi, Si comprende come Puso delle
Figg. 2, 3, 4 possa servire a progettare
un trasformatore destinato a servizio
tare un trasformatore destinato a servizio.
intermittente, come vedremo meglio in
seguito. Passiamo adesso ad esporre al-
cune formule e considerazioni.
1) Si indica con Vi la differenza di
potenziale ai morsetti del primario P P
in volt (vedi Fig. 7); essa & supposta
costante ed é la tensione della rete dz
mentazione, 2) Si indica con V° la dif
ferenza di potenziale ai morsetti del se-
condario SS quando @ aperto, mentre
si indica con V"r la stessa d.d.p. quando
ess0 & chiuso sulla resistenza P. E sempre
inore di V> e la differenza V> ~
* @ la caduta di tensione secondaria
da vuoto a carico, mentre il rapporto
VeV" x 100 & la caduta di tensione
percentuale. La tensione V"» tanto mi-
hore quanto minore & P finché essa &
zer0 quando P & zero (secondario in
corto circuito). 3) Si indica con “P* ta
frequenza della rete in periodi al secondo,
4) il rapporto T = Ma chiama “rap-
porto di trasformazione”
9) si indica con Ii e 1 le correnti
rispettivamente primaria e secondaria in
“amper”.
6) Si indica con Wi Ia potenza che iprimario assorbe dalla rete © con W2
Ja potenza che il secondario sviluppa
nella resistenza P, ciot la potenza utile.
7) si chiama “rendimento” il rapporto
= W2esso & sempre minore di ur
n= Wresso & sempy ino a
‘causa delle perdite che si verificano nel
‘rasformatore.
8) siindicano con Ri e Role resistenze
‘ohmmiche rispettivamente del primario
del secondario.
9) vale la relazione:
Movi
2 N: V2
Ja quale dice che il rapporto del numero
di spire @ uguale al rapporto delle ten-
sioni a vuoto. Vale anche la relazione
aL
Per
ab’ = Wa m = potenza massima che
ppué fornire il trasformatore al secondario.
ae’ = Wim = potenza che il primario
assorbe dalla rete quando il trasformatore
fomisce la potenza massima; essa é cir-
ca il doppio della potenza dal secondario,
ossia Wi m = 2 Wim.
ad = Sm = densitt di corrente nel
funzionamento a potenza massima,
a’e’ = na = rendimento nella condi-
zione di potenza massima; esso ha il va
lore di cirea 0.5, ossia metd della potenza
spesa viene perduta nel trasformatore;
© quindi un pessimo funzionamento dai
punto di vista del rendimento, ma in
qualche caso pud interessare,
approssimativa:
Nob
ie Nh
a quale dice che il rapporto del numero
di spire € uguale al rapporto inverso
delle correnti,cio® quanto pili ci si av-
vicina al corto circuito secondario.
10) Si indica con 8 la densiti di cor-
rente negli avvolgimenti in amper_per
millimetro quadrato. 1 diametri dei fli
devono essere scelti in modo che la
densita di corrente risuli circa la stessa
nei due avvolgiment.
11) Consideriamo io schema di Fig. 7
¢, restando costante Vi, facciamo variare
P’da (funzionamento a vuoto) a zer0
inzionamento in corto circuito). La
Fig. 8 fornisce indicativamente le cori-
spondenti variazioni delle grandezze del
trasformatore e cioé: la tensione V2 va
a V2 a zero. La densitt va da zero al
valore massimo. Il rendimento n & zero
4 yuolo, poi cresce rapidamente ¢ infine
decresce lentamente per ritomnare a zero
La potenza primaria Wi va da un valore
prossimo a zero a un valore massimo.
La potenza secondaria W: va da zero a
zer0 passando peril massimo, che chia-
meremo W2 = quando P assume un
particolare valore che chiameremo “Pm”
Interessa esaminare il valore di queste
varie grandezze in cortispondenza a
Quatro partcolari valori di P e previsa-
mente:
TP caso. P = cio’ circuito secondario
perto, Vale la relazione (1); Wi equivale
circa alle perdite nel ferro.
2 caso. P= Ps. Questo valore di P
ale che determina una densi di cor-
rente uguale @ 2 amp/mma; esso percid
corrisponde al funzionamento perma-
ene che chiameremo “valor normale"
si
af = Vi = tensione secondaria in
servizio permanente;
ab = Wan = potenza secondaria in
servizio permanente;
ac ~ Wis = potenza primaria
viaio permanente;
ad = Sn = densi di 2 amp/mma;
rendimento a po-
tenza normale.
3° Caso. P = Pm. Questo valore di P
@ tale che il secondario fornisca la mas-
sima potenza di cui & capace; general-
‘mente in questa condizione di funzio-
namento la potenza é molto elevata per
‘cui il trasformatore non pud sopportarla
che per breve tempo, si ha:
a = tensione secondaria nel funzio-
nnamento a potenza massima; essa é circa
‘meta della tensione a vuoto V2
corto
potenza secondaria, e rendimento uguale
a zero
o'e’ = potenza che il p
alla rete; essa & circa do
assorbita dal primario nella condizione
i funzionamento a potenza massima.
o'd = densiti di corrente in corto
circuito 5; essa é circa doppia della
densith a potenza massima, La corrente
primaria, col secondario in corto circuito,
6 data dalla formula:
| Ze
Fg 9-
Pg 10-SIRENA
ELETTRONICA
DI ELEVATA
POTENZA
ERIDOTTO
CONSUMO
UK 11W
Circuito elettronico completamente
transistorizzato con impiego di cl
cuit integrat.
Protezione contro
polarta
Facilta dl installazione grazie ad uno
Speciale supporto ad innesto,
jafta per impianti antiturto ~ anti
‘cendio ~ segnalazioni su imbarcazi
‘0 unita mobile e ovunque occorra
un awisatore di elevata resa acustica
Finversione i
42 Vee.
> 100 d8/m
500 mA max
8 131 x65
i eros
© R+T
‘mentre la corrente secondaria & data da
Ia=The,
In questa condizione Ie correnti sono
cosi elevate che il trasformatore, suppo-
sto freddo, raggiunge in brevissimo tem-
po la soprelevazione, di 40%; precisamen-
te pud restare in corto circuito un tempo
4 volte minore di quanto pud restare @
Potenza massima. In base a quanto si é
detto si possono interpretare le Figg. 5 ¢
6, la prima da la potenza massima W> m
ottenibile dal secondario di un trasforma-
tore di cui la potenza normale sia W2 a
La seconda da la densiti di corrente
negli avvolgimenti di un trasformatore
di potenza secondaria normale W2 »
quando venga adoperato a potenza mas-
sima. Ricorrendo allora alle Figg. 3 ¢
4, si conosce per quale motivo la dura-
ta di tempo, la potenza massima pud
essere adoperata,
ESEMPIO
Un trasformatore di potenza nominale
normale W2 » = 250 Watt, pud dare una
potenza massima vedi (Fig. 5), di circa
1000 Watt; in tale condizione la densiti
di corrente risulta (vedi Fig. 6) di 16
amp/mm1 e con tale densi si raggiunge
la soprelevazione di 40° in 32 secondi
(vedi Fig. 4) occorrendo poi circa due
ore per rallreddarsi; il primario assorbira
circa 2000 Watt
Se il secondario venisse chiuso in corto
cireuito, il primario assorbirebbe il dop-
pio, © cio® 4000 Watt e potrebbe resi-
stervi per 32/4 = 8 secondi, Se il detto
trasformatore davesse fornire 1000 Watt,
soltanto per 10 secondi, la sua tempera-
tua si eleverebbe (vedi Fig. 4), soltanto
di 12° e percid (vedi Fig. 2), dopo
tura si eleverebbe (vedi Fig. IC), soltanto
di 12° e percid (vedi Fig. 1A), dopo
circa 80 minuti esso sarebbe tornato alla
temperatura ambiente.
12) Un trasformatore & sempre rever-
sibile, cio’ collegando il secondario a
una rete di tensione alternata V2 si avr
al primario la tensione Vi; e poiché le
correnti e la potenza non ‘cambiano lo
stesso trasformatore pud essere usato
come riduttore 0 come elevatore di
tensione,
IL NUCLEO
11 nucleo ha to scopo di offrire al
flusso magnetico una via a bassa resi-
stenza e di forma tale da portarlo a con-
ccatenarsi con i due avvolgimenti primario
© secondario. Per questa ragione sso
deve avere la forma di un circuito chiu-
so, anzi la forma ideale sarebbe quella
ad anello circolare se non avesse gravi
difetti di ordine pratico, Poiché neces-
sita di montaggio esige che il nucleo
sia facilmente apribile, infati particolare
cura andra rivolta ai punti di giunzione,
Il nucleo € destinato ad essere sog-
getto ad una magnetizzazione altemata
che cambia di senso due volte in un
Periodo; in questi continu cambiamenti
di senso del campo magnetico, il nucleo
si riscalda per due ragioni: 1) perché
nascono nella massa del ferro delle cor-
renti alternate indotte le quali lo riscal-
ddano per effetto Joule; per questa ragione
si usa formare il nucieo con lamelle di
spessore sottile (0,3 - 0.5 mm),
Debolmente isolate i'una dallaltra da
uno strato sottile di ossido o da un
foglio di carta sottlissimo ed orientate
in modo da ostacolare il cammino delle
correnti indotte, Inoltre sostituendo al
ferro un acciaio al silicio si ottiene un
‘materiale di elevata resistiviti e nel qua-
Ie le correnti di circolazione sono
+ 10°
(> 100 dB).
~ Impedenza d'ingresso Zi > 10* 10°
Q per amplificatori in tecnologia
bipolare, fino ad arrivare addirittura
10-10" Q per ingressi a JFET.
= Impedenza d'uscita Zu< 200 Q;
~ Banda passante dalla continua fino
a citea 5-10 MHz.
‘Anche se non ¢’é paragone con
quello “ideale”, possiamo comunque
dire che non ¢'proprio da “buttare via"
anzi, aggiungendo all’elenco anche
Fottima stabiliti termica, il nostro
amplificatore operazionale é senz’altro
un ottimo risullato della moderna
tecnologia.
CClassicamente esso é raffigurato come in
fig. 1. jgressi differeniali indicati
‘vengono utilizzati, come
vedremo pili avanti, per realizzare
quelle condizioni di guadagno positive
negativo, nonché per fare la somma
algebrica di due tensioni.
‘La funzione di trasferimento gene-
rale é espressa nella forma:
Vo = A (V1 - V2) dove:
Vo = tensone duscita,
‘A. = guadagno dell’amy
V1, V2 = tensioni applicate all'ingresso,
Per “funzione di trasferimento”
si intende la relazione che lega il
comportamento del’uscita alle
condizioni d'ingresso.
Passiamo ora a definire i prineipali
parametri caratteristici di ogni
afore operazionale.
= OPEN LOOP VOLTAGE GAIN
(AVOL) -
Letteraimente “Guadagno in tensioneFig. 5
ad anelio aperto”, ¢ definito dal
costruttore € va condderato nella
progettazione,
Esso lega la banda passante con il
guadagno in tensione; da notare che
“anello aperto” non va inteso come
assenza di controreazione, ma
piuttosto come il guadagno minimo
che amplificatore deve avere per
realizzare un determinato circuito,
‘Questo parametro agisce anche
{n termini di % di errore su guadagni
in tensione stabiliti con componenti
esterni.
Fa.6
E possibile studiare il comportamento
del AVOL servendosi di grafici, come
Quello di fig. 2, foriti dai costruttori.
- COMMON MODE REJECTION
RATIO (CMRR)--
“Reiezione di modo comune",
rnormalmente espresso in dB, & di
solito riferito sia alfalimentazione
che agli ingressi e definisce il valore
di attenuazione ottenibile in uscita,
per un segnale sovrapposto sia alle
tensioni d’ingresso che a quelle di
alimentazione,
E di notevole importanza in impieghi
i operazionali, in circuiti di misura ad
alta impedenza e con alimentazioni
scarsamente filtrate; in questo caso
il segnale comune di disturbo &
rappresentato dai $0 Hz della rete
TCMRR si aggira mediante tra gli
80 ei 100 dB per operazionali “general
orpouse” per applicazioni generali,
~ OFFSET -
Molto brevemente é un valore di
tensione presente sulluscita con gli
44
interessi posti allo stesso potenziale.
La causa delloffset 8 da attribuirsi
a piccole tensioni residue sempre
presenti sugli ingressi.
In genere é possibile annullare
Foffeset agendo su opportuni terminal,
‘oppure polarizzando leggermente
ai ingressi; tale operazione viene
‘denominata “OFFSET NULL”.
~ SLEW RATE -
E questo un termine diventato piut-
tosto di moda negli ultimi anni, soprat-
tutto tra gli amanti delfalta fede,
In ogni caso é dichiarato dai
costruttori e definisce la velocita di
tun amplificatore, quindi é strettamente
legato alla banda passante,
In pratica indica incremento della
tensione d'uscita per unita di tempo.
per un’onda quadra applicata
allingresso,
AVo
At
La grandezza é espressa in V/us ed
® dipendente dalla limitazione in’
corrente degli stadi uscita ¢ dalla
saturazione dei vari stadi componenti
amplificatore.
Prima di vedere i principali circuiti &”
applicazione con il relativo
dimensionamento, facciamo qualche
breve considerazione sulle impedenze,
sia 'ingresso che Puscita
Abbiamo gia visto quale valore
ideale esse dovrebbero avere e cioe:
Zi = =~ impedenza dingresso
Zo= 0 - impedenza duscita
poiché in pratica cid non é realizzabile,
esse vanno considerate come
schematizzate in fig. 3
Per ta Zo non ci sono grossi
problemi perché, a meno di pilotare
carichi a bassa impedenza, essa é
sempre o quasi sempre trascurabile per
il piccolo errore che pud introdurre nel
funzionamento generale,
11 discorso cambia, invece, nel caso
della Zi perché in pratica si tende a
struttare al massimo Yalta impedenza
nominale disponibile.
A tal proposito si pensi, ad esempio,
ai separatori di impedenza, adottati
misura, quali i
voltmetri digital,
vo
Fg? tn
Comunque per ora nelle nostre
applicazioni di carattere generale
assumiamo Zi e Zo uguali a quelle
del caso ideale, e torneremo @
‘rattarle pid dettagliatamente in qualche
applicazione pitt specializzata,
‘A questo punto, inoltre, & opportuno
dare qualche spiegazione Su cosa
significa “invertente” e “non
invertente”,
Nel nostro caso, col termine
“invertente”, intendiamo Tiingresso (-)
dellamplificatore. Un segnale applicato
ad esso, viene ritrovato in uscita
amplificato e invertito di fase.
Con il termine “non invertente”,
invece, ci si riferisce allingresso (+) €
il segnale ad esso applicato, lo si
ritrova in uscita
Pg ge Ee ee
Come orientamento generale
precisiamo che una configurazione
“invertente” permette di realizzare
guadagni in tensione negativi, cio’
5 Avs 0 e che la controreazione
@ sempre in corrente.
Nella configurazione “non
invertente”, invece, il guadagno &
Positivo, sempre maggiore di 1, cio®
15 AvS + © e la controreazione
Sempre in tensione,
Nella fig. 4 8 rappresentato un caso
generale di amplificatore invertente,
Per il dimensionamento vale:
Vo =-Vi- Av
AY Be (quadagno in tensione)
RL-R?
R3~RL_R
RI+R2
il segno meno indica che la tensione
Gruscta & invert di fase di 180°
rispetto allingresso,
‘La R3 va inserita per compensare in
corrente gli ingressi; essa & uguale al
parallelo di RI e R2 e riveste notevole
importanza ai fini della stabilita dofTset,
sopratutto negli operazionali con
impedenza d'ingresso non molto
clevala
Tl valore delPimpedenza d'ingressoRa
vi -
Ra
Fe 9
i tutto il cirouito & uguale a Ri.
In fig. 5 é rappresentato un
amplificatore non invertente.
Per il dimensionamento vale:
Vo= Viv Av
Avald
Ri
R3= RIB?
RR
‘Anche in questo caso valgono le
considerazioni precedenti per la R3
entre qualche cosa in piu, bisogna
spendere per lmpedenza diingresso.
Tnfatti essa & uguale solo a quella
caratleristica deifintegrato e, come
abbiamo accennato prima, particolare
attenzione va posta nella scelta dello
stess0 quando si richiedono valori
molto eleva.
Un caso particolare di amplificatore
‘ configurazione non invertente
quello di fig. 6
I circuito, denominato “VOLTAGE
FOLLOWER”, ha la seguente funzione
i trasferimento:
Vo = Vi
Tl guadagno in tensione & unitario
ed @ usato generalmente quando &
necessario adattare due valor
d'impedenza da alta a bassa. Per quanto
comodo possa risultare, sconsigliamo
19K 1s0K
Beep tase aa
‘Vimpiego in cireuiti audio ad Hi-Fi per
‘il suo pessime comportamento
dinamico; in questo caso ¢ pit
-conveniente usare quello di fig. 7,
ricordando soio che il valore della
impedenza d'ingresso & uguale a R.
Passiamo adesso a proporre qualche
esempio esplicativo
Supponiamo di dover dimensionare
tun amplificatore, impiegando un
operazionale, dove si richiede un
guadagno in tensione uguale a 10 una
impedenza dngresso uguale a 15 kQ.
Se optiamo per la configurazione
invertente, possiamo ulilzzare un
circuito come quello di fig. 8, per cui
vale quanto abbiamo in precedenza
serito € cioé:
Vo = Vi- Av
Av =1+R2
RI
= RLR
R= RIF
Impiegando un operazionale con
impedenza dingresso molto alta
1 MQ, si puo porre il valore della
Zi uguale a R4, perché 1 MO e
senz’altro trascurabile rispetto a
R4 = 15k.
Jin questo caso non ci sono problemi
anche se per | calcolo esatto della Zi,
vva considerate un circuito come quelio
i fig. 9
Dai momento che nelequazione
abbiamo due incognite, RI e R2, il
calcolo si effettua scegliendo
arbitrariamene una delle due, ad
esempio RI.
Poniamo quindi
RI = 10.000 0, avremo percid:
R2 = RI x (Av =I) ciot:
R2 = 10,000 x (10 -1)
pertanto:
R3=RLxR2~ 10.000 x 90.000
RI+R2_ 10.000+ 90.000
9.000 2.
90.000 2
Yolendo dimensionare il circui
richiesto per una configurazione
invertente come in fig. 10, fisseremo
RI uguale a 15.000 Q per Timpedenza
Tingresso; poiché si richiede un
‘guadagno uguale a 10 si avr:
v=
ase
R2 = RI x Av = 15.000x 10 =
#150000 0
RLXR2 ~13.6360
RIER?
cche potremo arrotondare a 12.000 Q.
Come constaterete dai risultati i
calcoli indicano dei valori molto
precisi ma di scarsa reperibilit di
mercato.
‘Questo soprattutto perché, in fatto di
resisienze e condensatori, esistono
solo alcuni standard molto diffusi,
quale ad esempio, quello dei 12 (12
valori per decade) e naturalmente
dove chiediamo una resistenza da
9.000 Q (fig. 9), non possiamo
implegame uns da 10.000 0.
quindi opportuno arrotondare un
1 tutti i valor ottenuti, non
dimenticando perd, quali debbano
essere sia le caratterstiche che le
‘modalita dimpiego dell’amplificatore.
Possono esserci nei trumenti
i misura ad esempio, in cui non &
assolutamente possibile approssimare;
allora dobbiamo per forza usare i
valori calcolati. Al massinno si possono
introdurre dei trimmer di
aggiustamento.
‘Nella seconda parte vedremo qualche
tecnica di compensazione, di offset-null
€ molti schemi di elemeniare
applicazione.
BIBLIOGRAFIA CONSULTATA
Intersil, Analog products Catalog Vol. P.
Texas Instrument, the linear and interface
crcult
INNAFFIATORE AUTOMATICO
CCarateitiche tecniche:
tn vendita presto tut | punt vendita "0.86"
45divisione
della GBC Italiana
ae
Nuova generazione di contenitori in ABS
per strumentazione elettronicaparte quarta di A. Cattaneo
1n questa puntata andremo pill a fondo un circuito passa-alto, o derivatore.
J pi esctics celine
& Waveform Generators, fino
alla realizzazione completa ¢ verra
introdotto il circuito di coro, che
non viene connesso direttamente, ma
attraverso un preamplificatore; quest’
ultimo verti presentato la prossima
puntata, unitamente ai file
Entriamo quindi subito nel dettaglio dei
cireuiti formatori d’onda, finora indicati
solo come blocchi funzionali come
in fig. 1, per mettere in evidenza
Yentrata (dal divisore ad onda quadra),
il controllo (dai contatti della tastiera),
Puscita (che va al Bus Comune
@Uscita) e Puscita di sustain (che va al
Bus di controllo del Sustain).
‘Schema elettrco. In Fig. 2 riportato
lo schema elettrico completo che, come
si pud notare, & molto semplice e,
soprattutto, molto economico, cosa
importante, se si pensa di doverne
ccostruire 49 (uno per ogni nota).
Alfingresso, collegato alluscita
‘opportuna del circuito integrato
HBF 4727 BE (IC), troviamo un
condensatore (C3) da 10 nF in
MYLAR che forma, assieme ad R 7
Pertanto, sulla base di Q 3 (un NPN
di tipo BC 337 A), troviamo una forma
onda ad impulsi, alternativamente
positivi e negativi, che altro non sono
se non la derivata del'onda quadra in
ingresso,
(Questi impulsi hanno un’ampiezza
picco-picco di circa 16 V e, poiché la
derivata di una costante & nulla, il
valore medio di questo segnale sari
uguale a zero anche se quello di
ingresso non lo @; si pud quindi dire
‘che ad ogni periodo del'onda quadra
avremo un impulso di+ 8 Vin
corrispondenza del fronte di salita e di
-9V in corrispondenza del fronte
di discesa,
Il trnsistore Q 3 viene qui adoperato
semplicemente come interruttore
veloce e per questo si usa un BC 337 A
che ha un’ottima velocita
tazione e riesce ad asso:
corrente notevole, (Iemax = $00 mA),
nonostante le limitatissime dimensioni
(olitamente é in un package plastico
X10)
Finché il tasto che connette R10
al Keyboard bus (barra a+ 27 V)
non viene pigiato, manca a Q 3 una
tensione di alimentazione, quindi esso
non pud essere che interdetto e gli
impulsi presenti sulla base non
sortiscono effetto alcuno.
Peraltro manca anche tensione
ai capi del circuito R8 - Cx e quindi
non vi é segnale sul collettore di Q3.
Pigiando il tasto, si di inizio ad
‘una sequenza di event: il condensatore
elettroitico C 4 si carica in modo
esponenziale attrverso R 10 con una
costante di tempo che da il tempo di
attacco della nota si pud vedere
come, avendo C4 e R10 valorifissi,
questo tempo di attacco sia costante
per ogni nota ¢ aon manipolabile
dalfesterno.
In realtA C4, oltre a caricarsi
attraverso R10, si scarica, attraverso
R9 e il diodo D2 (di tipo 1N914) sul
sustain control bus, che risulta
connesso a massa tramite un cireuito
RC Ia cui polarizzazione di base ¢ la
cui costante di tempo sono regolabi
mediante il potenziometro del Sustain
Control (vedi pi} avanti.
Rilasciando if tasto, quindi C4,
privato di alimentazione, continuerd
47Prototipo del formatore d'onda e division.
on
re MM
Fig. 1 - Blocco funsionale del formato onda.
a scaricarsi sulla linea del sustain, con
una costante di tempo determinata dai
valori di C4 ed R9 per quanto riguarda
il valore minimo e anche dalla costante
di tempo del circuito di sustain Control
Per quanto riguarda il valore massimo.
1 fatto che, pigiando il tasto, si
instauri su C4 una tensione che,
a regime, ¢ di circa 15 V, fa si che
Cx si possa caricare attraverso R8,
‘ovviamente seguendo una legge espo-
nenziale. Scegliendo per ogni frequenza
tun opportuno valore di Cx, si pud far
si che, in un tempo pari al periodo
della nota in esame, Pesponenziale
raggiunga sempre il medesimo valore,
che nel nostro caso @ una tensione
di circa 8 V
Non dimentichiamo, a questo
punto, che, ad ogni periodo della forma
onda d'ingresso, sulla base di Q3
troveremo un impulso positivo,
in grado di mandario in saturazione,
cortocircuitando cosi Cx e provocanido
48
quindi un brusco fronte di discesa
nella tensione presente ai suoi capi
La forma donda presente sul collet-
tore di Q3 é pertanto a dente di sega
con fronte di salita esponenziale,
con un'ampiezza a regime di 8 V
Poiché il D1 (di tipo IN 914) risulta
polarizzato direttamente attraverso
Rx dal segnale stesso, esso presenta
una transconduttanza e una reattanza
(quest ultima trascurabile alle frequenze
audio), cioé &, come circuito equiva
lente, rappresentato in fig. 3
Pertanto quando D1 conduce, anche
in zona molto prossima allinterdizione,
poiché non é un diodo ideale, Ia sua
transconduttanza non @ mai nulla ¢ il
segnale si propaga quindi fino al bus
comune duscita
Se altri segnali sono presenti su tale
bus, D1 impedisce, conducendo
in modo unidirezionale, che essi inter-
feriscano con la generazione della
forma d’onda a monte di D1 stesso.
in tal modo, considerando Tinsieme di
tutti i Waverform Generators e relativi
circuiti di switcking, si ¢ realizzata
tuna funzione di “Wired OR” o
sommatore cablato di tipo analogic
dove la selezione delle forme fonda
dda sommare viene effettuata mediante
i contatti di tastiera
ATTENZIONE, la numerazione dei
componenti del W.G. non parte da 1
poiché ogni Divider Block & Waveform
Generators occupa una sola scheda,
anzi, i componenti dei formatori
onda verranno denominati con un
indice supplementare che determina
Ja nota del singolo blocco, seguendo
lo schema riportato in fig. 7 della
puntata precedente. Cosi, ad esempio,
R9/7 si tiferisce a R9 del formatore
onda relativo alla nota F2 della quarta
ottava e cosi via. Si noti come non
sono stati forniti i valori di Rx ¢ Cx
parlando del Waveform Generator
questi valori variato a seconda del
numero dordine (da 1 a 9) del WG.
cs
Circuito equivatente del dlodo DI potarizzato
direnamente
a
Seeita det @—4
cornisponaente ©
KEYBOARD BUS
Fig. 2- Schema eletirco completo di un singolo generatore d'onda."untsns oyjauuod Jop Duoy2s 2 ppuo,p wornsDu28 wp B)RQRL ~ & Sey
Treqm yon:
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NIT4 Zz umdTAB1-RX &Q)
DOMLA 470 | soo ] soo | seo | 470 | sso | s60 | 390 | 350
MuDo+ 470 | 560 | seo | seo | 470 | soo | seo | 390 | 350
FARE 470 | 560 | soo | seo | 470 | soo | seo | 390 | 350
FA+/RE+ 470 | so | soo | seo | 470 | soo | soo | 390 | 350
LA+/SOL 470 | s60 | seo | seo | s70 | seo | soo | 390 | 350
SYSOL+ 470 | 560 | so0 | seo | 470 | soo | seo | 390 | 350
w wife ls fed see ia [ls
50.
3
3
3
g
3
3
3
g
i ogni blocco, non solo, ma variano
anche da blocco a blocco.
Invece di dare una lista di
nenti sembra
comprensibile al lettore presentame
i valori sotto forma di tabella (una per
ogni blocco), mettendo in evidenza
anche le interconnessioni e la disposi
zione funzionale di tutti i blocchi ¢ il
circuitino del sustain control, che
{i influenza globalmente tutte 6.
In figura 4 sono riportate queste
tabelle ¢ tutti gli indici sono concordi
con lo schema di fig. 7 della prece-
dente puntata, tenendo conto che in
quesfultima era schematizzato uno
solo dei Divider Blocks. Nelle tabelle
i valori sono riportati in KQ e in nF
(= KpF), mentre il condensatore C5
del Sustain Control & da 2000 pF
poliestere,
Tutti i CX devono essere di preci-
sione a bassa perdita (MYLAR o
MKM), i resistori sono tutti da 1/4 W
(escluso RS e eventualmente RO),
‘mentre il potenziometro del Sustain &
limeare da 22 kQ.
CABLAGGIO: Cominciamo col
parlare di cid che NON C’E sulla
scheda:
Il resistore di caduta RS (10 @ 1 W)
va saldato esternamente al circuito
stampato (per intenderci, va saldato sul
connettore) ¢ cosi pure R6, see,
‘andra saldato in serie ad R5; tutto
funziona benissimo con questi resistor
“volanti", purché non siano “sballonzo-
lanti”, ma nessuno vieta di fare un
‘montaggio pit elegante semplicemente
utilizzando schede preforate ¢ confe-
rendo al tutto una maggiore rigidita.
I componenti del Sustain Control sono
osi pochi che si pud fare un
cablaggio volante e, come sempre,
nessuno vieta di farsi il circuitino
per bene.
I circuito stampato (lato rame)
riportato in fig. 5 © come si pud
notare, si utilizza per la connessione
con il resto del circuito un connettore
standard a 22 contatt (tipo CCL
AMPHENOL o equivalente). Cid
semplifica molto una eventuale opera-
zione di manutenzione, potendosi
scollegare provare un modulo alla
volta senza bisogno di dissaldare
alcuna connessione.
‘Sempre in fig. 5 sono indicati con
K1, K2, K3, KS, K6, K7, KB, K9i
coniatti che vanno alle molle della
tastiera ¢ con gli stessi simboli, delle
piazzole collegate solo a R10VT, 2, 3,
5, 6,7, 8, 9: tali piazzole vanno’
ig. 5 -Cireuito stampato visto dal ato rame dt
tun singolo formatore d'onda e divsore.collegate alle piazzole dei contati
‘omonimi (notare come siano senza
foro) mediante ponticeli di filo rigido
isolato, dal lato della ramatura del cir
cuito stampato, In questo modo, pur
richiedendo un leggero aumento
ingombro ¢ una minore eleganza, si
evita Puso del circuito stampato &
doppia faccia che, in generale, &
molto difficile farsi in casa senza
commettere errori di pistaggio e di
allineamento. A nostro avviso é meglio
un circuito inelegante ma funzionante
rispetto ad un c.s. “prof” sbagliato
La disposizione dei component: &
presentata in fig. 6, dove con una linea
sinuosa e la lettera P vengono incicati
i ponticelii (SOLO queli sul lato
componenti, quelli sul lato rame di
‘eu sopra non sono indicat) che
andranno saldati per primi, ovviamente
Arte in filo rigido, nudo o isola.
Sempre in fig. 6 sono riportat «
tratteggio i componenti del Waveform
Generator numero 4, che va montao
solo sulla scheda del'D0 per genera-
tore DO 5 e viene ignorato in tutte le
alte schede. Analogamente sono
riportat a trateggio 7 resistor,
denominati R1, R7, che, nel'so
normale con Pintegrato HBF 4727 BE
‘non sono necessari, mentre sono
OBBLIGATORI, come resistor di
“pull down” nel éaso infausto in cu,
non trovando PHBF 4727 BE si debba
ripiegare sul vecchio SAJ 110,
‘Questo caso verratrattato nelle note-
relle altima puntata. Come sempre
si parte saldando i ponticeli su lato
componenti, poi resistori¢ condensa-
tori, (attenzione alla polarith degli
eletiolitic, poi diodi e transistor
controllando la disposizione dei ter
minali¢ facendo attenzione a non
“cotta, po il circuito integrato IC1
(ABE 4727 BE) con le soite precau-
zioni da prendere quando si maneg-
iano i CMOS (tutto e tuti ben a terra,
niente indumenti sintetici, rapidita
¢ precisione), meglio ancora usare
uuno zoccolo, di quelli costosi che
no i piedini per Peccessivo
sforzo di inserzione e infine i ponticell
di filo isolato sul lato ramato, da mon-
tare per ultimi per evitare di dover
scostare per fare saldatura al di soto.
Le piste che vanno a contatto con
Je mollette del connettore vanno
stagnate leggermente per prevenire
Tossidazione e tutte le saldature vanno
effettuate bene, cioé senza pasta da,
con un buon siagno con pid anime
disossidanti, ponendo cura a non
Fig, 6 - Baseta lato component divider Block
¢ Wavefom generator,
‘mettere in corto piste vicine o contatti
con il connettore,
I blocchi di divisione e di genera-
Zione del dente di sega non necessitano
i alcuna operazione di taratura; sono
pronti alfuso appena montat
Passiamo ora ad introdurre, per finire
in bellezza, i due blocchi che costit
scono il Chorus Generator, 0 effetto
coro, che ha Jo scopo di generare
nelascoltatore Pimpressione che il
sust
contro!
bus
suono non provenga da un solo
strumento, bensi da un certo numero
di strumenti che suonino contem-
poraneamente, Come & possibile?
Innazi tutto bisogna chiedersi come
‘mai noi ci accorgiamo se il suono
proviene da un solo strumento o da
pil d'uno? non solo, ma ce ne accor-
giamo anche se la musica é registrata
in monofonia e orchestra ¢ anche
composta da professori bravissimi!
iii
KOKSKIK2 KSKS KG K7
R5,R6
+21TAB. 2- CX (af)
DO/LA 47] 0 | 2 | 39 [ao | 2 | 27 | 22 | a5
MUDO+ ss | as | 33 | - | a2] 3 | 3 | 33 | 39
FARE os [is | | - | a2] | » | 33 | 39
FAS/RE+ os | 1s | a3 | - | a2] 33 | 39 | 33 | 39
LA+/SOL 47 [wo | 2 | - fro | | a | 22 | 27
SUSOL+ 47 [wo | 2 | - foo | 2 | 2 | 22 | 27
Po pase ae es [is | ails |
La risposta é nel?estrema sensibilita
delforecchio umano alle differenze
di fase e il leggerissimo sfasamento
che esiste sempre tra le onde di
pressione sonora prodotte da due o pid
strumenti fa si che il suono generi
tuna sensazione diversa, catalogata
dall'apprendimento come “sorgente
molteplice”, Da queste prove si pud
inferire allora che, se noi inviamo
alforecchio non una forma onda
ingola, ma la somma di due forme
onda ‘uguali il cui sfasamento,
piccolissimo, varii in modo pseudo-
easuale come accade tra pi strumenti
in unvorchestra, la sensazione sari
‘quella di untintera sezione di strumenti
Generare da una forma d’onda
altre due, uguali, ma a sfasamento
variabile tra di loro, non 8 cosa
semplice,
Si potrebbe pensare di utilizzare sistemi
elettromeccanici, sul tipo delle camere
di riverbero a molle o delle registrazioni
a velociti variabile, ma Putilizzo di
questi apparati & assolutamente inadatto
a generare sfasamenti piccoli e soprat-
tutto variabili in modo pseudo-random
e quindi velocemente.
Fortunatamente, la tecnologia ci viene
in aiuto con i cosiddetti BBD, 0
Bucket-Brigade Devices, per la tisolu-
zione di questi problemi,
Per dare un primo approccio sola
mente funzionale al Chorus Generator,
immaginiamo dapprima di avere a
disposizione uno scatolino (il BBD)
in grado di acquisire campioni del
segnale in ingresso, ad una frequenza
stabilita da un segnale di clock estemo
e di risputarli fuori dopo un certo
periodo di tempo, secondo la tecnica
FIFO (First In-First Out), e che questo
periodo di tempo dipenda dalla
frequenza del clock.
Se la frequenza del clock si mantiene
tus
ANALOGUE
oetay
une
VouTAGE = +
conTROLLED
conrrowueo
ucrivian ATOR
sempre sopra, ad esempio, a 40 kHz,
allora, dal teorema del campionamento
diC.S, Shannon, saremo sicuri di
poter ricostruire, col segnale in uscita,
{utte le component’ in frequenza fino a
20 kHz, cioé di avere una banda
passante minima di 20 kHz, semplice-
‘mente inviando i segnali campionati
diuscita ad un filtro passa-basso che
climini le armoniche fordine
superiore generate dal campionamento,
Lo scatolino pud a questo punto
prendere il nome di “linea di ritardo,
analogica” 0 Analogue Delay Line.
Pensiamo ora di avere due circuiti
completi che assolvano la funzione
di Analogue Delay Line; poiché, si &
detto, il tempo di ritardo tra ingress
uscita dello stesso campione dipende
dalla frequenza del clock, ecco che si
presenta chiaro come sia possibile
generare uno sfasamento piccolo ©
pscudo-casuale tra due forme donda
identiche: facendo variare di poco e in
‘modo pseudo-random le due frequenze
di clock, una rispetto alfaltra,
In questo modo, si mantiene un
livello molto basso di distorsione,
dovuto al fatto che'la frequenza di
campionamento non é pid costante,
ottenendo uno “spazzolamento” di fase
ta Je due onde variabile velocemente,
con un effetto di coro molto piacevole
naturale,
In fig. 7 & presentato lo schema a
blocchi che esemplifica quanto finora,
detto; le parti di schema racchiuse
dda una linea tratteggiata sono Foggetto
della prossima puntata,
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PAOLO BOZZOLA,
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