2 ElementiFondamentaliDelDisegno
2 ElementiFondamentaliDelDisegno
DISEGNO
Gli elementi base del disegno rappresentano quegli oggetti che, opportunamente combinati,
costituiscono il disegno stesso. Gli elementi base del disegno sono i seguenti:
• fogli;
• linee;
• scale;
• numeri normali.
Gli elementi base del disegno sopraelencati, così come molti altri concetti strettamente legati
al disegno, sono oggetto di normative internazionali di unificazione. Ciò significa che
nella realizzazione di un disegno sarà necessario rispettare una serie di regole che
disciplineranno i, tipo di linea che si potrà utilizzare, il formato dei fogli, la scala di
riduzione/ingrandimento e così via.
È bene sottolineare come, in generale, un disegno tecnico rappresenti un documento che ha
validità giuridica. Questo vale in tutti i settori di applicazione disegno, a prescindere dal
fatto che l’oggetto rappresentato sia un edificio, un componente meccanico o uno schema di
impianto elettrico. In caso di contenziosi legali, che possono insorgere tra
committente/costruttore, fornitore/cliente, ecc., il disegno rappresenta il principale
documento di riferimento.
È quindi di fondamentale importanza eseguire e saper riconoscere disegni che rispettino le
vigenti normative di unificazione.
Appunti di Disegno Tecnico Industriale 4
1
Enti di normazione
Gli enti di normazione sono quegli organismi preposti ad emanare normative sui settori più
disparati, tra i quali, ovviamente, il disegno. Si riportano qui alcuni enti di normazione
nazionali ed internazionali. In questo corso si farà principalmente riferimento alle normative
promulgate dall’UNI.
Enti nazionali
UNI Ente Nazionale di Unificazione (http://www.uni.com)
Enti europei
CEN European Committee for Standardization (http://www.cenorm.com)
Enti internazionali
ISO International Organization for Standardization (http://www.iso.org)
ANSI American National Standards Institute (http://www.ansi.org)
ASCE American Society of Civil Engineers (http://www.asce.org)
ASME American Society of Mechanical Engineers (http://www.asme.org)
ASTM American Society for Testing and Materials (http://www.astm.org)
Linee
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UNI 3968 – grossezze (spessori) delle linee
La grossezza di una linea (in pratica il suo spessore) è rappresentato dalla dimensione
trasversale della linea.
In un disegno è possibile utilizzare soltanto 2 grossezze, pertanto, in base allo spessore, le
linee si dividono in grosse e fini. In un disegno il rapporto tra la dimensione trasversale
delle linee grosse e la dimensione trasversale delle linee fini non deve essere inferiore a 2.
La dimensione trasversale (in mm) delle linee grosse e fini deve essere scelta tra i valori della
seguente serie:
0.18 0.25 0.35 0.50 0.70 1.0 1.4 2.0
I tipi di linea considerati dalla norma sono di seguito elencati. Ciascun tipo è associato ad una
lettera, pertanto, quando, ad esempio, si dirà “linea tipo A”, si intenderà linea continua
grossa.
Si noti che le linee cosiddette miste debbono intendersi come linee tratto lungo-tratto breve,
e non come linee tratto-punto.
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UNI 3968 – applicazione dei tipi di linea
La normativa stabilisce in maniera dettagliata i campi di applicazione dei vari tipi di linea,
come mostrato nel prospetto che segue. Il significato dei termini verrà chiarito nel prosieguo
del corso.
NOTA: sebbene le linee tipo C e D, siano tra loro intercambiabili, in uno stesso disegno deve
essere utilizzato un solo tipo di linea
Se si sovrappongono due o più linee di tipo differente viene dato il seguente ordine di
priorità:
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EN ISO 128-20 – definizioni
5
EN ISO 128-20 – tipi fondamentali
segue
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EN ISO 128-20 – variazioni dei tipi fondamentali
È inoltre possibile combinare tra di loro diversi tratti della stessa lunghezza ad esempio
accostando linee diverse tra loro parallele, sovrapponendo linee di spessore differente o
introducendo elementi pittoriali ricorrenti lungo la linea. Queste possibilità non verranno
analizzate qui in dettaglio, si rinvia per esse alla sopraindicata normativa.
Le designazioni unificate sono parte integrante del disegno tecnico. Una designazione
unificata normalmente è rappresentata da una stringa di numeri e lettere che
identifica univocamente un elemento.
In generale l’elemento designato può essere di vario tipo. Sono di solito oggetto di
designazione unificata: i materiali, i componenti meccanici unificati (viti, dadi, spine, perni,
profilati, ecc.), i componenti elettrici/elettronici, gli elementi e i simboli grafici, ecc.
Nel caso specifico delle linee, la designazione secondo la norma in oggetto prevede,
nell’ordine, le indicazioni seguenti:
1. La parola “Linea”;
2. l’indicazione della normativa di riferimento (ISO 128-20);
3. Il numero del tipo fondamentale della linea (secondo la tabella);
4. La grossezza della linea;
5. Il colore della linea (se necessario)
Esempio:
Linea ISO 128-20 – 01 x 0.25
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Schema riassuntivo di confronto tra UNI 3968 e EN ISO
128-20
In questa trasparenza si riporta uno schema riassuntivo delle principali caratteristiche delle
due normative sulle linee introdotte in questa lezione.
A partire dal maggio 2006 la UNI EN ISO 128-20 è stata affiancata da norme di
applicazione per settori specifici.
EN ISO 128 - 20
Si osserva come la EN ISO 128-24 risulti in pratica un’estensione della UNI 3968. Ossia le
regole di applicazione dettate dalla UNI 3968 continuano ad essere valide, a meno di lievi
differenze di seguito illustrate, anche se cambia la denominazione delle linee.
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Esempi di utilizzo di linee nel settore meccanico. Linea
continua grossa.
Linee di intersezione fittizie (01.1.1) Linee di misura (01.1.2) Linee di riferimento (01.1.3)
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Esempi di utilizzo di linee nel settore meccanico. Linea
continua fine irregolare e linea continua fine zig-zag.
(01.1.18) (01.1.19)
ATTENZIONE: la norma UNI 3968 prevedeva l’utilizzo della linea a tratti grossa (linea
tipo E) per la rappresentazione di contorni nascosti. Tale utilizzo non è previsto
dalla EN ISO 128-24, per la quale sia spigoli che contorni nascosti vanno rappresentati
con linea a tratti fine (vedi trasparenza successiva)
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Esempi di utilizzo di linee nel settore meccanico. Linea a
tratti fine.
ATTENZIONE: la norma UNI 3968 prevedeva l’utilizzo della linea a tratti grossa (linea
tipo E) per la rappresentazione di contorni nascosti e della linea a tratti fine (linea
tipo F) per la rappresentazione di spigoli nascosti. Secondo la EN ISO 128-24, sia
spigoli che contorni nascosti vanno rappresentati con linea a tratti fine.
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Esempi di utilizzo di linee nel settore meccanico. Linea
mista grossa.
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I fogli da disegno
I fogli da disegno sono oggetto di normazione per vari aspetti quali: il formato, le
caratteristiche grafiche (riquadro delle iscrizioni, margine e squadratura ed altro) e la
designazione. Fino al 1/2/2002 era in vigore la normativa UNI 936, ora sostituita dalla
UNI EN ISO 5457 alla quale si farà riferimento in questa lezione.
La norma definisce una serie di formati unificati denominata serie ISO – A, che comprende 5
formati, denominati con le sigle da A0 ad A4, in ordine decrescente di area.
Al formato A0 corrisponde un’area di 1 m2, in ciascun formato il rapporto tra la lunghezza
del lato maggiore e quella del lato minor è pari a 21/2. Questo rapporto, come si vedrà tra
poco, non è causale.
In ciascun foglio l’area in cui è possibile disegnare è delimitata dalla squadratura, che
definisce dei margini su cui non è possibile disegnare, come illustrato nella successiva
trasparenza. Il margine deve presentare una larghezza di 20 mm sul lato sinistro,
compresa la linea della squadratura. Tutti gli altri margini hanno larghezza 10 mm.
La squadratura che delimita il disegno deve essere eseguita con linea grossa di 0.7 mm.
Il seguente prospetto riporta le dimensioni unificate in mm dei formati della serie ISO – A, e
le dimensioni della squadratura, secondo quanto indicato nella norma UNI EN ISO 5457.
Formati da A3
Formato A4
ad A0
a2
a1
b2
b1
20 a2
10
20 b2 a1
10
b1
Designazione a1 b1 a2 b2
A0 841 1189 821 1159
A1 594 841 574 811
A2 420 594 400 564
A3 297 420 277 390
A4 210 297 180 277
Appunti di Disegno Tecnico Industriale 28
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Riquadro delle iscrizioni (tabella)
Ogni foglio da disegno, oltre alla squadratura deve riportare un riquadro delle iscrizioni
(detto anche tabella), che deve essere posizionato nell’angolo inferiore destro del
disegno. La posizione della tabella indica quindi il corretto orientamento del disegno: per
leggere un disegno si disporrà il foglio in modo che la tabella risulti posizionata in basso a
destra. Si riporta qui sotto uno schema di tabella come proposto dalla norma UNI 8187. La
larghezza raccomandata è di 190 mm.
Zona aggiuntiva
Altre informazioni
Modifiche e sostituzioni
La relazione esistente tra le lunghezze e le larghezze di ciascun foglio della serie ISO – A fa si
che un foglio di un determinato formato, ripiegato secondo il suo lato maggiore, abbia le
stesse dimensioni del foglio di formato immediatamente più piccolo. Questo consente di
ripiegare qualsiasi foglio della serie ISO – A in un foglio di formato A4. Ciò facilita
notevolmente l’archiviazione dei disegni.
A0
A2
A1
A4
A3
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Sistema di coordinate e segni di centratura
I fogli possono essere dotati di un sistema di coordinate per consentire l’individuazione sul
disegno di particolari, aggiunte e revisioni. Le singoli divisioni dovrebbero essere
contraddistinte da lettere (lato orizzontale) e da numeri (lato verticale). La lunghezza delle
divisioni è di 50 mm a partire dai segni di centratura. Il numero delle divisioni è indicato in
tabella.
1 2 3 4 5 6
A A
B B
Segni di Divisioni
centratura
C C
D D
1 2 3 4 5 6
Designazione A0 A1 A2 A3 A4
Lato lungo 24 16 12 8 6
Lato corto 16 12 8 6 4
Scale
Le scale con cui gli oggetti sono rappresentati a disegno sono unificate dalla normativa UNI
EN ISO 5455. Questa normativa sostituisce, dal 1/4/1998, la UNI 3967, che era entrata in
vigore il 1/10/1980. La definizione di scala, secondo la normativa è la seguente: rapporto tra
la dimensione lineare di un elemento di un oggetto, come rappresentato in un disegno
originale, e la dimensione lineare reale dello stesso elemento del medesimo oggetto.
La scala può essere naturale (1:1), di ingrandimento (rapporto maggiore di 1:1) o di
riduzione (rapporto minore di 1.1). La scala dovrebbe essere scelta in modo da garantire
una facile e chiara interpretazione del disegno.
La designazione della scala è costituita dal termine SCALA seguita dall’indicazione del
rapporto; es: SCALA 1:1; SCALA 1:X; SCALA X:1. La designazione della scala utilizzata in un
disegno va riportata nel riquadro delle iscrizioni. Se in un disegno sono utilizzate più scale, nel
riquadro si indica quella principale, mentre le altre sono riportate a fianco del corrispondente
particolare o della vista/sezione in dettaglio.
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Scale raccomandate
La normativa indica delle scale da utilizzare in via preferenziale. Tali scale sono riportate nella
tabella. Salvo casi particolari la scala di un disegno andrà scelta tra quelle
raccomandate. In caso fossero necessari maggiori riduzioni o ingrandimenti rispetto a quelli
consentiti dalle scale suggerite, l’insieme delle scale raccomandate può essere ampliato in
entrambe le direzioni aggiungendo nuove scale tali che il loro rapporto con una scala
raccomandata si una potenza di 10.
Solo in via eccezionale si applicheranno scale intermedie rispetto a quelle raccomandate.
R20 en +1 = 10en
20 10, 11.2, 12.5, 14…
R40 en +1 = 40 10en 10, 10.6, 11.2, 11.8…
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Significato dei numeri normali
L’impiego dei numeri normali viene incontro alle esigenze di uniformità, riduzione del
numero di prodotti, migliore intercambiabilità ed economia di spazio
nell’immagazzinamento dei pezzi.
Progressione geometrica.
Distribuzione uniforme dei valori
Minimizza l’errore relativo (è la
successione per la quale, dato un
numero non appartenente ad essa,
scegliendo il numero della
successione ad esso più vicino
l’errore relativo che si commette è
minimo)
Progressione aritmetica.
Tende ad essere “più fitta” per le
dimensioni maggiori e “più rada”
per le dimensioni minori
Charles Renard
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