0 valutazioniIl 0% ha trovato utile questo documento (0 voti) 455 visualizzazioni20 pagineBello, Tonino - Discorso Della Chiesa Del Grembiule PDF
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CONVERSAZIONE di Kons, TONINO BELLO %
Vescovo di holfetta e Presidente Nazionale della Pax Christi
Corso residenziale per animatori di carita - Tonezza 22-8-1989
( esto integrale)
Fenso che sia inutile dirvi che vi ringtazio tantissino per -averni
ritenuto degno Gi venire a questa assenblea a parlarvi cone vi pud
Ferlare un vescovo. Io non sono un sociologo,uno studioso specia —
}itzato di scienze umane; sono un uozo che vive un po’ in periferia,
in trincea, che si trova a contatto con tente. situazioni unane dit
ficilissine e enche esaltanti. xi trovo @ volte anch'io sui crinali
dell'entusiasuo e quelche volta precipito anch'io nelle depressioni,
guando sembra che tutto vada a rotoli. hi sento anch'io sostenuito
Gell "inpegno, Gs1l'awicizia,della gioia,dalla frescheaza ai tant! gio-
Nani, in modo particolere obiettori ai coscienza, giovani volontari,
sa poi di qualsiesi evk,che danno 1a vita, che danno i1 lero teupo ii
bero a "texpo pieno", enzi danno il loro tempo " LIMSKATO". perbhd dau
re il tempo libero @ facile, ma dare il tempo"liberato", liberato da
eltre paccotsiglie inutili & pil difficile, |
Dare il tempo "liberato" ai poveri, alla causa del Regno, mi’ sembra
ene sia un fatto evangelico molto importante. sot
Ora vi parlo con questa sensibilit& particolare. ki provocate a fare
quasi il frate indovino chiedendon " Quali saranno le povertd, del
‘907", Io ci ho pensato e ho ritenuto opportuno ai "éribblare" un pot
guesto interrogetivo anche perch?,poi, tutto sommato,non ci 2 aiffi-
cile intuire quali potranno essere le povert& emergenti nel "80.
L'Aiés, lz éroga, i terzomondiali. Che costellazione di problemi evo~
cano queste parole! Io, pit che parlarvi delle povertk del '90, vorrei
Girvi con quale nino cigobbieno presentare per vivere e pote affron-
tefe le poverta energentidgni xomento, perch? dobbieno stare sezpre
sul chi va 1a. Etmolto facile che oggi ci mettiano ad elnenaceare ¢
li saranno le poverth del 'S0, a perlare per un'ore intera dell'siés
€ Gelle sue coneeguenze nel '90 e poi megeri nel frattenpo pud venire
scoperto il vaccino che lo debella. Allora che diremo?: "Feccato, av—
Piuuo studiato tento per prepararci ad affrontere questa enercenze e
adesso hanno scoporto subito il modo per farle fuori",
Allora mi sono detto che,pil che parlare delle poverth degli anni 'SO,
dovbieno parlere dello stato d'anino,dell'attecgienento epiritvale in,
teriore e anche tecnico con cui dovreuo affrontare le poverta energen-
ti di oggi, di domani, di senpre.
Ho pensato,pertanto, di fare ricorso a una icona biblica uolto bella,
molto semplice, molto densa. L'icona del Buon Samaritano. Articoleremo
quindi attorno e questo asse,carico di luce, tutte le nostre riflession
Liicona del Buon Senaritano in viaggio da Gerusalemme a Gerico.: 3 que-
ete @ la strada che noi dobbiamo percorrere: Noi ciano i viandenti del-
la Gerusalenme-Gerico. E' un'tasse di luce; si sprigioner® tanta’ luce.
Ed’ dove c'® la luce che dobbiauo andare a vedere quali dovranno esse-
re i nostri comportanenti.-2-
A me piace uoltissiro quell'episodio del grande maestro indiano,che
aveva tanti discepoli. Un giorno egli perdette la sua moneta. d'oro
e si mise a girare il giardino, a frugare senza riuscire a trovarla.
hezza giornata a cercare:Niente. Finalmente passa un suo discepolo
e lo vede 11 tutto indaffarato. Lo chiama: "Naestro,che stai facendo?".
Quello gli dice: "Vieni, ho perduto la moneta d'oro, aiutami a cercar-
la". Anche il discepolo si d& da fare, guarda sotto i cespugli,gli al-
beri, le foglie.Niente! A un certo punto chiede: "Ka maestro, qui non
si trova nulla. Ti ricordi bene dove 1'hai persa questa mone‘%a?". I1
maestro rispose: "L'ho perduta 1a, dentro la capanna". " Nella capan-
na? E allora perch? la vieni' a cercare qui nel giardino?". spose il
meestro: “ Perchd qui c'é pit luce".
Sembra una battuta: " Perch® c'é pit luce", Noi le cose belle che per-
diamo nella vita non dobbiazo andare a cercarle dove le abbiamo perse.
Una donna che ha perso l'onest& non va a ritrovarla sulla strada, dove
l'ha smarrita. Dovbiamo cercare dove c'é pit luce. Ora dov'd,per noi
credenti, che troviamo maggior luce se non nel Vangelo?
Percid. mi & sembrato Opportuno adoperare questa icona biblica che so~
sterra un po', che sara l'attaccapanni nelle nostre riflessioni di og-
gi. Ci soffermereno sui dodici verbi che ci sono nella parabola del
Suon Semariteno. Noi doodbiamo quasi andare alla riscoperta di questi
dodici verb:
Vediano il primo verbo:
Un Sumaritano " che era in viaggio" . In greco si dice " odeluon", in
latino “iter faciens" (lo dico per far capire la presnanza),cio& "men-
tre faceva cermino",~in italiano: un Samaritano " che era in viaggio".
Ame senbra nolto ixportante sottolineare questo perch$ ci viene evoca-
ta anche qui tutta una galassia di" transumanze" che viene dal latino
"trans humus ",.cioé " passare da una terra all'altra". Ci sono ‘richia—
mi esodali fra pessaggi epocali che dobbiexo fare. Purtroppo noi non
cemminiano molto ed'@ davvero preoccupante, a volte, la nostra. situa-
zione di stallo pastorale. E' inutile ,talvolta,tenersi su con la "co-
emina" del nostro efficientisno,ccne mentalit&’ voglio dire. Siano an-
cora arroccati nei nostri fortilizi di sicurezza; non facciano molta
strada. Carriera pil volte faceinzo. Strada non ne facciamo molta,ci
siako un po! seduti: c'® uria di stanchezes. L'etica del pellegrinag:
0, della bisaccia non ce l'abbiao. " Bis secuur"; un sacco davansi
@ un sacco dietro: 1'etica delle sisaccie, l'etica della strada, del,
pellegrinaggio. Spesso prevale la rassegiazione, il senso dell'inelat—
tabile che ci sovresta: "Non si pud fur niente! Sexpre cosi & statot".
Ci sediano, si insinua in noi il convineinento che, tanto, non cambia
nulla.ieglio tirare i remi in barca, meglio lasciarsi andare: "Che vuc.;
cenbiaré il mondo?Seupre cosi 8 stato!".
Chiamati ad essere annunciatori della speranza stiaio diventando i
tributari della filosofia dell'appiastixento. Ci consoliamo di piccole
cose: Aobiaso nesso sii una casa. per tossicodipendenti.Che vuoi? Ab-
biamo fatto un centro di accoglienza. Che volete? Z all'urto del xon-
do che ci provoca troviano gia le nostra giustificezione, il nostro
alibi, il nostro conforto. Ci sentiamo confortati, tutto sozmato.Che
volete di pil? Spendo tanto per la casa di accoglienza,la casa per le
vragazze medri... Subentra un po' la filosofia dell'appiattimento.L'or—
dinaria anministrazione 2 diventata un po' la trama ovbligatoria del-3-
nostro vissuto; la routine @ una condizione esistenziale: "Stessa
spiaggia stesso mare". Nelle nostre comunitA lo schema fisso 8 diven-
tato.molte volte una condanna a vita. Bisogna fare sempre quelle cose,
in termini ripetitivi. Dove stanno le invenzioni subitanee, i raptus
ai fantasia? Questo arrampicarsi sugli scoscendimenti dell'inedito.
Ci sentiamo dentro uno spirito che soffia, quando vuole, dove vuole,
ta tu devi canalizzarti in quei cunicoli gi& prefabbricati.
Questo " mentre era in viaggio" il Sameriteno " iterfaciens", la "Se~
quela Christi", la Sequela di Gest @ diventata molto spesso un intimi-
stico sedentarismo spirituale. Se ci siamo fermati & perch? sperimentiazo
troppa solitudine. Si lavora in pochi e se segniamo il passo & perch’
ei manea il conforto dei compagni di strada. kolte volte si ha l'izpres-
sione che ognuno si debba effidare elle sue invenzioni e va avanti su-
gli spartiti musicali che lui stesso elabora. Siano,cio,appesantiti
gualche volta dall'isolanento pastorale. Questo, forse, si verifica in
modo particolare nei grossi centri dove vi sono pil comunit& in cui sin-
tonia proprio pastorale,progetti organici,tracciati unitari,percorsi con-
vergenti molte volte non, ce ne sono.
Questo & il problema grosso, perch® di fatica ne facciamo tanta. Sembria-
ro delle formiche che vanno a destra e a sinistra, perd non si lavora
insieme, non ci sentiamo strumenti inseriti nella coralita di un'orchestra;
eseguiamo ognuno un proprio spartito,anche con ottimi solisti del vir-
tuosismo incantevole.
Occorre mettersi in viaggio sulla Gerusalemme-Gerico.
Capite bene perch? non mi attardo su quali saranno le necessit& degli
noi '90. Perch? se 8 una strada e bisogna mettersi in viaggio 8 chiaro
che le situazioni di bisogno le troviazo all'improvviso,sbucano alla
prima curva ed'é difficile pronosticarle. E' su quest'asse, sulla: Geru-
salenme-Gerico che si trovano i sogni diurni delle nostre utopie. I so-
gai divrni,quelli che si verificano. I sogni che si fanno all'alba si
Gice che si realizzeranno. Ne fate sogni all'alba voi? Spero di si.
E! l'asse,quindi, 1a Gerusaleume-Gerico, che parte dalla cist& senta e va
verso Gerico. La citt& sacra,la cittk del Teupio,la citta dove avvengono
i fatti pit importanti della storia della salvezza,soprattusto nel Nuo-
yo Testanento, E' i1 luogo dell'ultima cera, & il luogo dove si consuze
le morte di Gesi, 8 il luogo della RKesurrezione, & il luogo delle Fente-
coste. Gerusaleume! E Gerico cos'8? Hicordate: 8 l'asse importante.
cearissimi viondanti,pellegrini della Gerusalenme-Gerico, Gerico & 1'eéu-
rene "il mondo intero", ® la storia,anzi la cronaca, cronaca nere, ver. giuns
ta,che ha come protagonisti dei briganti. B’cu quest'asse, cu cui la fede :
interseca la storia; molti azano rimanere a Gerusalemne,perch® @ pil
gratificante stare nel Tempio. La consolazione dei Santi histeri e la :
contenplazione dei Santi iisteri ci gratificano, ci riempiono di felici-
t& l'anima.
Ho detto che su quest'asse la fede interseca la storia e la sperenza in-
crocia la disperazione della terra. G1i uonini @ella sperenza incrociano
la disperazione della terra e la carit& si imbatte con i frutti della vio>
lenza, E' sulla Gerusaleame-Serico che noi siamo chiamati ad essere "con—
templ-attivi",con due "t", gente cio’ che coniuga l'azione,la contexple-
zione e l'attivitd. Per noi é difficile lasciare Gerusalenme, @ diffici-= fm
io credo, 1a “transumanza",cio® il passaggio. La transumanza pid
ificile & questa. .
@ifficile,ho Getto, lasciare Gerusalemme. Io parlo spesso della Chie-
del grembiule, ® un'espressione che a me piace m0ltissimo. Quando si
fla della Chiesa si parla della Chiesa del Lezionario non della Scrit-
ra,disegnata come una donna con il libro della parola. Grazie a Dio
stanno facendo tanti passi su questo settore:Pensate al rinnovanento
lla catechesi: quanta fatica si sta facendo! Poi c' la Chiesa della
3ula — ecco il Sacerdote = questo zantello sacerdotale. anche qui il
anovarento liturgico quanto ha prodotto!
c'S la Chiesa del grenbiule! Gest nell'ultina cena prende 1'asciuga—
ioe si cinge i fianchi col grembiule. E' l'unico dei parementi sa-
rdotali che viene ricordato nel Vangelo e che manca nelle sacrestie
a soltanto vicino al lavandino. ia la Uniesa del grembiule @ 1'ipze-
he,l'icone di Chiesa pil vicina al Vangelo. Non @ un'inmagine discin—
sUn'izmagine ancillare,la servetta che si mette il grembiule; la Chie.
del grenbiule: "Cone Gest si alzd da tavola depose le vesti'e cinse
asciugatoio", ecco il grembiule! E questo comporte lasciare un po' Ge-
saleume, dlzarsi da tavola cone he fatto Gesi,deporre le vesti e
vendere le vesti da viaggio poi,al ritorno, riprendere le vesti depo-
+ Per noi @ difficile lasciare Gerusalemme,ma dobbiamo metterci in
BEio,siaco provocati a metterci in viaggio, in cazmino ea scoprire
ompagni di sventura,o coloro che soffrono. Ad ogni svolta d'angolo
-Saranno gli inediti; noi possiamo fare tutte le catalogazioni possi-
+1i,oggi.ma stiamo tranquilli che fra un anno ci’ trovereno di fronte
paesasgi inediti.
?
c
obdiazo metterci in viaggio,allora, come risorti,da risorti. Io vi vo-
tio ricordare una cosa e perdonate se ogni tanto quello che vi sto ai-
endo prende le pieghe della riflessione teorica. Da "risorti",nel Van-
210 di Luca,2 capitolo,1a& dove si parla di siaria che va a trovare Zli-
avetta dopo l'annuncio dell'angelo, si dice: " haria allora si mise in
io verso la montagna e andd a trovare flisabetta". La Cei traduce
ia allore si xise in vieggio verso la xontegna", viene ciod
sciata,nells traduzione della Cei,una parola bellissima che c'S nel
greco,che dice cosi: "Muriande anastasa" e “anastasa" significa ri-
“alzatasi" e questo non c'2 nella traduzione iteliana. haria che
a 8 il sinbolo dei risorti:Anastasa!
sis"?iKisurrezione. Anastasa! aria & una
rta bellissima: 8 il simbolo della Chiesa risorta. +
Oc
uindi dovviano metterci in viagyio da risorti. Se ci mettiano sulla’
erusalenme-Gerico non & per fare il servizio di aubvlanza, non & per.
gli assistenti eociali, i filantropi, per fure gli opératori di proc
na.Cose che lasciano 11 cenpo che trevane, Si,va bene tutto
xesto,ma da risorti,annunciatori cioe della Resurrezione.
ieiamolo francauente: qualche volta anche nei nostri vieggi sulla Sera-
slenme-Gerico c'8 pili le rabbia del sindacalista 0 l'arlo di chi condi-
ide a tal punto 1a povert& della gente che diveata un urlo di -maledi-
ione contro le strutiure, contro gli altri che passano in Kercedes sul~
a stessa strada e non si fernano. Siauo pil dei radviosi, gente arrab-
ista che non gente risorta.-5-
Dovreano veramente interrogarci di pil, come gente che lavora nella
Caritas, che si impegna nel volontariato, su-certi riti per esempio,
su certe ritualit& nella nostra Chiesa che privilegiano pil il salot-
to che la strada, pil le pantofole che gli scarponi da viaggio, pit
ia vestaglia da camera che il bastone del pellegrino. E’ un recupero
forte,questo qui.del viaggio che dobbiaro fare.
She fece questo Samaritano? " Gli passd accanto",
Ecco il secondo verbo: "Gli passd accanto", I1 testo greco ha le stesse
radici di "Paracoichia",parrocchia. Parrocchia & Passare accanto, tenda
colloceta accanto alle case della gente, accazpanento. La tenda! Cone
dovremno prediligerla!
Dosa dovrebve essere la tenda? Und parrocchia,oppure un'associazione,
un gruppo, l'Azione Castolice , un gruppo ecclesiale? Dovreovbe essere
un'agenzia periferica della SS, Trinit che fa gli interessi della dit-
ta, dove Padre,Figlio e Spirito vivono uno per l'eltro. 1X1X1.. lo dis—
se uno zingaro,un prete che lavora tra gli zingari. Io stavo- serivendo
un articolo dove volevo, psrlare della SS,Trinit& e mi ero impaperato un
po' perch? per parlare: uno,,.tre.., non sai bene dove cominciare. Passd
della mia cappella dove stavo scrivendo questo prete che lavora tra gli“!
zingari e mi chiese cosa stessi scrivendo. Era un mio compagno di scuola
e@ lo vidi con la barba bianca e i sandali éa pellegrino.=’ un uomo straor-
dinario con degli occhi telmente lucenti che brillano anche di notte.
Gli risposi: "Voslio parlare della SS. Trinit& alla gente perch? mi sem-
bra che questo mistero qui sia pil buono per le contemplazioni desli ac-
cadenici, dei teologi che per la gente.Invece se Gest Cristo ci ha rive-
lato che Dio & Comunione,Paére Fisglio e Spirito ce 1l'ha rivelato perch .,
vuole che noi lo ritrévismo nella nostra vita.Non 8 il mistero principa~
le della nostra fede e della nostra morale la Trinita? Prendi e leggi.
Vediamo". Quel mio awico,prete fra gli zingari.lesse e poi disse: "Qui
i2 gente non capisce nieate.*roppo difficile. Si vede proprio che sei un +
vescovo! Sai come io spiego ella gente il mistero della S$. Trinit&? Non
ico mai uno + uno + uno, perch eosi fa tre. Dico: UNO X UNO X UNO, che
fa sempre uno: Il Padre vive per il Figlio,il Figlio vive per il Padre,
uao vive per l'altro,ecco perené sono 1x1x1". "Cosi spieghi agli zing
ri?". "Si, cosi io spiego". " £ capiscono?". "ia certo che capiscono!".
tlora guardate le nostre cozanita,le nostre parrocehie: devono ripro-—
rre quello che la SS.. friaitk vive: "Padre,Figlio e Spirito" vivono in-
sieme. Convivialita anche nelle differenze. 11 Padre differisce dal Fi-
Slio e il Figlio differisce dallo Spirito, hanno un identikit personale
loro,perd vivono insiewe. La convivielit& delle aifferenze,
Le nostre parrocchie,le nostre comunit& sono convivialita di differenze,
si vive davvero l'uno nell'altro? Siamo veramente agenzie periferiche
delle 8S.-Trinita?0 molte volte sono luoghi di piccole scomuniche? Allo-
va @ inutile andare a dire: "Vediemo, nel '90 ci sark 1'Aids,che faccia—
=o 0 non facciamo?" Qui il problema forte & quello di ricuperare a monte
quella dignit& della gente. Quanta sofferenza! Dio vi preservi dalla soffe-
renza che qualche volta avverto io quando mi accorgo che a furia di stare
ua po' con i poveri, di aprire e chiudere la porta dell'episcopio a qual-
esi ora, certe volte’ sbatti fuori .
‘altra i sono ritirato verso le due pomeridiane.Dovevo ripren-
cane de seeenaee per endare a fare altri 250 ne di sbrada ion avevor pre=
dere la macchina-6-
rarato il Yangelo perch’ non avevo ancora celebrato.zra il Vangelo
jell'ultima domenica di Luglio: "Chi di voi viene a bussare...".Sta—
ro leggendo quando suona il citofono: “Pronto,chi 8?" ~ "Siamo due ma—
focehini". —"ha venite domani, sono stato tutta la settimana...anche
dggi...Devo andare via...". Ho aperto la finestra e meno male che non
10 scaricato la mia rabbia su quella gente perch mi sono subito ricor-~
into che stavo cercando di mediare la parola di Dio: " Se uno bussa nel
tuore della notte...". Quelli bussavano, tutto sotmato, nel cuore del me~
ggio,che era pil accettabile per chiedere aiuto. Zrano due e uno pian-
yeVat Ei sono commosso,hanno Getto: "Ci hanno sequestrato tutte la roba’
‘isposi: "Cae volete da me?!, — "Faccia una telefonata al capitano del-
-8 polizia wunicipale". - "te ieri l'ho pregato per altri maroechini".
No,non @ di qui, & del paese vicino".- " ba non 8 della mia diocesi".
quelli che capivano di aiocesi! Comunaue no fasto il nunero: “ Sono il
vescovo di Hiolfetta". - "bi dica", un po' freddo, c quell'ora, di Lu-
slio..." Scusi,capitano, lei @ endato a nessa ogsi?". — "Si". - " Si
‘icorda il Vangelo che diceva: se uno viene a bussare...Io avrei biso-
mo di un favore oggi". - " Ho capito, si tratta dei marocchini. Va be!
‘a be' me 1i mandi". Non so cosa poi abbia fatto,pemso che abbia risol-
#0 qualche cosa. Ma capite quanta gente c'é che noi trattiamo cosi.
oi dovrenmo essere, ho detto, agenzia periferica della SS. Trinit& che
‘a gli intereesi della ditta.
taindi: " Gli passd accanto", Gli passd accanto, non gli passd sopra.
oi passiano sopra alla gente anche con la nostra beneficenza, a volte
icendiamo a valanga, non permettiamo a loro nerpure di direi grazie.
0i,2 volte, non sazpiamo accogliere il dono cne-ci fanno gli altri.
er poter essere operatori della Caritas bisogne nettersi nella disponi-
lita di accettare, di accogliere, non di dare. Noi non sappiamo pil
seogliere il dono che ci fanno gli altri. In.ua articolo scritto per
Nigrizia" ho fatto la deserizione dei piedi 4 postoli, i piedi ai
dovanni, i piedi di Pietro, Gest che lava i r I piedi di Giovanni
‘attenzione che doboiano avere per i giovani. Gest ha avuto questa at-
enzione su quei piedi che haano vinto le prime corsa,il prino trofeo
de, Speranza e Carit& nel Sepolero. Vi ricordate? La Kisurrezio~
iovanni ha battuto Pietro sul trag ®@ piegato sui
di Gioy i. I piedi di Pietro iate
etro.{uesto rovero Pietro che aovi iatedi bene.
dicono tante liene dicieno tante. Forse anch'io! Perd se sa-
il bene che gli porto nel cuore... Yogliaupzli bene perchd Jesh gli
luto bene, gli ha lavato i piedi. 3 cosi i piedi di tutti, i piedi
uda. Quei piedi non sono mai stati ritratti dai pittori. Hanno} ri-
© pil il collo di Ginda,che penzola del cappio,che i piedi...
passare accanto " pud anche significare mettersi nelle disponi
‘icevere il dono degli altri,che noi non sappiamo ricevere:
To, da ua che posso ricevere?
ra sentite "i piedi di Bartolomeo": L'altro g
nttera:
orno ho ricevuto questa
Caro Yescovo, io non sono né ua marocchino, n& un tossicodipendente,
B uno sfrattato. Tevo,percid, di non avere udienza presso di te perché
0 l'i:pressione che oggi, se non si appartiene a quel campionario di
nita che ha a che fare con la violenza, con la prostituzione,con laPoot i
fo: i : -7-
niseria économica e worale'non si-® in possesso dei titoli Giusti per
entrare nel cuore di Dio. a & colpa mia se la casa io ce l'ho e il le«
voro anche? Debbo farmilund scrupolo se non ho mai rubato e in Tribuna-
le non ci 'sono mai entratomeppure come testimone? ini debdo proprio af-
flggere se, grazie a Dio, non ho grossi problemi di salute ni soffro ai
solitudine? Quando ti sento parlare degli ultimi e affermi che la Chie-
Sa, @ imitazione di Cristo, deve esprimere un amore preferenziale verso
coloro che sono precipitati nell'avvilimento del vizio e dell'alcool,io,
che per siunta sono astemio, mi sento quasi un escluso.B' mai possibile,
mi chiedo,' che il Signore mi scarti solo percent non frequento le betto—
le e la sera mi ritiro a casa in orario? Debbo proprio ritensre un: di-
ssrazia il fatto che nella graduatoria,sia pure effimera, della. estimazio~
ne puoblica,invece che gli ultimi posti ocoupo posizioni di tutto rispet—
+0? Kicco non sono ma non “i manca il necessario per tirare avanti con
una certa tranquillita. Non ho mei tradito mia moglie; i miei figli, che
non sono nb malati di Aids,n& discccupati, mi danno tantissine soddicfazio
ni. ki reyuto fortunate e sarei l'uomo pil felice del mondo se, da un po!
di tempo a questa parte, a seguito di certi discorsi’ che ascolto in Chie-
sae acerte lettere che scrivi tu, non mi fosse venuto il dubbio che,
senza un certificato di enarginazione, vistato magari dalle petrie gale-
re, mi sari difficile 1 igresso nel Kegno di Dio.
Dimmi, vescovo. a un po’ @'acqua nel suo catino Gesh Cristo non ce l'a~
vrebbe anche per me?",-
Won ho ancora dato riscontro a questa lettera, ma siccome so che i
stessi interrogativi sono condivisi de pil di qualeuno anche nella dio-
cesi di Vicenza, ho pensato bene di rispondere,per cosi dire, ad alta
voce. ' *
ui viene in aiuto la figure evangelica di Natanaele,identificato dalla
neggior parte degli studiosi, come figlio di Toloreo. Era un uomo cosi
pulito e traspazente che quando Geek 1o vide le prima volta esclamd:
" Ecco davvero un israelita in cui non c'$ felsit&", Secondo 1' Evange~
lista Giovanni questo ayostolo sizbolizza addiritture tutta una catego-
rie di persone, cioé gli isreeliti fedéli,che non hanno tradito mai il
Dio dell'aAlleanza, che sono manvenuti irreprensibili fino alla venuta
del Kessia e da Lni tivinvitati ad entrare nelle sua nuova comuri='
th. Evbene: Loved Sento Gesii si & curvato a lavare anche i
iedi di Sartoloneo, aveva accua anche per lui, "1'uono trasparente",
"L'uoro onesto" nei cui ecehi un siorno,nentre si trovava sotto il £ co,
euli,il iaestro, aveva visto specchiarsi il cielo limpido della rettitu-
Gine. Anche quel cielo,perd, aveva la sua piccola nube. Quando infatti
Filippo gli andd e dire che Gesi di Nazareth era il ieseia lui,]'isrseli-
ta integerrio,il gelantuono aveva replicato: " Da Nazareth pud mai veni-
re qualcosa di buono?"— ve
sera
Yerissini Tratelli onesvi, Sarzoloneo 2 la vostra inagine.Non abviate
psura di essere discrininati dal Signore; egli, nel suo catino, l'acqua
ce l'ha pure per i vostri piedi,che se si sono contatinati ¢ solo per la
polvere della strada percorsa per endarlo a trovare. Li lava e li asci
ga con la stessa tenerezze perch? vi vuol bene da morire.Anche se,vor-
rei aggiungere, sulle vostre estrenith egli indugia di pil,come si’ indu-
gis di pil a detergere un cristallo di Boemia che a lavare un bicchiere
ai ereta carico di tartaro. I vostri piedi 1i lava e 1i asciuga con identi' j
i . -8
co amore snche perch®,forse, tra gli alluci si nasconde una piccola mac-
chia difficile a scomparire: "La riluttanza a ricevere".
Dite la verit&, non avete affermato pure voi: "Che cosa pud venire di
buono da Nazareth?" Forse questo & il vostro peccato. Piccolo,quanto vo-
lete, ma che colloca fraizli ultimi pure voi. Vi siete nostrati bravi,
ma solo a dare: a ricevere no! Da un drogato pud mai venire qualcosa di buo
no? Da una prostituta? Da un avanzo di galera? Che cosa pud dare mai un mas
recchino se non un pericolo di infezioni? Forse questa @ l'unica colpa
che obliga Gesh ad inginocehiarsi davanti a voi: Il non voler anmettere,
pure per ragioni estetiche, che i poveracci abbiano qualcosa da inse-
gnarvi in termini di crescita umana. Sicch® gli emarginati sono quasi lo
spezio per esercitare le'virtl della generosit&, ma solo nella direzione
del dare, mai dell'avere. ion aociate patira,fratelli irreprensibili e°ouo-
ni! Gesi Cristo si piege anche eu di voi, se non altro per dirvi che non
erve a nulla svuotare lé casa per gli infelici se poi non sazete intro
durre quelcosa che essi possono offrirvi, sia pure un souvenir.
Aue ea tutti voi,che apparteniano ella confraternit& dei galatuouini,
concede il Signore di capive che metterci sulla pelle la camicia dei poveri
vale pit che lasciarci scorticare vivi per loro, come S. Bartolomeo.
3! queste una dinensione; che forse dobbicuo inparare sennd passiazo sopra,
non pessiato accanto. Passiamo sopra a questa gente che si vede diventare
il termingle delle nostre esuberanze caritative, ma non si vede diventare
persona degna di essére interrogata: Sono nostri interlocutori.
Eeco,allora: " Gli pass}: accanto". Passare accanto alla gente sennd sare-
© portati ‘a passere sui!marocchini, anzi: a levare loro i piedi perch un
giorno possano venire e Lessa; gli introdusieno alla uensa del pane per-
2,chisek, un Jiorno ‘poksano venire alla nense della perola,alla xensa
eucaristica. No! No!
L'altro giorno & venuto dal Ceylon un Padre uwissionario della mia ‘dioce-
si, gesuita, per un convegno pastorale. Gli ho dato la parola dicendogli
ai parlere ‘per cinque minuti: ha parlato per mezz'ora e ha detto delle
cose favolose. Ha detto:'" Dove ni trovo ci sono pechiesini cattolici.
Qual'2 il siynificato delle nostra presenza, di me saceréote 1a con al-
tei sacerdoti? Aiutare il buddisco ad aprirsi al futuro". Una cose feno-
e! Fervhé,se 8 vero! che tutte le relisioni corseajono unz schegsia
Gi veriv&, noi dovbiano giutere queste religioni 2d elavorarsi, ad epri
i, @ portare a nudo questa scheggia. "Aprirsi al futuro"; aiutare il bud—
Giste ad aprirsi al futuro non a convertirsi al cristianesino. B se 3 ve~
ro che i] futuro, questo! punto omega, % Geek Cristo capite bene che signi-
fica poi portare verso un estuario unico. ion esistono pill estuari.
Passare accanto,quindi, significa emare il mondo,amare la terra,euere la
toria. Amici miei,che laverate con questo fortissizo inpegno, con questa’
grossa cafica anche emotiva.ricordate che i compagni di viagzio, i nuovi
poveri 1i scoprirete via via che auerete anche voi il mondo. Dio ema il
nondo e@ anche noi doboiano amarlo: faccianogli compagnia al mondo.
Adoperianoci perché la sua cronaca di perdizione diventi storia di selves-
za e capirete,allora, quanta gente c'& che si perde, quanta cronece di
perdizione. C'& bisogno che’ io faccia 1'indovino edesso? Vorrei dirlo a
voi laici,ene siete animati di tanta buona volont&:
dicordate che voi siete sacerdoti profeti del Regno e la vostra digits
sacerdotale non contempla necessariamente spazi all'interno del Presbite-9-
rio. Quanti laici pensano di raggiungere pronozioni soltanto se tro-
vano un po' di spazio all‘interno| del Presbiterio! Non @ il Presbite-
rio della Chiesa che dovete occupare, ma la navata del mondo
Un’ po' di spazio del Presbiterio:) Per distribuire 1'Eucarestia,per fa—
re i lettori... Si,va bene, perd perifare l'esposizione Zucaristice...—
Spazi nel vortice delle strade. Quelli dovete cercare,dove per secoli
sperizentata la colpevole latitanza dei cristiani: Nel vortice delle
piazze! Non & allargando il Presbiterio della Chiesa, ma pasqualizzan—
do proprio la navata del mondo, cresimando il mondo. Allora ci passe—
reno accanto al mondo: non‘ci passerexo sopra.
Una cosa molto importante &@ che essere Chiesa significa mettersi in
viaggio, ® passare accanto el mondo e stargli-vicino, sennd la Chiesa
sara soltanto un'organizzazione del seero,una consorteria di benefi-
eenza. Facciazo anche le beneficenza:abviano le case,abbiexo le ecco—
glienze,abbiano i pacchi dono, abviano l'assistenza che scade nell'assia
stenzielisuo: " Consorteria di beneficenza", Seremo una fabbriceria
del rito; alcuni dicono:" La nultinazionale della morale", fabbrichiano
i estratti-morali dél momento ma non sarenmuo una Chiesa che carmina.
Ecco il Samaritano,ientre " era in vieggio " "gli passd accanto" " e
lo vide". :
Ecco allora:"Lo vide": "Donaci,Signore, occhi per vedere le necessita
e le sofferenze dei’ fratelli". amici miei, guardate i poveri: esistono
ancora e sono pitt numerosi di quello che ei pensa. Io non so se ci so~
no anche nelle vostre citth, ma da noi, con tanti sfrattati, con cins
que-sei persone in un sotterraneo,con tanti marittimi che dormono per
le strade, con tanti,marocchini, con tanta gente che si trova allo sban-
do,con tanti disoccupati, con tata gente che dorme alle stazione ci
sono ancora persone che dicono che poveri non ce ne sono pit.
Non sono pochi,infatti, i cristiani coavinti che oggi di poveri non ce ne
sono pile che Gesi Cristo ha preso un aoveglio o pronunciato un para—
dosso quando ha detto: "I poveri'li evrete sempre con voi",
llora noi,oggi, per questo che non perliaro pit di poveri ma di ul-
tind. Perché gli ultimi ci sono sexpre, anche all'autodrozo di Lonza,
quando c'3 il gran premio, ci sono pure 14 gli ultimi. anche se tutsi
vaano velocissini.
I poveri sono turva dolente e one interpella senza nezai ter-
ini la nostra credivilita.
Ecco: "Lo vide "! Per questo diciaso: "Lonaci, Signore, oceni per ve-
dere", perch ci sono oochi appannati, gravati dal sonno. jon sonotuna
categoria standard i poveri, cone lo era un tempo. Sono,invece, und
categoria zobile e per zuesto vi state preoceupendo. I poveri degli an—
ni '90!,E' quasi uns variubile della nostra societ&s che produce sempre ~
nuove sacche di niseri. Individuare gli ultimi & difficile perene ci
sono degli ultimi che vanno in divisa ( si fa per dire ) e sono i pove—
ri di sempre, gli accattoni, vestono le livree antiche della povert&
di tutti i teapi. Gli handicappati fermi davanti alle porte delle Chie-
se, quelli che oussano a casa vostra, gli straccioni, i barboni. Quel-
li vanno in divisa e la divisa é inconfondibile.
i anche 9 i tabito civ omune, inpeccabilnente
tagiiate clis node cei nostri giomiy con tanto Gl Pifnas hanno SeMeasi |
i = 10-1
soltanto un piccolo distintivo all'occniello che 1i;contrassegna joome
Utini. Quanta gente! Io lo vedo. Quanta gente cammina-da sola e jpar-
ia da sola. Con chi ce 1'ha? Eppure la vedi vestita: bene, non le xan
hulla. E' la folla dei nuovi poveri, quelli di cui parlava Paclo VI°
sik del '75: " La povert& non @ solo quella del denaro!". Quante ivolte
‘avete sentito dire questo. ha anche la mancanza di-salute: quanti
‘alati di esaurizento ci sono e ci saranno negli anni '90! La solitu-
line effettiva, gente che non ha un cane a cui mandare gli auguri di
ale. ion dico riceverli, ma mandarli. C' un drauma: uno che a Na~
sale cOupra una cartolina ma non sa a chi mandarla..L'insuccesso ‘pro-
tessionale, ti vedi scavaleato da tutti gli altri, non hai avato for-
yana,eppure hai studieto cone gli altri ma cosa importa? Hai perso tutti
. treni, i bastisenti sono partiti e-tu sei rinasto sesnre alla dancer
la.
Yassenza di relazioni; gente che non si sa rapportare con gli alsri,
jon sa corunicare, non sa parlare, gente timida che non si sa sdlocca-
ze. Gli-handicap fisici e mentali, le Sventure fazilieri. Japite che
3'8 uno slittamento anche della povert& negli aani 'S0, Io credo ‘ene
la Garites dovrd interessarsi nolto di tante nuove povert®. Anche del-
le donne lasciate sole,magari con figli piccoli,dovo un watrinonio an—
jato mele. Che cosa si fara anche in termini di accoglienza? Che cosa
‘acciano ancne per tanti preti che...hanno sbeglixto. Non trovano un
lavoro, chiedono inutilmente uno straccio di insegnazento e magari so-
30 anche laureati in teologia... E' pentito: "do sbagliato". l.a non
2'8 molto posto per i pentiti nella Chiesa...
Peril pentimento noi dovremuo adoperare accoglienze neggiori: Ci si
ente soltento nella confessione, perd per quaato riguarde il ricupero,
il reinserineato, l'anello al dito, la nuzialit@, l'anelio nuziele di
fedelta... Io penso che queste forme di marginalita ne;ii anni 'SO ve:
ranno pil conclanate e dovremo vederle, dando dignité anche, non
tituendosi a Gest! Cristo nei giudi2i e allenando anche la nostra
te: "ka quello 12 8 un ex prete, poi ha lasciato, se ne % andato
ana donna, ora si pente di nuovo...". Beh!, e tu chi sei? quanti: sbagli
aai fatto senza mai pentirti eppure il Signore ti na: perdonato? Noi,
di peréonati! Non di giusti. Conunith di. giustifica-
a sioni che
ora, l'elenco dei nuovi poveri, tutte 1
o da una incapacith di integrarsi nel grupro uzuno pil pros—
l'osservatore delle povert! e sorgere
le comunit&..£ questo significa,cone Cniesa,lasciersi cdinvol-
ila vita dei: poveri; coinvolgere non rimanere estranei. Prépde—
“polvere sollevata dai loro passi che suscitsno spesso un polvero-
ne e un giorno ti accorgi che hai la tunica bisnca di polvere. Guarda~
ye le case daila loro angolatura prospettica, mettersi veramente’ dalla
loro parte. Vediano se tutta questa esuberanza dialettica ti uscireb—
ve dalle labora con tanta saccenteria. Per noi credenti questo dovreb-
ve siznificare fer parte del clero indigeno, clero che sta con il popo-
lo, con gli altri. Cio8, come dicono in America latina " mettersi in
corpo l'occhio del povero". Sennd che Caritas siato? Un brano di Eze—
cniele dice: " Toglici, Signore, il cuore di pietra e mettici un cuore
di carne". Diciamols spesso questa preghiera, ma diciamo anche: " To~ _
rade
4 05--]
: f I
Blici, Signore, ltocchio del ricco e mettici in corpo L'occhio del po-
vero’ Perché,cosi, 1'angolatura prospettica del povero, la vita, le
storia la leggeremo in modo diverso. | i
: i !
Ecco un altro verso: " Ne ebbe compassione
Questo 8 molto bello. Aver compassione significa sentirsi provocato
intinenente,emotivanente. Non siazo delle sfere di cristallo che re
gistrano soltanto le sofferenze degli altri. "Ne ebbe conpassione"
in greco & bellissino. Rifuggire dalla delega significa: "ie ecbe
coupessione". Capite che noi delegaieno le gente, inviazo in coda iene
fre noi stiemo in testa, fucciazo parte della uensa ufficiali ¢ deviaso
in coda il resto del nostro rancio: " Portalo gii ai poveri", aboiece
degli spedizionieri appositauente stipendiati o incaricati per andene
@ Portere il rancio. Stipendiano i levepiedi evitendo cosi la scomo,
Gita di certi servizi. Sovvenzioniazo magari lo strutture percnt of
iiberino dei vissuti neridieni,dagli schiemazzi notturni: Youliano
gornmire tranquilli. Quant'&? Pago.Tieni!
Stipendiazo anche quelli della Carites. A volte sembiano delegati dal-
ia comunita invece che essere il sale rella nineszra che provoca tut-
fa intera la conunit&. Kolte volte affidiazo al parroco, 0 alle orga
izzazioni caritative, o a istituzioni centralizzate operacioni che, rer
ioro natura, dovrebvero portare il narchio insostituivile DOC della no~
stra persona.
Eeco,core conunitk, cosa significa aver co:
di sporcarsi le mani.
assione: Non disdegnare
Povevo correre veloce sulle strede,perch? ero in ritdrdo: La chiama~
no la 98, @ tutta piena di donnine, di Prostitute. £4 sono sorpreso
che g1& di tuon nattino - erano le ©'- fossero gid 13, "gid a quest'o—
ra". 10 esco da levacri liturgici.di nesse battesinali tutte aspersioni,
Goneniche in albis, cutto pureaze, bicncori naztinali, vado a perle-
re @ dei giovani e vedo gid questa gente. .i son decto: " L'anno pros-
sib0,8 Pasqua vorrei,non so, fare un ciclostileto, fernarui con lore.
Sse poi Gicono: "Guarda il vescovo con chi si fema..." Voi sidete
za che voi forse non fate-cosi? Se vado insiexo ad altri, si , che
entiscano della nia illibatezza...
sta non nello sporcarsi le nani xe nello sporearei il cuo-
ni sporche, i vestiti sporehi nx i1 cuore incontacinato. Ma*
volte eubieno le mani intemerate e il cuore nella fanghiglia
Paseare oltre" quindi. Non essere una Chiesa che si vifugia rei
suoi affari privati,che tira diritto per reggiungere -il tocolase de.
sestico, 0 l'enore rassicurante della sposa, o la maestosits della
Ge vicino".., Allora ho devto: ientre era in viaggio - gli
Passd accanto - lo vide - ne ebbe compassione e poi: Gli ei fece vi-
cino. Tre tutti i verbi, e sono 12, che traducono i conportanenti
conereti del Euon Samaritano, quello che mi senbra pil espressivo, pil
capsee di fissare verenente l'icona, l'immagine di una comunitd che
vuole servire mi seubra questo: " Gli si fece vicino".
*ansi vieino 2 chi? 41 popolo,alle gente del nostro territorio, ai po-‘ = 12 -
veri. Eccoci condotti a quella che dovreobe essere l'opzione fonda—
sentale delle corunita parrocchidli.
farsi vicino al popolo dei poveri. Vedere il Samaritano. Seguitemi
in questa considerazione un po' avventata:
:1 Samariteno non lascid il malcapitato sulla strada per andare in citt&
4 denunziare l'accaduto alle forze dell'ordine. Non si recd agli spor-
jelli della Polizia per sporgere denunzia contro ignoti. Non andd a
ovotestare contro le omissioni del l.inistero degli Interni, di Gerusa—
-emie per mancanze di soccorso stradale. Non lascid boccheggiante sul
zentiero verso Gerico quell'uoo mezzo morto per convocare una confe-
‘erenza stampa sul degrado etico della citth.
lueste cose le faccieano noi: Quente tavole rotonde, dibattiti, confe-
venze sta hha quando si tratta di “inwergirci & difficile. segari
‘eeciano dei discorei sulle violenze del sistema, sulle inadezpienze dei
teri costituiti, le rabbie contro le istituzioni,gli assistenti-so-
eli, le strutture. Forse,in seguito, il Samaritano avra fatto en
jsesto, io non lo so, ma intanto il gesto fondamentale fu quello ai
farsi vigino" e passare Gal piano della denuncia a quello della co-
truzione diretta.
li si fece vicino, elloza. Zeco la grande categorie etica che prende il
one di solidariet&. Siccome 8 un termine un po' alto,questo della soli-
arieta, lo voglio attenuare un po' e direo,senmai, di "condivisione".
© vi dico queste cose perch? le sento,ecco: Condividere con i poveri
@ nostra ricchezza; la riccnezza,cios, di noi singol:
che
‘ necessario che ognuno di noi faccia una revisione globale delle
ropria vita,perch3 i varazetri che la sorreggono’non sono sempre di
arca strettariente eyangelice. Dovremmo bloccare 1s frenesia dell'accun
©, sorvegliarsi sulle spese della nostra famiglia, sperimentare tenta—
ivi di convivenza, di cassa unica come fanno tenti gruppi, ogsi, anche
i giovani coppie. Cepite che, pit che endare a spiare prima del tempo
ali saranno i nuovi poveri che boccheggieranno per la strada,aboiamo
1 dovere di corazzarci noi e forse & questa acquisizione di mentalita
uova che dobbiano t
uesti sono passagsi
entetivi nuovi ai
re tutto, 3. he:
nze esodeli forti,ho detto: Sperinentare
++) la viechezza,per esempio...Condividere,non
non perché ha dato tutto il nentello,
perch? lo a: 0 ueth a te e meth ane. Percn dare tut-
sigaifica diveature eroi: " Che bravo, ho dato tutto,non ho pil nien-
in tasca, sono proprio bravo". ta 8 dando le neta del mantello che
inmeni inelegante,scoperto,al freddo e per chi ti vede cosi rischi di
2nire giudicato un po' picchiatello. 4
isogna condividere anche le riccheaze della povert&, fare chiareaza
bilanci parrocchiali, adoperarci perch? le uscite a Favore dei po~ -
S91 siano le pid consistenti dei bilenci parroccniali,non considerar—
2, come capita spesso, uscite a fondo perduto che poi fondo perduto non
9 sono proprio.Anzi! In Paradiso ci porteremo soltento quello che ab-
lemo dato ai poveri; il resto lo lascereno quaggit perch® non vale nien-
2. Rivedere certe fornulazioni anche tariffarie.(qui so che il discor-
> 6 superato) che denno 1'impressione di una Chiesa interessata pil al-
borsa velori che alla vita dei poveri e si insinua persino il so-
setto che anche i Sacramenti si diano qualche volta dietro compenso
2-B-
segnato dal listino prezzi. Condividere la nostra ricchezza con i po-
veri significa " gli si fece vicino " ma significa anche condividere
la poverta ( ecco Bartolozeo), parlare il loro linguaggio, entrare
nel loro mondo attraverso la porta dei loro interessi. Questa & la fa-
tica pik grossa,perché scoprire fin da adesso l'Aids del '90..:allo: _
strutturiazo gil le case... Certo che dovbiano ferlo a soltanto en—
trando attraverso la porta dei loro interessi, aiutandoli a erescere,
non considerarli soltanto destinatari delle nostre strutture assisten-
ziali. 7
mici miei, fratelli miei, ve lo dico con tutto il cuoré Sognate en-
che voi une Chiesa uite,povera,mansueta, che abita non in palazzi dei
potentivin sotterranei della storia,dove il regno ai Dio cresce la
Chiesa povera, la Chiesa dei poveri.
sono dimenticato di impostare una lettera che ho scritto ei miei sa-
cerdoti; so che la contestazgione con 1'Istituto Sostentariento del Cle-
ro ( 4 sacerdoti sanno cosa significa questo) riguarde il Capitolo Cat-
tedrale che ha una cinguantina di appartamenti. Ho detto: " Diamo si
tutto all'Istituto Sostentamento del Clero ma pretendiamo,perd, che al-
meno dieci di questi appartamenti vengano sorteggiati tra le dieci fami
glie pil povere della citt&. Non & stato possibile perch® si sono crea~
ti intoppi di carattere burocratico. Ma capite cosa voleva dire questo?
Una citt& che entra in lizza perché dieci appartazenti,appartenenti al—
la Chiesa, vengono sorteggiati tra le dieci famiglie pik povere. Quale
credibilita! Il giorno dopo ti avrebbero coperto d'oro,perch® la gen-
te non fa mencare il pane e anche il companaticd alla sua Chiesa, spe~
cielmente ei suoi sacerdoti. Lo dico per esperienza diretta. 4
Quindi una Chiesa povera, che non fe il braccio di ferro con le strut-
ture, con le potenze del mondo, mite e povera. Stiamo arrivando li,
Non sentite che git ci sono i primi segnali? Che ci sono gid avvisa,
nolto promettenti?
u "entre era in vieggio ~ gli passd accanto - lo vide ~ ne eb-
be conpessione ". Forse,fra qualehe texpo, non vi ricorderete nulla di
qi moli che mi sforzo di darvi. Perd,sono convinto che se ritor—
nerete sulla parola del Signore riscoprirete voi, da soli, tutte que-
ve sontane sepolte di acque.
“Gli si fece vicino - Gli fascid le ferite ".
" Sli fascid le ferite". attenti che qui veniemo ad un problema chevi
tocea da vicino. Occorre essere forti, amici miei che lavorate in que-
sto settore della pastorale; essere forti e non lesciarsi denotivard
da coloro che,spesso, pur anmirando la Chiesa per la sua dedizione, le
nuovono l'accusa di essere l'addornentatrice delle coscienze con il suo.
assistenzialismo, di ritardare la proxozione dei poveri con la sua ca-
rita. Cosi facendo i poyeri si addoruentano! Non si lizereranno nei
Non si promuoveranno mai! Invece che dare il pene; macché il pane. i
ia faccenda di dare l'ano, le reti per pescare, non il pesce per sfa~
mare. ka non lasciatevi scoraggiare. C'S ancora posto per le opere di
misericordia corporale e spirituale.
Beco il Samaritano dell'ora giusta! I gruppi di studio 1i organizzere-
mo intorno a tre temi: Il Samaritano dell'ora giuste - Il Samaritano- 14 -
dell'ora dopo - I1 Samaritano dell‘ora prima. Che non c'é nel Vangelo
mia vi dird io com'é.
Cte posto per le " opere di misericordia", cio& quello che viene chia-
mato il servizio ambulatoriale, l'assistenzialismo. Non lo mandate a ma
re con facilit& perché uolti stanno facendo questo errore. Se c'é gente
che sta perdendo sangue & inutile che tu la porti a fare la TAC, a misu-
rerle la pressione: devi temponarle subito le ferite, l'emarragia. A
uno che bussa di notte e dice che non sa dove andare a dormire non puoi
coupilargli la scheda anagrafica con tutti i dati e dirgli ai ripas-
ye donani. 0'8 anche una " chenosis" della carit& che significa ab-
nto, uniliazione della parola di Dio, il Verbo che si fa parola
Dio che si fa uouo e muore. C'& una "chenosis della carit&a" che
ta anche dalle diecimila lire. Non disdegnate questo.
rrivare al fratello che soffre significa anche prestargli le cure del
mto soccorso'e non soltanto sottoporlo a lunghe procedure diagnosti-
che. .
"Gli fascid le ferite." =" iwportante il Senaritano dell'ora giusta!
" Yersandogli olio e vino". Ecco l'altro verbo. L'olio e il vino econo
il potere dei segni. A noi Chiesa oggi ci vengono tolti, o ce li toglia~
so noi da soli, i segni del potere. ka dobbiauo ricuperare il potere dei
segni.
Quaata gente viene da me, soprattutto marittimi: €e ne sono circa 3000
di marittimi allo sbando,disoccupati, e io a fare telefonate a questo e
a quello. A una ditta di Havenna tezpo fa: "Sono i1 vescovo di iolfetta,
e'é qui un marittimo che ha lavorato nells vostra Compagnia,adesso & di-
soccupato, ha moglie e figli, ha naturato anche ancuni diritti nei vo-
stri confronti, le chiedo soltanto se le pud dare..." -Risposta: " Guar-—
ai che qui non & la compagnia dei Fatebvenefratelli, qui non ci interes-
siewo delle persona ma del personele". Del personale! Numero, la casac~
con la watricola,identikit. altro one nome e cognoze.
Dio ci sma. Sein una notte mera, su une pietra nera c' una formica ne-
ra Dio lx vede.e 1! cutti LO Gistinti, volti non numeri,
non dissolvenze 4 yoglio dire, il Vescovo non ha pil...
To mi sarico non perche edo pid i segni del potere, me per-
el la gente crede che io x i segni del potere. La gente sale e
seead
dazione all'onorevol
ay Vescov0, devi spiegergli bene chi sono perea2,@opo, io 10 devo -yo-
vare..!Oppure chiedono la raccomandazione per il trasferimento del fi-
glio, mandato a Udine a fare il militare. fn
o! Questo no. Non posso fare raccomandazioni presso i militari,sennd...
oro sanno che io mi impegno contro le smilitarizzazione del territorio,
contro la guerra, mi batto per la difesa popolare non violenta, per il’ -
disarno, vontro gli F16, a chiere lettere perch} non si pud parlare in
zicle. Figureti se... No, non posso farlo.
uvoro, la raccon:
i segni del potere non li abbiauo pik. Perd abbiamo il potere dei segni.
Il yotere dei segni; noi. abbiamo i1 potere di collocare dei segni.Quan-
“Hai introdotti gli sfrattati nell'episcopio, in ca-
che pensi di ottenere? Di risolvere il problema degli sfrat~
Wo, non tocea a me risolvere il problema degli sfrattati ma al
Quantii . - 15 -
ne hai? Sedici,dentro 1a comunith diocesana? E tutti gli altri che af-
jollano 1a tua citt42". No, non tocea a noi neppure questo. " tis el.
lora che cosa tocca a te Chiesa"? Porre dei segni stradali che devono
andicare 4 percorsi alternativi a questa civilt& cos) stupida, cosi
ostusa che Va avanti sulle strade a scorrimento veloce che portance -
chiss& - verso 'l'olocausto planetario.
oi Poniamo dei segni di inversione di marcia: se apriemo la casa & per
Gire che tutti 1o devono fare. Anche Gesu, del resto, non ha guarito
susti 4 lebbrosi, tutti gli storpi, ma solo alcuni. ta poste det segni
ene non sono soltanto anticipazioni del futuro, ma indiceno 4 sentieri
che dobbiauo imbroceare per poter andare verso gli estuari del Regno
di Dio. Questo 8 1'olio e il vino!
Ti votere dei segni e non i_segni del potere. Anche voi sacerdoti non
sboiate paura. Anche il vescovo: " Artento, che se non ¢! caianeranno
pil Eccellenza'o non ti vedranno pi con tutti i paramenti rossi addos-
s0,la gente non ti rispettera..." Non & ve: 0, perché cosi si avvici-
Bano finalménte i poveri che non hanno nai trovato il corasgio di farlo
prima. Per gli-altri, @ chiaro,ci saranno delle @ifficolt’,perch3 se un
cenonico ci'tiene molto alla sua mozzetta violacea e vede 31 vescovo che
si toglie la sua rossa pud chiedersi: " 2 m0', 40 cosa faceio?
Pouprendete allora i segni del potere e il potere dei segni. Noi abbia-
mo il potere dei segni e questo teniamocelo ven stretio.
“Lo caricd’sul suo giumento", Questo il Samaritano dell'ora giusta!
a nmowento!:Quello che bussa alla yorte ha bisogno, ha fame, non ha un
letto per dormire. Egco allora
“entre era in vieggio - gli passé aecanto - lo vide - ne ebbe compas—
Stone ~ gli si fece vicino ~ fascié le ferise versando olio e vino: IL
Semaritano delltora giusta!
Conoscerezo’adesso il Semaritano deil'ora dopo. Zgli si accorge che quel
poveretto perée sangue. Qui la cari spicciola, anbuletoriele,1l'assisten-
zislismo, il peeeo dono, il riposo ue-sei giorai nella casa al-
loggio non tien lora alle redici Gel male.
x
e pil. Qui disogna andare
tai-noi ci siano ellenati
Ssteritano dell'ora giuste, s
taco fatto cose mirebili in tutti i tex deseo, forse, dobdiamo
luspare questo versante del Semaritano ell'ora dopo. 5
basta,cio®, il buon cuore; ci vuole i1 tuon cervello. Trovare nel-
Te are souunita nuove, soprattutto nelle nostre parroechie, una sin-
Petia nuova per l'analisi lucida, scientifica di tutti questi malanni a1
Wont soffre 1s societk oggi. Conoscere i meccanisui perversi che genera--
Ro 1s sofferenza e questo 2 il prino atto di solidariet® verso 4 poveri.
Yonosco la causa della disoccupazione dei 3000 marittini as olfetta e
ssizo su questa dimensione
specielisti. Hella Chiesa
so fa che cosa deriva. E' inutile che me la prenda col piccolo padrone
delle barche, quello che a sua volta & stato agganciato de cltre ingra-
Reggi« Con cuattro soldi stipendiano i filippini © 14 imbarcano ed cel.
ste tutto un meccanismo perverso. Noi, su questo, dobbiamo aprire gli
Qechi, dovbieno essere audaci,ed's cosi che ci giochiamo anche 1s no.
stra sinpatia perch non tutti ci vorranno bene, taluni, punti sul vivo,poi : - 16 -
grideranno, diranno che siamo destabilizzatori dell'ordine pubblico,
dell'ordine costituito. Oscorre conoscéere Le improvvisazioni_senti-
uentali non bastano. Ti Volontariate eseHiWe Won © auifiniene Seen
ToHd la competenza, Io studio,I’analisi, il ricorso allé-teeniche,alla
scienza per vedere, capire in quali angoli oscuri della terre si fabbri-
cano queste alchimie perverse i cui rigagnoli giungono a Kolfetta o a
Vicenza.
vent ci sono delle alchizie perverse, ci sono dei cagliostri che in
escuri engoli della terra fabbricano...Ci sono delle "bottegne oscure"
she qualche volta coincidono con le “ case bianche".
Quando si parle di nuovo ordine econowico internazionale noi che faccie-
"0? Ci battiaro perché i canoni che sorreggono l'attuale econoria venge-
no caubiati? Perché,continuando cosi, i ricchi diventano seapre pih ric-
chi e i poveri sempre pil poveri: Lo dice anche il Pepa.
the noi continuiamo a fare il servizio dei temponatori? Queste nuove
povert& erescono, vengono avanti, ci mettiano nel 190... veniano fuori
con i nostri cerotti; se ci ‘vogliono vanno bene anche i cerotti ma,ca—
pite bene che dobbiano essere forteehte critici,intelligenti,per anda-
rea vedere, scoprire,le cause di tanté situazioni disusiane. An-lisi
strutturale delle situazioni di sofferenza e la ricerca delle cause che
le producono sono il luoso nuovo dove,oggi, il Signore si manifesta.
Capite allora i] Sauaritano:" Lo caricd sul suo giumento”.
Avete mairséntita la parabola del Buon |Saneritano del 2000? Ye la rac-
conto.Un uomo scendeva da Tonezza a Vicenza tutti i giorni, con la sua
500 per andare e lavorare. Un giorno,alle cette del mattino,in una cur-
va molto pericolosa,incontra un incidente stradale . Carica il ferito
sulla 500 e lo portasall'ospedele. Dopo tre giorni un'altro incidente:
questa volta i feriti sono due e il nostro amico li carica cca Zetica
sulla 500 e 1i porta all'ospedale. Dopo una settimana altro incidente.
Si riunisce il Consiglio Pestorale delle parrocchia’e si diecute il »
clema. Il parroco suggerisce di inforzare la gente,un'altro di fare un
sottoscrizione o una lotteria per acquistare un'ambulanza,un'altro vor-
rebbe capire perch’ tanti incidenti capitano sempre nello s
nella stessa curva, Allx fine si alze un signore,mai conosciuto p>
G'ora,e si offre di pagare lui l'acquisto dell'aubulanza. Un Jiorno
nostro buon Sauaritano delle 500 deve partire un'ora prima, verso is
sei,e quando erriva alla solits curva pericolosa si trova inmerso in
una nebbia fittissi sbatte contro il ponte e viene sbattuto fuori
Gall'euto restando, per fortuas,incolume.Soltanto ora cepisce che 16 col-
pa di tanti incidenti @ della nebbie,che 2 fittissima soltanto in ouel
Posto. Si guarda in giro, si siede sulla spalletta del ponte e guarda
gil nella vallate e vede che da tente cininiere esce a tutto spiano
cunuli di funo, di emog che inpesteva: Allora capisce che la
csusa non era la nevbia ma lp suog deila fabbrica laggit,nella valleta.
*estardo come tutti i monvanari va dal. direttore delle faverica a pro-
testare © quello,dopo averlo fatto asnettare per pil di un'ora,lo rice-
ve @ chi si trova davanti l'awico della 500? Proprio la persona tanto
distinta e generosa che pagd 1'acquisto dell'ambulanza. I1 nostro ami-
co splega con calma la pericolosité Gi‘tanto smog, il susseguirsi de-
gli incidenti, propone al direttore di apportare delle modifiche alle
cininiere per ovviare l'inconveniente. Niente da fare. I1 direttorei =17-
parla di lavoro e di interessi da-tutelare, si dice disposto ad/ace
guistare altre autoambulanue ma non intende inpegnare capitali per
effettuare le nodifiche. | i
E! molto forte. Questa sapete chi 1'ha inventata? Don Giulio Batti-
stella,l'anno scorso, quaido alla televisione si faceva la propagan-
dz dei Zustini Dash e parte di un certo ricavato venive randato alle
hissioni. Qualche Kivista lissionaria si ribellé: " Con una meno ci
date e con l'altra vi riprendete. i.a volete prenderci in giro?”
To non vorrei dire altro; evete compreso su quale versante il Semaritano
Gell'ora dopo deve esprinersi e date spazio alla vostra intelligenzs
propositiva per quanto riguarda le poverts degli anni '60.
ne
Ltaltro verbo: " Lo'porvd in una locanda".
inene se siato ormai alla fine del percorso vorrei provocare un ricuzero
Gelle vostra attenzione percht quello che dird adesso ni serbra molto in-
sortante. La necessita di collaborare con le istituzioni puebliche ( lo
portd in una locanda- si serve Gi strutture esistenti) e con i, servizi
socieli, stimolandoli ¢on tenacie,precedendoli nelle vestuta, intuendo
magari noi per prini risposte nuove a bisogni nuovi.
Non gareggiare,quindi, con le istituzioni pubblicke fecendo vedere che
siano pik bravi. Qualche volta c'é questo stile nella gara,nel gareggia-
re. Noi, ricordatevelo sempre, dobeiaro essere la Uhiesa serva non la
viserva del mondo. Serva, e se gioca da riserva qualche volta deve gic-
care con l'anixo di chi sa che deve tornare in panchine subito,al pit
presto, per lesciare il posto al titolare e il-pubslico deve fare il ti-
fo per il titolare,anche se la riserva ha giocaso venc.
La chiesa,dunque, deve giocare con l'anina delle serve e aon della ricerv
stebile. La riserva umile,che deve sperare nel norento in cui il titolare
scenderk in campo, in cui le istituzioni ei prenderanno carico dei tos
sicodipendenti, delle ragazze nadri...,perch3 no eubiamo i segni del
potere, abbiamo il potere di collocare dei ses: 4i soliderieti ver-
S0 le istituzioni, le assistenti sociali, 1 sezviui ecciali, Essere sti-
nolo, spina dell'insoddisfazione conficcata ne neo delle strutture
puboliche, sassolino nella scarpa...
uindi nece
oni,
ate a rinuovere
sono da lonsano:
nuello
sith di schierarsi con chi si ir
Gi violenza e di ingiusticia, quelle che
ina... Il viaggio pil lungo che dovd:
re a scoprire le "botteghe oscure", gli angoli
Zabbrica queste alchinie di strapotere che rovinano canti poveri, 1i
guano; cercare dove si fabbricano queste croci collettive, che iven
sulle spalle di tanta povera gente.Croci collective nesse sulle
lle di popoli interi. Pensate ai popoli dell'amazconia, del ‘Licuno, de
L"Etiopis., Yoi qui avete l'esperienza issionaria fortissina con tanti
sacerdoti inpegnati nel terzo e auarto mondo,che vanno e vengono ¢ vi
Ccontano le tragedie della gente,le ‘sofferenze incredibili di popoli
interi, Allora capite che in yuesti anni '90,pil che isolare i -eingoli
casi,occorre scoprire dove sono i focolai dell'infezione, denunciare
quindi profeticanente le gravi forme di sopraffazione presenti ‘nel no-
stro territorio. Profeticezente ho detto: necessita di promuovere una
coscientizzezione,una educazione alla giustizia,alla caritk. Rottura cona mentalita individualistica. Quest'opera di coscientizzazione che deve «
ominciare con l'anno zero. Qui ci saranno senz'altro delle catechiste,
ngegnanti,maestri: questi discorsi cominciate a farli; tanta’ gente si
tentir& scomoda a questo discorso,ma se non troviamo il coraggio di co-
Minciare da zero... Voi capite... E' inutile parlare di pace se non tro-
‘iamo il coraggio di parlare contro la militarizzazione del territorio.
1 nostre Puglia sta diventendo un avanposto militare.
soceupazione
vebiano 41 tasso pil alto di emarginazione e di ‘poverta;
1 di emigraszione e ci vengono a fare le cittadelle militari...capite! ha
rortereno il pane, venderete le pizze in pil ai ‘sol Sieno inespaci,
rore antiunciatori del Vangelo, della profezia- della annunciatori
{i lence che si trasformano in falci.e di spede che trasfornano in vo~
veri, incapaci di dire delle coce che risfondono al Yangelo, di éirle
yon gioie angi! Eoco, vedo che ci sono degli obiettori di coscienza fra
ii voi che Hanno condiviso queste ragioni. Oggi c'8 nel zondo un sotto~
zuolo incredibile: quanti ci sono, quanta gerite c' che si bette
ner queste cose. Coraugio,vi dico
sicoli che scrivono..:; Contro le nostre "utopie"...i nostri
sa profesie che si spegne nelle nostre neni. Un anti-Isaia quel filosofo
souunque ateo che spara a zero contro gli utopiemi emergenti oggi nella
Shiesa... Sono i vomeri che si trasformano in spade, 10.000.ettari ai
rreno hanno tolto alle Lurgie per fare il grende poligono ai tiro, ter-
reno sovtratto ai trattori.I voneri si trasformano in spade negli 1X di
Srindisi, con i Tornado di Gioia del Colle. Poligono di tiro yer eserci-
rsi. Allora dite voi se un vescovo deve stare zitto. Che Isaia: devo
iegare? A qucle biblista devo ricorrere per fermi preparare’ unu presen—
one eccettabdile © acconodante?
ho Getto questo perehd abbiate a voler bene @lie istitusioni ua a
volarle anche.
' prese cura di lui". A tutta questa gente éofferente & inutile che
» digo soldi, provvediamo a tutto se poi: " non ci ‘prendi:
a: loro, s¢ non ci stanno 2 cuore".
fo zerivende ella mia gente dei zarocchini ho detto: "Un tetto non
re un lenvo della tug vita per coprire. Ura ninestra no:
un «lito umano. Ua letto non vaste: occorre dare la buonerost
non kanno bisogno del piatto ma ée1
problema nuovo nel '92,quando si apriranaco le Zrontiere,
occhini, i terzonondiali che arriver: tutte le
ti sapendo che qui troy no lavoro. Vi troverete con problesi nugvi
2 grevi e non sar& chiudendovi a riccio che farete qualcosa. Anche noi
abbieuo il problema degli irmigrati di colore e stiano gid preparando-
i so che anche qui da voi state facendo cose splendide. E si creano
roblew nuovi, difficili,gravissimi: matrimoni misti,convivenze nuove,
divari... Scco allora: "" Si prese cura di lui" e questo significa anche
rivelare con caparbiet& i bisogni scoperti in questa emergenze.
" Il giorno dopo estrasse due denari e li diede".
Questa frase indica il prezzo che ogni conunit®,ogni parrocchia deve
pagere. Questo Samaritano, il giorno dopo: Vuol dire che ha passato
la notte col ferito, che ha perso tempo oltre che offrire due denari.
Becoci allora alla cerita politice. Noi dobbiemo passare, diciano spes-| - 19 -
so con un linguaggio un po' difficile, dalla carit& dossologica, di
gloria a Dio, amore a Dio, dei buoni sentinenti,alla carita volitica.
La earita politica che analizza in profondit& le situazioni di males—
sere, apporta rimedi sostanziali sottratti alla fosforescenza del pre-
cariato. Certi rimedi sanno di posticcio; la carit& politica, invece,
@ la pik difficile. Quale incoraggiamento dovreumo dare noi ai poli-
tici? Non fare delle sofferenze della gente occasione per gestire i
bisogni a scopo strunentale. Anche nella religione: Non offriano le
tinestra per portare i poveri in chiesa. Dobbiemo regare di persona
il prezzo salato di une solidariet& che diventa passione rer 1'uomo:
Ecco la dinensione della Croce nel servizio della carits. altro che
epplausi! Stiano correndo un piccolo pericolo che ci stsnno applau-
cendo un po' troppo per 1a Caritas. Bifevtivariente sono dei sezni
velli,perd oggi tutti vi concscono, basta che parli la Caritas. E
credibile perch’ realizza il Hegno di Dio, perd atsenzione: potrebbe
venire un pericolo di appagarento de parte nostra e se non c'& la
Ginensione della Croce tutto questo... .
fcco. Ho finito gli unditi verbi raccontati. Questo 2 il Samaritano
dell'ore dopo: " Carica sulla giumenta, porta alla:locanda, si pre—
se cura di lui, il giorno dopo estrasse il denaro",
Un minuto solo per dirvi che c'&:anche il Sameriteno dell'ora prima,
che nel Vangelo non viene raccontato. i:a io penso che se quel Buon
Sazaritano si fosse trovato sulla Gerusalesme~Gerico in'ora prima, pro-
babiluente quei vigliacchi non avrebbero fatto l'aggressione! Quindi
& necesserio che cone parrocchia, come Ch esa,prevediamo i bisogni fu-
turi.
E' belliesiua quell'introguzione el vostro depliant: "Prevedere i vi-
sogni futuri". Prevederli,ma per preparersi ad affrontarli,non col-
tento per dire che saranno questi e quest'altri. Coraszendoci pér po-
terli afirontare,incemerando dentro di noi la sensibilit& del Buon Sa-
merivano. Prevedere i visogni futuri,pronosticare le emergenze di do-
mani, intuire 4 venti nuovi in arrivo. Se avremo tutte queste ragioni
di camo lungo nel vedere da dove nascono le sofferenze di oggi, po-
trerio giocare d'anticipo sulle erergenze collettive. Noi il tempo
che utilizaiemo yer riparare i danni dovresmo spencerlo per trovare
il sievena per prevenirli. ion basta nettere i cerotti, non basta il
buor cuore e il buon cervello. Ci vucle la tecnica verazente, fare
ricorso 2i socicologi: ecco un'inpegno inportante per santi laici, :
questo @ spazio vostro, non vasta diventare ministri straordinari
dell'Zucarestia, Anche questo,si. i.e non solo questo. Donne, che sne~
nia a diventare sacerdoti! ka avete tutto un mondo da con! da
cresinare. Perch? il Veecovo cresims con i suoi sacerdoti gli uomini,
i laici, ug i leici devono cresimare la terra. Di
sogno di guardare lontano, #1 di 18 degli steccati strapaesani, per
individuere in termini planetari i focolai da dove partono le ingiv-
tizie,le guerre, le violenze, le oppressioni, le violazioni dei di-
ritti umeni. I problemi del Sud Africa riguardano anche noi. I pro-
blemi del Libano riguardano noi. Eeco perch questi allacciamenti nuo-
vi sono il segno dei tempi, tra le Caritas e gli Uffici hissionari,1 - 20 -
perché i'problemi si vanno intrecciando. Di qui la capacité di di-
scernimento con cui dobbiano provocare le nostre parrocehie. Di-
scernimento dei segni dei; tempi, intuizione delle grandi utopie.
Stolti! Se vedete lo scirocco che soffia di mattina dite che sar&
una giornata afosa; se, vedete il rosso di sera dite: buon tempo si
spera. Come mai non sapere riconoscere il segno dei. tempi? Non li
sentite, non li avvertite, non li vedete? Questi popoli che vengono,
questi terzouiondiali spauriti che vengono in mezzo a noi. Che sono?
Shiss& che non siano sentinelle venute dsl futuro che ci annunciano
le Yioriture di piante nuove. I sogni che noi stiamo facendo oggi
intuizioni delle grandi utopie che rompono nell'oggi e diventano car—
e sangue nella storia di oggi.
Bisogne avere juesta percezion: La pace & frutto di giustizia che si
coniuge con ls salvagusrdia d2l creato.
Se ne sta parlando poco: Pace-Giustizia-Salvaguardia del creato, la
nuova triade collegate tra ai loro:
Passo di Iseia’17,32: " Manderd il mio spirito ~ fark fiorire il de-
serto in giardino ( salvaguardia del creato)~ nel giardino giungerd
l'albero delle giustizia - frusto della giustizia ser& la pace". 3o~
no parole di Isaia e le avbiauo scoperte adesso!
La necessit& allora di porsi come riserva critica e soto di irriduci-
bilita ad ogni forma di oppressione. Questo che vi dird non & preso
da Isaia, e neppure dai profeti,nemmeno dal vangelo,perd ha tanto
di evangelico. E' di D'smico. Conei, uno stravagante,tutto cuello che
volete, ma & un uomo che senza dubbio ha provocato tantissimo la so-
cet& italiana. C'® una sua poesia,che ho scoperta in un lioro di scuo-
la elementare e @ice cosi:
"La citt& nuova nasce dove un bambino impara
@ costruire provando ad impastare sabbia e
sogni’inarrivebili".
Bisogna avere l'enima'di vambini, l'anima del Sauaritano,un'anima
bexubina e allora sorgéerk la citvh nuova.
Io sono cerso che un contribato per la costrusione di questa citth
nuova voi lo state dando con tutta l'anima, # un giorno Dio ma anche
i poveri vi ripagheranno.—
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