0 valutazioni Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti) 495 visualizzazioni 15 pagine TOMATIS Jacopo Parole Nuove. Il Neologismo Cantautore e L'ideologia Del Genere Musicale Nella Canzone Italiana Degli Anni Sessanta, 2011, Musica - Realta
Articolo pubblicato su Musica/realtà, 2011
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Salva TOMATIS; Jacopo; Parole Nuove. Il neologismo canta... per dopo Parole nuove. I] neologismo “cantautore” e l'ideologia del
genere musicale nella canzone italiana degli anni Sessanta’
di Jacopo Tomatis
vorrei trovar
parole nuove
ma piove piove
sul nostro amor.
(Piove...!, Modugno-Verde 1959)
1. Una peculiarita italiana: carattere nazionale della canzone
dautore
Uno spettro si aggira per la canzone italiana: @ lo spettro
dell’autore. Questo “fantasma” @ il protagonista della popular
music italiana del dopoguerra in termini che rappresentano una
peculiarita nazionale, perfettamente rappresentata dai generi ege-
moni (se non nelle classifiche, certamente nella critica) a partire
dalla fine dei Cinquanta: quello dei cantautori prima, della can-
zone d’autore — appunto — poi.
Come annotato da Marco Santoro e Goffredo Plastino (2007, p.
386), cantautori e canzone d’autore sono a oggi culturalmente
legittimati come “indigenous and (national)popular forms of song
culture”,' soprattutto in quelle manifestazioni che meno paiono
ispirate ai modelli angloamericani. Anche in virtii di questo suo
carattere nazionale, l’area semantica di “canzone d’autore” ha pro-
gressivamente inglobato, come termine-ombrello recante tra le
altre le marche della qualita, dell’autenticita, della sperimenta-
zione sulla parola in musica, la canzone politica e altre forme di
canzone di matrice rock, jazz, folk e—a partire dagli anni Novanta—
hip hop e rap.? Per processo inverso, la fortuna delle etichette “can-
tautore” e “canzone d’autore” ha portato al cristallizzarsi di norme
piu’ propriamente stilistiche, dando origine a un ricco filone di
canzone d’autore “di genere”, autoreferenziale e debitrice nei con-
"Una versione diferente di questo articolo é stata pubblicata su JASPM@Jour-
nal, vol. 1, n. 2 (2010).
* Dove “nazionalpopolare” é utiizzato in senso gramsciano.
2 Lapertura della canzone d’autore al rap (cfr. sull’argomento Santoro-Solaroli
2007) é significativo anche in quanto, per una tipica idiosincrasia della critica ita-
liana, porta tutta I'attenzione sul testo come forma poetica.o“ Jacopo Tomatis
fronti di alcuni Maestri indiscussi. Fondamentale in questo pro-
cesso di stilizzazione 2 stato il ruolo del Club Tenco, gruppo
appassionati attivo dall'inizio dei Settanta che si propone, come da
statuto, di ‘valorizzare la canzone d’autore, ricercando anche nella
musica leggera dignita artistica e poetico realismo”. I Premi Tenco,
le Targhe Tenco e soprattutto la Rassegna della Canzone d’Autore,
che sitiene annualmente dal 1974 a Sanremo in implicita contrap.
posizione con il Festival ~ luogo della canzone “tradizionale” (ct.
Agostini 2007, Borgna 1980 e 1998) — hanno contribuito a una codi
ficazione del genere che, con continui assestamenti, @ valida
ancora oggi (Santoro 2006 € 2010 per la “genesi” della canzone
dautore). La stessa neoformazione “canzone d’autore” & da attri-
buirsi a Enrico De Angelis, allora giovane cronista’ e oggi direttore
fra i maggiori animatori del Club Tenco.
La locuzione “canzone d’autore’, ricalcata su quella di “cinema
dautore’, descrive oggi un prodotto degno di attenzione esteticae
caratterizzato da una forte impronta personale (@ la canzone di un
autote). Questa sovrapposizione / confusione di caratteri @ il
nostro punto di partenza. Essa é tipica della canzone italiana al
punto che la canzone di qualita contemporanea deve essere
dautore. Eccezioni al modello da un lato tendono ad adeguarsi
alle norme del genere, dall’altro provocano, come per il caso del
rap, un continuo piegarsi e ridefinirsi delle norme stesse.
Questo “corto circuito” non nasce tuttavia con la canzone
autore, ma ha le sue origini nei primi anni Sessanta. Il definirsi
del campo semantico di “canzone d’autore” non fa altro che san-
zionare in un nuovo termine un concetto culturale gia diffuso,
implicito - seppur in modo diverso ~ in un altro fortunato neologi
smo dei primissimi anni Sessanta: “cantautore”,
I caso dei cantautori italiani @ esemplare dei processi di sele-
zione ideologica attraverso i quali cataloghiamo le musiche che ci
circondano, e di come creiamo etichette per definirle e per parlare
diesse.
Questo articolo si propone di indagare la nascita del concetto di
“cantautore” attraverso la ricerca sull’uso linguistico del neologi-
smo nei primissimi anni Sessanta. Obiettivo @ verificare in che
modo il processo di iniziale definizione di un genere musicale,
considerato diacronicamente nel suo processo di codificazione,
sia vincolato a processi ideologici di selezione e attribuzione di
valore ideologico a caratteri, musicali e non. Dopo aver situato il
* “Canzone d'autore” compare per la prima volta, secondo lo stesso De Angels.
{113 dcembre 1969 su LArena, quotidiano di Verona (Fratarcangeli 2004, De Ange
is 200)
Parole nuove
genere storicamente ed aver ricostruito lorigine storico-lingui:
stica del neologismo “cantautore’, cercherd di definire le strategie
retoriche che contribuiscono al riconoscimento e al rafforzamento
del ruolo del cantautore come “autentico autore” delle proprie
canzoni. L’autorialita si presenta strettamente connessa all istanza
di autenticita, e il cantautore viene ri-costruito come autore delle
sue canzoni. Lestetica neorealista, egemone nel dopoguerra ita-
iano, suggerisce un corto circuito tra autenticita e qualita, cosi
come la fortuna nella stampa dell’epoca di un’estetica romantica
post-litteram concede status estetico privilegiato all’autore come
unico “creatore”. In questo panorama, il ruolo del neologismo
“cantautore” @ decisivo nel guidare e strutturare il processo di sele-
zione dei caratteri e la codificazione del genere musicale.
2. La nascita del cantautore
Cominciamo dall’etichetta: “cantautore” @ una parola composta
(pit propriamente, un acronimo 0 una parola-macedonia, D'Achille
2003, p. 140), formata dalla contrazione di “cantante” e “autore”. Un.
‘neologismo orrendamente formato’, nella storica definizione di
Bruno Migliorini (Migliorini 1963). Come si riscontra facilmente su
ogni dizionario italiano, il termine si riferisce nel linguaggio corrente
aun “cantante che interpreta brani da lui stesso composti" (De
Mauro 2000). Niente di troppo problematico: il concetto, come
prontamente ci suggerisce anche la redirection dell'autorevole Wiki-
pedia, ¢ 'equivalente dell'inglese singer-songwriter.
Il termine tuttavia possiede un forte valore connotativo e, in
particolare, ha referente privilegiato in alcuni cantanti nati negli
anni Trenta ¢ giunti al successo all’inizio dei Sessanta: Gianni Mec-
ia (1931), Umberto Bindi (1932-2002), Sergio Endrigo (1933-
2005), Piero Ciampi (1934-1980), Gino Paoli (1934), Enzo Jannacci
(1935), Bruno Lauzi (1937-2006), Luigi Tenco (1938-1967), Giorgio
Gaber (1939-2003), Fabrizio De André (1940-1999).
La canzone italiana, in conseguenza della crescita dell'industria
discografica, si avia nel dopoguerra a diventare un bene di con-
sumo. Lloggetto-canzone viene spesso descritto come risultato
finale di un sistema produttivo in catena di montaggio, basato su
cantante ferrarese in forza alla Rea, solitamente escluso dal
ccanone dei primi cantautori nonostante sia stato trai primi a essere definito come
tale, perché fautore di una linea pit “leggera’ rispetto a quella del suoi colleghi pitt
‘oti. Tuttavia, per il periodo analizzato, non c’é dubbio che Meccia sia parte det
Senere dei cantautori, cos) come altri cantanti, Per una breve analisi della canzone
“I barattolo” rimando a Tomatis 2007.96
Jacopo
0 Tomars
una rigida divisione di competenze e lavoro. L:
che, Faure del testo, Yarrangiatore e gl interprea ey delle mus.
anzone é incisa da piit cantanti) sono, nella i norma ung
casi, persone diverse. Tali distinzioni sono sanzionee. sea del
zate dalla Societa Italiana Autori Editori, che tutoln eee chiz-
leaiverse component del sistema produatve Fabbri 3005), a
in consepuenza della sua natura di prodoto a canzone jie
appare standardizzata nel contenu, che tendono al puro acan
smo, il che non manca di suscitare accese crtiche. di matte
mente adorniana, da parte dell’intelligl Hsin
Le canzoni della cat iza (Stranicro, Liberovici, Jona, De
‘attiva coscienza (Si
Maria 1964), monumento della critica musicale itallang.
164), mo 0. sicale ital ige
suoi strali proprio contro la “ als“
od proprio contre pa “canzonetta’: “Per essa vale quello che
Estranei allorigine alle dinamiche della cultura d
Gienteranno decisive nella codificazione del genere a partite dal
teaenio successivo, i cantautori si presentano come il primo ten
ieemna Ta en Blecene ae della canzone dall'interno della
Sears alor Filosofia di autosu fficienza — pienamente supportata
neh una rants ¢ tecnologicamente dal sistema industriale - ¢
ind economica al conflitto tra editori musicali
stria discografica
merente: del ogrtiea. altro portato dello sviluppo ipertrofico del
istra, che
avesse bisogno ii 0. Nota Fabbri come T'industria discograic
appendice
‘a “ideologia per ridurre gli edi 2
: a re gli editori a una sua
Tcantautori e la loro canzone “fi
fai da te” dovettero
novitd nel 196
Renato Kasse 0; at gitato Modugno possiamo aggiungere almene
alla Sopa delle gg 99D € Fred Buscaglione (1921-1960), mone
tori deght sn goificazione del genere, Tuttavia solo nei cantay
distintive dally pes2nt@ tale sovrapposizione diventa l'elementt
a loro autenticita di uomini e artisti, ¢ la base st cul
le, La loro diversita ~ 4 PL
jede proprio in questo: arte
meet IN gu anza personale e non come
qrente definito come il ‘come Paolo Conte ha acuta
gantare il proprio ma ficio dell'autore”, che si impane
Bico © Fimpertenint Fiale, Portato di questo fondamento ideo
Goer dilettante fae © Fanomalia del cantautore, eondanna’ey
als iprofessionisti, pocta fra i pennivendoll: Ve"?
"Av ideotoy
0H € reduce publish
hing companies to its own appends
parole nuove 7
3, Igenere dei cantautori
I cantautori ~¢ la canzone d'autore~ sono un genere musicale?
Le due etichette contengono in s¢ il germe della contraddizione:
« sesistere uit autore — 0 al contrario: pud esistere una canzone
pue ton sia dautore? Ponendo V'accento sull'oggetto-canzone
che ye frutto di un progetto personae, la difficoltarisiede nel conci-
fiare genere ¢ individualita:
What the discourse of the canzone d'autore produces is precisely the
Miiculation of individuality and genre, with the question of authenti
Sty workingas a bridge between the two and a fence around their cou-
pling. (Santoro 2002, p.126)
[Anche per questo, le due etichette sono state spesso rigettate dai
muicisti, Decisiva ® la loro problematicita nell’essere impiegate in
prospettiva emica: alla domanda di Fabbri (1982b, p. 131) ~ “Che
genere di musica?” — rispondere: “canzone d’autore” sembra sot
fSintendere - come minimo ~ una grande consapevolezza nei pro-
pri mezzi. Cosi, ad esempio, si esprime Roberto Vecchioni, nel
doppio ruolo di cantautore e studioso:
Canzone d'autore” & un termine infelice, e ambiguo, derivante
dall'ancor pit infelice eponimo “cantautore’. Un termine dovrebbe
per sua natura circoscrivere e quindi segnare det limiti: qui invece |
Eonfini restano aleatorl e indefiniti. Autore di che? Di canzont belle,
Serie, colte, impegnate, sociali, stilisticamente nobili. E chi lo dice?
Quando possiamo veramente essere certi che tutto cid si verifichi Et
verifica pot sempre? [...] Cos'e infine che da la patente dt “cantauiore
i'diritto al titolo? E ['esclusivita della creazione? E la costanza tempo”
rale dellimpegno? F quella serie di capolavori oscuri ¢ sconosciutt a)
Btosso pubblico? F, la capacita di far coincide “colto” ¢ “popolare
Tealta e'simbolo nello stesso percorso? Sono perplesso. Di per sé "can
tautore” significa solo uno che si scrive le canzoni e se le canta (--1-
(Vecchiont 1996, p.9)
Ecos) ad esempio Jachia (1998 p. 9) “|. piuttosto che alludere
un vero e proprio ‘genere’ musicale [... si fa riferimento [19
Unvarea dai confini non ben definiti che & venuta ospitando feno-
meni musicali molto diversi tra lor
Una prima, banale considerazione: dal momento che il seneo
comune attribuisce ¢ ha attribuito allinizio degit anni Sessentt
caratteri comuni ai camtautori tali da giustificare Timplego
unetichetta, perché non accettarli come genere musicale! 1
domande di Yecchion? dovrebbero essere retoriche, ma, Non Te
sono: sono problemi ci codificazione che fanno parte del genereae
98 J4copo Tomatis
jatura del genere & interpretativa, non oggettiva
mae senso comune in virtu della difheotta dire cnt
‘inalisi un insieme di fatti musicali decisamente var.
Gati-anche se talvolta solo formalmente diversi tra loro, ii
Tn secondo luogo, basandoci sulla ormai classica definizione qi
Fabbri (1981, 2000 et al.) di genere musicale come “insieme di fatti
Inusicali, reali e possibili, il cui svolgimento & governato da un
insieme definito di norme socialmente accettate”® ci rendiamo
conto di come la vastita e l'eterogeneita del campo di analisi non
siano un alibi valido per negare il funzionamento del campo stesso.
come un genere musicale.
T caratteri distintivi e le strategie retoriche si strutturano nelle
“norme di genere” e contribuiscono a definire il concetto di “can.
tautore” considerato sincronicamente. E all'interno di una speci-
fica comunita interpretativa che determinati caratteri sono resi
distintivi e altri no, @ la comunita ad attribuire un significato o una
serie di significati ideologicamente strutturati a una serie di com-
portamenti individuali o sociali. Si trata cio di selezionare come
significativa una serie di pratiche in atto: “Generic rules’ |...
therefore better understood as structured practices and di:
that produce regularity without being the product of a rule” (San-
toro 2002, p. 125)
Le norme di genere non sono prescrittive; esistono nella loro
codificazione ideologicamente strutturata da parte di una comu-
nita interpretativa, concetto che certo dovrebbe essere meglio spe
cificato, ma che possiamo mutuare dalla critica letteraria: “!
comunita interpretative sono costituite da quanti condividono
strategie interpretative non per leggere [...] ma per scrivere test
per fondarne proprieta e attribuirne i (Fish 1980, p. 106
etal.). Cosi Hamm, citato da Frith (1996, p.94): “Gente is not deter-
mined by the form or style of a text itself but by the audience's per-
ception of its style and meaning”. La “regolarita” prodotta mostra
come i generi esistano solo nel loro continuo ridefinirsi: “Lunico
‘modo in cui i generi funzionano giorno per giorno @ in un delibe-
i Process di rule testing and bending’. (Frith 1996; P- al
roomie tando Vinvito di Keith Negus (1982, p. 26) a un "SPRiS'y
importa genet (che sia] trasformativo’, e non deter nig,
net pante analizzare il concetto di cantautore diacronictr
Processo di iniziale codificazione. Limmagine che ne em Te
stesso. La
pud contra
coerente all
ie
la di 7996, p 8)
{tell di un campo dai confini si “aleatori” (Vecchioni 1996, P.9
he nel suo continuo ridefinirsi, specificarsi, prendere s
of
Musical event : a definite se
Socially naell €¥en¢ (teal oF possible) whose course is governed by defini
ole nuove
= 99
“aberranti” mantiene, per il periodo da me analizzato, innegabili
analizzato, innegab
caratteri comuni. Questo fotografia sfocata, continuamente eat
(andal soggetto chiaramente riconoscibile & - credo H heees
genere musicale.
4. Parole nuove e nuovi concetti: una storia del genere attraverso
ill paratesto
Quasi nulli sono gli studi specificamente dedicati ai “primi can-
tauiori"’ La tendenza di molta critica non accademica é di inter-
pretare teleologicamente il periodo, quasi una fase preparatoria
alla canzone degli anni Setanta. Oppure di “fonderlo” con la can-
zone d’autore, ridefinendone il campo a posteriori: cosi ad esem-
pio sin dal titolo in Jachia (1998): La canzone d'autore italiana
1958-1997. Né da questa visione @ esente lo stesso Club Tenco.
Il mio contributo si concentra sull origine del concetto di can-
tautore, seguendo la sua definizione e ~ parallelamente - il suo
costituirsi come genere musicale nei primissimi anni Sessanta. Dal
momento che il concetto appare strettamente legato al neologi-
smo, introdotto nella seconda meta del 1960, ¢ utile tracciare l'ori-
gine della parola dal momento della sua invenzione fino alla sua
diffusa accettazione da parte della comunita dei parlanti. Annota
Santoro (2002, p. 113) nel riferirsi a Bourdieu: “Come vengono
chiamati gli artisti e come si parla di loro e del loro lavoro sono tra
le pitt importanti invenzioni che accompagnano I'emergere di un
campo di produzione artistica’.*
Un approccio storico-linguistico alla storia dei generi musicali
mi sembra sia stato poco sfruttato dalla letteratura sull'argomento.
Poco si sa di come i processi di tagging condizionino la percezione
€ la classificazione di un concetto musicale, e anche Ietimologia &
stata spesso sottovalutata nelle sue possibili conseguenze sulla
strutturazione gerarchica delle norme che definiscono il genere. Il
modo in cui letichetta “cantautore” viene ~ 0 non viene ~ impie~
gata é decisivo. La scelta di usarla o di non usarla deve essere consi
derata una scelta ideologica. Nominare un fenomeno musicale =
un genere ~ @ ben piti che appiccicare un cartellino a una scatola
che contenga ogni singolo “evento musicale (reale © possibile) i
cui svolgimento & governato da un insieme definito di regole
canzone d'autore, condott! con vari
1) Santoro (2000, 2002, 2006, 2010)
samfpam ana their work one of
aoe mergence of a eld of artistic
Non mancano invece gi stud sulla
Approcci: ad esempio Fabby (1982, 2005 el
"x way of naming artists andl of speakins
the most significant inventions that accompany thee
Production"
Samet eet ccHC0P0 Toma,
socialmente accettate” (sempre Fabbri, 1981 et al), 1
non possono esistere come tali, nei primi anni Seesga eto
deboli confini semantici tracciati dalla parola inven et Sezai
deb ata per def
La definizione di un nuovo genere si accompagna di
creazione di unetichetta per nominarlo, attraveree
di un neologismo (@ il caso di “cantautore") tr
un nuovo sigifeato a una parla gi in uso
casi, mi sembra); 0 introducendo locuz
secondo il modelo determinante + deteruinee =
seconda delle lingue). E facile verificare come idifforenn nee
pecchino le differenze di percezione tra i cantautorl ¢ alti
‘movimenti musicali ad essi avvicinabili, spesso definiti ene en
ni relative alla loro novita. Cosi, ad esempio, bossa novi rama
bozzo/nuova idea”), nueva cancisn, nueva trova, n¥t loht Coc,
yma’; “nuova onda’, in greco, Fabbri 2005, p42).
i Iprocessi di natura ideologica che stanno alla base dell”
mento” e della classificazione dei fatti musicali laselano tatvia
fisica di sé in quello ch fi
e si pud definire ~ con
della critica letteraria— pararesto. Mace
HK aaa
0 l'introduzioy
con Fattibuwieneis
(la maggioranza dei
tichet-
{Un testo] si presenta raramente nella sua nudita, senza il
\ raramente nella sua nudita, senza il rinforzo€
Hagcompagnamento di un certo numero di produioni. esse stesse ve
delle toe fee un nome d'autore, un titolo, una prefazione,
tats, tstrazioni |. he lo eontornano e fo prolungano, per pres
pit fore me el senso corrente del termine, ma anche nel suo senso
ree actt: Per renderlo presente, per assicurare la sua presenza el
la sua “ricezione” e il suo consumo. (Genette 1989, 3)
Dal momento ch
{ativa, il paratesto
tazione e fruizione
Prospettiva storica
bur in spazi li
he il nominare un genere & una mossa interpre-
e costituiisce la “soglia’, e condiziona interpre-
del testo. Dinamizzato e problematizzato nella
ieee ica a cui ambisce questo articolo he
staal i € per un periodo breve), il materiale parate-
communi ,fopplamente utile. Esso guida Pinterpretazione della
cettiica nel ee eretativa (@ paratesto), e contemporaneamen
SmPo Progressi ‘documento.
41. Le fonti
In una si
2 Storic fia 7
Scrita str bac ota sulla canzone italiana che raramente @ st
natura di ecemifiche, @ forte la necesita di tornare alle for"
Bulstica, ogi Meese Ticerca & quindi in origine storiografica ¢ 1°
Mini di Genept®* SU fonti secondarie classificabili, ancora ne! ©
'ette, come “peritesto” e “epitesto”.
Parole nuove 101
Poritesto @ “tutto cid che dipende dalla responsabilita |...)
dell’edizione’, (Genette 1989, p. 17). Quindi il disco fisico, che in
Italia - in stretto rapporto con lo sviluppo dei cantautori - diventa
piu che un semplice supporto: grafica, fotografie, presenza 0
Rssenza dei testi delle canzoni e di note di presentazione sono tutti
elementi significativi. I! possesso del supporto registrato é la soglia
privilegiata ed esclusiva dell’ascolto. Il disco, soprattutto il 33 gir, @
Hl medium favorito dai cantautori, i cui primi piani in copertina-_a
sancire il loro impegno in prima persona - beneficiano del grande
formato. Cosi come ricche sono le presentazioni sul retro della
cover o nella custodia interna. Due sono le etichette discografiche
che hanno inizialmente contribuito alla creazione eal successo det
cantautori: la Rea italiana, sezione della multinazionale aperta a
Roma nel 1953, che segna I'ingresso di una mentalita industriale
nel mercato italiano del disco (Santoro 2000) e la milanese Ricordi,
nata nel 1958 come emanazione della casa editrice.
Lepitesto @ definito spazialmente come “anywhere out of (the
text)”: materiale pubblicitario, press photos, interviste sui giornali e
in televisione, performance televisive, recension, dibattt... Tra la
fine dei Cinquanta e i primi Sessanta poche sono le riviste che si
occupano ~ esclusivamente 0 diffusamente ~ di musica. Lattivita
giornalistica musicale, lungi dall'essere specializzata, 2 praticat
molti casi da anonimi “esperti”. Sorrisi e Canzoni ~ magazine pati-
nato sopravvissuto fino a oggi — rappresenta il massimo di diffu-
sione (tre milioni e mezzo di lettori dichiarati nel 1960,"° in un Paese
in cui il tasso di analfabetismo @ ancora alto); caratterizzato da
una linea editoriale conservatrice, vicina al partito di maggioranza
governativa, la Democrazia cristiana. Pitt moderato e popolaris-
simo (soprattutto grazie al disco flexi allegato a ogni numero) @ 11
Musichiere, pubblicazione abbinata alla omonima trasmissione
televisiva condotta da Mario Riva. Queste pubblicazioni sono inso-
stituibili strumenti per verificare gli usi linguistici, in quanto st
rivolgono — e adeguano il loro linguaggio ~ a un target popolare
ampio. Ci sono poi tre riviste riservate a un pubblico specializzato,
Musica & Dischi (anch’essa pubblicata ancora oggi, con innegal
continuita editoriale) @ I’house organ semi-ufficiale della discogra-
fia, importante per il catalogo mensile dei dischi pubblicatt, Tra le
Prime a riconoscere il valore estetico delle incisioni dei cantautort
Sono due pubblicazioni destinate ad appassionati colt, Discoreca &
una rivista di piccolo formato che affonda le sue radict neal
ambienti culturali milanesi. Il prezzo & adeguato al target: 250 lire
7 lone wevisiva
Pol Sorrisi e Canzoni TVcon crescente spazio alla prograrnynse
°° Troviamo il dato su Sori e Canzoni, 4 dicembte 196.1. 49:.2eE———te
102
$200 Tne,
contro le 50 di Sorrisi e Canzoni. Dal primo numero yi
: i‘ 1
Contributi di personalita della cultura anche extramyi e5Pitano
discorso vale per II Disco." ramusicale. Simile
La tv di Stato, limitata a un solo canale fino al nov,
un'importante fonte di ricerca.’ In un Paese storica
rizzato da una ampia frammentazione linguistica
presenza del dialetto, in cui pochi imparano l'italia
madre, ty, radio e stampa popolare negli anni del b.
mico ricoprono un ruolo fondamentale nel livellans
competenze linguistiche e nell’emergere di una lingua standout
La rapidita con cui attecchisce il neologismo “cantante en
questo punto di vista, esemplare (vedi Cartago 2005).
‘embre 196}, 8
mente caratie.
€ da una forte
no come lingua
5. Questione di etichetta: nascita e di
se aueston nascita ¢ diffusione del neologismo
La prima attestazione del n
aprima cologismo “cantautore” databile:
precisione tisale al 7 agosto 1960. La parola compare per la prina
volta su Sorrisi e Canzon i
via eu Sorris ni, usata come titolo per il progetto di uno
id ALL CANTAUTORI (sic), una specie di *Carro di Tespi"*
della musica leggera, percorrera le maggioripiazze d'ealia a partir da
Tey di settembre, Le musiche degli spettacolt saranno serite dg
Polito, Fra ‘anti che le interpreteranno: Maria Monti, Enrico
Sa Wante® Migliacci, Edoardo Vianello, Gianni Mecca. Gino Peo
imameauall che Migliacei hanno gi preparato aleune canzoni de
“Cama el ecitals; Gianni Meceia ha antieipato che lancer —————————108 Jacopo Tomas
CANTANTE-AUTORE. (Endrigo 1960. Bolle di sapone/Alle quattro det
‘mattino, Tavola Rotonda'T 70001. Note di copertina)
Li
ichetta milanese non ha ancora accettato il neologismo dif
fuso dalla concorrenza, ma @ chiaro come “cantante-autore’stia,
in questo contesto, per “cantautore”. Nell’affermare lalterita di
Endrigo (che proveniva da una carriera di cantante professionista)
rispetto agli “autori-cantanti”, la breve nota testimonia anche
Favvenuta codificazione del genere musicale.
Del resto il “sistema della canzone” (Fabbri 1989) pare essere
consapevole della natura ideologica della nascente categoria dei
cantautori, Sempre nel dicembre 1960, Sorrisi e Canzoni indice
sulle sue pagine I'elezione di un “Parlamento della Canzone’.
cantanti pitt popolari sono divisi in partiti, che rispecchiano i
generi della canzone tra Cinquanta e Sessanta.” L’elemento pili
‘ante ai nostri fini @ 'interpretazione dei generi in termini
di schieramenti politici. cantautori (raccolti nel “Partito dei can-
tanti-compositori”) siedono al centro-sinistra dell’arco parlamen-
tare. La destra @ riservata ai cantanti pitt tradizionalisti, mentre
Vestrema sinistra & occupata dai cosiddetti"urlatori’, giovani can-
tanti che si rifacevano ai modelli del rock'n'roll. Lo slogan del par-
tito dei cantautori, portato avanti nei molti comizi fittizi che
accompagnano la campagna elettorale, @: ti con il progress.
Sicurezza nel progresso della musica leggera’”
La diffusione del neologismo esplode a cavallo tra 1960 ¢ 1961.11
Musichiere nel suo numero sul Festival di Sanremo (presumibil
‘mente uno dei pitt letti dell'anno) intitola il servizio principale “ll
festival dei Cantautori” (J Musichiere, 24 dicembre 1960, n. 104, p
3). Solo Discoteca e I! Disco si mostrano piit resistenti ad accettare
la nuova parola, a testimonianza del loro target piit selezionato.
Possiamo ritenere il neologismo come totalmente accettato dalla
comunita dei parlanti nell’ottobre del 1961, quando Rete |,
all’epoca l'unico canale televisivo,”" celebra il cantautore con un
omonimo programma in prima serata.” La trasmissione é tra le
® Ute confrontarli con i generi della canzone italiana negli anni Ottanta sche
‘matizzatiin Fabbri 1989, p. 123,
un po’ grottesco, se s pensa a come ala ine del 950
dele pagine pt mere dela sua storia repo
ediamento del governo Tamron,
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SoriseCanzon 22 tobe 1961, 3, .
Parole nuove 109
piit seguite dell’anno secondo il Servizio Opinioni della Rai (Grasso
2004, p. 110, e 1996, p. 930). Nei commenti alla trasmissione, Sor-
risi e Canzoni arriva a pronosticare la fine del genere.
11 1962 vedra la fine dei cantautori. Simili a certi fanciulli prodigio che
bruciano le loro energie in un intenso ma effimero exploit, i cantautori
dovrebbero esaurire la loro funzione nell'inverno 62. Il fenomeno, che
pure ha rappresentato un fatto positivo per la nostra musica leggera,
prolungandosi rischierebbe di degenerare nel dilettantismo e nel vel
leitarismo. (Sorrisi e Canzoni, 22 ottobre 1961, n. 43, p. 22)
Un anno dopo l'introduzione del concetto, c’é una diffusa con-
sapevolezza che i cantautori siano un genere musicale. Nel
novembre 1961 un articolo pud permettersi di parlare di “cantau-
tori della terza ondata’, inserendo retrospettivamente nell’alveo
del genere i suoi diretti precursori (Modugno e Rascel), e attribu-
endo un valore di rottura tematica alle canzoni dei primi cantau-
tori: non pitt dunque debole intento programmatico, ma sanzione
a posteriori.
Nico Fidenco @ il “cantautore della terza ondata’. La prima ondata (la
ricorderete tutti: spazzd via con la violenza di un maroso le canzoni
alla saccarina traboceanti di mamme in attesa, di fidanzate infedeli e di
barche alla deriva) ebbe come uomini di punta Modugno e Rascel.
Allora si chiamavano ancora compositori-cantanti; il termine cantau-
tore non era ancora stato creato. (D'Intino 1961)
Man mano che i cantautori si definiscono in opposizione alla
tradizione della canzone italiana, tendono a diventare d’élite e a
radicarsi nell’ underground. E il'caso di De André, totalmente
norato dalla stampa popolare, ma anche di Endrigo, Tenco e
dello stesso Paoli, per i quali gia un anno dopo il sucesso le cita-
zioni aumentano su Discoteca e I! Disco, mente calano su Sorrisi e
Canzoni.
Non stupisce percid che Sorrisi e Canzoni e Vindustria discogra-
fica possano “forzare” il campo semantico di “cantautore” - infine,
amente sinonimo di qualita e portatore sano di un valore ven-
ile come quello della “trasgressione” — utilizzando la parola per
valorizzare determinati artisti. Come a Villa era stata negata la defi-
nizione nel 1960, ora il termine pud applicarsi con pitt facilita. Cost
per il citato Nico Fidenco, o per Pino Donaggio, Jimmy Fontana e
Tony Renis, autori leggeri, giovanilisti, diversi non solo dai vari
‘Tenco ¢ Endrigo, ma anche dalla prima linea Rca, la “nouvelle
vogue” romana rappresentata da Meccia e dalla Mont
I confini del genere mutano nella seconda meta del decennio.
1a crescente influenza della musica angloamericana ha portatoEgret ae
no Jacopo Tomats
alla nascita dei primi complessi, che ridefiniscono anche ideologi-
camente il modo di fare musica. La morte di Luigi Tenco ~ suicida
al festival di Sanremo nel 1967- & il simbolo del fallimento
dell'esperimento del cantautore per le masse, ¢ si colloca in com-
spondenza di uno “scalino” nella carriera di molti cantautori,
destinati a sparire (Meccia) 0 a ritornare nei Settanta su altte bas
(in maniera diversa, Paoli, De Andre e Endrigo, ad esempio). Nel
1967 Discoreca dedica ai cantautori il numero estivo, ospitando
uno scritto di Roberto Leydi che rappresenta la prima riflessione
teorica sul tema. Leydi testimonia la ridefinizione del campo
“Cantautore’ ha avuto un cattivo destino e ha subito una rapida
‘obsolescenza. Oggi la parola & quasi inutilizzabile se non in acce
zioni ironiche, se non proprio in un significato leggermente spre
giativo” (Leydi 1967). “Cantautore” & ora meno specifico,e il suo
campo semantico si é allargato: cantautori possono essere anche
cantanti pienamente inseri
tano Roberto Murolo; addirittura Fausto Amodei, musicista di
Cantacronache (entrambi i nomi sono citati da Leydi). Profonde-
mente lontani tra loro nel 1960, ora i due campi della canzone dei
cantautori e della canzone politica possono toccarsi.” I cantautori
come li conoscevamo negli anni Sessanta sono assorbiti in un
nuovo campo, diventandone gli attori privilegiati ma non esclu-
sivi: sta nascendo la canzone d’autore.
6. Strategie retoriche per un‘autorialita percepita
Sin dal primo articolo dedicato al fenomeno, il riconoscimento
del cantautore passa attraverso l'attribuzione di un valore positivo
all'essere contemporaneamente autori e performer. Perché cid
avvenga, il cantautore deve rafforzare il rapporto di autenticita con
le proprie canzoni attraverso strategie di varia natura, che concor
rono a ricrearne l'autorialita. Possiamo provare a schematizzare
brevemente ~ senza pretese di essere esaustivi ~ queste strategie
retoriche, cosi come ci appaiono sedimentate nei media
dell'epoca.
stautori € con la definizone
Straniero 1995, Fab
™ Sulla canzone politica, | rapport con i c
Sampo della canzone «autre, st veda Fabbri Flot 198
Parole nuove m
6.1. Strategie vocali e testuali
La pitt grande eredita lasciata dai cantautori alla popular music
italiana @ fa qualita della voce (la “grana’, secondo la classica def
nizione di Barthes 1985). La voce del cantautore & solitamente
registro medio 0 basso,”" non allenata, debole nell'emissione;
opposta agli stilemi della voce impostata tradizionale. II missaggio
*all'italiana’, con la voce centrale davanti agli strumenti, é diretto
correlativo del ritratto sulla cover dell'lp: & una presenza che
“viola” lo spazio prossemico dell’ascoltatore. Una voce che si
mette in gioco in prima persona, rivolta a chi ascolta € spesso non
intonata: @ la “stonatura” del protagonista di “Desafinado’,
modello noto ai primi cantautori. essere stonati, lungi dall’essere
una celta, ha importanti implicazioni ideologiche, e sta per auten-
ticita e verita.* Cosi ad esempio si esprime Gino Paoli in un’intervi-
sta:
[...] Amore significa mille cose e non vuol dire nulla. Forse acquista un
significato secondo il tono della voce |...)
D: "Le hanno mai fatto osservare che, quando canta, lei piace molto
ma stona?”
“Me lo hanno detto in moltissimi. Perd sono disposto a passare
‘sopra a una stonatura e non sopra a una falsita”,
(Sorrisi e Canzoni, 18 dicembre 1960, n. 51, p.5)
Possiamo prendere come conferma della fortuna di questo
“nuovo” modo di cantare la parodia che ne fornisce Lelio Luttazzi
Studio 1, tra i programmi di punta della Rai (Grasso 2004 e 1996).
Lattore e conduttore interpreta la canzone “Canto (anche se sono
stonato)
Senti: canto cost sottovoce
erché la mia voce in genere non piace
da 5 mesi canto il mio amore in sordina perché
cara, temo di farmi sentire da te [.)
(Studio 1, 28 ottobre 1961. Identificatore Teca Rai C1914)
Grazie a una grana della voce che ? sua ¢ in virtit delle imperfe-
ioni, il cantautore pud farsi individuo autentico, unica dimen-
sione in cui pud esistere. E nel rapporto di appropriazione del testo
(Fabbri 2003) perd che si gioca la partita del riconoscimento del
cantautore come tale: “La canzone € un testo cantato” (Fiori 2003),
Per un’analisi dell'uso della voce di Fabrizio De André si veda Fabbri 2007. pp.
148.60.
© Mutatis mutandis, a ricerca di autenticita del punk partira proprio da N.—_
ne Jacopo Tomats
ele due dimensioni del testo e della voce che lo canta possono solo
artificialmente essere scisse.
Ciononostante, i testi dei cantautori privati della musica sono
stati spesso trattati come poesia, fino anche a essere antologizzati
in epertori poetici a uso di scuole e Universita. Non si pud sminu
ire il ruolo assunto dal testo anche nella sua “nudita”: le parole
delle canzoni compaiono spesso sui 33 giri, 0 pubblicate sulle riv
ste,e a cancellazione di alcuni testi “volgari” dalla prima edizione
del long playing d'esordio di Fabrizio De André certo ha avuto non
poche implicazioni nel suo successo come outsider e nei succes-
sivisviluppi del genere (vedi le note sulla compilation Tutto Fabri-
2io De André, 1966, Karim, KLP13). Tra gli intenti programmatici
dei primi cantautori c’é il ribaltamento della gerarchia testo-
musica.
E cero |] che oggi c’# ancora un settore che va migliorato nella can-
zone: testo, Bisogna avere il coraggio di dire o di operare in modo che
le parole abbiano un significato, capovolgendo T'attuale sistema che
‘ole cheil testo sia fatto in funzione della musica. E necessario come
sempre accaduto ~ che la musica aderisca al testo il quale, a sua volta,
deve avere un linguaggio nuovo, lontano dai richiami e dagh alleta
‘meni leterari, come dal piccolo gioco in cui si era intrstita in quest
utimi tempi, (Sergio Endrigo in 1! Disco, giugno 1961, pp. 16-17)
Nei contenuti il riferimento 2 alla vita autentica, di tutti giomi,
narrata realisticamente e in aperta polemica con le tendenze esca-
pistiche della canzone tradizionale. Lasciamo il commento ancora
Sergio Endrigo:
Non scriverd mai una canzone che dica “ti attenderd a Shangai
mia" perch¢ io a Shangai non ci sono mai stato. Semmai le bimbe le
aspetto da Rosati, in Piazza del Popolo... (Endrigo 1962
La visione non idealizzata dell’amore, quotidiano e spesso
squiallido, il toccare temi forti e proibiti come il sesso, la morte, il
io 0 ~ al contrario — la parodia degli stereotipi della canzo-
netta (Fiori 2003) collocano i cantautori sul sottile confine della
censura, differenziando significativamente le traiettorie delle sin-
gole carriere: sommersa quella di De Andre, talvolta appena affio-
Fante nel mainstream quella di Tenco, in piena luce — pur nella
diversita degli stili - quella di Paoli e Meccia. Discorso simile vale
per illessico, che si amplia introducendo anche nella canzone un
rocesso avviato a inizio secolo nella poesia: parole non poetiche,
quotidiane © volgari, idioletti 0 nuove formazioni fanno la loro
comparsa. II lessico convenzionale dell'amore & avvertito come
consunto: cost Modugno in “Piove” (1959): “Vorrei trovar parole
Parole nuove ns
nuove"; o Paoli in “Sassi” (1960): “Sassi / che il mare ha consumato
/ sono le mie parole / d'amore per te’, 0 ancora Tenco in “Chi mi
ha insegnato” (pubblicata nel '67 ma del periodo 1959-63): “Chi
mba insegnato a parlare [...] / non mi ha detto come potrei fare /
per dirti il mio amore/con parole nuove’, La ricerca @ quella di uno
Stile personale anche nella sintassi: cosi ad esempio Tenco con
Tuso della seconda persona, come in un dialogo privato (Fiori
2007). Ma @ in generale tutta l'indagine sui “soggetti delle azioni
focalizzate dalle canzoni” a essere proficua per comprendere i
meccanismi di appropriazione del testo (Marconi 2009),
6.2. Strategie musicali
Le produzioni discografiche dei cantautori non si differenziano
significativamente da quelle della canzone tradizionale per quanto
riguarda l'impiego dello studio di registrazione e dell'arrangia-
mento: 'equazione pauperismo dei mezzi = autenticita é tipica
della canzone politica, ¢ non viene recepita dai cantautori fino
almeno alla meta del decennio. La loro alterita rispetto al sistema
tradizionale si manifesta piuttosto in una ricercata raffinatezza di
soluzioni, soprattutto nelle orchestrazioni, grazie anche
all'apporto di arrangiatori - poi destinati a grande fortuna come
compositori ~ come Ennio Morricone ¢ Luis Bacalov. Caso esem-
plare, 'arrangiamento curato da Morricone per “Il barattolo” di
Gianni Meccia, con un'orchestrazione che prevede anche l'inter-
vento di due parti di “barattolo” suonate dai percussior
“Meccia ~ disse [Morricone] ~ ¢ un cantante ‘sui generis; altrettanto le
sue canzoni. E necessario quindi che ne! disco Gianni risulti nel mas-
simo rilievo, mentre il background orchestrale deve essere il pitt umile
e funzionale possibile”.
(Meccia 1960, 1! barattolo/Quanta paura, Rea Camden, 45 giti, CP ~71
Note di copertina).
Ricorda Fabbri come “la canzone d’autore italiana [nasca]
all'insegna di un rinnovamento globale, che investe gli aspetti
compositivi e interpretativi non meno di quelli testuali” (Fabbri
2005, p. 115). Le risposte all'istanza di superamento della tradi
zione sono diversificate, dal giro di do di Paoli alle elaborate armo-
nie di Bindi, fino alle “armonizzazione rinascimentali” di cui era
accreditato Fabrizio De André e al costante riferimento al jazz
Tenco. Uno studio dedicato alla musica dei cantautori ~ per
quanto paradossale possa sembrare ~ @ ancora da scrivere.
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