0 valutazioniIl 0% ha trovato utile questo documento (0 voti) 94 visualizzazioni3 pagineTribunale Di Roma, Decreto 3956/2020
Tribunale ordinario di Roma
Decreto 3956 del 12/02/2020
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Accoglimento n. cronol. 3956/2020 del 12/02/2020
RG n. 38800/2018
R.G. 38800/2018
‘TRIBUNALE ORDINARIO di ROMA.
SEZIONE DIRITTI DELLA PERSONA E IMMIGRAZIONE
1! Tribunale, in composizione collegiale, nelle persone dei magistrati:
dott.ssa Luciana Sangiovanni Presidente
dott.ssa Antonella Di Tullio Giudice
dott.ssa Damiana Colla Giudice relatore
hha pronunciato il seguente
DECRETO
nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 3880/2018 promossa da:
EEE, «12:0 i) G's Pokistan, con il patrocinio dell’avv.to
Manola Russo
RICORRENTE,
contro
MINISTERO DELL'INTERNO - DIPARTIMENTO DELLE LIBERTA’ CIVILT
IMMIGRAZIONE ED ASILO—UNITA’ DUBLINO
RESISTENTE
OGGETTO: ricorso ex art. 27 Reg. UE n. 604/2013 ed art. 3, comma 3 bis ¢s., d-lgs. n.
25/2008
Con ricorso telematicamente depositato il 30.5.2018
cittadino pakistano, ha impugnato il provvedimento emesso il 12.12.2017 ¢ notificato il
9.5.2018 con il quale !’Unita Dublino del Ministero dell’Interno — Dipartimento per le Liberth
civili e I’lmmigeazione, vista la presentazione di domanda di protezione intemazionale in Italia
il 12.10.2017, ha disposto il suo trasferimento in Croazia, considerandolo Paese sicuro e “non
ravvisando particolari motivi che potrebbero indurre "Italia ad assumere la competenza”,
avendo ivi il ricorrente — stando alla consultazione del sistema EURODAC- in precedenza
presentato domanda di protezione intemazionale in data 2.8.2017, ai sensi delffart. 18 del
Regolamento UE n. 604/2013, ancora in corso di esame (cd. Regolamento “Dublino",
‘concemente i «criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per
Tesame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un
cittadino di un paese terzo o da un apolide») ed avendo \a Croazia accettato la richiesta ai sensi
dell’articolo 20.5 del Regolamento con riferimento all’avvenuto ritiro della domanda presentata.
II ricorrente ha censurato il provvedimento di trasferimento sotto vari profili, anche con
riferimento alle dedotte carenze sistemiche del paese di rinvio.
Il Ministero dell’Interno — Unita Dublino, si costituito in giudizio chiedendo il rigetto de!
ricorso.
Deve ritenersi dirimente ad avviso del collegio il motivo di censura articolato dalla parte
ricorrente sulla violazione dell’articolo 3, par. 2, del Reg. 604/2013, nella parte in cui dispone
Pimpossibiliti a “iasferire un richiedente verso lo Stato Membro inizialmente designato come
competente, in quanto si hanno fondati motivi di ritenere che sussistono carenze sistemiche
coos 7ssteeasotest test - Fra Da: SANGIOVANNI LUCIANA Smesso Ds: ARUBAPEG S.A, HO.CA S Seri soternoasabo7as4aGa6s
| i ADAMIANA Enesso Da: ARUBAPEG S.P.A, NGCA 3 SevillAccoglimento n. cronol. 3956/2020 del 12/02/2020
RGn 38800/2018
nella procedura di asilo e nelle condizioni di accoglienza dei richiedenti in tale Stato Membro,
che implichino il rischio di un tratiamento inumano e degradante ai sensi dell'art. 4 della Carta
dei diritti fondamentali dell'Unione europea”, con la conseguenza che lo Stato membro che ha
awviato Ia procedura di determinazione diventa lo Stato membro competente,
WL giudice nazionale, in ossequio al principio di cautela operante sul piano del diritto
internazionale a twtela e garanzia degli incomprimibili diritti fondamentali dello straniero, pud
annullare il provvedimento di trasferimento in uno Stato che non assicuti idonee condizioni di
accoglienza dei richiedenti tutte Ie volte in cui vi sia non solo la prova certa, ma anche il
ragionevole dubbio che sussistano carenze sistemiche di tali condizioni di accoglienza, anche ai
sensi dell’art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, come interpretato dalla Corte
di Strasburgo (v. Corte Europea dei Diritti dell” Uomo del 22 marzo 2005, Ay c. Turchia)
Le informazioni reperibili portano a ritenere fondato il rischio che il ricorrente una volta
trasferito in Croazia vada incontro a trattamenti inumani e degradanti
Alla stregua di un ormai consolidato orientamento del Consiglio di Stato, che si colloca nel
soleo della giurisprudenza sovranazionale della Corte di Giustizia e della Corte EDU, e del
quadro fornito dalle fonti intetnazionali maggiormente accreditate, la Croazia non pud ritenersi
un paese sicuro. 11 rapporto sui diritti umaleftepartimentciitsticia deli Ase
2018 segnala: “Le ONG internazionali e nazionali hanno segnalato violenze della polizia contro
i richiedenti asilo e i migrantt, in particolare ai confini del paese con la Bosnia-Erzegovina
Gil). L'UNHCR ¢ diverse ONG hanno pubblicato rapporti secondo cui la polizia di fromiera
Sottoponeva i migranti a trattamenti degradanti, inclusi epiteti e volgarita verbali, distruzione di
Proprieta e pestaggi, tra cul persone vulnerabili come richiedenti asilo, minor, persone con
disabilité.e donne incinte. Le ONG hanno riferito di diversi migranti presunti che le guardie di
Srontiera li hanno picchiati mentre tenevano i loro neonati o bambini piccoli. Una donna
imigrante ha dichiarato alle ONG che agent di polizia di frontiera maschi le hanno sottopasto a
una perquisizione nella foresta in presenza di migranti maschi adulti, Le ONG hanno segnalato
casi in cui le autorité hanno tenuto le famiglie di richiedenti asilo detenute in strutture di
correzione pluttosto che in centri di accoglienza per Vasilo. Hanno affermato che la polizia ha
confinato le famiglie nelle celle per tunghi periodi ¢ i bambini non hanno avuto accesso a
attivite all'aperto, educazione, libri o giocattoli adatti all'eta. Ad aprile la CEDU ha ordinato of
soverno di liberare una famiglia dalla detenzione e consentire loro la liberta di movimento. A
fettenbre il commissario per i diritt! umani del Consiglio d'Europa ha invitato il governo a
Janciare indagini tempestive e indipendenti sulle accuse di violence e furti della polisia contro
"ifugiati e migranti e di espulsioni collettive. Le ONG locali che lavorano per i diriti det
migranti hanno riferito di pressioni da parte della polizia, come la sorveglianza estesa ¢
Vinterrogatorio sul collaboratori stretti dei dipendemti e sui familiari. Allo stesso modo, la
relazione 2017 del difensore civico ha descritio la pressione imposta al suo ufficio da aleuni
Funzionari di alto livello del Ministero dell'interno che hanno affermato che non avrebbe dovute
discuiere 0 discutere casi in pubblico. A ottobre il difensore civico ha afjermato che il ministero.
Gea Inernt ha ripetiamente negato il suo accesso alle informazioni sul trattamento da parte
della polizia dei migrant I ministero dellinterno ha dichiarato di aver risposto adeguatamente
alle richieste del difensore civico.”
I rapporto 2019 di Human Rights Watch riporta: “Y'UNHCR ha riferito che da gennalo circa
2.500 richiedenti asilo e migranti erano stati respinti dalla polizia croata in Bosnia Erzegovine,
comnnaia di casi di accesso negato alle procedure di asilo ¢ oltre 700 accuse di violenze e furti
della polizia. Lo stesso mese, un gruppo di membri del Parlamento europeo di 11 Stati dell'UIE
ha chiesto congiumtamente alla Commissione europea di indagare urgentemente sulle accuse,
con il commissario per i diriti umani del Consiglio dEuropa che riecheggiava quella
convocazione in ottobre.”
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RAccoglimento n. cronol. 3956/2020 del 12/02/2020
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Ed ancora, un rapporto di Amnesty International del 13. marzo 2019 5
(hutps://www amnesty. it'ifugiati-migranti-croszie-repor¥/) cosi riporta: Massimo Moratti, ‘
direttore delle ricerche dell Ufficio europeo i Amnesty International, commenia il sistema di é
respingimenti cd espulsioni messo in atto.-—_dalla polizia.-_eroatanei_—confrontt zg
di mighinia di richiedenti asilo con la complicita dei governi dell Unione europea. In un z
documento intitolato “Spinti ai margini: violenza ¢ abusi contro i rifugiati ¢ i migranti lungo ‘
{a rotta baleanica”, denunciamo come i governi europei, dando priorita ai comtrolli di frontiera é
pit che al rispetto del diritto internazionale, stanno non solo chiudendo gli oechi di fronie al 2
comportamento crudele della polizia della Croazia ma addivittura ne starmo finanziando le 3
attivité, alimentando cosi una crescente crisi umanitaria ai margini dell'Unione europea.
Uituaimente circa 8.500. uomini, donne e bambini sono intrappolati all interno di fabbriche
dismesse e prive di servizi di prima necessita di due piccole eitta bosniache nei press! del
confine con ia Croazia, Bihac ¢ Velika Kiadusa. La Bosnia ed Erzegovina non @ in grado di
ofitire loro protezione 0 condizioni di vita adeguate. Nei campi improvvisati mancano igiene,
acqua caldae cure mediche ¢ il cibo é insufficiente”
‘Alla luce della situazione descrita, si ritiene, dunque, che il trasferimento del ricorrente in
Croazia si ponga in contrasto con la previsiofe dell’art. 3, par. 2, del Regolamento UE n 604
del 2013 e con quella dell’art. 4 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, non
garantendo con certezza 0, comunque, al di la di ogni ragionevole dubbio, il rispetto dei diiti
fondamentali del richiedente in tale Stato.
i provvedimento impugnato deve quindi essere annullato, con compensazione delle spese di lite
in ragione dell’ammissione del ricorrente al patrocinio a spese detlo Stato.
P.M.
Il Tribunale in composizione collegiale definitivamente pronunciando cost
dispone:
accoglie il ricorso e, per 'effetio annulla il provvedimento n. 1T-369986- zl
‘AIVRO005598 emesso il 12.12.2017 dal Dipartimento per le Liberté Civili ¢ 8
Fimmigrazione — Direzione Centrale dei Servizi Civili per P'Immigrazione © 2
P Asilo— Units Dublino; i
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‘compensa le spese di lite.
Cosi deciso in Roma, il 27.1.2020
IL PRESIDENTE
Taciana Sangiovanni
MB oe ou cou A DAMANA Ensoto 09: ARUBAPEG SPA.NGCCAS Sorat
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