Fenix N126 - Aprile 2019 PDF
Fenix N126 - Aprile 2019 PDF
L
Tel/fax 06.9065049 - E-mail: [email protected] a scorsa settimana mi è capitato di leggere un annuncio relativo alla pubblica-
Direttore Editoriale Adriano Forgione zione negli USA di un nuovo libro scritto da D.W. Pasulka - professore e pre-
([email protected]) sidente del Dipartimento di Filosofia e Religione all'Università della Carolina
Direttore Responsabile Giuseppe Morelli del Nord - dal titolo “Cosmic: UFOs Religion and Technology”. Un libro che non
([email protected]) si concentra sulle società investigative di base o sui marginali gruppi cultistico-ufolo-
Direttore Artistico e Progetto grafico Alberto Forgione gici ma sui credenti degli UFO nelle sale del potere. Avete letto bene, nelle “sale del
([email protected]) potere”. Già l’ufologo “parafisico” Jaques Vallée aveva fatto riferimento nelle decadi pas-
Amministratore Unico Adriano Forgione sate all’esistenza di un “Collegio Invisibile” all’interno dei sistemi di potere, sia politi-
([email protected]) co che finanziario e produttivo, ma qui si chiarisce che questi sta spingendo per una
Direttore BOOXTORE Mike Plato trasformazine radicale del “credo” nella nostra società. In breve il professor Pasulka,
([email protected]) esperto di tematiche filosofico-religiose, è convinto che sia in atto una trasformazione
Segreteria e Abbonamenti ([email protected]) radicale che porterà alla nascita di un culto a base alieno-tecnologica, che fa perno su
([email protected]) quelli che sono i mitemi ufologici principali e che avrà come base la tecnologia, es-
Traduzioni Mikaela Zanzi sendo adatto a una società come la nostra, divenuta radicalmente profana la cui unica
fiducia risiede nell’elemento Hi-Tech e in quelli che crediamo essere i “benefici” del-
Articoli scritti da: l’avanzamento tecnologico. Insomma un radicale cambio di rotta rispetto al passato,
Adriano Forgione, Andrew Collins, Mike Plato, Robert Schoch, Marco Rocchi,
Valentina Ferranti, Costanza Bondi, Gianluca Marletta, Andrea Romanazzi, Filip dove le forme religiose erano sempre relazionate alla dogmatizzazione e “guscificazio-
Coppens, ne” (da “guscio”, esteriore) di rivelazioni provenienti da forme di illuminazione spiri-
Stampa tuale, adattamenti di una unica e antica Tradizione che aveva nei cicli cosmici il suo
TUCCILLO ARTI GRAFICHE srl orologio e si adattava alla qualità vibratoria della singola ora (epoca) di manifestazione.
Trav. Via P. DONADIO snc
80024 Cardito (Napoli) Tanto per fare un esempio, le Verità trasmesse da Buddha e Gesù sono le medesime,
Distributore esclusivo per l'Italia sebbene appartenenti a contesti, epoche e linguaggi differenti. Qui no, siamo di fron-
Pieroni Distribuzione srl - Via C. Cazzaniga, 64 - 20132 Milano te invece a una rottura definitiva, dove l’uomo mette se stesso non nelle mani di una
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Fede in un Ente superiore di pura Coscienza, eterno, immanente e trascendente, ben-
Editore sì in quelle di creature biologiche e nella tecnologia (loro e nostra, conseguenzial-
X Publishing srl
Via Francesco D’Ovidio n. 64 - 00137 ROMA mente per passaggio di consegne) e anche questo è un segnale della “Fine della Sto-
Mensile ria”. È quanto meno agghiacciante leggere che «ci sono segni che la credenza aliena
Sped. in A.P.- 45% Art.2 comma 20/B Legge 662/96 - Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 434/2008 del 15/12/2008 sia pronta a diventare una delle religioni etiche del mondo. Le credenze aliene spes-
FENIX esce il 10 di ogni mese (12 numeri l’anno) so implicano il mondo nella malvagità e invitano al pentimento - molti resoconti di
Prezzo contatti alieni includono richieste per la fine della guerra e un aumento della coope-
€ 9,90 (esclusi allegati). Arretrati: €10 ciascuno (tranne i numeri speciali indicati nel-
la pagina degli abbonamenti e arretrati) razione umana pacifica. Un recente editoriale del New York Times ha usato un'in-
Finito di stampare il 03 Aprile 2019 vasione aliena come modello per riflettere sui cambiamenti climatici». Se il professor
• La Direzione Editoriale non è responsabile per il contenuto degli articoli che non ri- Pasulka ha ragione, e credo ne abbia, allora queste dichiarazioni, se programmate da
specchiano necessariamente il punto di vista della redazione.
• Gli articoli, pubblicati o meno, fino a successiva comunicazione, non vengono retribuiti.
una elite che ha interesse a cambiare il campo mentale delle masse, rendendo norma-
• Gli articoli pubblicati rimangono ad uso esclusivo della redazione per due mesi dalla da- le ciò che non lo è, rispondono a una strategia e servono solo a gettare le basi a que-
ta di pubblicazione. sta nuova forma di culto. Si spiegherebbe così che, a dispetto di quanto la scienza ab-
• Lettere, fotografie e articoli, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
• L’editore ha soddisfatto tutti i crediti fotografici. Nel caso gli aventi diritto siano sta-
bia dichiarato sinora, un famoso astronomo di Harvard dichiari pubblicamente, sen-
ti irreperibili questi è a disposizione per eventuali spettanze. za apparente paura di ripercussioni, di essere certo che un'astronave aliena possa orbi-
INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI tare intorno al nostro pianeta o che una astrofisica dell’Agenzia Spaziale Italiana vada
Il Decreto Legislativo n.196 del 30 giugno 2003 ha finalità di garantire che il trattamento sulla Tv nazionale a dichiarare che potremmo essere un esperimento alieno. Se que-
dei dati personali dei lettori si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e sto sta accadendo davvero e il potere sta preparando una cosa del genere, nella mia
della dignità delle persone, con particolare attenzione alla riservatezza dell’identità per-
sonale. I dati raccolti durante lo svolgimento della nostra attività e dai lettori stessi for- mente diviene chiaro il perché di tutte le menzogne sul Dio alieno e la manipolazio-
niti potranno essere trattati per finalità relazionate alla vita produttiva di questa azien- ne della Bibbia e della stessa figura di Gesù che in questo periodo vanno per la mag-
da. Questi saranno raccolti, archiviati, organizzati per lo più attraverso mezzo informa- giore, sostenute e spinte da queste stesse organizzazioni. Come mi è chiaro anche che
tico, sempre rispettando le regole di riservatezza e sicurezza richieste dalla Legge. Il ti-
tolare del trattamento dei dati personali è il legale rappresentante della X Publishing Srl, questo programma deve essere nato molte decadi fa. Come mai George Adamski
Via Francesco D’Ovidio, 64 00137 Roma. Incaricati del trattamento sono dipendenti della (1891-1965), il primo e più noto “contattista”, seppur non fosse né uno scienziato, né
stessa X Publishing Srl. Il conferimento dei dati personali è facoltativo ma la mancata co- un astronomo, e benché i suoi racconti di contatti, viaggi spaziali sugli UFO venusia-
municazione degli stessi impedirà fondamentali attività quali l’adempimento di spedizioni
agli interessati delle categorie merceologiche di nostra competenza (abbonamenti e ar- ni si siano rivelati fantasiosi e inverosimili, è stato sepolto nel cimitero militare degli
retrati di riviste, libri e allegati). Possono accedere ai dati i soggetti cui disposizioni di eroi di Arlington? Adamski ha reso dei servigi alla Nazione? Forse perché i racconti
Legge lo consentano o per ordini di Autorità. La Legge prevede che lettori possono con- dei suoi contatti con gli extraterrestri erano studiati dall’alto, in modo da orientare l’o-
sultare, modificare, opporsi, cancellare i propri dati su diretta richiesta ai sensi del-
l’Art.7 del Codice, il tutto mediante Raccomandata A/R da inviare a X Publishing Srl, Via pinione pubblica americana e mondiale, e preparare il terreno per ulteriori manipo-
Francesco D’Ovidio, 64 00137 Roma. Per maggior informazioni si può visitare il testo com- lazioni mentali che, oggi, stanno emergendo per quello che sono? Con milioni di per-
pleto del Decreto Legislativo n.196 del 30 giugno 2003 sul sito ufficiale dell’Autorità Ga- sone che, purtroppo, questa menzogna se la stanno bevendo a occhi chiusi, pronte ad
rante www.garanteprivacy.it
aderire al nuovo culto alieno-tecnologico.
Adriano Forgione
Scarica FENIX in versione digitale da www.xpublishing.it [email protected]
Sommario
03 - EDITORIALE- a cura di Adriano Forgione
06 - 12 FENIX News a cura di Adriano Forgione
14 - 20 Il Popolo del Tuono
di Andrew Collins
22 - 23 AKASHA - Libri di Conoscenza
24 - 30 Sokar - Il Dio dell’Oltretomba
di Marco Rocchi
32 - 38 LO SCIENZIATO ERETICO
La Natura della Realtà
di Robert Shoch
40 - 46 La Guerra del Tempio
di Gianluca Marletta
48 - 52 ITALIA MISTERIOSA
Homo Selvatico: Mistero Svelato
di Andrea Romanazzi
53 MOSTRE
La Cripta Celata di Asti
54 - 55 AGGIORNAMENTO BOOXTORE
56 - 61 La Processione della Anime di Pietra
di Filip Coppens
62 - 68 Il Corpo di Gloria e l’Eternità
di Mike Plato
70 - 71 SACRO E ARTE
SHIN, Satana e il Santo
di Costanza Bondi
72 - 78 SYMBOLICA
Ritorno ad Itaca
di Valentina Ferranti
72 - 78 IL VIGILANTE
Il Ministro dell’Ecumenismo Cosmico
di Mike Plato
•4
I TEMI DI QUESTO NUMERO
Andrew Collins entra nel cuore del Popolo del Tuono e della genesi “deniso-
viana” dei Nativi americani e delle loro conoscenze sciamaniche • Marco Roc-
chi ci offre uno splendido articolo su Sokar, la poco conosciuta divinità ance-
strale dell’oltretomba egizio • Lo Scienziato Eretico Robert Shoch presenta la
teoria dell’Universo olografico e della natura più profonda che sottende a que-
sta realtà a noi percepibile • Gianluca Marletta analizza i rumori e i fatti che si
celano dietro la pretesa di ricostruzione del Terzo Tempio di Gerusalemme da
parte ebraica • Andrea Romanazzi illustra in “Italia Misteriosa” la possibile
spiegazione dietro il mito dell’Uomo Selvatico in nord-Italia • Philip Coppens
† affronta i filari di megaliti di Carnac, in Francia, cercando di dipanarne il mi-
stero e la funzione attraverso quelli che sono i dati a disposizione • Mike Plato si cimenta nella disa-
mina dell’argomento principe e fulcro di ogni tradizione spirituale: il Corpo di Gloria incorrutibile • Va-
lentina Ferranti per Symbolica inizia il “Ciclo degli Eroi” e analizza la splendida trattazione allegorica
dell’Odissea e del personaggio eroico di Ulisse • Per Sacro e Arte Costanza Bondi discute della “Shin”
la S ebraica quale simbolo sacro del prescelto divino • Mike Plato ne Il Vigilante celebra il profilo di
uno spirituale contemporaneo, Padre Anthony Elenjimittam • Buona lettura •
ATTENZIONE!!! Il nostro sito è tornato online con una veste grafica nuova e possibilità di
acquisti e abbonamenti. Vi aspettiamo su www.xpublishing.it
5 •
FeniX NEWS
Caccia simbolica nel Paleolitico Il cranio deformato
Archaeology News, 11 Marzo Paleolitico superiore nel
Mediterraneo. Il reperto è
più antico è cinese
N on è molto comune
trovare rappresenta-
zioni di scene invece che
una pietra calcarea lunga
30 centimetri che presenta
due figure umane e due uc-
Filthy Monk ey Men, 6 Febbraio
•6
Una Criosfinge emerge dalle sabbie egiziane
Gebel el-Silsila Epigraphic Survey Project, 27 ti da tempo a Silsila. All’esemplare più grande, invece,
Febbraio apparterrebbe anche un ureo considerato parte della
corona. Inoltre, gli archeologi hanno scavato diversi
U n team diretto da Maria Nilsson e John Ward frammenti iscritti attribuibili a un naos distrutto di
(Lund University, Svezia) ha individuato un cen- Amenofi III, una parte di obelisco con il pyramidion e
tro di lavorazione della pietra del Nuovo Regno a Ge- pezzi di sculture come quella di un falco.
bel el-Silsila, in Egitto, probabilmente
databile al regno di Amenofi III (1386-
1349 a.C.). Numerosi sono gli scarti di
produzione e oggetti non finiti che, per
un motivo o l’altro, sono stati abban-
donati nella cava. Spicca una gigantesca
criosfinge (sfinge dalla testa di ariete) di
arenaria, lunga circa 5 metri, larga 1,5 e
alta 3,5, appena sbozzata e pronta per il
trasporto – le operazioni di fino avveni-
vano nel luogo di destinazione – se
non si fosse fratturata prima del com-
pletamento. La statua è stata poi rico-
perta, salvo per la sommità della testa,
per 2000 anni dai detriti d’estrazione
di epoca romana. Nelle vicinanze è sta-
to ritrovata anche una porzione di un
modello più piccolo della sfinge (foto
in basso), simile ad altri esempi già no-
7 •
“AMERICA BEFORE” - Il nuovo libro di Graham Hancock
a cura della Redazione
pubblicazione su Nature di una ricerca storica nel
•8
Fenix NEWS
Un impatto cometario 10.800 anni fa anche in sud-America
Phys, 13 marzo
dei fattori correlati al-
9•
Il Midollo la chiave dell’evoluzione cerebrale?
Discover, 19 Marzo micronutrienti. Questa ricca risorsa,
credono, potrebbe aver agito da catal-
• 10
Fenix NEWS
Confermate le Cave delle Bluestones di Stonehenge
National Geographic, 22 Febbraio
11 •
NEWS SCIENZA
L’Uomo ha potere di magnetoricezione
Gizmodo, 18 Marzo no affermato il geofisico del Caltech Joseph Kirschvink e
il neuroscienziato Shin Shimojo. Per verificare se il cervel-
• 12
NUOVE TEORIE
Il Popolo
del Tuono
di Andrew Collins
In Apertura
ricostruzione di un possibile
individuo denisoviano.
Nella pagina a fronte, un nativo
Algonchino in costume tradizionale.
• 14
La recente scoperta del ceppo arcaico dei Denisoviani, in Asia, sta rimettendo in discussione le
origini e i miti di diverse popolazioni tra cui quelle dei Nativi Americani. Dietro la Mitologica Figura
degli Uccelli del Tuono e degli Esseri del Tuono, si celerebbe il ricordo ancestrale dell’arrivo di questa
cultura avanzata in Nord-America, che portò le conoscenze alla base dello sciamanesimo e
dell’animismo americano.
I
gruppi linguistici algonchini dei Grandi Laghi e Il Filo Invisibile
della regione del fiume San Lorenzo, in Nord Nel 2010, è stata individuata l’esistenza di una popo-
America, conservano le tradizioni degli “Ani- lazione umana arcaica, in precedenza sconosciuta. La
miki”, che generalmente, tradotto significa “Uc- scoperta è avvenuta grazie al sequenziamento del
celli del Tuono”, “I Tonanti” o il “Popolo del Tuo- DNA dell’osso di un dito di oltre 41.000 anni, trova-
no”. In senso lato il termine si riferisce ai “Manitu to due anni prima nella grotta di Denisova, un sito
Celesti”, spiriti che generano fulmini, tuoni e tem- dell’Età della Pietra situato sui monti dell’Altai, in Si-
peste. Tuttavia, le diverse tradizioni di tali popoli ci beria meridionale. Nello stesso luogo sono stati recu-
narrano di “Uccelli Giganti” che cambiarono la lo- perati tre molari, due dei quali sono di dimensioni
ro forma, assumendo aspetto umano e spogliando- “enormi”. Denti che si ritiene appartengano allo stes-
si dei loro “mantelli di piume”, mischiandosi con i so gruppo di umani di epoca arcaica, conosciuti oggi
mortali. Diversi indizi collegano gli Animiki “terre- come Denisoviani.
stri”, di cui si ha memoria nella tradizione orale Sebbene siano gli unici fossili, sino ad ora, ritrovati e
dei popoli di lingua algonchina, ai Denisoviani certificati come appartenenti a questa popolazione
(Fenix 121 pag. 56), o più probabilmente agli omi- estinta, il sequenziamento del genoma denisoviano
nidi ibridi, nati dall’incrocio tra i Denisoviani e da parte del Dipartimento di Evoluzione Umana
l’Homo di Neanderthal: gruppi che hanno pro- presso l’Istituto Max Planck di Lipsia per l’Antropo-
sperato in alcune regioni del Nord America fino al logia Evolutiva, in Germania, ha permesso di indivi-
primo millennio a.C., in qualità di élite sciamani- duare in molte popolazioni umane moderne tracce
ca della cultura deI Tumuli conosciuti come Ade- che ne certificano la discendenza denisoviana.
na. Alla luce dei riscontri scientifici che certificano La maggior parte di tali popolazioni si trova in Asia
una statura particolarmente alta dei Denisoviani, centrale, meridionale e orientale, uniti da un filo in-
l’ipotesi che le attuali popolazioni legate al ceppo visibile alle popolazioni indigene della Papua Nuova
linguistico algonchini, come gli Ojibwa e i Cree, Guinea, in Australia, e delle Isole Salomone, nel Pa-
abbiano un legame genetico con essi, assume un cifico meridionale. Dalle scoperte archeologiche fatte
peso completamente diverso. nella Grotta di Denisova sappiamo anche che, prima
15 •
IL POPOLO DEL TUONO
In alto, della loro scomparsa, circa 40.000 Un misterioso DNA membri, la maggior parte dei qua-
la distribuzio- anni fa, i Denisoviani mostravano Sappiamo che vari popoli autoc- li vive in Canada.
ne del DNA chiare prove di un comportamen- toni dell’America del Nord e del Sia gli Ojibwa che i Cree fanno
denisoviano. to umano avanzato. Tra queste, la Sud possiedono livelli significativi parte di quello che è noto come il
In basso, creazione di uno splendido brac- di DNA denisoviano, inclusi gli gruppo linguistico algonchino,
bracciale cialetto di pietra verde, d’incredibi- Ojibwa, una delle più grandi tribù che prende il nome dalla tribù di
denisoviano. le raffinatezza, che risale a 60.000- del Nord America. I loro territori Algonquin o Algonkin. Una col-
70.000 anni fa. Vi sono, inoltre, si estendono dall’Ontario, in Ca- lettività, che indipendentemente
prove convincenti del fatto che i nada, attraverso la regione dei dall’uso del proprio nome tribale
Denisoviani già allora, in quell’e- Grandi Laghi fino al Minnesota e individuale, è nota agli studiosi co-
poca così remota, usassero aghi al Wisconsin. Originariamente, me l’Anishinaabe (plurale Anishi-
per fabbricare vestiti su misura, tuttavia, la loro patria era molto naabeg), una parola che significa
che addomesticassero i cavalli e più a est, lungo il bacino del fiu- semplicemente “popolo originale”,
li cavalcassero, e che avessero svi- me San Lorenzo, in quella che è e il loro linguaggio comune è oggi
luppato tecnologie altamente oggi Quebec. Anche i Cree (o Oji- classificato come Anishinaabe-
avanzate non solo nell’uso di Cree) possiedono tracce di DNA mowin. I membri di questa rete di
utensili della pietra, ma anche denisoviano, sebbene non esatta- tribù, interconnesse tra loro, si tro-
nel modellare le ossa, inventan- mente allo stesso livello degli vano tutti nelle regioni a nord e
do quello che è noto come il Ojibwa. La loro dimora ancestrale nord-est del continente nordame-
primo strumento musicale, sotto era immediatamente a nord e ad ricano e includono i Potawatomi, i
forma di flauto o fischio. ovest degli Ojibwa in Ontario, a Mississaugas, i Cree, i Chippewa
Un essere umano arcaico, per così Manitoba, Saskatchewan, Alberta (una sotto famiglia degli Ojibwa),
dire, che aveva raggiunto uno stile e nei territori del nord-ovest. Oggi gli Ottawa, gli Ojibwa e gli stessi
di vita molto sofisticato, il che ci sono costituiti da circa 200.000 Algonquini. Nonostante l’unità et-
induce a supporre possa aver avu-
to un proprio ruolo nello svilup-
po della nostra stessa civiltà, que-
stione che esamino nel mio libro
“La Chiave del Cigno”. E che dire
delle Americhe? Quale potrebbe
essere stato l’impatto dei Deniso-
viani sul continente prima che l’i-
stmo di Beringia fosse sommerso
completamente intorno all’8500
a.C., dopo essere stato, per decine
di migliaia di anni, un ponte di
passaggio sicuro tra l’Estremo
Oriente russo e l’Alaska?
• 16
NUOVE TEORIE
nica e culturale dell’Anishinaabeg, solo gli Ojibwa e gli Ojibwa nell’Ontario settentrionale, parlano anche
i Cree possiedono livelli significativi di discendenza degli Animiki, o “Popolo del Tuono”, come “Uccelli
Denisoviana (tribù dell’Algonquin orientale, i cui ter- Giganti” con chiare caratteristiche antropomorfiche.
ritori si trovano oltre i limiti nord-orientali della re- Vivevano in remote zone montuose e presumibil-
gione dei Grandi Laghi, come il Tlingit del Pacifico mente entrarono in contatto con il primo Anishi-
nord-occidentale). naabeg. L’etnologo americano Alanson Skinner scris-
Si pensa che gli antenati dei popoli di lingua algon- se nel 1923, riguardo ai Sauk del Wisconsin di lin-
china siano entrati nell’America del Nord dall’Asia gua algonchina, che per loro gli “Uccelli del Tuono”,
orientale. Ciò è stato chiarito in uno studio comple- i cosiddetti “Primi Padri”, erano «aquile giganti che
to sulle origini del DNA americano, basato sul se- abitavano nell’Empireo occidentale, ma alcuni so-
quenziamento del genoma di individui provenienti stengono che assomigliassero a esseri umani o, al-
da popolazioni dell’Asia orientale, Australia, Ocea- meno, che a volte avessero sembianze antropomorfe,
nia, America del Nord e America del Sud. si vestissero come uomini e indossassero gambali di
I risultati ottenuti suggeriscono che i primi popoli so- pelle con frange particolarmente eleganti».
no giunti in Nord America, provenienti dall’Asia Gli Animiki “terrestri” avevano il potere di evocare
orientale, circa 23.000 anni fa. Dopo 10.500 anni la tuoni e fulmini, questi ultimi emessi dai loro occhi.
popolazione si era già divisa in due rami Per tale motivo, erano molto temuti, il che spieghe-
distinti. Uno si spostò verso Sud, contribuendo al- rebbe la potenza della loro memoria tra i popoli di
l’emergere delle prime popolazioni indigene che oc- lingua algonchina. È possibile che le storie del “Po-
cuparono le regioni a Sud dell’America del Nord, l’A- polo del Tuono” conservino la memoria della loro
merica Centrale e il Sud America. L’altro ramo si di- presenza “fisica” nella regione tra i Grandi Laghi e il
resse verso Est, quali antenati dei “primi popoli”, tra fiume San Lorenzo e che questa abbia un nesso con
cui gli Algonquin, i Chippewa, gli Ojibwa e i gli ibridi Denisoviani? È da essi che gli Ojibwa e i
Cree. Se così fosse, viene spontaneo chiedersi come Cree deriverebbero almeno parte della loro discen-
mai i Ojibwa e i Cree mostrino pesanti tracce di denza genetica?
DNA denisoviano. I loro antenati l’avevano acquisito
prima di arrivare in Nord America o lo hanno eredi- A lato,
tato da gruppi ibridi di Denisoviani che vivevano già mappa che
nel continente? Un indizio importante viene da una mostra i terri-
credenza tramandata da varie tribù Anishinaabeg, tori dei primi
che riporta storie riguardanti l’esistenza remota, sul popoli dei
continente, di una popolazione mitica conosciuta Grandi Laghi
come “Popolo del Tuono”. e della regio-
ne del fiume
Sulle tracce degli Animiki San Lorenzo
Nella tradizione di Ojibwa uno dei gruppi più im- negli Stati
portanti dei Manitou (gli Spiriti) era il cosiddetto Uniti e in
Animiki’ (a-ni-mi-ki), un nome solitamente tradotto Canada.
come “Uccelli del Tuono”, i “Tuonanti”, gli “Dèi del
Tuono” o, termine più enigmatico di tutti, come il
“Popolo del Tuono”. In senso lato si tratta di una fi- I Geni delle Montagne
gura mitologica, simile a un’aquila o a un falco, che Il collegamento tra il “Popolo del Tuono” e lo stan-
controllava le forze elementali del Cielo come il tuo- ziarsi in luoghi montuosi è davvero interessante. Le
no, i fulmini, le tempeste e la pioggia. Era considera- popolazioni e gli sherpa dell’altopiano tibetano pos-
to anche la fonte divina della magia operata dalla ca- siedono un gene speciale, noto come EPAS1, che
sta degli sciamani Ojibwa, nota come Jessakid. consente loro di vivere ad altitudini estremamente
Ricordati dai primi coloni come “giocolieri”, “presti- elevate. Questo stesso gene, com’è ormai noto agli
giatori” e persino come “imbroglioni”, in realtà pres- scienziati, risulta essere dovuto all’incrocio proprio
so gli Ojibwa avevano il ruolo di “guaritori”, “profeti”, con i Denisoviani, avvenuto da qualche parte nel con-
“veggenti” e di “rivelatori di Verità nascoste”, il cui po- tinente asiatico. Un gene che a sua volta si è svilup-
tere magico era il “Dono del Tuono”. Gli Ojibwa pato in decine di migliaia di anni, se non centinaia
consideravano la Via Lattea come il “Sentiero dei di migliaia. Un indizio che suggerisce come gli alti-
Tuoni”, mentre l’Uccello del Tuono era identificato piani e le zone montuose fossero i terreni preferiti di
con la costellazione del Cigno, conosciuta più co- alcuni gruppi di Denisoviani. Tale scoperta accresce
munemente oggi come la “Croce del Nord”. Si trova la probabilità che le storie del “Popolo del Tuono”
dove la Via Lattea si biforca in due flussi separati, una conservino la “memoria” dei discendenti ibridi dita-
posizione celeste considerata da molti popoli autoc- le “razza”, che raggiunsero il Nord America, ovvia-
toni come l’ingresso nella “Terra dei Morti”. mente attraverso l’Estremo Oriente russo, in una da-
Anche se gli “Uccelli del Tuono” erano prevalente- ta molto precoce rispetto alle ipotesi convenzional-
mente considerati degli spiriti, i miti e le leggende de- mente accettate. In particolare, gli Inuit della regione
17 •
IL POPOLO DEL TUONO
A destra,
appresenta-
zione astrat-
ta tradiziona-
le di un miti-
co Mannù
Tuonante.
In basso,
Neanderthal
con decora-
zione di
piume
artica possiedono due geni specia- ossa. Esseri umani arcaici, che babile che tali forme distintive
li che consentono loro di vivere in possedevano poteri straordinari, di abiti o decorazioni siano state
condizioni estremamente fred- inclusa la capacità di controllare utilizzate solo a fini estetici. Più
de. Geni, il TBX15 e il WARS2, tuoni e fulmini, scatenando tem- probabilmente avevano una fun-
che s’ipotizza siano stati eredita- peste o pioggia. Inoltre, la loro zione simbolica, suggerendo l’e-
ti anch’essi dai Denisoviani. identificazione con il mitico sistenza di prime forme di scia-
Quindi i Denisoviani, oltre a “Uccello del Tuono” indica che manesimo non solo tra i Nean-
prediligere altitudini molto ele- potrebbero aver indossato man- derthal, ma anche prima tra la
vate, devono aver vissuto in am- telli di piume d’aquila, quali for- gente del “Popolo del Tuono”
bienti molto freddi. Il che ci por- me animistiche di tale creatura del continente americano. Il che
ta a ipotizzare un legame molto mitica, e persino di corvidi. Ca- implica un collegamento tra il
stretto tra loro e ciò che si narra ratteristiche di culto che ritrovia- mondo dei regni invisibili, per-
del “Popolo del Tuono”. mo più tardi i Europa tra i cepibili solo attraverso i sogni o
Neanderthal, che usavano piu- lo stato di Coscienza alterato. I
Sciamani alati me scure di rapaci, avvoltoi e cor- riti sciamanici portano ad assu-
Se tutto questo è corretto, le sto- vi per creare indumenti, ed in- mere lo “spirito” di un particola-
rie sugli Animiki terrestri proba- dossavano anche collane di arti- re animale o uccello per com-
bilmente si riferiscono all’esi- gli d’aquila, insieme con quelli piere il passaggio da questo mon-
stenza di un popolo in carne e di altri grandi uccelli. È impro- do al regno dello Spirito. Du-
rante le esperienze sciamaniche
di questo tipo, s’incontrano soli-
tamente spiriti ancestrali, in altre
parole spiriti di antenati morti,
nonché abitanti del “Mondo di
Sotto” o del “Mondo Superiore”,
regno celeste cui si accede attra-
verso la Via Lattea.
Sia nei continenti euroasiatici,
sia in quelli americani la Via
Lattea era vista come un sentiero
o un fiume, lungo il quale le ani-
me dei defunti, insieme a quelle
dello sciamano, erano in grado
di raggiungere il Mondo Celeste,
spesso sotto forma di uccello.
L’armamentario che uno sciama-
no utilizza per tali pratiche in-
clude ali e penne di uccelli per
ottenere il volo astrale, teschi per
collegarsi con lo “spirito” o con
la “vista” dell’animale o dell’uc-
cello scelto, e artigli per attaccare
psichicamente potenziali nemici.
• 18
NUOVE TEORIE
gior parte dell’anno.
Per di più, una mentalità autistica potrebbe anche
aiutarci a capire come i Denisoviani, in quanto “figli”
del “Popolo del Tuono”, siano stati in grado di rag-
giungere un’empatia mentale così forte con le creatu-
re del mondo naturale. Il che avrebbe determinato lo
sviluppo sia dell’Animismo che dello Sciamanesimo-
che, come visto, includeva l’uso di un armamentario
animale per creare la connessione con i regni spiri-
tuali.
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IL POPOLO DEL TUONO
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a cura di Mike Plato
D ion Fortune (1891-1946), psicanalista freudiana ed esperta di magia, appartenne per qual-
che anno all’ordine cabbalistico della Golden Dawn per poi fondare il suo gruppo di studi
occulti, “The Fraternity of the Inner Light”. "Le Dinamiche Spirituali dell'Amore e del Matrimonio"
è un saggio fino ad ora inedito in italiano. Contiene rivelazioni sui legami karmici tra le anime,
su come le anime trovano i loro compagni, e descrive gli insegnamenti esoterici su argomenti
come la contraccezione e l'aborto. L'Autrice spiega e approfondisce temi delicati e spesso fu-
mosi alla mente dei più. Ad esempio: 1) Che cosa succede, sui piani sottili, quando due perso-
ne fanno l'amore? 2) E perché si ama? 3) E perché si ha bisogno di amare per non "morire den-
tro"? 4) E perché capita che si amino certe persone, e non altre? Trovate le risposte a queste e
a molte altre domande della vostra anima all'interno di questo libro. Leggendolo, capirete per-
ché amare e fare l'amore sono due cose diverse, che a seconda di come vengono praticate - in-
sieme o disgiunte - possono avvicinare la nostra anima agli Dèi, o sprofondarla nel più profon-
do degli abissi. Perché un amore è reale e duraturo quando nel tempo non costruisce una gab-
bia, ma un Santuario.
Patanjali e lo Yoga
Mircea Eliade, Mediterranee, € 22.50, pagg. 160
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I libri presentati in questa pagina sono tutti
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I l labirinto è una struttura, solitamente di vaste dimensioni, costruita in modo tale che risulti dif-
ficile per chi vi entra trovare l'uscita. Anticamente per lo più unicursale, ovvero costituito da un
unico involuto percorso che conduceva inesorabilmente al suo centro, il labirinto è poi diventa-
to sinonimo di tracciato multiviario o multicursale. L'autore cerca d'interpretare questo che è
uno dei simboli fondamentali della Tradizione Iniziatica occidentale ed orientale. Il Labirinto va
interpretato nel suo essere prova esistenziale ed iniziatica da affrontare e superare per poter tra-
scendere la mera condizione di Uomo di Torrente immerso nel Quaternario e nella Corrente Vol-
gare. Lo stesso mondo è un gigantesco labirinto E’ il lavoro interiore (Labor into) dell’iniziato che
cerca se stesso, che si sforza di mettere ordine nel caos, penetrando nei grovigli della propria co-
scienza. Ma prima di trovare la via d'uscita, al Centro del Labirinto troneggia un Mostro. L'Av-
versario, il nemico da sconfiggere: l'Ombra o il Guardiano della Soglia. E’ una parte di noi che va
riconosciuta, combattuta, sconfitta e incatenata, altrimenti l’uscita dal Dedalo risulta impossibile.
C ouliano, ideatore di un originale metodo cognitivo per lo studio storico delle religioni, ana-
lizza i miti presenti in un particolare gruppo di correnti religiose che definisce «dualismi
d'Occidente». I sistemi gnostici, Marcione, il manicheismo, i Pauliciani, i Bogomili, i Catari - per
oltre un millennio oggetto di costante preoccupazione per le Chiese cristiane - si presentano in
una successione che sembra implicare un rapporto di derivazione, diretta o indiretta. Oltre ai le-
gami tra queste correnti e l'Occidente, l'autore si concentra sul perché esse si definiscano «dua-
listiche», conducendone un'analisi preliminare come categoria storico-religiosa. Si attribuiscono
talora ad esse alcuni tratti comuni: l'anticosmismo, cioè la convinzione che questo mondo sia cat-
tivo; l'antisomatismo, la convinzione che il corpo sia cattivo; l'encratismo, ovvero una forma di
ascetismo che giunge fino al rifiuto del matrimonio e della procreazione, e molti altri ancora. Ciò
che rimane dall'analisi è che i «dualismi d'Occidente» hanno una loro storia sociale, della quale
Couliano, il più valido collaboratore di Mircea Eliade, mira a illuminare il cammino.
23 •
MISTERI EGIZI
di Marco Rocchi
Sokar
Il Dio dell’Oltretomba
Il Dio Sokar è una delle più antiche divinità dell’Egitto faraonico. Compare in reperti del predinastico e
spesso è accompagnato dalla sua barca processionale. La forma di questo curioso natante ha sempre
incuriosito. Qual è il simbolismo legato a questo ancestrale Dio dell’oltretomba?
P
ossediamo poche informa- probabilmente il nome proprio da
zioni sul dio chiamato questa divinità, Sokar, anche se i pa-
Sokar, un dio dalla testa di reri al riguardo sono discordanti. Al-
falco normalmente posto nel cune cose su Sokar le possiamo ap-
mondo sotterraneo. Sappiamo che il prendere dal testo sacro “Ciò che sta
suo principale luogo di culto fu nella Dwat”. L’origine della fusione
Menphi, terra del Dio Ptah, a pochi di Osiride con Horus e con il Crea- In Apertura
chilometri a sud del Cairo. Il Domi- tore Ptah (abbiamo il sincretismo di il faraone offre vino (o birra rossa) e lat-
nio di Sokar era chiamato “Re Staw” Ptah, Sokar, Osiride) non è colloca- te al dio Sokar.
(pr. Restau). Per gli antichi, il Re bile temporalmente con precisione. Nella pagina a fronte, in alto, la barca di
Staw era la piana di Giza. Nei pressi Non sappiamo chi sia nato prima, Sokar.
del Cairo troviamo però l’antichissi- con tutta probabilità sono sfaccetta- In basso, Sokar nel cuore di una struttu-
ma necropoli di Sakkara che prende ture di una stessa pietra sacra. ra piramidale a scaloni
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la entità. È così che troviamo,
Ptah-Sokar-Osiride, o Atum-
Ra-Horakhty, ecc.. Famosa, fra
questi, è l’immagine di Ra ed
Osiride uniti in unica figura
mummiforme dalla testa di arie-
te, nella bellissima tomba della
moglie di Ramess II, Nefertary.
La Dwat non rappresenta il “Pa-
radiso”, premio finale riservato
alle anime eccelse, ma una sorta
di livello intermedio presente fra
i cieli, il luogo dove sono i Troni
di Osiride ed Iside - costellazio-
ne di Orione (Sah), e stella Sirio
(Sopdt) - e la Terra. La Dwat de-
scrive un percorso complesso ed
irto di difficoltà, che ricorda da
vicino il concetto cattolico di
L’Aldilà egizio, l’Imydwat Purgatorio: una serie di prove necessarie alla purifica-
Molti degli aspetti di Osiride, del risorto in gloria Ho- zione dell’anima, in attesa del distacco dalla Terra e
rus, e del Principio di Tutto (Ptah), troveranno una dal cadavere. Le “caverne” segrete snodano il loro tra-
spiegazione una volta trattato, pur marginalmente per gitto fra corsi di acqua, zone sabbiose, e camere dalle
motivi di spazio, il percorso sacro dell’Imydwat. La re- curiose forme. Questa “dimensione” percorsa grazie
gina Hatshipsut fu la prima ad adottare un testo reli- all’ausilio dei serpenti, espressioni della magia divina
gioso, per se stessa nella propria tomba e per suo pa- (Heqa), riporta l’anima assimilata alla divinità, al mo-
dre Thotmose I, conosciuto col nome di “Libro di mento precedente la creazione del mondo. Un mon-
ciò che sta nell’Aldilà (Imydwat)”. Il titolo completo do senza tempo in cui ogni rinascita del sole, mani-
di questa vera e propria guida per iniziati ai “Misteri”, festazione di Dio, ricorda la Prima Nascita e l’inizio
è il seguente: «Gli scritti della camera nascosta, delle della Vita, lo “Sep Tepy”.
soste, dei Baw (manifestazioni), dei Neterw (ogni Ne- Molte cose ci portano a credere che tutto l’Imydwat
ter è qui da intendere come un aspetto del Creatore altro non sia che il tragitto cerimoniale compiuto tra-
che si manifesta in una lunga serie di figure interme- versando più siti sacri, comprendenti alcuni luoghi
die esistenti fra l’uomo ed il cielo), delle Shwwt (le dell’attuale Saqqara e della piana di Giza, passando
Ombre erano per gli Egizi uno degli aspetti dell’ani- per le camere ed i corridoi della Grande Piramide. La
ma del defunto), degli spiriti Akhw (gli spiriti glorio- piramide, in generale, era vista dagli egizi come una
si, eterni, trasfigurati, eccelsi, splendenti) e delle for- “macchina resurrettiva”. Alcune piramidi sono indica-
me; dell’inizio del Corno di Occidente, dell’Akhet te, addirittura, come le “Manifestazioni” (Ba) del pro-
occidentale (Orizzonte sacro legato al trapasso) e del- prietario. Il Peher (percorso sacro) che i sacerdoti com-
la fine dell’oscurità dell’Orizzonte occidentale; del pivano, accompagnando l’anima del defunto, ricorda
conoscere i Sebaw (in questo caso la stella, Seba, è da il sinuoso sentiero che dobbiamo fare tutt’oggi per vi-
considerare un vero e proprio portale dimensionale) sitare la Grande Piramide: un percorso che si snoda,
e le strade attraverso cui deve passare il Dio Grande; come nel Libro di “Ciò che sta nella Dwat”, fra galle-
del conoscere la marcia delle ore e delle loro divinità; rie in pendenza e camere nascoste.
del conoscere coloro che re-
cano onori e coloro che an-
nientano». Il percorso dell’a-
nima del defunto era assimi-
lato a quello di Ra, durante
le 12 ore della notte. Una se-
rie di esami attendevano il
Faraone, fra demoni da scon-
figgere e portali da passare.
Chiaramente un tragitto di
tale complessità prevedeva
una preparazione esoterica
non indifferente. La cosa più
sorprendente della religione
egizia è presentata dal cosid-
detto sincretismo divino: più
divinità, racchiuse in una so-
25 •
SOKAR IL DIO DELL’OLTRETOMBA
Il concetto di eternità dell’anima, sua resurrezione con la quale la- Orione. Diversamente dagli altri
espresso dalla parabola del dio scia il suo corpo mummificato a popoli antichi, gli Egizi non ap-
Osiride, primo uomo e primo regnare sulla Dwat, presso il limite parivano mai sballottati dai capric-
Dio fattosi carne, è spiegato attra- orientale del percorso, e regna nel ci delle proprie divinità. Tutto il
verso la descrizione della sua mor- cielo, con la sua anima, presso il mondo egizio, specchio del cielo,
te a causa di un tradimento, e la suo trono di metallo celeste in era parte di un sistema e di un
meccanismo divino perfettamente
A destra, oliato e funzionante, governato
Sokar. dalla Maat (ordine ed equilibrio
cosmico). Tutta la situazione ap-
pariva immutabile nei secoli gra-
zie al succedersi dei regnanti, che
di volta in volta facevano le fun-
zioni degli dei Horus e Osiride,
di cui erano immagine rispettiva-
mente in vita ed in morte. Tutto
questo permetteva che la succes-
sione reale avvenisse in perfetta ar-
monia, con il giusto ordine delle
cose governate dagli dei nel creato.
Il faraone era quindi Horus viven-
te sul trono d’Egitto e Osiride re
nell’aldilà. Osiride era il re defun-
to e il dio che governava la crescita
della vegetazione e le piene del sa-
cro Nilo, un concetto che univa il
cielo alla terra. Osiride era il dio
che, come il seme sepolto sotto
terra, conserva in una morte appa-
rente, rappresentata nell’antica Ke-
met (nome antico dell’Egitto) dal-
la stagione della semina, l’essenza
della vita eterna. Tutto questo, ov-
vero la crescita e decrescita delle
piene vivificanti del Nilo, la morte
apparente del seme sottoterra pre-
cedente alla vegetazione, il tra-
monto del sole e la successiva alba,
il ciclico ripetersi delle stagioni,
rappresentava la vita che costante-
mente risorge nell’aldilà egizio.
Per quanto riguarda il dio Ra, la
sua fusione con Osiride nell’aldilà
assume aspetti singolari. Non stia-
mo parlando, in questo caso, di
una fattispecie sincretica tipica di
molti altri casi, ad esempio Amon-
Min o Amon-Ra, ma di ciò che
accade nella sua discesa agli inferi,
nel cuore dell’Imydwat, ovvero di
una vera e propria fusione dell’es-
senza dell’uno con quella dell’al-
tro. Ra diviene Osiride, in quanto
corpo morto e carne, ed Osiride
diviene Ra, in quanto luce nel
cuore della notte, luce che risveglia
dal sonno della morte. Questa sin-
golare immagine sarà presente per
sempre nel regno dei morti, per-
sonificata dalla mummia di Osiri-
• 26
MISTERI EGIZI
questo mondo avverrà dall’orizzonte occidentale
(luogo dei defunti per eccellenza) e passerà attraverso
portali “dimensionali” (sebaw), luoghi attraverso i
quali è passato già il Dio Grande (Neter aa), colui
che presiede l’Occidente, ovvero Osiride. In questo
quadro è descritto l’inizio del viaggio sul fiume fra
due lingue di sabbia, compiuto dal defunto, assimi-
lato a Ra, su un’imbarcazione in compagnia di alcu-
ne entità che aiuteranno il titolare della tomba a su-
perare le prove e ad aprire le “Porte”. Più avanti, nel
registro successivo, vediamo nuovamente la barca so-
lare con lo scarabeo Khepry, adorato in maniera spe-
culare da due immagini di Osiride. Insieme a questa
immagine troviamo l’onnipresente spiegazione che
«Ciò è compiuto nella parte segreta della Dwat in
questo modo, essendo sacro per una piccola quan-
tità di persone che conoscono ciò». Che tutte le im-
magini siano il tentativo di replica di zone nasco-
ste/segrete e che ci si rifaccia, come già detto, a scritti
antichissimi e al modello della tomba e dei luoghi
percorsi nel suo ultimo viaggio da Osiride, appare ab-
bastanza chiaro e si deduce soprattutto da due cose.
La prima è in questo passaggio: «Deve essere fatto
questo come queste immagini, nel Nascosto della
Dwat. Questo di ciò che è delle immagini è come il
Dio Grande ed è utile a lui, sulla Terra. Veramente
ben fatto, come le immagini di loro, segrete, scritte». A sinistra,
La seconda si nota nel passo in cui lo scriba denun- statuina votiva
cia di aver trovato l’antico documento, deteriorato in di Ptah-Sokar-
quel determinato punto: «Lode a te da parte delle Osiris.
de, e lì risiederà alle soglie dell’Orizzonte Orientale, dee cobra che esultano. Tu trionfi sui tuoi nemici e In basso,
Orizzonte di resurrezione. poni ostacoli in – trovato distrutto-(gem wsh)». Nel le rampe dia-
testo della cosiddetta Seconda Ora, troviamo molte gonali nel Li-
La Camera Nascosta annotazioni dello scriba: «aa wsh er gem raw», ovve- bro di ciò che
L’affresco composto dal testo di “Ciò che sta nella ro: «troppo grande è ciò che è distrutto, per trovare sta nella Duat
Dwat” ripercorre i territori sacri e i luoghi frequenta- le formule!». Ancora: «iaww imyw ta imy – gem raffigurate
ti in vita, nei segreti rituali, dell’Egitto terreno. In al- wsh». Ovvero: «le barche che sono sulla Terra e co- nella tomba di
cuni passi di testi religiosi egizi, possiamo intuire co- lui che è in – trovato distrutto –». Tothmose III.
me siano esistiti veri e propri test o interrogatori per
iniziati ai segreti. La tomba del re Thotmose III pre-
senta il primo esemplare completo giunto fino ai no-
stri giorni, di questo testo. Il re Thotmose III è de-
scritto come «colui che conosce il significato di tutti
gli scritti della cosiddetta “Camera Nascosta”» (da te-
nere a mente questa definizione di “camera nasco-
sta”). Il titolo che troviamo insieme al quadro rappre-
sentante la Prima Ora dell’Imydwat, contiene una
spiegazione parziale del discorso precedentemente af-
frontato: «Gli scritti della Camera Segreta/Nascosta,
delle soste, dei Baw, dei Neterw, delle ombre, degli
spiriti eccelsi (Akhw) e delle forme. L’inizio del Cor-
no di Occidente, dell’Orizzonte occidentale e del
termine dell’oscurità dell’Orizzonte occidentale. Il
conoscere i portali (reh sebaw) e le vie attraverso cui
passa il Dio Grande. Il conoscere il movimento del-
le Ore ed i loro Neterw. Il conoscere gli onoranti ed
i distruttori». All’interno di questa Camera Nascosta
abbiamo, quindi, elencati tutte le Manifestazioni di-
vine (Baw), tutti gli aspetti del divino (neterw) e gli
spiriti eccelsi, splendenti, eletti (Akhw). L’ingresso in
27 •
SOKAR IL DIO DELL’OLTRETOMBA
Sokar sovrano del Dwat lizzate per il “traino” del defunto. gine di Sokar, in una camera ovoi-
In alto, Nella Quarta Ora, descritta in par- Le recenti scoperte di cavità ine- dale posta su di un lago di fuoco.
la Sala te come un percorso di sabbie, il splorate all’interno della Grande Ecco i testi come la descrivono:
Ovoidale defunto è guidato su rampe diago- Piramide (Fenix 110 pag. 14) non «Il traino di questo Dio Grande
nella Quinta nali separate da tratti in pianura, farebbero altro che confermare ul- sulle giuste strade della Dwat nel-
ora del Duat da vere e proprie porte. Compare, teriormente la sua probabile natu- la metà superiore della caverna se-
raffigurata nel testo introduttivo, un termine ra di parte di un percorso iniziati- greta di Sokar che è sulla sua sab-
nelle tombe che troveremo molte volte lungo il co. Tutto in questa zona della bia. Non si può vedere e osservare
egizie. trascorrere delle 12 ore della notte: Dwat è segreto e pericoloso. Assu- questa immagine segreta della ter-
In basso, “Setaw”. Il geroglifico è utilizzato me una doppia identità (come ra che porta la carne di questo
primo piano per descrivere il traino della barca spesso accade per gli Egizi) di pro- Dio».
dello del defunto. «Hetep em setaw», tettivo ed insieme pericoloso: pro- «Questo è fatto in questo disegno,
scarabeo ovvero «riposa nel traino…». Il trai- tettivo per Osiride e pericoloso nel segreto della Dwat a sud della
Kepheru che nato, è condotto in una caverna per gli estranei. È qui che la barca stanza nascosta».
esce dal dal nome particolare: “Imen seta”, sacra dovrà essere tramutata in ser- «..Dea dell’Occidente, dona il tuo
tumulo al di ovvero “Nascosta di Traino”. Seta, pente (energia divina) per superare braccio. È bello il cammino di
sopra della ha più significati: tessere (filare), ciò che la carne non può superare. Horus (grande) nella dimora della
sala di Sokar. trascinare, trainare, spingere, ridur- La Quinta Ora è molto interessan- terra, la strada delle tombe, il luo-
re, tracciare, flusso, portare. Qui te, dal momento che presenta tre go del riposo dei miei dei. Respi-
siamo in pieno regno di Sokar e ci registri, uno con immagini più in- rate voi, Enneade (i grandi 9 dei)
troviamo (sezione S1), Colui che è triganti dell’altro. Il Primo Regi- degli dei che veniste all’esistenza
del Re-Setaw. Sokar, divinità men- stro presenta una forma del Dio (kheper) dalla mia carne quando
fita per eccellenza, è associato in- Khepry (scarabeo solare) che sorge non erano ancora venute all’esi-
dissolubilmente al regno dei de- da un tumulo di sabbia accompa- stenza le vostre forme. Sia stabile
funti e ad Osiride. Il suo regno in- gnato dalle dee Iside e Nefti, il tut- la vostra cassa (cassa di Osiride) e
contrastato in terra è Menphi (lo- to circondato da numerose divi- la vostra protezione».
calità nei pressi del Cairo) e, nel- nità. Il Secondo Registro mostra la Il Terzo Registro ci parla di Sokar
l’aldilà, la Dwat: “La strada d’en- Barca Sacra, mentre è trainata da 7 all’interno della sala ovoidale. Qui
trata del corpo di Sokar che è sul- divinità maschili e da 7 femminili. i testi sono in parte crittografati,
la sabbia, una immagine segreta Il Terzo Registro presenta l’imma- per aumentarne la difficoltà di in-
che non si vede e non si osserva”.
Il territorio di Sokar è posto ad
ovest del Nilo, è legato al Giudizio
dell’anima ed è descritto come un
luogo buio ed impenetrabile. Il
Re-Setaw veniva anche localizzato
nella piana di Giza, dove le galle-
rie sotterranee e le cavità nascoste,
non mancavano e non mancano.
La Grande Piramide stessa è so-
vrapponibile a parte del percorso
del Re-Setaw, con i suoi cunicoli,
le sue camere ed i suoi segreti. Re-
Setaw viene tradotto con “L’im-
boccatura delle gallerie sotterra-
nee”. Questo si abbinerebbe bene
al concetto di “trama” di corde uti-
• 28
MISTERI EGIZI
terpretazione. La camera di Sokar è “scavalcata” da un della camera funeraria di alcuni re (Thotmose III), sia
tracciato commentato in quattro parti. alcuni sarcofagi. Il tutto è protetto dagli “Akerw” (due
Prima parte: «la strada segreta dell’aldilà sopra la qua- leoni guardiani dell’Orizzonte e dell’accesso fra terra
le è trainato il dio. Essa esiste sotto l’abominazione e cielo), fra manifestazioni che richiamano (tuoni nel-
dell’Ippopotamo (epiteto di Seth). Portale ovest». l’oscurità) i primi momenti della creazione. Abbiamo
Seconda parte: “la strada segreta della terra di Sokar qui riuniti, sia il ricordo del Primo Tempo della Crea-
sulla quale Iside entra per esistere al seguito di suo zione, sia la Cassa sacra che conteneva il corpo di Osi-
fratello (Osiride). La strada è riempita con fuoco, che ride (khepry spunta da una cassa/tumulo accompa-
è sulla bocca di Iside. Non possono ad essa accedere, gnata dalle due dee associate alla imbalsamazione: Isi-
gli dei, gli spiriti splendenti (akhw), ed i morti». de e Nefti), sia il concetto di “recinzione primordia- In basso,
Terza parte: «La strada segreta della terra di Sokar e le”, in cui la dea Nut si curva delimitando il creato. Sokar nella
degli Occidentali che trainano questo Dio. Non pos- In questo luogo magico, Ra, Sokar ed Osiride si pre- camera
sono qui passare gli dei, gli spiriti splendenti, ed i sentano come una cosa sola, una divinità che si ma- ovoidale.
morti. Essa esiste piena di fuoco che è sulla bocca di
Wamemety (aspetto di Iside)».
Quarta parte: «Quello che non apre. Viene alla sua
immagine». «Le teste delle Torce che esistono al se-
guito di questo dio. Quello che fanno è bruciare i
passi dei suoi nemici».
Fra due serpenti, con possibilità di libertà di movi-
mento a differenza di altri, troviamo una grande ellis-
se che rappresenta il cuore del regno di Sokar nel suo
luogo più inaccessibile. L’ellissoide, composto da ter-
ra, è fiancheggiato da due sfingi (akerw) identificate
col termine “Iwf”, carne. “La Carne/Corpo/Defunto
(Iwf) di Sokar, che sta’ sulla sua sabbia”. La descri-
zione dell’ellisse, con al centro il dio, è la seguente:
“Esiste l’immagine questa, secondo questa maniera
del crepuscolo nell’oscurità. L’ellisse è di questo Dio
(Sokar). Egli è illuminato dagli occhi delle teste del
Dio Grande. Le sue gambe splendono nelle spire del
Dio Grande mentre protegge la sua immagine. È
udita una voce in questa ellisse, dopo che passa que-
sto Dio Grande. Su di essi è come un rumore di tuo-
no nel cielo in tempesta”. Nella terra segreta di Sokar
(ta Sokar), le funzioni di sorveglianza dei due leoni
(akerw), sono descritte: “Aker che sorveglia la Carne
segreta”. Tutto questo gruppo è accompagnato da una
serie di Neterw (divinità), che ribadiscono come:
“Questo Dio Grande non è ne visto ne osservato”. Al
di sotto della scena con Sokar, è il Mare di Fiamma.
Acque descritte come: “Acque dei lamenti delle en-
tità che stanno negli inferi della Dwat. Non può pas-
sare la barca sacra sopra di essi e non possono essere
potenti quelli della Dwat nella loro acqua che sta sot- nifesta nella carne e trasfigura riprendendo le proprie
to questo dio, essendo l’acqua, per quelli che stanno sembianze di Eternità. Il Mare di Fiamma rappresen-
in essa, come fuoco!”. ta il luogo di purificazione per i Giusti di Voce (co-
me nel “Libro dell’uscita al Giorno”) e di punizione
La V ora per le anime dannate. Non possiamo ovviamente
Tutta la V ora è dedicata al passaggio del regno di analizzare tutto il percorso dell’Imydwat. Possiamo
Sokar. Esso rappresenta il luogo più segreto, nascosto, solo dire che con la XII ora si conclude l’itinerario se-
buio ed inaccessibile di tutto il percorso della Dwat. guito dall’iniziato/defunto, in concomitanza col sor-
Il defunto è trainato lungo percorsi segreti da 14 di- gere del sole ad Est nell’attimo in cui il Trasfigurato
vinità. Il tragitto è indispensabile per riuscire a supe- si identifica con la nostra stella.
rare una collinetta piramidale il cui vertice è occupa-
to dalla testa della dea Iside. Indispensabile è qui l’in- Il Natante di Sokar
tervento di Khepry, lo scarabeo solare legato alle tra- La Barca “Henw” di Sokar è costituita sostanzial-
sformazioni ed al divenire. Sokar è assiso all’interno mente da un piccolo natante, trainato da slitte (ricor-
di un luogo ellissoidale che ricorda sia il cartiglio do che il percorso di Sokar si svolge con un traino su
(anello “Shen”, l‘Eternità e l’Esistenza), sia la forma terreno sabbioso) e sormontato da una scultura di for-
29 •
SOKAR IL DIO DELL’OLTRETOMBA
In alto,
la barca di
Sokar sul
lato di un
sarcofago.
A destra, la
barca di Sokar
sulle mura del
tempio tole-
maico di Deir-
el Medina
(foto ©
Andrea
Vitussi)
• 30
a cura di Robert Schoch
(Geologo - Università di Boston)
• 32
in base al quale la Realtà fondamenta-
le e oggettiva è costituita da Materia ed
Energia; mente, gli stati mentali, la Co-
scienza e simili sono epifenomeni che
derivano dalle interazioni nel mondo
fisico oggettivo. L’approccio inverso al
Fisicalismo, spesso esasperatamente
opposto, lo ritroviamo nell’Idealismo,
che considera la realtà oggettiva come
rappresentazione mentale. Alcuni idea-
listi sostengono che noi possiamo solo
cercare di ricostruire la Realtà oggetti-
va così come la vediamo, ma tutto ciò
che veramente “conosciamo” sono so-
lo i nostri stati mentali. Mente e Co-
scienza diventano, dunque, i fonda-
mentali, mentre gli oggetti e le forze
materiali sono il risultato di processi
della Mente.
Il paradigma materialista
Nel mondo moderno, così pesante-
mente saturo e basato su Scienza e Tec-
nologia, il paradigma materialista si è
progressivamente radicato nel tessuto
sociale, e il Fisicalismo è diventato il
filtro dominante con cui osservare e ca-
talogare la Realtà. In effetti, qualsiasi
forma d’Idealismo è generalmente liquidata come assur- Mente e Coscienza
dità. È molto importante, tuttavia, rilevare che il Fisica- Finora, i tentativi fatti dalla Fisica Teorica per spiegare
lismo contemporaneo e il Materialismo non sono equi- Mente e Coscienza hanno dato risultati poco soddisfa-
valenti al mondo in cui viviamo. centi, non essendo stato possibile sperimentare una rela-
Anche se Galileo, Newton e i loro successori hanno uti- zione diretta tra Materia fisica, stati mentali (Mente) e
lizzato regole matematiche ed equazioni (come l’equa- Coscienza, in base al paradigma fisicalista. Per alcuni stu-
zione che descrive l’attrazione gravitazionale), per di- diosi, diversi fenomeni di “stranezza quantica”, speri-
mostrane l’assunto, la Scienza non ha effettivamente mentalmente registrati, hanno dato barlumi di speranza
spiegato cosa sia la Materia a livello più profondo o a una possibile connessione. Tra questi:
per quale ragione oggetti che hanno una massa (Mate- A - la “dualità onda-particella”, in altre parole la possibi-
ria) dovrebbero “magicamente” e costantemente attrar- lità per gli oggetti su scala quantica di assumere la con-
si l’un l’altro (concetto di Gravità). Così come, se è ve- dizione sia di particelle sia di onde, e come tali di poter
ro che possiamo facilmente descrivere e quantificare le essere osservati;
forze elettromagnetiche che reagiscono tra loro, se è ve- B - L’effetto che un osservatore può avere su un fenome-
ro che sono stati identificati campi elettrici che cir- no osservato, in quanto l’osservazione passiva a livello
condano le particelle cariche, ancora non sappiamo quantico può modificarlo;
realmente cosa sia l’Elettricità. C - Il “principio di indeterminazione”, in base al quale
non possiamo mai sapere “tutto” su una particella in mo-
do completo e preciso, ma ne conosciamo solo la posi-
zione, senza nessuna certezza sul suo comportamento o
movimento;
D - “L’entanglement quantistico”, per cui coppie, insie-
mi di particelle o oggetti sembrano “rispondere” l’uno al-
l’altro, o “comunicare” tra loro, anche se separati da di-
stanze molto grandi.
Sebbene questi fenomeni possano essere confinati al mon-
do infinitesimale e subatomico, essi sono sviluppati in se-
no agli studi definiti di “calcolo quantistico”, sulla scorta
dell’ipotesi che simili processi, noti più esattamente come
“computazioni quantistiche”, possano aver luogo anche nel
nostro cervello. Una conseguenza logica, necessaria agli stu-
diosi per portare l’argomento su un piano fisico, nel ri-
spetto del paradigma imperante.
33 •
Macchine biologiche
Cosa genera, dunque, la “vi-
brazione”? Che cosa significa
che si trova “dietro” i campi di
particelle o che li “genera”?
Questioni fondamentali che
devono ancora essere risolte,
come se un mistero portasse a
un altro. Tuttavia, uno “Scetti-
co” impegnato (intenzional-
mente scritto qui con la “S”
maiuscola) e materialista, co-
me il fisico Sean M. Carroll
(California Institute of Tech-
nology) sostiene che, «quando
si tratta della vita di tutti i
giorni, non ci sono misteri e
tutto ciò che per noi conta è
spiegato dal Modello Standard». Carroll crede che la
L’Universo Olografico Coscienza e il Pensiero sorgano da processi materiali fi-
Eppure, anche in seno al modello fisicalista, esistono sici, e che essenzialmente siamo solo macchine biolo-
alcune teorie molto “esotiche” riguardo a quale potreb- giche e niente più.
be essere la natura fondamentale della Realtà. Per esem- Così, in una presentazione intitolata “Il Bosone di
pio, l’entanglement quantico, che è stato confermato Higgs e la Natura Fondamentale della Realtà”, esposta
da numerosi esperimenti, può essere spiegato con il alla Conferenza “Skepticon” nel 2012, Carroll ha affer-
concetto di un “Universo Olografico”, in cui tutto ciò mato che in base alla presunta validità del “Modello
di cui siamo a conoscenza e che siamo in grado di ri- Standard della Fisica delle Particelle”, i seguenti tipi di
levare o misurare (Massa, Energia, Spazio, Tempo, Cam- fenomeni sono impossibili: Precognizione , Telepatia
pi, e così via), in effetti, emerge quale proprietà di infor- (Carroll usa il termine “Chiaroveggenza”), Psicocinesi
mazioni che possono essere visualizzate come se fosse- (Carroll usa il termine “Telecinesi” e lo associa in mo-
ro memorizzate su una superficie piana o su uno do sprezzante alla “piegatura del cucchiaio” fraudolen-
“schermo”, che avvolge l’Universo stesso. Secondo tale ta e ad altri trucchi di prestigio) e Vita dopo la morte.
concezione, l’Universo, e tutto ciò che conosciamo o
percepiamo, è semplicemente una “proiezione” di Fenomeni Paranormali
“informazione” localizzata “là fuori”. Una teoria “stra- Tuttavia, sulla base delle mie ricerche e degli studi di
vagante”, che tuttavia può essere annoverata tra le teorie numerosi scienziati rispettabili, molti con solide cre-
della Realtà Fondamentale, riconosciuta possibile an- denziali universitarie e affiliazioni, tutti questi fenome-
che in rapporto al paradigma fisicalista complessivo. ni hanno una forte evidenza empirica a supporto (si
legga il lavoro a mia firma e di L. Yonavjak, “The Para-
Interazioni vibrazionali psychology Revolution: A Concise Anthology of Para-
La maggior parte dei fisici sperimentali contemporanei, normal and Psychical Research”, del 2008). Il che di-
interrogati sulla natura fondamentale della Realtà, as-
socia la “Teoria dei Campi Quantistici” e al “Modello
delle Particelle”, teoria standard della Fisica, con la
sua classificazione subatomica in quark, elettroni,
muoni, tau, neutrini, fotoni, gluoni e bosoni. Sebbe-
ne non sia ancora una spiegazione completa di tutti i
fenomeni conosciuti in fisica, astrofisica e cosmologi-
ca, e debba ancora unificare la forza gravitazionale
con le altre forze fondamentali (interazioni elettroma-
gnetiche, deboli e forti), il “Modello Standard” ha avu-
to un incredibile successo nel conformarsi e nello
spiegare dati empirici. In definitiva, almeno secondo
un’interpretazione della “Teoria dei Campi Quantisti-
ci”, le particelle considerate dal “Modello Standard”
non sono affatto tali. Piuttosto tutto ciò che “real-
mente” esiste a livello fondamentale sono campi. Le
interazioni tra questi campi, e le perturbazioni che av-
vengono in essi, creano ciò che percepiamo come
“particelle”. Vale a dire che, secondo questo modello,
la natura fondamentale della realtà è “vibrazionale”.
• 34
mostra che il “Modello Standard
della Fisica delle Particelle”, fon-
damento di così tanto pensiero
“moderno” riguardo alla natura
fondamentale della Realtà, non è
esaustivo, anzi è semplicemente
sbagliato. La mia “disillusione”
circa il paradigma fisicista è avve-
nuta molto tempo fa, e sono sem-
pre più convinto che sia necessa-
rio, per comprendere la vera natu-
ra della Realtà, andare oltre i dog-
mi imperanti, esaminando alter-
native al pensiero convenzionale.
In particolare, abbiamo bisogno
di un modello di Realtà che pos- il filosofo Phillip Goff
sa spiegare la Coscienza come qualcosa di più di un
semplice epifenomeno e che accolga in sé anche i fe- plice in entità non organiche, ma mai del tutto assen-
nomeni psichici e paranormali, documentandoli. te! Citando Goff: «… la Luce della Coscienza non si
spegne mai del tutto, ma sfuma piuttosto quando la
Panpsichismo e dintorni complessità organica si riduce, come nelle mosche, ne-
Probabilmente la visione diametralmente opposta al gli insetti, nelle piante, nell’ameba e nei batteri. Per il
Fisicalismo classico è il concetto di Panpsichismo, in panpsichista, questo continuum si assottiglia, senza
base al quale gli stati mentali umani, la Mente e la Co- spegnersi mai, dilatandosi nella materia inorganica, at-
scienza si trovano ovunque in tutto l’Universo, non so- traverso le entità fisiche fondamentali, quali elettroni
lo negli uomini ma anche negli animali dotati di un e quark, che possiedono forme estremamente rudi-
cervello e di un sistema nervoso. Solitamente respinto mentali di Coscienza, che riflettono la loro natura
come “teorico dell’Assurdo” da molti accademici mo- estremamente semplice» (P. Goff , “The Case for Pan-
derni, ritengo sia degno di nota, tra i tanti, il filosofo psychism”, in Philosophy Now, numero 121, anno
contemporaneo Philip Goff (Durham University, Re- 2017).
gno Unito), che ha “risuscitato” il Panpsichismo e lo
sostiene. Qui deve essere chiarito che il “concetto di La Coscienza Ontologica
Coscienza”, usato da Goff e da altri moderni panpsi- Seguendo questa linea di pensiero, si può sostenere
chisti, si riferisce all’esperienza “soggettiva” e non si- che la Coscienza è una proprietà intrinseca della Ma-
gnifica che gli elettroni o gli atomi abbiano “pensieri” teria (o qualunque sia la sostanza dell’Universo, parti-
in senso umano. celle, campi o onde in un contesto quantistico). Vale a
Infatti, Goff suggerisce che la Coscienza è più sofisti- dire, le forme più complesse di Coscienza derivanto da
cata negli esseri organici complessi e diventa più sem- combinazioni di forme più semplici. Ma cosa viene
plice (o “sfuma”) in un rapporto direttamente propor- prima? La Materia è primordiale o lo è la Coscienza?
zionale. Dunque, la Coscienza diminuisce laddove la Lo psicologo cognitivo Donald D. Hoffman (Univer-
complessità organica si riduce, ed è ancora più sem- sità della California, Irvine) ha proposto una teoria ra-
dicale e anti-fisicalista della Realtà fondamentale, defi-
nita come “Realismo Consapevole”. «Il Realismo Co-
sciente afferma che il mondo oggettivo, cioè il mondo
la cui esistenza non dipende dalle percezioni di un
particolare osservatore, è formato interamente da
agenti coscienti… Ciò che esiste nel mondo oggettivo,
indipendente dalle mie percezioni, è un mondo di
agenti coscienti, non un mondo di particelle e campi
inconsci… La Coscienza è fondamentale. Non è suc-
cessiva alla storia evolutiva dell’Universo, né deriva da
complesse interazioni di Materia e Campi Inconsci.
La Coscienza viene prima, e la Materia, come i Cam-
pi, dipendono da essa. Quindi, i termini “Materia” e
“Coscienza”, per il realista consapevole, funzionano di-
versamente da come suppone il fisicalista. Per que-
st’ultimo, la Materia e le altre proprietà fisiche sono
ontologicamente fondamentali, e la Coscienza ne è un
derivato, identificabile nelle complesse interazioni del-
la Materia stessa. Per il realista consapevole, invece, la
Coscienza è ontologicamente fondamentale, e la Ma-
35 •
Sole, così come atomi ed entità di livello quantico,
quali quark, elettroni, protoni… e tutto!!!
Qual è allora la natura fondamentale della Realtà?
Sono d’accordo con Max Planck, il fondatore della
Teoria Quantistica e vincitore del Premio Nobel per
la Fisica nel 1918, che dichiarò in un’intervista del
1931: «Considero la Coscienza fondamentale. Con-
sidero la Materia come derivata dalla Coscienza.
Non possiamo anteporci alla Coscienza. Tutto ciò
di cui parliamo, tutto ciò che consideriamo esisten-
te, postula la Coscienza» (J.H. Fussell, in “The Theo-
sophical Path, volume 43, numero 2, pagina 199, an-
no 1933).
Questione di Percezione
teria ne è un derivativo e risiede nei simboli costruiti Tuttavia, per Donald Hoffman, c’è ancora molto da
dagli agenti coscienti» (D. Hoffman, “Mind & Mat- considerare sulla “Natura Fondamentale della
ter”, 2008 vol. 6, pp. 87-121). È giusto sottolineare Realtà”, almeno in termini di vita quotidiana. Indi-
non si tratta di una speculazione generalizzata da pendente, eppure collegata al suo concetto di Reali-
parte di Hoffman, che, piuttosto ha tentato di forma- smo Consapevole, Hoffman sostiene una “Teoria del-
lizzare e modellare matematicamente «le dinamiche la Percezione dell’interfaccia utente multimodale”, af-
degli agenti consci interagenti, studiando come la fermando che «le esperienze percettive non corri-
percezione degli oggetti e lo Spazio-Tempo possano spondono o approssimano le proprietà del mondo
emergere da tali dinamiche» (D. Hoffman e C. oggettivo, ma forniscono un’interfaccia utente sem-
Prakash, “Frontiers in Psychology”, vol. 5, Article plificata, specifica per le specie legate a quello stesso
577, anno 2014). Nell’articolo appena citato, Hoff- mondo» (Hoffman già citato sopra, 2008, p. 87). A
man e il matematico Chetan Prakash (Università del- che cosa si riferisce Hoffman? Per spiegare la sua teo-
la California, San Bernardino) uniscono il Realismo ria, abbiamo bisogno di rivedere brevemente le idee
Consapevole alla Teoria Quantistica, mostrando co- tradizionali alla base del concetto di Percezione. Se-
me «…le particelle sono vibrazioni non di archi ma condo il pensiero convenzionale, la maggior parte
di agenti coscienti interagenti. Questo ci consente di delle persone (inclusi biologi, fisici e altri scienziati)
reinterpretare proprietà fisiche come posizione, parte dall’assunto che la “Percezione” negli organismi
quantità di moto ed Energia come proprietà di agen- si è sviluppata e si è evoluta attraverso la selezione na-
ti consci interagenti, piuttosto che come preesisten- turale darwiniana o è stata creata per riflettere le pro-
ti verità fisiche». prietà reali di un ambiente fisico oggettivo che esiste
al di fuori dell’organismo. La percezione da parte de-
L’Agente Primordiale gli organismi (e più spesso i ricercatori in questo
L’ipotesi di Hoffman sul Realismo Consapevole pro- campo pensano in termini di percezione visiva, vale
pone risposte a molti problemi apparentemente ine- a dire “vista attraverso gli occhi”) è molto utile quan-
splicabili, ma solleva anche molte domande. Esatta-
mente chi sono questi agenti coscienti non mi è chia-
ro: gli agenti coscienti, o un Agente Cosciente Pri-
mordiale, sono gli Dèi o Dio delle religioni tradizio-
nali? In quest’ottica, noi, in quanto agenti consape-
voli, contribuiamo alla “creazione” del mondo come
lo conosciamo, anche se solo in piccola parte. Siamo,
per così dire, partecipanti attivi e non solo osservato-
ri passivi. Questo, a mio avviso, apre le “porte” ai fe-
nomeni psichici e l’Aldilà, che gli scettici materialisti
disprezzano. Combinando aspetti del realismo co-
sciente con aspetti del panpsichismo, vedo la Co-
scienza pervadere tutto l’Universo, quale il risultato
della Coscienza e della partecipazione alla Coscien-
za, che non concerne solo gli esseri organici più
complessi, come gli umani. E noi, come umani non
siamo solo una “Coscienza”, ma piuttosto un “insie-
me di coscienze”, e ad un certo livello, ogni batterio
che vive nel nostro corpo è anch’esso cosciente, ogni
cellula ha un suo livello di Coscienza. La Coscienza,
dunque, non è limitata agli organismi, ma crea e per- Il dottor Donald Hoffman
vade anche rocce, asteroidi, pianeti, stelle, il nostro
• 36
do riflette accuratamente il “mondo oggettivo” dal di un’analogia moderna per illustrarla. Pensate al desk-
fuori del soggetto stesso. L’evoluzione avrebbe, per- top di un computer o allo schermo di uno smartpho-
tanto, secondo questa teoria, condotto gli organismi ne. Sullo schermo del computer ci sono un certo nu-
ad avere, nel tempo, percezioni sempre più accurate e mero di icone che rappresentano files, programmi,
precise del mondo oggettivo, culminando, molti so- funzioni e così via. Fai “clic” sulle icone e muovi le
stengono, con le percezioni, le interpretazioni e la icone per eseguire varie attività. Le icone non sono
comprensione di cui sono dotati gli esseri umani mo- “reali”, nel senso che la “realtà” dei file e delle funzio-
derni. Hoffman (2008, p. 92) si riferisce a questo con- ni del computer, che si trovano dietro l’interfaccia del
cetto come alla “Ipotesi di Rappresentazione Fedele”, desktop, sono molto diverse dalle icone osservabili e
che egli stesso rifiuta, però, considerandola errata. Se- cliccabili sullo schermo. Potresti avere un’icona di for-
condo la teoria di Hoffman (sostenuta da numerosi ma rettangolare che assomiglia a un piccolo pezzo di
esperimenti, che lui stesso ha eseguito e discusso nel- carta con delle righe su di esso che rappresentano un
le sue pubblicazioni e conferenze), la Percezione si è file di documento nel tuo computer. Certo, non c’è
evoluta non per riflettere una qualche forma di Realtà un pezzo di carta reale da qualche parte nel tuo com-
oggettiva, ma per essere utile all’organismo, per il suo puter; piuttosto il file viene salvato tramite informa-
benessere, che nella maggior parte dei casi è coinciso zioni codificate elettronicamente e così via. Per citare
con l’esigenza di sopravvivere e riprodursi. In realtà, Hoffman: «Sebbene il file reale nel computer sia una
secondo Hoffman, la somiglianza con un “mondo complessa serie di tensioni e campi magnetici senza
reale” là fuori (supponendo che esista un “mondo rea- alcun riferimento alla geometria semplice, l’icona del
le” oggettivo) potrebbe essere fonte di confusione per file è un rettangolo perché questo è un semplice sim-
l’organismo, che si trova continuamente “disadattato” bolo facilmente interpretabile dagli utenti umani.
nella “lotta per l’esistenza” (frase comunemente usata Nulla sulla forma dell’icona del file assomiglia alla
da molti evoluzionisti). forma del file stesso. Questo non è un fallimento del-
l’icona, nessun travisamento della Realtà. È ciò che
Categorie, Simboli e Archetipi rende l’icona utile» (2008, p. 94).
Piuttosto che riflettere la Realtà di un “mondo ogget-
tivo”, la percezione è più utile quando semplifica il Icone tridimensionali
mondo in categorie sulle quali l’organismo può facil- Usando l’analogia con il computer, il mondo fisico
mente agire. Le categorie potrebbero non assomiglia- che conosciamo (lo stesso mondo che fisici, chimici e
re al “mondo oggettivo” (che molto probabilmente è altri scienziati studiano attentamente) è in realtà solo
più complesso delle categorie e delle percezioni del- un insieme di icone tridimensionali che nascondono
l’organismo). Piuttosto, le categorie in sostanza sono da noi, indipendentemente dalla realtà fondamentale
a priori del “mondo oggettivo” che forma l’organismo del Cosmo. Questo non avviene solo a livello macro-
(umano e no) . La percezione è, dunque, una “inter- scopico, ma anche a livello microscopico e quantico,
faccia” con qualsivoglia “mondo oggettivo” possa es- come i quark e altre particelle subatomi, che non so-
sere là fuori, e non una vera e propria immagine o ri- no “reali”, ma semplicemente icone nella nostra in-
flesso di quel mondo oggettivo. Per comprendere me- terfaccia percettiva. Lo stesso può dirsi per lo Spazio
glio tale complessa teoria Hoffman conviene usare e il Tempo che non esistono oggettivamente, non so-
37 •
no “reali”, se non per la nostra in- mente lo stesso in tutto l’Univer- Hoffman e Prakash, gli autori sug-
terfaccia. so. Gli atomi di idrogeno, elio, geriscono che le proprietà fisiche
Hoffman e gli altri sostenitori del- carbonio, ossigeno, ferro e così possono derivare dalle «proprietà
la “Teoria dell’Interfaccia della via, insieme alle loro particelle su- degli agenti coscienti interagenti»,
Percezione” sottolineano che il batomiche costituenti, esistono ma le stesse proprietà fisiche deriva-
mondo che conosciamo, il mon- oggettivamente in tutto l’Universo no dalle interazioni di entrambi gli
do delle nostre percezioni, non è e interagiscono tra loro nello stes- agenti coscienti (o coscienti poten-
letteralmente “reale” a un “livello so modo. Le leggi della Fisica e zialmente diversi) con diverse specie
fondamentale”, piuttosto è costi- della Chimica sono universali, e la ed entità, che a loro volta sono il ri-
tuito da icone di interfaccia che specie umana, l’Homo Sapiens, sultato di vari agenti e coscienze co-
nascondono alcune realtà com- ha scoperto queste leggi fonda- scienti a un livello fondamentale.
plesse per noi. Questo non signi- mentali (e ancora le sta scopren- Ipotizziamo che una specie extra-
fica che non dovremmo prendere do), ed è plausibile che presunte terrestre, non importa quanto sofi-
sul serio le icone. Così come spo- altre “specie intelligenti”, tecnolo- sticata (tecnologicamente o meno),
stare l’icona di un file sul desktop gicamente sofisticate, altrove nella percepisca il mondo in modo così
del tuo computer nel “cestino” Galassia o in “altre dimensioni” diverso da noi (umani) che non ci
eliminerà il file, nella “vita reale” alla fine scopriranno la stessa fisi- sarebbe praticamente nulla in co-
saltare di fronte a una macchina ca e chimica di base. Di fatto, in mune, nemmeno leggi e fatti di ba-
che guida ad alta velocità potreb- base al concetto standard di per- se della Fisica. Forse potrebbero
be porre fine alla nostra vita fisica, cezione e fisicità, se interagissimo condividere solo alcune leggi, ma
anche se il nostro corpo e l’auto con una specie extraterrestre intel- non tutte. Viene spontaneo chie-
sono semplici icone di una “realtà ligente e tecnologicamente avanza- dersi se i disparati “universi della
oggettiva” più complessa. Il punto ta (un “ET”), avremmo un “lin- Conoscenza e della Percezione”
è in che consiste questa Realtà guaggio” comune in termini di Fi- creati da diverse entità coscienti si
Fondamentale del Tutto? sica, Chimica e Matematica. sovrappongono solo in parte, o si
sovrappongono del tutto. Potrebbe-
Chiavi di accesso Algoritmi di un ro creature di altri universi diverse
Come abbiamo già discusso, le Linguaggio Universale avere leggi basate su una percezione
teorie tradizionali assumono che Tuttavia, se la “Teoria della Perce- diversa, una diversa coscienza e crea-
esiste un mondo fisico e materiale zione dell’Interfaccia Utente Mul- zione, del mondo? Potrebbero esi-
oggettivo che percepiamo e abbia- timodale” di Hoffman è corretta, stere in uno Spazio e in un Tempo
mo imparato a percepire in modo forse la scienza fisica, è essa stessa diversi? E potrebbe il loro Spazio-
sempre più preciso. Questo mon- specifica per specie. Sospetto che Tempo solo occasionalmente, se
do oggettivo, secondo le teorie ciò sia una possibilità concreta. Nel non del tutto, intersecare o apparire
convenzionali, è fondamental- già citato documento del 2014 di nel nostro Spazio-Tempo?
• 38
ATTUALITÀ
LA GUERRA
DEL TEMPIO
di Gianluca Marletta
N
ella nostra (vecchia) Europa del “folklore” o delle mere curiosità,
secolarizzata e disillusa, l’opi- possono al contrario essere a volte i sin-
nione pubblica è general- tomi di inusitati “stati di spirito”; vere e
mente convinta che le vere (e proprie “punte dell’iceberg di fenomeni In apertura,
uniche?) ragioni che muovono la politi- normalmente ignorati dai più. Gerusalemme e la Spianata delle
ca e le vicende del mondo siano quelle Quando il 14 maggio scorso (2018), Moschee.
economiche e geopolitiche intese nel settantesimo anniversario della crea-
senso più orizzontale e profano. Eppu- zione del moderno “Stato d’Israele”,
re, nel resto del mondo, potenti forze e la potenza dominante nel mondo
ragioni di tutt’altra “natura” sembrano contemporaneo – ovvero gli Stati
oggi muovere popoli e nazioni. Con ef- Uniti - ha deciso, nella persona del
fetti potenzialmente rivoluzionari e ca- suo presidente Donald Trump, di
tastrofici. Alcune notizie di attualità, spostare la propria ambasciata da Tel
spesso relegate dai media nell’ambito Aviv (dove si trovano tutte le rappre-
• 40
Erroneamente si crede che le vicende politiche siano mosse solo
da soli inte ressi geopolitici. Nulla di più sbagliato. Potenti forze re-
ligiose muovono la politica mondiale in relazione a vaticini e profe-
zie che hanno come centro il Medio-Oriente. Politica e Apocalisse si
incontrano. L’approfondita analisi dell’autore di un libro sulle forze
che muovono il teatro di Gerusalemme e della Terra Santa
41 •
LA GUERRA DEL TEMPIO
• 42
ATTUALITÀ
I “Dispensazionalisti” In basso a
Ma a rendere ben più com- sinistra,
plessa (e drammatica) la que- l’interno della
stione del Tempio, vi è che tale Cupola della
progetto non interessa solo una Roccia o
parte - consistente ma tutt’ora Moschea di
circoscritta - dell’opinione pub- Omar.
blica israeliana: per quanto stra- Sotto,
no possa sembrare, infatti, la “ri- la struttura
costruzione del Tempio” è un interna della
progetto caldeggiato, forse an- Mosquea di
cor più che da parte ebraica, da Al-Aqsa.
quella galassia di gruppi prote-
stanti ed evangelici americani
non a caso indicati come “cri-
stiano-sionisti” (Christian Zio-
Del resto, a distanza di pochi mesi dalla decisione di nists). Stiamo parlando, in particolar modo, dei co-
Trump, in Israele hanno avuto luogo due eventi che siddetti evangelici Dispensazionalisti, la cui partico-
sembrano decisamente spingere verso il “passo fatale”. lare (e decisamente inusitata) interpretazione della
Il primo di questi è stata l’inusitata decisione della Bibbia prevede la necessità che tutti gli Ebrei ritorni-
Knesset (il Parlamento Israeliano), presa durante una no in Terra Santa e ricostruiscano il Tempio per ac-
seduta notturna del 19 luglio 2018, di definire Israe- celerare il ritorno di Cristo nel mondo. Tale realtà po-
le come “Stato-Nazione del popolo ebraico”: declas- litico-religiosa (che secondo alcune stime compren-
sando immediatamente la lingua araba parlata da
quasi due milioni di cittadini dallo status di “lingua
ufficiale” a quella di “lingua d’interesse” e, di fatto, tra-
sformando Israele in uno stato fondato su basi raz-
ziali. L’altro evento – clamoroso e simbolico, ma pas-
sato in sordina sui media occidentali - è stata la mar-
cia notturna di centinaia di coloni israeliani, che nel-
la notte del 23 luglio hanno di fatto invaso la mo-
schea di Al-Aqsa, sulla Spianata del Tempio, com-
piendo riti e scortati dalla polizia.
43 •
LA GUERRA DEL TEMPIO
• 44
MISTERI EGIZI
conferma della verità della propria fede e un forte ar- go proprio a partire dal Monte di Gerusalemme), le
gomento apologetico nella polemica col Giudaismo. due moschee che ancor oggi ne occupano lo spazio.
In età patristica, inoltre, la questione del Tempio di- Anche nell’Islam, peraltro, la terra di Sha’ms (com-
strutto e della Gerusalemme terrena verrà sovente in- prendente le attuali Siria e Palestina) e particolar-
terpretata in prospettiva profetica. A differenza degli mente Gerusalemme sono viste come lo scenario de-
odierni Dispensazionalisti, tuttavia, per molti Padri gli eventi fondamentali connessi alla Fine dei Tempi,
della Chiesa l’idea stessa che il Tempio possa un gior- tra i quali il ritorno di Gesù dal Cielo a Damasco
no essere ricostruito verrà vista come una “hybris”, una (che anche l’Islam attende) e l’annientamento del
violenza blasfema contro Dio stesso, il Quale ha de- Dajjal (l’Anticristo) proprio ad opera del Messia da-
cretato la fine del culto giudaico e del Sacrificio ad es- vanti alle mura di Gerusalemme.
so connesso. Per alcuni Padri, addirittura, sarà proprio
l’Anticristo, all’atto di instaurare il suo potere globale, Apocalisse, Politica e Petrolio
che “ricostruirà il Tempio e riunirà gli Ebrei”, proprio Le suggestioni apocalittiche, tuttavia, hanno rag-
allo scopo di smentire le parole del Cristo e di in- giunto il parossismo proprio negli ultimi anni. Lo
staurare una “nuova religione” di cui “il grande ingan- scenario di un Medio Oriente sempre più “centro
natore” sarà, al tempo stesso, capo e oggetto d’adora- mondiale” della crisi, dove da Oriente ad Occi-
zione. Nel suo Commento al libro del profeta Danie- dente “tutte le nazioni si riuniscono” come a ri-
le, Ippolito Romano afferma addirittura che: spondere ad un fatale appuntamento col Destino,
non possono non richiamare in
mente, nell’immaginario di molti,
immagini escatologiche e da Gior-
no del Giudizio.
La “fatalità” vuole infatti che il Me-
dio Oriente si trovi contemporanea-
mente al centro di interessi religiosi,
economici e strategici che sembrano
richiamarsi e intrecciarsi indissolu-
bilmente. La stessa terra considerata
“santa” da più della metà del genere
umano, infatti, è anche quella che ri-
posa su enormi riserve petrolifere, e
che è “chiave d’ingresso” geopolitica
di tre continenti.
Per questo motivo, in Medio Orien-
te più che altrove, è difficile distin-
guere la linea di confine dove la po-
litica si ricollega a cause economi-
che e dove, al contrario, entrano in
gioco “ragioni inconfessabili”, non
attinenti a quelle che il linguaggio
convenzionale definisce come “mo-
tivazioni razionali”. Il quadro si è no-
«È lui (l’Anticristo) che, elevandosi al di sopra di tut- tevolmente complicato e aggravato negli ultimi anni,
ti i re e di ogni divinità, ricostruirà la città di Gerusa- con il convergere degli interessi di tutte le principali
lemme e riedificherà il tempio abbattuto, ridarà tutto potenze del mondo verso l’area mediorientale, inte-
il paese e i suoi confini ai Giudei il cui popolo ri- resse culminato a volte in un intervento diretto. Da
chiamerà dalla schiavitù delle nazioni e si proclamerà questo punto di vista, singolare sembra essere il ruo-
loro re. È lui che gli infedeli adoreranno come dio. lo della Russia, alleata di Assad e della Siria e inte-
Essi piegheranno le ginocchia davanti a lui scam- ressata a mantenere un controllo diretto su quel “giar-
biandolo per Cristo poiché essi non comprenderan- dino di casa” che è per lei il Vicino Oriente. Al tem-
no quanto fu detto dal profeta, come egli, cioè, sia fal- po stesso, tuttavia, la presenza e l’intervento russi nel-
so e ingannatore. Geremia dice infatti: poiché non la regione non possono non suscitare – tra amici e ne-
hanno creduto alla verità parlerà a questo popolo e a mici - suggestioni e ricordi che, ancora una volta, at-
Gerusalemme uno spirito d’errore». tengono a quella sfera delle “motivazioni non razio-
Curiosamente, in sintonia con tale prospettiva é an- nali” che abbiamo visto indissolubilmente intrecciar-
che l’escatologia dell’Islam, religione che, a partire dal- si con la politica più esteriore.
le conquiste del VII secolo d.C., prenderà “in custo- La stessa Russia, come abbiamo visto, è percepita co-
dia” la fatidica Spianata edificando sul luogo dell’an- me “nemico escatologico” (insieme all’Islam) da una
tico Tempio (ma anche del mi r j, l’ascesa di Muham- parte consistente dell’Evangelismo americano, che la
mad verso i Cieli e verso Dio che avrebbe avuto luo- identifica in alcuni casi con le “orde di Gog e Magog”
45 •
LA GUERRA DEL TEMPIO
• 46
di Andrea Romanazzi
Italia
Misteriosa
Homo Selvatico: Mistero Svelato
Una nuova ipotesi per uno dei misteri e delle leggende più antiche e radicate dell’arco Alpino.
C
osì scriveva Poliziano parlando dell’Uomo Sel-
vatico. Chi è costui? La sua figura è effettiva-
mente diffusa in tutto l’arco alpino italiano do-
ve assume differenti nomi. Nel Trentino è detto Om
Pelos, in Valtellina Omo Salvadego, per diventare
l’Ommo Sarvadzo in Val d’Aosta, l’Om Salvadegh in
A destra, Val Pusteria, l’Urciat nel biellese e così via. E’ sempre
una delle descritto avente tratti umani ma ricoperto di un pelo
tante Are raf- ispido e irsuto, tranne le mani e il viso, particolare mol-
figuranti il to importante su cui ci soffermeremo, in alcuni casi ve-
Dio Silvano – stito d’indumenti rozzi e primitivi, in genere di pelli,
Museo di armato con un bastone o una clava. Il Liber Monstro-
Antichità di rum, lo descrive «...pilosum toto corpore quoddam ge-
Torino nus hominum didicimus, qui in naturali nuditate, se-
tis tantum more ferino contencti...», cioè «un mantel-
lo di pelo su tutto il corpo che abbiamo imparato in
una certa classe di uomini, che nella loro naturale nu-
dità sono molto più vicini alla bestia…».
Se dalla descrizione può apparire un Selvaggio, egli
non è un primitivo. In alcune leggende, questo primo
abitatore e colonizzatore delle Alpi, è il Primus tra i pa-
stori, l’iniziatore dell’attività alpestre. Egli infatti è colui
che ha insegnato agli uomini a fare il burro e il for-
maggio, a raccogliere e lavorare il legno, a produrre il
miele e far fruttare le miniere.
Alcuni racconti popolari lo legano ad Ercole che, se-
condo una leggenda settecentesca, sarebbe stato il pro-
genitore dei Salassi, uno dei popoli liguro-celti che po- vestito di pelli di animale, armato di bastone e stretta-
polarono il Piemonte. Per altri invece questa curiosa fi- mente legato al mondo agreste.. Il Selvadego sarebbe,
gura deriverebbe dal culto di Giove, diffuso nei Passi dunque, ciò che rimane degli antichi culti arborei neo-
del Piccolo e del Gran San Bernardo, e dunque una litici e paleolitici, trasposizione antropomorfa dello
forma sincretica del dio romano che si sovrappone a spirito vegetazionale, come evidenzia anche la sua ca-
quello preesistente del dio Poenius, il mitico guerriero pacità di trasformarsi in animale e/o di essere accom-
• 48
troviamo il culto di Sant’Orso tra- A sinistra,
dizionalmente raffigurato proprio bassorilievo
come un uomo ricoperto di peli. di un
Ovviamente esiste una Donna “Silvano”
“Selvadega”, la Salvaria, anch’ella presente nel
espressione degli antichi culti del- Museo del
le divinità femminili pre-cristiane territorio
dei culti di fertilità e delle acque biellese).
come Morrigan, o l’ancor più an- In basso,
tica Mongruad, e successivamente il “Maomet-
associata dal Cristianesimo a figu- to” di
re sacre come la Maddalena. Pos- Borgone
sono, il Selvadego e la sua Com- di Susa.
pagna, però essere solo figure mi-
tologiche?
Il Selvadego
e la Meteorologia
Una seconda ipotesi che cerca di
spiegare l’identità del Selvadego è
quella che lo accosta ad altre figu-
re animalesche del calendario pa-
gano, ovvero all’Orso/a, e al il suo
legame con le previsioni metereo-
logiche. Nel Dittamondo di Fazio
degli Uberti del XI secolo si legge
«...Come si allegra e canta l’uom
salvatico quando il maltempo e
tempestoso vede, sperando nello
buono, ond’egli è pratico...».
In alcune tradizioni popolari, il
Selvadego si trasforma o è sostitui-
to nell’orso-dendrofago, simbolo
pagnato da questi. Un’altra sua raf- vera e propria operazione sincreti- di fertilità e dei riti agricoli e me-
figurazione potrebbe essere il ca, che lo trasformerà in vari e di- tereologici. Infatti l’orso ci segnala
“Maometto”, un’edicola rupestre sparati santi come san Silvestro, il tempo e ci rimette in connessio-
presente a Borgone di Susa scolpi- Sant’Orso o san Rocco, quest’ulti- ne con esso. Egli è Annus, o Anus,
ta a bassorilievo sulla parete roc- mo ha così il suo patronato sul il dio della Candelora, che si sve-
ciosa, con all’interno raffigurato mondo contadino e sugli animali, glierebbe dal letargo e uscirebbe
un personaggio che la tradizione è invocato nelle campagne contro fuori dalla sua tana per vedere co-
popolare ha voluto identificare le malattie del bestiame e le cata- me è il tempo per valutare se sia o
con Maometto, ma che altro non strofi naturali.. Ad Aosta troviamo meno il caso di mettere il naso
sarebbe che la raffigurazione di un il Selvadego nelle forme di San fuori. Un proverbio piemontese
antichissimo dio vegetazionale.. Grato, protettore dei campi e invo- in questo senso recita: «se l’ouers
Successivamente l’Uomo Selvati- cato per favorire l’agricoltura, do- fai sechasoun ni, per caranto-
co subirà da parte della religione mare e rendere inermi gli animali giouern a sort papì», ovvero, se
dominante, il Cristianesimo, una nocivi. Sempre nella stessa area l’orso fa asciugare il suo giaciglio
(cosa che starebbe a indicare tem-
po bello per quel giorno) per qua-
ranta giorni non esce più.
Un altro proverbio recita «Se l’ors
a la Siriola la paia al fa soà ant l’in-
vern tornom a antrà» ovvero «se
l’orso alla Candelora fa saltare la
paglia (il giaciglio) si rientra nel-
l’inverno».
Universalmente presente nelle tra-
dizioni popolari europee è ap-
punto la favola dell’orso che, affac-
ciatosi alla propria tana nel giorno
della Candelora, pronostica le
49 •
ITALIA MISTERIOSA
Il Selvadego nel Territorio
Testimonianze della presenza del-
l’Uomo Selvatico e dei suoi avvi-
stamenti le ritroviamo un pò lun-
A destra, go tutto l’arco alpino, dalla Valle
confronto d’Aosta al Trentino, fino all’Ap-
iconografico pennino. Focalizzandoci solo sul
tra San Rocco territorio piemontese, leggende
e il Selvadego su questo essere le troviamo sul
nelle sembian- Col di Sestriere e a Lajetto. Nella
ze di un dio Val Guichard, una valle laterale
vegetazionale. che si trova in Val Pellice, si rac-
In basso, conta che, un tempo, in una grot-
l’Orso di Sega- ta in mezzo al bosco dei Berna,
le, maschera ti- vivesse una specie di eremita, bas-
pica dei carne- so, peloso e forte come venti uo-
vali alpini mini noto come “LouSarvagge”.
A Rueglio, località canavesana, si
narra, nel folklore, della figura
dell’Urciat, un uomo selvaggio
che ha insegnato all’uomo le dif-
condizioni metereologiche. Se prima di commettere l’atto, viene ferenti tecniche agricole nonché
fuori vi è caldo e sole, l’animale appunto ucciso dai cacciatori. So- l’arte casearia, l’apicultura, l’alleva-
rientrerà nella sua tana perché ci no i segni di rituali propiziatori. mento e l’arte mineraria. A Can-
saranno altri 40 giorni freddi; se È l’idea del dio vegetazionale, talupo, sito già abitato dai Liguri,
invece il tempo è plumbeo e nu- pronto a morire per poi risorge- doveva esistere un santuario tra i
voloso, essa uscirà in attesa del re e assicurare la fertilità dei boschi dedicato a questa figura,
miglioramento delle condizioni campi. Tra le alpi svizzere, ad un po’ sulla stregua del Maomet-
climatiche. In Val di Susa si dice esempio, l’orso-selvadego, co- to di Borgone di Susa. A Bele, nel
che «Se feit cllier lo dzor de saint perto di peli o fogliame, cam- biellese, esisterebbe proprio la
Ors, l’ors baille lo tor et dor pe mina per le strade con in mano grotta dove dimorava l’Om Salvei,
quarenta dzor» e cioè «Se fa bel rami di pino distribuendo fru- e un’altra grotta da lui abitata si
tempo il giorno di sant’Orso l’or- state qui e lì. Sono i rituali di trova non lontano dal Lago della
so si gira, cioè rivolta il paglieric- Februa, il cui protagonista è Vecchia nella valle d’Andorno. A
cio su cui dorme, e ricade in le- proprio il dio silvano nelle sue Zubiena si trova una caverna del-
targo: l’inverno durerà ancora mutevoli forme ed associazioni. l’Uomo selvatico descritto, secon-
quaranta giorni». Siamo però sicuri che tra tutte do la leggenda, come un burbero
Queste tradizioni metereologiche queste sue espressioni, Santo, solitario che consigliava ai marga-
ricordano molto quelle del Selva- Animale, Eremita, essere antro- ri le tecniche per la produzione
dego. In tempi più remoti, nei pomorfo non nasconda davvero delle tome anche attraverso l’uti-
giorni di festa legati al periodo di qualcosa di reale? Nei tempi lizzo di erbe locali, fino a quan-
Febbraio, un vero orso era porta- passati c’era chi giurava di averlo do un ubriaco, per errore, diede
to in giro da un montanaro/do- davvero incontrato. fuoco alla sua barba facendolo
matore che andava da un paese al-
l’altro facendo ballare l’orso nelle
piazze.. In seguito, questo uso
scomparve e in alcuni paesi, per
mantenere la tradizione, l’orso fu
sostituito da una persona apposi-
tamente mascherata che ripeteva
la stessa pantomima. Al termine
di una caccia simulata, l’orso ve-
niva catturato e portato all’interno
del paese dove era fatto oggetto di
dileggi e di scherzi. L’epilogo
può variare dall’”uccisione” del-
l’orso alla sua liberazione/fuga e
ritorno alla natura. In alcune ver-
sioni l’orso, prima di essere ucci-
so, entra nella casa di una certa
Rosetta e con lei cerca il coito ma,
• 50
fuggire. Può essere solo il ricordo degli antichi culti ipotesi. Se i peli del Selvadego o i capelli della Mad-
pagani? Se ci si reca al museo del Territorio Biellese, dalena non fossero altro che la trasposizione in leg-
nella città di Biella, appunto, si è accolti da una teca genda del già citato vascapum con cui gli antichi pa-
nella quale viene presentato al pubblico ,il vascapum stori alpini si riparavano dalle intemperie? Immagi-
o guascapo una sorta di mantello utilizzato dai pa- nate, nelle freddi notti alpine, un pastore aggirarsi nel
stori alpini fin dalla notte dei tempi e confezionato buio, ricoperto dal folto della sua veste, divenire il
con tessuti o con erbe, come suggerisce il termine nuovo “selvaggio”, colui che, al gentile del villaggio,
stesso che deriverebbe da vascapina, la pianta i cui ra- poteva davvero insegnare l’arte casearia della monta-
mi secchi costituivano il capo di abbigliamento. Il gna, le tecniche di conservazione, le lavorazioni del
prefisso, poi, richiama il termine germanico wass, ov- miele. Forse c’è meno sacralità in questa ipotesi
vero acqua, ed infatti il vascapum sarebbe un man- ma….quanta Magia alpina! È curioso, e torniamo al
tello impermeabile all’acqua. Ed ecco un’intrigante punto iniziale, che il Selvadego non avesse le mani
51 •
ITALIA MISTERIOSA
In alto,
Guascapo pre-
sente nel mu-
seo del Territo-
rio Biellese, al
lato raffigurazio-
ne della “Mad-
dalena” rappre-
sentata come
“Salvaria”.
Sotto,
raffigurazioni
storiche del
Selvadego
• 52
LA CRIPTA CELATA DI ASTI
Mostre A cura di Fabio Bandiera
N
el piano seminterrato di un liceo classico è possi- Lapidario”. All’interno dello spazio espositivo fanno mostra
bile trovare un piccolo museo riservato ad antiche di se’ essenzialmente lapidi e capitelli d’epoca medievale;
lapidi, un cimitero medievale ed una cripta anti- particolarmente degno di nota è il Paliotto o fronte d’altare
chissima di origine incerta. Si tratta del seguito de “Il Codi- del XIII-XIV secolo proveniente dalla chiesa di San Pietro
ce Da Vinci” di Dan Brown? No, è un piccolo tesoro na- in Consavia. Proseguendo lungo la visita, sono visibili trac-
scosto nel centro di Asti, a pochi passi dalla Cattedrale: il ce dell’antica pavimentazione romana, qualche confuso in-
museo e la cripta di Sant’Anastasio. La genesi è, com’è ov- sediamento abitativo altomedievale e delle tombe risalenti
vio, avvolta dalle leggende, così tipiche dell’epoca medieva- al VII-X secolo; sono presenti anche dei resti di mura rela-
le. Sant’Anastasio fu, probabilmente, il secondo vescovo di tivi alle chiese che qui si sono succedute. La parte più inte-
Asti, succeduto a Sant’Aniano e vissuto nel V° secolo; di lui ressante è indubbiamente costituita alla Cripta di Sant’A-
non si hanno notizie precise se non che forse fu sepolto da nastasio contenuta nelle mura del liceo, una costruzione ba-
queste parti. In seguito lo storico medievale Paolo Diacono silicale risalente probabilmente al secolo XI°, suddivisa in
riporta che il re longobardo Liutprando, che regnò dal 712 tre navate con volte a crociera. Nel nucleo centrale è evi-
al 744, decise di visitare alcuni luoghi di culto in Italia Cen- dente la presenza di colonne e capitelli di origine romana
trale dedicati ad un altro santo Anastasio, molto più famo- o altomedievali derivanti dall’originale chiesa longobarda,
so e della cui storia rimase affascinato. Anastasio, il cui ve- mentre ai lati le colonne in arenaria appaiono di epoca suc-
ro nome era Magundat, era un ufficiale dell’esercito persia- cessiva e realizzate appositamente per la cripta intorno al
no, seguace di Zarathustra. Il re Cosroe II alla testa delle sue XII° secolo. La struttura è di piccole dimensioni, ma certa-
armate conquistò Gerusalemme nel 614 e fece trasportare mente suggestiva: è un tuffo nel passato che dona al visita-
la Vera Croce di Gesù in Persia, come preda di guerra. Ma- tore un’emozione di serenità mista al sentore di tempi ed
gundat ne rimase affascinato e decise di abbracciare la fede usi antichissimi. La breve visita vale sicuramente la pena di
cristiana; si recò quindi a Gerusalemme, dove venne bat- essere effettuata, alla scoperta di questo gioiello nascosto sot-
tezzato con il nome di Anastasio (“Il risorto”). Nel 628, to una moderna costruzione. Il mistero dei due santi rima-
mentre si trovava a Cesarea Marittima durante una feroce ne allo studio degli esperti.
persecuzione contro i cristiani, venne catturato dai persiani
e tradotto nella città di Sergiopoli dove subì il martirio per
decapitazione. Nel 640 i suoi resti vennero traslati a Roma,
nel monastero delle Aquae Salviae dove è tuttora sepolto, in
quello che è in seguito divenuto il monastero dei santi Vin-
cenzo ed Anastasio. Sant’Anastasio è celebre per essere sta-
to a lungo ritratto su di una medaglia votiva, che era diffu-
sissima soprattutto a Napoli: la “capa” del santo decollato
era infatti ritenuta miracolosa e si pensava che preservasse
dalle malattie e dal malocchio. La medaglietta veniva quin-
di regalata ai bambini ed ai giovani freschi di patente. Il re
longobardo Liutprando, tornato nella capitale Pavia, decise
di sviluppare il culto di Anastasio il Persiano anche nel
Nord Italia, compresa Asti, che era sede ducale. Fu quindi
COME ARRIVARE: • il Museo Lapidario e la Cripta di Sant’Anastasio si trovano nel centro di Asti, in corso Alfieri 365/a, sotto il liceo classico.
Sono visitabili tutti i giorni con orario invernale 10-13 e 15-18, estivo 10-13 e 16-19, tranne il lunedì, giorno di chiusura (info al tel 0141 437454).
• 53
“il vostro libraio di fiducia...”
Fenomeno UFO Il Peccato Originale nel pensiero moderno Il Labirinto nel mondo antico
Riccardo Gramantieri AA.VV. Giancarlo Germanà
ILa visione dei dischi volanti fu qualcosa Accogliamo con grande favore la ri- Con il termine labirinto indichiamo
di socialmente rilevante durante i pri- cerca sul tema del peccato originale, un percorso che da un punto di ac-
mi decenni del dopoguerra americano. affidando la redazione dei contributi cesso conduce ad un centro attra-
psicologi e psicoanalisti come Leon Fe- sui singoli momenti e figure a storici verso una serie di circonvoluzioni, in
stinger, Carl Gustav Jung e Wilhelm Rei- della filosofia che sono esperti nei di- genere sette, con andamento pendo-
ch formulano le loro teorie sul caso; si versi settori. Ad emergere è una plu- lare (ambagi), che rendono necessa-
assiste al boom editoriale della fanta- ralità di interpretazioni del male, del- rie almeno tre inversioni nel percor-
scienza. Il libro si concentra su quello la libertà dell'uomo e di Dio, che ridi- so. Il labirinto, formato da meandri e
che qui viene chiamato il “decennio lungo” degli ufo, e cioè il segna e arricchisce il profilo della filosofia moderna e del- spirali, divenne rappresentazione dell'andata e del ritor-
periodo 1947-1961 Mimesis, € 22.00, pagg.254 la teologia. Morcelliana, € 50.00, pagg. 869 no. Tipheret,€ 14.00, pagg.156
Pistis Sophia Viaggio iniziatico nei mondi interiori I Misteri del Tempo e dello Spazio
G.R.S. Mead Gareth Knight Brad Steiger
Pistis Sophia è un vangelo gnostico Spiegando la differenza tra magia e misti- Steiger ha compilato una raccolta
scritto in lingua copta probabilmen- cismo, religione naturale e rivelata, moni- straordinaria di casi tra i più scon-
te nella seconda metà del III secolo. smo e teismo, la visione di Dante, il pote- certanti relativi al paranormale. Par-
Come altri vangeli gnostici contiene re dell’alfabeto ebraico e i molti altri ele- la di episodi UFO, Bigfoot, poltergeist,
una rivelazione segreta di Gesù risor- menti che fondano la magia cabalistica fantasmi, manufatti misteriosi, viaggi
to ai discepoli in assemblea (inclusa cristiana, Knight consente il recupero di nel tempo e molti altri argomenti di
Maria Maddalena, la Madonna, e Mar- una tradizione vitale che è parte inte- casi inspiegabili dedicati a chi cerca
ta), durante gli undici anni successi- grante dell’eredità spirituale e culturale spiegazioni su chi siamo e perché sia-
vi alla sua resurrezione.. Harmakis € 22.00, pagg.376 dell’uomo occidentale. Spazio Interiore, € 22.00, pagg.368 mo su questo pianeta. Venexia € 22.00, pagg.288
I Miti dei Dualismi occidentali I Simboli nella storia dell’uomo Il Cristianesimo, Gesù e la modernità
Ioan P. Culianu Natale Spineto Mauro Pesce
Culianu, allievo di Eliade, analizza i mi- Un affascinante itinerario attraverso il La figura storica di Gesù, la nascita del cri-
ti presenti in un particolare gruppo tempo e lo spazio alla scoperta dei segni stianesimo e la modernità in che rapporto
di correnti religiose che definisce che hanno accompagnato l’evoluzione sono tra di loro? ll volume ne affronta la
«dualismi d’Occidente», ossia i siste- uman. Questo magnifico libro, molto ap- complessa relazione esaminando una serie
mi gnostici, concentrandosi sul per- profondito a livello culturale e ricco dal di questioni fondamentali e focalizzando
ché esse si definiscano «dualisti- punto di vista iconografico, ci fa viaggia- l’attenzione sulla critica del cristianesimo
che». Analizza l’anticosmismo, l’anti- re nel tempo e in tutte le diverse civiltà e la riscoperta dell’ebraicità di Gesù e di un
somatismo e l’encratismo tipico dei per carpire quali segni e significati cristianesimo originario.CCarocci, € 24.00,
sistemi gnostici Jaca, € 30.00, pagg.328 profondi hanno guidato l’uomo sul cammino della suo evoluzio- pagg. 280
ne.. Jaca, € 49.00, pagg. 255
Picatrix...De Radiis Ayahuasca Medicina Chi cerca se stesso trova anche Dio
Alan Shoemaker Franco Ferrara
La summa della magia ermetica. Il Shoemaker racconta in questo libro il Una vecchia leggenda indù racconta che vi fu
grande studioso Ioan Petru Culianu, lo variegato percorso che l’ha portato a un tempo in cui tutti gli uomini erano dei. Essi,
aveva detto nel suo capolavoro "Eros viaggiare dagli Stati Uniti in Ecuador e però, abusarono talmente della loro divinità
e magia nel Rinascimento": il in Perù, dove vive attualmente, alla che Brahma, signore degli dei, decise di pri-
"Picatrix" e il "De Radiis", benché scoperta dei segreti del curanderismo varli del potere divino e di nasconderlo in un
proibite e circolanti in maniera occul- e delle piante sacre dell’Amazzonia. posto dove fosse impossibile trovarlo. Brah-
ta, erano le opere che più avevano Rituali, percorsi iniziatici e guarigioni ma, a quel punto, disse: "Ecco ciò che faremo
influenzato il pensiero e i sogni dei miracolose, per quelli che vogliano della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel
grandi del Rinascimento, Marsilio Ficino e Pico della intraprendere tale sentiero. suo io più profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli
Mirandola in primis. Mimesis, € 25.00, pagg. 470 Spazio Interiore, € 16.00, pagg. 170 verrà mai in mente di cercarla". ..TTipheret € 25.00, pagg. 286
Cos’è lo gnosticismo Daimon Dalla Nigredo alla conquista dell’Albero
Ezio Albrile Claudio Marucchi della Vita Iole de Simone .
Lo gnosticismo è una via di salvezza gran- L'Autore ci racconta, senza veli, come Dopo aver introdotto il lettore alla
diosa,quanto sconosciuta. Si parte dal- trasformare la propria coscienza e il Qabbalà e all'Alchimia, con il Sèfer Bet
l’inganno che forze ostili hanno tessuto proprio corpo in un laboratorio sempre entriamo nel dettaglio della prima fase
intorno all’uomo: gli hanno fatto credere all'opera. Dalla meditazione alla magia alchemica, la Nigredo, e specifichiamo
di essere la «misura di tutte le cose», ma cerimoniale, dalle esperienze di altera- meglio l'Albero Sefirotico, o Albero della
in realtà è niente più che un escremento. zione della percezione all'erotismo ma- Vita, così come la tradizione, cabalistica
Il mondo esclude Dio, mentre Dio mette fi- gico-mistico e alle possessioni dionisia- ebraica ed ermetica, lo ha fatto arrivare
ne al potere che il mondo esercita sull’uo- che, un lungo e affascinante viaggio lun- fino a noi. La Qabbalà è una scienza molto
mo, nell’attesa di metter fine al mondo stesso. Chi è il Salvatore e go le tappe di costruzione e dissoluzione dell'edificio della pro- complessa ma si deve apprezzare il fatto che essa è al tempo
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Dante Templare nascosto Iniziazione e Tradizione Fisica esoterica ed esoterismo massoni-
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All'opera di Dante sono state attribuite Il libro si rivolge a chi non si è ar- Esiste connessione tra le leggi del
infinite chiavi di lettura. Non poteva man- reso alle illusioni del quotidiano, mondo materiale e quelle del mondo
care il riferimento ai Templari. L'approc- del successo e del possesso, a chi spirituale? C’è comunicazione tra
cio di questo libro, tuttavia, non vuole es- ancora non si è trasformato in Scienza e Anima? Se “Esoterismo” si-
sere arbitrario o farneticante, ma fonda- una delle “macchine desideranti” gnifica “entrare dentro”, un cammi-
to su di una metodologia rigorosa. Pur ed eternamente insoddisfatte dei no interiore, tutti i principi di base
non essendo disponibili dati storici sui le- nostri tempi. Bonvecchio riper- della Fisica Teorica moderna (l’este-
gami tra Dante e i Templari, il legame di corre il senso della Via iniziatica, riore) possono trasmettere dei
Dante con l'Ordine del Tempio emerge evidente dalla lettura at- le sue condizioni, le sue necessità, le sue tappe e i suoi messaggi spirituali fondamentali (l’interiore).
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MISTERI ARCHEOLOGICI
La Processione
delle Anime
di Pietra
di Philip Coppens
Carnac rappresenta un luogo unico al mondo. Immensi filari di megaliti percorrono la campagna
della Bretagna francese celando da sempre il loro significato e lo scopo per cui furono eretti in tal
modo. Riscoperti solo pochi secoli fa, sono, ancora oggi, uno degli enigmi più affascinanti della sto-
ria umana. Alcune ipotesi sulla loro funzione.
I
l punto occidentale più estremo megalitiche, molte delle quali po-
della Bretagna è chiamato “Fini- sizionate in perfette file, oggi an-
stère” - Finis Terrae - la Fine cora esistenti e che sono diventate
del Mondo. Oltre c’è il mare. la “firma culturale” di Carnac. Gli
Ma una volta, durante l’ultima Era archeologi ritengono che il com-
Glaciale, il mare non c’era, poi, puto originario fosse probabil-
naturalmente, l’Era Glaciale finì e mente vicino ai diecimila megaliti
il mare rese questa zona “la fine eretti. Sebbene i filari di pietre di In apertura ,
del mondo”. Cinquemila anni do- Carnac non siano unici - si trova- i filari megalitici di Carnac nella
po, nel sud della Bretagna, intorno no altrove in Francia e all’estero - campagna fiorita della Bretagna
a Carnac e nei villaggi limitrofi, Carnac possiede gli allineamenti francese.
furono erette quattromila pietre più impressionanti e più gigante-
• 56
schi al mondo. Ma a quale scopo servirono è , an- tre più grandi presentino un peso che supera le venti
cora oggi, una domanda da un milione di dollari. tonnellate. Ricostruzioni moderne, usando strumen-
Gli archeologi datano le file di pietre a un periodo ti e tecniche conosciute dai nostri antenati neolitici,
compreso tra i 5000 e i 6000 anni fa. Non do- hanno dimostrato che un gruppo di circa venti per-
vrebbe quindi sorprendere che a livello locale, que- sone fosse in grado di scolpire una pietra di queste di-
sti filari siano considerati alla stregua di una “cat- mensioni. Ma, come detto, non è questo l’enigma,
tedrale neolitica”. quanto il fatto che la gran parte di esse sia ancora in
piedi. Lo strato del Neolitico è ad appena venti cen-
Il Vero Miracolo timetri sotto il livello attuale, mentre lo strato di gra-
La regione di Carnac è nota per la sua superficie di nito si trova a quaranta centimetri sotto il livello at-
granito. Il più grande miracolo di questi filari megali- tuale. Ciò vuol dire che le pietre furono poste a una
tici non è quindi la loro esistenza. È noto che le pie- profondità massima di venti centimetri. In questo fo-
57 •
LA PROCESSIONE DELLE ANIME DI PIETRA
• 58
MISTERI ARCHEOLOGICI
men sparsi. Sebbene meno impressionanti rispetto mare un tutt’uno: partendo dalla fila di pietre del Pe-
alle file di pietre, in quanto a risultato tecnologico, so- tit Menec, si attraversa Kerlescan, Kermario e Menec.
no assolutamente alla pari. Il Dolmen di Crucuno Dopo di che, nessuna fila di pietre si presenta per
poggia sul muro di una fattoria; la sua pietra di rive- due chilometri, fino alla presenza di due dolmen. Da
stimento pesa ben 40 tonnellate. Gli archeologi lo qui, troviamo le file di megaliti di Saint Barbe, e suc-
hanno datato come contemporaneo alle file di pietre, cessivamente, più a nord-est, i dolmen e cerchi di pie-
vale a dire al 4000 a.C. Due dolmen fronteggiano la tre di Crucuno, il dolmen di Mane-Croh, e più a
direzione della fila di pietre di Saint Barbe. Si tratta- nord una piccola fila di pietre, con a lato il dolmen
va originariamente di una fila di cinquanta megaliti, di Mane-Braz . A ovest, c’è la fila di pietre di Ker-
disposti su quattro file, orientati da sud a nord. Solo zerho. Sebbene i filari non siano effettivamenti alli-
i blocchi più alti, a nord, sono rimasti in piedi. An- neati, può essere scoperto un certo “flusso” attraverso
cora una volta, scopriamo che i più alti sono ancora i vari siti. Ci vogliono circa tre o quattro ore per co-
in piedi sul terreno più alto. Quattordici pietre si tro- prire la distanza dai filari di pietre di Petit Menec a
vano ancora sotto il terreno, ma il resto delle pietre ha quelle di Kerzerho.
dovuto cedere il passo alle necessità agricole.
Tre chilometri a nord di Saint Barbe c’è la fila più set- Percorsi degli Antenati
tentrionale di rocce: Kerzerho. Conta ben 1130 pie- Oltre a questi massicci filari megalitici, nella zona si
tre su dieci file, che misurano la rispettabile lun- possono trovare altri imponenti monumenti in pie-
ghezza di 2150 metri. Vicino al campeggio di Ker- tra. Ciò include un Menhir, alto venti metri, del pe-
zerho, alcune di queste pietre misurano non meno so stimato di 340 tonnellate e che, quando fu eretto,
di sei metri di altezza. Sono i megaliti più alti di tut- fu spostato per una distanza di sei chilometri. Non
ta la regione. La fila è allineata da sud-est a nord-ove- deve sorprendere che, data la sua stazza, questo me-
st. Ancora una volta, le pietre più alte si trovano sul galite non sia più in piedi, tuttavia la sua presenza sot-
terreno più alto. Sebbene Saint Barbe e Kerzerho tolinea la conoscenza e la tecnologia possedute da
non siano collegati tra loro, come le linee di Le Me- una cultura che è stata in grado di compiere tali im-
nec, Kermario e Kerlescan, sembrano comunque for- prese, per gran parte molto prima della costruzione
In alto,
uno dei Dolmen
di Carnac.
A sinistra, il
menhir di 20
metri oggi al
suolo.
59 •
LA PROCESSIONE DELLE ANIME DI PIETRA
In alto e in di Stonehenge. Ad essere sinceri si dei motivi per cui sono state chia- relazione al campo magnetico na-
basso, altre file tratta di un’opera molto più im- mate “Dreaming tracks” (Sentieri turale, negli anni ‘90, si è confer-
di megaliti di pressionante di Stonehenge e Ave- del Sogno), sebbene gli Aborigeni mato che tali Leylines possedesse-
Carnac. bury messe assieme, in quanto le chiamino “Impronte degli Ante- ro anche una funzione processio-
Al centro queste difficilmente possono reg- nati”. Altri aspetti del camminare nale quali “Percorsi degli Antena-
pagina, uno dei gere il confronto con la comples- rituale sono stati trovati in tutta ti”, linee sulle quali si diceva che i
visi megalitici sità del lavoro fatto a Carnac. morti camminassero o volassero,
di Erdeven, Avendone compresa la comples- essendoci una credenza che i
Carnac. sità resta la domanda su cosa fosse morti potessero muoversi solo in
I in origine Carnac con tutti questi linea retta (motivo per cui vi sono
filari megalitici. Gli archeologi così tanti percorsi “dritti” tra chie-
hanno escluso la possibilità che sa e cimiteri).
questi filari siano state tombe, né Un’altra caratteristica dei megaliti
servivano a scopi militari, sebbene di Carnac, presente anche in quel-
i soldati americani, durante la se- li inglesi, sta nel fatto che presen-
conda guerra mondiale, confusero tano nella loro forma immagini su-
le file di pietre per una linea di di- bliminali, in particolare volti, per
fesa tedesca. Secondo una leggen- lo più umani, ma anche di anima-
da, un soldato francese, a cono- li o profili più fantasiosi e contorti.
scenza della loro antichità dovette Uno degli esempi più facilmente
intervenire, altrimenti le file di pie- visibili sulla faccia delle pietre di
tre sarebbero diventate obiettivo Carnac è a Erdeven, in cui, dall’al-
degli intensivi raid di bombarda- tra parte della strada, vicino al pic-
mento americano della seconda colo parcheggio, ci sono una serie
guerra mondiale. di pietre autonome, che sembrano
Escludendo scopi funerari e mili- “guardare verso il basso”. È chiaro
tari, gli archeologi sono dell’idea Europa nelle cosiddette “Leylines” che gli individui che eressero que-
che l’unico scopo di questi filari (FENIX 125, pag.50). Ipotizzate ste pietre erano pienamente consa-
dovesse essere religioso e rituale. quali linee vibrazionali associate a pevoli della presenza di tali imma-
Gli archeologi moderni pensano componenti geologiche del sotto- gini subliminali se non, addirittu-
che sia probabile che le pietre sia- suolo (acqua e minerali silicei) in ra, scelsero questi blocchi specifi-
no state usate per scopi processio-
nali. Ciò si applicherebbe specifi-
camente alle singole file di pietre,
ma non sembra improbabile che
l’intera serie di filari faccia parte di
un intero più ampio percorso pro-
cessionale. È noto che il cammi-
nare rituale faceva parte della co-
siddetta “civiltà megalitica”. La co-
sa è paragonabile alle usanze degli
Aborigeni australiani, che da sem-
pre seguono le loro “Linee di Can-
to”, intonando le canzoni sacre
delle loro tribù, onorando le divi-
nità del Tempo di Sogno. È uno
• 60
MISTERI ARCHEOLOGICI
VISI DI PIETRA
I visi sulle pietre di Carnac sono una caratteristica
affascinante del megalitismo e costituiscono
uno degli aspetti più interessanti e allo stesso tem-
po poco studiati relativi all’eredità che i nostri an-
tenati ci hanno lasciato. Rilevati anche nei blocchi
che costituiscono Avebury e Stonehenge dallo
studioso inglese Terence Meaden, sono forse una
“firma” delle ultime culture megalitiche, che, con
grande probabilità, mutuarono dalla visione “scia-
manica” degli uomini del Paleolitico. Questi visi
abbozzati nella roccia, che per gran parte l’ar-
cheologia non riconosce, sono una caratteristica
che ritroviamo in luoghi remoti e antichi come
Marcahuasi in Perù e sembrano collegarsi ad an-
tenati remotissimi. Non uomini delle caverne, ma
una cultura prediluviana avanzata che viveva in
armonia con l’ambiente. Quella che lo studioso
peruviano Daniel Ruzo definì “Cultura Masma” e
che avrebbe lasciato tracce di questo tipo in ogni
parte del mondo, anche se gli esempi più noti so-
no proprio in Perù. In effetti, volti di pietra sono
presenti ovunque, anche in luoghi poco accessi-
bili e molto elevati, a conferma della relazione tra
questi volti e “numi” tutelari, che siano divinità o
antenati. Gli Inca li chiamavano “Apu” (FENIX 63,
pag.14). Sebbene ve ne siano anche di più noti e
famosi, come la Pedra de Gavea in Brasile, abbia-
mo voluto presentare qui una selezione dei meno
noti, tranne il n.1, in quanto non è solo un volto
ma un intero profilo di corpo femminile scoperto
dallo scomparso geologo italiano Angelo Pitoni e
identificato come “opera di una civiltà perduta”.
camente perché possedevano naturalmente queste permettevano il “ritorno in vita” tramite le visioni. Le
sculture oppure erano facilmente modificabili per as- pietre di Carnac non erano, quindi, marcatori fune-
sumerne i connotati. La domanda a questo punto è: rari, ma una forma di connessione con il culto degli
questi volti appartenevano a qualcuno? Probabilmen- Antenati e questa sembra essere la conclusione più lo-
te si tratta proprio delle rapprersentazioni degli Ante- gica. Questi megaliti erano le pietre degli antenati -
nati mitici – coloro che erano venuti prima - quelli l’equivalente megalitico dei santi cristiani - e ciò che
che avevano vissuto in quell’Era oramai mitizzata avveniva qui era probabilmente una forma di pelle-
equivalente a quella che gli Aborigeni chiamano grinaggio visionario, dove ogni pietra rappresentava
Tempo di Sogno. Un Tempo che poteva essere cele- un antenato. I volti sulle pietre erano un ricordo visi-
brato e rivissuto attraverso i percorsi processionali, i bile che “dentro” queste pietre, c’era un’anima se non
canti e gli stati alterati di coscienza, dove questi og- addirittura uno spirito. È per questo che mi piace de-
getti, che “contenevano” lo spirito degli Antenati, ne finire Carnac una “Processione di Anime”.
61 •
SCIENZA SACRA
di Mike Plato
prima parte
Il Corpo di Gloria
e l’Eternità
L’enfasi sul corpo, e in generale sulla materia, dell’era post-illuminista, a causa della guerra senza
quartiere al sacro immanifesto, ha esiliato nell’oblio la verità della possibilità di un corpo immortale
metamateriale, ben conosciuto dai maestri dell’antichità e realizzato probabilmente da un solo
uomo nella storia del genere umano
• 62
È grazie a questo corpo di gloria che i figli dell’Uni- chio è chiuso, ed è stato chiuso da Dio fino a che Lui
co sono superiori a tutte le creature di Dio, anche lo vorrà, ti vedi nel buio, ovvero in un universo oscu-
agli spiriti angelici, ed è così che qualsiasi ginocchio ro, in seno ad un corpo di materia. Ma se è aperto, si
si piega di fronte alla gloria di Adamo (Louis Cat- genera il corpo di luce indistruttibile. In greco, viene
tiaux, Il Messaggio Ritrovato 33:51) utilizzata l’espressione “Soma Photeinos”. La risposta
al dilemma è che anche quello di luce è un “corpo”
Essere o avere un corpo? inteso come vettore o veste della Supercoscienza. A
La rappresentazione intuitiva del corpo che abbiamo quel punto si riapre il dilemma: avremmo o saremmo
o della materia che ci circonda è molto soggettiva e un Corpo di luce? Ovviamente avremmo, perché la
muta per come percepita dai profani, che credono rea- coscienza non è un corpo, per quanto sottile e iper-
le il mondo e la materia; dagli iniziati che ritengono luminale questo possa essere.
la materia pura illusione, cercando invece un corpo di
luce al fine della riunificazione col divino; e dai filo- La corporeità di Dio
sofi, a loro volta incerti sulla realtà o meno della ma- Il corpo di Dio fu dapprima ammesso, poi rifiutato A sinistra, la
teria e non certo in cerca della realizzazione di un vet- dalla Chiesa postpatristica, allo scopo di evitare tanto struttura on-
tore ultraluminale. Su una verità vanno tutti d’accor- una divinizzazione diretta della natura –contrassegno tologico-verti-
do, a parte gli iniziati: l’dentificazione dello spirituale del paganesimo– quanto quella democratizzazione cale trina del-
con l’astratto irreale e del corporeo con la materia tan- cristologica secondo cui Dio sarebbe in noi tutti co- l’essere
gibile e reale. Di certo, profani (gente comune esclu- me fu in Cristo. Eppure l’esistenza di un corpo co- umano.
sivamente immersa nel mondo e nelle sue problema- smico di Dio pare implicita già nel Vecchio Testa- Sotto,
tiche di sopravvivenza) e filosofi (immersi nei flussi mento (Is 66, 1: «il cielo è il mio trono e la terra è lo antropomorfi-
della mente psichica) non presuppongono, come fan- sgabello dei miei piedi»), e infatti è posta a tema ne- smo del
no i teosofi, che si possa perfezionare la materia sino gli scritti rabbinici, perfino con precisazioni metriche Corpo di Dio
a realizzare nel mondo della “virtualità” proprio quel- (il provocatoriamente antropomorfico Shi‘ùr Qomà, secondo
la corporeità spirituale (corpo di luce o terra celeste) ad esempio, precisa le misure cosmiche del corpo di- Michelangelo
che il teosofo Christof Oetinger definiva “il fine delle vino: «l’altezza delle sue suole misura 30.000.000 pa-
opere di Dio”. Ma la domanda abituale è: noi abbia- rasanghe», ricordando che Dio siede in cielo e ha i
mo o siamo un corpo? La spiritualità, a prescindere piedi sulla terra) destinate in futuro a ogni sorta di va-
dalle correnti (Metafisica, Perennialismo, Teosofia, riazione eccentrica (fra i tanti, John Pordage asserì che
Gnosi, Magia Sessuale, New Age), sembra convergen- la corporeità di Dio va vista in un’eterna nebulosa e
te sul punto che noi “abbiamo” un corpo fisico per- nell’arca di Noè), come pure in ogni teosofia che in-
che siamo un’anima che sperimenta il regno della ma- tenda mitigare lo distanza tra il divino e l’umano ed
teria e del divenire con un vettore corporeo adeguato eventualmente spiegare l’incarnazione non come con-
a siffatto spazio-tempo. L’uomo è un’ontologia “tri- seguenza della “caduta”, ma come un tassello del pro-
na”: uno spirito veicolato da un’anima, e un’anima vei- getto con cui Dio partecipa personalmente al mondo.
colata da un corpo. Tuttavia, il termine “corpo” è Tra le più frequenti immagini veterotestamentarie del-
esclusivo della macchina biologico-carnea, oppure va le funzioni di Dio (creatore nel cielo, giudice supre-
inteso come termine identificante i tre vettori, che pe- mo, dio celeste epifanico) un posto di rilievo spetta a
raltro rispondono ad ontologie-materie sempre più quella, sviluppata poi dalla mistica sia ebraica sia isla-
sottili e vibranti? Rispondo con un insegnamento mica, della “veste di luce” di YHWH. Se già etnolo-
enigmatico del Cristo presente in Matteo 6:22 : «La gicamente ogni veste segnala una relazione essenziale
lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio tra la persona e il suo corpo, “rappresentando” la per-
è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce». Se l’oc- sona che la indossa e visualizzandone lo status socia-
63 •
IL CORPO DI GLORIA E L’ETERNITÀ
A fianco,
creazione del
Primo Adam
(Genesi 1:27).
Sotto,
Androginia di
Shiva -Shakti
le se non addirittura ontologico, la persona che riveste: è nel suo tempio anteriore all’esilio, in cui la
sono qui però gli attributi che le splendore e luminosità che la veste divina presenza di Dio si manife-
sono ascritti a materializzare in di luce di Dio costituisce, infatti, sta in una figura regale alata pur
modo specifico gli stati astratti del- il cuore tanto della teologia del solarizzandone molti aspetti,
quanto della teologia profetica e
sapienziale posteriore all’esilio, al-
la cui fedeltà al divieto iconoclasta
(Es 20, 4 Non ti farai idolo né im-
magine alcuna di ciò che è lassù
nel cielo) e alla cui polemica con
la materialità delle divinità dei po-
poli vicini corrisponde con una
decisa cosmicizzazione, una tra-
scendentalizzazione anche nel
senso dell’esperibilità universale,
della figura divina, la cui “veste”
prende poi la forma di certi feno-
meni celesti (meteorologici: tuono
e fulmine, nuvole e vento). La no-
zione della veste di luce ci pare
rinvii comunque inevitabilmente
a una forma corporea, seppur una
corporalità “sottile”, segnando un
punto nella direzione di una con-
cezione non integralmente spiri-
tuale del divino. Ma quello della
veste di luce è solo un esempio.
Ciò che più importa è che per
lungo tempo l’identificazione del-
la corporeità con quella materiale-
terrena, ovviamente contradditto-
ria rispetto all’attributo dell’infi-
nità, suggerisce alla teologia di
pensare Dio in termini di assoluta
semplicità e, quindi, spiritualità
(Origene, Giovanni Damasceno,
• 64
SCIENZA SACRA
ecc.), magari anche solo per segnalarne enfaticamen- me un albero, la speranza. Ha acceso contro di me
te l’assoluta trascendenza rispetto alla vita terrena, e la sua ira e mi considera come suo nemico. Insieme
comunque in analogia con la dottrina tradizionale sono accorse le sue schiere e si sono spianata la stra-
della subordinazione strumentale del corpo all’ani- da contro di me; hanno posto l’assedio intorno alla
ma (autocoscienza). Nel XVII secolo, l’idea del cor- mia tenda». In che modo da millenni è declinata la
po di Dio pare tornare potentemente alla ribalta, in credenza in un corpo e in una materia non grossola-
seguito, da un lato, all’indebolirsi dell’esigenza me- ni? Vi è una tendenza ben diffusa in campo esoteri-
dioevale di un Dio totalmente trascendente purifica- co a ipotizzare l’esistenza di corpi sottili, in opposi-
to da qualsiasi connotazione materiale, e dall’altro al- zione al razionalismo moderno di antica matrice il-
la possibilità di deduzioni dalla nuova epistemologia luminista (XVIII secolo). Un itinerario che parte de-
meccanicistico-matematizzante circa l’onnipresenza cisamente dall’escatologia paolina, passa attraverso gli
divina, diventata per alcuni un problema quasi fisico, gnostici, gli alchimisti (la pietra filosofale, l’oro otte-
in seguito alla visione di un Dio più immanente. nuto dal piombo, non sono altro che il corpo di glo-
Quando Thomas Hobbes giudica una contraddi- ria), il paracelsismo e la teosofia di Böhme e di Oe-
zione in termini parlare di corpi incorporei (entità tinger, fino alla Naturphilosophie romantica tedesca,
immateriali); quando Spinoza elegge l’estensione ad per poi giungere alla teosofia e all’esoterismo krem-
attributo costitutivo di Dio, il quale, più che avere merziano, fino alla New Age. Henry Corbin parle-
un corpo, è un corpo; quando Henry More attri- rebbe di Terra celeste o cielo terrestre. Leonardo in-
buisce a Dio (spirito supremo) una immutabile serì l’uomo perfetto vitruviano in seno ad una qua-
estensione infinita (spazio); quando, infine, Newton dratura del cerchio. Non è possibile trascurare che è
fa dello spazio “quasi” il sensorium Dei – ebbene, in soprattutto al cristianesimo primitivo che tale conce-
tutti questi casi si sta ascrivendo, appunto, a Dio, se zione del corpo sottile deve la sua forza, a un sistema
non un corpo in senso antropomorfico, comunque rappresentativo, cioè, in cui si racconta di un dio
una qualche dimensionalità. Il protestantesimo san- (Adamo, l’altro Dio) che crea un mondo (creazione),
cisce la fine di ogni distinzione assoluta tra materia vi si fa carne (incarnazione e successive, ovvero rein-
celeste e materia terrestre e l’attribuzione di una ma- carnazione continua), si manifesta in una delle sue
teria all’anima (soltanto più sottile di quella del resto anime-parti 2000 anni fa, per poi lasciare il mondo
del corpo). Il pensiero protestante prende nuovamen- promettendo escatologicamente sia la “nuova terra”
te sul serio l’idea della corporeità divina: un tassello (Ap 21) sia una corporeità perfetta e trasfigurata (re-
importante nella “storia” della corporeità spirituale. surrezione in luce). Il Cristianesimo è ben inserito
In realtà sarebbe una corporeità sconosciuta a noi sulla rotta materiofobica inaugurata in Occidente dal-
umani. La Bibbia, in diversi punti, la descrive e la la gnosi e dai diversi gnosticismi (non necessaria-
esalta col termine “kavod”, ma in termini di trascen- mente cristiani) che identificavano il corpo con la ca-
denza: «Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rive- ducità e la corruzione, e puntavano tutto sulla so-
stito di maestà e di splendore, avvolto di luce come
di un manto (salmo 103:1-2) … Ora mentre Aronne A fianco,
parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si vol- una esplo-
tarono verso il deserto: ed ecco la Gloria (Kavod) del sione di
Signore apparve nella nube (Esodo 16:10) … Eze- meta-ener-
chiele contemplò una visione di gloria, che Dio gli gia lumino-
mostrò sul carro dei cherubini (Siracide 49:8)». sa dall’inter-
no del
Resurrezione del corpo materiale Cristo (effu-
o del corpo glorioso ? sione) ha
Yhwh avrebbe creato Adam a sua immagine (Genesi generato
1:27). Se Yhwh è glorioso, androgino, ontologica- l’immagine
mente solo, Adam è creato inizialmente con un cor- del telo sin-
po di gloria, maschio-femmina (il Rebis di Basilio donico. Pro-
Valentino) e solo: un Unico Dio , un Unico Uomo. va del Cor-
Salmi 8:5 afferma: «Eppure l’hai fatto poco meno po di Luce?
degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli
hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai
posto sotto i suoi piedi…». Nessun dubbio che il pri-
mo uomo non fosse un essere terrigeno, bensì ultra-
luminale, almeno prima dell’esilio in questo basso
mondo e in questo basso corpo. Il verso di Giobbe
19:9 alla lettera si riferisce a Giobbe, in realtà esoteri-
camente ad Adam: «Dio mi ha spogliato della mia
gloria e mi ha tolto dal capo la corona. Mi ha di-
sfatto da ogni parte e io sparisco, mi ha strappato, co-
65 •
IL CORPO DI GLORIA E L’ETERNITÀ
• 66
SCIENZA SACRA
peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato». corpo resurrettivo. La presenza dell’angelo Sfolgoran-
Se è stato distrutto affinchè morisse il peccato, non si te non testimonia altro che sia il corpo di luce di Cri-
vede il motivo per cui farlo risorgere, essendo quello sto. E questi è il Cherubim, termine singolare-plura-
di gloria il reale corpo dell’Adam. Se Adam era ad im- le, che sul coperchio dell’arca è doppio; 2) In Marco,
magine ed aveva un corpo materico, dunque Dio nulla è detto della natura del corpo risorto; 3) In Gio-
avrebbe un corpo materico? Impossibile, perche “Dio vanni, gli angeli sfolgoranti sono due, posti al capo e
è Luce” (1 Giovanni 1:5). La domanda da porsi, quin- ai piedi dello spazio in cui era stato deposto Gesù, co-
di, avendo come riferimento Cristo come unico ri- me i cherubini dell’Arca che si guardano faccia a fac-
sorto, è se egli sia risorto con un corpo di gloria o in cia, e guardano verso il coperchio (Esodo 25:20). Ciò
carne, come vorrebbe il dogma dei vescovi. Pietro al- testimonia che l’Arca rappresenti il Corpo di Luce.
trove sostiene che «Gesù Dio l’ha risuscitato e noi Gli Israeliti la portavano con sé, figura della sacra su-
tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla de- prema scienza del corpo di luce e del Melkizedek
stra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito eterno che essi custodivano solo ad litteram. Essa è
Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi Arca dell’Alleanza perché solo il Corpo di Gloria per-
stessi potete vedere e udire» (Atti 2:32). Questa “ef- mette di rientrare in Dio e nella Luce eterna. Anche
fusione” è certamente l’emanazione di un’energia ul- Esodo 28,31 contiene un riferimento esoterico al cor-
traluminale che divora il corpo carneo e libera il cor- po di luce: «Farai il manto dell’efod di Aronne tutto
po astrale (anima) dalla mescolanza con la carne e lo di porpora viola». Ma esso concerne il sacerdote mor-
fa aderire al corpo pneumatico, generando quello tale e letterale e non quello eterno e spirituale. Lo
che i cabalisti definiscono “Merkava” (Carro di luce o sfolgorio del Cherubim, non a caso, trova il suo ad-
cocchio elianico). L’anima vede sciogliersi i lacci elet- dentellato nella spada folgorante dello stesso Cheru-
tromagnetico-astrali del Thli (Dragone) col corpo bim posto(i) a guardia dell’Albero della Vita; 4) Infi-
materico, si libera dallo stato di prostituzione con es- ne, in Luca 24 vengono avvistati due uomini sfolgo-
so, e riabbraccia il suo paredro complementare. Nel- ranti, e lo stesso Cristo risorto. Viene incontrato ad
lo gnosticismo, la Sophia, ovvero l’anima, vuole crea- Emmaus, a 7 km da Gerusalemme, da due discepoli
re senza il suo paredro, e genera il demiurgo, simbo- che tuttavia non lo riconoscono. In Luca 24:39 egli
lo dell’Ego-persona. Vediamo cosa testimoniano i ordina ai suoi di toccarlo per mostrar loro che non è
Vangeli circa la resurrezione in corpo glorioso del uno spettro, e si mette a mangiar pesce. Luca è il van-
Cristo: 1) In Matteo 28:2-3 viene osservato un Malak gelo in apparenza più letterale dei quattro, e qui la let-
(angelo) sfolgorante, ma nulla si dice della natura del tera ci fa dire che Cristo risorga in carne. Tuttavia lo
stesso Cristo trasfigura il A sinistra,
volto e il corpo sul Tabor l’incontro
innanzi ai suoi (Marco 9:2, misterioso ad
Matteo 17:2), come Mosè Emmaus tra
in Esodo 34:35, prefigu- Cristo e due
rando ciò che compiuta- discepoli che
mente sarebbe avvenuto, e non lo ricono-
lo stesso Cristo parla del- scono
l’Occhio aperto e del “so-
ma photeinos”. E passan-
do dai vangeli sinottici a
quelli gnostici, in Tomma-
so 39 Cristo sentenzia che
«se la carne si forma dallo
Spirito è una meraviglia
ma se lo Spirito nasce
dalla carne è la meraviglia
delle meraviglie». Tale ver-
setto implica la caduta da
un stato glorioso alle origi-
ni e una risalita con recu-
pero di quello stesso stato
smarrito. Inizio e fine del
tempo sono intimamente
legate alla questione del
Corpo di Luce, e questo è
il reale senso anagogico da
dare al prologo di Giovan-
ni (1:14): «E il Verbo
(Adamo) si fece carne e
67 •
IL CORPO DI GLORIA E L’ETERNITÀ
venne ad abitare in mezzo a noi»; vita, dov’è la reincarnazione dell’a- ni usavano il termine “tenda” per
nonché a quella richiesta di Gesù nima in molteplici personalità indicare il corpo. Es. Pietro allude
in Giovanni: «Padre dammi la glo- transeunti? Perché risorgere con alla tenda carnale, al corpo fisico:
ria che avevo presso di te prima quel corpo, avendone avuti molto «Io credo giusto, finché sono in
che il mondo fosse» (Giovanni altri (verità comunque rifiutata dal questa tenda del corpo, di tenervi
17:5), che si lega con il qumranico dogma) ? E l’anima dov’è in que- desti con le mie esortazioni, sa-
rotolo Regola della Comunità sto processo? Infine, una questio- pendo che presto dovrò lasciare
IV:23 in cui è scritto «e sarà loro ne non da poco riguarda l’avversa- questa mia tenda, come mi ha fat-
tutta la gloria di Adamo». Quindi, rio da sconfiggere: gli Arconti, i to intendere anche il Signore no-
se Cristo risorge in luce di gloria, guardiani dei sette livelli (pianeti) stro Gesù Cristo» (2 Pietro 1:14-
perché in Luca è descritto come astrali, i Signori delle anime e del 14). E così fa anche Paolo, allu-
un essere umano che persino si Karma. Ebbene, essi non sono af- dendo alla tenda ultracosmica, al
nutre di cibo? La questione sta tut- fatto esseri organici, ma ultrauo- corpo di luce: «Cristo invece, ve-
ta nel non riconoscimento. Se mini, esseri che dimorano in uno nuto come sommo sacerdote di
non lo hanno riconosciuto è per- spettro vibratorio superiore. Paolo beni futuri, attraverso una Tenda
ché aveva altro soma, altra forma, insegna che la guerra del popolo più grande e più perfetta, non co-
ma non perché fosse risorto con autentico, dell’unico popolo reale struita da mano di uomo, cioè
un soma diverso, tant’è che poi lo sulla terra (Israel o IS REAL), non non appartenente a questa crea-
riconoscono quando torna al so- è contro uomini di carne e sangue zione». (Ebrei 9:11). E in Ebrei
8:2 Paolo definisce Cristo «mini-
stro del santuario e della vera ten-
A lato, da che il Signore, e non un uomo,
Tommaso ha costruito». Questa “tenda” o
“tocca” il vettore glorioso è citata nel testo bi-
costato di blico in diversi punti: «Se cerchi
Cristo la giustizia, la raggiungerai e te ne
(Michelan- rivestirai come di un manto di glo-
gelo da Ca- ria (Siracide 27:8) … Avvolgiti nel
ravaggio) manto della giustizia di Dio, met-
ti sul capo il diadema di gloria del-
l’Eterno (Baruc 5;2)… È un’ema-
nazione della potenza di Dio, un
effluvio genuino della gloria del-
l’Onnipotente, per questo nulla
di contaminato in essa s’infiltra
(Sapienza 7:25». E sul corpo eter-
ma familiare. Noi non conoscia- ma contro angeli regressivi: «la no- no ed indistruttibile: «il suo pote-
mo o ricordiamo le proprietà stra battaglia infatti non è contro re è un potere eterno, che non tra-
straordinarie del corpo di luce, creature fatte di sangue e di carne, monta mai, e il suo regno è tale
che consente alla sovracoscienza ma contro i Principati (Arkas) e le che non sarà mai distrutto» (Da-
di poter rallentare a piacimento la Potestà (Exiuosias), contro i do- niele 7:14). Evidentemente, se
vibrazione e assumere una densità minatori (Cosmocratori, Arconti) smembrato, il corpo glorioso di
carnea materica, assumendo qual- di questo mondo di tenebra, con- Adam non era indistruttubile per-
siasi aspetto desiderato, per poi ri- tro gli spiriti del male che abitano ché ancora non perfetto. Lo sarà al-
tornare al corpo sottile glorioso. negli Epouraniois (astrale)» (Efesi- la fine del tempo: « La gloria fu-
Questo spiega il non riconoscerlo, ni 6:12). Ergo, come è possibile tura di questa casa sarà più grande
il toccarlo, persino dargli da man- pensare di poter affrontare questi di quella di una volta, dice Yhwh
giar pesce, certamente qui un’allu- ostacolatori, esseri intermedi tra degli eserciti». Ciò ribadito velata-
sione all’iter alchemico. pura luce gloriosa e materia, se mente in Giobbe (adam) 42:10:
non con un corpo sottile all’uopo, «Dio ristabilì Giobbe nello stato
La tenda non costruita meglio ancora se glorioso, per di prima, avendo egli pregato per
da mano d’uomo metterli sotto i piedi ? Nel regale i suoi amici; accrebbe anzi del
In Filippesi 3:21, Paolo sostiene Salmo 110, quello di Melkizedek doppio quanto Giobbe aveva pos-
che gli eletti saranno un giorno sacerdote eterno dell’Altissimo, seduto». Il Corpo di Luce riap-
trasfigurati e resi conformi al cor- l’invito di porsi alla destra di Dio pare in Apocalisse 21:23, in
po di gloria di Cristo. Quindi, è affinchè Egli possa mettere gli Ar- quanto Gerusalemme celeste ri-
negata la resurrezione della carne. conti sotto i piedi è legato al santo splendente, e sigilla con la resur-
Sorgono due questioni circa la re- splendore del corpo luce delle ori- rezione l’intera storia della cadu-
surrezione in carne. Se risorgiamo gini (110:3) con cui YHWH ge- ta: «la gloria di Dio la illumina
col corpo che si ha in quella data nerò il figlio Adam. I protocristia- e la sua lampada è l’Agnello»
• 68
di Costanza Bondi
Sacro e ARTE
SHIN - Satana e il Santo
L o sapete cosa hanno in comune il diavolo e
il dente molare, la sega e un santo, la se-
cante e il sabato? Rimandano tutti all’ar-
chetipo che deriva dalla lettera S che ha origine
dalla SHIN, ha per simbolo il dente (il molare,
nello specifico), si rifà al concetto di masticazio-
ne e racchiude in sé la funzione di traslazio-
ne/divisione. Sorvolando, quindi, oggi su “Shin
fuoco sacro” noto ai più - cioè il fuoco che non si
consuma perché fiamma perenne dell’amore ver-
so l’eterno - ci occuperemo delle derivazioni se-
mantiche che, in forma e significato, scaturiscono
da tale etimo.
Avremo quindi il dente nella raffigurazione del
molare che, masticando, divide e tritura il cibo; la
sega dal verbo latino secare = tagliare, da cui deriva
il participio secatus = ciò che è tagliato, segato via
e quindi il santo = colui che è messo da parte poi-
ché consacrato, perciò reso sacro; similmente in
geometria, la secante, che è la retta che interseca
(= attraversa, taglia) la curva in due o più punti
della stessa. Forze uguali e contrarie, si direbbe col
terzo Principio della Dinamica, ci portano dal san-
to al Satana, lo Shatan ebraico ָן ׂטָש, traslitterazio-
ne del masoretico Śāṭān… al greco Σατανας, Sa-
tanâs, al latino Satanas, all’aramaico אנטצ, Ṣaṭana
e all’arabo ناطيش, Šaiṭān. Analizziamo il perché. Il
contenuto concettuale di Śāṭān ebraico è da ri-
condurre ad “avversario = colui che si oppone”,
termine che sarà tradotto in seguito da san Giro-
lamo nella Septuaginta (408) con Διάβολος, da cui
deriverà l’espressione tardo latina diabŏlus, cioè
“diavolo”, che significa “colui che divide” ⇒ di-
rettamente dal greco -διαβάλλω diabàllo, termine
composto dalla preposizione “dia = attraverso” e
il verbo “bàllo = getto, metto”. Ne risulta quindi
la traduzione “mettersi attraverso” nel significato
appunto di dividere (metaforicamente, anche ca-
lunniare), che è proprio dello Shin da cui eravamo
partiti nell’analisi.
In sostanza, si tratta dell’archetipo del traguardo
che divide e trasla. Il che ci conduce anche alla pa- (ש.ל.)ם, come Shlama in aramaico e Salam in
rola, ancora in uso, scindere. Lo stesso ebraico arabo, parole oggi universalmente conosciute col
Shalom deriva dalla radice shin-lamed-mem significato di pace. Termine, questo, che si com-
• 70
più rispetto agli altri) = colui che conosce grazie a
un processo di iniziazione che lo distacca dall’u-
mano vivere e, di conseguenza, si allontana spiri-
tualmente da tutti gli altri, avendo acquisito facoltà
taumaturgiche e divinatorie, di portata davvero ec-
cezionale. Così da poter svolgere anche il ruolo di
tramite tra Terra e Cielo.
Curiosa, a questo punto, è anche una delle etimo-
logie della parola assassino, cioè un ḥaššāšīn che
letteralmente in arabo significa “consumatore di
droga” e, per ciò stesso, portato ad atti inconsulti,
pleta coi concetti di “essere perfetto, completo e primo fra tutti l’omicidio. Nello specifico, ci si ri-
solido” quindi “senza macchia” poiché ha scisso ferisce alla droga hashish derivante dalla Canna-
via, ha tolto tutte le impurità ⇒ da cui ISLAM = bis (foto in basso). Stando a questa teoria etimo-
entrare in uno stato di pace e sicurezza (in sostan- logica, l’origine di tale parola si riscontrerebbe nel
tivo verbale = consegna totale a Dio). significato di scindere e riguarderebbe sia la scissione
Sempre dall’ebraico, abbiamo Shamaym nel si- avvenuta da parte di un gruppo di ismaeliti dediti
gnificato di cielo che, da vocabolario, è “cupola a tale droga che, per consumarla prima dei mi-
emisferica delimitata/divisa/scissa alla base ri- sfatti, si sarebbe-
spetto alla terra dalla linea dell’orizzonte”. Il sa- ro ritirati in un
bato che viene dal termine Shabbat nel significa- giardino di mon-
to di “riposo religioso settimanale”, nel calendario tagna, sia al fatto
ebraico è l’ultimo giorno = quello che divide le che appunto l’uso
settimane una dall’altra, ma anche giorno di cesu- di droga, di per
ra, di arrivo = giorno di cessazione da qualsiasi la- sé, dissocia da
voro materiale, anche se urgente, noto appunto qualsiasi facoltà.
Vero o no, rima-
ne la parola araba
sciita shi’a = sciita,
che significa “par-
tito, fazione”,
cioè coloro che si
distaccarono, di
cui gli ismaeliti
rappresentano la
corrente più co-
spicua.
Simbolica
Ritorno ad Itaca
La figura di Ulisse affascina da sempre i cultori di miti. Il suo viaggio periglioso è una
foresta di simboli e di allegorie relative alla ricerca dell’Unità perduta e all’eterno ritorno
del Re Sacro. Un’intramontabile tragedia poetica della Restaurazione Spirituale.
L’autrice inizia il “ciclo degli eroi”.
I
n un tempo che pare lontanissimo, gli eroi po- dal centro alla dispersione, fino a ritrovare nuova-
polavano come stelle vive il mondo antico. Uno mente il centro, che nell’Odissea è rappresentato dal
tra loro riassume nelle sue vicende ogni aspetto talamo nuziale, simbolo dell’Uno oltre il molteplice.
dell’avventura umana: Ulisse. Questi è pronipote di Il suo è un viaggio iniziatico, ma solo alcuni possono
Hermes, il messaggero, lo psicopompo che ha capa- intraprenderlo, quelli che hanno tale coraggio e cu-
cità di attraversare i mondi, proprio come fece Ulis- riosità da attraversare le numerose soglie che portano
se nelle sue vesti mortali. Hermes è divinità dalle a stadi superiori di consapevolezza.
mille risorse, qualità che trasmise ad Ulisse. L’eroe Ulisse è curioso e coraggioso, possiede le astuzie del
greco racchiude in sé il viaggio archetipico che porta saper vivere, la viva intelligenza, la costanza e la tena-
• 72
cia nel raggiungere l’obbiettivo. flotta), a una a una, per trovare la creatura con un solo occhio…
Questo gli permetterà, nonostan- via dell’unità. Approda così nella non ha moglie, non ha legge,
te le peripezie affrontate, di tor- terra dei lotofagi, i mangiatori di non conosce il fuoco ma solo la
nare ad Itaca, luogo simbolico in loto. Se l’umano si riconosce per metodicità della cura del suo be-
cui l’eroe, abbattendo il suo ego regole quali cibo e ospitalità, qui stiame. Ulisse che ancora vede il
inferiore, come l’iniziato ai mi- Ulisse è in un mondo-altro e sta mondo con gli occhi delle cate-
steri, può raggiungere trasforma- compiendo il primo passo nel- gorie certe della sua civiltà, gli
to e vivificato il suo Centro e di- l’alterità del cammino iniziatico racconta della guerra di Troia e
ventare “Basileus” (Re Sacro), in cui le certezze del mondo co- della vittoria, spera nelle regole
poiché l’eroe omerico rappresen- nosciuto-sicuro e accogliente va- della xenia (l’ospitalità), non
ta il processo alchemico fatto car- cillano. E il cammino può vacil- comprende che è in un altro
ne e nella sua storia, leggendo tra lare ed arrestarsi subito in questo mondo. A Polifemo non impor-
le righe, c’è il sapere del cammi- luogo di ebbrezza. Ebbrezza del- ta nulla delle gesta degli eroi, e
no iniziatico. Tutto ha principio, la veloce illuminazione che con- divora, mangiandoli vivi, alcuni
per gli eroi, con un viaggio, una duce alla follia. Il loto, fiore sim- compagni di Ulisse. Diverse par-
ricerca, in cui avviene la trasfor- bolo della spiritualità, dal fango ti dell’ego inferiore vengono an-
mazione. Ulisse è un antieroe in delle acque oscure spinge verso nientate. Quando finalmente gra-
questo, non ode nessun appello la luce della conoscenza sacra, la zie al fare intelligente di Ulisse, il
all’impresa anzi ha un solo desi- luce spirituale. Ma se si accede ciclope viene accecato, lo stesso
derio, quello di tornare a casa. alla conoscenza velocemente si Ulisse gli dirà di chiamarsi Nes-
Sarà la sua curiosità, la sua voglia diventa folli. I lotofagi si nutrono suno-Outis. L’eroe si è annullato
di conoscere a trasformarlo suo di loto ma se un uomo non ini- dietro quel nome, ha annullato
malgrado nel Vero Re. Il proces- ziato ne mangia prima del com- la sua identità fittizia per salvarsi,
so è quello della separazione - fa- pletamento del percorso, la sua ma solo apparentemente dai mo-
se liminale - iniziazione e ritor- mente cade nell’oblio, e ci si di- stri dell’ego che vedono in un’u-
no. L’eroe si perde quando non mentica di sé. Ulisse riparte con nica direzione-occhio mono di
fa ritorno a casa, che è il suo Sé i suoi uomini, per allontanarli Polifemo, la cui mente è chiusa e
superiore trasformato grazie al- dalla terra della dimenticanza ed ingabbiata (la grotta). La porta si
l’abbattimento dell’ego inferiore. è di nuovo in mare. Non sa dove apre grazie ad uno stratagemma, In basso, Ulisse
(Museo Archeolo-
Ulisse è l’eroe che incarna, suo dirigersi, è nelle acque infinite Ulisse e i compagni sopravvissu- gico Nazionale di
malgrado, la via che porta alla dell’alterità. In questa prima fase ti sono di nuovo in mare. Ma l’e- Sperlonga).
trasformazione alchemica e così del viaggio percorre la fase limi- roe non resiste alla tentazione
tornerà al centro-ombelico del nale del percorso. Non sa dov’è della vanità e grida il suo nome a
suo essere-essenza. e dove andrà, non è più quello Polifemo. Verrà maledetto da Po-
che era alla partenza e non è an- seidone, padre dei mostri e del
L’Inizio del Viaggio cora quello che diventerà. Deve Ciclope. Tra tempeste e correnti
La guerra di Troia è finita. Ulisse abbandonare le parti di sé non approderà al-
decide di far rotta con dodici na- funzionali alla trasformazione. l’isola di
vi verso Itaca, il suo regno. Ad at- Ulisse resterà in questa fase-pon- Eolo,
tenderlo sua moglie Penelope e te fino al suo ritorno a Itaca, la Signo-
suo figlio Telemaco. Dopo aver sua patria. L’etimologia tradisce
saccheggiato la terra dei Ciconi, il senso simbolico: dal latino
in Tracia, doppia Capo Malea, “patria” e dal greco “patra”-
ed è lì che il confine tra mondo terra, e ancora da pater-padre,
conosciuto - oikoumene (terra dove il Padre è l’Unità origina-
abitata dagli uomini) - e ignoto ria. Siamo immersi in una ci-
si mischiano, trasportando Ulis- viltà politeista, ma la contrap-
se e i suoi compagni in un non- posizione tra politeismo e mo-
mondo caotico che può essere noteismo è un falso spirituale.
compreso solo da un punto di vi- Le divinità sono emanazione
sta simbolico. E questo renderà di un Unico Centro, estensio-
Ulisse l’esploratore per eccellen- ne dell’unica fonte che l’uo-
za, colui che naviga in mondi mo-eroe sublima nel cammi-
fantastici e ne dipana i rebus per no iniziatico.
oltrepassare le numerose soglie- Ed ecco che Ulisse riprende il
prove. largo. Le sue navi si incagliano
Ecco che le rotte del mare cono- su un isolotto. Un’isola invisi-
sciuto si mischiano con quelle bile, l’isola dei Ciclopi. È curio-
dell’altrove simbolico in cui l’e- so di conoscere chi vi abita. En-
roe perderà parti di sé (la sua tra così nell’antro di Polifemo,
Simbolica
E con una sola imbarcazione giungerà presso Eea,
l’isola di Circe, la dea (il termine maga (magus-ma-
goi) è successivo alla compilazione dell’Odissea).
Ancora una volta manda una delegazione, guidata
dal suo secondo in comando Eurialo, che ben pre-
sto tornerà da Ulisse per raccontare l’accaduto. Un
bosco lussureggiante, delle belve docili, il suono
di una voce piena di grazia, la voce di Circe che
tesse una tela ed è figlia del Sole.
La Dea Circe
Qui l’eroe fa il suo incontro con il femminile che
marchia il suo percorso ed è il vero motore im-
mobile della sua evoluzione. Così come avrà l’aiu-
to sovrannaturale insperato di Atena che durante
tutto il suo viaggio lo affiancherà. La dea Circe è
però il femminile ambiguo, è colei che si vendica
degli uomini che vivono di appetiti non mediati
dall’equilibrio e dal discernimento. Così Eurialo
corre da Ulisse e gli racconta di come i compagni,
invitati a mangiare presso la dimora della dea, so-
no stati trasformati in maiali. Circe è il demone
erotico cui l’uomo non può sfuggire, se non tra-
mite il giusto equilibrio. Equilibrio tra eccesso e
stasi, tra voglia e appagamento, tra bene e male, tra
appetito sessuale e amore sublimato. Il filtro che
Circe impasta e fa mangiare ai compagni di Ulisse
non potrà fare nulla ad Ulisse stesso. La sua tra-
sformazione alchemica ha avuto inizio, grazie ad
Hermes, maestro di quei processi trasmutativi, che
donerà all’eroe, suo parente, un antidoto: una ra-
dice nera e un fiore bianco, l’erba Moly. Panacea
che contiene in sé sia la virtù ctonia che quella ce-
leste. Armonizza i due regni, la terra e il cielo. So-
lo così l’iniziato può sublimare gli appetiti della
In alto,
Ulisse sfugge a
re dei venti, un luogo elitario, dove gli eoliani si ri- carne, attuando l’equilibrio. Ulisse ne mangia, ora
Polifemo. producono grazie a rapporti incestuosi. Questo può recarsi da Circe per chiedere di salvare i suoi
Opera di Newell luogo simbolico rappresenta la ricerca settaria, compagni. La dea terribile, così lui la definirà, gli
Convers Wyeth. chiusa, la casa dei guru. Qui Ulisse viene accolto offre il filtro stregato, Ulisse ne beve ma non su-
e riceve in dono un otre contenente i venti e i se- birà la spaventevole trasformazione, ed è in questo
mi delle tempeste. Ulisse può far ritorno a casa momento che di fronte alla spada dell’eroe, la dea
grazie al favore delle brezze. Ma nel sentiero della Circe da perversa diventa magnanima. Ulisse sa
ricerca spirituale, nessun maestro può donarci il domare i suoi istinti più bassi. Circe scorge in lui
“facile percorso”. Per nove giorni, insonne, tiene la una coscienza superiore. Il principio femminile
scocca, giunge di fronte a Itaca e sfinito si addor- ingannatore qui serve a far vincere all’uomo l’illu-
menta. L’eroe cade nel mondo di Hypnos e di- sione dei bassi istinti. Lo mette alla prova. I com-
mentica di sorvegliare la navigazione, non è vigile pagni di Ulisse torneranno uomini e dopo questo
e pecca, poiché pensa di aver raggiunto la meta! processo saranno più belli. L’eroe si congiungerà
Ed ecco che i suoi compagni sciolgono l’otre dei carnalmente alla dea e resterà presso di lei per un
venti che li trascinerà lontani dalla patria e di nuo- anno. Il femminile ingannatore conosce il bene
vo nella terra di Eolo. perché ha incontrato un uomo degno del suo ri-
Il re dei venti lo caccia, Ulisse riprende il largo e spetto e spinta dal suo sentimento amoroso,
approda sull’isola dei Lestrigoni. Ora è accorto, istruirà Ulisse poiché lei è dea che conosce il re-
prudente. Manda una delegazione e scopre che gno delle tenebre. Ulisse è però umano e non può
quella è una terra di cannibali che distruggeranno, penetrarvi se non grazie alla divinità. Questo il
lanciando macigni, le undici navi. Ne resterà sol- compito di Circe, fargli da guida poiché l’eroe do-
tanto una, la sua. Il vero iniziato non porta nulla vrà incontrare Tiresia nell’Ade per avere consigli su
con sé ma opera un lavoro di sottrazione e sa che come proseguire il suo viaggio. Lo istruisce ma la
tutto quello di cui avrà bisogno, se sul giusto cam- discesa avverrà in solitaria. L’eroe è lo sciamano
mino, gli verrà dato. per eccellenza, colui che attraversa i mondi, senza
• 74
suo profondo, divenuto sapiente, che il suo desti-
no si compirà e questa sarà la sua vittoria. Ulisse è
l’uomo nel suo aspetto più nobile e umano; l’uo-
mo che segue la via eroica accettando le sfide de-
gli dei, sfide funzionali alla sua trasformazione.
Dopo la sua discesa torna da Circe che gli indica
la via. Ora è nato due volte, è rinato, è un vero ini-
ziato. Solo se moriremo a noi stessi, da noi stessi
germoglierà il nuovo seme di vita, ma per consoli-
dare l’intento spirituale, altre prove si presenteran-
no.
75 •
Simbolica
Ora lui ha la conoscenza, non è bassando il capo all’imponderabi- uomini il loro destino, possono
più ignaro e se la si possiede, ogni le mistero che la mente razionale e scegliere e li mette alla prova. Per
fascinazione perde il suo rischio ordinaria non può subito com- un mese li tiene prigionieri nell’i-
nefasto. Ed è proprio perché vuo- prendere. Alcuni marinai vengono sola del tempo, alzando tempesta,
le conoscere senza esserne sopraf- divorati, quindi altre parti di Ulis- non possono ripartire. Stremati e
fatto che si farà legare all’albero se sono eliminate. senza cibo, i compagni di Ulisse
della nave. Resiterà al sonno della Dopo aver perso-trasformato altre uccidono i sacri animali per ci-
dimenticanza, al canto di formule parti di sé, approda a Trinachia, barsene, senza neanche attuare i
magiche e miele delle donne ma- dove pascola il bestiame del Sole, sacrifici. L’eroe non ha vigilato, si
liarde con corpi e artigli di uccel- mandria immortale che conta tre- è addormentato. Non si inverte
lo. Solo la sua parte sapiente le centocinquanta vacche e trecento- l’ordine del creato poiché perfetto!
ascolterà, le altre sue parti, quelle cinquanta pecore, il calendario lu- Il Sole-Helios si rivolge a Zeus
ancora inconsapevoli – i suoi com- nare! Il loro numero è fisso e deve minacciando di sconvolgere le re-
pagni – non udiranno. Lo stesso restare tale poiché esse incarnano gole divine. Dei e uomini saranno
Ulisse mette loro cera nelle orec- il tempo e l’uomo non può nulla nel buio e le tenebre illuminate…
chie. L’eroe non si scorda di sé e contro quello che è stato scelto e la vendetta ha inizio, gli uomini
del suo cammino, e supera, dila- ordinato dalla divinità. Ma qui hanno confuso il sacro e il profa-
niato dal desiderio di liquefarsi Odisseo ci dà una lezione, simile no. Questa tappa del racconto mi-
sull’isola delle creature alle quali a quella che sarà, nella cristianità tico-sapienzale ci porta alla rifles-
non si può resistere. Ma un’altra una pietra miliare: la legge supre- sione sull’uomo moderno e la sua
prova aspetta l’eroe: Scilla e Carid- ma del libero arbitrio. Tiresia, l’in- secolarizzazione.
di. Affronterà Scilla. Appena vici- dovino ceco, ha messo in guardia Zeus appena gli uomini riprendo-
no allo scoglio, cede, pecca di or- Ulisse, lo ha ammonito profetiz- no il mare, si scaglia su di loro. I
goglio e decide di combattere con zando che se avesse ucciso la man- compagni di Ulisse, uno ad uno
le armi. Ma si è in un altro mon- dria del dio Sole, per lui e per i cadono in mare e annegano. Ulis-
do, dove le vittorie umane sono suoi compagni sarebbe stata scia- se è l’unico superstite. L’eroe si è
prive di senso e si deve cedere ab- gura. Ma Zeus mette in mano agli spogliato di tutto. Solitario e dopo
a lato, nove giorni di navigazione si ab-
Ulisse si lega bandona senza più resistenza alle
all’albero onde e approderà sull’isola di Ogi-
maestro della na-
ve per resistere al
gia, senza l’imbarcazione. Lì vive
canto frllr sirene. l’oceanina Calipso, anche lei in
Opera di Newell una grotta, anche lei come Circe e
Convers Wyeth. Penelope tesse una tela. Ma la tela
simboleggia l’inganno e, infatti,
Penelope la usa per illudere i pro-
ci e guadagnare tempo nella spe-
ranza che il suo re torni. Ed è pro-
prio il tempo e la memoria che
Calipso vuole sottrarre a Ulisse,
con il suo amore. Va oltre, gli pro-
mette l’immortalità, l’eterna giovi-
nezza se solo lui resterà con lei nel
cerchio chiuso e lontano dal mon-
do reale, dell’isola paradisiaca.
Ulisse vi resta per sette lunghi an-
ni in cui apprenderà, da un punto
di vista iniziatico, ad essere Uno al
di là delle molte maschere. Ed es-
sere Uno significa conoscere un
solo centro, il letto di Itaca, la Ter-
ra dei Padri, il proprio destino.
Ulisse rivendica il suo essere uo-
mo e il suo ruolo designato. Nel-
l’Isola paradisiaca lui è nascosto, il
suo destino gli è sottratto ma lui
non vuole sfuggirgli. Piange di no-
stalgia, pensando a Penelope. Solo
attraverso di lei potrà attuare la tra-
smutazione. Ma l’eroe sa bene che
• 76
ta in mare, Poseidone continuerà a mettere in scena A sinistra, Ulisse
e Calipso.
la sua ostilità ma sarà ancora una creatura femminile
In alto, Penelope
a soccorrere l’eroe nella veste di Leucotea-Ino (in ori- tesse di John Wil-
gine Dea Madre), dea bianca soccorritrice dei nau- liam Waterhouse.
fraghi che gli dona una fascia-velo che lo sosterrà a In basso, Ulisse
galla e lo farà naufragare presso le rive dei Feaci. Nau- scocca la freccia
tra le scuri.
sicaa, figlia del re Alcinoo, aiutata da Atena che le
Opere di Newell
infonde coraggio si avvicina all’uomo privo di sensi, a Convers Wyeth.
quello che un tempo era l’eroe vincitore della guerra
il principio femminile è quello che l’ha saggiamente di Troia. Ora quest’uomo non ha più nome né un’i-
guidato, nonostante le astuzie e le prove cui l’ha sot- dentità ed è nudo di fronte alla giovane vergine che
toposto. L’eroe è solo colui che conosce, mentre il
femminino sacro rappresenta la totalità di quel co-
noscere, se egli è il monarca del mondo, il femmini-
no sacro è il mondo. In questa prospettiva Circe-Ca-
lipso-Penelope sono un’emanazione di quel femmi-
nino sacro che contiene in sé, nel suo grembo, ogni
cosa. La vita e la morte (tutte e tre contribuiranno al-
la trasformazione dell’eroe in Basileus. Circe trasfor-
ma Ulisse in sciamano, Calipso vuole trasformare
Ulisse in un immortale, Penelope lo rende eterno.
Tutte e tre amano in forma differente e tessono una
tela). Ulisse è un eroe perché ne rispetta il principio,
lo onora, per questo resterà un anno presso Circe e
ben sette anni giacendo con Calipso. Loro sono le
sue maestre e l’ambiguità che rappresentano è fun-
zionale alla conoscenza spirituale poiché Esse sono
l’accordo di tutti i contrari ed Ulisse deve apprende-
re l’unicità essendo come Hermes multiforme. Non
sappiamo quasi nulla della sua permanenza presso la
ninfa, ma possiamo supporre sia un altro addestra-
mento poiché anche se ingannatrice, Calipso lo la-
scerà andare, nonostante tenterà un’ultima seduzione.
Il Ritorno del Re
Con l’aiuto di Atena, che sa dell’impegno di Posei-
done presso gli Etiopi che abitano i due capi del
mondo, chiederà a Zeus di far tornare Ulisse in pa-
tria. Atena ha vegliato su Ulisse, è la sua protettrice.
Hermes ne sarà l’ambasciatore. Giungerà presso Ogi-
gia, l’isola che si trova in nessun luogo e ordinerà al-
la Oceanina di lasciar andare l’eroe. Calipso si rasse-
gna e dopo aver giaciuto un’ultima notte con Ulisse
lo aiuterà in silenzio, a costruire una barca. Una vol-
77 •
Simbolica
simboleggia la nuova purezza con- isolotto. I due mondi sono ora se- cane Argo, simbolo dell’intuito sa-
quistata da Ulisse che con fare ri- parati. Ulisse torna nel mondo piente, mentre gli uomini avranno
tuale entrerà dentro al fiume e si umano e giace sotto un ulivo nel- bisogno di segni, di prove. Solo Te-
laverà di tutte le lordure. Ora è ve- la terra dei padri. Appena sveglio, lemaco dubita ma poi gli crede e
ramente un uomo nuovo, rinato. dalla nebbia scorge la sua patria, accetta di essere di fronte a suo pa-
Ora può, prima di tornare alla sua ma Atena, la sapienza superiore, dre. Ed ecco che da mendicante
di corte, entrare coperto dall’invisi- attua un duplice gioco simbolico, entra nella sua casa, Atena l’ha av-
bilità regalatagli da Atena, di fron- lo aiuta ora a concretizzare l’ulti- vertito, per salvarlo ancora una vol-
te al re e alla regina dei Feaci, po- ma metamorfosi funzionale alla ta, all’interno vi banchettano in at-
polo che appartiene ad un tempo vittoria-trasmutazione: trasforma tesa di prendere il suo posto, cen-
di mezzo, tra l’età dell’oro e l’età Itaca in un luogo sconosciuto, co- tootto Proci pretendenti al Talamo
nuziale della sua Regina. Ulisse
A lato, organizza la vendetta. Ciò che re-
Ulisse, come sta delle ultime scorie della sua
Basileus, mente-inferiore (i Proci) deve esse-
Re Sacro, ritrova
la sua Regina.
re annientato senza pietà. Penelo-
Opera di Newell pe propone la sfida, tendere l’arco
Convers Wyeth. sovrano attraverso dodici scuri. So-
lo il vero Ulisse potrà farlo (come
novello Orione) e forte dell’arma,
aiutato da Telemaco e dal porcaro
Eumeo, annienterà gli invasori del
suo regno. Penelope che ha dubi-
tato vedendolo, ora dorme, ha già
avuto dei segni che le rivelano l’i-
dentità del marito ma non le so-
no bastati. Appena ha notizia del-
la strage dei proci, raggiunge Ulis-
se che, grazie ad Atena, ha riac-
quistato le sue fattezze ed è di
nuovo riconoscibile. Ma la regina
aspetta un segnale segreto. Pene-
lope è intelligente e non vuole
farsi ingannare. Chiede che il lo-
ro letto venga trasportato fuori
dalla loro camera. Ma quel letto
è sacro, è stato fatto dallo stesso
eroe ed è inamovibile poiché
creato da un ulivo secolare che
gli fa da piede, è ancorato a terra,
al centro, è l’asse del mondo,
pianta sacra ad Atena e simbolo
del tempo degli uomini. Sono me fosse una terra straniera… ci vo- della regalità sacra, è l’Albero del-
lontani dal mondo ma conoscono gliono nuovi occhi per vederla. la Vita che si rigenera. Ecco che
la legge della xenia e per questo ac- Poi la nebbia svanisce e la patria il precedente rifiuto di Ulisse al-
coglieranno lo straniero. Ulisse appare reale, l’eroe è commosso, l’immortalità è funzionale alla
simbolicamente nudo e nuovo, ri- ma dovrà sottostare alle ultime vera immortalità che i due con-
velerà il suo nome e narrerà la sua prove. Ulisse dovrà giungere nella quistano giunti. La Regina ha la
storia solo con l’intento di tornare sua casa come mendicante, come sua prova, quando Ulisse dichia-
a casa. Ha imparato ad essere umi- l’ultimo degli ultimi, questo l’altro ra che il loro letto è inamovibile.
le. Il sovrano Alcinoo lo aiuta. I gioco simbolico di Atena. Non ha Finalmente i due sposi si ricon-
marinai feaci lo portano a Itaca. regno, non ha patria, non ha fa- giungono attuando il matrimo-
Nel viaggio di ritorno, finalmente, miglia e vive di provvidenza. Ecco nio mistico nella camera nuziale.
l’eroe può dormire, e dormirà il il simbolismo dell’ultima trasfor- L’Uno oltre il molteplice. Il
sonno dei giusti, un sonno che è mazione dell’eroe: deve rientrare principio femminile e quello
ancora una volta una morte-soglia. nel suo regno proprio come quel maschile separati sono ora
Dopo il passaggio di Ulisse, i “Nessuno” che all’inizio dell’Odis- Unità. Tramite il femminile l’e-
mondi si chiudono e i Feaci sa- sea aveva tentato di essere, ma allo- roe diventa Basileus, Re Sacro, e
ranno puniti da Poseidone che ra il suo ego inferiore non era an- la trasmutazione è avvenuta.
trasformerà l’imbarcazione in un cora sconfitto. Lo riconosce solo il L’immortalità è conquistata.
• 78
di Mike Plato
IL VIGILANTE
Il Ministro dell’Ecumenismo Cosmico
N
ell’ormai lontano 2001, l’ormai scomparso sono i cammini principali, ma altri possono venir
Anthony Elenjimittam, noto semplice- cercati e sviluppati come lo stesso P. Anthony cer-
mente come Padre Anthony, domenicano, cava di stimolare. Il cerchio centrale rappresenta il
filosofo e teologo indiano, scriveva La Quintessen- Sat Chit Ananda, l’Essere Consapevolezza Beatitu-
za delle Religioni., in cui si avvicinava molto alla vi- dine, l’Ens Verum Bonum, al centro del quale, in-
sione dei Perennialisti (Guenon ne era il virtuale scritto in un triangolo, il simbolo della sillaba sacra
Padre fondatore), pur non essendo formalmente un AUM, rappresentante i quattro stati della mente, e
perennialista. Come vi si avvicinava Osho per certi al cui centro il piccolo punto simboleggia il Sé che
versi, anche lui attratto da diverse filosofie esoteri- tutto rende Uno. Dio significa l’Assoluto dietro al
che (Buddhismo, Sufismo, Gurdjeff, Tao, Zen, Yo- relativo, l’Essere che sovrintende al mondo del di-
ga). Elenjimittam ha scritto più di cinquanta libri venire, l’Actus Purus il cui riflesso è il mondo con-
sulla comprensione interreligiosa ed ha tradotto ed tingente, il Primum Movens Immobile dell’univer-
interpretato alcuni dei più importanti testi spiritua-
li dell’India. Oltre che sacerdote cattolico apparte-
nente all’ordine dei Domenicani, fu monaco
buddhista conosciuto col nome di Bhikshu Isha-
bodananda. Il suo pensiero si fonda sull’assoluta
uguaglianza tra la filosofia orientale e quella occi-
dentale, a partire dalla filosofia indo-vedica, a quel-
la greca, fino al pensiero occidentale legato al cri-
stianesimo. Ciò che cambia è il linguaggio, le paro-
le che vengono utilizzate, ma permane una simili-
tudine di fondo che si può riassumere nelle parole
evangeliche di Gesù: “Io e mio Padre siamo Uno”.
Secondo Elenjimittam, l’unica Realtà è l’Uno sen-
za un secondo, tutto il creato non è altro che la ma-
nifestazione dell’Assoluto nei suoi infiniti nomi e
forme ( sanscrito “n ma” e “r pa”). Nella sua visio-
ne, in una sintesi planetaria di tutte le correnti eso-
teriche, unite dalla comune ricerca di Dio, sarà fa-
cilitato lo sforzo che ci prescrive la Legge Eterna (il
Sanàtana Dharma) per il raggiungimento della no-
stra sempre presente Divinità essenziale, che noi so, l’unica Realtà Suprema che si manifesta come
stessi celiamo alla nostra percezione con l’attacca- mondo fisico ai sensi e mondo mentale al pensiero.
mento agli oggetti del mondo esteriore (sans. Vi- Questa Realtà onnipervadente vibra nell’intero uni-
saya Vàsana) che la Maya dispiega davanti ai nostri verso, dagli atomi fino fino alle galassie. Ognuno,
occhi ed alla nostra mente.. Per far comprendere in nella propria realtà più profonda, valicando le fron-
modo semplice e immediato l’unità dei sentieri fi- tiere dei sensi, corpo, mente, intelletto, ego, è quel-
losofico-religiosi, Elenjimittam fece utilizzare il co- la Realtà-Tatvamasi. Dio, invocato anche come Al-
siddetto “Mandala degli otto sentieri” creato nel ’45 lah, Tao, Theos, Jehova, Brahma e con mille altri
da J.B. Sparks e rielaborato in lingua inglese ed ita- nomi, è il “Padre nostro nei cieli”, la vera Madre su-
liana. Sulla circonferenza più esterna possiamo tro- per-Natura nel cui grembo nascono e muoiono le
vare le varie discipline scientifico-filosofiche che creature. Iddio è la luce intellettuale, il Logos che il-
possono aiutare l’allievo alla Ricerca del Sé. Otto lumina tutti gli uomini che karmicamente scendo-
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no sul nostro pianeta. Religione (Via) personale e quella organiz- meniche ed i cambia-
è il Sentiero che ci riconduce al zata. Così come la ragione di esi- menti nell’universo, l’As-
Seno dell’Eterno, e in quanto ta- stere del mondo esterno è l’auto- soluto incondizionato. Il
le, ogni religione, con l’auto-co- coscienza del mondo interiore suo Spirito tira l’uomo
scienza, auto-catarsi e auto-realiz- dell’uomo, l’organizzazione in re- verso l’interno, mentre le
zazione di cuore, ci riporta sicu- ligioni esterne trova la sua ragio- passioni, l’ignoranza, l’i-
ramente all’Eterno. Scegliamo e ne d’essere nella religione perso- nesperienza e le forze in-
seguiamo la nostra strada che ci nale ed individuale. La religione gannevoli e seducenti del
conduce a quel regno di Dio, da esterna giustifica se stessa nella vi- mondo, trascinano l’uo-
intendersi in quanto superamen- ta e nell’esperienza interiore; lo mo all’esterno. La psiche
to del retaggio biologico dei vizi scopo della vita interiore è la Lu- dell’uomo diventa il cam-
capitali, purezza dei sensi, mente ce interiore e la visione di Dio. po di battaglia, per così
e cuore che ci conferisce la visio- Una cosa è la religione, reale so- dire, tra le forze della Lu-
ne dell’Eterno faccia a faccia. Re- lo se è vissuta spiritualmente nel- ce che chiamano l’uomo verso
ligione, spiritualmente ed esoteri- l’interiore; tutt’altra cosa è una l’interiorità, e le forze della mor-
camente parlando, non è altro organizzazione religiosa con il te e dell’oscurità che lo affascina-
che la conquista di pace imper- suo a e le sue liturgie. Ogni reli- no e lo allettano chiamandolo al-
turbabile, serenità d’animo in gione dogmatica è un’astrazione. l’esterno. In qualche momento di
ogni situazione del nostro sog- Prende vita quando i suoi princi- lucidità, il novizio della religione
giorno terrestre, la tranquillità di pi sono vivificati nella vita degli vede che la sua pace, la sua beati-
cuore e la visione beatifica di individui che lo professano, o
Dio che è l’universo introverso, che dicono di professarlo. L’uo-
come l’universo non è altro che mo inizia il suo pellegrinaggio
Iddio estroverso. E’ possibile con- sulla terra immerso nelle
quistare l’immortalità conscia profondità dell’inconscio,
ora, qui, sulla Terra con quella fi- stato nel quale la mente
losofia religiosa della vita che abi- soggettiva è preparata e
lita a fare esplodere la bolla gon- sviluppata per ricevere e
fiata dell’egocentrismo degli an- rispondere alle impres-
tropoidi, immedesimandoci con sioni del mondo ester-
l’oceano dell’Essere, il Sat-Chit- no. L’uomo inizia la
Ananda. Iddio è l’intelligenza, sua carriera con una
l’Amore, e la Legge cosmica scol- coscienza estroversa e
pita nel seno di Madre Natura e proiettata all’esterno.
nel cuore di ognuno di noi. Ama- Gli oggetti dei sensi lo
re Iddio sopra tutto è amarlo in trascinano giù e, trasci-
tutte le creature, ecco la quintes- nato dai sensi, gravita a
senza di quella religione che con- sua volta verso gli oggetti
ferisce i poteri per trascendere la dei sensi. Ha una debole e
vita dei sensi, nomi e forme del vaga aspirazione per la felicità,
mondo fenomenico e rende ca- che non è nient’altro che totale
pace di immergerci, identificarci perfezione, quello stato di mente
con l’Assoluto trascendendo lo cosciente che, tuffandosi nel rea-
stato di veglia, sogno e sonno, fa- me dello Spirito infinito, rag-
cendo vibrare l’anima vibrare al- giunge la conoscenza, l’amore e tudine e la vita eterna giacciono
l’unisono con l’AUM. Allora di- la beatitudine suprema. Il mon- seppellite dentro di sé e che nes-
venteremo cittadini di Cosmopo- do fisico che lo circonda è per sun apparente e luccicante oro
lis con unica cittadinanza cosmi- lui una realtà, l’unica realtà tangi- esteriore potrebbe essere la sua
ca e un unico amore serafico bile, fino a che non sarà risveglia- ricchezza, il suo onore ed il suo
mondiale. La filosofia spirituale to da quello stato incosciente, da piacere. Niente potrebbe saziare
di Elenjimittam si basa sul “co- quella vita automatica, al risve- il suo cuore e condurlo verso
nosci te stesso”, perché l’altro Te glio della coscienza di sé. Come Dio. Tutto lo sforzo del novizio,
Stesso è Dio, nello stesso modo un uomo che dorme immagina e è di combattere e lottare perché
in cui nell’Induismo Atman e ritiene reali le cose e le impres- l’uomo interiore possa trionfare
Brahman coincidono. L’uomo sioni ricevute nei sogni, per una sull’uomo esteriore, l’uomo Rea-
che cerca Dio, ovvero se stesso, mente non risvegliata tutto il le vincere l’uomo apparente, il Sé
deve andare dentro se stesso e mondo esterno è una realtà e Reale soppiantare il sé apparente.
dentro ogni cosa. La stessa diffe- non una mera ombra della Questo è il nucleo spirituale di
renza che esiste tra il mondo in- Realtà Reale che è Una Mente tutte le rivelazioni, altrimenti
teriore e quello esteriore è anche Universale, lo Spirito, la ragione non sono rivelazioni, ma dogmi
quella che c’è tra la spiritualità per tutte le manifestazioni feno- imposti.
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