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Anàmnesis 3-2. La Liturgia, Euia e Storia Della Celebrazione 15

Il documento descrive l'evoluzione del significato del termine 'eucaristia' nella Chiesa antica. Inizialmente indicava solo la preghiera di ringraziamento nella celebrazione, ma acquisì anche il significato di pane e vino consacrati. Il testo illustra come questo doppio significato fosse già presente nella Didaché e divenne poi comune nel II secolo, come mostrano le opere di Ignazio di Antiochia, Giustino, Ireneo e Tertulliano.
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Anàmnesis 3-2. La Liturgia, Euia e Storia Della Celebrazione 15

Il documento descrive l'evoluzione del significato del termine 'eucaristia' nella Chiesa antica. Inizialmente indicava solo la preghiera di ringraziamento nella celebrazione, ma acquisì anche il significato di pane e vino consacrati. Il testo illustra come questo doppio significato fosse già presente nella Didaché e divenne poi comune nel II secolo, come mostrano le opere di Ignazio di Antiochia, Giustino, Ireneo e Tertulliano.
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la « cena del Signore » è una eucaristia 15

disaccordo con il suo compagno (di fede), non si unisca a voi, finché non si è riconciliato,
affinché il vostro sacrificio non sia reso impuro. Questo sacrifìcio infatti è quello di cui il
Signore ha detto che in ogni luogo e in ogni tempo si offrirà a lui un sacrifìcio puro, per­
ché io sono il grande re — dice il Signore — e il mio nome è meraviglioso tra le genti.
15. Eleggetevi dunque vescovi e diaconi... essi vi faranno la stessa liturgia dei profeti e dei
didascali...».

In Didachè 14 6 l’eucaristia è ormai definitivamente una celebratone in cui


appaiono i principali elementi formali e di contenuto: 1) ci si riunisce comu­
nitariamente; 2) a spezzare il pane; 3) per fare così l’eucaristia; 4) questo in­
sieme costituisce il « sacrifìcio puro », che era stato annunziato nell’Antico
Testamento, come quello che avrebbe proclamato «le meraviglie » compiute
da Dio (« il mio nome ») « tra le genti » e non più solo in Israele; 5) l’offerta
di questo sacrificio avviene in una « liturgia », fatta da « vescovi e diaconi »,
che tengono nella celebrazione eucaristica il posto già precedentemente rico­
nosciuto ai profeti e ai didascali7.

Passando a significare tutto il rito nel quale la « preghiera di ringraziamen­


to » ha un ruolo specificante, il termine « eucaristia » acquista subito un nuo­
vo e più consistente spessore. Eucaristia infatti sarà non solo il rito sul suo
piano formale, ma anche nel suo contenuto, e cioè il pane e il vino consacra­
ti. È quello che risulta chiaro già in Didachè 9, 5, dove « eucaristia » è quello
stesso che « si mangia e si beve ».
Questo duplice senso di « eucaristia » nel senso formale di celebrazione e in
quello di contenuto ci scopre come prima cosa, che l’eucaristia è allo stesso
tempo: la preghiera che si dice in eucaristia (ringraziamento) e la preghiera che fa
l'eucaristia (pane e vino consacrati in corpo e sangue di Cristo).
Questo senso pregnante del termine « eucaristia » che già appare in Dida­
chè, è poi affermato e frequente al secolo II. Vediamo comparire « eucari­
stia » in senso di celebrazione, per es., in Ignazio di Antiochia8, in Giusti­
no 9, in Ireneo 10; l’incontriamo anche nel senso concreto di pane e vino
consacrati, per es., in Ignazio 11, in Giustino 12, in Ireneo 13 e sempre in Ter­
tulliano che pur scrivendo in latino, si serve insistentemente del termine
greco « eucaristia » 14.

6 Per l’illustrazione particolareggiata rimandiamo a Hamman, o. c., pp. 38-40 e a Watteville, o. c.,
pp. 29-37.
7 Didachè 10, ed. S. Colombo, 55. Patrum apostolicorum opera graece et latine, Torino 1938, p. 16: dopo
aver riferito la preghiera di eucaristia, soggiunge: « Per quanto concerne i profeti, lasciate che essi dicano
l’eucaristia per tutta la durata del tempo che vogliono ».
8 Ignazio, Ef. 3, 1, ed. S. Colombo, o. c., p. 312; Eilad. 4, /. c., p. 370; Smir. 7, 1, l. c., p. 386.
9 Giustino, Apoi. 1,65; 66; 67: PG 6, 428 ss.; Idem, Dial. c. Trjph. 41: /. c., 564: «pane dell’eucaristia»;
70, 3: /. c., 641; 117, 1: /. c., 745: « nell’eucaristia del pane e del calice ».
10 Ireneo, Adv. haeres. 1, 13, 2: PG 7, 580 ss.
11 Ignazio, Smir. 7: l. c., 386.
12 Giustino, Apoi. I, 66: /. c., 428: « questo cibo si chiama presso di noi eucaristia ».
13 Ireneo, Adv. haeres. 4, 18, 5: /. c., 1028 ss.: «Non è pane ordinario ma eucaristia...; i nostri corpi ri­
cevendo l’eucaristia...».
14 Tertulliano, De praescr. 46: PL 1, 50; De orai. 19; 24: /. c., 1287 e 1299.

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