Laura Fezia - Scuola Di Magia (1999)
Laura Fezia - Scuola Di Magia (1999)
Scuola di Magia
Consapevolezza, Pensiero Positivo, Amore sono gli strumenti della Magia nell'Età
dell'Acquario: impariamo a riscoprirli dentro di noi e ad usarli per un concreto
"vivere al meglio"
ISBN 88-8093-135-0
Il Testamento di Tito
Non avrai altro Dio all'infuori di me spesso mi ha fatto pensare. Genti diverse,
venute dall'Est, dicevan che in fondo era uguale! Credevano a un Altro diverso da Te
e non mi hanno fatto del male. Credevano a un Altro diverso da Te e non mi hanno
fatto del male.
Non nominare il nome di Dio, non nominarlo invano. Con un coltello piantato nel
fianco gridai la mia pena e il Suo nome... Ma forse era stanco, forse troppo occupato
e non ascoltò il mio dolore, Ma forse era stanco, forse troppo lontano... davvero Lo
nominai invano!
Onora il padre, onora la madre e onora anche il loro bastone! Bacia la mano che
ruppe il tuo naso perché le chiedevi un boccone... Quando a mio padre si fermò il
cuore, non ho provato dolore... Quando a mio padre si fermò il cuore, non ho provato
dolore.
Ricorda di santificare le feste ... facile per noi ladroni entrare nei templi che
rigurgitan salmi di schiavi e dei loro padroni senza finire legati agli altari, sgozzati
come animali... senza finire legati agli altari sgozzati come animali. Il quinto dice non
devi rubare e forse io l'ho rispettato vuotando in silenzio le tasche già colme di quelli
che avevan rubato... Ma io, senza Legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di
Dio... Ma io, senza Legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio!
Non commettere atti che non siano puri cioè non disperdere il seme! Feconda una
donna ogni volta che l'ami, cosi sarai uomo di Fede... Poi la voglia svanisce ed il
figlio rimane e tanti ne uccide la fame! forse ho confuso il piacere e l'amore, ma non
ho creato dolore... il settimo dice non ammazzare se del Cielo vuoi essere degno!
Guardatela oggi questa Legge di Dio, tre volte inchiodata nel legno... Guardate la fine
di quel Nazareno e un ladro non muore di meno...
Ho sempre pensato che l'ignoranza sia uno dei mali più dannosi. Attenzione, però:
"ignoranza" significa solo "non conoscenza" e niente altro. Se una domenica
pomeriggio vi salta la luce in casa e nell'impossibilità di trovare un tecnico
specializzato senza conoscere nulla di elettricità vi mettete a trafficare con l'impianto,
potrebbe sicuramente accadere qualche guaio, potreste addirittura mettere a
repentaglio la vostra sicurezza.
Anch'io, a modo mio, mi occupo di "Energia" di quell'affascinante e potentissima
Energia meglio conosciuta con il nome di "Magia": è la mia strada ed il mio lavoro.
Ed è proprio nell'esercizio della professione che svolgo che mi sono accorta di quanta
confusione ci sia intorno a questo argomento, di quanti fraintendimenti sia vittima, di
quanta ignoranza (cioè "non conoscenza") lo avvolga. Credo nella Magia, ma in
quella vera, che non ha nulla a che spartire con ciò che comunemente si pensa in
merito ed ecco il perché di questo libro: fare chiarezza. Perché i danni che ho visto e
che vedo quotidianamente fare da un'interpretazione distorta di questo argomento
così delicato sono enormi, sia sul piano economico, sia sul piano psicologico dei
soggetti che si accostano alla magia in modo errato.
Ognuno di noi è un Mago, ma non lo sa, o, meglio, non se ne ricorda più: lo scopo
di questo libro è proprio quello di aiutare ogni lettore, nessuno escluso, a ripescare
nella sua memoria sottile questo ricordo e riportarlo alla luce per usarlo al meglio.
In questo modo, nessuno avrà più bisogno di rivolgersi ad uno dei tanti "operatori
dell'occulto" per farsi fare "miracoli" a suon di milioni: semplicemente, reimparerà a
farseli da sé!
Introduzione
Dopo essermene interessata ed occupata per più di trent'anni, tre anni fa ho aperto
uno studio di discipline esoteriche con il preciso scopo di diffondere le idee dell'Età
dell'Acquario. Ma sapendo per esperienza personale che la maggior parte delle
persone si interessa solo di ciò che già conosce, nel pubblicizzare la mia attività ho
dato la priorità alla cartomanzia, perché la possibilità di conoscere il futuro o di
parlare dei propri problemi attira molta gente. E "... più gente viene - pensavo io - più
semi acquariani spargo...!" Questa scelta mi ha immediatamente classificata, agli
occhi del pubblico, come "operatore dell'occulto", che è un moderno e divertente
eufemismo per dire "mago"... il che mi sarebbe andato benissimo, se non mi fossi
rapidamente resa conto che troppe persone intendono per "magia" qualcosa che con la
vera Magia non ha a che vedere neanche da lontano.
In questi tre anni, ho ricevuto innumerevoli richieste di tirar fuori la mia "bacchetta
magica" per risolvere all'istante centinaia di problemi di ogni tipo sugli argomenti:
amore, malocchi/fatture, rapporti genitori/figli e familiari in genere, denaro, lavoro,
salute. Unica preoccupazione del cliente: quanto costa. Stessa musica per i Talismani:
"Voglio un talismano per o contro tutto: a quanto me lo fa?" Oppure: "Per farmi
tornare mio marito, il tale operatore mi ha chiesto 5.000.000: lei me lo fa a un Po'
meno e la pago poco per volta?" Se dietro questi episodi non ci fossero vicende
umane spesso drammatiche, ci sarebbe da farsi due risate: ma la gente che
viene a chiedere l'intervento magico per uscire da un problema è realmente
immersa in disagi di vario livello, sovente soffre davvero e qualche volta il ricorso
alla magia è un Po' l'ultima spiaggia dopo averle provate tutte. Poi ci sono, invece,
quelli per i quali è l'unico modo per vivere e mentre altri andrebbero prima dal
consulente matrimoniale, dall'avvocato, dal medico, dal parroco o dallo psicologo,
loro puntano dritti verso lo studio dell'operatore dell'occulto di moda in quel
momento, perché tanto sanno già che ciò che accade è opera di una fattura. L'esempio
più singolare è rappresentato da una signora che mi ha portato quasi di peso la figlia
ventenne cui era gonfiata notevolmente una guancia. Alla mia domanda: "IL dentista
cosa le ha detto...?" la risposta è stata: "Dentista? Non serve, tanto io lo so che questa
è una fattura che le ha fatto 'quella là' [l'amante del marito, n.d.r.]..." Appare evidente
che è tremendamente difficile, con queste persone, seminare un Po' di New Age,
perché nel 90% dei casi sono immerse nel più buio clima medievale.
Ma la vera Magia non ha nulla a che spartire con l'antro della strega, i filtri, le
pozioni, i rituali sabbatici, le ali di pipistrello e le code di lucertola. Ogni tanto
qualche cliente mi riporta gli echi di quanto accade presso la maggior parte degli
"operatori dell'occulto" di cui sono piene le Pagine Gialle e le emittenti locali di
tutt'Italia e - come ho già detto - se non fosse che si tratta del dolore di esseri umani
reali e non di personaggi di un film ci sarebbe da divertirsi, talmente le sparano
grosse. Conosco più di una persona che si è dissanguata economicamente ed esaurita
psicologicamente per seguire i "lavori" e i consigli di qualche "operatore
dell'occulto", aspettando il miracolo promesso senza vedere mezzo risultato.
Ho parlato di Pagine Gialle perché qualche anno fa, nel preparare una delle mie
prime conferenze sulla Magia, incuriosita dai racconti di amici e conoscenti, ho
voluto andare a constatare di persona. Ho trovato decine e decine di pubblicità
inverosimili, garanzie di miracoli, "compenso ad esito raggiunto" (...poi vi racconto
dove sta l'imbroglio...!), appellativi da romanzo di cappa e spada, definizioni da
epopee cavalleresche, dichiarazioni di appartenenza ad accademie i cui nomi
sembrano (e sono) usciti dalla penna di un bravo copywriter, eccetera. Stessa
situazione nelle trasmissioni "magiche" della maggior parte delle emittenti locali.
Ho tenuto anch'io una rubrica televisiva per qualche tempo, ma non mi sono
certamente messa a promettere prodigi né, tantomeno, guarigioni miracolose: cercavo
di spiegare, con le parole più semplici, che cos'è la Magia, che cosa legittimamente si
può pretendere da essa, quali sono i suoi modi ed i suoi tempi... e dopo venti minuti
di parole, allorché si dava il via alle telefonate in diretta, ecco le richieste del
pubblico: "mio figlio non va d'accordo con la moglie: lei cosa vede, si separano
finalmente?" oppure: "mia moglie mi fa le corna: secondo lei cosa devo fare?" o
ancora (ed è un classico) : "Mi va tutto storto: non avrò mica della negatività in
casa...?". Ho voluto fare un piccolo esperimento: per un mese, ho fatto trasmissioni
quasi esclusivamente sul gioco del Lotto, dicendo che a chi fosse venuto in studio
avrei dato i numeri da giocare e (particolare passato inosservato alla grande) avrei
detto quando e come giocarli. Mi si è riempito lo studio di gente che voleva i numeri
buoni per pagare la bolletta, l'affitto, i libri dei figli, eccetera, ma non appena
accennavo alle condizioni indispensabili per avere ottime probabilità di vincere, ecco
lo sgomento: ohibò, si trattava di mettersi d'impegno in prima persona a pensare
positivo! "Ma allora che maga sei se non fai tutto tu e mi chiedi di collaborare? Ti
pago, dunque, fammi uscire il terno e smetti di dire fesserie... come se bastasse un
pensiero positivo per vincere... fosse così facile!" Così, ho smesso di fare televisione:
costa troppo e se la possono permettere solo quelli che insistono a proporsi, alle
soglie del terzo millennio, come novelli messia, promettendo costosi miracoli e
dichiarandosi depositari di un "dono" riservato a pochi eletti. Costoro (che sono
molti, anche se certamente non tutti) hanno effettivamente una vastissima clientela in
continuo rinnovamento (...per forza: un cliente lo freghi un paio di volte, poi si
scoccia e va a farsi imbrogliare da qualcun altro!) con conseguenti giri d'affari a molti
zeri, che permettono loro di spararsi le decine di milioni mensili che costano due o tre
emittenti private... Già... perché... non sono le TV che chiedono al tale operatore il
favore (magari dietro adeguato
compenso) di comparire sui loro schermi: è l'operatore dell'occulto che paga di
tasca sua e tanto per fare un piccolo esempio, una serie di 4 trasmissioni in diretta su
un'emittente media, costava, nel 1996, circa cinque milioni, da tirare fuori subito,
casti, prima di iniziare a trasmettere...! Quanto impiega la maggior parte di quelli che
fanno un onesto e dignitoso lavoro a mettere insieme cinque milioni da poter investire
in un'impresa a rischio?
Non mi piace e non mi interessa fare i conti in tasca agli altri, perché sono
dell'opinione che ognuno è libero di spendere i propri soldi come meglio crede: ma
qui si tratta di ben altro! Ci sono operatori dell'occulto che trasmettono da anni,
imperversando sul piccolo schermo con una frequenza settimanale che la dice lunga
sulle loro possibilità economiche. Sono quelli che promettono, addirittura
garantiscono, miracoli, prodigi, guarigioni, sortilegi e via discorrendo, spesso si
travestono da santi, si paragonano a figure di Illuminati, dicono di avere un filo
diretto con il Padreterno o di essere la reincarnazione di qualche Saggio.
Il fatto allarmante non è l'esistenza in sé di queste realtà, ma quello che "la gente"
finisce col crederci, anche quella che sul momento scrolla le spalle... perché magari
non oggi, ma dopodomani, di fronte a un problema grave, a un dolore, a un guaio di
vario tipo senza apparente via d'uscita, si ricorderà di quel/quella tale che una sera,
dal teleschermo gli ha detto: "Ti risolvo, con assoluta garanzia di riuscita, qualsiasi
problema d'amore, di lavoro, di soldi, di salute, di negatività...!" Da qui a dire: "Bah,
proviamoci, hai visto mai che fosse la soluzione giusta...?" il passo è breve e il danno
è fatto. E se si trattasse solo di un danno economico la cosa avrebbe relativa
importanza: a chi è così tonto da pagare decine di milioni per un talismano o un
fantasioso rituale, beh... sarebbe anche giusto che restasse una piccola cicatrice su cui
meditare...! Ma il fatto grave è un altro, anzi, altri due: da un lato, la convinzione che
sia magia ciò che Magia non è, da cui discendono superstizione, disinformazione e
ignoranza, dall'altro le armi offerte gratuitamente ai detrattori di tutto ciò che è
"invisibile".
I mass-media ignorano completamente il tipo di realtà che ho appena descritto. Se
ne occupano solo quando il cliente di qualche "mago" e il mago stesso finiscono nella
cronaca più o meno nera. Dunque per ristabilire l'equilibrio non si può assolutamente
contare su di loro: ci ho provato a lungo, tempestando di lettere, per esempio, una
delle più celebri trasmissioni televisive di una seguitissima rete nazionale... hanno
risposto a voi che non avete scritto...?
Eppure è urgente fare pulizia in quanto il fenomeno è più vasto, dannoso e
allarmante di quanto si pensi, perché va a minare le coscienze (di gran lunga più
importanti del portafoglio...) di un numero elevatissimo di persone.
La Magia è l'uso cosciente di Energie Naturali. Il giorno in cui troverò un termine
alternativo altrettanto efficace, smetterò con gioia di chiamarla "Magia"... non perché
questo non sia il suo nome, ma perché è un vocabolo che ingenera troppa confusione,
evoca immagini tanto pittoresche quanto sbagliate, induce a pensare nel più inutile e
dannoso dei modi. Per il grande pubblico, la Magia è quella cosa per cui basta far
schioccare le dita da un "addetto ai lavori" dietro adeguato compenso, per ottenere la
soluzione di una qualsiasi cosa a proprio vantaggio ...Salvo poi indignarsi e gridare
alla truffa quando il "mago" di turno non riesce a trasformare una zucca in una Ferrari
e il gatto di casa in Kevin Costner...!
Il cliente-tipo del moderno "mago" è stato abituato ad arte a volere, pretendere,
esigere il miracolo istantaneo a pagamento, avendo come parametro il suo
personalissimo concetto di bene e di male e non volendo assolutamente aver nulla a
che spartire con il come e con il quando.
Ecco: la Magia NON è questo. Ma fino a che ci sarà chi pensa che lo sia, fioriranno
i santoni, le fattucchiere e gli improbabili "maestri" i cui nomi periodicamente,
quando accade qualche "fattaccio", finiscono sulle pagine dei quotidiani.
La Magia è l'uso cosciente di Energie Naturali codificate nelle Grandi Leggi che
regolano l'Armonia della Creazione, nei Principi che governano il Cosmo e che sono
dentro di noi... non solo dentro a qualche "addetto ai lavori", ma in ogni singolo
essere umano.
La prima e la più semplice di queste Energie Naturali è il Pensiero e se solo la
maggior parte delle persone sapesse qual è, veramente, la potenza racchiusa nel
nostro Pensiero, ci farebbe un Po' più di attenzione prima di "pensare a vanvera". Se
c'è chi crede che tutti gli accidenti e le maledizioni che tira nel corso di una giornata
(... e se ci fate caso sono tanti!) restino lì a far niente, si sbaglia di grosso. Il Pensiero
è Energia (e questo fu Einstein a dirlo) e l'Energia non si crea e non si distrugge.
Dunque, qualsiasi pensiero negativo proviene da qualche parte e da qualche parte va
a finire.
Ci si lamenta tanto di questi nostri tempi che "non sono più come quelli di una
volta": ma fino a che non impareremo a pensare positivo senza sentirci stupidi, fuori
moda, imbranati, le cose non miglioreranno di certo. L'energia 'pensiero negativo
proviene da noi stessi, dalla nostra aura, dai nostri corpi energetici, la cui integrità è
importante quanto (se non di più) quella del corpo fisico e va ad alimentare
negativamente l'eterico del pianeta. Così facendo, la nostra scorta energetica sarà
sempre più fragile e debole, mentre l'Energia della Tèrra sarà sempre più satura di
valori negativi, quali, per esempio, l'aggressività e la violenza di cui tutti ci
lamentiamo tanto. Ed essendo noi sempre meno protetti dalla nostra Energia
personale, saremo sempre più soggetti ad assorbire quanto di negativo vaga nell'aria.
È un serpente che si morde la coda, un circolo vizioso che va rotto in un punto prima
che sia troppo tardi ...Ma questo è un altro discorso.
Per tornare all'argomento trattato, il Mago è colui che "opera mutamenti naturali
con un puro e semplice atto di volontà".
Attenzione ai termini usati, che non sono sterili modi di dire! 'Puro e semplice, ho
detto e non a caso!
Dunque, se davvero e seriamente vogliamo incominciare a "fare Magia",
incominciamo prima a pensare di dimenticarci il nostro personale concetto di male e
di bene, cioè di poter impunemente usare la Magia per costringere qualcuno a fare ciò
che spontaneamente non farebbe mai o per condizionarne l'esistenza. Incominciamo a
pensare di lasciar andare l'odio, l'invidia, la gelosia, l'avidità, il cinismo, il rancore,
l'aggressività, la prevaricazione, incominciamo a pensare di abbandonare il culto del
nostro Ego per aprirci, invece, alla grande Legge dell'Amore Universale. E
dimentichiamoci proprio da subito, soprattutto, dei racconti di fumosi e pittoreschi
antri dello stregone, di descrizioni di rituali complicati con ingredienti spesso
disgustosi, di evocazioni di spiriti, di fatture, malocchi, incantamenti, legamenti,
impedimenti, eccetera.
Ma la prima cosa importante da tener presente è che non è affatto vero che la
Magia sia un dono riservato a pochi eletti: questa è un'altra delle mille panzane
inventate dai moderni operatori dell'occulto (... e, in passato, dalle classi sacerdotali
di TUTTE le religioni codificate...) per assicurarsi la continuità della clientela (o il
potere...).
La Magia sta dentro ognuno di noi, dentro ogni singolo essere umano che,
semplicemente, non se ne ricorda più, almeno per il momento. È un Po' come quando
si perde il libretto d'istruzione di un qualsiasi apparecchio che non si è più usato per
un Po' di tempo: ...e chi si ricorda più come funziona, quali sono le leve su cui agire, i
pulsanti da premere...?
Sembra troppo facile, troppo semplice, dunque "impossibile"? Lo so bene che
questa sarà la prima obiezione della maggior parte di voi! Ci siamo talmente abituati
a complicarci la vita in mille modi che non appena sentiamo puzza di semplicità
arricciamo il naso e facciamo scattare tutte le resistenze di cui la nostra mente è
capace.
Lo scopo di questo libro è fondamentalmente uno: dimostrare che l'impossibile non
esiste insegnando ad ognuno di voi a fare miracoli. È quel "libretto d'istruzione" con
cui vi hanno spediti "qui ed ora" e che, come quasi tutti, avete perso strada facendo.
Cartine di tornasole
La cartina di tornasole è una strisciolina di carta particolare che rivela alcune
caratteristiche della natura di una sostanza.
Ho voluto intitolare così questo breve capitolo di passaggio perché d'ora in avanti e
per un Po' di pagine, vi parlerò di cose di cui, forse, non avete mai sentito parlare o ne
avete avuto brevi e fumosi accenni: questo, infatti, non è un libro per "addetti ai
lavori", ma, al contrario, proprio per persone completamente digiune di esoterismo o
con idee confuse in merito.
A volte vi potrete imbattere in affermazioni e notizie che vi sconcerteranno un
tantino, qualche stranezza, molte originalità, quintali di "controtendenze".
Bene: se anche un solo argomento o magari una singola frase di uno dei capitoli
che seguono vi interesserà o semplicemente vi incuriosirà, sarà perché la vostra vera
natura, quella che tenete così accuratamente sepolta sotto strati e strati di mentalismi,
starà emergendo. Sconcerto o non sconcerto, ascoltate una volta tanto la Voce del
Cuore e proseguite.
Voglio solo che sia molto chiara una cosa importantissima: io non ho verità di fede
preconfezionate da vendere a chicchessia, non faccio parte di nessuna organizzazione,
associazione, "chiesa" o "setta". Tutto quanto vi dirò - o meglio: vi proporrò - è ciò in
cui credo, ciò di cui mi sono autonomamente resa consapevole nel corso della mia
esistenza, è la vibrazione dello Scalino Evolutivo sul quale mi trovo qui e ora.
Ci si sono già messi e continuamente si mettono in tanti a vendervi delle "verità", a
cominciare dai pulpiti delle varie chiese e dalle scuole di catechismo per continuare
con i politici, gli "scienziati" e finire con i signori della pubblicità: ma l'unica Verità è
quella che è già dentro di voi, scritta a lettere di fuoco, senza che nessuno ce l'abbia
infilata con qualche calzascarpe subliminale. Si tratta solo di andarla a riscoprire.
Quando sarete arrivati al termine di questo libro, senza fare il più piccolo sforzo, la
riconoscerete immediatamente come vostra e avrete - ne sono certa - la stessa
piacevole sensazione di chi, dopo una lunghissima assenza, ritorna finalmente a casa.
Le tradizioni
Con questo capitolo incominciamo davvero a parlare di Magia, sia di quella Vera,
sia di quella che intriga la maggior parte delle persone- Però so bene che, sempre con
questo capitolo, mi farò molti nemici, perché se qualcuno sta già estraendo la lista dei
miracoli da fare, sarà costretto a tirarci sopra tante belle rigacce!
Dobbiamo partire da un punto dolente: il concetto di bene e di male... che
umanamente parlando è la cosa più interpretabile, più personalizzabile, più elastica
che si possa immaginare. Ho detto "umanamente parlando" anche se non sarebbe
necessario specificare: infatti il concetto di bene e di male è SOLO umano.
Ognuno di noi ne ha una sua particolarissima visione e fatti salvi alcuni punti in
comune, per cui siamo tutti più o meno convinti che non si uccide e (forse...) non si
ruba, per il resto è "bene" tutto quello che asseconda i nostri desideri ed è "male"
tutto ciò che li contrasta. Di qui nasce la "lista dei miracoli"...! E nasce anche
l'infelicità della vita di molti.
Va detto, inoltre, che il concetto di male e di bene è estremamente variabile - così
come quello di "morale" - anche a seconda della cultura e dell'epoca considerate.
Ai tempi delle Crociate, per esempio, qualsiasi cavaliere riteneva santo e giusto
partire lancia in resta per andare a massacrare gli "infedeli" e liberare la Terra Santa
...Oggi ci sono solo gli integralisti islamici che la pensano così, mentre tutto il resto
del mondo "civile" condanna le guerre e i massacri di qualsiasi matrice (... almeno a
parole...!). Per un musulmano o presso certe tribù africane è "normale" avere più di
una moglie; gli arabi considerano come segno di grande educazione il ruttino a fine
pranzo, alla faccia di Lina Sotis; un pastore anglicano può tranquillamente sposarsi e
avere figli, mentre un sacerdote cattolico ha l'obbligo della castità, eccetera, eccetera,
eccetera.
Ho volutamente mischiato esempi di peso diverso proprio per evidenziare la
precarietà e la virtualità - dunque l'inutilità - del giudizio su ciò che è "bene" e su ciò
che è "male".
Nessuno vi ha mai detto: "...Lo faccio per il tuo bene...!"? E quale guaio ha
combinato quella persona nella vostra vita...? Qual è il genitore che non ritiene di
sapere alla perfezione cosa (o "chi") è bene e cosa (o "chi") è male per i propri figli e
non si adopera - ahimè - in tal senso...?
Adesso tirate fuori la vostra lista dei miracoli e leggetela da cima a fondo. Voglio
essere ottimista: ci sono almeno tre miracoli per ogni lista che comporterebbero
un'interferenza nella vita di qualcun altro...!
In Magia, il bene e il male si chiamano "magia bianca" e "magia nera". Esiste poi
una "magia rossa" che così come viene intesa dai moderni operatori dell'occulto
rasenta la barzelletta...e rende milioni...!
Solo che, in realtà, la Magia non ha colore, ma prende quello del pensiero,
dell'intenzione di chi la usa e poiché una delle prime leggi che regolano l'energia dice
che questa "non si crea e non si distrugge" è chiaro che liberando pensieri e intenzioni
positive si manda in giro energia positiva, mentre liberando pensieri e intenzioni
negative si manda in giro energia negativa ed entrambe faranno ciò che devono fare,
per tornare poi al mittente...!
La prima e più semplice obiezione che qualcuno potrebbe fare è: "...Ma se hai
appena finito di dire che il male e il bene non esistono...!" Non esistono nei Principi,
non esistono nell' Ordine Cosmico... ma esistono nel mondo della mente umana, dove
l'Uomo - che ha mangiato il Frutto dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male
- ha creato questa separazione e con essa l'origine dei propri guai...!
La Magia serve proprio a limitare al massimo quei guai, serve a vivere al meglio,
che non è "vivere meglio", ma ben di più; serve a raggiungere una condizione di
equilibrio interiore tale che niente e nessuno sia più in grado di farci andare fuori di
testa. Dunque, di conseguenza, la Magia NON serve e non deve servire a "far tornare
Carolina che se n'è andata [ per sua scelta, n.d.r ] con un altro" o a "fare in modo che
mia suocera si rompa una gamba e se ne stia per un Po' a casa sua..." oppure ancora a
"impedire a mio figlio di sposare quella là che non è adatta a lui"...!
L'unico modo corretto di fare Magia è quello di usare l'Energia su noi stessi, per
andare a ripescare quel Giusto e quel Vero Assoluti che sono sepolti nel profondo di
ognuno di noi, per riunire ciò che è stato separato in "bene" e "male", per ritrovare
quell'Amore Universale di cui abbiamo tanta nostalgia al punto che passiamo la
nostra vita "qui ed ora" a rincorrere l'amore confondendolo con il possesso e
identificandolo con una persona, sentendoci sempre profondamente insoddisfatti e
delusi...!
Queste sono parole difficili e forse incomprensibili, lo soma saranno anche le
uniche di questo tipo che troverete in tutto il libro.
"Cuore puro e intenzioni elevate" significa che, per incominciare ad apprendere
come fare miracoli, occorre effettuare una totale pulizia di tutti i sentimenti men che
cristallini che albergano nel vostro cuore... sembra facile, perché certamente ognuno
di voi si sentirà buonissimo per il semplice fatto che non desidera "il male", né la
morte di nessuno e non andrebbe mai a rubare le elemosine in chiesa... ma non basta.
Come stiamo, per esempio, a invidia, ad avidità, ad aggressività (...in auto, per
esempio...), a gelosia, a lealtà, a capacità di perdono (...questa è tosta...!), eccetera?
Se qualcuno di punto in bianco vi dicesse: "Pensa a una persona verso la quale provi
del rancore..." quanti nomi vi verrebbero in mente? E siete capaci di non giudicare
mai nessuno, per nessun motivo? Quanti accidenti tirate nel corso di una giornata,
quanti ".ti venisse...!", quante maledizioni riuscite a lanciare...?
Oh, certo, nessuno di voi "pensa realmente ciò che dice" e "non pensa realmente
ciò che pensa": siamo talmente abituati a rivolgere giudizi negativi a noi stessi e al
nostro prossimo che le parole ed i pensieri di questo tipo scattano in automatico,
come se fossero dei banali modi di dire: solo che quelli che sembrano solo banali
modi di dire fanno tanti danni...!
L'energia negativa liberata con un semplice "modo di dire" non se ne sta lì a far
niente: liberare un'energia equivale a mettere in moto un meccanismo inarrestabile.
Dunque, il vostro "accidenti" parte, va, inquina un Po' l'aria del pianeta e vi ripiomba
tranquillamente sulla testa. La maggior parte delle persone che si ritengono "sfigate"
per natura sono proprio quelle che hanno per abitudine di lanciare maledizioni a
destra e a manca...!
Di tutto ciò che ho detto fino ad ora tornerò ancora a parlare diffusamente nei
capitoli seguenti.
Ciò che mi preme di chiarire ora, in questo capitolo che si intitola "Cuore puro e
intenzioni elevate" è che se intendete usare la Magia per scopi illeciti, questa si
ritorcerà pesantemente contro di voi. E per "scopi illeciti" si intende tutto ciò che
interferisce nella vita di qualcun altro, tutto ciò che viene valutato alla luce del vostro
personale concetto di male e di bene.
L'esempio più semplice che posso offrirvi è questo: i cosiddetti "legamenti", cioè
quei lavori di magia che servono a legare ad un altra una persona che, di suo, non ne
avrebbe nessuna intenzione, non portano mai, ma proprio MAI ad unioni felici. Se un
fidanzato se n'è andato, se un marito o una moglie hanno preso la porta di casa, se un
figlio vuole sposare una ragazza che ai genitori non piace... nessun lavoro magico,
nessuna formula o pozione (...!) potrà far tornare le cose come prima, e intervenire
metterà solo in moto tanta di quell'energia negativa da mettersi le mani nei capelli.
L'unica cosa positiva che un'operazione di questo genere potrà produrre, sarà quella
di far ingrassare il conto in banca dell'operatore dell'occulto di turno: lui/lei sì che
sarà veramente felice...!
La Magia che imparerete con questo libro, invece, fa veramente miracoli e non
servono operatori dell'occulto per usarla: il "Mago" siete voi che apprenderete, con
pazienza ed umiltà, ad usare quella straordinaria Energia che è lì, dentro e intorno a
voi e che aspetta solo, per mettersi in movimento, un vostro consapevole "sì".
I primi passi saranno certamente i più difficili, come sempre, del resto, quando ci si
accosta a qualcosa di totalmente nuovo: voi non ve ne ricordate, ma quanta fatica
avete fatto per imparare a camminare, a scrivere, a mangiare con la forchetta,
eccetera?
Come vi siete sentiti sulla vostra prima bicicletta o il primo giorno di scuola-guida
o la prima volta che qualcuno ha cercato di insegnarvi a nuotare...?
In questo caso, oltretutto, non si tratta di "imparare", ma semplicemente di
"ricordare": siamo Scintille Divine che stanno facendo l'esperienza della materia e
sepolta dentro di noi esiste la chiave d'accesso alle Grandi Leggi dell'universo.
O, più semplicemente: siamo stati creati per pensare positivo e per vivere al
meglio, ma poi i veleni occulti della nostra mente ci hanno fatto dimenticare come si
fa...!
Per riassumere, se veramente desiderate fare un grande regalo a voi stessi, se
davvero volete ripescare dentro di voi le Grandi Leggi che vi consentano di sfruttare
nel migliore dei modi il "qui ed ora" che - non scordatevene! - vi siete liberamente
scelti, dimenticate tutto ciò che avete pensato fino ad ora sulla magia: dunque,
lasciate perdere filtri, pozioni, formule magiche, incantamenti, legamenti, malocchi,
fatture e compagnia bella, cancellate il pensiero di poter intervenire nelle esistenze
altrui e concentratevi su voi stessi, perché è lì la vera Magia.
Voglio concludere questo capitolo con una preghiera di cui ignoro l'autore e che
riassume splendidamente quanto ho detto fino ad ora; leggetela e fateci sopra qualche
pensierino della sera: è il primo passo per incominciare con il piede giusto.
Buon Cammino!
Gli operatori dell'occulto
Arrivati a questo punto, prima di entrare nel vivo della "Scuola di Magia", occorre
aggiungere ancora qualcosa sul fenomeno, che se fosse solo folcloristico sarebbe il
male minore, degli "Operatori dell'Occulto".
Farsi fare il giro di carte non fa male a nessuno, spesso, se il professionista non è di
quelli improvvisati, può dare delle indicazioni utilissime (... indicazioni... non verità
di fede!)
L'astrologia è quasi una scienza e il Tema Natale può essere un buon modo per
informarsi del carattere e del temperamento di una persona (non a caso molte aziende
- soprattutto all'estero - chiedono data, luogo e ora di nascita ai neo-assunti... tanto
per sapere in quale settore impiegarli al meglio!). Stesso discorso per ciò che riguarda
la Numerologia.
E fin qui, niente da dire.
Niente da dire nemmeno se nello studio professionale al quale vi rivolgete si
applicano tecniche energetiche quali il reiki, la pranoterapia, la cristalloterapia, la
cromoterapia, la musicoterapia e altre, a SUPPORTO e non in sostituzione della
medicina ufficiale.
Ma quando, invece, il sedicente "mago" al quale vi rivolgete vi annuncia una
fattura solo guardandovi in faccia o vi diagnostica malattie incurabili promettendovi
di guarirvi, siete indiscutibilmente in presenza di un fìor di ciarlatano il cui unico
scopo è quello di ingrassare il proprio conto in banca a vostre spese.
Avevo promesso, nel capitolo introduttivo di raccontarvi dove sta l'inghippo nel
famoso "compenso ad esito raggiunto" che si legge sulla pubblicità di alcuni operatori
dell'occulto.
Il signor Leon Babà ha un problema: la donna che ama lo ha lasciato dopo anni,
perché ha incontrato un altro e in quattro e quattr'otto ha fatto le valige ...e tanti saluti.
L'operatore dell'occulto al quale egli si rivolge (... lo ha visto per caso una sera in TV
e lo ha sentito garantire ritorni di fiamma istantanei, con compenso solo ed
esclusivamente a risultato ottenuto... dunque dev'essere proprio una persona onesta!)
esamina con attenzione il suo caso smazzando tarocchi dall'aspetto possibilmente
vetusto e il "responso" è questo: "Caro Amico, la tua donna non ti ha lasciato
spontaneamente, le è stata fatta una fattura! Se vuoi che torni da te, non c'è altro da
fare che liberarla... eh, sì, non si può proprio fare altro! Quanto costa? Oh, per carità:
i soldi per me non contano, io bado all'aspetto spirituale della vita, che diamine... il
mio compenso puramente simbolico è di trecentomila lire che mi darai solo quando la
tua amata sarà tornata a te... però, naturalmente, bisogna pagare il materiale che mi
occorre per il 'Rituale del Gran Ritorno... è un rituale potentissimo, di cui solo io
conosco i segreti... ci vuole molto oro... sai... è magia Maya... molto oro e altri
ingredienti preziosissimi, resine, unguenti, polveri magiche... beh... visto che sei così
disperato e mi dici che fai l'operaio ti faccio il prezzo che fanno a me i miei fornitori:
con quattromilionisettecentomila ti risolvo il problema... è cos'è una manciata di
milioni in confronto alla felicità? Quando poi sarà tornata, pagherai la mia onesta
parcella di trecentomilalire, non prima!" Qualsiasi persona di buon senso, a questo
punto, farebbe elegantemente vedere al "mago" il posto dove suo nonno portava
l'ombrello: purtroppo il buon senso scarseggia - ed è "umano" - in un individuo che
realmente soffre le pene dell'inferno per un abbandono e così il nostro signor Leon
Babà ci casca, scuce con molti sacrifici i quattromilionisettecentomila "per il
materiale" e si pone in fiduciosa attesa del "miracolo". Se la fidanzata realmente
tornerà - magari perché si è scocciata dell'avventura o è stata scaricata dall'altro - il
tapino si fionderà con gratitudine e fede mistica dall'operatore dell'occulto a portargli
"anche" le trecentomila, in caso contrario, dopo un ragionevole lasso di tempo,
chiederà al "mago" qualche spiegazione e si sentirà rispondere, per esempio, che
nemmeno un medico può garantire una guarigione! Il racconto potrebbe ancora
continuare, perché spesso i rituali proposti sono due, tre o più, sempre dietro
pagamento del solo materiale, perché: "La fattura è di quelle decisamente pesanti, è
difficile ottenere il risultato al primo tentativo, bisogna insistere...", ma preferisco
fermarmi qui e lasciare che ognuno di voi faccia qualche breve attimo di riflessione.
Nota: per una più rapida comprensione, ho riferito il discorso del "mago" in italiano
corretto, mentre invece, normalmente, egli parla una specie di lingua probabilmente
cifrata, in cui soggetti, congiuntivi, condizionali e punteggiatura intrecciano tra loro
una folle e caotica danza...! Inoltre, ho sceneggiato la vicenda al maschile, ma il
mondo pullula anche di signore/signorine Leona Babà e di ancora più numerose
operatrici dell'occulto, è ovvio!
Riservato ai soli maghetti maschi, invece, c'è lo squallido capitolo - più frequente
di quanto non si creda - delle molestie sessuali ai danni delle clienti femmine. Ho
citato prima le tecniche energetiche: molte di queste, come per esempio il reiki e la
pranoterapia, prevedono l'imposizione delle mani dell'operatore sul corpo della
cliente... ma non c'è scritto da nessuna parte e soprattutto non è assolutamente
necessario che tale corpo debba essere nudo o che le mani debbano essere poste con
insistenza su parti intime, come invece purtroppo accade spesso. Il mago-maiale
(chiedendo scusa ai suini veri) è una realtà molto diffusa dalla quale guardarsi come
da un'epidemia di peste bubbonica e non sono solo le tecniche di medicina naturale
ad essere prese a pretesto per tentativi sporcaccioni.
Sceneggiamo un'altra seduta-tipo: la signora Leona Babà è stata lasciata dal marito
e si reca dal solito "onesto" maestro di "alta magia esoterica" - così si definisce lui
stesso nella sua accattivante pubblicità, dando prova della più abissale ignoranza
visto che non esiste magia che non sia esoterica... - il quale garantisce ritorni-lampo e
legamenti a vita.
Il "sommo" esamina con attenzione il caso, esegue - a volte - alcune prove sulla
fotografia del transfuga con liquidi strani che si colorano "esclusivamente" in
presenza di una fattura (...li vendono in ogni buon negozio di prodotti chimici visto
che sono solo dei reagenti ambientali...) oppure si serve semplicemente delle solite
carte (ai più "bravi" è sufficiente guardare per alcuni istanti la cliente negli occhi...)
ed emette la sentenza. "Lui" non se n'è andato per sua volontà. "L'altra" gli ha fatto
fare un legamento, anzi, già che ci siamo, prima un allontanamento, poi un legamento
e continua a lavorarlo mettendogli il sangue mestruale nel caffè! - "Magia sessuale,
cara signora, una delle più perfide che esistano perché fa leva sugli istinti animaleschi
dell'uomo... Cosa si può fare...? Bisogna rispondere con le stesse armi, la magia
sessuale si combatte solo con altra magia sessuale. Sono rituali delicatissimi e
complessi, mia cara, c'è da lavorarci almeno un paio di mesi... le dico subito che non
sono cose che faccio volentieri, perché mi fanno spendere tanta di quell'energia che
lei non si immagina neppure ...però... già che la vedo così disperata... inoltre io sono
il solo che conosce il segreto di questo rituale perché mi è stato rivelato mentre ero in
trance dalla Divina Venere in persona... Quanto costa? E un Po' caro, perché come le
ho già detto il mio impegno è massimo... sono cinquemilioni, ma il risultato è
garantito... e non le dico quanto dovrò soffrire io per regalarle la sua felicità... ah,
dimenticavo: mi occorre anche una sua foto, oltre a quella di suo marito e poi mi
occorre anche la sua collaborazione almeno una volta la settimana..." Così la tapina
paga (magari facendosi prestare i soldi da qualcuno, usurai compresi) e il "rituale" ha
inizio. La cliente incomincia ad essere sottoposta - ovviamente nuda o quasi - a
sedute similginecologiche durante le quali le mani del "sommo" palpeggiano il suo
corpo in lungo e in largo... ma non finisce qui: un filmino pornografico potrebbe
illustrarvi meglio di ogni parola il seguito del "rituale". Se per caso la cliente, in un
momento di lucidità, da segni di intemperanza o fa tanto di ribellarsi, ecco che scatta
l'arma segreta: il lavoro non si può interrompere, diversamente può succedere di tutto,
compreso il fatto che il marito non torni mai più. Se poi, nonostante ciò, la cliente
insiste e magari minaccia una denuncia, ecco il ricatto: - "Attenzione a cosa fai: io ho
le foto tue e di tuo marito e posso rovinarvi per sempre...!" Questo è il motivo per cui
molto raramente individui di questo genere vengono denunciati davvero e fanno la
fine che si meritano: la paura fa novanta e se pensate che in simili trappole caschino
solo fanciulle sprovvedute vi sbagliate!
Il modo di operare di moltissimi "maghi" si basa proprio sulla paura, sul ricatto e
ho visto fior di persone con tanto di attributi nei più svariati campi - donne e uomini
indistintamente - cadere nel tranello del "non è vero ma ci credo" e accondiscendere
loro malgrado a pagare somme esorbitanti e/o a sottoporsi a pratiche umilianti.
Nessun professionista serio, in primo luogo, si farà mai chiamare "mago" né,
tantomeno, "maestro". Quanto al termine più in voga di "operatore dell'occulto",
personalmente mi fa un Po' ridere, ma se piace a quei signori che si fregiano di tale
definizione, affari loro! E un Po' come chiamare gli spazzini "operatori ecologici", i
ciechi "non vedenti" e i negri "persone di colore" che sono tutti tentativi mal riusciti
di mascherare la presunzione di qualcuno che si sente offendere dalle parole e che
pretende di parlare a nome di una categoria: un pizzico di VERA umiltà in più, di
quella che accomuna spazzino e capitano d'industria e che è una filosofia di vita, e
nessuna parola sarà più in grado di offendere chicchessia...ma è un concetto sul quale
tornerò più avanti...!
Inoltre, nessun professionista serio vi farà mai spogliare, per nessun motivo: tutt'al
più vi farà togliere le scarpe o eventuali oggetti metallici. E nemmeno farà diagnosi
che non gli competono, non essendo un medico: al massimo, se riscontrerà che
qualcosa non va, vi potrà suggerire di farvi prescrivere delle analisi dal vostro medico
curante, ma senza darvi l'impressione di aver scoperto qualche malattia... vi dirà che è
sempre saggio tenersi sotto controllo.
Ma soprattutto nessun professionista serio vi annuncerà una fattura tout-court
chiedendovi poi alcuni milioni per toglierla: quello è un campanello d'allarme che
deve a tutti i costi farvi drizzare le orecchie! E sono balle, ma balle grosse come una
casa, quelle che se non gli sganciate i soldi vi può far succedere di tutto, perché ha le
vostre foto, le date di nascita e magari anche le mutande di qualche vostro congiunto:
basterebbe ragionare per alcuni secondi con un minimo di lucidità per capire che
questo in buon italiano si chiama "ricatto", un ricatto abilmente costruito a priori con
un clima di paura e di mistero, come un bravo regista crea la suspence in un film
giallo.
Quando ho citato le mutande qualcuno probabilmente avrà sorriso pensando a una
battuta: beh, non lo è! Ci sono "maghi" che si fanno portare tutta una serie di
schifezze appartenenti alla persona da "liberare" o da "affatturare", dal ciuffetto di
capelli (che è ancora il meno...!) alla biancheria tassativamente sporca, alle unghie, ai
peli pubici, ai fazzolettini intrisi di liquidi organici vari...!!!
Se c'è chi pensa che stia esagerando, non ha che da fare una piccola prova andando
a consultare un certo numero di "maghi"; si fornisca di un bel pacco di banconote e
prenda appuntamento da una decina di operatori andando a raccontare loro una storia
possibilmente pietosa nella quale ci sia almeno un abbandono e dichiarando una
disperazione infinita e grandi difficoltà economiche: nove su dieci gli annunceranno
una bella fatturazza di quelle toste, difficilissime e lunghissime da togliere e quando
il/la cliente domanderà il fatidico: - "E quanto mi costerebbe...?" - vedrà espressioni
falsamente imbarazzate, occhi al cielo, grattamenti di testa, abili esitazioni con
tossicchiamenti e si sentirà rispondere il classico: - "Non le dico nemmeno quanto
prendo normalmente per lavori di questo genere... via, proprio perché ho sentito la
sua grande disperazione le faccio un prezzo simbolico... 2.500.0000... va bene? E lei
sarà di nuovo felice!" La morale di questa favola vera è una sola: non andate dai
"maghi", soprattutto da quelli che si autodefiniscono "i più bravi", "gli unici
depositali di un segreto" o che dichiarano di aver ricevuto un mirabolante ed
esclusivo "dono" da qualche bizzarra entità. Più contapalle ancora sono coloro che
dicono di essere in contatto medianico con personaggi illustri, naturalmente di alto
rango, o con figure di Illuminati (ne imperversava uno - tempo fa - che non diceva di
essere in contatto, ma proprio si paragonava a San Francesco...). E state anche lontani
come da una discarica di scorie atomiche dallo spiritismo, pericolosissimo per voi e
dannosissimo per le anime che andate a disturbare.
Se poteste scegliere tra fare la spesa gratis o passare alla cassa, come vi
regolereste? Ricordatevi sempre che non è assolutamente necessario andare a regalare
dei milioni a un sedicente "mago" per rendere piacevole la vostra vita e soprattutto
che nessuno, ma proprio nessuno, è in grado di farvi del male se voi non lo
permettete.
Sentimenti quali la paura, la superstizione, la certezza di essere preda di qualche
maleficio, la convinzione che esista un gramo destino avverso incombente su di voi,
l'abitudine a lanciare maledizioni o a sostituirvi al padreterno nel giudicare gli altri, il
pensiero negativo, l'atteggiamento mentale distruttivo, sono le uniche porte che - se
lasciate aperte - consentono alle forze oscure di danneggiarvi.
Ma quei quattro maghetti da baraccone che incontrate in TV o sulle Pagine Gialle,
benché travestiti sapientemente da grandi personaggi, da guru, da santi, da maestri o
da guaritori, non possono assolutamente nulla né per voi, né contro di voi, salvo
dissanguarvi economicamente e gettare la vostra anima e la vostra psiche nella più
pericolosa delle condizioni: l'incoscienza.
Andate pure, anche se con un minimo di senso critico, a farvi fare le carte perché,
come dice Kettering: "Tutti dobbiamo preoccuparci del futuro, perché là dobbiamo
passare il resto della nostra vita." Attingete a piene mani ai grandi vantaggi che vi
possono dare tutte le tecniche terapeutiche energetiche che hanno alle spalle migliaia
di secoli di storia.
Ma fate molta attenzione ai professionisti cui vi affidate. I migliori biglietti da
visita di una persona che opera in questo campo sono la semplicità, l'umiltà e la
chiarezza di linguaggio, tutto il resto è solo fumo: e a cosa serve il fumo, se non a
nascondere qualcosa che si preferisce non far vedere...?
Il pensiero positivo
Credevo che il concetto di Pensiero Positivo fosse uno di quelli facili, inutili da
spiegare, quasi una cosa naturale, ma nel corso degli anni ho dovuto ricredermi. Sarà
che io sono nata pensando positivo e che ho continuato a farlo nonostante tutto e tutti,
intorno a me, mi dicessero, per esempio, che essere ottimisti a oltranza è da sciocchi,
da illusi o - peggio ancora - da picchiatelli incoscienti e un Po' cretinetti...!
Per la maggior parte delle persone "pensiero positivo" significa un generico "essere
buoni", ossia non pensare (troppo) male del prossimo.
Non le conto più le volte in cui ho ascoltato questo ragionamento: - "...Io non gli
auguro del male, ma se Dio è giusto bisogna che lo punisca per tutto il male che mi
ha fatto...!" Si tratta quasi sempre di persone che dichiarano di avere una "fede
profonda" e di frequentare regolarmente la messa domenicale... alle quali, però, non
passa neppure per l'anticamera del cervello che mettere in dubbio la Giustizia Divina
(un "se" è comunque una forma dubitativa!) e tentare di sostituirsi al Padreterno nel
giudizio, non è precisamente un comportamento da buoni cristiani!
Così, il mondo pullula letteralmente di pensatori negativi che non sanno di essere
tali, anzi, che si ritengono quasi in odore di santità perché "non farebbero male a una
mosca".
Il Pensiero Positivo è uno dei due strumenti indispensabili per fare Magia, dunque
sarà meglio che chi intende seriamente imparare a farsi i miracoli da sé sappia bene di
cosa si tratta: diversamente, non si incomincia nemmeno!
Dell'altro strumento, che è l'Amore, avremo modo di parlare a lungo in seguito.
Che il pensiero sia Energia non l'ha detto un qualsiasi mago televisivo, bensì Albert
Einstein, premio Nobel per la Fisica e in quello straordinario libro che si intitola "I
pensieri del viandante solitario" Benedetto Lavagna (una delle tante menti illuminate
- e inascoltate - che ha attraversato il nostro secolo) scrive: "I poteri più tremendi che
l'uomo possiede sono la volontà ed il pensiero. Essi agiscono in tutto l'universo,
caricando e ricaricando incessantemente la corrente vitale della nostra esistenza
giornaliera, creandoci o deformandoci, sviluppandoci o distruggendoci.".
Già in un precedente capitolo vi ho invitati a fare attenzione ai vostri pensieri,
perché il loro "colore" da la tonalità alla vostra esistenza: il che significa, in parole
povere, che la positività della vita che state vivendo qui ed ora dipende dalla
positività di ciò che pensate.
E "pensare positivo" non vuole SOLO dire credere di non desiderare il male di
nessuno, delegando al Padreterno il compito (sempre preteso... altrimenti che
giustizia divina del cavolo è...?) di strafulminare i nostri presunti nemici, ma
significa, per esempio, non averne, di nemici, ossia di imparare a non serbare rancore.
Non dico che di punto in bianco dobbiamo obbligatoriamente diventare tutti dei
santi che vanno in giro porgendo l'altra guancia... ma pensateci bene: quante VERE
offese avete ricevuto in vita vostra?
Volendo fare una hit parade degli "affronti" in base alle storie che ascolto, al
primissimo posto ci sono motivi di interesse e nel 99,9% dei casi non si tratta
dell'eredità di Bill Gates, ma, per esempio, della spilletta d'oro della nonna che è stata
data alla cognata, delle poltrone falso impero che "se le è prese mia sorella senza dire
niente a nessuno", del diritto di passaggio nel prato che il prozio ha diviso tra due o
più fratelli, fino ad arrivare all'appartamentino in periferia o al deposito sul libretto di
risparmio "della povera mamma", e via discorrendo: rancori feroci, saluti tolti e paci
familiari irrimediabilmente compromesse per qualche oggetto o un pugno di quattrini
che comunque non cambiano la vita di nessuno.
Al secondo posto, distanziati di pochissimo, ci sono i pettegolezzi e le maldicenze,
sempre per motivi fondamentali, tipo come si veste quella là, a che ora entra ed esce
di casa, "mi hanno detto che il figlio di mia sorella sposa una poco di buono", "dice
che il marito è laureato, ma non è vero", "pensa che ci ha invitati a cena e ci ha fatto
mangiare nei piatti di carta", "mio fratello è un santo, ma ha sposato una vipera",
"mia suocera si inventa le malattie per far correre suo figlio da lei a tutte le ore", "mia
nuora è una disgraziata che allontana mio figlio da me", "i bambini della mia amica
sono dei gran maleducati" e si potrebbe continuare all'infinito, perché la giostra del
"tu parla, che io riferisco e magari ci aggiungo qualche frangia" non conosce limiti ed
è pericolosa quanto una fuga di radiazioni da una centrale atomica: certamente
produce un'energia altrettanto negativa!
Al terzo posto, anche qui con un distacco irrisorio, ci sono le questioni
sentimentali. Capisco che a nessuno faccia piacere essere trascurato, respinto o
abbandonato, ma ho visto pochissime persone, in un frangente del genere, farsi un
esamino di coscienza mettendoci qualche milligrammo di autocritica: nella stragrande
maggioranza dei casi, c'è sempre l'assoluta responsabilità dell'"altra/o" che ha rapito
l'amato bene usando armi improprie, dal lavaggio del cervello alla "fattura", mentre è
difficile far passare il concetto che davvero "chi sta bene, non si muove" e che se
accade qualcosa occorre dividere "ragioni e torti" con un manzoniano 50%, cercando
di correre ai ripari alle prime avvisaglie! Il mondo è pieno di "altre/i" che portano il
peso dell'odio feroce dei "sedotti e abbandonati", i quali, invece di pensare
positivamente a riconquistare i fuggitivi o a ricostruirsi una serenità personale,
preferiscono consumarsi nel rancore, esigendo, come dicevo prima, che la collera del
Padreterno si schianti sui peccatori... altrimenti non c'è giustizia!
Continuando nella hit parade, si potrebbero andare a toccare tutti i settori che
regolano i rapporti con gli altri, ivi compreso quello che riguarda gli incontri casuali,
fonti inesauribili di offese sanguinose se una delle due parti, magari perché soffre di
miopia o perché semplicemente sta pensando agli affari suoi, non saluta l'altra per la
strada...!
Insomma, per un numero impressionante di persone, ogni occasione è buona per
sentirsi offesi e questo certamente non significa pensare positivo. Ricordatevi, infatti,
che il rancore è tutta roba vostra, che parte da voi come energia negativa e avvelena
la VOSTRA vita, non quella della persona che vi ha fatto un vero o presunto torto.
Senza arrivare (almeno per il momento...) a porgere l'altra guancia, occorre
imparare la Grande Legge del Perdono, che non vuol dire (sempre: almeno per il
momento...) andare incontro con il sorriso sulle labbra e le braccia tese a chi ci ha
fatto del male, ma significa imparare a NON ODIARE e basta, senza aggiungere:
"Ma Dio ci penserà lui a dargli quello che si merita...!" perché, scusate tanto, voi non
siete (ancora) Dio e non potete sapere, nemmeno per sbaglio, ciò che la persona che
vi ha ferito "si merita".
Ognuno fa il "proprio" possibile qui ed ora e il "possibile" di uno non è il
"possibile" di un altro. Inoltre, chiedetevi sempre cosa avreste fatto voi se vi foste
trovati nelle stesse condizioni della persona che odiate tanto.
Se non siete disposti ad imparare a perdonare, con il cuore e non solo a parole,
scordatevi la Magia e tutto ciò che le attiene.
Un altro esempio di Pensiero Positivo durissimo da far accettare riguarda la
rinuncia all'abitudine di lamentarsi.
Vi è mai capitato di risolvere un problema lagnandovene?
Eppure ci sono persone che non sanno fare altro dalla mattina alla sera e guai a
rivolgere loro, incontrandole, un cordiale: "Come va...?" perché si rischia di restare
inchiodati, magari al freddo, sull'angolo di una via ad ascoltare interminabili
piagnistei su tutto e su tutti.
Sono anni, ormai, che faccio apertamente la guerra ai lamentatori cronici, così
come ai pessimisti di professione, sia perché sono dannosi non solo a sé ma anche
agli altri, in quanto inquinano l'aria con nuvoloni di energia negativa, sia perché ho
scoperto che non hanno nessunissima intenzione di risolvere i problemi che li
affliggono: il loro vero problema è non restare senza problemi, sempre gravissimi,
drammatici, perché si sentirebbero improvvisamente svuotati della loro unica ragione
di vita, che è lamentarsi. Una signora, un giorno, mi ha detto di essere stata "molto
preoccupata" perché non capiva come mai i suoi golf di kachemir facevano i pallini
tutti nello stesso punto... poi finalmente ha scoperto che la colpa era dell'etichetta
interna della pelliccia... e ha tirato un sospiro di sollievo! Chissà se quella stessa
signora, nel vortice di questa ed altre "preoccupazioni" analoghe, ha mai pensato a
ringraziare di avere golf di kachemir e un tenore di vita in linea con i medesimi...?
Perché è questo il nocciolo della questione: siamo tanto bravi e solerti nelle
lamentele, ma quando mai ci ricordiamo di ringraziare per ciò che abbiamo? E,
credetemi: abbiamo tutti tanto di più di ciò che veramente ci occorrerebbe... per
rendercene conto basterebbe andare, non da turisti, in uno dei molti paesi non
necessariamente del terzo mondo, dove la pura e semplice sopravvivenza è una
continua lotta o dove regalare una caramellina a un bambino significa farlo felice!
Tranquillizzatevi: visto che non siamo ancora al livello di San Francesco, non è che
dobbiamo obbligatoriamente spogliarci di tutte le nostre cose per darle a chi non ha
nulla, ma almeno incominciamo a prendere la buona abitudine di ringraziare per ciò
che abbiamo, anche se la casa in cui abitiamo non è di nostro gradimento, il lavoro
che facciamo non ci gratifica, vorremmo poterci permettere abiti firmati invece di
quelli del mercato e dobbiamo fare la spesa all'hard-discount, perché tutto ciò
significa - se ci pensate bene - che abbiamo un tetto sulla testa e un lavoro che ci da
di che vivere, ci ripariamo dal freddo e mangiamo tutti i giorni almeno due volte al
giorno... cose che non sono da tutti!
Ma il più grande esempio di Pensiero Positivo, da cui discendono con naturalezza
tutti gli altri, è quello che dobbiamo imparare a rivolgere a noi stessi e per quanto
possa apparire strano non è così facile come sembra.
Chi vuole bene a se stesso faccia un passo avanti... vi siete mossi quasi tutti, lo so,
ma almeno il 95% di voi può tornarsene dov'era prima... e leggere il seguito.
Volersi bene significa, in primo luogo, ACCETTARSI e se ciò fosse un
atteggiamento comune, il mercato delle diete e i chirurghi estetici sarebbero alla
fame, mentre invece sono entrambi floridi come non mai. Inoltre, stranamente, ci
sono donne e uomini veramente belli che "non si piacciono" e cercano di mascherarsi
in tutti i modi possibili, inseguendo un'armonia puramente esteriore che non
troveranno mai se prima non si occuperanno di ciò che è disarmonico dentro di loro.
Ciò non significa che non ci si debba prendere cura del proprio aspetto, solo che non
bisogna farlo per essere accettati dagli altri, perché la pubblicità propone con
arroganza un'immagine stereotipata al di fuori della quale sembra che non esista
storia e che comunque non corrisponde a nessun comune mortale, ma per se stessi,
per sentirsi in armonia "dentro", da cui discende l'armonia "fuori": infatti è molto più
bella e affascinante una persona semplice e serena che non una inquieta e in guerra
con se stessa ma vestita e conciata all'ultima moda ...Appunto: "l'ultima moda" che è
stata preceduta da un'altra (che a suo tempo... cioè qualche mese prima, era
"l'ultima") e alla quale un'altra seguirà, poi un'altra e un'altra ancora e via
discorrendo, senza che venga in mente a nessuno di coloro che fanno dell'immagine
una ragione di vita che questo vortice turbinoso ha unicamente uno scopo
commerciale. Negli anni '70, tutte le maggiorate tanto in auge oggi sarebbero state
alla disperazione, visto che, sull'esempio della top-model del momento, Tviggy,
andava alla grande lo stile "asse da lavare"...!
C'è di che restare interdetti nel vedere certi labbroni che sembrano sul punto di
scoppiare o certe tette che il giorno prima non c'erano e che -spuntate
improvvisamente- con la loro mole malferma mettono a repentaglio l'equilibrio di
decine di signore e signorine che non frequentano né le passerelle, né le serate di gala
del jet-set, bensì i mezzi pubblici, l'ufficio o il supermercato... così come fa sorridere
quello stuolo di impiegati, artigiani, professionisti, eccetera, il cui colorito va dal
violaceo al bordeaux per le troppe lampade intensive...!
Ma senza ricorrere ad esempi estremi - purtroppo sempre più frequenti - è noto che
chi ha i capelli ricci li vorrebbe lisci, chi ha gli occhi neri li vorrebbe azzurri, chi è
alto 1.60 vorrebbe essere una pertica, chi ha la pelle chiara la vorrebbe ambrata e via
discorrendo, con tutti i rispettivi "viceversa".
Bene, allora, vi do un compito, il primo di una lunga serie: tutte le mattine
guardatevi nello specchio e ditevi un grande ' Ti voglio bene!' dal più profondo del
cuore e per almeno un mese non lamentatevi più per il vostro aspetto! Amatevi,
coccolatevi, accarezzate i vostri capelli, la vostra pelle, cercate e ammirate tutto ciò
che vi piace in voi... i famosi "punti di forza" che ognuno di noi ha.
Chiaramente È VIETATA OGNI CRITICA, ma anche è bandito senza pietà ogni
confronto. Perché credete pure che quell'amica cui invidiate tanto i capelli a corda di
campana, che non fanno nemmeno mezza ondina, darebbe non so cosa per avere dei
bei ricci naturali e quell'altra rossa ancora ricorda quando a scuola la chiamavano
"fiammifero" e le hanno fatto venire il complesso. Conosco poche persone soddisfatte
del loro aspetto e che non cercano di camuffarsi e ciò non a causa di una somiglianza
impressionante con qualche star del cinema, ma perché sono in pace con se stesse
"dentro", perché hanno acquisito la CONSAPEVOLEZZA che l'immagine esteriore è
un diretto e immediato riflesso di quella interiore e non lo stereotipo provvisorio
"dell'ultima moda".
Non esiste, a questo mondo, nessuna persona "brutta", perché così come il bene e il
male, anche il bello e il brutto sono concetti che risentono dell'influenza delle epoche,
delle culture, delle tradizioni: ciò che è "bello" oggi e per noi non lo è stato ieri e non
lo è per altri popoli... basta guardarsi intorno e non è nemmeno necessario andare in
capo al (nostro ristretto) mondo. Esistono, invece, tante persone che non si amano,
che non si accettano... e sono quelle che poi dicono che gli "altri" li respingono...!
Introduco qui, di passaggio, un argomento che avremo modo di sviluppare a lungo in
seguito: gli "altri" ci vedono ESATTAMENTE come noi vediamo noi stessi... e se
siamo noi i primi a non accettarci, come possiamo pretendere che lo facciano gli
"altri"...?
Ripeto ancora una volta che senza Pensiero Positivo non esiste Magia, non
esistono miracoli e le vicende della vostra vita potranno al massimo restare quelle che
sono: certamente non migliorare, nemmeno se andrete a portare tutti i vostri sudati
risparmi al più celebrato e pubblicizzato operatore dell'occulto.
Non pretendo che mi crediate sulla parola: sullo stile "consigli per gli acquisti", vi
invito semplicemente alla prova! Il Pensiero Positivo è come una di quelle medicine
naturali delle nostre nonne: male di certo non fa... qualcuno può credere che non
faccia niente... ma se mai, invece, facesse bene senza effetti collaterali e servisse
davvero a risolvere (tutti) i problemi? Sarebbe un vero peccato perdere una così
splendida e soprattutto gratuita occasione!
Precisazioni
Tra le tante cose di cui mi sono resa conto nello svolgimento del mio lavoro ce n'è
una cui voglio dedicare un capitolo, perché la ritengo molto importante.
Ho già detto, nel presentare questo libro, che uno dei mali peggiori che affliggono
l'umanità è l'ignoranza, che significa "non conoscenza" e basta, senza nessun giudizio
negativo.
Anzi: proprio l'equivoco che il termine "ignoranza" può ingenerare mi da lo spunto
per iniziare a parlare di ciò che mi sta a cuore.
Ci sono parole che, non si sa bene perché, assumono nell'uso comune dei
significati dispregiativi che non sono affatto propri della loro natura etimologica;
così, come dare dell'ignorante a qualcuno ha il valore di insulto, mentre invece la
parola di per sé vuole solo indicare una persona che "non conosce" qualcosa, il
termine "occulto" viene sempre colorato di significati sinistri, fumosi, luciferini e chi
più ne ha, più ne metta.
Invece, "occulto" significa SOLO "nascosto" e basta: tutto il resto è
interpretazione, illazione, spesso anche mala fede.
Il dizionario contenuto nell' Omnia '97 dell'Istituto Geografico De Agostini,
Novara, interrogato sul termine "occulto", risponde: "Nascosto alla vista e alla mente,
segreto. Misterioso, imponderabile. Scienze occulte, l'insieme delle teorie e delle
pratiche che costituiscono l'occultismo." Andando poi a cercare il vocabolo
"occultismo", ecco la risposta: "La scienza che studia fenomeni naturali che vanno al
di là della razionalizzazione scientifica, per cui si crede comunemente che facciano
parte di una realtà misteriosa, soprasensibile; anche l'insieme delle pratiche volte a
evocare questa realtà." Pur non amando le etichette, se proprio dovessi definire me
stessa direi che sono un'occultista (che non ha niente a che vedere con il noto
"operatore dell'occulto") cioè una persona che si occupa di "tutto ciò che non si vede,
non si misura, non si tocca, eccetera", ma non per questo non esiste... anzi...!
Dunque, tutte le volte che userò il termine "occulto", nessuno faccia un salto sulla
sedia, correndo poi a farsi immergere nell'acqua benedetta: l'unico significato che ha
questo vocabolo è quello di indicare "cose" che non sono alla portata della vista di
chiunque, ma solo di chi ha voglia di vederle...!
Stesso destino ha subito il vocabolo "esoterismo", che in realtà dev'essere usato
esclusivamente per indicare una Conoscenza nota solo a pochi. Ma poiché ogni volta
che qualche telegiornale è costretto ad occuparsi dei crimini di sette più o meno
sataniche, viene infilata nel testo che accompagna il servizio la parola "esoterismo",
perché è sufficientemente difficile da fare "chic" e dare lustro al giornalista, ecco che
improvvisamente il termine si è colorato di nero e ha preso una stantia puzza di zolfo,
così com'era già accaduto negli anni '80, quando la famigerata loggia massonica P2,
improvvisamente salita al disonore delle cronache, veniva definita sui giornali e alla
TV "esoterica". Ebbene, fino a qualche anno fa, anche la ricetta della panna cotta era
"esoterica", perché conosciuta solo da una ristrettissima cerchia di cuochi che ne
custodivano gelosamente il segreto: sarebbe questa una buona ragione per dichiarare
la panna cotta "cibo del diavolo"...?
Facciamo sempre molta attenzione al vero significato delle parole e soprattutto
cerchiamo sempre di far funzionare la nostra testa e soprattutto il nostro cuore: da
tutte le parti ci bombardano di informazioni sbagliate e tendenziose e ce le cucinano
talmente bene, ce le confezionano in modo tanto abile che spesso risulta poi difficile
distinguere ciò che è veramente frutto delle nostre scelte da ciò che è, invece, merce
scadente altrui contrabbandata per genuina. Non c'è settore della vita quotidiana che
sia immune da questo pericolo: la pubblicità commerciale, la politica, la religione, la
scienza, tutto ciò che è in qualche modo istituzionalizzato, ufficializzato o dove
comanda il dio denaro è, nel 99% dei casi, fasullo, fatto, detto, studiato per impedirci
di usare consapevolmente ciò che siamo e per indirizzarci dove fa comodo a chi
detiene il potere, qualunque esso sia.
Infatti, assodato che l'ignoranza è il peggiore dei mali, c'è chi, in tutti i tempi e
sotto tutti i cieli, ne ha fatto un punto di forza per meglio asservire i popoli e
governarli con più facilità e non importa che questo "chi" si chiami dittatore, re,
presidente, ministro, generale, papa, scienziato, imprenditore, finanziere, eccetera.
Un altro argomento da chiarire in questo capitolo è quello che riguarda la "New
Age" o "Età dell'Acquario", visto che, soprattutto ultimamente, ho ascoltato maree di
sciocchezze in merito, dal celebre astrologo che afferma che non è ancora
incominciata e inizierà con il 2000, all'ascoltatore di una trasmissione radiofonica che
palesemente confondeva era con segno zodiacale ("...quindi nell'età dell'Acquario, io
che sono Acquario sarò favorito...") senza che l'esperto di turno dicesse nulla per
chiarire la più che legittima confusione.
Nella prima metà degli anni '70, dalla commedia musicale "Hair" fu lanciato un
brano dal titolo "Aquarius", proprio perché l'Era dell'Acquario stava iniziando. Sono
trascorsi circa trentanni e certamente, considerando che un'era ne dura
approssimativamente 2.000, siamo solo agli albori di una nuova Età, ma ciò non di
meno ci siamo, con buona pace del celebre astrologo di cui sopra.
D'altra parte, non riesco a capire come si possa affermare che l'Era dell'Acquario
debba ancora incominciare, visto che la sua determinazione si basa su calcoli ben
precisi e non su fumose interpretazioni o profezie incerte. Alla faccia di tutti gli
astrofisici (... e le astrofìsiche...) del mondo, l'Astrologia è una Scienza, dal momento
che si fonda su calcoli e formule matematiche e su leggi fisiche e che i corpi celesti
che ne costituiscono l'oggetto sono delle realtà concrete, che hanno tutti i requisiti che
la scienza ufficiale richiede per dare il suo imprimatur a qualcosa ...D'altra parte vi fu
un tempo, quando ancora il genere umano sapeva ascoltare anche la voce del cuore,
in cui Astrologo e Astronomo erano la stessa persona...!
Quello del passaggio da un'era ad un'altra non è un discorso semplice da fare,
perché si entra nel campo dei termini da addetti ai lavori (... come quando qualcuno
cerca di spiegare a me i meccanismi occulti della contabilità... divento tristissima,
perché se si va oltre le addizioni fatte con le dita, incomincio a non capirci più
niente!) ma vedremo di semplificare al massimo, quel tanto che basta per rendere
l'idea.
Tutti sappiamo che esistono gli equinozi (l'equinozio di primavera, il 21 marzo e
l'equinozio d'autunno, il 23 settembre; esistono poi anche due solstizi, d'estate e
d'inverno, ma per il nostro discorso non interessano.)
In astronomia, si chiama "sfera celeste" quella "apparente superficie sferica su cui
sembrano fissati gli astri e il cui movimento pare avvenire intorno all'asse terrestre."
(da "Omnia '97") e come la sfera terrestre, anche quella celeste ha un equatore,
"intersezione del piano dell'equatore terrestre con la sfera celeste" (op. cit.).
L'ellittica, altro elemento indispensabile per capire cos'è un equinozio, è il "cerchio
massimo che il sole, nel suo moto apparente, descrive in un anno sulla sfera celeste"
(op. cit.).
Messi in chiaro tutti i dettagli, dunque, possiamo dire che l'equinozio è il momento
in cui il sole si trova a passare per il punto in cui equatore celeste ed ellittica si
incontrano. L'equinozio di primavera, quello del 21 marzo, avviene in un punto della
sfera celeste detto "punto vernale" o "punto gamma" o ancora "Primo Punto
d'Ariete", che è quello che ci interessa per la determinazione di un'era.
Tanto tempo fa, costellazioni e segni zodiacali coincidevano, mentre oggi, grazie
ad un fenomeno detto "precessione degli equinozi" non vi è più corrispondenza.
Questo perché l'asse terrestre oscilla e il punto vernale si sposta di 1 grado ogni 72
anni- che sui millenni fa un bel Po' di gradi, l'equinozio di primavera, come da
calendario, avviene con l'ingresso del sole nel segno zodiacale dell' Ariete, ma oggi
non è più la costellazione dell'Ariete a dominare la sfera celeste, bensì, a partire dagli
anni '70 in poi, quella dell'Acquario. La coincidenza fra segni e costellazioni avviene
ogni 26/27.000 anni circa.
Per riassumere, siamo nell'Era dell'Acquario perché l'equinozio di primavera
avviene nella costellazione (e NON nel segno) dell'Acquario, mentre fino a trent'anni
fa avveniva nella costellazione (e NON nel segno) dei Pesci.
Dunque, tanto per accontentare i pignoli, siamo nel campo dell'Astronomia e non
dell'Astrologia... anche se personalmente aspetto che qualcuno mi spieghi in modo
convincente la sostanziale differenza: ma si sa che a questo mondo ce n'è per tutti i
gusti.
Ho dato questa lunga spiegazione "scientifica", magari un po' noiosa come tutte le
spiegazioni "scientifiche", solo perché, amando la verità, ho voluto spazzar via tutte
le sciocchezze che ho sentito raccontare ultimamente da persone che dovrebbero
essere degli "esperti".
L'importanza dell'Era dell'Acquario, infatti, non risiede certo nei calcoli o nelle
sterili disquisizioni degli astrofisici, che per ciò che mi riguarda possono continuare
tranquillamente a parlarsi addosso negando ciò che fa loro comodo negare, se ciò li
gratifica.
L'era dell'Acquario, o "New Age" (Nuova Era), è quella che vedrà prevalere
l'aspetto spirituale della vita rispetto al materialismo dirompente della precedente Età
dei Pesci e da molte parti il mutamento è già iniziato.
Quando a livello di grande pubblico si incomincia a parlare di qualcosa senza che i
creativi delle agenzie di pubblicità ci abbiano messo del loro per venderci un
prodotto, è perché quel "qualcosa" è già presente. Il termine "New Age" è ormai noto
a tutti e anche se magari solo pochi ne conoscono il vero significato, non di meno è
entrato a far parte del linguaggio comune ed è subito stato travolto - e stravolto - dalle
eterne leggi di mercato. Non importa: l'importante è che se ne parli, che si diffonda il
concetto di qualcosa di nuovo e positivo che sta iniziando.
Non a caso è stato proprio tra la fine degli anni '60 e gli anni '70 che l'Occidente ha
riscoperto l'Oriente, che per altro era sempre stato lì...! Abbiamo improvvisamente
considerato con un interesse particolare paesi come l'India e il Tibet, che fino ad
allora avevamo solo studiato sui banchi di scuola come pure entità geografiche piene
di nomi difficili da ricordare...
"Non a caso" perché nulla, assolutamente nulla avviene "a caso". C'è chi ha
pilotato e continua a pilotare silenziosamente ma saldamente questo grande
cambiamento di rotta dell'umanità. Dal loro Luogo di Luce "dietro il Velo" e anche in
mezzo a noi, senza tanto clamore o campagne pubblicitarie dirompenti, i Maestri, che
da sempre lavorano per il progresso del genere umano sulla strada della Conoscenza,
a volte buttano lì qualche seme, certi che qualcuno lo raccoglierà e lo farà
germogliare: magari nel campo dell'arte, della musica, dell'insegnamento, della moda,
dell'architettura, del pensiero, della scienza, eccetera, nascerà una "tendenza" che si
allargherà silenziosamente a macchia d'olio e diventerà "consuetudine", formando il
nostro "essere".
D'altra parte è sempre accaduto così nella storia dell'Uomo: tutto ciò che noi oggi
chiamiamo progresso e che differenzia la qualità della nostra vita non solo da quella
del nostro progenitore delle caverne, ma anche da quella di quarantanni fa, è frutto di
"suggerimenti" che qualche mente illuminata ha raccolto e tradotto in concrete
realtà... mentre qualche altra mente molto meno illuminata ma molto più avida ne ha
fatto oggetto di lucro creando la società dei consumi.
Ecco, mentre l'ultimo scorcio dell'Età dei Pesci ha visto il trionfo del materialismo
- il cosiddetto "consumismo" ha avuto la sua effettiva esplosione negli anni '60,
mentre i secoli precedenti erano stati caratterizzati, per esempio, dalle guerre di
conquista - l'Età dell'Acquario, appena nata, vedrà l'inversione di questa tendenza,
con un recupero, da parte del genere umano, del Grande Principio dell'Amore
Universale.
Dato che i tempi che stiamo vivendo non sembrano proprio al top (..." Eh, signora
mia, non ci sono più i tempi di una volta...") qualcuno si potrà domandare perché 'ste
brave persone di Maestri non possono premere un Po' sull'acceleratore e saltare
qualche fase per arrivare subito ad un vivere migliore, oppure perché, se sono loro a
pilotare le umane vicende, hanno permesso e permettono che nel mondo vi siano
avvenimenti drammatici quali stragi, olocausti, epidemie, o che invenzioni e scoperte
scientifiche siano state usate a fini distruttivi o di puro commercio fraudolento.
Semplicemente perché i Maestri, Guardiani del Piano Divino, sanno che niente e
nessuno può veramente e stabilmente cambiare se non è PRONTO a farlo. L'uomo
possiede il suo libero arbitrio (quella famosa "Conoscenza del Bene e del Male"...)
che gli consente di fare delle scelte di vita: se fino ad ora e sempre di più in
quest'ultimo scorcio di secolo e di millennio, ha scelto di autodistruggersi
materialmente e spiritualmente, sono affari suoi. Il Piano procede inarrestabile, i
messaggi arrivano sempre più pressanti e insistenti, da tutte le parti si levano voci che
invitano ad un vivere diverso (... quanti di voi conoscono il Wesak, per esempio...?):
chi è PRONTO mette il sacco in spalla e parte, chi non lo è, resta a terra.
Attenzione, non si tratta di un'avventura pionieristica, tantomeno di una previsione
di prossime apocalissi: il Pianeta continuerà tranquillamente a stare dov'è e non ci
sono giacimenti d'oro da andare a scoprire per arricchirsi in un giorno. La dimensione
dell'Età dell'Acquario è la dimensione dello Spirito, la voce dell'Età dell'Acquario è la
voce del Cuore.
Nel messaggio dei Maestri sulle Nuove Energie si legge: "All'ora attuale c'è un
immenso cambiamento vibrazionale sulla terra, per cui tutte le forme di vita risentono
dell'aumento dell'energia spirituale... [...] Questo periodo si rivela per alcuni troppo
difficile da affrontare coscientemente ed essi scelgono la morte, la malattia, la
tossicomania o la follia come mezzi per evitare questo mutamento. Sappiate che non
vi è alcun mezzo per evitare la trasformazione imminente e non c'è nessuna ragione
per averne paura." Nessuno di noi ha scelto "a caso" di nascere qui e ora in questo
esaltante momento di trasformazione. Se ci siamo, è perché siamo in grado di
cogliere la splendida opportunità che abbiamo di contribuire, ognuno nel suo
possibile, alla nascita di un mondo nuovo. Non saremo i "Mille" di Garibaldi, né
Napoleone Bonaparte, né Ernesto "Che" Guevara, ma nondimeno stiamo facendo la
Storia, importante è che ne diveniamo CONSAPEVOLI.
I veleni occulti
La maggior parte delle persone è convinta di poter (= "essere capace a") fare un
certo ristretto numero di cose e non altre: è un vero peccato perché, in realtà,
L'IMPOSSIBILE NON ESISTE.
Qualche tempo fa, in una celebrata trasmissione televisiva, ho sentito qualcuno
affermare (con il placet di quasi tutti i presenti...) che la felicità è una diretta
conseguenza del riconoscere i propri limiti e non porsi obiettivi al di sopra di essi.
Questo è il classico esempio di ciò che intendo quando parlo di "veleni occulti",
ossia concetti, affermazioni, luoghi comuni, eccetera, talmente "normali", talmente
entrati a far parte degli automatismi della mente che nessuno osa soffermarsi un
momento a considerarli per ciò che realmente sono: delle incommensurabili
sciocchezze estremamente dannose, che possono impedire ad un numero enorme di
persone di vivere al meglio. L'essere umano, infatti, non ha altri limiti se non quelli
che VUOLE porsi... peccato che ci abbiano insegnato esattamente il contrario!
Mi dispiace molto per coloro che rimarranno urtati da quanto sto per dire ed ho
apposta rimandato fino ad ora il discorso anche se vi sono già state molte occasioni
per dare fuoco alle polveri, ma l'atteggiamento mentale del "limite" è il più
formidabile esempio dei danni che la cultura cattolica è riuscita e riesce a fare.
Attenzione: ho detto "cultura cattolica" e non "religione cattolica", poiché infatti
questo veleno colpisce anche coloro che si dichiarano "atei" o che comunque non
hanno mai avuto una frequenza con parrocchie, oratori, scuole confessionali od
ambienti analoghi.
"Memento, homo, qui pulvis eris et in pulvere reverteris!": eri polvere e polvere
ritornerai, dunque, non alzare troppo la testa, continua a pensare di valere un fico
secco, trascinati la tua vitarella cercando di renderla più fetente che puoi...!
In buona sostanza ci hanno inculcato il concetto di fondo che noi siamo venuti su
questa terra (in alcuni casi definita gioiosamente "valle di lacrime"...) per soffrire
passivamente e guadagnarci, così, un posto in Paradiso. Dunque, chi non soffre, chi
non si tormenta, chi non patisce, chi non fa di tutto per rendersi la vita il più infelice,
scomoda e faticosa possibile, faccia molta attenzione, perché le pene che non ha
assaporato in questa dimensione lo attendono - salvo pentimento dell'ultimo minuto -
nella prossima, sotto forma di ustioni di terzo grado tra le fiamme dell'inferno.
E come ho già detto ma torno a ripetere, perché il dato è altamente significativo,
questo veleno - uno dei più potenti che si conoscano - non è presente solo nella vita di
coloro che hanno trascorso l'infanzia e l'adolescenza all'ombra di qualche convento
od oratorio: riguarda tutti, anche coloro provenienti da famiglie laiche, magari pure
atee e che non hanno mai avuto incontri ravvicinati con ambienti "pil". È un veleno
che è nell'aria, dalle nostre parti, e che, direttamente o indirettamente, colpisce quasi
tutti.
Dal caposaldo di cui sopra ("siamo nati per soffrire") discendono decine e decine
di corollari, che si traducono in altrettanti modelli di comportamento.
Dunque, se sei nato in una famiglia agiata e non hai bisogno di fare i salti mortali
per mettere insieme il pranzo con la cena, incomincia a pensare di vergognarti un Po';
se decidi di fare qualcosa per te stesso, fermati e pentiti immediatamente: c'è il
prossimo tuo in agguato con tutte le sue esigenze che vengono prima delle tue; non
dare importanza al tuo aspetto, non compiacerti della tua bellezza-commetteresti un
gravissimo peccato di vanità; puoi grattarti dappertutto, in caso di prurito, tranne che
nella zona genitale e se hai già sei figli, che non sai come mantenere, c'è un solo
sistema contraccettivo per evitare il settimo: la castità; non vantarti delle tue capacità,
non pensare nemmeno di averle-questa è la vera umiltà...; se c'è qualcosa che ti
gratifica fare, avere, ricevere, rinuncia! Ma, soprattutto, non montarti la testa: sei un
povero essere misero ed inetto, polvere destinata a tornare polvere, Dio è il tuo
signore e padrone, decide lui per te, non farlo incazzare, perché la collera divina ti
colpirà... cospargiti il capo di cenere, indossa il cilicio e trascinati ramingo e derelitto
in questa "valle di lacrime", in fiduciosa attesa del riscatto finale. Amen!
Queste cose non vengono sempre dette esplicitamente, se si escludono gli ambienti
strettamente cattolici osservanti, praticanti, baciapilanti, ma sono nei comportamenti,
nei discorsi quotidiani, nella vita di tutti i giorni, governano i rapporti interpersonali e
rovinano miliardi di esistenze.
Voglio precisare che ho parlato di cultura cattolica perché è quella nella quale
siamo immersi in Italia e paesi latini in generale. Le cose, comunque, non cambiano e
in qualche caso peggiorano (l'integralismo islamico ne è un esempio) se andiamo a
guardare in casa altrui, ossia in tutte quelle religioni che pongono alla base del
proprio credo il concetto di "peccato", di "bene e male", di "punizione e premio" e
che, espressione originaria dell'uomo verso il divino, sono state istituzionalizzate,
codificate in regole di vita pratica in tempi in cui le condizioni storiche di certi popoli
lo imponevano, entrando poi nell'uso comune ammantate di mistero e di
superstizione, bollando (e più facilmente controllando) l'uomo con il marchio della
paura. Un chiaro esempio di ciò è rappresentato dai 10 Comandamenti, nati come
"Legge" utile a controllare un popolo eterogeneo, errante nel deserto verso la Terra
Promessa, con il solo denominatore comune del credere nello stesso Dio.
"Non avrai altro Dio all'infuori di me" aveva la funzione di evitare la comparsa di
mille idoli e idoletti con conseguenti "guerre sante" tra opposte fazioni. "Onora il
padre e la madre" serviva ad impedire a qualche scriteriato di abbandonare i "vecchi
scomodi" nel deserto. Sul "non ammazzare, non rubare, non dire falsa testimonianza"
non penso ci sia bisogno di spiegazione: sono regole del più elementare vivere civile.
Il famoso "non fornicare" (o "non commettere atti impuri"... che per generazioni di
studenti delle scuole cattoliche ha sempre significato stare alla larga
dall'autoerotismo, pena la caduta del pisello...) era semplicemente un antico sistema
di controllo delle nascite, per evitare nuove vite da fare errare (e mantenere) nel
deserto, dal momento che un uomo può fecondare più donne... e cosa mi è andato a
diventare? La condanna dei rapporti prematrimoniali e di tutti quelli, pur all'interno
del matrimonio, non mirati alla procreazione...! "Non desiderare la donna d'altri":
diversamente, sai le risse fra tribù!
Non è questa la sede per un'analisi approfondita dell'argomento; ho solo voluto fare
un concreto esempio di come alcune regole di quotidiana utilità, legate a momenti
ben precisi della storia di un popolo, siano state prese di peso, spesso stravolte e
addomesticate ad usum Delphini e usate per governare ed asservire gli uomini con la
paura allo scopo di raggiungere e mantenere un potere (economico, politico, di
prestigio, eccetera) che con la spiritualità non ha nulla a che vedere.
Mi spiegate cosa gliene può importare ad Allah se uno dei suoi fedeli mangia un
panino col salame e lo innaffia con un buon bicchiere di barbera? Assolutamente
niente! Solo che le condizioni climatiche, igieniche e metaboliche delle popolazioni
arabe impedirebbero loro di avere vita lunga se consumassero regolarmente carne di
maiale e alcolici: tutto qui!
Ancor meno gliene importa al Padreterno, anzi, sono certa che caso mai gli farebbe
piacere, se due ragazzi che si vogliono bene o che semplicemente si piacciono, si
fanno una... pardon: hanno un sano rapporto sessuale in santa pace che rende contenti
e rilassati entrambi!
Ho iniziato dicendo che l'essere umano non ha limiti se non quelli che egli stesso
vuole porsi e che l'impossibile non esiste.
Insisto su questo principio: a ognuno di noi risulta impossibile fare solo ciò che
pensa sia al di fuori delle sue capacità: cosa che per il 95% della popolazione
mondiale significa "quasi tutto", tranne il normale svolgimento delle più strette
funzioni fisiologiche e di mera sopravvivenza.
C'è stato qualcuno che ha detto: "[...] Spesso tutti ritengono che una cosa sia
impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza". Questo
"qualcuno" continua a non essere un mago televisivo, né un santone stile
"Scientology", e nemmeno un veggente dell'ultima ora, ma sempre e ancora Albert
Einstein, premio Nobel per la Fisica.
L'essere umano "può" tutto ciò che è consapevole di poter fare, tutto ciò che crede
fermamente di poter fare, tutto ciò che ha la volontà di fare. Ma per arrivare a tanto, è
necessario che si liberi dai veleni occulti, dai condizionamenti che lo avvolgono e lo
imprigionano come un bozzolo vischioso, primo fra tutti quello che gli dice "tu hai
dei pesanti limiti imposti dalla tua condizione umana".
La cosa più curiosa, è che questa Verità è contenuta nel Vangelo, ma tanto è stato
fatto e tanto bene da distorcere il concetto e portare una massa impressionante di
uomini e donne a credere di essere dei poveri incapaci che senza l'aiuto di Dio non
riescono neppure a soffiarsi correttamente il naso.
Eppure fu proprio Gesù Cristo a dire alla donna risanata: "Va, la tua Fede ti ha
salvato!". "LA TUA FEDE", non l'intervento divino, non un evento soprannaturale,
tantomeno il primo operatore dell'occulto visto in TV nessun altro miracolo se non
quello della Mente Umana.
I principi della magia
Nel Vangelo, testo al di sopra di ogni sospetto, il Cristo dice alla donna risanata:
"La tua fede ti ha salvato".
So benissimo che l'interpretazione "ufficiale" di questo episodio dice che dal
momento che lei ha avuto fede "in Dio", è stata da Lui premiata con il miracolo della
guarigione. Peccato che questa, come ogni interpretazione ufficiale, sia
inevitabilmente tendenziosa e allontani dalla verità.
Se davvero "Dio" fosse quel signore incazzoso, cui salta la mosca al naso per ogni
stupidaggine, che ci viene descritto dai pulpiti, i primi a fare le spese della sua ira
sarebbero gli interpreti ufficiali delle sacre scritture, che si sono dati da fare non poco
per adattare ad uso e consumo del potere temporale le Sue parole, stravolgendone il
significato.
Certamente la Fede in Dio è uno dei pilastri sui quali si basa la nostra esistenza, dal
momento che siamo Scintille Divine ad immagine e somiglianza del Creatore, ma
"fede" vuol dire semplicemente "credere" senza bisogno di dimostrazioni o prove,
dunque, "fede in Dio" significa "credere nella Sua esistenza", non nel fatto che non
abbia nulla di meglio da fare che insegnarci le buone maniere, pronto a mandarci a
letto prima di Carosello se ci mettiamo le dita nel naso o a premiarci con un
biscottino se mangiamo la minestra senza sbrodolarci.
La mia Fede in Dio è infinita, come infinito è il mio Amore per Lui, ma proprio per
questo - da sempre, da che ho memoria di essere al mondo - posso pensare a me
stessa come creatura a Sua immagine e somiglianza, ma non a Lui come essere ad
immagine e somiglianza del più arrogante, prepotente, inaffidabile, volubile,
vendicativo degli uomini.
Dio è "Amor che move il mondo e l'altre stelle" secondo un Piano che, attraverso
l'Armonia e l'Ordine Assoluti, ha per fine la Riunificazione di ciò che è separato,
l'Amore Universale.
La "fede" della donna del Vangelo è la consapevolezza di quanto dicevamo più
sopra: l'impossibile non esiste. E questo è anche il punto di partenza della Magia.
L'impossibile esiste soltanto nella nostra mente, a causa di quegli ormai noti veleni
occulti che dalla nascita ci hanno propinato - chi in buona e chi in mala fede - a
piccole dosi letali.
Dunque è sufficiente "credere", ma "credere" in noi stessi, nella possibilità di
"fare", nel fatto che TUTTO è possibile, per operare qualsiasi miracolo!
Troppo semplice? Troppo poco intrigante, interessante, misterioso...? E proprio qui
il problema: siamo tutti più o meno disposti ad accettare le complicazioni, le
difficoltà, le vie tortuose e misteriose, meglio se condite con scenografie ed effetti
speciali, ma opponiamo mille resistenze alla semplicità, soprattutto se minaccia di
coinvolgerci in prima persona.
La chiave d'accesso della Magia è - l'ho già detto - la Consapevolezza. I suoi
principali strumenti sono il Pensiero Positivo (ossia l'atteggiamento mentale) e
l'Amore: tutto il resto è fumo negli occhi che, nella migliore delle ipotesi, non
produce risultati.
Molti di voi staranno scuotendo il capino santo: "...Fosse così facile...!" Ma... È
facile! Il difficile sta nelle resistenze della nostra mente, abituata a pensare negativo.
La mente umana è una macchina perfetta: è un computer al quale, dal primo attimo
della nostra esistenza in avanti, sono state e costantemente vengono fornite
informazioni. Non sto inventando o vendendovi per verità delle opinioni personali;
c'è una scienza che si occupa di questo: si chiama Psicocibernetica.
E qui dobbiamo tornare a parlare di veleni occulti, poiché infatti la maggior parte
di queste informazioni - un vero e proprio bombardamento subliminale - sono di
segno negativo. Nessuno - o quasi - lo fa apposta, sia ben chiaro: non esistono
persone "cattive" che ci odiano gratis e che scientemente si mettono d'impegno per
fregarci. Esistono persone con dei problemi, che a loro volta hanno ricevuto
"informazioni" simili a quelle che trasmettono a noi, per la semplice ragione che
ognuno può dare solo ciò che ha, può cercare di insegnare solo ciò che sa.
Tra di voi ci sono certamente molti genitori: alzi la mano chi non ha mai urlato al
proprio figlio: "...Attento che cadi...!". Questo è un piccolissimo esempio, tra i più
banali, di informazione negativa. Chi di noi non è mai stato sgridato - magari
aspramente, con l'aggiunta di un castigo - per un brutto voto, uno strappo o una
macchia sul vestito "buono"...? E andando "oltre", tra quanti leggono ci sarà
certamente chi ha subito violenze più o meno pesanti, fisiche e/o psicologiche.
La mente registra... e magari dimentica "il fatto", ma trasforma l'informazione
negativa in un comportamento: ed ecco allora i timidi, gli aggressivi, i presuntuosi, i
masochisti, i sadici, gli intolleranti, le eterne vittime eccetera; soprattutto ecco la
schiera di coloro che "non si ritengono all'altezza". Di cosa? Ma di qualsiasi cosa che
poco poco faccia mettere loro il naso fuori dal guscio.
E fosse tutto qui...! Invece, per prendere solo un esempio e cercare di semplificare,
ogni volta che a qualcuno che perennemente "non si sente all'altezza" viene
miracolosamente il ghiribizzo di "fare l'uovo fuori dalla cavagna" e lanciarsi in un
qualcosa di inconsueto, ecco che la mente interviene pesantemente e in qualche modo
blocca l'iniziativa: si sente minacciata e si difende così, perché ha paura che si
riproducano le condizioni che già una volta hanno prodotto una ferita.
Tutti questi sono meccanismi inconsci di cui si occupano a vari livelli - tutte le
branche dell'umano sapere che cominciano con "psic". E poiché questo non è un
trattato di psicoqualsiasicosa, non voglio dilungarmi. Se qualcuno volesse saperne di
più, può procurarsi un testo di Psicocibernetica, o ancora meglio regalare a se stesso
quella straordinaria esperienza che è il seminario di Formazione Dinamica, che si
svolge con frequenza mensile a Torino presso l'istituto delle Motivazioni.
Sappiate comunque che quella vocina che vi dice "non sei capace, non sei
all'altezza, non puoi..." non è "roba vostra". Tutti voi, tanti quanti siete, nessuno
escluso, siete capaci, siete all'altezza, potete.
Qualsiasi cosa!
Inoltre, lasciando alla Sua Santa Pace il Padreterno, che ha ben altro da fare che
occuparsi delle nostre bollette della luce o delle nostre corna, intorno a noi ci sono
decine e decine di Angeli, Aiutanti Invisibili pronti a darci una mano, anzi, creati con
quel preciso Compito. Ma nelle Scritture viene anche detto: "Aiutati, che il Cielo ti
aiuta"!
Ciò significa che sedersi ad aspettare il miracolo non produce miracoli e ne sento
troppe di persone incazzate col Padreterno perché non soddisfa le loro richieste... poi,
gratta, gratta, scopro che nessuna di loro fa "veramente" nulla per modificare le cose
che vanno a rotoli: aspettano la botta di ...fortuna, il terno al lotto, che l'altro ci
ripensi, che li chiamino per quell'unica domanda di lavoro che hanno fatto un anno
prima, rimanendo immobili e ben arroccate sui loro comportamenti e nelle loro
abitudini mentali.
Il segreto della vita - che è anche il segreto della Magia - è uno solo: FARE!
"Fare" con Consapevolezza, Pensiero Positivo e Amore, chiedendo a chi può, a
tutte quelle infinite Forze Invisibili che ci circondano, di "darci una mano", che è ben
diverso dall'agire al nostro posto. Se volete conoscere un ragazzo o una ragazza che
vi piace, potete chiedere ad un amico comune di essere messi in contatto con l'oggetto
dei vostri desideri... ma non vi passa di certo per la testa - se siete mentalmente sani -
di incaricare l'amico comune di partire alla conquista al posto vostro!
A proposito di Angeli, sappiate che non esiste Rituale Magico che non ne preveda
la presenza. Dunque, abituatevi all'idea di conoscerli meglio, rivolgetevi a Loro ogni
volta che vi pare, per qualsiasi cosa. Oltre all'Angelo Custode, di cui più o meno tutti,
almeno da bambini, abbiamo sentito parlare, esistono centinaia di altre Creature
Celesti che non aspettano altro che un nostro richiamo, una nostra richiesta di aiuto.
Non trovate parcheggio? "Angelo parcheggiatore, pensaci tu," e potete essere
sicuri che qualcuno se ne va e vi lascia il posto: nelle condizioni quasi disperate del
traffico delle grandi città, questo non è forse un piccolo "miracolo"? D'altra parte non
me la sono inventata io quella frase che dice: "Chiedete e vi sarà dato!"...!!!
Attenzione, però, alla qualità delle vostre richieste: ben difficilmente un Angelo vi
darà una mano se il vostro cuore non è puro e le vostre intenzioni non sono elevate. Il
che significa che se cercate di fregare un Angelo, facendogli credere che volete che
Pasquale ritorni perché lo amate tanto, mentre invece l'unica cosa che vi fa vedere
rosso è che lui ha trovato la sua felicità con un' altra... beh... l'Angelo non è fesso e
soprattutto vede dentro di voi molto meglio di voi stessi: un angelico pernacchione è
l'unica risposta che potete legittimamente aspettarvi!
Siamo tornati così a parlare di cuore puro e intenzioni elevate, che è il luogo dove
cascano tutti gli asini possibili ed immaginabili. Perché, vedete, le presenze angeliche
proprie di tutti i Lavori Magici, lasciano passare solo le intenzioni elevate ed
egoismo, cinismo, avidità, aggressività, violenza, arroganza, disonestà, gelosia,
invidia, prevaricazione, ira, vendicatività, odio, rancore, paura, eccetera sono tutto
tranne che intenzioni elevate.
Se intendete fare Magia mossi anche da una sola di queste od altre analoghe
energie negative, non andrete a bruciarvi il posteriore nelle fiamme dell'inferno... per
il semplicissimo motivo che "l'inferno" verrà da voi sotto forma di guai a non finire
"qui ed ora", senza contare che se non avrete abbastanza tempo per ripristinare il
vostro debituccio karmico, si replicherà in una prossima esistenza... se la cosa -
adesso - vi sembra divertente o anche solo priva di importanza, non avete che da
provare: ne riparleremo tra qualche vita!... Senza dimenticare il non trascurabile
particolare che senza intenzioni elevate non avrete risultati positivi... ripeto per i più
cocciuti: risultati POSITIVI, dove con questa parola si intende qualcosa che produca
gioia, serenità, tranquillità d'animo, felicità per TUTTI i protagonisti... CI SIAMO
CAPITI...?
Prima di passare oltre per parlare nel dettaglio degli strumenti della Magia,
desidero fare una precisazione, ripetendo una cosa che ho già accennato: credo
profondamente in Dio, che identifico con il Principio Assoluto, l'Energia Creatrice di
"tutte le cose visibili e invisibili", l'Infinito Amore Universale. Ma proprio perché so
che non esiste nulla al di fuori di Lui, proprio perché Lo amo al di sopra di ogni altra
"cosa", ne ho anche un incommensurabile rispetto. Ecco perché me la prendo con chi,
magari anche in buona fede (... e ho dovuto fare una grande fatica per dire ciò...) ne fa
un piccolo essere del tutto simile a un campionario di difetti umani e in Suo nome
rovina l'esistenza di miliardi di persone.
C'è stato addirittura un tempo in cui in nome di Dio si uccideva (e nel nostro tempo
cosiddetto "civile" c'è chi lo fa ancora...); la Santa Inquisizione ha torturato e
sterminato centinaia di creature ritenute "eretiche", alla faccia del Comandamento che
dice "non ammazzare"! Tutto questo, proprio non solo della religione cattolica, ma di
tutte le "chiese", la dice lunga sull'"umanizzazione" di Dio ad uso e consumo del
potere temporale.
Mi va benissimo che la nonnina che si reca tutte le sere a benedizione creda in un
Dio che le può far arrivare prima la pensione e cerchi di "fare sacrifici" per non
scontentarlo, frequentando scrupolosamente la messa domenicale e osservando tutti i
precetti... ma mi va un Po' meno bene che da parte di un'ancora foltissima schiera dei
suoi rappresentanti terreni si continui a fare del terrorismo psicologico e si approfitti,
per esempio, di una piaga quale l'Aids - che richiederebbe da parte di tutti precise
informazioni e istruzioni meticolose sull'uso del preservativo - per ricordare ai "buoni
cristiani" che sono vietate le scopate fuori dal matrimonio!
Voglio terminare questo capitolo con un'esortazione del Buddha: "Quando ti
interrogano curiosi, cercando di sapere che cosa Esso sia, non affermare nulla, non
negare nulla. Perché ogni cosa affermata non è vera. E ogni cosa negata non è vera.
Come potrà qualcuno dire con verità che cosa può essere, finché egli stesso non ha
raggiunto Ciò che È? E dopo che l'ha raggiunto, qual parola si può mandare da una
Regione dove il carro della parola non trova una via su cui correre? Dunque alle loro
domande offri il silenzio soltanto, il silenzio... e un dito che indica la Via." Dio è un
"Sentimento" che ognuno di noi si porta dentro e che non può essere descritto da
nessuna parola o definito in nessun perimetro; è il codice genetico della nostra anima
che in Esso si riconosce.
Dio siamo noi... solo che non lo sappiamo ancora...!
[NOTA: per scomuniche, anatemi e quant'altro, rivolgersi all'Editore, che sarà ben
lieto di inoltrarli al mio indirizzo... dove io sarò ancora più lieta di riceverli!]
l'amore
Abbiamo già parlato di Consapevolezza e di Pensiero Positivo, e ci ritorneremo
ancora in seguito. Adesso dobbiamo affrontare l'altro strumento della Magia:
l'Amore.
Ho detto "affrontare" perché anche se sembra un discorso scontato è invece
decisamente difficile visto che normalmente si intende per "amore" ciò che Amore
non è.
Per introdurre l'argomento, riporto alcuni passaggi di lettere che mi sono state
scritte nel corso di questi ultimi anni o di consulti in studio.
"Siamo felici insieme e progettavamo di sposarci presto ma adesso gli hanno fatto
una proposta di lavoro che lo obbliga a star via due anni, lontano, all'estero. Lui è
contento perché è quello che ha sempre sognato e gli permette di realizzarsi molto...
ma io cosa faccio, intanto? Non voglio che vada via...si può fare qualcosa per
impedirglielo!" [dal consulto in studio del 10/05/*96 con E. L, 23 anni, di Asti]
"Mia figlia è sempre stata una testa matta, ma adesso sta passando il limite. Si è
presa una sbandata - lei dice che si è innamorata, ma... - per uno che ha 10 anni più di
lei, un divorziato che ha due figli, e parla di sposarlo. Pensare che ha una carriera
davanti che fa invidia a tutti e tanti ragazzi per bene che le stanno dietro, anche il
figlio di un notaio. Suo padre ne sta facendo una malattia e anch'io. Mi rivolgo a lei,
Isadora, perché bisogna fermarla a tutti i costi: non può buttare via la vita così e farci
morire di dolore tutti e due..." [dalla lettera del 15/02/'96 di L. B., 58 anni, di Novara]
"Sono 19 anni che gli sto insieme ma non mi ha mai sposata, anche se gli ho fatto
tre figli. Lui me l'aveva detto che non mi amava, che gli piacevo a letto ma che lui
non mi amava. Due anni fa se ne è andato con una boliviana che fa il mestiere e da
allora io cerco in tutti i modi di farlo tornare, perché lo amo ed è il padre dei miei
figli. Gli ho fatto fare non so quante fatture e tutte le volte lui torna per un Po' ma poi
se ne va di nuovo. Adesso basta: se non torna con me gli faccio fare una fattura a
morte, perché se non posso averlo io non lo può avere nessuna, glielo giuro...! " [dal
consulto in studio del 15/09/'95 con A. S.,49 anni, di Torino]
E gli esempi potrebbero continuare quasi all'infinito: mogli che vogliono impedire
ai mariti qualsiasi attività che non le comprenda, fidanzate che vogliono cambiare il
carattere dei rispettivi compagni, mariti e fidanzati che per essere certi della fedeltà
delle loro partners richiedono fatture e rituali inverosimili, genitori che pretendono,
con il ricorso alla Magia, di imporre ai figli le loro scelte, eccetera, eccetera, eccetera.
Ma la ciliegina sulla torta è quella di una signora con il marito un Po' "birichino"
che, in piena polemica con il Padreterno, mi ha detto: "Lo prego tutti i giorni che
faccia venire un bel colpo a mio marito, così se è sulla sedia a rotelle non può più
andare in giro, sta lì ed è tutto per me e io me lo posso curare e dargli tutto il mio
amore. Ma Dio non mi ascolta: non c'è proprio giustizia!" Poi c'è tutto il voluminoso
capitolo del "voglio quella persona ad ogni costo", il che significa pretendere di
comperare un sentimento, che poi sentimento non è. E non importa se "quella
persona" ha già una sua felice situazione di coppia, non importa se la sua volontà è
un'altra: si tenta il tutto per tutto in nome di una cosa cui si da il nome di "amore", ma
che, invece, è semplice desiderio di possesso.
Ecco perché dicevo, all'inizio, che sembra scontato dedicare un capitolo
all'Amore... ma lo sembra solo, perché infatti per la maggior parte delle persone
l'amore è solo quello di coppia o tra genitori e figli ed è sinonimo di "proprietà",
mentre in realtà l'Amore Vero è l'Amore universale, l'Amore Cosmico, rivolto
indiscriminatamente, incondizionatamente e "gratuitamente" a tutto il Creato.
Però, visto che la maggior parte delle richieste rivolte a un "operatore dell'occulto"
riguardano proprio problemi sentimentali, vediamo di parlare un Po' proprio di quelli.
"Amare significa non dover mai dire 'mi spiace." Questa era la frase-chiave di un
celebre best-seller degli anni '70 e tutte le studentesse dell'epoca la portavano scritta
sul diario, sulla controcopertina dei libri, o su di un'altra qualsiasi superficie
scrivibile, foss'anche il dorso della mano o la stoffa dei jeans. Ne erano pieni i muri
della città, le toilettes delle scuole, i tronchi degli alberi e i monumenti. Non
mancavano nemmeno allora i soliti "creativi" che al "mi spiace" sostituivano aggiunte
di ogni genere. Così, in breve tempo, la frase si accorciò in "Amare significa..." e via
libera alla fantasia.
Proviamo anche noi a fare questo gioco. Scrivete su di un foglio "Amare
significa..." e aggiungete tutto ciò che vi viene in mente, quello che pensate sia per
voi il vero significato della parola "amore".
Qualcuno ha scritto: libertà, rispetto, accettazione? E chi l'avesse eventualmente
fatto, conosce il vero significato di questi termini... che sono facili e gratificanti da
pronunciare ma tremendamente difficili da mettere in pratica?
Troppo spesso mi capita di vedere l'amore confuso con il possesso o scambiato per
una merce che - una volta data pretende ad ogni costo un'adeguata (e mai
sufficiente...) contropartita.
Ancora più spesso mi accade di sentir chiamare "amore" una naturale, semplice
anche se fortissima attrazione fisica. Ma qui andiamo di nuovo a sbattere nella cultura
dei tabù, del "si fa ma non si dice", che ha insegnato, soprattutto alle donne, a
travestire da sentimento, per poterne beneficiare sentendosi la coscienza a posto o
parlarne senza vergogna, una pulsione fisiologica normalissima - come il mangiare, il
respirare e il dormire - che si chiama "sesso".
"Non lo fo per piacer mio, ma per dare figli a Dio! " era una frase che le signorine
di "buona famiglia" ricamavano, un tempo, sulle camicie da notte dei loro corredi da
sposa...! Sono trascorsi lustri e lustri da quel dì, la rivoluzione sessuale ha fatto il suo
corso... ma ben raramente mi accade di imbattermi in qualche sincera signora o
signorina che mi dica: "Voglio il Tale perché mi attizza; un giro e se non è cosa, aria e
avanti un altro!". Macché! La maggior parte esclama, con gli occhioni umidi: "Mi
aiuti a conquistare quell'uomo, perché sono innamorata e da quando l'ho incontrato
non posso vivere senza di lui!" Intendiamoci: non sto dicendo che all'interno di una
coppia non possa esistere l'Amore vero... ci mancherebbe! È semplicemente raro,
visto che AMARE SIGNIFICA...
LIBERTÀ: quindi NON "ti amo perciò tu devi amare me, nel modo in cui voglio
io, come ti amo io e fare quello che dico io per dimostrarmi che mi ami..." cosa che
accade nella maggioranza dei casi e crea infelicità a catena.
RISPETTO: che deve essere reciproco, della persona fisica, mentale, emozionale e
spirituale. In nessun caso la prevaricazione porta risultati positivi. "Non fare ad altri
ciò che non vorresti fosse fatto a te..."
ACCETTAZIONE: perché ognuno di noi è esattamente quello che può essere qui
ed ora. Il giudizio su quelli che sono pregi o difetti è estremamente soggettivo. Se una
persona non si relaziona in modo armonico con un'altra tutti i tentativi di
compromesso, di aggiustamento, le pretese, a volte anche violente, di cambiamento
sono destinati a fallire miseramente o a produrre tormenti, perché partoriscono
sempre una coppia formata da una vittima e da un carnefice.
Prometto: sarò breve! Questo perché voglio farvi soffrire il meno possibile!
D'altra parte, con questo argomento mi sono già giocata amicizie a non finire:
pazienza!
In Italia e nei paesi latini in genere, dire qualcosa contro la mamma è peggio che
parlare male di Garibaldi e per farlo ci vuole un gran coraggio. Eppure l'amore
materno, così come generalmente viene inteso, riesce a fare più danni di uno sciame
di cavallette.
Non ho proprio nulla contro le mamme e sono mamma anch'io di una luminosa
creatura, dunque chi pensa che questa introduzione sia una sorta di vendetta di una
donna frustrata nel suo desiderio di maternità può serenamente andare a fare un giro.
Voglio anche precisare che per "mamma", in questo capitolo, intendo dire
"genitore", dunque padre o madre indifferentemente e questo prima che qualche
"associazione padri riuniti" salti su a rivendicare il proprio ruolo: ce n'è per tutti, state
tranquilli...!
Visto che l'argomento è di quelli spinosi, tanto vale incominciare subito alla
grande: quello dei genitori è, generalmente, una delle forme più distorte ed egoistiche
di amore.
Se il libro che avete in mano non è finito nella spazzatura o contro il muro, adesso
continuate a leggere.
Quello dei genitori è una delle forme più distorte ed egoistiche di amore... IN
PERFETTA BUONA FEDE.
Il punto di partenza, l'origine di tutti i guai, sta nel fatto che ogni genitore, chi più,
chi meno, considera il figlio una proprietà... ed è perfettamente inutile che diciate che
non è vero, che voi non siete così, che vostro figlio è liberissimo, eccetera: state
semplicemente mentendo a voi stessi, perché voi stessi siete stati considerati una
proprietà e così i vostri genitori e indietro nelle generazioni. E uno di quei veleni
occulti talmente antichi e sottili da essere passato nel codice genetico e di cui nessuno
si accorge più.
Attraverso il mio lavoro ascolto le confidenze di un campione di umanità altamente
significativo e in tutti i genitori che vedo, anche nei più "moderni", c'è quel tanto di
senso di possesso nei confronti dei figli, la presunzione di sapere ciò che è male e ciò
che è bene per loro, la pretesa di impedire errori o indirizzare scelte di vita: tutto
questo, ripeto, sempre IN PERFETTA BUONA FEDE. Non conosco nessun padre e
nessuna madre che dichiaratamente vogliano il male delle loro creature (riflettiamo
sull'espressione "loro creature") ma ne conosco tantissimi che realmente lo provocano
senza nemmeno rendersene conto.
Come sempre, lasciare la parola all'esempio è la miglior cosa da fare.
Alzi la mano chi - genitore o no - non ha mai pensato al proprio figlio o al figlio
che non ha avuto come al "bastone delle sua vecchiaia".
Bene: il giorno in cui mi sorprendessi a pensare a mia figlia - poco o tanto - come
al "bastone della mia vecchiaia", farei in modo di mettermi nell'impossibilità di
diventare vecchia. Perché i danni che io - personalmente - ho visto produrre da un
atteggiamento mentale di questo genere sono incalcolabili.
Badate bene che NON sto dicendo - voglio ripeterlo ancora una volta... e non sarà
l'ultima - che un genitore condiziona la vita di un figlio in mala fede! Per la carità!
Siamo tutti, nessuno escluso, in perfetta buona fede, ma non per questo meno
pericolosi!
Si tratta di meccanismi inconsci che scattano automaticamente e che producono
degli altrettanto inconsci comportamenti, talmente inconsapevoli che sembra siano
normali, naturali... talmente "naturali" che la Natura non li conosce...! La femmina di
un qualsiasi mammifero, partorisce un cucciolo, lo cura con amore e con attenzione,
lo difende anche a rischio della propria vita dai pericoli, lo svezza, gli insegna le leggi
della sopravvivenza... e lo fa smammare. Fuori, aria, pedalare, via dal territorio: il suo
compito, nei confronti del cucciolo, che nel frattempo è cresciuto, è finito... se lo
incontra di nuovo, non lo riconosce nemmeno più come suo...per il semplice fatto che
"suo" non è.
Ma noi umani abbiamo tanto fatto e tanto bene da stravolgere anche questa legge
naturale, così ogni genitore, per il solo fatto di essere tale, in buonissima fede e in
modo assolutamente inconscio, ritiene il figlio, poco o tanto, una sua proprietà.
Qui nasce il problema... non del genitore, che, anzi, ha quadrato il suo cerchio, ma
del figlio, al quale giorno dopo giorno, attraverso mezze parole, battute, piccoli e
apparentemente innocenti ricatti morali, comportamenti, "aria che tira", eccetera, il
tutto in modo diretto e indiretto, viene sottilmente ma inesorabilmente fornita
l'informazione che "deve tutto" a chi gli ha "dato la vita". l'amore, l'attenzione,
l'interessamento, la dedizione, il sacrificio quando occorra, diventano un obbligo; in
loro assenza, il bambino, poi il ragazzo, poi l'adulto, si sente un mostro senza cuore,
si vive come "cattivo", si infarcisce di sensi di colpa e sempre, in maniera variabile e
più o meno evidente, stravolge se stesso, si sacrifica, si inibisce, si annulla, rinuncia,
pur di non sentire le staffilate del rimorso e non subire il giudizio altrui. Perché "da
che mondo è mondo" BISOGNA amare i genitori, si DEVE... che diamine!
Ma, buon Dio, qualcuno mi spiega come fa l'Amore ad essere una definizione
un'imposizione, un dovere e non una libera scelta del Cuore?
In nome di questo "comune senso dell'amore" sono stati commessi i crimini più
atroci... sempre in buona fede, eh, per la carità, in perfetta buona fede, ma non per
questo meno crimini!
Perché il punto di partenza è uno, come ho già avuto occasione di dire: il
confondere, l'identificare l'amore con il possesso... e se una "cosa" è tua,
inconsciamente ritieni di poterne disporre come vuoi. E una sottilissima questione di
atteggiamento mentale, intendiamoci, non la premeditazione a delinquere.
Ma un figlio non è una cosa e, soprattutto, non è "tua": appartiene a se stesso e a
nessun altro e il più grande atto d'amore che si possa fare nei suoi confronti è il
riconoscerne la completa autonomia e la più totale libertà. Il genitore è soltanto lo
strumento, il canale attraverso il quale quell'anima ha scelto di manifestarsi in questa
vita. Se poi questa libertà si manifesta attraverso scelte che tu, genitore, ritieni
sbagliate, l'unica cosa che puoi fare è esprimere serenamente il tuo punto di vista... ho
detto "serenamente" e cioè NON "fai cosa vuoi, ma lo sai che mi dai un grosso
dispiacere", perché questo non è un punto di vista e non è sereno: in buon italiano
chiamasi "ricatto morale", che corrisponde a una gran vigliaccata. E se a quel punto il
figlio ti risponde: "... e chi se ne frega...", magari potrai pensare che è un Po'
maleducato, ma in sostanza avrà ragione lui!
Il perdono
Mi è accaduto più di una volta, durante una meditazione collettiva, che chi guidava
la serata invitasse ogni partecipante a pensare ad una persona nei confronti della
quale provava del rancore, per poi perdonarla. Sinceramente, tutte le volte ho fatto
grandi sforzi di memoria, ma non sono mai riuscita a trovare nessuno.
Non so cosa sia il rancore, non l'ho mai saputo. Spesso mi arrabbio con qualcuno,
anche violentemente (tutti coloro che mi conoscono - mia figlia in testa - sanno che
ho un "pessimo carattere"...!) ma è sempre un'esplosione superficiale, un liberare
dell'energia negativa che poche e ben precise cose mi fanno accumulare e non dura
mai a lungo. Soprattutto, finita la bufera, tutti amici come prima.
Non è che nella mia vita siano mancate le occasioni di dolore, non è che abbia
sempre avuto a che fare con persone adamantine: sofferenze, disonestà e tradimenti
hanno segnato i miei anni così come quelli di tutti, ma nonostante ciò non sono mai
riuscita a "legarmi al dito" alcunché, non sono mai riuscita a odiare nessuno,
nemmeno quelle due o tre persone che hanno interferito in modo decisamente pesante
nella mia vita.
Invece, ascolto troppo spesso storie inverosimili di rancori insanabili, di questioni
di principio degenerate in faide familiari, di odi profondi legati a vicende talmente
insignificanti che mi chiedo se la persona che me le racconta non stia inventando di
sana pianta, perché ai miei occhi appare incredibile che qualcuno possa sprecare tanta
energia nell'odiare qualcun altro invece di impiegarla costruttivamente per migliorarsi
la vita.
Perché qui sta il nodo della questione: tutto il capitale energetico che viene speso a
fondo perduto in odio, in rancore, in propositi di vendetta, potrebbe essere investito
per costruire un reale, personale "vivere al meglio". E non solo a parole, non solo sul
piano filosofico, ma concretamente, nelle vicende e nei fatti oggettivi della vita di
tutti i giorni.
La magia nera altro non è se non un pensiero negativo molto forte indirizzato con
costanza nei confronti di qualcuno o qualcosa e contrariamente a ciò che
comunemente si pensa tale pensiero è più dannoso per chi lo invia che per chi lo
riceve: è un cancro che corrode lentamente ma inesorabilmente ed è sempre letale,
mina il fisico e lo spirito portando all'autodistruzione.
Il solito, immancabile esempio, riguarda questa volta una persona che da anni si
ostina a giocare a tutti i giochi possibili e immaginabili (lotto, totocalcio, lotterie
varie, gratta e vinci, cavalli, roulette, eccetera) cercando di aiutarsi con espedienti
"magici", pregando anche il Buon Dio e facendo penitenza, al solo scopo di
procurarsi la somma di denaro necessaria per "far morire di rabbia" una sua parente
che lei odia "con tutto il cuore" a causa di vecchie storie d'infanzia. È una donna che
si sta letteralmente distruggendo, consumandosi in quella che, col tempo, è diventata
un'ossessione e che si lamenta di essere perseguitata dalla sfortuna, visto che non
riesce a vincere mezza lira perché con ogni probabilità quella "parente" le ha fatto il
malocchio. Il malocchio, ovviamente, non c'entra neanche di striscio: semplicemente,
l'energia-odio non può produrre nessun risultato positivo... ma cercate voi di farglielo
capire, se ci riuscite...!
L'energia negativa può attirare e alimentare solo altra energia negativa: non ci sono
santi! Se tutti comprendessero questo facilissimo principio, il gioco sarebbe fatto e il
perché lo capisce anche un lattante: se l'energia negativa attira altra energia negativa,
ne discende che l'energia positiva attira altra energia positiva. Di cosa preferite che
sia piena la vostra vita? Di petali di rosa o di cespugli spinosi...? Dipende solo da voi!
Se non sapete perdonare i torti - veri, ma più spesso presunti... - che avete subito,
se continuate a vivere di "questioni di principio" (dietro le quali, com'è noto, si
nasconde sempre un grosso imbecille, come ho sentito giustamente affermare da
Indro Montanelli) se "è più forte di voi" il rinunciare a misurare, pesare, sezionare
persone e fatti secondo i vostri inflessibili parametri del "questo è bene e questo è
male", se non sapete piantarla lì di sostituirvi al Padreterno nel giudizio, chiudete il
libro e regalatelo a qualcuno, perché la Magia non fa per voi.
Cuore puro e intenzioni elevate - ossia essere animati da sentimenti assolutamente
positivi - presuppongono il Perdono. Come al solito non si tratta di diventare santi di
colpo e di andare in giro porgendo a tutti l'altra guancia, ma di incominciare a porsi
nell'ordine di idee, almeno, di non legarsi al dito qualsiasi stupidaggine. E credetemi
che non esistono mai motivi "seri" per arrivare a odiare qualcuno, nemmeno nei casi
apparentemente eclatanti, perché nessuno è "cattivo" per nascita: tutti noi - l'ho già
detto, ma voglio ripeterlo - facciamo il nostro possibile qui ed ora. Chissà come
sareste diventati voi se aveste vissuto la stessa vita, le stesse esperienze della persona
che ritenete vi abbia fatto un torto sanguinoso per pura cattiveria...?
Non sto nemmeno dicendo che dobbiate di punto in bianco andare dalle persone
che odiate ad abbracciarle e dire loro che le perdonate: sia perché molte di loro vi
prenderebbero per matti, sia perché so che vi chiederei veramente troppo. Però,
almeno, cercate di farvele diventare indifferenti: una sana indifferenza è centomila
volte preferibile al rancore, almeno è un energia neutra... e all'Amore Universale ci
arriveremo un Po' più in là!
Perdonare una persona non significa nemmeno farvela diventare simpatica di colpo
e mettervi a frequentarla assiduamente come se fosse il vostro miglior amico: una
sana distanza può certamente aiutarvi nei vostri propositi, è inutile andarsi a cacciare
in bocca alla tigre.
Perdonare è prima di tutto e come sempre, una questione di atteggiamento mentale,
è l'essere consapevoli che non esistono mai motivi per odiare, nemmeno quelle
persone che veramente, con i loro comportamenti o con le loro parole, ci feriscono
davvero o condizionano in qualche modo la nostra vita.
Il lato triste di tutto ciò, è che ben di rado ascolto racconti di problemi oggettivi, di
storie "pesanti". Molto più spesso si tratta di cretinate, di sassolini diventati macigni
per la stupidità dei partecipanti. Significativa là storia di un'intera famiglia divisa in
due a causa di un fucile da caccia che il nonno aveva destinato a un nipote e che
invece - a nonno defunto - è stato incamerato da un altro: "...Perché quell'arpia della
moglie l'ha fregato dalla sala la sera del rosario..."! Così da circa vent'anni, otto
persone adulte, con relativa prole, trascorrono il loro tempo a farsi i dispetti...!
Ma anche nei casi in cui obiettivamente ci potrebbero essere dei motivi
apparentemente seri per portare rancore a qualcuno, odiare resta, comunque,
un'inutile perdita di tempo e uno spreco di energia, perché non porta nessun risultato,
non risolve situazioni, non pone rimedi di sorta. Sono significativi quegli episodi in
cui una persona cara viene uccisa e/o violentata da qualcuno, come, per esempio,
quelli che vedono come tragici protagonisti gli assassini dei cavalcavia, i balordi che
ammazzano per rubare un motorino o poche lire per una dose, gli omicidi "per
onore", i pedofili, eccetera: tutti fatti drammatici, fonte di lacerante dolore, in cui
però l'odio non serve a nulla, né a riportare in vita la persona uccisa, né a cancellare i
traumi della violenza subita. È sacrosanto pretendere che la giustizia umana faccia il
suo corso (e sono scandalose, a volte, la leggerezza e la superficialità con cui le
indagini vengono svolte, per non parlare dei tempi della macchina giudiziaria...) ma
l'odio, contrariamente al potere, logora solo chi ce l'ha.
È questo il dato importante: l'odio avvelena solo ed esclusivamente l'esistenza di
chi lo prova; vedete la questione da questo solo punto di vista e traete le conclusioni.
So benissimo che è difficile, soprattutto quando un fatto drammatico ha un preciso
responsabile, ma dal momento che il Cristo, sulla croce, perdonò i suoi carnefici
"perché non sanno quello che fanno..." proviamo almeno ad accettare l'idea di
trasformare l'energia-odio in indifferenza, in energia neutra. "Accettare l'idea"
significa mettersi nelle condizioni di incominciare, modificare poco per volta
l'atteggiamento mentale. Spesso mi sento dire: "Voglio togliermi la soddisfazione
di...", normalmente di veder soffrire o patire o navigare in un mare di guai il soggetto
di un'offesa. Potrei ancora capire (il che non significa incoraggiare) se la
soddisfazione portasse dei reali, concreti vantaggi, ma nella maggioranza dei casi si
tratta solo di soddisfazioni "morali", che non modificano nulla, non spostano i fatti di
una virgola, non portano vantaggio a nessuno... spesso, anzi, lasciano la bocca
amara...! E allora...?
Vorrei che fosse chiaro, l'ho già detto ma voglio ripeterlo, che il mio intento non è
quello di portarvi alla santità in dieci lezioni e neanche affermare che chi non è con
me è contro di me, si vergogni ed esca dall'aula. Come sempre, com'è nella mia
natura, chiedo solo un atteggiamento possibilistico, chiedo di lasciare socchiusa la
porta invece di sprangarla con le putrelle dell'intransigenza, del "è più forte di me".
Nella miglior tradizione della pubblicità, certa della qualità del "prodotto" che vi
propongo, semplicemente vi invito alla prova!
Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo appeso al collo un cartello che dice "lavori in
corso". Nessuno "è nato imparato", nessuno è già arrivato. Che piaccia o no, siamo
tutti in Cammino: c'è chi ha fatto un Po' più di strada e chi un Po' meno, c'è chi ha
preferito fermarsi a riposare e chi (quasi tutti...) ha bisogno di spintoni per proseguire.
Così, tenetelo sempre presente, ognuno di noi fa il proprio possibile qui ed ora.
Probabilmente il vostro possibile non è abbastanza per qualcun altro, come per voi
non lo è quello di alcuni che vi circondano.
Ritorneremo a parlare di Perdono nel capitolo dedicato all'altruismo, perché come
non è possibile amare gli altri se non sappiamo amare noi stessi, così non possiamo
perdonare nessuno se non siamo capaci di perdonarci, anzi, spesso l'abitudine a
portare rancore agli altri discende proprio dal fatto che ce l'abbiamo con noi stessi.
Incredibile? Può darsi...! Ma vero!
L'umiltà
"Non giudicare se non vuoi essere giudicato!" è uno di quei precetti del Vangelo
noti a tutti, anche a coloro che non hanno molta dimestichezza con le Sacre Scritture!
Eppure c'è chi passa buona parte del proprio tempo ad occuparsi di ciò che fanno gli
altri, emettendo lapidarie sentenze. E, per la maggior parte delle persone, anche di
quelle che affermano di farsi i fatti loro o di essere dei buoni cristiani, un'abitudine
talmente radicata, talmente passata nel fisiologico, che non si accorgono nemmeno di
averla: scatta in automatico.
Sempre andando a pescare nel Vangelo, fonte inesauribile di Verità
(...interpretazioni tendenziose a parte!) e soprattutto testo al di sopra di ogni sospetto,
troviamo altre due affermazioni tremendamente interessanti. La prima recita più o
meno: "Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te!". La seconda parla di
occhi, di fratelli, di travi e di pagliuzze...!
Puntualmente, invece, accade esattamente il contrario: guardiamo con attenzione e
commentiamo spesso poco caritatevolmente le "pagliuzze" negli occhi altrui e
consideriamo con grande indulgenza o ignoriamo del tutto le "travi" che ostruiscono i
nostri.
Nei paesini di provincia, l'essere informati dei casi altrui è considerato quasi un
dovere. Ma neppure le grandi città, nelle quali, per altri versi, ci si lamenta
dell'anonimato dei rapporti interpersonali, sfuggono a questa legge: in ogni
condominio o almeno in ogni rione, c'è il "gazzettino", ossia la persona o le persone
che - come se fosse una missione - si aggirano per il quartiere con aria
apparentemente innocua, chi recando la borsa della spesa, chi fingendo di fare la
passeggiata igienica, aggiornandosi in tempo reale su tutto ciò che accade e meglio
ancora se si tratta degli affari privati di qualcuno. E se il fenomeno si limitasse alla
pura acquisizione di notizie, amen: ognuno è libero di occupare il proprio tempo
come meglio vuole e può! Invece come ogni bravo cronista - quasi dei corrispondenti
di guerra queste persone, meglio di Sherlok Holmes, commentano, rimuginano,
collegano, illazionano e - come folgorati da un'illuminazione - traggono le loro
conclusioni... che "stranamente" sono sempre sfavorevoli agli interessati. Ha allora
inizio il rito del tamtam: nel giro di mezza giornata la popolazione è avvisata che la
tal signora, il giorno 15 del mese, è rientrata a casa alle tre del mattino e non era con
suo marito; che la figlia della professoressa è stata piantata dal fidanzato alla vigilia
delle nozze; che la sposina del quarto piano ha perso il bambino che aspettava; che in
casa Rossi non si cena mai prima delle dieci di sera (... "ma chi ha già visto...!!?");
che quei due non sono sposati, ma convivono; che il salumiere dell'angolo va sempre
a giocare al Casinò e la merciaia non è vedova come dice, ma ha il marito in galera...!
Questi sono esempi-tipo di puro pettegolezzo, che spesso lasciano il tempo che
trovano e danneggiano più chi si diletta di questo passatempo che i diretti
interessati... infatti lo spreco di energia è a carico degli spettegolatori, non degli
spettegolati...! Ma può anche accadere che a causa delle "chiacchiere" di qualche
perditempo che non ha cose più serie da fare, qualcun altro si trovi in difficoltà o
venga pesantemente danneggiato. Infatti, anche se siamo alle soglie del terzo
millennio, ci sono purtroppo ancora luoghi, ambienti e situazioni in cui si bada alle
apparenze. Volete un esempio che riguarda un fatto noto a tutti...? Bene: qualcuno mi
spieghi perché un Presidente degli Stati Uniti d'America non ha il diritto di fare una
scappatella extraconiugale senza rischiare il cadreghino...! Ma saranno un Po' affari
suoi e di sua moglie, caspita...! Come se lo spupazzarsi una ragazza gli impedisse
automaticamente, quasi per definizione, di fare il suo dovere di Capo di Stato.
Faccio una piccola parentesi, anche se sempre in tema: se c'è una categoria di
persone che mi fanno divertire da matti, questi sono coloro che di mestiere fanno i
"critici", soprattutto nel campo della moda! Sono o non sono fatti miei il come ho
voglia di vestirmi per andare in giro? E chi sei tu per guardarmi con malcelato orrore
se a me piace tutto ciò che NON fa tendenza, se da mesi cerco di comperarmi un paio
di scarpe che non sembrino dei carri armati e non trovandole continuo ad andare in
giro con i miei stivaletti scassati di due anni fa, perché sono gli unici nei quali
cammino comoda...?
I giudizi sommari, basati su ciò che "sembra", enunciati in base al personale
concetto di "male/bene", oltre che inutili sono quasi sempre sbagliati, portano a trarre
conclusioni distorte e ad assumere conseguenti comportamenti errati.
Ho un certo numero di conoscenze che giudicano la "perbenità" di una persona a
seconda che la si veda a messa la domenica o meno: le ho invitate spesso ad andare in
qualche paesino della Sicilia a vedere i mafiosi tutti schierati alla messa grande,
ma...!
Succede alla maggior parte delle donne che si separano di vedersi radiare di colpo
dalla cerchia degli "amici"... perché si sa (...?!!) che una donna sola è una mina
vagante e l'uomo è cacciatore, così le altre (ancora) mogli si cautelano...!
Essere omosessuali è una scelta personale rispettabile come qualsiasi altra: non si
capisce perché, come spesso accade, un gay si veda rifiutare un posto di lavoro con
mille scuse campate per aria od emarginare dagli amici cosiddetti "normali", come se
non fosse in grado di lavorare onestamente od offrire un'amicizia autentica e
disinteressata per il solo fatto di avere costumi sessuali diversi. Peggio ancora se - pur
non essendo gay, ma "sembrandolo", per il solo fatto che non colleziona femmine ed
ha atteggiamenti delicati e gentili - un ragazzo si vede bollare col "marchio d'infamia"
ed emarginare per questo motivo!
Conosco una signora non più giovanissima che, a causa di vicende personali
difficili, per vivere (non del superfluo, ma dello stretto necessario!) è costretta ad
"intrattenere" arzilli giovanotti un Po' in là con gli anni ma con ancora tanta voglia di
giocare al dottore e l'infermiera. Nella zona in cui abita è guardata come se fosse
un'appestata e mai nessuno si è preso la briga di volerla conoscere un Po' meglio, ma
se qualcuno lo facesse scoprirebbe una creatura di una bontà d'animo come raramente
è dato di trovare. Personalmente ho un grande rispetto per le prostitute e non le trovo
molto diverse da certe mogli che rimangono a sopportare situazioni avvilenti in
cambio di due pasti al giorno, un tetto sulla testa e qualche pennellata di rispettabilità:
entrambe si vendono per necessità...!
Potrei continuare con gli esempi per decine di pagine, ma preferisco lasciarvi liberi
di pescare nella vostra memoria... nò-cosa avete capito? Non vi sto invitando a
ricordare episodi successi a voi, ma i vostri personali giudizi sugli altri.
Sempre nel Vangelo sta scritto. "Chi è senza peccato, scagli la prima pietra!".
E lo stesso invito che rivolgo a voi, almeno a quanti hanno l'abitudine di
giudicare... cioè a quasi tutti! Formarsi delle opinioni è un sacrosanto diritto di
chiunque, certo, ma nel 99,9% dei casi le opinioni che ci facciamo sugli "altri" sono
frutto di pregiudizi, di "sentito dire", di "voce di popolo, voce di Dio", ossia non sono
"roba nostra".
"Giudicare" implica sempre una sentenza: lasciamole ai tribunali, le sentenze, dove
la giustizia umana deve forzatamente darsi delle regole per assicurare ai cittadini
quella conquista che si chiama "vivere civile"... anche se spesso prende delle
cantonate apocalittiche o grazie ai cavilli legali e ai vizi di forma rimette in libertà
individui che si sono macchiati di delitti atroci o per arrestare i quali altri esseri
umani hanno rischiato la pelle: l'imperfezione fa parte della nostra condizione
materiale!
Noi, nel nostro piccolo quotidiano, non abbiamo nessunissimo diritto di giudicare
chicchessia. Personalmente non mi permetto di giudicare nemmeno un assassino
efferato, anche se mi auguro che la giustizia - quella dei tribunali - lo metta in
condizione di non nuocere più...! Vi faccio un esempio molto più pratico: sono da
sempre contraria all'aborto. E non perché ho la mia brava fifa dell'inferno (... anzi,
come San Cirillo anch'io amo il caldo e patisco terribilmente il freddo...!) ma perché
quella Grande Legge Cosmica che dice: "la Vita è sacra" è scritta a lettere di fuoco
dentro di me fin dall'alba della Creazione. Mi fanno un Po' sorridere le dotte
disquisizioni di scienziati e teologi sul cosa si debba intendere per "vita", le pignolate
sul quando l'anima entra nel corpo: per me è Vita tutto ciò che vibra, dalla particella
subatomica in poi, perché sono certa che Dio, almeno per come Lo sento io, al
momento della Creazione non ha fatto dei distinguo tra figli e figliastri...! Sono
contraria all'aborto, dunque e non l'ho mai nascosto: però, all'epoca del relativo
referendum ho votato a favore della legge sulla legalizzazione delle pratiche abortive,
perché IO sono contraria, PER ME, ma non mi permetto di andare ad impedire a
un'altra donna, che magari ha una formazione sociale, culturale e spirituale diversa
dalla mia, di ricorrere - sottraendosi ai pericoli della clandestinità - ad una pratica che
in quel momento ritiene giusta per se stessa. Io non sono "lei"...ma c'è di più: non so
cosa avrei deciso io, nonostante le mie convinzioni, se a vent'anni mi fossi trovata
incinta, sola, disperata, senza una lira e in mezzo ad una strada...!
E facile pontificare quando si considerano fatti e persone da lontano. Qualcuno di
voi sa cos'è la disperazione? Qualcuno di voi conosce o ha conosciuto la miseria
materiale e/o morale? Siete tutti provvisti di una cultura enciclopedica e il Galateo di
Monsignor della Casa non ha segreti per voi? Avete tutti un matrimonio o una storia
sentimentale felice? Siete tutti certi di non aver mai fatto - magari anche solo
involontariamente, per leggerezza o per disattenzione - del "male" a nessuno? Siete
tutti convinti di essere dei probi e onesti cittadini? Siete proprio sicuri di non avere
qualche trave nei vostri occhi, dal momento che vi preoccupate tanto delle pagliuzze
in quelli altrui...?
Rivolgiamo il nostro sguardo dentro di noi e lasciamo che ognuno viva la propria
vita come può e come sa...! Nessuno di noi è ancora arrivato alle soglie della Santità e
comunque la Santità non si misura col metro del galateo o di altri "codici" di
umanissima provenienza. Quando state per emettere un giudizio sul comportamento
di un vostro simile, prima chiedetevi sempre: "Sta forse facendo del male a
qualcuno?". Nel 99,9% dei casi la risposta è: "NO!", perché la maggior parte dei
giudizi, di quelli che scattano in automatico, riguardano cose che a dar loro
importanza si rasenta il ridicolo!
...Anche perché, incapaci di farvi i fatti vostri e dopo aver bollato questo e quello
con giudizi sommari sui loro comportamenti nella vita di tutti i giorni, siete
bravissimi - voi che avete l'abitudine a giudicare - a chiudervi nella vostra privacy
diventando monumenti di discrezione quando ci sarebbe invece davvero bisogno del
vostro interessamento. Chi si ferma - se non per curiosare - quando vede un incidente
stradale? Chi presta soccorso a qualcuno che si sente male per la strada? Chi si
prende la briga di intervenire, anche solo indirettamente, in caso di rapina o di
violenza? Chi chiama il 113 se sente che al piano di sopra c'è qualcuno che riempie di
botte qualcun altro? Quelle e mille altre simili sarebbero le occasioni in cui
dimostrare interesse per ciò che accade al nostro prossimo, non le altre! L'abitudine al
giudizio nasconde, in realtà, lo scarsissimo Amore che troppe persone nutrono per gli
"altri", compresi gli strettissimi congiunti, ossia quelle persone che si crede di amare,
ma sulle quali, invece, si cerca semplicemente di esercitare un diritto di proprietà...
già, perché dire: "Ti amo, ma vorrei che tu fossi diverso da come sei!" significa
giudicare.
Quando affermo che l'Amore è uno dei principi della Magia voglio dire che è alla
base della "qualità" di ogni evento che si verifica nella nostra vita: il rancore,
l'assenza di umiltà o un distorto concetto di essa, l'abitudine al giudizio, sono tutte
conseguenze della mancanza di Amore.
Qualcuno di voi potrà obiettare che, mentre da un lato affermo ormai da alcune
pagine che non bisogna giudicare, in realtà sto giudicando coloro che giudicano. Non
è così: li sto semplicemente "osservando", senza permettermi di esprimermi in
termini di bene o di male, senza bollare chicchessia con qualche marchio d'infamia,
senza violentare nessuno per indurlo al cambiamento. Avete voglia di continuare col
gioco del giudizio, è un'abitudine che "è più forte di voi"...? Affari vostri, è un vostro
sacrosanto diritto ed io vi amo lo stesso! Ma poiché, sempre per le Leggi della Fisica,
ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, siate semplicemente
pronti ad accettare senza fiatare le conseguenze del vostro operato: "Non giudicare se
non vuoi essere giudicato!" dice il Vangelo. Ed io mi permetto di aggiungere: siate
così coerenti da non venirmi poi a raccontare i vostri guai lamentandovi di essere nati
sfigati o perseguitati da qualche fattura, perché continuando ad essere avari d'Amore
avrete fatto tutto da soli!
L'altruismo
"Ama il prossimo tuo come te stesso" è il precetto evangelico che meglio si presta
a dimostrare come l'interpretazione cattolica delle Sacre Scritture sia a ragion veduta
da prendere con le molle, perché tendenziosa!
Vi invito a fare in prima persona l'esperimento che ho fatto io. Procuratevi il
maggior numero possibile di vocabolari della lingua italiana: uno - mini o maxi che
sia - l'avrete quasi sicuramente in casa; per ciò che riguarda gli altri, potete farveli
prestare da amici e parenti o consultarli presso le biblioteche o le associazioni
culturali della vostra città. Chi ne ha la possibilità, può rivolgersi a Internet.
L'importante è che le fonti siano molteplici: più sono, meglio è! Se qualcuno di voi
riesce a trovare una qualsiasi fonte linguistica ufficiale o ufficiosa che dica che
"come" significa "prima" o "di più", me lo faccia sapere via fax: sarà mia premura
fare le debite scuse a chi di dovere!
Per ciò che mi riguarda e fino a prova contraria, avendo consultato tutto il mio
consultabile, ho trovato un gran numero di definizioni che, in modi diversi, con
linguaggi differenti, con abbreviazioni varie, ma senza eccezioni, dicono
univocamente che "come" è un avverbio che indica SOMIGLIANZA O IDENTITÀ.
Dunque "come" significa "nello stesso modo".
E allora chiedo la solita spiegazione a chi può darmela: perché nel precetto
evangelico "Ama il prossimo tuo come te stesso", quel "come" ha assunto il
significato di "di più"...? Perché sono secoli che qualcuno ce la mena dicendoci che
se non sappiamo annullarci a favore del nostro prossimo, dimenticando noi stessi,
siamo dei biechi egoisti, cattivi, senza cuore, animacce nere pronte per le corna di
Belzebù...?
"...Ho passato 25 anni a fare tutto quello che lui voleva, l'ho aiutato nel suo lavoro,
non ho mai preteso di uscire, gli ho guardato la mamma ammalata, ho tirato su due
figli, senza mai chiedere niente, rinunciando a tutto...sa quant'è che non mi compro
un vestito, che non so più come sia fatto il negozio di un parrucchiere, che non vedo
un amica, che non ho una mezz'ora da dedicare a me? E due mesi fa lui mi dice -
bello,bello - che si è innamorato di un'altra, perché di una come me che non sembra
più neanche una donna non ne può più, che quell'altra è più giovane, si tiene bene, si
occupa di molte cose così fanno dei discorsi interessanti e che ha deciso di andare via
con lei con tanti saluti e la promessa che mi farà sapere per le pratiche della
separazione...!" [dalla lettera del 10/05/'96 di M. S., 47 anni, di Brescia]
"...Non la capisco mia madre: ho fatto di tutto per lei, l'ho aiutata nella separazione
da mio padre, sono andato a lavorare interrompendo gli studi per mantenerla, le ho
sempre tenuto compagnia quando aveva i momenti di crisi, sono rimasto solo io con
lei perché i miei fratelli e le mie sorelle si sono sposati e se ne sono andati e quasi
neanche le telefonano per avere notizie. Non mi sono mai fatto una ragazza perché
voleva dire uscire e lasciarla sola e quando sono via lei si preoccupa per me e sta
male. Adesso ho trovato una donna con cui sto bene, forse mi sono innamorato...ma
quando l'ho detto a mia madre è successo di tutto, le è venuta una crisi di cuore e a
momenti mi muore lì. Sono venuto da lei, Signora, perché voglio sapere se riuscirò
mai a fare in modo che la mamma accetti la situazione o se dovrò di nuovo mettermi
da parte per evitare il peggio... è questo il mio destino?" [dal consulto in studio del
15/09/'96 con M. E, 40 anni, di Torino]
Questi sono solo due esempi che rispecchiano storie reali. Ma nell'archivio della
mia memoria ce ne sono a migliaia di simili.
Sono storie di persone che hanno fatto una gran confusione tra altruismo e spirito
di sacrificio perché sono state indotte a cadere nell'errore che pensare a se stessi
significhi essere egoisti. Non è "colpa" loro: hanno semplicemente assimilato fino in
fondo una cultura preconfezionata che vuole che per essere considerati "buoni"
occorre sacrificarsi. Altrimenti si è dei mostri di egoismo, quindi "cattivi".
Chi ha almeno una quarantina d'anni e nell'infanzia ha frequentato scuole
cattoliche, capirà cosa voglio dire quando parlo di "fioretti". Il fioretto - lo spiego per
quei fortunati che non lo sanno - è quella curiosa istituzione per cui se c'è una cosa
che ti piace ci rinunci apposta tanto per fare un sacrificio. E se la cosa può avere un
suo profondo - anche se diverso e ben preciso - significato quando si parli delle vite
dei Santi, cioè di persone già molto, molto avanti nel Cammino Evolutivo, assume
invece connotazioni pericolosissime nello sviluppo della psiche di un normale
bambino.
Quel bambino, diventato adulto, magari non sente più parlare di fioretti, magari
non ha più vicino la suora che gli suggerisce che "per non far piangere Gesù" deve
cedere il posto sull'altalena o la merendina ad un altro bambino, ma sarà comunque
condizionato ogni volta che gli verrà l'idea di gratificarsi in qualche modo. Non solo:
di fronte alle richieste - esplicite o silenziose - di terze persone, meglio se persone che
"devono" essere care, automaticamente metterà da parte se stesso, non per sua libera
scelta, ma, inconsciamente, "per non far piangere Gesù", cioè per non sentirsi cattivo
e non essere assalito dai sensi di colpa.
E questo il modo con cui ci viene presentato l'altruismo: sacrificarci a favore di
altri, metterci da parte, rinunciare. Sempre, comunque, in qualsiasi situazione.
Ma questo non è altruismo: è la SINDROME DELLO ZERBINO!
Che sia una cosa pericolosa e fasulla lo dimostra il fatto che se ci poniamo di
fronte agli altri come tappetini da calpestare, inevitabilmente troveremo chi ci
calpesta: non mi è mai, ma proprio mai, accaduto di vedere il contrario. E di persone
affette da Sindrome dello Zerbino ne ho conosciute e continuo a incontrarne tante.
Almeno ce ne fosse una contenta della propria condizione! Ognuno fa le proprie
scelte e ne accetta le logiche conseguenze. Macché! Sono tutte tremendamente
infelici, maltrattate, sfruttate, umiliate, a volte anche malmenate, spesso abbandonate.
E piangono e si disperano e accusano "l'altro" di nera ingratitudine.
Ma proprio lì sta il punto... che gli altri ci vedono - e di conseguenza ci trattano -
così come noi vediamo - e trattiamo - noi stessi. E se noi non sappiamo rispettarci, se
noi non sappiamo nemmeno dove stia di casa la nostra dignità di esseri umani, se noi
non consideriamo la nostra persona come degna di attenzioni, con molti compiti,
certo, ma con altrettanti "diritti", non possiamo pretendere che gli altri ci giudichino
diversamente.
E infatti non lo faranno. Mai! ...E per giunta, dal loro punto di vista, quasi sempre
in perfetta buona fede!
Quel confine - certamente non facile da definire - che separa l'altruismo dallo
spirito di sacrificio, sta proprio nelle parole del Cristo, che dicono: "Ama il prossimo
tuo COME te stesso"!
E con buona pace di tutti coloro che si sono affannati per farci credere il contrario,
abbiamo visto che "COME" significa "NELLO STESSO MODO".
...Il che presuppone una cosa molto, molto semplice: che per amare gli altri occorre
PRIMA imparare ad amare noi stessi.
Ho detto "imparare" a ragion veduta, perché anche coloro che ritengono di amarsi
alla follia, in realtà sono molto più bravi a farsi del male che del bene.
Volete i soliti esempi...? Peggio per voi...tenetevi forte che partiamo...!
Incominciamo dalla cosa apparentemente più scontata: come vi alimentate?
Fate un'abbondante colazione al mattino, comprendente proteine, vitamine, sali
minerali, carboidrati, sapientemente equilibrati? Oppure - come da italica abitudine -
vi accontentate della vostra tazzuilella 'e cafe o del cornetto-cappuccino,
possibilmente ingoiati in cinque secondi netti? Non continuo l'analisi degli altri pasti
della giornata, normalmente consumati in fretta e ricchi di elementi inutili quando
non dannosi, perché conosco già le risposte della maggior parte di voi! Verso maggio-
giugno, le palestre, gli istituti di bellezza e anche il mio studio si riempiono di uomini
e donne in sovrappeso, scioccati dalla rituale prova del costume da bagno, che
pretendono di smaltire in dieci giorni (e possibilmente con poca spesa e ancora minor
impegno personale...) i danni dell'alimentazione eccessiva o disequilibrata di un
anno!
Alimentarsi male, troppo, in modo non equilibrato e frettolosamente, significa non
rispettare - dunque non amare - quel corpo fisico che poi, per altri versi, agghindiamo
all'ultima moda per "apparire" quello che, nella maggioranza dei casi, non siamo.
Come ci comportiamo con le nostre emozioni? Anche a voi hanno insegnato che
non devono trapelare all'esterno? Anche a voi qualcuno ha imposto di porvi nei
confronti degli altri come dei piccoli alieni privi di guizzi vitali? Conosco molte
persone che sono state educate così, soprattutto fra i maschietti: un "vero uomo" non
piange, non si lamenta del male, non dimostra sentimenti; per contro, una signorina
per bene non ride sguaiatamente, non si butta sul piatto di pastasciutta neanche se sta
morendo di fame, non si incazza mai di brutto e se le viene da piangere lo può fare,
ma sommessamente...! In tal modo nascono le ulcere gastroduodenali e gli
esaurimenti nervosi, il che è un altro esempio di non-amore per se stessi.
Quanti di voi hanno una vita sentimentale e di relazione in generale che si possa
definire equilibrata? Ci sono un mucchio di coniugi (più spesso mogli, ma anche
alcuni mariti) o anche di fidanzati, di genitori/figli o di semplici amici che ritengono
che per venire accettati e quindi vivere felici si debba fare, dire, pensare tutto ciò che
vuole l'altro, annullando se stessi. Questo non è equilibrio e la mancanza di equilibrio
porta sempre ad una disarmonia: soprattutto porta a disimparare l'Amore.
"Ama il prossimo tuo come te stesso" significa "Ama chi ti sta intorno NELLO
STESSO MODO con cui ami te". Ma se tu non ti ami, se quotidianamente maltratti il
tuo corpo fisico, mentale, emozionale, spirituale, se non sai trovare momenti per te,
se accetti rassegnatamente situazioni che non augureresti nemmeno al tuo peggior
nemico, mi spieghi come fai ad amare il prossimo tuo?
Il problema è uno solo ed è sempre lo stesso: come facciamo a dare ciò che non
possediamo? Se l'Amore non è dentro di noi, se non ci vogliamo bene, come
facciamo ad amare veramente un altro? Dunque, amare noi stessi significa saper
amare meglio anche chi ci sta intorno e non confondere più l'amore con il possesso e
l'altruismo con lo spirito di sacrificio "dovuto", atteggiamento comunissimo che è
fonte di inimmaginabili guai.
Tutti coloro che sono allenatissimi all'altruismo ad oltranza, si chiedano sempre,
prima di partire lancia in resta con le raffiche di rinunce, se vorrebbero per una
persona che amano il tipo di vita che riservano a se stessi. Per esempio: una mamma
terrebbe l'amato figlioletto segregato in casa, senza concedergli il minimo svago? Lo
manderebbe in giro con le stesse scarpe scalcagnate per anni (salvo motivi di piedi
che crescono) ? Sarebbe felice nel vedergli annullare desideri e aspirazioni a favore di
qualcun altro? E allora perché quella stessa mamma impone quelle e altre cose
analoghe a se stessa?
Inoltre ricordatevi sempre che ogni sacrificio che ci imponiamo - ossia quelli che
facciamo quasi automaticamente, perché "chi ha già visto fare diverso..." - ha sempre
una latente, inconscia pretesa di contropartita, passaporto garantito per l'infelicità: "Io
mi sono sacrificata/o, quindi ora ripagami..." Il vero significato del termine
"sacrificio", invece, è "rendere sacro" e non si rende sacro un bel niente se ci si
aspetta qualcosa in cambio: si è solo dei "finti altruisti", si diventa dei mercanti di
sentimenti...!
Ma la cosa veramente importante, lo ripeto per coloro che sono sinceramente
convinti di doversi sempre sacrificare a favore di qualcuno, è quella che chiamo la
"Legge dello specchio", cui ho già accennato prima. Ricordatevi bene, ma proprio
bene, in modo da non dimenticarlo mai, che gli altri ci vedono, ci considerano e di
conseguenza ci trattano così come NOI vediamo, consideriamo e trattiamo noi stessi:
non ci sono santi! Quindi, fino a che non la pianterete di pensare a voi stessi come a
vittime designate dalla sorte al perenne sacrificio, fino a quando non la smetterete di
rotolarvi nelle vostre lamentele, accusando gli altri di malvagità e di ingratitudine,
trovando nella vostra esistenza sempre e solo motivi di rimpianto e di tristezza, non vi
aspettate che "la vita" e gli altri vi trattino diversamente: perché dovrebbero farvi un
dispetto simile? Se vi ponete di fronte al mondo come zerbino, non vi potete stupìre
se qualcuno vi calpesta: quella è la funzione per la quale voi stessi vi presentate,
diamine!
Sarebbe come assumere in qualità di contabile una persona che si presenta per un
posto di violinista.
La Vita - l'ho già detto nel capitolo dedicato all'umiltà non è affatto crudele, anzi, è
estremamente dolce e riguardosa: ci da esattamente ciò che le chiediamo!
E mentre tutti, a parole, vorremmo "il meglio" (che ognuno di noi identifica in
modo diverso) con i comportamenti smentiamo queste richieste. C'è un numero
veramente impressionante di persone che non sa vivere senza drammi, senza
preoccupazioni, senza sentirsi in colpa per qualcosa! Per esempio: ho un amico che se
non s'incazza fino a farsi andare la pressione a mille non riesce neppure a piantare un
chiodo in un muro...; oppure ho parecchi clienti che arrivano per sapere "cosa bolle in
pentola", perché nella loro vita tutto scorre così tranquillo che sicuramente c'è
qualche disgrazia che sta covando sotto la cenere...; conosco una carissima ragazza
con la "sindrome della catastrofe" che si fa fare le carte e si arrabbia se non le si
predice almeno un paio di drammi personali, un lutto in famiglia e qualche manciata
di grane minori assortite: è la cliente preferita di tutti gli studi di cartomanzia della
città, dove i vari professionisti fanno a gara a chi gliele spara più grosse e più
tragiche...! C'è un signore che viene spesso da me per sapere se la compagna del
momento ha intenzione di lasciarlo: non capisce come possa fare una donna così
speciale (ne ho già contate 9, tutte "specialissime"...!) a restare con un uomo così "da
poco" come lui...!
Insomma, mentre da un lato vorremmo tutti felicità, tranquillità, salute, denaro,
successo, amore, stabilità, dall'altro la maggior parte delle persone si comporta come
se volesse ottenere esattamente il contrario, remando contro persone e situazioni per
adattarle ai loro "bisogni", ma soprattutto amando poco o niente se stesse! E per
sentirsi "buone" (perché il sospetto di non esserlo spesso le assale, visti i risultati...!)
si buttano sugli "altri": a furia di rotolarsi nel fango, di sacrificarsi, di fare fioretti, di
rinunciare, di prendere sberle sulle gengive, qualcuno, "lassù", si accorgerà ben dei
loro meriti e dovrà pure ricompensarle adeguatamente... se c'è una Giustizia...!
Ma ancora una volta mi trovo costretta a ricordare quella Legge per cui l'energia
negativa attira solo ed esclusivamente altra energia negativa. La mancanza di Amore
non può attirare né sviluppare Amore: se non Ami te stesso non sei in grado di Amare
gli altri.
Vedetelo già fatto
Fino ad ora sembra che mi sia divertita a pestarvi in testa, rimproverandovi per
tutta una serie di abitudini che ritengo abbiate! In primo luogo non vi ho
"rimproverati" né, tantomeno, "criticati": ho solo cercato volutamente di provocarvi
per catturare il massimo della vostra consapevole attenzione; in secondo luogo, non è
che lo "ritengo": lo so!
Quelli di cui ho parlato nei capitoli precedenti, sono abitudini o comportamenti
automatici che abbiamo o abbiamo avuto tutti, perché nessun essere vivente sfugge
alla legge dei condizionamenti.
Molti di voi certamente conoscono la storia dei cani di Pavlov, cui veniva
l'acquolina in bocca al solo udire il suono di una campanella, perché per un certo
tempo erano stati abituati ad ascoltare quel suono poco prima che venisse portato loro
il cibo. Sappiamo anche che perfino le piante reagiscono al ripetersi di situazioni
legate alle loro precedenti esperienze, manifestando emozioni quali la gioia o la
paura.
L'uomo è certamente l'essere vivente più complesso, con un'organizzazione
biologica e neurochimica altamente specializzata, al punto che solo una parte delle
funzioni del cervello umano è conosciuta.
Provate a fornire ad un computer un'informazione sbagliata, ossia che NON
RICONOSCE. Senza andare tanto nel difficile, basterà mettere un punto quando lui,
per come è stato programmato, si aspetta una virgola e vi risponderà, smarrito, che
non sa cosa volete da lui, bloccandosi fino a quando l'errore non verrà corretto.
Il cervello umano funziona nello stesso modo, ma le sue risposte sono più
complesse: programmato al Pensiero Positivo, viene bombardato fin dalla nascita con
informazioni negative (= tu non puoi, tu non sai, tu non sei, tu non devi, eccetera...) e
naturalmente reagisce, perché l'informazione negativa, contraria alla sua natura, è
sempre dolorosa; provate un po' a spingere con forza un dito all'indietro, cioè nella
direzione opposta a quella che è la sua naturale: fa male, sì...? La mente si difende dal
dolore cercando di cancellare dalla memoria conscia l'informazione negativa e
sviluppando dei comportamenti e delle abitudini (mentali) che lei pensa la facciano
sentire meglio, la difendano dai sensi di colpa oppure la rendano ben accetta agli altri
o la classifichino tra i "buoni" o la gratifichino in qualche modo, eccetera... in ogni
caso, che la mettano al riparo dalle "botte" e dalle delusioni.
Gli esempi significativi, a questo proposito, potrebbero essere almeno cinque
miliardi circa, tanti quanti sono gli abitanti della Terra, ma ne voglio fare uno
apparentemente scherzoso, che riguarda una credenza diffusissima, ma talmente
sciocca e soprattutto talmente dannosa che varrebbe la pena di perderla subito.
Quando desiderate che una cosa accada, la immaginate nei particolari proprio così
come la vorreste o piuttosto, "per scaramanzia", vi dite: "tanto non è possibile...
troppo bello per essere vero...!" e cercate di prevedere tutti gli ostacoli che
sicuramente sorgeranno? Peggio ancora - sempre "per scaramanzia" - pensate:
"Sfigato come sono, andrà tutto storto...!"?
Ecco, il sistema migliore per far sì che un desiderio NON si realizzi è proprio
pensarla in questo modo, perché significa rivestire la cosa di energia negativa, mentre
invece la formula magica infallibile per ottenere il risultato voluto è: VEDETELO
GIÀ FATTO! Ma tant'è, siamo talmente abituati al pensiero negativo, ci hanno
martellati talmente per obbligarci a pensare a noi stessi in termini di burattini in balia
di un dio capriccioso che tirare su la testa e dire: "Io posso!" ci sembra o impensabile
o addirittura peccaminoso!
Invece TUTTI siamo in grado di far andare le cose come vogliamo... sempre che il
cuore sia puro e le intenzioni elevate!
Forse vale la pena di ritornare un momento su questo argomento così delicato,
perché è facile fraintendere la qualità delle intenzioni. Tanto per darci una regola
generale possiamo dire che tutto ciò che interferisce nella vita di qualcun altro, tutto
ciò che tende a far fare a qualcuno ciò che spontaneamente non farebbe mai, non si
può proprio definire "intenzione elevata"... nemmeno ciò che si nasconde dietro
l'affermazione (...sempre "pelosa"): "Lo faccio per il suo bene!" In realtà, dicendo
questo pensiamo sempre al "nostro" bene o almeno a ciò che noi riteniamo essere "il
bene", il che equivale alla pretesa di sostituirci al Padreterno! Niente di male, per
carità, non muore nessuno: l'importante è essere consapevoli di agire in nome
dell'egoismo o della presunzione e soprattutto non aspettarsi grandi risultati. Già,
perché magari riusciremo ad ottenere ciò che vogliamo, magari ce la faremo ad
impedire a qualcuno di fare qualcosa "per il suo bene", ma non avremo quella
piacevole sensazione che si prova nel guardarci allo specchio e sentirci in pace con
noi stessi e con il resto del creato: dite che non ve ne frega niente e che l'importante è
vincere le battaglie...? Affari vostri: non sarò certamente io a condannarvi per questo!
Vi rispondo solo che il mondo è pieno di persone che la pensano così e che poi si
lamentano perché la loro vita è piena di "contrattempi" in tutti i settori o si chiedono
come mai, pur non avendo nessuna "malattia" - in tournée di medico in medico,
esami alla mano - non riescono mai a sentirsi completamente "bene".
Quando arriverete al capitolo "Esempi pratici di Miracoli" comprenderete ancor
meglio cosa intendo quando parlo di cuore puro ed intenzioni elevate.
Per ora, allenatevi al "VEDETELO GIÀ FATTO!" ed incominciate dalle piccole
cose: non pretendete subito di strafare, perché senza un minimo di allenamento
rischiereste delle delusioni che vi indurrebbero a ritornare al vecchio schema mentale
della rinuncia "per incapacità congenita".
Allora gli Apostoli dissero al Signore: "Accresci in noi la fede!" e il Signore
rispose: "Se aveste fede quanto un chicco di senape, potreste dire a questo sicomoro:
'Sradicati e trapiantati nel mare e vi ubbidirebbe". [ Luca 17, 5-6 ]
Queste sono parole del Cristo così come ce le riporta il Vangelo di Luca, dunque
non uno degli Apocrifi., ma una versione delle Scritture ampiamente accettata dagli
organismi ufficiali della Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana.
Vi sembrano molto diverse dall'affermazione: "l'impossibile non esiste!"?
Però, prima di dedicarvi a far spostare i sicomori nel mare, vi consiglio di
incominciare da qualcosa di più semplice. Prendete un piccolo desiderio (ho detto
"piccolo": per il biglietto da qualche miliardo della lotteria ci sarà tempo più avanti,
quando il vostro allenamento sarà al top... e sempre che il vostro karma lo preveda!)
ed incominciate a "crederci". Potreste iniziare da qualcosa che è già "per strada", ma
che ha bisogno di una piccola spinta "fortuita" per realizzarsi completamente.
Quando dico "crederci" intendo proprio "crederci", senza riserve, senza dubbi,
senza incertezze, come se ciò che desiderate fosse già lì, già presente, già realizzato,
GIÀ FATTO! Una forma pensiero prende energia dalla nostra fede - che significa,
come abbiamo già visto, credere nella sua esistenza - e per una sottile alchimia si
riveste di materia e si concretizza: non avete che da provarci!
Potremmo dire che nel linguaggio spiccio di tutti i giorni questo atteggiamento si
chiama "ottimismo ad oltranza": purtroppo le persone veramente ottimiste sono
decisamente poche e normalmente vengono guardate dai più o con quella specie di
condiscendente indulgenza che si riserva ai ritardati mentali - meglio conosciuti come
"picchiatelli" - o con un manifesto, sprezzante disgusto. Di questo posso parlare per
diretta esperienza e non solo per sentito dire, poiché infatti nel corso degli anni mi
sono imbattuta in un grandissimo numero di anime buone che mi hanno valutata e di
conseguenza trattata in uno di questi due modi, dal momento che sono certamente da
sempre un modello perfetto di ottimista ad oltranza. Di conseguenza, reggo molto
male i pessimisti e per quanto mi è possibile cerco di tenerli il più lontano possibile
dal mio spazio vitale.
Questo è un consiglio che regalo anche a voi o almeno a coloro che desiderano
VERAMENTE imparare a vivere al meglio: tenete alla larga, nei limiti dell'appena
possibile, tutte le persone che non sanno fare altro che trasmettere informazioni di
segno negativo.
Per fare il solito esempio non mi occorre andare molto lontano perché conosco
come le mie tasche una persona che si può senza dubbio definire il prototipo del
"pensatore negativo"; non ci sarà una sola parola, tra quelle che dirò per descriverlo,
che sia anche solo un tantinino forzata, non è necessario aggiungere nessuna frangia o
fare sforzi di fantasia: è perfetto così come è! È la classica persona che nel più
splendente pomeriggio del più radioso luglio, con un cielo senza la più piccola
nuvoletta uscirebbe con l'ombrello perché "...sono sicuro che tra un Po' viene giù un
acquazzone..."! Non intraprende nulla senza comunicare al mondo intero che tanto
tutto andrà malissimo; se gli fa male la punta del dito mignolo è già ragionevolmente
sicuro che c'è un infarto in agguato e se non ci fosse chi lo ferma sarebbe affezionato
cliente di tutti i posti di pronto soccorso. Se decide di fare bianco e fa bianco, si pente
immediatamente dicendo che avrebbe fatto meglio a fare rosso e quando decide di
non agire perché tanto è già certo che se agisse gli andrebbe male, si incazza con la
sua sfìga nera perché i risultati a lui non arrivano, mentre agli altri (che magari
qualcosina hanno fatto...) sì...! In tal modo, ha preso la sorniona abitudine di delegare
le proprie scelte agli altri... così almeno ha qualcuno con cui prendersela se le cose
non vanno come lui vorrebbe, può lamentarsi a ragion veduta e pensa, così facendo,
di salvare la faccia... anche se non si riesce mai a capire nei confronti di chi altri che
di se stesso...! Ha - come capita a molti comuni mortali - un certo numero di
situazioni affettive e sociali (famiglia, amici, colleghi) senza le quali ben
difficilmente si sentirebbe "a posto", da quel fragilone che è ed in quasi tutte si
comporta trattando le persone come se avesse una voglia matta di liberarsene. Preciso
che non si tratta di un personaggio mitologico, né del protagonista di una commedia
di ionesco, ma di un signore ultracinquantenne con un nome, un cognome ed un
indirizzo.
Adesso ditemi quanti di voi conoscono, poco o tanto, individui simili del tutto o in
parte a quello che ho appena descritto. E quanti di voi, onestamente, addirittura ci si
riconoscono almeno un Po'...?
Il pessimismo, con la sua diretta conseguenza che è l'abitudine a lamentarsi, è una
strada che non porta da nessuna parte e che, per giunta, è faticosissima da percorrere
perché è contraria al Programma secondo il quale siamo stati creati: è come cercare di
risalire controcorrente un fiume in piena!
Vi faccio un altro esempio, che ha il potere di mandarmi in bestia: ci sono
parecchie persone - soprattutto anziane, ma il fenomeno non è un'esclusiva della terza
età...! - che pur potendosi permettere una vita ragionevolmente agiata si comportano
invece da pidocchi, vivendo al limite dell'indigenza. Questo per conservare ed
aumentare sempre più il gruzzolo in banca perché "non si sa mai cosa può capitare..."
e la previsione sugli eventuali accadimenti futuri in vista dei quali occorre
risparmiare è sempre di tipo catastrofico, preferibilmente una malattia gravissima che
costringa a letto per anni con relativa necessità di cure ed assistenza costosissime: ho
provato spesso a dire loro che questo è il miglior sistema per tirarsi un coccolone di
quelli buoni, ma è come parlare ad un muro...! Inoltre siamo perfettamente d'accordo
che gettare i soldi dalla finestra non è un modo di fare corretto, ma non lo è nemmeno
ammucchiarli con una specie di spirito da collezionista. Il denaro, anche lui, è
un'energia potentissima che - come tutti gli altri tipi di energia - va usata nel giusto
modo: se diventa un fine, uno scopo, invece di essere un mezzo per vivere
serenamente e - potendo - aiutare chi ne ha bisogno, il nostro karma ne risulterà
appesantito. Tutte quelle persone - e sono tante - che per svariati motivi non riescono
a tenersi una lira, quelle che subiscono "casuali" rovesci finanziari o che, per
esempio, avendo azzeccato la schedina da qualche miliardo si accorgono di essersi
dimenticati di giocarla, facilmente in una precedente esistenza hanno avuto un
rapporto distorto con il denaro, hanno sprecato o usato male la ricchezza, ne hanno
fatto un fine, non hanno mai ringraziato di averla, sono stati degli irriducibili avari,
eccetera...!
Ho inserito questo breve accenno all'argomento denaro nel discorso sul
pessimismo/ottimismo perché quello dei soldi è uno dei principali motivi di lamentela
che ascolto, nella maggioranza dei casi da persone che potrebbero vivere serene con
ciò che hanno...! Inoltre - lo avrete senz'altro notato - potete andare a chiedere
qualsiasi cosa a chicchessia, ivi compresa la donazione di un organo, ma non toccate
nessuno sui soldi, non chiedete ad anima viva di aiutarvi con un piccolo prestito che
vi serve per fare fronte ad un impegno grave ed urgente: vi assicureranno tutto l'aiuto
morale di cui avete bisogno, tutta la loro umana partecipazione virtuale ai vostri guai,
ma non scuciranno nemmeno una lira, perché: "...se me l'avessi chiesto la scorsa
settimana avrei potuto, ma ho dato l'anticipo per la macchina nuova e sono rimasto
senza un soldo, mi dispiace... ma perché non me l'hai detto prima che avevi
bisogno...?!!" Torno a ripetervi di tenere alla larga il più possibile le persone
pessimiste. Ma c'è di più: non fate nemmeno troppi tentativi per "convenirle".
Comportatevi come si comporta la Vita: siate generosi e date a ciascuno ciò che
realmente vuole!
Infatti il pessimista vuole esserlo, vuole che la sua esistenza sia costellata di guai!
Se qualcosa gli va bene è una grossa delusione, perché gli toglie il piacere di avere
azzeccato una previsione, gli sottrae la libidine del lamento, gli impedisce di
continuare a vivere circondato da un nuvolone nero di energia negativa! Questi
sarebbero, in buona sostanza, affari suoi: ma l'energia - negativa o positiva che sia -
non se ne sta mai ferma!
Le onde negative che avvolgono il pessimista vanno ad inquinare lo spazio vitale
di chi gli sta intorno: come vi sentite dopo essere stati a lungo con una persona che si
lamenta in continuazione, che non fa che parlarvi dei suoi mille catastrofici problemi,
delle sue disgrazie multiple ed irrisolvibili, delle sue previsioni color nero fumo sul
futuro prossimo e remoto, che non riesce mai a tirare in su gli angoli della bocca se
non per fare una smorfia di disgusto, che vi racconta i guai e le malattie di tutto il
quartiere, che se vi scappa di dire che state bene vi guarda come se volesse farvi una
radiografia ed assume un'espressione dubbiosa ed allarmata.... Fateci caso: stare a
contatto con un pessimista rende tristi, stanchi, nervosi; la testa diventa pesante e
tutto il corpo prova quella spiacevole sensazione di affaticamento che si ha quando si
sta covando un'influenza.
È perfettamente inutile che inondiate queste persone con discorsi sul Pensiero
Positivo: vi giudicano solo dei poveri illusi che non sanno quello che si dicono ed
ignorano con beata incoscienza i mille pericoli che li circondano! Dunque, fate pure
un tentativo, magari anche due: ogni tanto ci si può imbattere in qualche pentito! Ma
non insistete troppo, perché il pessimismo è contagioso! Quando avete la precisa
certezza di trovarvi di fronte un irriducibile (e non ci vuole molto, basta fare la
candida domanda: "Come stai...?" e vi sentirete recitare a memoria l'enciclopedia
medica...) scappate a gambe levate, esibendo un bel sorriso ed accampando la prima
scusa che vi viene in mente, non importa che sia plausibile o fantascientifica ed
evitate, per quanto vi è appena appena possibile, ogni contatto futuro con
l'energumeno in questione!
Se invece il "vostro" pessimista fa parte della cerchia delle persone che, per
qualche motivo di famiglia o di lavoro, non potete assolutamente evitare di vedere,
limitate al massimo i contatti diretti e quando proprio non ne potete fare a meno
fatevi uno scudo mentale; in questi casi sarebbe molto utile la Meditazione: cinque
minuti di Meditazione "d'emergenza" e nessun pessimista potrà nulla contro di voi!
Un altro esemplare interessante e per nulla in via di estinzione di pensatore
negativo è l'invidioso, quello che si dedica alla missione di smontare
sistematicamente ogni piccolo o grande entusiasmo altrui. È quello che più di ogni
altro ha in bocca la frase: "Lo faccio/lo dico per il tuo bene...!". Ecco: con questi
individui non andate troppo per il sottile, se è necessario dimenticatevi le buone
maniere che la vostra mamma ha penato tanto per insegnarvi e - dopo un solo
tentativo di condurli ad un più civile modo di fare - mandateli a quel paese senza
mezzi termini. Se protestano, ditegli pure che l'avete letto in un libro e dategli il mio
indirizzo...!
E dedicatevi, senza ritegno, a coltivare in voi il più totale, incondizionato,
inossidabile ottimismo, alla faccia di tutto e di tutti! Perché come è vero che il
pessimismo è una strada che non porta da nessuna parte, è altrettanto certo che con
l'ottimismo si può andare dove si vuole, senza pagare pedaggi e senza fatica.
Certamente nella vita di tutti capitano i momenti "no": ma avete mai avuto notizia
di qualcuno che abbia risolto un problema lamentandosene e rotolandocisi dentro
come un maialino nel suo fango?
Conosco moltissime persone che periodicamente cercano di venire a piangere sulla
mia spalla alla ricerca di conforto: le ascolto con attenzione ed affetto e lascio sfogare
loro tutta la rabbia o il dolore per una mezz'oretta. In alcuni casi, quando si tratta di
telenovelas a puntate con colpi di scena e sviluppi repentini, riesco a pazientare per
alcuni giorni (mai molti....). Poi parto in quarta con la proposta di soluzioni varie... ed
è allora che mi rendo conto se ho davanti una persona che ha davvero il desiderio di
vivere al meglio o se, invece, si tratta di qualcuno che ha solo voglia di piangersi
addosso per poter così accusare il "destino" di essere crudele e non rischiare di farsi
coinvolgere in prima persona...! Quando mi "accorgo" che mi si sta prendendo in giro
(...ma in realtà queste persone prendono solo in giro se stesse...) cambio musica, ritiro
spalle e conforto e - all'occorrenza - divento molto dura: così automaticamente passo
dalla parte dei "cattivi", di quelli "che non capiscono" e che hanno un pessimo
carattere! Pazienza...!
Per ogni problema esiste una soluzione: su questo non ci piove!
Voi prendete il "vostro" problema, piccolo o grande che sia, fate della sua
soluzione un pensiero e VEDETELO GIÀ FATTO! Funziona, ve lo posso garantire!!!
Soprattutto incominciate ad occuparvi dei VOSTRI problemi e non di quelli degli
altri! Non cercate di partire subito a fare i Buoni Samaritani, allenatevi sulla vostra
pelle e questo per l'ottima ragione che voi non siete "gli altri" e non potete sapere ciò
di cui realmente hanno piacere o bisogno o ciò che il loro karma prevede.
Questo non lo potete sapere nemmeno per voi stessi ed è spesso il motivo per cui la
"soluzione" di un problema non è esattamente quella che vi aspettate o che vi
piacerebbe fosse. Quando ciò dovesse accadere, se siete onestamente e
completamente certi di aver fatto TUTTO il fattibile e magari anche qualcosa di più,
non vi resta che ringraziare per la soluzione che vi è toccata ed accettarla senza
banfare: solo così rimedierete alla disarmonia che certamente il vostro modo di vivere
una precedente esistenza ha creato nell'Ordine Cosmico.
Molto più spesso, però, il karma non c'entra un bel niente: non fatevene un alibi
per non agire! Il segreto della vita è sempre e comunque FARE... ricordatevi la
Parabola dei talenti e non sprecate neanche un minuto della vostra esistenza in
lamentele e piagnistei, non gettate via neppure le più piccole ed apparentemente
insignificanti opportunità.
VEDETELO GIÀ FATTO! E se non è proprio esattamente come lo volete in questa
vita, lo sarà nella prossima!
Nel frattempo, ringraziate (siete abituati così poco a farlo...!) e godetevi i risultati
che avete qui ed ora!
Consapevolezza, pensiero positivo, amore: esempi pratici di
"miracoli"
La maggior parte delle persone che si rivolge a un operatore dell'occulto per una
questione di soldi, normalmente... non ne avrebbe alcun bisogno!
C'è un particolare, poi, che mi sconcerta tutte le volte che ricevo la visita di
qualcuno che vuole i numeri da giocare al lotto e mi chiede se è certo al 100% che
siano quelli buoni: se io fossi sicura senza ombra di dubbio dei numeri che usciranno
il tal giorno sulla tale ruota, non avrei bisogno di lavorare per vivere! Attraverso la
Numerologia e il calcolo delle probabilità posso estrapolare dei numeri che hanno
delle ottime possibilità di uscire, cosa che spesso accade, ma non dare la garanzia del
"soddisfatti o rimborsati"! Assolutamente NESSUNO può farlo!
Anche perché per vincere una somma di denaro (che non significa, nel caso del
Lotto, recuperare i soldi che si sono spesi giocando per molte settimane...!) occorre
essere animati... indovinate da cosa...? Ma sì: cuore puro e intenzioni elevate...!
L'avidità - mi pare fuori discussione - non è certamente un'intenzione elevata!
Dunque chi si accanisce nel gioco per far crescere il gruzzolo e aumentare i pezzi
della collezione, tenendoseli ben stretti e ancora piangendo miseria come se fosse
l'ultimo degli indigenti, difficilmente vincerà cinque lire! Chi vince e si dimentica di
ringraziare, magari lamentandosi anche di aver vinto troppo poco, potrà in seguito
buttare via milioni nel tentativo di vincere ancora, ma non gli capiterà più!
Per ciò che riguarda la grossa vincita che può cambiare la vita, come il biglietto o
la schedina da qualche miliardo, bisognerebbe intervistare il vostro karma...! E anche
considerare che un improvviso colpo di "fortuna" può "cambiare la vita", sì, ma non
si sa in quale direzione...!
Chissà perché la maggior parte delle persone è convinta che una gran quantità di
soldi sia sinonimo di felicità? Questo può essere vero, ma certamente non
automatico! Il denaro è un'energia - come ho già detto - che come tutti i tipi di
energia va maneggiata e usata nel modo corretto per produrre qualcosa di utile e non
rischiare di far danni!
Certamente esistono rituali magici per favorire una vincita al gioco: 'favorire', non
garantirla! Perché anche nel caso del denaro, se mancano Consapevolezza, Pensiero
Positivo e Amore, non c'è nulla da fare!
Se siete di quelli che fanno della ricchezza un mito fine a se stesso, se desiderate
vincere una grossa somma per dare una lezione a qualcuno che detestate, se siete
avidi, accumulate i soldi come una scorta di noccioline e vi sembra di non averne mai
abbastanza, se siete avari e per farvi scucire mille lire occorre fare il triplo salto
mortale sui mignoli, se costringete qualcuno a dipendere economicamente da voi
perché ciò vi crea una piacevole sensazione di potere, insomma, se avete con il
denaro un rapporto morboso, non vi aspettate risultati da qualsiasi lavoro magico!
Il primo segreto per ottenere una vincita è quello di considerare il gioco per quello
che è: un GIOCO, appunto, ossia, come recitano tutti i vocabolari della lingua
italiana, una "attività che abbia per scopo la ricreazione e lo svago...". Se avete dei
bambini sapete bene ciò che questo significa! Avete mai visto un bambino mettere
dell'ansia, del rancore o della paura in un qualsiasi gioco che si è liberamente scelto?
Per lui giocare vuol dire spensieratezza, divertimento...! E per voi che giocate al lotto,
al totocalcio, alle corse dei cavalli o acquistate gratta&vinci e biglietti di tutte le
lotterie possibili? Conosco molte persone che, attendendo i risultati delle partite o le
estrazioni del lotto, se ne stanno incollate al televisore o alla radiolina con l'ansia di
chi aspetta una sentenza di vita o di morte, imprecando contro tutto e contro tutti se il
risultato non è quello desiderato e questo è il miglior sistema per non vincere: in
compenso si potrà guadagnare una signora ulcera o un bel mal di fegato!
Se invece sapete considerare i soldi con il giusto distacco, considerandoli
importanti, sì, ma come mezzo e non come fine, pensando che possono servire per
voi, certo, ma anche per aiutare chi ne ha davvero bisogno o per rendere felice chi vi
sta intorno, allora un rituale magico potrà favorirvi, attirando verso di voi le Energie
giuste.
Una volta che avrete ottenuto il risultato, però, ricordatevi di chi è meno fortunato
di voi e destinate una parte della vincita in beneficenza... senza mettere i manifesti-
ossia senza farlo sapere al mondo intero per ottenerne l'ammirazione!
Soprattutto, non incorrete nell'errore di lamentarvi per l'eventuale esiguità della
somma vinta: considerate che è comunque un dono che vi è piovuto dal Cielo e
ringraziate con tutto il cuore! Pensate che sicuramente quella stessa cifra che a voi
sembra così ridicola potrebbe togliere dalla disperazione qualcuno che ha una
cambiale in scadenza, una bolletta o un affitto da pagare o la spesa da fare per far
mangiare quattro figli...!
Anche nel caso del gioco, comunque, celebrate da voi il vostro rituale magico:
siate consapevoli che potete farlo, riversate sull'operazione tutto il disinteressato
Amore di cui siete capaci e non abbiate il minimo dubbio sul risultato!
Quello della salute è un problema che preoccupa - a parole - il 100% delle persone.
Nei fatti, invece, la maggior parte di esse è più propensa a curarsi quando ormai il
danno è fatto che a prevenirlo.
È classico l'esempio del ricorso al dentista: ci si precipita solo quando i denti fanno
male, magari dopo aver passato una notte in bianco con una gran voglia di battere la
testa contro il muro per il dolore! Ma se si prendessero delle semplicissime abitudini
igieniche, se si curasse l'alimentazione, se semestralmente si facesse una visitina di
controllo, il problema sarebbe risolto in partenza!
Questo è un discorso che vale per tutto ciò che riguarda il nostro corpo fisico, che
diciamo di amare tantissimo, ma che in realtà maltrattiamo nel peggiore dei modi.
A molti potrà sembrare strano che ci sia chi si rivolge alla Magia per questioni di
salute, invece succede molto frequentemente. Ed ecco allora il pericoloso proliferare
di "guaritori", che garantiscono di essere in grado di risolvere - spesso addirittura
attraverso il televisore...! - qualsiasi patologia! Per ciò che mi riguarda penso che sia
il modo più subdolo, disonesto e a volte criminale con cui si possa carpire la buona
fede altrui. Sì, perché, parlandoci chiaro, pazienza se un operatore dell'occulto non vi
fa tornare l'amato bene: non muore nessuno! Ma se vi istiga ad abbandonare terapie
che state facendo per affidarvi alle sue "sante mani" o ancora peggio vi somministra
intrugli strani dai "componenti segreti" senza informarsi minimamente se siete
allergici a qualche sostanza, allora la faccenda si fa davvero pericolosa! Inoltre, mi è
capitato mille volte di ricevere persone angosciate cui qualche "santone" da strapazzo
aveva diagnosticato malattie gravissime... guaribili solo con l'intervento di qualche
improbabile entità... e che invece, invitate fermamente da me ad approfondire la cosa
attraverso una serie di esami clinici, sono risultate sane come pesciolini...!
Nessun operatore dell'occulto, guaritore, guru, pranoterapeuta, eccetera, è
autorizzato a fare diagnosi a meno che non sia provvisto di una (autentica...!) laurea
in medicina e chirurgia! Chiunque, ponendo le mani sul vostro corpo, si accorga di
qualcosa che "non va", potrà solo invitarvi, con il maggior tatto possibile,
fermamente ma senza inutili allarmismi, a farvi visitare da uno specialista e a
sottoporvi ad accertamenti clinici: tutto il resto configura il reato di abuso della
professione medica.
So per esperienza che l'approccio all'argomento "salute" è quanto di più individuale
ci sia. I poli estremi sono rappresentati da un lato dagli ipocondriaci, ossia i malati
immaginali che corrono al pronto soccorso (quando non direttamente alle pompe
funebri...) non appena starnutiscono e dall'altro da coloro che si decidono a prendere
sul serio un sintomo magari pesante solo quando ormai l'unico intervento possibile è
quello chirurgico! Ho una carissima amica che ha militato per anni in questa seconda
categoria, fino al giorno in cui è stata portata d'urgenza in ospedale per un attacco di
appendicite con complicazioni varie che si era ostinata a scambiare per un doloretto
premestruale per ben quindici giorni...!
Nel mezzo, ci sono coloro che guardano al problema salute con una certa
obiettività, ma questo non significa che siano nel giusto. Infatti il vero problema è
che...la salute sia un problema!
Che l'uomo moderno abbia perso il contatto diretto con la natura è una frase che si
sente dire spesso, al punto che è quasi diventata un luogo comune al quale più
nessuno fa caso. Infatti, viene detta e ripetuta, così come si dice che "non ci sono più
le stagioni di una volta...", perché essere ecologisti fa tendenza, ma pochissime
persone agiscono concretamente per ricollegarsi, almeno in parte, con quelle che sono
le leggi naturali che regolano nel giusto modo la vita di tutto il Creato. Per testare
quanto pochi siano i veri ecologisti, basta vedere, per esempio, il gran numero di
signore impellicciate che circolano ancora per le nostre strade...!
Il cosiddetto uomo del 2000 ritiene di aver scoperto tutto lo scopribile, di aver
inventato tutto l'inventabile... ciò che non è riuscito a realizzare (... o a spiegare...)
viene relegato nel mondo della fantascienza...! Ma sempre più spesso è costretto a
riconoscere che le sue scoperte, le sue "invenzioni", hanno tutte quando più, quando
meno - degli effetti collaterali indesiderati, sotto diverse forme.
Limitandoci al settore della salute, scopriamo delle cose interessanti... come, per
esempio, che la salute non esiste più. Infatti, alzi una mano chi può dire di stare
veramente "bene"...! Abbiamo a disposizione una quantità di farmaci a dir poco
mostruosa, se confrontata con i medicamenti di appena 100 anni fa... eppure siamo
tutti ammalati o quanto meno acciaccati, chi più, chi meno.
La chimica ci sovrasta: la respiriamo, la assorbiamo, la mangiamo, ce la
spalmiamo addosso-salvo poi stupirci se non c'è più nessuno che possa definirsi
completamente sano.
Perché il fatto è questo: se l'intestino funziona solo in presenza del lassativo, vuole
dire che non funziona! Se riusciamo a fare il ruttino solo con la bustina di digestivo,
vuole dire che non sappiamo più digerire; se per far fare ai reni il loro lavoro
dobbiamo ingoiare litri di soluzione diuretica, significa che sono da buttare; se
emicranie, gastriti, dolori e doloretti vari sono inseparabili compagni del nostro
quotidiano è evidente che c'è qualcosa che non va; se nonostante tutte le diete, le
fatiche in palestra, le creme e i massaggi, il nostro peso fa esplodere la bilancia,
significa che dobbiamo cambiare sistema. E via discorrendo.
Altro aspetto del problema: l'uomo moderno ha sconfitto le pestilenze che
mietevano centinaia di vittime per volta nel passato. Ma le grandi patologie dei nostri
tempi non sono certo da meno. Gli antibiotici hanno fatto moltissimo per ridurre la
mortalità nelle malattie infettive... ma i germi patogeni hanno lavorato altrettanto
bene e si sono adattati a vivere ugualmente, sviluppando quel fenomeno che si
chiama "resistenza"... senza contare che l'antibiotico buono, quello, cioè, che
distingue e rispetta i microrganismi utili (come, per esempio, la flora batterica
intestinale) distruggendo solo quelli dannosi, non è ancora stato inventato.
Da qualche tempo si sente parlare sempre più spesso di medicine naturali, quali la
fitoterapia (cioè curarsi con le erbe) e l'omeopatia. Ma la medicina naturale va ben
oltre e comprende tutta una serie di tecniche energetiche che, se correttamente e
regolarmente usate, sono in grado di ristabilire permanentemente quell'equilibrio che
si chiama "buona salute".
Solo che la maggior parte delle persone storce il naso: "Ma come, sono vent'anni
che soffro di gastrite, che ingoio montagne di farmaci, rincorrendo tutte le più recenti
scoperte in campo farmacologico e tu arrivi bella, bella a dirmi che con quattro
toccatine, qualche colore, un paio di cristalli, due suoni, il mal di stomaco mi
potrebbe passare...?" È proprio la semplicità degli interventi il fattore che suscita la
diffidenza, perché abbiamo imparato così bene e così in fretta a complicarci la vita
nel tentativo di semplificarcela, che non ci siamo più abituati.
Eppure, chi ha almeno una quarantina d'anni abbondante ricorderà che in nessuna
casa, un tempo, si gettava via la carta blu nella quale veniva venduto lo zucchero,
perché se qualcuno si faceva male cadendo, questa serviva per far riassorbire
velocemente il livido: e funzionava!
Forse le nostre nonne non sapevano come si chiamava, ma non di meno usavano la
cromoterapia... E a chi non è stato messo il pigiamino o il lenzuolino rosso per "far
venire fuori" il morbillo?
Nello stesso modo, a tutti i bambini del mondo, in tutte le epoche (... eccetto la
nostra, forse... e questo la dice molto lunga...) è stata cantata la ninnananna per
favorire un sonno sereno o semplicemente per calmare un pianto sconsolato... e
questa altro non è se non musicoterapia.
E le pietre? Esiste una letteratura monumentale antichissima sull'uso delle pietre a
scopo preventivo e curativo... e questa è cristalloterapia.
Poi ci sono le tecniche di cura attraverso l'imposizione delle mani. Tutti conoscono,
almeno per sentito dire, la pranoterapia, ma ne esistono altre, meno popolari ma non
meno efficaci, come per esempio il reiki.
Potrei continuare citando l'agopuntura, lo shiatsu, la riflessologia, la
digitopressione, tanto per parlare solo delle tecniche più note e "chiacchierate", tutte
"novità" che, insieme a quelle citate prima, hanno qualche millennio di pratica alle
spalle, ma lo scopo di questo discorso non è quello di fare un elenco di metodologie,
bensì di invitare chi ha voglia di farlo a riflettere su di un concetto molto semplice: se
la salute non esiste quasi più sulla faccia del pianeta terra, nonostante la farmacologia
abbia fatto - come scienza - passi da gigante, una ragione ci sarà pure.
Conosco decine e decine di persone che accusano da dieci, venti, trent' anni e più
tutta una serie di problemi fisici e/o psicologici che nessun medico allopatico
diagnostica come malattia, ma che, non di meno, provocano disagio, dolore,
sofferenza a chi ne è portatore, senza che (ovviamente!) nessun prodotto
farmacologico riesca a debellarli; e l'aspetto curioso della questione è proprio che noi
uomini del 2000 ci siamo abituati a convivere con mille disturbi (lasciando da parte,
perché non è questa la sede per trattarle, le grandi patologie) senza che ci sfiori
neppure l'idea che ciò non sia molto normale.
Pretendiamo il perfetto funzionamento di tutti gli apparecchi di cui ci siamo
circondati, spendiamo un sacco di soldi per ottimizzare le prestazioni delle nostre
autovetture, al minimo rumorino del motore corriamo dal meccanico... salvo poi
vivere rassegnatamente immersi nei mille "guasti" del nostro corpo fisico. Tutti noi
conosciamo almeno una persona che è arrabbiata con il proprio medico perché: "...lui
dice che non ho niente, ma io il mio mal di stomaco lo sento, eccome...!" La medicina
occidentale tradizionale cura l'essere umano a compartimenti stagni. Si occupa, cioè,
del singolo organo, somministrando al paziente solo ed esclusivamente farmaci. Il
che significa, molto spesso, eliminare il sintomo senza andare a debellare la causa che
l'ha prodotto, quindi, sovente, non "guarire", ma "mettere una pezza" momentanea.
Le medicine naturali, che sono, per la maggior parte, di derivazione orientale,
considerano l'Uomo nella sua interezza, nella sua globalità, fatta di fisicità, di
emozionalità, di psichismo e di spiritualità. E i medici che hanno questo tipo di
concezione dell'essere umano sanno bene che quando qualcosa nel corpo fisico "si
ammala" - cioè non funziona - significa che, a un altro livello, vi è un "problema" da
risolvere.
Secondo gli orientali, il nostro corpo fisico è percorso da sottilissimi meridiani -
chiamati "Nadi" - attraverso i quali scorre l'Energia Vitale. Nei punti in cui due Nadi
si incontrano vi sono i Chakra, termine che piano piano sta entrando nel linguaggio
comune.
I Chakra principali sono sette: sono le vere porte energetiche che regolano il nostro
flusso di Energia. Sono i punti del nostro corpo nei quali l'Energia Vitale è più intensa
e li possiamo immaginare come spirali in movimento circolare costante. A ognuno di
essi corrispondono una ghiandola, una pietra, un pianeta, un metallo, un suono, un
colore, un'affermazione. E ognuno di essi ha un compito specifico.
In condizioni di equilibrio, l'Energia scorre nei Chakra ininterrottamente, in modo
fluido e armonico. Quando nel corpo fisico si manifesta un malessere, una
disfunzione, una malattia, significa che nel o nei Chakra corrispondenti vi è una
carenza, un sovraccarico o addirittura un blocco di Energia, che crea una
disuguaglianza - quindi una disarmonia - tra lo stato fisico e lo stato mentale,
emozionale o spirituale. Per fare un esempio più semplice: se nell'impianto elettrico
di casa vostra ci sono dei fili un Po' malandati o delle prese di corrente rotte, l'energia
elettrica non può scorrere in modo continuo e senza intoppi, quindi facilmente la luce
salterà in continuazione o si bruceranno spesso le lampadine.
"Guarire" significa fare in modo che si ristabilisca l'equilibrio e che l'Energia Vitale
torni a scorrere nei Chakra ininterrottamente e armonicamente.
Attenzione, però: noi siamo indiscutibilmente occidentali, figli di una cultura che
per secoli e secoli ha formato non solo il nostro sapere ma anche il nostro essere.
Sarebbe dunque un'imprudenza, di fronte a gravi e conclamate patologie,
dimenticarci dell'esistenza di medici, medicinali e chirurghi per affidare la nostra
guarigione esclusivamente a metodologie energetiche.
Altrettanto pericoloso, però, è il trascurare questo importante aspetto della
guarigione, perché l'Energia in equilibrio è il terreno indispensabile affinché una
terapia farmacologica o chirurgica abbiano l'effetto di "guarire", appunto, cioè di
eliminare completamente e stabilmente il problema e non di mettervi soltanto una
momentanea toppa, costellata, magari, di effetti collaterali indesiderati.
Le tecniche energetiche vanno ad agire in profondità sulla struttura portante del
nostro essere, là dove serve... perché non è detto che se a far male è lo stomaco il
problema stia nello stomaco e il classico "mal di testa" non ha quasi mai niente a che
vedere con la testa. La sterilità femminile raramente dipende dagli organi riproduttivi
e la stipsi non ha quasi mai nulla a che fare direttamente con l'intestino. Questi sono
solo pochi esempi a caso.
Abbinando la medicina tradizionale alle tecniche energetiche si ottengono risultati
sorprendenti in patologie anche gravi, così come, invece, tutti quei disagi, quei
malesseri che nessun medico riesce a classificare come malattia vera e propria
trovano la loro risoluzione con il solo lavoro sui Chakra.
Il "Progetto-Uomo" prevede lo stato di buona salute: è un po' impensabile che un
qualsiasi progettista ci metta del bello e del buono per creare un meccanismo al solo
scopo di farlo funzionare male! Se poi questo Progettista è la Perfezione Assoluta,
l'ipotesi è ancora più ridicola: ci sarebbe davvero da farsi venire il sospetto che il
Padreterno avesse alzato il gomito il giorno in cui ha creato l'Uomo...
Le medicine energetiche non hanno nessuna controindicazione e nessun effetto
collaterale, perché riportare l'equilibrio in un sistema ha un solo risultato certo:
restituire a quel sistema la funzione per la quale è stato progettato! E non sono
tecniche che funzionano grazie a fenomeni di autosuggestione, perché non è
necessario "crederci" per ottenere dei risultati!
Le tecniche energetiche di guarigione sono "Magia" nel senso più puro e corretto
del termine: USO COSCIENTE DI ENERGIE NATURALI!
La cromoterapia sfrutta la lunghezza d'onda dei colori, la cristalloterapia il
grandissimo potenziale energetico dei cristalli naturali, la musicoterapia l'effetto
terapeutico dei suoni, il reiki la canalizzazione dell'Energia Vitale Universale: tutte
forme di energia che esistono in Natura da prima ancora che l'uomo facesse la sua
comparsa sul pianeta Terra, che fanno parte della Creazione molto più di ogni
molecola prodotta in laboratorio! Ma poiché conosco fin troppo bene l'idea bizzarra
che molte persone hanno della magia, preferisco evitare ulteriori confusioni e non mi
sentirete mai proporre interventi "magici" su questioni di salute: continuerò a
chiamarli "trattamenti energetici"!
Il discorso sul benessere - che mi sta molto a cuore - meriterebbe una trattazione
ben più articolata e completa, ma non è questa la sede per farla: la rimando ad una
prossima occasione!
È molto importante che sappiate, comunque, che non c'è persona al mondo che
possa chiedervi qualche milione garantendovi di liberarvi da un malessere o da una
malattia in virtù di un non meglio identificato "dono" che ha ricevuto in esclusiva da
qualche fantasiosa entità!
Siete soltanto voi a decidere di voler "guarire", sia che siate tormentati da una
fastidiosa foruncolosi o affetti da una malattia grave.
Tutte le terapie di questo mondo, orientali od occidentali che siano, non servono a
nulla se non decidete di volervi bene. Consapevolezza, Amore e Pensiero Positivo
operano da soli dei veri e propri miracoli in tema di salute! E pur continuando a
seguire le prescrizioni mediche, potete farvi aiutare con grande vantaggio dal reiki,
dalla cromoterapia, dalla musicoterapia, dalla cristalloterapia e da tutti gli altri metodi
naturali di cura, scegliendo con molta attenzione le persone o i centri cui rivolgervi.
Siamo così giunti al termine di questo capitolo e forse molti di voi sono rimasti un
Po' delusi: si aspettavano la rivelazione di ricette segrete e invece si sono sentiti
ripetere ancora una volta che segreti non ce ne sono, ma che cuore puro e intenzioni
elevate, Consapevolezza, Pensiero Positivo e Amore sono gli unici ingredienti
indispensabili per operare qualunque Magia. E come ciliegina sulla torta della
delusione, che anche i rituali sono delle tecniche semplicissime che ognuno può
imparare facilmente.
Eppure è così: quando imparerete, con un minimo di allenamento, ad ascoltare la
voce del vostro Cuore, questa verità vi apparirà talmente ovvia, talmente scontata che
vi domanderete perché avete trascorso un certo numero di anni a farvi vivere la vita
da qualcun altro!
Lo spiritismo
Quella che da il titolo a questo capitolo è una delle frasi che tutti, nel corso della
vita, abbiamo pronunciato in almeno un'occasione! Normalmente la si dice in
ascensore, quando tra un piano e l'altro non si sa come rispondere alla signora che ci
chiede - anche lei perché non sa cosa dire - se abbiamo letto sul giornale dell'ultimo
fattaccio di cronaca! Oppure per replicare senza arrabbiarci a qualcuno che ha appena
finito di mondarci con fiumane di luoghi comuni.
Personalmente, tutte le volte che la sento pronunciare mi viene da pensare: "per
fortuna...!" perché se i tempi fossero ancora "quelli di una volta" vorrebbe significare
che siamo rimasti fermi, che nulla si è evoluto e l'immobilismo conduce alla
distruzione.
È pur vero che il periodo che stiamo vivendo non appare come un momento
esaltante della storia dell'umanità, ma come al solito nulla avviene a caso. Inoltre,
consideriamo che nessuno di noi ricorda come si viveva, per esempio, nel Medio
Evo, quando bastava accarezzare un gatto nero per finire sul rogo della Santa
Inquisizione...!
Abbiamo già visto nei capitoli precedenti come ognuno di noi fa esattamente ciò
che può, ciò che il suo livello di Coscienza gli consente di fare, compresi quelli, per
esempio, che l'opinione pubblica chiama ben comprensibilmente "pazzi criminali",
che scagliano sassi dai viadotti delle autostrade uccidendo vittime innocenti.
Questo non deve certo suonare come giustificazione di ogni atto più o meno
limpido che noi compiamo: ne è - semplicemente - la spiegazione.
...E tra comprendere ed approvare c'è una bella differenza.
So bene che ho già parlato di questo quando ho voluto fare chiarezza sul
significato dell'Età dell'Acquario, ma forse giova ripetere il concetto.
C'è una precisa risposta a quanti chiedono - e sono sempre di più - il perché questi
nostri tempi, già segnati pesantemente dal dilagare della tossicodipendenza, delle
malattie "incurabili" e della depressione mortale, siano zeppi di atti ignominiosi,
come i bambini abbandonati a dozzine nei cassonetti dei rifiuti o gettati dalle scarpate
di strade e autostrade, le reti di pedofili che spuntano come funghi o gli omicidi
volontari per divertimento. C'è chi afferma che le cose sono sempre andate così, solo
che non se ne parlava, ma questo è vero solo in minima parte ed è comunque una
spiegazione superficiale.
Non solo siamo alla fine del secolo - evento che già di per sé, ogni volta che si è
verificato, ha portato cambiamenti più o meno marcati - ma siamo anche a fine
millennio.
I soliti "ottimisti" si stanno già preparando con lugubre gioia alla fine del mondo
...e in realtà un mondo sta finendo, ma a un livello ben diverso da quello della terra
sulla quale posiamo i piedi.
Ripeto che in uno dei Messaggi dei Maestri di Luce, messaggi che vengono
divulgati quando l'Umanità è pronta ad accoglierli, si legge: "All'ora attuale c'è un
immenso cambiamento vibrazionale sulla terra, per cui tutte le forme di vita risentono
dell'aumento dell'Energia Spirituale...".
L'Età dell'Acquario è appena all'inizio, ma il processo si è già innescato e procede
sempre più velocemente, seguendo un Piano stabilito.
L'era precedente, detta "dei Pesci", è stata segnata dalle realizzazioni materiali. Ci
siamo occupati e preoccupati solo di ciò che si tocca, si misura, si pesa. Ci siamo
occupati e preoccupati del possesso in quanto tale, della materialità in senso stretto,
che ha partorito fenomeni apparentemente diversi fra loro, come, per esempio, le
guerre di conquista e il consumismo. Abbiamo fatto una tale indigestione di materia
che abbiamo finito con l'assimilarne tutti gli aspetti, per giungere a identificarci con
essa.
Il primo e il secondo Chakra, legati appunto a tutto ciò che concerne gli istinti
primari e la realizzazione materiale, sono i due più attivi nella maggior parte degli
appartenenti al genere umano (... anche se attività non è sinonimo di buon
funzionamento!).
L'Età dell'Acquario, la "New Age", è quella che invece vedrà lo slancio dell'Uomo
verso la realizzazione spirituale e l'apertura del 4° Chakra, il Chakra del Cuore,
dell'Amore Universale.
Questi nostri tempi sono la transizione tra l'età della materia e l'età dello spirito,
sono tempi di crisi, cioè, secondo il vero significato di questo termine tanto abusato,
di cambiamento. E nessun cambiamento avviene in modo completamente indolore,
nessun cambiamento viene accettato incondizionatamente da tutti, ma solo da coloro
che sono pronti a cambiare.
Sempre secondo il messaggio dei Maestri, l'aumento delle Energie Spirituali
"accelera l'evoluzione degli schemi di comportamento sia positivi, sia negativi." Ed
Essi ci avvertono: "questo periodo si rivela per alcuni troppo difficile da affrontare
coscientemente e così scelgono la morte, la malattia, la tossicodipendenza o la follia
come mezzi per evitare questo mutamento." È un Po' come durante una pestilenza di
manzoniana memoria: c'è chi soccombe e c'è chi sopravvive. Oggi sappiamo che gli
scampati sono coloro i cui anticorpi, per cause diverse, hanno reagito all'infezione
respingendola o vincendola.
Sul piano spirituale le cose non stanno molto diversamente: c'è chi ha degli
"anticorpi" in grado di reagire positivamente e c'è chi non li ha, ma non solo: non ha
la minima intenzione di fabbricarseli.
Il banco di prova è l'attaccamento ai beni materiali: non mi è mai capitato di
vedere due persone litigare per fare della beneficenza, ma per un'eredità, anche
minima, sì! Sapete già che non vi sto invitando a fare come San Francesco e a
liberarvi di botto di tutto ciò che possedete, ma solo a cercare di considerare "la roba"
con un Po' più di distacco, senza farne un valore assoluto.
Sono capitoli e capitoli che insisto col dirvi che non si fa Magia se mancano
Consapevolezza, Pensiero Positivo e Amore: il morboso attaccamento alla materia è
la negazione di questi tre principi.
L'era che sta iniziando è proprio quella che vedrà l'Uomo recuperare la sua
originaria condizione di "Mago", ossia di creatura in stretta connessione con Leggi
che regolano l'Armonia del l'universo : se siete tra quelli che non vogliono perdere il
treno, incominciate a prepararvi!
Non nascondetevi dietro la giustificazione del "faccio cosa posso", perché avete
imparato che "potete" tutto ciò che volete: basta provare! Così, anche se il vostro
attuale livello di evoluzione non è dei più alti, anche se siete pieni di abitudini
mentali di segno negativo, potete benissimo fare un salto di qualità!
Allenatevi a non giudicare, mai, nessuno, per nessun motivo. Allenatevi ad Amare
voi stessi per poter Amare più liberamente gli altri. Allenatevi al Perdono, che è un
vero balsamo per l'anima. Allenatevi alla vera umiltà, che vi permette di accumulare
tesori di Conoscenza da utilizzare nella vita pratica.
Tutto ciò che vi ho raccontato nelle pagine precedenti, infatti, serve a vivere al
meglio qui ed ora: non è sterile filosofia, non sono belle parole, ma concreti strumenti
per vivere in modo equilibrato la vita di tutti i giorni, per avere rapporti ottimali con
voi stessi, con gli altri e con tutta la realtà circostante.
La Magia è una condizione fisiologica per l'essere umano, come lo è il respirare:
"l'impossibile" ce lo siamo creato noi, non esiste in natura!
Solo che occorre distinguere i Principi dai Valori!
Avete mai sentito qualcuno parlare di una "scala di Principi"? Certamente no: sono
solo e sempre i Valori ad essere messi in discussione, perché sono passibili di
cambiamento, di evoluzione e ciò che conta per noi, oggi, non aveva nessuna
importanza in altre epoche o non ne ha attualmente presso altri popoli. Solo i Principi
sono assoluti ed immutabili, perché è attraverso di essi che viene mantenuto l'Ordine
Cosmico.
La Natura non fa mai sciocchezze: tende sempre all'equilibrio, ossia al "suo" vivere
al meglio. E se in "questi nostri tempi" sembra essere impazzita è solo perché cerca
prepotentemente di sopravvivere allo scempio che ne ha fatto l'uomo. La moderna
scienza l'ha studiata da un punto di vista puramente materialistico, al solo scopo di
sottometterla e sfruttarla, l'ha sezionata con i suoi strumenti chirurgici senza cercare
di comprenderla nella sua totalità. Soprattutto senza Amarla!
La Magia, in quanto uso cosciente di energie naturali, non può esistere senza
Equilibrio, che è la prima delle Leggi che regolano l'Armonia del l'universo.
Più riuscirete a portare equilibrio nella vostra vita, dunque a non farvi guidare da
energie di segno negativo, più rientrerete in connessione con i Principi, più il vostro
quotidiano vedrà dei risultati. Infatti a qualcuno può anche importare molto poco di
guadagnarsi in un lontano "poi" un ipotetico "posto in Paradiso", ma a tutti preme di
vivere "bene" e viviamo "bene", ma bene davvero, solo se siamo Consapevoli che
"ciò che sta in alto" è fedelmente riprodotto dentro di noi, pronto per essere usato!
Purtroppo o per fortuna - vedete un Po' voi! - non c'è più tempo da perdere: occorre
scegliere velocemente da che parte stare, perché il Piano, che riguarda tutta
l'Umanità, procede senza aspettare nessuno.
Se vi metterete nell'ordine di idee di abbandonare gli schemi mentali e le cattive
abitudini che vi hanno accompagnati fin qui, poco per volta rientrerete in connessione
con voi stessi, con il "Mago" che è in voi e la vostra presente vita farà un salto di
qualità reale e concreto. Se invece vi trovate perfetti così come siete o se le vostre
abitudini mentali vi sono così care e indispensabili, potrete tranquillamente scegliere
di farvi vivere la vita da qualcun altro e sarete liberi di continuare a lamentarvi.
Così, quando qualcuno vi intratterrà per un'ora e mezza con il racconto dell'ultimo
fatto di cronaca condominiale sul figlio della signora Gigia che si è sposato con una
poco di buono facendo morire di dolore sua madre, potrete esclamare con
l'espressione affranta di circostanza e convinti di enunciare una verità di fede: "Eh,
cosa vuole, signora, non ci sono più i tempi di una volta...!" Per fortuna!
Conclusione
L'ho detto fin dall'inizio: questo non è un libro per "addetti ai lavori" e nemmeno
per coloro che, magari anche solo per hobby, si interessano di esoterismo, ma è
rivolto a quelle persone che non hanno mai sentito parlare di Età dell'Acquario, di
Spiritualità, di Chakra e di altri argomenti simili.
So bene - perché ho già avuto qualche piacevole anticipazione - che molti di coloro
che, a torto o a ragione, si ritengono "addentro", storceranno nasi e aggrotteranno
sopracciglia di fronte a un linguaggio come quello che ho volutamente usato o
inorridiranno per le estreme semplificazioni cui sono ricorsa.
C'è infatti chi pensa ancora che "certi argomenti" vadano trattati rivolgendosi, con
il linguaggio e con i contenuti, solo a chi "può capirli". Con tutto il rispetto, mi
permetto di non essere d'accordo!
Nel Vangelo sta scritto di "non gettare le perle ai porci": ma chi può essere così
presuntuoso da ritenere di poter valutare tout-court la "porcitudine" dei propri
simili...?
Con buona pace di tutti coloro che si ritengono "eletti" e si trincerano nelle loro
grotte segrete, il mio sistema è sempre quello di "provarci", comunque e con
chiunque. Quando poi mi trovo a parlare con qualcuno che sento veramente e
profondamente refrattario a quanto sto proponendo, mi ritiro in buon'ordine e non
insisto. Ma ho imparato una cosa, nel corso della mia esistenza: spesso e volentieri le
incomprensioni nascono da una difficoltà di linguaggio.
Non si può usare una parlata dotta, infarcita di paroloni, quando ci si rivolge a un
bambino e sperare di far passare un qualsiasi messaggio, anche il più semplice:
occorre usare termini e modi che il bambino può comprendere! Nello stesso modo, se
sul menu di un ristorante leggo "pasticcio di mais con pesce veloce del Baltico",
posso rimanerci un Po' male quando il cameriere mi mette davanti un bel piatto di
polenta e merluzzo...!
Mi sono spesso accorta che moltissime persone rimangono interdette di fronte a un
semplicissimo congiuntivo o in presenza di parole che fanno normalmente parte del
mio vocabolario e che per me non hanno nulla di strano. Ricorderò sempre
l'espressione sbigottita di una signora quando le ho detto, rispondendo a una sua
domanda: "Si vede che lei ha un'avversione..." Probabilmente ha pensato che le stessi
diagnosticando una rara malattia e siamo andate avanti per cinque minuti buoni
sull'equivoco: lei che non osava chiedere spiegazioni ed io che non capivo cosa ci
fosse di tanto terribile in ciò che avevo detto...!
Per comunicare con "la gente" bisogna frequentare e soprattutto amare "la gente":
non solo quella che si incontra nei luoghi di "cultura" o nei salotti-bene, ma tutta,
indistintamente. Il chiudersi in circoli ristretti ed esclusivi, dove non si sente la
minima parola fuori posto e dove si fa a gara a scegliere le espressioni più di
circostanza che si può allo scopo di sembrare buoni, evitando accuratamente qualsiasi
contatto con le persone semplici, a casa mia si chiama "avere la puzza sotto il naso",
che è esattamente il contrario di quello che è il Principio ispiratore dell'Età
dell'Acquario: l'Amore Universale.
Molti anni fa, per un certo periodo, smisi di occuparmi di esoterismo proprio
perché frequentavo persone che affermavano con enfasi alcuni Principi e poi si
comportavano, nella vita di tutti i giorni, esattamente al contrario: a vent'anni e più di
distanza sono spesso obbligata a constatare che le cose non sono molto cambiate! Ma
sono cambiata io, che non vado più a cercare lumi dove non ci sono altro che pallidi
fuochi fatui, ma vivo la mia vita con Consapevolezza: così sono "i Lumi" che trovano
me!
Chiusa la parentesi dedicata ai miei colleghi esoteristi ed anche a coloro che si
ritengono già abbastanza "dotti" da non aver più bisogno di nulla, torniamo a noi e
cerchiamo di riassumere.
Consapevolezza, Pensiero Positivo e Amore sono i tre principali strumenti per fare
Magia.
Consapevolezza significa essere coscienti che la Scintilla Divina che è in noi e che
costituisce la nostra unica vera essenza, ci rende possibile TUTTO: l'impossibile non
esiste. Per questo motivo è la vera chiave d'accesso di ogni Lavoro Magico.
Va da sé che sentimenti ispirati da un umano concetto di bene e di male sono dei
grossi ostacoli per ottenere dei risultati utili, laddove per "utile" - torno a ripeterlo per
chi ancora cercasse di fare lo gnorri...! - si intende qualcosa che porti benefici,
serenità e gioia a TUTTI coloro che vi sono coinvolti.
Il Pensiero Positivo è una diretta conseguenza della Consapevolezza, sarebbe parte
integrante della nostra vera natura se non ci fossimo messi d'impegno per
dimenticarcelo. Tutti i pensatori negativi cronici che conosco affermano con una
punta di orgoglio (e tonnellate di presunzione): "No, non sono pessimista, sono
realista!". Con molti di loro non replico nemmeno più: se hanno tanto piacere di
continuare a rotolarsi nel loro letame, facciano pure! Io so che la "realtà" è quella che
noi vogliamo che sia, che siamo circondati dall'Energia che vogliamo attirarci: non si
può procedere nella vita come schiacciasassi, senza concedere nulla di noi agli altri se
non come contropartita di qualcosa o per mettere a tacere i nostri sensi di colpa, senza
un minimo di tolleranza, con la presunzione di non sbagliare mai, presentandoci da
falsi umili con la pretesa che siano gli altri a riconoscere il nostro valore e poi passare
il tempo a lamentarci dei risultati che abbiamo: sono esattamente quelli che abbiamo
cercato! E evidente, a quel punto, che ogni pessimista è "realista": ha intorno la realtà
che si è costruito!
Il Pensiero è Energia. L'energia positiva attira altra energia positiva: non occorre
essere Einstein per trarre le conclusioni!
Sono Energia anche le parole. Esiste una tecnica che si chiama "programmazione
neurolinguistica": sembra una cosa difficilissima, detta così, ma è semplicemente
l'abituarsi a pronunciare solo e sempre espressioni positive, eliminando, per esempio,
la maggior parte delle negazioni. Quante persone iniziano un discorso dicendo:
"Niente, volevo dire..."? ...Volevi dire "niente", dunque ciò che intendevi esprimere
passerà inosservato! C'è poi da stupirsi se hai sempre l'impressione che nessuno ti stia
ad ascoltare...?
Anche nei confronti di noi stessi siamo abituati ad usare più negazioni che
affermazioni: "non ce la farò mai", "non sono capace", "non sono all'altezza", "non
sono più io", "sfìgato come sono, non...", per non parlare dei vari modi con cui ci
mettiamo sempre un gradino sotto gli altri, spesso per falsa modestia ("scusa se ti
disturbo", "non so se ti ricordi di me") o ci rivolgiamo al nostro corpo fisico ("sono
stanco morto", "ho tutte le ossa rotte", "ho un male da impazzire", eccetera).
Tutto ciò significa continuare a trasmettere a noi stessi e agli altri informazioni di
segno negativo. Animo, ragazzi! La vita non è un perenne funerale! Circondiamoci di
energia positiva con tutti i mezzi che abbiamo, quindi anche con le parole!
Ci sono dei trucchetti molto semplici per incominciare a perdere le cattive
abitudini. Per esempio, ogni volta che ci viene in mente un pensiero negativo,
immaginiamo divederlo scritto su di una lavagna e cancelliamolo: vediamoci proprio
mentre lo facciamo sparire con la spugnetta, vediamo le parole scritte diventare una
nuvoletta bianca che vola via. Inoltre, trasformiamo tutti i troppi "no" che diciamo o
ci diciamo in altrettanti "sì": "Me lo puoi fare questo favore, sì?" Ricordatevi sempre,
caso mai scrivetevelo da qualche parte per essere certi di non dimenticarlo mai, che
più energia positiva emanate, più ne attirate: è una Legge che non ammette eccezioni!
Ognuno può dare solo ciò che ha: se non sapete Amare voi stessi non siete in grado
di Amare nemmeno gli altri. Soprattutto l'Amore non è mai una merce di scambio: si
ama gratis!
Capisco benissimo che quello dell'Amore Universale è un concetto difficile, perché
siamo abituati a considerare "amore" solo quello rivolto a persone ben precise: chi di
voi ha mai detto di "amare" un amico? Al massimo avete pensato di "volergli bene"!
All'interno di una coppia o tra genitori e figli c'è vero Amore solo se esistono -
come abbiamo visto - libertà, rispetto e accettazione reciproci: in caso contrario si
tratta solo di desiderio di possesso. Ecco: quando riusciremo a nutrire quegli stessi
sentimenti per tutto il resto dell'Umanità saremo molto vicini a comprendere cosa
significa Amore Universale.
Volete fare un piccolo, facilissimo esperimento? Allora prendete un bel bicchiere
d'acqua dal rubinetto di casa vostra. Poi passate rapidamente un dito sotto il getto e
osservate con attenzione la goccia che gli si ferma sopra: guardatene la forma, lo
spessore, la luminosità, insomma, tutto ciò che c'è da notare. Vi accorgerete che
quella goccia ha una sua "personalità", perché se ripeterete il passaggio sotto l'acqua
che scorre ne raccoglierete un'altra diversa. Ora fate cadere la goccia nel bicchiere
che avete riempito e guardate bene: riuscite ancora a individuare la vostra goccia? E
se rovesciate l'intero bicchiere in una bacinella ricolma, siete ancora in grado di
riconoscerne il contenuto? Potete continuare l'esperimento fino ad arrivare al mare: il
risultato sarà sempre lo stesso!
Noi, tanti quanti siamo, abbiamo un'origine comune e un comune destino finale,
che è quello di tornare a far parte di quell'Oceano di Infinito Amore dal quale
proveniamo; la "personalità" che abbiamo in questa vita non è che una costruzione
passeggera di scarsissima utilità. l'individualità è una condizione assolutamente
provvisoria, cui incominceremo a dare sempre meno importanza man mano che
diventeremo consapevoli di una fondamentale Verità: la goccia e l'Oceano non sono
due realtà distinte, ma sono la stessa cosa.
Noi SIAMO Amore Universale, ma ce ne siamo dimenticati e ci nascondiamo
dietro la maschera di mille comportamenti artificiosi, facendo spesso una gran fatica,
mentre invece ci risulterebbe così naturale, così facile entrare nel vortice d'Amore che
vibra in tutto il Creato!
Per la maggior parte degli esseri umani, però, l'amore è ancora un sentimento
riservato ad un ristretto numero di persone: facciamo almeno in modo che questo
amore sia sereno, pulito, disinteressato, che non sia desiderio di possesso o di potere.
In caso contrario, nessuna magia potrà portare armonia, nessun rituale donerà la
felicità! l'essere "Mago" è la condizione originaria di ogni essere umano, la Magia fa
parte del nostro bagaglio di conoscenza: ricordate la vecchia leggenda indù che vi ho
raccontato qualche capitolo fa...! l'Uomo ha perso i suoi poteri quando ha
incominciato a farsi guidare da sentimenti individuali quali l'odio, il rancore, l'invidia,
la gelosia, il cinismo, il desiderio di possesso e di prevaricazione, l'aggressività, la
presunzione, l'avidità. Quando ha scordato, cioè, la grande Legge dell'Amore
Universale.
Ma quando diciamo genericamente "l'Uomo" non dobbiamo pensare a un essere
mitologico, lontano da noi, a un "Adamo" di millenni fa responsabile di tutti i nostri
attuali guai. Quell' "Adamo" siamo noi quando quotidianamente, vivendo secondo il
parametro del nostro personale concetto di male e di bene, ripetiamo nei gesti, nelle
parole e nei comportamenti quel "peccato originale" che, invece, ci sembra tanto
lontano ed estraneo!
Se comprendessimo, tutti, questa semplicissima Verità, se ne divenissimo
Consapevoli, recupereremmo immediatamente quei poteri che abbiamo perduto,
ritroveremmo subito quel "libretto d'istruzione" che abbiamo smarrito strada facendo!
E a godere dei risultati sarebbe la nostra vita quotidiana.
Ho ripetuto spesso quest'ultimo concetto: non si tratta di fare dell'alta filosofia e
nemmeno di "diventare buoni" perché altrimenti c'è un qualsiasi dio che non vede
l'ora di punirci atrocemente. Si tratta, invece, di migliorare la nostra vita nel concreto,
nell'immediato, nel "qui ed ora", nelle cose, nei fatti, nei rapporti interpersonali. e
senza andare a farci prendere per i fondelli dal primo imbecille autonominatosi
"mago"!
Attenzione, però, a non cadere in un altro eccesso! Se la nostra attuale condizione,
conseguente a quella che è stata l'evoluzione del genere umano durante l'Età dei
Pesci, ci porta a privilegiare gli aspetti materiali della vita a scapito della spiritualità,
non è assolutamente il caso, ora, di capovolgere i rapporti e di considerare la materia
come un nemico da combattere o il corpo fisico come una realtà da mortificare!
Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 moltissimi giovani scoprirono
improvvisamente un libro che, per altro, era uscito nel 1922! Si trattava di
"Siddharta" di Hermann Hesse.
Con l'entusiasmo che contraddistingue la giovane età, travolti da un sacro furore
orientalista buona parte di essi partì alla volta dell'India, convinta che fosse
sufficiente fuggire il contatto con la materia, travestirsi da straccioni e mettersi a
meditare sulle sponde del Gange per raggiungere l'Illuminazione! Anche coloro che
non poterono partire fìsicamente per mancanza di fondi o per divieti familiari si
lasciarono comunque sedurre dalla spiritualità orientale, interpretandola, però, come
un totale, assoluto distacco da tutto ciò che è "terreno", come una disciplina fatta
esclusivamente di meditazioni, digiuni e contemplazioni, conditi dall'immancabile
abbigliamento da mendicante.
Da un lato, dunque, c'era la generazione del pre-'68, che a un Siddharta che si fosse
presentato dicendo: "Io so pensare, so attendere, so digiunare", avrebbe replicato: "Va
a lavurà, barbón! ". Dall'altro, quella schiera di giovani (e anche di molto meno
giovani) che pensavano di essere nati in occidente per sbaglio e assumevano
volentieri atteggiamenti da guru, cadendo anche spesso, purtroppo, nella trappola
mortale della droga.
A trent'anni di distanza, benché il fenomeno si sia ridimensionato, c'è tuttavia chi
pensa ancora che basti mettersi addosso qualche palandrana colorata, iscriversi a un
corso rapido di meditazione trascendentale e circondarsi con scenografie
orientaleggianti per trasformarsi automaticamente in un soggetto sulla via
dell'Illuminazione. Conosco alcuni maestri di Reiki, per esempio, che pur
chiamandosi all'anagrafe "Pasquale Scognamiglio", "Giuseppe Ferrerò" o "Antonio
Brambilla" si sono invece dati dei fantasiosi nomi indù! Va bè: lasciamoli giocare!
Ma c'è anche chi, pur continuando a mantenere il proprio nome, a vivere in
occidente e a svolgere una normale attività, ritiene che la spiritualità sia in netto e
totale contrasto con tutto ciò che è materiale e che la materia sia un "male" da
combattere: niente di più falso!
Nessuno di noi nasce in un determinato posto "per sbaglio": ci presentiamo al
mondo esattamente dove ci attende il nostro Compito! Nello stesso modo, se ci siamo
incarnati in un corpo fisico, se abbiamo scelto la materia come dimensione, è perché
questa esperienza ci è necessaria.
Scrivono i Givaudan nel loro "Viaggio a Shambhalla": "Non si cammina verso il
Sole abbandonando sotto di sé ciò che crediamo essere il suo contrario...".
E i Maestri in uno dei loro messaggi ci ammoniscono: " [...] tutto fa parte del piano
di equilibrio cosmico, di un piano divino che tende all'armonia delle due grandi
polarità: lo spirito e la materia che devono sempre trovarsi in perfetto equilibrio fra
loro." Travolti da un'improvvisa voglia di spiritualità, dunque, in linea con qualche
moderna tendenza che magari ci viene trasmessa in modo superficiale, non
commettiamo l'errore di gettare indiscriminatamente alle ortiche tutto quanto
abbiamo, perché, passato lo stordimento, ce ne pentiremmo amaramente.
La materia è la nostra attuale dimensione: tutto sta a considerarla con equilibrio, a
non farne una ragione di vita e ad usarla al meglio. Insomma: con un occhio
guardiamo verso l'Alto, ricordandoci sempre che l'Alto è dentro di noi e non qualcosa
di misterioso che non ci è dato di comprendere, mentre con l'altro rimaniamo
consapevolmente in connessione con la dimensione che ci siamo scelti.
Comunemente si pensa - e la letteratura ha sempre alimentato questa credenza -
che lo scopo degli Alchimisti fosse quello della trasformazione del piombo in oro e
sulla Pietra Filosofale si sono versati fiumi di inchiostro.
Tutto ciò certamente non è falso, ma il fatto importante è che non è tutto.
È vero che i Maestri della Grande Arte sapevano ottenere l'oro dal piombo, ma non
era quello il fine delle loro manipolazioni sulla Materia Prima. Per dirla tutta in una
volta, lo scopo ultimo della ricerca alchemica era ed è la trasmutazione dello stesso
alchimista.
Questo è anche lo scopo della nostra vita: lavorare la materia, cercando di
comprendere il Grande Amore che la permea, per arrivare attraverso essa alla
Conoscenza di noi stessi e - di conseguenza - dell'Armonia del l'universo. Non
dimentichiamo mai, infatti, che "ciò che sta in basso è come ciò che sta in alto e ciò
che sta in alto è come ciò che sta in basso, per compiere il miracolo della Cosa
Unica".
La Materia Prima che noi tutti abbiamo a disposizione non è qualcosa di "strano",
che si compera a etti in qualche supermarket della spiritualità: è la nostra vita
quotidiana, sono i nostri rapporti interpersonali, è il modo con cui ci mettiamo in
relazione con la concreta realtà che ci circonda.
Ecco perché ho continuato a insistere sul concetto che la Magia di cui vi ho parlato
serve alla vostra vita presente e non a procurarvi la timida speranza di ottenere un
posticino in un ipotetico, futurissimo paradiso. Lasciamo il "buonismo" a chi
preferisce accontentarsi invece di essere contento e occupiamoci serenamente di ciò
che costituisce la nostra vita reale.
Attraverso la Consapevolezza, il Pensiero Positivo e l'Amore voi siete in grado di
compiere qualsiasi prodigio nel vostro presente ...Forse dovrete apportare qualche
piccola modifica alla vostra lista dei miracoli, quella che avevate tirato fuori quando
avete incominciato a leggere questo libro, ma in compenso vedrete dei risultati
CONCRETI laddove deciderete di agire seguendo i Principi di cui vi ho parlato! l'età
dell'Acquario è iniziata e con essa vengono messi a disposizione di TUTTI degli
strumenti e delle conoscenze che fino a ieri erano riservati a pochi: di recente dal
Vaticano è arrivata - puntuale come un raffreddore da fieno in primavera - la
condanna nei confronti di tutto ciò che ha a che fare con la New Age. Quando, nel
corso di un'intervista, mi è stato chiesto un parere in merito, la mia risposta è stata: "È
evidente che la concorrenza non piace a nessuno!". Infatti le tematiche acquariane
minano pericolosamente il monopolio sulla Spiritualità con cui la Chiesa ha
governato in modo terroristico fino ad oggi!
Dunque, anche se il vostro parroco vi mette in guardia, minacciandovi del fuoco
eterno se vi accostate a certe fonti peccaminose, lasciatelo parlare, soprattutto non
cercate di convincerlo perché sarebbe fiato sprecato e fate ciò che vi suggerisce il
Cuore: il vostro, non il suo!
Avete la grande opportunità di riprendere concretamente in mano le redini della
vostra vita e di indirizzarla là dove naturalmente cerca di andare: verso l'Amore
Universale dal quale proviene.
Non avete scelto a caso di rinascere in questo momento così importante per il
Cammino dell'Umanità: cogliete l'occasione che vi siete dati quando ancora eravate
in grado di Amare voi stessi.
Se proprio pensate che sia troppo difficile, fatevi aiutare: esistono, per esempio,
delle serie scuole di Reiki, esistono luoghi e persone che vi possono dare una mano.
"Dare una mano", però, NON vuole dire "fare le cose al posto vostro", magari
dietro lauto compenso...! Ricordate sempre che il punto di partenza siete voi, con la
vostra Consapevolezza, il vostro Pensiero Positivo, il vostro Amore. Se avete un
figlio che zoppica un Po' in matematica, gli fate dare qualche ripetizione: ma
l'insegnante che lo aiuta non può andare a farsi interrogare al posto suo!
Nello stesso modo, non andate in cerca di bacchette magi- che al di fuori di voi:
così facendo - ed è una garanzia! - potete solo imbattervi in uno dei molti ciarlatani
che circolano indisturbati, travestiti da operatori dell'occulto, da "maestri" di qualche
strana disciplina o da sacerdoti di qualsivoglia religione!
La Magia è dentro di voi: adesso - se volete - avete gli strumenti per andarla a
ripescare!
E diceva loro: "Si porta forse la lucerna per metterla sotto il moggio o sotto il letto?
O non piuttosto sul lucerniere? Perché nulla v'è di occulto che non sarà manifestato e
nulla di segreto che non sarà messo in luce. Se uno ha orecchi da intendere, intenda."
[Marco - 4, 21 - 23]
Buon Lavoro!
Ringraziamenti
IL Testamento di Tito
Perché questo libro
Introduzione
Cartine di tornasole
Le tradizioni
IL cammino evolutivo dell'uomo
La legge del Karma (e il mal di testa di Margherita)
La consapevolezza
Cuore puro ed intenzioni elevate
Gli operatori dell'occulto
IL pensiero positivo
Precisazioni
I veleni occulti
I principi della magia
L’amore
Amore di mamma
IL perdono
L'umiltà
IL giudizio
l'altruismo
Vedetelo già fatto
Consapevolezza, pensiero positivo, amore: esempi pratici di "miracoli"
Lo spiritismo
"Non ci sono più i tempi di una volta..."
Conclusione
Ringraziamenti
Bibliografia
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