Gli ultimi appunti di Raffacle Pettazzoni
@ cura di Angelo Brelich”
f i Modk “0 wacko:
es AH wh ‘Pow’ ”
YEH! AAGO jp 88
In due block-notes — il secondo appena incominciato —
¢ in un certo numero di foglt sparst, nel settembre del 1959,
Raffaele Pettazzoni prese gli ultim appuntt della sua vita:
fu nelW'intervallo tra la prima crist che lo aveva colto nel-
Vestate ai quell’cnno ¢ la improveisa ricaduta che doveva
condurlo alla morte (8 dicembre 1958).
‘ Non 2 facile vincere ogni serupolo nél dare alla stampa
questi appunti. Eset non erano destinati al pubblico; dove-
vano servire esclusivamente alautore stesso, per lavori fu-
turk che egli aveva in animo di intraprendere. Oro, chiunque
conoscesse Pettarzoni, sa delVestrema meticolosita con cui
eglt preparava le sue pubblicaziont: cid che eglt presentava
al pubblico, doveva essere sempre perfettamente ponderato,
elaborato ¢, almeno per 1 momento in cul lasciave le sue
‘mani, definitivo, Cid vale anche per la forma det suok seritti:
Al guo stile era sempre curato fino alt ultima virgola, esem-
plarmente corretto ¢ preciso, Si pud ester quasi certi che
egli sarebbe contrariato nel vedere stampatt { fugact eppunti
che aveva prest, di volta in volte, nel momento stesso in cut
1 Alla Signora Adele Pottazzonl che ha permesso lo pubblicazione
44 quest appuntl, spetia 1a gratitudine della rivista © del suot tettorl.sigeene Gil wltind eppuntt
gli balenava in mente uwidea che voleva fermare, senza
ordinarli in un contesto ¢ senza preoccuparal della loro for
ma. Si tratta di una materia grezze — di schede* — per
‘opere progettate, non di opera, It carattere provuisorio &
Yespressione rudimentale di certi pensieri potrebbero per-
fino prestarsi a malintesi, il che potrebbe far apparire dub-
bia Yopportunita della pubblicazione.
‘Ma su questi scrupoli deve prevalere ta considerazione
che questi ultimi frammenti dell opera pettazzoniana sono do-
cument! straondinariamente preziosi che non si avrebbe i
diritto di nascondere o lasciar cadere in obtio. Documenti
— anche — umani, di alto valore biografico, documenti sulla
personalita dello studioso che, settantaselenne, oppena uscito
—e, in realta, solo apparentemente — da una grave ¢ dolo-
rosa malattia, riprendeva subito, con naturalezza ¢ serenitd,
quel lavoro con cui, ormai, s'identificava la sua vita stesta,
Ma il significato di questi documenti trascende il piano bio-
grafico. Lfevoluzione del pensiero di uno studioso non &
infatti, cosa che riguardi esclusivamente la sua persona:
pperché le nostre idee si indirizzino e si maturino in un senso
anziché in un altro, perché di tanti problemi che si agitano
in noi sin dalla gioventii, alcunt prendano, con andar det
tempo, sempre magglor urgenza e predominio, probabilmente
non dipende soltanto da fattori psicologici e, comunque, indi-
viduali, ma anche dal fatto che viviamo inseriti in una cul-
tura che si muove, si trasforma e in certi suol momenti sol-
lecita pit da certi lati che non da certi altri le nostre rispo-
ste e reazioni. Negli ultimi decenni, pressappoco daglt annt
della guerra in poi, il pensiero, le ricerche e il metodo stesso
di Pettazzoni subivano un intenso approfondimento ¢ pre-
sentavano novitd che se potevano sfuggire al lettore super-
ficiale, cld era dovuto soltanto alla solidita ¢ all'ampiezza
delle basi gid precedentemente acquisite cul este venivano
+ Infatl, In maggior parte deglt appunti consiste in brant letteral-
‘mente ripresl dol Ube (ai BE. Ellade, v. sotte) che Peliazzont stava
leggendo, Qui riproduclamo sole quel ‘bran! ai quall egll ha agelunto
‘un ala pur Breviasime commento,
»
4 Raffacle Pettezsont s
onganicamente collegate. Ora, gli ultimi eppunti, proprio
perché non destinati al pubblico, non pervenut! all’elabora-
one, non inseriti nella continuitd di un‘opera sclentifica,
mostrano ancora pli chiaramente, quasi nudi nella loro spon
taneita, gli ultimi interessi dello studioso: ma se percid esi
forniscono una. chiave per la comprensione pid precisa di
tutta Vopera di Pettazzoni, nello stesso tempo gettano luce
‘anche sulla situazione presente, sui problemi pit attualt ¢
sulle prospettive degli studi storicoretigiosi,
Sebbene con non celata diffidenza, Pettazzoni seguiva
con incessante attenzione quegli orientamenti che, nel nostro
campo di studi, spesso venigono considerati come ‘modernl":
orientamenti che non sempre si fondano su coscienti eritert
‘metodologicl, ma nei quali lo sforzo rivolto a un'interpreta-
sione storica cede costantemente a interessi di diversa natu-
1, ora Hal Rome di una psicologia ritenuta valida per tutte
le epoche e per tutti { climt culturalt, ora nel segno di strute
ture fondamentalt fisse attribuite in proprio ai fenoment reli-
glosi, quasi che quest! avessero un’esistenza in sé, al di fuori
della storia umana, oa, infine, anche senza simili presup-
posti, ma solo sotto inconsct impulsi irrazionali ¢ misti
Pettazzont non ignorava nulla di quanto 4 rappresentanti dt
‘questi indirizzt producevano, né resté insensibile a quanto
vi si trovava di fecondo o stimolante: ma si mantenne in un
costante riserbo, oppena rallentato in qualche recensione
cortese ma ferma su certe istanze critiche, Ora, 4 suoi ultims
appunti dimostrano che, in realtd, egli si proponeva di pro-
cedere quanto prima ad ung Auseinandersetzung radicale
con le correnti antistoriche. Anche questa, perd, come tutto
cid che eglt portava davantl al pubblico, doveva essere scru-
polosamente preparata. Pettazzoni non aveva dubbi sui puntt
fondamentali della propria opposizione a quelle correnti. La
‘modernita’, nel campo delle concezioni ideologiche, non st
misura in anni o decenni; ed egli, con la sua cultura, non
aveva difficolta di individuare, dietro le posizioni ‘moderne’,
4 filont storict provenienti da epoche (e gid nel pas-
sato orientati contro i primt germi della civilta moderna);-w ot GU ulti eppuntt
‘era convinto di exsere dalla parte delavvenire. Ma per di-
‘mostrario, doveva affrontare direftamente € vagliare sfu-
‘matura per sfumatura le posizioni che intendeva contro-
battere.
E' caratteristico delle sue intenziont che egli si sia scelto
per interlocutore 0 antegonista un autore cul era legato da
tuna sincera ¢ reciproca stima e da una cordiale simpatia, ¢
che indubbiamente rappresenta il livello pit elevato su cul
gli orientamenti antistoricisti contemporanel si siano espres-
si: in quegti ultimi mesi della sua vita, eg lesse (in parte,
senza dubbio, rilesse) le opere dit Mircea Eltade. Le lesse,
le meditd, le appunté —Te numerose ‘schede" tn cul riporta
lunghi passi di Le mythe de l'éternel retour (Paris 1949),
Images et smyboles (Paris 1952) e Mythes, réves et mystéres
(Paris 1952), sottolineando e segnando con punti esclamativi
® interrogativi molte frasi e singole parote, mostrano lest
ma attenzione posta nella lettura — e si prepard a discu-
terle, Con ogni evidenza, non si trattava di una polemiea con
1M, Eliade, bensi con tutto cid che nelWopera di Eliade t
ta su pls raffinatas pt lficace eopresione.
Ton WT pub, certo, valutare cf che non si @ realizzato,
‘ma anche 4 preparatioi rudimentali contenuti negli oppunti
fenno intravedere che il compimento di questa presa di posl-
‘Hone metodologica sarebbe stata di grande importanza_per~
Yaovenire dernastrl studi, GU oppunti stessi — bisogna sot-
Talineare — rappresentano una fase inizlale del lavoro: in
esi, Pettaxzoni bate ¢ ribatte su alcuni punti fondamentgli;—
le frequenti ripetizioni, la forma schematica delle osserva~
Hlonl e anche qualche caso di insufficiente penetrazione nel
pensiero dell'interlocutore mostrano che la sua critica si
sarebbe articolata, arricchita e completata solo nella fese
successivg, di riordinamento coerente delle istanze ¢ det sin-
golt problemi.
jondamentali questioni del metodo stanno, dunque,
al Sa SSG Span cae cortraccone Ice ‘eppunti ¢ ne nucleo-Ma
indist vari, sia esteriori — come certi titoli dati ad aleune
schede — sla interni rivelono che, pur inseparabilmente dalle
4 Raffocte Pettarzont "
preoceupariont metodologiche, Pettazzoni stava progettando
‘anche qualche lavoro particolare. Un certo numero di ap-
Punti portano il titolo cora et labora», Quale problema (e,
nz, quale soluzione) si nasconda sotto il motto benedetti-
no destinato forse ad essere il titolo di un lavoro indipen-
dente o di un capitolo det lavoro metodologico, appare dal
contenuto di quegit appunti: si tratta del rapporto tra sacro}
er ore po
Yuomo, Anziché esasperare il contrasto tra i due termini
ire, era deg trracionalisti, un a
‘entrambi all’unita del~
Yuomo storica, come due aspetti Zell fensonamente
connessi della ‘sua esistenza, «La Titegrale 2 ora
et Tabora, It valore religioso potencia Yopera puramente tec-
nica e, in genere, esistenziale» (v. sotto, p. 46), mentre,
come viene sottolineato in altri appunti, da essa @ deter-
smminato,
Un terzo tema su cui il pensiero di Pettazzoni tornava
con particolare frequenza, potrebbe, di per sé, far pensare
@ oscurt presagt e presentimentt dell’autore: @ iL tema della
morte. Me ais Yo Hpita perlelamente ditoskato, sia il punto
Via dei relativi appunti mostrano che, in realtd, per
Pettazzont ol trattava, anche in questo caso, di un problema
Puramente sclentifico. I fenomenologi delle religion, e M.
ll...
cee
Eliade in porticolare, insistono sulVaspetto_germinale det
‘caoe’ — cio’ delle condizion’ pré-cosmiche e pre-umane dal
tempo delle origint cul, per ta coscienza religiosa arcaica, r=
salirebbe Yordine dell'esistenza reale; d'altra parte, essi no-
. Ora, Pet-
tazzont rileva un‘eporia nel fatto che la morte un ‘caos”
che, tuttavia, non The di nulla ¢ che i miti del¥origine
della morte #'inquadrano perfettamente tre. quei 'miti delle
origin’ it cui contenuto normale @, invece, la nascita del-
Yordine, cosmico o umano, dalle condizioni ‘eaotiche’.
‘Questi tre temi — le quiéstioni fondamentali del metodo,
fl ropporto tra attivitd pratica e attivita religiosa e Foporia
della morte — assorbono Ia quasi totalita degli appunti. Non
a |
fou -eee GU tint eppentt
‘ono tre tem perfettamente indipendenti — it primo si apre
vere gi altri due che, loro volts, spento {ieare MEP
‘Gi modo che talvolte una sola scheda Pia di uno
deglt argomenti — ma tuttavia permettono di rag-
‘gruppare git oppunti in un modo coerente, in tre parti, St
aarebbe preferito evitare ogni qualsiasi ‘riordinamento’ det
lascito e mantenere Yordine puramente cronologico degli ap-
puntl: ma la presenza di numerosi foglt staccatt priot di
Gata impediva questa soluzione pid semplice ¢ nello stesso
tempo pi rispettosa; percid,-nella necessitd di stabilire un
(qualsiasi ordine nella pubblicazione degli eppunti, @ apparso
‘Opportuno ricorrere @ critert interni, di pensiero ¢ di argo-
mento, anziché « qualsiast altro criterio ugualmente arbitra
rio ¢, in pid, privd anche del vantaggio della coerenza in-
tima. Questa distribuzione degli appunti in tre gruppi (al-
Tinterno det quali si @ cercato di mantenere, ove era possl-
bile, Yordine cronologico) &, comunque, — insieme alla non-
pubblicazione delle schede consistenti esclusivamente nella
Citazione di brani dei libri di M. Eliade — Vunico intervento
redazionale net texto: per tutto il resto st 2 osservata la pid
‘esroluta fedelta al manoscritto, al punto da conservarne le
“abbreviaziont e, perfino, le imperfezioni stilistiche,
“Anche queste brevi pagine introduttive, tungi dal voler
‘intervenire’ nel solitario discorso del grande studioso, desti-
ato ad esser interrotto dalla morte, hanno it solo scopo dt
facilitarne la comprensione a chi vorré trarne stimolo ¢
Profitto.
AB.
ae
Cll fam)
Eleade, Myng, ried
Cave at tetoray
(4 Reffaete Pettarzont »
head:
bow
ij f 44. o
Lilie
Lites ts vhs
pati yee
tay ag ey
CLT BHIG Y
SECRERTT CHEE
edu?
* yA 2 . =
Parry pling
gel a2
Pays
*aleqaritllsst,
Fae-simile di ane scheda antografa di B, Pottersooi
Tone.IL METODO
28-59
Lideologia dell'etero ritotno, del ciclico ripetersi degli
archetipi & storicamente condizionata, in quanto dipende da
un mor ie la lavorazione e del
Faceolto, inv relaz. con { cieli stagionali).
Infatti Tavvento di una concez. Jineare d. storia si ha con
Videologia biblica del mondo creato una volta tanto e per
sempre, senza ritorno, — Questa ideologia & genetica, com
nessa con tun mondo non agricalo, come @ quello dei nomadi
pastori (pitt primitivam,, dei nomadi cacciatori). Che sono
anche i portatori gellidea di un Dio celeste unico creatore._
3.0.50
Si dice (ma io ne dubito): tutti i miti sono miti delle
origini, 1p ho delle riserve. Ad ogni modo, il pensiero pri-
mitivo non sl Ferma alle origini, Per nol, Vorigine & un ini-
ziare assoluto; prima delPorigine cil nulla.
1 penser primitive non sogensceiLnulla 1! Bevor
delle origint non & il nulla, Fun altro, Prima di questo mondo
un altro mondo.
Prima della nostra condizione umana c's
condizione umana, Da quel pri @ diverso deriva la
realli q@BURTed@tiva per un ®, per una trasfor-
mazione_inizigle che si prolungtychertira, che si ripete pe-
Hlodicamente, e assicurm la durata del poi.
Di fatto, questo prima una costruzione del pensiero
rimitivo: non ha cor
un pr pensiero dialettico; Wantitesi di una tesi,
La tesi, i dato "essa" iI" mondo, Ta condizione
umana, ece. L’antitesi @ un diverso concepito come anteriore,
‘come un prima,2 GI tit appt
‘Vediamo qualche esempio: la morte appartiene alla con-
dizione umana. Ma in illo tempore la morte non esiste,
‘Adamo esiste come uomo prima che il Signore
‘non nasce mortale; 1a morte gli & assegnata come
castigo del suo peccato. Presso i primitivi...
da Montecatini (concerto)! 1959
In fondo & sempre 'womo che crea il suo mondo ideale.
‘Non & i! mondo extraumano che crea il mondo umano!
E' Fuomo (il samano) che erea {i suo creatore (ex nihilo!)
dalle proprie esperienze volitive —
(in questo caso fl samano crea Dio a propria immagine
¢ somiglianzs).
19-59
Liuomo crea Dio a propria imagine e somiglianza. (Xenofane:
anche gli
animalit!!)
Cid sembra in contradizione con la dialettica de! pensiero
primitivo
cche concepisce per negazione e per antitest,
79.59
Da alcuni anni siamo ormai abitust! a parlare ¢ sentir
parlare sempre pid di Archetipi e di riproduzione inaugurale
cicllea, ece, Chi scriverd la storia della sacrologia nel sec. XX
dovra far parte a questa nuova ideologia che & un fermento
suscltatore di un nuovo orlentam, nel nostri studi,
‘Dialtra parte credo non sla da trascurare un de
verso del pensiero primitive, un atteggiamento
ripetizione d. archetipi (¢ riproduzione d ini
aiall [ma questa parte entra qui meno in considerazione),
i Raffonle Pettazsont s
‘densi pluttosto per antitesl, per inversione e rovesclamento
a La test 2 U1 dato, 1a realti; esso serve da punto
‘Partenza per concepire il suo inverso, clob una non
concepita in modo contrario, Ma questa (non) sentita
Come Fen, -anct-mi-essw-e-uttribulta una prioritA rispetto
come
alla quale la realta rappresenta una decadenza,
Tale & i caso della morte
8-9 - 959
La RELIGIONE DELL'UOMO
4 peligione di-queste mondo — non dell'evasione da questo _
‘mondo
‘non il terrore della storla, il pessimismo, il disprezzo della
vita, Yevastone dal mondo, Yaspirazione a un altro
Ia religione come fattorg positivo 3 ts :
L'uomo costruttore della sUrFefigianel
Cost HI. Hogbin, Mang, Oceania 6.1036, 257.* : Gt ultimt appuntt
LA MORTE
(quaderno I; Roma-Bologna, settembre 1959 - intzia)
2-9+59
In ilo tempore 1a morte non esisteva. Liuomo non
moriva.
Liuomo ha comineiato a morire a un dato momento del
tempo storico. C’ stato un uomo che @ morto una prima
volta, e dopo tutti gli uomini sono mort.
‘Numerosi sono 1 miti delforigine della morte. Questo &
‘un caso tipico del modo come procede il pensiero primitivo:
er negazione, per contrasto, per antitesl. La tesi, il dato, {1
resle & In condizione mortale dell'vomo: 1a condizione del
Yuomo che non muore én illo tempore.d rica af
to dalla condizione reale, Per questo processo dis
Tettico la prospettiva & invertita, Le condizione umana del
‘morire diventa un posterius rispetto alla condizione de! non
morire, La morte appartiene all'ordine cosmico: il non mo-
rire @ proprio del pre-tempo,
Dove non c’é tempo, non et morte, _—
7-9 - 959
‘La morte & propria della candizione umana, ‘Uomo’ e ‘mor-
tale’ sono sinonim!,
‘Ma nel pensiero primitivo non @ cos!: uomo non nasce
mortale; divents, mortale,
In altri casi Fumanita esiste gid da un pezzo quando avviene
‘che un essere umano muore (per una ragione qualsiasi,
non sempre per una colpa commessa; talvolta per una
ragione molto futile e casuale),
Da quel momento tutt! gli uomin! mortranno,
4 Raffocte Pettazzont o
Pud avvenire che la prima morte sia prodotta per equivoco:
ma & egualmente definitiva, Talvolta, come per Adamo,
ai tratta di castigo per una colpa volontaria (Fidi Mu-
yeullu),
Generaim, 'umanita mortale & preceduta da un‘altra uma-
rita, I cui condizione era di diventar vecchi e pol rin-
glovanire (la lunal),
Comunque, la condizione mortale ¢ sentita come una caduta
da una condizione anteriore, una deminutio, = pessi-
mismo,
Perd in certi casi si fa valere il concetto che 1a condizione
mortale & preferibile al non morire.
Sorge il desiderio della restaurarione, clot del ritorno
‘Questa apokatastasi sarh prolettata alla fine dei tempi. Al-
Jora sari la fine della storia, come Ia condiz. pre-mortale
apparteneva a un tempo pre- non storico. Ma intanto che
avvlene di ogni singolo uomo dopo la morte?
1 pensiero primitivo ignora i nulla.
i defunto seguita a vivere in forma diversa, Egli rientra
nella condiz, non mortale. 11 pensiero primitivo concepisce 1o
spirito come tutt'altro dall'uomo: un’ombra sl, dai contornl
‘uguall, Ma anche in modo diverso.
11 mezzo uomo!
‘La mascheral
Uogtio staccato} Bologna 15-0-959
Gneipit)
‘Cun evento archetipico che non risale in illo tempore,
ma si produce nel tempo storico, quando gia esiste I'somo;
ed @ la morte d. uomo, l'ingresso della morte nel mondo,
Non soltanto Adamo insugura la morte a causa di un peccato.
‘Ma anche in certi miti melanesiani ¢ africant delfforigine
della morte (vedi)a GU ultimt appuntt
Uogtto staccato] Bologna, 17-0.959
C’ un evento umano per cul il ritorno alle origini non
offre alcuna salvezza, ed & la morte. Ci sono bensi miti di
origine della morte, Ma Yuomo tradizionale non pud sottrarsi
alla morte rifugiandos! in quel miti.
‘La morte appartiene alla condizione umana.
‘La morte entra nel mondo nel tempo storico (I'uomo non
nasée mortale! - diventa mortale!)
Cid 2 tanto vero il Cr." non ha potuto superare Ia condizione
umana mortale, clot non ha potuto ignorare la condizione
umana mortale se non proiettandola alla fine del tempi (re-
surrez, della carne)
(ben inteso I"immortalita (non eternitd) dell'anima @ un‘al-
‘tra cosa.
Eliade, Images et symboles, 48
La destruction d'un ordre établi (cosmos), abolition d'une
Image archétypale, équivaut A une regression dans le chaos,
dans le pré-formé, dans Y'état non differencié qui précédait
1s cosmogonie.
[in rosso:]
‘qui dunque @ detto chiaramente che il caos precede i
‘cosmos, l'amorfo precede il formale — quindi la snorte @ un
ritorno al caos. Ma la morte ha princtplo nel tempo storico,
nel tempo cosmico,
fogtio staccato) Bologna 21-8-959
(aporis)
Troppe cose sono affastellate insieme.
Bisogna distinguere pitt accuratamente;
decadenza da uno stato paradisiaco,
a Raffoste Pettzzzont s
rcorso eiclico d. creazlone del mando
= inaugurazione d. anno esr
— della morte di Hainuvele (paleoagricolo) *
archetipi = miti delle origin!
specialm. origine d. morte
ubbia distinzione fra tempo sacro e tempo profano
it tempo sacro & quello delle origini —
‘Ma & dubbio che solo quello sia sacro.
‘onfusione fra Jn spiritualltA di alcunt individul eccezionali
(samani) ¢ quelli della massa,
(oglio staccato) Bologna, sabato 26-0-050
Sir J. Frazer, L'uomo magico, pre-religioso
W, Schmidt, L'uomo pre-mitico
Lévy-Bruhl. L’uomo pre-logico
Ja pslcanalist. L'uomo d. archetipi
Eliade, L'uomo pre-culturale, cosmico
‘Ma 1a morte & inerente alla condizione umana,
Liuomo paradisiaco @ esente da morte
Nel paradiso 4. archetipt I'uomo ignora la morte, la vita ses-
suale, il lavoro.
‘La nostalgla d. paradiso & desiderio di non morire, di sottrarsi
alla morte.
La morte @ un ritorno al caos.
ma d'altro lato la morte & inerente alla condizione
mana,
La morte s'introduce nel tempo storico, oppure all'origine
del cosmo!
La morte @ estranea al mondo degli archetipi: entra nel
mondo quando gia fl cosmo esiste, ed-esiste 'umanita,
I miti d. origine d. morte non rappresentano una nostalgia
del paradiso, perché nel paradiso la morte non esiste
* Parole agglunte o matita.(QU uttimt appunt
I miti d. origine d. morte nascono dal bisogno di capire per-
ché Tuomo muore
L'uomo muore; nel mondo paradisiaco non moriva (= rove-
sciamento della situazione)
miti d. origini procedono dal pensiero logico. L’uomo stato
‘sempre Uomo, cio’ mitico € logico insieme. Il mito d. ori-
gine d. morte @ una rappresentaz, fantastica di un evento
iniziale ed esemplare.
Non esiste ritorno ad tuna condiz. umana senza morte, per-
cché ogni uomo muore.
‘La morte @ buona in certi miti d. orig. d. morte.
‘La liberaz, dalla morte, cio 1 resurrezione si ha soltanto
nef riti iniziatict, come la morte rituale, cui succede la
rinascita rituale = renovatio d. uomo.
‘Anche il mondo & soggetto alla renovatio!
Clo’ a una nuova ereazione: ma a tal fine bisogna che i
‘mondo muois, cio® ritornt al aos.
Cid @ possibile nei riti ciclici stagionall,
‘Ma non nei riti funebri, nei quali il defunto & definiti-
‘vam, uno spiritol
1 pensiero primitivo per rovesclam., per antitesi dello stato
attuale. La condiz, attuale & il dato, la test; il mondo
mitico & antitesi, il non dato, il costruite.
TI mito non vuole abolire il tempo profano; anzi, vuol
fondare it tempo profono, assicurandolo merce 1a
ripetiz. dell'evento mitico,
Rovesclamenti: #1 mondo in orig, & Vopposto dellattuale
& senza montagne
cielo & vicino alla terra
Yuomo non muore, non lavora, non ha vita sessuale
il mondo attuale 8 una caduta nella storia,
‘La storia, Ia vita & una caduta, nellirreale — il solo reale &
il sacro; ma anche la vita @ sacra!!! la vita @ una resltd
assoluta.
4 Ratfaste Pettarzont s
[fogtio staccato} Roma 27-9-959.
I mili di origine della morte pongono dei problemi im-
barazzantl.
‘La morte @ il chaos: ma In morte appartiene alla con-
4izione umana, cloe al kosmo. E’ vero che il kosmo emerge
dal caos e lo presuppone come prius. Ma dalla morte del-
Tuomo non emerge la vita dell'uomo, perché ogni uomo
muore. Muore e non risuscita, perch Tucmo seguita bensi
‘a vivere, ma non pit come uomo, bensi come spirite. La
rinascita dell'uomo avviene mercé l'iniziazione,