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Brelich Gli Ultimi Appunti Di Pettazzoni

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Gli ultimi appunti di Raffacle Pettazzoni @ cura di Angelo Brelich” f i Modk “0 wacko: es AH wh ‘Pow’ ” YEH! AAGO jp 88 In due block-notes — il secondo appena incominciato — ¢ in un certo numero di foglt sparst, nel settembre del 1959, Raffaele Pettazzoni prese gli ultim appuntt della sua vita: fu nelW'intervallo tra la prima crist che lo aveva colto nel- Vestate ai quell’cnno ¢ la improveisa ricaduta che doveva condurlo alla morte (8 dicembre 1958). ‘ Non 2 facile vincere ogni serupolo nél dare alla stampa questi appunti. Eset non erano destinati al pubblico; dove- vano servire esclusivamente alautore stesso, per lavori fu- turk che egli aveva in animo di intraprendere. Oro, chiunque conoscesse Pettarzoni, sa delVestrema meticolosita con cui eglt preparava le sue pubblicaziont: cid che eglt presentava al pubblico, doveva essere sempre perfettamente ponderato, elaborato ¢, almeno per 1 momento in cul lasciave le sue ‘mani, definitivo, Cid vale anche per la forma det suok seritti: Al guo stile era sempre curato fino alt ultima virgola, esem- plarmente corretto ¢ preciso, Si pud ester quasi certi che egli sarebbe contrariato nel vedere stampatt { fugact eppunti che aveva prest, di volta in volte, nel momento stesso in cut 1 Alla Signora Adele Pottazzonl che ha permesso lo pubblicazione 44 quest appuntl, spetia 1a gratitudine della rivista © del suot tettorl. sigeene Gil wltind eppuntt gli balenava in mente uwidea che voleva fermare, senza ordinarli in un contesto ¢ senza preoccuparal della loro for ma. Si tratta di una materia grezze — di schede* — per ‘opere progettate, non di opera, It carattere provuisorio & Yespressione rudimentale di certi pensieri potrebbero per- fino prestarsi a malintesi, il che potrebbe far apparire dub- bia Yopportunita della pubblicazione. ‘Ma su questi scrupoli deve prevalere ta considerazione che questi ultimi frammenti dell opera pettazzoniana sono do- cument! straondinariamente preziosi che non si avrebbe i diritto di nascondere o lasciar cadere in obtio. Documenti — anche — umani, di alto valore biografico, documenti sulla personalita dello studioso che, settantaselenne, oppena uscito —e, in realta, solo apparentemente — da una grave ¢ dolo- rosa malattia, riprendeva subito, con naturalezza ¢ serenitd, quel lavoro con cui, ormai, s'identificava la sua vita stesta, Ma il significato di questi documenti trascende il piano bio- grafico. Lfevoluzione del pensiero di uno studioso non & infatti, cosa che riguardi esclusivamente la sua persona: pperché le nostre idee si indirizzino e si maturino in un senso anziché in un altro, perché di tanti problemi che si agitano in noi sin dalla gioventii, alcunt prendano, con andar det tempo, sempre magglor urgenza e predominio, probabilmente non dipende soltanto da fattori psicologici e, comunque, indi- viduali, ma anche dal fatto che viviamo inseriti in una cul- tura che si muove, si trasforma e in certi suol momenti sol- lecita pit da certi lati che non da certi altri le nostre rispo- ste e reazioni. Negli ultimi decenni, pressappoco daglt annt della guerra in poi, il pensiero, le ricerche e il metodo stesso di Pettazzoni subivano un intenso approfondimento ¢ pre- sentavano novitd che se potevano sfuggire al lettore super- ficiale, cld era dovuto soltanto alla solidita ¢ all'ampiezza delle basi gid precedentemente acquisite cul este venivano + Infatl, In maggior parte deglt appunti consiste in brant letteral- ‘mente ripresl dol Ube (ai BE. Ellade, v. sotte) che Peliazzont stava leggendo, Qui riproduclamo sole quel ‘bran! ai quall egll ha agelunto ‘un ala pur Breviasime commento, » 4 Raffacle Pettezsont s onganicamente collegate. Ora, gli ultimi eppunti, proprio perché non destinati al pubblico, non pervenut! all’elabora- one, non inseriti nella continuitd di un‘opera sclentifica, mostrano ancora pli chiaramente, quasi nudi nella loro spon taneita, gli ultimi interessi dello studioso: ma se percid esi forniscono una. chiave per la comprensione pid precisa di tutta Vopera di Pettazzoni, nello stesso tempo gettano luce ‘anche sulla situazione presente, sui problemi pit attualt ¢ sulle prospettive degli studi storicoretigiosi, Sebbene con non celata diffidenza, Pettazzoni seguiva con incessante attenzione quegli orientamenti che, nel nostro campo di studi, spesso venigono considerati come ‘modernl": orientamenti che non sempre si fondano su coscienti eritert ‘metodologicl, ma nei quali lo sforzo rivolto a un'interpreta- sione storica cede costantemente a interessi di diversa natu- 1, ora Hal Rome di una psicologia ritenuta valida per tutte le epoche e per tutti { climt culturalt, ora nel segno di strute ture fondamentalt fisse attribuite in proprio ai fenoment reli- glosi, quasi che quest! avessero un’esistenza in sé, al di fuori della storia umana, oa, infine, anche senza simili presup- posti, ma solo sotto inconsct impulsi irrazionali ¢ misti Pettazzont non ignorava nulla di quanto 4 rappresentanti dt ‘questi indirizzt producevano, né resté insensibile a quanto vi si trovava di fecondo o stimolante: ma si mantenne in un costante riserbo, oppena rallentato in qualche recensione cortese ma ferma su certe istanze critiche, Ora, 4 suoi ultims appunti dimostrano che, in realtd, egli si proponeva di pro- cedere quanto prima ad ung Auseinandersetzung radicale con le correnti antistoriche. Anche questa, perd, come tutto cid che eglt portava davantl al pubblico, doveva essere scru- polosamente preparata. Pettazzoni non aveva dubbi sui puntt fondamentali della propria opposizione a quelle correnti. La ‘modernita’, nel campo delle concezioni ideologiche, non st misura in anni o decenni; ed egli, con la sua cultura, non aveva difficolta di individuare, dietro le posizioni ‘moderne’, 4 filont storict provenienti da epoche (e gid nel pas- sato orientati contro i primt germi della civilta moderna); -w ot GU ulti eppuntt ‘era convinto di exsere dalla parte delavvenire. Ma per di- ‘mostrario, doveva affrontare direftamente € vagliare sfu- ‘matura per sfumatura le posizioni che intendeva contro- battere. E' caratteristico delle sue intenziont che egli si sia scelto per interlocutore 0 antegonista un autore cul era legato da tuna sincera ¢ reciproca stima e da una cordiale simpatia, ¢ che indubbiamente rappresenta il livello pit elevato su cul gli orientamenti antistoricisti contemporanel si siano espres- si: in quegti ultimi mesi della sua vita, eg lesse (in parte, senza dubbio, rilesse) le opere dit Mircea Eltade. Le lesse, le meditd, le appunté —Te numerose ‘schede" tn cul riporta lunghi passi di Le mythe de l'éternel retour (Paris 1949), Images et smyboles (Paris 1952) e Mythes, réves et mystéres (Paris 1952), sottolineando e segnando con punti esclamativi ® interrogativi molte frasi e singole parote, mostrano lest ma attenzione posta nella lettura — e si prepard a discu- terle, Con ogni evidenza, non si trattava di una polemiea con 1M, Eliade, bensi con tutto cid che nelWopera di Eliade t ta su pls raffinatas pt lficace eopresione. Ton WT pub, certo, valutare cf che non si @ realizzato, ‘ma anche 4 preparatioi rudimentali contenuti negli oppunti fenno intravedere che il compimento di questa presa di posl- ‘Hone metodologica sarebbe stata di grande importanza_per~ Yaovenire dernastrl studi, GU oppunti stessi — bisogna sot- Talineare — rappresentano una fase inizlale del lavoro: in esi, Pettaxzoni bate ¢ ribatte su alcuni punti fondamentgli;— le frequenti ripetizioni, la forma schematica delle osserva~ Hlonl e anche qualche caso di insufficiente penetrazione nel pensiero dell'interlocutore mostrano che la sua critica si sarebbe articolata, arricchita e completata solo nella fese successivg, di riordinamento coerente delle istanze ¢ det sin- golt problemi. jondamentali questioni del metodo stanno, dunque, al Sa SSG Span cae cortraccone Ice ‘eppunti ¢ ne nucleo-Ma indist vari, sia esteriori — come certi titoli dati ad aleune schede — sla interni rivelono che, pur inseparabilmente dalle 4 Raffocte Pettarzont " preoceupariont metodologiche, Pettazzoni stava progettando ‘anche qualche lavoro particolare. Un certo numero di ap- Punti portano il titolo cora et labora», Quale problema (e, nz, quale soluzione) si nasconda sotto il motto benedetti- no destinato forse ad essere il titolo di un lavoro indipen- dente o di un capitolo det lavoro metodologico, appare dal contenuto di quegit appunti: si tratta del rapporto tra sacro} er ore po Yuomo, Anziché esasperare il contrasto tra i due termini ire, era deg trracionalisti, un a ‘entrambi all’unita del~ Yuomo storica, come due aspetti Zell fensonamente connessi della ‘sua esistenza, «La Titegrale 2 ora et Tabora, It valore religioso potencia Yopera puramente tec- nica e, in genere, esistenziale» (v. sotto, p. 46), mentre, come viene sottolineato in altri appunti, da essa @ deter- smminato, Un terzo tema su cui il pensiero di Pettazzoni tornava con particolare frequenza, potrebbe, di per sé, far pensare @ oscurt presagt e presentimentt dell’autore: @ iL tema della morte. Me ais Yo Hpita perlelamente ditoskato, sia il punto Via dei relativi appunti mostrano che, in realtd, per Pettazzont ol trattava, anche in questo caso, di un problema Puramente sclentifico. I fenomenologi delle religion, e M. ll... cee Eliade in porticolare, insistono sulVaspetto_germinale det ‘caoe’ — cio’ delle condizion’ pré-cosmiche e pre-umane dal tempo delle origint cul, per ta coscienza religiosa arcaica, r= salirebbe Yordine dell'esistenza reale; d'altra parte, essi no- . Ora, Pet- tazzont rileva un‘eporia nel fatto che la morte un ‘caos” che, tuttavia, non The di nulla ¢ che i miti del¥origine della morte #'inquadrano perfettamente tre. quei 'miti delle origin’ it cui contenuto normale @, invece, la nascita del- Yordine, cosmico o umano, dalle condizioni ‘eaotiche’. ‘Questi tre temi — le quiéstioni fondamentali del metodo, fl ropporto tra attivitd pratica e attivita religiosa e Foporia della morte — assorbono Ia quasi totalita degli appunti. Non a | fou - eee GU tint eppentt ‘ono tre tem perfettamente indipendenti — it primo si apre vere gi altri due che, loro volts, spento {ieare MEP ‘Gi modo che talvolte una sola scheda Pia di uno deglt argomenti — ma tuttavia permettono di rag- ‘gruppare git oppunti in un modo coerente, in tre parti, St aarebbe preferito evitare ogni qualsiasi ‘riordinamento’ det lascito e mantenere Yordine puramente cronologico degli ap- puntl: ma la presenza di numerosi foglt staccatt priot di Gata impediva questa soluzione pid semplice ¢ nello stesso tempo pi rispettosa; percid,-nella necessitd di stabilire un (qualsiasi ordine nella pubblicazione degli eppunti, @ apparso ‘Opportuno ricorrere @ critert interni, di pensiero ¢ di argo- mento, anziché « qualsiast altro criterio ugualmente arbitra rio ¢, in pid, privd anche del vantaggio della coerenza in- tima. Questa distribuzione degli appunti in tre gruppi (al- Tinterno det quali si @ cercato di mantenere, ove era possl- bile, Yordine cronologico) &, comunque, — insieme alla non- pubblicazione delle schede consistenti esclusivamente nella Citazione di brani dei libri di M. Eliade — Vunico intervento redazionale net texto: per tutto il resto st 2 osservata la pid ‘esroluta fedelta al manoscritto, al punto da conservarne le “abbreviaziont e, perfino, le imperfezioni stilistiche, “Anche queste brevi pagine introduttive, tungi dal voler ‘intervenire’ nel solitario discorso del grande studioso, desti- ato ad esser interrotto dalla morte, hanno it solo scopo dt facilitarne la comprensione a chi vorré trarne stimolo ¢ Profitto. AB. ae Cll fam) Eleade, Myng, ried Cave at tetoray (4 Reffaete Pettarzont » head: bow ij f 44. o Lilie Lites ts vhs pati yee tay ag ey CLT BHIG Y SECRERTT CHEE edu? * yA 2 . = Parry pling gel a2 Pays *aleqaritllsst, Fae-simile di ane scheda antografa di B, Pottersooi Tone. IL METODO 28-59 Lideologia dell'etero ritotno, del ciclico ripetersi degli archetipi & storicamente condizionata, in quanto dipende da un mor ie la lavorazione e del Faceolto, inv relaz. con { cieli stagionali). Infatti Tavvento di una concez. Jineare d. storia si ha con Videologia biblica del mondo creato una volta tanto e per sempre, senza ritorno, — Questa ideologia & genetica, com nessa con tun mondo non agricalo, come @ quello dei nomadi pastori (pitt primitivam,, dei nomadi cacciatori). Che sono anche i portatori gellidea di un Dio celeste unico creatore._ 3.0.50 Si dice (ma io ne dubito): tutti i miti sono miti delle origini, 1p ho delle riserve. Ad ogni modo, il pensiero pri- mitivo non sl Ferma alle origini, Per nol, Vorigine & un ini- ziare assoluto; prima delPorigine cil nulla. 1 penser primitive non sogensceiLnulla 1! Bevor delle origint non & il nulla, Fun altro, Prima di questo mondo un altro mondo. Prima della nostra condizione umana c's condizione umana, Da quel pri @ diverso deriva la realli q@BURTed@tiva per un ®, per una trasfor- mazione_inizigle che si prolungtychertira, che si ripete pe- Hlodicamente, e assicurm la durata del poi. Di fatto, questo prima una costruzione del pensiero rimitivo: non ha cor un pr pensiero dialettico; Wantitesi di una tesi, La tesi, i dato "essa" iI" mondo, Ta condizione umana, ece. L’antitesi @ un diverso concepito come anteriore, ‘come un prima, 2 GI tit appt ‘Vediamo qualche esempio: la morte appartiene alla con- dizione umana. Ma in illo tempore la morte non esiste, ‘Adamo esiste come uomo prima che il Signore ‘non nasce mortale; 1a morte gli & assegnata come castigo del suo peccato. Presso i primitivi... da Montecatini (concerto)! 1959 In fondo & sempre 'womo che crea il suo mondo ideale. ‘Non & i! mondo extraumano che crea il mondo umano! E' Fuomo (il samano) che erea {i suo creatore (ex nihilo!) dalle proprie esperienze volitive — (in questo caso fl samano crea Dio a propria immagine ¢ somiglianzs). 19-59 Liuomo crea Dio a propria imagine e somiglianza. (Xenofane: anche gli animalit!!) Cid sembra in contradizione con la dialettica de! pensiero primitivo cche concepisce per negazione e per antitest, 79.59 Da alcuni anni siamo ormai abitust! a parlare ¢ sentir parlare sempre pid di Archetipi e di riproduzione inaugurale cicllea, ece, Chi scriverd la storia della sacrologia nel sec. XX dovra far parte a questa nuova ideologia che & un fermento suscltatore di un nuovo orlentam, nel nostri studi, ‘Dialtra parte credo non sla da trascurare un de verso del pensiero primitive, un atteggiamento ripetizione d. archetipi (¢ riproduzione d ini aiall [ma questa parte entra qui meno in considerazione), i Raffonle Pettazsont s ‘densi pluttosto per antitesl, per inversione e rovesclamento a La test 2 U1 dato, 1a realti; esso serve da punto ‘Partenza per concepire il suo inverso, clob una non concepita in modo contrario, Ma questa (non) sentita Come Fen, -anct-mi-essw-e-uttribulta una prioritA rispetto come alla quale la realta rappresenta una decadenza, Tale & i caso della morte 8-9 - 959 La RELIGIONE DELL'UOMO 4 peligione di-queste mondo — non dell'evasione da questo _ ‘mondo ‘non il terrore della storla, il pessimismo, il disprezzo della vita, Yevastone dal mondo, Yaspirazione a un altro Ia religione come fattorg positivo 3 ts : L'uomo costruttore della sUrFefigianel Cost HI. Hogbin, Mang, Oceania 6.1036, 257. * : Gt ultimt appuntt LA MORTE (quaderno I; Roma-Bologna, settembre 1959 - intzia) 2-9+59 In ilo tempore 1a morte non esisteva. Liuomo non moriva. Liuomo ha comineiato a morire a un dato momento del tempo storico. C’ stato un uomo che @ morto una prima volta, e dopo tutti gli uomini sono mort. ‘Numerosi sono 1 miti delforigine della morte. Questo & ‘un caso tipico del modo come procede il pensiero primitivo: er negazione, per contrasto, per antitesl. La tesi, il dato, {1 resle & In condizione mortale dell'vomo: 1a condizione del Yuomo che non muore én illo tempore.d rica af to dalla condizione reale, Per questo processo dis Tettico la prospettiva & invertita, Le condizione umana del ‘morire diventa un posterius rispetto alla condizione de! non morire, La morte appartiene all'ordine cosmico: il non mo- rire @ proprio del pre-tempo, Dove non c’é tempo, non et morte, _— 7-9 - 959 ‘La morte & propria della candizione umana, ‘Uomo’ e ‘mor- tale’ sono sinonim!, ‘Ma nel pensiero primitivo non @ cos!: uomo non nasce mortale; divents, mortale, In altri casi Fumanita esiste gid da un pezzo quando avviene ‘che un essere umano muore (per una ragione qualsiasi, non sempre per una colpa commessa; talvolta per una ragione molto futile e casuale), Da quel momento tutt! gli uomin! mortranno, 4 Raffocte Pettazzont o Pud avvenire che la prima morte sia prodotta per equivoco: ma & egualmente definitiva, Talvolta, come per Adamo, ai tratta di castigo per una colpa volontaria (Fidi Mu- yeullu), Generaim, 'umanita mortale & preceduta da un‘altra uma- rita, I cui condizione era di diventar vecchi e pol rin- glovanire (la lunal), Comunque, la condizione mortale ¢ sentita come una caduta da una condizione anteriore, una deminutio, = pessi- mismo, Perd in certi casi si fa valere il concetto che 1a condizione mortale & preferibile al non morire. Sorge il desiderio della restaurarione, clot del ritorno ‘Questa apokatastasi sarh prolettata alla fine dei tempi. Al- Jora sari la fine della storia, come Ia condiz. pre-mortale apparteneva a un tempo pre- non storico. Ma intanto che avvlene di ogni singolo uomo dopo la morte? 1 pensiero primitivo ignora i nulla. i defunto seguita a vivere in forma diversa, Egli rientra nella condiz, non mortale. 11 pensiero primitivo concepisce 1o spirito come tutt'altro dall'uomo: un’ombra sl, dai contornl ‘uguall, Ma anche in modo diverso. 11 mezzo uomo! ‘La mascheral Uogtio staccato} Bologna 15-0-959 Gneipit) ‘Cun evento archetipico che non risale in illo tempore, ma si produce nel tempo storico, quando gia esiste I'somo; ed @ la morte d. uomo, l'ingresso della morte nel mondo, Non soltanto Adamo insugura la morte a causa di un peccato. ‘Ma anche in certi miti melanesiani ¢ africant delfforigine della morte (vedi) a GU ultimt appuntt Uogtto staccato] Bologna, 17-0.959 C’ un evento umano per cul il ritorno alle origini non offre alcuna salvezza, ed & la morte. Ci sono bensi miti di origine della morte, Ma Yuomo tradizionale non pud sottrarsi alla morte rifugiandos! in quel miti. ‘La morte appartiene alla condizione umana. ‘La morte entra nel mondo nel tempo storico (I'uomo non nasée mortale! - diventa mortale!) Cid 2 tanto vero il Cr." non ha potuto superare Ia condizione umana mortale, clot non ha potuto ignorare la condizione umana mortale se non proiettandola alla fine del tempi (re- surrez, della carne) (ben inteso I"immortalita (non eternitd) dell'anima @ un‘al- ‘tra cosa. Eliade, Images et symboles, 48 La destruction d'un ordre établi (cosmos), abolition d'une Image archétypale, équivaut A une regression dans le chaos, dans le pré-formé, dans Y'état non differencié qui précédait 1s cosmogonie. [in rosso:] ‘qui dunque @ detto chiaramente che il caos precede i ‘cosmos, l'amorfo precede il formale — quindi la snorte @ un ritorno al caos. Ma la morte ha princtplo nel tempo storico, nel tempo cosmico, fogtio staccato) Bologna 21-8-959 (aporis) Troppe cose sono affastellate insieme. Bisogna distinguere pitt accuratamente; decadenza da uno stato paradisiaco, a Raffoste Pettzzzont s rcorso eiclico d. creazlone del mando = inaugurazione d. anno esr — della morte di Hainuvele (paleoagricolo) * archetipi = miti delle origin! specialm. origine d. morte ubbia distinzione fra tempo sacro e tempo profano it tempo sacro & quello delle origini — ‘Ma & dubbio che solo quello sia sacro. ‘onfusione fra Jn spiritualltA di alcunt individul eccezionali (samani) ¢ quelli della massa, (oglio staccato) Bologna, sabato 26-0-050 Sir J. Frazer, L'uomo magico, pre-religioso W, Schmidt, L'uomo pre-mitico Lévy-Bruhl. L’uomo pre-logico Ja pslcanalist. L'uomo d. archetipi Eliade, L'uomo pre-culturale, cosmico ‘Ma 1a morte & inerente alla condizione umana, Liuomo paradisiaco @ esente da morte Nel paradiso 4. archetipt I'uomo ignora la morte, la vita ses- suale, il lavoro. ‘La nostalgla d. paradiso & desiderio di non morire, di sottrarsi alla morte. La morte @ un ritorno al caos. ma d'altro lato la morte & inerente alla condizione mana, La morte s'introduce nel tempo storico, oppure all'origine del cosmo! La morte @ estranea al mondo degli archetipi: entra nel mondo quando gia fl cosmo esiste, ed-esiste 'umanita, I miti d. origine d. morte non rappresentano una nostalgia del paradiso, perché nel paradiso la morte non esiste * Parole agglunte o matita. (QU uttimt appunt I miti d. origine d. morte nascono dal bisogno di capire per- ché Tuomo muore L'uomo muore; nel mondo paradisiaco non moriva (= rove- sciamento della situazione) miti d. origini procedono dal pensiero logico. L’uomo stato ‘sempre Uomo, cio’ mitico € logico insieme. Il mito d. ori- gine d. morte @ una rappresentaz, fantastica di un evento iniziale ed esemplare. Non esiste ritorno ad tuna condiz. umana senza morte, per- cché ogni uomo muore. ‘La morte @ buona in certi miti d. orig. d. morte. ‘La liberaz, dalla morte, cio 1 resurrezione si ha soltanto nef riti iniziatict, come la morte rituale, cui succede la rinascita rituale = renovatio d. uomo. ‘Anche il mondo & soggetto alla renovatio! Clo’ a una nuova ereazione: ma a tal fine bisogna che i ‘mondo muois, cio® ritornt al aos. Cid @ possibile nei riti ciclici stagionall, ‘Ma non nei riti funebri, nei quali il defunto & definiti- ‘vam, uno spiritol 1 pensiero primitivo per rovesclam., per antitesi dello stato attuale. La condiz, attuale & il dato, la test; il mondo mitico & antitesi, il non dato, il costruite. TI mito non vuole abolire il tempo profano; anzi, vuol fondare it tempo profono, assicurandolo merce 1a ripetiz. dell'evento mitico, Rovesclamenti: #1 mondo in orig, & Vopposto dellattuale & senza montagne cielo & vicino alla terra Yuomo non muore, non lavora, non ha vita sessuale il mondo attuale 8 una caduta nella storia, ‘La storia, Ia vita & una caduta, nellirreale — il solo reale & il sacro; ma anche la vita @ sacra!!! la vita @ una resltd assoluta. 4 Ratfaste Pettarzont s [fogtio staccato} Roma 27-9-959. I mili di origine della morte pongono dei problemi im- barazzantl. ‘La morte @ il chaos: ma In morte appartiene alla con- 4izione umana, cloe al kosmo. E’ vero che il kosmo emerge dal caos e lo presuppone come prius. Ma dalla morte del- Tuomo non emerge la vita dell'uomo, perché ogni uomo muore. Muore e non risuscita, perch Tucmo seguita bensi ‘a vivere, ma non pit come uomo, bensi come spirite. La rinascita dell'uomo avviene mercé l'iniziazione,

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