Dott.
ssa Giuseppina Falciglia
Neuropsichiatra Infantile
ICF- (OMS 2002)
International Classification of Functioning
Si fonda sul concetto di
Salute => Stato di completo
Benessere
(Funzionamento)
Fisico – Psichico – Sociale
Non solo assenza di
malattia o infermità
Sequenza di Concetti
ICIDH 1980
Malattia
o Menomazione Disabilità Handicap
disturbo
Fondamenti dell’ ICF
Funzionamento Umano - non la sola disabilità
Modello Universale - non modello per minoranze
Modello Integrato - non solo medico o sociale
Modello Interattivo - non progressivo-lineare
Equivalenza - non causalità eziologica
Inclusivo del contesto - non la sola persona
Applicabilità Culturale - non concezione occidentale
Operazionale - non solo teorico
Per tutte le classi di età - non centrato sull’adulto
Fattori Contestuali
Persona
genere
età
altre condizioni di salute Ambiente
capacità di adattamento
Prodotti
background sociale
educazione
Ambiente prossimo
professione Istituzioni
esperienze passate
Stile del carattere
Norme sociali
Ambiente culturale
Ambiente costruito
Fattori politici
Ambiente naturale
Componenti dell’ ICF
Funzioni Attività
& & Fattori
Strutture Partecipa- Ambientali
Corporee zione
Funzioni Capacity Barriere
Strutture Performance Facilitatori
CONCETTO DI SALUTE DELL’OMS riletto alla luce dell’ICF
Intera persona
tutte le dimensioni del funzionamento umano: fisico, psicologico, personale, familiare e
sociale
Ambiente
DEFINIZIONE DELLO
STATO DI SALUTE
Salute = assenza di malattia
Salute = tensione verso una piena armonia e
un sano equilibrio fisico, psichico, spirituale
e sociale. (Carta di Ottawa, 1986)
Si fonda sul concetto di
Salute => Stato di completo
benessere
Fisico – Psichico – Sociale
Non solo assenza di malattia o infermità
Caratteristiche:
◦ possibilità di utilizzare, a livello internazionale,
◦ gli stessi termini per indicare la stessa cosa,
◦ consentire una lettura unica allo stesso problema
◦ e una valutazione riproducibile delle condizioni di
un soggetto nelle diverse provenienze e tra i diversi
servizi che possono prenderlo in carico.
Modello bio-psico-sociale → salute
↓
Funzionamento
funzioni/strutture corporee – attività –
partecipazione
↓
Disabilità
menomazioni - limitazioni dell’attività -
restrizione della partecipazione
Menomazioni
Disabilità
Handicap
Malattia o disturbo
Menomazione Disabilità Handicap
Menomazione= perdita, anomalia
strutturale fisica o psichica
Riguarda un organo o un apparato
funzionale
(livello fisico)
Disabilità= limitazione della persona nello
svolgimento di un’attività secondo i parametri
considerati normali per un essere umano
Si manifesta a livello di persona
(livello psicologico)
Handicap= svantaggio che limita o
impedisce il raggiungimento di una
condizione sociale considerata
normale, in relazione all’età, al sesso
e ai fattori sociali e culturali.
È la conseguenza dell’interazione con
l’ambiente
(livello sociale)
Condizione di salute
(malattia o disturbo)
Funzioni/strutture Attività Partecipazione
Corporee
Fattori ambientali Fattori personali
FUNZIONAMENTO
Condizione di salute
Funzioni/strutture Attività Partecipazione (d)
Corporee (b/s)
Fattori ambientali (e) Fattori personali
Funzionamento
Partecipazione
Fattori ambientali
Guardiamo con attenzione ICF
Funzionamento: come lo
vediamo nel corpo
Partecipazione: che cosa fa
– attività, livello di
attenzione…
Fattori ambientali: facilitatori -
barriera
Funzioni - b Strutture - s
FUNZIONI MENTALI STRUTTURE DEL SISTEMA NERVOSO
FUNZIONI SENSORIALI E DOLORE OCCHIO, ORECCHIO E STRUTTURE
CORRELATE
FUNZIONI DELLA VOCE E DELL’ELOQUIO STRUTTURE COINVOLTE NELLA VOCE E
NELL’ELOQUIO
FUNZIONI DEI SISTEMI STRUTTURE DEI SISTEMI
CARDIOVASCOLARE, EMATOLOGICO, CARDIOVASCOLARE, IMMUNOLOGICO, E
IMMUNOLOGICO E DELL’APPARATO DELL’APPARATO RESPIRATORIO
RESPIRATORIO
FUNZIONI DELL’APPARATO DIGERENTE STRUTTURE CORRELATE ALL’APPARATO
E DEI SISTEMI METABOLICO ED DIGERENTE E AI SISTEMI METABOLICO
ENDOCRINO ED ENDOCRINO
FUNZIONI GENITOURINARIE E STRUTTURE CORRELATE AI SISTEMI
RIPRODUTTIVE GENITOURINARIO E RIPRODUTTIVO
FUNZIONI NEURO- STRUTTURE CORRELATE AL MOVIMENTO
MUSCOLOSCHELETRICHE E CORRELATE
AL MOVIMENTO
FUNZIONI DELLA CUTE E DELLE CUTE E STRUTTURE CORRELATE
STRUTTURE CORRELATE
Funzioni - b b Strutture - s s
FUNZIONI MENTALI –b140.1; b152.1; b1 STRUTTURE DEL SISTEMA NERVOSO - s1
b167.4 s120.8
FUNZIONI SENSORIALI E DOLORE - b2 OCCHIO, ORECCHIO E STRUTTURE s2
b235.4 CORRELATE
FUNZIONI DELLA VOCE E DELL’ELOQUIO b3 STRUTTURE COINVOLTE NELLA VOCE E s3
– b310.4 NELL’ELOQUIO
FUNZIONI DEI SISTEMI b4 STRUTTURE DEI SISTEMI s4
CARDIOVASCOLARE, EMATOLOGICO, CARDIOVASCOLARE, IMMUNOLOGICO, E
IMMUNOLOGICO E DELL’APPARATO DELL’APPARATO RESPIRATORIO -
RESPIRATORIO – b440.8 s430.8
FUNZIONI DELL’APPARATO DIGERENTE b5 STRUTTURE CORRELATE ALL’APPARATO s5
E DEI SISTEMI METABOLICO ED DIGERENTE E AI SISTEMI METABOLICO
ENDOCRINO ED ENDOCRINO
FUNZIONI GENITOURINARIE E b6 STRUTTURE CORRELATE AI SISTEMI s6
RIPRODUTTIVE GENITOURINARIO E RIPRODUTTIVO
FUNZIONI NEURO- b7 STRUTTURE CORRELATE AL MOVIMENTO s7
MUSCOLOSCHELETRICHE E CORRELATE – s730.8; s750.8; s760.8
AL MOVIMENTO – b710.4; b730.4;
b735.4
FUNZIONI DELLA CUTE E DELLE b8 CUTE E STRUTTURE CORRELATE s8
STRUTTURE CORRELATE
Potenziamento
delle capacità
Miglioramento
delle relazioni
Incremento della
Partecipazione
Handicap
svantaggio
(significato del termine e
accezione negativa nel tempo)
“E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione
fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che
causa difficoltà di:
- Apprendimento
- di relazione
- di integrazione lavorativa
tale
da determinare un processo di svantaggio sociale o di
emarginazione.”
Diversabilità
abilità diverse
(Imprudente e Ghezzo 1999 – evidenzia le risorse
ma trascura il limite)
Disabilità
termine-ombrello
connotazione neutra
capacità residue e
mancanti
Livello corporeo:
Strutture e funzioni corporee
→menomazioni
Livello personale:
Attività →limitazione dell’attività
Livello sociale:
Partecipazione →restrizione della
partecipazione
Attività e partecipazione
→ capacità – performance
(qualificatori)
Fattori contestuali
→ ambientali – personali
(facilitatori/barriere)
Condizione di salute
(disturbo o malattia)
Funzioni/strutture Attività Partecipazione
corporee personale sociale
Fattori contestuali Fattori contestuali
ambientali personali
Nello scostamento tra il valore
della capacità (abilità del soggetto di
compiere un‘azione senza aiuto) e quello
della performance (prestazione finale)
Come facilitatore o barriera
nell’ambiente che costituisce il
contesto (negli atteggiamenti, nei
comportamenti e nelle modalità relazionali)
1. Apprendimento e applicazione delle
conoscenze
2. Compiti e richieste generali
3. Comunicazione
4. Mobilità
5. Cura della propria persona
6. Vita domestica
7. Interazioni e relazioni interpersonali
8. Aree di vita principali
(istruzione - lavoro e impiego – vita
economica)
9.Vita sociale civile e di comunità
Restrizione alla partecipazione:
problemi che un individuo può
sperimentare nel coinvolgimento
nelle situazioni di vita
Descrive quello che un individuo fa nel
suo ambiente attuale
Coinvolgimento in una situazione di
vita
Esperienza vissuta rispetto al contesto
Risultato finale di un’azione
Misura dell’aiuto
• Abilità dell’individuo nell’eseguire un
compito o un’azione
• Il più alto livello probabile di
funzionamento in un particolare
dominio in un dato momento
• Misurata in un ambiente uniforme o
standard
n Specificazione Incidenza nella vita quotidina % nella giornata
0 Nessuna difficoltà Assente, trascurabile 0-4
1 Difficoltà lieve Leggera, piccola 5 – 24
2 Difficoltà media Moderata, discreta 25 – 49
3 Difficoltà grave Notevole, estrema 50 – 95
4 Difficoltà completa Totale 96 - 100
8 Non specificato
9 Non applicabile
«funzionamento»
Modello bio-psico-sociale (ICF)
FUNZIONAMENTO
Condizione di salute
Funzioni/strutture Attività Partecipazione
Corporee
Fattori ambientali Fattori personali
Contesto
Famiglia
Persona
Ambiente - Famiglia
territorio
Persona
Famiglia
Territorio - servizi
Persona
Contesto
Facilitatore
Persona
•Esecuzione di un compito
o di un’azione da parte di
un individuo - limitazioni
•Coinvolgimento in una
Attività e situazione di vita -
Partecipazione restrizioni
Presenza attiva della
persona nelle scelte che
determinano la sua vita
(bisogni) e in relazione al
contesto (opportunità)
Concetti chiave:
Bisogni vitali (legati alla Persona)
Opportunità di soddisfazione
(dipendenti dall’ambiente)
Un intervento migliorativo sarà diretto:
- alla persona
- al contesto di vita
=> Opererà CONNESSIONI
CAPACITÀ: abilità di eseguire un compito o
un’azione (il più alto livello provabile di
funzionamento in un dato dominio in uno
specifico momento) in un ambiente
«standardizzato» (che abbia un impatto
uniforme)
PERFORMANCE: descrive ciò che un individuo fa
nel suo ambiente attuale (coinvolgimento in
situazione di vita, esperienza vissuta nel
contesto reale)
Domini Qualificatori
Performance Capacità
d1 Apprendimento e applicazione delle 3-95% 4-98-
conoscenze 100%
d2 Compiti e richieste generali 3-90%-92% 4-98-
100%
d3 Comunicazione 4-96% 4-100%
d4 Mobilità 3-90% 4-100%
d5 Cura della propria persona 8 4-100%
d6 Vita domestica 8 8
d7 Interazioni e relazioni interpersonali 3-92% 4-100%
d8 Aree di vita principali 8 4-100%
d9 Vita sociale, civile e di comunità 3-90% 4-100%
Come «funziona» - ICF
2. Nominare – esprimere un «assessment» con l’ICF
Bambino del filmato nei 9 domini
Qualificatori
Domini
Performance Capacità
d1 Apprendimento e applicazione delle conoscenze
d2 Compiti e richieste generali
d3 Comunicazione
d4 Mobilità
d5 Cura della propria persona
d6 Vita domestica
d7 Interazioni e relazioni interpersonali
d8 Aree di vita principali
d9 Vita sociale, civile e di comunità
Potenziamento
delle capacità
Miglioramento
delle relazioni
Incremento della
Partecipazione
Proviamo a progettare
3. Dominare – dal bisogno al percorso
Il bambino del fimato nella relazione e nel contesto
-Bisogni principali
-Barriere al soddisfacimento
-Limiti all’espressione
-Opportunità di ascolto
-Barriere di accesso alla partecipazione
-Principali facilitazioni
Dalle idee ai progetti – a ciascuno il suo
Inventare opportunità
Definire facilitazioni
Realizzare partecipazione
Il complesso di interventi valutativi,
diagnostici,terapeutici e altre procedure
finalizzate a portare il soggetto disabile a
muoversi, camminare, parlare, vestirsi,
mangiare e comunicare efficacemente e
soprattutto, farlo ritornare attivo nel proprio
ambiente familiare, lavorativo, scolastico e
sociale
Attività in Medicina
riabilitativa
…. quelle azioni e gli interventi finalizzati a
garantire al soggetto disabile la massima
partecipazione possibile alla vita sociale con la
minor restrizione possibile delle sue scelte
operative,indipendentemente dalla gravità
delle menomazioni e delle disabilità
irreversibili,al fine di contenere la condizione di
handicap
Attività in Medicina sociale
Realizzazione del progetto riabilitativo
attraverso programmi terapeutici
Centralità dell’utente
Progetti riabilitativi individuali
Programmi riabilitativi individuali
QUINDI
Una visione globale dell’individuo ed in
positivo
Presa in carico
Cosa à necessario per la realizzazione di un progetto
riabilitativo
Fisioterapia e Logopedia Servizi
riabilitazione volontariato Assistenza
motoria Sociale
Assistenza e
terapia Terapia
infermieristica
occupazionale
Psicologia
Assistenza
ortesica,
protesica e
Neuropsicologia ausili tecnici
clinica
Progetto riabilitativo
individuale
ELABORAZIONE DI UN TEAM RIABILITATIVO:
Bisogni, preferenze del paziente e/o dei familiari
Abilità residue e recuperabili del paziente
Menomazioni, disabilità
Risorse dell’ambiente/ limiti imposti dall’ambiente
Definizione degli esiti desiderati quindi dell’outcome
generale e funzionale
Attraverso …
Programmi riabilitativi
Insieme di proposizioni che riguardano:
Motivi per cui il paziente è preso in carico
Aree di intervento specifico
Obiettivi a breve e medio termine
Tempi di intervento
Misure di esito
Operatori coinvolti
INTERVENTI:
SULLE MODALITÀ NATURALI
SULLE OPPORTUNITÀ
• DI ADATTAMENTO DELL’AMBIENTE
CON SISTEMI-AUSILI
Quando le barriere non sono solo di
accesso… P.P.
• 10 anni – sindrome dello spettro autistico
• Frequenta la classe quarta elementare – ha ripetuto la
seconda con cambio di scuola
• Sviluppo nella norma fino a due anni e mezzo – definito
«bambino prodigio» per la modalità spigliata nell’eloquio
• Il primo anno dell’asilo – arresto del linguaggio – subisce
anche un’aggressione da un bimbo – chiusura alla relazione
e condotte oppositorie con grandi urla
• A cinque anni – percorso educativo con tre interventi a
settimana: lavoro sulla relazione a partire da giochi di
movimento e contatto corporeo – dal «fammi ohp!» alla
«pioggia di colori!»
..si mette in discussione la diagnosi..
• Si definisce DSA con acronimo NAS (non altrimenti
specificato) – «il recupero è stato troppo stabile nel tempo
per essere un vero autismo!»
• Frequenta l’ultimo anno di scuola dell’infanzia in una scuola
pubblica con insegnante di sostegno: esperienza positiva
• I risultati sono talmente brillanti che non viene trattenuto,
ma iscritto in scuola primaria a 6 anni – viene introdotto
Assistente Domiciliare
• Le maestre per 2 anni non vogliono aiuti –
• Verso la fine del 2° anno, la situazione precipita: P.P. fa male
ad un compagno e viene definito come pericoloso
• A settembre: cambia scuola , ma ripete la seconda –
insegnante di sostegno valida – riprende anche intervento
educativo
…la ripresa: «la pioggia di colori» –
diventa «pioggia di parole»
• All’inizio P.P. sta male – utilizza tutte le strategie per farsi espellere
e a volte ci riesce, ma non è quello che vuole
• La grande fatica di elaborare la difficoltà ad accettarsi e la
possibilità di capirsi – all’inizio riprende il lavoro dal corporeo
• Alleata la palla, su cui salta e si scarica, entra nei suoi ambienti
per rassicuralo nei momenti di crisi
• C’è una ripresa, ma la situazione resta difficile – viene introdotto il
farmaco
• I primi mesi sono complicati nel picco di emozioni, poi va meglio
• Frequenta nuoto non solo per «scaricarsi» ma con buoni risultati
• Inizia percorso di musicoterapia e si introduce alla musica
• Impara ad allacciare le scarpe ed è autonomo nel bagno
La rivoluzione delle mappe concettuali
• P.P. usa supporti visivi all’espressione verbale
• Con le mappe visive e le foto riesce a:
• - scandire le attività,
• - comprendere meglio le novità
• - gestire i cambiamenti
• Mediato dal conduttore che verbalizza quanto
lui sta vivendo riesce ad elaborare le emozioni
Difficoltà
• Non tutto è anticipabile visivamente prima che accada!
• I contesti «abitati» lo destabilizzano
• La maggiore problematica resta la gestione degli stimoli e
delle proposte nuove
• La relazione fruttuosa è quasi solo nel rapporto uno-a-uno
• Le prassie finimotorie non sono ottimali (si pensava legato
al disturbo di attenzione)
• Legge, ma a livello molto elementare – la scrittura è lenta,
macrografica e il tratto pesante (il corsivo è solo avviato)
PIANIFICARE
E ATTUARE INTERVENTI
PER L’OGGI E PER IL DOMANI
• FORNIRE ADDESTRAMENTO
ALLA PERSONA CHE FORNISCE IL SUPPORTO
E AI FACILITATORI
VALUTARE L’EFFICACIA DELL’INTERVENTO:
È MIGLIORATO IL LIVELLO DI PARTECIPAZIONE?
Definizione di un progetto
Fasi – a partire dalla check-list ICF
• 1. individuare gli items su cui intervenire (priorità – problema principale)
• 2. prevedere il livello di cambiamento atteso
• 3. programmare le azioni specifiche che realizzano l’intervento
• 4. Precisare i risultati che si ottengono con l’intervento
• 5. Delineare gli obiettivi specifici
• 6. Definire gli obiettivi generali
• 7. definire il tempo di intervento – scandire i tempi delle singole azioni
• 8. verifica in itinere e finale ed eventuale revisione dell’obiettivo
Schema di un programma di intervento
Valori di partenza: Obiettivo: Comportamenti rilevati Azioni dell’intervento Tempo
capacità-performance cambiamento atteso
Rilevazione
Mese di _____________________
Comportamento Intervento Livello di cambiamento
Schema: rilevazione andamento azioni
Nome utente______________
Azioni/ Lun Mar Mer Gio Ven Sab
giorni
Azione 1 0/1/2/3/4
Azione 2
Azione 3
Legenda:
0= obiettivo non raggiunto / nessuna partecipazione / coinvolgimento nullo
1= obiettivo toccato, avviato / partecipazione iniziale / coinvolgimento marginale
2= obiettivo in parte raggiunto / partecipazione minima / coinvolgimento breve
3= obiettivo sufficientemente raggiunto / partecipazione sollecitata / coinvolgimento
mantenuto se stimolato
4= obiettivo pienamente raggiunto / partecipazione attiva / coinvolgimento continuativo e
autonomo
P.P. SN (social network)
P.P. A&P (CAA)
P.P. A&P (CAA)
P.P. SN (social network)
Cosa è accaduto
VALUTARE L’EFFICACIA
DELL’INTERVENTO
È MIGLIORATO IL LIVELLO DI
PARTECIPAZIONE?
SÌ => FOLLOW-UP
NO => IDENTIFICARE LE BARRIERE ALLA
PARTECIPAZIONE
Dentro la Partecipazione
Partecipare da dentro
Comunità – contesto partecipato