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L Α Ρ Ι Τ Τ V R A
TRIONFANTE
DA GIVLIO CESARE GIGLI ,
Scritta in quattro Capitoli ,
E Confacrata :
Al molto Illuſtre , & generoſiſſimo Signore il Signor Daniel Nijs .
I.Palora insi
IN VENEZIA , CIO . IOCXV .
Da Giouanni Alberti,
P
R
E
D
BI
BL
IO
A L MOLTO
ILLVSTRE SIGNORE
SIG . MIO OSSERVANDISS .
il Signor Daniel Nijs, In Venezia
A fama peruenutami all orecchie dello
fcieltiſsimo Studio diPittura ,che V.S.
molto Tluſtre casi generoſamente hà for
mato in questa Cità : lacertificazione che ne bè au
ute dagli occhi miei preprij ,in quello eßendoftato
introdotto dalgentiliſsimoSig Fialetei Pittore;&g
la virtuoſadilettalione e cognizione d'hòſcoper
to , ch'Ella tiene di queſt Arti, miſpingeora à far
le dono del preſente Componimento delle doti , 6
1
approbazione di quelli i quali hanno appunto fat
to , & * tuttauia fanno foruolare dall'uno all altro
!
Emisfero i pregi ditale ammirabil profeſsione ,e
di sifatta guiſa,chenon haue, à che soſpirar qual
fi voglia altra età ,in cui ſiaſtata da perſpicaciſ,
fatta . E perche
trionfare tutte le coſe,
fimiſoggett i
ciaſcuna fecondo la qualità fua , deuono efferas
plicate al ſuo proprio , es conuinienie obhierto , bò
penfato ,ch'ad altri non ſi doucă dedicar le ladi di
ſimili rariſsintti ingegni , che à Lei : che ne hà le
proue nelle mani . Auendo adunato di varie parti
A 2 opere
ſegnalariſsime de' più eccellenti Artefici an
opere
tichi, emoderni, ſi che propriamente parch in cia
Jaſua trionfil isteßa Pittura : come, ſe ſi trouaſe
alcuno , chediciò viueße incredulo volgendo una
Jolfiara il piede alla ſua porta , che d'ogn'ora à tur
tii Virtuoli ſi trova non pontorichiuſa ,ne rimarà
à pieno diſingannato. Poi che le viue Teftesi natu
rali Paeji, o le compiutiſsime Iſtorie c'hà nel ſuo
Mufeofono di tanta eccellenza , che fi potrebbono
far laudar dall istefo Meuio. Madigrazia : chi
'è colui', ilquale riuolgendo ilguardo a quel unico
Teforo fuo di diſegni, cuntemplando, le Figure
fole in varie attitudini fatte ad acquerelli ,Poe
le
fietratteggiate a penna , Eg'icapricci lineati a la
pis non rimanga in tutto stupefatto; Mache miva
d'io prorogandoin ciòraccontare? ſia chi ſi voglia ,
s'aſsida finalmente alla sede della MÉRÅVI.
GLI A ,che talſipuò chiamare ilſuo Tauolino, à
cui , à moli' agio puoſsiaccommodare ogni grand'in
gegnoper farollarſi di vere fatture fouraumane,
Es conſiderata ben la diuinità di quelle , ſe non ſi
leua quegli fatto appunto albergo della meraui
glia vo ch'à me fia aſſegnato il titolo di mendace.
Parlofolamente di quelle coſe, che V.S.molto Illu
stre tiene appartinenti alla profeſsione della Pisa
tura
tura : tralaſciando le Medaglie , le Gioie, i parti
maritimi,i Marmi;E ' il rimanente, che pur tut
to anche fono Picture , fe ben quelle prodotte dalla
gran Maestra Natura , & queſte composte dalla
ingegnofiſsimaſua Emulal
' Arte . Adonque, per
tutte le fouradettecagioni , laprego à non
( chifar
ciò che diraggion li viene , che è queſta mia , fe ben
roza , Espicciola operetta , inſin che piacccia à
Dioche mandi fuori l'altra maggiore in proſaad
eſaltaâione di tatt Arte , augumento di quelli ,
che s'incamminano gagliardamente in quella , Edº
per guſto di V.S. molto illuffre dellepiis nobili vir
tù veramente Auguſto fautore,per il che piaccia à
N.S.in ogni tempo renderla feliciſsima.
Di Venezia il dì 28. d OttobreMDCXV .
DIV.S. molto Illustre
Seruitore affezionatiſsimo
Gigli.
il ·
Per
N
E
I
L
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A
I
S
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S
I
E S
I O
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S
CLIVENSIS
summer
S
NY
DANIEL
.
OTTON
Irsterno fruere, o DANIEL ,fplendore, ferenum
In populoſ omnes emicet imde Fubar:
Hinc eft quodplauſu leto, et clamore fecundo
Virtutum meritò diceriſ sſse decuſ.
Per l'iſteſſo Ritratto :
Quest'onorato volto
Da lo ſcalpello al vivo è ſtato scolto:
Mà l'eccellenza del ſuo nobil core
Eſprimer non la può mutò colore,
Lettore.
Di diuerſi errori commeffi stampandoſi quest opra , alpreſente
non ſene corregſe non queſti principali, riſerbandoſi nella ri
on
Rampa à leuarli tutti.
e coſi s'emendano.
Arvirtuoſi riga 18.ſcherzo.
ibid. tergo righe 1o . rarifimi
.
Carte 4. verfo vltimo. Eoleia
Car.6 . ver. 8. Schiauon .
Cart. 6. Ver. 26 propinquo.
Ibid . ver. 27. gratiffimo.
cart. I 1. par. 8. vaghiſsime
.
A' VI R T V OSI
i L' A V T O R E.
1
L I Elogi deº più celeberrimi Italiani Pir
tori , non ſolo di queſto ſecolo , ma an
che delo paſſato ; da Giorgio Vaſari ne
volumidelle ſue vite non nominati, ò fe pure , ciò
fatto con tanto poco onor loro , che più toſto vit
tuperati , che onorati ſi poſſono chiamare ; fin à
gli ſcorſi meſi altutto compiuti nelle manimi crc
deuo farucli peruenire ; ma la difficulcà delle infor
mazioni fedeli , la lõtananza delle patrie loro , & la
malageuolezza dello interceder iRitratti , fin hora +
mi hà ritardato , & cutrauia di quelli la perfezzione
in longo mi và portando , ſi che ſenza lo ſpac o an
cora diqualche tempo ſpero non poterueli perfet
tamente communicare. Ma in tanto ritrouandomi
molto deſideroſo di porgerne qualche ſagio affin
cheſe per dimenticanza ne tralaſciafli alcuno de’vi
uenti na poſla benignamente eller fatto auilato ;
hò il presēte picciolo ſcerzo della mia péna ſe bếpri
uo d'ogni ornaméto ,c coltiuazione, dicſporre all'os
niuerfal cõcluſo ; e particolarmente di tutti quelli
checolla effigicelogiati ſi ſono eſsédo quìlnome lo
ro comein sómario ridotto ,acciò ch’un tratto veg
giaſi quanti ſtati ve ne fieno , che ſe ben ſull'Arno
nocbbero il natale,c del Carton del Bonarruoti vn
B 2 qua
qua'no furono ſtudioſi ,cdel colorito di Maſaccio
non ſi dimoſtrarono oſſeruatori, tuttauia iſquiſita
mente lono riuſciti perfetti, et perfettamente fra gli
iſquiſiti ſi poſſono nominare.In cltre il nome,la pa
tria ,l'opere,i coſtumi glicuéti, & ogni altra coſalo
ro cſprimendoſi,c più colla brcuita piaceuole,à gui
La dei Giouio , ò di Plinio ,chccolla tedioſa lunghcz
za di Plutarco , ò di Suctonio . Mi reſta che di voi al
tri viuenti Pittori rimanga fauorito de' Ritratti, è
ſiano à penna,collapis,o ad acquerelli,acciò ſi pof
fino inuiar diinano in mano al rariſiſsimo in coral
profeſsione il sig . Raffaello Schiaminoſſo, che lidi
Iegniin rame in tanto chequelli de'morci al famof
fiſsimo Signore Antonio Tempeſta s'indrizzano ,
non potendoi pouericſtinticſporre colpa loro , ſe
da altri non n'è preſo cura.Se dalla gétilezza voſtra
ciò verrà cſequito farcte cagion ,che l'opra in ogni
parte , in breuiſsimo tempo,riccucrà la deſiata per
fezzione, & ch’ogu’uno ne potrà virtuoſamente go
dere Ma in queſto mcntrc ,ch'io attendo alcun de
voſtri diſegni da por nel libro del Gareggio Pittori
co , voi contemplate qui i voltri nomi trionfanti , &
piacciaui gradire , quanto dalla mia buona volontà
vi vien icccato, li com’io le voſtre ammirabili opes
rcoſſeruo , & ammiro , como coſe diuine.E ftace
-
fani.
Di Breſcia l'anno, MDCXV.
DELLA
ES DI
C C
D E L L A
PIT T V R A
TRIONFANTE
Parte Prima .
ENTRE toper celebrarglionor i tuoi
Già m'appreſt auacolle Mufe intorno
O de l'Idea gran figlia, e de la mano;
A
l Pieno lo ſpirtose'l
ſen difuror ſacro,
l
D al foura
Ecco p e criſvſcirne
bi miei fenfi cbeto
p
a iù ella tall ort
ina a
Il placido gemello de la Morte:
La ond'io graue il ciglio , e le mie membra
d'oblio foaut
Fatte alberge gentil
Fra l'erbe , ei fiorial dolce mormorio
D'un corrente ruſcel rorto frafajfi
Piegai la testa , e tutto duemmi in grembo
A l'erba freſca ,àirvaghifiorize al Sonno.
. E in tanto che si ſtaua , ifenfi inqueti
Quinci , e quindiſcorrendo , eſpaciando
Per gli ampiffimi campi de penſieri ,
lo ruidiruna leggiadra ornata Donna
Cocapelli arricciati in varieguiſe
B 2 Biondi
A Della Pittura Trionfante
Bindi non già ,mà come peceoſcuri,
Colle ciglia inarcate , e foura i labri
Vnabenda à gliorecchi intorno auuinta ,
Ed alcollo , pendente aurea catena ,
in fondo à qual , come pregiata gemma 3
Pendeua una gran larua ,ch'auca in fõte
A caratter'latin ſcritto , IMITATIO .
Con ricco ammanto di color’diverſi ,
Ch’infino a piedi la copria cadendo ,
Ene la destra tauole , e pennelli ,
Afiſa foura trionf ante carro
Di cangiante color tutto depinto
Da quattro vivaciffimi Deſtrieri
Nobilmente condotto , colorit i
L'un dı Smeraldo , l'altro diZaffiro ,
Il terzo d'Oro , l'ultimo di Grana.
Da vafiſsimo numero ſeguita
Di gente di nazion varia , e diuerſa :
Tutii addobbatı d'un juo proprioarveles
Ecbiaſcheduno accelerando il pallo
Auicenda cercaua approſimarſi
Dela famoſa Dima al nobıl ſeggio ;
Ond’io falto à tal viſta curtojo ,
Comhuom , cui diſaper talento ingombri ,
Spinſimi innanzı à quella folta turba
Periſcoprir le conoſceſsi alcuno ,
Che d'un tanto ridotto la cagione
A ſolidietro m'ındıceſſe à pieno ;
Ma
Parte Prima .
Mà mentre affißor lumi, eche già quaſi
Sonper relinquer laura dela ſpeme
Diritrouar , che'l mio defir ſatolli
Per la varietà de' volti , e panni ,
Che purtra quella ſchi:rai’rimira! 0;
Ecco fpirito Amico da traverſ
Farmıſi appreffo con ſerene ciglia,
E falutarmıcol mio istefio nome ;
Ache fattomi tutto baldanzlo ,
Aluiriuolto , o ſpirito corteſe
Rispoſi torto , che mai qui t'adduce
Per far appaghe le n.je accefe voglie?
Edegli à me , l'antica brama, chio
1 Sempr’ebbiidae groware à chi tini'amo
calca
Giungende, poco men checi diuiſe ,
Tanto che per ſchifarfimili incontri ,
Pur ragimando , lifcostammo alquanto
Da la gran turba ſoura un alto poggio ,
E quiuidato à'complimenti fine;
Diſs'io,dimmi,allor ,che foncoſtoro ,
Che per ſi fatta malageuol via
Seguitan queſto Carro , e tanta Donna ,
Senza temer diſaggio , ò difatica ?
Et egli, o frateper ſoffrir s'acquiſta ;
Queſta èl'inchita ,e nobile PITT VRA
Seguita cla infiniti , come vedi
Nri'Eſtate nel Verno,e Giorno , e Notte,
Ma
O Della Pittura Trionfante
Ma però da pochiſſimi arriuata ,
De qualı m'offro dartenecontezza ,
Adonoad uno ; e più che poſſo breue .
De' Vene IT ALI queſti ſono adunque tutti ;
ziani .
E il primo la vegnente , ech'è sì preſo ,
Che 'rocca quaſi il carro, è quel gran rveglio ,
Ched Fliria ſen denne , onde fu detto
Loßchiauon , benche ſempread Adria ville,
E s'eguali al por giù colori , e tinte ,
Aueße auuto mofcoli , e contorni ,
Più di tutti ſarebbe , che giammai
Abbino trionfato in alcun tempo
Ammirato , famoſo , e trionfante ,
Sicomeè queglilà, ac'hà gli occhi cupi
Togato , e tutto baldanzofo in vista ,
Ch’ogn orparla d'amor colla gran Dama;
Mira comecon Leiride , e motteggia ,
E comefamigliar con fecotratta,
Sich'eglifol rifembra il ſuobel vago.
Questi dal tinger / uo robustamente
Fù chiamaro Robuſto Tintoretto.
Nonè mai stato fauorito alcuno
Quanto ſempre costui fù dala Donna,
Dala qualn’ebbe ogn'or baci , e compleſſi,
E qualonque altra coſa anco più cara .
Quell'altro poi, ch'à lui proprinquo stafi
Di rvenufto , e gratiffimo fembiante,
Porta col fuo compagno runnome ištelo,
Es'ap
Parte Primai
E s'appella Baſsan dalpatrionido;
A pieno questi può preffo di Lei,
Eßendo stato in grazia ſua mai
ſempre
Éccolà Lorenzin tutto giuliuos
Vecome anch'egli tenta approfimarſi
Eli fuccede che li fanno largo .
Simone Petenzano ancora ſcopro
Alſuo Maeſtro ir dietro à lungipafli,
Ch'or del'eternità ſcolto è nel Tempio
Coʻgli altrifamoſiſsimi se piu vegli.
Mira quel, ch'à Muran dati hà Corona ,
In verſoggetto da trionfo infigne ,
Il gran Leonardo, il cui fiorito ingegno
Eternamente viuerà fra noi.
Gian Contarini è quel, che la cammina
Con qualche fato, màcon molta brama
D'arriuare à la gloria de' paßati ,
Ee hà lena gagliarda , aſsai buon paſso '.
Quell'altro , che di questi alto s'adegna
A le forze non men , ch'al gran viaggio
E ' Franceſco Balſam , che vie piu aſsai
Diede vita al fuonome, ch'à
ſe ſteſso .
A la folennità Scopri anco vſiito
Marco y ecella di Tizian detto
Ma di quà volg: gli occhi , eben remira ,
Che'l vago Palma ſcoprirai venire
Facile , e pronto, e tutto appreffo il carro
Con speme d'accoppiarſi al ſuo primiero
De
8 Della Pittura Trionfante
D : l'età ſcorſa vero unico Apelle,
Da cui n'ebbe l'origine , ed il nome ,
Onde ſua Palma inſino à gli aſtri arriua !
Ecco di tutti queſti run Cittadino
Dichiar lignaggio , e pur de la Cittate ,
Che tien per tetto il Ciel , l’onde per mura ,
Ch'oltre che col penneltutto è prontezza ,
Perloche del Frionfo è de primieri ,
Splende d'ogni (aper و, non già Malombra ,
Maben ſi chiaro lume , ar dente face .
A mano , à mancon lui mifi fà innanzi
Vnonorato germe di quel jömmo ,
Ch’auanti à tuitialteramente paffa ,
Domenico duch'io de Tintoretti ,
il qual in ogni cofa oltrefferfaggio,
Coilofunuiuo efficare altrui
Seſtelopinge de la Gloria in campo .
Scopri norrlonge al gran Trionfo intento ,
Con dioteſimoingegno il valsıllacche
Anton Alienſis , che col filo polito
E gracile operare ogn'altro aguaglia ,3
E con ardita forza quanti fafsi
Per dar d mano a lo corrente ptaufiro.
Veggio l'eccellentiſsimo Peranda
Di questa turba perfonaggio altero ,
Er il Baſſan di qui guaronon longe ,
Leandro dirto , veramente ramo
Di quella cara je glorio/a pianta ,
Chirur
Parte Prima .
Cb'unquà non verrà atmen per fcoſa d'anni,
Ch'altresì face chiari ingannial Tempo ,
Togliendo le ſembianze altrui d'oblio .
Ora t'inſegno,al fin , di mille pregi,
Quaſi una viua fonte vniuerſale
Ne l'elicer di qual voglia liquore,
Qualità , ch'à rariffirni è conceffa ;
E’lFollero , é'l Ferrar deci'egualmente.
Andiam , che ti dirò d'altri preclari ,
Se l'orme ſeguirai di queste piante,
U Finc della Prima Parce .
EC
C DELLA
To
SC RC CTC
IG
MUL
D E L L A
P I T T V R A
TRIONFANTE
Parte Seconda ,
ENTRE così dicendo , eriguar .
dando
Gluamo ancora per quell' ampia
ſchiera
Molti digrat'aſpecto ,e celebran
al do ,
M
Chepur feguion Costei con gwiſa al
De vi. alter &
centini .
Il Montagna ſcoprimmo,e Gian Faſolo ,
ilgran Tognon , Cornelio Gigli , era ,
Ciaſcun del Bachiglion chiaro figliolo,
Col Maganza Aleſſandro , e Giambattiſta
Sua degna prole, onor del noſtro polo.
Andrea Vicentino in quella miſta
Scorgeuafi viuace à man , à mano ,
Più Venezian, che Vicentinoin viſta
Fattomi pian l’Amico mio fourino ,
De' Vero
Ch'erano questo , volto a l'altrolato
neff.
Note
Parte Seconda , II
Notorun drappel mifè poco lontano
Dilemi poſcia , capo alto , e pregiato
E ' quel, che la turvedi à tutti innanzi
Da mille lingue , e penne celebrato ;
Dache foura degn'un par , che s'duarzi:
Donque de' Bruſaforzi è il vecchio Padre
Per cui l'Avigeogr'orſembrache danzie
Di maniere vaghuli fime, e leggiadie
L'altro è Paolo Caliari appreffo à lui
De'capi al par de qualſs uoglian
ſquadre
Qualcoʻbei modi, e si ſquiſiti fui
Sempr’ebbe ogni fauor da l'alma Diua ,
In fodalizio di quegli altri dui;
Delfapere de quai è tutta è giuliua ,
il Farinato è l'un , l'altro è il Zilotti,
D'alto diſegno , e di maniera viua.
Vengon altri , a alcun non interroti ,
Bonifacio,e Felice Bruſaforgi,
E Giacomo Legozio, in over gran dotti!
Macome fono riueriti , ſcorge ,
Fattoli strada, affin vaddino avanti,
Rimirali ſervuot; quipiù riſorgi,
Ch'ancor fon quefti dela Donna amanti:
„ Tato che li diſgombra ogn'un la via,
Acciò mirar poſs'
Ella e lor fembianti :
Colmi d'ogni ſapere , e leggiadria.
O per tai quanto già fi pregiat'Ella ,
Eriuerit a ancor pur tuttauia ,
с Ves
Della Pittura Trionfante
rvenia mo à vn alıro il quale ach'ei di quella
Medefma artica patria fe n'vſcio
lo mostra à i panni, e à la fauella ;
Come
Giambattiſta Fontana è, che finìo
Quaſi la vita (wa là fra' Tedeſchi,
Ou'oga'un delfwo far fene stupio.
Coſì mi raccontaua , ed io m'inuefchi,
Dilla pian piano à lui, sì che bramoje
Chiedo di tutti il nome lor mi peſchi. 1
Edegli, quando mi vedrai ritroſo;
Riſpoſe,tà potrai fartal vfficio ;
Matorniam al dir nostro dilettoſo .
Ecco il Creara là , pien di giudicio ,
E quell'Orbetto , che cotanto è chiaro,
Che d'ogni lume è rilucente oſpicio.
so'è Claudio Ridolfi ingegno raro
Per l'ac curato ſuo diſpor di Let ,
Qualè stimato di qualunque al paro .
De'Man
touani Ma già vengon del Minció i semidei,
Scerni il Costa,elBorgan detto Frāceſco
Con quegli altri appo lor, che fonotrei.
E dirò il nome lor,ſe non t'increſco,
c'è l'Andreafio,v'è il gran Teodoro ,
Appellato dal Te, del qual r’inuefco ,
Che ben vorrei poter da l'Indo , al Moro
Portarſua degna , ed'onorata fama,
La fama , che piu val d'ogni te fora
vedi il Malpicio, che ciaſcun tant'ama,
Da
Parte Seconda . is
Dachecol diffgnar ſuo sì viuace :
Del Mantegna riſorto ha laurea Fama . De' Crea
moncl .
Drizza i lumi colà,ſenon ti ſpiace,
Che ſcerniraide Cremoneſi campi
Partiſpregianti la gran veglia edace .
Queſti di Lei ſi ponno chiamar lampi,
Ed il primoè Camillo Boccaccino,
1
E dietro à quello glionorati Campi
Giulio, Vincenzo , Antonio ,e Bernardino ,
Con Giambattista de Trotti Malogo ,
Ed Antonio Maria di Vianino .
De' Brei
Gli altri preſſo costor chiamar li poſto fciani.
Eccelſi e fonodel Breſcian paeſe,
Econraggione à questo dir fon moffo.
Perche quelli,à cui fon l'opre palefe
Sari, che'l lorooperar tutto è perfetto,
Ei lumige l'ombre à pieno fono inteſe,
Scerni il pastojo Aleſsandro Moretto ,
Che dir fél puote unaltro Raffaello ,
Anzipur de la Diua almo diletto,
vedi que duo delizie del pennello
Il Romanino ,e'l Muzianoegregl,
Girolami ambije gran padri del bello
Si miraua ,indipien d'amati pregi ,
Il Tizian ſecondo , Pietro Rola ,
Ch'à Leiſempre recò lodati fregi !
Ocon che guila ,in vero grazioſa ,
Faceail Sanoldo di ferara moſtra,
Sicbe
14 Della Pittura Trionfante
Siche n'auea da ogn'un faccia vektos .
Ma doue laſcio il ruanto d'eft a chroftra,
;
Quelgiouin d'anni , e d'operare veglio ,
Cb'à mille or fà ,che la guancia s'inostra?
Oterſoeffempio ,o rilucente ſpeglio
1
D’inuenzion , diſegno , e colorito ,
Arzi di quanto pur ne l' Arte è meglio.
Sentend co loditai , pien d'infinito
Diſaper chi quel foſſe alto talento,
Deb ,diffi, dinmi il nome ſuo gradito :
Egli pronto riſpoſe , io ti contento
Queſt'è Latanzio Gambaro il famoſo
Delquale il nome non farà maiſpento .
Ecco del loco iſteßoul valorofa
Bignatore, il Ricchino, il Maro ,el Bona,
E’lpolito Coffal Grazio ingegnoſos
E un'altro là , che merita corona ,
Dache del’età fua d'aprile, e Giugno
Vn fruttuofo Autunno verſa , e dona ,
Onde la Donna veramente bà in pugno .
Scerni il Sandrin Tomaſo à queſto appreſo ,
Dichiaro, e ſcuro , certo il vero impugno ;
Aniun altro egual , fuor ch'à ſe steſſo.
ºll Fine della seconda parte.
DELLA
IS
56 25C
250 EC C 22
DELLA
PIT T V R A
TRIONFANTE
Parre Terza.
ON fazio ancora , e di mirar gid
Stanco ,
Pur quinci , e quindi mi volgea
chiedendo ,
Chifoſſeor queſto ,or quel , chegi
la il fianco
Dela nobil PITTVR Apur ſeguen
do .
Quand'ecco torma con piè fnello , e franco
Miffa agli occhi's , ch'a lor riprendo,
Altresì pregofummi noti questi ,
Che si fan qui con celebrati gesti.
De'Berga
Nati fulBrembo ,fon , que mi riſponde,
maſchi
Ildolciſsimo v'è Lorenzo Lotto
Vera eccellenza di ſue belle ſponde ,
Artificiofo diligente , e dotto.
V'è
1
1 Della Pittura Trionfante
16
D'è l'Albin con ſue man molto fecondo
Giambattista Moron , ch'anch'gli è a dette
Con Franceſcode’Terzi, à trionfare
E’lcelebre ſuo nome ad eternare.
alpino,
Enes Salmeggi, v'è, detto ilt
Chesà nonmeno adoperar lo ſtile
Soura lacarla , che'l coler fullino,
Fuor ch'à ſe steßo , à null'altro ſimile
Siche fuo grido ſcorre ogni confino .
Vè ilCawagna d'un far tutto ſenile
Giampagolo chiamaro ,d'aureo vanto,
E da ciaſcuno celebrato tanto .
De'Mila wengon d'Inſubria là , daldritto lato
Gaudenzio Ferrarije Ceſar Sesto
Ei Louini ciaſcun dolce , e pregiato ,
El Arcimboldo gran bizzarro, e preſto,
Con Giampagol Lomazzo si lo dato
Colla penna non manco , che colfesto,
Gent.l col plettro,ecol pennel valente,
Di Leiſimbolo ver , d'Apollo mente?
Il polico Figin cui à lui preſso,
Anch’rinon men del ſuo Maestro amico
D'ognirvago di Pindo almoreceſso,
E conoſciuto in ciaſchedun ſuo ruico ,
Mercè di quello ſpirito indefeſso ;
Apollo
Parte Terza : i7
Apollo tù coltiua quel ch'io dico
Dico mercè de l'unico Marino ,
Chefamoſo è il Figin , grande il Figino.
Ecco là Pierfranceſco Morazzone
Vita de l'ombre, ed anima de’lumi,
Neruo del bello ,idea d'inuenzione ,
Stupor , de gli stupor, Nume , de' Numi.
V'è il Ceran di Natura al paragone ,
Qual verſa da i pennei d'ingegno fiumi,
Laghi di meraviglie , anzigran mari ;
Ona'eiriluce un Sol ,frali più rari.
Ora miriam de la Liguria alquanti ,
Che volgonſi à la Donna per drittura ;
Vedi Luca Cangiaſio à tutti auanti
Facil imitator de la Natura ,
Onde ne merta mille lodi, e vanti.
Vèilluon Semin,non già difamaoſcura.
Con Lazzar Calui, maben ficvjuace,
Che ſempre splenderà qual viua face.
Lo studioſo Giambattiſta Paggi
E queglılà , che con ficur pennello
Millepinge al ſuo nome aurati raggi ,
Adeguand'egli ogn’intelletto bello,
E di costoro i principali faggi;
Com'altreſi fà il pratico Castello ,
D Dica
18 Della Pittura Trionfante
Dico Bernardo , quel ch’sui non longe
Cammina tanto ben , ch'ogni altro gionge.
De'Bolo Quindi del picciol Ren ce n’appreſenta
gnefi.
Di ſcelti ſpirti valoroſa ſchiera ,
Per cui viu'Ella ogn'or lieta , e contenta ,
Il Paſſarotto con ſus penna intiera
E ' quel buon vecchio in ver Lei tutto attenta
La mente , e l'alma dottamente altera ,
v'è il Paffaro chiamato Bernardino ,
Col diligente Orazio Samacchino.
Altri tre veggio del medeſmo loco ,
E di Costei chiariffimi ſplendori,
Scoprili là da ſerio , e non da gioco ;
Ochifia mai , ch'à lo ſuo par fi glori ?
Meglio è tacer di tai , che dirne poco
Sì degni fon di ſempiterni onori ;
Dunque i Carracci fon quegli , ch'io dico ,
Annibale , Agoſtino , e Lodouico.
Ciò midiceus , e io li rimiraua ,
Com'altrui fuol mirar non mortal cola
Già che ciaſcuno ancor li veneraua ,
E faceuali ftrada ſpacioſa,
Affin , ch'à Lei , che gravemente inftaua
Dilor n’andaſſer, ſendo dilettoſa.
Quat
i Parte Terza : 19
Quandº vdij miſto ſuon di molti detti
Diſs’ella dir,cb'anch’e:Fla deglielLetti.
Era Odoardo, il q ual bench'abbia auuta
Ne la Cità di Felfina il natale ,
Pur neľ Adriaco ſen ſempre è viſſuto
Moſtrando di rvalor genio immortale ;
Per il che vien da Lei frà que' tenuto ,
Che non han stil nel'operar mortale ,
Ma perfetto ,f
e ouran ; poi ch'eſſi fanno
Doue le polpe, i nerwi, e l'offa vanno
O gentil Procaccin nobil Camillo
Quanto à Felfina ancor rechi tù onore
Col ſeguitar con tal ſtato tranquillo
L'immortal Carro,e'lpago fuo fplendore
Cosifà Guido Ren , ch’anch'ei fortillo
Genio Squifito, e maſſimo fudore ,
A farſitanto valoroſoe buono,
che da l'Indo, al German for wol a il ſuono.
Ma doue mi dimentico quell'uno
Per iſcolpir , per colorir divino ,
Merauiglia, e ſupor diciaſcheduno
il grandeGiulio Cefar Procaccino?
Quegli è cold , chero innanzi d'ogn'uno ,
Di cbi fi gli attrauerfanelcammino ;
D 2 Onde
Della Pittura Trionfante
20
Onde con poci altere giubilanti :
E ' da Leitokeo appreffo à gli altri Amäti.
Mentre veggia run ; non voglio che mi cada
Dal penſier la membranza del ſuo nome .
E ' Lionel , che con fuafina Spada
c'bà Police di valor , di rvirtù si pome
D'ogn’or afſembra cherecida , erada,
A l'ignoranza in vno ecollo , echiome; ☺
Come vero Campione ardito, e pio.
De la loquace, e de la muta Clio .
De Sa Mira , che s'appreſentano i Saneſis
Bel .
De'quali il primoè il gră Frāceſco Vási,
Che con modo vaghiſſimi, e correſi
Anch'egli piega ardita mente i panni
Verſo Lei , con quegli altri duo compreſi
Nel numer dığı c’bā da ſprezzargli annis
AVENTVR Alo è Prono ilfalimbeni ,
E l'altro el Caffolans, difaper.pieni .
De' Fio - Di Flora i Figli er tempoè dimostrarse's
rentini
Ecco Antonio Tempesta alto inuentore ,
Come fua fama'il narra in mille carte ,
Che de la luce al Mondo appaion fuore
Vèel Boſcolo , che facile comparte
Il ſuo conceito cong entil rumore;
Ed
Parte Terza ?
Ed appo lul 'è il Pomarancio induftre
Or tanto reſo da ſua manoilluftre.
Vedi l'eccellentiffimo Bronzino ,
Che d ' Angelo in tutt'è ſimbolo vero 3
Poſcia che con giudicio altero, e fino
Anch'eglicalca l'ottimo ſentiero ,
Percui ſi fece quel primo diuino ,
E del'Arno gentile anor primiero.
Mira anco il Ciuol Lodouico , quello
Archivio vero d'ogni oprar più bello?
Simil appar l'egregio Paffignano
Dital terren non ponto umile pianta ,
Anze arbore di quell'alto , e fourano ;
OndElla ſe n'allegra ,godeje vanta ;
Quantofa del Baglion du sigran mano ,
Cõ cui d'ogn'ora più ſempre s'ammanta ,
Oriccod pien, ch’in tal guiſa s’ivdonna
Ditraponta di lodi immortalgonna
De' Ro
Ecco del Lazio gli arraggianti lumi, mani
De' quali il primoqueli'bà sigranchioma ,
Etintoviuo , erilucente i lumi,
De' Ceſari Gioſeppe egli fi noma
De la primieri che la Donna allumi,
E nod men che d'Arpin ,pregiodi Roma;
Anzi
: 22 Della Pittura Trionfante
Anzi d'Italia tutta aureo monile ,
Poi c'hà sì gran maniera , e dotto stile?
Paolo Guidotti in compagnia ti moftro,
Ed il folerte mio pronto Borgiani ,
Qual operi il color , fpenda l’inchioſtro
Spiega di L ei concetti fouraumani
Da far merauigliar dal Borea , à l'Ostro ,
E sbigottire i più intelletti fani .
Simil appar Domenico de' Fetti
Degno di ſcelti , e non vulgari detti .
Il Fine della Terza Parte.
DELLA
23
ಇನ್ಇನ್ಸನ್
S ...
DELLA
PIT T V R A
TRIONFANTE
Parte Quarta & vltima.
Di diuer
I a ' di Stupor ripieno fc Patrie .
In Staua al mio fedele
Ditormi da tal vista
De li veduti omai fatto fatollo,
Er eglerverſo me quaſi adirato
Soggionſe in fimil forma ,
Or che vengono ancora
Dicotanto valor ſoggetti illustri
Di qui ritor ti vuoi ſenza mirarli ?
Oltre che'l meglio di ſcoprirrimanui ,
Poiche'l fin delTrionfo ,
E de l'Eternità nel ſacro Tempio
L'altera inciziou de' nomi loro
Difcernere tirefta .
Dato fin di ciò dirmi; ecco m'indice ,
De li veduti già guarinon longe ,
D’ın finito valore alıra gran turba ,
Dire gion diuerſe inſieme runita ;
E di
Della Pittura Trionfan
24 te
E di quella il primiero
Erail-valente Lodigian Calisto ,
Il quale bēch'errandoor quinci, or quindi
D'ogn'ora ſia rwißute ,
Ed accattando più che buona forte,
Diſagio , ed afflizzoni
Deſtin commune à gli huomini Saputi ;
Di modeftia ,efaner parcal'effempio .
Poi d'era l'aggarbato Aurelio Buffo ,
E dwo , ſe tre non eran Triuìgiani, 1
Paris Bordone , Lodouico Porzo ,
Benche questi in Pannonia foffe nato ,
E Bernardo Zenale ,
Vagolvn , l'altro ardito , e quegli acuto ,
Ciò rimirato , à me riuolto , dille , 1
Nor sò fetù difcerni appo di quelli
Que duo vatiſul Po famoſitanto,
Quaſi moderni Doffi,
Mondino ti dich'io de' Scarſcellini,
Et Ippolito il Figlio ?
Ch'emuleggiando l'antich’opre vanno ,
Siche la Diua eccella
Sempre tra ibuoni gli hà tenuti à core ,
Ma di tutticostoro
Sarà ben ch'io t’eſponga e patria , e nome
Di mano in man,che mi ſi fanno à gl'occhi
Così dicendo traeuamo eguali
Dietro a la turba le parole ,eipali
2
:: Parte Quarta .
Quand'ecco s'offre di ciafcuvo auarti
Di fantastico rumor certo bizzarro
Pallidoin viſos e di capillatura
Aſſai grande, arricciato ,
Gli occhi viuaci sì , ma incauerniti ;
Ch'run aureo baston portaua in mano
Per allentar,perftringer , per condurre ,
Come piaceua à lui,
Dietrö à la Donna lonorata gente .
Ond'io verſo l'Amico
Feisi, ch'eschiaro appreſe
Com’io bramaua diſaper diquegli
Ogni condizione , e circoſtanza .
A chetoſto rispoſe,
o felice clarius á legnotale
l'è il gran Michelangel Caramaggio,
Que
Il gran Protopittore ,
Meraviglia de l'Arte ,
Stupor de la Natura ,
Se ben verſaglio poi di rea fortuna .
Ciò detto , rimiriamo, ei me l'inſegna
Franceſco Potenzano laureato ,
Per cui riſonan di ſue dolcı rime
Di Palermo lepiagge , eilidi ameni ..
E il Pauele Soiar felice ,e degno,
Con Aurelio fuo fratel de' Gatti ,
Eʻlcopioſo Raffael da Reggio ,
fol Luccheſe Aleſſandro Ardentetutto ;
Indt
.
26 Della Pittura Trionfante
Indi d'Urbino la ſua noua gloria 1
Il prudente Barozzi Federigo
Dicosì inferma vita , e pennel fano.
E'l Faentino Ferraù ſi degno
In qualonqu’oprala ſua deſtra pone ?
Poſcia da Parma il giud.ciolo Tinto ,
Con Carlo Vibin da Crema
Dichili la valoroſo al pari.
Ed Antonio Gandino
Di perfetta memoria , oprur ma' ftro ,
Con quel rampollo fuo cotanto vago ,
E folecito ogn'ora à la gran zit.
Bortolomeo Manfredi,
Ch' à la ſua terra fe ſublime onore ;
E'l maturo Schidon del nome isteffo ,
Del natio fuoterren raggio maggiore.
E l'eccellente Cherubino Alberto ,
Col fiero Raffaello Schiamınoſo ,
Chiariſſimi Figliuoli ambi del Borgo.
Lungi da questi un tal d'inu : dia gonfio,
Mein ſembianzıdi Zuccaro, e di mele ,
Per non poter di lor gionger alpari,
Verſaua di mal dire infeſto rio .
V'era anco un certo tal Toſco Vaſaro ,
Che con tre vaſi dicapace forma
Di maſchio vino duo , l'altro di linfa ,
Da ber recaua à chiunque era aſſetato.
Me à'i fior de l' Arno Jolporgea Lico ,
Onde
Parte Quarta . 27
Onde per accattar corſe periglio ,
Con molti , oltraggi , erije.
Scopriuanſi alcuni altri,
Senza i molti rimaſi à la via dietro,
Que’ traeuanſi avanti à lenti paffi,
E per effer dalCarro afu lontant,
Anzi tutto del fueuri
Di ciaſchedun di queſti almi drapelli,
Senza gran cannonato perspicillo
Scerner non ſi poteano à foggia alcuna ,
Nè pur ſcoprirne fol breue fiintilla .
Or donque i mentovati
Ridotiiſi d'intorno a l'alta ſedia
De la leggiadra Donna ,
Ma però stanchii piedi afflitti ilfianco ,
E per talaspravia di pruni, e Sterpi
Logori, e conſumari
Lieti gionſero al fine
In bella , a ameniffimacampagna
Più che di fior , d'amati frutti piena ,
Pondimen d'amaranti, e di lentiſchi
Adorna il lembo , e ricamara il fuolo :
In mnezo a cui giaceua
D'infinito valor Tempio fublime,
Di vago ordin Corintio ,
Coº fondamenti di porfido eletto ,
Ilſuol di ſerpentino ,
Et il ſuperbo muro intorno cinto
E 2 Di
28 Della Pittura Trionfante
Di riſonante , e ſolido metallo ,
Con stabili colonne
Dirvariato , e lucido diaſpro
Ch’auean le baſi, e icapitelli d'oro,
Ch’alterifrontiſpiciergeano in alto ,
E torreggiante alCielcuppolarvasta
Di cedro incorottibile contesta ,
D'argentee lastre adorna , e ricoperta :
Tutto
da cima al piede ricamato
Di forti, ed infrangibile diamanti.
Quiui la ſereniffima Reina
Dalregal ſeggio ſuo repente ſceſo
Al grato ſegno di fonore trombe ,
E d'allegri istromenti al lieto ſuono ,
Erta fü fulle braccia
Da duepatienti affaticate Ancelle ,
E dadue Damigelli ,
L'unpronto,e l'altro taciturno, e mesto :
Quai de l'eccelfo albergo
Eternamente a la cuſtodiaftanno ;
Indi portata dentro ,
E posta in rileuata aurea quadriga ,
Impofe ad un Araldo,
Ch’appellafſe ciaſcuno
Di quelli, ch'appo Lei s'aueano tratti,
E dieliun foglio in cuterano ſcritti 1
I nomi di ſuo pugno ;
Onde colui ad ubbidire accinto
Tutti
29
Parte Quarta :
Tutti quanti chiamò per proprio nome
E comparendo quelli ad uno, ad runs
Con qualche di ſua manbella fatica ,
Dal ſourastante viſta ed approbbats
Furon di mano ; in m in tutti introdotti
Contenti à pieno vela regla ſtanza .
E certi al fin volendo
Non pure non chiamatí, odannotati ,
Man’anche conoſciuti
Tolte à pigione entrar con opre altrui ,
Furo ſcacciati (ahi troppo amaramente )
Saluo alcunº per error laſciati à dietro,
Che tolti entro fur quei con ſeren wolto .
Poi quindi chiuſe l'onorate porte 3
Peril che ne reſt ar fuori infiniti,
Ch'in rvan battendo , e ribattendo forte
Deli warchi ſuperbià igranbatagli ,
Minimo udito mai non li fwporto ,
Eccetto à poche Donne ,
Che per ſtrano portel dal batter tanto
Al fin furon aperte .
Eglino allegri in tanto
Entro la wafta chiostra à pranja pošti,
Al concerto gentil d'aurate fila
Moße da nobil mano ,
E di muſiche gole di cari meffexretri,
Finito il prandio coronati furo a
Di trionfante alloro
Per
30 Della Pittura TrionfanteParte Quarta.
Per man de la rwag hifima Reina ;
E l'opere d'ogn'vno in ſegno eterno ,
Vennero appeſe ad una gran pariete
D'un ſalon de grandezza immenſa , e valla.
Pofcia fi coronati
Del gran Delubro ſe n'oſcio ciaſcuno,
E fouraa gli architraui , à le cornici ,
Ai fregidi macigno,
Da una virile Donna
com verde gonna indoſſo,
Et vna palla nela deſtra mano ,
Ricoperta d'un vel gli omeri , el capo ,
Fur di queſti ſcolpitii chiari nomi,
Preßo de gli altri celebri paßati,
L'alto valore , e le memorie illustri ,
Non ſolo aitonta di quell'empio Veglio
Gran Monarca de gli Anni ,
Ma per eterno premio ,
Di chi con nobil genio ,
Edindustre ſudor , lunghe vigilie
Seguita vna tant'ARTE
Pregiata omai da luna , a l'altra parte
Di.queſto vniuerſal Globbo terreno.
IL FINE
RACCON
37
US One CCC
ACC
RACCON TO
DE PITTORI
Celebrati in queſta , e nell'altra opera non
ancor ſtampata .
De' Veneziani. Battiſta zilotti .
Bonifaccio .
NDREA Schiauone. Felice Bruſaforzi .
Giacomo Tintoretto . Giacomo Legozo .
Giacomo Põre Ballano. Claudio Ridolfi .
Loreozino. Batrilta Fontana .
Sirnon Perenzano . Alejandro Orberto
Leonardo Corona . Il creara .
Gio: Contarini .
Franceſco Ponte B. De' Mantoani.
Marco Veccelli di Tiziano ,
Giacomo Palma il viuente . Lorenzo Colla
: Pietro Malombra . Franceſco Borgano .
Domenico Tintoretto. Teodoro Ghiſi dal T.
anionio Vaflillacchi Alienſis . Bernardino Malpicio .
Leandro Ponte B.
Santo Peranda. De' Cremoneſe.
Antonio de' Ferrari detto Follero .
Camillo Boccaccino .
De Vicentini. Giulio Campi .
Vincenzo campi .
Benedetto Montagni. Antonio Campi .
gio. Antonio Faſolo . Bernardino Campi.
Tognone . Gio. Battista Trotto Maloko .
Cornelio Gigli . Antonio Maria vianino .
Alejandro , e Gio . Battiſta Maganza.
Andrea Vicentino. De'Breſciani .
De'Veronefi . Aleflandro Moretto .
Girolamo Romanino ,
Domenico Bruſaſorzi. Girolamo Muziano ..
Piolino Caliari . Pietro Roſa .
Paolo Farinaco. Il Sauoldo
Lacan
32
Ilianzio Gambaro
Pietromaria Bagnatora De' Saneſi.
Franceſco Ricchino .
Pietro Marone . Franceſco Vanni
Tomaſo Bona . Ventura Salimbeni
Aleflandro Caffolano .
Grazio collale .
Franceſco Giugno .
Tomaſo Sandrino . De' Fiorentini
Antonio Tempeſta .
De' Bergamaſchi.
Andrea Boſcolo .
Lorenzo Lotto Criſtoforo Roncalli Pomarancio
Gio Battista Moron Albino . Aleſſandro Bronzino .
Franceſco Terzi . Lodouico ciuoli.
Enea Salmeza . Domenico Paſſignano
Gioanpaolo Cauag Ba . Orazio Baglioni .
De' Milaneſia De' Romani
Gaudenzio Ferrari .. coſeppe Cefare d'Arpino ,
Celar Selto . Paolo Guidotti .
Bernardin , & Aurelio touini . Orazio Borgiani .
Gioſeppe Arcimboldo . Domenico Felci .
Gianpaolo Lomazzo:
Ambrogio Figino . Di diverſe Patrie .
Pierfranceſco Morazzone ,
Giambattiſta Cerano . cal.ito da Lodi .
Aurelio Buſto da Lodi .
Paris Bordon da Treuigi.
De Genoueſi .
Lodouico Pozzo.
Luca Cangiaſie . Bernardo Zenale da Treuigi. (rara.
Andrea Semino . Mödino, & Ippolito Scarſcellin da Fer" -
Lazzır Calui . Michelangel da Caravaggio .
Gio . Battista Paggi . Bernardo Gattiloiaro da Pauia .
Bernardo Caltello . Aurelioſuo fratello .
Franceſco Potenzan da Palermo:
De' Bologneſi . Raff el da Reggio .
olellandro Ardente da Lucca .
Bortolomeo Paffarotto , Federigo Barocci da Vrbino .
Bernardin Pallaro . Ferraùda Faenza .
Orazio Samachino . Tinio da Parma .
Annibal Carraccia . Carlo Vrbio da Crema ...
Agoltın Carraccia. Antonio Gandino da Trento .
Lodouico Carraccia . Bortolomeo Manfredida Vitiano .
Odoardo Fialeti. Bortolomeo Schidon da Modena .
5
Camillo Procaccino . Cherubin Alberto dal Borgo .
Guido Reno . Raffaello Schiaminoſſo dal Borgo
3
Giulio Ceſar Procaccino . Federigo z . da Vibin .
4
Lionello Spada Giorgio V. d'Arezzo .
.
I Z TIN E