— Kstraito
ARCHIVIO. GIUR
Filippo Serafini
dal 1808
invite uly
CAUSEPPE DALLA TORT
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i Romie “Lae Sapienza” i Roma “Lac Sapieneat
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“ARCHIVIO GIURIDICO — Volume CCXXVII - Fascicolo II1-2007
Attilio Mastino
MAGNUS NELLA TITOLATURA
DEGLI IMPERATORI ROMANI
1. Magnus ¢ lidea di impero universale.
attribute Magnus, abitualmente riferito a divinita spes-
s0 salutari e di carattere cosmico', compare occasionalmente
nella titolatura degli imperatori romani in particolari circo-
stanze talora collegate ad un trionfo, per indicarne le specifi-
che virtd personali (come la diligentia, Vindustria, il decus, la
7 Aesculapius, Hygia, Ammon, Apollo, Ares, Chronus, Derzélas in Tracia,
Dioniso, Helios, Hercules, Heresis, Herpes, Horus, Hosios e Dichaios, Liber
Pater, Magna Mater, Mandulis, Mars, Men, Mercurius, Mithras, Neptunus,
Orisizis, Pantheus, Peremusts, Pluto, Saturnus, Sabazios, Sckneptynis,
Silvanus, Suchos, Syknykyneus, Titoes, Zebeduatos, Zeus/luppiter, cfr.
‘una vasta esemplificazione in G, Mexnetta, Magnus, in Diz. Ep. V, 18, 15,
Roma 1996-97, 418 ss. Per le divinita femminili, il titolo Magna @ attribuito
a Aphrodite, Artemis, Caclestis, Demeta, Fortuna, Hera, Isis, Latona,
Nemesis, Noria, Nike, Pelos, Salus, Urania, efr-ibid., pp. 430 s. Si pud infine
ora aggiungere anche il dio Dracus, Ma(g)nus in un'iserizione di Cherehel, CL
VIII 9826, vd. V. Poxcusppy, Un Deus Manus Draconis o un deus ma(g)nus
Draco in una iscrizione votiva di Caesarea (Mauretania Caesariensis)?, in
“Gpigraphica”, LXVIT, 2005, pp. 562 ss. Per Tuso di Magnus come epiteto
cultuale, vd. P,P. Sranaze, Der Grosse. Untersuchungen zur Entstehung des
historisehen Beinamens in der Antike, “Saeculum’, 9, 1958, 28 ss.
‘Un caso patticolarmente significativo & quello di Serapide magnus, spesso
assimilato a Tuppiter, Helios, Zeus-Helios Mitra (cfr. Mevneia, Magnus,
cit., pp. 421 ss) ed avvicinato a Antonino Magno Caracalla: vd. IGR I 101,
Roma, dedicata Ad HAlp Meyady Zagdrud, per la salvezza di Caracalla:
ntg awenglag Abropdcoges M. AbgAlou Avtwvivov MeyéAov LeB(aotobs)
Serapide uéyac ha in comune con Caracalla (e con Mitra) il titolo di
cosmocratore: dalle terme di Caracalla a Roma proviene AH 1918, 188 = L.
‘Vanutax, Sylloge inscriptionum religionis Isiacae et Sarapiacae, Berlino 1969,
389 a = CIMRM 463,1; dopo la moxte di Caracalla il titolo fu poi attribuito
Mitra: F. Comox, L. Caer, Mitra ou Sarapis xoopoxodt, “CRAT’, 1919,
313-318.
397Aitilio Mastino
probitas, la fortitudo, la constantia, laudacia, la fama, la glo-
ria, la nobilitas, Yauctoritas, la maiesias, la felicitas) che me-
ritano la lode dei contemporanei ed anche la memoria ricono-
scente dei posteri; ¢ cié quasi sempre ad un livello di non uf-
ficialita ma con una forte valenza ideologica e con un chiaro
richiamo alimpero universale. li certo che si attinge ad una
tradizione pit antica, connessa ai processi di divinizzazione
di monarchi ellenistici?. In eta imperiale solo per Caracal-
Ja é sicura l’adozione di Magnus in via ufficiale all’interno del
formulario onomastico; e cid nell’ambito della propaganda co-
smocratica e del richiamo al mito di Alessandro Magno, forse
jn seguito ad una vera e propria acclamazione del Senato o del
popolo durante la permanenza del principe a Roma nel corso
del 212. Le forme seguite per l’attribuzione del titolo Magnus
hanno un peso giuridicamente rilevante, tanto che pud sup-
porsi che esso sia stato assegnato apparentemente proprio a
seguito di un senatoconsulto, come testimonia Padozione ge-
neralizzata dopo la morte, tale da caratterizzare e distinguere
Caracalla rispetto a tutti gli altri Antonini, Sul piano giuridi-
co potremmo utilizzare come eriterio per riconoscere la profon-
da innovazione introdotta con Caracalla il ricorrere contempo-
raneo di almeno tre distinti aspetti:
- la natura del nuovo nome e dunque dell'innovazione ono-
mastica, per l'influenza di modelli precedent
- isuoi contenuti specifici ed i valori che riassume;
infine Passegnazione formale.
Per gli altri imperatori il modello rimase vitale, ma «’at-
tributo non fu compreso tra quelli assunti a carattere uffi-
ciale, cbbe un impiego epigrafico complessivamente sporadi-
co e rivesti un generico significato encomiastico-celebrativo,
che si coglie anche in occasionali riferimenti letterari»*. Di
conseguenza in genere nelle iscrizioni compare allesterno del
nome, senza rapporto diretto con esso, sia in dediche ufficia-
® Cosi Kazanow, 8.v. megas, in RE XV.1, 1981, cc. 221 ss. in part. 225.
2 Mennaita, Magnus, cit,, p. 426. Vd. anche TALL, VIII, 1936-1956, cc.
182 0 138.
398la glo-
he me-
ricono-
non uf-
chiaro
ad una
sazione
aracal-
no del
nda co-
0, forse
too del
al corso
dagnus
46 sup-
oprio a
one ge-
unguere
giuridi-
profon-
itempo-
ne ono-
ra «at-
6. 225,
'-1956, ec.
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
ii sia a livello ufficioso: sara necessario dunque precisare, ove
possibile, la natura della dedica ed il ruolo del dedicante.
‘La forma al superlativo, Maximus, appare ideologicamen-
te meno caratterizzata anche se pit diffusa e pid fortunata e
yenne adottata specie da Caracalla* e da Aureliano ed uffi-
cialmente da Costantino dopo la battaglia del Ponte Milvio®,
yispondendo meglio ad una concezione assolutistica e teocrati-
ca del potere imperiale, ma perdendo progressivamente icon-
tenuti universalistici originari’; del resto essa appare condi-
zionata dal superlativo che accompagna quasi costantemente
i cognomina devictarum gentium. Del resto gia in eta tetrar-
chica lo statuto dell’Augusto portatore del primi nominis ti-
tulus contrappone ironicamente con un gioco di parole Yimpe-
ratore Costantino Maximus a Massimino Daia®.
2 Le radici culturali: Alessandro Magno e Vimpero macedone.
Le vadici culturali dellepiteto latino si individuano nel so-
prarmome “il Grande” portato da Alessandro Magno per distin-
guersi dai predecessori e per richiamare la conquista dell’ Asia
te ilcollegamento ideale con i celebrati imperi universali, quello
dei Persiani, prima ancora quello degli Assiri e quello dei Babi-
lonesi®: per usare le parole di Seneca, Alexander orbi magnus
@ Va. A. Masnino, Le titolature di Caracalla e Geta attraverso le iscrizioni
(Indici) (Studi di storia antica, 5), Bologna 1981, p. 60 e pp. 127 s.
© Ades, ora in AE 1999, 1415, Heraclea Lincestide in Macedonia.
6 Vd. A. Crastaaxot, Le formulaire de 'épigraphie latine officielle dans
Vantiquité tardive, in La terza etd dell epigrafia, a cura di A. Donati (Bpigrafia
eantichita, 9) Faenza 1988, 34 s.
1 Wd, MExnsiia, Magnus, cit., pp. 443 ss., con un vastissimo elenco che da
‘Augusto arriva fino a Giustiniano ed a Giustino I.
* Lact. De mortibus persec. 44, 11-12 (ed. J. Moreau 1954, I, pp. 127 s.).
Jn realta la prima comparsa di Magnus per Costantino é in un medaglione
doro di Ticinum del febbraio 813 dopo l'incontro con Licinio a Milano, vd. RIC
Vip. 296 nr.. 111; B. Banstox, Ur nouveau médaillon en or de Constantin
le Grand, in Mélanges Boissier, Paxis, 1903, 49 ss. Vd. anche Srrancen, Der
Grosse, cit., 53 ss,
° Wd. F, De Poutenae, Alessandro o la genesi di un mito universalo, in I
Greci, Storia Cultura Arte ¢ Societé (a cura di 8. Settis), IVIL, Torino 1998,
271 ss.
399Attilio Mastino
est, Alexandro orbis angustus est °, Per Silvana Cagnazzi l’ag-
gettivo fini per piegarsi «a indicare'le doti di Alessandro come
conquistatore di terre sino ad allora sconosciute, sovrano paci-
ficatore, convinto sostenitore della fratellanza tra gli uomini,
capace di fondere “in una coppa dell’amicizia” due Ppopoli» !,
Se si torna indietro nel tempo, le origini del? attributo gre-
co péyac, che spesso compare nellepigrafia votiva cllenisti-
ca”, si possono riconoscere nel culto postumo di Alessandro,
invocato come péyac, ad esempio in una dedica da Saloniceo
@rima meta del II secolo d.C.)", mentre pare che in vita il
Macedone assumesse tale titolo nel ristretto ambito della cor-
te, ma non nella titolatura epigrafica; e cid solo dopo la bat-
taglia di Gaugamela del I ottobre 331 a.C. *, quando appar-
ve evidente che i! nuovo Re dell’Asia intendeva uniformarsi al
cerimoniale di Ciro il Grande piuttosto che del Gran Re Dario
III, Re dei Re, ed intendeva vicollegarsi ad una solida tra-
dizione orientale, dei re assiri e babilonesi, con forti contenuti
universalistici che spesso si sovrapponevano agli attributi del-
Je principali divinita ®,
E possibile dimostrare che il titolo fu assunto da Alessan-
dro mentre era ancora vivo: se stiamo alle nostré fonti, non a
caso l'aggettivo dovette essere utilizzato per la prima volta da
Efippo di Olinto, storico contemporaneo di Alessandro e atten-
to alle trasformazioni del cerimoniale della corte macedone
* Sen., suas. 1,3.
™ §. Cacnazzr, It Grande Alessandro, Historia, $4, 2005, 141.
" B.H. McLtan, An Introduction to Greek Epigraphy of the Hellenisticand
Roman Periods from Alexander the Great down to the Reign of Constantine,
Ann Harbour, 2002,
8 SEG XLVII 1997, 960, Saloniceo.
“ Vd. Cagnazzi, Hl Grande Alessandro, cit., pp. 182-148,
% Va. Cl. Mosst, Alexander: Destiny and Myth, Baltimore 2004, 66 ss.,
che rileva come Alessandro si fece successore di Ciro il Grande anziché di
Dario per evitare di offendere il sentimento patriottico dei Greci: Ciro era
infatti assai ammirato dai Greci.
“Vd. P. Prister, Alexander der Grosse. Die Geschichte seines Ruhums in
Lichte seiner Beinamen, Historia, 18, 1964, 48 es. Per la tradizione orientale
che é alla base del titolo di Gran Re, vd, Sprancrr, Der Grosse, cit,, 23-25.
400razzi Pag-
dro come
ano paci-
i uomini,
dol» 4,
buto gre-
ellenisti-
ssandro,
Jalonicco
in vita i]
lella cor-
o la bat-
0 appar-
marsi al
Xe Dario
lida tra-
ontenuti
buti del-
Mlessan-
i, non a
volta da
eatten-
acedone
tisticand
stantine,
4, 66 ss,
waiché di
Ciro era
hums in
orientale
3-25,
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
sotto V'influsso della monarchia persiana'’, quando per il solo
Baovietc AAEavdgNs si aggiunse Vepiteto péyas*.
1 titolo fu forse ripreso da subito dai diadochi, se Demetrio
Polioreete @ ricordato come péyas in una iserizione onoraria
ateniese attribuibile con ogni probabilita al 303/2 a.C.; di lui
siricorda P'adozione del mantello cerimoniale, ricamato con le
immagini delle dodici costellazioni®, Liepiteto perd ontrd suc-
cessivamente nelle trame della propaganda dei Baoweic dei
regni ellenistici.
‘Pur dovendo tenere presenti i diversi ambiti ideologici del-
Ja regalita, il titolo fu assunto da esponenti delle dinastie in
molti regni ellenistici, spesso a seguito di vittorie militari, oc-
easioni per incrementare il culto regio, indubbio e potente vet-
tore di consenso ideclogico.
Ben si comprende cosi come fra i Tolemei, in Egitto, as-
sunsero nella titolatura Pepiteto péyac Tolemeo III Everge-
te (246-221), Tolemeo IV Filopatore (221-205), Tolemeo X
(116-181), Tolemeo XIII (81-51),
‘Tra i Seleucidi Antioco III (223-187 a.C)** fu insignito del-
Yepiteto péyac a seguito delle fortunate imprese militari del
¥ FOrHlist 126, in Ateneo 4, 27, 146. Vd. Caanaza, It Grande Alessandro
cit., p. 132.
8 Ampia discussione sul titolo di PacvActs in B. Virenso, Lancia Diadema
¢ Porpora, Roma, 1999, 29-39.
18 SEG XXV 1971, 149; SEG XLI 1991, 85, Atene 803/2 a.C. (2). V. L.
Monern, Iserizioni Storiche Bllenistiche 1, Firenze 1967, n.7, 15 secondo cui il
titolo di ya non sarebbe altro che
‘un mezzo di adulazione escogitato dagli
‘Ateniesi, Secondo Moretti il titolo réya¢ compare nella cancelleria ufficiale
pit tardi a partire dai tempi di Antioco IIL. Vd. anche Sprancée, Der Grosse,
cit, 26 ss.
® POrHist 14 = Athen. 12, 50, 536 f; ofr. Plut., Demetr. 41,7.
® OGIS 54,1, Adulis = SEG VIII 1937 879= G. Horse, A History of
Ptolemaie Empire, London 2001, 111.
2 OGIS 89, 1-8, Tebe (Egitto). SEG XX 1964 467, Jaffa (Palestina) 217
aC,
3 QGIS 168, 1, Assuan.
2% OGIS 192, Cos = W.R. Paron - ELL. Hicks, The Inscriptions of Cos,
Oxford 1891, n. 74.
+ QGIS 746, 1, Xanto con BE 1969, 649 e, ora, J. Ma, Antiochos III and
the Cities of Western. Asia Minor, Oxtord 1999, p. 323 n, 22. ibidem a p. 64
si ricorda che App. Syr. 1 sostiene
che dopo Vinvasione di Media e Persia
401Attilio Mastino
212.205, nel quadro di una capillare attivita di propaganda,
che ebbe il suo centro nella spedizione indiana e nel ricor.
do di Dioniso*, Nel II secolo a.C. Antioco IV Epifane (175-
164 a.C.)*" e Antioco VII Sidete (138-129 a.C.)® seguirono
Pesempio del predecessore.
Il titolo fu pid tardi utilizzato nel Ponto da Farnace nel I
sec. a.C.* ¢ dai sovrani del Bosforo™, in particolare in eta
imperiale da Sauromate I (93-123 d,C.)" e da Roimotalce
(181/2-158 d.C.)® e sempre di pid da principi di stati allea-
ti: in Armenia da Tiridate I (62-60 d.C.)®, in Commagene da
Mitridate I (100-70 a.C.), Antioco I (70-36 a.C.)® e Mitrida-
te IT (86-20 a.C_)*, in Giudea da Erode il Grande (40-4 a.C.),
Agrippa I (41-44 d.C.)*" e Agrippa II (50-95 d.C.)®; tra i Geti
da Burebista nel I sec. a.C. (uéyiotog)®.
il sovrano ricevesse il titolo di Méyac, che effeltivamente compare por via
epigrafica dal 202 a.C, Lautore poi connette il titolo ad una reviviscenza del
culto dinastico. Vd. anche Sprancimn, Der Grosse, cit, 29 9s.
* Vd. E.R. Bevan, Antiochus IT and His Title “Great-King”, “JHS", 22,
1902, pp. 241-244,
” IGRIV 940, SEG XVI 1959 490, Chios, data e attribuzione del sovrano
hon sono tuttavia certissime,
® SEG XIX 904, Ptolemais (Palestina) 130-129 a.C,
® SEG XL 1990 627, Kertch,
® JGR 1 874, 879, 890, 912, 924; LPrusias ad Hypium 27; SEG XV, 837;
SEG XXXIX, 1989, 690.
% SEG L 2000 711, Tanais.
® SEG L 2000 706, Panticapeo.
® SEG XL 1990 1818-1316, Gorneae.
* OGIS 408,2, Malatia = IGL Syr., 1929, I, 50 = SEG XXV1 1490.
® OGIS 383,1, Commagene,
® SEG XLI 1991 1501, Damilica,
* SEG XL 1990 1449, Dora Palestina)
% IGLSyr. V 2707, OGIS 419,1, Seeia =
er lo studio della Bibbia, Milano, 1958, 29,
%® SEG XLVIII 1998 967, Dionysopolis.
Ganpa, Iscrizioni greche ¢ latine
402paganda,
rel ricor-
ime (175-
eguirono
ace nel I
ce in eta
imotalce
ti allea-
agene da
Mitrida-
hd a.C.),
ra i Geti
‘e per via
cenza del
THS”, 22,
I sovrano
XV, 837;
zelatine
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
3. Pompeo Magno e la Roma repubblicana
La prima comparsa del titolo a Roma pué collegarsi alla fi-
gw di Scipione PAfricano®, alle origini di un processo evo-
Jutivo del potere personale dei magistrati romani, spesso con
connotazioni sovrumane, in stretta relazione con Videclogia
della vittoria e con la cerimonia del trionfo: attraverso la sua
peycAoduxia ’Africano appariva collegarsi al sovrano mace-
done“! e veniva assimilato ad Ercole®; la sua origine divina
era confermata dalie leggende sul suo concepimento ¢ sulla
sua nascita, che Yavvicinavano al mito di Alessandro“; infine
oceasionalmente egli si vide attribuire il titolo di Magnus“,
uun po’ come Catone“, Gaio Mario" e Silla, tutti interessati
a stabilire un collegamento ideale con il mito di Alessandro il
Macedone“, Cesare stesso ¢ Magnus in rapporto alle sue con-
quiste ed ai suoi trionfi, almeno nella poesia di eta triumvirale
ed augustea“*, Il tema é ben presente proprio in etd augustea,
se il titolo di Magnus é attribuito da Properzio a Camillo“ e,
tornando ancora pitt indietro, da Virgilio a Tulo®.
® Lueil, 894: Scipiadae magno, vd. Serancee, Der Grosse, cit., 86 ss. Vd.
B, Tisai, P. Cornelio Scipione e Alessandro, in Imperiatismo romano ¢ imitatio
Alexandri. Due siudi di storia politica, Galatina 2002, pp. 45 ss.
“1 Plt, Alex. 47; 69; 60, vd. A. Heuss, Alexander der Grosse und die
politische Tdeologie des Aliertums, A & A, IV, 1954, 80 853 O. Warren,
‘Alexander-Imitatio und rémische Politik in republikanischer Zeit, Augsburg
1972, pp.375.;G. Zeccutnt, Alessandro Magno nella cultura dell’eta. Antonina,
in Alessandro Magno tra Storia e mito, a cura di M. Sordi, Milano, 1984, p.
195.
© Liv, XXXVIIL, 68.
© Liv, XXVI, 19, eff. Plut. Alex. 2,4.
™ Lucil. 394. Cie, Off. 1, 109.
“© Varro rust. 1, 2, 28. Sall, Catil. 53, 1.
+6 Gall, Jug. 92,1; magnus et clarus antea, maior atque clarior haberi
coepit,
9 Chr. A. Mastino, Orbis, xdopos, olxovpévn; aspetti spaziali dell'idea di
impero universale da Augusto a Teodosio, in Popoli e spazio romano tra diritto
e profezia (Da Roma alla terza Roma, Studi, 3), Roma, 1984, 68 ss.
“© Catull, 11,9-10; Hor, Carmina 1, 12, 50-51.
© Prop. 8, 9, 31.
4 Verg. Aen. I, 288.Autilio Mastino
I titolo di Magnus fu perd adottato come cognome anche da
altri senatori, ad es. da Spurius Postumius Albinus Magnus,
console del 148 a.C. e da Titus Roscius Magnus nell’eta di Ci.
cerone, II Kajanto elenca tra eoloro che portavano il cognome
Magnus durante il principato 11 senator, due donne apparte-
nenti a famiglie senatorie, 161 uomini nel CIL, 3 schiavi o li-
berti, 87 donne, 2 schiave o liberte, 4 cristiani uomini e 2 don-
ne e non esclude la possibilitd che l'epiteto alluda alle dimen-
sioni fisiche del corpo del neonato",
Plutarco ritiene giusto lodare ed ammirare gli antichi ro-
mani, i quali con appellativi sul tipo di Magnus non solo ri-
compensavano i suecessi militari contro i nemici, ma rendeva-
no onore anche alle imprese ed ai comportamenti virtuosi nel-
Tambito della vita politica ®: GAA xa rac moALtUcce MOdE ELE
xati dgeras éxdopovv.
Stranamente i precedenti conoseiuti da Plutarco riguarda-
no il cognome Maximus, al superlativo, attribuito dal popolo
a M. Valerio dittatore nel 494, perché era riuscito a riconei-
Kare la plebe con il senato, ed a Q. Fabio Rullo, antenato del
cunctator ¢ console cinque volte durante le guerre sannitiche
tra i] 322 od il 295, perché fece cacciar via aleuni che, figli di
schiavi affrancati, erano diventati ricchi ed erano stati clevati
al rango di senatori®,
In questo quadro, il titolo al positive Magnus fini per assu-
mere un significato pitt pregnante, collegandosi alle virtt mo-
rali ed al sucesso militare di alcuni condottieri: la figura che
indubbiamente si segnala con maggior forza 8 quella di Pom-
peo, che prese forse fin dall’81 a.C. il titolo di Magnus e che
si vantava di essere I'unico generale romano ad aver trionfa-
to sulle tre parti dellUniverso, Africa, "Europa e PAsia;
* L Kasanro, The Latin cognomina, Helsinki, 1965, 275.
® Plut., Pomp. 18,10.
& Plut., Pomp, 13,11, vd. Sprancer, Der Grosse, cit., 33 ss.
“Cf. P. Greonuatcn, Pompey, the Roman Alexander, London 1980,
122 ss. (per il titolo di Magnus, 28 ss,). Opinione differente & espressa da J.
Cancorio, Silla o la monarchia mancata, introd. di M. A. Levi, trad. di A.
Rosso Cattabiani, cons. storica di F. Ceruti, Milano, 1981%, 110 ss.; il titolo
sarebbe stato attribuito al giovane generale solo nel marzo 80 a.C. a Utica
404»anche da
» Magnus,
eta di Ci-
| cognome
2 apparte-
hiavi o li-
wie 2 don-
le dimen.
ntichi ro-
n solo ri-
rendeva-
tuosi nel-
5 medées
ciguarda-
al popolo
a viconci-
anato del
innitiche
2, figh di
ti elevati
ver assu-
‘irtd: mo-
gura che
di Pom-
us © che
trionfa-
TAsia®;
Jon 1980,
osea da J,
rad. di A.
il titolo
2. a Utica
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
‘Magnus diventa il cognome portato costantemente dai Pom-
peii®, in ricorde delle virtd militari del eapostipite®, fonda-
tore di citta che prendono il nome di Pompeiopolis, Magnopo-
lis Megalopolis®.
Del resto Plutarco inizia la biografia di Pompeo deseriven-
done il portamento, volutamente studiato per rendere un'ipo-
tetica somiglianza con i ritratti di Alessandro Magno: «aveva
poi una ciocca di capelli leggermente sollevata sulla fronte e
j suoi occhi si muovevano con vivacita, conferendo al suo viso
una somiglianza, pit dichiarata che effettiva, con i ritratti di
‘Alessandron: nQd¢ Tag AAcEavoQov Tob BamrAéaas eixdvag™.
Liassunzione del titolo di Magnus da parte di Pompeo oscil-
Ja gid nelle fonti tra 81 a.C., in coincidenza con la campa-
gna africana, una data sorprendentemente alta®, ed il 61-62
a.C., a conclusione della guerra contro Mitridate®. La testi-
monianza epigrafica pi antica potrebbe risalire gia all’eta di
Silla, se in una lastra rinvenuta a Largo Argentina a Roma gli
[Malice: qui Agrigenti negotifantur] ricordano la dedica di una
statua [Cn.] Pompeio Magno [ifmperatori®, con tutta probabi-
Gai suoi legionari entusiasti per le ripetute vittorie africane sui mariani ma
solo al suo rientro nella penisola italica un Silla titubante e sospettoso glielo
avrebbe riconoseiuto ufficialmente. $i vedano inoltre S. J. Van Oorscuta,
‘Pompée le Grand, batisseur d’empire, Bruxelles, 1954, 62 ss.; P. RoMANELLA,
Storia deile province romane d'Africa, Roma, 1959, 98 ss.
8S Vd. Kasanto, The Latin cognomina, cit., 275.
% Cosi gid LIV. 80, 45, 6, ab adsentatione familiari. Vd. Srrancor, Der
Grosse, cit., 3888.
8 Strabo 12, 556 e 560; Appian. Mithr. 116; Plin. nA. 6,8.
® Plut., Pomp. 2,1; vd. 48, 1-2. Cir. perd D.J. Manis, Did Pompey engage
in imitatio Alexandri 2, in Studies in Latin Literature and Roman History
(Gd. C. Deroux), coll, Latomus n, 244, Bruxelles 1998, 28-51: per la studiosa
Tesame delle fonti e degli stessi atti di Pompeo mostrerebbe che la pretesa
imitatio Alexandri non ebbe mai luogo oppure al massimo fu una speculazione
dei suci sostenitori. Il cognome Magnus non avrebbe aleuna relazione con
Alessandro.
® Romane, Storia delle province romane dell’Africa, cit., 92 885 per il
trionfo, 95 n. 8.
© Tati non sarebbero del tutto ineonciliabili perJ.-Cl. Ricuann, Alexandre
et Pompée. A propos de Tite-Live IX, 16,19-19,17, in Mélanges de philosophie,
de littérature et d'histoire ancienne offerts dP. Boyancé, Roma, 1974, 659 ss.
% CHL P 2710 = ILLRP 880, Roma.
405Aitilio Mastino
lita dopo la cacciata dalla Sicilia nell’81 a.C. dei sostenitori di
Mario e dei populares™. Ad un’epoca pit avanzata, dopo l’eli-
“minazione dei partigiani di Sertorio in Spagna, andrebbe col-
legata la base di Clusium riferita generalmente al trionfo del
T1a.C.: Cn. Ponipeio Cn. f. Magno imper(atori) iter(um) ©. In-
fine, al consolato del 52 a.C., alla vigilia dello scontro con Ce-
sare, si riferisce la dedica di Auximum, effettuata a spese del-
la citta (Cn. PJompeio Cn. ff, Majgno imp(eratori), co(n)s(uli)
ter, [pajirono*.
Acclamato imperator da Silla appena sbarcato in Italia ™,
Pompeo doveva aver ricevuto dai soldati il titolo di Magnus ad
Utica in Africa dopo la vittoria sul mariano Cn. Domizio Eno-
barbo®; secondo un’altra versione il titolo sarebbe stato con-
ferito al rientro dalla Sicilia e dall’Africa dallo stesso Silla, che
avrebbe dato ordine a tutti i presenti di acclamarlo allo stes-
so modo: peyaAn pour Méyvov Hondoato™. E cid alla vigi
lia del trionfo che Pompeo avrebbe voluto celebrare su un car-
ro trainato da quattro elefanti portati dall’Africa, che perd non
riuscirono ad entrare nella capitale perché la porta era trop-
po stretta ®. In realfa sembra che Pompeo inizié ad utilizzare
ufficialmente il cognome Magnus solo dopo le vittorie in Spa-
gna contro Sertorio, quando dopo il secondo trionfo «comincid
a firmare le lettere ¢ le ordinanze come Pompeo Magno, per-
ché allora quel nome, diventato comune, non suscitava pid in-
vidia»®, Gia Plutarco si rendeva conto che nella lotta contro
ipirati Pompeo aveva ottenuto grazie alla lex Gabinia un im-
perium proconsulare maius et infinitum che abbracciava qua-
si completamente 1) bn6 Papaiay oixovpévn”.
© Coal J-M. Lassine, Manuel d’épigraphie latine, TI, Paris, 2005, 685 5.
© CIL XI 2104 = 168 = ILS 876 = ILLRP 381, Clusium.
© CIL IX 6837 = I 769 = ILS 877 = ILLRP 382, Auximum.
© Plut., Pomp. 8,1.
* Vd, R. Tanacco, Magnus, Maximus: la “gradezza” di un cognomen da
Ovidio all'Ttinerarium Alexandri, in Voce di molte acque. Miscellanea di studi
offerti a Eugenio Corsini, Torino, 1994, p. 222 n. 19.
© Plut., Pomp. 13,7.
Plut., Pomp, 14, 6; Plin, Net. Hist. VII, 2,4.
Plat, Pomp. 13, 8.
® Plut., Pomp. 25,5.
406stenitori di
» dopo l’eli-
drebbe col-
trionfo del
(um)®. In-
tro con Ce-
spese del-
co(n)s(uli)
in Italia,
Magnus ad
nizio Eno-
stato con-
» Silla, che
» allo stes-
» alla vigi
su un car-
2 perdnon
\ era trop-
utilizzare
ie in Spa-
«comincid
agno, per-
va pid in-
tta contro
dawn im-
dava qua-
205, 585 s.
‘gnomen da
rea di studi
Magnus nelia titolatura degli imperatori romani
Rimane il sospetto che V’adozione definitiva di Magnus
vada collegata pit tardi alla vittoria su Mitridate re del Pon-
to, quando Pompeo riportd il suo terzo trionfo, ad un‘eta che
le fonti vogliono assimilare ai 34 anni di Alessandro”: «ma
jl culmine della sua gloria e che non si era mai verificato per
nessun romano fu che egli riportd il terzo trionfo sul terzo con-
tinente. Anche altri prima di lui avevano trionfato tre volte,
ma Pompeo, riportando il trionfo la prima volta sull’Africa,
la seconda sullEuropa e l'ultima volta sull’Asia sembrava in
qualche modo aver sottomesso con i suoi trionfi il mondo inte-
20, Thy olxovpEVNY EdGxeV ToIc TLGiV UrFGat BQduBors”.
A proposito dei trionfi di Pompeo, Plinio il veechio associa
significativamente Alessandro, Ercole e Libero: «verum ad de-
cus imperii Romani, non solum ad viri unius, pertinet victo-
riarum Pompei Magni titulos omnes triumphosque hoc in loco,
nuncupari, aequato non modo Alexandri Magni rerum fulgore,
sed etiam Herculis prope ac Liberi Patris»*. C’era dunque gia
in Pompeo una precisa ideologia cosmocratica, che si sviluppe-
ra pienamente in eta imperiale, alimentata dal vitale ricordo
della spedizione di Alessandro in oriente, a sua volta collegata
con il mito di Ercole e di Dioniso.
4, L’imitatio Alexandi da Augusto agli Antonini.
Certamente una ricostruzione storica non pud prescindere,
per let imperiale, dalla vivace ripresa del mito di Alessandro
gid alla fine delle guerre civili: Ottaviano e dopo di lui Germa-
nico furono interessati allimitatio Alexandri™, in particolare
7 Plut., Pomp. 46,1. Vd. MJ. Epwanns, Gnaeus Pompeius Magnus: from
Teenage Butcher to Roman Alexander, Acordia Il, 1991, 69 ss.
® Plut., Pomp. 45,6-7.
% Plin,, 2.4. VIL, XXVI, 95.
™ Vd. C. Frcoom!, La fortuna di Alessandro Magno dall’antichité al
medioevo, Firenze 1978; G. Cresci Marrone, Germanico e limitatio Alexandri
in Oriente, in Germanico, la persona, la personalita, il personaggio nel
bimillenario della nascita (Atti Convegno Univ. di Perugia e Macerata, 1986),
Roma, 1987, 67 ss; G. Newct, Limitatio Alexandri, Polis, TV, 1992, 178 ss.
407Attilio Mastino
negli anni dei loro soggiorni egiziani. B noto che in occasione
della visita ad Alessandria Ottaviano fece aprire il mausoleo
di Alessandro Magno e, dopo averne contemplato il corpo tol-
to dal sacrario, gli pose in capo una corona @oro e, fattolo co-
prire di fiori, lo venerd: «per id tempus conditorium et corpus
Magni Alexandri, cum prolatum e penetrali subiecisset ocu-
lis, corona aurea imposita ac floribus aspersis veneratus est
consultusque, num et Ptolemaeum inspiciere vellet, “regem se
voluisse” ait “videre, non mortuos’»’, Bastera citare in que-
sta sede il passo di Svetonio, sull'uso di Augusto di sigillare
le lettere, i reseritti e i diplomi, con un’immagine di Alessan-
dro Magno, pitt tardi con una propria immagine incisa da Dio-
scoride: «in diplomatibus libellisque et epistulis signandis ini-
tio sphinge usus est, mox imagine Magni Alexandri, novissime
sua, Dioscuridis manu sculpta»™. In sintesi si pud osserva-
re che quasi tutti gli elementi della cosmocrazia sono presenti
fin dal principato di Augusto”; la loro connessione con i miti
astrologici & suggerita dall'associazione con i] segno zodiaca-
le del capricorno che regge il globo”, un simbolo ampiamen-
te attestato anche nella monetazione™. & stata inoltre rile-
vata lassimilazione di Augusto a Dioniso e ad Eracle, gli eroi
conquistatori dall’India all’Oceano, nel quadro dell’aeternitas,
la durata infinita nel tempo del potere imperiale®, una vir-
ti che avvicina il principe a Giove®, dispensatore di un im-
% Suet., Aug. 18,1, vd. D. Krpnasr, Augustus und Alexander, Gymnasium,
76, 1969, 480-456.
Suet, Aug. L,1.
Cfr. HP, LOrance, Expressions of Cosmic Kingship in the Ancient
World, in La regalita sacra, Leiden, 1959, 487 ss.
% Va. p. es. CIL XII 4389, Narbo Martius.
Cfr. K. Krart, Zum Capricorn auf den Minzen des Augustus, Jahrbuch
fir Numismatik und Geldegeschichte, 17, 1967, 17-27; vd. anche EJ. Dwver,
Augusius and the Capricorn, R. Mitt., 80, 1973, 59-67; J.-P, Manmix, Providentia
deorum. Recherches sur certains aspects religieux du pouvoir impérial romain
(Collection de Boole Francaise de Rome, 61), Roma, 1982, 87 ss.
© Cfr. AR. BeLuncer, The Immortality of Alexander and Augustus, Yale
Classical Studies, 15, 1957, 93-100,
© Va. d.R, Fears, The Cult of Jupiter and Roman Imperial Ideology, in
ANRW, Il, 17,1, Berlin-New York, 1981, 56 ss.
408occasione
mausoleo
corpo tol-
fattolo co-
» et corpus
sisset ocu-
eratus est
“regem se
ve in que-
i sigillare
i Alessan-
sa da Dio-
andis ini-
novissime
) osserva-
> presenti
son i miti
» zodiaca-
apiamen-
oltre rile-
2, gli eroi
eternitas,
una vir-
Hi un im-
ymnasium,
he Aneient
» Jahrbuch
13. Dwyer,
‘rovidentia
ial romain
ustus, Yale
Heology, in
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
perium sine fine per i Romani®. Nei celebri decreta Pisana,
dopo la morte di Gaio e Lucio Cesari, Augusto & citato come
maxsumus custos imperi(i) Romani totiusque orbis terrarum
praeses®, Nell’ambito del culto imperiale dopo la morte, pr:
prio Augusto e Livia sono ricordati durante il principato di
Claudio come peydAor @eoi spoBwpol ZeBacroi™. Del resto
il titolo greco appare perdere le peculiarita specifiche dell’epi-
teto latino, che sembra decisamente pit caratterizzato: si ve-
dano gli Qcoi EeBaoroi pey&Aor di Thebae, forse Vespasiano
e Tito e le altre dediche dell’Asia®. 8 stata ben studiata la
equivalenza tra l’attributo divus ed il titolo éyac del princi-
pe dopo la morte, come anche lo sviluppo della titolatura ma-
gnus Caesar, magnus dux, magnus praeses, rex magnus, nella
poesia di eta flavia*’.
La campagna orientale di Traiano dovette rinnovare il
mito cosmocratico ed il collegamento con l'Ercole gaditano
con Dioniso: la favolosa anabasi del propagator orbis terra-
rum®, conclusasi con la conquista di Ctesifonte, fu presen-
tata ai contemporanei come la riedizione della spedizione di
Alessandro Magno. Gia nel Panegirico di Traiano, Plinio attri-
buisce al principe il titolo di Optimus, mentre ricorda che il so-
prannome Magnus di Pompeo suscita avversione («satius Ma-
© «His [Romanis] ego [Tuppiter] nec metas rerum nec lempora pono: /
imperium sine fine dedi» (Verg. Aen, I, 279), cf. J.C. Mann, The Frontiers of
the Prncipate, in ANRW, II,1, Berlin-New York 1974, 508 ss.
* CIL XI 1421 1, 8 (p. 1263) = It. VIL,1 7 = ILS 140 = AE 1991, 21 e 2000,
87, Pisa,
* CIG add. 3831 a16, Aezani, del 41-54. Vd, anche CIG add. 3831 a14, eft.
8841f, 27 = IGR TV 582, 584 = MAMA IX, 16, 26, Aezani.
* SEG XV 329, ofr. XXII 418c, Thebae.
* CIG 3831a14 efx. 3841f, 27= IGR IV 582, cfr. 584 = M.A.M.A. IX, 16, 26
(Aezani, prima eta imperiale).
® Martial. 5, 19,1 (magnus Caesar); Stat, Sil. 3, 1, 62; 4, 57 8., 5, 2, 126
(magnus du2). Inoltre Stat. Silv. 3, 3, 188 3; 5, 2, 176 (magnus praeses); 4, 1,
46 (rex magnuts). Vd. SPRANGER, Der Grosse, cit., 45 83.
© CIL VI 958, del 108, Roma, vd. F. Tarcer, Charisma. Studien zur
Geschichte des antiken. Herrschreriultes, Stuttgart 1960, 1, p. 367; J. Voor,
Orbis, Ausgewitihlte Schriften zur Geschichte des Altertums, Freiburg, 1960,
162 n. 40,
409Altilio Mastino
gnum ? Cui plus invidiae quam pulchritudinis inest»)*; ep-
pure proprio a Traiano il titolo magnus princeps viene riferito
* dallo stesso Plinio per esaltare la magnanimita imperiale®,
mentre la celebre stele rinvenuta a Sipahiler in Galazia con
Tepigramma del paflagonio Priscus, esalta le gesta del valoro-
80 portainsegne protetto da Traiano péyac abtoxedtwe™.
5. Caracalla Antonino Magno e la cittadinanza universale.
Bisogna arrivare a Caracalla per trovare l’adozione ufficia-
Je del cognome Magnus, come «expression alexandrine d'un
empire universel»®, In passato abbiamo potuto dimostra-
re che il titolo di Magnus, adottato ufficialmente da Caracal-
Ja fin dal 212%, pud essere collegato con l’emanazione della
constitutio Antoniniana de civitate e contribuisce comunque a
chiarire l'ambiente politico e culturale nel quale é maturato il
provvedimento, che realizzava per la prima volta un impero
universale aperto a tutti gli uomini®, Dedicando a Caracal-
la la sua opera sulla caccia, Oppiano nel 212 impiegava gid un
modello propagandistico, che avrebbe avuto immediato suc-
cesso: parlando del principe, poteva scrivere che Giulia Dom-
‘paneg. 88, 5.
® Plin,, paneg. 60,6.
* AE 1993, 1847, Sipahiler.
* Lassinp, Manuel cit., p. 595,
® A, Mastino, Antonino Magno, la ciltadinanza e limpero universale, in
La nozione di “Romano” tra citiadinanza ¢ universalita (Da Roma alla terza
Roma, Studi, 2), Roma, 1984, 559 ss., cfr. AK 1988, 6.
© La bibliografia relativa alleditto del 212 & molto ampia; in questa
sede bastera un rimando a Cue, Sass, Die Constitutio Antoniniana. Kine
Untersuchung tiber den Umfang der Biirgerrechtsverleihung auf Grund des
Papyrus Giss. 40,1, Wiesbaden, 1958, 134 ss; H. Wourr, Die Constitutio
Antoniniana und Papyrus Gissensis 40,1, Kbln 1976, 521 ss. (per la data del
212, recentemente rimessa in discussione, eft. ibid., 12 ss.). Ultimamente M.
Cuaistot, L’empire romain du TIF sidcle. Histoire politique, 192-225 aprés J.-
Ch. Paris 1997, 88 ha supposto che la constitutio fosse emanata a Roma I'L
giugno 212 e pubblicata in Egitto, ad Alessandria, il 10 febbraio del 213 (ma il
prefetto d'gitto avrebbe ricevuto il testo il 29 gennaio dello stesso anno).
410est») ®; ep-
me riferito
aperiale®,
alazia con
del valoro-
Seog,
versale.
me ufficia-
dvine dun
dimostra-
a Caracal-
done della
munque a
iaturato il
an impero
a Caracal-
ava gid un
diato suc-
ulia Dom-
niversale, in
va alla terza
yim questa
iniana, Bine
f Grund des
Constitutio
la data del
namente M.
125 apres
aRoma 11
1213 (mail
so anno).
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
na Vaveva generato a Settimio Severo t6v peyaAn peyarw
guajoato Adjiva LeBriow™.
facilmente dimostrabile che il titolo di Magnus fu por-
tato dall’imperatore subito dopo la morte di Settimio Seve-
ro, comunque almeno un anno prima della vittoria contro
gli Alamanni del settembre-ottobre 213 ed era stato assunto
quando egli si trovava ancora in Italia *: 'unica testimonian-
za apparentemente del 212 (XV potesta tribunicia, che perd
non si accorda con il cognomen ex virtute di Germanicus ma-
ximus) va in realta rettificata, perché il miliario di Altava con
il testo Imp(erator) Caes(ar) M(arcus) Aurel(lius) Antonin(us)
M(agnus) Pius Felix Aug(ustus) 8 stato frainteso ed ¢ stato
emendato da Marcillet-Jaubert”. In um'iscrizione di Pola,
dedicata sulla cosi detta porta di Esculapio d(ecurionum)
decreto), Caracalla ha il titolo di magnus imperator, in epoca
successiva al I gennaio 213 (é ricordato il quarto consolato) ma
precedente al settembre-ottobre dello stesso anno, dato che
compare con i cognomina ex virtute di Part(hicus) max(imus)
e di Brit(annicus) max(imus) e con la seconda acclamazione
imperiale; ’'assenza del titolo di Germanicus maximus e della
terza acclamazione ci porta ad un periodo precedente alla vit-
toria sul Meno, come é confermato anche dal ricordo della se-
dicesima potesta tribunicia, che ha come terminus ante quem
i110 dicembre 213°.
Un’altra iscrizione, rinvenuta a Ciciliano, nel Lazio (Tre-
bula Suffenas), pud essere datata allo stesso periodo o anche
ad un momento precedente al 1 gennaio 213, dato che il quar-
® Opp., Cyneg. v. 4, Vd. O, Hinscuretn, Die Abfassungzeit der Makrobioi,
Hermes, XXIV, 1889, 159 poi in Kleine Schriften, Berlin, 1913, 883; Sprancen,
Der Grosse, cit., 50.
® Non va impiegata per una datazione del titolo addirittura al 198 (prima
potest tribunicia) C/L X 280*, Puteoli, inclusa tra le falsae (ligoriane),
dedicata Magno Imp(eratori) Caes(ari) M. Aurelio Antonino Aug(usto).
CIL VIM 22622, cfr. J. Mancinuer-Jausert, Les inscriptions d’Altava,
Aix-en-Provence, 1969, 21 ss. nr4; diversamente Mrnneu.s, Magnus, cit.,
426,
% CIL V, 28= It. X, 1.42, Pola. Per la cronologia, vd. A. Mastino, Potestd.
tribunicie ed acclamazioni imperiali di Caracalla, Annali Facolta di Lettere e
Filosofia e Magistero, Univ. Cagliari, XXXVII, 1974-76, 5 es.
411Attilio Mastino
to consolato risulta integrato dalleditore: si tratta ancora di
una dedica fex d(ecurionum)] d(ecreto), che attribuisce a Cara-
calla i tito di Magnus et [Invictus ac] super omnes principes
[fortissimus] et felicissimus™.
Nello stesso periodo (1 gennaio-settembre 213) debbono
porsi numerose altre iscrizioni, prevalentemente miliari po-
sti dal principe ai confini della Germania superiore per il rifa-
cimento di viae et pontes, dunque nella zona dove si svolgeva-
no le operazioni militari contro gli Alemanni, alla vigilia della
guerra: tali miliari gli attribuiscono il titolo di magnus prince-
ps'®, accompagnato dagli attributi fortissimus, felicissimus,
pacator orbis, con allusione quest’ultimo alla dimensione uni-
versale dell’impero.
Dopo la vittoria germanica, non fu abbandonato il titolo di
Magnus, che anzi compare tra l’ottobre ed il 9 dicembre 213
nel Lazio, a Ferentino™!, e nel 214 a Roma ed in Etruria, a
Saturnia, sempre in associazione col titolo di Invictus legato
alla campagna germanica'™., Segnalo in particolare la dedi-
ca Magno et Invicto ac super omnes principes fortissimo feli-
AE 1972, 156 = M.G. Granino Crcene, Regio IV, Sabina et Samnium,
Trebula Suffenas, in S.Z, ns. 4, 1980, 146 ss. nr, 13 (Trebula Suffenas).
Quest’ultima da al titolo magnus un «arattere militare», che in realta proprio
la cronologia della dedica sombra mettere in dubbio,
¥° CIL XII, 9034 = XVIL2, 513 = ILTG 487 (Juvigny); CIL XLIL, 9061 =
XVIL2 126 (Saint Prex); 9068 = XVII,2 674 (Montagny); 9072 = XVIL,2 666
Solothurn); XVIL,2 601 (Bossaye); XVUL2, 548 = AH 1924, 19= H. Finke, Neue
Inschriften und Nachtrdge zu C.LL. XH, “Bericht der rémisch-germanische
Kommission”, 17, 1927, 318 (Niederemmel); H. Nesstuaur - H. Lie, Dritier
Nachtrag zu C.LL. XI. Inschriften aus den germanischen Provinzen und
dem Treverergebiet, “Bericht der rémisch-germanische Kommission”, 40,
1959, 264 (Orbe); AE 1996, 1141 (Augusta Rauricorum).
" GIL X, 5826, dedicata Magno et invicto ac fartissimo principi dal
senatus populusq(ue) Ferentinfas}, dove Caracalla nel suo XVI anno tribunizio
& ricordato ancora con la seconda acclamazione imperiale, ma gid con il
cognome di Ger/m(anicusy Max(imus). Sulla sinistra 8 scolpita una dedica
contemporanea a Giulia Domna,
®: CIL VI, 1087, conservata presso il cimitero di Callisto, sulla via
Appia, dedicata da un senatore, M, Asinius Sabinianus, a Caracalla Magnus
et Invictus, ob insignem indulgentiam beneficiaque eius erga se. Limperatore
compare con la XVII potesta tribunicia, con la terza acclamazione, con il
quarto consolato e col titolo di Germ(anicus) max(imus).
412ancora di
ce a Cara-
: principes
) debbono
niliari po-
per il rifa-
svolgeva-
gilia della
us prince-
icissimus,
sione uni-
il titolo di
mbre 213
itruria, a
‘us legato
2 la dedi-
simo feli-
: Samnium,
« Suffenas).
alta proprio
IH, 9061 =
XVIL,2 666
Puke, Neue
ermanische
4lgB, Dritter
vinzen und
ission”, 40,
vrineipi dal
otribunizio
gia con i
una dedica
» sulla via
lla Magnus
imperatore
one, con il
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
cissimoque, effettuata nel Foro Romano il 3 luglio 214 (dedie.
V Non. Iul., L. Valerio Messalla, C. Suetfrio (?)] Sabino cos.)
dai mancipes et iunctores iumentarii delle vie Appia, Traiana
ed Annia, cum ramulis, beneficati da Caracalla (divina pro-
videntia eius refoti): compaiono gia il cognomen ex virtute di
German(icus) max(imus), la XVII potesta tribunicia, la terza
acclamazione imperiale ed il quarto consolato™, 11 modello fu
mantenuto negli anni successivi
Pit generica é la datazione di una dedica rinvenuta a Sa-
Jona, nella quale l’imperatore, col titolo di Magn(us), porta il
cognome Severus, assunto nel 211, dopo la morte del padre, in
polemica con Geta. Meno caratterizzato é il titolo greco di
peyéAot Baouic portato da Settimio Severo e Caracalla nel-
la titolatura di Geta Cesare, in particolare nei miliari orien-
tali
A tale ricostruzione ha aderito a suo tempo gia André Cha-
stagnol che ha denunciato I'innovazione introdotta da Cara-
calla accettando la data del 211, ben prima della spedizione
germanica: «autre part, que, depuis 211, Maximus a souvent
été remplacé par Magnus, qui ne paraissait pas auparavant et
Si veda anche CIE XI, 2648, rinvenuia 2 Saturnia, dedicata p(ecunia)
publica) ex dfectrionum)d(ecreto), «Magno ot Invicto et super omnes princ(ipes)
fort(issimo) felictissimoque), ob multa et inlust(ria) in se benefic(ia), divin(a)
indulgeni(ia) eiuso. Caracalla compare con una titolatura identica a quella
contenuta in C/L VI, 1067.
‘0 CTE, VI, 31838 afr. 36899 (Menneiia, Magnus, cit., 462, err. 36898) =
ILS 452, vd. Mastino, Magnus, cit., Tav. 1.
"1 Pes, AK 1975, 183, Ostia: [Magno et Invicio ac super omnefs
fortissimo felicissifmogfe}: arco di Caracalla presso il teatro, eon il ricordo
della XIX potest tribunieia tra il 10 dicembre 215 ed il 9 dicembre 216.
Incerta la datazione di CIL X 5802, cfr. L. Gasrenint, Aletrium, I, 1965, p.
85 nr. 11, Alatri dedicata (Magno ejt Invicto, con Caracalla Augusto ed i
consueti cognomina ex virtute suecessivi al 213. Da riferire a Caracalla anche
TLAlg. 1,3 7819, Cuicul, Affagno principij, con la numerazione delle potest
tribbunicie non conservata.
"5 CIL III, 8705, Salona (del 213-217).
' [GR TV 924, Hodje in Asia e 926, Senir Mesarlik in Asia; AE 1990,
978 = SEG XXXIX 1385, Sagalassos; AF 2000, 14556 a-b = SEG XXVII, 940,
Tos Diiver) in Licia-Pampfilia (del 198-209). Il titolo @ esteso anche a Geta
Augusto dopo il 209 in AF 1996, 1504, Yanartas (Chimera) in Licia-Pamtfilia.
413Altilio Mastino
est devenu pour Yempereur un véritable cognomen distinctif,
certes moins reluisant a premiére vue que son superlatif, mais
adopté dans le désir de prendre modéle sur Alexandre» ™,
Successivamente, durante l'impero di Elagabalo e quello di
Severo Alessandro, il titolo Magnus entrd quasi senza eccezio-
ni nella denominazione ufficiale che distinse Caracalla divus
da tutti gli altri Antonini, come testimoniano numerosi diplo-
mi militari e documenti ufficiali, con un formulario pid o meno
complesso, che in alcuni casi comprende curiosamente anche
i cognomina ex virtute dell'imperatore scomparso™. Occasio-
7 CuastacnoL, Le formulare de Uépigraphie officielle, cit, 33 ss., ehe
richiama Mastixo, Le titolature, cit., 59-62.
8 Cfr, gli elenchi, molto ampi, in Maszino, Ze titolature, cit., 143 555
198.
Si possono ora aggiungere le seguenti altre iscrizioni, pubblicate
suecessivamente, che ricordano Caracalla divinizzato col titolo di Magnus:
+ Divus Magnus Antoninus: AE 1979, 646 del 225 (Bu Njem, Golaia, in
‘Tripolitania); 1990, 654 del 218 (anfiteatro di Tarragona); 1992, 1921 del 222-
235 (Rapidum); 2001, 2086 = CYL VIII 26262 del 230 (Uchi Maius); JAMar.,
lai, 401 (= AE 1936, 42) del 222 (Volubilis);
+ 26g péyas Avtwveivos: AE 1997, 1458, Laodicea sut Lycos (incerta);
- Divus Antoninus Magnus: AE 1981, 909 del 218-222 (Ain Touta, Numi-
dia); AE 1986, 375 = CIL II 1533 de] 222-235 (Montemayor, Ulia); 1887, 790
= 1978, 586, miliario del 226-8 (Wehringen); 1998, 1444, miliario del 225-226
(Gerasa);
+ Divus Magnus Antoninus Pius: AE 1980, *950 del 218.236 (Nzict
Hafnaoui, nel sud tunisino); 1981, 902 del 222-226 (presso Timgad); 1984,
482 = CIL V 8268, dedica del 218-222 (Aquileia); 1997, 1675 del 230 (Uchi
‘Maius); 1999, 1330 a-b del 227 (Svistov, Mesia inferiore) e 1852 de! 230 (Uchi
‘Maius); 2001, 938 del 219 (Assisi).
= Divus Magnus Pius Antoninus: AE 2002, 358 = CIL X 8342 del 222-235
({Misenum).
+ Divus Antoninus Magnus Pius: AE 1982, 789, diploma del 222-235,
Niederleis; 1988, 778, miliario del 218 (Matrica in Pannonia); 1985, 821,
diploma del 229 (Ieonium); 1987, 865, diploma del 230 (Pontes in Mesia);
1988, 898, diploma del 226 (Chiunsano di Gaiba), 1990, 469, miliario del 220
(Yorralba in Sardegna); 1993, 1010 (Calatrava, Jaén); 1998, 1628 diploma
del 7 gonnaio 227 (dalla Macedonia), 1999, 900 = CIL Ul?, 7, 127 a (Cortijo
del Cerro Franco) ¢ 1363 (da localita sconosciuta), entrambi diplomi del 18
dicembre 225; 2000, 1208 e 1849, diplomi del 221-222 (Pannonia); 2001, 2159
= RMD III, 195 a-b, diploma del 7 gennaio 226 (Mesia inferiore 0 Tracia);
2001, 2162, diploma del 7 gennaio 232 (Mesia inferiore); 2001, 2166, diploma
414listinctif,
atif, mais
sep 107,
quello di
1 eccezio-
lla divus
asi diplo-
do meno
te anche
Oceasio-
33 ss., che
b, 143 555
pubblicate
Magnus:
Golaia, in
21 del 222-
3); [AMar,,
incerta);
ita, Numi-
1987, 790
1 223.226
136 (Nziet
ad); 1984,
230 (Uchi
230 (Uchi
el 222-235
1 222-238,
(985, 821,
in Mesia);
‘io del 220
8 diploma
a (Cortijo
mi del 18
1001, 2169
© Tracia);
3, diploma
Magnus nelia titolatura degli imperatori romani
nalmente di rimbalzo il titolo fu esteso anche a Settimio Seve-
ro, nelascendenza di Severo Alessandro, come a Gerasa™.
# gicuro il collegamento, attraverso il titolo di Magnus, con
Ja figura di Alessandro Magno, un modello riproposto proprio
jn quegli anni dallo Pseudo Callistene "°; nell’ Epitome de Cae-
saribus, lo Pseudo-Aurelio Vittore sembra legarne lassunzio-
ne al periodo immediatamente successivo alla morte di Geta,
anche se Poccasione erroneamente ricordata é quella della vi-
sita ad Alessandria nel 215: «hic corpore Alexandri Macedonis
conspecto, Magnum atque Alexandrum se iussit appellari, as-
sentantium fallaciis eo perductus, uti truci fronte et ad laevum
humerum conversa cervicie, quod in ore Alexandri notaverat,
incedens fidem vultus simillimi persuaderet sii» ™.
Gli scrittori antichi hanno riferito con curiosita ed interesse
una serie di episodi che dimostrano 'ammirazione di Caracal-
la per Alessandro: I'Historia Augusta lega questa fase all’usci-
ta dalla pueritia, quando il principe, che si disse esplicitamen-
del 7 gennaio 230 (Bulgaria); 2002, 1738 del 7 gennaio 230 e 1739, diplomi
del 224-225 (Pannonia);
+ Divus Antoninus Pius Magnus: AE 1986, 644, miliario del 218
Karakéj presso Claudiopolis), 1991, 1542 = CIL III 12214, miliario del 218
Whukisha);
~ Divus Antoninus Magnus Pius Aug(ustus): AE 1991, 1859 del 27 novembre
218, diploma da localita incerta dellex Jugoslavia; 1995, 1565, diploma del 29
novembre 221 (Doliche); 2001, 2165, diploma del 221 (Mainz).
‘Un ampio elenco anche in MENNELLA, Magnus, cit., 426 ss.
W AE 1899, 29, Gerasa: [Imp(erator) Caca(ar) divi] / [magni Antonjini
Pii / filius / ma(gni) Severi nepos / M(arcus) Aurelius / [{fAntoninus]}] Pius
7 Felix Aug(ustus) pontifex / maximus trib(unicia) / potest(ate) proco(n}s(ul)
/ per Fl(avium) Lulianum / log(atum) eius et pr(o) pr(aetore) / VI.
ite Nella Historia Alexandri Magni il ve macedone ha il titolo di xéons
nig olxovpévns xoopongdrwo Baovrers (ef. 1, 7, 7 Mutter). Voixourévy
ritorna spesso nell’opera, prevalentemente in rapporto ad Alessandro, che di
frequente é indicato come il xoopoxgdw9; una sola volta il titolo ¢ riferito a
Dario (III, 21 p. 130 Mutter). Sulle traduzioni latine dellopera dello Pseudo-
Callistene, vd. L. Cracco Ruaamt, Sulla eristianizeazione della cultura
pagana: il mito greco ¢ latino di Alessandro dall’eté antonina al medio evo,
‘Athenaeum, 43, 1965, 3 9s.
4 Pseud. Aur. Viet., Epit., 21,4.Altilio Mastino
te pirdadzgavdgotatog"”, inizid ad avere il nome di Alessan-
dro sempre sulla bocca "*. La devozione per il sovrano mace-
done doveva risalire gid alla grande guerra partica di Settimio
Severo ed alla conquista di Ctesifonte (la terza dopo le eampa-
gne di Traiano e di Lucio Vero), effettuata nel 198, alla vigilia
della nomina di Caracalla ad Augusto, nel momento in cui ve-
niva fondato un nuovo secolo aureo™4, Nacque allora un coe-
rente ed ampio disegno propagandistico, teso ad affermare il
principio di una povagyia estesa a tutta Poixoupévn, finaliz-
zata a distribuire pace e felicita a tutti gli uomini, come testi-
monia il discorso tenuto da Caracalla in Senato dopo la mor-
te di Geta". Dice Erodiano che, quando ebbe viorganizza-
to gli eserciti del Danubio e si sposté in Tracia, comincid d'un
tratto a sentirsi Alessandro: rinnové in ogni modo il culto di
questo re, ordinando che gli fossero elevate statue in tutte le
citta, compresa Roma, dove sarebbero stati posti ritratti con-
giunti dei due sovrani. Caracalla prese poi labitudine di mo-
strarsi col costume macedonico, portando sul capo la causia ed
ai piedi le crepide. Scelse anche un gruppo di giovani, coi qua-
li costitui un reparto speciale, chiamandolo “falange macedo-
ne”; i comandanti ebbero i nomi dei generali di Alessandro",
Pit tardi il viaggio attraverso l’Asia e la Siria e quindi il sog-
giorno egiziano furono concepiti con ’intento di ripercorrere le
principali tappe toccate da Alessandro. Il principe prediligeva
inoltre le statue che lo ritraevano negli atteggiamenti nei qua-
li Lisippo aveva rappresentato il sovrano macedone, con una
forte connotazione cosmocratica (qualcuno aveva fatto scolpi-
re sotto un ritratto del sovrano macedone la seguente frase ri-
1 Dio Cass. 77, 9, 1; ef. anche 77, 7-8; 77, 16, 22; Herod. 4, 8, 6-9; 4, 9,
Hist. Aug., Caro Tl, 1-2.
ns HA, Car. 2,1-2: Egressus vero pueritiam seu patris monitis sew
calliditate ingenit sive quod se Alexandro Magno Macedoni aequandum
putabat, restrictior, gravior, vultu etiam truculentior factus est, prorsus ut
eum, quem puerum scierant, multi esse non crederent, Alexandum Magnum
eiusque gesia in ore semper habuit.
" Che. J. Gusy, 28 Janvier 98-28 Janvier 198, ou le siéele des Antonins,
“REA", 50, 1948, 60 as.
18 Herod. 4, 5, 7.
26 Herod. 4,8, 1-3; vd. anche Dio Cass. 77,7,1.
416Alessan-
no mace-
Settimio
ecampa-
Ua vigilia
in cui ve-
a un coe-
armare i]
} finaliz-
me testi-
ola mor-
“ganizza-
ncié @un
Leulto di
a tutte le
-atti con-
1e di mo-
vausia ed
coi qua-
macedo-
andro",
di il sog-
orrere Je
odiligeva
nei qua-
con una
0 scolpi-
frase ri-
i, 6-9;
1 8,
onitis sew
squandum
vrorsus ut
Magnum
Antonins,
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
ortata da Plutarco: dav br’éuoi TiO epat Zed, ov S’OAVpTOV
ye) "7, Le nozze di Caracalla con la figlia del re dei Parti fu-
rono progettate ad imitazione di quelle di Alessandro con Ja
principessa Rossane "; esse furono suggerite forse dalla pos-
@ibilita di favorire un’integrazione etnica e, in prospettiva, una
fusione politica; la mancata realizzazione del progetto poté es-
sere causata dalla preoccupazione di Artabano V per possibili
fature pretese romane sul trono degli Arsacidi””*.
L/aspirazione, almeno teorica, ad allargare i confini del-
T'Impero fino a comprendere territori poco romanizzati e fino
ad abbracciare potenzialmente tutte le terre conosciute, &
confermata anche dal rarissimo epiteto xocpoxgdtwe, ripe-
tutamente portato da Caracalla pUoadganig™, cosi come
dal dio Serapide comes e conservator dell’Augusto, definito a
sua volta uéyas come il principe”. In particolare il titolo di
‘UF Plut., De Alexandri Magni fortuna aut virtute, TI, 2, 335 B.
Credo che una reminiscenza di questo passo di Plutarco possa individuarsi
nel discorso pronunciato in senato nel 212 da Caracalla, dopo T'assassinio del
fratello, con Yelogio della monarchia (Herod. 4, 5, 7): Bacwleiav 6% 6 Zed,
Goncg aide Exe1 Dev N6vos, btw xai dvOgdnay Evididuoo. Sui ritratti di
Caracalla-Alessandro, cfr. Herod. 4, 8, 1-2; Pseud. Aur. Viet., Kpit. 21,4; Dio
Cass, 77, 19,2, Per la documentazione iconografica rimando a H. B. WiaceRs,
Caracalla, in M. Weanen, Das rémische Herracherbild, Berlino, 1971, 10 ss.
m8 Dio Cass. 78, 1, 1.
v9 Va. J. Voor, Zu Pausanias und Caracalla, Historia, 18, 1969, 299-
308.
«0 IGRI, 1088, dell’11 marzo 216 (Alessandria), vd. E, Brecets, Iserizioné
greche e latine (Catalogue général des antiquités égyptiennes du Musée
@Alexandrie), Il Cairo, 1911, 83; P. Buretn, Les titwlatures impériates dans les
papyrus, les ostraca et les inscriptions d’Egypte (30 a.C.-284 p.C.), Bruxelles,
1964, 104; Sammelbuch griechischer Urkunden aus Aegypten, a cura di F.
Panisicxe, PF. BrLaset, B. Kiessuano (et alii), Strassburg, 1916 ss., 4276; va.
anche IGR I, 1065 = Brsccus, Iserizioni greche ¢ latine, cit., 85. Da ultimo
‘vd. AE 2000, 1578, Berenice, dell’8 settembre 215. In una serie di colonne
del porto di Alessandria riferibili al 213 compare la dedica in accusativo tov
Yiig nai Dordoons xai tig BAns oixovivys Deondm, xoopoxodree Xai
udoodoamuv, dei Gavia, Be6v ExBactdy, vd. F, Gonno, A. eB. Benwand, ZPE,
121, 1998, 131 ss., cfr. AF 1998, 1472-1476, Alexandria. Per la devozione di
Caracalla verso Serapide, eft. Hoxod. 4, 8, 6-7.
181 Off, supra, n. 1, in particolare per JGR 1 101, Roma, dedicata Ati HA
MeyéAco Sagcercd, por la salvezza di Caracalla: bnég awmngiag Adrongctogos,
M. Adgniéy Avtwvivou Meyéou Eep(aovots).
417Attilio Mastino
xoopoxgdrag é eccezionale, dato che é attestato soltanto per
Marco Aurelio e Lucio Vero in Arabia Saudita e per Gor-
diano TIT presso Ostia“; Yattributo ¢ inoltre riferito inizial-
mente a Serapide (poi, dopo il 217, a Mitra) in urr'iserizione
romana *4,
Gli aspetti spaziali di questa teoria di governo sono sottoli-
neati ed acquistano significato nel richiamo ad Eracle (che
assieme a Libero era uno dei due dii patrii della cittA di Le-
peis Magna, cittd di origine di Settimio Severo), il dio che ave-
va fissato i confini oceidentali del mondo ™%; fu allora valoriz-
zata il culto dello stesso Dioniso e si tentd un collegamento del
véot Atdvucot con il trionfo indiano del dio”,
I riferimenti all'orbis (pacator orbis, propagator orbis,
rector orbis), frequenti nelle iscrizioni e nelie monete, sono ri-
presi significativamente anche dalla titolatura greca, dove con
maggiore enfasi si esalta lolxoupévn, limpero universale che
comprende la terra ed il mare (yf xai O4Aacea), il x60p06, di
AE 1958, 234 = 1977, 834 A del 164-166 (Ruwwafa, in Arabia
Saudita).
18 CIG 5892 = 1G XIV, 926 = IGR I, 387 del 288-244 (Porto, presso Ostia,
dedicata daghi abitanti di Gaza).
\ AE 1918, 188 = Vinman, Sylloge, cit., 389 a = CIMRM 463,1, cfr, supra,
n. 1. Vd. Avo E1-Mouses EL-Kxackas, © KagaxdéMos xoouoxgéng, The
dournal of Egyptian Archaeology, 47, 1961, 119 ss.; P. Hommerr, Sarapis
xOTHoxEdtag ct Isis xoapoxgateia, & propos de quelques terres cuites
inédites, Lantiquité classique, 14, 1945, 824 n. 2 ¢ 529.
¥ Vd. C.C. Veraeuts, Commodus, Caracalla and the Tetrarchs. Roman
Emperors as Hercules, in Festschrift fir Frank Brommer, Mainz, 1977, 289-
294.
* Hist, Aug., Car, V, 9, ef. Verueuis, Commodus, Caracalla and the
Tetrarchs, cit., 289 38.
I dii patrii di Lepeis Magna sono in IRTrip. 289; Exeole @ ricordato come
genius coloniae (0 municipii) in IRTrip. 286-288; per Libero, ibid., 296-298,
Vd. ora A. Mastino (con la collaborazione di N, Bexsuonrx, A. Besciisouce,
G. Di Vira - Evnanp, M. Kuanousst, R. Repurrat), I Severi nel Nord Africa, in
Atti XI Congresso Internazionale di Hpigrafia Greca e Latina, Roma, 18-24
settembre 1997, Roma, 1999, 359 ss,
1 Vd. A. Brun, Liber Pater. Origine et expansion du culte dionysiaque @
Rome et dans le monde romain (Bibliothaque des Bcoles francaises d’Athénes
et de Rome, 165), Paris, 1953, 192 ss. Per il titolo di Déo¢ Aisvucos portato da
Alessandro e da Caracalla, vd, Masrio, Orbis, cit., 67 5, n. 21.
418Itanto per
: per Gor-
to inizial-
‘iscrizione
a0 sottoli-
ale" (che
ta di Le-
> che ave-
a valoviz-
nento del
or orbis,
2, sono ri-
dove con
rsale che
Sopos, di
in Arabia
‘esso Ostia,
ott, supra,
e0: «Ma-
¢ titolature
Sab(atina)
's Severo et
‘eso Vaga)
a status di
dell’Africa,
iornalismo
52,
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
gni vero nomen cur accipiam? Quid enim iam magnum feci ?
Cum id Alexander post magna gesta, Pompeius vero post ma-
gnos triumphos acceperit». Anche ammessa la scarsa affidabi-
lita della vita di Severo Alessandro dell’ Historia Augusta, una
tale attenzione dello Scripior potrebbe forse esser stata de-
terminata in realta proprio dal ricordo della seduta del Sena-
to nella quale era stato effettivamente assegnato a Caracalla
il cognome di Magnus post mortem, ma cié nel primo anno del
principato di Elagabalo.
Del resto anche i due ultimi Severi ottennero lo stesso ti-
tolo, anche se sporadicamente: ad es. Elagabalo compare in
Campania come Magnus et Invictus, in una dedica effettua-
ta dalla colonia Minturnae“*. Di un’adozione ufficiale del ti-
tolo di Magnus da parte di Alessandro Severo dopo la campa-
gna partica non abbiamo prove sicure; eppure attorno al 233 il
municipio di Giufi in Africa Proconsolare adotté nella propria
titolatura il cognomentum Magnum, a seguito di un beneficio
erogato proprio da Severo Alessandro, che evidentemente do-
veva aver adottato tale titolo, dopo l’iniziale rifiuto. Altre spie-
gazioni sono state tentate ma appaiono pitt deboli: difficilmen-
te lepiteto pus riflettere l'orgoglio della citta per le proprie di-
mensioni ¢ la propria importanza “°; vanno ovviamente tenu-
ti da parte gli epiteti Magnus, Maior, Maius (e Minor) attri-
buiti per distinguere due citta omonime™. I] Gascou elenca i
passi dell’Historia Augusta (una decina) che provano con tutta
evidenza limitatio Alexandri che si sviluppa per tutta la vita
di Severo Alessandro, dall’iniziale rifiuto del titolo di Magnus,
¥6 AE 1938, 22, Minturnae. Per lidentificazione con Elagabalo, MENNELLA,
Magnus, cit., 428,
\ Vd. CIE VIII 866 {p. 1273) = AE 1971, 492 e 23995 = ILS 6794 = AE
1971, 492: municipes municipio Aurelli Alexandriani Augusti Magni Giufitanis
va. J. Gascou, Un énigme épigraphique: Sévére Alexandre et ta titulature de
Giufi, Ant. Afr., 1981, 231 88.; Ip., La politique municipale de Rome en Afrique
du Nord, I, Aprés la mort de Septime-Sévére, in ANRW, Berlin-New York,
XI, 10,2, 1982, 283 55.
1 Vd. P. Bacemtt Leorarvt, Sui titoti di magna, maior, maius ¢ simili
con nomi di cittd, in Ottava miscellanea greca e romana (Studi pubblicati
dall'Tstituto Italiano per la Storia Antica, 33), Roma, 1982, 410 ss.; vd. anche
‘Mennaia, Magnus, cit., 432 ss.
423Attilio Mastino
fino alla spedizione contro i Persiani**'. Pit difficilmente il ti-
tolo riflette la titolatura di Caracalla nell’ascendenza di Seve-
ro Alessandro, divi Magni Antonini Pii filius™.
8. Loccasionale ricomparsa dell'attributo Magnus nell’etd del-
Vanarchia militare a livello ufficioso e fuori dal nome impe-
riale,
Tl modello successivamente riemerge debolmente gid con
Gordiano III, come a Segermes in Africa Proconsolare, in una
base che il munfie(ipium) Aur(elium) Aug(ustum) Segermes]
dedica {ImJperatori domfino n(ostro)] Magno Invicto [CaJesari
M(arco) Antonio Gordiano (...) Pio Felici Augusto) fo[rtissimo]
felicissimo [principi]*™: si segnala il lontano richiamo al pre-
cedente antonino e insieme l'assoluta non ufficialita del titolo
e l'inserimento all’esterno del nome.
Occasionale é anche lattribuzione nella penisola italiana
degli epiteti Magnus et Invictus a Gallieno, come ad Aquileia
per iniziativa del u(ir) e(gregius) Licinus Diocletianus, numi-
ni eius dicatissimus™, a Trento™, a Benevento a cura di un
pagus rurale, in occasione della designazione al VII consola-
to™*, g Fidenae per volonta del senatus Fid(enatium)™*".
Tl tema cosmocratico riemerge prepotentemente con Aure-
liano, soprattutto negli ultimi anni, dopo la restitutio orbis,
la soppressione dell’imperium Galliarwm e la distruzione di
Palmira: a Chatillon-sur-Colmont in Lugdunense, i miliari /a/
1 Gascou, Un énigme épigraphique, cit., 236 ss.
¥# Gascou, La politique municipale, cit., 283 n, 335.
“# CIL VIII 907 = 11169, Segermes (err. 1169 Mexnetia, Magnus, cit.,
428).
26 CIL V 856 # InserAqu T, 446 = ILS 547, Aquileia.
3 CIL V 5030 = P. Cisté, Epigrafi trentine dell’eté romana, Trento,
1971, 159 nr. 120, Tridentum (Magno et Invieto (fmp(eratori) Caes(ari)).
48 CIL IX 1559 = ILS 542 del 264-266, Beneventum.
1 CIL XIV 4058 = ILS 6224, Fidenae: Magno et Invicto Imp(eratori)
Gallieno Pio Felici Augusto senatus Fid(enatium) devoti numini maiestatiq(ue)
eius dici(atori) Caio) Petr(onio) Podalirio et T(ito) Aelio Octobre curag(ente)
‘T(ita) Ter() Octobre.
424ante il ti-
i di Seve-
Weta del-
ne impe-
> gid con
e, in una
‘egermes]
‘Cajesari
rtissimo]
val pre-
del titolo
italiana
Aquileia
8, nuumi-
wa diun
consola-
161,
on Aure-
‘io orbis,
wione di
iliari fa]
agnus, cit.,
1a, Trento,
sari).
np(eratori)
‘estatiq(tve)
surag(ente)
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
D(iabliniwm) (ciJvift(ate)] portano la dedica Magno perfpetuo]
Imp(eratori) C(aesari) Domitio Aurelian{o] Pio Felic[i] Invficto)
Alu/gust[o}, durante la sesta potesta tribunicia ed il terzo con-
solato™, come a Saint-Christophe in Aquitania i miliari a
D(ariorito) dedicati nel 275 Magno fet perpetuo] Imp(eratori)
Caes(ari) [L(ucio) Domitio] Aurelianfo Pio Fel(ici! Invicto
[Aug(usto)] **. Negli stessi anni fu posto il miliario di Molac in
Lugdunense, con la distanza fa/ e(ivitate) V(enetum), Mafgno
Imp(eratori) [Caes(ari) AJurelfliano] Au[z(usto)]"®.
Ad una adozione ufficiale del titolo da parte di Aureliano
sembra alludere la dedica urbana, che rimanda ad un provve-
dimento senatorio nella capitale, Magn/o et] Invic[to d(omino)
n(ostro)} Imp(eratori) L(wcio) Dfomitio] Aurelifano Pio} Feli-
ci [Augusto]"*, ob infatifgabilem] circa [---], Ancora ad Aure-
liano sembrano condurci la dedica urbana [Magno et InJvicto
impefratori ac vie}torioso prifncipi), fin qui di incerta attribu-
zione ed il miliario lusitano di Chellas **,
Pit esplicita @ la nota iscrizione di Brescia dedicata dal-
Yordo Brixianorum, con un puntuale richiamo cosmocratico
vappresentato dal titolo di conservator orbis: Magno Augu-
sto principi mafx(imo)] Imp(eratori) fortissim[o] conservato-
ri orbis L(ucio) [[Domitio Aurelianoj] P(io) F(elici) pont(ifici)
maximo) trib(unicia) pot(estate) V p(atri) p(atriae) co(n)s(uli)
IT proco(n)s(uli) Goth(ico) max{imo) Palmyr(eno) maximo)
Germ(anico) maxim(o)*™.
Leffimero principato di Floriano conosce forme analo-
ghe di titolatura, come ad Italica in Hispania: Magno et In-
victo Imp(eratori) Caes(ari) Marco) Annio Floriano Pio
48 AP 1983, 696 = 1995, 31 = 2001, 1393, del 272-3, Chatillon-sur-
Colmont, Mayenne.
* CIL XVIL2, 404 (Invicto due volte) = XIII 8997 = AF 2001, 1991, Saint-
Christophe, Morbihan,
9 AE 1986, 490, Molae.
1 CIL VI 1114 (p. 8071, 3778, 4325), Roma,
1 CIL VI 1219a = 40706, Roma: Aureliano, vd. M. Peacux, Roman
Imperial Titulature and Chronology, A.D. 235-284, Amsterdam, 1990, 391.
16 CJL II 4631, Chellas.
'% CHL V, 4819 = It X,5, 103 = ILS 879 = AE 1995, 31, Brixia, databile
al 274-275,
425Attilio Mastino
Felici Invicto Augusto) p(ontifici) m(aximo) trib(unicia)
potest(ate) co(n)s(uli) p(atri) p(atriae) proco(n)s(uli) res publi-
ca Tialicens(ium) devota numini maiestatique eius dedicante
Aurelio Iulio u(iro) plerfectissimo) a(gente) v(ices) p(raesidis)
curante Aurelio Ursino v(iro) e(gregio) curatore rei p(ublicae)
Ltalicensium™.
Allltalia ci riportano le due basi di Caro e Carino, dedi-
cate rispettivamente a Sarsina ed a Roma: Magno et Fortis-
simo principi [{Imp(eratori)]] Caes(fariJ] M¢arco) Aurel{io)
[fCaro]] Pio Feitici) Aug(usto)'* e [Magno(?) et} Invictis-
simo [{{Imp(eratori) Cajes(ari) M(arco) Aful]jrelio [CaJrino
Pio [Fel(ici) Invicto Aug(usto) quest'ultima dedicata da
{Chresimus tabui(arius) [suJmmarum rationum [eujm proxi-
mis et adiutorib(us)*™.
9, Diocleziano e Costantino ufficiosamente Magni.
Imponente @ la ripresa della titolatura cosmocratica con
la prima tetrarchia, gid allinizio del dominato di Dioclezia-
no in particolare nella penisola ¢ nella capitale: TAugusto
Giovio compare a Miramare in Venetia et Histria nella Re-
gio X con una dedica [Magno et InJuicto Imp(eratori) Caesari
{C(aio) Aur(elio) Difocletiano Pio Feifici) [Augusto], nella sua
II potest tribunicia, per iniziativa di Acilius Clarus, fu(ir)
c(larissimus) corrector Iftal{iae)"*. Sempre nel 286 lordo
populusq(ue) Lunen(sium) dedica una base marmorea a Dio-
cleziano: Magno et Invicto‘®. A Roma il rationalis Basilius
Donatianus v(ir) p(erfectissimus) effettud una dedica Magno et
Invicto Imp(eratori) Caes(ari) Caio) Aur(elio) Val{erio) Diocle-
tiano Pio Felici Aug(usto)*®. Pit dubbia Vintegrazione della
46 OIL 111115 = CILATL,2, 370 = ILS 598 = ILEsp. 1199 = AE 2001, 1130,
del 276, Italica.
1 CIL XI, 6501, Sarsina, del 292-293,
1 CIL VI1116 (p. 4825), Roma.
49 OIL V 8205 = Pais 1109 = Il X,4, 330, Miramare, del 286.
1 CIT X1 6956 ¢, Luni.
1 CIL VI 1121 (p. 4826), Roma.ib(unicia)
res publi-
dedicante
(raesidis)
r(ublicae)
ino, dedi-
et Fortis-
Aurelfio)
Invictis-
[(Cajrino
icata da
Im proxi-
atica con
Jioclezia-
Augusto
nella Re-
) Caesari
nella sua
‘us, [vtir)
36 lordo
ea a Dio-
Basilius
Magno et
o) Diocle-
one della
2001, 1180,
Mognus nella titolatura degli imperatori romani
base posta ancora a Roma apparentemente per iniziativa di un.
prefetto del pretorio: /Magno(?)] Imp(eratori) [C(aio) Aur(elio)
Vjalerio [Diocletiajno Pio [Felici Invicto] Aug(usto)'". Possia-
mo citare anche i miliari della strada Carthagine-Thevestem,
che ricordano Diocleziano come Magnus et Invictus, assieme
a Massimiano™. In modo analogo, Septimius Valentio v(ir)
(erfectissimus) a(gens) v(icem) praeff(ectorum) praett(orio)
ce(larissimorum) vu(irorum) dedicé a Roma una base con statua
di Massimiano: Magno et Invicto ac super omnes retro princi-
pes fortissimo Imp(eratori) Caes(ari) M(arco) Aur(elio) Valerio
Maximiano Pio Felfici) Invicto Aug(usto) co(n)s(uli) II p(atri)
P(atriae) proco(n)s(uli)", Conosciamo a Roma una dedica
analoga posta per iniziativa di un v(ir) p(erfectissimus): Ma-
gno et Invicto d(omino) n(ostro) Imp(eratori) Caes(ari) M(arco)
Aur(elio) Valerio) Maximiano semper invicto Aug(usto)™,
Lassunzione ufficiosa del titolo di Magnus sembrereb-
be confermata daila diffusione nell’impero, come a Lam-
baesis in Numidia, dove i due Augusti compaiono assie-
me nella dedica effettuata da (Fl(avius) Flavianus v(ir)
p(erfectissimus) p(raeses) p(rovinciae) N(umidiae)} ex corni-
culario praeff(ectorum) [praett(orio) eemm(inentissimorum)
vv(irorum)] (il testo & parzialmonte integrato): [Dd(ominis)
nn(osiris) Magnis et fortisslimis Impp(eratoribus) [{C(aio)
Val(erio) Diocletiano et M(arco) Aur(elio) Valerio Maximianoj}
Invictis Augg(ustis)'>
Radicatosi ormai nella titolatura dei tetrarchi, il titolo di
‘Magnus compare ad esempio per Costanzo Cloro Cesare a
Septempeda (oggi San Severino Marche), in una dedica po-
sta per iniziativa dell’ordo Septempedanorum: Magno prin-
cipi Flavio Valrio Constantio nobilissimo Caes(ari)!™.
'" CLL VI 31387a (p. 4344), Roma. Per V'identificazione di Diocleziano,
vd. PLRE I, 1008; Menwetsa, Magnus, cit., 429,
\ CIL VIIL 22102 e 22116, Bord)-Messaoudi; 22187, Le Kef va, anche
CIE VITI 22204a, Fernana.
¥ CIL VI 1125 (p. 8778, 4826) = ILS 619, del 298-6, Roma.
+ CIL VI 40720, Roma, si noti la duplicazione di Invictus.
5 AE 1916, 21 = 1917/18, 16, Lambeesis.
"© CIL IX 5579, Septempeda.Attilio Mastino
Nella citta di Roma solo dopo la nomina ad Augusto: Magno
e Invicto Imp(eratori) Caes(ari) C(aio) Val(erio) Aurel(io)
[{Constanti]] <> Pio Fel(ici) Invicto Aug(usto)
ponti(ici) max(imo) trib(unicia) potestfate) co(n)s(uli) TIT
‘platri) p(atriae) proc(onsuli) d(omino) n(ostro), per iniziativa
del corpus corariorum magnariorum solaariorum'; op-
pure pid tardi, dopo la nomina ad Augusto ancora nella ca-
pitale: Magno [et Invicto] d(omino) n(ostro} Flavfio Valerio]
Consjtantio Pio Felici Aug(usto)}.* Pari dignita del resto &
riconosciuta a Roma all’Augusto Galerio, come testimonia la
dedica gemella Magno [et Invicto] d(omino) n(ostro) Galferio
Valerio] Maxi[miano Pio] Felifei Aug(usto)]™, il quale si era
visto assegnare il titolo Magnus nella dedica effettuata dalla
colonia Cuiculitanorum in Numidia (oggi Djemila) quando era
ancora Cesare: {{Magno et Invicto domino nosiro Maximiano
nobilissimo Caesarij}.‘°
‘Al plurale, il titolo di Magni spetta ai tetrarchi Dioclezia-
no e Massimiano Augusti e Costanzo e Massimiano Cesari,
come ad Aghia in Proconsolare in una dedica effettuata per
conto della res publica municipi(i) Agbiensium, per iniziati-
va del proconsole Mfarco) Tullio Tf---Jno: Magnis et Invictis
dddd(ominis) nnnn(ostris) Diocletiano et Maximiano perpe-
tuis Augg(ustis) et Constanftio et] Maximiano nobb(ilissimis)
Caesaribus™; analogamente a Tichilla, oggi Testour, in un
testo molto frammentario'.
La stessa titolatura fu poi adottata per Massenzio a Luni,
in una dedica posta dall’ordo Lunensium Magno et Invicto
Imp(eratori) Caesari M(arco) Aur(elio) Val(erio) Maxentio P(io)
Flelici) Aug(usto) pon(tifici) max(imo) trib(unicia) pot(estate)
p(atri) p(atriae) proc(onsuli)'**, in successione rispetto a de-
diche precedentemente effettuate sullo stesso basamento in
¥ CHL VI 1117 (p. 3071, 4228), Roma.
18 CUE V1.40725a, Roma.
¥ CIL V1 40728b, Roma.
1 IZAig. T1,3, 7863, Cuicul.
1 CIL VIII 1550 (p. 1499) = 15552, Agbia.
38 CJL VIL 1362 = 14893, Tichilla.
38° CIL XI 6987b, Luni, del 309-312.
428Magno
urel{io)
tg(usto)
uli) OT
iziativa
tt op.
ella ca-
Zalerio}
resto é
onia la
talferio
2 si era
a dalla
ado era
imiano
relezia-
Cesari,
ata per
aiziati-
‘nvictis
perpe-
ssimis)
in un
Luni,
Invicto
‘o Pio)
estate)
rade-
nto in
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
onore di Galerio Cesare e Magnia Urbica Augusta, moglie di
Carino "4, :
Se passiarmo a Licinio, a Pupput (presso Hammamet) in
Proconsolare, la col(onia) Aurelia Commoda Pia) Felix)
Aug(usta) Pupput numini maiestatique eius devotissima ef-
fettua una dedica Magno ac fortissimo principi Imp(eratori)
Caes(ari) Liciniano Licinio Pio Felici Invicto Aug(usto) ®,
In questo contesto la titolatura di Costantino il Grande ap-
pare il coerente sviluppo dei precedenti contenuti cosmocrati-
ci e militari®: la mentis magnitudo imperiale ricorre espres-
samente per decisione del Senato sul titulus trionfale inciso
nel 315 a Roma sull’arco di Costantino Maximus Maximus (ri-
spetto a Licinio, imperatore d’Oriente): il liberator orbis ter-
rarum'® & anche liberator urbis, fundator quietis, quod in-
stinctu. divinitatis mentis magnitudine cum exercitu suo tam
de tyranno quam de omni eius factione uno iempore iustis rem
publicam ultus est armis‘*, ancora una volta dopo la vitto-
ria su Massenzio, l’'usurpatore definito tyrannus, travolto nel-
Jo scontro ed annegato nel santo Tevere™, precipitato a ca-
vallo, di fronte al labaro cristiano. Una base di Asadi in
Proconsolare é dedicata nei primi anni di dominato Magno et
Invicto principi restitutori orbis sui terrarum Flavio Valerio
Constantino Invicto Pio Felici Aug(usto)''. Nella Regio X e
pitt precisamente nell ager Vicentinus, a Montecchio Maggio-
°F OIL XT 6957-4, Luni.
™ CIE VITI 24093 = ILPBardo 416 = ILS 6788 = AK 1899, 123 = 1899,
162 = 1910, 22, Pupput. La Ben Abdallah osserva (LPBardo, p. 167) che
Viscrizione fu posta tra il 314 ed il 323, quando Licinio divideva limpero con
Costantino, A quest'ultimo fu probabilmente dedicata un'analoga base nel
foro di Pupput, oggi perduta.
© Spranccr, Der Grosse, cit., 58 98.
“7 CID TX 638, Turenum (a. 313).
18 CIL VI 1139 eft, 31248 e p. 3778 = ILChr. 2b, Roma.
8? Pan. 10 (4), 18,1.
180 Vd. A. Mastino, A. TeaTint, Ancora sul discusso ‘trionfo" di Costantino
¢ la battaglia del Ponte Milvio. Nota a proposite di CIL. VITT 9356 = 20941
(Caesarea), in Varia Epigraphica, Atti del Colloquio iniernazionale di
Epigrafia, Bertinoro 8-10 giugno 2000 (Bpigrafia e antichita, 17), a cura di G.
Angeli Bertinelli e A. Donati, Faenza, 2004, 281 as.
Wi AE 1974, 698, Asadi, del 807-312, vd. MastiNo, Orbis, cit., 143.
429Aitilio Mastino
re, Costantino é esaltato come Magnus fet Invjictus bono [refi
pujblicjae natus ™.
In occasione dei vota decennalia, Costantino & ricordato
a Sitifis con una dedica Magno et Invicto Principi d(omino)
n(ostro), effettuata dal preside della Mauretania Sitifense il
perfectissimus Septimius Flavianus'™,
Pid significativa é la dedica urbana effettuata in onore di
Costantino dopo il 330 per iniziativa del prefetto dei vigili il
clarissimo Postumius Isidorus: omnia magno, virtute praeci-
puo domino) n(ostro) Constantino max(imo) victori ac trium-
phatori semper Augusto, dove si noti la duplicazione ma-
gnus-maximus™, Il tema é pienamente ripreso a Thamuga-
diin una dedica a Costantino virtute magno, pietate precipuo
[se}mper et ubiqu{e] victor.
Infine, al solo Costantino é riferito l'attributo Magnus nel-
Viscrizione cipriota dedicata anche a Costanzo e Costante: -
[DD]D(ominis) nnn(osiris) [Flavio) Cl(audio)] Constantino
[majgno triumfatori Aug(usio) [et ConstJantio fet Constjanti
fviletoribus [sejmper Augg(ustis)"*. Di conseguenza riferirei
a Costantino trium/phator] il titolo di Magn{us} di una lacuno-
sa iscrizione cirtense, che rientra nel clima di esaltazione del
"GIL V 8014, Montecchio Maggiore, del 915-324, vd. Srrancer, Der
Grosse, cit., 55.
18 CJL VIII 8477 (p. 1920) = ILS 695, Sitifis, del 315.
4 CIL VI 1144 (p. 3071, 3778, 4329) = ILMN I, 26 =ILS 700, Roma.
Si deve tuttavia ricordare che all'indomani della battaglia del ponte Milvio
Costantino fu nominato maximus dal Senato, un titolo che teoricamente
lp indicava come primo degli augusti nel colegio tetrarchico ma che
praticamente non gli verne mai riconosciuto dai colleghi (8 sistematicamente
assente nelle monete e nelle iscrizioni di Licinio e Massimino Daia) cfr. A.
Picanto, L’Empereur Constantin, Paris, 1932, 61, 63; F. De Martino, Storia
della Costituzione Romana, V, Napoli, 1967, 163-164; E, Stew, Histoire du
Bas-Eimpire, od, frang. par J-R. Palanque, Amsterdam, 1968, 91-92; V. Nent,
Un miliario liciniano ad Aquileia. Ipotesi sui rapporti fra Costantino ¢ Licinio
prima del conflitto del 314, RSA, V, 1975, 98 e nota nv. 56; T.D. Barnes, The
New Empire of Diocletian and Costantine, Harvard, 1982, 7 e nota nr. 25,
2A,
6 OIL VIII 2386 = 17885, Thamugadi.
© RACyprus 10, Limnitis.
430
@A2 eorefi
lato
ino)
se il
edi
hil
seci-
um-
ma-
aga-
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nel-
nite:
tino
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uno-
2 del
, Der
oma.
Milvio
nente
a che
mente
ofr. AL
Storia
ire du
Newt,
Licinio
8, The
ar, 25,
Magnus nella titolatura degli imperatori romani
nuovo principato dopo la sconfitta di Massenzio ¢ la rifonda-
zione di Costantina””,
Dopo la morte a Costantino fu talora attribuito il titolo di
Magnus, come ad Aquae Flaviae in Hispania Citerior, dove
Costanzo victor fac] triumfator semper Afug}us(tus) ed il fra-
tello Costante Cesare sono ricordati come figli di Costantino
il grande: [C(ostantini) Aug(usti) m(agni) flilii))™. Del resto
Tuso letterario e storiografico ha assegnato definitivamente a
Costantino il titolo di “Grande”, in una sorta di consecratio po-
stuma che si fonda su una ricca tradizione precedente ™,
Per inciso si ricordi che le titolature di Magno Magnen-
zio™, del suo Cesare Magno Decenzio (850-353) e di Ma-
gno Massimo (383-388) ** appaiono caratterizzate da un ele-
mento comune, il cognome Magnus, che non sembra precede-
re 'assunzione allimpero.
©" CHL VITI 7029 = 19422, Cirta. Per Ia titolatura di Costantino a Cirta,
vd. P, Ruccent, Costantino conditor urbis: Ja distruzione di Cirta da parte di
Massenzioe la nuova Constantina, in Africa ipsa parens illa Sardiniae, Studi
di storia antica ¢ di epigrafia, Sassari, 1999, 71 ss.; MasmiNo, Tearini, Ancora
sul discusso “trionfo” di Costantino, cit., 281 se,
88 Aquae Flaviae 493, Vilarandelo.
+ Vd. A. Anict, La divinizzazione imperiale in eta tetrarchica, “Cristiane-
simo nella storia", XVI, 2005, 358 ss.
© fr, A. Bianon, in Diz. Ep., V, 1996, 866 ss., specialm. 381 ss. Magnus
compare in una parte della documentazione (Magnus Magnentius: CIL IL
4791, 6225, VIII 22198, 22284 = ILAlg. I, 3918, XVII, 854 = XIII 9138, ILTun
1687 = AE 1933, 105; AE 1946, 16; 1969/70, 269; 1987, 1008 ¢; Tun 1730;
sulle monete: RIC VII da Aquileia nnr, 127-128, 164-166); rimane dubia
Tintegrazione /Fl(avius)] Magn(us) Mfagnentius) di ILSard. 1 384, Serri;
spesso compare invece Maximus. Vd. inoltre Kienast, Rémische Kaisertabelle,
cit., 319 ss.; PLRB, I, 582; vd. ora J.-G. Goraus, F.G. Ropricurz, Anas, 10,
1997, 9 ss.
Va. Kuswast, Rémische Kaisertabelle, cit., 320 ss; PERE, I, 244 ss. nr.
3
+ Cir, ENssun, in RE, XIV, 2, 1930, ce. 2546 s., Maximus nr. 33; Kienast,
Rémische Kaisertabelie, cit., 841 ss; PLRB, 1, 904 s. nr. 4. Per la ventina di
miliari italici di Magno Massimo, eft. G.F. Pact, Un miliaria romano dalla
badia di Lastreto presso Cartoceto, Picus, 9, 1989, 180, n. 8. Vd. anche i
casi sardi presentati da P, Mr.os1, Un nuovo miliario di Magno Massimo
rinvenuto nel territorio di Berchidda, NBAS, I, 1984, 179 ss. cfr. AE 1995, 701
eR. D’Ontano, B, Arch. 19-21, 1993, 197 cfr. AE 1995, 700, Telti.
431Altitio Mastino
Di incerta attribuzione sono alcune dediche frammenta-
rie rinvenute a Cures Sabini (Magno [et] Invicto [---]) ed.a
Nora in Sardegna (Magno et Invie(to ---] principfi))™.
Alla fine del IV secolo Magnus fu progressivamente abban-
donato e talora sostituito da Magnificus, adottato ad esempio
per Valentiniano e Valente **.
10. La proiezione verso un nuovo scenario e Uadozione del tito-
lo Magnus da parte dei Romani Pontefici.
Appare evidente da questa analisi come il titolo Magnus sia
andato perdendo progressivamente quelli che erano gli origi-
nari contenuti, che Jo collegavano allimpero universale, alle
vittorie militari, all'ideologia cosmocratica, all’imitatio Alexan-
dri: il vertice di tale irapostazione é facilmente individuato,
dopo il precedente di Pompeo Magno, nel principato di Cara-
calla, in relazione all'emanazione della constitutio Antoninia-
na ed alla modifica ufficiale del nome stesso del principe, che
dopo la morte fu ricordato come Antonino il Grande per le sue
imprese militari ma soprattutto per le sue decisioni politiche.
E certo che il modello propagandistico si mantenne fino al IV
secolo, apparentemente con una progressiva banalizzazione e
perdita di senso 0 comunque ormai privo di quelle che erano
state le caratteristiche costitutive, cioé Yadozione ufficiale, l'n-
clusione alfinterno del nome e il collegamento con Yidea di im-
pero universale. Ma il suo riemergere nella titolatura dei Ro-
mani Pontefici a partire da Leone Magno, difensore della ro-
manita%, testimonia una vitalité ed una carica semantica
che sembrano sottolineare la dimensione universale del magi-
stero della Chiesa, erede delle secolari tradizioni dell'impero.
© AE 1980, 355 b, Cures Sabini.
= 1LSard I, 39 44, Nora. Vd. anche JGR 1 369, Roma,
* Pies. CIL VI 1171 e 1172 (p. 3071, 4332) = *530, Roma: victoriis
triumfisque magnificus. Su magnificus, cfr. Rrenver, ThLL., VII, 1936, coll.
109 ss,
*° Da ultimo, vd. L. Casuis, Leone Magno. Il conflitto tra ortodossia ed
eresia nel quarto secolo, Roma, 2002, 47.
432menta-
200 ed.a
abban-
:sempio
del tito-
mus sia
i origi-
Ue, alle
Alexan-
‘duato,
i Cara
‘oninia-
ipe, che
rle sue
olitiche.
wo al IV
wione e
e erano
ale, Yin-
a diim-
dei Ro-
ella z0-
nantica
A magi-
npero,
victoriis
936, coll.
dossia ed
Yv
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