MARIO FULGONI ANNA SORRENTO.
MANUALE
DI TEORIA
MUSICALE
VOLUME PRIMO
Edizioni x Musicali
“la CNota”PREMESSA
Il Manuate di Teoria musicale nasce come completamento del metodo di formazione
‘musicale di base, rappresentato dai lavori di Mario Fulgoni che gia da vent'anni sono
diffusi nella realta didattica: i due volumi del Manuale di Musica, i tre del Manuale
di Solfeggio e il fascicolo dei Dettati suddiviso in tre corsi (3 CD in formato MP3).
Anche la collaborazione tra Mario Fulgoni ¢ Anna Sorrento ha origine nel comune
impegno pedagogico, nella condivisione di un progetto formativo e nella sua verifica
costante negli ultimi quindici anni. I! Manuale di Teoria musicale si prefigge di
approfondire la trattazione scama ed essenziale del Manuale di Musica, di rilevarne i
problemi e di propome le soluzioni. II Manuale di Teoria rappresenta anche la sede
adatta per offre allo studente un corredo di osservazioni, di informazioni, di raffronti,
di esempi, di esercitazioni e, non ultimo, di interrogativi che lo stimolino ad un ulteriore
approfondimento.
Liimpostazione struturale del Manuale di Teoria rispetta la suddivisione ¢ la distribuzione
degli argomenti a suo tempo adottate nel Manuale di Musica. Proprio in conformita a
questo criterio sié pensato di mantenere Iarticolazione in due volumi delle tre principali
aree di studio: la semiografia musicale, il ritmo, le basi della melodia e dell'armonia,
La Semiografia musicale I (nel primo volume) é rivolta all'osservazione e alla
sistematizzazione razionale della notazione musicale relativa allaltezza e alla durata
dei suoni, Nel secondo volume (Semiografia musicale 1) si esplorano anche le possiilitt
di espressione grafica o simbolica dellintensiti e del timbro, prevedendo anche un
paragrafo dedicato allo studio della velocita di scorrimento del ritmo: la Agogica, la
sua notazione € modulazione. Il vasto capitolo della "Stenografia musicale" &
selettivamente centrato su abbellimenti e abbreviazioni.
La grande area del ritmo musicale éripartta in diversi capitoli. La definizione di ritmo,
Ie leggi che ne regolano Yorganizzazione, le convenzioni di scrittura¢ le classificazioni
metriche costituiscono il capitolo "II Ritmo e Ia sua organizzazione” (primo volume,
capitolo primo, /f Ritmo J). Le "Alterazioni ritmico-metriche” sono invece suddivise
trai due volumi: i "Contrasti ritmico-metrii" (sincope, contrattempo, gruppi imegolati)
sono inclusi nel primo volume (JI Ritmo J, capitolo secondo), mentre la multimetria
(cambiamenti di tempo), la polimetria, la poliritmia e altri aspetti particolari vengono
trattati nel secondo volume (! Ritmo 11). Vasto spazio & dato all indagine, al confronto
calla classificazione dell'accento musicale nella sua complessa ¢ sfaccettata realt
"Scale" e "Interval" sono i due importanti capitoli che costituiscono la terza parte del
primo volume: Le basi della melodia e dell'armonia I. Nel secondo volume quest’area
€ completata dallo studio della struttura della risoluzione degli accordi di tre, quattro
ecinque suoni e dalla impostazione delle modulazioni tonali, affrontate qui da un punto
di vista essenzialmente melodico (Le basi della melodia e dell'armonia ID.
II secondo volume prevede anche argomenti estranei alle tre aree principali o ad esse
collegati come applicazione pratica o come campo specifico di indagine: laclassificazione
delle voci e degli strumenti musicali, il problema delle intonazione ¢ il concetto di
"temperamento", la tecnica del trasporto con riferimento agli strumenti traspositori e
alle implicazioni pratiche del setticlavio. Queste tematiche sono inserite nell’area
semiiografica (volume Il, parte I).
La trattazione & corredata da "finestre storiche" che si aprono la dove T'nteresse del
testo solleita un approfondimento: la loro funzione non & quella di offre una esposizione
completa e chiusa in sé stessa, ma piuttosto di inquadrace in estrema sintesi spunti di
ricerca che lo studente potra individuare ed ampliare. Anche i frequenti "dizionari"
multilingue, redatti per area o per singolo argomento, sono collocati come sussidio
all'approfondimento individuale che spesso implica una vasta consultazione bibliografica.
Questa prevede a sua volta la conoscenza di base delle principali lingue straniere,
tenendo conto che in genere i comuni dizionari non offfono alcun aiuto per la comprensione
dei termini tecnico-musicali. Le aree o, in qualche caso, i singoli capitoli sono seguiti
da esercitazioni pratiche che consistono ~ sistematicamente e in primo luogo -
nell’impostazione e redazione di un glossario personale. In questo compito lo studente
sara supportato dalle scelte grafiche operate nel testo, quali 'uso dei colori, del grassetto,
degli sfondi coloratie dei frequenti termini virgolettati, Teli scelte grafiche, se vogliamo
tun po! controcorrente rispetto ai testi accademici o semplicemente pit discorsivi, sono
coerenti con limpostazione didattica del Manuale, tutta tesa a facititare -anche attraverso
il mezzo visivo - la comprensione, la memorizzazione e V'interiorizzazione di concetti
spesso ostici nella loro apparente astrazione. Le esercitazioni prevedono inoltre prove
i lettura, di scrittura e, laddove opportuno, prove uditive: anche qui il collegamento
con impostazione del Manuale di Musica &rispettato ¢ potenziato.
I numerosi esempi si dividono in schemi grafici ¢ in ci:azioni tratte dalla letteratura
musicale. Per quanto riguarda i primi, non deve meravigliare la puntigliosita con la
quale agli argomenti pid important si dedicano pit schemi, tabelle ed esempi
infatt che l'apprendimento debba essere comunque favorita se Toggetto viene focalizzato
da distanze diverse ed osservato da pit angolazioni, Gli esempi dautore - quasi sempre
trascriti integralmente e solo occasionalmente trasportatio sintetizzati - sono corredati
dall'indicazione dell'organico vocale/strumentale solo quando non si riferiscono alla,
pura destinazione pianistica, daltronde la pitt frequente nel Manuafe, In tuti i casi sono
segnalati il nome dell'autore e V'indicazione della compesizione con i dati utili ad una
sua rapida individuazione per leventuale consultazione integrale.
II metodo di Mario Fulgoni, gia completo per la fortazione ¢ 'affinamento delle
capacita musical di base e gia a lungo collaudato nella attuale realtd degli studi musicali,
€ oggi arricchito dalla pubblicazione del Manuale di Teoria musicale, wenendo a
rappresentare un testo moderno ed aggiornato anche nellottica della Riforma dei
Conservator, oggi in att.
gli autori
_gennaio 2002/settembre 2007MANUALE
DI TEORIA
MUSICALE
PRosPETTO GENERALE
Volume Primo
Parte Prima
SEMIOGRAFIA,
Musicate I
Parte Seconda
IL Rito
Parte Terza
Le Basi DELLA MELODIA
E DELL’ARMONIA I
Volume Secondo
Parte Prima
SEMIOGRAFIA
Musicate IT
Parte Seconda
It Rio IT
Parte Terza
Le BASI DELLA MELODIA
E DELL’ARMONIA IIVOLUME PRIMO
INDICE
PARTE PRIMA
SEMIOGRAFIA MUSICALE I
‘Semiografia musicale e notazione
Tl suono e i suoi parametri
Capitolo primo
NorazioNE DELLALTEZZA
# LeNote
T1Rigo 0 pentagramma
I Nomi delle note
La Chiave
Doppio pentagramma o endecagramma
Setticlavio: Tavola sinottica
‘> Finestra storica
Tagli addizionali
LOttava
‘Trasposizione di ottava
Numerazione delle ottave
Le ottave nella tastiera del pianoforte
* Le Alterazioni cromatiche
Alterazioni costanti
Alterazioni transitorie o momentanee
Alterazioni di precauzione
Tabella delle alterazioni e dei suoni alterati
Capitolo secondo
NoTazione DELLA DURATA
Figure di durata
Figure e valori musicali
* Battuta o Misura
* Segni di Prolungamento
Legatura di valore
Punto di valore
Corona
‘> Finestra storica
% Dizionanto: Semiografia musicale I
EseRcrtaziont
Redazione del glossario
Esercizi di lettura
Esercizi seritti
Mm
23
23
24
29
30
30
31
33
35
36
39.
39.
40
3
PARTE SECONDA
ILRITMO1
Capitolo primo
TL RITMOE LA SUA ORGANIZZAZIONE
= ILRitmo: una definizione
* Ritmo e metro
= Pulsazione: definizione e funzione
Finestra storica
* Pulsazione: Tipologia
+ Finestra storica
= Misura
= Unita metriche
= Classificazione delle misure (o tempi)
Misure (0 tempi) Fondamentali
Misure (o tempi) per Aumentazione
Misure (o tempi) per Diminuzione
Misure Asimmetriche (tempi misti)
Tabella generale dei tempi (misure)
= Metro e velocita: Tempo reale
Capitolo secondo
ConTrastt RITMico-MeTRict
= Sincope ¢ contrattempo
‘Sincope semplice regolare
Sincope semplice iregolare
‘Sincope multipla regolare
Sincope multipla irregolare
Contrattempo
* Gruppi irregolati
Gruppi irregolari per contrasto metrico
Gruppi irregolari per formazione
* Criteri per la suddivisione dei gruppi irregolari
‘Terzina - Sestina - Doppia terzina
Duina - Quartina
Quintina
Settimina o Eptina
1 gruppo di 11, 13 e altri
11 gruppo di 9
3 Dizionanio: Il Ritmo I
ESERCITAZIONI
Redazione del glossario
Esercizi seritt
Bsereizi di lettura
Prove uditive
VvPARTE TERZA
LE BASI DELLA MELODIA E DELL’ ARMONIA I
La Melodia
L’Armonia
pitolo primo
Scat
® Scala - definizione e generalita: genere, modo e tono
= Genere
Semitono e tono
Scala diatonica
Scala cromatica
Suoni omologhi (omofoni - enarmonici)
Modo
Seale modali
Tono (0 tonaliti)
Scale tonali
Scala Maggiore
Tetracordo
Scala minore relativa: scala minore naturale
= Concetto di tonalita,
‘Nomi e funzioni dei gradi della scala
Scala minore armonica
© Scala minore melodica
* Altre scale minori
Scala minore “di Bach”
Scala minore “napoletana”
Prospetto delle scale minori: naturale, armonica e melodica
Formazione della scale Maggiori
Formazione delle scale minori
Alterazioni in chiave
Circolo delle quinte
Circolo dele tonalitt Maggiori: Reali e Teoriche
Circolo delle tonalita reali: Maggiori e minori
Importanza ¢ applicazioni del circolo delle quinte
Quadro delle scale Maggiori e minori
* Criteri per ’identificazione della tonalita
+ Finestra storica
Tabella: Scale (0 tonaliti) reali
ESERCITAZIONI
Esercizi seritt
Bsercizi di intonazione
Prove uditive
See
101
102
103
104
105
105
107
108
108,
108
109
Ml
ul
17
119
120
120
121
122
123,
127
129
130
131
133,
135,
136
137
140
142
143,
143,
148,
1S4
Capitolo secondo
INTERVALLE
* Intervallo: definizione
= Classificazione degli intervalli
Grandezza
Specie
Quadro degti intervalli
Intervalli reali e teorici
* Intervalli:tipologia
Melodico - Armonico
Congiunto - Disgiunto
Semplice - Composto
Diatonico - Cromatico
Consonante - Dissonante
Diretto - Indiretto (Rivolto)
Criteri per identificazione degli intervalli
3 Dizionanio: Scale e Intervalli
[ESERCITAZIONt
Redazione del glossario
Esercizi sertti
Esercizi di intonazione
Prove uditive
VI‘Tutti i diritti riservati. Nessuna parte del manuale pud essere duplicata, copiata,
trasmessa e riprodotta in ogni forma o con qualsiasi mezzo senza un permesso
scritto dell’autore
Copyright 2002 Edizioni Musicali LA NOTA
Via F.lli Cervi, 11 - Tel. 0522-83317 - 42040 Santa Vittoria (RE)
INTERNET; www.lanotaonline.it E-mail:
[email protected]
Realizzazione grafica di Simona Fulgoni
Finito di stampare nel mese di Novembre 2010
dda La Litostampa sr. - Brugherio (Mi)
PARTE PRIMA
SEMIOGRAFIA MUSICALE I
Definiamo semiografia musicale lo studio dell’insieme dei segni e dei simboli utili
a tradurre graficamente i suoni musicali, rappresentandone i diversi parametri acustici
secondo le regole e le convenzioni della notazione musicale.
Il Suono ¢ i suoi parametri
Ul suone ¢ l’effetto sensibile all’orecchio delle vibrazioni di un corpo elastico che si
{casmettono al mezzo che lo circonda (aria, aequa, ecc,) sotto forma di variazioni di
pressione: le onde sonore.
‘Quest in sintesi, i principali parametri del suono:
ALTEZZA INTENSITA TIMBRO DURATA
ALTEZZA irettamente proporzionale alla frequenza,
acuto-grave, alto-basso ‘numero di vibrazioni nell’ unita di tempo;
si misura in cicli al secondo o Hertz. (Hz).
INTENSITA direttamente proporzionale all’ampiezza
forte-debole, forte-piano delle vibrazioni; si misura in Decibel.
TIMBROO COLORE legato alla forma complessiva dell’onda
chiaro-scuro, aspro-dolee sonora,
Durata ‘elativa al pro‘ungarsi del suono nell’ordine
lunga-breve di tempo,
[Nel primo volume di questo manuale ci occuperemo della notazione dell’altezza e della
durata. Nel secondo volume saranno trattati gli aspetti legati all’intensitA (dinamica),
al timbro (articolazione e fraseggio, classificazione delle voci e degli strumenti musicali)
e alla durata, in relazione allo scorrere pit! o meno veloce del tempo (agogica).CAPITOLO PRIMO
NOTAZIONE DELL’ALT!
Le NOTE
ie atid occa
Ovviamente questo tipo di serittura, ancorché ordinata, & ben lontana da una efficace
ced immediata rappresentazione della realta musicale. Le note necessitano di una griglia
di riferimento, essenziale per la lettura relativa, ¢ di un parametro di lettura della griglia
stessa, che ne permetta la lettura assoluta’
La funzione di grighia grafica & assolta dal rigo musicale.
= ILRIGOO PENTAGRAMMA
Il
s
Il pentagramma @ utilizzato integralmente per la collocazione delle note, essendo
disponibili come spazi anche quelli che si aprono al di sotto della prima linea ¢ al di
sopra della quinta
"La possibilita di lenura assoluta & comungue legata ad un diapason di riferimemto, ovvero alla
ccamplonatura in altezza di un singolo suono altraverso uno strumento meceanico(dispason metallico
arebbi) o digitale (aecondstore eletionico}
2 Pentagramma, dal greco penta (cingue) e graomma (disegno) = 5 linee disegnate, 5 trace.
2
Se riprendiamo I’esempio iniziale collocando le note sul 2entagramma, osserviamo che
Ja melodia si delinea nettamente:
Manca perd qualsiasi riferimento che ci permetta di intonare i suoni stessi ad un’altezza
definita e di dare un nome alle note: questa melodia ha ancora una variabilita di
intonazione che & incompatibile con una notazione esatta dell’altezza.
= INOMI DELLE NOTE
Nella teoria musicale tradizionale le note di base sono sette, sistemate in relazione di
altezza secondo una sequenza ripetibile al grave ¢ all'acuto, Due sono i criteri di
denominazione, altemativi e complementari allo stesso tempo:
1. con le sillabe della solmisazione
[DO | Re | Mi| Fa | Sol | La | Si |
2.con le lettere dell’alfabeto
(ale epee
La notazione alfabetica, oggi in uso nei paesi di cultura germanica ¢ anglosassone,
utilizza le letere dalla A alla G (alla H nei paesi di lingua tedesca)® secondo la seguente
corrispondenza:
Tradizione anglosassone
alpl[c[p[elFi[a
LA | Si Do Re Mi Fa Sol
‘Tradizione tedesca
bik Ss bo ae we
® Nella successionealfabetica H & la letters immediatamente successiva alla G ma in reat f rappresenta
Ja tasformazionegrafiea dib: be quadrarumo be durum in huogo di be rotunda o be mole. Considerando
che b si ova regolarmente un semitono sopra a (Ia), fs colloca un semitono sopra b, ovvero un ono
sopra a un semitono sotto c (vedi anche “Le alteazioni ctomatiche” pp. 17-22 , “Seale” pp. 99 esgg,
e lafinestra storie alle pp. 9-11),
3Lo studente dovra imparare a destreggiarsi anche nella notazione alfabetica per poter
consultare senza impaccio edizioni musicali, discografie e testi musicologici in lingua
inglese o tedesca, La notazione anglosassone é utilizzata normalmente nell'armonia
jazz,
Riprendiamo ora le osservazioni sulla necessita di una chiave di lettura, 0 Chiave
Musicale, che permetta Iesatta identificazione delle note scritte sul pentagramma.
= LA CHIAVE
La chiave é il simbolo che indica la nota che ‘apre’ il rigo, fissando un suono di
riferimento rispetto al quale si leggono e si intonano tutti gi altri son.
Mediante i seguenti simboli possono essere fissati rispettivamente il Sol, il Do e il Fa:
6 (Boe
e
Chiave ai Sot Chiave di De Chiave di Fa
‘0 Chiave di Violino 0 Chiave di Basso
Riprendiamo l’esempio iniziale completandolo con I'inserimento della chiave di So!
all'apertura del pentagramma:
JACOPONE da TOE: Troppo pede i tempo, Laudario di Cortona (XIII see.)
La melodia @ leggibile esattamente, secondo una scala di suoni definita
Prendiamo ora come riferimento un suono, detto Do centrale (@ Do.) perehé, a causa
della sua posizione intermedia all’interno della gamma dei suoni musicali, esso
8 realizzabile da tutti gli strumenti e da tutte le voci: quando al rigo non 2 applicata
la chiave propria (chiave di Do), questo suono si scrive come una nota attraversata
da un breve frammento di linea collocata sotto 0 sopra il rigo (vedi “Tagli addizionali",
p.12).
* Leciffe poste al pedice delle note (Sols, Dos, Faz) sono legate al citer di numerazione delle ottave
(vedi pp. 15-16)
4
‘Trascriviamo sul pentagramma la sequenza delle note, tilizzando una volta la chiave
4i Sol e una volta quella di Fa:
CHIAVE DISOL 0
(CHIAVE DI VIOLI
a
&
CHIAVE DIFA 0.
CHIAVE DIBASSO
Abbiamo visualizzato graficamente I'ottava, ovvero linsieme di sete suoni ai quali
si aggiunge un ottavo suono, dello stesso nome del primo ma di altezza differente’,
Se utilizziamo due pentagrammi sovrapposti € una linea soprannumeraria immaginai
in mezzo ad essi, sara evidente in quale rapporto di altezza si trovano le due chiavi
sopraindicate rispetto alla chiave individuata dal Do certrale:
= Doppio PENTAGRAMMA
ENDECAGRAMMA®
Chiave di Sol =
oChiave di Violino @)
Chive dido [Be
Chimeaiva — SE —o=-i
© Chiave di Basso ————
Notiamo che il Sol ¢ il Fs, fissati dalle relative chiavi, si trovano rispettivamente una
quinta sopra (5 note sopra) e una quinta sotto (5 note sotto) il Do centrale, nota
comune alle chiavi di Violino e di Basso.
§ Vedi anche "L’Onava”,p. 12, e “Interval”, pp. 155 e sag.
Endecagramma, dal greco endeca (undici) gramma (diseyno) = 11 lineedisegnate, 11 raoce (54541).
3Realizziamo ora il confronto utilizzando un singolo pentagramma: questo & necessario
perché la chiave di Do, quando utilizzata nella pratica, si colloca all"interno del
ppentagramma e non fuori dello stesso.
Ghiave di SOL
Ghia di icine
Chiave dt DO
Chine di BA
oi oChiave di Basso
‘Sviluppando ulteriormente la notazione sul doppio pentagramma, ci accorgiamo che,
tuna volta fissate le due chiavi di Sol e di Fa, la chiave di Do si pud (¢ si deve)
sottintendere:
Nell’esempio I’ambito delle altezze rappresentate & stato esteso all’acuto fino a Dos
al grave fino a Do,: tal suoni e quelli immediatamente precedenti superano l'estensione
del pentagramma e sono rappresentabili solo attraverso T'uso di linee supplementari
immaginari, o tagli addizionali (vedi p. 12).
Spostando la chiave nell’ ambito del pentagramma quest’ ultimo pud essere utilizzato
in modo ottimale, senza ricomere ad anifici grafci. Le posizioni delle chiavi, teoricamente
‘mobili su tutto il pentagramma, sono in pratica sete, fissate da un complesso di norme
€ constetudini che prende il nome di Setticlavio.
Le implicazioni pratiche del Setticlavio, qui solo accennato in relazione alla teoria
delle chiavi musicali, saranno approfondite nel II volume di questo manuale.
6
> Soa
a+ fog,
o
RIONAL
‘oNouivit
‘ossva
Ss ao wal
‘er +
fog <
ONVOS
‘ONYaOSaZZAN
‘OLTVAINOD
va ip oxen,
oa pase,
os PaKeMD
YVOLLLONIS VTOAVL ‘OIAV DILIS,‘Trascriviamo ora la melodia iniziale, utilizzando le tre chiavi nelle sette posizioni
codificate:
- Viouxo
Chiave di SOL
l
[-—— Chiave 4: D0
Chiave di Pa,
Nei casi contrassegnati con asterisco (* ) lo spostamento verso I'alto della chiave di
Do 0 I'uso della chiave di Fa hanno comportato la trasposizione della melodia una
ottava sotto, Tuttavia la melodia redatta nelle chiavi di mezzosoprano, baritono e basso
sconfina ampiamente dal pentagramma; I'uso dei tagli addizionali evita perd una
ulteriore trasposizione, come suggerito in note rosse per la chiave di basso
Q FINESTRA STORICA
La notazione sotto forma di segni puntiformi deriva dalla notazione neumatica:
il passaggio si evidenzia all’osservazione dei codici (notazione aquitana e beneventana)
in cui I'uso dei neumi-punti prevale su quello dei neumi-accenti e ci si confronta con
almeno una linea di riferimento, ancorch¢ incisa a secco sulla pergamena o comunque
priva di un riferimento esplicito all’intonazione.
Ricordiamo che la notazione neumatica, caratteristica delle fonti del canto gregoriano,
annovera varie scuole di scrittura e si sviluppa tra il IX e il XIV secolo sulla base di
segni detti meumi_posti sopra il testo liturgico, inizialmente “in campo aperto” senza
riferimento ad intervalli precisi (notazione adiastematica) ma solo con
funzione di supporto mnemonico per l'intonazione di una melodia gid nota.
TIneuma é un segno che pud identificarsi con la singola articolazione espiratoria,
‘ovvero come uno o pi suoni prodotti con un unica emissione vocale su un" unica sllaba.
Nello stesso tempo il neuma richiama il corrispondente gesto della mano (chironomia)
utile a ricordare I'andamento melodico in tutti i suoi espett: intervallare, ritmico,
agogico e dinamico. I neumi vengono infatti fai risalire agli accenti prosodici (acuto,
grave e circonflesso) che prescrivono l’innalzamento o Vaggravamento del tono della
voee.
Varie erano le forme assunte dai neumi, in base al frammento melodico da
rappresentare e al tipo di tradizione scritoria, Nelle scuote di serittura pid antiche (come
la. sangallese e la metense, IX-X sec.) prevalgono i neumi-accenti nelle cui forme
lineari ben si ravvisano gli accenti prosodici, mentre la aotazione aquitana (XI-XIT
see.) 8 caratterizzata da neumi-punti che di tali forme fissano solo gli estremi, riducendo
{a linea melodica ad una concatenazione di punti ben distibuiti sul testo e orientati su
‘una linea tracciata a secco sulla pergamena. La notazione si fa diastematica, tendendo
‘a rappresentare intervalli definiti. Le linee furono poi tracciate a inchiostro, anche di
diverso colore, per fissare alcuni suoni di riferimento (inizialmente il Do ¢ il Fa). Nei
secoli il numero di linee variera dalle quattro del tetragramma di Guido d’Arezzo (995
cca, - 1050), ancora oggi utilizzato nella notazione del canto liturgico, al “multirigo
(13 14 linge) muttichiave” delle intavolature italiane per tastiera dei secoli XVI e XVI
Dalla graduale modifica della forma e delle proporzioni dei punti ha avuto origine
Vrattuale aspetto delle note (dalla notazione “quadrata” alla attuale notazione).
La notazione alfabetica, sviluppata dai Greci nell’antichitd classica, fu usata nel
Medioevo accanto ad altri tipi di notazione per indicare I’altezza dei suoni (le diverse
ottave erano individuate mediante I'uso di lettere maiusccle o minuscole, del raddoppio
delle stesse o con altri artfici grafici. Nei trattati trail X e il XI secolo compaiono
cesempi musicali redatti utilizzando le lettere dell'alfabeto latino: sia le prime 7 dalla
‘Aalla G (una ottava), sia le prime 15 dalla A alla P, omettendo la J (due ottave, secondo
la cosiddetta “notazione boeziana”), In genere la lettera A corrispondeva al suono La
ma in qualche caso anche al Do (Hucbald, fine IX sec.)La lettera T° (gamma) che precedeva il La grave (A), venendo a rappresentare i
fondamento della serie dei suoni musicali, ha conferito alla scala musicale I’appellativo
Nella notazione attuale restano tracce della notazione alfabetica:
+ nei segni delle chiavi, derivate rispettivamente dalla trasformazione grafica delle
lettere C (Do), F (Fa) e G (Sol)
+ nei segni di alterazione (vedi pp. 17-22) tutti derivati dalle modificazioni della
lettera b (Si), tanto nella sua forma rotonda quanto in quella quadrata (4).
1 Si fu infatt il primo suono, nella storia della musica occidentale, a rivestire due
diversi gradi di intonazione. Veniva chiamato bemolle (Si morbido, dolce, molle) e
seritto con una b rotonda, quando, intonato un semitono sopra il La, formava un intervallo
consonante con il Fa (4" giusta, vedi “Intervalli”, pp. 155 e sge.); quando invece,
infonato un tono sopra il La, formaya un intervallo fortemente dissonante con il Fa
(tritono 0 diabolus in musica), veniva chiamato bedurum o bequadratum perché
Scritto con una b angolata (\;). In seguito, con l'avvento della notazione su rigo, tali
simboli vennero ad aifianeare progressivamente le note Si, Mi e alte. II segno rotondo
(bemolle), di facile ed unitaria conduzione grafica, ha conservato fino ad oggi il suo
significato originale indica un suono abbassato di un semitono diatonico. IIb quadrato,
complessa e variabile conduzione grafica, si & evoluto verso due diversi segni:
diesis (#) che indica l'innalzamento di un semitono cromatico, e il bequadro (#) che
indica genericamente Y'annullamento delle alterazioni precedenti. La forma quadrata
della b ({,) ha generato anche I'uso tedesco della lettera H ad indicare il $i naturale,
‘mente peril Si bemolle & conservato I'uso della B.
Inomi delle note - Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La- altro non sono che le prime sillabe
di ogni emistichio (meta di un verso) di un inno a San Giovanni’, attribuito a Paolo
Diacono (VIII sec.).
Ut queant axis,
Re-sonare fibris
Micra gestorum
Fa-muli worum
Sol-ve polluti
La-bii reatum,
Sancte Joannes.
7 Affine i {toi servi. a piena voce, possano esata le we gesta meraviglose, togli o San Giovanni,
‘ogni impurit dalle loro lab,
10
Gli emistichi avevano la particolarita di essere intonati in progressione uno pid alto
del precedente secondo i gradi dell’esacordo naturale. (C, D, E, F, G, A). In tal modo
le sillabe iniziali furono assunte da Guido D’ Arezzo quale efficace accorgimento
didattico per ’intonazione dell’esacordo stesso e per la tecnica della solmisazione. In
parole moderne, I'intonazione delle sei sillabe diventa stramento per la lettura a prima
vista: nella guidoniana Epistola de ignoto cantu il canto da leggere & “sconosciuto”,
non viene pid riprodotto o ricostraito a memoria come quando ci si basava sui soli
neumi-accenti in campo aperto.
La settima sillaba, estranea all’esacordo ma necessaria al sistema di scale in ottava,
venne aggiunta in epoca rinascimentale, forse sintetizzando in SI te parole Sancte
Tohannes che concludevano l'inno, In Italia e Spagna la prima sillaba Ut fu sosttuita
da Do.
‘Notiamo che i suoni fissati dalle chiavi corrispondono ai suoni base degli esacordit
della teoria guidoniana della solmisazione:
piese eee.
‘Osserviamo qui il principio del!’applicazione delle sillabe alla scala. Il primo suono
viene intonato sempre sulla sillaba Ut; ut-re, re-mi, fa-sol ¢ sol-la corrispondono
allintonazione dei toni; mi-fa é sempre il semitono. I quindi evidente che le sillabe non.
indicano I altezza assoluta dei suoni, ma la loro intonazione relativa. Questo principio &
‘mantenuto nell’attuale sistema di lettura intonata con il “do mobile” (Tonic sol-fa),
4= TAGLI ADDIZIONALI
1 tagli addizionali sono frammenti di linea che rappresentano la visualizzazione
‘momentanea di linee soprannumerarie che si aggiungono di volta in volta sopra o sotto
illpentagramma, Essi si rendono necessari per poter notare suoni che superano I'estensione
del pentagramma stesso, anche qualora sia stata impiegata una chiave adeguata.
Re cre
meee
Richiamiamo ora la definizione di un concetto gid affermato e visualizzato nel testo,
quello della sequenza scalare dei sette suoni, fino alla ripetizione del primo: Pottava.
= LOTTAVA
Si dice ottava Vinsieme di sette suoni, a partre da uno qualunque di ess cui si aggiunga
all'acuto un ottavo suono dello stesso nome del primo, ma di frequenza doppia.
= TRASPOSIZIONE DI OTTAVA
La trasposizione di ottaya (Ottava alta, Ottava bassa) @ rappresentata da un 8 unito a
una linea punteggiata posta sopra o soto il pentagramma, ad indicare che le note reali
cortispondono un’ottava sopra o un'ottava sotto le note scrtte.
Si ricorre a tale artificio grafico quando, in caso di suoni particolarmente acuti o
particolarmente gravi, il numero dei tagli addizionali necessari supera a tal punto i
pentagramma da rendere difficoltosa la lettura
wave ata Ottava basse
Qu ---5 gu
ds
‘Questa grafia -particolarmente precisa -€ la pit) moderna, legata alla tecnica di serittura
computerizzata, In realt si trovano in stampa i seguenti segni:
collocati sopra o sotto il pentagramma, ad indicare rispettivamente la trasposizione
all ottava acuta 0 all’ottava grave.
Pet indicare la fine dell’effetto della trasposizione si puo ricorrere alla semplice
interruzione della linea tratteggiata o, pid frequentemente, alla chiusura della stessa ad
tuncino; nei manoscrittie nelle stampe del XIX secolo si trova la dicitura loco, che sta
ad indicare il ritomo ai suoni reali
Ottava altaOntava bassa
‘Osserviamone ora l'applicazione in alcuni esempi musical
F.CHOPIN: Secondo Concerto op. 21 per pianoforte e orchestra, IL
te
Pe tf
Un'indicazione simile, anche se con effetto diverso & con 8" (con ottava). In questo
caso I'effeto & il raddoppio di una linea melodica all'acuto o al grave
‘con ee = fiero
* Gratis eto cond
4
ee
Nell’ambito complessivo dei suoni musicali si contano namerose ottave, al di sopra e
al di sotto dell’ottava centrale, quella con origine in Do.
= NUMERAZIONE DELLE OTTAVE
Differente @ il modo di indicare e numerare Ie ottave. Il sistema pid! comune & quello
di attribuire ad ogni ottava, e ad ogni suono in essa compreso, il numero d’ordine
coincidente con quello del Do di origine®. Il numero d’ordine & collocato per convenzione
al pedice del nome delta nota (es: Do,); nel caso della notazione alfabetica, la lettera
(maiuscola 0 minuscola) relativa alla nota & accompagnata, o meno, da_uno o pid
comma postiall’apice (es: ¢”).
Mentre nella pagina seguente possiamo confrontare la notazione con i suoni della
tastiera del pianoforte, nella quale sono numerate le ottave con la terminologia italiana
e tedesca, visualizziamo qui sotto tre serie di ottave, rispettivamente orientate a Do, a
Fa,e a Sol. Osserviamo che le ottave con origine in Fase in Sol, compaiono nell’esempio
in due versioni di scrittura equivalenti (in chiave di violinc ein chiave di basso), riunite
in un unico riquadro:
pea
® Al posto dell indicazioni numeriche progressive, si usano anche Jenominzioni quali prima ottava,
seconda ottava, ec. oppure (procedendo dal grave all acuto) Subotava, Contraontava, Grande ottaa,
Piccola ottava, Ottava centrale, Ottava alta, Ottava acuta, Ouava superacuta (Superottava).
Is‘LE OTTAVE NELLA TASTIERA DEL PIANOFORTE,
Le note, scrtte sulle righe o negli spazi del pentagramma o provviste di tagli addizionali,
possono rivestire sfumature in altezza non rappresentabili all’interno della griglia
predisposta. A tale scopo esiste un gruppo di segni, det acc'denti alterazioni cromatiche,
segni di alterazione o semplicemente “alterazioni’
LE ALTERAZIONI CROMATICHE
Lealterazioni cromatiche, o segni di alterazione, prescrivono una variazione in altezza
nell’ambito di uno o due semitoni cromatici della nota alla quale siriferiscono, senza
per questo dover modificare il nome della nota stessa.
Introduciamo a questo punto il concetto di tono e di semitono, che sara approfondito
nel capitolo relativo alle scale
ono e Semitono
note vicine nell'ordine della scala (gradi congiunti)
+ si divide in due semitoni: uno Cromatico e uno
Diatonico
[SeMmTONO] = + &adistanza pitt piccola tra due gradi congiunti
+ rappresenta la meta del tono
+ &di due specie: Diatonico e Cromatico,
om
Tono ‘Sent semi, emit, Sent
crmutce Diora comico DiatonoSecon Ge |
tra due note di nome diverso (Do - Reb, Dof - Re), che
rappresentano due gradi congiunti di una scala diatonica
(formata da 5 toni, cui sono variamente interposti 2
semitoni)
= tradue note dello stesso nome (Do - Dot, Si - Sib), che
‘non possono appartenere ad una scala diatonica, ma solo
alla scala cromatica (formata da 12 semitoni)?
Osserviamo a questo punto che il tono si divide in due semitoni di uguale grandezza,
ancorché uno cromatico ¢ uno diatonico (Do-Re = Do-Dof e Do# Re), solo se si applica
il “temperamento equabile”, ovvero la divisione dell’ottava in 12 semitoni uguali.
(Questa prassi@ oggi la pi diffusa per 'accordatura degli strumenti musicali a intonazione
ssa € trova riscontro nel repertorio romantico, moderno € contemporaneo. Nei
temperamenti inequabili”,utilizzati soprattutto in epoca rinascimentale e barocca, le
due specie di semitono hanno grandezza diversa: il semitono cromatico pud essere
maggiore o minore del diatonico secondo il temperamento prescelto (in altre parole il
Dog pud non coincidere con il Re b, ma risultare “crescente” 0 “calante”, pid alto 0 pitt
basso). Nella trattazione e negli esempi del presente volume I’applicazione del
temperamento equabile sara pertanto sempre sottintesa. L’approfondimento teorico
trovera spazio nel II volume del manuale.
° Vedi “Seale” pp. 99 e see.
18
TABELLA DELLE ALTERAZIONI
altera 1a nota di un semitono
DIESIS $ Gromatico asendente
b altera la nota di un semitono
BEMOLLE ‘Stomatice dscendente
altera la nota de semitoni
DOPPIO DIESIS x ‘romatictascendenti®
attea ta not di due semitoni
DOPPIO BEMOLLE bb ‘tomatic dacendent
nulla ogni alterazione riportando
BEQUADRO 4 ASuono ale stato naturale
annulla ogni doppia alterazion!!
DOPPIO BEQUADRO th ‘iportando il suono allo stato naturale
Nella serittura musicale le alterazioni possono essere:
+ collocate prima della nota cui si riferiscono (ovvero alla sua sinistra),
3 mae
rac oat
= ‘alzato ‘abbassany
ame, io
ens ems temetians
saa Ses vais
O10 He bo eo bke be
~~ ew
2 “ie pen
+ poste dopo la chiave, all’inizio del rigo.
"0 Le wipe alterazioni che modificano di tre semitoni cromatic lo stato naturale della nota, sono
utiliza raramente nella leteratura musicale; 8 & ritenuto opportune non inserele nella wattazione per
non appesantire il testo, Per To stesso motivo non sono stati insert i simbolirelativi a modifiche
terza maggiore, >> terza minore
»
Per quanto riguarta la denominazione del suono slterato, le possibilita sono prineipalmente
due, secondo i crteri di denominazione dei suoni, espostia p. 3:
1 Lasillaba della solmisazione (Do, Re, Mi, ecc,) seguita dal simbolo della alterazione
0 dalla sua dicitura per esteso: Dot - Do diesis; Mig - Mi bemolle,
2. La lettera corrispondente nella notazione alfabetica, seguita da:
+ il simbolo della alterazione (tradizione anglosassone):
C=C sharp"? - Do diesis
E flat - Mi bemolte
flat - Si bemolte (attenzione: B & Si naturale)
+ i suffissi is (#) e es (4), isis (x) e eses (p) opportunamente collegati alla lettera
(tradizione tedesca):
Do},
Fax
E+es,Mib
ma attenzione! B = Si bemolle e H = Si naturale!
La tabella che segue pone a confronto la terminologia delle alterazioni e dei suoni
alterati in cingue lingue, rendendo cosi pid agevole e pratica la consultazione di testi
musicali e musicologici.
2 [termini sharp lat llizzai in inglese con il sigaifiato di disis e bemolle, sembrano corispondere
leteralmente alle dicitire Dur e moll di derivazione latina, ublizzate relia erminologia tedesc. In eat
Ia tadizione tedesca seguendo un principio sforic, si riferisce soo alla qualita dela terza nell accord
tonale (a distanza di due toai o di un tono e mezzo rispetto alla tonica). Dur e moll in tedesco sono
pertanto usati con il signficato di Maggiore © minore, mentre isegni $ eh vengono denominat
spetivamente Kreuz e Be.
ayy |
eee CAPITOLO SECONDO
‘Tabella delle alterazioni ¢ dei suoni alterati a
NOTAZIONE DELLA DURATA
Al CaaS ce ‘Allération
eons | Alecia) Alien Aven
“Aferenng | | Le mote che rappresentano i suoni assumono forme diverse secondo ta loro durata:
Bemolle Bemal | flat Be (es) bénol queste forme vengono chiamate figure di durata o figure mensural
ee a ae eee eal ae Anche il silenzio deve essere misurato: pertanto anche le pause assumono figure
doppiodisis | doblesoenido | dow Sharp Doppetire( sis) | double ise specfiche.
___bequadro___bequadro ‘natural Aufldsungszeichen bécarre Le figure di durata esprimono una proporzione e non la durata assoluta, quest’ultima
iz Dot C | ue essendo legata al fattore temporale della velocita.
Do} ch Ub
Dox Cx Ute
pe st Rat FIGURE DI DURATA
Rep Db Rey
Rex Dx Rex
| Re Dip Reh
Mit Et | Mif
Mip Eb Mis
Mix Ex Mix | 7 — a a
Mix Eb Mi Ty | §
Fat FE | Fal | mele {of d fl} 2] A] A] S
Fab Fh Fa, |
Fa | Fe Fe | —T +—— Tha
‘ap FL Fa |
Sold Gt Solt poe | oe | ~ | - | t ] 7 a ao j
Sol} G, Solp ot ae cs [eee
Solx Gx Solx
| Sol Gh Soll,
i aL | Confrontiamo nella tavola seguente le proporzioni tra figure di durata; per pratcita
Tae iA Tae didattica i valori rappresentati rientrano in un ambito compreso tra la semibreve
Lah AD Lah (1: 1)e la semibiscroma (1 : 64), anche se nei testi musicali si possono trovare valori |
oy —$ 7 superior o inferior \
Sit B Sif termine “semibreve”, uilizzato peril valore “intero”,lascia sottintendere V'esistenza
Sit BE Ped «i figure multiple "breve", “longa”, ec), non presenti nella tavola perche di uso molto
Se Be =e | raro nella notazioneattale, Sono assenti anche i sottomultipl della “semibiscroma”,
Sib Bh Si, | anche se gruppi di note del aoe di 1 : 128 sono piuttosto frequenti nella scrittura di
fioriture 0 di passi virtuosis
2 2Noe
Senumneve
Misia
Senco
SeMIRISCRONA
SiMBOLO
PAUsa,
‘SimBoLo
Noma
FIGURE E VALORI MUSICALI
‘VALORE FRAZIONARIO
4
8
1
Sessantaquattresimo = 1 : 64
:
Z
Intero = 1
Quarto = 1
Ottavo = 1
Sedicesimo = 1
Lrosservazione della tavola ci permette di verificare che i valori numerici relativi alle
figure di durata sono tutti sottomultipli crescenti di 2 € che gli elementi grafici a
disposizione per dividere o moltiplicare la loro durata per 2 sono i seguenti
Testa eo ilcolore'4 della testa,che Minima = due Semiminime
a poo ere pono vest,
— emwobianea'inooianer do
Sire meta dele nora
bana con asa forma
Gambo | iLeambo: ta nota con it Senibene = de Minne
ono dora inet ela 1
Giedello ewe cole |
senza arb
Codetiao opp, 7 Weodete(ounii: tanta Semiminina = due Crome
Uncino ‘con la codetta al vertice del yp n
gino donne dla d= 2d op
a cnen code; ote
Con pit codeteperiono_Com= de Senerme
rogressivamente. mets
Sci toro durataperognt = BD opp. 9
ove gin
‘Semicroma = due Biserome
D-DD cop FE oc
Uncriterio affine a quello delle codette delle note si applica anche alle pause a partire
dalla croma:
Pausa di otavo (Croma) =
LS
———
Prsadiseisine Senicom) = 5 ——=
a —
ausa di rentaduesimo (Biserom)
Pandensnagutin Secon = y=
:
La pausa di quarto (Semiminima) riveste molte forme a seconda dello stile di serittura
del periodo storico:
Lee Fe Fe
1 Netla notazione attuale [a testa della nota ® discriminata solo dal eolore © non dalla forma, come
‘avyeniva invece nelle antiche notazioni mensurali, Esiste comungue una forma atuale paticolare per
Ia breve (di valorecortispondente a due semibrevi). Questa figura, di originaria forma quadrata (0), &
cespressa oggi con una nota dalla testa comungue rotonda, ma seit in un quadrato parziale: x oppure,
‘liplomaticamente, =
Pausa di quarto (Semiminima)
25La durata delle pause di valore superiore alla semimi
collocazione all'interno del pentagramma:
ima & espressa dalla loro
‘Pause di intero (Semibreve) = | = a
S ——~ sotto 1a 4 tinea
Sopra la 3" linea
tat
2° 4 QO
Ritornando alla forma delle note, osserviamo che, mentre la codetta (orientata in alto
‘ in basso) volge sempre alla destra della nota, il gambo & collocato a destra se orientato
in alto, a sinistra se orientato in basso. Per opportunita grafica la direzione
dell’orientamento si fa dipendere dalla posizione della testa della nota sul pentagramma.
Note collocate sui tighi e negli spazi fino al terzo rigo hanno gambo in su, oltre il terzo
rigo il gambo é in gid; per le note sul terzo rigo la direzione del gambo pud essere
indifferentemente in su o in gid, ma ci si conforma alla direzione prevalente nel contesto
delle note vicine.
Pause di meta (Minima) =
Somme ¢ = dame p = Damme p=
wre eee
Nella musica strumentale le codette sono riunite in tratt d’unione, ovvero gruppi lineari
(i2, 3, 4,5, 6, ecc.) in conformita al contesto ritmico-metrico in cui si trovano.
eer
Grazie al’uso dei tratt di unione, possiamo agevolmente sonfrontare le figure di durata:
Ino
Scare
Mana 3
=, i i
Cons Dd 7 a f 7
5 Pre eo eorea a eossoeeo Urea ed
foe RAST ATT Vrni FPTiTTi
Nella musica vocale le codette si uniscono in tratti comuni o rimangono separate in
conformita alla sillabazione del testo poetico: pid note con codetta su una sola sillaba
siriuniscono in un unico tratto, mentre una sola nota sotto su una sola sillaba mantiene
la sua figura autonoma.
©. GOUNOD: Air des bijous, Faust, ato IILee
Le figure di durata sono disposte in gruppi preordinati, all’interno di spazi preordinati
secondo il metro prescritto..
» BATTUTAO MISURA
La battuta o misura @ la porzione di pentagramma compresa tra due stanghette che
la delimitano.
[BArIUTA 0 MiSURA
La battuta rappresenta un punto di riferimento per l'occhio, rendendo pid agevole Ia
lettura delle figure di durata inserite nel rigo musicale ¢ il loro raggruppamento ritmico
sulla base del metro indicato in testa al pentagramma.
‘Come vedremo nel capitolo seguente, quest’ultimo consiste in una frazione o in un
simbolo che stabilisce la durata complessiva di ogni battuta,
— f=
La stanghetta o barra 2 una linea verticale che attraversa il pentagramma, frazionandolo
in battute,
La stanghetta pud essere semplice e doppia, con diversa funzione:
‘Stanghetta semplice: separa le misureal'interno del
discorso musicale,
Stanghetta doppia: separa due parti distinte del
discorso musicale, segnando un punto fermo. =
Stanghetta doppia con barra finale in grassett:
& posta a conclusione del discorso musicale, =‘Nella realta musicale i valori di durata di suoni e pause sono estremamente vari €
completamente. svincolati tanto dal regolare frazionamento grafico in battute quanto
dalla relazione rigidamente binaria che intercorre tra le figure di durata.
Per esprimere valori temari, complessi o indefiniti, abbiamo a disposizione i segni di
prolungamento.
= SEGNI DI PROLUNGAMENTO
Legatura - Punto - Corona
‘Legatura di valore
Legatura di valore:
La legatura si colloca sia all’intemno della battuta sia tra battute diverse.
Lorientamento della curva dipende dalle opportunita grafiche in funzione della
chiarezza del testo musicale.
eae
eee
La legatura si utilizza solo tra note, mai tra pause.
La legatura di valore & anche utile ad esprimere normali valori binari che si collocano
a cavallo tra due misure, dal momento che le figure di durata non possono essere
frazionate tra battute diverse:
Ly
Jeo__le
is
Esitono var tpi di legatura (di portamento, di fase, ec.) graficamente afin alla legatura di valore
‘ma dovati di funzioni diverse, relative allaticolazione del stono calla sua esa timbriea (vedi vol. 1).
30
T
eet
Punto di valore
Esprimiamo la durata delle note col punto mediante la legatura:
=U) Eo) a
A differenza della legatura di valore, il punto si utilizza sempre solo all"inteno della
battuta, Pertanto deve essere sostituito dalla legatura ogni volta in cui il suo effetto si
prolunghi al di 1a della stanghetta di battuta:
ee) :
2 fete |
A proposito della intercambiabilit tra legatura e punto di valore, possiamo stabilire
quanto segue:
+ Il punto & sostituibile con una legatura all'interno della battuta.
+ La legatura pud essere sostituita dal punto solo se una delle due figure legate & meta
dell’ altra, secondo la regola del punto (1).
+ In alcuni casi I'uso del punto, anche se teoricamente alternativo alla legatura, &
preferibile, pit logico e sintetico (1). Un uso ingiustificato di punto e legatura & da
ritenersi comungue scorretto (2)
my Led,
grafia scorretta
‘grafia corretta
.+ Lapplicazione del punto alle pause & legato alla immediata comprensione del valore
complessivo del silenzio. In molti casi si preferisce sostituire al punto la pausa di
valore corrispondente, che si collega alla precedente senza l'ausilio di una legatura
i valore:
heady
Attraverso I'uso del punto possiamo esprimere anche unit metriche termarie (pp. 51-
52), come visualizzato nella seguente tabella comparativa
Suddivisione Binaria
dod
‘Suddivisione Teraria
eed
dase
ar)
e
west
wh
La funzione del punto di valore vale anche nel caso di due 0 pit! punti suecessivi, in
genere non pid di tre per non intralciare 'immediatezza della lettura: ogni punto
aggiunge al valore iniziale la meta del punto che lo precede,
Panto doppio J.
Puntotriplo J
2
eee
Descriviamo in questo contesto anche un simbolo che, pur non rivestendo il significato
primario di segno di prolungamento, provoca indirettamente un aumento della durata
Ja Corona.
Corona
Corona: wy |
a
La corona pud trovarsi_alla conclusione del discorso musicale o durante il suo decorso.
Nel primo caso leffetto & quello di confermame la conclusione attraverso Ia propagazione
libera della sonorit finale:
1.8. BACH: Das Wohltemperierte Klavier I, Fuga XX BWV 865
© Ai concetti fondamentali di pulsazione, ritmo e metto & dedicat il capitolo seguente (“Il Ritmo").
3Nel secondo caso la corona interrompe il discorso musicale, creando una sospensione
interrogativa che viene risolta dalla ripresa della pulsazione ritmica:
L. van BEETHOVEN: Klaviersonate op.31, 1.2, 1
In alcuni casi, in particolare nella musica francese del XX secolo, possiamo trovare
legature di valore ‘aperte’ che assumono un significato simile a quello della corona,
senza sospendere la pulsazione:
, DEBUSSY: Ler collines d’Anacapri, Préiudes I, 5
Trés moderé
Sa i rer
Lacorona utilizzata nella notazione tradizionale dei coral luterani, dove ha piuttosto
significato di segno di interpunzione, teso a realizzare un fraseggio naturale e non
necessariamente a prolungare i suoni coinvolti:
J.S, BACH: Ach lichen Christen, sed getrost (Coral)
Pra
Sina
FE
4
eet
Qa FINESTRA STORICA
La notazione della durata, gia presente nella misura delle vocalie delle sillabe nella
lingua e nella metrica greca e latina, & approssimativa nel canto liturgico medioevale,
sottintesa nella forma dei neumi o nelle litterae significativae. Nel canto omofonico
profano, e talvolta nell'innodia ambrosiana, ¢implicita rella metrica del testo poetico.
Lanotazione mensurale vera e propria @ legata allo sviluppo della polifonia: prima si
differenziano e si contrappongono longa e brevis, in seguito compare la semibrevis.
La minima come figura autonoma ® teorizzata nel XIV secolo da Philippe de Vitry (Ars
nova). 1 valori pit piccoli, a partire dalla semiminima, si affermano via via nei secoli
successivi.
Inizialmente il rapporto privilegiato tra le figure & quello ternario: quindi la durata
di una figura pud essere binaria 0 ternaria a seconda della sua proporzione con la figura
immediatamente inferiore. Sempre alla teoria mensurale di Philippe de Vitry risalgono
Ie indicazioni di modus (divisione della longa in te o in due brevi), tempus (divisione
della breve in tre 0 in due semibrevi) e di prolatio (divisione della semibreve in tre 0
in due minime). Fino a quasi tutto il XVII secolo esiste tra le figure questo rapporto
variabile, con una conseguente serie di regole e di accorgiment grafici che segnalano
i volta in volta la situazione. Anche I'unita di misura, o di ractus (pulsazione), si sposta
progressivamente dalla longa ( 4), alla breve ( ) alla semibreve (© ), alla minima
(), fino alla semiminima ( ) che, per la sua frequenza nella musica degli ultimi 250
anni, & oggi considerata I'unita di pulsazione di base (fondamentale).
11 punto di valore compare piuttosto presto, ora con funzione di punctum additionis
(come Pattuale punto, che aggiunge ad una nota meta del suo valore), ora con funzione
i punctum divisionis a ripartire valori ternari (quali le pulsazioni degli attuali tempi
compost, vedi pp. 48, 53 e 65).
La legatura di valore tra note contigue parigrado, gid presente nei codici manoscritt
nelle stampe musicali rinascimentali, si trova spesso sottintesa nella notazione fino
alla prima meta del XIX secolo.
La stanghetta di battuta compare abbastanza tardi nella notazione mensurale. Assente
nei libri-parte della polifonia sacra e profana fino al secolo XVI, trova la sua ragion
essere nelle intavolature strumentali, dove le barte verticali sono messe a volte senza
riguardo al tempo o al tactus, solo allo scopo di rappresentare tn punto di riferimento
per l’occhio che deve cogliere a polifonia nel suo insieme e realizzarla su un solo
strumento. Quando la cortispondenza dell’apposizion: delle stanghette di battuta
comincia sempre pitt frequentemente a coincidere con il tactus con un gruppo di
tactus, avviene il passaggio al moderno concetto di battua.
38Yr -
| figure
Fgura Figur Fiure
DIZIONARIO: Semiografia musicale I (altezza dura) Velore della nota ae value ‘otenver Veter dea note
semibreve [1 femuevedlaghy | Gane rand, semibreve
ee ‘ote note (Am)
snl 2, ram Hebe nce
ates pitch “Tone auteur du son tee al at aa vine
Pitch level ure ‘qarter note
| armatura di chiave, —keysignawere Tonarworceichoung armature de acl, roma 18 i Achtet =
laocident in chive orzechen sarmare de la clef moo ehh noe |
‘eracione ‘accidental Alteration ‘liération Semieema 1:16 Semiguvee Sechcintel dowbecrocte
franienan fealeino Sion ote
ieee sirom 23 Se a
eg re sretadusino thiry-second note
bemolle() | flat ee chen bémol semibiscroma 1:64 ‘hemidemisemiquaver Vierundsechzigstel_ quadruple-croche
| asain
bequadro (4) natural “Auflosungsceichen | béearre valore della paws: yest value Pansenwert a
desis 4 ) sharp Erhohungszechen dite Semibeeve 1 Semibreve et ‘nce Pose pause
ae ino hole ae st
oppo bemolle(J) double sharp Doppet Krew ouble-bémol meme) tat ote oe rear
doppio diesis(*) | double flat _Doppel B double-diése ees ee oe
‘barra bar-line Takestrich quarto ‘quarter note rest werieews eae
stangheta iia roma 18 avert sce Pas dent sopte
battuia | beat Schlag ‘mesure ‘ontavo “eighth note rest on
a oe | Sembroma 16 semiguaver est sechchel Powe | quart de soir
| ewe sec Stent ote et
ae ae taegae aroma 2 SEnienincret wenden Pe hone der
‘chine dbartono —broneck——Baromcel ede sei 14 | eminent ae ae de
= i “troisiome ligne fessencsa ino forth not est
hie d basso base clef Bafschlsel cle de fa legatura sr Bindebogen Taison
fe | _| ‘quotrome ligne Tegauura divalore | te Haltebogen signe de tenue
‘chiave di contralto alto clef Altschliissel clé d’ut Jinea ine Linie ligne
folalimelgne neue ew ‘Newnen ene
have di tenore tenor clef Fenoracsel cléd't _ nae _ x
| - ‘quatriéme ligne forma deta nota ot Noteorme few ve
have dt mezzo-soprano clef Meczosopranschlisel | elé ut ‘sambo ae Nout ae
mezzosoprano seconde ligne Hate fampe
Chiave dt soprano soprano clef Sopranscssel | eléd'ut Set
& | a sete ote head Nero titede tance
have di vioting | web clef Wootinschsset elé de sol : Kon
oti at Palace GLE ‘rae dwone beam otenalten ar transversal
tmcino flag atinchen smeino fee Noterfane crochet de a note
heak coset he Panchen
corona pause Fermate point d'orgue in
aa “notazione rotation tation otation
= or octave ~ohiave octave
[eromatico ~ chromatic chroma ~ etromatgue 2 | Bertone — a
aapalas | iatonie ———| ditonisc ditoique . [fase [eae
doppia stanghetta double bar Doppeistrich double barre ‘pentagramma staff ‘Liniensystem Tportee
duraia / duration Dauer durée rigo stave
| Spieldauer system |
—temeie “punto (divalore) (augmentation) dot Punks pain
36
‘esacordo Hexachord
a7_
‘punto doppio double dot Doppelpunks double point ESERCITAZIONI
scala scale Tonieuer canon -
semitone solmiaron ‘Sinsation ‘Sobisaton Redazione del glossario
sai ‘pace Zotschenraumn inerligne
stanghera ar line Taktserick Iarre de mesure
Singhs dppla dobar Dopptaih doable bare NOTAZIONE DELL’ ALTEZZA - NOTAZIONE DELLA DURATA
\ tone Scha js
‘agli aldionale edger Tne Hplinie ~ Tignesuppmentaire Per ogni argomento, redigere (con I’aiuto del manuale) un glossatio personale sulla
festa (della nota) note head Notenkop? tee (dela noe) base delle voci presenti nel dizionario quadrilingue: selezionare le voci relative
‘yam a"ualone am Keel ten Fan nae all'argomento indicato, fornire le definizioni sintetiche, completare ove necessario con
‘i cros-bar classificazioni, osservazioni e richiami storici, indicare il capitolo ¢ la pagina di
cing flag Notenfahne crochet dela note riferimento nel manuale. Completare, aggiungendo anche le voci eventualmente non
cole heat Fainchen ripriats nel dsiounta
rete value | Notenwert____valewr dela note
| valore della pausa [ier Pausenvert valeur dl pase Esempi (riportare sul quaderno o nel computer e proseguire):
38
+ NOTAZIONE DELL’ ALTEZZA.
ve Define sero! isin?
alles “Acato grave; alto-bas- La campionanra in alk p-2,notaT
fore dietamentepro= teza aoviene atraverso
porsionate ls requen- to stramenso meccant-
Fo dette vibrastoni. co (diapasono digitale
(accondatore eletioni-
©)
amar di cave oa: | Sono Te aleracionico-Vaigono per quella op. 20
ident! inchiave stanii, poste dopo ta quelle note per tata la
| Chiave (im chiave"), | durata della tessa I
| GUinisio" del Tigo. diazione. Irlviduano
Ez ia tonatin de brano.
+ NOTAZIONE DELLA DURATA
T feriment
Voce Definizione Osservazioni qeaneae
barra anghetia Linea vericate che at- Pub essere: vemplice, | p.29
| traversal pentagram- doppia, doppia con
‘ma, fracionandolo in barra finale in gras-
bat set
awa porcine di pentagram- 1 ermine Batata rp. 29
‘na, compresa ira due |veste anche wna con.
Stanghete (0 Barre). notacione metrica, se
taro nel senso. di
“misura, 0 raggrup-
pamento dipelsacion._|
eee eee ‘eee we
|