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Rassegna Massimario Giurisprudenza Civile 1635182438

Caricato da

Leone Fravashi
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UFFICIO DEL

MASSIMARIO
E DEL RUOLO

Rassegna mensile della


giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

Provvedimenti pubblicati
LUGLIO - AGOSTO 2021
Indice

SEZIONI UNITE ....................................................................................... 3

SEZIONE PRIMA E SESTA PRIMA ............................................................... 37

SEZIONE SECONDA E SESTA SECONDA .................................................... 106

SEZIONE TERZA E SESTA TERZA ............................................................. 152

SEZIONE LAVORO ................................................................................ 190

SEZIONE TRIBUTARIA E SESTA TRIBUTARIA .............................................. 221

QUESTIONI PROCESSUALI E COMUNI ALLE SEZIONI ................................... 269

RASSEGNA TEMATICA IN TEMA DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE ................. 312

2
Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

sezioni unite
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Sez. U - , Sentenza n. 22302 del 04/08/2021 (Rv. 662229 - 01)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
P. (RAMPIONI ROBERTO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 21/12/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Disciplinare magistrati - Giudizio di legittimità - Applicabilità delle
norme del rito penale alla fase di proposizione del ricorso - Produzione di documenti nuovi -
Limiti - Art. 327 bis, comma 2, c.p.p. - Interpretazione - Deroghe.

In tema di procedimento disciplinare a carico dei magistrati, il giudizio di impugnazione delle


sentenze emesse dalla Sezione disciplinare del CSM dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di
cassazione è regolato, ai sensi dell'art. 24 del d.lgs. n. 109 del 2006, dalle norme processuali
penali nella fase della proposizione del ricorso, anche per quanto riguarda l'ammissibilità di
documenti allegati all'atto di impugnazione della sentenza disciplinare: ne consegue che non è
ammissibile la produzione, per la prima volta in sede di legittimità, di documentazione nuova,
ulteriore rispetto a quella già presente nel fascicolo di merito e diversa da quella di natura tale
da non costituire "nuova prova", né l'art. 327 bis, comma 2, c.p.p. - nell'attribuire al difensore
la facoltà di svolgere in ogni stato e grado del processo investigazioni in favore del proprio
assistito - può essere interpretato nel senso di consentire la produzione nel giudizio
d'impugnazione di documentazione attinente al merito della contestazione ed all'applicazione
degli istituti sostanziali, potendosi derogare a tale principio solo per i documenti che
l'interessato non sia stato in grado di esibire nei precedenti gradi di giudizio (e, comunque, in
coerenza con la struttura e la finalità del giudizio di cassazione, purché non attinenti al merito
della regiudicanda), nonché per quelli che riguardino l'applicazione dello "ius superveniens", di
un giudicato sostanziale, di cause estintive o di disposizioni più favorevoli.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 24, Nuovo Cod. Proc. Pen.
art. 327 bis com. 2, Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 613, Cod. Proc. Pen. art. 533 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 15110 del 2021 Rv. 661421 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 22302 del 04/08/2021 (Rv. 662229 - 03)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
P. (RAMPIONI ROBERTO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 21/12/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura -
Astensione e ricusazione dei componenti - Disciplina - Normativa processuale civile -
Applicabilità - Fondamento.

In tema di procedimento disciplinare a carico di magistrati, il rispetto delle regole del codice di
procedura penale è prescritto negli artt. 16 (per l'attività di indagine) e 18 (per il dibattimento)
del d.lgs. n. 109 del 2006 nei limiti della loro compatibilità col procedimento speciale, dovendo
applicarsi per il resto - anche in tema di astensione e ricusazione dei componenti della Sezione

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disciplinare del CSM - le disposizioni del codice di procedura civile, posto che rimane
nell'ambito di un ragionevole esercizio della discrezionalità legislativa conformare diversamente
la disciplina degli stessi istituti (come quelli dell'astensione e della ricusazione) in relazione a
processi differenti allorché sia comunque assicurato in entrambi i giudizi il rispetto delle
garanzie minime idonee ad assicurare la terzietà e l'imparzialità del giudice.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 16, Decreto Legisl.
23/02/2006 num. 109 art. 18, Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 36 CORTE COST., Cod. Proc. Civ.
art. 51 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 52 CORTE COST., Costituzione art. 111, Conv.
Eur. Dir. Uomo art. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 19893 del 2020 Rv. 658992 - 02 Rv. 658992 - 01,
N. 11295 del 2021 Rv. 661137 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 22302 del 04/08/2021 (Rv. 662229 - 02)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
P. (RAMPIONI ROBERTO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 21/12/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Disciplinare magistrati - Documenti depositati durante il giudizio di
cassazione - Art. 372 c.p.c. - Applicabilità - Produzione documentale - Limiti - Estensione -
Fondamento.

In tema di impugnazione delle sentenze emesse dalla Sezione disciplinare del CSM dinanzi alle
Sezioni Unite della Corte di cassazione, la produzione di documenti nel corso del giudizio di
legittimità è disciplinata, in ragione delle modalità operative dell'art. 24 del d.lgs. n. 109 del
2006, dall'art. 372 c.p.c., il quale consente di produrre la documentazione riguardante la
nullità della sentenza impugnata e l'ammissibilità del ricorso e del controricorso, nonché quella
rappresentativa di vizi propri dell'atto per mancanza dei suoi requisiti essenziali o a supporto di
censure relative a "errores in procedendo" idonei a ripercuotersi sulla validità della decisione
impugnata, posto che, altrimenti, il divieto di produzione di nuovi documenti concernenti
queste ultime (come nei casi di giudizio con doppio grado di merito) si tradurrebbe in
un'ingiustificata limitazione del diritto di difesa della parte, costituzionalmente garantito.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 24, Cod. Proc. Civ. art. 372
CORTE COST., Costituzione art. 24

Massime precedenti Vedi: N. 16036 del 2014 Rv. 632259 - 01, N. 15073 del 2014 Rv. 631600
- 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 15110 del 2021 Rv. 661421 - 01, N. 16777 del
2005 Rv. 584968 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 22302 del 04/08/2021 (Rv. 662229 - 06)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
P. (RAMPIONI ROBERTO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 21/12/2020

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115059 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - IN GENERE
Condotta riconducibile ad entrambe le fattispecie previste dagli artt. 2, comma 1, lett. d), e 3,
comma 1, lett. i), del d.lgs. 23 febbraio 2006, n. 109 - Rapporto di specialità - Esclusione -
Fondamento - Concorso formale di illeciti - Sussistenza.

Le fattispecie di illecito disciplinare previste, rispettivamente, dagli artt. 2, comma 1, lett. d), e
3, comma 1, lett. i), del d.lgs. 23 febbraio 2006, n. 109 - che sanzionano, l'una, i
comportamenti abitualmente o gravemente scorretti nei confronti di altri magistrati e, l'altra,
l'uso strumentale della qualità che, per la posizione del magistrato o per le modalità di
realizzazione, è diretto a condizionare l'esercizio di funzioni costituzionalmente previste - non
sono tra loro in rapporto di specialità, poiché la condotta scorretta del magistrato, nei riguardi
dei soggetti previsti dal richiamato art. 2, prescinde del tutto dall'uso strumentale della qualità
ai fini del condizionamento sull'esercizio di funzioni costituzionali, mentre la spendita (anche
implicita) della qualità ai predetti fini non integra di per sé una scorrettezza nei confronti di
altri magistrati. Ne consegue che, quando un'unica condotta del magistrato incolpato ricada
nella sfera di applicazione di entrambe le norme, ricorre un'ipotesi di concorso formale di illeciti
disciplinari, tutti astrattamente sanzionabili.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 2 com. 1 lett. D, Decreto
Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 3 com. 1 lett. I CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 2610 del 2021 Rv. 660309 - 03

Sez. U - , Sentenza n. 22302 del 04/08/2021 (Rv. 662229 - 04)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
P. (RAMPIONI ROBERTO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 21/12/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura -
Ricusazione di un componente per aver dato consiglio nella causa - Consiglio - Contenuto -
Fattispecie.

133140 PROCEDIMENTO CIVILE - GIUDICE - RICUSAZIONE E ASTENSIONE - IN GENERE In


genere.

Nel procedimento disciplinare a carico di magistrati, al fine di integrare il motivo di ricusazione


ex art. 51, comma 1, n. 4, c.p.c., per avere il giudice "dato consiglio... nella causa", occorre
che il "consiglio " sia rivolto alla parte ed alimentato da una concreta base informativa e si
esprima sugli esiti della specifica controversia, sia pure senza assumere i caratteri di un
responso dalla particolare valenza tecnica. (Nella fattispecie, la S.C. ha escluso che un
componente della Sezione disciplinare del CSM - nell'ambito di un colloquio con un magistrato
che non aveva rivestito la qualità di parte nel procedimento disciplinare né all'epoca dei fatti,
né successivamente - avesse prestato consiglio sulla vicenda, sia perché le dichiarazioni rese
erano generiche e si collocavano su un piano di mera acquisita conoscenza di una porzione
soltanto dei fatti, sia perché le esternazioni non prefiguravano possibili esiti o sviluppi del
procedimento a carico dell'incolpato).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 CORTE COST., Cod. Proc. Civ.
art. 51 com. 12 lett. 4, Cod. Proc. Civ. art. 52 CORTE COST., Costituzione art. 111, Conv.
Eur. Dir. Uomo art. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 2720 del 2020 Rv. 657246 - 01

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Sez. U - , Sentenza n. 22302 del 04/08/2021 (Rv. 662229 - 05)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
P. (RAMPIONI ROBERTO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 21/12/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura -
Ricusazione ex art. 51, comma 1, n. 4, c.p.c. per avere deposto nella causa come testimone -
Condizioni - Avvenuta deposizione testimoniale antecedente al giudizio - Necessità - Fattispecie
in tema di indicazione di un componente della Sezione indicato come testimone dall'incolpato.

133140 PROCEDIMENTO CIVILE - GIUDICE - RICUSAZIONE E ASTENSIONE - IN GENERE In


genere.

Nel procedimento disciplinare a carico di magistrati, al fine di integrare il motivo di ricusazione


ex art. 51, comma 1, n. 4, c.p.c., per avere il giudice deposto nella causa come testimone,
occorre che la testimonianza sia già precedentemente resa nella stessa controversia da
giudicare. (Alla stregua di tale principio, è stata, nella specie, esclusa la ricorrenza di tale
causa di ricusazione per un componente della Sezione disciplinare del CSM che era stato
indicato come teste a discarico dall'incolpato).
Riferimenti normativi: Costituzione art. 111, Conv. Eur. Dir. Uomo art. 6 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 51 com. 1 lett. 4 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 52 CORTE COST., Decreto
Legisl. 23/02/2006 num. 109 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 14214 del 2005 Rv. 583797 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21986 del 30/07/2021 (Rv. 661873 - 01)


Presidente: SPIRITO ANGELO. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. DE AUGUSTINIS UMBERTO. (Diff.)
contro
Regola giurisdizione

092038 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IMPIEGO


PUBBLICO - IN GENERE Giudice di pace - Domanda di accertamento di rapporto d’impiego col
Ministero della Giustizia - Assimilazione al regime giuridico del magistrato togato -
Giurisdizione del g.a.

Rientra nella giurisdizione amministrativa, in considerazione della permanenza della


giurisdizione esclusiva con riferimento ai rapporti di lavoro dei magistrati togati, la controversia
avente ad oggetto la domanda di un giudice di pace, volta ad ottenere l'accertamento di un
rapporto di lavoro subordinato con il Ministero della Giustizia, per aver svolto le stesse funzioni
giurisdizionali espletate dai magistrati togati.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 30/03/2011 num. 165 art. 3, Decreto Legisl.
02/07/2010 num. 104 art. 133 com. 1 lett. I CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 27198 del 2017 Rv. 645990 - 01

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Sez. U - , Sentenza n. 21985 del 30/07/2021 (Rv. 662034 - 01)


Presidente: SPIRITO ANGELO. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. SGROI CARMELO. (Diff.)
contro
Regola competenza

037003 CAPACITA' DELLA PERSONA FISICA - CAPACITA' DI AGIRE - IN GENERE


Amministrazione di sostegno - Decreti del giudice tutelare - Reclamabilità esclusiva dinanzi alla
corte d’appello - Natura ordinatoria o decisoria dei provvedimenti - Irrilevanza.

100004 IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - APPELLABILITA' (PROVVEDIMENTI APPELLABILI) -


IN GENERE In genere.

I decreti del giudice tutelare in materia di amministrazione di sostegno sono reclamabili ai


sensi dell'art. 720 bis, comma 2, c.p.c. unicamente dinanzi alla Corte d'appello, quale che sia il
loro contenuto (decisorio ovvero gestorio), mentre, ai fini della ricorribilità in cassazione dei
provvedimenti assunti in tale sede, la lettera della legge impone in ogni caso la verifica del
carattere della decisorietà, quale connotato intrinseco dei provvedimenti suscettibili di essere
sottoposti al vaglio del giudice di legittimità.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 404 CORTE COST., Cod. Civ. art. 405 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 407 CORTE COST., Cod. Civ. art. 408 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 720
bis com. 2, Cod. Proc. Civ. art. 739 CORTE COST., Cod. Civ. Disp. Att. e Trans. art. 45

Massime precedenti Conformi: N. 32409 del 2019 Rv. 656558 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 32071 del 2018 Rv. 651970 - 01
Massime precedenti Vedi: N. 4733 del 2021 Rv. 660588 - 01, N. 14158 del 2017 Rv. 644450 -
01, N. 784 del 2017 Rv. 643494 - 02

Sez. U - , Ordinanza n. 21971 del 30/07/2021 (Rv. 661865 - 01)


Presidente: SPIRITO ANGELO. Estensore: NAZZICONE LOREDANA. Relatore:
NAZZICONE LOREDANA. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA. (Conf.)
V. (LUCA EMILIANO) contro A.
Regola giurisdizione

092021 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA -


AUTORIZZAZIONI E CONCESSIONI Convenzione di “project financing” - Fase successiva
all’aggiudicazione - Controversia relativa - Giurisdizione del giudice ordinario - Sussistenza -
Fondamento.

In tema di procedure di finanza a progetto (c.d. "project financing"), la controversia relativa


alla fase successiva all'aggiudicazione compete alla giurisdizione ordinaria, involgendo
questioni relative alla delimitazione del contenuto del rapporto e all'adempimento delle relative
obbligazioni, le quali si mantengono nell'ambito di un rapporto paritetico tra le parti e non
implicano, pertanto, di regola, l'esercizio di un potere autoritativo pubblico.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 133 com. 1 lett. E CORTE
COST., Decreto Legisl. 12/04/2006 num. 163 CORTE COST., Legge 11/02/1994 num. 109
art. 37 quinquies

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 5594 del 2020 Rv. 657200 - 01

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Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 32728 del 2018 Rv. 652101 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21975 del 30/07/2021 (Rv. 661866 - 01)


Presidente: SPIRITO ANGELO. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO.
A. (COLAGRANDE ROBERTO) contro R. (DE BELLIS PASQUALE)
Rigetta, TRIB.SUP. DELLE ACQUE PUBBLICH ROMA, 09/12/2019

001018 ACQUE - ACQUE PUBBLICHE - DERIVAZIONI E UTILIZZAZIONI (UTENZE) -


CONCESSIONE - IN GENERE Concessione idroelettrica - Couso - Intervento volontario del
concessionario controinteressato ex art. 9 l. n. 241 del 1990 - Configurabilità - Poteri
codecisione, veto e controllo - Esclusione – Spettanza alla sola P.A. - Fondamento - Fattispecie.

In tema di concessione idroelettrica, al concessionario primario non compete un potere di


codecisione circa il rilascio di una concessione in couso, potendo solo prendere parte al
procedimento quale interventore volontario, ai sensi dell'art. 9 della l. n. 241 del 1990, dopo
l'avviso di avvio del procedimento concessorio a favore del controinteressato, non essendo
titolare di un potere di controllo e veto sul progetto del coutente e ciò in quanto la delibazione
dell'interesse pubblico al couso è di esclusiva spettanza della P.A. procedente, anche ai fini
della regolazione delle cautele per la coesistenza delle due concessioni. (Principio enunziato in
relazione ad un'ipotesi in cui il potere di veto del concessionario primario è stato negato avuto
riguardo all'inserimento di una centralina idroelettrica all'interno dell'acquedotto, tanto più in
considerazione del fatto che le risorse idriche, una volte sfruttate per le esigenze del couso,
venivano reimmesse nella medesima rete idraulica).
Riferimenti normativi: Regio Decr. 11/12/1933 num. 1775 art. 12 bis, Regio Decr.
11/12/1933 num. 1775 art. 47, Legge Reg. Marche 09/06/2006 num. 5 art. 28, Legge
07/08/1990 num. 241 art. 9, Costituzione art. 97 CORTE COST.

Sez. U - , Ordinanza n. 21958 del 30/07/2021 (Rv. 661863 - 01)


Presidente: SPIRITO ANGELO. Estensore: FALASCHI MILENA. Relatore: FALASCHI
MILENA. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
A. (FIORMONTI MANFREDO) contro D. (DI GRAVIO PAOLO)
Regola giurisdizione

092019 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IN


GENERE Autorizzazione rilasciata da una società per azioni a partecipazione pubblica - Revoca
- Azione risarcitoria - Controversia relativa - Giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo
- Sussistenza - Fondamento - Fattispecie.

Va affermata la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo a conoscere della


controversia inerente la legittimità della revoca di un'autorizzazione rilasciata da una società
per azioni a partecipazione pubblica, posta a fondamento di una domanda di risarcimento del
danno, vertendosi in ipotesi di atti compiuti "iure imperii" che, in quanto espressione di un
potere pubblicistico autoritativo, sono immediatamente lesivi della posizione giuridica di
interesse legittimo della società originariamente autorizzata. (Principio affermato in una
controversia relativa alla revoca dell'autorizzazione alla esecuzione di lavori edilizi di
ristrutturazione emessa dall'ASTRAL - Azienda Strade Lazio s.p.a., nell'esercizio di funzioni e
compiti amministrativi in tema di vigilanza della rete viaria regionale).

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Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 133 lett. 4 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 7 CORTE COST., Decreto Legisl. 19/08/2016 num.
175 CORTE COST., Legge Reg. Lazio 20/05/2002 num. 12

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 10935 del 2017 Rv. 643943 - 01, N. 7219 del 2020
Rv. 657442 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21970 del 30/07/2021 (Rv. 661864 - 01)


Presidente: SPIRITO ANGELO. Estensore: NAZZICONE LOREDANA. Relatore:
NAZZICONE LOREDANA. P.M. DE RENZIS LUISA. (Diff.)
M. (SCOTTI GALLETTA ANTONIO) contro Z. (IELPO NICOLA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SEZ.DIST. DI SASSARI, 07/01/2019

159518 SOCIETA' - FUSIONE - EFFETTI Fusione - Società incorporata - Estinzione -


Legittimazione attiva - Esclusione - Intervento della società incorporante - Ammissibilità -
Effetti processuali.

La fusione per incorporazione estingue la società incorporata, che non può dunque iniziare un
giudizio in persona del suo ex amministratore, ferma restando la facoltà per la società
incorporante di spiegare intervento volontario in corso di causa, ai sensi e per gli effetti
dell'art. 105 c.p.c.; nondimeno, ove la fusione intervenga in corso di causa, non si determina
l'interruzione del processo, esclusa "ex lege" dall'art. 2504 bis c.c.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2501, Cod. Civ. art. 2504 bis, Cod. Proc. Civ. art. 105,
Direttive del Consiglio CEE 09/10/1978 num. 855, Decreto Legisl. 09/01/2003 num. 6,
Direttive del Consiglio CEE 05/04/2011 num. 35, Direttive del Consiglio CEE 14/06/2017 num.
1132, Direttive del Consiglio CEE 26/10/2005 num. 56, Cod. Proc. Civ. art. 300 CORTE COST.

Massime precedenti Difformi: N. 18188 del 2016 Rv. 641143 - 01, N. 4042 del 2019 Rv.
652527 - 01, N. 32208 del 2019 Rv. 656108 - 01
Massime precedenti Vedi: N. 9137 del 2020 Rv. 657762 - 01, N. 14177 del 2019 Rv. 654121 -
01
Massime precedenti Difformi Sezioni Unite: N. 2637 del 2006 Rv. 586134 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21961 del 30/07/2021 (Rv. 661871 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: MANZON ENRICO. Relatore: MANZON
ENRICO. P.M. SALZANO FRANCESCO. (Conf.)
C. (GIORDANO MASSIMO) contro A.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 06/09/2019

092037 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA -


GIURISDIZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA Provvedimenti su spese di funzionamento
dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - Controversie - Giurisdizione del giudice
tributario - Sussistenza - Fondamento.

I contributi per il funzionamento dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, relativi alle
spese di funzionamento dell'Autorità ex art. 2, comma 14, del d.lgs. n. 261 del 1999, come
modificato dall'art. 1, comma, 2, del d.lgs. 58 del 2011, applicabile "ratione temporis", hanno
natura tributaria, trattandosi di prestazioni patrimoniali imposte dalla legge a favore

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dell'autorità indipendente, caratterizzate dal carattere coattivo in assenza di qualsiasi rapporto
sinallagmatico con la beneficiaria, collegate ad una pubblica spesa (destinata allo scopo di
apprestare i mezzi per il fabbisogno finanziario dell'ente impositore) e riferite ad un
presupposto economicamente rilevante, in quanto commisurate al volume di fatturato assunto
ad indice della capacità contributiva; pertanto, la disposizione di cui all'art. 133, lett. I), c.p.a.
va interpretata nel senso che la stessa fissa la giurisdizione esclusiva del giudice
amministrativo per tutti i provvedimenti di AGCOM, ad eccezione di quelli che riguardano il
contributo per il funzionamento dell'Ente, in ordine ai quali invece trova applicazione la
previsione di cui all'art. 2, comma 1, del d.lgs. n. 546 del 1992, quale norma di attribuzione al
giudice tributario speciale della competenza giurisdizionale generale in materia di tributi.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 22/07/1999 num. 261 art. 2 com. 14, Decreto Legisl.
31/03/2011 num. 58 art. 2, Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 all. 1 art. 133 lett. L,
Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 2 CORTE COST., Legge 28/12/2001 num. 448 art.
12 CORTE COST.

Massime precedenti Difformi Sezioni Unite: N. 19678 del 2016 Rv. 641092 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 10577 del 2020 Rv. 657858 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21983 del 30/07/2021 (Rv. 661872 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. Relatore:
SCARANO LUIGI ALESSANDRO. P.M. SGROI CARMELO. (Diff.)
P. (GRACIS ALESSANDRO) contro V. (SPINELLI GIORDANO TOMMASO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 28/09/2017

018029 ASSICURAZIONE - ASSICURAZIONE DELLA RESPONSABILITA' CIVILE - OGGETTO DEL


CONTRATTO (RISCHIO ASSICURATO) Art. 122 codice assicurazioni. - Circolazione su aree
equiparate a strade di uso pubblico - Nozione - Ogni spazio in cui il veicolo possa essere
utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale.

040064 CIRCOLAZIONE STRADALE - RESPONSABILITA' CIVILE DA INCIDENTI STRADALI - IN


GENERE In genere.

Ai fini dell'operatività della garanzia per R.C.A., l'art. 122 del codice delle assicurazioni private
va interpretato conformemente al diritto dell'Unione europea e alla giurisprudenza eurounitaria
(Corte Giustizia del 4 settembre 2014 in causa C-162/2013; Corte Giustizia, Grande Sezione,
del 28 novembre 2017 in causa C-514/2016; Corte Giustizia del 20 dicembre 2017 in causa C-
334/2016; Corte Giustizia, Grande Sezione, del 4 settembre 2018 in causa C-80/2017; Corte
Giustizia del 20 giugno 2019 in causa C-100/2018) nel senso che per circolazione su aree
equiparate alle strade va intesa quella effettuata su ogni spazio ove il veicolo possa essere
utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 07/09/2005 num. 209 art. 122, Decreto Legisl.
07/09/2005 num. 209 art. 144, Cod. Civ. art. 2054 CORTE COST., Direttive del Consiglio CEE
16/09/2009 num. 109 art. 3

Massime precedenti Vedi: N. 27759 del 2017 Rv. 646842 - 01, N. 8090 del 2013 Rv. 625872 -
01

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Sez. U - , Sentenza n. 21761 del 29/07/2021 (Rv. 661859 - 01)
Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO. Relatore:
VALITUTTI ANTONIO. P.M. CAPASSO LUCIO. (Diff.)
G. (CERBONI BAJARDI ANNUNZIATA) contro T.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ANCONA, 18/04/2017

082205 FAMIGLIA - MATRIMONIO - RAPPORTI PATRIMONIALI TRA CONIUGI - IN GENERE


Separazione consensuale o divorzio congiunto - Accordi tra i coniugi - Clausole implicanti
l'attribuzione di beni immobili ai coniugi o ai figli - Validità - Condizioni.

Le clausole dell'accordo di separazione consensuale o di divorzio a domanda congiunta, che


riconoscano ad uno o ad entrambi i coniugi la proprietà esclusiva di beni - mobili o immobili - o
la titolarità di altri diritti reali, ovvero ne operino il trasferimento a favore di uno di essi o dei
figli al fine di assicurarne il mantenimento, sono valide in quanto il predetto accordo, inserito
nel verbale di udienza redatto da un ausiliario del giudice e destinato a far fede di ciò che in
esso è stato attestato, assume forma di atto pubblico ex art. 2699 c.c. e, ove implichi il
trasferimento di diritti reali immobiliari, costituisce, dopo il decreto di omologazione della
separazione o la sentenza di divorzio, valido titolo per la trascrizione ex art. 2657 c.c., purché
risulti l'attestazione del cancelliere che le parti abbiano prodotto gli atti e rese le dichiarazioni
di cui all'art. 29, comma 1-bis, della l. n. 52 del 1985, come introdotto dall'art. 19, comma 14,
del d.l. n. 78 del 2010, conv. con modif. dalla l. n. 122 del 2010, restando invece irrilevante
l'ulteriore verifica circa gli intestatari catastali dei beni e la loro conformità con le risultanze dei
registri immobiliari.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 156 CORTE COST., Cod. Civ. art. 158 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 177, Cod. Civ. art. 191 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2657 CORTE COST., Cod.
Civ. art. 2699, Cod. Proc. Civ. art. 711, Cod. Proc. Civ. art. 737 CORTE COST., Legge
01/12/1970 num. 898 art. 4 com. 16 CORTE COST. PENDENTE, Legge 27/02/1985 num. 52
art. 29 com. 1, Decreto Legge 31/05/2010 num. 78 art. 19 com. 14, Legge 30/07/2010 num.
122 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 4306 del 1997 Rv. 504372 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21762 del 29/07/2021 (Rv. 661860 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO. Relatore:
VALITUTTI ANTONIO. P.M. SALZANO FRANCESCO. (Conf.)
C. (GARGANI GIUSEPPE) contro S. (GIUFFRE' GIUSEPPE)
Dichiara inammissibile, CONSIGLIO DI STATO ROMA, 23/12/2019

100129 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIURISDIZIONI SPECIALI


(IMPUGNABILITA') - CONSIGLIO DI STATO Ricorso ex art. 112, comma 5, c.p.a. - Chiarimenti
in ordine alle modalità di ottemperanza - Violazione dei limiti esterni della giurisdizione -
Esclusione - Fondamento - Fattispecie.

Il provvedimento con cui il giudice amministrativo, adito ai sensi dell'art. 112, comma 5, c.p.c.,
chiarisce il modo con cui il potere-dovere di ottemperanza dell'amministrazione deve essere
esercitato ("modalità di ottemperanza"), non è sindacabile in cassazione per violazione dei
limiti esterni della giurisdizione, atteso che il giudizio in tal modo instaurato non è neppure
riconducibile al novero delle azioni di ottemperanza, trattandosi di un ricorso che ha natura
giuridica diversa tanto dall'azione finalizzata all'attuazione del comando giudiziale (art. 112,
comma 2), quanto dall'azione esecutiva in senso stretto (art. 112, comma 3), presupponendo
invece dubbi o incertezze sull'esatta portata del comando giuridico - senza tuttavia introdurre
ragioni di doglianza volte a modificare o integrare il "proprium" delle statuizioni rese - così da
attivare un potere conformativo che la norma stessa riconosce al giudice amministrativo. (Nella

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specie, a fronte del giudicato che aveva disposto l'annullamento "in parte qua" della lettera di
invito e l'obbligo per l'amministrazione di rinnovare la gara a partire da tale segmento risultato
illegittimo, il giudice dell'ottemperanza adito per chiarimenti - senza integrare il "decisum" - ne
aveva desunto l'obbligo per la P.A. di rinnovare la gara predisponendo nuovamente una lettera
di invito, immune dai vizi riscontrati dal giudicato, da cui non poteva che derivare la
ripresentazione delle offerte da parte di tutti gli originari destinatari della lettera di invito,
predisposte sulla base delle nuove prescrizioni della "lex specialis" di gara).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 362 CORTE COST., Decreto Legisl. 02/07/2010
num. 104 all. 1 art. 112

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 16016 del 2018 Rv. 649292 - 01, N. 13699 del
2018 Rv. 649181 - 01, N. 26274 del 2016 Rv. 641800 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21769 del 29/07/2021 (Rv. 661862 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO. Relatore:
VALITUTTI ANTONIO. P.M. SALVATO LUIGI. (Conf.)
C. (STELLA FRANCESCO) contro M. (PIETROPAOLO FERDINANDO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 10/04/2019

092019 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IN


GENERE Concessione di area pubblica comunale, per l’esercizio di attività commerciale -
Attività materiale di demolizione del manufatto ivi realizzato, posta in essere dall’ente
concedente - Domanda di risarcimento del danno proposta dal concessionario - Giurisdizione
del giudice ordinario - Sussistenza - Fondamento.

È devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia introdotta dal concessionario
di un'area pubblica comunale, adibita ad attività commerciale, al fine di ottenere il risarcimento
del danno conseguente all'attività di demolizione del manufatto ivi realizzato, compiuta senza
preavviso dall'ente concedente, vertendo il "petitum" sostanziale sull'accertamento della
responsabilità derivante da un comportamento materiale della P.A., lesivo di una posizione di
diritto soggettivo, senza che rilevi la titolarità in capo all'attore di una concessione su bene
demaniale, la quale non viene in discussione nei suoi aspetti provvedimentali di rilievo
pubblicistico, ma unicamente nelle sue concrete modalità esecutive, e pertanto costituisce solo
la premessa della domanda risarcitoria proposta.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST., Decreto Legisl. 02/07/2010 num.
104 art. 133 com. 1 lett. B) CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 32180 del 2018 Rv. 651956 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21767 del 29/07/2021 (Rv. 661869 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO. Relatore:
VALITUTTI ANTONIO. P.M. CARDINO ALBERTO. (Diff.)
B. (CESCHINI ROBERTA) contro Y. (DELLA BELLA MICHELE)
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE TIVOLI

092018 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE IN GENERALE - PENDENZA DI LITE


DAVANTI A GIUDICE STRANIERO Litispendenza internazionale - Regolamento di giurisdizione -
Esperibilità - Esclusione - Impugnabilità - Regolamento necessario di competenza -
Fondamento- Fattispecie.

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In tema di litispendenza internazionale, l'ordinanza con cui il giudice successivamente adito
sospende il processo finché quello adito per primo non abbia affermato la propria giurisdizione
non involge alcuna questione di giurisdizione, risolvendosi piuttosto nella verifica dei
presupposti di natura processuale inerenti all'identità delle cause e alla pendenza del giudizio
instaurato preventivamente. Ne consegue, pertanto, che avverso detto provvedimento deve
essere esperito non già il regolamento preventivo di giurisdizione ex art. 41 c.p.c., bensì il
regolamento necessario di competenza ex art. 42 c.p.c. (Nella specie, la S.C. ha dichiarato
inammissibile il ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione avverso il provvedimento
con cui il giudice italiano aveva sospeso il giudizio di separazione personale tra coniugi, con
riguardo alla domanda di mantenimento dei figli minori, sul presupposto che quest'ultima fosse
"sub judice" in altro processo, pendente in Scozia tra le stesse parti e avente ad oggetto la
legittimità del trasferimento all'estero dei figli medesimi).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 295 CORTE COST. PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art.
41 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 42, Regolam. Consiglio CEE 27/11/2003 num. 2201 art.
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Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 30877 del 2017 Rv. 646736 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 2276 del 2016 Rv. 638227 - 01, N. 19665 del 2020
Rv. 658927 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21768 del 29/07/2021 (Rv. 661861 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO. Relatore:
VALITUTTI ANTONIO. P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
P. (VACCARELLA ROMANO) contro R. (GAROFOLI UMBERTO)
Regola giurisdizione

092019 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IN


GENERE Omesso esercizio, da parte della P.A., del potere autoritativo discrezionale, ai sensi
dell’art.7 c.p.a. - Domanda risarcitoria del privato - Giurisdizione del giudice amministrativo -
Sussistenza - Fondamento - Fattispecie.

E' devoluta alla giurisdizione del giudice amministrativo la controversia introdotta dal privato al
fine di ottenere il risarcimento del danno conseguente all'omesso esercizio, da parte della P.A.,
del potere autoritativo discrezionale, ai sensi dell'art.7 del d.lgs. n.104 del 2010, rispetto al
quale la posizione soggettiva vantata dal privato non assume la natura di diritto soggettivo ma
quella di interesse legittimo pretensivo; in tal caso, infatti, non viene in considerazione
l'incolpevole affidamento del privato su un provvedimento amministrativo ampliativo
legittimamente annullato in sede di autotutela (con conseguente lesione del diritto soggettivo
alla conservazione dell'integrità del patrimonio), e neppure l'affidamento, circa l'emanazione di
un provvedimento ampliativo, ingenerato da un comportamento della P.A. che si assume
difforme dai canoni di correttezza e buona fede, essendo, al contrario, fondata la pretesa
risarcitoria esclusivamente sull'omesso compimento dell'attività provvedimentale necessaria ad
evitare l'insorgenza del dedotto pregiudizio. (In applicazione del principio, la S.C. ha dichiarato
la giurisdizione del giudice amministrativo in ordine alla controversia introdotta da una società
consortile impegnata, sulla base di una convezione urbanistica, nella realizzazione e vendita di
un comparto edilizio nel quadro del programma di riqualificazione di un'area comunale, al fine
di ottenere dal Comune, quale proprietario dell'impianto fognario, nonché dall'ente gestore del
servizio pubblico idrico integrato, comprensivo della rete fognaria, il risarcimento del danno
derivante dal mancato realizzo o dalla mancata riparazione del sistema fognario nell'area
interessata dalle realizzazioni edilizie).

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Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 7 CORTE COST., Decreto
Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 30 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 41 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 12428 del 2021 Rv. 661305 - 02, N. 8236 del 2020
Rv. 657613 - 01, N. 28979 del 2020 Rv. 660007 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21770 del 29/07/2021 (Rv. 661870 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO. Relatore:
VALITUTTI ANTONIO.
C. (RIPABELLI PASQUALE) contro C. (NERI CLAUDIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CAMPOBASSO, 30/04/2019

052028 CONSORZI - CONTRIBUTI CONSORTILI Comune facente parte di un Consorzio -


Obbligo del Comune di contribuire alle spese consortili - Giurisdizione del giudice ordinario -
Configurabilità - Fondamento.

092019 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IN


GENERE In genere.

In tema di riparto di giurisdizione, è devoluta alla cognizione del giudice ordinario la


controversia concernente l'esistenza dell'obbligo di un Comune consorziato di contribuire alle
spese sostenute dal Consorzio, in quanto la questione, che non è riconducibile ad un
procedimento amministrativo né riguarda l'estrinsecazione di poteri autoritativi, ha ad oggetto
posizioni di diritto soggettivo derivanti dalle ragioni di credito fatte valere dal Consorzio e non
rientra tra quelle concernenti la formazione, conclusione ed esecuzione di un accordo tra
pubbliche amministrazioni, ai sensi dell'art. 15 della l. n. 241 del 1990, in relazione al quale
sussisterebbe la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, a norma dell'art. 133,
comma 1, lett. a), n. 2 c.p.a.
Riferimenti normativi: Legge 07/08/1990 num. 241 art. 11 com. 5, Legge 07/08/1990 num.
241 art. 15, Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 133 com. 1 lett. A CORTE COST.

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 26972 del 2009 Rv. 610744 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 18327 del 2010 Rv. 614340 - 01, N. 18985 del
2017 Rv. 645131 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21763 del 29/07/2021 (Rv. 662227 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: CARRATO ALDO. Relatore: CARRATO
ALDO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
L. (LEONARDI RICCARDO) contro T.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE ANCONA, 12/11/2019

133228 PROCEDIMENTO CIVILE - SOSPENSIONE DEL PROCESSO - NECESSARIA Istanza di


riassunzione disattesa - Regolamento di competenza - Ammissibilità - Fondamento.

È ammissibile il regolamento necessario di competenza nei confronti del provvedimento che


abbia respinto l'istanza di riassunzione del processo sospeso, proposta ai sensi dell'art. 297
c.p.c., in quanto l'art. 42 c.p.c., pur essendo norma speciale, è suscettibile d'interpretazione
estensiva a tale ipotesi, parimenti connotata dal vincolo di necessità della tempestiva
riassunzione al fine di reagire contro un'abnorme quiescenza (al limite, sine die) del processo,

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non più giustificata dall'esigenza di un accertamento pregiudiziale, e che si porrebbe in
contrasto con il principio della ragionevole durata del processo di cui all'art. 111 Cost.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 42, Cod. Proc. Civ. art. 295 CORTE COST.
PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art. 297 CORTE COST., Costituzione art. 111

Massime precedenti Conformi: N. 27958 del 2013 Rv. 629243 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21763 del 29/07/2021 (Rv. 662227 - 02)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: CARRATO ALDO. Relatore: CARRATO
ALDO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
L. (LEONARDI RICCARDO) contro T.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE ANCONA, 12/11/2019

133228 PROCEDIMENTO CIVILE - SOSPENSIONE DEL PROCESSO - NECESSARIA Istanza di


riassunzione disattesa - Reiterazione del provvedimento di diniego su istanza fondata sui
medesimi presupposti - Regolamento di competenza avverso il secondo provvedimento -
Inammissibilità - Fondamento.

In tema di sospensione per pregiudizialità, qualora ad un primo provvedimento di diniego


dell'istanza di prosecuzione del processo sospeso ex art. 297 c.p.c., ne faccia seguito un altro,
egualmente reiettivo, reso su successiva istanza di riassunzione fondata sui medesimi
presupposti, la mancata proposizione del regolamento di competenza avverso la prima
ordinanza nel termine previsto dall'art. 47, secondo comma, c.p.c., rende inammissibile, per
consumazione del potere di impugnazione, la formulazione del regolamento avverso il secondo
provvedimento di diniego della riassunzione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 42, Cod. Proc. Civ. art. 47, Cod. Proc. Civ. art. 295
CORTE COST. PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art. 297 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 27958 del 2013 Rv. 629243 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21763 del 29/07/2021 (Rv. 662227 - 03)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: CARRATO ALDO. Relatore: CARRATO
ALDO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
L. (LEONARDI RICCARDO) contro T.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE ANCONA, 12/11/2019

133228 PROCEDIMENTO CIVILE - SOSPENSIONE DEL PROCESSO - NECESSARIA Sospensione


per pregiudizialità - Giudizio pregiudicante deciso con sentenza impugnata - Istanza di
prosecuzione ex art. 297 c.p.c. - Condizioni - Sospensione facoltativa ex art. 337, secondo
comma, c.p.c. - Ammissibilità.

In tema di sospensione del giudizio per pregiudizialità necessaria, salvi i casi in cui essa sia
imposta da una disposizione normativa specifica che richieda di attendere la pronuncia con
efficacia di giudicato sulla causa pregiudicante, quando fra due giudizi esista un rapporto di
pregiudizialità tecnica e quello pregiudicante sia stato definito con sentenza non passata in
giudicato, la sospensione del giudizio pregiudicato non può ritenersi obbligatoria ai sensi
dell'art. 295 c.p.c. (e, se disposta, può essere proposta subito istanza di prosecuzione ex art.
297 c.p.c.), ma può essere adottata, in via facoltativa, ai sensi dell'art. 337, secondo comma,
c.p.c., applicandosi, nel caso del sopravvenuto verificarsi di un conflitto tra giudicati, il disposto

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dell'art. 336, secondo comma, c.p.c.. (Principio enunciato nell'interesse della legge ex art. 363,
terzo comma, c.p.c.).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 34 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 42, Cod.
Proc. Civ. art. 282 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 295 CORTE COST. PENDENTE, Cod.
Proc. Civ. art. 297 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 336 com. 2, Cod. Proc. Civ. art. 337
com. 2, Costituzione art. 111

Massime precedenti Vedi: N. 80 del 2019 Rv. 652448 - 01, N. 17623 del 2020 Rv. 658720 -
01, N. 1580 del 2020 Rv. 656649 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 14060 del 2004 Rv. 575881 - 01, N. 10027 del
2012 Rv. 623042 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21766 del 29/07/2021 (Rv. 662228 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: PERRINO ANGELINA MARIA.
Relatore: PERRINO ANGELINA MARIA. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro B. (MARTELLI MARIO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. ROMA, 13/04/2016

279438 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - OBBLIGHI DEI CONTRIBUENTI - PAGAMENTO DELL'IMPOSTA -
RIMBORSI Credito d'imposta esposto in dichiarazione - Provvedimento dell'Amministrazione
finanziaria - Mancata adozione - Scadenza del termine per l'accertamento - Cristallizzazione del
diritto del contribuente - Esclusione.

In tema di rimborso dell'eccedenza detraibile dell'IVA, l'Amministrazione finanziaria può


contestare il credito esposto dal contribuente nella dichiarazione, che non derivi dalla
sottostima dell'imposta dovuta, anche qualora siano scaduti i termini per l'esercizio del suo
potere di accertamento o per la rettifica dell'imponibile e dell'imposta dovuta, senza che abbia
adottato alcun provvedimento.
Riferimenti normativi: DPR 26/10/1972 num. 633 art. 57 CORTE COST., DPR 26/10/1972
num. 633 art. 54, DPR 26/10/1972 num. 633 art. 54 bis, DPR 26/10/1972 num. 633 art. 74
bis CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 3096 del 2019 Rv. 652635 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 5069 del 2016 Rv. 639014 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21764 del 29/07/2021 (Rv. 662033 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: MAROTTA CATERINA. Relatore:
MAROTTA CATERINA. P.M. VISONA' STEFANO. (Conf.)
A. (ANGIOLELLI DANTE) contro I. (SULAS GAVINA MARIA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 19/11/2014

165010 STAMPA - GIORNALISTA - IN GENERE Addetto ufficio stampa di cui alla l. n. 150 del
2000 - Requisiti professionali - Area speciale di contrattazione collettiva - Natura dell'attività -
Giornalistica - Conseguenze - Iscrizione all'INPGI - Ragioni.

L'attività svolta nell'ambito dell'ufficio stampa di cui alla l. n. 150 del 2000, per la quale il
legislatore ha richiesto il titolo dell'iscrizione all'albo professionale e previsto un'area speciale di

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contrattazione con la partecipazione delle oo.ss. dei giornalisti, ha natura giornalistica e, di
conseguenza, comporta l'iscrizione all'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani
(INPGI), che ha portata generale e prescinde dalla natura pubblica o privata del datore di
lavoro e dal contratto collettivo applicabile al rapporto.
Riferimenti normativi: Legge 07/06/2000 num. 150 art. 9 CORTE COST., Decreto Legisl.
30/12/1992 num. 503 art. 17, Legge 23/12/2000 num. 388 art. 76

Massime precedenti Vedi: N. 16691 del 2018 Rv. 649486 - 02, N. 16147 del 2007 Rv. 598564
- 01, N. 11944 del 2004 Rv. 573942 - 01, N. 14391 del 2021 Rv. 661301 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21651 del 28/07/2021 (Rv. 661858 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO. P.M. SALVATO LUIGI. (Conf.)
C. (ABBAMONTE ANDREA) contro C. (LENTINI LORENZO)
Dichiara inammissibile, CONSIGLIO DI STATO ROMA, 09/04/2020

100129 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIURISDIZIONI SPECIALI


(IMPUGNABILITA') - CONSIGLIO DI STATO Declaratoria di inefficacia del contratto e pronuncia
di subentro nel rapporto contrattuale - Eccesso di potere giurisdizionale - Insussistenza -
Fondamento.

Non integra eccesso di potere giurisdizionale del giudice amministrativo per usurpazione della
funzione amministrativa la pronuncia, resa ai sensi dell'art. 122 c.p.a., di inefficacia del
contratto seguito ad aggiudicazione definitivamente annullata e di subentro del ricorrente nel
rapporto contrattuale, essendo tali statuizioni istituzionalmente riservate a quel giudice e
precluse all'autorità amministrativa, né potendo configurarsi la violazione dei limiti esterni della
giurisdizione amministrativa in pretesi errori di valutazione dei relativi presupposti.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 1, Decreto Legisl.
02/07/2010 num. 104 art. 122, Costituzione art. 97 CORTE COST., Costituzione art. 111

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 14437 del 2018 Rv. 649623 - 03
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 2604 del 2021 Rv. 660463 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21650 del 28/07/2021 (Rv. 661857 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: CONTI ROBERTO GIOVANNI. Relatore:
CONTI ROBERTO GIOVANNI. P.M. DE RENZIS LUISA. (Conf.)
S. (POGGI LAURA) contro R. (ZANLUCCHI FRANCESCO)
Regola giurisdizione

092021 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA -


AUTORIZZAZIONI E CONCESSIONI Finanziamento inserito in un accordo integrativo del
contenuto di provvedimenti amministrativi - Art. 11 della l. n 241 del 1990 - Giurisdizione
amministrativa - Fondamento - Mancata erogazione del finanziamento - Giurisdizione ordinaria
- Condizioni - Fattispecie.

In tema di riparto di giurisdizione, ai sensi dell'art. 11, comma 5, della l. n. 241 del 1990, oggi
trasfuso nell'art. 133, comma 1, lett. a), n. 2, del c.p.a., spetta al giudice amministrativo la
cognizione delle controversie relative ad un accordo sostitutivo o integrativo di un
provvedimento amministrativo all'interno del quale la P.A., esercitando potestà pubblicistiche,

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individui le modalità e le condizioni necessarie per la concessione ed erogazione di un
finanziamento, restando invece devoluta al giudice ordinario la controversia che attiene alla
fase di erogazione del contributo o di ritiro della sovvenzione relativamente al dedotto
inadempimento del destinatario.(Nella specie, la S.C. ha ritenuto sussistente la giurisdizione
del giudice amministrativo in una controversia relativa all'efficacia e portata di un Protocollo
d'intesa, concernente l'attuazione di un programma di riqualificazione urbana per alloggi a
canone sostenibile, che prevedeva la stipula di accordi, intese o convenzioni volte a
determinare le modalità di attuazione del programma e di erogazione dei finanziamenti
pubblici).
Riferimenti normativi: Legge 07/08/1990 num. 241 art. 11 com. 5, Legge 07/08/1990 num.
241 art. 15, Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 133 com. 1 lett. A CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 18985 del 2017 Rv. 645131 - 01, N. 27768 del
2020 Rv. 660028 - 01, N. 16457 del 2020 Rv. 658338 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21642 del 28/07/2021 (Rv. 662122 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: CONTI ROBERTO GIOVANNI. Relatore:
CONTI ROBERTO GIOVANNI.
D. (STASI ALESSANDRA) contro A.
Regola giurisdizione

092037 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA -


GIURISDIZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA Atto esecutivo di pretesa tributaria - Giurisdizione
tributaria e giurisdizione ordinaria - Discrimine- Fattispecie.

In tema di controversie su atti di riscossione coattiva di entrate di natura tributaria, il


discrimine tra giurisdizione tributaria e giurisdizione ordinaria va così individuato: alla
giurisdizione tributaria spetta la cognizione sui fatti incidenti sulla pretesa tributaria (inclusi i
fatti costitutivi, modificativi od impeditivi di essa in senso sostanziale) che si assumano
verificati fino alla notificazione della cartella esattoriale o dell'intimazione di pagamento, se
validamente avvenute, o fino al momento dell'atto esecutivo, in caso di notificazione omessa,
inesistente o nulla degli atti prodromici; alla giurisdizione ordinaria spetta la cognizione sulle
questioni di legittimità formale dell'atto esecutivo come tale (a prescindere dalla esistenza o
dalla validità della notifica degli atti ad esso prodromici) nonché sui fatti incidenti in senso
sostanziale sulla pretesa tributaria, successivi all'epoca della valida notifica della cartella
esattoriale o dell'intimazione di pagamento o successivi, in ipotesi di omissione, inesistenza o
nullità di detta notifica, all'atto esecutivo cha abbia assunto la funzione di mezzo di conoscenza
della cartella o dell'intimazione (nella specie la S.C. ha ritenuto la giurisdizione del giudice
tributario in ordine alla prospettata questione di prescrizione della pretesa fiscale che si colloca
a monte della notifica della cartella di pagamento).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 615 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 617 CORTE
COST., Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 2 CORTE COST., Decreto Legisl.
31/12/1992 num. 546 art. 19 CORTE COST., DPR 29/09/1973 num. 602 art. 25 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 7822 del 2020 Rv. 657531 - 03

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Sez. U - , Ordinanza n. 21641 del 28/07/2021 (Rv. 662226 - 01)
Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: CONTI ROBERTO GIOVANNI. Relatore:
CONTI ROBERTO GIOVANNI.
F. (FINOTTO NATASCIA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CONSIGLIO DI STATO ROMA, 29/10/2020

048045 COMUNITA' EUROPEA - CORTE DI GIUSTIZIA - FUNZIONI - DI LEGITTIMITA' Ricorso


con cui si denunci l'invasione della competenza in tema di sindacato sulla validità degli atti
dell'UE spettante, in via esclusiva, alla Corte di Giustizia - Motivo inerente alla giurisdizione -
Ammissibilità - Fattispecie.

100129 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIURISDIZIONI SPECIALI


(IMPUGNABILITA') - CONSIGLIO DI STATO In genere.

Costituisce motivo di ricorso attinente alla giurisdizione quello con il quale si denunci che il
Consiglio di Stato abbia esercitato competenze allo stesso non riservate e spettanti, in via
esclusiva, alla Corte di Giustizia perché concernenti il sindacato sulla validità degli atti dell'UE.
(Nella specie, era stata disposta la distruzione di alcune coltivazioni OGM illecitamente
impiantate in applicazione della decisione di esecuzione della Commissione UE 2016/321 e la
parte ricorrente aveva contestato la pronuncia a sé sfavorevole del Consiglio di Stato davanti
alla S.C. per motivi attinenti alla giurisdizione, negando la conformità al diritto eurounitario
della detta decisione e della correlata direttiva UE 2015/412).
Riferimenti normativi: Decisione Commissione CEE 03/03/2016 num. 321, Direttive del
Consiglio CEE 11/03/2015 num. 412, Costituzione art. 111

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 7012 del 2020 Rv. 657216 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21641 del 28/07/2021 (Rv. 662226 - 02)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: CONTI ROBERTO GIOVANNI. Relatore:
CONTI ROBERTO GIOVANNI.
F. (FINOTTO NATASCIA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CONSIGLIO DI STATO ROMA, 29/10/2020

048054 COMUNITA' EUROPEA - CORTE DI GIUSTIZIA - RICORSO - IN VIA PREGIUDIZIALE


Esclusione della necessità del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia - Violazione del limite
esterno della giurisdizione - Negazione - Fondamento.

048068 COMUNITA' EUROPEA - GIUDICE NAZIONALE - RIMESSIONE DEGLI ATTI - IN GENERE


In genere.

100129 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIURISDIZIONI SPECIALI


(IMPUGNABILITA') - CONSIGLIO DI STATO In genere.

Non è sindacabile sotto il profilo della violazione del limite esterno della giurisdizione la
decisione con la quale il Consiglio di Stato abbia motivatamente escluso la necessità di disporre
il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE, atteso che tale decisione non incide sulla
competenza della medesima Corte di Giustizia in tema di accertamento della validità degli atti
dell'UE.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 111

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 24107 del 2020 Rv. 659290 - 01

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Sez. U - , Sentenza n. 21165 del 23/07/2021 (Rv. 661856 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: PERRINO ANGELINA MARIA.
Relatore: PERRINO ANGELINA MARIA. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
S. (SANDULLI PIERO) contro A.
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 17/10/2019

092008 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE IN GENERALE - IN GENERE Proposizione di


plurime domande con nesso di subordinazione - Questione di giurisdizione - Valutazione
prioritaria della domanda pregiudiziale - Pronuncia declinatoria di giurisdizione sulla domanda
principale - Rilevanza della questione di giurisdizione sulla domanda subordinata - Fattispecie.

In caso di proposizione di plurime domande legate da nesso di subordinazione, il giudice adito


deve valutare la giurisdizione con riferimento alla domanda proposta in via pregiudiziale,
venendo in rilievo la questione di giurisdizione sulla domanda subordinata soltanto quando sia
stato sciolto il nesso di subordinazione, il che accade se la domanda principale sia rigettata nel
merito o per ragioni di rito ma senza chiusura del processo innanzi al giudice adito. (Nella
specie la S.C. ha confermato la sentenza di merito, che aveva dichiarato il difetto di
giurisdizione del giudice ordinario sull'opposizione all'esecuzione fondata, oltre che
sull'impignorabilità del bene oggetto dell'esecuzione forzata, sull'eccezione di prescrizione di
crediti di natura tributaria).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 360 com. 1 lett. 1, Decreto Legisl. 31/12/1992
num. 546 art. 2 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 7822 del 2020 Rv. 657531 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 21164 del 23/07/2021 (Rv. 661855 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: TRICOMI IRENE. Relatore: TRICOMI
IRENE. P.M. SALVATO LUIGI. (Conf.)
A. (AURILIA MATTEO) contro P. (PROCURATORE GENERALE CORTE DEI CONTI)
Dichiara inammissibile, CORTE DEI CONTI ROMA, 28/07/2017

026008 AVVOCATO E PROCURATORE - ALBO - SPECIALE Addetti agli uffici legali di enti
pubblici - Iscrizione agli elenchi speciali annessi agli albi degli avvocati - Rapporto di pubblico
impiego - Sussistenza - Conseguenze - Azione di responsabilità per danno erariale -
Esperibilità.

L'iscrizione agli elenchi speciali annessi agli albi degli avvocati istituiti presso i consigli
dell'ordine, consentita, in deroga al principio dell'incompatibilità dell'attività professionale con
la qualità di impiegato, ai dipendenti degli enti pubblici addetti ai relativi uffici legali,
presuppone la sussistenza di un rapporto di servizio dell'iscritto con la P.A.; pertanto, nei
confronti del dipendente può essere esperita, dinanzi al giudice contabile, l'azione di
responsabilità per danno erariale, volta alla tutela dell'interesse pubblico generale al buon
andamento dell'attività amministrativa e al corretto impiego delle risorse pubbliche.
Riferimenti normativi: Regio Decr. Legge 27/11/1933 num. 1578 art. 3, Legge 31/12/2012
num. 247 art. 23

Massime precedenti Vedi: N. 25638 del 2016 Rv. 641907 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 4883 del 2019 Rv. 653017 - 01

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Sez. U - , Sentenza n. 20819 del 21/07/2021 (Rv. 661868 - 02)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: TRICOMI IRENE. Relatore: TRICOMI
IRENE. P.M. VISONA' STEFANO. (Conf.)
R. (PIRAS STEFANO) contro F. (VACIRCA SERGIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 24/07/2019

103108 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - ASSOCIAZIONI SINDACALI - IMMUNITA'
- SINDACATI (POSTCORPORATIVI) - LIBERTA' SINDACALE - REPRESSIONE DELLA CONDOTTA
ANTISINDACALE Procedimento ex art. 28 del d.lgs. n. 150 del 2011 - Legittimazione attiva del
Sindacato - Sussistenza - Fondamento.

Sussiste la legittimazione del sindacato a promuovere l'azione di cui all'art.28 del d.lgs. n. 150
del 2011, in quanto l'esercizio dei diritti riconducibili alla libertà sindacale è una delle possibili
declinazioni delle "convinzioni personali", richiamate dagli artt. 1 e 4 del d.lgs. n. 216 del 2003,
che non possono costituire fattore di discriminazione.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 28, Decreto Legisl.
09/07/2003 num. 216 art. 1, Decreto Legisl. 09/07/2003 num. 216 art. 4

Massime precedenti Vedi: N. 1 del 2020 Rv. 656650 - 02

Sez. U - , Ordinanza n. 20824 del 21/07/2021 (Rv. 662032 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: GRASSO GIUSEPPE. Relatore: GRASSO
GIUSEPPE.
contro
Regola giurisdizione

092019 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IN


GENERE Gestione dei rifiuti solidi urbani - Domanda di inibitoria e risarcimento in relazione alla
gestione di impianto di compostaggio e riciclaggio e della relativa discarica - Condotta
contestata - Esercizio del relativo ciclo produttivo - Concrete modalità tecniche non
contemplate direttamente dai provvedimenti amministrativi - Giurisdizione ordinaria –
Fondamento.

In materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti, nonostante sussista la giurisdizione esclusiva


amministrativa, già in virtù dell'art. 33, comma 2, lettera e), del d.lgs. n. 80 del 1998, come
modificato dalla l. n. 205 del 2000, ed oggi dell'art. 133, comma 1, lett. p), dell'allegato 1, del
d.lgs. n. 104 del 2010, appartiene alla giurisdizione ordinaria la domanda del privato che si
dolga delle concrete modalità di esercizio del relativo ciclo produttivo, assumendone la
pericolosità per la salute o altri diritti fondamentali della persona e chiedendo l'adozione delle
misure necessarie per eliminare i danni attuali e potenziali e le immissioni intollerabili, atteso
che la condotta contestata integra la materiale estrinsecazione di un'ordinaria attività di
impresa, allorquando non siano dettate particolari regole esecutive o applicative tecniche
direttamente nei provvedimenti amministrativi, sicché non risulta in alcun modo coinvolto il
pubblico potere.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/03/1998 num. 80 art. 33 lett. E CORTE COST.,
Legge 21/07/2000 num. 205 art. 7 com. 1 lett. A CORTE COST., Decreto Legisl. 02/07/2010
num. 104 all. 1 art. 133 com. 1 lett. P, Legge 18/08/2009 num. 69 art. 59 com. 3

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Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 11142 del 2017 Rv. 644050 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 20819 del 21/07/2021 (Rv. 661868 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: TRICOMI IRENE. Relatore: TRICOMI
IRENE. P.M. VISONA' STEFANO. (Conf.)
R. (PIRAS STEFANO) contro F. (VACIRCA SERGIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 24/07/2019

092088 GIURISDIZIONE CIVILE - STRANIERO (GIURISDIZIONE SULLO) - IN GENERE


Procedimento ex art. 28 del d.lgs. n. 150 del 2011 - Azione del sindacato per l'accertamento
della natura discriminatoria di clausola contenuta in un contratto di lavoro - Natura
extracontrattuale - Configurabilità - Conseguenze in tema di giurisdizione - Art. 7 del
Regolamento UE n. 1215 del 2012 - Applicabilità - Art. 21 del medesimo Regolamento -
Esclusione.

La domanda proposta da una organizzazione sindacale ai sensi dell'art.28 del d.lgs. n.150 del
2011, diretta ad accertare il carattere discriminatorio della clausola di un contratto di lavoro
tendente ad inibire ogni azione sindacale del lavoratore e ogni rapporto del datore di lavoro
con organizzazioni sindacali, ha natura extracontrattuale, in quanto la suddetta clausola, oltre
a declinarsi nell'ambito dell'autonomia negoziale e del rapporto di lavoro, ricade anche
sull'autonomia collettiva e le relazioni sindacali, incidendo sul diritto di libertà sindacale sia
individuale che collettiva; ne consegue che, ai fini dell'individuazione del giudice avente la
competenza giurisdizionale sulla relativa controversia, trova applicazione, non già l'art.21 del
Regolamento (UE) n. 1215 del 2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che presuppone la
proposizione di un'azione relativa ad un contratto individuale di lavoro, ma l'art. 7 del
Regolamento medesimo, ai sensi del quale una persona domiciliata in uno Stato membro può
essere convenuta in un altro Stato membro, in materia di illeciti civili dolosi o colposi, davanti
all'autorità giurisdizionale del luogo in cui l'evento dannoso è avvenuto o può avvenire.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 28, Regolam. Consiglio CEE
12/12/2012 num. 1215 art. 7, Regolam. Consiglio CEE 12/12/2012 num. 1215 art. 21

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 3125 del 2021 Rv. 660357 - 02, N. 18299 del 2021
Rv. 661653 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 20819 del 21/07/2021 (Rv. 661868 - 03)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: TRICOMI IRENE. Relatore: TRICOMI
IRENE. P.M. VISONA' STEFANO. (Conf.)
R. (PIRAS STEFANO) contro F. (VACIRCA SERGIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 24/07/2019

152001 RISARCIMENTO DEL DANNO - IN GENERE Procedimento ex art.28 del d.lgs. n. 150 del
2011 - Condanna al risarcimento del danno non patrimoniale - Ammissibilità - Danno non
patrimoniale liquidato in favore di un sindacato - Natura punitiva - Esclusione - Funzione
dissuasiva - Sussistenza.

152011 RISARCIMENTO DEL DANNO - PATRIMONIALE E NON PATRIMONIALE (DANNI MORALI)


In genere.

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Nelle controversie in materia di discriminazione proponibili con il procedimento ex art.28 del
d.lgs. n. 150 del 2011, è ammissibile, ai sensi del comma 5 del predetto articolo, la domanda
di risarcimento del danno non patrimoniale, il quale, allorché sia riconosciuto a favore di un
sindacato che abbia agito "iure proprio" a tutela di interessi omogenei individuali di rilevanza
generale, si caratterizza per una funzione "dissuasiva", che esula dai cd. "danni punitivi",
soprattutto se si consideri che la discriminazione collettiva rileva anche in assenza di un
soggetto immediatamente identificabile.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2059 CORTE COST., Decreto Legisl. 01/09/2011 num.
150 art. 28 com. 5

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 16601 del 2017 Rv. 644914 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 20822 del 21/07/2021 (Rv. 662225 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: GRASSO GIUSEPPE. Relatore: GRASSO
GIUSEPPE. P.M. MUCCI ROBERTO. (Conf.)
B. (CENTORE CIRO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Regola giurisdizione

092075 GIURISDIZIONE CIVILE - REGOLAMENTO DI GIURISDIZIONE - IN GENERE


Dichiarazione di improcedibilità per mancato deposito nel termine - Successiva ulteriore
richiesta di regolamento - Ammissibilità nella stessa fase processuale - Forme di proposizione -
Conversione.

La dichiarazione d'improcedibilità dell'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, non


depositata nel termine stabilito dall'art. 369 c.p.c., non osta all'ammissibilità di una successiva
richiesta di regolamento, che può essere avanzata anche dalla controparte nella stessa fase
processuale; a tal fine, non è rilevante che essa sia stata proposta con (controricorso e) ricorso
incidentale, stante l'ininfluenza dell'adozione di una forma processuale non utilizzabile
nell'ambito del procedimento per regolamento di giurisdizione, ove quell'atto possa convertirsi
in un ricorso autonomo per regolamento di giurisdizione, presentandone i prescritti requisiti e
contenendo la richiesta di una pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di cassazione sulla
questione di giurisdizione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 41 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 369 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 371 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 387

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 17935 del 2013 Rv. 627254 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 20691 del 20/07/2021 (Rv. 661853 - 04)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO. Relatore:
LAMORGESE ANTONIO PIETRO. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro S. (LOMBARDI GIUSEPPE)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO MILANO, 28/11/2016

080001 ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICO INTERESSE (O UTILITA') - IN GENERE Acquisizione


sanante ex art. 42 bis del d.P.R. n. 327 del 2001 - Indennizzo per la pregressa occupazione
senza titolo - Natura indennitaria - Prova della diversa entità del danno - Ammissibilità -
Liquidazione - Criteri.

24
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In tema di acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001, la qualificazione in
termini indennitari dell'indennizzo per la pregressa occupazione senza titolo, nella misura del
cinque per cento annuo sul valore venale del bene all'attualità, non è foriera di un deficit di
tutela per le parti, avendo il legislatore previsto una clausola di salvaguardia che fa salva la
prova di una diversa entità del danno, la cui applicazione è rimessa all'incensurabile
valutazione del legislatore in via forfettaria - "in melius" o "in pejus" - in sintonia con le istanze
e le prove offerte dalle parti nel caso concreto.
Riferimenti normativi: DPR 08/06/2001 num. 327 art. 42 bis CORTE COST., Decreto Legisl.
01/09/2011 num. 150 art. 29 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 29990 del 2018 Rv. 651590 - 01, N. 20545 del 2018 Rv. 649998
- 01

Sez. U - , Sentenza n. 20691 del 20/07/2021 (Rv. 661853 - 03)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO. Relatore:
LAMORGESE ANTONIO PIETRO. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro S. (LOMBARDI GIUSEPPE)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO MILANO, 28/11/2016

080001 ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICO INTERESSE (O UTILITA') - IN GENERE Acquisizione


sanante ex art. 42 bis del d.P.R. n. 327 del 2001 - Indennizzo per la pregressa occupazione
senza titolo - Natura indennitaria - Conseguenze - Deficit di tutela per amministrazione e
privato - Esclusione - Ragioni.

In tema di acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001, la ricostruzione in
termini indennitari e le modalità di determinazione dell'indennizzo, anche per la pregressa
occupazione illegittima del bene, nel procedimento di cui all'art. 29 del d.lgs. n. 150 del 2011,
dinanzi alla Corte d'appello, in unico grado di merito, non sono suscettibili di arrecare un deficit
di tutela né per l'amministrazione, per esserle preclusa l'introduzione di azioni di rivalsa nei
confronti di terzi, nell'ipotesi di concorso di più enti nella realizzazione dell'opera pubblica,
trattandosi di una limitazione coerente con la natura del procedimento, ferma restando la
facoltà di rivalersi in separato giudizio ordinario sul soggetto corresponsabile della pregressa
occupazione illegittima; né per il privato, per essergli consentito di agire nei confronti della sola
autorità che utilizza il bene immobile per scopi di interesse pubblico, essendo tale autorità, cui
è affidato il pagamento dell'indennità, il suo creditore, né essendo precluso al privato di
avviare un autonomo giudizio di danno, a tutela dei suoi diritti, per il periodo di occupazione
illegittima, prima dell'adozione del provvedimento di cui all'art. 42 bis cit. da parte della
pubblica amministrazione.
Riferimenti normativi: DPR 08/06/2001 num. 327 art. 42 bis CORTE COST., Decreto Legisl.
01/09/2011 num. 150 art. 29 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 15343 del 2018 Rv. 649624 - 01, N. 25044 del
2016 Rv. 641778 - 01

25
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Sez. U - , Sentenza n. 20691 del 20/07/2021 (Rv. 661853 - 02)
Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO. Relatore:
LAMORGESE ANTONIO PIETRO. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro S. (LOMBARDI GIUSEPPE)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO MILANO, 28/11/2016

080004 ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICO INTERESSE (O UTILITA') - COMPETENZA E


GIURISDIZIONE Acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001 - Controversia
sulla legittimità dell'acquisizione - Giurisdizione amministrativa - Sussistenza - Individuazione -
Criteri.

In tema di espropriazione per pubblica utilità, appartengono alla giurisdizione del giudice
amministrativo le controversie nelle quali sia dedotta la illegittimità in sé del provvedimento di
acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001, per l'insussistenza dei requisiti
previsti dalla legge, anche ai fini della valutazione delle attuali ed eccezionali ragioni di
interesse pubblico che ne giustificano l'emanazione, in relazione ai contrapposti interessi
privati ed all'assenza di ragionevoli alternative alla sua adozione.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 42 com. 3, Costituzione art. 111, DPR 08/06/2001
num. 327 art. 42 bis CORTE COST., DPR 08/06/2001 num. 327 art. 53 com. 2 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 133 com. 1 lett. G CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 15343 del 2018 Rv. 649624 - 01, N. 3517 del 2019
Rv. 652752 - 01, N. 33539 del 2018 Rv. 652238 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 20691 del 20/07/2021 (Rv. 661853 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO. Relatore:
LAMORGESE ANTONIO PIETRO. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro S. (LOMBARDI GIUSEPPE)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO MILANO, 28/11/2016

080004 ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICO INTERESSE (O UTILITA') - COMPETENZA E


GIURISDIZIONE Acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001 - Controversia
sulla determinazione e corresponsione dell'indennizzo - Competenza della Corte di appello in
unico grado - Sussistenza - Ragioni - Scomposizione del credito - Esclusione - Conseguenze.

In tema di espropriazione per pubblica utilità, sono devolute al giudice ordinario e alla Corte di
appello, in unico grado, le controversie sulla determinazione e corresponsione dell'indennizzo
ex art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001, data la natura intrinsecamente indennitaria del
credito vantato dal proprietario del bene, globalmente inteso dal legislatore come un "unicum"
non scomponibile nelle diverse voci, con la conseguenza che l'attribuzione di una somma
forfettariamente determinata a titolo risarcitorio (pari all'interesse del cinque per cento annuo
sul valore venale del bene, a norma del comma 3 dell'art. 42 bis cit.) si riferisce unicamente ad
uno degli elementi (il mancato godimento del bene per essere il cespite occupato senza titolo
dall'amministrazione) rilevanti per la determinazione dell'indennizzo in favore del proprietario,
il quale non fa valere una duplice legittimazione, cioè di soggetto avente titolo ora a un
«indennizzo» (quando agisce per il pregiudizio patrimoniale, e non patrimoniale, conseguente
alla perdita della proprietà del bene), ora a un «risarcimento» di un danno scaturito da un
comportamento originariamente "contra ius" dell'amministrazione.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 42 com. 3, Costituzione art. 111, DPR 08/06/2001
num. 327 art. 42 bis CORTE COST., DPR 08/06/2001 num. 327 art. 53 com. 2 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 02/07/2010 num. 104 art. 133 com. 1 lett. G CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 13988 del 2018 Rv. 649163 - 02

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Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 15343 del 2018 Rv. 649624 - 01, N. 15283 del
2016 Rv. 640701 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 20692 del 20/07/2021 (Rv. 661867 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: SCODITTI ENRICO. Relatore:
SCODITTI ENRICO. P.M. MUCCI ROBERTO. (Conf.)
C. (CARIOLA AGATINO) contro O.
Regola giurisdizione

092019 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IN


GENERE Gestione del ciclo dei rifiuti - Pagamento degli oneri di mitigazione ambientale -
Controversia relativa - Giurisdizione del giudice ordinario - Sussistenza - Fondamento.

In tema di gestione del ciclo dei rifiuti, è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario la
controversia fra il gestore di impianto di smaltimento ed il comune per il pagamento della
quota dei proventi corrispondente ai cd. oneri di mitigazione ambientale, atteso che il rapporto
di debito-credito dedotto in giudizio non involge elementi riconducibili ad un rapporto
pregiudicante nel quale la P.A. creditrice intervenga con poteri autoritativi, essendo rimessa
all'autorità regionale (nella specie, la Regione Sicilia) la predeterminazione dei proventi da
riversare ai comuni.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 41 CORTE COST., Decreto Legisl. 03/04/2006 num.
152 CORTE COST. PENDENTE, Legge Reg. Sicilia 08/04/2010 num. 9 art. 2 com. 1 lett. F

Massime precedenti Vedi: N. 372 del 2021 Rv. 660358 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 26200 del 2019 Rv. 655503 - 01, N. 28053 del
2018 Rv. 651805 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 20761 del 20/07/2021 (Rv. 661854 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: SCODITTI ENRICO. Relatore:
SCODITTI ENRICO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
F. (MARRAZZO DOMENICO) contro A. (CARRINO STEFANIA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 11/10/2017

074027 EDILIZIA POPOLARE ED ECONOMICA - EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA E


AGEVOLATA Edilizia residenziale pubblica - Subentro nell'assegnazione dell'alloggio - Silenzio-
assenso ex art. 20 della l. n. 241 del 1990 - Applicabilità - Esclusione.

In tema di edilizia residenziale pubblica, l'istituto del silenzio-assenso, previsto dall'art. 20


della l. n. 241 del 1990, che implica una posizione di interesse legittimo, non può trovare
applicazione in relazione all'istanza di subentro nell'assegnazione di alloggi di edilizia
residenziale pubblica, destinati all'assistenza abitativa ed all'ampliamento del nucleo familiare,
in cui la posizione soggettiva controversa ha la consistenza di diritto soggettivo.
Riferimenti normativi: Legge 07/08/1990 num. 241 art. 20, Legge Reg. Lazio 06/08/1999
num. 12 art. 12

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Massime precedenti Vedi: N. 4549 del 2017 Rv. 643133 - 01, N. 34161 del 2019 Rv. 656446 -
02
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 4366 del 2021 Rv. 660425 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 20693 del 20/07/2021 (Rv. 662224 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: SCODITTI ENRICO. Relatore:
SCODITTI ENRICO.
R. (MEZZETTI MAURO) contro A.
Regola giurisdizione

092037 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA -


GIURISDIZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA Opposizione ex art. 615, comma 1, c.p.c. a cartella
di pagamento - Contestazioni sulla carenza originaria della pretesa tributaria e deduzione della
sua estinzione per intervenuta prescrizione - Giurisdizione tributaria - Sussistenza.

In tema di controversie su atti di riscossione coattiva di entrate di natura tributaria, spetta alla
giurisdizione tributaria la cognizione sull'opposizione alla cartella di pagamento (promossa ai
sensi dell'art. 615, comma 1, c.p.c.) con la quale siano dedotti fatti - relativi alla carenza della
originaria pretesa tributaria o all'estinzione della stessa (nella specie, per intervenuta
prescrizione) - che si assumano verificati anteriormente alla notificazione della cartella.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 2 CORTE COST., Decreto
Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 19 CORTE COST., DPR 29/09/1973 num. 602 art. 25 CORTE
COST., DPR 29/09/1973 num. 602 art. 49 CORTE COST., DPR 29/09/1973 num. 602 art. 50,
DPR 29/09/1973 num. 602 art. 57 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 615 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 13913 del 2017 Rv. 644556 - 01, N. 7822 del 2020
Rv. 657531 - 03

Sez. U - , Sentenza n. 20383 del 16/07/2021 (Rv. 661851 - 01)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: STALLA GIACOMO MARIA.
Relatore: STALLA GIACOMO MARIA. P.M. SALZANO FRANCESCO. (Conf.)
F. (FAGGIOLI LUCA) contro C.
Rigetta, CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE ROMA, 27/07/2020

026013 AVVOCATO E PROCURATORE - GIUDIZI DISCIPLINARI - AZIONE DISCIPLINARE -


PRESCRIZIONE Regime più favorevole introdotto dall’art. 56 l. n. 247 del 2012 - Illeciti
disciplinari commessi prima della sua entrata in vigore - Applicabilità - Esclusione -
Fondamento.

In tema di illecito disciplinare degli avvocati, il regime più favorevole di prescrizione introdotto
dall'art.56 della l. n. 247 del 2012, il quale prevede un termine massimo di prescrizione
dell'azione disciplinare di sette anni e sei mesi, non trova applicazione con riguardo agli illeciti
commessi prima della sua entrata in vigore; ciò in quanto le sanzioni disciplinari contenute nel
codice deontologico forense hanno natura amministrativa sicché, per un verso, con riferimento
alla disciplina della prescrizione, non trova applicazione lo "jus superveniens", ove più
favorevole all'incolpato, restando limitata l'operatività del principio di retroattività della "lex
mitior" alla fattispecie incriminatrice e alla pena, mentre, per altro verso, il momento di
riferimento per l'individuazione del regime della prescrizione applicabile, nel caso di illecito

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punibile solo in sede disciplinare, rimane quello della commissione del fatto e non quello della
incolpazione.
Riferimenti normativi: Regio Decr. Legge 27/11/1933 num. 1578 art. 51, Legge 31/12/2012
num. 247 art. 56

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 1609 del 2020 Rv. 656708 - 01, N. 9558 del 2018
Rv. 648104 - 01, N. 23746 del 2020 Rv. 659288 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 20384 del 16/07/2021 (Rv. 661852 - 01)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: STALLA GIACOMO MARIA.
Relatore: STALLA GIACOMO MARIA. P.M. FINOCCHI GHERSI RENATO. (Conf.)
I. (RUGGIERO ANDREA) contro C.
Rigetta, CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE ROMA, 04/12/2020

026016 AVVOCATO E PROCURATORE - GIUDIZI DISCIPLINARI - PROCEDIMENTO Dichiarazioni


testimoniali assunte dal consigliere istruttore successivamente alla presentazione della
memoria da parte dell'incolpato - Utilizzabilità - Sussistenza - Fondamento.

Nel procedimento disciplinare riguardante gli avvocati, non sono affette da inutilizzabilità le
dichiarazioni testimoniali assunte dal consigliere istruttore del Consiglio distrettuale di
disciplina successivamente alla presentazione della memoria difensiva da parte dell'incolpato,
atteso che il predetto procedimento e, "a fortiori", la fase preprocedimentale condotta dal
consigliere istruttore ai sensi dell'art. 58 della l. n. 247 del 2012, ha natura amministrativa,
rispondendo ai principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa (art.97
Cost.), sicché le osservazioni difensive richieste dal consigliere istruttore all'incolpato (da
presentarsi entro 30 giorni dalla comunicazione), non debbono essere necessariamente
depositate, a pena di nullità o di inutilizzabilità, dopo gli accertamenti istruttori, assumendo
esse una funzione prettamente informativa e preliminare, volta, tra l'altro, proprio ad
indirizzare e mirare quegli accertamenti.
Riferimenti normativi: Legge 31/12/2012 num. 247 art. 58

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 34476 del 2019 Rv. 656492 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 20385 del 16/07/2021 (Rv. 661709 - 01)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: STALLA GIACOMO MARIA.
Relatore: STALLA GIACOMO MARIA. P.M. FINOCCHI GHERSI RENATO. (Conf.)
C. (VIGLIONE FABIO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 10/12/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Rapporti tra processo penale e giudizio disciplinare ex art. 20,
comma 3, del d.lgs. n. 109 del 2006 - Accertamento dei fatti contenuto in sentenza penale
passata in giudicato - Nuova valutazione nel giudizio disciplinare - Ammissibilità - Limiti -
Fattispecie.

In tema di rapporti tra il procedimento penale e quello disciplinare riguardante magistrati, il


giudicato penale non preclude una rinnovata valutazione dei fatti accertati dal giudice penale
nella sede disciplinare, attesa la diversità dei presupposti delle rispettive responsabilità, fermo
solo il limite dell'immutabilità dell'accertamento dei fatti nella loro materialità operato nel

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giudizio penale. (Nella specie la S.C. ha confermato la decisione di condanna disciplinare del
magistrato - impugnata da quest'ultimo per essere stato assolto, per insussistenza del fatto,
dai reati di concussione e violenza sessuale - essendo stato accertato in sede penale che nella
sua veste di pubblico ministero aveva intrattenuto una relazione sentimentale con il coniuge di
persona da lui sottoposta a richiesta di misura cautelare personale, circostanza che rilevava
sotto il profilo della sua responsabilità disciplinare per violazione dell'obbligo di astenersi).
Riferimenti normativi: Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 653 CORTE COST., Decreto Legisl.
23/02/2006 num. 109 art. 20 com. 3, Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 2 com. 1 lett.
C

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 14344 del 2015 Rv. 635922 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 20041 del 14/07/2021 (Rv. 661708 - 01)


Presidente: SPIRITO ANGELO. Estensore: GARRI FABRIZIA. Relatore: GARRI
FABRIZIA. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
C. (TORRESE LUIGI) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Regola giurisdizione

092019 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IN


GENERE Dipendente comunale - Revoca da incarico dirigenziale e destinazione ad altre funzioni
disposta dal Comune sulla base di provvedimento del Ministero dell’interno adottato ai sensi
dell’art. 143 T.U.E.L.- Controversia relativa - Giurisdizione del Giudice amministrativo -
Sussistenza - Fondamento.

Spetta al giudice amministrativo la giurisdizione sulla controversia avente ad oggetto la


reintegrazione del dipendente comunale nell'incarico dirigenziale revocato dal Comune sulla
base di un decreto del Ministero dell'interno adottato ai sensi dell'art. 143 T.U.E.L., in quanto
non viene in rilievo un atto di gestione del rapporto di lavoro assunto nell'esercizio dei poteri
propri del datore bensì un atto doverosamente conformativo ad un provvedimento autoritativo
già deliberato, rientrante nella competenza funzionale inderogabile del TAR Lazio, sede di
Roma, ai sensi dell'art. 135 comma 1 lett. q) del c.p.a.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 18/08/2000 num. 267 art. 143 CORTE COST., Decreto
Legisl. 27/07/2010 num. 104 all. 1 art. 135 com. 1 lett. Q

Sez. U - , Sentenza n. 20042 del 14/07/2021 (Rv. 661737 - 01)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. FINOCCHI GHERSI RENATO. (Conf.)
R. (IADECOLA GIANFRANCESCO) contro M.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 10/11/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Magistrato - Illecito disciplinare ex art. 2, comma 1, lett. d), del
d.lgs. n. 109 del 2006 - Scorrettezza grave - Nozione - Fattispecie.

In tema di illeciti disciplinari dei magistrati, rientrano nella nozione di grave scorrettezza, ai
sensi dell'art. 2, comma 1, lett. d), del d.lgs. n. 109 del 2006, anche quelle condotte che, pur
se non compiute direttamente nell'esercizio delle funzioni, sono inscindibilmente collegate a
contegni precedenti o anche solo "in fieri", involgenti l'esercizio delle funzioni giudiziarie, al

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punto da divenire tutte parte di un "modus agendi" contrario ai doveri del magistrato. (Nella
specie, la S.C. ha confermato la sentenza disciplinare di condanna del Presidente di un collegio
di corte d'assise che, su sollecitazione di un giudice popolare, in occasione di una cena
organizzata pochi giorni prima della camera di consiglio, si era espresso sul tema della
responsabilità civile dei magistrati ed aveva affermato che la riforma di un'eventuale sentenza
di condanna avrebbe esposto anche i giudici non togati a conseguenze patrimoniali; l'incolpato,
in particolare, aveva fornito delle informazioni inesatte, atteso il diverso regime della
responsabilità dettato per i giudici popolari, e si era espresso con modalità comunicative che
erano idonee a coartare, secondo una valutazione "ex ante", la libertà di determinazione degli
stessi giudici popolari, alla luce del contesto, estraneo alla camera di consiglio, in cui si era
verificata la vicenda).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 2 com. 1 lett. D

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 28653 del 2018 Rv. 651439 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 19423 del 08/07/2021 (Rv. 661849 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: CRUCITTI ROBERTA. Relatore: CRUCITTI
ROBERTA. P.M. PEPE ALESSANDRO. (Parz. Diff.)
F. (GIULIANO LUIGI) contro M.
Regola giurisdizione

092019 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - IN


GENERE Agevolazioni per le imprese operanti nelle Zone Franche Urbane (Z.F.U.) - Revoca -
Controversia relativa - Giurisdizione del giudice amministrativo - Sussistenza - Fondamento.

Le controversie scaturenti dall'opposizione al provvedimento di revoca delle agevolazioni


previste dall'art. 1, commi 341 e 341 bis, della l. n. 296 del 2006, in favore delle imprese
operanti nelle Zone Franche Urbane (Z.F.U.), che costituiscono una forma di finanziamento
pubblico realizzato non solo attraverso l'esenzione fiscale ma anche mediante l'esonero di
versamenti contributivi, sono devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo, dovendosi
ravvisare una posizione di interesse legittimo non solo in capo al mero aspirante nella fase
procedimentale che precede il provvedimento di attribuzione da cui sorge il diritto soggettivo
alla concreta erogazione del beneficio, ma anche in capo al destinatario delle agevolazioni che,
dopo avere ottenuto il predetto provvedimento, si veda revocare il beneficio a causa
dell'esercizio dei poteri di autotutela dell'amministrazione, la quale abbia proceduto
all'annullamento del provvedimento stesso.
Riferimenti normativi: Legge 27/12/2006 num. 296 art. 1 com. 341, Legge 27/12/2006 num.
296 art. 1 com. 341

Sez. U - , Sentenza n. 19427 del 08/07/2021 (Rv. 661850 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: DORONZO ADRIANA. Relatore: DORONZO
ADRIANA.
P. (PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE) contro R.
Enuncia principio ex art. 363, comma 1, c.p.c.

026033 AVVOCATO E PROCURATORE - ONORARI - TARIFFE PROFESSIONALI - IN GENERE


Liquidazione dei compensi professionali degli avvocati - Disciplina successiva al d.l. n. 1 del

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2012, conv. dalla l. n. 27 del 2012 - Abrogazione dell'art. 636 c.p.c. - Esclusione -
Conseguenze - Procedimento per ingiunzione ex art. 633 c.p.c. - Ammissibilità - Condizioni.

In tema di liquidazione dei compensi degli avvocati, l'abrogazione del sistema delle tariffe
professionali disposta dal d.l. n. 1 del 2012, conv. dalla l. n. 27 del 2012, non ha determinato
l'abrogazione dell'art. 636 c.p.c., sicché l'avvocato che intenda agire per la richiesta dei
compensi per prestazioni professionali può continuare ad avvalersi - anche nel vigore della
nuova disciplina - del procedimento per ingiunzione di cui agli artt. 633 e 636 c.p.c., ponendo
a base del ricorso la parcella delle spese e prestazioni, sottoscritta e corredata del parere della
competente associazione professionale, rilasciato sulla base dei parametri per i compensi
professionali di cui alla l. n. 247 del 2012 e relativi decreti ministeriali attuativi. (Principio
affermato nell'interesse della legge ex art. 363, comma 1, c.p.c.).
Riferimenti normativi: Legge 13/06/1942 num. 794 art. 28 CORTE COST., Regio Decr. Legge
27/11/1933 num. 1578 art. 14, Cod. Proc. Civ. art. 633 com. 1 lett. 2, Cod. Proc. Civ. art.
636 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2233 CORTE COST., Decreto Legge 24/01/2012 num. 11
art. 9, Legge 31/12/2012 num. 247 art. 13, Legge 31/12/2012 num. 247 art. 29 com. 1 lett.
L, Decr. Minist. Grazia e Giustizia 10/03/2014 num. 55, Decr. Minist. Grazia e Giustizia
08/03/2018 num. 37

Massime precedenti Vedi: N. 712 del 2018 Rv. 647975 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 19244 del 07/07/2021 (Rv. 661657 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: SCARPA ANTONIO. Relatore:
SCARPA ANTONIO. P.M. PEPE ALESSANDRO. (Conf.)
R. (PELLEGRINO GIANLUIGI) contro U. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CONSIGLIO DI STATO ROMA, 30/03/2020

100129 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIURISDIZIONI SPECIALI


(IMPUGNABILITA') - CONSIGLIO DI STATO Eccesso di potere giurisdizionale per invasione della
sfera legislativa - Nozione - Ambito - Riempimento in via interpretativa di una "lacuna legis" -
Esclusione - Fondamento - Fattispecie.

In tema di sindacato della Corte di cassazione sulle decisioni giurisdizionali del Consiglio di
Stato, l'eccesso di potere giurisdizionale per invasione della sfera di attribuzioni riservata al
legislatore è configurabile solo qualora il giudice speciale abbia applicato non la norma
esistente, ma una norma da lui creata, esercitando un'attività di produzione normativa che non
gli compete. L'ipotesi non ricorre quando il Consiglio di Stato, attenendosi al compito
interpretativo che gli è proprio, abbia individuato una "lacuna legis" nonché la disciplina
applicabile per il suo riempimento, in quanto tale operazione ermeneutica può dar luogo, tutt'al
più, ad un "error in iudicando" e non alla violazione dei limiti esterni della giurisdizione
speciale. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha confermato la decisione del Consiglio di
Stato che, in tema di elezioni per il Parlamento europeo, ritenuto implicitamente abrogato l'art.
21 della l. n. 18 del 1979, aveva colmato la lacuna così originatasi con il rinvio, tramite l'art.
51 della stessa legge, all'art. 83, comma 1, n.8, del d.P.R. n. 361 del 1957 che disciplina le
elezioni per la Camera dei deputati).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 362 CORTE COST., Legge 24/01/1979 num. 18 art.
21 CORTE COST., Legge 24/01/1979 num. 18 art. 51, DPR 30/03/1957 num. 361 art. 83
com. 1 lett. 8 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 27770 del 2020 Rv. 659662 - 01, N. 22711 del
2019 Rv. 655320 - 01

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Sez. U - , Sentenza n. 19030 del 06/07/2021 (Rv. 661739 - 01)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. SALZANO FRANCESCO. (Conf.)
S. (DI CIAULA DOMENICO) contro C.
Rigetta, CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE ROMA, 25/01/2021

026016 AVVOCATO E PROCURATORE - GIUDIZI DISCIPLINARI - PROCEDIMENTO Disciplinare


avvocati - Procedimento davanti al Consiglio distrettuale di disciplina - Natura amministrativa -
Sussistenza - Conseguenze - Norme sull’astensione del giudice - Applicabilità - Esclusione.

133140 PROCEDIMENTO CIVILE - GIUDICE - RICUSAZIONE E ASTENSIONE - IN GENERE In


genere.

In tema di responsabilità disciplinare dell'avvocato, il procedimento davanti al Consiglio


distrettuale di disciplina conserva il carattere amministrativo del precedente procedimento di
competenza dei locali Consigli dell'ordine, svolgendo tale organo una funzione amministrativa
di natura giustiziale; pertanto, non trovano applicazione le norme in tema di astensione del
giudice contenute nei codici di procedura civile e penale.
Riferimenti normativi: Legge 31/12/2012 num. 247 art. 50, Cod. Proc. Civ. art. 51 CORTE
COST., Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 34 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 34476 del 2019 Rv. 656492 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 19028 del 06/07/2021 (Rv. 661656 - 01)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: CIRILLO FRANCESCO MARIA.
Relatore: CIRILLO FRANCESCO MARIA. P.M. FINOCCHI GHERSI RENATO. (Conf.)
C. (AULETTA FERRUCCIO) contro P.
Rigetta, CONS.MAGISTRATURA MILIT.RE ROMA, 30/11/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Provvedimenti giurisdizionali - Valutazioni e giudizi personali su
altri colleghi e su vicende estranee all’oggetto del procedimento - Illecito disciplinare di cui
all'art. 2, comma 1, lett. d), del d.lgs. n. 109 del 2006 - Sussistenza - Fattispecie.

In tema di responsabilità disciplinare del magistrato, costituisce comportamento gravemente


scorretto del magistrato nei confronti di altri magistrati, delle parti e dei loro difensori,
integrante l'illecito disciplinare previsto dall'art. 2, comma 1, lett. d), del d.lgs. n. 109 del
2006, l'inserimento in provvedimenti giurisdizionali di valutazioni e giudizi personali
sull'operato di altri colleghi e su vicende estranee all'oggetto dei procedimenti nei quali sono
pronunciati, tanto più se oggettivamente denigratori nei loro confronti. (Nella specie, è stato
ravvisato l'illecito in questione nella condotta di un magistrato che, in qualità di presidente ed
estensore di una sentenza, aveva indebitamente inserito nel provvedimento una serie di
considerazioni critiche, diffuse e non pertinenti, sull'operato dei colleghi della Procura, che, in
precedenza, avevano sollecitato il medesimo magistrato a valutare l'opportunità di astenersi
dalla trattazione del procedimento, vicenda peraltro già compiutamente definita nella
competente sede).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 2 com. 1 lett. D

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 1416 del 2019 Rv. 652232 - 01

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Sez. U - , Ordinanza n. 19027 del 06/07/2021 (Rv. 661848 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: DORONZO ADRIANA. Relatore: DORONZO
ADRIANA. P.M. SALVATO LUIGI. (Conf.)
R. (MIRABELLI CESARE) contro P. (PROCURA GENERALE PRESSO CORTE DEI CONTI)
Rigetta, CORTE CONTI III SEZ.GIURISD. CENTR.ROMA ROMA, 04/02/2019

061025 CORTE DEI CONTI - ATTRIBUZIONI - GIURISDIZIONALI - CONTENZIOSO CONTABILE -


GIUDIZI DI RESPONSABILITA' - IN GENERE Prelievo supplementare del latte - Omesso
versamento all'AGEA - Responsabilità del primo acquirente - Giurisdizione contabile -
Sussistenza - Fondamento.

092024 GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - CORTE


DEI CONTI In genere.

In tema di regolamentazione del prelievo supplementare sull'eccesso di produzione di latte,


sussiste la giurisdizione contabile sulla domanda di condanna al risarcimento del danno erariale
proposta nei confronti del primo acquirente per avere violato l'obbligo di trattenere e, quindi, di
versare all'AGEA le somme dovute dagli allevatori a titolo del predetto prelievo, quale misura
volta a ristabilire l'equilibrio tra domanda e offerta sul mercato lattifero; ciò in quanto, avuto
riguardo ali obblighi, anche contabili, impostigli, alle sanzioni previste per il caso di
inadempimento e alla circostanza che egli è investito della funzione con provvedimento
amministrativo all'esito delle verifica di determinati requisiti - nonché alla responsabilità diretta
dello Stato verso l'Unione europea per il prelievo risultante dal superamento del quantitativo di
riferimento nazionale -, deve ritenersi sussistere, tra il primo acquirente e la P.A., un vero e
proprio rapporto di servizio, il quale è configurabile, a prescindere dalla natura di soggetto di
diritto privato dell'agente, allorché questi abbia la gestione, in nome e per conto della pubblica
amministrazione, di un'attività continuativa di interesse generale, che può essere anche solo di
garanzia del corretto svolgimento di una data attività.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 103, Cod. Proc. Civ. art. 362 CORTE COST., Decreto
Legge 28/03/2003 num. 49 art. 5, Legge 30/05/2003 num. 119 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 24329 del 2011 Rv. 620225 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 19086 del 2020 Rv. 658849 - 01, N. 328 del 2019
Rv. 652489 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 19026 del 06/07/2021 (Rv. 661707 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: SCRIMA ANTONIETTA. Relatore: SCRIMA
ANTONIETTA.
L. (FREI ARTHUR) contro P. (VON GUGGENBERG RENATE)
Rigetta, TRIB.SUP. DELLE ACQUE PUBBLICH ROMA, 01/08/2019

001029 ACQUE - ACQUE PUBBLICHE - DERIVAZIONI E UTILIZZAZIONI (UTENZE) - GRANDI E


PICCOLE DERIVAZIONI Concessioni di piccola derivazione d'acqua - Proroga automatica in
favore dell'ENEL ex art. 23, comma 8, d.lgs. n. 152 del 1999, come modificato dal d.lgs. n.
258 del 2000 - Contrasto con il diritto eurounitario - Esclusione - Fondamento.

La proroga automatica delle concessioni di piccola derivazione d'acqua a scopo idroelettrico


disposta, in favore dell'ENEL, dall'art. 23, comma 8, del d.lgs. n. 152 del 1999, come

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modificato dall'art. 7, comma 1, lett. f), del d.lgs. n. 258 del 2000, non contrasta con il diritto
eurounitario della concorrenza. Infatti, il citato art. 23 è conforme ai principi di tutela
dell'affidamento e della certezza del diritto, secondo i quali, in caso di modifica in termini
sfavorevoli di un precedente rapporto di durata, il legislatore nazionale è tenuto a stabilire un
periodo transitorio sufficiente a permettere agli operatori economici di adeguarsi; inoltre, la
direttiva 96/92/CEE - che ha introdotto il principio della temporaneità delle concessioni
idroelettriche - prevede, al considerando n. 38, la possibilità di ricorrere a regimi transitori o
deroghe, specialmente per il funzionamento di piccole reti isolate.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 18/08/2000 num. 258 art. 7 com. 1 lett. F CORTE
COST., Decreto Legisl. 11/05/1999 num. 152 art. 23 com. 8 CORTE COST., Direttive del
Consiglio CEE 19/12/1996 num. 92

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 6312 del 2010 Rv. 611829 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 18923 del 05/07/2021 (Rv. 661655 - 02)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. FINOCCHI GHERSI RENATO. (Conf.)
P. (SENSI RICCARDO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 12/11/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Sezione disciplinare del CSM - Competenza a decidere in merito
ad illeciti disciplinari dei magistrati - Violazione delle norme della convenzione EDU - Esclusione
- Fondamento.

In tema di procedimento disciplinare dei magistrati, l'attribuzione ad un organo interno della


magistratura della competenza a decidere in merito agli illeciti disciplinari dei magistrati non
viola l'art. 6 della Convenzione EDU, in quanto la "sezione disciplinare" costituisce organo
indipendente ed imparziale come stabilito anche dalla CEDU (ric. n. 51160/2006, Di Giovanni).
Riferimenti normativi: Costituzione art. 111, Decreto Legisl. 23/02/2006 num. 109 art. 24,
Conv. Eur. Dir. Uomo art. 6 CORTE COST.

Sez. U - , Sentenza n. 18923 del 05/07/2021 (Rv. 661655 - 03)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. FINOCCHI GHERSI RENATO. (Conf.)
P. (SENSI RICCARDO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 12/11/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Sentenza penale di non doversi procedere per intervenuta
prescrizione - Risultanze probatorie del procedimento penale - Utilizzabilità nel procedimento
disciplinare - Condizioni.

In tema di procedimento disciplinare dei magistrati, l'accertamento dei fatti contenuto nella
sentenza penale di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, pur non essendo
vincolante, deve essere necessariamente valorizzato dal giudice disciplinare, quando le
pronunce rese in sede penale siano giunte a conclusioni conformi in ordine alla prova delle
condotte contestate all'incolpato.

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Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 115 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 116 CORTE
COST., Cod. Pen. art. 157 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 22200 del 2010 Rv. 615429 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 18923 del 05/07/2021 (Rv. 661655 - 01)


Presidente: CASSANO MARGHERITA. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. FINOCCHI GHERSI RENATO. (Conf.)
P. (SENSI RICCARDO) contro P.
Rigetta, CONSIGLIO SUP.MAGISTRATURA ROMA, 12/11/2020

115061 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - PROCEDIMENTO


DISCIPLINARE - IN GENERE Apertura di procedimento disciplinare a seguito di procedimento
penale - Sospensione del disciplinare ex art. 15 del d.lgs. n. 109 del 2006 - Successiva
iscrizione di altro procedimento penale e correlata nuova iniziativa disciplinare - Declaratoria di
improcedibilità del secondo procedimento disciplinare per violazione del “ne bis in idem” -
Decisione nel merito del procedimento disciplinare previamente instaurato - Ammissibilità.

Nel procedimento disciplinare riguardante i magistrati, qualora per il medesimo fatto storico
siano stati promossi due distinti procedimenti a seguito dell'avvio per due volte dell'azione
penale nei confronti dell'incolpato, ferma l'improcedibilità del secondo giudizio, stante la
preclusione discendente dal principio del "ne bis in idem", al giudice disciplinare spetta la
decisione nel merito del primo giudizio una volta venuta meno la sua sospensione causata dal
procedimento penale pendente.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2909 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 324 CORTE
COST., Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 649 CORTE COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 23/02/2006
num. 109 art. 15

36
Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

sezione prima e sesta prima


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Sez. 1 - , Ordinanza n. 23657 del 31/08/2021 (Rv. 662339 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: PAZZI ALBERTO. Relatore: PAZZI
ALBERTO.
F. (FANTIN MASSIMO) contro R. (CROPPO BEATRICE)
Rigetta, TRIBUNALE UDINE, 03/12/2014

092029 GIURISDIZIONE CIVILE - "CAUSA PETENDI ET PETITUM" - DIRITTI SOGGETTIVI


Revoca sovvenzione pubblica - Giudizio - Oggetto - Diritto ad ottenere o trattenere il
finanziamento - Giurisdizione del giudice ordinario - Sussistenza - Fattispecie.

In tema di revoca di sovvenzioni pubbliche, il giudizio avente ad oggetto l'accertamento del


diritto del privato ad ottenere gli importi dovuti (ma in concreto non erogati) ovvero a
conservare gli importi già riscossi appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario e
riguarderà la sussistenza o meno del diritto del beneficiario ad ottenere o trattenere il
finanziamento, senza limitarsi alla verifica degli aspetti già presi in esame dal provvedimento
amministrativo. (Principio enunciato in una fattispecie, relativa alla revoca delle agevolazioni
previste dalla legge regionale FVG n. 36 del 1996, nella quale la società attrice aveva
domandato l'accertamento della permanenza dei requisiti per godere delle agevolazioni e la
Regione la condanna del beneficiario alla restituzione del finanziamento revocato).
Riferimenti normativi: Legge Reg. Friuli-Venezia-Giulia 26/08/1996 num. 36, Decr. Pres.
Giunta Reg. Friuli-Venezia-Giulia 21/08/2002 num. 250 art. 16

Massime precedenti Vedi: N. 26877 del 2018 Rv. 651507 - 01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23655 del 31/08/2021 (Rv. 662338 - 01)


Presidente: DE CHIARA CARLO. Estensore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE
GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. P.M. CERONI
FRANCESCA. (Diff.)
S. (TEDOLDI ALBERTO) contro B. (VILLANI ALESSANDRO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 01/02/2019

058163 CONTRATTI IN GENERE - REQUISITI (ELEMENTI DEL CONTRATTO) - ACCORDO DELLE


PARTI - CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO - NECESSITA' DI SPECIFICA APPROVAZIONE
SCRITTA - CLAUSOLE VESSATORIE OD ONEROSE Contratti conclusi tra professionista e
consumatore - Clausole redatte in modo non chiaro e comprensibile - Vessatorietà - Condizioni
- Anche se relative alla determinazione dell'oggetto del contratto o all'adeguatezza del
corrispettivo - Sussistenza - Fattispecie.

In tema di contratti conclusi tra professionista e consumatore, le clausole redatte in modo non
chiaro e comprensibile possono essere considerate vessatorie o abusive, e pertanto nulle, se
determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi
derivanti dal contratto, e ciò anche nel caso in cui riguardino la stessa determinazione
dell'oggetto del contratto o l'adeguatezza del corrispettivo dei beni e dei servizi. (Nella specie,
la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di appello che, pur avendo ritenuto non chiara la
clausola contrattuale di un mutuo "prima casa", che indicizzava il capitale al tasso di cambio
tra l'euro e una diversa valuta, ne aveva escluso la nullità ex artt. 33, 34 e 36 c.cons.).

38
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Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 06/09/2005 num. 206 art. 33, Decreto Legisl.
06/09/2005 num. 206 art. 34, Decreto Legisl. 06/09/2005 num. 206 art. 36, Direttive del
Consiglio CEE 05/04/1993 num. 13 art. 4

Massime precedenti Vedi: N. 21600 del 2013 Rv. 628046 - 01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23650 del 31/08/2021 (Rv. 662337 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: CARADONNA LUNELLA. Relatore:
CARADONNA LUNELLA. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
C. (CAPPONI BRUNO) contro I. (RAFFAELLI ENRICO ADRIANO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 28/05/2015

081193 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - EFFETTI - SUGLI


ATTI PREGIUDIZIEVOLI AI CREDITORI (RAPPORTI CON L'AZIONE REVOCATORIA ORDINARIA)
- AZIONE REVOCATORIA FALLIMENTARE - ATTI A TITOLO ONEROSO, PAGAMENTI E GARANZIE
- IN GENERE Conoscenza dello stato di insolvenza da parte dell’”accipiens” - Prova per
presunzioni - Notizie di stampa - Rilevanza - Condizioni - Fattispecie.

In tema di revocatoria fallimentare di pagamenti, ai fini dell'accertamento della conoscenza


dello stato di insolvenza, il giudice può avvalersi di presunzioni semplici, valorizzando le fonti di
conoscenza rappresentate da una campagna di stampa nei confronti dell'imprenditore
insolvente, con una valutazione in concreto delle sue caratteristiche, ovvero del numero delle
notizie, della rilevanza nazionale e della dovizia di particolari narrati. (Nella specie la S.C. ha
cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva escluso la prova della "scientia decoctionis"
da parte dell'"accipiens", nonostante numerosi articoli della stampa nazionale avessero
denunciato l'insolvenza del gruppo societario di cui faceva parte il "solvens").
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 67 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2727, Cod. Civ.
art. 2729 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 3299 del 2017 Rv. 643979 - 01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23655 del 31/08/2021 (Rv. 662338 - 02)


Presidente: DE CHIARA CARLO. Estensore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE
GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. P.M. CERONI
FRANCESCA. (Diff.)
S. (TEDOLDI ALBERTO) contro B. (VILLANI ALESSANDRO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 01/02/2019

058163 CONTRATTI IN GENERE - REQUISITI (ELEMENTI DEL CONTRATTO) - ACCORDO DELLE


PARTI - CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO - NECESSITA' DI SPECIFICA APPROVAZIONE
SCRITTA - CLAUSOLE VESSATORIE OD ONEROSE Contratti tra professionisti e consumatore -
Provvedimento dell'AGCM che accerta l'assenza di chiarezza e comprensibilità delle clausole
contrattuali - Valenza nel giudizio civile ex art. 37 bis, comma 4, c.cons. - Presunzione legale
relativa - Conseguenze - Fattispecie.

In tema di contratti tra professionista e consumatore, il provvedimento con il quale l'AGCM


accerti l'assenza di chiarezza e comprensibilità di alcune clausole contrattuali determina, nel
giudizio civile promosso ex art. 37 bis, comma 4, c.cons., una presunzione legale, suscettibile
di prova contraria, che non è sancita espressamente dalla legge ma scaturisce dalla funzione

39
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sistematica assegnata agli strumenti di "public enforcement" e genera un dovere di
motivazione e di specifica confutazione in capo al giudice civile che maturi una diversa
opinione. (Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza che, nel ritenere chiare e
comprensibili le clausole contrattuali di indicizzazione del capitale dato a mutuo, non aveva
tenuto in alcuna considerazione il provvedimento dell'AGCM che aveva, invece, affermato il
contrario).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 06/09/2005 num. 206 art. 37 bis com. 4

Massime precedenti Vedi: N. 18176 del 2019 Rv. 654545 - 02, N. 11904 del 2014 Rv. 631486
- 01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23486 del 26/08/2021 (Rv. 662315 - 02)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA. (Diff.)
L. (SICILIANI SIMONA) contro F.
Cassa e decide nel merito, TRIBUNALE TARANTO, 20/12/2017

081220 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - LIQUIDAZIONE


DELL'ATTIVO - VENDITA DI IMMOBILI - MODALITA' Vendita immobiliare effettuata
direttamente dal giudice delegato – Unica offerta in ribasso per non oltre un quarto del prezzo
fissato – Aggiudicazione - Possibilità – Condizioni.

In tema di fallimento, in caso di vendita immobiliare effettuata direttamente dal giudice


delegato, è valida l'offerta ribassata in misura non superiore al quarto del prezzo fissato nella
relativa ordinanza, potendo il giudice, in caso di unicità di offerta, aggiudicare ugualmente il
bene, ove sussistano i presupposti di cui all'art. 572, comma 3, c.p.c., norma compatibile con
la disciplina della vendita fallimentare, che impone di dare conto nel relativo provvedimento
della mancanza di serie possibilità di conseguire un prezzo superiore per effetto di una nuova
vendita.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 572 com. 3, Legge Falliment. art. 107 com. 2,
Legge Falliment. art. 108

Sez. 1 - , Sentenza n. 23489 del 26/08/2021 (Rv. 662316 - 01)


Presidente: DE CHIARA CARLO. Estensore: MARULLI MARCO. Relatore: MARULLI
MARCO. P.M. CERONI FRANCESCA. (Conf.)
B. (BORCHI FABRIZIO) contro F. (AULETTA ANDREA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 18/09/2017

057001 CONTRATTI DI BORSA - IN GENERE Attività di intermediazione mobiliare - Contratto


denominato "interest rate swap" - Forma scritta - Applicabilità dell’art. 117 del d.lgs. n. 385
del 1993 - Esclusione - Fondamento.

In tema d'intermediazione finanziaria, il requisito della forma scritta posto a pena di nullità
dall'art. 23 d.lgs. n. 58 del 1998 attiene al contratto-quadro e non al contratto derivato
denominato "interest rate swap", stipulato in esecuzione del corrispondente ordine di
investimento, potendosi escludere che il requisito di forma possa discendere dall'applicazione
dell'art. 117 d.lgs. n. 385 del 1993, che si riferisce ai soli contratti bancari.

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Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 24/02/1998 num. 58 art. 23, Decreto Legisl.
01/09/1993 num. 385 art. 117 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1322, Cod. Civ. art. 1346

Massime precedenti Vedi: N. 18122 del 2020 Rv. 658609 - 02


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 8770 del 2020 Rv. 657963 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23495 del 26/08/2021 (Rv. 662186 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: MARULLI MARCO. Relatore: MARULLI
MARCO.
M. (NICOLETTI LUCA) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 29/01/2016

013036 ARBITRATO - LODO (SENTENZA ARBITRALE) - IMPUGNAZIONE - PER NULLITA' - IN


GENERE Deduzione dell'inesistenza della clausola compromissoria - Poteri del giudice di merito
- Interpretazione diretta della previsione contrattuale - Fondamento.

In tema di arbitrato, ove sia dedotta la nullità del lodo per inesistenza della clausola
compromissoria, il giudice di merito ha il potere di interpretare direttamente la previsione
contrattuale oggetto di contestazione per verificare se contenga o meno la volontà di
compromettere in arbitri poiché, rilevando ai fini dell'accertamento della "potestas iudicandi" di
questi ultimi, l'interpretazione della clausola compromissoria non incontra i limiti stabiliti per
l'interpretazione delle altre clausole, riservata agli arbitri e sindacabile dal giudice di merito
solo per violazione delle norme di ermeneutica contrattuale o per difetto assoluto di
motivazione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 829

Massime precedenti Conformi: N. 7649 del 2007 Rv. 596475 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 19917 del 2017 Rv. 645693 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23491 del 26/08/2021 (Rv. 662336 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: MARULLI MARCO. Relatore: MARULLI
MARCO.
P. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro P.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 04/09/2015

148002 RESPONSABILITA' CIVILE - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA - IN GENERE Risarcimento


del danno da mancato recepimento di direttive comunitarie - Medici specializzandi - Corsi di
specializzazione iniziati nell'anno accademico 1982-1983 - Spettanza - Limiti - Fattispecie.

Il diritto al risarcimento del danno da mancato recepimento della direttiva comunitaria n.


82/76/CEE (riassuntiva delle direttive n. 75/362/CEE e n. 75/363/CEE), sorto in favore dei
medici iscritti ai corsi di specializzazione negli anni accademici compresi tra il 1983 ed il 1991,
spetta anche per l'anno accademico 1982-1983, ma a partire dal 1° gennaio 1983, primo
giorno successivo alla scadenza del termine fissato per l'attuazione della direttiva, con la
conseguenza che tale risarcimento deve essere commisurato, non all'intero anno accademico,
ma alla frazione temporale successiva alla data indicata. (Nella specie, la S.C. ha cassato la
decisione di merito, che aveva negato "in toto" il risarcimento agli iscritti al primo anno di
specializzazione nell'anno accademico 1982-1983, erroneamente ritenendo che non vi
avessero diritto, in quando iscritti in epoca anteriore al 1° gennaio 1983).

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Riferimenti normativi: Legge 19/10/1999 num. 370 art. 11 CORTE COST., Direttive
Commissione CEE 16/06/1975 num. 362, Direttive Commissione CEE 16/06/1975 num. 363,
Decreto Legisl. 08/08/1991 num. 257, Direttive Commissione CEE 26/01/1982 num. 76

Massime precedenti Vedi: N. 5509 del 2019 Rv. 652993 - 01


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 20348 del 2018 Rv. 650269 - 01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23484 del 26/08/2021 (Rv. 662313 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: CARADONNA LUNELLA. Relatore:
CARADONNA LUNELLA. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Diff.)
C. (REGIS MAURO) contro I. (SELLA ANTONIO DOMENICO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 15/11/2018

081081 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - APERTURA


(DICHIARAZIONE) DI FALLIMENTO - IMPRESE SOGGETTE - IN GENERE Requisiti di non
fallibilità ex art. 1, comma 2, lett. b), l.fall. - Ricavi lordi - Riferimento alle sole voci n. 1) e n.
5), lett. A), dello schema di conto economico ex art. 2425 c.c. - Necessità - Fondamento.

In tema di requisiti dimensionali per l'esonero dal fallimento di cui all'art. 1, comma 2, lett. b),
l.fall., i "ricavi lordi" devono essere individuati facendo riferimento alle sole voci n. 1) e n. 5)
dello schema di conto economico previsto dall'art. 2425, lett. A), c.c., poiché ciò che rileva ai
fini dell'individuazione del parametro dimensionale è il valore dei ricavi che afferiscono alle
attività commerciali specifiche dell'impresa o a quelle accessorie derivanti dalla gestione non
caratteristica, idonei a misurare la sua effettiva consistenza economica e finanziaria, dovendo
pertanto essere esclusi gli "altri proventi" da sopravvenienze attive, che derivano dalla
riduzione "una tantum" di accantonamenti per rischi precedentemente iscritti e non sono
correlati alla gestione ordinaria né costituiscono ricavi in senso tecnico.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 1 CORTE COST., Legge Falliment. art. 15 CORTE
COST., Cod. Civ. art. 2425

Massime precedenti Vedi: N. 31825 del 2018 Rv. 651966 - 01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23485 del 26/08/2021 (Rv. 662314 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA. (Diff.)
F. (CECCHI AGLIETTI GIANLUIGI) contro U. (LUDINI ELIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO FIRENZE, 30/12/2015

081190 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - EFFETTI - SUGLI


ATTI PREGIUDIZIEVOLI AI CREDITORI (RAPPORTI CON L'AZIONE REVOCATORIA ORDINARIA)
- AZIONE REVOCATORIA FALLIMENTARE - IN GENERE Cessione di contratto effettuata dal
fallito - Azione revocatoria del curatore fallimentare - Accoglimento - Esercizio delle facoltà
previste dall'art. 72 l.fall. - Esclusione - Fondamento.

081198 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - EFFETTI - SUGLI


ATTI PREGIUDIZIEVOLI AI CREDITORI (RAPPORTI CON L'AZIONE REVOCATORIA ORDINARIA)
- AZIONE REVOCATORIA ORDINARIA In genere.

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In tema di fallimento, il curatore che abbia esercitato con successo l'azione revocatoria
(fallimentare o ordinaria) della cessione del contratto, già facente capo al fallito, non può
esercitare le facoltà previste dall'art. 72 l.fall. in relazione alla posizione contrattuale originaria,
poiché l'accoglimento dell'azione revocatoria non restituisce al fallimento la pienezza della
posizione negoziale ceduta, ma attribuisce la sola ed esclusiva legittimazione a procedere alla
sua liquidazione.
Riferimenti normativi: Regio Decr. 16/03/1942 num. 267 art. 72, Regio Decr. 16/03/1942
num. 267 art. 67 CORTE COST., Regio Decr. 16/03/1942 num. 267 art. 64, Cod. Civ. art.
2901, Cod. Civ. art. 2902

Massime precedenti Vedi: N. 3676 del 2011 Rv. 616598 - 01, N. 16614 del 2021 Rv. 661673 -
01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23486 del 26/08/2021 (Rv. 662315 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA. (Diff.)
L. (SICILIANI SIMONA) contro F.
Cassa e decide nel merito, TRIBUNALE TARANTO, 20/12/2017

026001 AVVOCATO E PROCURATORE - IN GENERE Giudizio di merito - Unico difensore - Morte,


radiazione o sospensione dall'albo - Interruzione del processo - Effetto automatico -
Prosecuzione del giudizio - Conseguenze - Nullità degli atti successivi e della sentenza -
Accertamento - Istanza di parte - Necessità - Fondamento.

La morte, la radiazione e la sospensione dall'albo dell'unico difensore a mezzo del quale la


parte è costituita nel giudizio di merito determinano l'automatica interruzione del processo,
anche se il giudice e le altri parti non ne hanno conoscenza, con preclusione di ogni ulteriore
attività processuale che, se compiuta, è causa di nullità degli atti successivi e della sentenza, la
quale può essere impugnata per tale motivo, ma solo dalla parte colpita dagli eventi sopra
descritti, poiché le norme che disciplinano l'interruzione sono finalizzate alla sua esclusiva
tutela.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 301 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 156, Cod.
Proc. Civ. art. 157, Cod. Proc. Civ. art. 161 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 1574 del 2020 Rv. 656637 - 01, N. 790 del 2018 Rv. 647332 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23498 del 26/08/2021 (Rv. 662187 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: SCOTTI UMBERTO
LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
C. (GIUSSANI ALESSANDRO) contro R. (ATTOLICO LORENZO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 04/06/2016

058042 CONTRATTI IN GENERE - EFFETTI DEL CONTRATTO - IN GENERE Alienazione di un


bene - Mandato "in rem propriam" stipulato dall'alienante per la gestione del bene - Subentro
automatico dell'acquirente - Esclusione - Eccezioni - Fattispecie.

105001 MANDATO - IN GENERE (NOZIONE, CARATTERI, DISTINZIONE E DIFFERENZE TRA


MANDATARIO E NUNZIO) In genere.

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In materia di successione nei negozi giuridici, l'acquirente di un bene, in difetto di una
pattuizione "ad hoc", non subentra nei contratti stipulati dal cedente per la gestione del bene
ceduto e, in particolare, nel mandato "in rem propriam" di cui all'art. 1723, comma 2, c.c.,
salvi i casi eccezionali previsti dalla legge, com'è quello disciplinato dall'art. 2558 c.c. in tema
di cessione d'azienda. (Nella specie, la S.C. ha respinto il ricorso, escludendo che, in mancanza
di specifici accordi, l'acquirente dei diritti di sfruttamento di opere cinematografiche si
sostituisse automaticamente all'alienante nel contratto di mandato stipulato da quest'ultimo
per la distribuzione di tali opere).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1723 com. 2, Cod. Civ. art. 2558

Massime precedenti Vedi: N. 15 del 2020 Rv. 656332 - 01, N. 22529 del 2011 Rv. 620401 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23500 del 26/08/2021 (Rv. 662188 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: CARADONNA LUNELLA. Relatore:
CARADONNA LUNELLA.
A. (MARINELLI FABRIZIO) contro C. (AGOSTINO ROCCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 06/08/2015

131021 PROCEDIMENTI SOMMARI - D'INGIUNZIONE - DECRETO - OPPOSIZIONE - IN GENERE


Rigetto dell'opposizione - Sentenza che non pronunci sull'esecutività del decreto - Qualità di
titolo esecutivo del decreto opposto - Sussistenza - Fondamento.

Qualora sia integralmente respinta l'opposizione avverso un decreto ingiuntivo non esecutivo
con sentenza che non pronunci sulla sua esecutività, il titolo fondante l'esecuzione non è
quest'ultima, bensì - quanto a sorte capitale, accessori e spese da quello recati - il decreto
stesso, la cui esecutorietà è collegata, appunto, alla sentenza, in forza della quale viene
sancita indirettamente, con attitudine al giudicato successivo, la piena sussistenza del diritto
azionato, nell'esatta misura e negli specifici modi in cui esso è stato posto in azione nel titolo,
costituendo, invece, la sentenza titolo esecutivo solo per le eventuali ulteriori voci di condanna
in essa contenute.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 474 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 653 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 654

Massime precedenti Conformi: N. 19595 del 2013 Rv. 627518 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23315 del 23/08/2021 (Rv. 662311 - 01)


Presidente: SCALDAFERRI ANDREA. Estensore: MERCOLINO GUIDO. Relatore:
MERCOLINO GUIDO.
P. (BAVA ARTURO) contro P.
Rigetta, TRIBUNALE PER I MINORENNI FIRENZE, 05/06/2019

082336 FAMIGLIA - POTESTA' DEI GENITORI Sottrazione internazionale di minori -


Convenzione dell’Aja del 25 ottobre 1980 - Diritto di affidamento e diritto di visita – Tutela
differenziata – Fondamento.

In tema di sottrazione internazionale di minori, La Convenzione di L'Aja del 25 ottobre 1980


(ratificata e resa esecutiva in Italia con l. n. 64 del 1994) distingue nettamente, all'art. 5, il
diritto di affidamento del minore dal diritto di visita dello stesso e prevede, per le due
situazioni, una tutela differenziata. In particolare, all'art. 12, sancisce l'immediato ritorno del

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minore nello Stato di residenza abituale esclusivamente per l'ipotesi di illecito trasferimento o
trattenimento, che ricorre in caso di violazione del diritto di affidamento o custodia. Qualora,
invece, il trasferimento impedisca soltanto l'esercizio del diritto di visita, l'art. 21 consente
all'altro genitore soltanto di sollecitare l'Autorità centrale a compiere tutti i passi necessari per
rimuovere ogni ostacolo all'esercizio del predetto diritto, ciò anche quando sia reso
particolarmente difficile dal trasferimento nell'altro Stato, poiché l'emissione dell'ordine di
rientro imporrebbe il rimpatrio anche al genitore affidatario, incidendo illegittimamente sulla
sua libertà di stabilire la propria residenza nella località che ritenga più conveniente.
Riferimenti normativi: Tratt. Internaz. 25/10/1980 art. 5, Tratt. Internaz. 25/10/1980 art. 12,
Legge 15/01/1994 num. 64 CORTE COST., Tratt. Internaz. 25/10/1980 art. 21

Massime precedenti Conformi: N. 16092 del 2006 Rv. 592733 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23313 del 23/08/2021 (Rv. 662310 - 01)


Presidente: SCALDAFERRI ANDREA. Estensore: MERCOLINO GUIDO. Relatore:
MERCOLINO GUIDO.
B. (RUSSI MAURIZIO) contro C.
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 10/02/2020

100207 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - CAUSE SCINDIBILI E


INSCINDIBILI - INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO IN CAUSE INSCINDIBILI Rito
camerale - Ordine di integrazione del contraddittorio - Prova della tempestiva esecuzione
prima della chiusura della discussione - Necessità - Concessione di un ulteriore termine -
Irrilevanza - Limiti.

Nei giudizi d'impugnazione che seguono il rito camerale, ove sia disposta l'integrazione del
contraddittorio, la parte a ciò onerata, per evitare la dichiarazione di inammissibilità
dell'impugnazione, deve fornire la prova di aver dato tempestiva esecuzione all'ordine previsto
dall'art. 331 c.p.c. prima della chiusura della discussione dinanzi al collegio, in modo da
consentire a quest'ultimo il controllo della ritualità e della tempestività della notifica, non
assumendo rilievo, in mancanza di tale prova, l'intervenuta concessione di un ulteriore
termine, che equivale ad una proroga dell'originario termine perentorio, non consentita dall'art.
153 c.p.c., sempre che non sussistano i presupposti per la rimessione in termini.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 331, Cod. Proc. Civ. art. 153 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 737 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 738 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art.
739 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 6982 del 2016 Rv. 639540 - 01, N. 10779 del 2003 Rv. 569259 -
01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23316 del 23/08/2021 (Rv. 662335 - 01)


Presidente: SCALDAFERRI ANDREA. Estensore: MERCOLINO GUIDO. Relatore:
MERCOLINO GUIDO.
P. (CEPPI FABRIZIO) contro L.
Rigetta, CORTE D'APPELLO PERUGIA, 24/05/2019

002004 ADOZIONE - ADOZIONE (DEI MINORI D'ETA') - ADOTTANDI - ADOTTABILITA' - IN


GENERE Giudizio per la dichiarazione dello stato di adottabilità - Richiesta del termine per
provvedere al riconoscimento – Diniego - Cassazione - Giudizio di rinvio – Sopravvenuto

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affidamento preadottivo – Deducibilità delle parti e rilevabilità d’ufficio – Sussistenza –
Fondamento.

100111 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIUDIZIO DI RINVIO -


GIUDICE DI RINVIO - POTERI - IN GENERE In genere.

In tema di adozione, l'intervenuto dell'affidamento preadottivo del minore, che preclude il


riconoscimento del genitore biologico, può essere dedotto e rilevato d'ufficio nel giudizio di
rinvio conseguente alla cassazione, per violazione di legge, della statuizione che non ha accolto
la richiesta di concessione del termine per provvedere al riconoscimento, tenuto conto che la
menzionata pronuncia di legittimità non travolge anche quella sullo stato di adottabilità e che,
nel giudizio di rinvio, possono essere accertati i fatti modificativi, estintivi e impeditivi
sopravvenuti alla decisione cassata, quali sono, appunto, la dichiarazione di adottabilità e il
successivo affidamento preadottivo, avendo il legislatore, con il disposto dell'art. 11, comma 7,
l. cit., voluto privilegiare l'interesse del minore all'inserimento in una famiglia in grado di
assicurargli adeguate garanzie di stabilità.
Riferimenti normativi: Legge 04/05/1983 num. 184 art. 11 com. 2 CORTE COST., Legge
04/05/1983 num. 184 art. 11 com. 7 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 394

Massime precedenti Vedi: N. 31196 del 2018 Rv. 651926 - 01, N. 7301 del 2013 Rv. 625924 -
01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23319 del 23/08/2021 (Rv. 662185 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: MERCOLINO GUIDO.
Relatore: MERCOLINO GUIDO. P.M. CERONI FRANCESCA. (Conf.)
M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro P.
Cassa e decide nel merito, CORTE D'APPELLO BARI, 03/02/2020

082006 FAMIGLIA - FILIAZIONE - IN GENERE Atto di nascita formato all’estero - Trascrizione


nei registri dello stato civile italiano - Figlio di madre intenzionale e di madre biologica
concepito con fecondazione eterologa - Contrarietà all’ordine pubblico internazionale -
Esclusione - Fondamento.

166005 STATO CIVILE - ATTI - DI NASCITA In genere.

In materia di stato civile, è legittimamente trascritto in Italia l'atto di nascita formato


all'estero, relativo a un minore, figlio di madre intenzionale italiana e di madre biologica
straniera, non essendo contrario all'ordine pubblico internazionale il riconoscimento di un
rapporto di filiazione in assenza di un legame biologico, quando la madre intenzionale abbia
comunque prestato il consenso all'impiego da parte della "partner" di tecniche di procreazione
medicalmente assistita, anche se tali tecniche non sono consentite nel nostro ordinamento.
Riferimenti normativi: DPR 03/11/2000 num. 396 art. 18 CORTE COST., Legge 31/05/1995
num. 218 art. 16, Legge 31/05/1995 num. 218 art. 64 CORTE COST., Legge 31/05/1995
num. 218 art. 65, Legge 19/02/2004 num. 40 art. 9 CORTE COST., DPR 03/11/2000 num.
396 art. 95, Legge 19/02/2004 num. 40 art. 12 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 14878 del 2017 Rv. 645080 - 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 23318 del 23/08/2021 (Rv. 662312 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: MERCOLINO GUIDO.
Relatore: MERCOLINO GUIDO.
L. (CORRIDORE RICCARDO) contro P. (COLELLA CLAUDIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO PERUGIA, 12/11/2019

082270 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SCIOGLIMENTO - DIVORZIO - OBBLIGHI - VERSO L'ALTRO


CONIUGE - ASSEGNO - IN GENERE Funzione dell'assegno divorzile - Conseguenze - Coniuge
richiedente inizialmente dedito alla sola famiglia - Successivo svolgimento di attività lavorativa
a tempo parziale - Accertamenti da compiere.

Nel valutare la spettanza dell'assegno divorzile si deve tenere conto della funzione non solo
assistenziale ma anche perequativa e compensativa di tale contributo, sicché, ove il coniuge
richiedente, dopo essersi dedicato nei primi anni del matrimonio esclusivamente alla famiglia,
abbia intrapreso un'attività lavorativa a tempo parziale, occorre accertare il momento in cui è
maturata tale decisione e le ragioni della stessa, nonché verificare se essa sia stata effettuata
in autonomia o concordata con l'altro coniuge e se l'attività sia stata fin dall'origine a tempo
parziale, considerando infine se, anche in relazione all'età del richiedente, detta scelta debba
considerarsi ormai irreversibile, oppure se quest'ultimo possa ancora incrementare il proprio
reddito, optando per la prestazione di lavoro a tempo pieno.
Riferimenti normativi: Legge 01/12/1970 num. 898 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 5603 del 2020 Rv. 657088 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 18287 del 2018 Rv. 650267 - 01 Rv. 650267 - 02
Rv. 650267 - 03

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23279 del 20/08/2021 (Rv. 662309 - 01)


Presidente: SCALDAFERRI ANDREA. Estensore: MERCOLINO GUIDO. Relatore:
MERCOLINO GUIDO.
O. (MANFIO VITTORIO) contro M.
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 06/02/2020

100252 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - TERMINI - DECADENZA


DALL'IMPUGNAZIONE - IN GENERE Decadenza dall’impugnazione – Stato di detenzione della
parte - Rimessione in termini – Esclusione - Fondamento.

133236 PROCEDIMENTO CIVILE - TERMINI PROCESSUALI - IN GENERE In genere.

Lo stato di detenzione non costituisce un impedimento di carattere assoluto che renda


impossibile la proposizione dell'impugnazione e, pertanto, non giustifica la rimessione in
termini ex art. 153, comma 2, c.c., poiché non interrompe ogni contatto con l'esterno, né
impedisce all'interessato di esercitare, per il tramite del suo difensore, le facoltà processuali
che gli spettano, prevedendo, anzi, l'art. 18, comma 1, l. n. 354 del 1975 il diritto del detenuto
di avere colloqui e d'intrattenere corrispondenza, anche al fine di compiere atti giuridici.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 153 com. 2, Legge 26/07/1975 num. 354 art. 18
CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 27773 del 2020 Rv. 659663 - 02

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 23197 del 20/08/2021 (Rv. 662334 - 01)


Presidente: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Estensore: DOLMETTA
ALDO ANGELO. Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
F. (VERRASTRO FRANCESCO) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE ROMA, 14/11/2018

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Dichiarazione del richiedente di aver subito atti persecutori in ragione della
propria fede religiosa - Credibilità estrinseca ed intrinseca - Verifica - Modalità - Fattispecie.

In tema di protezione internazionale, a fronte dell'allegazione da parte del cittadino straniero di


avere subito atti persecutori in ragione della propria fede religiosa, la verifica della sussistenza
della c.d. condizione intrinseca (o soggettiva) di credibilità dev'essere effettuata con
riferimento alla (e nel contesto della) cd. condizione estrinseca (o oggettiva) della stessa,
costituita dalla effettiva esistenza di una persecuzione nei confronti della convinzione di fede
manifestata dal richiedente, mediante l'accertamento, anche facendo ricorso al dovere di
cooperazione istruttoria, del trattamento in concreto operato della religione professata da parte
delle autorità centrali e provinciali del Paese di origine. (In applicazione di tale principio, la S.C.
ha cassato la decisione di merito che aveva negato la richiesta protezione, senza indagare sul
trattamento in concreto riservato in Cina, ed in particolare, nella provincia di Guangdong, a
coloro che professavano la fede del richiedente e senza menzionare le fonti poste a
fondamento della decisione).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 2, Decreto Legisl.
19/11/2007 num. 251 art. 8 com. 1 lett. B, Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 14 lett.
B, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 2

Massime precedenti Vedi: N. 28974 del 2019 Rv. 655565 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22661 del 11/08/2021 (Rv. 662000 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: VANNUCCI MARCO. Relatore:
VANNUCCI MARCO. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA. (Conf.)
A. (TAGLIABUE FRANCESCO) contro F. (GEROSA ENZO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 08/04/2016

081311 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - SOCIETA' E


CONSORZI - SOCIETA' CON SOCI A RESPONSABILITA' ILLIMITATA - SOCIETA' DI FATTO -
FALLIMENTO DELLA SOCIETA' E DEI SOCI Società di persone - Fallimento - Socio
illimitatamente responsabile - Fallimento per ripercussione - Termine annuale - Decorrenza -
Dalla cessazione del rapporto sociale - Nozione - Fondamento.

In tema di società di persone, il rapporto sociale tra la società e il socio illimitatamente


responsabile, anche di fatto o occulto, non si scioglie in seguito alla cessazione dell'attività
d'impresa della società non seguìta dalla cancellazione di quest'ultima dal registro delle
imprese, con la conseguenza che il termine annuale previsto dall'art. 147, comma 2, l.fall.,
oltre il quale il socio non può più essere dichiarato fallito in conseguenza della dichiarazione di
fallimento della società, decorre solo dall'iscrizione nel registro delle imprese dei fatti
determinanti la perdita della qualità di socio illimitatamente responsabile e non dall'eventuale
cessazione dell'attività d'impresa.
Riferimenti normativi: Regio Decr. 16/03/1942 num. 267 art. 147 com. 2 CORTE COST., Regio
Decr. 16/03/1942 num. 267 art. 10 CORTE COST.

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Massime precedenti Vedi: N. 5069 del 2017 Rv. 644455 - 03

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22666 del 11/08/2021 (Rv. 662001 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO.
M. (SANDULLI MICHELE) contro A. (BOCCHINO LORENZO)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE NAPOLI, 01/06/2015

081167 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - EFFETTI - PER I


CREDITORI - DEBITI PECUNIARI - COMPENSAZIONE Domanda di insinuazione al passivo -
Eccezione di cd. “revocatoria incidentale” - Compensazione - Esclusione - Fondamento.

L'accoglimento della domanda di revocatoria fallimentare riguardante una somma ricevuta dal
fallito, determina un credito della massa che non può quindi essere opposto in compensazione
dal curatore, attraverso l'eccezione di cd. "revocatoria incidentale", con i crediti vantati verso il
fallito in sede di ammissione allo stato passivo.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 67 CORTE COST., Legge Falliment. art. 93, Cod.
Civ. art. 1241, Cod. Civ. art. 1243

Massime precedenti Vedi: N. 30824 del 2018 Rv. 651883 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22651 del 10/08/2021 (Rv. 662308 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
B. (PICCIOTTO CARMELO) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MESSINA, 02/04/2019

133003 PROCEDIMENTO CIVILE - ATTI E PROVVEDIMENTI IN GENERE - IN GENERE


Provvedimento del giudice con espressioni in lingua straniera (inglese)- Principio
dell’obbligatorietà dell’uso della lingua italiana- Violazione- Sussistenza- Fattispecie.

In tema di redazione dei provvedimenti del giudice, l'esposizione del percorso logico-giuridico
nel quale si concreta la motivazione, non può consistere nel richiamo integrale ad un testo in
lingua inglese (o in altra lingua di uso comune in Europa) privo di traduzione, seguito dalla
mera affermazione che da esso si desumono i fatti che il giudice ha posto a base del proprio
convincimento dovendo, invece, il giudice del merito esplicitare, in italiano, quali sono detti
fatti così da consentire al ricorrente di comprendere su quali elementi si fondi la decisione e di
esercitare quindi il proprio diritto di difesa (Nella specie la Corte ha cassato il provvedimento
impugnato in cui si é escluso che la Guinea versi in una situazione di diffusa violazione dei
diritti umani, ai fini del riconoscimento della protezione umanitaria, e/o di violenza
indiscriminata, rilevante ai fini del riconoscimento della protezione sussidiaria ai sensi della
lett. c) dell'art. 14 del d.lgs. n. 251/07, limitandosi a richiamare le notizie sulla Guinea tratte
dalla fonte inglese Human Rights Watch, inserite integralmente e senza traduzione nel testo
del decreto impugnato).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 122 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 22979 del 2019 Rv. 655333 - 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 22497 del 09/08/2021 (Rv. 662305 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: IOFRIDA GIULIA.
Relatore: IOFRIDA GIULIA.
P. (VENANZIO PIETRO) contro P.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TRIESTE, 09/08/2019

122009 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - IDENTITA' PERSONALE - IN GENERE Diritto del nato
da parto anonimo a conoscere le proprie origini - Sussistenza - Limiti - Verifica della
persistenza della volontà della madre di mantenere l’anonimato - Modalità attuative - Stato di
incapacità della madre - Rispetto della dignità della donna - Necessità - Abrogazione dell’art.
177 del d.lgs. n. 196 del 2003 ad opera dell’art. 27 del d.lgs. n. 101 del 2018 - Irrilevanza.

Il figlio nato da parto anonimo ha diritto di conoscere le proprie origini, ma il suo diritto deve
essere bilanciato con il diritto della madre a conservare l'anonimato, e deve pertanto
consentirsi al figlio di interpellare la madre biologica al fine di sapere se intenda revocare la
propria scelta, occorrendo però tutelare anche l'equilibrio psico fisico della genitrice; pertanto il
diritto all'interpello non può essere attivato qualora la madre versi in stato di incapacità, anche
non dichiarata, e non sia pertanto in grado di revocare validamente la propria scelta di
anonimato, e non rileva, ai fini dell'applicazione di queste regole, l'abrogazione dell'art. 177,
comma 2, del d.lgs. n. 196 del 2003, che aveva sostituito all'art. 28 della l. n. 183 del 1984, il
comma 7, che inibiva il diritto alla conoscenza delle origini del nato da parto anonimo, sia
perché il limite alla conoscenza di cui all'art. 28, comma 7, era già stato introdotto con la legge
n. 149 del 2001, sia perché deve tenersi conto dell'intervento additivo di principio, cui ha
provveduto la Corte costituzionale con sentenza n. 278 del 2013.
Riferimenti normativi: Legge 04/05/1983 num. 184 art. 28 com. 7 CORTE COST., Legge
28/03/2001 num. 149 art. 24, DPR 03/11/2000 num. 396 art. 30, Decreto Legisl.
30/06/2003 num. 196 art. 93, Decreto Legisl. 10/08/2018 num. 101 art. 27

Massime precedenti Vedi: N. 6963 del 2018 Rv. 647764 - 01, N. 15024 del 2016 Rv. 641021 -
01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 1946 del 2017 Rv. 642009 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22536 del 09/08/2021 (Rv. 662307 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO
PIETRO. Relatore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO.
M. (FATTORE TAMARA) contro V. (PENASA LUCIANO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 04/08/2017

082327 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SEPARAZIONE PERSONALE DEI CONIUGI -


PROCEDIMENTO - INTERVENTO P.M. - PROVVEDIMENTI - IN GENERE Mantenimento dei figli
minori- Affidamento etero- familiare- Poteri del giudice “ex officio” di condanna dei genitori al
pagamento di somme in favore del terzo affidatario- Esclusione- Fondamento.

Nel giudizio avente ad oggetto la definizione dei rapporti personali e patrimoniali tra i coniugi
successivamente al divorzio o alla separazione, nel caso in cui sia disposto il collocamento del
minore in affidamento etero familiare presso terzi, il giudice, senza una domanda del soggetto
che ne avrebbe interesse, non può pronunciare, d'ufficio, la condanna dei genitori a
corrispondere somme a titolo di mantenimento (a copertura delle spese anticipate per
l'accoglienza, l'accudimento e l'educazione in ambiente comunitario) a favore di detti terzi

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(nella specie i servizi sociali di un Comune) atteso che l'obbligo di mantenimento del figlio
minore gravante su ciascun genitore si configura in termini di rimborso della quota dovuta da
uno dei genitori a favore dell'altro genitore che ha provveduto per intero al mantenimento del
figlio.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 155 CORTE COST., Cod. Civ. art. 156 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 21178 del 2018 Rv. 650230 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22497 del 09/08/2021 (Rv. 662305 - 02)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: IOFRIDA GIULIA.
Relatore: IOFRIDA GIULIA.
P. (VENANZIO PIETRO) contro P.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TRIESTE, 09/08/2019

122009 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - IDENTITA' PERSONALE - IN GENERE Diritto del nato
da parto anonimo ad accedere alle informazioni sanitarie sulla salute della madre - Sussistenza
- Finalità - Diversità dal diritto di accesso alle origini - Condizioni di esercizio - Anonimato della
donna anche nei confronti del figlio - Necessità - Fattispecie.

Il figlio nato da parto anonimo ha diritto di ottenere le informazioni sanitarie sulla salute della
madre, riguardanti le anamnesi familiari, fisiologiche e patologiche, con particolare riferimento
all'eventuale presenza di malattie ereditarie trasmissibili; tale facoltà è ulteriore e distinta
rispetto a quella di puro accesso alle origini, avendo come finalità la tutela della vita o della
salute del figlio adottato o di un suo discendente. Ne consegue che l'esercizio del diritto deve
essere garantito con modalità tali da tutelare l'anonimato della donna "erga omnes", anche
verso il figlio, e la richiesta, meramente cartolare, di consultazione dei dati, quali ricavabili dal
certificato di assistenza al parto o dalla cartella clinica della partoriente, potrà comportare, non
potendosi consentire un accesso indiscriminato al documento sanitario in oggetto, un diritto di
accesso sulla base di un quesito specifico, non esplorativo, relativo a determinati dati sanitari,
con l'osservanza di tutte le cautele necessarie a garantire la massima riservatezza, e quindi la
non identificabilità, della madre biologica. (La S.C. ha espresso il principio in giudizio in cui al
figlio nato da parto anonimo è stato negato l'accesso alla conoscenza delle origini familiari, non
essendo possibile acquisire un valido consenso dalla madre, divenuta incapace, ma è stato
comunque riconosciuto, nei limiti indicati, il diritto di accesso ai dati sanitari della genitrice).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 30/06/2003 num. 196 art. 93 com. 2, Decreto Legisl.
30/06/2003 num. 196 art. 93 com. 3

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22498 del 09/08/2021 (Rv. 662306 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: IOFRIDA GIULIA.
Relatore: IOFRIDA GIULIA.
D. (CARPEGGIANI GIANLUIGI) contro S. (PALUMBI FRANCESCA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 05/03/2019

082036 FAMIGLIA - FILIAZIONE - FILIAZIONE NATURALE - DICHIARAZIONE GIUDIZIALE DI


PATERNITA' E MATERNITA' - PROVA Azione di dichiarazione giudiziale di paternità-Consulenza
tecnica ematologica- Natura esplorativa- Esclusione- Strumento istruttorio officioso-
Configurabilità.

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In tema di dichiarazione giudiziale di paternità, la consulenza tecnica ematologica è lo
strumento istruttorio officioso indefettibilmente finalizzato a compiere la sola indagine decisiva
in punto di accertamento della verità del rapporto di filiazione; la sua richiesta non può,
pertanto, essere ritenuta esplorativa, dovendosi intendere come tale soltanto l'istanza rivolta a
supplire le deficienze allegative ed istruttorie di parte, così da aggirare il regime dell'onere
della prova sul piano sostanziale o i tempi di formulazione delle richieste istruttorie sul piano
processuale.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 269 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 23290 del 2015 Rv. 637699 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22496 del 09/08/2021 (Rv. 662304 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: IOFRIDA GIULIA.
Relatore: IOFRIDA GIULIA.
M. (MAURO ROSA) contro D. (FRAGAPANE DOMENICO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO TORINO, 24/04/2019

082033 FAMIGLIA - FILIAZIONE - FILIAZIONE NATURALE - DICHIARAZIONE GIUDIZIALE DI


PATERNITA' E MATERNITA' - EFFETTI Figlio - Sorgere degli obblighi ex artt. 147 e 148 c.c. al
momento della procreazione - Dichiarazione giudiziale di paternità o maternità - Necessità -
Esclusione - Violazione degli obblighi - Risarcimento del danno endofamiliare - Presupposto -
Consapevolezza del concepimento - Necessità - Prova - Fatto storico della consumazione di
rapporti sessuali non protetti - Insufficienza - Ulteriori elementi - Necessità.

In tema di danno per mancato riconoscimento di paternità, l'illecito endofamiliare, attribuito al


padre che abbia generato ma non riconosciuto il figlio, presuppone la consapevolezza della
procreazione che, pur non identificandosi con la certezza assoluta derivante esclusivamente
dalla prova ematologica, richiede comunque la maturata conoscenza dell'avvenuta
procreazione, non evincibile tuttavia in via automatica dal fatto storico della sola consumazione
di rapporti sessuali non protetti con la madre, ma anche da altri elementi rilevanti,
specificatamente allegati e provati da chi agisce in giudizio.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 147 CORTE COST., Cod. Civ. art. 148 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 269 CORTE COST., Cod. Civ. art. 277, Cod. Civ. art. 316 bis, Cod. Civ. art.
2043 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2059 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 26205 del 2013 Rv. 629742 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22449 del 06/08/2021 (Rv. 661997 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: FALABELLA MASSIMO. Relatore:
FALABELLA MASSIMO. P.M. MUCCI ROBERTO. (Conf.)
V. (PELLOTTIERI MASSIMO) contro S.
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 22/05/2017

081086 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - APERTURA


(DICHIARAZIONE) DI FALLIMENTO - IMPRESE SOGGETTE - SOCIETA' Società cancellata dal
registro delle imprese - Art. 10 della l. fall. - Capacità processuale - Sussistenza - Conseguenze
- Ricorso per cassazione proposto dagli ex soci avverso la sentenza della Corte di appello di
conferma, in sede di reclamo, della dichiarazione di fallimento - Inammissibilità - Fondamento.

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Dichiarato il fallimento di una società entro l'anno dalla sua cancellazione dal registro delle
imprese, ex art. 10 della l. fall., essa, per "fictio iuris", non perde, benché estinta, la propria
capacità processuale ai fini sia del procedimento prefallimentare che della procedura
concorsuale, con la conseguenza che il ricorso per cassazione contro la sentenza che, in sede
di reclamo, abbia confermato la sentenza dichiarativa di fallimento deve essere proposto, a
pena di inammissibilità, da colui che rappresentava la società estinta al tempo della
cancellazione di quest'ultima dal registro delle imprese, non avendo gli ex soci, che non sono
rappresentanti né successori della stessa, alcuna legittimazione ad impugnare.
Riferimenti normativi: Regio Decr. 16/03/1942 num. 267 art. 18 CORTE COST., Regio Decr.
16/03/1942 num. 267 art. 10 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 24968 del 2013 Rv. 628837 - 01, N. 5253 del 2017 Rv. 643973 -
01, N. 28096 del 2018 Rv. 651497 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22454 del 06/08/2021 (Rv. 661999 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: AMATORE ROBERTO. Relatore:
AMATORE ROBERTO. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
F. (MAROTTA MASSIMILIANO) contro F.
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 25/05/2017

081266 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - PASSIVITA'


FALLIMENTARI (ACCERTAMENTO DEL PASSIVO) - AMMISSIONE AL PASSIVO - IN GENERE
Domanda di concordato con riserva - Elenco nominativo dei creditori e rispettivi crediti -
Deposito - Requisito di ammissibilità della domanda - Fondamento - Conseguenze - Mancanza
riscontrata successivamente alla concessione del termine ex art. 161, comma 6 L.F. -
Irrilevanza.

Il deposito dell'elenco nominativo dei crediti con l'indicazione dei rispettivi creditori costituisce,
ai sensi dell'art. 161, comma 6 L.F., un requisito di ammissibilità della domanda di concordato
con riserva, la cui mancanza, ai fini della dichiarazione di improcedibilità della domanda, può
essere rilevata anche dopo la concessione del termine per il deposito del piano, della proposta
e della documentazione di cui all'art. 161, commi 2 e 3 L.F., conformemente a quanto previsto
con riferimento ai requisiti di ammissibilità della domanda di concordato cd. "piena", la cui
mancanza, ai sensi dell'art. 173, comma 3 L.F., richiamato dall'art. 161, comma 6 L.F., può
essere rilevata dal commissario giudiziale anche dopo l'apertura della procedura fino
all'omologazione, legittimandone la richiesta di revoca dell'ammissione.
Riferimenti normativi: Regio Decr. 16/03/1942 num. 267 art. 161 com. 6 CORTE COST., Regio
Decr. 16/03/1942 num. 267 art. 173 com. 3

Massime precedenti Vedi: N. 2234 del 2017 Rv. 643710 - 02

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22442 del 06/08/2021 (Rv. 661994 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: SOLAINI LUCA. Relatore: SOLAINI
LUCA.
S. (VERGINE GIROLAMO) contro R.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE LECCE, 23/11/2016

081027 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - CONCORDATO PREVENTIVO - IN


GENERE Decreto reso dal tribunale ai sensi degli artt. 162, 179 e 173 della l.fall. - Mancata

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emissione della sentenza dichiarativa di fallimento - Ricorso straordinario per cassazione -
Ammissibilità - Esclusione - Fondamento.

100082 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - IN GENERE In genere.

Il decreto con cui il tribunale dichiara l'inammissibilità della proposta di concordato, ex art.
162, comma 2, della l. fall. (eventualmente, anche a seguito della mancata sua approvazione,
ai sensi dell'art. 179, comma 1) ovvero revoca l'ammissione alla procedura di concordato, ai
sensi dell'art. 173, senza emettere consequenziale sentenza dichiarativa del fallimento del
debitore, non è soggetto a ricorso per cassazione ex art. 111, comma 7, Cost., non avendo
carattere decisorio né essendo idoneo al giudicato, non decidendo nel contraddittorio tra le
parti su diritti soggettivi.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 111 com. 7, Legge Falliment. art. 162 com. 2 CORTE
COST., Legge Falliment. art. 173, Legge Falliment. art. 179 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 211 del 2019 Rv. 652068 - 01


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 27073 del 2016 Rv. 641811 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22453 del 06/08/2021 (Rv. 661998 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: AMATORE ROBERTO. Relatore:
AMATORE ROBERTO. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
P. (CARUSO SALVATORE SANDRO) contro A. (CORDOPATRI FRANCESCO)
Rigetta, TRIBUNALE ROMA, 21/05/2015

140002 PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE CIVILE - DECRETO Decreto decisorio - Sottoscrizione


del solo Presidente - Sufficienza - Fattispecie.

Il decreto decisorio emesso dal Tribunale in composizione collegiale deve essere sottoscritto
dal solo Presidente, anche quando la relazione della causa e l'estensione del provvedimento
siano state affidate ad un altro membro del collegio. (Fattispecie in tema di opposizione allo
stato passivo di un'amministrazione straordinaria)
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 135 com. 4

Massime precedenti Vedi: N. 2381 del 2000 Rv. 534543 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22444 del 06/08/2021 (Rv. 661996 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: SOLAINI LUCA. Relatore: SOLAINI
LUCA.
C. (ANASTASI GREGORIO) contro B. (DE ROSA MARCO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 02/05/2017

081107 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - APERTURA


(DICHIARAZIONE) DI FALLIMENTO - STATO D'INSOLVENZA - IN GENERE Presupposti - Stato
di impotenza economica astrattamente impeditivo della possibilità di adempiere da parte del
debitore - Concreto inadempimento delle proprie obbligazioni e relativa imputabilità - Rilevanza
– Esclusione.

Ai fini dell'accertamento dello stato d'insolvenza consistente nell'incapacità di adempiere


regolarmente e con mezzi normali le proprie obbligazioni è irrilevante ogni indagine

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sull'imputabilità o meno all'imprenditore medesimo delle cause del dissesto, ovvero sulla loro
riferibilità a rapporti estranei all'impresa, così come sull'effettiva esistenza ed entità dei crediti
fatti valere nei suoi confronti.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 5 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 115 del 2001 Rv. 544708 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22415 del 05/08/2021 (Rv. 662184 - 01)


Presidente: DE CHIARA CARLO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
H. (INTERLENGHI RENZO) contro M.
Rigetta, TRIBUNALE ANCONA, 19/10/2018

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Mancata


istituzione dell’Ufficio del processo in materia di protezione internazionale (cd. UPI) - Nullità
dell’attività istruttoria delegata ai G.O.P. - Esclusione - Fondamento.

115072 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - MAGISTRATI ONORARI In genere.

133005 PROCEDIMENTO CIVILE - ATTI E PROVVEDIMENTI IN GENERE - NULLITA' - IN GENERE


In genere.

133143 PROCEDIMENTO CIVILE - GIUDICE - VIZIO DI COSTITUZIONE (NULLITA' PER) In


genere.

L'ufficio del processo in materia di protezione internazionale (UPI) rappresenta un modulo


organizzativo avente finalità di snellimento e più rapida trattazione dei procedimenti in materia
di protezione internazionale di cui il Consiglio Superiore della Magistratura ha auspicato, ma
non imposto, l'istituzione con propria circolare cosicché la sua eventuale mancata realizzazione
non può incidere sulla regolare costituzione dell'organo giudicante, ex art. 158 c.p.c. né
determinare la nullità dell'attività giurisdizionale, di natura istruttoria, delegata, nelle
controversie in questione, ai giudici onorari di pace (G.O.P.), che incontestabilmente
appartengono all'ufficio giudiziario presso cui prestano la loro opera.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 158, Decreto Legisl. 13/07/2017 num. 116 art. 10
com. 10, Decreto Legisl. 13/07/2017 num. 116 art. 10 com. 11

Massime precedenti Vedi: N. 466 del 2016 Rv. 638215 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 5425 del 2021 Rv. 660688 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22275 del 04/08/2021 (Rv. 661995 - 02)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: VANNUCCI MARCO. Relatore:
VANNUCCI MARCO.
L. (VOLPINI ANDREA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 16/12/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO)


Riconoscimento dello “status” di rifugiato per motivi religiosi, ex art. 2, comma 2, lett. e), del
d.lgs. n. 251 del 2007 – Interpretazione dell’art. 2, lett. c), della direttiva n. 2004/83/CE -
Sentenza della C.G.U.E. 5 settembre 2012, nelle cause riunite C-71/11 e C-99/11.

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In tema di persecuzione per motivi religiosi, alla luce dell'interpretazione data dalla Corte di
Giustizia dell'Unione europea (sentenza 5 settembre 2012, nelle cause riunite C-71/11 e C-
99/11, Bundesrepublik Deutschlande, contro altri) all'art. 2, lett. c), della direttiva 2004/83/CE
del Consiglio, a sua volta vincolante l'interpretazione giudiziale delle norme interne derivate da
quella dell'Unione, nell'esame di una domanda di riconoscimento dello "status di rifugiato", il
giudice non può ragionevolmente aspettarsi che il richiedente, una volta tornato nel paese di
origine, rinunci al compimento di atti religiosi che lo espongano al rischio effettivo di
persecuzione secondo il culto cui aderisce, previa sua adesione ad un culto riconosciuto dallo
Stato.
Riferimenti normativi: Direttive del Consiglio CEE 29/04/2004 num. 83, Decreto Legisl.
19/11/2007 num. 251 art. 2 com. 2 lett. E

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22275 del 04/08/2021 (Rv. 661995 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: VANNUCCI MARCO. Relatore:
VANNUCCI MARCO.
L. (VOLPINI ANDREA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 16/12/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO)


Riconoscimento dello "status" di rifugiato per motivi religiosi, ex art. 2, comma 2, lett. e), del
d.lgs. n. 251 del 2007 – Condizioni - Fattispecie.

L'articolo 2, comma 2, lett. e), del d.lgs. n. 251 del 2007, nella parte in cui definisce "rifugiato"
il cittadino straniero il quale, per il fondato timore di essere perseguitato per motivi di
religione, si trovi fuori dal territorio del Paese di cui ha la cittadinanza e non possa o, a causa
di tale timore, non voglia avvalersi della protezione di tale Paese, deve interpretarsi nel senso
che il timore deve essere valutato alla luce del contenuto della legislazione dello Stato di
origine del richiedente la protezione, evidenziante la possibilità concreta di conseguenze penali
per chi professi un culto non espressamente riconosciuto dallo Stato, in assenza di atti diversi
da quelli di esercizio del culto, nonché alla luce di fatti, oggettivamente persecutori (quale la
privazione della libertà personale da parte di autorità di polizia protrattasi per un'apprezzabile
periodo di tempo e destinata a cessare con la dazione di una somma di danaro)
dell'appartenenza della persona ad uno di tali culti, univocamente indicanti l'immanente
possibilità di loro reiterazione. (Nella specie, la S.C. ha cassato la pronuncia di merito, che
aveva rigettato la domanda di riconoscimento dello "status" di rifugiato presentata da un
cittadino cinese, il quale aveva dedotto di essere stato costretto a lasciare il suo paese a causa
delle persecuzioni subite dalla polizia per avere professato il suo culto, rilevando come, al
contrario, i motivi di fuga dal paese di origine del ricorrente fossero da considerare di
persecuzione per motivi religiosi, appartenendo il richiedente ad una delle cd. chiese
evangeliche protestanti - "shouters" - che la Repubblica Popolare cinese persegue anche
penalmente, perché contrarie all'ordine pubblico ed alla sicurezza nazionale, così comprimendo
la libertà religiosa dei suoi cittadini).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 2 com. 2 lett. E

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 22274 del 04/08/2021 (Rv. 661979 - 01)
Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: AMATORE ROBERTO. Relatore:
AMATORE ROBERTO.
J. (TARTINI FRANCESCO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 04/10/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


umanitaria – Presupposti – Giudizio comparativo - Elementi di valutazione - Individualizzazione
- Necessità - Conseguenze sull'onere di allegazione.

In tema di riconoscimento della protezione umanitaria, nella comparazione fra la condizione di


vulnerabilità che si determinerebbe all'esito del rientro del richiedente nel paese di origine ed il
livello di integrazione dello stesso nel paese di accoglienza, può rilevare anche una situazione
di violazione dei diritti umani o di conflitto di livello inferiore a quella richiesta per le protezioni
maggiori, purché il richiedente non si limiti ad allegare una situazione di generica pericolosità
del paese di origine, che non consente una proiezione individualizzata idonea a consentire al
giudice di merito la necessaria e concreta comparazione tra i due contesti di vita da parte dello
straniero rispetto alla deprivazione nel godimento dei diritti fondamentali a cui sarebbe esposto
in caso di rimpatrio.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 34, Costituzione art. 2 CORTE COST., Costituzione
art. 10, Conv. Eur. Dir. Uomo art. 3, Conv. Eur. Dir. Uomo art. 8

Massime precedenti Vedi: N. 3968 del 2021 Rv. 660421 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21831 del 29/07/2021 (Rv. 661927 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: SCOTTI UMBERTO
LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
C. (RIZZI ANTONELLA) contro D. (POJAGHI ALBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 03/05/2017

100087 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - DEPOSITO DI ATTI - IN


GENERE Ricorso per cassazione – Protocollo d’intesa tra la Corte di cassazione e Consiglio
nazionale forense - Violazione – Improcedibilità o inammissibilità - Esclusione - Fondamento.

Il protocollo d'intesa fra la Corte di cassazione e il Consiglio nazionale forense non può
radicare, di per sè, sanzioni processuali di nullità, improcedibilità o inammissibilità che non
trovino anche idonea giustificazione nelle regole del codice di rito. Ne consegue che non può
essere considerato improcedibile il ricorso ove il ricorrente non abbia provveduto alla
formazione di apposito fascicoletto contenente gli atti e i documenti sui quali il ricorso si fonda,
atteso che l'onere del ricorrente di cui all'art. 369, comma 2, n. 4 c.p.c., come modificato
dall'art. 7 del d. lgs. n. 40 del 2006 è soddisfatto, sulla base del principio di strumentalità delle
forme processuali, anche mediante la produzione del fascicolo di parte del giudizio di merito,
mentre per gli atti e i documenti del fascicolo d'ufficio, è sufficiente il deposito della richiesta di
trasmissione del fascicolo presentata alla cancelleria del giudice che ha pronunciato la sentenza
impugnata, ferma in ogni caso, l'esigenza di specifica indicazione, a pena di inammissibilità ex
art. 366, n. 6 c.p.c., degli atti, dei documenti e dei dati necessari al reperimento degli stessi.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 369 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 366

Massime precedenti Vedi: N. 28695 del 2017 Rv. 646230 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 22726 del 2011 Rv. 619317 - 01

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Sez. 1 - , Sentenza n. 21828 del 29/07/2021 (Rv. 661926 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: CAMPESE EDUARDO. Relatore:
CAMPESE EDUARDO.
B. (FERRONI FRANCESCO) contro O. (DELLA SALDA BENEDETTA)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE REGGIO EMILIA, 05/01/2018

081001 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - IN GENERE Sovraindebitamento


- Organismo di composizione della crisi - Qualità di parte necessaria nel giudizio di omologa
dell’accordo di composizione - Esclusione - Fondamento.

L'Organismo di composizione della crisi non è parte necessaria nel giudizio di omologa
dell'accordo di composizione di cui all'art. 12 della l. n. 3 del 2012, né lo stesso assume una
tale veste nel procedimento di reclamo o in quello, innanzi alla Corte di cassazione, avverso i
provvedimenti emessi all'esito di quest'ultimo, oppure negli ulteriori giudizi che vertano
sull'annullamento o la risoluzione dell'accordo predetto.
Riferimenti normativi: Legge 27/01/2012 num. 3 art. 12 com. 2, Legge 27/01/2012 num. 3
art. 14 com. 1 CORTE COST. PENDENTE

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21823 del 29/07/2021 (Rv. 662354 - 02)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: PARISE CLOTILDE. Relatore: PARISE
CLOTILDE.
M. (PENNISI VINCENZO ALBERTO) contro L. (ZAZZA ROBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 10/10/2018

162013 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - CONDANNA ALLE SPESE - SOCCOMBENZA - IN GENERE


Disciplina delle spese processuali – Soccombenza – Applicazione del principio di causalità -
Conseguenze - Ragioni determinanti la soccombenza - Irrilevanza - Decisione fondata
sull'esercizio dei poteri d'ufficio da parte del giudice - Ininfluenza.

In tema di disciplina delle spese processuali, la soccombenza costituisce un'applicazione del


principio di causalità, in virtù del quale non è esente da onere delle spese la parte che, col suo
comportamento antigiuridico (in quanto trasgressivo di norme di diritto sostanziale) abbia
provocato la necessità del processo; essa prescinde, pertanto, dalle ragioni - di merito o
processuali - che l'abbiano determinata e dal fatto che il rigetto della domanda della parte
dichiarata soccombente sia dipeso dall'avere il giudice esercitato i suoi poteri officiosi.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 92 CORTE
COST.

Massime precedenti Conformi: N. 19456 del 2008 Rv. 604625 - 01

58
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21823 del 29/07/2021 (Rv. 662354 - 01)
Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: PARISE CLOTILDE. Relatore: PARISE
CLOTILDE.
M. (PENNISI VINCENZO ALBERTO) contro L. (ZAZZA ROBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 10/10/2018

002002 ADOZIONE - ADOZIONE (DEI MINORI D'ETA') - IN GENERE Adozione speciale nei casi
previsti dalla disciplina transitoria dell’art. 6 l. n. 431 del 1967 – Disciplina transitoria – Deroga
ai limiti di età dell’adottando – Fondamento – Conseguenze.

In tema di adozione speciale ex art. 6 l. n. 431 del 1967, nell'ottica di consentire al minore,
che aveva scontato i limiti della normativa previgente, il pieno inserimento nella famiglia
dell'adottante, la disciplina transitoria contenuta nella norma in parola prevedeva – in via
eccezionale, per cinque anni decorrenti dalla data di entrata in vigore della legge – una deroga
ai limiti di età dell'adottando (fissati in linea generale in otto anni), sancendone l'irrilevanza
qualora quest'ultimo, alla data del 7 luglio 1967, fosse già in affidamento o affiliato ai sensi
degli artt. 404 ss. c.c. o già adottato a mente degli artt. 291 ss c.c.
Riferimenti normativi: Legge 05/06/1967 num. 431 art. 6 CORTE COST., Cod. Civ. art. 404
CORTE COST., Cod. Civ. art. 291 CORTE COST.

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21831 del 29/07/2021 (Rv. 661927 - 03)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: SCOTTI UMBERTO
LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
C. (RIZZI ANTONELLA) contro D. (POJAGHI ALBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 03/05/2017

031083 BENI - IMMATERIALI - DIRITTI DI AUTORE (PROPRIETA' INTELLETTUALE) (SOGGETTI


DEL DIRITTO) - DIRITTO MORALE Artisti interpreti ed esecutori - Diritto all’indicazione del
proprio nome su supporti contenenti la riproduzione della recitazione, esecuzione o
rappresentazione - Sussistenza - Fattispecie.

In tema di titolarità dei diritti autorali, ai sensi dell'art. 83 l.aut., gli artisti interpreti e gli artisti
esecutori che sostengono le prime parti nell'opera o composizione drammatica, letteraria o
musicale (fra cui il direttore di orchestra ai sensi del precedente art. 82) hanno diritto di avere
il proprio nome indicato sia nella comunicazione al pubblico della loro recitazione, esecuzione o
rappresentazione sia sui supporti contenenti la relativa fissazione, quali fonogrammi,
videogrammi o pellicole cinematografiche (nella specie DVD e CD considerati autonomi e
distinti supporti).
Riferimenti normativi: Legge 22/04/1941 num. 633 art. 83, Legge 22/04/1941 num. 633 art.
82, Legge 22/04/1941 num. 633 art. 80

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21815 del 29/07/2021 (Rv. 661824 - 01)


Presidente: SCALDAFERRI ANDREA. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
S. (TATOZZI CLAUDIO) contro B.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MILANO, 27/06/2015

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081064 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - CONCORDATO PREVENTIVO -
ORGANI - IN GENERE Nomina del liquidatore giudiziale - Impugnabilità ex art. 111 Cost. -
Ammissibilità - Designazione proveniente dal debitore - Vincolo per la nomina da parte del
tribunale - Sussistenza - Limiti.

In tema di concordato preventivo, il decreto con il quale il tribunale in sede di omologazione


provvede alla nomina di un liquidatore giudiziale diverso da quello indicato nella proposta
approvata, è impugnabile per cassazione a norma dell'art. 111, comma 7, Cost., restando il
potere di nomina del tribunale vincolato alla designazione fatta dal debitore, a condizione che
essa sia rispettosa dei requisiti previsti dall'art. 28 l.fall.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 180, Legge Falliment. art. 182, Costituzione art.
111 com. 7

Massime precedenti Difformi: N. 17949 del 2016 Rv. 641353 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21833 del 29/07/2021 (Rv. 661928 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: NAZZICONE LOREDANA.
Relatore: NAZZICONE LOREDANA.
U. (QUIRICONI GIANPIETRO) contro P. (MONDINI GIORGIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 03/07/2017

031088 BENI - IMMATERIALI - DIRITTI DI AUTORE (PROPRIETA' INTELLETTUALE) (SOGGETTI


DEL DIRITTO) - OPERE PROTETTE (OGGETTO DEL DIRITTO) - CARATTERE CREATIVO Diritto
d’autore - Retroversione degli utili - Derivazione causale dall’illecito ex art.1223 c.c. -
Necessità - Conseguenze - Fattori di moderazione dei profitti restituibili - Determinazione.

In tema di diritto d'autore, il criterio della retroversione degli utili, anche ove più favorevole al
danneggiato, resta nondimeno ancorato alla regola della necessaria derivazione causale ex art.
1223 c.c. dal fatto illecito: ne consegue che la somma, così come accertata quale ricavo per lo
sfruttamento dell'opera realizzato dal responsabile, deve essere depurata, da un lato, dei costi
sopportati dal medesimo, il quale ha l'onere di fornire, ai fini dello scomputo, elementi concreti
di calcolo desumibili dai bilanci, dalle scritture contabili o dai contratti conclusi con i terzi, e,
dall'altro, dall'autonomo contributo al successo dell'opera, così come realizzata e diffusa sul
mercato dall'autore dell'illecito, per quanto tale successo dipenda dal lancio, propiziato dalla
notorietà dell'interprete e dalle concrete capacità esecutive ed evocative del medesimo, tali da
suscitare l'interesse del pubblico.
Riferimenti normativi: Legge 22/04/1941 num. 633 art. 158, Cod. Civ. art. 1223, Cod. Civ.
art. 1226, Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 8944 del 2020 Rv. 657907 - 02

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21831 del 29/07/2021 (Rv. 661927 - 02)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: SCOTTI UMBERTO
LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
C. (RIZZI ANTONELLA) contro D. (POJAGHI ALBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 03/05/2017

60
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031083 BENI - IMMATERIALI - DIRITTI DI AUTORE (PROPRIETA' INTELLETTUALE) (SOGGETTI
DEL DIRITTO) - DIRITTO MORALE Opera anonima o pseudonima - Diritto dell'autore di rivelarsi
- Sussistenza - Dichiarazione di non essere menzionato come tale - Revocabilità.

In tema di diritto d'autore, ai sensi dell'art. 21 l. aut. è sempre revocabile l'originaria


dichiarazione con la quale l'autore di un testo musicale abbia chiesto di non essere menzionato
come tale.
Riferimenti normativi: Legge 22/04/1941 num. 633 art. 21, Legge 22/04/1941 num. 633 art.
20, Legge 22/04/1941 num. 633 art. 10

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21818 del 29/07/2021 (Rv. 662299 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO.
Relatore: VALITUTTI ANTONIO.
S. (GENTILE GIAN MICHELE) contro R. (SCOLA MARIA GRAZIA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 20/03/2017

082268 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SCIOGLIMENTO - DIVORZIO - OBBLIGHI - MUTAMENTO


DEGLI OBBLIGHI - Revisione dell'assegno - Sopravvenienza di nuovi oneri a carico
dell'obbligato - Rinnovata valutazione comparativa della situazione delle parti - Necessità -
Mancata dimostrazione di un'effettivo depauperamento della capacità economica dell'obbligato
- Fattispecie.

In tema di assegno divorzile, qualora a supporto della richiesta di sua diminuzione siano
allegati sopravvenuti oneri familiari dell'obbligato, il giudice deve verificare se si gli stessi
abbiano determinato un effettivo depauperamento delle sostanze di quest'ultimo, tale da
postulare una rinnovata valutazione comparativa della situazione economico-patrimoniale delle
parti o se, viceversa, la complessiva, mutata condizione dell'obbligato non sia comunque di
consistenza tale da rendere irrilevanti i nuovi oneri. (In applicazione di detto principio la S.C.
ha confermato la sentenza di merito che aveva ritenuto che il nuovo legame dell'obbligato e la
nascita di un figlio non costituissero cause giustificative della soppressione o modifica
dell'assegno divorzile, essendo rimaste indimostrati il depauperamento delle sostanze
dell'obbligato stesso, la dedotta impossidenza e disoccupazione della nuova compagna, la
circostanza che il mantenimento della nuova famiglia venisse a gravare esclusivamente su di
lui).
Riferimenti normativi: Legge 18/12/1970 num. 98 art. 5, Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 6289 del 2014 Rv. 630487 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 14175 del 2016 Rv. 640498 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21819 del 29/07/2021 (Rv. 662302 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO.
Relatore: VALITUTTI ANTONIO. P.M. CERONI FRANCESCA. (Conf.)
R. (D'ALESSIO ANTONIO) contro F.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO PERUGIA, 04/04/2017

61
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133172 PROCEDIMENTO CIVILE - INTERVENTO IN CAUSA DI TERZI - VOLONTARIO - IN
GENERE Giudizio di separazione o divorzio dei propri genitori - Intervento del figlio
maggiorenne - Ammissibilità - Limiti - Fondamento.

Nel giudizio di separazione o di divorzio, in cui il genitore convivente con il figlio maggiorenne
agisca per ottenere il rimborso di quanto versato per il mantenimento di questi ovvero la
determinazione del contributo per il futuro, è ammissibile l'intervento anche del predetto figlio,
per far valere un diritto relativo all'oggetto della controversia o eventualmente in via adesiva,
trattandosi di posizioni giuridiche meritevoli di tutela ed intimamente connesse, che
comportano la legittimazione ad agire, la cui esistenza è da riscontrare esclusivamente alla
stregua della fattispecie giuridica prospettata dall'azione, prescindendo dalla effettiva titolarità
del rapporto dedotto in causa; inoltre, detto intervento assolve, altresì, ad un'opportuna
funzione di ampliamento del contraddittorio, consentendo al giudice di provvedere in merito
all'entità del versamento, anche in forma ripartita, del contributo al mantenimento.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 147 CORTE COST., Cod. Civ. art. 148 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 155 quinquies, Cod. Proc. Civ. art. 105

Massime precedenti Conformi: N. 4296 del 2012 Rv. 622073 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21819 del 29/07/2021 (Rv. 662302 - 02)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO.
Relatore: VALITUTTI ANTONIO. P.M. CERONI FRANCESCA. (Conf.)
R. (D'ALESSIO ANTONIO) contro F.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO PERUGIA, 04/04/2017

082277 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SCIOGLIMENTO - DIVORZIO - OBBLIGHI - VERSO LA


PROLE - IN GENERE Figli maggiorenni- Portatori di handicap grave- Condizione giuridica-
Equiparazione ai figli minori ex art. 337 septies c.c.- Riduzione dell’autonomia personale-
Accertamento- Necessità.

Ai fini del riconoscimento di un assegno di mantenimento ai figli maggiorenni portatori di


handicap grave, la cui condizione giuridica è equiparata, sotto tale profilo, a quella dei figli
minori ex art. 337 septies c.c., il giudice di merito è tenuto ad accertare se il figlio che richieda
la contribuzione sia portatore di un handicap grave, ai sensi dell'art. 3, comma 3, della l. n.
104 del 1992, richiamato dall'art. 37 bis disp. att. c.c., ossia se la minorazione, singola o
plurima, della quale il medesimo sia portatore, abbia ridotto la sua autonomia personale,
correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente,
continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, essendo, in caso
contrario, la condizione giuridica del figlio assimilabile non a quella dei minori bensì allo status
giuridico dei figli maggiorenni.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 337 septies com. 2, Cod. Civ. Disp. Att. e Trans. art. 37
bis, Legge 05/02/1992 num. 104 art. 3 com. 3 CORTE COST.

62
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21832 del 29/07/2021 (Rv. 662303 - 01)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: SCOTTI UMBERTO
LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
P. (DE BOSIO STEFANO) contro P. (MARZANO PAOLO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 22/05/2019

031040 BENI - IMMATERIALI - BREVETTI (E CONVENZIONI INTERNAZIONALI) - VIOLAZIONE


DI PRIVATIVA - IN GENERE Proprietà industriale - Privativa - Contraffazione di brevetto - Utili
realizzati dal contraffattore - Domanda di retroversione - Ammissibilità - Condizioni

In tema di proprietà industriale, il titolare del diritto di privativa che lamenti la sua violazione
ha facoltà di chiedere, in luogo del risarcimento del danno da lucro cessante, la restituzione (c.
d. "retroversione") degli utili realizzati dall'autore dell'illecito, con domanda proposta ai sensi
dell'art.125, c.p.i., senza che sia necessario allegare specificamente e dimostrare che, agli utili
realizzati dal contraffattore, sia corrisposto un mandato guadagno da parte sua.
Riferimenti normativi: Legge 22/04/1941 num. 633 art. 125, Cod. Civ. art. 1223, Cod. Civ.
art. 1226, Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST.

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21832 del 29/07/2021 (Rv. 662303 - 03)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: SCOTTI UMBERTO
LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
P. (DE BOSIO STEFANO) contro P. (MARZANO PAOLO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 22/05/2019

031040 BENI - IMMATERIALI - BREVETTI (E CONVENZIONI INTERNAZIONALI) - VIOLAZIONE


DI PRIVATIVA - IN GENERE Proprietà industriale - Contraffazione di diritto di privativa - Onere
della prova - Ripartizione – Criteri

In tema di proprietà industriale, l'onere della prova circa la sussistenza della contraffazione di
un diritto in privativa, ai sensi dell'art.121, comma 1, c.p.i., grava sul titolare del diritto
violato, salva l'eccezione prevista dall'art.67 c.p.i. in tema di contraffazione di brevetti di
procedimento; tale regola di giudizio vale anche per tutta l'estensione quantitativa e temporale
della violazione, e non soffre deroga ove si discuta del momento di cessazione delle attività
contraffattive, dopo che il titolare del diritto abbia fornito la prova del loro inizio da parte
dell'autore della violazione; a tal fine il titolare del diritto può avvalersi di tutti gli strumenti
probatori e cautelari disciplinati dagli artt.121, 121 bis e 129 c.p.i. e ricorrere altresì alla prova
indiziaria e presuntiva.
Riferimenti normativi: Legge 22/04/1941 num. 633 art. 67, Legge 22/04/1941 num. 633 art.
121, Legge 22/04/1941 num. 633 art. 121 bis, Legge 22/04/1941 num. 633 art. 129, Cod.
Civ. art. 2727, Cod. Civ. art. 2729 CORTE COST.

63
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21832 del 29/07/2021 (Rv. 662303 - 02)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: SCOTTI UMBERTO
LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
P. (DE BOSIO STEFANO) contro P. (MARZANO PAOLO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 22/05/2019

031040 BENI - IMMATERIALI - BREVETTI (E CONVENZIONI INTERNAZIONALI) - VIOLAZIONE


DI PRIVATIVA - IN GENERE Proprietà industriale - Privativa - Contraffazione di brevetto -
Domanda di retroversione in luogo del risarcimento del lucro cessante - Allegazione del dolo o
della colpa del contraffattore - Necessità - Esclusione

In tema di proprietà industriale, il titolare del diritto di privativa che lamenti la sua violazione
ha facoltà di chiedere, in luogo del risarcimento del danno da lucro cessante, la restituzione
(c.d. "retroversione") degli utili realizzati dall'autore della violazione, con apposita domanda ai
sensi dell'art.125, c.p.i., senza che sia necessario allegare specificamente e dimostrare che
l'autore della violazione abbia agito con colpa o con dolo.
Riferimenti normativi: Legge 22/04/1941 num. 633 art. 125, Cod. Civ. art. 1223, Cod. Civ.
art. 1226, Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST.

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21553 del 27/07/2021 (Rv. 661923 - 03)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: DOLMETTA ALDO
ANGELO. Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
U. (GRANARA DANIELE) contro V. (CAVAGNARO ALESSIO GIULIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 15/12/2018

082318 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SEPARAZIONE PERSONALE DEI CONIUGI - EFFETTI -


PROVVEDIMENTI PER I FIGLI - IN GENERE Famiglia - Figli - Educazione scolastica - Contrasto
genitoriale - Scelta tra “scuola religiosa” e “scuola laica” - Soluzione - Criteri.

082336 FAMIGLIA - POTESTA' DEI GENITORI In genere.

Il contrasto insorto tra genitori legalmente separati, entrambi esercenti la responsabilità


genitoriale, sulla scuola "religiosa" o "laica" presso cui iscrivere i figli, deve essere risolto in
considerazione dell'esigenza di tutelare il preminente interesse dei minori ad una crescita sana
ed equilibrata, ed importa una valutazione di fatto, non sindacabile nel giudizio di legittimità,
che può ben essere fondata sull'esigenza, in una fase esistenziale già caratterizzata dalle
difficoltà conseguenti alla separazione dei genitori, di non introdurre fratture e discontinuità
ulteriori, come facilmente conseguenti alla frequentazione di una nuova scuola, assicurando ai
figli minori la continuità ambientale nel campo in cui si svolge propriamente la loro sfera
sociale ed educativa.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 147 CORTE COST., Cod. Civ. art. 315 bis, Cod. Civ. art.
337 ter

Massime precedenti Vedi: N. 21916 del 2019 Rv. 655166 - 01

64
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21553 del 27/07/2021 (Rv. 661923 - 02)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: DOLMETTA ALDO
ANGELO. Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
U. (GRANARA DANIELE) contro V. (CAVAGNARO ALESSIO GIULIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 15/12/2018

082318 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SEPARAZIONE PERSONALE DEI CONIUGI - EFFETTI -


PROVVEDIMENTI PER I FIGLI - IN GENERE Famiglia - Figli - Contrasto genitoriale su questioni
di particolare importanza per i figli - Insorto tra genitori separati entrambi esercenti la
responsabilità genitoriale - Disciplina applicabile.

082336 FAMIGLIA - POTESTA' DEI GENITORI In genere.

In tema di soluzione dei contrasti in ordine a questioni di particolare importanza per il figlio
insorte tra i genitori, l'articolo 316, commi 1 e 2, c.c., il quale prevede che ciascuno di essi può
ricorrere al giudice indicando i provvedimenti che ritiene più idonei, trova applicazione solo nel
contesto di un nucleo genitoriale che sia tuttora unito; diversamente, nel caso di contrasto
insorto tra coniugi legalmente separati ed entrambi esercenti la responsabilità genitoriale sul
figlio, trova applicazione l'art. 337 ter, comma 3, c.c., e la decisione è rimessa al giudice.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 316 CORTE COST., Cod. Civ. art. 337 ter com. 3

Massime precedenti Vedi: N. 14360 del 2000 Rv. 543313 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21553 del 27/07/2021 (Rv. 661923 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: DOLMETTA ALDO
ANGELO. Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
U. (GRANARA DANIELE) contro V. (CAVAGNARO ALESSIO GIULIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 15/12/2018

082336 FAMIGLIA - POTESTA' DEI GENITORI Famiglia - Figli - Contrasto genitoriale - Ricorso
ex art. 709 ter c.p.c. - Decisione giudiziale - Impugnazione ex art. 111, comma 7, Cost. -
Ammissibilità - Fondamento.

100171 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - PROVVEDIMENTI DEI


GIUDICI ORDINARI (IMPUGNABILITA') - IN GENERE In genere.

I provvedimenti "de potestate" adottati ai sensi dell'art. 709 ter c.p.c. dalla corte d'appello in
sede di reclamo, al fine di risolvere l'intervenuto contrasto genitoriale, hanno natura stabile e
carattere decisorio, pertanto nei loro confronti è ammesso ricorso per cassazione ex art. 111,
comma 7, Cost., anche se siano destinati ad avere un'efficacia circoscritta nel tempo, come
avviene in riferimento alla scelta della scuola presso cui iscrivere il figlio per un anno
scolastico.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 111 com. 7, Cod. Proc. Civ. art. 709 ter CORTE COST.,
Cod. Proc. Civ. art. 739 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 32359 del 2018 Rv. 651820 - 02

65
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21557 del 27/07/2021 (Rv. 662301 - 02)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: TERRUSI FRANCESCO.
Relatore: TERRUSI FRANCESCO.
S. (D'AMBROSIO ALESSANDRO) contro I. (DI GRAVIO VALERIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 18/07/2016

172001 TRANSAZIONE - IN GENERE (NOZIONE, CARATTERI, DISTINZIONI) Transazione -


Annullabilità per cosa giudicata ex art.1974 c.c. - Carattere generale e prioritario della regola -
Fondamento - Conseguenze

In tema di annullabilità della transazione, l'ipotesi di annullabilità per cosa giudicata di cui
all'art. 1974 cod. civ. trova applicazione tanto nella transazione generale che in quella speciale,
con priorità rispetto all'ipotesi di annullabilità per scoperta di documenti di cui all'art. 1975 cod.
civ.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1974, Cod. Civ. art. 1975

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21554 del 27/07/2021 (Rv. 662300 - 02)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: DOLMETTA ALDO
ANGELO. Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
D. (MIGLIORATI GIOVANNI) contro P.
Rigetta, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 21/02/2019

002005 ADOZIONE - CONDIZIONI - SITUAZIONE DI ABBANDONO - IN GENERE Dichiarazione


dello stato di adottabilità di un minore - Impegno profuso dal genitore - Incapacità di
elaborazione di un progetto di vita credibile per i figli - Conseguenze.

Il prioritario diritto dei minori a crescere nell'ambito della loro famiglia di origine non esclude la
pronuncia della dichiarazione di adottabilità quando, nonostante l'impegno profuso dal genitore
per superare le proprie difficoltà personali e genitoriali, permanga tuttavia la sua incapacità di
elaborare un progetto di vita credibile per i figli, e non risulti possibile prevedere con certezza
l'adeguato recupero delle capacità genitoriali in tempi compatibili con l'esigenza dei minori di
poter conseguire una equilibrata crescita psico-fisica.
Riferimenti normativi: Legge 04/05/1983 num. 184 art. 1, Legge 04/05/1983 num. 184 art. 8
CORTE COST., Legge 04/05/1983 num. 184 art. 15 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 16357 del 2018 Rv. 649782 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21554 del 27/07/2021 (Rv. 662300 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: DOLMETTA ALDO
ANGELO. Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
D. (MIGLIORATI GIOVANNI) contro P.
Rigetta, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 21/02/2019

002011 ADOZIONE - ADOZIONE (DEI MINORI D'ETA') - ADOTTANDI - ADOTTABILITA' -


DICHIARAZIONE - MINORI CON GENITORI O PARENTI ESISTENTI Dichiarazione dello stato di
adottabilità di un minore - Invito a comparire dei parenti entro il quarto grado -

66
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Interpretazione estensiva dell’art. 12, l. n. 184 del 1983 - Con riferimento alla “cultura
africana” - Esclusione - Fondamento.

In materia di procedimento per la dichiarazione dello stato di adottabilità di un minore, l'art. 12


della legge n. 184 del 1983 prevede che debba essere fissata la comparizione dei parenti entro
il quarto grado che abbiano mantenuto rapporti significativi con il minore, e la disposizione non
può essere interpretata in senso estensivo.Ne consegue che non può essere invocato un
modello familiare diverso allargato a parenti prossimi e non codificato per superare la precisa
delimitazione del grado di parentela stabilita dalla norma. (Nella specie era stata richiamata
genericamente la cultura africana per ritenere la legittimazione di "un parente prossimo" senza
saper neanche proporre un parametro di ordine sostitutivo da porre in correlazione con la
norma).
Riferimenti normativi: Legge 04/05/1983 num. 184 art. 12 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18689 del 2015 Rv. 637107 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21564 del 27/07/2021 (Rv. 662322 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: TERRUSI FRANCESCO.
Relatore: TERRUSI FRANCESCO. P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
V. (CORAPI DIEGO) contro C. (GHIA LUCIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 28/10/2016

031082 BENI - IMMATERIALI - DIRITTI DI AUTORE (PROPRIETA' INTELLETTUALE) (SOGGETTI


DEL DIRITTO) - DIRITTI DI UTILIZZAZIONE ECONOMICA (CONTENUTO DEL DIRITTO) -
RIPRODUZIONE Proprietà intellettuale - Diritti d'autore - Opere protette - Gioco per pronostici -
Tutelabilità - Condizioni - Opera dell'ingegno o soluzione originale di problema tecnico -
Necessità - Gioco che si collega a concorsi a pronostici già noti - Esclusione - Fattispecie.

In tema di diritto d'autore,i progetti relativi ai concorsi a pronostici, così come, più in generale,
i progetti di lavori di ingegneria o di altri analoghi, possono formare oggetto di protezione ai
sensi dell'art. 99 L.A. solo quando comportino la soluzione originale di un problema tecnico,
sicché la citata tutela non assiste l'ideatore di un concorso a pronostici che si limita ad adattare
uno schema progettuale già noto ad altri settori di gioco, mutandone semplicemente gli eventi
da pronosticare, i simboli od altre modalità di applicazione. (Nella specie, la S.C. ha stabilito
che l'invenzione del gioco a pronostici "Zeronovanta" non può godere della protezione
accordata dall'art. 99 L.A. ai progetti che costituiscono soluzioni originali di problemi tecnici,
trattandosi della mera applicazione al gioco del calcio, seppur con qualche variante, dello
schema tecnico posto alla base del "Superenalotto")
Riferimenti normativi: Legge 22/04/1941 num. 633 art. 99

Massime precedenti Vedi: N. 4625 del 1977 Rv. 388229 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21565 del 27/07/2021 (Rv. 661924 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: TERRUSI FRANCESCO.
Relatore: TERRUSI FRANCESCO.
O. (RUFFOLO UGO) contro G. (BROCCHIERI GUIDO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 23/11/2016

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031068 BENI - IMMATERIALI - MODELLI DI UTILITA' Invenzione industriale - Nozione -
Differenze rispetto al modello di utilità.

L'invenzione industriale si fonda sulla soluzione di un problema tecnico, non ancora risolto, che
la rende idonea ad avere concrete realizzazioni nel campo industriale, così da apportare un
progresso rispetto alla tecnica ed alle cognizioni preesistenti; essa si distingue rispetto al
modello di utilità, che pure richiede un carattere di intrinseca novità, ma opera sul piano
dell'efficacia e della comodità di impiego di un oggetto preesistente, al quale conferisce, in
certa misura, un'utilità nuova ed ulteriore.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 10/02/2005 num. 30 art. 45, Decreto Legisl.
10/02/2005 num. 30 art. 48, Decreto Legisl. 10/02/2005 num. 30 art. 82

Massime precedenti Conformi: N. 16949 del 2016 Rv. 640906 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21566 del 27/07/2021 (Rv. 661925 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: TERRUSI FRANCESCO.
Relatore: TERRUSI FRANCESCO.
T. (GALLI CESARE) contro B. (PORCELLI GIOVANNI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 12/10/2017

031056 BENI - IMMATERIALI - MARCHIO (ESCLUSIVITA' DEL MARCHIO) - NOVITA' E


ORIGINALITA', PREUSO Convalidazione ex art. 48 del r.d. n. 929 del 1942, nel testo anteriore
alle modifiche di cui al d.lgs. n. 480 del 1992 - Applicabilità al conflitto tra marchi registrati -
Sussistenza - Cessazione delle pubblicazioni nel Bollettino ex art. 97 del r.d. n. 1127 del 1939 -
Irrilevanza - Ragioni.

L'art. 48 del r.d. n. 929 del 1942 (nel testo anteriore alle modifiche introdotte dall'art. 45 del
d.lgs. n. 480 del 1992), laddove prevede la cd. convalidazione del marchio successivo e
confondibile se usato in buona fede per cinque anni senza contestazioni, trova applicazione non
soltanto nell'ipotesi di conflitto tra un marchio anteriore di fatto ed uno successivo registrato,
ma anche in quella di conflitto tra marchi registrati, restando irrilevante la circostanza che a
partire dal 1981 e fino al 1992 sia cessato il sistema della pubblicazione dei brevetti nel
Bollettino originariamente previsto dall'art. 97 del r.d. n. 1127 del 1939 (sempre nel testo
anteriore alla novella introdotta dall'art. 85 del d.lgs. n. 480 del 1992), dovendosi conciliare il
contenuto della norma vigente con la situazione di fatto all'epoca esistente.
Riferimenti normativi: Regio Decr. 29/06/1939 num. 1127 art. 97, Regio Decr. 21/06/1942
num. 929 art. 35, Regio Decr. 21/06/1942 num. 929 art. 48, Decreto Legisl. 04/12/1992
num. 480 art. 45, Decreto Legisl. 04/12/1992 num. 480 art. 85

Massime precedenti Vedi: N. 4048 del 2016 Rv. 638806 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21561 del 27/07/2021 (Rv. 662353 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO. Relatore:
VALITUTTI ANTONIO.
B. (SPADAFORA GIUSEPPE) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 28/04/2015

080040 ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICO INTERESSE (O UTILITA') - PROCEDIMENTO -


LIQUIDAZIONE DELL'INDENNITA' - DETERMINAZIONE (STIMA) - IN GENERE Espropriazione

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per pubblica utilità - Determinazione dell'indennità di espropriazione - Fondo soggetto a vincolo
idrogeologico - Vincolo di inedificabilità assoluta - Sussistenza - Natura conformativa del
vincolo - Configurabilità - Conseguenze - Fattispecie.

In tema di espropriazione per pubblica utilità, i vincoli di inedificabilità di tipo paesistico o


idrogeologico, avendo natura conformativa e costituendo delle limitazioni legali della proprietà
stabilite in via generale, sono idonei a far classificare l'immobile oggetto del procedimento
come "non edificabile", incidendo negativamente sul suo valore di mercato e, di conseguenza,
sulla determinazione dell'indennità di espropriazione o di occupazione; ne consegue che
l'inserimento di un immobile in una zona urbanistica astrattamente edificabile secondo le
Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. non è sufficiente ad attribuirgli natura edificabile ove
sul medesimo immobile insistano vincoli paesistici ed idrogeologici tali da escluderne
totalmente, in concreto, l'edificabilità. (Nella specie, in adesione al "decisum" della Corte di
appello, la S.C. ritenuto che i terreni oggetto di controversia non potessero in alcun modo
considerarsi edificatori - ad onta del loro inserimento, nelle N.T.A. del P.R.G., tra le zone di
natura edificatoria - essendo emerso dai certificati di destinazione urbanistica che si trattava di
aree sottoposte a diversi vincoli di «inedificabilità assoluta», a norma dell'art. 37, comma 4,
del d.P.R. n. 327 del 2001).
Riferimenti normativi: DPR 08/06/2001 num. 327 art. 22 bis, DPR 08/06/2001 num. 327 art.
43 CORTE COST., Decreto Legisl. 22/01/2004 num. 42 art. 142 com. 1 lett. C CORTE COST.,
Regio Decr. 26/07/1904 num. 523 art. 96 lett. F CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 4271 del 2012 Rv. 621615 - 01, N. 13521 del 2014 Rv. 631423 -
01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21557 del 27/07/2021 (Rv. 662301 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: TERRUSI FRANCESCO.
Relatore: TERRUSI FRANCESCO.
S. (D'AMBROSIO ALESSANDRO) contro I. (DI GRAVIO VALERIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 18/07/2016

172001 TRANSAZIONE - IN GENERE (NOZIONE, CARATTERI, DISTINZIONI) Transazione -


Transazione generale e speciale - Distinzione - Criteri - Accertamento - Potere del giudice del
merito - Sindacabilità in Cassazione - Limiti

In tema di qualificazione della natura generale o speciale del contratto di transazione stipulato
tra parti litiganti in plurimi contenziosi, il giudice del merito deve valutare la comune intenzione
delle parti, attribuendo rilevanza decisiva all'identificazione delle specifiche controversie
oggetto del contratto, non potendo basarsi esclusivamente sull'ampiezza delle espressioni
utilizzate.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1965, Cod. Civ. art. 1362, Cod. Proc. Civ. art. 115
CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 116 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 5138 del 2003 Rv. 561767 - 01, N. 12367 del 2018 Rv. 648460 -
01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21233 del 23/07/2021 (Rv. 662182 - 01)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: DI MARZIO MAURO.
Relatore: DI MARZIO MAURO. P.M. SANLORENZO RITA. (Conf.)
V. (DE CAPOA ANTONIO) contro S. (FIORENTINI STEFANO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 14/01/2016

067001 DELIBAZIONE (GIUDIZIO DI) - IN GENERE Accertamento negativo dei presupposti per
l’attuazione di una sentenza di uno Stato aderente all’UE- Rito sommario ex art. 30 d.lgs. n.
150 del 2011 - Necessità - Fondamento.

131001 PROCEDIMENTI SOMMARI - IN GENERE In genere.

L'azione volta all'accertamento negativo dei presupposti per l'attuazione di una sentenza
straniera deve essere proposta secondo il rito sommario di cui all'articolo 30 d.lgs. n. 150 del
2011, richiamato l'articolo 67, comma 2, l. 218 del 1995, anche quando si tratta di decisioni
provenienti da Stati appartenenti all'UE, poiché la disciplina contenuta nel Regolamento CE n.
44 del 2001 (vigente "ratione temporis") si applica solo alle azioni promosse per ottenere il
riconoscimento dell'efficacia nell'ordinamento interno delle menzionate decisioni.
Riferimenti normativi: Legge 31/05/1995 num. 218 art. 67, Decreto Legisl. 01/09/2011 num.
150 art. 30, Regolam. Comunitario del 2001 num. 44

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21238 del 23/07/2021 (Rv. 661976 - 01)


Presidente: SCALDAFERRI ANDREA. Estensore: IOFRIDA GIULIA. Relatore:
IOFRIDA GIULIA.
D. (DATI LUIGI) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 20/10/2016

133102 PROCEDIMENTO CIVILE - DOMANDA GIUDIZIALE - INTERESSE AD AGIRE


Approvazione del bilancio di società - Impugnazione – Interesse ad agire del socio –
Valutazione alla stregua della prospettazione – Deduzione della mancanza di una corretta
informazione – Sufficienza – Perdita del capitale sociale e azzeramento della partecipazione –
Rilevanza - Esclusione – Fondamento.

In materia di società, l'interesse del socio ad impugnare la delibera di approvazione del bilancio
deve essere valutata alla stregua della prospettazione della parte, che ben può limitarsi a
lamentare la mancanza di una corretta informazione - secondo le prescrizioni di legge - sulla
situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'ente, senza dedurre alcun danno
economico; non esclude, pertanto, l'interesse ad agire la perdita dell'intero capitale sociale e il
conseguente azzeramento del valore economico della partecipazione, poiché quest'ultima
costituisce pur sempre un bene compreso nel patrimonio del socio, al quale non va negato il
diritto di essere messo a conoscenza dei fatti che, nel corso dell'esercizio, hanno inciso sul
patrimonio e sull'andamento economico della società.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 100 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2379

Massime precedenti Vedi: N. 2758 del 2012 Rv. 621558 - 01, N. 11554 del 2008 Rv. 603479 -
01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 9934 del 2015 Rv. 635254 - 01

70
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21199 del 23/07/2021 (Rv. 661974 - 01)
Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: MERCOLINO GUIDO. Relatore:
MERCOLINO GUIDO.
N. (SAU PIETRO LUIGI) contro E. (FRONGIA TIZIANA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SEZ.DIST. DI SASSARI, 23/02/2017

081093 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - APERTURA


(DICHIARAZIONE) DI FALLIMENTO - PROCEDIMENTO - IN GENERE Notificazione dell’istanza di
fallimento - Disciplina ex art. 15 l.fall. - Individuazione della sede risultante dal registro delle
imprese - Attività propria dell'agente notificatore attestata nella relata di notifica - Fede
privilegiata - Sussistenza - Conseguenze - Tentativo di notificazione in luogo diverso -
Deduzione - Querela di falso - Necessità.

In tema di notificazione dell'istanza di fallimento, l'individuazione della sede del debitore


risultante dal registro delle imprese, presso la quale, ai sensi dell'art. 15 l.fall., deve essere
tentata la notificazione che non può essere eseguita presso l'indirizzo PEC del debitore,
costituisce un'attività propria dell'agente notificatore, compiuta sulla base delle indicazioni
contenute nella richiesta della parte istante, compresa tra le circostanze di fatto, riportate nella
relata di notifica, munite di fede privilegiata; pertanto, ove la parte alleghi che, contrariamente
a quanto attestato dall'ufficiale giudiziario, la notificazione sia stata tentata in un luogo diverso,
è necessario che proponga querela di falso.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 15 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2700 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 221

Massime precedenti Vedi: N. 14454 del 2020 Rv. 658521 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21245 del 23/07/2021 (Rv. 661977 - 01)


Presidente: SCALDAFERRI ANDREA. Estensore: CARADONNA LUNELLA. Relatore:
CARADONNA LUNELLA.
C. (PIAZZA SPESSA GIOVANNI) contro C. (MARINI PAOLO)
Rigetta, TRIBUNALE MILANO, 09/11/2015

159296 SOCIETA' - DI CAPITALI - SOCIETA' PER AZIONI (NOZIONE, CARATTERI,


DISTINZIONI) - ORGANI SOCIALI - AMMINISTRATORI - RESPONSABILITA' - VERSO LA
SOCIETA' - AZIONE SOCIALE Autorizzazione dell'assemblea dei soci – Genericità –
Conseguenze – Fattispecie.

In tema di società di capitali, la delibera assembleare con la quale è autorizzato il


promovimento dell'azione sociale di responsabilità ex art. 2393 c.c. deve contenere
l'individuazione degli elementi costitutivi dell'azione, sia sotto il profilo oggettivo che
soggettivo, in mancanza dei quali la delibera deve considerarsi generica e, dunque, invalida,
non essendo idonea ad esprimere la volontà compiutamente informata dei soci. (Nella specie,
la S.C. ha confermato la pronuncia di merito che aveva ritenuto inammissibile l'azione sociale
di responsabilità, perché priva di una valida autorizzazione, essendosi l'assemblea dei soci
limitata a dare mandato al legale di verificare se vi fossero gli estremi per promuovere "le
azioni del caso" nei confronti degli organi di gestione e di controllo in carica a partire dalla data
di costituzione della società).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2393

Massime precedenti Vedi: N. 12568 del 2021 Rv. 661451 - 01, N. 13765 del 2007 Rv. 601316
- 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21234 del 23/07/2021 (Rv. 662183 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: TRICOMI LAURA.
Relatore: TRICOMI LAURA.
I. (CONTINI DAVIDE GIORGIO) contro G. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, TRIBUNALE MILANO, 02/12/2016

122028 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - RISERVATEZZA - IN GENERE Protezione dei dati


personali - Preposto al trattamento dei dati - Posizione di mero responsabile - Condizioni -
Violazione delle disposizioni impartite - Assunzione della qualità di effettivo titolare del
trattamento - Necessità - Fattispecie.

In tema di protezione dei dati personali, affinché ricorra il fatto del "responsabile del
trattamento", ai sensi dell'art. 4, lett. g), e dell'art. 29 del d.lgs. n. 196 del 2003, in caso di
preposizione di un soggetto al trattamento dei dati, è necessario che il trattamento da parte
del preposto si svolga nell'osservanza delle istruzioni impartite dal "titolare", con la
conseguenza che, ove non vi sia tale osservanza, il "responsabile" potrà essere riconosciuto
come effettivo "titolare", in ragione dell'autonomia decisionale e gestionale manifestata
nell'aver disatteso le disposizioni a lui impartite. (Nella specie, la S.C., respingendo il ricorso,
ha ritenuto che non potesse essere qualificato come mero "responsabile" del trattamento il
preposto che aveva indebitamente attivato contratti, schede e servizi telefonici non richiesti
dagli interessati).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 30/06/2003 num. 196 art. 4 lett. G, Decreto Legisl.
30/06/2003 num. 196 art. 29, Legge 20/11/2017 num. 167 art. 28, Decreto Legisl.
10/08/2018 num. 101 art. 2

Massime precedenti Vedi: N. 6927 del 2016 Rv. 639326 - 01, N. 11020 del 2021 Rv. 661185 -
01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21206 del 23/07/2021 (Rv. 661975 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: CAIAZZO ROSARIO. Relatore:
CAIAZZO ROSARIO.
C. (BARBARO GUIDO) contro B. (SAITTA ANTONIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MESSINA, 30/12/2015

080040 ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICO INTERESSE (O UTILITA') - PROCEDIMENTO -


LIQUIDAZIONE DELL'INDENNITA' - DETERMINAZIONE (STIMA) - IN GENERE Vantaggio
arrecato dall'opera di pubblica utilità alla residua parte del fondo - Detrazione dall'indennità di
esproprio - Condizioni - Caratteri della specialità ed immediatezza - Necessità.

In tema di espropriazione per la realizzazione di opera pubblica, l'art. 41 della l. 2359 del
1865, consente la detrazione, dalla somma liquidata a titolo di indennità, del vantaggio che
dall'esecuzione dell'opera di pubblica utilità possa derivare alla parte residua del fondo
espropriato, purché esso presenti il duplice requisito della specialità e dell'immediatezza e non
si risolva, cioè, nel vantaggio generico e comune che tutti gli immobili ubicati nella zona
ottengono per effetto dell'opera.
Riferimenti normativi: Legge 25/06/1865 num. 2359 art. 41, Costituzione art. 41

Massime precedenti Conformi: N. 5171 del 2010 Rv. 611982 - 01

72
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21188 del 23/07/2021 (Rv. 661823 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
L. (GUADAGNI PASQUALE) contro F.
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 31/03/2017

081081 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - APERTURA


(DICHIARAZIONE) DI FALLIMENTO - IMPRESE SOGGETTE - IN GENERE Esonero dalla fallibilità
- Requisiti dimensionali ex art. 1, comma 2, l.fall. - Sussistenza anche al momento della
presentazione dell’istanza e della dichiarazione di fallimento – Necessità – Bilancio non ancora
approvato – Irrilevanza - Conseguenze.

In tema di fallimento, i requisiti dimensionali per l'esonero dalla fallibilità dell'imprenditore,


previsti dall'art. 1, comma 2, l.fall., devono sussistere anche al tempo dell'istanza e della
dichiarazione di fallimento, avendo il compito di esprimere una caratteristica sostanzialmente
stabile dell'impresa, senza che abbia rilievo il fatto che, per l'esercizio in corso, non sia ancora
depositato il bilancio, potendo l'imprenditore avvalersi dell'intero arco documentale costituito
dalle scritture contabili provenienti dalla sua impresa, come pure di qualunque altra
documentazione, formata anche da terzi, che possa nel concreto risultare utile.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 1 com. 2 CORTE COST., Legge Falliment. art. 15
CORTE COST., Decreto Legisl. 12/09/2007 num. 169 art. 1 CORTE COST., Cod. Civ. art.
2220, Cod. Civ. art. 2423

Massime precedenti Vedi: N. 25025 del 2020 Rv. 659730 - 01, N. 3158 del 2018 Rv. 647341 -
01, N. 12963 del 2018 Rv. 648567 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21233 del 23/07/2021 (Rv. 662182 - 02)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: DI MARZIO MAURO.
Relatore: DI MARZIO MAURO. P.M. SANLORENZO RITA. (Conf.)
V. (DE CAPOA ANTONIO) contro S. (FIORENTINI STEFANO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 14/01/2016

067003 DELIBAZIONE (GIUDIZIO DI) - DICHIARAZIONE DI EFFICACIA DI SENTENZE


STRANIERE - IN GENERE Processo straniero - Pagamento di un tributo quale condizione di
ammissibilità della domanda - Contrarietà all’ordine pubblico italiano - Esclusione - Condizioni -
Fondamento.

In tema di accertamento dell'efficacia di sentenze straniere, non è contraria all'ordine pubblico


italiano la statuizione adottata in un ordinamento che preveda il pagamento di un tributo quale
condizione di ammissibilità della domanda giudiziaria, purché l'assoggettamento a tale onere
non risulti estraneo alla finalità di buon funzionamento del processo civile, precludendo o
ostacolando gravemente l'esperimento della tutela giurisdizionale.
Riferimenti normativi: Legge 31/05/1995 num. 218 art. 67, Legge 31/05/1995 num. 218 art.
64 com. 1 lett. G) CORTE COST., Costituzione art. 24

73
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21190 del 23/07/2021 (Rv. 661973 - 01)
Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
F. (IMPAGNATIELLO GIANPAOLO) contro F. (DELL'ORCO BARTOLOMEO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BARI, 22/06/2017

081029 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - CONCORDATO PREVENTIVO -


AMMISSIONE - CONDIZIONI Verifica di fattibilità - Descrizione analitica delle modalità e dei
tempi di adempimento - Contenuto e finalità - Manifesta inettitudine del piano a raggiungere
gli obiettivi prefissati - Conseguenze.

In tema di concordato preventivo, l'art. 161, comma 2, lett. e), l.fall., prescrivendo la
presentazione di un piano contenente la descrizione analitica delle modalità e dei tempi di
adempimento della proposta, impone al debitore di esplicitare i passaggi per mezzo dei quali la
prestazione può diventare concretamente fattibile ed i modi con cui egli intende raggiungere
concretamente il risultato che la proposta consegna ai creditori, onde quest'ultima deve
considerarsi sempre sindacabile dal tribunale ove risulti implausibile ovvero manifestamente
priva di una ragionevole "chance" di successo.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 160 CORTE COST., Legge Falliment. art. 161 com.
2 lett. E), Legge Falliment. art. 162 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 11216 del 2021 Rv. 661186 - 02

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21236 del 23/07/2021 (Rv. 661831 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO.
Relatore: FALABELLA MASSIMO.
R. (MELLONE ERNESTO) contro M.
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 01/07/2017

041009 CITTADINANZA - MODI DI ACQUISTO - IN GENERE Persone nate e residenti nei


territori appartenuti all’impero austro-ungarico – Riconoscimento della cittadinanza italiana ex
art. 1 l. n. 379 del 2000 - Retroattività al momento della nascita – Esclusione – Fondamento.

Ai fini del riconoscimento della cittadinanza in favore delle persone nate e residenti nei territori
appartenuti all'impero austro-ungarico, è necessario che il richiedente formuli la dichiarazione
prevista dall'art. 1, comma 2, l. n. 379 del 2000 davanti all'ufficiale dello stato civile dove
risiede o intende stabilire la propria residenza - ovvero, in caso di residenza all'estero, davanti
all'autorità diplomatica o consolare del luogo di residenza, alla quale segue, sempre che
sussistano le condizioni per l'ottenimento dello "status", l'acquisto della cittadinanza, che ha
effetto non dal momento momento della nascita, ma dal giorno successivo a quello in cui è
resa la menzionata dichiarazione, in applicazione di quanto stabilito dall'art. 15 l. n. 91 del
1992.
Riferimenti normativi: Legge 14/12/2000 num. 379 art. 1 CORTE COST., Legge 05/02/1992
num. 91 art. 15, Legge 05/02/1992 num. 91 art. 23

Massime precedenti Vedi: N. 18610 del 2020 Rv. 658813 - 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21247 del 23/07/2021 (Rv. 661978 - 01)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: CARADONNA LUNELLA.
Relatore: CARADONNA LUNELLA.
A. (FORLIANO RAFFAELA) contro D. (GIURATRABOCCHETTA GIUSEPPE)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO POTENZA, 27/04/2017

082274 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SCIOGLIMENTO - DIVORZIO - OBBLIGHI - VERSO L'ALTRO


CONIUGE - DECESSO DELL'OBBLIGATO - IN GENERE Indennità di fine rapporto - Ripartizione
tra il coniuge divorziato e il coniuge superstite - Elementi di valutazione.

In caso di decesso dell'ex coniuge, la ripartizione dell'indennità di fine rapporto tra il coniuge
divorziato e il coniuge superstite, che abbiano entrambi i requisiti per la pensione di
reversibilità, deve essere effettuata ai sensi dell'art. 9, comma 3, l. n. 898 del 1970, oltre che
sulla base del criterio legale della durata dei matrimoni, anche ponderando ulteriori elementi,
correlati alla finalità solidaristica dell'istituto e individuati dalla giurisprudenza, quali l'entità
dell'assegno riconosciuto al coniuge divorziato e le condizioni economiche di entrambi, tenendo
inoltre conto della durata della convivenza, ove il coniuge interessato alleghi, e provi, la
stabilità e l'effettività della comunione di vita precedente al proprio matrimonio con il "de
cuius".
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2122 CORTE COST., Legge 01/12/1970 num. 898 art. 9
com. 3 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 23880 del 2008 Rv. 605028 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20858 del 21/07/2021 (Rv. 661830 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: MERCOLINO GUIDO.
Relatore: MERCOLINO GUIDO.
D. (CERSOSIMO EMMA) contro D. (TENUTA ENRICO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 23/10/2015

082308 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SEPARAZIONE PERSONALE DEI CONIUGI - EFFETTI -


ABITAZIONE Separazione dei coniugi - Assegnazione della casa familiare - Rilevanza ai fini
della determinazione dell’assegno di mantenimento del coniuge - Comproprietario
dell’immobile - Sussistenza - Fondamento.

082310 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SEPARAZIONE PERSONALE DEI CONIUGI - EFFETTI -


ASSEGNO DI MANTENIMENTO - IN GENERE In genere.

In materia di quantificazione dell'assegno di mantenimento a seguito della separazione dei


coniugi, deve attribuirsi rilievo anche all'assegnazione della casa familiare che, pur essendo
finalizzata alla tutela della prole e del suo interesse a permanere nell'ambiente domestico,
indubbiamente costituisce un'utilità suscettibile di apprezzamento economico, come del resto
espressamente precisato dall'art. 337 sexies c.c., e tale principio trova applicazione anche
qualora il coniuge separato assegnatario dell'immobile ne sia comproprietario, perché il suo
godimento del bene non trova fondamento nella comproprietà del bene, ma nel provvedimento
di assegnazione, opponibile anche ai terzi, che limita la facoltà dell'altro coniuge di disporre
della propria quota dell'immobile e si traduce in un pregiudizio economico, anch'esso valutabile
ai fini della quantificazione dell'assegno dovuto.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 155 CORTE COST., Cod. Civ. art. 156 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 337 sexies com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 25420 del 2015 Rv. 638175 - 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 20874 del 21/07/2021 (Rv. 661972 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: IOFRIDA GIULIA. Relatore: IOFRIDA
GIULIA.
C. (RIBAUDO GIUSEPPE) contro I. (AMOROSO EMILIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO PALERMO, 21/09/2015

114054 OPERE PUBBLICHE (APPALTO DI) - ESTINZIONE DEL CONTRATTO - RISOLUZIONE - IN


GENERE Ritardi dell’appaltatore - Procedura prevista dall’art. 119 d.P.R. n. 554 del 1999 -
Delibera di risoluzione - Presupposti - Gravità e imputabilità del ritardo - Valutazione - Duplice
criterio - Oggettivo e soggettivo - Fattispecie.

In tema di appalto di opere pubbliche, la rilevanza dei ritardi dell'appaltatore ai fini della
risoluzione del contratto, secondo la procedura prevista dall'art. 119 del d.P.R. n. 554 del 1999
(applicabile "ratione temporis"), dipende dal riscontro dei presupposti della gravità ed
imputabilità, la cui valutazione deve essere operata non solo alla stregua di un criterio
oggettivo, attraverso la verifica che l'inadempimento abbia inciso in misura apprezzabile
nell'economia complessiva del rapporto, ma anche di eventuali elementi di carattere
soggettivo, consistenti nel comportamento di entrambe le parti che possano, in relazione alla
particolarità del caso concreto, incidere sul giudizio di gravità. (Nella specie, la S.C. ha cassato
la sentenza con la quale la Corte d'appello, dopo aver considerato che il ritardo dell'appaltatore
non poteva oggettivamente considerarsi sufficiente a legittimare la risoluzione contrattuale,
aveva però trascurato di esaminare l'aspetto soggettivo e cioè che i numerosi inviti e richiami
erano rimasti senza risposta, sì da far insorgere nella stazione appaltante il fondato dubbio
sulla affidabilità dell'appaltatore e sulle sue possibilità di rientro).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1455, Cod. Civ. art. 1655, DPR 21/12/1999 num. 554
art. 119

Massime precedenti Vedi: N. 8220 del 2021 Rv. 660990 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20864 del 21/07/2021 (Rv. 661969 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO
PIETRO. Relatore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO.
C. (REGNI ROBERTO) contro S. (LEONARDI RICCARDO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO ANCONA, 30/01/2017

067035 DELIBAZIONE (GIUDIZIO DI) - SENTENZE IN MATERIA MATRIMONIALE - EMESSE DA


TRIBUNALI ECCLESIASTICI Domanda di delibazione proposta da uno dei due coniugi - Giudizio
ecclesiastico di nullità introdotto dall’altro coniuge - Possibilità per quest’ultimo di eccepire la
convivenza ultratriennale ostativa alla delibazione - Sussistenza - Fondamento.

In tema di matrimonio concordatario, la proposizione della domanda di nullità del matrimonio


davanti al tribunale ecclesiastico da parte di un coniuge non esclude la possibilità per
quest'ultimo di eccepire, nel giudizio di delibazione introdotto dall'altro, l'intervenuta
convivenza triennale, preclusiva del riconoscimento della sentenza canonica di nullità, poiché i
due processi si collocano su piani diversi e non è possibile desumere dal solo fatto che la parte
abbia introdotto il giudizio di nullità del matrimonio concordatario la volontà di ottenere anche
la produzione di effetti giuridici nell'ordinamento italiano della relativa sentenza.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 7, Cod. Proc. Civ. art. 167 CORTE COST., Legge
25/03/1985 num. 121 art. 8

76
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Massime precedenti Vedi: N. 11791 del 2021 Rv. 661489 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20866 del 21/07/2021 (Rv. 661970 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: PAZZI ALBERTO.
Relatore: PAZZI ALBERTO.
C. (GALASSI ANGELO) contro A.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 27/09/2016

082310 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SEPARAZIONE PERSONALE DEI CONIUGI - EFFETTI -


ASSEGNO DI MANTENIMENTO - IN GENERE Attitudine al lavoro del coniuge economicamente
più debole - Assenza di redditi adeguati - Prova della non colpevolezza di tale condizione -
Onere del richiedente l'assegno - Fondamento.

In materia di separazione dei coniugi, grava sul richiedente l'assegno di mantenimento, ove
risulti accertata in fatto la sua capacità di lavorare, l'onere della dimostrazione di essersi
inutilmente attivato e proposto sul mercato per reperire un'occupazione retribuita confacente
alle proprie attitudini professionali, poiché il riconoscimento dell'assegno a causa della
mancanza di adeguati redditi propri, previsto dall'art. 156 c.c., pur essendo espressione del
dovere solidaristico di assistenza materiale, non può estendersi fino a comprendere ciò che,
secondo il canone dell'ordinaria diligenza, l'istante sia in grado di procurarsi da solo.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 156 CORTE COST., Costituzione art. 2 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 5817 del 2018 Rv. 647896 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20861 del 21/07/2021 (Rv. 662180 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO.
Relatore: FALABELLA MASSIMO.
G. (MANSANI LUIGI) contro B. (SCARPETTA CRISTINA)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE SPOLETO, 14/12/2016

122028 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - RISERVATEZZA - IN GENERE Diritto all’oblio -


Domanda giudiziale di deindicizzazione - Indicazione dei risultati della ricerca che si intendono
rimuovere - Necessità - Fondamento.

In tema di diritto all'oblio, la domanda giudiziale di deindicizzazione di alcune pagine web deve
contenere la precisa individuazione dei risultati della ricerca da rimuovere, sia per ragioni
processuali, poiché l'atto introduttivo del giudizio esige, a pena di nullità, l'indicazione del
"petitum" mediato, sia per ragioni sostanziali, poiché l'obbligo di intervento del "provider"
presuppone la conoscenza da parte di quest'ultimo dell'esistenza di contenuti suscettibili di
rimozione. Inoltre, è l'individuazione di detti risultati che consente al giudice di effettuare, nella
singola fattispecie, il fondamentale bilanciamento tra diritto alla protezione dei dati personale e
interesse pubblico all'informazione, in base ad elementi di fatto acquisiti al processo e
sottoposti al contradittorio delle parti.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 2 CORTE COST., Costituzione art. 21, Decreto Legisl.
30/06/2003 num. 196 art. 7, Regolam. Comunitario 27/04/2016 num. 679 art. 17, Cod. Proc.
Civ. art. 163 CORTE COST., Decreto Legisl. 30/06/2003 num. 196 art. 152, Decreto Legisl.
09/04/2003 num. 70 art. 17, Direttive del Consiglio CEE 08/06/2000 num. 31 art. 15

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Massime precedenti Vedi: N. 15160 del 2021 Rv. 661497 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20861 del 21/07/2021 (Rv. 662180 - 02)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO.
Relatore: FALCONE ALESSANDRO.
G. (MANSANI LUIGI) contro B. (SCARPETTA CRISTINA)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE SPOLETO, 14/12/2016

122028 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - RISERVATEZZA - IN GENERE Diritto all’oblio -


Domanda di deindicizzazione - Determinatezza - Indicazione dei risultati della ricerca che si
intendono rimuovere - Modalità.

In tema di diritto all'oblio, la domanda di deindicizzazione dal motore di ricerca di alcune


pagine web, ai fini della sua determinatezza, deve contenere la precisa individuazione dei
risultati che l'attore intende rimuovere e, quindi, normalmente, l'indicazione degli indirizzi
telematici (o URL) dei contenuti rilevanti, anche se una puntuale rappresentazione delle singole
informazioni associate alle parole chiave può rivelarsi, secondo le circostanze, idonea a dare
comunque contezza della cosa oggetto della domanda, in modo da consentire al convenuto,
gestore del motore di ricerca, di apprestare adeguate e puntuali difese sul punto.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 2 CORTE COST., Costituzione art. 21, Decreto Legisl.
30/06/2003 num. 196 art. 152, Cod. Proc. Civ. art. 163 CORTE COST., Regolam. Comunitario
27/04/2016 num. 679 art. 17

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20862 del 21/07/2021 (Rv. 662181 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO
PIETRO. Relatore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO.
D. (STRONATI CLAUDIO) contro O. (MEYER VON SCHAUENSEE SIGISMONDO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO ROMA, 20/07/2016

082176 FAMIGLIA - MATRIMONIO - NULLITA' - PER INCAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE


- IN GENERE Incapacità naturale - Nozione - Pregiudizio dell’incapace e vantaggio, dolo o
malafede dell’altro coniuge – Necessità – Esclusione – Fondamento.

Il matrimonio può essere impugnato, ai sensi dell'art. 120 c.c., per la mera incapacità di
intendere e di volere del coniuge al momento della celebrazione, intesa come menomazione
della sfera intellettiva e volitiva di tale grado da impedire di far comprendere il significato e le
conseguenze dell'impegno assunto, senza che abbia rilievo il pregiudizio dell'incapace o il
vantaggio dell'altro contraente, né il dolo o la malafede di quest'ultimo, poiché la nullità del
matrimonio è prevista a tutela dell'integrità del consenso dei coniugi, che l'ordinamento vuole
formato in piena libertà e consapevolezza.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 120

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 20868 del 21/07/2021 (Rv. 661971 - 01)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: PAZZI ALBERTO.
Relatore: PAZZI ALBERTO.
G. (PRIOLO CARLO) contro C. (MONDANI FEDERICA)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO ROMA, 12/04/2017

100251 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - TERMINI - IN GENERE In


genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 020691/2017 64574301


Massime precedenti Conformi: N. 20691 del 2017 Rv. 645743 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20866 del 21/07/2021 (Rv. 661970 - 02)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: PAZZI ALBERTO.
Relatore: PAZZI ALBERTO.
C. (GALASSI ANGELO) contro A.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 27/09/2016

082323 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SEPARAZIONE PERSONALE DEI CONIUGI - GIUDIZIALE -


CON ADDEBITO Infedeltà di uno dei coniugi - Anteriorità della crisi della coppia - Eccezione in
senso lato - Conseguenze - Rilevabilità d’ufficio - Condizioni.

In tema di addebito della separazione, l'anteriorità della crisi della coppia rispetto all'infedeltà
di uno dei due coniugi esclude il nesso causale tra quest'ultima condotta, violativa degli
obblighi derivanti dal matrimonio, e l'intollerabilità della prosecuzione della convivenza, sicché,
integrando un'eccezione in senso lato, è rilevabile d'ufficio, purché sia allegata dalla parte a ciò
interessata e risulti dal materiale probatorio acquisito al processo.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 151 CORTE COST., Cod. Civ. art. 143 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 16691 del 2020 Rv. 658891 - 01, N. 3923 del 2018 Rv. 647052 -
01, N. 16859 del 2015 Rv. 636508 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20624 del 19/07/2021 (Rv. 661822 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
B. (VERDI MARCO) contro M. (GALLO GIUSEPPE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 22/06/2017

171022 TITOLI DI CREDITO - CAMBIALE (O PAGHERO') - IN GENERE Cambiale - Debitore in


concordato preventivo - Azione causale del portatore - Precisazione del credito davanti al
commissario giudiziale - Offerta di restituzione del titolo in originale - Necessità - Fondamento.

Il portatore di una cambiale che eserciti l'azione causale ha l'onere di offrire il titolo in originale
ai sensi dell'art. 66 del r.d. n. 1669 del 1933, anche nel caso in cui intenda soltanto precisare il
credito davanti al commissario giudiziale del debitore ammesso alla procedura di concordato
preventivo, essendo detta produzione intesa ad evitare la possibilità di azione da parte di altri
creditori in via cambiaria, ovvero ad assicurare al debitore l'esercizio di eventuali azioni
cambiarie di regresso.

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Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 160 CORTE COST., Legge Falliment. art. 180,
Legge Falliment. art. 182, Regio Decr. 14/12/1933 num. 1669 art. 66, Regio Decr.
14/12/1933 num. 1669 art. 58

Massime precedenti Vedi: N. 16109 del 2019 Rv. 654627 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20621 del 19/07/2021 (Rv. 662223 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
C. (MANZIONE MASSIMO) contro B. (SANDULLI MICHELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SALERNO, 05/02/2016

056033 CONTRATTI BANCARI - OPERAZIONI BANCARIE IN CONTO CORRENTE (NOZIONE,


CARATTERI, DISTINZIONI) - IN GENERE Addebiti in conto corrente non dovuti - Azione di
ripetizione del correntista – Mancata produzione di alcuni estratti conto – Conseguenze -
Possibilità di ricostruire “aliunde” i movimenti contabili – Accertamento in fatto del giudice di
merito – Fattispecie.

Nei rapporti di conto corrente bancario, il correntista che agisca in giudizio per la ripetizione di
quanto indebitamente trattenuto dalla banca, non è tenuto a documentare le singole rimesse
suscettibili di restituzione soltanto mediante la produzione di tutti gli estratti conto periodici,
ben potendo la prova dei movimenti desumersi "aliunde", vale a dire attraverso le risultanze di
altri mezzi di prova, che forniscano indicazioni certe e complete, anche con l'ausilio di una
consulenza d'ufficio, da valutarsi con un accertamento in fatto insindacabile innanzi al giudice
di legittimità. (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva respinto la
domanda del correntista, le cui scritture contabili – libro giornale e mastrini – erano state
ritenute non idonee a provare l'effettiva movimentazione registrata in conto).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1832, Cod. Civ. art. 1857, Cod. Civ. art. 2033 CORTE
COST.

Massime precedenti Conformi: N. 29190 del 2020 Rv. 660146 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20621 del 19/07/2021 (Rv. 662223 - 02)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
C. (MANZIONE MASSIMO) contro B. (SANDULLI MICHELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SALERNO, 05/02/2016

133068 PROCEDIMENTO CIVILE - DIFENSORI - MANDATO ALLE LITI (PROCURA) - IN GENERE


Società - Fusione per incorporazione in corso di causa – Costituzione in giudizio
dell’incorporante – Procura alle liti rilasciata dall’incorporata – Validità – Fondamento.

159518 SOCIETA' - FUSIONE - EFFETTI In genere.

In tema di validità della procura alle liti, ove in corso di causa intervenga la fusione per
incorporazione della società in lite, l'incorporante può costituirsi in giudizio avvalendosi della
procura in precedenza rilasciata dall'incorporata, poiché l'attuale formulazione dell'art. 2504 bis
c.c. prevede la prosecuzione dei rapporti giuridici, anche processuali, in capo al soggetto
unificato a seguito della fusione, risolvendosi quest'ultima in una vicenda (non estintiva ma)
evolutivo-modificativa, che comporta un mutamento solo formale di un'organizzazione

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societaria esistente, con la conseguenza che l'originaria procura alle liti rimane valida anche
per il periodo successivo all'incorporazione e il difensore già designato è legittimato al
compimento di tutti gli atti processuali occorrenti per la difesa della posizione giuridica della
società, pur nella sua diversa organizzazione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 83 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2504 bis

Massime precedenti Vedi: N. 4042 del 2019 Rv. 652527 - 01, N. 32142 del 2019 Rv. 656569 -
03, N. 32208 del 2019 Rv. 656108 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20629 del 19/07/2021 (Rv. 661968 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
A. (ARESI TIZIANA) contro M.
Rigetta, CORTE D'APPELLO ANCONA, 14/07/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Domanda di


protezione internazionale - Vigenza del d.l. n. 13 del 2017, conv. con modif. in l. n. 46 del
2017 - Reiterazione di domanda già rigettata al tempo della disciplina precedente - Ricorso
contro la dichiarazione di inammissibilità della Commissione territoriale - Statuizione del
tribunale - Appello - Esclusione - Ricorso per cassazione - Ammissibilità - Fondamento.

In tema di protezione internazionale, ove, durante la vigenza del d.l. n. 13 del 2017, conv. con
modif. in l. n. 46 del 2017, venga reiterata la domanda di protezione internazionale, già
presentata e rigettata quando era in vigore la disciplina precedente, la statuizione del tribunale
sul ricorso contro la decisione di inammissibilità della Commissione territoriale non è
appellabile ma ricorribile per cassazione, ai sensi dell'art. 35 bis, comma 13, d.lgs. n. 25 del
2008, dovendosi dare applicazione al principio principio "tempus regit actum", poiché la nuova
domanda, come pure l'impugnazione della relativa decisione in sede amministrativa, sono del
tutto autonome rispetto a quelle in origine formulate.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 29 com. 1 lett. B, Decreto
Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis com. 13 PENDENTE, Decreto Legge 17/02/2017 num.
13, Legge 13/04/2017 num. 46, Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 19, Decreto
Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 PENDENTE

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20248 del 15/07/2021 (Rv. 661922 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: TRICOMI LAURA. Relatore: TRICOMI
LAURA.
C. (FAGGELLA GIUSEPPE) contro A.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO POTENZA, 08/10/2019

044073 COMPETENZA CIVILE - DETERMINAZIONE DELLA COMPETENZA - DETERMINAZIONE


DELLA COMPETENZA - IN GENERE Provvedimenti ablativi o limitativi della responsabilità
genitoriale - Istaurazione del relativo procedimento - Pendenza del giudizio per il
riconoscimento della paternità - Competenza per attrazione del tribunale ordinario - Esclusione
- Fondamento.

082336 FAMIGLIA - POTESTA' DEI GENITORI In genere.

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Ai sensi dell'art. 38 disp. att. cod. civ., la pendenza del giudizio di riconoscimento della
paternità non determina l'attrazione al tribunale ordinario dei procedimenti ablativi o limitativi
della responsabilità genitoriale, che opera solo con riferimento ai giudizi di separazione, di
divorzio ed ex art. 316 c.c. in forza di una scelta legislativa del tutto ragionevole, che lascia
illesi i diritti di difesa e al giusto processo, poiché, in sede minorile, le parti fruiscono di una
tutela comunque garantistica ed anche più rapida, per effetto della trattazione secondo il rito
camerale, e considerato che, fino a quando non è accertata la paternità, il sedicente padre non
assume la titolarità del rapporto genitoriale, né può esercitare la relativa responsabilità, non
essendo neppure legittimato a contraddire sui temi che attengono ad essa e, soprattutto,
all'interesse del minore.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. Disp. Att. e Trans. art. 38 CORTE COST., Cod. Civ. art. 250
CORTE COST., Cod. Civ. art. 316 CORTE COST., Cod. Civ. art. 330, Cod. Civ. art. 333 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 3490 del 2021 Rv. 660582 - 01

Sez. 1 - , Sentenza n. 20251 del 15/07/2021 (Rv. 661821 - 01)


Presidente: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Estensore: MARULLI
MARCO. Relatore: MARULLI MARCO. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
C. (ZITIELLO LUCA) contro R.
Rigetta, CORTE D'APPELLO TORINO, 14/04/2016

057001 CONTRATTI DI BORSA - IN GENERE Intermediazione finanziaria - Operazione in


conflitto di interessi - Art. 23, comma 3, Regolamento congiunto Banca d’Italia-Consob del 29
ottobre 2007 – Consenso anche tacito del cliente – Necessità - Fondamento.

In tema di intermediazione finanziaria, l'art. 23, comma 3, Regolamento congiunto Banca


d'Italia-Consob del 29 ottobre 2007, nel testo applicabile "ratione temporis", non ha abdicato
al principio "disclose or abstain", posto alla base della previgente disciplina del conflitto di
interesse, risultante dall'art. 27 Regolamento Consob n. 11522 del 1998, poiché le nuove
disposizioni, pur essendo finalizzate a prevenire le situazioni di conflitto, prevedono che, ove
queste ultime comunque si presentino, l'intermediario sia tenuto ad informare chiaramente il
cliente prima di agire per suo conto, mettendolo nella condizione di assumere decisioni
consapevoli, che non possono non essere espressione di un assenso, anche solo tacito,
all'esecuzione dell'operazione in conflitto.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 24/02/1998 num. 58 art. 21

Massime precedenti Vedi: N. 2472 del 2019 Rv. 652682 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20243 del 15/07/2021 (Rv. 661967 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: CARADONNA LUNELLA. Relatore:
CARADONNA LUNELLA.
A. (BASON LUCIANO) contro A.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 04/07/2019

002010 ADOZIONE - ADOZIONE (DEI MINORI D'ETA') - ADOTTANDI - ADOTTABILITA' -


DICHIARAZIONE - IN GENERE Procedimento ex art. 10 l. n. 184 del 1983 - Genitori -

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Litisconsorzio necessario - Mancata partecipazione al processo di uno di essi - Rilievo ufficioso
in sede di legittimità - Necessità - Conseguenze.

133187 PROCEDIMENTO CIVILE - LITISCONSORZIO - NECESSARIO - IN GENERE In genere.

Nel procedimento per la dichiarazione dello stato di adottabilità i genitori del minore sono
litisconsorti necessari e godono di una legittimazione autonoma, connessa ad un'intensa serie
di poteri, facoltà e diritti processuali, sicché, ove il giudizio sia celebrato senza la
partecipazione di uno di essi e né il giudice di primo grado né quello dell'impugnazione rilevino
vizio del contraddittorio, l'intero processo risulta viziato e il giudice di legittimità è tenuto a
rilevare anche d'ufficio l'invalidità del provvedimento impugnato, procedendo al suo
annullamento e rinviando la causa al primo giudice a norma dell'art. 383, comma 3, c.p.c.
Riferimenti normativi: Legge 04/05/1983 num. 184 art. 15 CORTE COST., Legge 04/05/1983
num. 184 art. 17, Cod. Proc. Civ. art. 102 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 354 com. 1,
Cod. Proc. Civ. art. 383 com. 3, Legge 04/05/1983 num. 184 art. 10 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18148 del 2018 Rv. 649903 - 01, N. 1472 del 2021 Rv. 660430 -
01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 19919 del 13/07/2021 (Rv. 661828 - 01)


Presidente: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Estensore: OLIVA
STEFANO. Relatore: OLIVA STEFANO.
U. (MARABINI GIULIO) contro M.
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 05/12/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Dovere di collaborazione istruttoria del giudice - Violazione - Ricorso per
cassazione - Contenuto - Fattispecie.

In tema di protezione internazionale, il motivo di ricorso per cassazione che mira a contrastare
l'apprezzamento del giudice di merito in ordine alle c.d. fonti privilegiate deve evidenziare,
mediante riscontri precisi ed univoci, che le informazioni sulla cui base è stata assunta la
decisione, in violazione del dovere di collaborazione istruttoria, sono state oggettivamente
travisate o superate da altre più aggiornate, ovvero ricavate da COI non idonee, in quanto non
comprese tra quelle previste dall'art. 8, comma 3, d.lgs. n. 25 del 2008. (Nella specie, la S.C.
ha dichiarato inammissibile il ricorso con il quale il richiedente asilo aveva dedotto la violazione
del dovere di collaborazione istruttoria del giudice limitandosi a richiamare precedenti di merito
a sé favorevoli, insuscettibili di essere equiparati alle menzionate fonti privilegiate).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 366 com. 1 lett. 4, Decreto Legisl. 28/01/2008
num. 25 art. 8 com. 3, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis PENDENTE,
Costituzione art. 10

Massime precedenti Vedi: N. 4037 del 2020 Rv. 657062 - 01, N. 7105 del 2021 Rv. 660795 -
01, N. 22769 del 2020 Rv. 659276 - 01, N. 28641 del 2020 Rv. 660005 - 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 19947 del 13/07/2021 (Rv. 661829 - 01)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO.
Relatore: FALABELLA MASSIMO.
G. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro A. (CONTALDI GIANLUCA)
Cassa senza rinvio, TRIBUNALE CUNEO, 27/06/2015

122028 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - RISERVATEZZA - IN GENERE Protezione dei dati


personali - Violazione amministrativa - Disciplina previgente al d.lgs. n. 101 del 2018 - Verbale
di accertamento dell'illecito - Impugnabilità - Esclusione - Fondamento.

254001 SANZIONI AMMINISTRATIVE - IN GENERE In genere.

In tema di protezione dei dati personali, con riguardo alle fattispecie regolate dalle norme
previgenti al d.lgs. n. 101 del 2018 (che ha adeguato la normativa nazionale al reg. UE n. 679
del 2016), l'irrogazione delle sanzioni amministrative è disciplinata dalle disposizioni della l. n.
689 del 1981, in quanto applicabili, stante il richiamo operato dall'art. 166 d.lgs. n. 196 del
2003, nel testo in vigore "ratione temporis"; ne consegue che il presunto trasgressore non può
impugnare il verbale di accertamento, trattandosi di un atto a carattere procedimentale,
inidoneo a produrre alcun effetto nella sua sfera giuridica, incisa solo a seguito dell'emanazione
dell'ordinanza ingiunzione, unico atto contro cui è possibile proporre opposizione.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 10/08/2018 num. 101 PENDENTE, Regolam. Consiglio
CEE 27/04/2016 num. 679 PENDENTE, Legge 24/11/1981 num. 689 art. 22 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 30/06/2003 num. 196 art. 166

Massime precedenti Vedi: N. 21493 del 2007 Rv. 599603 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 19947 del 13/07/2021 (Rv. 661829 - 02)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO.
Relatore: FALABELLA MASSIMO.
G. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro A. (CONTALDI GIANLUCA)
Cassa senza rinvio, TRIBUNALE CUNEO, 27/06/2015

122028 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - RISERVATEZZA - IN GENERE Protezione dei dati


personali - Disciplina previgente al d.lgs. n. 101 del 2018 - Violazione amministrativa -
Contestazione - Azione di accertamento negativo dell'illecito - Ammissibilità - Esclusione -
Fondamento.

In tema di protezione dei dati personali, con riguardo alle fattispecie regolate dalle norme
previgenti al d.lgs. n. 101 del 2018 (che ha adeguato la normativa nazionale al reg. UE n. 679
del 2016), l'atto di accertamento e di contestazione dell'illecito amministrativo non è irrogativo
della sanzione e, come tale, non è idoneo a produrre effetti nella sfera giuridica del presunto
trasgressore che, infatti, è privo di interesse ad agire in riferimento alla domanda di
accertamento negativo dell'illecito solo contestato, potendo unicamente proporre opposizione
avverso il provvedimento sanzionatorio successivamente emanato dal Garante a norma
dell'art. 18 l. n. 689 del 1981.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 10/08/2018 num. 101 PENDENTE, Regolam. Consiglio
CEE 27/04/2016 num. 679 PENDENTE, Legge 24/11/1981 num. 689 art. 18 CORTE COST.,
Legge 24/11/1981 num. 689 art. 22 CORTE COST., Decreto Legisl. 30/06/2003 num. 196 art.
166, Cod. Proc. Civ. art. 100 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 17674 del 2004 Rv. 576630 - 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 19954 del 13/07/2021 (Rv. 661820 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: NAZZICONE LOREDANA.
Relatore: NAZZICONE LOREDANA.
0. (GAETA ALESSANDRO) contro S. (CAVALLINI MATTEO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO FIRENZE, 17/06/2016

050013 CONCORRENZA (DIRITTO CIVILE) - SLEALE - ATTI DI CONCORRENZA -


APPROPRIAZIONE DI PREGI DI PRODOTTI O IMPRESE ALTRUI Concorrenza sleale -
Appropriazione dei pregi dell’impresa altrui - Modalità - Fattispecie.

La condotta di "appropriazione di pregi", contemplata dall'art. 2598, comma 1, n. 2, c.c., è


integrata dal vanto operato da un imprenditore circa le caratteristiche della propria impresa,
mutuate da quelle di un altro imprenditore, tutte le volte in cui detto vanto abbia l'attitudine di
fare indebitamente acquisire al primo meriti non posseduti, realizzando una concorrenza sleale
per c.d. agganciamento, quale atto illecito di mero pericolo. (La S.C., nell'accogliere il ricorso,
ha ritenuto sussistente la descritta condotta allorché un'agenzia pubblicitaria, con la quale
abbia iniziato a collaborare un soggetto che in precedenza aveva realizzato campagne
pubblicitarie per un'altra impresa, vanti sul proprio sito internet il "carnet" di clienti di
quest'ultima, lasciando intendere di avere curato essa stessa le precedenti campagne
pubblicitarie).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2598 com. 1 lett. 2

Massime precedenti Vedi: N. 100 del 2016 Rv. 638572 – 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 19518 del 08/07/2021 (Rv. 661921 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: EDUARDO CAMPESE.
P.M. SANLORENZO RITA. (Diff.)
M. (INTERLENGHI RENZO) contro M.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE ANCONA, 17/04/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Unità Dublino - Provvedimento di trasferimento del richiedente in altro Stato
per “ripresa in carico” - Impugnazione - Diritto ad un ricorso effettivo - Rispetto del termine di
cui all’art. 23 Regolamento UE n. 604 del 2013 per la presentazione della domanda di “ripresa
in carico” - Rilevanza - Verifica da parte del tribunale dell’indicazione degli elementi necessari
ad individuare il “dies a quo” della decorrenza del termine - Necessità.

In tema di protezione internazionale, il ricorso effettivo previsto dall'art. 27, par. 1, del
Regolamento UE n. 604 del 2013, avverso una decisione di trasferimento adottata nei confronti
del richiedente asilo all'esito di una richiesta di "ripresa in carico", può investire anche il
rispetto dei termini indicati dall'art. 23, par. 2, del medesimo Regolamento, concernendo un
siffatto accertamento la verifica della sua corretta applicazione. In tale ipotesi, spetta al
tribunale adito ex art. 3, comma 3 bis del d. lgs. n. 25 del 2008, verificare se, per come
concretamente motivato, il provvedimento impugnato rechi, o non, gli elementi e/o i
riferimenti essenziali al fine di riscontrare la tempestività della menzionata richiesta in rapporto
ai termini predetti.(Principio affermato ex art. 363 c.p.c. nell'interesse della legge).
Riferimenti normativi: Regolam. Consiglio CEE 26/06/2013 num. 604 art. 23, Regolam.
Consiglio CEE 26/06/2013 num. 604 art. 27 com. 1 lett. 1, Decreto Legisl. 28/01/2008 num.
25 art. 3 com. 3

85
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Massime precedenti Vedi: N. 26603 del 2020 Rv. 659627 - 01, N. 16888 del 2021 Rv. 661454
- 02, N. 23584 del 2020 Rv. 659239 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 19270 del 07/07/2021 (Rv. 661826 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: TRICOMI LAURA.
Relatore: TRICOMI LAURA. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
A. (DANISI IGNAZIO) contro B. (SARTORI BARANA STEFANO)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MILANO, 19/03/2015

122028 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - RISERVATEZZA - IN GENERE Trattamento dei dati


personali- Novero ex art. 4, comma 1, lett. b del d.lgs. n. 196 del 2003 – Chiave di accesso al
sistema elettrico di apertura e chiusura del veicolo - Fondamento.

Rientra nel novero dei dati personali definiti dall'art. 4, comma 1, lett. b del d.lgs. n. 196 del
2003, per il quale è tale qualunque informazione relativa ad una persona identificata o
identificabile anche indirettamente mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi
compreso un numero di identificazione personale, non solo il numero di targa del veicolo,
benché esso sia visibile a tutti quando circola per strada ma anche i dati costituenti la chiave di
accesso al sistema elettronico di apertura e chiusura dell'autoveicolo in quanto ciò che rileva
non è il numero in sé ma il suo collegamento ad una persona.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 30/06/2003 num. 196 art. 4 com. 1 lett. B

Massime precedenti Vedi: N. 15161 del 2021 Rv. 661498 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 19306 del 07/07/2021 (Rv. 661827 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: SCALIA LAURA. Relatore: SCALIA
LAURA.
C. (LO FASO ANDREA) contro C. (PLATANIA ALFIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANIA, 27/06/2016

058107 CONTRATTI IN GENERE - RAPPRESENTANZA - IN GENERE Contratti di appalto pubblico


- "Contemplatio domini" - Spendita del nome - Comportamento concludente - Sufficienza -
Esclusione - Ragioni - Fattispecie.

Nell'appalto di opera pubblica, in caso di stipula a mezzo del rappresentante, la natura formale
del contratto esclude che la "contemplatio domini", necessaria perché l'atto stipulato abbia
effetto nei confronti del rappresentato, possa realizzarsi mediante un comportamento
concludente, in quanto la spendita del nome altrui, quale requisito di efficacia dell'atto concluso
dal rappresentante, partecipa della natura formale del negozio cui afferisce, rendendo all'uopo
necessaria la presenza dell'atto scritto. (Principio enunciato dalla S.C. in relazione ad un atto di
messa in mora relativo a credito maturato in capo all'impresa appaltatrice dall'esecuzione di un
contratto di appalto di opera pubblica).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1388, Cod. Civ. art. 1399

Massime precedenti Vedi: N. 3364 del 2010 Rv. 611385 - 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 19186 del 06/07/2021 (Rv. 661617 - 01)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: FIDANZIA ANDREA.
Relatore: FIDANZIA ANDREA.
B. (SCOGNAMIGLIO CLAUDIO) contro F.
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA

105038 MANDATO - OBBLIGAZIONI DEL MANDATARIO - MANDATO TACITO - OBBLIGO DI


RENDICONTO Operazione di anticipo su fatture regolata in conto corrente - Mandato all’incasso
- Somme incassate dal terzo - Onere della prova - Fondamento - Fattispecie.

In tema di anticipazione su ricevute bancarie regolata in conto corrente con mandato


all'incasso, è onere della banca mandataria provare di aver eseguito il contratto secondo buona
fede e, conseguentemente, che l'eventuale mancato incasso del credito verso il terzo sia stato
dovuto a causa ad essa non imputabile. (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza di
merito, che aveva condannato la banca mandataria a restituire alla curatela fallimentare della
società mandante talune somme versate da un terzo dopo l'apertura della procedura
concorsuale, non avendo provato che le stesse erano state incamerate direttamente dalla
fallita).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 263, Cod. Proc. Civ. art. 264, Cod. Civ. art. 1713,
Cod. Civ. art. 1719, Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 25904 del 2009 Rv. 610892 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 18792 del 02/07/2021 (Rv. 661825 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE
GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
S. (MARELLA MICHELE) contro T. (LORUSSO BIAGIO)
Cassa e decide nel merito, CORTE D'APPELLO BARI, 17/04/2018

052070 CONSORZI - VOLONTARI Consorzi di urbanizzazione - Natura giuridica - Applicabilità


delle norme del codice civile sui consorzi - Esclusione - Conseguenze - Cancellazione dal
Registro delle imprese - Irrilevanza - Fattispecie.

I consorzi di urbanizzazione, aggregazioni preordinate alla sistemazione o al miglior godimento


di uno specifico comprensorio mediante la realizzazione o la fornitura di opere e servizi, sono
figure atipiche disciplinate principalmente dallo statuto e, solo sussidiariamente, dalla
normativa in tema di associazioni non riconosciute e di comunione, non trovando invece
applicazione le norme del codice civile in materia di consorzi. Ne consegue che la cancellazione
del consorzio dal Registro delle imprese non produce alcuna efficacia estintiva. (Nella specie, la
S.C. ha affermato la necessità di integrare il contraddittorio nei confronti del consorzio, già
convenuto nel giudizio di opposizione alla determinazione dell'indennità di espropriazione, pur
dopo l'avvenuta cancellazione dal Registro delle imprese).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 36, Cod. Civ. art. 1100, Cod. Civ. art. 2495 CORTE
COST., Cod. Civ. art. 2615, Legge 01/08/2002 num. 166 art. 27

Massime precedenti Vedi: N. 25394 del 2019 Rv. 655418 - 01

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Sez. 1 - , Ordinanza n. 18792 del 02/07/2021 (Rv. 661825 - 02)
Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE
GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
S. (MARELLA MICHELE) contro T. (LORUSSO BIAGIO)
Cassa e decide nel merito, CORTE D'APPELLO BARI, 17/04/2018

052070 CONSORZI - VOLONTARI Consorzi con finalità di realizzazione di piano di edilizia


sostitutiva - Assimilabilità all’associazione non riconosciuta ex art. 38 c.c. - Responsabilità
solidale di coloro che hanno agito in nome e per conto dell’ente - Assoggettabilità alla disciplina
dell’art. 1957 c.c.

I consorzi costituiti con la finalità di realizzare un piano di edilizia sostitutiva, anche se con
rilevanza esterna, non vanno ricondotti alla fattispecie dei consorzi disciplinati dal codice civile,
ma alla figura delle associazioni non riconosciute, onde la responsabilità per le obbligazioni
assunte non è regolata dall'art. 2615 c.c., ma dall'art. 38 c.c., che prevede la responsabilità
solidale di coloro che hanno agito in nome e per conto dell'associazione, con conseguente
applicazione del termine di decadenza di cui all'art. 1957 c.c.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 38 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1957 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 2615, Legge 01/08/2002 num. 166 art. 27

Massime precedenti Vedi: N. 25394 del 2019 Rv. 655418 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 18783 del 02/07/2021 (Rv. 661920 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: TRICOMI LAURA.
Relatore: TRICOMI LAURA.
M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro P. (DI PIERRO NICOLA)
Rigetta, TRIBUNALE ROMA, 07/05/2018

122028 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - RISERVATEZZA - IN GENERE Trattamento di dati


personali - Attività di recupero crediti - Comunicazione a terzi di informazioni relative
all'inadempimento del debitore - Violazione del diritto alla riservatezza e dell'art.11 d.lgs.
n.196 del 2003 - Configurabilità.

In tema di trattamento di dati personali, integra violazione del diritto alla riservatezza e
dell'art.11 del d.lgs. n.196 del 2003, sulle modalità del predetto trattamento, la condotta del
creditore, il quale, nell'ambito dell'attività di recupero credito, svolta direttamente o per mezzo
di incaricati, comunichi a terzi informazioni, dati e notizie relative all'inadempimento del
debitore oppure utilizzi modalità che palesino ad osservatori esterni il contenuto di una
comunicazione diretta al debitore senza circoscriverla ai dati strettamente necessari all'attività
recuperatoria.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 21, Decreto Legisl. 30/06/2003 num. 196 art. 11

Massime precedenti Vedi: N. 18443 del 2013 Rv. 627876 - 01, N. 17383 del 2020 Rv. 658718
- 01

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Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22694 del 11/08/2021 (Rv. 662348 - 01)
Presidente: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Estensore: SCOTTI
UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE
GIUSEPPE.
C. (GRECO MARIA ELENA) contro M.
Dichiara inammissibile, GIUDICE DI PACE GENOVA, 16/03/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO)


Provvedimento reso all’esito del giudizio di opposizione al decreto prefettizio di espulsione dello
straniero - Ricorso per cassazione rivolto contro il Ministero dell’Interno e ad esso notificato
presso l’Avvocatura dello Stato - Inammissibilità - Fondamento.

100180 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - RICORSO - IN GENERE In


genere.

Il ricorso per cassazione, avverso il provvedimento emesso all'esito del giudizio di opposizione
al decreto prefettizio di espulsione dello straniero, va proposto nei confronti dell'autorità che ha
emanato il decreto impugnato e notificato presso la stessa, sicché deve essere dichiarato
inammissibile il ricorso proposto contro il Ministero dell'Interno e ad esso notificato presso
l'Avvocatura generale dello Stato.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 13 CORTE COST. PENDENTE,
Cod. Proc. Civ. art. 360 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 12665 del 2019 Rv. 653771 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 24582 del 2020 Rv. 659666 - 01
Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 15141 del 2001 Rv. 550716 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22700 del 11/08/2021 (Rv. 662349 - 01)


Presidente: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Estensore: CAMPESE
EDUARDO. Relatore: CAMPESE EDUARDO.
M. (FLORE LUISA) contro R. (PISTORIO MARIA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 26/08/2019

044054 COMPETENZA CIVILE - CONNESSIONE DI CAUSE - IN GENERE Domanda di cessazione


degli effetti civili del matrimonio concordatario e domanda riconvenzionale di annullamento
dell'accordo di separazione consensuale per vizio del consenso - Connessione "per
subordinazione" o "forte" - Sussistenza - Fondamento - Conseguenze.

082286 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SCIOGLIMENTO - DIVORZIO - PRESUPPOSTI


CONDIZIONANTI LA PRONUNCIA - PREESISTENTE SEPARAZIONE - CONSENSUALE In genere.

Tra la domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio e quella, proposta in via
riconvenzionale, volta ad ottenere l'annullamento dell'accordo di separazione consensuale per
vizio del consenso, assoggettate a riti diversi, è configurabile una situazione di connessione
"per subordinazione" o "forte", atteso il nesso di pregiudizialità che lega le azioni, la quale
rende applicabile l'art. 40, comma 3, c.p.c., salva ogni determinazione del giudice di merito in
ordine alla sospensione ex art. 295 c.p.c. della domanda (pregiudicata) di divorzio in attesa
della definizione di quella (pregiudicante) sul richiesto annullamento della separazione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 36 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 40 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 295 CORTE COST. PENDENTE, Cod. Civ. art. 158 CORTE COST.,
Legge 01/12/1970 num. 898 art. 3 CORTE COST., Legge 01/12/1970 num. 898 art. 4 CORTE
COST. PENDENTE

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Massime precedenti Vedi: N. 6424 del 2017 Rv. 644268 - 01, N. 25861 del 2014 Rv. 633391 -
01, N. 2155 del 2010 Rv. 611422 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22738 del 11/08/2021 (Rv. 662350 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO.
Relatore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO.
R. (NUCCI ORNELLA) contro F. (FARRUGGIA DANILA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 27/07/2018

082270 FAMIGLIA - MATRIMONIO - SCIOGLIMENTO - DIVORZIO - OBBLIGHI - VERSO L'ALTRO


CONIUGE - ASSEGNO - IN GENERE In funzione perequativo-compensativa - Accertamento del
giudice di merito - Oggetto - Tenore di vita precedente - Irrilevanza - Ruoli endofamiliari –
Incidenza sulla formazione del patrimonio familiare o di uno degli ex coniugi - Necessità.

Al fine di accertare se sussistano i presupposti per il riconoscimento dell'assegno divorzile in


funzione compensativo-perequativa del sacrificio sopportato per aver rinunciato a realistiche
occasioni professionali o reddituali, ferma l'irrilevanza del pregresso tenore di vita familiare, il
giudice deve verificare: a) se tra gli ex coniugi, a seguito del divorzio, si sia determinato o
aggravato uno squilibrio economico-patrimoniale prima inesistente (ovvero di minori
proporzioni); b) se, in costanza di matrimonio, gli ex coniugi abbiano convenuto che uno di
essi sacrificasse le proprie prospettive professionali per dedicarsi al soddisfacimento delle
incombenze familiari; c) se, con onere probatorio a carico del richiedente, tali scelte abbiano
inciso sulla formazione del patrimonio della famiglia e di quello personale degli ex coniugi
determinando uno spostamento patrimoniale da riequilibrare; d) quale sia lo spostamento
patrimoniale, e la conseguente esigenza di riequilibrio, causalmente rapportabile alle
determinazioni comuni ed ai ruoli endofamiliari.
Riferimenti normativi: Legge 01/12/1970 num. 898 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 18287 del 2018 Rv. 650267 - 01 Rv. 650267 - 02
Rv. 650267 - 03

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22741 del 11/08/2021 (Rv. 662351 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO.
Relatore: LAMORGESE ANTONIO PIETRO.
I. (ROMANELLI EMANUELA) contro B. (PANELLA ALESSIA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 11/09/2018

122028 PERSONALITA' (DIRITTI DELLA) - RISERVATEZZA - IN GENERE Fatti di interesse


pubblico - Limite dell'essenzialità dell'informazione - Coinvolgimento di congiunti del soggetto
interessato dai detti fatti - Legittimità - Limiti - Fattispecie.

165025 STAMPA - RESPONSABILITA' CIVILE E PENALE (REATI COMMESSI COL MEZZO DELLA
STAMPA) In genere.

In tema di riservatezza, i limiti dell'essenzialità dell'informazione riguardo a fatti di interesse


pubblico, che circoscrivono la possibilità di diffusione dei dati personali nell'esercizio
dell'attività giornalistica, comportano il dovere di evitare riferimenti alla vita privata dei
congiunti del soggetto interessato dai detti fatti, se non aventi attinenza con la notizia
principale e se del tutto privi di interesse pubblico. (Nella specie, la S.C., confermando la

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sentenza di merito, ha escluso l'esimente del diritto di cronaca per un articolo di un quotidiano
locale che, nel dare notizia di un decesso in un incidente stradale, aveva fatto riferimento al
suicidio del fratello della vittima, occorso anni prima, e lo aveva causalmente ricollegato alla
separazione dalla coniuge).
Riferimenti normativi: Costituzione art. 21, Legge 31/12/1996 num. 675 art. 20, Legge
31/12/1996 num. 675 art. 25, Decreto Legisl. 30/06/2006 num. 196 art. 137, Decreto Legisl.
30/06/2006 num. 196 art. 143

Massime precedenti Vedi: N. 16311 del 2018 Rv. 649435 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22604 del 10/08/2021 (Rv. 662379-01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO.
D. (DADEA ROSSELLA) contro F.
Rigetta, TRIBUNALE PERUGIA, 23/07/2019

081266 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - PASSIVITA'


FALLIMENTARI (ACCERTAMENTO DEL PASSIVO) - AMMISSIONE AL PASSIVO - IN GENERE
Credito per prestazioni professionali – Attività di resistenza in giudizio in favore del debitore nei
procedimenti di risoluzione del concordato e dichiarazione di fallimento – Prededucibilità ex art.
111 l.fall. – Esclusione – Fondamento.

In materia di concordato preventivo, il credito del professionista che ha assistito il debitore per
resistere in giudizio nei procedimenti di risoluzione del concordato e della conseguente
dichiarazione di fallimento non gode della prededuzione cd. "funzionale" ex art. 111, comma 2,
l. fall., ponendosi detta attività – in ogni caso di denunciato difetto genetico o funzionale della
causa concordataria – in contrasto con l'interesse della massa dei creditori nella pronta
instaurazione del regime concorsuale appropriato alla reale consistenza dell'impresa e alle
effettive possibilità di gestione dell'insolvenza.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 111 com. 2

Massime precedenti Vedi: N. 13596 del 2020 Rv. 658383 - 01, N. 639 del 2021 Rv. 660377 -
01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22603 del 10/08/2021 (Rv. 662378-01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO.
G. (LEONARDO MARIA) contro C. (MOLLICA CORRADO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, 22/08/2018

081190 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - EFFETTI - SUGLI


ATTI PREGIUDIZIEVOLI AI CREDITORI (RAPPORTI CON L'AZIONE REVOCATORIA ORDINARIA)
- AZIONE REVOCATORIA FALLIMENTARE - IN GENERE Immobili “da costruire” – Nozione –
Esenzione di cui all’art. 10 del d.lgs. n. 122 del 2005 – Mera assenza del certificato di
abitabilità – Irrilevanza – Fattispecie.

In tema di azione revocatoria fallimentare, ex art. 67, l.fall., la speciale causa di esenzione
prevista dall'art. 10 del d.lgs. n. 122 del 2005 per gli immobili "da costruire" (per tali dovendo
intendersi, ex art. 1, lett. d), del d.lgs. cit., gli "immobili per i quali sia stato richiesto il

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permesso di costruire e che siano ancora da edificare o la cui costruzione non risulti essere
stata ultimata versando in stadio tale da non consentire ancora il rilascio del certificato di
agibilità") implica che il manufatto non sia stato oggetto di completamento e sia ancora da
ultimare, irrilevante essendo la mera mancanza del certificato di agibilità, giacché essa non
rileva in sé, ma quale sintomo, in negativo, della impossibilità che il bene stesso possa
considerarsi definito nei suoi aspetti identificativi, perché necessitante di ulteriori e non
compiuti interventi edilizi. (In applicazione del suesteso principio, la S.C. ha dichiarato
inammissibile il motivo con cui la ricorrente – nonostante l'accertamento fattuale, da parte del
giudice di merito, circa l'utilizzo dell'immobile quale abitazione effettiva della stessa –
propugnava la tesi per cui esso era da considerare quale immobile "da costruire", per il solo
fatto di essere privo del certificato di agibilità).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 20/06/2005 num. 122 art. 1 lett. D, Decreto Legisl.
20/06/2005 num. 122 art. 10, Legge Falliment. art. 67

Massime precedenti Vedi: N. 5749 del 2011 Rv. 616566 - 01, N. 24535 del 2016 Rv. 642077 -
01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22605 del 10/08/2021 (Rv. 662347 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO.
M. (PALMIOTTI NICOLA) contro C. (LUCIANO NUNZIO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO CAMPOBASSO, 31/01/2019

023042 ASSOCIAZIONI E FONDAZIONI - ASSOCIAZIONI RICONOSCIUTE - RECESSO ED


ESCLUSIONE DEGLI ASSOCIATI Esclusione dell’associato - Delibera - Validità - Preventiva
contestazione dell’addebito - Necessità - Esclusione - Termine per opposizione - Decorso -
Presupposti - Comunicazione degli addebiti - Specificità - Condizioni.

La validità di una delibera di esclusione dell'associato da una associazione, non presuppone


necessariamente la preventiva contestazione dell'addebito all'associato, atteso che essa non è
prevista da alcuna disposizione di legge (né, nella specie, dello statuto) e che la fase
conteziosa non ha carattere preventivo, ma segue in sede di opposizione; né, ai fini del
decorso del termine per proporre l'opposizione medesima, è necessaria la comunicazione di
addebiti rigorosamente enunciati, dovendo l'esigenza di specificità della contestazione ritenersi
soddisfatta allorquando le indicazioni fornite consentano di individuare le ragioni
dell'esclusione, così da porre l'associato in condizione di predisporre la difesa.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 24, Cod. Civ. art. 2533 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 19090 del 2018 Rv. 649969 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22511 del 09/08/2021 (Rv. 662344 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: MARULLI MARCO. Relatore: MARULLI
MARCO.
E. (BASSAN MARIA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 19/11/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) - Protezione


umanitaria - Condizione femminile nel Paese di origine - Comprovato rischio di esposizione alla

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tratta di esseri umani - Vulnerabilità - Accertamento officioso - Necessità - Scarsa credibilità
del racconto della richiedente - Irrilevanza.

Nei procedimenti in materia di protezione internazionale, la valutazione di inattendibilità del


racconto del richiedente non può condizionare la verifica dei presupposti per il riconoscimento
della protezione umanitaria che il giudice è chiamato ad effettuare "ex officio" sia rispetto
all'esistenza ed al grado di deprivazione dei diritti umani nell'area di provenienza del
richiedente, sia rispetto alla valutazione comparativa tra il grado d'integrazione raggiunto nel
nostro paese e i rischi collegati al rimpatrio che potrebbero esporre l'asilante, proveniente da
quella determinata area geografica, ad un'oggettiva vulnerabilità personale, caratterizzata da
fenomeni di deprivazione dei diritti della popolazione femminile e dal rischio concreto di
sfruttamento sessuale nell'ambito del circuito della tratta di esseri umani.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 8, Decreto Legisl. 28/01/2008
num. 25 art. 27, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 32 com. 3, Decreto Legisl.
25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 1750 del 2021 Rv. 660228 - 01, N. 16122 del 2020 Rv. 658561 -
01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22512 del 09/08/2021 (Rv. 662345 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
B. (AMENDOLA LUIGI) contro S. (MANZIONE MASSIMO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SALERNO, 28/06/2019

113203 OBBLIGAZIONI IN GENERE - OBBLIGAZIONI PECUNIARIE - INTERESSI - MORATORI


Maggior danno ex art. 1224, secondo comma, c.c. - Prova e liquidazione - Creditore-
imprenditore - Regime presuntivo – Condizioni.

Nel caso di ritardato adempimento di un'obbligazione di valuta, il maggior danno di cui all'art.
1224, secondo comma, c.c., può ritenersi esistente in via presuntiva in tutti i casi in cui,
durante la mora, il saggio medio di rendimento netto dei titoli di Stato con scadenza non
superiore a dodici mesi sia stato superiore al saggio degli interessi legali; ove il creditore
rivesta la qualità di imprenditore, è sufficiente dimostrare di avere, durante la mora del
debitore, fatto ricorso al credito bancario (o ad altre forme di approvvigionamento di liquidità),
sempre che il ricorso al credito, in relazione all'entità dello stesso ed alle dimensioni
dell'impresa, sia stato effettiva conseguenza dell'inadempimento.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1224 com. 2 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2727

Massime precedenti Vedi: N. 3042 del 2009 Rv. 606636 - 01, N. 3029 del 2015 Rv. 634554 -
01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 19499 del 2008 Rv. 604419 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22513 del 09/08/2021 (Rv. 662346 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
D. (GIURATO UGO) contro F. (FABBRI ELENA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 26/06/2019

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057001 CONTRATTI DI BORSA - IN GENERE Intermediazione finanziaria - Obblighi informativi
a carico dell’intermediario - Contenuto - Fattispecie.

In tema di intermediazione finanziaria, l'intermediario assolve l'obbligo informativo su di lui


gravante ai sensi dell'art. 28 del Reg. Consob n. 11522 del 1998 allorché raccolga
preventivamente, all'atto della sottoscrizione del contratto-quadro, il profilo finanziario
dell'investitore e sottoponga a quest'ultimo schede contenenti le caratteristiche descrittive
degli strumenti d'investimento recanti la specifica e separata indicazione della rischiosità e
della inadeguatezza dell'operazione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1218, Decreto Legisl. 24/02/1998 num. 58 art. 21,
Decreto Legisl. 24/02/1998 num. 58 art. 23

Massime precedenti Vedi: N. 23570 del 2020 Rv. 659599 - 01, N. 18121 del 2020 Rv. 658608
- 02, N. 12544 del 2017 Rv. 644206 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22506 del 09/08/2021 (Rv. 662377-01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO. Relatore:
FALABELLA MASSIMO.
B. (GIACONA SANTI PIERPAOLO) contro F.
Rigetta, TRIBUNALE CATANIA, 13/06/2019

056033 CONTRATTI BANCARI - OPERAZIONI BANCARIE IN CONTO CORRENTE (NOZIONE,


CARATTERI, DISTINZIONI) - IN GENERE Conto corrente bancario – Pagamento di singoli crediti
– Diritto della banca – Esclusione – Chiusura del conto – Prova del saldo attivo – Necessità -
Fattispecie.

Nel contratto di conto corrente bancario, ai sensi del combinato disposto degli artt. 1823,
1827, 1831 e 2697, c.c., la banca non può esigere il pagamento di singole voci del suo avere
(nella specie per le sole anticipazioni bancarie collegate al conto di corrispondenza) senza
prima aver proceduto alla chiusura del conto e dimostrato la esistenza di un saldo attivo a suo
favore, e sempre nei limiti di tale saldo.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1823, Cod. Civ. art. 1827, Cod. Civ. art. 1831, Cod. Civ.
art. 2697

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22510 del 09/08/2021 (Rv. 662343 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO. Relatore:
FALABELLA MASSIMO.
T. (STIGLIANO MARIAGRAZIA) contro M.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE LECCE, 04/03/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale sussidiaria ex art. 14 del d.lgs. n. 251 del 2007 - Situazione del paese di origine
- Acquisizione di informazioni sull’epidemia da Covid-19 – Dovere di cooperazione istruttoria –
Insussistenza - Fondamento.

In tema di protezione internazionale sussidiaria, esula dal dovere di cooperazione istruttoria


gravante sul giudice l'assunzione di informazioni sulla diffusione del virus Covid-19 nel paese di

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origine del richiedente, non essendo detta circostanza riconducibile alle ipotesi di danno grave
previste dall'art. 14 del d.lgs. n. 251 del 2007.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 3, Decreto Legisl.
19/11/2007 num. 251 art. 14

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22346 del 05/08/2021 (Rv. 662210 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
G. (CRETELLA MARIO) contro T. (TRAMONTANO ANTONELLA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO SALERNO, 11/09/2019

159513 SOCIETA' - DI PERSONE FISICHE (NOZIONE, CARATTERI, DISTINZIONI) - SOCIETA'


SEMPLICE - SCIOGLIMENTO DEL RAPPORTO SOCIALE LIMITATAMENTE A UN SOCIO - IN
GENERE Liquidazione della quota - Determinazione del valore con riferimento al momento
dell’uscita del socio dalla società - Assenza di documentazione idonea a ricostruire siffatto
valore a tale momento - Riferimento ad un criterio temporale diverso - Esclusione-
Conseguenze.

Nel caso di scioglimento del rapporto sociale relativamente ad un socio, ai sensi dell'art. 2289,
comma 2, c.c., questi ha diritto ad una somma di denaro che rappresenti il valore della quota
da liquidarsi in base alla situazione patrimoniale della società nel giorno in cui il rapporto
cessa; né esime dal rispetto di detto criterio temporale, in favore di un preteso criterio del
"giorno più prossimo" ovvero - come nella specie - di quello del più vicino bilancio d'esercizio,
l'assenza di documentazione in concreto idonea, dovendo in tal caso farsi ricorso a criteri
sostitutivi, ancorché presuntivi.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2272, Cod. Civ. art. 2289

Massime precedenti Vedi: N. 9397 del 2011 Rv. 617808 - 01, N. 5449 del 2015 Rv. 634708 -
01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22342 del 05/08/2021 (Rv. 661991 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
M. (BEVERINI GIOVANNI) contro F.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MASSA, 07/02/2019

081279 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - PASSIVITA'


FALLIMENTARI (ACCERTAMENTO DEL PASSIVO) - OPPOSIZIONE ALLO STATO PASSIVO - IN
GENERE Procedimento di opposizione all'esclusione dallo stato passivo fallimentare -
Rimessione in termini - Presupposti – Fatto ostativo oggettivamente estraneo alla volontà della
parte incorsa in decadenza - Immediatezza della reazione di quest’ultima - Fattispecie.

133236 PROCEDIMENTO CIVILE - TERMINI PROCESSUALI - IN GENERE In genere.

La rimessione in termini di cui all'art. 153, comma 2, c.p.c., applicabile anche nell'ambito del
procedimento di opposizione all'esclusione dallo stato passivo fallimentare, ex artt. 98 ss. della
l. fall., quale istituto che dà attuazione ai principi costituzionali di tutela delle garanzie difensive
e del giusto processo, richiede la verifica della ricorrenza di due elementi e, cioè, dell'esistenza

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di un fatto ostativo esterno alla volontà della parte, non governabile da quest'ultima e
dell'immediatezza della reazione diretta a superarlo prontamente. (Nella specie, la S.C. ha
cassato la decisione di merito, che aveva escluso la decadenza del curatore fallimentare
dall'eccezione di compensazione rispetto ad altro maggior credito vantato dall'opponente, sul
rilievo che l'impedimento ad una tempestiva costituzione addotto dal curatore medesimo,
consistente in un disguido informatico, non risultava coniugabile né con il caso fortuito né con
l'insuperabilità oggettiva dell'asserito ostacolo - ben potendo essere utilizzati altri mezzi per
sottoporre al G.D. l'istanza di autorizzazione alla costituzione - e che l'inazione di costui si era
protratta per ben cinque mesi dall'asserito impedimento).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 153 com. 2, Legge Falliment. art. 98 CORTE COST.,
Cod. Civ. art. 1242

Massime precedenti Vedi: N. 25289 del 2020 Rv. 659779 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 27773 del 2020 Rv. 659663 - 02

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22343 del 05/08/2021 (Rv. 662209 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
P. (IANNARONE NICOLA) contro F. (VOLINO EDOARDO)
Rigetta, TRIBUNALE AVELLINO, 26/03/2019

079077 ESECUZIONE FORZATA - IMMOBILIARE - VENDITA - CON INCANTO Decreto ex artt.


587, comma 2, c.p.c. e 177 disp. att. c.p.c. - Prescrizione del diritto di credito nei confronti del
precedente aggiudicatario rimasto inadempiente - Decorrenza - Dalla nuova aggiudicazione -
Fondamento.

079078 ESECUZIONE FORZATA - IMMOBILIARE - VENDITA - INADEMPIENZA


DELL'AGGIUDICATARIO In genere.

127024 PRESCRIZIONE CIVILE - TERMINE - IN GENERE In genere.

La prescrizione del diritto di credito nei confronti dell'aggiudicatario dell'incanto rimasto


inadempiente, per il pagamento della differenza, quando la successiva vendita abbia fruttato
un importo minore, decorre, secondo la disciplina di cui al combinato disposto degli artt. 587,
comma 2, c.p.c. e 177 disp. att. c.p.c., solo dal momento in cui la nuova aggiudicazione
diviene definitiva, essendo la disciplina legale finalizzata a presidiare la serietà delle offerte
presentate in sede di incanto, facendo gravare sull'aggiudicatario inadempiente il rischio che il
bene venga a subire deprezzamenti di valore a seguito del procedere del tempo, sin tanto che
non si riesca ad addivenire ad una nuova e positiva aggiudicazione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 587 com. 2, Disp. Att. Cod. Proc. Civ. art. 171 com.
1, Cod. Civ. art. 2935 CORTE COST.

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22387 del 05/08/2021 (Rv. 662211 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO. Relatore:
FALABELLA MASSIMO.
B. (IANNICELLI STEFANIA) contro F. (DE MARTINO PIERO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SALERNO, 04/10/2017

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056033 CONTRATTI BANCARI - OPERAZIONI BANCARIE IN CONTO CORRENTE (NOZIONE,
CARATTERI, DISTINZIONI) - IN GENERE Rapporto di conto corrente - Domanda di pagamento
del saldo proposta dalla banca in via monitoria - Domanda riconvenzionale di accertamento del
saldo e ripetizione dell’indebito formulata dal correntista in sede di opposizione - Riparto
dell’onere della prova tra le parti - Mancata documentazione di una parte delle movimentazioni
del conto - Conseguenze.

138212 PROVA CIVILE - ONERE DELLA PROVA - IN GENERE In genere.

Nei rapporti bancari di conto corrente, ove alla domanda principale diretta al pagamento del
saldo del rapporto, proposta dalla banca in via monitoria, si contrapponga la domanda
riconvenzionale del correntista di accertamento del saldo e di ripetizione dell'indebito,
formulata in sede di opposizione ex art. 645 c.p.c., ciascuna delle parti è onerata della prova
delle operazioni da cui si origina il saldo. In particolare, la mancata documentazione di una
parte delle movimentazioni del conto, il cui saldo sia a debito del correntista, non esclude una
definizione del rapporto di dare e avere fondata sugli estratti conto prodotti da una certa data
in poi; sicché, ove manchi la prova delle movimentazioni del conto occorse nel periodo iniziale
del rapporto, il correntista non potrà aspirare ad un rigetto della domanda di pagamento della
banca, ma, nel contempo, quest'ultima non potrà invocare, in proprio favore, l'addebito della
posta inziale del primo degli estratti conto prodotti.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1842, Cod. Civ. art. 1852, Cod. Civ. art. 2697 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 115 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 116 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 23852 del 2020 Rv. 659438 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22389 del 05/08/2021 (Rv. 662212 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO. Relatore:
FALABELLA MASSIMO.
P. (CORALLUZZO GERARDO) contro F.
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 12/06/2019

081079 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - APERTURA


(DICHIARAZIONE) DI FALLIMENTO - COMPETENZA PER TERRITORIO Sede effettiva
dell'impresa - Individuazione - Presunzione "iuris tantum" di coincidenza con la sede legale -
Configurabilità - Trasferimento nell'anno antecedente alla proposizione dell'istanza di fallimento
- Irrilevanza - Delibera assembleare di trasferimento della sede sociale adottata oltre un anno
prima dell'istanza, ma iscritta entro l'anno - Irrilevanza - Fondamento.

Ai sensi dell'art. 9 della l. fall., la competenza a provvedere in ordine all'istanza di fallimento


spetta inderogabilmente al tribunale del luogo in cui l'impresa debitrice ha la sua sede
effettiva, da presumersi coincidente, fino a prova contraria, con la sua sede legale, mentre
restano ininfluenti, rispetto alla competenza territoriale, tanto il trasferimento della sede
sociale intervenuto nell'anno antecedente all'esercizio dell'iniziativa per la dichiarazione di
fallimento, quanto la delibera di trasferimento adottata dall'assemblea in epoca anteriore
all'anno dal deposito dell'istanza, ma iscritta nel registro delle imprese successivamente ed
entro l'anno, posto che, prima dell'iscrizione, la delibera è sprovvista di efficacia.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 9 com. 2, Cod. Civ. art. 2436 com. 5, Cod. Civ.
art. 2480, Cod. Proc. Civ. art. 28 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 38 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 09/01/2006 num. 5 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 17583 del 2010 Rv. 614490 - 01, N. 3945 del 2019 Rv. 653136 -
01

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Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22344 del 05/08/2021 (Rv. 662221 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
F. (OSTILLIO GIANLUCA) contro B.
Rigetta, TRIBUNALE TARANTO, 24/07/2019

101035 INDUSTRIA - FINANZIAMENTI (CREDITO) - IN GENERE Privilegio industriale ex art. 3


del d.lgs. c.p.s. n. 1075 del 1947 - Applicazione analogica della disciplina ex art. 2847 c.c. -
Esclusione - Fondamento.

Tra il privilegio industriale di cui al d.lgs. c.p.s. n. 1075 del 1947 e l'ipoteca immobiliare di
diritto comune, non vi sono sufficienti elementi comuni, tali da indurre a ritenere applicabile al
primo, in via analogica, il limite temporale di efficacia ex art. 2847 c.c. proprio della seconda,
considerate, da un lato, la riferibilità del privilegio industriale non solo a beni immobili, ma
anche ai mobili e pure ad "altri diritti" (mentre l'ipoteca gravita su beni "specialmente
individuati" e solo immobili, salvo rare eccezioni), dall'altro la presenza, nella sua articolazione
strutturale, di un profilo (assente nel caso dell'ipoteca) "dinamico" nel suo oggetto, essendo
riferibile anche ai beni che siano acquisiti dall'impresa finanziata nel corso del tempo, in
sostituzione di quelli preesistenti e, non ultimo, la specifica destinazione del privilegio a
"cautela" del credito agevolato per il sostegno e lo sviluppo delle imprese industriali, laddove
l'ipoteca non ha causa nel perseguimento di peculiari finalità di ordine economico.
Riferimenti normativi: Decr. Leg. Capo Provv. Stato 01/10/1947 num. 1075 art. 3, Cod. Civ.
art. 2810, Cod. Civ. art. 2847

Massime precedenti Vedi: N. 2345 del 1991 Rv. 471165 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22196 del 03/08/2021 (Rv. 662038 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: TRICOMI LAURA. Relatore: TRICOMI
LAURA.
G. (TURELLA SVETLANA) contro M.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE TRENTO, 19/02/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Domanda di


protezione internazionale - Lacune probatorie del racconto del richiedente asilo - Conseguenze
– Superamento – Condizioni.

In tema di protezione internazionale, le lacune probatorie del racconto del richiedente asilo non
comportano necessariamente inottemperanza al regime dell'onere della prova, potendo essere
superate dalla valutazione che il giudice di merito è tenuto a compiere delle circostanze
indicate dall'art. 3, comma 5, lett. da a) ad e), del d.lgs. n. 251 del 2007; tale attenuazione
dell'onere probatorio non esclude, tuttavia, che il richiedente debba produrre ogni ragionevole
sforzo per circostanziare il proprio racconto, atteso che, in caso contrario, la genericità della
narrazione esclude la necessità e la possibilità, per il giudice di merito, di operare ulteriori
accertamenti.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 3 com. 5, Cod. Civ. art. 2697
CORTE COST.

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Massime precedenti Vedi: N. 27503 del 2018 Rv. 651361 - 01, N. 17599 del 2021 Rv. 661643
- 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 21991 del 30/07/2021 (Rv. 662342 - 01)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: CAIAZZO ROSARIO. Relatore: CAIAZZO
ROSARIO.
A. (AVELLANO SILVIO) contro F.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE ROMA, 26/03/2019

081279 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - PASSIVITA'


FALLIMENTARI (ACCERTAMENTO DEL PASSIVO) - OPPOSIZIONE ALLO STATO PASSIVO - IN
GENERE - Inapplicabilità delle norme dettate per l'appello - Mancata comparizione della parte
opponente già costituita - Conseguenze - Improcedibilità dell'opposizione - Esclusione-
Fattispecie.

L'opposizione allo stato passivo, regolata dagli artt. 98 e 99 l.fall., non è equiparabile al
giudizio d'appello, ancorché abbia natura impugnatoria, sicché non si applicano le norme
dettate per il procedimento di gravame e la mancata comparizione della parte opponente,
tempestivamente costituitasi, in un'udienza successiva alla prima, non può dar luogo a
pronuncia di improcedibilità dell'opposizione. (In applicazione di detto principio, la S.C. ha
cassato con rinvio la statuizione di improcedibilità dell'opposizione, pronunciata sul
presupposto della mancata comparizione per due udienze successive della parte opponente e
regolarmente costituita).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 348, Legge Falliment. art. 98 CORTE COST., Legge
Falliment. art. 99 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 181 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 1342 del 2016 Rv. 638408 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 9617 del 2016 Rv. 639616 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 21406 del 26/07/2021 (Rv. 662340 - 01)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: SCALIA LAURA. Relatore: SCALIA LAURA.
R. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro S. (FINOCCHI ARCANGELO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 10/04/2019

131021 PROCEDIMENTI SOMMARI - D'INGIUNZIONE - DECRETO - OPPOSIZIONE - IN GENERE


Opposizione a decreto ingiuntivo - Introduzione di domanda di maggior danno ex art. 1224,
comma 2, c.c. - Ammissibilità - Condizioni - Distinzione tra “danno da parametro fisso” e
“danno da condizione soggettiva del creditore” - Rilevanza – Fondamento

In tema di prova del maggior danno nelle obbligazioni pecuniarie ai sensi dell'art. 1224,
comma 2, c.c., il creditore che invochi un parametro fisso di quantificazione (nella specie, il
rendimento dei titoli di Stato) è esonerato dall'onere di provare la maggiorazione del danno
legata alle proprie condizioni soggettive.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1224 com. 2 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2697 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18767 del 2013 Rv. 627844 - 01

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Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 21413 del 26/07/2021 (Rv. 662341 - 01)


Presidente: FERRO MASSIMO. Estensore: SCALIA LAURA. Relatore: SCALIA
LAURA.
T. (GIAMMARINO GIUSEPPE) contro M.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE NAPOLI

100173 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - PROVVEDIMENTI DEI


GIUDICI ORDINARI (IMPUGNABILITA') - ORDINANZE Giudizio di impugnazione del
provvedimento questorile di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi
umanitari - Ordinanza del giudice di primo grado di estinzione del processo, ex artt.702 bis e
291 c.p.c. - Ricorso per cassazione - Inammissibilità - Fondamento - Previsioni di cui all’art. 35
bis d.lgs. n. 25 del 2008 - Applicabilità - Esclusione

Nel giudizio di impugnazione del provvedimento del questore di diniego del rinnovo del
permesso di soggiorno per motivi umanitari, è inammissibile il ricorso per cassazione avverso
l'ordinanza del giudice di primo grado di estinzione del processo, atteso che il provvedimento,
là dove venga adottato dal tribunale in composizione monocratica, è assimilabile alla sentenza
del tribunale che, in composizione collegiale e ai sensi dell'art. 308, comma 2, c.p.c., respinge
il reclamo contro l'ordinanza di estinzione del giudice istruttore, sicché ha natura sostanziale di
sentenza e deve essere impugnato con l'appello, mentre, ove sia stata emesso dal giudice
istruttore nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione collegiale, conserva natura di
ordinanza reclamabile avanti al collegio,non trovando applicazione alla fattispecie le previsioni
di cui all'art. 35-bis d.lgs. n. 25 del 2008
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 702 bis, Cod. Proc. Civ. art. 291 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 17522 del 2015 Rv. 636764 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20882 del 21/07/2021 (Rv. 662037 - 01)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
B. (DOLCINI PIER GIUSEPPE) contro F. (GHIA LUCIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 09/05/2019

138106 PROVA CIVILE - DOCUMENTALE (PROVA) - SCRITTURA PRIVATA - IN GENERE


Apparente sottoscrittore – Necessità di attendere di essere evocato in giudizio per poter
operare il disconoscimento – Esclusione - Azione promossa in via principale per ottenere
l'accertamento della non autenticità della scrittura – Configurabilità - Fondamento -
Conseguenze.

La parte che sostenga la non autenticità della sottoscrizione del documento, recante
l'apparente sua firma, non è tenuta ad attendere di essere evocata in giudizio da chi affermi
una pretesa sulla base di tale documento, per poter effettuare il disconoscimento, ma può
assumere l'iniziativa del processo per sentir accertare la non autenticità della sottoscrizione (e
accogliere le domande che postulano tale accertamento), con la conseguenza che, in tal caso,
si applicano le ordinarie regole probatorie e non la disciplina prevista dagli artt. 214 e ss. c.p.c.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2702, Cod. Proc. Civ. art. 214, Cod. Proc. Civ. art. 215,
Cod. Proc. Civ. art. 216 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 974 del 2008 Rv. 601300 - 01

100
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Massime precedenti Vedi: N. 24539 del 2016 Rv. 642806 - 03

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20622 del 19/07/2021 (Rv. 662036 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO.
R. (BENIGNO ANDREA) contro C. (REINA ROBERTA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO PALERMO, 22/05/2018

081047 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - CONCORDATO PREVENTIVO -


APPROVAZIONE - VOTO - IN GENERE Concordato preventivo - Espressione di voto ex art. 178,
comma 4, l.fall. - Mandato speciale - Necessità - Esclusione - Fondamento - Conseguenze.

In tema di concordato preventivo, il creditore che intenda esprimere il voto nelle forme
previste dall'art. 178, comma 4, l.fall. per il tramite di un suo delegato non deve munire
quest'ultimo del mandato speciale richiesto dall'art. 174 l.fall. per il conferimento della
rappresentanza fisica in adunanza, poiché quest'ultima è destinata allo svolgimento di attività
varie e articolate, non limitate alla mera manifestazione di voto che, invece, si risolve nel
compimento di un atto negoziale unilaterale suscettibile di ratifica, la cui effettiva provenienza
costituisce un accertamento in fatto riservato al giudice di merito.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 174, Legge Falliment. art. 178 com. 4, Cod. Civ.
art. 1324, Cod. Civ. art. 1399

Massime precedenti Vedi: N. 2495 del 2017 Rv. 643714 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20618 del 19/07/2021 (Rv. 662035 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO.
C. (BORCHI FABRIZIO) contro F. (PALADINI MAURO)
Cassa e decide nel merito, TRIBUNALE PIACENZA, 31/05/2018

081266 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - PASSIVITA'


FALLIMENTARI (ACCERTAMENTO DEL PASSIVO) - AMMISSIONE AL PASSIVO - IN GENERE
Apertura di credito in conto corrente garantita da iscrizione ipotecaria - Opponibilità della
relativa causa di prelazione al fallimento del debitore - Sussistenza - Fondamento - Condizioni
- Fattispecie.

149003 RESPONSABILITA' PATRIMONIALE - CAUSE DI PRELAZIONE - IPOTECA - IN GENERE In


genere.

L'iscrizione di ipoteca a garanzia dell'apertura di credito in conto corrente bancario costituisce


causa di prelazione opponibile al fallimento del debitore, poiché la mancata annotazione delle
erogazioni avvenute successivamente all'iscrizione, e nei limiti di essa, non muta gli effetti e
l'estensione della garanzia, né assume rilievo condizionante sospensivo della stessa, ma
determina solo l'onere per il creditore di provare l'esistenza e l'entità del credito ed anche la
riferibilità dello stesso al titolo ed al rapporto in base al quale l'iscrizione è stata effettuata.
(Nella specie, la S.C. ha cassato la decisione di merito che aveva ammesso al passivo solo in
via chirografaria il credito derivante da scoperto di conto corrente, nonostante l'apertura di
credito fosse garantita da ipoteca e sebbene la banca avesse provato l'esatto importo dovuto
mediante la produzione, senza contestazioni, degli estratti conto).

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Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 98 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2741, Cod. Civ.
art. 2808, Cod. Civ. art. 2852

Massime precedenti Vedi: N. 18325 del 2014 Rv. 632036 - 01, N. 506 del 2017 Rv. 643026 -
01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20213 del 15/07/2021 (Rv. 661903 - 01)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: SCALIA LAURA. Relatore: SCALIA LAURA.
G. (LANZILAO MARCO) contro M.
Rigetta, GIUDICE DI PACE MILANO, 27/05/2020

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI Espulsione – Opposizione - Pendenza del procedimento di impugnazione del
diniego del riconoscimento della protezione internazionale - Proposizione del ricorso dopo
l’entrata in vigore dell’art. 35 bis del d.lgs. n. 25 del 2008 - Sospensione degli effetti del
provvedimento impugnato - Cessazione - Disciplina - Conseguenze.

È legittimo il decreto di espulsione emesso nella pendenza del ricorso proposto dallo straniero
avverso il decreto di rigetto della domanda di protezione internazionale in data successiva
all'entrata in vigore dell'art. 35 bis del d.lgs. n. 25 del 2008 (introdotto dall'art. 6, comma 1,
lett. g), del d.l. n. 13 del 2017, conv. con modif. in l. n. 46 del 2017), dovendo in tal caso
trovare applicazione non già l'art. 19, comma 4, del d.lgs. n. 150 del 2011, bensì il comma 13
del menzionato art. 35 bis, il quale prevede che la sospensione dell'efficacia esecutiva del
provvedimento di diniego, sancita dal precedente comma 3 per il caso d'impugnazione, viene
meno allorquando quest'ultima sia rigettata con decreto anche non definitivo, a meno che,
sussistendo fondati motivi, il giudice che ha pronunciato il decreto impugnato non disponga la
sospensione dei relativi effetti, con il conseguente ripristino della sospensione dell'efficacia
esecutiva della decisione della Commissione.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 19 com. 4, Decreto Legge
17/02/2017 num. 13 art. 6 com. 1 lett. G, Decreto Legge 17/02/2017 num. 13 art. 21 com. 1,
Legge 13/04/2017 num. 46, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis com. 13
PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 12206 del 2020 Rv. 658052 - 02

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20301 del 15/07/2021 (Rv. 661905 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE
GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
J. (BASSI VALERIO) contro P.
Rigetta, CORTE D'APPELLO SEZ.DIST. DI TARANTO, 27/05/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO)


Autorizzazione all'ingresso o alla permanenza in Italia di familiare di minore straniero -
Procedimento - Emergenza epidemiologica da covid 19 - Rinvio d’ufficio delle udienze civili -
Esclusione - Fondamento.

I procedimenti in tema di autorizzazione all'ingresso o alla permanenza in territorio italiano,


previsti dall'art. 31, comma 3, del d.lgs. n. 286 del 1998 in favore del familiare del minore
straniero che si trovi in Italia, non sono soggetti al rinvio d'ufficio di tutte le udienze disposto

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dall'art. 1, comma 1, del d.l. n. 11 del 2020 e dall'art. 83, comma 1, del d.l. n. 18 del 2020,
conv. con modif. dalla l. n. 27 del 2020, trattandosi di giudizi sottratti al differimento ai sensi
dell'art. 2, comma 2, lett. g), n. 1), del d.l. n. 11 del 2020 e dell'art. 83, comma 3, lett. a), del
d.l. n. 18 del 2020, in quanto rientranti tra le cause di competenza del tribunale per i
minorenni relative a "situazioni di grave pregiudizio" per il minore.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 31 com. 3, Decreto Legge
08/03/2020 num. 11 art. 1 com. 1, Decreto Legge 08/03/2020 num. 11 art. 2 com. 2 lett. G,
Decreto Legge 17/03/2020 num. 18 art. 83 com. 1 CORTE COST., Decreto Legge 17/03/2020
num. 18 art. 83 com. 3 lett. A CORTE COST., Decreto Legge 17/03/2020 num. 18 art. 83
com. 22 CORTE COST., Legge 24/04/2020 num. 27 CORTE COST. PENDENTE

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20214 del 15/07/2021 (Rv. 661904 - 01)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: SCALIA LAURA. Relatore: SCALIA LAURA.
A. (ARA GUGLIELMO) contro E. (CARINI GIOVANNI)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 12/09/2019

133209 PROCEDIMENTO CIVILE - NOTIFICAZIONE - NULLITA' - SANATORIA Notifica a mezzo


PEC - Prova - Art. 9 della l. n. 53 del 1994 - Violazione delle forme digitali - Inesistenza -
Esclusione - Nullità - Sanatoria per raggiungimento dello scopo - Ammissibilità - Fattispecie.

Nel caso di notifica di un atto a mezzo di posta elettronica certificata, qualora la parte non sia
in grado di fornirne la prova ai sensi dell'art. 9 della l. n. 53 del 1994, la violazione delle forme
digitali non integra l'inesistenza della notifica del medesimo bensì la sua nullità che pertanto
può essere sanata dal raggiungimento dello scopo. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha
cassato la sentenza impugnata, che aveva ritenuto inesistente la notifica dell'atto introduttivo,
provata in forma cartacea invece che in modalità telematica, con conseguente esclusione di
ogni sanatoria, nonostante l'attore avesse ricevuto proprio dal convenuto la documentazione
relativa alla notifica effettuata).
Riferimenti normativi: Legge 21/01/1994 num. 53 art. 9, Cod. Proc. Civ. art. 156 com. 3

Massime precedenti Vedi: N. 14818 del 2018 Rv. 648851 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 23620 del 2018 Rv. 650466 - 02

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20215 del 15/07/2021 (Rv. 661940 - 01)


Presidente: FERRO MASSIMO. Estensore: IOFRIDA GIULIA. Relatore: IOFRIDA
GIULIA.
T. (VISENTIN MARIA) contro M.
Rigetta, TRIBUNALE ROMA, 14/04/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) In genere

CONFORME A CASSAZIONE SU 005425/2021 66068801


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 5425 del 2021 Rv. 660688 - 01

103
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Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20291 del 15/07/2021 (Rv. 661990 - 01)
Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: TERRUSI FRANCESCO. Relatore:
TERRUSI FRANCESCO.
C. (ZORZELLA NAZZARENA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 02/10/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


umanitaria - Opposizione all'infibulazione - Pratica tradizionale vietata dalla legge ma
socialmente accettata e condivisa nelle zone tribali – Vulnerabilità soggettiva - Configurabilità -
Fondamento.

In tema di protezione umanitaria, ove sia dedotto dal ricorrente il fondato timore di essere
oggetto di ritorsioni da parte del gruppo sociale di appartenenza, per essersi opposto alla
decisione della propria famiglia di mutilare gli organi genitali femminili di una parente, non vale
ad escludere la ricorrenza di una situazione di vulnerabilità la circostanza che, nel Paese di
provenienza (nella specie, il Gambia), sia vigente una legge che sanziona penalmente
l'infibulazione, qualora risulti trattarsi di una pratica tradizionale socialmente accettata e
condivisa nelle zone tribali, poiché ciò che rileva non è il trattamento normativo ufficiale, ma
l'emarginazione sociale dei soggetti che vi si oppongano la quale può costituire elemento
identificativo di uno stato di vulnerabilità soggettiva.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 29836 del 2019 Rv. 656267 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 19956 del 13/07/2021 (Rv. 661989 - 01)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: SCALIA LAURA. Relatore: SCALIA LAURA.
D. (SORGI GIOVANNI) contro G.
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 07/06/2019

082015 FAMIGLIA - FILIAZIONE - FILIAZIONE LEGITTIMA (PATERNITA' DEL MARITO,


PRESUNZIONE DI CONCEPIMENTO) - DISCONOSCIMENTO DI PATERNITA' - IN GENERE Minore
nato in costanza di matrimonio - Giudizio di accertamento della paternità - Proposizione a
seguito del giudicato sul disconoscimento della paternità del marito della madre - Eccezione nel
corso del giudizio di accertamento della paternità della tardività dell’azione di disconoscimento
- Inammissibilità - Fondamento.

082029 FAMIGLIA - FILIAZIONE - FILIAZIONE NATURALE - DICHIARAZIONE GIUDIZIALE DI


PATERNITA' E MATERNITA' - IN GENERE In genere.

Nel giudizio di accertamento della paternità di un minore nato in costanza di matrimonio,


promosso a seguito del passaggio in giudicato della sentenza che ha accolto la domanda di
disconoscimento della paternità del marito della madre, è inammissibile l'eccezione di tardività
di quest'ultima azione, formulata dal presunto padre, perché la sentenza che accoglie la
domanda di disconoscimento della paternità, pronunciata nei confronti del P.M. e di tutti gli
altri contraddittori necessari, assume autorità di cosa giudicata "erga omnes", essendo
inerente allo "status" della persona, ed è opponibile al presunto padre, anche se non ha
partecipato al relativo giudizio.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 243 bis, Cod. Civ. art. 244 CORTE COST., Cod. Civ. art.
269 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2909 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 430 del 2012 Rv. 621234 - 01

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Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 19618 del 09/07/2021 (Rv. 661662 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: TERRUSI FRANCESCO. Relatore:
TERRUSI FRANCESCO. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Diff.)
F. (BONFATTI SIDO) contro I. (SCIAUDONE FRANCESCO)
Regola competenza

044077 COMPETENZA CIVILE - REGOLAMENTO DI COMPETENZA - IN GENERE Concordato


preventivo - Impresa avente i requisiti per l’ammissione all’amministrazione straordinaria -
Competenza del tribunale delle imprese - Esclusione - Ragioni.

In tema di concordato preventivo del debitore che abbia i requisiti per l'ammissione
all'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, resta ferma la competenza del
tribunale nel cui circondario si trova il suo centro degli interessi principali, poiché ai sensi
dell'art. 27, comma 1, d.lgs n. 14 del 2019 (Codice della crisi d'impresa), la competenza
dell'ufficio sede della sezione specializzata in materia di imprese è riservata ai soli
procedimenti di regolazione della crisi o dell'insolvenza delle imprese che siano già state
ammesse all'amministrazione straordinaria.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 160 CORTE COST., Legge Falliment. art. 161
CORTE COST., Decreto Legisl. 08/07/1999 num. 270 art. 2, Cod. Proc. Civ. art. 42, Decreto
Legisl. 12/01/2019 num. 14 art. 27, Decreto Legisl. 12/01/2019 num. 14 art. 389 com. 2,
Decreto Legisl. 27/06/2003 num. 168 art. 1 CORTE COST.

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 19264 del 07/07/2021 (Rv. 661906 - 01)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
F. (VECCHIONE ANNA MARIA VITTORIA) contro F. (CAPASSO RAFFAELE ROCCO)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE AVELLINO, 30/07/2019

081206 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - EFFETTI - SUI


RAPPORTI PREESISTENTI - LOCAZIONE Fallimento del locatore- Scioglimento del contratto-
Determinazione giudiziale della misura dell’indennizzo ex art. 80, comma 2, l. fall.- Necessità-
Fattispecie.

In caso di fallimento del locatore di immobile, quando il curatore esercita la facoltà di recedere
dal contratto di locazione ai sensi dell'art. 80, comma 2, l. fall., al conduttore spetta un equo
indennizzo la cui determinazione è rimessa al giudice delegato. (in applicazione del principio la
S.C. ha cassato con rinvio il provvedimento con il quale il Tribunale pur avendo riconosciuto
l'astratta spettanza del diritto non aveva proceduto alla liquidazione dell'indennità assumendo
un difetto di documentazione da parte del conduttore).
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 80 com. 2

Massime precedenti Vedi: N. 28961 del 2019 Rv. 655825 - 01

105
Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

sezione seconda e sesta


seconda
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Sez. 2 - , Ordinanza n. 23458 del 26/08/2021 (Rv. 662075 - 01)


Presidente: BELLINI UBALDO. Estensore: GRASSO GIUSEPPE. Relatore: GRASSO
GIUSEPPE.
B. (NISI LORIS MARIA) contro F. (VACCARO GIUSEPPE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, 18/08/2015

125005 POSSESSO - ACQUISTO - MUTAMENTO DELLA DETENZIONE IN POSSESSO - IN


GENERE Possesso “ad usucapionem” - Iniziale titolo detentivo - Mutamento della detenzione in
possesso - Attività materiale - Sufficienza - Costruzione sul fondo - Configurabilità.

La interversione della detenzione in possesso può avvenire anche attraverso il compimento di


attività materiali, qualora esse manifestino in modo inequivocabile e riconoscibile dall'avente
diritto il potere sulla cosa esclusivamente "nomine proprio", vantando per sé il diritto
corrispondente al possesso in contrapposizione con quello del titolare della cosa, come nel caso
in cui sul fondo sia stata realizzata una costruzione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1140, Cod. Civ. art. 1141

Massime precedenti Vedi: N. 12968 del 2006 Rv. 589653 - 01, N. 10289 del 2018 Rv. 649106
- 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23434 del 25/08/2021 (Rv. 662145 - 01)


Presidente: GORJAN SERGIO. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore: VARRONE
LUCA.
C. (ROMANO RAFFAELE) contro M. (MEGALE ROBERTO)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE NAPOLI NORD, 28/06/2016

044050 COMPETENZA CIVILE - COMPETENZA PER VALORE - SOMME DI DANARO E BENI


MOBILI Domanda di risarcimento danni soggetta alla regola di competenza per valore -
Proposizione avanti al giudice di pace - Indicazione di somma nel limite della giurisdizione
equitativa - Generica richiesta alternativa di somma maggiore o minore - Qualificazione come
formula di stile - Esclusione - Fondamento - Conseguenze.

100171 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - PROVVEDIMENTI DEI


GIUDICI ORDINARI (IMPUGNABILITA') - IN GENERE In genere.

In tema di determinazione della competenza per valore, nell'ipotesi in cui una domanda di
risarcimento danni venga proposta avanti al giudice di pace con la richiesta della condanna
della controparte al pagamento di un importo indicato in una somma inferiore (o pari) al limite
della giurisdizione equitativa del giudice di pace ovvero della somma maggiore o minore che
risulti dovuta all'esito del giudizio, la formulazione di questa seconda richiesta alternativa non
può essere considerata - agli effetti dell'art. 112 c.p.c. - come meramente di stile, in quanto
essa (come altre consimili), lungi dall'avere un contenuto meramente formale, manifesta la
ragionevole incertezza della parte sull'ammontare del danno effettivamente da liquidarsi e ha
lo scopo di consentire al giudice di provvedere alla giusta liquidazione del danno senza essere
vincolato all'ammontare della somma determinata che venga indicata nelle conclusioni
specifiche. Ne discende che la suddetta richiesta alternativa si risolve in una mancanza di
indicazione della somma domandata, con la conseguenza che la domanda, ai sensi della

107
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seconda proposizione dell'art. 14 c.p.c., si deve presumere di valore eguale alla competenza
del giudice adito e che, ai sensi del comma 3 della stessa norma, in difetto di contestazione da
parte del convenuto del valore così presunto, quest'ultimo rimane "fissato, anche agli effetti
del merito, nei limiti della competenza del giudice adito", cioè nel massimo della competenza
per valore del giudice di pace sulla tipologia di domande fra cui rientra quella proposta.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 10 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 14 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 112, Cod. Proc. Civ. art. 113 com. 2 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 15698 del 2006 Rv. 591242 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 23435 del 25/08/2021 (Rv. 662074 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: ORILIA LORENZO. Relatore:
ORILIA LORENZO.
C. (PAOLETTI NICOLO') contro V. (FIORILLI PAOLO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 13/10/2016

110024 NAVIGAZIONE (DISCIPLINA AMMINISTRATIVA) - MARITTIMA ED INTERNA - IN


GENERE Trasporto pubblico non di linea nelle acque di navigazione interna di Venezia -
Escursioni in laguna mediante l'uso di imbarcazioni organizzate da agenzie di viaggio -
Applicabilità dell’art. 63, comma 2, lett. f). l.r. Veneto n. 33 del 2002 - Condizioni - Presenza
dei soli partecipanti all’escursione - Necessità - Presenza viceversa di terzi trasportati da un
luogo ad un altro - Autorizzazione ex art. 5 l.r. n. 63 del 1993 - Obbligatorietà.

254027 SANZIONI AMMINISTRATIVE - APPLICAZIONE - SANZIONI ACCESSORIE - IN GENERE


In genere.

L'art. 63, comma 2, lett. f) della l.r. Veneto n. 33 del 2002 va interpretato nel senso che
rientrano nelle attività delle agenzie di viaggio anche le organizzazioni di escursioni in laguna
con l'utilizzo di imbarcazioni a condizione che a bordo delle stesse siano presenti solo i
partecipanti all'escursione. Ove, viceversa, a bordo vi siano anche o solo persone che abbiano
avanzato unicamente richiesta di trasporto da un luogo all'altro, l'attività rientra nel trasporto
pubblico non di linea e il suo esercizio richiede apposita autorizzazione comunale, ai sensi
dell'art. 5 della citata legge regionale.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1678, Cod. Civ. art. 1679, Legge Reg. Veneto
04/11/2002 num. 33 art. 63 com. 2 lett. F, Legge Reg. Veneto 30/12/1993 num. 63 art. 5

Massime precedenti Vedi: N. 11478 del 2020 Rv. 658266 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23282 del 23/08/2021 (Rv. 662143 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: BESSO MARCHEIS CHIARA. Relatore:
BESSO MARCHEIS CHIARA.
D. (TORTOLANI ENRICO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SALERNO, 27/03/2019

188215 CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLE LIBERTA' FONDAMENTALI


- PROCESSO EQUO - TERMINE RAGIONEVOLE - IN GENERE Procedimento di equa riparazione -
Termine per proporre l’impugnazione - Computabilità ai fini del termine di ragionevole durata
del processo - Esclusione - Fondamento.

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Nel procedimento di equa riparazione, il termine per proporre impugnazione non va
considerato ai fini del computo del termine di ragionevole durata, trattandosi di un lasso di
tempo di stasi processuale nel quale nessun giudice è incaricato della trattazione del processo,
come tale non addebitabile all'amministrazione della giustizia, come si ricava anche dall'art.2,
comma 2 quater, della l. n. 89 del 2001, introdotto dal d.l. n. 83 del 2012, conv., con modif.,
dalla l. n. 134 del 2012, il quale esprime un chiaro elemento interpretativo della "ratio" della
legge sull'equa riparazione.
Riferimenti normativi: Conv. Eur. Dir. Uomo art. 6 CORTE COST., Legge 24/03/2001 num. 89
art. 2 CORTE COST., Decreto Legge 22/06/2012 num. 83 CORTE COST. PENDENTE, Legge
07/08/2012 num. 134 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 26833 del 2016 Rv. 641923 - 01, N. 16857 del 2016 Rv. 640830
- 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 23291 del 23/08/2021 (Rv. 662144 - 01)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: ORICCHIO ANTONIO.
Relatore: ORICCHIO ANTONIO. P.M. PEPE ALESSANDRO. (Conf.)
R. (PIZZUTELLI MARCO) contro G. (RECCHIONI STEFANO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 04/04/2017

011019 APPALTO (CONTRATTO DI) - GARANZIA - PER LE DIFFORMITA' E VIZI DELL'OPERA -


IN GENERE Appalto - Facoltà di scelta, da parte del committente, tra domanda di eliminazione
delle difformità o difetti dell’opera, con risarcimento per equivalente, e domanda di riduzione
del prezzo - Conseguenze - Entità del risarcimento in caso di richiesta di riduzione del prezzo.

Nel contratto di appalto il committente, che lamenti difformità o difetti dell'opera, può a sua
scelta richiedere l'eliminazione delle difformità o dei difetti dell'opera a spese dell'appaltatore
ex art. 2931 c.c., con ulteriore ed alternativa istanza di risarcimento per equivalente
subordinatamente alla mancata esecuzione specifica, ovvero domandare direttamente la
riduzione del prezzo. Ne consegue che, mentre il risarcimento per equivalente può essere
chiesto solo quando sia stata proposta la domanda per l'eliminazione dei difetti, essendo
ancorato al costo necessario per la loro eliminazione, viceversa, ove la domanda abbia ad
oggetto solo la riduzione del prezzo, l'entità del risarcimento è costituita esclusivamente dalle
spese già sostenute per rifare l'opera.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1668, Cod. Civ. art. 2931

Massime precedenti Vedi: N. 6181 del 2011 Rv. 617081 - 01, N. 24305 del 2017 Rv. 645861 -
01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23256 del 20/08/2021 (Rv. 662021 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore: OLIVA
STEFANO.
L. (SANSI FABRIZIO MARIA) contro C. (CAPPELLETTI ANTONIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO PERUGIA, 20/05/2016

035024 CALAMITA' PUBBLICHE - PROVVIDENZE ECONOMICHE - IN GENERE Calamità naturali -


Terremoto - Contributi per la riparazione degli immobili danneggiati - Esecuzione dei lavori in
difformità dalla concessione edilizia - Conseguenze - Decadenza -Sanatoria a seguito di

109
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condono - Rilevanza - Condizioni - Intervento della sanatoria prima dell'inoppugnabilità del
provvedimento dichiarativo della decadenza - Necessità.

143273 REGIONI - SINGOLE REGIONI DI DIRITTO COMUNE - UMBRIA - IN GENERE In genere.

La "ratio" della disposizione di cui all'art. 32 della legge regionale umbra n. 34 del 1981, la
quale, in caso di violazione di disposizioni da essa previste (tra cui anche quella sancita
dall'art. 14, comma 2, che esige la conformità delle opere al progetto approvato e alla
normativa urbanistica ed ambientale), prevede la decadenza dai benefici erogati per danni
derivati alle costruzioni da eventi sismici verificatisi nella regione, va individuata nelle
esigenze, da un lato, di tutela della pianificazione urbanistica e, dall'altro, di non assicurare
benefici a chi non rispetti detta pianificazione. Ne consegue che, in caso di sopravvento di
concessione o di variante in sanatoria, venendo meno le esigenze di tutela della pianificazione
urbanistica e, conseguentemente, ogni fattore di non meritevolezza dei benefici, non vi è
ragione di applicare la sanzione prevista dall'art. 32 cit., sempre che il provvedimento di
sanatoria sia intervenuto prima che quello dichiarativo della decadenza sia divenuto
inoppugnabile.
Riferimenti normativi: Legge Reg. Umbria 26/05/1980 num. 50, Legge Reg. Umbria
01/07/1981 num. 34 art. 14, Legge Reg. Umbria 01/07/1981 num. 34 art. 32, Decreto Legge
12/02/1988 num. 10, Legge 13/03/1988 num. 68 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 11042 del 1996 Rv. 501237 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23249 del 20/08/2021 (Rv. 662072 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: CASADONTE ANNAMARIA. Relatore:
CASADONTE ANNAMARIA.
O. (LANZILAO MARCO) contro M.
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 12/07/2019

100182 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - RICORSO - FORMA E


CONTENUTO - IN GENERE Sentenza d'appello - Declaratoria d'inammissibilità
dell'impugnazione della sentenza di primo grado - Incongruenza tra motivi d'impugnazione e
argomentazioni del primo giudice - Asserita erroneità - Ricorso per cassazione - Principio di
autosufficienza - Trascrizione dell'atto d'appello - Necessità - Fondamento - Omissione -
Rigetto del ricorso.

In tema di ricorso per cassazione, ove il ricorrente denunci che la sentenza d'appello ha
erroneamente dichiarato inammissibile l'impugnazione sul rilievo che il ricorrente aveva
impugnato la decisione di primo grado sulla base di motivi non attinenti alle argomentazioni
del primo giudice, è necessario - per il principio di autosufficienza del ricorso per cassazione -
che l'atto di appello sia trascritto in modo completo (o quantomeno nelle parti salienti) nel
ricorso, così da dimostrare che nel suddetto atto di impugnazione non erano ravvisabili gli
errori e la mancata attinenza dei motivi di appello alle motivazioni del giudice di primo grado
indicati dal giudice del gravame, dovendosi ritenere, in mancanza, che la Corte non sia posta in
grado di valutare la fondatezza e la decisività delle censure alla pronuncia di inammissibilità, in
quanto non abilitata a procedere all'esame diretto degli atti del merito, con conseguente
rigetto del ricorso.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 342, Cod. Proc. Civ. art. 360 CORTE COST., Legge
13/02/1987 num. 26

Massime precedenti Conformi: N. 11477 del 2010 Rv. 613519 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 23255 del 20/08/2021 (Rv. 662073 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: SCARPA ANTONIO. Relatore:
SCARPA ANTONIO.
L. (LEOCI FABIO) contro R.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO LECCE, 20/04/2015

046156 COMUNIONE DEI DIRITTI REALI - CONDOMINIO NEGLI EDIFICI (NOZIONE,


DISTINZIONI) - PARTI COMUNI DELL'EDIFICIO - DIRITTI DEI CONDOMINI Sequestro
preventivo di unità immobiliari e parti comuni - Nomina di custode giudiziario - Deliberazione
approvata dall'assemblea durante il sequestro - Nullità - Fondamento.

Il vincolo di indisponibilità derivante da un sequestro preventivo penale avente oggetto le unità


immobiliari di proprietà esclusiva e le parti comuni di un edificio condominiale, per le quali sia
nominato un custode giudiziario, in difetto di contraria indicazione contenuta nel
provvedimento, ed attesa la funzione tipica di detta misura stabilita dall'art. 321 c.p.p.,
colpisce sia i diritti e le facoltà individuali inerenti al diritto di condominio, sia le attribuzioni
dell'amministratore, sia i poteri conferiti all'assemblea in materia di gestione dei beni comuni,
con conseguente nullità della deliberazione da questa approvata nel periodo di efficacia del
sequestro.
Riferimenti normativi: Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 259, Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 321 CORTE
COST., Cod. Civ. art. 1130, Cod. Civ. art. 1131, Cod. Civ. art. 1135

Massime precedenti Vedi: N. 21858 del 2005 Rv. 586242 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23132 del 19/08/2021 (Rv. 662070 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
P. (PALMIERI DAVIDE) contro D.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MONZA, 17/02/2016

100213 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - EFFETTI DELLA RIFORMA O


DELLA CASSAZIONE Giudizio di appello - Dichiarazione di nullità della sentenza di primo grado
- Decisione sulle spese - Conferma - Possibilità - Esclusione.

162015 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - DI APPELLO In genere.

In presenza della dichiarazione di nullità della decisione di prime cure, il giudice di appello è
tenuto ad esaminare nel merito la domanda, comportandosi, di fatto, come giudice di unico
grado, sicchè è impossibile confermare alcuna statuizione della pronuncia ritenuta nulla, ivi
inclusa quella sulle spese del primo grado, dovendosi procedere ad una nuova liquidazione
delle stesse relativamente al doppio grado di merito.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 92 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 156, Cod. Proc. Civ. art. 336

Massime precedenti Vedi: N. 9064 del 2018 Rv. 648466 - 01

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Sez. 2 - , Sentenza n. 23133 del 19/08/2021 (Rv. 662071 - 01)
Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: ORILIA LORENZO. Relatore:
ORILIA LORENZO.
M. (MICELE MILENA) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE BOLOGNA, 26/05/2017

133067 PROCEDIMENTO CIVILE - DIFENSORI - GRATUITO PATROCINIO Patrocinio a spese


dello Stato - Decreto di liquidazione del compenso in favore dell’avvocato del beneficiario -
Opposizione ex artt. 84 e 170 del d.P.R. n. 115 del 2002 - Principio dell’onere della prova –
Attenuazione - Fattispecie.

218012 PATROCINIO STATALE - AMMISSIONE - EFFETTI - LIQUIDAZIONE DA PARTE DEL


GIUDICE In genere.

In tema di opposizione avverso il provvedimento di liquidazione del compenso professionale in


regime di patrocinio a spese dello Stato, il giudice di cui all'art. 15 del d.lgs. n. 150 del 2011
ha il potere-dovere di richiedere gli atti, i documenti e le informazioni necessarie ai fini della
decisione, dovendo la locuzione "può" contenuta in tale norma essere intesa non come
espressione di mera discrezionalità, bensì come potere-dovere di decidere "causa cognita",
senza limitarsi a fare meccanica applicazione della regola formale del giudizio fondata
sull'onere della prova. (In applicazione dell'enunciato principio, la S.C. ha cassato la decisione
del giudice di merito, il quale aveva ritenuto corretto il diniego di liquidazione delle voci
inerenti la redazione delle richieste – per conto del cliente sorvegliato speciale - di
autorizzazione ad allontanarsi dal Comune solo perché non risultavano allegate le relative
richieste, nonostante il giudice potesse procedere autonomamente al reperimento delle istanze
contenute nel fascicolo del procedimento di cui aveva senz'altro la disponibilità, così verificando
sia l'"an" che il "quantum".)
Riferimenti normativi: DPR 30/05/2002 num. 115 art. 84, DPR 30/05/2002 num. 115 art. 170
CORTE COST., Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 15 CORTE COST., Cod. Civ. Disp.
Att. e Trans. art. 2697, Legge 08/07/1980 num. 319 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 2206 del 2020 Rv. 656859 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 23133 del 19/08/2021 (Rv. 662071 - 02)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: ORILIA LORENZO. Relatore:
ORILIA LORENZO.
M. (MICELE MILENA) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE BOLOGNA, 26/05/2017

026038 AVVOCATO E PROCURATORE - PATROCINIO GRATUITO Procedimento di sorveglianza


speciale - Patrocinio a spese dello Stato - Istanza di autorizzazione ad allontanarsi dal domicilio
– Possibilità di liquidazione - Sussistenza - Ragioni.

133067 PROCEDIMENTO CIVILE - DIFENSORI - GRATUITO PATROCINIO In genere.

Nel procedimento giurisdizionale inerente alla sorveglianza speciale, la liquidazione dei


compensi per l'attività del difensore ammesso al Patrocinio a spese dello Stato comprende
anche le istanze di autorizzazione dell'interessato ad allontanarsi dal proprio domicilio, in
quanto, pur potendo essere redatte e presentate direttamente da quest'ultimo, non può
escludersi il suo diritto a rivolgersi per tali fini ad un professionista affinché tuteli nel modo
ritenuto più adeguato i propri interessi e diritti.
Riferimenti normativi: DPR 30/05/2002 num. 115 art. 74 CORTE COST. PENDENTE, DPR
30/05/2002 num. 115 art. 75 CORTE COST. PENDENTE, DPR 30/05/2002 num. 115 art. 80

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CORTE COST., DPR 30/05/2002 num. 115 art. 82, Legge 27/12/1956 num. 1423 art. 4
CORTE COST., Legge 27/12/1956 num. 1423 art. 7 bis CORTE COST., Costituzione art. 24

Massime precedenti Vedi: N. 15175 del 2019 Rv. 654330 - 01, N. 30069 del 2017 Rv. 646605
- 02

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23127 del 19/08/2021 (Rv. 662141 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore:
TEDESCO GIUSEPPE.
G. (RUSSO FRANCESCO) contro G. (D'ANNA GUGLIELMO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MESSINA, 15/03/2017

072048 DONAZIONE - INDIRETTA - IN GENERE Trasferimento di titoli astratti “causa donandi”


- Donazione indiretta - Configurabilità - Esclusione - Ragioni - Donazione diretta - Sussistenza
- Conseguenze - Requisito di forma - Necessità.

Il trasferimento "donationis causa" di titoli di credito astratti non dà luogo ad una donazione
indiretta, intesa come mezzo per conseguire, attraverso l'utilizzazione di un negozio con causa
tipica, un risultato pratico da questo divergente, essendo detti titoli suscettibili di realizzare in
modo diretto qualsiasi scopo voluto dalle parti, sicché integra una donazione diretta, soggetta
in quanto tale al requisito di forma nel rapporto base tra il "tradens" e l'"accipiens".
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 769, Cod. Civ. art. 782, Cod. Civ. art. 2003, Cod. Civ.
art. 1325 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 18725 del 2017 Rv. 645125 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23132 del 19/08/2021 (Rv. 662070 - 02)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO. P.M. CAPASSO LUCIO.
P. (PALMIERI DAVIDE) contro D.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MONZA, 17/02/2016

162009 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - CONDANNA ALLE SPESE - IMPUGNABILITA' IN


CASSAZIONE Contestata applicazione di un determinato scaglione - Indicazione del valore
della controversia - Necessità.

In tema di liquidazione degli onorari agli avvocati, il professionista, quando intenda contestare
l'applicazione di un determinato scaglione, deve, a pena d'inammissibilità, indicare il valore
della controversia, trattandosi di presupposto indispensabile per consentire l'apprezzamento
della decisività della censura.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 90, Cod. Proc. Civ. art. 91 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 342, Cod. Proc. Civ. art. 360 CORTE COST., Legge 13/06/1942 num. 794
CORTE COST., Legge 18/06/2009 num. 69 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 2532 del 2015 Rv. 634324 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 23128 del 19/08/2021 (Rv. 662142 - 02)
Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: SCARPA ANTONIO. Relatore:
SCARPA ANTONIO.
F. (FERRERI ANDREA) contro C.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BARI, 01/04/2016

046118 COMUNIONE DEI DIRITTI REALI - CONDOMINIO NEGLI EDIFICI (NOZIONE,


DISTINZIONI) - CONTRIBUTI E SPESE CONDOMINIALI - SPESE DI GESTIONE (RIPARTIZIONE)
- IN GENERE Mancanza di tabelle millesimali - Ripartizione provvisoria a titolo di acconto e
salvo conguaglio - Ammissibilità - Deliberazione a maggioranza – Legittimità.

L'assemblea del condominio, al limitato fine di provvedere alle esigenze di ordinaria gestione
delle cose e dei servizi comuni, può deliberare validamente a maggioranza una ripartizione
provvisoria dei contributi tra i condomini, a titolo di acconto salvo conguaglio, solo in
mancanza di tabelle millesimali applicabili in relazione alla specifica spesa effettuata.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1123, Cod. Civ. art. 1135, Cod. Civ. art. 1136

Massime precedenti Conformi: N. 24670 del 2006 Rv. 593081 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23128 del 19/08/2021 (Rv. 662142 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: SCARPA ANTONIO. Relatore:
SCARPA ANTONIO.
F. (FERRERI ANDREA) contro C.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BARI, 01/04/2016

046178 COMUNIONE DEI DIRITTI REALI - CONDOMINIO NEGLI EDIFICI (NOZIONE,


DISTINZIONI) - REGOLAMENTO DI CONDOMINIO - IN GENERE Regolamento di condominio –
Criteri di ripartizione delle spese per la conservazione ed il godimento delle cose comuni -
Interpretazione - Sindacato di legittimità - Limiti.

L'interpretazione delle clausole di un regolamento contrattuale contenenti criteri convenzionali


di ripartizione delle spese per la conservazione ed il godimento delle cose comuni è sindacabile
in sede di legittimità solo per violazione delle regole legali di ermeneutica contrattuale ovvero
per l'omesso esame di un fatto storico, ai sensi dell'art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1138, Cod. Civ. art. 1362, Cod. Proc. Civ. art. 360
CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 17893 del 2009 Rv. 610336 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23082 del 18/08/2021 (Rv. 662068 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: BESSO MARCHEIS CHIARA. Relatore:
BESSO MARCHEIS CHIARA.
P. (LAGONIGRO FRANCESCO ANTONELLO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO
STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BARI, 26/03/2019

162007 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - CONDANNA ALLE SPESE - IN GENERE

In genere.

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Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 342, Decr.
Minist. Grazia e Giustizia 20/07/2012 num. 140 art. 5

Massime precedenti Conformi: N. 29420 del 2019 Rv. 655709 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 23110 del 18/08/2021 (Rv. 662140 - 01)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: FORTUNATO GIUSEPPE.
Relatore: FORTUNATO GIUSEPPE. P.M. CELESTE ALBERTO. (Diff.)
T. (MICCI MANOLA) contro B. (MONTERISI GIANLUCA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ANCONA, 17/10/2016

187008 VENDITA - COSE FUTURE - IN GENERE Cessione di fabbricato da completare o da


ristrutturare, con obbligo del cedente di eseguire i relativi lavori - Natura del contratto -
Vendita di cosa futura – Condizioni.

187074 VENDITA - OGGETTO DELLA VENDITA In genere.

Il contratto avente ad oggetto la cessione di un fabbricato non ancora compiutamente


realizzato o da ristrutturare, con previsione dell'obbligo del cedente, che sia anche
imprenditore edile, di eseguire i lavori necessari a completare il bene o a renderlo idoneo al
godimento, può integrare gli estremi della vendita di cosa futura se nel sinallagma contrattuale
l'obbligo di completamento dei lavori assume un rilievo soltanto accessorio e strumentale
rispetto al trasferimento della proprietà.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1472

Massime precedenti Conformi: N. 21773 del 2005 Rv. 586483 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 11656 del 2008 Rv. 602977 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23088 del 18/08/2021 (Rv. 662069 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore: TEDESCO
GIUSEPPE.
B. (LIGUORI MICHELE) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 06/02/2020

140064 PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE CIVILE - "IUS SUPERVENIENS" - OMESSA PRONUNCIA


Istanza di maggiorazione per la redazione degli atti con modalità informatiche idonee ad
agevolarne la consultazione - Obbligo di motivazione - Omissione - Conseguenze - Ragioni.

162023 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - "IUS SUPERVENIENS" - LIQUIDAZIONE - IN GENERE In


genere.

In tema di spese processuali, realizza un'omessa pronuncia la motivazione che non espliciti le
ragioni del rigetto della domanda di aumento del compenso dovuto per la redazione degli atti
con modalità informatiche idonee ad agevolarne la consultazione che consentano la ricerca
testuale e la navigazione all'interno dell'atto; in ragione, infatti, dell'autonomia di tale
domanda è da escludere che possa essere ravvisata un'ipotesi di rigetto implicito nel mancato
riconoscimento della maggiorazione.
Riferimenti normativi: DM Grazia e Giustizia 10/03/2014 art. 4 com. 1, DM Grazia e Giustizia
08/03/2018 art. 1 com. 1 lett. B, DM Grazia e Giustizia 08/03/2018 art. 6 com. 1

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Massime precedenti Vedi: N. 24155 del 2017 Rv. 645538 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23077 del 18/08/2021 (Rv. 662067 - 01)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
Q. (TREDICINE SERGIO) contro U. (TUCCILLO MARIO)
Rigetta, TRIBUNALE NAPOLI, 03/05/2018

062004 COSA GIUDICATA CIVILE - EFFETTI DEL GIUDICATO (PRECLUSIONI) Giudicato


intervenuto su una frazione soltanto del credito - Effetti - Vincolo di giudicato nel successivo
giudizio concernente la residua parte del credito - Esclusione - Fondamento.

L'eventuale giudicato formatosi su una frazione del complessivo credito non è idoneo a
spiegare effetti sul successivo giudizio avente ad oggetto una diversa frazione del credito, non
potendosi configurare né un giudicato interno, trattandosi di un diverso processo, né di un
giudicato esterno o implicito, non relativo ad un rapporto presupposto, ma riguardando
un'autonoma porzione del medesimo rapporto obbligatorio vertente tra le stesse parti.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2909 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18205 del 2008 Rv. 605007 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 22951 del 16/08/2021 (Rv. 662066 - 01)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: SAN GIORGIO MARIA
ROSARIA. Relatore: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA.
K. (VIGLIOTTI DANIELA) contro M.
Rigetta, TRIBUNALE TORINO, 08/07/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale sussidiaria dello straniero - Ricorso al giudice - Allegazione dei fatti costitutivi
del diritto alla protezione - Necessità - Conseguenze - Accertamento della condizione di
violenza indiscriminata nel Paese di origine - Accertamento della esposizione dei civili a
minaccia grave e individuale alla vita o alla persona - Potere-dovere ufficioso del giudice -
Fattispecie.

Quando il cittadino straniero che richieda il riconoscimento della protezione internazionale,


abbia adempiuto all'onere di allegare i fatti costitutivi del suo diritto, sorge il potere-dovere del
giudice di accertare anche d'ufficio se, ed in quali limiti, nel Paese straniero di origine
dell'istante si registrino fenomeni di violenza indiscriminata, in situazioni di conflitto armato
interno o internazionale, che espongano i civili a minaccia grave e individuale alla vita o alla
persona, ai sensi dell'art. 14, lett. c), d. lgs. n. 251 del 2007. (Nella specie la S.C. ha rigettato
il ricorso proposto da un cittadino della Sierra Leone, in cui si lamentava che il giudice di
merito avesse deciso semplicemente sulla base delle risultanze del sito Internet, ritenendo,
viceversa, la sentenza adeguatamente motivata, non solo, con riferimento alle informazioni
acquisite delle COI disponibili, ma anche al contenuto delle stesse).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 3, Decreto Legisl.
19/11/2007 num. 251 art. 14 lett. C, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 8, Decreto
Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 27

Massime precedenti Conformi: N. 17069 del 2018 Rv. 649647 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 22730 del 11/08/2021 (Rv. 662065 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore: OLIVA
STEFANO.
M. (CARRO DANIELA) contro M. (CALCAGNI PAOLO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 04/02/2016

133021 PROCEDIMENTO CIVILE - AZIONE - IN GENERE Azione proposta dall’erede –


Dimostrazione della qualità di chiamato all’eredità – Necessità – Accettazione tacita dell’eredità
– Sufficienza – Esclusione – Fattispecie.

L'erede che intenda esercitare un diritto riconducibile al "de cuius" deve allegare la propria
legittimazione per essere subentrato nella medesima posizione di quello, fornendo la prova,
mediante la produzione in giudizio di idonea documentazione, del decesso della parte originaria
e della propria qualità di erede; solo successivamente acquisisce rilievo l'accettazione
dell'eredità, la quale può anche avvenire tacitamente, attraverso l'esercizio di un'azione
petitoria. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di merito che, in un giudizio di
rivendicazione, ai fini della dimostrazione del trasferimento della proprietà del bene oggetto di
causa, aveva ritenuto sufficiente la tacita accettazione dell'eredità da parte degli aventi causa
della parte attrice, senza dare rilievo all'imprescindibile necessità di acquisire anche la prova
della loro qualità di eredi).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 460, Cod. Civ. art. 475, Cod. Civ. art. 476, Cod. Civ.
art. 2697 CORTE COST., Cod. Civ. art. 948, Cod. Civ. art. 459, Cod. Civ. art. 457

Massime precedenti Vedi: N. 16814 del 2018 Rv. 649422 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 22725 del 11/08/2021 (Rv. 662064 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: GIANNACCARI ROSSANA. Relatore:
GIANNACCARI ROSSANA.
I. (MESSINA PIERA) contro M. (ORLANDO ANTONIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 11/03/2015

058260 CONTRATTI IN GENERE - SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO - RISOLUZIONE DEL


CONTRATTO - PER INADEMPIMENTO - RAPPORTO TRA DOMANDA DI ADEMPIMENTO E
DOMANDA DI RISOLUZIONE - IMPUTABILITA' DELL'INADEMPIMENTO, COLPA O DOLO -
CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA Riferimento all'inadempimento di una o più obbligazioni
specificamente determinate – Necessità – Mutuo di scopo - Applicazione - Contenuto.

Per la configurabilità della clausola risolutiva espressa, le parti devono aver previsto la
risoluzione di diritto del contratto per effetto dell'inadempimento di una o più obbligazioni
specificamente determinate nello stesso o in altro atto o documento cui le parti abbiano fatto
espresso riferimento, quale, nel caso di mutuo di scopo, la dichiarazione di essere nelle
condizioni di fruire di un mutuo a tasso agevolato o in quelle previste nella domanda di
concessione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1813, Cod. Civ. art. 1453, Cod. Civ. art. 1456

Massime precedenti Vedi: N. 32681 del 2019 Rv. 656298 - 02

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 22462 del 06/08/2021 (Rv. 662063 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: COSENTINO ANTONELLO. Relatore:
COSENTINO ANTONELLO.
C. (ROSSETTI GIANDOMENICO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ANCONA, 13/06/2018

133238 PROCEDIMENTO CIVILE - TERMINI PROCESSUALI - SOSPENSIONE Sospensione ex art.


49, commi 4 e 9-ter, del d.l. n. 189 del 2016 - Ambito di operatività - Atti che il difensore
poteva ancora utilmente compiere al momento dell’incarico – Fondamento – Fattispecie.

188215 CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLE LIBERTA' FONDAMENTALI


- PROCESSO EQUO - TERMINE RAGIONEVOLE - IN GENERE In genere.

La sospensione dei termini perentori processuali, prevista dall'art. 49, commi 4 e 9-ter, del d.l.
n. 189 del 2016, conv. con mod. dalla l. n. 229 del 2016, in favore degli avvocati che abbiano
il proprio studio in uno dei comuni colpiti dal sisma del 26 e 30 ottobre 2016 ed indicati
nell'allegato 2 del citato d.l., opera fino al 31 marzo 2017, a condizione che l'atto del cui
compimento il difensore sia stato officiato potesse essere ancora compiuto al momento del
conferimento dell'incarico; diversamente opinando, infatti, si attribuirebbe alla parte, che abbia
lasciato scadere un termine processuale, la possibilità di eludere la conseguente decadenza
nominando un difensore avente lo studio in uno dei comuni sopra indicati, in contrasto con i
principi generali delle decadenze processuali, oltre che con la "ratio" della disposizione citata,
volta ad evitare che i problemi organizzativi derivanti dagli eventi sismici pregiudichino la
possibilità per i predetti professionisti di adempiere ai propri doveri professionali nei confronti
dei loro assistiti. (Nella specie la S.C. ha confermato la pronuncia di merito, che aveva respinto
la domanda di equa riparazione, per non avere i ricorrenti dimostrato di avere conferito
l'incarico al difensore in epoca anteriore al 1° marzo 2017, data di scadenza del termine di cui
all'art. 4 della l. n. 89 del 2001).
Riferimenti normativi: Decreto Legge 17/10/2016 num. 189 art. 49 com. 4, Decreto Legge
17/10/2016 num. 189 art. 49 com. 9, Legge 15/12/2016 num. 229 CORTE COST.

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21925 del 30/07/2021 (Rv. 661956 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore:
VARRONE LUCA.
D. (TOCCI ENNIO CLAUDIO) contro F. (SCRIVANO FEDELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 10/11/2015

133237 PROCEDIMENTO CIVILE - TERMINI PROCESSUALI - COMPUTO Proroga del termine che
scade di sabato - Applicabilità alla costituzione in appello.

La proroga dei termini processuali che scadono nella giornata di sabato, ex art. 155, comma 5,
c.p.c., è applicabile anche al temine per la costituzione in appello, che avviene, ai sensi
dell'art. 347, comma 1, c.p.c., secondo le forme ed i termini per i procedimenti davanti al
tribunale.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 152 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 153 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 155 com. 4, Cod. Proc. Civ. art. 155 com. 5, Cod. Proc. Civ. art.
347 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 23375 del 2016 Rv. 642024 - 01

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Sez. 2 - , Sentenza n. 21905 del 30/07/2021 (Rv. 661945 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: PICARONI ELISA. Relatore: PICARONI
ELISA. P.M. DE RENZIS LUISA. (Conf.)
G. (FANTINI UMBERTO) contro C. (FORGIONE ERCOLE)
Dichiara improcedibile, CORTE D'APPELLO MILANO, 17/10/2016

100180 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - RICORSO - IN GENERE


Patrocinio a spese dello Stato - Mancato deposito del relativo provvedimento di ammissione -
Improcedibilità del ricorso.

133067 PROCEDIMENTO CIVILE - DIFENSORI - GRATUITO PATROCINIO In genere.

La constatata assenza, nel giudizio di cassazione, del provvedimento di ammissione del


ricorrente al patrocinio a spese dello Stato impone l'applicazione dall'art. 369, comma 2, n. 1,
c.p.c., che prevede l'improcedibilità del ricorso per cassazione per mancato deposito
dell'indicato provvedimento entro il termine fissato nel primo comma del medesimo art. 369,
viepiù allorquando, come nel caso di specie, il provvedimento, che era valso per i giudizi di
merito, sia stato revocato con efficacia retroattiva.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 369 CORTE COST., DPR 30/05/2002 num. 115 art.
75 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 8723 del 2012 Rv. 622779 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 21906 del 30/07/2021 (Rv. 661955 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore: TEDESCO
GIUSEPPE. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
C. (MANDELLI RICCARDO) contro B.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 24/09/2015

046051 COMUNIONE DEI DIRITTI REALI - COMPROPRIETA' INDIVISA (NOZIONE, CARATTERI,


DISTINZIONI) - SCIOGLIMENTO - IN GENERE Diritto dei comunisti ai frutti dovuti dal
comproprietario utilizzatore del bene - Prescrizione - Decorrenza - Dal momento della divisione
- Fondamento.

La prescrizione del diritto dei comunisti ai frutti dovuti loro dal comproprietario utilizzatore del
bene comune decorre soltanto dal momento della divisione e, cioè, dal tempo in cui si è reso
(o si sarebbe dovuto rendere) il conto, non essendo configurabile, con riguardo a tali crediti,
un'inerzia del creditore cui possa riconnettersi un effetto estintivo, giacché è appunto dalla
divisione che traggono origine l'obbligo della resa dei conti, con decorrenza dal momento in cui
è sorta la comunione, nonché l'esigenza dell'imputazione alla quota di ciascun comunista delle
somme di cui è debitore verso i condividenti.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 723, Cod. Civ. art. 1116, Cod. Civ. art. 2935 CORTE
COST.

Massime precedenti Conformi: N. 16700 del 2015 Rv. 636398 - 01

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Sez. 2 - , Sentenza n. 21906 del 30/07/2021 (Rv. 661955 - 02)
Presidente: MANNA FELICE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore: TEDESCO
GIUSEPPE. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
C. (MANDELLI RICCARDO) contro B.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 24/09/2015

125134 POSSESSO - EFFETTI - DIRITTI E OBBLIGHI DEL POSSESSORE - ACQUISTO DEI


FRUTTI - OBBLIGO DI RESTITUZIONE - IN GENERE Obbligo di rendiconto al proprietario -
Frutti naturali e civili - Differenza - Conseguenze.

Mentre ha carattere di debito di valore l'obbligo del rendiconto relativo ai frutti naturali della
cosa, integra "ab origine" un debito di valuta – soggetto, come tale, al principio nominalistico -
l'obbligo del rendiconto dei frutti civili costituenti il corrispettivo del godimento della cosa,
sicchè quest'ultimo, ancorché difetti di liquidità, non è suscettibile di rivalutazione automatica,
mentre il fenomeno inflattivo può integrare solo responsabilità risarcitoria per maggior danno
ex art. 1224, comma 2, c.c., sempre che ne ricorrano i presupposti - inclusa la colpevolezza
del ritardato pagamento.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 820, Cod. Civ. art. 1148, Cod. Civ. art. 1224 com. 2
CORTE COST., Cod. Civ. art. 1277 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1282

Massime precedenti Vedi: N. 5776 del 2006 Rv. 586713 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21977 del 30/07/2021 (Rv. 662062 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore: CRISCUOLO
MAURO.
M. (PEDEVILLA CHRISTIAN) contro T. (CITTOLIN CRISTINA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SEZ.DIST. DI BOLZANO, 31/01/2015

173072 TRASCRIZIONE - LEGGI SPECIALI - IN GENERE Iscrizione nel libro fondiario - Effetti -
Presunzione di legittimità – Ragioni - Prova contraria con azione di rivendicazione -
Ammissibilità.

Nel sistema tavolare l'iscrizione nel libro fondiario, stante il controllo giudiziale che precede
l'intavolazione, determina una presunzione di legittimità del titolo che ne è a fondamento, cui
si ricollega la pubblica fede nella validità ed efficacia dell'atto che, a prescindere da eventuali
reclami contro il decreto di intavolazione, può essere vinta mediante prova contraria da parte
di chi si ritenga leso nei propri diritti, con l'azione di rivendicazione proponibile davanti al
giudice ordinario, ai sensi dell'art. 6, comma 2, del r.d. n. 499 del 1929.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 948, Regio Decr. 28/03/1929 num. 499 art. 6 com. 2

Massime precedenti Conformi: N. 338 del 2001 Rv. 543071 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21926 del 30/07/2021 (Rv. 662060 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
M. (DALLE MULE LUCA) contro M. (TURCO IGOR)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 05/03/2015

138041 PROVA CIVILE - CONSULENZA TECNICA - CONSULENTE D'UFFICIO - ATTIVITA' - IN


GENERE Acquisizione da parte del c.t.u. di documenti - Ammissibilità - Assenza di

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autorizzazione del giudice - Assunzione di informazioni e accertamento di fatti accessori
costituenti presupposti necessari per rispondere ai quesiti - Ammissibilità.

Il consulente tecnico d'ufficio, ai sensi dell'art. 194 c.p.c., può acquisire ogni elemento
necessario a rispondere ai quesiti, sebbene risultante da documenti non prodotti dalle parti,
sempre che si tratti di fatti accessori, rientranti nell'ambito strettamente tecnico della
consulenza e costituenti il presupposto necessario per rispondere ai quesiti formulati, e non di
fatti e situazioni che, essendo posti direttamente a fondamento della domanda o delle
eccezioni delle parti, debbano necessariamente essere provati dalle stesse.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 184 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 194, Cod.
Civ. art. 2697 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 157

Massime precedenti Conformi: N. 14577 del 2012 Rv. 623712 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 27776 del 2019 Rv. 655818 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21933 del 30/07/2021 (Rv. 662086 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore:
VARRONE LUCA.
I. (GATTO GERMANA) contro I. (SARDINI PAOLO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 12/05/2016

136046 PROPRIETA' - ACQUISTO - A TITOLO ORIGINARIO - ACCESSIONE - ESCLUSIONE -


OPERE DEL TERZO CON MATERIALI PROPRI - IN GENERE Costruzione eseguita su fondo altrui -
Accessione - Sussistenza - Acquisto della proprietà per usucapione in favore del costruttore –
Ammissibilità – Condizioni.

Nel caso in cui l'autore di una costruzione eseguita con materiali propri sul fondo altrui l'abbia
posseduta "uti dominus" per il tempo necessario ad usucapire, l'acquisto della proprietà
dell'opera, per accessione, a favore del proprietario del fondo viene meno per il successivo
acquisto della proprietà del manufatto e del suolo, verificatosi in virtù dell'usucapione a favore
del costruttore.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 934, Cod. Civ. art. 936, Cod. Civ. art. 1158

Massime precedenti Conformi: N. 3191 del 1980 Rv. 406990 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 5739 del 2011 Rv. 617027 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21929 del 30/07/2021 (Rv. 662061 - 01)


Presidente: GORJAN SERGIO. Estensore: FALASCHI MILENA. Relatore: FALASCHI
MILENA.
C. (ARLEO NICOLA LUIGI) contro E. (VULCANO MARIA SONIA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 27/08/2015

127008 PRESCRIZIONE CIVILE - INTERRUZIONE - ATTI INTERRUTTIVI - CITAZIONE O


DOMANDA GIUDIZIALE Citazione nulla per vizi della “vocatio in ius” – Interruzione del “tempus
ad usucapionem” - Idoneità - Fondamento.

In materia di diritti reali, l'effetto interruttivo del termine per usucapire, ex artt. 1165 e 2943
c.c., va riconosciuto anche all'atto di citazione affetto da vizi afferenti alla "vocatio in ius" (nella
specie per difettosa formulazione dell'avvertimento ex art. 163, n. 7, c.p.c.), ove lo stesso sia

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stato validamente notificato, e ciò ancorché il convenuto sia rimasto contumace ed il giudice
non abbia disposto l'immediata rinnovazione dell'atto, ex art. 164, comma 2, c.p.c.; in tal
caso, infatti, risultando l'atto comunque pervenuto nella sfera di conoscenza del destinatario,
non è preclusa la produzione degli effetti sostanziali che l'art. 2943 c.c. ricollega all'iniziativa
processuale del titolare del diritto.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1165, Cod. Civ. art. 2943, Cod. Proc. Civ. art. 163 com.
3 lett. 7, Cod. Proc. Civ. art. 164 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 18485 del 2018 Rv. 649576 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 21757 del 29/07/2021 (Rv. 661966 - 03)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: CRISCUOLO MAURO.
Relatore: CRISCUOLO MAURO. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
N. (MASTROSANTI ROBERTO) contro B.
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 17/10/2018

055092 CONTRATTI AGRARI - DIRITTO DI PRELAZIONE E DI RISCATTO - RISCATTO Rimborso


del prezzo all'acquirente - Obbligo di corresponsione degli interessi e della rivalutazione
monetaria – Esclusione - Fondamento.

Nel caso di retratto agrario, il retraente è tenuto a versare esattamente il medesimo prezzo
indicato nel contratto di vendita stipulato in violazione del diritto di prelazione, senza interessi
e rivalutazione monetaria, atteso che, prevedendo l'art. 8, comma 6, della l. n. 590 del 1965,
per l'ipotesi di esercizio del diritto di riscatto, che, anche ove sia sorta controversia giudiziale, il
prezzo debba essere versato nel termine di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza
di accoglimento dell'azione di riscatto, prima della scadenza di tale termine l'obbligazione è
inesigibile e, quindi, è inidonea a generare interessi ai sensi dell'art. 1282 c.c..
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1208, Cod. Civ. art. 1210, Cod. Civ. art. 1212, Cod. Civ.
art. 1220, Cod. Civ. art. 1282, Legge 26/05/1965 num. 590 art. 8 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 28204 del 2011 Rv. 619934 - 01, N. 1016 del 2013 Rv. 624913 -
01, N. 3248 del 2012 Rv. 622017 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 21757 del 29/07/2021 (Rv. 661966 - 02)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: CRISCUOLO MAURO.
Relatore: CRISCUOLO MAURO. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
N. (MASTROSANTI ROBERTO) contro B.
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 17/10/2018

113027 OBBLIGAZIONI IN GENERE - ADEMPIMENTO - MORA DEL CREDITORE - FORMA


DELL'OFFERTA - IN GENERE Offerta reale relativa ad obbligazioni pecuniarie - Successivo
giudizio di convalida - Oggetto - Verifica della ritualità di tutte le modalità prescritte dalla legge
- Parti necessarie del procedimento - Debitore e creditore.

Il procedimento di convalida dell'offerta reale e del successivo deposito liberatorio, relativi ad


obbligazioni aventi ad oggetto una somma di denaro, é un giudizio di liberazione coattiva del
debitore, essendo la sentenza che lo definisce volta ad estinguere, con efficacia costitutiva, il
debito, accertando la validità del deposito, ai sensi dell'art. 76 e ss. disp. att. c.c., a favore del
creditore; oggetto di tale procedimento é la verifica della ritualità di tutte le modalità, formali e

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temporali, prescritte dalla relativa disciplina normativa, affinché il debitore si liberi delle sua
obbligazione e, pertanto, parti necessarie del detto procedimento sono soltanto il debitore e il
creditore.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1208, Cod. Civ. art. 1209, Cod. Civ. art. 1210, Cod. Civ.
art. 1212, Cod. Civ. Disp. Att. e Trans. art. 76, Cod. Civ. Disp. Att. e Trans. art. 77, Cod.
Civ. Disp. Att. e Trans. art. 78

Massime precedenti Conformi: N. 23844 del 2008 Rv. 605048 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21749 del 29/07/2021 (Rv. 662020 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: COSENTINO ANTONELLO. Relatore:
COSENTINO ANTONELLO.
I. (PAOLINO GAETANO) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO SALERNO, 27/09/2018

188215 CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLE LIBERTA' FONDAMENTALI


- PROCESSO EQUO - TERMINE RAGIONEVOLE - IN GENERE Processo amministrativo
presupposto concluso con decreto di perenzione - Termine di proponibilità della domanda di
indennizzo "ex lege" Pinto - Decorrenza dal passaggio in giudicato formale del decreto di
perenzione - Fondamento.

In tema di diritto all'equa riparazione per irragionevole durata del processo amministrativo
conclusosi con decreto di perenzione, il "dies a quo" di decorrenza del termine per proporre la
domanda di indennizzo coincide con la data di passaggio in giudicato formale di detto decreto e
non con la data della sua pubblicazione, atteso che nelle more del termine di impugnazione
esso non può dirsi definitivo, permanendo in esistenza il rapporto giuridico processuale
instaurato.
Riferimenti normativi: Legge 24/03/2001 num. 89 art. 4 CORTE COST., Decreto Legisl.
02/07/2010 num. 104 art. 81

Massime precedenti Vedi: N. 17446 del 2011 Rv. 619018 - 01, N. 28378 del 2020 Rv. 659993
- 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 21757 del 29/07/2021 (Rv. 661966 - 01)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: CRISCUOLO MAURO.
Relatore: CRISCUOLO MAURO. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
N. (MASTROSANTI ROBERTO) contro B.
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 17/10/2018

133042 PROCEDIMENTO CIVILE - CESSAZIONE DELLA MATERIA DEL CONTENDERE


Presupposti – Conseguenze - Allegazione e dimostrazione del fatto integrante la cessazione
della materia del contendere proveniente da una sola parte – Mancata adesione dell'altra -
Conseguenze.

La cessazione della materia del contendere presuppone che le parti si diano reciprocamente
atto del sopravvenuto mutamento della situazione sostanziale dedotta in giudizio e
sottopongano conclusioni conformi in tal senso al giudice, potendo al più residuare un
contrasto solo sulle spese di lite, che il giudice con la pronuncia deve risolvere secondo il
criterio della cosiddetta soccombenza virtuale. Allorquando, invece, la sopravvenienza di un

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fatto, che si assume suscettibile di determinare la cessazione della materia del contendere, sia
allegato da una sola parte e l'altra non aderisca a tale prospettazione, il suo apprezzamento,
ove esso sia dimostrato, non può concretarsi in una pronuncia di cessazione della materia del
contendere, ma, ove abbia determinato il soddisfacimento del diritto azionato con la domanda
dell'attore, in una valutazione dell'interesse ad agire, con la conseguenza che il suo rilievo
potrà dare luogo ad una pronuncia dichiarativa dell'esistenza del diritto azionato (e, quindi, per
tale aspetto, di accoglimento della domanda) e di sopravvenuto difetto di interesse ad agire
dell'attore in ordine ai profili non soddisfatti da tale dichiarazione, in ragione dell'avvenuto
soddisfacimento della sua pretesa per i profili ulteriori rispetto alla tutela dichiarativa.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 100 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 306

Massime precedenti Conformi: N. 11962 del 2005 Rv. 582510 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21752 del 29/07/2021 (Rv. 661944 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: COSENTINO ANTONELLO. Relatore:
COSENTINO ANTONELLO.
U. (TRIBOLO MASSIMO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 15/03/2018

188215 CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLE LIBERTA' FONDAMENTALI


- PROCESSO EQUO - TERMINE RAGIONEVOLE - IN GENERE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 026162/2018 65083801


Massime precedenti Conformi: N. 26162 del 2018 Rv. 650838 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21624 del 28/07/2021 (Rv. 661954 - 01)


Presidente: ORILIA LORENZO. Estensore: CARRATO ALDO. Relatore: CARRATO
ALDO.
I. (PERONE LUCA) contro K. (GRAZIOSI GIACOMO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 29/03/2016

100172 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - PROVVEDIMENTI DEI


GIUDICI ORDINARI (IMPUGNABILITA') - DECRETI Cauzione - Provvedimento di svincolo -
Ricorso per cassazione - Inammissibilità - Fondamento.

Il provvedimento di svincolo della cauzione non ha carattere di atto decisorio, ma costituisce


un provvedimento meramente amministrativo ed ordinatorio, consistendo in un puro e
semplice ordine di pagamento con autorizzazione a riscuotere; ne consegue che esso non è
suscettibile di ricorso per cassazione, ex art. 111 Cost., neppure nell'eventualità del rigetto
della relativa richiesta o di omessa pronuncia sulla stessa.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 111, Cod. Proc. Civ. art. 119

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 21606 del 28/07/2021 (Rv. 661833 - 01)
Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO.
R. (CICERONE ROBERTO) contro F. (SARTORI MARCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 10/11/2015

100077 IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - PROVE - NUOVE - IN GENERE Art. 345, comma 3,
c.p.c., nel testo introdotto dal d.l. n. 83 del 2012 conv., con modif., dalla l. n. 134 del 2012 –
Disciplina transitoria - Assenza - Conseguenze – Applicazione alle sentenze di primo grado
pubblicate dopo l’11 settembre 2012 – Fondamento.

La nuova formulazione dell'art. 345, comma 3, c.p.c., introdotta dal d.l. n. 83 del 2012, conv.
con modif. dalla l. n. 134 del 2012, che prevede il divieto di ammissione, in appello, di nuovi
mezzi di prova e documenti, salvo che la parte dimostri di non avere potuto proporli o produrre
per causa non imputabile, trova applicazione, in difetto di un'espressa disciplina transitoria ed
in base al generale principio processuale "tempus regit actum", quando la sentenza conclusiva
del giudizio di primo grado sia stata pubblicata dopo l'11 settembre 2012.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 345, Preleggi art. 11 CORTE COST., Decreto Legge
22/06/2012 num. 83 art. 54, Legge 07/08/2012 num. 134 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Conformi: N. 6590 del 2017 Rv. 643372 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 21626 del 28/07/2021 (Rv. 661943 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA. (Conf.)
P. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro A. (BEGHIN GIAMPIETRO)
Rigetta, TRIBUNALE FIRENZE, 14/12/2016

040084 CIRCOLAZIONE STRADALE - SANZIONI - IN GENERE Violazione dell’art. 19 della l. n.


727 del 1978, in relazione all’art. 15, par. 7, lett. a), del Reg. CEE n. 3821 del 1985 -
Interpretazione secondo la giurisprudenza eurounitaria - Condotta unica, pur se riferita
all’omessa esibizione dei fogli di registrazione relativi a più giorni - Sussistenza - Conseguenze.

In tema di violazioni delle disposizioni sui cronotachigrafi, la violazione della condotta imposta
dall'art. 15, par. 7, lett. a), del Regolamento CE n. 3821 del 1985, sanzionata dall'art. 19 della
l. n. 727 del 1978, costituisce, ala luce della giurisprudenza della Corte di Giustizia (cause
riunite nn. C-870/19 e C-871/19), un'infrazione unica ed istantanea, consistente nell'omessa
presentazione, da parte del conducente sottoposto a controllo, di tutti o parte dei fogli di
registrazione relativi alla giornata in corso ed ai ventotto giorni precedenti, con la conseguenza
che la violazione del predetto obbligo non può che dar luogo ad una sola sanzione.
Riferimenti normativi: Legge 13/11/1978 num. 727 art. 19, Regolam. Comunitario
20/12/1985 num. 3821 art. 15 com. 7

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21603 del 28/07/2021 (Rv. 662055 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
M. (OPPO ROSELLA) contro C. (URRU GIOVANNA MARIA)
Cassa e decide nel merito, TRIBUNALE ORISTANO, 02/03/2017

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040084 CIRCOLAZIONE STRADALE - SANZIONI - IN GENERE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 024214/2018 65064201


Massime precedenti Conformi: N. 24214 del 2018 Rv. 650642 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21612 del 28/07/2021 (Rv. 662057 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO.
G. (CASSANDRO ROCCO ANTONIO ALFONSO) contro F. (CODOGNOTTO FABIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 12/10/2015

071069 DIVISIONE - DIVISIONE EREDITARIA - OPERAZIONI DIVISIONALI - FORMAZIONE


DELLO STATO ATTIVO DELL'EREDITA' - IMMOBILI NON DIVISIBILI - NON COMODA
DIVISIBILITA' Nozione – Accertamento - Criteri - Valutazione del giudice di merito -
Fattispecie.

In tema di divisione giudiziale di un compendio immobiliare ereditario, l'art. 718 c.c., in virtù
del quale ciascun coerede ha il diritto di conseguire in natura la parte dei beni a lui spettanti
con le modalità stabilite nei successivi artt. 726 e 727 c.c., trova deroga, ai sensi dell'art. 720
c.c., non solo nel caso di mera "non divisibilità" dei beni, ma anche in ogni ipotesi in cui gli
stessi - secondo un accertamento riservato all'apprezzamento di fatto del giudice del merito,
incensurabile in sede di legittimità, se sorretto da motivazione congrua, coerente e completa -
non siano "comodamente" divisibili e, cioè, allorché sia elevata la misura dei conguagli dovuti
tra le quote da attribuire ovvero quando quando, pur risultando il frazionamento
materialmente possibile sotto l'aspetto strutturale, non siano tuttavia realizzabili porzioni
suscettibili di formare oggetto di autonomo e libero godimento, non compromesso da servitù,
pesi o limitazioni eccessive, e non richiedenti opere complesse o di notevole costo, ovvero
porzioni che, sotto l'aspetto economico-funzionale, risulterebbero sensibilmente deprezzate in
proporzione al valore dell'intero ovvero. (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza di
merito che, in presenza di due immobili aventi una notevole differenza di valore, li ha
assegnati ad uno solo dei condividenti sul presupposto che una divisione che avesse previsto
due quote formate, ognuna, da uno dei beni avrebbe comportato il versamento di un
conguaglio tale da assorbire in modo significativo una delle due quote, vanificando in tal modo
l'obiettivo dell'effettiva divisione in natura).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 718, Cod. Civ. art. 720, Cod. Civ. art. 726, Cod. Civ.
art. 727

Massime precedenti Vedi: N. 726 del 2018 Rv. 647070 - 01, N. 25888 del 2016 Rv. 642161 -
01, N. 7961 del 2003 Rv. 563385 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21610 del 28/07/2021 (Rv. 662056 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
S. (GIORGETTI DOMENICO) contro M. (CICCARELLI SERGIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 24/10/2016

100060 IMPUGNAZIONI CIVILI - "REFORMATIO IN PEIUS" (DIVIETO) - RIMESSIONE DELLA


CAUSA AL GIUDICE DI PRIMO GRADO - PER MANCATA INTEGRAZIONE DEL
CONTRADDITTORIO DI PRIMO GRADO Proposizione di più domande tra loro autonome -

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Litisconsorzio necessario solo per alcune di esse - Mancata integrazione in primo grado -
Conseguenze - Rimessione al primo giudice delle sole domande viziate da difetto di
contraddittorio e decisione, nel merito, delle altre - Condizioni.

In presenza di più domande proposte dalle parti del giudizio, alcune delle quali soggette al
litisconsorzio necessario ed altre no, tra le quali non si ravvisi un rapporto di pregiudizialità, né
alcun profilo di necessario collegamento logico-giuridico, la remissione della causa al giudice di
prime cure, a cagione della mancata integrazione del contraddittorio nei confronti di uno o più
litisconsorti pretermessi in primo grado, si giustifica solo in relazione alle domande soggette a
tale regime; ne consegue che, in siffatta evenienza, il giudice di secondo grado deve separare
le cause, rimettendo al primo grado solo le domande assoggettate a litisconsorzio necessario,
mentre deve esaminare i motivi di impugnazione relativi alle altre domande.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 102 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 354 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 19210 del 2016 Rv. 641562 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21615 del 28/07/2021 (Rv. 662059 - 01)


Presidente: ORILIA LORENZO. Estensore: BELLINI UBALDO. Relatore: BELLINI
UBALDO.
R. (CARNELLI PIERCARLO) contro M. (SCAROLA NICOLA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 23/05/2016

136101 PROPRIETA' - LIMITAZIONI LEGALI DELLA PROPRIETA' - RAPPORTI DI VICINATO -


APERTURE (FINESTRE) - VEDUTA (NOZIONE, CARATTERI, DISTINZIONI) - IN GENERE
Disciplina sulle distanze per l’apertura di vedute e luci – Differenze – Conseguenze.

I presupposti, la "ratio" e la disciplina sulle distanze per l'apertura di vedute, da un lato e di


luci, dall'altro, sono differenti: mentre nel primo caso si intende essenzialmente tutelare il
proprietario dall'indiscrezione del vicino, impedendo a quest'ultimo di creare aperture a
distanza inferiore a quella di un metro e mezzo, la cui inosservanza può essere eliminata solo
con l'arretramento o la chiusura della veduta, nel secondo, diversamente, si regolamenta il
diritto a praticare sul proprio fabbricato delle aperture verso il fondo del vicino, finalizzate solo
ad attingere luce ed aria, stabilendo i requisiti di altezza e di sicurezza cui è condizionata la
limitazione del diritto del vicino medesimo, il cui rispetto può ottenersi in qualunque tempo dal
proprietario del fondo confinante, attraverso la semplice regolarizzazione delle aperture create
in loro violazione. Ne consegue che, ove venga proposta una domanda di riduzione alla
distanza legale di una servitù di veduta, diretta ed indiretta, sul proprio fondo, costituisce
domanda nuova, come tale inammissibile in appello, quella volta ad ottenere la
regolarizzazione di una luce irregolare, atteso che il suo accoglimento imporrebbe l'esecuzione
di opere non ricomprese nel "petitum" originario.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 900, Cod. Civ. art. 901, Cod. Civ. art. 902, Cod. Civ.
art. 905, Cod. Civ. art. 906, Cod. Civ. art. 907 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 112, Cod.
Proc. Civ. art. 345

Massime precedenti Vedi: N. 2558 del 2009 Rv. 606600 - 01, N. 22553 del 2009 Rv. 609890 -
01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 21613 del 28/07/2021 (Rv. 662058 - 01)
Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO.
D. (DE LAURENTIIS FRANCO) contro B. (ROMEO VITTORIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SEZ.DIST. DI TARANTO, 29/10/2015

125063 POSSESSO - "ANIMUS SPOLIANDI" - IN GENERE Consapevolezza del possesso altrui -


Mutamento violento o clandestino della signoria di fatto sul bene - "Animus spoliandi" -
Sussistenza "in re ipsa" - Conseguenze - Azione di reintegrazione - Esperibilità - Convinzione di
agire nell'esercizio di un proprio diritto – Irrilevanza - Legittima autotutela - Invocabilità -
Limiti.

In tema di possesso, è passibile di azione di reintegrazione, ex art. 1168 c.c., colui che,
consapevole di un possesso in atto da parte di un altro soggetto, anche se ritenuto indebito,
sovverta, clandestinamente o violentemente, a proprio vantaggio la signoria di fatto sul bene,
nel convincimento di operare nell'esercizio di un proprio diritto reale, essendo, in tali casi,
"l'animus spoliandi in re ipsa", né potendo invocarsi il principio di legittima autotutela, il quale
opera nell'immediatezza di un subìto ed illegittimo attacco al proprio possesso.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1140, Cod. Civ. art. 1168 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 13270 del 2009 Rv. 608666 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21072 del 22/07/2021 (Rv. 661942 - 01)


Presidente: GORJAN SERGIO. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore: VARRONE
LUCA.
D. (LANCIAPRIMA GIUSEPPE) contro D. (DI LIBERATORE LUIGI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 17/06/2015

125030 POSSESSO - AZIONI A DIFESA DEL POSSESSO - AZIONI POSSESSORIE (NOZIONE,


DIFFERENZA CON LE AZIONI DI NUNCIAZIONE, DISTINZIONI) - PROCEDIMENTO
POSSESSORIO - IN GENERE Sommarie informazioni assunte con e senza giuramento, nel
contraddittorio tra le parti - Natura – Differenze.

Nel procedimento possessorio, le deposizioni rese nella fase sommaria del giudizio, ove siano
state assunte in contraddittorio tra le parti, sotto il vincolo del giuramento e sulla base delle
indicazioni fornite dalle parti nei rispettivi atti introduttivi, sono da considerare come
provenienti da veri e propri testimoni, mentre devono essere qualificati come "informatori" - le
cui dichiarazioni sono comunque utilizzabili ai fini della decisione, anche quali indizi
liberamente valutabili - coloro che abbiano reso "sommarie informazioni" ai sensi dell'art. 669-
sexies, comma 2, c.p.c.., ai fini dell'eventuale adozione del decreto "inaudita altera parte".
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1168 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1170 CORTE COST.,
Cod. Proc. Civ. art. 116 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 669 CORTE COST., Cod. Proc. Civ.
art. 251 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 703 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 24705 del 2006 Rv. 593758 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 12089 del 2019 Rv. 654076 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 20915 del 21/07/2021 (Rv. 661941 - 01)
Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore: VARRONE
LUCA.
C. (DISEGNI GIULIO) contro P. (PORRATI CARLO)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE ALESSANDRIA, 12/06/2015

100073 IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - PRECLUSIONE DELL'APPELLO IMPROCEDIBILE OD


INAMMISSIBILE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 015644/2017 64475001


Massime precedenti Conformi: N. 15644 del 2017 Rv. 644750 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20906 del 21/07/2021 (Rv. 661832 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: BELLINI UBALDO. Relatore:
BELLINI UBALDO.
F. (NARDELLI CIRO) contro P.
Rigetta, GIUDICE DI PACE PORDENONE, 25/09/2015

254015 SANZIONI AMMINISTRATIVE - APPLICAZIONE - OPPOSIZIONE - IN GENERE Violazione


dell’art. 46 della l. n. 298 del 1974, come modificato dal d.lgs. n. 507 del 1999 - Verbale di
contestazione con sanzione pecuniaria - Impugnazione innanzi al giudice di pace -
Inammissibilità - Fondamento.

L'art. 46 della l. n. 298 del 1974, come modificato dal d.lgs. n. 507 del 1999, nel richiamare, ai
fini della individuazione della disciplina applicabile all'impugnativa del verbale di contestazione
con sanzione pecuniaria per l'esecuzione senza licenza o autorizzazione di trasporto di cose con
autoveicoli o motoveicoli, le norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI del d.lgs. n. 285 del
1992, determina l'applicabilità, per richiamo, dell'art. 214 codice della strada (che prevede il
ricorso al Prefetto), anziché dell'art. 204 bis (che prevede l'alternatività tra opposizione al
Prefetto e ricorso all'autorità giudiziaria), sicchè il ricorso eventualmente proposto al giudice di
pace si rivela inammissibile.
Riferimenti normativi: Legge 06/06/1974 num. 298 art. 46 CORTE COST., Decreto Legisl.
30/12/1999 num. 507 CORTE COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 30/04/1992 num. 285 art.
204 bis CORTE COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 30/04/1992 num. 285 art. 214 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 17028 del 2007 Rv. 600206 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20911 del 21/07/2021 (Rv. 662050 - 02)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore:
TEDESCO GIUSEPPE.
C. (COLANTONI DOMENICO) contro M. (D'ERME GIOVANNI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 14/03/2016

031123 BENI - PERTINENZE, DIFFERENZE DALLE COSE COMPOSTE - CESSAZIONE DEL


VINCOLO Cessazione del vincolo pertinenziale - Condizioni - Oggettiva venuta meno della
destinazione funzionale tra cosa principale e cosa accessoria - Disposizione della pertinenza in
via separata e con atto volontario.

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Il vincolo pertinenziale tra la cosa accessoria e la cosa principale cessa quando viene
oggettivamente meno la destinazione funzionale tra i due beni e quando l'avente diritto, con
atto volontario, dispone separatamente della pertinenza, senza che, in tal caso, sia necessaria
un'espressa e formale dichiarazione della volontà della nuova e diversa destinazione della cosa.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 817, Cod. Civ. art. 818 com. 2

Massime precedenti Vedi: N. 4832 del 1994 Rv. 486654 - 01, N. 10147 del 2004 Rv. 573172 -
01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20919 del 21/07/2021 (Rv. 662019 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO.
C. (DEFILIPPI CLAUDIO) contro C. (MANDARANO ANTONELLO)
Rigetta, TRIBUNALE MILANO, 27/10/2016

040084 CIRCOLAZIONE STRADALE - SANZIONI - IN GENERE Avviso bonario di pagamento di


contravvenzioni al codice della strada – Autonoma impugnabilità per soli vizi propri –
Esclusione – Fondamento.

254016 SANZIONI AMMINISTRATIVE - APPLICAZIONE - OPPOSIZIONE - PROCEDIMENTO - IN


GENERE In genere.

L'avviso bonario avente ad oggetto il pagamento di sanzioni pecuniarie conseguenti a


contravvenzioni al codice della strada non è autonomamente impugnabile per soli vizi formali
propri, senza estensione della contestazione, in funzione cd. recuperatoria, alla validità degli
atti ad esso prodromici, trattandosi di crediti per pretese non tributarie, per le quali il
legislatore ha configurato un modello processuale non impugnatorio, ma volto ad individuare
specifici strumenti di tutela processuale.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 7 CORTE COST., Decreto
Legisl. 30/04/1992 num. 295

Massime precedenti Vedi: N. 15957 del 2015 Rv. 636113 - 01, N. 14266 del 2021 Rv. 661443
- 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20911 del 21/07/2021 (Rv. 662050 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore:
TEDESCO GIUSEPPE.
C. (COLANTONI DOMENICO) contro M. (D'ERME GIOVANNI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 14/03/2016

031122 BENI - PERTINENZE, DIFFERENZE DALLE COSE COMPOSTE - IN GENERE Costituzione


di vincolo pertinenziale tra cose - Accertamento del giudice di merito - Elementi caratterizzanti
– Elementi oggettivo e soggettivo - Sussistenza - Necessità - Conseguenze - Legittimazione
alla creazione del vincolo in capo al conduttore – Esclusione.

L'accertamento del rapporto pertinenziale tra due immobili - che comporta un giudizio di fatto
demandato al giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità, se sorretto da congrua e
corretta motivazione - presuppone l'esistenza, oltre che di un unico proprietario, di un
elemento oggettivo, consistente nella oggettiva destinazione del bene accessorio ad un

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rapporto funzionale con quello principale e di un elemento soggettivo, consistente nell'effettiva
volontà, espressa o tacita, di destinazione della "res" al servizio o all'ornamento del bene
principale, da parte di chi abbia la disponibilità giuridica ed il potere di disporre di entrambi i
beni. Ne consegue che siffatto vincolo non può essere costituito dal conduttore.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 817, Cod. Civ. art. 818, Cod. Civ. art. 819, Cod. Civ.
art. 1571

Massime precedenti Vedi: N. 2026 del 1985 Rv. 439935 - 01, N. 11699 del 2002 Rv. 556641 -
01, N. 2615 del 1986 Rv. 445691 - 01, N. 136 del 1998 Rv. 511402 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20912 del 21/07/2021 (Rv. 662051 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore:
TEDESCO GIUSEPPE.
V. (MAGNI FRANCESCO ALESSANDRO) contro A. (BOER ALBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 07/04/2015

136074 PROPRIETA' - AZIONI A DIFESA DELLA PROPRIETA' - REGOLAMENTO DI CONFINI


(NOZIONI, DISTINZIONI) - IN GENERE Azione di rivendica e azione di regolamento di confini -
Presupposti - Differenze - Erroneo “nomen iuris” attribuito dalla parte all’azione esperita -
Irrilevanza - Effettiva natura della controversia – Valutazione – Necessità - Conseguenze.

136082 PROPRIETA' - AZIONI A DIFESA DELLA PROPRIETA' - RIVENDICAZIONE (NOZIONE,


DIFFERENZE DALL'AZIONE DI REGOLAMENTO DEI CONFINI E DISTINZIONI) - PROVA In
genere.

L'azione di rivendica e quella di regolamento di confini si differenziano tra loro giacché nel
primo caso - che presuppone un conflitto di titoli - l'attore non ha incertezza alcuna circa il
confine (che è anzi indicato in modo certo e chiaro) e chiede la restituzione della porzione di
fondo usurpata, indicandone con esattezza estensione e misura, mentre nel secondo - in cui la
contestazione involge non già i titoli di proprietà, ma la delimitazione dei rispettivi fondi -
l'attore non solo non è sicuro "ab initio" dei confini del proprio fondo, ma neppure è certo che
questo sia stato parzialmente occupato dal convenuto. Ne consegue che, ove venga attribuito
un erroneo "nomen iuris" all'azione, occorre avere riguardo all'effettiva natura della
controversia, così che, ove l'attore, pur dichiarando di esercitare un'azione di regolamento di
confini chieda, con espressione precisa ed univoca, l'affermazione del suo diritto di proprietà su
zone possedute dal convenuto ed il rilascio di esse, indicando come vero un determinato
confine a lui più favorevole, la domanda deve essere qualificata come azione di rivendica.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 948, Cod. Civ. art. 950, Cod. Civ. art. 2697 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 10066 del 2018 Rv. 648164 - 01, N. 1242 del 1977 Rv. 384929 -
01, N. 671 del 1977 Rv. 384240 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20555 del 19/07/2021 (Rv. 661929 - 02)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
S. (LORENZONI FABIO) contro B. (ZIMMITTI SEBASTIANO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 31/05/2016

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046160 COMUNIONE DEI DIRITTI REALI - CONDOMINIO NEGLI EDIFICI (NOZIONE,
DISTINZIONI) - PARTI COMUNI DELL'EDIFICIO - IMPIANTI COMUNI - CANNA FUMARIA
Comunione dei diritti reali - Condominio negli edifici - Parti comuni dell'edificio - Impianti
comuni - Canna fumaria - Appartenenza ad un solo condomino - Possibilità - Condizioni.

Con riguardo ad edificio in condominio, una canna fumaria, anche se ricavata nel vuoto di un
muro comune, non è necessariamente di proprietà comune, ben potendo appartenere ad un
solo dei condomini, se sia destinata a servire esclusivamente l'appartamento o il locale cui
afferisce, costituendo detta destinazione titolo contrario alla presunzione legale di comunione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1117

Massime precedenti Conformi: N. 9231 del 1991 Rv. 473685 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20555 del 19/07/2021 (Rv. 661929 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
S. (LORENZONI FABIO) contro B. (ZIMMITTI SEBASTIANO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 31/05/2016

136088 PROPRIETA' - LIMITAZIONI LEGALI DELLA PROPRIETA' - ACCESSO AL FONDO - IN


GENERE Diritto di accedere o di passare nel fondo del vicino - Applicabilità ai rapporti
condominiali - Condizioni – Fattispecie.

Il proprietario di un appartamento, in base all'art. 843, comma 1, c.c., applicabile anche al


condominio di un edificio, può esercitare il diritto di accedere o di passare negli appartamenti
dei vicini (o nelle cose comuni) - a loro volta gravati da una corrispondente obbligazione
"propter rem" - solo se ciò sia necessario al fine di realizzare o di riparare un bene o un'opera
che sia di sua esclusiva proprietà ovvero comune. (La S.C., in applicazione dell'enunciato
principio, ha ritenuto insussistente il diritto di accesso finalizzato alla riparazione di un bene -
una canna fumaria - la cui proprietà, o comproprietà, in capo alla società che aveva agito in
giudizio era stata esclusa).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 843

Massime precedenti Vedi: N. 16776 del 2019 Rv. 654611 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20553 del 19/07/2021 (Rv. 661734 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
M. (FRONZA ELVIO) contro M. (MERLO GIACOMO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO TRENTO, 12/05/2015

100146 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - MOTIVI DEL RICORSO - VIZI
DI MOTIVAZIONE Valutazione delle prove raccolte - Vizio di cui all’art. 360, comma 1, n. 5,
c.p.c. – “Convincimento” del giudice circa la maggiore o minore attendibilità delle fonti di prova
– Censurabilità - Esclusione.

La valutazione delle prove raccolte, anche se si tratta di presunzioni, costituisce un'attività


riservata in via esclusiva all'apprezzamento discrezionale del giudice di merito, le cui
conclusioni in ordine alla ricostruzione della vicenda fattuale non sono sindacabili in cassazione,

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sicchè rimane estranea al vizio previsto dall'art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c. qualsiasi censura
volta a criticare il "convincimento" che il giudice si è formato, a norma dell'art. 116, commi 1 e
2, c.p.c., in esito all'esame del materiale istruttorio mediante la valutazione della maggiore o
minore attendibilità delle fonti di prova, atteso che la deduzione del vizio di cui all'art. 360 n. 5
c.p.c. non consente di censurare la complessiva valutazione delle risultanze processuali,
contenuta nella sentenza impugnata, contrapponendo alla stessa una diversa interpretazione al
fine di ottenere la revisione da parte del giudice di legittimità degli accertamenti di fatto
compiuti dal giudice di merito.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2727, Cod. Civ. art. 2729 CORTE COST., Cod. Proc. Civ.
art. 116 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 360 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 27415 del 2018 Rv. 651028 - 01, N. 1234 del 2019 Rv. 652672 -
01, N. 28887 del 2019 Rv. 655596 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20557 del 19/07/2021 (Rv. 662053 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore: VARRONE LUCA.
A. (ANTONUCCI FAUSTO) contro P.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE CHIETI, 18/11/2016

140010 PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE CIVILE - SENTENZA - IN GENERE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 022519/2018 65036901


Massime precedenti Conformi: N. 22519 del 2018 Rv. 650369 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20556 del 19/07/2021 (Rv. 662054 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore:
VARRONE LUCA.
S. (D'AMATO FABIO) contro S. (BAFILE GIOVANNI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 08/06/2016

106010 MEDIAZIONE - PROVVIGIONE Compenso del mediatore - Onere di provare l'iscrizione


al relativo albo - Indicazione in citazione del numero di iscrizione nel ruolo degli agenti di affari
in mediazione tenuto dalla Camera di commercio - Sufficienza - Fondamento.

138212 PROVA CIVILE - ONERE DELLA PROVA - IN GENERE In genere.

Ai fini fini del riconoscimento del diritto del mediatore al compenso per l'attività prestata,
l'onere della prova dell'iscrizione all'albo dei mediatori, così come previsto nella l. n. 39 del
1989, può essere assolto anche mediante l'indicazione del numero d'iscrizione nel ruolo degli
agenti di affari in mediazione tenuto presso la locale Camera di Commercio, non essendo
impedito alla parte di fornirne detta prova per presunzioni.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1754, Cod. Civ. art. 1755, Cod. Civ. art. 2697 CORTE
COST., Legge 03/02/1989 num. 39 art. 1

Massime precedenti Conformi: N. 26292 del 2007 Rv. 601026 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 20556 del 19/07/2021 (Rv. 662054 - 02)
Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore:
VARRONE MICHELE.
S. (D'AMATO FABIO) contro S. (BAFILE GIOVANNI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 08/06/2016

106001 MEDIAZIONE - IN GENERE (NOZIONI, CARATTERI, DISTINZIONI) Iscrizione all'albo


del mediatore - Non contestazione - Conseguenze in tema di onere della prova.

138226 PROVA CIVILE - POTERI (O OBBLIGHI) DEL GIUDICE - FATTI PACIFICI In genere.

In materia di mediazione, la non contestazione del convenuto costituisce un comportamento


univocamente rilevante ai fini della determinazione dell'oggetto del giudizio, con effetti
vincolanti per il giudice, che deve astenersi da qualsivoglia controllo probatorio del fatto non
contestato acquisito al materiale processuale e deve, perciò, ritenerlo sussistente. Ne consegue
che l'eccezione concernente la mancata iscrizione del mediatore nel relativo albo professionale,
qualora sia proposta dal convenuto - al fine di far valere la nullità del contratto e paralizzare la
pretesa del mediatore al pagamento della provvigione, ex art. 6 della l, n. 39 del 1989 -
soltanto nella comparsa conclusionale d'appello, esonera il giudice da qualsiasi verifica
probatoria in ordine alla sua fondatezza.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1755, Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST., Cod. Proc. Civ.
art. 115 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 116 CORTE COST., Legge 02/02/1989 num. 39
CORTE COST., Legge 02/02/1989 num. 39 art. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 15658 del 2013 Rv. 626904 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 31402 del 2019 Rv. 656256 - 02

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20324 del 16/07/2021 (Rv. 662017 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: FORTUNATO GIUSEPPE.
Relatore: FORTUNATO GIUSEPPE.
B. (MANCA BITTI DANIELE) contro L. (CAZZOLETTI FRANCESCA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 19/12/2014

125020 POSSESSO - AZIONI A DIFESA DEL POSSESSO - AZIONI POSSESSORIE (NOZIONE,


DIFFERENZA CON LE AZIONI DI NUNCIAZIONE, DISTINZIONI) - GIUDIZIO POSSESSORIO E
PETITORIO (RAPPORTO) - DIVIETO DI CUMULO - LIMITI TEMPORALI - Azione petitoria del
convenuto nel corso del giudizio possessorio - Condizioni di proponibilità - Reintegrazione del
possesso attuata spontaneamente dal convenuto - Sufficienza.

Le condizioni che, ai sensi dell'art. 705 c. p.c., consentono al convenuto in giudizio possessorio
di instaurare giudizio petitorio, (costituite dalla definizione del giudizio con sentenza non più
soggetta ad impugnazione e o all'esecuzione della relativa decisione), possono trovare
l'equipollente solo nell'ipotesi in cui vi sia stata una sostanziale cessazione del giudizio
possessorio per aver il convenuto spontaneamente reintegrato la controparte nell'esercizio del
possesso.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 705 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 8367 del 2001 Rv. 547585 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 20331 del 16/07/2021 (Rv. 661701 - 01)
Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: PICARONI ELISA. Relatore:
PICARONI ELISA. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
P. (FILIERI MASSIMO) contro U. (BOSCIA PIER LUIGI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 04/06/2015

079052 ESECUZIONE FORZATA - DISTRIBUZIONE DELLA SOMMA RICAVATA - IN GENERE


Conclusione dell'esecuzione e scadenza dei termini per le relative opposizioni - Successive
azioni volte a contrastare gli effetti dell'esecuzione - Ammissibilità - Esclusione.

L'ammissione, dopo la conclusione dell'esecuzione e la scadenza dei termini per le relative


opposizioni, di azioni volte a contrastare gli effetti dell'esecuzione stessa, sostanzialmente
ponendoli nel nulla o limitandoli, è in contrasto sia con i principi ispiratori del sistema, sia con
le regole specifiche relative ai modi e ai termini delle opposizioni esecutive.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 487, Cod. Proc. Civ. art. 510, Cod. Proc. Civ. art.
615 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 617 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 7036 del 2003 Rv. 562782 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20325 del 16/07/2021 (Rv. 661700 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: FORTUNATO GIUSEPPE.
Relatore: FORTUNATO GIUSEPPE. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
L. (DEBIASI MASSIMILIANO) contro L. (DE NARDIS PAOLO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TRENTO, 02/07/2015

157061 SERVITU' - PREDIALI - SERVITU' COATTIVE - IN GENERE Convenuto in "negatoria


servitutis" – Interclusione del fondo – Richiesta di costituzione di servitù di passaggio -
Domanda, riconvenzionale – Necessità - Fondamento.

157089 SERVITU' - PREDIALI - SERVITU' COATTIVE - PASSAGGIO COATTIVO - INTEGRAZIONE


DEL CONTRADDITTORIO - LITISCONSORZIO - CONDIZIONI - INTERCLUSIONE - IN GENERE In
genere.

Nel giudizio di "negatoria servitutis" il convenuto ha diritto di dimostrare l'interclusione del


fondo e di chiedere la costituzione di una servitù di passaggio, ma è tenuto, in tal caso, a
formulare un'espressa domanda riconvenzionale, perché non è la semplice allegazione
dell'interclusione del fondo a costituire il corrispondente limite a carico dell'immobile gravato,
ma solo l'accoglimento della domanda del proprietario del fondo intercluso.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 949, Cod. Civ. art. 1051, Cod. Civ. art. 1033 CORTE
COST., Cod. Civ. art. 1031, Cod. Proc. Civ. art. 99, Cod. Proc. Civ. art. 112

Massime precedenti Vedi: N. 2974 del 1998 Rv. 513799 - 01, N. 22989 del 2013 Rv. 628006 -
01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20336 del 16/07/2021 (Rv. 662018 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
D. (SANTORO CLAUDIA) contro R. (MALOSSI GIAN LUIGI)
Cassa senza rinvio, CORTE D'APPELLO PERUGIA, 10/08/2016

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082219 FAMIGLIA - MATRIMONIO - RAPPORTI PATRIMONIALI TRA CONIUGI - COMUNIONE
LEGALE - OGGETTO - ESCLUSIONI - BENI PERSONALI - Donazione indiretta - Sottrazione alla
comunione legale - Adempimenti ex art. 179, comma 1, lett. f), c.c., e 179, comma 2 , c.c.. -
Necessità - Esclusione - Fondamento.

In tema di comunione legale dei coniugi, la donazione indiretta rientra nell'esclusione di cui
all'art. 179, comma 1, lett. b), c.c., senza che sia necessaria l'espressa dichiarazione da parte
del coniuge acquirente prevista dall'art. 179, comma 1, lett. f), c.c., né la partecipazione del
coniuge non acquirente all'atto di acquisto e la sua adesione alla dichiarazione dell'altro
coniuge acquirente ai sensi dell'art. 179, comma 2, c. c., trattandosi di disposizione non
richiamate.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 179

Massime precedenti Conformi: N. 14197 del 2013 Rv. 626632 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 20230 del 15/07/2021 (Rv. 662016 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore: TEDESCO
GIUSEPPE. P.M. CAPASSO LUCIO. (Conf.)
C. (SACCONE LUCA) contro S. (CRUPI PASQUALE MARIA)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE VITERBO, 19/08/2015

046043 COMUNIONE DEI DIRITTI REALI - COMPROPRIETA' INDIVISA (NOZIONE, CARATTERI,


DISTINZIONI) - OBBLIGHI DEI COMUNISTI - CONTRIBUZIONE ALLE SPESE - IN GENERE
Contribuzione alle spese - In genere - Strade - Manutenzione - Obblighi dei comproprietari.

Qualora ciascun acquirente di singole porzioni di un'area lottizzata si sia impegnato, con l'atto
di compravendita, ad adibire una striscia del proprio terreno a passaggio in favore degli altri
lotti, nonché a partecipare ad un consorzio per la costruzione e manutenzione della strada
destinata ad assicurare detto passaggio, la mancata partecipazione a tale consorzio non vale
ad esentare l'acquirente medesimo dall'obbligo di contribuire "pro quota" alle spese affrontate
per la realizzazione e gestione dell'opera, stante la configurabilità della costituzione di una
"communio incidens" sulla strada per effetto dell'indicato impegno (e la conseguente
insorgenza dei doveri contemplati dall'art. 1104 c.c.), e, pertanto, non lo sottrae all'azione di
recupero di dette spese, che venga proposta, nel termine prescrizionale decorrente dalla
rispettiva erogazione, dagli organi del consorzio stesso in qualità di rappresentanti degli altri
comunisti.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1104, Cod. Civ. art. 1106, Cod. Civ. art. 2608

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20073 del 14/07/2021 (Rv. 662015 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: SCARPA ANTONIO. Relatore:
SCARPA ANTONIO.
G. (DI PIERRO NICOLA) contro L.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 16/02/2016

133116 PROCEDIMENTO CIVILE - ESTINZIONE DEL PROCESSO - IN GENERE - Controversia


relativa - Decisione con sentenza - Pronuncia sulle spese - Principi applicabili.

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Il principio fissato dall'art. 310, u.c., c.p.c. (secondo cui le spese del processo sono a carico
delle parti che le hanno anticipate) non trova applicazione quando insorga controversia in
ordine alla estinzione del processo stesso e tale controversia venga decisa con sentenza. In
quest'ultima ipotesi riprendono vigore i principi posti dagli artt. 91 e 92 c.p.c., e, quindi,
innanzitutto il criterio della soccombenza, limitatamente, però, alle spese causate dalla
trattazione della questione relativa all'estinzione, non potendo detti principi estendersi anche
alle spese della fase processuale precedente al verificarsi della estinzione, rispetto alla quale
non può configurarsi la soccombenza.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 92 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 310

Massime precedenti Conformi: N. 13736 del 2005 Rv. 581934 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 533 del 2016 Rv. 638488 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20062 del 14/07/2021 (Rv. 662014 - 01)


Presidente: GORJAN SERGIO. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore: TEDESCO
GIUSEPPE.
C. (RISPOLI RAFFAELE) contro R.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 30/06/2016

072049 DONAZIONE - INDIRETTA - DISCIPLINA Acquisto di immobile per quote uguali


effettuato da conviventi “more uxorio” - Maggior contributo dell’uno rispetto a quello dell’altro
nel pagamento del prezzo - Presunzione di liberalità fondata sul rapporto di convivenza -
Esclusione - Prova dell’”animus donandi” - Necessità - Assenza - Conseguenze - Diritto al
rimborso.

In caso di acquisto "pro indiviso" di un immobile effettuato da due conviventi "more uxorio"
per quote uguali in difetto di diversa indicazione nel titolo, stante la presunzione di cui all'art.
1101 c.c., il maggior apporto fornito dal co-acquirente nella corresponsione del prezzo non può
presumersi effettuato in favore dell'altro a titolo di liberalità, avente giustificazione nella mera
convivenza, senza che sia fornita dimostrazione, anche mediante presunzioni, purché serie,
dell'"animus donandi". Pertanto, in difetto di tale prova, il convivente che abbia sborsato una
somma maggiore ha il diritto di ottenere dall'altro il rimborso della parte eccedente la sua
quota.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 782, Cod. Civ. art. 769, Cod. Civ. art. 809, Cod. Civ.
art. 1101, Cod. Civ. art. 1298

Massime precedenti Vedi: N. 14197 del 2013 Rv. 626631 - 01, N. 20888 del 2019 Rv. 655290
- 02

Sez. 2 - , Ordinanza n. 19797 del 12/07/2021 (Rv. 661699 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: MANNA FELICE. Relatore: MANNA FELICE.
K. (VIGORITO DANIELA) contro P.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO SALERNO, 06/03/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Minore


straniero nato in Italia ed integrato nel tessuto socio-territoriale nonché nei percorsi scolastici

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– Permesso di soggiorno del familiare ex art. 31 del d.lgs. n. 286 del 1998 - Situazione di
vulnerabilità del minore – Presunzione – Sussistenza – Fattispecie.

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI In genere.

In tema di rilascio dell'autorizzazione temporanea alla permanenza in Italia del genitore del
minore, ex art. 31 del d.lgs. n. 286 del 1998, la vulnerabilità di minori nati in Italia ed integrati
nel tessuto socio-territoriale e nei percorsi scolastici deve essere presunta, in applicazione dei
criteri di rilevanza decrescente dell'età, per i minori in età prescolare, e di rilevanza crescente
del grado di integrazione, per i minori in età scolare. Ne consegue che la condizione di
vulnerabilità di tali minori deve essere ritenuta prevalente, sino a prova contraria, rispetto alle
norme regolanti il diritto di ingresso e soggiorno degli stranieri sul territorio nazionale,
dovendosi dare primario rilievo al danno che deriverebbe loro per effetto del rimpatrio in un
contesto socio-territoriale con il quale il minore stesso non abbia alcun concreto rapporto. (La
S.C. ha enunciato il principio in una fattispecie in cui la Corte territoriale aveva erroneamente
ritenuto che l'esame prioritario dell'interesse del minore, così come previsto dall'art. 3, comma
1, della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, non determinasse alcun
automatismo e che il danno grave per lui dovesse essere puntualmente provato.)
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 28, Decreto Legisl.
25/07/1998 num. 286 art. 31 com. 3, Tratt. Internaz. 20/11/1989 art. 3, Conv. Eur. Dir.
Uomo art. 6 CORTE COST., Costituzione art. 3 CORTE COST., Cod. Civ. art. 337 ter

Massime precedenti Conformi: N. 18188 del 2020 Rv. 659093 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 277 del 2020 Rv. 656502 - 01
Massime precedenti Vedi: N. 29795 del 2017 Rv. 646198 - 01, N. 4197 del 2018 Rv. 648136 -
01

Sez. 2 - , Sentenza n. 19801 del 12/07/2021 (Rv. 662013 - 01)


Presidente: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI. Estensore: CARRATO ALDO. Relatore:
CARRATO ALDO. P.M. CELESTE ALBERTO. (Parz. Diff.)
B. (SEVERINI CARLO MARIA) contro B. (MARAZZI LUCIANA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 31/03/2016

058006 CONTRATTI IN GENERE - CAPARRA - CONFIRMATORIA Restituzione della somma


ricevuta dalla parte inadempiente - Diritto della parte adempiente a pretendere il doppio della
caparra versata - Venir meno - Condizioni.

In tema di caparra confirmatoria, nel caso in cui la parte inadempiente restituisca la somma
versata a titolo di caparra alla controparte (nella specie, a mezzo di assegno bancario), non
viene meno il diritto della parte adempiente a pretendere il doppio della caparra, da far valere,
ove non emerga in senso contrario un'univoca volontà abdicativa da parte del creditore,
mediante l'esercizio del diritto di recesso, anche con la proposizione di apposita domanda
giudiziale in caso di mancata conformazione spontanea dell'inadempiente a relativo obbligo.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1385 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1373, Cod. Civ. art.
1453

Massime precedenti Vedi: N. 16317 del 2011 Rv. 618705 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 19579 del 09/07/2021 (Rv. 661698 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore: OLIVA
STEFANO.
P. (SCARSELLI GIULIANO) contro B. (PONZANO CARLO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO FIRENZE, 23/05/2016

058246 CONTRATTI IN GENERE - SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO - RISOLUZIONE DEL


CONTRATTO - IN GENERE Inadempimento contrattuale – Valutazione della gravità –
Distinzione tra le obbligazioni costitutive del sinallagma contrattuale e quelle di carattere
accessorio – Necessità – Incidenza esclusivamente delle prime – Obblighi di informativa –
Rilevanza solo in caso di inadempimento grave o abuso del diritto.

Nella valutazione della gravità dell'inadempimento di un contratto, vanno preliminarmente


distinte le violazioni delle obbligazioni costitutive del sinallagma contrattuale, che possono
essere apprezzate ai fini della valutazione della gravità di cui all'art. 1455 c.c., rispetto a quelle
che incidono sulle obbligazioni di carattere accessorio, che non sono idonee, in sé sole, a
fondare un giudizio di gravità dell'inadempimento, potendosi darsi rilievo alla violazione degli
obblighi generali di informativa ed avviso imposti dalla cd. buona fede integrativa soltanto in
presenza di un inadempimento grave incidente sul nucleo essenziale del rapporto giuridico,
ovvero di una ipotesi di abuso del diritto da parte di uno dei paciscenti.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1453, Cod. Civ. art. 1455

Massime precedenti Vedi: N. 8220 del 2021 Rv. 660990 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 19434 del 08/07/2021 (Rv. 661696 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: GIUSTI ALBERTO. Relatore: GIUSTI
ALBERTO.
G. (GERMANI LUIGIA CARLA) contro D. (SESSA GIANCARLO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 22/12/2015

058017 CONTRATTI IN GENERE - CONTRATTI COLLEGATI Testo Unico Bancario –


Collegamento negoziale tra contratti di credito al consumo e contratti di acquisto – Sussistenza
“ex lege” – Conseguenze – Necessità di riscontrare la volontà dei contraenti – Esclusione –
Rilevanza di tale collegamento come “questio facti” – Insussistenza.

Ai sensi degli artt. 121 e 124 del d.lgs. n. 385 del 1993, nel testo originario, applicabile
"ratione temporis", tra i contratti di credito al consumo finalizzati all'acquisto di determinati
beni o servizi ed i contratti di acquisto dei medesimi ricorre un collegamento negoziale di fonte
legale, che prescinde dalla sussistenza di una esclusiva del finanziatore per la concessione di
credito ai clienti dei fornitori; il giudice del merito, pertanto, in sede di accertamento non deve
riscontrare la volontà dei contraenti, ma ha solo il compito di verificare le clausole del contratto
di finanziamento e trarre le conseguenze, in concreto, dell'incidenza su di esso della dedotta
assenza di un collegato contratto di compravendita, ovvero dell'impiego della somma mutuata
per una finalità diversa da quella indicata in contratto e corrispondente a una della tipologie di
impiego tassativamente previste dal legislatore.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 01/09/1993 num. 385 art. 121, Decreto Legisl.
01/09/1993 num. 385 art. 124

Massime precedenti Conformi: N. 19522 del 2015 Rv. 636881 - 01

139
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Sez. 2 - , Ordinanza n. 19436 del 08/07/2021 (Rv. 661697 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: SCARPA ANTONIO. Relatore:
SCARPA ANTONIO. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
B. (NICOLOSI SALVATORE) contro I. (DOLEI DARIO MARIA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CATANIA, 03/05/2016

046067 COMUNIONE DEI DIRITTI REALI - CONDOMINIO NEGLI EDIFICI (NOZIONE,


DISTINZIONI) - AMMINISTRATORE - IN GENERE Amministratore revocato giudizialmente -
Obbligo di rendiconto - Sussistenza - Regime di “prorogatio” o “perpetuatio”
dell'amministrazione revocato - Esclusione - Fondamento.

L'amministratore del condominio, che sia stato revocato dall'autorità giudiziaria, è tenuto, ai
sensi dell'art. 1713 c.c., a rendere il conto della sua gestione e a rimettere ai condomini tutto
ciò che ha in cassa, indipendentemente dall'esercizio cui le somme si riferiscono, ancorché non
operi, in tal caso, alcuna "perpetuatio" o "prorogatio" di poteri in capo ad esso, non essendo
ravvisabile una presunta volontà conforme dei condomini in tal senso ed essendo anzi la
revoca espressione di una volontà contraria alla conservazione dei poteri di gestione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1713, Cod. Civ. art. 1129 CORTE COST., Cod. Civ. art.
1130, Cod. Civ. art. 1135, Cod. Civ. art. 1136, Cod. Civ. art. 1137 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 10815 del 2000 Rv. 539589 - 01, N. 18660 del 2012 Rv. 624015
- 01, N. 10739 del 2000 Rv. 539545 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 19249 del 07/07/2021 (Rv. 662044 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: PICARONI ELISA. Relatore:
PICARONI ELISA.
V. (RAGOGNA PIETRO) contro T.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TRIESTE, 02/07/2015

136070 PROPRIETA' - AZIONI A DIFESA DELLA PROPRIETA' - APPOSIZIONE DI TERMINI


(NOZIONI, DISTINZIONI) - PROVA - Proprietà - Azioni a difesa della proprietà - Negatoria -
Domanda di rimozione di una conduttura abusiva e contestuale richiesta di risarcimento del
danno – Natura.

La domanda di rimozione di una conduttura idrica, che l'attore assuma essere stata
abusivamente installata sul proprio fondo da parte del proprietario di un fondo vicino, anche se
accompagnata da richieste risarcitorie, va qualificata come " actio negatoria servitutis" (avente
come contraddittore il proprietario del preteso fondo dominante) diretta a tutelare la libertà del
fondo.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 913, Cod. Civ. art. 949, Cod. Civ. art. 2058

Massime precedenti Conformi: N. 3637 del 1982 Rv. 421608 - 01

140
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Sez. 2 - , Ordinanza n. 19250 del 07/07/2021 (Rv. 662012 - 01)
Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: PICARONI ELISA. Relatore:
PICARONI ELISA.
B. (GUAITOLI FABIO MASSIMO) contro C. (MORRONE VITTORIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 29/01/2015

044047 COMPETENZA CIVILE - COMPETENZA PER VALORE - RAPPORTI OBBLIGATORI - IN


GENERE Condominio - Controversia su criterio di ripartizione di spesa deliberata dall’assemblea
- Valore della causa - Limitazione all’importo contestato - Esclusione - Ragioni.

La domanda di impugnazione di delibera assembleare introdotta dal singolo condomino, anche


ai fini della stima del valore della causa, non può intendersi ristretta all'accertamento della
validità del rapporto parziale che lega l'attore al condominio e dunque al solo importo
contestato, ma si estende necessariamente alla validità dell'intera deliberazione e dunque
all'intero ammontare della spesa, giacché l'effetto caducatorio dell'impugnata deliberazione
dell'assemblea condominiale, derivante dalla sentenza con la quale ne viene dichiarata la
nullità o l'annullamento, opera nei confronti di tutti i condomini, anche se non abbiano
partecipato direttamente al giudizio promosso da uno o da alcuni di loro.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1123, Cod. Civ. art. 1137 CORTE COST., Cod. Proc. Civ.
art. 10 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 11, Cod. Proc. Civ. art. 14 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 6617 del 2004 Rv. 571820 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 21227 del 2018 Rv. 650351 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 19048 del 06/07/2021 (Rv. 661695 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: GIUSTI ALBERTO. Relatore: GIUSTI
ALBERTO.
P. (VASSALLE ROBERTO) contro C. (TARZIA GIORGIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 10/12/2015

062011 COSA GIUDICATA CIVILE - INTERPRETAZIONE DEL GIUDICATO - GIUDICATO


ESTERNO Operazioni di finanziamento – Cambiali emesse su una parte dei crediti - Giudicato
esterno sull’illegittimità dell’azione cambiaria per parte del credito garantito da cambiali –
Azione volta alla condanna del debitore sulla restante parte del debito non coperto dalle
cambiali – Preclusione - Esclusione – Ragioni.

In tema di operazioni finanziarie parzialmente coperte da cambiali, va escluso che il giudicato


esterno, riguardante l'illegittimità dell'azione cambiaria intrapresa per la parte di credito
garantita dai titoli, precluda al creditore di esercitare, in un successivo giudizio, l'azione
causale per ottenere la condanna del debitore e dei suoi fideiussori al pagamento della
restante parte di credito; l'autorità del giudicato sostanziale opera, infatti, solo entro i rigorosi
limiti degli elementi costitutivi dell'azione e presuppone che tra la precedente causa e quella in
atto vi sia identità, non solo di parti, ma anche di "petitum" e di "causa petendi".
Riferimenti normativi: Regio Decr. 14/12/1933 num. 1669 art. 65, Regio Decr. 14/12/1933
num. 1669 art. 66

Massime precedenti Vedi: N. 6543 del 2001 Rv. 546586 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 19048 del 06/07/2021 (Rv. 661695 - 02)
Presidente: MANNA FELICE. Estensore: GIUSTI ALBERTO. Relatore: GIUSTI
ALBERTO.
P. (VASSALLE ROBERTO) contro C. (TARZIA GIORGIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 10/12/2015

058047 CONTRATTI IN GENERE - EFFETTI DEL CONTRATTO - ESECUZIONE DI BUONA FEDE


Operazioni di finanziamento parzialmente coperte da cambiale - Esercizio dell’azione causale
successivamente all’azione cartolare - Frazionamento abusivo del credito - Esclusione -
Fondamento.

171033 TITOLI DI CREDITO - CAMBIALE (O PAGHERO') - AZIONE CAUSALE In genere.

In tema di operazioni finanziarie parzialmente coperte da cambiali, l'esercizio dell'azione


causale in un separato procedimento successivamente all'esercizio dell'azione cartolare,
promossa in via esecutiva, non determina un frazionamento abusivo del credito per la
duplicazione di attività in ragione dell'identica vicenda sostanziale; l'oggettivo interesse del
creditore ad agire inizialmente con lo strumento giudiziario più spedito esclude, infatti, il
divieto di parcellizzazione della domanda giudiziale.
Riferimenti normativi: Regio Decr. 14/12/1933 num. 1669 art. 66, Cod. Proc. Civ. art. 112,
Cod. Proc. Civ. art. 34 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 100 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 26 del 2017 Rv. 643009 - 01, N. 6591 del 2019 Rv. 653251 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 19054 del 06/07/2021 (Rv. 661694 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: COSENTINO ANTONELLO. Relatore:
COSENTINO ANTONELLO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
F. (GALOPIN GIANPAOLO) contro F. (PELLEGRINI ANDREA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO TRIESTE, 23/08/2016

173073 TRASCRIZIONE - LEGGI SPECIALI - LIBRI SPECIALI (SISTEMA TAVOLARE) Sistema


tavolare – Accertamento dell’usucapione – Possibilità – Opponibilità a terzi acquirenti con atto
intavolato in buona fede prima dell’iscrizione della sentenza o della domanda di usucapione –
Fondamento.

Nel sistema tavolare vigente nelle province dei territori già appartenuti al dissolto impero
austro-ungarico, ferma la possibilità di chiedere l'accertamento dell'usucapione nei confronti di
coloro contro i quali si è verificato l'acquisto per il decorso del tempo, un diritto reale sorto su
un fondo per usucapione non è opponibile al terzo che abbia acquistato il fondo con atto
intavolato in buona fede prima dell'iscrizione della sentenza o della domanda di usucapione,
quand'anche si tratti di un diritto reale limitato e, quindi, compatibile con il diritto di proprietà.
Il sistema tavolare previsto per le province ex austro-ungariche ha, infatti, recepito
integralmente quello imperiale precedentemente vigente, connotato essenzialmente per la
pubblica fede attribuita al libro fondiario in ordine alla situazione giuridica del bene trasferito,
comprensiva dell'esistenza o inesistenza di pesi sul medesimo.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1489, Regio Decr. 28/03/1929 num. 499 art. 2, Regio
Decr. 28/03/1929 num. 499 art. 5

Massime precedenti Conformi: N. 6019 del 1999 Rv. 527622 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 15020 del 2013 Rv. 627004 - 01

142
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Sez. 2 - , Ordinanza n. 19042 del 06/07/2021 (Rv. 661693 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: CASADONTE ANNAMARIA. Relatore:
CASADONTE ANNAMARIA.
P. (TAPPEINER PETER) contro B. (APRILE ANDREA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SEZ.DIST. DI BOLZANO, 26/09/2015

176206 TRENTINO-ALTO ADIGE - USO DELLA LINGUA TEDESCA E DEL LADINO - IN GENERE
Processo civile - Bilinguismo ex artt. 20-27 d.P.R. n. 574 del 1988 – Applicabilità ai soli
cittadini italiani – Esclusione – Fondamento – Principio di non discriminazione - Fattispecie.

La deroga all'uso della lingua italiana nel processo civile, prevista dagli articoli da 20 a 27 del
d.P.R. n. 574 del 1988, che introducono il principio del bilinguismo nel processo davanti al
giudice della Regione Trentino-Alto Adige, può essere estesa anche a soggetti diversi dai
cittadini italiani residenti nella provincia di Bolzano, nel rispetto del principio di non
discriminazione che permea il trattamento dei cittadini della UE, come affermato dalla Corte di
Giustizia con la sentenza del 27 marzo 2014 (causa C-32272013). (Nella specie la S.C. ha
escluso la nullità del giudizio, introdotto da un cittadino austriaco con atto di citazione scritto in
tedesco e proseguito in italiano come processo monolingue, sul rilievo che questi non aveva
mai sollevato alcuna eccezione sul punto, avendo, al contrario, rinunciato alla traduzione degli
atti).
Riferimenti normativi: DPR 15/07/1988 num. 574 art. 20 CORTE COST., DPR 15/07/1988
num. 574 art. 23, Cod. Proc. Civ. art. 122 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 156

Massime precedenti Difformi: N. 20715 del 2012 Rv. 624125 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 19064 del 06/07/2021 (Rv. 662011 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: CASADONTE ANNAMARIA.
Relatore: CASADONTE ANNAMARIA.
M. (MUNARI FRANCESCO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, TRIBUNALE PALMI, 19/04/2016

133020 PROCEDIMENTO CIVILE - AUSILIARI DEL GIUDICE - LIQUIDAZIONE DEL COMPENSO


Compenso spettante al custode di beni sequestrati - Uso locale ex art. 5 d.m. n. 265 del 2006
- Oggetto - “Opinio iuris ac necessitatis” - Rilevanza - Esclusione - Fattispecie.

673139 PROVE (Cod. proc. pen. 1988) - MEZZI DI RICERCA DELLA PROVA - sequestri - spese
In genere.

In tema di liquidazione dell'indennità spettante al custode di beni sottoposti a sequestro


penale, a seguito dell'emanazione del d.m. n. 265 del 2006, di approvazione delle tariffe, la
determinazione dell'indennità di custodia per i beni diversi da quelli ivi espressamente
contemplati deve essere operata, ai sensi dell'art. 5 del predetto decreto, esclusivamente sulla
base degli usi locali, non richiedendosi la ricorrenza di un elemento ulteriore, come quello
denominato correntemente "opinio iuris ac necessitatis", consistente nella valutazione, comune
ai consociati, della giuridica necessità della tenuta del comportamento di osservanza di quelle
tariffe. (La S.C. ha espresso il principio in causa nella quale il giudice di merito aveva liquidato
l'indennità al custode decidendo secondo equità, avendo ritenuto che non sussistesse un uso
locale, in quanto le tariffe praticate non erano assistite dall'"opinio iuris ac necessitatis").
Riferimenti normativi: Decr. Minist. Grazia e Giustizia 02/09/2006 num. 265 art. 5, DPR
30/05/2002 num. 115 art. 58 com. 2, DPR 30/05/2002 num. 115 art. 170 CORTE COST.

143
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Massime precedenti Vedi: N. 11281 del 2012 Rv. 623137 - 01, N. 24106 del 2011 Rv. 620013
- 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 19057 del 06/07/2021 (Rv. 662043 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore:
TEDESCO GIUSEPPE.
G. (CUNEO BARBARA) contro F. (MASSA FRANCESCO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO GENOVA, 08/03/2016

023005 ASSOCIAZIONI E FONDAZIONI - ASSOCIAZIONI NON RICONOSCIUTE (ASSOCIAZIONI


DI MUTUO SOCCORSO) - ORDINAMENTO ED AMMINISTRAZIONE - IN GENERE - Persona
giuridica - Associazioni non riconosciute - Amministrazione e ordinamento - Disciplina - Ricorso
all'analogia - Fusione - Applicazione dell'art 2504 c.c..

Le associazioni non riconosciute costituiscono un'organizzazione di persone legate tra loro dal
perseguimento di un fine di comune interesse. In mancanza di una normativa giuridica piu
dettagliata, sono gli accordi interni che ne regolano l'ordinamento e solo in mancanza di una
diversa volontà espressa dagli associati è possibile fare ricorso, di volta in volta, in via
analogica, alle disposizioni che regolano casi analoghi per le associazioni riconosciute, per le
società e anche in tema di comunione, compatibilmente con la struttura di ogni singolo
rapporto. Pertanto, esattamente, è fatto riferimento all'art. 2504 c.c., relativo alla fusione di
società, in ipotesi che risulti accertato (con indagine di fatto, che si sottrae al controllo di
legittimità, se il relativo apprezzamento è congruamente e logicamente motivato) che due
associazioni non riconosciute si sono unificate, dando luogo alla loro estinzione ed alla
successione a titolo universale, in tutti i loro rapporti,dell'organismo nato dalla
unificazione.(Principio applicato a fattispecie antecedente all'introduzione dell'art. 42 bis c.c.).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 36, Cod. Civ. art. 37, Cod. Civ. art. 2504, Cod. Civ. art.
42 bis

Massime precedenti Conformi: N. 583 del 1967 Rv. 326561 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 2496 del 2021 Rv. 660546 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 22735 del 11/08/2021 (Rv. 662331 - 01)


Presidente: COSENTINO ANTONELLO. Estensore: CASADONTE ANNAMARIA.
Relatore: CASADONTE ANNAMARIA.
S. (SCIFO STEFANO) contro P. (BUSCAGLIA FRANCESCO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO PALERMO, 16/05/2018

133090 PROCEDIMENTO CIVILE - DOMANDA GIUDIZIALE - CITAZIONE - CONTENUTO -


NULLITA' - IN GENERE Ordine di integrazione della domanda – Illegittimità – Mancata
ottemperanza - Conseguenze – Estinzione del giudizio - Esclusione - Fondamento.

L'ordine di integrazione della domanda per ritenuta nullità della citazione, emesso in difetto dei
presupposti per la sua emanazione, è improduttivo di effetti, sicché la mancata ottemperanza
al medesimo, essendo irrilevante, non può determinare l'estinzione del giudizio ai sensi
dell'art. 307, comma 3, c.p.c.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 164 CORTE COST. PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art.
307 com. 3 CORTE COST.

144
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Massime precedenti Vedi: N. 5161 del 2017 Rv. 643226 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 22225 del 04/08/2021 (Rv. 662177 - 01)


Presidente: ORILIA LORENZO. Estensore: ABETE LUIGI. Relatore: ABETE LUIGI.
C. (CRISCUOLO OLIMPIA) contro B. (MANCINO ANTONIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 04/04/2019

133199 PROCEDIMENTO CIVILE - NOTIFICAZIONE - A MANI PROPRIE Coincidenza tra


destinatario dell’atto e consegnatario - Desumibilità dalle dichiarazioni rese da quest’ultimo
all’ufficiale giudiziario - Conseguenze.

In caso di notifica di un atto a mani proprie del destinatario di esso, l'identità personale tra il
destinatario indicato ed il consegnatario dell'atto medesimo è desumibile dalle dichiarazioni -
penalmente sanzionate, se mendaci, ex art. 495 c.p. - rese da quest'ultimo all'ufficiale
giudiziario e riportate nella relazione di notifica che, essendo munita di fede probatoria
privilegiata, è confutabile unicamente mediante querela di falso.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 137 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 138 CORTE
COST., Cod. Pen. art. 495 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2700 CORTE COST., Cod. Proc. Civ.
art. 221

Massime precedenti Vedi: N. 2323 del 2000 Rv. 534523 - 01, N. 2421 del 2014 Rv. 630308 -
01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 21649 del 28/07/2021 (Rv. 661953 - 01)


Presidente: COSENTINO ANTONELLO. Estensore: GIANNACCARI ROSSANA.
Relatore: GIANNACCARI ROSSANA.
M. (DE FERRARI STEFANO) contro F. (MARSIGLI PAOLO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 19/06/2019

136197 PROPRIETA' - LIMITAZIONI LEGALI DELLA PROPRIETA' - RAPPORTI DI VICINATO -


IMMISSIONI - IN GENERE Immissioni intollerabili - Assenza di pregiudizio alla salute -
Risarcibilità del danno non patrimoniale - Condizioni - Fondamento - Fattispecie.

152011 RISARCIMENTO DEL DANNO - PATRIMONIALE E NON PATRIMONIALE (DANNI MORALI)


In genere.

Pur quando non rimanga integrato un danno biologico, non risultando provato alcuno stato di
malattia, la lesione del diritto al normale svolgimento della vita familiare all'interno della
propria casa di abitazione, tutelato anche dall'art. 8 della Convenzione europea dei diritti
umani, nonché del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita
quotidiane, integra una lesione che non costituisce un danno "in re ipsa", bensì un danno
conseguenza e comporta un pregiudizio ristorabile in termini di danno non patrimoniale. (Nella
specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito, che aveva ritenuto dovuta la riparazione
del pregiudizio del diritto al riposo, sofferto dalle parti lese in conseguenza delle immissioni
sonore - in particolare notturne - dipendenti dall'installazione di un nuovo bagno in un
appartamento contiguo, siccome ridondante sulla qualità della vita e, conseguentemente, sul
diritto alla salute costituzionalmente garantito).

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Riferimenti normativi: Costituzione art. 32, Cod. Civ. art. 844 CORTE COST., Cod. Civ. art.
2043 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2056, Cod. Civ. art. 2059 CORTE COST., Conv. Eur. Dir.
Uomo art. 8

Massime precedenti Vedi: N. 20927 del 2015 Rv. 637538 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 2611 del 2017 Rv. 642418 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 21506 del 27/07/2021 (Rv. 662110 - 01)


Presidente: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI. Estensore: FALASCHI MILENA.
Relatore: FALASCHI MILENA.
D. (DI GIOIA GIULIO) contro C.
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 07/01/2019

058006 CONTRATTI IN GENERE - CAPARRA - CONFIRMATORIA Natura reale - Conseguenze -


Differimento consensuale della dazione - Ammissibilità - Sostituzione della consegna con
l'obbligazione della prestazione della caparra - Inammissibilità - Fondamento.

Il patto con cui si stabilisca la corresponsione di quantità determinata di cose fungibili, per il
caso dell'inadempimento delle obbligazioni nascenti da un diverso negozio ad esso collegato
(cd. contratto principale), allo scopo di rafforzarne il vincolo, ha natura reale e, come tale, è
improduttivo di effetti giuridici, ove non si perfezioni con la consegna di tali cose; ciò, tuttavia,
non esclude che le parti, nell'ambito della loro autonomia negoziale, possano differire la
dazione della caparra, in tutto o in parte, ad un momento successivo alla conclusione del
contratto, come previsto dall'art. 1385, comma 1 c.c., purché anteriore alla scadenza delle
obbligazioni pattuite, mentre non è consentito escludere la natura reale del patto accessorio,
attribuendo all'obbligazione della prestazione della caparra gli effetti che l'art. 1385, comma 2
c.c. ricollega, al contrario, alla sua consegna.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1385 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1322

Massime precedenti Vedi: N. 2870 del 1978 Rv. 392298 - 01, N. 4661 del 2018 Rv. 647815 -
01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 21153 del 22/07/2021 (Rv. 661952 - 01)


Presidente: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI. Estensore: FALASCHI MILENA.
Relatore: FALASCHI MILENA.
M. (BIGARI MARCO) contro C. (GRAZIOSI GIACOMO)
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE RAVENNA, 09/04/2019

100252 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - TERMINI - DECADENZA


DALL'IMPUGNAZIONE - IN GENERE Giudizio di opposizione a verbale di accertamento di
infrazione stradale - Instaurazione successiva all'entrata in vigore del d.lgs. n. 150 del 2011 -
Disciplina applicabile - Rito del lavoro – Conseguenze - Appello proposto con citazione -
Deposito tempestivo in cancelleria - Necessità - Omissione - Inammissibilità.

254001 SANZIONI AMMINISTRATIVE - IN GENERE In genere.

Il giudizio di opposizione a verbale di accertamento di violazione di norme del codice della


strada, instaurato successivamente all'entrata in vigore del d.lgs. n. 150 del 2011, è soggetto
al rito del lavoro, sicché l'appello avverso la sentenza di primo grado, da proporsi con ricorso, è

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inammissibile ove l'atto sia stato depositato in cancelleria oltre il termine di decadenza di
trenta giorni dalla notifica della sentenza o, in caso di mancata notifica, oltre il termine lungo di
cui all'art. 327 c.p.c., senza che incida, a tal fine, che l'appello sia stato irritualmente proposto
con citazione, assumendo comunque rilievo solo la data di deposito di quest'ultima.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 7 CORTE COST., Decreto
Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 36, Cod. Proc. Civ. art. 433, Decreto Legisl. 30/04/1992
num. 285 art. 204 bis CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Conformi: N. 25061 del 2015 Rv. 638032 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 21102 del 22/07/2021 (Rv. 661909 - 01)


Presidente: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI. Estensore: FALASCHI MILENA.
Relatore: FALASCHI MILENA.
M. (ROMANELLI GUIDO FRANCESCO) contro P. (STRAPPARAVA PIERMARIO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 24/07/2019

113100 OBBLIGAZIONI IN GENERE - ESPROMISSIONE - IN GENERE Perfezionamento del


contratto - Accettazione del creditore - Necessità - Esclusione - Motivi dell'espromittente e
rapporti interni con l'obbligato - Rilevanza - Esclusione.

Nell'espromissione, che si perfeziona verso il creditore, senza bisogno di un suo atto di


accettazione, quando egli venga a conoscenza dell'impegno assunto dall'espromittente, la
causa del contratto è costituita puramente e semplicemente dall'assunzione del debito altrui,
essendo irrilevanti sia i rapporti interni intercorrenti tra il debitore e l'assuntore, sia le ragioni
che hanno determinato l'intervento di quest'ultimo, essendo invece necessario che il terzo,
presentandosi al creditore, non ponga a fondamento del proprio impegno un preesistente
accordo con l'obbligato.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1272

Massime precedenti Vedi: N. 22166 del 2012 Rv. 624165 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 20706 del 20/07/2021 (Rv. 661965 - 01)


Presidente: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE.
Relatore: TEDESCO GIUSEPPE.
G. (UBALDI PATRIZIA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 13/11/2018

071043 DIVISIONE - DIVISIONE EREDITARIA - OPERAZIONI DIVISIONALI - DIRITTO AI BENI


IN NATURA Occupazione dell’immobile comune da parte di uno solo dei comproprietari - Diritto
di credito degli altri - Sussistenza - Realizzazione del credito in natura sui beni ereditari -
Ammissibilità - Conseguenze - Cessione della quota del comunista debitore - Revocatoria
utilmente esperita dai creditori - Azionabilità del credito nel giudizio di divisione nei confronti
dei cessionari - Conseguenze.

In relazione ai crediti sorti in dipendenza del rapporto di comunione (quale tipicamente il


credito per il godimento esclusivo della cosa comune esercitato da uno solo dei comproprietari)
poiché la legge (artt. 724 e 725 c.c.) consente ai compartecipi creditori il soddisfacimento del
credito al momento della divisione, mediante prelevamenti in natura dai beni comuni, il
comunista creditore, il quale abbia ottenuto la revoca per frode di un atto di disposizione della

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quota comune compiuto dal proprio debitore, può far valere il credito nel giudizio di divisione
anche nei confronti dei cessionari, i quali debbono subire l'imputazione alla quota acquistata
delle somme di cui era debitore il cedente in dipendenza del rapporto di comunione. Pertanto,
il comunista che abbia vittoriosamente esperito l'azione revocatoria, al quale la cosa comune
sia stata assegnata per intero in esito alla divisione, è tenuto a versare ai cessionari il
conguaglio ridotto e commisurato alla minor quota spettante al cedente in conseguenza
dell'imputazione del debito maturato per l'occupazione dell'immobile oggetto della stessa
divisione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 724 CORTE COST., Cod. Civ. art. 725, Cod. Civ. art.
2901, Cod. Civ. art. 713, Cod. Civ. art. 720, Cod. Civ. art. 726, Cod. Civ. art. 727, Cod.
Civ. art. 728

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 20611 del 19/07/2021 (Rv. 662085 - 01)


Presidente: COSENTINO ANTONELLO. Estensore: FALASCHI MILENA. Relatore:
FALASCHI MILENA.
D. (D'ADAMO SILVIA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 15/03/2019

218011 PATROCINIO STATALE - AMMISSIONE - EFFETTI - ANTICIPAZIONE DA PARTE DELLO


STATO DELLE SPESE SOSTENUTE DAI DIFENSORI, CONSULENTI, AUSILIARI, NOTAI E
PUBBLICI UFFICIALI Onorario del difensore di collaboratore di giustizia - Liquidazione –
Disciplina applicabile - Limiti - Conseguenze in tema di legittimazione passiva del Ministero
dell’interno nel giudizio di opposizione ex art. 170 del d.P.R. n. 115 del 2002.

In materia di spese di giustizia, l'art. 115 del d.P.R. n. 115 del 2002 prevede che la
liquidazione dell'onorario e delle spese al difensore di persona ammessa al programma di
protezione dei collaboratori di giustizia, ai sensi dell'art. 13 del d.l. n. 8 del 1991, conv. dalla l.
n. 82 del 1991, è regolata dalle norme che disciplinano il patrocinio a spese dello Stato, ma
solo per quanto riguarda la misura e il procedimento di liquidazione e di opposizione, non per
l'individuazione del ministero legittimato passivo nel procedimento di opposizione al decreto di
liquidazione; ne consegue che, ove la parte assistita sia una persona ammessa al programma,
ancorché provvisorio, di protezione dei collaboratori di giustizia, il Ministero gravato degli oneri
economici conseguenti, ivi compresa l'assistenza legale innanzi alla magistratura di
sorveglianza, è solo quello dell'Interno che, pertanto, è parte necessaria nel procedimento di
opposizione al decreto di liquidazione, anche in punto di condanna al pagamento del
compenso, almeno in via solidale con il Ministero della Giustizia.
Riferimenti normativi: DPR 30/05/2002 num. 115 art. 84, DPR 30/05/2002 num. 115 art.
115, DPR 30/05/2002 num. 115 art. 170 CORTE COST., DPR 30/05/2002 num. 115 art. 185,
Decreto Legge 15/10/1991 num. 8 art. 13 CORTE COST., Legge 15/03/1991 num. 82 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18917 del 2020 Rv. 659172 - 01

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Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 20609 del 19/07/2021 (Rv. 661908 - 01)
Presidente: COSENTINO ANTONELLO. Estensore: FALASCHI MILENA. Relatore:
FALASCHI MILENA.
C. (RENZI ROBERTO) contro G. (LEONE FRANCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 17/09/2018

157030 SERVITU' - PREDIALI - ESERCIZIO - ALTERAZIONE - AGGRAVAMENTO (DIVIETO DI) -


IN GENERE Innovazioni sul fondo dominante - Aggravamento dell’esercizio della servitù –
Condizioni - Realizzazione di un ulteriore accesso al fondo servente – Aggravamento di una
preesistente servitù di passaggio – Sussistenza.

In tema di servitù prediali, l'aggravamento dell'esercizio della servitù, operata sul fondo
dominante, va verificato accertando se l'innovazione abbia alterato l'originario rapporto con
quello servente e se il sacrificio, con la stessa imposto, sia maggiore rispetto a quello
originario, a tal riguardo valutandosi non solo la nuova opera in sé, ma anche con riferimento
alle implicazioni che ne derivino a carico del fondo servente, assumendo in proposito rilevanza
non soltanto i pregiudizi attuali, ma anche quelli potenziali connessi e prevedibili, in
considerazione dell'intensificazione dell'onere gravante sul fondo servente. Da ciò deriva che la
realizzazione di un ulteriore accesso alla proprietà servente integra di per sé l'aggravamento,
implicando una duplicazione degli ingressi.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1063, Cod. Civ. art. 1064, Cod. Civ. art. 1067

Massime precedenti Vedi: N. 9877 del 2018 Rv. 648155 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 20365 del 16/07/2021 (Rv. 662243 - 01)


Presidente: COSENTINO ANTONELLO. Estensore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE. P.M. MISTRI CORRADO. (Conf.)
L. (RICCIARDI MAURO) contro G. (MOZZI VINCENZO)
Regola competenza

044077 COMPETENZA CIVILE - REGOLAMENTO DI COMPETENZA - IN GENERE Competenza


della sezione specializzate in materia di imprese - Art. 3, comma 2, lett. b) del d. lgs. n. 168
del 2003 - “Diritti inerenti” - Interpretazione - Conseguenze in ordine alla controversia sul
pagamento del prezzo di vendita della quota di partecipazione societaria - Fattispecie.

In tema di competenza delle sezioni specializzate in materia di impresa, l'uso della disgiuntiva
"o" che precede il riferimento alle controversie relative "ai diritti inerenti" di cui all'art. 3,
comma 2, lett. b), del d.lgs. n. 168 del 2003 (come sostituito dall'art. 2, comma 1, lett. d), del
d.l. n. 1 del 2012, conv. con modif. in l., n. 27 del 2012), si riferisce sia ai diritti inerenti alle
partecipazioni sociali cedute (cioè ai diritti del socio che discendono dalle stesse), sia ai diritti
nascenti dall'atto di trasferimento delle partecipazioni sociali e da ogni altro negozio che abbia
comunque ad oggetto tali partecipazioni, ivi compresi quelli afferenti al pagamento del prezzo
di cessione, sicché anche in questo caso la controversia ad esso relativa è riconducibile alla
competenza per materia della sezione specializzata in materia d'impresa. (Nella specie, la S.C.
ha ritenuto che il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, avente ad oggetto il pagamento
di parte del prezzo di cessione della quota di partecipazioni sociali, fosse di competenza della
sezione specializzata in materia di impresa, in quanto afferente anche a diritti sociali, posto che
le parti avevano condizionato il potere di vendita delle quote sociali, di modifica statutaria e di
delibera dell'aumento del capitale sociale, all'integrale pagamento del prezzo della cessione).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 27/06/2003 num. 168 art. 3 com. 2 lett. B, Decreto
Legge 24/01/2012 num. 1 art. 2 com. 1 lett. D, Legge 24/03/2012 num. 27 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 21910 del 2014 Rv. 632987 - 01

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Massime precedenti Vedi: N. 22149 del 2020 Rv. 659401 - 01, N. 4523 del 2017 Rv. 643130 -
01, N. 8738 del 2017 Rv. 643658 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 19555 del 08/07/2021 (Rv. 661731 - 01)


Presidente: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI. Estensore: CRISCUOLO MAURO.
Relatore: CRISCUOLO MAURO.
M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro L. (GUARALDI BRUNO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO FIRENZE, 28/10/2019

188215 CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLE LIBERTA' FONDAMENTALI


- PROCESSO EQUO - TERMINE RAGIONEVOLE - IN GENERE Equa riparazione - Ammissione del
creditore al passivo fallimentare - Accertamento della irragionevole durata del processo -
Riconoscibilità del danno non patrimoniale - Sussistenza - Fondamento - Rilevanza della
novella ex l. n. 208 del 2015 sulla consapevolezza della infondatezza della pretesa in caso di
incapienza dell’attivo - Esclusione - Ragioni.

In tema di equa riparazione, l'ammissione del creditore al passivo fallimentare consente al


giudice, una volta accertata l'irragionevole durata del processo e la sua entità secondo le
norme della l. n. 89 del 2001, di ritenere sussistente il danno non patrimoniale ogniqualvolta
non ricorrano, nel caso concreto, circostanze particolari che facciano positivamente escludere
che esso sia stato subito dal ricorrente, stante la valutazione positiva della fondatezza delle
ragioni di credito insita nel provvedimento emesso dagli organi della procedura fallimentare,
senza che rilevi, in senso contrario, l'art. 2, comma 2-quinquies, lett. a), della l. n. 89 del
2001, introdotto dalla l. n. 208 del 2015, secondo cui non è riconosciuto alcun indennizzo alla
parte consapevole della infondatezza originaria o sopravvenuta delle proprie domande o difese,
atteso che la posizione del creditore, insinuato al passivo e rimasto insoddisfatto per
l'incapienza dell'attivo, non è assimilabile a quella della parte avente pretese, "ab origine" o
per fatti sopravvenuti, infondate.
Riferimenti normativi: Legge 24/03/2001 num. 89 art. 2 CORTE COST., Legge 28/12/2015
num. 208 CORTE COST. PENDENTE, Legge Falliment. art. 92 CORTE COST., Legge Falliment.
art. 93, Legge Falliment. art. 96

Massime precedenti Vedi: N. 20508 del 2020 Rv. 659193 - 01, N. 11829 del 2018 Rv. 648497
- 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 1338 del 2004 Rv. 569675 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 18956 del 05/07/2021 (Rv. 662242 - 01)


Presidente: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI. Estensore: GRASSO GIUSEPPE.
Relatore: GRASSO GIUSEPPE.
G. (POMPILIO ANTONIO PIERPAOLO) contro G. (MAIOLINO BIAGIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 19/11/2018

100146 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - MOTIVI DEL RICORSO - VIZI
DI MOTIVAZIONE Giudizio civile - Doveri del giudice - Valutazione implicita delle risultanze
della C.T.U. - Facoltà concessa al giudice - Differenza con la negazione del suo espletamento -
Vizio di omesso esame di fatto storico ex art. 360, comma 1, c.p.c. - Sussistenza.

Nel giudizio civile, il giudice, pur potendo trascurare, nella motivazione del provvedimento, gli
esiti di una c.t.u. in quanto implicitamente ritenuti non convincenti, stante la facoltà

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concessagli di selezionare dall'istruttoria i soli dati che ritiene di porre a fondamento del
proprio convincimento, non può ignorare o negare la consulenza tecnica espletata in corso di
causa come se detto fatto storico processuale non si fosse mai verificato, rimanendo,
diversamente, integrato il vizio specifico relativo all'omesso esame di un fatto storico,
principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza o dagli atti processuali,
che sia stato oggetto di discussione tra le parti ed abbia carattere decisivo.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 61, Cod. Proc. Civ. art. 116 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 360 com. 1 lett. 5

Massime precedenti Vedi: N. 18598 del 2020 Rv. 659088 - 01

151
Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

sezione terza e sesta terza


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Sez. 3 - , Ordinanza n. 23572 del 30/08/2021 (Rv. 662205 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: DI FLORIO
ANTONELLA. Relatore: DI FLORIO ANTONELLA.
B. (DE ANGELIS ROSSELLA) contro M.
Rigetta, TRIBUNALE MILANO, 10/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Controversie


in materia di protezione internazionale - Termine complessivo annuale ex art. 35 bis del d.lgs.
n. 25 del 2008 - Natura ordinatoria e funzione acceleratoria - Conseguenze.

Nelle controversie in materia di protezione internazionale, il termine annuale complessivo


previsto dall'art. 35 bis, comma 13, del d.lgs. n. 25 del 2008 per la decisione, composto da
quello di quattro mesi per il giudizio di merito dinanzi al tribunale e da quello dei sei mesi per il
giudizio di legittimità, ispirato all'esigenza di definire tali procedure con urgenza, ha natura
meramente ordinatoria e funzione acceleratoria; pertanto, sebbene della predetta esigenza
debba tenersi conto nella individuazione dei criteri di priorità nei progetti organizzativi degli
uffici giudicanti, il superamento parziale o totale dei termini prescritti non determina
conseguenze sulla validità dei provvedimenti emessi.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis PENDENTE, Cod. Proc.
Civ. art. 152 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 2761 del 2021 Rv. 660374 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 23465 del 26/08/2021 (Rv. 662026 - 02)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA.
S. (TASSELLI MARIA CRISTINA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 17/06/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 022527/2020 65940902


Massime precedenti Conformi: N. 22527 del 2020 Rv. 659409 - 02

Sez. 3 - , Ordinanza n. 23465 del 26/08/2021 (Rv. 662026 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA.
S. (TASSELLI MARIA CRISTINA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 17/06/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 013944/2020 65824101


Massime precedenti Conformi: N. 13944 del 2020 Rv. 658241 - 01

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Sez. 3 - , Ordinanza n. 22208 del 04/08/2021 (Rv. 662202 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: DI FLORIO
ANTONELLA. Relatore: DI FLORIO ANTONELLA.
G. (BUGNO DONATO) contro D. (FENUCCIU DEMETRIO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO SALERNO, 25/09/2018

162040 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - "IUS SUPERVENIENS" - RESPONSABILITA' AGGRAVATA -


LITE TEMERARIA Proposizione di ricorso per cassazione fondato su motivi palesemente
inammissibili - Condotta oggettivamente valutabile come “abuso del processo” - Configurabilità
- Fondamento - Conseguenze - Responsabilità aggravata ex art.96, comma 3, c.p.c. -
Sussistenza.

In tema di responsabilità aggravata, la proposizione di un ricorso per cassazione fondato su


motivi palesemente inammissibili, rende l'impugnazione incompatibile con un quadro
ordinamentale che, da una parte, deve universalmente garantire l'accesso alla tutela
giurisdizionale dei diritti (art.6 CEDU) e dall'altra, deve tenere conto del principio costituzionale
della ragionevole durata del processo e della conseguente necessità di strumenti dissuasivi
rispetto ad azioni meramente dilatorie e defatigatorie; essa, pertanto, costituisce condotta
oggettivamente valutabile come "abuso del processo", poiché determina un ingiustificato
sviamento del sistema processuale dai suoi fini istituzionali e si presta, dunque, ad essere
sanzionata con la condanna del soccombente al pagamento, in favore della controparte, di una
somma equitativamente determinata, ai sensi dell'art.96, comma 3, c.p.c., la quale configura
una sanzione di carattere pubblicistico che non richiede l'accertamento dell'elemento
soggettivo del dolo o della colpa dell'agente ma unicamente quello della sua condotta
processualmente abusiva, consistente nell'avere agito o resistito pretestuosamente.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 111, Conv. Eur. Dir. Uomo art. 6 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 96 CORTE COST., Legge 18/06/2009 num. 69 art. 45 com. 12

Massime precedenti Vedi: N. 3830 del 2021 Rv. 660533 - 02

Sez. 3 - , Sentenza n. 22211 del 04/08/2021 (Rv. 662204 - 01)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: TATANGELO AUGUSTO. Relatore:
TATANGELO AUGUSTO. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
L. (SPARTI SERGIO) contro S. (NUZZO GABRIELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO PALERMO, 14/03/2017

064008 CREDITO - CREDITO FONDIARIO Disciplina processuale privilegiata del credito


fondiario - Art. 20 R.D. n. 646 del 1905 - Contratti stipulati prima del gennaio 1994 -
Pignoramento successivo all’abrogazione del citato R.D. n. 646 del 1905 da parte del d.lgs. n.
385 del 1993 - Persistente applicabilità della previgente disciplina anche con riguardo alle
norme di natura processuale.

149027 RESPONSABILITA' PATRIMONIALE - CAUSE DI PRELAZIONE - IPOTECA - EFFETTI -


RISPETTO AL TERZO ACQUIRENTE - IN GENERE In genere.

In materia di esecuzione immobiliare, le disposizioni in tema di credito fondiario di cui al R.D.


n. 646 del 1905 - abrogate a far data dal 1° gennaio 1994 dall'art. 161, comma 1, del d.lgs. n.
385 del 1993 (T.U. delle leggi in materia bancaria e creditizia) - il cui art. 20 attribuisce
all'istituto di credito fondiario il potere di notificare il precetto e l'atto di pignoramento al solo

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debitore originario, anche in caso di alienazione del bene ipotecato (ove detta alienazione non
sia stata notificata), continuano a trovare applicazione ai sensi dell'art. 161, comma 6, dello
stesso T.U., sia riguardo al piano sostanziale, che a quello processuale, in due ipotesi tra loro
disgiunte: a) in relazione ai contratti già conclusi alla data del 1° gennaio 2004; b) in relazione
ai procedimenti esecutivi in corso alla stessa data. Pertanto, ai fini dell'applicazione della
previgente disciplina (anche con riguardo alle norme di natura processuale) è sufficiente che
ricorra una delle due menzionate ipotesi(nella specie, pignoramento eseguito dopo
l'abrogazione del R.D. n. 646 del 1905, ad opera del T.U. bancario, in forza di un contratto di
mutuo fondiario stipulato in data antecedente al 1° gennaio 2004).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 01/09/1993 num. 385 art. 161 com. 1 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 01/09/1993 num. 385 art. 161 com. 6 CORTE COST., Regio Decr. 16/07/1905
num. 646 art. 20 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 14003 del 2004 Rv. 575677 - 01, N. 3228 del 1997 Rv. 503693 -
01

Sez. 3 - , Sentenza n. 22211 del 04/08/2021 (Rv. 662204 - 02)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: TATANGELO AUGUSTO. Relatore:
TATANGELO AUGUSTO. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
L. (SPARTI SERGIO) contro S. (NUZZO GABRIELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO PALERMO, 14/03/2017

149047 RESPONSABILITA' PATRIMONIALE - CAUSE DI PRELAZIONE - IPOTECA - ESTINZIONE


- CAUSE DI ESTINZIONE - PRESCRIZIONE (BENI ACQUISTATI DAI TERZI) Creditore fondiario -
Immobile non acquisito al fallimento del debitore originario perché acquistato da terzi -
Promozione dell'esecuzione immobiliare individuale, ai sensi dell'art. 20 del R.D. n. 646 del
1905, nei confronti del debitore originario in luogo della presentazione dell'istanza di
ammissione al passivo del menzionato fallimento - Atto di pignoramento - Qualificazione come
atto di esercizio della garanzia, oltre che del credito - Fondamento - Idoneità ad interrompere
a prescrizione di cui all'art. 2880 c.c. - Sussistenza.

In tema di esecuzione immobiliare avviata dal creditore fondiario, ove operi il c.d. principio di
indifferenza di cui all'art. 20 del R.D. n. 646 del 1905 (applicabile "ratione temporis" e secondo
cui, in caso di alienazione del bene a terzi, il creditore può notificare il precetto e l'atto di
pignoramento, indifferentemente, al mutuatario o al terzo acquirente, qualora l'alienazione non
gli sia stata notificata) e lo stesso creditore abbia agito esecutivamente nei confronti del terzo
acquirente, anziché insinuarsi al passivo del fallimento del debitore originario (frattanto
dichiarato fallito), la notifica dell'atto di pignoramento vale ad un tempo quale atto interruttivo
della prescrizione del credito, nonché della garanzia ipotecaria, costituendo atto di esercizio di
entrambe le posizioni soggettive, come tale idoneo a determinare l'effetto interruttivo di cui
all'art. 2880 c.c.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2880, Regio Decr. 16/07/1905 num. 646 art. 20 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 21752 del 2019 Rv. 654782 - 02

155
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Sez. 3 - , Sentenza n. 22210 del 04/08/2021 (Rv. 662203 - 02)
Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: RUBINO LINA. Relatore: RUBINO LINA.
P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
C. (MARTELLATO LUIGINO MARIA) contro O. (BESSEGATO URBANO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 20/09/2018

079020 ESECUZIONE FORZATA - BENI INDIVISI Espropriazione di un bene in comunione


legale per crediti personali di un solo coniuge - Beneficio di escussione dei beni personali del
debitore e sussidiarietà dei beni in comunione ex art. 189 c.c. - Deduzione con opposizione
all'esecuzione - Necessità - Proponibilità mediante eccezione nella divisione endoesecutiva -
Esclusione.

082209 FAMIGLIA - MATRIMONIO - RAPPORTI PATRIMONIALI TRA CONIUGI - COMUNIONE


LEGALE - IN GENERE In genere.

Nell'espropriazione del bene in comunione legale per crediti personali di uno solo dei coniugi, il
beneficio di escussione dei beni personali del coniuge debitore e la sussidiarietà del cespite in
comunione legale ex art. 189 c.c. devono essere fatti valere esclusivamente con lo strumento
dell'opposizione all'esecuzione e non con una semplice eccezione formulata in sede di divisione
endoesecutiva.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 189, Cod. Proc. Civ. art. 600, Cod. Proc. Civ. art. 615
CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 619 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 6575 del 2013 Rv. 625462 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 22210 del 04/08/2021 (Rv. 662203 - 01)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: RUBINO LINA. Relatore: RUBINO LINA.
P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
C. (MARTELLATO LUIGINO MARIA) contro O. (BESSEGATO URBANO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 20/09/2018

079020 ESECUZIONE FORZATA - BENI INDIVISI Giudizio di divisione dei beni indivisi pignorati
(c.d. divisione endoesecutiva) ex art. 600, comma 2, c.p.c. - Natura - Autonomo giudizio di
cognizione funzionalmente collegato al processo esecutivo - Configurabilità - Fase o
subprocedimento dell'esecuzione forzata - Esclusione - Conseguenze - Opposizione avverso i
provvedimenti del giudice dell'esecuzione - Improponibilità nel giudizio divisorio.

Il giudizio di divisione dei beni indivisi pignorati (la cd. "divisione endoesecutiva") ha natura di
procedimento incidentale di cognizione nel procedimento esecutivo e, pur essendo in
collegamento con l'espropriazione forzata e devoluto alla competenza funzionale del giudice
dell'esecuzione, costituisce un autonomo processo di scioglimento della comunione e non può
essere considerato una fase o un subprocedimento della procedura espropriativa in cui si
innesta; ne consegue che nell'ambito del procedimento divisionale non possono essere
introdotte - o, se comunque introdotte, non possono essere esaminate e decise - opposizioni
esecutive avverso i provvedimenti del giudice dell'esecuzione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 600, Cod. Proc. Civ. art. 617 CORTE COST., Disp.
Att. Cod. Proc. Civ. art. 181

Massime precedenti Vedi: N. 6072 del 2012 Rv. 621923 - 01, N. 21218 del 2020 Rv. 659310 -
01, N. 20817 del 2018 Rv. 650419 - 02 Rv. 650419 - 01

156
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Sez. 3 - , Ordinanza n. 22153 del 03/08/2021 (Rv. 662422-02)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: DI FLORIO
ANTONELLA. Relatore: DI FLORIO ANTONELLA.
G. (SORCINELLI ROBERTO) contro F. (TRONCI GIAMPIERO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CAGLIARI, 22/10/2018

081190 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - EFFETTI - SUGLI


ATTI PREGIUDIZIEVOLI AI CREDITORI (RAPPORTI CON L'AZIONE REVOCATORIA ORDINARIA)
- AZIONE REVOCATORIA FALLIMENTARE - IN GENERE Azione revocatoria ordinaria e
fallimentare - Effetto recuperatorio - Differenze - Fondamento – Conseguenze.

Mentre l'accoglimento dell'azione revocatoria ordinaria, con riguardo ad atto dispositivo di un


bene, implica una mera declaratoria di inefficacia dell'atto stesso, che consente al creditore
vittorioso di aggredire, con successiva esecuzione individuale, l'oggetto dell'atto revocato,
l'accoglimento della revocatoria fallimentare, il quale si inserisce in una procedura esecutiva
già in atto e caratterizzata dalla acquisizione di tutti i beni che devono garantire le ragioni dei
creditori, non comporta soltanto l'acquisizione del bene alla massa attiva per il suo recupero
alla funzione di garanzia ex art. 2740 c.c., ma conferisce anche al curatore - a cui compete, ai
sensi dell'art. 31 l.fall., l'amministrazione del patrimonio del fallito, inclusi i beni sopravvenuti -
il potere di apprensione del cespite per gestirlo nell'interesse della massa, oltre che per
sottoporlo ad espropriazione.
Riferimenti normativi: Legge Falliment. art. 31, Legge Falliment. art. 66, Legge Falliment. art.
67, Cod. Civ. art. 2901

Massime precedenti Vedi: N. 19443 del 2005 Rv. 585619 - 01, N. 31277 del 2018 Rv. 651775
- 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 22157 del 03/08/2021 (Rv. 662200 - 01)


Presidente: DE STEFANO FRANCO. Estensore: MOSCARINI ANNA. Relatore:
MOSCARINI ANNA.
N. (SCICOLONE MARCO) contro P. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO ROMA, 10/07/2018

085001 FIDEJUSSIONE - IN GENERE (NOZIONE, CARATTERI, DISTINZIONI) Garanzie concesse


dallo Stato o poste a carico dell'Erario in relazione a debiti di particolari categorie di soggetti -
Natura di garanzia a prima richiesta - Esclusione - Principi applicabili - Conseguenze.

165018 STAMPA - LIBERTA' DI STAMPA - IN GENERE In genere.

Le garanzie concesse dallo Stato o poste comunque a carico del pubblico Erario da specifiche
disposizioni di legge in relazione a debiti di particolari categorie di soggetti (nella specie,
concesse dallo Stato alle imprese editrici di quotidiani o periodici organi di partiti politici
rappresentati in Parlamento) non possono intendersi quali garanzie escutibili a prima richiesta
ed in via autonoma, in difetto di specifiche diverse espresse disposizioni di legge, trovando
viceversa applicazione i principi generali in tema di garanzia come prestazione accessoria, quali
desunti dalla disciplina della fideiussione, per la cui operatività è richiesta la previa tempestiva
attivazione della garanzia pubblica ad opera del creditore nei confronti del debitore principale,
anche se non proficua, secondo gli ordinari strumenti di tutela del credito. (Principio enunciato
nell'interesse della legge ex art. 363, comma 3, c.p.c.).

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Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1322, Cod. Civ. art. 1956, Cod. Civ. art. 1957 CORTE
COST., Legge 25/02/1985 num. 67 art. 12, Legge 11/07/1998 num. 224 art. 4, Legge
08/05/1998 num. 177 art. 2

Massime precedenti Vedi: N. 14895 del 2009 Rv. 608600 - 01, N. 30181 del 2018 Rv. 651849
- 01, N. 30509 del 2019 Rv. 655839 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 22153 del 03/08/2021 (Rv. 662422-01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: DI FLORIO
ANTONELLA. Relatore: DI FLORIO ANTONELLA.
G. (SORCINELLI ROBERTO) contro F. (TRONCI GIAMPIERO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CAGLIARI, 22/10/2018

081103 FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - APERTURA


(DICHIARAZIONE) DI FALLIMENTO - REVOCA DEL FALLIMENTO - IN GENERE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 001073/2018 64733301


Massime precedenti Conformi: N. 1073 del 2018 Rv. 647333 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 22160 del 03/08/2021 (Rv. 662201 - 01)


Presidente: DE STEFANO FRANCO. Estensore: MOSCARINI ANNA. Relatore:
MOSCARINI ANNA.
P. (DEL GAISO MARCO) contro C.
Rigetta, TRIBUNALE SANTA MARIA CAPUA VETERE, 27/09/2018

018149 ASSICURAZIONE - VEICOLI (CIRCOLAZIONE-ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA) -


RISARCIMENTO DEL DANNO - AZIONE DIRETTA NEI CONFRONTI DELL'ASSICURATO - IN
GENERE Sinistro su area pubblica o ad essa equiparata - Terzo danneggiato - Esperibilità -
Estensione della copertura assicurativa ai danni causati da sinistri verificatisi sulle aree private
- Opponibilità - Limiti.

L'azione diretta del danneggiato nei confronti dell'assicuratore della responsabilità civile è
ammissibile soltanto se il sinistro è avvenuto in un'area pubblica o in un'area privata ad essa
equiparata, in quanto aperta alla circolazione di un numero indeterminato di persone diverse
dai titolari di diritti su di essa, mentre l'estensione pattizia della copertura assicurativa anche ai
danni causati da sinistri su aree private rileva soltanto tra le parti del contratto ed è
inopponibile al danneggiato.
Riferimenti normativi: Legge 24/12/1969 num. 990 art. 1 CORTE COST., Legge 24/12/1969
num. 990 art. 18 CORTE COST., DPR 15/06/1959 num. 393 art. 1, DPR 15/06/1959 num.
393 art. 2, DPR 24/11/1970 num. 973 art. 2 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1882, Decreto
Legisl. 07/09/2005 num. 209 art. 144

Massime precedenti Conformi: N. 1561 del 1998 Rv. 512614 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 17017 del 2018 Rv. 649512 - 01, N. 8090 del 2013 Rv. 625872 -
01

158
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Sez. 3 - , Sentenza n. 21874 del 30/07/2021 (Rv. 662199 - 01)


Presidente: DE STEFANO FRANCO. Estensore: TATANGELO AUGUSTO. Relatore:
TATANGELO AUGUSTO. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
R. (CELI LUIGI) contro C.
Rigetta, TRIBUNALE BARCELLONA POZZO DI GOTTO, 25/05/2018

079049 ESECUZIONE FORZATA - CUSTODIA - COMPENSO AL CUSTODE Custode di beni


immobili pignorati - Provvedimento di liquidazione del compenso - Contestazioni sul quantum
liquidato o sulla indicazione della parte tenuta al pagamento - Rimedi rispettivamente esperibili
- Opposizione ex art. 170 d.P.R. n. 115 del 2002, reclamo ex art. 630 c.p.c. od opposizione
agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. - Presupposti.

133016 PROCEDIMENTO CIVILE - AUSILIARI DEL GIUDICE - CUSTODE - IN GENERE In


genere.

133020 PROCEDIMENTO CIVILE - AUSILIARI DEL GIUDICE - LIQUIDAZIONE DEL COMPENSO


In genere.

Avverso i provvedimenti di liquidazione del compenso al custode di beni sottoposti ad


espropriazione immobiliare va proposta l'impugnazione ai sensi dell'art. 170 del d.P.R. n. 115
del 2002, entro il termine perentorio di trenta giorni, nel solo caso in cui vengano in rilievo
questioni attinenti al "quantum" liquidato dal giudice dell'esecuzione; ove invece le
contestazioni investano questioni di tipologia diversa (come, ad es., l'individuazione della parte
tenuta al relativo pagamento, o la stessa sussistenza del potere del giudice di procedere alla
liquidazione dei compensi per motivi inerenti allo svolgimento o all'esito della procedura)
occorre utilizzare gli strumenti tipici del processo esecutivo ed in particolare: a) il reclamo ex
art. 630 c.p.c. per contestare i provvedimenti di estinzione (per causa tipica) e quelli
consequenziali (emessi contestualmente o successivamente) aventi ad oggetto la
regolamentazione e la liquidazione delle spese del processo estinto nei rapporti tra le parti
dello stesso; b) l'opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. per contestare i
provvedimenti dichiarativi della improcedibilità o di chiusura anticipata del processo esecutivo,
nonché i provvedimenti consequenziali adottati dal giudice, compresi quelli inerenti alla
liquidazione delle spese.
Riferimenti normativi: DPR 30/05/2002 num. 115 art. 170 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art.
617 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 630 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 19540 del 2013 Rv. 627753 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 27614 del 2020 Rv. 660055 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 21530 del 27/07/2021 (Rv. 662197 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. BASILE TOMMASO. (Conf.)
A. (LUMINOSO ANGELO) contro P. (GIUA LORENZO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CAGLIARI, 07/02/2018

148066 RESPONSABILITA' CIVILE - PROFESSIONISTI - ATTIVITA' MEDICO-CHIRURGICA


Omessa diagnosi – Risarcimento del danno - Nesso causale - Sussistenza - Necessità - Criterio
di probabilità scientifica - Portata - Fattispecie.

In materia di responsabilità per attività medico-chirurgica, l'accertamento del nesso causale in


caso di diagnosi tardiva - da compiersi secondo la regola del "più probabile che non" ovvero
della "evidenza del probabile", come pure delineata dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea

159
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nella sentenza del 21 giugno 2017 in causa C-621/15 in tema di responsabilità da prodotto
difettoso, in coerenza con il principio eurounitario della effettività della tutela giurisdizionale -
si sostanzia nella verifica dell'eziologia dell'omissione, per cui occorre stabilire se il
comportamento doveroso che l'agente avrebbe dovuto tenere sarebbe stato in grado di
impedire o meno, l'evento lesivo, tenuto conto di tutte le risultanze del caso concreto nella loro
irripetibile singolarità, giudizio da ancorarsi non esclusivamente alla determinazione
quantitativo-statistica delle frequenze di classe di eventi (cd. probabilità quantitativa), ma
anche all'ambito degli elementi di conferma disponibili nel caso concreto (cd. probabilità
logica). (Nella specie, la S.C. ha ritenuto immune da vizi la decisione di merito che, facendo
corretta applicazione dell'enunciato principio, aveva fondato la responsabilità di una struttura
sanitaria, per colpa dei medici ivi operanti, in relazione al decesso di una paziente derivato dal
ritardo di un solo giorno con cui le era stata diagnosticata la cd. "sindrome di Lyell", non
soltanto sul dato statistico delle percentuali di sopravvivenza dei pazienti affetti da detta
sindrome, oltre che sul giudizio controfattuale a fronte di una condotta omissiva, ma anche
sulla scorta degli elementi concreti risultanti dalle espletate c.t.u. e dalle prove acquisite
riguardo alla superficialità dell'anamnesi effettuata sin dal ricovero, da cui era derivata l'errata
diagnosi e le conseguenti dimissioni della paziente, nonostante l'elevata temperatura corporea,
per di più, previa somministrazione di un farmaco tale da abbatterne del 70% le probabilità di
sopravvivenza).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1218, Cod. Civ. art. 1223, Cod. Civ. art. 2043 CORTE
COST., Cod. Pen. art. 40, Cod. Pen. art. 41

Massime precedenti Vedi: N. 2474 del 2021 Rv. 660336 - 01, N. 19372 del 2021 Rv. 661838 -
01, N. 25119 del 2017 Rv. 646271 - 01, N. 3390 del 2015 Rv. 634481 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 21529 del 27/07/2021 (Rv. 662196 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME. P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
G. (ARIETA GIOVANNI) contro C.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 20/02/2019

100077 IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - PROVE - NUOVE - IN GENERE Tardivo deposito di


documenti in primo grado - Rilevabilità d'ufficio - Omissione da parte del giudice -
Conseguenze - Rilevabilità nel successivo grado di giudizio - Esclusione - Fattispecie.

La violazione del regime delle preclusioni di cui all'art. 183 c.p.c. può essere rilevata d'ufficio
dal giudice per tutta la durata del grado in cui si verifica, ma non anche nel grado successivo,
giacché la regola di cui all'art. 157, comma 3 c.p.c. - secondo cui la nullità non può essere
opposta dalla parte che vi ha dato causa, né da quella che vi ha rinunciato anche tacitamente -
non opera per il medesimo arco temporale, concernendo le sole nullità determinate dal
comportamento della parte, ma che non siano rilevabili d'ufficio, ed inoltre giustificandosi la
mancata operatività di detta disposizione fino a quando il potere officioso del giudice sussista e
sia esercitabile come quello della parte. (Nella specie, in applicazione del suddetto principio, la
S.C. ha accolto il ricorso della parte che - nell'inerzia dell'avversario - lamentava l'indebito
rilievo d'ufficio, da parte del giudice d'appello, della tardiva produzione di documenti decisivi
per il giudizio, erroneamente ritenuti "inutilizzabili").
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 183 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 157 com. 3

Massime precedenti Vedi: N. 21381 del 2018 Rv. 650325 - 01

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Sez. 3 - , Sentenza n. 21535 del 27/07/2021 (Rv. 662198 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: SCARANO LUIGI
ALESSANDRO. Relatore: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. P.M. PEPE
ALESSANDRO. (Conf.)
A. (CIMINO MAURO) contro C. (SEGNERI SERGIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CAGLIARI, 01/02/2017

148002 RESPONSABILITA' CIVILE - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA - IN GENERE Illegittimo


esercizio di attività amministrativa - Danno ingiusto - Lesione degli interessi oppositivi -
Differenze rispetto agli interessi pretensivi - Giudizio prognostico - Fattispecie.

In tema di responsabilità della P.A. per l'esercizio illegittimo della funzione pubblica, il diritto
del privato al risarcimento del danno va accertato in maniera diversa a seconda della natura
dell'interesse legittimo leso: quando esso è oppositivo, occorre verificare se l'illegittima attività
dell'Amministrazione abbia leso l'interesse alla conservazione di un bene o di una situazione di
vantaggio, mentre, se l'interesse è pretensivo, concretandosi la lesione nel diniego o nella
ritardata assunzione di un provvedimento amministrativo, occorre valutare a mezzo di un
giudizio prognostico la fondatezza o meno della richiesta della parte, onde stabilire se la
medesima fosse titolare di una mera aspettativa, come tale non tutelabile, o di una situazione
che, secondo un criterio di normalità, era destinata ad un esito favorevole. (Nella specie la S.C.
ha cassato la pronuncia di appello che, prescindendo dalla distinzione tratteggiata
nell'enunciato principio, aveva negato il risarcimento dei danni conseguenti all'emissione di
un'ordinanza di chiusura di un'attività di commercio ambulante, poi dichiarata illegittima dal
giudice amministrativo, sul rilievo erroneo che l'autorizzazione all'esercizio del commercio
medesimo fosse insussistente e fossero carenti le ulteriori autorizzazioni edilizia e
paesaggistica).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1218, Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST., Costituzione
art. 28

Massime precedenti Conformi: N. 21170 del 2011 Rv. 619550 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 5621 del 2016 Rv. 639264 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 21522 del 27/07/2021 (Rv. 661985 - 01)


Presidente: DI FLORIO ANTONELLA. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA.
A. (SCARINGELLA MASSIMILIANO) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 08/08/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


umanitaria - Condizione di vulnerabilità - Valutazione caso per caso - Necessità - Tipizzazione -
Esclusione - Fondamento.

In tema di concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, la condizione di


"vulnerabilità" del richiedente deve essere verificata caso per caso, all'esito di una valutazione
individuale della sua vita privata in Italia, comparata alla situazione personale vissuta prima
della partenza, a quella alla quale si troverebbe esposto in ipotesi di rimpatrio, ed a quella
vissuta nel paese di transito, non potendosi tipizzare le categorie soggettive meritevoli di tale
tutela che è, invece, atipica e residuale, nel senso che copre tutte quelle situazioni in cui, pur
non sussistendo i presupposti per il riconoscimento dello "status" di rifugiato o della protezione
sussidiaria, tuttavia non possa disporsi l'espulsione.

161
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Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 8571 del 2020 Rv. 657814 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 21512 del 27/07/2021 (Rv. 662024 - 01)


Presidente: DE STEFANO FRANCO. Estensore: TATANGELO AUGUSTO. Relatore:
TATANGELO AUGUSTO. P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
C. (SARDO GIUSEPPE) contro S. (MASCARO PAOLO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 07/12/2017

079154 ESECUZIONE FORZATA - OPPOSIZIONI - AGLI ATTI ESECUTIVI - TERMINE Fase di


merito – Termine per la costituzione in giudizio – Riduzione – Esclusione – Tardiva iscrizione
della causa a ruolo – Improcedibilità – Esclusione – Fondamento.

Nell'ambito di tutte le cosiddette "opposizioni esecutive", il termine per la costituzione in


giudizio della parte che introduca la fase di merito non subisce alcuna riduzione, essendo,
pertanto, di dieci giorni dalla prima notificazione dell'atto di citazione. Tuttavia, la tardiva
iscrizione a ruolo della causa non determina l'improcedibilità del giudizio, ma soltanto
l'applicazione delle regole generali di cui agli artt. 171 e 307 c.p.c., assolvendo l'iscrizione a
ruolo, mero adempimento amministrativo, la funzione di rimarcare l'autonomia della fase a
cognizione piena rispetto a quella sommaria dell'opposizione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 617 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 618 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 165 CORTE COST. PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art. 171 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 307 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 616 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 24224 del 2019 Rv. 655174 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 21549 del 27/07/2021 (Rv. 662025 - 01)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: DE STEFANO FRANCO. Relatore: DE
STEFANO FRANCO. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
P. (DI CARO PAOLO) contro C. (SILECI GIUSEPPE)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE CATANIA, 05/12/2018

079175 ESECUZIONE FORZATA - PIGNORAMENTO: FORMA - ESPROPRIAZIONE IMMOBILIARE -


IN GENERE Vendita delegata al professionista - Mancato versamento del fondo spese nel
termine fissato dal giudice - Conseguenze.

L'inottemperanza al termine fissato dal giudice dell'espropriazione immobiliare per il


versamento di un fondo spese al professionista, cui siano state delegate le operazioni di
vendita, impedisce al processo esecutivo di raggiungere il suo scopo e ne legittima la chiusura
anticipata, ove il creditore non abbia tempestivamente e preventivamente instato, allegando e
provando i relativi presupposti, per la rimessione in termini, neppure potendo giovargli
l'invocazione successiva di dubbi o incertezze non sottoposti al giudice dell'esecuzione prima
della scadenza di quelli.
Riferimenti normativi: DPR 30/05/2002 num. 115 art. 8 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2770
CORTE COST., Disp. Att. Cod. Proc. Civ. art. 187 bis

Massime precedenti Vedi: N. 12877 del 2016 Rv. 640292 - 01

162
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Sez. 3 - , Ordinanza n. 21371 del 26/07/2021 (Rv. 662194 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: MOSCARINI
ANNA. Relatore: MOSCARINI ANNA.
F. (DI LEO EGIZIANO) contro D.
Rigetta, CORTE D'APPELLO BARI, 05/04/2018

113181 OBBLIGAZIONI IN GENERE - NASCENTI DALLA LEGGE - RIPETIZIONE DI INDEBITO -


OGGETTIVO Domanda di revocatoria di una compravendita immobiliare esercitata da una
curatela fallimentare - Accoglimento nei gradi di merito - Concessione in locazione del bene a
terzi - Estinzione per mancata riassunzione a seguito di cassazione con rinvio - Conseguenze -
Fondamento.

La curatela fallimentare che abbia concesso in locazione a terzi un immobile sulla base
dell'accoglimento dell'azione revocatoria nei gradi di merito, è tenuta - una volta venuto meno
il titolo che aveva giustificato l'acquisizione del bene alla massa, per effetto dell'estinzione del
giudizio, dichiarata per mancata riassunzione a seguito di cassazione con rinvio - a restituire al
proprietario il bene e i frutti dal medesimo prodotti, nella specie, i canoni percepiti per la
durata della locazione, atteso che l'obbligo restitutorio in questione è regolato dagli artt. 2033
e 2037 c.c. in tema di ripetizione di indebito.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2033 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2037

Massime precedenti Vedi: N. 18185 del 2014 Rv. 633064 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 21374 del 26/07/2021 (Rv. 662195 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: MOSCARINI
ANNA. Relatore: MOSCARINI ANNA.
R. (CASTELLO LUCA VINCENZO) contro F. (BATTIANTE ANTONIO)
Rigetta, TRIBUNALE FOGGIA, 28/12/2018

133179 PROCEDIMENTO CIVILE - ISCRIZIONE A RUOLO Art. 164 c.p.c. - Applicabilità -


Presupposti - Avvenuta iscrizione della causa a ruolo da parte del convenuto - Irrilevanza.

La costituzione del convenuto alla prima udienza sana i vizi della citazione ai sensi dell'art. 164
c.p.c. anche nel caso in cui il giudizio sia stato iscritto a ruolo dal medesimo convenuto,come
accaduto nella specie e, non dall'attore, rimasto contumace.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 164 CORTE COST. PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art.
166 CORTE COST. PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art. 168, Disp. Att. Cod. Proc. Civ. art. 72

Massime precedenti Vedi: N. 24974 del 2020 Rv. 659579 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 21386 del 26/07/2021 (Rv. 662023 - 01)


Presidente: DE STEFANO FRANCO. Estensore: CRICENTI GIUSEPPE. Relatore:
CRICENTI GIUSEPPE.
C. (TINELLI GIUSEPPE) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 06/09/2018

163
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129132 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CASSE DI MUTUALITA' E FONDI
PREVIDENZIALI - CASSE DI PREVIDENZA In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 012229/2019 65389101


Massime precedenti Conformi: N. 12229 del 2019 Rv. 653891 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 21394 del 26/07/2021 (Rv. 661984 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: TRAVAGLINO GIACOMO. Relatore:
TRAVAGLINO GIACOMO.
I. (MARCIANO GIUSEPPINA) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MILANO, 03/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


umanitaria - Presupposti - Valutazione comparativa tra integrazione sociale raggiunta in Italia
e situazione del Paese di origine - Necessità - Fondamento - Fattispecie.

In tema di riconoscimento della protezione umanitaria, l'orizzontalità dei diritti umani


fondamentali comporta che occorra operare la valutazione comparativa della situazione
oggettiva del richiedente, oltre che eventualmente soggettiva, in ordine alla libera esplicazione
dei diritti fondamentali della persona con riferimento al Paese di origine, in raffronto alla
situazione d'integrazione raggiunta nel Paese di accoglienza, senza che abbia rilievo l'esame
del livello di integrazione raggiunto in Italia, isolatamente ed astrattamente considerato. (Nella
specie la S.C. ha ritenuto che il giudice del merito avesse espresso una motivazione lacunosa e
sostanzialmente apparente, esaminando solo la storia passata del richiedente asilo,
trascurando di valutare la sua attuale condizione di omosessualità, ed i conseguenti rischi di
persecuzione cui sarebbe andato incontro in caso di rientro nel Paese di origine).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 7778 del 2021 Rv. 660790 - 01


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 29459 del 2019 Rv. 656062 - 02

Sez. 3 - , Sentenza n. 20840 del 21/07/2021 (Rv. 661983 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
P. (PISAPIA CARLO) contro D. (SINISCALCHI ENRICO)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE VALLO DELLA LUCANIA, 11/07/2018

100002 IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - IN GENERE Notifica dell'atto di appello presso il


procuratore revocato dopo l'avvenuta sostituzione dello stesso - Inesistenza - Esclusione -
Nullità - Sussistenza - Fondamento - Conseguenze.

100245 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - NOTIFICAZIONE - NULLITA' -


IN GENERE In genere.

La notifica dell'atto di appello effettuata presso l'originario difensore revocato, anziché presso
quello nominato in sua sostituzione, non è inesistente, atteso che il requisito del
"collegamento" (o del "riferimento") tra il luogo della notificazione e il destinatario non rientra
tra gli elementi costitutivi essenziali (rinvenibili nell'attività di trasmissione, svolta da soggetto
qualificato, dotato "ex lege" del relativo potere, nonché nella fase di consegna, intesa come

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raggiungimento di uno degli esiti postivi dell'atto, in forza dei quali lo stesso possa considerarsi
"ex lege" eseguito), idonei a rendere riconoscibile un atto qualificabile come notificazione,
integrandone la fattispecie legale minima; pertanto, il requisito in parola si colloca fuori dal
perimetro strutturale della notificazione e la sua assenza determina la nullità dell'atto
processuale, sanabile con effetto "ex tunc" attraverso la costituzione dell'intimato o la sua
rinnovazione, spontanea o su ordine del giudice.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 85 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 156, Cod.
Proc. Civ. art. 160, Cod. Proc. Civ. art. 161 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 291 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 121, Cod. Proc. Civ. art. 157

Massime precedenti Vedi: N. 1798 del 2018 Rv. 647104 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 14916 del 2016 Rv. 640603 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 20847 del 21/07/2021 (Rv. 662052 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
T. (BECCARIA BALDUZZI FRANCESCO) contro C. (MAINETTI FRANCESCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 19/01/2018

100084 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - CONTRORICORSO - IN


GENERE Soccombenza del ricorrente - Rifusione delle spese di lite al controricorrente -
Tempestività della notificazione del controricorso - Accertamento - Necessità - Termine -
Decorrenza.

162016 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - DI CASSAZIONE - IN GENERE In genere.

Nel computo delle spese a carico del ricorrente soccombente vanno ricomprese quelle del
controricorso tempestivamente notificato nel termine di venti giorni, decorrente dalla scadenza
del termine per il deposito del ricorso, fissato in relazione all'ultima notificazione di esso
tempestivamente eseguita.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 331, Cod.
Proc. Civ. art. 369 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 370 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art.
385 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 22269 del 2010 Rv. 615554 - 01, N. 21105 del 2018 Rv. 649941
- 01, N. 921 del 1979 Rv. 397079 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 20843 del 21/07/2021 (Rv. 662022 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME. P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
P. (MARCELLINI MARCELLINO) contro D. (D'ANIELLO LUIGI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ANCONA, 11/06/2018

089022 GIUDIZIO CIVILE E PENALE (RAPPORTO) - COSA GIUDICATA PENALE - AUTORITA' IN


ALTRI GIUDIZI CIVILI O AMMINISTRATIVI - IN GENERE Responsabilità civile da condotta
calunniosa - Accertamento - Valutazioni che rimettano in discussione l'esclusione della
responsabilità penale del soggetto prosciolto - Esclusione - Conseguenze - Fattispecie.

148038 RESPONSABILITA' CIVILE - DENUNCE INFONDATE In genere.

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In tema di definizione di un'azione civile per il risarcimento del danno da reato, una volta che
sia intervenuto il proscioglimento dell'imputato con sentenza passata in giudicato, non è
consentito - come stabilito anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (sentenza 20 ottobre
2020, Pasquini c. San Marino; sentenza 10 dicembre 2020, Papageorgiou c. Grecia) -
"rimettere in gioco" l'affermazione dell'esclusione della responsabilità penale, con la
conseguenza che il soggetto denunciato o querelato - già destinatario di un addebito del quale
sia stata accertata l'infondatezza in sede penale - ha diritto a che le valutazioni espresse in tale
ambito non siano oggetto di una riconsiderazione "in malam partem", né per affermare la sua
responsabilità risarcitoria, né per respingere la sua domanda di risarcimento del pregiudizio
subito dall'assoggettamento al procedimento penale. (Nella specie, la S.C. ha confermato la
sentenza della Corte di merito che, in applicazione del principio, pronunciando sulla pretesa
risarcitoria avanzata da un soggetto per la natura calunniosa della denuncia/querela presentata
nei suoi confronti in relazione al reato di diffamazione dal quale era stato prosciolto - ne aveva
respinto la domanda, non già in esito ad un nuovo apprezzamento della sua condotta, bensì
escludendo la configurabilità dell'elemento soggettivo dell'illecito penale in capo all'autore della
condotta asseritamente calunniosa).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST., Conv. Eur. Dir. Uomo art. 6 CORTE
COST., Cod. Pen. art. 368, Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 654 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 11271 del 2020 Rv. 658144 - 02, N. 30988 del 2018 Rv. 651666
- 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 20839 del 21/07/2021 (Rv. 661982 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
P. (POSTERARO IVON) contro C. (SCIUTO FILIPPO)
Cassa senza rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 15/05/2018

044077 COMPETENZA CIVILE - REGOLAMENTO DI COMPETENZA - IN GENERE Declaratoria di


incompetenza del giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo per essere stata la domanda
monitoria rivolta a giudice incompetente - Impugnabilità con regolamento necessario di
competenza, ex art.42 c.p.c. - Necessità - Conseguenze - Inammissibilità del diverso mezzo
dell’appello - Sussistenza - Rilevabilità d’ufficio in Cassazione - Condizioni.

131026 PROCEDIMENTI SOMMARI - D'INGIUNZIONE - DECRETO - OPPOSIZIONE -


COMPETENZA In genere.

La sentenza con cui il giudice dell'opposizione a decreto ingiuntivo dichiara la propria


incompetenza per essere stato proposto il ricorso monitorio a giudice incompetente, cui segue
automaticamente la caducazione del decreto medesimo, è impugnabile unicamente con il
regolamento necessario di competenza, di cui all'art.42 c.p.c., e il rilievo dell'inammissibilità
del diverso mezzo dell'appello e del correlativo passaggio in giudicato della sentenza di prime
cure, indebitamente omesso da parte del giudice di secondo grado, deve essere effettuato
d'ufficio in sede di legittimità, ai sensi dell'art.382 c.p.c., con conseguente cassazione senza
rinvio della sentenza impugnata, quando la relativa questione non sia stata oggetto di
discussione e decisione da parte della corte territoriale, sicché nessun giudicato interno si sia
formato sul punto.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 42, Cod. Proc. Civ. art. 633 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 645 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 382 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 1372 del 2016 Rv. 638491 - 01, N. 13426 del 2020 Rv. 658502 -
01

166
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Sez. 3 - , Ordinanza n. 20697 del 20/07/2021 (Rv. 662193 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
U. (PUTIGNANO NICOLA) contro L. (CENTOLA GIUSEPPE VITTORIO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO BARI, 22/01/2019

100082 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - IN GENERE Declaratoria di


inammissibilità del ricorso per cessazione della materia del contendere – Raddoppio del
contributo unificato – Applicabilità – Esclusione – Fondamento – Prognosi in ordine all'integrale
conferma della sentenza impugnata – Irrilevanza.

In tema di impugnazione, il meccanismo sanzionatorio del raddoppio del contributo unificato di


cui all'art. 13, comma 1 quater, del d.P.R. n. 115 del 2002, nel testo introdotto dall'art. 1,
comma 17, della l. n. 228 del 2012, è applicabile solo ove il procedimento per cassazione si
concluda con integrale conferma della statuizione impugnata, ovvero con la "ordinaria"
dichiarazione di inamissibilità del ricorso, non anche nell'ipotesi di declaratoria di
inammissibilità sopravvenuta di quest'ultimo per cessazione della materia del contendere,
poiché essa determina la caducazione di tutte le pronunce emanate nei precedenti gradi di
giudizio e non passate in cosa giudicata, rendendo irrilevante la successiva valutazione della
virtuale fondatezza, o meno, del ricorso in quanto avente esclusivo rilievo in merito alla
regolazione delle spese del giudizio di legittimità.
Riferimenti normativi: DPR 30/05/2002 num. 115 art. 13 com. 1 CORTE COST., Legge
24/12/2012 num. 228 art. 1 com. 17 CORTE COST. PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art. 360
CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 3542 del 2017 Rv. 642858 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 20694 del 20/07/2021 (Rv. 662192 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: POSITANO
GABRIELE. Relatore: POSITANO GABRIELE.
V. (MAZZELLA FEDERICO) contro A.
Cassa senza rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 25/03/2019

254001 SANZIONI AMMINISTRATIVE - IN GENERE Opposizione avverso cartella di pagamento


per la riscossione di sanzioni amministrative per violazione delle norme a tutela del lavoro -
Denuncia dell'omessa conoscenza dell'atto presupposto per nullità od omessa notificazione del
processo verbale di accertamento - Rimedio esperibile - Opposizione agli atti esecutivi -
Necessità.

L'opposizione alla cartella di pagamento, emessa ai fini della riscossione di una sanzione
amministrativa pecuniaria, comminata per violazione di norme a tutela del lavoro, ove la parte
deduca che essa costituisce il primo atto con il quale è venuta a conoscenza della sanzione
irrogata, in ragione della nullità o dell'omissione della notificazione del processo verbale di
accertamento della violazione, deve essere proposta ex art. 617 c.p.c. e non nelle forme
dell'opposizione all'esecuzione di cui all'art. 615 c.p.c..
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 CORTE COST., Cod. Proc. Civ.
art. 615 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 617 CORTE COST.

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Massime precedenti Vedi: N. 14266 del 2021 Rv. 661443 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 22080 del 2017 Rv. 645323 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 20218 del 15/07/2021 (Rv. 661841 - 01)


Presidente: DI FLORIO ANTONELLA. Estensore: DELL'UTRI MARCO. Relatore:
DELL'UTRI MARCO.
M. (CIAFARDINI ANTONINO) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 30/04/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Permesso di soggiorno per motivi umanitari - Poteri istruttori del giudice –
Attivazione d'ufficio per valutare che il rimpatrio non esponga il richiedente al rischio di
condizioni di vita non rispettose del nucleo minimo dei diritti della persona - Necessità - Origine
del rischio - Irrilevanza.

Ai fini del riconoscimento del permesso di soggiorno per motivi umanitari (ex art. 5, comma 6,
del d.lgs. n. 286 del 1998, nel testo applicabile "ratione temporis"), il giudice del merito è
tenuto ad approfondire e circostanziare, in forza di un'iniziativa istruttoria ufficiosa, gli aspetti
dell'indispensabile valutazione comparativa tra la situazione personale ed esistenziale attuale
del richiedente sul territorio italiano e la condizione in cui lo stesso verrebbe lasciato in caso di
rimpatrio, al fine di accertare (attraverso l'individuazione delle specifiche fonti informative
suscettibili di asseverare le conclusioni assunte in relazione alle condizioni generali del paese di
origine, indipendentemente da quanto attestato con riguardo alla domanda di riconoscimento
della protezione sussidiaria) che il ritorno del richiedente nel proprio paese non valga piuttosto
a esporlo al rischio di un abbandono a condizioni di vita non rispettose del nucleo minimo dei
diritti della persona, per come rappresentate, nel loro aspetto critico, dallo stesso ricorrente; e
tanto, indipendentemente dalla circostanza che tale rischio possa farsi risalire (o meno) a
fattori di natura economica, politica, sociale o culturale.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 5022 del 2021 Rv. 660461 - 01, N. 15961 del 2021 Rv. 661515 -
01

Sez. 3 - , Sentenza n. 20127 del 14/07/2021 (Rv. 661981 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
A. (CONSOLO ANTONELLA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 11/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Tutela


dell'unità familiare del rifugiato politico - Disciplina ex art. 22 del d.lgs. n. 251 del 2007 -
Presupposti applicativi - Presenza in Italia dei familiari - Necessità.

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI In genere.

Le disposizioni di cui all'art. 22 del d.lgs. n. 251 del 2007 relative al diritto al "mantenimento
del nucleo familiare" del beneficiario di protezione internazionale devono intendersi riferite
esclusivamente ai parenti che siano presenti sul territorio nazionale, mentre, in caso di parenti

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residenti nel paese di origine o di provenienza del richiedente è applicabile la disciplina degli
artt. 29 e 29 bis del d.lgs. n. 286 del 1998.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 com. 1 lett. D CORTE
COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 22

Sez. 3 - , Sentenza n. 20127 del 14/07/2021 (Rv. 661981 - 03)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. P.M.
SGROI CARMELO. (Conf.)
A. (CONSOLO ANTONELLA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 11/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Diritto al


ricongiungimento familiare ex artt. 29, comma 1, lett. d) e 29 bis del d.lgs. n. 286 del 1998
per i genitori infrasessantacinquenni - Presupposti - Accertamenti del giudice di merito in base
ai fatti allegati e provti - Contenuto - Motivazione relativa al potere d’acquisto delle somme
versate per il mantenimento dell'ascendente - Necessità.

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI In genere.

Ai fini dell'individuazione dei presupposti per il riconoscimento del diritto al ricongiungimento


familiare in favore degli ascendenti non residenti in Italia da parte di persona alla quale sia
stato riconosciuto lo "status" di rifugiato politico, il giudice di merito deve accertare, sulla base
delle allegazioni e delle prove fornite dal richiedente, l'assenza di pericolosità dell'ascendente e
la sua condizione di essere "a carico" in termini di necessario sostentamento continuativo,
rendendo una motivazione congrua e logica anche in relazione al diverso potere d'acquisto che
le somme inviate dall'Italia dal figlio hanno nel paese di residenza del genitore.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 com. 1 lett. D CORTE
COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 CORTE COST. PENDENTE,
Decreto Legisl. 03/10/2008 num. 160 art. 1 com. 1 lett. A, Decreto Legisl. 08/01/2007 num. 5
art. 2 com. 1 lett. F CORTE COST.

Sez. 3 - , Sentenza n. 20127 del 14/07/2021 (Rv. 661981 - 02)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
A. (CONSOLO ANTONELLA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 11/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Tutela


dell'unità familiare del rifugiato politico - Richiesta di ricongiungimento per i genitori -
Disciplina degli artt. 29, comma 1, lett. d) e 29 bis del d.lgs. n. 286 del 1998 - Interpretazione
conforme all'art. 8 CEDU ed agli artt. 4 e 6 della direttiva 2003/86/CE - Necessità - Contenuto
- Fattispecie.

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI In genere.

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In materia di ricongiungimento familiare dello straniero, al quale sia stato riconosciuto lo
"status" di rifugiato politico, le due ipotesi alternativamente previste dall'art. 29, comma 1,
lett. d), del d.lgs. n. 286 del 1998, lette alla luce dell'art. 8 CEDU e secondo i principi contenuti
nella direttiva 2003/86/CE, devono essere interpretate nel senso che, dove la norma prevede
che lo straniero possa richiedere il ricongiungimento "di genitori a carico, qualora non abbiano
altri figli nel paese di origine o di provenienza", debba intendersi che tali figli con loro
conviventi siano in grado di provvedere al loro sostentamento economico, e che ove la norma
prevede la possibilità di richiedere il ricongiungimento per i "genitori ultrasessantacinquenni
qualora gli altri figli siano impossibilitati al loro sostentamento per documentati gravi motivi di
salute", debba intendersi anche "quando non siano a carico del rifugiato", dovendosi ritenere
che il principio generale del diritto al ricongiungimento familiare sia prevalente sempre che non
sussistano le ragioni impeditive di cui all'art. 6 della direttiva 2003/86/CE, legate a ragioni di
ordine pubblico, sicurezza pubblica o sanità pubblica. (Nella specie, la S.C. ha cassato la
pronuncia della Corte d'appello che, in riforma di quella del tribunale, aveva confermato la
decisione dell'ambasciata italiana in Pakistan che aveva negato il visto di ingresso in Italia alla
madre sessantunenne, residente in Pakistan, di un rifugiato politico sulla base della convivenza
della donna con altro figlio, studente ed economicamente non autosufficiente).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 com. 1 lett. D CORTE
COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 bis CORTE COST. PENDENTE,
Conv. Eur. Dir. Uomo art. 8, Decreto Legisl. 03/10/2008 num. 160 art. 1 com. 1 lett. A,
Decreto Legisl. 08/01/2007 num. 5 art. 2 com. 1 lett. F CORTE COST., Direttive del Consiglio
CEE 22/09/2003 num. 86 art. 4 com. 2, Direttive del Consiglio CEE 22/09/2003 num. 86 art.
6

Sez. 3 - , Ordinanza n. 19989 del 13/07/2021 (Rv. 661839 - 01)


Presidente: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. Estensore: SCRIMA ANTONIETTA.
Relatore: SCRIMA ANTONIETTA.
A. (GIORGIADI GIOVANNI) contro D. (LIGUORI MICHELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 26/06/2018

100146 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - MOTIVI DEL RICORSO - VIZI
DI MOTIVAZIONE Critica alla consulenza tecnica - Lacune o errori di valutazione - Deduzione in
sede di legittimità - Principio di autosufficienza del ricorso per cassazione - Conseguenze -
Indicazione specifica degli elementi incidenti sul controllo di logicità - Necessità.

In tema di ricorso per cassazione per vizio di motivazione, la parte che lamenti l'acritica
adesione del giudice di merito alle conclusioni del consulente tecnico d'ufficio non può limitarsi
a far valere genericamente lacune di accertamento o errori di valutazione commessi dal
consulente o dalla sentenza che ne abbia recepito l'operato, ma, in ossequio al principio di
autosufficienza del ricorso per cassazione ed al carattere limitato del mezzo di impugnazione,
ha l'onere di indicare specificamente le circostanze e gli elementi rispetto ai quali invoca il
controllo di logicità, trascrivendo integralmente nel ricorso almeno i passaggi salienti e non
condivisi della relazione e riportando il contenuto specifico delle critiche ad essi sollevate, al
fine di consentire l'apprezzamento dell'incidenza causale del difetto di motivazione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 61, Cod. Proc. Civ. art. 116 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 360 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 366

Massime precedenti Conformi: N. 16368 del 2014 Rv. 632050 - 01

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Sez. 3 - , Ordinanza n. 19993 del 13/07/2021 (Rv. 661840 - 01)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: TATANGELO AUGUSTO. Relatore:
TATANGELO AUGUSTO.
D. (DEFILIPPI CLAUDIO) contro C.
Rigetta, TRIBUNALE MILANO, 09/09/2016

100223 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - MEZZI DI IMPUGNAZIONE


Applicazione rito lavoro ad opposizione contro cartella di pagamento notificata dall'agente della
riscossione - Implicita qualificazione della domanda come opposizione a sanzione
amministrativa - Esclusione - Qualificazione della domanda stessa, in sede d'impugnazione,
quale opposizione all'esecuzione o agli atti esecutivi - Ammissibilità.

133103 PROCEDIMENTO CIVILE - DOMANDA GIUDIZIALE - INTERPRETAZIONE E


QUALIFICAZIONE GIURIDICA In genere.

133238 PROCEDIMENTO CIVILE - TERMINI PROCESSUALI - SOSPENSIONE In genere.

L'applicazione del rito speciale del lavoro ad una opposizione proposta avverso una cartella di
pagamento notificata dall'agente della riscossione non comporta di per sé una implicita
qualificazione della domanda in termini di opposizione a sanzione amministrativa ex art. 22
della l. n. 689 del 1981, ai fini del cd. principio dell'apparenza, per l'identificazione del mezzo
di impugnazione esperibile contro la relativa sentenza e, di conseguenza, non determina
l'esclusione della qualificazione della domanda stessa, in sede d'impugnazione, in termini di
opposizione all'esecuzione e/o agli atti esecutivi, ai sensi degli artt. 615 e 617 c.p.c., anche
con riferimento all'applicazione o meno del regime di sospensione feriale dei termini, in
mancanza di ulteriori elementi che portino a ritenere che il giudice "a quo", avvalendosi del rito
speciale, abbia inteso effettuare una vera e propria qualificazione di detta domanda.
Riferimenti normativi: Legge 24/11/1981 num. 689 art. 22 CORTE COST., Decreto Legisl.
01/09/2011 num. 150 art. 6 CORTE COST., Legge 07/10/1969 num. 742 art. 1 CORTE COST.,
Legge 07/10/1969 num. 742 art. 3 CORTE COST., Regio Decr. 30/01/1941 num. 12 art. 92,
Cod. Proc. Civ. art. 325, Cod. Proc. Civ. art. 327 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 615
CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 617 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 171 del 2012 Rv. 620864 - 01, N. 12872 del 2016 Rv. 640421 -
01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 19989 del 13/07/2021 (Rv. 661839 - 02)


Presidente: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. Estensore: SCRIMA ANTONIETTA.
Relatore: SCRIMA ANTONIETTA.
A. (GIORGIADI GIOVANNI) contro D. (LIGUORI MICHELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 26/06/2018

162023 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - "IUS SUPERVENIENS" - LIQUIDAZIONE - IN GENERE D.m.


n. 55 del 2014 - Applicabilità alle liquidazioni giudiziali successive alla sua entrata in vigore -
Prestazioni effettuate nel precedente grado di giudizio concluso con sentenza - Operatività dei
nuovi parametri - Condizioni.

In tema di spese processuali, i parametri introdotti dal d.m. n. 55 del 2014, cui devono essere
commisurati i compensi dei professionisti, trovano applicazione ogni qual volta la liquidazione
giudiziale intervenga in un momento successivo alla data di entrata in vigore del predetto
decreto, ancorché la prestazione abbia avuto inizio e si sia in parte svolta nella vigenza della

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pregressa regolamentazione, purché a tale data la prestazione professionale non sia stata
ancora completata. Ne consegue che, qualora il giudizio di primo grado si sia concluso con
sentenza prima della entrata in vigore del detto d.m., non operano i nuovi parametri di
liquidazione, dovendo le prestazioni professionali ritenersi esaurite con la sentenza, sia pure
limitatamente a quel grado; nondimeno, in caso di riforma della decisione, il giudice
dell'impugnazione, investito ai sensi dell'art. 336 c.p.c. anche della liquidazione delle spese del
grado precedente, deve applicare la disciplina vigente al momento della sentenza d'appello,
atteso che l'accezione omnicomprensiva di "compenso" evoca la nozione di un corrispettivo
unitario per l'opera prestata nella sua interezza.
Riferimenti normativi: Decr. Minist. Grazia e Giustizia 10/03/2014 num. 55, Decr. Minist.
Grazia e Giustizia 20/07/2012 num. 140, Cod. Proc. Civ. art. 336

Massime precedenti Conformi: N. 31884 del 2018 Rv. 651920 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 19989 del 13/07/2021 (Rv. 661839 - 03)


Presidente: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. Estensore: SCRIMA ANTONIETTA.
Relatore: SCRIMA ANTONIETTA.
A. (GIORGIADI GIOVANNI) contro D. (LIGUORI MICHELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 26/06/2018

162023 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - "IUS SUPERVENIENS" - LIQUIDAZIONE - IN GENERE


Liquidazione delle spese processuali ai sensi del d.m. n. 55 del 2014 - Esercizio del potere
discrezionale del giudice entro i valori minimi e massimi - Sindacato di legittimità - Esclusione -
Scostamento rispetto ai valori minimi o massimi - Specifica motivazione - Necessità.

In tema di liquidazione delle spese processuali ai sensi del d.m. n. 55 del 2014, l'esercizio del
potere discrezionale del giudice, contenuto tra il minimo e il massimo, non è soggetto a
sindacato di legittimità, attenendo pur sempre a parametri fissati dalla tabella, mentre la
motivazione è doverosa allorquando il giudice decida di aumentare o diminuire ulteriormente
gli importi da riconoscere, essendo necessario, in tal caso, che siano controllabili le ragioni che
giustificano lo scostamento e la misura di questo.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91 CORTE COST., Decr. Minist. Grazia e Giustizia
10/03/2014 num. 55

Massime precedenti Conformi: N. 12537 del 2019 Rv. 653760 - 01, N. 89 del 2021 Rv. 660050
- 02

Sez. 3 - , Ordinanza n. 19548 del 08/07/2021 (Rv. 661749 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: PELLECCHIA ANTONELLA.
Relatore: PELLECCHIA ANTONELLA.
A. (TACCHI VENTURI PAOLO) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 21/06/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) In genere

133077 PROCEDIMENTO CIVILE - DOMANDA GIUDIZIALE - IN GENERE In genere.

CONFORME A CASSAZIONE ASN 008819/2020 65791605


Massime precedenti Conformi: N. 8819 del 2020 Rv. 657916 - 05

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Sez. 3 - , Sentenza n. 19379 del 07/07/2021 (Rv. 661746 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. PEPE ALESSANDRO. (Conf.)
D. (FANTINI UMBERTO) contro A. (FEDELI RENATO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 29/04/2019

100207 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - CAUSE SCINDIBILI E


INSCINDIBILI - INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO IN CAUSE INSCINDIBILI Tempestiva
notificazione dell'impugnazione ad uno solo dei litisconsorti necessari - Ammissibilità
dell'impugnazione - Configurabilità - Fondamento.

La notifica dell'impugnazione relativa a cause inscindibili - sia nell'ipotesi di litisconsorzio


necessario sostanziale che processuale - eseguita nei confronti di uno solo dei litisconsorti nei
termini di legge, introduce validamente il giudizio di gravame nei confronti di tutte le altre
parti, ancorché l'atto di impugnazione sia stato a queste tardivamente notificato; in tal caso,
infatti, l'atto tardivo riveste la funzione di notificazione per integrazione del contraddittorio ex
art. 331 c.p.c., e l'iniziativa della parte, sopravvenuta prima ancora dell'ordine del giudice,
assolve alla medesima funzione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 331

Massime precedenti Conformi: N. 3071 del 2011 Rv. 617273 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 18364 del 2013 Rv. 627359 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 19372 del 07/07/2021 (Rv. 661838 - 02)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: VINCENTI ENZO. P.M. PEPE
ALESSANDRO. (Conf.)
G. (MICALIZZI MICHELE) contro I. (TESAURO WALTER CALOGERO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CALTANISSETTA, 20/03/2019

138061 PROVA CIVILE - CONSULENZA TECNICA - POTERI DEL GIUDICE - VALUTAZIONE


DELLA CONSULENZA - IN GENERE Espletamento di più consulenze tecniche - Risultati difformi
- Scelta del giudice - Motivazione specifica - Necessità.

Qualora nel corso del giudizio di merito vengano espletate più consulenze tecniche in tempi
diversi con risultati difformi, il giudice può seguire il parere che ritiene più congruo o
discostarsene, dando adeguata e specifica giustificazione del suo convincimento; in particolare,
quando intenda uniformarsi alla seconda consulenza, non può limitarsi ad una adesione acritica
ma deve giustificare la propria preferenza indicando le ragioni per cui ritiene di disattendere le
conclusioni del primo consulente, salvo che queste risultino criticamente esaminate dalla nuova
relazione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 191, Cod. Proc. Civ. art. 195

Massime precedenti Conformi: N. 19572 del 2013 Rv. 628271 - 01

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Sez. 3 - , Sentenza n. 19372 del 07/07/2021 (Rv. 661838 - 01)
Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. PEPE ALESSANDRO. (Conf.)
G. (MICALIZZI MICHELE) contro I. (TESAURO WALTER CALOGERO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CALTANISSETTA, 20/03/2019

148025 RESPONSABILITA' CIVILE - CAUSALITA' (NESSO DI) Responsabilità del medico di


guardia - Condotta inadempiente - Modalità - Fattispecie.

148066 RESPONSABILITA' CIVILE - PROFESSIONISTI - ATTIVITA' MEDICO-CHIRURGICA In


genere.

ll medico di guardia è responsabile per la morte del paziente visitato e dimesso, con apposita
prescrizione farmacologica, se sia configurabile il suo inadempimento nella forma di una
condotta omissiva o di una diagnosi errata o di una misura di cautela non presa, ove l'evento
di danno si ricolleghi deterministicamente, o in termini di probabilità, alla condotta del
sanitario. (Nella specie la S.C., ha confermato la sentenza impugnata, che aveva ritenuto
sussistente la responsabilità del sanitario operante in guardia medica per non aver avviato il
paziente, in seguito deceduto per disseccazione aortica, presso qualsiasi struttura sanitaria in
grado di effettuare i necessari approfondimenti clinico-strumentale a fronte di una
sintomatologia dolorosa toracica persistente).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1218, Cod. Civ. art. 1223, Cod. Civ. art. 1176, Cod. Civ.
art. 2236

Sez. 3 - , Sentenza n. 19031 del 06/07/2021 (Rv. 661745 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: SCARANO LUIGI
ALESSANDRO. Relatore: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. P.M. PEPE
ALESSANDRO. (Conf.)
V. (DE CICCO FRANCESCO) contro A.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE AVELLINO, 27/03/2018

018162 ASSICURAZIONE - VEICOLI (CIRCOLAZIONE-ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA) -


RISARCIMENTO DEL DANNO - FONDO DI GARANZIA PER LE VITTIME DELLA STRADA - IN
GENERE Fondo di garanzia per le vittima della strada - risarcimento ex art. 283 d.lgs. n. 209
del 2005 - Retroattività - Esclusione - Sinistri anteriori alla sua entrata in vigore -
Legittimazione passiva dell'assicurazione r.c.a. del veicolo investitore - Sussistenza -
Fattispecie.

L'art. 283 del d.lgs. n. 209 del 2005, che individua i casi in cui il Fondo di garanzia per le
vittime della strada risarcisce i danni causati dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, per i
quali vi è obbligo di assicurazione, non si applica ai sinistri verificatisi prima della sua entrata in
vigore, con la conseguenza che la legittimazione passiva per le azioni risarcitorie correlate a
tali sinistri spetta non all'impresa designata ai sensi dell'art. 286 del d.lgs. citato ma alla
compagnia assicuratrice per la r.c.a. della vettura che ha provocato l'incidente. (Nella specie,
la S.C. ha cassato la decisione di appello che, in una vicenda nella quale un pedone era stato
investito da una macchina rubata, aveva ritenuto sussistere la legittimazione passiva della
menzionata impresa designata in luogo di quella dell'assicurazione del veicolo investitore
perché la notificazione dell'atto introduttivo del giudizio di primo grado era avvenuta dopo
l'entrata in vigore del d.lgs. n. 209 del 2005, nonostante l'incidente risalisse a data anteriore).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 07/09/2005 num. 209 art. 283 CORTE COST., Decreto
Legisl. 07/09/2005 num. 209 art. 286

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Massime precedenti Vedi: N. 274 del 2015 Rv. 633963 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 10665 del 2009 Rv. 608149 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 19033 del 06/07/2021 (Rv. 661748 - 01)


Presidente: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. Estensore: MOSCARINI ANNA.
Relatore: MOSCARINI ANNA.
U. (PANTALEONE SANDRA) contro C.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO GENOVA, 20/12/2018

148025 RESPONSABILITA' CIVILE - CAUSALITA' (NESSO DI) Sussistenza di più cause possibili
ed alternative - Accertamento, da parte del giudice, della causa "più probabile che non" -
Necessità - Impossibilità di tale accertamento - Conseguenze - Applicazione del criterio di cui
all'art. 41 c.p. - Limiti - Fattispecie.

In tema di responsabilità civile, non si può negare il nesso eziologico fra condotta e danno solo
perché vi sono più cause possibili ed alternative ma il giudice deve stabilire quale tra esse sia
"più probabile che non", in concreto ed in relazione alle altre, e, quindi, idonea a determinare
in via autonoma il danno evento. Qualora tale accertamento non sia possibile, il problema del
concorso delle cause trova soluzione nell'art. 41 c.p., in virtù del quale il concorso di cause
preesistenti, simultanee o sopravvenute, anche se indipendenti dall'azione od omissione del
colpevole, non esclude il rapporto di causalità fra dette cause e l'evento, essendo quest'ultimo
riconducibile a tutte, tranne che si verifichi l'esclusiva efficienza causale di una di esse. (In
fattispecie caratterizzata da azione di risarcimento dei danni derivanti da un incidente stradale
fra una vettura ed una bicicletta, la S.C. ha cassato la sentenza che aveva escluso la
responsabilità del conducente della macchina sul presupposto che il danno lamentato dal
ciclista - una demenza post-traumatica - fosse riconducibile a più cause possibili ed alternative,
fra le quali poteva annoverarsi il trauma cranico provocato dal sinistro).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1218, Cod. Civ. art.
1227 CORTE COST., Cod. Pen. art. 41

Massime precedenti Vedi: N. 18753 del 2017 Rv. 645371 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 19031 del 06/07/2021 (Rv. 661745 - 02)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: SCARANO LUIGI
ALESSANDRO. Relatore: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. P.M. PEPE
ALESSANDRO. (Conf.)
V. (DE CICCO FRANCESCO) contro A.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE AVELLINO, 27/03/2018

018155 ASSICURAZIONE - VEICOLI (CIRCOLAZIONE-ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA) -


RISARCIMENTO DEL DANNO - AZIONE PER IL RISARCIMENTO DEI DANNI - IN GENERE
Richiesta stragiudiziale di risarcimento inviata prima dell'entrata in vigore del codice delle
assicurazioni - Domanda giudiziale proposta dopo tale momento - Reiterazione della richiesta
stragiudiziale - Necessità - Esclusione.

La vittima di un sinistro stradale che proponga la domanda di risarcimento nei confronti


dell'assicuratore del responsabile dopo l'entrata in vigore del codice delle assicurazioni (1°
gennaio 2006) non è tenuta a reiterare la richiesta scritta di risarcimento con le nuove
modalità previste dagli artt. 145 e 148 del detto codice, se a tale adempimento abbia già

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provveduto nel vigore dell'abrogata l. n. 990 del 1969, con le modalità indicate dall'art. 22 di
quest'ultima legge.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 07/09/2005 num. 205 art. 145, Decreto Legisl.
07/09/2005 num. 205 art. 148, Legge 24/12/1969 num. 990 art. 22 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 9140 del 2011 Rv. 617786 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 19032 del 06/07/2021 (Rv. 661837 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: SCARANO LUIGI
ALESSANDRO. Relatore: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. P.M. PEPE
ALESSANDRO. (Conf.)
D. (MAURINO ANTONIO) contro I.
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO LECCE, 10/11/2017

138069 PROVA CIVILE - DOCUMENTALE (PROVA) - ATTO PUBBLICO - IN GENERE Efficacia


probatoria privilegiata - Limiti - Fattispecie.

Costituiscono atti pubblici a norma dell'art. 2699 c.c. soltanto gli atti che i pubblici ufficiali
formano nell'esercizio di pubbliche funzioni certificative delle quali siano investiti dalla legge.
Esulano invece dalla previsione della norma indicata gli atti dei pubblici ufficiali che non siano
espressione di tali funzioni certificative. (Nella specie, la S.C. ha escluso che potesse ricondursi
nell'ambito dell'art. 2699 c.c. la relazione di servizio, con annesso rilevamento tecnico
descrittivo, con la quale un Carabiniere aveva relazionato al Nucleo Operativo in merito alle
modalità del verificarsi di un sinistro nel quale era stato coinvolto il collega con il quale era in
servizio di pattuglia).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2699, Cod. Civ. art. 2700 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18757 del 2017 Rv. 645166 - 01


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 215 del 1999 Rv. 525078 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 18808 del 02/07/2021 (Rv. 661705 - 01)


Presidente: SESTINI DANILO. Estensore: IANNELLO EMILIO. Relatore: IANNELLO
EMILIO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
P. (BESANI STEFANO) contro C. (CAPUTO CARLA TECLA ERMINIA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 29/01/2018

133226 PROCEDIMENTO CIVILE - SOSPENSIONE DEL PROCESSO - IN GENERE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 008664/2020 65783201


Massime precedenti Conformi: N. 8664 del 2020 Rv. 657832 - 01

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Sez. 3 - , Sentenza n. 18808 del 02/07/2021 (Rv. 661705 - 02)
Presidente: SESTINI DANILO. Estensore: IANNELLO EMILIO. Relatore: IANNELLO
EMILIO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
P. (BESANI STEFANO) contro C. (CAPUTO CARLA TECLA ERMINIA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 29/01/2018

044061 COMPETENZA CIVILE - CONTINENZA DI CAUSE Riunione di cause per continenza -


Preclusioni processuali verificatesi nel primo giudizio - Superamento attraverso la trattazione
del secondo giudizio - Esclusione - Condizioni e limiti.

133225 PROCEDIMENTO CIVILE - RIUNIONE E SEPARAZIONE DI CAUSA In genere.

133236 PROCEDIMENTO CIVILE - TERMINI PROCESSUALI - IN GENERE In genere.

Nel caso di riunione di cause, tra loro in rapporto di continenza e pendenti davanti al medesimo
giudice, le preclusioni maturate nel giudizio preveniente anteriormente alla riunione rendono
inammissibili nel giudizio prevenuto - in osservanza del principio del "ne bis in idem" e allo
scopo di non favorire l'abuso dello strumento processuale - solo le attività, soggette alle
scansioni processuali dettate a pena di decadenza, svolte con riferimento all'oggetto di esso
che sia comune al giudizio preveniente e non si comunicano, pertanto, né alle attività assertive
che, come le mere difese e le eccezioni in senso lato, non soggiacciono a preclusione, né alle
attività assertive e probatorie che, pur soggette a preclusione, concernono la parte del giudizio
prevenuto non comune con quello preveniente.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 167 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 183 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 273, Cod. Proc. Civ. art. 39

Massime precedenti Vedi: N. 24529 del 2018 Rv. 651137 - 02, N. 22342 del 2019 Rv. 654923
- 01, N. 19460 del 2017 Rv. 645355 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 18804 del 02/07/2021 (Rv. 661714 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: IANNELLO
EMILIO. Relatore: IANNELLO EMILIO. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA.
(Conf.)
F. (GIUFFRIDA ANTONINO) contro D.
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 27/06/2018

100219 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - INTERESSE


ALL'IMPUGNAZIONE Interruzione del processo - Evento interruttivo riguardante una o più parti
di un procedimento connesso - Deduzione di una irregolare prosecuzione - Legittimazione della
parte coinvolta dall'evento interruttivo - Carattere esclusivo - Conseguenze - Fattispecie.

133118 PROCEDIMENTO CIVILE - ESTINZIONE DEL PROCESSO - PER INATTIVITA' DELLE


PARTI E PER MANCATA PROSECUZIONE O RIASSUNZIONE In genere.

Le norme sull'interruzione del processo sono rivolte a tutelare la parte nei cui confronti si sia
verificato l'evento interruttivo e, pertanto, nel caso di unico processo con pluralità di parti,
soltanto quella che dall'evento può essere pregiudicata può far valere l'irregolare prosecuzione
del giudizio, non le altre parti, le quali nessun pregiudizio risentono dall'omessa interruzione
del processo. (Nella specie, la S.C. ha dichiarato inammissibile la censura con cui una parte
diversa da quella dichiarata fallita nel corso del giudizio d'appello aveva denunciato la nullità
della decisione, assunta dalla Corte di merito nonostante l'automatica interruzione del processo
derivante dal predetto evento interruttivo).

177
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Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 100 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 106, Cod.
Proc. Civ. art. 161 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 300 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art.
303 CORTE COST., Regio Decr. 16/03/1942 num. 267 art. 43 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 1860 del 1984 Rv. 433933 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 6361 del 2007 Rv. 596821 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 18841 del 02/07/2021 (Rv. 661980 - 01)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: PORRECA PAOLO. Relatore: PORRECA
PAOLO. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
G. (SARDELLA GIUSEPPE) contro T.
Rigetta, TRIBUNALE TRANI, 27/11/2017

079215 ESECUZIONE FORZATA - VENDITA FORZATA - IN GENERE Pagamento del saldo del
prezzo da parte dell'aggiudicatario - Prevalenza del termine indicato dal giudice nell'ordinanza
di vendita su quello fissato nel decreto ex art. 574, comma 1, c.p.c. - Conseguenze - Limiti.

In tema di esecuzione immobiliare, il termine perentorio per il versamento del saldo da parte
dell'aggiudicatario del bene è quello stabilito dal giudice con l'ordinanza di vendita; ne deriva,
in questa ipotesi, che la mancata comparizione dello stesso aggiudicatario alla pubblica udienza
fissata per l'esame delle offerte non impone di comunicargliene l'esito e non giustifica una
dilazione del termine in questione; al contrario, il diverso termine fissato dal medesimo giudice
con il decreto previsto dall'art. 574, comma 1, c.p.c. trova applicazione solo qualora la
menzionata ordinanza non contenga indicazioni al riguardo.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 574 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 24570 del 2018 Rv. 651156 - 01, N. 32136 del 2019 Rv. 656506
- 02

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 22149 del 03/08/2021 (Rv. 662352 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: CIRILLO FRANCESCO MARIA.
Relatore: CIRILLO FRANCESCO MARIA. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
F. (TORTORA MARCELLO) contro C. (CARBONE SALVATORE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 04/02/2021

044017 COMPETENZA CIVILE - COMPETENZA PER TERRITORIO - ACCORDO DELLE PARTI - IN


GENERE Contratto di trasporto in favore di destinatario diverso dal mittente – Richiesta di
consegna della merce da parte del terzo destinatario - Pattuizione di un foro convenzionale
esclusivo fra le parti originarie del contratto - Possibilità per il destinatario di avvalersi di tale
pattuizione - Sussistenza - Fondamento - Mancata comunicazione al vettore dell’adesione del
destinatario alla detta pattuizione - Irrilevanza.

174023 TRASPORTI - CONTRATTO DI TRASPORTO (DIRITTO CIVILE) - DI COSE -


DESTINATARIO - IN GENERE In genere.

Il contratto di trasporto, qualora il destinatario sia una persona diversa dal mittente, si
configura come contratto a favore del terzo, nel quale la consegna delle cose a destinazione o
la richiesta di consegna integra «la dichiarazione di volerne profittare» prevista dall'art. 1411
c.c., con conseguente subentro del destinatario nei diritti ed obblighi del mittente. Ne discende

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che, qualora le parti originarie del contratto abbiano pattuito un foro convenzionale esclusivo, il
destinatario, divenuto parte del contratto, a differenza di quanto accade nel contratto a favore
di terzo, ben può avvalersi della clausola derogatoria della competenza per territorio, non
occorrendo alcuna ulteriore comunicazione adesiva al vettore, stante il suo subentro nel
contratto già perfezionatosi.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1411, Cod. Civ. art. 1689 com. 2

Massime precedenti Vedi: N. 11261 del 2005 Rv. 581917 - 01, N. 8766 del 2021 Rv. 660920 -
01, N. 24415 del 2013 Rv. 628727 - 01, N. 33309 del 2019 Rv. 656264 - 01, N. 11744 del
2018 Rv. 648612 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21954 del 30/07/2021 (Rv. 662042 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: CRICENTI GIUSEPPE. Relatore:
CRICENTI GIUSEPPE.
D. (DE MARTINIS MASSIMO) contro D.
Regola sospensione

089031 GIUDIZIO CIVILE E PENALE (RAPPORTO) - PREGIUDIZIALITA' - SOSPENSIONE DEL


PROCESSO CIVILE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 011688/2018 64837601


Massime precedenti Conformi: N. 11688 del 2018 Rv. 648376 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21989 del 30/07/2021 (Rv. 662216 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GORGONI MARILENA. Relatore:
GORGONI MARILENA. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
F. (CUTRERA CLAUDIO) contro F.
Regola competenza

044064 COMPETENZA CIVILE - INCOMPETENZA - PER TERRITORIO Foro del consumatore -


Eccezione di incompetenza - Onere del convenuto di indicare tutti i possibili fori alternativi -
Necessità - Inosservanza - Conseguenze.

Quando la domanda giudiziale è proposta con l'espressa invocazione della sussistenza, dinanzi
al giudice adito, di un foro inderogabile ed esclusivo (nella specie, del foro del consumatore),
l'eccezione di incompetenza territoriale sollevata dal convenuto deve sostanziarsi nella
contestazione dell'applicabilità del criterio di competenza territoriale inderogabile indicato
dall'attore e di tutti i possibili criteri di competenza territoriale derogabile relativi alla lite,
dovendo altrimenti ritenersi l'eccezione di incompetenza come non proposta, siccome
incompleta.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 18, Cod. Civ. art. 19 CORTE COST., Cod. Civ. art. 20,
Cod. Civ. art. 38 CORTE COST., Cod. Civ. art. 42, Decreto Legisl. 06/09/2005 num. 206 art.
33 com. 2

Massime precedenti Conformi: N. 32731 del 2019 Rv. 656182 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 24632 del 2020 Rv. 659913 - 01, N. 23912 del 2018 Rv. 650885
- 01

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Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21777 del 29/07/2021 (Rv. 662041 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: CRICENTI GIUSEPPE. Relatore:
CRICENTI GIUSEPPE.
C. (MAZZINI PIER FRANCESCO) contro C.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 04/12/2018

133070 PROCEDIMENTO CIVILE - DIFENSORI - MANDATO ALLE LITI (PROCURA) - CONTENUTO


E FORMA Procura rilasciata per il grado di appello - Successiva dichiarazione di aver conferito
mandato al fine di impugnare una data sentenza - Natura - Ratifica retroattiva - Esclusione -
Ragioni - Atto ricognitivo di precedente dichiarazione di volontà - Sussistenza - Conseguenze -
Ammissibilità al di fuori dei limiti di cui all’art.125 c.p.c.

La procura alle liti rilasciata dal soccombente in primo grado per quello di appello, seguita, ad
integrazione e su invito della stessa Corte di merito, da un atto successivamente depositato
contenente la dichiarazione della parte di avere effettivamente conferito mandato per
l'impugnazione di quella data sentenza, non può essere inteso come una ratifica con efficacia
retroattiva (istituto non operante nel campo processuale, ove la procura alle liti può essere
conferita con effetti retroattivi solo nei limiti stabiliti dall'art. 125 c.p.c.), atteso che esso non
ha ad oggetto un precedente atto posto in essere da soggetto privo del potere di
rappresentanza (cd. "falsus procurator"), ma costituisce atto ricognitivo di una dichiarazione di
volontà già espressa, contenendo la precisazione in ordine al provvedimento che si era inteso
impugnare, come tale ammissibile anche fuori dei limiti del predetto art.125 c.p.c.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 83 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 125

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 13431 del 2014 Rv. 631299 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21643 del 28/07/2021 (Rv. 662375 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: CRICENTI GIUSEPPE. Relatore:
CRICENTI GIUSEPPE.
L. (CAMBARERI GIUSEPPE) contro S. (PEDRETTI LUIGI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 16/11/2018

057001 CONTRATTI DI BORSA - IN GENERE Cliente, con esperienza quale investitore, che
consegni denaro in contanti al promotore finanziario - Reati di truffa ed appropriazione indebita
commessi in suo danno dal medesimo promotore - Responsabilità dell'intermediario ex art. 31,
comma 3, d.lgs. n. 58 del 1998 - Esclusione - Fondamento.

148056 RESPONSABILITA' CIVILE - PADRONI, COMMITTENTI E IMPRENDITORI - IN GENERE In


genere.

148058 RESPONSABILITA' CIVILE - PADRONI, COMMITTENTI E IMPRENDITORI - ESERCIZIO


DELLE INCOMBENZE - MANSIONI AFFIDATE In genere.

Ai fini del riconoscimento della responsabilità dell'intermediario finanziario ex art. 31 d.lgs n.


58 del 1998, la condotta dell'investitore che, ancorché con esperienza nel settore, abbia
consegnato in contanti al promotore finanziario, che agiva per conto di una SIM, una rilevante
somma di denaro, a fini d'investimento, non rispettando i divieti di legge, ed abbia subito un
danno patrimoniale a causa della condotta dolosa del promotore, condannato per truffa ed
appropriazione indebita, integra il concorso colposo del danneggiato nella condotta dolosa
accertata penalmente, per aver agevolato quanto meno con consapevole acquiescenza, la
produzione del danno, potendo trovare applicazione anche in questa ipotesi l'art. 1227 c.c.

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Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 24/02/1998 num. 58 art. 31, Cod. Civ. art. 1227 CORTE
COST., Cod. Civ. art. 2049, Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 28634 del 2020 Rv. 660016 - 01, N. 25374 del 2018 Rv. 651163
- 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21404 del 26/07/2021 (Rv. 662040 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
P. (MIGLIORI STEFANIA KATIA) contro G. (MARITATO GIUSEPPINA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 23/05/2019

148029 RESPONSABILITA' CIVILE - COLPA O DOLO - CONTRATTUALE ED


EXTRACONTRATTUALE Azione risarcitoria esercitata dai congiunti "iure proprio" - Natura
aquiliana della responsabilità - Fondamento - Efficacia protettiva verso terzi del contratto tra il
nosocomio ed il paziente - Condizioni e limiti.

148066 RESPONSABILITA' CIVILE - PROFESSIONISTI - ATTIVITA' MEDICO-CHIRURGICA In


genere.

La responsabilità della struttura sanitaria per i danni da perdita del rapporto parentale, invocati
"iure proprio" dai congiunti di un paziente deceduto, è qualificabile come extracontrattuale, dal
momento che, da un lato, il rapporto contrattuale intercorre unicamente col paziente, e
dall'altro i parenti non rientrano nella categoria dei "terzi protetti dal contratto", potendo
postularsi l'efficacia protettiva verso terzi del contratto concluso tra il nosocomio ed il paziente
esclusivamente ove l'interesse, del quale tali terzi siano portatori, risulti anch'esso
strettamente connesso a quello già regolato sul piano della programmazione negoziale.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1218, Cod. Civ. art. 1228, Cod. Civ. art. 1374, Cod. Civ.
art. 2043 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 14258 del 2020 Rv. 658316 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 28991 del 2019 Rv. 655828 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21398 del 26/07/2021 (Rv. 662039 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (GENOVESE FRANCESCO) contro T. (CARDILLO IGNAZIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MESSINA, 13/09/2019

058014 CONTRATTI IN GENERE - CLAUSOLA PENALE - IN GENERE Clausola penale - Funzione


- Risarcimento forfettario di danno presunto - Sussistenza - Danni ulteriori - Cumulo della
penale con i danni accertati - Ammissibilità - Esclusione.

La clausola penale, svolgendo la funzione di risarcimento forfettario di un danno presunto, è


intesa a rafforzare il vincolo contrattuale e a stabilire preventivamente la prestazione cui è
tenuto uno dei contraenti qualora si renda inadempiente, con l'effetto di limitare a tale
prestazione il risarcimento, indipendentemente dalla prova dell'esistenza e dell'entità del
pregiudizio effettivamente sofferto, salvo che sia convenuta la risarcibilità del danno ulteriore,
nel qual caso la clausola costituisce solo una liquidazione anticipata del danno, destinata a

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rimanere assorbita, ove sia provata la sussistenza di maggiori pregiudizi, nella liquidazione
complessiva di questi, senza potersi con essi cumulare.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1218, Cod. Civ. art. 1223, Cod. Civ. art. 1382

Massime precedenti Vedi: N. 12956 del 2016 Rv. 640130 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21404 del 26/07/2021 (Rv. 662040 - 03)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
P. (MIGLIORI STEFANIA KATIA) contro G. (MARITATO GIUSEPPINA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 23/05/2019

127041 PRESCRIZIONE CIVILE - TERMINE - PRESCRIZIONI BREVI - RISARCIMENTO DEL


DANNO - FATTO DANNOSO COSTITUENTE REATO Art. 2947, comma 3, c.c. - Coincidenza con il
termine prescrizionale previsto dalla legge penale - Estensione di tale disciplina a tutti i
legittimati passivi - Azione civile contro i legittimati per responsabilità indiretta - Inclusione.

L'art. 2947, comma 3, c.c., nel far coincidere il termine di prescrizione del diritto al
risarcimento del danno con quello stabilito dalla legge penale per il reato, si riferisce a tutti i
possibili soggetti passivi della pretesa risarcitoria e si applica, perciò, non solo all'azione civile
esperibile contro la persona penalmente imputabile, ma anche a quella intentata contro coloro
che sono tenuti al risarcimento a titolo di responsabilità indiretta (nella specie, contro un ente
ospedaliero per fatto illecito di un medico dipendente).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2947 com. 3 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2049

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21404 del 26/07/2021 (Rv. 662040 - 02)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
P. (MIGLIORI STEFANIA KATIA) contro G. (MARITATO GIUSEPPINA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 23/05/2019

127024 PRESCRIZIONE CIVILE - TERMINE - IN GENERE Indicazione dello specifico termine di


decorrenza ex art. 2947, comma 3, c.c. - Eccezione in senso lato - Rilevabilità d'ufficio -
Conseguenze - Deducibilità in cassazione – Ammissibilità – Limiti e condizioni.

La deduzione relativa all'applicabilità di uno specifico termine di prescrizione (nella specie,


quello indicato al comma 3 dell'art. 2947 c.c.) integra una controeccezione in senso lato, il cui
rilievo può avvenire anche d'ufficio, nel rispetto delle preclusioni cd. assertive di cui all'art. 183
c.p.c., qualora sia fondata su nuove allegazioni di fatto; laddove, invece, sia basata su fatti
storici già allegati entro i termini di decadenza propri del procedimento ordinario di cognizione,
la sua proposizione è ammissibile nell'ulteriore corso del giudizio di primo grado, in appello e,
con il solo limite della non necessità di accertamenti di fatto, in cassazione, dove non
costituisce questione nuova inammissibile.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2947 com. 3 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 183
CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 345, Cod. Proc. Civ. art. 360 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 24260 del 2020 Rv. 659846 - 01

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Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21400 del 26/07/2021 (Rv. 662213 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (RANIERI MASSIMO) contro S.
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 21/03/2019

162003 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - COMPENSAZIONE - IN GENERE Sindacato di legittimità


sulla compensazione delle spese - Condizioni e limiti - Fondamento.

In tema di spese giudiziali, il sindacato di legittimità sulla pronuncia di compensazione è diretto


ad evitare che siano addotte ragioni illogiche o erronee a fondamento della decisione di
compensarne i costi tra le parti e consiste, come affermato dalla Corte costituzionale (sent.
n.157 del 2014), in una verifica "in negativo" in ragione della "elasticità" costituzionalmente
necessaria che caratterizza il potere giudiziale di compensazione delle spese di lite, "non
essendo indefettibilmente coessenziale alla tutela giurisdizionale la ripetizione di dette spese"
in favore della parte vittoriosa.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 92 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 360 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 26912 del 2020 Rv. 659925 - 01, N. 17816 del 2019 Rv. 654447
- 01, N. 9977 del 2019 Rv. 653625 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21401 del 26/07/2021 (Rv. 662214 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (SANNA GIOVANNI PIETRO) contro G.
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 27/03/2019

100015 IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - CITAZIONE DI APPELLO - MOTIVI - SPECIFICITA'


Specificità dei motivi di gravame - Valutazione - Correlazione con le argomentazioni della
pronuncia impugnata (nella specie, di rigetto della domanda di risarcimento danni) - Necessità.

La specificità dei motivi di appello dev'essere commisurata all'ampiezza ed alla portata delle
argomentazioni della sentenza impugnata, sicché qualora il primo giudice, per rigettare la
domanda, nella specie, di risarcimento danni, abbia escluso la valenza probatoria di
determinati documenti è sufficiente, ai fini dell'ammissibilità dell'impugnazione, ribadire
l'idoneità di tali documenti ad asseverare i fatti costitutivi del diritto azionato.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 342

Massime precedenti Vedi: N. 15790 del 2016 Rv. 641585 - 01, N. 24464 del 2020 Rv. 659759
- 01, N. 11197 del 2019 Rv. 653588 - 01

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Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21403 del 26/07/2021 (Rv. 662215 - 01)
Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (FAZIO DOMENICO) contro U. (TASSONI FRANCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 11/04/2019

138239 PROVA CIVILE - PROVE INDIZIARIE - PRESUNZIONI (NOZIONE) - SEMPLICI


Deduzione del fatto da provare da quello noto - Criteri - Fattispecie.

In tema di prova per presunzioni, ai sensi degli artt. 2727 e 2729 c.c., non occorre che tra il
fatto noto e quello ignoto sussista un legame di assoluta ed esclusiva necessità causale,
essendo sufficiente che dal fatto noto sia desumibile univocamente quello ignoto, alla stregua
di un giudizio di probabilità basato sull'"id quod plerumque accidit", sicché il giudice può trarre
il suo libero convincimento dall'apprezzamento discrezionale degli elementi indiziari prescelti,
purché dotati dei requisiti legali della gravità, precisione e concordanza. (Nel ribadire il
principio, la S.C. ha confermato la decisione di merito che aveva correttamente accertato la
maggiore responsabilità nella causazione del sinistro del conducente di un autoveicolo per aver
violato l'obbligo di dare la precedenza e quella concorrente e minore dell'altro, per l'elevata
velocità del motoveicolo condotto, al momento dello scontro).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2727, Cod. Civ. art. 2729 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18822 del 2018 Rv. 649915 - 01, N. 5787 del 2014 Rv. 630512 -
01, N. 1163 del 2020 Rv. 656633 - 03

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21145 del 22/07/2021 (Rv. 661993 - 01)


Presidente: CIRILLO FRANCESCO MARIA. Estensore: POSITANO GABRIELE.
Relatore: POSITANO GABRIELE.
T. (DORI MARCO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 01/12/2015

148002 RESPONSABILITA' CIVILE - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA - IN GENERE -


Emotrasfusioni - Contagio da sangue infetto - Successiva individuazione in sede scientifica dei
virus HBV, HIV e HCV - Responsabilità del Ministero della salute - Configurabilità - Fondamento
- Fattispecie relativa a trasfusioni praticate prima dell’anno 1970.

In caso di patologie conseguenti ad infezione da virus HBV, HIV e HCV, contratte a seguito di
emotrasfusioni o di somministrazione di emoderivati, sussiste la responsabilità del Ministero
della salute anche per le trasfusioni eseguite in epoca anteriore alla conoscenza scientifica di
tali virus e all'apprestamento dei relativi test identificativi (risalenti, rispettivamente, agli anni
1978, 1985, 1988), atteso che già dalla fine degli anni '60 era noto il rischio di trasmissione di
epatite virale ed era possibile la rilevazione (indiretta) dei virus, che della stessa costituiscono
evoluzione o mutazione, mediante gli indicatori della funzionalità epatica, gravando pertanto
sul Ministero della salute, in adempimento degli obblighi specifici di vigilanza e controllo posti
da una pluralità di fonti normative speciali risalenti già all'anno 1958, l'obbligo di controllare
che il sangue utilizzato per le trasfusioni e gli emoderivati fosse esente da virus e che i
donatori non presentassero alterazione della transaminasi.(Nel ribadire il principio, la S.C. ha
cassato con rinvio la decisione di merito che aveva escluso la responsabilità del Ministero della
salute in relazione ad una infezione da epatite C contratta in seguito a emotrasfusioni risalenti
al 1965).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1223, Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST., Legge
13/03/1958 num. 296 art. 1, Legge 14/07/1967 num. 592, DPR 24/08/1971 num. 1256,
Cod. Civ. art. 1225, Cod. Civ. art. 1226, Cod. Civ. art. 2056

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Massime precedenti Conformi: N. 1566 del 2019 Rv. 652686 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 19622 del 09/07/2021 (Rv. 661916 - 01)


Presidente: SCRIMA ANTONIETTA. Estensore: IANNELLO EMILIO. Relatore:
IANNELLO EMILIO.
U. (PASTORE ANTONINO) contro T.
Dichiara inammissibile, CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE ROMA, 22/01/2018

100269 IMPUGNAZIONI CIVILI - REVOCAZIONE (GIUDIZIO DI) - IN GENERE Decisioni della


Corte di cassazione - Temine semestrale introdotto dal d.l. n. 168 del 2016, conv. in l. n. 197
del 2016 - Applicabilità ai provvedimenti pubblicati dopo il 30 ottobre 2016 - Mancata
comunicazione al ricorrente della data fissata per la trattazione del ricorso - Rilevanza -
Esclusione - Fondamento.

Il termine semestrale dalla pubblicazione del provvedimento, previsto per la proposizione del
ricorso per revocazione dei provvedimenti della Corte di cassazione dall'art. 391 bis, comma 1,
c.p.c., così ridotto, in sede di conversione del d.l. n. 168 del 2016, dalla l. n. 197 del 2016 ed
applicabile ai provvedimenti pubblicati dopo l'entrata in vigore della stessa (30 ottobre 2016),
trova operatività anche nell'ipotesi di mancata comunicazione al ricorrente della data fissata
per la trattazione del ricorso per cassazione definito con il provvedimento impugnato, atteso
che tale circostanza non rientra tra quelle che, ai sensi dell'art. 327, comma 2, c.p.c.,
giustificano una diversa decorrenza del termine e che il ricorrente, essendo in quanto tale a
conoscenza della pendenza del procedimento, si trova in condizione di poter informarsi del suo
esito in tempo utile per proporre tempestivamente il ricorso per revocazione.
Riferimenti normativi: Decreto Legge 31/08/2016 num. 168 art. 1 bis, Legge 25/10/2016
num. 197, Cod. Proc. Civ. art. 327 com. 2, Cod. Proc. Civ. art. 391 bis com. 1 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 20734 del 2013 Rv. 627639 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 8091 del 2020 Rv. 657534 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 19097 del 06/07/2021 (Rv. 661992 - 01)


Presidente: SCODITTI ENRICO. Estensore: IANNELLO EMILIO. Relatore:
IANNELLO EMILIO.
S. (INTISO MARCO) contro F. (PISELLI FRANCESCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO TORINO, 09/05/2019

058272 CONTRATTI IN GENERE - SIMULAZIONE (NOZIONE) - ASSOLUTA Relativa eccezione -


Rilevabilità d'ufficio.

La simulazione assoluta, costituendo motivo di nullità del negozio per difetto di causa, è
rilevabile d'ufficio ai sensi dell'art. 1421 c.c..
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1414, Cod. Civ. art. 1421

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Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 19092 del 06/07/2021 (Rv. 661915 - 01)
Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (CIMINO MAURO) contro U. (BALDI FRANCESCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO FIRENZE, 03/12/2018

100226 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - NOTIFICAZIONE - DELL'ATTO


DI IMPUGNAZIONE - AGLI EREDI Mancata dichiarazione di residenza o elezione di domicilio per
il giudizio - Notificazione dell'impugnazione - Alla parte personalmente - Necessità - Morte della
parte - Notifica agli eredi - Collettivamente ed impersonalmente - Esclusione - Fondamento.

Nel caso di mancata dichiarazione di residenza od elezione di domicilio, conseguente a


contumacia o a costituzione personale effettuata senza il compimento di tali atti,
l'impugnazione va notificata alla parte personalmente ai sensi dell'art. 330, ultimo comma,
c.p.c., sicché, in caso di decesso della stessa, la notificazione agli eredi non può essere fatta
collettivamente ed impersonalmente, ma va eseguita "nominatim" ex artt. 137 e ss. c.p.c., a
prescindere dall'avvenuta notifica della sentenza e dalla circostanza che il decesso si sia
verificato prima o dopo di essa.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 137 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 328 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 330 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 3824 del 2015 Rv. 634522 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 18795 del 02/07/2021 (Rv. 661913 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
N. (PERONE LUCA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 17/06/2019

152015 RISARCIMENTO DEL DANNO - VALUTAZIONE E LIQUIDAZIONE - CRITERI EQUITATIVI


- Liquidazione equitativa cd. “pura” - Contenuto - Conseguenze - Fattispecie.

La liquidazione equitativa, anche nella sua forma cd. "pura", consiste in un giudizio di prudente
contemperamento dei vari fattori di probabile incidenza sul danno nel caso concreto, sicché,
pur nell'esercizio di un potere di carattere discrezionale, il giudice è chiamato a dare conto, in
motivazione, del peso specifico attribuito ad ognuno di essi, in modo da rendere evidente il
percorso logico seguito nella propria determinazione e consentire il sindacato del rispetto dei
principi del danno effettivo e dell'integralità del risarcimento. Ne consegue che, allorché non
siano indicate le ragioni dell'operato apprezzamento e non siano richiamati gli specifici criteri
utilizzati nella liquidazione, la sentenza incorre sia nel vizio di nullità per difetto di motivazione
(indebitamente ridotta al disotto del "minimo costituzionale" richiesto dall'art. 111, comma 6,
Cost.) sia nel vizio di violazione dell'art. 1226 c.c. (Nel ribadire il principio, la S.C. ha cassato
con rinvio la decisione di merito che aveva operato in via equitativa una ingentissima riduzione
del "quantum" senza dare alcun conto dei motivi e dei criteri posti alla base della operata
rilevante modifica).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1226, Cod. Civ. art. 2056, Costituzione art. 111 com. 6

Massime precedenti Conformi: N. 22272 del 2018 Rv. 650596 - 01

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Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 18832 del 02/07/2021 (Rv. 661914 - 01)
Presidente: SCODITTI ENRICO. Estensore: IANNELLO EMILIO. Relatore:
IANNELLO EMILIO.
C. (CARDOSI UGO) contro A. (GIACHI MASSIMILIANO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 13/02/2019

140021 PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE CIVILE - SENTENZA - CONTENUTO - MOTIVAZIONE -


IN GENERE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 002334/2020 65676201


Massime precedenti Conformi: N. 2334 del 2020 Rv. 656762 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 18718 del 01/07/2021 (Rv. 661912 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: CIRILLO FRANCESCO MARIA.
Relatore: CIRILLO FRANCESCO MARIA.
M. (BARZAGHI CLAUDIA) contro C.
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 30/11/2018

132128 PROCEDIMENTI SPECIALI - PROCEDIMENTI IN MATERIA DI LAVORO E DI PREVIDENZA


- PROCEDIMENTO DI PRIMO GRADO - DOMANDA GIUDIZIALE - FORMA E CONTENUTO Art. 415
c.p.c. - Mancata previsione dell'avvertimento di cui all'art. 163, comma 3, n. 7, c.p.c. -
Questione di legittimità costituzionale per violazione degli artt. 24 e 111 Cost. - Manifesta
infondatezza - Fondamento.

È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, per violazione degli artt.


24 e 111 Cost., dell'art. 415 c.p.c., nella parte in cui non prevede che l'obbligo di notifica al
convenuto del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza contenga l'avvertimento di cui
all'art. 163, comma 3, n. 7, c.p.c., non comportando tale mancata previsione alcuna lesione
del diritto di difesa od al giusto processo e ciò, tanto più, in considerazione di quanto affermato
dalla Corte costituzionale (decisioni n. 65 del 1980 e n. 191 del 1999), rientrando nell'ampia
discrezionalità del legislatore la regolazione degli istituti processuali, salvo il limite della palese
irrazionalità o dell'arbitrio.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 415 CORTE COST., Costituzione art. 24,
Costituzione art. 111, Cod. Proc. Civ. art. 163 com. 3 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 14829 del 2002 Rv. 557985 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 18708 del 01/07/2021 (Rv. 661911 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: POSITANO GABRIELE. Relatore:
POSITANO GABRIELE.
D. (PANICO ANTONIO) contro U.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE NAPOLI NORD, 29/01/2019

040009 CIRCOLAZIONE STRADALE - CONDOTTA DEI VEICOLI - DISTANZA DI SICUREZZA TRA


VEICOLI - Tamponamento - Presunzione di colpa esclusiva del conducente del veicolo
tamponante - Sussistenza - Fondamento e conseguenze.

Ai sensi dell'art. 149, comma 1, del d.lgs. n. 285 del 1992, il conducente di un veicolo deve
essere in grado di garantire in ogni caso l'arresto tempestivo dello stesso, evitando collisioni
con il veicolo che precede, per cui l'avvenuto tamponamento pone a carico del conducente

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medesimo una presunzione "de facto" di inosservanza della distanza di sicurezza; ne consegue
che, esclusa l'applicabilità della presunzione di pari colpa di cui all'art. 2054, comma 2, c.c.,
egli resta gravato dall'onere di fornire la prova liberatoria, dimostrando che il mancato
tempestivo arresto del mezzo e la conseguente collisione sono stati determinati da cause in
tutto o in parte a lui non imputabili.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2054 CORTE COST., Decreto Legisl. 30/04/1992 num.
285 art. 149

Massime precedenti Conformi: N. 13703 del 2017 Rv. 644410 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 18695 del 01/07/2021 (Rv. 661751 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
B. (PIZZUTI PASQUALE) contro C. (ANNUNZIATA MARIA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SALERNO, 12/09/2019

100082 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - IN GENERE In genere

CONFORME A CASSAZIONE SU 034469/2019 65648801


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 34469 del 2019 Rv. 656488 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 18710 del 01/07/2021 (Rv. 661752 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: POSITANO GABRIELE. Relatore:
POSITANO GABRIELE.
F. (ROMEO SALVATORE) contro M.
Rigetta, CORTE D'APPELLO PALERMO, 21/02/2019

162021 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - INTERVENTO IN CAUSA In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 031889/2019 65597902


Massime precedenti Conformi: N. 31889 del 2019 Rv. 655979 - 02

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 18707 del 01/07/2021 (Rv. 661910 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: POSITANO GABRIELE. Relatore:
POSITANO GABRIELE.
G. (BOCCHINI ROBERTO) contro E. (PURGATO NICOLA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 19/03/2019

082216 FAMIGLIA - MATRIMONIO - RAPPORTI PATRIMONIALI TRA CONIUGI - COMUNIONE


LEGALE - OGGETTO - ACQUISTI Atto dispositivo compiuto da coniugi in regime di comunione
legale - Azione revocatoria nei confronti di uno di essi - Litisconsorzio necessario dell'altro -
Esclusione - Fondamento.

133187 PROCEDIMENTO CIVILE - LITISCONSORZIO - NECESSARIO - IN GENERE In genere.

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Nel giudizio intrapreso, ex art. 2901 c.c., verso uno dei coniugi in regime di comunione legale e
riguardante un atto dispositivo compiuto da entrambi, non sussiste il litisconsorzio necessario
dell'altro, atteso che l'eventuale accoglimento di tale azione non determinerebbe alcun effetto
restitutorio, né traslativo, destinato a modificare la sfera giuridica di quest'ultimo, ma
comporterebbe esclusivamente l'inefficacia relativa dell'atto in riferimento alla sola posizione
del coniuge debitore e nei confronti, unicamente, del creditore che ha promosso il processo,
senza caducare, ad ogni altro effetto, l'atto di disposizione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 177, Cod. Civ. art. 2901, Cod. Proc. Civ. art. 102 CORTE
COST.

Massime precedenti Conformi: N. 17021 del 2015 Rv. 636301 - 01

189
Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

sezione lavoro
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Sez. L - , Sentenza n. 23330 del 24/08/2021 (Rv. 662108 - 01)


Presidente: BALESTRIERI FEDERICO. Estensore: PATTI ADRIANO PIERGIOVANNI.
Relatore: PATTI ADRIANO PIERGIOVANNI. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
A. (FERRARO GIUSEPPE) contro P. (MOCELLA MARCO)
Cassa e decide nel merito, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 16/07/2015

103224 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - COSTITUZIONE DEL RAPPORTO -
ASSUNZIONE - TIROCINIO (APPRENDISTATO) - IN GENERE Lavoratori con contratto di
formazione e lavoro poi trasformato in contratto a tempo indeterminato - Contrattazione
collettiva nazionale - Mancata attribuzione di istituti retributivi non correlati all'anzianità di
servizio - Legittimità - Fattispecie in tema di cd. “terzo elemento salariale”.

Non integrano violazione dell'art. 3, quinto comma, del d.l. n. 726 del 1984, conv. in l. n. 863
del 1984, e non danno luogo a trattamento discriminatorio, le clausole della contrattazione
collettiva nazionale che, nel contesto di una riforma degli istituti contrattuali della retribuzione,
distinguono i lavoratori con contratto di formazione e lavoro, poi trasformato in contratto a
tempo indeterminato, dal personale già in servizio con rapporto a tempo indeterminato,
sancendo l'equiparazione dei primi al personale di nuova assunzione, ai soli fini dell'esclusione
dall'attribuzione di nuove voci salariali, senza incidere sulla conservazione dell'anzianità di
servizio. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di merito, affermando che legittimamente
i lavoratori con contratto di formazione e lavoro dell'Azienda napoletana mobilità erano stati
esclusi dalla fruizione del cosiddetto "terzo elemento salariale", trattandosi di istituto
retributivo non correlato all'anzianità di servizio).
Riferimenti normativi: Decreto Legge 30/10/1984 num. 726 art. 3 com. 5 CORTE COST.,
Legge 19/12/1984 num. 863 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 8590 del 2017 Rv. 643748 - 01, N. 13496 del 2014 Rv. 631462 -
01, N. 13617 del 2020 Rv. 658069 - 01, N. 18946 del 2014 Rv. 632789 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 23329 del 24/08/2021 (Rv. 662107 - 01)


Presidente: BALESTRIERI FEDERICO. Estensore: BOGHETICH ELENA. Relatore:
BOGHETICH ELENA.
F. (BOURSIER NIUTTA CARLO) contro C. (BALBI FRANCO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 24/08/2017

103360 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - RETRIBUZIONE - IN GENERE Rapporto di
lavoro qualificato "ab origine" come autonomo – Sopravvenuto accertamento giudiziale della
natura subordinata del rapporto - Principio di irriducibilità della retribuzione – Operatività –
Esclusione.

Nel rapporto di lavoro che sia stato qualificato "ab origine" come autonomo e sia stato
successivamente convertito "ope iudicis" in lavoro subordinato non opera il principio di
irriducibilità della retribuzione, sancito dall'art. 2103 c.c.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2103 CORTE COST.

191
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Massime precedenti Vedi: N. 29247 del 2017 Rv. 646394 - 01, N. 46 del 2017 Rv. 642262 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 23148 del 19/08/2021 (Rv. 662106 - 01)


Presidente: BALESTRIERI FEDERICO. Estensore: CINQUE GUGLIELMO. Relatore:
CINQUE GUGLIELMO. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
B. (PIERALLINI LAURA) contro P. (PILEGGI ANTONIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 21/11/2018

103008 LAVORO - IN MATERIA DI NAVIGAZIONE MARITTIMA ED AEREA - IN GENERE


Trasporto aereo non commerciale - Disciplina dei limiti di età - Perdurante vigenza del d.P.R. n.
566 del 1988 - Fattispecie.

In materia di trasporto aereo non commerciale, i limiti di età per le attività professionali
consentite dalle licenze e dagli attestati di volo sono regolati dal d.P.R. n. 566 del 1988, nella
versione "ratione temporis" applicabile, da ritenersi ancora vigente, in assenza di disciplina
eurounitaria con esso contrastante. (Fattispecie in tema di servizio di aerei antincendio).
Riferimenti normativi: DPR 18/11/1988 num. 566

Massime precedenti Vedi: N. 9662 del 2021 Rv. 661099 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22930 del 16/08/2021 (Rv. 662093 - 01)


Presidente: TRIA LUCIA. Estensore: SPENA FRANCESCA. Relatore: SPENA
FRANCESCA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro C. (FOCHERINI GIANFRANCO)
Cassa senza rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 28/04/2015

103282 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - ESTINZIONE DEL RAPPORTO -
LICENZIAMENTO INDIVIDUALE - IMPUGNAZIONE - IN GENERE Plurime impugnative di
licenziamento - Litispendenza - Esclusione - Proponibilità di nuova iniziativa giudiziaria -
Ammissibilità - Condizioni.

In caso di proposizione di distinte azioni di impugnazione, per ragioni diverse, del medesimo
atto di licenziamento, non sussiste litispendenza tra i due giudizi, pur aventi ad oggetto la
medesima vicenda sostanziale; tuttavia, la proponibilità di una nuova iniziativa giudiziaria resta
condizionata alla sussistenza di un interesse oggettivo del lavoratore al frazionamento della
tutela avverso l'unico atto di recesso.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 2 CORTE COST., Costituzione art. 111, Cod. Proc. Civ.
art. 39, Cod. Proc. Civ. art. 100 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 420 CORTE COST., Cod.
Civ. art. 1175, Cod. Civ. art. 1375

Massime precedenti Vedi: N. 9675 del 2019 Rv. 653619 - 01, N. 21032 del 2006 Rv. 592179 -
01, N. 270 del 2005 Rv. 579160 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 4090 del 2017 Rv. 643111 - 01, N. 23726 del 2007
Rv. 599316 - 01

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Sez. L - , Ordinanza n. 22876 del 13/08/2021 (Rv. 662104 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CALAFIORE DANIELA. Relatore:
CALAFIORE DANIELA.
I. (ROSSI ANDREA) contro G. (RICCI EMILIO NICOLA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 07/10/2014

129058 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI


SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI - RESPONSABILITA' - RIVALSA DELL'ENTE
ASSICURATORE Azione di regresso dell’INAIL contro il datore di lavoro – Sentenza di
assoluzione del datore di lavoro – Termine triennale per l’esercizio dell’azione – Natura
prescrizionale – Conseguenze.

L'azione di regresso spettante all'INAIL nei confronti del datore di lavoro ai sensi dell'art. 11
del d.P.R. n. 1124 del 1965, nel caso in cui questi sia stato assolto dall'imputazione derivatagli
dall'infortunio sul lavoro, è sottoposta al termine triennale di cui all'art. 112, quinto comma,
seconda parte, del d.P.R. citato che, avendo natura di prescrizione e non di decadenza, può
essere interrotto non con il deposito bensì con la notificazione del ricorso con cui l'azione viene
esercitata oppure da ogni atto idoneo alla costituzione in mora.
Riferimenti normativi: DPR 30/06/1965 num. 1124 art. 10 CORTE COST., DPR 30/06/1965
num. 1124 art. 11 CORTE COST., DPR 30/06/1965 num. 1124 art. 112 com. 5 CORTE COST.,
Nuovo Cod. Proc. Pen. art. 530 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2943, Cod. Civ. art. 2934, Cod.
Civ. art. 2964 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 20736 del 2007 Rv. 599691 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 32154 del 2018 Rv. 652027 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 5160 del 2015 Rv. 634460 - 01, N. 3288 del 1997
Rv. 503737 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22885 del 13/08/2021 (Rv. 662105 - 01)


Presidente: TORRICE AMELIA. Estensore: MAROTTA CATERINA. Relatore:
MAROTTA CATERINA.
G. (ARCIFA ALESSANDRO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO TORINO, 02/02/2015

103237 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - DIRITTI ED OBBLIGHI DEL DATORE E
DEL PRESTATORE DI LAVORO - IN GENERE Pubblico impiego contrattualizzato - Sede di lavoro
- Diritti del familiare lavoratore dell'handicappato ex art. 33, quinto comma, della l. n. 104 del
1992 - Riconoscibilità - Presupposti - Vacanza del posto - Sufficienza - Esclusione -
Disponibilità secondo l'autonomia organizzativa dell'amministrazione - Necessità -
Fondamento.

In tema di pubblico impiego contrattualizzato, si deve negare che il diritto al trasferimento


riconosciuto dall'art. 33, quinto comma, della l. n. 104 del 1992, possa assumere a suo
esclusivo presupposto la vacanza del posto a cui il lavoratore richiedente, familiare
dell'handicappato, aspira, poiché tale condizione esprime una mera potenzialità, che assurge
ad attualità soltanto con la decisione organizzativa dell'amministrazione di coprire talune
vacanze; sicché, ai fini del riconoscimento del suddetto diritto - il quale non si configura come
assoluto ed illimitato, in quanto l'inciso "ove possibile" contenuto nel citato articolo postula un
adeguato bilanciamento degli interessi in conflitto -, non basta la mera scopertura di organico,

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profilandosi invece necessario che i posti, oltre che vacanti, siano anche resi "disponibili"
dall'amministrazione stessa, le cui determinazioni devono sempre rispettare i principi
costituzionali d'imparzialità e di buon andamento, tenuto conto di finalità ed esigenze
commisurate anche all'interesse alla corretta gestione della finanza pubblica.
Riferimenti normativi: Legge 05/02/1992 num. 104 art. 33 com. 5 CORTE COST., Costituzione
art. 97 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 16298 del 2015 Rv. 636720 - 01, N. 1396 del 2006 Rv. 586322 -
01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 7945 del 2008 Rv. 602352 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 22820 del 12/08/2021 (Rv. 662092 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: BUFFA FRANCESCO. Relatore: BUFFA
FRANCESCO.
I. (CARCAVALLO LIDIA) contro R. (DORIA MARCO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO LECCE, 27/09/2017

021070 ASSISTENZA E BENEFICENZA PUBBLICA - PRESTAZIONI ASSISTENZIALI - IN GENERE


Controversie in materia pensionistica - Prestazioni già parzialmente riconosciute - Ricalcolo -
Decadenza triennale ex art. 47 del d.P.R. n. 639 del 1970 e succ. modif. - Applicazione -
Rilevanza della proposizione della domanda giudiziale e non della domanda amministrativa.

In tema di controversie in materia pensionistica, in riferimento alla richiesta di adeguamento o


ricalcolo di prestazioni pensionistiche parzialmente già riconosciute, la decadenza triennale di
cui all'art. 47 del d.P.R. n. 639 del 1970, come modificato dall'art. 38, comma 1, lett. d), del
d.l. n. 98 del 2011, conv., con modif., dalla l. n. 111 del 2011, è evitata non già dalla domanda
amministrativa ma solamente dalla proposizione dell'azione giudiziaria, essendo questo l'atto
previsto dalla legge il cui compimento va effettuato nel previsto termine iniziale
(riconoscimento parziale ovvero pagamento in misura ridotta della pensione).
Riferimenti normativi: Legge 15/07/2011 num. 111 CORTE COST. PENDENTE, Decreto Legge
06/07/2011 num. 98 art. 38 com. 1 lett. D CORTE COST., Costituzione art. 38, DPR
30/04/1970 num. 639 art. 47 CORTE COST., Cod. Civ. Disp. Att. e Trans. art. 252

Massime precedenti Vedi: N. 17430 del 2021 Rv. 661517 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 15352 del 2015 Rv. 636077 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22673 del 11/08/2021 (Rv. 662114 - 01)


Presidente: TORRICE AMELIA. Estensore: TRICOMI IRENE. Relatore: TRICOMI
IRENE.
C. (GARAFFA FILIPPO) contro R. (FERRARO ANTONIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, 29/12/2014

098329 IMPIEGO PUBBLICO - IMPIEGATI REGIONALI, PROVINCIALI, COMUNALI - INDENNITA'


- VARIE Domanda anticipata di cessazione dal servizio ex art. 2, l.r. Calabria n. 7 del 2001 -
Indennità - L.r. Calabria n. 46 del 2002 - Efficacia retroattiva - Conseguenze.

La l. Regione Calabria n. 7 del 2001 ha riconosciuto, all'art. 2, il diritto del lavoratore a


conseguire un'indennità straordinaria in caso di prepensionamento volontario e, con normativa

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di interpretazione autentica, pertanto retroattiva, la l. Regione Calabria n. 46 del 2002 ha
previsto che la disciplina dovesse applicarsi anche ai lavoratori i quali, essendosi avvalsi della
proroga biennale di cui all'art. 16 del d.lgs. n. 503 del 1992, avessero quale termine per il
definitivo collocamento a riposo il 67° anno di età; neanche tali lavoratori, tuttavia, hanno
diritto all'indennità se l'effettivo anticipato pensionamento non si sia perfezionato e siano
rimasti in servizio, continuando a percepire la retribuzione, non rispondendo alla "ratio" della
legge la corresponsione sia della retribuzione sia dell'indennità.
Riferimenti normativi: Legge Reg. Calabria 11/01/2001 num. 7 art. 2, Decreto Legisl.
30/12/1992 num. 503 art. 16 CORTE COST., Legge Reg. Calabria 13/11/2002 num. 46 art. 1
com. 2

Sez. L - , Ordinanza n. 22597 del 10/08/2021 (Rv. 662091 - 01)


Presidente: TRIA LUCIA. Estensore: BELLE' ROBERTO. Relatore: BELLE' ROBERTO.
M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro F.
Cassa e decide nel merito, CORTE D'APPELLO ROMA, 14/07/2015

098140 IMPIEGO PUBBLICO - IMPIEGATI DELLO STATO - INDENNITA' - DI MISSIONE -


ALL'ESTERO In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 002861/2020 65691901


Massime precedenti Conformi: N. 2861 del 2020 Rv. 656919 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22428 del 06/08/2021 (Rv. 662090 - 01)


Presidente: BERRINO UMBERTO. Estensore: BALESTRIERI FEDERICO. Relatore:
BALESTRIERI FEDERICO.
T. (ROMEI ROBERTO) contro L. (LUBERTO ENRICO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 21/11/2017

103396 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - TRASFERIMENTO D'AZIENDA - IN
GENERE Cessione di azienda - Illegittimità - Trattamento economico dovuto al lavoratore -
Indennità di disoccupazione - Detraibilità - Esclusione - Fondamento.

Nell'ipotesi in cui sia accertata l'illegittimità della cessione di azienda o di ramo di essa, le
somme percepite dal lavoratore a titolo d'indennità di disoccupazione dall'INPS, non possono
essere detratte da quanto egli abbia ricevuto per il mancato ripristino del rapporto ad opera del
cedente, poiché il trattamento economico dovuto al lavoratore illegittimamente trasferito ha
natura retributiva.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1218, Cod. Civ. art. 2099 CORTE COST., Cod. Civ. art.
2112

Massime precedenti Vedi: N. 23306 del 2019 Rv. 655059 - 01

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Sez. L - , Ordinanza n. 22366 del 05/08/2021 (Rv. 662103 - 01)
Presidente: BERRINO UMBERTO. Estensore: ARIENZO ROSA. Relatore: ARIENZO
ROSA.
Z. (CAPITANIO MARIA GRAZIA) contro P. (CANU SILVANO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 11/09/2018

138234 PROVA CIVILE - PROVE INDIZIARIE - PRESUNZIONI (NOZIONE) - IN GENERE Ricorso


alle presunzioni e valutazione degli elementi presuntivi - Apprezzamento del giudice di merito -
Censurabilità in Cassazione - Limiti - Fatto noto e fatto ignoto - Legame di esclusiva necessità
causale - Esclusione - Ragioni - Fattispecie.

Con riferimento agli artt. 2727 e 2729 c.c., spetta al giudice di merito valutare l'opportunità di
fare ricorso alle presunzioni semplici, individuare i fatti da porre a fondamento del relativo
processo logico e valutarne la rispondenza ai requisiti di legge, con apprezzamento di fatto
che, ove adeguatamente motivato, sfugge al sindacato di legittimità, dovendosi tuttavia
rilevare che la censura per vizio di motivazione in ordine all'utilizzo o meno del ragionamento
presuntivo non può limitarsi a prospettare l'ipotesi di un convincimento diverso da quello
espresso dal giudice di merito, ma deve fare emergere l'assoluta illogicità e contraddittorietà
del ragionamento decisorio, restando peraltro escluso che la sola mancata valutazione di un
elemento indiziario possa dare luogo al vizio di omesso esame di un punto decisivo, e neppure
occorre che tra il fatto noto e quello ignoto sussista un legame di assoluta ed esclusiva
necessità causale, essendo sufficiente che il fatto da provare sia desumibile dal fatto noto
come conseguenza ragionevolmente possibile, secondo criterio di normalità, visto che la
deduzione logica è una valutazione che, in quanto tale, deve essere probabilmente
convincente, non oggettivamente inconfutabile. (Nella specie, la S.C. ha confermato la
sentenza che ha ritenuto provato il furto di un ingente quantitativo di sfrido di materiale in
ottone da parte di un lavoratore che era responsabile del reparto tranciatura ed era l'unico ad
effettuare lo scarico materiali post lavorazione).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2727, Cod. Civ. art. 2729 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 10847 del 2007 Rv. 596446 - 01, N. 5279 del 2020 Rv. 657231 -
01, N. 22898 del 2013 Rv. 627886 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22352 del 05/08/2021 (Rv. 662111 - 01)


Presidente: NEGRI DELLA TORRE PAOLO. Estensore: GARRI FABRIZIA. Relatore:
GARRI FABRIZIA. P.M. CIMMINO ALESSANDRO. (Diff.)
F. (VALLEBONA ANTONIO) contro A. (VESCI GERARDO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 08/01/2016

152004 RISARCIMENTO DEL DANNO - CONCORSO DEL FATTO COLPOSO DEL CREDITORE O
DEL DANNEGGIATO Dovere di diligenza imposto al danneggiato – Limiti – Attivazione della
tutela giurisdizionale – Fattispecie.

L'art. 1227, comma 2, c.c., escludendo il risarcimento per il danno che il creditore avrebbe
potuto evitare con l'uso della normale diligenza, impone a quest'ultimo una condotta attiva,
espressione dell'obbligo generale di buona fede, diretta a limitare le conseguenze dell'altrui
comportamento dannoso, intendendosi comprese nell'ambito dell'ordinaria diligenza, a tal fine
richiesta, soltanto quelle attività che non siano gravose o eccezionali o tali da comportare
notevoli rischi o rilevanti sacrifici. (Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di
merito che, in relazione al risarcimento preteso da un ente pubblico nei confronti di un proprio
dipendente per il danno patrimoniale corrispondente ai pagamenti relativi ad appalti di cui era
stata accertata l'irregolarità, aveva ritenuto che la mancata proposizione, da parte dell'ente
pubblico, dell'opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto nei suoi confronti dal creditore

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esulasse dall'ambito di applicazione dell'art. 1227, comma 2, c.c., senza tuttavia accertare in
concreto se tale omissione fosse ricollegabile a una condotta negligente dello stesso
danneggiato e se vi fossero effettive possibilità di accoglimento).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1227 com. 2

Massime precedenti Conformi: N. 25750 del 2018 Rv. 651371 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 24522 del 2018 Rv. 651135 - 01, N. 3797 del 2019 Rv. 652554 -
01

Sez. L - , Ordinanza n. 22359 del 05/08/2021 (Rv. 662102 - 01)


Presidente: NEGRI DELLA TORRE PAOLO. Estensore: ARIENZO ROSA. Relatore:
ARIENZO ROSA.
M. (GENTILE ALBERTO) contro I. (DE LUCA TAMAJO RAFFAELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 07/06/2017

100108 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIUDIZIO DI RINVIO -


DOMANDE CONSEGUENTI ALLA CASSAZIONE Domanda di restituzione delle somme pagate in
esecuzione della sentenza cassata - Competenza - Attribuzione al giudice del rinvio - Necessità
- Ragioni - Domanda proposta davanti al giudice competente in via ordinaria - Eccezione di
incompetenza funzionale - Termine.

La domanda di restituzione delle somme pagate in esecuzione di una sentenza,


successivamente cassata in sede di legittimità, deve essere proposta esclusivamente dinanzi al
giudice competente per effetto del rinvio, e non dinanzi al giudice che sarebbe competente
secondo le norme ordinarie, al fine di consentire che la domanda avente per oggetto le
restituzioni, che è pur sempre relativa alla vicenda sostanziale oggetto del giudizio in relazione
al quale il diritto alle restituzioni è sorto, venga trattata nel grado di giudizio al quale il
processo era arrivato prima della cassazione o in cui è stato rimandato per effetto di essa;
nondimeno, ove la domanda sia proposta al giudice che sarebbe competente secondo le norme
ordinarie, la relativa eccezione d'incompetenza funzionale deve essere formulata non oltre la
prima udienza di trattazione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 389, Cod. Proc. Civ. art. 183 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 38 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 21901 del 2008 Rv. 604742 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 11866 del 2020 Rv. 658035 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22371 del 05/08/2021 (Rv. 662113 - 02)


Presidente: BERRINO UMBERTO. Estensore: PICCONE VALERIA. Relatore:
PICCONE VALERIA. P.M. VISONA' STEFANO. (Diff.)
S. (NAPPI MASSIMO) contro G.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 26/09/2017

103289 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - ESTINZIONE DEL RAPPORTO -
LICENZIAMENTO INDIVIDUALE - REINTEGRAZIONE NEL POSTO DI LAVORO (TUTELA REALE)
Prova del requisito occupazionale - Modalità - Visura camerale storica - Inidoneità -
Fondamento.

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In materia di licenziamenti, l'assenza dei presupposti per l'applicazione della tutela reale
avverso il licenziamento illegittimo deve essere provata dal datore di lavoro con scritture
aziendali, dovendosi escludere che la dimostrazione del numero dei dipendenti, inferiore al
limite di legge per la tutela reale, possa essere fornita con una mera visura camerale storica, in
sé meramente riproduttiva dei dati comunicati dal datore al di fuori della possibilità di
controllo.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST., Legge 20/05/1970 num. 300 art. 18
CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Conformi: N. 3026 del 2014 Rv. 630611 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22359 del 05/08/2021 (Rv. 662102 - 02)


Presidente: NEGRI DELLA TORRE PAOLO. Estensore: ARIENZO ROSA. Relatore:
ARIENZO ROSA.
M. (GENTILE ALBERTO) contro I. (DE LUCA TAMAJO RAFFAELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 07/06/2017

113103 OBBLIGAZIONI IN GENERE - ESTINZIONE DELL'OBBLIGAZIONE - COMPENSAZIONE -


IN GENERE Restituzione delle somme pagate in esecuzione della sentenza cassata -
Compensazione con l’importo dovuto al lavoratore a titolo di risarcimento del danno - Calcolo
di entrambe le voci al netto delle imposte - Necessità - Fondamento.

In caso di compensazione dell'importo dovuto al lavoratore a titolo di risarcimento del danno


con quello costituente la restituzione delle somme pagate in esecuzione della sentenza cassata,
entrambe le voci devono essere calcolate al netto delle imposte dovute, per rendere omogenei,
e quindi comparabili, i relativi dati.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1126, DPR 22/12/1986 num. 917 art. 6 com. 2

Massime precedenti Vedi: N. 21196 del 2020 Rv. 658923 - 01, N. 10244 del 2017 Rv. 643933
- 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22353 del 05/08/2021 (Rv. 662112 - 01)


Presidente: BERRINO UMBERTO. Estensore: GARRI FABRIZIA. Relatore: GARRI
FABRIZIA.
C. (DI LISA DOMENICO) contro A. (GIOVANNELLI AURELIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 27/04/2015

103396 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - TRASFERIMENTO D'AZIENDA - IN
GENERE Cessione di ramo d’azienda – Successivo accordo conciliativo tra il cedente e i
lavoratori – Collegamento negoziale – Accertamento di fatto – Conseguenze – Fattispecie.

Ai fini dell'accertamento della validità della cessione di un ramo d'azienda, ai sensi dell'art.
2112 c.c., l'esistenza di un collegamento negoziale con un accordo conciliativo intervenuto tra
il cedente e i lavoratori ceduti è oggetto di un apprezzamento di fatto, il quale si sottrae al
sindacato di legittimità, ove sorretto da adeguata motivazione ed immune da vizi logici e
giuridici. (Nella specie - relativa a un caso in cui la società cessionaria si era impegnata, in
sede di accordi sindacali, a garantire stabilità al personale ceduto per tre anni, ma era fallita
prima del decorso di tale termine -, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva

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escluso la nullità della cessione del ramo d'azienda, non ravvisando alcun collegamento
negoziale fraudolento tra i suddetti accordi e i verbali di conciliazione con i quali i lavoratori
avevano liberato la società cedente da qualsivoglia garanzia di solidarietà).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2112, Cod. Civ. art. 1322, Cod. Civ. art. 1344, Cod. Civ.
art. 1362

Massime precedenti Vedi: N. 20634 del 2018 Rv. 650200 - 01, N. 14098 del 2001 Rv. 550218
- 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22371 del 05/08/2021 (Rv. 662113 - 01)


Presidente: BERRINO UMBERTO. Estensore: PICCONE VALERIA. Relatore:
PICCONE VALERIA. P.M. VISONA' STEFANO. (Diff.)
S. (NAPPI MASSIMO) contro G.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 26/09/2017

132102 PROCEDIMENTI SPECIALI - PROCEDIMENTI IN MATERIA DI LAVORO E DI PREVIDENZA


- IMPUGNAZIONI - APPELLO - PROVE NUOVE - IN GENERE Eccezioni in senso lato - Specifica e
tempestiva allegazione della parte - Necessità - Esclusione - Rilevabilità d'ufficio in appello -
Ammissibilità - Condizioni - Documentazione dei fatti "ex actis" - Sufficienza – Fondamento -
Fattispecie.

133113 PROCEDIMENTO CIVILE - ECCEZIONE - IN GENERE In genere.

Il rilievo d'ufficio delle eccezioni in senso lato non è subordinato alla specifica e tempestiva
allegazione della parte ed è ammissibile anche in appello, dovendosi ritenere sufficiente che i
fatti risultino documentati "ex actis", in quanto il regime delle eccezioni si pone in funzione del
valore primario del processo, costituito dalla giustizia della decisione, e ciò tanto più nel
processo del lavoro, nel quale il sistema delle preclusioni trova un contemperamento, ispirato
alla esigenza della ricerca della "verità materiale", nei poteri officiosi del giudice in materia di
ammissione di nuovi mezzi di prova, anche in appello, ove essi siano indispensabili ai fini della
decisione. (Principio affermato con riguardo al rilievo d'ufficio, in grado d'appello, della
mancanza di prova del requisito dimensionale, ai fini della reintegrazione del lavoratore a
seguito di licenziamento illegittimo).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 112, Cod. Proc. Civ. art. 342, Cod. Proc. Civ. art.
345, Cod. Proc. Civ. art. 437 com. 2 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 416 com. 3 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 26597 del 2020 Rv. 659625 - 01, N. 20055 del 2016 Rv. 641437
- 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 8202 del 2005 Rv. 580935 - 01, N. 10531 del 2013
Rv. 626194 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 22249 del 04/08/2021 (Rv. 662089 - 01)


Presidente: RAIMONDI GUIDO. Estensore: PATTI ADRIANO PIERGIOVANNI.
Relatore: PATTI ADRIANO PIERGIOVANNI. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
F. (BURRAGATO GUGLIELMO) contro D. (GORACCI LUCA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO FIRENZE, 05/01/2017

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103396 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL
RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - TRASFERIMENTO D'AZIENDA - IN
GENERE Trasferimento ex art. 2112 c.c. - Ramo d'azienda - Requisiti - Autonomia funzionale e
preesistenza - Necessità - Fondamento.

Ai fini del trasferimento di ramo d'azienda previsto dall'art. 2112 c.c., anche nel testo
modificato dall'art. 32 del d.lgs. n. 276 del 2003, costituisce elemento costitutivo della
cessione l'autonomia funzionale del ramo ceduto, ovvero la sua capacità, già al momento dello
scorporo, di provvedere ad uno scopo produttivo con i propri mezzi funzionali ed organizzativi
e quindi di svolgere - autonomamente dal cedente e senza integrazioni di rilievo da parte del
cessionario - il servizio o la funzione cui risultava finalizzato nell'ambito dell'impresa cedente al
momento della cessione. L'elemento costitutivo dell'autonomia funzionale va quindi letto in
reciproca integrazione con il requisito della preesistenza, e ciò anche in armonia con la
giurisprudenza della Corte di Giustizia secondo la quale l'impiego del termine "conservi"
nell'art. 6, par. 1, commi 1 e 4 della direttiva 2001/23/CE, "implica che l'autonomia dell'entità
ceduta deve, in ogni caso, preesistere al trasferimento" (Corte di Giustizia, 6 marzo 2014, C-
458/12; Corte di Giustizia, 13 giugno 2019, C-664/2017).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2112, Decreto Legisl. 10/09/2003 num. 276 art. 32,
Direttive del Consiglio CEE 12/03/2001 num. 23 art. 1, Direttive del Consiglio CEE 12/03/2001
num. 23 art. 6

Massime precedenti Vedi: N. 8757 del 2014 Rv. 630262 - 01, N. 19034 del 2017 Rv. 645262 -
01

Sez. L - , Ordinanza n. 22254 del 04/08/2021 (Rv. 662118 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: D'ANTONIO ENRICA. Relatore:
D'ANTONIO ENRICA.
I. (BOER PAOLO) contro R. (PESSI ROBERTO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 16/05/2014

138267 PROVA CIVILE - TESTIMONIALE - AMMISSIONE (PROCEDIMENTO) - MODO DI


DEDUZIONE - CAPITOLI DI PROVA - SPECIFICAZIONE Fatti - Onere di allegazione - Prove -
Onere di specifica indicazione - Rilevanza ed idoneità dimostrativa - Valutazione officiosa -
Limiti e finalità.

L'onere di allegazione concerne unicamente i fatti, non le prove (documentali e non), delle
quali basta la specifica indicazione prevista, nel rito speciale, dagli artt. 414 e 416 c.p.c., senza
che le parti siano gravate dall'onere ulteriore di spiegarne la rilevanza e idoneità dimostrativa,
che invece vanno valutate d'ufficio dal giudice. Pertanto, la specificazione dei fatti oggetto di
richiesta di prova testimoniale è soddisfatta quando, sebbene non definiti in tutti i loro minuti
dettagli, essi vengono esposti nei loro elementi essenziali per consentire al giudice di
controllarne l'influenza e la pertinenza e all'altra parte di chiedere prova contraria, giacché la
verifica della specificità e della rilevanza dei capitoli di prova va condotta non soltanto alla
stregua della loro letterale formulazione, ma anche in relazione agli altri atti di causa e a tutte
le deduzioni delle parti, nonché tenendo conto della facoltà del giudice di domandare ex art.
253, comma 1, c.p.c. chiarimenti e precisazioni ai testi.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 414 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 416 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 421 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 253 com. 1, Cod. Proc. Civ. art. 244 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 11765 del 2019 Rv. 653805 - 01, N. 19915 del 2016 Rv. 641373
- 01

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Sez. L - , Ordinanza n. 22247 del 04/08/2021 (Rv. 662031 - 01)


Presidente: BERRINO UMBERTO. Estensore: CINQUE GUGLIELMO. Relatore:
CINQUE GUGLIELMO.
S. (BELLIGOLI GIANPIERO M.) contro G. (DE LUCA TAMAJO RAFFAELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 21/04/2017

103256 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - DIRITTI ED OBBLIGHI DEL DATORE E
DEL PRESTATORE DI LAVORO - OBBLIGO DI FEDELTA' - DIVIETO DI CONCORRENZA - PATTO
DI NON CONCORRENZA Patto di non concorrenza - Divieto di storno di clientela - Distinzione -
Conseguenze - Fattispecie.

Il patto di non concorrenza di cui all'art. 2125 c.c. e la clausola contrattuale di divieto di storno
di clientela vietano due condotte differenti: la prima proibisce, dietro corrispettivo, lo
svolgimento di attività lavorativa in concorrenza con la società datrice per una durata limitata
nel tempo, al termine del rapporto di lavoro; la seconda, invece, impedisce il compimento di
atti e comportamenti funzionali a sviare la clientela storica verso un'altra impresa, sfruttando il
rapporto di fiducia instaurato durante il periodo di dipendenza con la prima società, mirando
dunque a garantire la tutela dell'avviamento ed il mantenimento e consolidamento dei buoni
rapporti con il portafoglio di clienti. Ne consegue l'indipendenza delle due clausole, segnata
anche dall'autonomia delle fonti normative regolatrici delle fattispecie, sicché il regime
normativo dell'art. 2115 c.c. non può estendersi alla clausola contrattuale. (In applicazione del
sopraindicato principio, la S.C. ha escluso che la clausola del divieto di storno della clientela
costituisca manifestazione del patto di non concorrenza e duplicazione dello stesso).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2125, Cod. Civ. art. 1362

Massime precedenti Vedi: N. 5540 del 2021 Rv. 660541 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22246 del 04/08/2021 (Rv. 662030 - 01)


Presidente: BERRINO UMBERTO. Estensore: LORITO MATILDE. Relatore: LORITO
MATILDE.
T. (FRANCHI ALESSANDRO) contro B. (BARRACO ENRICO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 18/12/2017

005013 AGENZIA (CONTRATTO DI) - SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO - IN GENERE Recesso


senza preavviso dell'impresa preponente - Condizioni - Causa di improseguibilità del rapporto -
Ammissibilità - Clausola risolutiva espressa - Presupposti di validità - Accertamento giudiziale -
Inadempimento integrante giusta causa di recesso - Necessità - Parametri valutativi.

In tema di cessazione del rapporto di agenzia, il recesso senza preavviso dell'impresa


preponente è consentito nel caso in cui intervenga una causa che impedisca la prosecuzione,
anche provvisoria, del rapporto. Pertanto, in caso di ricorso da parte dell'impresa preponente
ad una clausola risolutiva espressa, che può ritenersi valida nei limiti in cui venga a giustificare
un recesso "in tronco" attuato in situazioni concrete e con modalità a norma di legge o di
accordi collettivi non legittimanti un recesso per giusta causa, il giudice deve comunque
verificare anche che sussista un inadempimento dell'agente integrante giusta causa di recesso,
tenendo conto delle complessive dimensioni economiche del contratto, dell'incidenza
dell'inadempimento sull'equilibrio contrattuale e della gravità della condotta, da valutarsi in

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considerazione della diversità della posizione dell'agente rispetto a quella del lavoratore
subordinato, in ragione del fatto che il rapporto di fiducia nel rapporto di agenzia assume
maggiore intensità, stante la maggiore autonomia di gestione dell'attività.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1750, Cod. Civ. art. 1751 CORTE COST., Cod. Civ. art.
2118 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2119

Massime precedenti Vedi: N. 29290 del 2019 Rv. 655854 - 01, N. 10934 del 2011 Rv. 617402
- 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22254 del 04/08/2021 (Rv. 662118 - 02)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: D'ANTONIO ENRICA. Relatore:
D'ANTONIO ENRICA.
I. (BOER PAOLO) contro R. (PESSI ROBERTO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 16/05/2014

138267 PROVA CIVILE - TESTIMONIALE - AMMISSIONE (PROCEDIMENTO) - MODO DI


DEDUZIONE - CAPITOLI DI PROVA - SPECIFICAZIONE Mansioni - Prova - Nudi fatti -
Valutazione - Riservata al giudice - Fattispecie.

La prova di determinate mansioni deve vertere sui nudi fatti del loro svolgimento e non sui
connotati valutativi che, all'esito di un'istruttoria, consentono di ricavare la natura delle
mansioni stesse, operazione - quest'ultima - interpretativa e, in quanto tale, demandata non ai
testi, ma al giudice nel contraddittorio fra le parti. (Nella specie, la S.C., ai fini
dell'accertamento della natura giornalistica del rapporto di lavoro, ha affermato l'ammissibilità
della prova testimoniale articolata su nudi fatti, correlati alle mansioni svolte in programmi "di
frontiera" fra l'intrattenimento e l'informazione, spettando all'esito dell'istruttoria al giudice la
verifica valutativa).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2103 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 244 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 1808 del 2015 Rv. 634290 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 22266 del 04/08/2021 (Rv. 662100 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: D'ANTONIO ENRICA. Relatore:
D'ANTONIO ENRICA.
G. (MARESCA ARTURO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO TRENTO, 27/11/2014

103219 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - COSTITUZIONE DEL RAPPORTO -
ASSUNZIONE - CONTRATTO INDIVIDUALE DI LAVORO - IN GENERE Contratto di solidarietà -
Validità - Condizioni - Fattispecie.

Il provvedimento ministeriale di ammissione all'integrazione salariale, che costituisce requisito


di validità del contratto di solidarietà di cui all'art. 1 del d.l. n. 726 del 1984, conv., con modif.,
dalla l. n. 863 del 1984, presuppone un controllo di congruità circa il rispetto delle finalità
indicate dalla legge - consistenti nell'idoneità della contrazione dell'orario di lavoro ad evitare la
riduzione del personale -, che non si esaurisce al momento iniziale dell'omologazione del
contratto, ma permane durante il suo successivo svolgimento. (Nella specie, la S.C. ha

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confermato la sentenza di merito che aveva ritenuto legittima la pretesa contributiva dell'Inps
nei confronti di un datore di lavoro il quale, in violazione dei contratti di solidarietà stipulati,
aveva incrementato l'orario di lavoro rispetto al limite prefissato, continuando a godere
indebitamente dei relativi sgravi contributivi).
Riferimenti normativi: Decreto Legge 30/10/1984 num. 726 art. 1, Legge 19/12/1984 num.
863 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 9307 del 2021 Rv. 660872 - 01, N. 22255 del 2015 Rv. 637398 -
01

Sez. L - , Ordinanza n. 22264 del 04/08/2021 (Rv. 662099 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: BUFFA FRANCESCO. Relatore: BUFFA
FRANCESCO.
I. (DEL VECCHIO BRUNO) contro R. (PESSI ROBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 12/05/2014

165012 STAMPA - GIORNALISTA - RAPPORTO DI LAVORO GIORNALISTICO (LAVORO


SUBORDINATO) Incarico di direttore responsabile di una testata giornalistica - Rapporto di
lavoro subordinato - Instaurazione – Condizioni - Fattispecie.

In tema di lavoro giornalistico, non vi è necessaria correlazione tra l'incarico di direttore


responsabile di una testata giornalistica e l'instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato
con l'azienda proprietaria della stessa, essendo a tal fine necessario che in capo alla medesima
persona, chiamata ad assolvere detta funzione di carattere pubblicistico, si cumulino altri e
diversi compiti, svolti in modo tale da dimostrare l'inserimento del lavoratore
nell'organizzazione dell'impresa, con le caratteristiche essenziali della subordinazione e della
collaborazione. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva qualificato
come autonomo il rapporto lavorativo tra la RAI e un noto giornalista televisivo, valorizzando la
volontà espressa dalle parti nel contratto, la mancata attribuzione al giornalista di compiti di
direttore di testata, l'assenza di prova di direttive datoriali nei suoi confronti e il mancato
esercizio, da parte sua, di poteri direttivi o disciplinari nei confronti del personale addetto alla
redazione).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2094, Legge 08/02/1948 num. 47 art. 3 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 3647 del 2016 Rv. 638950 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 22267 del 04/08/2021 (Rv. 662101 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: BUFFA FRANCESCO. Relatore: BUFFA
FRANCESCO.
A. (CENTOFANTI SIRO) contro F. (ICHINO PIETRO EMILIO ANTONIO)
Rigetta, TRIBUNALE MILANO, 04/08/2015

129174 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - FORME INTEGRATIVE E COMPLEMENTARI


DI SICUREZZA SOCIALE - IN GENERE Cessazione dell’iscrizione al fondo - Liquidazione delle
plusvalenze immobiliari - Partecipazione - Esclusione - Fondamento.

I lavoratori che, avendo riscosso la propria quota capitale di un fondo pensione, non vi siano
più iscritti, non hanno diritto a partecipare alla liquidazione delle relative plusvalenze
immobiliari, posto che essi beneficiano dei rendimenti annuali in ragione della rispettiva quota

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di partecipazione, ma solo fino a quando non ritirino, per qualsiasi motivo, il proprio
investimento.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 21/04/1993 num. 124 art. 7

Sez. L - , Sentenza n. 22181 del 03/08/2021 (Rv. 662029 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI.
I. (SGROI ANTONINO) contro D. (PROIA GIAMPIERO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CAGLIARI, 09/01/2015

048032 COMUNITA' EUROPEA - COMUNITA' ECONOMICA EUROPEA - ISTITUZIONI -


COMMISSIONE Sgravi contributivi - Aiuti di Stato - Contratti di formazione e lavoro -
Condizioni di compatibilità con il mercato comune - Successiva trasformazione in contratti a
tempo indeterminato - Necessità - Esclusione - Ragioni - Fattispecie.

In tema di contratti di formazione e lavoro, la compatibilità degli aiuti di Stato con la decisione
della Commissione Europea dell'11 maggio 1999 (2000/128/CE) non dipende dalla successiva
trasformazione di tali contratti in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, atteso che la
predetta decisione non subordina la legittimità degli aiuti a una simile condizione, ma dalla
circostanza che l'assunzione con contratto di formazione abbia comportato la "creazione netta"
di nuova occupazione nel senso definito dagli "Orientamenti in materia di aiuti all'occupazione"
della stessa Commissione (atto 95/C/334/04, pubblicato in G.U.C.E. del 12.12.1995), ossia "un
incremento netto del numero di dipendenti occupati a tempo pieno per un anno", con l'obbligo
di mantenere i posti di lavoro creati per un periodo minimo. (Nella specie, il giudice di merito,
con decisione confermata dalla S.C. alla luce del principio di cui in massima, aveva affermato
la legittima fruizione degli aiuti da parte dell'azienda, sulla base del fatto che le assunzioni con
contratto di formazione e lavoro avevano comportato un incremento netto dell'occupazione,
rispetto alla media degli ultimi dodici mesi, per la durata minima di due anni e che tali
assunzioni non avevano sostituito lavoratori precedentemente cessati dall'impiego).
Riferimenti normativi: Decisione Commissione CEE 11/05/1999 num. 128

Massime precedenti Vedi: N. 15385 del 2017 Rv. 644786 - 01, N. 7124 del 2016 Rv. 639592 -
01

Sez. L - , Sentenza n. 22180 del 03/08/2021 (Rv. 662028 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CALAFIORE DANIELA. Relatore:
CALAFIORE DANIELA.
P. (CELLUCCI ANTONIO) contro I. (ROMEO LUCIANA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 19/09/2014

129029 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI


SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI - INFORTUNIO - OCCASIONE DI LAVORO -
INFORTUNIO IN ITINERE Indennizzabilità - Limiti - Rischio elettivo - Valutazione - Criteri -
Fattispecie.

In tema di infortunio "in itinere", per rischio elettivo, che esclude la cosiddetta "occasione di
lavoro", si intende una condotta del lavoratore avulsa dall'esercizio della prestazione
lavorativa, tenuta volontariamente in base a ragioni e motivazioni del tutto personali, tale,

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dunque, da interrompere il nesso eziologico tra prestazione ed attività assicurata; ne consegue
che, seppur è vero che l'infortunio che sia occorso al lavoratore nel tragitto prescelto per
raggiungere il posto di lavoro non è escluso dalla copertura assicurativa per il sol fatto che non
fosse il "più breve", si deve pur sempre verificare la "normalità" della percorrenza dell'itinerario
seguìto e la sua non riconducibilità a ragioni personali, estranee all'attività lavorativa. (Nella
specie, la S.C. ha escluso il diritto alla rendita in capo ai superstiti in quanto l'infortunio
mortale era occorso in una deviazione del percorso, determinata dalla libera scelta del
lavoratore di accompagnare a casa un collega).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2087 CORTE COST., DPR 30/06/1965 num. 1124 art. 2
CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18659 del 2020 Rv. 658842 - 01, N. 17917 del 2017 Rv. 645001
- 01, N. 3763 del 2021 Rv. 660550 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 22170 del 03/08/2021 (Rv. 662095 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: MANCINO ROSSANA. Relatore:
MANCINO ROSSANA.
I. (BOER PAOLO) contro B.
Rigetta, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 12/03/2015

129077 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - ASSICURAZIONE PER L'INVALIDITA',


VECCHIAIA E SUPERSTITI - PENSIONI - LIQUIDAZIONE - CUMULO CON LA RETRIBUZIONE
Iscritti all'INPGI - Trattamento - Disciplina applicabile - Disciplina prevista per gli iscritti all'AGO
- Fondamento - Conseguenze - Disapplicazione dell'art. 15 del Regolamento INPGI.

In tema di cumulo tra pensione e redditi da lavoro, agli iscritti all'Istituto Nazionale di
Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI) si applica la stessa disciplina prevista per gli iscritti
all'Assicurazione Generale Obbligatoria facente capo all'INPS, in quanto l'INPGI gestisce, per
espresso disposto dell'art. 76 della l. n. 388 del 2000, una forma di assicurazione sostitutiva di
quella garantita dall'INPS, mentre gli artt. 72, comma 1, della legge appena citata, e 44,
comma 1, della l. n. 289 del 2002, poi seguiti dall'art. 19 del d.l. n. 112 del 2008, conv. con
modif. dalla l. n. 133 del 2008, parificano il trattamento pensionistico a carico dell'AGO e quelli
a carico delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima. Ne consegue che
deve essere disapplicato l'art. 15 del Regolamento dell'INPGI, che disciplina la materia del
cumulo tra reddito da lavoro e trattamento pensionistico in maniera diversa da quanto previsto
nel regime relativo all'AGO.
Riferimenti normativi: Legge 23/12/2000 num. 388 art. 72 CORTE COST., Legge 23/12/2000
num. 388 art. 76, Legge 27/12/2002 num. 289 art. 44, Legge 06/08/2008 num. 133 CORTE
COST. PENDENTE, Decreto Legge 25/06/2008 num. 112 art. 19 CORTE COST., Decreto
Legisl. 30/06/1994 num. 509 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 19573 del 2019 Rv. 654499 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 8067 del 2016 Rv. 639572 - 01

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Sez. L - , Sentenza n. 22188 del 03/08/2021 (Rv. 662098 - 01)
Presidente: RAIMONDI GUIDO. Estensore: TORRICE AMELIA. Relatore: TORRICE
AMELIA. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
M. (PINNA SILVIO) contro R. (TRINCAS SANDRA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CAGLIARI, 04/06/2015

098130 IMPIEGO PUBBLICO - IMPIEGATI DELLO STATO - INCOMPATIBILITA' (CON ALTRI


IMPIEGHI, PROFESSIONI, CARICHE ED ATTIVITA') Incompatibilità assoluta ex art. 60 del
d.P.R. n. 3 del 1957 - Carattere - Potenzialità del conflitto - Sufficienza - Conoscenza da parte
della P.A. - Irrilevanza.

In tema di lavoro pubblico, nel regime dell'incompatibilità assoluta, di cui all'art. 60 del d.P.R.
n. 3 del 1957 (richiamato prima dall'art. 58 del d.lgs. n. 29 del 1993, e poi dall'art. 53 del
d.lgs. n. 165 del 2001), non occorre valutare l'esistenza di riflessi negativi sul rendimento e
sull'osservanza dei doveri d'ufficio, essendo sufficiente, per la preminenza dell'interesse
pubblico, la mera potenzialità del conflitto, senza che rilevi l'eventuale conoscenza del fatto da
parte dell'amministrazione, stante l'indisponibilità della materia.
Riferimenti normativi: Costituzione art. 97 CORTE COST., DPR 10/01/1957 num. 3 art. 60,
Decreto Legisl. 03/02/1993 num. 29 art. 58, Decreto Legisl. 30/03/2001 num. 165 art. 53
CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 28757 del 2019 Rv. 655613 - 01, N. 18206 del 2020 Rv. 659166
- 01, N. 27420 del 2020 Rv. 659661 - 01, N. 9660 del 2021 Rv. 660969 - 02

Sez. L - , Ordinanza n. 22173 del 03/08/2021 (Rv. 662096 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI.
P. (ROSSI GUIDO) contro I. (BOER PAOLO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 14/01/2015

129073 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - ASSICURAZIONE PER L'INVALIDITA',


VECCHIAIA E SUPERSTITI - PENSIONI - IN GENERE Iscritti all’INPGI - Pensione anticipata ex
art. 37 della l. n. 416 del 1981 - Abbattimento ex art. 7 del Regolamento INPGI - Legittimità -
Fondamento.

In tema di pensione anticipata ex art. 37 della l. n. 416 del 1981 per gli iscritti all'Istituto
Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, è legittimo l'abbattimento annuo in percentuale,
previsto dall'art. 7 del Regolamento INPGI sino al raggiungimento dell'età pensionabile
secondo il regime ordinario, perché, modulando l'ammontare della prestazione pensionistica,
garantisce, sino all'entrata in vigore dell'art. 19, comma 18 ter, del d.l. n. 185 del 2008, conv.
con modif. dalla l. n. 2 del 2009, che ha posto il relativo onere finanziario a carico del bilancio
pubblico, il rispetto degli obblighi di equilibrio della gestione finanziaria dell'ente previdenziale
nonché del dovere di coordinamento di cui all'art. 38 della l. n. 416 del 1981, come novellato
dall'art. 76, comma 1, della l. n. 388 del 2000.
Riferimenti normativi: Legge 23/12/2000 num. 388 art. 76 com. 1, Legge 05/08/1981 num.
416 art. 37, Legge 05/08/1981 num. 416 art. 38, Decreto Legge 29/11/2008 num. 185 art.
19 com. 18 CORTE COST., Legge 28/01/2009 num. 2 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 19573 del 2019 Rv. 654499 - 01, N. 838 del 2016 Rv. 638690 -
01

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Sez. L - , Sentenza n. 22187 del 03/08/2021 (Rv. 662088 - 01)


Presidente: RAIMONDI GUIDO. Estensore: TORRICE AMELIA. Relatore: TORRICE
AMELIA. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
D. (GALLEANO SERGIO NATALE EDOARDO) contro C.
Rigetta, CORTE D'APPELLO PALERMO, 18/03/2015

158057 SICILIA - ENTI LOCALI - PERSONALE Servizi per la gestione dei rifiuti - Soppressione
degli ambiti territoriali ottimali (ATO) - Riassunzione del personale presso i comuni di
appartenenza - L. Regione Sicilia n. 9 del 2010 - Obbligo - Esclusione - Fondamento.

In tema di organizzazione dei servizi per la gestione dei rifiuti, a seguito della soppressione
degli ambiti territoriali ottimali (ATO), di cui al d.lgs. n. 152 del 2006, per effetto del d.l. n. 2
del 2010 (conv., con modif., dalla l. n. 42 del 2010), il personale già in servizio presso i
comuni, transitato negli ATO, ha facoltà, ai sensi della legislazione regionale (nella specie, l.
Regione Sicilia n. 9 del 2010), di chiedere di tornare nei comuni di appartenenza, senza che,
tuttavia, possa configurarsi in capo all'ente locale l'obbligo di procedere alla riassunzione, che
deve essere discrezionalmente valutata sulla base della disponibilità del posto
precedentemente occupato in pianta organica e della compatibilità con i limiti di bilancio
legislativamente imposti, in ossequio all'art. 97 Cost.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 03/04/2006 num. 152 CORTE COST. PENDENTE,
Decreto Legge 25/01/2010 num. 2 CORTE COST., Legge 26/03/2010 num. 42 CORTE COST.,
Legge 23/12/2009 num. 191 art. 2 com. 186 CORTE COST., Legge Reg. Sicilia 08/04/2010
num. 9 art. 19, Costituzione art. 97 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 9568 del 2021 Rv. 660932 - 01, N. 6290 del 2020 Rv. 657183 -
01

Sez. L - , Sentenza n. 22183 del 03/08/2021 (Rv. 662097 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
I. (SGROI ANTONINO) contro I. (ROSA LAURA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 26/05/2015

129144 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTRIBUTI ASSICURATIVI -


VERSAMENTO Cessione dei crediti maturati nei confronti dello Stato, di altre pubbliche
amministrazioni o di enti pubblici economici - Validità ed efficacia - Condizioni - Comunicazione
di riconoscimento del debito - Necessità - Fondamento.

Il perfezionamento dell'efficacia della cessione, da parte dei datori di lavoro, dei crediti
maturati nei confronti dello Stato, di altre pubbliche amministrazioni o di enti pubblici
economici, al fine del pagamento dei contributi previdenziali, richiede, oltre all'osservanza di
specifici requisiti formali ed ai requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità del credito ceduto,
che l'amministrazione debitrice - cui l'atto di cessione va notificato a cura del cedente -
comunichi entro 90 giorni dalla notifica il riconoscimento della propria posizione debitoria,
atteso che, in considerazione del rigore che assiste le operazioni contabili delle pubbliche
amministrazioni e degli enti pubblici, la specifica disciplina è disancorata dalle disposizioni del
codice civile concernenti la cessione ordinaria dei crediti, realizzando piuttosto una fattispecie
di "datio in solutum", avente struttura non contrattuale, in deroga allo schema generale
previsto dall'art. 1198 c.c., con effetto estintivo del debito dalla data della cessione medesima
e non da quella della riscossione del credito da parte del cessionario.

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Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1260 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1198, Regio Decr.
18/11/1923 num. 2440 art. 69 CORTE COST., Decreto Legge 02/12/1985 num. 688 art. 1
CORTE COST., Legge 31/01/1986 num. 11 CORTE COST., Decreto Legge 30/12/1987 num.
536 art. 6 com. 26 CORTE COST., Legge 29/02/1988 num. 48 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 17606 del 2020 Rv. 658888 - 02

Sez. L - , Sentenza n. 22089 del 02/08/2021 (Rv. 662027 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: MANCINO ROSSANA. Relatore:
MANCINO ROSSANA.
S. (NAVACH MASSIMO) contro I. (PULLI CLEMENTINA)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BARI, 02/11/2018

129161 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTROVERSIE - PROCEDIMENTO - SPESE


GIUDIZIALI Accertamento tecnico preventivo ex art. 445 bis c.p.c. - Decreto di omologa -
Termine di 120 giorni per il pagamento delle prestazioni - Decorrenza - Dall'acquisizione degli
elementi informativi a carico dell'assistito - Conseguenze.

In sede di accertamento tecnico preventivo ex art. 445 bis c.p.c., la decorrenza del termine di
120 giorni posto dal comma 5, seconda parte, per il pagamento della prestazione all'esito
dell'omologa del requisito sanitario, postula l'esigibile collaborazione dell'assistito, mediante il
sollecito inoltro all'ente previdenziale, nelle forme da quest'ultimo previste, delle informazioni
aggiornate concernenti gli altri requisiti del diritto alla prestazione richiesta, sicché, prima del
compimento degli adempimenti incombenti sull'assistito, va esclusa la responsabilità dell'Inps
per l'eventuale ritardo nell'erogazione della prestazione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 445 bis

Massime precedenti Vedi: N. 17787 del 2020 Rv. 658546 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 22088 del 02/08/2021 (Rv. 662094 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: D'ANTONIO ENRICA. Relatore:
D'ANTONIO ENRICA. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
H. (VALCANOVER FILIPPO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO TRENTO, 21/05/2015

129003 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - ASSEGNI FAMILIARI - CONTRIBUTI - IN


GENERE Società in accomandita semplice - Riduzione dell'aliquota contributiva ex art. 20,
comma 1, del d.l. n. 30 del 1974, conv. con modif. dalla l. n. 114 del 1974 - Presupposti -
Iscrizione nella gestione commercianti dei soci accomandatari - Iscrizione dei soci
accomandanti - Rilevanza - Esclusione - Fondamento.

Ai fini dell'applicazione, alle società in accomandita semplice, dell'aliquota agevolata prevista


dall'art. 20 del d.l. n. 30 del1974, conv. con modif. dalla l. n. 114 del 1974, per i contributi
dovuti alla cassa unica per gli assegni familiari dai datori di lavoro iscritti negli elenchi
nominativi degli esercenti attività commerciale per l'assicurazione di malattia di cui alla l. n.
1397 del 1960, e successive modifiche, rileva esclusivamente l'iscrizione dei soci
accomandatari che, rispondendo illimitatamente e solidalmente per le obbligazioni sociali, si
assumono il rischio giuridico ed economico dell'attività imprenditoriale, e non quella dei soci
accomandanti, che non hanno la titolarità giuridica ed economica della società.

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Riferimenti normativi: Decreto Legge 02/03/1974 num. 30 art. 20, Legge 16/04/1974 num.
114 CORTE COST., Legge 27/11/1960 num. 1397 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 22665 del 2018 Rv. 650387 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 22081 del 02/08/2021 (Rv. 662087 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: MANCINO ROSSANA. Relatore:
MANCINO ROSSANA. P.M. VISONA' STEFANO. (Diff.)
I. (PREDEN SERGIO) contro G.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 22/04/2015

129196 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - OBBLIGO E DIRITTO ALLE ASSICURAZIONI


- ELEMENTI DEL RAPPORTO DI ASSICURAZIONE SOCIALE - CONTENUTO - PRESTAZIONI
(ALL'ASSICURATO) - IN GENERE Indebito previdenziale - Presupposti - Dolo del pensionato -
Nozione - Scelte adottate in via amministrativa dall'INPS - Rilevanza - Esclusione - Fattispecie.

In tema di indebito previdenziale, il dolo dell'assicurato, che consente l'incondizionata


ripetibilità delle somme indebitamente corrisposte, è sempre configurabile in presenza di
dichiarazioni non conformi al vero, di fatti e comportamenti dell'interessato positivamente
indirizzati ad indurre in errore l'ente erogatore, ingenerando una rappresentazione alterata
della realtà tale da incidere sulla determinazione volitiva di esso e, quindi, sull'attribuzione
della prestazione, senza che rilevi se in via amministrativa l'ente previdenziale abbia adottato
provvedimenti che ne presuppongono l'assenza. (Nella specie, la S.C. ha cassato la decisione
di merito che aveva escluso il dolo dell'assicurato per il solo fatto che l'INPS, nel contestargli
l'indebito, aveva operato la decurtazione di un quarto, in applicazione della sanatoria prevista
dall'art. 38, comma 8, della l. n. 448 del 2001).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2033 CORTE COST., Legge 30/12/1991 num. 412 art. 13
CORTE COST., Legge 09/03/1989 num. 88 art. 52 CORTE COST., Legge 28/12/2001 num.
448 art. 38 com. 8 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 12236 del 2006 Rv. 590249 - 01, N. 8731 del 2019 Rv. 653391 -
01

Sez. L - , Sentenza n. 21799 del 29/07/2021 (Rv. 661847 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI. P.M. GIACALONE GIOVANNI. (Diff.)
I. (DE ROSE EMANUELE) contro C. (ANTONINI MARIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 23/04/2018

127007 PRESCRIZIONE CIVILE - INTERRUZIONE - ATTI INTERRUTTIVI - IN GENERE Azione di


accertamento negativo di un debito - Richiesta del convenuto di rigetto della domanda attorea
- Efficacia interruttiva della prescrizione del diritto di credito - Configurabilità - Presupposti -
Fattispecie.

129202 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - PRESCRIZIONE - DI CONTRIBUTI In


genere.

La richiesta del convenuto di mero rigetto della altrui domanda di accertamento negativo di un
debito può costituire domanda idonea a svolgere efficacia interruttiva della prescrizione del
diritto vantato nei confronti del debitore, ex art. 2943, comma 2, c.c., se è volta, in concreto, a

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ribadire le ragioni del proprio credito e a chiederne giudizialmente l'accertamento, con i
consequenziali effetti permanenti di cui all'art. 2945 comma 2 c.c., ben potendo un'azione di
accertamento negativo dell'altrui negazione del credito contenere implicitamente un'azione di
accertamento della titolarità della situazione giuridica dedotta in giudizio. (In applicazione di
tale principio, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva negato efficacia
interruttiva alla memoria di costituzione, con cui l'INPS chiedeva solo il rigetto dell'azione di
accertamento negativo di un obbligo contributivo, senza accertare se tale richiesta trovasse
fondamento in un'affermazione positiva delle sue ragioni creditorie).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2943, Cod. Civ. art. 2945, Cod. Civ. art. 1219

Massime precedenti Difformi: N. 9589 del 2018 Rv. 648639 - 01, N. 12058 del 2014 Rv.
630926 - 01
Massime precedenti Vedi: N. 15140 del 2021 Rv. 661357 - 01, N. 5369 del 2019 Rv. 652775 -
01

Sez. L - , Sentenza n. 21173 del 23/07/2021 (Rv. 661931 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI. P.M. VISONA' STEFANO. (Parz. Diff.)
S. (MARTUCCI ANGELO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 18/09/2014

100218 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - INCIDENTALI - TARDIVE


Sentenza non definitiva - Impugnazione incidentale - Riserva di impugnazione - Necessità -
Insussistenza.

La riserva d'impugnazione contro le sentenze non definitive é necessaria soltanto per le


impugnazioni principali, e non per quelle incidentali, che possono essere tardivamente
proposte dalle parti contro le quali è stata proposta l'impugnazione principale e da quelle
chiamate ad integrare il contraddittorio, a norma dell'art. 331 c.p.c., anche quando per esse
sia decorso il termine od abbiano prestato acquiescenza alla sentenza; in tale ipotesi, tuttavia,
il diritto all'impugnazione incidentale sorge concretamente solo con l'avvenuta proposizione
dell'impugnazione principale, sicché, se questa ultima deve essere dichiarata inammissibile,
anche l'impugnazione incidentale perde efficacia.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 331, Cod. Proc. Civ. art. 334, Cod. Proc. Civ. art.
340

Massime precedenti Conformi: N. 672 del 1966 Rv. 321334 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 19514 del 2020 Rv. 659133 - 01
Massime precedenti Vedi: N. 2954 del 1959 Rv. 881496 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 20568 del 19/07/2021 (Rv. 661846 - 01)


Presidente: TRIA LUCIA. Estensore: PATTI ADRIANO PIERGIOVANNI. Relatore:
PATTI ADRIANO PIERGIOVANNI.
O. (MIGLIACCIO LUIGI) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE NAPOLI, 09/12/2019

210
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063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione
internazionale - Impugnazione del provvedimento di diniego - Fatto nuovo sopravvenuto alla
proposizione del ricorso - Valutabilità - Condizioni - Fattispecie.

In tema di protezione internazionale, l'art. 35 bis del d.lgs. n. 25 del 2008 deve essere letto in
conformità al disposto dell'art. 46, par. 3, della direttiva 2013/32/UE nell'interpretazione
offerta dalla Corte di giustizia UE; il giudice, pertanto, è tenuto ad esaminare, ed accertare in
adempimento del dovere di cooperazione istruttoria, anche fatti nuovi non allegati, ma
esistenti al momento della decisione, che siano rilevanti ai fini della concessione della
protezione, purché sopravvenuti e non prevedibili al momento della presentazione del ricorso
contro il provvedimento di diniego. (Nella specie, la S.C. ha cassato il decreto di rigetto che
non aveva tenuto conto della condizione di gravidanza, documentata in corso di giudizio, della
compagna del richiedente).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis PENDENTE, Direttive
Commissione CEE 26/06/2013 num. 32 art. 46

Massime precedenti Vedi: N. 27073 del 2019 Rv. 656871 - 01, N. 22052 del 2020 Rv. 659026
- 01, N. 18440 del 2019 Rv. 654657 - 01, N. 2453 del 2021 Rv. 660500 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 20398 del 16/07/2021 (Rv. 661946 - 01)


Presidente: TRIA LUCIA. Estensore: PONTERIO CARLA. Relatore: PONTERIO
CARLA.
T. (VALORI ANTONIO) contro G. (CONSOLO GIUSEPPE)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 16/04/2015

023012 ASSOCIAZIONI E FONDAZIONI - ASSOCIAZIONI NON RICONOSCIUTE (ASSOCIAZIONI


DI MUTUO SOCCORSO) - RAPPORTI ESTERNI - RAPPRESENTANZA Gruppi parlamentari –
Evocazione in giudizio in persona dei presidenti “pro tempore” succedutisi nelle singole
legislature – Legittimazione passiva – Sussistenza – Legittimazione passiva dei soggetti che
hanno agito in nome e per conto del gruppo parlamentare – Distinzione.

Sussiste la legittimazione passiva dei gruppi parlamentari che si sono costituiti e si sono estinti
in coincidenza con la nascita e la fine delle singole legislature, citati in giudizio in persona dei
rispettivi presidenti "pro-tempore" che si sono succeduti nelle legislature medesime; tale
legittimazione passiva è diversa ed autonoma rispetto a quella dei soggetti che hanno agito in
nome e per conto del gruppo parlamentare ai sensi dell'art. 38 c.c.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 38 CORTE COST., Cod. Civ. art. 36

Massime precedenti Vedi: N. 92 del 2018 Rv. 646570 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 20261 del 15/07/2021 (Rv. 661947 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: BUFFA FRANCESCO. Relatore: BUFFA
FRANCESCO.
C. (ROSATO NICOLA) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO LECCE, 17/02/2017

127033 PRESCRIZIONE CIVILE - TERMINE - PRESCRIZIONI BREVI - EFFETTI DEL GIUDICATO


Crediti contributivi - Pronunzia passata in giudicato di rigetto dell’opposizione a cartella -
Conversione del termine ex art. 2953 c.c. - Applicabilità - Fondamento.

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In tema di crediti contributivi, la sentenza passata in giudicato che rigetta l'opposizione a
cartella esattoriale determina la cd. "conversione" del termine breve di prescrizione in quello
decennale di cui all'art. 2953 c.c., poiché l'azione esercitata nel giudizio non è la domanda di
mero accertamento negativo proposta dal contribuente, bensì quella di condanna proposta
dall'attore in senso sostanziale, sicché il diritto che consegue in favore dell'Istituto
previdenziale trova titolo nell'atto giurisdizionale che lo ha definitivamente ed
inequivocabilmente accertato e non più solo nella cartella.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2953, Legge 08/08/1995 num. 335 art. 3 com. 9 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 16730 del 2016 Rv. 640965 - 01, N. 17858 del 2018 Rv. 649867
- 01, N. 12074 del 2016 Rv. 640070 - 01, N. 1774 del 2018 Rv. 647239 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 20260 del 15/07/2021 (Rv. 661930 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: BUFFA FRANCESCO. Relatore: BUFFA
FRANCESCO.
C. (ROSATO NICOLA) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO LECCE, 17/06/2016

127010 PRESCRIZIONE CIVILE - INTERRUZIONE - ATTI INTERRUTTIVI - RICONOSCIMENTO


DEL DIRITTO Istituti di patronato - Riconoscimento di debito contributivo - Ammissibilità -
Fondamento - Fattispecie.

129135 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTRIBUTI ASSICURATIVI - IN GENERE


In genere.

Gli istituti di patronato possono validamente riconoscere il debito contributivo dei propri
assistiti - con effetto interruttivo della prescrizione -, poiché l'ambito del mandato deve
intendersi esteso a tutti gli atti il cui compimento è necessario per la sua attuazione. (Nella
specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito nella quale era stata riconosciuta efficacia
interruttiva della prescrizione ad alcune istanze di rateizzazione del debito contributivo - pur
non seguite da alcun versamento - inviate all'Inps da un istituto di patronato in nome e per
conto dell'azienda debitrice).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 29/07/1947 num. 804 art. 1 CORTE COST., Cod. Civ.
art. 2943, Cod. Civ. art. 1988, Cod. Civ. art. 2944, Cod. Civ. art. 1711

Massime precedenti Vedi: N. 813 del 1970 Rv. 346138 - 01, N. 10327 del 2017 Rv. 644036 -
01, N. 19105 del 2007 Rv. 599617 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 15661 del 2005 Rv. 583492 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 20254 del 15/07/2021 (Rv. 661845 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: D'ANTONIO ENRICA. Relatore:
D'ANTONIO ENRICA.
C. (CARIDA' AGOSTINO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 20/03/2015

129139 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTRIBUTI ASSICURATIVI -


RISCOSSIONE Annullamento “ex lege” dei debiti contributivi ai sensi dell’art. 4 del d.l. n. 119

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del 2018 - Limite di valore - Individuazione - Modalità - Sommatoria dei carichi omogenei di
ciascuna cartella di pagamento - Singolo carico risultante dalla cartella - Esclusione.

Ai fini dell'annullamento, ai sensi dell'art. 4, comma 1, del d.l. n. 119 del 2018, conv., con
modif., dalla l. n. 136 del 2018, dei debiti contributivi la cui riscossione sia stata affidata agli
agenti di riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, il
limite di valore del debito (mille euro) non deve essere riferito ai singoli carichi risultanti da
ciascuna cartella esattoriale ma alla sommatoria di essi e, se i debiti sono di diversa natura, al
valore complessivo dei carichi omogenei.
Riferimenti normativi: Decreto Legge 23/10/2018 num. 119 art. 4 com. 1, Legge 17/12/2018
num. 136 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Conformi: N. 17966 del 2020 Rv. 658627 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 11817 del 2020 Rv. 658928 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 19586 del 09/07/2021 (Rv. 661720 - 01)


Presidente: NEGRI DELLA TORRE PAOLO. Estensore: PAGETTA ANTONELLA.
Relatore: PAGETTA ANTONELLA. P.M. CELESTE ALBERTO. (Diff.)
C. (SCAPARONE PAOLO) contro I. (FABBI RAFFAELA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 27/02/2014

129141 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTRIBUTI ASSICURATIVI - SOGGETTI


OBBLIGATI - IN GENERE Collaboratori coordinati e continuativi delle pubbliche amministrazioni
- Obbligo di iscrizione alla gestione separata di cui all'art. 2, comma 26, della l. n. 335 del
1995 - Condizioni - Disciplina fiscale di cui all’art. 50, comma 1, lett. c-bis, del d.P.R. n. 917
del 1986 - Rilevanza - Fondamento - Fattispecie.

Per i collaboratori coordinati e continuativi delle pubbliche amministrazioni, l'obbligo


contributivo di iscrizione alla gestione separata, ai sensi dell'art. 2, comma 26, della l. n. 335
del 1995, va verificato alla luce dell'art. 50, comma 1, lett. c-bis, del d.P.R. n. 917 del 1986,
cui fa riferimento il citato comma 26, che prevede, ai fini fiscali, l'assimilazione ai redditi da
lavoro dipendente di quelli derivanti dallo svolgimento di rapporti di collaborazione con
determinate caratteristiche, ossia la prestazione di attività in assenza di vincolo di
subordinazione a favore di un determinato soggetto, nell'ambito di un rapporto unitario e
continuativo, senza impiego di mezzi organizzati e con retribuzione periodica prestabilita.
(Nella specie, relativa ad alcuni collaboratori addetti a vari servizi comunali, la S.C. ha
confermato la sentenza di appello che aveva ritenuto sussistente l'obbligo di versamento dei
contributi a carico del Comune, stante l'apprezzabile durata del rapporto, l'assenza di
organizzazione autonoma in capo al collaboratore, l'uso di materiali del committente e la
percezione, a cadenza periodica, di un compenso in misura predeterminata).
Riferimenti normativi: Legge 08/08/1995 num. 335 art. 2 com. 26 CORTE COST. PENDENTE,
DPR 22/12/1986 num. 917 art. 50 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 11430 del 2021 Rv. 661110 - 01

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Sez. L - , Sentenza n. 19536 del 08/07/2021 (Rv. 661719 - 01)
Presidente: RAIMONDI GUIDO. Estensore: BELLE' ROBERTO. Relatore: BELLE'
ROBERTO. P.M. SANLORENZO RITA. (Conf.)
I. (IASONNA STEFANIA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 17/02/2017

098058 IMPIEGO PUBBLICO - IMPIEGATI DELLO STATO - COLLOCAMENTO A RIPOSO Pubblico


impiego privatizzato - Esonero dal servizio ex art. 72, comma 1, del d.l. n. 112 del 2008,
conv., con modif., dalla l. n. 133 del 2008 “ratione temporis” vigente - Condizioni - Facoltà di
adesione della P.A. - Natura - Conseguenze - Recesso datoriale ex art. 72, comma 11, del d.l.
n. 112 del 2008, conv., con modif., dalla l. n. 133 del 2008 - Obbligo di motivazione - Ragioni -
Fattispecie.

In tema di pubblico impiego privatizzato, la facoltà di adesione della P.A. alla richiesta di
esonero dal servizio formulata dal dipendente ex art. 72, comma 1, del d.l. n. 112 del 2008,
conv., con modif., dalla l. n. 133 del 2008, "ratione temporis" vigente, costituisce libero
esercizio della dismissione del diritto datoriale alla continuazione del rapporto di lavoro, sicché
il diniego frapposto alla richiesta si giustifica in sé e non è sindacabile, salvo la prova dell'abuso
del diritto a carico del dipendente, a differenza dell'ipotesi disciplinata dal comma 11 dello
stesso art. 72, che, configurando un recesso datoriale, richiede l'adozione di adeguate
motivazioni, per consentire la verifica che la caducazione del diritto del lavoratore alla
prosecuzione del rapporto di lavoro sia avvenuta sulla base di controllabili esigenze
organizzative. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto legittimo il diniego all'esonero dal servizio
frapposto dalla P.A., considerando inidonea a provare un abuso del diritto la concessione
dell'esonero ad altre unità di personale, sia perché intervenuta in epoca anteriore, sia perché
relativa a dipendenti addetti ad uffici diversi).
Riferimenti normativi: Decreto Legge 25/06/2008 num. 112 art. 72 com. 1 CORTE COST.,
Decreto Legge 25/06/2008 num. 112 art. 72 com. 11 CORTE COST., Legge 06/08/2008 num.
133 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 150 del 2021 Rv. 660166 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 19326 del 07/07/2021 (Rv. 661652 - 01)


Presidente: RAIMONDI GUIDO. Estensore: BELLE' ROBERTO. Relatore: BELLE'
ROBERTO. P.M. SANLORENZO RITA. (Conf.)
M. (DEL NEVO CLAUDIO) contro C.
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 13/02/2018

098268 IMPIEGO PUBBLICO - IMPIEGATI REGIONALI, PROVINCIALI, COMUNALI - IN GENERE


Dipendenti degli enti locali - Prestazione lavorativa con il sistema dei turni - Disciplina di cui
all'art. 22 del c.c.n.l. del comparto autonomie locali del 14 settembre 2000 - Applicabilità -
Fondamento - Disciplina dell'art. 24 del contratto collettivo citato - Applicabilità - Limiti.

In materia di pubblico impiego, ai dipendenti del comparto delle regioni e delle autonomie
locali che svolgono la prestazione lavorativa con il sistema dei turni, funzionale all'esigenza di
continuità del servizio, si applica, ove la prestazione cada in giornata festiva infrasettimanale,
come in quella domenicale, l'art. 22, comma 5, del c.c.n.l. 14 settembre 2000 del comparto
autonomie locali, che compensa il disagio con la maggiorazione del 30 per cento della
retribuzione, mentre il disposto dell'art. 24, che ha ad oggetto l'attività prestata dai lavoratori
dipendenti in giorni festivi infrasettimanali, oltre l'orario contrattuale di lavoro, trova
applicazione soltanto quando i predetti lavoratori siano chiamati a svolgere la loro attività, in
via eccezionale od occasionale, nelle giornate di riposo settimanale che competono loro in base
ai turni, ovvero in giornate festive infrasettimanali al di là dell'orario di lavoro.

214
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Riferimenti normativi: Contr. Coll. 14/09/2000 art. 22, Contr. Coll. 14/09/2000 art. 24

Massime precedenti Conformi: N. 7726 del 2014 Rv. 630006 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 19316 del 07/07/2021 (Rv. 661718 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI. P.M. VISONA' STEFANO. (Conf.)
P. (MORCAVALLO ULPIANO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 04/05/2015

103305 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - INDENNITA' - DI MALATTIA Recupero di
somme indebitamente corrisposte - Legittimazione passiva del datore di lavoro - Sussistenza -
Fondamento - Ripetibilità nei confronti del lavoratore - Condizioni.

In tema di azione di recupero da parte dell'ente previdenziale di somme indebitamente


conguagliate dal datore di lavoro, a seguito dell'anticipazione di prestazioni previdenziali in
favore di un lavoratore successivamente risultate non dovute, sussiste la legittimazione
passiva del datore di lavoro che, ai sensi dell'art. 1, comma 3, del d.l. n. 663 del 1979, conv.,
con modif., dalla l. n. 33 del 1980, potrà rivalersi nei confronti del lavoratore, il quale, a sua
volta, resta l'unico soggetto passivo della richiesta di restituzione di quanto abbia
indebitamente percepito solo qualora lo stesso datore di lavoro abbia tempestivamente
comunicato all'INPS di non poter provvedere al recupero nei suoi confronti.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2033 CORTE COST., Decreto Legge 30/12/1979 num. 663
art. 1 com. 3, Legge 29/02/1980 num. 33 art. 1 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 23765 del 2014 Rv. 633687 - 01, N. 19261 del 2013 Rv. 628390
- 01

Sez. L - , Sentenza n. 19316 del 07/07/2021 (Rv. 661718 - 02)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI. P.M. VISONA' STEFANO. (Conf.)
P. (MORCAVALLO ULPIANO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 04/05/2015

129117 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - ASSICURAZIONE CONTRO LE MALATTIE -


PRESTAZIONI - ASSISTENZA ECONOMICA - INDENNITA' Lavoratori a tempo determinato -
Trattamenti economici per malattia - Periodi successivi alla cessazione del rapporto -
Corresponsione - Esclusione - Fondamento.

In tema di lavoro a tempo determinato, l'indennità economica di malattia non può essere
corrisposta per periodi successivi alla cessazione del rapporto, ai sensi dell'art. 5, comma 2,
del d.l. n. 463 del 1983, conv., con modif., dalla l. n. 638 del 1983, né tale disposizione è
derogabile dalle parti private, non incidendo sul rapporto di lavoro bensì sul rapporto
previdenziale, disciplinato, come il rapporto contributivo, da norme volte alla salvaguardia
dell'integrità del bilancio pubblico.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2110 CORTE COST., Decreto Legge 12/09/1983 num. 463
art. 5 com. 2 CORTE COST., Legge 11/11/1983 num. 638 art. 1

215
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Massime precedenti Vedi: N. 964 del 2006 Rv. 586855 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 19154 del 06/07/2021 (Rv. 661844 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: MANCINO ROSSANA. Relatore:
MANCINO ROSSANA.
I. (TESSAROLO COSTANTINO) contro I. (DE ROSE EMANUELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 29/01/2015

129141 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTRIBUTI ASSICURATIVI - SOGGETTI


OBBLIGATI - IN GENERE Società a capitale misto - Pubblico e privato - Contributi cd. minori -
Esonero dal pagamento - Esclusione - Fondamento.

In materia di contributi previdenziali, il carattere pubblico di una società, rilevante ai fini


dell'esenzione contributiva, va individuato verificando la funzione e i limiti del potere di
controllo pubblico sulla relativa gestione; le società a capitale misto sono tenute al versamento
dei contributi cd. minori, per assegni familiari, malattia, maternità e TFR, in quanto in tali
organismi l'ente pubblico è soggetto alle evenienze della dialettica societaria, nell'esercizio del
potere decisionale e nell'organizzazione aziendale, senza l'autonomia propria dei casi in cui
detenga la totalità del pacchetto azionario.
Riferimenti normativi: Decr. Leg. Capo Provv. Stato 12/08/1947 num. 869 art. 3, Legge
12/07/1988 num. 270 art. 4

Massime precedenti Conformi: N. 600 del 2016 Rv. 638232 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 4274 del 2016 Rv. 639000 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 19144 del 06/07/2021 (Rv. 661716 - 01)


Presidente: NEGRI DELLA TORRE PAOLO. Estensore: BOGHETICH ELENA. Relatore:
BOGHETICH ELENA.
S. (POMPIGNA ANTONIO) contro D. (VIELI VITO LORENZO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO SEZ.DIST. DI TARANTO, 27/11/2017

103117 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - CARATTERI DEL RAPPORTO INDIVIDUALE
- RAPPORTO DEL PARENTE Vincolo di parentela od affinità - Esclusione della presunzione di
gratuità - Conseguenze - Presunzione di onerosità e subordinazione del rapporto - Condizioni.

In tema di onere della prova relativo al rapporto di lavoro subordinato, ove la presunzione di
gratuità delle prestazioni lavorative fra persone legate da vincoli di parentela o affinità debba
essere esclusa per l'accertato difetto della convivenza degli interessati, non opera "ipso iure"
una presunzione di contrario contenuto, indicativa dell'esistenza di un rapporto di lavoro
subordinato; ne consegue che la parte che faccia valere diritti derivanti da tale rapporto ha
comunque l'obbligo di dimostrarne, con prova precisa e rigorosa, tutti gli elementi costitutivi e,
in particolare, i requisiti indefettibili della onerosità e della subordinazione.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2094, Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST., Cod. Civ. art.
2727

Massime precedenti Conformi: N. 17992 del 2010 Rv. 614318 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 12433 del 2015 Rv. 635854 - 01

216
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Sez. L - , Ordinanza n. 19157 del 06/07/2021 (Rv. 661717 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI.
J. (PIU ERALDO) contro I. (MATANO GIUSEPPE)
Rigetta, TRIBUNALE ROMA, 08/06/2015

129139 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTRIBUTI ASSICURATIVI -


RISCOSSIONE Omissioni contributive - Procedimento di accertamento - Termine dilatorio ex
art. 12, comma 7, della l. n. 212 del 2000 - Applicabilità - Condizioni - Verbale di accertamento
- Esclusione - Avviso di addebito - Rilevanza - Fondamento.

177003 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - AVVISO DI


ACCERTAMENTO - IN GENERE In genere.

In tema di contributi previdenziali, il termine dilatorio di cui all'art. 12, comma 7, della l. n.
212 del 2000, concernente le disposizioni in materia di Statuto dei diritti del contribuente,
trova applicazione, ai sensi dell'art. 7, comma 2, lett. d), del d.l. n. 70 del 2011, conv., con
modif., dalla l. n. 106 del 2011, anche al procedimento per omissioni contributive, sebbene
non in riferimento al verbale di accertamento redatto dagli enti previdenziali in esito all'accesso
ispettivo, che ha valore di mera diffida ad adempiere, bensì all'avviso di addebito, quale atto
contenente l'intimazione ad adempiere l'obbligo di pagamento delle somme oggetto di
recupero coattivo, strutturalmente e funzionalmente equiparabile all'avviso di accertamento in
materia tributaria.
Riferimenti normativi: Legge 27/07/2000 num. 212 art. 12 com. 7 CORTE COST., Decreto
Legge 13/05/2011 num. 70 art. 7 com. 2 lett. D, Legge 12/07/2011 num. 106 art. 1

Massime precedenti Vedi: N. 1974 del 2016 Rv. 638606 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 19152 del 06/07/2021 (Rv. 661843 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: MANCINO ROSSANA. Relatore:
MANCINO ROSSANA.
A. (DAMOLI CLAUDIO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Cassa e decide nel merito, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 12/11/2014

129140 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTRIBUTI ASSICURATIVI - SGRAVI


(BENEFICI, ESENZIONI, AGEVOLAZIONI) Riduzione degli oneri contributivi per indennità di
maternità ex art. 78 del d.lgs. n. 151 del 2001 - Applicazione ai dipendenti di lavoro privati che
abbiano optato per il mantenimento dell'iscrizione all'INPDAP - Configurabilità - Fondamento.

L'art. 78, comma 1, del d.lgs. n. 151 del 2001 prevede la riduzione degli oneri contributivi
quale conseguenza della fiscalizzazione degli importi delle indennità di maternità erogate per
eventi successivi al 1° luglio 2001 e per i quali è riconosciuta la tutela previdenziale
obbligatoria, senza alcun riferimento all'aumento dell'aliquota contributiva dovuta al Fondo
pensioni lavoratori dipendenti di cui all'art. 3, comma 23, della l. n. 335 del 1995; ne consegue
che la riduzione contributiva è applicabile anche sulle retribuzioni dei lavoratori che siano
dipendenti da datori di lavoro privati e che, in forza di pregresse disposizioni legislative,
abbiano optato per il mantenimento della posizione assicurativa presso l'INPDAP.

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Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 26/03/2001 num. 151 art. 78, Decreto Legisl.
26/03/2001 num. 151 art. 79, Legge 08/08/1995 num. 335 art. 3 com. 23 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 9593 del 2014 Rv. 630780 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 18948 del 05/07/2021 (Rv. 661715 - 02)


Presidente: RAIMONDI GUIDO. Estensore: ARIENZO ROSA. Relatore: ARIENZO
ROSA. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
F. (BURRAGATO GUGLIELMO) contro A. (BOLOGNESI RICCARDO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 24/03/2017

103396 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - TRASFERIMENTO D'AZIENDA - IN
GENERE Modifica dell’art. 2112, comma 5, c.c., ad opera dell’art. 32, comma 1, del d.lgs. n.
276 del 2003 - Eccesso di delega rispetto alla l. n. 30 del 2003 - Questione di legittimità
costituzionale - Manifesta infondatezza - Fondamento.

È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 32, comma 1,


lett. c), del d.lgs. n. 276 del 2003 - per eccesso di delega rispetto alla l. n. 30 del 2003 e
conseguentemente per violazione degli artt. 11, 76, 117 Cost. - ove interpretato in conformità
con le Direttive n. 1998/50/CE e 2001/23/CE e dunque nel senso che l'autonomia funzionale
del ramo di azienda, requisito imprescindibile per la legittima cessione, deve sussistere anche
prima del trasferimento, e ciò in quanto le direttive innanzi ricordate dispongono che l'entità
trasferita conservi, a seguito del trasferimento, la propria identità, con ciò evidentemente
significando che essa deve essere posseduta anteriormente al trasferimento, in tal modo
escludendosi che si possa identificare il ramo solo al momento della cessione, perché detta
operazione consentirebbe all'imprenditore di estromettere i lavoratori senza le garanzie
previste per legge.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2112, Decreto Legisl. 10/09/2003 num. 276 art. 32 com.
1 lett. C, Legge 14/02/2003 num. 30 CORTE COST., Direttive del Consiglio CEE 29/06/1998
num. 50, Direttive del Consiglio CEE 12/03/2001 num. 23

Massime precedenti Vedi: N. 19141 del 2015 Rv. 637241 - 01, N. 11832 del 2014 Rv. 631056
- 01

Sez. L - , Sentenza n. 18948 del 05/07/2021 (Rv. 661715 - 01)


Presidente: RAIMONDI GUIDO. Estensore: ARIENZO ROSA. Relatore: ARIENZO
ROSA. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
F. (BURRAGATO GUGLIELMO) contro A. (BOLOGNESI RICCARDO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 24/03/2017

103396 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - TRASFERIMENTO D'AZIENDA - IN
GENERE Interesse del lavoratore a far accertare l'insussistenza di un ramo d'azienda -
Prosecuzione del rapporto di lavoro con il cessionario - Cessazione dell'interesse ad agire -
Esclusione - Fondamento.

In tema di trasferimento d'azienda, il lavoratore ha interesse ad accertare in giudizio che nel


complesso di beni oggetto di trasferimento non è ravvisabile un ramo d'azienda, e, quindi, in

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difetto del suo consenso, l'inefficacia nei suoi confronti del trasferimento stesso, non essendo
per lui indifferente, quale creditore della prestazione retributiva, il mutamento della persona
del debitore-datore di lavoro, che può offrire garanzie più o meno ampie di tutela dei suoi
diritti. Tale interesse non viene meno né in caso di svolgimento, in via di mero fatto, di
prestazioni lavorative per il cessionario, che non integra accettazione della cessione del
contratto di lavoro, né per effetto dell'eventuale conciliazione intercorsa tra lavoratore e
cessionario all'esito del licenziamento del primo, né, in genere, in conseguenza delle vicende
risolutive del rapporto con il cessionario.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1406, Cod. Civ. art. 2112, Cod. Civ. art. 2560

Massime precedenti Conformi: N. 13617 del 2014 Rv. 631763 - 01

Sez. L - , Ordinanza n. 18826 del 02/07/2021 (Rv. 661842 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CALAFIORE DANIELA. Relatore:
CALAFIORE DANIELA.
I. (SGROI ANTONINO) contro M. (CARLINO ROBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 22/05/2015

103352 LAVORO - LAVORO SUBORDINATO (NOZIONE, DIFFERENZE DALL'APPALTO E DAL


RAPPORTO DI LAVORO AUTONOMO, DISTINZIONI) - ORARIO DI LAVORO - IN GENERE
Lavoratori in part-time verticale - Anzianità contributiva - Periodi non lavorati - Rilevanza -
Fondamento.

129067 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - ASSICURAZIONE PER L'INVALIDITA',


VECCHIAIA E SUPERSTITI - CONTRIBUTI - FIGURATIVI In genere.

In tema di anzianità contributiva dei lavoratori a tempo parziale, l'art 7, comma 1, del d.l. n.
463 del 1983, conv., con modif., dalla l. n. 638 del 1983, va interpretato - in ossequio al
principio di parità di trattamento con i lavoratori a tempo pieno, ricavabile dall'art. 4 della
direttiva n. 97/81/CE (come applicato dalla Corte di Giustizia UE nella sentenza del 10 giugno
2010, C-395/08 e C-396/08), e comunque immanente all'ordinamento previdenziale interno -
nel senso che, ai fini dell'acquisizione del diritto alla pensione, i lavoratori con orario part-time
verticale ciclico hanno diritto all'inclusione anche dei periodi non lavorati.
Riferimenti normativi: Decreto Legge 30/10/1984 num. 726 CORTE COST., Legge 19/12/1984
num. 863 CORTE COST., Decreto Legge 12/09/1983 num. 463 art. 7 com. 1 CORTE COST.,
Legge 11/11/1983 num. 683, Direttive del Consiglio CEE 15/12/1997 num. 81 art. 4

Massime precedenti Conformi: N. 26824 del 2018 Rv. 651242 - 01

Sez. 6 - L, Ordinanza n. 23360 del 24/08/2021 (Rv. 662178 - 01)


Presidente: DORONZO ADRIANA. Estensore: MARCHESE GABRIELLA. Relatore:
MARCHESE GABRIELLA.
D. (CANGELOSI ANTONIO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO PALERMO, 11/01/2019

129138 PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) - CONTRIBUTI ASSICURATIVI -


RETRIBUZIONE IMPONIBILE Minimale contributivo - Ipotesi di esclusione - Onere della prova -
A carico del datore di lavoro.

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In tema di minimale contributivo, ove gli enti previdenziali ed assistenziali pretendano da
un'impresa differenze contributive sulla retribuzione virtuale determinata ai sensi dell'art. 1,
comma 1, del d.l. n. 338 del 1989 (conv., con modif., dalla l. n. 389 del 1989), anche con
riferimento all'orario di lavoro, è onere del datore di lavoro allegare, e provare, la sussistenza
di un'ipotesi eccettuativa dell'obbligo contributivo.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST., Decreto Legge 09/10/1989 num. 338
art. 1 com. 1, Legge 07/12/1989 num. 389 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 15120 del 2019 Rv. 654101 - 01, N. 22314 del 2016 Rv. 641426
- 01

220
Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

sezione tributaria e sesta


tributaria
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 23159 del 20/08/2021 (Rv. 662128 - 01)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: FASANO ANNA MARIA. Relatore:
FASANO ANNA MARIA.
B. (FRANSONI GUGLIELMO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. MILANO, 16/10/2014

279120 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA - SENTENZE E PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI
Ordinanza ingiunzione di pagamento di somme di denaro ex art. 186-ter c.p.c. - Tassazione
“provvisoria” - Sentenza confermativa - Unicità della tassazione - Fondamento - Interesse del
contribuente all’eventuale rimborso - Sussistenza - Implicita presentazione della richiesta di
rimborso in corso di causa - Configurabilità.

In tema di imposta di registro, il provvedimento non definitivo ex art 186-ter c.p.c. è soggetto
alla tassazione "provvisoria", completandosi il procedimento di tassazione, con un conguaglio a
favore dell'erario o con un rimborso a favore del contribuente, con l'intervento della successiva
sentenza passata in giudicato, assumendo all'uopo rilievo l'eventuale contenuto speculare dei
due provvedimenti; rimborso che, in ossequio ai principi di buona fede e leale collaborazione
che regolamentano il rapporto tra contribuente e Fisco, può ritenersi oggetto di implicita
richiesta all'Ufficio nel corso del giudizio proposto avverso l'avviso di liquidazione relativo alla
sentenza civile. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha cassato la sentenza di merito per
non avere il giudice esaminato il "thema decidendum" prospettato dalle parti, dovendo
verificare, con accertamento in fatto, se la sentenza civile che ha definito il giudizio coincide,
quanto al presupposto, con l'ordinanza ingiunzione ex art. 186 ter c.p.c. già oggetto di
tassazione).
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 art. 37 CORTE COST., DPR 26/04/1986
num. 131 all. A art. 8, Legge 27/07/2000 num. 212 art. 10 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 6481 del 2019 Rv. 652792 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22983 del 17/08/2021 (Rv. 662127 - 01)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: BALSAMO MILENA. Relatore:
BALSAMO MILENA.
Z. (PELLICCIARI CLAUDIO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. TORINO, 11/10/2017

133208 PROCEDIMENTO CIVILE - NOTIFICAZIONE - NULLITA' - IN GENERE Servizio postale -


Indicazione di via e numero civico del destinatario - Mancata indicazione del numero interno o
del piano dell’appartamento - Rilevanza - Esclusione - Limiti - Fattispecie.

Ai fini della notificazione a mezzo del servizio postale è sufficiente individuare la residenza
attraverso l'indicazione della via e del numero civico, con la conseguenza che l'eventuale
indicazione erronea dell'interno o del piano è irrilevante, qualora, secondo la valutazione del
giudice di merito, incensurabile in sede di legittimità se immune da vizi logici e giuridici,
l'agente postale abbia tuttavia individuato nell'edificio l'esatto appartamento. (Nella specie, la
S.C. ha rilevato che la CTR aveva correttamente desunto dall'attività materiale posta in essere

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dall'agente postale la circostanza che egli, pur in assenza dell'indicazione sulla raccomandata e
sul piego del numero dell'interno dell'appartamento in cui abitava il contribuente, lo aveva
esattamente individuato e, pertanto, dichiarato esenti da vizi le operazioni notificatorie).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 139 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 160, Legge
20/11/1982 num. 890 art. 8 CORTE COST., DPR 29/09/1973 num. 600 art. 60 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 2884 del 2005 Rv. 579846 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22963 del 17/08/2021 (Rv. 662126 - 01)


Presidente: BRUSCHETTA ERNESTINO LUIGI. Estensore: CASTORINA ROSARIA
MARIA. Relatore: CASTORINA ROSARIA MARIA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro F. (NICCOLINI GIUSEPPE)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. TRIESTE, 03/05/2013

279464 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - OGGETTO - PRESTAZIONE DI SERVIZI - ESENZIONI IVA - Enti di
assistenza sociale - Esenzioni - Spettanza - Criteri - Operatività.

In tema di IVA, spetta al legislatore nazionale stabilire i criteri - il cui accertamento può essere
rimesso al giudice del caso concreto - utili ad individuare gli enti con finalità di assistenza
sociale la cui conseguente attività rientri nell'esclusione d'imposta ai sensi dell'art. 10, comma
1, n. 27 ter, d.P.R. n. 633 del 1972, senza che a ciò osti, alla luce della giurisprudenza
unionale, la natura societaria dell'ente, individuandosi quale unico limite alla discrezionalità
degli Stati membri quello di non alterare la parità di trattamento tra società commerciali.
Riferimenti normativi: DPR 26/10/1972 num. 633 art. 10 com. 1 CORTE COST., Direttive del
Consiglio CEE 17/05/1977 num. 388 art. 13

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22750 del 12/08/2021 (Rv. 662083 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: D'AURIA GIUSEPPE. Relatore: D'AURIA
GIUSEPPE.
I. (IORIO DELIO) contro D. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 19/04/2013

177003 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - AVVISO DI


ACCERTAMENTO - IN GENERE Avviso di accertamento - Termine dilatorio di 60 gg. ex art. 12,
comma 7, st.contr. – Derogabilità per ragioni d’urgenza - Motivazione fondata su rilevante
pretesa tributaria con applicazione di misure cautelari - Idoneità.

In materia di garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, l'elevata entità degli
importi accertati per la quale sono applicabili le misure cautelari di cui all'art. 22 del d.lgs. n.
472 del 1997 costituisce ragione d'urgenza idonea a derogare al termine dilatorio di 60 giorni,
ex art. 12, comma 7, della l. n. 212 del 2000.
Riferimenti normativi: Legge 27/07/2000 num. 212 art. 12 com. 7 CORTE COST., Decreto
Legisl. 18/12/1997 num. 472 art. 22

Massime precedenti Vedi: N. 8749 del 2018 Rv. 647732 - 01

223
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 22763 del 12/08/2021 (Rv. 662125 - 01)


Presidente: CRUCITTI ROBERTA. Estensore: D'ORAZIO LUIGI. Relatore: D'ORAZIO
LUIGI. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
L. (MARIOTTINO FABIO) contro A.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. ROMA, 04/02/2014

178468 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DI IMPRESA -
DETERMINAZIONE DEL REDDITO - DETRAZIONI - IN GENERE Art. 71, comma 3 del d.P.R. n.
917 del 1986 - Svalutazione dei crediti risultanti dal bilancio - Importo non coperto da garanzia
assicurativa - Deducibilità dei crediti svalutati - Limiti.

In tema di determinazione del reddito di impresa, l'art. 71, comma 3, del d.P.R. n. 917 del
1986, "ratione temporis" vigente (ora art. 106, comma 3), laddove prevede che per gli enti
creditizi e finanziari di cui al d.lgs. n. 87 del 1992, le svalutazioni dei crediti risultanti dal
bilancio, per l'importo non coperto da garanzia assicurativa, che derivano da operazioni di
regolazione del credito alla clientela, sono deducibili in ciascun esercizio nel limite dello 0,60%
del valore dei crediti risultati in bilancio, aumentato dell'ammontare delle svalutazioni
dell'esercizio, consente la deducibilità dei crediti svalutati nel caso in cui l'importo non sia
integralmente coperto da garanzia assicurativa, come avviene nel caso di garanzia "ex lege" di
cui all'art. 54 del d.P.R. n. 180 del 1950, che limita la garanzia soltanto all'assicurazione sulla
vita ed al rischio di perdita dell'impiego, restandone esclusa l'ipotesi di insolvenza del datore di
lavoro, come pure quella di perdita o riduzione temporanea dello stipendio.
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 71 com. 3, DPR 22/12/1986 num. 917
art. 106 com. 3, Decreto Legisl. 27/01/1992 num. 87, DPR 05/01/1950 num. 180 art. 54

Massime precedenti Vedi: N. 13458 del 2015 Rv. 635740 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22780 del 12/08/2021 (Rv. 662084 - 01)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: PAOLITTO LIBERATO. Relatore:
PAOLITTO LIBERATO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro S.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. FIRENZE, 16/04/2018

177013 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - CONCORDATO


TRIBUTARIO (ADESIONE DEL CONTRIBUENTE ALL'ACCERTAMENTO) - REVOCA E MODIFICA
Catasto - Classamento unità immobiliare ad uso abitativo - Criterio della prevalenza -
Applicabilità - Contenuto.

In tema di classamento catastale delle unità immobiliari ad uso abitativo, ove si tratti di unità
che sono presenti nei quadri tariffari di qualificazione secondo un'articolata tipologia di
categorie, l'applicazione del criterio della cd. prevalenza, previsto dall'art. 63 del d.P.R. n. 1142
del 1949, impone di tenere conto anche delle specifiche caratteristiche tipologiche e costruttive
dell'unità immobiliare ai fini della corretta applicazione della categoria catastale.
Riferimenti normativi: DPR 01/12/1949 num. 1142 art. 63

Massime precedenti Vedi: N. 14374 del 2007 Rv. 599324 - 01

224
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 22572 del 10/08/2021 (Rv. 662124 - 01)


Presidente: FUOCHI TINARELLI GIUSEPPE. Estensore: CORRADINI GRAZIA.
Relatore: CORRADINI GRAZIA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro M. (BURGIO ALDO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. SIRACUSA, 17/09/2012

177522 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONDONO FISCALE Regolarizzazione


delle scritture contabili ex art. 2, comma 47, lett. a) l. n. 350 del 2003 - Attività detenute
all’estero alla data del 31 dicembre 2003 - Rilevanza, ai fini della regolarizzazione, delle
registrazioni contabili risultanti nell’inventario, nel rendiconto ovvero nel bilancio chiuso al 31
dicembre 2003 - Necessità.

La regolarizzazione delle scritture contabili ai sensi dell'art. 2, comma 47, lett. a) della l. n. 350
del 2003 , che ha disposto la riapertura dei termini di condono di cui alla l. n. 289 del 2002
anche per l'anno 2003 per i soggetti che si avvalgono delle disposizioni di cui agli artt. 8 e 9
della medesima legge, relativamente al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2002, per il
quale le dichiarazioni sono state presentate entro il 31 ottobre 2003, anche con riguardo alle
attività detenute all'estero alla data del 31 dicembre 2003, deve essere effettuata
nell'inventario, nel rendiconto ovvero nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2003 con riferimento
alla situazione patrimoniale al primo gennaio 2003.
Riferimenti normativi: Legge 27/12/2002 num. 289 art. 14, Legge 24/12/2003 num. 350 art.
2 com. 47 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 18237 del 2016 Rv. 641060 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22571 del 10/08/2021 (Rv. 662004 - 01)


Presidente: FUOCHI TINARELLI GIUSEPPE. Estensore: TRISCARI GIANCARLO.
Relatore: TRISCARI GIANCARLO.
R. (VIANELLO RICCARDO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 16/01/2018

177003 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - AVVISO DI


ACCERTAMENTO - IN GENERE Avviso di accertamento notificato agli eredi - Accettazione con
beneficio d'inventario - Rilevanza e diritto di difesa degli eredi.

177293 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO - IN
GENERE In genere.

In tema di avviso di accertamento notificato agli eredi, avente ad oggetto una pretesa fiscale
concernente il patrimonio del "de cuius", l'accettazione con beneficio di inventario da parte dei
successori non preclude all'Amministrazione finanziaria di accertare l'"an" e il "quantum"
dell'obbligazione tributaria del dante causa, fermo restando che la contestazione, da parte
dell'erede, della limitazione della propria responsabilità "intra vires hereditatis" può avvenire in
sede di impugnazione della eventuale successiva cartella di pagamento con cui viene
concretamente determinata la pretesa esecutiva.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 490, Cod. Civ. art. 485, Cod. Civ. art. 495, Cod. Civ.
art. 484, DPR 29/09/1973 num. 600 art. 65

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 22560 del 10/08/2021 (Rv. 661962 - 01)


Presidente: FASANO ANNA MARIA. Estensore: RUSSO RITA. Relatore: RUSSO
RITA.
C. (CRISCUOLO FABRIZIO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. BOLOGNA, 23/02/2017

177515 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - DISCIPLINA DELLE AGEVOLAZIONI


TRIBUTARIE (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - AGEVOLAZIONI VARIE - IN GENERE Benefici
per l'acquisto della "prima casa" - Requisiti - Art. 1, nota seconda bis, della tariffa allegata al
d.P.R. n. 131 del 1986 ("ratione temporis" vigente) - Situazione soggettiva del contribuente -
Irrilevanza - Parametro oggettivo della classificazione catastale - Sufficienza.

In tema di agevolazioni fiscali, ai fini della fruizione dei benefici per l'acquisto della "prima
casa", l'art. 1, nota II-bis, della Tariffa allegata al d.P.R. n. 131 del 1986 (nel testo vigente
"ratione temporis" alla data del rogito, nella specie stipulato nel 2009), condiziona
l'agevolazione alla non titolarità del diritto di proprietà "di altra casa di abitazione nel territorio
del Comune ove è situato l'immobile da acquistare" senza più menzionare anche il requisito
della "idoneità dell'immobile", presente invece nella precedente formulazione della norma,
sicché non assume rilievo la situazione soggettiva del contribuente o il concreto utilizzo del
bene, bensì soltanto il parametro oggettivo della classificazione catastale dello stesso.
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Conformi: N. 25646 del 2015 Rv. 638172 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 22306 del 05/08/2021 (Rv. 661959 - 01)


Presidente: MANZON ENRICO. Estensore: NONNO GIACOMO MARIA. Relatore:
NONNO GIACOMO MARIA. P.M. MUCCI ROBERTO. (Conf.)
S. (AMATO CARLO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 10/07/2012

154061 RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE - A MEZZO RUOLI (TRIBUTI DIRETTI) (DISCIPLINA


ANTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - RISCOSSIONE ESATTORIALE -
PAGAMENTO DELLE IMPOSTE - CARTELLE Cartella di pagamento – Ruolo straordinario ex art.
15-bis d.P.R. n. 602 del 1973 - Iscrizione - Carattere eccezionale - Motivazione - Contenuto -
Fondamento.

178374 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI (TRIBUTI
POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - ACCERTAMENTI E CONTROLLI - AVVISO DI
ACCERTAMENTO - MOTIVAZIONE In genere.

La cartella di pagamento emessa a seguito di iscrizione a ruolo straordinaria da parte


dell'Amministrazione finanziaria deve essere motivata, sia pure succintamente, con specifico
riferimento al fondato pericolo che ha giustificato la formazione del ruolo straordinario ai sensi
dell'art. 11, comma 3, d.P.R. n. 602 del 1973, al fine di consentire il controllo giudiziale sul
legittimo esercizio del potere e l'impugnazione delle parti interessate.
Riferimenti normativi: Legge 27/07/2000 num. 212 art. 7 com. 1 CORTE COST., DPR
29/09/1973 num. 602 art. 11 com. 3 CORTE COST., DPR 29/09/1973 num. 602 art. 15 bis
CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 7795 del 2020 Rv. 657550 - 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 22333 del 05/08/2021 (Rv. 661961 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: ROSSI RAFFAELE. Relatore: ROSSI
RAFFAELE.
C. (CAPRI' BARBARA) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. PALERMO, 22/09/2014

177007 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - AVVISO DI


ACCERTAMENTO - NOTIFICA Esecuzione ai sensi dell'art. 140 c.p.c. - Presupposti -
Impossibilità di consegna al destinatario o ai soggetti alternativamente specificati secondo
l'ordine tassativamente indicato - Attestazione espressa e specifica nella relazione di
notificazione - Necessità - Omissione - Conseguenza - Nullità.

In tema di notifica dell'avviso di accertamento, l'esecuzione secondo la procedura di cui all'art.


140 c.p.c. suppone l'impossibilità di consegna dell'atto nei luoghi, al destinatario o alle persone
in sua vece alternativamente specificate ed alle condizioni prescritte dall'art. 139 c.p.c.,
secondo l'ordine tassativamente indicato, sicché il loro mancato reperimento (oppure il rifiuto
alla ricezione) deve risultare, espressamente e puntualmente, dalla relazione dell'ufficiale
notificatore, con la conseguenza che l'omessa attestazione, nella relata di notifica, del
compimento delle ricerche dei soggetti potenzialmente consegnatari dell'atto rende illegittima
l'adozione del procedimento notificatorio ex art. 140 c.p.c. ed inficia di nullità la notifica in tal
guisa eseguita, con ulteriore illegittimità derivata dell'iscrizione a ruolo e della cartella di
pagamento (che di detta iscrizione dà notizia al contribuente) consequenziale a detto avviso.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 140 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 148 CORTE
COST., Cod. Proc. Civ. art. 139 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 16899 del 2007 Rv. 600937 - 01, N. 14890 del 2000 Rv. 541812
- 01, N. 11461 del 2002 Rv. 556523 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 22305 del 05/08/2021 (Rv. 662123 - 01)


Presidente: MANZON ENRICO. Estensore: NONNO GIACOMO MARIA. Relatore:
NONNO GIACOMO MARIA. P.M. MUCCI ROBERTO. (Diff.)
P. (MAISTO GUGLIELMO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. MILANO, 10/02/2012

279416 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - ESERCIZIO DI PIU' ATTIVITA' Applicazione del regime di
contabilità separata - Detraibilità dell'imposta assolta sui costi promiscui - Determinazione dei
costi imputabili alla parte di attività soggetta ad imposta detraibile - Criteri - Onere della prova
- Gravante sul contribuente - Fondamento - Fattispecie.

In tema di IVA, nel caso di più attività svolte nell'ambito della stessa impresa, per una sola
delle quali l'imposta assolta sia detraibile, l'imputazione dei costi promiscui, riferibili cioè a
tutte le attività, deve essere effettuata in base alla misura della concreta utilizzazione dei beni
e servizi da cui derivano detti costi, nell'ambito delle distinte attività, atteso quanto previsto
dall'art. 36, commi 3 e 5, del d.P.R. n. 633 del 1972; il relativo onere di provare l'imputazione
dei costi grava sul contribuente e non può essere assolto invocando criteri di astratta
ripartizione proporzionale. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata che non
aveva escluso, in astratto, la ripartibilità dei costi promiscui secondo i criteri indicati dalla

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società contribuente, ma ne aveva verificato, in concreto, l'inadeguatezza rispetto alle spese
del personale e di amministrazione, ritenendo applicabile alla specifica situazione aziendale il
criterio del volume d'affari).
Riferimenti normativi: DPR 26/10/1972 num. 633 art. 19 CORTE COST., DPR 26/10/1972
num. 633 art. 19 bis CORTE COST., DPR 26/10/1972 num. 633 art. 36

Massime precedenti Conformi: N. 6255 del 2012 Rv. 622092 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22324 del 05/08/2021 (Rv. 661960 - 01)


Presidente: BRUSCHETTA ERNESTINO LUIGI. Estensore: ANTEZZA FABIO.
Relatore: ANTEZZA FABIO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro C.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. ROMA, 07/02/2014

279464 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - OGGETTO - PRESTAZIONE DI SERVIZI - ESENZIONI Esenzione
ex art. 10, comma 1, n. 27-ter, d.P.R. n. 633 del 1972 – Presupposti – Prestazione resa da
soggetto diverso ma convenzionato con uno di quelli indicati "ex lege" – Sussistenza –
Esclusione - Fattispecie.

In tema di IVA, ai fini dell'esenzione concernente prestazioni socio-sanitarie, di assistenza


domiciliare o ambulatoriale di cui all'art. 10, comma 1, n. 27-ter), d.P.R. n. 633 del 1972 –
norma di stretta interpretazione - necessita la realizzazione di un requisito oggettivo, costituito
dalla tipologia di prestazione in essa prevista, e di un doppio presupposto soggettivo, operante
tanto con riferimento al beneficiario della prestazione, quanto in ordine all'esecutore della
stessa; ne consegue l'inapplicabilità dell'esenzione nel caso di esecuzione di prestazione,
normativamente prevista, nei confronti di soggetto indicato nel n. 27-ter cit. ma da parte di
soggetto diverso da taluno di quelli in esso contemplati, ancorché in forza di convenzione
intercorrente con quest'ultimo (nella specie, ASL).
Riferimenti normativi: DPR 26/10/1972 num. 633 art. 10 com. 1 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 12491 del 2019 Rv. 653732 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 22312 del 05/08/2021 (Rv. 661988 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: PERRINO ANGELINA MARIA. Relatore:
PERRINO ANGELINA MARIA.
V. (MANZITTI ANDREA) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 17/04/2012

279489 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - SOGGETTI PASSIVI - SOGGETTI NON RESIDENTI NELLO STATO
Stabile organizzazione in Italia - Nozione - Soggettività passiva - Configurabilità - Soggettività
fiscale di diritto interno - Sussistenza - Requisiti.

In materia di IVA, è soggetto passivo la stabile organizzazione in Italia di soggetto domiciliato


e residente all'estero, tale essendo qualsiasi organizzazione, diversa dalla sede dell'attività
economica della casa madre di cui all'art. 10 del reg. UE n. 282/11, caratterizzata da un grado
sufficiente di permanenza e da una struttura idonea in termini di mezzi umani e tecnici atti a
consentire di ricevere e utilizzare i servizi che le sono forniti per le proprie esigenze, rilevando

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ai fini dell'autonoma soggettività fiscale di diritto interno in relazione al soggetto non residente
che la succursale possa essere considerata autonoma, nel senso che sopporta il rischio
economico inerente alla propria attività, a prescindere dal fatto che sia o meno dotata di
personalità giuridica in Italia.
Riferimenti normativi: Regolam. Comunitario 15/03/2011 num. 282 art. 10, Direttive
Commissione CEE 28/11/2006 num. 112 art. 44, DPR 26/10/1972 num. 633 art. 19 CORTE
COST., Direttive Commissione CEE 17/05/1977 num. 388 art. 17, Decreto Legisl. 19/06/2002
num. 191

Massime precedenti Vedi: N. 6799 del 2004 Rv. 571914 - 01, N. 31609 del 2019 Rv. 656367 –
01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22128 del 03/08/2021 (Rv. 662010 - 01)


Presidente: FUOCHI TINARELLI GIUSEPPE. Estensore: TRISCARI GIANCARLO.
Relatore: TRISCARI GIANCARLO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro C.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. MILANO, 29/11/2012

279438 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - OBBLIGHI DEI CONTRIBUENTI - PAGAMENTO DELL'IMPOSTA -
RIMBORSI Compensazione speciale ex art. 17 d.lgs. n. 241 del 1997 - Somme iscritte a ruolo –
Applicabilità - Condizioni - Compensabilità ex art. 31 d.l. n. 70 del 2010 – Limiti - Fattispecie.

In tema di IVA, IRPEF e IRAP, la modalità di estinzione del debito tributario mediante cd.
"compensazione speciale" ex art. 17, d.lgs. n. 241 del 1997, applicabile al momento del
versamento unitario di diverse imposte e contributi, è consentita dal 1° gennaio 2011 anche
rispetto alle somme iscritte a ruolo e, al di fuori dei limiti previsti dall'art. 31, d.l. n. 78 del
2010 (importi iscritti a ruolo di ammontare superiore a 1.500 euro per i quali sia scaduto il
termine di pagamento) solo per tributi erariali - quindi non anche per l'IRAP - e per la
compensazione dei crediti relativi alle stesse imposte. (Fattispecie relativa a credito IVA iscritto
a ruolo per il quale era stata già notificata la cartella di pagamento per l'anno di imposta 2005
al momento in cui era stata effettuata la compensazione).
Riferimenti normativi: Decreto Legge 31/05/2010 num. 78 art. 31, Legge 30/07/2010 num.
122 art. 1 CORTE COST., Decreto Legisl. 09/07/1997 num. 241 art. 17 CORTE COST., DPR
22/12/1986 num. 917 art. 11 com. 3, Legge 27/07/2000 num. 212 art. 8 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 23099 del 2020 Rv. 659638 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22099 del 03/08/2021 (Rv. 662008 - 01)


Presidente: BRUSCHETTA ERNESTINO LUIGI. Estensore: FANTICINI GIOVANNI.
Relatore: FANTICINI GIOVANNI.
D. (CALIFANO CHRISTIAN) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. BOLOGNA, 16/05/2014

058038 CONTRATTI IN GENERE - CONTRATTO PRELIMINARE (COMPROMESSO) (NOZIONE,


CARATTERI, DISTINZIONE) - IN GENERE Cessione di terreni suscettibili di utilizzazione
edificatoria - Art. 81 (ora 67), comma 1, lett. b), T.U.I.R. - Tassazione della plusvalenza -
Insorgenza del momento imponibile – Criterio di cassa – Contratto preliminare – Sufficienza –
Esclusione - Stipula del contratto definitivo – Necessità – Ragioni.

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178507 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DIVERSI - IN GENERE
In genere.

In tema di imposte sui redditi delle persone fisiche, l'imponibilità della plusvalenza di cui all'art.
81 (ora 67), comma 1, lett. b), del d.P.R. n. 917 del 1986, si realizza con il manifestarsi
dell'effetto traslativo, e quindi solo con la stipula del contratto definitivo, sicché la semplice
sottoscrizione di un contratto preliminare di compravendita, pur se integrata dalla
corresponsione di acconti, non genera effetti di imponibilità IRPEF in capo al percettore di dette
somme fino alla stipula del definitivo. Tuttavia, in applicazione del principio di cassa di cui
all'art. all'art. 82 (ora 68), comma 1 del decreto citato, il reddito va imputato all'annualità in
cui sono stati corrisposti gli acconti.
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 81 com. 1 CORTE COST., DPR
22/12/1986 num. 917 art. 67 com. 1, DPR 22/12/1986 num. 917 art. 82 com. 1 CORTE
COST., DPR 22/12/1986 num. 917 art. 68 com. 1, Decreto Legge 04/07/2006 num. 223 art.
36 com. 2 CORTE COST., Legge 04/08/2006 num. 248 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1351

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 2321 del 2020 Rv. 656707 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 22123 del 03/08/2021 (Rv. 661987 - 01)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: BALSAMO MILENA. Relatore:
BALSAMO MILENA.
F. (FIORENTINI STEFANO) contro A.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. ROMA, 20/09/2017

279101 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA - DIVISIONI - MASSA COMUNE Determinazione -
Art. 34 del d.P.R. n. 131 del 1986 - Rinvio alle disposizioni in materia d'imposta di successione
- Calcolo nella base imponibile – Normativa civilista - Rilevanza - Donazioni soggette a
collazione – Sussistenza - Conseguenze.

In tema di imposta di registro dovuta sugli atti di divisione ereditaria, l'art. 34 del d.P.R. n. 131
del 1986, prevedendo che la massa comune è costituita dal valore dell'asse ereditario netto
determinato a norma dell'imposta di successione, va interpretato in accordo con la disciplina
civilistica, nel senso di comprendere i beni del compendio successorio tenendo conto anche del
valore delle donazioni collazionate e con imputazione dei debiti secondo quanto prescritto
dall'art. 724 c.c.; pertanto la base imponibile per calcolare l'imposta di registro sulla divisione
deve essere determinata sulla somma del valore del bene caduto in successione e del valore
del bene collazionato per imputazione. Ne consegue che l'assegnazione dell'unico bene rimasto
nell'asse ereditario a un condividente, se il relativo valore coincide con la sua quota di diritto
sull'intera massa, non comporta l'emersione di conguagli nè tantomeno l'imposizione di
alcunché secondo le regole della vendita.
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 art. 34, Decreto Legge 03/10/2006 num.
262 art. 21 com. 47, Decreto Legge 03/10/2006 num. 262 art. 21 com. 52, Legge
24/11/2006 num. 286 art. 1 CORTE COST., Decreto Legisl. 31/10/1990 num. 346 CORTE
COST. PENDENTE, Cod. Civ. art. 737, Cod. Civ. art. 724 CORTE COST., Cod. Civ. art. 725

Massime precedenti Difformi: N. 25929 del 2018 Rv. 651107 - 01

230
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 22102 del 03/08/2021 (Rv. 662009 - 01)
Presidente: BRUSCHETTA ERNESTINO LUIGI. Estensore: CASTORINA ROSARIA
MARIA. Relatore: CASTORINA ROSARIA MARIA.
S. (DI NUNZIO AURELIA) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. PESCARA, 07/12/2013

179819 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IN GENERE (TRIBUTI ANTERIORI ALLA RIFORMA DEL
1972) - IMPOSTE DI FABBRICAZIONE - ACCERTAMENTO, LIQUIDAZIONE, RISCOSSIONE,
ESENZIONI E AGEVOLAZIONI (COLI, GIACENZE DI LAVORAZIONE, PRODOTTI DISTRUTTI,
PRODOTTI ESPORTATI) - IN GENERE Presunzione di cessione e acquisto ex art. 3 dpr 633 del
1972 – cali naturali e tecnici delle merci - Abbuono dell’imposta – Distributori di carburante e
depositi commerciai di gasolio – Modalità di calcolo delle deficienze ammissibili – Art. 50,
comma 2, TUA – Contabilità a peso

In tema di presunzione di cessione e acquisto ex art. 1, d.P.R. n. 441 del 1997, nella
procedura di riscontro delle giacenze previste per distributori di carburante a fronte di cali
naturali e tecnici delle merci soggette a vincoli doganali, in attesa della modifica della
contabilità a peso da convertire in contabilità a volume 15° C, per i distributori di carburante e
i depositi commerciali di gasolio, il calcolo delle deficienze ammissibili va effettuato ai sensi
dell'art. 50, comma 2, T.U.A., sicché laddove la contabilità sia tenuta a peso, anche il calo va
riferito a tale parametro.
Riferimenti normativi: DPR 26/10/1972 num. 633 art. 53, Decreto Legisl. 26/10/1995 num.
504 art. 50 com. 2, DPR 10/11/1997 num. 441 art. 1, DPR 23/01/1973 num. 43 art. 37
CORTE COST.

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21838 del 30/07/2021 (Rv. 662049 - 01)


Presidente: STALLA GIACOMO MARIA. Estensore: LO SARDO GIUSEPPE. Relatore:
LO SARDO GIUSEPPE.
R. (FUSO ANNALISA) contro A.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. POTENZA, 14/02/2014

279103 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA - INTERPRETAZIONE DEGLI ATTI Cessione di
impianti radiofonici effettuata prima dell’entrata in vigore del comma 7-bis dell’art. 27 del
d.lgs. n. 177 del 2005 (comma aggiunto dall’art. 40, comma 9-bis, del d.l. n. 201 del 2011) -
Erronea o impropria qualificazione giuridica data dalle parti in termini di cessione di azienda o
di ramo di azienda - Invocazione dell’applicazione dell’IVA e richiesta di rimborso dell’imposta
di registro - Ammissibilità - Fondamento.

In tema di trattamento fiscale delle cessioni di impianti radiofonici, l'intangibilità fiscale delle
cessioni poste in essere prima della data di entrata in vigore, il 28 dicembre 2011, del comma
7-bis dell'art. 27 del d.lgs. n. 177 del 2005 (comma aggiunto dall'art. 40, comma 9-bis, del d.l.
n. 201 del 2011, conv. con modif dalla l. n. 214 del 2011), per le quali resta ferma la
qualificazione giuridica data dalle parti, se non consente all'amministrazione finanziaria di
riqualificare la cessione di impianti radiofonici alla stregua di cessione di azienda o di ramo di
azienda, con l'applicazione dell'imposta di registro in luogo dell'IVA, non impedisce, in senso
inverso, che le parti, nonostante l'erronea o impropria qualificazione del contratto in termini di
cessione di azienda o di ramo di azienda, invochino l'applicazione dell'IVA, allorquando
l'oggetto del trasferimento fosse costituito, in realtà, dai soli impianti radiofonici (ancorché con
l'annesso uso delle frequenze) e chiedano, perciò, il rimborso dell'imposta di registro versata,
atteso che il riferimento onnicomprensivo del predetto comma 7-bis agli "atti relativi ai

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trasferimenti di impianti e di rami di azienda […] posti in essere dagli operatori del settore
prima della data di entrata in vigore delle disposizioni di cui al presente comma" lascia
presupporre un'equiparazione indiscriminata delle fattispecie anteriori al limite temporale del
28 dicembre 2011 sul piano del trattamento fiscale (attraverso il comune assoggettamento
all'IVA) che postula l'assoluta irrilevanza del "nomen iuris" adoperato dai contraenti (cessione
di impianti o cessione di ramo di azienda).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/07/2005 num. 177 art. 27 com. 7, Decreto Legge
06/12/2011 num. 201 art. 40 com. 9, Legge 22/12/2011 num. 214 art. 1 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 33230 del 2018 Rv. 651994 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21869 del 30/07/2021 (Rv. 661939 - 01)


Presidente: DE MASI ORONZO. Estensore: MELE MARIA ELENA. Relatore: MELE
MARIA ELENA.
S. (ANTONELLI MARIA) contro A.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. ROMA, 18/04/2018

279220 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - RISCOSSIONE DELL'IMPOSTA - SOGGETTI OBBLIGATI Imposta di registro su
sentenza - Liquidazione coatta amministrativa in corso di causa - Omessa interruzione del
giudizio - Concorso della LCA ex art. 57 del d.P.R. n. 131 del 1986 - Esclusione - Ragioni.

In tema di imposta di registro sugli atti giudiziari, nell'ipotesi di processo con pluralità di parti,
in caso di liquidazione coatta amministrativa intervenuta in corso di causa, ove l'evento
interruttivo non sia stato dichiarato o documentato in giudizio ai sensi dell'art. 300 c.p.c., va
escluso il concorso della LCA nel pagamento dell'imposta dovuta, ai sensi dell'art. 57 del d.P.R.
n. 131 del 1986, in quanto la sentenza risulta validamente emessa nei confronti della società
"in bonis".
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 art. 57 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art.
300 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 12009 del 2020 Rv. 657930 - 01, N. 614 del 2016 Rv. 638263 -
01

Sez. 5 - , Sentenza n. 21659 del 29/07/2021 (Rv. 661951 - 02)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: NONNO GIACOMO MARIA. Relatore:
NONNO GIACOMO MARIA. P.M. DE AUGUSTINIS UMBERTO. (Diff.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro B. (VENCO DANTE)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. MILANO, 04/04/2017

279455 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - OGGETTO - CESSIONE DI BENI - ESENZIONI Oro da
investimento - Regime d'esenzione - Ambito di applicazione - Requisiti formali in sede di
attestazione - Necessità - Esclusione - Fondamento.

In tema di IVA, l'art. 10, comma 1, n. 11, d.P.R. n. 633 del 1972 - recante l'esenzione
generale dall'imposta dell'oro da investimento - va interpretato, in conformità a quanto
incondizionatamente previsto dall'art. 346 della direttiva n. 2006/112/CE, nel senso che
l'importazione dell'oro da investimento è sempre esentata dal pagamento dell'IVA

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indipendentemente dal rispetto dei requisiti formali posti, in sede di dichiarazione doganale,
dall'art. 68, lett. c), del cit. d.P.R., come modif. dall'art. 3, l. n. 7 del 2000, disposizione
rispondente unicamente ad esigenze di controllo dei traffici doganali.
Riferimenti normativi: Direttive Commissione CEE 26/11/2006 num. 112 art. 346, DPR
26/10/1972 num. 633 art. 10 com. 1 CORTE COST., DPR 26/10/1972 num. 633 art. 68 lett.
C, Legge 17/01/2000 num. 7 art. 3

Massime precedenti Vedi: N. 4327 del 2001 Rv. 545166 - 01, N. 12994 del 2000 Rv. 540650 -
01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21697 del 29/07/2021 (Rv. 662082 - 01)


Presidente: STALLA GIACOMO MARIA. Estensore: D'ORIANO MILENA. Relatore:
D'ORIANO MILENA.
I. (IANNUCCILLI PASQUALE) contro A.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 07/03/2017

279120 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA - SENTENZE E PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI
Giudizio di opposizione alla stima dell’indennità di esproprio e di occupazione legittima -
Sentenza che ne accerti l’esatto ammontare e disponga il deposito della differenza - Natura di
condanna - Esclusione - Natura di accertamento di diritti a contenuto patrimoniale -
Conseguenze - Soggezione all’imposta proporzionale dell’1% prevista dall’art. 8, lett. c), della
Tariffa, parte prima, allegata al d.P.R. n. 131 del 1986.

In tema di imposta di registro, la sentenza che, all'esito di un giudizio di opposizione alla stima
dell'indennità di esproprio e di occupazione legittima, ne accerti l'esatto ammontare e disponga
il deposito della differenza presso la Cassa Depositi e Prestiti, non ha natura di condanna bensì
di accertamento di diritti a contenuto patrimoniale ed è, pertanto, soggetta all'applicazione
dell'imposta di registro nella misura proporzionale dell'1 per cento, ai sensi dell'art. 8, lett. c),
della Tariffa, parte prima, allegata al d.P.R. n. 131 del 1986.
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 art. 37 CORTE COST., DPR 26/04/1986
num. 131 all. A art. 8

Massime precedenti Conformi: N. 18430 del 2021 Rv. 661802 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 9137 del 2014 Rv. 630772 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 21659 del 29/07/2021 (Rv. 661951 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: NONNO GIACOMO MARIA. Relatore:
NONNO GIACOMO MARIA. P.M. DE AUGUSTINIS UMBERTO. (Diff.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro B. (VENCO DANTE)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. MILANO, 04/04/2017

180041 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IN GENERE (TRIBUTI ANTERIORI ALLA RIFORMA DEL
1972) - TRIBUTI DOGANALI (DIRITTI DI CONFINE - DAZI ALL'IMPORTAZIONE ED ALLA
ESPORTAZIONE - DIRITTI DOGANALI) - IN GENERE IVA all'importazione - Procedura relativa ai
diritti di confine - Applicabilità - Fondamento - Conseguenze - Mancato pagamento derivante
da reato - Prescrizione triennale - Condizioni - Fattispecie.

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L'IVA all'importazione, pur essendo estranea all'obbligazione doganale, rientra tra i tributi che
vanno corrisposti in occasione delle operazioni doganali e, pertanto, in virtù del rinvio
contenuto nell'art. 70 d.P.R. n. 633 del 1972, è soggetta alle disposizioni procedurali dettate
per diritti di confine. Ne consegue che, ai sensi degli artt. 84 T.U. dogane e 221, par. 4, CDC,
qualora il mancato pagamento dell'imposta abbia causa dalla commissione di un reato, l'azione
per la riscossione si prescrive con il decorso di tre anni dalla data di irrevocabilità della
sentenza o del decreto pronunciati in esito al procedimento penale, purché entro il medesimo
termine dall'insorgere dell'obbligazione tributaria sia formulata una "notitia criminis" tale da
individuare un illecito penale (nella specie concernente l'abusivo commercio di oro), idoneo ad
incidere sul presupposto impositivo.
Riferimenti normativi: DPR 23/01/1973 num. 43 art. 84, Legge 29/12/1990 num. 428 art. 29
com. 1 CORTE COST., DPR 26/10/1972 num. 633 art. 70, Regolam. Consiglio CEE
12/10/1992 num. 2913 art. 221 com. 4

Massime precedenti Difformi: N. 5962 del 2019 Rv. 653033 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 8473 del 2018 Rv. 647691 - 02, N. 7951 del 2019 Rv. 653332 -
01, N. 20468 del 2013 Rv. 628114 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 21658 del 29/07/2021 (Rv. 661900 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: NONNO GIACOMO MARIA. Relatore:
NONNO GIACOMO MARIA. P.M. DE AUGUSTINIS UMBERTO. (Diff.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro A. (GAGLIARDI LA GALA FRANCO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. BARI, 04/05/2015

178483 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DI IMPRESA -
DETERMINAZIONE DEL REDDITO - DETRAZIONI - PERDITE, SOPRAVVENIENZE PASSIVE E
MINUSVALENZE PATRIMONIALI Società "in house providing" - Autonomia dal soggetto pubblico
- Sussistenza - Ragioni - Conseguenze - Deducibilità.

279414 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - DETERMINAZIONE DELL'IMPOSTA - DETRAZIONI In genere.

In tema di reddito d'impresa, la società "in house providing" anche sotto il profilo fiscale è
centro autonomo di imputazione di rapporti e posizioni giuridiche soggettive rispetto all'ente
locale che su di essa esercita il cd. "controllo analogo", con conseguente sussistenza di
autonomo titolo giuridico per dedurre i costi e detrarre l'IVA in relazione a contratti dalla stessa
stipulati, operando essa come società di diritto privato.
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 109, DPR 22/12/1986 num. 917 art.
122, DPR 26/10/1972 num. 633 art. 21, DPR 26/10/1972 num. 633 art. 26

Massime precedenti Vedi: N. 7222 del 2018 Rv. 647609 - 01, N. 5346 del 2019 Rv. 653095 -
01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 7759 del 2017 Rv. 643551 - 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 21698 del 29/07/2021 (Rv. 661901 - 01)
Presidente: STALLA GIACOMO MARIA. Estensore: D'ORIANO MILENA. Relatore:
D'ORIANO MILENA.
P. (CARRATURO ALFREDO) contro M.
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. LATINA, 20/06/2017

062016 COSA GIUDICATA CIVILE - LIMITI DEL GIUDICATO - OGGETTIVI - DEDOTTO E


DEDUCIBILE ("QUID DISPUTANDUM" E "QUID DISPUTATUM") Annullamento in autotutela -
Preclusione derivante dal giudicato favorevole all'Ufficio - Art. 2 d.m. n. 37 del 1997 - Ambito
applicativo - Motivi deducibili - Inclusione - Conseguenze.

177002 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - IN GENERE In


genere.

In tema di accertamento tributario, l'effetto preclusivo all'annullamento d'ufficio dell'atto


impositivo (o alla rinuncia all'imposizione in caso di autoaccertamento) derivante dall'art. 2,
comma 2, d.m. n. 37 del 1997 "per i motivi sui quali sia intervenuta sentenza passata in
giudicato favorevole all'Amministrazione finanziaria" include sia quelli dedotti che quelli
deducibili, o rimasti assorbiti, in relazione al medesimo oggetto e, pertanto, non soltanto le
ragioni giuridiche e di fatto esercitate in giudizio, ma anche tutte le possibili questioni,
proponibili in via di azione o eccezione, che, sebbene non dedotte specificamente, costituiscono
precedenti logici, essenziali e necessari, della pronuncia, sicché l'atto impositivo la cui
legittimità sia stata accertata con sentenza su cui si sia formato giudicato sia formale che
sostanziale non è suscettibile di annullamento in autotutela da parte dell'Ufficio.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2909 CORTE COST., Decr. Minist. Finanze 11/02/1997
num. 37 art. 2 com. 2

Massime precedenti Vedi: N. 26377 del 2014 Rv. 633676 - 01, N. 18382 del 2020 Rv. 658868
- 01, N. 6091 del 2020 Rv. 657127 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 21656 del 29/07/2021 (Rv. 661899 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: NONNO GIACOMO MARIA. Relatore:
NONNO GIACOMO MARIA. P.M. DE AUGUSTINIS UMBERTO. (Parz. Diff.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro P. (MARTINI MICHELE)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. FIRENZE, 04/06/2012

279409 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - ALIQUOTE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 021378/2020 65947001


Massime precedenti Conformi: N. 21378 del 2020 Rv. 659470 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21705 del 29/07/2021 (Rv. 662048 - 01)


Presidente: BRUSCHETTA ERNESTINO LUIGI. Estensore: FUOCHI TINARELLI
GIUSEPPE. Relatore: FUOCHI TINARELLI GIUSEPPE.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro B. (VENUTI ANTONELLA)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. FIRENZE, 10/11/2014

177003 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - AVVISO DI


ACCERTAMENTO - IN GENERE Termini per l’accertamento dell’IVA - Proroga di cui all’art. 2,

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comma 5-ter, del d.l. n. 138 del 2011 - Termine raddoppiato di cui all’art. 57, comma 3, del
d.P.R. n. 633 del 1972 - Applicabilità - Fondamento.

In tema di accertamento dell'IVA, la proroga di un anno prevista dall'art. 2, comma 5-ter,


ultimo periodo, del d.l. n. 138 del 2011, conv. con modif. dalla l. n. 148 del 2011, si applica a
tutti i termini ordinari di accertamento pendenti alla data del 31 dicembre 2011, ivi compreso
quello previsto dall'art. 57, comma 3, del d.P.R. n. 633 del 1972, applicabile "ratione temporis"
- il quale, pur strutturato secondo il meccanismo del raddoppio dei termini stabiliti dai primi
due commi dello stesso art. 57, costituisce termine ordinario per l'accertamento in presenza
del riscontro di elementi obiettivi tali da rendere obbligatoria la denuncia penale - atteso che la
menzionata proroga non investe la base di computo per il raddoppio, ma riguarda direttamente
anche il termine ordinario raddoppiato.
Riferimenti normativi: Decreto Legge 13/08/2011 num. 138 art. 2 com. 5 CORTE COST.,
Legge 14/09/2011 num. 148 art. 1 CORTE COST. PENDENTE, DPR 26/10/1972 num. 633 art.
57 com. 3 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 10345 del 2017 Rv. 643961 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21700 del 29/07/2021 (Rv. 662047 - 01)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: PEPE STEFANO. Relatore: PEPE
STEFANO.
M. (LA COMMARA UMBERTO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. ROMA, 13/03/2017

279120 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA - SENTENZE E PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI
Giudizio con pluralità di parti - Litisconsorzio facoltativo - Soggetto estraneo al rapporto
sostanziale definito dalla sentenza - Solidarietà con le altre parti ai fini del pagamento
dell’imposta - Esclusione - Fondamento.

In tema di imposta di registro sugli atti giudiziari, l'obbligazione solidale prevista dall'art. 57
del d.P.R. n. 131 del 1986 per il pagamento dell'imposta dovuta in relazione a una sentenza
emessa in un giudizio con pluralità di parti non grava, quando si tratti di litisconsorzio
facoltativo, sui soggetti che non siano parti del rapporto sostanziale oggetto del giudizio,
assumendo rilievo non la sentenza in quanto tale, ma il rapporto racchiuso in essa, quale
indice di capacità contributiva. Ne consegue che il presupposto della solidarietà non può essere
individuato nella mera situazione processuale del soggetto che, pur avendo partecipato al
giudizio, sia rimasto totalmente estraneo al rapporto considerato nella sentenza e, in
particolare, sulla parte convenuta nel giudizio civile nei cui confronti la domanda sia stata
rigettata per l'accertata estraneità a detto rapporto.
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 art. 57 com. 1 CORTE COST., Decreto
Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 14 com. 3

Massime precedenti Conformi: N. 21134 del 2014 Rv. 632570 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 29158 del 2018 Rv. 651544 - 01, N. 25790 del 2014 Rv. 633657
- 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 21438 del 27/07/2021 (Rv. 662081 - 01)
Presidente: CRUCITTI ROBERTA. Estensore: D'ORIANO MILENA. Relatore:
D'ORIANO MILENA. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
C. (LOVELLI ALFREDO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. POTENZA, 07/04/2014

178490 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DI IMPRESA -
DETERMINAZIONE DEL REDDITO - SOPRAVVENIENZE ATTIVE Contributi in conto capitale e
contributi in conto impianti- Differenze- Collegamento all’acquisto di beni ammortizzabili-
Rilevanza- Conseguenze in tema di ammortamento- Fattispecie in tema di contributi pubblici
relativi ai “sassi di Matera”.

In tema di determinazione del reddito di impresa, sono contributi in conto capitale, e, quindi,
sopravvenienze attive, quelli erogati per incrementare i mezzi patrimoniali del beneficiario,
senza che la loro concessione si correli all'onere di uno specifico investimento in beni
strumentali, mentre sono contributi in conto impianti, che confluiscono nel reddito sotto forma
di quote di ammortamento deducibile, quelli destinati all'acquisto di beni (materiali o
immateriali) strumentali. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha qualificato contributo in
conto impianti quello erogato dal Comune di Matera per un progetto di risanamento di immobili
da destinarsi ad attività turistico- alberghiera siti nei rioni "Sassi di Matera").
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 55, Legge 11/11/1986 num. 771 art. 4

Massime precedenti Conformi: N. 13734 del 2016 Rv. 640542 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21419 del 27/07/2021 (Rv. 662046 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: PANDOLFI CATELLO. Relatore:
PANDOLFI CATELLO.
S. (MAZZOCCO ENNIO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. PESCARA, 16/05/2013

154210 RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE - RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE SUI REDDITI


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - MODALITA' DI
RISCOSSIONE - VERSAMENTO DIRETTO - RIMBORSI - TERMINI Rimborso di imposta dichiarata
in contrasto con il diritto dell'Unione Europea - Termine decadenziale ex art. 38 del d.P.R. n.
602 del 1973 - Decorrenza - Dalla data del versamento dell'imposta - Operatività.

Nell'ipotesi in cui un'imposta sia stata pagata sulla base di una norma successivamente
dichiarata in contrasto con il diritto dell'Unione europea da una sentenza della Corte di
giustizia, il termine di decadenza per l'esercizio del diritto al rimborso delle imposte sui redditi,
di cui all'art. 38 del d.P.R. n. 602 del 1973, decorre dalla data del versamento dell'imposta e
non da quella, successiva, in cui è intervenuta la pronuncia che ha sancito la contrarietà della
stessa all'ordinamento comunitario.
Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 602 art. 38 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 25268 del 2014 Rv. 633689 - 01

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Sez. 5 - , Sentenza n. 21415 del 27/07/2021 (Rv. 662003 - 01)
Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: GIUDICEPIETRO ANDREINA. Relatore:
GIUDICEPIETRO ANDREINA. P.M. SALZANO FRANCESCO. (Diff.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro G.
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. CATANIA, 12/01/2012

178468 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DI IMPRESA -
DETERMINAZIONE DEL REDDITO - DETRAZIONI - IN GENERE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 007449/2021 66077801


Massime precedenti Conformi: N. 7449 del 2021 Rv. 660778 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21353 del 26/07/2021 (Rv. 662007 - 01)


Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: FEDERICI FRANCESCO. Relatore:
FEDERICI FRANCESCO. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro A. (TILLI NICOLA)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. MILANO, 27/05/2014

178478 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DI IMPRESA -
DETERMINAZIONE DEL REDDITO - DETRAZIONI - AMMORTAMENTI - COSTI AD
UTILIZZAZIONE PLURIENNALE Componente di reddito ad efficacia pluriennale - Rivalsa di
portafoglio - Applicabilità art. 109, comma 1, seconda parte del d.P.R. n. 917 del 1986 -
Ragioni.

In tema di deduzione fiscale di costi pluriennali, in relazione alla rivalsa di portafoglio il


principio di competenza di cui all'art. 109 del d.P.R. n. 917 del 1986 si applica con riguardo alla
seconda parte del suo comma 1, laddove prescrive che i costi concorrono a formare il reddito
nell'esercizio in cui diventi certa l'esistenza e determinabile in modo obiettivo l'ammontare,
atteso che rispetto al "portafoglio clienti" possono verificarsi situazioni contingenti, eccezionali
o, comunque, anomale, riconducibili a situazioni obiettive, che non consentono di identificare il
valore dello stesso.
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 1 com. 1 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 19166 del 2021 Rv. 661810 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21351 del 26/07/2021 (Rv. 662006 - 01)


Presidente: ZOSO LIANA MARIA TERESA. Estensore: REGGIANI ELEONORA.
Relatore: REGGIANI ELEONORA.
C. (ZANASI MARCO) contro C. (COLARIZI MASSIMO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. BOLOGNA, 12/04/2018

181340 TRIBUTI LOCALI (COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI) - TRIBUTI LOCALI


POSTERIORI ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972 Imposta comunale sugli immobili -
Determinazione della base imponibile - Aree destinate a verde attrezzato e sport - Vincolo
d'inedificabilità assoluta - Esclusione - Conseguenze.

In tema di ICI, l'inclusione di un'area destinata dal piano regolatore generale a "verde
attrezzato e spazio per lo sport" non esclude l'oggettivo carattere edificabile della stessa ai

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sensi dell'art. 2 del d.lgs. n. 504 del 1992 ma incide solo sulla determinazione del valore
venale del bene, da valutare in concreto in base alle specifiche potenzialità edificatorie
consentite dalla destinazione impressa.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 30/12/1992 num. 504 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 17764 del 2018 Rv. 649382 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21161 del 23/07/2021 (Rv. 661950 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: CATALLOZZI PAOLO. Relatore:
CATALLOZZI PAOLO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro S. (STEFANORI ANGELO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. PERUGIA, 01/02/2012

154100 RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE - RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE SUI REDDITI


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - MODALITA' DI
RISCOSSIONE - RISCOSSIONE COATTIVA - IN GENERE Cessione di ramo d'azienda -
Responsabilità del cessionario ex art. 14 d.lgs. n. 472 del 1997 - Sussistenza - Fondamento.

177213 TRIBUTI (IN GENERALE) - REPRESSIONE DELLE VIOLAZIONI DELLE LEGGI


FINANZIARIE - SANZIONI CIVILI E AMMINISTRATIVE - IN GENERE In genere.

279394 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE - PAGAMENTO DELL'IMPOSTA
ACCERTATA - IN GENERE In genere.

In tema di responsabilità solidale del cessionario di un ramo di azienda per i debiti erariali ad
esso inerenti, la disciplina di cui all'art.14 del d.lgs. n. 472 del 1997, applicabile "ratione
temporis" - secondo cui il cessionario, salvo il beneficio della preventiva escussione del
cedente, è responsabile in solido, entro i limiti del valore dell'azienda o del ramo di azienda,
per il pagamento dell'imposta e delle sanzioni riferibili alle violazioni commesse nell'anno della
cessione e nei due precedenti, nonché per quelle già irrogate e contestate nel medesimo
periodo ancorché per violazioni anteriori - trova applicazione anche all'ipotesi di cessione di un
ramo di azienda, atteso che il fondamento dell'istituto va individuato nella estensione al
cessionario della responsabilità per i debiti inerenti ad un insieme di beni e rapporti giuridici il
quale, pur non costituendo un autonomo complesso aziendale, è funzionalmente idoneo, già al
momento dello scorporo dal complesso di cui fa parte, a provvedere ad uno scopo produttivo
con i propri mezzi funzionali ed organizzativi e, quindi, a svolgere, autonomamente dal cedente
e senza integrazioni di rilievo da parte del cessionario, il servizio o la funzione cui era
finalizzato nell'ambito dell'impresa cedente.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2112, Cod. Civ. art. 2560, Cod. Civ. art. 1406, Decreto
Legisl. 18/12/1997 num. 472 art. 14

Massime precedenti Vedi: N. 14736 del 2021 Rv. 661425 - 01, N. 28593 del 2018 Rv. 651688
- 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 20982 del 22/07/2021 (Rv. 661891 - 01)
Presidente: MANZON ENRICO. Estensore: FANTICINI GIOVANNI. Relatore:
FANTICINI GIOVANNI.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro T. (BERNARDI MARCO GIORGIO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. GENOVA, 23/03/2015

100229 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - NOTIFICAZIONE - DELL'ATTO


DI IMPUGNAZIONE - A PIU' PARTI Presso un unico procuratore - Notifica mediante consegna di
una sola copia - Nullità - Sanatoria "ex tunc" - Condizioni.

La notificazione dell'atto di impugnazione a più parti presso un unico procuratore, eseguita


mediante consegna di una sola copia o di un numero di copie inferiori rispetto alle parti cui
l'atto è destinato, non è inesistente, ma nulla; il relativo vizio può essere sanato, con efficacia
"ex tunc", con la costituzione in giudizio di tutte le parti cui l'impugnazione è diretta, ovvero
con la rinnovazione della notificazione, da eseguire in un termine perentorio assegnato dal
giudice a norma dell'art. 291 c.p.c., con la consegna di un numero di copie pari a quello dei
destinatari, tenuto conto di quella o di quelle già consegnate.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 291 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 160, Cod.
Proc. Civ. art. 170, Cod. Proc. Civ. art. 332

Massime precedenti Conformi: N. 7818 del 2006 Rv. 590119 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21011 del 22/07/2021 (Rv. 662045 - 03)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: MONDINI ANTONIO. Relatore:
MONDINI ANTONIO.
C. (FERRANTE MARCELLA) contro I.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 09/11/2016

181295 TRIBUTI LOCALI (COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI) - TASSA RACCOLTA DI


RIFIUTI SOLIDI URBANI INTERNI Art. 63 del d.lgs. n. 507 del 1993 - Cumulabilità dei commi 2
e 3 - Esclusione - Fondamento.

Le disposizioni dei commi 2 e 3 dell'art. 62, d.lgs. n. 507 del 1993 non sono cumulabili
considerato che si riferiscono ad ipotesi alternative, atteso che il comma 2 concerne superfici
del tutto escluse dalla tassazione perché su di esse non possono essere prodotti rifiuti di alcun
tipo in ragione di circostanze indicate nella denuncia originaria o in quella di variazione dì cui
all'art.70 del d.lgs. citato e debitamente riscontrate in base ad elementi obiettivi direttamente
rilevabili o ad idonea documentazione; il comma 3 riguarda, invece, spazi, compresi in
superfici soggette a tassazione, che devono essere sottratti dalle superfici tassabili in quanto
(spazi) destinati, in relazione alle specifiche caratteristiche strutturali, ad attività nel cui
esercizio si formano, di regola, rifiuti speciali, tossici o nocivi, allo smaltimento dei quali sono
tenuti a provvedere autonomamente i produttori.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 15/11/1993 num. 507 art. 62, Decreto Legisl.
15/11/1993 num. 507 art. 70

Massime precedenti Vedi: N. 11351 del 2012 Rv. 623228 - 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 21011 del 22/07/2021 (Rv. 662045 - 01)
Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: MONDINI ANTONIO. Relatore:
MONDINI ANTONIO.
C. (FERRANTE MARCELLA) contro I.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 09/11/2016

133200 PROCEDIMENTO CIVILE - NOTIFICAZIONE - A MEZZO POSTA In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 015360/2020 65842701


Massime precedenti Conformi: N. 15360 del 2020 Rv. 658427 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20996 del 22/07/2021 (Rv. 662080 - 02)


Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: FEDERICI FRANCESCO. Relatore:
FEDERICI FRANCESCO.
T. (ROTINI MARTINA) contro A.
Rigetta, COMM.TRIB.REG. FIRENZE, 19/01/2012

177244 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IN GENERE Dichiarazione
congiunta dei coniugi – Atto impositivo –Interruzione del processo per morte dell’unico
ricorrente – Rinuncia all’eredità da parte dell’altro coniuge- Riassunzione- Esclusione- Ragioni.

Nel contenzioso tributario e in tema di dichiarazione congiunta dei coniugi, regolata dall'art. 17
della l. n. 144 del 1977, all'interruzione del processo per morte dell'unico ricorrente, alla cui
eredità hanno rinunciato coloro cui spetta, non può seguire la riassunzione da parte del
coniuge, che ha rinunciato all'eredità e che, quand'anche titolare di una posizione fiscale
autonoma, che ne avrebbe autorizzato l'intervento volontario, ma non della posizione di
litisconsorte necessario, non sia intervenuto in giudizio sino al momento della declaratoria di
interruzione, trovando comunque tutela la posizione fiscale del coniuge nel diritto
all'impugnazione autonoma del medesimo atto impositivo o degli atti esecutivi ad esso
conseguenti.
Riferimenti normativi: Legge 13/04/1977 num. 144 art. 17

Massime precedenti Vedi: N. 462 del 2018 Rv. 646909 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21011 del 22/07/2021 (Rv. 662045 - 02)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: MONDINI ANTONIO. Relatore:
MONDINI ANTONIO.
C. (FERRANTE MARCELLA) contro I.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 09/11/2016

181295 TRIBUTI LOCALI (COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI) - TASSA RACCOLTA DI


RIFIUTI SOLIDI URBANI INTERNI In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 021250/2017 64545901


Massime precedenti Conformi: N. 21250 del 2017 Rv. 645459 - 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 20996 del 22/07/2021 (Rv. 662080 - 01)


Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: FEDERICI FRANCESCO. Relatore:
FEDERICI FRANCESCO.
T. (ROTINI MARTINA) contro A.
Rigetta, COMM.TRIB.REG. FIRENZE, 19/01/2012

100085 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - CONTRORICORSO -


NOTIFICAZIONE Procedimento in camera di consiglio - Deposito presso la Corte di cassazione
di “memoria di costituzione” - Notificazione alla parte ricorrente - Necessità - Omissione -
Conseguenze.

Nel giudizio di cassazione, anche nel procedimento in camera di consiglio di cui all'art. 380
bis.1 c.p.c., la "memoria di costituzione" depositata in cancelleria, in mancanza di
notificazione, non è qualificabile come controricorso.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 370 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 380 unvicies

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 10019 del 2019 Rv. 653596 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 21128 del 22/07/2021 (Rv. 661938 - 01)


Presidente: MANZON ENRICO. Estensore: LEUZZI SALVATORE. Relatore: LEUZZI
SALVATORE.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro G. (SAPONARA MARCO ANTONIO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. POTENZA, 28/07/2015

177308 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO -
DISPOSIZIONI COMUNI AI VARI GRADI DEL PROCEDIMENTO - ISTRUZIONE DEL PROCESSO -
IN GENERE Operazioni poste in essere dal contribuente - Prova della antieconomicità -
Sufficienza - Onere del contribuente di dimostrarne la regolarità - Sussistenza - Omissione -
Ricorso all'accertamento induttivo - Legittimità.

Nel giudizio tributario, una volta contestata dall'erario l'antieconomicità di un comportamento


posto in essere dal contribuente, poiché assolutamente contrario ai canoni dell'economia,
incombe sul medesimo l'onere di fornire, al riguardo, le necessarie spiegazioni, essendo - in
difetto - pienamente legittimo il ricorso all'accertamento induttivo da parte
dell'amministrazione, ai sensi degli artt. 39 del d.P.R. n. 600 del 1973 e 54 del d.P.R. n. 633
del 1972.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST., DPR 26/10/1972 num. 633 art. 54,
DPR 29/09/1973 num. 600 art. 39 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 6918 del 2013 Rv. 625848 - 01

Massime successive: Conformi

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Sez. 5 - , Sentenza n. 20950 del 22/07/2021 (Rv. 661898 - 01)
Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: MANZON ENRICO. Relatore: MANZON
ENRICO. P.M. DE AUGUSTINIS UMBERTO. (Diff.)
I. (QUERCIA LUIGI) contro A.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. BARI, 08/07/2013

100154 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - PROCEDIMENTO - IN GENERE


Conclusioni del P.G. - Termine ex art. 23, comma 8 bis, del d.l. n. 137 del 2020, convertito
dalla l. n. 176 del 2020 - Tardività - Conseguenze - Nullità relativa - Sanabilità per
acquiescenza - Fondamento.

Il deposito tardivo, rispetto al termine prescritto dall'art. 23, comma 8-bis, del d.l. n. 137 del
2020, conv. con modif., dalla l. n. 176 del 2020, delle conclusioni del P.G. è fonte di nullità
processuale di carattere relativo che resta sanata a seguito dell'acquiescenza delle parti ai
sensi dell'art. 157 c.p.c., in quanto la tempestività dell'intervento opera esclusivamente a
tutela del diritto di difesa delle parti, sicché è rimessa a queste ultime la facoltà e l'onere di
eccepire la tardività.
Riferimenti normativi: Decreto Legge 28/10/2020 num. 137 art. 23 com. 8, Legge
18/12/2020 num. 176 PENDENTE, Cod. Proc. Civ. art. 70 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 2610 del 2021 Rv. 660309 - 02

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20778 del 21/07/2021 (Rv. 661937 - 01)


Presidente: NAPOLITANO LUCIO. Estensore: D'ANGIOLELLA ROSITA. Relatore:
D'ANGIOLELLA ROSITA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro R.
Dichiara inammissibile, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. FOGGIA, 06/11/2012

100228 IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - NOTIFICAZIONE - DELL'ATTO


DI IMPUGNAZIONE - A MEZZO POSTA Notifica del ricorso per cassazione - Perfezionamento -
Prova - Avviso di ricevimento - Rilevanza esclusiva - Mancata allegazione all'originale dell'atto -
Conseguenza - Inammissibilità dell'impugnazione.

Ai fini della verifica della tempestività del ricorso per cassazione, la notifica a mezzo del
servizio postale non si esaurisce con la spedizione dell'atto per raccomandata, ma si perfeziona
con la consegna del plico al destinatario, attestata dall'avviso di ricevimento da allegarsi
all'originale a norma dell'art. 149, ult. comma, c.p.c.; ne consegue che la mancanza di tale
documento impone la declaratoria di inammissibilità del ricorso per inesistenza della notifica,
senza possibilità di rinnovazione ai sensi dell'art. 291 c.p.c.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 149 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 291 CORTE
COST.

Massime precedenti Conformi: N. 8403 del 1999 Rv. 529183 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20797 del 21/07/2021 (Rv. 661897 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: D'ORAZIO LUIGI. Relatore: D'ORAZIO
LUIGI. P.M. GIACALONE GIOVANNI. (Conf.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro I. (MELE FRANCESCO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. POTENZA, 02/09/2014

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178370 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI (TRIBUTI
POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - ACCERTAMENTI E CONTROLLI - IN GENERE Disciplina
delle società di comodo - Istanza di disapplicazione presentata da singole società controllate -
Accoglimento - Conseguenze - Superamento del test di operatività con riferimento all’attività di
holding - Configurabilità.

In tema di società di comodo, in caso di accoglimento dell'istanza di disapplicazione della


normativa antielusiva, presentata ai sensi dell'art. 30, comma 4-bis, della l. n. 724 del 1994,
dalle singole società controllate, sussistono i requisiti per ritenere superato in modo automatico
il test di operatività anche per la società che rispetto ad esse svolge attività di holding, fatta
salva la necessità di procedere ad una separata valutazione della eventuale attività residua,
svolta da quest'ultima in modo autonomo, ma senza tener conto delle partecipazioni nelle
società controllate in sede di determinazione dei coefficienti di redditività e di calcolo del
reddito minimo presunto.
Riferimenti normativi: Legge 23/12/1994 num. 724 art. 30 com. 4, Legge 27/12/2006 num.
296 CORTE COST. PENDENTE, DPR 29/09/1973 num. 600 art. 37 bis com. 8 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 4946 del 2021 Rv. 660661 - 01, N. 9852 del 2018 Rv. 647962 -
01

Sez. 5 - , Sentenza n. 20766 del 21/07/2021 (Rv. 661936 - 01)


Presidente: DE MASI ORONZO. Estensore: BALSAMO MILENA. Relatore: BALSAMO
MILENA. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
C. (TEDESCHINI FEDERICO) contro E. (GAVINO ERSILIO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. GENOVA, 26/09/2013

177201 TRIBUTI (IN GENERALE) - POTESTA' TRIBUTARIA DI IMPOSIZIONE - SOGGETTI


PASSIVI - SOLIDARIETA' TRIBUTARIA Cartella di pagamento - Notifica tempestiva ad uno dei
condebitori - Decadenza nei confronti degli obbligati in solido - Esclusione - Fondamento.

La tempestiva notifica della cartella di pagamento nei confronti di uno dei condebitori, sebbene
inidonea a pregiudicare le posizioni soggettive degli altri obbligati in solido, impedisce che si
produca nei confronti degli stessi la decadenza di cui all'art. 25 del d.P.R. n. 602 del 1973, in
quanto, in materia tributaria, a differenza di quella civile, trova applicazione, anche in detta
ipotesi, l'art. 1310, comma 1, c.c., sebbene dettato in tema di prescrizione, in ragione della
specialità della relativa disciplina procedimentale, trattandosi di attività di diritto pubblico
regolata da norme proprie.
Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 602 art. 25 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1310
com. 1 CORTE COST., Cod. Civ. art. 1292, Cod. Civ. art. 2964 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 2545 del 2018 Rv. 647191 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20789 del 21/07/2021 (Rv. 661948 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: NOVIK ADET TONI. Relatore: NOVIK
ADET TONI.
L. (TESTA GIANFRANCO) contro A.
Cassa senza rinvio, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. LATINA, 26/06/2012

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177318 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO
(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO -
DISPOSIZIONI COMUNI AI VARI GRADI DEL PROCEDIMENTO - NOTIFICAZIONI - IN GENERE
Ricorso in appello - Notifica a mezzo posta - Formalità relative - Mancato rispetto da parte
dell'ufficiale giudiziario o del messo autorizzato - Conseguenze - Inesistenza della notifica e
nullità del ricorso, del giudizio di secondo grado e della sentenza - Ricorso in cassazione -
Annullamento senza rinvio - Necessità.

In tema di contenzioso tributario, la notifica del ricorso in appello può essere effettuata - giusta
l'espressa facoltà riconosciuta dall'art. 16, comma 3, del d.lgs. n. 546 del 1992 - direttamente
a mezzo del servizio postale, mediante spedizione dell'atto in plico senza busta, raccomandato
con avviso di ricevimento. In tale eventualità, gli artt. 3 e 4 della l. n. 890 del 1982
prescrivono le formalità che l'ufficiale giudiziario (o il messo autorizzato dall'Amministrazione
finanziaria, ai sensi del comma quarto dell'art. 16 cit.) deve compiere per la spedizione
dell'atto; allorchè, a seguito del mancato rispetto di tali formalità, la Corte di cassazione sia
investita - attraverso ricorso ad essa presentato - della inesistenza della notifica e delle
conseguenti nullità dell'atto introduttivo del giudizio di appello, nonché della sentenza emessa
all'esito del medesimo, quest'ultima deve essere annullata senza rinvio, ai sensi del combinato
disposto degli artt. 62, comma 2, del d.lgs. n. 546 cit., e 382, comma 3, c.p.c., e ciò in quanto
il processo non avrebbe potuto essere proseguito in grado di appello ed i giudici avrebbero
dovuto dichiarare inammissibile il gravame, ai sensi dell'art. 53, comma 1, del d.lgs. n. 546 del
1992.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 20 CORTE COST., Decreto
Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 16 CORTE COST., Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art.
53 CORTE COST., Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 62, Cod. Proc. Civ. art. 382
CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 24245 del 2011 Rv. 620276 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 20769 del 21/07/2021 (Rv. 661896 - 01)


Presidente: STALLA GIACOMO MARIA. Estensore: MONDINI ANTONIO. Relatore:
MONDINI ANTONIO. P.M. GIACALONE GIOVANNI. (Conf.)
E. (MANSI FRANCESCO PAOLO) contro G.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 15/05/2013

154154 RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE - RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE SUI REDDITI


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - MODALITA' DI
RISCOSSIONE - RISCOSSIONE MEDIANTE RUOLI - ISCRIZIONE A RUOLO - CARTELLA DI
PAGAMENTO - NOTIFICA Notifica della cartella - Perfezionamento - Produzione in giudizio
dell’originale o della copia autentica della cartella con la relazione di avvenuta notificazione -
Esclusione - Fondamento - Fattispecie.

In tema di notifica della cartella esattoriale ai sensi dell'art. 26 del d.P.R. n. 602 del 1973, ai
fini della prova del perfezionamento del procedimento notificatorio non è necessaria la
produzione in giudizio dell'originale o della copia autentica della cartella, essendo invece
sufficiente la produzione della matrice o della copia della cartella con la relativa relazione di
notifica. (In applicazione del principio, la S.C. ha cassato la decisione della CTR che non aveva
ritenuto sufficiente la avvenuta produzione, da parte dell'agente della riscossione, di copie
fotostatiche delle relate di notifica contenti il riferimento "al carico di cui agli estratti di ruolo"
impugnati dalla contribuente, senza considerare che, in assenza di contestazioni sulla
conformità delle copie agli originali, l'estratto di ruolo - equipollente della matrice - conteneva

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tutti gli elementi essenziali per identificare la persona del debitore, la causa e l'ammontare
della pretesa creditoria).
Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 602 art. 26 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 33563 del 2018 Rv. 652126 - 01, N. 23902 del 2017 Rv. 646629
- 01, N. 16121 del 2019 Rv. 654535 - 01, N. 23039 del 2016 Rv. 641888 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20813 del 21/07/2021 (Rv. 661949 - 01)


Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: D'ANGIOLELLA ROSITA. Relatore:
D'ANGIOLELLA ROSITA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro L. (ATZENI ROBERTO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 09/06/2014

138111 PROVA CIVILE - DOCUMENTALE (PROVA) - SCRITTURA PRIVATA - DATA - CERTA - IN


GENERE Prova della data della scrittura privata - Fatti idonei diversi dalla registrazione -
Elencazione non tassativa - Fattispecie.

L'assenza, nella previsione dell'art. 2704, comma 1, c.c., di un'elencazione tassativa dei fatti in
base ai quali la data di una scrittura privata non autenticata possa ritenersi opponibile nei
confronti dei terzi, consente al giudice di merito di valutare, col suo prudente apprezzamento,
se sussiste un fatto, diverso dalla registrazione, che sia idoneo a dimostrare con certezza
l'anteriorità della formazione del documento rispetto ad una data determinata. (Nella specie la
S.C. ha ritenuto che la certezza della data di scritture private non registrate, riportanti la
stipula di contratti preliminari, fosse stata correttamente desunta dal giudice di merito dai dati
oggettivi consistenti nel contenuto del verbale del contraddittorio attraverso il quale l'Agenzia
delle entrate aveva preso atto del contenuto delle scritture, e nella produzione documentale
operata della società contribuente - libro giornale, estratto bancario e atto di fideiussione -
riguardante la data di versamento della caparra confirmatoria relativa a tali contratti).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2704 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 17926 del 2016 Rv. 641344 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 20646 del 20/07/2021 (Rv. 661893 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: D'ORAZIO LUIGI. Relatore: D'ORAZIO
LUIGI. P.M. VITIELLO MAURO. (Conf.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro U. (MAISTO GUGLIELMO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. PESCARA, 28/05/2012

177243 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - TERRITORIALITA' DELL'IMPOSIZIONE


(ACCORDI E CONVENZIONI INTERNAZIONALI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI)
Dividendi azionari versati da una società figlia italiana a società madre residente nel Regno
Unito - Credito d'imposta di cui all'art. 10, comma 4, della Convenzione contro le doppie
imposizioni - Opzionabilità - Condizioni - Esenzione prevista dall'art. 27-bis d.P.R. n. 600 del
1973 - Alternatività - Esclusione.

In tema di imposte sui dividendi azionari corrisposti da una società figlia, residente in Italia, ad
una società madre, residente nel Regno Unito, l'esenzione integrale da imposta sui dividendi
riconosciuta in Italia ai sensi dell'art. 27-bis del d.P.R. n. 600 del 1973, che ha attuato la
direttiva madre-figlia n. 453/1990/CE, non elimina necessariamente il rischio di doppia

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imposizione economica né di violazione del principio di neutralità fiscale, secondo
l'interpretazione offerta dalla Corte di giustizia (causa C-389/18 del 19 dicembre 2019,
Brussels Securities); pertanto, è consentito alla società madre, che originariamente non abbia
subito in Italia ritenute sui dividendi ricevuti ex art. 27-bis d.P.R. cit., di optare
successivamente per l'applicazione dell'art. 10, par. 4 lett. b, della Convenzione contro le
doppie imposizioni Italia-Regno Unito, ratificata con l. n. 329 del 1990, chiedendo un credito di
imposta, che deve però subire una ritenuta del 5 per cento sull'ammontare dei dividendi
ricevuti e un'ulteriore ritenuta del 5 per cento sull'importo del credito di imposta, non
sussistendo una alternatività, in termini assoluti, tra le due fonti normative e trovando
applicazione il principio di neutralità ed efficienza fiscale internazionale ("international tax
neutrality ed efficiency"), espressione della "intercountry equity".
Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 600 art. 27 bis, Legge 05/11/1990 num. 329

Massime precedenti Vedi: N. 26307 del 2020 Rv. 659939 - 01, N. 13845 del 2021 Rv. 661232
- 01, N. 2313 del 2020 Rv. 656781 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 20649 del 20/07/2021 (Rv. 661894 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: NICASTRO GIUSEPPE. Relatore:
NICASTRO GIUSEPPE.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro V. (NILO LUIGI)
Dichiara inammissibile, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. PESCARA, 18/04/2011

177009 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - CONCORDATO


TRIBUTARIO (ADESIONE DEL CONTRIBUENTE ALL'ACCERTAMENTO) - IN GENERE Definizione
agevolata 2018 - Provvedimento di diniego - Impugnazione - Termine di cui all’art. 6, comma
12, del d.l. n. 119 del 2018 - Perentorietà - Ragioni - Conseguenze - Disponibilità del termine -
Esclusione.

In tema di definizione agevolata delle controversie tributarie ex art. 6 del d.l. n. 119 del 2018,
conv., con modif., in l. n. 136 del 2018 (cd. "rottamazione-ter"), il provvedimento di diniego è
opponibile innanzi alla Commissione tributaria presso la quale pende la causa nel termine di
sessanta giorni di cui al comma 12, secondo periodo, del cit. articolo, da ritenersi perentorio,
pur in difetto di espressa previsione, in quanto diretto - in ossequio alla fondamentale
esigenza, di interesse pubblico, della certezza del diritto - a rendere non più contestabile l'atto
in caso di sua omessa tempestiva impugnazione, con la conseguenza che neppure
l'Amministrazione finanziaria può disporne e potendo la correlativa decadenza rilevarsi d'ufficio
in sede di legittimità ex art. 2969 c.c., trattandosi di materia sottratta alla disponibilità delle
parti.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 152 com. 2, Decreto Legge 23/10/2018 num. 119
art. 6, Legge 17/12/2018 num. 136 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 25500 del 2011 Rv. 620343 - 01, N. 5074 del 1997 Rv. 504994 -
01

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Sez. 5 - , Sentenza n. 20650 del 20/07/2021 (Rv. 661933 - 01)
Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: NICASTRO GIUSEPPE. Relatore:
NICASTRO GIUSEPPE.
G. (TOSCANO CRISTIANA) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. LATINA, 02/04/2012

133197 PROCEDIMENTO CIVILE - NOTIFICAZIONE - ALLA RESIDENZA, DIMORA, DOMICILIO


Impresa individuale - Autonoma soggettività ed imputabilità - Esclusione - Notifica dell’avviso
di accertamento all’imprenditore individuale - Presso il domicilio fiscale della persona fisica
imprenditore - Ragioni.

Nel caso di impresa individuale, poiché il destinatario della pretesa tributaria è la persona fisica
dell'imprenditore, non avendo l'impresa alcuna soggettività o autonoma imputabilità diversa da
quella del suo titolare, sia sotto l'aspetto sostanziale che processuale, la notificazione
dell'avviso di accertamento deve essere fatta, ai sensi dell'art. 60, comma 1, lett. c) del d.P.R.
n. 600 del 1973, nel domicilio fiscale della persona fisica dell'imprenditore.
Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 600 art. 60 com. 1 lett. C) CORTE COST., Cod.
Civ. art. 138, Cod. Civ. art. 139

Massime precedenti Vedi: N. 2345 del 2020 Rv. 656984 - 01, N. 7041 del 2020 Rv. 657284 -
01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20643 del 20/07/2021 (Rv. 661932 - 01)


Presidente: PERRINO ANGELINA MARIA. Estensore: TRISCARI GIANCARLO.
Relatore: TRISCARI GIANCARLO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro D. (VECCHIO GIANFRANCESCO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. TARANTO, 23/01/2014

154061 RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE - A MEZZO RUOLI (TRIBUTI DIRETTI) (DISCIPLINA


ANTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - RISCOSSIONE ESATTORIALE -
PAGAMENTO DELLE IMPOSTE - CARTELLE Controllo ex art. 36 bis d.P.R. n. 600 del 1973 -
Recupero di credito non dichiarato negli anni precedenti - Esclusione - Illegittimo utilizzo del
credito esposto - Recupero a mezzo cartella di pagamento - Ammissibilità - Ragioni.

In tema di controllo automatizzato ex art. 36 bis del d.P.R. n. 600 del 1973, qualora
l'amministrazione finanziaria verifichi che il credito di imposta erroneamente esposto non era
stato riportato nelle dichiarazioni precedenti potrà solo procedere alla rettifica degli errori
materiali o di calcolo, ma non anche all'emissione della cartella di pagamento per il recupero
del credito non dichiarato, salvo che accerti che il contribuente ha anche illegittimamente
utilizzato il credito di imposta esposto, così generando un debito nei confronti
dell'amministrazione, che in tal caso legittima la pretesa di recupero dell'importo mediante la
notifica della cartella di pagamento.
Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 600 art. 36 bis CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 24747 del 2020 Rv. 659497 - 01, N. 31433 del 2018 Rv. 651777
- 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 17758 del 2016 Rv. 640942 - 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 20683 del 20/07/2021 (Rv. 661935 - 01)
Presidente: DE MASI ORONZO. Estensore: STALLA GIACOMO MARIA. Relatore:
STALLA GIACOMO MARIA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro B. (MARCHI GIULIANO)
Dichiara estinto il processo, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 04/06/2013

177522 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONDONO FISCALE "Pace fiscale" -
Ambito di applicazione - Impugnazione dell'avviso di liquidazione di imposta proporzionale di
registro, ipotecaria e catastale - Controversia suscettibile di definizione agevolata - Inclusione -
Fondamento.

In tema di definizione agevolata, anche il giudizio avente ad oggetto l'impugnazione dell'avviso


di liquidazione delle imposte proporzionale di registro, ipotecaria e catastale dà origine a una
controversia suscettibile di definizione ai sensi dell'art. 6 del d.l. n. 119 del 2018, conv. dalla l.
n. 136 del 2018, laddove tale atto si riveli espressione di una finalità sostanzialmente
impositiva, in quanto suscettibile di esprimere, nei confronti del contribuente, una pretesa
fiscale maggiore di quella applicata, in via provvisoria, al momento della richiesta di
registrazione.
Riferimenti normativi: Decreto Legge 23/10/2018 num. 119 art. 6 com. 1, DPR 26/04/1986
num. 131 art. 52 CORTE COST., Legge 17/12/2018 num. 136 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 13136 del 2016 Rv. 640137 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 18298 del 2021 Rv. 661547 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20652 del 20/07/2021 (Rv. 661934 - 01)


Presidente: DE MASI ORONZO. Estensore: MELE MARIA ELENA. Relatore: MELE
MARIA ELENA.
C. (MARELLO ENRICO) contro F. (MAGNANI LORENZO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. TORINO, 26/01/2018

181340 TRIBUTI LOCALI (COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI) - TRIBUTI LOCALI


POSTERIORI ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972 Imposta provinciale di trascrizione -
Presupposti - Cessione di veicoli non ancora immatricolati - Applicabilità - Ragioni - Atti
sottoposti ad IVA, ancorché in linea solo teorica - Soggezione ad imposta fissa.

L'imposta provinciale di trascrizione, di cui all'art. 56 del d.lgs. n. 446 del 1997, il cui
presupposto è costituito dall'iscrizione del veicolo nel pubblico registro automobilistico (PRA) a
prescindere dalla sua avvenuta immatricolazione (la quale è necessaria ai fini della circolazione
su strada, ai sensi dell'art. 93 c.d.s.), si applica in misura fissa ove il veicolo sia stato
acquistato in base ad operazione soggetta ad IVA, ancorché tale imposta non sia stata
effettivamente versata.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 15/12/1997 num. 446 art. 56, Decr. Minist. Finanze
27/11/1998 num. 435, Regio Decr. Legge 15/03/1927 num. 436 art. 1, DPR 26/10/1972
num. 633 art. 1 CORTE COST.

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 20685 del 20/07/2021 (Rv. 661895 - 01)
Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: DI MARZIO PAOLO. Relatore: DI
MARZIO PAOLO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro P. (SALVINI LIVIA)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. SALERNO, 18/09/2014

181340 TRIBUTI LOCALI (COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI) - TRIBUTI LOCALI


POSTERIORI ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972 IRAP - Determinazione della base
imponibile - Contributi erogati ai sensi dell'art. 21 della l. n. 219 del 1981 - Contabilizzazione
nell'anno della relativa deliberazione e non in quello dell'effettiva erogazione - Fondamento.

In tema di IRAP, ai fini della determinazione annuale della base imponibile, i contributi pubblici
erogati ai sensi dell'art. 21 della l. n. 219 del 1981 devono essere contabilizzati, in ossequio al
principio di competenza, nell'anno in cui sono stati deliberati e non in quello in cui sono stati
effettivamente erogati (o in cui, all'esito delle verifiche, essi non risultano più soggetti alla
possibilità di revoca), secondo quanto può evincersi dal disposto dell'art. 32 della legge citata,
il quale, nel prevedere la decadenza dall'agevolazione in caso di mancata realizzazione, nel
termine indicato, di almeno il novanta per cento dell'opera, configura un effetto risolutivo di un
beneficio che deve ritenersi immediatamente acquisito dal beneficiario in virtù della
deliberazione suddetta.
Riferimenti normativi: Legge 14/05/1981 num. 219 art. 21, Legge 14/05/1981 num. 219 art.
32, Decreto Legisl. 15/12/1997 num. 446 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 19765 del 2004 Rv. 577496 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 20435 del 19/07/2021 (Rv. 661986 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: MANZON ENRICO. Relatore: MANZON
ENRICO. P.M. DE AUGUSTINIS UMBERTO. (Diff.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro N. (LUPI RAFFAELLO)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. CAMPOBASSO, 11/07/2013

279414 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO (I.V.A.) - DETERMINAZIONE DELL'IMPOSTA - DETRAZIONI IVA indetraibile
per effetto del "pro rata" generale - Componente negativo del reddito di impresa -
Conseguenze.

L'IVA indetraibile per effetto del "pro rata" generale di cui all'art. 19, comma 5, del d.P.R. n.
633 del 1972 è deducibile per cassa nell'anno del pagamento quale componente negativo del
reddito di impresa.
Riferimenti normativi: DPR 26/10/1972 num. 633 art. 19 com. 5 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 22243 del 2009 Rv. 610027 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 20436 del 19/07/2021 (Rv. 662002 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: FUOCHI TINARELLI GIUSEPPE.
Relatore: FUOCHI TINARELLI GIUSEPPE. P.M. DE AUGUSTINIS UMBERTO. (Diff.)
C. (LUPI RAFFAELLO) contro A.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. CAMPOBASSO, 19/02/2014

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177293 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO
(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO - IN
GENERE Accertamento cd. a tavolino compiuto nei confronti di terzi - Obbligatorietà del
contraddittorio endoprocedimentale - Contenuto - Rispetto del principio di effettività -
Conseguenze.

In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, l'amministrazione


finanziaria è tenuta a rispettare, anche nell'ambito delle indagini cd. "a tavolino" effettuate nei
confronti di terzi, il contraddittorio endoprocedimentale ove l'accertamento attenga a tributi
"armonizzati", ma la violazione di tale obbligo comporta l'invalidità dell'atto purché il
contribuente abbia assolto all'onere di enunciare in concreto le ragioni che avrebbe potuto far
valere e non abbia proposto un'opposizione meramente pretestuosa.
Riferimenti normativi: Legge 27/07/2000 num. 212 art. 12 com. 2 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 20036 del 2018 Rv. 650362 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20590 del 19/07/2021 (Rv. 662005 - 01)


Presidente: FASANO ANNA MARIA. Estensore: DELL'ORFANO ANTONELLA.
Relatore: DELL'ORFANO ANTONELLA.
A. (DE FRAIA MARCELLO) contro A.
Rigetta, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 06/04/2016

177515 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - DISCIPLINA DELLE AGEVOLAZIONI


TRIBUTARIE (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - AGEVOLAZIONI VARIE - IN GENERE
Agevolazione “prima casa” - Risoluzione del contratto di compravendita per mutuo dissenso -
Ritrasferimento dell’immobile nel quinquennio - Conseguenze.

In tema di agevolazione fiscale cd. prima casa, in caso di risoluzione del contratto di
compravendita per mutuo dissenso, il ritrasferimento dell'immobile costituisce un evento
causativo della revoca dell'agevolazione per alienazione infraquinquennale.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1372, DPR 26/04/1986 num. 131 art. 20 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 21312 del 2018 Rv. 650098 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20599 del 19/07/2021 (Rv. 661892 - 01)


Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: D'ANGIOLELLA ROSITA. Relatore:
D'ANGIOLELLA ROSITA.
D. (NUSSI MARIO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. TRIESTE, 24/09/2014

177387 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO -
PROCEDIMENTO DI APPELLO - ATTO DI APPELLO - MODALITA' PER LA PROPOSIZIONE Atto di
appello - Sottoscrizione da parte del funzionario preposto al reparto competente - Validità.

In tema di processo tributario, la sottoscrizione dell'atto di appello, pur non competendo ad un


qualsiasi funzionario sprovvisto di specifica delega da parte del titolare dell'Ufficio, deve
ritenersi validamente apposta quando proviene dal funzionario preposto al reparto competente,
poiché la delega da parte del titolare dell'Ufficio può essere legittimamente conferita in via

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generale mediante la preposizione del funzionario ad un settore dell'Ufficio con competenze
specifiche (nella specie al capo dell'ufficio legale).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 10

Massime precedenti Conformi: N. 13908 del 2008 Rv. 603679 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20598 del 19/07/2021 (Rv. 661890 - 01)


Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: D'ORAZIO LUIGI. Relatore:
D'ORAZIO LUIGI.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro O.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 12/09/2013

178430 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI (TRIBUTI
POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - SANZIONI - OMISSIONE, INCOMPLETEZZA E
INFEDELTA' DELLA DICHIARAZIONE Socio di società di persone - Reddito di partecipazione agli
utili - Reddito proprio del socio - Configurabilità - Conseguenze - Omessa dichiarazione nella
misura risultante dalla rettifica a carico della società ai fini dell'ILOR - Infedele dichiarazione -
Pena pecuniaria - Applicabilità - Socio accomandante di società in accomandita semplice -
Applicabilità - Fondamento.

Il reddito di partecipazione agli utili del socio di società di persone costituisce, ai fini dell'IRPEF,
reddito proprio del contribuente, al quale è imputato sulla base di presunzione di effettiva
percezione; e ove il socio non abbia dichiarato, per la parte di sua spettanza, il reddito
societario risultante dalla rettifica operata dall'Amministrazione finanziaria a carico della
società ai fini dell'ILOR, è tenuto, oltre al pagamento del supplemento di imposta, alla pena
pecuniaria per infedele dichiarazione, a norma dell'art. 46 del d.P.R. n. 600 del 1973. Tale
pena si applica anche nei confronti del socio accomandante di società in accomandita semplice,
atteso che la sanzione si riconnette alla dichiarazione di reddito inferiore, e che è irrilevante
l'estraneità dei soci accomandanti all'amministrazione della società, perché ciò non impedisce
loro di verificare l'effettivo ammontare degli utili conseguiti, ex art. 5 del d.P.R. n. 597 del
1973, ad essi imputabili in proporzione alle rispettive quote di partecipazione.
Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 600 art. 46 CORTE COST., DPR 22/12/1986
num. 917 art. 5 CORTE COST., DPR 29/09/1973 num. 597 art. 5 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 2699 del 2002 Rv. 552489 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20359 del 16/07/2021 (Rv. 661883 - 01)


Presidente: DE MASI ORONZO. Estensore: MONDINI ANTONIO. Relatore:
MONDINI ANTONIO.
C. (VITTIMAN BARBARA) contro D.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. FIRENZE

052028 CONSORZI - CONTRIBUTI CONSORTILI Obbligo di contribuzione - Onere della prova -


Riparto - Adozione del piano di classifica e inserimento del fondo nel perimetro di contribuenza
- Presunzione di benefici fondiari - Prova contraria a carico del contribuente - Compatibilità di
tale regime con l'abrogata l.r. Toscana n. 34 del 1994.

In tema di contributi di bonifica, in assenza di perimetro di contribuenza o di un piano di


classifica o, ancora, della valutazione in quest'ultimo dell'immobile del contribuente, grava sul

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Consorzio l'onere di provare sia la qualità di proprietario del bene sito nel comprensorio, sia il
conseguimento per effetto di ciò di concreti benefici derivanti dalle opere eseguite;
diversamente, l'inclusione dell'immobile nel perimetro di contribuenza e la sua valutazione
nell'ambito di un piano di classifica, comporta l'onere per il contribuente, che impugni la
cartella esattoriale affermando l'insussistenza del dovere contributivo, di provare
l'inadempimento delle indicazioni contenute nel piano di classifica e segnatamente la mancata
esecuzione o il non funzionamento delle opere da questo previste, poichè il vantaggio diretto
ed immediato per il fondo, che costituisce il presupposto dell'obbligo di contribuzione, ai sensi
dell'art. 860 c.c. e art. 10 r.d. n. 215 del 1933, deve ritenersi presunto in ragione dell'avvenuta
approvazione del medesimo piano di classifica e della comprensione dell'immobile nel
perimetro di intervento consortile anche nel vigore dell'abrogata l.r. Toscana n. 34 del 1994.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 860, Legge Reg. Toscana 05/05/1994 num. 34 CORTE
COST., Regio Decr. Legge 13/02/1933 num. 215 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 23220 del 2014 Rv. 633090 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20363 del 16/07/2021 (Rv. 661884 - 01)


Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: DI MARZIO PAOLO. Relatore: DI
MARZIO PAOLO.
B. (BOCCONGELLI EMANUELE) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. ROMA, 18/12/2013

100141 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - MOTIVI DEL RICORSO - IN


GENERE Appello - Domanda inammissibile - Obbligo di pronuncia - Esclusione - Omessa
pronuncia - Conseguenze - Fattispecie.

L'omessa pronuncia, qualora abbia ad oggetto una domanda inammissibile, non costituisce
vizio della sentenza e non rileva nemmeno come motivo di ricorso per cassazione, in quanto,
alla proposizione di una tale domanda, non consegue l'obbligo del giudice di pronunciarsi nel
merito. (Fattispecie in tema di accertamento sintetico del reddito in cui il contribuente
lamentava, in sede di legittimità, l'omesso esame da parte della CTR del reale prezzo di
acquisto del credito fondiario in contestazione senza aver precisato nel ricorso per cassazione
come lo avesse provato, donde la rilevata aspecificità della critica).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 112

Massime precedenti Conformi: N. 22784 del 2018 Rv. 650929 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20356 del 16/07/2021 (Rv. 661889 - 01)


Presidente: DE MASI ORONZO. Estensore: CAVALLARI DARIO. Relatore:
CAVALLARI DARIO.
H. (POLLAROLO ERNESTINA) contro A.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. MILANO, 28/03/2017

279065 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA - IN GENERE Conferimento di immobili o aziende in
società di capitali - Art. 4 della tariffa allegata al d.P.R. n. 131 del 1986 - Imposta ipotecaria e
catastale - Applicabilità - Contrasto con l’art. 5 della direttiva n. 2008/7/CE - Esclusione -
Condizioni.

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Le imposte ipotecaria e catastale previste dalla nota IV dell'art. 4 della tariffa, parte prima,
allegata al d.P.R. n. 131 del 1986, non contrastano con l'art. 5 della direttiva n. 2008/7/CE,
che prevede l'obbligo per gli Stati membri di esentare dalle imposte indirette gli atti di
conferimento in società di capitali, qualora il giudice nazionale abbia accertato che esse
rientrano nella previsione dell'art. 6 della direttiva medesima, che autorizza l'applicazione delle
imposte di trasferimento sul conferimento di immobili o aziende commerciali ad una società di
capitali, purché le stesse non siano di importo superiore a quelle previste per le operazioni
similari nello Stato membro che le riscuote.
Riferimenti normativi: Direttive del Consiglio CEE 12/02/2008 num. 7 art. 5, Direttive del
Consiglio CEE 12/02/2008 num. 7 art. 6, DPR 26/04/1986 num. 131 all. 1

Massime precedenti Vedi: N. 8778 del 2017 Rv. 643618 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20157 del 15/07/2021 (Rv. 661887 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: GIUDICEPIETRO ANDREINA. Relatore:
GIUDICEPIETRO ANDREINA.
C. (MILITERNI INNOCENZO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 09/12/2015

178334 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - RISCOSSIONE (TRIBUTI ANTERIORI ALLA RIFORMA DEL
1972) - RITENUTA DIRETTA E VERSAMENTO IN TESORERIA - IN GENERE Accertamento del
reddito del socio - Motivazione "per relationem" - All'accertamento del reddito della società -
Legittimità - Fondamento - poteri di controllo sulla società ex art. 2261 c.c. - Rilevanza-

In tema di accertamento delle imposte sui redditi, il rinvio "per relationem", nella rettifica dei
redditi del socio, a quella notificata alla società, soddisfa l'obbligo di porre il contribuente in
condizione di conoscere le ragioni dalle quali deriva la pretesa fiscale, giacché, ai sensi dell'art.
2261 c.c., il socio ha il potere di consultare la documentazione relativa alla società e,
conseguentemente, di prendere visione sia dell'accertamento presupposto sia dei documenti
richiamati a suo fondamento, ovvero di rilevarne l'omessa comunicazione.
Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 600 art. 42 CORTE COST., Decreto Legisl.
26/01/2001 num. 32 art. 1, Cod. Civ. art. 2261, Legge 27/07/2000 num. 212 art. 7 CORTE
COST.

Massime precedenti Conformi: N. 5645 del 2014 Rv. 630593 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20315 del 15/07/2021 (Rv. 661888 - 01)


Presidente: TRISCARI GIANCARLO. Estensore: SUCCIO ROBERTO. Relatore:
SUCCIO ROBERTO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro S. (DE VITO PAOLO VALERIO)
Dichiara inammissibile, COMM.TRIB.REG. ROMA, 19/05/2014

062006 COSA GIUDICATA CIVILE - GIUDICATO IMPLICITO Parte vittoriosa nel merito -
Soccombenza su questione pregiudiziale di rito e/o preliminare di merito per rigetto od omesso
esame - Giudizio di secondo grado - Appello incidentale - Necessità - Fondamento -
Fattispecie.

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177378 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO
(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO -
PROCEDIMENTO DI APPELLO - IN GENERE In genere.

La parte totalmente vittoriosa nel merito, ma soccombente su questione pregiudiziale di rito


e/o preliminare di merito per rigetto (espresso od implicito) o per omesso esame della stessa -
che consiste nell'illegittima pretermissione o nella violazione dell'ordine di decisione delle
domande e/o delle eccezioni impresso dalla parte medesima - deve spiegare appello
incidentale per devolvere alla cognizione del giudice superiore la questione rispetto alla quale
ha maturato una posizione di soccombenza teorica. Infatti, non può limitarsi alla mera
riproposizione di detta questione, che è sufficiente nei soli casi in cui non vi è la necessità di
sollevare una critica nei confronti della sentenza impugnata, ovvero nelle ipotesi di legittimo
assorbimento. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto, in assenza di appello incidentale sul punto,
che si fosse formato già in appello il giudicato interno sulla questione relativa all'inutilizzabilità
di alcuni documenti, eccepita in primo grado, poiché il giudice l'aveva implicitamente respinta,
ritenendo nel merito che tali documenti non costituissero prova idonea).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 112, Cod. Proc. Civ. art. 276 CORTE COST., Cod.
Proc. Civ. art. 324 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 329, Cod. Proc. Civ. art. 333, Cod.
Proc. Civ. art. 343, Cod. Proc. Civ. art. 346

Massime precedenti Vedi: N. 14534 del 2018 Rv. 649002 - 01, N. 7941 del 2020 Rv. 657592 -
02, N. 6762 del 2021 Rv. 660906 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20035 del 14/07/2021 (Rv. 661886 - 01)


Presidente: MANZON ENRICO. Estensore: CASTORINA ROSARIA MARIA. Relatore:
CASTORINA ROSARIA MARIA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro N.
Rigetta, COMM.TRIB. PROV. CASERTA, 26/11/2014

177293 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO - IN
GENERE Giudizio di ottemperanza ex art. 70 del d.lgs. n. 546 del 1992 - Ambito - Possibilità,
per la P.A., di invocare il fermo amministrativo del credito vantato dal contribuente -
Ammissibilità - Esclusione

La facoltà concessa all'amministrazione finanziaria di sospendere il pagamento di un proprio


debito nei confronti del contribuente a garanzia di eventuali crediti vantati a diverso titolo nei
confronti di quest'ultimo, prevista dall'art. 69, r.d. n. 2440 del 1923 (cosiddetto "fermo
amministrativo") può essere esercitata nel corso del giudizio di cognizione avente ad oggetto
l'accertamento della pretesa restitutoria vantata dal contribuente, ma non nel giudizio di
ottemperanza alla sentenza favorevole a quest'ultimo. Il giudizio di ottemperanza, infatti, non
consente al giudice altro accertamento che quello dell'effettiva portata precettiva della
sentenza di cui si chiede l'esecuzione, con la conseguenza che è inibito a quel giudice prendere
in esame l'applicabilità della compensazione civilistica, alla quale è preordinato l'istituto del
fermo amministrativo.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 70 CORTE COST., Regio
Decr. 18/11/1923 num. 2440 art. 69 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 30058 del 2008 Rv. 605952 - 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 20027 del 14/07/2021 (Rv. 661882 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: D'ORAZIO LUIGI. Relatore: D'ORAZIO
LUIGI.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro L. (PAGNOTTA NICOLA)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 19/06/2017

178370 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI (TRIBUTI
POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - ACCERTAMENTI E CONTROLLI - IN GENERE Società
agricole - Esclusione automatica dalla disciplina delle società di comodo di cui all’art. 30 l. n.
724 del 1994 - Decorrenza - Anno d’imposta 2012 - Fondamento - Conseguenze con riguardo
ai periodi di imposta precedenti - Onere della società contribuente di provare situazioni
oggettive ostative al superamento del test di operatività - Sussistenza.

In tema di accertamento del reddito di impresa, l'esclusione automatica delle società agricole
dalla disciplina delle società di comodo di cui all'art. 30 della l. n.724 del 1994, deve ritenersi
operativa solo a decorrere dall'anno 2012, periodo di imposta in corso alla data di adozione del
provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate, emesso ai sensi dell'art.1, comma 128,
della l. n. 244 del 2007, che per la prima volta ha inserito le società agricole tra quelle
esentate dalla richiesta di disapplicazione della disciplina antielusiva; ne consegue che, con
riguardo ai periodi di imposta precedenti, grava sulla società contribuente, ai sensi del comma
4 bis del citato art. 30 della l. n. 724 del 1994 - introdotto dall'art.35, comma 15, del d.l. n.
223 del 2006, conv., con modif., dalla l. n. 248 del 2006 - l'onere di dimostrare, ai fini della
disapplicazione della predetta disciplina, l'esistenza di situazioni oggettive di carattere
straordinario che non hanno consentito, in tali annualità, il superamento del test di operatività
di cui alla citata normativa.
Riferimenti normativi: Legge 23/12/1994 num. 724 art. 30, Decreto Legge 04/07/2006 num.
223 art. 35 com. 15 CORTE COST., Legge 04/08/2006 num. 248 CORTE COST., Legge
24/12/2007 num. 244 art. 1 com. 128 CORTE COST.

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20011 del 14/07/2021 (Rv. 661881 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: GIUDICEPIETRO ANDREINA. Relatore:
GIUDICEPIETRO ANDREINA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro C.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 10/06/2014

177293 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO - IN
GENERE Disapplicazione di norme antielusive - Interpello disapplicativo - Mancata risposta
dell’amministrazione finanziaria - Silenzio assenso – Applicabilità – Esclusione - Fondamento.

Il mancato rispetto del termine di novanta giorni per la risposta all'interpello disapplicativo, in
tema di società di comodo ex art. 37-bis, comma 8, d.P.R. n. 600 del 1973 e art. 1, commi 6 e
7, d.m. n. 259 del 1998, non determina la preclusione per l'ufficio di procedere all'adozione
dell'avviso di accertamento, non rinvenendosi in tali disposizioni la tipizzazione di un'ipotesi di
silenzio assenso, a differenza di quanto previsto in tema di interpello ordinario dall'art. 11
st.contr.; alla fattispecie non è, peraltro, applicabile l'istituto disciplinato dall'art. 20 della l. n.
241 del 1990, il quale si riferisce ai procedimenti a istanza di parte per il rilascio di
provvedimenti amministrativi ampliativi a carattere autorizzativo o abilitativo.

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Riferimenti normativi: DPR 29/09/1973 num. 600 art. 37 bis com. 8 CORTE COST., Decr.
Minist. Finanze 19/06/1998 num. 259 art. 1 com. 6, Legge 27/07/2000 num. 212 art. 11,
Legge 07/08/1990 num. 241 art. 20

Massime precedenti Vedi: N. 1317 del 2020 Rv. 656611 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19867 del 13/07/2021 (Rv. 661880 - 01)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: MARTORELLI RAFFAELE. Relatore:
MARTORELLI RAFFAELE.
U. (STELLA VINCENZO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 22/09/2014

177515 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - DISCIPLINA DELLE AGEVOLAZIONI


TRIBUTARIE (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - AGEVOLAZIONI VARIE - IN GENERE Imposta
di registro, ipotecaria e catastale - Agevolazione ex art. 33, comma 3, della l. n. 388 del 2000
- Vendita infraquinquennale senza utilizzo edificatorio - Obbligo di comunicazione del
contribuente - Esclusione - Fondamento - Esercizio del potere impositivo da parte
dell'Amministrazione finanziaria - Termine triennale di decadenza - Decorrenza dalla
registrazione dell'atto di compravendita.

Con riguardo alla perdita del beneficio fiscale previsto dall'art. 33, comma 3, della l. n. 388 del
2000 per i trasferimenti di immobili situati in aree soggette a piani urbanistici particolareggiati,
conseguente all'alienazione dell'immobile prima dell'edificazione, il contribuente non ha alcun
obbligo di comunicazione, applicandosi l'art. 19 del d.P.R. n. 131 del 1986 ai soli eventi che
danno origine a un'ulteriore liquidazione d'imposta, con la conseguenza che il potere impositivo
dell'Amministrazione finanziaria è soggetto al termine decadenziale di tre anni, di cui all'art. 76
del d.P.R. n. 131 del 1986, decorrenti dalla richiesta di registrazione dell'atto di
compravendita.
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 art. 76, Legge 23/12/2000 num. 388 art. 33
com. 3, DPR 26/04/1986 num. 131 art. 19

Massime precedenti Conformi: N. 14739 del 2014 Rv. 631564 - 01


Massime precedenti Vedi: N. 22874 del 2014 Rv. 632787 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19880 del 13/07/2021 (Rv. 661726 - 02)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: FRACANZANI MARCELLO MARIA.
Relatore: FRACANZANI MARCELLO MARIA.
N. (ZOPPINI GIANCARLO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. PESCARA, 24/05/2012

048068 COMUNITA' EUROPEA - GIUDICE NAZIONALE - RIMESSIONE DEGLI ATTI - IN GENERE


Rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE - Richiesta di parte - Automaticità del rinvio -
Esclusione - Valutazione della richiesta da parte della Corte di cassazione - Ambito -
Sussistenza.

In tema di rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia incombente sui giudici di ultima istanza, in
base al criterio del cd. "acte clair", non esiste alcun diritto della parte che formula la relativa
istanza all'automatico rinvio ogniqualvolta la Corte di cassazione non ne condivida le tesi

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difensive, essendo sufficiente che le ragioni del diniego siano espresse ovvero implicite se la
questione pregiudiziale è manifestamente inammissibile o manifestamente infondata.
Riferimenti normativi: Tratt. Internaz. 25/03/1957 art. 234

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 14042 del 2016 Rv. 640438 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19880 del 13/07/2021 (Rv. 661726 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: FRACANZANI MARCELLO MARIA.
Relatore: FRACANZANI MARCELLO MARIA.
N. (ZOPPINI GIANCARLO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. PESCARA, 24/05/2012

177243 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - TERRITORIALITA' DELL'IMPOSIZIONE


(ACCORDI E CONVENZIONI INTERNAZIONALI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI) In
genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 018397/2018 64971001


Massime precedenti Conformi: N. 18397 del 2018 Rv. 649710 - 01

Sez. 5 - , Sentenza n. 19738 del 12/07/2021 (Rv. 661885 - 01)


Presidente: FUOCHI TINARELLI GIUSEPPE. Estensore: CATALLOZZI PAOLO.
Relatore: CATALLOZZI PAOLO. P.M. GIACALONE GIOVANNI. (Parz. Diff.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro F. (PICCINI BARBARA)
Cassa con rinvio, COMM. TRIBUTARIA II GRADO BOLZANO, 30/06/2011

177213 TRIBUTI (IN GENERALE) - REPRESSIONE DELLE VIOLAZIONI DELLE LEGGI


FINANZIARIE - SANZIONI CIVILI E AMMINISTRATIVE - IN GENERE Successione di norme
tributarie - “Abolitio criminis” - Differenze - Continuità degli elementi costitutivi delle fattispecie
- Rilevanza.

In tema di sanzioni amministrative tributarie, non si configura un'ipotesi di "abolitio", ma


successoria, quando, in esito alla comparazione tra gli elementi strutturali delle fattispecie
normative, persiste un'area di coincidenza, tale per cui, al di là delle modifiche intervenute, vi
è una sostanziale continuità strutturale delle diverse previsioni che si sono succedute nel
tempo, tra loro in rapporto di identità o, quanto meno, di continenza per essere gli elementi
costitutivi previsti dalla nuova normativa già tutti compresi in quella precedente.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 18/12/1997 num. 472 art. 3, Cod. Pen. art. 2 CORTE
COST.

Massime precedenti Vedi: N. 9540 del 2011 Rv. 618008 - 01, N. 25053 del 2006 Rv. 595870 -
01

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Sez. 5 - , Sentenza n. 19738 del 12/07/2021 (Rv. 661885 - 02)
Presidente: FUOCHI TINARELLI GIUSEPPE. Estensore: CATALLOZZI PAOLO.
Relatore: CATALLOZZI PAOLO. P.M. GIACALONE GIOVANNI. (Parz. Diff.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro F. (PICCINI BARBARA)
Cassa con rinvio, COMM. TRIBUTARIA II GRADO BOLZANO, 30/06/2011

177213 TRIBUTI (IN GENERALE) - REPRESSIONE DELLE VIOLAZIONI DELLE LEGGI


FINANZIARIE - SANZIONI CIVILI E AMMINISTRATIVE - IN GENERE Art. 7, comma 4-bis, d.lgs.
n. 471 del 1997 - Modifica ad opera dell’art. 20, d.lgs. n. 175 del 2014 - Portata - “Abolitio
criminis” - Configurabilità - Esclusione.

La modifica dell'art. 7, comma 4-bis, d.lgs. n. 471 del 1997 ad opera dell'art. 20 d.lgs. n. 175
del 2014 non ha determinato una "abolitio" dell'illecito originariamente sanzionato nei confronti
del cedente-prestatore, i cui adempimenti sono stati ridotti ma non eliminati dalla novella,
sicchè tra le due fattispecie normative sussiste un rapporto di continenza e di continuità.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 18/12/1997 num. 471 art. 7 com. 4 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 21/11/2014 num. 175 art. 20, Decreto Legisl. 18/12/1997 num. 472 art. 3

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19832 del 12/07/2021 (Rv. 661713 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: GUIDA RICCARDO. Relatore: GUIDA
RICCARDO. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
C. (ZOPPINI GIANCARLO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. MILANO, 10/06/2014

178369 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI (TRIBUTI
POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - IN GENERE Conto corrente bancario estero -
Riferibilità - Possesso delle somme versate - Rilevanza - Sufficienza - Fattispecie.

178450 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - BASE IMPONIBILE - IN GENERE
In genere.

In tema di recupero a tassazione di redditi di capitale maturati su somme detenute all'estero,


ai fini dell'imposizione a titolo personale sul reddito delle persone fisiche (art. 1 TUIR) rileva la
materiale riconducibilità al possessore, a prescindere dal titolo giuridico, delle liquidità versate
sul conto corrente estero, non essendo necessario, a fronte della dimostrata disponibilità
esclusiva dei depositi bancari, che l'Agenzia delle entrate provi l'interversione del possesso.
(Nella specie la S.C. ha escluso che gravasse sull'Ufficio la prova della traslazione del possesso
dei fondi "neri" dalla sfera occulta del partito politico cui sarebbero stati retrocessi, secondo la
tesi del contribuente, a quella altrettanto occulta del patrimonio personale del suo segretario
"pro tempore" cui erano stati notificati gli avvisi di accertamento e che era risultato possessore
del conto corrente).
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1140, Cod. Civ. art. 1141, DPR 22/12/1986 num. 917
art. 1 CORTE COST.

259
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 19408 del 08/07/2021 (Rv. 661661 - 01)
Presidente: STALLA GIACOMO MARIA. Estensore: MONDINI ANTONIO. Relatore:
MONDINI ANTONIO.
S. (SPAGNUOLO GIUSEPPE) contro A.
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. SALERNO, 16/07/2018

279066 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA - ATTI CHE CONTENGONO PIU' DISPOSIZIONI - IN
GENERE Decreto ingiuntivo emesso per crediti professionali di difensore - Atto di conferimento
di incarico - Tassazione per enunciazione ex art. 22 d.P.R. n. 131 del 1986 - Applicabilità -
Procura alle liti - Differenze.

In tema di imposta di registro, l'atto di conferimento di incarico difensivo enunciato in un


decreto ingiuntivo emesso per crediti professionali maturati nell'ambito di contratto di
patrocinio è soggetto a tassazione per enunciazione in misura fissa (e non in termine fisso) ai
sensi degli artt. 22 e 40 del d.P.R. n. 131 del 1986, non venendo in rilievo il disposto di cui
all'art. 2 della tabella allegata al d.P.R. cit., il quale prevede che la procura alle liti non è
soggetta a registrazione, attesa la distinzione e l'autonomia tra quest'ultima e il contratto di
patrocinio.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1703, Cod. Proc. Civ. art. 83 CORTE COST., DPR
26/04/1986 num. 131 art. 22 CORTE COST., DPR 26/04/1986 num. 131 art. 40, DPR
26/04/1986 num. 131 art. 5, DPR 26/04/1986 num. 131 all. TAB art. 2

Massime precedenti Vedi: N. 14276 del 2017 Rv. 644641 - 02

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19388 del 08/07/2021 (Rv. 661879 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: LEUZZI SALVATORE. Relatore: LEUZZI
SALVATORE. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro C.
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. LATINA, 28/02/2012

177522 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONDONO FISCALE Condono ex art. 9
della legge n. 289 del 2002 - Cause ostative - Avvenuta consegna al contribuente di verbale di
constatazione "con esito positivo" - Definizione automatica inoperante per tale annualità -
Configurabilità - Equipollenza della consegna alla notifica - Sussistenza - Fondamento.

In tema di condono fiscale, la consegna al contribuente di un processo verbale di


constatazione, redatto all'esito di una verifica della Guardia di Finanza "con esito positivo",
rende inoperante la definizione automatica per l'anno a cui si riferisce, prevista dall'art. 9 della
legge n. 289 del 2002, analogamente alla notifica del predetto verbale, atteso che, a tal fine,
rileva la funzione e non la provenienza dell'atto, mentre l'attestazione di avvenuta consegna
del verbale al contribuente, risultante dalla sottoscrizione per ricevuta, è idonea a soddisfare la
medesima esigenza di certezza sottesa alla notificazione, ossia la piena conoscenza dell'atto da
parte del destinatario.
Riferimenti normativi: Legge 27/12/2002 num. 289 art. 9 com. 14 CORTE COST. PENDENTE,
Legge 27/12/2002 num. 289 art. 9 com. 15 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Conformi: N. 26702 del 2014 Rv. 634125 - 01

260
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 19405 del 08/07/2021 (Rv. 661660 - 01)
Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: CASTORINA ROSARIA MARIA. Relatore:
CASTORINA ROSARIA MARIA.
P. (SICILIANO DOMENICO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. CATANIA, 30/10/2014

154061 RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE - A MEZZO RUOLI (TRIBUTI DIRETTI) (DISCIPLINA


ANTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - RISCOSSIONE ESATTORIALE -
PAGAMENTO DELLE IMPOSTE - CARTELLE In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 027561/2018 65106603


Massime precedenti Conformi: N. 27561 del 2018 Rv. 651066 - 03

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19401 del 08/07/2021 (Rv. 661725 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: TRISCARI GIANCARLO. Relatore:
TRISCARI GIANCARLO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro E. (SCOGNAMIGLIO CLAUDIO)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. TRIESTE, 14/09/2016

179834 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IN GENERE (TRIBUTI ANTERIORI ALLA RIFORMA DEL
1972) - IMPOSTE DI FABBRICAZIONE - GAS ED ENERGIA ELETTRICA (IMPOSTA DI CONSUMO
SUL) Accise su gas naturale - Aliquota ridotta per usi industriali - Impiego del gas per “attività
connessa” a quella industriale - Nozione.

In tema di accise sul gas naturale, l'agevolazione di cui all'art. 26 del d.lgs. n. 504 del 1995
prevista per "l'attività connessa" a quella industriale richiede che la prima sia strettamente
strumentale e necessaria alla realizzazione dell'attività produttiva inserendosi, in tal modo,
come completamento necessario del ciclo produttivo, trattandosi di una dimensione più
ristretta della mera "accessorietà" che, diversamente, ha una più ampia e vasta modalità di
realizzazione ricomprendendo, in generale, qualunque attività che, in qualunque modo, possa
essere a supporto dell'attività principale ma che, d'altro lato, non implica la necessarietà della
sua esplicazione ai fini del completamento del ciclo produttivo.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 26/10/1995 num. 504 art. 26

Massime precedenti Vedi: N. 22452 del 2020 Rv. 659338 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19369 del 07/07/2021 (Rv. 661878 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: CONDELLO PASQUALINA A. P. Relatore:
CONDELLO PASQUALINA A. P.
R. (BUGGEA SALVATORE) contro F.
Cassa senza rinvio, COMM.TRIB.REG. PALERMO, 10/12/2013

177007 TRIBUTI (IN GENERALE) - ACCERTAMENTO TRIBUTARIO (NOZIONE) - AVVISO DI


ACCERTAMENTO - NOTIFICA In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 025521/2020 65964601


Massime precedenti Conformi: N. 25521 del 2020 Rv. 659646 - 01

261
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 19367 del 07/07/2021 (Rv. 661877 - 01)


Presidente: NAPOLITANO LUCIO. Estensore: DI MARZIO PAOLO. Relatore: DI
MARZIO PAOLO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro B. (FANTOZZI AUGUSTO)
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. BOLOGNA, 22/04/2013

177378 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO -
PROCEDIMENTO DI APPELLO - IN GENERE Rettifica della pretesa impositiva in corso di causa -
Ammissibilità - Limiti.

In tema di domanda ed eccezione nel processo tributario, è liberamente consentita all'Ente


impositore, nel corso del giudizio e anche con la proposizione di una richiesta subordinata, la
rettifica della pretesa impositiva che comporti una riduzione dell'onere richiesto al
contribuente, senza necessità di emanare un nuovo provvedimento impositivo, necessario,
invece, allorché la rettifica comporti un aumento del predetto onere.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 57

Massime precedenti Vedi: N. 27543 del 2018 Rv. 651063 - 01, N. 29732 del 2020 Rv. 660040
- 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19234 del 07/07/2021 (Rv. 661876 - 01)


Presidente: FASANO ANNA MARIA. Estensore: MONDINI ANTONIO. Relatore:
MONDINI ANTONIO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro V.
Rigetta, COMM.TRIB.REG. ROMA, 16/01/2018

177515 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - DISCIPLINA DELLE AGEVOLAZIONI


TRIBUTARIE (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - AGEVOLAZIONI VARIE - IN GENERE Imposta
di registro - Agevolazione di cui all'ultimo capoverso dell'art. 1 della Tariffa Parte 1, allegata al
d.P.R. n. 131 del 1986, nella versione in vigore dal 1° agosto 2008 al 1° gennaio 2014 -
Applicazione - Presupposti - Insistenza dell'immobile su area soggetta a piano particolareggiato
- Necessità - Esclusione - Fondamento.

In tema d'imposta di registro, l'agevolazione prevista dall'ultimo capoverso dell'art. 1 della


Tariffa Parte 1, allegata al d.P.R. n. 131 del 1986, nella versione in vigore dal 1° agosto 2008
al 1° gennaio 2014, non dà rilievo al riscontro formale dell'insistenza dell'immobile in area
soggetta a piano particolareggiato, ma al fatto che esso si trovi in un'area in cui, come in
quelle soggette a piano particolareggiato, sia possibile edificare, attesa la "ratio" di assicurare,
a fronte di un intervento edilizio, una trasformazione organica e razionale del territorio,
agevolando sul piano fiscale la tassazione di atti traslativi di immobili interessati dall'intervento
stesso. Ne consegue che la detta agevolazione è applicabile ove l'immobile sia in un luogo
soggetto ad uno strumento urbanistico che consenta, ai fini dell'edificabilità, i medesimi
risultati del piano particolareggiato, non rilevando che si tratti di uno strumento di
programmazione secondaria e non di uno strumento attuativo, poiché è possibile che il piano
regolatore generale esaurisca tutte le prescrizioni, fungendo anche da piano particolareggiato,
e che, pertanto, non vi sia necessità di quest'ultimo.
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 27016 del 2017 Rv. 646175 - 01

262
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 19019 del 06/07/2021 (Rv. 661808 - 01)


Presidente: FASANO ANNA MARIA. Estensore: D'ORIANO MILENA. Relatore:
D'ORIANO MILENA.
C. (RIANNA ARTURO) contro G. (VOCCIA DE FELICE MARIA)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 22/06/2015

177318 TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO -
DISPOSIZIONI COMUNI AI VARI GRADI DEL PROCEDIMENTO - NOTIFICAZIONI - IN GENERE
Processo tributario - Notifica del gravame effettuata a mezzo di operatore privato - Mancata
costituzione della parte appellata - Nullità - Effetti - Concessione di termine per la rinnovazione
- Esclusione - Fodamento.

In caso di notifica di un ricorso in appello a mezzo operatore privato privo di titolo abilitante,
nulla perché non sanata dalla costituzione della parte appellata, è superfluo concedere un
termine per la rinnovazione, atteso che alla mancanza di certezza legale della data di consegna
dell'atto al destinatario, dovuta all'assenza di poteri certificativi dell'operatore, consegue la
palese inammissibilità dell'impugnazione per tardività, sicchè la concessione di tale termine si
tradurrebbe, oltre che in un aggravio di spese, in un allungamento dei termini per la
definizione del giudizio, in violazione dei principi del giusto processo e della durata ragionevole
dei giudizi ex art. 111 Cost. e 6 CEDU, senza comportare alcun beneficio per la garanzia
dell'effettività dei diritti processuali delle parti.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 16 com. 3 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 20 com. 2 CORTE COST., Cod. Proc. Civ. art. 291
CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 8426 del 2017 Rv. 643478 - 01, N. 16141 del 2019 Rv. 654313 -
01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 299 del 2020 Rv. 656575 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19015 del 06/07/2021 (Rv. 661807 - 01)


Presidente: DE MASI ORONZO. Estensore: PAOLITTO LIBERATO. Relatore:
PAOLITTO LIBERATO.
I. (MASSIGNANI LUCA) contro A.
Cassa e decide nel merito, COMM.TRIB.REG. VENEZIA, 09/04/2014

279102 TRIBUTI ERARIALI INDIRETTI (RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - IMPOSTA DI


REGISTRO - APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA - ENUNCIAZIONE DI ATTI NON REGISTRATI
Scrittura privata non autenticata soggetta a registrazione in termine fisso - Mancata
registrazione - Enunciazione in successivo atto - Termine di decadenza per l'esercizio della
pretesa tributaria - Decorrenza - Individuazione.

In tema di imposta di registro, nel caso di scrittura privata non autenticata soggetta a
registrazione in termine fisso, ma non registrata, il termine quinquennale di decadenza
dell'amministrazione dalla potestà accertativa trova esclusiva disciplina nel primo comma
dell'art. 76 del d.P.R. n. 131 del 1986, individuandosi il relativo "dies a quo" nel giorno in cui
avrebbe dovuto essere richiesta la registrazione della stessa scrittura privata, dovendosi

263
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escludere che la produzione in giudizio di quest'ultima costituisca, ai fini della decadenza, il
"caso d'uso" previsto dall'art. 6 del d.P.R. n. 131 del 1986.
Riferimenti normativi: DPR 26/04/1986 num. 131 art. 6, DPR 26/04/1986 num. 131 art. 76
com. 1, DPR 26/04/1986 num. 131 art. 76 com. 5

Massime precedenti Vedi: N. 26443 del 2020 Rv. 659881 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 18998 del 06/07/2021 (Rv. 661805 - 01)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: SAIJA SALVATORE. Relatore: SAIJA
SALVATORE.
D. (CURCIULLO ANGELO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. CATANIA, 21/12/2016

100187 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - RICORSO - FORMA E


CONTENUTO - INDICAZIONE DEI MOTIVI E DELLE NORME DI DIRITTO In genere

CONFORME A CASSAZIONE SU 023745/2020 65944801


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 23745 del 2020 Rv. 659448 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19166 del 06/07/2021 (Rv. 661810 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: D'ORAZIO LUIGI. Relatore: D'ORAZIO
LUIGI. P.M. GIACALONE GIOVANNI. (Conf.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro F. (MARINI GIUSEPPE)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. ROMA, 30/12/2012

178466 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DI IMPRESA - CRITERI
DI VALUTAZIONE Componenti del reddito - Individuazione dell’esercizio di competenza cui
devono essere imputati - Condizioni - Certezza e determinabilità - Onere della prova -
Ripartizione tra amministrazione finanziaria e contribuente - Debito litigioso - Imputazione
all’esito della controversia - Fattispecie.

In tema di imposte sul reddito di impresa, ai fini della determinazione dell'esercizio di


competenza al quale vanno temporalmente imputati i ricavi, le spese e gli altri componenti
positivi e negativi del reddito, ai sensi dell'art.109 del d.P.R. n. 917 del 1986, deve tenersi
conto del momento in cui si verificano le due condizioni della "certezza" in ordine alla
sussistenza e della "determinabilità" in ordine all'ammontare, della cui prova è onerata
l'amministrazione finanziaria con riguardo ai componenti positivi, e il contribuente con riguardo
ai componenti negativi; pertanto, nell'ipotesi di debito litigioso, che rientra tra le cd. "passività
potenziali", il costo non può essere dedotto dal reddito dell'anno in cui la lite ha avuto inizio ma
da quello dell'anno in cui essa si è conclusa. (Principio affermato in fattispecie relativa a debito
accertato con accordo transattivo, in cui è stata ritenuta corretta l'imputazione del costo
all'anno dell'intervenuta transazione).
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 109, Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 15320 del 2019 Rv. 654152 - 01

264
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 19165 del 06/07/2021 (Rv. 661809 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: D'ORAZIO LUIGI. Relatore: D'ORAZIO
LUIGI.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro F. (MARINI GIUSEPPE)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. ROMA, 30/10/2012

178485 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DI IMPRESA -
DETERMINAZIONE DEL REDDITO - RICAVI Contratto di cessione dei diritti di utilizzazione
economica di opera cinematografica - Natura - Corrispettivo ricevuto in unica soluzione -
Criterio di imputazione frazionato - Legittimità - Fondamento.

Il contratto di cessione dei diritti relativi allo sfruttamento economico di un'opera


cinematografica è un contratto atipico ad esecuzione continuata parificabile al contratto di
locazione, atteso che l'obbligazione principale del concedente (licenziante) consiste nel
consentire il godimento temporaneo dell'opera al licenziatario, con l'ulteriore obbligo di
esercitare le azioni necessarie a tenerlo indenne da turbative di terzi, mentre l'esercente ha
l'obbligo di utilizzare il "corpus mechanicum" dell'opera in base agli accordi negoziali con la
massima diligenza, assumendo la responsabilità del buon padre di famiglia ed essendo tenuto
avvertire tempestivamente la controparte delle pretese, molestie ed azioni altrui; pertanto, ai
fini della determinazione dell'esercizio di competenza, i ricavi devono considerarsi conseguiti, ai
sensi dell'art.109, comma 2, lett. b), del d.P.R. n. 917 del 1986, alla data di "maturazione" dei
corrispettivi e vanno distintamente imputati, in modo frazionato nella pluralità di anni, in
relazione ai singoli esercizi ai quali si riferiscono, non assumendo rilievo la circostanza che essi
siano stati di fatto corrisposti in anticipo in unica soluzione e siano stati quindi percepiti per
intero già al momento della stipula del contratto.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1571, Cod. Civ. art. 2581, DPR 22/12/1986 num. 917
art. 109 com. 2 lett. B), Legge 22/04/1941 num. 633 art. 107

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19001 del 06/07/2021 (Rv. 661806 - 01)


Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: D'ANGIOLELLA ROSITA. Relatore:
D'ANGIOLELLA ROSITA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro H. (SILLA ANDREA)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. L'AQUILA, 11/07/2014

178520 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE GIURIDICHE
(I.R.P.E.G.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - DETERMINAZIONE -
DETRAZIONI - IN GENERE Servizi resi dalla capogruppo alle società affiliate - Esistenza ed
inerenza dei costi - Utilità del servizio reso a favore delle società affiliate contribuenti -
Necessità.

In tema di reddito di impresa, la deducibilità dei costi derivanti da accordi contrattuali e sui
servizi prestati dalla controllante, è subordinata all'effettività ed inerenza della spesa in ordine
all'attività di impresa esercitata dalla controllata ed al reale vantaggio che ne sia derivato a
quest'ultima, inteso a migliorare la posizione economica o commerciale della stessa.
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 75, DPR 22/12/1986 num. 917 art. 109

Massime precedenti Conformi: N. 17535 del 2019 Rv. 654376 - 01

265
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Sez. 5 - , Ordinanza n. 18998 del 06/07/2021 (Rv. 661805 - 02)


Presidente: VIRGILIO BIAGIO. Estensore: SAIJA SALVATORE. Relatore: SAIJA
SALVATORE.
D. (CURCIULLO ANGELO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. CATANIA, 21/12/2016

178385 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI (TRIBUTI
POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - DICHIARAZIONE ANNUALE - IN GENERE Cartella
emessa in base alla dichiarazione dei redditi - Impugnazione - Ritrattabilità della dichiarazione
- Contenuto - Possibilità di negare l'esposizione nella dichiarazione di dati sui quali si fonda la
cartella - Ammissibilità - Onere della prova.

Il principio secondo cui nel giudizio d'impugnazione della cartella di pagamento emessa
dall'amministrazione finanziaria ex art. 36 bis del d.P.R. n. 600 del 1973 per omesso
versamento dell'imposta nella misura indicata nella dichiarazione dei redditi, spetta al
contribuente che "ritratti" la propria dichiarazione provare il fatto impedivo dell'obbligazione
tributaria, trova applicazione anche nell'ipotesi in cui il contribuente neghi radicalmente di aver
esposto nella dichiarazione i dati sui quali la cartella si fonda, circostanza agevolmente
dimostrabile con l'ostensione in giudizio della dichiarazione stessa.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST., DPR 29/09/1973 num. 600 art. 36
bis CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 5728 del 2018 Rv. 647217 - 02, N. 6239 del 2020 Rv. 657379 -
01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 18896 del 05/07/2021 (Rv. 661724 - 01)


Presidente: CRUCITTI ROBERTA. Estensore: D'ORAZIO LUIGI. Relatore: D'ORAZIO
LUIGI. P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
B. (MONTECAMOZZO LUCIA) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. POTENZA, 13/11/2012

178520 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE GIURIDICHE
(I.R.P.E.G.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - DETERMINAZIONE -
DETRAZIONI - IN GENERE Redditi di impresa - Costi relativi alle operazioni di cartolarizzazione
- Deducibilità - Società cedente i crediti - Inerenza - Sussistenza - Fondamento.

In tema di determinazione del reddito di impresa, i costi relativi alla cartolarizzazione di propri
crediti da parte di una banca ("Originator") sono deducibili da quest'ultima e non dalla società
"veicolo" ("Special Purpose Vehicle"), mero strumento giuridico dell'operazione economica
realizzata, essendo essi inerenti ad una attività di impresa realizzata dalla banca cedente nel
proprio interesse e volta ad ottenere nuova liquidità facente perno sulla creazione di strumenti
di collocazione del risparmio.
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 109 com. 5, Legge 30/04/1999 num.
130 art. 1 lett. B, Legge 30/04/1999 num. 130 art. 3 com. 2

Massime precedenti Vedi: N. 902 del 2020 Rv. 656646 - 01

266
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Sez. 5 - , Sentenza n. 18895 del 05/07/2021 (Rv. 661723 - 01)
Presidente: CIRILLO ETTORE. Estensore: CONDELLO PASQUALINA A. P.. Relatore:
CONDELLO PASQUALINA A. P. P.M. SALZANO FRANCESCO. (Conf.)
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro T. (VECCHIO FEDERICO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. ROMA, 07/10/2014

178488 TRIBUTI ERARIALI DIRETTI - IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
(I.R.P.E.F.) (TRIBUTI POSTERIORI ALLA RIFORMA DEL 1972) - REDDITI DI IMPRESA -
DETERMINAZIONE DEL REDDITO - RIMANENZE - VALUTAZIONE DEI BENI Determinazione
della base imponibile - Commesse pluriennali - Valutazione delle rimanenze finali - Riduzione
ex art. 93, comma 3, TUIR - Abrogazione - Art. 36 d.l. n. 233 del 2006, conv. in l. n. 248 del
2006 - Applicazione - Ambito - Conseguenze.

In tema di determinazione del reddito di impresa, in caso di commesse pluriennali, in seguito


alla abrogazione dell'art. 93, comma 3, TUIR, ad opera dell'art. 36 del d.l. n. 223 del 2006, il
contribuente non può più effettuare riduzioni in relazione al valore delle rimanenze finali per
rischio contrattuale, di talché gli incrementi delle rimanenze di commesse avviate a partire
dall'esercizio in corso al 4 luglio 2006, ovvero gli incrementi di valore delle opere iniziate in
periodi precedenti e non ancora completate, concorrono alla formazione del reddito per l'intero
ammontare dei corrispettivi pattuiti, con conseguente ripresa a tassazione di eventuali minori
valutazioni effettuate civilisticamente mentre le riduzioni effettuate nell'esercizio antecedente a
quello del 2006 mantengono piena rilevanza e non devono, pertanto, essere recuperate a
tassazione.
Riferimenti normativi: DPR 22/12/1986 num. 917 art. 36 com. 3, Decreto Legge 04/07/2006
num. 233 art. 36 com. 20, Legge 04/08/2006 num. 248 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 23692 del 2018 Rv. 650521 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 18890 del 03/07/2021 (Rv. 661760 - 01)


Presidente: BRUSCHETTA ERNESTINO LUIGI. Estensore: PUTATURO DONATI
VISCIDO DI NOCERA MARIA GIULIA. Relatore: PUTATURO DONATI VISCIDO DI
NOCERA MARIA GIULIA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO) contro T. (CONGEDO CARLO)
Rigetta, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. LECCE, 13/04/2015

100114 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIUDIZIO DI RINVIO -


PROCEDIMENTO - IN GENERE Contenzioso tributario - Litisconsorzio necessario tra società e
soci - Giudizi di merito - Omessa partecipazione di tutti i litisconsorti - Ricorso per cassazione -
Inammissibilità o manifesta infondatezza - Dichiarazione di nullità dei giudizi di merito -
Esclusione - Ragioni.

Nel giudizio di cassazione, in presenza di un accertamento di maggiore imponibile a carico di


una società di persone ai fini delle imposte dirette, Irap e Iva, fondato sugli stessi fatti o su
elementi comuni, la nullità dei giudizi di merito - per essere stati celebrati, in violazione dei
principio del contraddittorio, senza la partecipazione di tutti i litisconsorti necessari (società e
soci) - non va dichiarata qualora il ricorso per cassazione dell'Amministrazione finanziaria
risulti inammissibile o "prima facie" infondato, atteso che in tal caso, non derivando ai
litisconsorti pretermessi alcun danno dalla detta pronuncia, disporre la rimessione al giudice di
primo grado contrasterebbe con i principi di economia processuale e di ragionevole durata del
processo, che hanno fondamento nell'art. 111, comma 2, Cost. e nell'art. 6, par. 1, CEDU.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 102 CORTE COST., Costituzione art. 111, Conv.
Eur. Dir. Uomo art. 6 CORTE COST.

267
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Massime precedenti Vedi: N. 11287 del 2018 Rv. 648501 - 01

268
Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

questioni processuali e
comuni alle sezioni
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QUESTIONI PROCESSUALI

1. GIURISDIZIONE

Sez. U - , Ordinanza n. 21767 del 29/07/2021 (Rv. 661869 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: VALITUTTI ANTONIO. Relatore:
VALITUTTI ANTONIO. P.M. CARDINO ALBERTO. (Diff.)
B. (CESCHINI ROBERTA) contro Y. (DELLA BELLA MICHELE)
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE TIVOLI

092 GIURISDIZIONE CIVILE - 018 PENDENZA DI LITE DAVANTI A GIUDICE STRANIERO

GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE IN GENERALE - PENDENZA DI LITE DAVANTI A


GIUDICE STRANIERO Litispendenza internazionale - Regolamento di giurisdizione -
Esperibilità - Esclusione - Impugnabilità - Regolamento necessario di competenza -
Fondamento- Fattispecie.

In tema di litispendenza internazionale, l'ordinanza con cui il giudice successivamente


adito sospende il processo finché quello adito per primo non abbia affermato la propria
giurisdizione non involge alcuna questione di giurisdizione, risolvendosi piuttosto nella
verifica dei presupposti di natura processuale inerenti all'identità delle cause e alla
pendenza del giudizio instaurato preventivamente. Ne consegue, pertanto, che avverso
detto provvedimento deve essere esperito non già il regolamento preventivo di
giurisdizione ex art. 41 c.p.c., bensì il regolamento necessario di competenza ex art. 42
c.p.c. (Nella specie, la S.C. ha dichiarato inammissibile il ricorso per regolamento
preventivo di giurisdizione avverso il provvedimento con cui il giudice italiano aveva
sospeso il giudizio di separazione personale tra coniugi, con riguardo alla domanda di
mantenimento dei figli minori, sul presupposto che quest'ultima fosse "sub judice" in
altro processo, pendente in Scozia tra le stesse parti e avente ad oggetto la legittimità
del trasferimento all'estero dei figli medesimi).

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 295

CORTE COST. PENDENTE

Cod. Proc. Civ. art. 41, Cod. Proc. Civ. art. 42


Regolam. Consiglio CEE 27/11/2003 num. 2201 art. 19

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 30877 del 2017 Rv. 646736 - 01

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 2276 del 2016 Rv. 638227 - 01, N. 19665 del
2020 Rv. 658927 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21165 del 23/07/2021 (Rv. 661856 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: PERRINO ANGELINA MARIA.
Relatore: PERRINO ANGELINA MARIA. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
S. (SANDULLI PIERO) contro A.
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 17/10/2019

092 GIURISDIZIONE CIVILE - 008 GIURISDIZIONE IN GENERALE - IN GENERE

GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE IN GENERALE - IN GENERE Proposizione di


plurime domande con nesso di subordinazione - Questione di giurisdizione - Valutazione
prioritaria della domanda pregiudiziale - Pronuncia declinatoria di giurisdizione sulla
domanda principale - Rilevanza della questione di giurisdizione sulla domanda
subordinata - Fattispecie.

270
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In caso di proposizione di plurime domande legate da nesso di subordinazione, il giudice
adito deve valutare la giurisdizione con riferimento alla domanda proposta in via
pregiudiziale, venendo in rilievo la questione di giurisdizione sulla domanda subordinata
soltanto quando sia stato sciolto il nesso di subordinazione, il che accade se la domanda
principale sia rigettata nel merito o per ragioni di rito ma senza chiusura del processo
innanzi al giudice adito. (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza di merito, che
aveva dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice ordinario sull'opposizione
all'esecuzione fondata, oltre che sull'impignorabilità del bene oggetto dell'esecuzione
forzata, sull'eccezione di prescrizione di crediti di natura tributaria).

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 360 com. 1 lett. 1

Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 2, Massime precedenti Conformi Sezioni Unite:
N. 7822 del 2020 Rv. 657531 - 01

Sez. U - , Ordinanza n. 20822 del 21/07/2021 (Rv. 662225 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: GRASSO GIUSEPPE. Relatore: GRASSO
GIUSEPPE. P.M. MUCCI ROBERTO. (Conf.)
B. (CENTORE CIRO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Regola giurisdizione

092 GIURISDIZIONE CIVILE - 075 REGOLAMENTO DI GIURISDIZIONE - IN GENERE

GIURISDIZIONE CIVILE - REGOLAMENTO DI GIURISDIZIONE - IN GENERE Dichiarazione


di improcedibilità per mancato deposito nel termine - Successiva ulteriore richiesta di
regolamento - Ammissibilità nella stessa fase processuale - Forme di proposizione -
Conversione.

La dichiarazione d'improcedibilità dell'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione,


non depositata nel termine stabilito dall'art. 369 c.p.c., non osta all'ammissibilità di una
successiva richiesta di regolamento, che può essere avanzata anche dalla controparte
nella stessa fase processuale; a tal fine, non è rilevante che essa sia stata proposta con
(controricorso e) ricorso incidentale, stante l'ininfluenza dell'adozione di una forma
processuale non utilizzabile nell'ambito del procedimento per regolamento di
giurisdizione, ove quell'atto possa convertirsi in un ricorso autonomo per regolamento di
giurisdizione, presentandone i prescritti requisiti e contenendo la richiesta di una
pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di cassazione sulla questione di giurisdizione.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 41, Cod. Proc. Civ. art. 369, Cod. Proc. Civ.
art. 371, Cod. Proc. Civ. art. 387

Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 17935 del 2013 Rv. 627254 – 01

2. COMPETENZA

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23434 del 25/08/2021 (Rv. 662145 - 01)


Presidente: GORJAN SERGIO. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore: VARRONE
LUCA.
C. (ROMANO RAFFAELE) contro M. (MEGALE ROBERTO)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE NAPOLI NORD, 28/06/2016

044 COMPETENZA CIVILE - 050 SOMME DI DANARO E BENI MOBILI

COMPETENZA CIVILE - COMPETENZA PER VALORE - SOMME DI DANARO E BENI MOBILI


Domanda di risarcimento danni soggetta alla regola di competenza per valore -

271
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Proposizione avanti al giudice di pace - Indicazione di somma nel limite della giurisdizione
equitativa - Generica richiesta alternativa di somma maggiore o minore - Qualificazione
come formula di stile - Esclusione - Fondamento - Conseguenze.

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 171 PROVVEDIMENTI DEI GIUDICI ORDINARI


(IMPUGNABILITA') - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - PROVVEDIMENTI DEI GIUDICI


ORDINARI (IMPUGNABILITA') - IN GENERE In genere.

In tema di determinazione della competenza per valore, nell'ipotesi in cui una domanda
di risarcimento danni venga proposta avanti al giudice di pace con la richiesta della
condanna della controparte al pagamento di un importo indicato in una somma inferiore
(o pari) al limite della giurisdizione equitativa del giudice di pace ovvero della somma
maggiore o minore che risulti dovuta all'esito del giudizio, la formulazione di questa
seconda richiesta alternativa non può essere considerata - agli effetti dell'art. 112 c.p.c. -
come meramente di stile, in quanto essa (come altre consimili), lungi dall'avere un
contenuto meramente formale, manifesta la ragionevole incertezza della parte
sull'ammontare del danno effettivamente da liquidarsi e ha lo scopo di consentire al
giudice di provvedere alla giusta liquidazione del danno senza essere vincolato
all'ammontare della somma determinata che venga indicata nelle conclusioni specifiche.
Ne discende che la suddetta richiesta alternativa si risolve in una mancanza di indicazione
della somma domandata, con la conseguenza che la domanda, ai sensi della seconda
proposizione dell'art. 14 c.p.c., si deve presumere di valore eguale alla competenza del
giudice adito e che, ai sensi del comma 3 della stessa norma, in difetto di contestazione
da parte del convenuto del valore così presunto, quest'ultimo rimane "fissato, anche agli
effetti del merito, nei limiti della competenza del giudice adito", cioè nel massimo della
competenza per valore del giudice di pace sulla tipologia di domande fra cui rientra quella
proposta.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 10, Cod. Proc. Civ. art. 14, Cod. Proc. Civ. art.
112

Cod. Proc. Civ. art. 113 com. 2, Massime precedenti Conformi: N. 15698 del 2006 Rv.
591242 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21989 del 30/07/2021 (Rv. 662216 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GORGONI MARILENA. Relatore:
GORGONI MARILENA. P.M. FRESA MARIO. (Conf.)
F. (CUTRERA CLAUDIO) contro F.
Regola competenza

044 COMPETENZA CIVILE - 064 PER TERRITORIO

COMPETENZA CIVILE - INCOMPETENZA - PER TERRITORIO Foro del consumatore -


Eccezione di incompetenza - Onere del convenuto di indicare tutti i possibili fori
alternativi - Necessità - Inosservanza - Conseguenze.

Quando la domanda giudiziale è proposta con l'espressa invocazione della sussistenza,


dinanzi al giudice adito, di un foro inderogabile ed esclusivo (nella specie, del foro del
consumatore), l'eccezione di incompetenza territoriale sollevata dal convenuto deve
sostanziarsi nella contestazione dell'applicabilità del criterio di competenza territoriale
inderogabile indicato dall'attore e di tutti i possibili criteri di competenza territoriale
derogabile relativi alla lite, dovendo altrimenti ritenersi l'eccezione di incompetenza come
non proposta, siccome incompleta.

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 18

272
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Cod. Civ. art. 19, Cod. Civ. art. 20

Cod. Civ. art. 38, Cod. Civ. art. 42

Decreto Legisl. 06/09/2005 num. 206 art. 33 com. 2

Massime precedenti Conformi: N. 32731 del 2019 Rv. 656182 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 24632 del 2020 Rv. 659913 - 01, N. 23912 del 2018 Rv.
650885 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 20365 del 16/07/2021 (Rv. 662243 - 01)


Presidente: COSENTINO ANTONELLO. Estensore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE. P.M. MISTRI CORRADO. (Conf.)
L. (RICCIARDI MAURO) contro G. (MOZZI VINCENZO)
Regola competenza

044 COMPETENZA CIVILE - 077 REGOLAMENTO DI COMPETENZA - IN GENERE


COMPETENZA CIVILE - REGOLAMENTO DI COMPETENZA - IN GENERE Competenza della
sezione specializzate in materia di imprese - Art. 3, comma 2, lett. b) del d. lgs. n. 168
del 2003 - “Diritti inerenti” - Interpretazione - Conseguenze in ordine alla controversia
sul pagamento del prezzo di vendita della quota di partecipazione societaria - Fattispecie.

In tema di competenza delle sezioni specializzate in materia di impresa, l'uso della


disgiuntiva "o" che precede il riferimento alle controversie relative "ai diritti inerenti" di
cui all'art. 3, comma 2, lett. b), del d.lgs. n. 168 del 2003 (come sostituito dall'art. 2,
comma 1, lett. d), del d.l. n. 1 del 2012, conv. con modif. in l., n. 27 del 2012), si
riferisce sia ai diritti inerenti alle partecipazioni sociali cedute (cioè ai diritti del socio che
discendono dalle stesse), sia ai diritti nascenti dall'atto di trasferimento delle
partecipazioni sociali e da ogni altro negozio che abbia comunque ad oggetto tali
partecipazioni, ivi compresi quelli afferenti al pagamento del prezzo di cessione, sicché
anche in questo caso la controversia ad esso relativa è riconducibile alla competenza per
materia della sezione specializzata in materia d'impresa. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto
che il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, avente ad oggetto il pagamento di
parte del prezzo di cessione della quota di partecipazioni sociali, fosse di competenza
della sezione specializzata in materia di impresa, in quanto afferente anche a diritti
sociali, posto che le parti avevano condizionato il potere di vendita delle quote sociali, di
modifica statutaria e di delibera dell'aumento del capitale sociale, all'integrale pagamento
del prezzo della cessione).

Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 27/06/2003 num. 168 art. 3 com. 2 lett. B

Decreto Legge 24/01/2012 num. 1 art. 2 com. 1 lett. D

Legge 24/03/2012 num. 27, Massime precedenti Conformi: N. 21910 del 2014 Rv.
632987 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 22149 del 2020 Rv. 659401 - 01, N. 4523 del 2017 Rv.
643130 - 01, N. 8738 del 2017 Rv. 643658 - 01

273
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Sez. 3 - , Sentenza n. 20839 del 21/07/2021 (Rv. 661982 - 01)
Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
P. (POSTERARO IVON) contro C. (SCIUTO FILIPPO)
Cassa senza rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 15/05/2018

044 COMPETENZA CIVILE - 077 REGOLAMENTO DI COMPETENZA - IN GENERE

COMPETENZA CIVILE - REGOLAMENTO DI COMPETENZA - IN GENERE Declaratoria di


incompetenza del giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo per essere stata la
domanda monitoria rivolta a giudice incompetente - Impugnabilità con regolamento
necessario di competenza, ex art.42 c.p.c. - Necessità - Conseguenze - Inammissibilità
del diverso mezzo dell’appello - Sussistenza - Rilevabilità d’ufficio in Cassazione -
Condizioni.

131 PROCEDIMENTI SOMMARI - 026 COMPETENZA


PROCEDIMENTI SOMMARI - D'INGIUNZIONE - DECRETO - OPPOSIZIONE - COMPETENZA
In genere.

La sentenza con cui il giudice dell'opposizione a decreto ingiuntivo dichiara la propria


incompetenza per essere stato proposto il ricorso monitorio a giudice incompetente, cui
segue automaticamente la caducazione del decreto medesimo, è impugnabile unicamente
con il regolamento necessario di competenza, di cui all'art.42 c.p.c., e il rilievo
dell'inammissibilità del diverso mezzo dell'appello e del correlativo passaggio in giudicato
della sentenza di prime cure, indebitamente omesso da parte del giudice di secondo
grado, deve essere effettuato d'ufficio in sede di legittimità, ai sensi dell'art.382 c.p.c.,
con conseguente cassazione senza rinvio della sentenza impugnata, quando la relativa
questione non sia stata oggetto di discussione e decisione da parte della corte
territoriale, sicché nessun giudicato interno si sia formato sul punto.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 42

Cod. Proc. Civ. art. 633, Cod. Proc. Civ. art. 645, Cod. Proc. Civ. art. 382, Massime
precedenti Vedi: N. 1372 del 2016 Rv. 638491 - 01, N. 13426 del 2020 Rv. 658502 - 01

3. MANDATO ALLE LITI

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21777 del 29/07/2021 (Rv. 662041 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: CRICENTI GIUSEPPE. Relatore:
CRICENTI GIUSEPPE.
C. (MAZZINI PIER FRANCESCO) contro C.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 04/12/2018

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 070 CONTENUTO E FORMA

PROCEDIMENTO CIVILE - DIFENSORI - MANDATO ALLE LITI (PROCURA) - CONTENUTO E


FORMA Procura rilasciata per il grado di appello - Successiva dichiarazione di aver
conferito mandato al fine di impugnare una data sentenza - Natura - Ratifica retroattiva -
Esclusione - Ragioni - Atto ricognitivo di precedente dichiarazione di volontà -
Sussistenza - Conseguenze - Ammissibilità al di fuori dei limiti di cui all’art.125 c.p.c.

La procura alle liti rilasciata dal soccombente in primo grado per quello di appello,
seguita, ad integrazione e su invito della stessa Corte di merito, da un atto
successivamente depositato contenente la dichiarazione della parte di avere
effettivamente conferito mandato per l'impugnazione di quella data sentenza, non può
essere inteso come una ratifica con efficacia retroattiva (istituto non operante nel campo

274
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processuale, ove la procura alle liti può essere conferita con effetti retroattivi solo nei
limiti stabiliti dall'art. 125 c.p.c.), atteso che esso non ha ad oggetto un precedente atto
posto in essere da soggetto privo del potere di rappresentanza (cd. "falsus procurator"),
ma costituisce atto ricognitivo di una dichiarazione di volontà già espressa, contenendo la
precisazione in ordine al provvedimento che si era inteso impugnare, come tale
ammissibile anche fuori dei limiti del predetto art.125 c.p.c.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 83, Cod. Proc. Civ. art. 125

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 13431 del 2014 Rv. 631299 - 01

4. SPESE PROCESSUALI

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21823 del 29/07/2021 (Rv. 662354 - 02)


Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: PARISE CLOTILDE. Relatore: PARISE
CLOTILDE.
M. (PENNISI VINCENZO ALBERTO) contro L. (ZAZZA ROBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 10/10/2018

162 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - 013 SOCCOMBENZA - IN GENERE

SPESE GIUDIZIALI CIVILI - CONDANNA ALLE SPESE - SOCCOMBENZA - IN GENERE


Disciplina delle spese processuali – Soccombenza – Applicazione del principio di causalità
- Conseguenze - Ragioni determinanti la soccombenza - Irrilevanza - Decisione fondata
sull'esercizio dei poteri d'ufficio da parte del giudice - Ininfluenza.

In tema di disciplina delle spese processuali, la soccombenza costituisce un'applicazione


del principio di causalità, in virtù del quale non è esente da onere delle spese la parte
che, col suo comportamento antigiuridico (in quanto trasgressivo di norme di diritto
sostanziale) abbia provocato la necessità del processo; essa prescinde, pertanto, dalle
ragioni - di merito o processuali - che l'abbiano determinata e dal fatto che il rigetto della
domanda della parte dichiarata soccombente sia dipeso dall'avere il giudice esercitato i
suoi poteri officiosi.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91, Cod. Proc. Civ. art. 92, Massime precedenti
Conformi: N. 19456 del 2008 Rv. 604625 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 19989 del 13/07/2021 (Rv. 661839 - 03)


Presidente: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. Estensore: SCRIMA ANTONIETTA.
Relatore: SCRIMA ANTONIETTA.
A. (GIORGIADI GIOVANNI) contro D. (LIGUORI MICHELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 26/06/2018

162 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - 023 LIQUIDAZIONE - IN GENERE

SPESE GIUDIZIALI CIVILI - "IUS SUPERVENIENS" - LIQUIDAZIONE - IN GENERE


Liquidazione delle spese processuali ai sensi del d.m. n. 55 del 2014 - Esercizio del
potere discrezionale del giudice entro i valori minimi e massimi - Sindacato di legittimità -
Esclusione - Scostamento rispetto ai valori minimi o massimi - Specifica motivazione -
Necessità.

275
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In tema di liquidazione delle spese processuali ai sensi del d.m. n. 55 del 2014, l'esercizio
del potere discrezionale del giudice, contenuto tra il minimo e il massimo, non è soggetto
a sindacato di legittimità, attenendo pur sempre a parametri fissati dalla tabella, mentre
la motivazione è doverosa allorquando il giudice decida di aumentare o diminuire
ulteriormente gli importi da riconoscere, essendo necessario, in tal caso, che siano
controllabili le ragioni che giustificano lo scostamento e la misura di questo.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91, Decr. Minist. Grazia e Giustizia 10/03/2014
num. 55

Massime precedenti Conformi: N. 12537 del 2019 Rv. 653760 - 01, N. 89 del 2021 Rv.
660050 - 02

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23088 del 18/08/2021 (Rv. 662069 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: TEDESCO GIUSEPPE. Relatore: TEDESCO
GIUSEPPE.
B. (LIGUORI MICHELE) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 06/02/2020

140 PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE CIVILE - 064 OMESSA PRONUNCIA

PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE CIVILE - "IUS SUPERVENIENS" - OMESSA PRONUNCIA


Istanza di maggiorazione per la redazione degli atti con modalità informatiche idonee ad
agevolarne la consultazione - Obbligo di motivazione - Omissione - Conseguenze -
Ragioni.

162 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - 023 LIQUIDAZIONE - IN GENERE

SPESE GIUDIZIALI CIVILI - "IUS SUPERVENIENS" - LIQUIDAZIONE - IN GENERE In


genere.

In tema di spese processuali, realizza un'omessa pronuncia la motivazione che non


espliciti le ragioni del rigetto della domanda di aumento del compenso dovuto per la
redazione degli atti con modalità informatiche idonee ad agevolarne la consultazione che
consentano la ricerca testuale e la navigazione all'interno dell'atto; in ragione, infatti,
dell'autonomia di tale domanda è da escludere che possa essere ravvisata un'ipotesi di
rigetto implicito nel mancato riconoscimento della maggiorazione.

Riferimenti normativi: DM Grazia e Giustizia 10/03/2014 art. 4 com. 1

DM Grazia e Giustizia 08/03/2018 art. 1 com. 1 lett. B

DM Grazia e Giustizia 08/03/2018 art. 6 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 24155 del 2017 Rv. 645538 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 19989 del 13/07/2021 (Rv. 661839 - 02)


Presidente: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. Estensore: SCRIMA ANTONIETTA.
Relatore: SCRIMA ANTONIETTA.
A. (GIORGIADI GIOVANNI) contro D. (LIGUORI MICHELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 26/06/2018

162 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - 023 LIQUIDAZIONE - IN GENERE

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SPESE GIUDIZIALI CIVILI - "IUS SUPERVENIENS" - LIQUIDAZIONE - IN GENERE D.m. n.
55 del 2014 - Applicabilità alle liquidazioni giudiziali successive alla sua entrata in vigore
- Prestazioni effettuate nel precedente grado di giudizio concluso con sentenza -
Operatività dei nuovi parametri - Condizioni.

In tema di spese processuali, i parametri introdotti dal d.m. n. 55 del 2014, cui devono
essere commisurati i compensi dei professionisti, trovano applicazione ogni qual volta la
liquidazione giudiziale intervenga in un momento successivo alla data di entrata in vigore
del predetto decreto, ancorché la prestazione abbia avuto inizio e si sia in parte svolta
nella vigenza della pregressa regolamentazione, purché a tale data la prestazione
professionale non sia stata ancora completata. Ne consegue che, qualora il giudizio di
primo grado si sia concluso con sentenza prima della entrata in vigore del detto d.m.,
non operano i nuovi parametri di liquidazione, dovendo le prestazioni professionali
ritenersi esaurite con la sentenza, sia pure limitatamente a quel grado; nondimeno, in
caso di riforma della decisione, il giudice dell'impugnazione, investito ai sensi dell'art. 336
c.p.c. anche della liquidazione delle spese del grado precedente, deve applicare la
disciplina vigente al momento della sentenza d'appello, atteso che l'accezione
omnicomprensiva di "compenso" evoca la nozione di un corrispettivo unitario per l'opera
prestata nella sua interezza.

Riferimenti normativi: Decr. Minist. Grazia e Giustizia 10/03/2014 num. 55

Decr. Minist. Grazia e Giustizia 20/07/2012 num. 140

Cod. Proc. Civ. art. 336

Massime precedenti Conformi: N. 31884 del 2018 Rv. 651920 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21400 del 26/07/2021 (Rv. 662213 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (RANIERI MASSIMO) contro S.
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 21/03/2019

162 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - 003 COMPENSAZIONE - IN GENERE

SPESE GIUDIZIALI CIVILI - COMPENSAZIONE - IN GENERE Sindacato di legittimità sulla


compensazione delle spese - Condizioni e limiti - Fondamento.

In tema di spese giudiziali, il sindacato di legittimità sulla pronuncia di compensazione è


diretto ad evitare che siano addotte ragioni illogiche o erronee a fondamento della
decisione di compensarne i costi tra le parti e consiste, come affermato dalla Corte
costituzionale (sent. n.157 del 2014), in una verifica "in negativo" in ragione della
"elasticità" costituzionalmente necessaria che caratterizza il potere giudiziale di
compensazione delle spese di lite, "non essendo indefettibilmente coessenziale alla tutela
giurisdizionale la ripetizione di dette spese" in favore della parte vittoriosa.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 92, Cod. Proc. Civ. art. 360, Massime
precedenti Vedi: N. 26912 del 2020 Rv. 659925 - 01, N. 17816 del 2019 Rv. 654447 -
01, N. 9977 del 2019 Rv. 653625 - 01

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5. RESPONSABILITA’ PROCESSUALE C.D. AGGRAVATA

Sez. 3 - , Ordinanza n. 22208 del 04/08/2021 (Rv. 662202 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: DI FLORIO
ANTONELLA. Relatore: DI FLORIO ANTONELLA.
G. (BUGNO DONATO) contro D. (FENUCCIU DEMETRIO)
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO SALERNO, 25/09/2018

162 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - 040 LITE TEMERARIA

SPESE GIUDIZIALI CIVILI - "IUS SUPERVENIENS" - RESPONSABILITA' AGGRAVATA -


LITE TEMERARIA Proposizione di ricorso per cassazione fondato su motivi palesemente
inammissibili - Condotta oggettivamente valutabile come “abuso del processo” -
Configurabilità - Fondamento - Conseguenze - Responsabilità aggravata ex art.96,
comma 3, c.p.c. - Sussistenza.

In tema di responsabilità aggravata, la proposizione di un ricorso per cassazione fondato


su motivi palesemente inammissibili, rende l'impugnazione incompatibile con un quadro
ordinamentale che, da una parte, deve universalmente garantire l'accesso alla tutela
giurisdizionale dei diritti (art.6 CEDU) e dall'altra, deve tenere conto del principio
costituzionale della ragionevole durata del processo e della conseguente necessità di
strumenti dissuasivi rispetto ad azioni meramente dilatorie e defatigatorie; essa,
pertanto, costituisce condotta oggettivamente valutabile come "abuso del processo",
poiché determina un ingiustificato sviamento del sistema processuale dai suoi fini
istituzionali e si presta, dunque, ad essere sanzionata con la condanna del soccombente
al pagamento, in favore della controparte, di una somma equitativamente determinata, ai
sensi dell'art.96, comma 3, c.p.c., la quale configura una sanzione di carattere
pubblicistico che non richiede l'accertamento dell'elemento soggettivo del dolo o della
colpa dell'agente ma unicamente quello della sua condotta processualmente abusiva,
consistente nell'avere agito o resistito pretestuosamente.

Riferimenti normativi: Costituzione art. 111

Conv. Eur. Dir. Uomo art. 6, Cod. Proc. Civ. art. 96, Legge 18/06/2009 num. 69 art. 45
com. 12

Massime precedenti Vedi: N. 3830 del 2021 Rv. 660533 - 02

6. MEZZI DI PROVA IN GENERALE

Sez. L - , Ordinanza n. 22366 del 05/08/2021 (Rv. 662103 - 01)


Presidente: BERRINO UMBERTO. Estensore: ARIENZO ROSA. Relatore: ARIENZO
ROSA.
Z. (CAPITANIO MARIA GRAZIA) contro P. (CANU SILVANO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 11/09/2018

138 PROVA CIVILE - 234 PRESUNZIONI - IN GENERE (NOZIONE)

PROVA CIVILE - PROVE INDIZIARIE - PRESUNZIONI (NOZIONE) - IN GENERE Ricorso alle


presunzioni e valutazione degli elementi presuntivi - Apprezzamento del giudice di merito
- Censurabilità in Cassazione - Limiti - Fatto noto e fatto ignoto - Legame di esclusiva
necessità causale - Esclusione - Ragioni - Fattispecie.

Con riferimento agli artt. 2727 e 2729 c.c., spetta al giudice di merito valutare
l'opportunità di fare ricorso alle presunzioni semplici, individuare i fatti da porre a
fondamento del relativo processo logico e valutarne la rispondenza ai requisiti di legge,
con apprezzamento di fatto che, ove adeguatamente motivato, sfugge al sindacato di

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legittimità, dovendosi tuttavia rilevare che la censura per vizio di motivazione in ordine
all'utilizzo o meno del ragionamento presuntivo non può limitarsi a prospettare l'ipotesi di
un convincimento diverso da quello espresso dal giudice di merito, ma deve fare
emergere l'assoluta illogicità e contraddittorietà del ragionamento decisorio, restando
peraltro escluso che la sola mancata valutazione di un elemento indiziario possa dare
luogo al vizio di omesso esame di un punto decisivo, e neppure occorre che tra il fatto
noto e quello ignoto sussista un legame di assoluta ed esclusiva necessità causale,
essendo sufficiente che il fatto da provare sia desumibile dal fatto noto come
conseguenza ragionevolmente possibile, secondo criterio di normalità, visto che la
deduzione logica è una valutazione che, in quanto tale, deve essere probabilmente
convincente, non oggettivamente inconfutabile. (Nella specie, la S.C. ha confermato la
sentenza che ha ritenuto provato il furto di un ingente quantitativo di sfrido di materiale
in ottone da parte di un lavoratore che era responsabile del reparto tranciatura ed era
l'unico ad effettuare lo scarico materiali post lavorazione).

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2727

Cod. Civ. art. 2729, Massime precedenti Vedi: N. 10847 del 2007 Rv. 596446 - 01, N.
5279 del 2020 Rv. 657231 - 01, N. 22898 del 2013 Rv. 627886 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21403 del 26/07/2021 (Rv. 662215 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (FAZIO DOMENICO) contro U. (TASSONI FRANCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 11/04/2019

138 PROVA CIVILE - 239 SEMPLICI

PROVA CIVILE - PROVE INDIZIARIE - PRESUNZIONI (NOZIONE) - SEMPLICI Deduzione


del fatto da provare da quello noto - Criteri - Fattispecie.

In tema di prova per presunzioni, ai sensi degli artt. 2727 e 2729 c.c., non occorre che
tra il fatto noto e quello ignoto sussista un legame di assoluta ed esclusiva necessità
causale, essendo sufficiente che dal fatto noto sia desumibile univocamente quello
ignoto, alla stregua di un giudizio di probabilità basato sull'"id quod plerumque accidit",
sicché il giudice può trarre il suo libero convincimento dall'apprezzamento discrezionale
degli elementi indiziari prescelti, purché dotati dei requisiti legali della gravità, precisione
e concordanza. (Nel ribadire il principio, la S.C. ha confermato la decisione di merito che
aveva correttamente accertato la maggiore responsabilità nella causazione del sinistro
del conducente di un autoveicolo per aver violato l'obbligo di dare la precedenza e quella
concorrente e minore dell'altro, per l'elevata velocità del motoveicolo condotto, al
momento dello scontro).

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2727

Cod. Civ. art. 2729, Massime precedenti Vedi: N. 18822 del 2018 Rv. 649915 - 01, N.
5787 del 2014 Rv. 630512 - 01, N. 1163 del 2020 Rv. 656633 - 03

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Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20882 del 21/07/2021 (Rv. 662037 - 01)
Presidente: ACIERNO MARIA. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
B. (DOLCINI PIER GIUSEPPE) contro F. (GHIA LUCIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 09/05/2019

138 PROVA CIVILE - 106 SCRITTURA PRIVATA - IN GENERE

PROVA CIVILE - DOCUMENTALE (PROVA) - SCRITTURA PRIVATA - IN GENERE Apparente


sottoscrittore – Necessità di attendere di essere evocato in giudizio per poter operare il
disconoscimento – Esclusione - Azione promossa in via principale per ottenere
l'accertamento della non autenticità della scrittura – Configurabilità - Fondamento -
Conseguenze.

La parte che sostenga la non autenticità della sottoscrizione del documento, recante
l'apparente sua firma, non è tenuta ad attendere di essere evocata in giudizio da chi
affermi una pretesa sulla base di tale documento, per poter effettuare il disconoscimento,
ma può assumere l'iniziativa del processo per sentir accertare la non autenticità della
sottoscrizione (e accogliere le domande che postulano tale accertamento), con la
conseguenza che, in tal caso, si applicano le ordinarie regole probatorie e non la
disciplina prevista dagli artt. 214 e ss. c.p.c.

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2702

Cod. Proc. Civ. art. 214

Cod. Proc. Civ. art. 215

Cod. Proc. Civ. art. 216, Massime precedenti Conformi: N. 974 del 2008 Rv. 601300 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 24539 del 2016 Rv. 642806 - 03

7. PROVVEDIMENTI IN GENERE

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22651 del 10/08/2021 (Rv. 662308 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
B. (PICCIOTTO CARMELO) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MESSINA, 02/04/2019

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 003 ATTI E PROVVEDIMENTI IN GENERE - IN GENERE

PROCEDIMENTO CIVILE - ATTI E PROVVEDIMENTI IN GENERE - IN GENERE


Provvedimento del giudice con espressioni in lingua straniera (inglese)- Principio
dell’obbligatorietà dell’uso della lingua italiana- Violazione- Sussistenza- Fattispecie.

In tema di redazione dei provvedimenti del giudice, l'esposizione del percorso logico-
giuridico nel quale si concreta la motivazione, non può consistere nel richiamo integrale
ad un testo in lingua inglese (o in altra lingua di uso comune in Europa) privo di
traduzione, seguito dalla mera affermazione che da esso si desumono i fatti che il giudice
ha posto a base del proprio convincimento dovendo, invece, il giudice del merito
esplicitare, in italiano, quali sono detti fatti così da consentire al ricorrente di
comprendere su quali elementi si fondi la decisione e di esercitare quindi il proprio diritto
di difesa (Nella specie la Corte ha cassato il provvedimento impugnato in cui si é escluso
che la Guinea versi in una situazione di diffusa violazione dei diritti umani, ai fini del
riconoscimento della protezione umanitaria, e/o di violenza indiscriminata, rilevante ai
fini del riconoscimento della protezione sussidiaria ai sensi della lett. c) dell'art. 14 del

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d.lgs. n. 251/07, limitandosi a richiamare le notizie sulla Guinea tratte dalla fonte inglese
Human Rights Watch, inserite integralmente e senza traduzione nel testo del decreto
impugnato).

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 122, Massime precedenti Vedi: N. 22979 del
2019 Rv. 655333 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22453 del 06/08/2021 (Rv. 661998 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: AMATORE ROBERTO. Relatore:
AMATORE ROBERTO. P.M. DE MATTEIS STANISLAO. (Conf.)
P. (CARUSO SALVATORE SANDRO) contro A. (CORDOPATRI FRANCESCO)
Rigetta, TRIBUNALE ROMA, 21/05/2015

140 PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE CIVILE - 002 DECRETO

PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE CIVILE - DECRETO Decreto decisorio - Sottoscrizione del


solo Presidente - Sufficienza - Fattispecie.

Il decreto decisorio emesso dal Tribunale in composizione collegiale deve essere


sottoscritto dal solo Presidente, anche quando la relazione della causa e l'estensione del
provvedimento siano state affidate ad un altro membro del collegio. (Fattispecie in tema
di opposizione allo stato passivo di un'amministrazione straordinaria)

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 135 com. 4

Massime precedenti Vedi: N. 2381 del 2000 Rv. 534543 - 01

8. NOTIFICAZIONI E COMUNICAZIONI

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 22225 del 04/08/2021 (Rv. 662177 - 01)


Presidente: ORILIA LORENZO. Estensore: ABETE LUIGI. Relatore: ABETE LUIGI.
C. (CRISCUOLO OLIMPIA) contro B. (MANCINO ANTONIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 04/04/2019

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 199 A MANI PROPRIE


PROCEDIMENTO CIVILE - NOTIFICAZIONE - A MANI PROPRIE Coincidenza tra
destinatario dell’atto e consegnatario - Desumibilità dalle dichiarazioni rese da
quest’ultimo all’ufficiale giudiziario - Conseguenze.

In caso di notifica di un atto a mani proprie del destinatario di esso, l'identità personale
tra il destinatario indicato ed il consegnatario dell'atto medesimo è desumibile dalle
dichiarazioni - penalmente sanzionate, se mendaci, ex art. 495 c.p. - rese da
quest'ultimo all'ufficiale giudiziario e riportate nella relazione di notifica che, essendo
munita di fede probatoria privilegiata, è confutabile unicamente mediante querela di
falso.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 137, Cod. Proc. Civ. art. 138, Cod. Pen. art.
495, Cod. Civ. art. 2700, Cod. Proc. Civ. art. 221

Massime precedenti Vedi: N. 2323 del 2000 Rv. 534523 - 01, N. 2421 del 2014 Rv.
630308 - 01

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Sez. 5 - , Ordinanza n. 22983 del 17/08/2021 (Rv. 662127 - 01)


Presidente: CHINDEMI DOMENICO. Estensore: BALSAMO MILENA. Relatore:
BALSAMO MILENA.
Z. (PELLICCIARI CLAUDIO) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. TORINO, 11/10/2017

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 208 NULLITA' - IN GENERE

PROCEDIMENTO CIVILE - NOTIFICAZIONE - NULLITA' - IN GENERE Servizio postale -


Indicazione di via e numero civico del destinatario - Mancata indicazione del numero
interno o del piano dell’appartamento - Rilevanza - Esclusione - Limiti - Fattispecie.

Ai fini della notificazione a mezzo del servizio postale è sufficiente individuare la


residenza attraverso l'indicazione della via e del numero civico, con la conseguenza che
l'eventuale indicazione erronea dell'interno o del piano è irrilevante, qualora, secondo la
valutazione del giudice di merito, incensurabile in sede di legittimità se immune da vizi
logici e giuridici, l'agente postale abbia tuttavia individuato nell'edificio l'esatto
appartamento. (Nella specie, la S.C. ha rilevato che la CTR aveva correttamente desunto
dall'attività materiale posta in essere dall'agente postale la circostanza che egli, pur in
assenza dell'indicazione sulla raccomandata e sul piego del numero dell'interno
dell'appartamento in cui abitava il contribuente, lo aveva esattamente individuato e,
pertanto, dichiarato esenti da vizi le operazioni notificatorie).

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 139, Cod. Proc. Civ. art. 160

Legge 20/11/1982 num. 890 art. 8, DPR 29/09/1973 num. 600 art. 60, Massime
precedenti Conformi: N. 2884 del 2005 Rv. 579846 - 01

9. GIUDIZIO ORDINARIO DI COGNIZIONE

Sez. 3 - , Ordinanza n. 21374 del 26/07/2021 (Rv. 662195 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: MOSCARINI
ANNA. Relatore: MOSCARINI ANNA.
R. (CASTELLO LUCA VINCENZO) contro F. (BATTIANTE ANTONIO)
Rigetta, TRIBUNALE FOGGIA, 28/12/2018

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 179 ISCRIZIONE A RUOLO

PROCEDIMENTO CIVILE - ISCRIZIONE A RUOLO Art. 164 c.p.c. - Applicabilità -


Presupposti - Avvenuta iscrizione della causa a ruolo da parte del convenuto -
Irrilevanza.

La costituzione del convenuto alla prima udienza sana i vizi della citazione ai sensi
dell'art. 164 c.p.c. anche nel caso in cui il giudizio sia stato iscritto a ruolo dal medesimo
convenuto, come accaduto nella specie e, non dall'attore, rimasto contumace.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 164

CORTE COST. PENDENTE

Cod. Proc. Civ. art. 166

CORTE COST. PENDENTE

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Cod. Proc. Civ. art. 168

Disp. Att. Cod. Proc. Civ. art. 72

Massime precedenti Vedi: N. 24974 del 2020 Rv. 659579 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21404 del 26/07/2021 (Rv. 662040 - 02)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
P. (MIGLIORI STEFANIA KATIA) contro G. (MARITATO GIUSEPPINA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 23/05/2019

127 PRESCRIZIONE CIVILE - 024 TERMINE - IN GENERE

PRESCRIZIONE CIVILE - TERMINE - IN GENERE Indicazione dello specifico termine di


decorrenza ex art. 2947, comma 3, c.c. - Eccezione in senso lato - Rilevabilità d'ufficio -
Conseguenze - Deducibilità in cassazione – Ammissibilità – Limiti e condizioni.
La deduzione relativa all'applicabilità di uno specifico termine di prescrizione (nella
specie, quello indicato al comma 3 dell'art. 2947 c.c.) integra una controeccezione in
senso lato, il cui rilievo può avvenire anche d'ufficio, nel rispetto delle preclusioni cd.
assertive di cui all'art. 183 c.p.c., qualora sia fondata su nuove allegazioni di fatto;
laddove, invece, sia basata su fatti storici già allegati entro i termini di decadenza propri
del procedimento ordinario di cognizione, la sua proposizione è ammissibile nell'ulteriore
corso del giudizio di primo grado, in appello e, con il solo limite della non necessità di
accertamenti di fatto, in cassazione, dove non costituisce questione nuova inammissibile.

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2947 com. 3, Cod. Proc. Civ. art. 183, Cod. Proc.
Civ. art. 345

Cod. Proc. Civ. art. 360, Massime precedenti Conformi: N. 24260 del 2020 Rv. 659846 -
01

Sez. 3 - , Sentenza n. 21529 del 27/07/2021 (Rv. 662196 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME. P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
G. (ARIETA GIOVANNI) contro C.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 20/02/2019

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 077 NUOVE - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - PROVE - NUOVE - IN GENERE Tardivo deposito di


documenti in primo grado - Rilevabilità d'ufficio - Omissione da parte del giudice -
Conseguenze - Rilevabilità nel successivo grado di giudizio - Esclusione - Fattispecie.

La violazione del regime delle preclusioni di cui all'art. 183 c.p.c. può essere rilevata
d'ufficio dal giudice per tutta la durata del grado in cui si verifica, ma non anche nel
grado successivo, giacché la regola di cui all'art. 157, comma 3 c.p.c. - secondo cui la
nullità non può essere opposta dalla parte che vi ha dato causa, né da quella che vi ha
rinunciato anche tacitamente - non opera per il medesimo arco temporale, concernendo
le sole nullità determinate dal comportamento della parte, ma che non siano rilevabili
d'ufficio, ed inoltre giustificandosi la mancata operatività di detta disposizione fino a

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quando il potere officioso del giudice sussista e sia esercitabile come quello della parte.
(Nella specie, in applicazione del suddetto principio, la S.C. ha accolto il ricorso della
parte che - nell'inerzia dell'avversario - lamentava l'indebito rilievo d'ufficio, da parte del
giudice d'appello, della tardiva produzione di documenti decisivi per il giudizio,
erroneamente ritenuti "inutilizzabili").

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 183, Cod. Proc. Civ. art. 157 com. 3

Massime precedenti Vedi: N. 21381 del 2018 Rv. 650325 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 18808 del 02/07/2021 (Rv. 661705 - 02)


Presidente: SESTINI DANILO. Estensore: IANNELLO EMILIO. Relatore: IANNELLO
EMILIO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
P. (BESANI STEFANO) contro C. (CAPUTO CARLA TECLA ERMINIA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 29/01/2018

044 COMPETENZA CIVILE - 061 CONTINENZA DI CAUSE

COMPETENZA CIVILE - CONTINENZA DI CAUSE Riunione di cause per continenza -


Preclusioni processuali verificatesi nel primo giudizio - Superamento attraverso la
trattazione del secondo giudizio - Esclusione - Condizioni e limiti.

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 225 RIUNIONE E SEPARAZIONE DI CAUSA

PROCEDIMENTO CIVILE - RIUNIONE E SEPARAZIONE DI CAUSA In genere.

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 236 TERMINI PROCESSUALI - IN GENERE

PROCEDIMENTO CIVILE - TERMINI PROCESSUALI - IN GENERE In genere.

Nel caso di riunione di cause, tra loro in rapporto di continenza e pendenti davanti al
medesimo giudice, le preclusioni maturate nel giudizio preveniente anteriormente alla
riunione rendono inammissibili nel giudizio prevenuto - in osservanza del principio del "ne
bis in idem" e allo scopo di non favorire l'abuso dello strumento processuale - solo le
attività, soggette alle scansioni processuali dettate a pena di decadenza, svolte con
riferimento all'oggetto di esso che sia comune al giudizio preveniente e non si
comunicano, pertanto, né alle attività assertive che, come le mere difese e le eccezioni in
senso lato, non soggiacciono a preclusione, né alle attività assertive e probatorie che, pur
soggette a preclusione, concernono la parte del giudizio prevenuto non comune con
quello preveniente.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 167, Cod. Proc. Civ. art. 183, Cod. Proc. Civ.
art. 273

Cod. Proc. Civ. art. 39

Massime precedenti Vedi: N. 24529 del 2018 Rv. 651137 - 02, N. 22342 del 2019 Rv.
654923 - 01, N. 19460 del 2017 Rv. 645355 - 01

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Sez. 2 - , Ordinanza n. 21926 del 30/07/2021 (Rv. 662060 - 01)
Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
M. (DALLE MULE LUCA) contro M. (TURCO IGOR)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 05/03/2015

138 PROVA CIVILE - 041 ATTIVITA' - IN GENERE

PROVA CIVILE - CONSULENZA TECNICA - CONSULENTE D'UFFICIO - ATTIVITA' - IN


GENERE Acquisizione da parte del c.t.u. di documenti - Ammissibilità - Assenza di
autorizzazione del giudice - Assunzione di informazioni e accertamento di fatti accessori
costituenti presupposti necessari per rispondere ai quesiti - Ammissibilità.

Il consulente tecnico d'ufficio, ai sensi dell'art. 194 c.p.c., può acquisire ogni elemento
necessario a rispondere ai quesiti, sebbene risultante da documenti non prodotti dalle
parti, sempre che si tratti di fatti accessori, rientranti nell'ambito strettamente tecnico
della consulenza e costituenti il presupposto necessario per rispondere ai quesiti
formulati, e non di fatti e situazioni che, essendo posti direttamente a fondamento della
domanda o delle eccezioni delle parti, debbano necessariamente essere provati dalle
stesse.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 184, Cod. Proc. Civ. art. 194

Cod. Civ. art. 2697, Cod. Proc. Civ. art. 157

Massime precedenti Conformi: N. 14577 del 2012 Rv. 623712 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 27776 del 2019 Rv. 655818 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 19372 del 07/07/2021 (Rv. 661838 - 02)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: VINCENTI ENZO. P.M. PEPE
ALESSANDRO. (Conf.)
G. (MICALIZZI MICHELE) contro I. (TESAURO WALTER CALOGERO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CALTANISSETTA, 20/03/2019

138 PROVA CIVILE - 061 VALUTAZIONE DELLA CONSULENZA - IN GENERE

PROVA CIVILE - CONSULENZA TECNICA - POTERI DEL GIUDICE - VALUTAZIONE DELLA


CONSULENZA - IN GENERE Espletamento di più consulenze tecniche - Risultati difformi -
Scelta del giudice - Motivazione specifica - Necessità.

Qualora nel corso del giudizio di merito vengano espletate più consulenze tecniche in
tempi diversi con risultati difformi, il giudice può seguire il parere che ritiene più congruo
o discostarsene, dando adeguata e specifica giustificazione del suo convincimento; in
particolare, quando intenda uniformarsi alla seconda consulenza, non può limitarsi ad
una adesione acritica ma deve giustificare la propria preferenza indicando le ragioni per
cui ritiene di disattendere le conclusioni del primo consulente, salvo che queste risultino
criticamente esaminate dalla nuova relazione.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 191

Cod. Proc. Civ. art. 195

Massime precedenti Conformi: N. 19572 del 2013 Rv. 628271 - 01

285
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10. VICENDE ANOMALE

Sez. U - , Sentenza n. 21763 del 29/07/2021 (Rv. 662227 - 03)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: CARRATO ALDO. Relatore: CARRATO
ALDO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
L. (LEONARDI RICCARDO) contro T.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE ANCONA, 12/11/2019

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 228 NECESSARIA

PROCEDIMENTO CIVILE - SOSPENSIONE DEL PROCESSO - NECESSARIA Sospensione per


pregiudizialità - Giudizio pregiudicante deciso con sentenza impugnata - Istanza di
prosecuzione ex art. 297 c.p.c. - Condizioni - Sospensione facoltativa ex art. 337,
secondo comma, c.p.c. - Ammissibilità.
In tema di sospensione del giudizio per pregiudizialità necessaria, salvi i casi in cui essa
sia imposta da una disposizione normativa specifica che richieda di attendere la
pronuncia con efficacia di giudicato sulla causa pregiudicante, quando fra due giudizi
esista un rapporto di pregiudizialità tecnica e quello pregiudicante sia stato definito con
sentenza non passata in giudicato, la sospensione del giudizio pregiudicato non può
ritenersi obbligatoria ai sensi dell'art. 295 c.p.c. (e, se disposta, può essere proposta
subito istanza di prosecuzione ex art. 297 c.p.c.), ma può essere adottata, in via
facoltativa, ai sensi dell'art. 337, secondo comma, c.p.c., applicandosi, nel caso del
sopravvenuto verificarsi di un conflitto tra giudicati, il disposto dell'art. 336, secondo
comma, c.p.c.. (Principio enunciato nell'interesse della legge ex art. 363, terzo comma,
c.p.c.).

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 34, Cod. Proc. Civ. art. 42

Cod. Proc. Civ. art. 282, Cod. Proc. Civ. art. 295

CORTE COST. PENDENTE

Cod. Proc. Civ. art. 297, Cod. Proc. Civ. art. 336 com. 2

Cod. Proc. Civ. art. 337 com. 2

Costituzione art. 111

Massime precedenti Vedi: N. 80 del 2019 Rv. 652448 - 01, N. 17623 del 2020 Rv.
658720 - 01, N. 1580 del 2020 Rv. 656649 - 01

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 14060 del 2004 Rv. 575881 - 01, N. 10027
del 2012 Rv. 623042 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21763 del 29/07/2021 (Rv. 662227 - 02)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: CARRATO ALDO. Relatore: CARRATO
ALDO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
L. (LEONARDI RICCARDO) contro T.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE ANCONA, 12/11/2019

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 228 NECESSARIA

PROCEDIMENTO CIVILE - SOSPENSIONE DEL PROCESSO - NECESSARIA Istanza di


riassunzione disattesa - Reiterazione del provvedimento di diniego su istanza fondata sui

286
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medesimi presupposti - Regolamento di competenza avverso il secondo provvedimento -
Inammissibilità - Fondamento.

In tema di sospensione per pregiudizialità, qualora ad un primo provvedimento di diniego


dell'istanza di prosecuzione del processo sospeso ex art. 297 c.p.c., ne faccia seguito un
altro, egualmente reiettivo, reso su successiva istanza di riassunzione fondata sui
medesimi presupposti, la mancata proposizione del regolamento di competenza avverso
la prima ordinanza nel termine previsto dall'art. 47, secondo comma, c.p.c., rende
inammissibile, per consumazione del potere di impugnazione, la formulazione del
regolamento avverso il secondo provvedimento di diniego della riassunzione.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 42

Cod. Proc. Civ. art. 47

Cod. Proc. Civ. art. 295

CORTE COST. PENDENTE

Cod. Proc. Civ. art. 297, Massime precedenti Vedi: N. 27958 del 2013 Rv. 629243 - 01

Sez. U - , Sentenza n. 21763 del 29/07/2021 (Rv. 662227 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: CARRATO ALDO. Relatore: CARRATO
ALDO. P.M. MISTRI CORRADO. (Diff.)
L. (LEONARDI RICCARDO) contro T.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE ANCONA, 12/11/2019

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 228 NECESSARIA

PROCEDIMENTO CIVILE - SOSPENSIONE DEL PROCESSO - NECESSARIA Istanza di


riassunzione disattesa - Regolamento di competenza - Ammissibilità - Fondamento.

È ammissibile il regolamento necessario di competenza nei confronti del provvedimento


che abbia respinto l'istanza di riassunzione del processo sospeso, proposta ai sensi
dell'art. 297 c.p.c., in quanto l'art. 42 c.p.c., pur essendo norma speciale, è suscettibile
d'interpretazione estensiva a tale ipotesi, parimenti connotata dal vincolo di necessità
della tempestiva riassunzione al fine di reagire contro un'abnorme quiescenza (al limite,
sine die) del processo, non più giustificata dall'esigenza di un accertamento pregiudiziale,
e che si porrebbe in contrasto con il principio della ragionevole durata del processo di cui
all'art. 111 Cost.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 42

Cod. Proc. Civ. art. 295

CORTE COST. PENDENTE

Cod. Proc. Civ. art. 297, Costituzione art. 111

Massime precedenti Conformi: N. 27958 del 2013 Rv. 629243 - 01

287
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Sez. 3 - , Ordinanza n. 18804 del 02/07/2021 (Rv. 661714 - 01)
Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: IANNELLO
EMILIO. Relatore: IANNELLO EMILIO. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA.
(Conf.)
F. (GIUFFRIDA ANTONINO) contro D.
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 27/06/2018

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 219 INTERESSE ALL'IMPUGNAZIONE

IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - INTERESSE ALL'IMPUGNAZIONE


Interruzione del processo - Evento interruttivo riguardante una o più parti di un
procedimento connesso - Deduzione di una irregolare prosecuzione - Legittimazione della
parte coinvolta dall'evento interruttivo - Carattere esclusivo - Conseguenze - Fattispecie.

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 118 PER INATTIVITA' DELLE PARTI E PER MANCATA
PROSECUZIONE O RIASSUNZIONE
PROCEDIMENTO CIVILE - ESTINZIONE DEL PROCESSO - PER INATTIVITA' DELLE PARTI E
PER MANCATA PROSECUZIONE O RIASSUNZIONE In genere.

Le norme sull'interruzione del processo sono rivolte a tutelare la parte nei cui confronti si
sia verificato l'evento interruttivo e, pertanto, nel caso di unico processo con pluralità di
parti, soltanto quella che dall'evento può essere pregiudicata può far valere l'irregolare
prosecuzione del giudizio, non le altre parti, le quali nessun pregiudizio risentono
dall'omessa interruzione del processo. (Nella specie, la S.C. ha dichiarato inammissibile la
censura con cui una parte diversa da quella dichiarata fallita nel corso del giudizio
d'appello aveva denunciato la nullità della decisione, assunta dalla Corte di merito
nonostante l'automatica interruzione del processo derivante dal predetto evento
interruttivo).

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 100, Cod. Proc. Civ. art. 106

Cod. Proc. Civ. art. 161, Cod. Proc. Civ. art. 300, Cod. Proc. Civ. art. 303, Regio Decr.
16/03/1942 num. 267 art. 43, Massime precedenti Conformi: N. 1860 del 1984 Rv.
433933 - 01

Sez. 1 - , Sentenza n. 23486 del 26/08/2021 (Rv. 662315 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: FERRO MASSIMO. Relatore: FERRO
MASSIMO. P.M. NARDECCHIA GIOVANNI BATTISTA. (Diff.)
L. (SICILIANI SIMONA) contro F.
Cassa e decide nel merito, TRIBUNALE TARANTO, 20/12/2017

026 AVVOCATO E PROCURATORE - 001 IN GENERE

AVVOCATO E PROCURATORE - IN GENERE Giudizio di merito - Unico difensore - Morte,


radiazione o sospensione dall'albo - Interruzione del processo - Effetto automatico -
Prosecuzione del giudizio - Conseguenze - Nullità degli atti successivi e della sentenza -
Accertamento - Istanza di parte - Necessità - Fondamento.

La morte, la radiazione e la sospensione dall'albo dell'unico difensore a mezzo del quale


la parte è costituita nel giudizio di merito determinano l'automatica interruzione del
processo, anche se il giudice e le altri parti non ne hanno conoscenza, con preclusione di
ogni ulteriore attività processuale che, se compiuta, è causa di nullità degli atti successivi
e della sentenza, la quale può essere impugnata per tale motivo, ma solo dalla parte
colpita dagli eventi sopra descritti, poiché le norme che disciplinano l'interruzione sono
finalizzate alla sua esclusiva tutela.

288
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Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 301, Cod. Proc. Civ. art. 156

Cod. Proc. Civ. art. 157

Cod. Proc. Civ. art. 161, Massime precedenti Vedi: N. 1574 del 2020 Rv. 656637 - 01, N.
790 del 2018 Rv. 647332 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 22735 del 11/08/2021 (Rv. 662331 - 01)


Presidente: COSENTINO ANTONELLO. Estensore: CASADONTE ANNAMARIA.
Relatore: CASADONTE ANNAMARIA.
S. (SCIFO STEFANO) contro P. (BUSCAGLIA FRANCESCO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO PALERMO, 16/05/2018

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 090 NULLITA' - IN GENERE

PROCEDIMENTO CIVILE - DOMANDA GIUDIZIALE - CITAZIONE - CONTENUTO - NULLITA'


- IN GENERE Ordine di integrazione della domanda – Illegittimità – Mancata
ottemperanza - Conseguenze – Estinzione del giudizio - Esclusione - Fondamento.

L'ordine di integrazione della domanda per ritenuta nullità della citazione, emesso in
difetto dei presupposti per la sua emanazione, è improduttivo di effetti, sicché la mancata
ottemperanza al medesimo, essendo irrilevante, non può determinare l'estinzione del
giudizio ai sensi dell'art. 307, comma 3, c.p.c.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 164

CORTE COST. PENDENTE

Cod. Proc. Civ. art. 307 com. 3, Massime precedenti Vedi: N. 5161 del 2017 Rv. 643226
- 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20073 del 14/07/2021 (Rv. 662015 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: SCARPA ANTONIO. Relatore:
SCARPA ANTONIO.
G. (DI PIERRO NICOLA) contro L.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 16/02/2016

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 116 ESTINZIONE DEL PROCESSO - IN GENERE

PROCEDIMENTO CIVILE - ESTINZIONE DEL PROCESSO - IN GENERE - Controversia


relativa - Decisione con sentenza - Pronuncia sulle spese - Principi applicabili.

Il principio fissato dall'art. 310, u.c., c.p.c. (secondo cui le spese del processo sono a
carico delle parti che le hanno anticipate) non trova applicazione quando insorga
controversia in ordine alla estinzione del processo stesso e tale controversia venga decisa
con sentenza. In quest'ultima ipotesi riprendono vigore i principi posti dagli artt. 91 e 92
c.p.c., e, quindi, innanzitutto il criterio della soccombenza, limitatamente, però, alle
spese causate dalla trattazione della questione relativa all'estinzione, non potendo detti
principi estendersi anche alle spese della fase processuale precedente al verificarsi della
estinzione, rispetto alla quale non può configurarsi la soccombenza.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91, Cod. Proc. Civ. art. 92, Cod. Proc. Civ. art.
310

289
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Massime precedenti Conformi: N. 13736 del 2005 Rv. 581934 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 533 del 2016 Rv. 638488 - 01

Sez. 2 - , Sentenza n. 21757 del 29/07/2021 (Rv. 661966 - 01)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: CRISCUOLO MAURO.
Relatore: CRISCUOLO MAURO. P.M. CELESTE ALBERTO. (Conf.)
N. (MASTROSANTI ROBERTO) contro B.
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 17/10/2018

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 042 CESSAZIONE DELLA MATERIA DEL CONTENDERE

PROCEDIMENTO CIVILE - CESSAZIONE DELLA MATERIA DEL CONTENDERE Presupposti –


Conseguenze - Allegazione e dimostrazione del fatto integrante la cessazione della
materia del contendere proveniente da una sola parte – Mancata adesione dell'altra -
Conseguenze.

La cessazione della materia del contendere presuppone che le parti si diano


reciprocamente atto del sopravvenuto mutamento della situazione sostanziale dedotta in
giudizio e sottopongano conclusioni conformi in tal senso al giudice, potendo al più
residuare un contrasto solo sulle spese di lite, che il giudice con la pronuncia deve
risolvere secondo il criterio della cosiddetta soccombenza virtuale. Allorquando, invece, la
sopravvenienza di un fatto, che si assume suscettibile di determinare la cessazione della
materia del contendere, sia allegato da una sola parte e l'altra non aderisca a tale
prospettazione, il suo apprezzamento, ove esso sia dimostrato, non può concretarsi in
una pronuncia di cessazione della materia del contendere, ma, ove abbia determinato il
soddisfacimento del diritto azionato con la domanda dell'attore, in una valutazione
dell'interesse ad agire, con la conseguenza che il suo rilievo potrà dare luogo ad una
pronuncia dichiarativa dell'esistenza del diritto azionato (e, quindi, per tale aspetto, di
accoglimento della domanda) e di sopravvenuto difetto di interesse ad agire dell'attore in
ordine ai profili non soddisfatti da tale dichiarazione, in ragione dell'avvenuto
soddisfacimento della sua pretesa per i profili ulteriori rispetto alla tutela dichiarativa.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 100, Cod. Proc. Civ. art. 306

Massime precedenti Conformi: N. 11962 del 2005 Rv. 582510 - 01

11. IMPUGNAZIONI IN GENERALE

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 19092 del 06/07/2021 (Rv. 661915 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (CIMINO MAURO) contro U. (BALDI FRANCESCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO FIRENZE, 03/12/2018

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 226 AGLI EREDI

IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - NOTIFICAZIONE - DELL'ATTO DI


IMPUGNAZIONE - AGLI EREDI Mancata dichiarazione di residenza o elezione di domicilio
per il giudizio - Notificazione dell'impugnazione - Alla parte personalmente - Necessità -
Morte della parte - Notifica agli eredi - Collettivamente ed impersonalmente - Esclusione
- Fondamento.

290
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Nel caso di mancata dichiarazione di residenza od elezione di domicilio, conseguente a
contumacia o a costituzione personale effettuata senza il compimento di tali atti,
l'impugnazione va notificata alla parte personalmente ai sensi dell'art. 330, ultimo
comma, c.p.c., sicché, in caso di decesso della stessa, la notificazione agli eredi non può
essere fatta collettivamente ed impersonalmente, ma va eseguita "nominatim" ex artt.
137 e ss. c.p.c., a prescindere dall'avvenuta notifica della sentenza e dalla circostanza
che il decesso si sia verificato prima o dopo di essa.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 137, Cod. Proc. Civ. art. 328, Cod. Proc. Civ.
art. 330, Massime precedenti Conformi: N. 3824 del 2015 Rv. 634522 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 19379 del 07/07/2021 (Rv. 661746 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: VINCENTI ENZO. Relatore:
VINCENTI ENZO. P.M. PEPE ALESSANDRO. (Conf.)
D. (FANTINI UMBERTO) contro A. (FEDELI RENATO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 29/04/2019

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 207 INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO IN CAUSE


INSCINDIBILI

IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - CAUSE SCINDIBILI E


INSCINDIBILI - INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO IN CAUSE INSCINDIBILI
Tempestiva notificazione dell'impugnazione ad uno solo dei litisconsorti necessari -
Ammissibilità dell'impugnazione - Configurabilità - Fondamento.

La notifica dell'impugnazione relativa a cause inscindibili - sia nell'ipotesi di litisconsorzio


necessario sostanziale che processuale - eseguita nei confronti di uno solo dei
litisconsorti nei termini di legge, introduce validamente il giudizio di gravame nei
confronti di tutte le altre parti, ancorché l'atto di impugnazione sia stato a queste
tardivamente notificato; in tal caso, infatti, l'atto tardivo riveste la funzione di
notificazione per integrazione del contraddittorio ex art. 331 c.p.c., e l'iniziativa della
parte, sopravvenuta prima ancora dell'ordine del giudice, assolve alla medesima
funzione.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 331

Massime precedenti Conformi: N. 3071 del 2011 Rv. 617273 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 18364 del 2013 Rv. 627359 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20982 del 22/07/2021 (Rv. 661891 - 01)


Presidente: MANZON ENRICO. Estensore: FANTICINI GIOVANNI. Relatore:
FANTICINI GIOVANNI.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro T. (BERNARDI MARCO GIORGIO)
Cassa con rinvio, COMM.TRIB.REG. GENOVA, 23/03/2015

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 229 A PIU' PARTI

IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - NOTIFICAZIONE - DELL'ATTO DI


IMPUGNAZIONE - A PIU' PARTI Presso un unico procuratore - Notifica mediante consegna
di una sola copia - Nullità - Sanatoria "ex tunc" - Condizioni.

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La notificazione dell'atto di impugnazione a più parti presso un unico procuratore,
eseguita mediante consegna di una sola copia o di un numero di copie inferiori rispetto
alle parti cui l'atto è destinato, non è inesistente, ma nulla; il relativo vizio può essere
sanato, con efficacia "ex tunc", con la costituzione in giudizio di tutte le parti cui
l'impugnazione è diretta, ovvero con la rinnovazione della notificazione, da eseguire in un
termine perentorio assegnato dal giudice a norma dell'art. 291 c.p.c., con la consegna di
un numero di copie pari a quello dei destinatari, tenuto conto di quella o di quelle già
consegnate.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 291, Cod. Proc. Civ. art. 160

Cod. Proc. Civ. art. 170

Cod. Proc. Civ. art. 332

Massime precedenti Conformi: N. 7818 del 2006 Rv. 590119 - 01

Sez. L - , Sentenza n. 21173 del 23/07/2021 (Rv. 661931 - 01)


Presidente: MANNA ANTONIO. Estensore: CAVALLARO LUIGI. Relatore:
CAVALLARO LUIGI. P.M. VISONA' STEFANO. (Parz. Diff.)
S. (MARTUCCI ANGELO) contro I. (SGROI ANTONINO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 18/09/2014

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 218 TARDIVE

IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - INCIDENTALI - TARDIVE


Sentenza non definitiva - Impugnazione incidentale - Riserva di impugnazione - Necessità
- Insussistenza.

La riserva d'impugnazione contro le sentenze non definitive é necessaria soltanto per le


impugnazioni principali, e non per quelle incidentali, che possono essere tardivamente
proposte dalle parti contro le quali è stata proposta l'impugnazione principale e da quelle
chiamate ad integrare il contraddittorio, a norma dell'art. 331 c.p.c., anche quando per
esse sia decorso il termine od abbiano prestato acquiescenza alla sentenza; in tale
ipotesi, tuttavia, il diritto all'impugnazione incidentale sorge concretamente solo con
l'avvenuta proposizione dell'impugnazione principale, sicché, se questa ultima deve
essere dichiarata inammissibile, anche l'impugnazione incidentale perde efficacia.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 331

Cod. Proc. Civ. art. 334

Cod. Proc. Civ. art. 340

Massime precedenti Conformi: N. 672 del 1966 Rv. 321334 - 01

Massime precedenti Difformi: N. 19514 del 2020 Rv. 659133 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 2954 del 1959 Rv. 881496 - 01

292
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12. GIUDICATO

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23077 del 18/08/2021 (Rv. 662067 - 01)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
Q. (TREDICINE SERGIO) contro U. (TUCCILLO MARIO)
Rigetta, TRIBUNALE NAPOLI, 03/05/2018

062 COSA GIUDICATA CIVILE - 004 EFFETTI DEL GIUDICATO (PRECLUSIONI)

COSA GIUDICATA CIVILE - EFFETTI DEL GIUDICATO (PRECLUSIONI) Giudicato


intervenuto su una frazione soltanto del credito - Effetti - Vincolo di giudicato nel
successivo giudizio concernente la residua parte del credito - Esclusione - Fondamento.

L'eventuale giudicato formatosi su una frazione del complessivo credito non è idoneo a
spiegare effetti sul successivo giudizio avente ad oggetto una diversa frazione del credito,
non potendosi configurare né un giudicato interno, trattandosi di un diverso processo, né
di un giudicato esterno o implicito, non relativo ad un rapporto presupposto, ma
riguardando un'autonoma porzione del medesimo rapporto obbligatorio vertente tra le
stesse parti.

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2909, Massime precedenti Vedi: N. 18205 del 2008
Rv. 605007 - 01

13. APPELLO

Sez. 3 - , Sentenza n. 20840 del 21/07/2021 (Rv. 661983 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
P. (PISAPIA CARLO) contro D. (SINISCALCHI ENRICO)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE VALLO DELLA LUCANIA, 11/07/2018

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 002 APPELLO - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - IN GENERE Notifica dell'atto di appello presso il


procuratore revocato dopo l'avvenuta sostituzione dello stesso - Inesistenza - Esclusione
- Nullità - Sussistenza - Fondamento - Conseguenze.

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 245 NULLITA' - IN GENERE


IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - NOTIFICAZIONE - NULLITA' - IN
GENERE In genere.

La notifica dell'atto di appello effettuata presso l'originario difensore revocato, anziché


presso quello nominato in sua sostituzione, non è inesistente, atteso che il requisito del
"collegamento" (o del "riferimento") tra il luogo della notificazione e il destinatario non
rientra tra gli elementi costitutivi essenziali (rinvenibili nell'attività di trasmissione, svolta
da soggetto qualificato, dotato "ex lege" del relativo potere, nonché nella fase di
consegna, intesa come raggiungimento di uno degli esiti postivi dell'atto, in forza dei
quali lo stesso possa considerarsi "ex lege" eseguito), idonei a rendere riconoscibile un
atto qualificabile come notificazione, integrandone la fattispecie legale minima; pertanto,
il requisito in parola si colloca fuori dal perimetro strutturale della notificazione e la sua
assenza determina la nullità dell'atto processuale, sanabile con effetto "ex tunc"
attraverso la costituzione dell'intimato o la sua rinnovazione, spontanea o su ordine del
giudice.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 85, Cod. Proc. Civ. art. 156

293
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Cod. Proc. Civ. art. 160

Cod. Proc. Civ. art. 161, Cod. Proc. Civ. art. 291, Cod. Proc. Civ. art. 121

Cod. Proc. Civ. art. 157

Massime precedenti Vedi: N. 1798 del 2018 Rv. 647104 - 01

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 14916 del 2016 Rv. 640603 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 21401 del 26/07/2021 (Rv. 662214 - 01)


Presidente: AMENDOLA ADELAIDE. Estensore: GUIZZI STEFANO GIAIME. Relatore:
GUIZZI STEFANO GIAIME.
C. (SANNA GIOVANNI PIETRO) contro G.
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 27/03/2019

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 015 SPECIFICITA'


IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - CITAZIONE DI APPELLO - MOTIVI - SPECIFICITA'
Specificità dei motivi di gravame - Valutazione - Correlazione con le argomentazioni della
pronuncia impugnata (nella specie, di rigetto della domanda di risarcimento danni) -
Necessità.

La specificità dei motivi di appello dev'essere commisurata all'ampiezza ed alla portata


delle argomentazioni della sentenza impugnata, sicché qualora il primo giudice, per
rigettare la domanda, nella specie, di risarcimento danni, abbia escluso la valenza
probatoria di determinati documenti è sufficiente, ai fini dell'ammissibilità
dell'impugnazione, ribadire l'idoneità di tali documenti ad asseverare i fatti costitutivi del
diritto azionato.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 342

Massime precedenti Vedi: N. 15790 del 2016 Rv. 641585 - 01, N. 24464 del 2020 Rv.
659759 - 01, N. 11197 del 2019 Rv. 653588 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 19019 del 06/07/2021 (Rv. 661808 - 01)


Presidente: FASANO ANNA MARIA. Estensore: D'ORIANO MILENA. Relatore:
D'ORIANO MILENA.
C. (RIANNA ARTURO) contro G. (VOCCIA DE FELICE MARIA)
Rigetta, COMM.TRIB.REG. NAPOLI, 22/06/2015

177 TRIBUTI (IN GENERALE) - 318 NOTIFICAZIONI - IN GENERE

TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO


(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO -
DISPOSIZIONI COMUNI AI VARI GRADI DEL PROCEDIMENTO - NOTIFICAZIONI - IN
GENERE Processo tributario - Notifica del gravame effettuata a mezzo di operatore
privato - Mancata costituzione della parte appellata - Nullità - Effetti - Concessione di
termine per la rinnovazione - Esclusione - Fodamento.
In caso di notifica di un ricorso in appello a mezzo operatore privato privo di titolo
abilitante, nulla perché non sanata dalla costituzione della parte appellata, è superfluo
concedere un termine per la rinnovazione, atteso che alla mancanza di certezza legale

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della data di consegna dell'atto al destinatario, dovuta all'assenza di poteri certificativi
dell'operatore, consegue la palese inammissibilità dell'impugnazione per tardività, sicchè
la concessione di tale termine si tradurrebbe, oltre che in un aggravio di spese, in un
allungamento dei termini per la definizione del giudizio, in violazione dei principi del
giusto processo e della durata ragionevole dei giudizi ex art. 111 Cost. e 6 CEDU, senza
comportare alcun beneficio per la garanzia dell'effettività dei diritti processuali delle parti.

Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 16 com. 3, Decreto
Legisl. 31/12/1992 num. 546 art. 20 com. 2, Cod. Proc. Civ. art. 291, Massime
precedenti Vedi: N. 8426 del 2017 Rv. 643478 - 01, N. 16141 del 2019 Rv. 654313 - 01

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 299 del 2020 Rv. 656575 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21925 del 30/07/2021 (Rv. 661956 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore:
VARRONE LUCA.
D. (TOCCI ENNIO CLAUDIO) contro F. (SCRIVANO FEDELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 10/11/2015

133 PROCEDIMENTO CIVILE - 237 COMPUTO

PROCEDIMENTO CIVILE - TERMINI PROCESSUALI - COMPUTO Proroga del termine che


scade di sabato - Applicabilità alla costituzione in appello.

La proroga dei termini processuali che scadono nella giornata di sabato, ex art. 155,
comma 5, c.p.c., è applicabile anche al temine per la costituzione in appello, che avviene,
ai sensi dell'art. 347, comma 1, c.p.c., secondo le forme ed i termini per i procedimenti
davanti al tribunale.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 152, Cod. Proc. Civ. art. 153, Cod. Proc. Civ.
art. 155 com. 4

Cod. Proc. Civ. art. 155 com. 5

Cod. Proc. Civ. art. 347 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 23375 del 2016 Rv. 642024 - 01

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20315 del 15/07/2021 (Rv. 661888 - 01)


Presidente: TRISCARI GIANCARLO. Estensore: SUCCIO ROBERTO. Relatore:
SUCCIO ROBERTO.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro S. (DE VITO PAOLO VALERIO)
Dichiara inammissibile, COMM.TRIB.REG. ROMA, 19/05/2014

062 COSA GIUDICATA CIVILE - 006 GIUDICATO IMPLICITO

COSA GIUDICATA CIVILE - GIUDICATO IMPLICITO Parte vittoriosa nel merito -


Soccombenza su questione pregiudiziale di rito e/o preliminare di merito per rigetto od
omesso esame - Giudizio di secondo grado - Appello incidentale - Necessità -
Fondamento - Fattispecie.

177 TRIBUTI (IN GENERALE) - 378 PROCEDIMENTO DI APPELLO - IN GENERE

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TRIBUTI (IN GENERALE) - "SOLVE ET REPETE" - CONTENZIOSO TRIBUTARIO
(DISCIPLINA POSTERIORE ALLA RIFORMA TRIBUTARIA DEL 1972) - PROCEDIMENTO -
PROCEDIMENTO DI APPELLO - IN GENERE In genere.

La parte totalmente vittoriosa nel merito, ma soccombente su questione pregiudiziale di


rito e/o preliminare di merito per rigetto (espresso od implicito) o per omesso esame
della stessa - che consiste nell'illegittima pretermissione o nella violazione dell'ordine di
decisione delle domande e/o delle eccezioni impresso dalla parte medesima - deve
spiegare appello incidentale per devolvere alla cognizione del giudice superiore la
questione rispetto alla quale ha maturato una posizione di soccombenza teorica. Infatti,
non può limitarsi alla mera riproposizione di detta questione, che è sufficiente nei soli
casi in cui non vi è la necessità di sollevare una critica nei confronti della sentenza
impugnata, ovvero nelle ipotesi di legittimo assorbimento. (Nella specie, la S.C. ha
ritenuto, in assenza di appello incidentale sul punto, che si fosse formato già in appello il
giudicato interno sulla questione relativa all'inutilizzabilità di alcuni documenti, eccepita in
primo grado, poiché il giudice l'aveva implicitamente respinta, ritenendo nel merito che
tali documenti non costituissero prova idonea).

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 112

Cod. Proc. Civ. art. 276, Cod. Proc. Civ. art. 324, Cod. Proc. Civ. art. 329

Cod. Proc. Civ. art. 333

Cod. Proc. Civ. art. 343

Cod. Proc. Civ. art. 346

Massime precedenti Vedi: N. 14534 del 2018 Rv. 649002 - 01, N. 7941 del 2020 Rv.
657592 - 02, N. 6762 del 2021 Rv. 660906 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21606 del 28/07/2021 (Rv. 661833 - 01)


Presidente: D'ASCOLA PASQUALE. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO.
R. (CICERONE ROBERTO) contro F. (SARTORI MARCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 10/11/2015

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 077 NUOVE - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - PROVE - NUOVE - IN GENERE Art. 345, comma 3,


c.p.c., nel testo introdotto dal d.l. n. 83 del 2012 conv., con modif., dalla l. n. 134 del
2012 – Disciplina transitoria - Assenza - Conseguenze – Applicazione alle sentenze di
primo grado pubblicate dopo l’11 settembre 2012 – Fondamento.

La nuova formulazione dell'art. 345, comma 3, c.p.c., introdotta dal d.l. n. 83 del 2012,
conv. con modif. dalla l. n. 134 del 2012, che prevede il divieto di ammissione, in
appello, di nuovi mezzi di prova e documenti, salvo che la parte dimostri di non avere
potuto proporli o produrre per causa non imputabile, trova applicazione, in difetto di
un'espressa disciplina transitoria ed in base al generale principio processuale "tempus
regit actum", quando la sentenza conclusiva del giudizio di primo grado sia stata
pubblicata dopo l'11 settembre 2012.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 345

Preleggi art. 11, Decreto Legge 22/06/2012 num. 83 art. 54

Legge 07/08/2012 num. 134

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CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Conformi: N. 6590 del 2017 Rv. 643372 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23132 del 19/08/2021 (Rv. 662070 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
P. (PALMIERI DAVIDE) contro D.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MONZA, 17/02/2016

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 213 EFFETTI DELLA RIFORMA O DELLA CASSAZIONE

IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - EFFETTI DELLA RIFORMA O


DELLA CASSAZIONE Giudizio di appello - Dichiarazione di nullità della sentenza di primo
grado - Decisione sulle spese - Conferma - Possibilità - Esclusione.

162 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - 015 DI APPELLO

SPESE GIUDIZIALI CIVILI - DI APPELLO In genere.

In presenza della dichiarazione di nullità della decisione di prime cure, il giudice di


appello è tenuto ad esaminare nel merito la domanda, comportandosi, di fatto, come
giudice di unico grado, sicchè è impossibile confermare alcuna statuizione della pronuncia
ritenuta nulla, ivi inclusa quella sulle spese del primo grado, dovendosi procedere ad una
nuova liquidazione delle stesse relativamente al doppio grado di merito.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91, Cod. Proc. Civ. art. 92, Cod. Proc. Civ. art.
156

Cod. Proc. Civ. art. 336

Massime precedenti Vedi: N. 9064 del 2018 Rv. 648466 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21610 del 28/07/2021 (Rv. 662056 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: OLIVA STEFANO. Relatore:
OLIVA STEFANO.
S. (GIORGETTI DOMENICO) contro M. (CICCARELLI SERGIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 24/10/2016

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 060 PER MANCATA INTEGRAZIONE DEL


CONTRADDITTORIO DI PRIMO GRADO

IMPUGNAZIONI CIVILI - "REFORMATIO IN PEIUS" (DIVIETO) - RIMESSIONE DELLA


CAUSA AL GIUDICE DI PRIMO GRADO - PER MANCATA INTEGRAZIONE DEL
CONTRADDITTORIO DI PRIMO GRADO Proposizione di più domande tra loro autonome -
Litisconsorzio necessario solo per alcune di esse - Mancata integrazione in primo grado -
Conseguenze - Rimessione al primo giudice delle sole domande viziate da difetto di
contraddittorio e decisione, nel merito, delle altre - Condizioni.

In presenza di più domande proposte dalle parti del giudizio, alcune delle quali soggette
al litisconsorzio necessario ed altre no, tra le quali non si ravvisi un rapporto di
pregiudizialità, né alcun profilo di necessario collegamento logico-giuridico, la remissione
della causa al giudice di prime cure, a cagione della mancata integrazione del

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contraddittorio nei confronti di uno o più litisconsorti pretermessi in primo grado, si
giustifica solo in relazione alle domande soggette a tale regime; ne consegue che, in
siffatta evenienza, il giudice di secondo grado deve separare le cause, rimettendo al
primo grado solo le domande assoggettate a litisconsorzio necessario, mentre deve
esaminare i motivi di impugnazione relativi alle altre domande.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 102, Cod. Proc. Civ. art. 354, Massime
precedenti Vedi: N. 19210 del 2016 Rv. 641562 - 01

14. RICORSO PER CASSAZIONE

14.1. MOTIVI

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20553 del 19/07/2021 (Rv. 661734 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE.
M. (FRONZA ELVIO) contro M. (MERLO GIACOMO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO TRENTO, 12/05/2015

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 146 VIZI DI MOTIVAZIONE

IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - MOTIVI DEL RICORSO - VIZI DI


MOTIVAZIONE Valutazione delle prove raccolte - Vizio di cui all’art. 360, comma 1, n. 5,
c.p.c. – “Convincimento” del giudice circa la maggiore o minore attendibilità delle fonti di
prova – Censurabilità - Esclusione.

La valutazione delle prove raccolte, anche se si tratta di presunzioni, costituisce


un'attività riservata in via esclusiva all'apprezzamento discrezionale del giudice di merito,
le cui conclusioni in ordine alla ricostruzione della vicenda fattuale non sono sindacabili in
cassazione, sicchè rimane estranea al vizio previsto dall'art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c.
qualsiasi censura volta a criticare il "convincimento" che il giudice si è formato, a norma
dell'art. 116, commi 1 e 2, c.p.c., in esito all'esame del materiale istruttorio mediante la
valutazione della maggiore o minore attendibilità delle fonti di prova, atteso che la
deduzione del vizio di cui all'art. 360 n. 5 c.p.c. non consente di censurare la complessiva
valutazione delle risultanze processuali, contenuta nella sentenza impugnata,
contrapponendo alla stessa una diversa interpretazione al fine di ottenere la revisione da
parte del giudice di legittimità degli accertamenti di fatto compiuti dal giudice di merito.

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2727


Cod. Civ. art. 2729, Cod. Proc. Civ. art. 116, Cod. Proc. Civ. art. 360, Massime
precedenti Vedi: N. 27415 del 2018 Rv. 651028 - 01, N. 1234 del 2019 Rv. 652672 - 01,
N. 28887 del 2019 Rv. 655596 - 01

Sez. 6 - 2, Ordinanza n. 18956 del 05/07/2021 (Rv. 662242 - 01)


Presidente: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI. Estensore: GRASSO GIUSEPPE.
Relatore: GRASSO GIUSEPPE.
G. (POMPILIO ANTONIO PIERPAOLO) contro G. (MAIOLINO BIAGIO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 19/11/2018

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 146 VIZI DI MOTIVAZIONE

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IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - MOTIVI DEL RICORSO - VIZI DI
MOTIVAZIONE Giudizio civile - Doveri del giudice - Valutazione implicita delle risultanze
della C.T.U. - Facoltà concessa al giudice - Differenza con la negazione del suo
espletamento - Vizio di omesso esame di fatto storico ex art. 360, comma 1, c.p.c. -
Sussistenza.

Nel giudizio civile, il giudice, pur potendo trascurare, nella motivazione del
provvedimento, gli esiti di una c.t.u. in quanto implicitamente ritenuti non convincenti,
stante la facoltà concessagli di selezionare dall'istruttoria i soli dati che ritiene di porre a
fondamento del proprio convincimento, non può ignorare o negare la consulenza tecnica
espletata in corso di causa come se detto fatto storico processuale non si fosse mai
verificato, rimanendo, diversamente, integrato il vizio specifico relativo all'omesso esame
di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza
o dagli atti processuali, che sia stato oggetto di discussione tra le parti ed abbia carattere
decisivo.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 61

Cod. Proc. Civ. art. 116, Cod. Proc. Civ. art. 360 com. 1 lett. 5

Massime precedenti Vedi: N. 18598 del 2020 Rv. 659088 - 01

14.2 RICORSO STRAORDINARIO

Sez. 1 - , Ordinanza n. 21553 del 27/07/2021 (Rv. 661923 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: DOLMETTA ALDO
ANGELO. Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
U. (GRANARA DANIELE) contro V. (CAVAGNARO ALESSIO GIULIO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO GENOVA, 15/12/2018

082 FAMIGLIA - 336 POTESTA' DEI GENITORI

FAMIGLIA - POTESTA' DEI GENITORI Famiglia - Figli - Contrasto genitoriale - Ricorso ex


art. 709 ter c.p.c. - Decisione giudiziale - Impugnazione ex art. 111, comma 7, Cost. -
Ammissibilità - Fondamento.

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 171 PROVVEDIMENTI DEI GIUDICI ORDINARI


(IMPUGNABILITA') - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - PROVVEDIMENTI DEI GIUDICI


ORDINARI (IMPUGNABILITA') - IN GENERE In genere.

I provvedimenti "de potestate" adottati ai sensi dell'art. 709 ter c.p.c. dalla corte
d'appello in sede di reclamo, al fine di risolvere l'intervenuto contrasto genitoriale, hanno
natura stabile e carattere decisorio, pertanto nei loro confronti è ammesso ricorso per
cassazione ex art. 111, comma 7, Cost., anche se siano destinati ad avere un'efficacia
circoscritta nel tempo, come avviene in riferimento alla scelta della scuola presso cui
iscrivere il figlio per un anno scolastico.

Riferimenti normativi: Costituzione art. 111 com. 7

Cod. Proc. Civ. art. 709 ter, Cod. Proc. Civ. art. 739, Massime precedenti Vedi Sezioni
Unite: N. 32359 del 2018 Rv. 651820 - 02

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14.4. RICORSO

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20778 del 21/07/2021 (Rv. 661937 - 01)


Presidente: NAPOLITANO LUCIO. Estensore: D'ANGIOLELLA ROSITA. Relatore:
D'ANGIOLELLA ROSITA.
A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .) contro R.
Dichiara inammissibile, COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. FOGGIA, 06/11/2012

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 228 A MEZZO POSTA

IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - NOTIFICAZIONE - DELL'ATTO DI


IMPUGNAZIONE - A MEZZO POSTA Notifica del ricorso per cassazione - Perfezionamento
- Prova - Avviso di ricevimento - Rilevanza esclusiva - Mancata allegazione all'originale
dell'atto - Conseguenza - Inammissibilità dell'impugnazione.
Ai fini della verifica della tempestività del ricorso per cassazione, la notifica a mezzo del
servizio postale non si esaurisce con la spedizione dell'atto per raccomandata, ma si
perfeziona con la consegna del plico al destinatario, attestata dall'avviso di ricevimento
da allegarsi all'originale a norma dell'art. 149, ult. comma, c.p.c.; ne consegue che la
mancanza di tale documento impone la declaratoria di inammissibilità del ricorso per
inesistenza della notifica, senza possibilità di rinnovazione ai sensi dell'art. 291 c.p.c.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 149, Cod. Proc. Civ. art. 291, Massime
precedenti Conformi: N. 8403 del 1999 Rv. 529183 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 23249 del 20/08/2021 (Rv. 662072 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: CASADONTE ANNAMARIA. Relatore:
CASADONTE ANNAMARIA.
O. (LANZILAO MARCO) contro M.
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 12/07/2019

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 182 FORMA E CONTENUTO - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - RICORSO - FORMA E


CONTENUTO - IN GENERE Sentenza d'appello - Declaratoria d'inammissibilità
dell'impugnazione della sentenza di primo grado - Incongruenza tra motivi
d'impugnazione e argomentazioni del primo giudice - Asserita erroneità - Ricorso per
cassazione - Principio di autosufficienza - Trascrizione dell'atto d'appello - Necessità -
Fondamento - Omissione - Rigetto del ricorso.

In tema di ricorso per cassazione, ove il ricorrente denunci che la sentenza d'appello ha
erroneamente dichiarato inammissibile l'impugnazione sul rilievo che il ricorrente aveva
impugnato la decisione di primo grado sulla base di motivi non attinenti alle
argomentazioni del primo giudice, è necessario - per il principio di autosufficienza del
ricorso per cassazione - che l'atto di appello sia trascritto in modo completo (o
quantomeno nelle parti salienti) nel ricorso, così da dimostrare che nel suddetto atto di
impugnazione non erano ravvisabili gli errori e la mancata attinenza dei motivi di appello
alle motivazioni del giudice di primo grado indicati dal giudice del gravame, dovendosi
ritenere, in mancanza, che la Corte non sia posta in grado di valutare la fondatezza e la
decisività delle censure alla pronuncia di inammissibilità, in quanto non abilitata a
procedere all'esame diretto degli atti del merito, con conseguente rigetto del ricorso.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 342

Cod. Proc. Civ. art. 360, Legge 13/02/1987 num. 26

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Massime precedenti Conformi: N. 11477 del 2010 Rv. 613519 - 01

Riferimenti normativi: Decreto Legge 25/06/2008 num. 112

COST ILLEGITTIMITÀ COST PENDENTE

Legge 06/08/2008 num. 133

COST ILLEGITTIMITÀ COST PENDENTE

Decreto Legge 01/07/2009 num. 78 art. 19 com. 6

Legge 03/08/2009 num. 102

COST ILLEGITTIMITÀ

Cod. Civ. art. 2497 com. 1


Cod. Proc. Civ. art. 366 com. 1 lett. 3

Massime precedenti Vedi: N. 24432 del 2020 Rv. 659427 - 01, N. 26837 del 2020 Rv.
659630 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 19989 del 13/07/2021 (Rv. 661839 - 01)


Presidente: SCARANO LUIGI ALESSANDRO. Estensore: SCRIMA ANTONIETTA.
Relatore: SCRIMA ANTONIETTA.
A. (GIORGIADI GIOVANNI) contro D. (LIGUORI MICHELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 26/06/2018

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 146 VIZI DI MOTIVAZIONE

IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - MOTIVI DEL RICORSO - VIZI DI


MOTIVAZIONE Critica alla consulenza tecnica - Lacune o errori di valutazione - Deduzione
in sede di legittimità - Principio di autosufficienza del ricorso per cassazione -
Conseguenze - Indicazione specifica degli elementi incidenti sul controllo di logicità -
Necessità.

In tema di ricorso per cassazione per vizio di motivazione, la parte che lamenti l'acritica
adesione del giudice di merito alle conclusioni del consulente tecnico d'ufficio non può
limitarsi a far valere genericamente lacune di accertamento o errori di valutazione
commessi dal consulente o dalla sentenza che ne abbia recepito l'operato, ma, in
ossequio al principio di autosufficienza del ricorso per cassazione ed al carattere limitato
del mezzo di impugnazione, ha l'onere di indicare specificamente le circostanze e gli
elementi rispetto ai quali invoca il controllo di logicità, trascrivendo integralmente nel
ricorso almeno i passaggi salienti e non condivisi della relazione e riportando il contenuto
specifico delle critiche ad essi sollevate, al fine di consentire l'apprezzamento
dell'incidenza causale del difetto di motivazione.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 61

Cod. Proc. Civ. art. 116, Cod. Proc. Civ. art. 360, Cod. Proc. Civ. art. 366

Massime precedenti Conformi: N. 16368 del 2014 Rv. 632050 - 01

301
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 21831 del 29/07/2021 (Rv. 661927 - 01)
Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: SCOTTI UMBERTO
LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
C. (RIZZI ANTONELLA) contro D. (POJAGHI ALBERTO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 03/05/2017

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 087 DEPOSITO DI ATTI - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - DEPOSITO DI ATTI - IN GENERE


Ricorso per cassazione – Protocollo d’intesa tra la Corte di cassazione e Consiglio
nazionale forense - Violazione – Improcedibilità o inammissibilità - Esclusione -
Fondamento.

Il protocollo d'intesa fra la Corte di cassazione e il Consiglio nazionale forense non può
radicare, di per sè, sanzioni processuali di nullità, improcedibilità o inammissibilità che
non trovino anche idonea giustificazione nelle regole del codice di rito. Ne consegue che
non può essere considerato improcedibile il ricorso ove il ricorrente non abbia provveduto
alla formazione di apposito fascicoletto contenente gli atti e i documenti sui quali il
ricorso si fonda, atteso che l'onere del ricorrente di cui all'art. 369, comma 2, n. 4 c.p.c.,
come modificato dall'art. 7 del d. lgs. n. 40 del 2006 è soddisfatto, sulla base del
principio di strumentalità delle forme processuali, anche mediante la produzione del
fascicolo di parte del giudizio di merito, mentre per gli atti e i documenti del fascicolo
d'ufficio, è sufficiente il deposito della richiesta di trasmissione del fascicolo presentata
alla cancelleria del giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata, ferma in ogni caso,
l'esigenza di specifica indicazione, a pena di inammissibilità ex art. 366, n. 6 c.p.c., degli
atti, dei documenti e dei dati necessari al reperimento degli stessi.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 369, Cod. Proc. Civ. art. 366

Massime precedenti Vedi: N. 28695 del 2017 Rv. 646230 - 01

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 22726 del 2011 Rv. 619317 - 01

14.6. PROCEDIMENTO E DECISIONE

Sez. 5 - , Ordinanza n. 20996 del 22/07/2021 (Rv. 662080 - 01)


Presidente: SORRENTINO FEDERICO. Estensore: FEDERICI FRANCESCO. Relatore:
FEDERICI FRANCESCO.
T. (ROTINI MARTINA) contro A.
Rigetta, COMM.TRIB.REG. FIRENZE, 19/01/2012

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 085 NOTIFICAZIONE

IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - CONTRORICORSO -


NOTIFICAZIONE Procedimento in camera di consiglio - Deposito presso la Corte di
cassazione di “memoria di costituzione” - Notificazione alla parte ricorrente - Necessità -
Omissione - Conseguenze.

Nel giudizio di cassazione, anche nel procedimento in camera di consiglio di cui all'art.
380 bis.1 c.p.c., la "memoria di costituzione" depositata in cancelleria, in mancanza di
notificazione, non è qualificabile come controricorso.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 370, Cod. Proc. Civ. art. 380 unvicies

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 10019 del 2019 Rv. 653596 - 01

302
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Sez. 3 - , Ordinanza n. 20847 del 21/07/2021 (Rv. 662052 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: GUIZZI STEFANO
GIAIME. Relatore: GUIZZI STEFANO GIAIME.
T. (BECCARIA BALDUZZI FRANCESCO) contro C. (MAINETTI FRANCESCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO MILANO, 19/01/2018

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 084 CONTRORICORSO - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - CONTRORICORSO - IN GENERE


Soccombenza del ricorrente - Rifusione delle spese di lite al controricorrente -
Tempestività della notificazione del controricorso - Accertamento - Necessità - Termine -
Decorrenza.

162 SPESE GIUDIZIALI CIVILI - 016 DI CASSAZIONE - IN GENERE

SPESE GIUDIZIALI CIVILI - DI CASSAZIONE - IN GENERE In genere.

Nel computo delle spese a carico del ricorrente soccombente vanno ricomprese quelle del
controricorso tempestivamente notificato nel termine di venti giorni, decorrente dalla
scadenza del termine per il deposito del ricorso, fissato in relazione all'ultima
notificazione di esso tempestivamente eseguita.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 91, Cod. Proc. Civ. art. 331

Cod. Proc. Civ. art. 369, Cod. Proc. Civ. art. 370, Cod. Proc. Civ. art. 385, Massime
precedenti Vedi: N. 22269 del 2010 Rv. 615554 - 01, N. 21105 del 2018 Rv. 649941 -
01, N. 921 del 1979 Rv. 397079 - 01

Sez. 6 - 3, Ordinanza n. 19622 del 09/07/2021 (Rv. 661916 - 01)


Presidente: SCRIMA ANTONIETTA. Estensore: IANNELLO EMILIO. Relatore:
IANNELLO EMILIO.
U. (PASTORE ANTONINO) contro T.
Dichiara inammissibile, CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE ROMA, 22/01/2018

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 269 REVOCAZIONE (GIUDIZIO DI) - IN GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - REVOCAZIONE (GIUDIZIO DI) - IN GENERE Decisioni della Corte


di cassazione - Temine semestrale introdotto dal d.l. n. 168 del 2016, conv. in l. n. 197
del 2016 - Applicabilità ai provvedimenti pubblicati dopo il 30 ottobre 2016 - Mancata
comunicazione al ricorrente della data fissata per la trattazione del ricorso - Rilevanza -
Esclusione - Fondamento.

Il termine semestrale dalla pubblicazione del provvedimento, previsto per la proposizione


del ricorso per revocazione dei provvedimenti della Corte di cassazione dall'art. 391 bis,
comma 1, c.p.c., così ridotto, in sede di conversione del d.l. n. 168 del 2016, dalla l. n.
197 del 2016 ed applicabile ai provvedimenti pubblicati dopo l'entrata in vigore della
stessa (30 ottobre 2016), trova operatività anche nell'ipotesi di mancata comunicazione
al ricorrente della data fissata per la trattazione del ricorso per cassazione definito con il
provvedimento impugnato, atteso che tale circostanza non rientra tra quelle che, ai sensi
dell'art. 327, comma 2, c.p.c., giustificano una diversa decorrenza del termine e che il
ricorrente, essendo in quanto tale a conoscenza della pendenza del procedimento, si
trova in condizione di poter informarsi del suo esito in tempo utile per proporre
tempestivamente il ricorso per revocazione.

303
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Riferimenti normativi: Decreto Legge 31/08/2016 num. 168 art. 1 bis

Legge 25/10/2016 num. 197

Cod. Proc. Civ. art. 327 com. 2

Cod. Proc. Civ. art. 391 bis com. 1, Massime precedenti Vedi: N. 20734 del 2013 Rv.
627639 - 01

Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 8091 del 2020 Rv. 657534 - 01

15. GIUDIZIO DI RINVIO

Sez. L - , Ordinanza n. 22359 del 05/08/2021 (Rv. 662102 - 01)


Presidente: NEGRI DELLA TORRE PAOLO. Estensore: ARIENZO ROSA. Relatore:
ARIENZO ROSA.
M. (GENTILE ALBERTO) contro I. (DE LUCA TAMAJO RAFFAELE)
Rigetta, CORTE D'APPELLO NAPOLI, 07/06/2017

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 108 DOMANDE CONSEGUENTI ALLA CASSAZIONE


IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - GIUDIZIO DI RINVIO -
DOMANDE CONSEGUENTI ALLA CASSAZIONE Domanda di restituzione delle somme
pagate in esecuzione della sentenza cassata - Competenza - Attribuzione al giudice del
rinvio - Necessità - Ragioni - Domanda proposta davanti al giudice competente in via
ordinaria - Eccezione di incompetenza funzionale - Termine.
La domanda di restituzione delle somme pagate in esecuzione di una sentenza,
successivamente cassata in sede di legittimità, deve essere proposta esclusivamente
dinanzi al giudice competente per effetto del rinvio, e non dinanzi al giudice che sarebbe
competente secondo le norme ordinarie, al fine di consentire che la domanda avente per
oggetto le restituzioni, che è pur sempre relativa alla vicenda sostanziale oggetto del
giudizio in relazione al quale il diritto alle restituzioni è sorto, venga trattata nel grado di
giudizio al quale il processo era arrivato prima della cassazione o in cui è stato rimandato
per effetto di essa; nondimeno, ove la domanda sia proposta al giudice che sarebbe
competente secondo le norme ordinarie, la relativa eccezione d'incompetenza funzionale
deve essere formulata non oltre la prima udienza di trattazione.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 389
Cod. Proc. Civ. art. 183, Cod. Proc. Civ. art. 38, Massime precedenti Vedi: N. 21901 del
2008 Rv. 604742 - 01
Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 11866 del 2020 Rv. 658035 - 01

16. ESECUZIONE FORZATA

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23500 del 26/08/2021 (Rv. 662188 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: CARADONNA LUNELLA. Relatore:
CARADONNA LUNELLA.
A. (MARINELLI FABRIZIO) contro C. (AGOSTINO ROCCO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 06/08/2015

304
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131 PROCEDIMENTI SOMMARI - 021 OPPOSIZIONE - IN GENERE

PROCEDIMENTI SOMMARI - D'INGIUNZIONE - DECRETO - OPPOSIZIONE - IN GENERE


Rigetto dell'opposizione - Sentenza che non pronunci sull'esecutività del decreto - Qualità
di titolo esecutivo del decreto opposto - Sussistenza - Fondamento.

Qualora sia integralmente respinta l'opposizione avverso un decreto ingiuntivo non


esecutivo con sentenza che non pronunci sulla sua esecutività, il titolo fondante
l'esecuzione non è quest'ultima, bensì - quanto a sorte capitale, accessori e spese da
quello recati - il decreto stesso, la cui esecutorietà è collegata, appunto, alla sentenza, in
forza della quale viene sancita indirettamente, con attitudine al giudicato successivo, la
piena sussistenza del diritto azionato, nell'esatta misura e negli specifici modi in cui esso
è stato posto in azione nel titolo, costituendo, invece, la sentenza titolo esecutivo solo
per le eventuali ulteriori voci di condanna in essa contenute.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 474, Cod. Proc. Civ. art. 653, Cod. Proc. Civ.
art. 654

Massime precedenti Conformi: N. 19595 del 2013 Rv. 627518 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 21549 del 27/07/2021 (Rv. 662025 - 01)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: DE STEFANO FRANCO. Relatore: DE
STEFANO FRANCO. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
P. (DI CARO PAOLO) contro C. (SILECI GIUSEPPE)
Cassa con rinvio, TRIBUNALE CATANIA, 05/12/2018

079 ESECUZIONE FORZATA - 175 ESPROPRIAZIONE IMMOBILIARE - IN GENERE

ESECUZIONE FORZATA - PIGNORAMENTO: FORMA - ESPROPRIAZIONE IMMOBILIARE -


IN GENERE Vendita delegata al professionista - Mancato versamento del fondo spese nel
termine fissato dal giudice - Conseguenze.

L'inottemperanza al termine fissato dal giudice dell'espropriazione immobiliare per il


versamento di un fondo spese al professionista, cui siano state delegate le operazioni di
vendita, impedisce al processo esecutivo di raggiungere il suo scopo e ne legittima la
chiusura anticipata, ove il creditore non abbia tempestivamente e preventivamente
instato, allegando e provando i relativi presupposti, per la rimessione in termini, neppure
potendo giovargli l'invocazione successiva di dubbi o incertezze non sottoposti al giudice
dell'esecuzione prima della scadenza di quelli.
Riferimenti normativi: DPR 30/05/2002 num. 115 art. 8, Cod. Civ. art. 2770, Disp. Att.
Cod. Proc. Civ. art. 187 bis

Massime precedenti Vedi: N. 12877 del 2016 Rv. 640292 - 01

Sez. 3 - , Sentenza n. 18841 del 02/07/2021 (Rv. 661980 - 01)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: PORRECA PAOLO. Relatore: PORRECA
PAOLO. P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
G. (SARDELLA GIUSEPPE) contro T.
Rigetta, TRIBUNALE TRANI, 27/11/2017

079 ESECUZIONE FORZATA - 215 VENDITA FORZATA - IN GENERE

305
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ESECUZIONE FORZATA - VENDITA FORZATA - IN GENERE Pagamento del saldo del
prezzo da parte dell'aggiudicatario - Prevalenza del termine indicato dal giudice
nell'ordinanza di vendita su quello fissato nel decreto ex art. 574, comma 1, c.p.c. -
Conseguenze - Limiti.

In tema di esecuzione immobiliare, il termine perentorio per il versamento del saldo da


parte dell'aggiudicatario del bene è quello stabilito dal giudice con l'ordinanza di vendita;
ne deriva, in questa ipotesi, che la mancata comparizione dello stesso aggiudicatario alla
pubblica udienza fissata per l'esame delle offerte non impone di comunicargliene l'esito e
non giustifica una dilazione del termine in questione; al contrario, il diverso termine
fissato dal medesimo giudice con il decreto previsto dall'art. 574, comma 1, c.p.c. trova
applicazione solo qualora la menzionata ordinanza non contenga indicazioni al riguardo.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 574 com. 1

Massime precedenti Vedi: N. 24570 del 2018 Rv. 651156 - 01, N. 32136 del 2019 Rv.
656506 - 02

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22343 del 05/08/2021 (Rv. 662209 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: DOLMETTA ALDO ANGELO. Relatore:
DOLMETTA ALDO ANGELO.
P. (IANNARONE NICOLA) contro F. (VOLINO EDOARDO)
Rigetta, TRIBUNALE AVELLINO, 26/03/2019

079 ESECUZIONE FORZATA - 077 CON INCANTO

ESECUZIONE FORZATA - IMMOBILIARE - VENDITA - CON INCANTO Decreto ex artt. 587,


comma 2, c.p.c. e 177 disp. att. c.p.c. - Prescrizione del diritto di credito nei confronti del
precedente aggiudicatario rimasto inadempiente - Decorrenza - Dalla nuova
aggiudicazione - Fondamento.

079 ESECUZIONE FORZATA - 078 INADEMPIENZA DELL'AGGIUDICATARIO

ESECUZIONE FORZATA - IMMOBILIARE - VENDITA - INADEMPIENZA


DELL'AGGIUDICATARIO In genere.

127 PRESCRIZIONE CIVILE - 024 TERMINE - IN GENERE

PRESCRIZIONE CIVILE - TERMINE - IN GENERE In genere.

La prescrizione del diritto di credito nei confronti dell'aggiudicatario dell'incanto rimasto


inadempiente, per il pagamento della differenza, quando la successiva vendita abbia
fruttato un importo minore, decorre, secondo la disciplina di cui al combinato disposto
degli artt. 587, comma 2, c.p.c. e 177 disp. att. c.p.c., solo dal momento in cui la nuova
aggiudicazione diviene definitiva, essendo la disciplina legale finalizzata a presidiare la
serietà delle offerte presentate in sede di incanto, facendo gravare sull'aggiudicatario
inadempiente il rischio che il bene venga a subire deprezzamenti di valore a seguito del
procedere del tempo, sin tanto che non si riesca ad addivenire ad una nuova e positiva
aggiudicazione.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 587 com. 2

Disp. Att. Cod. Proc. Civ. art. 171 com. 1

Cod. Civ. art. 2935,

306
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Sez. 3 - , Sentenza n. 22210 del 04/08/2021 (Rv. 662203 - 02)


Presidente: VIVALDI ROBERTA. Estensore: RUBINO LINA. Relatore: RUBINO LINA.
P.M. SOLDI ANNA MARIA. (Conf.)
C. (MARTELLATO LUIGINO MARIA) contro O. (BESSEGATO URBANO)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 20/09/2018

079 ESECUZIONE FORZATA - 020 BENI INDIVISI

ESECUZIONE FORZATA - BENI INDIVISI Espropriazione di un bene in comunione legale


per crediti personali di un solo coniuge - Beneficio di escussione dei beni personali del
debitore e sussidiarietà dei beni in comunione ex art. 189 c.c. - Deduzione con
opposizione all'esecuzione - Necessità - Proponibilità mediante eccezione nella divisione
endoesecutiva - Esclusione.

082 FAMIGLIA - 209 COMUNIONE LEGALE - IN GENERE

FAMIGLIA - MATRIMONIO - RAPPORTI PATRIMONIALI TRA CONIUGI - COMUNIONE


LEGALE - IN GENERE In genere.

Nell'espropriazione del bene in comunione legale per crediti personali di uno solo dei
coniugi, il beneficio di escussione dei beni personali del coniuge debitore e la sussidiarietà
del cespite in comunione legale ex art. 189 c.c. devono essere fatti valere esclusivamente
con lo strumento dell'opposizione all'esecuzione e non con una semplice eccezione
formulata in sede di divisione endoesecutiva.

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 189

Cod. Proc. Civ. art. 600

Cod. Proc. Civ. art. 615, Cod. Proc. Civ. art. 619

CORTE COST. PENDENTE

Massime precedenti Vedi: N. 6575 del 2013 Rv. 625462 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 21512 del 27/07/2021 (Rv. 662024 - 01)


Presidente: DE STEFANO FRANCO. Estensore: TATANGELO AUGUSTO. Relatore:
TATANGELO AUGUSTO. P.M. CARDINO ALBERTO. (Conf.)
C. (SARDO GIUSEPPE) contro S. (MASCARO PAOLO)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO CATANZARO, 07/12/2017

079 ESECUZIONE FORZATA - 154 TERMINE

ESECUZIONE FORZATA - OPPOSIZIONI - AGLI ATTI ESECUTIVI - TERMINE Fase di merito


– Termine per la costituzione in giudizio – Riduzione – Esclusione – Tardiva iscrizione
della causa a ruolo – Improcedibilità – Esclusione – Fondamento.

Nell'ambito di tutte le cosiddette "opposizioni esecutive", il termine per la costituzione in


giudizio della parte che introduca la fase di merito non subisce alcuna riduzione, essendo,
pertanto, di dieci giorni dalla prima notificazione dell'atto di citazione. Tuttavia, la tardiva
iscrizione a ruolo della causa non determina l'improcedibilità del giudizio, ma soltanto
l'applicazione delle regole generali di cui agli artt. 171 e 307 c.p.c., assolvendo l'iscrizione
a ruolo, mero adempimento amministrativo, la funzione di rimarcare l'autonomia della
fase a cognizione piena rispetto a quella sommaria dell'opposizione.

307
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Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 617, Cod. Proc. Civ. art. 618, Cod. Proc. Civ.
art. 165

CORTE COST. PENDENTE

Cod. Proc. Civ. art. 171, Cod. Proc. Civ. art. 307, Cod. Proc. Civ. art. 616, Massime
precedenti Conformi: N. 24224 del 2019 Rv. 655174 - 01

17. PROCEDIMENTO D’INGIUNZIONE

Sez. U - , Sentenza n. 19427 del 08/07/2021 (Rv. 661850 - 01)


Presidente: CURZIO PIETRO. Estensore: DORONZO ADRIANA. Relatore: DORONZO
ADRIANA.
P. (PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE) contro R.
Enuncia principio ex art. 363, comma 1, c.p.c.

026 AVVOCATO E PROCURATORE - 033 TARIFFE PROFESSIONALI - IN GENERE

AVVOCATO E PROCURATORE - ONORARI - TARIFFE PROFESSIONALI - IN GENERE


Liquidazione dei compensi professionali degli avvocati - Disciplina successiva al d.l. n. 1
del 2012, conv. dalla l. n. 27 del 2012 - Abrogazione dell'art. 636 c.p.c. - Esclusione -
Conseguenze - Procedimento per ingiunzione ex art. 633 c.p.c. - Ammissibilità -
Condizioni.

In tema di liquidazione dei compensi degli avvocati, l'abrogazione del sistema delle tariffe
professionali disposta dal d.l. n. 1 del 2012, conv. dalla l. n. 27 del 2012, non ha
determinato l'abrogazione dell'art. 636 c.p.c., sicché l'avvocato che intenda agire per la
richiesta dei compensi per prestazioni professionali può continuare ad avvalersi - anche
nel vigore della nuova disciplina - del procedimento per ingiunzione di cui agli artt. 633 e
636 c.p.c., ponendo a base del ricorso la parcella delle spese e prestazioni, sottoscritta e
corredata del parere della competente associazione professionale, rilasciato sulla base dei
parametri per i compensi professionali di cui alla l. n. 247 del 2012 e relativi decreti
ministeriali attuativi. (Principio affermato nell'interesse della legge ex art. 363, comma 1,
c.p.c.).

Riferimenti normativi: Legge 13/06/1942 num. 794 art. 28, Regio Decr. Legge
27/11/1933 num. 1578 art. 14

Cod. Proc. Civ. art. 633 com. 1 lett. 2


Cod. Proc. Civ. art. 636, Cod. Civ. art. 2233, Decreto Legge 24/01/2012 num. 11 art. 9

Legge 31/12/2012 num. 247 art. 13

Legge 31/12/2012 num. 247 art. 29 com. 1 lett. L

Decr. Minist. Grazia e Giustizia 10/03/2014 num. 55

Decr. Minist. Grazia e Giustizia 08/03/2018 num. 37

Massime precedenti Vedi: N. 712 del 2018 Rv. 647975 - 01

308
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18. PROCEDIMENTI POSSESSORI

Sez. 2 - , Ordinanza n. 21072 del 22/07/2021 (Rv. 661942 - 01)


Presidente: GORJAN SERGIO. Estensore: VARRONE LUCA. Relatore: VARRONE
LUCA.
D. (LANCIAPRIMA GIUSEPPE) contro D. (DI LIBERATORE LUIGI)
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 17/06/2015

125 POSSESSO - 030 PROCEDIMENTO POSSESSORIO - IN GENERE

POSSESSO - AZIONI A DIFESA DEL POSSESSO - AZIONI POSSESSORIE (NOZIONE,


DIFFERENZA CON LE AZIONI DI NUNCIAZIONE, DISTINZIONI) - PROCEDIMENTO
POSSESSORIO - IN GENERE Sommarie informazioni assunte con e senza giuramento, nel
contraddittorio tra le parti - Natura – Differenze.

Nel procedimento possessorio, le deposizioni rese nella fase sommaria del giudizio, ove
siano state assunte in contraddittorio tra le parti, sotto il vincolo del giuramento e sulla
base delle indicazioni fornite dalle parti nei rispettivi atti introduttivi, sono da considerare
come provenienti da veri e propri testimoni, mentre devono essere qualificati come
"informatori" - le cui dichiarazioni sono comunque utilizzabili ai fini della decisione, anche
quali indizi liberamente valutabili - coloro che abbiano reso "sommarie informazioni" ai
sensi dell'art. 669-sexies, comma 2, c.p.c.., ai fini dell'eventuale adozione del decreto
"inaudita altera parte".

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 1168, Cod. Civ. art. 1170, Cod. Proc. Civ. art. 116,
Cod. Proc. Civ. art. 669, Cod. Proc. Civ. art. 251, Cod. Proc. Civ. art. 703, Massime
precedenti Conformi: N. 24705 del 2006 Rv. 593758 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 12089 del 2019 Rv. 654076 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 20324 del 16/07/2021 (Rv. 662017 - 01)


Presidente: DI VIRGILIO ROSA MARIA. Estensore: FORTUNATO GIUSEPPE.
Relatore: FORTUNATO GIUSEPPE.
B. (MANCA BITTI DANIELE) contro L. (CAZZOLETTI FRANCESCA)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BRESCIA, 19/12/2014

125 POSSESSO - 020 LIMITI TEMPORALI

POSSESSO - AZIONI A DIFESA DEL POSSESSO - AZIONI POSSESSORIE (NOZIONE,


DIFFERENZA CON LE AZIONI DI NUNCIAZIONE, DISTINZIONI) - GIUDIZIO
POSSESSORIO E PETITORIO (RAPPORTO) - DIVIETO DI CUMULO - LIMITI TEMPORALI -
Azione petitoria del convenuto nel corso del giudizio possessorio - Condizioni di
proponibilità - Reintegrazione del possesso attuata spontaneamente dal convenuto -
Sufficienza.

Le condizioni che, ai sensi dell'art. 705 c. p.c., consentono al convenuto in giudizio


possessorio di instaurare giudizio petitorio, (costituite dalla definizione del giudizio con
sentenza non più soggetta ad impugnazione e o all'esecuzione della relativa decisione),
possono trovare l'equipollente solo nell'ipotesi in cui vi sia stata una sostanziale
cessazione del giudizio possessorio per aver il convenuto spontaneamente reintegrato la
controparte nell'esercizio del possesso.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 705, Massime precedenti Conformi: N. 8367
del 2001 Rv. 547585 - 01

309
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19. PROCEDIMENTI IN CAMERA DI CONSIGLIO

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23313 del 23/08/2021 (Rv. 662310 - 01)


Presidente: SCALDAFERRI ANDREA. Estensore: MERCOLINO GUIDO. Relatore:
MERCOLINO GUIDO.
B. (RUSSI MAURIZIO) contro C.
Rigetta, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 10/02/2020

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 207 INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO IN CAUSE


INSCINDIBILI

IMPUGNAZIONI CIVILI - IMPUGNAZIONI IN GENERALE - CAUSE SCINDIBILI E


INSCINDIBILI - INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO IN CAUSE INSCINDIBILI Rito
camerale - Ordine di integrazione del contraddittorio - Prova della tempestiva esecuzione
prima della chiusura della discussione - Necessità - Concessione di un ulteriore termine -
Irrilevanza - Limiti.

Nei giudizi d'impugnazione che seguono il rito camerale, ove sia disposta l'integrazione
del contraddittorio, la parte a ciò onerata, per evitare la dichiarazione di inammissibilità
dell'impugnazione, deve fornire la prova di aver dato tempestiva esecuzione all'ordine
previsto dall'art. 331 c.p.c. prima della chiusura della discussione dinanzi al collegio, in
modo da consentire a quest'ultimo il controllo della ritualità e della tempestività della
notifica, non assumendo rilievo, in mancanza di tale prova, l'intervenuta concessione di
un ulteriore termine, che equivale ad una proroga dell'originario termine perentorio, non
consentita dall'art. 153 c.p.c., sempre che non sussistano i presupposti per la rimessione
in termini.

Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 331

Cod. Proc. Civ. art. 153, Cod. Proc. Civ. art. 737, Cod. Proc. Civ. art. 738, Cod. Proc. Civ.
art. 739, Massime precedenti Vedi: N. 6982 del 2016 Rv. 639540 - 01, N. 10779 del
2003 Rv. 569259 - 01

20. PROCEDIMENTI DI AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

Sez. U - , Sentenza n. 21985 del 30/07/2021 (Rv. 662034 - 01)


Presidente: SPIRITO ANGELO. Estensore: CRISCUOLO MAURO. Relatore:
CRISCUOLO MAURO. P.M. SGROI CARMELO. (Diff.)
contro
Regola competenza

037 CAPACITA' DELLA PERSONA FISICA - 003 CAPACITA' DI AGIRE - IN GENERE

CAPACITA' DELLA PERSONA FISICA - CAPACITA' DI AGIRE - IN GENERE Amministrazione


di sostegno - Decreti del giudice tutelare - Reclamabilità esclusiva dinanzi alla corte
d’appello - Natura ordinatoria o decisoria dei provvedimenti - Irrilevanza.

100 IMPUGNAZIONI CIVILI - 004 APPELLABILITA' (PROVVEDIMENTI APPELLABILI) - IN


GENERE

IMPUGNAZIONI CIVILI - APPELLO - APPELLABILITA' (PROVVEDIMENTI APPELLABILI) - IN


GENERE In genere.

310
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I decreti del giudice tutelare in materia di amministrazione di sostegno sono reclamabili
ai sensi dell'art. 720 bis, comma 2, c.p.c. unicamente dinanzi alla Corte d'appello, quale
che sia il loro contenuto (decisorio ovvero gestorio), mentre, ai fini della ricorribilità in
cassazione dei provvedimenti assunti in tale sede, la lettera della legge impone in ogni
caso la verifica del carattere della decisorietà, quale connotato intrinseco dei
provvedimenti suscettibili di essere sottoposti al vaglio del giudice di legittimità.

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 404, Cod. Civ. art. 405, Cod. Civ. art. 407, Cod. Civ.
art. 408, Cod. Proc. Civ. art. 720 bis com. 2

Cod. Proc. Civ. art. 739, Cod. Civ. Disp. Att. e Trans. art. 45

Massime precedenti Conformi: N. 32409 del 2019 Rv. 656558 - 01

Massime precedenti Difformi: N. 32071 del 2018 Rv. 651970 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 4733 del 2021 Rv. 660588 - 01, N. 14158 del 2017 Rv.
644450 - 01, N. 784 del 2017 Rv. 643494 - 02

21. ARBITRATO

Sez. 1 - , Ordinanza n. 23495 del 26/08/2021 (Rv. 662186 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: MARULLI MARCO. Relatore: MARULLI
MARCO.
M. (NICOLETTI LUCA) contro A. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 29/01/2016

013 ARBITRATO - 036 PER NULLITA' - IN GENERE

ARBITRATO - LODO (SENTENZA ARBITRALE) - IMPUGNAZIONE - PER NULLITA' - IN


GENERE Deduzione dell'inesistenza della clausola compromissoria - Poteri del giudice di
merito - Interpretazione diretta della previsione contrattuale - Fondamento.

In tema di arbitrato, ove sia dedotta la nullità del lodo per inesistenza della clausola
compromissoria, il giudice di merito ha il potere di interpretare direttamente la previsione
contrattuale oggetto di contestazione per verificare se contenga o meno la volontà di
compromettere in arbitri poiché, rilevando ai fini dell'accertamento della "potestas
iudicandi" di questi ultimi, l'interpretazione della clausola compromissoria non incontra i
limiti stabiliti per l'interpretazione delle altre clausole, riservata agli arbitri e sindacabile
dal giudice di merito solo per violazione delle norme di ermeneutica contrattuale o per
difetto assoluto di motivazione.

Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 829

Massime precedenti Conformi: N. 7649 del 2007 Rv. 596475 - 01

Massime precedenti Vedi: N. 19917 del 2017 Rv. 645693 - 01

311
Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione

rassegna tematica in tema di


protezione internazionale
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Sez. 3 - , Ordinanza n. 23572 del 30/08/2021 (Rv. 662205 - 01)


Presidente: FRASCA RAFFAELE GAETANO ANTONIO. Estensore: DI FLORIO
ANTONELLA. Relatore: DI FLORIO ANTONELLA.
B. (DE ANGELIS ROSSELLA) contro M.
Rigetta, TRIBUNALE MILANO, 10/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Controversie


in materia di protezione internazionale - Termine complessivo annuale ex art. 35 bis del d.lgs.
n. 25 del 2008 - Natura ordinatoria e funzione acceleratoria - Conseguenze.

Nelle controversie in materia di protezione internazionale, il termine annuale complessivo


previsto dall'art. 35 bis, comma 13, del d.lgs. n. 25 del 2008 per la decisione, composto da
quello di quattro mesi per il giudizio di merito dinanzi al tribunale e da quello dei sei mesi per il
giudizio di legittimità, ispirato all'esigenza di definire tali procedure con urgenza, ha natura
meramente ordinatoria e funzione acceleratoria; pertanto, sebbene della predetta esigenza
debba tenersi conto nella individuazione dei criteri di priorità nei progetti organizzativi degli
uffici giudicanti, il superamento parziale o totale dei termini prescritti non determina
conseguenze sulla validità dei provvedimenti emessi.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis PENDENTE, Cod. Proc.
Civ. art. 152 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 2761 del 2021 Rv. 660374 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 23465 del 26/08/2021 (Rv. 662026 - 02)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA.
S. (TASSELLI MARIA CRISTINA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 17/06/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 022527/2020 65940902


Massime precedenti Conformi: N. 22527 del 2020 Rv. 659409 - 02

Sez. 3 - , Ordinanza n. 23465 del 26/08/2021 (Rv. 662026 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA.
S. (TASSELLI MARIA CRISTINA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO TORINO, 17/06/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) In genere

CONFORME A CASSAZIONE ASN 013944/2020 65824101


Massime precedenti Conformi: N. 13944 del 2020 Rv. 658241 - 01

313
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Sez. 1 - , Ordinanza n. 23197 del 20/08/2021 (Rv. 662334 - 01)


Presidente: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Estensore: DOLMETTA
ALDO ANGELO. Relatore: DOLMETTA ALDO ANGELO.
F. (VERRASTRO FRANCESCO) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE ROMA, 14/11/2018

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Dichiarazione del richiedente di aver subito atti persecutori in ragione della
propria fede religiosa - Credibilità estrinseca ed intrinseca - Verifica - Modalità - Fattispecie.

In tema di protezione internazionale, a fronte dell'allegazione da parte del cittadino straniero di


avere subito atti persecutori in ragione della propria fede religiosa, la verifica della sussistenza
della c.d. condizione intrinseca (o soggettiva) di credibilità dev'essere effettuata con
riferimento alla (e nel contesto della) cd. condizione estrinseca (o oggettiva) della stessa,
costituita dalla effettiva esistenza di una persecuzione nei confronti della convinzione di fede
manifestata dal richiedente, mediante l'accertamento, anche facendo ricorso al dovere di
cooperazione istruttoria, del trattamento in concreto operato della religione professata da parte
delle autorità centrali e provinciali del Paese di origine. (In applicazione di tale principio, la S.C.
ha cassato la decisione di merito che aveva negato la richiesta protezione, senza indagare sul
trattamento in concreto riservato in Cina, ed in particolare, nella provincia di Guangdong, a
coloro che professavano la fede del richiedente e senza menzionare le fonti poste a
fondamento della decisione).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 2, Decreto Legisl.
19/11/2007 num. 251 art. 8 com. 1 lett. B, Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 14 lett.
B, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 2

Massime precedenti Vedi: N. 28974 del 2019 Rv. 655565 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 22951 del 16/08/2021 (Rv. 662066 - 01)


Presidente: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA. Estensore: SAN GIORGIO MARIA
ROSARIA. Relatore: SAN GIORGIO MARIA ROSARIA.
K. (VIGLIOTTI DANIELA) contro M.
Rigetta, TRIBUNALE TORINO, 08/07/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale sussidiaria dello straniero - Ricorso al giudice - Allegazione dei fatti costitutivi
del diritto alla protezione - Necessità - Conseguenze - Accertamento della condizione di
violenza indiscriminata nel Paese di origine - Accertamento della esposizione dei civili a
minaccia grave e individuale alla vita o alla persona - Potere-dovere ufficioso del giudice -
Fattispecie.

Quando il cittadino straniero che richieda il riconoscimento della protezione internazionale,


abbia adempiuto all'onere di allegare i fatti costitutivi del suo diritto, sorge il potere-dovere del
giudice di accertare anche d'ufficio se, ed in quali limiti, nel Paese straniero di origine
dell'istante si registrino fenomeni di violenza indiscriminata, in situazioni di conflitto armato
interno o internazionale, che espongano i civili a minaccia grave e individuale alla vita o alla
persona, ai sensi dell'art. 14, lett. c), d. lgs. n. 251 del 2007. (Nella specie la S.C. ha rigettato
il ricorso proposto da un cittadino della Sierra Leone, in cui si lamentava che il giudice di

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merito avesse deciso semplicemente sulla base delle risultanze del sito Internet, ritenendo,
viceversa, la sentenza adeguatamente motivata, non solo, con riferimento alle informazioni
acquisite delle COI disponibili, ma anche al contenuto delle stesse).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 3, Decreto Legisl.
19/11/2007 num. 251 art. 14 lett. C, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 8, Decreto
Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 27

Massime precedenti Conformi: N. 17069 del 2018 Rv. 649647 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22694 del 11/08/2021 (Rv. 662348 - 01)


Presidente: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Estensore: SCOTTI
UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE
GIUSEPPE.
C. (GRECO MARIA ELENA) contro M.
Dichiara inammissibile, GIUDICE DI PACE GENOVA, 16/03/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO)


Provvedimento reso all’esito del giudizio di opposizione al decreto prefettizio di espulsione dello
straniero - Ricorso per cassazione rivolto contro il Ministero dell’Interno e ad esso notificato
presso l’Avvocatura dello Stato - Inammissibilità - Fondamento.

100180 IMPUGNAZIONI CIVILI - CASSAZIONE (RICORSO PER) - RICORSO - IN GENERE In


genere.

Il ricorso per cassazione, avverso il provvedimento emesso all'esito del giudizio di opposizione
al decreto prefettizio di espulsione dello straniero, va proposto nei confronti dell'autorità che ha
emanato il decreto impugnato e notificato presso la stessa, sicché deve essere dichiarato
inammissibile il ricorso proposto contro il Ministero dell'Interno e ad esso notificato presso
l'Avvocatura generale dello Stato.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 13 CORTE COST. PENDENTE,
Cod. Proc. Civ. art. 360 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 12665 del 2019 Rv. 653771 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 24582 del 2020 Rv. 659666 - 01
Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 15141 del 2001 Rv. 550716 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22510 del 09/08/2021 (Rv. 662343 - 01)


Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: FALABELLA MASSIMO. Relatore:
FALABELLA MASSIMO.
T. (STIGLIANO MARIAGRAZIA) contro M.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE LECCE, 04/03/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale sussidiaria ex art. 14 del d.lgs. n. 251 del 2007 - Situazione del paese di origine
- Acquisizione di informazioni sull’epidemia da Covid-19 – Dovere di cooperazione istruttoria –
Insussistenza - Fondamento.

In tema di protezione internazionale sussidiaria, esula dal dovere di cooperazione istruttoria


gravante sul giudice l'assunzione di informazioni sulla diffusione del virus Covid-19 nel paese di

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origine del richiedente, non essendo detta circostanza riconducibile alle ipotesi di danno grave
previste dall'art. 14 del d.lgs. n. 251 del 2007.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 3, Decreto Legisl.
19/11/2007 num. 251 art. 14

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22511 del 09/08/2021 (Rv. 662344 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: MARULLI MARCO. Relatore: MARULLI
MARCO.
E. (BASSAN MARIA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 19/11/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) - Protezione


umanitaria - Condizione femminile nel Paese di origine - Comprovato rischio di esposizione alla
tratta di esseri umani - Vulnerabilità - Accertamento officioso - Necessità - Scarsa credibilità
del racconto della richiedente - Irrilevanza.

Nei procedimenti in materia di protezione internazionale, la valutazione di inattendibilità del


racconto del richiedente non può condizionare la verifica dei presupposti per il riconoscimento
della protezione umanitaria che il giudice è chiamato ad effettuare "ex officio" sia rispetto
all'esistenza ed al grado di deprivazione dei diritti umani nell'area di provenienza del
richiedente, sia rispetto alla valutazione comparativa tra il grado d'integrazione raggiunto nel
nostro paese e i rischi collegati al rimpatrio che potrebbero esporre l'asilante, proveniente da
quella determinata area geografica, ad un'oggettiva vulnerabilità personale, caratterizzata da
fenomeni di deprivazione dei diritti della popolazione femminile e dal rischio concreto di
sfruttamento sessuale nell'ambito del circuito della tratta di esseri umani.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 8, Decreto Legisl. 28/01/2008
num. 25 art. 27, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 32 com. 3, Decreto Legisl.
25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 1750 del 2021 Rv. 660228 - 01, N. 16122 del 2020 Rv. 658561 -
01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22415 del 05/08/2021 (Rv. 662184 - 01)


Presidente: DE CHIARA CARLO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
H. (INTERLENGHI RENZO) contro M.
Rigetta, TRIBUNALE ANCONA, 19/10/2018

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Mancata


istituzione dell’Ufficio del processo in materia di protezione internazionale (cd. UPI) - Nullità
dell’attività istruttoria delegata ai G.O.P. - Esclusione - Fondamento.

115072 ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - MAGISTRATI ONORARI In genere.

133005 PROCEDIMENTO CIVILE - ATTI E PROVVEDIMENTI IN GENERE - NULLITA' - IN GENERE


In genere.

133143 PROCEDIMENTO CIVILE - GIUDICE - VIZIO DI COSTITUZIONE (NULLITA' PER) In


genere.

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L'ufficio del processo in materia di protezione internazionale (UPI) rappresenta un modulo
organizzativo avente finalità di snellimento e più rapida trattazione dei procedimenti in materia
di protezione internazionale di cui il Consiglio Superiore della Magistratura ha auspicato, ma
non imposto, l'istituzione con propria circolare cosicché la sua eventuale mancata realizzazione
non può incidere sulla regolare costituzione dell'organo giudicante, ex art. 158 c.p.c. né
determinare la nullità dell'attività giurisdizionale, di natura istruttoria, delegata, nelle
controversie in questione, ai giudici onorari di pace (G.O.P.), che incontestabilmente
appartengono all'ufficio giudiziario presso cui prestano la loro opera.
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 158, Decreto Legisl. 13/07/2017 num. 116 art. 10
com. 10, Decreto Legisl. 13/07/2017 num. 116 art. 10 com. 11

Massime precedenti Vedi: N. 466 del 2016 Rv. 638215 - 01


Massime precedenti Vedi Sezioni Unite: N. 5425 del 2021 Rv. 660688 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22274 del 04/08/2021 (Rv. 661979 - 01)


Presidente: CRISTIANO MAGDA. Estensore: AMATORE ROBERTO. Relatore:
AMATORE ROBERTO.
J. (TARTINI FRANCESCO) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Rigetta, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 04/10/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


umanitaria – Presupposti – Giudizio comparativo - Elementi di valutazione - Individualizzazione
- Necessità - Conseguenze sull'onere di allegazione.

In tema di riconoscimento della protezione umanitaria, nella comparazione fra la condizione di


vulnerabilità che si determinerebbe all'esito del rientro del richiedente nel paese di origine ed il
livello di integrazione dello stesso nel paese di accoglienza, può rilevare anche una situazione
di violazione dei diritti umani o di conflitto di livello inferiore a quella richiesta per le protezioni
maggiori, purché il richiedente non si limiti ad allegare una situazione di generica pericolosità
del paese di origine, che non consente una proiezione individualizzata idonea a consentire al
giudice di merito la necessaria e concreta comparazione tra i due contesti di vita da parte dello
straniero rispetto alla deprivazione nel godimento dei diritti fondamentali a cui sarebbe esposto
in caso di rimpatrio.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.,
Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 34, Costituzione art. 2 CORTE COST., Costituzione
art. 10, Conv. Eur. Dir. Uomo art. 3, Conv. Eur. Dir. Uomo art. 8

Massime precedenti Vedi: N. 3968 del 2021 Rv. 660421 - 01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22275 del 04/08/2021 (Rv. 661995 - 01)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: VANNUCCI MARCO. Relatore:
VANNUCCI MARCO.
L. (VOLPINI ANDREA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 16/12/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO)


Riconoscimento dello "status" di rifugiato per motivi religiosi, ex art. 2, comma 2, lett. e), del
d.lgs. n. 251 del 2007 – Condizioni - Fattispecie.

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L'articolo 2, comma 2, lett. e), del d.lgs. n. 251 del 2007, nella parte in cui definisce "rifugiato"
il cittadino straniero il quale, per il fondato timore di essere perseguitato per motivi di
religione, si trovi fuori dal territorio del Paese di cui ha la cittadinanza e non possa o, a causa
di tale timore, non voglia avvalersi della protezione di tale Paese, deve interpretarsi nel senso
che il timore deve essere valutato alla luce del contenuto della legislazione dello Stato di
origine del richiedente la protezione, evidenziante la possibilità concreta di conseguenze penali
per chi professi un culto non espressamente riconosciuto dallo Stato, in assenza di atti diversi
da quelli di esercizio del culto, nonché alla luce di fatti, oggettivamente persecutori (quale la
privazione della libertà personale da parte di autorità di polizia protrattasi per un'apprezzabile
periodo di tempo e destinata a cessare con la dazione di una somma di danaro)
dell'appartenenza della persona ad uno di tali culti, univocamente indicanti l'immanente
possibilità di loro reiterazione. (Nella specie, la S.C. ha cassato la pronuncia di merito, che
aveva rigettato la domanda di riconoscimento dello "status" di rifugiato presentata da un
cittadino cinese, il quale aveva dedotto di essere stato costretto a lasciare il suo paese a causa
delle persecuzioni subite dalla polizia per avere professato il suo culto, rilevando come, al
contrario, i motivi di fuga dal paese di origine del ricorrente fossero da considerare di
persecuzione per motivi religiosi, appartenendo il richiedente ad una delle cd. chiese
evangeliche protestanti - "shouters" - che la Repubblica Popolare cinese persegue anche
penalmente, perché contrarie all'ordine pubblico ed alla sicurezza nazionale, così comprimendo
la libertà religiosa dei suoi cittadini).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 2 com. 2 lett. E

Sez. 1 - , Ordinanza n. 22275 del 04/08/2021 (Rv. 661995 - 02)


Presidente: CAMPANILE PIETRO. Estensore: VANNUCCI MARCO. Relatore:
VANNUCCI MARCO.
L. (VOLPINI ANDREA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO ROMA, 16/12/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO)


Riconoscimento dello “status” di rifugiato per motivi religiosi, ex art. 2, comma 2, lett. e), del
d.lgs. n. 251 del 2007 – Interpretazione dell’art. 2, lett. c), della direttiva n. 2004/83/CE -
Sentenza della C.G.U.E. 5 settembre 2012, nelle cause riunite C-71/11 e C-99/11.

In tema di persecuzione per motivi religiosi, alla luce dell'interpretazione data dalla Corte di
Giustizia dell'Unione europea (sentenza 5 settembre 2012, nelle cause riunite C-71/11 e C-
99/11, Bundesrepublik Deutschlande, contro altri) all'art. 2, lett. c), della direttiva 2004/83/CE
del Consiglio, a sua volta vincolante l'interpretazione giudiziale delle norme interne derivate da
quella dell'Unione, nell'esame di una domanda di riconoscimento dello "status di rifugiato", il
giudice non può ragionevolmente aspettarsi che il richiedente, una volta tornato nel paese di
origine, rinunci al compimento di atti religiosi che lo espongano al rischio effettivo di
persecuzione secondo il culto cui aderisce, previa sua adesione ad un culto riconosciuto dallo
Stato.
Riferimenti normativi: Direttive del Consiglio CEE 29/04/2004 num. 83, Decreto Legisl.
19/11/2007 num. 251 art. 2 com. 2 lett. E

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Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 22196 del 03/08/2021 (Rv. 662038 - 01)
Presidente: VALITUTTI ANTONIO. Estensore: TRICOMI LAURA. Relatore: TRICOMI
LAURA.
G. (TURELLA SVETLANA) contro M.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE TRENTO, 19/02/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Domanda di


protezione internazionale - Lacune probatorie del racconto del richiedente asilo - Conseguenze
– Superamento – Condizioni.

In tema di protezione internazionale, le lacune probatorie del racconto del richiedente asilo non
comportano necessariamente inottemperanza al regime dell'onere della prova, potendo essere
superate dalla valutazione che il giudice di merito è tenuto a compiere delle circostanze
indicate dall'art. 3, comma 5, lett. da a) ad e), del d.lgs. n. 251 del 2007; tale attenuazione
dell'onere probatorio non esclude, tuttavia, che il richiedente debba produrre ogni ragionevole
sforzo per circostanziare il proprio racconto, atteso che, in caso contrario, la genericità della
narrazione esclude la necessità e la possibilità, per il giudice di merito, di operare ulteriori
accertamenti.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 3 com. 5, Cod. Civ. art. 2697
CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 27503 del 2018 Rv. 651361 - 01, N. 17599 del 2021 Rv. 661643
- 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 21522 del 27/07/2021 (Rv. 661985 - 01)


Presidente: DI FLORIO ANTONELLA. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA.
A. (SCARINGELLA MASSIMILIANO) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 08/08/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


umanitaria - Condizione di vulnerabilità - Valutazione caso per caso - Necessità - Tipizzazione -
Esclusione - Fondamento.

In tema di concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, la condizione di


"vulnerabilità" del richiedente deve essere verificata caso per caso, all'esito di una valutazione
individuale della sua vita privata in Italia, comparata alla situazione personale vissuta prima
della partenza, a quella alla quale si troverebbe esposto in ipotesi di rimpatrio, ed a quella
vissuta nel paese di transito, non potendosi tipizzare le categorie soggettive meritevoli di tale
tutela che è, invece, atipica e residuale, nel senso che copre tutte quelle situazioni in cui, pur
non sussistendo i presupposti per il riconoscimento dello "status" di rifugiato o della protezione
sussidiaria, tuttavia non possa disporsi l'espulsione.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Conformi: N. 8571 del 2020 Rv. 657814 - 01

319
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Sez. 3 - , Ordinanza n. 21394 del 26/07/2021 (Rv. 661984 - 01)
Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: TRAVAGLINO GIACOMO. Relatore:
TRAVAGLINO GIACOMO.
I. (MARCIANO GIUSEPPINA) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE MILANO, 03/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


umanitaria - Presupposti - Valutazione comparativa tra integrazione sociale raggiunta in Italia
e situazione del Paese di origine - Necessità - Fondamento - Fattispecie.

In tema di riconoscimento della protezione umanitaria, l'orizzontalità dei diritti umani


fondamentali comporta che occorra operare la valutazione comparativa della situazione
oggettiva del richiedente, oltre che eventualmente soggettiva, in ordine alla libera esplicazione
dei diritti fondamentali della persona con riferimento al Paese di origine, in raffronto alla
situazione d'integrazione raggiunta nel Paese di accoglienza, senza che abbia rilievo l'esame
del livello di integrazione raggiunto in Italia, isolatamente ed astrattamente considerato. (Nella
specie la S.C. ha ritenuto che il giudice del merito avesse espresso una motivazione lacunosa e
sostanzialmente apparente, esaminando solo la storia passata del richiedente asilo,
trascurando di valutare la sua attuale condizione di omosessualità, ed i conseguenti rischi di
persecuzione cui sarebbe andato incontro in caso di rientro nel Paese di origine).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 7778 del 2021 Rv. 660790 - 01


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 29459 del 2019 Rv. 656062 - 02

Sez. 1 - , Ordinanza n. 20629 del 19/07/2021 (Rv. 661968 - 01)


Presidente: TIRELLI FRANCESCO. Estensore: FIDANZIA ANDREA. Relatore:
FIDANZIA ANDREA.
A. (ARESI TIZIANA) contro M.
Rigetta, CORTE D'APPELLO ANCONA, 14/07/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Domanda di


protezione internazionale - Vigenza del d.l. n. 13 del 2017, conv. con modif. in l. n. 46 del
2017 - Reiterazione di domanda già rigettata al tempo della disciplina precedente - Ricorso
contro la dichiarazione di inammissibilità della Commissione territoriale - Statuizione del
tribunale - Appello - Esclusione - Ricorso per cassazione - Ammissibilità - Fondamento.

In tema di protezione internazionale, ove, durante la vigenza del d.l. n. 13 del 2017, conv. con
modif. in l. n. 46 del 2017, venga reiterata la domanda di protezione internazionale, già
presentata e rigettata quando era in vigore la disciplina precedente, la statuizione del tribunale
sul ricorso contro la decisione di inammissibilità della Commissione territoriale non è
appellabile ma ricorribile per cassazione, ai sensi dell'art. 35 bis, comma 13, d.lgs. n. 25 del
2008, dovendosi dare applicazione al principio principio "tempus regit actum", poiché la nuova
domanda, come pure l'impugnazione della relativa decisione in sede amministrativa, sono del
tutto autonome rispetto a quelle in origine formulate.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 29 com. 1 lett. B, Decreto
Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis com. 13 PENDENTE, Decreto Legge 17/02/2017 num.
13, Legge 13/04/2017 num. 46, Decreto Legisl. 01/09/2011 num. 150 art. 19, Decreto
Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 PENDENTE

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Sez. L - , Ordinanza n. 20568 del 19/07/2021 (Rv. 661846 - 01)


Presidente: TRIA LUCIA. Estensore: PATTI ADRIANO PIERGIOVANNI. Relatore:
PATTI ADRIANO PIERGIOVANNI.
O. (MIGLIACCIO LUIGI) contro M.
Cassa con rinvio, TRIBUNALE NAPOLI, 09/12/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Impugnazione del provvedimento di diniego - Fatto nuovo sopravvenuto alla
proposizione del ricorso - Valutabilità - Condizioni - Fattispecie.

In tema di protezione internazionale, l'art. 35 bis del d.lgs. n. 25 del 2008 deve essere letto in
conformità al disposto dell'art. 46, par. 3, della direttiva 2013/32/UE nell'interpretazione
offerta dalla Corte di giustizia UE; il giudice, pertanto, è tenuto ad esaminare, ed accertare in
adempimento del dovere di cooperazione istruttoria, anche fatti nuovi non allegati, ma
esistenti al momento della decisione, che siano rilevanti ai fini della concessione della
protezione, purché sopravvenuti e non prevedibili al momento della presentazione del ricorso
contro il provvedimento di diniego. (Nella specie, la S.C. ha cassato il decreto di rigetto che
non aveva tenuto conto della condizione di gravidanza, documentata in corso di giudizio, della
compagna del richiedente).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis PENDENTE, Direttive
Commissione CEE 26/06/2013 num. 32 art. 46

Massime precedenti Vedi: N. 27073 del 2019 Rv. 656871 - 01, N. 22052 del 2020 Rv. 659026
- 01, N. 18440 del 2019 Rv. 654657 - 01, N. 2453 del 2021 Rv. 660500 - 01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20291 del 15/07/2021 (Rv. 661990 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: TERRUSI FRANCESCO. Relatore:
TERRUSI FRANCESCO.
C. (ZORZELLA NAZZARENA) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 02/10/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


umanitaria - Opposizione all'infibulazione - Pratica tradizionale vietata dalla legge ma
socialmente accettata e condivisa nelle zone tribali – Vulnerabilità soggettiva - Configurabilità -
Fondamento.

In tema di protezione umanitaria, ove sia dedotto dal ricorrente il fondato timore di essere
oggetto di ritorsioni da parte del gruppo sociale di appartenenza, per essersi opposto alla
decisione della propria famiglia di mutilare gli organi genitali femminili di una parente, non vale
ad escludere la ricorrenza di una situazione di vulnerabilità la circostanza che, nel Paese di
provenienza (nella specie, il Gambia), sia vigente una legge che sanziona penalmente
l'infibulazione, qualora risulti trattarsi di una pratica tradizionale socialmente accettata e
condivisa nelle zone tribali, poiché ciò che rileva non è il trattamento normativo ufficiale, ma
l'emarginazione sociale dei soggetti che vi si oppongano la quale può costituire elemento
identificativo di uno stato di vulnerabilità soggettiva.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 29836 del 2019 Rv. 656267 - 01

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Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20215 del 15/07/2021 (Rv. 661940 - 01)


Presidente: FERRO MASSIMO. Estensore: IOFRIDA GIULIA. Relatore: IOFRIDA
GIULIA.
T. (VISENTIN MARIA) contro M.
Rigetta, TRIBUNALE ROMA, 14/04/2020

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) In genere

CONFORME A CASSAZIONE SU 005425/2021 66068801


Massime precedenti Conformi Sezioni Unite: N. 5425 del 2021 Rv. 660688 - 01

Sez. 3 - , Ordinanza n. 20218 del 15/07/2021 (Rv. 661841 - 01)


Presidente: DI FLORIO ANTONELLA. Estensore: DELL'UTRI MARCO. Relatore:
DELL'UTRI MARCO.
M. (CIAFARDINI ANTONINO) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO L'AQUILA, 30/04/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Permesso di soggiorno per motivi umanitari - Poteri istruttori del giudice –
Attivazione d'ufficio per valutare che il rimpatrio non esponga il richiedente al rischio di
condizioni di vita non rispettose del nucleo minimo dei diritti della persona - Necessità - Origine
del rischio - Irrilevanza.

Ai fini del riconoscimento del permesso di soggiorno per motivi umanitari (ex art. 5, comma 6,
del d.lgs. n. 286 del 1998, nel testo applicabile "ratione temporis"), il giudice del merito è
tenuto ad approfondire e circostanziare, in forza di un'iniziativa istruttoria ufficiosa, gli aspetti
dell'indispensabile valutazione comparativa tra la situazione personale ed esistenziale attuale
del richiedente sul territorio italiano e la condizione in cui lo stesso verrebbe lasciato in caso di
rimpatrio, al fine di accertare (attraverso l'individuazione delle specifiche fonti informative
suscettibili di asseverare le conclusioni assunte in relazione alle condizioni generali del paese di
origine, indipendentemente da quanto attestato con riguardo alla domanda di riconoscimento
della protezione sussidiaria) che il ritorno del richiedente nel proprio paese non valga piuttosto
a esporlo al rischio di un abbandono a condizioni di vita non rispettose del nucleo minimo dei
diritti della persona, per come rappresentate, nel loro aspetto critico, dallo stesso ricorrente; e
tanto, indipendentemente dalla circostanza che tale rischio possa farsi risalire (o meno) a
fattori di natura economica, politica, sociale o culturale.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 5 com. 6 CORTE COST.

Massime precedenti Vedi: N. 5022 del 2021 Rv. 660461 - 01, N. 15961 del 2021 Rv. 661515 -
01

Sez. 6 - 1, Ordinanza n. 20301 del 15/07/2021 (Rv. 661905 - 01)


Presidente: BISOGNI GIACINTO. Estensore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE
GIUSEPPE. Relatore: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE.
J. (BASSI VALERIO) contro P.
Rigetta, CORTE D'APPELLO SEZ.DIST. DI TARANTO, 27/05/2020

322
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063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO)
Autorizzazione all'ingresso o alla permanenza in Italia di familiare di minore straniero -
Procedimento - Emergenza epidemiologica da covid 19 - Rinvio d’ufficio delle udienze civili -
Esclusione - Fondamento.

I procedimenti in tema di autorizzazione all'ingresso o alla permanenza in territorio italiano,


previsti dall'art. 31, comma 3, del d.lgs. n. 286 del 1998 in favore del familiare del minore
straniero che si trovi in Italia, non sono soggetti al rinvio d'ufficio di tutte le udienze disposto
dall'art. 1, comma 1, del d.l. n. 11 del 2020 e dall'art. 83, comma 1, del d.l. n. 18 del 2020,
conv. con modif. dalla l. n. 27 del 2020, trattandosi di giudizi sottratti al differimento ai sensi
dell'art. 2, comma 2, lett. g), n. 1), del d.l. n. 11 del 2020 e dell'art. 83, comma 3, lett. a), del
d.l. n. 18 del 2020, in quanto rientranti tra le cause di competenza del tribunale per i
minorenni relative a "situazioni di grave pregiudizio" per il minore.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 31 com. 3, Decreto Legge
08/03/2020 num. 11 art. 1 com. 1, Decreto Legge 08/03/2020 num. 11 art. 2 com. 2 lett. G,
Decreto Legge 17/03/2020 num. 18 art. 83 com. 1 CORTE COST., Decreto Legge 17/03/2020
num. 18 art. 83 com. 3 lett. A CORTE COST., Decreto Legge 17/03/2020 num. 18 art. 83
com. 22 CORTE COST., Legge 24/04/2020 num. 27 CORTE COST. PENDENTE

Sez. 3 - , Sentenza n. 20127 del 14/07/2021 (Rv. 661981 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
A. (CONSOLO ANTONELLA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 11/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Tutela


dell'unità familiare del rifugiato politico - Disciplina ex art. 22 del d.lgs. n. 251 del 2007 -
Presupposti applicativi - Presenza in Italia dei familiari - Necessità.

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI In genere.

Le disposizioni di cui all'art. 22 del d.lgs. n. 251 del 2007 relative al diritto al "mantenimento
del nucleo familiare" del beneficiario di protezione internazionale devono intendersi riferite
esclusivamente ai parenti che siano presenti sul territorio nazionale, mentre, in caso di parenti
residenti nel paese di origine o di provenienza del richiedente è applicabile la disciplina degli
artt. 29 e 29 bis del d.lgs. n. 286 del 1998.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 com. 1 lett. D CORTE
COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 19/11/2007 num. 251 art. 22

Sez. 3 - , Sentenza n. 20127 del 14/07/2021 (Rv. 661981 - 02)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. Relatore:
DI FLORIO ANTONELLA. P.M. SGROI CARMELO. (Conf.)
A. (CONSOLO ANTONELLA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 11/09/2019

323
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063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Tutela
dell'unità familiare del rifugiato politico - Richiesta di ricongiungimento per i genitori -
Disciplina degli artt. 29, comma 1, lett. d) e 29 bis del d.lgs. n. 286 del 1998 - Interpretazione
conforme all'art. 8 CEDU ed agli artt. 4 e 6 della direttiva 2003/86/CE - Necessità - Contenuto
- Fattispecie.

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI In genere.

In materia di ricongiungimento familiare dello straniero, al quale sia stato riconosciuto lo


"status" di rifugiato politico, le due ipotesi alternativamente previste dall'art. 29, comma 1,
lett. d), del d.lgs. n. 286 del 1998, lette alla luce dell'art. 8 CEDU e secondo i principi contenuti
nella direttiva 2003/86/CE, devono essere interpretate nel senso che, dove la norma prevede
che lo straniero possa richiedere il ricongiungimento "di genitori a carico, qualora non abbiano
altri figli nel paese di origine o di provenienza", debba intendersi che tali figli con loro
conviventi siano in grado di provvedere al loro sostentamento economico, e che ove la norma
prevede la possibilità di richiedere il ricongiungimento per i "genitori ultrasessantacinquenni
qualora gli altri figli siano impossibilitati al loro sostentamento per documentati gravi motivi di
salute", debba intendersi anche "quando non siano a carico del rifugiato", dovendosi ritenere
che il principio generale del diritto al ricongiungimento familiare sia prevalente sempre che non
sussistano le ragioni impeditive di cui all'art. 6 della direttiva 2003/86/CE, legate a ragioni di
ordine pubblico, sicurezza pubblica o sanità pubblica. (Nella specie, la S.C. ha cassato la
pronuncia della Corte d'appello che, in riforma di quella del tribunale, aveva confermato la
decisione dell'ambasciata italiana in Pakistan che aveva negato il visto di ingresso in Italia alla
madre sessantunenne, residente in Pakistan, di un rifugiato politico sulla base della convivenza
della donna con altro figlio, studente ed economicamente non autosufficiente).
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 com. 1 lett. D CORTE
COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 bis CORTE COST. PENDENTE,
Conv. Eur. Dir. Uomo art. 8, Decreto Legisl. 03/10/2008 num. 160 art. 1 com. 1 lett. A,
Decreto Legisl. 08/01/2007 num. 5 art. 2 com. 1 lett. F CORTE COST., Direttive del Consiglio
CEE 22/09/2003 num. 86 art. 4 com. 2, Direttive del Consiglio CEE 22/09/2003 num. 86 art.
6

Sez. 3 - , Sentenza n. 20127 del 14/07/2021 (Rv. 661981 - 03)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: DI FLORIO ANTONELLA. P.M. SGROI
CARMELO. (Conf.)
A. (CONSOLO ANTONELLA) contro M. (AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO .)
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO MILANO, 11/09/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Diritto al


ricongiungimento familiare ex artt. 29, comma 1, lett. d) e 29 bis del d.lgs. n. 286 del 1998
per i genitori infrasessantacinquenni - Presupposti - Accertamenti del giudice di merito in base
ai fatti allegati e provti - Contenuto - Motivazione relativa al potere d’acquisto delle somme
versate per il mantenimento dell'ascendente - Necessità.

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI In genere.

Ai fini dell'individuazione dei presupposti per il riconoscimento del diritto al ricongiungimento


familiare in favore degli ascendenti non residenti in Italia da parte di persona alla quale sia
stato riconosciuto lo "status" di rifugiato politico, il giudice di merito deve accertare, sulla base

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delle allegazioni e delle prove fornite dal richiedente, l'assenza di pericolosità dell'ascendente e
la sua condizione di essere "a carico" in termini di necessario sostentamento continuativo,
rendendo una motivazione congrua e logica anche in relazione al diverso potere d'acquisto che
le somme inviate dall'Italia dal figlio hanno nel paese di residenza del genitore.
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 com. 1 lett. D CORTE
COST. PENDENTE, Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 29 CORTE COST. PENDENTE,
Decreto Legisl. 03/10/2008 num. 160 art. 1 com. 1 lett. A, Decreto Legisl. 08/01/2007 num. 5
art. 2 com. 1 lett. F CORTE COST.

Sez. 1 - , Ordinanza n. 19919 del 13/07/2021 (Rv. 661828 - 01)


Presidente: SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE. Estensore: OLIVA
STEFANO. Relatore: OLIVA STEFANO.
U. (MARABINI GIULIO) contro M.
Dichiara inammissibile, CORTE D'APPELLO BOLOGNA, 05/12/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Dovere di collaborazione istruttoria del giudice - Violazione - Ricorso per
cassazione - Contenuto - Fattispecie.

In tema di protezione internazionale, il motivo di ricorso per cassazione che mira a contrastare
l'apprezzamento del giudice di merito in ordine alle c.d. fonti privilegiate deve evidenziare,
mediante riscontri precisi ed univoci, che le informazioni sulla cui base è stata assunta la
decisione, in violazione del dovere di collaborazione istruttoria, sono state oggettivamente
travisate o superate da altre più aggiornate, ovvero ricavate da COI non idonee, in quanto non
comprese tra quelle previste dall'art. 8, comma 3, d.lgs. n. 25 del 2008. (Nella specie, la S.C.
ha dichiarato inammissibile il ricorso con il quale il richiedente asilo aveva dedotto la violazione
del dovere di collaborazione istruttoria del giudice limitandosi a richiamare precedenti di merito
a sé favorevoli, insuscettibili di essere equiparati alle menzionate fonti privilegiate).
Riferimenti normativi: Cod. Proc. Civ. art. 366 com. 1 lett. 4, Decreto Legisl. 28/01/2008
num. 25 art. 8 com. 3, Decreto Legisl. 28/01/2008 num. 25 art. 35 bis PENDENTE,
Costituzione art. 10

Massime precedenti Vedi: N. 4037 del 2020 Rv. 657062 - 01, N. 7105 del 2021 Rv. 660795 -
01, N. 22769 del 2020 Rv. 659276 - 01, N. 28641 del 2020 Rv. 660005 - 01

Sez. 2 - , Ordinanza n. 19797 del 12/07/2021 (Rv. 661699 - 01)


Presidente: MANNA FELICE. Estensore: MANNA FELICE. Relatore: MANNA FELICE.
K. (VIGORITO DANIELA) contro P.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO SALERNO, 06/03/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Minore


straniero nato in Italia ed integrato nel tessuto socio-territoriale nonché nei percorsi scolastici
– Permesso di soggiorno del familiare ex art. 31 del d.lgs. n. 286 del 1998 - Situazione di
vulnerabilità del minore – Presunzione – Sussistenza – Fattispecie.

116029 ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA - POLIZIA DI SICUREZZA - LIMITAZIONI DI POLIZIA


- STRANIERI In genere.

325
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In tema di rilascio dell'autorizzazione temporanea alla permanenza in Italia del genitore del
minore, ex art. 31 del d.lgs. n. 286 del 1998, la vulnerabilità di minori nati in Italia ed integrati
nel tessuto socio-territoriale e nei percorsi scolastici deve essere presunta, in applicazione dei
criteri di rilevanza decrescente dell'età, per i minori in età prescolare, e di rilevanza crescente
del grado di integrazione, per i minori in età scolare. Ne consegue che la condizione di
vulnerabilità di tali minori deve essere ritenuta prevalente, sino a prova contraria, rispetto alle
norme regolanti il diritto di ingresso e soggiorno degli stranieri sul territorio nazionale,
dovendosi dare primario rilievo al danno che deriverebbe loro per effetto del rimpatrio in un
contesto socio-territoriale con il quale il minore stesso non abbia alcun concreto rapporto. (La
S.C. ha enunciato il principio in una fattispecie in cui la Corte territoriale aveva erroneamente
ritenuto che l'esame prioritario dell'interesse del minore, così come previsto dall'art. 3, comma
1, della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, non determinasse alcun
automatismo e che il danno grave per lui dovesse essere puntualmente provato.)
Riferimenti normativi: Decreto Legisl. 25/07/1998 num. 286 art. 28, Decreto Legisl.
25/07/1998 num. 286 art. 31 com. 3, Tratt. Internaz. 20/11/1989 art. 3, Conv. Eur. Dir.
Uomo art. 6 CORTE COST., Costituzione art. 3 CORTE COST., Cod. Civ. art. 337 ter

Massime precedenti Conformi: N. 18188 del 2020 Rv. 659093 - 01


Massime precedenti Difformi: N. 277 del 2020 Rv. 656502 - 01
Massime precedenti Vedi: N. 29795 del 2017 Rv. 646198 - 01, N. 4197 del 2018 Rv. 648136 -
01

Sez. 1 - , Ordinanza n. 19518 del 08/07/2021 (Rv. 661921 - 01)


Presidente: GENOVESE FRANCESCO ANTONIO. Estensore: EDUARDO CAMPESE.
P.M. SANLORENZO RITA. (Diff.)
M. (INTERLENGHI RENZO) contro M.
Dichiara inammissibile, TRIBUNALE ANCONA, 17/04/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) Protezione


internazionale - Unità Dublino - Provvedimento di trasferimento del richiedente in altro Stato
per “ripresa in carico” - Impugnazione - Diritto ad un ricorso effettivo - Rispetto del termine di
cui all’art. 23 Regolamento UE n. 604 del 2013 per la presentazione della domanda di “ripresa
in carico” - Rilevanza - Verifica da parte del tribunale dell’indicazione degli elementi necessari
ad individuare il “dies a quo” della decorrenza del termine - Necessità.

In tema di protezione internazionale, il ricorso effettivo previsto dall'art. 27, par. 1, del
Regolamento UE n. 604 del 2013, avverso una decisione di trasferimento adottata nei confronti
del richiedente asilo all'esito di una richiesta di "ripresa in carico", può investire anche il
rispetto dei termini indicati dall'art. 23, par. 2, del medesimo Regolamento, concernendo un
siffatto accertamento la verifica della sua corretta applicazione. In tale ipotesi, spetta al
tribunale adito ex art. 3, comma 3 bis del d. lgs. n. 25 del 2008, verificare se, per come
concretamente motivato, il provvedimento impugnato rechi, o non, gli elementi e/o i
riferimenti essenziali al fine di riscontrare la tempestività della menzionata richiesta in rapporto
ai termini predetti.(Principio affermato ex art. 363 c.p.c. nell'interesse della legge).
Riferimenti normativi: Regolam. Consiglio CEE 26/06/2013 num. 604 art. 23, Regolam.
Consiglio CEE 26/06/2013 num. 604 art. 27 com. 1 lett. 1, Decreto Legisl. 28/01/2008 num.
25 art. 3 com. 3

Massime precedenti Vedi: N. 26603 del 2020 Rv. 659627 - 01, N. 16888 del 2021 Rv. 661454
- 02, N. 23584 del 2020 Rv. 659239 - 01

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Sez. 3 - , Ordinanza n. 19548 del 08/07/2021 (Rv. 661749 - 01)


Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO. Estensore: PELLECCHIA ANTONELLA.
Relatore: PELLECCHIA ANTONELLA.
A. (TACCHI VENTURI PAOLO) contro M.
Cassa con rinvio, CORTE D'APPELLO VENEZIA, 21/06/2019

063283 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - STRANIERO (CONDIZIONE DELLO) In genere

133077 PROCEDIMENTO CIVILE - DOMANDA GIUDIZIALE - IN GENERE In genere.

CONFORME A CASSAZIONE ASN 008819/2020 65791605


Massime precedenti Conformi: N. 8819 del 2020 Rv. 657916 - 05

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