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Seneca Lucio Anneo - Aforismi (10pg)

Il documento riporta una raccolta di aforismi del filosofo romano Lucio Anneo Seneca. Seneca fu un filosofo, politico e drammaturgo vissuto nel I secolo d.C. a Roma. Gli aforismi trattano temi come la felicità, la virtù, il potere, la morte e forniscono brevi consigli di saggezza.

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Seneca Lucio Anneo - Aforismi (10pg)

Il documento riporta una raccolta di aforismi del filosofo romano Lucio Anneo Seneca. Seneca fu un filosofo, politico e drammaturgo vissuto nel I secolo d.C. a Roma. Gli aforismi trattano temi come la felicità, la virtù, il potere, la morte e forniscono brevi consigli di saggezza.

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Aforismi di Lucio Anneo Seneca

Lucio Anneo Seneca, in latino Lucius Annaeus Seneca, anche


noto come Seneca o Seneca il giovane (Corduba, 4 a.C. –
Roma, 65), è stato un filosofo, politico e drammaturgo
romano. Ebbe come maestri di filosofia Sozione di
Alessandria, Attalo e Papirio Fabiano, appartenenti
rispettivamente al neopitagorismo, allo stoicismo e al cinismo.
Attorno al 20 d.C. Seneca si recò in Egitto, dove il contatto
con la cultura egizia gli permise di confrontarsi con una
diversa concezione della realtà politica (in Egitto il principe
era ritenuto un dio) e gli offrì una più ampia e complessa
visione religiosa. Probabilmente il suo allontanamento da
Roma fu dovuto anche a ragioni di prudenza politica,
conseguente allo scioglimento da parte di Tiberio della setta
dei sestii di cui facevano parte due dei maestri di Seneca.
Iniziò l’attività forense e la carriera politica (divenne dapprima
questore ed entrò a far parte del Senato) godendo di una
notevole fama come oratore, al punto di far ingelosire
l’imperatore Caligola, che nel 39 d.C. lo voleva eliminare,
soprattutto per la sua concezione politica rispettosa delle
libertà civili. Si salvò grazie ai buoni uffici di una amante del
princeps, la quale affermava che comunque sarebbe morto
presto a causa della sua salute.
Due anni dopo, nel 41, il successore di Caligola, Claudio, lo
condannò all’esilio in Corsica con l’accusa di adulterio con la
giovane Giulia Livilla (figlia di Germanico), sorella di
Caligola. In Corsica Seneca restò fino al 49, quando Agrippina
minore riuscì ad ottenere il suo ritorno dall’esilio e lo scelse
come tutore del figlio Nerone. Secondo Tacito sarebbero tre i
motivi che spinsero Agrippina a questo: l’educazione di suo
figlio, attirarsi le simpatie dell’opinione pubblica (Seneca era
considerato uomo di grande cultura) e avere stretti rapporti con
lui per riuscire ad impadronirsi del potere. Seneca accompagnò
l’ascesa al trono del giovane Nerone (54 - 68) e lo guidò
durante il suo cosiddetto “periodo del buon governo”, il primo
quinquennio del principato. Assunse un grande potere politico,
che gli consentì di divenire estremamente ricco. Si narra che
avesse una collezione di cento tavoli di cedro.
Progressivamente, a causa delle intemperanze del giovane
imperatore, tale rapporto si deteriorò. Giustificò come il “male
minore” l’esecuzione della madre di Nerone, Agrippina, nel
59, e se ne assunse tutto il peso morale. In seguito, il rapporto
con l’imperatore peggiorò e temendo quindi per la propria vita
Seneca si ritirò a vita privata, donando a Nerone tutti i suoi
averi e dedicandosi interamente ai suoi studi ed insegnamenti.
Famoso il suo epistolario con Lucilio, al tempo Governatore
della Sicilia, di origine pompeiana. Finalmente assunse quello
stile di vita che andava insegnando, dimostrando di essere un
amministratore dei suoi beni e non un amministrato. Nerone,
tuttavia, continuava a nutrire una crescente insofferenza verso
Seneca e Sesto Afranio Burro, Prefetto del Pretorio, morto nel
62. Egli non aspettava che un pretesto per eliminarlo.
L’occasione venne col fallimento della congiura dei Pisoni
(aprile 65) contro la sua persona, della quale Seneca forse era
solamente informato, ma di cui non si sa se sia stato partecipe.
Ricevette quindi l’ordine di togliersi la vita.

Aforismi:
• È l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi.
• La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento
incontra l’occasione.
• Se volete evitare il timore, pensate che bisogna temere ogni
cosa.
• Non credere che si possa diventare felici procurando
l’infelicità altrui.
• I mali incerti sono quelli che ci tormentano di più.
• Ognuno è infelice nella misura in cui crede di esserlo!
• L’uomo più potente è quello che è padrone di se stesso.
• Solo il saggio è contento delle cose sue; gli sciocchi, invece,
sono tormentati dal disgusto di se stessi.
• Che non ti manchi mai la gioia, anzi che ti nasca in casa; e
nascerà, purché essa sia dentro a te stesso. Le altre forme di
contentezza non riempiono il cuore, sono esteriori e vane. È lo
spirito che dev’essere allegro ed ergersi pieno di fiducia al di
sopra di ogni evento. Credimi, la vera gioia è austera.
• La religione è considerata vera dalla gente comune, falsa
dalle persone sagge, utile dai governanti.
• Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove
andare.
• Da un uomo grande c’è qualcosa da imparare anche quando
tace.
• Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che
dimenticano il passato, trascurano il presente, temono il
futuro: giunti al momento estremo, tardi comprendono di
essere stati occupati tanto tempo senza concludere nulla.
• Il sapiente non accetterà entro la soglia di casa sua nessun
denaro di provenienza sospetta: non rifiuterà, però, né
respingerà le grandi ricchezze dono della fortuna e frutto della
virtù.
• Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza
formule magiche: se vuoi essere amato, ama!
• Dipenderai meno dal futuro se avrai in pugno il presente.
• Non è magnanimo chi è generoso con la roba altrui.
• La filosofia insegna ad agire, non a parlare.
• Tutta l’arte è imitazione della natura.
• Il tempo ci viene portato via, a volte con la forza a volte con
abilità, altre volte se ne va senza che noi ce ne accorgiamo, la
vergogna peggiore è perdere tempo per la nostra negligenza.
• Le cose che non puoi cambiare a tuo favore è meglio che le
sopporti con paienza.
• Si volge ad attendere il futuro solo chi non sa vivere il
presente.
• E’ l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi.
• Chi accoglie un beneficio con animo grato paga la prima rata
del suo debito.
• Il fuoco è la prova dell’oro, la sventura quella dell’uomo
forte.
• Che giovano a quell’uomo ottant’anni passati senza far
niente? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita; né è
morto tardi, ma ha impiegato molto tempo per morire.
• Non è veramente coraggioso colui il cui coraggio non cresce
con il pericolo.
• Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse
sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a
morire.
• La vita, senza una meta, è vagabondaggio.
• Si può capire il carattere di una persona dal modo in cui
accoglie le lodi.
• Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani.
• Non credere che si possa diventare felici procurando
l’infelicità altrui.
• Sarà quel che dev’essere; ma ciò che è una necessità per chi
si ribella, è poco più che una scelta per chi vi si adatta di buon
grado.
• I piaceri del palato sono simili ai ladri egiziani, che
strangolano con un abbraccio.
• Se la rabbia non è accompagnata dalla forza si espone al
disprezzo e al ridicolo; che cosa c’è in effetti di più tiepido di
una rabbia che scoppia invano?
Seneca - tratto da “De Ira Libri”
• Il denaro è un bravo servitore e un cattivo padrone.
• Che cosa, dunque è il bene ? E’ la conoscenza della realtà.
E il male ? L’Ignoranza.
• Ci vuole più fatica a vincere se stesso che il nemico.
• Le difficoltà rafforzano la mente, come la fatica rafforza il
corpo.
• Non è povero chi ha poco ma chi desidera avere di più.
• Non è mai esistito ingegno senza un poco di pazzia.
• Nulla è eterno e solo poche cose sono durevoli.
• É meglio imparare dalle cose inutili piuttosto che non
imparare niente.
• Il più potente è colui che ha se stesso in proprio potere.
• Le cose che non puoi cambiare a tuo favore, è meglio che le
sopporti con pazienza.
• Non osiamo affrontare le cose difficili: in realta’ le cono
sono difficili solo perche’ non osiamo affrontarle.
• Le ricchezze in mano al sapiente servono, in mano ad uno
stolto comandano.
• Le idee migliori sono proprietà di tutti.
• A certe persone farebbe bene se potessero allontanarsi da se
stesse.
• Chi si dispiace per aver peccato, è già mezzo innocente.
• Non è mai poco quello che è abbastanza.
• Ci vuole altrettanta magnanimità per riconoscere un favore
ricevuto che per renderlo.
• I metalli vili si trovano in superficie :i metalli più ricchi sono
invece quelli la cui vena si nasconde nel profondo della terra,
ma ricompenseranno con grande abbondanza le fatiche di chi
ha profondamente scavato.
• Non interessa tanto sapere quanto vasto sia l’incendio,
quanto dove avvampi.
• Nulla costa di più di quello che si è comprato con la
preghiera.
• Nulla è più contrario alla guarigione del cambiare spesso i
rimedi.
• I difetti degli altri li abbiamo negli occhi, i nostri sono sulle
spalle.
• In nessuna cosa più che nella morte dobbiamo seguire
l’ispirazione del nostro animo.
• Punizione per alcuni, per altri un dono e per molti, un favore.
• Non si scoprirebbe mai niente se ci si considerasse
soddisfatti di quello che si è scoperto.
• É necessario imparare tanto a lungo quanto a lungo si vive.
• Chi insegna impara anche.
• Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è
l’autore.
• Il destino guida chi lo segue, trascina chi si ribella.
• Ciò che è dato con orgoglio ed ostentazione dipende più
dall’ambizione che dalla generosità.
• Ogni potere e’ limitato dalla sua breve durata.
• La solitudine é per lo spirito ciò che il cibo é per il corpo.
• Continua ciò che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o
almeno arriverai in alto ad un punto che tu solo comprenderai
non essere la cima.
• La calamità è l’opportunità della virtù.
• Proprio come sceglierò la mia nave quando mi accingerò ad
un viaggio, o la mia casa quando intenderò prendere una
residenza, così sceglierò la mia morte quando mi accingerò
ad abbandonare la vita.
• Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere.
• La vita è come una commedia: non importa quanto è lunga,
ma come è recitata.
• Il comando più difficile è comandare a se stessi.
• Il tempo rivela la verità.
Seneca - tratto da “Opere Morali”
• Ogni male ha la sua compensazione. Meno è il denaro, meno
i problemi; meno i favori, minore è l’invidia. Perfino in quei
casi che ci fanno uscir di senno, non è la perdita in se
stessa che ci angustia, bensì la nostra valutazione della perdita.
• All’invidia sfuggirai evitando di metterti in mostra, se non
ostenterai i tuoi beni, e se saprai godere dentro di te.
• La gloria insegue preferibilmente quelli che la sfuggono.
• Un grande pilota sa navigare anche con la vela rotta.
Seneca, “Lettere a Lucilio”
• Tre sono le dimensioni temporali: passato, presente, futuro;
di questi, solo il passato ci appartiene veramente.
• Nessuno è più infelice che la maggior parte di quelli che
sono generalmente ritenuti felici.
• L’applauso della folla è la prova dell’empietà di una causa.
• Ogni piacere ha il suo momento culminante quando sta per
finire.
• L’amore è una passione cieca che a portare la sua benda a
tutti quelli che egli assoggetta.
• Il saggio vince ogni disagio, ma lo sente.
• Una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le
braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza
da togliere la possibilità di ammirare le singole parti.
• Molti uomini avrebbero potuto raggiungere la sapienza se
non avessero presunto di esservi già giunti.
• Se tu vuoi vincere l’ira, essa non può vincere te.
Seneca - tratto da “De Ira Libri”
• Che bisogno c’è di anticipare le disgrazie e perdere la vita
ancor prima di morire?
• Un giorno scoprii un piacere nuovo e proprio mentre lo
sperimentavo, un angelo e un diavolo si incontrarono alla mia
porta e subito si diedero battaglia; l’uno asserendo, che il
mio piacere di nuovo conio, era un vizio e l’altro una virtù… e
ancora combattono.
• Verrà nei secoli futuri un tempo in cui l’oceano spezzerà le
catene dell’universo e apparirà come un’immensa terra…
• Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è
l’autore.
• Non è perchè le cose sono difficili che non osiamo, ma è
perchè non osiamo che sono difficili.
• La via senza una meta, è vagabondaggio.
• Talvolta ci vuole coraggio anche per vivere.
• La vita non sempre va conservata: il bene, infatti, non
consiste nel vivere, ma nel vivere bene.
Seneca - tratto da Lettere a Lucilio, ca. 62/65
• Il saggio vivrà quanto deve, non quanto può.
Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in che modo e che
cosa dovrà fare.
Egli bada sempre alla qualità della vita, non alla lunghezza.
Seneca - tratto da Lettere a Lucilio, ca. 62/65
• Non importa morire presto o tardi, ma morire bene o male;
morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
Seneca - tratto da Lettere a Lucilio, ca. 62/65
• Una vita più lunga non è necessariamente migliore, ma una
morte attesa più a lungo è senz’altro peggiore.
Seneca - tratto da Lettere a Lucilio, ca. 62/65
• Troverai anche uomini che hanno fatto professione di
saggezza
e sostengono che non si debba fare violenza a sé stessi;
per loro il suicidio è un delitto:
bisogna aspettare il termine fissato dalla natura.
Non si accorgono che in questo modo si precludono la via
della libertà?
Averci dato un solo ingresso alla vita,
ma diverse vie di uscita è quanto di meglio abbia stabilito la
legge divina.
Dovrei aspettare la crudeltà di una malattia o di un uomo,
quando posso invece sottrarmi ai tormenti e stroncare le
avversità?
Seneca - tratto da Lettere a Lucilio, ca. 62/65
• Non è vero che abbiamo poco tempo!
La verità è che ne perdiamo molto…
• La morte spaventa chi, troppo conosciuto dagli altri, muore
ignoto a se stesso.

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