0 valutazioniIl 0% ha trovato utile questo documento (0 voti) 145 visualizzazioni4 pagineIl Tempio - Gli Ordini Architettonici
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B. II tempio
Osservando i resti monumentali di un tempio
greco, ad esempio ad Atene o nelle colonie in Italia
Meridionale e in Sicilia (Agrigento, Selinunte,
Paestum), si pud ancora cogliere il significato che
gli antichi Greci attribuivano all'architettura re
sa. Alcuni dei suoi caratteri, infatti, sono rimasti
inalterati, come lequilibrio tra le varie parti, la
monumental, lo stretto legame con la natura.
Il tempio greco deriva dall'antico mégaron mice-
neo, centro simbolico del palazzo del sovrano.
Esso @ concepito come dimora di divinitd imma-
ginate vicine all’uomo.
Un perfetto gioco di equilibri
+ Larchitettura del tempio & caratterizzata dall’equilibri
e dall‘armonia tra le parti che lo costituiscono. Tutt gli
element (colonne, architravi, capitelli, cella) formano
tn insieme coordinato, grazie all'applicazione di pre-
rapporti di misura che regolano le proporzioni tra
altezza e larghezza dell’edificio, la distanza tra le co-
lone, il ritmo determinato dalla loro successione, il
rapporto tra i pieni e i vuoti. Lunita di misura (modu-
{0} corrisponde, gid dall Eta arcaica, al raggio della co-
Jonna alla base; ad essa sono rapportate tutte le di-
mensioni della costruzione.
Forme monumentali perché nitide e semplici
* Le forme del tempio sono chiare e razionali, il volume
& semplice. Al contrario dei templi egizi o mesopota-
rmici, esso non & imponente, ma misurabile allo sguar-
do. I tempio. greco non presenta un‘organizzazione
gerarchica delle parti: tutte le facciate sono importan-
ti, cosi che chiunque possa ammirarlo da qualsiasi
punto di osservazione.
+ Ogni sua parte, la colonna, 'architrave, il basamento,
il Capitello, svolge una precisa funzione statica.
I rapporto con la natura
* IL tempio non si presenta come una massa chiusa, ma
@ in continuita con Vambiente naturale. D’alira parte,
il cittadino non pud accedervi e assiste al rito religioso
dallesterno, dove & posto laltare.
Le colonne perimetrali aprono ledificio al paesaggio:
la luce vi penetra, modulata dalle colonne scanalate
cche si succedono con ritmo sereno, lasciando intrave-
dere la cella, con la statua del dio, ¢ ambiente natu-
rale circostante.
letino,Callcrate e Filia,
Partenone, 448-832 a,C. Atene, Acropol
Pianta, spaccato assonometrico ¢ (nella foto)
fronte occidentale e lato setenrionale,
60 UA Larre areca
chiude il timpano triangolare. Questo ospita scul-
ure a rilievo 0 a tuttotondo,
La traneaziont
| La trabeazione & sostenuta dalle colonne e cinge
| Vintero tempio. E formata da tre fasce sovrapposte:
| Varchitrave, elemento orizzontale portante, il fregio
e la cornice. Sulla trabeazione poggiano le ta
gnee del tetto.
IL FRONTONE
La facciata @ definita in alto dal frontone, che rac-
1 pRONAO |
II prdnao, la parte anteriore del tempio, consiste in
un portico colonnato. Precede, come indica lo stes-
| so nome, il nads.
ta
:
{
Lacan |
Nella cella, 0 na6s, si conserva la statua della divi-
| ita. Pub accedervi solo il sacerdote. |
| tecoome
Le colonne, disposte su una o due file, fungono da
| perimetto del tempio. $i ergono sul basamento, lo
| stildbate, cui si accede mediante una gradinata
| Inalto, le colonne si concludono con un capitell,
| su cui appoggia la trabeazione.
sala
pronao del tesoroIl Partenone
Timpano_Arghitrave
Trabeazione |
Triglfo
Metopa
Capitello
Colonna
ais o cella
stilobate Pronao
‘enone si erge, imponente, sull'Acropoli di Atene e rappresenta il simbolo stesso della civilta greca classica
izzato tra il 449 ¢ il 432 a.C su disegno di Ictino e Callicrate; il suo inserimento nel contesto architettoni-
co, perd, 2 certamente opera di Fidia, cui Pericle aveva affidato il piano complessivo di ricostruzione dell’Acro-
poli dopo la distruzione operata dai Persiani nel 479 a.C.
I tempio deve il suo nome ad Atbena Parthenos (= vergine), dea protettrice di Atene.
B in stile dorico, octastilo, ovvero con otto colonne sul fronte, ¢ periptero, owvero circondato da colonne. Ma
Timponenza dell'architetura dorica @ ingentilita,allinterno, da una fascia ionica scolpita con un fregio continuo,
opera di Fidia. Al grande scultore ateniese si devono anche le statue dei frontoni ¢ la monumentale statua cri-
soelefantina (cio® realizzata in oro e avorio su struttura lignea) di Athena Parthenos, Sui lati lunghi le colonne
sono 17: una pitt del doppio di quelle sul lato corto, secondo una regola diffusa in Eta classics
Il Partenone esprime ancora Vantica monumentalita, nonostante abbia attraversato numerose vicissitudini: fu tra-
sformato in chiesa cristiana e poi in moschea, quindi utilizzato come deposito d’armi ¢ fatto esplodere nel 1687,
durante la guerra tra Veneziani e Turchi; allinizio dell Ottocento, fa spogliato delle sculture del frontone e delle
metope del fregio, poi ricomposte al British Musewm di LondraGli ordini architettonici
II tempio & formato da elementi verticali (le colon-
ne} ed orizzontali ('architrave, il basamento), dispo-
sti secondo rapporti di proporzione definiti da una
secolare tradizione costruttiva.
Vorganizzazione delle varie parti ubbidisce ad un
codice di regole che definisce i caratteri formali e le
proporzioni di ogni singolo elemento rispetto all’in-
sieme dell’edificio. Queste norme, che riguardano
sia le parti strutturali che quelle decorative, costitui-
scono gli ordini architettonict.
Fu Vitruvio, architetto romano vissuto tra la fine
del I sec. a.C. ¢ Vinizio del successivo, a studiare e
a tramandare le caratteristiche degli ordini.
I tre ordini architettonici principali, applicati nei
templi e nelle costruzioni pubbliche, si distinguono
in dorico, ionico e corinzio.
Vitruvio ci ha tamandato anche la descrizione delle
principali tipologie di templi, relativamente alle plani-
| metrie. Si tratta di modelli che definiscono l'organiz-
zazione degli spazi interni ed esterni dell’edificio,
La diflerenza tra le diverse tipologie riguarda princi-
ppalmente il numero ¢ la disposizione delle colonne:
1. tempio in antis: due pilastri chiusi dal muro conti-
rnuo del tempio individuano il pronao; deriva diretta-
mente dal mégaron miceneo;
2. tempio prostifo: il pronao & individuato da quattro
© pitt Colonne nel fronte anteriore;
3. tempio anfiprostio: presenta una fila di colonne
sul fronte e una sul retro;
4. tempio periptero (peri, intorno): & circondato su tut-
to il perimetro da un colonnato (peristilio) continuo;
5. tempio a tholos (0 circolare): a pianta circolare,
| con la cella circondata da colonne.
6, tempio diptero: ® circondato su tutto il perimetio
‘da una doppia fila di colonne.
62 UA4 = Lane creca
rabeaione |
tego |
sstobate
sterabbato
crpictr
Vordine dorico
Vordine dorico, il pit antico, & severo e maestoso,
Si diffuso, a partre dalla fine dell'Vill sec a.C., nella
Grecia occidentale e nelle colonie della Magna Grecia e
della Sicilia
+ La colonna @ scanalata e il suo corpo longitudinale, il
fusto, si assotiglia leggermente verso alto (@ rastre-
mato). Priva di base, essa poggia direttamente sullo
stilobate.
+ Il capitello ha forma semplice ed & composto da un
tronco di cono schiacciato, echino, sormontato da un
parallelepipedo a base quadrata, I'abaco.
+ Sullarchitrave si sviluppa un fregio, in cui si alternano
pannelli scolpiti: le métope e i triglii. Le prime sono
generalmente ornate con bassorilievi, mentre i secondi
presentano solo tre scanalature vertical.‘rstone
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Uordine ionico
Si & sviluppato, a partite dal VI sec a.C., nelle isole
ell’Egeo, in Asia Minore e in Attica. Le sue forme sono
3ilied eleganti, legate alla raffinata cultura orientale.
© Rispetto all’ordine dorico, la cofonna ha un numero
maggiore di scanalature, non a spigolo vivo ma arroton-
dato. II chiaroscuro & dunque pit ricco e modulato.
+ Il capitello & caratterizzato da due eleganti volute
(dalla forma avvolgente a spirale) sulle quali si ap-
poggia un abaco molto sottile; Vechino é di piccole
dimensioni.
+ | fusto delle colonne deve la sua agile forma anche al-
la presenza di una base.
+ Presenta un fregio continuo, cio® una decorazione a ri-
lievo che si sviluppa ininterrotta lungo tutto il perime-
tro del tempio.
trrtone
trbeaione
ea
aronrave
tegie
acanto
strgate
crepe
Vordine corinzio
Lordine corinzio si& diffuso in tutta la Grecia a parti
re dalla fine del V sec. a.C.
E una variazione delle forme dell'ordine ionico ed &
caratterizzato da un verticalismo e da una leggerezza
sconosciuti agli altri due ordini.
Vordine corinzio ha trovato ampia diffusione in Eta
cllenistica.
* Le colonne diventano ancor pitt esili di quelle ioniche
presentano fitte scanalature; come nell’ordine ioni-
co, poggiano su una base
+ I capitelli si arricchiscono di forme naturalistiche e ri-
producono motivifloreali, quali le foglie di acanto.
+ I fregio ® continuo.
* Non sempre le proporzioni tra le parti rispettano una
regola fissa
UA4-Larre ceca 63,
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