Meccanica Applicata 2 (E. Bombardieri)
Meccanica Applicata 2 (E. Bombardieri)
~,._ .
.ECCANICA
. ICA'I'A
.Ap ,
r.. là\ r<~';J
p· .. ·L.
. Cappelli Editore
Copyright © 1996 GEM s.r.l. / Nuova Casa Editrice Cappelli
via Parini 14, 40124 Bologna
Ristampe: 5 4 3 2 I O
Finito di stampare
nel 2000 1999 1998 1997 1996
i3°i•iiAMi
Astecaricate d1 punta 235
312
320
5.3. Sforzo normalee torsione 322
5.4. Flessionee taglid 323
essionee torsione .325
Esercizio5.1. 331
Esercizio5.2. 334
Esercizio5.3. 336
Esercizio5.4. 338
Esercizio5.5. 341
··Esercizio5.6. 342
Esercizio5.7. 346
Esercizio5.8. 351
Esercizio5.9. 354
Esercizio5.1O. 356
Esercizio5.11. 362
Esercizio5.12. 366
Esercizio5.13. 370
Esercizio5.14. 377
VI INDICE.
19,i-ii@H
Sollecitazioni dinamiche 447
533
In questo capitoi.o analizzeremo la capacità dei corpi a resistere sotto
l'azione di forze e momenti applicati dall'esterno. Questa resistenza è diret-
tamente collegata alle qualità del materiale e alla forma delle sezioni
nonché al valore delle aree delle sezioni ·stesse. In· questo capitolo,. pur
limitandoci allo studiò delle sollecitazionisemplici (schematizzate da de
Saint-Vénant 1), cerchiamo di esprimere formule e leggi che ci consentano
di assegnare a ogni organo meccanico le giuste dimensioni atfmché lo
stesso possa sopportare, in tutta sicurezza, le azioni a cui è sottoposto
senza rompersi, ma neppure subire deformazioni eccessive.
Rias~umendo:la resistenza dei materiali si occupa essenzialmentedella ricerca
della forma, delle dimensioni e del tipo di materiale con cui deve essere
eseguita la costruzione atfmché le sollecitazioniinternenei materialistessinon
superinoun certovaloreconsù:!erato come limite massimoammissibile.Il valore
limite ammissibile dipende dal tipo di materiale impiegato nella costruzione,
dalle condizioni fisiche (temperatura, finitura superficiale, ossidazione e/o
corrosione ecc.), dai trattamenti subiti, dalla natura dei carichi esterni
applicati '(fissio variabili nel tempo), dalla leggerezzae dalla durata richiesta.
Lo studio della resistenza dei materiali verrà effettuato considerando:
Un corpo solj.do mantiene una forma stabile per effetto delle forze interne
di coesione e oppone una resistenza alle deformazioni in esso indotte dalle
forze esterne. Quindi un corpo esercita due forme di resistenza: resistenza
alle deformazioni e resistenza alla rottura.
Figura 1.1.
Affinché la trave della figura 1.1 stia in equilibrio, statico, sotto l'azione
dei carichi esterni (ribadisco: attivi e reattivi) de\iono essere soddisfatte le
equazioni cardinali della Statica (come già visto), ovvero:
DI SOLLECITAZIONE5
1.1. CARATTERISTICHE
Figura 1.2.
R21 = risultante delle forze che il corpo @ esercita sul corpo (D;
R12 = risultante delle forze che il corpo (D esercita sul corpo @;
M21 = momento risultante che il corpo @ esercita sul corpo (D;
M 12 = momento risultante che il corpo (D esercita sul corpo @.
equilibrio
corpo { ~ +F.:+ F3+ R21 = o (B)
CD M 1 +M 21 =0
equilibrio
corpo { F4 +P.:+R12 = o (C)
@ M2+ M12 = O
L'equilibrio dei corpi CD+ @ ci dà:
equilibrio
corpi (D)
CD+@
ovvero:
(1)
(B') {
~1 = - (~ + F2+ F3)_µ. (2)
M21 = -.Mi
(C') (2')
ù CARATTERISTICHE
bi SOLI.EC[fAZIONÉ
7
Ciò significa che il vettore R21 equivale al complesso di forze (con verso
opposto) agenti sul corpo CDe il vettore M21 equiyale al complesso di
momenti (con verso opposto) applicati al corpo (D; analogamente si ragio-
na per il corpo @ (sistema C). ·
Questa importantissima conclusione suggerisce, in sede operativa, di effet-
tuare la scelta del più semplice sistema di forze e momenti fra la parte CD
e @ poiché il risultato è esattamente uguale. Per studiare meglio l'entità di
queste azioni scomponiamo i due vettori secondo le classiche tre direzioni
spaziali x, y, z come viene evidenziato nella _figura 1.3a, b in cui l'asse
geometrico della trave è stato rettificato (per semplicità di comprensione
e di rappresentazione grafica).
z
(a)
./
,lM, Mh ~ M1z
X
r~ _...,..,,.=_M_,_,
M1zi ...................././
z
(b)
Figura 1.3.
sforzo normale
(trazione e/o compressione)
momento torcente
JJ,. =M,
(nel piano yz)
- - momento flettente
M,=MIY
(nel piano xz)
- - momento flettente
M,=M 1,
(nel piano xy)
- lo sforzo normale _(N) alla sezione (S) produce allungamento delle fibre
della trave (se di trazione) o accorciamento (se di compressione);
- gli sforzi di taglio (T, e -'f.)
tendono a recidere il corpo nella sezione di
taglio S lungo l'asse y o z rispettivamente;
- il momento torcente (M,.= M,)tende a far <lisporre secondo tratti di
elica le fibre della trave provocando rotazioni nel piano yz;
- i momenti flettenti (MJy,M1 ,) tendono a incurvare la trave poiché
producono rotazioni nei piani (xz) è (xy) rispettivamente .
N
{ T, nel piano x, y
~J•
..•.......... -····------~
SOLLECITAZIONE9
1.2. RICERCADELLECARATIERISTICHEDI
RA.,-F.= O
{ RA, - F, + R81 = O
. I
,.-, F---R 8 1=0
\QI '2 '
F, = Fcos11.
F,= Fsencx
Note le reazioni vincolari, ora possediamo tutti i valori dei carichi esterni
e possiamo iniziare la ricerca delle caratteristiche di sollecitazione; do-
vremo, cioè, esprimere N, T, ed M 1 , (siamo nel piano) in funzione
dell'ascissa x e seguire il loro andamento lungo l'asse geometrico della
trave per scoprire i loro valori massimi. A tale scopo dobbiamo stabilire le
convenzioni di segno per le caratteristiche di sollecitazione (denominate
anche azioni interne con ovvio significato).
Normalmente si identificano queste convenzioni di segno con un elemento
infinitesimo, longitudinale, di trave da riportate anche di fianco ai dia-
grammi delle suddette azioni interne (Figura 1.4c, d, e).
~,
A e
l/2 l/2
(a)
(b)
-
ii,!,:
RAy
A i,
e ix
B
Mfiuu = R,.,112= M.
Figura 1.4.
T
_\ _____
_
Fibre tese
Figura 1.5.
1° caso
R_...
A 1 T" M s B
-----------~ G
Figura 1.6.
R,i.x+ N I
= o=>N = - R,1.x
RA,· x-M=O
quindi:
M(x) = RA,· x
Per x = O= M (O) = O
Per x =~=>.MG)=
RA,·~
1.2:RlèERCADEW:
CARATTERISTICHE 13,
DI SOLLECrTAZIONE
2° caso
1/2
R...,A
Figura 1.7.
R_.x-Fx+N=O
N=Fx-RAx
ma:
quindi:
ovvero nel tratto compreso fra C e B (~ <x :,; 1)non esiste sforzo
normale.
R,ty -:--F, - T = O
T= R,ty-F,
. 14 .. 1. RESISTENZA
DEIMATERIALI.
ma:
quindi:
F, F1
T=·--F,= --= -R 81
2 2
l F, l
M(x)=R, AY
· x-F y
· x+F y · ·2
-=-· 2 x-F y
· x+F y · -=
2
Anche questa equazione, come nel primo caso, rappresenta una retta.
1=160mm
70 90 60
Mfc = 131250 N • mm
RA=1875N
lla=8125N
Figura1.8.
16 .1. RESISIENÌA
DEI.MATERIALI
.
l=lm
Trave a
mensola
A
lOOON=F
N•O NQN
-L.!J-
Figura 1.9.
I diagrammi della figura 1.9 sono stati ottenuti studiando la trave come
è stato fatto nel primo esempio di questo. paragrafo. Cioè:
---=-----·· ~-
M
Figura 1.1 Da.
l~l X
Ra,.=0
{ Ra,-F=O
-M+F· l=O
(non vi sono carichi orizzontali)
quindi:
RBx =Ò
{ Ra,=F
M=F· l
M=F·l
(l-x) X
F
M s M
N
T G
2
M=F·l 'i
. Figura 1.11.
F·x+M=O
quindi:
M(X)"= -F· X
Q l
R.t, = Rs, ==2 = q · 2
(a)
(b) .
TtD!T
(e)
(d)
Figura 1.12.
Flguiéi1.13.
20 · 1. RESIS'IENZA
PELM,<>,TERIAIJ
·
Esiste un unico caso: 05.x5.l
a) E]
come si può chiaramente dedurre analizzando la figura 1.13.
b) Equilibrio alla tra.stazioneverticaledel corpo (D. In questo caso si deve
tenere in considerazione la porzione di carico q che si distribuisce per una
quota x; possiamo a tale scopo concentrare nel baricentro del rettangolo
di base x e altezza q il carico q · x (Figura 1.13).
L'equazione cardinale di equilibrio diviene pertanto:
.RA,-q·x-T=O
quindi:
Con questo tipo di carico il taglio si distribuisce con legge lineare e non
è più costante come avevamo visto con ì carichi coni:entrati.
I
Per x = O=> T(O) = RA~= q 2
I
Per x = I => T(l) = RA, - ql = - q2 =- RB,
T(x) ==RA.,- q · x = O
l
q-.x =RA,= q2
quindi:
·1.2:
-RICERCACÌÈL.LE
Cì.RArÌÉRISTICHE
DIsou.ÉcrrÀzÌONE_
.21
c) Equilibrio alla rotazione, rispetto àl polo G,del corpo Q).
X
RA,. x - q · x. 1- M =o
ovvero:
l x2
M(x)=q-· x-q- (4)
2 2
Come si vede questa equazione rappresenta una parabola avente per coefficien-
te di x2 unvalore negativo. Ricordiamo brevemente le convenzioni di segno
riferite alle equazioni matematiche del 2° ordine (parabole in particolare).
- Equazione parabola: y = ax 2 + bx + e
- Rappresentazione analitica sul piano (x, y).
y y
CD
V sea> O
X X
-X X
a) @
u
sea> O sea<O
y
r\
MJl•J
y
MJl•J
22 1. RESISTENZA
DEIMAlERIALI
I. Per x = O=>M(O)
=O
2. Per x=·l=M(l)=O
Altro esempio significativo risulta essere quello della figura 1.13: trave ap-
poggiata agli estremi (carrello-cerniera) con un carico linearmentedistribuito.
Sulla base di quanto visto a proposito del calcolo delle reazioni vincolarì
nella Statica dobbiamo considerare il carico conie se fosse concentrato nel
baricentro del triangolo (questa semplificazionevale solo ai fini del calcolo
delle reazioni vincolari).
Il carico Q.(Figura 1.13)ha modulo pari all'area del triangolo stesso, quindi:
l l
Q =qa-=q-(N)
2 2
1~ ;;e
2 I 1 l l
R,t = Q-RB = Q-3Q =3Q =3q2= q6
2 · 2 l l
RB= 3Q = 3Jj = q3
qb = qm,. (Nlmm)
(a)
(213)1
(b) RA Q RB
Xc=zt/3
TtG!T
(e)
Flgurci 1.i4,
24 .1. RESISTENZA
D8 MATERIA!.!
(q,· x/2)
Figura 1.15.
b)
(5)
···- 'l'.z'.'
R1èi:iicxDE:LLE-
CARAìrER1snc:HE'
[)ISOl.LECrrAZ1pt:Jr-
:25
Utilizzando questa espressione l'equazione del taglio T(x) diviene:
l x2
T(x) =q--q- (6)
6 2l
l
Per X = o=> T(O) = q- = RA
6
l [7 l
Per x = l =>T(l) = q-- q- = - q-= -Rs
6 2,J' 3
l x2
T(x) = q- - q- = O
6 2/
ovvero:
l X X X
M(x) = q-· x-q-· -· -
6 l 2 3
l x3
M(x)=q-· x-q- (7)
6 61
Per, x = O=>M(O) = O
12 /3
Per x = l =>M(l) = q- - q- = O
6 61
Il punto della çurva che presenta una tangente parallela all'asse geometrico
della trave (e individua in questo caso anche il valore del M 1 m.)s_iottiene.
per: '
q=q 8 =20N/=
l = 2 m = 2000 mm
otterremmo:
/ 2000 mm.
x0 = r.;·= r.; = 1154,7 mm
v3 -..;3 ·
1.2.RICERCA
DELLE 1)1
~trÈRISTICHÉ .27.,
SOU.ECÌTAZJONE
e:
M 1 ..., {f
== 20 N/mm.· (2000 mm)2 = 5,132· 106 N- mm
Al solito i diagrammi delle azioni interne definite dalle equazioni (6) e (7)
sono rappresentati nella figura 1.14c, d.
Per quanto riguarda le relazioni esistenti fra carico applicato alla trave,
azione di taglio e azione flettente analizziamo la figura 1.16.
. I .
Figura 1.16.
Isoliamo, ora, dalla trave un elemento della stessa avente lunghezza infini-
tesima dx e siano C e D le sue sezioni di taglio (Figura 1.17).
MD
(Jù11m11}f
H
Figura 1.17.
28 1. RESISTENZADB
MA~ÌÀLi
Figura 1.18.
(8}.
Ma:
Tc=T
e:
T=qdx-T--dT=O
ovvero:
-qdx=dT
1.2. RICERCAD8.LECARATIERISTIQ-IE
DI soi.tic!TIIZIONE. 2cx
quindi:
~ (10)'
~
Qò significa che la derivata prima del taglio rispetto all'ascissa x della trave
è uguale all'ordinata del carico uniformemente distribuito (q) cambiata di
segno. Qò significa, ad esempio, che se il carico uniformemente distribuito
è nullo (q = O) il taglio si mantiene costante nei fratti di trave compresi fra
un carico concentrato e l'altro. Ovvero, in ultima analisi, se q ==costante il
taglio ha un andamento lineare funzione dell'ascissa x, se q ha un andamen-
to lineare il taglio viene espresso da una equazione dei secondo ordine ecc.
Quanto appena detto è già stato messo in evidenza in precedenza.
. dx
Mc+ T· dx~qdx--MD=O (11)
2
Ma:
Mc=M
-e:
M 0 =.Mc+ dM = M + dM (12)
. dx2
M+ T· dx-q--M-dM=O
2
(13)
30 1. RESISIENZA
DEI
MAlERÌÀIJ
Eserciiio1.1.
Eseguire lo studio dei diagrammi delle azioni interne nella trave sim-
metrica e uniformemente caricata, avente le estremità a sbalzo (Figura
1.19). . .
L :-'i
llllll
l'lgurci1.19_.
ESERCIZI
. 31
(a)
A
L/2
(b)
TtG!T
(è)
Figura 1.20.
Q L
Ra= Re=-=q-
2 2
a) E] (14)
Figura 1.21.
- q· X + RB- T=o
L
T(x) =- q· x + Ra = '- q · x + q-
2
(15)
dT(x)
--=-q·l+O·
dx
t ESERCIZI.33 ;,
L
per x = (li + [) ~ T(li + l) = q 2 - q(li + [) =
L L
·;;·_ .. ___··__ ··_.__ . = q2 - q(L- li)= q 2 - qL + qli =
= - q~ + qli = - q(~
- li)
.~~,.,-
.2 1,-~
I 2
X
- q· x · -
2
+ R8 (x - li) - M =O
x2 L.
M(x) = - q- + q-(x - li)
2 2
x2 L L· li
M(x) =- q-+ q-'-·· x-q-- (16)
2 2 2
dM(x)=.._i.2x+q~- l-O
dx 2 2 ·
dM(x) L
~=-q·x+q2 (17)
dM(x) L
~-= T(x)= -q· x+q 2 =0
ovvero:
(con l =L;)
1
x .
M(x)= -q-+q-x-q-
2
2
L
2
L(L°-1)
--
2 2
(18)
L-1 (L-1)
/1 =-2-=>L=4 -2-
u~L=[
,~i I
. x L L·4
M(x) = -q 2 + q 2 x-q- 2-= O
-x2+L·x-L,l 1 =0
x 2 -L·x+L·l 1 =0
ovvero se:
L 2 .:...4L·l 1 =0
L(L-4/ 1)=0
a) L = O (non ha significato)
b) L-4l 1 =0=>L=4l 1
36 . 1, RESISTENZA
DEI.MAlERIALI
ovvero:
1,~~
I
e:
(cv.d.)
l = 1.12
Figura 1.22.
Se i\> O
ovvero se:
L 2 -4Ll, >O
L(L- 4/1) > O=>
a) L > O (!)
L
b) L>41 1 =>/ 1 < 4
Quindi se:
(L-1) L L
-- < - =>(L - I)< -
2 4 2
L
ovvero: L--<l
.2
in definitiva per:
3. Ràd1cicomplessee coniugate
Se A <0
ovvero se:
L2-4L· 11 <0
L(L-4/ 1) <O
a) L < O (non ha significato!)
L
b) L<4l 1 =>11 > 4
ovvero se:
Qò significa ·che la parabola non interseca l'asse delle x in alcun punto (reale)
della trave. Il diagramma del momento flettente (M 1) risulta (Figura 1.23):
M(D)M
A.,,,_.,.._,.B.., ___ E,.._.__._..,C ___ ~D
l <li2
FlgllJ'CI
1.23.
38 DB MAlERIALi
1_.RESISIENZA
Esercizio1.2.
Eseguire lo studio dei diagrammi delle azioni interne nella trave isostatica
e non labile di figura 1.24, caricata in maniera uniforme da q = 600 N/m
e soggetta a una coppia concentrata in mezzeria e pari a (q· 12 ). Assumere
per / il valore di 3 m.
q•(
q (600N/m)
Figura 1.24.
R,.=q·l
{ z2 z2
w,.= q/2 - q-
2
= q-
2
Ponendo, ad esempio:
q = 600 N/m e /= 3m
otteniamo:
R,. = 600.N/m· 3 m = 1800 N
{
9 m2
W,. = 600 N/m· - 2 - = 2700 N- m
ESERCIZI·39 ·
TiG!T
Figuta 1.25.
I. 0s;.xs;.l==-T-q·x=0 (corpoH)
quindi:
.........
__
··················-························
X
1/).
Figura 1.26.
.......
·----- .
··············•······•·············•
"
1/).
Figura 1.27.
x2
M(x)= -q-= -300x2 (20)
2
a) pet x = 0=>M(0) = O
. l ([) (l/2) 2 [2
b) pe( X=2=>M 2 = -q-2-= -qs= = -675N• m
l .
2. 2 :s;x :s;l (corpo K di figura1.28)
)
X
q · X. - -
2
ql
2
+M = o
quindi:
M(x) = ql2 - x 2)
q2x2 = q ( z2 - 2 (21)
W,-A-,-,--r-T--.-,,-,.., (:=--;-~"---~)
··-········---------~----············-····-·
Vl
l .
Figura 1.28.
42 .1. RESISTENZA
D8. MATERIAU
Esercizio1.3.
Data la struttura, piana, rappresentata in figura 1.29 (ricordare l'esercizio
8.3 a p. 318 nel 1° volume, Stàtica), conformata come un arco a tre cernie-
re non allii:teate, tracciare. i diagrammi delle azioni interne (N, T, M 1)
evidenziandone i valori massimi, minimi e quent significativi per ciascuna
asta.
q=SOON/m
l=4m
Figura 1.29.
Al solito ripetiamo il calcolo delle reazioni vincolari già calcolate nel 1° vo-
lume. A tal proposito utilizziamo la figura 1.30.•
Ricordiamo che l'asta AC è una biella (in "particolare un puntone) e,
conseguentemente, la reazione vincolare Rii.è diretta secondo l'asse AC
dell'asta stessa; Stabilite le solite convenzioili di segno e determinato il
carico risultante Q (ai soli fini del calcolo delle reazioni vincolari)
. ESERCIZI'43 .
,.'-i
\~ .
ilù
Figura 1.30.
Il momento del carico Q non esiste poiché la direzione del vettore passa
per il punto A (lasciamo allo studente la spiegazione di questa particolari-
~) e quindi il braccio è nullo.
Dalla terza equazione del sistema precedente si ricava:
!f ...··_:
mentre dalla seconda equazione si evince che:
J,.··:
R,1.,= Q, = Q · cos 60° = 2 000 N · cos 60" = 1 000 N
,,
·.i
44 1. RESISTENZA
·0E1MAlERIALI
Di conseguenza:
RAx = 577,35 N
{
RAy = 1000 N
RBy=O
RBx = Q,,- RAx = 2000 N · sen60° - 577,35 N = 1154,7 N
ilb:
(1154,7 N)
Figura 1.31.
o
/A 1
/4A
Figura 1.32.
Conseguentemente otteniamo:
Figura 1.33.
N = Rsx111= RBzcos600
T-Q,.+Raxl.=0
T= Q,.- Raxl. = q· x -'-Ra,.sen60°
·: Questo significa che il taglio ha equazione lineare (22) lungo l'asta CB.
1000 1000 N
T(x) =q· x~ IOOO=O=>x=--=--- 2m
q 500 N/m
X
M(x) = Raxl.· x - q' X· 2
. :x2
M(x)=Rax~· x-q 2
48 1: RE.SISTENZA
DB MATERIALI
Quando x=0=>M(0) =O
Quando x=l=4m=>M(x=l)=1000·4-250-16=0
n M 1 si annulla quando:
dM(x) .
-- = I 000 - 500x = I T(x) I = O
dx
ovvero quando:
I 000 = 500x
1000 N
x = 500 N/m = 2 m
Ciò significa, come ampiamente spiegato precedentemente, che l'equazione
del M 1 (ovvero la 23) presenta una tangente parallel~ all'.asse dell'asta CB
quando x = 2 m ovvero quando il taglio si annulla. In questa sezione,
cioè la mezzeria dell'asta CB, il M 1 assume il seguente valore:
NAC A [ B NCB
(1154,7 N) . (577,35 N)
Figura _1.34.
TlITJlT
Figura 1.35.
·· Figura 1.36.
sèf oa MA1ERIAU
1. RESISlENZA
Esercizio1.4.
Data la struttura rappresentata nella figura 1.37 (isostatica e non labile)
tracciare i diagrammi delle azioni interne (N, T, M 1) evidenziandone
i valori mas$imi, minimi, e quelli significativi per ciascuna asta (ricordare
l'esercizio 8.4 p. 321 nel 1° volume, Statica).
q= 500N/m
L
L=4m
G.L.=12
G.V.=12
ISOSTATICA E NON LABILE
Figura 1.37.
e
Re.
- ic. biella
B
R11x
---- i11,:biella
Figura 1.38.
NBE=4000N
A F
Figura 1.39.
52 1. RESISTENZA
DEI1111A1ERIALI.
biella
biella
A_ F
· Figura 1.40.
3. Azione flettente (M 1)
Anche in questo caso· le aste AC e DF sono soggette al momento flettente
mentre le aste BE e CD nci.
Nel tratto D.E, a causa del carico uniformemente distribuito, il momento
flettente ha ·un andamento parabolico del secondo ordine come viene
evidenziato in figura 1.41.
L
~ 18 = Rcx· L + q· L· 2 = 2000 N · 4 m + 500 N/m· 4 m· 2 m =
= 12000 N · m = WF (dal basso verso l'alto)
· . 53
ESERCIZI
e biella D
biella
B
Figura 1.41.
Rez o
q-x
X
s
M
R11z
Figura 1.42.
Studio per:
54- -i..RESÌSTENZADB
MAlERIALI
x2
M(x) = q2 + Re,.·x
dM(x) . ·
--dx = 500x + 2000 = O=>
2000 N
x = - 500 N/m =- 4 m (!) (non accettabile)
'' L=4m
''
'
F
---------'-----J
Figura 1.43.
Esercizio1.5.
Data la struttura rappresentata nella figura 1.44 (isostatica e non labile)
tracciare i diagrammi delle azioni interne (N, T, M 1) evidenziandone
i valori massimi, minimi e quelli significativi per ciascuna asta (ricordare
l'esercizio 8.5 p. 325 riportato nel 1° volume, Statica).
·H
D e E
.21
h
q=S00N/m
1=2m
h=3m
A B
'-------f.-iti- --~------------j,il
Figura 1.44.
56 1.. RESISIENZA
DEIMATERÌALI
.
f'.'s~j~~1bB~\
La struttura di servizio per il calcolo delle reazioni vincolari e per il trac-
ciamento dei diagrammi delle azioni ìnterne è rappresentata in figura 1.45.
e
H K
Rez
Re, Re,
h h
iA.,; A B R11,:
RA>:-Rsz=O (25)
{ R,4.1 -q· 5· l+R 81 =0 (26)
M,A q- 5 · I- 1,5/ - R8 , • 3/ = 'O (27)
(28)
Dalla equazione (27) ricaviamo:
quindi:
---->R8 , = 2,5 · 500 N/m · 2 m = 2 500 N
Dalla (26) si ottiene:
Dalla (28):
(29)
(30)
A questo punto sono noti tutti i carichi esterni (attivi e reattivi) necessari
per determinare le azioni interne della struttura data.
Iniziamo lo studio con l'asta di si~istra HADC (Figura 1.46).
58 .. 1. RESISTENZA
D8 MAlERIA!J
M~ ~:
= T
-==-~
, x,
(333,34N)
Conseguentemente:
N = - R_., = - 2 500 N
.B
ESERCIZI 59
-N-Re,,=0
quindi:
N = - Re,, = - 333,34 N
a) Studio per: O :5 x 1 :5 h
. l l
A D
-RA,,-T= o
quindi:
I T= - RAx = - 3_33,34N
b) Studio per: O :5 x 2 :5 I
l l
H D
- q· x 2 -T= O
T(x 2 = O) = T(H) = O
T(x 2 = l) = T(D) = - 500 N/m · 2 m = - I 000 N
e) Studio per: O :5 x 3 :5 I
! !
C D
T - q · x3 - Re, = O
T(x 3 =O)= 500 N
T(x 3 = [) = T(D) = 500 N/m · 2 m + 500 N = I 500 N
T(x 3) = O = 500 · x 3 + 500 = O
500 N
X3 =- 500 N/m - 1 m (non accettabile fisicamente!)
3. Azione flettente (M 1)
quindi:
M(x 1 =0) = O
M(x 1 = h) = - 333,34 N · 3 m ~ - 1000 N · m
M(x 1) = 0=> solo per x 1 = O
b) Studio per: O :s;x 2 :s;l
! !
H D
Xi
- q· X2 • -
2
- M =0
M(x 2 =0) =0
M(x 2 =l)= -250N/m· 4m 2 = -1-000N· m
M(x 2) =O solo per x 2 =O
.... ·... ,.·· ........·-··-~·
. ESERCgi. 61
e) Studio per: O :5 x 3 :5 l
1 1
C D
. ... :.:...
:·.·:·./ ··. :·.
M(x 3 ) =.-q-
Xi-Re,· X3
2
..·.· ovvero:
zj =- 2m (impossibile fisicamente!)
dM(x 3) .
--- =- 500x3 - 500 = O
dx3
•·,· .. Affrontiamo ora il medesimo studio per l'asta cli destra CEKB (Figura
·.__ 1.47).
a) Studio per: O :5 x 1 :5 h ·
1 1
B E
62 1. RESISTENZA
DEIMATERIALI
(333,34N)
M tN
J~Blt;
LJ~ _iB.t
(333,34 N)
o
lii. 0500N)
Figura 1.47.
Di conseguenza:
N= -RBy= -2500N
Rcx+N=O
Quindi:
N =- Rcx = - 333,34 N
T = RBx = 333,34 N
T(x 3) = q· x3 = 500· x 3 · 1
Xz .
Re,· X 2 - q· X2 • 2 ~ M =O
~
M(xz) = - q 2 + Re,· Xz
ovvero:
K E
-'._·.__'·:-·.
' - quindi:
X~
M(x 3) = - q- = - 250 · zj
2
M(x 3 = 0)= O
M(x 3 = l) = - 250 N/m · 4 m 2 = - 1000 N · m
M(x 3) =0
. quando:
°Flgura 1.48.
Figura 1A9.
,..... ·(Il segno ( - ) sta a significare che il momento tende le fibre superiori
.anziché quelle inferiori come ipotizzato nelle convenzioni di segno).
Analogamente si può ripetere il ragionamento per l'equilibrio del nodo
! o/)~~!i:1::w;~:çl~
'"'--·'-"''- !oC:::t::::::il incognito valore del momen-
Quindi:
M 1 = M(x 1 = h) = 1 000 N · m
M 3 = M(x 3 = l) = 1000 N- m ·
(Il segno ( - ) sta a indicare che il momento tende le fibre superiori anziché
quelle inferiori come ipotizzato nelle convenzioni di segno).
· Tutto quanto è stato studiato sino a ora viene rapprtlSentato graficamente
nei diagrammi, delle azioni interne N, T, M 1 , riportati nelle successive
figure 1.50, 1.51, 1.52.
H D K
A
N.w=2500N Nn=2500N
Figura 1.50.
6.B 1. RESISTE!'JZA.DEI
MÀTI:RIÀLI
TAD= 333,34 N
Figura 1.51.
A B
Figura 1.52.
dM(x2)
~ =- 500x 2 + 500
(c.v.d.)
1.M(x 2 = I m) = + 250 N · m = MF I
Esercizio1.6.
Data la trave, isostatica e· non la,bile, di figura 1.53, determinare le
equazioni delle azioni interne (T, M, N) e tracciare i relativi diagrammi.
70 1. RESISTENZA
D8 MATERIALI
R=2m
W=I00N· m
Figura 1.53.
-
Per la determinazione delle reazioni vincolari. utilizziamo la struttura di
figura 1.54.
R,u A R B
~-,-----------!-
Figura 1.54.
RAx =0 (3_1)
{ -RA,+ Ra,= O (32)
M,,t + W +-W - R 81 • 2R =O (33)
. ,71
ESERCIZI
·R,,_~=0
non essendoci nessun carico orizzontale sull'asta che è un corpo rigido
(non deformabile quindi!) e neppure un sistema arti.colato.
Il segno delle reazioni vincolari è,. quindi, corretto e il verso delle stesse
è quello rappresentato in figura 1.54. Per lo studio delle azioni interne
nell'arco adottiamo lo schema di figura 1.55.
SON=WIR=R,1;y Ra,=WIR=SON
Figura 1.55.
w
N = R,1.1 • cos Il( i= R · cos Il(.
72 D8 MATÈRÌALI
.1. RESISlENZA •
direzione
tangente
Figura 1.56.
a) se a.=0=cosa.=l=N(0)=50N (trazione)
b) se a. =i=cosi =0=-N(i) =O
NB=-50N
Figura 1.57.
·: ···::..· ÈsERcizì
::.:;
73-
.· Per lo studio dell'azione di taglio T ripetiamo la figura dell'arco mettendo
in evidenza, appunto, T (Figura 1.58).
n = direzione
normale
Figura 1.58 .
Quindi:
R,.,senoi + T= O
w
T(oi) = -R,.,· senoi= -Rsenoi
a) se a=O=>sena=O=>T(O)=O
b)se 7t 7t
a=-=>sen-=l=>T- (7t)=-SON
2 2 2
e) se a = x =>sen x ==O=>T(x) = O
A B
Figura 1.59.
CD
Figura 1.60. ·
Per lo studio del momento flettente (M) possiamo avvalerci della figura
1.60 in cui è stata isolata una parte dell'arco AB,precislunente il tratto
AG, sulla quale vengono effettuati studi e considerazioni relativi
all'andam~io di M(a) (corpo Ci)della figura 1.60). ·
·· - ·· ·· · ·-·--·· ·-··············-· ESERazl~--7f;'"
:__R.t,· x+ W-M=0
M(a;) = w- RA,. X
ovvero:
M(a:) = 100 N · m - 50 N · 2 m(l - cosa:)
Nel punto C avremo pertanto una discontinuità poiché, ponendo a;= 30°,
·•·. .·. · usando l'equazione (37) otterremo:
=>coscx= O=>cx= ~
2
w
M(H)= -R,ty" R+ W= -R· R+ W=0
13,4N·m
M=86,6N·m
A B
Figura 1.61.
Esercizio1.7.
Data la trave rappresentata nella figura 1.62, isostatica e non labile,
· · determinare le azioni interne in ogni punto della struttura e· tracciare
i diagrammi corrispondenti.
e B
CD = b=lm
• I, a= 1,5 m
I= 2m
I
P= 1000N
E D -··
A
(.,;:,
.,
•
a a l
Figura 1.62.
e B
Rr,,
ME
E
b
D
i, A
li ;x
a a
Figura 1.63.
'.B
'A
Figura 1.64.
I
TAD=P=lOOON
Figura 1.65.
....,-,........, ...· ,
'····-·"·~·-·-:···
e B
Figura 1.66.
L Studio per: O ~ x 1 ~ (/ + a)
.' l '-v-'
• A !
D
•: .. ·.
.. quindi:
Mz Mi
~~ ~i~-~
Figura1.67.
Poiché:
M1 =3500 N· m
M 2 = 2000 N· m
3500N•m
"\
Figura 1.68.
ESERCIZI
. 8f
H!
B e
h =3m
R=0,8m
P=IOOOON
Figura 1.69.
Figura. 1.70.
82 òaMATERÌALi
1. RES1SJENZÀ
Calcolo delle reazioni vincolari:
R,b=O RAz =O
{ R,4.1 -P=O => { R,4.~=P=lOOOON
M,A -MA +P· 2· R=O M,t=P· 2· R=l6000N· m
T
X M
R,1y(lOOOON•m)
Figura 1.71.
-MA-M=O
M= -MA= '-16000 N· m
(Figura 1.72).
Figura 1.72.
84 .·.•1. RESISJENZA
DEIMATERIALI
T- Psen8 = O
quindi:
T(8)=Psen8=10000·sen8 '~
P· x+M=O
M= -P· x
èERCIZl
•, 85
s
p
Rcos 1' X
Figura 1.73.
x= R-Rcos8
M(8) = - P· R· (1 - cos.9)
diagrammi delle tre azioni interne (N, T, M) sono riportati nelle successi-
figure 1.74, 1.75 e 1.76.
86 . i. RESISTENZA
DEIMATERIALI
--
NAB=lOOOON
Figura 1.74.
B._.___ _,
'A MAB=l6000N·m
., : Esercizio ~ .9.
Come ultimo esercizio nel caso piano riportiamo il seguente (non facile
. enon indispensabile ai fini del corso). Sia data la struttura di figura I. 77,
, ..,.·.: · definita geometricamente, caricata in maniera uniforme sulla parte sinistra
•/':\"°'.vèrticale. Per la seguente struttura si individuino i valori delle azioni
:::(·(':'iiitetne (N, t, M) nelle sezioni più significative e si traccino i relativi
. ·· diagrammi, completi, sulla stessa struttura (vedere esercizio 8.9 p. 338
·•··T volume, Statica).
. I
~----1>.....-
Bi
-:;::._A 1/2
~ :::::::
::::::: ~
~ 1/2
3/21 e 1/2 K
112
D
1/2
Figura 1.77.
q = 500 N/m
l=2m
G.L. = 3 · 3 = 9
·. Per quanto riguarda i gradi di vincolo:
ma bisogna tener conto della labilità verticale non sfruttata dai carichi
esterni (orizzontali) e, di conseguenza, i gradi di vincolo diventano:
_-.:1,1r,i1T 41i!\ In generale tutte le volte che in una struttura sono consentiti atti
di moto rigidi ma i carichi sono tali per cui l'equilibrio è ancora possibile ai
fini del calcolo dei gradi di vincolo (G. V.) bisogna aumentare il numero degli
stessi di una quantità pari al numero degli atti di moto indipendenti possibili.
Si può, infatti, trasformare una struttu,ra labile in una non più labile aggiungendo
vincoli fittizi i quali, a causa dell'equilibrio garantito dai carichi, hanno reazioni nulle
e quindi non modificano le condizioni statiche delle azioni interne nella struttura.
In conclusione: ogni labilità mm sfruttata dai carichi esterni è pari a un vincolo
aggiuntivo (fittizio) necessarioper eliminarela suddetta labilità.
I B
MA
A
RA
2ql 3/21 e 1/2 K
1/2
D·
1/2
Figura 1.78.
2ql-R,.=0
{ . l
- 2ql · - + M,. = O
. 2
RA=2ql=2· S00N/m· 2m=2000N
MA= ql = 500 N/~- 4 m2 = 2000 N · m
2
Figura 1.79.
Di conseguenza:
l
Ra· 2 +MA-RA· l=O
l
Ra· 2=RA· !-MA
l
Ra· - = 2q/2 - q/2 = q/2
2
Infine:
qi2
Ra= 2-=2ql= Rç
I
2ql-R 8 =O
ovvero:
l
2ql. · I - Re- -2 - Ms =O
l
Ms = 2ql2 - 2ql- = 2ql2 - q/2 = ql2
2
>i~orpo
(D
,.
I
X
RB· l+q· X· -+M=O
(:/:·:··.·:_.·., 2
[f \~timdi:
~j. M(x)= -q--RB·
.
X
2
2 .
tii'.:
92·.·1: RESISTENÌA
D_BMATÉRIAU
ie (2.ql>
3/21
Figura 1.80.
3 3
MH=Rc·· -l=2000N· -· 2m=6000N- m
2 2
'A questo· punto, per poter proseguire nella determinazione dell'andamento
del momento flettente di!H verso M (Figura 1.79), dobbiamo eseguire un
bilancio di momenti nel nodo H (Figura 1.81).
I
. nodoH
'.
'
M1 =5000N•m
M 2 = 6ql= 6 000N•m
Figura 1.81.
i•Ct/i:/···
!. .,,-,:···.
Dall'equilibrio di figura 1.81 si evince che il momento M 3 deve avere verso
(:.,C:') orario.(sul nodo H) e quindi va sommato al momento M 1 per bilanciar~ il
l µi.omento M 2 • Il valore di M 3 sarà pertanto:
1/:-/.
94 DEI
1. RESISIENZA MAlERIAU
.
q B
®
q-x,
ic c2000N)
3/21
e
'--'------o
E§: M
Figura 1.82.
3 x2
R 8 • I-Re· -l+q· ....!+M=0
2 2 ._J,·
x2 3
M(x1) =- q....!+ Re-I-
2 2
R8 • l
M(x
. 1) = - 250- Xi+ 2000· ~-
2
2- 2000· 2
dM(x 1 ) . .
--- = - 500x1 = 0=>x 1 = O (!)
dx1
Prencliamo, ora, in esame il corpo cli destra della struttura cli figura l. 79
e iniziamo lo stuclio partendo dal punto B e muovendoci verso destra sino
al punto Q. La forza Ii 8 , cliretta verso l'alto, tende le fibre inferiori del
tratto BQ e il momento flettente ha un andamento lineare partendo da
zero (in B) e giungendo in Q con il valore:
RB(2000N)
®
Q
B
X
l/2
~ (2ql =2 000 N)
e l/2
K
l/2
(2 000N) Re
D
l/2
s
p
Figura 1.83.
quindi:
;-·
...
:~~?:.::'
\!r ::·.:·
M(x1) = R.j_(x1 -~)-M,1 - RB· l = R,1:
x -R,1·
1 ~ -M,1 -RB· l
I
nodoK
.
~
M 1 =(4 000 N•m)
~
(2 ÒOO
N•m) M2
Figura 1.84.
M 0 =R 8 - l+M,4.-R,4.· l-Rc-1/2-
••••-·--··w•··••··-•"
~~iii1:~/;L-::.~~;.:::
.:.
:·
2000 N· 2 m+ 2000 N- m-2000 N· 2m-2000 N- 1 m =
~+ ~- ~- ~=
2000N•m
Figura 1.85.
100 ' J .. RESISTENZA
D8 MATERIAl.i
Figura 1.86.
2000N 2000N
Figura 1.8 7.
. ESERCIZI 101'
Esercizio1.1O.
. Con questo semplice esercizio diamo un cenno al metodo, grafico, per il
,.,,.., ... tracciamento del diagramma del momento flettente su una trave isostatica
'.',f'.\Lerion labile come quella di figura i.88.
. .'/-: .,.. ::
·:_:
~:"'"'·
•:.: .
".'.;/.\'.-·.-
.. -......
Figura 1.88.
rs;;:w?J:'
~l~i~'.j::a1a ,.;.)._;;~
;.:~~;J(::.\.
/,._···
;_i_,;_.:_·_,_:_:.':'.'·.·
. "' Supponiamo di conoscere, chiaramente, sia i carichi che le dimen-
i_.__
·~oni geometriche della trave di figura 1.88.
~~\i;~r::.:-:-
... _________________________ _
Figura 1.89.
Esercizio1.11.
Data la seguente trave (Figura 1.90) incernierata in A e munita anche di un
cuscinetto reggispinta (in B) in aggiunta alla cerniera, tracciare .1diagram-
mi delle azioni interne sulla intera trave. (Rivedere esercizio 7.9 p. 280
del I volume, Statica).
a
b
D
Figura 1..90.
y
F.
F'3
E
Rs,
b
Ra, B a D
X
F2 y
Rs, (+)
z
Convenzioni
z .di segno
Figura.1.91.
104 1. RESIS!ENZADEI
MA"!ERIÀLI
'
F2 - Ra,.+ F 3 = O 08)
RAy - F 1 + Ra, = O (39)
- RA, + Ra, - F4 =O (40)
-'- F 1 • b + F 4 • b = O (41)
F2 • b - Ra,· I+ F4 (/ + a) = O (42)
F 1 • a - Ra,· l + F 3 • b = O (43)
dall'equazione (41):
dall'equazione (42):
.,
(2000- 1 + 3000· 0,5)N· m = 116667 N
3m '
dall'equazione (39):
Riassumiamo i risultati:
F 1 =l000 N
R..t, = 833,33 N
R,1. = 800 N
R8 .,=3800N
R8 , = 1166,67 N
R8 ,= 2800 N
lt~~S§~~~l;:: ·idealmente suddivise dalla sezione di taglio (~ nella quale vogliamo deter-
.Diiilarele caratteristiche di sollecitazione, le sei azioni interne si determina-
'{ ii.o riducendo al baricentro (G) della sezione di taglio (S) il sistema di
\''forze stesso. Come ultima considerazione dobbiamo specificare le conven-
,'iioni di segno: in generale useremo le stesse convenzioni aliottà.te nel caso
:c..:,,,,·.cJ·,>
}!Si4i'i\j piano con una particolarità per quanto riguarda le azioni di taglio e il
\\t~t{ momento flettente agenti nel piano orizzontale.
..<In questo caso le convenzioni di segno si riducono a quelle usate nel piano
,·,.ce.·c.>
:\{}/;)/verticale quando il piano orizzontale viene ruotato di 90° in modo· da
;.<>,'.'>.>}' portare l'asse z sull'asse y. La figura 1.92 servirà a chiarire meglio questo
i:;'..!:/:i.·:.concetto.
l"t ~~~:.1
':::t:/LLIniziamo lo studio delle azioni interne, considerando lo schema di figura
~~rnn,Jo N
t{/;'./',abbiamo:
(:i·;·:i{.'.~·
..,··
..-•;_.i
'-'=,·
\>.:r·::/·:_:J=a;
_:·_::·/·.;_:/··.-/_·--·
I T,(x) = R,1,'~ 833,33 N
106 1. RESISTENZA.
DEIMAlERIALI
z'+
I
y
, 1fy'
,,
, ,
90"/ __
.--·
90• ,,
X•X'
\ ••, I 0
y
I . F3
X1 E
J,RBJ>
b
H•C _F2 R~ I
A•O
s s. X
X
~ F.
~' .
a a
Figura 1.93.
I N(x 1) = - F 2 = - 800 N I
N(x 2) = F3 e=3000 N
·.108 1: RESISTENZA
DEIM.6.TERIÀLI
Il taglio t, (x 2 ) invece:
3000N
Figura 1. 94. A H B
1,714m
z
Xl
'i,
H R11z
S2
s b S1 RII% B DaE F3 X
A"O
è
RAI: X F4
X,.
a a
Figura 1.97.
I M1,(x)=-R,t,·-;=-800·x I
punto prima di procedere verso la sezione S 1 imponiamo
rec[uilibr:ioalla rotazione del nodo C (Figura 1.98).
11O 1. RESISTENZA
DEÌMAlERIALI
I nodoC
<
.
.
Mz
l bretese
~
-~
~)
Figura 1.98.
Poiché:
M 1 = R,,..· a = 800 N · 1 m = 800 N · m
M2 = F2 • b = 800 N · 0,5 m = 400 N · m
avremo un momento M 3 il quale dovrà essere sommato a M 2 per bilancia-
re M 1 • Ovvero:
oppure:
M3 = M 1 -M 2 = (800-400)N· m=400 N· m
- R,1.,· x 1 + F2 · b - M1, (x 1) =O
Mh(x1)=F2· b-R,1.,· x1
..111
·, ÈSSìCIZf
I T,(x 2) = + F4 = 2000 N
I· MIY(xJ = -F 4 • X2 = -2000- x2 I
Nelle successive figure 1.99, 1.100 e .1.101 sono riportati i diagrammi di T.,.
MIY e M, (ovvero M,J
2000N
Ai-------------------~
e B D
112 ·.·1;RESISTEIÌIZA
DEiMATERIALl
.
Esercizio1.12.
Data la trave di figura 1.102 determinare le azioni interne per ogni punto
dell'asta stessa.
h=3m
b=lm
F,=I000N
h/2 F2 =800N
F 3 =500N
F1
h D
h/2 F2
B e
Figura 1.102.
Iniziamo con il calcolo delle reazioni vincolari per completezza cli risolu-
~one dell'esercizio poiché, ai fini della determinazione delle azioni interne
in questo caso, non sarebbe indispensabile la loro conoscenza..
Con le notazioni cli figura 1.103 abbiamo:
-RAx +F 1 = O (44)
-RA. 7 +F 2 =0 (45)
-R-u +F 3 = O - (46)
Mx-F3· h=O (47)
M 7 -F 3• b=O (48)
h
0
- M. + F 1 2 + F2 • b = O (49)
<}13:
• •.· ESERCÌZI
,RAx= F 1 = 1 000 N
R.t, = F2 = 800 N
R,t. = Fa ==500 N
M,. = Fa· h = 500 N · 3 m = 1 500 N · m
M, = Fa· b = 500- 1 m = 500 N · m
h
M, = F 1 · 2 + F2 • b = 1 000 N · 1,5 m + 800 N · 1 m =
=2300N-m
., PòÌché tutti i risultati sono positivi significa che i versi dei momenti e delle
:reazioni dell'incastro A, evidenziati in figura 1.103, sono corretti.
:J•ossiamo, quindi, procedere alla determinazione delle azioni interne del-
·.le quali riportiamo i diagrammi completi nelle successive figure lascian-
./·do al iettore la determinazione delle equazioni relative ai vari tratti
dell'asta. ·
iAz X
M,
z h/2
D ;.
h/2 Fz
b
li e
Fa
Figura 1.103.
JJ4 1.• ~ESISTJ:NZADB
MAJE-~11\J,1
.._;.
800N
B e
Figura 1.104.
B e
800N
Figura 1.105.
y
e
Figura 1.106.
B e
Figura 1.107.
y
2300N•m
X
Figura 1.108.
1500N·m
e
Figura 1.109.
Poiché nessun materiale è perfettamente rigido ne segue che un corpo
vincolato sottoposto a carichi esterni, attivi e reattivi, subisce deformazioni
più o meno notevoli a seconda delle dimensioni del corpo, del tipo di
materiale con cui è stato costruito, del và!ore delle forze applic!Lteecc. Se
i carichi applicati sono modesti le deformazioni sono contenute e, una
volta annullati i carichi, si annullano a loro volta: siamo nel campo delle
deformazioni elastiche (temporanee).
Se i carichi esterni sono elevati, in relazione a quanto detto precedeil-
temente, le deformazioni in generale aumentano e rimangono presso-
ché inalterate quando le forze vengono annullate: siamo così nel campo
delle deformazioni anelastiche (permanenti). Caso, quest'ultimo, peri-
coloso per ovvie ragioni e che può portare alla rottura del corpo in
esame. ·
Esiste quindi un legame tra gli sforzi e le deformazioni, legame alquanto
complesso che per essere completamente definito richiede una trattazione
·· molto approfondita. Il tipo di sollecitazione più semplice che permette,
però, di rilevare in maniera quasi ottimale il legame sforzi-deformazioni
:· ·· ··è la prova statica di trazione.
•• • 0:"La prova di trazione consiste nel sottoporre un solido geometrico ben
: defmito dalle norme UNI, definito «provino» o «provetta», a uno sforzo
·normale di trazione gradualmente crescente da zero sino al valore che
·provoca la rottura della provetta misurandone, nel contempo, le deforma-
. zioni al crescere del carico.
Una provetta tipo può essere quella schematizzata nella (igura 2.1 (per
acciai). · '.
---
i
--- i
Figura 2.1.
Al
e= 1 (numero puro) (1)
u,.
u,
Figura 2.2.
..>..:;\'··-,_'.:_·_-;;_
1U_.~:
;:.r.;::2::.
21.'sér;\EAAl'.irA::[email protected]:'.'.1
uientre sulle ordinate vengono riportati gli sforzi (o tensioni) unitari nor-
. mali: '
F
(1 =- (N/=2) (2)
A .
u,,=E· s (3)
N
a(=1)
,1/ ,,
!!
A
(a) i (b) i
Figura 2.3.
f:~::::~"i','_:~
,·;,''.;:',~0t1,,i,:;t:;i:-(~~:c~;?\L-:ux·:r:~2:11~/:N~À'-sFàii
·...• otteniamo le cosiddette tensioniunitarie normali (ovvero perpendicolarialla
· superficie di area A):.
~(~)
~ =2
(4)
tJ.l
8=-
l
u = E·,e
ti.l u N
e=-=-=--.
· I E A· E
(5)
O'adm
1 =- (TR ( · h
ance- (1'") (6)
+
A.dmi.ssible
nR n
ove:
nR = coefficiente di sicurezza a rottura. In linea di larga massima si può
assumere:
nR = 2,5-4 (acciai laminati)
nR = 5-7 (ghisa)
nR = 8-10 Qegno)
nR = 6-15 (calcestruzzo e laterizi)
(7)
a) determinazione di A
Nmxx
r,
max
=--=
À
o-adrn.=>A=--Nmxx
O"adm
F=N·
Figura 2.4.
Allora:
~ (8)
C3
Le deformazioni unitarie trasversali (indicando con x l'asse dell~ trave)
valgono:
~ (9)
~
ove m = modulo di Poisson (4 per acciaio).
L'equazione di stabilità a compressionediventa:
Nma:x.
O"max = -- :::;;
Uadm. (10)
(N) À (compressione)
Nel caso di alcuni tipi di materiale (ferro, acciai) le tensioni ammissibili a tra-
zione e a compressione praticamente coincidono poiché i suddetti materiali
hanno un comportamento pressoché simmetrico a trazioneo-a compressione.
Nel caso della ghisa, invece, il comportamento nei due casi è alquanto
diverso: maggiore la resistenza a compressione e nettamente inferiore la
resistenza a trazione; completamente opposto il comportamento del legno.
Quindi, in generale, si deve precisare il tipo di sollecitazione dovuta allo sforzo
normale N per scegliere il corrispondente valore della uadm• Quando non viene
specificato significa che stiamo.parlando di uac1m a trazione. Oltre agli sforzi
dovuti alle tensioni fisiche ésteme vi sono sforzi dovuti anche a fenomeni
termici:ovvero vi è influenza della temperatura anche sulle tensioni interne.
Se, ad esempio, consideriamo una trave incastrata alle estremità e questa trave
viene riscaldata essa tende a dilatarsi (supponiamo che sia costruita in acciaio)
ma il suo allungamento è impedito dai vincoli e quindi nascono tensioni di
compressione (uN) dovute alla dilatazione termica (Figura 2.5).
Figura 2.5 •
M=rxl· dT (11)
dove:
cx = coefficiente di dilatazione termica lineare (cx= t2· 10- 5 1/°C per
acciai);
/ti!,:::;;;~':•.:
,. ,{i;}Y:'·1.'t:;.~<::c i;,GENERAUTA;'SFO~i6:NòRMAL
:;2:
)<<)};>{'·:;::>'.:'; •,:
l = lunghezza iniziale (mm);
liT = incremento di temperatura ( C);
0
·e quinqi:
lit= a.lliT
N· l N
--=a.lliT=-=rt.E· liT
E· A A
e poiché:
N
-=u
A
otteniamo infine:
(13)
}C
i,
iY (b)
Figura2.6.
·;12s.·..f~g ~rr~~L~~P,!'!9)iRf!l=B';p,j~i~N~A'.Itt:t/,
C?!_Hoq~.
Quindi:
dA = HK· I (14)
m,a:
(15)
(16)
Però il calcolo della forza risultante all'interno del cilindro non deve tenere
in considerazione tutta la dF ma 1s,sua componente lungo l'asse y (dF,,)
poiché, come si evince dalla figura 2.6b; lè componenti lungo l'as~e x (d.F,.)
si elidono a causa della simmetria dell'emicilindro rispetto all'asse y. Di
conseguenza:
F "
F, = { dF, = J p.;,.. · r; · l · sen cc· dcc (20)
o o
F,=p,...·
"
r1 • l· Jsena· da
o
:,.C):i}}.\&Jtti:ii;::R~ipi~i;;ii:dtiNi?.RIÒ:~fui}kPRt~Nìi:ì~RrifA,'.
conseguentemente:
quindi:
F, = Pmu.· l · d; (21)
ove «d,» è il diametro interno del cilindro. A questo punto, sempre guar-
dando la figura ?.6, possiamo determinare lo sforzo normale (N) che tende
a «staccare» il cilindro agendo prevalentemente come una trazione sulla
superficie (s · l) della figura. Imponiamo, quindi, l'equilibrio alla traslazione
in direzione y della parte di cilindro rappresentata in figura 2.6b. ·
2N-F,=0 (22)
quindi:
(23)
Ora. possiamo calcolare la, tensione <T agente sui due rettangoli (s · /).
N F,/2 Pmax· /· d,
CTN=-=-=
A s· l 2· s-,l
-8Pmax·d,
CTN=--- (24)
2• s .
(25)
1 Edme Mariotte (1620-Ùi84), fisico francese, condivide con .S-obert Boyle (1627·1691) il
merito della formulazione della legge di proporzionalità rrii·pressione e volume nei gas,
detta appunto di Boyle-Mariottè.
·..JM..;~:).~E i?r.H99~$oµçqrAÌrqNi:~~P.LiQr;"'q~JlERJ:J;?(~~:'
ove con uadm è stata indicata la tensione unitaria, a trazione, ammissibile
per il tipo di materiale impiegato nella costruzione del cilindro stesso.
L'equazione (25) vale, oltre che nel caso di una verifica di resistenza, anche
per il progetto dello spessore s. In tal caso basterà porre:
e conseguentemente:
Pmax" di
s=--- (26)
2- Uadm
(27)
Pmax· d,
S=--- (28)
4. Uadm
Tutte le relazioni precedenti (dalla equazione· (24) sino alla (28)) sono state
ricavate supponendo, appunto, che lo spessore sia piq;olo in modo da
ritenerepressoché costanti le u sullo spessorestesso.
In realtà la·distribuzionedelle tensioni unitarie u non è uniformee ciò viene
messo in evidenza nella figura 2.7.
La figura 2.7, r.elativaai cilindri di grosso spessore, mette in evidenza
i diagrammi delle tensioni u, e u., agenti su un elemento del cilindro, che
q,.=211.
u. : tensione assiale
u, : tensione radiale
u,: tensione tangenziale
i : bordo interno
• : bordo esterno
.Figura 2.7.
(29)
u =-p
r a2-1
(1-R!) r2 (30)
D,
D,
Figura 2.B.
P· nRJ
C1
• =-=
F p·
A
Àinterna
A••,an. -
_
1t (R; - R;)
.(31)
circolare
u
•
=p-(-1
-1
)a2
(32)
v'
(1 -
,.... -P •
(a2
--
+
a2-l
1) (33)
a,_= -p (34)
1. Secondo Rankine:
<1*= (Idi
confl'Onto
a2
=<1, =p ( --
raaz 2 a
+
-
1)
1
(35)
2. Secondo Guest:
a2 -+ 1
a* = a,.... - a,.,,. = p ( a2 1)+ P= p a2( 2a1 -
2
) (36)
3. Secondo de Saint-Vénant:
a. ·a,
a*= a,.,,.-;;;--;;=
(à+1 2
p à2 - 1 - m(a 2
1
- 1) +;;
1)
=
·=
P
(a(mm(a+ 1)+ m
2
2 - 1)
-2) (37)
1
-- + I+-,-
(a I)= 2
u* = u, - -!llll&
t1,
=p
- ma2-I m
= _(a + I)+
2 (m I) m- (38)
p m(a 2 -1)
* sa2+2 (39)
u =p· 4(a 2 -I)
u* s ffadm (41)
~ (42)
~
(con n = 2,5 + 3);
, q R. trazione
O'adm,lrazion.c = --- nR (43)
.
·EEJ
.
aadm =~-n k (44)
+
(con n = l,8 2 e k = 0,8 -à- I).
Riportiamo, infine, la formula usata dalle norme americane:
p· D,
s~--- (45)
2· O"adm
Esercizio2.1.
Una barra di acciaio, avente carico di rottura o-R= 410 N/= 2 , è sogget-
ta a un carico assiale, di trazione, pari a IO kN. Si determinino:
Figura 2.9.
Nrnax
U'l]:ì=A=Uac1m
uR 410 N/mm 2
u,dm =- =
nR 3 = 136,67 N/mm 2
!
Sufficiente per
un carico stat~co
Allora:
Nmax 10000 N 2
A = u,dm = 136,67 N/mm 2 ~ 73' 2 mm
n nD 2
= - D 2 (1 - O36) =<>A = - · O64
4 ' 4 '
•.t<?::;i:f,:.E)!2à:::2::~JJ§~~i?itJ~z'.:.
/,:i/:~::;:,,:i::i
A questo punto possiamo ricavare il diametro esterno D:
, ~4-A
D= --=
n · 0,64
e:
d = X· D = 0,6 · D ~ 1,25 mm
/J.I= N· I
E·A
tenendo in considerazione che:
E ~ 206000 N/mm 2
Acciaio
Quindi:
/J./= 10000 N· 3000 mm = ""
206 000 N/mm 2 • 73,2 mm 2 1' 99 mm - 2 mm
Nmax / 2
CTmax=A= CTR = 410 Nmm
quindi:
Esercizio2.2.
Le rotaie della ferrovia sono (o meglio erano) costituite da tronconi lunghi
ciascuno 22 m; fra un troncone e il successivo vengono lasciati "" 8 mm di
spazio necessari ad assorbire le dilatazioni termiche dovute a variazioni di
temperatura.· A causa di un incremento anomalo della temperatura, dovuta al
:2:,~~:!)1t'.!ClO_l~!=,_)q$jn',<2t_QN!§E.~f?!:ICJ!tR!JER!:l~Ì;R~~:it5/
/:.J~~--
0
gran caldo estivo, pari a AT= 40°C, si vu9l sapere se lQ spazio lasciato è
sufficiente oppure, in caso contrario, l'entità dello sforzo di compressione che
sollecita le rotaie (assumere un acciaio da costruzion!l Fe 360 UNI-EU 27).
. '
uR = 360 N/mm 2
8 mm
ATmax
ammesso 0,000012 1rc · 22000 ~ ~ 3o•c
A causa della differenza:
,
Ucompr.
' ,'
= 206000 N/= · 22000
2 2,56 == - 24 N/= 2
A e
'1---------f·+·l------,.
d1 =i:ii=d=35mm
B D
80 200
Figura2.1O.
Per prima. cosa dobbiamo c!llcolare le azioni agenti sui tiranti stessi e
per far ciò si devono calcolare le reazioni ·vincolari in A i;: in C (Figu-
ra 2.11). ·
~1
! '
!
'i
80 200
Figura 2.11.
R,1=F-Rc
R,1-F+ Re= O
{ { F· 80 .
F· 80-Rc· 280=0 Re= 280 = 28,57 kN
R,1 = 71,43 kN
{
Rc=28,57 kN
Neo = Re = 28,57 kN
,,,_,.,,,·
..,.,:........
,..·:y:t';'.t{<;:0;:;;:_,_21;:;~:;::,:;:;:_;<;p;;_:<J:~;'.>~~'':·::::<').:~:S);ç:},(;.L('
1. A questo punto eseguiamo la verifica di resistenza per ciascun tirante:
- NAB 71430 N 2
UN =---:--;;""= ---- = 74,24 N/=
AB AAB ~ (35)' =' ·
4
Flgu_ra
2.12.
Ovvero:
HN = 0,314_mm
Esercizio2.4.
m
Una sbaqa, in ghisa (uR,, = 100 N/mIIi.2), lunga 3 è incastrata alle due
estremità. Si vuole sapere quanto può essere il raffreddamento della sbarra
affinché la stessa giunga alla ·rottura.
(Assumere E 11u,a = 117000 N/mm.2, cx11u,_-=0,00001075 1/C').
Determinare, inoltre, l'accorciamento teorico possibile e il raffreddamento
consentito in con~oni di sicurezza. .
e, conseguentemente:
100 N/mm.2
10,75· 10- 5 1/"C· 111000 N/nim 2 = 79,5 •c
· Quanto, teoricanielite, potrebbe accorciarsi l'asta?
Supponendo che non vi siano vincoli per l'accorciamento possi~o ·scri-
yere:
. ., N· I N I I
8/ =-- =--= CTR ,. -
e-> E· A AE ' E
conseguentemente:
2
Uadm = O'R,r = lOO-~mm. = 16,67 N/mm.2
trazione nR
=
A.Tacim O:•dm,
r 1~,67 N/mm.2
cx1b1sa • E1b1sa 10,75· 10- 6 l/°C· 117000_N/mm.2
ovvero:
e conseguentemente:
A= Nmax= 198000 N
Uadm 3 N/mm.2
A= 66000 mm2
l = J66000 mm 2 ~ 257 mm
Esercizio2.6.
Un pilastro, costruito con mattoni pieni co91uni, ha una sezione circo.lare
di diametro D. _ Assumendo. la massa volumica dei mattoni pari
a p = 1800 kg/m 3 e una tensione di rottura uR = 20 N/mm.2 determina-
re la massima altezza di costruzione del pilastro prima che questo giunga
a rottura per effetto del peso proprio e nelle condizioni di sicurezza
(uadm = 2 N/mm.2).
- p· g- yolume
Umax = . Mèa .
Quindi:
. ~ conseguentemente:
N.11m
O'max =A= O'adm
···conseguentemente:
p- g- Volume
A = u.11m
p··g· nR 2 • li.dm
=:=:
O'adm
.concludendo:
2 · 106 N/m 2
=
h.11m n=
Uadm
(1 800 · 9,806) N/m 3
hadm = 113,3 m I-
.Si deve comunque rammentare che, in realtà, non vi sono solo sollecitazio-
ni di compressione ma si debbono tenere in considerazioni anche fenomeni
di instabilità strutturale dovuti alle altezze ovvero fenomeni di carico di
punta (verrà studiato successivamente).
Esercizio2.7.
Un oleodotto trasporta petrolio alla pressione di 3 ate. Il diametro interno
delle tubazioni, supposte a sezione costante, è pari a 1 m. Supponendo dì
impiegare, per la costruzione del condotto, acciaio con carico di rottura
pari a 340 N/mm 2 determinare lo spessore dei tubi.
-i11~9&i
Applichiamo, per la risoluzione del problema, la formula di Mariotte
(equazione 25) e, quindi, possiamo scrivere:
quindi:
s=2mm-
Esercizio2.8.
Un collettore cilindrico contiene una· miscela di acqua (liquida) e vapore
d'acqua alla pressione di 40·ata. Il diametro interno del collettore è pari
a 2 m e lo stesso viene chiuso, alle estremità, con fondi emisferici. Suppo- _
nendo che la tensione ammissibile, per l'acciaio impiegato, sia pari a. 100
N/mm 2 determinare lo spessore del collettore e dei due fondi, emisferici, di
chiusura.
::::.••-'
/iie::t'.iUji'.\t
EU;:.·if)it+\·?Js.,_1:};ti:!f:Jk'._:0PLU·'fi'tt~$éìiç1zj;
:_,til7)
~@lgi}l)"jp§
Per il primo· quesito applichiamo, come per il caso precedente, l'equazione
di Mariotte anche se jl V!l,jpredella pressione interna è piuttosto elevato.
Quindi:
* _ [ 5a1 +2 ]-
" -p 4(a,-I) -Uadm
p [4
~a2 +~]
4(a2 - 1)
= "•dm
l,25 · a 2 + 0,5]-
p[ a2 _ l - O'adm
R. = 1,035 · 1m = 1,035 m
s = R. - R; = (1,035 - l)m.= 0,035 m
s = 35 mm (de Saint-Vénant cilindro chiuso)
2
u•=p [ --22a ]
=uadm
a - l ·
2pa2 = Uadm. a2 - Uadm
ovvero:
Piano di
sollecitazione
"
(x,y)
Flgurca2.13.
y
sollecitazione
z
Figura 2.14.
Come già abbiamo visto per la sollecitazione dovuta allo sforzo normale
N lo studio della flessione retta è basato sulle seguenti ipotesi:
Per effetto dei momenti applicati e della terza ipotesi la trave si deforma
e il suo asse geometrico si dispone secondo una linea (linea elastica) che
in questo caso appunto è un arco di circonferenza di raggio r = costante
(Figura 2.13).
A causa della deformazione le fibre della trave poste verso la concavità
(parte superiore di figura 2.13) tendono ad accorciarsi mentre le fibre
poste verso la convessità (parte inferiore della figura 2.13) tendono ad
allungarsi. Vi sarà, conseguentemente, uno strato di fibre intermedie che
non si allungano né si accorciano ovvero non risultano né tese né com-
~:,'..-<,:__ /:;/<i,':LX~,
..: ;,:,,/:>i /L~:/f/)>L~;p,J=i~1t;:>.~~@filAtsEMì>J;!ç~
1:!5-t
..
presse; queste fibre risultano far parte di uno strato neutro"(Figura 2.15)
e l'intersezione dello strato neutro con una ~ezione retta (S) della ~~ve
individua un ~se detto asse neutro. Si dimostra che l'asse neutro passa
sempreper il baricentro_d~,l(asezione (S) considerata.
Sezione(S)
Fibre
\
.•...
Asse
neutro
Fibre
tese
Figura2.15.
Fibre compresse
Distribuzione
"Mf
Strato neutro
Come ·abbiamo detto vi sono alcune fibre tese e altre compresse, ciò
significa che le tensioni interne al materia\e, nate a seguito della sollecita-
::zionesemplice di flessione, sono normali alla sezione (S), ovvero sono u.
Se indichiamo con (Figura 2.16):
· j,: variabile distanza delle fibre della trave dall'asse neutro (in =);
·M,=momento flettente che sollecita la trave, (in N · =);
I.: mon;ientoquadratico dell'intera sezione rispetto all'asse neutro (ric;orda-
re quanto visto a proposito dei momenti quadratici di superficie), (in
mm4);
(46')
(47)
(48)
., (49)
<1 = E· a_
e l'equazione (46):
(50)
AB= 1/2
y r
ly
AB=--
2r
t=AB+CD
~=AB+éò=2AB
l= 1
C i 'B
o~i::::::::::==::+,==::::::::~~
r _,,,···-······-··r·············"i
ÌH
Strato '
neutro
o
Figura 2.17.
otteniamo:
~ (51)
~
Inserendo questo risultato nell'equazione (50) abbiamo:
~~~ 1
~~';f.-1 (52)
Quindi le equazioni (46) e (49) permettono di calcolare gli sforzi (u) dovuti
alla flessione mentre l'equazione (53) consente di determinare le deforma-
zioni indotte da questo tipo di sollecitazione estremamente importante.
Veri,fichiamo se effettivamente l'asse neutro passa per il baricentro della
sezione. A tal proposito facciamo riferimento alla figura 2.18.
A
porzionedi trave
Figura 2.18.
u=E· 6
e che:
6=l
r
fE·s·dA=fE·;-dA=O (56)
-Ef
r
ydA .=0 (57)
A
Essendo chiaramente:
E
-;60
r
I !,dA-Q
I (58)
L'integrale della (58) altro non è che il momento statico della sezione (Af
rispetto all'asse neutro (z di figura 2.18)_;ciò significa che la porzione di
· trave si troverà in equilibrio (alla traslazione) solamente se il momento
statico sarà nullo. Ciò significa (ricordare quanto detto, nel primo volume
·del testo, a proposito del calcolo dei baricentri di superficie) che l'asse
z della sezione (asse neut,o.:dellaflessione) deve passare per il baricentro
dellasezionestessa.
' . Questa conclusione, ha validità generale indipendentemente dalla forma
. della sezione.
Torniamo, ora, all'equazione (55) e ripetiamo lo stesso ragionamento
coinvolgendo la legge di Hooke. 1
Quindi: .
.fu·y · dA = M 1
A
(59)
(60)
(61)
i f$a_:i
•2)EG(;E
61i-i99i<E.
soiiEòrAiiii,i ciRESISTENZA
sÈMPi.ià:~ç:Rf!ÈRi·
L'equazione(60) divienepertanto:
E
-· I.=M 1 (62)
r
Inoltre,poiché:
y y
s=-~r=-
r li
la (62) si modifica:
E·li
-· I.=M 1
y
ovvero:
y
E· s=Mr-
I.
~ (63)
~
equazione già illustrata all'inizio del presente paragtaf o.
Riassumendo le equazioni importanti per la flessione seinplice, retta, pos-
ajamo dire: ·
(64)
(65)
Tabella 2.2 Momenti equatoriali d'inerzia e moduli di resistenza, rispetto all'asse neutro
delle sezioni più comuni. (Da C. Malavasi, Vademecumper l'ingegnerecostruttore meccani-
co, Milano, Hoepli Editore, XV edizione)
bH 3 bH 2 2
J=- W=- 24. e=-H
36 3
H4
J=- W=H'
12 6
J=-
li" . .fi
W=- H' = 0,1178H3
12 12
H4-h4 1 H 4 -h 4
J=--- W=---
12 6 H
H4-h4
J=--
12
.fi,lf"-h4 . . H4-h4
W=---=01178--
12 H ' H
•I ...
14-b-i\
T
····H
....L.
J.... =- 12
Wmu:=-6-
bH'
bH2
J..,.=u
Hb'
.l ····r
;...~
····H
....L.
J=!!_(H
12
3 -h 3)
bH 3 -h
W=---
6 H
3
(segue)
.160: .2.. LEGGEDI HOOKEiSOLLECIT.I\ZIONI
SÈMPLÌCI,
CRITERI
DI RESISTENZA<
·..
W=0,54!3r3
I+ 2.fi.
J = __ 6_,.. = 0,6381r4
W= 0,6906r3
W=6b2 + 6bb, + bf H2
12(3b + 2b,) -.
... ! 3b+2b, 11
3 2b+ b,
nd4 ,.,..
J=64= 4= 0,0491d4 = 0,7854r4
nd' ,.,.. .
w = 32 = 4 = 0,982d3 = 0,7854r'
(segue)
... ~-
....... · · ..··--:--- ......
...-..-, ......~--- ,·:-·.. · ..
J = ,-,.(::
8 9,,
-.!.)
= 0,1098r'-
J~--~
·f i-r-4 W, = 0,2587r3 W2 = 0,1908r3
e1 = 0,4244r e2 = 0,5756r
J=u l(··-16d
3,,·)
H
W=- l ( H4--d"
3,, )
6H 16
1'ba3
J = 4 = 0,7854ba3
·wa2
W =4 = O,7854ba 2
7' L..3 • 3 3 3
J= 4(va- - b 1a1) = 0,7854(ba - b1a 1)
w = '.i ea•:
b,,t.)
J = 0,Iogs (R" _ r'-) 0,283R2 r2(R - r)
R+r
Approssimativamente: J = 0,3c5r:
4 R 2 +Rr+r2
e1 =~ R+r
e2 = R.:..e,
r---
H---
~B.,..... BH 3 -bh
J=--1-2-
3
J."
... a-,
BH3-bh3
W=---
6H
(segue)
Tabella 2.2 (continua)
è2 =H-e 1
bH 3 - (b-b.)lr' + b,hf
J= 12
'
L
--f,·-
,~.1{~,r
+
12 16
b(h' -d')
-
d)} + b3 (h~
r W=- 1{3"'
-d4 + b(lr'-d'). +· b (h-d)
· } 3
6h 16
(segue)
fl~ff/~>.
Tabella 2.2 (continua)
J, = ..!..lb,
(h' - h?)+ b•(h~- h~l + o,htJ-
- 12
1
-2db2 (h'
-2-+ h2)
2
Approssimativamente:
(67)
Figura2.19.
_Se conosciamo la posizione dell'asse di sollecitazione rispetto a un asse,
almeno, di simmetria, possiamo scomporre il momento flettente .M in
_-_
due momenti ortogonali fra loro e applicare il principio di sovrapposizio-
degli effetti. Quindi:
Figura 2.20.
:Vale a dire che una flessione deviata può sempre essere scomposta in due
flessioni rette che abbiano come assi di sollecitazione gli assi principali di
x 1 · e x 2 ( ovvero gli assi che individuano le direzioni principali
secondo le quali esistono solo sforzi normali (u) mentre sono nulli
sforzi tangenz_iali(-r)).
166 2. LEG$EDI HOOKE.SO~ITAZIONI SEMl'UCI.CRITERI
DI RESISIENZ.(
(69)
(72)
Mcosa· x2 Msena- x1
UM=----+----
[,.1 - I,..
x 2 · cosci: x 1 · sene,:)
( ---±---
UM=M (73)
. I,., I,..
UM= M(---+---
cosa
x2 -
I,.,
x 1 : senci:) 0
I,.2
=
~;;~~<~·-:,::o
:~~,- -ç- = ----ç-
167
~{f-·
,,<>.·;:<
•.
-.mm, m=bri ptt
X2
=•.-.
=_ X1 • tgcc
/,,::-,,.,\ ... 1,.1 /"'-
i'.f:J;\t·t·'·~~~nseguentemente:
(75)
I,.,
tg/3 = -tgcc (76)
. I,.,
(75) diviene:
X2 = -tg/3• X1 (77)
.Nei casi in cui il materiale con cui vengono costruite le travi si comporti in
·inaniera diversa a trazione rispetto' alla compressione si dovrà verificare se
···:.-11
168 · . 2 LEGGE
01HOOKÉ.
SOLLECITAZIONI
SEMPLICI;
CRITERLDI
RESISIENÌA'
.·.·
·..•..
·. ·.,_.:.J';
compressione aMAX
.........-
Figura 2.21.
u,..,
(fibre compresse)
Si Uadm
compressione
è:
O'nw;
(fibre tese)
~ O'adm •
trazion-
-·.
j
poiché le due tensioni ammissibili sono diverse per questo tipo di materiale.
Cercheremo di chiarire meglio le idee mediante lo sviluppo di aicuni !iser-
cizi.
f;~:},_·
1-'EserciZio
2.9.
ft·., riata 1a sezione della figura 2.22, costruita in acciaio comune avente una
}:\/ tensione di rottura <1a = 410 N/mm2, sottoposta a flessione semplice
·e'avente per asse di sollecitazione l'asse y, determinare il µiassimo valore
~'.~:_':.:::_
'7'.t::del momento flettente applicabile in regime di sicurezza.
l~i!'~~i_:.r«~1m
;i~}~\<~_.:.:.::.:-:_
...
,, ' ' 10
'"./,Jr·
Y1
Yo
70
Figura 2.22.
L'asse neutro (n-n) si trova quindi a 19,53 mm dalla base e parallelo alla
stessa.
Per risolvere il problema dobbiamo usare due volte l'equazione (46) e de-
terminare i due momenti corrispondenti: ·
1 . .
12. = 12 70 · (15)3 + 70 · 15 · (12,03)2 = 1,716 · 105 mm4
In totale quindi:
M . -- ua11m.
41
1. - 3 5
°)
( , N/mm.
Y1 - -'--'------~--
2 • 60.O.
400 mm 4
1""
50,47 mm
410)N/mm'i:600400 mm.
4
(
M _ u.c1m• l. __ 3,_5~-------
lco - Yo - 19,53 mm
M,,.,,
= 1 393 552 N · mm
M 1co = 3601258 N· mm
Fr
esERC121_
ifit/':'
,} . Non è necessario usare il Teorema di trasposizione poiché l'asse y passa
:t('· h~~:i~~ ~~:~ttangoli di area Ai e A 2 ; quindi è anche asse
,~?{/.~·.\
1
:::;.;-,
121 = 12 15 · (70)3 = 428 750 mm4
. '.·
:..-_-:.,:·.
11 = Ii, + 121 = 433 333,34 mm4
. Sapendo che:·
~':4';i
= ?
Mr x,,,..
= Q'adm
possiamo ricavare:
2 4
~.~)N/= 433333,34.=
_ u.<1m·I,_ (
•
M
fmu - Xmax - 35 =
M 1_. = 1450340,16:N· =
· ··~"i Lasciamo allo studente il commento dei due risultati e lo studio
della ··m:~difica, eventuale, da apportare al profilato della figura 2.22 affin-
ché in questo 2° esempio il MI,... applicabile sia pari a 2;s · 106 N · mm.
Esercizio2.11.
Data una trave, avente sezione a corona circolare con rapporto di cavità
x = 0,15, costruita in acciaio (uR = 490 N/= 2) e sottoposta a un
M 1 = 3,5 · 106 N · llllll determinare le dimensioni della sezione stessa
(Figm-a2.23).
x=d!D=0,15
·Figura 2.23.
M 1 3 5 · 106 N · mm
Wr. =a.dm= i63,34 N/mm.2 = 21427,7 znm3
(~)
7t
-D4(1- X4)
64 = !!_D3(1 - x4)
(~) 32
D = 68,35 mm e 4= x· iJ = 51,26 mm
. 174 2; LEGGEDI HOOKE.SOl.l.l;CITAZIONI
SEMPLICI.
~RITERI
'DI RESISTENZA
Esercizio2.12.
Determinare il rapporto fra i momenti quadratici e fra i moduli di resisten-
za a flessione di un cerchio e.di un quadrato aventi la medesima area.
Figura 2.24.
A tal proposito facciamo riferimento alla figura 2.24.nella quale sono stati
indicati, genericamente, un cerchio avente diametro d e un quadrato di lato
/. Sapendo che le due figure hanno la medesima area A possiamo scrivere:
Àcerch1o = Àquadralo
xd2 = z2
4
quindi:
d=Al~l 1,128·
it 4
fce,cblo = 64 d = [,
1
/quadrato = 12 / 4 = f,
I, xd 4 12 · 1t (1,128 · !) 4
:~.(--·-:·
·.
1-= 1 64· [4 =64 [4
12
{i.:,::··.-
= 12· 7t· 1,619. j/' = O953
64 JI' '
1 I•
w,.=7/ 3
= 112
W _!;_d 3 _l!_
"- 32 - d/2
Esercizio2;13.
· Una ~ave, avente sezione circolare cava_ (x=i.= 0,8). deve avere lo
. stesso modulo di resistenza a flessione rispetto a ~a trave a sezione
circolare piena (d = 150 mm). Determinare i diametri della sezione cava
· . · e il rapporto fra le aree delle due sezioni.
·.. ··valutare, inoltre, il risparmio di materiale supponendo che entrambe le
. ~vi siano costruite in acciaio (p = 7 850 kg/m 3) e abbiano la stessa
lunghezza/.
ove:
d-
x =...!=08
d .'
Di conseguenza:
ovvero:
d3
d! = (1-x4)
d - d
·-v(l- X4 )
150 mm
d =::--;,===- .
179 mm
• V(l-0,8 4 )
7
e:
d1 =X_-d.= 0,8 · 179 mm= 143,2 inm /
1t 1t
A.~..... = -4 (d; - dt) = -4 (d; - x2 d;) =
cncolare
!
Àcorona -
9059,38 mm2
~= 0,512
Àcerchio 17671,46 mm2
abbiano la stessa lunghezza / le masse,
m:::.:i:
..= 71,116 kg 0,512
mccrehlo 138,72 kg
-é)\·/Il rapporto coincide, chiaramente, con quello trovato fra le aree (!).
if/};> ì:neffetti questo valore si poteva determinare molto piiì semplicemente nel
:,;;''>f}.modo seguente.
m.. ,... p · A........ · I . A.orò
••
circolare = circolare = ~ = O512 (!) (c.v.d.)
. Incerchio P· Àcerchlo · / Àccrchio '
-;::,.:'
.;:,
•r=:e _ Si lascia al lettore il commento, dei risultati.
');A :Jsercizio2.14. \
: _U_natrave, in ghisa, ha una sezione retta rappresentata in figura 2.25 ed
\è_sottoposta a un M 1 = 3 · 106 N · mm evidenziato nella stessa figura.
--',>_;e ::,Assumendo, per la ghisa Gl5 UNI-1SO-185, i seguenti carichi di rottura:
uR , = uR
' compressione
= 600 N/mm 2
._eseguire la verifica di resistenza a fles_sionedella trave.
°'
·17a 2. LEGGE H()Oi<E. SEMPua.
SOLLECrr,t>,ZJoN1 01 m1STENzÀ·.·-
CRITERI ·
30
aMAX,c
o
8
Yo
UMAX,I
80
(n-n) = Asse neutro
(s-s) = Asse di sollecitazione
Figura 2.25.
Yo=
À1 · Y1
.
+ A2 · Y2 + À3 · Y,
A1 +A 2 +A3
[(30· 10)· 95 + (80· 10)· 50 + (80 · 10)· 5]mm3
[(30· 10) + (80 · 10) + (80 · 10)]mm2
72500 mm3= 38 16
1900 mm2 ' mm
quindi:
y0 = 38,16 mm
questo punto possiamo calcolare i momenti quadratici della sezione
all'asse neutro (orniai noto come posizione).
1
Ii.= 12 30-10 3 +30· 10-(y-5)2=
M1 M1
D"max,r (1)
=w.=
f1 · 2,_
Yo
3· 106 N· mm
47,76 N/mm.2
Umu,r = (2396886) 3
38,16 mm
M1 M1
Umax,c = W1, = (~)
'3· 106 N· mm
Umax,c = (2396886) 3 = 77,4 N/mm2
61,84 mm
fao-· 2. LEGGEDI HOOKE.
SOLLECITAZIONI çRÌTERIpL
SEMPLICI. RESISTENZA,
ovvero:
estremamente elevato.
..· 1af
·..·. ÈsER612t:
1500mm
Figura 2.26.
20
Figura 2.27.
uR 5.90 N/mm 2
.O'adm = nR = 3 196,67 N/mm2
182 2, LEGGEDI HOOKE.
SOLLECITAZIONÌ
SEMPUCI.CRITERI
DI RESISTENZA
ove:
y.=5mm
in relazione al piatto di figura 2.26.
ovvero:
M 1 = 196,67 N/mm2 • 25 000 rnm3 = 4 916 750 N · mm
Per il caso dellà figura 2.27 dobbiamo calcolare la quota Ya per potei-
individuare la posizione dell'asse neutro (n-n): ·
1 p .
l1n = 12 1500- 103 + (1_500· 10) (fo:...5)2 = 7451150 rnm4
1
I,. = 12 20 · (200) + (20 · 200) (110 - Ya)
3 2 = 4,0823. 107 rnm4
M,. · w,.;=
= u.c1m 196,67N/mm 2 - 1,781· 106 mm3 =
=3,503- W N· mm·
~ 5,2• 107 N- mm
!::. ·:, Qual~ sarà il massimo momento fletiente applièa:bile in questa nuova
J< . configurazione? Ovviamente il minimo!
%LiOvvero:
M12 = 5,2· 107 N- mm
?/t•poiché in questo caso le tensioni nelle fibre esterne della trave valgono
· ..(Figura 2.27):
}\t?i:.(~'
....
. M 12 5,2· 107 N- mm 2
q"""''Ai= w, =
.. l 781- 106 mm3 ::: 29,2 N/mm
'
M 12 5,2· 107 N· min 2
um... co=- = 2 644 _ 105 3 = 196,67N/mm
Wr., , mm
__ !!!.J.i
_ 3,503 · I0 8 N · .mm
196,67N/mm2
Wf 1 781 • 106 mm 3
qmax. AB -
., 7
'
Esercizio2.16.
Eseguire il dimensionamento della trave, .appoggiata, di figura 2.28 suppo-
nendo di assumere una sezione ·rettangolare (b x h) con h = 1,5 · b
e che-il materiale impiegato sia Fe 590 UNI 7746.
F (1 OOON)
q=500N/m
2m 5m 2m
Figura 2.28.
i Q
, t:l tr -q
A B
RA ia
2m Sm 2m
,/
Figura 2.29.
· Impostiamo il sistema delle equazioni di equilibrio:
{ - F + RA + Rs - Q = O
@ -F· 7 m+RA· 5 m+Q· l_ m=0
F-7m-Q-lm
RA=------
5m
7000 N· m-1000 N· m
RA= · 1200N
5m
Rs=F+Q-RA
Rs = (1 000 + 1000 - 1 200) N = 800 N
_Notele reazioni vincolari tracciamo, ora, i diagrammi delle azioni interne
2.30b ec).
i
q
M/r i\M·
(e)
A B
\0)
Figura 2.30.
-=-···.,-,
186 2 LEGGEDIHbOKE.
SOLLEC!TAZlQNI
SEtv1PUCI.,. DÌR~SISTEN~
CRITERI
uR = 590 N/mm 2
quindi:
590 N/mm 2 2
uadm =- 3 = 196,67 N/mm
n n
h h= 1,5· b
Figura 2.31.
. M1
O' =~:;;;O'
;;; W/, adm
--····- -·-·---~~
.._·:·
..:~~dZI.·:: 187_:
1 1 · 225 ·
w,• = -b(l
6 '
5- b)2 =-b- 225- b2
6 '
= -'-- b3 = o375- b3
6 '
b = 3 IO 169,32 mm 2 = 30
0,375_ mm
h= 1,5- b=45mm
;\:;:;:.Esercizio 2.17.
;'..' -:·Una trave, avente sezione reitangolare con base b = 50 mm e altezza
t> ·h·= 80 mm, è soggetta a un momento flettente, costante, con asse di
;_::-. : sollecitazione passante per l.ina diagonale del rettangolo stesso.
-;,•.:e Determinare:
:>..-.,·-
.!,~-'.-~-
1. il massimo M 1 applicabile alla trave assumendo una tensione ammissi-
. bile u.11m= 250 N/mm 2 per acciaio;
,<i 2; l'angolo di flessione (cp,.J formato dalle due sezioni, all'estremità della
_trave, distànti 4 m tra loro. ·
;·~11
Possiamo schematizzare il problema nella figura 2.32.
}83-:-i !.!;GGE.DlHQOI(!:.SOl.LECITAZJONI
~EMPLICI.
CRITERI
DI.RÉSiSTENZA
•.·
b=50mm
Figura2.32.
b/2 b 50
tga:=-=-=--=0625
= .
h/2h80='
a:= arctg(0,625) = 32°
Mx=Mr cosa:=0,848; M 1
M, = Mr sena:= 0,53 · M 1
l'ifma•I= M,.
w w
+ M, = Mr
1
coso:+ Mr seno::,,----------
1
(siai~A- " Y -bh2 -hb2
chcmB) 6 6
6- 0,848· M 1 6· 0,53 · M 1
= 50· 802 + . 80· 502
( 5,088 3,18 )
= M, 320000 + 200000 =
= 3,18· 10- 5 • M1
250 N/mm 2
7 861635 N · mm=
M, = 3,18 · 10- 5 1/min.3
~ 7,862· 106 N· mm
I 1 8 3 6 4
1,.= 12- b· h3 ~ 12- 50· O =2,134· 10 mm
Inoltre:
Assumendo per E il valore cli 206 000 N/mm 2 possiamo ora calcolare:
= 0,097 rad
<t>,.,
= Jq,;,+ y;= Jco,06) 2 + co,091)2
q,,
..= 0,114 rad= 6°32'06"
q>,. 0,06
tgP=-=-~0,62 ,/·
<t>, 0,097 ·
Ciò significa che l'asse neutro rappresenta la direzione del vettore JJ1 .
Riassumendo, le varie caratteristiche della flessione derivata per questo
esercizio possono essere sintetizzate nella figura 2.33.
ERCIZI
.. }<i1·
s y
Figura 2.33.
M·t
Figura 2.34.
Limitiamo, per ota, lo studio della torsione per i solidi a sezione circolare
piena o cava; la torsione nei· solidi a sezione non circolare, molto "più
complessa, verrà accennata alla fine del paragrafo. Per effetto dei momenti
applicati al tratto rettilineo l- (Figura 2.34) le generatrici del cilindro (ad
esempio AB) tendono a disporsi secondo un tratto di elica cilindrica (AC)
e il punto· B tende a spostarsi in C.
Per quanto riguarda, invece, i punti dell'asse geometrico 00' non esistono
problemi di sorta poiché non subiscono nessuna deformazione o sposta-
mento.
L'angolo y vien detto angolo di scorrimento, mentre l'angolo 8 è definito
come angolo di torsione.
Poiché la deformazione BC è, in generale, piccolissizµà possiamo, con
buona approssimazione, scrivere:
l· y~r- 8
e quindi:
r· 8
y=- (78)
1
•ct~r-:
---•-:\i> ,- . -~ ,~ - -·· · · ~-~·:
:~:----- - ---: - : ~oRsioNi
.;_4: j9_f
Ricordando che deve· sempre essere rispettata la legge cli Hooke (nel caso
_cli sollecitazioni tangenziali questa volta~re:
(80)
ove m = modulò di Poissòn già visto. Per gli acciai normalmente m ==4
quindi~
4 - 2
G =-- --E.=-E
poracc;al 2(4 + 1) S
~ (81)
~
equazi'i)ne che rappresenta una retta essendo (noto M, =costante) G, S., I
costanti. Quindi:
r:=k· r . (81')
. .. . .... . .. . .. .
, . .. - -·. . . .· . . .. . . . .. . .. . ... .· .. ··~ ..
·,
M,
Figura 2.35.
M,=Ji-·r·dA (82)
À
M,= I
À
9
G-j/"dA
M,=-.
. l
G9fr dA 2
. ,i
I,= Jr dA
2
À
f.f;C
~:·
:~:·:
:, 1°95.·
..
2.4.-TORSIONÉ~:.
otteniamo:
G· S
M,=-1-J,
(83)
Per determinare gli sforzi (1:)dovuti alla torsione combiniamo fra loro le
equazioni (81) e (83). Ovvero dalla (81):
i-. I
9=-
G· r
M- I i-· I
9=-'-=--
G· J, G· r
si ottiene infine:
(84)
M,
'tmax = J"
,, Tmax
M, M,
(85)
't"max = ( J,, ) = W,
rma.
(86)
ove: i-ac1m = tensione unitaria ammissibile per il materiale usato nella corri-
spondente costruzione.
La 't"adm è legata alla Uac1m· Si può dire che:
(89)
ove:
:;/ _a = semiasse maggiore dell'ellisse (Figura 2.36);
----·· b = semiasse minore dell'ellisse;
;\; : x = ascissa di un punto P generico della sezione ellittica;
y = ordinata di un punto P generico della sezione ellittica.
-i'max
Figura 2.36.
2. Sezione rettangolare. Per questa sezione si può utilizzare un concetto
utile: l'analogia idrodinamica; vale a dire che si può mettere in relazione la
velocità di un liquido (messo in movimento all'interno di· una tubazione
avente sezione rettangolare ovvero ellittica) e la tensione i-, dovuta alla
torsione, in un punto corrispondente della sezione. Bisogna però tener
presente che non si considerano, ai fini della velocità, le dissipazioni
energetiche dovute all'attrito del liquido all'interno di un condotto siffatto.
Vale a dire che se vi sono punti, della sezione, in cui la velocità del liquido .
è nulla (punti di ristagno) è pure nulla la tensione i- nei punti medesimi
(Figura 2.37a).
punti di
ristagno b (a)
M,
Figura 2.37.
Là Tmax si verifica nel punto medio dei lati più lunghi (Figura 2.37b) e può
essere cal~olata con la seguente relazione:
(90)
ove:_
M, = momento torcente;
b = Iato maggiore;
h = lato minore;
k 1 = coefficiente che dipende dal rapporto b/h.
······ - ..... .
~~~~~: ··:·:.--~
__ ..
Per quanto riguarda la tensione nel punto di mezzo dei lati più corti:
'
'rmu = k 1 b2h
M, (91)
1,2 1,4 1,6 1,8 2,0 2,5 3,0, 4,0 5,0 6,0 8,0 ao
4,8 4,57 4,40 4,27 4,16 4,07 3,88 3,74 3,_55 3,43 3,35 3,26 3,0
7,11 6,02 5,35 4,91 4,6 4,37 4,01 3,80 3,56 3,43 3,35 3,26 3,0
M,· 1
.9=k2 Gh3b (92)
-·I valori del coefficiente k 2 (ché dipende sempre dal rapporto b/h) sono
riportati nella tabella 2.3.
· 3. ·Sezione anulare di piccolo spessore. Si può ricorre~e, in questi casi,
.una formula approssimata; le tensioni 'I' s,ono dirette tangenzialmente
sul contornò esterno sia s,µl çontomo intemo dell!l sezioI!e e, a causa
«piccolo spessorç», posso:p.o essc:re ritenute pressoché costanti (Fi-
2.38), .
queste ipotesi si pµò dimostr,u-e che in tutti i punti della sezione:
-t • s ==costante
Figura 2.38.
M,=-r·sJrdl (94)
À
Guardando la figura 2.38 si vede che il prodotto. (r- di) è l'area del
rettangolo infinitesimo tratteggiato e Jr· di risulta essere il doppio del-
;t ."
l'area descritta da r durante la rotazione di 360° attorno ad O. Indicando
con A., (area media) l'area racchiusa dalla linea media (Figura 2.37)
l'equazione (94) diviene:
··2.4. TÒRSÌori
201
quindi:
(95)
equazione che vien detta formula di Bredt valida solamente per sezioni
anulari di piccolo spessore (qualche mm al massimo).
lm
-~------------------········---
Sz
(b)
lm
(e)
Figura 2.39.
(96)
202 2. LÉGGEDIHOO_KE.
$QL!.ECITAZIONI
SEMPLICI,_
CR~I PIRESeylEN~:..·
Se lo spessore non è, per tutti i rettangoli, sempre lo stesso si può
determinare un valore medio dello stesso semplicemente dividendo l'area
della sezione pe~ la lunghezza media totale lm, ovvero:
A
s =- (97)
m /m
Come si evincé dalla relazione (96) le travi aventi questo tipo di sezione
mal sopportano la sollecitazione di torsione e quindi, se possibile, non
devono essere impiegate per questo tipo di azione interna. ·
Esercizio2.18.
Un albero di trasmissione deve trasmettere una potenza di 10 kW al
regime di 1000 giri/min.
Assumendo, per la costruzione dell'albero, un materiale (acciaio) avente
c,R ==
410 N/mm 2 e una sezione circolare cava (x = 0,5) determinare:
M
r
= 9549' 3 plkWl
(N•,n) n(ai,i/mm)
. ·10 .
M, = 9 549,3· l 0OO~ 95,5 N · m = 95 500 N · mm
Allora:
410 ·2 2
uadm = -N/mm
10 = 41 N/mm
··quindi:
41 N/mm.2 2
i:adm = .j3 = 23,67 N/mm
Di conseguenza:
.M,
't'max = Wr= 't'adm
ovvero:
21t4 4 1t3· 4
W.=--D (1-x)=-D (1-x)=2W,
D 32 16 •
Infine:
3~ 3 16· 4034,64
D=-y~= n(l-0,0625)g,; 2Smm
d = X· D = 0,5' D = 14 mm
204 2. LEGGE
DIHodKE,
SOllECITAZIONI CR!Tffil6iRESIS!ENZA.
SEMPUCI. _-.:~
B=M,· 1
G- JP
2 2
G =-E=-· 206000N/mm 2 =82400N/mm 2
(acciaio) 5 5
Ordunque:
Esercizio2.19.
Una trave conformata a cassone (Figura 2.40) è soggetta a un
M, = 5000 N · m. Verificare la resistenza della trave sapendo che la stessa
è stata costruita in acciaio avente uR = 360 N/mm 2 •
_60mm
Figura 2.40.
."[§1@?h~~i
Dall'analisi della figura 2.40 si evince che siamo in presenza di una sezione
.e:'anulareavente piccolo spessore e, di conseguenza, possiamo. applicare la
·. Formula di Bredt (equazione 95). Quindi:
·-....
M,
T=2-s-A.,
A., = (60 - 4)(100 - 4) = 5 376 mm 2
_ 5000000 N· mm _ 2
T.,.,- 2 · 4 mm. 5 376 tnni2- 116,26 N/mm
· aR 360 N/mm 2
CTadm =) = 3 120 N/rri.m2
: In questo caso la verifica ha dato esito negativo. La trave della figura 2.40
·· non può essere impiegata in queste. condizioni. Se le dtmensioni non
· · possono essere modificate (ad esempio per motivi di ingombro) bisogna
ricostruire la trave con un acciaio maggiormente resistente. Ad esempio:
ax 700 N/mm 2
CTadm =3 = 3 233,34 N/mm 2
Esercizio2.20.
Determinare i diametri esterno (D) e interno (d) di un albero avente
sezione circolare ·cava Cx= d/D = O,7) che presenta la stessa tensiorie
massima a parità di M, di un albero pieno avente diametro dP= 50 mm.
Determinare, inoltre, la corrispondente riduzione· di peso che si ottiene
impiegando l'albero cavo piuttosto che quello pieno.
= 'Cmax
~:::.~..
···r
'tmax
!
M, = M,
Di conseguenza:
w....= w..•
i
corona
circolare ""c:ercblo
ovvero:
quindi: -
50
D= =54,8mm
V(I- 0,14l,.
3
e:
d= x· D = 0,75 · 54,8 mm= 38,36 mm
~D2(I - X2)
= A ••••· l = _4
___ _ (54,8)2 • (1 - 0,72 )
Àpiena· f ~ d2 502
4 p
= 0,612 (riduzione pari a 38,8%).
Esercizio2.21.
Determinare il massimo momento torcente applicabile a un albero, sezione
. circolare piena, avente il diametro d = 100 mm e una lunghezza di 1 in,
S=M,-f
G· I,
I,= !!-d 4
32
= ~-
32
(100 mm)4
.
= 9,817 · 106rnm4
M,=--1-'= 1000 mm
~ 3,53 · 106 N · mm
208i 2: .LEGGEDi HÒOKE.SOÙ.ECITAZIC>NI
SEMPÌJCtCRÌIERi°DI
RESiSIENZA
:
Esercizio2.22.
Un albero, avente diametro d = 60 mm, porta a una estremità un volano
che ha un momento d'inerzia di massa (rivedere quanto visto nel i•
volume) J = 10 kg- m 2 • L'albero ruota a una frequenza pari a 1500 --
giri/min e, nel tempo di 2,5 s, viene fermato. Determinare il valore. inassi- -,
mo delle tensioni indotte da questo brusco arresto nell'albero senza tener
conto della deformazione subita dall'albero stesso.
M,
'['max= W,
. r
ro - roo
M,=J· B=J· ---
t
ove:
(J) = (J)CinaJe.=
O
2nn 2n· 1500
roo = <l>iniziale = 60 = 60 . = 157 rad/s
J= 10 kg- m 2
t = 2,5 s
Quindi:
2 157
IM,I = 10 kg- m · -·-rad/s =
2,5- s
N .
. =628(~)- m=628-N· m=
=628000N- mm .
628000 N· mm 2
'max= 42411,5 mml = 14,8 N/mm
--·ESèic1zc·
~09. ·
.Esercizio·2.23.
Eseguire il rapporto fra le tensioni massime generate dallo stesso momento
-·-:·.:·::.·:;
).,. ;:::-~~=t!tese:0::\~;'~~~:::::::e:ttangolare (h = 1,5 · b), l'altro
]~lii~
;,;<<:··,.
··.
):}::_;·Dobbiamo verificare quantò vale il rapporto:
.:.~\:.~·~>.
·..
'tmax. rettangolo
'tmax. cerchio
b·h="1!.d 2
4
b- 15- b="1!.d2
' 4
d= 1,382- b
7t 3
W,,cerchio = 1_6 d
M, M, 16M,
'tmax, r: = -- = -- = -·-3
W,,, !!._d3 nd
16
riguarda la -rmaxrelativa alla sezione rettangolare possiamo
M,
-r..... ' = k1b2 . h
'- lato minore
210 _2.LEGGEDI HOOKE.
_SOLLECÌTAZIONI
SEMPLICI.
CR[l:ERI
DI R~ISIENiA
poiché il rapporto (~ in questo caso) fra i lati è pari a 1,5, dalla tabella
2.2. si ricava:
k1 = 4,335
M, 4,335 M, M,
'tmax, r = 4,335 · b2 , (l ,5 . b) = T5
b3 = 2,89 · b3
A questo punto possiamo. calcolare il rapporto·fra le due tensioni unitarie
massime:
Esercizio2.24.
Una trave avente sezione ellittica, con un asse doppio d~ll'altro, è soggetta
a un momento torcente M, = 3,5 · 106 N · mm.
Calcolare la sezione resistente ellittica della trave sapendo che la stessa
viene costruita in Fe 510 UNI 7746.
~~-
Come abbiamo visto la relazione generai/per il calcolo della tensione è la
seguente:
:f;":,-..•. · ......_,
2
~:i::-~o:e A è l'area dell'ellisse (A= 1t • a· b). ESERC~! 1.1
Là -rmaxsi verifica nei punti estremi dell'asse minore (come si può verificare
\·>~·>-.;
...facilmentedalla relazioneprecedenteponendo x = o.e y = b). Ovvero:
~\\'.);.:\:. ·_.·:..
-r'.
max-
- 2M,
n: a· b a'
$a'-'-a·
-
x·
2M,
b· a
-~
- z
x· a · b
aR = 510 N/mm2
·· · · · --··: abbiamo:
2M,
=
"tmàx 7t· a• b2 = "tac1m
212 -2. LEGGEDI HOOK( SOUECITAZIONI DI RESÌSTÈNZA
SEMPUa.CRITERI .
ricordando che a = 2b e M, = 3,5 · 106 N · mm avremo:
JM,
rr.Jbb2= Tadm
M, _
3 -
rr.b
~
"adm
=> b _
-
J M,
rr.·
_
'•dm-
3 3,5 - 106 N - mm
rr.· 98 N/mm
2
b~22,5mm
e:
t;z=2b=45mm
(b)
Figura 2.41.
T(x) = d.M(x)
dx
dx
- .
(b)'
Figura 2.42.
~}':•.:;·_·
.• __ ·.·._.
,::~· .
A questo' punto, basandoci sulla figura 2.42b imponiamo l'equilibrio alla
traslazione lungo l'asse x della parte cli solido delimitato dalla superficie
· rettangolare ABCD.
Area
fq' · dA* - fu·dA* -
Arca
t* · b · dx = O
·
(99)
ABCD ABCD
J(u' - u)dA* = t· b- dx
A"
f(. M_+_d_M_·
l.
y- M. y)dA*=t·
l.
b·dx
A'
f(M+dM-M)
l. . y· dA* =-i:·
.
b· dx
A'
f
A•
dM
--y·dA*=-i:·b·dx
1.
dM= T· dx
f
A'
T· dx
--·--
1.
y- dA* ='t· b· dx
216 · ·2, LÈGGE
DIHOOKE, sEMPLÌa:
S()LLECITAZJONI- 01R$lstcNPC ··
CRllERI.
T-.Ms y-dA*=i:-b-.M
--
1•
.t•
ove:
lildicando con:
(103)
Yo
. T,
Figura 2A3.
·Vediamo ora l'applicazione della formula (103) per due sezioni di forma
-molto comune: rettangolaree circolare.
A*
h/2
Yo
n G n
h
b
Figura 2.44.
A*= b(~- y)
Sapendo che:
Yo = (~+
Y)~
6T,(~-y 2
)
(105)
-r= bh 3
...· --2.5. 5_01:i.:ECIT~ÌONÉ-Di COMPbSTAO
Fi.eSSIQNÈ · :H9"'
T.A.Guo::
-r=6T,(!!:__!!:_)=o
. bh
3 4 4
't'
=6T,(!!:_-
4
bh 3
o)=61'h4 1
bh 3
2
(106)
n n
Figura 2.45.
Si dimostra che:
ove:
b = 2rcosa:
. 1 3
T,'. s: T,· ii(2rcosa:)
i-,=-w;-=
b~r4
4
T 8r 3 cos 3 cx
't =~'~.---
' 3bnr
4
T 8r cos cx
3 3
't =-'~---
, 3nr 4 • 2rcoscx
(107)
quindi:
-r, 4 T,
-r=--=--coscx (108)
coscx 3 nr 2
a) Per cx= 90° (al bordo superiore della sezione) cos 90° = O quindi dalla
equazione (108):
-r=O
·,.,· ........
: -
DJf!,ESSIONÈ
2.5. SOW;CITAZfONE COMPOSTA ' 2;21
o TAGLIO •.•
Figura 2.46.
(109)
(109')
2.5.1. Deformazioni
i-=G·y
222 2. LEGGEDI HOOl<E.
SOLLECITAZIONI
SE!l,1PUCI.
CRITERI
DI RESISÌÈNZA
.·..
"f
---
"f
---------------------------------------------------
-----------------1
Figura 2.47.
T
Ym=Xa. A" (110)
(lll)
Nelle equazioni (110) e (lll) compare una nuova grandezza x che viene
definita/attore di taglio (ò di forma) e tiene conto del fatto che le sollecita-
zioni di scorrimento variano da punto a punto della sezione.
Si possono assumere per x i seguenti valori:
. 6
a) sezione rettangolare => x = -5 =..1,2
.2.p,.SÒLLEçlTAZIONE
DI FLESSIONE o TAGLIO..
COMPOSTA 223.
(112)
(113)
Ys.
S = Centro di taglio
G = Baricentro della sezione
Figura 2.48.
.224 2. LEGGE SOLLECITP.,ZJoNi
DIHooi<E, sEMPi.1c1icRrreR1.
01RESIStENZA
.·:
Tabella2.4.
Sforzo normale
(N) .
N-1
M=-
(trazione o compress.) E·A
Flessione retta
,p=--
Mrl
(Mr) E· I.
Esercizio2.25.
Una trave, avente la forma schematizzata. nella figura 2.49, è soggetta
a uno sforzo di taglio T1 = IO kN. Determinare la distribuzione delle
-r:lungo tutta la sezione.
20
"'
YG
00
Figura 2.49.
..-AB= 9,825N/mrn2
..-,...=41,84N/n
n
G H
. 2
"i;p = 39,48N/mm
"<'oH= 7,89 N/mm 2
Figura 2.50.
La tensione nei punti cli attacco dell'ala inferiore all'anima (punti EF)
vale:
TEF=---=
T,· si. 10000 N- [(40· 8)· 11,2]mm 3_
b4 • 1. 8 mm· 113479,81 mm 4
TEF ~ 39,48 N/mm 2
T,-s:. lOOOON·(2230+1568,16)mm 3
= b4 • 1. =
Te,..., 8 mm· 113479,81 mm 4 ·
~ 41,84 N/mm 2
-rc.-nJ = Tmax
La rappresentazione grafica della distribuzione delle T è mostrata nella
figura 2.50.
228...2. LEGGE
DI HOOKE.sot.LEC:ITAZIONI
SEMPLICI. ciiRESISTENZA,::
CRITER.1
Esercizio 2.26.
La trasmissione fra due alberi avviene mediante un giunto rigido a dischi
dotato di 6 bulloni in C 40 UNI 7845 (dR ~ 700 N/mm 2) aventi ciascuno
un diametro d = 15 mm e posizionati lungo una circonferenza di diame-
tro pari a 200mm.
La potenza trasmessa fra i due alberi è pari a 40 kW al regime di 400
g\ri/min.
Eseguire la verifica di resistenza dei bulloni supponendo che, per cause
imprecisate, la trasmissione del moto non sia più possibile mediante
l'attrito fra i dischi del giunto.
Uadm
=~= 700 N/mm2 =7778N/
, mm 2
3 , nR 3 .. 3
2
'adm
-
- J3 - 77,78J3
Uadm - N/mm - 45 N/
= mm
2
P=M,· w
P 40 kW
M,=-=9549,3 . =9549,3-- l'(kWJ
400 gin. .1mm
w r .
ncriri/min)
quindi:
200 mm
M,=F·---
2
F
2· M,
= 200 mm = 200 = = = 9 550 N
2· 9,55· 105 N·
F 9550 N
Fbullonc = - = -- 6- = 1 591,67 N
nb
4Fb 4 1591,67 N
't =~-=-· .
max 3Ab_ 3 ~(15)2 =2
4
-rmax
16· 1591,67 N
= 3 . 1t.
225 2 = = 12 N/mm
. 2
Poiché:
Esercizio2.27.
Una automobile deve trainare un rimorchietto piuttosto pesante (10 kN)
mediante un gancio rappresentato in figura 2.51 'bloccato da un perno
centrale costruito in Fe 430 UNI~EU 27. Determinare il diametro del
perno nelle condizioni più ·sfavorevoli, ad esempio in salita, quando si
debba affrontare una pendenza del 10%. Cpnsiderare- anche una quota
aggiuntiva di resistenza pari al 10% del peso del rimorchio.
· 230 2 LEGGEDI HOOKE._SOUECITAZIONI_
Sl;/IAPUCI.
_CRITERI
DI RESISTENZA
.:· ·
Figura2.51.
~,
~
Per pàm.a cosa dobbiamo calcolare la forza massima F che sollecita il
gancio (Figura 2.51).
La componente del peso del àm.orchio in salita vale:
P11=P· sencx
·\:/,' ..-:···'•
-----
------- ---_-_-- ---.
------- - -'-•···--~~~~..,,-----,
Supponendo il perno sollecitato prevalentemente a taglio e considerando il
carico concentrato il diagramma del taglio, semplificato, può ritenersi il
seguente:
i'
I ! I J12
F/2 '
~;l,
i
!
l
j
"F/2 l
- ' F/2
Figura 2.52.
Il
, nelle
.. COff,i;ziom·
,·tttn~, Ai Progetto:
uifHV.::,l"i.\•.
ove:
F
T=-'-=l000N
' 2
_ Uac1m UR 430 2
1:.c1m= r:; = r:; = r:; = 49,6 N/mm
y3 5y3 5y3 _
. 23·2.i. LEGGE
DI HOOKE: SEMPUç;J,
SOLl.çCITAZIONI CRÒERiOI
RÈSISTENZA
Quindi:
4 1000 N . 2
A =3 49,6 N/~2 ~27 mm
Esercizio2.28.
Un perno in acciaio (Fe 360 UNI-EU 27) ha le dimensioni evidenziate
nella figura 2.53 ed è soggetto a una· forza F. Determinare il valore
massimo di F sopportabile dal perno senza che la sua testa venga recisa
a causa del taglio indotto. dalla F stessa.
t.esta
h= 15mm
gambo d=30mm
i
d
Figura 2.53 ..
· , La.sezione resistente, tratteggiata in figura 2.53, nei confronti dello sforzo
di taglio è sostanzialménte rettangolare avente per base la lunghezza della
· .:circonferenza con diametro d e altezza h. In definitiva si -può ritenere, con
·buona approssimazione, che la sezione abbia le seguenti dimensioni (Figu-
. -ra 2.54):
h= 15mm
:n:•d• 94,25 mm
Figura 2.54.
e l'area varrà:
Uadm UR
't'adm = -/3= 4 -/3
- 260 N/mm2 - 52 N/ 2·
,:adm - r,; = mm
. 4y3
3 T,
,:ma, = ZA = 'tadm
23~( . 7-LEGGEDI HOOKE.SO~LECITAZIONI
SEMPLICI. DI RESJSTENZÀ
CRITERI
ovvero:
3 T, 2
2 1413,75 mm2 = 52 N/mm
quindi:
-2 '
T,= 3· 52N/mm 2 • 1413,75mm2 =49010N=
~ 4996 le&-
L'equazione di stabilità a compressione semplice che consente il calcolo
dei solidi prismatici soggetti a carichi assiali è indipendente dalla lun-
ghezza (l) della trave. Ciò significa che la suddetta equazione non è ac-
cettabile per quei solidi molto lunghi rispetto alla minima dimen-
-, sione trasversale (ad esempio còme i pilastri portanti) che vengono defi-
niti travi snelle in contrapposizione alle travi tozze considerate nello
studio di semplice compressione. Se, quindi, esaminiamo una trave snella
(Figura 3.1) sottoposta a compressione semplice si può verificare il caso
in cui, superato un certo valore del carico P, l'asta si infletta nel piano di
minor rigidezza. -
In questo paragrafo rimuoveremo il vincolo che ci eravamo imposti nella
trattazione dello sforzo normale (N) di compressione considerando soli-
di cosiddetti tozzi ovvero che avessero lunghezze (/) non superiori a 10
volte la minima dimensione trasversale (a). Come è già stato accennato
precedentemente se consideriamo una trave snella (/ > 10 · a) sottoposta
a compressione centrata p'uò capitare il fenomeno che va sotto il nome di
carico di punta ovvero una inflessione laterale dell'asta stessa quando si
superi un certo valore del carico applicato (denominato appunto carico
critico).
Poiché dall'esperienza si evince che le aste caricate in tal modo sono in
condizioni di pericolo, vediamo come si possa studiare questa instabilità
dell'equilibrio elastico.
Asta tozza Asta snella
Figura 3.1.
stabile completamente.
indifferente
Figura 3.2.
X
I
i
''
I
/\
2
deformata
della trave
f
e
= frecciamax
=.Y,eaerlca
= lunghezzatràve
M, = momento interno
y
Figura 3.3.
M 1,=P· e (1)
Orbene sulla base di questi due momenti si possono verificare tre casi:
(2)
!=~=_!_:__!__ (3)
r E- In,mln E· I.,l!'iD
:· ove si è indicato con I., m1n il minimo °fra i momenti quadratici della
sezione rispetto all'asse neutro (n-n) corrispondente al piano di minor
rigidezza secondo cui si inflette la trave (Figura 3.4).
Sarà molto difficile èhe una trave come quella rappresentata in figura 3.4
possa inflettersi nel piano P!lSSante per (x-x); molto piµ facilm~nte si
infletterà come è st~tq rappreseµ.taio (si pe~, a!! !'Se.i!J.PIO,
a uni+ tjga per
disegno tecnico compressa alle estremità). Dobbiamo·, ora, ricercare la
curva che abbia la proprietà· di rispettare l'equazione (3), ovvero l'eccen-
tricità (o la quotay in generaie) inversamente proporzionale al raggio di
curvatura r nel punto considerato. ·
· In effetti, dall'analisi matematica, si ricordi che l'inverso del raggio di
,curvatura (1/r) è legato alla se~ente espressione:
1 I
-;= o +y''y'2)3/2 I (4)
,r;
Figura 3.4.
!~ly"I (5)
r
I p. e
-~ly''l~--- (6)
r E· J•,min
i w/; sinusoide
.._____
LL
~;~:/<:. .......,f-'-_..,.x_(a)
x(a)
l, (,r;)
Figura 3.5.
~=I!
cc 7t
e quindi:
7t
CC=1i.·
X (8)
y=e=f· x)
senG~- (9)
= -;;-!- x)
~
sen(t- dall'equazione (7).
e
242 3. ASIÈCARICATE
DI PUNTA..
quindi:
ti I 'fC2
Y = e' = ~ l~. e (10)
rt2 p. e
--·e=---
n E· ln,min
ma ricordando che:
ovvero:
7t 2 • _E•ln,min
l'(Eulero)
èR . (11)
ir
ove:
P Cll
(Eulero)
= carico assiale critico (N);
E = modulo di elasticità normale del materiale costituente la tl'.ave
(N/mm.2);
Imin = momento quadratico, minimo, della sezione rispetto a uno degli
assi baricentrici (mm4 ); .
11 = lunghezza della semiondà di libera inflessione ovvero lunghezza
di una semisinusoide (mm); dipende dal tipo di vincolo agente
sulla trave (Figura 3.6). ·
P, -_ 7t 2 E/min
CR - /2 (12)
I
I1 --
=2
4it2E[min
Pa.=--z-2- (13)
(14)
Figura 3.8.
In questo caso:
e quindi otteniamo:
21r.2Elmin
Pa.=--1-2- (15)
Anche per questa tipologia di vincoli le norme italiane e la_
tabella CNR-UNI 10011 consigliano di assumere:
l ,56n2 Elm10
Po.= 12 (16)
p _ 7t 2 E/min
CR - 4/2 (17)
Figura 3.9.
Aire~ÌCATE
··2:ii({""~. DI PUNT-6.::·
(18)
quindi:
1t2Elmia
UCR,E = li· A :Su,
n2Ei!1:
11CR,E=zr-;S11,,
. ~
lmtn = './A. (19)
(20)
(21)
(22)
(23)
aCR = aa.c
R,nkine 1 + a -'_2
aadm
o À a30 À11m"'90
(acciai) (acciai)
Figura 3.1 O.
1.
p a,,,
O"= A~ O"adm =-;; (24)
..,i.:rRICERCA
DÉL
CARICO
àmcèn:jÉUEAsTE
AsEZiÒf\ÌE-COSTANTE=
249"-
30 < ,.\$ 90 · I
p
(T=-<o- =-
]( --·-
(TR C )
(25)
. A - R.".:\:r.,n 1+d 2
(26)
(27)
Scharowsky:
cx= 0,00020 ghisa
et= 0,00010 ferro
(28)
:·~sèf -i .i\SÌE-CAR1CATÉ01PliNi°À
- ---
Il coefficiente co (sempre > 1) si ricava sulla base del tipo di materiale
e sulla base del rapporto di snellezza ,1.. Questo metodo è applicabile per
qualsiasi valore di ,1.(normalmente per O S ,1.S 250).
Pmax O"CR
umax = -A S uadm = -n (29)
compressione c.p.
~ (30)
l:2J
ove, al solito, con n si è indicato il coefficiente di sicurezza a carico di
punta.
Il coefficiente n, oltre a tener conto delle varie cause di errore nella de-
terminazione degli effettivi sforzi agenti sulle aste, in questo particolare
stato di sollecitazione deve tenere in considerazione:
À. ~ À.P=> n = 3,5
À. < À.P=> n varia'.bile con legge parabolica (o lineare) da 1,7 pet
À. ~ O a 3,5 per ,1.= À.P (Figura 3.11) 1 •
n
'
4
3,s
,--)
3
2
,,"/
,,,,
,,_,,..,
V
,7
-i\.
o i\. i\.p 1,5i\.p 2i\.p
Figura 3.11.
per .l.~.l.,=
{
=n 4 = 6 + 15
per
per (31)
Per l'acciaio avente uR,, = 640 N/= 2 i risultati concordano bene con
la relazione di Eulero quando À. > 90 mentre si discostano dalla stessa
3.4:.RISULTATI DI TETMAVER
SPERIMENTALI ·253
400 +--.----+-----,i-----+-----ii----'---
100 +-+---+-----.--1-.;..!--"'d-+-----1----
90 ! 105 À
Figura 3.12.
per .?.< 90; anche in questo caso al disotto di questo valore Tetmayer ha
espresso la funzione uR =/ (.?.) con una retta.
Le ~oni analitiche della ·curva per acciaio semiduro (uR,, = 640 N/mm 2 )
sono le seguenti:
.[f
Profilati a I
0,50 0,923 0,885 0,843 0,769
laminati
0,60 0,885 0,838 0,783 0,699
0,70 0,844 0,785 0,719 0,633 h
0,80 0,796 0,727 0,655 0,572 b;;;:1,2
0,90 0,739 0,663 0,593 0,517
t;;;,40
1,00 0,674 0,599 0,537 0,468
1,10 0,606 0,538 0,486 0,424
1,20 0,540 0,481 0,439 0,385
1,30 0,480 0,429 0,395 0,350
[I
Profilati a I
1,40 0,427 0,383 0,357 0,319 Semplici laminati, rin· b
1,50 0,381 0,343 0,323 0,290 forzati con M
Il
2,20 0,190 0,173 . 0,169 0,160
Chiusa, a casso-
2,30 0,175 0,159 0,158 0,148 ne saldata
2,40 0,162 0,147 0,147 0,138
2,50 0,149 0,137 0,137 0,129 tS40
2,60 0,138 0,128 0,128 0,120
2,70 0,128 0,119 0,119 0,112
Semplici 'Generica tS40mm e
2,80 0,119 0,110 0,110 0,105
2,90 0,112 0,103 0,103 0,098 o
composte Tutte t>40mm d
3,00 0,105 0,096 0,096 0,092
1è'
..>·-···
___
_
~~
0,8
'\ ['::-,.
V'
[\
',I'-,
~ !'\..' ,'-r--..
0,6
"\ I"-, 'I'-, 'i'-,
'\, '-r--.."'I'-, ,ar---
0,4
'r-ér---,
0,2
' ', 'I'-,
,er-..
r---, r-...,
r---....._~r-. ......- .......
r-.........
r---
......
l
x;
Figura 3._13. Rapportl a0 /fy
~= 1- r,.JI2
:-0,04 + ).2- _2,_ /(1 Ji.2- o04 + À.2)-4J.2.
f, 2;.2 2;.2.. + 11" r,. '
wN
A :;;;o-,dm [N= ,
o-,dm.
--ID-
A] t enSiom
. . amnusSI
. "b"li
1
Aste composte
I. La verifica per le aste costituite da due correnti ·uguali si conduce se-
condo quanto si effettua per le aste semplici e con i coefficienti delle ta-
belle 3,5, 3.9, 3.13 (oppure per t > 40 mm.·tabelle 3.6, 3.10 e 3.14) valu-
tando però la snellezza con le modalità riportate nella tabella CNR-UNI
100~1 pagina 39 e seguenti a cui si rimanda.
Le espressioni approssimate della snellezza in essa riportate si intendono
applicabili quando l'importanza dell'opera non richieda procedimenti di
calcolo più rigorosi. · ·
Tabella3.3 Coefficientiru per acciaio Fe 360 (curva a).
o 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 .1,00 1,00 O
10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1;00 10
2Q 1,00 1,01 1,01 1,01 1,01 1,01 1,02 1,02 1,02 1,03 20
30 1,03 1,03 1,03 1,04 1,04 1,04 1,05 1,05 1,05 1,06 30
40 1,06 1,06 1,07 1,07 1,07 1,08 1,08 1,09 1,09 1,10 40
so 1,10 1,11 1,11 1,12 1,12 1,13 1,13 1,14 1,14 1,15 .50
60 1,16 1,16 1,17 1,17 1,18 1,1_8 1,19 1,20 1,20 1,21 60
70 1,22 1,23 1,24 1,24 1,25 1,26 1,27 1,28 1,29 . 1,29 70
80 1,31 1,32 1,33 1,34 1,36 1,37 1,38 1,40 1,41 1,42 80
90 1,44 1,45 1,47 1,48 1,50 1,52 1,53 _ 1,55 1;57 1,59 _ 90
100 1,61 1,63 1,65 1,67 1,69 1,71 1,73 1,75 1,77 1,79 100
110 1,82 1,84 1,86 1,89 1,91 1,94 1,96 1,99 2,01 2,04 110
120 2,06 2,09 2,12 2,14 2, 17 2,20 2,22 2,25 2,28 2,31 120
130 2,34 2,37 2,40 2,43 2,46 2,49 2,52 2,55 2,58 2,61 130
140 2,65 2,68 2,71 2;74 2,78 2,81 2,84 2,88 2,91 2,95 140
150 2,98 3,02 3,05 3,08 3,12 3,16 3,19 3,23 3,27 3,30 ISO
160 3,34 3,38 3,41 3,45 3,49 3,53 3,56 3,60 3,64 3,68 160
170 3,72 3,76 3,80 3,84 3,88 3,92 3,96 4,01 4,05 4,09 170
180 4,14 4,18 4,22 4,27 4,31 4,35 4,40 4,44 4,49 4,53 180
190 4,5l! 4,62 4,67 4,72 4,77 4,81 4,85 4,90 4,94 4,99 190
200 5,03 5,08 5,13 5,18 5,22 5,27 5,32 5,37 5,42 5,47 200
210 5,52 5,57 5,62 5,67 5,72 5;77 . 5,82 5,87 5,92 5,98 210
220 6,03 6,08 6,14 6,19 6,24 6,30 6,36 6,41 6,46 6,52 220
230 6,57 6,63 6,69 6,74 6,79 6,84 6,90 6,96 7,02 7,08 230
240 7,14 7,19 7,25 7,3J 7,38 , 7,44 7,50 7,55 7,61 7,67 240
o 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 o
10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 10
20 1,01 1,01 1,01 1,02 1;02 1,02 1,03 1,03 1,04 1,04 _20
30 1,05 1,05 1,06 1,06 1,07 1,07 1,08 1,08 1,09 1,09 30
40 1,10 1,10 1,11 1,11 1,12 1,12 1,13. 1,13 1,14 1,15 40·
50 1,15 1,16 1,17 1,17 1,18 1,19 1,20 1,20 1,21 1,22 50
60 1,23 1,24 ·1,25 1,25 1,26 1,27 1,28 i,29 1,30 1,31 60
70 1,33 1,34 1,35 1,36 1,37 1,38 1,40 1,41 1,42 1,44 70
80 · 1,45 1,47 1,48 1,50 1,51 1,53 1,55 1,56 1,58 1,60 80
90 1,62 1,63 1,65 1,67 1,69 1,71 1,73 1,75 1,77 1,79 90
100 1,81 1,83 1,86 1,88 1,90 1,92 1,95 1,97 1,99 2,02 100
110 2,04 2,07 2,09 2,12 2,14 2,17 2,20 2,23 2,25 2,28 110
120 2,31 2,34 2,37 2,40 2,42 2,45 2,48 2,51 2,54 2,58 120
130 2,61 2,64 2,67 2,70 2,74 2,77 2,80 2,84 2,87 2,91 130
140 2,94 2,97 3,0t 3,04 3,08 3,11 3,15 3,19 3,22 3,26 140
150 3,30 3,34 3,37 3,41 3,45 3,49 3,53 3,57 3,62 3,66 150
160 3,70 3,74 3,79 3,83 3,86 3,90 3,94 3,99 4,03 4,07 160
170 4,11 4,15 4,20 4,24 4,28 4,33 4,37 4,42 4,47 4,51 170
180 4,56 4,60 4,65 4,70 4,74 4,79 4,84 4,88 4,93 4,98 180
190 5,02 5,Q? 5,12 5,16 5,21 5,26 5,31 5,36 5,41 5,46 190
200· 5,51 5,56 5,60 5,65 5,70 5,76 5,81 5,87 5,92 5/}1 200
210 6,02 6,07 6,12 6,18 6,24 6,29 6,35 6,41 6,46 6,52 210
220 6,57 6,63 6,69 6,74 6,80 6,86 6,91 6,97 7,02 7,08 220
230 7,13 7,19 7,24 7,30 7,36 7,42 7;'.'8. 7,54 7,59 7,64 230
240 7,69 7,75 7,82 7,89 7,95 8,02 8,07 ~.12 8,18 · 8,23 240
250 8,29 250
.--~-- ··J:·· .··-· ....···. ···:·· .... ·. _~-·
........
.S~IMENJ:~ DI.TElfyfA~-·2Q9.·
~.4.:RÌSULTJ.',TI
Tabella 3.5 Coefficienti(j) per acciaio Fe 360 (curva e).
1~;i~~?;;
..ij~:~ti:~i1~Pt~:~~;
o 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 o
IÒ 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 10
20 1,01 1,01 1,02 1,02 1,03 1,04 1,04 1,05 1,05 J,06 20
30 1,06 1,07 i,08 1,08 1,09 1,10 1,10 1,11 1,12 1,12 30
40 1,13 1,14 1,15 1,16 1,16 1,17 1,18 1,19 1,20 1,21 40
50 1,22 1,23 1,24 1,25 1,26 1,27 1;28 1,29 1,30 1,32 50
60 1,33 1,34 1,35 1,36 1,38 1,39 1,40 1,42 1,43 1,45 60
70 1,46 1,48 1,49 1,51 1,52 1,54 1,56 1,57 1,59 1,60 70
80 1,62 1,64 1,66 1,67 1,69 1,71 1,73 1,75 1,77 1,79 80
90 1,81 1,83 1,84 1,86 1,88 1,90 1,92 1,95 1,97 1,99 90
100 2,01 2,03 2,05 2,08 2,10 2,12 2,15 2,17 2,19 2,22 100
110 2;24 2,27 2,29 2,32 2,35 2,37 2,40 2,43 2,45 2,48 BO
120 2,51 2,54 2,56 2,59 · 2,62 2,65 2,68 2,71 2,74 2,77 120
130 2,80 2,83 2,86 2,89 2,92 2,96 2,99 3;02_ 3,0j 3,08 130
140 3,11 3,15 3,18 3,21 3,25 3,28 3,32 3,35 3,39 3,42 140
150 3,46 3,50 3,54 3,58 3,62 3,65 3,69 3,73 3,77 3,81 150
160 3,85 3,89 3,95 3,98 4,02· 4,06 4,10 4,14 4,18 4,22 160
170 4,28 4,30 4,35 4,39 4,43 4,47 4,52 4,56 4,60 4,64 170
i80 4,69 4,73 4,77 4,82 4,86 4,90 4,95 4,99 5,04 5,08 180
190 5,13 5,17 5;22 5,26 5,3i S,36 S,40 S,44 5,49 5,54 190
200 5,60 5,65 5,70 5,75 5,80 5,85 5,91 5,96 6,01 6,06 200
210 6,11 6,16 6,21 6,27 6,32 6,35 6,43 6,49 6,54 6,60 210
220 6,65 6,71 6,76 6,81 6,87 6,93 6,98 7,04 7,09 7,14 220
230 7,20 7,25 7,30 7,36 7,41 7,47 7,53 7,59 7,65 7,70 23Ò
240 7,75 7,81 7,89 7,96 8;02 8,07 8,12 8,17 8,23 8,30 240
250 8,36 250
260 .·3; ASTECARICATECliPUNTA
Tabella 3.6 Coefficienti a, per acciaio Fe 360 (curva d).
o 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 O
10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 10
20 1,00 1,01 1,02 1,03 1,04 1,05 1,05 1,05 1,07 1,09 20
30 1,09 1,10 l,li l,li 1,13 1,14 1,15 1,16 1,17 1,18 30
40 1,19 1,20 1,21 1,22 1,24 1,25 1,26 1,27 1,28 1;29 40
so 1,30 1,32 1,33 1,34 1,35 1,37 1,38 1,39 1,41 1,42 50
60 1,44 1,45 1,47 1,48 1,49 1,51 1,52 1,54 1,56 1,57 60
· 70 1,58 1,60 1,62 1,64 1,65 1,67 1,69 1,70 1,72 1,74 .. ·70
80 1,76 1,78 1,79 1,81 1,83 1,85 1,87 1,89 1,91 1,93 .80
90 1,95 1,97 1,99 2,0ò 2,02 2,05 2,07 2,09 2,11 2,13 90
100 2,15 2,17 2,19 2,22 2,24 2,26 2,28 2,30 2,33 2,35 100
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160 4,86 4,91 4,96 5,02 5,07 5,13 5,19 5,25 5,31 5,37 160
5,43 5,49 5,56 5,62 5,68 5,74 5,80 5,86 5,93 5,99' 170
180 6,05 · 6,12 • 6,19 6,25 6,32 6,39 6,45 6,52 6,59 6,66 180
90 6,72 6,78 6,85 6,92 7,00 7,07 7,14 7,21 7,28 7,36 190
200 7,43 7,50 7, 7,65 ·7,72 7,79 7,87 7,95 8,03 8,10 200
210 8,15 8,26 8, 8,41 8,48 8,56 8,64 8,72 8,79 8,87 210
220 8,95 9,02 9, 9,18 9,26 9,33 9,42 9,49 9,57 9,65 220
230 9,73 9,81 9,90 9,99 10,08 10,17 10,25 10,33 10,42 10,50 230
240 10,60 10,67 10,76. 10,85 10,94 ll,Q3 11,11 11,21 11,30 11,40 240"
o 1,00 1,00 1,00 1,00 l,ÒO 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 o
10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,01 1,01 1,02 10
20 1,02 i,03 · 1,03 1,04 1,04 1,05 1,05 1,06 1,07 1,07 20
30 1,08 1,08 1,09 1,10 1,10 1,11 1,12 1,12 1,13 1,14 30
40 1,15 1,15 1,16 1,17 1,18 1,19 1,20 1,21 1,22 1,23 40
. 50 1,24 1,25 1,26 1,27 1,28 1,30 1,31 1,32 1,34 1,35 50
60 1,37 1,38 1,40 1,41 1,43 1,45 1,46 1,48 1,50 1,52 60
70 1,54 1,56 1,58 1,61 1,63 1,65 1,67 1,70 1,72 1,75 70
80 1,77 1,80 1,82 1,85 1,87 1,90 1,93 1,96 1,99 2,02 80
90 2,05 2,08 2,11 2,14 2,17 2,21 2,24 2,28 2,31 2;34 90
100 2,38 i,42 2,45 2,49 2,53 2,56 2,60 2,64 2,68 2,72 100
110 2,76 2,80 2,84 2,88 2,93 2,97 3,01 3,05 3,10 3,14 110
120 3,19 3,23 3,28 3,32 3,37 3,42 3,46 3,51 3,56 3,62 120
130 3,67 3,72 3,77 3,83 3,87. 3,92 3,97 4,02 4,07 4,12 130
4,17 4,23 4,28 4,34 4,39 4,45 4,50 4,56 4,62 4,67 140
150 4,73 4,79 4,84 4,90' . 4,96 5,01 5,07 5,13 5,19 5,25 150
160 5,31 5,37 5,43 5,49 5,55 5,61 5,67 5,73 5,80 5,87 160
170 5,93 5,99 6,05 6,12 6,19 6,26 6,33 6,40 6,46 6,53 170
180 6,60 6,67 6,74 6,81 6,88 6,94 7,01 7,08 7,15 7,21 180
190 7,29 7,36 7,43 7,50 7,57 7,63 7,69 7,77 7,85 7,93 190
200 8,01 8,08 8,14 8,21 8;26 8,36 8,43 8,51 IÌ,58 8,66 200
210 8,74 8,82 8,90 8,98 9,06 9,15 9,23 9,31 9,40 9,48 210
220 9,57 9,65 9,74 9,83 9,92 10,00 10,09 10,18 10,27 10,36 220
230 10,45 10,54 10,63 10,73 10,83 10,92,. p,02 1i,11 11,20 11,30 230
240 11,40 11,49 11,58 11,69 11,78 11,88 11,99 12,09 12,20 12,30 240
250 12,40
'
250
j'i:~~:,
-·:.
~:: 3A.RISULTAllSPERIMENT:AW -"267
DITETMAYER
::· ~---:
.· : Tabella 3.13 Coefficienti(J) per acciaio Fe 510 (curva e).
;,;·\f:·,:,_:, ..
W:J:.::~/\J,St'.:'i:JX(t,JN.;ft.>;ù\.t::'i::;:_:s,:f:::,_
o 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 o
10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,01 1,01 1,02 1,03 IO
20 : 1,03 1,04 1,05 1,05 1,06 1,07 1,08 1,08 1,09 1,10 20
30 1,11 1,12 1,13 l,i3 1,14 1,15 1,16 1,18 1,19 1,20 30
40 1,21 1,22 1,23 1,24 1,26 1,27 1,28 1,30 1,31 1,33 40
50 1,34 1,36 1,37 1,39 1,41 1,42 1,44 1,46 ·1,48 1,50 50
60 1,51 1,53 1,55 1,57 1,59 1,62 1,64 1,66 1,68 1,70 60
70 1,72 1,75 1,77 1,79 1,82 1,84 1,87 1,89' 1,92 1,94 70
80 1,97 1,99 2,02 2,05 2,07 2,10- 2,13 2,16 2,19 2,22 80
90 2,25 2,28 2,31 2,34 2,38 2,41 2,44 2,47 2,51 2,54 90
100 2,58 2,61 2,65 2,68 2,72 2,76 2,79 2,83 2,87 2,91 100·
110 2,95 2,98 3,02 3,06 3,10 3,14 3,18 3,22 3,27 3,31 110
120 3,35 3,40 3,44 3,49 3,53 3,58 3,63 3,68 3,72 _3,77 120
130 3,82 3,87 3,92 l,97 4,02 4,07 4,12 4,17 4,22 4,27 130
140 4,32 4,38 4,43 4,48 4,53 4,58 4,64 4,69 4,74 4,79 140
i50 4,85 4,90 4,95 5,01 5,06 5,12 5,17 5,23 5,29 5,35 150
160 5,40 5,45 5,51 5,58 5,64 5,71 5,77 5,83 5,89 5,96 160
170 6,02 ·6,08 6,14 6,2i 6,27 6,34 6,41 6,47 6,54 6,61 .170
18Ò 6,67 6,74 6,81 6,88 6,94 7,01 7,08 7,15 7,21 7,28 180
190 7,34 7,41 7,48 7,55 7,63 7,69 7,76 7,83 7,93 8,01 190
200 8,07 8,13 8,20 8,27 8,35 8,43 8,50 8,57 8,64 8,72 200
210 8,80 8,87 8,95 9,03 9,11 9,19 9,27 9,35 9,43 9,50 210
220 9,58 9,67 9,75 9,83 9,92 10,00 10,09 10,17 10,27 10,36 220
230 10,45 10,54 10,63 10,73 10,83 10,92 11,02 11,11 11,20 11,30 230
240 11,40 11,49 11,58 11,69 11,78 11,88 11,99 12,09 12,20 12,30 240
250 12,40 250
268 ·· 3~.ASJECARICÀÌE
DI PUNTA
o 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 o
10 1,00 1,00 · 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1;01 1,02 1,03 10
20 1,04 1,05 1,06 1,08 1,09 1,10 1,11 1,12 1,13 1,15 - 20
30 1,16 1,17 1,18 1,20 1,21 1,22 1,24 1,25 1,26 1,28 30
40. 1,29 1,31 1,32 1,34 1,35 1,37 1,39 1,40 1,42 i,44 40
50 1,45 1,47 1,49 1,51 1,53 1,55 1,56. 1,58 1,60 1,62 so
60 1,64 1,67 1,69 1,71 1,73 1,75 1,77 1,79 1,82 1,84 60
70 1,86 1,89 1,91 1,93 1,96 1,98 2,00 2,03 2,06· 2,09 70
80 2,11 2,13 2,16 2,19 2,21 2,24 2,27 2,29 2,32 2,35 80
90 2,38 2,41 2,44 2,46 2,49 2,52 2,55 2,58 2,61 2,65 90
100 2,68 2,71 2,74 2,77 2,81 2,84 2,87 2,91 2,94 2,97 100
110 3,01 3,04 3,08 3,12 3,15 3,19 3,22 3,26 . 3,30 3,34 110
120 3,38 3,42 3,46 3,49 3,53 3,57 3,62 3,66 3,70 3,74 120
130 3,78 3,8i 3,87 3,91 3,95 4,00 4,04 4,09 4,13 4,18 130
140 4,22 4,27 4,31 4,36 4,41 4,45 4,50 4,55 4,60 4,65 140
150 4,70 4,77 4,80 4,85 4,90 4,95 5,00 5,05 5,11 5,16 150
160 5,21 5,27 5,32 5,37 5,43 5,48 5,53 5,59 5,65 5,70 160
170 5,76 5,82 5,87 5,93 5,99 6,04 6,10 6,16 6,22 6,28 170
180 6,34 6,40 6,46 6,52 6,58 6,64 6,70 6,76 6,82 6,89 180
190 6,95 7,01 7,08 7,14 7,20 7,27 7,33 7,39 7,46 7,53 190
200. 7,59 7,66 7,72 7,79 7,86 7,93 7,99 8,06 8,13 8,20 200
210 8;27 8,33 8,40 8,47 8,54 8,62 8,69 8,76 8,83 8,90 210
220 8,97 9,05 9,12 9,19 9,27 9,34 9,42 9,50 9,57 9,65 220
• I'· . .
230 9,74 9,81 9,89 9,97 10,05 10,13 · 10,22 10,30 10,39 10,48 230
240 10,56 10,65 10,73 10,83 240
250 250
la resistenza di una trave lunga 3 m, avente una sezione circolare
(D = 50 =; x = 0,8), costruita in acciaio (o-R= 360 N/mm 2) e sot-
toposta à un carico assiale di compressione P = 20000 N. L'asta in esame
è incastrata alla base e incernierata in sommità (Figura 3.14).
"1
Il
Figura 3.14.
11 = 0,8 · I
i=A
ma:
7t .
A = 4D 2 (1 - x2 ) ;;;; 706,86 mm 2
quindi:
i=
181132,45 = 16
706,86 mm
P . 1 it2E
D'max = -A=,;O'(Eulero)
adm = -n --;-r- Il.
_ 20000 N _ 2
D'max - 706,86 mm2 = 28,3 N/mm
Esercizio3.2.
Dimensionare l'asta dell'esercizio precedente in modo che la stessa possa
sopportare il carico in condizioi,ù di sicurezza.
4277,78
D = n(l _ 0,82) ~ 31,35 mm
d = X· D = 0,8 D = 25 mm
Dimensionata la sezione bisogna ora controllare che non vi sia il pericolo del
.. carico di punta (ovviamente esiste questo pericolo stante i calcoli eseguiti
· nell'esercizio 3.1).
Quindi:
P 1 n 2E
u.... = - = (1 aclm =- - 2
A EUL. n 1
nP12 5 ·· 20 000 · (240)2 2 833 mm2
·A= n2E = n 2206000
n -~ f4::::.
A=4D2(1 - x2)=>D ='V~= 'V 0001833n(l -0,8 2) ~ 100 mm
a=o,sD= so·mm:
272 3. ,ASTE
CARICATE
DIPUNTA
Poiché il progetto a carico di punta è un procedimento iterativoricalcoliamo
il rapporto di snellezza A per la nuova sezione.
1. l = 240 + 75 = 157 5
,.,., 2 '
D=~=lt~;~~~)-65,7mm
d=x· D=52,56mm
.~ 539980 _ 21
I- 1220 - mm
2. ,t = 157,5 + 114,28 = l 5 4
"'2 2 3_,7
d = xD = 45,28 mm
3.
- 5. 20 000 (134)2 - 83 2
A- ir 2 • 206000 - 8 mm
·D=~g,;56mm
d= 0,8· 56 = 44,8 mm
i= 285015,4=17966mm
883 '
2400
,1.= 17,966 = 133,6
D=56mm
d~ 44,8 mm
Esercizio3.3.
Eseguire il dimensionamento di una asta in acciaio- Fe 360 UNI 7746
(E = 206 000 N/= 2), incastrata alle due estremità, che deve sopportare un
carico assiale P =•100 kN.
La lunghezza dell'asta è di 4 me la sezione è circolare piena.
\
\
\
\
I
l,
I
I
I
I
Figura 3.15.
360 N/mm 2
Uadm = 4 90 N/mm 2
A questo punto:
A= 100000 N = l lll ll 2
90 N/mm 2 ' mm
4· 1111,11 = 37,6 mm
1t
arrotondato a d = 38 mm.
A questo punto dobbiamo verificare se esiste o meno il pericolo del carico di
punta. ·
1t . 1t .
I
"
= -d
64
4 = -·
64
384 mm4 ""
-
102354 mm 4
{i. 10235,4 mm 4
i,,=·tA= 1111,p mm2 = 9,6 mm
P 2 ·· E
1 -n;
A=4·T
4. ;.;- p
A=-2--
-n; ·E
_ 4. (200)2 · 100000 N _ . 2
A11- -n;2.206000 N/mm.2 7869,6 mm
dn=H=J4·1~69,6 = 100mm
Ricalcoliamo:
Non possiamo fermarci a questo punto poiché Àn risulta troppo ·,,, da· ..l1•
Allora consideriamo un valore medio:
A _ 4· A.&·
P _ 4· (156)2 • 100000 N
m- -n;2• E 2 · 206000 N/mm.2
:- -n;
A111~4788mm 2
dm= J4·:m J4· = :788 = 78 mm
n
/in = 64 · (78)4 = 1,817 · 106 mm 4
1817-10 6 .
Ìm=~= , 4788 ~ 19,5 mm
À _2800 mm
iv- 19,5 mm 143,6
Ulteriore tentativo:
"-V
,
= --
Àm +-).1v = 156 + 143,6
. ~ 150
2 2
Equazione di Eulero:
d=R=75mm
I= ~ · d4 =l 55 · 106 mm 4
64 '
1,55· 106
i=A= 4427 = 18,7 mm
d= 75 mm
. 278:. 3. ASTE
CARICATE
DI P.UNTA
Esercizio3.4.
Eseguire il dimensionamento di un'asta, avente sezione quadrata, incernie-
rata alle estremità e soggetta a un carico, perfettamente centrato,
P = 20 kN. La lunghezza dell'asta è pari a 3 m e il materiale è Fe 430
UNI-EU 27.
ove:
u = uR
n
= 430 N/mm 2 ,,,, 107 N/mm 2
-
adm 4
quindi:
P 20000 N 2
A = u.11m= 107 N/mm2::: 187 mm
A=i2=>l=./A =Jiii =13,67mm
I= _!_14 = _!_(13,67)4 ""' 2910 mm4
12 . 12 -
· ru· P 20000 N
A = u.dm= 8,98 · 107 N/mm2 = 1 678,5 mm2
l=./A.~41 =
I= _!_/4
12
= _!_(41)4 = 235480
12
= 4
i=A=
A
, = _l1= 3 000
i 11,85 mm
= .
253,16
I= 41,15 mm
A~l692mm 2
P i -rt2 E
UN=-=u adm =--2
A (Eulero) n À.
1 Da C. MALAVASI,
··--
Vademecumper l'ingegnerecostruttore meccanico,tab. 8.36, Milano,
Hoepli, 1980,p. 764.
Conseguentemente:
P 1 n2E
-=--
A n ).2
A~ 2460 mm 2
l=J;i. =49,6mm
i= A 504365,6
= 8 ---=
2460
1432mm
'
).=~=3000 mm=2095
i 14,32 mm '
Ripetiamo il calcolo:
209,5 + 250 . 2 O
).n= 2 ~ 3
1 4 1
l= 12 1 = 12 (45,6) = 360311,5 mm
4 4
/I . 360311,5 .
i=yA.= 2081,5 ~13,16mm
).=~=3000mm~ 228
i 13,16 mm
'm = 228 +230
11. 229
2
4- 2000Q N · (229)2
A= 1t2. 206000 N/=2 2063,45·=2
l=./A=45,42mm
I= l~ /4 = l~ (45,42)2 = 354819 = 4
·--VA-
I
fZ_ 2063,45
354819 _ 11 ·
- 13• =
i=45,42mm
A= 2063,45 = 2
1=46=
A= 2116mm 2
/~44=
A~ 1934= 2
1 C. MALAVASJ,
op. cit., tab. 8.36,p. 764.
Sino a ora abbiamo considerato le sollecitazioni cosiddette semplici
poiché, idealmente, le abbiamo studiate come se agissero isolatamente
l'una dall'altra. In effetti si può ripetere che solo lo sforzo normale (N)
possa agire isolatamente (a patto di avere un carico perfettamente centra-
to il che non è poi così semplice in virtù di quanto abbiamo detto nel
capitolo precedente) mentre tutte le altre sollecitazioni sono quasi sem-
pre concomitanti come ad esempio il taglio denominato (più corretta-
mente) flessione composta come abbiamo già accennato; ovvero la torsio-
ne quasi sempre accompagnata dalla flessione e conseguentemente dal
taglio ecc.
Il problema si presenta piuttosto complesso quando le tensioni agenti
in punti interni di una trave, ad esempio, sono di tipologia diversa
e quando la superficie S, considerata sino ad ora, non è perpendico-
lare all'asse geometrico della trave stessa. Se fissiamo, ad esempio, un
punto P all'interno di un corpo sottopostq a carichi esterni e consideri!l--
mo un elemento di superficie piana dA attorno a P (Figura 4.1) potremo
ritenere che su detta area infinitesima dA agisca una forza interna ele-
mentare dF che si può supporre uniformemente distribuita sulla dA
stessa.
Sull'unità di superficie verrà a esercitarsi una pressione:
(1)
Figura 4.1.
Cauchy dimostrò che attorno al punto P esistono tre piani, ortogonali fra
loro, sui quali e8-is_ton~
solo tensioni normali~ ovvero esiste sempre un cubo
elementare (Figura 4.2), attorno al punto P, su.Jle cui facce le tensioni
tangenziali sono nu.Jle.
I piani che contengono queste facce vengono detti piani principali-e le
tensioni normali corrispondenti definite sollecitazioniprincipali e indicate,
in ordine crescente di valore algebrico, con ai, un e O"m.In queste tensioni
compaiono sia la massima che la minima. Molte volte le tensioni principali
vengono indicate anche con i pedici in numeri arabi ai, a 2 , o-3 •
tensioni
generiche
Figura 4.2.
tensioni
e direzioni
principali
Figura 4.3.
Sempre Cauchy ha dimostrato ehe esiste una terna di assi cartesiani
(ovvero di piani) ruotati di 45°, rispetto ai piani principali, lungo i quali le
tensioni tangenziali assumono il valore massimo.
Queste tre tensioni vengono denominate tensioni tangenzialimassime e in-
dicate con -r1-u, -ru-m e 't"m-1 (ovvero anche -r12,-r23e i:31).·
Le espressioni di queste tre -r, legate alle u principali, sono le seguenti:
1
't"u-m= 2(uu - um) (2)
1
'1"1-11 = 2(t11 - t11J
dy'
't" • dx· dz· -+
( in,., ) dx· dz· -=
't" +-dy
dy
'"' 2 '"'oy 2
= 't" dx
. dy· dz· -+ in.,.
( 't" +-dx ) dy· dz. -dx
"''. 2 "" ox 2
e, conseguentemente, a meno di infinitesimi di ordine superiore al primo,
possiamo dedurre dall'equazione precedente: ·
(3)
(4)
-r.,= -r,.=-rx (5)
( + Ò<T,.
<1,. òx dx ) dy· dz- <1,.dydz+ ( ,:% + Ò,:~
òy dy) dzdx +
~i:
•
dz· dx+ ( ,:y .•+-dz
Ò,:y
òz
)
dx· d:y-,: y · dx· d:y=O
(6)
au. a-r:.a-r:,
-+-+-+F.=0 (6')
ax ay az
au, a-r:.a-r:. F. = o
-+-+-+ (7') -
ayazax y
Consideriamo ora, per semplicità, uno stato cli sforzo piano che consente
cli effettuare una rappresentazione grafica estremamente semplice e, nel
contempo, efficace.·
In questo ~aso avremo, in virtù della figura 4.4, i seguenti sforzi u., u,,
-r:.,.
(-r:.,,= -r:,.). .
Vogliamo determinare lo stato cli sforzo nel punto P ma su una superficie
la cui direzione normale (n) forma un angolo cxcon l'asse x. Le tensioni
incognite sono u. -r:.
e (Figura 4.4b).
1 Il tensore degli sforzi può essere espresso da una matrice del tipo:
~~ p,,, p~
p.,. p,, P,:
Pi:x Pr.1 Pzz
y
ii
(b)
Figura 4.4.
u,,+u, u,,-u,
"• = -- 2- +-- 2-- cos2ix + 1:,,,sen2ix (9)
u,,-u,
1:0 = -- 2 -sen21X-1:,, 7 cos21X (10)
(11)
(""';"•,o) (12)
o C1
Figura 4.5.
..-~:---,
.
o (0-11,0) F E (o-,,O) a
Figura 4.6.
Questi sforzi principali sono evidenziati dai punti E ed F di figura 4.6. Per
determinare l'angolo (2a) che individua le direzioni principali, noti gli
sforzi ax e i-"JI,basta porre nella equazione (10):
i-.=O
quindi:
<1x-a,_ tg2a:=i-
2 X,
2· "t
tg2a:=--xy_ (13)
<1x- a,
Gli sforzi principali si ottengono 01edianfe le seguenti relazioni:
(14)
\
(15)
(16)
Ux + Uy
---+-2
1 ./ (u -u)
2 X y
2+4-r2)=
xy
(17)
II
Figura 4.7.
,:
Figura 4.ll.
e=~- uy+u.
" E m·E
(19)
'1
7
e=-----
U,. + u,
7 E m· E per sforzi
normali
e=~-u,.+u,
• E m· E
i:,.,
y,.,=o
(20)
per sforzi
tangenziali
m·E
G=--- (21)
2(m + I)·
2
per m=4=>G=-· E
s (22)
10
per m= 3 =>G=0,38S· E
.
4.5.1. Criteriodi Galileo-Rankine-Navier
.
ove:
O"adm = tensione ammissibile di trazione
(+)
O"adm = tensione ammissibile di compressione
(-)
Figura4.9,
Viene detta anche teoria della più grande dilatazione principale positiva e della
più piccola dilatazione principale· negativa (Grashof, Theorie der E/Òsticitiit
und Festigkeit, 1878). Quèsta teoria completa quella di Mariotte (1682),
Poncelet (1839) e dello stesso de Saint-Vénant (1864) e pur essendo dotata di
numerose imperfe-zioni è ancora usata (purtroppo) da molte nazioni l .-
La verifica secondo questo critepo viene eseguita nel seguente modo:
Ba.imS 81 S 8ac1m.
(-) (+)
8adm S ~m $ 8,u1m
(-) . (+)
1. ( ) O"ac1m
<-> O"m----O"u + 0"1 s;-- <+>
qadm
--S:-
E E . m E
tensioni
ideali
principali
= O"m
0"1 + O"u
0";111
. - ---
m
otteniamo, infmr
O"aclm :$ O"Il S: O"adm
(-) (+)
Figura 4.10.
Questo criterio limita la compressione idrostatiça, però in questo caso i
materiali hanno, generalmente, resistenza ilfupitata; non limita, invece, suf-
ficientemente lo scorrimento semplice. Ovvero se poniamo (Figura 4.12).:
U1=-r:
{ Un= --r: e m=4
Um=O
otteniamo:
e al limite:
4
fmax :s;;-5 Uadm
(+)
-valori estremamente elevati per Tmax tali da essere sconsigliati anche per
acciaio.
(26)
Val,ea dire anche:
(27)
aadm
(+)
,./
,/
i
Figura 4.11.
e)
+,:
-1'
Figura 4.12.
Questa teoria; può essere usata per materiali duttili a comportamento
si=etrico (uac1m
= u.dm)
(-)
per
(+)
tutti gli stati di sollecitazione tranne la
e la verifica comporta:
O'adm
(+)
't"adm = 'I" = 2
1-rmaxf:;;; (28)
(29)
ove:
L.dm
è il lavoro _ammissibilerilevato mediante prove sperimentali di trazio-
ne.
Mentre:
(30)
Nel caso piano (crm= O) la relazione (30) diviene:
/.
(31)
Inoltre:
1 2
L.dm = 2E CTaclm
(+) (32) _··
_-I'·
Figura4.13.
4.5.5. Criteriodi Huber-Hencky-von
Mises
L*:s;L:.i.,. (33)
(34)
1 2
L:dm= 60 • Uadm (35)
(+)
(36)
1 2 2 1 2·
-[u1 +uu-U1· un]<-· ud
6G - 6G c+i
ovvero:
(37)
(38)
l'equazione (37) diviene anche:
.... ,.._,._.
~ (39)·:y:
~ ·..·.. ,.,.
Questa teoria, valida per materiali duttili e a comportamento simmetricq, :L/'.
viene oggi adottata da numerose normative tecniche compresa quella italiana'//'
in relazione alle costruzioni in acciaio (Tab. CNR-UNI 10011). Grafica>/:;'.
mente questo criterio, per ~o stato piano di sollecitazioni, può essere<('.
rappre~entato nel seguente modo (Figura 4.14):
Figura 4. ,4.
Nel caso di sollecitazioni dovute a.semplice scorrimento (Figura 4.12) piano:
U1=T
Un= -T
Um =0
l'equazione (36) diviene:
-'·
ovvero:
(40)
(41)
(42)
Jz
i-ott. ----u* (43)
3
m
Figura 4.15.
Questa teoria (pubblicata nel 1882 e completata nel 1900) differisce com-
pletamente da tutte le teorie enunciate precedentemente poiché non con-
fronta lo stato di tensione in atto con lo stato di .trazione equivalente
monoassiale ma lo confronta con diverse prove sperimentali eseguite con
diversi stati di sollecitazione.
Mediante queste prove si determinano i circoli di M.ohr al limite dell'am-
missibilità degli stati di sforzo con~derati.
~eguendo l'inviluppo dei circoli di Mohr ricava~ si determina la curva
limite di M ohr. La verifica, secondo questo criterio, si effettua controllando
che il circolo di Mohr corrispondente agli sforzi nel punto più sollecitato del
corpo sia interno o, al limite, tangente ajla curva inviluppo (o limite).
Graficamente, questa teoria, può essere schematizzata in figura 4.16:
Figura 4.16.
(j2 3-r2
-·+-=1 (46)
~dm f7idm
(+) (+)
(j2 't2
-+--=l (47)
(j;dm((j
(T) adm)
(+)
2
J3
Come si evince dall'equazione (47) si tratta di una ellisse avente per semi~
· O"adm
asse maggiore·o'~m e per semiasse minore "•dm= c;;come viene eviden-
i,
,.Yl v"3
ziato n~lla fi,gura ~.17 curva (a).
. .. ./
-,:
-au1m a_
(+) (+)
(a) =Huber
(b)=Guest
Figura 4.17.
.·.)·.:\:ii,:'.·,')~4:6,·VERIRGA,01'BÉSISTENZ:A:.NEL;;GASO~DkSGtLÉC,ITAì
4.6.2. Teoriadi Guest-Tresca
(48)
0'2 [ ,2
-+ -1 (49)
0-:am (O' adm 2 -
(+) --1:!l .
2
edè evidenziata nella figura 4.17 (caso b) essendo una ellisse con semiasse
O'adm
maggiore pari a O'aam
(~
e semiasse minore pari a
.
2<+J= '•dm
O'* J
= O'id =O' 2 +2 1)
(m+
--
m
•2 5 O'adm
<+>
(50)
Se poniamo m = 4 abbiamo:
(T2 -r2
- + --,------.-,,-
=1 (51)
u:dm ( <Tadm )
2
(+) (+)
fij
(52)
ove:
O'adm
H=__s±l
t'adm
Guest =H=2
Beltrami
Sollecitazioni composte
Come abbiamo già spiegato nei precedenti capitoli gli elementi costruttivi
sono generalmente soggetti a più sollecitazioni agenti contemporaneamente
mentre molto raramente sono sottoposti a sollecitazioni semplici isolate.
Per questo motivo sono note tutte le teorie sviluppate nel capitolo prece-
dente per poter verificare, o dimensionare, gli elementi di costruzione
quando siano sottoposti, come in realtà avviene, a tensioni multiple. Se, ad
esempio, nella stessa sezione agiscono contemporaneamente sforzo normale
(N) e momento flettente (M 1) ogni millimetro quadrato della sezione
(ovvero ogni punto più correttamente) sarà sottoposto a tensioni normali
~e~, entrambe perpendicolari, appunto, alla suddetta sezione.
Queste due tensioni, potranno essere sommate, algebricamente, ovvero
tenendo conto del verso; per determinare una tensione risultante:
e
ii N
M=N·e
G Q!
pilastro
e = eccentricità
(a) (b)
Figura 5.1.
5.1. SFORZONORMALE(N) E MOMENTOFLBTENTE
(M,) 313
Può essere questo il caso, ad esempio, di un pilastro portante.
Ridotta la forza N al baricentro G dobbiamo introdurre la coppia di
trasporto (N · e) che, in ultima analisi, risulta essere un momento flettente
per la travé stessa. Il sistema di carichi esterni rappresentato nella figura
5.1b è equivalente, quindi, al carico eccentrico di figura 5.la. ·
Le sollecitazioni interne sono prodotte da:
parte di pilastro
0 compressione
G) trazione
Figura 5.2.
aM/
max aM/
max
n
aris
(max) aris
(max)
lu,,1>1~1 1.r,,1=1~1
O"ris = aN + UMI O',;,= 2· O'N =2• O'M
(maa) max ml.
Figura 5.3. Figura 5.4.
5.1. SFORZONORMALE(N) E MOMENTOFLETTENTE
(M 1) 315
u,u
(maxX-l
Figura 5.5.
I tre casi appena elencati non rivestono particolare importanza per i mate-
riali duttili aventi comportamento simmetrico a trazione e a compressione.
Per questi materiali, qualunque sia il caso in cui la struttura possa rientra-
re come tipo di tensione risultante, basta applicare la relazione (1) per la
verifica che diviene:
<1ris
1 (max)
+ WM/1~<1adm(+)
1=1<1N+<1M11=I-ÀN
(mu) /
(6)
0
<1ris
max
(- )
=1<1N I=IÀN+
+ <1MI
(max)
WMf
/
n
I~ <1adm
(-)
compressione
(7)
316 5. SOUECITAZIONI
COMPOSJE
e:
<T,is
max
( +)
= l<TM 1 -
(max)
I
-~A,~ <Tadm
UNI=WMJ /
"
(+)
trazione
(8)
(9)
e=---
e1 + e2
m 2
quindi:
N N· e N· e
b· h = w,, = !h, b2
6
ovvero:
N 6N· e
b-h=h-b 2
Figura 5.6.
318 5. SOllECITAZIONICOMPOSTE
e, semplificando, otteniamo:
(10)
{Il)
Ciò significa che, affinché nella sezione non si verifichino sforzi di trazio-
ne, il carico non deve avere una eccentricità e superiore a 1/6 del lato
corrispondente.
Se ripetiamo il procedimento spostando il punto P (centro di pressione del
carico N) sulla sezione, considerando i limiti imposti precedentemen-
te, e uniamo tutti i punti ottenuti ricaviamo una figura a forma di rom-
bo denominato «nocciolo centrale d'inerzia» per la sezione considerata
(Figura 5.7).
nocciolo d'inerzia
h/6
h/6
b/6 b/6
Figura 5.7.
5.1. SFORZONORMALE(N) E MOMENTOFLEITENTE
(M 1) 319
Come ulteriore esempio della determinazione del nocciolo di inerzia vedia-
mo cosa succede per una sezione circolare di raggio R.
Allora:
N N· e N· e
-- = ---· = ----
nR2 n n
32 (2R)3 32. 8 . R3
N 4· N· e
semplificando otteniamo:
I ·~~~, I (12)
Figura 5.8.
. 320 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSTE
'.}tjf·.-. Per la forma dei noccioli centrali d'inerzia per altre sezioni (trian-
golare, ottagonale, cerchio cavo ecc.) si rimanda, ad esempio a C. MALAVASI,
Vademecum per l'ingegnere
costruttoremeccanico,Milano, Hoepli, XV ed., p. 687.
T
e
Figura 5.9.
o:
Figura 5.10.
'tmax
ris -
-(k M,+ ~ __!__)
< ·
1h. b2 2 b. h - 'tadm
(14)
Uadm
(+)
'tadm = .Jj (Huber) (15)
Uadm
(+)
'tadm= 2 (Guest) (16)
O'adm
<u. ~ Jz(::;
') (Beltrami) (17)
322 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSlE
Figura 5.11.
Con uno schema come quello evidenziato in figura 5.11 il diagramma del mo-
mento torçente è costante lungo tutto l'albero e così dicasi anche per il diagram-
ma dello sforzo normale. Di conseguenza, essendo praticamente gli alberi a se-
zione circolare, potremo scrivere:
N N 4N
(18)
uii;' =A= nd 2 = nd 2
4
e:
M, M, 16M,
'tmax =-=--=--3- (19)
(M,) W. .!!....d
3 1td
. 16
Conseguentemente dovremo verificare (ad esempio mediante il criterio di
Huber-Hencky-von Mises-Ros-Eichinger):
M/max
CTmax = -W :;;;CTadm
(M1) f.
324 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSIE
'tmax =
Tm.. ·
b. l
s:~ 'tadm
n
Figura 5.12 . .
5.5. R.ESSIONE
(M,) E TORSIONE(M,) 325
P=M,·w
. p
M,=-
w
M = 9 549 3 · p(kW)
(N~m> ' n {giri/min)
M = 116 2· P(cv)
(kg;·ml ' n {giri/min)
La flessione può essere prodotta dal peso proprio dell'albero, dal peso di
volani, di pulegge, dalle tensioni dei rami di una trasmissione a cinghie,
dalla spinta esercitata fra i denti di coppie di ingranaggi ecc.
Nel caso di corpi a sezione circolare (Figura 5.13) il calcolo delle tensioni
ideali prodotte dalla flesso-torsione è piuttosto agevole.
Analizzando, ad esempio, la figura 5.13 si nota che diversi sono i punti
sollecitati della sezione circolare.
Supponendo che M 1 agisca nel piano 1t2 , che M, agisca nel piano 1t 1
(contenente la sezione circolare) e pure T (sempre accompagnato da M 1 )
faccia sentire la propria influenza nel piano 1t i, i punti maggiormente
sollecitati sono A, B, C e D anche se in modo diverso.
Normalmente le condizioni più pericolose si verificano in C e D ove
agiscono contemporaneamente, anche se in piani perpendicolari fra loro, le
tensioni massime dovute al M 1 (ovvero _um .. ) e le tensioni dovute al M,
max)· Nei punti A e B agiscono solamente le -r max e le Tmax·
( ovvero -r(M1) (M1) (n
Considereremo, comunque, anche le tensioni in tali punti.
Poiché si tratta di tensioni diverse tra loro, nei punti C e D, dobbiamo
comporle per determinare la tensione di confronto (u*) ovvero ideale (uid)
secondo i vari criteri visti in precedenza_.Ad esempio, secondo il criterio di
326 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSTE
Figura 5.13 .
O';d = J a 2 + 4t 2 . (22)
= Ja+ 2(m;
a;d 1)r2
2 (23)
5.5. FLESSIONE
(M,) E TORSIONE
(M,) 327
In questo caso, nei punti C e D di figura 5.13, abbiamo:
M, M,
(1 = um.. =w,. e -r = "tmax = w:
I
M"j Mf
w2
/n
+3w2 I
poiché nella sezione circolare, piena o cava, esiste la seguente relazione fra
i moduli di resistenza a flessione e a torsione:
W, = 2 W1•
M"j 3Mf
w,. 2
2 +4w,.
(Huber) (24)
(Huber) (25)
328 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSTE
.
(26)
M1
2 . 2 M2 M2
4 M, _ __/ +4--'--
w2
,.
+ wz-
I
W2 ,. ,.
(2W ) 2 -
M} 4 M: 1 .J 2 2
w2
,.
+4 w2,. =wM,+M,
f.
e ponendo:
(Guest) (27)
otteniamo:
(Guest) (28)
M} + 2
~In
(m+I)·
M: _
m ~I
M} + 2
~In
(m+I)
M: _
m 4~ In
5.5. FLESSIONE
(M,) E TORSIONE
(M,) 329
Ponendo:
(Beltrami) (29)
otteniamo:
(Beltrami) (30)
(31)
.
Se, mvece, .
assumiamo m = 3IO,_a bb"1amo:
(33)
Per i corpi a sezione non circolare si devono applicare le formule viste per
flessione, torsione e taglio trattate nel capitolo delle sollecitazioni semplici
e poi si devono comporre utilizzando i criteri esposti nel capitolo delle
sollecitazioni composte. Le verifiche dovranno, al solito, essere le seguenti:
O'jd = u* :;;;O'adm
(+)
e:
(34)
3
M2f, +M2f, +-M2.
4 r (35)
5.5. FLESSIONE
(M,) E TORSIONE(M 1) 331
.....
T:(Mt) ....
····
..··
...
....
..···
....··
···
..
...
......
....
.._,.··
~-··
Figura 5.14.
Esercizio 5.1.
Il motore di una barca, piuttosto potente, eroga una potenza massima di
120 CV al regime di 300 giri/min. Questa potenza viene trasmessa all'elica
mediante un albero di trasmissione, cavo con x = 0,7, avente il diametro
esterno d. = 100 mm e costruito in acciaio 25 Cr Mo 4JJNI 7845.
La spinta propulsiva sopportata dall'albero può essere stimata in circa
70 kN. Eseguire la verifica di resistenza dell'albero.
332 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSlE
Soluzione
N 70000 N 70000 N
<TN =-=
A ,r
= ------ = 17,47 N/mm 2
-de
4
2 (1 - x 2) 4. 100 (1 -
7t 2
0,49)
P=M,· w
possiamo scrivere:
e quindi:_
P 88240 W
M,=-=----
w O)
ma:
2,rn 2· 7t· 300
ro = 6() = 60 = 31,416 rad/s
- 88240 w -
M, - 31,416 rad/s = 2810 N · m - 2,81 · IO N · mm
- 6
Di conseguenza otteniamo:
uR ~ 700 N/mm 2
Esercizio 5.2.
La girante di una turbina idraulica Francis, ad asse verticale, ha un peso
di 0,6 MN (cioè 6 · 105 N) ed è calettata sull'albero, della macchina,
costruito in acciaio 41 Cr 4 UNI 7845 e avente un diametro d = 140 mm.
Sapendo che la macchina eroga una potenza di 3 000 kW al regime di
1 000 giri/min, verificare l'albero della turbina supponendo che non siano
presenti sollecitazioni di flessione.
Soluzione
Uadm-
- uR -- 740 N/mm2 -- 61, 67 N/ mmi
(+) nR.d 12
Peso
uN=--=-----~3
6 · 105 N 9 N/ mm2
A x -
-(140) 2 mm 2
4
_ 9 49 . P(kW) _ . 3000 kW
M, - 5 ,3 n (gm
IN·m>
. ·;mm
. ) - 9 549,3 I O00 gm
. ·;mm
.
7t 7t
w;= -d 3 = -· (140)3mm3 = 538783 mm 3
16 16
ESERCIZI 335
uid
(Huber)
= Ju~+Jr~,= J39+ 3 · (53.-18) =
·
2 2 100 N/mm 2
tensione molto (l)evata (!). La verifica ha dato esito negativo e non serve
neppure cambiare il tipo di acciaio visto il valore elevatissimo della uid••••·
L'unico intervento, se è possibile sulla base delle dimensioni di ingrombro
della macchina, consiste nell'aumentare il valore del diametro dell'albero.
Ponendo, ad esempio,
d= 200 mm
6- 105 N 2
<IN=-----= 19,1 N/mm
7t
-(200) 2 mm 2
4
Inoltre:
w.I = .!!....d
16
mm) 3 =
3 = .!!....c200
16
1 57. 106 mm 3
'
e conseguentemente:
M, 2,865· 107 N · mm 2
= W: = l 57 . 106 ~ 18,25 N/mm
mm 3
•max
(M 1) I ,
Anche con questo criterio, più restrittivo del precedente per le sollecitazio-
ni di scorrimento ('r), la verifica ha dato esito positivo e ciò significa che,
in queste condizioni, nuove, l'albero offre una buona sicurezza.
Esercizio5.3.
Il tubolare che serve di sostegno per una poltroncina singola di seggiovia
è costruito con un acciaio da bonifica C 40 UNI 7845 e ha le dimensioni
riportate in figura 5.15. Eseguire la verifica della sezione (A-A) del tubola-
re (cava con x = 0,7).
·-··t·--
IP!=
2 kN
A-A
Sezione
d~ AT TA
G
e
D=SOmm
d=35mm
····················------------------------------······
500mm
p
Figura 5.15.
ESERCIZI 337
Soluzione
Come si evince dalla figura 5.15 la sezione più sollecitata del tubolare
è una qualsiasi compresa nel tratto verticale BC ed è evidenziata nel
disegno a fianco (sezione A-A).
Questa sezione è soggetta a sforzo normale (N) di trazione e a un momen-
to flettente (Mf) generato dal prodotto (P· 500 mm).
Iniziamo il calcolo con la definizione della tensione ammissibile tenendo
conto del fatto che la sollecitazione riguarda una struttura in movimento.
Possiamo assumere, pertanto, un coefficiente di sicurezza piuttosto elevato;
ad esempio:
· uR = 640 N/mm 2
quindi:
Come si rileva dal valore della tensione massima la verifica ha dato esito
negativo.
Visto il valore piuttosto elevato della o-max non è conveniente la sostituzio-
Crisl
338 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSlE
D=60mm
d=42mm
otteniamo:
2000 N I· 106 N· mm
O'max = ------ + ------
(ris) ~60 2 (J - O72 ) ~60 3 (1 - O74 )
4 ' 32 '
O'max = 1,38 + 62,06 = 63,44 N/mm 2
(ris)
Esercizio5.4.
Un supporto a mensola, ricurvo, è costituito da un profilato a T avente le
dimensioni riportate in figura 5.16. Supponendo che il materiale impiegato
per la costruzione della mensola sia Fe 490-2 UNI-EU 25 determinare il
massimo valore applicabile della forza F.
F =?
h=90mm
./
......
________
.,,/ 50
Sezione A-A
F?
Figura 5.16.
ESERCIZI 339
Soluzione
uR 490 N/mm 2 2
<Tadm = - = . 3 ~ 163 N/mm
nR
F MrYo
1. (1(A + --I.- = (Tì~i
interno
(Figura 5.16)
340 5. SOUECITAZIONI
COMPOSTE
Nel 1° caso:
F F·b·Yo
820 mm2 + l
n
= O"adm
(+)
F· 0,010568 = 163
F-;;;,.
15423,5 N
!ompressione
Di conseguenza:
F= I 163
0,017255
I= 9446,3 N
Esercizio 5.5.
Un pilastro portante costruito in muratura (O"adm = 200 N/cm 2), alto
. (-)
3 m, ha sezione rettangolare A = b x h = 3 000 cm2 avente h = (l,5 · b).
Sul pilastro agisce un carico eccentrico (e = h/6 cm dal centro della sezione
nelle condizioni peggiori) pari a 250 kN. Eseguire la verifica della sezione
rettangolare del pilastro in un primo caso e ripetere il calcolo tenendo
conto anche del peso dello stesso (pM = 2 kg/dm 3) nel secondo caso.
Soluzione
3000 cm2 = 44 72
b= 1,5 , cm
quindi:
b = 44,72 cm
h = 1,5 · b = 67 cm
N M1
O'm~x =UN+ O'Mi = -A + -W =
<ris> r.
250000 N 250000 N · 111,7 mm
300 000 mm2 + (1-447 2· (670)2) mm3
6 ' .
= 0,834 N/mm 2 + 0,834 N/mm 2 = 1,668 N/mm 2
Esercizio 5.6.
Eseguire il dimensionamento della seguente trave a mensola (Figura 5.17)
costruita in acciaio Fe 490 UNI 7070 assumendo una sezione rettangolare
(b x h) avente b = 0,1 · h.
ESERCIZI 343
l=3m
~~---------~----r----; F 1 (2000N)
~
a=2m F2(2500N)
,y
(b=0,7-h) h
n Sezione A-A
Figura 5.17.
Soluzione
- RA + F2 - F1 = 0
{
@ -MA-F 2 • a+F 1 • l=0
2m B lm F,(=2000N)
!---------------,--------------!
F2(=2500N)
2000N
500N
(b)
(e)
Figura 5.18.
ovvero:
M
/mu 2 106 N
W1 =~ = · ·mm= 12244 4 mm 3
n CTadm 163,34 N/mm 2 ,
(+)
. 1 2 1 2 0,7 3
W1 =-bh =-(07· h)· h =-h
n 6 6 ' 6
e conseguentemente:
Questo valore potrà essere arrotondato, per tener conto della sollecitazione
di taglio, a:
h =48 mm
e:
b ~ 0,7h ~ 34 mm
T8 = 2000 N
a cui corrisponde una:
M1 2· 106 N· mm
a max = -W = -----
) = 153, 18 N/mm 2
(M1) In -34· (48)2mm3
6
, max = 1,84 N/mm 2
(M1)
Quindi, anche se le due tensioni dovessero agire nello stesso punto, prevar-
rebbe la a a causa della modestissima entità delle '<T>·
Esercizio5.7.
Una trave IPE 120 UNI 5398 ha una luce di 12 metri (Figura 5.19)
e sostiene un carico mobile F. Utilizzando i manuali tecnici per rilevare le
caratteristiche della trave eseguire la determinazione del valore massimo
F nelle condizioni peggiori della sua applicazione sapendo che il profilato
è costruito in Fe 590 UNI 7070 (ovvero EN 10025).
12m
Figura 5.19.
ESERCIZI 347
Soluzione
l= 12m
i
Figura 5.20.
F I F
Ra = 2 + q 2 = 2 + 102 N/m· 6 m = 0,5F+ 612
I I I 122
M,
mezz.
= RA· - - q- - =; RA· 6 - 102- -
2 24" 8.
=
= (0,5F + 612) · 6 - 1 836 =
= 3F + 3 672 - 1836 = (3F + l 836) N · m
ovvero:
1171,SN=
=TA=RA
(a)
Ta=-Ra=
=-1171,SN
M1 =S 194N·m
· max
(b)
Figura 5.21.
350 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSTE
2
= 0,132 N/mm
1: 2
~ __........-•=l,92N/mm
'-
., a=4.4 T '\
-~-~---~
t~-
I \ 't"max
-'------~---,--f:h/=========
Dimensioni in mm
iY
b=64
(a) (b)
Figura 5.22.
'toE=--=
b· I. 64 mm· 318· 104 mm4
1:0 E = 0,132 N/mm 2
't
HK
------=:.-----'---_c....~-
- 4,4 mm- 318 · 104 mm4
ESERCIZI 351
6,3)
1171 N· [ (64· 6,3)· ( 60- 2 + (53,7· 4,4)· (53,7)]
2 mm3
uadm 98 N/mm 2 2
-r:adm = r,; = r,; = 56,58 N/mm
(Hubcr) y 3 y 3
In definitiva:.
Esercizio 5.8.
Durante una corsa per fuoristrada, ad esempio la Parigi-Dakar, si deve
superare un fossato, nella foresta, largo 2 m. Vi sono a disposizione
tavoloni di legno (u•dm = 0,5 kg/mm2 ) lunghi 3 m e aventi sezione
(-)
Soluzione
A causa del passo dei veicoli (2,5 m) superiore alla larghezza del fossato
(2 m) i fuoristrada solleciteranno i tavoloni, durante l'attraversamento,
352 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSJE
3m
l,Sm l,Sm
tuota
§00§00§00§00§1 §00§00§00§00§1
§1111 1111
§I §Il
§00 2m 00
§I §Il
§1111,1---'-----------~--1=1111
§I ----- ----- §Il
§1111 ---- ---- 1111
§I §Il
§1111,.,.._~~-~~-~-~~-....i
§I 1111
§Il
§00§00§00§00§00§00§00§00§00§00§00§00
Figura 5.23.
l,Sm l,Sm
1,25m
2m
Figura 5.24.
ESERCIZI 353
distribuzione uniforme di forze derivanti dal terreno. Supponiamo, inoltre,
di trascurare la deformazione subita dalle tavole di legno al passaggio del
singolo fuoristrada.
La forza P gravante in mezzeria della struttura si calcola nel seguente
modo:
P,0 ,. 1• = 24 525 N
veicolo
P,etrolreno
= 60%P,o,ale = 1_4
715 N
veicolo
= p = P,etrolreno
= 7 357 5 N
Pruola 2 '
retrotreno
P 7357,5 N
RA = Ra = 2= 2 ~ 3 678,8 N
M 1m.. = 4598,5 N · m
= M1
Umax
w,.= i-i
______!!!!! (1 d
1 1
W1 ,.••,. •• = -b · h2 = -600 · 602 = 3,6 · 105 (mm3 /tavola)
(•fo1olo) 6 6
W1 9,2 · 105 mm 3
n°1••010= =
_..<..Il,_ 5 ( 3/ l ) = 2,55 tavole
1e1 no W1,;..... 3,6 · 10 mm tavo a
tavola
W1 =-bh 1 2 1
=-600· hl
(tot::'le) 6 6
1
6 600· h
9,2· 105 mm 3 = -· 2
6· 9,2· 105 mm 3 = 96 mm
h=
600 mm ·
Esercizio5.9.
Un'asta tubolare (x = d/D = 0,8) piegata ad angolo retto e incastrata a
una estremità (Figura 5.25) porta, all'estremo libero, una massa m = 50 kg.
Assumendo una tensione ammissibile u,dm = 100 N/mm 2 dimensionare
l'asta _nellasezione maggiormente sollecitata.
ESERCIZI 355
1500mm
Figura 5.25.
Soluzione
M,=F· CB=mg- CB
400) m = 196,2 N · m
M, = 50 kg- 9,81 m/s 2 • ( 1000
M l;d = M I2 +~M
4
2
r
Mh
O'max = w',.= cradm
.
e quindi:
Esercizio5.1O.
Su un albero cilindrico, avente sezione circolare piena, sono calettate due
pulegge (Figura 5.26) mediante le quali viene trasmesso il movimento a due
utilizzatori. Conoscendo le tensioni nei rami delle cinghie, rispettivamente
T1 = l 500 N, T0 = 500 N, T' 1 = 3 000 N, Ti, = l 000 N, determinare:
Soluzione
T'I
Figura 5.26.
e di conseguenza:
M, = 6 · 105 N · mm
358 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSJE
To Ti
A e B D
(a)
RA Ra
To T'I
(b) A e B D
M,
4,5·105 N·mm
6·105 N·.mm
D
5 5
(e) M.ft'=4,5·IO N•mm MJll=6·IO N•mm
Figura 5.27.
- R,1.+ (T 1 + T0 ) + Ra - (T 1 + To) = O
{
@ - R,1.· 800 + (T 1 + T0 ) • 600 + (T 1 + T 0) · 150 = O
Dalla seconda equazione del sistema ricaviamo:
mentre da sinistra:
mentre da sinistra:
M /1• = M le+
z ~(M
4 1c
)2--
(C)
M /1•
(BI
= M fs
z
+ ~(M
4 1s
)2-
-
nR, d = 4 · 3 = 12
abbiamo:
930 N/mm 2 2
11adm = 12 = 77,5 N/mm
(+I
ovvero anche:
ESERCIZI 361
e conseguentemente:
3
d=J32:,. = 32· 923~26 mm 3
d=45,5 mm
T = T 0 + T'1 = 4 000 N
4 T 4 4000 N
T =--=-• .
in 3A 3 ~. (50 mm) 2
4
quindi:
Tmu ~ 2,72 N/mm 2
(T)
Esercizio 5.11.
Un albero, avente sezione circolare cava con rapporto di cavità x = 0,75,
costruito in acciaio bonificato C40 UNI 7845 trasmette una potenza di
30 kW al regime di rotazione pari a 300 giri/min. L'albero porta calettata,
in mezzeria, una puleggia avente peso pari a 2 500 N (Figura 5.28). Ese-
guire il dimensionamento dell'albero previo tracciamento dei diagrammi
delle azioni interne.
0,45m 0,45m
.
d.
x=-j-=0,75
(l=0,9 m)
Figura 5.28.
Soluzione
Lo schema di calcolo è rappresentato nella figura 5.29a mentre nelle
successive (Figure 5.29b, c, d) sono evidenziati i diagrammi delle azioni
interne relative al taglio (T), al momento torcente (M,) e al momento
flettente (Mf) senza tener conto del peso dell'albero.
Per la simmetria dell'albero le reazioni vincolari dei supporti A e C sono
uguali fra· loro ed esattamente pari a metà del peso della puleggia.
Quindi:
P 2500 N
R,. = Re = - = --- = 1250 N
2 2
ESERCIZI 363
0,45m 0,45m
_____
\
(a) _/---
A B
_----·-· -------- _----------·· G e~----)
_·-:--------------------------
-~ .
M, M,
Tc=Rc=-l 250N
A B C
M, = 954,93 N•m 1-T~-,-.----r~-,-r-+~-,-.----r~-,-.----r-t
(e)
(d)
MJC= 562,5 N•m
Figura 5.29.
Note le reazioni vincolari dei cuscinetti è altresì noto il valore del taglio
massimo (Figura 5.29b) pari, appunto, a 1250 N.
Per quanto riguarda il diagramma del momento flettente (Figura 5.29d)
l'andamento è lineare (poiché come già anticipato non consideriamo il
peso dell'albero a _causa della non conoscenza delle dimensioni della sua
sezione) e il suo valore massimo si ottiene in mezzeria (punto C):
- I
M1 = R,1.· - = I 250 N · 0,45 m =· 562,5 N · m
{q' 2
364 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSTE
M,· w=P
Quindi:
. 30 kW
M, = 9 549,3 · 300 . . . = 954,93 N · m
gm 1mm
uR ~ 100 N/mm2
Il Mfi. vale:
l· 106 N· mm
----- = 70 N/mm 2
Wr.
l· 106 N· mm
70 N/mm2 ~ 14286 mm
3
d.~60mm
d; = xd. = 45 mm
Sulla base di quanto detto nel paragrafo (5.5) a proposito della fles-
so-torsione e con particolare riferimento al punto B-della figura 5.13 del
suddetto paragrafo effettuiamo la verifica di resistenza alle tensioni di
scorrimento (r). Quindi:
Per la sezione circolare cava, di spessore non molto elevato, dal volume
G. Colombo, Manuale de/l'ingegnere, si ricava: .
ST
't'max = 1t(de2 - d;)
2 (38)
(T)
8 · 1250 N 2
'l'i;ì= n(602 - 452)mm2 = 2,02 N/mm
M, M,
'1' --------
1M;i
- W, - .!!...dl(I - 4)
16 e X
954930 Nmm
't'max = ---------~ 33 N/mm 2
(M,) .!!....60
3 (! - 0 754 )mm 3
16 . '
- uadm - 70 N/mm2 - 40 4 N/ 2
't'adm - .j3 - .j3 - , mm
In conclusione:
'tris
.
=: 't'max
(T)
+ 't'max
(M
= (2,02 + 33) N/mm 2 = 35,02 N/mm 2
1)
Poiché:
'tris = 35,02 N/mm 2 < 40,4 N/mm 2 = 't'adm
Esercizio 5.12.
All'estremità di un albero, cilindrico a sezione circolare piena, è calettata
una puleggia avente diametro D = 500 mm e massa m = 10 kg. La
puleggia trasmette il moto mediante una cinghia piatta che è soggetta,
mediante i due rami, alle tensioni T1 = 5 400 N e T 0 = I 800 N come
è evidenziato nella figura 5.30.
Oimensionare l'albero sapendo che lo stesso è costruito in Fe 590 UNI 7070.
ESERCIZI 367
700mm
Figura 5.30.
Soluzione
- YA + Ys - P =O (39)
- Z,t + z8 - (T 1 + T0 ) = O (40)
D D
Mx -M +T 1 --T. 0 -=0 (41)
I 2 2
My(A) - Z8 • 700 + (T 1 +_T0 )· 850 = O (42)
M,(A) - Ys · 700 + P · 850 = O (43)
(T 1 + T0 ) •
850 mm 7200 N · 850 mm = 8 42 86 N
Zs = 700 mm 700 mm 7 '
368 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSlE
X
(a)
5
M,=9·10 N•mm
(b)
(e)
(d)
B
Figura 5.31.
D
M, = (T 1 - T0 )- = (5 400 - 1800) · 250 = 9 · 105 N · mm
2
ESERCIZI 369
A questo punto sono note tutte le reazioni, e non, incognite; inoltre ~ono
risultate tutte positive e quindi lo schema di figura 5.31a è corretto.
I diagrammi delle azioni interne necessarie per risolvere il problema sono
evidenziati nelle figure 5.31b, c, d.
Per quanto riguarda i valori massimi dei momenti flettenti:
1.
qadm
uR 590 N/mm 2 2
uadm =- = IO = 59 N/mm
nR,d .
370 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSTE
quindi:
W1.
(Hubcr)
W =.!:._d3
1• 32
ricaviamo:
dea>=61,33 mm=>65 mm I
Utilizzando il criterio di Guest-Tresca, più restrittivo ancora:
M1;a 6
-- ____.!2!__ 1,41· 10 N · mm
W1.
(GucSl) O'adm 59 N/mm 2
W1 • ~ 23 899 mm3
(Gucsl)
quindi:
Come si può evincere dai risultati le differenze effettive sono mo~to mode-
ste nei due casi.
Esercizio 5.13.
L'albero di figura 5.32 riceve il moto da una ruota dentata e lo trasmette
a una macchina utilizzatrice mediante cinghie trapezoidali i cui rami,
ESERCIZI 371
avvolti su una puleggia, sono soggetti a tensioni legate fra loro dalla seguente
relazione T1 = 4T 0 • L'albero trasmette una potenza di 5 kW al regime di 300
giri/min ed è costruito in acciaio C 50 UNI 7845, bonificato. Assumere una
sezione circolare piena e trascurare il peso della puleggia (a razze).
Figura 5.32.
Soluzione
... .,.
i·"
-~:(-·
-~~~t.:
g Ys
·r ~ B D ·;.~r·
(a) ~- ___
....
___ -__-___
-1 1-_--+---aa..+---1.
... ·.:.,!.•___ _ ·! ~
··-·-- ·-t... -·-N·
e· . _i.:l--'-l--'------1 -e.
t·
':V:.
z
-I!
159160N•mm
(b)
(e)
(d)
Figura 5.33.
700 700
M, = (T 1 - T0 )· - = (4T0 - T0 )-
2 2
M, = 3 · T0 • 350
M, 159160 N · mm= 151,6 N
To = 3· 350 mm 3· 350 mm
T1 = 4 · T0 = 606,4 N
+ To) + Ys + N = 0
!
yA - (T1 (44)
Z,t - z8 + T= O (45)
M1, -z 8 ·100+T·850=0 (46)
(A) . .
M 1, (T1 + T0 ) · 300 - y 8 • 700 - N · 850 = O (47)
(A)
Ora non ci rimane che individuare la sezione più sollecitata dell'albero (la
e o la B).
A tal proposito determiniamo i momenti flettenti risultanti nelle sezioni
e e B.
M 1,;, = j(78 705)2 + (158 589)2 = 177045 N · mm
(C)
(195431) 2 + ~(159160) 2
M1 ,. ~ 239149 N · mm
(B)
uR ~ 750 N/mm 2
ESERCIZI 375
750 N/mm 2 2
uadm = lO = 75 N/mm
.u* =
(Huber)
O" id
(Huber)
= Jo-+ Jr
2 2 ~ O"adm
ovvero:
u* = u id = M,,.= O"adm
(Huber) (Huber) Wf.
e quindi:
w =.!!__d3=d={32w,.
1• 32 n
ovvero:
d=
3 32· 3188,7 mm3
------ = 32 mm
7r
valore che dovrà essere arrotondato, per tener conto delle eventuali cave
per linguette e/o chiavette, a:
d= 38 mm I
A conclusione dell'esercizio possiamo eseguire, come nel problema
precedente, una verifica allo scorrimento; dovremo però tracciare i
diagrammi del taglio nei due piani per individuare il massimo valore
dello stesso da sommare alle -r generate dal momento torcente (Figure
5.34a, b).
376 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSTE
TyA = 528,63 N
T10 =445,61 N
T,:.4
=262,35 N
A e
(b)
TrD= 1224,3N
Figura 5.34.
T.;. =
(D)
Jr: + r: = JC445,61) 2 + (1224,3)2
0 0
T.;.;;;; 1303 N
(D)
uadm 75 N/mm 2 2
'tadm = .j3 = .j3 = 43,3 N/mm
ESERCIZI 377
Poiché:
-rm .. = 16,302 N/mm 2 < 43,3 N/mm 2 = -radm
(D) .
Esercizio 5.14.
Dato il supporto a mensola, avente sezione di attacco rettangolare, deter-
minare il massimo valore del carico P che può essere applicato in condi-
zioni di sicurezza (Figura 5.35).
Il supporto viene costruito in acciaio Fe 360 B-UNI-EU 27.
400mm
Figura 5.35.
378 5. SOLLECITAZIONI
COMPOSTE
Soluzione
Guardando la figura 5.35 si evince che i punti più sollecitati della sezione,
A = (25 x 50) mm, sono: ·
,
't's = k 1-2-- M,
CM,> 50 · 25
b
ove k 1 per h= 2 si rileva dalla tabella corrispondente. Quindi:
k1 = 4,07
uR 360 N/mm 2
<Tadm = nR = 3
_u*
= <l;d = Ju~+ 3-r~ = <ladm
14400 N
p = ~ 2 190
-0,-00-3-00-4
(Huber)
14400
p =
(Guesl) 0,0031004 = 2155 N
3 T 3 P
-re=-· - = -· -- = 0,0012P
in 2A 225-50
141,42P
-re,.., = 4,07 50 _ 252 ~ 0,0185 · P
(M,)
::,3ao·: ..·:::;r<;'<,'>·r.·~:fX,(.::::;;:-::(:"-::_~
·-:i'>:'mi:crrÀZioNi'.c6Ml'.OSIE·:::·:_..::,:·
Poiché, secondo Huber:
•
_ O'ac1m _ 120 N/mm 2 _ N/
- 69,28 mm
2
't'adm - r::;- r::;
.v3 vJ ·
possiamo scrivere:
'te+ 'te= 'tadm
(T) (M,)
't'adm=z=;,
O'adm 60 N/mm 2
abbi!)-moquindi:
0,0012P + 0,0185P = 60 N/mm2
P
(Guest)
= 3045,7 N
(1)
(2)
Esercizio6.1.
Una trave a mensola sostiene un carico P all'estremo libero e ha larghezza
costante b (Figura 6.la). Tracciare i diagrammi del taglio e del momento
flettente, senza considerare il peso della mensola, e determinare la legge
che regola la variazione della sezione rettangolare affinché là trave divenga
un solido di uniforme resistenza.
. -~ /:"
~ X
Sez,C-C
A
(a) ,..
h.
T=P
(e)
A
(d)
B
figura 6.1.
W _M 1 (x)
(2')
· In - O'adm
1 .
W1• =-b·
6
h2 (x)
h2 (x) = 6 . p. X
b • UadnÌ
quindi:
(3)
(4)
Sempre dalla relazione (3) si evince che, per la ~ola flessione, l'altezza h in
corrispondenza dell'estremo libero A è nulla (x = O=> h (O)= O),
Di conseguenza per avere una sezione resistente in A dobbiamo utilizzare
le massin1e tensioni di scorrimento, ovvero il taglio massimo in A, che in
questo caso sono costanti poiché prodotte dal taglio costante come si evi-
Aliq~ ·
denzia nella figurà '<>.,\,c.
. . -~'
3 T 3 P
·, Tr =-- =---=-r:adm
(in A) 2 Ào 2 b · ho
3 p /\~-.
ho=--- . i:!(5)
2 b· -r:,dm _{/
materiale Fe 490.UNI-EU 27
carico P ;= '.l000 N
base b=3cm
lunghezza l = J,.m
possiamo dimensionare la mei:miii 'come solido di uniforme resistenza ap-
plicando le relazioni viste ff~çjegentemente:
6- 2000 N· 1000 mm
hmax=
30 = · 163,34 N/= 2 = 49•5 mm
L'equ!l,ZÌone(3) che in~vidua l'andamento della parabol!l, nel nostro caso,
~ la ·seguente: · ·
L'.altezza della sezione alla estremità della mensola, ovvero nel punto A
___________ _j
\·····:
3 2000 N
ho= 2· 30 mm· 94,3 N/mm 2 ~ 1 mm (!)
Esercizio6.2.
La stessa trave a mensola dell'esercizio pre~dente sostiene un carico P
all'estremo libero e ha altezza costante h (Figura 6.2a). Fermo restando
l'andamento dei diagrammi del taglio e del momento flettente evidenziati
nelle figure 6. lc, d, determinare la relazione che jntercorre fra la· sezione,
rettangolare, della trave e il momento flettente affinché si ottenga un
solido di uniforme resistenza.
Anche in questo caso, come è già stato anticipato, il diagramma del mo-
mento flettente è rappresentato da un3: retta che ha equazione:
Figura 6.Z.
6· p. X
b(x)=- 2--=k"· X (6)
. h . Uadm •
ove:
6· p
k = -h2.---. Uadm = costante
..~#~.~6.N~,itARw11:(;2:Lt·fi.:'5:i:Jsi.'2:,1,:)ti/L
·:::3.?8:.":'..6-,.Ei:@iòN~i$.IJ 11,
Come.si deduce dalla relazione (6) la larghezza della trave b(x) varia in
modo ·lineare rispetto a x e la sua rappresentazione grafica è evii:Ienziata in
figura 6.2b.
Possiamo determinare, mediante l'equazione (6), la larghezza massima
(bn,u) della mensola in corrispondenza dell'incastro B:
6· P· I
bmax=-h2-- (7)
• Uac1m
e risolvendo rispetto a b0 :
3 p
bo=---- (8)
2 h • 't'adm
--~
; ·' 6-2000N·x
b (x)= (20 =f · 120 N/~2 = 0,25. x
,'
A questo. PH!.1t~possi~o determinare la massima larghezza della me~qla
in cortjspçiridenza dell'incastro B mediante la relazione precedente oppijre
mediante l'equazione (7): .'.-'/
//
6· P· L .
b..... = - 2--· = 0,25 · l = 250 =.
h · <Tadm
Esercizio6,3,,-,. ·
Un'asse, avente sezione circolare piena, è stata sagomata come un solido
di uniforme resistenza alla flessione semplice. Si richiede la determina-
zione della legge di ·variazione del diametro sulla base ·dei valori riporta-
ti in figura 6.3 e sapendo che la tensione a=issibile per l'acciaio è
<Tadm = 100 N/= 2 •
350=
F(lOOOON)
Figura 6.3.
. ·Per prima cosa dobbiamo determinare le reazioni vincolari della cerniera
A e del carrello B di figura 6.3 per poter, poi, tracciare_il diitgramma del
momento flettente (Figura 6.4b).
{ RA-F+RB=0
@ F · 350 = --, 900 mm = O
RB·
quindi:
= F · 350 mm = 10 000 N · 350 = = 3 888 89 N
Ra 900 mm _900 mm _ ·. '
RA= F- Ra= 10000 N - 3888,89 N = 6111,11 N
350mm 550mm
A e B
s S1
RA Ra
;
X
"1
A s e S1 B M1(0)~
~r,,) 6 M1r,,1J
M1.... =2,139• 10 N·mm
Figura 6.4.
:: Mr(x)=R,4.·X=6lll,ll·x
·,.
mentre in una sezioiie .. Si,
è espressoda: t ··
a distanza X1 da B, il momento flettente
M 1 (x 1) = Ra· x 1 = 3888,89· x 1
,·
abbiamo:
3
~d 3 =6lll,ll·x=>d= 32· 61U,ll_lfx
32 100 . 1t • 100
ovvero:
d= 3
3~- 3888,89_ rx;_
n· 100
ovvero:
(10)
-~ 6 lll,ll = 57 73
3 11:d! '
4
16 6 lll,11 = 57 7
.3 11:d! ' 3
Sezione B: TB = R 8 = 3 888,89 N
4 TB 4 RB
t~=3A=3A="tadm
~ 3888,89 = 57 7
3 11:d~ ' 3
4
16. 3888,89 = 57 73
3 11:d~ '
16· 3 888,89
-ds= 3- 11:·57,73 ::tll mm
Esercizio6.4.
Una trave, incastrata a una estremità, porta un carico uniformemente
distribuito che complessivam,enteequivale a P = 4 000 N e ha, la menso-
=
la, larghezza cos&trte paif a b 30 mm (Figura 6.5). Determinare la legge
di variazione d~ll'altezza h (x) sulla base dei seguenti valori:
= 100 N/mm 2
I= 400 mm, u.c1m
....
~--i
!··
//
.•/
Figura 6.5.
,/ ..
~
,,.~t-·/
·-'
- /
P 4000 N
p=-=---= lON/mm
I 400 mm
6· 5- x2 •
hz (x) ~ 30. 100 = 0,01. x2
linearmente, a 40= in B.
in A sino a giungere,
·-·.·_:_>ftift
••. :....
__··:
..~:··,..·:·
..}if M
Quando si dev:/fseguire .,il progetto di un elemento costruttivo, sia esso
componente di una macchina oppure di una struttura statica portante,
rivestono particoÌare importanza non solo gli sforzi, o le tensioni, che
abbiamo st;µdiato fino a ora ma anche le deformazioni prodotte dai cari-
chi applicati all'elemento stesso (come viene previsto anche dalla .tabella
CNR-WU 10011). . {:',-' .
La determinazione delle deformazioni cli-un elemento meccanico è esitema-
mente importante, anzi indispensabile.- per -la risoluzione delle itrutture
. iperstatiche come vedremo nel paragrafo successivo.· ''
· Va, inoltre; precisato il fatto che nella determinazi1;>nedella deformazione
subita dall'asse geometrico (la configurazione deformata · della linea
d'asse viene comunemente indicata con il nome cli linea eiastica) della
trave si terrà conto solo della influenza dell'azione -dovuta al momento
flettente (Mf) poiché è sostanzialmente trascurabile l'azione dovuta al
tagliò {T). A tal proposito dobbiamo ricordare quanto avevamo detto
nel capitolo della sollecitazione di flessione semplice, ripresa poi con lo
studio del carico di punta, a prop~sito della deformazione subita in quel
caso appunto. .
Supponendo che il momentoflettente fosse costante avevamo scritto che:
_,,i.t
....
,
. .-·/
q,=--
Mrl
(11)
E· 1.
e poiché:
R· <p= l
(12)
q
~ B x
Linea elastica
(defonnata dell'asse
della trave)
y
Figura 6.6.
Per quanto riguarda l'abbassamento dei vari punti della struttura rispetto
all'asse orizzontale (dy di figura 6.6), abbassamento detto freccia di infles-
sione o solamente freccia, possiamo sctftvere:
dy , M1(X)· X
-=y =
dx E.· 1.
~· (16)
M1
d<p=--· dx
E· 1.
·t
(a)
(b) ---·····
..····················-·············
....!1'(D)M'
Figura 6.7.
f d<p= M,
E· l.
fc1x
o o
(17)
dy= M, X' dx
E· l.
I l
f }\f
o
dy=
o
X· dx
J--- M, [x2]1
- ---Mr z2 (18) .
- E- l. 2 0 - 2- E- I.
2. Mensola con caricoconcentratoall'estremolibero (Figura 6.8a)
(a)
~(x)=F·x
(b)
.r ·-
Applichiamo· l'equazione ·(13) per calcolare la rotazione <p dell'estremo
libero della_mensola:
M 1 (x) F
d<p=--· dx=--· X· dx
El. E· I.
f
,, l
f
o
d<p= _!___ X·
E· I.
~
dx
<p=E-1.·
F [x
2
2
]'
0
F· 12
=2-E·I.
(19)
Per quanto riguarda la freccia/:
F·x
dy=x· dq>=--· X· dx
E· 1.
I I
f = ~fx2·.
dy
E· 1•
dx
.o o
f--- F
-E-1.
[:x3]'
3
--- F· 1
-3,E-l.0
3
(20)
f
(a)
(b)
Figura6.9.
::.-,_
.:\,~:
...:;;):;··<::>
'\;.<"<-:~;:.·,e;::,,:"li,2.{lE
OEEORMAZl()Ntgau:JRAviiNIFLES'sÉ:·,~A0
.,:
Applichiamo, al solito, l'equazione (13):
, x2
·;'."! Mj(x) q '. 2
d<ji=--· dx=--· dx
E· I, E· I.
dq, = _q __ x2- dx
2EI.
-~'
~ -· . ~
integriamo, ora, per ottenere la rotazione q, dell'estremo libero d~lla mc;:n,f
· sola: ..'.''/'
. /_.::1'
9' I
_q_fx2 .::>·~·
f dq, =
2EI.
dx
' /
o o
(21)
,·dy=X· dq,=-q-x 3 • dx
2EI.
integriamo:
I I
J
o
dy = _j_fx
2EI.
o
3 dx
e otteniamo:
(22)
(a)
(b)
Figu~6.10.
Q~ta trave si comporta come una mensola avente lunghezza (l/2) e cari-
cata all'estremità libera da un momento M. Conseguentemente:
d<p= M, . dx= L. dx
E· I. E· T.
s~. s
"' 1/2 1/2
J d<p=
ET.
dx =~
E· I.
dx
o o o
M 112 Ml
<p=-· [x]o =- (23)
ET. 2EI.
fdy=_!!_fx-dx
E· I.
o
. .;·
-~
M
f=E-1.
[x
2
]1f
2
0
2 M · 12
=8-E·l.
(24)
ef·
~/
---~ J}
J,
//2 //2
Rs=L
2
(a)
X
(b)
Fl~ura 6.11.
fdq,=-F-fxdx
2· E· I.
o o
[x
<p-2-E·I.
.f2
F
2
2
]'
12
0 -2EI.
F l
2 4
F· 12
<p= . (25)
16· E· I.
(F/2)· x
dy=---· X· dx
$· I.
F
dy=--r-dx
2EI.
Integrando otteniamo:
I 1/2
f dy=.....!_fx2-
2EI.
dx
o o
F
f = 2EI.
[x
3
3
]''
0
2
F
= 6EI.
13
8
(26)
6. Trave appoggiataagli estremi con caricouniformementedistribuito(Figu-
ra 6.12a) ·'
. -~
·"
..·
Figura.t12:
~--;, ::
__
.-j·~f:./-
Anche in questo caso, d~ta ·1a simmetria della struttura, lo studio verrà
·effettuato sino in ;inezzèria( x = i) poiché è·in tale sezione ~he si verifica
la freccia massima.
In una sezione generica a distanza generica x da A (vedere figura 6.12b) il
momento flettente ha espressione:
l x2
M 1 (x) = q-· x- q-
2 2
q, 1/2 1/2
El.· f \J<p= q~f xcix-!
f x clx 2
o o o
El-<p-q--
• -220
z[x 2
]
1
12
--- q [x3]112
230
z1 q z 1 1
El <p
"
=q----·-=-ql--q/
4 4 6 8 16
2
48
3
3 3
e in conclusione:
(27)
dy ~ X· d<p
dy = M1(x).
El~
clx=
_1_(q~x
El. 2
-qx2)xc1x
X·
2
Integrando:
I 1/2 1/2
f 5 4
El. = 384qt
e in definitiva:
.--r'
(28)
"'\'Ì!Ìlo'M1),.
Abbiamo fm qui esaminato i casi semplici dovuti alla flessione. Si
può ostrare, analiticamente, che l'influenza del taglio è limitata rispetto
a quella dovuta alla flessione tanto è vero che per travi a mensola, snelle, ·Ja
freccia dovuta al taglio è circa 1 + 1,5% della freccia dovuta alla flessione
e ciò consente di applicare le relazioni sin qui viste senza incorrere in errori
macroscopici ma del tutto trascurabili._
Tabella6.1 Quadro riassuntivo di frecce e rotazioni.
M,-1 2 M,-1
f=-- rp=-
2· E· I. E· r.
F· / 2
rp=--
2· E· l.
q· /4 q· ,.
~jjjjj~ f=--
8· E· 1.
,p,,,--
6· E· 1.
M· / 2 M· l
f=-- ,p=--
8· E· 1. 2· E: 1.
F· / 3 F· 12
f=-.-- ,p=--
48· E· l. 16· E· l.
S· q• [4 I q· I
f=-- ,p=--.
384· E· l. 24· E· l.
Come abbiamo visto nella Statica del 1° volume e nella determinazione
delle azioni inteme')liel -presénte volume, la determinazione delle reazioni
vincolari con la ~pµce applicazione delle equazioni cij.rdinalidella Stati-
ca può essere effettuata solamente sui corpi isostatici(o staticamentedeter-
minati) e non labili. Quando il numero dei vincoli è sovrabbondante
rispetto ai . gradi di libertà del sistema siamo di fronte a un problema
statisticarnefiteindeterminatoovveroiperstatico. . .,· .
Il problemà non è statisticamente determinato poiché nel piano, pet,'ò'gni'
corpo rigido; abbiamo a disposizione solo tre equazxoni di equillbr;_~fper
determinare le reazioni vincolari e se il corpo è soggetto a quattrQ-3/illlcoli
non li possiamo determinare. Pure nello spazio le equazioni di ç9.µilibrio
sono sc;i per ogni corpo rigido ma se i vincoli, poniamo, s<>4ei'sette il
problema non è risolubile con le semplici equazionicardinali:.dellaStatica
che, si noti bene, sono necessariee sufficienti per la soluzione di strutture
isostatichee non labili ma sono solamente nece~sariep.er la risoluzione di
·strutture iperstatiche.
Conseguentemente dovremo utilizzare altre equazioni che ci permetteranno
di risolvere questi problemi staticamente indeterminati.
Le equazioni aggiuntive scaturiscono dalla considerazione che j vin-
coli sovrabbondanti, cioè non strettamente necessari per l'equilibrio
del corpo, limitano in un certo qual modo le possibilità di deforma-
zione ciel corpo stesso .. .A'cf esempio, se al posto di una cerniera si
m,ette un incastro, la rotazione dell'asta in quel punto viene impedita
poiché l'incastx:o non la consente, ovvero se in un punto" libero qualsiasi
di una trave ~ène messo un carrellino, automaticamente si elimina la
possibilità ~i spostamento di quel punto stesso (cioè la freccia) e così
via ...
Il problema relativo alla determinazione delle incognite iperstatiche può
essere risolto in diversi modi; uria procedura efficace per casi piuttosto
semplici è la seguente:
RA."=0 (29)
{ R,1,-q· I+ Ra,= O (30)
(a) deformata
.·,
(e)
Xc= (3/8)1
(d)
(e)
Figura 6.13.
!2;,. - RB,· [3
3EI.
e conseguentemente:
q/4 - Ray. /3 = O
SEI. 3EI.
ql4 . Ra7 · 13
SEI.= 3EI.
Semplificando otteniamo:
(32)
[2 3 2 1 2 qf
MA=Ra · l-q-=-ql
7 2 8
--ql
2
= -- 8
_:::-;:.:~::·;,
;-:;,,::é·-x:;::z/:/;::}~.3/CENNl:-:sou:e:'fuAvi;\ìiNt:oiXiE'li$si'A11C'A
Ora si possono determinare le azioni interne e i relativi diagr~ che
· sono stati illustrati, nelle figure ~-13d, e. A titolo di esempio determiniamo '
l'andamentò·del diagramma del taglio partendo dall'estremo di destra B.
~ . .
.:~
T(x) =- RBy +q · x
ovvero:
3 .
T(x) = - -ql + q· x
8
t·.
,· t~
.... -~
3
T(x)= --ql+q- x=O
8
ovvero:
,1··--=
-I'~/.
. -;·)
'f. . 3
T(x =O)= - 8ql = - RB, (c.v.d.)
· 3 5
T(x =I)= - 8ql + q · l = 8ql = R,., (c.v.d.)
3 x2
M 1 (x) = 8qtx - q 2 =O
x(~ql - q~) =O
Ix 1 =O I (nel punto B)
3 2 3
X2 =-q[- -=-· [ (nel punto D)
8 q 4
- ~ 2 - ...2__2 - (18 - 9) [2
- 64 q/ 128q[ - 128 q
3 2 !2 I 2
M 1 (x=l)=-ql -q-=--ql
8 2 8
112 112
q
(a) deformàti;
, ..'
(b)
i+,
(d) -_J_ql
16
(e)
Xg= (3/8)/
Figura 6.14.
_:416<:6.'.FlES§lo~E
su.·soub, :::..:::;e,:::,
-A'soor-iNARiAB1ii:-::<>~,}t> ;;~\'i'-'h;
;:<~:::-
a;•••
G.L. =3
G. V. = 3 + 1 labilità non sfruttata =4
l. Togliamo il carrellino centrale e mettiamo in evidenza la reazione
incognita, del vincolo, Re- In tal modo la struttura non IQ.odificail suo
equilibrio.
2. Studiamo la trave, isostatica, sottoposta al solo carico distribuito e cal-
coliamo la freccia, in mezzeria· C, corrispondente a questa tipologia di
carico (Tabella 6.1).
/1+/2=0
5 q/4 1 Re· /3
384. El. - 48 El. = O
5 /4 1 J3
384q El.= 4~Rc El.
e semplificando otteniamo:
5. 48 5
Rc=--q· l=-ql
384 8
:'.·
___
-.'~--~
.;:~-
;:;·x··-s:y-~:
n:.'ò@;';ai3\-t~Nfi.11:su(i:f 451/-
]%'21,vìNdoWE1P.Ì;RsÌ'A'iìciMÉMÉ-h~
Ora po$Siamo imporre il sistema risolutivo della struttura di figura 6.14a:
(3_~)
(34).
(35) •
. --~;
Palla'èquazione (35) ricaviamo:
I Re I 5 3
Ra7 =q---=q---ql=-ql
2 2 2 16 16
~ _____
-- ....._ __,
3
T(x) =RA 7 -q· x=-ql-q· x
. 16
3
T(x =O)= 16ql = RA,
~.,
16
~ ,. x= 1,.
~ ,, I 16
X
R;1y' x-qx 2 -M(x) = O
x2 3 x2
M(x)=R,. · x-q-=-ql-.x-q-
. Y 2 16 2
M(x=0)=0
M(x = !..)
= ]_ql. !.._ q~ = ]_q/ 2 - !q1 2 =- q/2
2 16 2 8 . 32 8 32
3 x2
M(x) = 16qlx- q2 =O
x(]_ql -
16
q~)
2
= O
X1 =0
3 2 3
Xz=-q/·-=-[
16 q 8
:;;:;~:2:;(~t,::,'.;'.:;i,;;:.,y.;;:,.fJkJ::d:Nììiì'.solie;,wi.v611~001AtEjìmsfAT
I diagrammi del taglio e del momento flettente sono simmetrici, specular-
mente, rispetto alla mezzeria C come evidenziato nella figura 6.14d, e).
Figura 6.15.
'
verticali sono uguali e pari a (F/2) ciascuna (le determiniamo comunque
per completezza dell'esempio). Rendiamo isostatica la struttura sostituendo
ai due incastri due appoggi in modo da consentire una rotazione agli
estremi dell?asta e mettil!,Ulo,in corrispondenza degli appoggi, i due mo-
menti incogniti (la struttura è due volte iperstatica, in generale, se i carichi
sono solamente verticali e ortogonali all'asse della trave).
Studiando la struttura, resa isostatica, sott.>posta solamente ai carichi
esterni le rotazioni in corrispondenza degli appoggi sono (Tabella 6.1):
F· 12
<p1 = 16EI n
Per quanto riguarda la struttura, sempre isostatica e non labile, sottoposta
alle incognite iperstatiche (momenti di incastro M,1.e MB uguali in questo
particolare caso) la rotazione-degli estremi della trave vale: ·
({)1 + ({)2 = Q
F/ 2 _ M,1.·I =O
16EI. 2EI.
F/ 2 = M,1.l
16EI. 2EI.
e semplificando, otteniamo:
e analogamente:
F· l
MB=-s-=M,1.
Ciò significa che il verso, ipotizzato nella figura 6.15c, per i momenti
flettenti è corrett9. e vengono tese, negli incastri, le fibre superiori della
trave. ~- " .
Supponendo, ora, _cb,ele d11-e·reazionivincolari R,1.e R 8 siano verticali con
verso concorde con l'asse y (Figura 6.15a) possiamo scriver!! le ultime due
equazioni cardinali ~l.ellaStatica nel piano:
R,1.-F+RB=O
{ I . .
@ -M,1.+F·--RB·l+MB=O
2·
. "•'
Sostituendo questa espr~~i9nf nella prima equazione del sistema:
1' ..
F F
R,1.= F- RB = F- - = -2
2
I Fl F I
M 1 = -M,1. +R,1.· -=
e 2
--+--
8 22
(al solito il segno negativo di q,2 è legato al verso opposto rispetto alla q,1).
Di conseguenza:
e semplificando:
q/2
MA=-=Ma
12
I l
RA = ql - q-
2
= q-2 = Ra
I {I
Mie= -MA +RA· 2-q24=
ql2 l I 12 /2 12 12
= -12+q2· 2-qs= -qu+qìi"-qs=
.·/
...f.''
,.,
/.?f
. 12 I x2 -}f
M1 (x)= -q-+q-· x-q-
. 12 2 2
.,,
q/2
M,(x=0)== -n=MA
/) 12. 12 q /2 1
M1 ( x=-
2
= -q-+q----=-ql
12 . , · 4 24 24
2 =M,.
e
12
x2-lx+-=0
6
6x2-6lx+l 2 =0
XD 2 6
=
=Xi=!._!:JJ 1(!-
2
J3)=6
0211/
'
XH
= X2 = !.+ !.JJ=
2 6
1(!
+ J3)
2 6
= 0,789/
?A~é!:'.:il.lEL$1tj;iÉjiì'SQ1;1i;ìù\.'.:$!;Z!QNty'~ffi;éili:'à{'.::•.Jt·•·1;
'
Diamo un cenno veloce, alla fine di questo capitolo, al metodo risolutivo per
questo tipo di travi, continue e su più appoggi, rese isosmtiche introducendo
svincoli interni (cioè cerniere) in 'i.innumero pari al numero dei vincoli
sovrabbondanti (Figura 6.17). Le travi Gerber offrono, i:ispetto alle travi
continue su più appoggi senza svincoli interni e quindi smticamente indetermi-
nate, un vanmggio notevole (Figura 6.18b) poiché un eventuale cedimento di
un vincolo non induce deformazioni nell'intera struttura (Figura 6.18c) ma le
travi possono liberamente rµomre attorno alle cerniere senza indurre altera-
zioni elastiche, o non, nella trave stessa.
a) trave continua
staticamenteindeterminata
Per risolvere una struttura come quella evidenziam (Figura .6.17b), due volte
iperstatica, si devono scrivere le equazioni fondamenmli della Statica aggiun-
gendo mute equazioni ausiliarie (in questo caso due, essendo M 1 e M 2 le due
incognite ipersmtiche) quante sono le cerniere introdotte come svincolo inter-
no. Si tratta di scrivere, in generale, n equazioni, dette di congruenza, per
esprimere la continuità della trave sugli n appoggi intermedi Affinché la
struttura principale (tipo quella di figura 6.17b) sia congruente con quella
dam (Figura 6.17a) bisogna che sia nulla la romzione relativa delle due
sezioni messe in evidenza dall'introduzione delle cerniere di svincolo.
Il metodo, piuttosto complesso, non è strettamente di competenza di un corso
di istruzione superiore ma piuttosto universimrio. e ai corrispondenti testi si
q ·~
11rrur-M: " , B
a) trave Gerber
. (isostaticae non labile)
~ ~
~·Ì~~~A~~~-,~Y
,-: ~ ..,
b) cedimento ( 6) di un vincolo
in una trave Gerber
~·/~ ,,f./
Figura 6.18.
CD F3,
H E
@Ra'
i, lg
Figura 6.19.
quindi:
e così via...
Si determinano, quindi, tutte le reazioni incognite e si tracciano successiva-
mente i diagrammidel taglio e del momento flettente.
Esercizio
6;5: :"!
Data una mensola, caricata all'estremità libera da una forza F = 800 N
e lunga 1,5 m, determinare la freccia e la rotazione del suo estremo li-
bero suppqnendo che la sezione sia circolare cava con d. = 60, mm
e di =.40\mm,costruita in acciaio. }:.
. ~· ~;
: ~· ):._J
.;_.1
Detenl1iniamoil momento quadratico:
7C
= 64(tt:°
7C
- df)= 64(604-
li~
r,,.. ,:,1
,~;
I. 404)
1. ;;;;;510509 mm4
. : }J:~-206000N/mm.
2
la tabella 6~1rileviamoche:
AnaJiZ'lSDdo
'1 ,·
e:
F· /3
n
i!i
I
i
f=3EI ,,.
n
i;li'
Conseguentemente: ;:,;
Esercizio6.6.
Una mensola, in acciaio, costruita con un profilato IPE 140 UNI 5398 ha una
lunghezza l = 1,5 m ed è sottoposta a un carico uniformemente ·distribuito
(q = 5 N/mm) e a un carico concentrato all'estremità libera F 5 000 N =
(Figura 6.20).
l= 1,5 m
·1
Figura 6.20.
.__..'._,·
....· _-.····-z'·-·."·.·'
,..
.!:.> I
r- X
cm4 · w_= 77,3 cm 3
=-5"41 , ,...
Di conseguenza:
.,6'-q/4 F·/3
f =fi +/i'= 8El n + 3El n
,,- __ :.. 5 N/mm · (1 500 mm)4
' f - 8 · 206 000 N/mm.2 • 5,41 · 106 mm4 +
5000 N- (1500 mm) 3
+ 3; 206000 N/mm2 • 5,41 · 106 mm4
q/3
'Pi = 6EI.
F· 12
rp2 = 2El n
'-.
. i
su·soiJbi:A's'i:iiON(VAAIABILÉ
\432::.:;,6;-:FtE5.5ioN'E ,.,c_;::::;s,:.c/s'i};~::<;
'/'\::':,::.;~
·:.:,·:
quindi:
F. 12
. .
q/3
<p=<{)i+ <p2 = 6E1 + 2E1
5 N/mm · (1500 mm) 3
<p"'.' 6, 206000 ~/mm 2- 5,41 · 106 mm 4 +
5 000 N · (1500 .mm)2
+a. 206000 N/mm 2 - ~,41- 106 mm 4
Di conseguenza abbiamo:
M1 13,125 · 106 N · mm
u,,,.,,_
= _.....,. = .. 169,8 N/mm 2
(Mrl .. W~ 77300 3 mm
Esercizio6.7.
Una trave a mensola, caricata alla sua estremità libera da un carico F,
presenta una freccia· f = 40 mm a fronte di una lunghezza / = 3 m.
Determfuài'è il valore della rotazione dell'estremità libera.
B
Sempre dillo studio .svolto preèedentemente· (ovvero dall'analisi della ta-
bella 6.1) rià'aviàmo:· ·· ·
- .. F· /3
f=3El
"
F· 12
~: <p= 2El .
- " h
Dall'espressione della freccia/ricaviamo l'espressione della (o'~ F:
.:(_';i'
F= 3El.· f )::',?
/3
·/ 3K·f 3/
(()= 2;:,;r.'~ = 2/
Esercizio6.8. :-·
Due travi ~ mensola disposte come nella figura 6.21 hanno la stessa
sezioneirettangolare b x h (30 x· 70 =) e sono costruite con il medesi-
mo acciaio.
11 =2,Sm
F(4oooN)
A
5cm
e
1.i=2m
Figura 6.21.
,<4M_<6::''FlESSÌONÈS\J-SòtJDi·ASEiiONEVAAIABllf:•·',<\,;{::(~,::;,\~;
..·..Fo.,.••;,...,,,
..,....,.,,,_ 0
gr.g 5l'J>!i ~
Il carico F applicato alla mensola AB produce <<liberamente»una freccia
pari a 50 =
poiché, oltre tale valore, l'estremo B, venendo a con.tatto
con l'estremo C, non si può abbassare naturahnente·a causa dell'ostacolo
~posto dalla mensola CD. Di consegqenza una parte ~lamente di
F produrrà una freccia pari a 50 =
e la rimanente parte di F si ripartirà
su entrambe le mensole in base alla loro resistenza e lunghezza. Calcolia-
mo, iniziahnente, il momento quadratico delle mensollil (è uguale per
quanto detto nel testo del problema):
1 1
1 =-bh 3 =-- 30· 703 =857500= 4
" 12 12
imponiamo ora:
fz,.,. =f2cD
F 24 - 11_ F 2 çp • l~
3E 1 J. 1 - 3E 2 I. 2
ma:
. ::.-,_.
' "
e:
F2CD= P2 - F2AB
F2AB.lf = (F2 - F 2n) l~
F2AB· lj = F2" li - F2AB'l~
F2nlf + F2,.,,· li= F2 · I~
F2 ,.,,(lf +li)= F2 • li
. F 2 • li · 2304 N· (2000 =)3
F ---------------
2,.,, - (lf + li) ~J~2 500 =) 3 + (2 000 =)3]
F2 AB a:;780 N:-t
..A..,.,17:,,~.
e di conseguenza: .,,,..,.
. .
ef ·- = F2 - F2,.,,= 2 304 N - 780 N
F2co_ = 1 524 N
La componente F2 co agisce, come sta a indicare il pedice, sull'asta CD e la
freccia dell'estremo di questa mensola vale infine:
Poiché:
O"max
(D)
= 124,4 N/mm.
2 < 143,34 N/= 2 = O"adm
la verifica ha dato esito positivo.
Esercizio6.9.
Una trave tubolare, costruita in acciaio e appoggiata alle estremità, è sot-
toposta a un carico concentrato; F, applicato in mezzeria e perpendicolare
all'asse geometrico dell'asta.
Sapendo che la trave è lunga / = 1,5 m, che d.= SO d1 = 40 nÌm =,
e che la tensione massima, prodotta dalla flessione, è O"max= 180 N/= 2 ,
determinare la freccia, dell'asta, in mezzetja.
F· /3
f=-
. 48EI.
però la forza F non è nota. .
Allora, sapendo che la tensione massima dovuta alla flessione è data da:
M
(T
....= --1.,.,,.
w,.
ricaviamo:
ove:
Conseguen,temente:
.. ;'3477,8 N · (1500 =) 3
f=-,~.,--'-----~-------
206000 N/= 2 • ~ 504 (1 -
;·IIB'~ 0,8)4= 4
Esercizio6.1O.
Una trave IPN 260 UNI 5679, lunga 6 m, è appoggiata alle estremità ed
è uniformemente caricata. Determinare il carico risultante massimo appli-
cabile affmché la freccia massima, in mezzeria, assuma valore pari a 1/500
della lunghezza della trave.
Esercizio6.11.
Una trave, in acciaio, del tipo HE 120 B UNI 5397 (avente I,. = 864 cm.4 )
è appoggiata agli estremi ed è anche uniformemente caricata (q = 5 000 N/m)
per tutta la sua lunghezza. In corrispondenza della mezzeria della trave
è post.a una barra verticale per evitare pericolose inflessioni della trave
stessa (Figura 6.22).
Figura 6.22.
.Con, le quote della figura 6.22 determinare lo sforzo di compressione
agente sulla barra verticale sapendo che la trave è lunga / = 6 m. ·
5q· [4
fmax= 384El .
inserendo i valori numerici abbiamo:
fmax~47,5mm
f1 = fmax
- 30 IDJµ~ (47,5 - 30) = 17,5 mm
,..·;:·
. _,
può essere considerata come una freccia avente verso opposto alla defor-
mazione prodottapal éarico poiché si .può pensare prodotta dalla barra
verticale. Di conseguenza:
- I, =F 1 • 13~F = 48EI.f 1
1 48EI. 1 /3
ove con F1 si è indicata la forza prodotta dalla barra sulla trave ovvero, il
che è lo stesso, l'azione esercitata dalla trave sulla barra (forza cercata).
Inserendo i valori numerici otteniamo: ·
Conseguentemente abbiamo:
uR 490 N/mm 1
u•..., = - = ---- 163,34 N/mm 2
nR 3
e quindi:
M1
Umax=w=Uadm
f.
M1 I· 106 N- mm
W ---<.JIIJ& - ----- 6122,2 mm 3
1• - u.<1m- 163,34 N/mm 2
1
W =-a 3
1. 6
ricaviamo:
valore arrotondato, almeno, a:
_..J a= 34mm
·-~
m 1 = 9,075 kg -,
M 2"·106 N · mm
w,.~ _ =
1
adm := 163, 34-__,,..
N/tm11.
2
12244,4mm 3
_.,,?:·
e infine: _.,,.
a=V6- w,.=~6- 12244,4 mm 3 ~42mm
<··
La massa della trave, in questo secondo caso, vale:
m2 ~ 13,85 kg 1-
a) la reazione dell'appoggio A;
b) la stessa reazione supponendo che il carrellino A subisca un cedimento
di 4 mm (Figura 6.23).
1=4m
lì=4mm
Figura 6.23.
quindi:
3 3 3
R.41 =-ql=-Q=-60000N=22500N
8 8 8
(E= 20600f?N/mm2 ) -·
}i
3 El. ql4 3EI. ~
sE 1. r - r · = R" 2 :/,"/
... '
;. /','
~ql-3EI._~=R,t
8 [3 2
...-
3 3- 206000 N/mm 2 • 15· 106 mm4 ,-4 mm
R" 2 = BQ- (4000 mm)3 ·
R,t2 = 22500 N - 579,4 N = 21920,6 N
Esercizio6.14. ···
Eseguire il dimensionamento .-ef~a trave, su tre appoggi, ~formemente
caricata su tutta la lunghezza (l = 8 m, q = 5 kN/m, Fe 510 B UNI-EU
27).
5 5 kN
Rc=-ql=-· 5-· 8m=25kN
8 8 m
Per quanto riguarda le reazioni vincolari dei due appoggi estremi (R,t
e R8 ) abbiamo:
3 3 kN
R A =R B =-q·l=-5-·8m=75kN
}6 -· 16 m '
,M,CC>
.. , e=l · 107 N · =
Sapendo che uR = 510 N/= 2 abbiamo:
Conseguentem~te:
M,,...
Umax =
,. =
~C) Uadm
,W,.=
M
Uadm
~'l:, = _ - 1 · 107 N ·
= 170 N/= 2 = 5 9 · IO =
4 3
F(lOOOON)
q = (5 000 N/m)
2m 2m
lm 3m lm 4m
Figura 6.24.
.,
CD·J.:"., i
q
1-----=D:.-----+----H
A B e E
iH,{1!
'<···
lm 3m
__ l_m__ 2_m
____ 2_m_+1 _./?
(a) ;_,;
(b)
Figura 6.25.
, ..:.-:
.~~ti/
a) Mc = O asta CD _.,,
-q· 4m- 2m+_RB· 3m=0
,(' . 2
RB = q· 8 m = 5000 N/m· 8 m = 13333 34 N
· 3 m 3m · ·'
!
---· _______ r_'-,~---,,
2~a -:'!:._---· ....
o,...
)::-
Fl!i!ura 7.2. l/:f·
·f~i
o ):_;,?
4\v·
o
/:
~{/.
,..f' .
CD @ . .,-® @) ® @ (J)
-1'
Figura 7.3.
_20-
0 : elongazione dello sforzo sempre in N/mm 2 e pari a
- CTm1J;
(crmax
n (o N): numero dei cicli di sforzo, applicati durante la prova;
f : frequenza dei cicli di sforzo, data dal numero dei cicli per unità
di tempo (secondi).
Nella figura 7.3 sono indicate diverse sollecitazioni variabili (sempre sinu-
soidalmente) in funzione del tempo e riferite all'ascissa a = O:
curva di Wilhler
<1FAf= C14
(L)
t
limite
<10
N.
4 N
Figura 7.4.
parallelo all'asse delle ascisse fa immaginare, o pone il problema, che esista
un asintoto orizzontale ovvero che vi sia ·un valore della tensione -al di
sotto del quale non si verifichi più la rottura a fatica per quanto grande
sia il numet~. delle ripetizioni o dei cicli che dir si voglia. Questo probJema
non può ...èssere completamente risolto per via puramente sperimentale
poiché si dovrebbe ripetere ciclicamente l'applicazione delle tensioni per ·un
numero infinito di volte.
Si possono estrapolare i risultati sperimentali di Wohler tracciando la
cuzya in scale logaritmiche (Figura 75).
·,y_,.
'·
A 1--:::--t-+f'f+---,--+--t-H+--+--+-t-+t--+-:--++++---
.......__
........._
t-- B /
ap,v
IL)
o-
N
curva cliWtihlerper acciai comwtl (scala log)
Figura 7.5.
Ciò significa che, per l'acciaio comune, esiste un valore massimo di solleci-
tazione al di sotto del quale non si verificher~ mai la rottura del provino
452 7.. SQU.ECITAZJONI
DINÀMlq-lf;
ove:
Cg e k sono valori, costanti, dipendenti dal tipo di materiale.
ovvero:
e in conclusione:
(2)
Queste due equazioni nonché le figure 7.4 e 7.5 sono estensibili a tutti
i materiali ferrosi; per ciascuna tipologia specifica di materiali ferrosi
varieranno però i valori di uFAf e di NcR· Normalmente per gli acciai il"
valore del punto critico (Cg) corrisponde a un numero di cicli (Ncg)
compreso fra (2 + 10) · 106 • ·
Il comportamento del legno, in generale, si può ritenere molto simile
a quello sin qui illustrato per l'acciaio comune.
Per quanto riguarda la rappresentazione, su un diagramma logaritmico,
delle curve di Wohler per provini in lega leggera (quale, ad esempio, il
duralluminio)si veda la figura 7.6.
• :--,-._·,· •••>.
·"'*" f1, ~8'1ERALITÀ
CURVEDIWÒHLER ,Ll53
,·lu ·
j·;,
i~);''Jr
'v !' ~·
_;)!
N
.curva di W6hler P\lf lega legge~. / (scala logaritmiça)
Figura 7.6.
In questa figu,ra si nota che il punto critico (CR) non è ben definito perché
la curva dopo il suddetto punto non si mantiene oriµontale e, conseguen-
temente, non si può parlare di·un numero critico (NciJ vero e proprio di
sollecitazioni ripetute (~,,cicli).Comunque si rileva che in un primo tratto
la curva di figura ?,JP'decresce in maniera decisa al crescere dei cicli,
mentre oltre il puntò' CR la diminuzione della uFAf è molto meno evidente
all'aumenty~ ..del numero delle ripetizioni delle sollecitazioni.. Orientativa-
mente per 1e leghe leggere a base di alluminio la diminuzione decisa della
curva di Wohler si verifica sino a valori di (80 7 100)·. 106 cicli e poi le
sollecitazioni .unitarie (uu 1) decrescono molto più lentamente all'aumenta-
re di N. Il comportamentodi questi materiali è assimilabileanche a quello
del calcestruzzo.
Sino a ora abbiamo discusso del comportamento di provini sottoposti
a flessione alternata e abbiamo, per questi casi, introdotto le corrisponden-
ti curve di Wohler. Analoghe considerazioni sulle curve di W6hler valgono
anche nei casi di azioni assiali alternate (ovverosforzo normale alternato).
Ciò significa che il provino è' assoggettato alternativamente a trazione
e a compressione per un numero N di cicli. Anche in questi casi si
definisce il limite di resistenza a fatica aiternataper az(one assialeche viene
indicato con il simbolo <TFAa·
(L)
In generale, quindi, con la sigla uFA viene indicata la sollecitazione unitaria
di fatica alternata specificando se si tratta di flessione (f) ovvero di azione
assiale (a).
Notevole importanza riveste anche la fatica pulsante dallo zero sia per
:\;'(:;:,.y.···:I•;'/::'.:''('.;,,;t~;i!:f<\L;%K
'.(454;_.•;i:·.-~~IONiJ:>iNAN\iòHE;'é~;:·.;?Jf-';;,}';t
quanto riguarda la flessione sia per' quanto riguarda l'azione assiale (di
trazione e/o di compressione).
La curva di Wohler corrispondente (Figura 7.7) è simile a quella analizza-
ta per la flessione e analogamente si può ricavare il limite di resistenza
a fatica pulsatoria (u&;}
aFP
(log)
A
B
O'FP
w
O'FA
"tHE,
·.
(!.)
N
(log)
Figura 7.7.
uFP.,
: sollecitazione di fatica pulsante a trazione;
ùpp, e: sollecitazione di fatica pulsante a compressione;
u~t~
1 : sollecitazione di fatica pulsante a flessione positiva;
trpp~
1 : sollecitazione di fatica pulsante a flessione negativa.
Nella figura 7.7 è stato eseguito anche un raffronto fra la tensione limite .· .
a fatica pulsante (upp)
w
e la tensione limite a fatica alternata (uFA.)·
w
Come si'
.·.
evince dalla suddetta figura le tensioni limite a fatica pulsante sono superio-·
ri alle corrispondenti tensioni limite a fatica alternata e, conseguentemente;
la retta nel tratto BCR della curva di Wphler per fatica pulsante è menq .
,;;:/;;/\i.:1t.ii.:cài;f'iÉIWJIA'.:è:ViN.R:~1:w.8h~
[\;:::>;'tfai?;1};{/;,k\;,};,;::
inclinata rispetto al corrispondente tratto per la fatica altemàta. Analoghe
considerazioni possono essere svolte anche nel caso
delle sollecitazioni di
torsione sia a fatica pulsante (tpp) che a fatica alternata (tp.4.).
Anche in cruesti casi' si posso~o determinare le tensioni limite rispettiva-
mente a f;ti~ pulsante
•
(-r:pp)
(LJ
e a fatica alternata (-r:FA)·
(L)
·· ·._
'
Una trattazione molto esauriente per le sollecitaziom di fatica è riportata,
per eventuale approfondimento, sul testo: E. Massa, L. Bonfigli, Costruzio-
ne::ulimacchine, vol. I, Milano, Masson Italia, 1979; mentre.,per quanto
riguarda i nsultà.yJegati alle prove sperimentali condotte da $9lti ricerca-
tori si veda il Manuale dell'ingegneremeccanico, tabella 10:·41,Milano,
Hoepli, p. 654 e ss. · j
Comunque per avere una panoramica generale sul comp<;>~ento a fatica
per alcuni materiali si veda anche la tabella 7.1 nell'a ò quale vengono
riportati i valori medi del rapporto di fatica (rp), ovvero··_delrapporto fra· il
limite di fatica (per un ciclo alterno simmetrico) aAflessiorie(CTp.4.r)· a tra-
,. (L
zione-compressione (crF.ta),
a torsione (-r:FA.t)
e il carico di rottura (cr~
!LJ CL>
a trazione statica 1.
A1B = k1 = tga
OB
J
-~
t:i
B
B
'@
t::i
Figura 7.8.
·-
.. ~-.·
~
,-....
f ~-
tf
; '
u,.
Diagrammadi Smith
(a rottura)
Figura 7.9.
I. Materiali duttili
Per poter tracciare il diagramma per questa tipologia di materiali (tipo
acciai comuni al carbonio) si devono conoscere:
rf ,.
, ,
,,
, ,, Diagrammadi Smi!h
,, semplificatoper materiali
,, duttili
Figura 7.10.
'
Diagramma di Smith
semplificatoe simmeaico
per materiali duttili
-CIR
.Figura 7.11.
2. Materialifragili
,·
v <1R,t
Diagramma di Smith
per materiali fragili
(ad esempio ghisa)
Figura 7.12.
I diagrammi simili a quello di figura 7.12 per materiali fragili non consen-
tono di capire, però, il comportamento degli stessi quando siano sottoposti
a sollecitazioni medie negative molto forti.
A conclusione di questo paragrafo conviene fare una precisazione: tutti
,::492···· :,:..:;:,,;:,'..:\::\_'./,\<,;:~,·::>:::::,
,,t,~uìt:n:~QNl:,0,NAM1çt1(:\-. '}_'.\.\t:/L::j
i diagrammi semplificati sono in favore della stabilità poiché riducono
sempre il campo delle tensioni ammissibili a fatica (specialmente nella zona
delle o-m > O).
._,,. o
-'t'Jil.
CJ.)
-0'-
CJ.)
-O'FAf
(L)
(3)
o-cii PkF
· n1 · n2 · n2· n3 · n4 (4)
nF = O"adm = b2. b3
F
'.I simboli utilizzati nelle relazioni (4) e (3) hanno il seguente significato:
(5)
(5')
1 Nelle successivefigure 7.17, 7.18, 7.19 vengono riportati i diagrammi che forniscono il
°'•
valore del coefficiente,teorico, di intaglio per alcune sollecitazionie per alcune tipologie
dei pezzi so~toposti·a sforzi di fatica.
·.7:3.. DffiRMINAZIONEDE)l.EJENSIONI /'<FATICA.PER
AMMISSIBILI SF9RZl .· :;465..·
SEMPh)CI
1,0 -1-~l"-.~~~~~--'-----~---~----~----
1'-..,,.,,,'
,P'---...___
0,8 +--+--+-+-+-t-=,,,__=:-----l-----+----+-----
----r---
0,7 v'· ......................................................
:-::
...::::
....::::
...:::: =
....
....t,...""
...=. -,--l----
0,6 +--+---+--,f--+--+------,-----+------+-----
0,4 +--+--+-+--1--1-----1------1----+-----
diametro
del pezzo
Figura 7 .14.
CTp.4.• b2 · b3
U}.4. = ~(L~)__ _ (6)
(L) Pk
·ovvero, indicando c~>n;
(7)
(8)
'li
aa ·bz-~
*
a-,,.=---
(L)
CLl Pt
A= a,u:i
B = a*FCL)
Figura 7.15.
Diamo, di seguito, i valori dei coefficienti di sicurezza (o di «incertezza»)
vistj nel paragrafo 7.3.
1.
3. n4 = 1 ..;-1,25
'·
I
4. n2 = 1,1--;-l,2
ni = vedere tabella 7 .2
Tabella7.2
Turbine idrauliche
Turbip.ea vapore
Leggero Pompe centrifughe
1 + 1,1
Motori elettrici
Mole
Rettificatriciecc.
Macchinea stantuffo
Limatrici
II Medio Piallatrici 1,2+ 1,5
Tomi
Stozzatriciecc.
Presse per stampaggio
Tranciatrici
III Notevole Punzonatrici 1,5 +2
Trafùe
Molazzeecc.
Magli
IV Molto forte Laminatoi 2+3
Frantoi ecc.
çpEÉ=fiQ!~NJÌ
.1/J.\LQRLèii
.. _?;§, h.R.R.~Ni:q:6$iit~iÈ)çH1:_,(FA,llC.6.è"./
499;,
Il coefficiente (o grado) di sicurezza effettivo è dato dal prodotto dei
singoli coefficienti:
(9)
~! .---------,
lumax I< u"lf
Jf
-~1- (10)
- i/
_;,))
e la tensione ammissibilea fatica alternata, nei vari casi, si determina nel
modo seguente: . .< . •
~
,._..
a) Sforzo normale (trazione-compressione)
(11)
b) Flession(fife~;;ice
. La tension~ ammissibile vale:
(12)
c) Torsionesemplice
: L'equazione di verifica (10) si modifica nella seguente:
(13)
ove la tensione ammissibile assume la seguente \:Spressione:
(14)
0,3
0,2
Figura 7 .16.
tJt~~N.T9.iiL~.-~iaji;i~~A}tlic:A\:A7J'•
·:3";,@t:t/t$.l:Y~9.RJ'.P.§'.è;gfuiqi~t,fil}
La resistenza a fatica di tipo generico sotto sforzi semplici si effettua nel
mo<;loseguente: ··
. ··~
...
., (15)
G'u .• • b2
*
aFAa=---
CL)
(16)
(L) Pk
. e successivamente:
(17)
. ,1/.
detem:rinare mediante la costruzione del dia-
Le tensioni u~ • si devB!1"<5'
<L> J
gramma di Smith ·· conoscendo anche il coefficiente caratteristico
k1 ;= uma, =11fa-~ome già ampiamente illustrato nei paragrafi precedenti.
G'm
b) Flessione semplice
Al solito si costnµsce il diagra=a di Smith semplificato, o semplificato
simmetrico, e si detem:rina la tensione ammissibile, previa conoscenza di:
G'p,tf. b2 • b3
·ufAJ = ~CL,-cl
__ ~ (18)
CL) pk
quindi:
(19)
e) Torsionesemplice
La relazione di verifica (1_5) si_modifica nella:
'tF.( • h2 • b3
tiA = (L) (21)
(L) Pt
~. successivamente, si costruisce il diagramma di Smith mediante il quale (e con
il coefficiente k 1 = t.,..
'tm
= tg,x) si determina la tensione ammissibile a fatica:
.
(22)
qk 3,0 r---r--...,.,....-----,--, ak 3,0 r--nn-r--,------~-.
2,8 I---+---< 2,8 ._... ........_,
1,2
1,0 ,O!
O 0,05 0,lò_Jl,15 0,20 0,25 0,30
R/d R/d
ak 3,0 ~~-~-----.,,..{'
2,&-t--lc+w-=-l
2,8 t-t-1-ttTH+ll
2,6 1--'r-\l't'i\\\-\i~:-,;i
2,4 1-\-\1-\'I\Wll~,-'I
2,2 Hc-'r-\-W~~-:--c:-r--.---1
1,8 HcWh-l'<-''<-"l~~=--tF'"-J 2,6 l-t-~,--->d,~~-d-'=:;-t---.-1
1,6 H-----'l-~"k-'"s::--f~~"'<d'f'>---3
1,2 h>~:--1°':7'.':'f:::f=l==:::!::==l
1,02 1,05
1,4 l--+-,P,....,+-.:::>,Jc...,:::,,,..i;;;;;;;:=1
R/d R/d
ak 3,0 ak 3,0
2,8 2,8
2,6 2,6
2,4 2,4
2,2 2,2
2,0 2,0
1,8 1,8
1,6 1,6
1,4 1,4
1,2 1,2
1,03
1,0
0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 o O,Q50,10 0,15 0,20 0,25 0,30
R/d Rld
ak 3,0 ~~-------~
2,8 1----1--1-11---1
2,6 l-l-'r\11---1
2,4 l--+\-\lt1--lf---,
M
Un= .ld2s
6
2,0 H-'l,--\1--~-----l----~---i
2,4
,,
2,0 f--T"""1r+-r+---+----r-'. ~f.-,"--1
,.·:y·
1,8 t+'lc-+'<-'<-"'ll+~t---t--+---; 1,8 f--+,k,-""'r'<t,'-t---t--,,:-,,;.--+---;
1,6 >-+--------+---I
1,4 t-="t+--->-.!--"'1<::"-çf,"<é--t------l
1,6 f--'r'f,:---',ci'<""'c--t,,'-'--:,1--,----+---;
1,4 !----''-f~-.d----"s::~d"---t------l
1,2
1,0 L_.L----12=t=::±=i:=::j 1,0 ~~-~-~~-~__,
O 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 O 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30
Rld Rld
!{ "·
2,6
2,4
2,2
2,0
1,8
1,6
1,4
~· (teorico)
,, "a
...... ,___..,
+i - - ...... -i__
-
~
.. -i
-
-------
+i
f
~V
Figura 7.21.
La formula che si deve applicare in questo caso è d!tta dalla relazione (11)
che qui riportiamo:
Dalla tabella 7.1 si rileva, per un acciaio al carbonio avente uR = 590 N/= 2,
il seguente rapporto:
(IFAa.
___Jf!_,;,,0,40
(TR
quindi:
"FA•=0,40· "R= 236 N/mm.2
(LJ
Dal diagramma di figura '7.16 si rileva, per finitura superficiale al tornio
parallelo (cur.va d), il seguente valore:
R 4mm
-=--=01
d 40mm '
D 65 mm
-=--=1625 ·"
d 40mm '
. \._.
otteruamo:
°'k~ 1,78
ora, per mezzo del diagramma cii·figura 7.20, rileviamo:
.,~,.,(/· pk~ 1,36
:''
Per quanto riguarda i rimanenti coefficienti n., n2, n'2, n 3 e n4 , non
conoscendo/le effettive condizioni di impiego del pezzo, manteniamo i va-
lori intermedi del campo numerico fornito precedentemente. Quindi:
n1 = 1,1
n2 = 1,15
n2= 1,3 (Tabella 7.2 per gruppo II di urti)
n 3 = 1,175
n 4 = 1,125
e:
236 N/mm2 • 0,88
O'adm
FA
= J,36 • J,J · 1,15• 1,3· 1,175· 1,125
·
quindi:
u.dm~ 70 N/mm.2
FA
IFI
IO"m.,, I = -À = O"adm
FA
quindi:,
2
± F = 70 N/mm.2 • it(40 4=) ~· ± 87 965 N
Esercizio7.2.
Per il pezzo dell'esercizio precedente (Figura 7.21) determinare il massimo
valore del momento tprcente (M,), applicato in modo alterno simmetrico,
a cui può essere sottoposto indefinitamente.
1:mu. = 't"adm
FA
T~t)•· b2 · b3
Dalla tabella 7. i si rileva:
'l:FAt
__.!!:!_=0,29
O'R
quindi:
-r:FA,
(L)
= 0,29· O'R = 0,29· 590 N/= 2 = 171 N/= 2
b2 =0,88
Dalla figura 7.14 ricaviamo:
.,,-
b3 ~ 0,88 per d = 40 =
Dal diagramma di figura 7.19 per i seguenti rapporti:
R ..4'mm
/.',d
,_,1;/.
40 = .
-=-- --=0,1
,,;.' D 65=
· _. - = -- = 1,625
d 40=
<···
otteniamo il coefficiente, teorico di forma:
pk~ 1,25
Per quanto riguarda gli altri coefficienti possiamo usare i"valori considerati
nell'esercizio precedente, cioè:
Poiché:
1t 1t
W.= 16d 3 = 16· (40-mm.)3~ 12566,4 mm3
abbìamo, infme:
M, = W.· Tadm
FII
= 12566,4mm.3 • 48,7 N/mm.2
M,...,.~ ± 6,12· 105 N- mm
At..----;--c-C--~---------~-=--~JB
a ~ ---- ----
y- ------
Figuro 7 .22.
Determiniamo l'abbassamento massimo, Ynwo dell'asse della trave provoca-
to dalla ·caduta del corpo, di massa m, che va a colpire la trave stessa.
Supponendo che: '
E,=.mg· h (23)
I .
Ee =-mv
2
2 (24)
e poi in energia elastica della trave quando il corpo urta la trave stessa.
Quando la struttura subisce la massima defol1llazione Yma•l'energia cineti-
ca si annulla e si trasforma tutta in energia elastica:
(25)
F=k· y {26)
k=!. (26')
y
F· a2 (1-a) 2
y= 3EJ •. f.
(27)
Se poniamo y = 1 e ricaviamo la forza F:
quindi:
k= 3EI.· l
. a2(z- a)2 (N/=)
3EI.· l
F = a2(l - a)2 . y (30)
,.;•,
ef"... (31)
1 2
mg h + mg Ymax= 2kYmax
- 2 2
2 =-·P·y
Ymaxk_maxk +-·P-h
Y!.x -(~ P) · Ymax-~ P · h = O
2 4P2 8
kp ± k2 + kPh
Yma,= 2
(32)
Gli sfo_rzi, dovuti alla deformazione Ymu• sì possono anche calcolare me-
diante una forza, fittizia, statica in grado di produrre il medesimo abbassa-
mento. Quindi, se indichiamo con F, la forza fittizia, possiamo scrivere
(anche dalla eq~one 26):
(33)
~ (34)
C=l+'11-t-7-
'!
T~Ua 7.3 Coefficienti d'urto.
,,_,,{~
.·/
~ ....
Esercizio7.3.
Determinare la s~one resistente da assegnare a una trave (avente s~o-
ne rettangolare b x s con b = 10 · s) lunga / = 2 m,. nel mezzo del-
la quale viene appoggiato e lasciato bruscamente un corpo di massa
m= 200 kg.
La trave è appoggiata alle estremità ed è costruita in acciaio avente una
tensione ammissibile u..,m = 100 N/= 2 • Ripetere il dimensionamento
supponendo h = 20 =- ·
1 Resistenza dei materiali,voi. II, Firenze, Sansoni.
Tabella tratta da: G. VIANELLO,
Per quanto detto precedentemente in questo caso abbiamo h = O e, di
conseguenza, dalla equazione (34) il. coefficiente maggiorativo vale:
C=l+.)i+o=2
Mediante l'equazione (33) la forza fittizia statica vale quindi:
F,=2· P=2· mg
F, = 2 · 200 kg· 9,81 m/s 2 = 3924 N
F, I I
M, .... =T 2=F,· 4
2000 mm
M1
....
=3924N· ---=l,962·
4
106 Nmm
A questo punto:
_M,,..,.
O"mu - W
,. - O'adm
1 2 1 2
W1,= 6b-s =,/10-s)·s
10 3 5 3
W1 =-· s =-- s = 19620 mm3
" 6 3
otteniamo:
s=22,75 mmg,:23 mm
b=lO·s=230mm
Se lasciamo cadere il corpo da una altezza h = 20 mm il coefficiente di
maggiorazione nòn sarebbe più uguale a 2 ma dOVrellllllOapplicare inte-
gralmente l'equazig!le {34).• ·
Per poter applicare tale relazione dobbiamo determinare il parametro di
rigidità dell'asta (k).
Applichiamo, quindi, l'equazione (29) sapendo che la trave è costruita in
acciaio (E"."' 206 000 N/mm 2) e che a = ~-
~ ~.
2 · 288,24 N/mm · 20 m
C=l+ 1 + _,_(200kg· 9,81 m/s 2) ~ 3•63
,:/'·'"
.,
Conseguentemente:
F, = 3,p3,; .P = 7 122,06 N
l 2000 mm 6
M 1.,..=F,- 4 =7122,06N· · 4 =3,56· 10 Nmm
s = 27,75 mm~ 28 mm
b = 10 · s = 280 mm
Generalmente le macchine sono costituite da complessi di corpi (denomi-
nati elementi od organi) collegati fra loro in modo da realizzare la trasmis-
sione del movimento (mediante forze e/o coppie) da un corpo all'altro.
Normalmente le macchine vengono suddivise in due grandi categorie:
- macchine motrici;
- macchine operatrici.
E) Vibrazionimeccaniche
Oltre ai moti rigidi degli elementi delle macchine vi sono ulteriori movi-
dalla
_mènti, degli stessi, causati deformabilità elastica dei mat~riali.
Questi movimenti danno origine a vibrazionimeccanicheche sono, general-
mente, dannose ma talvolta anche utili per ridurre, ad esempio, gli effetti
dovuti a urti. Le velocità critiche (flessionali e torsionali) sono regimi di
rotazione in corrispondenza dei quali le vibrazioni meccaniche divengono
particolarmente pericolose. '
F) Organidelle macchine
In questa parte si effettua lo studio (è il dimensionamento costruttivo) di
alcuni dei principali organi ·delle macchine che realizzano particolari ac-
coppiamenti cinematici e particolari meccanismi. In particolare si esamina2
no: gli alberi di trasmissione, le coppie rotoidali, i giunti, i freni, le
trasmissioni a cinghie, le bielle, i volani, gli ingranaggi, treni di ingranaggi
ecc.
.-;~;!_
sez.A-A1 :.r
,~ f
Figura 8,1. Coppia p~smatlca ;
. ,
,:·
"·
:n:.
_.::?·!
Figura 8.4.
., . 1• guida
del moto
2· guida
del moto
Figura 8.5.
--~--~<\
//
.è'
1° guida
del moto
2° guida
del moto
D' B 18
Flgura 8.8.
496 '.·J:MECCAN,CA.AP.f'!JçATÀ;A!J.E :<;?rx;}ftit t.":<-''-\:,~;.:-:·:r:
~(NÈ::::11:i>;if
A causa dell'intervallo di tempo infinitesimo i tratti di traiettoria AA'
e BB' possono essere considerati come piccolissimi archi di circonferenza.
Queste circonferenze hanno un centro (C) che si può individuare nel
seguente modo.
Nei punti A e A' si traccino le tangenti alla traiettoria (ovvero alla
1• guida del moto nel caso di figura 8.8) e successivamente si disegnino le
normali alle tangenti alla traiettoria passanti per i medesimi punti A e A'.
Queste normali si intersecheranno nel punto C che risulta essere il centro
della circonferenza AÀ'. Però nell'arco di tempo infinitesimo·
tutti i punti della figura (stiamo padando di moti di corpi rigidi) ruotano
attorno al centro C e descrivono archi di circonferenze aventi tutte
centro in c.
Per quanto detto precedentemente il centro C, comune a tutte le circonfe-
renze in quel tempo infinitesimo, viene definito centro di istantanea rotazio-
ne. In modo, forse un po' più chiaro, la determinazione del centro di
istantanea rotazione, conoscendo due guide del moto, è messa in evidenza
nella figura 8.9.
Figura 8.9.
Poiché si tratta cli moti istantanei· rotatori si può ipotizzare che tutti
i punti dei corp{ ruotino attorno ·a C con velocità angolare istantanea wi
(Figura 8.9). \,. . .,
La conoscenza dei centro cli istantanea rotazione è utile quando si debba-
no determinare le velocità di punti di un corpo se è nota la velocità di un
punto del corpo stesso. ·
Supponiamo, ad esempio, che sia nota la velocità cli B (Figura 8.10).
Potremo,scrivere: _./
.-i; ('
.(i-
Per quanto riguarda la velocità del punto A potremo dire a.niùog~énte:
v.. =wi· AC
/
Eseguendo il rapporto membro,a membro delle due eq~oni precedenti
1· guida
del moto
2· guida
del moto
FJ9ura8.1O.
possiamo scrivere:
quindi:
e quindi:
ovvero:
rulletta del
movimento
Figura 8.11.
,'
Figura 8.12.
La forma della base e della rulletta sembra dipenda dalla legge oraria del
moto mentre questa forma dipende solo dai vincoli.
La polare f"issa ·si può determinare in modo abbastanza semplice come
evidenziato in figura 8.13.
Basta tracciare gli assi perpendicolari ai segmenti AA' e BB' (ecc.) a parti-
re dai punti mediani M e M' (ad esempio) dei segmenti stessi. Questi assi
si intersecano nei punti C, Ci, C2 ecc. che sono i centri di istantanea
rotazione relativi alle posizioni iniziali. Congiungendo i punti C, C 1 e C 2 si
ottiene la polarefissa (base).
: :soo>f.M!;GCANiçAfoPPQ9\iA:NL~-~çGHl_l)l[;:\·Y?\::\;;!:;:?it\i'i:';;1;:;
A' M'1
A"'
-+-polarefissa
~e)
Figura 8.13.
1• guida
del moto
polare fissa
(base)
_,1_,~··
.,-:Figura 8.14.
- ,-
Figura 8.15.
8.2.3. Curve cicliche
polarefissa
(bas~)
Figura 8.16.
Vo = W; •
-OC = W; · d
2
Figura 8.17.
;. , /"• '
conseguentemente otteniamo:
ovvero:
n:r
.,
--~r:--- !
!
i cuspide
i .
!
i
'
Figura 8.18.
Figura8.19.
una
.Infine se il disco rotola, senza strisciare, all'interno di circonferenza,
avente raggio R, i punti M descrivono una traiettoria denominata ipoci-
cloide (Figur~'.8.20). ·
--~
··~··.'.
. .,
,
_ -/_.,.,.. Figura 8.20.
Lm = L,,. + Lp (I}
L,,. L,,.
ri=-= . (2)
L,. L,,. + Lp
·P=F- V (4)
P=M,-w (5)
P=Rx v +.Mxw
0 (6)
ove:
R = vettore risultante delle forze agenti sul corpo (rigido);
1 Rigorosamente:
P=Fx V (4')
(Prodotto scalare)
2 Rigorosamente:
P=M,xw (5')
(Prodotto scalare)
."'510;.·9;.LAVbRO:i10TENZA
RENDIMENTO:/·<_.:.-~·-:' ·:,,-;:,.•.:\>":S,/.
:.-:-:.::'\--'~-~.
- ' '
V0 = velocità di un punto O del corpo (rigido};
M = momento delle forze applicate al corpo rispetto a O;
i'ij = velocità angolare del corpo (rigido). '
Le relazioni (4), (5), (6) mettono in evidenza il fatto che in una catena
cinematica di trasmissione si debbano inserire opportuni meccanismi atti
a variare F, V, M, ru (poiché la potenza trasmessa, a meno delle perdite,
è praticamente costante) le quali, grandezze, non possono assumere qual-
siasi valore nell!l realtà: perché potrebbero, in tal caso, nascere moti assurdi
o trasmissioni impossibili.
Un esempio servirà a chiarire meglio questo concetto.
Una autovettura (massa m = l 000 kg) viene mossa da un motore avente
la potenza massima di 40 kW erogata al regime di rotazione di 6 000
giri/min. Se questa potenza fosse trasmessa inalterata alle ruote, il ttlomen-
to torcente giunto alle ruote stesse varrebbe:
P=M,· ru
forza, questa, alquanto ridotta per muovere una massa di 1000 kg (anche
se l'attrito è volvente!).
Se l'autovettura, però, riuscisse a muoversi acquisterebbe una velocità pari a:
ovvero:
565,5 km/h
Ogni co=ento a tal riguardo risulta essere superfluo.
Ciò significa che vi devono essere elementi di trasmissione interposti fra il
motore e l'utilizzatore poiché il collegamento diretto fra queste unità non
è sempre possibile. Ad esempio un motore delle attuali monoposto di
Formula 1 può ruotare a un regime massimo di (15000 + 16000) giri/min,
è ovviamente impensabile un collegamento diretto dell'albero motore con
4 •. ·.
-'.~::, ,···';":'..:::'Y}~',{';:··:·:·/'·,'<,9·~_)iyxr;)cLo.:J:~èRGifa:o~E:8E
le ruote per quanto detto precedentemente (lasciamo allo studente ripetere
i calcoli per. valutare la velocità teorica della vettura!). Altri esempi posso-
no essere rappresentati dal collegamento motore elettrico-mandrino di un
tornio PR!"allelo;motore di un aeroplano ed elica ecc. ,,
Ritornando al· discorso del rendimento meccanico (11)possiamo anche
definire lo stesso coefficiente utilizzando il lavoro (o l'energia in generale)
anziché la potenza; ovvero possiamo scrivere:
L.
11=- (7)
L,.
ove:
L. = lavoro resistente;
Lm "" lavoro motore.
L,.-L L
11=---'=l-....l. (8)
L,. Lm
(9).
~çc.
Ll.l= Lm41___
i
Figura 9.1.
r,= =
L,
L,,,,
poiché però L, 1 = Lm,, 4 2 = L,,,,,L,, = L..., ecc. abbiamo:
Ciò significa, in generale, che:
,. . . t
b) Collegamentoin parallelo.Riferiamoci alla disposizione della figura 9.2.
{/
................ ........
t Lm3 .
_;
).f~
....
...
.• · · Figura 9.2.
oppure anche:
L,
(13)
'1= L L L
=!l.+__!ii+ ... +~
1h '12 "·
,:s1,4,·
;;-:.
b\voRo:.Pòn:kiMiREN'oiivii=l'if,i;w:iJ~ s<T :t?:C'f'
,::f=••e::;:
.,, J;;f{::kTi:,;;=r
In questo caso, collegamento in' parallelo, il rendimento totale del si.sternasi
ottiene eseguendo una media ponderale dei rendimenti delle singole macchine.
(14)
ove:
w1 = velocità angolare dell'albero motore;
w 2 = velocità angolare dell'albero condotto.
Poiché:
2nn
w = 60 (n in giri/min)
. w1 2nn 1 60 n1
!=-=--· --=- (15)
Wz 60 2nn 2 n2
quindi:
(16)
Se il meccanismo è mo,f.tipÙcatore
(co1 < co2 ):
_,.
,·
(M,,. = filoinento motore; M, = momento resistente).
Nel caso di funzionamento reale:
quindi:
(17)
- dV (1)
F,=µ· A· dy
v
----i. e e
A
[,/'
B
X
)lo
Figura 10.1.
B) Mediata: in questo caso si forma llll piccolo strato (alcuni decimi cli
millimetro) che separa completamente le superfici formando fra esse un
meato.
La lubrificazione mediata può essere a sua volta suddivisa in:
limite
mediata
o velocità
Figura 10.2.
- a caduta;
- a capillarità (stoppino);
- a trascinamento (anelli);
- a sbattimento (in carter pieno di olio);
- forzata (mediante pompa e circuito annesso).
-'t F,
=-=µ·
dV
- (2)
A dy
·,·;,?;;,;·::~·~{;;~/;{';'{;<>1··:~;r?~;';;'.~)O.ii:è~Ni:A11A'tAAnAiiqì(j~Ei~1l/{LU
L'equazione (2) (anche la 1 in effetti) viene detta relazione di Petroff
Non essendovi, per ipotesi, moto lungo l'asse y la pressione p è costante,
rispetto a /·~~unto., :,·rin:µme:
p =f(x) (3)
e:
(5)
ove:
v = velocità per y = h;
h = altezza del mea!O'(costante);
µ = coefficiente _dj"v:ispositàdinamica;
V o Q = portata volumica del lubrificante;
Ph = pressione del fluido per y = h.
!.f'"·"
Se la lubrificazioneè naturale su un tratto di superficie avente lunghezza /,
la condizione al contorno: .
(6)
·~
per~·
(7)
ciò significa che non si può avere lubrificazione mediata naturale con
h = costante.
(8)
(9)
dove:
h(x=O) = h1
h(x=I) = h2
Esiste un punto in cui Ph= O quando h = h0 e x = x 0 • Questo punto è
di massimo (p > O) se h1 > h 2 ; vale a dire per valori di h decrescenti nel
senso delle velocità. Per questo valore di h0 si ricava dalla equazione (8):
p.(:x;) = 6µ( V·
h3 li· h- 2-2- ho)
(h- h0 )
Ph(x)= 6µ· 11-h-3 - (10)
FY <::,.~·
~ '.:.·.;-'i "};~'ò;"i(r-Ef\iNÌ}.i"i¼iR'AnkìON~:bifo.A:iiiaRJiièNidNe<
'525:·
Poiché h è variabilelinearmente,per ipotesi, il valore cli h0 è semplicemen-
te:
(11)
{·
,(/
.,;' i
,
---
v
carico i carico i
su pattino su pattinoa
.autoorientabile orientamentofisso
(a) (b)
Figura 10.3.
:>i?>:;.·y:::
i '.;:t.<?2:0,~>
U§26;\",1"d,:'fR1s_ai:001A.E\u~fi1Ach10K1é'·ùT<J&,·
~cj:~,:
Le grandezze in gioco nei due casi evidenziati in figura 10.3 sono le
seguenti: ·
(12)
ove:
b = larghezza (o profondità) del pattino;
h1 - h2 h2
tgo: = - 1- = (n - 1)1 .
Sulla base delle grandezze introdotte la reazione del pattino, data dalla
equazione (12), diviene:
. /2
R = µ• À· V· h~ (13)
10.5.2. LubrificazioneIdrostatica
o
a a
1·
Figura 10.4.
1-(1
p
-I~-·
Schema elementare a fermo
10.6.1. Simboli
A fermo In moto
(il perno tocca il cuscinetto)
(il perno si sollevae si ·
sposta lateralmente)
p p
hmln=6-e;
anche, introducendo . x = e/I,
hmln= l,(I - i/'·
In analogia al pattino-slitta, noti P (carico), I (lunghezza),d (diametro), µ (olio), v (veloci-
tà), I, (gioco),/!; (lavorazione).
Figura 10.6.
. ,.2
N=A (x)µv-
.- 1
, a2
(530: '':~ii.'!iR'1aotOG1A .:r::r:.:n;~>Z);;!/,ii!H;
,;,x·/~:
{LUBRÌf;ÌQAZÌONE:}2~,>-T.
da cui:
Si .hanno tabelle:
I
da cui ~i ricava X e poi hmin, che deve essere > A.
0 = 0. +f' (P/dl)-v/11.
=,;00010 =,;80° + 120°;
se supera, raffreddamento dell'olio circolante.
p
Pm=ki<p,..,.
..:,1
Con superfici piane affacciate (Figura 10.7a) è impossibile una !ubrificazio-
ne idradinamica naturale.
Bisogna fare settori inclinati o inclinabili (Figura IO.Tu).
~
~
(a)
(b)
Figura 10.7.
Figura 1o.a.
·'}iij;t.,,,,Per
maggiori informazioni relativi alla teoria della lubrificazione
vedere anuale dell'ingegneremeccanico, Milano, Hoepli, 1994, p. 836 e se-
guenti.
Bibliografia
TABELLE
I. Tabella CNR-UNI 10011 del giugno 198~ relativa alle «costruzioni in ac-
ciaio».
2. Tabella CNR-UNI 10021 del dicembre 1973 relativa alle «strutture di acciaio
per apparecchi di sollevamento».
MANUAU
I. C. MALAvASI,
Vademecumper l'ingegnerecostruttoremeccanico,Milano, Hoe-
~ l~Q .
2. G. CoLOMBO, Manuale dell'ingegnere,Milano, Hoepli, 1985.
3. Manuale dell'ingegneremeccanico,·Milano, Hoepli, 1994.
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