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Second Oration of Issicratea Rodigina Thanking Sebastiano Venier

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Matthew Lubin
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seconda oratione

mad- is sic r at e a
MONTE RODIGINA,
I^clU con^Atulatimedell' Inuittijs. ^ Serenijs, Princite
D 1 V, E N £ T I A
S E B A S T I A-N O Ve N I E R O.
Da lei propria rccitata neirilluftrifs. & Eccellentifs.
Collegio k fua Scrcniti.

In V cneda > apprciTo Domenico, & Gio. BatriRa Guerra , B:acellL

T 1— . •Y
T RE ofcuundo ‘in mi tiUu-
ftritCchUre ,

Glorieio^ni fiu altera j4lma^ e per.


fena,
Q^eHa noua C^inetua al Qel diletta
vn mar di 'virtu nel noHro
Sparge,
mare :
Veg^to alt alma eloi^uen:^a il
Qel fermare;
E Natura Jlupir, ch*opra si eletta
Formarfafejje ; ond'ogni fj>irto alletta
Con la beltatch'altalto ingegno epare,\
Proteo , e Nettuno alle famoje arene'
Col {ridentedi perle arride;el Sole
Sijj>ecchia e terge in
,
fi leggiadro volto*
Felice eta , che si gran fregio ottiene ;
E piu te piaggie auuenturate, e file,
Oue*lfrutto difiinda'Dei fu colto. *

W. ' f V •z' T rr ijr

• ):|
,

SECONDA ORATIONE
D I

MAD- ISSICRATEA
MONTE RODIGINA.
Netta congratulationeM' huittifs.
& Strmifs. Principe
VENETIA
SEBASTIANO VENIERO.
Da lei propria recitata nell'Illiiftrifs. & Eccellentifs.
Collcgio i fua Scrcnita.

r -

r'i .O'

E per le parti cftcrionjnuitrifs.


&Scrcnifs.Principc.
li piio hauer chiaroA
t vero indi tio dcllc parti intcriol
n: non c dubbioalcunochc voftra
Sublimiti infierae
conquclbIlIuftrifs.& EcccJlcntirs.Sii;.4picno
non
comprenda nelvolto miola incrcdibde
allegrczza,
<lcircflaltationc di voftra Scrc>
nita a li alto,& h fublimcgrado,
grado veramentedt-
j- S"p»^conformcallcrarc,&diuincvoftrcqualiti,lc-
quah fuori di nitti-I-
gli ordini cofi antichi
, come moderni mi hanno fofpinta
® P DonzclU , & inefperta a rallcgrarmi con
oftra Subhmid di queOa coil alta, & fuprema fua digniti,
, & il ^andifsimo
vcdcrlar&anco qucft’alta maefti di qudo
Illuftrifs
Ecccllcntifs.Collcgio non mi ha lafeiato ben coniidcrarcle
pochc& debo^
"OPPO arclirc,nondimcnoqucfto ^ ^
confor to anco mi r^ chc fari noto al Mondo
non folo iJ grade
ma ancora quanto fia U pura, & la fmcera affitdon mia verlo allc animo mio.
mirabili, &
A a heroifhr
hcroicheToftroattioni, &coH confidandominclUimmen&voftra cortefia,
& n (juellc anco dt qucfto EcceIfo» 6c gran Senate , del quale con tanca voAra
j

gloriai &con tanta vniiiecfale fatisfaccioncottenuio haueteil principato,<U-


ro con ^uelia maggior piii breuill^che Bapofsibile^ priDcipio 46cfincaque(la
«• mia delxile, 6c mal ordinataOratione. Volendo adunquc,lnuittifs.Principc,
in qucfla ranta , 6c non folo noftra , ma vniuerfalc allegi czzaragiona^^degli

ajti n;cr;ti,^glQ{iql^Yoi\j;cimpref<^s 6 ,chc(^rebbc nieftieri per far conofee*


re iagiuilirsinviCngiQne della iiKomprci^bUe allcgrczaa comij|ciaic
daqilcPamlracotofa, itgrhnCittijdaqueftarriaraiilglmra, 6cHikiin«Rvp,
6c da quefta alta , 6c rara qualita di Senatori per dimoftrare di qual Citri , di
qual Rep. $c cU quai Senatqri fietePripcipe, Capoj^ 6c Duce ma conofeendo
.

I'ingcgno tpioaflai mipore, che.m.tdiqcrjf, 6c il pocoftudfo da mefatroneU


rartedel ben, 6c leggiadranjen te par larc^pon polio non impallidire, 6c gran-
demente tcmcre,& con ragton in vero. Pcrche,qualRciorK:o ,6 Pocta greco,
6 latino po^rebbe aarrare la milUlima partclbladeile ^ere locU , 6c rari pri ui-
Icgi dal Ciel dati, 6c concefsi a quefta feliciCsima, 6 potentifsima Citti di Vi-

n eg ia ? vera gloria, 6c vni CO l^lendorenon folo dellltalia cutra,madel Mondo


ancora. Et breuemetefolo diro q«efto,cbc c«rrendo gli anni della falu
ai*na
k^inc- tifera incar naiionctkl gran figliuiold’lDDi q Chr,I 5 TO Giesv', Signor,

6c Saluaror noftro,quattrocento , 6c fette,pafs 6 in Italia Radagailb con Gepi-


di, 6c Goti , 6cdi poi Tan no quattrocento, 6c tredici Alarico , 6c Ataulfo coti
Viligoti, 6c vicimamente Attila detto terror del Mondo, Sc Hagellod'Io oio,
iquali mirero a facco,a ferro, 6c a fuoco la mifera Italia, 6c in tanti mod, Sc tu»
multi il Mondo tutto fu polio in vlrimo ellerminio , 6c folo quelle lagunedi
Vinegia nel mezodi tante, 6ctateruinerellarono illcfe: 6ccomelDD i o falu 6
dall’vniuerfalDiluuionell’arcail gran Patriarca Noecon tutta la fua ^mi-
glia,coiI fahib non folo la nobilt^Romana, maquelh anco dcH'Italia , 6c del
Xlondo tutto qul concqrla cocan,to grata perlaincorrotta fua integrity aH*c>
cerna fua Mae(lil, 6c qui inileme con vna pace, 6c con vn’amorc incredjbtle cm
nauconcordeuolmentedetertniiv6 , 6:cQnduufcpcr lapublica lorqquiert,
;anu
^ ^curezza I’annp quattrocento,& vend uno,a fcoid di Marzo,giorno ibl^
..bra ne delfandlsimoVclcouoPa,Tivtc(o
, ilcuinome dinotaua la grandeziU

gYe della Citt^dl'hora ancornonnata Spndarc, iefondatequi perbe proprui-


tnenccdcM,o,qucfta miracolofa,6cgTan Ciit4;6c coUcfl'cndo Confoli G ALt a
HO FontanajSiMON Glanconico,. 6cANTq>ixo Caluo,6cdopoquclH A tn
B£RTo Faliero, 6cTohaso Candiano, felcdiedcpriiicipioaxitv.diMAr-
ail a,o intorno a mezo giQroo,ncl qual di, 6c mefe Ip d lo otuipo , 6c grandifsinao

vnni crcbqudlovniucrlo: fegno euidentifsimo (comealtroucgiadilsi),della(ua


L ctcrnit^l col Mondo, 6c per fua buooa forte nacqucchriHiaoa, 6c con lei ad vn
parto k libcrd, 6c I’lrapcrio, ulebe per propria fua naturaregna, 6c gouerna*
Sc dall’alta, 6c diuina bond ('come chiaramente fi vede^ 6 retta 6c confcruaia
,
con tuuq quelle. coromodiii , Sc agi ,, <0»c fta morttli pid dcddeiac b pon^
"
la Vinegi
& uo eotpi
DIO, iquali mtti font fuoi fintori.protettori, "ft^el aumc.) 7
a*al<MnapoKnMfoggiopta,nemaipcriccidcntc»lcunoaalUlmn«^

nata. ere-
come creaer G aeucli pet fetnire. crenao

non e e..,i
^o„ dariGiana:& in fontma i ;a!e.ehe
niu ficura oiu ricca, piu commoda, piu abondan tc , pm marau g

o
qualiti, tanto pm chc nc fono pwnc tutte c
lumsa Ic fuc dcenc>& rare
,

^JTaSr’Srt&oS ,

K=::stessg
quale i ^
^paccincteatbile: la
P^'X”^ k U pace mia, la-
feioni la mia pace,
Iwinle
lfafclicifsiroackiificfcrraat^&
^ & nc*.
doraicilio,
iO'Hiamaukiu:vclicclaocn’uno,c’hab
penerraU dc' vofta cuoa € rtpo^^^
bia fenfo humano,vciaincntc(Vgi »
eUadncatc con la fuainuiola
- na Rep.per fin, chc duri il °*
Jicide’ Senatori ticot noi baftcrJi Calo-cUr
uanononisimc a [Uiroiixvionao> non acooo uaiaurWCMiiuuiuiaimw}
:
tx. ai«
ella no
a fami luftrifsima cala Venicra, fc bcnc
iicra,Ia
;bbe o* MoltefCgran f fl ^9%>% V V»
l/tl C JV l^v M/» cofe inpicciolfitfcio
. firingo.
%Jj9f

liCon- difeefa per rcttalinca dagloriofifsimilmpcraroriciiConftantinopoIi, laqua


ipoliA
ncii* •
Icvcnre:
e in Icalia j &
prima , quantunque foilc patrona , Hpn ora alibi uta Hi &
Pauia, & Hi molti al
laoghi per legitcima conccTsionc dell alto Imoerio , ft
tri

condullca Vicenza, antiqua noHra pacria: laqualc quantunque cllaviliaa


cuorchumilniente,flccon tuttelcpoflcmicraccomandoavoftra Screniia,&
a voftreEccellenrifsimc Signoric i& per alcun tempo , leagli annaii , an- &
tique memorielideuc predar fcHe ,i uoftri llluHri proaui U chiamaronoHe
cUVincentij per fin ’a tan to, chc il Vincentio lafciando, il nome Vcnicro
fortironojcoroe piu Auguflo,& piu Hiuino dircendcndo^come vogliono mol
ti^dalla Ciprigna Dca , &
al tempo H’Atiila per ben vniuerfalc fi ridullc a Vi-
negia,douerono riuretti con ranto fuo honore, &con tanrafua gloria tanti
lapicntirsimiScnatori, tantilllullriftimi Procuratori , unti fortunatirsimi
Capitani, tanti valorolilsimi Caualieri, tanti famolirsimi Ambafciatori.tanci
eloquentifsimi Oratori,& tanti giuilifsimi Rettori,tra iquali fb il Clarifsimo
M &
o s KjVoflro progenitore, il Clarifsimo Leonardo, voflro fratello,&<
unti.i,& tan ti altrijchearaccontarli tutti fiandercbbeininfinito, &lapatria
mia Rouigo ne pub fare ampia , & indubitata fede ,
come quella,cb’in vari).
He dtucrfl tempi e (lata retiaj& gouernata da fei Clarifsimi Venicri,i quali fn-
I.

i ronoRo berto, Lvici, Lorenzo il Dottore, Bern ardi no ,Ber-:

NARDO.& Francesco ,veri,& chiari ellcmpij di rara prudenza,& incor-


rotragiuditia ancooltrevodraSublimiri fono riufeiti duealtrt>
: daila quale
XXXttl Screnilsimi Principi.il Giuflifsimo Antoni o,chc per feruare la giu(litia,a,
guifad’un’altro Torquato non perdonb
al proprio figliuolo, &acqui(lba
quedo llludrirsimo,& gran Dominio la Citta di Treuig : I'altro fu il Serenifs.
1 I tl. Francesco, Principe di molta efperienza , &di grandiftima prattica nel
gouernodiqueda Citta, ilquale rede il prindpatocon tantaprucienza,equi-
ti,&pacc, chcfbgiudicatoy&daogn’unoveramentetcnuto vn’alcro nouo
Octauiano Augudo,li chequedallludrirsima,& nobilifsima famiglia (empte
rdata productrice di iarifsimi,& Eccellentifsimi perfonaggi,trai quali mi ba
dcra folo nominate oltre la Sereniti vodrail Clarifsimo ^ig. Francesco,
ilqualeCcome gi^ ho detto)c dato nodro amoreuolifsimo Rettore , & il Cla-
nlsirao Sig.D om£nico,&U Clarifs. Sig. Girolamo hora la quinta voUi
ta Sauio di terra ferma,& tutti rre fratclli, nequai certo d modra
Chiaro qmnt'ha ebquntia , efrutti , efiori. i

Boln- La onde cllendo la Serenit^ vodra vfdta di famiglia cod Illudre,& di cod glo
o & ,

ieto. riofa patria,& quello , che piu dimo, rifplendendo per propria fua virtu , iic •

dngufar valorc,non emarauiglia fe con tanta fua gloria ellac valorofamcnte


riufcita in tutte le fue grandiisime , &
honoratifsime imprcfc,pcr ilche racri- ;

cruolmcntc ha octenuto in queda ftata, &


diuina Rep. tutti quclli honori, & :

' • '* '


afeefo
m
ofcefo tutd quei grtdi * chc fono la vcra ftrada per andarc al principato,&
^
l^vldmamentericeuucoaninioramente,& intrepidamcntcil baftoncdelGe
Bcr^atodi Mare contra Sultan Selin Othoman>cmpio tiranno,&nemico cru Agij^xx. di

ddifumo della Chriftianafcde,& il giornofacro alia Beata Givstin a,



^gi*»c,&niartirc miracolofamcnteaglifcogliCruzzulaiirharotto, fra- M;
oaiutOj&vintOy nellaqualgiornata voftraScrenid primahauendoconani- seilnoofh^
mointrcpido,& chriftiano cllortati tuttianimofamentc,&: virilmcntcacom
battcrc per Ic facol ta.per le mogli ,per gli figliuoli,pcr fc ftefsi,pcr la patria,&
lo luppc a
pea: qucIlo,ch’c di C
maggior importanza per la fede di h r. i s t o jmoftc6 tan- •

to valore, chcacqsiftandonca fcftcllahonor, &gloriaimmortalc,apport6a


tmttkihrilHanaReplallegrczzay&faluteinfinita. Di chcponnolar fede tan > .

ti,& tanti llluftrifs.& Clarils.Senatori qui prefcnii,chefi trouarono anco pre

fenciconvoftraSereniti in quel gran connitto>& in quella memorabile,6c.


gran giornata,hclla quale voi,corac fc con la toga haueftc la veccliiaia lafciata
nellapacria^armatodi chiaro, &
lucidomctallo faccftc nellcarmcproue ho-
nonitifsimc, & quan'tunque ferito in vn piede acquidalle non pur la Galea di
RertiirBarsi , ma moltcaltreancora ; Mcntre poco da voftra Sereniti lontano
vaiorofamcDte combattca il Clarifsimo Sig. Gi r o l a o Veniero, ilquale
slgnor^cft!
nd furore, &nel mag^orardorc della guerra morendo in mezo gl’inimici, movenierc
fcnc voiocon la fua vittoriofa, &gloriofa infegna fra Santi martiri allaCcle-
IW patria.Perb voftra Serenit^ ragioneuolmente c (come cofadiuina) ammi- c*i« la E;

rata, dicreueritanon folodaquantiaqueHofclicifsimo Imperio foggettifo-


&
np,ma da cucta laChriftiapitadeapcora; quello, che a dire cmarauigliofo,
&.qaanincredtbile,da^liinimiciille(si, talchc ogn’uno) chevede voftra Su-..
bUmitib,fdicc,&bcatolitiene,&anco . ,

• Tmchivitoccajcbctoc'caidittm, . .

*
£tfopranaturalcofaftcrede. . .

:.j

Si che tutti vinti da bcnciicio cofi grande , 8c raro,inalzano il gloriofo voftro


nomehnoalle flelle, 8c vi dendennatiutaqiidli fclicita, che tra mortali pii^
defiderarnpoda. EtperchevoftraSercnfta retnprcedataintcnraallaconlcr-
uationede* fudditijvigilantifsimancl gouerno dcllc cofc publiche,& diuine,
& humane,bcnigna,& alfabile ad ogn'uno , feruata pero lempre la Senatoria
fuagrauit^,& tcrrorecternoanemici,&tante & rate volte ha efpodo nonfo ^
lo le proprie facoltli,mala vita propria ancora per la fua cara,& amorcuol pa-
tria,cneriteuolmcte i flau cletta da fi degni, & fapicti Senator!, 8c di comun
parere,& fenza alcuna concorrenza aquedo cod alto,& rublimcgrado:& pri
xnachenriducdlequcdollludrifs. &
granSenato per for noua clettionedi
nouo Principe , vodra Screnitii era gilt fotta da tutto il popolo fubi to intefa la
morce del Serenifsimo vodro prccedorc: fi ch’clia eflendo di tal qualitii,& na
cm con chiaro , alto , & gloriolo animo , non fi dubita punto , ch’ella non fix ,
per folleuar^li oppre(M,fouenire a poueri,confolar gli addolorati,& porger^ ^ ,

»latcagliadhtti,5cquatofiadataalDDio grataqueltavodraclcttione.dagli
clfctii
'
chiaramente fi cconiprcfo,che fabiroarccTaa qucfto alto Tc^o,
cffctti iftcfsi
fubiroanco ccfso lagrandifsima pcftilenza. O
fclicc,6 beato Impcrio,poicbe
ri c ftato dato in forte vn talc,& tan to Principe,pcr la cui Ictitia tucte Ic noftre

fciagnre faranno in tutto tcrminatc,& fpcntc. 6 quanto , 6 quanto ha, & con
ragiou in vero da rallegrarfi non folo la patcia mia Rouigo , 3c quanti a que>
Aofclicc Itnpcrio fot^ctti fono.mala Cnriftianitade tutta ancora,efl^oTO
(Ira Sercnita per noi^ra buona forte nata
tempo , che d’aiuto pik the mai
L'afflitta Italia t la Chiefitierimpero ;
,

Contra i Barbarrinfulti hauea mifliero.


duCone. Perdb il chrilbanefmo turto ha grandifsima cagionedi render gratical d«
Dto d’un tnntodono dafuadiuinaMatftial Mondo conceflb, &ioin parti*
colare col cuore,& con la bocca gli rendo quelle gratie,che per me (i pollbno
maggiori,& fummamentc mi rallegro,quancunque io Ha debolc, baifo fog &
getto , che fiatc afcc(o mcrc^(de’ propi) voftri meriti)a quefta cofi al», & fu-
prema digniti. Parimenteanco mi rallegro con voi rutri fapientilsiroi & llltu
^ifsimi Senarori,& padri del buono,& dritro giuditio da voi facto nella elet
cioned’un ralc,^tanto Principe ,&a voi Inoittifsimo SignocC) &avoiIllti-
ftrif(ima,&EccellenrifsimaSignoria rcuerentc m’iochino, A: con rutte le
poll'e mic h umilmen te raccomando a voftra Sereniti,& a vofhre Eccellen tifsi-
me Sjgnorie la patria mia Rouigo \ 3c cod con cacti gli affetci del cuore pego
il Padre eterno, pr lo cui uolere fedete fopraquefro cofi alto feggio, che per

fua infinita piet^,mifericordia, 3c bontii fi acgniconferuarc, 3t fempc di


bea
in meglio accrefeere quefto llluftrifsiroo,& gran Dominio , hauendo nC* &
guardo a noftri mali, permetta , che voftra Serenici lungo tempo regga quo*
Ito Felice} &diuino Imperio>&indifario poi,&dihonore, & di via ricor<*
nialcielo.

1 L FINE. (l
:
n
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