Indice
Introduzione
prima parte
1 Le strategie traduttive
1.1 Adattamento
1.2 Trasposizione
1.3 Modulazione
1.4 Spiegazione
1.5 Trascrizione
1.6 Traduzione letterale
2 La traduzione letteraria
3 Luigi Pirandello
3.1 Vita
3.2 Stile
3.3 Uno nessuno e centomila
seconda parte
Analisi di una traduzione di Uno Nessuno e Centomila di Luigi Pirandello
Bibliografia
Introduzione
Nel passato, pur senza mettere in dubbio l'opinione generale era che le parole si
riferissero alle cose mediante una relazione diretta, chi operava in quel territorio
confermava che la traduzione doveva avvertire qualche disagio. Tra i più avvertiti,
c'erano grandi traduttori come Cicerone, Orazio, s. Gerolamo, hanno visto che ciò
portava all'assurdo e hanno invocato la libertà da un simile metodo al fine di ottenere
una corrispondenza più autentica fra i sensi dei due testi. Da questo punto è nato il
contrasto fra traduzione letterale e traduzione libera, tra fedeltà e infedeltà, che ha
permeato secoli discussioni intorno a questa antichissima e fondamentale attività
umana. Tramite questi discussioni, cercavano di raggiungere qualcosa di cui oggi
siamo ben consapevoli, vale a dire che le "lingue sono entità complesse, stratificate,
articolate, disomogenee, e che nella t. entrano in gioco tutti i pezzi di cui sono fatte";
da qui è emerso un grande numero di facoltà, capacità, conoscenze, esperienze, che
non ha a che fare soltanto con la linguistica; ma anche con i compiti diversissimi o
meglio dire gli scopi differenti delle traduzioni.1
L'obiettivo di questa tesina è quello di spiegare in breve le diverse strategie
traduttive che il traduttore potrebbe ricorrere per tradurre un testo in generale e un
testo letterario in particolare,con la speranza di presentare una guida che potrebbe
essere un punto di riferimento per chi vuole iniziare il percorso della traduzione. Nel
secondo capitolo ha studiato le stesse strategie praticamente analizzando la traduzione
di Amagi dell'opera Uno Nessuno e Centomila che rappresenta una delle opere piu'
conosciute di Pirandello.
1
/)https://www.treccani.it/enciclopedia/traduzione_(Enciclopedia-Italiana •
1. Le strategie traduttive
1.1 L'adattamento
Rappresenta un cambiamento nel contenuto del testo di partenza per motivi
culturali o pragmatici. L'adattamento racchiude l'equivalenza descrittiva (es: back-of-
an-envelope explanation/spiegazione semplice e sintetica), l'equivalenza funzionale
(es: in italiano della documentazione di prodotti software, dove la partita di baseball
citata in qualche esempio illustrativo è stata sostituita con una partita di calcio, ossia il
suo equivalente funzionale nella cultura italiana (Scarpa 1990b)) , e la collocazione
temporale di eventi (es: Imagine television in the 1940s./ Si provi a immaginare la
televisione degli anni Cinquanta) si ricorre a una traduzione del genere siccome i
progressi tecnologici descritti si sono verificati nella realtà italiana molto più tardi che
negli Stati Uniti. (Scarpa, 2001, P.118)
Così,sia la trascrizione che l'adattamento sono una soluzione all'intraducibilità
del metalinguistico, la prima, produce una rottura dell'equilibrio del testo, con
l'intenzione di creare un effetto di spaesamento, mentre il secondo cerca di cancellare
la distanza tra la realtà del prototesto e del primo lettore e quella del metatesto e del
secondo lettore. A quest'ultimo il traduttore non chiede di sapere di più di un' altra
cultura, ma interviene sostituendo i concetti o i fenomeni familiari al lettore del primo
testo con altri familiari al lettore del secondo testo. Esso riguarda la letteratura
infantile, la pubblicità e i fumetti, ma anche molti casi di giochi di parola, di umorismo
e di parlate vernacolari: tutte le situazioni, in cui l'equivalenza di effetto si considera il
primo obiettivo del traduttore. (J. Podeur, 2002, P.113)
Podeur (2002:P 113) affirma che Il traduttore ricorre all'adattamento in cinque
casi:
l'ecologia
la cultura la cultura
linguistica religiosa
l'adattamento
la vita materiale, quotidiana e la vita sociale
tecnologia
1.1.1 Adattamento l'ecologia
Ha a che fare con il clima, il paesaggio, le piante e gli animali che variano da un
ambiente ad un altro.( Podeur ,2002:P 113)
1.1.2 Adattamento e vita materiale
La vita quotidiana è il luogo per eccellenza dell'adattamento, spesso i termini
legati alla al cibo, ai prodotti...ecc di un certo ambiente vengono presi in prestiti nella
traduzione, ma quadndo la traduzione richiede una necessità di "transculturation",
questi prodotti vanno sostituiti. Così il "pecorino" che è un formaggio tipicamente
italiano viene soatituito in francese con"camembert" un fornaggio classicamente
francese, e il "panettone", solitamente trascritto perché tipicamente italiano e portatore
di colore locale si trasforma nella versione francese del testo di Rodari in "biscotti" e il
torrone, golosità italiana, diventa "cioccolata" (Podeur, 2002:P 114)
1.1.3 Adattamento e vita sociale
Consiste, swcondo Podeur (2002:P 115) nel cambiare i nomi,gli indirizzi, le
città e le nazionalità dei personaggi per adattarli all'ambiente del metatesto, ma anche i
giochi di società, L'organizzazione scolastica e oltre, esempi:
Il testo:
Una sera il tassista Compagnoni, di Milano, (...) stava guidando piano piano per riportare la
macchina all'autorimessa giù dalle parti di Porta Genova. G. Rodari, Tante storie per giocare
La traduzione in francese:
Un soir le chauffeur de taxi Pierre Lamy, de Paris, (...) ramenait son véhicule au garage vers
la porte d'Orléans en roulant lentement.
Il testo:
(...) voici un élève que je vous recommande, il entre en cinquième. G. Flaubert, Madame
Bovary
La traduzione in italiano:
Ecco un allievo che vi raccomando. Entra in seconda. trad. O. del Buono
1.1.4 Adattamento e cultura religiosa
I termini religiosi vengono visti, come dice Podeur (2002:P.p 122-123) come
una difficoltà nella traduzione,perché anche per due paesi cattolici come la Francia e
l'Italia, che hanno naturalmente la stessa cultura religiosa, ci sono tra di loro delle
variazioni nelle ritualità, nei festeggiamenti e nelle superstizioni. Ad esempio gli stessi
sacramenti vengono amministrati in età diverse e le feste annue, pur essendo le stesse,
vengono festeggiate con diversa enfasi. Per esempio L'Epifania viene festeggiata in
modi diversi, i francesi non conoscono la "befana", hanno qualcosa che si chiama
"tirer les rois" (ci si riunisce per mangiare un dolce, una "galette", nella quale viene
nascosta una fava: chi mangerà la fetta con la fava sarà il "re" o la "regina") cosi una
frase come:
(...) pensò perfino che il Natale, che il Presepe, che la Befana... coi loro bimbi, con le loro
strenne, coi magi (...) potessero avere addensato (...) certe fissazioni malinconiche della
signora: 12 gennaio.
C.E. Gadda,Quer pasticciaccio
Viene tradotta in:
Il pensa même que Noël, la Crèche, les Rois avec leurs gosses et leurs étrennes, avec leurs
feves (...) avaient bien pu concentrer chez Mme Balducci (...) certaines de ses mélancolies
obsessives: 12 janvier.
1.1.5 Adattamento e cultura linguistica
Con la cultura linguistica intendiamo per esempio I giochi di parole cioè le
parole che sibasano doppio senso, e secondo Podeur (2002:P 124) quest è il caso più
intraducibile di ogni altro caso, l'adattamento qualche volta potrebbe essere una
soluzione, esempio:
Il testo:
La copine opine. D. Pennac,Au bonheur des ogres
La traduzione in italiano:
L'amica ammicca.
1.2 La trasposizione
La trasposizione è "la sostituzione di un'unità grammaticale con
un'altra" ) newmark, citato da Mein Freund,1995, p.66). Federica Scarpa ( 2001,
p.116) affira ache le trasposizioni secondo Baker:
sono sia le preferenze generali di ciascuna lingua per determinate modalità di referenza sia le
preferenze specifiche che dipendono dal tipo di testo, possono riguardare.
Podeur (2002, P.37) divide le trasposizioni in due grandi gruppi che includono
suddivisioni
La trasposizione
Trasposizione
Trasposizione delle e
parti del discorso organizzazion
e frastica
1.2.1 Trasposizione delle parti del discorso
1.2.1.1 Trasposizione nome /verbo
Podeur (2002, P.37) sottolinea che il francese dall'Ottocento è caratterizzato
dalla costruzione nominale, cioè sostantivo spesso sostituisce il verbo, l'aggettivo, a
volte l'avverbio. In italiano però tale fenomeno non è molto usata, perciò il traduttore
spesso ricorre alla Trasposizione nome /verbo quando traduce dall' italiano in francese,
esempio:
Di come l'avvocato Munafò conimciò a dubitare di essere il pare di Candido
L.Sciascia Candido
Des Doutes que nourrit maitre Munafò à propos de sa paternité
1.2.1.2 La trasposizione nome/aggettivo
Podeur (2002, P.p 42-43) dice che Il francese per esempio non preferisce l'uso
dell'aggettivo e non esita a sostituirlo con il sostantivo, pur essendo in grado di usarlo.
L'italiano al contrario usa eccessivamente l'aggettivo " Basti pensare ai neologismi
aggettivali in "-ico" e "-istico"",dunque si rivolge sempre alla trasposizione
nome/aggettivo quando si traduce da una lingua come il francese a una lingua come
l'italiano, esempio:
entreprise de construction
impresa edile
1.2.1.3 La trasposizione nome/avverbio
l'italiano e il francese sono due lingue che usano gli avverbi e le locuzioni
avverbiali. Quando si traduce da una di queste due all'altra si può rendere un avverbio
una locuzione avverbiale o viceversa. Tale trasposizione succede spesso quando si
traduce una parola come "decisamente" è meglio tradurla in "avec résolution" invece
di "résolment" per la tendenza francese alla nominalizzazione da un lato, e per la
riluttanza della stessa lingua a creare ed usare gli avverbi in "-ment", considerati
pesanti. (Podeur ,2002, P.46)
1.2.1.4 La trasposizione avverbio / verbo
L'uso frequentato dei deittici (dal greco "deixis": azione di indicare col dito)
cioè degli avverbi del tipo "via", "fuori", "giù”, “avanti", "indietro", ecc. che servono
per rafforzare l'aspetto di un verbo, è uno delle caratteristiche della lingua italiana, tali
avverbi però potrebbero essere poco usati i un' altra lingua come il francese, quindi
una frase come "Andiamo via." Si traduce in francese con "Nous partons" cioè
L'avverbio non c'è piu , ma il suo carico semantico viene recuperato tramite l'uso di un
verbo. (Podeur ,2002, P.p 48-49)
Altri esempi da Podeur (2002, P.49):
- Dal cielo azzurro veniva giù una pioggia di cappelli...
G. Rodari, Tante storie per giocare
- Une pluie de chapeaux tombait du ciel bleu.
1.2.1.5 La trasposizione avverbio/preposizione
l'avverbio deittico italiano viene sostituito anche da una preposizione di stato in
luogo in francese, per esempio "guardarsi davanti" viene tradotta in "regarder devant
soi"(Podeur ,2002, P. 51)
1.2.1.6 La trasposizione avverbio/aggettivo
l'avverbio (sopprattutto quello in "-mente") che caratterizza il verbo italiano nel
francese va trasformato in aggettivo per potere qualificare il nome. Tale trasposizione
serve ad evitare l'avverbio in "-ment" in francese, dall'altra a favorire la
nominalizzazione alla quale la stessa lingua è particolarmente affezionata. "(Podeur
,2002, P. 52)
1.2.2 Trasposizione e organizzazione frastica
1.2.2.1 La trasposizione ordine progressivo/ordine regressivo
l'organizzazione della frase in italiano assomiglia molto quella che era in latino,
mentre in francese per esempio l'ordinamento delle parole è cambiato molto con il
passar del tempo ed è diventato molto diverso sia rispetto al latino sia a quella del
francese antico. Il francese ha perso la libertà che caratterizzava la sintassi della
vecchia lingua e tuttora quella dell'italiano. Infatti il francese moderno utilizza adsesso
l'ordine logico, obbedisce cioè di solito alla regola detta della "sequenza progressiva",
in francese moderno ribadisce Georges Molinié (citato da Podeur ,2002, P. 54)
"l'ordine fondamentale degli elementi è 1) il determinato 2) il determinante, oppure: 1)
il completato 2) il complemento". Quindi, quando si traduce dall'italiano in francese si
dovrebbe tenere conto di questa regola, trasportando cioè il soggetto prima del verbo,
il complement del verbo dopo il verbo e quello di nome dopo il nome, l'aggettivo dopo
il sostantivo o dopo la copula e così via. Esempio citato sempre da Podeur (2002, P.
54)
- Solo sugli alberi di Oliva bassa rimase mio fratello.
Il calvino Il barone rampante
- Mon frère demeurait seul sur les arbres de Basse olive
-
1.2.2.2 trasposizione delle funzioni sintattiche
Può accadere anche nel corso dell'operazione traduttiva trasposizioni delle
funzioni sintattiche, ad esempio il complemento oggetto diventa soggetto come nei
seguenti frasi (Podeur ,2002, P.58)
-Tout reprit son calme. G. Flaubert, Madame Bovary
-Tornò la calma. trad. O. del Buono
1.2.2.3 La trasposizione proposizione participiale/altro tipo di proposizione
Podeur (2002, P. 62) affirma che In italiano è possibile comiciare una
proposizione con il participio passato, il che crea un problema quando si traduce
dall'italiano in francese, siccome è una forma meno liberamente usata dalla lingua
francese, per risolvere questa problematica si tende a tradurre quel tipo di proposizione
con una proposizione coordinata o con una subordinata esplicita, esempio:
- Pinocchio andò alla gora, (...) si levò dai piedi una ciabatta e, riempitala d'acqua,
annaffiò la terra che copriva la buca.
C. Collodi, Pinocchio
- Pinocchio alla au canal, (...) il enleva une de ses savates, la remplit d'eau, et revint
arroser la terre qui couvrait le trou.
1.2.2.4 La trasposizione proposizione subordinata congiuntivale/
proposizione subordinata infinitiva
Podeur (2002, P. 64) sottolinea l'italiano che usa il congiuntivo in tutti i suoi
tempi, mentra in francese per esempio l'uso del del congiuntivo nei tempi passati è
molto raro, quindi si rinuncia al congiuntivo italiano nella traduzione e lo si rende in
francese con un infinito.
-A volte egli si avvicinava a me, mi metteva un dito sotto il mento, perché mi unissi
alla contentezza comune.
V. Pratolini, Cronaca familiar
-Il lui arrivait de s'appro- cher de moi et de me mettre un doigt sous le menton, pour
m'encou- rager à prendre part à la joie générale
1.2.2.5 La trasposizione forma attiva/forma passiva
la forma passiva come dice Podeur (2002, P. 65) viene usata sia in italiano che
in francese, lo è molto di più in italiano, perché il francese preferisce quella attiva,
perciò, nel passaggio traduttivo dall'italiano in francese si potrebbe sostituire la forma
passiva in quella attiva. Esempio:
- Depuis quelques jours Monseigneur MenouSegrais gardait la chambre (...)
G. Bernanos, Sous le soleil de Satan
- Da qualche giorno Monsignor MenouSegrais era stato costretto a non uscire dalla
camera (...)
1.2.2.6 La trasposizione affermazione / interrogazione / negazione /
esclamazione
Questo tipo di trasposizione,come dice Podeur (2002, P.p 66-69) include per
esempio il passare dalla forma affermativa alla forma negativa,oppure dallo stile
diretto a quello indiretto, e sconfina nella modulazione, un'altra strategia
traduttiva,perché secondo H. Chuquet e M. Paillard ( citato da Podeur ,2002, P. 69) "al
limite ogni spostamento grammaticale tra due lingue è una modulazione" ecco alcuni
esempi:
- E chi l'ha mai visto?
-Personne ne l'a vu
- "Ha detto: 'sono raffreddata'"
-"Elle a dit qu'elle avait un rhume"
1.3 La modulazione
F.Scarpa (2001, P.117) difinisce la modulazione dicendo: "È la parafrasi
semantica dove il significato del testo di partenza viene espresso nel testo di arrivo con
una variazione di prospettiva". E secondo Newmark (1995, p.66) un è "mutamento del
punto di vista: es. Lebensgefahr, Pericolo di morte; Assurance maladie, assicurazione
contro le malattie", health insurance.
1.4 Spiegazione
Si dice anche parafrasi, e secondo Newmark (1995, p.66) si tratta di "una
versione libera del significato di una frase " ed è l'ultima risorsa del traduttore " , e
secondo F.Scarpa (2001, P.p119) è una specie di esplicitazione di quello che è poco
chiaro nel prototesto, per esempio quando il traduttore mette in evitenza quello che
viene sostituito da un pronome nel testo di partenza, o quando aggiunge connettivi per
evidenziare i rapporti tra le proposizioni, o sopprattutto quando aggiunge nel testo o a
piedi pagina una "spiegazione"di un' informazione legata al contesto culturale
generico o tecnico-professionale del testo di partenza che può interessare anche il
destinatario del testo di arrivo.
1.5 La trascrizione
Si dice anche prestito, adozione, trasferimento ed è neccessario per Newmark
(1995, P.p.64-65) quando dsi tratta di termini culturali o istituzionali della LP. Lo
scopo del traduttore quando ricorre alla trascrizione è quello di "trasmettere
rispettivamente autenticità e colore locale" alcuni di questi prestiti entrano nella lingua
di arrivo e ne fanno una parte come per esempio "establishment" altri invece no, come
" kolkhoz, sputnik".
1.6 La traduzione letterale
Secondo F.Scarpa (2001, P.113) la traduzione letterale è la strategia traduttiva
che che si consiste nel trasmettere nel metatesto "il significato del testo di partenza nel
modo più diretto possibile", cioè, con le stesse strutture sintattiche e lessicali alle
norme grammaticali della lingua/cultura di arrivo, questa è la strategia più adottata in
tutti i tipi di traduzioni, anche quella specializzata.
2. La traduzione letteraria
In una traduzione specializzata bisogna sapere i termi tecnici che spesso sono
fissi per questo quel genere non causa grandi problematiche traduttive. Nella
traduzione letteraria, invece, non è sufficiente essere a coscenza della lingua del
testo di partenza ma è necessario anche sapere la sua cultura, le sue tradizioni e
tanti altri approcci, percio è un'operazione complicata.
Per tradurre bene un testo letterario bisogna capirlo bene, dato che si tratta di un
linguaggio POLISEMICO, vuol dire che il termine in un opera letteraria può
avere tanti segnificati, comprendendo il testo, il traduttore riesce a sciegliere il
significato piu adeguato.
Il traduttore dovrebbe tener conto alla struttura della lingua del testo di partenza
e quella del testo di arrivo, ad esempio nel francese è sempre necessario
mantenere il soggetto della frase mentre in italiano si può ometterlo, inoltre, nel
francese l'uso del cogiuntivo nel passato è raro ma nell'italiano no, essere a
conoscenza di queste differenze tra le strutture delle varie lingue, vuol dire
produrre un testo che sembra naturale per il destinatario.
Un altra problematica traduttiva affronta soprattutto chi traduce una poesia o un
testo in versi, dato che una poesia o un opera in rima tradotta in prosa, non avrà
certamente lo stesso effetto sul lettore del testo di arrivo, per questo il traduttore
cerca con tutti i modi possibili di non cambiare la struttura del prototesto.
3. PIRANDELLO
3.1 Vita
Luigi Pirandello è nato a Girgenti nel 1867. Suo padre faceva il proprietario di
miniere di zolfo ed era ricco, ma Pirandello invece di seguire il mestiere del padre e si
è iscritto alla Facoltá di Lettere dell'Università di Palermo, poi è andato a vivere a
Roma. però, si è contrastato con un suo professore, e di conseguenza, è andato a
studiare a Bonn, una città tedesca, dove si è laureato nel 1891. In quel periodo,ha
cominciato a leggere i testi della filosofia tedesca che ancora non erano stati tradotti
in italiano.Nel 1892 è tornato a Roma. Nel 1894, è entrato con l'aiuto di Luigi
Capuana in contatto con l'ambiente culturale romano. Nel 1903 la miniera di zolfo
della sua famiglia, nella quale aveva investito anche il patrimonio della moglie, si è
allagata, ormai, tutta la sua famiglia ha sofferto di una conduzione economica scarsa,
Per lo più la moglie ha cominciato a manifestare disturbi psichici e, nel 1919,
Pirandello era costretto a ricoverarla. Pirandello a causa della sua povertà, era costretto
a dare lezioni private, nel 1904 è uscito al mondo il suo capolavoro Il fu Mattia
Pascal, che ha avuto successo più all'estero che in Italia.Nel 1908 ha pubblicato
L'Umorismo che è la base di tutta la sua poetica. Nel frattempo, anche grazie a questo
scritto, ha ottenuto la cattedra al Magistero di Roma e ha lavorato presso Corriere
della Sera. Dal 1915 Pirandello, per la sua povertà, si è didicato al teatro, prima ha
scritto commedie dialettali e poi ha inserito alcuni drammi borghesi che hanno avuto
una fama internazionale, soprattutto quando, nel 1921, è uscito uno dei suoi
capolavori, Sei personaggi in cerca d'autore. Nel 1924 Pirandello ha aderito al
fascismo, per il suo forte odio verso l'Italia giolittiana considerata debole e corrotta o
probabilmente per provocazione evendetta nei confronti di un gruppo di intellettuali
liberali, oppure perché vedeva il facismo come uno "spiraglio di rivoluzione", ma non
ha mai partecipato ad alcun progetto fascista. Sempre nel 1924,sostenuto e finanziato
dal facismo, Pirandello ha creato la compagnia d'Arte di Roma con cui ha fatto tournée
in tutto il mondo, fino a suscitare l'interesse di Hollywood. In questa compagnia
teatrale ha conosciuto Marta Abba, della quale si innamorò , senza però mai avere
alcuna relazione con lei. Nel 1926 è tornato al romanzo e ha pubblicato Uno, nessuno,
Centomila. Nel 1934 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura, ed è morto nello
stesso anno a Roma.2
2
https://www.studocu.com/it/document/universita -telematica-e-campus/letteratura-italiana/luigi-
pirandello/44181191
3.2 Lo stile
Pirandello, leggeva le opere di uno psicologo francese, quello che ha scritto,
Alterazione della personalità, secondo cui "l'uomo è una presenza simultanea di varie
persone". Ecco da dove deriva il cambiamento totale di Pirandello del modo
tradizionale di fare arte e l'idea dell'umorismo. Pirandello ha annullato anche tutti i
miti dell'arte tradizionale e i protagonisti delle sue opere sono degli "anti-eroi". Egli
anche spinge il lettore ad essere "diffidente" (v. La coscienza di Zeno di Svevo) e
discute con il lettore se l'opera è verosimile o no (al contrario, l'autore dell'arte
tradizionale assicurava il lettore della verosimiglianza). Tutto ciò incita il lettore a non
immedesimarsi, ma a stare distaccato. 3
3.3 Uno, nessuno e centomila
È stata scritta nel 1910 e pubblicata nel 1926, racconta la crisi del protagonista
che, dopo che la moglie gli ha fatto notare che lui ha il naso un po’ storto, ha scoperto
di essere visto dalle persone in modo diverso da come si vede lui stesso,anzi, questa
visione cambia da persona a persona. Dalle poche sequenze narrative, e le molte
riflessive e dialogiche,e dalle tematiche come lo smarrimento d’identità, la follia e il
malessere psichico si capisce che si tratta di un romanzo della prima metà del
Novecento, pero, nonostante che questo libro sia stato pubblicato nel 1926, cioe
durante il periodo facista, non ci sono riferimenti storici né politici. Il suo significato
invece è universale , e c'è solo qualche riferimento minimo alla società di Richieri, che
è una città immaginaria non meglio identificata in cui è ambientata la narrazione. Il
narratore è autodiegetico, infatti è lo stesso Moscarda che racconta la sua esperienza
e spesso si rivolge direttamente al lettore. Il linguaggio utilizzato è scorrevole, e il
lessico è quotidiano, anche se di tanto in tanto comprende alcuni vocaboli che oggi
non sono usati.4
3
https://www.skuola.net/appunti-italiano/luigi-pirandello/pirandello-stile.html
4
https://www.studenti.it/uno-nessuno-e-centomila-significato-e-commento.html
1. Il testo: Le mie sopracciglia parevano sugli occhi due accenti circonflessi
اىحاجثان فىق عُىٍ َثذوان كعالمتيه مه عالمبت مد النبر:اىررجمح
Il traduttore ha utilizzato la strategia della "spiegazione" cioè ha spiegato che
cos'è l'accento circonflesso nella lingua francese e perché si usa, ma il lettore
non capirà nulla da questa traduzione, io invece preferisco tradurre questa frase
in questo modo:
حاجثان معقىفان:اىررجمح اىمقررحح
2. Il testo: Schizzai un velenosissimo "grazie"
وفثد "شنرا" مشبعة ببلسموم:اىررجمح
Il traduttore ha usato la strategia della "traduzione letterale" ed è per questo che c' è
dislivello tra tl testo originale e quello tradotto, io preferisco tradurre questa frase in
questo modo:
شنرذها عيً مضض:اىررجمح اىمقررحح
3. Il testo: E chi sa quante volte m'era avvenuto di parlare, senz'alcun sospetto, del
naso difettoso di Tizio e di Caio
ومه َعيم مم مرج خطر تثاىٍ ان أذنيم دون أٌ ارذُاب عه األوف اىعطة لتيتسيو أو لكبيو:اىررجمح
Il traduttore ha usato la strategia della "traduzione letterale" che non la vedo
adeguata per tradurre questa espressione, io invece preferisco utilizzare la
strategia dell' " adattamento" e la mia traduzione suggerita è:
فالن وعالن:اىررجمح اىمقررحح
4. Il testo: "Entriamo là da quel barbiere e vedrai" gli proposi subito
فيىذخو إىً حاوىخ اىحالقح راك وسرري – اقترحث على الفور:اىررجمح
Qui preferisco ricorrere alla trasposizione, perché il lettore arabo è abituato a
vedere il verbo principale nel discorso diretto all'inizio della frase, la mia
traduzione suggerita sarebbe:
فيىذخو إىً حىىخ اىحالقح راك وسرري: اقررحد عيُه فىرا قائال:اىررجمح اىمقررحح
5. Il testo: La coda d'un occhio
رَو عُىه:اىررجمح
Il traduttore ha usato la "traduzione lettrale" che non è adeguata qui, io
preferisco utilizzare la strategia dell' "equivalenza" la mia traduzione sarebbe:
طرف عُىه:اىررجمح اىمقررحح
6. Il testo: bucheravano giú per torto e su per traverso lo spirito, come una tana di
talpa; senza che di fuori ne paresse nulla.
دون أن َظهر مه,كجحر الخلد, ً َحفران فٍ روحٍ اىرفافا وحى االسفو واوحرافا وحى األعي:اىررجمح
رىل شئ مه اىخارج
Qui il traduttore si è rivolto alla "traduzione letterale", però questo animale non
È conosciuto nell' ambiente arabo, per questo preferisco ricorrere all'
"adattamento" e suggerisco questa traduzione:
دون, كحجور الفئران, ً َحفران فٍ روحٍ اىرفافا وحى االسفو واوحرافا وحى األعي:اىررجمح اىمقررحح
أن َظهر مه رىل شئ مه اىخارج
7. Il testo: Salute!
َرحمنم هللا: اىررجمح
Il traduttore ha utilizzato la stratedia dell' "adattamento" qui che per me era la
soluzione migliore.
8. Il teso: che cominciai finalmente a capire perché Dida mia moglie mi chiamava
Gengè
إوىٍ تذأخ أن أفهم أخُرا ىمارا ماود زوجرٍ دَذا ذىادَىٍ بجينيه:اىررجمح
Il traduttore ha usato la strategia della "trascrizione" per tradurre il nome
"Gengè" però la trascrizione da sola non trasmette quello che l'autore indica, io
invece suggerisco l'uso della strategia della "spiegazione", vuol dire che posso
trascrivere il nome come ha fatto il traduttore scrivendo a piedi pagina che
quell'appellativo identifica una visione dell'uomo come di un individuo ingegno
e tutt'altro che scaltro.
9. Il testo: si scioglievano sulle spalle i capelli lustri d'olio per «cercarsi» in capo,
come fanno le scimmie tra loro.
مثيما ذفغو اىقردج مع, مه َحييه عيً أمرافهه شعىرهه اىميمعح تاىسَد مُما "يفليه" رؤوسهه:اىررجمح
.تعضها اىثعض
Il traduttore ha cercato un equivalente nella lingua parlata che lascia lo stesso
effetto sul lettore del metatesto che secondo me è la scelta migliore.
10. Il testo: aveva due esemplari occhi di pesce
. مان ىذَه عُىا سمنح ومىرجُران وحُادَران ومفرىحران عيً ماه رؤَح واسع:اىررجمح
Il traduttore ha usato la strategia della "spiegazione" per esplicitare
l'assomiglianza tra gli occhi del personaggio e gli occhi del pesce, per me, è
un'splendida idea dato che il lettore arabo non capirà da solo la somiglianza.
11. Il testo: non avrei dato un soldo per essa
ما مىد ألدفع فلسب واحذا ألجو اىحصىه عيُها:اىررجمح
Il traduttore dovrebbe essere trasparente, si deve assicurarsi di non aver lasciato
una traccia ingiustificata, qui il traduttore ha traditto la parola "soldo" in ""فيس
che è la valuta dell'Iraq e del Bahrain, io invece preferisco conservare la
generalizzazione della parola traduccendola in ""عميح.
12. E là fuori, quei pini, quei cipressi.
ذيل اىصىىتر وهاذُل السروات, وهىاك فٍ اىخارج:اىررجمح
Secondo me, il traduttore avrebbe dovuto utilizzare "l'adettamento" qui invece
della traduzione letterale, dato che questi due tipi di piante non sono molte nel
mondo arabo.
.
Bibliografia
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J. Podeur (2002), La pratica della traduzione (dal francese in italiano e
dall'italiano in francese), Napoli, Ligori Editore
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Sitografia
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