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Madre Dell'eucaristia - Messaggi Dell'anno 2000

Il documento contiene tre lettere di Dio scritte dalla Madonna tra gennaio e febbraio 2000. Nelle lettere, la Madonna incoraggia i fedeli a pregare, ad accettare la volontà di Dio e a vivere nella santità nonostante le difficoltà. Raccomanda inoltre di non tralasciare mai la messa a favore solo della parola di Dio.
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Madre Dell'eucaristia - Messaggi Dell'anno 2000

Il documento contiene tre lettere di Dio scritte dalla Madonna tra gennaio e febbraio 2000. Nelle lettere, la Madonna incoraggia i fedeli a pregare, ad accettare la volontà di Dio e a vivere nella santità nonostante le difficoltà. Raccomanda inoltre di non tralasciare mai la messa a favore solo della parola di Dio.
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Madre dell'Eucaristia

Messaggi dell'anno 2000

Roma, 1° gennaio 2000 - ore 10:35


Lettera di Dio

Madonna - Auguri a tutti, miei cari figli. Il messaggio che questa


notte Dio ha voluto che vi portassi per tirarvi su il morale è bello,
importante e vi invita ancora a pregare. La preghiera non consiste
soltanto nel recitare rosari e nel leggere le preghiere, ma nel
colloquiare con mio Figlio Gesù; nel fare sacrifici e fioretti. Ripeto
ancora oggi, primo giorno del duemila, che Dio vi chiede piccoli
impegni, ma vi invita a metterli in pratica.

Osservate prima di tutto i comandamenti; non fate come gli altri che
non amano mio Figlio Gesù e osservano solo i comandamenti che
fanno comodo; i comandamenti di Dio vanno osservati tutti. Nessuno
può cambiare i comandamenti di Dio. Si può cambiare ciò che fa
l'uomo, non ciò che fa Dio. Dio può fare ciò che vuole e nessun uomo,
grande o piccolo, può cambiare ciò che Lui ha sempre avuto nella
sua mente.

Miei cari figli, sono anni che porto le lettere di Dio, che parlo di
amore, di sacrificio e di preghiera; sono anni che grido agli uomini:
“Convertitevi e credete al vangelo”, ma non si convertono. Dio ha
chiesto la grande prova soprattutto al mio e vostro vescovo e alla
veggente, ma anche a coloro che fanno parte di questa umile e
semplice comunità e che hanno conosciuto fino in fondo Gesù
Eucaristia. Questa conoscenza è frutto dell'amore del vostro vescovo,
il vescovo dell'Eucaristia, il vescovo del Vangelo. Di ogni rigo del
vangelo ne fa un poema; tutto questo non vi dice nulla? Vivete nella
pace del Signore.

Non potete comprendere il grande regalo che Dio ha fatto nel


mandare sulla Terra suo Figlio Gesù, che è presente nell'Eucaristia.
Non pensate che tutto questo è per stare vicino a voi? Purtroppo
rimane molto solo nelle grandi chiese, perché molti uomini entrano
in chiesa e fanno una passeggiata solo per guardare l'arte e la
tecnica. Non vanno da Gesù Eucaristia, parlano a voce alta, fanno
commenti, parlano di vestiti, di abiti e di tutto ciò che è umano. Le
chiese servono per adorare Gesù in silenzio, nel nascondimento e
non per parlare, perché il vociare forte vi allontana da Gesù
1
Eucaristia. Questo è il grande miracolo: Gesù si nasconde nell'ostia
per stare vicino ad ognuno di noi. Questo pensiero già l'ho fatto
scrivere alla vostra sorella, è molto grande, provate a meditarlo, vi
accorgerete com'è bello e come Gesù sia sempre vicino a voi. Chi
dice che non da gioia e serenità, vuol dire che non ama Gesù
Eucaristia; chi ama Gesù Eucaristia, come già ho detto, ha già un
angolo di Paradiso nel cuore.

Grazie e auguri a tutti.

Roma, 30 gennaio 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Madonna - La tua sofferenza deve far sì che gli uomini si convertano.


Devono essere tanti per dare gloria a Dio Padre, a Dio Figlio, a Dio
Spirito Santo.

Marisella, tu pensi di essere una persona inutile? Oh no, non sei


affatto inutile, sei molto importante per noi.

Marisa - Posso dirti che coloro che mi amano sono tanto pochi?

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza, grazie


dell'amore che portate ai miei due figli. Avete fatto la Porta Santa
con amore. Il vescovo ha dato una spiegazione che purtroppo non
tutti i sacerdoti danno. Le grandi opere di Dio vanno spiegate e
commentate per essere assimilate con tutto l'amore e con tutto il
cuore. Voi, questa mattina avete varcato la Porta Santa in questo
piccolo luogo taumaturgico che il vostro vescovo cerca in tutti i modi
di abbellire, ma non è facile fare cose grandi e belle quando il luogo
è piccolo. Qui non c'è sfarzo, non ci sono luci abbaglianti, non c'è
niente di eclatante, se non l'amore di fare il Giubileo.

Mi raccomando: confessatevi! Non varcate la Porta Santa senza


confessarvi, avete il tempo materiale per farlo.

Voglio dirvi che Dio ancora oggi sceglie i suoi profeti, ma non tra i
grandi uomini, li sceglie tra i piccoli. Li fa suoi, e dà loro compiti
molto difficili e importanti, ma i grandi uomini della Chiesa non li
accettano. I profeti non vivevano soltanto nel Vecchio Testamento,
esistono anche oggi, più combattuti e disprezzati che mai dagli
uomini della Chiesa.

2
Sta a voi pregare per loro, amarli e mettere in pratica quanto vi
dicono. A volte ciò che essi dicono in nome di Dio è difficile, e gli
uomini hanno paura di metterlo in pratica, ma non è così. Dio non
deve mettere paura, perché è amore e quando sceglie i suoi profeti li
sceglie con amore e fa sì che questi profeto diano amore a Dio, agli
uomini e a sé stessi. Viva il trionfo dell'Eucaristia, viva il trionfo della
verità.

Auguri a tutti coloro che hanno fatto il Giubileo, varcando questa


Porta Santa.

Roma, 5 febbraio 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Madonna - La lettera di Dio, Marisella, parla ancora di astinenza e di


passione. Questa spina che Gesù ti ha messo sulla fronte è per farti
capire che ancora devi soffrire la passione. Però, anche se non mi
vedi, e non vedi intorno a te gli angeli, sei aiutata a sopportare
questa pesante croce per convertire gli uomini che non credono.

Coraggio, coraggio, Marisella, sii forte e non ti preoccupare quando


c'è il lamento e quando c'è il brontolamento, questo non offende Dio.

Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Qualcuno di voi spesso
pensa che le vostre preghiere non sono accettate da Dio. No, miei
cari figli, Dio ha accettato tutte le vostre preghiere, però Lui sa dove
mandarle; Lui sa chi ha bisogno delle vostre preghiere. Ricordatevi
che le preghiere non sono mai perse. Quando arrivano questi
pensieri, attenzione, è il demonio che cerca di tentarvi, di farvi
cadere.

Avete accettato la grande prova, continuate a pregare; pregate per il


vescovo e per Marisella. Non è vero che non vengono aiutati. Dio non
li ha abbandonati. Certo, è duro per loro portare avanti una missione
ed una prova così grandi. È duro vivere la passione ogni giorno e
ogni notte. È molto duro per i due figli che sono stati chiamati da
Dio, ma anche voi, nel vostro piccolo, siete stati chiamati da Dio.

Quando non vengo in mezzo a voi mi dispiace moltissimo, ma devo


ubbidire a Dio e fare ciò che Lui mi dice.

3
Pensate quanto sarà bello e grande tutto ciò che godrete in Paradiso!
Ora che vivete sulla Terra amate Dio e il prossimo, pregate per
coloro che vi fanno soffrire. Pregate per i grandi uomini della Chiesa.

Spesso sono in un angolo della cappellina, vi guardo e prego con voi;


quindi anche voi siete aiutati.

La grande prova Dio non l'ha chiesta soltanto a voi, ma anche ad


altre anime chiamate. Anche a loro è stata detta la stessa cosa.
Pensate che Dio non manterrà la sua promessa? Soltanto Lui sa
quando la realizzerà, ma vuole la conversione dei non credenti: è più
facile che si converta un non credente che un cristiano che dice la S.
Messa, e che fa la S. Comunione tutti i giorni, ma non ha fede.

Roma, 10 febbraio 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Madonna - Eccomi qui di nuovo in mezzo a voi miei cari figli. Grazie
per il santo Rosario che avete recitato.

Ogni tanto qualche creatura si ritira. Chi si ritira non ha compreso


fino in fondo la chiamata di Dio, non ha accettato la grande prova di
Dio, non ha l'amore verso Gesù Eucaristia. Alcuni vengono qui
soltanto per vedere delle persone e per gioire quando si realizzerà
ciò che tutti vogliamo, ma che nella mente di Dio è ancora fermo. Chi
continua a venire malgrado la grande prova di fede dimostra un
grande amore a Dio e al Paradiso.

Dovrebbe stupirvi che la Mamma non cerchi e non vada nei grandi
gruppi e da coloro che fanno di tutto per attirare gli uomini, ma non
operano una scelta di carità, di preparazione alla spiritualità, di
corsa verso la santità. Dio mi manda qui, in mezzo a voi. Anche oggi
la vostra sorella è in mezzo a voi ma non ha una buona salute,
tutt'altro. Chi ha compreso tutto questo? Chi ha compreso Dio e ciò
che Lui ha nella mente? Nessun uomo della Terra può comprendere.
Questa è la grande prova: accettare la divina volontà, abbandonarsi a
Dio anche senza capire nulla.

Dio vi farà ancora aspettare, ma arriverà il tempo del gaudio per


tutti. Lasciate correre gli altri, lasciate che godano, che la grande
massa vada loro incontro; lasciate fare. Sono tanti, ma in loro non c'è
vera spiritualità, quella che io ho insegnato a voi. Ogni lettera di Dio

4
che vi ho portato conteneva sempre l'invito di correre verso la
santità.

Percorrete questa strada per arrivare alla santità che non tutti
possono comprendere, ma la colpa non è mai dei laici, è degli uomini
chiamati da Dio, essi sanno parlare, spiegare come giungere alla
santità. Invece tolgono la Messa per parlare del santo vangelo. Come
si può parlare del vangelo e non partecipare all'Eucaristia? Si
giustificano dicendo: “Non fa nulla, poiché in tutti gli altri giorni
potete ricevere Gesù, mentre una volta alla settimana dovete
ascoltare solo la Parola di Dio”. No, miei cari figli, l'Eucaristia è più
importante; è più importante ricevere Gesù, mangiare Gesù, tenerlo
stretto nel proprio cuore, e poi ascoltare la Parola di Dio.

Anche voi meditate la Parola di Dio, ma non per questo il vescovo


non dice la santa Messa e voi non ricevete l'Eucaristia. Il giovedì è il
giorno più bello e più completo, ma non tutti lo comprendono. Non
succeda mai, mio caro vescovo, che tralasci la Messa per la Parola di
Dio, mai.

È bello vedervi correre da una parte all'altra pur di ricevere mio


Figlio Gesù. Questo Dio lo vede, lo conosce e ha già preparato
qualcosa di bello e di grande per voi. Non dico altro, non posso,
altrimenti vi fermereste a pensare e si arresterebbe il cammino
spirituale.

Coraggio, io sono con voi; coraggio, Gesù ha vinto il mondo; coraggio


a tutti.

Roma, 11 febbraio 2000 - ore 17:45


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, vi avevo promesso che sarei venuta in


mezzo a voi, anche se fossero state presenti solo due o tre persone.
Io sono qui, non altrove, non vado dove ci sono dei grandi gruppi.
Vengo qui, in questo luogo taumaturgico, perché Dio mi ha scelta sua
serva per voi. Vi ho detto tante volte: io sono la vostra serva e vengo
volentieri a portare il mio aiuto e il mio amore. Vi preoccupate
perché siete pochi? Non tutti rispondono alla chiamata. Le persone
preferiscono andare nei luoghi dove c'è la massa, dove c'è tanta
gente, dove tutto è eclatante, dove si parla, si ride, si scherza, e poi
si prega. Chi dà l'amore a mio Figlio Gesù? Forse i grandi uomini

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della Chiesa? Forse coloro che si siedono nelle prime file? No. Per
questo il mio cuore è triste, perché ancora non hanno compreso
l'importanza di amare Gesù Eucaristia, di ricevere Gesù Eucaristia
ogni giorno. Come già vi ho detto, a Roma è stata tolta la Messa il
giovedì per predicare la Parola di Dio. La S. Messa è più importante,
però bisogna fare sia l'incontro biblico, sia celebrare la Santa Messa.
Continuano ad andare avanti solo per emergere, per occupare i primi
posti, solo per dire di essere stato vicino a una persona importante.
Voi siete pochi, i malati non ci sono, ma la Mamma vi invita a
pregare per tutti quei malati che sono negli ospedali, per i bambini e
soprattutto per gli anziani che sono soli, a volte molto soli.

Qualcuno della comunità manca perché è malato. Pregate per loro,


pregate per coloro che sono malati e non credono in Dio, ma ancor di
più non credono nell'Eucaristia. Diversi miei figli prediletti non
credono che, terminata la Messa, Gesù sia presente in corpo, sangue,
anima e divinità nell'Eucaristia conservata nel tabernacolo.

Prima di scendere sulla Terra sono andata da Dio Padre e gli ho


detto: “Mio Tutto, fa' che io porti delle grazie particolari a quel
piccolo gregge che tu ami tanto”. Ho insistito e poi ho chinato il capo
e ho detto: “Sì, mio Tutto, sia sempre fatta la tua volontà”. Ed eccomi
qui in mezzo a voi, piccolo e solitario gruppo, che cerca in tutti i
modi di abbellire questa Cattedrale di tela, fatta con forza e
sacrificio. Anche noi non avevamo nulla, neanche la grande tenda,
ma eravamo felici, perché Dio era con noi. Dio è con voi, miei cari
figli e vi ama uno ad uno. Se ha dato suo Figlio per ognuno di voi, per
tutti gli uomini della Terra, è perché vi ama, anche se, umanamente
parlando, a volte viene la voglia di ribellarsi, vero? La ribellione, il
brontolare, lo scoraggiarsi e poi riprendere il cammino verso Dio non
offende mio Figlio Gesù. State tranquilli, è normale, finché vivete sul
pianeta Terra, che arrivino lo sconforto e lo scoraggiamento.

Qualcuno oggi poteva venire, poteva fare un piccolo sacrificio, ma a


volte vi lasciate andare e dite: “È lontano, sono stanco, fa freddo”.
Tante e tante persone vanno nei luoghi dove piove, c'è neve, c'è
freddo; sono all'aperto, ma sono felici; qui siete stati un po' coccolati
dal vostro vescovo, che ha cercato in tutti i modi di dare ciò che
poteva dare. Più di così non ha potuto, qui mancano anche gli aiuti
economici, mentre le altre Basiliche e le altre chiese hanno degli
aiuti notevoli, raccolgono entrano milioni e milioni; qui…

Marisa - Non lo dire, se no ci fai vergognare.

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Madonna - Qui sono state raccolte in diverso tempo 300.000 lire.
Siete pochi, non rispondete, e non avete compreso che anche il
vescovo va aiutato. Vi siete mai domandati perché quando è la festa
di un grande personaggio gli fanno un grande regalo? Fanno a gara a
chi lo fa più grande. Qui avviene il contrario: a un piccolo vescovo,
ma grande agli occhi di Dio, perché chiamato da Dio, fanno piccoli
regali. Qui non c'è una Basilica, qui non c'è una parrocchia grande,
qui non vengono tante persone e non fanno grandi offerte. Quando
un grande gruppo di persone che veniva qui è stato accompagnato
da un sacerdote in un santuario tutti hanno dato l'offerta, hanno
comprato dei ricordini, hanno acceso delle candele. Però quando
hanno bisogno chiedono aiuto al vescovo e alla veggente che è
sempre pronta a pregare per chi glielo chiede.

Non so se questo mio discorso è stato compreso, spero tanto che non
comprendiate l'opposto di quanto ho detto, perché sono una Mamma,
vi amo, vi voglio perfetti, e vi voglio veri figli di Dio.

Questa statua della Madonnina, su cui è stata adagiata l'Eucaristia,


dalla quale dopo pochissimi giorni è fuoriuscito il sangue che ha
macchiato il vestito, il calice e i piedi, non ha colpito nessuno. Voi
soffrite, miei cari figli, ma anche a Noi questi fatti fanno molto male.

Voi che avete visto tanti miracoli, avete visto sanguinare l'Eucaristia,
avete visto il sangue vivo, cosa aspettate a camminare verso la
santità? Quando il vescovo prenderà la Madre dell'Eucaristia in
braccio, intendo la statua, Don Claudio, perché io sono troppo
pesante, e la porterà ad ognuno di voi per benedirvi, approfittate e
chiedete tutte le grazie di cui avete bisogno, ma soprattutto chiedete
la conversione e le grazie spirituali. Insieme a me ora recitate il
Padre Nostro.

Ho qui accanto a me le anime salve dei vostri parenti; ho qui


Bernadette.

Marisa - L'avevo già vista, ma non ho voluto disturbarti.

Madonna - Sono qui tutti i santi che hanno amato veramente


l'Eucaristia. Non si diventa santi quando “calano” il drappo in san
Pietro, ma nell'umiltà, nella semplicità, nell'amore a Gesù Eucaristia.

Marisa - Ciao, Bernadette.

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Roma, 13 febbraio 2000 - ore 10:40
Lettera di Dio

Madonna - No, Marisella, non pensare che non siete importanti per
Dio, perché siete pochi. Voi siete un grande gregge perché avete il
vescovo ordinato da Dio. Il mio Tutto l'ha chiamato al sacerdozio e gli
ha dato l'episcopato. Voi siete un grande gregge: non ha importanza
se le persone sono tante o poche, l'importante, come voi ben sapete,
è vivere in grazia, è ricevere Gesù in grazia. Se sono presenti tante
persone e non vivono in grazia fanno solo numero per passare una
buona serata. Questo a cosa serve? A cosa servono tante anime se
poi non sono a posto? Voi siete a posto, voi ricevete Gesù in grazia,
questa è la gioia più grande che potete dare a Dio Padre, a Dio
Figlio, a Dio Spirito Santo.

Come voi ben sapete, a qualcuno chiede qualcosa di più grande, di


più duro, di più sofferto; chiede sempre un più nel dolore.

Pensate che il vostro sia un piccolo gregge, quando in esso ci sono


anime che si immolano per la Chiesa? Quando c'è un vescovo che
soffre per la Chiesa? Quando ci siete voi che soffrite per la Chiesa, e
per quelle persone che non vi amano? Cosa ve ne fate di tante
persone che non sanno amare? Se non vivono in grazia? Se non
ricevono Gesù in grazia?

Quando andate in giro, ovunque vi troviate, parlate del vangelo,


parlate di Gesù, fate comprendere col vostro esempio e
testimonianza che siete apostoli di Gesù. Non abbiate paura di
predicare il vangelo e di testimoniare che siete cristiani praticanti,
che ricevete Gesù ogni giorno per avere la forza di andare avanti.
Guai a chi ha paura di Gesù.

Quando le persone non vogliono più venire, sono stanche di fare


questo cammino, di affrontare la grande prova, si ritirino in buon
ordine, e preghino per questo gregge! Non devono ritirarsi
inventando delle scuse e arrivando alla calunnia e diffamazione.
Ritiratevi, ma amando tutti. Non vi ho mai obbligato a venire, ma chi
viene deve fare il cammino spirituale come il vostro vescovo vi
insegna, perché ho già detto che Gesù parla in lui, quindi ogni cosa
che vi insegna è Gesù che lo fa. Non guardate l'aspetto esterno, non
guardate se la voce è alta o bassa, guardate se ciò che dice è

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conforme alla Parola di Dio.

Roma, 20 febbraio 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, sono il vostro Gesù. Con voi percorro un
cammino irto e spinoso, pieno di sofferenza, ma anche di gioia,
perché il vostro modo di comportarvi, di pregare e di accettare ciò
che Dio Padre vuole continua a salvare molte anime; questo
dovrebbe darvi tanta gioia e tanto amore. Le anime continuano a
convertirsi ma sono ancora poche in confronto alle anime che si
trovano su questo pianeta Terra.

Ciò che mi fa soffrire è che sacerdoti e suore vengono in questo


luogo di nascosto e camuffano l'abito. Questo è un posto santo, fatto
santo da Dio. In questo luogo taumaturgico Dio ha fatto tante opere e
prodigi e tutti belli; ma Dio è messo al secondo posto, per non dire
ultimo dagli uomini, per i quali non vale nulla. Sono gli uomini che
decidono, che fanno e disfano tutto. E Dio? Io non vengo in mezzo a
voi per fare una passeggiata o per divertirmi, vengo per pregare con
voi, per aiutarvi a convertire le anime. Coloro che vengono di
nascosto, per paura dei grandi uomini della Chiesa, non mi amano,
non possono amarmi; chi ha paura non ama. Bisogna essere sempre
pronti per Dio Padre, per Dio Spirito Santo, e per Me Dio Figlio.
Perché avete paura di venire a pregare in questo luogo
taumaturgico? Forse perché non si gioca? Forse perché non c'è la
partita di pallone? Forse perché non ci sono i cantanti? Ma anche i
miei figlioli cantano. Perché non vengono? Per invidia, superbia e
tutto questo porta alla calunnia e alla diffamazione.

È iniziato l'anno duemila e voi state soffrendo con Me, con la Madre
dell'Eucaristia, con tutti gli angeli e i santi. La vostra sofferenza fa
aumentare le conversioni di molte persone che un giorno diranno:
“Grazie, fratello, perché mi hai salvato”.

Io sono Gesù e vi amo, miei cari figli. Se voi riusciste ad amarmi


come Io vi amo, nonostante tutte le contrarietà e le sofferenze,
nonostante la stanchezza del lavoro e dello studio, tutto sarebbe più
facile. Tutti siete stanchi, ma dovete manifestare più forza nel
reagire. Dovete reagire, non dovete dire di essere stanchi e lasciarvi
andare. No! Dovete reagire.

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Anch'Io da anni sono stanco di questo pianeta Terra, ma continuo a
lavorare, a far sì che gli uomini si convertano; desidero che anche voi
facciate la stessa cosa. Non stancatevi mai di pregare. Non dite:
prego, prego, ma la Madonnina e Gesù non mi ascoltano; non è vero.
Ricordatevi che le vostre preghiere non vanno mai perse.

Oggi, terza domenica del mese, c'è la Messa di guarigione, ma dove


sono le persone? Fa freddo? Sapeste in quanti luoghi le persone sono
all'aperto ore ed ore per prendere i primi posti. Il vostro vescovo vi
ha coccolato troppo.

Voglio aggiungere che qui chi comanda è il vescovo. Il vescovo va


rispettato, va aiutato; è vostro servo, non vostro schiavo; qualcuno ne
approfitta. Non è vero quello che dicevate i primi tempi: “Don
Claudio mi mette paura”, perché, quando volete, ognuno di voi fa ciò
che la testa gli dice; questo non è bello. Se rispettate il vescovo,
rispettate anche Me che non vedete. Se non rispettate il vescovo che
vedete, come potete rispettare Gesù che non vedete? Rispettare non
significa dare del lei o del voi; no, questo non è il rispetto. Don
Claudio vi ha detto: “Gli amici devono chiamarmi Don Claudio”.
Dategli pure del tu, ma rispettatelo, non è vostro schiavo; è vostro
servo. Tutti i sacerdoti, dal Papa al più piccolo sacerdote, sono vostri
servi, non vostri schiavi. Lo stesso vale per le famiglie, vale per i
fidanzati, per le coppie, per coloro che si devono sposare, per le
comunità soprattutto. Servi sì, schiavi no.

Grazie se metterete in pratica questa lettera di Dio.

Roma, 5 marzo 2000 - ore 10:40


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. È la vostra


Mamma che vi parla dal profondo del cuore e vi ringrazia per tutte le
vostre preghiere; queste salgono velocemente a Dio che le
distribuisce alle anime che ne hanno bisogno.

Attenzione a ciò che dico: un malato grave ha bisogno di preghiere,


ma se è in grazia di Dio ha già acquistato il Paradiso; un uomo che
pecca in continuazione perché parla male del prossimo senza
conoscerlo, è malato spiritualmente. I malati spirituali dovrebbero
preoccuparvi più dei malati fisici, se sono in grazia e amano mio
Figlio Gesù.

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Voi siete perseguitati, ma otterrete la vittoria; vi calunniano e vi
diffamano, ma siete vittoriosi; vi fanno ogni sorta di offese, ma siete
gloriosi come Gesù.

Accettate tutte queste sofferenze senza fare polemiche. Vi ho fatto


l'esempio dei due malati gravi, i fisici e gli spirituali; voi siete tra i
primi, tra coloro che sono malati, ma amano Gesù e vivono in grazia.

Quante volte vi ho detto: accettate la volontà di Dio. Non vi pentirete


di averlo fatto. Ancora oggi mi ripeto: non siete voi, miei cari figli, a
portare la croce pesante, ma mio Figlio e la sua sposa. A voi chiedo
preghiere. È così bello sorridere e accettare la sofferenza, anche se a
volte è giusto che la natura umana si ribelli. Ricordatevi, miei cari
figli, brontolare non è peccato e scoraggiarsi non offende Dio, però
bisogna riprendersi in tempo e andare avanti; questa è la vita
terrena. Il pianeta Terra continua ancora ad inseguire realizzazioni
eclatanti ma non sante. Guardate quante separazioni ci sono nelle
famiglie. Molto spesso sentite figli che si lamentano dei genitori
perché si separano, bisticciano, si picchiano o si uccidono. Il pianeta
Terra continua ad andare avanti con la droga e l'alcolismo.

Molte volte ho detto: fate un fioretto, non fumate, offrite la rinuncia


della sigaretta a Dio. Fate il fioretto del fumo; cosa possono darvi 5
minuti di fumo? Il fumo fa male e a volte le conseguenze le pagano
coloro che lo respirano. Chi ha il vizio del fumo, può toglierselo
piano, piano; può dire: “Gesù, oggi per amore tuo, per la salvezza
delle anime, non fumo, non guardo i programmi della televisione,
quelli scandalosi, che fanno male allo spirito”.

Amate Dio, abbiate fiducia in Lui. Ricordatevi che l'uomo delude


sempre, Dio mai!

Roma, 9 marzo 2000 - ore 17:40


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Oggi è la


festa grande del vostro vescovo, ma soprattutto, come dice il vostro
pastore, è la festa del sacerdozio; ogni sacerdote dovrebbe
festeggiare la festa del sacerdozio. Gesù ha detto: “Io sono in te, don
Claudio, e tu sei in Me”, lo stesso vale per tutti i sacerdoti che vivono
in grazia. Dio quando mi consegna la lettera mi dice di aiutarvi, di

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insegnarvi ad amare, a perdonare, a vivere in grazia ogni giorno
della vostra vita.

Vedo, che state vivendo bene la grande prova di Dio e questo fa


felice il cuore di mio figlio Gesù e il mio cuore.

Quando vi ho detto: “Festeggiate il sacerdote, fate una grande festa”,


intendevo soprattutto la festa spirituale: santa messa, santa
comunione, preghiera, sacrifici e fioretti. Domenica vi ho parlato del
fioretto della sigaretta; è molto semplice fare questo fioretto per
amore del sacerdozio, per far sì che le anime chiamate da Dio si
convertano veramente. Dio continua a chiedere la conversione.

Dio a volte ordina e a volte domanda. Ordina quando dice: “Io voglio
che tu sia vescovo. Io voglio che tu dica la santa Messa. Io voglio che
tu celebri tutti i sacramenti” e quando Dio dice “Io voglio”, un'anima
bella risponde:

“Sì, sì, mio Dio, io sono tutto tuo, totus tuus.” Domanda quando
chiede il consenso alle anime perché facciano qualcosa e dice: “Siete
liberi di accettare o rifiutare”, solo in questo caso siete liberi come
gli uccelli che volano nel cielo. Ripeto quando dice “Io voglio” dovete
ubbidire; questa è la vera e grande obbedienza a Dio.

Tutti gli angeli e i santi del Paradiso festeggiano questo giorno, festa
del sacerdozio, festa del vostro vescovo, insieme a tutti voi che lo
amate, mio piccolo gregge. Dio continua a mandarmi in mezzo a voi.
Siete pochi, ma siete semplici, umili, buoni e fate di tutto per amare
Gesù Eucaristia. Ormai avete fatto il grande salto: amate Gesù
Eucaristia con tutto il cuore e Dio vi ringrazia di questo ed è felice
perché dimostrate di amarlo malgrado tutte le sofferenze e
soprattutto malgrado la grande prova. Grazie, grazie di tutto cuore.

Ora festeggiate il sacerdote partecipando con tutto l'amore alla santa


messa, fate la santa comunione in grazia e poi godete perché la
situazione cambierà.

In questo momento stanno tutti benedicendo te, mio caro vescovo, e


tutti ti augurano un bene grande, profondo e una grande forza. Non
abbatterti, perché il Paradiso è con te.

Ci tengo a ripetere un insegnamento. Qualcuno ricorderà che quando


Marisa mi ha chiesto se un'apparizione era vera io la sgridai e le

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dissi: “Chi sei tu per chiedermi questo? Tu vali solo quel quarto d'ora
dell'apparizione”. A nessun veggente parlo di un altro veggente. Chi
parla male di un veggente, vuol dire che non mi ha mai visto o ha
cessato di vedermi. Ricordate bene queste parole, sono molto
importanti. Le radio cattoliche continuano a parlare di apparizioni
anche se ora non fanno nomi. Nessun veggente può parlare male di
un altro veggente. Quando un veggente parla male di un altro
veggente non è un vero veggente. Quindi, quando sentite parlare
male di un veggente, non ascoltate, anzi potete anche dire: “Questo
non viene da Dio, ma dal demonio”.

Roma, 12 marzo 2000 - ore 10:45


Lettera di Dio

Gesù - Sì, miei cari figli, sono il vostro Gesù, e sono venuto a
festeggiare con voi la festa del sacerdozio. Io sono sacerdote in
eterno. Io busso alla porta dei cuori e chiamo le anime per
consacrarsi a Dio, guai a coloro che non rispondono alla chiamata di
Dio. Io sono colui che ho chiamato al sacerdozio, che ho dato
l'Episcopato a don Claudio, Io vi amo tutti. Vi siete accorti che il
pianeta Terra è malato, molto malato e ne sono responsabili sempre i
grandi uomini, non i poveri, i piccoli e gli umili.

Molte volte la mia e vostra Mamma ha detto: “Questo pianeta Terra è


malato e diventerà sempre più malato”, oggi vi accorgete da soli
quanto sia malato, perché gli uomini corrono soltanto alle ricchezze,
al potere e alla poltrona.

Oh, quante, quante creature mettono Dio al secondo posto, per non
dire ultimo. Dio ha chiamato questo semplice e umile sacerdote, oggi
vescovo ordinato da Me, per aiutare le anime e per portare loro la
Parola di Dio, perché lui fa comprendere la Parola di Dio. Vi siete
accorti, almeno coloro che frequentano il giovedì l'incontro biblico,
come di ogni parola ne fa un poema. Sì, Don Claudio è l'uomo
dell'Eucaristia, è il sacerdote dell'Eucaristia, è il vescovo
dell'Eucaristia. Oh, se tutti i miei figli prediletti camminassero nello
stesso modo! Io ho dato esempio in tutto.

Darsi a Dio non significa pensare solo a pregare rinchiusi in chiesa,


no; l'uomo si può dare a Dio in qualsiasi modo, e il modo più grande
e più bello è abbandonarsi a Dio e vivere la sofferenza, la gioia,
l'amore.

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Dovete stringere i denti, è vero. Dovete pregare, è vero; e almeno
voi, mio piccolo gregge, siate uniti. Ricordate la lettera di san Paolo?
Se non vi amate potete fare qualsiasi gesto, qualsiasi opera, qualsiasi
cosa, ma tutto è nulla. Per questo Gesù vi chiede di amare e di
mettere Dio al primo posto, sempre e tutti piccoli e grandi. Se non
mettete Dio al primo posto prima o dopo vi accorgete che siete nulla,
e vi preoccupate solo di correre al denaro e al potere. Ricordatevi
che questa lettera di Dio è per tutti.

Ti ripeto, don Claudio, mio caro vescovo: io sono in te e tu sei in me,


come io sono in qualsiasi sacerdote che vive in grazia. Quando
consacrate io sono dentro di voi e voi dentro di me, siamo tutt'uno.
Quando arriva il momento della consacrazione siate più raccolti che
mai, pensate che io sono presente, e il sacerdote è presente e tutti e
due formiamo una sola cosa.

Grazie della vostra presenza. Gioite per quanto potete, vero


Marisella?

Marisa - Mica è tanto facile per me, però ti voglio ripetere ciò che ho
detto già tanti anni fa: se tratti tutte le spose come me ne avrai
sempre di meno. Sorridi? Però è la verità.

Gesù - Sì, è vero, Marisella, ne ho sempre di meno e tante non vivono


in grazia, questo mi fa male. Voi non sapete che i miei Papi: Pio XII,
Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I; i papi che hanno fatto
tanto del bene soffrono nel vedere che la Chiesa va sempre più in
declino. I grandi uomini della Chiesa non si accorgono o non vogliono
accorgersi di questo.

Roma, 23 marzo 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Madonna - Ho ascoltato alcune lamentele e se fossi una mamma della


Terra, vi direi che avete tutte le ragioni; ma io sono obbediente a Dio
e mi sono sempre abbandonata a Lui e così hanno fatto i miei due
cari figliolini. Quando arriva la sofferenza, grande come quella che
ha portato la grande prova, non si può dire a Dio: “Non mandarla”.

Dio ama i suoi figli, ma non tutti nello stesso modo, perché ognuno
ha bisogno di un amore divino e di coccole in base al proprio modo di

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essere. Però, qualcuno deve vivere la grande sofferenza per la
salvezza delle anime.

Marisella, sul giornalino c'è scritto che si sono convertite 13 milioni


di anime che alla festa del vostro vescovo sono diventate 13.900.000
e oggi ammontano a 14.200.000. Le conversioni continuano. A voi
sembra che sia un grande numero, ma è piccolo in confronto a tutti
gli uomini della Terra.

Conosco e capisco benissimo il grande sacrificio e la grande prova


che Dio vi ha chiesto, ma piano piano tutto si deve sistemare secondo
i piani di Dio, non secondo quelli degli uomini della Terra, ma ci
vuole un po' di pazienza. A te, Marisella, non oso leggere la lettera di
Dio, dovrai soffrire tanto, tanto.

Roma, 25 marzo 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Madonna - Marisella sto ammirando come questo mio piccolo gioiello


è stato addobbato: la rosa con al centro l'Eucaristia.

Avrei voluto che la festa fosse stata più sentita e con la


partecipazione di molte più anime a pregare insieme a voi. Voi vi
accorgete che nonostante la grande sofferenza gli uomini non
cambiano, comunque io sono qui con voi, con gli angeli e i santi.
Accanto a me ci sono il mio amato sposo Giuseppe e Gesù. Dio mi ha
consegnato la lettera e mi ha detto: “È la tua festa Maria, vai.” Io ho
risposto: “Mio Tutto, mio bene, cosa posso dire ancora ai miei figli
che sono ad attendermi in quell'angolo, su quel pezzetto di terra, che
tu hai reso taumaturgico e santo? Per diventare santi c'è bisogno di
una persona che muoia per tutti.”

Come vedi Marisella, qui in Paradiso è festa; gli angeli, i santi, i miei
papi e le anime che tu conosci sono intorno a me, ma più che altro
sono intorno a Gesù, a Gesù Eucaristia, a Gesù bimbo e danno gloria
a Dio. C'è il mio amato sposo Giuseppe, che ha tanto sofferto, ma non
al tuo livello.

Marisa - Non capisco, comunque.

Madonna - Miei cari figli, è la Mamma che vi parla. Qualcuno di voi


nel suo cuore sta pensando: perché tu, Madre, non guarisci la nostra

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sorella? Perché Dio dà queste dure prove ai suoi figli e non li aiuta?
Perché, quanti perché, ma non c'è risposta da Dio. Quando Dio
sceglie un'anima e questa dice sì ed è pronta a tutto, allora entra a
far parte del mistero di Dio.

Quando sarete riconosciuti dal Vicariato e dal santo Padre, la vostra


situazione cambierà. Avrete la chiesa “Madre dell'Eucaristia”;
festeggerete Madre dell'Eucaristia in una data stabilita dall'autorità
ecclesiastica. Colui che poteva parlare, tace mentre bastava una sua
parola per far finire questa lunga e dolorosa storia. Gli piace
viaggiare, avere tante persone intorno, avere la sua gloria, ma la
gloria è soltanto per Dio. Siete tutti uomini: dal più grande uomo
della Terra, al più piccolo; la gloria va attribuita soltanto a Dio, a mio
Figlio Gesù che è morto per ognuno di voi, anche per l'autorità
ecclesiastica. Credetemi, miei cari figli, il Papa poteva dire: “Lasciate
in pace questi miei figli, perché Gesù Eucaristia è apparso loro, e
tutti l'hanno veduto; lasciateli vivere in pace”. Oppure poteva dire:
“Vieni, mio caro vescovo, parliamo”. Ma tutto questo non è avvenuto
e la volontà di Dio non è stata fatta.

Voi ormai siete cresciuti e avete ben capito ciò che voglio dire; chi ha
orecchi da intendere intenda.

Roma, 1° aprile 2000 - ore 17:40


Lettera di Dio

Madonna - Non è difficile diventare santi. Guardate il vostro vescovo,


nonostante le sofferenze, le calunnie, le diffamazioni e le cattiverie
degli uomini continua a darsi completamente alle anime; anche
quando è stanco e ha delle grandi preoccupazioni. Il vescovo cerca di
aiutare in tutti i modi la persona che ha bisogno. La santità è
semplicità, è amore; non bisogna fare grandi opere per arrivare alla
santità, ad essa può arrivare chiunque, in famiglia e in comunità. Oh,
le comunità religiose quanto lasciano a desiderare. Gli uomini non
hanno capito cosa è unione, fratellanza, amore.

Io dico che in mezzo a voi ci sono dei santi. Oggi Dio ha dato un dono
a un'altra persona; poi Marisella lo dirà al vescovo e questo a sua
volta alla persona interessata. Dio dà dei doni a persone umili,
semplici, che cercano di camminare sempre in avanti, piccolo o
grande che sia il passo verso Dio.

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Dio dà dei doni particolari: il dono di saper parlare; il dono di
scrivere; il dono della penetrazione, il dono che tutti dovrebbero
avere, quello dell'amore verso tutti e tanti altri.

Il pane che dà la vita è Gesù Eucaristia.

Voi avete l'Eucaristia che ha sanguinato. Quando entrate in questa


casa, andate subito ad adorare per un minuto almeno Gesù
Eucaristia che ha sanguinato. A volte passate davanti alla porta
senza neanche accorgervene, e questo mi fa male. Ancora dovete
camminare, ancora dovete comprendere fino in fondo quanto dovete
dare a Gesù Eucaristia. Ancora qualcuno lo mette al secondo posto e
mi riferisco ad alcuni membri della comunità, perché per gli uomini
della Terra Dio è sempre al secondo posto. I miei sacerdoti prediletti,
le mie suore e i miei veggenti cercano di emergere, si comportano
come le grandi star. No! Dio non chiama le anime per questo.
L'anima chiamata da Dio deve pregare, soffrire, amare, dare esempio
e testimonianza.

Roma, 6 aprile 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Madonna - Vi ho fatto recitare tre Gloria al Padre davanti a Gesù


Eucaristia. A voi può sembrare strano che l'Eucaristia si sia adagiata
sul corpo del vescovo e sul corpo della veggente. Perché Dio ha fatto
questo? Perché ha voluto appoggiare il suo corpo sul vostro
martoriato da tutti, mie due cari figliolini.

Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Ci sono ancora persone
che continuano ad allontanarsi perché i loro sacerdoti parlano male
di questo luogo; voi, che resistete a tante tentazioni, sarete aiutati da
Dio e sarete con Lui, sempre. Ci sono tante persone che seguono le
apparizioni, perché vedono dei segni, ma segni grandi come quelli
avvenuti in questo luogo taumaturgico, non ci sono da nessuna parte.
Voi conservate Gesù Eucaristia che ha sanguinato, ma agli uomini
questo non interessa perché non sanno che cosa è l'Eucaristia, non
comprendono che in quell'ostia è presente mio Figlio Gesù in corpo,
sangue, anima e divinità, e non comprendendolo, non possono venire
a immagazzinare una grande spiritualità. Riescono a comprendere
una madonnina che piange o sanguina ma non mio Figlio Gesù che
piange e versa sangue. Vi avevo detto in un messaggio: non abbiate
paura del freddo, perché l'amore di mio Figlio Gesù e il mio amore vi

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riscalderanno e se sopraggiungono malattie, vi ho anche detto che
dipendono dalla natura umana. Eppure ancora delle persone non
vengono perché fa freddo. Allora perché vanno in altri posti dove c'è
anche bufera e tempesta? Voi nel vostro piccolo avete fatto tutto ciò
che potevate fare. Il resto deve farlo Dio, come ha promesso.

Roma, 20 aprile 2000 - ore 19:30


Giovedì Santo
Lettera di Dio

Gesù - Io, Gesù, ho istituito il sacramento dell'Eucaristia e


dell'Ordine. Se non avessi avuto accanto a me la vittima, mia madre,
mia amica, mia sposa, non avrei potuto, come uomo, farcela da solo.
Oggi la storia si ripete. Se il vostro vescovo non avesse una vittima
accanto non potrebbe farcela, poiché le prove sono tante. Dio manda
le prove e dà la forza e il coraggio di sopportarle. Le prove morali e
quelle fisiche sono grandi, ma proprio queste avvicinano l'uomo a
Me, a Gesù Eucaristia.

Grazie a tutte le lettere che Dio ha dato a Maria, Madre


dell'Eucaristia e a tanti nostri insegnamenti che sono stati dati su
Gesù Eucaristia, quel Gesù che ha sanguinato, hanno aperto di nuovo
i tabernacoli e hanno ricominciato a fare adorazione. Volevano
dimostrare che ciò che è scritto nelle lettere di Dio è vero, ma a noi,
a voi specialmente, questo non deve interessare; l'importante è che
adorino Me, Gesù; che adorino l'Eucaristia, l'importante è che mi
ricevano in grazia. Se gli uomini della Chiesa agiscono per ripicca,
non vi deve toccare; dovete essere felici e contenti che molte
parrocchie hanno aperto di nuovo il tabernacolo, hanno fatto
troneggiare l'ostensorio con l'Eucaristia e fanno turni di preghiera.
Tutto questo si è realizzato grazie al vescovo che vi ha insegnato ad
amare, alla vittima dell'Eucaristia e a voi tutti, mio piccolo gregge,
che avete fatto adorazione, che avete fatto tanti sacrifici per essere
presenti quando Io venivo esposto. Che importa ciò che dicono gli
uomini della Chiesa? L'importante è che piano, piano le comunità e le
parrocchie comincino di nuovo ad amarmi, l'importante è che gli
uomini si convertano e le guerre finiscano; l'importante, mio piccolo
gregge, è che voi vi amiate, tutti.

Dovete avere l'amore, la carità verso il prossimo, verso l'ammalato;


quando uno di voi si ammala dovete saperlo. Pregate, affinché le
persone malate abbiano la forza di accettare tutto.

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Io vi amo troppo, miei cari figli, per non dirvi queste cose.

Tu, Marisella, hai preso il posto di mia Madre, lei ha sorretto Me e tu


sorreggi il vescovo. Non hai sostenuto soltanto lui, ma anche tanti
altri sacerdoti. Molti giovani, grazie alla tua sofferenza e preghiera,
sono entrati in seminario e oggi sono sacerdoti e vescovi.

A voi, miei cari figli, chiedo: aiutate con la preghiera, come sempre
avete fatto, la vostra sorella. So che pregate per lei, e pregate tanto,
non stancatevi mai, finché Dio non darà la grande lettera che tutti
aspettate. Auguri a te, mio caro sacerdote prediletto, perché oggi è
la festa del sacerdozio. Auguri a voi tutti; non siete tanti, purtroppo
siete molto pochi. Ripeto: tanti hanno ricevuto delle grazie e poi sono
spariti, perché bisogna vivere in grazia e ricevermi in grazia.

A voi Gesù dà il suo bacio paterno, uno ad uno.

Roma, 27 aprile 2000 - ore 17:15


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, la Mamma è qui in mezzo a voi per


comunicarvi la lettera di Dio.

Questa volta Dio si rivolge alle mamme e ai papà e fa loro un


rimprovero. Non possono biasimare i figli, perché pregano, perché
fanno la santa comunione e perché vogliono venire in questo luogo
taumaturgico. I genitori, se vogliono il rispetto dai propri figli,
devono darlo per primi. È tempo di tregua e di pace. Spesso pensate
alle guerre e a coloro che uccidono con molta facilità, ma non
pensate che sovente i genitori fanno soffrire i propri figli, solo perché
si comportano come vuole Dio; questo non è bello.

Alcuni genitori si sono ammalati ed hanno chiesto preghiere. Una


volta guariti hanno ricominciato a far soffrire i propri figli. I figli, a
loro volta, debbono ubbidire ai genitori se l'obbedienza è giusta, se
l'obbedienza viene chiesta in modo caritatevole, con amore. Queste
persone non amano i propri figli, se volontariamente li fanno soffrire.
Dio terrà conto di questo.

Questo è l'anno dell'Eucaristia. Il vescovo, a nome di Gesù, vi ha


insegnato ad amare l'Eucaristia; amatela e amate il vostro prossimo.

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Se il prossimo non si comporta bene, se continua a criticare, a
calunniare, allontanatevi da lui, qualunque egli sia. Il comandamento
dice: onora il padre e la madre, ma i genitori non devono
approfittare. I genitori devono rispettare i figli.

Tutto qui, Dio ha parlato così. Questa è la lettera di Dio.

Roma, 1° maggio 2000 - ore 18:30


Lettera di Dio

Gesù - Marisella, continuo il colloquio che questa mattina ho iniziato


con te. Ti ho dato la santa Comunione per farti star bene, però non ti
illudere, mia dolce creatura, perché non starai sempre così. Ogni
tanto anche tu hai bisogno di un po' di gioia.

Miei cari figli, sono Gesù: in questo momento avete qui, con voi,
Gesù Eucaristia e Gesù uomo-Dio. Guardatemi! Qualcuno, forse, al
quale io darò il dono, riuscirà a vedermi. Voi siete qui a pregare ed a
gioire, perché avete visto la vostra sorella camminare, ma
camminavo io al suo posto. In questo momento migliaia e migliaia di
giovani sono al concerto a divertirsi. Durante la santa Messa e
durante l'esecuzione dei canti classici fatti davanti al Santo Padre,
diversi di loro li hanno derisi e fatto dei gesti discutibili che tu,
Marisella, hai visto, perché eri in bilocazione a S. Giovanni. A che
serve raccogliere migliaia di giovani se prima non è stata fatta una
preparazione, una catechesi, una spiegazione? Quando parlava il
Papa non c'erano molti giovani, sono arrivati quando è iniziato il
concerto ed hanno litigato, addirittura si sono picchiati per avere i
primi posti.

Invece voi, miei cari giovani, siete qui nel più grande silenzio a
pregare e a far compagnia a Me, alla mia e vostra Mamma, al mio
papà Giuseppe, a tutti gli angeli e i santi. Voi giovani non potevate
divertirvi come loro? No, il vostro cammino spirituale è andato
avanti, avete superato diversi ostacoli e continuerete a superarli.
Anche voi, miei cari adulti, siete qui con sacrificio, non solo per
essere venuti, ma anche per problemi familiari. Guardatevi, siete
molto, molto pochi, ma io sto godendo della vostra presenza e questo
mi rende felice. Il silenzio vi fa santi.

Quando avevo bisogno di pregare mi ritiravo in pieno silenzio e non


cercavo nessuno; anche voi avete preferito venire in questo luogo

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taumaturgico per godere del miracolo Eucaristico e perché la vostra
sorella cammina. Come posso Io non amarvi? Come posso non
aiutare voi, che siete sempre presenti?

Ieri la Mamma non ha detto nulla, ha lasciato decidere Me: “Gesù,


vuoi che io appaia tutti i giorni del mese mariano?”. Io ho risposto:
“Sì”. È bella la frase che ha detto il vescovo: “Anche se saremo due o
tre persone, noi staremo nella Basilica Madre dell'Eucaristia a
pregare”. Ognuno di voi può salvare tante anime con la preghiera.
Noi del Cielo vi chiediamo tanti sacrifici e quando brontolate avete
ragione e non ci offendiamo per questo. Quanti sacrifici e quante
sofferenze Dio chiede, specialmente a voi due, miei cari figliolini!
Voi, malgrado tutto, date ed andate avanti, però non parlate delle
persone che vi fanno soffrire, pregate per loro. Non dovete chiedervi
se si salvano, ma pregate, perché le preghiere non vanno mai perse.

Roma, 2 maggio 2000 - ore 18:30


Lettera di Dio

Marisa - Grazie, Madonnina, perché sei venuta, anche se non mi dici


nulla. Voglio ringraziarti perché hai aiutato mio fratello sacerdote,
come ti avevo chiesto.

Madonna - Non parlerò io, Marisella, ma San padre Pio, perché tutti i
gruppi di preghiera devono sapere che lui è qui con voi.

Marisa - Sei diventato ancora più bello, padre Pio!

Padre Pio - Figliolini miei, sono padre Pio e sto in mezzo a voi. Dio mi
ha detto di venire sempre da voi a pregare; oltre Gesù, la Madonnina
e tutti gli angeli e santi anch'io sarò presente qui. È grande desiderio
di Dio che tutti i gruppi di preghiera di padre Pio vengano a visitare
e a pregare, ogni tanto, in questo luogo taumaturgico.

Lo so, siete poche, pochissime persone, ma passate parola e dite che


Dio ha scelto me per darvi questo messaggio piccolo, semplice e
umile, perché io, la vostra sorella ed il vostro vescovo siamo piccoli,
semplici e umili.

Per me è una grande gioia venire qui e stare con voi, perché so che
amate moltissimo Gesù Eucaristia. Dio mi ha dato il privilegio di
parlare, non perché io sia superiore a Gesù e alla Mamma, essi sono

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sempre avanti a tutti e ora sono qui con me, ma perché io devo dirvi
di pregare molto per la conversione dei miei confratelli sacerdoti.

Tutti i miei gruppi di preghiera devono riunirsi in questo luogo


taumaturgico e tutti i veggenti devono incontrarsi qui ogni tanto per
pregare; invece i veggenti, le anime consacrate e i sacerdoti curano
solo il proprio orticello; quando impareranno ad amare veramente
Gesù Eucaristia?

Lo so, voi che amate Gesù Eucaristia siete provati, siete bersagliati
da ogni parte. Vi capisco benissimo, oh, se vi capisco, miei cari
fratellini!

Io verrò sempre, come Dio Padre mi ha ordinato, in questo luogo


taumaturgico, ogni volta che ci sarà l'apparizione di Gesù o di Maria.
Oggi Dio Padre ha dato a me la lettera da comunicare; in Paradiso
non ci sono né gelosie né invidie, la Mamma e Gesù non sono
invidiosi se leggo io la lettera di Dio; Dio forse ha scelto me, perché
sono talmente piccolo e vecchierello…

Marisa - Adesso, però, non sei vecchierello, sei bello e giovane.

Padre Pio - Sì, è vero, Dio ha scelto me, ma non so il motivo, perché
ci sono tanti santi in Paradiso, anche se dovrebbero essere molto,
molto più numerosi, perché Gesù ha salvato tutti gli uomini.

Coraggio, miei due cari fratelli, conosco la vostra storia e la vivo con
voi; è lunga e dolorosa, bella, credetemi, è bella.

Roma, 3 maggio 2000 - ore 18:35


Lettera di Dio

Padre Pio - Io, umile servo di Dio, dico a tutti i gruppi di preghiera:
“Parlate troppo e pregate poco”. Tutti vi sentite primi e nessuno si
sente ultimo. Chi vuol seguire me deve diventare piccolo ed essere
l'ultimo. Io non ho fatto grandi cose, ma ho sempre servito, anche
con il mio caratteraccio, vero Marisella?

Marisa - Sì, ma non l'ho detto io che hai un caratteraccio, perché non
ti ho conosciuto, quando vivevi.

Padre Pio - I miei gruppi di preghiera sono numerosi, ma pregano

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poco e parlano tanto. Voi, invece, pregate molto e non parlate alle
spalle, non dite parole fuori posto. Voi parlate sempre di Gesù,
perché è la ragione della vostra vita. Bisogna sempre parlare bene e
saper ascoltare i consigli dei grandi e dei piccoli.

I gruppi di preghiera sono molto importanti per la Chiesa, ma se non


pregano non servono a nulla, per questo è importante saper pregare,
anche come tu fai tante volte, Marisella, quando prendi la corona e la
stringi forte tra le mani: non dici nulla, però sei unita a Dio.

Voi, piccolo gregge, come vi chiama Gesù e la Mamma, quando non


potete o non vi sentite di pregare, o avete aridità nel vostro cuore,
prendete la corona e stringetela forte nelle vostre mani. Se non
recitate nemmeno un'Ave Maria non importa, ma stringete il rosario
più che potete, perché è un'arma potente che vi aiuta ad affrontare le
difficoltà della giornata; ad ogni giorno è sufficiente la sua pena.
Dovete pensare al presente, domani è un altro giorno. Cosa ha detto
nella lettera di Dio la Mamma celeste, la Madre dell'Eucaristia?
Lasciate il passato nelle mani di Dio e vivete il presente, anche il
futuro è sempre nelle Sue mani.

Chi più di voi due, caro fratello e cara sorella, soffre per questa
grande missione? Anche oggi mi ripeto: voi soffrite e avete sofferto
molto più del beato Padre Pio. Io non so se merito questo titolo che
mi hanno dato.

Marisa - Scusa, Padre Pio, ma se te l'hanno dato vuol dire che lo


meritavi. Gesù fa le cose in modo leggero?

Padre Pio - No, Marisella, però dico questo per farti capire che,
quando vi vedo soffrire, io mi chiedo: “Merito il titolo di Beato Padre
Pio?”.

Marisa - Io dico di sì, tu cosa dici?

Padre Pio - Miei cari figli, miei cari fratelli, è difficile per me parlare
davanti a Gesù, alla Madre dell'Eucaristia, agli angeli e ai santi, ma
Dio ha voluto così, io ubbidisco e vengo a portarvi la sua lettera.
Coraggio. Come dice la Mamma, ascoltate la santa Messa e fate la
santa Comunione come fosse l'ultima della vostra vita. Cercavo
anch'io di dire la santa Messa come fosse stata l'ultima della mia vita
ed è stata dura, difficile, perché il demonio è geloso e invidioso ed è
sempre pronto a portare via le anime a Dio, ma quando non ci riesce,

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che cosa fa? Picchia molto forte, ma anche noi siamo forti, vero
Marisella?

Madonna - Grazie, Marisella, un bacio da tutti noi del Paradiso. Ciao


anche a te mio caro sacerdote prediletto, cosa debbo dire che non ti
ho detto? Grazie per ciò che fai per la Chiesa, grazie. Talvolta pensi
di aver fallito in tutto, ma tu non hai fallito, sono gli altri che
falliscono, perché non sanno amare.

Roma, 5 maggio 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, sono il vostro Gesù. Io, come ho detto molte
volte, ho tanto amato gli uomini fino a morire in croce. Oggi sono qui
in mezzo a voi, in croce. La mia e vostra Mamma chiede in
continuazione tantissime preghiere per la pace, perché non c'è pace
in famiglia, tra le nazioni, tra i popoli, tra i grandi uomini dello stato
e della Chiesa.

Dio continua ad attendere le conversioni ed ogni giorno ripete:


“Convertitevi, convertitevi, miei cari figli”. La paura non fa crescere
l'uomo. Chi ha paura non è un buon cristiano. Io non ho mai parlato
dei tre giorni di buio. Vi ho insegnato a vivere in grazia. Dovete
accettare ogni giorno come viene. Dal lontano 1990 la purificazione è
iniziata, ma chi ha scritto queste parole? Chi parla della conversione
dei sacerdoti, dei vescovi e dei cardinali? Si parla soltanto della
preghiera e del digiuno, a qualcuno non costa nulla farlo. Si può
pregare in qualsiasi momento ed in ogni luogo, anche quando
riposate: questo non comporta sacrificio. Io invece, in queste lettere
dico: “Vivete in grazia, ricevetemi in grazia”, ma questo discorso
suona male alle orecchie dei miei figli. Ecco perché sono qui in croce
ed il mio cuore continua a sanguinare. Riprendete a fare i primi
venerdì ed i primi sabato del mese, quante persone non li fanno più e
quanti partecipano alla santa Messa il sabato per essere liberi la
domenica, non per stare in famiglia, ma per il proprio comodo.

Noi stiamo aspettando le conversioni, ma se non arrivano, l'ira di Dio


sarà molto forte.

Voi amate moltissimo Gesù misericordioso. Come alla mia Mamma,


anche a Me hanno dato tanti titoli e tutti belli. Io sono
misericordioso, ma alla fine sarò anche giusto, perché la giustizia di

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Dio deve trionfare. L'uomo non può fare ciò che vuole, perché pensa
che Dio alla fine sarà misericordioso. No, questo non è il
ragionamento da fare. La misericordia divina è grande. Dio non si
stanca mai di essere misericordioso con coloro che non lo conoscono,
ai quali nessuno ha insegnato chi è Gesù Eucaristia. Per coloro,
invece, che mi hanno conosciuto e sanno benissimo chi è Gesù
Eucaristia non ci sarà misericordia: se costoro non si convertono,
non possono pretenderla ed il mio Cuore sanguina per questo.

Ci sono state tante apparizioni eucaristiche e tante ostie hanno


sanguinato, ma chi si è commosso? Chi è venuto a vedere e a
pregare? Nessuno. Anzi, mi hanno deriso. Pensano di offendere il
vescovo, ma offendono Me. Ancora oggi, nel duemila, mi straziano,
mi fanno soffrire; per questo vi invito a pregare. Quando ascoltate le
lettere di Dio non tenetele per voi, chiamate le persone assenti o che
si sono allontanate e riferite loro. Voi ascoltate il messaggio, ma
quando uscite di qui dimenticate tutto. Noi del Paradiso non vi
abbiamo insegnato questo.

Coraggio, non abbiate paura di parlare di Gesù Eucaristia. Vi


deridono, vi prendono in giro, non vi parlano? Cos'è questo in
confronto al Paradiso, dove godrete Dio per l'eternità? Il vero
cristiano non deve aver paura e va avanti.

Soltanto Io, il vostro Gesù, posso aiutarvi. Voi credete in me? Io


credo in voi. Voi credete nella Madre dell'Eucaristia? Lei crede in
voi. Io sono stato anche calunniato, quando lavoravo con il mio papà
come falegname, ormai voi conoscete la mia storia: mi hanno
calunniato, diffamato, perseguitato, sputacchiato, frustato,
calpestato. Cosa non mi hanno saputo fare gli uomini! Anche quelli
che io avevo salvato.

Volete essere da meno? Abbiate il coraggio di dire a Gesù: “Voglio


essere come te”, oppure: “Voglio lasciarti”.

Quando la Mamma chiese di scrivere su un bigliettino chi aveva


intenzione di dire sì o no, i biglietti furono tanti, ma quanti di questi
sì sono diventati no! Ecco com'è l'uomo: dice sì in un momento di
entusiasmo o quando nella vita tutto va bene, ma è un sì superficiale,
quando dice no, è soltanto perché non ha compreso il mio amore.

Quei biglietti erano tanti, li ho letti uno ad uno. Io, Gesù, vi chiedo di
scriverli di nuovo, ditelo alle persone assenti. Il vostro sì deve essere

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pieno, non superficiale e d'amore, non di paura.

Roma, 6 maggio 2000 - ore 17:40


Lettera di Dio

Padre Pio - Mia cara sorella Marisa, o Marisella, come ti chiamano


Gesù e la Madonna, quant'è duro vivere sulla Terra con impegno!
Quant'è duro sapere che le creature soffrono di gelosia e sparlano in
continuazione! Tu ed ognuno di voi, non deve preoccuparsi di ciò che
dicono.

Anche oggi Dio ha voluto che io, Padre Pio, venissi in mezzo a voi per
portare la sua lettera. Scusatemi se parlo spesso della vostra sorella,
ma lei soffre moltissimo, molto più di quanto ho sofferto io, per
questo voglio starle vicino.

Voi non dovete ascoltare le persone che non parlano bene, esse non
meritano la vostra attenzione. Date sempre gloria a Dio e ogni giorno
gridate: Osanna al Figlio di Davide!

In questo momento lo Spirito Santo è passato davanti agli occhi della


vostra sorella per darle forza, coraggio e tanto amore.

Nella lettera, Dio dice che in questo luogo taumaturgico sono passate
tantissime anime e molte hanno ricevuto grazie e miracoli, ma poi
non sono più tornate. Dove sono?

Essi hanno avuto ciò che desideravano e il resto a loro non interessa
più. Beati voi, miei cari fratelli, perché credete senza vedere, magari
senza aver neanche ricevuto una grazia, ma voi avete la grazia della
fede, della speranza, della carità e dell'amore verso tutti.

Quando a volte io alzavo la voce o davo calci, come dice anche Gesù,
lo facevo perché la creatura reagisse, si convertisse e arrivasse a Dio
Padre, a Dio Figlio, a Dio Spirito Santo. Questo è il cammino
spirituale che la Mamma del Cielo ha insegnato a me e a voi; Gesù
Eucaristia, entrando nei vostri cuori, vi ha dato forza e coraggio per
andare avanti.

Voi, miei giovani, sarete le nuove famiglie. Darete esempio e


testimonianza ai vostri figli, ai vostri amici e riuscirete a cambiare la
mentalità delle famiglie, che ora non si amano come dovrebbero.

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Tutti dovete amare; chi in un modo, chi in un altro.

Roma, 7 maggio 2000 - ore 10:40


Lettera di Dio

Padre Pio - Oggi, nella sua breve lettera, Dio vi invita a pregare, a
convertirvi e a nutrirvi di Gesù Eucaristia. Se non potete venire in
questo luogo taumaturgico, dove si ricevono grazie, andate ovunque
voi vogliate, ma non ci sono scuse per lasciare Gesù Eucaristia.
Mettete sempre il grande Dio, l'eterno sacerdote, al primo posto.
Oggi Dio mi ha dato l'Eucaristia per farvi capire quanto sia
importante. Tu, Marisella, intanto prendi l'Eucaristia.

(Padre Pio porta l'Eucaristia)

Marisa - Tutti stanno facendo la santa Comunione.

Padre Pio - Marisella, tu e tutte le persone che amano questo posto e


che hanno capito l'importanza dell'Eucaristia, devono nutrirsi di
Essa. Per questo Dio mi ha detto: “Porta l'Eucaristia a questi miei
figli”; ne hai bisogno maggiormente tu, Marisella, il vescovo, nonna
Iolanda e queste due creature che sono qui e che soffrono con voi. Il
vero amore è sacrificio ed a volte soffre di più chi vede soffrire il
fratello. Per questo, figlia mia, devi rassegnarti a vedere anche cose
che non ti piacciono. La tua sofferenza è troppo forte e grande, ma
vedi quanta forza ti ha dato Gesù Eucaristia e quanti anni ti ha
concesso per salvare le anime? Per le tue sofferenze e le preghiere
del piccolo gregge, che Dio ama immensamente, si sono convertiti
altri undici sacerdoti e sono tanti, ma Dio ama tutti, anche i figli
lontani da Lui.

Quando avete qualche difficoltà, pensate alla vostra sorella, ai


bambini del terzo mondo e a tante mamme, papà e nonne che
muoiono per la guerra e per la fame.

Avete avuto il trionfo dell'Eucaristia dal lontano 14 settembre 1995.


Avete sempre trionfato con l'Eucaristia ed ha vinto anche la verità,
anche se alcuni personaggi dicono no. Attenzione, mio caro
confratello vescovo, essi sanno che tu sei nella verità, ma per paura
di perdere il posto e il potere, cercano di schiacciare te e le anime
che vengono qui a pregare. Mio piccolo gregge, Dio vi ha dato
un'intelligenza, sta a voi usarla per capire. Tu, mio caro confratello,

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hai trionfato con la verità e proprio i tuoi confratelli, specialmente
quelli di Roma, sanno che tu sei nella verità, come i membri del
sinedrio sapevano che Gesù era la verità, e ti condannano per invidia
e per paura. Se questo piccolo gregge ti affianca, ti aiuta e prega,
tutto diventa più facile.

Roma, 11 maggio 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Marisa - Adesso siete tutti presenti. Chi parla di voi?

Gesù - Parlo Io, Gesù. Quando la giornata è oberata di lavoro e di


preoccupazioni; quando la salute fa alti e bassi, tu, mio caro
sacerdote prediletto, se non ti senti di parlare, fai fare l'adorazione
eucaristica. Sappi che Io sono con te per darti forza e coraggio, ma
se non puoi, fai adorare l'Eucaristia che ha sanguinato. È una tua
libera scelta: a noi fa piacere l'una e l'altra, anche se l'incontro
biblico è molto importante. Nella vita spirituale bisogna essere molto
elastici. Ognuno deve dare ciò che può. Se non puoi dare cento, mio
caro vescovo, non pretendere di dare centotre, centoquattro,
centocinque. Ti ripeto: tu sei in Me e Io sono in te, e insieme
portiamo avanti questa missione così dura e faticosa.

Marisa - Sei andato già via?

Padre Pio - Sì, io porto la lettera di Dio, benché indegno di fronte a


Dio Padre, a Dio Figlio, a Dio Spirito Santo.

È grande desiderio di Dio che i miei gruppi vengano a pregare qui,


ma non risponderanno. Vi accorgerete come scatterà la gelosia, vi
accorgerete che troveranno qualsiasi scusa pur di non venire. Fate
tutto quello che Dio dice. Ubbidite e fate tutto quello che potete fare
e se gli uomini non risponderanno per gelosia o per invidia, sarà una
grande sconfitta per me. Hanno cantato osanna dopo che hanno visto
le stimmate e conosciuto la mia sofferenza, ma quando io chiedo
qualcosa non gridano più osanna.

Vedi, sorellina cara, con molta facilità trovano scuse per non venire
in questo luogo taumaturgico dove ci sono stati tanti miracoli,
specialmente eucaristici. Dio mi ha mandato per stare con voi e far sì
che le anime che mi hanno conosciuto, o quelle che hanno formato
gruppi di preghiera, si uniscano a voi. Perché ogni gruppo fa a sé?

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Perché non si uniscono? Perché ognuno pensa solo a se stesso?
Molte creature non vengono perché la veggente non scende. Ma
conoscono il motivo per cui non è in mezzo a voi? Ci possono essere
dei gravi motivi. Perché domandarsi sempre degli altri e mai di se
stessi? Io sono a posto? Io amo il prossimo? Con questo non voglio
essere duro, come ero sulla Terra, ormai devo essere gentile e dolce.
Il desiderio è di Dio più che mio.

Pregate, perché ogni creatura agisca non per se stessa, né per gli
uomini, ma per Dio. In questo modo tutto diventa più facile.

Roma, 12 maggio 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Oggi è la


vigilia della festa della Madonna di Fatima e dell'anniversario della
consacrazione della vostra sorella. Vedo che cercate di preparare
con gioia e sacrificio tutto ciò che è possibile per farla felice, ma la
sua felicità si realizzerà solo in Paradiso.

Può darsi che questa festa, questo 13 Maggio a lei tanto caro, possa
essere… Per questo la Mamma vi invita a pregare, perché ogni
preghiera che fate per la vostra sorella ritorna poi su di voi, sulle
vostre famiglie, sui vostri figli, su tutti coloro che soffrono.

Da tempo Dio nella sua lettera ripete spesso: “Pregate per le


famiglie, per coloro che comandano, per i sacerdoti, affinché non
pensino solo a far giocare i bambini e i giovani, ma si preoccupino di
educarli ad una vita cristiana”. Se i sacerdoti non danno
insegnamenti di spiritualità e di amore verso i genitori, gli amici e se
stessi, se i genitori non educano e non preparano i propri figli alla
vita, saranno versate tante lacrime. Io, che sono una Mamma come
voi, vi aiuto. Ogni volta che la vostra sorella mi vede raccomanda
tutti voi, anche se non dice i nomi, i vostri figli e le vostre famiglie. Io
prego con lei. Se vi siete accorti, non chiede mai per se stessa, di sua
iniziativa, ma solo per ordine del suo direttore spirituale.

Desidero che sia molto grande la festa religiosa che deve


comprendere tutte le anime consacrate, tutte le spose di mio Figlio
Gesù, perché anch'esse, come i miei cari sacerdoti prediletti, non
rispondono alla chiamata. È facile ubbidire a Dio quando è messo al
primo posto.

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Poiché la festa della vostra sorella è anche la vostra festa, faccio gli
auguri a tutti. Oggi, dopo tanto tempo, vi chiedo di pregare per il
Santo Padre. Non vuole svelare il segreto di Fatima, lascia il compito
al successore. Per questo pregate. Voi sapete che non fare la volontà
di Dio vuol dire non mettere Dio al primo posto; se voi riusciste a
mettere Dio al primo posto sareste felici e contenti. Se i vostri figli e i
vostri cari vedessero in voi l'amore e la pazienza, si accorgerebbero
che con voi c'è Dio e dovrebbero cambiare prima o poi.

Insieme al mio vostro vescovo, mio Pa…, andate nella pace di Dio
Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo.

Roma, 13 maggio 2000 - ore 17:40


Lettera di Dio

Madonna - Ho voluto che fosse intronizzato Gesù Eucaristia che ha


sanguinato, perché il Suo Cuore continua ancora a sanguinare.

Il segreto di Fatima non è stato svelato. Ognuno di voi nel proprio


cuore sa cosa pensare e cosa dire.

È difficile per me parlarvi in questo momento davanti a Gesù che ha


sanguinato e continua a sanguinare, come tu vedi, Marisella.
Piangere perché questo segreto non è stato svelato, non serve a
nulla. Io invece vi invito a pregare, affinché colui che deve fare la
volontà di Dio la faccia, ma il tempo passa. Gli uomini della Chiesa
hanno detto che il terzo segreto di Fatima non è catastrofico. Anche
il secondo segreto, che parlava della Seconda guerra mondiale, non è
stato, sempre secondo l'autorità ecclesiastica, catastrofico, eppure
sono morti milioni di uomini. Se il terzo segreto non è catastrofico,
ebbene miei cari figli, io non so come definirlo.

Attendete la vittoria? Già vi ho detto che la vittoria c'è stata, sia col
trionfo dell'Eucaristia, sia col trionfo della verità. Infatti, oggi
parlano dell'Eucaristia dappertutto, fanno adorazione eucaristica,
fanno congressi eucaristici, perché devono dimostrare che amano
Gesù Eucaristia. Amare Gesù Eucaristia non significa soltanto
correre dove c'è tanta gente e non pregare, ma chiudersi in se stessi,
in pieno silenzio, parlare e fare compagnia a Gesù.

Non ti preoccupare, Marisella, siedi pure davanti a Gesù Eucaristia,

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hai fatto anche troppo; ricordati però che gli angeli ti hanno aiutata.
Siedi.

Marisa - Aspetta perché io mi muovo piano, non vado svelta.

Madonna - Ed ora, Marisella, desidero farti gli auguri per tutta la


vita che hai dato a mio Figlio Gesù, per tutto l'amore che hai avuto,
per la sofferenza e il sacrificio che hai sopportato. Non è facile
raccontare come vivi la passione di Gesù e come vivi il Getsemani. Io
che ho vissuto sempre con Gesù e tu che vivi continuamente la
passione sappiamo cosa vuol dire. Non voglio parlare di cose che ti
fanno soffrire ancora di più, noi tutti del Paradiso, anche i Papi che
ami molto, ti facciamo tanti auguri.

Voi, mio caro piccolo gregge, siete molto pochi qui riuniti a
festeggiare la vostra sorella, e lei ha pregato e ha sofferto per molti,
molti uomini.

Roma, 16 maggio 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, è la vostra Mamma che vi parla con il cuore
in mano: aiutate gli altri uomini a convertirsi! Quando parlo di
conversione vuol dire che è giunto il tempo. Non lasciatevi andare,
non correte da un luogo all'altro, non ascoltate tante persone quando
non riuscite a comprendere ciò che Dio vi dice. Vorrei sentirvi
gridare alleluia, alleluia, anche quando c'è sofferenza, anche quando
qualcuno vi fa soffrire. Pensate se quel qualcuno fosse Gesù, come vi
comportereste? Se fosse la Madre dell'Eucaristia? Lo bacereste e lo
stringereste forte al vostro cuore. Io non vi dico di stringerlo forte al
cuore, vi dico soltanto di vedere in ogni uomo Gesù. So che è
difficile, ma fatelo, vi prego. Poi se l'uomo non si converte non è
certo colpa vostra, avete fatto il vostro dovere fino in fondo. Sì, è
vero, ormai l'Italia è piena di persone prive d'amore e sembra che tu
sei solo a combattere contro il male mio caro sacerdote prediletto,
vescovo ordinato da Dio che gli uomini non vogliono accettare. Non ti
accettano non perché non credono, ma perché sono gelosi.

Coraggio, la Chiesa rinascerà, ma prima coloro che Dio ha chiamato


dovranno versare ancora molto sangue. Grazie.

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Roma, 19 maggio 2000 - ore 18:40
Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, l'ostia depositata sulla piccola statua


bianca ha di nuovo sanguinato. Il miracolo parla chiaro e dice che gli
uomini non si convertono. Piccolo gregge, dovete parlare, dovete
farlo conoscere, senza tante parole e senza mandare tante lettere in
giro. Chi vuole viene, vede, e crede. Chi non vuole non viene, non
vede e non crede. Se l'Eucaristia ancora continua a versare sangue,
dopo tante sanguinazioni, questo è un fatto che deve far riflettere.
Voi potete comprendere perché l'ostia consacrata ha di nuovo
sanguinato. Il mio povero Gesù che venne perseguitato, calunniato e
ucciso 2000 anni fa, oggi si trova in condizioni ancora più tristi e
orrende. Pregate e non stancatevi mai di pregare.

Non c'è bisogno della mia benedizione, perché avete Gesù Eucaristia
davanti a voi.

Roma, 20 maggio 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Padre Pio - Anche in questa lettera c'è scritto a lettere molto grandi:
“Dio è stato messo all'ultimo posto!”. Certi uomini della Chiesa
continuano, nonostante le preghiere e le sofferenze di tante anime,
ad andare avanti e cercano di fare affluire a Roma più persone che
possono, mentre Gesù, la Mamma celeste, san Giuseppe, gli angeli, i
santi, e i papi, che tu vedi, e io, Marisella, siamo qui con voi.

Dio continua a mandarci in questo piccolo luogo taumaturgico, non


in altri posti. Anche il giorno della mia beatificazione io ero con voi,
qui.

Ricordi bene la mia presenza, sorellina mia? Anche oggi sono qui con
voi che state aspettando il grande giorno, ma avete già avuto il
trionfo dell'Eucaristia e della verità.

Nel libro di Dio c'è scritto: arriverà ciò che attendete, ma bisogna
ancora soffrire. Ricordatevi, Dio mantiene sempre le sue promesse,
presto o tardi si realizzeranno. Voi pensate: è meglio presto che
tardi. Anch'io mi unisco a tutto il Paradiso e dico: “Quante anime si
salverebbero se Dio facesse scendere il suo braccio sul pianeta Terra
per distruggere coloro che non amano?”. Spero che voi non vogliate

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questo, ma come noi preghiate, affinché ci sia la conversione di tante
anime.

Gesù, il nostro Gesù, è morto per tutti gli uomini della Terra, ma cosa
fanno gli uomini? Nulla. Anzi…

Marisa - Non lo dire questo.

Padre Pio - Gli uomini fanno esplodere discussioni, liti, lotte per
orgoglio e superbia. Questo avviene nelle grandi comunità, in
Vicariato e in Vaticano. In tutti i posti di potere non c'è amore, ma
voglia di primeggiare. Superbia, orgoglio, avarizia, ira, gola, invidia,
accidia e lussuria imperano ovunque. Combattono e fabbricano delle
armi per uccidere, uccidere, uccidere. Il nostro Gesù non è morto per
questo.

So che anche tu, Marisella, ogni tanto leggi nel libro di Dio, ma ciò
che leggi a volte fa soffrire. La passione da te vissuta questa notte ha
fatto sì che si sono salvate quasi un milione di persone. Per questo
noi del Paradiso diciamo grazie a te e al vescovo, che con tanto
amore e pazienza ti ha assistito e ha pregato.

E a tutti voi, benché pochi, dico, come sempre e come dicono Maria,
Madre dell'Eucaristia, e Gesù: pregate per questi due cari figliolini.

Roma, 21 maggio 2000 - ore 10:40


Lettera di Dio

Madonna - Io, davanti a Gesù Eucaristia che ha versato sangue, non


dovrei parlare tanto, ma mettermi in profonda adorazione insieme a
voi. Non vorrei spaventarvi, ma come già ho detto giorni addietro,
non è un segno buono, che da un'ostia che ha già sanguinato siano
fuorusciti ancora sangue ed acqua. Quando la Mamma vi invita a
pregare, non è per divertimento o per una soddisfazione particolare
del Paradiso, perché noi non abbiamo bisogno di nulla, ma quando
scendiamo sulla Terra, entra in noi la natura umana e vediamo tante
cose non belle e poco pulite e tutto diventa più difficile e causa di
sofferenze. Io sono qui in profonda adorazione e vi parlo con il Cuore
che sanguina. Vedo che il tuo cuore, figlia mia, si sta straziando per
questo. Tu, fino ad ora, non avevi visto nulla. Oggi, per la prima
volta, hai veduto ciò che è successo. Bisogna soffrire per i non
credenti, per quelli che non conoscono Gesù Eucaristia, ma

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soprattutto per quelli che lo conoscono e non credono. Quante volte
vi ho ripetuto che è più difficile entrare nel regno dei cieli per coloro
che si dicono credenti che per i non credenti, ai quali nessuno ha mai
parlato di Gesù Eucaristia. Questo miracolo è molto grande, non è
mai avvenuto in nessun altro luogo della Terra. Ma dove corrono le
persone? Mi ripeto: dove corrono le persone? Vengono qui? No, non
vengono, perché qui c'è un semplice, piccolo e umile gregge, che
cerca di amare Gesù come può.

Roma, 1° giugno 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, Io, Gesù, verrò ogni sera nel luogo
taumaturgico. Chi vuole risponda, chi non vuole venire per giuste
ragioni, per la stanchezza o per altri motivi non venga. Nessuno vi
prende per i capelli e vi porta da Me, siete liberi di fare ciò che
volete; da quando le apparizioni sono state aperte a tutti la mia
Mamma ed Io vi abbiamo sempre detto che se avete qualcosa di cui
lamentarvi, dovete dirlo alla persona interessata e non alle spalle.
Purtroppo, alcuni hanno la brutta abitudine di parlare dietro e
questo, non solo non facilita la grande missione, ma rende tutto più
difficile e confuso.

La salute della vostra sorella va declinando, fa tutto con fatica e


sofferenza. La domenica viene in mezzo a voi per darvi gioia, ma non
dovrebbe scendere; tra tutti i veggenti è la più malata. I pochi
veggenti rimasti, ai quali, tra l'altro, la mia Mamma non appare più,
stanno bene, possono viaggiare e girare il mondo, lei invece non può
perché è molto malata, anche se l'apparenza inganna, come del resto
accade spesso in molte situazioni. Attenzione, l'apparenza facilmente
inganna: quando una persona vi fa un rimprovero con un tono
alterato non è perché non ama, vi ama molto invece, voi però vi
offendete per il tono, per il modo di parlare e non comprendete che
in quel tono così forte c'è soltanto amore.

In questo piccolo luogo taumaturgico è scesa la Santissima Trinità:


ognuno di noi ha portato l'Eucaristia, ma ricordatevi che solo Gesù è
l'eterno sacerdote e nell'Eucaristia c'è la Trinità. L'Eucaristia fa la
Chiesa.

Coraggio, avete ricevuto tanti importanti insegnamenti, metteteli in


pratica. Ogni volta che il demonio irrompe su di voi pensate alla

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Santissima Trinità, a Gesù Eucaristia e alla Madre dell'Eucaristia;
pensate al Paradiso, che in parte è già dentro di voi. Insieme al mio e
vostro vescovo benedico voi, i vostri cari e i vostri oggetti sacri.

Madonna - Ed io, la vostra Mamma, vi porto tutti stretti al mio cuore


e vi copro con il mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre,
di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Roma, 2 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Gesù - Sì, Marisella, ho sete di anime, ma le anime si allontanano da


Me per colpa di chi comanda. Gli uomini della Chiesa organizzano
grandi adunate solo per dire compiaciuti: “Quante persone sono
venute!”. Io ho sete e le anime non mi danno da bere. La colpa non è
loro, ma di chi comanda. Chi è superiore, chi è al potere è sempre
colpevole se non dà da bere ai suoi figli e se questi, a loro volta, non
danno da bere a Me, Gesù. Per questo ho detto che ho sete di anime;
ho sete di te, Marisella, che ogni giorno vai sempre più declinando
nella salute; ho sete del mio vescovo, di nonna Iolanda e del mio
piccolo gregge, che viene ogni giorno a pregare davanti a Me,
davanti all'ostia che ha sanguinato per amore.

Vorrei tanto gridarvi che dovete essere felici, ma qualcuno mi


rimprovererebbe se lo dicessi. Nella seconda metà del ventesimo
secolo doveva succedere qualcosa e Io avrei dovuto trionfare in tutto
il mondo. La verità e l'Eucaristia hanno trionfato, ma il mondo non lo
comprende, è troppo preso dalle ricchezze, dal divertimento e dal
potere. A volte dico alla mia Mamma: “Quanta tenerezza mi fa quel
piccolo gregge che va a pregare nel luogo taumaturgico ed il vescovo
e la veggente, sempre pronti a soffrire e a dare una mano a coloro
che vogliono essere aiutati”.

Dovete essere più elastici nella vita spirituale, nel capire quando c'è
bisogno o meno di confessarsi; non considerate ogni piccola
mancanza un peccato o un'offesa a Dio. Dio non è così terribile.

Anni fa ho detto a santa Margherita Alacoque quello che ho ripetuto


anche a santa Marisa.

Marisa - Piano, Gesù.

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Gesù - Allora chiesi di fare i primi nove venerdì del mese. Oggi vi
dico di fare sempre il primo venerdì e il primo sabato del mese,
dedicato alla mia e vostra madre e, se li farete in grazia, avrete il
Paradiso assicurato. Vedrete come avrete la forza di andare avanti,
di accettare e di sopportare tutto e quando dirò di avere sete, voi mi
darete da bere dell'acqua santa, pura e buona.

Roma, 3 giugno 2000 - ore 18:45


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, grazie della vostra presenza, è il vostro Gesù
che vi parla. Ascenderò al Cielo e porterò con Me delle anime che
sono in Purgatorio ed hanno scontato la loro pena; godranno con Me
e con tutto il Paradiso. Voi dovete pregare per i vostri cari, per i
vostri amici e benefattori e per tutti coloro che desiderano amare il
mio Cuore, ma non mi conoscono.

Io vado al Padre e lascio la mia passione alla vostra sorella. Sarà una
passione dura e sofferta, ma nascosta e invisibile, in modo che
nessuno possa andarle vicino spinto dalla curiosità. No, lei non vuole
questo e Io, come suo sposo, devo proteggerla per quanto è
possibile.

Oggi Dio le ha chiesto una grande sofferenza, un grande dolore, per


cui Marisella, terminata l'apparizione, difficilmente potrà vedere o
distinguere gli oggetti piccoli. Anche prima dell'apparizione non
riusciva a vedere, ma non era triste, era sorridente e contenta di
vivere la mia passione. Dio deciderà cosa fare della vostra sorella. A
voi chiedo soltanto di pregare per tutti coloro che volontariamente
fanno soffrire i miei due cari figli.

Amatevi come vi ho insegnato, agite non per pietà né per


compassione, ma con amore, perché Io ho dato me stesso con amore
e vi ho sempre amati, non ho avuto compassione e pietà. Grazie.

Madonna - Miei cari figli, la Mamma vi dice che la più grande


sofferenza della vostra sorella è non poter partecipare alla Santa
Messa, ma Gesù, io, gli angeli e i santi, non le facciamo mai mancare
la Santa Comunione, il corpo e il sangue di mio Figlio.

Buona partecipazione alla Santa Messa e pregate, pregate, miei cari


figli, pregate tanto.

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Roma, 4 giugno 2000 - ore 10:40
Lettera di Dio

Gesù - Mia sposa diletta, il sangue che hai versato e la passione che
stai vivendo sarà visibile a tutti per poco tempo, poi sarà invisibile
come tu vuoi, ma è giusto che oggi tu dia la tua testimonianza. La tua
sofferenza è molto grande, ma in questo modo stai salvando tante
anime, le aiuti a convertirsi, a credere in Dio con tutto l'amore,
accostandosi alla santa Comunione in grazia.

Il Padre mi ha detto: “Gesù, vai dalla tua sposa, vai ad aiutarla” e


questa notte abbiamo pregato a lungo insieme per salvare e per
convertire tante anime. Tutto questo serve per la grande missione
che voi aspettate che si compia, ma nel frattempo chi soffre per tutto
questo è la vostra sorella ed il vescovo che le sta accanto. Qual è la
grande missione? Quella di farvi grandi e diventare famosi? No.
Rimanete nell'umiltà e nella semplicità, miei cari figli, questa oggi è
la grande missione per voi, perché Io vengo dall'umiltà e continuo ad
essere qui con voi in umiltà, altrimenti sarei andato in altri posti più
eclatanti, dove ci sono più luci, fiori e bandiere che sventolano. Io
sono qui, davanti alla via dell'Eucaristia.

Il mio cuore pulsa di gioia nel vedere come avete preparato tutto e
vorrei che con grande festa intronizzaste la statua sulla quale ha
sanguinato tre volte l'Eucaristia nella piccola grotta costruita con
tanto amore; è piccola a guardarla, ma è grande agli occhi di Dio e
nel cuore della Madre dell'Eucaristia. Ecco la via della Eucaristia. Io
sono sempre stato con voi, sono apparso qui come Gesù Eucaristia,
l'Eucaristia che avete visto più volte sanguinare. Credetemi, il dolore
della vostra sorella è immenso e quando le stimmate sono invisibili
sono ancora più dolorose, perché non spurgano.

Coraggio. Vi invito a pregare per la vostra sorella. Le parole che


avete scritto: “Via della Eucaristia”, siano scritte anche nel vostro
cuore; il mio cuore è via dell'Eucaristia, perché Io sono dentro di voi.

Roma, 6 giugno 2000 - ore 17:30


Lettera di Dio

Gesù - Oggi è l'anniversario del miracolo eucaristico quando

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l'Eucaristia ha sanguinato per la seconda volta. Molto sangue ho
versato qui da voi, miei cari figli eppure le persone non si sono
fermate a pensare alla grandezza dei miracoli eucaristici che si sono
verificati in questo luogo taumaturgico. Questo non è giusto, perché
vuol dire che non hanno compreso il miracolo eucaristico, invece,
specialmente negli ultimi tempi, hanno pensato al fatto che Dio abbia
ordinato vescovo Don Claudio: di questo hanno parlato molto e non
bene. Ma chi ha ringraziato Dio di tutto ciò che è successo in questo
luogo taumaturgico? Chi ha parlato delle ostie grandi che hanno
sanguinato e dell'ostia piccola, che sta sul calice della madonnina,
davanti ai vostri occhi, e che ha sanguinato per ben tre volte? Il
sangue è sceso lungo il manto e il vestito della statua, era il sangue
di mia Madre e il mio sangue. Le persone non ne hanno parlato bene,
non hanno goduto di questi grandi miracoli. Quanti miracoli sono
avvenuti qui? Chi li ha compiuti? Non è Dio? Dio può fare ciò che
vuole? Non è Lui il padrone del Cielo e della Terra? Chi comanda?
Chi vi ha creato? Perché non parlare bene di ciò che Dio ha fatto e
continua a fare? Lui, il padrone di tutto, ha ordinato Don Claudio
vescovo. Su questa opera così grande gli ecclesiastici dovevano
fermarsi per parlare e ringraziare Dio del grande dono fatto alla
Chiesa. Invece hanno detto: “Non veniamo a via delle Benedettine
perché Don Claudio si è fatto vescovo da solo”. Quali sono le gioie a
cui Don Claudio è andato incontro, da quando Dio l'ha ordinato
vescovo? Non cercava nulla e non voleva nulla, Dio ha voluto dargli
la pienezza del sacerdozio perché lo merita, lui è il vescovo
dell'Eucaristia, dell'amore, è il vescovo della Chiesa. Non si è
arricchito, non ha cercato nulla, non ha potere, né onori, per ora, ma
soltanto la pienezza del sacerdozio. Dal momento che si trova nella
sua casa, può fare ciò che vuole. Colui che sa, colui che poteva
intervenire e dire: “Dio ti ha chiamato, ti ha eletto vescovo e io ti
appoggio a nome di tutta la Chiesa e riconosco che sei vescovo”, non
lo ha fatto, ha pensato a tutt'altro, ha pensato ad andare da una
nazione all'altra. È bello che un padre visiti altri figli, ma non deve
lasciare un figlio solo, contro tutti. Un padre deve amare tutti,
specialmente il figlio solo, che viene calunniato e diffamato. Il vostro
vescovo ha fatto la grande obbedienza a Dio. Ricordatevi, miei cari
figli, che per obbedire a Dio si va incontro anche alla sofferenza, ma
c'è la gioia interiore, c'è la gioia grande di poter dire: “Io ho sempre
ubbidito a Dio”.

Anche l'uomo più potente della Terra, quello che comanda tutti, non
può comandare Dio. Perché gli uomini della Chiesa continuano a fare
accuse calunniose per distruggere questo luogo?

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Sono sempre le stesse persone che ripetono contro Don Claudio
sempre le stesse calunnie, perché non hanno nulla da fare. Devono
andare invece nei confessionali a confessare le anime: è inutile che le
persone vadano in un luogo dove non c'è la possibilità di confessarsi.
Qui, in questo piccolo luogo taumaturgico, scelto da Dio, il vescovo
ordinato da Dio si sacrifica, confessa, aiuta, riceve le persone e non
ha aiuto da parte di nessuno. Vi siete domandati come faccia un
semplice e povero vescovo a portare avanti questa missione da solo?
Dio l'ha aiutato finora e continuerà ad aiutarlo, anche se oggi sembra
che tutto crolli intorno a lui, anche la salute.

Allora coraggio. Io ho vinto il mondo. Coraggio, Don Claudio, vescovo


dell'Eucaristia, nessuno può toglierti questo titolo.

Mio piccolo e amato gregge, vi invito anche oggi a pregare e a


ricordare il grande miracolo quando il sangue è uscito dalla stessa
ostia per la seconda volta. Pregate per questo. Qui veramente
succedono miracoli eclatanti, ma l'autorità non vuol sentirne parlare:
voi non preoccupatevi di questo, ma pregate per quegli ecclesiastici.

Marisa - Gesù è andato via, è andato al Padre; Pietro, Paolo e tutti gli
apostoli sono intorno a Maria.

San Pietro - Coraggio, siamo tutti con te, Don Claudio, specialmente
io, Pietro, ordinato vescovo da Gesù, come te. Coraggio, andate
avanti, adorate Gesù Eucaristia. Voi non potete immaginare quale
esempio e testimonianza date la domenica per il modo in cui pregate
e per il silenzio che fate. Questo veramente è bello, piace alla Trinità,
alla Madre dell'Eucaristia e a tutti gli angeli e ai santi.

Ricordatevi e gridate dappertutto che Dio può far tutto ciò che vuole,
perché è il padrone assoluto. L'autorità ecclesiastica non lo vuole,
non lo ascolta e non lo mette al primo posto; voi mettete Dio al primo
posto, ubbidite a Lui e sarete felici, oggi sulla Terra e un domani in
Paradiso.

Roma, 7 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Madonna - La Madre dell'Eucaristia è qui in mezzo a voi, miei cari


figli. Voi desiderate tanto vedermi, ma Dio ancora attende che sulla

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Terra accada qualcosa di grande.

Gesù - Io sono Gesù Eucaristia, tutti avete visto l'ostia consacrata


che ha versato sangue. Io sono presente nell' Eucaristia, in corpo,
sangue, anima e divinità.

Spirito Santo - Io sono lo Spirito Santo. Non avreste dovuto


cominciare la novena allo Spirito Santo per la festa di Pentecoste?
Anch'Io sono disceso e discenderò nuovamente nel giorno della festa
di Pentecoste. Qui è presente la Trinità al completo.

Dio Padre - Io sono Dio, Io sono Colui che ha ordinato vescovo Don
Claudio e nessun uomo della Terra può togliere ciò che Io ho fatto,
gli uomini non possono togliere ciò che ho dato a una mia creatura.

Padre Pio - Io sono Padre Pio, ho ascoltato insieme a voi ciò che ha
detto la Trinità. I miei amici, coloro che fanno parte dei gruppi di
preghiera di Padre Pio, non vengono nel luogo taumaturgico, perché
ogni persona, ogni congregazione, ogni istituto ed ogni fondazione
agisce isolatamente, ognuno per sé. Se Dio dovesse comportarsi
nello stesso modo, cosa succederebbe su questo pianeta Terra che
ieri Gesù ha definito “non pulito”? Oggi chiamo di nuovo gli uomini
che sono venuti da me a chiedere aiuto, a confessarsi e con i quali
non mi sono mai tirato indietro, anche se a volte sono stato molto
forte. Devono venire a pregare dove c'è stato il miracolo eucaristico
più grande di tutta la storia della Chiesa. Perché non sono ancora
venuti? Voi non sapete che alcune di queste persone hanno
telefonato dicendo di far parte del gruppo di Padre Pio ed hanno
chiesto preghiere e aiuto alla mia sorella, eppure non vengono.
L'uomo è fatto così: chiede agli altri ma non vuole disturbarsi, non
vuole uscire dal suo orticello. Quanti hanno chiesto aiuto al vescovo e
alla vostra sorella ma non sono venuti, perché hanno paura di essere
presi in giro dai laici, temono i parroci, i sacerdoti, i vescovi e i
cardinali; anche il segretario del Santo Padre ha regalato un quadro
alla mia sorella e le ha detto: “Marisa, soffri e prega per il Santo
Padre, affinché arrivi al duemila”. Sono tutti pronti a chiedere a
questa mia povera creatura di soffrire e lei continua a dire di sì,
d'altronde avete visto come soffre la passione e quanto è grande la
sua sofferenza.

Mi dispiace che siate molto pochi e che non possiate dire agli altri,
specialmente ai gruppi di preghiera, che Padre Pio è arrabbiatissimo,
perché non vede qui i suoi figli. Questo, però, non deve preoccuparvi

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più di tanto, come dice la lettera di Dio, l'importante è che viviate in
grazia, che amiate Gesù Eucaristia, la Madre dell'Eucaristia ed il
vostro vescovo.

Pregate per il vostro vescovo e per la vostra sorella. Coloro che


dicono di amarli, si sono permessi di ferirli, di offenderli e di
prenderli in giro, costoro non sono degni neanche di baciare la terra
dove passano. Queste sono parole forti che Dio ha scritto ed io devo
dirvele, devo leggere ciò che Dio scrive. Gli uomini sono tutti pronti a
distruggere, a far soffrire per delle sciocchezze e ad offendersi,
anche coloro che vivono accanto a questi miei due figli, a questi miei
due fratelli e che vedono la loro sofferenza. Le cause di questo sono
l'egoismo, l'insincerità, la bugia, la presunzione, il sentirsi qualcuno,
il sentirsi arrivati.

Roma, 11 giugno 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, avete pregato e cantato il magnificat. Io, Gesù,
sono qui e noto il tuo stupore, Marisella, nel vedere lo Spirito Santo
che trionfa in mezzo a voi. Tutto ciò che avete preparato è bello e
grande ai miei occhi: le lingue di fuoco e soprattutto l'Eucaristia con
i raggi che partono da Essa. Io, Gesù, godo di tutto questo e vi
ringrazio perché nelle piccole cose mostrate l'amore verso Dio Padre,
Dio Spirito Santo che discende su ognuno di voi, e verso di Me, Dio
Figlio.

Ora vi invito a fare silenzio nel vostro cuore. Invocate lo Spirito


Santo, affinché discenda su ognuno di voi, ma dovete essere in
grazia; mi raccomando, in grazia.

Miei cari figli, mio piccolo gregge, oggi è una grandissima festa e voi
avete invocato lo Spirito Santo affinché discenda nei vostri cuori.
Avete già ricevuto dei doni enormi, eclatanti: i miracoli più grandi,
più belli di tutta la storia della Chiesa. Ancora oggi mi ripeto: dove
sono accaduti questi grandi miracoli? In un luogo piccolo e povero,
perché Io sono nato in una stalla pulita e resa bellissima ai miei occhi
dal mio papà e dalla mia Mamma. Non era una stalla, era il mio
regno. Questo non è un semplice giardino, ma è un luogo
taumaturgico. Dio ha scelto questo piccolo luogo e qui ha dato tante
grazie, ma soprattutto ha compiuto i grandi miracoli eucaristici. Non
vi preoccupate se gli uomini non li accettano, soprattutto gli uomini

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che hanno studiato, i teologi e i mariologi; non vi preoccupate di
costoro. Voi sapete che ogni tanto rubano le frasi dette dalla mia e
vostra Mamma nei messaggi e quelle dette dal vostro vescovo; poi ne
fanno una conferenza e non citano la fonte, ma non fa nulla; voi
restate nell'umiltà, nella semplicità, senza fanatismo, né culto della
persona. Chi ha Dio ha tutto, chi mette Dio al primo posto ha tutto.

Oggi, festa della Pentecoste, lo Spirito Santo scende su tutte le


anime, se sono pure. Se trova spazio, si immerge dentro e parla al
cuore di coloro che l'hanno tenuto pulito, non sporcato dalle sozzure
della Terra. Io, Gesù di Nazaret, figlio del falegname Giuseppe, sono
Dio senza corona; lo Spirito Santo è Dio senza corona; Dio Padre,
padre di tutti, è Dio senza corona, è Colui che ha creato Cielo e
Terra, che ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, e
nonostante tutto, è messo da parte dai grandi uomini. Questi dicono
che bisogna ubbidire all'uomo, non a Dio. Oh no, miei cari figli!
Ubbidite a Dio anche se dovete stringere i denti e sopportare ogni
sofferenza. Mettete al primo posto la Trinità: Dio Padre, Dio Spirito
Santo e Me, Dio Figlio. L'Eucaristia è la Trinità, l'Eucaristia fa la
Chiesa, la mia Mamma è Madre dell'Eucaristia, il vostro vescovo è il
vescovo dell'Eucaristia, è il vescovo della verità e dell'amore; chi ama
soffre molto: più si ama e più si soffre.

Buona Pentecoste a tutti. Durante la Santa Messa invocate lo Spirito


Santo, ma mi raccomando che il cuore sia limpido e puro.

Roma, 12 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, sono il vostro Gesù. Il grande miracolo di ieri
deve portarvi assolutamente alla santità. Chi ha creduto ciecamente
a ciò che ha visto, deve camminare su questa via che a volte è dura,
irta e spinosa. Dio ha voluto fare questo grande miracolo. Ogni
miracolo compiuto da Dio è grande, perché è Lui che interviene, ma
questo è il più grande. Voi non potete immaginare, a parte
l'emozione e la paura che avete provato pensando che il vescovo
stesse male, quante persone sono tornate alla fede in quel momento.

Purtroppo in mezzo al mio gregge c'è sempre qualcuno che


rassomiglia al demonio. Voi avete goduto e visto con i vostri occhi il
sangue, il mio sangue che usciva dall'ostia consacrata dal vostro
vescovo. Quando questa Eucaristia stava per essere adagiata di

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nuovo sulla patena, sono apparse altre due ostie consacrate,
sottratte alla profanazione e salvate dalla mia Mamma. È giusto che
l'ostia consacrata dal sacerdote durante la Santa Messa non sia stata
conservata, perché l'ostia della consacrazione deve essere
consumata. Mentre Io e la mia Mamma eravamo vicini al vescovo e il
sangue continuava a scorrere irrigando di nuovo il mio volto, il
demonio si è scagliato contro la vostra sorella; è arrabbiatissimo
contro di lei e la tortura ogni giorno, perché, in nome di Dio, gli porta
via molte anime. Tante anime ritornano a Dio; questo satana non lo
vuole, così cerca di impedirlo scagliandosi contro la persona
chiamata da Dio.

Questo miracolo vi deve aiutare a vivere sempre in grazia e a credere


nei miracoli eucaristici, specialmente a quelli che sono avvenuti
davanti ai vostri occhi. Soltanto una persona mi ha sfuggito, non mi
ha voluto guardare, perché il demonio è entrato in lei, si è quasi
adagiato su questa persona. Dovete pregare per essa, perché Dio le
dia la forza di ricominciare tutto da capo e di tornare a Lui. L'uomo è
felice quando è con Dio, anche se è nel dolore; ma soffre e si
distrugge quando è con satana.

Quante volte Io e la mia Mamma vi abbiamo detto: “Attenzione,


perché il demonio cerca un piccolo spiraglio per infiltrarsi e farvi
cadere”.

Godete di questo grande miracolo, godete tutti i giorni. Quando vi


sentite giù, ripensate al miracolo eucaristico avvenuto durante la
Santa Messa, dopo la consacrazione. Vi avevo promesso tanto tempo
fa: “Un giorno anche voi vedrete ciò che ha visto la vostra sorella”.
Non tutti ne eravate a conoscenza, solo qualcuno conosceva questo
messaggio. Anche se non eravate presenti, troverete questa frase nel
libro dei messaggi. Quel giorno è arrivato ed è stato il giorno della
Pentecoste, il giorno della festa dello Spirito Santo, che è disceso in
mezzo a voi.

Gioite, gioite, miei cari figli, gioite, non pensate a coloro che
continuano a calunniare e diffamare. Tutto ciò non vi deve
interessare, avete Dio e chi ha Dio ha tutto.

Roma, 13 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

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Madonna - Miei cari figli, dovete vivere con gioia il grande miracolo
eucaristico di domenica, gioite di quel miracolo, diffondetelo,
parlatene con le persone, fate vedere loro la documentazione
fotografica. Ormai è tempo che le persone che non credono o fanno
finta di non credere si convertano, perché non possono non credere
ad un miracolo così grande. Questo miracolo deve arrivare al Santo
Padre. La lettera scritta dal vescovo non passerà mai, ma il parlare e
il raccontare in continuazione ciò che è avvenuto nel luogo
taumaturgico può arrivare anche all'orecchio del Santo Padre. Io farò
la mia parte, voi fate la vostra.

Oggi sono venuta io a portare la lettera di Dio, perché mio Figlio


Gesù sta colloquiando con la Trinità. I tre Gesù, come tu, Marisella, li
chiami, sono riuniti a parlare, e si danno gloria l'un l'altro. Io ho visto
la vostra emozione domenica, ma durerà questa emozione, questa
gioia? Resterà nei vostri cuori ciò che avete visto?

Questo è il più grande miracolo eucaristico di tutta la storia della


Chiesa. Chi non crede a questo miracolo ha il demonio dentro di sé.
Chi ha il demonio non può accettare i miracoli, ma pensa solo a se
stesso.

Roma, 14 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Gesù - Marisella, domenica ho compiuto il grande miracolo


eucaristico per il vescovo dell'Eucaristia, perché mi ama
immensamente, per te, mia sposa diletta, e per il mio piccolo gregge.

Potevo fare il miracolo in un famoso santuario, dove si raccolgono


tante persone, e invece l'ho fatto qui per voi, perché lo meritate,
perché mi amate.

Io voglio che il Papa faccia la volontà di Dio Padre, di Dio Spirito


Santo e di Me, Dio Figlio; solo così tutto sarà più facile per tutti. Una
delle lettere che hai scritto, mio caro vescovo doveva arrivare al
Papa; non posso intervenire Io ogni volta.

Gli uomini della Chiesa che vedono le foto del miracolo dovrebbero
gridare forte: “Popolo mio, che cosa abbiamo fatto? Stiamo
uccidendo delle persone che amano veramente l'Eucaristica”. Anche
il Papa dovrebbe gridare:

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“Fratelli miei, che cosa abbiamo fatto?”.

Io do la mia approvazione e il mio appoggio alle lettere inviate agli


uomini della Chiesa. Vadano dove devono andare; ma per coloro che
oltraggiano questa lettera, parlano male di questa lettera e di ciò che
contiene il Paradiso non esiste.

Mi dispiace dirvi questo, ma è contenuto nella lettera di Dio, nella


nostra lettera. Per chi continuerà a parlare male, a beffeggiare, ad
offendere, a malignare, a calunniare e diffamare non ci sarà il
Paradiso; Dio è misericordioso, ma alla fine sarà giusto con tutti,
specialmente con coloro che hanno ricevuto le grazie, che hanno
ricevuto il dono del sacerdozio, che hanno avuto la possibilità di
studiare e sanno bene che il miracolo di domenica è avvenuto
soltanto per intervento di Dio. Guai a costoro, piccoli e grandi, se non
accetteranno il grande miracolo eucaristico, avvenuto durante la
santa Messa celebrata dal mio e vostro vescovo.

Io ho detto: “Guai a coloro che calunniano il mio vescovo”; l'hanno


calunniato e per costoro non ci sarà pace. Possono andare in
televisione, sui giornali, dove vogliono, ma quanto potranno vivere
ancora?

Voi non avete mai sentito Gesù parlare in questo modo, purtroppo i
miei sacerdoti mi fanno rivivere la passione ogni momento. Dio cerca
delle anime e fa vivere loro la mia passione per salvare queste
persone, ma ora basta, basta, è tempo di cambiare, siamo nel 2000.

Avete festeggiato il compleanno della Chiesa, ma dove sono i miei


figli prediletti?

Il vero sacerdote si lascia mangiare dalle anime, si dedica in tutto e


per tutto alle anime, è pronto a morire per Gesù, per la Madre
dell'Eucaristia e per le anime.

Spedisci pure queste lettere, mio caro sacerdote prediletto, vescovo


ordinato da Dio, vescovo dell'Eucaristia e poi abbandonati a Dio,
come hai sempre fatto.

Voi, mio caro piccolo gregge, pregate per questa missione che non
finisce mai, pregate per questi miei due figli. È arrivato il momento
che scoppi qualcosa, ma guai a loro, guai; credetemi, il guai di Dio è

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terribile.

Roma, 16 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, tutto è compiuto, tutto è compiuto da parte del
Cielo e della Terra. Ora gli uomini, se vogliono salvarsi, devono
accettare gli interventi di Dio e chiedergli perdono per tutta la vita.

Voi, miei cari figli, avete fatto molto per il bene delle anime, ed Io,
Gesù, che vedo ogni cosa, che leggo nei cuori, posso dire che l'avete
fatto con tanto amore e sofferenza.

Roma, 18 giugno 2000 - ore 10:45


Lettera di Dio

Marisa - Ecco i tre Gesù. Siete molto belli. Dio Padre abbraccia tutto
il mondo, Dio Figlio mostra le stimmate, Dio Spirito Santo ha la
colomba. Posso raccomandarvi tutte le persone? Le raccomando a
Dio Uno e Trino.

Madonna - Miei cari figli, davanti alla Santissima Trinità, davanti


all'Eucaristia che ha versato sangue io, creatura di Dio, come posso
parlarvi, specialmente dopo ciò che Dio Figlio ha detto nelle lettere
di Dio delle scorse settimane? L'Eucaristia dà la pace e il Paradiso
dentro di noi; da gioia e amore. L'Eucaristia, è la Trinità, e la Trinità
oggi è qui presente. Io mi inchino dinanzi a Dio Padre, Dio Figlio, Dio
Spirito Santo. Dite con me: Gloria al Padre…

Miei cari figli, la Mamma non può fare altro che amare ed adorare la
Trinità, l'Eucaristia che ha versato sangue. Ricordatevi del grande
dono e del grande miracolo del giorno di Pentecoste. Godete ogni
giorno di questo grande miracolo, vivetelo ogni giorno. Chi deve
convertirsi faccia una buona confessione e poi si abbandoni
totalmente a Dio Padre, a Dio Figlio e a Dio Spirito Santo.

Convertitevi! Dio al contrario degli uomini, è sempre pronto a


perdonare, se l'uomo vuole essere perdonato e aiutato. Non tradite
mai l'Eucaristia! Ci sono tanti sacerdoti, suore, laici che tradiscono
l'Eucaristia, ricevendola non in grazia. Pregate per loro. Voi non
traditela mai, ma adoratela.

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In questo momento gli angeli, i santi e le anime salve qui presenti
sono in ginocchio davanti ai tre Gesù, come tu li chiami Marisella,
davanti alla Trinità, ad adorare. Senti come cantano, come danno
gloria a Dio?

Marisa - Vorrei cantare anch'io come loro, ma oggi non ho voce. Se ti


parlo piano loro sentono?

Madonna - Loro già hanno letto nel tuo cuore. Guarda come pregano,
come adorano la Trinità, l'Eucaristia, Dio.

Conserva dentro di te tutto ciò che hai visto e vai avanti nonostante
la sofferenza di ogni giorno, che è molto forte; il tuo sposo ti darà la
forza e la grazia per andare avanti.

Marisa - Perché i sacerdoti non ti amano? Perché hanno paura?


Perché?

Madonna - I sacerdoti hanno ricevuto più di ogni altra persona;


hanno studiato e conoscono la teologia. Se i grandi teologi e i
mariologi fanno qualcosa di grande, di eclatante, i sacerdoti non
hanno nulla da criticare e condannare; invece se Dio opera un
grande miracolo davanti a semplici persone, in un luogo piccolo, non
ci credono. Non preoccupatevi di questo: godete, godete, godete del
giorno di Pentecoste: 11 giugno 2000. Quante grazie, quanti doni,
quanti miracoli Dio vi ha fatto? Ringraziatelo ogni giorno.

Roma, 20 giugno 2000 - ore 23:00


Lettera di Dio

Marisa - Hai gridato tante volte: “Ho sete di anime”, e noi abbiamo
pregato per questo.

Gesù - Grazie Marisella. Sì, ho sete di anime, ho sempre sete di


anime; sono molto pochi coloro che veramente mi amano fino in
fondo, che accettano la sofferenza e le difficoltà della vita. Qui nel
luogo taumaturgico ho cercato le mie spose e non c'erano, ho cercato
i miei sacerdoti prediletti e non c'erano, ho cercato le anime
consacrate e non c'erano; quindi ho ragione di dire: ho sete di anime.

Avete detto delle belle preghiere; il mio e vostro vescovo ha parlato

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poco, ma quel poco che ha detto era molto profondo. Questa sera vi
chiedo di pregare per la vostra sorella, perché se le cose non
dovessero andare bene, dovrà affrontare qualcosa di molto pesante,
sia fisicamente che moralmente e voi dovete aiutarla; poi lei stessa vi
dirà questo segreto, uno dei tanti segreti che le ho affidato.

Non posso non amarvi, miei cari figli, non posso non stare con voi.
Oggi Dio ha fatto un miracolo alla vostra sorella: stava per lasciarvi,
quasi in silenzio, ed è ancora in mezzo a voi. Ringraziate Dio di
questo, perché tra poco dovrà lavorare, dovrà affrontare persone più
grandi di lei; voi l'aiuterete con la preghiera e le sarete vicini.

Ho da farvi una raccomandazione della quale vi ho già parlato giorni


addietro: nessuno, né adulti, né giovani, si permetta di offendere il
vescovo; Don Claudio va rispettato, come uomo, come sacerdote,
come vescovo. Guai a chi manca di rispetto. Anche fra di voi non
dovete mancarvi di rispetto, dovete amarvi perché Io vi ho insegnato
l'amore vero. Amatevi miei cari figli.

Roma, 21 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Gesù - Ho portato con me il piccolo, grande Luigi Gonzaga, perché


dia la sua testimonianza e dica come si comportava con i superiori.

San Luigi Gonzaga - Ciao Marisa, sono Luigi Gonzaga. Io non ho mai
mancato di rispetto ai miei superiori, li ho sempre amati, e anche
quando mi riprendevano con amore io ringraziavo e baciavo per
terra. Bisogna amare i superiori e parlare con loro lealmente, in
faccia, non alle spalle, perché altrimenti si manca di rispetto
gravemente. La verità vi fa liberi, ma vi porta a soffrire. Cara
Marisella, sono morto molto giovane e non ho sofferto, mia dolce
sorellina, così tanto come voi due.

Il mio amato Gesù ha voluto che io leggessi la lettera di Dio, è una


lettera piena d'amore, ma molto breve, perché dal Paradiso avete
ricevuto tutto: molti messaggi, molti aiuti e carezze materne. Ho
vissuto accanto a Gesù quel momento terribile che voi sapete;
piangevo e dicevo: “Com'è possibile che si manchi di rispetto così
sfacciatamente al vescovo?”. Io non avrei mai osato mancare di
rispetto ad un mio superiore quando venivo rimproverato
giustamente, baciavo la terra dove passava il mio direttore spirituale.

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Oh, è così bello avere un direttore spirituale che vi ama e vi guida
come don Claudio! Anche se a volte, a voi uomini della Terra sembra
forte e duro, lui è pieno di un grande amore.

Vi invito a pregare per la vostra sorella che sta vivendo un momento


molto duro. Io, piccolo santo, ma grande agli occhi di Dio, prego
sempre per te, Eccellenza reverendissima, e per tutti coloro che ti
amano. Gesù perdona tutti i peccati, ma è molto severo con chi
manca di rispetto, dice le bugie e prende in giro le persone.
Malgrado tutto dovete gioire tra voi, amarvi. Peccato che non sia il
giorno adatto, perché vi inviterei ad andare a mangiare una bella
pizza.

Marisa - Anche noi due? A noi due non ci portano perché siamo
vecchi.

San Luigi Gonzaga - Godete, e se qualcuno non agisce bene non


soffrite più di tanto, ma pregate per la sua anima, affinché si salvi.
Voi non potete immaginare quanto è difficile aiutare un'anima
quando il demonio se ne impossessa.

Mi inchino davanti a Te, Gesù, che mi hai dato la possibilità di


parlare ai miei fratelli e ti ringrazio.

Roma, 25 giugno 2000 - ore 10:45


Lettera di Dio

Gesù - Marisella, ti meravigli se vedi due Gesù: Gesù Eucaristia che


ha sanguinato e Gesù che ti parla? Tu non puoi capire perché oggi
Gesù ti ha chiesto quest'altra grande sofferenza, nonostante la tua
salute vada declinando. Questa mattina ti ho dato la Santa
Comunione per aiutarti. Coraggio, figlia mia. Come sai, il demonio
sta tentando anche altre persone che cercano di dare il meglio di sé,
con sacrificio, fatica e nonostante il lavoro. Il demonio, a causa
dell'amore che voi avete verso di Me, tenta di farvi cadere in
qualsiasi modo. Come voi stessi avete sperimentato, gli angeli e i
santi vi proteggono e il vostro angelo custode vi aiuta. In questo
momento il demonio ce l'ha con tre persone ma non sa che davanti a
Dio non può far nulla. Non dovete dimenticare di pregare e di stare
uniti a Gesù Eucaristia. Il demonio, miei cari giovani e adulti, penetra
facilmente e può farvi cadere in qualsiasi modo e momento se non
siete in grazia di Dio, se non mangiate il Mio corpo e non bevete il

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Mio sangue. L'Eucaristia incorona tutti i sacramenti, l'Eucaristia è il
coronamento di tutti i sacramenti. L'11 giugno è avvenuto il grande
miracolo che da tempo la mia e vostra Mamma vi aveva promesso:
“Un giorno tutti vedrete sanguinare l'ostia consacrata dal vostro
sacerdote”. L'ostia che il vescovo ha consacrato e ha versato il mio
sangue nelle sue mani è il sigillo di tutti i miracoli eucaristici
avvenuti nel luogo taumaturgico: tutto è compiuto! Non tutti avete
visto che quando l'ostia è stata spezzata ha continuato a gocciare il
mio sangue, segno del mio amore per voi tutti.

Anche voi mettete il sigillo nel vostro cuore. Chi è con me, chi mi
tiene nel suo cuore va avanti e nonostante le difficoltà della vita, non
si ferma, non crolla. Io so quello che ognuno di voi soffre, ma
ringraziate Dio, perché le vostre sofferenze sono molto piccole in
confronto a quelle di chi, dopo di me, vi ama molto.

Spero che possiate comprendere quanto il vostro Gesù ha detto;


amate l'Eucaristia. Adesso chiedo una preghiera particolare per la
vostra sorella, perché se domani riveleranno il terzo segreto di
Fatima in modo non esatto, lei dovrà andare dai responsabili e,
credetemi, non è facile.

Roma, 26 giugno 2000 - 18.30


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, ancora oggi siete qui per fare il triduo per la
festa di Pietro e Paolo e per celebrare l'anniversario dell'ordinazione
di Don Claudio, vescovo ordinato da Dio, vescovo dell'Eucaristia.
Quando la Mamma vi ha detto: “Non abbiate paura, non ci sarà la
fine del mondo; non ci saranno i tre giorni di oscurità e non dovete
pensare a procurarvi candele e scatolette”, voi avete ubbidito.
Quando Io vi ho chiesto di pregare per gli uomini della Chiesa e per
colui che non fa la volontà di Dio, non scherzavo, dicevo la verità. Un
giorno non lontano comprenderete quanto Gesù e la sua e vostra
Mamma, avevano ragione. I sacerdoti non si convertono, continuano
a far del male e a rovinare la Chiesa, che non è loro, è mia. La Chiesa
è di Dio e di coloro che amano. Qualcuno di voi vorrebbe sapere un
po' di più, ma non è ancora il momento. I segreti sono segreti. Gli
uomini della Chiesa hanno fatto del terzo segreto di Fatima una
zavorra di parole, di bugie, di discorsi. Hanno umiliato l'uomo
semplice o l'uomo intelligente, che amano.

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Non ho altro da dirvi se non di mettere in pratica tutto ciò che è
stato detto in tutti questi anni. Sono stati stampati i libri dei
messaggi, leggeteli, leggete la presentazione, lì troverete tutto; non
stancatevi mai di leggere. Perché non leggere ogni sera due o tre
messaggi e qualche pagina della presentazione? Forse capireste di
più. Grazie.

Roma, 27 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, grazie della vostra presenza; mancano tante
persone, nonostante questo triduo sia molto importante per
festeggiare l'Episcopato, la pienezza del sacerdozio. Fate attenzione,
non mi riferisco alla persona, ma alla pienezza del sacerdozio:
l'Episcopato del vostro sacerdote. Ancora un giorno di sacrificio e poi
giovedì sarà festa grande; vi prego, diffondete la voce e venite a
pregare con noi: la Mamma, gli angeli, i santi e le anime salve dei
vostri cari, saranno tutte con Me.

Pregate ancora per questo segreto che non è stato rivelato


integralmente; pregate per tutte le persone che non sono capaci di
abbandonarsi a Dio, grandi e piccoli. Pregate. Non ho nulla da
aggiungere, ma il mio cuore è trafitto.

Madonna - Miei cari figli, sono la vostra Mamma. Il cuore di mio


Figlio Gesù è ancora trafitto e voi non potete capire il vero motivo di
questa sofferenza, ma un giorno lo comprenderete e direte: “Povero
mio Gesù, nel duemila sei ancora vilipeso e trattato male!”.

Ora fate come ha detto Gesù: pregate, pregate, pregate. Fate


penitenza: astinenza dal fumo e dalla televisione. Fate il digiuno, ma
senza esagerare.

Roma, 28 giugno 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Gesù - Miei cari figli, siamo arrivati alla fine del mese. Domani farete
una grande festa, celebrerete l'anniversario dell'ordinazione
episcopale di Don Claudio, il vescovo ordinato da Dio che gli uomini
non vogliono accettare. Lui è il vescovo dell'Eucaristia, il vescovo
dell'amore per le anime. È bello festeggiare partecipando alla Santa

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Messa, ma Io ora sto godendo perché vedo l'impegno che mettete nel
preparare tutto nel modo migliore.

Quando Dio ha ordinato vescovo Don Claudio, non ha chiesto il suo


permesso, ma ha detto: “Io ti ordino vescovo, ti do la pienezza del
sacerdozio”, e in quel momento il vostro vescovo ha sentito tutto
crollargli addosso. A cosa serve questo episcopato? Non per avere gli
onori, il potere, il denaro o per primeggiare, ma soltanto per avere la
pienezza del sacerdozio. Dio ha anche aggiunto: “Tu hai tutti i poteri
e puoi fare anche il decreto per riconoscere l'origine soprannaturale
delle apparizioni mariane, delle teofanie e dei miracoli eucaristici”.
Dio ha ordinato, e quando ordina bisogna solo l'obbedirgli. Io, Gesù,
ho detto a San Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la
mia Chiesa”, e dico a Don Claudio: “Tu sei Claudio e la Chiesa è tutta
su di te”. Vedi che piano, piano ti stiamo guidando al soglio…

Io voglio che i tuoi giovani siano forti, perché devono aiutarti.


Ricordatevi che l'ubbidienza, l'umiltà e la semplicità portano alla
santità. Come a mia madre quando le ha dato l'ordine di generarmi,
non ha detto: “Se vuoi, Maria, puoi generare Gesù”, così al vostro
sacerdote, non ha chiesto il permesso per ordinarlo vescovo, ma ha
detto: “Ti ordino vescovo, ti do tutti i poteri. Tu sei vescovo in
eterno”.

Tu Marisella canterai al vescovo: Volto rigato dal dolore.

Roma, 29 giugno 2000 - ore 11:00


Lettera di Dio

Gesù - Marisella, tu sei la mia sposa diletta; guardami e non essere


sofferente e triste per me.

Marisa - Vorrei raccomandarti tutte le persone qui presenti, i bimbi


malati, gli anziani malati e tutti noi. Oggi in particolar modo ti
raccomando il tuo e nostro vescovo, al quale tu hai dato la pienezza
del sacerdozio.

Gesù - Don Claudio, tu sei vescovo in eterno ordinato da Dio, vescovo


dell'Eucaristia, delle anime. Anche per gli alti prelati è difficile
comprendere queste parole. Chi le comprende, non le accetta e chi le
accetta, ha paura. Miei cari figli, questa è una giornata molto grande
e molto importante per voi, anche se fuori del luogo taumaturgico c'è

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confusione, rumore e dissipazione. Cercate di raccogliervi in
preghiera nel vostro cuore, di fare silenzio interiore e ascoltarmi.
Tutto ciò che Dio fa è perfetto.

Oh, quante e quante persone affermano: “Dio non fa le ordinazioni


episcopali”. Perché no? Forse Dio ha creato il mondo e poi è andato a
dormire? Dio continua il suo lavoro, e dal momento che chi doveva
ordinare vescovo Don Claudio non l'ha fatto, Dio è intervenuto il
giorno 20 giugno 1999 e l'ha ordinato vescovo. Io, Dio, ho indicato il
giorno 29 giugno, festa di precetto a Roma, per celebrare
l'anniversario dell'ordinazione episcopale di Don Claudio. Non tutti
comprendono l'importanza di questa festa, ma Io voglio che
partecipiate alla S. Messa con tutto l'amore e preghiate per il vostro
vescovo. Dovete gioire e godere con lui; mi raccomando, non lo fate
soffrire anche voi, perché insieme a lui soffre anche chi è vicino a lui:
la sua sorella.

Marisella, tu volevi la voce per cantare, ma Dio ha deciso


diversamente; abbandonati a Dio. So che è difficile e duro, perché
anch'io cantavo moltissimo con i miei giovani. Dio ha scelto te e ti
chiede tante sofferenze per aiutare questo pianeta Terra che non va
bene.

Marisa - Sono arrivati anche Pietro e Paolo! Quanto siete belli!

San Pietro - Io Pietro, Eccellenza Reverendissima, sono il primo


Papa, sono colui che è stato scelto da Gesù quando mi ha detto: “Tu
sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Io dico a te:
“Tu sei Claudio e su… “. Non sentire nessuno, ma vai avanti con il
nostro Gesù. Lui ci ha chiamati e non possiamo dire di no. Pietro e
Claudio sono stati chiamati da Dio. Intorno a Gesù Eucaristia e alla
Madre dell'Eucaristia ci sono i papi, gli angeli, i santi e le anime
salve. Dio ha dato il compito di leggere la lettera a me, povero Pietro.
Dio non ha scelto grandi uomini, ma ha scelto me: un povero
pescatore rozzo e ignorante. Io non possedevo nulla e ogni giorno
andavo a lavorare. Dio non ha bisogno di grandi personaggi, ma di
persone umili e semplici.

Oggi, a distanza di un anno dalla sua ordinazione, festeggiate il


vostro vescovo: Claudio Gatti. Miei cari figli, voi dovete aiutarlo, non
mi stancherò mai di ripetervi ciò che c'è scritto nella lettera di Dio:
continuate ad aiutare il vostro vescovo. Fate conoscere il grande
miracolo dell'11 giugno, questo miracolo chiude la storia, perché con

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esso tutto è compiuto; è il sigillo messo da Dio su tutti i precedenti
miracoli eucaristici.

Tossicia (TE), 15 agosto 2000 - ore 19:30


Lettera di Dio

Marisa - Sei vestita a festa, tutta in oro. Gli angeli e i santi sono
intorno a te. Gesù e il tuo amato sposo sono presenti, perché è la tua
grande festa.

Madonna - Grazie da parte di tutto il Paradiso delle preghiere, del


rosario che avete recitato tutto intero e grazie per le sofferenze che
offrite ogni giorno. La lettera di Dio dice che dovete leggere e
meditare la parabola della zizzania, lì troverete ciò che è presente
ancora oggi, nel 2000, in tutto il mondo: tanta zizzania che bisogna
togliere. Ecco perché Dio ancora non decide di intervenire; c'è
troppa zizzania che deve essere tolta. Come toglierla? Piccolo
gregge, voi tutti che conoscete le apparizioni della Madre
dell'Eucaristia, i miracoli eucaristici e cercate di vivere meglio che
potete, potete togliere la zizzania impegnandovi ad arrivare alla
santità. Siete pochi in confronto a tanta zizzania che c'è nel mondo.
Gli uomini della Chiesa hanno fatto le cose in grande e, soprattutto,
come già vi ho detto, hanno speso molto denaro per attirare i
giovani. Qual' è la ragione che ha spinto questi giovani a venire da
lontano per la giornata mondiale della gioventù? La gioia di passare
qualche giorno fuori casa, di avere gratis vitto e alloggio.

I responsabili della giornata mondiale della gioventù hanno speso


miliardi per attrezzare e abbellire i luoghi di raduno dei giovani, per
dare da mangiare a questi poveri ragazzi ai quali non parlano di Dio,
non parlano di Gesù che è morto in croce per ognuno di loro, per
ognuno di voi. Io mi rivolgo a voi e, come dice Dio, aiutate a togliere
la zizzania. Questa sera leggete la parabola della zizzania; è così
bello quando vi riunite per leggere la Bibbia. Dovete conoscere bene
la Sacra Scrittura per conoscere Dio. Togliete la zizzania con la
preghiera e il sacrificio, togliete la zizzania che è sparsa in tutto il
mondo. Già vi ho detto che i convertiti sono moltissimi, superano i
quindici milioni, ma sono più numerosi i non credenti e coloro che
appartengono ad altre religioni. Sono pochi, pochissimi i cattolici
convertiti.

Grazie per quello che fate per aiutare questa povera Chiesa, che

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sembra appoggiarsi soltanto su due povere spalle. Togliete la
zizzania, togliete la maldicenza, l'invidia, la gelosia, la permalosità e
amate; amate tutti coloro che non sanno amare, che non conoscono
Gesù. Oh, se potessero conoscerlo anche loro, se i miei sacerdoti
parlassero loro di mio Figlio Gesù, del vostro Gesù. No, pensano a
sperperare il denaro e, mi ripeto, intanto i bambini, le donne e gli
anziani continuano a morire e le guerre vanno avanti. Vi siete
preoccupati della guerra in Jugoslavia, che ancora non è in pace, ma
dovete preoccuparvi anche delle nazioni più lontane che sono in
guerra.

Grazie, Marisella, per la passione che hai vissuto in grande silenzio.


Hai visto, le tue gambe sono ancora segnate. Grazie, se riuscite con
le vostre preghiere, il vostro sacrificio e le vostre sofferenze a
togliere la zizzania, tutta quella che potete. Se coloro che credono
riuscissero a togliere la zizzania, la situazione del mondo sarebbe
migliore. Se Dio dovesse intervenire ora sarebbe un brutto,
bruttissimo segno e pochi si salverebbero. Ricordate l'arca di Noè?
Volete di nuovo un'arca di Noè? No. Pregate per salvare tante anime,
per salvare i vostri figli; molti hanno bisogno di esser convertiti. Voi
fate ciò che potete e se non ascoltano non avete colpa, perché avete
dato tutto ciò che potevate dare. Quando vi sentiamo pregare,
cantare, ridere, gridare dalla gioia, anche se a qualcuno il dolore
penetra fino in fondo alle ossa, siamo felici e contenti.

Con l'Eucaristia gustate, sentite e vedete quanto è buono il Signore.


È vero, Marisella, che tante volte brontoli perché Gesù non ti ama?

Marisa - Devo dire la verità? Non mi tratta bene come sposa. Del
resto, anche se non parlo, leggi dentro e sai quello che penso io,
quello che pensa Don Claudio, che avrebbe tante cose da chiederti,
ma tu non gli dici ancora: “Don Claudio, hai qualcosa da dirmi?”. Lui
ha qualcosa da dirti.

Madonna - Sì, ma oggi è festa, ne riparleremo un altro giorno.

Marisa - Come tu vuoi.

Madonna - Mio caro vescovo, so che a volte brontoli e hai ragione,


ma continua ad amare e a soffrire. I tuoi confratelli non si
comportano bene e fra di loro c'è tanta zizzania, tu prendi anche
questo peso sulle spalle e vai avanti. Marisella, ho detto tutto, dopo
le frustate e la sofferenza della passione di questa notte, per le quali

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noi ti ringraziamo, si sono convertite un milione di anime, ma non
erano cattolici.

Marisa - Senti, se ogni volta che soffro la passione salvo un milione di


cattolici o non cattolici, questo non lo so, alla fine la zizzania sarà
stata tolta? Tu che ne dici? Gesù sorride.

Non sorridere, mio caro sposo; perché ti lamenti che hai poche
spose? Lo credo, se le tratti tutte come me stai tranquillo che non ne
avrai neanche una. Te lo dico con semplicità, perché come parlo a
Sua Eccellenza parlo a Te.

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Diffondete il


messaggio su Internet e fatelo conoscere agli uomini che possono
aiutare a togliere la zizzania: è tanta, tanta.

Marisa - Ciao. Adesso partecipiamo alla santa Messa come tu vuoi,


ma se mi dai un pochino più di voce posso cantare.

Roma, 2 settembre 2000 - ore 18:00


Lettera di Dio

Marisa - Madonnina, Maria Madre dell'Eucaristia, ti raccomando i


nostri malati; non ti dico i nomi perché tu sai chi sono. Ti
raccomando le mamme che hanno il bimbo nel grembo, aiutale.
Anche se adesso debbono soffrire, fa' che non abbiano poi una
sofferenza maggiore; devi aiutarle, ne hanno bisogno. Aiuta i malati,
i nostri malati. Aiuta anche tutti i presenti.

Purtroppo il primo sabato non è più sentito; e pensare che tutto è


cominciato con il primo sabato del mese!

Madonna - Miei cari figli, Gesù ed io uniti al mio amato sposo


Giuseppe, agli angeli e ai santi preghiamo sempre per voi, ma voi
dovete capire che non tutte le grazie chieste vengono date da Dio.
Voi uomini pensate che se Dio non guarisce una persona, è perché
non l'ama? No. Voi non potete conoscere i piani di Dio che può far
morire, anche in questo momento, una persona perché ha dei piani
grandi su di lei. Quindi quando qualcuno viene a mancare non è
perché Dio non l'ama, ma perché Dio cerca quell'anima, perché
quell'anima deve lavorare per salvarne altre. Altre persone invece
guariscono; hai visto stanotte, Marisella, quante persone Dio ha

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permesso che guarissero, quanti bimbi sono guariti, quanti bimbi
avete battezzato? Ma non sempre è così, noi non sappiamo perché
Dio guarisce l'uno e non l'altro, ma Lui che sa tutto, sa chi è pronto
per morire e chi non è pronto. Ricordatevi che quando succede un
incidente mortale, c'è ancora un piccolo spazio di tempo per chiedere
perdono a Dio.

Ora vi chiedo: “Siete tornati tutti o qualcuno è ancora in vacanza?


Avete dato esempio e testimonianza?” Se siete riusciti a fare questo
in vacanza avete già fatto tanto. Io so che molte persone sono andate
a messa ogni giorno, hanno recitato il rosario ogni giorno, hanno
ricevuto la santa comunione ogni giorno. Dio cosa fa di queste
anime? Le benedice e le aiuta, anche se sembra che alcune di loro
hanno delle sofferenze morali e fisiche. Dio è pronto ad aiutarle,
come è pronto ad aiutare tutti voi. State attenti, miei cari figli, non
inorgoglitevi di questo, non diventate superbi, perché in quel
momento il demonio si infiltra dentro di voi, non vi lascia in pace, vi
fa crollare, cosicché non accettate più nulla, né da Dio né dagli
uomini. Questo voi non lo volete. Tante volte vi ho detto: se non vi
sentite di fare questo cammino andate altrove, andate dove i
messaggi non vengono detti, oppure vengono tagliati, andate dove se
si manca al sesto comandamento o se non si va a Messa non dicono
nulla; andate, ma poi vi accorgerete che vi manca veramente Dio, e
quando Dio manca il demonio è dentro di voi; voi questo non lo
volete, voi volete Dio, non il demonio.
Dammi questo bimbo.

Marisa - Non è battezzato.

Madonna - Lo so che non è battezzato. Ecco, questo è un altro angelo


che sarà educato, amato da tutti. Questo bimbo ha un futuro
bellissimo e voi dovete amarlo, non spupazzarlo perché è buono, ride
e scherza, ma amarlo, anche se fa i capricci, come dovete amare il
piccolo Jacopo.

Marisa - Tante volte perde un po' la pazienza. Samuele mi sta


ciucciando il dito. Meno male che me lo sono lavato.

Madonna - Ecco questi bimbi sono il futuro della Chiesa, la colonna


della Chiesa. Questo bimbo sarà anche la colonna del papà e della
mamma.

Marisa - Però lui deve ricevere il battesimo?

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Madonna - Ma sì, Marisella, so che deve ricevere il battesimo, non ti
preoccupare.

Voi, miei cari figli, specialmente voi giovani, quando sarete sposati e
avrete dei bimbi vi accorgerete come tutto sarà bello, se insegnerete
loro ad amare Gesù e ad amare la Madre dell'Eucaristia. Grazie,
grazie a tutti del vostro ritorno.

Marisa - Ha detto che non posso parlare?

Madonna - Volevo fare gli auguri a Giovanni che oltre ad aver perso
il papà, di cui oggi ricorre l'anniversario, ha perso anche la mamma
perché oggi è il suo compleanno. Pregate, perché è un'anima bella,
un'anima generosa. Quando un'anima è buona e generosa tutti ne
approfittano, specialmente sul posto di lavoro.

Miei cari figli, vogliatevi bene come Gesù ed io ve ne vogliamo, e


amatevi. Quando c'è qualche nuvoletta fatela passare; non ci vuole
niente a far passare la nuvoletta e andare avanti sul retto cammino.

Grazie, nonna Iolanda, grazie per le sofferenze che offri e sono tante.

Roma, 3 settembre 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Marisa - Ti prego per le future mamme, dà loro forza e coraggio di


andare avanti con serenità.

Madonna - Per coloro che hanno bisogno delle grazie di Dio, recitate
quella preghiera: Maria, Madre dell'Eucaristia, ottienici le grazie di
cui ognuno di noi ha bisogno. Recitatela ogni giorno per i vostri
malati, per i malati di spirito e per coloro che non credono. Pregate
sempre, non stancatevi mai di pregare, anche se in questo momento
sembra che intorno a voi tutto crolli, Dio è con voi quando voi siete
con Lui e Lo supplicate. Pregate, alzate gli occhi al cielo, allargate le
braccia e con me gridate: Padre Nostro… Ripeto ancora che Dio
vuole si reciti anche l'Ave Maria ed io ubbidisco, anche voi ubbidite a
Lui.

Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Siete pochi, molto pochi
ed è triste ripetere sempre che, dove c'è stato il più grande miracolo

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eucaristico, le persone non vengono, è più facile che vengano gli
stranieri che gli italiani e gli abitanti di Roma. Guardate, questo
luogo doveva essere colmo di persone, arrampicate sui muri e sugli
alberi, perché qui non c'è stato solo un miracolo eucaristico, ma tanti
e quando è avvenuto il più grande, l'ultimo, Dio ha detto: “Tutto è
compiuto”.

Quando dicevo che mio Figlio ha sete di anime e quando Gesù stesso
gridava: “Ho sete, ho sete di anime”, dove erano queste anime? Dove
c'è un cantante è pieno e anche se piove a dirotto sono lì fermi ad
ascoltare. Quando gli uomini della Chiesa organizzano qualcosa
raccolgono molte persone perché danno da mangiare, da dormire e
non parlano dell'Eucaristia, né del terzo e del sesto comandamento. I
giovani, gli adulti, corrono di più in questi posti, perché non c'è
nessun impegno, ma solo la possibilità di fare una villeggiatura.
Dovrebbero gridare: “Confessatevi, vivete in grazia, ricevete Gesù
Eucaristia in grazia, rispettate il terzo e il sesto comandamento”.
Tutto ciò non si dice, l'importante è che ci sia la massa, tante
persone poi se sono in grazia, se si confessano, se si comunicano o
meno, non ha importanza. Ecco perché Gesù continua a gridare che
ha sete di anime, ma dove sono le anime? Mio Figlio è morto per
queste anime e per tutti, non ha scelto il povero, il ricco, l'ignorante,
ha voluto salvare tutti, è morto ed ha riaperto il Paradiso per ognuno.
Ma chi andrà in Paradiso? Gesù ed io, la sua Mamma, Madre
dell'Eucaristia, godiamo in Paradiso, non soffriamo, ma quando
veniamo sulla Terra per quelle poche apparizioni che ci sono ancora,
sentiamo la sofferenza di questo pianeta Terra. Quando vengo sulla
Terra sono una donna e come donna soffro come voi. Come Madre di
Dio, invece quando sono in Paradiso godo e voglio che veniate tutti in
Paradiso. Guardate quanto è buono Dio, quanto tempo lascia prima
che il suo braccio cada fino in terra, quanto! Cerca anime che
soffrano per salvare altre anime e continua a chiedere: “Convertitevi
e credete al vangelo”. L'ha detto già anni fa e dove sono i convertiti?
Sono coloro che vanno a fare le grandi cene? Sono coloro che
corrono dietro ai cantanti o dove si può mangiare e dormire gratis?
No, miei cari figli, convertitevi e credete al vangelo, solo così vi
salverete.

Insieme al mio caro vescovo e ai sacerdoti, benedico voi, i vostri cari,


i vostri oggetti sacri. Benedico in particolar modo i malati,
specialmente coloro che fanno parte di questa comunità.

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Roma, 8 settembre 2000 - ore 18:30
Lettera di Dio

Madonna - Oggi è la mia festa, è la festa della nascita della


Madonnina. Ero una piccola creatura, piccola come i bimbi che voi
avete avuto; oggi il bimbo più piccolo è Samuele. Pensate che il
piccolo Gesù era la metà di Samuele, al quale bene si addice il nome.
Ricordo che la mamma cercava di abbellirmi, benché Dio mi avesse
creata già molto bella. Avevo dei vestitini cuciti con amore, anche se
erano solo due: uno per i giorni feriali e l'altro per le grandi feste,
con tanti smerli che venivano in fuori; io godevo di tutto questo.
Ricordo la mia nascita, perché Dio ha voluto che la vedessi. Dio mi ha
fatto nascere, perché io dovevo essere la Madre di Gesù, il Salvatore
del mondo, il Messia, Colui che ha amato tutti, Colui che è morto per
tutti, per ognuno di voi, per tutti coloro che vivono nel mondo. Voi
dovete cercare il Paradiso. Tutti gli uomini, cristiani e non cristiani,
se rispettano i loro valori, se credono a Colui che reputano Dio
possono salvarsi. Non si salvano solo i cattolici, ma anche coloro che
appartengono ad altre religioni. Le religioni sono diverse, ma Dio è
unico, è uno; Dio è Colui che ci ha creati. Se gli ebrei, i mussulmani e
tutti gli uomini appartenenti ad altre religioni fanno una vita
normale, cercano di rispettare i valori della vita, di amare Dio e il
prossimo possono salvarsi e godranno anche loro il Paradiso. Perché
no? Soltanto colui che fa soffrire volontariamente, soltanto colui che
non ama, soltanto colui che calunnia e diffama non godrà Dio. Ci
sono tanti uomini cattivi. Tante volte ho detto: attenzione alla gelosia
e all'invidia; questo vale per tutti gli uomini della Terra, di qualsiasi
religione e di qualsiasi razza. Questi non raggiungeranno la gioia di
godere Dio.

Roma, 10 settembre 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Marisa - Sì, io ubbidisco a tutto quello che mi dici, soltanto, come


figlia, ti chiedo: che cosa dobbiamo fare ancora?

Madonna - Voi, uomini della Terra, chiedete cosa dovete fare e io vi


faccio un esempio molto semplice. Voi vi meravigliate che gli uomini
della Chiesa non rispondono, che i laici non rispondono. Molti hanno
creduto, ma hanno paura, solo pochi non hanno creduto alle lettere
che il vescovo ha mandato. Quelli che hanno creduto sono tanti,
eppure non vengono in questo luogo taumaturgico. Che altro deve

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fare Dio? È vero, Dio vi aveva promesso tante cose, ma vuole che
almeno la metà dei sacerdoti, delle suore e dei laici si converta e
invece pensano a divertirsi, pensano a fare grandi funzioni, solo
perché la televisione e i mass-media possano dire che sono bravi, che
sono anime belle. Se i cardinali, i vescovi e i sacerdoti, invece di
stare tutti in prima fila nelle celebrazioni della giornata mondiale
della gioventù fossero andati in mezzo ai laici e ai giovani, non ci
sarebbero stati drogati fra loro, né amoreggiamenti, perché molti
giovani sono venuti soltanto per mangiare e dormire gratis, per
passare alcuni giorni lontano dalle proprie famiglie, dalla propria
nazione, dal proprio paese.

L'11 giugno Dio ha fatto il grandissimo miracolo eucaristico nelle


mani del vescovo dopo la consacrazione e davanti a voi; ha dato
fiducia e continua a dare ancora fiducia.

Nel periodo estivo alcuni che hanno ricevuto tutto venendo qui,
hanno tradito; pensavano di tradire il vescovo, ma hanno tradito Dio,
hanno tradito mio Figlio Gesù che è morto per ogni uomo della Terra.
Alcune persone si sono permesse di dire al vescovo: “Bugiardo,
questo non l'ha detto la Madonna, ma tu”. La vostra sorella ripete
fedelmente i messaggi che io do. Gli uomini non dicono mai a me o a
mio Figlio Gesù: “Bugiardi, voi mentite”; se la prendono sempre con i
miei due cari figli e questa volta la mancanza è stata ancora più
grave, perché è stata rivolta al vescovo che in silenzio, quasi
morendo, distruggendosi, senza rispondere, è rimasto fisso a
guardare, senza capire perché queste persone lo trattavano in quel
modo.

Miei cari figli, vi ricordate quando la Mamma non diceva nulla, ma


teneva tutto nascosto e neanche i miei figli dicevano nulla? Ma come
posso tenere nascosti questi fatti così gravi? Che differenza c'è fra
voi che avete ricevuto le lettere di Dio, partecipato alle apparizioni
della Madre dell'Eucaristia, visto i miracoli eucaristici e gli uomini
della Chiesa, le suore, i religiosi che non vengono? Il vescovo ha
detto che la catechesi comincia alle 9, che è stata spostata alle 9:15,
poi alle 9:30, ed infine alle 9:40, ma le persone non ci sono. A chi
deve parlare il vescovo? È stanco, è provato, è deluso. Gesù è morto
per ognuno di voi per riaprire il Paradiso e voi aspettate ciò che Dio
ha promesso. Quattro persone hanno tradito in tre mesi e sono tante.
Qualcuno si riprenderà, qualcuno ha anche chiesto scusa ed è
arrivato il perdono da parte del vescovo, perché bisogna perdonare
tutti. Il vescovo è stato trattato da bugiardo, dopo che è stato

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sospeso a divinis per difendere la verità.

La Mamma vi dice: chi è stanco, si può sedere; anche tu, mio caro
vescovo, siedi, non stai bene. Ho ancora qualcosa da dirvi che già ho
ripetuto mille volte: il vostro vescovo non è stato mai sospeso a
divinis. Il codice di diritto canonico dice: “Chi profana l'Eucaristia
incorre nella scomunica latae sententiae riservata alla sede
apostolica”, ma sarebbe ancora più chiaro e più forte dire: “È
scomunicato ipso facto”. Coloro che hanno detto: “Butta via quel
pezzo di pane, è robaccia, è fenomeno da baraccone” sono
scomunicati; come può uno scomunicato sospendere a divinis un
sacerdote? Tanti sacerdoti se hanno dei giovani intorno, sono oggetto
di gelosia e invidia, vengono trattati male o allontanati e se non
ubbidiscono sono sospesi a divinis. Miei cari figli, dolci figli, si può
togliere l'esercizio del sacerdozio ad un sacerdote che dà tutto se
stesso alle anime? Ci sono tanti sacerdoti che piangono, perché oltre
che essere privati dell'esercizio del sacerdozio vengono privati anche
del lavoro e dell'insegnamento nella scuola. Dio aspetta ancora le
conversioni. Ha chiesto l'immolazione a delle anime e fa soffrire loro
ogni giorno la passione per salvare altre anime. Chi ha accettato i
miracoli eucaristici? Gli stranieri: europei, asiatici, australiani,
americani, africani. Ma qui a Roma? Le persone scomunicate parlano
dell'Eucaristia, parlano bene dell'Eucaristia davanti a migliaia di
persone e così salvano la loro bella faccia.

Avete mai sentito parlare la vostra Mamma in questo modo? Ma io


devo difendere il mio vescovo, il mio caro sacerdote prediletto di
fronte a tutte queste persone. Quanti poveri sacerdoti soffrono anche
la fame, perché non hanno più nulla! Costoro non appartengono a
gruppi religiosi e vivono da soli, perché i sacerdoti diocesani possono
vivere anche da soli. Perché i parroci di Roma sono così duri nei
vostri confronti? Hanno paura di perdere la parrocchia e di perdere i
parrocchiani. Nei primi tempi delle apparizioni il vostro vescovo è
stato accusato di portare via tutti i giovani della parrocchia di zona.
Voi sapete benissimo che i giovani che vedete non sono di questo
quartiere, eppure il vescovo è stato accusato in Vicariato di aver
portato via tutti i giovani della parrocchia.

Basta, venite puntuali; è un sacrificio, fatelo; ne ha fatti tanti Gesù


per voi. Basta con le invidie e le gelosie, figli miei, dovete amarvi
come io vi amo, come mio figlio Gesù vi ama. Amate anche voi stessi:
se non amate il prossimo non amate neanche voi stessi. Se cercate di
primeggiare, di farvi grandi, di correre ai primi posti non potete

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conquistare il Paradiso. Non potete neanche immaginare come
l'Inferno sia stracolmo di anime; ci sono sacerdoti che dicono che
l'Inferno non esiste, perché Dio è misericordioso. Fa comodo dire
questo, perché ognuno di voi così può fare ciò che vuole, può fare
anche peccati mortali, tanto Dio è misericordioso. Quante volte vi ho
ripetuto che alla fine Dio sarà giusto, uguale per tutti: poveri e ricchi.
Lui giudicherà, aprirà le porte del Paradiso a chi ha amato e getterà
all'Inferno coloro che non hanno amato.

Io vi chiedo perdono se ho osato farvi tutti questi richiami materni,


ma pensate al grande miracolo dell'11 giugno. Dove sono le persone?
I cardinali e i vescovi proibiscono di venire nel luogo taumaturgico e
i parroci sono capaci di non rilasciare un certificato a chi viene qui.
Costoro possono fare tutto, perché hanno il potere in mano. Quante
di queste anime hanno tradito e tradiranno mio Figlio Gesù!

Vi chiedo perdono, ma dovevo parlare, dovevo smuovervi; non dovete


venire qui solo per ascoltare e poi tutto finisce. Pensate, meditate
quanto vi ho detto; la situazione del mondo, di questo pianeta Terra è
grave. Vi ricordate quando dicevo che il pianeta Terra era sporco e
c'era fango? Voi direte: “Siamo buoni solo noi?”. No, anche qualcuno
di voi ha tradito, anzi molti hanno tradito; anche coloro che da
quattordici anni vengono per sfruttare il sacerdote gli hanno sputato
in faccia dicendo: “Non è vero ciò che tu dici, non è la Madonna che
parla, sei tu”. Gesù parla nel suo cuore, io parlo a Marisella, che è
ridotta quasi all'estremo, poverina, e deve ancora combattere,
soffrire ogni giorno, ogni notte; questa notte era in un bagno di
sudore, ha sofferto la sudorazione del Getsemani per salvare gli
uomini della Chiesa. Quali uomini della Chiesa? Coloro che dicono:
“La Madonna non può parlare male dei suoi sacerdoti”. Ma io non
parlo male di loro, parlo così perché li voglio aiutare. È più facile a
volte aiutare un animale indifeso che un sacerdote. Guai toccare un
sacerdote, guai dirgli qualcosa o fargli qualche richiamo; il brano del
Vangelo Mt 18,15, non vale per loro, quando Gesù parla della
correzione fraterna non è per loro, è per i laici. Invece la correzione
fraterna è per tutti, dai grandi ai piccoli. Quanti brani del vangelo
vengono tolti perché non fanno comodo.

Gesù vuole che questo decreto sia fatto, sia firmato, perché il vostro
vescovo è nella verità, ubbidisce alla Chiesa, a Dio, agli uomini che
amano Dio e si lascia mangiare dalle anime.

È giunto il tempo di fare il decreto. Diffondete la notizia e siate

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presenti il 13 settembre alle ore 21, perché il vescovo spiegherà il
decreto che il 14 alle ore 21, anniversario del primo miracolo
eucaristico, Marisa leggerà e il vescovo firmerà.

Gesù, benedici questo decreto.

Marisa - Tu, Madonnina, sei tanto buona, ti preoccupi di tutto, di noi,


ma a volte ci sentiamo soli, non sentiamo che le persone ci sono
vicino, specialmente quelle in casa, e ci amano. Tutto poggia sulle
spalle del tuo vescovo; sarebbe ora di mandare aiuti validi per le
confessioni e aiuti in casa.

Madonna - Sono contenta del decreto, come è contento mio figlio


Gesù.

Asciuga quella lacrima, Marisella, basta piangere.

Marisa - Questa lacrima esce da sola.

Madonna - Miei cari figli, ancora una volta la Mamma vi chiede


perdono se ha osato dirvi tanto. Dovete essere numerosi i giorni 13 e
14 per festeggiare i cinque anni della prima apparizione eucaristica,
il decreto e il primo anniversario dell'inizio del servizio episcopale di
Don Claudio. Fra tutte queste feste grandi c'è quella del piccolo
Jacopo che compie cinque anni, ma viene sempre messo da parte,
poverino, perché è nato quel giorno. Un bacio a Samuele e al
birichino Davide Maria.

Marisa - Senti, non ti prendere tutti i maschi, prendi pure qualche


femmina. Noi abbiamo qui femmine e maschi liberi. Perché non fai
ordinare sacerdoti quelli liberi?

Don Claudio - No, tutti devono sposarsi.

Marisa - Don Claudio dice che si devono sposare.

Madonna - Ma perché, Don Claudio? Qualche suora e qualche


sacerdote, guidati da te, andrebbero bene.

Marisa - No, lui vuole che tutti i nostri giovani si sposino, perché
vuole che i loro figli diventino sacerdoti. Mi sono spiegata? Hai visto
che ti ho fatto sorridere? L'ho fatta ridere, perché aveva le lacrime
anche lei, poverina. Gesù sta lì buono, non dice nulla. Si è alzato, ha

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benedetto il decreto e sta lì buono, buono. Perché non parla?

Don Claudio - Chiediglielo.

Marisa - Gesù, scusa, sono io, Marisa.

Gesù - Non sei Marisella?

Marisa - Va bene, sono Marisella, mi vergogno di dire Marisella


perché sono grande e grossa. Perché non ci dici qualcosa anche Tu?

Gesù - Io sono Dio e se dicessi qualcosa ripeterei ciò che ha detto la


mia Mamma, la vostra Mamma. Vi dico soltanto di avere coraggio. E
a te, mio caro vescovo, mio caro sacerdote prediletto, dico:
“Coraggio, sii forte, ancora un po' di forza e avanti, avanti. Ti ricordi
quando mi hai detto: “Gesù, anche se dovessi restare solo, io non ti
abbandonerò mai?”.

Marisa - Don Claudio ti ripete anche adesso che non ti abbandonerà


mai, a volte brontola, ma non ti abbandonerà mai.

Gesù - Lo so che il vescovo è molto dolce. Non tutti hanno capito che
è un sacerdote buono, dolce, santo, come dovrebbero essere tutti i
miei sacerdoti prediletti.

Vi benedico. Il vostro Gesù vi benedice tutti. Insieme al vescovo do la


mia benedizione. Benedico anche il decreto, fatto con sacrificio e
amore.

Madonna - La vostra Mamma vi porta stretti al suo cuore e vi copre


con il suo manto materno. La benedizione si allarga anche a coloro
che sono malati. Voi dovete sempre pregare per l'ammalato fino
all'ultimo e poi aggiungere: “Sia fatta la tua volontà, Dio mio”.

La mia benedizione va ai miei figli Selenia, Angelo e al piccolo bimbo.


A te, Silvano, a te, Anna, Gianluca, Luigi, Manuele, Francesco. Anna
sii forte, forte, forte. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di
Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

La Mamma vi chiede ancora perdono, ma dovevo parlarvi in questo


modo. È bene che questa piccola comunità conosca la situazione dei
miei due figli. Potevano benissimo lasciare tutto e vivere tranquilli,
mettersi a scrivere e lavorare, hanno tanto materiale da pubblicare,

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ma non si sono sentiti di lasciare tutto, di chiudere tutto, ancora
vanno avanti perché Dio vuole così. Anche voi quando andate dal
vescovo e dalla veggente, non andate per dar loro sofferenze, per
raccontare ciò che dicono gli altri, no; parlate di voi stessi, se avete
bisogno, ma lasciate fuori gli altri, degli assenti non si deve mai
parlare. Grazie, ciao.

Marisa - È andata via. Mamma mia, aveva le lacrime fino qui. L'ho
fatta ridere.

Roma, 12 settembre 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Marisa - A quale Madonnina devo rivolgermi? Perché c'è Maria


bambina, Maria adolescente e Maria adulta che dà i messaggi e
porta le lettere di Dio.

Madonna - Io sono Maria, Miriam, come volevo che tu ti chiamassi,


Marisella. Ricordati che il tuo nome è Miriam, è Maria; faccio tanti
auguri da parte di tutto il Paradiso a te e a coloro che si chiamano
Maria.

Questa festa è stata indicato dalla Chiesa che prima l'ha stabilita il
12, poi l'ha tolta, infine l'ha rimessa di nuovo. Io da piccina
festeggiavo il mio onomastico con la mia mamma.

Hai ragione, Marisella, chi si è ricordato di te? Però a te non


interessa, a te interessa che le anime si convertano.

Oggi mi sembra di stare nella mia Chiesa, quella vera, quella che
Gesù vuole. Dico a voi: fate rinascere la mia Chiesa, ricominciate ad
amare Gesù Eucaristia, ricominciate ad amarvi tutti. Cosa ve ne fate
della grande affluenza del popolo, della massa, quando in mezzo a
loro non c'è Gesù Eucaristia e non ci sono io? Le apparizioni stanno
finendo dappertutto; quando ci sono altrove delle grandi feste che
raccolgono una massa di persone, non vi siete accorti che io vengo
qui da voi? Oggi è la mia festa, è la festa di Marisella e di coloro che
si chiamano Maria, quindi è giusto che io sia qui con voi. Miei cari
figli, state facendo il triduo per celebrare il quinto anniversario della
apparizione eucaristica, quando Gesù Eucaristia è apparso per la
prima volta, ma il motivo più importante per festeggiare il 14 è
perché il vescovo firmerà il decreto che ha fatto. Egli vi dirà tutto,

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non vi preoccupate; ormai non vi tiene nascosto nulla, vi dice tutto,
così come faccio io.

Una volta parlavo solo di argomenti spirituali, di correzione fraterna,


poi un bel giorno Dio si è stancato e mi ha detto: “Maria, voglio che il
mio caro sacerdote prediletto dica tutto alla comunità, alla quale non
si deve nascondere nulla”. Perché nascondere?. Se il vescovo soffre
la comunità deve sapere, se il vescovo gioisce la comunità deve
sapere. Attenzione, non raccontate ciò che dicono o ciò che fanno gli
uomini della Chiesa contro il vescovo e la veggente. Quando siete
tutti insieme riuniti, domandate al vescovo e andate avanti.

Non ho altro da dirvi perché per voi è tardi e io devo tornare al


Padre; Dio mi darà altre lettere da portarvi, ma tutto ciò che doveva
dirvi l'ha detto. Ha detto tante parole, ha mandato tante lettere
lunghissime, sta a voi metterle in pratica.

Vedo che ancora dormite, miei cari giovani. Perché non avete
pensato alla veglia? Mie care signore, perché non avete pensato alla
veglia?

Marisa - Aspetta, io difendo le signore, perché insieme abbiamo


preparato i canti. Però è vero che non abbiamo pensato alla veglia.

Madonna - Allora sei tu la causa?

Marisa - Sì, sono sempre io, non ti sbagli mai. Quando c'è uno
sbaglio, stai tranquilla, è colpa di Marisella. Infatti io non mi sono
ricordata della veglia. Comunque ero convinta di stare in preghiera;
non è veglia questa?

Madonna - Miei cari figli, la Mamma ringrazia della vostra presenza.


Benedico tutti, insieme al mio e vostro vescovo. Eccellenza, posso
dire che lei… posso parlare? La salute del vostro vescovo non va
bene.

Marisa - Era questo che volevo dire.

Madonna - Quindi vi invito a pregare per lui, per Silvano, Anna,


Selenia e tanti altri malati.

Vi benedico tutti, vi porto stretti al mio cuore e vi copro con il mio


manto materno. Adesso andate e partecipate alla santa Messa con

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tutto l'amore che potete dare a Gesù Eucaristia. Nel nome del Padre,
del Figlio, dello Spirito Santo.

Marisa - Ciao. Una, due, tre; tre Madonne: quella piccina, quella più
grande e poi quella che ha parlato.

Roma, 13 settembre 2000 - ore 22:45


Lettera di Dio

Madonna - Io sono da tempo presente in ginocchio davanti a Gesù


Eucaristia. Quando è presente Gesù Eucaristia, benedice con la sola
sua presenza. Cos'altro devo dirvi dopo la lettura del messaggio di
Dio? È tutto vero; le grazie sono aumentate, i miracoli sono
aumentati; ciò che manca è l'amore a Gesù Eucaristia e l'amore agli
uomini, anche a coloro che soffrono.

Il 15 agosto ho portato una lettera di Dio che parlava della zizzania;


dovete leggere quella lettera di Dio. Voi trovate la zizzania ovunque
andate: negli ambienti di lavoro, nelle scuole, nelle comunità,
dappertutto c'è sempre la zizzania. Come c'è la persona buona,
brava, umile, semplice così c'è la persona orgogliosa, superba.
Bisogna aiutare queste persone a correggersi, perché se non
vogliono correggersi, tutto diventa inutile.

Voi state facendo la veglia davanti a Gesù Eucaristia, ma oltre voi


quanti altri la stanno facendo? Per voi domani non è soltanto la festa
dell'esaltazione della croce, ma anche l'anniversario della prima
apparizione eucaristica. Questa sera avete ascoltato il decreto che
domani, per ordine di Dio, dovrà essere firmato dal vescovo. Dio
chiama le creature semplici e piccole, non grandi, non intelligenti,
non dotte; non ha bisogno di grandi uomini per farsi conoscere, ma si
serve di piccole e semplici creature. Pensate: quando la vostra
sorella aveva due anni, Dio già cominciava a farsi sentire; lei era
nella mente di Dio prima che nascesse. Dio già sapeva il cammino
che doveva fare, e conosce il cammino che ognuno di voi deve fare;
ognuno deve dare ciò che può, non tutti potete dare nella stessa
misura, ma se intorno a voi cresce della zizzania estirpatela,
gettatela via. Come ho detto tante volte: pochi sacerdoti, ma santi,
così dico a voi: pochi laici, ma santi. Siete pochi? Voi non potete
neanche immaginare quante persone sono venute nel luogo
taumaturgico ed hanno ricevuto anche grazie da Dio. Non ha
importanza: pochi, ma buoni.

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Domani, quando il vostro vescovo firmerà per ordine di Dio il
decreto, voi dovrete appoggiarlo e aiutarlo ancora di più. Voi pensate
che tutto sia facile per Don Claudio e Marisella perché sono vescovo
e veggente? Che non soffrono nulla? Oh, quanta sofferenza hanno
sopportato, ma soprattutto quante persone li hanno ingannati e
traditi. Sono stati perseguitati sempre, non soltanto da quando sono
iniziate le apparizioni pubbliche; c'è sempre stata qualche persona
che ha cercato di distruggerli. Quindi vi ripeto: pochi laici, ma santi;
pochi sacerdoti, ma santi. Questo vuole Dio Padre, Dio Figlio, Dio
Spirito Santo. Gesù Eucaristia esposto vi benedice tutti.

Marisa - Ti saluto, ciao. Sì, facciamo piano piano perché c'è Gesù
Eucaristia.

La Madonna ha detto che è sempre stata vicino a te e continuerà a


starti sempre vicino.

Roma, 14 settembre 2000 - ore 22:50


Lettera di Dio

Marisa - Sono presenti i tre Gesù! (C'è la teofania trinitaria)

Gesù - Tu non puoi inginocchiarti, figlia mia, ma coloro che sono in


Cielo e voi che siete sulla Terra, se potete, inginocchiatevi e chinate
il capo davanti alla Trinità.

Io, Gesù, parlo in nome della SS.ma Trinità. Dio Padre, Dio Spirito
Santo, Io, Dio Figlio, gli angeli, i santi e soprattutto la mia e vostra
Mamma, Maria, Madre dell'Eucaristia, abbiamo gioito per
l'obbedienza fatta. Hai firmato il decreto, Eccellenza, hai ubbidito a
Dio, come sempre. Hai ubbidito anche agli uomini della Chiesa, ma
loro ti hanno gettato nel fango. Tu lascia stare, come ti abbiamo già
detto e ubbidisci a Dio, a Noi. Dio ha creato l'uomo, Dio è il padrone
assoluto del Cielo e della Terra.

In questo grande giorno avete dato gioia alla Santissima Trinità, alla
Madre dell'Eucaristia, a tutti gli angeli e ai santi. È tardi, e qui in
Paradiso c'è una luce che non acceca, come tu vedi, Marisella. Vorrei
che questa luce entrasse nei vostri cuori; è una luce che riscalda il
cuore e coloro che vi si avvicinano. Quando avete ricevuto in
comunione l'Eucaristia che Io e la Madonna abbiamo trasportato nel

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luogo taumaturgico, avete sentito il profumo e un grande calore nel
vostro cuore. Questi è Dio!

Nessun uomo della Terra ha mai visto Dio. Tu, Marisella, hai visto,
attraverso delle immagini, il Dio del Cielo e della Terra, che ama gli
uomini, che ancora tiene fermo il suo braccio, perché aspetta le
conversioni che tardano ad arrivare.

Voi avete goduto, ma anche noi abbiamo goduto. Tu vedi accanto a


Me papi, vescovi e sacerdoti. Sono presenti tutte le anime che sono
state salvate dai vostri sacrifici. Circondano la mia Mamma e vi
guardano, come per dirvi: “Coraggio, fratelli, pensate al godimento
eterno”.

Oggi è la festa dell'Esaltazione della croce, è la mia festa, è la festa


di ognuno di voi. Vi ho detto: la croce è gioia, non è sofferenza; la
morte è vita, non è sofferenza.

Chi ha fatto un cammino spirituale comprende che morire è vivere e


che la croce è gioia. Queste anime pregano per voi. Tu riconosci tuo
fratello San Padre Pio, San Giovanni XXIII, San Pio IX, Pio XII, Paolo
VI e il grande Don Enrico. Quando voi avete parlato con Don Enrico
della sospensione a divinis, lui vi ha risposto: “Vi regalo il calice per
la santa Messa e la pisside”. Ricordate quel giorno?

Miei cari figli, figli miei adorati, non ho parole per ringraziare il
vostro vescovo che ha ubbidito a Dio firmando il decreto. Non tutti
avete compreso l'importanza di questo decreto. Il vescovo ordinato
da Dio ha ubbidito a Dio nel firmare il decreto. Coraggio, non siete
soli, chi è con Dio è con il Paradiso, di che cosa avete paura? Siete
con il Paradiso.

Cinque anni fa l'Eucaristia è fuoruscita dal crocifisso; avete goduto e


poi avete molto sofferto. Ci sono state altre apparizioni eucaristiche e
tante altre sofferenze fino all'11 giugno 2000, giorno in cui Dio ha
messo il suo sigillo con l'ultimo miracolo eucaristico. Dopo la
consacrazione dall'ostia, dove Io sono presente in corpo, sangue,
anima e divinità, è fuoruscito il sangue. Io sono il Figlio di Dio, Io
sono la Seconda Persona della Santissima Trinità, Io sono quel Gesù
che hanno calunniato, diffamato, sputacchiato, ferito e che è morto in
croce. Vi ripeto: la morte è vita, la croce è gioia.

Auguri a tutti e grazie. Io sono Gesù, Io entro nel sacerdote, il

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sacerdote entra in Me e siamo un tutt'uno.

Madonna - Sono la vostra Mamma, grazie per l'obbedienza fatta a


Dio, Eccellenza Reverendissima, mio caro sacerdote prediletto, e per
tutto ciò che fai per le anime, per la Chiesa, per tutti.

Roma, 1° ottobre 2000 - ore 10:45


Lettera di Dio portata dallo Spirito Santo

Dio Spirito Santo - Oggi sono venuto Io, la terza Persona della
Santissima Trinità, lo Spirito Santo, per parlarvi di Me. Lo Spirito
Santo viene e soffia dove vuole, chiama le anime, dà i doni e nessun
uomo della Terra può dire: “A me sì e a lui no”. Noi scegliamo a chi
dare i doni. Siamo Noi, Dio Uno e Trino, che mandiamo dei doni.
Come il vento, lo Spirito Santo soffia dove e quando vuole, a Lui
nessuno dà ordini. Ma a volte, miei cari figli, qualcuno pretende da
Dio qualche cosa che nella sua mente non c'è. Siamo arrivati al punto
che l'uomo comanda Dio. Maria, Madre dell'Eucaristia, nella lettera
che vi ha dato, ha detto: “Dio è messo al secondo posto; non da voi,
ma dall'autorità. Secondo gli uomini prima viene l'autorità
ecclesiastica e poi Dio. I suoi comandamenti e i precetti della Chiesa
non si rispettano, non si osserva il sesto comandamento e chi
adempie il terzo lo fa per abitudine”. Voi non potete immaginare
quanti e quanti uomini non rispettano il sesto comandamento e
quando dico uomini intendo anche donne. Non si rispetta neanche
l'ammalato.

Oggi vorrei fermare il mio discorso sugli anziani. Il bambino viene


coccolato, viene preso in braccio e spupazzato, invece l'anziano viene
messo da parte, ci si ricorda di lui una volta l'anno, forse due. Quante
persone anziane sono buttate da una parte e vivono sole? I figli non
hanno tempo, hanno da fare, sono molto impegnati e le mamme e i
papà li attendono. Bisogna aspettare che l'anziano muoia perché tutti
si riuniscano intorno a lui? Questo è grave ed è peccato.

Miei cari figli, voi sapete che le lettere che do qui sono rivolte a tutto
il mondo, a tutti gli uomini della Terra. Provate ad andare a visitare
l'anziano: piange, ha tanti figli, ma non vanno a trovarlo, è solo.
Provate a stargli accanto un'oretta. L'anziano stanca, non sente, non
capisce; oh no, lui capisce a volte più dei figli. E quando l'anziano
non capisce bisogna amarlo lo stesso e stargli vicino, regalargli un
po' di tempo.
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Non vi ho mai parlato così dell'anziano, ma Dio Padre ha voluto che
oggi parlassi di lui.

Maria quando è morta era anziana e non era mai sola. Elisabetta,
santa Elisabetta, la mamma di Giovanni Battista, è morta anziana;
Zaccaria è morto anziano. Oggi gli uomini pensano solo a se stessi,
hanno tutto ormai. Che cos'è l'anziano per loro? Niente, nulla, ormai
ha vissuto i suoi anni. No, Noi non la pensiamo così. L'anziano va
rispettato, ha bisogno di compagnia, di qualcuno che lo vada a
trovare e questo qualcuno debbono essere i figli, i parenti che non si
vedono. Egli non può avere degli amici perché è anziano, i parenti
sono presi dal loro lavoro. Quanti poveri anziani sono buttati negli
ospedali, specialmente quando vengono da paesi lontani. La causa è
sempre la stessa: manca la carità. E quando questa viene a mancare,
manca tutto: potete fare tante elemosine, potete aiutare tante
persone, ma se non amate, se mancate di carità non avete fatto nulla.
Leggete la lettera di san Paolo: “Potete fare tutte le cose belle di
questo mondo, ma se non avete la carità non avete fatto nulla”. Io
che sono lo Spirito Santo, che soffio dove voglio, dico a tante
mamme, papà e giovani: andate dall'anziano, dategli un'ora del
vostro tempo e Dio benedirà questo vostro lavoro, che poi, oltre che
essere un atto di carità, è anche un dovere.

Miei cari figli, questa lettera ha abbracciato vari punti: prima c'è
stato un messaggio privato e poi la lettera di Dio; Noi chiediamo solo
amore, voi chiedete la pace, ma siete i primi, fra di voi, a non
darvela.

Permettetemi di fare gli auguri a nonna Iolanda, domani è il suo


compleanno. Questa donna è immersa nella preghiera e nel dolore e
nessuno sa quanto soffre e quanto prega. Sono novantaquattro anni
di sofferenza e di preghiera. Prega per i suoi figli, per i suoi nipoti,
per tutti voi qui presenti, prega per chiunque le chiede preghiere e le
sue preghiere salgono a Dio maggiormente per il vescovo. Auguri
nonna Iolanda, grazie per ciò che fai per la Chiesa, per il vescovo,
grazie per le preghiere che fai per i tuoi figli, per i tuoi nipoti, per
tutti.

Madonna - È andato via lo Spirito Santo e ciò che ha detto Dio


Spirito Santo è molto importante, anche se in breve ha toccato tanti
punti. Sono venuta per fare gli auguri a te, nonna Iolanda, auguri di
santità per tutte le preghiere, per tutte le sofferenze che vivi per la

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Chiesa, per i tuoi figli, per tutti, soprattutto per il tuo vescovo.
Quando qualcuno entra nella stanza gli dici: “Questo rosario lo sto
dicendo per il vescovo”; veramente dici: “Sua Eccellenza”, Noi
godiamo di questo. Continua a pregare per Sua Eccellenza, ne ha
tanto bisogno. E voi tutti imparate ad amare e poi pregate, imparate
a rispettare e poi pregate. Grazie.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri


oggetti sacri. Mando un bacio ai bimbi e ai bimbi che sono ancora nel
seno materno.

Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto


materno. Grazie, Marisella, per la passione che stai vivendo. Andate
nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato
Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. È andata via, Don Claudio.

Roma, 7 ottobre 2000


Lettera di Dio

(Gesù porta una lettera riservata a Don Claudio e Marisa)

Madonna - Dopo che avete recitato il santo Rosario è venuto Gesù a


parlare ai miei due figliolini. La lettera è bella e brutta, perché
contiene un segreto che a suo tempo verrà svelato.

Miei cari figli, restate vicino al vostro vescovo, non lo abbandonate.


Mi rivolgo specialmente a voi giovani e non più giovani: cercate di
aiutarlo, non lasciatelo mai, ha bisogno del vostro aiuto. Come la
vostra sorella dà tutte le sue sofferenze a Dio per il vostro vescovo,
per voi qui presenti, per i bimbi e per quelli che sono nel seno
materno, così voi aiutatevi con la preghiera.

Oggi è la festa della Madonna del Rosario, ma io sono qui come


Madre dell'Eucaristia, perché - mi ripeto - è questo il nome più bello
e più grande; io sono la Madre di Gesù Eucaristia. Vi siete resi ormai
conto, miei cari figli, che ora tutti cominciano a parlarne, tutti la
conoscono, ma non citano mai la fonte. Questo titolo, Madre
dell'Eucaristia, viene da qui, dal luogo taumaturgico che Dio ha
scelto. Qui è apparsa la Madre dell'Eucaristia. Non dico altro, perché
voglio che il sacerdote dia qualche spiegazione su colui che ancora

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continua, attraverso una radio cattolica, a parlare male di questo
luogo.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri


oggetti sacri, i bimbi, i malati.

Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto


materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio morto per tutti
per aprirvi il Paradiso, di Dio Spirito Santo. Invocate lo Spirito Santo
come state facendo ogni sera. Sia lodato Gesù Cristo.

Sei preoccupata perché il messaggio è breve, Marisella?

Marisa - Sì, ma prima ce l'ha dato lungo Gesù!

Madonna - È bene che parli il vescovo. Auguri, Eccellenza. Grazie.

Marisa - Senti, vieni come facevi una volta, durante la notte a


parlare? Ti ricordi quando parlavamo, ridevamo e cantavamo
insieme? Tanto non ci sente nessuno; non hanno sentito neanche la
sveglia che suonava a tutto spiano stanotte.

Va bene, ciao. Ciao, Madre dell'Eucaristia. Ciao. È andata via, don


Claudio, Eccellenza.

Roma, 8 ottobre 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Oggi mi


festeggiano a San Pietro, ma io sono con voi, io sono sempre con voi.
La vostra sorella è malata e anche il vostro vescovo non sta bene.
Dopo aver sentito in breve la loro storia, potete comprendere di più
quanto sia grande la sofferenza di questi miei due cari figliolini. Vi
invito a pregare, a non scoraggiarvi, ad andare avanti amando i miei
due cari figliolini e pregando per loro.

Vi domanderete: “Perché la nostra sorella soffre sempre?”. Per la


salvezza delle anime. Dio vuole che la metà del pianeta Terra si
converta, ma questo non avviene. A voi il privilegio di pregare per le
conversioni; avete tanti parenti, amici, conoscenti che devono
convertirsi. Pregate per tutti i sacerdoti, grandi e piccoli. Potete, in
qualsiasi momento, pregare e chiedere aiuto a Dio che continua ad

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aiutare questo pianeta Terra, perché altrimenti farebbe acqua da
tutte le parti. Vi siete resi conto ormai che ogni volta, quando c'è
qualcosa di grande in S. Pietro, io sono con voi; quando Padre Pio è
stato beatificato, lui era con voi ed oggi è qui vicino a me con tutti gli
angeli e i santi. Non dimenticate mai che anche il mio amato sposo
Giuseppe è sempre con me. Io ubbidisco sempre a Dio; quando mi dà
le lettere da portarvi io vengo, anche se a volte i contenuti non sono
tanto gioiosi; ma Dio vi ama, vi stima, vi vuole bene. In un gruppo di
persone c'è sempre qualcuno che non va, ma voi non domandatevi
chi è, pregate soltanto. Quando vi accorgete che qualcuno non va,
pregate, non lasciatevi andare; non criticate, non giudicate, a meno
che la mancanza non sia grave. Padre Livio parla male del vescovo e
della veggente, Radio Maria è contro di voi. Un domani cosa avranno
questo padre Livio, Camillo Ruini e tutti gli altri che li seguono? Che
cosa avranno? Ora essi godono, perché hanno il potere, hanno tutto,
ma se voi credete al Paradiso e all'inferno potete capire da soli quale
sia la strada da percorrere.

Grazie, grazie della vostra presenza.

A te, figlia mia, coraggio, coraggio; il tuo dolore, morale e fisico, non
è capito da tutti, ma Noi siamo con te. Quando Gesù ti ha dato la
comunione hai detto un no; non eri contenta di ricevere Gesù?

Marisa - Sì, tu lo sai; io non mi ritiro dalla sofferenza, ma


umanamente parlando mi piacerebbe stare con il piccolo gregge,
pregare insieme a loro e invece Dio vuole che io rimanga rinchiusa
tra queste quattro mura. È duro dire di sì, ma non son capace di dire
no. Aiutaci tutti, ma aiuta soprattutto il tuo vescovo. Voi avete voluto
che fosse vescovo, Dio l'ha ordinato vescovo, ma quante sofferenze,
quante incomprensioni, quante cattiverie intorno a noi. Perché? È un
peccato amare il prossimo?

Madonna - Hai ragione, figlia mia.

Marisa - Io non so se oggi ti vedrò ancora, ma sono molto stanca.


Grazie comunque; di' a Gesù di non avercela con me perché io gli
voglio bene malgrado tutto.

Madonna - Miei cari figli, insieme al mio e vostro vescovo benedico


voi, i vostri cari, i bambini, i malati e nonna Iolanda.

Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto

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materno, che estendo su tutti gli uomini della Terra. Andate nella
pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù
Cristo.

Marisa - Mia madre voleva dirti qualcosa. Hai detto che volevi dire
qualcosa alla Madonna?

Nonna Iolanda - Sta ancora lì? Madonnina, io soffro tanto per mia
figlia, fa' qualche cosa per lei che soffre tanto. Grazie, Madonna.

Marisa - Ciao. Ti vedrò ancora? Perché ho bisogno! Ciao. È andata


via.

Roma, 15 ottobre 2000 - ore 10:40


Lettera di Dio

San Giuseppe - Dio ha chiamato me, sposo della Madre


dell'Eucaristia, umile e semplice operaio e mi ha detto: “Giuseppe,
vai tu a portare la lettera ai miei figli”. Dio vi dice che il privilegio
che ha dato a voi non l'ha dato a nessuno; nessuno gode di tante
apparizioni, riceve tanti richiami materni, è destinatario della
correzione fraterna e di tanto amore come voi. Gesù dalla nascita
fino ad oggi non ha mai cercato cose eclatanti, ha fatto soltanto la
volontà del Padre. Anche i miei due figliolini fanno sempre la volontà
del Padre, come voi. Certo, la natura umana a volte si ribella,
brontola, si lamenta, ma è normale, perché vivete sul pianeta Terra.
Dovete cercare di aiutarvi a vicenda; attenzione: non coccolarvi a
vicenda, ma aiutarvi. Qualcuno pensa esclusivamente alla sua
famiglia, anche se non riesce a dare buoni consigli, perché c'è molta
differenza tra genitori e figli. Qualcuno allarga un pochino lo sguardo
più avanti e arriva agli amici, ai parenti. Qualcuno si dedica
completamente a voi. Quando c'è un richiamo, una correzione da fare
il vescovo deve farla, non può tacere, mancherebbe alla carità nei
vostri confronti e mancare alla carità non è bello.

Fede, speranza, carità. La fede si acquista pregando, la speranza dà


la certezza di andare a godere Dio, la carità rimane sempre, anche
quando Dio vi porterà in Paradiso: Dio è amore. Non c'è nessun'altra
persona che ama come Dio. La mia amata sposa vi ama, vi corregge,
vi fa delle correzioni materne, perché Dio vuole questo. Voi, a volte
guardate soltanto le persone che vi sono accanto e siete pronti a dire
loro tutto. Invece non parlate a Dio perché non lo vedete. Parlate con

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Dio, ma prima di parlare con Lui amate il prossimo; non dico solo il
vostro nucleo familiare, non dico amici e parenti, ma tutti. Dovete
amare tutti, specialmente coloro che hanno più bisogno, che
soffrono, che sono soli e abbandonati e mi riferisco agli anziani e ai
poveri. Quanti poveri ci sono nel mondo. Dio aspettava che la metà
degli uomini del pianeta Terra si convertisse, purtroppo non ci sono
state queste conversioni. È inutile che i giornali scrivano che
migliaia, milioni di persone si sono riunite per un giorno e poi tutto
finisce. Voi invece siete più fortunati, perché essendo pochi potete
essere guidati meglio dal sacerdote. Quando c'è tanta gente come si
fa a seguire chi si comporta bene o male? Già vi ho detto che quando
ci sono tante e tante persone succedono discussioni, qualche volta
liti e vengono dati spintoni. Coloro che hanno organizzato queste
riunioni oceaniche che cosa hanno? La gloria? Ma la gloria è di Dio e
anche vostra se siete uniti a Lui. Per essere uniti a Dio
completamente dovete amare gli uomini della Terra. A cosa vi
servono i tesori e i miliardi se poi perdete l'anima? Le radio
cattoliche ricevono molti miliardi all'anno, il Vaticano ha i tesori, gli
uomini di chiesa hanno case e ville, mentre ci sono bambini che
muoiono di fame e non hanno medicine.

Ci sono guerre ovunque; si uccide un uomo come se fosse una foglia


d'erba che deve essere tagliata in due. No! Dio vi ha scelto per
questa missione e non può abbandonarvi, ma non può non
richiamarvi quando c'è qualcosa che non va. Voi chinate il capo e
dite: “Dio mio, è vero, ho sbagliato!”. Voi pensate che la vostra
sorella non soffre quando non può scendere? Oggi era pronta a
scendere, ma il tempo non l'ha permesso. A causa della sua malattia
non può stare in mezzo alle persone o andare fuori se il tempo è
brutto. Siete sempre dei privilegiati in confronto a milioni di persone
che girano da un santuario all'altro e spendendo soldi. Hanno grandi
chiese, voi cosa avete? Un capannone che quando piove non può
neanche essere utilizzato; ma questo non è importante, l'importante
è amare.

Dio ha fatto tante promesse e le manterrà, credetemi, ma aspetta la


conversione degli uomini. Grida ogni volta: convertitevi e amatevi.
Buona santa Messa a tutti. Un augurio a colei… e alle gestanti. Io,
quando la mia amata sposa aspettava il bimbo Gesù, spesso
accarezzavo il suo ventre e mentre le nostre mani si incrociavano,
alzavamo gli occhi al cielo verso Dio e recitavamo i salmi. Questa è la
bellezza della maternità: unire l'uomo e la donna accarezzando il
piccolo bimbo nel grembo materno.

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Grazie, miei cari figli, della vostra presenza. Malgrado il tempo non
sia buono siete venuti ad ascoltare la lettera di Dio e Dio un giorno vi
benedirà.

Madonna - Insieme al mio e al vostro vescovo benedico voi, i vostri


cari, i vostri oggetti sacri. Benedico tutti i bimbi, i malati, gli anziani,
i drogati, i carcerati, gli alcolizzati; quante e quante persone ci sono
da benedire. Vi porto tutti stretti al mio cuore coprendovi con il mio
manto materno.

San Giuseppe - La Mamma sta allargando il suo manto su ognuno di


voi. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo. Grazie a Dio che mi ha dato la possibilità di venire a portarvi
la sua lettera. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. Ciao, San Giuseppe. Don Claudio è contento quando


vieni. Ti sei fatto vedere solo una volta da lui, fatti vedere sempre!

San Giuseppe - Quando Dio vorrà, mi vedrà sempre.

Marisa - Ciao. Sono andati via, Don Claudio. San Giuseppe era bello
e non guardava me, ma te.

Don Claudio - Abbiamo un feeling.

Roma, 19 ottobre 2000 - ore 17:15


Lettera di Dio

Madonna - Marisella, la situazione della tua salute diventa sempre


più critica e ciò che hai ora non è colpa di nessuno, sono situazioni
naturali. Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Poiché la vostra
sorella non può scendere, la Mamma ha deciso di far salire qualcuno
su, ma non nella sua stanza, perché verrebbe a mancare l'aria e la
situazione si complicherebbe. Chi si sente, quando il sacerdote lo
decide, è libero di salire o no. È un piccolo regalo che Dio ha voluto
fare a ciascuno di voi.

Vi ricordate quando Gesù ha detto: “Imparate ad amare e poi


pregate”? Dovete amare il prossimo, qualunque esso sia. Certo, chi
parla male, chi ripete calunnie e diffamazioni non può amare.
Quando cantate il Magnificat, meditate la frase: “Depose i potenti dai

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troni e innalzò gli umili”. Chi sono gli umili? Sono coloro che fanno la
volontà di Dio, sempre, in qualsiasi momento. Cosa deve dire ancora
Dio che non abbia già detto? Ha dato tante lettere piene di amore, di
comprensione, di carità.

L'umile è colui che entra nel regno dei cieli. Colui che si sente
qualcuno, solo perché è in alto, è arrivato? O no, davanti a Dio sono
gli umili e i semplici che hanno il primo posto. Dio ha scelto la vostra
sorella, dandole tutte le sofferenze che poteva darle, per aiutare il
prossimo, per la conversione dei credenti, di coloro che dicono di
credere, ma non credono. Quante volte ho ripetuto: pregate per
coloro che dicono di credere, ma non credono. Fanno tante cose
eclatanti, ricercano lo sfarzo, spendono miliardi, mentre milioni di
persone muoiono di fame; questo mi ferisce il Cuore. Costoro dicono:
“Pensiamo a noi e agli altri ci penserà Dio… Ai poveri, ai bambini che
muoiono dove c'è la guerra penserà Dio; noi intanto prendiamo ciò
che ci spetta, abbiamo la possibilità di avere ricchezze, perché
privarcene?”. Mio Figlio Gesù è morto per riaprirci il Paradiso, ma
chi andrà in Paradiso? Colui che fa la volontà del Padre.

Marisa - Voglio raccomandarti, Madonnina, i malati. Tu sai che ne


abbiamo tanti, anche nel nostro piccolo gregge; ti raccomando prima
i nostri malati e poi tutti coloro che sono in ospedale, tutti coloro che
soffrono, i bambini, gli anziani.

Madonna - Marisella, in quale categoria ti metto?

Marisa - Non lo so, tanto mi rigirate sempre come un calzino.


Mettetemi dove volete. Avevo un desiderio: quello di scendere in
mezzo alle persone, alle mie sorelle e ai miei fratelli; questo era un
mio grande desiderio, ma Dio mi ha privato anche di questo. Sia fatta
la sua volontà. Che altro posso dire?

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Insieme al


mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto
materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo. Siate umili, perché solo gli umili entreranno nel regno dei
cieli. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Adesso non mi far tossire, perché non ce la faccio più. Ciao,
scusami, ma anch'io sono stanca. Don Claudio, è andata via.

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Roma, 22 ottobre 2000 - ore 10:40
Lettera di Dio

Marisa - Aiuta i nostri malati. Tu devi dare la forza a loro, a coloro


che sono accanto alla persona che soffre e ai familiari, perché chi
muore, se è in grazia, va in Paradiso, ma coloro che rimangono, i
parenti e gli amici soffrono di più; aiutali tutti. Io non so se ti vedrò
ancora, se la mia vita finisce oggi. Non ti vedrò più? Però se vuoi
aiuta coloro che rimangono e da' loro tanta forza.

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. La vostra


sorella desidera lasciarvi questo testamento spirituale di amore e di
pace. Non siate in collera con nessuno, non abbiate invidia e gelosia
per nessuno; ormai sapete che l'invidia porta alla malignità e la
malignità alla calunnia e diffamazione. Tutto comincia con la gelosia:
gelosia del fratello perché sa fare di più, gelosia del parente perché
guadagna di più, gelosia di qualsiasi cosa che un altro possiede. Voi
ormai conoscete la storia di questi miei due cari figliolini e voi sapete
che molti sacerdoti, vescovi, cardinali e tante anime li hanno
accusati, calunniati e diffamati solo per gelosia e per invidia
nonostante abbiano tutto in mano: potere, soldi e cariche. La vostra
sorella vuole lasciarvi questo testamento spirituale: amatevi sempre,
aiutatevi a vicenda, non malignate, non siate invidiosi, non criticate,
non confondete la critica con la correzione fraterna; la correzione
fraterna va fatta a tutti, grandi e piccoli. Voi spesso confondete la
correzione fraterna con la critica; il vescovo quando richiama fa la
correzione fraterna. Se chi non si sente a posto critica il fratello
costui non è degno di Dio, non è degno del suo amore, perché Dio è
amore, ama tutti, ama anche coloro che si comportano male. Voi
state discretamente, ma c'è chi sta male, molto male e non vedrà il
domani. Se prima di esalare l'ultimo respiro un'anima chiede
perdono a Dio e si unisce di più a Dio, quest'anima si salva; chi
muore nelle braccia di Dio è salvo. Voi dovete pensare molto a
questo e dire: “Tra il male e il bene mi conviene accettare il bene”;
dovete anche essere un po' furbi: “Se oggi devo morire, tra il bene e
il male cerco il bene, cerco l'amore di Dio”.

Marisa - Anch'io, Madonnina, vorrei morire tra le tue braccia,


quando ero bimba mi prendevi in braccio, mi coccolavi e giocavamo
insieme con gli angeli. Oggi voglio stare in braccio a te, perché
malgrado tutto ti amo, ti amo tanto. Se queste sono sofferenze
naturali io devo accettarle, non devo lamentarmi. È vero?

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Madonna - Sì, ma lamentarsi è umano, Marisella. Lamentarsi per un
dolore così grande è umano, quindi non ti devi preoccupare,
lamentati pure, piangi pure.

Marisa - Volevo andare in mezzo al tuo e mio piccolo gregge. Non


sarà mai un grande gregge il nostro?

Madonna - Sì, tutto arriverà per chi sa attendere, certo non per te.
Miei cari figli, intensificate la vostra preghiera. Quando siete in
chiesa non guardate cosa fa il vostro fratello: se prega o non prega,
se sta seduto o in piedi. Quando ascoltate la santa Messa per voi ci
deve essere solo Gesù. Che bello parlare con Gesù e ascoltare la
santa Messa con profonda partecipazione. L'anima, quando è in
grazia, ascolta Gesù nel suo cuore e Gli parla come se Lo vedesse.
Quando voi siete in grazia, parlate con Gesù e Lo sentirete nel vostro
cuore. Cercate di parlargli, di bussare e chiedere aiuto, quell'aiuto
che molti uomini della Terra non domandano, quell'aiuto del quale
dicono di non avere bisogno perché si sentono a posto. Avete visto
quanti milioni di persone sono venuti a Roma per quei giorni per
festeggiare, ma poi cosa è rimasto? Nulla, nulla. Non si fanno cose
eclatanti, Gesù non ha insegnato questo, ma si deve ascoltare,
meditare e mettere in pratica il Vangelo. L'incontro biblico lascia a
desiderare; quando c'è qualche curiosità da sapere siete presenti,
quando non c'è non siete presenti e giovedì non eravate presenti.
Devo dire che non avete compreso l'importanza dell'incontro biblico,
l'importanza di conoscere il vostro Gesù. Conoscerlo significa
parlargli e attendere che Gesù parli. A volte, è una mia impressione,
sembra che la lettera di Dio entri da un orecchio ed esca dall'altro e
che non si metta in pratica quanto Dio dice. Quante volte vi ho detto:
quando uscite dalla santa Messa meditate quanto avete ascoltato
nell'apparizione, nelle letture, nel santo Vangelo, nell'omelia; parlate
di questo. Non vi fermate a parlare sui cancelli, quasi a gridare, a
discutere di argomenti che non riguardano la spiritualità. Non
sprecate il fiato, lasciatelo per Gesù, lasciatelo al momento della
dipartita; allora comprenderete quanto sia importante l'amore,
quanto sia importante il volersi bene e pregare. Vero, Don Claudio?
Don Claudio, non stare giù per tua sorella, ella ormai è di Dio, non è
della Terra. Se fosse della Terra non starebbe così. Mi raccomando,
miei cari figli, cercate di meditare questa lettera di Dio e soprattutto
di accettare il testamento spirituale. Volete abbracciare Gesù e la
Madonna? Volete andare in Paradiso? Fate e accettate il testamento
spirituale, è molto bello ed anche saggio. Grazie. Insieme al mio e

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vostro vescovo, che sta soffrendo moltissimo, vi porto tutti stretti al
mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Marisa - Ciao. Eccomi pronta, fa' di me ciò che vuoi, non ho nulla da
chiederti, sia fatta la volontà di Dio. Ciao.

Roma, 24 ottobre 2000 - ore 19:10


Lettera di Dio

Marisa - Tu hai detto che volevi festeggiare oggi il settimo


anniversario dell'inizio delle apparizioni pubbliche, ma io non sapevo
se dovevo avvertire le persone, perché a volte hanno molto da fare e
se poi non vengono con il cuore, ma per forza, tu non sei contenta.

Madonna - Ma io, Marisella, non potevo non festeggiare oggi; perché


in Paradiso c'è una grande festa, e anche voi sulla Terra dovete
festeggiare. Avete rimandato tutto all'ultima domenica del mese ed è
giusto così, perché c'è chi lavora, però non dovevi trascurare il 24,
perché il 24 ottobre 1993 c'è stata la mia prima apparizione aperta a
tutti, ma non voglio rimproverarti. Tu hai fatto bene ad avvertire le
persone e chi poteva venire è venuto. Qualcuno, pur potendo fare il
sacrificio di venire, non l'ha fatto, ma chi sta male o è lontano o
lavora non poteva venire. Se Dio mi avesse detto: “Maria, fatti
vedere dai miei figli”, tu ne avresti sofferto?

Marisa - Da una parte ne avrei sofferto perché mancano tutti coloro


che sono sempre venuti, dall'altra sarei stata molto contenta. Te l'ha
detto Dio?

Madonna - No, Dio non ha detto nulla. Voglio anche dire a voi qui
presenti che Dio non ha mai detto a nessun veggente della Terra
quando avverrà la fine di tutto. Non ha mai parlato dei tre giorni di
buio e di tutto ciò che ne consegue. Dio ha soltanto chiesto
preghiere, affinché si converta almeno la metà degli uomini della
Terra. Questo punto, la conversione di tutti, è lasciato da parte. Se
uno va a messa e fa la comunione non significa che è convertito.
Essere convertito significa amare e fare la volontà di Dio. Quando
sono apparsa per la prima volta c'erano sacerdoti, suore e tante
persone. Oggi i sacerdoti continuano a ritirarsi e ad aver paura;
ancora non hanno il coraggio di riunire le loro forze e dire a tutti:
“Svegliatevi! State cadendo in basso, nel profondo”. Il mio amore per
voi e per tutti è immenso. Sono sette anni che andate avanti a fatica

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e con sofferenza. All'inizio sembrava tutto facile, poi i grandi uomini
della Chiesa sono arrivati a togliere la santa Messa, a togliere
l'Eucaristia e a definire i miracoli eucaristici “fenomeni da
baraccone”, causati da interventi diabolici; hanno detto di tutto.
Nonostante questo, voi siete ancora qui e le apparizioni vanno
avanti; non ha importanza se siete dieci, venti o cento, l'importante è
che la Madre dell'Eucaristia sia conosciuta in ogni luogo. Voi non
potete neanche immaginare quante anime ora conoscono la Madre
dell'Eucaristia, quanti gruppi di preghiera si sono formati con il
nome Madre dell'Eucaristia.

Marisa - Perché non ti fai vedere da lui?

Madonna - Don Claudio, tu mi hai vista stilizzata e non ti sei


accontentato; vuoi vedermi come hai visto il mio amato sposo
Giuseppe?

Don Claudio - Sì.

Madonna - Non pretendi troppo? Mi vedrai, mi vedrai quando Dio


vorrà, adesso accontentati di avermi vista stilizzata. Miei cari
giovani, che il vostro e mio caro vescovo chiama “ex giovani”, siete
venuti nonostante le difficoltà, la stanchezza, il lavoro e lo studio;
purtroppo c'è qualcuno fra di voi che ha messo Dio al secondo posto,
anzi all'ultimo posto e questo è grave. Per alcuni che hanno ricevuto
molto da Dio, dal sacerdote e dalla veggente, prima viene tutto e poi,
se c'è tempo, viene Dio. Vi faccio un piccolo esempio, ma abbastanza
importante: domenica ho dato un messaggio forte, penoso e
qualcuno ha anche pianto, ma poi chi ha pensato almeno di
telefonare al vescovo per chiedere notizie? Solo due o tre hanno
chiamato. Gli altri hanno detto di non aver chiamato per non
disturbare. Anche nella stanza di Marisa possono entrare solo due o
tre persone alla volta; non potete entrare in massa, perché l'aria
viene a mancare e il respiro diventa affannoso. La sua sofferenza è
enorme; ha la sofferenza fisica, quella morale e quella spirituale e le
stimmate sono particolarmente dolorose. Eppure la vostra sorella ha
sentito quasi il rimorso per non avervi informato dell'anniversario,
poi con il mio incoraggiamento, ha parlato e non ha invitato gli adulti
a venire, perché rintracciarli è più difficile, ma soltanto i giovani. 24
ottobre 1993: quante persone erano presenti allora, ma erano venute
solo per vedere la veggente, per chiedere le grazie e non per
pregare. Alcuni, dopo l'apparizione sono andati via, nonostante ci
fosse la santa Messa, che poi è stata tolta. Per tre anni e mezzo

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queste persone non sono più venute. Dio si è stancato e ha detto: “Tu
devi dire la Messa, tu devi celebrare l'Eucaristia”. Don Claudio ha
ripreso a dire la Messa e il Vicariato ha inferto altri duri colpi. In
seguito è arrivato il momento più difficile e duro, quando Don
Claudio ha portato l'Eucaristia che aveva sanguinato in Vicariato, la
stessa Eucaristia che ora è davanti a voi: si è inginocchiato e l'ha
mostrata al Vescovo che, con uno scatto nervoso e con volto duro ha
detto: “Butta via quel pezzo di pane, è indemoniato, come è
indemoniato il luogo dove vi riunite”. Poi ha proseguito: “O butti via
quel pezzo di pane o ti sospendiamo a divinis” e il sacerdote è stato
sospeso a divinis. Ancora una volta Dio si è stancato e ha detto: “Ti
ordino vescovo! Ti do la pienezza del sacerdozio, perché tu sei il
vescovo dell'Eucaristia”. Quante sofferenze, quante calunnie e
diffamazioni hanno colpito i miei due figli, ma eccoli qui: il vescovo
claudicante nella salute e la veggente… ben sapete la sua situazione,
ma non voglio rattristarvi, anzi voglio ringraziarvi per lo sforzo che
avete fatto nel venire qui. Vi chiedo di pregare. Chiedete a Dio di far
scendere domenica la vostra sorella, perché è tanto che non scende.

Marisa - Scusa, non glielo puoi chiedere tu?

Madonna - Io faccio la mia parte, essi fanno la loro parte.

Marisa - Sì, ma se tu vai da Dio e gli dici: “Dio mio, mio Tutto, fai
scendere Marisa”, Lui ti dirà sì o no? La voce di Dio è piena e forte,
anche il vescovo ha la voce forte, se vuole può far tremare anche lui,
non nel senso di far paura, ma perché si fa sentire. Posso chiederti di
farmi stare un pochino meglio e posso raccomandarti Domenico,
Silvano e tutte le persone che mi telefonano, che mi danno le
fotografie e che stanno male? Io, anche se sto peggio di loro, devo
ascoltarli, devo aiutarli.

Madonna - Sì, Marisella, quando uno sta male deve mettersi da parte
e ascoltare gli altri. Adesso vi lascio alla vostra santa Messa; cantate
e date gloria a Dio.

Marisa - A me almeno una volta direte un sì? Guarda che ho il vestito


pronto. Non mi vuoi dire quando più o meno mi porterai via? Don
Claudio me lo ha chiesto. Madre dell'Eucaristia, mi fai vedere i
quattro pronipoti che devono nascere?

Madonna - Lo chiederò a Dio.

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Marisa - Sì, ma non parlare a Lui con la vocetta, chiedigli forte: “Dio,
guarisci Marisa”. No, non voglio essere guarita, anche se guarire
sarebbe meglio; ho sbagliato, digli: “Dio, falle vedere i pronipoti”.

Madonna - Ora diciamo insieme davanti all'Eucaristia che ha


sanguinato: Padre nostro…

Sì, oggi dite l'Ave Maria anche se c'è Gesù Eucaristia. Miei cari figli,
auguri anche a voi e grazie della vostra presenza. Insieme al mio e
vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri.
Benedico coloro che sono lontani, benedico gli ammalati. Vi porto
tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Andate
nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Auguri.
Grazie.

Marisa - Sai che le ho chiesto quella cosa…

Don Claudio - L'ho sentito.

Roma, 26 ottobre 2000 - ore 17:00


Lettera di Dio

Marisa - È venuto san Giuseppe! Come mai non c'è la Mamma con
te?

San Giuseppe - Sono venuto io, miei cari figli, per dirvi di fare
almeno il triduo per il settimo anniversario delle apparizioni della
Madre dell'Eucaristia. La lettera di Dio è una lettera molto
importante e penosa. Il Giubileo è stato fatto solo per attirare le
persone a Roma e per denaro. Quanti e quanti miliardi sono stati
spesi. Continuano a fare il Giubileo per ogni categoria di persone.
Perché non lo fanno per tutti i poveri del mondo? Perché non fanno
venire i poveri a Roma per fare il Giubileo? Perché non danno loro da
mangiare e un aiuto economico e spirituale? Coloro che hanno fatto
il Giubileo hanno elevato preghiere, se vogliamo chiamarle
preghiere, solo durante i giorni di permanenza a Roma, perché
tornati a casa hanno ripreso la vita normale: la corsa al denaro, al
lavoro e al divertimento mettendo Dio all'ultimo posto; questa non è
una bella cosa.

Gli uomini continuano a gareggiare a chi guadagna di più, a chi ha


più potere e a chi sta più in alto. Parlano, fanno conferenze e

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riunioni, ma poi cosa danno a coloro che hanno bisogno di tutto?
Nulla!

La vostra Mamma non si è sentita di venire. Io vi chiedo di fare tre


giorni di triduo per la conversione dei grandi uomini, di coloro che
dicono di credere, ma non credono. Le anime scelte da Dio
continuano a soffrire e ad essere bersagliate dentro e fuori casa,
ovunque, ma alla fine la gloria sarà loro. Dio non ha bisogno di
nessuno, però sceglie delle anime predilette perché gli uomini si
convertano. Voi pensate spesso ai vostri figli, ai vostri genitori che
non si convertono, ma sono più scusati loro che i grandi uomini della
Chiesa che hanno ricevuto da Dio ogni cosa, che hanno studiato e
che conoscono l'amore che Dio ha dato loro.

Riconoscetevi nella croce che dà la vita, la resurrezione, la gioia. Il


demonio ancora continua a vincere, continua ad essere furbo e a
penetrare nei cuori nei momenti più impensabili.

Miei cari figli, dovete avere molto coraggio. Perché le persone non
vengono in questo luogo? Perché dicono che non c'è nulla. Ma qui si
sono verificati i miracoli eucaristici e le ostie hanno sanguinato! Ma
non conoscono tutto questo o, peggio, a loro non interessa. Invece
continuano ad andare in altri posti dove la Mamma non appare più,
perché c'è da vedere qualcosa che non ha nulla di soprannaturale.
Qui, invece, si viene per pregare.

Quante volte Dio ha detto: “Venite per pregare, qui c'è solo
preghiera e amore; se non avete l'amore è tempo perso”.

Miei cari figli, accettate questa lettera di Dio e riferitela a coloro che
sono assenti per motivi validi. Dite che i grandi uomini pensano solo
al potere e al denaro.

Dio continua ad essere misericordioso, ma quando arriverà la sua


giustizia allora la situazione sarà triste per coloro che non hanno
amato e che potevano amare, perché Dio ha dato loro l'intelligenza
ed è stato paziente; li ha anche guariti da malattie che non davano
sofferenza. Ad altri, invece, ha dato sofferenze spirituali, morali e
fisiche e non si lamentano; in silenzio portano avanti una croce molto
pesante per voi, per i vostri figli, per i vostri cari e per tutti i
bambini. Mi ripeto: fate almeno il triduo alla Madre dell'Eucaristia e
domenica festeggiate il suo nome.

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A Dio è dispiaciuto che il 24 ottobre, poiché il Vescovo non ha
parlato, pochi si sono ricordati che ricorreva l'anniversario delle
apparizioni e questo è triste. In altri posti, quando ricorre
l'anniversario, fanno festa anche se nessuno dà l'avviso in anticipo.
Invece voi siete stati coccolati un po' troppo, aspettate sempre che il
Vescovo dica: “Oggi facciamo questo o facciamo quest'altro”;
nessuno ha pensato che il 24 ottobre erano sette anni che la Madre
dell'Eucaristia appariva in questo luogo così combattuto e così
calunniato. Nonostante tutto i miei due cari figli continuano a
portare avanti la dura missione. Chi di voi ha capito fino in fondo
qual è la grande missione di questi due miei figliolini e quant'è
grande la loro sofferenza? Non pensate a questo, ma siete pronti a
dare giudizi e questo non è bello. Chi vuole faccia il triduo alla
Madre dell'Eucaristia, alla Madre di Gesù, alla mia amata sposa.

Io, a nome di Dio, vi ringrazio. Siete pochi perché le persone sono


tirate da una parte e dall'altra e non capiscono più nulla; ma chi ha
visto il giorno 11 giugno fuoruscire il sangue dall'ostia, mentre il
Vescovo celebrava la Santa Messa, non può tirarsi indietro. Eppure
qualcuno l'ha fatto, solo perché è stato ripreso con un richiamo
paterno. Miei cari figli, chi si comporta così vuol dire che non ha
capito nulla.

Voi forse non avete neanche capito quanto è grande l'amore di Dio
nei vostri confronti e quante grazie ha fatto qui in questo piccolo
luogo taumaturgico, in questo luogo santo. Ma attenzione: satana si
può infiltrare in qualsiasi modo. Voi pregate e amatevi tutti.

Grazie, miei cari figli. Insieme al vostro Vescovo io, Giuseppe, vi


benedico. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Non viene per niente la Madonnina?

San Giuseppe - No, Marisella. Fai questo fioretto, oggi lei non verrà.
Non sei contenta che sono venuto io?

Marisa - Sì, però la Madonnina è la Madonnina.

San Giuseppe - Sì, però io, Giuseppe, sono Giuseppe. Hai ragione,
Marisella, la Madonnina è molto importante per tutti, specialmente
per te. Ciao, mia dolce figlia, ciao.

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Marisa - Ciao anche a te, ciao.

Roma, 29 ottobre 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Marisa - Ti vedo vestita a festa anche oggi.

Approfitto per raccomandarti tutti, specialmente coloro che sono


malati nello spirito e nel corpo e attendono le grazie da Dio. Ti prego
affinché Dio faccia le grazie a queste anime che hanno bisogno e
stanno soffrendo negli ospedali. Ti raccomando tutte le persone che
sono venute qui, tutte le persone presenti e anche quelle che si sono
allontanate; noi non possiamo giudicare il motivo, ma voglio
raccomandarti anche loro.

Madonna - Sì, mia cara Marisella, e tanti auguri a te perché è anche


la tua festa.

Marisa - Qual è la mia festa? Quella di star male? Comunque grazie.

Madonna - Sono venuta con tutto il Paradiso per te e anche per gli
altri, anche se non mi vedono; tutto il Paradiso è sceso in questo
luogo taumaturgico. Voi non comprendete fino a che punto sia così
importante che il Paradiso scenda su questo luogo taumaturgico. Chi
non ha capito tutti i miracoli che sono avvenuti qui non ha capito
neanche Dio. Chi si è allontanato per un semplice rimprovero
paterno non ha capito Dio, non veniva qui per pregare, per chiedere
aiuto, ma soltanto per primeggiare.

Questo non è un luogo dove si può primeggiare. Avete forse visto la


vostra sorella primeggiare qualche volta? Anzi, è avvenuto il
contrario.

Miei cari figli, vi ringrazio della vostra presenza. Sono sette anni, tre
giorni e qualche ora che io vengo in questo luogo taumaturgico a
portarvi le lettere di Dio. In sette anni sono passate migliaia di
persone e voi neanche ve ne siete resi conto. Voglio dirvi di non
continuare a ripetere: “Preghiamo affinché l'Eucaristia trionfi”. Per
voi e per l'estero, Europa, Asia, Africa, America e Australia,
l'Eucaristia ha trionfato. Anche a Roma ha trionfato, ma sono i grandi
uomini della Chiesa che non vogliono riconoscerlo. Però oggi fanno
adorare l'Eucaristia. Non dicono la fonte, ma invocano la Madre

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dell'Eucaristia; questo si è realizzato grazie alle sofferenze dei miei
due cari figliolini e grazie alle vostre preghiere, che non vanno mai
perdute. Ci sono tante e tante persone che attendono preghiere. Se
le vostre preghiere non sono arrivate alla vostra sorella arrivano ad
altre persone, non sono mai perse. Fissatelo bene nella vostra mente:
le vostre preghiere non sono mai perse, Dio sa cosa farne.

La gente cambia, vengono persone nuove e a volte si dovrebbe


ricominciare tutto da capo, come fanno in alcuni luoghi dove le
apparizioni sono finite e ripetono sempre le stesse cose. Qui il vostro
vescovo va avanti e spiega le nuove lettere di Dio che a volte non
sono semplici.

Ricordate quando vi ho detto: non domandatevi tanti perché, non


arriverete mai ad avere la soluzione; oggi vi ripeto: noi non lo
sappiamo, ma Dio sa quello che fa e ciò che vuol fare. Certamente voi
sarete i privilegiati di Dio, come Giovanni Evangelista.

Gesù quando è morto vi ha lasciato Giovanni e la Madre. Ha lasciato


me, chiamandomi donna, donna di tutte le donne, di tutte le genti;
poi ha chiamato Giovanni che ha preso in mano tutto. Giovanni è
stato l'unico apostolo, l'unico vescovo sotto la croce. Chi è Giovanni?
È il fratello di tutti, l'amico di tutti, questo è stato detto sulla croce.
Mentre Gesù stava morendo pensava ancora a voi uomini. Ma chi ha
ubbidito in quel momento a Dio morente? Neanche coloro che erano
stati miracolati. E voi vi lamentate se i sacerdoti non rispondono? Voi
fate il vostro dovere fino in fondo, pregate per loro e Dio saprà poi
rendere giustizia. Siate fedeli, fedeli nell'amore, nell'aiutarvi, nel
lavorare in questo piccolo luogo taumaturgico. Forse è per questo
che Dio non fa la chiesa grande, perché poi non verreste a fare il
vostro dovere. C'è chi fa più e chi meno, chi a parole e chi con i fatti.
Chi fa i fatti, pregando e offrendo a Dio ciò che sta facendo, è più
vicino a Dio.

Voi non dovete preoccuparvi della vostra sorella, pregate sì, ma


dovete anche ricordare che più volte le è stato detto: “Tu sarai felice
in Paradiso”; ecco perché ho portato con me tutto il Paradiso. Colei
che Dio ha chiamato sarà felice solo lì. Voi pensate che non ha un
grande desiderio di stare con voi, di scendere e di festeggiare? Ma
Dio ha voluto così, non domandiamoci perché. Sappiamo che la farà
felice in Paradiso e questa è una cosa bella che non a tutti è detta. Vi
invito a pregare soprattutto per i sacerdoti, voi non potete
immaginare quanti si sono convertiti. È più facile che si converta un

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non credente che un credente che dice di esserlo, che dice di amare
Dio e che celebra la Santa Messa. Per questi dovete pregare, miei
cari figli.

Basta. Alleluia, alleluia, alleluia. Buona festa a tutti. Grazie della


vostra presenza. Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i
vostri cari, i vostri oggetti sacri. Benedico nonna Iolanda, che
insieme alla vostra sorella Marisella e al vescovo hanno più bisogno
di essere aiutati. Benedico tutti i bambini, anche quelli che parlano
sempre.

Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto


materno.

Guarda, Marisella, come si allarga il mio manto.

Marisa - Certo, per coprire tutto il mondo.

Madonna - Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio


Spirito Santo.

Marisa - Aspetta, non andare via perché quando ci sei tu io non ho


dolori. Vedi che non ho dolori?

Madonna - Tu, Marisella, sei come un bocciolo che si apre ogni


giorno di più agli occhi di Dio.

Marisa - Sì, ma tu non andare via perché io sto bene ora, se tu vai via
ricominciano tutti i dolori. Va bene; non ho tanta forza.

Madonna - Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Non mi potevi dare la forza di scendere? Adesso vai via e mi


ricominciano tutti i dolori: soprannaturali e materiali.

Madonna - Marisa, Marisella mia, fai la volontà di Dio.

Marisa - Sì. Ciao. Se devo baciare tutti non finisco più. Auguri anche
a voi, auguri a tutti. Va bene, va bene. Ciao a tutti. Don Claudio, sono
andati via, c'era tutto il Paradiso.

Roma, 1° novembre 2000 - ore 10:45

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Lettera di Dio

Marisa - Mamma mia, quanta gente! Oggi è la festa di tutti i santi,


anche dei santi che sono sulla Terra. E adesso chi parla di voi?

Dio Padre - Io, Dio, un anno fa vi ho parlato e ciò che ho detto è


andato in giro quasi dappertutto. Voi sapete il motivo per cui vi ho
parlato. Ho detto: “Guai a coloro che offendono questo luogo
taumaturgico; guai a coloro che distruggono il vescovo; guai a coloro
che non credono alle apparizioni eucaristiche”. Molti miracoli
eucaristici sono avvenuti davanti ai vostri occhi. Io sono Dio e posso
fare ciò che voglio. Potrei distruggere il mondo e farlo di nuovo con
poche anime e con pochi sacerdoti; pochi, ma santi. Io non voglio che
la sofferenza provocata dagli uomini continui ancora a perseguitarvi.
Solo Io posso convertire le persone che dicono di credere. Sono
venuto per ringraziarvi del bene che cercate di fare, anche se ci sono
ancora delle piccole cose che non vanno, ma queste non mi
offendono. Sono i grandi uomini che mi offendono continuamente. Io
ho detto che, prima di iniziare i miei grandi interventi nel mondo,
doveva convertirsi almeno la metà degli uomini della Terra, ma le
conversioni ancora sono poche. Oggi i grandi uomini della Chiesa si
sentono più buoni e perfetti, perché stanno celebrando l'Anno Santo
e sono riusciti a raccogliere a Roma tutte le categorie delle persone;
invece sono lontani da Me, perché hanno continuato a tenere
saldamente in mano il potere e ad accumulare denaro, il vile denaro
che distrugge l'uomo. Io, Dio, sono felice di vedervi raccolti sotto un
capannone; qui vengono Gesù, Maria, Madre dell'Eucaristia, san
Giuseppe, padre Pio e tutti gli angeli e i santi; non ho detto san padre
Pio, Marisella, ma padre Pio perché per te suona più familiare.
Quanti santi sono venuti e hanno parlato a voi, soprattutto con te,
Marisella! Attenzione: voi continuate a scendere, a crollare, ma non è
giusto, non è bello, perché significa che la fiducia e la fede in Me
vacillano. Cerchi di guardarmi, figlia mia, ma non mi vedi, non puoi
vedermi.

Marisa - Sì, lo so, il vescovo mi ha spiegato che nessun uomo, finché


è sulla Terra, può vedere Dio. Però, sentendo la tua voce, mi sembra
di vederti, ma non ti vedo. Ti vedrò un giorno?

Dio Padre - Certo, mi vedrai, come mi vedranno tutti gli uomini di


buona volontà, tutti gli uomini che hanno accettato i miei richiami.
Voi pensate che Io mi sia dimenticato di voi? No; se mi fossi
dimenticato di voi, la Mamma non sarebbe spesso con voi. Anche san

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Giuseppe, san padre Pio, tutti gli angeli e i santi sono sempre con
voi. Quando è stato beatificato, san padre Pio dov'era? Non era con
voi? Quando i grandi uomini hanno fatto feste spettacolari, gli angeli
e i santi non erano con voi? La Madre dell'Eucaristia non era con
voi? Non credete a chi vi dice che la Madre dell'Eucaristia appare in
un altro luogo, la Madre dell'Eucaristia appare solo in questo luogo
taumaturgico. Gli uomini della Chiesa hanno letto i messaggi e si
sono appropriati sia del titolo “Madre dell'Eucaristia”, sia di tutte le
idee che il vostro vescovo ha avuto e ha messo per iscritto.

Pazienza, questo non offende nessuno. Fanno finta di non credere,


ma la maggior parte dei sacerdoti crede a questo luogo
taumaturgico. I sacerdoti stranieri telefonano, scrivono, vengono e
non hanno paura di nulla, mentre gli italiani ne hanno un po' e i
romani molta. Ma guai, guai, guai, perché per chi ha paura il
Paradiso è chiuso. Io sono Dio e non c'è altro Dio, ma non per questo
gli ebrei, i mussulmani e i membri di tutte le altre religioni non
verranno a godere in Paradiso. Godranno anche loro se hanno amato
il loro Dio, che poi sono sempre Io. Coraggio, miei cari figli. I santi
intorno a Me fanno gli auguri a tutti, soprattutto ai malati, a coloro
che sono in un lettino di ospedale, ai carcerati, agli alcolizzati, ai
drogati, a tutti, perché Dio ama tutti. Mi ripeto: guai a coloro che
uccidono, guai a coloro che scandalizzano uno dei miei figli. Come
dice il Vangelo, è meglio per loro che si mettano al collo una grande
pietra e si buttino nel mare, perché non c'è nulla da fare. Auguri a
tutti. Vogliatevi bene e vogliateci bene. Eccellenza, coraggio. Come
Gesù, anche tu sembri un fallito, ma non lo sei. Come Gesù ha vinto il
mondo, anche tu vincerai e arriverai dove ti ho promesso. Insieme al
mio e vostro vescovo e a tutta la corte celeste, Io, Dio, grande e
misericordioso e un domani giusto, vi benedico.

Madonna - Io sono la vostra Mamma, dopo che Dio ha parlato non ho


nulla da dire. Vi tengo stretti al mio cuore e vi copro con il mio
manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio
Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. Questo bacio è per Dio che non vedo e questo per tutti
voi. Ciao. Eccellenza, è andata via. Tutto il Paradiso è andato via.
C'erano tanti sacerdoti.

Don Claudio - Questo è consolante.

Marisa - C'erano naturalmente i papi e tante anime salve. Quanto è

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grande il Paradiso! È immenso!

Roma, 2 novembre 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Madonna - Marisella, io ho pietà e amore per tutti, ma quando


offendono volontariamente il sacramento della Confessione e
dell'Eucaristia non posso avere pietà, perché ancora una volta
uccidono mio Figlio Gesù. Queste persone non debbono accostarsi al
sacramento dell'Eucaristia; lasciate l'Eucaristia a chi l'ama
veramente. Portare avanti un brutto gioco non è bello.

Dio ieri ha parlato chiaro e tutti dovreste aver capito, perché il suo
linguaggio è stato molto semplice. Se riuscirete a mettere in pratica
quello che Dio ha detto ieri e il primo novembre del 1999, sarete già
santi sulla Terra. È così difficile amare? Io perdono tanti peccati,
anche gravi, ma quello di offendere i sacramenti, specialmente
Confessione e Eucaristia, no, questo non posso perdonarlo. Perché
uccidete ancora mio Figlio che è morto per ognuno di voi? Perché?

Miei cari figli, dopo ciò che ha detto Dio Padre mi sembra di dire
parole inutili, per questo vi dico: mettete in pratica il messaggio,
amate, continuate ad amare. Coloro che soffrono, come Marisella,
accettino la sofferenza; a volte è dura, molto dura, ma sul pianeta
Terra ci sono malattie naturali. Abbandonatevi a Dio. I vostri parenti
defunti, che sono qui accanto a me, mi guardano con certi occhioni
per dire: “Mamma, aiuta anche loro” e io spesso vado da Dio Padre a
chiedere le grazie per voi.

Coraggio a tutti. Pregate per i vostri defunti; partecipate alla S.


Messa che oggi il vostro vescovo dirà per loro e per voi, piccolo
gregge, così maltrattato dai grandi uomini della Chiesa, da grandi
teologi, che poi non sanno dire nulla. Coraggio. Coraggio anche a te,
nonna Iolanda, la sofferenza è tanta.

Mio caro vescovo, che Dio ha chiamato Eccellenza, so che per te è un


momento molto duro, per questo sii forte, non far vincere satana;
satana non deve vincere con nessuno. Preparatevi ad abbandonarvi
completamente a Dio. Grazie.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i malati soprattutto, i


vostri cari, i bambini malati e tutte le persone che hanno bisogno. Vi

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porto tutti stretti al mio cuore, specialmente i malati, e vi copro con
il mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio,
di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. Grazie, però ci devi aiutare perché la carne è debole.


Don Claudio, è andata via accompagnata dagli angeli. Tutte le anime
salve le sono andate dietro, avevano degli occhi bellissimi.

Don Claudio - Perché sono in grazia di Dio.

Roma, 4 novembre 2000 - ore 18:30


Lettera di Dio

Madonna - Tutti gli uomini devono fare la volontà di Dio; ieri ne hai
parlato molto bene con Fabrizio. Gli uomini devono fare la volontà di
Dio, sposati o non sposati, sacerdoti, laici e suore, le quali spesso si
limitano a recitare le preghiere della loro regola e non fanno
nient'altro che possa consolare mio Figlio Gesù, non si dedicano alla
preghiera personale, al sacrificio, all'immolazione. Mio piccolo
gregge, oggi è il primo sabato del mese e io ho davanti ai miei occhi
tutte le persone che sono venute qui. Erano tante il primo sabato del
mese e poi piano piano sono diminuite; si sono allontanate anche
delle persone che hanno ricevuto delle grazie grandi. Chiedete con
tutto il cuore, con fede, con fiducia e poi abbandonatevi a Dio.
Imparate a fare la volontà di Dio anche se non è facile. Ci sono
diversi veggenti, ma uno solo sa già quando accadrà quel che deve
accadere. Io non dico nulla, Dio sa quando arriverà il vostro trionfo.
Io sorrido e gioisco di questo, perché sono felice per voi e per noi.

Comunque non ci sarà certamente la fine del mondo, state tranquilli;


pregate, vivete in grazia, ricevete Gesù Eucaristia in grazia e
abbandonatevi a Lui. Pregate a vicenda l'un l'altro, per i figli, per i
genitori; pregate per il vostro vescovo.

Marisa - E per me? Va bene.

Madonna - Avrei tanto piacere se rileggeste e meditaste i messaggi


che Dio stesso ha dato. Le lettere di Dio sono lettere di conforto, di
consolazione e di coraggio, ma le lettere più importanti sono le
lettere del 1° novembre 1999 e quella del 1° novembre 2000.

Marisa - Come tu vuoi.

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Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza e del sacrificio
che qualcuno ha fatto per arrivare fin qui. Pensate che in altri posti
vanno tante persone, ma non c'è nulla; qui vengono poche persone e
c'è la Trinità, ci sono stati i miracoli eucaristici, c'è Dio.

Madonna - Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio


manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio
Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. Guarda Gesù bambino, con la manina benedice i


bambini. Ciao.

Roma, 5 novembre 2000 - ore 10:45


Lettera di Dio

Madonna - La tua sofferenza è enorme, figlia mia. Noi ti aiutiamo, ma


non per questo non senti la sofferenza.

Fra poco un'anima rientrerà nel gregge; datele il perdono, ma non


fatele coccole né festeggiamenti. Quando qualcuno ha commesso
qualcosa di grave e poi si pente, è perdonato e si può anche inserirlo
nel gregge, ma senza fare coccole, come si usa fare sul pianeta
Terra; le mancanze verso il vostro vescovo sono state gravi ed è stato
dato scandalo. Voi sapete che il vescovo è il Cristo in Terra e se viene
offeso e se gli si manca di rispetto è offeso mio figlio Gesù. Dovete
comprendere che quando mancate di rispetto ai sacerdoti, ai vescovi
che non hanno commesso nessuna colpa, offendete mio Figlio Gesù.
Quando colpiscono il vostro Vescovo colpiscono Gesù. Il Vescovo può
soffrire, può pregare, può perdonare, ma l'offesa grave a mio Figlio
va riparata. Continuano ad ucciderlo, a farlo soffrire.

Miei cari figli, ciò che dico a voi non l'ho detto ad altre persone. Non
ho corretto nessuno, non ho fatto richiami materni a nessuno come a
voi. Questo è il grande amore di Dio nei vostri confronti! C'è da dire
anche questo: ringraziate Dio che non siete migliaia e migliaia di
persone, perché sarebbe stato difficile seguirvi e poi avreste avuto
contro il Vicariato in un modo molto crudele. Pochi ma buoni, così
come ho detto, poche vocazioni ma sante. Non servono migliaia e
migliaia di chiamate che poi offendono Dio e fanno peccati. Voi siete
il piccolo gregge che cammina verso la santità, che non parla male,
non critica e non calunnia e diffama. Spero che non arriverete mai a

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questo. Quando una pecorella torna all'ovile dal quale è uscita per
mancanze gravi e perché ha dato scandalo, date pure il perdono, il
saluto, ma niente coccole e niente baci. Non so se sono riuscita a
farvi capire che il perdono va dato sempre a chiunque, ma senza
coccole. Io sono qui con voi ed ho pregato con voi durante il santo
Rosario, vi ho visto uno ad uno: qualcuno era distratto, qualcuno si
girava, ma molti erano in piena preghiera. Quando pregate pensate
solo che state davanti a mio Figlio Gesù e chiedete quelle grazie di
cui avete bisogno, perché Gesù vi ama tutti. Lui non guarda se
l'uomo è povero, ricco, dotto o ignorante; lui ama tutti. Tu che dici,
Marisella?

Marisa - Che vuoi che dica? Se mi puoi far stare un pochino meglio io
ti ringrazio; se Dio Padre ha deciso diversamente, sia fatta la sua
volontà, però l'aiuto lo voglio, altrimenti non posso sopportare tutte
le sofferenze. Ecco, adesso stanno entrando le anime salve: Fatina,
nonna Speranza e…

Madonna - Sì, Marisella, stanno venendo le anime salve che sono


parenti delle persone presenti.

Marisa - Daniela, vedo il tuo papà. Sono tanti.

Madonna - Marisella, arrivare alla salvezza non è difficile, non


bisogna fare grandi cose, bastano piccole cose, basta amare, aiutare
la persona bisognosa e pregare.

Partecipate alla santa Messa insieme ai vostri cari che sono qui
vicino a me. Pregate, non guardate, non distraetevi, ma guardate
Cristo che sta sull'altare, Lui vi guarda e vi aiuta.

Marisa - Senti, voglio raccomandarti le persone che ti ho


raccomandato. Ti ricordi?

Madonna - Anna, Domenico, Silvano, Maria… però, Marisella, non


possiamo fare tutti i nomi.

Marisa - Sì, ti raccomando tutti i malati che sono in ospedale; i


bambini, gli anziani; ti raccomando tutti, anche i bambini di Biella.
Grazie. Vedi, noi facciamo la volontà di Dio, vedi se Dio vuole fare
qualche cosa per noi.

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Insieme al

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mio e vostro vescovo, eletto da Dio, benedico voi, i vostri cari, i vostri
oggetti sacri. Benedico i bambini, fuori grembo e nel grembo, il
piccolo Matteo, benedico tutti.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.

A voi dico grazie, se amate veramente il vostro vescovo e se lo


aiutate come potete. Grazie, ciao a tutti.

Marisa - Ciao. Don Claudio, è andata via, era dolcissima.

Roma, 9 novembre 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Amate Gesù
Eucaristia, amate il vostro prossimo; perdonate coloro che vi fanno
soffrire volontariamente. Dio che vede ogni cosa e che sa tutto,
aiuterà quelli che vogliono essere aiutati.

Incrociate spesso le mani e pregate, pregate Dio Padre, Dio Figlio,


Dio Spirito Santo; alla sera i miei figliolini invocano lo Spirito Santo.
Grazie. Invocate lo Spirito Santo, affinché vi aiuti a comportarvi
bene, e ad accettare le mancanze degli altri. Ma non per questo
bisogna tacere. Se qualcuno sbaglia va ripreso. Per quale motivo non
bisogna riprenderlo? Non fate come gli altri che mettono in pratica il
Vangelo solo quando fa comodo e ciò che non piace non si sente, non
gli si dà importanza. Il Vangelo dice: la misericordia sì, poi ci sarà
anche la giustizia. L'obbedienza sì, ma non con il ricatto.

A volte è difficile amare, specialmente coloro che fanno soffrire ogni


giorno, ma voi dovete comprendere la persona, dovete accorgervi se
è in condizioni di capire ciò che dice. Non tutti hanno ricevuto la
stessa intelligenza, la stessa cultura; ma Dio ama tutti; anche voi
dovete cercare di amare tutti.

Non ho altro da dirvi, perché sono state dette migliaia e migliaia di


parole e sono state portate molte lettere di Dio; mettetele in pratica,
leggete i messaggi, lo sapete che lì c'è tutto: incominciando da come
fare il segno della croce, fino a come ricevere Gesù Eucaristia, come
amare l'Eucaristia.

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Che altro può dirvi una mamma? Soltanto che vi voglio bene.

Anche se non siete tanti per l'incontro biblico non importa, vuol dire
che non tutti hanno compreso la sua importanza. Coloro che
continuano a venire hanno fatto un bel passo avanti verso la santità.

Desidero tanto che Don Claudio sia chiamato vescovo o monsignore,


questo non per vanagloria, ma per dare esempio agli altri, alle
persone che vengono. Grazie.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari vicini e


lontani. Benedico gli oggetti sacri, ma soprattutto benedico gli
ammalati in spirito e corpo. Benedico i bambini malati, i piccoli che
vengono spesso qui all'incontro o alla Santa Messa e coloro che sono
nel grembo materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo. Cosa aspetti, Marisella?

Marisa - Aspetto che dici qualcosa anche a me. Lo sai che io dovrei
fare un po' di cose con la mia voce, se non me la fai tornare mi
sembro una ranocchia spennacchiata. Hai visto che ti ho fatto ridere?

Ciao, grazie di tutto. Noi brontoliamo e brontoliamo, ma siamo


sempre con te. Eccoci qua. Sua Eccellenza dice: “Eccoci qua”. Ciao.
È andata via.

Roma, 12 novembre 2000 - ore 10:40


Lettera di Dio

Madonna - Non ti preoccupare, Marisella, già ho benedetto il quadro;


sì, assomiglia molto a te quando eri piccola e pregavi con le mani
incrociate. C'è una differenza, tu eri molto scura e riccia e lì la figura
è chiara e bionda, ma come spiritualità è identica.

Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Vi chiedo una piccola
preghiera per la vostra sorella, perché giovedì deve ripetere la
puntura alla colonna; che abbia la forza di sopportare il dolore, di
offrire tutto per la conversione dei peccatori, per la conversione dei
vostri figli.

Oh, voi non potete immaginare quanto bene potete fare con un

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piccolo sorriso, con un grazie. Quante anime potete salvare
accettando la sofferenza. Non dite più: “Le mie preghiere non sono
valide, perché i miei non si convertono”. No, le preghiere sono valide
e sono portate dove Dio vuole. Ciò che manca ancora e che lascia
molto a desiderare è la carità: questa carità che è tanto bella. A volte
cantate il canto della carità, ma non meditate le parole. Voi non
meditate quando pregate, quando cantate, eppure i canti sono belli e
dicono delle parole sante, delle parole che danno gloria a Dio. Ma chi
le medita? A volte pensate a tirare fuori la voce e fate a gara a chi
l'ha più forte. Una volta vi dissi: gareggiate a chi ama di più Dio;
gareggiate a chi dà più gloria a Dio, a chi ama di più, a chi ha più
carità verso il prossimo; invece gareggiate a chi strilla di più nel
cantare. Cantate anche se qualcuno stona, cantate lo stesso, ma
piano e meditate le parole; l'importante è capire ciò che cantate,
questo lascia molto a desiderare.

Possibile che sia così difficile avere carità verso il prossimo, verso noi
stessi, verso le persone che soffrono?

Voi chiedete a Dio le grazie e a volte sento dire: “Dio non mi ascolta”.
Ma voi mettete in pratica ciò che Dio vi dice? No. E allora la Mamma
si ripete, si ripete, si ripete. La Mamma sembra che parla sempre ai
piccoli bimbi, a Jacopo a Davide Maria a Samuele… e si ripete, si
ripete. Voi cambiate per un momento e poi tutto ritorna come prima.
Perché questo? Siete pochi, un piccolo gregge che Dio ama
immensamente anche se ama pure gli altri uomini; ma a voi ha dato
qualcosa in più. E allora perché non approfittate di questo amore di
Dio e contraccambiate? A volte si dicono tante parole, però non si
riesce a mettere in pratica ciò che Dio vuole.

Attenzione! Ancora continuate a mettere Dio al secondo posto, per


non dire all'ultimo; attenzione. Non dimenticate mai che Dio è
amore, e se Dio è amore ama di un amore immenso voi, piccolo
gregge che ha scelto, e tutti gli uomini di buona volontà.

Imparate ad amare, poi pregate. Grazie.

Insieme al mio e vostro vescovo, che voglio che sia rispettato perché
è Cristo in Terra, benedico voi, i vostri cari che sono lontani, i bimbi,
i vostri oggetti sacri. Benedico tutti gli ammalati piccoli e grandi,
presenti e assenti.

Marisa - Anche me?

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Madonna - Vi porto tutti stretti al mio cuore; non ve l'ho mai detto,
ma quando una mamma stringe un bambino al suo cuore, lo fa
perché lo ama, lo protegge e anch'io faccio ugualmente con ognuno
di voi. Vi copro tutti con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Invocate ogni giorno lo Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Hai visto? Io sono nera. Scusa.

Madonna - Sì, ma io guardo dentro l'anima, la spiritualità è la


medesima.

Marisa - Va bene, grazie. Ciao.

Aiuta e benedici tutti noi, dacci la forza di sopportare tutti i dolori,


perché io non ce la faccio più. Va bene, ciao.

Roma, 16 novembre 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Madonna - Voglio parlarvi dell'obbedienza. Possibile che nessuno,


neanche i superiori abbiano capito che cos'è l'ubbidienza? Quante
volte vi ho detto: ubbidire sì, ma non con il ricatto? Se uno di voi
comprende che il superiore ricatta non deve ubbidire, perché non
ubbidisce a Dio e Dio va messo sempre al primo posto.

Si ripete spesso in questi tempi: “Quella persona è ubbidiente, l'altra


no”. Nessuno di voi ha compreso che quando il santo Padre Pio
diceva “obbedisco”, il suo obbedisco era rivolto a Dio Onnipotente.
Quando si accorgeva che i superiori andavano da lui per ricattarlo
oppure senza averne il permesso, si ribellava, perché doveva
ubbidire a Dio. Ho fatto l'esempio di Padre Pio, perché è uno degli
ultimi beatificati, ma potrei fare tanti esempi. Si deve l'obbedienza ai
superiori, ma non con il ricatto, con amore. Ricordatevi però che
prima va fatta obbedienza a Dio, a Gesù, allo Spirito Santo, alla
Madre dell'Eucaristia e subito dopo al vostro direttore spirituale, al
vostro vescovo, sempre se ciò che vi dicono è dettato dall'amore e
non dal ricatto. Quando un superiore dice: “Non voglio che tu vada in
quel luogo, perché ti punisco”, questo non è obbedienza, ma ricatto.

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Padre Pio diceva “ubbidisco”, ma poi faceva ciò che doveva fare e
portava avanti il lavoro che Dio gli faceva capire nel suo cuore; così
faceva don Bosco, così anche altri santi. Siete arrivati al terzo
millennio e dovete essere tutti più maturi e responsabili. I grandi
uomini della Chiesa hanno intascato miliardi e miliardi, il vostro
Vescovo continua la sua vita come sempre, eppure anche lui è
arrivato al terzo millennio! L'obbedienza va fatta a Dio.

Tra il vescovo ordinato da Dio e il Papa ordinato dagli uomini chi è


più grande? Quando san Pietro venne ordinato Papa da Gesù fu
considerato un grande uomo; il vostro Vescovo è stato ordinato da
Dio, ma non è considerato un grande uomo. Gli uomini grandi, i
vescovi e i cardinali non vogliono comprendere che chi è ordinato da
Dio è molto più grande di chi è ordinato dagli uomini. Come è
arrivato il vostro vescovo a questa grandezza? Con l'obbedienza a
Dio; non poteva dire di no a Dio.

Mio piccolo gregge, chi fa un cammino spirituale deve dire sia fatta
la volontà di Dio. Pur brontolando, pur avendo un certo rigetto,
bisogna ubbidire prima a Dio, poi agli uomini, ma senza ricatto,
senza violenza, senza profanare il cuore, l'anima dell'uomo; questo
Dio non lo vuole.

La calunnia e la diffamazione continuano. Io non volevo più parlare


di questo, volevo parlarvi soltanto dell'amore che Gesù, che Dio ha
per voi. Amore, amore, amore; obbedienza a Dio, obbedienza a Dio,
obbedienza a Dio. Chi sono queste superiore, questi superiori che
comandano e dicono: “O fai come ti dico o ti tolgo il lavoro e ti
mando via”? La Chiesa è di Dio, non è degli uomini! Nessuno può
dire: “Tu non entri nella mia parrocchia, perché vai in quel luogo”.
Perché, forse la parrocchia è loro? È di Dio! La Chiesa è di Dio e
l'uomo non può far nulla. Si lamentano perché il vescovo dice la
verità. Io Maria, Madre dell'Eucaristia, parlo, Gesù parla e danno la
colpa al vostro vescovo. No.

Se avete capito questo messaggio, se avete compreso l'importanza


dell'obbedienza a Dio, l'importanza di obbedire sì, ma non con il
ricatto, allora siete sulla buona strada. Se uno obbedisce per paura ai
superiori, uomini e donne scelti da Dio, non ha merito. I vescovi e i
cardinali non sono superiori solo per comandare, per additare, per
puntare il dito e dire: “O fai quello che dico o sei sospeso a divinis;
non vai in quel luogo, altrimenti ti mando via, altrimenti non
appartieni più alla nostra congregazione”. Non dicono che Dio ha

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detto di amare. Dio parla di amore.

Mi ripeto: continua ancora la misericordia di Dio, ma ci sarà la sua


giustizia e allora ci sarà veramente pianto, pianto e pianto.
Ricordatevi che se il vostro vescovo dovesse alzare la voce per farvi
comprendere che state sbagliando, voi dovete accettare, perché
questo non è ricatto, ma è amore. Spero tanto, miei cari figli, che
abbiate compreso bene ciò che voglio dire; non fraintendete le parole
di Dio, non fraintendete la lettera di Dio, perché la lettera di Dio è
soltanto amore. Non hai nulla da dirmi, Marisella?

Marisa - Sì, volevo raccomandarti Selenia. Volevo raccomandarti le


future mamme, tutti i malati, tutte le persone che si raccomandano
alle mie preghiere. Ma oggi, dopo la lettera di Dio, voglio
raccomandarti tutti i grandi uomini della Chiesa, i grandi uomini
dello Stato, le superiori, tutte quelle persone che non amano Gesù. È
un mio pensiero, scusa, Madonnina, se mi sono permessa di dirti
questo.

Madonna - Non ti preoccupare, Marisella, non ti preoccupare,


sappiamo bene noi del Cielo come vanno le cose. Si spaccherà la
Chiesa, ci sarà veramente tanto, tanto, tanto pianto e andranno
strisciando le ginocchia fino davanti a mio figlio Gesù chiedendo
misericordia, ma sarà troppo tardi, troppo tardi.

Beati voi a cui Dio ha dato un vescovo così pieno d'amore per le
anime. Vescovo ordinato da Dio, vescovo dell'Eucaristia, vescovo
pieno d'amore per le anime. Beati voi.

Quante persone dicono alla mia Marisella: “Beati voi che avete un
vescovo così buono, che vi aiuta”. Io pure dico: beati voi.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri


oggetti sacri, i malati. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro
con il mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio
Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Auguri a tutti e mettete in pratica la lettera di Dio, non ascoltatela


soltanto, ma meditatela. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. Eccellenza, è andata via.

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Roma, 19 novembre 2000 - ore 10:30
Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Oggi il tempo
non è buono, anch'io col mio amato sposo e il piccolo Gesù, quando il
tempo era brutto e dovevamo andare al tempio, ci avviavamo lo
stesso. Faceva freddo e volava la sabbia che ci copriva e non ci
faceva vedere nulla, eppure andavamo a pregare. Ringrazio coloro
che hanno affrontato il brutto tempo, che al nord è molto più brutto;
per questo vi invito a pregare per tutte quelle povere persone.

La lettera di Dio dice che ciò che ha detto il vostro vescovo è la


sacrosanta verità. Anche se ha parlato con amarezza e sofferenza, ha
detto la verità. A volte non tutti comprendono le parole del vescovo e
allora per l'ennesima volta vi ripeto: se non avete compreso, chiedete
spiegazioni al vescovo, perché solo lui può darvele. Il rispetto per la
sacrosanta verità, il suo grande amore alla Chiesa e soprattutto a Dio
e l'obbedienza a Dio lo mettono sempre nella condizione di soffrire.
Voi dovete pregare per lui, perché abbia la forza di fare sempre la
volontà di Dio, di ubbidire a Dio e di amare voi che siete qui presenti.

Ricordatevi: l'incontro biblico è molto importante, perché seguendolo


sempre comprenderete meglio le parole del vescovo. Voi dovete
gioire, perché questo luogo è di Dio, è il suo campo. Chi viene qui
dovrebbe baciare ogni angolo di questo luogo taumaturgico. Ma
attenzione, non dico di chinarvi fino a baciare la terra, perché poi chi
vi tira su?

Marisa - Che Mamma buona sei, ci tiri sempre su il morale.

Madonna - Sì, voglio tirarvi su, perché siete nella verità. Ogni volta si
trova una scusa per non credere a questo luogo taumaturgico, ma voi
che credete, date sempre la vostra testimonianza e portate avanti la
vostra piccola missione. Non dovete avere paura di parlare; quando
vi chiedono qualcosa, se essi non vogliono comprendere, salutateli e
aggiungete soltanto: “Pregherò per te”; non fate polemiche, né
discussioni, così dimostrerete di amare Dio, la Chiesa e le anime che
vi sono accanto. Seguite le orme del vostro vescovo, perché il suo
amore, anche se nascosto da amarezza e sofferenza, è grande, quasi
come il mio, perché io vi amo immensamente. Se io vi amo
immensamente, quanto può amarvi Dio? Coloro che soffrono, non
soffrono per colpa di Dio, ma perché questa è la natura umana. È
giusta la risposta che ha dato la vostra sorella: “Perché io devo

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chiedere alla Madonna cosa devo fare con i dottori, quando ci sono
tanti e tanti malati?”.

Marisa - Io sono come gli altri.

Madonna - Sì, Marisella, la tua risposta è stata bella: tu sei come gli
altri. Quando hai l'apparizione, sei pienamente con noi e non
appartieni più al pianeta Terra, ma finita l'apparizione, tu sei come
gli altri e hai bisogno di aiuto, di conforto, di comprensione, di amore
e di affetto.

Questa mattina ho visto con quanta fatica hai cercato di farti bella
per Dio.

Coraggio, coraggio a voi tutti. Qualcuno ha freddo. Vedete, miei cari


figli, se uno ha freddo si può coprire più che può, ma se ha caldo, che
cosa può fare? Cosa è meglio, Marisella?

La lettera di Dio termina benedicendo tutti e ripetendo ancora che


ciò che ha detto il vostro vescovo è la sacrosanta verità. Quando lui
parla, nulla può turbare il suo cuore, perché dice sempre la verità e
voi, con l'aiuto nostro e del vostro vescovo lentamente la scoprirete.

Ciao, miei cari figli. Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi e i
vostri cari; benedico tutti gli ammalati, il piccolo Samuele che non
vuole prendere l'antibiotico e tutti i bambini, specialmente quelli che
vengono in questo luogo taumaturgico.

Marisa - Poi c'è anche Jacopo, il grande, non il piccolo, che ha


bisogno di aiuto. Oh, ci sono tante anime che hanno bisogno di aiuto;
scrivono anche dall'estero per chiedere le grazie.

Madonnina, tu puoi andare da Dio e dirgli: “Mio Dio, mio Tutto, solo
Tu puoi aiutare le persone che chiedono il tuo aiuto”; noi
aggiungeremo: “Sia fatta sempre la volontà di Dio”.

Madonna - Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio


manto materno.

Ricordatevi: questo è il campo di Dio, è il luogo taumaturgico. Andate


nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo. Auguri a tutti per questo cammino spirituale

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a volte così difficile.

Marisa - Eccellenza, è andata via; si ricordava tutte le tue parole, una


ad una.

Don Claudio - Se non se le ricorda lei…

Marisa - Si ricordava di tutte le persone, dei parenti, degli ammalati.


Ho visto anche Bruno.

Roma, 21 novembre 2000 - ore 18:30


Lettera di Dio

Marisa - Quanto sei bella. I tuoi genitori ti portano al tempio e ti


raccomandano alla profetessa Anna. Sei molto bella, piccolina.

Madonna - Miei cari figli, io sono la piccola Maria. I miei genitori mi


stanno portando al tempio e tu, Marisella, vedi una scena bellissima:
il mio papà e la mia mamma mi portano al tempio a pregare.

Anche voi entrate nella casa di Dio a pregare per tutte le intenzioni
che conoscete. Sono intenzioni molto importanti ed hanno bisogno
delle vostre preghiere.

Dio nella sua lettera dice che questo è il campo di Dio. Avete capito?
Questo piccolo angolo della Terra deriso, abbandonato e che accoglie
poche persone che hanno tanto amore, è il campo di Dio, del mio e
vostro Dio, del mio Tutto. L'amore che Dio dà a voi è molto
importante.

La vostra sorella sta soffrendo la passione. Le sue stimmate sono


invisibili, perché lei ha voluto che non fossero viste; qualche volta
Dio ha permesso che si vedessero per far comprendere all'uomo
quanto è grande la sua sofferenza. Ma lei ha chiesto che nessuno le
veda, per sentirsi più libera.

Anch'io ho sofferto la passione, ho sofferto per le stimmate con mio


figlio Gesù, ma nessuno ha mai visto nulla perché tutto era dentro di
me ed invisibile agli uomini.

Nel tempio, con mia mamma Anna e papà Gioacchino, ho pregato


moltissimo il nostro Dio, affinché gli uomini si convertissero. È così

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difficile ed impossibile per gli uomini riunire le nazioni, le religioni e
le razze? Quante volte nei messaggi ho detto che tutti siamo figli di
Dio anche se non apparteniamo alla stessa religione e alla stessa
razza, perché Dio è amore e ama tutti gli uomini.

Nel giorno della mia presentazione al tempio mi unisco a voi nel


pregare Dio onnipotente per la conversione dei grandi uomini della
Chiesa e dello Stato, per gli ammalati, i drogati, gli alcolizzati, i
carcerati e i piccoli bimbi che sono in ospedale. Pregate per ognuno
di voi, ognuno di voi ha bisogno di tanto aiuto.

Gli uomini ancora non hanno compreso il grande miracolo


eucaristico. È più facile andare a trovare una persona che ha le
stimmate o recarsi nei posti dove la Madonna piange, dove le statue
piangono e dove c'è tanta gente. Qui viene poca gente, perché gli
uomini non comprendono l'Eucaristia. Che cos'è per loro
l'Eucaristia? Vanno in luoghi dove si prega, si canta e c'è festa e non
dove si ama l'Eucaristia e sono avvenuti tanti miracoli eucaristici;
l'ultimo, dell'11 giugno 2000, è il più importante. Non credono
all'episcopato di don Claudio? Ma allora perché Dio ha compiuto
questo grande miracolo? Ha detto: “Tutto è compiuto” perché ormai,
dopo il grande miracolo dell'Eucaristia che ha sanguinato durante la
messa celebrata dal vescovo, non c'è nulla di più grande e gli uomini
devono amare Gesù Eucaristia, avere l'amore verso i fratelli e
pregare per coloro che fanno soffrire.

Miei cari figli, purtroppo se non si comprende l'Eucaristia fino in


fondo non si può capire nulla. Io vi auguro di amare sempre
l'Eucaristia e di dare testimonianza. Alle persone che non credono
all'episcopato dite: “Perché nella Messa celebrata dal vescovo Dio ha
fatto questo grande miracolo?”. Ricordatevi, miei cari figli, che se
anche un sacerdote non è in grazia o è scomunicato, la Messa e la
consacrazione sono sempre valide.

Quindi non ci sono scuse per rifiutare l'episcopato di don Claudio e


qualsiasi scusa l'uomo trovi è falsa; Dio non avrebbe fatto il miracolo
se Don Claudio non fosse stato vescovo. Dio l'ha ordinato vescovo e
questo dà molto fastidio, perché se fosse riconosciuto dal Papa, tutti
dovrebbero correre qui; correranno, ma quando sarà troppo tardi.

Miei cari figli, adesso con la mia mamma e il mio papà torno al
Padre, andiamo a pregare, a cantare e recitare salmi ed inni.
Preghiamo anche per voi; tutti gli angeli e le anime salve pregano

106
per voi. Dio ha scelto questo angolo di Terra: questo è il campo di
Dio, questo luogo taumaturgico è suo e non ha importanza se siete
pochi o tanti, ma che siete seguiti bene dal vostro vescovo.

Grazie della vostra presenza. Siete pochi? Pazienza, non vi


preoccupate, non scoraggiatevi per questo, ma pensate solo ad
amare e pregare.

Marisella, non ti devi lasciar andare. Già soffri tanto; lascia tutto
nelle mani di Dio. Lui sa quello che fa. Dio Padre, mio Figlio Gesù e
lo Spirito Santo non sono andati in pensione; in pensione vanno
coloro che vivono sul pianeta Terra. Dio sa e saprà sempre ciò che
deve fare e nessun uomo può ignorarlo e dire: “È impossibile essere
ordinato da Dio, perché è il Papa e quindi gli uomini che ordinano i
vescovi”. No, se Dio vuole può ordinare i vescovi. Gli uomini hanno
fatto i cardinali, i monsignori e altre cose; Dio ha ordinato gli
apostoli vescovi, successivamente Papa Pietro e gli apostoli hanno
ordinato gli uomini vescovi e gli uomini si sono presi tutto ciò che
volevano nominando i cardinali e i monsignori. Il vostro vescovo è
stato ordinato da Dio perché ama l'Eucaristia e le anime. Non lo
dimenticate. Sappiate rispondere quando qualcuno dice che non è
possibile che Dio abbia ordinato vescovo Don Claudio. Ora telefonano
dicendo: “Accettiamo tutto, ma l'Episcopato no”. E perché? Chi sei
tu? Per loro non comanda Dio, non comanda Gesù e non comanda la
Madre dell'Eucaristia, ma gli uomini comandano a Dio.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri


oggetti sacri, tutte le persone malate qui presenti. Vi porto tutti
stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Marisa - Adesso il manto non ce l'hai, perché sei piccola, hai solo il
vestitino e la tunica lunga.

Madonna - Sì, ma io sono la Madre dell'Eucaristia, Marisella, ed ho il


manto.

Marisa - Non ci capisco tanto, comunque…

Madonna - E copro con il mio manto materno tutti, anche coloro che
non sono venuti.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.

107
Marisa - La mamma e il papà della Madonna sono belli mentre nei
santini sono vecchi. Perché sono vecchi? Qui sono belli, bellissimi;
forse, come dici tu, perché l'anima è bella.

Va bene, ciao. Aiutami però, perché non è facile sopportare tutto. Mi


aiuti un pochino? Il resto dallo al vescovo. Conosci il 100% tu?
Facciamo che al 99% aiuti lui e all'1% me, va bene? Perché ridi?

Madonna - Sì, coraggio, Eccellenza reverendissima, coraggio.


Accettiamo ciò che ha detto tua sorella: 99% a te e 1% a lei.

Marisa - Uno per cento? Facciamo tre. Tre per cento? Non so se
conoscete la matematica. Tre per cento a me e a lui rimane il 97%.

Madonna - Va bene, non ti preoccupare. Marisella, adesso un altro


fioretto, un'altra sofferenza, devi sentire la messa via radio.

Marisa - Sono due mesi, è dal 14 settembre che non scendo più. Voi
forse non avete il calendario; non so come funziona in Paradiso,
perché quando io sono venuta con te abbiamo solo cantato e recitato
salmi. Camminavamo lungo quei viali che non avevano né inizio né
fine.

Madonna - Adesso tu parteciperai alla messa via radio e farai la


santa comunione. Io rimango con te e con la tua mamma.

Marisa - Va bene, grazie. Ciao. È andata via. Lo sai che le ho detto


del 100%. Chissà se ha capito?

Don Claudio - Hai chiesto troppo poco per te.

Roma, 26 novembre 2000 - ore 10:45


Lettera di Dio

Marisa - Oggi è la tua festa e noi tutti ti facciamo gli auguri. È la


festa di Cristo re, ma non hai la corona perché hai detto che non la
metti.

Gesù - Sì, sono il vostro Gesù, Cristo re. Sono re, ma senza corona.
Vorrei che tutti gli uomini fossero re senza corona, senza potere o
ricchezze per godere la vera vita.

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È bello essere re, ma bisogna vivere nell'onestà, nella sincerità,
nell'umiltà. Vorrei che voi foste tutti re come me, perché l'amore che
avete per l'Eucaristia è grande ed è quello che conta. Avete avuto
tanti miracoli che non sono stati accettati dagli uomini della Chiesa,
ma non vi dovete preoccupare. Io so ciò che succede, ciò che dicono,
ciò che arriverà, so tutto, voi dovete soltanto armarvi di santa
pazienza.

Nell'ultima lettera la mia Mamma vi ha detto che questo è il campo


di Dio; se è il campo di Dio è anche il vostro campo perché siete figli
di Dio. A volte non è necessario essere grandi teologi, mariologi,
avere tutti quei grandi titoli che a te, Marisella, fanno ridere; non è
necessario leggere sui libri o studiare perché quello che Io voglio è
l'amore all'Eucaristia. Vi siete accorti che le vostre preghiere piano
piano vengono esaudite? Quanti adesso cominciano a parlare
dell'Eucaristia, a fare adorazione eucaristica, mentre fino a poco
tempo fa non se ne sentiva neanche parlare! Sono i laici che amano
l'Eucaristia e fanno adorazione. Le vostre preghiere, i vostri fioretti e
sacrifici sono graditi al mio Cuore. Io vi ringrazio per tutte le
preghiere che fate e per le intenzioni che mettete; le preghiere,
anche se non arrivano all'interessato, non vanno mai perse.

Oggi, festa di Cristo re, ricorre il quinto anniversario del grande


miracolo eucaristico.

Marisella non sono quattro, ma cinque anni.

Marisa - Che posso fare, Gesù, io sbaglio sempre, non ci indovino


mai. Sono una confusionaria.

Gesù - Cinque anni fa chi ha compreso il grande miracolo


eucaristico? Vi siete accorti che quando si sente qualcosa si corre? E
poi? Ripeto quanto ha detto tante volte la mia e vostra Mamma: se
lacrima una statuina, se versa sangue, se il sole gira - e a volte non è
il sole che gira ma è un effetto ottico - le persone corrono, fanno
anche dei sacrifici economici e veglie. Chi è venuto di corsa per
l'Eucaristia? Quando il miracolo è stato annunciato sono corsi in
tanti, ma quando c'è stato un miracolo eucaristico non annunciato,
chi c'era? Chi c'era quando Io sono nato in una stalla? Il mio papà
Giuseppe l'aveva pulita in tutti gli angoli, perché dovevo nascere Io;
ma chi c'era? Gli umili Maria e Giuseppe; poi sono arrivati i pastori,
ma all'inizio c'era la mia Mamma e il mio papà. Quando ci sono stati i

109
miracoli eucaristici eravate pochi in confronto a tutti gli uomini della
città di Roma e di tutta Italia e l'Eucaristia non è fuggita via; non è
andata via perché eravate pochi, ma è rimasta in mezzo a voi ed è
tuttora in mezzo a voi. Con il miracolo dell'11 giugno, quando Gesù
ha detto: “Tutto è compiuto”, Dio ha messo il suo sigillo su tutti i
miracoli ed ha ancora una volta confermato l'episcopato di Don
Claudio.

Di tutti gli interventi di Dio quello che dà più fastidio è aver dato
l'episcopato a Don Claudio. Allora dobbiamo farlo Papa? Darebbe
fastidio lo stesso.

Marisa - Sta buono, Gesù, lasciaci un po' respirare.

Gesù - Sì, comunque il mio linguaggio è molto semplice, è umile e


tutti potete capire ciò che voglio dire. Non parlo come un grande
teologo, un grande mariologo, no, parlo con semplicità e scendo al
vostro livello. Quindi siate contenti di vivere queste esperienze e
queste gioie che non ha nessuno.

Marisa - Non parli più? È andato via Gesù, adesso arriva la Madonna.
Sei in festa anche tu?

Madonna - Sì, Marisella, siamo in festa, una festa doppia: nel Cielo e
sulla Terra. Come ha detto mio Figlio Gesù, anche se siete un piccolo
gruppo, come i pastori quando Lui è nato, noi siamo in festa;
cantiamo e recitiamo salmi a Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo,
che dovete invocare ogni giorno con il canto o con la preghiera.

Noto che avete disegnato l'ostia e le tre colombe che tu, Don
Claudio, hai visto; ma ti sei dimenticato di far disegnare le colombine
che giravano intorno alla Trinità. L'Eucaristia che avete visto
illuminava tutto il mare. Complimenti, è molto semplice e bello
l'addobbo, come era l'ambiente dove è nato Gesù e come è semplice
questo luogo; tutto parla di semplicità e d'umiltà.

Miei cari figli, grazie della vostra presenza, grazie del vostro amore a
mio Figlio Gesù. Grazie di questo quinto anniversario del miracolo
eucaristico. Il più grande miracolo eucaristico è quello avvenuto
durante la santa Messa, quando il vescovo ha visto sanguinare l'ostia
mentre faceva la consacrazione: Dio ha voluto questo. Dio vi ha fatto
tanti, tanti miracoli, ma c'è qualcuno che non pensa ai miracoli, ma a
se stesso; basta poco per non venire più; questa è permalosità.

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Comunque, Io sono re senza corona, umile e semplice come voi;
umile e semplice come questo addobbo che avete fatto.

Vedi, Marisella, chi ho vicino a me?

Marisa - Sì, colui che mettono sempre a confronto con il nostro


vescovo. Di' la verità, padre Pio: quando il superiore ti ha detto: “Ti
ordino di darmi i soldi”, hai detto sì?

Padre Pio - È vero, ho disubbidito, ho detto no!

Marisa - Lo vedi, sei diventato santo lo stesso, quindi posso diventare


santa pure io. Dio ti aveva detto di dire no e tu hai ubbidito a Lui.

Padre Pio - Sì, Marisella, sorellina mia, ma gli uomini sono fatti così:
un giorno ti portano su, l'altro ti portano giù.

Marisa - A noi gli uomini ci portano sempre giù, i grandi, tu mi


capisci.

Padre Pio - Coraggio. Certo, la sofferenza che hai tu supera la mia e


di molto, perché almeno a me le stimmate spurgavano.

Marisa - Va bene, ma non lo devi dire. Stai zitto, padre Pio. Lo sai
che sei molto bello? Questo mi consola; se andrò in Paradiso anch'io,
dopo aver fatto tutta la trafila del purgatorio, diventerò bella. È
l'anima che deve essere bella.

Adesso tutti i santi stanno zitti. Ci sono anche i papi: Paolo VI, Pio
XII, ce ne sono tanti. Ecco, meno male che non hanno la mitra in
testa. Costa tanti soldi, io mi sono informata una volta. Il nostro
vescovo non la vuole.

Madonna - Sì, recitiamo ora tutti insieme la preghiera di Gesù


allargando le braccia e guardando vero il cielo.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, benedico


tutti gli ammalati e coloro che stanno per lasciare questo pianeta
Terra, ma andranno a godere e non soffriranno più. Benedico gli
oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio
manto materno.

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Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Posso domandarti una cosa? Ma Gesù dov'è andato?

Madonna - È andato al Padre, Marisella.

Marisa - Va bene. Ciao. Da' un bacio a Gesù da parte mia. Va bene,


ciao. Don Claudio, ho parlato con padre Pio.

Don Claudio - Ho sentito. Non ha ubbidito ai superiori.

Marisa - No, però ha ubbidito a Dio.

Don Claudio - Anch'io ho fatto la stessa cosa.

Marisa - Perché la sua è accettata e la tua no?

Don Claudio - Dopo la mia morte sarà accettata.

Roma, 2 dicembre 2000 - ore 18:40


Lettera di Dio

Marisa - Hai recitato il Santo Rosario con noi per la conversione dei
peccatori. Ti raccomando tutte le persone malate e coloro che hanno
bisogno dell'aiuto di Dio. Sia fatta la sua volontà.

Madonna - Miei cari figli, oggi è il primo sabato del mese. Anche se
vi sembra che intorno a voi tutto tace, Dio opera. Dovete avere molta
pazienza, pregare e capire che Dio aspetta la conversione degli
uomini. Quante volte Dio vi ha invitato a pregare per la conversione
degli uomini, quante volte ho pregato con voi e vi ho detto: “Pregate
per le mie intenzioni che poi sono le vostre”? Il primo sabato del
mese è poco sentito, eppure io sono venuta in mezzo a voi proprio il
primo sabato del mese. Offrite a Dio le preghiere, le S. Messe, le S.
Comunioni; Dio sa a chi farle arrivare.

Continuo a venire in mezzo a voi per fare qualche richiamo, se ce n'è


bisogno, e per invitarvi a pregare. Io non mi stanco mai di pregare
per voi tutti della Terra. Vi ho portato tante lettere di Dio; ora vengo
per aiutarvi, per stare con voi e per pregare con voi. C'è chi soffre in
un modo e chi in un altro: chi perché vorrebbe avere qualcuno

112
vicino; chi perché attende un bimbo, chi perché vive nelle comunità o
in carcere e chi perché si droga. Tutti cercano amore e
comprensione. Voi pensate che Dio abbia dimenticato gli uomini che
non comprendono il suo grande amore? No, Dio non dimentica
nessuno, ama tutti gli uomini a qualsiasi nazione, razza, religione
appartengano. Dio ama coloro che non lo conoscono e coloro che lo
conoscono, ma non mettono in pratica il vangelo. Ama soprattutto
voi, piccolo gregge, che siete qui a pregare.

Lasciatemi nominare i miei giovani; oh, sono veramente cari. Dio


ama i giovani, ama gli adulti, ama le nonne, vero nonna Iolanda? Ama
tutti. Qualcuno sta pensando nel suo cuore: “Dio fa soffrire a volte”.
Sì, fa soffrire, ma solo quelle anime che ha chiamato ad una missione
particolare. Dio chiama poche anime, ma da queste pretende tutto.

Continuate a fare la novena all'Immacolata, alla Madre


dell'Eucaristia, sono sempre io.

Vi invito a terminare la novena con gioia, anche se, come ho detto


tante volte, comporta qualche sofferenza e sacrificio; tutti hanno
qualcosa da offrire a Dio.

Eccellenza, tu hai offerto la tua vita a Dio; per te il denaro non conta.
Non sei come colui che dice: “Vengo a parlarvi, se mi date del
denaro”. No. Tu ami troppo e non chiedi nulla in cambio.

Ricordatevi, ve lo ripeto ancora una volta: il vostro Vescovo vi ama.


Ecco perché nella lettera di Dio c'era scritto tempo fa: Don Claudio è
il vescovo ordinato da Dio, il vescovo dell'Eucaristia, il vescovo
dell'amore alle anime. Se almeno una parte dei sacerdoti desse
quello che dà il vostro vescovo alle creature che hanno sete, che
hanno bisogno di sapere e di conoscere, il mondo andrebbe meglio.

Buona novena, auguri a tutti. Auguri al piccolo Jacopo e a Samuele;


auguri a nonna Iolanda e a tutte le persone qui presenti; ai vostri
figli e nipoti ovunque essi siano, perché sono la vostra Mamma.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari; benedico i


bimbi malati, gli oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi
copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.

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Marisa - Ciao. Va bene, però mi devi aiutare. Ciao. Eccellenza, è
andata via.

Roma, 3 dicembre 2000 - ore 10:35


Lettera di Dio

Marisa - Perché sorridi?

Madonna - Perché sei vestita quasi uguale a me. Quando vengo in


mezzo a voi ho voglia di ridere con voi, anche se le avversità sono
tante e le sofferenze forti.

Questa mattina Dio ha mandato un angelo per aiutare il vostro


amico, membro della comunità, a morire. Ricordate quando ho detto
che qualcuno sarebbe volato in Cielo? È la legge della natura umana
che gli uomini passino da questa all'altra vita e se sono in grazia di
Dio, se hanno vissuto bene, se hanno ricevuto mio Figlio Gesù si
salvano. Torno a ripetervi che non c'è bisogno di fare grandi azioni
per salvarsi l'anima, basta farne piccole e dare quello che ognuno
può dare.

Marisa - Quando me lo fai vedere?

Madonna - Pazienza, Marisella, abbi pazienza. Adesso io vado via e


torno al Padre.

Marisa - Già vai via? Quando ho più bisogno, tu vai via? Ho


l'astinenza e tu vai via?

Madonna - Viene Dio Spirito Santo.

Dio Spirito Santo - Miei cari figli, sono Dio Spirito Santo. So che
invocate ogni giorno il mio nome. Se Dio Padre vuole che si invochi lo
Spirito Santo dovete farlo. Sono venuto per dirvi di amare la Madre
dell'Eucaristia più che potete, perché lei vi porta a Dio Padre, Dio
Figlio, Dio Spirito Santo. Io, Spirito Santo, sono sceso in mezzo a voi.
Marisella, tu vedi Gesù, però sono Dio Spirito Santo.

Lo Spirito Santo si è manifestato sotto le apparenze di Gesù

Marisa - Ha il manto rosso e la colomba.

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Dio Spirito Santo - Voi forse non vi siete resi conto, ma sono state
fatte tante grazie in questo luogo taumaturgico. Ricevere una grazia
non significa solo guarire da una malattia, ma convertirsi, morire
bene, perché la morte è vita. Per le vostre preghiere alcuni uomini
sono guariti, altri si sono convertiti, altri ancora sono volati al Padre.
Pregate per colui che non è più in mezzo a voi e per la sua famiglia
che ha più bisogno di preghiere. Morire in grazia di Dio, morire nelle
mani di Dio è il regalo più grande che un cristiano possa avere.

Ieri ho sentito la vostra sorella che diceva alla Madre dell'Eucaristia:


“Io ho Dio sempre dentro di me, perché lo ricevo tutti i giorni”.
Dovete capire che Dio può essere dentro di voi sempre e a qualsiasi
ora può bussare alla vostra porta, guarirvi o convertirvi.

Continuate a fare la novena all'Immacolata. Io, Dio Spirito Santo, vi


seguo come vi seguono Dio Padre e Dio Figlio, come vi segue la
Madre dell'Eucaristia, sono sempre con voi.

Marisa - Adesso ci sono i tre Gesù e la Madre dell'Eucaristia è in


ginocchio a testa china. È un quadro meraviglioso, c'è una miriade di
angeli, di santi, di anime salve intorno a Dio Padre, a Dio Figlio, a
Dio Spirito Santo.

Senti, Spirito Santo, tutti quei quadri che riproducono la Trinità sono
brutti. Tu sei bellissimo.

Dio Spirito Santo - Vedi Marisella, già te lo ha detto la Mamma,


nessun uomo della Terra può scolpire o disegnare il volto di Dio e il
volto della Madre dell'Eucaristia, anche se il volto della Madre
dell'Eucaristia è bello.

Marisa - Quello della statua?

Dio Spirito Santo - Sì.

Marisa - Sto parlando con lo Spirito Santo! Dio in tre persone uguali
e distinte.

Dio Spirito Santo - Coraggio, continuate. Chissà! Chissà! Dio sta


lavorando, come ha detto la Madre dell'Eucaristia ieri.

Marisa - Scusa, Tu sei Dio e lo sai. Non puoi vedere come lavora Dio

115
Padre?

Dio Spirito Santo - Marisella, Dio non ha il tavolo e la penna; non ha


bisogno di nulla.

Marisa - Senti, gli puoi dire che noi, povere creature, siamo sempre
in attesa? Stiamo peggio della Madonna quando aspettava Gesù
bambino. Glielo puoi dire? E sorride. Perché sorridi?

Dio Spirito Santo - Perché parlare con te mi dà gioia.

Marisa - Pensa, quando parlo con la gente della Terra non do tanta
gioia.

Dio Spirito Santo - La dai, la dai. Adesso invochiamo Dio Padre, Dio
Figlio, Dio Spirito Santo dicendo di nuovo tre Gloria al Padre.

Marisa - Senti, Dio Spirito Santo, noi tutti ti chiediamo perdono


perché non siamo perfetti; ogni tanto facciamo qualche errore. Ci
volete perdonare? A chi lo devo chiedere, siete in tanti? Madonnina,
sono andati via i tre Gesù. Ci hanno fatto pregare poi sono andati via.

Madonna - Sì, sono rimasta io con gli angeli, i santi e le anime salve
per ringraziarvi, piccolo gregge, per la vostra presenza.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, tutti i


malati, specialmente i bambini e i vostri oggetti sacri.

Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto


materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. Speravo di dare il bacio ai tre Gesù, ma non ci sono.


Ciao.

Don Claudio, che scenario incredibile ho visto.

Don Claudio - Sai descriverlo?

Marisa - Sì, so descriverlo, l'ho visto altre volte. È venuto prima Dio
Spirito Santo e la Madonna si è messa dietro e non la vedevo più. Poi
lo Spirito Santo ha parlato.

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Don Claudio - Sì, ha dato la lettera.

Marisa - È la prima volta?

Don Claudio - No, è già successo altre volte.

Marisa - Dopo si sono aggiunti gli altri due Gesù, uguali, identici, fai
fatica a distinguerli. Erano di una bellezza e di una luminosità
straordinaria. Però a differenza delle altre volte quando erano
allineati sulla stessa fila, questa volta hanno formato come una
cupola grande, enorme, non si vedeva né l'inizio né la fine e sotto
c'erano gli angeli, i santi e le anime salve. Era un tutt'uno. Hai visto?
Hai notato bene i tre Gesù e tutta quella nuvola di angeli e santi?

Don Claudio - Ho visto? Io non ho visto niente. Non confondere le


idee.

Marisa - In alto c'era un Papa. Stiamo zitti; basta così. Io devo stare
zitta altrimenti mi esce fuori tutto.

Roma, 7 dicembre 2000 - ore 22:45


Lettera di Dio

Marisa - Ti affido tutte le persone che si sono raccomandate alle mie


preghiere e tutti coloro che stasera non possono partecipare alla
Santa Messa a causa del lavoro o dell'influenza, ma soprattutto noi
qui presenti, le nostre famiglie, i nostri cari e i nostri defunti. Vedo
che non sei vestita a festa!

Madonna - No, Marisella, perché oggi è la vigilia dell'Immacolata


Concezione.

Marisa - Io ti ho già detto tutto, perché sei la mia Mamma e tra noi
abbiamo sempre parlato come due grandi amiche, voglio aggiungere
soltanto che siamo stanchi di lottare ogni giorno, ogni ora, ogni
momento. Comunque abbiamo detto sì e continueremo a dirlo,
perché amiamo tutti. Sia sempre fatta la volontà di Dio.

Mi hai detto di cantare: “Ho respirato il tuo sì”; non ho voce, ma ho


cantato ugualmente.

Tutti noi aspettiamo qualcosa da Dio Padre, perché, ti ripeto, siamo

117
stanchi. Perdonami se ti parlo così, ma queste sono le parole di una
figlia che chiede aiuto a nome di tutti. Siamo stanchi di tutte le
persone che ci fanno soffrire volontariamente o involontariamente;
siamo stanchi di ricevere sempre bastonate.

Non ti offendi se ti parlo così, vero?

Madonna - Tu devi parlarmi così, Marisella, perché io leggo nei cuori


e posso comprendere fino in fondo tutto il dramma che stai vivendo.

Miei cari figli, sono venuta per farvi gli auguri per la festa. Ero
presente dall'inizio della veglia e ho sentito tutte le belle parole che
avete detto voi e quelle che avete preso dalle lettere di Dio. È bene
risentirle perché, per mancanza di tempo, nessuno le rilegge, eppure
per leggere una lettera di Dio occorrono al massimo dieci minuti!
Oggi siete in grado di comprendere meglio le lettere degli anni
scorsi, perché avete fatto un bellissimo cammino spirituale e siete
più preparati. Non dimenticate che Dio ha bisogno di voi laici per far
rinascere la Chiesa e di voi apostolini che siete le colonne della
Chiesa.

Marisa - Piano, perché tutte le colonne pendono. Scusa se ti


interrompo, ma per me è troppo grande pensare che sono le colonne
della Chiesa. Don Claudio? No, non lo dire.

(è uno dei primi segreti che la Madonna da molti anni ha affidato a


Marisa e che recentemente, per volontà di Dio, è stato prima
comunicato al vescovo e poi successivamente ai giovani)

Madonna - Il vescovo ha compreso ciò che voglio dire. Lui legge nei
cuori, anche nel mio.

Miei cari figli, la Mamma, scherzando, ha detto la verità. Voi non


potete capire fino in fondo quale prezioso dono il Signore vi ha fatto
nel darvi un vescovo sempre pronto a spiegarvi la Parola di Dio e ad
ascoltarvi; egli è sempre disponibile per qualsiasi bisogno, perché il
suo amore è grande. Non guardate il modo di agire, deve fare così;
se non fosse stato forte, voi l'avreste schiacciato. Ringraziate Dio
perché il vostro vescovo ha un pugno fermo e quando deve dire la
verità non guarda in faccia a nessuno.

Questa sera non ho con me la lettera di Dio, vi ho rivolto queste


parole come mamma; non sono forse la vostra mamma? Io voglio

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parlarvi in modo semplice. Dovete cercare di fare festa soprattutto
dentro di voi. Non fermatevi ai piccoli capricci, alle gelosie, alle
incomprensioni e non riportate male ciò che sentite, questo è ancora
più grave. Io voglio il vostro amore, il vostro cuore, da grandi e da
piccoli. So che attendete che io mi faccia vedere, ma questo non
dipende da me, dipende da Dio.

Marisa - Allora ti chiedo, è così difficile dire a Dio: “Mi mandi laggiù
da quei poverini?”?

Madonna - Sì, state tranquilli, ma ora voglio soltanto le conversioni;


Dio aspetta le conversioni, le conversioni, le conversioni; questo è
molto importante. Ricordatevi: chi non ha l'amore, non ha nulla. A
volte l'amore verso il prossimo lascia a desiderare. Chi non ama il
prossimo, qualunque esso sia, non può entrare in Paradiso. Se non
c'è l'amore dentro di voi, non potete dire di amare neanche Dio.

Amatevi come Gesù vi ha amato, come io vi ho amato. Dovete amarvi


e aiutarvi l'un l'altro. Gli adulti parlano solo di argomenti profani,
non delle verità spirituali, dell'amore a Dio. Se qualcuno non si
comporta bene, dovete farglielo notare con tanto amore.

Non volevo dire nulla, volevo soltanto recitare con voi una parte del
Rosario, ma ora termino perché c'è chi deve andare a lavorare e chi,
pur stando male, è qui in mezzo a voi. È tardi per tutti e anche i fiori
incominciano a piegarsi. Domani dovete essere svegli e avere gli
occhi elevati verso Dio, perché Dio è il nostro Padre, Dio ama tutti.

Domani è la festa di Maria Immacolata e della Madre dell'Eucaristia,


sono sempre io. Marisella, come vedi, il mio volto è sempre lo stesso.

Miei cari figli, vi auguro una santa festa per quanto è possibile,
perché tutti siete stanchi e qualcuno ha delle sofferenze molto
grandi. Tornando a casa, lungo il cammino, pregate; non stancatevi
mai di pregare. Parlate dei messaggi, dell'amore di Dio, di quanto
Dio ama questo luogo taumaturgico, il suo Tabernacolo. Qui si vive
nel silenzio e nel nascondimento. La basilica è stata chiusa, così siete
ancora più uniti non solo fisicamente, ma soprattutto spiritualmente.

Vi auguro di nuovo una buona festa, auguri anche al piccolo


Samuele, a Jacopo e a tutti i bambini.

Adesso preparatevi a partecipare alla Santa Messa come se fosse

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l'ultima della vostra vita. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. Ti posso dare un bacio? Era un po' triste, ma non


credo che sia per causa nostra.

Don Claudio - Non è per colpa nostra.

Roma, 8 dicembre 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Marisa - Oggi sei vestita a festa; sei bella e, come sempre, sei
accompagnata dagli angeli, dai santi e dalle anime salve. Oggi ci
sono anche Silvano, Bruno e tutti coloro che sono salvi.

Madonna - Sì, chi frequenta questo luogo taumaturgico e viene qui a


pregare è più facile che si salvi.

Marisa - Ho visto entrare Padre Pio.

Madonna - Marisella, guarda quante anime ho intorno a me; esse


sono salve, anche se hanno fatto piccole cose; non occorre fare
grandi cose per salvarsi.

Marisa - Vedo Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e un
papa futuro che non posso indicare. Ma non ci sono i giovani? Vedo
solo Stefanuccio e Giovanni.

Intorno a te hai il tuo amato sposo e Gesù, che una volta vedo grande
e una volta piccolo.

Ti raccomando tutti gli ammalati e tutte le persone che chiedono il


tuo aiuto, perché loro si rivolgono più facilmente a te e dicono:
“Mamma, aiutami, ho bisogno di te”.

Ecco due Madonne. Gli angeli stanno formando una corona; non ci
sono fiori, ma angeli. La corona parte dall'Immacolata ed arriva alla
Madre dell'Eucaristia. Il volto è sempre lo stesso, cambiano soltanto
l'abito e l'espressione: la Madre dell'Eucaristia e più seria, perché
porta Gesù; mentre l'Immacolata è più sorridente e ogni tanto
guarda l'Eucaristia nelle mani della Madre dell'Eucaristia. Che scena
meravigliosa! Come sei bella! Ormai ti vedo da moltissimi anni e ogni
volta sei sempre più bella. Noi siamo sempre qui a chiedere il tuo

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aiuto. Ti piace la nostra basilica? Non ha le mura e se qualcuno vuole
può entrare facilmente. Ti piace?

Madonna - Sì, piace molto a Dio Padre.

Marisa - Ma noi piacciamo a Dio Padre?

Madonna - Sì, siete tutti suoi prediletti. Certo Dio predilige chi vive
in grazia e chi ama il prossimo. Per chi non ama non c'è posto in
Paradiso. Marisella, adesso preghiamo tutti insieme: nel nome del
Padre, del Figlio, dello Spirito Santo...

Miei cari figli, grazie della vostra presenza e grazie della veglia che
avete fatto per la mia festa. Vorrei che ogni mia festa fosse anche la
vostra, nonostante le varie vicissitudini, difficoltà e sofferenze che
vivete.

Vi invito a far sì che questa festa non finisca oggi e domani non
ricominciate a correre solo per il lavoro, per lo studio o per la casa.

Già una volta vi ho fatto legare la novena dell'Immacolata a quella di


Natale, questa volta vi lascio liberi, ma se volete, potete fare una
catena tra le due novene. Preparate la venuta del piccolo Gesù.
Preparatevi, affinché tutto trionfi, soprattutto la verità.

Il Santo Padre non ha la forza di riconoscervi, ma arriverà colui che


vi riconoscerà e tutti sapranno dov'è la verità. Il mio Papa sa tutto,
ma non vuole mettersi contro i cardinali e i vescovi. Miei cari figli,
avete avuto tanti e tanti miracoli, ciò che è avvenuto qui non è
accaduto in nessun altro luogo della Terra: miracoli eucaristici,
ripetute effusioni di sangue dall'Eucaristia, soprattutto il grande
miracolo avvenuto durante la consacrazione pronunciata dal mio
vescovo. Chi non conosce Gesù Eucaristia non può comprendere fino
in fondo i grandi miracoli. Dovreste gridare: alleluia, alleluia,
alleluia, perché Dio è con voi.

Continuare a parlare di certi argomenti non è bello, parliamo invece


di voi, del vostro cammino spirituale, del vostro amore, parliamo di
ciò che ha detto Gesù: “Imparate ad amare e poi pregate”.

Il santo Rosario è una preghiera potente ed è bello recitarlo,


soprattutto insieme, ma l'amore è al di sopra di tutto.

121
Marisa - Vedo Padre Pio che ti sta vicino come un bambino quando
sta vicino alla mamma. Ma tu mi aiuti?

Madonna - Vedo la cara nonna Iolanda che con molto sacrificio è qui
in mezzo a noi. Oh, cara nonna Iolanda, quanto è difficile la tua vita!
Hai detto una frase molto bella: “Soffro, ma sto bene sulla Terra”.
Invece che cosa hai detto tu, Marisella?

Marisa - Ho detto il contrario.

Madonna - Miei cari figli, la Mamma vi augura una buona e santa


festa. Continuate a recitare qualche preghiera durante la giornata.
Mi ripeto: se volete fate questa catena, non di angeli, ma di fiori,
fioretti e sacrifici, legate la novena dell'Immacolata a quella del santo
Natale, ma senza creare problemi in famiglia.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari,


soprattutto i malati.

Benedico i bimbi e tutti i malati che sono in ospedale e a casa.


Benedico i vostri oggetti sacri. Benedico coloro che sono venuti da
lontano con sacrificio.

Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto


materno. Andate nella pace di Dio padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Gli angeli l'hanno presa e portata in alto. Ciao. Don Claudio,
hai visto come si erano collocati?

Don Claudio - No, tu vedi, io no.

Marisa - È vero, mi sono dimenticata, ma mi viene spontaneo dire:


“Hai visto?”.

Roma, 10 dicembre 2000 - ore 10:40


Lettera di Dio

Marisa - Ci sono gli angeli e i santi, ma lei non c'è! Finalmente arrivi
portata dagli angeli, sei così bella. Non sei vestita a festa, perché
siamo in avvento.

122
Ho tante domande da farti per poter capire, ma ora ti chiedo soltanto
di riuscire ad amare sempre, sempre, anche coloro che mi fanno
soffrire. Ti raccomando, come sempre, tutti gli ammalati, tutte quelle
persone che chiamano e chiedono aiuto, non a me ma a te,
Madonnina. Vai da Dio Padre a chiedere aiuto per noi, affinché gli
uomini si convertano, perché sembra che tutto si sia arrestato. Chi
aveva il coraggio di andare avanti si è fermato o è tornato indietro.
Viene a mancare l'amore fra gli uomini e poi piano piano ognuno si
rinchiude nel proprio orticello.

Madonna - Miei cari figli, sono la vostra Mamma, sono la Madre


dell'Eucaristia. Gesù ha detto che questo luogo è taumaturgico ed è
il campo di Dio, qui si sono verificati tanti miracoli eucaristici, ma il
più grande è quello dell'11 giugno. Quel giorno mentre il vescovo
consacrava, dall'ostia è uscito il sangue che tutti avete visto. Gesù ha
detto: “Tutto è compiuto”.

Dio ha fatto di questo luogo un cenacolo, un campo di amore, ma non


tutti vogliono accettarlo. Quante persone sono venute in questo
luogo taumaturgico e poi si sono disperse, quante altre non hanno
ancora compreso che qui è il tabernacolo di Gesù Eucaristia. A Gesù
Eucaristia vi porta l'amore ai fratelli, ma soprattutto l'amore e il
rispetto per il vescovo che ancora non riesco ad ottenere. Il vescovo
non è un uomo qualunque, non deve essere preso in giro né
calunniato. Il vescovo deve essere rispettato anche come uomo. Chi
non ha accettato il suo episcopato, non può accettare l'Eucaristia,
perché Gesù prima gli ha dato l'episcopato e dopo ha compiuto nelle
sue mani il grande miracolo eucaristico dell'11 giugno 2000 e ha
detto “Tutto è compiuto”. è così difficile essere umili e semplici e
dire: “Dio ha detto che l'ha ordinato vescovo ed io credo, perché
credo in Dio e ho fiducia in Lui”? Cos'è che dà fastidio? Perché non si
rispetta l'uomo, il sacerdote, il vescovo? Il vescovo Claudio non è una
persona qualsiasi, anche se io voglio che rispettiate tutti, grandi e
piccoli. I piccoli devono rispettare i grandi, i grandi devono
rispettare tutti; il vescovo rispetta i piccoli. Cercate di
comprendermi, i piccoli sono quelli che non sono vescovi, che non
sono sacerdoti, quindi siete voi qui presenti.

Il mio amore di Mamma è molto grande e ogni volta voglio


correggervi, aiutarvi, smussare gli angoli e dirvi anche di non
ascoltare le altre voci, perché non comprenderete mai Dio, il mio
Tutto. Io ho detto sì a Dio e mi sono data tutta a Lui. Anche voi dite sì
a Dio; se credete in Dio dovete credere anche in colui che Dio ha

123
chiamato. A me non sembra così difficile! Dio ha eletto vescovo Don
Claudio, bene, ringraziamo Dio, alleluia a Dio. Il mio Tutto è molto
contento di questa basilica fatta di teli, ma soprattutto fatta con
tanto sacrificio dai giovani. Dio non vuole grandi basiliche, grandi
chiese, non vuole che gli uomini facciano cose eclatanti, se poi nel
cuore non hanno l'amore verso di Lui, ma verso se stessi o se hanno
la voglia di emergere, di primeggiare. Quante persone sono venute
qui e siccome non potevano primeggiare sono andate altrove per
cercare di sentirsi qualcuno. Qui nessuno deve primeggiare, soltanto
il vescovo. Anche la veggente, ultimato il suo quarto d'ora di
apparizione si ritira, perché il vescovo deve sempre emergere. Con
lei ci sono sempre io che la guido e l'aiuto, soprattutto in questo
momento in cui ha l'astinenza.

Miei cari figli, se riflettete un pochino vi accorgerete come è facile


amare; non state sempre a giudicare, a criticare, a polemizzare, non
serve a nulla, non vi fa camminare sulla via della santità, e io vi
voglio santi, tutti. Volete venire o non volete venire con me in
Paradiso davanti a Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo?
Altrimenti io cosa vengo a fare? Solo qui io appaio, solo qui, quando
Dio Padre ordina, vengo tutti i giorni. Qui è avvenuto il più grande
miracolo eucaristico di tutta la storia della Chiesa e sono avvenuti
tanti altri miracoli. Chi viene qui può comprendere, capire e
camminare; chi non può venire ascolti le cassette dove c'è tutto e
legga il giornalino dei giovani. Questo non è un santuario dove si fa
commercio.

Qui cercano di far conoscere ciò che io dico in nome di Dio; non ci
sono guadagni, non c'è nulla. Avete come basilica una tenda, però
Dio è qui, Dio è con voi. Ci vuole poco sforzo ad amare i fratelli, i
parenti, gli amici; anche se amare non significa farsi mettere i piedi
sopra. Amare significa anche richiamare la persona se fa qualcosa
che non va. Ricordate la correzione fraterna? Sono stanca di ripetere
che la correzione fraterna viene a mancare.

È passata da poco la mia festa, la vostra festa; avete sofferto e


affrontato problemi di ogni genere. In tanti santuari festeggiavano,
ma io ero qui con voi insieme a tutta la corte celeste, al piccolo Gesù
e al mio amato sposo Giuseppe. Quando la domenica c'è la catechesi
venite ad ascoltarla; è molto importante la spiegazione del
messaggio di Dio, perché non tutto si può capire. Invece aspettate
che finisca la catechesi e poi arrivate, questo non è bello; viene a
mancare il rispetto verso il vescovo e verso coloro che sono puntuali.

124
Il rispetto, la sincerità, la verità, l'umiltà, la semplicità; oh, quante
belle virtù. Dovete avere fede in Dio, ma anche nell'uomo che Dio ha
scelto. Dopo san Pietro Dio ha scelto Don Claudio, e questo non è
accettato specialmente dai sacerdoti. Pazienza, il vescovo ha
ubbidito a Dio, deve ubbidire a Dio. Non è vero che i superiori
religiosi o diocesani e le madri generali hanno il dono dello Spirito
Santo e devono essere ubbiditi sempre e comunque. Se l'obbedienza
è chiesta con un ricatto, non bisogna ubbidire; l'obbedienza è amore,
è aiuto al fratello, non è ricatto. Prendi pure il libro, Marisella.

Marisa - Però pesa, mi aiuti a reggerlo?

Madonna - Voi intanto, miei cari figli, recitate la preghiera che Dio
ha insegnato. Padre nostro…

(Marisa scrive un messaggio segreto che poi farà conoscere solo al


vescovo)

Marisa - Sono molto stanca, vorrei che tu mi prendessi oggi stesso.


Se mi porti via con te io sono contenta; portami via con te. Basta,
ormai ho dato per tanti anni.

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Insieme al


mio e vostro vescovo, benedico voi, i vostri cari. Benedico coloro che
sono venuti da lontano e i vostri oggetti sacri.

Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto


materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Aiutami, aiutami. Don Claudio, è andata via.

Don Claudio - Era triste?

Marisa - Molto.

Roma, 14 dicembre 2000 - ore 17:10


Lettera di Dio

Marisa - Chi deve parlare di noi due?

Madonna - Marisella, tu sai meglio di tutti che le preghiere e i

125
sacrifici non vanno persi perché ci sono tante persone che ne hanno
più bisogno; Dio distribuisce a loro queste preghiere. Già vi ho detto
che Dio fa tesoro di queste preghiere e le dà a chi ne ha più bisogno.
Nessun uomo della Terra, tranne il tuo vescovo, può capire ciò che
hai sofferto. Capisco ciò che vuoi dire, ma Dio continua ad aspettare
le conversioni e le preghiere sono servite per la conversione di molti
peccatori. Cosa fa una mamma che ha venti figlioli e di questi dieci la
seguono e dieci sono drogati o alcolizzati? Fa di tutto, si sacrifica,
soffre e cerca di aiutare gli altri dieci figli a cambiare. È un semplice
esempio. Così fa Dio: se i figli convertiti sono pochi, può mandare
tutti nella geenna? No, non può.

Marisa - Però, un aiuto più concreto Dio può darcelo, non gli
facciamo un po' pena?

Madonna - Miei cari figli, avete sentito tutti ciò che ho detto alla
vostra sorella; in questo momento lei è in croce come mio Figlio
Gesù. Capisco ciò che vuole dire, capisco tutti, ma quel semplice
esempio che vi ho portato vi dovrebbe aiutare a comprendere di più,
a pregare di più. Oso anche dirvi che vi ringrazio delle preghiere
fatte, perché sono riuscite a salvare altre anime. Voglio che sia pieno
il Paradiso e non l'Inferno; voglio che tutti si convertano, ma questo è
molto difficile.

L'amore che portate a Gesù Eucaristia vi dà forza e coraggio, mentre


queste povere anime che non conoscono Gesù Eucaristia o non la
amano non godono di nulla. Sono anche ricchi, sembra che godano e
si divertano, che abbiano tutto, ma non hanno Dio.

Marisa - Io ho Dio, ma che cosa ho? Ormai sono quasi trent'anni che
portiamo questa croce che diventa sempre più pesante, perché Dio
ogni tanto aggiunge qualcosa.

Madonna - Sì, è vero, aggiunge sempre qualcosa. Parla tu, mio amato
sposo Giuseppe, perché il mio cuore sanguina.

Marisa - Non per colpa mia, spero.

Madonna - No, Marisella.

San Giuseppe - Miei cari figli, sono l'amato sposo di Maria, Giuseppe.
Sono qui per dirvi più o meno le stesse parole che ha detto la
Mamma. Non stancatevi mai di pregare.

126
Marisella, coraggio, noi tutti ti siamo vicino. Vedo che oggi sei
vestita più o meno come la mia amata sposa: sei semplice e bella
come la tua anima.

Marisa - La mia anima non è tanto bella, perché sono molto delusa,
mi sento abbandonata.

San Giuseppe - Hai ragione. Tu pensi che Noi ti diamo torto? No, hai
ragione. Medita l'esempio che ha citato la mia amata sposa. Anche
lei soffre, quando viene sulla Terra il suo cuore sanguina. Eccellenza,
potrei dirti di sedere un pochino? Anche tu sei molto stanco e
provato.

Ci sono tutti gli angeli intorno a me. C'è gioia e festa in Paradiso. Tu,
Marisella, hai ragione perché i dolori e la passione che vivi sono
molto forti. Solo Gesù sa quello che tu soffri. Malgrado tutto, riesci a
sorridere e a parlare, anche se le lacrime rigano il tuo volto e la
sofferenza è tanta.

Marisa - Scusami, san Giuseppe, ma io adesso non ce la faccio più.


Non ho più la forza perché tra dolori fisici, morali e quelli della
passione non ce la faccio più. Facilmente mi viene da piangere,
quindi non sono forte come tu dici. Siamo soli!

San Giuseppe - Non siete soli, Marisella, avete vicino persone che vi
vogliono bene e ci siamo anche Noi del Cielo. Basta piangere. Miei
cari figli, a nome della mia amata sposa e del piccolo Gesù, vorrei
augurare un Santo Natale. Pregate. La preghiera lascia un po' a
desiderare.

Marisa - Io sono la prima che lascia a desiderare, vero?

San Giuseppe - Ora vado e lascio il posto alla mia amata sposa.

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Partecipate


alla santa Messa, partecipate all'incontro biblico, conoscete la parola
di Dio. Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i
vostri oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il
mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo. Coraggio, coraggio.

127
Marisa - Ciao. Eccoci qui, ricomincia la battaglia. Andiamo avanti.

Roma, 17 dicembre 2000 - ore 10:40


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Voi sapete
che con l'ultimo miracolo Eucaristico tutto è stato compiuto e
l'episcopato è stato confermato. Nella lettera di Dio è scritto
qualcosa di forte: coloro che credono e non possono venire nel luogo
taumaturgico perché è stato loro proibito, ma pregano per il vostro
vescovo e per la grande missione, un giorno verranno e si
salveranno; invece coloro che non credono, calunniano e diffamano
chi è molto unito a mio Figlio Gesù non si salveranno. Costoro
continuano a dire: “Non andate lassù da quel pazzo”, così hanno
definito il vostro vescovo; ma anche Gesù è stato chiamato pazzo.
Dicono con ironia: “Solo coloro che vanno lì si salvano”; oh no, si
salvano tutti coloro che credono, pregano e non calunniano né
diffamano. Sono tanti, tanti coloro che non credono e non tacciono,
ma calunniano e diffamano con tanta facilità. Costoro sono i grandi
uomini della Chiesa, seguiti dai loro parroci e viceparroci. Se il
vescovo parla male i sacerdoti parlano male; se il parroco parla male,
il viceparroco parla male. Ebbene, costoro non potranno salvarsi,
perché profanano l'Eucaristia. Il miracolo eucaristico dell’11 giugno
2000 è stato troppo evidente, è avvenuto sotto gli occhi di tutti. Se
vedono girare il sole, magari per un effetto ottico, credono al
miracolo, invece se vedono uscire il sangue dall'Eucaristia durante la
consacrazione nella S. Messa non si convertono. Voi credete perché
avete visto, però qualcuno che pure ha visto non crede più, perché il
parroco non crede.

Ma come è possibile ascoltare le persone che calunniano e


diffamano? Purtroppo il vostro vescovo ancora non è compreso fino
in fondo neanche da coloro che dicono di amarlo e vengono qui ogni
giorno. Voi non potete capire il suo grado di preparazione, il suo
sacrificio e il suo studiare; Don Claudio si chiude nel suo studio per
darvi il meglio, perché vuole portarvi alla santità. Ha composto
novene e preghiere e quando bisogna recitarle insieme nessuno ha il
foglio in mano. Questa è una grave mancanza di rispetto, perché voi
non avete compreso quanto vi dà il vostro vescovo, quante ore
trascorre a prepararsi e a studiare per darvi il meglio; nessun
sacerdote fa questo, nessuno impiega ore nel prepararsi per dare

128
tutto alle anime. Ogni volta che vengono qui dei gruppi sento dire:
“Beati voi che avete un vescovo così preparato e disponibile”. Voi che
lo avete non lo apprezzate. Avete un amore fiacco, molto debole.
Anche quando ascoltate i messaggi, al momento vi commuovete, ma
poi quando uscite tutto è finito e ricominciano l'invidia, la gelosia e il
pettegolezzo.

Il grande miracolo Eucaristico dell'11 giugno è conosciuto in ogni


parte del mondo. Perché la maggior parte degli stranieri crede,
mentre gli italiani continuano a parlarne male? Come può il demonio
vincere Gesù? Dio non è più forte di tutti? Non può fare ciò che
vuole? Non può prendere il vostro vescovo e innalzarlo? Non può
fare ciò che vuole con tutti gli uomini di buona volontà, con coloro
che amano veramente? Gioite, rallegratevi, cantate, perché chi segue
questo cammino, chi fa ciò che il vescovo dice, perché Dio parla in
lui, ha la strada preparata per il Paradiso, per la santità.

Questa lettera di Dio è molto importante. Chi viene qui e poi


pettegola non si comporta da vero cristiano. Le persone che
frequentano questo luogo sono sempre le stesse, le altre non
vengono, pur avendo letto tutte le lettere che sono state inviate,
perché il vicario del Papa ha proibito di venire; ha detto che ciò che
avviene qui è frutto di magia e di intervento diabolico. Per paura tutti
stanno sull'attenti, nessuno si fa avanti per contraddire il cardinale,
perché dicono: “Dio parla in lui”. Dio può parlare a uno che ha
profanato l'Eucaristia? Non dimenticate mai che il vicario del Papa
ha ordinato di buttare l'Eucaristia che ha sanguinato e ha detto
questa frase: “È tutto un fenomeno da baraccone, è effetto del
demonio. Loro sono indemoniati”. Esattamente come hanno trattato
mio Figlio Gesù, così si sono comportati con il vostro vescovo. Prima
accusavano la veggente e dicevano che era pazza, eretica,
scismatica, indemoniata, ora accusano il vescovo. Che cosa scatta in
queste persone? La gelosia, l'invidia e la paura che tutte le persone
si rivolgano al vostro vescovo e vengano qui. Ma la gente arriverà
qui, anche se impreparata, perché nessuno ha parlato loro
dell'Eucaristia. Nessuno parla loro in termini molto semplici e
comprensibili della Trinità.

Voi avete ricevuto tanto. Ricordatevi: più si riceve, più si deve dare.
Se ricevete dieci dovete dare cento. Invece ricevete tanto e date uno;
no, questo non è per il Signore.

Questa è la lettera di Dio, alla quale la vostra Mamma ha aggiunto

129
qualcosa. Amate, amate, amate, amate, amate, amate. L'amore vince
ogni cosa, ma l'amore vero, semplice, sincero e leale. Allora sarete
veramente figli di Dio.

Coraggio, Eccellenza, la Trinità, la Madre dell'Eucaristia sono con


voi. Ricordatevi di dire l'angelo di Dio, la preghiera che ho insegnato
a Marisella quando era piccolina.

Marisa - Ti posso fare una domanda? Devo andare in ospedale? Devo


soffrire anche là?

Madonna - Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi e i vostri


cari. Benedico te, nonna Iolanda, che preghi tanto e ami tanto.
Benedico i vostri oggetti sacri.

Vi porto tutti nel mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao. Don Claudio, hai sentito la lettera di Dio?

Don Claudio - Sì.

Marisa - Adesso perché non riesco a parlare?

Roma, 24 dicembre 2000 - ore 10:35


Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Io parlo dopo
perché adesso viene Gesù.

Marisa - Il bambino Gesù?

Madonna - No, Marisella, viene Gesù grande.

Gesù - Sono il vostro Gesù e so che avete preparato per Gesù


bambino qualcosa di grande. Sono venuto, dopo tanti anni,
nell'ultimo giorno dell'avvento, nella vigilia, per parlarvi e darvi
coraggio. Il mondo non vi accetta. Nelle nazioni straniere, negli altri
stati siete conosciuti e amati, mentre qui in Italia, dove imperano
gelosia e invidia, bruttissime malattie, siete combattuti. Guai a coloro
che provano invidia e gelosia, perché Dio ha dato dei doni a questo

130
luogo taumaturgico. Credono, imprimilo nella mente, Eccellenza, al
grande miracolo, perché nessuno può dubitarne. Anche coloro che ti
danno battaglia ogni giorno credono al grande miracolo, ma poiché
scatta in loro la gelosia e l'invidia vogliono distruggere questo luogo
taumaturgico. Avrebbero già voluto distruggerlo nel lontano 1994,
invece siete arrivati al duemila e non è stato distrutto nulla, perché
non si può distruggere ciò che è di Dio. Gli uomini della città hanno
tutto ciò che vogliono e se devono scegliere tra preghiera e
divertimento, scelgono il divertimento. Il pellegrinaggio è sacrificio,
è preghiera; non ci devono essere divertimenti, non deve essere una
scampagnata o essere trasformato in alcuni giorni di riposo. Il
pellegrinaggio richiede sacrifici, fioretti, preghiera.

Voi siete pochi a frequentare questo luogo taumaturgico e venite qui


non per fare la passeggiata, per uscire fuori di casa o per stare
insieme agli altri, ma per pregare per voi e per i vostri cari: questo è
importante. Molte persone credono a questo luogo taumaturgico, ma
per invidia e gelosia lo distruggono. Credere in un luogo dove Dio ha
dato dei doni, ha fatto dei grandi miracoli e distruggerlo solo per
gelosia e invidia è gravissimo. Costoro non possono essere in grazia
di Dio, non possono dire la Santa Messa e fare la Santa Comunione.
Dovete essere forti, specialmente voi due, miei cari figliolini, non
lasciatevi andare, perché il demonio approfitta dello scoraggiamento
per infiltrarsi. Vi siete accorti in questo periodo di forte sofferenza
quanto sia duro accettare la volontà di Dio. Dovete invitare i vostri
figlioli a riprendere il cammino, perché altrimenti tutto diventa
difficile. Sta a voi pregare, aiutarli con molta discrezione, non
piagnucolando, non sono bambini, sono grandi.

Questo è un Natale per voi di sofferenza, però dovete essere forti.


Marisella, non puoi piangere ogni volta che una persona ti domanda
qualcosa, perché hai un fisico debilitato e puoi cedere, non aver più
la forza di andare avanti.

Marisa - Gesù, tu mi hai detto che mi aiuti! Anzi, già che ci siamo,
desidero raccomandarti tutte le persone, specialmente i giovani e i
bambini che hanno la leucemia e sono tanti, coloro che hanno quella
malattia brutta dalla quale non si riesce a guarire. Tu puoi far
trovare la medicina per questi malati così gravi.

Tu facci trascorrere un Natale un po' più sereno e noi ci


impegneremo per avere un po' più di serenità e di forza. Non puoi
mandarci ogni giorno una sofferenza, perché diventa tutto difficile.

131
Gesù - Sei stata brava, Marisella, a non scendere in queste
condizioni. Se non avrai febbre stasera farai la veglia.

Marisa - Grazie, Gesù, io ti ho chiesto di aiutarmi!

Gesù - E questo è un aiuto.

Marisa - Sei talmente bello che mi commuovi. Anche noi siamo belli
quando siamo belli dentro.

Gesù - Oggi è l'ultimo giorno dell'avvento, questa notte Gesù


bambino verrà fra le tue braccia, Marisella, e tu lo stringerai al tuo
cuore, come sempre. Forza, figliolina, forza, forza.

Marisa - Stamattina quando è successa quella certa cosa c'entrava il


demonio?

Gesù - Sì, approfitta che sei fisicamente molto debole, anche se tanti
affermano che all'apparenza stai bene, ma l'apparenza inganna. Sì, il
signor satana si è presentato.

Marisa - Però tu mi hai aiutato, perché ho battuto solo la testa.

Gesù - Allora vedi che ti aiuto?

Miei cari figli, a coloro che saranno presenti questa notte faremo gli
auguri allora, a coloro che non potranno esserci per motivi familiari,
il Paradiso fa gli auguri adesso. Auguri a tutti, soprattutto di santità.

Marisa - È andato via accompagnato dagli angeli.

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari; benedico


tutti gli ammalati. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il
mio manto materno.

Ricordatevi che la Mamma non abbandona i suoi figli. Non


domandatevi tanti perché.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo. Auguri a tutti.

132
Marisa - Ciao.

Roma, 24 dicembre 2000 - ore 24:00


Lettera di Dio

Marisa - Questa volta Gesù è nato proprio al freddo e al gelo. Ti


ringrazio perché mi hai dato la possibilità di scendere. Vorrei, in
questa notte santa, che tutti gli uomini cantassero: “Gloria a Dio
nell'alto dei Cieli”; ma il mondo sembra che viva in modo differente
dal nostro.

Ti voglio raccomandare tutte le persone malate, le persone anziane


che rimangono sole, i bambini malati e tutti coloro che hanno chiesto
le mie preghiere.

Adesso dai Gesù Bambino a san Giuseppe, poi lo dai a me? Me l'hai
promesso questa mattina.

Madonna - Intanto recitiamo la preghiera che ci ha insegnato Gesù.


Padre Nostro…

Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Il tempo non è


favorevole, anche se il freddo si è placato. Come riscaldate il bimbo
Gesù col vostro amore, così in questa notte santa riscaldate anche il
prossimo. È la notte santa e vorrei parlare solo di gioia, ma è
impossibile. Dovete combattere la gelosia e l'invidia, possono
portarvi a dire bugie e forse neanche ve ne accorgete. Questa
raccomandazione vale per tutti gli uomini, non soltanto per voi qui
presenti, perché le lettere di Dio sono indirizzate a tutti. Qualcuno
tra voi, poiché sente che ciò che dico corrisponde alla verità, si faccia
un esame di coscienza.

Se due persone si vogliono bene e una terza persona cerca in tutti i


modi di mettere zizzania, volontariamente o involontariamente,
questo atteggiamento parte dalla gelosia e dall'invidia. C'è stata
molta invidia anche nei miei riguardi, del mio amato sposo Giuseppe
e del piccolo Gesù. Chi diceva una cosa e chi un'altra, nessuno era
mai contento, tutti avevano torto. Queste persone per gelosia e
invidia non sono mai contente di nulla e cercano di far cadere anche
gli altri nello stesso peccato.

133
In questa notte santa molti pregano, molti sono dal Santo Padre a
pregare, perché sono attirati dalla funzione papale. Non sono
numerosi gli uomini che fanno la preghiera del cuore. C'è ancora
tanto da pregare per le conversioni.

Gli uomini avevano fatto un passo avanti molto grande per la strada
della conversione, poi molti si sono stancati di vedere questo pianeta
Terra così infangato e si sono ritirati, perché non riescono più a
capire dov'è il bene e dov'è il male. Pensano a se stessi, alla loro
famiglia, al potere, a vivere in pace senza preoccuparsi del fratello,
dell'amico, così dilaga sempre più l'egoismo. Ecco perché ciò che Dio
ha promesso tarda ad arrivare, ma arriverà. Le conversioni
scarseggiano. I sacerdoti, qualche volta, quando vedono un'anima
pregare davanti al Santissimo, la giudicano male. Non è bello
pregare davanti a Gesù? I sacerdoti che pensano questo, non sono
molti grazie a Dio, colpiscono la persona buona che prega. Le
persone che cercano di dare o di aiutare vengono colpite. Le armi
per ferire un'anima sono tante: l'invidia, la gelosia e l'egoismo. Il
piccolo Gesù vi guarda, vi sorride e con la sua manina vi benedice. È
un piccolo bimbo. Dio si è fatto uomo per salvarvi, per riaprire a tutti
il Paradiso.

Cosa succede? Prima combattevano l'Eucaristia e ora ne parlano,


solo perché le lettere di Dio rimproverano chi non ama l'Eucaristia.
Costoro pensano che parlando dell'Eucaristia possano dimostrare
che le lettere di Dio non sono rivolte a loro. In questo momento Gesù
bimbo non si vede più perché si trasforma in un'ostia grande; la
Trinità è presente nell'ostia: Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito
Santo.

Marisa - È aumentata la luce, gli angeli, i santi e le anime salve sono


prostrate in adorazione.

Madonna - Tante persone mancano, tante persone non sono presenti.


Adesso arrivano le anime dei defunti, parenti dei presenti.

Marisa - Posso tenere Gesù Bambino ancora? È così tenero. Gesù


Bambino, giochi con gli angeli? San Giuseppe non lo far cadere,
perché è piccolo, piccolo. Perché sta sempre nelle braccia di san
Giuseppe?

Madonna - Per far contento sua Eccellenza.

134
Marisa - Ma quando glielo fai vedere?

Madonna - Ha visto già San Giuseppe, bello grande.

Marisa - Sì, ma quando vede te?

Madonna - Bisogna avere molta pazienza e aspettare ciò che l'uomo


non sa.

Vi auguro un buon Natale insieme a mio Figlio Gesù. A tutti gioia e


pace. Devo riconoscere che purtroppo siete pochi, perché tanti non
hanno ancora compreso e continuano a dire ciò che oggi non mi
sento di ripetere.

Il vescovo può dire la S. Messa; a nessun sacerdote può essere tolta


la S. Messa senza un motivo grave. Il vostro vescovo non ha fatto
nulla di grave e voi lo sapete. Sapete anche che doveva gettare mio
figlio Gesù per avere tutto. No, Dio non accetta questi ricatti!

Quanti sacerdoti per nulla, per ripicca o per vendetta vengono


sospesi? I sacerdoti devono celebrare sempre la S. Messa; tutti i
sacerdoti sospesi a divinis devono dire la S. Messa, se non ci sono
motivi molto gravi. Per tanti miei figli non c'è nessun motivo per
vietare loro di celebrare la S. Messa, infatti sono stati sospesi solo
per ripicca e vendetta. “Mi vendicherò e lo schiaccerò” questa frase
è stata pronunciata contro il mio vescovo.

Grazie ancora della vostra presenza. Avete ricevuto la benedizione


del piccolo Gesù. Anch'io come Mamma, insieme al mio e vostro
vescovo, benedico voi, i vostri cari, i vostri amici, parenti,
benefattori; i bimbi malati, Nonna Iolanda, che sta peggio di prima,
su quel letto di dolore e tutte le persone che non sono potute venire
per motivi familiari. La Trinità è qui con voi.

Andate tutti nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Convertitevi, miei cari figli, e credete a tutto ciò che Dio ha operato
in questo luogo taumaturgico. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Voglio vedere come porti via Gesù bambino. Domani me lo


ridai?

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Madonna - Adesso pensa alla S. Messa, Marisella.

Marisa - Va bene, grazie. Ciao. Lo sai che noi abbiamo un bambino


che si chiama Emanuele, Dio con noi. Ecco Emanuele.

Madonna - Marisella certo che lo so, so tutto.

Marisa - Sì, allora se sai tutto perché non ci dici quando… Guarda mi
è proprio scappata, mi è uscita proprio dal cuore. Don Claudio, hai
visto san Giuseppe che teneva in braccio il bambino?

Don Claudio - No, non l'ho visto.

Marisa - L'altra volta l'hai visto bello grande, dì la verità: doveva


venire lei da te, invece ha fatto venire san Giuseppe. L'ha rispettato,
perché capo famiglia.

Roma, 25 dicembre 2000 - ore 10:30


Lettera di Dio

Marisa - Voglio raccomandarti tutti coloro che soffrono moralmente e


fisicamente, tutte le persone anziane che sono sole in questi giorni di
festa e tutti noi. San Giuseppe porta sempre Gesù bambino?

Madonna - Sì, poi lo prenderò io, Marisella.

Marisa - Lo dai anche a me?

Madonna - Vediamo.

Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Ci siamo lasciati tardi
questa notte e ora siete qui di nuovo per accogliere me, ma
soprattutto Gesù bambino che, come sempre, con la sua manina
benedice tutti i bimbi, tutti i malati, tutte le persone che soffrono e
tutti gli anziani. Voi sapete che molti anziani sono soli, anche se
hanno dei figli, costoro hanno ben altro da fare in questi giorni.
L'unione della famiglia è importante, perché quando i figli
cominciano a separarsi dai genitori si strappa qualcosa.

Marisella, intorno a me ci sono gli angeli, i santi, le anime salve, gli


angioletti che giocano con i bimbi che ascoltano. Io sono venuta sul
pianeta Terra per voi, anche se siete tanto pochi. Dio mi ha detto:

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“Maria, vai dai miei figli con la sacra famiglia e tutto il Paradiso e di'
loro che li amo di un amore infinito”.

C'è chi soffre moralmente e chi anche fisicamente. È Natale, ma


Natale non è soltanto il venticinque dicembre, dovrebbe essere tutti i
giorni, perché tutti i giorni dovete essere buoni e dovete amare. Ogni
giorno, quando ricevete mio Figlio Gesù in grazia, è Natale: anche
quando soffrite e fate sacrifici e fioretti è sempre Natale. Ogni giorno
dovete dire: “Signore Gesù, insegnaci a pregare con il cuore”. A volte
leggere le preghiere sui libri, recitare il Santo Rosario, è bello, ma
dovete parlare con Gesù, colloquiare con Lui, che è pieno d'amore
per tutti voi.

Ripetervi ancora oggi “coraggio” può sembrare superfluo, ma io dico:


coraggio, miei cari figli, sono qui da voi, in questo luogo
taumaturgico. Oggi non appaio in nessun altro posto del mondo.

Non ho cercato la massa, non ho cercato migliaia di persone, ho


cercato voi, perché Dio mi ha detto: “Vai da quel piccolo gregge nel
luogo taumaturgico, in quella basilica fatta non di muri, non di tende,
ma di anime che amano mio Figlio Gesù Eucaristia”.

Come ho detto questa notte, tanti, tanti sanno che qui è la verità, che
qui c'è stato il più grande miracolo della storia della Chiesa. Anche
coloro che hanno bersagliato il vostro vescovo sanno che qui è la
verità, ma per invidia e gelosia lo combattono, lo calunniano e non
capiscono che combattono contro Dio. Combattere contro l'uomo
chiamato da Dio a cosa serve? È Dio che combattono. Voi pensate
che Dio possa soccombere? No!

Ritarda il tempo dei Suoi interventi e ha ritardato la chiusura della


vostra porta santa. Dio ha detto: “La Porta Santa verrà chiusa
quando Io lo deciderò”.

Dio per ora non ha deciso di chiudere la vostra Porta Santa.


Approfittatene per lucrare l'indulgenza, perché le indulgenze sono
importanti. Non mi stancherò mai di ripetervi che sono più
importanti la santa Messa, la santa Comunione, conoscere la parola
di Dio e frequentare l'incontro biblico.

Grazie, miei cari figli, e auguri per quanto è possibile di un buon


Natale a tutti.

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Gli auguri vanno a te, nonna Iolanda, oggi soffri un pochino di meno,
ieri è stata una giornata piena di sofferenze, ma io sono venuta ad
aiutarti per soffrire di meno. Grazie comunque di ciò che fai.

Insieme al mio e vostro vescovo, a Gesù bambino, a San Giuseppe,


agli angeli e ai santi, a tutto il Paradiso vi benedico. Vi porto tutti
stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

In questo momento Gesù bambino alza la manina e vi benedice.

Marisa - Non me lo dai oggi Gesù bambino?

Madonna - No, Marisella, fai questo sacrificio per un'intenzione


particolare. Partecipate a questa Santa Messa e mi ripeto: sia Natale
oggi e tutti i giorni.

Marisa - Ciao. Non me l'ha dato, però stanotte aveva detto che me lo
avrebbe dato.

Roma, 31 dicembre 2000 - ore 10:40


Lettera di Dio

Madonna - Forse non lo capirai, Marisella, ma a volte, umanamente


parlando, non ho il coraggio di venire sulla Terra, perché vengo
come creatura della Terra e soffro nel vedere tante ingiustizie, tante
cattiverie, nel vedere quanti miei figli prediletti non amano Gesù.
Questo penso in Paradiso, accanto a Dio, ma poi dico: “Devo andare
dai miei figli, devo andare a incoraggiarli e anche a soffrire con loro”.
Questo è il motivo del mio ritardo, ma quando dovrò venire per
portare la lieta novella, la grande novella non aspetterò neanche
un'ora, né un minuto, ma arriverò come il vento impetuoso.

Marisella, le tue sofferenze, specialmente quelle di questi ultimi


giorni, fisiche, umane, morali e soprannaturali sono andate a tante
persone che soffrono, specialmente in un letto di ospedale; sono
andate in Africa, in India e altrove per aiutare quei bimbi che tu hai
visto tante volte morire di fame. Le nazioni ricche, anche la vostra
bella Italia è ricca; potrebbero salvare tanti uomini, donne e bambini.
Le grandi chiese potrebbero vendere l'oro e i tesori per curare,
sfamare, vestire i poveri. Tutto questo, quando scendo sulla Terra, mi
fa soffrire moltissimo. Quando ti ho portata con me per accudire i
bimbi, tu hai visto in quale miseria vivevano e quanti morivano nelle

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nostre braccia. Ecco, la tua sofferenza serve per tante anime, per
tanti bimbi, per il tuo vescovo e per il piccolo gregge.

Basta così. Recitiamo l'angelo di Dio per ogni angelo che è vicino ad
ogni bimbo che sta morendo.

Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Oggi è l'ultimo giorno
dell'anno e prima di coricarvi o prima di fare festa fate un piccolo
esame di coscienza. Chi può faccia il ringraziamento a Dio; recitate il
Te Deum. Questo è stato un anno molto duro, durante il quale Dio ha
chiesto tante preghiere e tanti sacrifici. Oggi la mamma chiede,
specialmente a voi giovani, un atto di carità molto forte verso il
vostro vescovo. Godete, divertitevi, ma alla mezzanotte pregate,
perché io sarò sulla Terra con Marisella, il vescovo e chi è con loro.
Vi invito a intensificare la preghiera, nonostante le grandi sofferenze.
Non tralasciate mai la preghiera.

Tu, Marisella, hai la tua grande croce da portare ed è più che


preghiera. Dovete pregare anche per i vostri cari, perché le mamme
vanno in chiesa, ascoltano la santa messa, fanno la santa comunione,
mentre i mariti e i figli sono lontani. Questo è stato un anno molto
laborioso e devo dire anche che per portare avanti il piccolo gregge
c'è voluto tanto coraggio e tanta forza, ma ciò che ha aiutato ad aver
coraggio e forza è stato il grande amore. Ricordatevi che con l'amore
si ottiene tutto. Avete avuto tante sofferenze, chi piccole e chi grandi,
ma Dio non vi ha abbandonato. Non domandatevi tanti perché, ciò
che fa Dio è sempre a buon fine per tutti. Dio non è vendicativo, Dio
è santo, è buono, è misericordioso; l'uomo invece è vendicativo ed è
pronto anche a distruggere, ma non può distruggere Dio. Se Dio
permette questi grandi sacrifici sa il perché; è per portare a buon
fine qualcosa di bello e di grande per tutti. Ecco perché vi ho detto:
“Fate un esame di coscienza e mettete sulla bilancia le cose belle e
quelle brutte”, vedrete che alla fine la bilancia è in equilibrio. Dio
non vi ha creato per avere soltanto sofferenze, ma anche gioie, anche
se a voi sembra che non le avete.

Marisa - Dimmene una.

Madonna - Marisella, stai buona. Mi ripeto: ringraziate Dio e iniziate


l'anno nuovo con una piccola preghiera: “Dio mio, ti amo, ti amo
tanto”; basta questa, poi, chi vuol fare di più, può farlo.

Iniziamo questo terzo millennio; neanche gli uomini sanno se è il

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secondo o il terzo. Iniziate questo terzo millennio e andate avanti.
Nel 2001 alcuni affronteranno il matrimonio, altri attenderanno la
nascita di un figlio e altri altre cose. Ma ricordatevi che finché sarete
sulla Terra avrete qualche sofferenza. Ora vi invito a pregare
soprattutto per gli ammalati e gli anziani che sono le perle di Dio.
Pregate per costoro, specialmente per coloro che vivono soli. Quanti
nonni e nonne passano le feste da soli. A voi fare opere di carità.

Auguri per quest'anno così bersagliato e auguri per un nuovo anno di


felicità per tutti: grandi e piccoli.

La Mamma vi ringrazia della vostra presenza, anche se coloro che


hanno ricevuto grazie non si fanno vedere; è un'altra sofferenza.

Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi qui presenti, i vostri


cari, i vostri oggetti sacri.

Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto


materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Spirito
Santo.

Marisa - Ciao. È andata via.

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