IL GOVERNO
ART.92 Cost "Il Governo della Repubblica è composto dal presidente dei Consiglio e dei ministri, che insieme
costituiscono il Consiglio dei ministri”.
LA FUNZIONE DEL PRESIDENTE DEI CONSIGLIO
La sua nomina spetta al Presidente della Repubblica ed è un organo monocratico ovvero formato da una
sola persona ovvero Giorgia Meloni.
La sede ufficiale è Palazzo Chigi, a Roma. Il presidente del Consiglio ha il compito di convocare e di
presiedere le riunioni dei Consiglio dei Ministri, di coordinare l'attività dei ministri e di mantenere l'unità
dell'azione politica e amministrativa.
La mancanza di un ruolo di superiorità gerarchica rispetto ai ministri non consente al presidente del
consiglio di dare loro ordini nell'ambito di loro competenza, tuttavia, è legittimato a spendere l'adozione di
atti da loro intrapresi e ad impartire direttive collegate a decisioni maturate all'interno del Consiglio dei
ministri.
La funzione di guida e di coordinatore governativo è riconosciuta al presidente dei Consiglio ed è
confermata dal fatto che quando si fa riferimento a un governo lo si indica con il cognome del relativo
presidente del Consiglio. I ministri in quanto componenti del Consiglio dei ministri, definiscono insieme al
presidente del Consiglio l'indirizzo politico del Governo; in quanto organi individuali, sono titolari, ciascuno,
di un ramo della Pubblica amministrazione, chiamato il mistero, dal quale dipendono numerosi uffici
destinati a realizzare te funzioni di cui il ministro è titolare
LA FUNZIONE DEI MINISTRI .
I ministri, nella loro veste amministrativa, sono responsabili dell'organizzazione e dell'attività del Ministero
che dirigono e possono emanare provvedimenti amministrativi. Accanto ai ministri titolari di uno specifico
ministero ci sono i ministri senza portafoglio, anch'essi fanno parte del Consiglio dei ministri ma non
dirigono uno specifico ministero. Il Consiglio dei ministri è un organo collegiale composto da tutti i ministri e
dal presidente del Consiglio, è l'organo che definisce is politica generale del Governo attraverso | disegni
legge, i decreti legge e decreti legislativi.
LE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO DEL MINISTRI
Il Consiglio dei Ministri si riunisce a Palazzo Chigi su convocazione del presidente del Consiglio è cui compete
la fissazione dell'ordine dei giorno.
Le sue riunioni non sono pubbliche. All'interno le deliberazioni adottate a maggioranza del componenti
vincolano tutti i ministeri: l'unico modo per esprimere il proprio dissenso corrisponde alle dimissioni.
ALTRI ORGANI GOVERNATIVI
VICEPRESIDENTE Supplente del Presidente Nominato dal Consiglio dei
Ministri su proposta del
Presidente del Consiglio dei
Ministri
VICEMINISTRI A essi sono conferite deleghe Max 10.
relative a un'intera area di
competenza del ministero;
Partecipano alle sedute del
Consiglio dei ministri senza
diritto di voto;
possono rappresentare il
governo in sede europea e
internazionale.
SOTTOSEGRETARI Collaborano con i ministri nello Il numero dei sottosegretari è
svolgimento delle loro funzioni determinato dall'ampiezza delle
funzioni assegnate ai ministri
COMITATI INTERMINISTERIALI Formati ma più ministri che CICR(Comitato interministeriale
hanno competenze su materie per il credito e il risparmio) è
comuni in particolare presieduto dal ministro
economiche dell'Economia e delle finanze e
può emanare provvedimenti in
materia bancaria e monetaria
CONSIGLIO DI GABINETTO Si riunisce in anticipo rispetto al Composto dal presidente del
Consiglio dei ministri allo scopo consiglio e da alcuni sotto
di favorire la possibilità di accordi ministri
durante la discussione comune
COMMISSARI STRAORDINARI Partecipano alle riunioni del Nominati per incarichi speciali di
Consiglio dei ministri che si particolare importanza
occupano di materie attinenti
alle proprie competenze
L'ORGANIZZAZIONE DEI MINISTERI
I Ministeri sono organizzati secondo una struttura gerarchica.
A capo di un ministero c'è un ministro, da cui dipendono i viceministri, i sottosegretari e il gabinetto del
ministro.
Quest'ultimo formato da uffici che operano in stretto contatto con il ministro (ufficio stampa).
Successivamente ci sono le direzioni generali ciascuna delle quali si occupa di un settore particolare del
ministero e sono organizzate in divisioni e queste in sezioni.
LA FORMAZIONE DEL GOVERNO E LE CRISI POLITICHE
COME SI FORMA IL GOVERNO?
Fase 1 ->Consultazioni presidenziali Il Presidente della Repubblica ha il compito di scegliere la persona che
guiderà il Governo. Per far ciò si consulta con gli ex Presidenti della Repubblica, con i presidenti delle due
camere, con i presidenti dei gruppi parlamentari e i segretari dei partiti politici. Una volta individuato
l'esponente politico per Eden ritiene più idoneo gli affida l'incarico di formare il Governo. Le consultazioni
non sono un obbligo, ma frutto di una consuetudine. Tuttavia, questa prassi è stata abbandonata, infatti
oggi, prima delle elezioni, le coalizioni indicano i propri leader e la scelta di chi guiderà il nuovo governo
cade di norma sul leader della coalizione vincente.
Fase 2 -> Accettazione con riserva
A questo punto la persona scelta accetta l'incarico con riserva, cioè attraverso consultazioni, se gli sia
possibile concordare con i partiti della maggioranza, se non gli è possibile rinuncia all'incarico. Qualora il
Presidente dovesse reputare impossibile la formazione del nuovo Governo, potrà sciogliere le camere e
indire nuove elezioni.
Fase ->3 Scelta e nomina dei ministri
Se si ha la possibilità di formare il Governo, il presidente del Consiglio si reca al Quirinale per sciogliere la
riserva. A questo punto il Capo dello Stato lo nomina presidente del consiglio tramite un decreto, che deve
essere anche firmato dal presidente del Consiglio. Successivamente questo procede alla scelta dei ministri,
che a loro volta riceveranno la nomina dal Presidente. Sostanzialmente la scelta dei ministri complete al
presidente del Consiglio, ma di fatto ciò viene compiuto dai partiti che fanno parte della coalizione di
Governo.
Fase 4 > Il giuramento
Dopo la nomina, il presidente del Consiglio e i ministri prestano giuramento di fedeltà alla Repubblica
davanti al Capo di Stato, in questo momento, entra in carica il nuovo Governo, anche se le sue funzioni
sono limitano ad atti di ordinaria amministrazione o di urgenza.
Fase 5 > La richiesta della fiducia parlamentare
Per operare pienamente il governo deve ottenere la fiducia del Parlamento come prevede il primo comma
dell'art.94 della Cost. Entro 10 giorni dal giuramento, il Governo deve presentarsi davanti a ciascuna
Camera ed esporre il proprio programma politico, che illustra gli obiettivi che il governo intende proseguire.
Dopo la presentazione del programma si svolge un dibattito che si conclude con la votazione della mozione
di fiducia.
La mozione di fiducia è un documento in cui la maggioranza dei membri ciascuna Camera dichiara di
approvare i progetti del Governo e gli riconosce fiducia.
Se anche solo una Camera nega la fiducia, il Governo è costretto a dimettersi e si apre una crisi di governo
tuttavia il Governo, entrato in carica con il giuramento continuerà ad esercitare le sue funzioni sino a
quando non ne verrà insediato uno nuovo.
Se la maggioranza dei parlamentari non approva l'operato del governo può essere presentata una mozione
di sfiducia.
La mozione di sfiducia, cioè, è un documento presentato dalla posizione che esprime era mancanti di
accordo delle camere sul comportamento politico del governo.
Deve essere firmata da almeno 1/10 dei componenti della Camera presso cui viene presentata e deve
essere motivata.
LA QUESTIONE DELLA FIDUCIA
La questione della fiducia consiste in una condizione che il Governo pone al Parlamento per far approvare
un disegno di legge o per far convertire in legge un decreto legge. In sostanza il Governo minaccia le
dimissioni, e quindi l'apertura di una crisi politica, se la maggioranza parlamentare non voterà favore della
propria proposta.
Attraverso la questione di fiducia il Governo richiede al Parlamento di rinnovare la fiducia inizialmente
concessa. Mentre la mozione di fiducia è prevista dalla Costituzione, la questione di fiducia è frutto di una
consuetudine.
LA CRISI DI GOVERNO
Nel caso in cui la mozione di sfiducia sia approvata, il Governo cade e si apre una crisi di Governo, che può
essere risolta con la formazione di un nuovo Governo o ricorrendo ad elezioni anticipate.
Le crisi di governo sono state assai frequenti e di norma i Governi non cadono in seguito a mozione di
sfiducia. Infatti, quando il Governo si rende conto di non essere più sostenuto dalla maggioranza
parlamentare, il presidente del Consiglio si dimette -> crisi di governo extraparlamentare, nascono al di
fuori di un dibattito originatosi in Parlamento.
Eventi da cui il Governo può cogliere segnali di sfiducia sono di varia natura, pensiamo alla bocciatura
parlamentare del disegno legge o la decisione di uno più partiti della coalizione di maggioranza di ritirarsi da
essa.
LA SFIDUCIA AL SINGOLO MINISTRO
Come prevede l'art.95 della Cost. il Parlamento può costringere alle dimissioni anche un singolo ministro, in
questo caso il presidente del consiglio potrà sostituirlo con un nuovo membro o affidare il suo incarico al
titolare di un altro ministero o a sé stesso -> assunzione dell'ufficio ministeriale ad interim, in attesa di una
soluzione definitiva. La sfiducia può essere anche espressa nei confronti di un singolo ministro e
corrisponde a una parziale modifica della composizione del Governo.
LE FUNZIONI DEL GOVERNO
1) FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO
Consiste nel definire gli orientamenti politici generali dello Stato. È compito del Governo intervenire sulla
situazione dello Stato con particolare riferimento agli aspetti economici e sociali, per sanarla e mantenerla
in equilibrio. Ha il compito di analizzare il quadro del paese, individuare gli obiettivi da raggiungere ed
elaborare delle specifiche scelte. Affinché il Governo possa realizzare la sua funzione ha dei poteri,
l'iniziativa legislativa, emanazione decreti legge e legislativi, manovra spesa pubblica e la direzione della
politica estera. In tutti questi casi le scelte del Governo incontrano un limite di carattere generale ovvero la
responsabilità di natura politica che lega il governo al Parlamento, che in qualunque momento può
determinare delle crisi di governo.
2) FUNZIONE ESECUTIVA
La funzione esecutiva o amministrativa consiste nella direzione, attraverso i ministri con portafoglio, dei vari
settori della Pubblica Amministrazione. Con questa funzione il governo realizza le azioni decise nel ruolo di
indirizzo politico al fine di realizzare gli obiettivi prefissati.
ATTIVITA’ NORMATIVA DEL GOVERNO
La funzione normativa consiste nel potere di emettere norme al fine di mettere in pratica le decisioni
assunte nell’ambito della funzione di indirizzo politico.
Questo potere è esercitato attraverso l'emanazione di decreti-legge, legislativi e regolamenti.
I decreti legge sono provvedimenti aventi forza di legge che il Governo può emanare di sua iniziativa nei casi
di necessità e di urgenza.
L’art.77 prevede che nelle situazioni di urgenza si possano assumere provvedimenti legislativi immediati,
senza dover aspettare i lunghi tempi dell’approvazione parlamentare.
ITER DI APPROVAZIONE
Il decreto viene deliberato dal Consiglio dei ministri, promulgato dal Presidente della Repubblica e
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Data l'urgenza, il decreto entra in vigore fo stesso giorno della
pubblicazione e entro lo stesso giorno deve essere presentato alle Camere e queste devono convertirlo i in
legge entro i 60 giorni, altrimenti il decreto cade e perde i suoi effetti.
I LIMITI ALLA DECRETAZIONE D’URGENZA
Non è possibile, tramite i decreti legge, disciplinare le materie per cui la Costituzione ammette
esclusivamente la procedura ordinaria.
I decreti legge non convertiti in legge entri i 60gg non possono essere riproposti dal Governo, a meno che
non ci sia reso indispensabile dal verificarsi di nuovi presupposti o se ne vengano cambiate sostanzialmente
le norme -> reiterazione.
I DECRETI LEGISLATIVI > ART.76 COST.
Mentre i decreti legge vengono emanati dal Governo di propria iniziativa, i decreti legislativi sono atti
aventi forza di legge emessi dal Governo su delega specifica del Parlamento.
ITER DI APPROVAZIONE
Quando le Camere si trovano a dover predisporre una legge su materie complesse o che richiedano
particolare competenza tecnica, possono chiedere l'intervento del Governo attraverso una legge delega,
con la quale il governo ha il compito di legiferare su un determinato argomento. La legge va approvata con
una procedura ordinaria e deve indicare l'oggetto su cui deliberare, i principi e i criteri che il Governo dovrà
usare e i termini entro i quali dovrà emanare il decreto.
Non è ammessa delega in “bianco” che attribuisca pieni poteri al Governo in materia legislativa, come si
verificò durante l'epoca fascista.
Il Governo predispone il decreto, lo discute in sede di consiglio di ministri e lo presenta al Presidente della
Repubblica per la promulgazione e pubblicazione e entra in vigore come una legge ordinaria.
I REGOLAMENTI
Il Governo può emanare anche i regolamenti ma solo nelle materie non coperte da riserva di legge.
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALL'ORGANO
Regolamenti governativi -> deliberati dal Consiglio dei ministri, assumono la forma di decreto del
Presidente della Repubblica (d.p.r);
Regolamenti del presidente del Consiglio -> emanati dal presidente del Consiglio, assumono la
forma di decreto del presidente del Consiglio dei ministri (d.p.c.m.);
Regolamenti ministeriali -> emanati da un singolo ministro, assumono la forma di decreto
ministeriale (d.m.).
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLO SCOPO
Esecutivi -> scopo: dare attuazione alle leggi, decreti legge e decreti legislativi, spiegandone
l'attuazione; e Di organizzazione è disciplinano il funzionamento degli uffici pubblici, per garantirne
il buon andamento e imparzialità;
Delegati -> attraversi i quali il Governo dette norme nei settori di interesse pubblico oltre quanto
già previsto dalla legge, determinando nuovi diritti e doveri. PROCESSO DI DELEGIFICAZIONE
L'uso dei regolamenti delegati determina il processo di delegificazione, secondo cui le materie di minor
importanza sonno sottratte al Parlamento, consentendo all’organo legislativo di concentrarsi su questioni
più importanti.