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Un antenato di argomento, individuabile nel latino, però in una forma avanzata di

latino,
non nel latino classico, nel latino che si studia nei licei, e soprattutto non nel
latino
scritto, ma nel latino orale, quindi in una varietà orale-sodata.
Qui vi presento alcune cantine dell'impero romano, perché veramente sono in gran
parte
territori, poi vi spiego i colori, che sono stati latinizzati per il governo
romano, per
la conquista in Italia, hanno portato la loro lingua in Italia, in latino.
E dovrebbero, dunque, potenzialmente, sarebbero potute nascere nel libro romanzo.
Perché potenzialmente?
Perché se guardate il colore arancione, vedete che occupa anche una parte,
dell'artica situazionale, ma soprattutto tutta la zona balcanica, dove, non ne
sapete,
non si parlano lingue romanze, ma prevalentemente, è universale.
Quindi, qualche cosa è successo.
Qui ci troviamo attorno al VI secolo d.C., l'impero romano è già diviso in due
parti,
la parte, appunto, che ci interessa, quella...
latinofona e l'arancione, con qualche attenzione più o meno, mentre l'altra metà
dell'impero
romano è grecofona, quindi non è oggetto del nostro interesse.
A Lurro le lingue di Italea è parzialmente latinizzata, cioè, dove il latino non è
stato
inserito come lingua dominante con la stessa intitolo.
stessa capacità di penetrazione rispetto alle zone caratterizzate dal colore
arancione.
Quindi queste aree immediatamente, diciamo così, passate il controllo bellico dal
parco
dell'Omani in un'attività che si è perso. Ma altre aree si sono poi perdute in
seguito
alle invasioni barbariche. Come vedete dai colori c'è una bella differenza tra
queste
due immagini. Intanto non abbiamo più, parlate, varietà, romanze che nascono,
attenzione,
che nascono, che vengono portate. Lo so che anche nel Marocco si parla anche di
quello
che è il colpo del colonialismo.
Nell'area dell'acqua internazionale si perdono queste zone un po' problematiche di
confine
un po' colonizzate, si perde il cammino di terra, ma soprattutto vedete che
l'ambito
di barba di origine slava isola completamente quest'area dove poi sorgerà l'ogierna
Romania.
Dal resto...
di quel che resta della romanità, rompendo quindi quella continuità territoriale
che
invece prima esisteva. Il nome antico della Romania, come vedete, è Dacia. La
Dacia,
poi parleremo, è stata sotto il dominio romano per pochissimo tempo. Quindi la
lingua
romana ha subito notevole culturalizze dalle lingue isole che la circondano da
tutte le
parti. Però geneticamente è sicuramente una lingua di origine romana. Altra
cartina,
tanto perché focalizzate bene già subito quali sono le lingue, diciamo, ufficiali
degli
stati e quali sono le lingue commerciali dell'Italia. E la lingua romana è una
lingua
che è molto interessante. Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?
Perché?
le varietà che all'interno dello sciacquo possono avere una qualche importanza e
siano quindi accreditabili.
Partiamo dalla penisola inglese. Vedete tutto Gallo, la Spagna, però anche tutta
l'area catalana,
dove il catalano è L1 e nell'università, nelle lingue, si studia il catalano come
L1. L2 è lo spagnolo.
In alto, questo spazio identifica la regione della Galizia, che è un antichissimo
regno medievale.
Inizialmente l'italego e il portoghese costituivano una storia varietà,
ma nel XI secolo il Portogallo si è costituito come regno e quindi si è staccato
dalla Galizia,
che non è riuscita a diventare un regno indipendente, è stata assorbita dalla
Castiglia,
che poi può confluire nella nazione spagnola. Quindi oggi parliamo di Gallego e di
Portoghese.
Sia il catalano sia il gallego hanno delle autonomie linguistiche riconosciute
dalla Costituzione,
la Costituzione del 78, quella legata dopo la morte di Francisco Franco nel 75,
ed è importante dirlo perché all'epoca di Franco è stato imposto tutto il
territorio spagnolo come L1,
quello che noi oggi chiamiamo spagnolo, che in realtà era la lingua di matricola
del nord della Spagna,
cioè la Castiglia, il castigliano.
Quindi bisogna usare spagnolo e castigliano come due sinonimi.
La Catalogna è stata devastata in anni recenti da tentativi falliti di
separazionismo,
anche di volontà di indipendenza politica dalla Spagna,
ma ripeto, il catalano è comunque il legno.
In Galizia non ci sono state queste problematiche,
tuttavia il galiziano attuale reca soltanto come mestiere dell'antico gallego
medievale
ed è fortemente castiglianizzato.
Poi posso osservare che la Francia è divisa in due parti,
ma è una rappresentazione, come vedremo, che va spiegata.
La varietà che nasce contemporaneamente nel nord della Francia e nel sud della
Francia non è la stessa.
Sarà la varietà che nasce nel nord della Francia a diventare l'odierno francese.
Nel sud si parlava un'altra lingua, vedete la simbologia, chiamata occitano,
ma, essendo questa una cartina pubblicata ai giorni nostri, sotto c'è scritto
residuale,
cioè non è parlato quasi di vita nessuno.
E poi ci sono varietà come il franco provenzale, vedete,
che occupano paesi diversi,
tanto la Francia, parte della Svizzera e parte anche dell'Italia.
Qui è ben chiaro, vedete, la separazione della Romania dal resto della comunità
delle lingue romanese.
Ma abbiamo detto che Gino Volgare ha parlato,
ha parlato del suo comune.
Questo vuol dire tutto e nulla.
Poi entriamo nel dettaglio.
Intanto ricordiamoci,
questo non lo dovete imparare,
non dovete imparare la periodizzazione del latino,
ricordiamoci che il latino ha una storia molto leggera,
che parte solitamente dal sentimento cinquantaquattro,
dalla conquista,
dalla distruzione, scusate, delle città di Roma,
ma questi sono vini, insomma.
E sostanzialmente fino al primo secolo avanti Cristo
non abbiamo una lingua standardizzata, normata,
che possa costituire un cane.
E quello che noi chiamiamo il latino classico,
a cui si attenuano i primi giorni di scioglio,
come per esempio il saluto,
l'esfilio,
l'antigenone e così via.
Poi,
il latino continua il suo cammino e si modifica,
ma non muore dopo la fine del tempo romano.
Continua ad essere usato per tutto il medioevo
come lingua del pleno
e anche come lingua politica,
per gli atti amministrativi.
In una parola,
come noi,
guardi tutte le persone che sperano di scrivere.
E si imparava a scrivere
a quell'epoca attraverso
lo filo
del latino.
Da dove viene questo nome latino vogliare?
Perché lo vogliamo chiamare
vogliare, no?
Questo aggettivo che ci porta
ad una accezione
negativa,
no?
Il filo del volgo,
il latino non aulico.
Un linguista tedesco,
Hugo Schubert,
torna agli anni Sessanta
dell'XIX secolo,
ebbe l'idea
di devanare
in der Latine
questa varietà
orale
da cui appunto
hanno vinto poi le
diverse varietà romance.
Ma
perché
il termine come se l'era?
Perché nella
letteratura latina,
già scrittori di lusso,
come per esempio il capitano
di Teone,
nei loro scritti parlavano
del popolo
che si esprimeva
come sermo quedeius,
l'indice quedei
in materia di scienza
scolastica,
o quotidianus,
quotidianum,
o appunto
vulgaris,
vulgaris,
vulgus,
e quindi ha preso ispirazione
da questa
classificazione
che non è
in realtà una classificazione,
e che si all'epoca
in Cicerone aveva una connotazione
negativa.
Noi usiamo
questa definizione però
senza calcare
troppo sull'accezione
negativa,
perché storicamente
i linguisti
nei loro
studi hanno sempre
utilizzato questa
questo sintasma,
ma
nel secolo scorso
altri, giustamente,
hanno proposto di
sostituirgli ad un'altra.
Per esempio
Proto-Romanzo,
che c'era
ovviamente la stessa cosa,
perché Proto-Romanzo
a lui è una forma primitiva di Romanzo,
più che una forma
vulgare
e non illustre
l'idea di
la vita.
Inoltre,
in alcune discussioni
e diversi punti di vista
degli studiosi,
sia sulla deliminazione
del calderone
che nasce in tutte le varietà romande,
sia, appunto,
anche sulla priorizzazione.
Io qua ho detto
qualcosa di interrogativo
da qua,
perché al terzo secolo di Cristo
si capisce che
siamo parlato
attraverso
che cosa?
Attraverso
le accetti
che ci rimangono,
quelle proprie impronte
che ci rimangono
nei documenti scritti,
parlato attraverso lo scritto,
sembrare una presa impossibile
in qualche caso.
E poi
c'è anche
una questione
che resta in speso, no?
La dimensione dell'oralità.
La dimensione dell'oralità
sarà esercita
in tutte le fasi
dell'animo latino.
Quindi,
non sappiamo se ritenere
il latino vulgare
in realtà,
o proprio romanzo,
che sia una varietà
nata per ultima
da quelli latini.
Ma potrebbe anche derivare
per
un cammino
suo, tutto proprio,
vedete, dall'ultimo incarico,
latino vulgare
da una parte
e latino classico dall'altra.
E non
una filiazione
verticale
del
realtà
in senso di
anonimo.
Questo perché
nel latino vulgare
intesa come
varietà
parlata
nelle strade più bassi
della popolazione, ma non solo,
affiorano anche molti
arcaismi dell'animo latino.
E quindi non ci si spiega
come questi
arcaismi fanno
costruire nella lingua parlata
arcaismi che andavano
secoli e secoli prima,
fino al
III, IV, XX secolo
Cristo e poi
rimanere anche,
lasciar braccia anche nelle lingue
della parola, no? Quindi
la questione è semplice ma è un po'
più intricata di quanto sia.
Io quindi vorrei vedere adesso due
possibili
interpretazioni di questa
escitura
latino-vulgare
e
proprio romanzo.
La prima
che consta
di due schemi
dati da
un turista che si è occupato di
scorrere la lingua italiana
prevalentemente,
Alvino Castellani,
che circa una
ventina di anni fa ha pubblicato
una grammatica italiana
dove la lingua è proponuta
dagli origini delle
lingue romance
che questa rappresentazione era.
Si utilizza
in due parti
dimensione verticale
e dimensione orizzontale
che significa
dimensione verticale
La dimensione verticale
è una sorta
di carotaggio
come dico io, in senso
diacronico
no?
Cioè si rappresenta
da
un punto di partenza
che non viene
decisato, ma che comunque
si trova
avanti Cristo
nell'epoca repubblicana
di Roma
no?
e poi attorno appunto
alla nascita di Cristo
l'impero
romano.
Questa linea verticale
rappresenta
la sua divisione
la demarcazione
tra l'epoca repubblicana
e l'epoca imperiale.
Quindi troviamo
nell'ipotesi di Castellani
una lingua
parlata, vediamo prima questa
eh?
che
ha una sua autonomia
rispetto alla lingua scritta
alla lingua dei ruti
e
eh
ha anche
delle caratteristiche
che i sottolinguisti
definirebbero
diastrati
come dicevamo, la lingua parlata
che si è letta per scrivere
dalle persone morte
e anche oggi
è diversa
e così
rispetto alla lingua parlata
non si sa che leggerla
per scrivere
e quindi
Castellani accetta
questa eh
divisione di latino volgare
nel senso di latino popolare
Abbiamo a che fare quindi con
varietà differenti
di lingua parlata
che avrebbero poi avuto
una loro personale evoluzione
rappresentata
da ciascuna di queste volgine
Per quanto riguarda
la varietà volgare
o popolare
vedete che rapidamente
si distanzia
si differenzia da quella del latino
aristocratico
per scendere in basso
e rimanere
dall'alta repubblicana
secondo Castellani
tendenzialmente stabile
prima di concluire
nelle lingue romantiche
Per quanto riguarda il latino parlato
infatti insieme
alle persone morte
rimane stabile fino
all'inizio dell'impero romano
grossomodo
ma già nei primi secoli
dell'epoca imperiale
quando l'impero romano
si era ingrandito
a misura
e constava
in molte diverse
province
comincia a differenziarsi
comincia ad assomigliare
sempre più
finché non finisce
di concluderli
ad assomigliare sempre di più
al latino del popolo
al latino popolare
e questo lo si può spiegare facilmente
perchè
voi capite che
la capillare
la capillare organizzazione
storico
politica e sociale
di un organismo
come l'impero romano
che si avveva di maestri
di scuole
e consegnamenti di latina
era una tematica
normativa
che non era utilizzata
nel momento in cui
questa unità
storico politica
viene a decadere
tutto l'apparato
amministrativo
si dissolve
compreso quello
preposto all'insegnamento
dell'impero latino
e anche gli aristocratici
quindi
una norma di riferimento
univoca
questa è la ragione
per cui anche in parlato
aristocratico
iniziano a penetrare
parole del parlato popolare
che invece restano statiche
inoltre
dobbiamo anche fare
un aggiornamento
su base bibliografica
un asilo delle
emulazioni barbariche
la vita
il punto della vita
dei cittadini romani
ancora prima
dell'impero romano
non si sposta da sopra
si sposta dalle città
alle campagne
e quindi
anche gli aristocratici
che si tendono
alle emulazioni barbariche
vanno a vivere le campagne
e quindi
il problema sarà
che sono saccheggiate
tre volte
le emulazioni barbariche
nel senso
nelle campagne invece
innanzitutto
abbiamo i mezzi di sostenimento
si può coltivare la terra
si può sopravvivere
delle città non più
che si marcano ormai
quelle che noi oggi
chiameremo le infrastrutture
di un asilo di inverno
prendiamo inoltre
in questa schematizzazione
una lingua
scritta
rappresentata
dalla Ligia superiore
che rimane
sostanzialmente
stabile a livello solo
literale
non è
una lingua
in cui si scrive tutti i giorni
per esempio
un
rettante
che deve rovinare
delle merci
dalla
sempre
viene scritto
nelle spezie
la lingua
nella letteratura
ci sono poi
queste frecce che si muovono
che ci limitano comunque
ad una possibilità costante
di osmosi
la dimensione orizzontale invece
è come
una
visione diciamo
diacronica
e geografica
non soltanto diacronica
ma anche geografica
vedete che
si parte da
uno spazio distretto
che è
il Lazio
la zona in cui prima
la prima legislazione
si sono
diffusi
i romani
hanno stesso il loro
digno di romani
e poi allargarsi
e conquistare sempre nuove province
idealmente ogni striscia
rappresenta una porzione
di territorio
non ovviamente una specifica
provincia
il
latino, la lingua
parlata in queste
strisce
che rappresentano le province
come vedete
nell'epoca
repubblicana
esiste
una progressiva differenziazione
cioè
rispetto all'asse centrale
via via che si va verso l'alto
o verso il basso
ci si allontana la provincia
nell'epoca imperiale
invece si ha
una stabilizzazione
di quello che possiamo chiamare
il latino delle province
cioè
esiste
la possibilità di definire
il latino parlato in Spagna
con caratteristiche diverse
dal latino parlato in Francia
in Italia
all'interno a Francia
ad esempio in Italia
ed è stabilizzato
e questo è ciò che
preludi ovviamente
a quello che chiamiamo
frammentazione linguistica della romania
cioè
esplosione
della diversificazione
del senso
centrifugo
lingue, romanze
che nascono
da varietà locali
latine
e che si differenziano sempre di più
fino a
gli anni più
così
veramente
povera nella vita
ciò avviene
grossomodo all'epoca
in cui
come vi ho fatto vedere
dalla cartina precedente
l'impero romano
appunto
si è condiviso
attorno al terzo secolo
il terzo secolo
vedete che ritorna
in
l'impero romano d'Oriente
e l'impero romano
di Venezia
guardiamo un'altra
apprezzazione
che assume
alcuni studiosi
che
non si interessano
affatto
nella storia del latino
come vino parlato dal popolo
ma
con una sola
denominazione
latino parlato
affidata a questa linea
che scendendo verso il basso
rappresenta
il suo allontanamento
progressivo
alla norma
del latino scritto
che è rappresentato invece
dalla linea superiore
il latino parlato
a un certo punto
confluisce in quello che si chiama
un protoromanzo
una forma primitiva di romanzo
che
come vedete
non è caratterizzata
come
una pluralità
romanze parlate
nelle varie province
anzi tutto il contrario
il protoromanzo
è una varietà
primitiva
che permetterà
la comunicazione da provincia
a provincia
da area
del
dell'impero romano
ad altra area
dell'impero romano
in funzione di che cosa
in funzione di una comune
evoluzione
di tutte le varietà
latine parlate
in una forma appunto
che conteneva
i principali
aspetti
che saranno poi
caratteristici delle varietà
romanze
già in luce
quindi
troviamo per esempio
il protoromanzo
dell'innovazione
rappresentato in appuntamenti
fonetici ma anche
morfosintattici
che poi si troveranno anche
nell'impero romanzo
tutto questo ovviamente
non si può dimostrare
in una realizzata resa
però come vedete
la linea di scartura
corre sempre attorno all'interno del sistema
in questo grafico
la freccia prateggiata
rappresenta anche
un altro aspetto
non soltanto la nascita
delle lingue romanze
ma la nascita
delle lingue romanze
scritte
che secondo gli studiosi
che seguono questa teoria
sarebbe
in compositanza
con la
riflessione
della forma
del latino
che avviene
in epoca medievale
attorno al
XIX secolo
e che
distinguendo chiaramente
nella scrittura
una nuova norma
che sarà la norma
del latino vegetale
rende
ben visibile
la dissimmetria
di due piani
quello della lingua latina
e quello della lingua romanza
quello della varietà latina
e quello della varietà romanza
cioè
il fatto che la varietà romanza
non ha ancora uno status
di lingua scritta
quindi rappresenterei
un impulso
alla ricerca
di una scrittura
che possa rappresentare
queste nuove varietà romanze
perché le nuove
varietà romanze
in seguito ai cambiamenti
linguistici che sono avvenuti
nel corso dei secoli
presentano dei nuovi
coneggi
che devono essere
espressi
graficamente
nelle lettere
che non esistevano
nel latino
ad esempio
la Z
è latina, no?
oppure
forni
come
laterale paratale
anansale paratale
parlano di forni come
laterale della parola
figlio
o l'anansale della parola
figlia
non esistevano
in seguito
ai cambiamenti
di lingua
ma
facciamo un attimo
un passo indietro
per ricordarci
da dove viene
il latino
prima di tutto
il latino
fa parte
della grande famiglia
delle cosiddette
lingue
indo-europee
che cosa significa
lingue indo-europee?
è una famiglia
molto estesa
e l'indo-europeo
è una lingua
della quale sostanzialmente
si suppone
l'esistenza
non è
come il latino
una lingua
ampiamente documentata
la lingua è costruita
come tutte le forme
costruite
nelle lingue
quelle
che da esse appunto derivano
sono caratterizzate
nella scrittura del linguista
dal punto di un asteresco
vedete
l'ho replicata
anche qua in basso
una forma
che io ipotizzo
sia l'origine
della diversificazione
poi di tutte le lingue
che appartengono
a questa
famiglia
e guardate
quante sono le lingue europee
anche le lingue slave
che circonderanno
la Romania
sono lingue europee
sono sempre diverse
noi ci occupiamo soltanto
dell'evoluzione del latino
che fa parte
delle lingue italiane
i latini sono arrivati
attorno al secondo millennio
dopo Cristo
in Europa
e sono arrivati
con gli ultimi
c'era prima in Europa
c'erano
popolazioni in parte
indoeuropee
con i genti
in parte tre indoeuropee
come
c'era
le varietà
forse numericamente
gli abitanti erano pochi
però
le lingue
le varietà erano numerosissime
qualcuna approdava
a livello di scrittura
moltissime no
e quindi
quando si espande
la conquista
militare romana
sul territorio
europeo
fai conto
con queste diverse realtà
linguistiche
oltre con queste diverse
strutture
entra in contatto
con altre varietà
e quindi
o
la influenza
e o
viene influenzato
ci sono comunque degli scambi
e vediamo anche da questo
specchietto sommario
riguarda
le tappe dell'espansione
della lingua latina
che se appunto
e
in Italia
centro milionale
vediamo se iniziamo in grassetto
è stata conquistata
a grosso modo
è stata compiuta
la conquista dell'Italia centro milionale
e
al terzo e terzo secolo
avanti Cristo
bisogna arrivare
al secondo dopo Cristo
per vedere
la Dacia
dell'attuale Romania
conquistata
appunto
e diventata provincia romana
salvo il fatto che
ne riparleremo
diventerà
presto una realtà
scollegata
dall'arresto
della romaneità
perchè io dico
che dobbiamo usare sempre
i termini di varietà
quando diciamo
invece
significa
perchè non c'è
una norma
per queste lingue
non c'è
una norma
niente per quanto riguarda
questo scambio
nella liquidità
è diverso
dalla lingua italiana
la lingua di scambio
abbiamo visto
tra tutto nel medioevo
resta latino
un po' come la nostra inglese
si parla francese
la francese è francia
in Germania si parla
la verità germanica
si comunica perchè
si scrive
in inglese
quindi
lingue ufficiali
ovviamente
francese nella francia
spagna
castigliano
per il portogallo
portoghese
per l'italia
italiano
ma che
come per lo spagnolo
e come per il francese
diventa la una della realtà
una storia corporea
per la romanina
ancora una delle
varietà che si sono sviluppate
nel corso degli secoli
che è stata assolta
sotto la lingua ufficiale
della scuola
e come tale
viene insegnata per le scuole
viene fatto oggetto
di grammatiche descrittive
che diventano
grammatiche normali
bene
nella seconda parte
della lezione
procederemo con
la classificazione
prima prova
la classificazione delle varietà
varietà
romanze
e
e
e
e
quella
genetica
perché ci capono
sostanzialmente
perché ci permette di seguire
appunto
quelle sezioni
dall'antico volgare
dall'alto delle diverse aree
dell'intero romano
fino allo stato europeo
che oggi
ritroviamo
essere nato
in quella precisa area
quando esistono
gli almi
per esempio
la classificazione tipologica
che può dare delle limitazioni
completamente diverse
posso per esempio
tradurre le lingue
in base
al fatto
se hanno conservato
o meno
dei limiti dell'antica
definizione latina
per esempio
il momento
si parte anche
dalle varietà
che ci sono
diciamo
delle caratteristiche
che individuano
specifici
qualità
comunicative
che hanno
una loro storia
di strutture linguistiche
che accomunano
anche appartamenti
a famiglie diverse
questo perché chiaramente
la classificazione areale
ci interessa
di più
perché ci serve
per spiegare la situazione
del rumeno
nell'area balcanica
il rumeno
nell'area balcanica
lo caratterizziamo
appunto
da appartenenti
a una famiglia linguistica
chiamata
Balcan Romanza
ma
anche appartenente
alla Liga Linguistica Balcanica
perché
l'area in cui si è
sviluppata è stata
a stretto contatto appunto
con le lingue slaviche
che hanno soppiantato
le aree precedentemente
latinizzate
e con le quali
ha stabilito
degli scampi
dalle quali è stata
la famiglia
quali sono
le principali famiglie
sotto le quali
possiamo raggruppare
le varietà romanze
cominciamo
dalla Veneto d'Averica
e andiamo verso
la Romania
Libero Romanoso
che comprende
con varietà
francese, spagnolo
nel senso di castigliano
catalano e galego
detto anche galiziano
galaico
nella lingua spagnola
l'area Galgo Romanza
che
già
dalla cartina
che vi ho mostrato
prima
avete visto
suddiviso
in due parti
il nord
e il nord
e il sud
anticamente
rivelevano
che era una dualità
chiaramente distinte
e molto molto diversa
tra di loro
poi ovviamente
con l'unificazione della Francia
e con l'aumento del potere
del re di Francia
che apparteneva
all'unità superiore
del possedile del territorio
quindi parlava
lontano
o in lingua
d'oile
anzi in lingua
si
si dice
ouille
anticamente
ouille
chiamato anche francese antico
la lingua dicevo
dove il francese antico
oltanto era parlata
viene poi estesa al sud
dove invece era parlata
l'internazione
si era oc
per cui la denominazione
occitano
o lingua loc
qualcuno anche provenzale
ma questa
era un'antonomasia
perché la Provenza
è una regione del sud della Francia
quindi la denominazione
è tutta varia
abbiamo poi un problema
con le lingue dell'arco alpino
cioè
con le lingue
anticamente parlate
nella pianura padana
e soprattutto nell'arco alpino
perché soprattutto nell'arco alpino
perché
siamo di fronte
a delle
zone che possono
conservare
molto ma certamente
delle varietà
in quanto zone isolate
in mezzo ai monti
in
gli uomini
dove non passano le strade
fuori da queste
delle vie di comunicazione
nel XIX secolo
si è riscontrato
una notevole
somiglianza
che si è potuta
individuare
alla base della formazione
della famiglia
retromanta
che vengono di fare poi in terrestre
nell'arco alpino
includendo il romancio
parlato nel cantono dei Vigioni
in Svizzera
lì l'ho parlato
come voi sapete
nell'area
dormintica
ma
quella l'ho intatta
con un punto interrogativo
perché
non sappiamo bene
non tutti
i linguisti si trovano d'accordo
ovviamente
sulle caratteristiche
linguistiche
di questa varietà
non
c'è accordo
rispetto alla somiglianza
con invece il romancio
e il lavino
che sembrano varietà residuali
dell'area
dell'arco alpino
perché si chiama
reto romanzo
perché
praticamente
in un vasto
in quell'area
abitava
la popolazione dei reti
cioè i reti
o rezi
e quindi
si esauriva appunto
la base di questa nozione
per
l'immigrazione
della fargheria
ma
le tendenze delle linguistiche
attuali
vanno diciamo
in direzione
della direzione
della punizione
totale
di questo incontramento
nell'introduzione del fiurano
nell'area dell'interno romanzo
e dello studio del romanzo
e del lavino
separatamente
anche perché poi il lavino
se si passa da una vallata
all'altra è ancora diverso
non è lo stesso lavino
quindi
è una storia ancora da descrivere
quindi
con questi punti interrogativi
passiamo all'intero romanzo
che forse
così
vi avrà spiegato
nell'idea al suo interno
l'italiano e il sardo
perché con l'italiano
e il siciliano
e il sardo
anche la corsica
anche in corsica si parla in italiano
l'italiano inteso come
l'italiano standard
ovviamente quello che deriva
dal fiorentino culto
e il sardo
in quanto è la varietà
più conservativa
di quest'area
cioè quella che ha conservato
il maggior numero di tratti vicini
alla
fonetica
e alla morto sintassi
del
mattino
essendo un'isola
ovviamente non esiste più
l'area isolata di un'isola
ma non è soltanto questo
che fa una battuta
è quel motivo per cui il sardo
si è conservato da secoli
è stato anche
perché ha avuto
una storia particolare
che non ha
risvegliato
appetiti di conquista
da parte degli stati nazionali
europei
è stato nuovamente
colonizzato da altre varietà
linguistiche e quindi
è vissuto così
attraverso i secoli
la sua staticità
per quanto riguarda
il barcanolo mauso
invece
non ovviamente è di linea geografica
vedete
che oltre al momento
tra parentesi quadre
ho scritto dalmatico
è una lingua estinta
è una lingua che faceva parte
sicuramente di questo
cerchio linguistico ma che
ha cessato
di essere parlata
alla fine del XIX secolo
non prima che
però
si fossero potuti
assumere
dei reperti
delle caratteristiche
specifiche di questa varietà
tali da
poterla parentare
con il rumen
salto
questa parte
e quindi
saltatela anche voi
come
ho detto
è una lingua introduttiva
mi riservo il diritto
di approfondire alcune parti
o di
aumenterne altre
nei corsi delle lezioni
quindi chi viene a lezione
ha il vantaggio
di focalizzare
il suo interesse
come dire
sugli argomenti
trattati
e di sapere esattamente
quali sono gli argomenti
rispetto a quelli più importanti
d'accordo?
quindi in altrettanto
non mi vedete saltare
con quella di positiva
che ritengo non essenziale
alla comprensione del discorso
allora
questa parola volgare
ce la ritroviamo poi anche
quando parliamo delle varietà romanzi
che discendono
dal latino volgare
e bisogna essere attenti
a non far confusione
c'è il volgare clentino
il volgare tisano
il volgare siciliano
volgare
significa
lingua
volgare
che ormai non è più latino
non è niente per vedere
né dal punto di vista
cronologico
né dal punto di vista
appunto della
dell'uso di questa particolare
aggettivazione
o sostantivizzazione
fatto sta che durante il medioevo
sussiste questa micotomia
tra latino e volgare
e il volgare viene sempre trattato
diciamo
come
una varietà
meno pura
del latino
non degna di attenzione
cioè le letterature romanze
in lingua volgare
non è latino ma
è in lingua romanza
detta anche
volgare romanzo
nasceranno
molto tardi
a partire
dallo stesso modo dal X
XI secolo e poi
perché?
non perché prima non si facesse letteratura
perché si faceva letteratura
scrivendo in latino
perché il latino naturalmente
aveva avuto
come lingua della cultura
come lingua del clero
e quindi esisteva una letteratura latina
nuova
è importante
forse ne avete già sentita
denominando questa parola
anche
porre l'accento
sulla
di questo
aggettivo poi sostantivato
appunto romanzo
e di un altro
di simile etimo
di un altro sostantivo di simile etimo
romagna
allora da un punto di vista linguistico
sappiamo
che l'aggettivo poi sostantivato
romanzo
è di origine
antico francese
perché l'evoluzione linguistica
della
dell'avverbio latino
romaniche
letto poi romanci
in area
antico francese
dà appunto
romanz in italiano
romanzo
esisteva
un'espressione
da molto
medioevo
romaniche
loqui
che voleva dire
il sinonimo del verbo parlare
che voleva dire
parlare romanamente
come i romani
ecco vedete qua
che
come un linguista potrete osservare
come l'identità
della lingua
passi
attraverso
l'identità culturale
non attraverso
la classificazione
che ne diamo noi
i romani
noi diciamo i romani
parlavano e scrivevano in latino
nella tradizione
della cultura
dell'impero romano
della pubblica romana
esiste invece
anche
questa espressione
romaniche loqui
non latine
loqui non parlare
quindi
il barbaro
il non romano
e il romano
è romano
chi
come si fa a individuarlo
chi parla come romano
ognuno
ed è barbaro
come dicevano i greci
chi
parla una lingua
non capisce
che vuol dire
non capisco niente
una semplice
contraposizione
con il tempo
questa locuzione si è evoluta
e
a pieno titolo appunto
evolvendosi
la lingua dei romani
i romani
i secoli
del medioevo
passavano
tra l'altro
avvicinandosi anche al vecchio
facendo dei primi
effetti scritti delle lingue romanze
questa
questa espressione passa direttamente
al significato di
parlare una lingua romana
e quindi qua abbiamo
già l'avvenuta
differenziazione
l'avvenuta
differenziazione tra
lingua parlata
nei romanzi nel senso di leggere
e lingua parlata
da nuove
popolazioni
che discendono
ma che non parlano
dello stesso libro
la Romania
abbiamo detto
il territorio in cui si parlano
le lingue romanze
in cui nascono
le parlate romanze
le varietà romanze
che può avere
diverse articolazioni
da confrontare
con le prime
che vi ho mostrato
questa
rappresenta
l'intero romano
nel periodo della sua
massima espansione
eh?
nella
tipizzazione data
dagli inglesi dell'ottocento
del primo novecento
la Romania
così
come la vedete
in questa cantina
la lingua si utilizza
in una parte occidentale
e in una parte orientale
si vede
dalle righe
risposte verticalmente
a sud
dell'acqua
che è medico
per tutta la penisola italica
e nell'area balcana romanza
e in quelle poste
in maniera obitua
si vede
l'Africa settentrionale
sarebbero potute nascere
delle varietà romanze
autoctone anche nell'Africa settentrionale
che era stata appunto
colonizzata
e che era provincia romana
al solito il saldo
che a un tempo
si estendeva anche alla Corsica
fa storia a sé
e ancora
si usa una diversa simbologia
per indicare dei territori
come qui si dice
romanizzati non completamente
come in terra
e anche in parti dell'area germanica
che verranno
rapidamente persi
dove la natività
rapidamente
come dire
potrà evaporare
senza lasciare i bracci
questa è una situazione ampia
questa è una situazione
che
si rivolge
a quella attuale
la prima chiamiamola
Romagna antica
questa cartina ci serve invece
a individuare
quelle parti della Romagna
vedete
tutta l'Africa settentrionale
l'area balcanica
gran parte
dell'area germanica
di terra
che è stata appunto
sommersa
perché
non erano
non si trattava di aree
profondamente latinizzate
in caso delle aree germaniche
e di quelle antiche
o perché appunto
la lingua dominante
dal latino
è stata sostituita
da un'altra lingua
dall'Africa settentrionale
ma
nell'Africa settentrionale
in ultima
l'Africa
come pensate
oltre che
le artiglie dell'arba
che ci sono passati
dall'arabo
quindi
la storia successiva
alla
caduta
dell'impero romano
ci racconta
una realtà
molto diversa
e
questi
possibili
sviluppamenti
occidentali verso orientali
sono stati individuati
da un linguista
attivo tra il fine dell'ottocento
e l'inizio
del novecento
Walter
von
Warburg
dopo ve lo scrivo
adesso no
perché se tolgo questa diapositiva poi non so che cosa
neanche spoglio il concluso
dopo ve lo scrivo
di solito
mi esibisco e switcho
continuamente da una cosa
all'altra
non lo faccio
ecco quindi si può
pensare a una
suddivisione
sulla base
di
caratteri
di questi
due romani
che sono contrattusti molto
molto nettamente
e
e
lo
comprendiamo
studiando che cosa
e studiando
come parlano le persone
come sono
come si esprimono le varietà
sul territorio
vedete qua che tutto l'arco alpino
scusate
tutto l'arco che va
dalla fine
della
catena alpina
a tutto l'alpino
tosco emiliano
dalle alte a Guani
fino al mare Adriatico
è percorso
da una serie di linee
queste linee
si chiamano
isolosse
e rappresentano
appunto
un confine in un esito
come mai si chiamano
isolosse
glossa
non dire lingua
glossa glotta
glottologia
il sottodire
identico
quindi
delimita aree che hanno
un diverso comportamento
linguistico
da aree che invece
non ce l'hanno
e come tutta la terminologia
della linguistica storica
che si è sviluppata
appunto nella seconda metà
dell'ottocento
per quanto riguarda le indoromase
molte di queste
etichette
che si usano
ancora oggi
sono
letteralmente rubate
al lessico scientifico
per esempio
quando guardate
la previsione del tempo
la cartina del meteorologo
vi fa vedere
una A
che rappresenta il centro
dell'alta pressione
o una B
che rappresenta il centro
della bassa pressione
e poi tutto intorno
una serie di linee
chiuse
più o meno regolari
quelle linee si chiamano
isolore
cioè rappresentano le linee
alta, bassa, pressione
che permettono una gradazione
quindi quando si passa da una linea all'altra
è cambiata
la pressione atmosferica
oppure
se parlava prima degli indoromiti
avete la carta dei sentieri
e andate in montagna
anche lì trovate che c'è
sulla cartina
dei sentieri
l'altissima linea
è rappresentata
da queste linee
congiunte
che indicano
che cosa
di quanto si sta salendo
e si chiamano
iso-ipse
se voi volete fare
una passeggiata
e durare poca fatica
sceglierete un sentiero
dove queste iso-ipse
sono molto distanziate
e quindi il cammino
non sarà una salita
e quindi
avrete
con molto poco sforzo
gente più strada
un dislivello
di 100 metri
rispetto
a
una
tendenza di questo tipo
che nella cartina
è rappresentata
da
due linee
iso-ipse
molto ravvicinanti
il che vi indica
che farete
100 metri tutti in salita
o quasi arrampicandoli
con qualche cosa
d'accordo?
i linguisti
sono stati vinti
in una devulenzia
da molti lì
spesso sono lasciati
prendere un po' la mano
molte di queste definizioni
dei tentativi
dei tentativi
di dare
di conterire un prestigio
ad una nascente disciplina
che rispetto alle altre
non era accreditata
come scienza
quindi questo era
la regione in generale
noi oggi assumiamo
questa definizione
di conflitto di questo
quindi
la linea della spezia
in massa semigallia
rappresenta
il confine linguistico
tra la cosiddetta
romana orientale
e la cosiddetta
romana occidentale
per quale ragione?
perché
un fenomeno linguistico
chiamato
l'emissione
o indebolimento
che riguarda soprattutto
le consonanti occlusive
tra le due vocali
ci evidenzia
come a sud
della linea
della spezia rimini
esso non agisca
mentre a nord
e a occidente
si
e confrontiamo
per esempio
l'emissione della parola
amica
che vede
tra la i e la a
l'aria sorda
che in italiano
inteso come toscano
nel sud della linea
della spezia rimini
viene conservata
mentre in aria
della romanza
si sonorizza
e anche nella pronuncia
poi passa a affidativa
e nel francese
addirittura
parisce
questa e
la devoluzione
della finale
ma dopo la i
non c'è nessuna consonanza
questo sarà un fenomeno linguistico
di cui ribadiremo più avanti
finalmente
a profondità
poi
un altro ragionamento
sulla romagna
lo possiamo fare
con
il concetto della continuità
abbiamo detto
che la continuità
non significa soltanto
continuità territoriale
dominio di intero romano
su un territorio
senza stacchi
tra una provincia e l'altra
ma
anche
rappresenta
il passaggio
graduale
lento
sul territorio
camminando sul territorio
tra una varietà provinciale
e l'altra varietà provinciale
tutto il contrario
di quello che noi vediamo oggi
perchè
un paesino
che dista
5 km da un altro
ha una varietà
logistica
che quelli che andano
a 5 km più in alto
non comprendono
quindi anche questo
è un concetto da
prendere con le pinze
come si dice
però nell'intenzione
degli studiosi
del
1800
e del primo novecento
per Romagna continua
che si intendeva
tutta questa grande area
che andava dall'isola Eberica
fino a Romagna
e che permetteva
una
comunicabilità
eh
trapassando
lentamente
da una all'altra varietà
provinciale
però restando
che ci sono

più conservativi del Mar del Sardo
ma ce ne sono anche
di molto innovative
come il francese
e lo sa chi lo studia
perchè il francese
dal punto di vista della
grafia conserva molte
grafie storiche
cioè grafie
che si riferiscono ad
aiutamenti conetici
venuti dal passato
dove la scrittura
presentava esattamente
la pronuncia della parola
ma non più
ad oggi
anche in questa parola
amica
in antico si pronunciava
a mille
e ben
articolata
oggi si pronuncia
a mille
e finale
articolata come
oppure anche
a mille
per coincidere poi con
la scritta
per Romagna nuova
ma soprattutto
le terre
dove
le lingue romane
sono portate
per via di
colonizzazione
quindi
nelle americhe
sia come vedete
lo spagnolo
il francese
e il portoghese
una grande grafia
azzurra
nell'America
regionale
sia in Africa
un po' più amate al liopardo
anche in
Asia
questo
non è oggetto del nostro studio
il nostro studio
è la formazione
delle
varietà
che
nascono in Europa
non ci possiamo occupare
come poi queste varietà
subiscono trasformazioni
nei momenti in cui vengono
traslate fuori
fuori dall'Europa
e seguiremo quindi
una linea strettamente
diatronica
per creare un amico di Cristo
prima di procedere però
dobbiamo
sottemarci
su un altro
punto
un aspetto
terminologico
che serve a comprendereci
io avevo detto
non parliamo di lingue delle etni
ma parliamo di varietà
beh le varietà non sono tutte uguali
ci sono varietà primarie
non so
come
appunto
il fiorentino a Firenze
che per quanto ne sappiamo
rappresenta l'evoluzione
del latino volgare
parlato
nell'area dove oggi
si trova
la città di Firenze
verso
appunto
il volgare
cioè
la lingua non latina
ma
la storia
ci mette di fronte anche a situazioni
più complesse
perché
ad esempio
dopo il salto
di Roma
nel 1527
il Papa
si salvò
perché si rifugiò
al castello Sant'Angelo
Roma
e tutta la città
ricchi e poveri
fu
oggetto
di
entità
di ruberie
di saccheggi
e la popolazione
passò
da circa
25.000 anni
a 20.000
ora già
era come
cominciato
un rapporto privilegiato
per ragioni storiche
fra
l'area romana
diciamo
e l'area toscana
del continente
in seguito a questo evento storico
la città di Roma ha necessità di essere
ricopolata
e stante
già
una
un legame
soprattutto
che passa soprattutto
attraverso il commercio
quindi le linee cartesche
tra Firenze e Roma
la città
di Roma viene ricopolata
prevalentemente da
tosco fiorentino
e in Romano pensate
in romanesco
si dice oggi
che fino a quel momento
era tutte le caratteristiche
di una varietà
meridionale
qui esiste invece
le caratteristiche di una varietà centrale
come il fiorentino
cambia forma
e puoi capire che
a questo punto
non è più una varietà primaria
o che lo è soltanto in parte
cioè che si è sviluppato
dal latino volgare
parlando in romano
ma è una varietà secondaria
perché risulta
dalla mescolanza
con il tosco fiorentino
importato nel seicento senso
ma chi studia lo spagnolo
sa che nella penisola iberica
sono arrivati gli anni
nel 189
e che poi il territorio è progressivamente
coerzato e conquistato
una carriera di autore in atto
è
vede il madrilegno
e l'andaluso
è contestarsi
il
primato come lingua
ufficiale della nazione
spagnola perché
voi mi dite ma l'andalusia
era nella parte conquistata dagli arabi
quindi
è stato scacciato
il latino volgare
da quella zona
è stata imposta come lingua dominante
largo, vero, certo
questo è vero
però pare che a Sibiglia
e nell'area andalusa
siano sopravvissute dell'enclave
di un antico
latino volgare autoctono
che sono
sopravvissute
alla
soppressione
sistematica adottata
dagli
italiani
e che è stato in
in
in Spagna
forse con un erasmus
forse se ci andrete
non so
spero di sì
bloccherà molte
molte differenze
sia di carattere documentico
sia di carattere
bene
prima di cominciare
un altro
argomento
cioè una descrizione un po' più dettagliata
delle lingue
con i regolamenti
per famiglie
che vi ho descritto
mi interrompo
a questo punto
e ripeto però le comunicazioni
che ho detto all'inizio
perché è arrivato qua l'ultimo anno
allora la prossima settimana
giovedì e venerdì
ci saranno le lezioni
perché io ho delle lezioni
che non ci sono
guardate però l'orario
perché martedì
o febbraio
ci saranno le lezioni

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