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2.6.1979
Il Presidente generale dell’Opus Dei, Alvaro del Portillo, ritiene opportuno pre-
cisare al card. Sebastiano Baggio alcuni punti circa la proposta di erigere I'Opus
Dei in prelatura personale «cum proprio populo »
Opus Dei
Il Presidente Generale
Roma, 2 giugno 1979
Eminenza Reverendissima,
In ossequio al venerato desiderio del Santo Padre circa la sistemazione giu-
tidica dell’Opus Dei come Prelatura personale « cum proprio populo », ho avuto
Vonore di sottoporre a codesta Sacra Congregazione, in data 23 aprile c.a.,
T’esposto in cui si propongono, corredate dai relativi elementi di diritto e di
fatto, le basi giuridiche dell’auspicato statuto definitivo dell’Opera.
Dette norme contengono le disposizioni fondamentali di diritto che confi-
gurerebbero nei loro tratti sostanziali lo spirito e la natura giuridica, la fina-
lita pastorale ed apostolica, la struttura e il regime della Prelatura, nonché le
sue relazioni con la Santa Sede ¢ con gli Ordinari del luogo. In tal modo, se,
come noi con fiducia filiale ci auguriamo, dette norme basilari venissero positi-
vamente accolte da codesto Sacro Dicastero ed approvate dal Santo Padre, sa-
rebbe in seguito possibile procedere alla loro applicazione particolareggiata a
livello di concreta applicazione tecnica.
Mi sembra tuttavia forse utile, perché si tratta di questioni di rilievo, ri-
guardanti la giurisdizione ¢ la nomina del Prelato, precisare ulteriormente i se-
guenti quattro punti:204 G. ROCCA
1) Non 2 nostra intenzione, né sembrerebbe opportuno, che la giurisdi-
zione del Prelato venga estesa oltre l’ambito di persone sulle quali il Presidente
Generale dell’Opus Dei ha gid una potest ordinaria di regime} vale a dire i
sacerdoti incardinati ‘all’Opeta ¢ i laici (uomini e -donne, celibi e sposati) ad
essa apparténenti. E questo, sia per elementari ragioni di certezza giuridica ri-
guardo ai destinatari della potest del Prelato, che per lo spirito del Fondator¢
dell’Opera, che sempre desiderd servire la Chiesa come lievito, con caratteri-
stiche proprie ben determinate, in tutte le Diocesi dove si lavora.
Pertanto sarebbero fedeli della Prelatura, costituirebbero cioé il suo « pro-
prio popolo », non le persone destinatarie del lavoro apostolico dell’Opus Dei
¢ del ministero dei suoi sacerdoti, ma soltanto quei laici che, previa convenzione
con la Prelatura, vorranno (di fatto gia lo sono) incorporarsi giuridicamente ad
essa, impegnandosi al servizio del suo specifico compito apostolico con una piena
dedicazione personale, che trascende di gran lunga le limitate prestazioni di
servizi di altri tipi.di possibili convenzioni anch’esse contemplate nel Motu pro-
prio « Ecclesiae Sanctae », I, n. 4 (cfr. esposto « Trasformazione dell’Opus Dei
in una Prelatura, personale », nn. 7° e 8°), Sono infatti questi Jaici i fedeli che,
per poter dovutamente ed efficaccmente adempiere il loro pieno impegno apo-
stolico negli ambienti laicali e professionali in cui si muovono, hanno bisogno
e diritto alla continua formazione specializzata, ascetica.e. apostolica ed alla sol-
lecita cura pastorale specifica da parte dei'sacerdoti del Opus Dei (della Prela-
tura). Giova notare la corrispondenza esistente tra questa realta ¢ la seguente
norma che — nello sviluppare il Motu proprio « Ecclesiae Sanctae », I, n. 4 —
2 prevista nel progetto del nuovo CIC: « Praelatura tamen cum proprio populo
item haberi potest cum portio populi Dei, Praelati curae commissa, indolem
habeat personalem, complectens nempe solos fideles speciali quadam ratione
devinctos » (Schema « De Populo Dei», can. 219, § 2).
2) Dovendo essere il-regime.e governo della Prelatura_a carattere perso-
nale e non territoriale, @ pacifico che la potesta ordinaria del Prelato, alla stre-
gua di quanto avviene nel caso dei Vicariati castrensi e di altre simili giurisdi-
zioni ecclesiastiche, avra nelle singole diocesi ¢ riguardo a svariate materie (di-
sposizioni dottrinali e liturgiche, disciplina generale del clero, attivita esterne
di apostolato, ec.) il carattere di giurisdizione cumulativa. Proprio per il ruolo
di particolare inserimento dell’apostolato che i soci dell’Opera svolgono al ser-
vizio delle Chiese locali, la regolamentazione . particolareggiata di tale potest
salvaguardera sempre accuratamente, come si dice nel precisato, esposto (cfr.
n, 17, 9°), sia i-diritti degli Ordinari locali che le norme del diritto particolare
‘dell’Opus Dei gia approvato dalla Santa Sede.
3) It Prelato dovra avere tutte le qualita personali di pieta, prudenza, dot-
“trina, ecc. richieste dal diritto generale: della Chiesa (cfr. CIC, can. 331), pid
quelle che sono -stabilite nel: dirittoparticolare dell’Opus Dei riguardo al. Pre-
sidenteGenerale (tra le‘altre, ét& minima di 40 anni, approfondita conoscenza
‘ed espetienza dello spitito della prassi apostolica’dell’Opera).
4) La elezione del Prelato da parte-del Congresso Generale — procedura
questa che garantisce il massimo grado di accettazione e di autorit’ morale della
persona designata — tichiederebbe-giuridicamente la conferma del Santo Pa-1’ OPUS DEI» 205
dre, come & norma di diritto in questi casi (cfr. CIC, cann. 329, § 3; 321;
Schema « De Populo Dei » del nuovo CIC, can. 228, § 1).
Profitto. volentieri della circostanza’ per confermarmi con sentimenti di
profonda venerazione
dell’Eminenza Vostra Reverendissima
dev.mo nel Signore
Alvaro del Portillo
Pres. Gen.
Javier Echevarria
Segr. Gen.
timbro
A Sua’ Eminenza Reverendissima
il Sig, Card. Sebastiano Baggio
Prefetto della Sacta Congregazione per i Vescovi
ROMA
Questo: documento venne ampiamente pubblicizzato dalla stampa internazionale e a me
& stato possibile ricontrollare Vesattezza di alcune espressioni sul testo italiano gentilmente
fornitomi da Maurizio Di Giacomo (Roma), specialista in vicende opusdeiste.