"Introduzione alla matematica discreta 2/ed" - M. G. Bianchi, A.
Gillio
Soluzione degli esercizi del capitolo 12
Esercizio 12.2 (pag.177)
Siano
a1 a2 b1 b2
A= e B= ∈ M at2×2 (R).
−a2 a1 −b2 b1
Dimostrare che vale l’uguaglianza:
(a21 + a22 )(b21 + b22 ) = (a1 b1 − a2 b2 )2 + (a2 b1 + a1 b2 )2 .
Soluzione
Basta applicare il Teorema di Binet (cfr. Teor. 12.12, pag. 176).
Esercizio 12.3 (pag.177 )
Determinare il valore del parametro reale k per il quale è singolare la matrice
A ottenuta come prodotto delle matrici
k 1 k 2
B= e C= .
1 k 2 k
Soluzione
k 1 k 2 k2 + 2 3k
Calcoliamo il prodotto BC = = .
1 k 2 k 3k 2 + k2
Poiché det BC = (2 + k 2 )2 − 9k 2 = k 4 − 5k 2 + 4 = 0 ⇐⇒ k 2 = 1, k 2 = 4, si
ottengono i valori: k = ±1, k = ±2.
Esercizio 12.4 (pag. 177)
Mostrare che sono linearmente dipendenti i vettori:
v1 = (1, 2, 3), v2 = (−2, 1, −5), v3 = (0, 5, 1) ∈ R3 .
Soluzione
Utilizziamo
la prop. 12.1 (pag. 176). Poiché:
1 −2 0
det 2 1 5 = 1 − 30 + 25 + 4 = 0,
3 −5 1
si conclude che i tre vettori v1 , v2 , v3 sono linearmente dipendenti.
(Senza calcoli si puó anche vedere che v3 = 2v1 + v2 .)
Esercizio 12.5 (pag.177)
Determinare il valore del parametro reale k per cui i vettori
v1 = (1, 2, k, k − 1), v2 = (0, 1, −1, k), v3 = (1, 0, 0, 1), v4 = (k, 0, 0, 0) ∈ R4 .
sono linearmente indipendenti.
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Soluzione
Il problema posto equivale (cfr prop. 12.1) a determinare il valore del parametro
reale k per cui:
1 0 1 k
2 1 0 0
det
k
6= 0.
−1 0 0
k−1 k 1 0
Calcoliamo det A utilizzando il teorema di Laplace e sviluppando rispetto
alla quarta colonna.
Ponendo k 6= 0 (altrimenti det A = 0), otteniamo:
2 1 0
2 1
detA = k det k −1 0 = k det = k(−2 − k).
k −1
k−1 k 1
Quindi detA 6= 0 per k 6= 0, k 6= −2 e i vettori sono linearmente indipendenti
per ogni k ∈ R, k 6= 0, k 6= −2.
Esercizio 12.6 (pag. 179)
Nel caso in cui esistano, scrivere le matrici inverse di:
1 0 0 −2 1 −1
A= 0 1 0 B= 0 1 0
4 0 1 2 −1 1
1 1 −1 1 1 1
C = −2 1 2 D = 0 1 1 .
2 −1 1 0 0 1
Soluzione
1. det(A) = 1 6= 0, per cui lamatrice è invertibile.
1 0 0
La sua inversa è A−1 = 0 1 0 .
−4 0 1
2. det(B) = 0 per cui la matrice B non è invertibile.
3. det(C) = 9, per cui la matrice
1 è invertibile.
0 13
3
La sua inversa è C −1 = 23 13 0 .
0 13 13
4. det D = 1, per cui la matrice
è invertibile.
1 −1 0
La sua inversa è D−1 = 0 1 −1 .
0 0 1
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Esercizio 12.7 (pag. 181)
Risolvere, usando il metodo di Cramer, i seguenti sistemi lineari:
y +4z = 5
1) x +y −3z = −4
4x +2y +z = −5
x +3y +2z = 3
2) 2x −y −3z = −8
y +z = 2
x +2y +3z = 1
3) 3x +2y +z = 0
x +y +z = 1.
Soluzione
1) Matrice
associata alsistema lineare:
0 1 4
A1 = 1 1 −3 ; det A1 = −12 + 8 − 16 − 1 = −21 6= 0.
4 2 1
Quindi il sistema ammette una ed una sola soluzione.
Determiniamo la soluzione usando il metodo esposto nell’osservazione 12.5
(pag. 180).
5 1 4
det −4 1 −3
−5 2 1 42
x= = = −2,
det A1 −21
0 5 4
det 1 −4 −3
4 −5 1 −21
y= = = 1,
det A1 −21
0 1 5
det 1 1 −4
4 2 −5 −21
z= = = 1.
det A1 −21
La soluzione pertanto é (−2, 1, 1).
2)La matrice
associata al sistema lineare è
1 3 2
A2 = 2 −1 −3 .
0 1 1
Poiché det A2 = −1 + 4 + 3 − 6 = 0, il sistema non ammette una ed una sola
soluzione (cfr. Es. 12.7 bis).
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1 2 3
3) La matrice associata al sistema lineare è A3 = 3 2 1 ;
1 1 1
poiché det A3 = 2 + 2 + 9 − 6 − 6 − 1 = 0, il sistema non ammette una ed
una sola soluzione (cfr. Es. 12.7 bis).
Dopo l’esercizio 12.8, utilizzando i metodi presentati a partire dalla pag. 186,
per esercizio, completeremo le risposte ai punti 2) e 3)
Esercizio 12.8 (pag. 185)
Stabilire, al variare del parametro reale k il rango delle matrici seguenti
3k 0 k 0 0 1 k
1 k 0 −1 2 2k 0 , C = k 1 1 1 .
A = 0 2 0 −1 , B = 1 −5 1 2 k k 0
k 0 k 0
0 1 −2 0 1 k 1
Soluzione
[1.] Poiché la matrice A ha tre righe, carA ≤ 3. Consideriamo la sottomatrice
M2 formata dagli elementi che stanno sulla I e IV colonna e sulla I e II riga,
1 −1
cioè la matrice i cui elementi sono a11 , a14 , a21 e a24 , quindi M2 = .
0 −1
Poiché det(M2 ) = −1 6= 0 segue che car(A) ≥ 2.
Vediamo se esistono valori del parametro reale k per cui car(A) = 3.
Per il procedimento di orlatura di Kroneker (12.4.1, pag 183 del testo) pos-
siamo limitarci
a considerare
le dueseguenti sottomatrici
di ordine 3:
1 k −1 1 0 −1
M3 = 0 2 −1 e M3′ = 0 0 −1 .
k 0 0 k k 0
Poiché det(M3 ) = −k 2 + 2k = k(2 − k) 6= 0 se e solo se k 6= 0, 2 e
det(M3′ ) = k 6= 0 se e solo se k 6= 0, si può concludere che car(A) = 2 se k = 0,
mentre car(A) = 3 se k 6= 0.
[2.] Poiché la matrice B ha quattro righe e tre colonne, car(B) ≤ 3 = min{3, 4}.
Cerchiamo una sottomatrice di ordine 2, non singolare, possibilmente priva
a31 a32 1 −5
di parametri, ad esempio M2 = = .
a41 a42 0 1
Poiché det(M2 ) = 1 6= 0 ⇒ car(B) ≥ 2.
Orliamo M 2 in tutti i modi
possibilie otteniamo
2 2k 0 3k 0 k
M3 = 1 −5 1 e M3′ = 1 −5 1 .
0 1 −2 0 1 −2
Poiché
det(M3 ) = 20 − 2 + 4k = 18 + 4k = 0 ⇔ k = − 92 e
det(M3′ ) = 30k + k − 3k = 28k = 0 ⇔ k = 0,
si conclude che car(B) = 3, perchè esiste un minore di ordine 3 non singolare
per ogni valore di k.
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[3.] Poiché la matrice C ha 4 righe e 4 colonne,
car(C)
≤ 4.
c12 c13 0 1
Consideriamo la sottomatrice M2 = = .
c22 c23 1 1
Si ha che det(M2 ) = −1 6= 0 e quindi car(C) ≥ 2.
Orliamo e otteniamo
4 sottomatrici
di dimensione
3, precisamente:
0 0 1 0 1 k 0 1 k
M3 = k 1 1 ; M3′ = 1 1 1 ; M3′′ = 1 1 1 ;
2 k k k k 0 1 k 1
0 0 1
M3′′′ = k 1 1 .
0 1 k
√
Facendo i calcoli si ottiene: det(M3 ) = k 2 − 2 6= 0 ⇔ k 6= ± 2;
det(M3′ ) = k 6= 0 ⇔ k 6= 0.
Non è necessario eseguire altri calcoli poiché ∀k esiste un minore di ordine 3
non singolare e quindi car(C) ≥ 3.
Poiché la caratteristica (rango) della matrice C può essere 4, non resta che
calcolare il determinante di C.
Sviluppando rispetto
alla primacolonna otteniamo:
0 1 k 0 1 k
det(C) = −k k k 0 + 2 1 1 1 =
1 k 1 1 k 1
−k(k 3 −k 2 −k)+2(1+k 2 −k−1) = −k 4 +k 3 +3k 2 −2k = −k(k 3 −k 2 +3k−2).
Tale determinante si annulla per k = 0 e per k = α, ove α è soluzione
dell’equazione k 3 − k 2 + 3k − 2 = 0.
(In questo caso, utilizzando la formula risolutiva per le equazioni di terzo
grado, si ottiene l’unica radice
q √
1 3 16
+ 13 ).
α= 6 116 + 12 321 − q √
3 3 (116+12 321)
Quindi la matrice data ha rango 4 per ogni k 6= 0, k 6= α, e rango tre per k = 0
e k = α.
Esercizio 12.7 bis (pag. 181)
Risolvere i seguenti sistemi lineari:
x +3y +2z = 3
2) 2x −y −3z = −8
y +z = 2
x +2y +3z = 1
3) 3x +2y +z = 0
x +y +z = 1.
Soluzione
2) Abbiamo visto (esercizio 12.7) che la matrice A2 associata al sistema è sin-
golare. Occorre quindi determinare carA2 e confrontarla con carA2 |b2 , ove b2 è
il vettore dei termini noti.
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Se carA2 = carA2 |b2 si avranno soluzioni (infinite, dipendenti da uno o più
parametri), se carA2 6= carA2 |b2 il sistema
non
ammette soluzioni.
1 3
Si vede che carA2 = 2 poiché det = −7 6= 0,
2 −1
quindi 2 ≤ carA2 |b2 ≤ 3.
1 3
Consideriamo le due sottomatrici orlate della sottomatrice che
2 −1
sono:
1 3 2 1 3 3
A2 = 2 −1 −3 e A′2 = 2 −1 −8 .
0 1 1 0 1 2
Sappiamo (eser. 12.7) che detA2 = 0.
Poiché anche detA′2 = −2 + 6 + 8 − 12 = 0, si conclude che carA2 = carA2 |b2 ,
quindi il sistema ammette soluzioni, che possiamo determinare con il metodo di
Cramer.
1 3
Essendo carA2 = 2, in quanto det 6= 0, il sistema dato è equivalente
2 −1
al sistema di due equazioni e due incognite:
x + 3y = 3 − 2z 1 3
che ha come matrice associata Ā = .
2x − y = −8 + 3z 2 −1
Poiché det Ā 6= 0, per il teorema di Cramer, avremo soluzioni (che dipen-
deranno dal parametro reale k = z):
3 − 2h 3
−8 − 3h −1 21 − 7h
x= = = −3 + h,
det Ā −7
1 3 − 2h
2 −8 − 3h −14 + 7h
y= = = 2 − h,
det Ā −7
Le infinite soluzioni sono le terne (−3 + h, 2 − h, h), ∀h ∈ R.
3) Procediamo come al punto 2).
La matrice associata al sistema lineare è singolare, quindi la sua caratteristica
è minore o uguale a2.
1 2
Poiché detĀ3 = det = −1, la caratteristica è esattamente 2.
1 1
1 2 3 1
Determiniamo ora la caratterica della matrice completa A3 |b3 = 3 2 1 0 .
1 1 1 1
Consideriamo le due sottomatrici orlate diĀ3 : una diesse è la matrice A3
1 2 1
che era singolare. Calcoliamo quindi detA′3 = 1 1 1 = 2 6= 0.
3 2 1
In questo caso carA3 6= carA3 |b3 , quindi il sistema dato non ammette
soluzioni.
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Osservazione: il fatto che il sistema non
ammetta soluzioni, è equivalente a dire
1
che il vettore dei termini noti b3 = 0 non si può scrivere come combinazione
1
* +
1 2 3 1 1 2 3
lineare dei vettori 3 , 2 , 1 , ovvero 0 ∈
/ 3 , 2 , 1 .
1 1 1 1 1 1 1
Esercizio 12.9 (pag. 192)
Determinare gli eventuali valori del parametro reale k per i quali ammettono
soluzione i seguenti sistemi:
2x + ky = k−1
1) x + (k + 2)ky = 1
x + y = 2
x +y = −k
2) x +(k + 1)y +z = 2
3x +(2k + 3)y +(1 − k)z = 5
x +(k − 1)y +3z +2t =2
3) x +2y +(1 + k)z +4t =2+k
z +2t =3
Soluzione
La richiesta dell’esercizio è soltanto quella di decidere se i sistemi dati sono
risolubili oppure no.
Basta quindi, in accordo con il teorema di Rouché -Capelli (pag. 187), sta-
bilire quando la caratteristica della matrice dei coefficienti associata al sistema
è uguale alla caratteristica della matrice completa.
2 k
1) Matrice dei coefficienti del primo sistema è B1 = 1 (k + 2)k ,
1 1
2 k k−1
la matrice completa è B1 |b1 = 1 (k + 2)k 1 .
1 1 2
Poiché la caratteristica di B1 è minore o uguale a 2, consideriamo i minori di
ordine 2:
2 k
det = 2 − k 6= 0 ⇐⇒ k 6= 2;
1 1
√
1 (k + 2)k
det = 1 − k 2 − 2k 6= 0 ⇐⇒ k 6= −1 ± 2.
1 1
Quindi per ogni valore di k ∈ R esiste un minore non nullo, perciò carB1 = 2.
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2 k k−1
Calcoliamo ora detB1 |b1 = 1 (k + 2)k 1 = −k 3 + 3k 2 + 10k − 3.
1 1 2
Quindi il sistema ammetterà soluzioni soltanto per i valori di k che annullano
il determinante di B1 |b1 (in questo caso sono tre radici reali che si possono
determinare con la formula risolutiva delle equazioni di terzo grado).
1 1 0
2) Matrice dei coefficienti del secondo sistema è B2 = 1 k + 1 1 ,
3 2k + 3 1 − k
1 1 0 −k
la matrice completa è B2 |b2 = 1 k + 1 1 2 .
3 2k + 3 1 − k 5
1 0
Poiché det = 1 6= 0 ⇒ carB2 ≥ 2 (e quindi anche carB2 |b2 ≥ 2).
k+1 1
1 1 1 1
Si ha che det B2 = −1 + (1 − k) =
3 2k + 3 1 k+1
= −(2k + 3 − 3) + (1 − k)(k + 1 − 1) = −k(k + 1),
quindi detB2 = 0 ⇐⇒ k = 0 oppure k = −1.
Se k 6= 0, −1 la caratteristica di B2 è uguale a 3 ed è uguale alla caratteristica
di B2 |b2 (che ha solo tre righe) e quindi il sistema ha una ed una sola soluzione
che si puó calcolare con il procedimento di Cramer.
Se k = 0 oppure k = −1, car(B2 ) = 2 e occorre precisare la caratteristica di
B2 |b2 (che puó essere 2 oppure 3.
Consideriamo separatamente i due casi:
1 1 0 0
k = 0: in questo caso si ha B2 |b2 = 1 1 1 2 .
3 3 1 5
1 1 0 1 1 0
Poiché det 1 1 1 = 0, e det 1 1 2 = 0 si conclude che anche
3 3 1 3 3 5
1
carB2 |b2 = 2 e quindi il sistema ammette
∞ soluzioni.
1 1 0 1
k = −1: in questo caso si ha B2 |b2 = 1 0 1 2 .
3 1 2 5
1 1 0 1 1 1
Poiché det 1 0 1 = 0, e det 1 0 2 = 0 si conclude che anche
3 1 2 3 1 5
in questo caso carB2 |b2 = 2 e quindi il sistema ammette ∞1 soluzioni.
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1 k−1 3 2
3) Matrice dei coefficienti del terzo sistema è B3 = 1 2 k+1 4 ,
0 0 1 2
1 k−1 3 2 2
la matrice completa B3 |b3 = 1 2 k+1 4 2 + k .
0 0 1 2 3
3 2
Poiché le righe sono tre, car(B3 ) ≤ 3 e poiché det = 4 ⇒ car(B3 ) ≥ 2.
1 2
Consideriamo le sottomatrici orlate:
k−1 3 2 1 3 2 3 2 2
B3′ = 2 k + 1 4 , B3′′ = 1 k + 1 4 e B3′′′ = k + 1 4 2 + k .
0 1 2 0 1 2 1 2 3
Si ha che det B3′ = 2k 2 − 4k − 6 = 2(k 2 − 2k − 3), det B3′′ = 2(k − 3) e
det B3′′′ = −6k + 18.
Quindi i minori sono contemporaneamente nulli solo per k = 3.
Possiamo concludere che per k 6= 3 la caratteristica di B3 è 3, e in tal caso ci
saranno soluzioni (∞1 ), in quanto la caratteristica della matrice completa non
puó che essere 3.
Se k = 3 allora det B3′ = det B3′′ = detB3′′′ = 0 quindi carB3 = 2. Occorre
determinarela caratteristica della
matrice completa:
1 2 3 2 2
B3 |b3 = 1 2 4 4 5 .
0 0 1 2 3
Senza fare calcoli, si vede che la terza riga è la differenza tra la seconda e
la prima: quindi concludiamo che carB3 |b3 = 2 e il sistema ammette soluzioni
(∞2 ).
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