Lettura della Bibbia
li Atti degli apostoli
Leia ett a
conversazioni di
GIANFRANCO.
RAVASI
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Re heeneceken it cla
$-Fedele di MilanoLetiira della Bibbia LETTURA DELLA BIBBIA
Ciclo di conferenze sulla Bibbia tenute da don Gianfranco R: ‘asi, riprodotte in
cassette © accompagnate da un quaderno con testo della registrazione rivisto ¢
risistemato dall'autore.
— Ul libro della Genesi/1 (5 cassette)
— Il libro della Genesi/2 (5 cassette)
— Lettera ai Romani (# cassene)
— Il libro del Qohelet (4 cassette)
~ Il Cantico dei cantici (4 cassette)
. - = i
~ 1 libro dell’ Apocalisse (4 cassette) Gli Atti desli apostoli
— Llibti dei profeti (4 casserce)
= I libro dei Salmi (4 cassette) qunyrs Ce is zt
~ L libri: Esodo ¢ Giobbe (243 cusseue) all ongine del cristianesimo
— Il Vangelo di Gioyanni/1 (5 cassette)
e Ht a cee (is ae Cinque conversazioni di
~ ro della Sapienza (5 cassetre] a]
~ Gli Atti degli apostoli (3 cassette) GIANFRANCO. RAVAS|
tenute al Centro culturale
S. Fedele di Milano
14 marzo — 11 aprile 1987
‘© 1987 Centro Editoriale Dehoniano
Via Nosadella, 6 - 40123 Bologna
Stampa: Grafiche Dehoniane Bologna - 1987 EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA1 Conferenza
Tsecondo «vangelo» di Luca per TeOfilo:
il Cristo da Gerusalemme a Roma
PRESENTAZIONE DEL MANIFESTO
Anche questa volta abbiamo affidato al pittore Timoncini il compito. di
sintetizzare in un manifesto i temi di fondo del libro del Nuovo Testamento di cui
siamo per iniziare la lettura. Comisitiamo dunque con l'esaminare questo
ondale, questa rielaborazione pittorica che ci offre una prima visione essenziale,
intuitiva, dell’opera che si dispiegher’ davanti a noi nelle einque conferenze che
dedicheremo ad essa.
TIMONCINI
Gli Aut degli apostoli sono la storia di una grande avventura ricca di
avvenimenti, un'avventura faita di fughe, di viaggi, di miracoli, di prigionie,
di martiri, un'avventura che pud essere raccontata it mille modi € che si presta
persino alta tecnica attuale del fumetto, Per il manifesto occorreva ovviamente
elaborare un'immagine capace di offrire una sintesi di questa grande storia
d'azione. Analizzandone i particolari riusciremo pit facilmente a coglierne il
significato globale.
Abbiamo innanzinno wna grande esplosione di energia nel cielo, ina specie
di esplosione solare senza limiti: é la reali dello Spirito che illumina la terrae
discende su di essa a guidare laztone degli uomini. Direttamente sotto
Finflusso dello Spirito appatono # due proiagonisti, Pietra e Paolo, i capi
Storici della grande invasione che investe il mondo, Le loro figure sono tolte
du un affresco medievale, in omageio alla migliore iconografia paleocristia~
na. Tra questi due poli, lo Spirita divino e ¢ protagonist umani, si coltoca it
Piano d'azione, che si estende dalla Palestina fino ai confini det mondo.
Aspirandomi alle famose parole di Gesti: «Sarete miei testintoni a Gerusalem-
ine (...) e fino agli estremi confini della terra» (At 1,8), sono partito dalle
colline della Palestina per dipingere via vie wite il mondo atraverso i sinboli
delle antiche ¢ delle moderne civilta. Al centro, come nitcleo irradiante, €'@Roma; sano evocate quindi le diverse civilta, orientale, la greea, la romana;
lassiro-babilonesé, ¢ via di segutito fino a quella dei nestri giorni, simboleg-
giata dal palazzo dell'Onu,
In sintesi, ho volute rajfigurare la realta della pentecaste nei sitet diversi
elementi: la potenza della Spirito, la fede det protagonisti e gli orizzanti di
questa grande invasione che riguarda anche nai e che ci fa vivere ancora oggi.
IL LIBRO DEGLI ATT
Passiamo ora al testo degli Aui degli apostoli, Come ¢ stato suggerito dal
piltore, Si tratta di un testo molto visivo, ma cid non significa che tutte le sue
pagine presenting la stessa immediatezza e vivacita narrativa. Aleuni brani
risultano ostici e sembrano scritti in maniera fredda, Non per nulla Mannuncio di
un corso sugli Atti degli apostoli ha suscitaio una duplice reazione. Alcuni sono
stati contenti della scella di questa libro per if suo carattere di radiografis della
chiesa delle origini in cui si speechia la chiesa di tutti i tempi, mentre altri sono
rimasti un po’ delusi, considerandolo un 4a scantato e ornmii
conyenzionale, un libro che € stato letto a SuffiGienzs & che in ulcune sue parti non
€ per nulla affascinante,
Negli Atti degli apostoli sono presenti in effetti due modell diversi di
narrazione, che metteremo subito in luce attraverso Ja lettura di alcuni passi. Ce
na narrazioné che conquista, che pud diventare pittura e persino fumetta (se
consideriamo il fumetio cone una delle manifestazioni della grande comunicazio-
ne), @ ci sono pagine molto pill schematiche, a carattere didascalicn; si tratta dei
brani cosiddetti cherigmatici, cioé di puro annuneio, essenziali ¢ anche piuttosto
Freddi.
Comineiamo eon ta lettura di tn passo del secondo tipo, Il giorno di
pentecoste, riyalgendo il suo primo discorso alla folla, Pietro fra l'altro, dice:
«Vomini d'israele, ascoltate queste parole: Gesit di Nazaret—uoro acereditato
da Dio presse di vol per mezzo di-ntiracoll, prodigt ¢ segni, che Dia stesso
fiers fra voi per opera sua, come voi ben sapete —, dopo che, secondo Il
Prestabilite disegno e (a prescienza-di Dio, fu consegnate a voi, voi Pavete
tnehiwiare sulla croce per mario di empi e Favese ucciso. Ma Dio lo ha
eee Sctoghendolo dalle angosce della morte, perched non era possibile
questa lo tenesse in suc poteres (2,22-24),
Abbis S .
ldimov ih queste righe ta proclamazione del credo della. chiesa, una
Todt im 4
peers at essenziale, che al di a del breve accenn ale angosce dela
lotulmente diverse. Pie al commento immediato, creativo.. Altre pagine sono
all'intermno, del nat ee ad esempio il racconto de} naifragio che si trova
Pavanti ai nostei occhi si dispiega allimprovvisa, senza
uiintroduzione: o-una cornice, nna scena che sembra quasi un filmato-ripreso dal
vivo:
“Appena comincid a soffiare un leggero scirocco, convinit di potere urmui
realizzare il progetto, levarono le ancore e cosieggiavano da vicing Creta. Ma
dopo non molto tempo st seatend contra lisela un vente d/ureagane, deno
“Euroaquilone”. La nave ful travolia nel nerbine ¢, non potendo pitt resistere al
vento, abbandonati in sua balla, andavaina alla deriva, Mentre passavama
sotto un iselowte chiamato Caudas, a fatica riuscimmo a padroneggiare fa
scialuppa; la tirarano a bordo e adoperarono gh atirezzi per fasciare di
gomene la nave. Quindi, per timore di finire incagliati nelle Sirti, calareno il
galleggianiée si andave cosi alle deriva. Shattut violentemente dalla temipesta,
il giorno seguente. cominciarone a gettare-w mare i carico; il terzo giorne con be
proprie mani buttarono via Vattrezzatura della nave, Da vari giarni nan
comparivano pitiné sole, né stelle e la violenta tempesta continuava a infueriare,
per cui opni Speranza di salvarct sembrava ormai perdute. (...1
Come gitinse ta quattordicesima notte da quando uitdavamo alla deriva
nell'Adriatico, verse mezzanotte i gnarinat-ebbero Uimpresstone che una
qualche terra si.avvicinava, (c.)
Fattost giorno non riuseivano a riconoscere quella terra, ma nolarana
ui insenatura con spiaggia e decisero, se possibile, di spingere la. nave verso di
essa, Levarono le ancore ¢ te lasciarana andare in mare? al tempo stessa
allentarono i legant dei timoni ¢ spieguta al vento ia vela maestra, mossera
verso lo spraggta. Ma incapparana.in una secea e le nave vist incaglio; mentre
la pruc arenate rimaneva immobile, la poppa minacciava di sfasctarsi souo la
violenza delle onde. 1 soldaui pensarono allora di uccidere i prigioniari, perché
dessunto sfuggisse geriandosi a nuoto, mail centurione, volendo saivare Pablo,
impedi loro di.attuare questo progetto; diede ordine che st gettassero: per prin
quelli che sapevano nuotare € raggtunsero la terra; poi gli aitri, chi. su tavole,
chi su altri rotiami della nave. E cosi wut! polerono mettersi in salvo a terrae
(27,13-20.27, 39-44),
Eun racconto molto not, in cuistavverte tutta l'attenzione del marinaio ¢ tutta
la tensione dell'uomo coinvolto in un avvenimento tanto drammatico. RK
Un'altra prova della diversita di toni che si riscontra all'interno del libro degli
Atti si pud ricavare dall'accostamento di due vicende analoghe, presentate con
sceneggiature del tutto differenti, Si tratta di due morti, quella di Stefano € quella i
Anania: Mentre la prima é inserita in una prospettiva profondamente gristiana, la
seconda presenta alcuni aspetti sconcertanti, evocando l'immagine di un dio. che
interviene con un giudizio inesorabile. Leggiamoidue testi, che non hanno bisogno
diulteriori commenti. Notiame soltanto, nella scena della morte di Stefano, "intro-
duzione quasi in dissolyenza di un'altra scena, quella della morte del Cristo, una
morte gloriosa, serena, in pace con Dio econ gli uomini,compresi gli uccisor,«Stefana, piend di Spirita santa, fissando pit acchi al cielo, vide la gloria di
Dio ¢ Gest che stava alla sua desira e disse: “Ecco, io contempto tcieli apertie
il Figlio. deil'uomo che sta alla desire di Dio”. Proruppero altora in grida
altissime turandosi gli orecchi; poi si scagtiarono muti insieme contro di lui, lo
trascinarone fuori della. citta esi misera a lapidarlo. Et testiinant deposero il
fora mantella ai piedi di sui giavane, chiamato Seulo. E. cesi lapidavano
Stefano entre pregavere diceva; “Signore Gest, accagli il mio spirito", Deno
questo, mioriv (7,55-60).
«Un womo di nome Anania con la. moglie Saffira vendette un suo podere e,
fenuta per sé una parte -dell'imporio d'accordo con ta
moglie, coasegnd laltra parte deponendola nt piedi degli apostali, Ma Pietro
glidisse: “Anania, perché mai sutanest é casi impossessato tel ao cuere'che ti
hai mentito alla Spirita sante © ti sei trattenito parte del prezzo del terreno?
Prima di venderlo. non era forse tia proprieta ¢, anche vendute, i ricavaio
non era senipre a tua disposizione? Perché hai pensato in cudr iio a
quesi‘azione? Tu non hai meniite agli womini, ma a Dia" Al’udire queste
parole, Anunia cadde a terrae spird. Eun timore grandeprese mtti quelli che
ascoliavane. ‘Si ulzarono allora i pin giovani e, avvoltelo in wn tenzuole, lo
pantarono fuori € lo seppellironos (5,1-6).
Ci troviamo durique di fronte a un libro dai molfi contrasti, che esipe una
serie di osservazjoni preliminari che forniscano una vera © propria guida di lettura.
Si tratta di un lavoro intraduttorio che risulta indispensabile anche di fronte ai
testi apparentemente pitt facili, In questa prima conferenza analizzeremo quindi
tre elementi fondamentali: ‘il testo, lautore © la tram -cell'opera. Vedremo cosi
delinearsi il/disegno del libro nelle sue nervature essenziuli, il che ci permetterd di
affrontare debitamente la lettura di un testo senza dubbio importante per noi;
rappresenta infatti, per impiegare un’espressione oggi malta usata, a storia delle
nostre radici, Senza dimenticare la radice fondamentale che Cristo, in-questo
libro troviamo Je nostre radici affondate nella terra di Palestina é nella terra
dell'impero romano, dove hanno avuto inizio il dramma:e la gloria della chiesa e
dove ha cominciato a svilupparsi |'esperienza cristiana nelle sue diverse sfaccetta-
tare.
IL, TESTO
La sequenza di 28 capitoli che abbiamo davanti agli occhi é gii)di per sé un
problema, perché di questa libro — come forse pochi sanno~ noi possediamo due
yersioni diverse, La prima, chiamata convenzionalmente «rédazione orientale», &
testimoniata dai codici migliori, il Vaticano, jl Sinaitico ¢ |"Alessandrino, che
fappresentano le tre grandi copte su cui si basano le nostre taduzioni della
Bibbia, compresa quella della CEL a cui come al soliro ricorreremo. &
testimoniata inoltre da aléunt papiri (i! 45, 11.50 e il 74), e doveva costituire un
resto caro’ ai padri di quella famosa Alessandria d'Egitto dove abbiamo visto che
era sorto anche il libro della Supienza. Delle due @ la versione pitt breve. piu
asciutta ed essenziale, ¢ senza dubbio pitt lucand,
La\seconda redazione, il cosiddetto «testo occidentale». @ arrivata fino a noi
attraverso un codice che porta il nome di Beza, uno studioso rinascimentalé di
scienze bibliche, ¢ che Viene indicato con la fettera D. E testimoniata anche da
alcuni papiri (I'8, il 29, ii 38 © il 48) e dalla tradizione latina (€ questa la ragione
dell'appellative «occidentale» ), E un testo pit prolisso, con aggiunte e divagazio-
ni, in cui riconoscibile un filo sattilmente polemico nei confronti del giudaismo
Questo elemento anti-giudaica pid accentuato che nel testo orientale riflette
probabilmente ceric tension: presenti all'interno della chiesa & fra [a chiesa ¢ la
siagoga in quci primi secoli del cristianesimo.
Tornando alla prima versione, che é@ quella che séguiremo nella nostra
lettura, notiamo che ci troviamo di fronte a on libro di cui non siamo ancora in
grado di definire esattamente il genere letterario. Non @ la prima volta che ci
imbattiamo, nel Nuovo Testamento, in un genere sconosciuto alla letteratura
classica del tempo. Pensiamo al genefe yangelo, che non’ ha riscontri nella
letteratura greea e latina, Allo stesso modo, gli Atti degli aposteli sone un genere
a sorpresa, tna forma letteraria-creata ex novo, anche sé possibile intravedere
qua @ [8 alcuni modesti strumenti che lautore desuime dal mondo della letteratura
circostante.
Per usare‘una metafora musicale, possiamo dire:che i Vangelie gli Atti degli
apostoli hanno dato luogo a un’esperienza simile a quella di Débussy che
all'Esposizione di Parigi scopre i suoni del gamelang, uno strumento metallico
proveniente dalle regioni remote dell'Oceania, che ha un percorse musicale quasi
del tutto incomprensibile al nostro oreechio eppure @ in grada di comporre dei
sistemi. Débussy afferma di essere stato illuminate da questa forma sconosciuta, &
la introduce nella sua musica non come un soprammobile sonerd ma come vn
elemento creative da cui nasce un modo nuovo di fare musica, disegnando uno
spazio musicale teso allinfinito, all'cterno, secondo la caratteristica propria di
quegli strumenti reiterativi
Analogamente il cristianesimo ha offerto. alle letterature esistenti nuovi
Suomi, nuoyi strumenti © nuoye forme. E subito sj é assistito a una specie. di
esplosione di creativita. Pensiamo alla fortuna del penere “Atti, che & cresciuto
come un albero rigogtioso, dando luogo a una lunghissima serie di Ali degli
apostali apocrifi'e di Anti det martiri, tutti modellati su quella nuova forma, sw quel
nuovo genere letierario. I! cristianesimo ha ayuto una sua parola originale da dire
anche nel campo della letteratura, pur non avendo grandi serittori. Accanta
all'ottimo greco di Luea (che non per nulla & considerate uno dei mipliori autor
del Nuovo Testamento) abbiamo il greco dialettale di Matteo, il greco scolastico €
inceppato di Marco, il greco fangoso, anche se creativo, di Paolo.
Per misurare Ja vastita dell'ambito che si ¢ costruito intorno al Jibro degli Atti
basta seorrere il volume della UTET, curato dal prof. Luigi Moraldi, in cul sonocolti in traduzione italiana i testi dei Vangeli ¢ degli seritti apocrifi del
cristianesimo: ben 715 pagine sono dedicate ai soli Aci degli? apostoli apocrifi
Alcuni sono arrivati fino a noi pér intero, come gli Autidi Paolo e di Tecla o quelli
di Pietro. di Giovanni ¢ di Andrea. Di altri ci sono stati tramandati solo dei
riasstinti (Aut di Filemone, di Barnaba, di Bartolomeo, di Marco, di Filippo, di
Taddeo...), Alcuni di questi riassunti portano titali fantasiost ed esotici, che
riyelana una tendenza a portare |'elemento: narrativo fino all’estremo. Un
esempio tipico & quello degli Adi di Andrea e di Matteo nelle cista degli antrapofagi,
Quando non sono pit disponibili aposialia cui intitolare pli Atti, si ricorre ad altri
personaggi, Nuscono cosl, tanto per fare un esempio, i dieci libri degl Att di
Abadia, il prima vescoyo di Babilonia, discepolo dei santi Simone e Ginda.
Tutto cid basta a farci capire come il (esto: che abbiamo di fronte sia stato un
punta di tifetimento significative,
L’AUTORE
‘Tutti sappiamo che gli Atti degli apostoli sono atiribuiti a Luca. Tl prologo
stesso del libro fornisee una prima indicazione in tal senso, o Lradizionalmente:ci si
& basati proprio su questo eae per allribuire Poperaa Luca. L’argomento da
solo non é suificientey ma & senza dubbio significativo. Se accostiamo il prologo
degli Atti a quello del Vangelo di Luca, ci accorgiamo che in entranibi l’autore si
tivolge a un personaggio di rilievo, un certo Tedfilo, a cui dedica i suoi duc
Vangeli (gli Atti degli apostoli possono essere considerati il secondo Vangelo di
Luca, il Vangelo dello Spirito © della chiesa).
Nel prologo degli Atti, Luca ricorda esplicitamente di aver gid dedicato a
Teofilo il suo primo libro, che si concludeva col racconto dell’ascensione di Gesiiz
«Nel mia primo libra ho gia trurtato, o Tedfila, di tutto-quello. che Gesw fece ©
insegnd dal principio fina al gtorne in cui, dopo aver data istruzioni agli
apastoli che si era scelri nello Spirira santo, egli fu assunto in cielo» (11-2).
dl Vangelo di Luca si conclude effettivamente con l'episadio dell/ascensione.,
che si ritrova nella prima pagina del libro degli Atti. Anche questo é un
collegamento preciso fra le due opere.
Gli studiosi ovviamente non’si sano-aecontentati di questi primi riférimenti,
ma hanno cercato di rintracciare nel testo altre indicazioni relative al suo autore,
di-cui Paolo ha delineato una specie di identikit, parlando di Jui nella lettera a
iJémone, in quella ai Colossesi ¢ nella seconda a Timoteo. I dati sicuri offerti da
Paolo'sono i seguenti: Luca non appartiene al gruppo degli apostoli-e dei discepali
di Gest, ma & un cristiano della seconda generazione. E medica (ef. Col 4,14:
vitcara medivow), & un collaboratore di Paola segue la nuova linea pastoridle che
Vapostolo ha messo in alto, creando nella chiesa di Gerusalemmie lo scompiglio
che vedremo, Ma al di la di queste notizie fornite da Paolo, & possibile trovare nel
libro stesso degli Atti altre indieazioni relative al suo autore
Ci sono in primo luogo le famose «sezioni noi», come vengono chiamate
convenzionalmente (wsections nous», «We sections®, «Wirstiicken»), che da
tempo sono state segnalate dagli studiosi. Si tratta di brani ditacconto in cui viene
usata la prima persona plurale (noi) invece della terza di cui si fa use in tutto il
resto del libro: Il cambiamento avviene: all'improwvis v.10 del¢.16, Find aquel
punto la natrazione: cra stata in terza persona:
aAliraversarona quind la Frigia...» (16,6)
wRageiunta ta Misia, st dirigevane’ verso la Bitinia...» (16,7).
eDuranie la notte apparve a Paolo. tina visione: gh stava davanti wn
macedone...» (19,9).
Subito dopo, al y. 10, leggiamo:
«Dopo. che ebbe avuto questa visioné, subtto cercamimd di partire per la
Macedoma». .
E al v. 11:
«Salpan da Tréade, facermmo vela verso Sametracia...
Da qui in avanti domina un «noi» marrativa che non & un espediente
letterario per rendere pitt vivo il racconto, ma esprime unm reale pariecipayione
delautore agli ayyenimenti nurrati, come si deduce anche dalla vivacitl. delle
scene, di cui episodio della: tempestu ct fornisce. un esempio significativo.
E interessante notre il momento in cui-compare il «noi», Paolo arrivato a
Troade, agli estremi confini occidentali dell'Asia, © qui ba la famosa visione del
macedone che lo supplica di portare il yangelo anche in terra d’Europa. A questo
Punto, Luca comincia ad usare la prima persona plurale. Con og
proprio lui il discepolo che accompagna Paolo in questo viaggio. Ll «noiy diventa
infatt prevalente nel racconto, sopratiutta quando yengono descritti 1 viagei per
mare. | brani in cui si ritorna alla terza persona si riferiscono yerosimilmente ud
episodi di cui Luca non é stato testimone diretto.
Abbiamo dunque, all'interno del lihro degli Atti, questa specie di «giornale
di bordo» di colui che @ stato compagno di Paolo € testimone privileginta della sua
avventura. Ma ci sono anche altri segnali, questa volta di tipo stilistico, che
indicano come autore degli Atti lo stesso Luca che ha seritto il Vangelo, Non mi
ferme ad elenearli, perché bisognerebbe fare riferimenta al testo greco, Gli
studios né hanna individuati una yentina, che senza dubbio nom sono semplici
imitizioni, ma rivelano lo stesso impasto, lo stesso colore dell'inchiostra, se cost st
pud dire, Ogni autore infatti presenta carat he peculiar stile che
confériscona ai suoi Scritti una comotazione precisa: si tratta dell/uso di aleunivocaboli, della preferenza per certe immagini, della scelta di determinite
prospettive. Il Vangela di Luca © gli Atti) degli apostoli rivelana questa
omogeneitd stilistica sia a livello di Hiagua (lo stesso greco abbastanza nobile ©
sostenuta, lo stesso-uso calibrato dei verbi), sia a livello pid) ampig di prospettive
di fondo. ‘Putti ubbiamo, non dico un'ided fissa, ma una nostra visione del reale
che riteniamo essere la visione [ondamentale (col rischio, a Yolte, di non vedere
che Li realth € molto pid articolata di’ quanto nom possa essere i] nostre schema),
Anche Luca ha und sit prospettiva caratreristica che compare nel Vangelo © si
dispiega fino a diventare un canto negli Ati degli apostol, F quella che
potremimo definire la procpettiva universalistica: Luca soffre di claustrofobia
spiriuale, detesta gli om zonti chiusi, hw. bisogno dell'ampio respiro degli
orizzonti evangelici, Presente a livello di unnuncio nel Vangelo, questa prospetti-
va diventa realti nella grande ayventura degli Atti,
Luca é dunque con ogni probabilita l'autore degli Atti degli apostoli, ¢ redige
questo {esto dopo quello del Vangelo, intorno agli anni 80-85, Il racconto prende
le mosse dall'ascensione e€ dalla pentecosle, due eventi che si compiono a
Gerusalemme, & arriva fino alla prigionia di Paglo.a Roma. Se assumiamo come
data di parténza quella convéngionale del 30-33 (pli studipsi avanzane ancora
ipotesi diverse sull'anno della morte del Cristo), abbiamo un areo di circa
trent’anni (Paolo risiede in domicilio coatto a Roma per circa, due anni, dal 61 al
63),
Sono trenanni den: toria, carichi dei grandi destini dell'evangelo. Dalle
mura di quella modestissima citta che era allora Gerusalemme, levangelo arriva
fino a Roma, la vapilale dell'impero. Se il punto di partenza sono i pochi metri
quadrati del cenucolo, ei punto di arrive i pochi metri quadrati della casa dave
Paolo alloggia sotia sorvegtianza a Ranta, il cristianesimo tuttavia & ormai come
un vento che avvolge tutto l'orizzonlté del mondo. E /invasione pacifica di ei
parlava all'inizio if pittore Timoncinti, & in incendio colossale che investe r'impero
remano, ancora ignare di covare al suo interno il fueco che lo consumera
LA TRAMA FONDAMENTALE
Tl terzo tema che dobbiamo. wifrontare & (1 pitt i ipegnativoy si trata di
scoprire le tinee portanti, la tramu di fondo su cui si distendono le varie scene ¢ i
aaa colori, Cercheremo di ricostruire quest trama prendendo in considerazio-
ie aspett] purticolari; quello storico, quella letteratio ¢ quello tealogico.
f. Aspetio storice
fatto ean bro cewli Atti si interessa di questioni storiche. Questo
senni, un peoblenianie ce aia pure in modo estremamente breve, quasi per
‘Stortourafia hiblica,. © Personalniente viudico di notevole interesse; quello della
#/S pill in generale delta storiografia
Lasciando da parte le tentazioni del minimalismo o di un eccessive
positivismo, possiamo dire che esistono due tpi fondamentali di mirrazione
storica (mi riferisco ai due tipi classici, che tuttavia non sono gli unici. perché opgi
la storiografia & molto pil sofisticata). Si tratta della cronistoria © della storia
edificante.
La prima é quella che un tempo si illudeva di presentare i fatti come stanno,
senza sovrapposizioni di nessun genere. Ho detto che si illudeva, perché opgi
nessun storico la ritiene oggettiva, anzi, in moltissimi casi si pud constatare che &
una delle narrazioni artificiose. 'E ben difficile infatti che la collezione di puri
dati sia ‘Hivamente tale, senza essere guidata dal filo sotteso e nascosto, ma
presente. di una determinata interpretazione.
Sul yersante opposto si collvea ti storia edifieante, che procede per episodi
eroici, per narrazioni esemplari. Nellfantichiti un esempio famoso:é quello di
Erodoto, che passa senza il minimo imbarazzo dalla cosiddetta cronistoria a
racconti meravigliosi ¢ incantevoli come quelli dell’anello di Policrate o del
delfina. Ma questa forma non appartieng soltanto al passato: Ancora oggi molte
nartazioni apparentemente storiche sono in realté narrazioni esemplari, Questo si
yerifica spesso nel campo dell'agiografig. costruita in molli casi si scene edificanti
che non nuscirebbero a resistere a] vaglio di un'autentica critica storica, Ma.anche
ihtorno a cerli personage: laici (pensiamo ad esempin a Garibaldi) si & formata
una «leggenda aurea» che non ¢ molto diyersa da quella che l'agiogratia costruisce
intorno alle figure dei sant,
Anche all'interno della Bibbia ci troyiamo di fronte, a prima
tin‘escillazione fra questi due poli, Pensiamo al seconde libro dei Maccabet, che
pochi ayranno ayuto oceasione di leggere petché & un testo abbastanaza noioso: si
Iratta praticamente di una serie di medaglioni elaborati allo scopo di esaltare
VIsraele nazionalistico della rivoluzione maccabaica, con uno stile non solo
baroceo, ma in alcuni punti barocco decadenté (quello che i francesi chiamerebbe-
ro ino stile ponipier). Ricordiamo ad esempio Vepisodio dei cambattenti che s
mettono in marcia al sorgere dell’aurora; quando j] sole spunta dietro ai mont. i
loro: scudi riflettono la sua luce © ttta i] mondo ne viene incendiato. Questa
esusperazione dei toni da un‘idea delle caratteristiche della cosiddettu storia
esemplare (0 Storia patetica) che é presente non solo alfinterno della Bibbia, ma
anche nel mondo greco,
‘Tornancto agli Atti degli apostoli, é cvidente che nom appartengano al gencre
cronistoria. Non si puo tuttavia neppure definirli una narrazioné esemplare, fosse
solo per la précisione geografica che caratterizza costantemente il racconto.
(Forse avrete notato che nellepisodio della (empesta Vine citato persino i] nome
di un isolowo di fronte a cui passa la nave alla deriva. Gli studiost hanno dovuto
faticare a idéntificarlo, mia sembra che ci siano riusciti), Bisogna dungue fare
fiferimentd # un altro tipa di storiogratia, che & prevalente nella Bibbia e'che ullu
fin fine @ ritenuto di tutto rispetto anche ai giorni Ja storiografia religioss
Con questa espressione si intende un racconto in cui gli eventi vengonoesplicitamente interpretali dallautore, il quale non nasconde ba sua chiave di
lettura dei faiti, che @ la chiave religiosa.
Neglt Ati degli apostoll abbiamo cue elementi attraverse cui Vautore
esprime | sua interpretazione: | discorsi_ che costituiscong ben un terza del libro,
© Esommiuri, testi brevissimi che forniscone il significate essenzitle: dell episodio
che sii per essere qarrato, come yedremo meglio pil wvanti, commentancone ung
in particolare.
Le informazioni di prima mano che gh Ati degli apostolt ci offrono
tclativamente agli avvenimenti degli unt 30-40 sono dungue esposte a um fascio di
luce che le reinterpreta © te trasformi.
Un lime argomenta a cui dobbiame accennare prima di passare a un alice,
aspetto del libro & quello delle fonti.. Come uno studiose che, dovendo svolgere
lund ricerca, utilis diversi documenii darehivio, eosi Luca ha le sue fonti, che gli
esegeti Sonu fiusciti a cintracciare. Un autore tedesen che ha serio un
monumcntalé commento degli Atti degli apostoli ha individuato, per i primi
quindici capitoli, una fonte geresoliitana © una fonte uniechenu, Per la parte
successiva (cc,16-28), oltre alle fonti personali come il «giornale di bordo» di cut
parlayamo pitt sopra, gli studios’ hanno identificate una fonte paolina © una fone
efesina (testimonianze di Paolo @ della chiesa ui Efeso),
Come vedete, iI problema storice degli Au degli apostoli & stato alfrontate
im modo stvettamente scientifico. cd & della massima importanaza che xia cosi,
perche solo attraverso unu lettura storiogratica seria & possibile distinguere cid che
& documento e cid che & interpretazione, coglienda le intenzioni del autore © i
significate autentico del testo. Si capisce una volta di pitt quant siand da
combattere le letture fondamentaliste, che si leyana ostinatamente alla letters ¢
hanno paura dellupprofondimento scientifica, rifiutando quella che & un indi
spensabilé strumenio di comprensione,
2 Aspetto letterario
Dal punto di vista leticrarto, il principale problema die affrontare & quello
della struttura. Probabilmente: avecte notate che abbiamo gid tracciato una linea
di confine tre i ce.1-15 & i ce.10-28. doves trovana le cosiddette «sezioni noi-.
51 tvatta di una prima frontices importante. perché queste due parti hanno
inche protagonist diversi. Nei primi yuindici cupitoli, sul corieo degli atiori
Iniiori domina la Hgura di Pietro. un personuguio solenne, trionfile, che convoea
soncill e kt cui parola & decisiva. Dal ¢.16 im avanti Pietro scompure, e la scena &
dominata invece da Paolo. Notiamo che i classico ecllegamento Pietrs-Paolo, che
ritornera tanto spesso nella tradizione eristiana, a livello di soritti ned-testament
1 & presente sollanto negli Ali degli apostoli, Nelle letere di Paolo non ci sono
che brevissimi venni a Pietro. ¢ nelle lettere di Pietro si parla una sola volta di
Paolo, fra altro nella seconda lettera, che & semplicemente wttribuita all ‘’apostolo
ma non & stata serita da lui, Si malta inoltre di tin aecenno [atte in manieta
>» @
piutiosta riservata; gli scritti di Paolo sone important ¢ degni di fede ma sono
anche molto difficili, per cui rischuno di essere travisati, e qualeuno se ne
approditia,
Risale dunque agli AtG degh upostoli la tratliziane che aceasta Pieiroe Paolo
come 1 due protagonist! maggior! del cammino della chiesa delle origin,
tradizione attestata non solo da) modello medievale nipreso dal pittore Timoneing
nel suo manifesto, ma anche dal fumoso bassorilievo di Aquileim ehe tisale al TV
secolo ¢ che raffigura 7 du¢ apostoli l'uno di tronte all'altra, in attegeiamento di
dialogo, sottolineando Vimportanza ¢ i! ruolo di entrambi nella eostruzione della
storia cristiana. La presentazione dei due protagonisti @ dunque uno degli
elementi della siruttura narrativa degli Atti degli apostoli,
Un secondo elemento strururale che ci permette di dividere il bbre in due
parti @ lo sfondo del racconia, che nei primi quindici capitoli é sostanzialmente
Gerusalemme, mentre negli alti é il mondo intero. Tranne una primi puntata
(decisiva) ad Antiochia, la splendida citti dalle cupole oro dove viene coniato il
nome «cristhano», fino al termine del c.15 |'orizzante & sempre quello delle terre
aspre di Palestina. Col c.16 le cose cambiano: sullo sfondo compaiono |'Asia
Minore, la Grecia, i] bacino del Meditertaneo, ¢ come punto d'arriva Roma. Si
tratta praticamente dell'ecumene intera. di tutto i] mondo ellora comosciuto.
La Palestina ticomparira verso la fine, ma sara soltanta per an saluto:
arrestato a Gerusalemme, Paolo si wppellera a Cesare & verra condotto a Roma,
Nelle intenzioni delautore & questo il punto terminile verso cui 6 orientato Lat
il racconto, ¢ dobbiamo tenerlo preseme come wna delle principili gaide ali letra
del libro.
Seguendo attentamente i] testa, passiamo rintracciure uleuni segnali che cr
dicono come l'auiore stesso voglia pilotarci a leggere in tal sénso la sua opera. Nel
primo capitolo, egli mette sulla bocea di Gesir la frase seguente:
vAvrete forza dalla Spiriio santo che scendera su di vot é mi saree testinwn a
Gerusalemme, in tutta la Gindea e ja Samarta e fine agli estremi confint delta
terra» (1.8).
E Vitinerario che abbiamo visto prima, da Gerusalemme agli orizonti del
mondo, Altrettanto significative @ il finale del libro, Discutendo con i giudei,
Paolo dichiara:
«Sia dunque noio a vor che questa saivezza di Dio viene ora rivolta ai pagant
ed esst lascolteranneal» (28,28),
mauncio posto in apertura sta per diventare realta. Paolo & a Ronn, ©
tende Hberamente testimonianad al vangelo., Loult’ma notizia riferita dagli Att
sembra und modesta notiziu di crondca. ma ha un sto significato ¢ un suo fascino
Dice Luca, concludendo con questa finale un po’ strana qutte il libro:a
«Paola trascorse due anni interi nella casa che aveva preso a pigione ¢
aoeoglieve inl quelli che venivane @ Jui, annunzianda if regno di Dio €
insegnando te cose rigdardanti i signore Ges Cristo, con tuna franchezza €
senza wmpedimenter» (2830-51)
Notinmo le due ultime espressioni: Paolo annuneia jl vangelo «con ttt
franchezza» © «senza impedimentos. [| termine «franchezza» traduce la parole
Ereca «parresiae, che richiama la dignita del cittadino libero in un impero che
rispetta i diritti civili. Pur essendo in atiesa di processo, Paolo non subisce nessuna
resitizione nella sua jtttivi
Non é Uunica volta che Luca dimostra la sua simpatia per limpero romano.
E probabile che si tratti anche di una capratio henevolentiae rivalta 4 dimostrare
che il cristianesima non é una religione ostile per principio alle strutture politiche
vigenti. In ogni case, & un aspetto imeressante da considerate, Non dimentichia-
mo lo sconcertante paragrafo che Paolo dedica all’autorith di Cesare nella letterit
ai Romani (131-7), arrivando fino a definire «al servizio di Dio» (letteralmente:
«diaconi di Dio») gli inearicati del fisco ¢ del'amministrazione della Biustizin,
Pietro-Paolo, Gerusalemme-Roma: su questo dittion un po! sghembo &
imperniate tutto if libro, che nelle prossime conferenze percorreremo in maniecra
pill dettagliata, individuando le diverse tappe ma tenendo sempre presente questo
principio fondamentale, non solo a livello di strutura Jette: hi, ma anche a
livetlo ideologico. Il eristianesitna parte da Gerusilemme, ma il suo desting &
Roma. Parte dalle rocela di Sion e dalla culturs ebraiea, ma la sua meta & il monde
© sono tutte le culture,
4, Aspetto (eplogiea
A proposito di questa terzo aspetto far soltanto una premessi, perché §/
tratta di un discorso che verra ampiamente sviluppato nelle conterenze successive.
E la premessa & questa: gli Atti degli apostoli esercitano sempre un certo fascino
all'interno delle nestre comunita, perché offrono una serie di provocazioni
teologiche ancora vivissime al giorno d'oggi
Quando nella chiesa cauolica si verificato il grande evento del congilio
Vaticano IL, nelle comunit’ si @ cominciato subite a Sfogliare quesio libro, non
senza una punta di anacronistico arcaismo ma col sincero desiderio di ritornare
alle radici, di ritravure fa vivezza del fwoco di Dia ¢ della Spirito che ardeva nelle
prime chiese.
Al di la di questo clima che, come vedremo, non coctisponde alla veriti del
Facconto, gli Ati degli apostali toccano effettivamente una seric di temi in cui
ancora Oggi siamo coinveli. Alla scopo di offrirne un slenco indicative ne ho
individuad sette (un numerc biblico), ma é probubile che nel corso della lettura ne
Smergaoy altri. Tutti sono comungue ticonducibili a due settori principali; da un
ie dynamis, Venergia, la vita) © dall'altro Ja tension, due realt’
ei 1 loro e difficilmente seindibili, perché dove c’é movimento, dove cd
vita, in penere si crea anche tensione. Mente seorreremo questt temi vets
spontaneo il riferimento a certe situazioni attuah che tutu abblamo sicuramente
presenti
La forza dello Spirit, fonte della missione e della liberti cristina. Gli Atti
degli apostoli ci offrano immagine di una chiesa che ha un forte senso della
Spiritualita., che: non conosce compromissioni in campo economic v politico, ani
proprio a questi livelli vive delle tensioni, come fra poco yedremo, La questions
che subito si affaccia alla nostra mente é yuella del senso profondo di una chi
concepita non come sociela giuridica perleua, ma in prime luogo come la
congregazione di Dio, la comunita radunata da Dia, animate dalla sua grazia, dal
suo Spirito, ¢ attraversala;da un'esigenza profonds di comtemplazione, di mistica,
di spiritualita, di preghiera,
La forza delld Parola, Nel 6 ubbiamo un'immagine stupenda:
who parola di Dio si dixsemtnava (diaspeiretai)» (6.7).
Notate che i} soggetto é la Parola, che si muave quasi auLonomantente, per
forza propria. Un esempio del continuo riferimento alla parolé di Dio che Woveva
essere curatteristico della chiesa delle origin’ & la prima predica di Pietro (e2),
una vera & propria meditazione sull'Anlivo Testamento, tutta intessuta di
cilazioni. E li forza della Parola che si dnnuneia, la forza dell’evangelo. Eil nostro
pensiero corre subito alla pussione per la Bibbia che e' ogei nella chiesa
La forza della vita, il yalore della testimonianga. 1 cristian) somo testimont.
Marivrein ¢ martvria sono due termini che ricarrono con insistenzis negh Aut degli
apostoli. E si Lraita di Una testimonianza resa attraverso la Vita da und com) nit
che ha presa sul serio la propria voeazione ud essere sale, ad essere levito nella
massu. Vedreme nella prossima conferenza la descrizione di questa comunitd
pronid a metiere tutto in comune (la famosa Aeinonia),
La forza delle sirumure. Anche questo elemento emerge dal libro degli Ata
ed & il motive per cui i protestanti del secolo scorso (non certo gli esogeti eeutliy
guardayvino ad esso con Un certs distacch & persino con sospelta. in un “90 a in
cui i protestanti davand Vappellative: di apapistin ai cattoliet, © f eatto ae
chiamavane i protestant «figh del dermanto», questi ulti avevano conialo ar
definizione un po! ironica ¢ sprezzamte della realla ecclesiale deseritta daght / i
degli apostoli: si tratterebbe di Friihkerolizesmites, di un catlolicesime Srp’
cui non si pud aspettare molto. La creativira che si respira nelle lettere pao in
non esisterebhe sul piano det fatti, e Paolo stesso sarebbe imprigionato nella
strotura : = ee To ty
In realta emergono dal libro degli Aui una strutiure ecclesiastica (f!
upostoli, gli ispertori, j diaconi,..) © un rituzle abbastanza definite (it baltesimo.Vimposizione delle mani, l'euearistia,..), Non si puo dire che si tratta di una chiesa
che conosce unicamente gli impulsi dello Spirita, E una chiesa che conasee anche
lorganizaazione. ¢ la anima mantenendosi aperta all’azione dello Spirito
Per quanto riguarda le tensioni, mi limiterd a un brevissimo aecenno. Non &
necessirio spendere molte parole, perché sono problemi di evidemte attualita che
hanno in noi una fisonanza immediata.
Emergono dal racconto degli Arti una senstone vargelo-legge. uni tensione
chiesa-societd (chiesa-politica) e una versione vangelo-cultura, A propusita di
quest'ultima mi preme sottolineare che la chiesa dellé origin ha dimostrato una
straordinaria capacita di mediazione tra il cristianesimo e Ja cultura circostante.
compiendo una delle operazioni pitt raffinate in assoluta, cosa che oggi non siamo
pill capaci di fare.
CONCLUSIONE
Molti di voi sicuramente ricorduno il famoso film lelevisivo di Rossellini supli
Atti degli apostoli. H regista aveva due ottimi consuleni#: padre: Lyonnet. und dei
massimi specialist della letteratura paolina, ora defumta, ¢ Mallora padre Martini
autore di un commento agli Atti pubblicato dalle edizionr Paaline. Disponeva
dunque di indicazioni preeisé per la lettuts, Nambientazione, la ricostruzione dei
vari quadri, Tuttavia ha vollito ageiungere qualcosa di suc, dando al racconto una
tonalita che @ mio avviso @ molto diseutibile. Ha creato infatti un’atmosfera di
continua séccitazione carismatica», sé cosi si pud dire, presentanda degh apostoli
che parlane sempre «un riga pid im alles, quasi de Testimont di Geova ante
Jirerom, sempre in attesa della scadenza prossima della fine del mondo. Ma questo
tipo di eccitazione non corrisponde alla realta dei fatti, come & del tutto estranea
al clima degli Atti degli apostoli una spiritualita che ignor tutta la forza
dellinearmazione ¢ del quotidiano,
Sgombriamo dunque il terreno da questi elementi un po’ utopici, da queste
atmosfere che a yolte vengono effettivamente descritte ma che vanno comprese
nel loro vero significato, ¢ affrontiamo fa lettura de] secondo Wangele di Luca, che
possiamo definire jf Vangelo della chiesa e, inscindibilmenie, il Yangelo dello
Spirito. E quanto faremo a partire dalla prossima conferenza
dt Conferenza
Pietro é le quattro colonne della chiesa di
Gerusalemme (cc. 1-5)
Respinta una visione della prima comunita cristiana in chiave eselusiviimente
ed evcessivamente carismatica, dobbiamo ora vedere qual é la vera immagine che
seaturisce dal testo degli Aiti.
In un urticolo pubblicato recentemente dalla nota tivista tdesca «Der
Spievels ho troyvate quella che pud éssere una buona chiave di lettura per
ricostruire, now solo nella sua dimensione interiore ma anche nei suai aspetti
visibili, sociali, i tipo di comunitt presentato dag Atti degli apostoli, L'sutore
dell'articole @ un politologo di fama internazionale, Klius Ofte, dell'universits
Hicleteld. nella Renania-Westtalia. Beli aflerma che la storia detle societ,
sostangialmente tra due grandi simboli che richiamano due esperienze opposte &
radicali: i) vapore e il ghidccia. 1] primo simbelo, legata al fenomena dell ebolli
zione, significa progressa, silita verso Valto, evoluzione della sacietii, Ma accanto
ad esso si colloca continuamente i] ghiaccio, segno di rigidita, di coercizione
strutturale. 1 due non si clidono necessariamente a vicenda, mu spesso coesistonv
in. una specie di misterioso impasto che andrebbe contro le leggi della fisica ma che
¢ammesso nelle legpi della societa. Anche ai nostri giorni, dice Pautore, abbiam
delle forti tension di vapore, di ebollivione. che sono tuttavia tenute rigidamente
sotto controle da strutture di ghiaccio,
Senza arrivare a questa imterpeetazione. che nel pensiera di Offe ¢
sostanzialmente negalivel, possiamie riprendere l'immayine wm senso pusilivo per
formulare un'interpretazione corretta della comuniti che ef viene presentata dai
primi eapitoli del libro degli Atti. Dalla lettura emergono effettivamente simbuli
di vapore, simboli ignei che rivelano aspetti di tensione, di esplosione, di sviluppo.
Ma ci sone anche. nel positive ¢ nel pegativo, vere & proprie gabbie, vere ¢
proprie strutture, con la lore forza € con Ja loto rigiditi. Non & soltanto lu
comunita dell'incandescenza, del fuoco, delevoluzione; & uni eomuniti che
vonosce anche i) rigore della «sirutturn ecelesiastican © la dimensione a valte
negative della coercizione, della sclerosi della sirutura,
Questa prospettiva emergeré con ehiarezza dalla letura che ora allrontere-
mo, cominciando con quattro brani fanosissimi che tutti conosciamy per verti
ascoltatr chissa quante volte. Sono quattro grandi quadri, quattro scene che ormat
oscillaappartengono all'immugivario cristiano ¢ al putrimonio della fantasia popolare. e
artistica cristiana: l'ascensione, la pentecoste, la deserizione della comuniti di
Gerusalemme ¢ la morte di Anania v Saffire.
Riprendendo queste paging vorrei invitaryi a leggerle in una prospettive pit
teologica, lasciande per un momento da parte quella dimensione, pur preziosa €
fondamentale, che potremmo definire di tipo simbalica 6 mitica, usando
Vaygeitivo «miticow nel suo significata tecnico di tentativo di espressione di una
realta ineffabile attraverso immagini oelfabili», attraverso simboli che rientrano
negli opzonti comuni della vita.
Esaminando queste scene vedremo che sono particolarmente dense di
significato, ¢ anulizzundole nei dettagli seopriremo che rivelano Ua costruzione
sapi¢ntissima e una straordinaria capacitd delVautore di atingere al patrimonion
della tradizione veterotestamentaria. In questo campa, Luca e i suoi lettori
dimostrano di possedere un bagaglio di conoscenze decisamente superiore a
quello dei cristiané di oggi, aonostanre tutte le possibilita di catechesi che vengono
loro offerte. Si pud dire infatti che queste scene sono costruite prevalentemente
con materiali di riporto dell’ Antico Testamenta, e che tali materiali sono decisivi
per l'esatta comprensione del significate ultimo del racconta,
L’ASCENSLONE:
Cominciameé: con la scena che apre il libro, la pit famosa © quella che
spalunca orizzonti pil vasti alla fantasia e alla creativita papolare.
Sul piano teologica, il primo riferimento che dobbiamo fare @-al Vangeloo di
Giovanni, Chi ha seguita ji] nostro corso sull’argomento ricordera sicuramente
che, per Giovanni, la croce piantata sul Galgota & gia Ia crave di pasqua. E cid che
esprimono gli ortodossi disegnando nell’ultima parte verticale della croce un
piccolo tratte oblique rivalto verse "alto a simboleggiare l'anina del Cristo che
sale u Dio nella gloria gid nel momenio della crosifissione.
ta cosiddetta «croce dell'ascensiane», che richiama ta prospettiva in cui si
collocano sta Giovanni sta Paolo (per questultime basta ricordare l‘inno stupendo
ripreso dalla liturgia © inserito nel c.2 della letiera ai Filippesi). Entrambi si
servono infatt, per parlare della pusqua. della schema dell’esaltazione. Possiamo
dunque dire che immagine dell’ascensione é un modo per cercare di comprende-
re ¢ di esprimiere un mistero che ci sfugee. quello della morte © risurrezione del
Cristo. Come abbiamo gif sottolineato con forza leezenda if Vangelo di Giovanni,
la risurrezione del Cristo non & semplicemente la tianinazione di ui cadavere: &
un priucipio di costityyione di un ordine nuovo di tutte Pessere nella sua
integralita, il che interessa anche la dimensione gorpored, ma non é& riducibile
soltante ad ess, Facendo un discorso teolagiconin po" soft oO, ma Mlummante.
pussiamo dire che all‘interno dell‘ascensione noi abbiamo un'ermeneutica del
mistero pasquale, cioé un'inlerpretuzione del suo significato profondo. che non &
esaurito dal semplice concetto di risurrezione,
Prima di analizzare la scena nei suoi detugli, vediamo come é proelamuts nel
racconto [ucano ¢ alPinterno del Credo della prima comunith crisuuna,
Come gid abbiamo visto, Lucy chiude il suo Vangelo © apre il hiro degl| Ani
con la scena dell‘uscensione, riassunta in una frase decisiva che troviame in Ati
1,9
«Fy elevara ih altoy
A sduedin-Uchireadane Tantoes-agdlinge Ga aartonlans Widlaad £ di
secondaria importanza per chi ha familliriva con la Bibbia, pew chi conosce bene
\Esodo e la visione cosmologica dell'antico. Isruele:
«Una mibe le settrasse al lora seuardo» (1.9).
Poma di unalizgare j dati del racconte, diamo un’occhiata « quello che
pouremmoa definire il Credo della chiesa delle origini, proclamato da Pietra il
giorno stesso della pemtecoste nel famoso discorso che Luca rifetisce al ¢.2. Dopo
Ja classica definizione del mistera pasquale come risurrezione («Questa Ges Bro
Vha risusettaro» ~¥.32), Pietro aggiunge che il Cristo & stato vesaltate alla destra dh
Diow ¢ hi oricevute dal Padre to Spirtie xantgy (¥.33), Questo minivcredo allude
dunque alle prime due scene che ci sumo proposti di analizzare: Puscensione © lin
pentecoste.
4FU ELEVATO IN. ALTO
Spoglianda Ja scena deli aspetti materialistici, o pitt esattamente dei
connotati simbolici che ne fanno quasi und scena astronautica, cerchiamo di
precisare il significato di questa ascensione, in cui il Crista appure come «risortos
ed wesaltuton,
Anche sea prima vista il raceomta sembru invitare a una letiure in chiave
ustronautica, non dobbiamo banalizzarlo fino a questo punto, In realli ci
troviamo di fronte a un significato molto pit profondo, espresso nurrativamente
attzaverso ta visione del mondo e il linguaggio di allora.
Noi sappiama che 'uomo dell‘anticn oriemte (¢ dunque l'uomo dell Bibbiay
ha del cosmo una visione Mipactita. Al suai acchi iP cosmo é suddiviso in tre parti
il cielo = Ta terra ~ gli inferd, Ancora oggi, quindo cerchianio ad esempia dei
simboli per parlare di Dio a un bambino. ci viene spontinea dire che Dio &
«lassie, anche se Sappiamo benissime che Dio non é nel cielo, ma é al di 1 det
«cieli dei cielin, come dice Salomane nelia sua famosa preghiera (of ciel dei cielt
hen i freXsoNG contenere...»).
La Visione dell"antico oriente & una visione simbholica significativa. che mete
im luce qielle che sono, a lively teologive & probabilmente anche a livelle
merafisicey, le die ditensioal foadamentali dell'essere, che 81 compone di uns
Fuulta che apparti¢ne al nustro ofizzdnte (la letra) ¢ dj wna tealti che ci traseendle
(il vila)
{hy questa prospettiva, dire che Dio @ sin alto». «nei cieli», equivale auliiffermiave che Dio @ stotalmente altrow, che Dio & trascendente, Non per nulla
tanti Santuari Song Stati costruiti su un monte o almeno su una eollina, net tempi
aulichi fino ai dosti giorni, Non per nulli le fumese ziggurat, 1 templi
mesopatamici erett per offcire und dimors alla divinita, erang Vinttazione di un
monte, E uno degli appellativi con cui anche nella Bibbia veniva chiamato Dio era
El Shaddai, civ’ oil Dio della montagna» (shad in accadico signifies montagna).
Esiste dungue questa idea simboliea fondamentale che richiama in maniera
immediata la diversita, Ja trascendenza di Dio.
Tenendo presente questa praspettiva chiediamoei allara che cosa significa
Tascensione. Significa forse che fl Cristo lascia lo stato terrestre del nostro pianeta
per atiraversare t cieli e raggiungere qualche altro pianeta lontanissimo, magari
nella costellazione di Andromeda? Sicuramente nu, sarebbe ridicule. Quindo
Luca dice: «fn elevate in alfa», intende senza dubbio affermare che il Cristo, dalle
stato umano in cui ha precipitate l'inearazione. ritornu alla puteia di Die, A
questo propasito vi invito a rileggere con atienzione il famoso iano della letiera ai
Filippesi (26-11), che descrive quella specie di cascata terribile dell’amore di Dio
in Cristo, che precipita fino all'ultimo livello della nostra umanita, fino alla morte
dello
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