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Struttura del museo progettata da un architetto ticinese Mario Botta: architettura. Mario Botta
è riuscito ad integrare la struttura museale contemporanea con forme rigide, essenziali e
l’uso di materiali innovativi, con il contesto urbano nel quale si inserisce il museo (quartiere
settecentesco).
Una piazza circolare è coperta da una cupola in acciaio e plexiglass (simile a quella del
pantheon). Botta sviluppa un’architettura contemporanea con dei riferimenti dell’architettura
del passato. La struttura è ricoperta da una pietra gialla che utilizzava anche il Palladio e
veniva utilizzata nell'architettura di Rovereto del 700.
La piazza circolare ha funzione di filtro tra il museo e la città.
Medardo Rosso: scultore di fine 800 quando la scultura si svincola dall’idea di scultura
tradizionale. Fa un lavoro di scultura simile a quello dell’impressionismo.
Carne altrui: rappresentazione di una prostituta. Innovazione della scultura. Focalizza
l’attenzione solo su un volto, vuole cogliere l’istante come gli impressionisti in pittura. Infatti
tutto è sfocato.
Fortunato de Pero (di Rovereto) insieme a Giacomo Balla: futuristi che scrissero il testo
della ricostruzione futurista dell'universo, insistevano nel portare gli ideali futuristi nella vita
quotidiana.
Nudo di spalle di Boccioni: fase divisionista. Idea del controluce
Carlo Carrà: ciò che mi ha detto il tram. Ambientazioni futuriste sono le città: modernità.
Energia veicolata dalle linee spezzate.
Giacomo Balla: una compenetrazione iridescente. Fase più matura: partendo dallo studio
della luce viene a creare delle composizioni astratte di carattere geometrico. Lui diceva che
la luce nei suoi effetti di mobilità è difficilissima da rappresentare, quindi ne dà un’idea
attraverso le composizioni geometriche.
Gino Severini: contamina con la pittura la cornice. La cornice in pittura è un dispositivo
simbolico che ci dice che quello è un quadro (come il piedistallo). Dipingere sulla cornice
vuol dire che quella non è più un supporto che apre ad una dimensione illusoria.
Metafisica:
Fenomeno italiano che si sviluppa a partire dal 1917 dopo la prima guerra mondiale e fa
parte di quei movimenti europei di ritorno all’ordine (come Picasso che torna al figurativo,
influenzato da questo movimento).
Nasce a Ferrara e uno dei principali esponenti è Giorgio de Chirico. L’idea del gruppo della
metafisica è quella di tornare alla figurazione dopo le avanguardie traendo ispirazione
dall’arte classica italiana.
La metafisica, come dice il termine, vuol dire andare oltre la fisica, quindi si caratterizza
perché la pittura deve andare oltre l’apparenza fisica delle cose per cogliere l'essenza ultima
della realtà: indagare il mistero della realtà. Le opere di de Chirico sono spesso piazze
isolate con architetture che fanno riferimento alla grecia antica, ma le atmosfere sono
stranianti, non ci sono persone, le ombre sono lunghe. La metafisica influenzerà
l’avanguardia surrealista.
Carlo Carrà: metafisica. Dalla metafisica in avanti nella fase di ritorno all’ordine si recupera
la figurazione, quindi anche recupero della tradizione dell’arte antica. Carrà con le figlie di
loto recupera un tema dalla tradizione biblica. Figure rigide che ci proiettano all’arte
prerinascimentale (paolo Uccello e Giotto ispirazione).
Scultura tra le due guerre: Arturo Martini. Come in pittura ci sono riferimenti alla tradizione
dell’arte. Martini fa riferimento alla scultura etrusca antica (rigidità delle pose).
Il recupero della tradizione si ritrova anche negli anni 20. De Chirico dopo l’arte metafisica:
tradizione dell’arte sul tema del ritratto.
Novecento italiano: fino agli anni trenta il fascismo sostiene i giovani artisti che fanno parte
del movimento novecento italiano (tra cui Mario Sironi). Si sviluppa negli anni 20 e 30,
riceverà il sostegno di Mussolini che poi inizierà a prediligere un’arte più diretta, che
presentava meno collegamenti con l’arte europea, quindi gli artisti del novecento italiano
verranno osteggiati.
I temi sono di carattere realista.
L’arte di sironi presenta figure arcaiche, essenziali con temi del lavoro legati alla dignità
dell’uomo.
Fenomeno del realismo magico (evoluzione della metafisica): i temi sono di carattere realista
ma declinati in una visione magica, fiabesca, quasi surreale.
Arte del secondo dopoguerra:
Corrente informali: si sviluppano in europa e nel contesto americano. Perché dopo la
seconda guerra mondiale l’asse dell’arte da Parigi si spostò a New York. La proposta
innovativa parte dall'america. Il contesto europeo è caratterizzato da una vena di critica
molto profonda perché ha vissuto la guerra in prima persona, l'America ha vissuto la
seconda guerra mondiale ma a distanza, quindi l’arte nel contesto americano è meno
venata.
Le correnti informali sono correnti di rinnovamento che riportano in auge le componenti più
astratte.
Jackson Pollock: fa parte della corrente informale che in america si chiama espressionismo
astratto. Attraverso grovigli e matasse di colori dà vita alla sua interiorità
In Italia: Emilio Vedova: informale gestuale, come quello di pollock, si valorizza il gesto.
Informale materico: Alberto Burri: dà vita a delle concrezioni materiche attraverso le
combustioni. Che riflettono i drammi che ha vissuto l’uomo durante la guerra.
Tra informale e concettuale. Lucio Fontana è un artista che si sviluppa nella fase informale
ma con i suoi concetti spaziali lancia un ponte tra il concettuale.
Fontana è considerato il padre dello spazialismo, ma il suo percorso parte dal figurativo e
dal lavoro con la scultura in ceramica.
Dal 1949 inizia a bucare le tele. Dopo la guerra erano state sganciare due bombe atomiche.
Vengono lanciati i primi satelliti. L’artista sente la necessità di dire che lo spazio non è quello
che si è sempre pensato. Quindi cerca di intervenire su quello che è stato il supporto
dell’arte. la tela. Vuole aprire ad una nuova concezione di spazio, lo realizza veramente: non
solo simula, lo spazio diventa parte integrante del suo lavoro.
Concetto: non vuole rappresentare qualcosa di realmente esistente, vuole proporre un’idea
di arte che non è più rappresentazione di qualcosa.
“attese” perchè l'attesa è un momento di pausa, come a dire che lo spettatore deve essere
in attesa di qualcosa.
Piero Manzoni: prende spunto da duchamp. Vuole criticare il sistema dell’arte e la figura
dell’artista. Con a chrome (senza colore) attraverso le bande orizzontali annulla la funzione
tradizionale della tela. Di nuovo si tratta di un rinnovamento dell’arte.
Merda d’artista
Stessi contenitori della carne in scatola. Cambia l’etichetta e scrive i valori nutrizonali e
stabilisc eil prezzo di 30 grammi di oro. Ne realizza 90.