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La Natura in Letteratura

Il documento parla del tema della natura nella letteratura italiana. Descrive come la natura divenne un tema ricorrente nel 19° secolo con l'avvento del Romanticismo e del Neoclassicismo. Vengono menzionati vari poeti italiani come Leopardi, Pascoli e Verga e come essi trattarono il tema della natura nelle loro opere.

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Il documento parla del tema della natura nella letteratura italiana. Descrive come la natura divenne un tema ricorrente nel 19° secolo con l'avvento del Romanticismo e del Neoclassicismo. Vengono menzionati vari poeti italiani come Leopardi, Pascoli e Verga e come essi trattarono il tema della natura nelle loro opere.

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LA NATURA

nella letteratura
italiana
LA NATURA
Un tema ricorrente
La natura è ciò che ci
circonda da sempre, un
mondo quasi totalmente
esplorato, eppure,
nonostante questo, solo nel
19º secolo diviene un tema
ricorrente nelle poesie dei
letterati italiani, con la
nascita del Romanticismo
prima, e del Neoclassicismo
poi, con Giacomo Leopardi
che ne fa da iniziatore.
LA NATURA
Per Leopardi
Agli inizi del periodo di
contemplazione da parte di
molti poeti italiani, Giacomo
Leopardi, autore collocato a
metà tra romanticismo e
classicismo, vede nella
natura una spettatrice, che
assiste alle disavventure
umane concedendo agli
uomini fonte di sfogo ma
soprattutto di saggezza,
data dalle illusioni prodotte
anche solo osservandola
LA NATURA
Materialistica
Leopardi vede nelle sue prime
poesie la natura come una madre,
che da alla luce il proprio glio
per poi osservarlo mentre cresce,
o rendogli sempre il suo
supporto. Questa visione cambia
però nel tempo, con madre natura
che diventa matrigna, una fonte di
vita continua che ha il solo scopo
di far proseguire la specie umana,
assumendo sempre di più
un’accezione materialistica e
ignorandone le conseguenze: una
vita di avversità che condanna
l’uomo ad un’eterna so erenza,
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LA NATURA
Ne “La Ginestra”
L’ultima fase del pensiero
leopardiano è comprensibile
leggendo “La Ginestra”, dove il
poeta trova il modo di opporsi
alla negatività del mondo
attraverso un atteggiamento di
rassegnazione, ossia non
avendo presunzione nei confronti
del potere della natura, ma
d’altra parte senza sottomettersi
ad esso, proprio come la
ginestra non si mostra né debole
né forte dinanzi le ondate di lava
che la travolgono dopo un
eruzione
LA NATURA
Per Pascoli
Qualche decennio più tardi è
Pascoli a ra orzare il valore
simbolico della natura,
trattandola come un universo
di temi, allontanandosi così
dall’idea della natura che fa
da semplice scenario alle
“avventure” dell’uomo. Il
poeta emiliano infatti in molte
delle sue poesie la
introduceva attraverso l’uso
di gure retoriche d’impatto
come la metafora
fi
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LA NATURA
Come sfondo
Questa sua visione universale
della natura non lo preclude
però dall’utilizzo di essa come
un semplice sfondo alla vita di
tutti i giorni, che ha però un
impatto emotivo sul lettore,
come nell’opera “Lavandare”:
la natura qui da un forte tono
malinconico alla poesia, in
quanto viene descritto un
campo buio, arato solo a
metà, con un aratro al centro
che sembra abbandonato a se
stesso, in mezzo alla nebbia
LA NATURA
Per Verga
La natura appare nelle opere
di Giovanni Verga nei suoi due
momenti di forza attiva e
passiva senza di erenze, ed è
appunto ciò che ha impedito
di raggiungere dei risultati
positivi, in quanto alla realtà
veniva associata una visione
fortemente negativa. La natura
viene vista come in con itto
con l’uomo, con quest’ultimo
in chiaro svantaggio in quanto
a lui spetta solo il “diritto” di
accettare il suo destino
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LA NATURA
I Malavoglia
L’esempio perfetto del fatto che
l’uomo deve accettare il suo
destino possiamo trovarlo ne “I
Malavoglia”, un romanzo di Verga
nel quale viene narrata la storia
della famiglia Toscano, una
famiglia sicula che per non
essersi accontentati di ciò che
avevano, hanno dato il via ad una
serie di sventure abbattutesi su di
loro, a partire dal naufragio della
loro barca, che il capofamiglia
aveva deciso di usare per
arricchirsi vendendo un carico di
lupini a prezzo maggiorato

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