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Israele-Palestina: sfondo religioso del con<itto
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Israele-Palestina: sfondo religioso
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19 marzo 2024 / Nessun commento
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di: Fabrizio Mandreoli Indice delle settimane
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GUTTA CAVAT
LAPIDEM
Tra le analisi sulla guerra tra Israele e Palestina mi pare utile
soDermarmi su un aspetto centrale dal punto di vista ideale e
simbolico, che può sembrare meno urgente rispetto alla questione
di fermare le uccisioni, le ingiustizie e l’odio. Io sarò per lui padre
ed egli sarà per me Pglio
Nella priorità che ha in questo momento la salvezza della vita di
molti, ci permettiamo di accennare a un tema che sta sullo sfondo
del con<itto sanguinoso che ha visto negli attacchi del 7 ottobre e NEWSLETTER SN
Resta sempre informato,
nella risposta israeliana la sua più recente manifestazione. Si tratta
ricevi la nostra newsletter
dello sfondo religioso e teologico che, caso per caso, anima o
sostiene, giustiPca o appoggia, le rispettive rappresentazioni di sé e Email: *
dell’altro nel con<itto.
Il tema è stato già evocato quando si è citato – nel testo di De Nome e Cognome: *
Francesco – un hadith escatologico che fa parte del repertorio anti-
ebraico: «Non giungerà l’ora sino a quando non combattete con gli
ebrei, e persino la pietra dietro la quale l’ebreo si nasconde dirà: Oh ISCRIVITI
Musulmano, c’è un ebreo dietro di me, uccidilo».
In maniera speculare, le conseguenze del sionismo declinato in
COMMENTI RECENTI
chiave religiosa sono davanti agli occhi di tutti [1] ed invitano alla
rilettura delle importanti opere di Aviezer Ravitzky che ha studiato
attentamente l’evoluzione in senso religioso delle idee sioniste. Gian Piero su
L’omosessualità nella
La questione non è, certo, nuova ma sembra di trovarsi di fronte visione della Chiesa
ora, in piena post-modernità, ad un’alleanza perversa tra senso ortodossa greca
religioso, teologie di riferimento e percezione della terra, dell’etnia e Anima errante su I copti
di un «noi» superiore ed esclusivo. Quando, come ci è capitato di sospendono il dialogo
ascoltare ad Hebron, qualcuno aDerma che è proprio compito
Laura su “Fumo” in Val
religioso – percepito come dato direttamente da Dio – riprendersi
Padana
tutta la terra, la presenza dell’altro diviene una presenza demonica,
Adelmo li Cauzi su I
da eliminare religiosamente.
copti sospendono il
dialogo
Certamente, la psicologia sociale e la criminologia possono aiutare a
decifrare questi fenomeni di violenza collettiva e personale, Pietro su Il prete tra
nondimeno credo valga la pena indagare – per poterlo disinnescare moralismo e legalismo
– quel fenomeno per cui il mistero di Dio – rivendicato da tutti i Pgli
di Abramo, ebrei, cristiani e musulmani, come l’unico, il ARTICOLI RECENTI
trascendente, il sempre più grande – viene singolarmente
tribalizzato ed etnicizzato («il nostro Dio»), territorializzato (la
Israele-Palestina:
«nostra terra santa») e politicizzato («Dio è con noi»).
sfondo religioso del
con<itto
Sul modo di leggere i testi sacri
Piero Coda: uno stile di
Per disinnescare tale paradossale riduzione teologica, che ha pensare, vivere, credere
disastrose conseguenze interiori e politiche, credo si possa Spagna: campagna di
accennare al modo di leggere i testi sacri e alle opzioni di fondo che sostegno al papa
stanno dietro tali processi di interpretazione. Propongo questa
L’omosessualità nella
schematica analisi, consapevole che molti – ricordo qui André
Wenin, Giuseppe Dossetti, Meir Bar Asher, Jawdat Said, Gian visione della Chiesa
Domenico Cova, Jonathan Sacks – hanno lavorato con grande ortodossa greca
sapienza in questa direzione. Romania-Chiesa:
espansione e con<itti
In primo luogo, fa parte della lettura dei testi la consapevolezza del
proprio punto di osservazione e della propria collocazione. Nessuno
CATEGORIE ARTICOLI
ri<ette «a partire da nessun luogo» con tutto quello che questo
comporta in termini di parzialità, di questioni non viste e non visibili,
di interessi in gioco, di traumi subiti o inferti. Un posizionamento Archivio (1)
consapevole, sempre nuovamente da guadagnare, aiuta nel Ascolto & Annuncio
coltivare una postura modesta che, a ben vedere, fa parte del (762)
patrimonio mistico di ogni grande tradizione religiosa. Bibbia (868)
Breaking news (14)
In secondo luogo i testi, per quanto legittimamente creduti come
Carità (254)
ispirati da Dio, sono dentro la storia umana e, quindi, aqdati alla
Chiesa (2.386)
responsabilità degli uomini e delle donne. Si tratta di quella storicità
essenziale della fede islamica, cristiana ed ebraica: in tal senso le Cultura (1.164)
fonti sono come alberi rovesciati che hanno radici profonde nel Diocesi (228)
mistero di Dio, ma la cui terra, il tronco, le foglie e i frutti abitano Diritto (539)
all’interno di contesti storici precisi. In tale quadro, quando la lettura Ecumenismo e dialogo
incontra nei testi la violenza e l’etnocentrismo, la giustizia intesa (633)
come vendetta, l’esclusione e l’eliminazione dell’altro, essa è spinta a Educazione e Scuola
chiedersi che senso storico abbiano questi aspetti e se siano (174)
compatibili con le istanze etiche e religiose di fondo della propria
Famiglia (157)
tradizione. Si tratta della domanda su quali e quante dialettiche
Funzioni (7)
interne vivono nel proprio testo sacro.
In evidenza (4)
Questo vale anche – ed è un terzo passaggio – per le rispettive Informazione
tradizioni interpretative che rappresentano l’alveo vitale delle internazionale (1.478)
Scritture sacre e mediano, selezionando e trasmettendo, i signiPcati Italia, Europa, Mondo
e le chiavi di lettura principali. Il solo fatto che le tradizioni (590)
interpretative – nell’Islam, nel Cristianesimo e nell’Ebraismo – siano Lettere & Interventi
così ampie e pluralizzate – storicamente e geograPcamente – è un (1.692)
potente suggerimento all’interprete che molti sono stati i modi di
Libri & Film (1.396)
cogliere le prospettive di verità e che quindi tali modi possono
Liturgia (669)
essere strutturalmente parziali, limitati, o anche fuorvianti. Le
Ministeri e Carismi (531)
tradizioni talora sono molto attente e in ascolto dei testi e delle loro
Missioni (130)
profondità, in altri casi li aggrediscono per trovare in essi e
giustiPcare quello che già si pensa. News (33)
Papa (679)
Sull’emeneutica Parrocchia (169)
Tale lavorio – un quarto punto – può giovarsi di un sostegno Pastorale (862)
incredibile quando chi legge i testi della propria tradizione è Politica (1.540)
consapevole e/o conosce i testi di quelle altrui. È la prospettiva della Primo piano (4)
cosiddetta teologia comparativa: la lettura attenta e immersiva,
ProPli (541)
critica e simpatetica, dei testi appartenenti ad altri «mondi» religiosi
Proposte EDB (301)
e culturali permette di ritornare ai propri con un bagaglio di preziosi
Religioni (419)
insights storici e umani, politici e spirituali.
Reportage & Interviste
Questo modo di procedere per le tradizioni ebraica, islamica e (1.880)
cristiana è reso ancora più eloquente dal fatto che i testi stessi – Sacramenti (213)
animati da secoli di storia interpretativa – sono tra loro intrecciati da Saggi &
una serie di riletture e costanti riferimenti. Approfondimenti
(2.131)
Un quinto passaggio crediamo sia decisivo: si tratta del momento
Sinodo (290)
della scelta ermeneutica. In questa fase, il lettore o la comunità
Società (1.913)
scelgono umanamente – e per chi crede questa scelta avviene
Spiritualità (795)
davanti al mistero di Dio – nel grande intreccio, che i testi e le loro
interpretazioni costituiscono, la modalità di rispondere oggi alle Teologia (869)
domande proposte dalla storia e dall’esistenza concreta: come si Vescovi (541)
ricostruisce la giustizia? Come trattare il nemico? Che sacralità ha la Vita consacrata (375)
vita di ogni uomo e donna sulla terra? In che modo guardare e
rimediare alle proprie colpe? Come il mistero di Dio ci interpella qui
ed ora?
Sono le domande che il credente si pone come singolo e come
comunità cercando, in modo diuturno, di trovare le risposte che
ritiene provenire da Dio. Quest’operazione non consiste, a ben
vedere, in un depauperamento della credenza nel parlare di Dio,
nella sua alterità, ma assume in maniera seria il fatto che Dio – se
esiste – ha scelto di parlare a uomini e donne in quanto tali.
Il dolore dell’altro
Arriviamo così a un sesto passaggio: la cassa di risonanza – etica e
spirituale, esistenziale e politica – del parlare di Dio è la concretezza
umana. In questo spazio credo che possa giocare un ruolo
importante – e ampiamente testimoniato dai mistici dei tre
monoteismi – la capacità di un sentire largo e buono (la pietà/hesed,
la misericordia/rahmah, la magnanimità/macrothumia). Ossia la
possibilità di percepire il proprio trauma, quello personale e del
proprio popolo, insieme con il faticoso riconoscimento della
soDerenza e della storia dell’altro, del nemico.
In un’opera storica recente – B. Bashir e A. Goldberg (edd.),
Olocausto e Nakba, Zikkaron, Bologna 2023 – tale idea viene
descritta come dislocazione empatica. Nell’opera si ripercorre
l’obiettivo legame tra due tragedie di popolo, dove la custodia della
singolarità ed unicità della Shoah si combina con il riconoscimento
della Nakba attraverso uno studio attento della letteratura
israeliana e palestinese che mostra l’intreccio di lunga data tra i due
eventi.
Senza volerci dilungare in dettagli complessi, risulta possibile
rilevare in sintesi come questo atteggiamento, che sa riconoscere
insieme il dolore dei propri e il dolore dell’altro, sia radicato in
maniera profonda – anche se non sempre mainstream – nei
rispettivi testi sacri e rappresenti un atteggiamento umano e
religioso che può essere scelto e accolto.
Una prospettiva delineata in maniera magistrale nel capitolo 58,6-9
del profeta Isaia che qui glossiamo (e che invitiamo a rileggere sullo
sfondo degli eventi degli ultimi decenni in Medio Oriente):
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio
[ossia l’autentico volere di Dio]:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi
e spezzare ogni giogo?
[cioè sollevare i poveri e le vittime, liberare gli oppressi]
Non consiste forse nel dividere il pane con l’aDamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
[ossia la capacità di riconoscere i propri e gli altri]
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
[il proprio trauma è guarito insieme al trauma dell’altro]
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione
[l’eliminazione dell’oppressione riaccende un dialogo possibile con il
mistero di Dio].
Quanto detto tratta di prospettive «religiose» che – composte con
un serio rispetto del diritto internazionale – ritengo vadano
seminate, fatte crescere e difese nella speranza che modalità altre –
aldilà della distruzione violenta del nemico – possano, in qualche
modo, attecchire e contribuire ad innervare le scelte politiche,
militari e ideali, diminuendo il tasso di quella violenza che rovina
Israele e Palestina. L’urgente disarmo militare e politico mi pare
necessiti sempre anche di un disarmo ideologico e teologico.
[1] Cf. D. Neuhaus, Israele, dove vai?, in La Civiltà Cattolica 2 marzo
2024 (4169), 417-429.
Fabrizio Mandreoli è docente di teologia comparata e
fondamentale a Bologna e Firenze e collaboratore con l’Istituto
per la storia delle religioni dell’ISSR della Toscana. Insegna
anche presso il carcere di Bologna ed è responsabile del centro
ricerche «Insight». Pubblicato sul sito dell’editore Laterza il 12
marzo 2024.
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