I CRETESI
NELL’ISOLA DI CRETA SI SVILUPPÒ LA CIVILTÀ CRETESE, DETTA
ANCHE«MINOICA» DA MINOS, IL NOME CON CUI I CRETESI
CHIAMAVANO I LORO RE.
DOVE E QUANDO FIORÌ LA CIVILTÀ MINOICA?
LA POSIZIONE DI CRETA, CENTRALE NEL MEDITERRANEO
ORIENTALE E SITUATA FRA LE COSTE AFRICANE, ASIATICHE ED
EUROPEE, DIVENNE LA BASE DELLA SUA RICCHEZZA.
LA CIVILTÀ CRETESE EBBE INIZIO NEL 2500 A.C. E PER SECOLI FU
UNA DELLE CIVILTÀ PIÙ FIORENTI DEL MEDITERRANEO.
NEL 1450 A.C. UN VIOLENTO TERREMOTO COLPÌ LE ISOLE
DELL’EGEO E FORSE PROVOCÒ LA FINE IMPROVVISA DI QUESTA
CIVILTÀ:
LE CITTÀ CRETESI VENNERO DISTRUTTE E LA FLOTTA
AFFONDATA. PRIVE DI DIFESA, LE CITTÀ FURONO INVASE
DAGLI ACHEI PROVENIENTI DALLA GRECIA, CHE IMPOSERO IL
LORO DOMINIO SULL’ISOLA E DIVENNERO I NUOVI PADRONI DEL
MAR EGEO.
CHE COSA SAPEVANO FARE I CRETESI?
LA NATURA MONTUOSA DELL’ISOLA FAVORIVA SOLTANTO LA
COLTIVAZIONE DELL’ULIVO E DELLA VITE.
I CRETESI SI DEDICARONO, DUNQUE, ALLA PRODUZIONE DI VINO E
OLIO, ALLA PASTORIZIA, ALLA PESCA.
ERANO ARTIGIANI MOLTO ABILI: L’OREFICERIA, LA LAVORAZIONE
DEI TESSUTI DI LANA, LA PRODUZIONE DI VASI DI CERAMICA
ALIMENTAVANO UNA FORTE ESPORTAZIONE. DI CONSEGUENZA IL
COMMERCIO DIVENNE LA PRINCIPALE ATTIVITÀ E LA VERA
RISORSA ECONOMICA. I CRETESI POTEVANO COMMERCIARE CON
MOLTI PAESI GRAZIE ALLA LORO TALASSOCRAZIA, OVVERO IL
LORO DOMINIO DEI MARI E COMMERCIAVANO CEREALI E ALTRI
FRUTTI DELL'AGRICOLTURA PRINCIPALMENTE CON METALLI
PREZIOSI COME ORO E ARGENTO.
PER COSTRUIRE LE NAVI I CRETESI UTILIZZAVANO IL LEGNAME
DEI BOSCHI E DIVENNERO ESPERTI NAVIGATORI. FURONO I PRIMI
A PRATICARE LA NAVIGAZIONE D’ALTO MARE E A VIAGGIARE
ANCHE DI NOTTE.
COME ERA ORGANIZZATA LA SOCIETÀ CRETESE?
CRETA ERA ORGANIZZATA IN CITTÀ-STATO, CIASCUNA
DELLE QUALI ERA GOVERNATA DA UN RE-SACERDOTE, CHE
CONCENTRAVA NELLE SUE MANI IL POTERE POLITICO,
RELIGIOSO ED ECONOMICO. LO AFFIANCAVANO NEL GOVERNO
SCRIBI E FUNZIONARI. IL POPOLO ERA FORMATO DA
ARTIGIANI, MERCANTI, AGRICOLTORI. GLI SCHIAVI, COME IN
TUTTE LE CIVILTÀ ANTICHE, ERANO ALL’ULTIMO GRADINO
DELLA SCALA SOCIALE. QUELLA CRETESE ERA UNA CIVILTÀ
COLTA, CHE AMAVA CIRCONDARSI DI COSE BELLE, E PACIFICA:
LE CITTÀ ERANO SPROVVISTE DI MURA PERCHÉ SI SENTIVANO
SICURE, PROTETTE DAL MARE.
DOVE VIVEVA IL RE?
IL PALAZZO DEL RE ERA UNA CITTADELLA CON DIVERSI
EDIFICI E COSTITUIVA LA SEDE AMMINISTRATIVA E
RELIGIOSA INTORNO A CUI RUOTAVA LA VITA DELLA
CITTÀ. I RESTI ARCHEOLOGICI DOCUMENTANO CHE CNOSSO,
FESTO, MALLIA FURONO I CENTRI URBANI PIÙ IMPORTANTI
DELL’ISOLA.
QUALI DIVINITÀ ADORAVANO?
I CRETESI ERANO POLITEISTI. ADORAVANO DIVINITÀ
ANTROPOMORFE, CIOÈ CON SEMBIANZE UMANE. LA MASSIMA
DIVINITÀ ERA LA GRANDE MADRE, DEA DELLA TERRA E DELLA
FECONDITÀ. CONSIDERAVANO IL TORO UN ANIMALE SACRO,
SIMBOLO DEL POTERE; PERCIÒ, GLI DEDICAVANO LA FESTA PIÙ
IMPORTANTE DELL’ANNO. LA GARA PIÙ FAMOSA ERA IL SALTO
DEL TORO, UNA PERICOLOSA PROVA DI ABILITÀ, CHE
CONSISTEVA NEL FARE UNA CAPRIOLA SULLA SCHIENA DEL
TORO AL GALOPPO ATTERRANDO IN PIEDI ALLE SUE SPALLE.
RIASSUMO ED ESPONGO
• DA CHI ERA FORMATA LA SOCIETÀ CRETESE?
• QUALI CARATTERISTICHE AVEVA IL PALAZZO DEL RE?
• PERCHÉ LA SOCIETÀ PUÒ ESSERE DEFINITA COLTA E
PACIFICA?
• COM’ERA LA RELIGIONE?
• COSA È LA TALASSOCRAZIA?
IL PALAZZO DI CNOSSO
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI SULL’ISOLA DI CRETA HANNO RIPORTATO ALLA
LUCE LE ROVINE DEI MAGNIFICI PALAZZI REALI; IL PALAZZO MEGLIO
CONSERVATO È QUELLO DI CNOSSO.
QUALI ERANO LE SUE CARATTERISTICHE?
I RESTI CI MOSTRANO UN EDIFICIO IMPONENTE, CHIAMATO
CITTÀ-PALAZZO PER LA SUA GRANDEZZA. ERA FORMATO DA
PIÙ DI MILLE STANZE DISTRIBUITE SU TRE PIANI,
COLLEGATE DA SCALINATE E CORRIDOI LUNGHI E STRETTI. AL
SUO INTERNO C’ERA IL TEMPIO E UN AMPIO CORTILE DOVE SI
SVOLGEVANO LE CERIMONIE RELIGIOSE. AL PIANO TERRENO SI
TROVAVANO LE BOTTEGHE DEGLI ARTIGIANI E GLI ENORMI
MAGAZZINI IN CUI VENIVANO CONSERVATI I PRODOTTI
AGRICOLI. PALAZZO AVEVA GRANDI FINESTRE CHE
ILLUMINAVANO LE PARETI DECORATE DA BELLISSIMI
AFFRESCHI. I DIPINTI NON RAFFIGURAVANO SCENE DI GUERRA
O DI VIOLENZA, MA MOMENTI DELLA VITA DI CORTE, DANZE E
CERIMONIE RELIGIOSE.
TRA STORIA E MITO
IL MINOTAURO
MINOSSE, RE DI CRETA, AVEVA OFFESO IL DIO DEL MARE
POSEIDONE. IL DIO ALLORA, PER VENDETTA, GLI FECE
NASCERE UN FIGLIO METÀ UOMO E METÀ TORO: IL
MINOTAURO, UN ESSERE MOSTRUOSO CHE SI CIBAVA DI CARNE
UMANA.
MINOSSE CHIESE A DEDALO, IL PIÙ FAMOSO ARCHITETTO DI
ATENE, DI COSTRUIRE UN LUOGO DA CUI IL MOSTRO NON
POTESSE FUGGIRE. COSÌ IL MINOTAURO FU RINCHIUSO IN UN
INTRICATO LABIRINTO, DOVE CHI ENTRAVA NON RIUSCIVA A
RITROVARE LA VIA D’USCITA. QUANDO MINOSSE CONQUISTÒ
LA CITTÀ GRECA DI ATENE, PRETESE CHE OGNI ANNO GLI
ATENIESI INVIASSERO A CRETA ALCUNI GIOVANI DA DARE IN
PASTO AL MINOTAURO.
TESEO, FIGLIO DEL RE DI ATENE, DECISE DI AFFRONTARE E
UCCIDERE IL MOSTRO PER LIBERARE LA SUA CITTÀ DA QUESTO
CRUDELE TRIBUTO. QUANDO GIUNSE SULL’ISOLA, INCONTRÒ
ARIANNA, FIGLIA DI MINOSSE, CHE SI INNAMORÒ DI LUI E LO
AIUTÒ NELLA SUA IMPRESA. GLI DETTE UN GOMITOLO DI FILO
DA SROTOLARE MAN MANO CHE SI ADDENTRAVA NEL
LABIRINTO. COSÌ, UCCISO IL MINOTAURO, TESEO POTÉ
RITROVARE L’USCITA RIAVVOLGENDO IL FILO DI ARIANNA.
