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DURKHEIM

Il documento riassume le teorie del sociologo Emile Durkheim. Descrive come Durkheim abbia definito la religione come un sistema di credenze e pratiche condivise che uniscono una comunità. Viene inoltre analizzato il concetto di totemismo e come Durkheim lo considerasse una delle forme religiose più antiche.

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DURKHEIM

Il documento riassume le teorie del sociologo Emile Durkheim. Descrive come Durkheim abbia definito la religione come un sistema di credenze e pratiche condivise che uniscono una comunità. Viene inoltre analizzato il concetto di totemismo e come Durkheim lo considerasse una delle forme religiose più antiche.

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DURKHEIM (CHE PERO SI LEGGE DURKAIM)

I maggiori esposti della sociologia sono: Spencer, Comte, Weber e Durkheim. La sociologia nasce intorno
alla seconda metà del 1800, e Durkheim è uno dei padri fondatori dell’antropologia sociale e dello studio
delle religioni. Idealizza molte teorie tra cui quella dell’impatto industriale sulle società contemporanee e la
teoria sul suicidio.
La sua ultima opera: “Les formes èlèmentaires de là vie religieuse” è l’ultima che compose prima di
morire. All’interno di essa troviamo studi sulla religione ed i suoi aspetti elementari e primitivi, un analisi
delle cosi dette “mentalità primarie” descritta mediante lo studio delle tribù totemiche dell’Austria
centrale, un’analisi della genesi delle categorie intellettuali mediante la struttura della religioni più
arcaiche, abbiamo una teoria sul primo empirico delle rappresentazioni individuabili ed una teoria
sull’origine del torriamo.
La regione (coscienza collettiva sublimata da Dio), è all’origine dell’animo umano. Il totem è un emblema, il
simbolo di una forza che emana il clan ma che lo domina. Durkheim definì la religione non soltanto
collettiva per le sue origini e per il suo esercizio ma anche per i suoi contenti che rappresentato una
sorgente di civiltà umana.
Lèvy Bruhl (scuola antropologica inglese), s’interessò di esaminare quella che viene chiamata “mentalità
primitiva”. L’uomo arcaico secondo Durkheim ci appare come un animale sociale, che ha già compiuto una
delle più grandi rivoluzioni: l’invenzione della religione, che racchiude in essa tutte le altre forme di cultura.
Durkheim quindi critica Bruhl, perché studia il primitivo come una figura genetica.

PRIMO LIBRO: CAPITOLO 1.


La religione di definisce come un sistema di pratiche, d’idee che utilizzano concetti metafisicò, che vanno al
di là della nostra comprensione, ma che aggiustino su uno scenario che noi consideriamo sovrannaturale.
Secondo Durkheim, la religione si sforza di concepire l’inconcepibile.
Il concetto di sovrannaturale è fondamentale, non serve essere testimoni dei fatti, ma occorre che questi
siano considerati impossibili nel verificarsi.
Un altro concetto fondamentale è quello della divinità, che possiede un significato diverso rispetto a quello
che gli viene attribuito sul vocabolario. Molti popoli non hanno infatti lo stesso concetto di noi occidentali,
le divinità venerate da noi hanno un carattere più spirituale (esseri spirituali).
Per esseri spirituali s’intende soggetti dotati di poteri superiori che posseggono ad esempio: l’anima dei
morti, creature fantastiche. Un dio quindi, è un essere vivente con poteri soprannaturali, con cui l’uomo
sente il bisogno di avere contatto in caso di necessità. L’uomo ha bisogno del contatto diciamo per
autogiustificare ciò che succede intorno a lui, mentre le divinità necessitano dell’uomo per sacrifici, riti e
preghiere.

Il concetto di magia e religione vanno bene separati se c’è la possibilità.


Anche la magia è composta da credenze, miti e dogmi, infatti non è sempre facile distinguerla dalla
religione perché ambedue fanno riferimento a forze e concetti che sono simili, se non proprio
perfettamente identici, come ad esempio il culto dei morti. Si creda dunque un conflitto magico-religioso.
Tanto è vero che la magia prova piacere a profanare dei concetti religiosi, e secondo Mauss il mago cerca
proprio di compiere atti definiti antireligiosi.
È possibile trovare però traccia di un conflitto tra i due domini:
- nel caso della religione ed credenze sono sempre comuni determinate da una comunità chiamata Chiesa;
- nel caso della magia, il mago non ha una comunità di fedeli, ma viene solo interpellato per circostanze
particolari.
Una chiesa dunque non è solo una confraternita sacerdotale, ma una comunità morale formata da elementi
che credono alla stessa fede.
Ciò comporta che per religione s’intende: sistema solidale di credenze e pratiche a cose sacre, che
uniscono una comunità morale che prende il nome di chiesa.

PRIMO LIBRO: CAPITOLO 2


Durkheim fa una distinzione tra i due principali culti definiti primitivi: il naturalissimo e l’animismo.
Per ANIMISMO s’intende, la religione degli spiriti, le cui credenze sono legate alla credenza verso le cose
sovrannaturali. Per NATURALISMO invece s’intende la rappresentazione e l’adorazione per gli elementi
della natura in maniera religiosa.
Alcune teorie sostengono che l’animismo sia un derivato del naturalismo, altre teorie invece sostengono il
contrario.

Teoria del duplicato di anima.


L’idea di anima è stata concepita sotto un analisi dei sogni, in quelle civiltà dove si crede che il sogno sia lo
specchio dell’anima. Si crede che durante il sogno l’anima si specchi e vaghi in una dimensione tra mondo
degli spiriti e mondo reale.
Certi australiani, tagliano il pollice ai guerrieri che hanno ucciso per impedire che la loro anima vaghi.
L’uomo non può entrare però a contatto con lo spirito che alloggia nel suo sonno senza praticare specifici
rituali. L’anima resa nell’uomo anche dopo la morte, per un periodo di tempo abbastanza lungo, rendendo
inavvicinabile il luogo del decesso di una persona, quando qualcuno muore l’alloggio viene dislocato e poi
collocato in un altro punto dell’accampamento.
Secondo Taylor, il primitivo pensa come se fosse un bambino, che non riesce a distringere l’animato dal
non animato. Si ammette che l’anima è distante dal copro, che non sia il suo duplicato ma ci sono organi
che sono destinati alla sede dell’animo. Dopo la morte, l’animo non assume nessuno potere, solo la
capacità di muoversi liberamente.

Teoria del naturalissimo di Spencer.


Secondo Spencer preso il culto della natura avrebbe il posto della vecchia religione dei morti e che gli
animali che si aggiravano intorno alle tombe fossero state scambiate per le anime dei morti. La teoria
naturalista è stata sostenuta dagli antropologhi, le somiglianze che quest’ultima possiede all’interno di
culture diverse, ci fa pensare alla sua nascita per la stessa origine.

Secondo il naturalismo concepito da Müller, l’uomo non può entrare in rapporto con la nature senza
rendersi conto della sua immensità, gli uomini sono stati invitati a rifletterci su questo aperto dando una
spiegazione mediante un piano spirituale.
La nascita del linguistico, rappresenta il riversamento dei pensieri dell’uomo, anche se il linguaggio stesso
però possiede natura propria.
La lingua di un popolo ha un influenza su come vengono definite le cose sacre, è il pensiero che ordina le
idee che sono destinate, in caso del pensiero primitivo, ad adattarsi a scemi preesistenti. Il pensiero
religioso nasce anche dalla lingua, dalla quale questo attinge.
Il primitivo deve denominare le cose prima mi porle sotto un giudizio di pensiero, ad esempio: il fulmine
che colpisce l’albero, che il primitivo ancora non conosce gli appare come una forza capace di provocare
incendi, ma per analizzarlo con cura deve poterlo conoscere e quindi denominarlo.
Nel denominarlo, il primitivo lo rende un articolo o un nome, alla quale attribuisce un azione.
Capita che uno stesso oggetto abbia più nomi, rendendolo non lo stesso oggetto, ma tra di loro si
percepisce parentela. La personalità divide gli oggetti che si disgiungono e si determinano.
Analisi del mito di Müller.
Müller analizza il mito in ambito religioso, definendolo una malattia del pensiero e di come questo,
divenisse la malattia del linguaggio. Il linguaggio è il pensiero umano sono inseparabili e s’influenzano
reciprocamente.
Secondo Müller dunque i miti sono una sviluppo parassitario si un culto religioso, che influenzano il
linguaggio. Ma se si eliminano il mito, deve eliminarli anche il rito.
Secondo Durkheim dunque il naturalismo non viene considerato come un originario della religione, perché
il primitivo non ha compreso a pieno la naturale. Il primitivo entra a contatto solo con forze naturali a lui
incontrollabili.

Il Totemismo.
Durkheim analizza il totemismo come culto ancora più antico sia dell’animismo, sia del naturalismo.
Gli americani si erano già accorti che il totemismo era legato ad un organizzazione sociale, in cui la società
era divisa in clan.
L’antropologo analizzano le credenze del totemismo, perché secondo lui è impossibile studiare una
religione ignorando le idee su cui essa si appoggia, è la più importanti di queste idee è la concezione del
totem.
I clan sono una organizzazione sociale, in cui ì membri vengono un uniti mediante un grado di parentela.
I membri appartengono dunque ala stessa famiglia e vengono indicati con la stessa parola.
Ogni clan, possiede il suo totem. Due clan non potranno mai avere lo stesso totem, nonostante
appartengano ad una stessa tribù. Anche se i membri del clan si trovano in luogo diversi, questo non cessa
di esistere.
Gli oggetti che appartengono al totem sono sia vegetali, sia animali. Su 500 totem analizzati da Howitt, 40
sono rappresentati da oggetti innati.
Il totem non prende mai un elemento nel suo caso specifico. Ad esempio, non si usa un totale come emù,
ma l’emù stesso. Spesso il totem si trova dove si sono svolti fatti leggendari o spesso si ci ispira ad un
elemento mitico.

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