I “ROARING TWENTIES” E LA CRISI DEL 1929
PREMESSA
Dopo la prima guerra mondiale si assistette a un’enorme crescita dell’economia di
quei paesi che erano rimasti estranei al con itto, in particolare quella degli Stati
Uniti, e dall’altra parte si veri cò una sovrapproduzione nei paesi europei che
avevano partecipato al con itto.
Un altro grande problema fu l’isolamento degli “Stati Uniti” sia per quanto
riguardava la politica economica protezionista, poiché volevano diventare i
protagonisti dell’economia mondiale, sia per quanto riguardava la limitazione delle
immigrazioni degli europei.
Dal Boom al crollo della borsa
Usciti vincitori dalla prima guerra mondiale, gli Stati Uniti confermarono il loro ruolo
di potenza mondiale, infatti erano il primo paese per esportazioni di capitali e per
produzione.
L’economia americana cominciò a crescere, grazie alla di usione della produzione
in serie e all’aumento dei salari.
A questo primato non corrispondeva una capacità di guida dell’economia come la
si può vedere nell’atteggiamento conservativo e a tratti razzista.
Esempio lampante fu il proibizionismo, secondo il quale era vietato la produzione e
la vendita di alcool poiché si credeva fosse una pratica appartenente ai neri e ai
proletari.
In questo periodo crebbe l’interesse verso la borsa di Wall Street, infatti gli
investitori furono incoraggiati dai facili guadagni che si ottenevano investendo in
essa, comprando le azioni e rivendendole a un prezzo più alto.
Questa domanda in continua crescita fece si che che crescesse anche una
sproporzione tra le spese e le possibilità di assorbimento del mercato interno.
E inoltre si venne a creare una crisi del settore agricolo.
Con l’aumento delle esportazioni si consolidò un rapporto di dipendenza reciproca
tra il nuovo e il vecchio continente, poiché gli USA spostavano i capitali in Europa
in modo da far riprendere l’economia degli stati europei e, a loro volta, gli stati
europei importavano i prodotti americani.
Questo rapporto si rivelò da subito volto al fallimento poiché nella maggior parte
dei casi i capitali provenivano da banche private, infatti quando le conseguenze
dell’economia europea si fecero sentire su quella americana, si veri cò subito una
discesa nella borsa.
A settembre del 1929 le azioni raggiunsero i valori piu alti e da qui iniziò una
tendenza, da parte di alcuni speculatori, a rivendere le proprie quote no a causare
una caduta dei valori dei titoli in base al rapporto domanda o erta.
Questo crollo della borsa si fece risentire su tutti gli strati della popolazione.
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In questo periodo crollarono i prezzi del settore industriale, aumentarono i
disoccupati e si veri cò un calo della domanda.
In risposta a questa situazione il presidente Hoover decise di inasprire il
protezionismo, svalutando il dollaro in modo da abbassare la concorrenza e
favorire le esportazioni.
Questa crisi riguardò il commercio a livello internazionale, poiché tutto il mondo
era legato da quel rapporto di dipendenza reciproca, infatti ne risentirono:
- La Germania -> Bruning attuo una politica di sacri ci, che si rivelò fallimentare;
- La Francia -> attuò una politica di austerità al ne di difendere la moneta
nazionale;
- La Gran Bretagna -> introdusse tasse doganali.
Alle nuove elezioni americane, Hoover fu scon tto da Roosevelt, il quale già alla
presentazione del suo programma politico annunciò di voler inaugurare il New
Deal, un nuovo programma economico che prevedeva un intervento piu drastico
dello stato nei processi economici:
- Aiuti pubblici nel sistema creditizio, per estinguere ipoteche;
- Sussidi per i disoccupati;
- Svalutazione del dollaro per favorire le esportazioni;
- Istituzione dell’ Aaa per controllare la produzione agricola;
- Istituzione della Nira per limitare la concorrenza e tutelare i diritti dei lavoratori.
Roosevelt si guadagnò cosi l’appoggio dei sindacati, ma anche un’ampia
coalizione a lui avversa, infatti la corte suprema degli Stati Uniti cerco di bloccare
la riforma dichiarando l’incostituzionalità dell’Aaa e del Nira.
Roosevelt reagì modi cando le leggi bocciate, subito dopo essere stato eletto alle
elezioni del ’36.
Da una parte la sua azione smentì il principio cardine del liberismo ma dall’altro
riuscì a dare lo slancio necessario all’economia americana e a mantenerla stabile
no all’inizio della seconda guerra mondiale.
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