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Le Età Della Preistoria e L'inizio Della Storia

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Le età della preistoria e l’inizio della storia

1. I periodi della preistoria

Il termine «preistoria» significa «prima della storia» indica il periodo dell’evoluzione umana
che inizia con la comparsa di Homo habilis (2 milioni di anni fa) e termina con l’invenzione
della scrittura (circa 5000 anni fa) i reperti giunti a noi sono perlopiù in pietra, perciò la
preistoria è definita anche «età della pietra»
è suddivisa in tre periodi:

il Paleolitico o «età della pietra antica» (da 2 milioni di anni fa


al 10 000 a.C.)

il Mesolitico o «età della pietra di mezzo» (10.000-8000 a.C.)

il Neolitico o «età della pietra nuova» (8000-5000 a.C.)

Nel paleolitico circa 2 milioni di anni fa iniziò il viaggio del genere Homo i nostri progenitori
vivevano di caccia e raccolta di frutti selvatici dovevano spostarsi continuamente i loro
piccoli villaggi di capanne erano provvisori

Quest'evento si chiama nomadismo.

Nel Mesolitico intorno al 10 000 a.C. con la fine dell’ultima glaciazione, comparvero foreste
e
praterie, e la fauna mutò i grandi animali come i mammut e le renne migrarono a nord,
lasciando il posto a caprioli, conigli, cinghiali l’uomo dovette inventare armi (l’arco) che
colpissero da lontano animali piccoli e veloci, e imparò a pescare si verificò la crescita
spontanea di cereali l’uomo iniziò ad addomesticare alcuni animali

Quest’evento si chiama riduzione del nomadismo

Nel Neolitico tra l’8000 e il 5000 a.C.si verificarono alcune «rivoluzioni» importanti la
nascita dell’agricoltura (rivoluzione agricola) con la conseguente domesticazione di piante
e animali, rese l’uomo indipendente dall’ambiente per soddisfare le proprie esigenze
alimentari. La nascita dei villaggi (rivoluzione urbana) resa possibile grazie alla nuova
condizione di
sedentarietà dovuta alla rivoluzione agricola

Le culle dell’agricoltura furono la zona della Mezzaluna fertile estesa tra il golfo
Persico e l’Egitto nella quale l’agricoltura nacque intorno all’8000 a.C. per diffondersi
successivamente in Europa, attraverso i Balcani. La Cina, nel Messico e sulle Ande in cui
si sviluppò in modo autonomo tra il 7000 e il 6000 a.C.

Furono costruiti nuovi strumenti da lavoro:

lame: per macellare animali e conciarne le pelli


asce
falci
zappe: per lavorare la terra
aratro

e nuovi strumenti per conservare e cuocere i prodotti animali e vegetali recipienti in


ceramica. E le fibre tessili ottenute permisero di confezionare indumenti (grazie
all’invenzione del telaio)

dall’agricoltura: lino, canapa, cotone

dall’allevamento: lana, seta

Nel Neolitico la società neolitica era una società patriarcale sorsero nuovi villaggi
i più grandi accoglievano alcune migliaia di individui ed erano protetti da recinti il
cambiamento fu molto graduale e non avvenne contemporaneamente ovunque. Ogni
famiglia aveva a capo il maschio più anziano la donna era sottomessa al potere maschile
e relegata al ruolo di «fattrice di figli» i figli dovevano essere numerosi per lavorare i
campi.

L’insieme dei capifamiglia formava il consiglio degli anziani che sceglieva il capo-villaggio
All’interno delle comunità, si diversificarono le mansioni accanto agli agricoltori c’erano
vasai, tessitori, artigiani del metallo, pescatori, allevatori e mercanti dato che alcune attività
erano più remunerative di altre si crearono le gerarchie sociali delle terre e dei mezzi e
beni di produzione si formò il senso della proprietà privata che non appartenevano più a
tutta la comunità, ma a determinate persone e famiglie.
La sedentarizzazione e una nutrizione più regolare favorirono l’aumento demografico Nei
centri abitati fu così che si formarono le città si scelsero spazi comuni per commerciare
con nuove necessità amministrative e nuove attività economiche che diedero l’impulso
all’invenzione della scrittura era l’inizio della storia.

Le prime civiltà della storia nascono nella regione della Mesopotamia, cioè “terra in mezzo
ai fiumi”. Il Tigri e l’Eufrate, infatti, permettono l’irrigazione e dunque lo sviluppo
dell’agricoltura, e il clima mite favorisce l’insediamento umano. Nel IV millennio a.C. varie
innovazioni tecniche e sociali, conseguenze della “rivoluzione” del Neolitico, permettono lo
sviluppo delle prime comunità sedentarie:

1) tecniche di canalizzazione delle acque


2) lavorazione dei metalli
3) divisione del lavoro e formazione di figure professionali specializzate

All’inizio dell’Età del bronzo le città più importanti della Mesopotamia sono quelle dei
Sumeri, una popolazione guidata da un re i cui templi, le ziqqurat, hanno anche la
funzione di centro di raccolta e distribuzione dei beni.

Sumeri

3200-2350 a.C. circa

La testimonianza di alcune tavolette d’argilla giunte fino a noi dimostra che i Sumeri
annotano, con caratteri cuneiformi, semplici informazioni economiche e amministrative.
L’invenzione della scrittura è di importanza capitale e segna il passaggio dalla preistoria
alla storia.

Alla fine del III millennio a.C. gli Accadi conquistano il


regno dei Sumeri, creando un vasto impero che comprende
l’intera regione mesopotamica.

Si alternano poi i regni di popolazioni di diverse etnie, in una serie di scontri che
confermano il valore strategico del territorio.
Accadi
2335-2218 a.C.

Nel XVIII secolo a.C. la città di Babilonia, al centro della cosiddetta Mezzaluna fertile tra il
Tigri e l’Eufrate, fiorisce come cuore commerciale e politico della regione.

Il leggendario sovrano babilonese Hammurabi è noto per aver fatto redigere una grande
raccolta di leggi che regolano molti aspetti della vita pubblica.

Babilonesi
Hammurabi
1792-1750 a.C.

Mentre in Mesopotamia nascono potenti città, intorno alla metà del IV secolo a.C. anche le
rive del fiume Nilo vedono sorgere una grande civiltà, destinata a una storia lunga e
prestigiosa: la civiltà egiziana.

Egizi
3500-30 a.C.

Unificato nel 3150 in un unico regno, l’Egitto è governato da un faraone che rappresenta
un dio in terra: accentra nelle sue mani il potere economico, politico e religioso.

Antico Regno 3150-2150 a.C.

Medio Regno 2140-1750 a.C.

Nuovo Regno 1540-1069 a.C.

Età tarda XI-I secolo a.C.

Nella storia dell’antico Egitto si alternano fasi di espansione,con conquiste territoriali


oppure l’instaurazione di legami commerciali con i paesi vicini, e periodi intermedi di crisi e
instabilità politica.

Nel II millennio a.C. si affacciano alla storia del Vicino


Oriente altre due popolazioni:
gli Ittiti, originari dell’Anatolia;

gli Assiri, della città di Assur sul Tiigri.

Ittiti: massima espansione: XIV secolo a.C.


Assiri: XI-VII secolo a.C.

L’impero assiro, approfittando della crisi che colpisce sia gli Egizi sia gli Ittiti, si impone a
partire dall’XI secolo a.C. Verrà soppiantato dall’Impero neo-babilonese soltanto nel 612
a.C.
neo-Babilonesi: VII-VI secolo a.C.

L’avvicendarsi degli imperi nel Vicino Oriente e il dominio di quello Babilonese tocca anche
la popolazione dei Fenici, insediata nell’attuale Libano sin dal III millennio a.C.
Navigatori e abili nel commercio, i Fenici sono organizzati in città-stato indipendenti,
ognuna con un proprio re, sottomesse però nel corso del VII secolo a.C.
Fenici: III millennio-VII secolo a.C.

Gli Ebrei, stanziati nella valle del Giordano a partire dal II millennio a.C., elaborano una
delle prime religioni monoteiste della storia. Yahweh, il Dio ebraico, infatti, a differenza
delle divinità degli altri popoli è venerato in modo esclusivo.
Ebrei: dal II millennio a.C.

La Bibbia è la principale fonte per la ricostruzione delle vicende storiche del popolo
ebraico. Inizialmente organizzati in tribù, intorno al 1000 a.C. gli Ebrei vengono
riuniti dal re Davide, a cui succede il leggendario sovrano Salomone.

Gli Ebrei subiscono la dominazione degli Assiri (722 a.C.) e poi dei neo-Babilonesi (587
a.C.), quindi fino al 539 a.C. vengono deportati a Babilonia, dove vivono da esuli.

Tornati a Gerusalemme, entrano sotto l’influenza dell’Impero persiano, poi dei Macedoni di
Alessandro Magno e infine dei Romani, in una lunga catena di persecuzioni che segna per
sempre la storia ebraica.

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