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1 - Introduzione-e-Capitolo-1 100mila Euro Sul Conto

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Introduzione al Corso

Ho deciso di scrivere l’introduzione a “100 Mila Euro sul Conto” il 30


dicembre 2017, in quella fase dell’anno in cui mentalmente cerchi di tirare
le somme del tuo bilancio annuale e, più in generale, di quello della tua
esistenza negli ultimi anni.

Ti scrivo in una fase in cui l’obiettivo che voglio farti raggiungere


attraverso il corso è, per quello che mi riguarda, piuttosto vicino e in cui
vivo una vita relativamente serena a Torino con la mia compagna.

Sono nel mio paese d’origine in Costiera Amalfitana e, in questi giorni,


vivo la solita routine dell’emigrato al Nord o all’estero che incontra amici
e conoscenti di sempre e viene “intervistato” sulla sua nuova vita, su
quello che fa.

Quando lasci un piccolo centro e ti trasferisci in città, quando torni e


dimostri che ti sei stabilizzato altrove, sembri quasi quello che in qualche
modo ce l’ha fatta, che è riuscito a percorrere quel cammino che è venuto
praticamente in mente a tutti, almeno una volta, e che non sempre è stato
effettuato.

Ti sembrerà strano ma quando torno al mio paese d’origine sono avvolto


da un velo di tristezza che ancora non mi riesco a spiegare anche se, al
tempo stesso, acquisisco effettivamente la consapevolezza che le corse
degli ultimi anni mi hanno portato lontano non solo geograficamente ma
anche mentalmente da quello che ero, dalle aspirazioni indefinite che
animavano il me di qualche tempo fa e dal desiderio di riscattarmi che
cullavo forte dentro di me.

Sì, perché tu mi hai conosciuto come blogger di successo e divulgatore


esperto di finanza personale, ma la mia vita non è mai stata tutte rose e
fiori: non sono nato con 7 camice, non ho avuto la strada spianata e,
fondamentalmente, mi sono sempre sentito inferiore agli altri in quanto ad
opportunità concessemi dal contesto ambientale e sociale da cui sono
venuto fuori.

1
5 anni fa, non 50, ero solo uno studente universitario squattrinato ed
abbattuto da una serie di circostanze sfavorevoli: non avevo un soldo né
una famiglia che poteva garantirmene (non pensavo minimamente alla
finanza ma a malapena a tirare avanti), ero indietro con gli esami
all’università e mi stavo per rassegnare all’idea che, pur essendo una
persona in gamba (l’autostima, no, non la perderò mai!), non avrei avuto
mai le opportunità che meritavo.

Lavorativamente ero una frana, tutte le cose che avevo tentato di fare non
avevano avuto successo e mi avevano segnato nell’orgoglio perché,
nonostante tutto, sentivo dentro di me il bruciore del fallimento.

Tu sai benissimo cosa vuol dire fallire in Italia, quando non riesci a fare
qualcosa e sei pervaso da un senso di insoddisfazione personale e dagli
sguardi quasi di compassione degli altri (e io ne avevo tanti addosso
vivendo in un piccolo centro dove tutti conoscono tutti): io ero così, mi
sentivo sfigato, senza soldi, senza prospettive e senza possibilità concrete
di emergere.

Non mi sto piangendo addosso, ti sto solo cercando di dire che, se sei in
una situazione di questo tipo, nel corso delle prossime pagine troverai le
giuste dritte per svoltare definitivamente.

La mia prima svolta l’ho avuta quando l’Università di Salerno mi ha


concesso una borsa di studio con casa fuori sede: sono andato a vivere da
solo per la prima volta, sebbene fossi a pochi chilometri da casa, ed ho
potuto abbandonare l’ambiente paesanotto che tanto mi tarpava le ali e mi
intristiva.

L’opportunità avuta mi ha permesso di concentrarmi di più sullo studio e


recuperare gli arretrati e di avere tanto tempo per me, soprattutto di notte,
per cercare delle entrate che potessero permettermi di guadagnare
qualcosa.

La prima occasione l’ho avuta tramite il direttore di un quotidiano locale


della mia zona che, dopo aver letto alcuni scritti di un mio blog avviato in
quella fase, mi ha chiesto di collaborare con lui.

2
Oggi non ci parliamo più per una serie di vicende che prima o poi cercherò
di chiarire ma, almeno per quel che mi riguarda, gli sarò grato per sempre
perché è stato il primo a permettermi di realizzare un piccolo sogno: essere
pagato per fare quello che mi piace, cioè scrivere.

Lavorare per un quotidiano online mi ha permesso di avere qualche soldo


per pagarmi gli studi integrando la misera borsa di studi che percepivo e,
soprattutto, mi ha proiettato davanti al pc a studiare su come sfruttare le
mie capacità per guadagnare di più.

Di giorno studiavo per dare gli esami, di notte leggevo per apprendere di
più sul guadagno su internet. Ho iniziato a collaborare per il quotidiano
Blasting News, un portale che pagava e paga ancora oggi i writer in base
alle visite: nel giro di pochi mesi sono diventato una delle firme più lette in
Italia e sono riuscito a guadagnare l’equivalente di uno stipendio e forse
anche qualcosa in più, risolvendo almeno nel breve periodo i miei
problemi di carenza di soldi.

Da lì la mia passione mi ha portato a fondare Affari Miei, il blog da cui


hai acquistato questo corso, e successivamente a fondare una società
editoriale basata sul performance marketing poco dopo il mio
trasferimento a Torino.

Non voglio dirti altro, se ti interessa la mia storia puoi approfondirla


ascoltando la mia intervista per Italian Indie (la trovi qui) oppure la mia
intervista con Talent Bay (la trovi qui).

Ho ancora tantissimo da fare ed il fatto che io stia qui a mettere insieme i


pezzi delle nozioni apprese negli ultimi anni non fa di me un guru: io mi
ritengo solo, idealmente, un fratello maggiore che ti fornisce dei consigli
perché ci è già passato. Il fratello che avrei voluto avere io e che, invano,
ho desiderato nei momenti di maggiore difficoltà.

Grazie alle informazioni che troverai nei prossimi capitoli potrai prendere
in mano la tua vita indipendentemente dal punto in cui ti trovi e
raggiungere il tuo obiettivo nel tempo che riterrai opportuno.

Il corso si divide in tre capitoli tematici:

3
1. Capitolo 1 – Risparmio: ti insegnerò una serie di tecniche che utilizzo
per ridurre i miei consumi in maniera intelligente e risparmiare fino al
30% semplicemente acquistando con maggiore razionalità, senza
abbassare il mio tenore di vita;

2. Capitolo 2 – Business: ti spiegherò come puoi far partire la tua attività


anche nel tempo libero concentrandomi soprattutto sul web che io stesso
ho sfruttato per mettermi in proprio. In più condividerò con te tre storie di
successo di persone che, con vari percorsi, sono riuscite a fare il grande
salto lasciando il posto fisso e creando un’azienda dal nulla;

3. Capitolo 3 – Investimenti: faremo insieme una panoramica delle


principali strade per investire e ti spiegherò come devi consolidare il tuo
patrimonio senza correre rischi e senza acquistare prodotti spazzatura.

Mi auguro di iniziare con te il cammino verso la tua indipendenza: le


nozioni che trovi sono il frutto di ragionamenti ed applicazioni personali e
ti guideranno verso la definizione dei tuoi obiettivi.

Se hai acquistato questo corso è perché vuoi pensare finalmente a te, al tuo
benessere, al tuo futuro: mi auguro con tutto il cuore di esserti di aiuto e di
accompagnarti diligentemente lungo la via che porta ai tuoi sogni.

Buona lettura.

Chi Sono
Se sei arrivato su questo corso probabilmente mi conosci già, anche se non
c’è motivo per non spendere due righe ulteriori per presentarmi.

Sono Davide Marciano, il fondatore e l'anima del blog Affari Miei, lavoro
che oggi svolgo a tempo pieno e che mi ha portato, anche tramite il
contatto con te e altre persone che condividevano i tuoi stessi problemi, a
preparare questo corso.

Non sono stato sempre un paladino del risparmio e un divulgatore: sono


stato “giovane”, passami il termine, anche io. Sono nato in una ridente
cittadina della Costiera Amalfitana, dove ho speso il mio primo quarto di
4
secolo. Dal 2015 vivo a Torino, città che oggi ospita non solo le mie
attività lavorative, ma anche il centro dei miei interessi professionali,
umani e affettivi.

Sono laureato in giurisprudenza all’Università di Studi di Salerno e,


nonostante ormai i banchi delle lezioni siano fisicamente e temporalmente
lontani, continuo a leggere ogni giorno, perché non mi stanco mai di
apprendere.

Dopo aver terminato gli studi ho cominciato ad interessarmi di web: una


passione diventata un lavoro, che non è soltanto una fortuna, ma il frutto di
sacrifici enormi.

Ho mosso i miei primi passi dalle residenze universitarie, dove ho


cominciato ad approfondire gli strumenti che mi avrebbero permesso di
dedicarmi a questa nazione.

Non ho cominciato da un comodo ufficio di Milano, Torino o Roma: dopo


essermi laureato sono partito dalla classica cameretta di casa mia, a
Maiori, un paese di quelli che compongono la Costiera Amalfitana.

Uscivo poco, anzi pochissimo, perché il mio obiettivo era quello di andare
via, raggiungendo quell’autonomia che avevo sempre sognato.

Perché ti racconto la mia storia? Perché oggi grazie al web non hai
davvero più scuse: puoi cominciare a fare sul serio con una linea ADSL e
un garage. La stessa connessione che utilizzi oggi, magari ogni giorno, per
lamentarti di futilità su Facebook.

Dopo i primi passi, che mi hanno dato l’indipendenza economica


sufficiente per andare via, ho preso la decisione più importante della mia
vita e mi sono trasferito a Torino, una città che avrebbe potuto soddisfare
il mio bisogno di vivere in un grande centro, sia per i ritmi sia per le
professionalità che vi operano.

In poco tempo sono diventato un imprenditore del web, e anche la mia


compagna di vita, ricercatrice all’università, ha deciso di mollare “il posto
fisso” per seguirmi in quella che, almeno inizialmente, sembrava una

5
follia. Una fortuna enorme per me, perché mi ha aiutato a crescere e non
mi ha fatto mai sentire solo contro tutti.

Dopo qualche anno e dopo aver ricevuto molto dalla rete, ho concentrato i
miei sforzi per restituire qualcosa, con un corso che, come saprai ormai dal
titolo, è destinato a chi vuole avere 100.000 euro in banca.

Puoi vivere una vita straordinaria con poco, riuscendo ad accantonare


somme importanti per raggiungere il tuo sogno. Come? Te lo spiego nel
mio corso. Continua a leggere.

6
Capitolo 1 - Risparmiare ti fa guadagnare
più che investire in borsa
Ti affanni per lavorare di più, per fare quelle ore di straordinario che pensi
potrebbero cambiarti la vita, corri come un criceto impazzito dentro la
ruota, anche se la soluzione ai tuoi problemi economici ce l’hai a portata di
mano.

Puoi guadagnare fino al 20% su base annua in più rispetto a quanto


guadagni oggi, senza muovere un centesimo, senza prenderti rischi e senza
inganni.

Sì, su Internet avrai già letto migliaia di offerte di questo tipo: c’è chi dice
di aver smesso di lavorare e di guadagnare decine di migliaia di euro al
giorno da casa, c’è chi è pronto a giurare di essere diventato milionario con
le opzioni binarie e c’è anche chi ti propone metodi addirittura più
strampalati.

Non nel mio caso. Non voglio venderti nulla, non voglio consigliarti
questo o quel titolo, non voglio farti salire su nessun treno che passa una
volta sola. Se vuoi davvero guadagnare il 20% in più l’anno ti basterà
leggere, capire e mettere in pratica i concetti che troverai in questo corso.

Non servono conoscenze, né di persone né di complicati algoritmi, e per


quanto mi riguarda potresti anche saperne poco o nulla di finanza e di
mercati.

Sono un esperto del risparmio, e su questo ho fondato il mio progetto


editoriale Affari Miei: sono partito dal basso, proprio come stai facendo tu
adesso per il tuo cammino verso i 100.000 euro sul conto in banca, e so
come ci si sente. L’arrivo sembra essere lontanissimo, e probabilmente lo
è.

È altrettanto vero però che se non cominciamo a muovere i primi passi,


non arriveremo mai.

7
Non ti preoccupare, li faremo insieme e tra qualche tempo potrai
finalmente avere 100.000 euro sul tuo conto in banca come hai sempre
sognato.

La strategia è importante
Il punto principale della questione lo hai già a disposizione: devi
risparmiare e ti garantisco che, anche se al momento ti sembra impossibile,
ci riuscirai.

Comincerai a muovere i tuoi primi passi e non dovrai farlo a casaccio.

Quando si provano a comprimere le spese di casa e quelle per il tempo


libero abbiamo bisogno di una strategia, un piano da attuare e da seguire
per filo e per segno.

Il nostro è un viaggio lungo e per mari lontani, e non puoi assolutamente


pensare di arrivare all’isola segreta dei 100.000 euro sul conto navigando a
vista.

Avrai bisogno di due cose:


1. Tempo: è la tua risorsa più importante e l’unica che tutti abbiamo a
disposizione nella stessa misura. Tu hai 24 ore, io ho 24 ore, hanno 24 ore
anche George Soros e tutti gli altri ultra-miliardari delle copertine di
Forbes. Il tempo inoltre non è sempre una questione di quanto, ma anche
di quando.
Devi agire quando hai tempo di ragionare sui passi che stai facendo,
perché tanti piccoli errori, tante piccole perdite, possono trasformarsi in un
fiume di sperperi che ti rende impossibile risparmiare.
2. Lucidità: quando si tratta di soldi veri, di soldi che magari eri abituato a
sperperare in mille modi diversi fino a ieri, è facile andare in tilt.
È altrettanto facile perdere il lume davanti a questa o quella offerta di
merci o servizi che davvero non ci servono. I supermercati poi sono
progettati proprio per non farci ragionare, sebbene per legge siano costretti
a darci tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per comparare i
prodotti.
Un consiglio? Vai al supermercato durante la settimana: c’è meno gente e
riuscirai ad essere più lucido.
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Per chi è questo Corso?
Per te. Il problema del risparmio e del reddito sperperato non riguarda
soltanto i più ricchi o magari i più poveri, non deve interessare solo gli
operai, solo gli impiegati o solo i dirigenti.

È un problema che hanno tutti e che tutti dovrebbero provare a risolvere.

Certo, se percepisci un reddito basso e fai già i salti mortali per arrivare
alla fine del mese, il risparmio diventa per te ancora più importante,
soprattutto se il tuo traguardo è quello di metterti 100.000 euro da parte.

C’è da dire però che, se percepisci redditi non stratosferici, avrai


sicuramente imparato a fare di necessità virtù, e che dunque avrai già il
giusto mindset per cominciare a risparmiare da professionista.

Sì, ti sembrerà incredibile ma hai già un enorme vantaggio rispetto a chi


guadagna anche 5 o 6 volte quello che guadagni tu.

Continua a leggere questo corso per cominciare ad acquisire i primi


strumenti: strumenti che ti aiuteranno a decidere se hai davvero bisogno di
quella confezione di cibo surgelato, poco sano e costosissimo, che hai
acquistato non solo con il tuo denaro, ma con il tempo che hai
letteralmente buttato al supermercato.

Stai per trasformarti in un consumatore intelligente, attento e pronto a


chiedersi, come fanno i ricchi veri, “dov’è il mio guadagno?”

Dimentica le elezioni: il tuo voto lo dai


con la spesa
Sei pronto? Perché sto per dirti una cosa un po’ forte, che forse non
pensavi di leggere in questo corso.

Pensi che il tuo dovere e diritto di cittadino inizi e finisca alle urne, dove
hai votato il candidato (imposto) e il partito che ti rappresenta (o che molto
probabilmente hai scelto turandoti il naso).

9
Non sei stanco di essere preso in giro? Quella X sulla scheda finirà in un
calderone che porterà in Parlamento i soliti venditori di promesse mai
mantenute.

Ti hanno promesso riforme, ti hanno promesso un’Italia migliore, ti hanno


promesso più reddito e meno tasse, come hanno fatto negli ultimi 80 anni.
In realtà non lo faranno mai, anche perché così eliminerebbero la loro
ragion d’essere.

La cattiva notizia è che non ne caverai un ragno dal buco, quella buona è
che non ne hai bisogno.

Poi diciamocelo, basta fare 2 + 2 per capire che si tratta di un grande bluff,
di un teatrino organizzato per farti concentrare su dettagli irrilevanti della
tua vita senza mai dirti che è in realtà con i tuoi soldi che voti, e non
comprandoti questo o quel parlamentare.

Hai comprato latte in busta a 2 soldi, magari a lunghissima conservazione,


e pensi di aver fatto anche un grande affare.

Poi ti sarai intenerito guardando quei poveri allevatori protestare fuori dal
Parlamento perché a causa della concorrenza di latte che arriva da Dio solo
sa dove, non guadagnano più nulla.

Hai comprato 20 magliette solo nell’ultimo anno, tutte rigorosamente


Made in Bangladesh, per pochi euro, e poi ti son venuti gli occhi lucidi
vedendo gli operai che protestavano per la chiusura dell’ennesima
fabbrica.

Certo, il risparmio piace a tutti (soprattutto a me che ne ho fatto la mia


professione), ma questo non vuol dire perdere quello che gli americani
chiamano il big picture e che potrei tradurre con la visione di insieme.

Quando compri cibo spazzatura all’ipermercato, quando scegli un capo


d’abbigliamento da pochi euro, che durerà 2 o 3 lavaggi, quando compri
da un grande distributore online, stai votando un’idea di società e lo stai
facendo avendo molto più impatto di quello che hai con il tuo voto.

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Hai scelto di dare in mano tutto alle grandi catene, alle multinazionali e
agli sfruttatori di manodopera nei paesi in via di sviluppo.

Con il tuo consumismo ti sei fatto ingabbiare in un vortice dove con i tuoi
soldi finanzi quel mondo che dici di odiare (e ti credo, chi vorrebbe vivere
in questa distopia?).

Diventare un consumatore intelligente vuol dire fare i conti con questa


grande verità: i soldi sono il più grande potere che hai, anche quando
spendi pochi euro al supermercato.

Una nuova idea di risparmio, che ti permetterà di vivere meglio e spendere


meno passa anche dal capire le conseguenze che il produci, consuma,
crepa produce sulla tua capacità di risparmiare.

Non sei quello che compri, ma la tua scelta è molto più potente del voto
che ti chiamano ad esprimere di tanto in tanto.

Ti lascio con una domanda: riesci a risparmiare di più dei tuoi genitori che
non avevano accesso alla grande distribuzione online, ai supermercati,
all’abbigliamento prodotto nel Terzo Mondo e al plasticume che arriva
dalla Cina?

La crisi è la normalità - e non è


destinata a finire
Spread, default, disoccupazione giovanile, debito pubblico, il 30% delle
famiglie sotto la soglia di povertà. Ti bombardano di messaggi negativi,
che finiscono tutti sotto l’ombrello della crisi.

Una crisi che continua a macinare persone come fossero carne da macello
e che, questo è il sottinteso, un giorno finirà.

Ho una brutta notizia per te: il mondo è cambiato e non tornerà più ad
essere quello di prima.

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La crisi non è stata un momentaneo arresto sul percorso che il mondo
aveva intrapreso, ma un cambio radicale di rotta.

O sei pronto a cambiare rotta con il mondo, oppure sei destinato a finire
spazzato via.

Il mondo è cambiato per sempre e non tornerà ad essere quello di prima.


Fino a qualche anno fa non avevi un modem, per comprare qualcosa
andavi ancora in negozio (Amazon chi?), non passavi le tue giornate su
Facebook e magari spendevi più tempo all’aria aperta.

Sono passati pochi anni da quel maledetto 2008 e anche tu, che magari non
pensavi di poterti adeguare, hai cambiato radicalmente la tua gestione del
tempo, il modo di fare acquisti e il modo di relazionarti con le persone.

È una crisi sistemica, legata ad una trasformazione del capitalismo causata


dall’arrivo di una delle più grandi tecnologie della storia umana: la rete e il
trattamento dati computerizzato ad alta sofisticazione.

Come ogni rivoluzione industriale e tecnica, sono i ricchi a trarne i


maggiori benefici, perché sono quelli che hanno i capitali da investirci.

Di come la situazione è cambiata, anche per te e per le persone che ti


stanno intorno, puoi rendertene conto da solo, se ti concederai qualche
minuto di dolorosa lucidità:
• è vero che il lavoro è diminuito e i redditi sono fermi da un po’, ma è
anche vero che sei abituato a spendere molto di più, anche quando
non hai i soldi (hai una carta di credito? Un prestito di credito al
consumo? Stai pagando le rate per gli elettrodomestici? Quanti
pagherò arrivano nella tua cassetta della posta ogni mese?)
• tutti hanno tutto: quanti smartphone hai in famiglia? Quanti tablet?
Quanti computer? Quante automobili? Quanti abiti hai acquistato
quest’anno?
Il sistema che ti fa percepire redditi ridicoli è lo stesso che ti spinge ad
acquistare sempre di più, come se la definizione del tuo benessere
dipendesse da quante cose hai.

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La tua vita si è ridotta, e so quanto è doloroso ammetterlo, ad un mutuo
trentennale per acquistare una casa, alla corsa all’ultimo smartphone preso
a rate, alla macchina da pagare.

Tutte spade di Damocle che penzolano sulla tua testa, spade che almeno in
parte ti saresti potuto evitare.

Il tutto per avere un’auto che usi praticamente solo per andare a lavoro,
perché quando si fanno 40 ore settimanali, magari ad un’ora da casa, non
c’è poi molta voglia di uscire, per uno smartphone che magari non ti
serviva necessariamente di ultima generazione e per una casa che non ti
godi mai.

È doloroso ammetterlo, lo so. La buona notizia che posso darti è che puoi
cambiare rotta, assecondare almeno in parte il cambiamento, tirarti fuori
dai guai e tornar a vivere in un benessere giusto.

Questo corso è un attacco a questo stile di vita, uno stile di vita che non
puoi permetterti e dal quale trai ormai pochissime gioie. Davanti a
cambiamenti epocali dovremo cambiare anche noi in modo radicale. In
questo corso trovi tutti gli strumenti per farlo.

Puoi cambiare: basta volerlo


Tutti possono cambiare e la crisi, se così vogliamo chiamarla, è il
momento giusto per farlo.

Se spendi al di sopra delle tue possibilità, è il tempo di creare una


strategia per tirarsi fuori da questa corsa del criceto, quella stupida corsa
che per quanto possa affaticarci non ci porta mai da nessuna parte.

Al netto delle discussioni più complesse su dove sta andando il mondo, è


arrivato il momento di capire che quella che oggi chiamiamo crisi domani
sarà normalità, e che chi non si è adattato per tempo dovrà pagare un
prezzo in termini di benessere estremamente attuale.

No, non sono Lenin e non sto preparando una rivoluzione d’Ottobre. Il
mercato ha i suoi innegabili vantaggi, soprattutto se riesci ad utilizzarlo
13
per farti gli Affari Tuoi. Questo a patto di non farti più coinvolgere da
messaggi subliminali, spinte a spese inutili che non puoi permetterti, a
patto di resistere alle sirene che ti promettono soldi facili (a TAN e TAEG
da strozzini).

Comincia a combattere la crisi selezionando quello che ti serve davvero.

Smettila di alimentare gli sprechi, perché oltre a buttare nell’immondizia


quello che hai guadagnato con enorme sacrificio, stai dando via l’unico
voto che hai nella società di oggi, quel voto che ti permette di orientare,
nel tuo piccolo, dove va la società.

Non ti voglio vendere nulla di facile, non ho promesse in 5 punti per


risollevare le tue finanze.

Ci vorrà sacrificio e voglia di cambiare, qualità che non si trovano a buon


mercato. Una volta che però avrai fatto il primo passo, il cammino sarà
decisamente in discesa.

Tv E Facebook sono tuoi nemici: è ora


di darci un taglio
Te l’ho detto anche prima. Il tempo è la tua risorsa principale, l’unica che
tutti hanno in maniera uguale. Io, tu, Elon Musk, Bill Gates o Warren
Buffet ne abbiamo esattamente la stessa quantità: 24 ore al giorno.

I nomi che ti ho fatto però hanno una vita estremamente piena e


produttiva, hanno lanciato imprese che passeranno alla storia, sono ricchi
sfondati e hanno anche tempo per fare le cose che gli piacciono.

Lo stesso probabilmente non puoi dire di te. E se miliardari di quel calibro


hanno tempo per svagarsi e per migliorarsi, perché non dovresti avercelo
tu, che tecnicamente conduci una vita molto meno impegnativa, almeno
sotto il profilo professionale?

14
Il tempo, la risorsa più importante che hai, il perno della tua crescita,
spesso lo sperperi davanti a TV e Facebook, con il secondo che è arrivato a
rinforzare una tendenza già terribile offerta dalla prima.

Certo, entrambi sono modi per svagarsi e non c’è assolutamente nulla di
male ad utilizzarli per seguire quel programma preferito che magari danno
una volta a settimana, e il secondo per tenerci in contatto con amici
lontani, che magari non abbiamo modo di sentire tutti i giorni.

È altrettanto vero però che con ogni probabilità passi (lo fanno tutti o
quasi, non fartene una colpa adesso) una quantità di tempo enorme e
assolutamente non necessaria davanti alla TV e davanti a Facebook.

L’Italia è al primo posto per tempo passato davanti alla TV (4 ore e 40


minuti di media a testa), più di un’ora in più di paesi che economicamente,
socialmente e climaticamente ci sono vicini, come ad esempio la Spagna.

Non abbiamo scusanti: siamo pronti a ripetere la stanca cantilena


dell’Italia paese unico, stupendo, con un clima mite in alcune zone e
piacevolmente caldo nelle altre, ma passiamo più di 100 ore al mese
davanti alla TV.

A peggiorare la situazione è arrivato Facebook. Quanto tempo spendiamo


su questo social network? Di media 2 ore a testa. Fanno 60 ore al mese, da
sommare alle 120 passate davanti alla TV.

Il conto che viene fuori è impietoso: 180 ore spese tra TV e Facebook, più
delle ore che passeresti in fabbrica da operaio. 180 ore che hai dovuto
sottrarre ad hobby, relazioni interpersonali con gli affetti più cari, attività
fisica, uscite, letture, occasioni di miglioramento personale e
professionale.

Per chi ha qualche anno in più può essere anche ragionevole spendere così
tanto tempo davanti agli schermi: magari non si hanno hobby particolari,
le condizioni fisiche sono quelle che sono e gli amici con cui condividere
il tempo libero sono diventati pochi.

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Per chi invece è nel fiore degli anni e dovrebbe avere quantomeno fame di
spaccare il mondo, la situazione è decisamente più imbarazzante e
problematica. Facebook e la TV vengono usati come mezzo di svago dalla
realtà, per concentrare la propria attenzione altrove, altrove da quel reale
che, ci dicono i giornali, ha poco da dare ai più giovani.

Il problema di TV e Facebook è proprio questo: permettono di non


pensare.

Anche se il secondo sembrerebbe almeno all’apparenza più interattivo, è


comunque un mass media, che utilizzano per renderci persone omologate o
da omologare, manipolabili attraverso i messaggi trasmessi.

Messaggi che sono creati ad arte per far indignare, arrabbiare, condividere;
notizie false per manipolare i tuoi sentimenti e anche la tua visione del
mondo. Tutto per i pochi centesimi che guadagnano al tuo click.

Facebook e TV sono mezzi omologanti potentissimi, che riuscirebbero a


convincere anche menti particolarmente critiche. Sono mezzi potentissimi
per imporre visioni del mondo e comportamenti che sono a totale
svantaggio nostro e dei nostri affetti più cari, per imporre stili di vita che
non possiamo e non dovremmo voler permetterci.

Chiudo riproponendo quello che Patrick De Lay, ex direttore TV pentito,


ebbe a scrivere soltanto qualche anno fa:
“Affinché un messaggio pubblicitario sia percepito, il cervello del
telespettatore deve essere disponibile alla ricezione. Le nostre emissioni
hanno per vocazione proprio questo: rendere i cervelli consenzienti.
Divertirli, rilassarli tra un messaggio promozionale e l’altro. Quello che
vendiamo a Coca-Cola e agli altri brand è il tempo del cervello umano
ancora disponibile”.

E lo stesso potrebbe ripetersi, parola per parola, con Facebook.

Il connubio tra TV e Facebook ha occupato completamente il tuo tempo


libero, tempo libero che potresti spendere in modo molto più proficuo con
i tuoi affetti più cari, che potresti dedicare ad una spesa più razionale, a
cucinare cibo vero, a migliorare le tue condizioni fisiche. Tempo che TV e

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Facebook fagocitano per i loro guadagni e che ti restituiscono sotto forma
di divertimento a dosi di 3 secondi cadauno.

Hai intenzione di continuare a passare 6 ore al giorno davanti alla TV e a


Facebook? Questo corso non sarà in grado di aiutarti, perché ti
mancheranno sia il tempo sia le energie per mettere in pratica il piano che
ti propongo.

Torno sull’argomento TV e Facebook incrociandolo con un altro dato


spaventoso che arriva dalla crisi: al crescere della disoccupazione crescono
anche le persone che hanno rinunciato alla ricerca di un lavoro.

Sì, in moltissimi scelgono di non provarci neanche, assorbiti dal flusso


magico di informazioni inutili e manipolatrici che arriva dalla TV e dalla
timeline di Facebook, un flusso in grado di lobotomizzare anche le menti
più sveglie e di annullare qualunque tipo di motivazione.

Sì, potresti risentirti per quanto sto per dirti, ma anche io sono costretto ad
interagire, talvolta, con queste persone, persone che sono vuote, apatiche e
senza alcun tipo di interesse, se non quello per questo o quel programma
TV, persone che sono state rese così dal flusso costante di para-
informazioni che viene creato ad arte dai canali TV e siti web senza
scrupoli, che guadagnano tanto a click dalla tua indignazione.

Alzarsi e spegnere la TV e razionalizzare l’uso dei social network è il


primo passo per il nostro cammino.

Non ti sto proponendo solo di avere 100.000 euro sul conto in banca, ma
di liberarti da una schiavitù che ha reso la tua vita un inferno. È anche, ma
non solo, una questione di portafogli.

Gli sprechi più grossi


Fino ad adesso ti ho parlato del big picture, di quel quadro di insieme che
magari non ti eri mai soffermato a valutare.

Adesso entro più nello specifico, e lo faccio parlando di cose forse più
concrete e tangibili, cose che ti trovi ad affrontare ogni giorno.
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Soprattutto se hai un reddito basso o magari una posizione lavorativa poco
stabile, dovrai fare di necessità virtù e cominciare a crearti una strategia
per cominciare a risparmiare ed affrontare la crisi, ovvero il nuovo corso
del mondo.

I cambiamenti, te ne ho parlato qualche pagina fa, ci sono stati.

Cambiamenti che non puoi annullare, perché non dipendono da te.

Devi adattarti, il che non vuol dire seguire necessariamente la corrente.

Anche se ti bombardano di messaggi che vogliono farti pensare il


contrario, puoi farcela e puoi assumere comportamenti e atteggiamenti
diversi.

Non devi aspettare che si torni ai vecchi equilibri, quando con uno
stipendio per famiglia si era tutti felici e contenti e ci si riusciva anche a
comprare la casa. Quei tempi non torneranno più e aspettare che tornino è
la peggiore scelta che poi prendere al momento.

A questo punto del corso dovrebbe esserti chiaro che non è più possibile
delegare ad altri la lettura della realtà e l’azione sulla stessa: non tornerai
al benessere perché pioverà dal cielo, ma perché avrai cambiato il tuo
modo di agire, avrai imparato a fregare il sistema e ad essere immune dalle
panzane che ti propinano per farti spendere in stupidaggini il poco che
guadagno.

Te lo ripeto di nuovo, a costo di sembrare ripetitivo: è interesse del sistema


in cui viviamo piegarci alle sue esigenze, esigenze di un aumento perpetuo
della nostra spesa, di desideri imposti o inoculati a livello cerebrale, di
negazione del risparmio.

Non è facile cambiare atteggiamento: è enormemente più facile dare la


colpa ad un altro, in questo caso la crisi.

18
Quando passerà torneremo al benessere di una volta, senza aver mosso un
dito. Ho 28 anni e ho già sentito questo trito e ritrito discorso centinaia di
volte.

Ho vissuto gli anni della crisi all’università, dove ero ancora studente, con
l’ansia indotta di non riuscire a trovare un posto di lavoro una volta che mi
sarei laureato.

Basta! Chi è ai piani alti della piramide sociale ha tutto il vantaggio a farci
credere che sia così, a farci ingoiare queste sciocchezze e a convincerci
che sia l’unica lettura della realtà.

Se hai poca fiducia nel futuro, se sei spaventato da praticamente tutto, se ti


informi poco e male, sei facile da controllare.

Non so come la pensi a riguardo, ma io personalmente non ci penso


proprio a farmi controllare come una bestia. Voglio vivere la mia vita
decidendo quello che voglio e che non voglio fare.

Se sei stanco di farti trascinare dalla corrente, se vuoi cominciare a remare


in senso in verso (sì, è faticoso) e se pensi che aspettare che finisca la crisi
ormai non ha più senso, è ora di cambiare. Continua a seguire questo
corso, perché affronterò quelli che sono gli esempi più incredibili di spreco
della vita di tutti i giorni.

Spreco che rallenta la nostra rinascita, il nostro ritorno alla stabilità


economica e quindi il nostro ritorno alla serenità.

Partiamo da un presupposto: magari come altri sei convinto che per avere
maggiore liquidità devi guadagnare di più. Non è così, o meglio, non è
sempre così. Ci sono moltissimi accorgimenti che puoi mettere in pratica
per trovarti più soldi in banca alla fine del mese, ferme restando le tue
entrate.

Applica i consigli che troverai in questo corso e avrai un conto in banca


molto più ricco. Se è vero che tu non sei quello che compri, è altrettanto
vero che il tuo conto in banca è ciò che non sprechi.

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Non serve molto per trovarti con più soldi in tasca, quantificabili in diverse
migliaia di euro l’anno.

Un consiglio: stampa la successiva parte del corso e se necessario


appendila in tutta la casa.

Il caso delle capsule e delle cialde per il


caffè
Negli ultimi anni, anche in una nazione dove la passione per la moka è
qualcosa di scritto nel DNA della popolazione, hanno preso piede le cialde
o capsule per preparare il caffè espresso a casa o in ufficio.

Sul piano del risparmio siamo davanti ad un autentico disastro: oltre al


costo della macchina e dell’elettricità, dovrai fare i conti con una
differenza enorme tra il costo del caffè per moka e la capsula per la
macchina elettrica.

Per la prima tipologia di caffè, capire quanto caffè stiamo comprando è


facile: l’unità minima di vendita sono i pacchetti da 250 grammi.
Moltiplica per 4 e avrai il prezzo al chilo del caffè.
Le capsule invece vengono vendute in confezioni da più pezzi, confezioni
all’interno del quale non è mai dato sapere quanto caffè si trovi.

Per capire quanto costa, è ancora il cartellino obbligatorio per legge a


rilevare l’inghippo: in moltissimi casi ti troverai a pagare il caffè più di 50
euro al chilo!

Anche cercando di risparmiare su internet, ti troverai a pagare almeno 20-


30 centesimi a capsula, senza la possibilità di abbattere ulteriormente i
costi. Se calcoli che il caffè lo prendi almeno 3 volte al giorno e quasi
sempre in due, al netto dell’ammortamento della macchinetta elettrica e
dell’elettricità consumata, spenderai da 1,50 a 2 euro al giorno in caffè da
fare a casa.

La moka consuma invece, per 2 persone, 10 grammi di caffè. Comprando


in modo oculato un buon caffè in pacchetto spenderai dai 5 ai 6 euro al

20
chilo. Vuol dire che per preparare due buone tazze di caffè spenderai
soltanto 6 centesimi.

Moltiplichiamo per i 3 caffè quotidiani e abbiamo una spesa, arrotondando


per eccesso, di 20-25 centesimi al giorno. Sono 6-8 euro al mese, contro i
45-60 euro se usiamo le capsule!

La colazione: lo spreco si vede dal


mattino
Un altro caso tipico di spreco di noi italiani è quello della colazione. A
prescindere da quelle che sono poi considerazioni di carattere nutrizionale
(delle quali parleremo più avanti grazie all’intervento della dottoressa
Carrano), quelle di carattere economico non necessitano neanche di
interpretazione.

La colazione al bar costa dai 2 ai 3 euro, per un semplice caffè o


cappuccino con un cornetto o una pasta.

Pensi di poter risparmiare qualcosa rimanendo a casa, ma se non sei


disposto a rinunciare al cornetto (e mangiare qualcosa di più genuino e più
nutriente e meno costoso - come vedremo più avanti), hai davanti 2
alternative:
• i cornetti confezionati, che sono in tutto e per tutto delle merendine, e
sono pieni di schifezze come olio di palma, olio di colza,
conservanti, dolcificanti strani e grassi di pessima qualità;
• i cornetti surgelati: sembrano più genuini, per qualcuno sono più
buoni, dopotutto sei tu a cuocerli nel forno di casa. Hai mai
controllato il prezzo però? Andiamo dai 10 ai 15 euro al kg! E hai
controllato gli ingredienti? Olio di colza, olio di palma e le stesse
schifezze che avevamo trovato nel cornetto merendina. Stai
spendendo già il 100% in più, senza contare i costi per riscaldarlo a
casa. In aggiunta, dovrai occupare spazio nel congelatore, spazio che
invece dovresti usare per fare scorta di prodotti in offerta.
Quando puoi, compra al mercato.

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A questo punto del corso dovresti aver ormai capito che la Grande
Distribuzione Organizzata non è mai tua amica.

I loro interessi sono in conflitto con i suoi e quando spendi meno, è perché
stai portando a casa un prodotto di qualità infima, che non dovrebbe mai
finire sulle tue tavole.

Quello che abbiamo poi dimenticato è che al mercato si compra meglio e


si spende meno.

Per la frutta e la verdura non dovresti mai rivolgerti alla grande


distribuzione organizzata.

Al mercato puoi comprare:


• prodotti locali a km 0, che sostengono l’economia in cui vivi;
• prodotti più economici, perché vengono abbattuti i costi di
distribuzione;
• prodotti che abbattono davvero la crisi, quella vera, liberandoti dal
giogo della GDO.
Quando compri voti, e sta a te decidere se sostenere i produttori locali o le
multinazionali della grande distribuzione organizzata. Quale dei due
venditori migliora davvero il posto in cui vivi?

Riassumiamo: come fare la spesa


risparmiando
A questo punto del corso possiamo fare un breve riassunto e tracciare un
vademecum che dovrai mandare a memoria per cominciare a risparmiare
almeno il 20% sulla spesa quotidiana senza peggiorare la qualità di quello
che mangi:
1. guarda sempre il prezzo al kg e preferisci sempre prodotti sfusi
oppure al mercato;
2. acquista in grandi quantità quando c’è l’offerta, e comunque in
confezione grande;
3. fai le compere quando non hai fame e quando hai tempo di fare la
spesa nel modo giusto.

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Lo schema per non sbagliare
Ti offro una risorsa molto utile per fare una spesa razionale, economica, il
più possibile genuina e migliore di quella che fai oggi.

Riempila con i prodotti che sei solito acquistare e con i prezzi che vengono
proposti dai negozi e dai supermercati della zona in cui vivi.

Con una tabella del genere, fare la spesa diventa più semplice, più veloce e
più conveniente.

Spunti per un regime alimentare corretto: la guida della dottoressa Carrano

Non parlo soltanto di risparmio, perché potresti sicuramente spendere


ancora meno mangiando solo prodotti industriali pieni di conservanti e
schifezze.

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L’idea è invece di risparmiare tanto rispetto a quello che spendi adesso,
superando il luogo comune che il risparmio vuol dire sempre una qualità
più basso.

Sono quasi sempre le cose peggiori a costare di più.

Proprio per rinforzare questo concetto mi sono rivolto, per un intervento


tematico, alla dottoressa Maria Carrano, farmacista e appassionata di
alimentazione e benessere, editrice del sito internet Salutarmente.it.

Sarà con lei che faremo insieme questa parte di cammino, un cammino per
fare la spesa in modo intelligente e salutare.

La buona alimentazione è un grande


investimento
La buona alimentazione è uno dei migliori investimenti, uno di quelli dei
quali dovresti interessarti ogni giorno.

È una spesa che ha un respiro non di breve, ma di medio e lungo termine,


con ripercussioni sulla salute e sul benessere estremamente importanti.

Così come ti impegni a gestire le tue entrate e le tue uscite, devi al tempo
stesso impegnarti per le scelte alimentari giuste.

Pensaci bene: se all’interno della tua macchina metti carburante di bassa


qualità, prima o poi il mezzo ti lascerà a piedi; se investi male il tuo
denaro, rischi di ritrovarti senza un euro.

Lo stesso vale per il tuo organismo: se mangi prodotti di bassa qualità,


dannosi oppure mangi semplicemente troppo, il corpo non può che
ribellarsi.

Mangiare sano è un vero elisir di lunga vita. Insieme vedremo come


mettere a punto una strategia per tornare a vivere bene, partendo proprio
dalla tavola.

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La cattiva alimentazione distrugge il tuo
portafoglio
Sai qual è la prima causa di morte nel mondo sviluppato? Le patologie
cronico-degenerative: parliamo di malattie cardiovascolari, tumori e
diabete.

Sono patologie a decorso cronico, nel senso che si estendono nel tempo, al
contrario di patologie invece acute che possono essere in genere curate in
pochi giorni, come ad esempio le infezioni batteriche.

Il Servizio Sanitario Nazionale spende gran parte delle sue risorse proprio
per questo tipo di patologie: richiedono terapie costosissime, farmaci sul
lungo periodo, ricoveri e ospedalizzazioni.

Se una persona scopre di essere ipertesa a 50 anni, con ogni probabilità


dovrà assumere farmaci fino all’ultimo dei suoi giorni, gravando
economicamente sul SSN per anche 30 anni.

No, non sto rinfacciando ai malati il costo che hanno sulla sanità pubblica,
ma piuttosto che stili di vita non corretti si ripercuotono sulla spesa
pubblica (e dunque sulle nostre tasse).

Secondo le più recenti stime, lo stesso modello di cui godiamo oggi in soli
20 anni non sarà più sostenibile, il che vorrà dire che chi ha meno di 50
anni si troverà ad avere un’assistenza inferiore per quantità e qualità a
quella che si riceve oggi.

Anch’io leggo Affari Miei e so bene che è ormai completamente


irragionevole aspettarsi da parte dello stato una qualunque forma di tutela
per il futuro, che si tratti di pensioni o di assistenza sanitaria.

Dobbiamo pensare agli... affari nostri, ed evitare di ammalarsi: è uno dei


punti fondamentali della nostra strategia.

Puoi agire in prima persona, riducendo le possibilità di trovarti a fare i


conti con le patologie e gli scenari che abbiamo appena descritto. Se inizi a

25
mangiare bene, seguendo le istruzioni che ti fornirò più avanti, comincerai
ad investire su quello di più prezioso che hai: la tua salute.

L’alternativa? Infischiarsene adesso per trovarsi poi a spendere decine di


migliaia di euro tra sistema sanitario nazionale (non sempre di livello),
cliniche private, visite e costosissimi ricoveri.

La black list degli alimenti- quello che devi evitare a tutti i costi
Circa il 10/15% dei prodotti che trovi al supermercato dovrebbero entrare
nel tuo carrello.

Ti scrivo mentre sfoglio uno dei tanti volantini offerte che ci arrivano a
casa da questo o da quel supermercato.

I prodotti effettivamente salutari e genuini si contano sulle dita di una


mano.

La maggior parte dei prodotti che vengono reclamizzati hanno troppo sale,
troppi zuccheri, troppi grassi (e di bassa qualità) e farine raffinate. Tutte
componenti che fanno male al nostro organismo.

Anche evitando il pur importantissimo aspetto economico, c’è davvero


poco di cui stare tranquilli: i prodotti offerti sono terribili!

La prima regola è quella del numero di ingredienti. I prodotti genuini e


salutari difficilmente hanno liste degli ingredienti lunghissime. Se quello
che stai per acquistare ha più di 10 ingredienti riportati sull’etichetta, è il
caso di lasciarlo sullo scaffale.

Devi essere onesto con te stesso poi: se non capisci la natura di questo o di
quell’ingrediente, è un buono spunto per informarsi, anche in maniera
elementare, senza diventare necessariamente degli esperti.

Diffida inoltre delle offerte o dei prodotti ad altezza del tuo sguardo
quando giri tra gli scaffali: ragiona - quando ti propongono un’auto o un
elettrodomestico, qual è il primo che ti propongono? Quello che ha un
pessimo rapporto qualità prezzo e che costa in genere molto di più di
quanto dovresti in realtà spendere.

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Lo stesso vale sulla spesa al supermercato, nonostante le somme coinvolte
siano decisamente modeste.

Devi però usare la stessa identica attenzione di quella che usi quando fai
degli acquisti molto costosi. È vero che la spesa costa poche decine di
euro, ma la fai decine di volte l’anno!

Dopo questa breve introduzione, possiamo entrare nel merito, parlando di


quello che effettivamente troviamo sugli scaffali dei supermercati.

Tutti o quasi si caratterizzano per un uso eccessivo di zucchero (anche in


forma di saccarosio e sciroppo di glucosio), sale, grassi (soprattutto quelli
saturi e di bassa qualità) e farine raffinate.

Questo trittico della paura è incluso praticamente in ogni tipo di biscotto,


di merendina, brioche, dolce confezionato, fette biscottate e pane in busta
non fresco.

Gli zuccheri semplici hanno un elevato indice glicemico e questo ci


espone, alla lunga, all’insulino-resistenza che rappresenta il trampolino di
lancio per il diabete.

Questi ultimi, unitamente alle farine raffinate, creano una condizione di


infiammazione per il nostro endotelio (le cellule che rivestono le nostre
arterie) predisponendoci ad un rischio maggiore di malattie
cardiovascolari come l’aterosclerosi; i grassi ed il colesterolo in eccesso,
depositandosi a livello delle arterie, chiudono il cerchio.

La tipologia di grassi presenti all’interno di questi prodotti è solitamente


costituita dall’olio di palma oppure olio di cocco, i quali travestiti da
“amici vegetali” nascondono una bella insidia per la nostra salute, nonché
per l’ambiente.

Sull’olio di palma è forse il caso di spendere qualche parolina:


l’attenzione sul tema è cresciuta esponenzialmente quando, in attuazione
alla normativa comunitaria sulle etichette, le industrie alimentari si sono
viste obbligate a dichiarare in maniera esplicita tutti gli ingredienti.

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Così alla voce che prima figurava come “grassi vegetali” compare oggi
l’olio di palma.

Nutrizionalmente, quest’olio è ricco di acidi grassi saturi pur trattandosi di


un olio di origine vegetale e nel nostro organismo questo si traduce in un
accumulo di grassi a livello delle arterie nonché aumento della sintesi del
colesterolo endogeno.

Da un punto di vista etico bisogna sottolineare il devastante impatto


ambientale che le coltivazioni di palma da olio hanno provocato nel Sud-
Est asiatico in quanto, per rispondere alle pressanti richieste delle
multinazionali, sono stati abbattuti dolosamente ettari di foresta per dar
luogo alle coltivazioni intensive.

Questo accade perché i colossi mondiali del food, facendo leva sulla
necessità economica di queste popolazioni, hanno per anni potuto
beneficiare impunemente di materia prima a basso costo senza che le
masse potessero “scoprire” quanto stava accadendo.

Questo manuale vi serve per contrastare le più grosse speculazioni del


capitalismo e ciò non può avvenire calpestando gli altrui diritti.

Quindi gli alimenti indicati dovrebbero occupare una posizione marginale


nell’alimentazione quotidiana e non la base del nostro inizio di giornata
quando siamo soliti abbuffarci a colazione.

Non si salvano nemmeno quei cereali che millantano proprietà dimagranti


che sono ricchissimi di sciroppo di glucosio e che di certo non aiutano né a
dimagrire né a prenderci cura del nostro corpo.

Una colazione sana può essere fatta consumando alimenti molto semplici.

Cominciamo da latte e yogurt che vanno bene anche interi, purché non si
soffra di ipercolesterolemia, badando alle quantità.

Lo yogurt bianco va preferito e, cosa molto importante, non deve


contenere zuccheri aggiunti.

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Molte marche che fanno della “vita snella” il loro motto non utilizzano
ingredienti sani: è vero che c’è un minor contenuto di grassi ma all’interno
troviamo zuccheri, coloranti e conservanti di dubbia natura.

Se non tollerate il lattosio, potete optare per delle bevande vegetali purché
rispondano alle medesime caratteristiche appena espresse.

Accanto a latte e yogurt possiamo aggiungere dei cereali integrali al


naturale (fiocchi d’avena, mais, riso soffiato, fiocchi di segale, fiocchi di
Kamut®) oppure semplicemente una fetta di buon pane, magari fatto in
casa, con un velo di marmellata, oppure concederci, ogni tanto, un
cucchiaino di cioccolata spalmabile (senza olio di palma, ovviamente!).

Tra gli alimenti che generalmente riempiono i carrelli dei supermercati


troviamo prodotti che si prestano ad una cottura molto rapida oppure
alimenti tradizionali trasformati in confezioni porzionate o formati più
“semplici” da utilizzare soprattutto per chi ha fretta.

La fretta, si sa, è cattiva consigliera e questo vale anche per la nostra


alimentazione.

Cibi come wurstel (a prescindere dalla tipologia di “carne” usata,


spinacine, cordon bleu, polpettine, cotolette, piadine, sughi pronti, pasta
sfoglia, salse, pasta ripiena, patate surgelate, bastoncini di pesce,
mozzarelline impanante, formaggi fusi, dado, zuppe pronte, passati di
verdura pronti, pizze surgelate e tanti altri che sicuramente mancano in
questo elenco sono decisamente da evitare o da concedersi saltuariamente,
se proprio non se ne può fare a meno.

A questa lista va anche aggiunto quello che è un super food secondo molti,
ma che dopo un’attenta analisi dovrebbe essere decisamente scartato: la
fesa di tacchino.

La fesa di tacchino è un prodotto che nasce dalla lavorazione del petto del
medesimo animale, che viene arrostita o cotta in forno con l’utilizzo di
diversi aromi.

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È vero che è magra, nel senso che contiene pochi grassi, e che contiene
una alta quantità di proteine.

Al suo interno però vengono aggiunti anche destrosio (un parente stretto
dello zucchero), nitrito di sodio (un conservante che si utilizza per
impedire la crescita del botulino ma che nel nostro organismo porta alla
formazione delle nitrosammine) e aromi naturali che non vengono neanche
specificati.

È il “naturale” che può ingannarci: secondo la legge infatti possono essere


considerati aromi naturali anche prodotti che non hanno nulla a che fare
con l’aroma che viene poi conferito: per capirci, un aroma di ananas non è
detto che sia prodotto a partire dall’ananas, e potrebbe essere un mix di
diverse sostanze, la cui composizione è, almeno per noi, completamente
ignota. Naturale? Mica tanto…

A chiudere la nostra black list troviamo le bibite gassate. L’assunzione di


queste bevande è tra le maggiori responsabili dell’obesità.

I dati sono purtroppo sotto gli occhi di tutti: il 50% dei bambini è obeso o
in sovrappeso, il che vuol dire che il 50% degli adulti di domani con
problemi cardio-vascolari, di diabete, e con una maggiore probabilità di
avere il fegato grasso.

La Coca Cola, che è un po’ il simbolo di questa categoria di prodotti,


contiene in una lattina da 33 cc circa 10 cucchiaini di zucchero,
praticamente il 100% della dose giornaliera raccomandata.

Per capirci, con una dieta equilibrata e una sola lattina di Coca Cola,
avremmo assunto già il 200% degli zuccheri consigliati!

Tra gli ingredienti della Coca- Cola figura l’acido fosforico, un


componente che svolge un ruolo importante per la bevanda, perché ci
consente di non vomitare per l’eccessiva dolcezza e ci permette di ingerire
facilmente una bevanda che, altrimenti, sarebbe rigettata dal nostro
organismo.

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Dopo 20 minuti dall’assunzione, tutta la quantità di zucchero contenuta
raggiunge il sangue producendo quanta più insulina possibile per
trasportare il glucosio all’interno delle cellule.

Nello stesso momento il fegato avverte quanto sta accadendo come una
situazione di emergenza e trasforma tutto lo zucchero in grasso.

Passati 40 minuti, poi, la caffeina, altro ingrediente chiave della bevanda,


viene completamente assorbita dall’organismo: le pupille si dilatano, la
pressione sanguigna aumenta ed il fegato risponde rilasciando più zuccheri
nel sangue.

Dopo circa un’ora iniziano a manifestarsi le proprietà diuretiche della


caffeina ed iniziamo a sentire il bisogno impellente di fare pipì: con la pipì
vengono espulsi importanti minerali dalle nostre ossa come calcio,
magnesio e zinco la cui carenza può determinare importanti squilibri
elettrolitici (carenza di sali minerali nel sangue).

Non voglio sembrare drammatica nelle conclusioni ma, volendo rapportare


quanto accade dopo aver bevuto una lattina di Coca-Cola (o di bevande
simili, sia chiaro che non è una crociata contro una sola azienda) con
situazioni “reali” di vita quotidiana, l’effetto che ciò produce nel nostro
organismo può essere paragonato ad una bomba fatta esplodere in un
quartiere densamente abitato dove l’evento drammatico ed improvviso fa
immediatamente innescare uno stato di allerta e provoca l’intervento
urgente da parte delle forze dell’ordine e di tutte le componenti sociali che
sono incaricate di garantire la sicurezza pubblica.

Nel nostro organismo le sentinelle di guardia sono il pancreas, che produce


l’insulina, ed il fegato, che è il controllore generale dello smaltimento dei
grassi in eccesso.

Per concludere, come accennato in apertura, è impossibile stilare una lista


di ciò che non va assolutamente mangiato.

In questo paragrafo ho puntato a fornire gli strumenti per capire da soli


cosa evitare, proponendo alcuni esempi pratici che, tuttavia, non possono

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da soli essere esaustivi ed hanno solo lo scopo di provare a rendere più
semplice la comprensione dei principi nutritivi da seguire.

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