Gillo Dorfles - Introduzione Al Disegno Industriale
Gillo Dorfles - Introduzione Al Disegno Industriale
Non si deve considerare l’oggetto artigianale come un analogo di quello industriale. Fino a qualche anno fa si continuò a considerare l’Art Nouveau come una corrente
Una delle prime condizioni affinché un oggetto sia industriale è che esso sia prodotto opposta e nemica di quella “razionalista”. In realtà, le due correnti ebbero entrambe
attraverso mezzi industriali e meccanici, ossia mediante l’intervento esclusivo della la funzione di promuovere l’utilizzazione della macchina nella creazione sia
macchina. Costituita anche dalla produzione di oggetti, sagome, modelli in grado di architettonica che delle arti applicate, con la differenza che il razionalismo volle fare
essere riprodotti in serie, e capaci di soddisfare, oltre che una funzione pratica- tabula rasa d’ogni motivo decorativo e ornamentale alla ricerca di una assoluta
utilitaria, anche una estetica. purezza costruttiva e d’una assoluta funzionalità.
Per poter considerare un oggetto come appartenente al disegno industriale: deve A Behrens e Van de Velde spetta il riconoscimento quali pionieri di un metodo
essere seriale (prodotto in serie); sottoposto ad una produzione completamente didattico volto a riconoscere il peso che il disegno industriale doveva assumere nel
meccanica; deve essere presente un quoziente estetico, dovuto alla iniziale settore tecnico e artistico della produzione di serie.
progettazione e non ad un successivo intervento manuale. Dopo l’avvento della
prima rivoluzione industriale si inizierà a parlare di “disegno industriale”. Con il 1920 ha inizio uno dei periodi più decisivi nella storia del disegno industriale;
senza il Bauhaus difficilmente si sarebbe sviluppata così rapidamente una chiara
È agli inizi del secolo scorso che si deve l’inizio dei primi oggetti industrialmente coscienza dei nuovi requisiti necessari all’evoluzione architettonica e disegnativa
prodotti su disegno appositamente studiato per una produzione di serie. Nei moderna.
primissimi oggetti vi era l’errato concetto di mascherare le caratteristiche funzionali
dell’oggetto mediante sovrapposizioni ornamentali che si rifacevano al gusto Gropius mirava a creare un’arte capace di raggiungere col minimo costo il più alto
dell’epoca. Un primissimo riconoscimento dell’importanza del quoziente estetico nei livello artistico e mirava a creare degli oggetti che fossero destinati a tutte le
prodotti dell’industria si ebbe nel discorso di Robert Peele per appoggiare la categorie sociali non solo all’élite.
proposta della creazione di una galleria nazionale d’arte (National Gallery di Londra).
Institute of Design di Chicago a partire dal 1955. Un importante apporto alla
Nonostante tutti gli avanzamenti, il fattore artistico veniva tenuto in considerazione diffusione del disegno italiano fu anche dovuto alle Triennali del ’51 e ’54 e
come qualcosa di distinto dal processo di produzione meccanica e come qualcosa all’illuminata attività di alcune ditte come Olivetti e la Necchi.
che si dovesse applicare dal di fuori dell’oggetto industrialmente prodotto.
Nella produzione in serie, ogni fase lavorativa del prodotto deve essere organizzata
Uno dei primi a voler reintrodurre l’elemento estetico nel campo della produzione e controllata in maniera tale da consentire una resa che sia sempre eguale e che non
di serie fu Morris (Art and Craft). Per lui una delle più alte qualità dell’uomo presenti la benché minima deviazione dalla serie. Nel tipo di produzione industriale,
consisteva nella sua capacità di fabbricare manualmente e senza far ricorso il concetto di serie, riguarda più che la qualità dei singoli elementi, il loro metodo
all’intervento della macchina, in questo modo veniva riconosciuta ogni importanza produttivo. Deve mantenersi pur sempre costante la fedeltà del singolo oggetto al
educativa all’attività artigianale mentre la si negava a quella meccanizzata. suo prototipo (modello9 grazie al sistema di lavorazione che non consente nessuna
deviazione di sorta.
Una delle più significative figure, per i suoi influssi sul disegno industriale dell’epoca,
è Henry Van de Velde, massimo esponente dell’Art Nouveau. “Serie” significa possibilità di riproduzione, iterazione, d’un determinato modello
(capostipite). Quest’ultimo viene anche definito come “modello normale” o
“standard” o “tipo”. Nel caso della produzione di serie vinee a cadere totalmente il
valore implicito del concetto di “unicità” che era sempre alla base d’ogni valutazione L’opera dell’artista invece si esplica alla fine della lavorazione, mentre nel pezzo
d’un oggetto artistico. Ogni dettaglio esecutivo non può venire aggiunto industriale al principio.
successivamente dal tocco dell’artefice. Negli oggetti artigianali, l’inesattezza
costituisce spesso un “pregio estetico” (anziché un difetto), mentre nell’oggetto Dorfles vuol mantenere una netta distinzione tra settore architettura e quello di
industriale ogni difetto costituisce un ostacolo alla produzione ed alla vendita. design, considerando che il primo dipenda, oltre che dalla progettazione del singolo
L’assenza di imperfezioni costituisce, nella produzione in serie, un dato che non può elemento costitutivo, anche dall’intervento di altri elementi, i quali esulano
essere trascurato. totalmente da quello del design.
Il concetto di standard sorge con l’avvento della macchina quale strumento capace Dice di voler mantenere distinta l’architettura dal disegno industriale, affermando di
di moltiplicare all’infinito un determinato modello. non poter però far a meno di notare, come moli dei problemi rilevati nel disegno
industriale valgano anche per il settore architettonico.
L’oggetto industrialmente prodotto deve essere concepito come già compiuto
all’atto stesso della sua produzione, e non deve sottostare ad ulteriori manipolazioni L’attuale situazione dell’edilizia è la miglior dimostrazione del fatto che, spesso
che ne migliorino o ne modifichino l’aspetto. proprio per la sopravvivenza di metodi costruttivi artigianali, i risultati sono pessimi;
mentre non lo sono in molti dei prodotti, anche più economici e standardizzati,
Non viene considerato appartenente al settore del disegno industriale quello dei realizzati industrialmente.
tessuti stampati a macchina, poiché si tratta semplicemente di motivi decorativi
sovraimposti ad una superficie bidimensionale, e non a forme tridimensionali create I rapporti che si sono venuti a creare tra disegno industriale, pittura e scultura
industrialmente in base ad una precedente progettazione. In modo contrario invece potrebbero aver subito quindi tre fasi distinte: una prima fase corrispondente alla
viene considerato il settore del packaging, poiché pur essendo un settore misto, prima rivoluzione industriale (si tentava di mascherare la macchina con l’aggiunta di
rientra nel quadro del vero e proprio disegno industriale, poiché l’imballaggio di un decorazioni), la seconda fase corrispondente all’Art Nouveau (cercò di creare oggetti
prodotto è pressoché sempre una forma tridimensionale studiata precedentemente e architetture che, oltre ad avere una valenza funzionale, avessero anche un
e capace di contenere un determinato oggetto. quoziente artistico) e la terza fase bauhausiana e neoplasticista (prese forza la
convinzione che l’oggetto industriale dovesse essere sottomesso al binomio utilità-
L’opera artigianale deve risultare come “fatta a mano” e questo anche nei casi in cui bellezza)
vi sia l’intervento parziale d’una macchina; è sempre il tocco dell’artista-artigiano a
intervenire per portare a compimento l’opera. Dorfles pensa che un’osmosi tra le diverse forme creative ci sia; il progressivo
svilupparsi di un genere di produzione industriale dedicata alla creazione di oggetti
L’opera artigianale, anche quando viene prodotta in molteplici esemplari, questi non non utilitari (unico obiettivo di soddisfare l’esigenza estetica del pubblico), porterà
saranno mai identici l’uno all’altro: è proprio nelle minuscole differenziazioni che alla possibilità di concepire anche il disegno industriale in funzione d’una creazione
consiste il fascino e l’essenza di questa forma artistica. di opere artistiche non utilitarie.
Nel caso invece dell’oggetto industrialmente prodotto, questo no deve mai Dorfles ritiene che, mentre non si dovrà includere nel disegno industriale il disegno
accadere, ogni esemplare deve essere uguale sia al capostipite sia quindi ad ogni sua di una stoffa stampata, d’una tappezzeria, e di un motivo ornamentale sovrapposto
copia. Ogni imperfezione dovrà essere considerata come “errore”. ad un oggetto, si potrà includere invece ogni progetto destinato ad una complessa
operazione grafica, come quello della creazione d’un marchio di fabbrica, d’un
L’oggetto industriale esiste già nel momento in cui il disegnatore ultima il disegno logotipo, d’un immagine coordinata riferita ad una ditta…
esecutivo che porterà all’esecuzione del modello-prototipo da cui prenderà origine
la serie perfettamente identica di tutti i pezzi che seguiranno il primo.
Legato ai canoni della teoria dell’informazione, è da considerare anche il problema Le grandi città monopolistiche, per assicurarsi il successo presso il grosso pubblico,
della complessità dell’oggetto industriale e del suo “messaggio”. Occorre distinguere sono costrette a sfornare sempre nuovi e diversi prodotti. Proprio là dove è maggiore
tra complessità funzionale e complessità strutturale di un oggetto. La prima è legata la lotta per il dominio d’un mercato e dove maggiore è la conoscenza tra industrie
alle diverse funzioni che sono deputate alla realizzazione d’un certo numero di private o grandi holdings monopolistici, occorre che il prodotto risulti appetibile. Per
prodotti o di usi; la seconda è legata alla varietà del repertorio d’elementi costitutivi quanto riguarda il disegno industriale, non c’è dubbio che l’oggetto d’uso sia
dell’oggetto. soggetto come nessun altro a rapidità di consumo e di obsolescenza e perciò stesso
ad una costante instabilità formale.
L’informazione fornita dall’oggetto corrisponderà alla complessità strutturale dello
stesso; tuttavia, alcuni oggetti hanno una complessità strutturale elevatissima L’olandese Kalff fa una distinzione dei prodotti, quelli dalla forma funzionale
rispetto ad una complessità funzionale scarsa. Sarà quindi possibile porre una (derivata dalla natura tecnologica del prodotto) e quelli dalla forma “decorativa”
distinzione dei diversi oggetti industrialmente prodotti anche in base al rapporto tra (derivata dalla natura affettiva del prodotto). I prodotti appartenenti alla “grande
la complessità funzionale e strutturale degli stessi. serie” sono sottoposti maggiormente alla rapidità di obsolescenza rispetto a quelli
destinati ad un consumo “superindividuale”.
L’opera d’arte deve essere considerata come “simbolica” di qualcosa. Considerare
l’importanza dell’elemento simbolico che è posto alla base di buona parte degli L’oggetto “fuori serie” non cozza con il tipico “stile” del momento, ma anzi lo
oggetti industrialmente prodotti. Si tratta di un genere di simbolismo che potremmo asseconda e lo accentua.
definire “funzionale”.
Uno degli equivoci più frequenti in cui s’incorre a proposito della distinzione tra
Quasi tutti gli oggetti industriali racchiudono in se alcune qualità formali che ne “grande serie” e “piccola serie” consiste nell’accostare il concetto di piccola serie a
simboleggiano la funzione o degli elementi “semantici” atti a renderle più facilmente quello di “serie artigianale”, ma è sbagliato. Intendiamo con “piccola serie” due
identificabili. È proprio all’elemento simbolico che il più delle volte va riferita la aspetti nettamente distinti d’un medesimo evento: quando le particolari esigenze
ragione prima del mutare così frequente delle forme, non già in merito a motivi di d’un prodotto industriale portano alla realizzazione di oggetti destinati ad una
funzionalità, bensì in merito a motivi simbolici ed espressivi. seriazione limitatissima (dato che la domanda di questi oggetti è limitata, l’elemento
dello styling entrerà solo parzialmente in gioco nella progettazione degli oggetti);
Anche nel caso del design si può ammettere che ogni singolo oggetto possa essere secondo aspetto riferito invece ad oggetti “d’eccezione”, per lo più prodotti d’alta
identificato con un “morfema” ossia una unità formale distinta e capace di fornire moda, mobili d’autore, dove la modesta domanda di questi va di pari passo con una
un suo particolare messaggio. voluta scarsità di offerta, provocando un alto prezzo e la peculiare ricercatezza della
merce.
Egli sostiene, in definitiva, il concetto di “funzionalità” – a suo tempo considerato
determinante per l’oggetto industrialmente prodotto – può essere sostituito da Nel caso del disegno industriale abbiamo il tipico esempio d’una forma artistica che
quello di “semanticità”: ossia che un oggetto, per essere funzionale, dovrà mira a pubblicizzare sia se stessa all’interno del prodotto sia il prodotto in se stessa.
rispondere oltre che a delle esigenze pratiche, utilitarie e di adeguatezza ai caratteri Nel disegno industriale vi è anche un elemento simbolico che mira a mettere in
dei materiali utilizzati e i costi, anche delle esigenze semiotiche, di corrispondenza rilievo quelle caratteristiche proprie a rendere appetibile al consumatore l’oggetto
tra la forma dell’oggetto e il suo significato. in questione.
Il termine “styling” s’impose nel linguaggio parlato dopo la grande crisi economica Il fenomeno pubblicitario costituisce uno dei più vasti e diffusi mezzi di informazione
del 1929 negli Stati Uniti, quando si videro obbligati a ricorrere a tutti i sistemi più di cui l’uomo d’oggi dispone. La pubblicità ha il compito di attirare l’attenzione del
efficaci per attirare l’attenzione degli acquirenti sui prodotti d’un mercato in crisi. pubblico, che vada oltre il nome dell’azienda, del produttore, ecc.
Nel caso del disegno industriale è così indispensabile che la forma dell’oggetto venga Attraverso i mass media potremmo ottenere un’educazione del gusto popolare che
spesso mutata e subisca quel processo di rinnovamento. sarebbe stato altrimenti impensabile. Un oggetto dall’ottimo disegno potrebbe
essere accettato e prediletto universalmente per le sue caratteristiche intrinseche
Nell’oggetto industriale l’elemento di novità, inaspettatezza e di originalità, è qualità estetiche e anzi si è potuto dimostrare come proprio popolazioni non ancora
fondamentale proprio per il rapido consumo cui tale oggetto va in contro, e per le viziate dall’uso di oggetti industriali di “cattivo disegno” abbiano accettato con più
sue caratteristiche di effimericità. comprensione il “good design” di quanto non abbiano fatto le popolazioni
considerate più evolute.
Dovremo quindi dirci nemici d’una originalità eccessiva e potremo anzi ammettere
che possa risultare conveniente e consigliabile un certo quoziente di “plagio” di Il problema della diffusione dell’oggetto industriale in aree depresse o addirittura
alcune forme ben riuscite e funzionali. Tutta l’arte, anche del passato, è sorta barbariche, pone dei problemi di alto interesse antropologico.
piuttosto dall’imitazione di altra arte che a diretta ispirazione del mondo esterno.
Il gusto di massa potrà essere individualizzato solo fino ad u certo punto, per
L’importanza del fattore tecnologico nella determinazione della forma, dell’aspetto l’impossibilità da parte del produttore di imporre un prodotto che non incontri
esterno e altresì del funzionamento dell’oggetto (fattore che rimane comunque l’accettazione dei molti e che pertanto renda impossibile una sua ampia seriazione.
basilare). Molto spesso il processo di fabbricazione porta ad una modificazione
sostanziale della forma e determina decisive modificazioni formali dell’oggetto. La Sarà forse attraverso un miglioramento dell’oggetto d’uso comune che si potrà
forma del prodotto dovrà ovviamente rispondere (anche esteticamente) a quei sperare in un successivo miglioramento del gusto anche riguardo alle opere d’arte
sistemi di lavorazione che saranno stati adottati a seconda del caso. L’aspetto di un vere e proprie, dove la spersonalizzazione è più pericolosa.
oggetto tradizionale e antichissimo può mutare in seguito all’avvento di nuovi tipi di
lavorazione e di nuovi materiali impiegati. Sarà di primaria importanza tener conto dello specifico materiale in cui l’oggetto è
costruito per valutarne le qualità non solo tecniche ma estetiche; proprio per la
Non è possibile concepire un oggetto industriale se non come risultante da un necessità mai abbastanza sottolineata d’un’aderenza della forma alla natura del
complesso convergere di attività multiple. La necessità d’un lavoro di equipe è, nel materiale.
caso dell’oggetto industriale, determinante; solo la collaborazione con i tecnici
d’ogni singolo settore potrà permettere al progettista di non incorrere in gravi errori Una delle possibili suddivisioni sarà: oggetti prodotti meccanicamente ma privi di
nel risolvere costruttivamente le sue intuizioni. meccanismo e la gamma di oggetti con all’interno una componente meccanica (ad
esempio).
Ogni analisi estetica di un prodotto dovrà essere affiancata da una di mercato,
partendo dal concetto che si possa prestar fede alla risposta del pubblico. L’indagine Le principali categorie di oggetti che si possono considerare come facenti parte della
di mercato si viene sempre più estendendo di pari passo con l’adozione delle relative grande famiglia del disegno industriale sono:
pratiche pubblicitarie, ed è un dato di fatto che il più delle volte le campagne
pubblicitarie compiute sulla base dei dati cosi ottenuti risultano assai efficaci per la • oggetti d’uso individuale a funzionalità spiccata, poco soggetti alla moda e
vendita del prodotto. ad consumo
• oggetti d’uso individuale, soggetti a periodiche modificazioni del gusto,
Nel caso d’un oggetto destinato alla piccolissima serie e al consumo legati alla moda, con requisiti di funzionalità limitata sottoposti ad un
superindividuale, l’apparenza esterna non potrà incidere che in maniera del tutto rapido consumo
secondaria sulla vendita; mentre nell’oggetto destinato al consumo di massa, • oggetti destinati ad un uso superindividuale, non legati alla moda,
l’aspetto esterno avrà una diretta influenza sulla sua vendibilità, in concorrenza con rispondenti a requisiti di assoluta funzionalità
prodotti analoghi presenti sul mercato.
• oggetti inutili, senza alcun fine pratico, facenti parte della cosiddetta “arte È interessante notare come l’apice delle attività stilizzatrici dei designers americani
programmata” coincidesse con la crisi del 29, ciò appunto per l’esigenza avvertita dalle industrie
• alcuni settori di “architettura industrializzata” statunitensi di dare ai loro prodotti una miglior cosmesi così da vincere la riluttanza
del pubblico all’acquisto.
Il designer non deve essere considerato soltanto un disegnatore, ossia un individuo
che possieda particolari doti di talento nel disegno, dobbiamo invece considerarlo Nel settore automobilistico si manifestò negli Stati Uniti una tendenza verso un tipo
come un progettista dell’oggetto da produrre industrialmente e come pianificatore di carrozzeria che badava piuttosto ad una funzionalità psicologica, di prestigio
della stessa vicenda produttiva. Prima ancora di progettare egli dovrà aver precisato sociale, che ad una funzionalità tecnica. Tra i paesi più sobri troviamo la Gran
il suo compito di creatore dello stesso ambito di tutta la complessa compagine Bretagna, proprio a causa della precocissima industrializzazione del paese, la
produttiva. richiesta del pubblico era più facilmente colmabile anche attraverso un prodotto che
mantenesse le sue caratteristiche normali per un periodo assai lungo.
Uno dei primi obiettivi sarà pertanto quello di raggruppare i dati ricavati dai tecnici,
ricercatori, esperti del mercato, ecc. così da poterne trarre le conclusioni che gli La Francia, nonostante l’alto quoziente di industrializzazione e l’interesse, non diede
permettano di individuare il tipo di prodotto da progettare. vita negli ultimi anni a rilevanti novità strutturali e formali.
Il designer per le sue conoscenze circa l’indagine delle esigenze del pubblico, sarà in La qualità e il prestigio del design scandinavo sono ben noti ovunque e sono
grado di giungere all’ideazione d’un determinato oggetto che corrisponda a apprezzati in tutto il mondo, considerati come un traguardo pressoché
determinati requisiti tecnico-formali. Spesso è lo stesso disegnatore ad imporre o a irraggiungibile. In queste nazioni la produzione si è volta a quel genere di oggetti per
suggerire la dimensione ottimale d’un apparecchio, la cui costruzione sarà portata al i quali la tradizione artigianale poteva ancora far valere i suoi richiami; molto spesso
valore formale che il disegnatore considererà più adatto alle esigenze del pubblico. i materiali usati sono il legno e la ceramica, o il vetro, di rado le materie plastiche e
il metallo. Tra i più noti ricordiamo Alvar Aalto.
Spetta proprio al designer di ideare l’oggetto, in maniera che esso sia
immediatamente comprensibile e leggibile al consumatore, in maniera che le sue In Italia, solo nel periodo tra le due guerre si può parlare di qualche esempio di rilievo
qualità funzionali siano esplicitamente semantizzate. nel settore del disegno industriale: Lancia Aprilia del 37’, mobile radio di Figini e
Pollini, ETR 200, opere dei fratelli Castiglioni, la Vespa Piaggio, la Lambretta
È doveroso riconoscere al Bauhaus il merito di essere stato la prima grande scuola Innocenti, la Lexicon, la Lettera 22 di Nizzoni per Olivetti…
ad affrontare i problemi della progettazione con la stessa serietà e profondità
ideologica con la quale, fino ad allora, erano affrontati solo i problemi degli “alti Attorno al 1956 ebbero inizio delle competizioni, come il Compasso d’Oro, che
studi” (scientifici e umanistici). videro premiati molti volti noti per importanti progetti. Oggi, l’aumento vertiginoso
dei prodotti, ha fatto sì che nella marea degli oggetti sfornati in continuazione, sia
Tra i pionieri d’una produzione industriale intesa in senso moderno, è bene ricordare sempre più difficile compiere una selezione. Da un lato il livello medio del design si
innanzitutto i nomi di Walter Dorwin Teague, Raymond Loewy, Henry Dreyfuss… è indubbiamente elevato; dall’altro è venuta a far difetto una ricerca meditata e
precisa. Una globale tendenza verso l’aspetto “informale” ha colpito il settore del
A Loewy si deve la progettazione d’una serie vastissima di oggetti che va dalle mobile, mentre in altri settori la miniaturizzazione ha di per sé portato alla
automobili, ai treni, ai motoscafi… Dreyfuss fu invece ideatore d’una lunga serie di scomparsa dell’oggetto. Assistiamo a quella che è stata spesso definita come “crisi
apparecchi telefonici, piroscafi, estintori, ecc. Poi altre figure come Charles Eames, dell’oggetto”, che va di pari passo con quella in atto nel settore dell’architettura.
George Nelson, Eero Saarinen, Breuer…