Diritto Internazionale PDF
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Gli stati sono i soggetti che per tradizione sono i componenti della comunità internazionale.
Una volta gli unici (stati), poi si sono aggiunte le organizzazioni internazionali
(successivamente la seconda guerra mondiale)
Ad oggi la comunità internazionale è una struttura paritaria, tutti gli stati si considerano
sovrani.
Ci sono delle istanze da parte degli stati che si sono liberati da queste forme di oppressione.
Istanze che chiedono il riscatto, una compensazione, un risarcimento: il debito del
colonialismo. Debito di risorse materiali, la schiavitù come crimine internazionale.
*G20 ha ammesso l’unione africana (rappresenta tutti i suoi stati) come membro
permanente*
Ci possono essere delle regole che valgono soltanto in una determinata area geografica.
Regionalismo americano, creazione di un diritto internazionale regionale nato in America
dopo l’indipendenza. Caratterizzato da alcuni istituti sconosciuti al diritto internazionale
europeo e applicabile solo nelle relazioni tra paesi latino-americani.
- Esempio: l’asilo diplomatico
Negli stati dell’America latina, l’asilo può essere concesso anche dalle ambasciate.
L’ambasciata può riconoscere l’asilo ad un richiedente asilo.
Accordi o imposizioni effettuate ad opera degli stati europei su stati (area orientale) come la
Cina, alcune imposizioni: apertura porti, il governatorato.
Sono questioni che ad oggi sono vietate dal diritto internazionale.
Nel passato (dal 17esimo secolo) si parla di un diritto internazionale che aveva la sua
obbligatorietà nel diritto naturale. Gli stati hanno mostrato di seguire determinate regole,
individuate e considerate obbligatorie.
Diritto naturale per Grozio: l’uomo tende per natura alla socialità e ogni comunità umana
esprime, per regolare la convivenza, un sistema di diritto composto di due elementi: il diritto
naturale e il diritto volontario.
Contrapposto al diritto naturale, nasce una visione positivista del diritto nel 18esimo secolo.
Positivismo giuridico: e secondo il positivismo la scienza giuridica non può cercare il diritto
nella mera razionalità, ma solo nel diritto posto dalla volontà di un’autorità.
Una regola è obbligatoria in quanto posta da un’altra regola. Un trattato sarebbe obbligatorio
perché imposto da una norma.
Teoria assolutamente formalistica, non si addentra nel contenuto della norma.
Nel primo dopoguerra tutto questo è venuto meno, in quanto non si spiegavano delle norme
che riguardano la tutela dei diritti umani.
Roberto Ago ha immaginato che ci fossero accanto alle norme poste (positiviste), delle
norme che invece avevano una natura spontanea (contrapposta al diritto internazionale di
tipo positivo).
Gli ultimi sviluppi del diritto internazionale dalla nascita della Società delle Nazioni.
Struttura simile a quella attuale, tripartita.
Finalità principale: mantenimento della pace.
La società delle nazioni bandiva la guerra, fino ad un certo punto:
Quando ci fosse stata una controversia, vi era l’obbligo di cercare, prima di giungere alla
guerra, una mediazione.
La guerra però è consentita, diversamente dalle nazioni unite, che rifiuta la guerra.
Tra il 1942 1945 maturava la creazione dell’organizzazione delle Nazioni Unite, la cui carta
istitutiva veniva adottata il 26 giugno del 1945 dalla conferenza di San Francisco.lo statuto
delle Nazioni Unite entrava in vigore il 24 ottobre 1945 tra 29 Stati, il 27 dicembre dello
stesso anno tutti gli altri Stati Avevano depositato le loro ratifiche. l’ONU iniziava così a
funzionare con 51 membri originari.
Con la carta delle Nazioni unite inizia una nuova fase di evoluzione della comunità
internazionale e del suo diritto, nel quale si realizzano da una parte:
- la piena universalizzazione della comunità internazionale
- Un processo di revisione del contenuto del diritto internazionale
Anni ‘60 l'assemblea generale di tutti i membri delle nazioni (a cui si aggiunsero i nuovi stati
sorti dalla decolonizzazione) , ha iniziato ad emettere delle dichiarazioni di principi
sull’indipendenza dei popoli coloniali.
Attraverso due strumenti giuridici:
1. La codificazione lo sviluppo progressivo del diritto internazionale
2. L’adozione di dichiarazioni di principi, non vincolanti di per sé:
Raccomandazioni. Le raccomandazioni non sono vincolanti.
Il ripetersi di queste raccomandazioni, però, ha fatto sì che gli stati si sentissero obbligati a
concedere l’indipendenza.
Da norme non obbligatorie si è formata una norma vincolante, una norma imperativa ad
oggi.
Fonti: da una parte i trattati/ dall’altra parte le norme di natura consuetudinaria, norme
non scritte ma che si desumono da comportamenti di stati ritenuti dovuti.
—Trasposizione delle norme non scritte in norme scritte (convenzioni di codificazione).
Principi generali di diritto che sono contenuti (non sempre nati dal diritto internazionale) nei
sistemi nazionali della maggioranza degli stati.
I diritti umani non sono stati tema di codificazione.
Concetto di Multiculturalità; diverse culture si riflettono in questi principi generali di diritto.
Valori condivisi dalla comunità nazionale
Negli ultimi anni è stata creata una corte penale internazionale permanente.
(Distinto dalla corte di giustizia internazionale, che si occupa degli Stati e delle loro
controversie)
Non occasionali, nominate di volta in volta.
Una corte che esamini e giudichi tutti i crimini a loro sottoposti.
Giudicabile l’individuo e non solo lo stato.
La Corte ad oggi è ancora “rudimentale” perché alcuni stati importanti non ne fanno parte.
Gli Stati Uniti, la Russia.
Sovranità è territoriale, quando parliamo di territorio parliamo di uno spazio entro i propri
confini.
In merito a questo ci sono delle giurisdizioni extraterritoriali:
- la nave
Caso di Lotus
Incidente tra una nave turca e una nave raccese, morti i membri dell’equipaggio turco. La
Turchia ha giudicato e condannato i capitani della nave francese. Portata alla corte
internazionale. La nave della turchia batteva bandiera turca, doveva essere la turchia a
giudicare il fatto.
Lezione 20/09/23
Fonti del diritto internazionale
Fonte: qualcosa che crea, produce.
Per fonte ci sono tutti quei fatti che producono diritto, regole.
Non esiste un organo che è incaricato di produrre diritto. Nel caso del diritto internazionale
sono gli stati stessi.
Gli stati sono da una parte legislatori e dall’altra coloro che devono rispettare le regole che si
impongono. Sono legislatori e destinatari.
Accordo: Fonte di diritto scritto che si applica soltanto agli stati che hanno contratto
l’accordo.
Non è una norma sulle fonti in senso stretto ma una norma sul diritto applicabile alla
soluzione delle controversie.
L’articolo 38:
Unica ipotesi in cui una decisione giudiziaria internazionale è da considerare fonte del diritto
internazionale di terzo grado è quella della sentenza dispositiva
Art 38 par. 2
Il giudice viene dato il mandato, viene autorizzato a pronunciarsi per equità perché la legge
non esiste.
Le parti in lite autorizzano a pronunciarsi per equità, trovare una soluzione che renda
giustizia ad entrambe le parti.
Inventa una nuova soluzione, non prevista dalla norma. In questo caso abbiamo una fonte di
produzione giuridica. Sempre per le parti, non per tutti i soggetti.
La sentenza internazionale si applica solo tra le parti in lite, non può essere estesa ad altre
situazioni o altri stati. Rimane circoscritta alla situazione in cui viene richiamata. Non ha
l’effetto che ha nei paesi di common law.
Arbitrato: quando si vuole portare un caso davanti una corte occorre ottenere l’accordo
dell’altra parte in lite.
Altre fonti:
La consuetudine
Comportamento che viene attuato perché gli stati ritengono di eseguire un obbligo.
Accettato come diritto, indica questa coscienza da parte degli stati di eseguire una regola di
diritto internazionale.
La consuetudine crea una norma, modifica una norma, abroga una norma:
Desuetudine, si comincia a smettere di avere un determinato atteggiamento, la norma
decade.
Questo porta a qualificare la consuetudine come fatto giuridico in senso stretto (contegni
o azioni che consistono in manifestazioni materiali) e non come atto giuridico
(manifestazione di volontà)
Consuetudine come collante rispetto alla frammentarietà degli accordi che valgono solo tra
alcuni stati.
Neo Consensualismo:
Processo formativo della consuetudine internazionale.
Successivamente la seconda guerra mondiale è stata fatta presente la mancata
partecipazione di alcuni gruppi di stati al processo formativo delle consuetudini
internazionali.
Movimenti che hanno riguardato stati di nuova formazione, stati emersi dal processo di
decolonizzazione
Hanno contestato le norme consuetudinarie, che non volevano applicare.
Corte suprema degli Stati Uniti: guerra ispano-statunitense del 1898. Restituzione dei
pescherecci sequestrati dagli Stati Uniti. Secondo il diritto consuetudinario marittimo di
guerra i battelli di pesca erano esentati dalle misure di cattura.
Aspetto soggettivo
Le norme consuetudinarie sono generali perchè si indirizzano a tutti i soggetti del diritto
internazionale esistenti al momento della loro formazione. Ne diventano destinatari ache gli
stati uovo.
Le norme del diritto internazionale consuetudinario sono quindi prive di limiti soggettivi
d’efficacia.
MA non è esclusa la possibilità di:
Consuetudini locali o regionali
Si può affermare che ci sono delle situazioni nelle quali le consuetudini sono limitate a realtà
locali o regionali.
Gli stessi elementi della consuetudine sono circoscritti solo ad alcuni stati o determinati
contenenti.
Questo limite all'applicabilità dipende dal contenuto della norma.
Stato obiettore
Uno stato, il quale si sia persistentemente e con costanza opposto all’applicazione nei suoi
confronti di una norma consuetudinaria non è vincolato ad osservarla.
Lo stato deve dimostrare che ha rifiutato la nota consuetudinaria dall’inizio del suo processo
formativo.
Caso delle peschiere norvegesi
Disputa alla corte internazionale di giustizia. Lite tra Norvegia e regno unito.
Per quanto riguarda la Norvegia, applicava non la linea della bassa marea, ma aveva
utilizzato il metodo delle linee rette, includendo isolotti, baie, promontori,faceva partire la
linea di base da molto più avanti.
La Gran Bretagna eccepiva l’illegittimità del metodo seguito dalla Norvegia dal 1869.
La corte ha stabilito che dato che da sempre usava questo metodo, non le si poteva opporre
la regola consuetudinaria della bassa marea.
Il regime delle linee rette è diventato un metodo opzionale anche nella convenzione di
Montego Bay del 1982 sul diritto del mare, art 7.
Carattere consuetudine:
Consuetudine come processo dinamico, un processo complesso, il cui momento conclusivo
è difficile da identificare.
Le consuetudini non possono essere considerate come un diritto che non si modifica o non
si evolve. Ci vuole molto tempo, ma è un fenomeno dinamico.
Si applica la regola più recente, oppure si applica la regola più specifica, la lex specialis, la
più dettagliata e specifica. Che deroga quella più recente.
Verso la fine degli anni ‘60, dai paesi in via di sviluppo e dai paesi socialisti nasce l’esigenza
di riconoscere che alcuni valori dovessero avere una tutela maggiore. Valori considerati
fondamentali per la comunità internazionale.
Articolo 53.
Se viene concluso un trattato, ed esso è già contrario ad una norma imperativa, questo
accordo è nullo. Fin dall’originalità non produce effetti giuridici, come se non fosse mai stato
concluso.
Articolo 64
Dispone che in caso di una nuova norma imperativa di diritto internazionale generale,
qualsiasi trattato esistente in conflitto con tale norma è nullo e si estingue.
Il trattato è stato applicato, le parti lo hanno eseguito, nasce una nuova norma imperativa
accordo decade, si estingue.
Art 66: a tutela di queste norme se ci sono degli Stati in disputa riguardo l’applicazione del
diritto imperativo.
Opera per loro: corte internazionale di giustizia
Rientrano tra le Norme consuetudinarie, che si distinguono perché non sono derogabili.
Possono essere derogate solo da norme avente lo stesso carattere (norme imperative)
Relazione tra lo ius cogens e l’art 103 della carta delle nazioni unite
Art 103: stabilisce che in caso di contrasto tra gli obblighi contratti dai Membri delle Nazioni
Unite con lo statuto e gli obblighi assunti in seguito a qualsiasi altro accordo internazionale.
Prevalgono gli obblighi derivanti dallo Statuto.
L’incompatibilità di un trattato con una norma imperativa del diritto riflessa nella carta delle
nazioni unite, comporta la nullità assoluta di tale trattato
Contrasto tra un trattato e una norma della carta che non rispecchia una norma imperativa
comporta l'illiceità.
Erga omnes
La violazione di una norma imperativa comporta la commissione di un grave illecito
internazionale nei confronti dell’Intera comunità internazionale.
La norma è strutturata in un certo modo: tutti gli stati hanno un interesse all’adempimento di
quella norma.
Il rispetto di quella norma è considerato un interesse per tutti, quindi tutti possono agire nel
pretendere che si rispetti questa norma.
Erga omnes: fa riferimento ad un altro aspetto: quella norma tutela un interesse che è
fondamentale per tutti gli stati e che quindi tutti gli stati sono legittimati ad agire per
pretendere l’esecuzione dell’obbligo.
Indica chi ha il potere di agire in caso di “violazione”.
Sentenza del 1970 sul caso Barcelona Traction, Light and Power Company, Limited la CIG
ha definito gli obblighi erga omnes come quelli che uno stato assume nei confronti della
comunità internazionale nel suo insieme.
Quasi tutte le norme ius cogens hanno carattere erga omnes, ma non tutte le norme con
carattere erga omnes hanno il carattere ius cogens.
Il concetto di erga omnes riguarda tutti gli stati, ma dipende dalla norma.
L’effetto si può anche applicare all’accordo non solo alla consuetudine o allo ius cogens.
Si parla infatti di:
Erga omnes partes: riguarda tutte le parti di un accordo
Nella ricostruzione dei rapporti tra accordo e consuetudine si deve tenere presente il
principio per cui al carattere generale delle norme consuetudinarie si contrappone quello
particolare e speciale delle norme pattizie, speciali.
Le norme consuetudinarie sono generali, in quanto si indirizzano a tutti gli stati, mentre le
norme convenzionali sono speciali in base alla loro sfera soggettiva d’efficacia limitata alle
parti contraenti.
Accordo
È una fonte secondaria del diritto internazionale.
È un atto giuridico in quanto consta di due o più dichiarazioni di volontà di soggetti
internazionali, alle quali il diritto collega effetti giuridici corrispondenti alle volotà manifestate.
L’accordo tra le parti verte sullo stesso testo che accettano come disciplina obbligatoria nei
loro reciproci rapporti.
Trattato è fonte di norme giuridiche, fonte del diritto internazionale particolare.
La convezione di Vienna sul diritto dei trattati del ‘69 codifica le regole generali sulla
formazione, modifica ed estinzione dei trattati.
Classificazioni da fare:
Prima categoria:
Trattati istitutivi di organizzazioni internazionali
Accordo con una duplice anima: da un lato sono accordi e sono soggetti alle stesse regole
dall’altro sono una sorta di “costituzione”.
- Considerati come: La costituzione per gli stati membri di quell’organizzazione
internazionale.
La carta delle nazioni unite è la costituzione per quanto riguarda l’ordinamento delle Nazioni
Unite. La carta che segue regole dell’accordo, tutte le azioni all'interno. dell’organizzazione
dovranno rapportarsi rispetto a questa carta istitutiva.
La carta delle nazioni unite adottata a San Francisco.
Articolo 103 carta nazione unite:
- La carta delle nazioni unite prevale su tutti gli altri obblighi che gli Stati dovessero
contrarre attraverso altri accordi.
Gli altri obblighi contratti devono essere conformi alla carta delle nazioni unite
Se questo articolo ci dice che la carta ha prevalenza su tutti gli altri accordi, gli altri accordi si
estinguono se in contrasto con la carta, vuol dire che la carta ha un valore preminente
rispetto agli altri accordi.
Conclusione: La carta ha un carattere imperativo.
L’articolo 103 ci da una chiave di lettura che ci permette di dire quali potrebbero essere le
regole di ius cogens.
La carta non ha in tutti i suoi articoli regole di ius cogens, possiede molte regole di carattere
funzionale.
Ex. Come opera l’assemblea ha valore funzionale.
Art 2: vietato uso della forza, regola con carattere ius cogens.
La carta contiene alcune norme che sono i capisaldi dei vari ambiti di applicazione della
carta. Regole che sovrintendono il funzionamento delle nazioni unite.
Il regime applicabile ai trattati come atti giuridici che nascono dall’incontro di volontà degli
stati contraenti ha conosciuto un processo di codificazione:
Convenzione di codificazione sul diritto dei trattati ‘69 di Vienna
Quali sono gli effetti della guerra sui trattati? Materia non disciplinata dalla convenzione di
Vienna.
Effetto: normalmente la guerra sospende gli effetti di un trattato.
Esistono delle eccezioni:
Trattati che hanno per oggetto i rapporti tra stati in tempo di guerra.
Ex convenzioni sul diritto umanitario, intervento croce rossa, trattamento dei prigionieri.
Convenzioni riguardanti il diritto umanitario, si occupano di disciplinare gli obblighi degli stati
quando si trovano in tempo di guerra.
Convenzioni che non perdono il loro funzionamento, anzi si applicano, entrano in funzione
proprio quando scoppia la guerra.
La CID ha adottato nel 2011 un progetto di articoli sugli effetti dei conflitti armati sui trattati,
trasmesso all’assemblea generale delle nazioni unite.
Una lista indicativa di categorie di trattati la cui efficacia si presume non compromessa
durante il conflitto armato:
Sul Diritto internazionale umanitario, sulla protezione dei diritti umani, sulla tutela
dell’ambiente, sulla giustizia penale internazionale.
Distingue:
Accordo Multilaterale: si convoca una conferenza internazionale con più rappresentanti degli
stati
Accordo Bilaterale: incontro tra le due parti
Procedura solenne:
La firma nei trattati conclusi con una procedura solenne la firma indica che il progetto è
accettato nel testo definitivo ne varietur, da quel momento non può più essere modificato.
Procedura semplificata:
Tutto si conclude con il momento della firma. I rappresentanti hanno il potere di manifestare
anche la volontà del proprio stato. Il rappresentante è già stato istruito dal proprio governo,
ha già i poteri per indicare la volontà dello stato. Il trattato entra in vigore al momento della
firma.
- Poteri che sono conferiti alle persone fisiche (plenipotenziari) che sono abilitate a
rappresentare lo stato nella negoziazione e conclusione dei trattati.
Art 2 par 1.
“Documento emesso dall’autorità competente di uno Stato e che designa una o più persone
a rappresentare lo stato per la negoziazione, l’adozione o l’autenticazione del testo di un
tratto, per esprimere il consenso di uno stato ad essere obbligato da un trattato o per
compiere qualsiasi altro atto che si riferisca al trattato.”
Figure che non hanno bisogno di poteri perché data la loro funzione sono già rappresentanti
dello stato: capo di stato, capi di governo, ministri degli esteri.
Gli ambasciatori solo per quanto riguarda accordi con lo stato verso cui ha la missione.
Altre procedure oltre la ratifica:
- L’accettazione
- L’approvazione
Simili alla ratifica: documenti che accettano o approvano un testo, vincolano lo stato
all’accordo.
- L’adesione
Contenente a stati diversi da quelli che hanno partecipato ai negoziati di aderire in un
secondo momento ad un accordo già entrato in vigore.
Vale per trattati multilaterali che sono aperti alle adesioni di altri stati, non possono essere
chiusi.
Ha la stessa natura della ratifica.
Le procedure utilizzate dagli Stati per la conclusione dei trattati sono le più varie e
dipendono dalla libera scelta dei contraenti.
Ex. Statuto delle Nazioni Unite e il Trattato sull’Unione europea.
Trattato di Lisbona: regola (art 49) stabilisce che ciascuno stato europeo amante della pace
che ha un'economia di libera concorrenza può candidarsi per entrare nell’unione europea.
Processo di candidatura che può essere molto lungo. Ogni organizzazione stabilisce il
proprio tempo per l’adesione.
Entrata in vigore: momento in cui il trattato esplica efficacia giuridica, può essere tuttavia
differita nel tempo rispetto al perfezionamento e intervenire in un momento successivo.
Ex. Nei trattati multilaterali viene spesso stabilito che la loro entrata in vigore sia subordinata
al deposito di un numero minimo di ratifiche. Come la convenzione di Vienna: min 35
ratifiche.
Art 18. Sancisce l’obbligo degli stati che hanno accettato un trattato di non privarlo del suo
oggetto o del suo scopo nel periodo che va dalla firma all’entrata in vigore.
Depositario:
Uno o più Stati, organizzazioni internazionali, principale funzionario amministrativo di una
tale organizzazione.
Funzione: assicura la custodia del testo originale del trattato ne redige copie conformi, riceve
le sottoscrizioni del trattato, le adesioni di nuovi stati o il recesso di uno stato
Lezione 27/09
Procedimento di ratificata in Italia
Il procedimento di ratifica dei trattati dei singoli stati avviene secondo le procedure stabilite
negli ordinamenti nazionali , quindi dai sistemi giuridici degli stati.
Diritto internazionale — diritto nazionale
Prevedono che ci sia una approvazione attraverso i negoziatori nel caso di una procedura
semplificata.
Nel caso di procedura solenne c’è una sorta di selezione per cui alcuni trattati considerati più
importanti, devono avere l’approvazione parlamentare per approvare.
La nostra costituzione:
Art 87:
È il presidente della repubblica che ratifica i trattati, previa quando occorre l’ autorizzazione
delle due camere.
Quando occorre chiedere l’autorizzazione delle camere?
Art 80:
Specifica quando occorre l’autorizzazione delle camere.
Autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che ricadono in una delle seguenti
categorie.
5 categorie di accordi:
- Di natura politica
- Di regolamento giudiziario
- Prevedono modificazione di territorio
- Modificazione di legge
- Che prevedono Oneri alle finanze
Il presidente non può ratificare senza l’autorizzazione delle due camere in questi casi.
Più importante: trattati che comportano modifiche di legge.
Occorre un provvedimento di adattamento per introdurre nel diritto interno le variazioni
imposte dagli obblighi internazionali convenzionali.
La legge di autorizzazione alla ratifica contiene anche il provvedimento che ordina la piena e
intera esecuzione del trattato nell’ordinamento interno.
Il parlamento non può introdurre modifiche al trattato che è al suo esame, se reputa
necessarie modifiche toccherà al Governo riaprire i negoziati con la o le altre parti per
modificare il contenuto del trattato.
A questo punto:
Scambio ratifica con un altro stato se l’accordo è di tipo bilaterale
In caso di accordo multilaterale la ratifica viene consegnata ad uno stato incaricato:
depositario.
Quando si raggiunge un tot di ratifica il trattato entra in vigore.
Art 102 della Carta delle Nazioni Unite dispone che ogni trattato internazionale stipulato da
un membro delle Nazioni Unite deve essere registrato al più presto possibile presso il
Segretariato e pubblicato a cura di quest’ultimo.
In caso di mancata registrazione i trattati non sono invocabili di fronte agli organi dell’ONU.
Trattati segreti
Nel passato era diffusa la pratica dei trattati segreti. Accordi tra stati che non erano così nitri
e che quindi particolarmente pericolosi.
La conclusione di accordi segreti dipende talvolta dal fatto che gli Stati contraenti vogliono
occultare il loro contenuto perché in contrasto con altri obblighi internazionali di cui sono
titolari.
Ciò dimostra che gli accordi segreti sono spesso illeciti se non nulli per incompatibilità con
una norma imperativa del diritto internazionale.
In opposizione a norme consuetudinarie o norme di ius cogens.
Accordo Marocco- Mauritania che riguarda una parte del territorio del Marocco: regione
Sahara Occidentale. Al quale le nazioni unite avevano riconosciuto il diritto di
autodeterminarsi. Dovevano essere indetto un referendum. Marocco e Mauritania hanno
concluso un accordo segreto con il quale si spartivano il territorio e concordavano
l’occupazione militare delle rispettive zone.
Autodeterminazione dei popoli: norma ius cogens.
- Una dichiarazione di volontà deposta al momento della firma o ratifica attraverso cui
lo Stato esprime la volontà di accettare un trattato multilaterale escludendo
l’obbligatorietà nei suoi confronti di una o più clausole e del trattato.
Sono delle dichiarazioni unilaterali da parte degli stati che depositano una dichiarazione:
stabilisce che una determinata clausola, articolo dell’accordo non gli sarà opponibile, per
quella norma non prende obblighi, non si sottopone agli obblighi che scaturiscono da quella
norma.
Se apposte successivamente (al momento della ratifica), lo Stato deve notificare il testo
della riserva a tutte le altre parti contraenti, le quali hanno 12 mesi di tempo per obiettare.
Possono far decorrere i 12 mesi, dopo opporre un’obiezione.
- Obiezione motivata
L’obiezione deve anche esprimere la volontà di non entrare in rapporti con lo stato che ha
apposto la riserva. Il trattato non entra in vigore, non pone obblighi e diritti riguardo a questi
due stati nei loro reciproci rapporti.
La riserva deve avere ad oggetto una particolare disposizione, un articolo, una sola.
Questa riserva deve avere ad oggetto il mantenimento di una legge interna allo stato
nazionale che fosse in contrasto con la convenzione.
Le riserve di carattere generale non sono ammesse.
Ex.
Legge costituzionale che vietava l'ingresso ai sovrani italiani.
Disposizione convenzione Vienna: non può essere vietato l’ingresso ad un cittadino nel
proprio stato.
Confligge con la legge costituzionale italiana. L’Italia ha apposto una riserva in merito
all’argomento.
Le riserve sono ammesse se servono a mantenere una legge che dovesse confliggere con
norme di diritto interne.
Ci possono essere degli effetti se questi vengono accettati attraverso una manifestazione
del consenso da parte del terzo.
Fattispecie degli obblighi e fattispecie dei diritti.
La convenzione di Vienna distingue due ipotesi sulla base dell’espressione del consenso
che viene dato dal terzo
- Nel caso di un obbligo il consenso del terzo deve essere prestato in forma scritta,
manifestazione espressa e scritta.
- Nel caso di un diritto la modalità è più soft, il consenso si presume, ossia: basta un
comportamento concludente. Se non volesse accettare invece deve opporsi
espressamente con una forma scritta.
Navi battenti di uno stato terzo possono percorrere questo fiume, il consenso si esprime
attraverso l’attraversamento del fiume.
Gli stati terzi nella carta delle nazioni unite hanno degli obblighi.
Si richiede di non ostacolare gli interventi delle nazioni unite.
Norme specifiche:
Ex.
- Corte internazionale di giustizia accoglie ricorsi anche di stati terzi se interni alla
controversia stessa.
- Si da la possibilità agli stati terzi di aderire allo statuto della corte internazionale di
giustizia, in caso di controversie è possibile sottoporle le dispute
Nel caso in cui l’accordo precedente non si sia estinto, dobbiamo immaginare che l’accordo
successivo sostituisca quello precedente. Se sono le stesse parti contraenti. Regola del
tempo, regolo generale e speciale.
*Contesto nel quale è stato concluso questo trattato, il contesto comprende anche tutte le
parti dell’accordo che non sono dispositive, ex il preambolo, aiuta nell’interpretazione del
trattato. Anche gli allegati fanno parte del contesto.
Fa riferimento a: Oggetto e scopo ovvero gli obiettivi da perseguire
Art 32.
Si può fare ricorso a mezzi complementari di interpretazione, se questa interpretazione
(quella letterale) pone ancora dei dubbi: Lavori preparatori.
Lavori preparatori: sono tutte le registrazioni della conferenza (quando si è preparato un
testo). Determinare il senso dell’articolo e il senso dell’interpretazione.
Eccezioni:
Nel caso di Trattati istitutivi di organizzazioni internazionali
Dispongono essi stessi le regole di interpretazione.
Quando uno stato invoca una causa di invalidità non è automatica l’ invalidità dell’accordo.
Non c’è un giudice dunque viene stabilita una procedura secondo gli articoli 65 e 66. Lo
stato deve notificare la sua pretesa all’altro contraente, se l’altro stato dovesse obiettare
sorge una controversia, se questa non viene risolta entro 12 mesi sono obbligati a ricorrere
alla conciliazione obbligatoria.
Sottoposta alla CIG o ad arbitrato se concerne il contrasto con lo ius cogens.
Unico caso di procedimento obbligatorio: quando si invoca la contrarietà dell’accordo ad uno
ius cogens.
Errore: quando uno stato ha prestato il proprio consenso sulla base di un errore
giustificabile.
Ex. Errore geografico, delimitazione di un confine territoriale. Lo stato è stato indotto in
errore.
Tempio di Preah Vihear
Dolo: una delle parti ha convinto l’altra a concludere attraverso l’inganno, la frode.
Tutte le altre parti contraenti avrebbero potuto conoscerla. Se prendiamo il caso italiano il
fatto che un trattato non sia passato al parlamento è manifesta perché contenuto nella
costituzione italiana.
1. Art 54: per scadenza del termine finale, l’accordo prevede che questo trattato si
estingua ad una determinata data
2. Per il Sopravvenire della condizione regolativa, le parti prevedono che al
verificarsi di una determinata condizione l’accordo venga meno (il numero delle parti
del trattato multilaterale scende al di sotto di un certo minimo).
3. Il Recesso, il trattato prevede espressamente la possibilità per gli stati di ritirarsi da
un accordo. Previsto per esempio nel Trattato di Lisbona, trattato dell’Unione
europea. Nella carta delle nazioni unite non è possibile il recesso. O denuncia in
caso di trattati bilaterali.
Eccezioni/limiti
- Trattati di materia umanitaria non rispondono alla logica dell’inadempimento
a) l'esistenza di tali circostanze non abbia costituito una base essenziale per il consenso
delle parti ad essere vincolate dal trattato; e che
b) tale cambiamento non abbia l'effetto di trasformare radicalmente il peso degli
obblighi che restano da eseguire in base al trattato.
a) quando si tratti di un trattato che fissa una frontiera; o (verrebbero messi continuamente
in discussione i trattati di pace)
b) quando il fondamentale mutamento derivi da una violazione, da parte della parte che
la invoca, o di un obbligo del trattato o di qualsiasi altro obbligo Internazionale nei
confronti di qualunque altro Stato che sia parte del trattato.
CAP IV
Per definizione i principi non sono delle regole operative di per sé ma qualcosa che
sovrintende alla regola, alla norma, alla disposizione. Qualcosa che ispira che si trova dietro
la norma.
Categoria composita perché inizialmente (quando è stato scritto art 38) si faceva riferimento
ai principi contenuti negli ordinamenti nazionali degli Stati: Regole che si supponeva fossero
comuni a tutti gli ordinamenti. Evidentemente questo principio è internazionale.
Esistono principi che non hanno una natura sostanziale, ma una natura di logica giuridica.
Ex. Non si può giudicare una stessa persona per uno stesso fatto da due giudici diversi. Una
regola di logica giuridica che appartiene a tutti i sistemi giuridici nazionali.
A cosa servivano?
Obv: Per riempire dei vuoti normativi che ci stavano nel diritto internazionale.
Si sono sviluppati dei principi che sono sorti proprio all’interno del diritto internazionale
Ex di principio nato dal diritto internazionale:
Principio di reciprocità: si rinviene in tutta una serie di materie. Un diritto viene concesso a
condizione di reciprocità. Ex ambito delle relazioni diplomatiche.
Riassumendo:
Principi che hanno doppia origine: alcuni estratti dai diritti comuni agli Stati, altri hanno una
propria collocazione, rinvenuti all’interno del diritto internazionale.
Corti internazionali li hanno individuati, per questo i principi hanno questa natura, principi
che scaturiscono dalla giurisprudenza, raramente trovano un espressa descrizione
all’interno di testi scritti.
Esempi:
Art 6 trattato sull’Unione europea: parla del Principio della protezione dei diritti umani come
principio generale
Art 21 dello statuto della corte penale internazionale, si stabilisce che il diritto applicabile
dalla corte vi sono anche i principi generali di diritto internazionale.
Dichiarazioni di principi
Sono delle raccomandazioni dell’assemblea generale, riproducono un articolato (testo simile
ad una convenzione, ma che è più vicina ad un trattato)
Ex.
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 48.
Sono state adottate dall’assemblea generale delle nazioni unite, l’assemblea non ha dei
poteri normativi (norme vincolanti), adotta però delle raccomandazioni.
Le raccomandazioni non impongono, hanno una funzione esortativa e non vincolante.
Potremmo chiudere il caso affermando che non ci troviamo di fronte ad una fonte del diritto
internazionale, non creando obblighi e diritti.
Anche se sono delle semplici raccomandazioni in realtà possono essere utilizzate: come
accertamento delle consuetudini internazionali.
Avendo gli elementi della consuetudine: la prassi degli stati (consolidata nel tempo dalle
organizzazioni internazionali), il convincimento riguardo la validità di quel determinato
principio= considerate come norme consuetudinarie.
- Dichiarazione del 48
- Alcune riguardano rapporti tra stati: di principi sulle relazioni amichevoli tra stati.
- In Materia di decolonizzazione
In quel caso aspetto specifico riguarda: le dichiarazioni dei principi dell’assemblea generale
in favore dei popoli coloniali, successivi alle dichiarazioni aventi lo stesso contenuto.
Diventa norma di ius cogens: autodeterminazione dei popoli, diritto popoli coloniali
all’indipendenza
I trattati istitutivi delle organizzazioni internazionali attribuiscono agli organi di adottare atti
vincolanti per gli Stati membri. Nei limiti previsti dai rispettivi statuti.
Procedimento che è esterno, ulteriore rispetto all’accordo.
Gli organi produco atti che hanno degli effetti sugli stati membri
Per quanto riguarda le Nazioni Unite gli esempi di fonti di terzo grado sono rare.
Le organizzazioni internazionali non sono dotate del potere di legiferare ma solo un potere
esortativo.
Eccezioni:
- Le decisioni vincolanti adottate dagli organi dell’ONU
- Le norme tecniche emanate dagli istituti specializzati delle Nazioni Unite
Le decisioni vincolanti
Deliberate del consiglio di sicurezza e dall’Assemblea generale
Assemblea generale: no decisioni obbligatorie ad eccezione della determinazione dei
contributi finanziari a carico degli stati membri.
Decisione adottata con la maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti.
Consiglio di sicurezza:
Organo a cui è affidato, nel settore nel mantenimento della pace, il potere generale di
adottare raccomandazioni o decisioni vincolanti nel caso si presenti una minaccia alla pace,
una violazione alla pace o un atto di aggressione.
Art 41/2) In caso di minaccia il consiglio di sicurezza può emanare misure implicanti l’uso
della forza e non.
41: decisioni non implicanti l’uso della forza.
Funzione esecutiva. Decisioni adottate a maggioranza.
Art 108=Emendamenti alla carta : la carta delle nazioni unite potrà essere modificata
soltanto attraverso una votazione che si ottiene a maggioranza qualificata.
Le norme tecniche
Di istituti specializzati delle nazioni unite= enti internazionali a vocazione universale
FAO(per l’alimentazione e l’agricoltura), ICAO (aviazione civile internazionale), WHO(della
sanità).
Affinché produca i suoi effetti è necessario che una norma del diritto internazionale
contempli l’idoneità di tale manifestazione di volontà ad avere gli effetti giuridici desiderati
dall’autore.
Sono:
A) il riconoscimento, atto di accertamento di una situazione di fatto o di diritto
B) La rinuncia ad un diritto, comporta il venir meno dell’obbligo corrispondente in capo
ad un altro soggetto
C) La riserva, che esclude l’obbligatorietà di una clausola del trattato nei confronti del
contraente che la appone
D) L’opposizione alla riserva altrui
- Il Riconoscimento: atto unilaterale con cui uno stato riconosce l’esistenza di un altro
stato.
Non ha l’effetto che esiste il nuovo stato. Ma la dichiarazione ha l’effetto di non poter più
disconoscere quello stato.
- Rinuncia ad un diritto.
Rinuncia al diritto di sovranità territoriale.
Soft law
Con il concetto di soft Law intendiamo categorie di atti che pur avendo valore normativo
sono sprovvisti di efficacia vincolante.
Rientrano strumenti giuridici che pur non avendo carattere vincolante costituiscono uno
stadio più evoluto delle semplici raccomandazioni.
Ne sono un esempio: codici internazionali di condotta.
Codici approvati, non sono vincolanti ma altamente consigliabili.
Implicano una forte aspettativa di comportamenti conformi e rappresentano un primo passo
verso l’adozione di trattati vincolanti o la formazione di norme generali del diritto
internazionale.
Monismo e dualismo
I rapporti tra i due ordinamenti diventano motivo di dibattito
- Monismo:
riduce a unità diritto internazionale e diritti interni, affermando che uno dei due ordinamenti è
derivato rispetto all’altro.
Si divide in diverse teorie che affermano il primato del diritto statale, e altre che affermano la
supremazia del diritto internazionale
- Dualismo o pluralismo
Il diritto internazionale e quello nazionale sono da considerare distinti e separati, in quanto
ordinamento originari, basti su norme fondamentali e presupposti diversi.
Procedimenti di Adattamento:
Il diritto internazionale stabilisce che gli ordinamenti interni debbano essere adattati al diritto
internazionale, conformati agli obblighi internazionali di cui gli stati sono titolari.
L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale si realizza attraverso le tecniche più
varie.
In tutti gli stati ci sono delle norme previste dalle loro costituzioni che prevedono il rapporto
tra questi due diritti.
Il diritto internazionale non contiene previsioni specifiche.
In Italia non abbiamo nella costituzione un vero e proprio riconoscimento però abbiamo
alcune norme rilevanti.
Procedimenti: metodologie, processi
Tipi di procedimenti:
- ordinari
- Speciali
Riguarda i trattati
● Speciali:
1. Procedimento automatico:
Le norme internazionali non sono riformulate dal legislatore interno
Contemplato dall’art 10 come 2 della Cost. Che recita: “l’ordinamento giuridico italiano si
conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute”
Norme generalmente riconosciute: norme consuetudinarie.
1. Adattamento alle consuetudini internazionali
Procedimento di rinvio dettato dall’articolo 10 della costituzione.
Riconosce quegli obblighi internazionali generali facendo riferimento alle consuetudini
internazionali.
È un rinvio che è automatico:
Non c’è bisogno di emanare una legge ad hoc perché la consuetudine viene introdotta
nell’ordinamento italiano in maniera automatica e quindi l’operatore giuridico italiano dovrà
verificare ,tutte le volte che deve applicare il diritto italiano, se esistono consuetudini
internazionali in un determinato settore e applicarle.
Lui stesso deve fare interpretazione del diritto internazionale.
Trasformatore permanente; trasforma continuamente consuetudini internazionali in leggi
italiane.
Vantaggi:
- È completo, non ci sono modifiche tralasciate, le norme italiano devono rispettare il
testo del trattato per intero.
- È continuo, il trattato è riprodotto sul piano delle modifiche del diritto internazionale.
Se il trattato è estinto non verrà più applicato
- Il procedimento è più snello
Che rango hanno le consuetudini internazionali che sono penetrate nel diritto nazionale?
Avranno rango costituzionale perché trasformate attraverso l’articolo 10 della costituzione.
Risposta anomala a questo caso: ha stabilito che la consuetudine prevale perché era
precedente alla costituzione.
Immunità dello stato: non può essere portato di fronte un giudice italiano uno stato estero.
Germania convenuta in giudizio da un tribunale di Firenze per dei crimini durante la seconda
guerra mondiale, in cui italiani erano stati deportati in Germania per lavori forzati. La
Germania non si presentava per l’immunità. La Germania alla fine ha presentato un ricorso
alla corte internazionale di giustizia per condannare l’Italia per queste continue richieste.
La corte ha dato ragione alla Germania dicendo che la Germania è immune e quindi non
poteva essere sottoposta ai tribunali italiani.
Cosa sosteneva l’Italia: Questa immunità non tiene conto dello sviluppo del diritto
internazionale, dei crimini internazionali.
Vantaggi
In caso di estinzione del trattato,l’obbligo cessa di esistere anche nell'ordine italiano
Procedimento più veloce
Leggi che introducono il trattato: che rango ha nell’ambito delle fonti italiane?
Nel procedimento ordinario: rango della veste formale dell’atto
Se si tratta di una legge costituzionale avrà il rango della costituzione
Attraverso legge ordinaria: rango di legge italiana
Lo stesso vale per l’ordine di esecuzione.
Se un trattato viene adattato attraverso una legge ordinaria, attraverso una legge ordinaria
successiva questa legge potrebbe essere abrogata successivamente.
Nel diritto italiano: Teoria secondo cui la legge che dà attuazione ad un trattato ha un grado
di resistenza superiore rispetto tutte le altre leggi.
Resistenza: non è possibile abrogarla attraverso una legge ordinaria successiva.
Inizialmente questa resistenza era specificata con il concetto di specialità.
In ragione di specialità gli viene riconosciuta una forza di resistenza rispetto alle modifiche
successive.
Sentenze della corte costituzionale
Sentenze gemelle: alla legge che dà esecuzione ad un trattato viene riconosciuto un rango
intermedio tra la costituzione e le leggi ordinarie.
Questa legge può essere modificata da una legge costituzionale e allo stesso tempo non
può essere modificata da una legge ordinaria.
Procedimento misto: atto che al suo interno contiene la riscrittura del trattato per alcuni
articoli e allo stesso tempo l’ordine di esecuzione.
Nel diritto pubblico italiano stabiliamo che lo stato ha una personalità giuridica perché ha tre
caratteristiche: popolazione territorio e governo.
Nel caso del diritto internazionale non possiamo riprendere questa terna
L’elemento principalmente rilevante è il governo: il fatto che all’interno dello stato ci sia un
potere di governo. Anticipazione della sovranità dello stato.
Principio dell'effettività: lo stato è soggetto in quanto, effettivamente, nella sua attività
quotidiana, si pone in relazione con gli altri stati su un piano di parità. Manifesta questa sua
capacità: Conclude accordi, fa parte di ong, ha una rete di relazioni diplomatiche con gli altri
stati. Queste manifestazioni concrete dell’agire dello Stato rispondono a questo principio
dell'effettività, non serve cercare una regola ad hoc che attribuisca la personalità.
- Dichiarazione di indipendenza,
Una parte della popolazione che sta su un territorio si dichiara indipendente.
Secondo il Marchisio non rileva dal punto di vista del diritto internazionale perché prevale il
Principio di integrità territoriale dello stato: non possono essere modificati i confini dello
stato.
Parere della CIG rispetto alla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.
Risposta della CIG: le dichiarazioni unilaterali di indipendenza non sono proibite dal diritto
internazionale.
Il diritto internazionale è indifferente rispetto alla dichiarazione di indipendenza di uno stato.
Non approva la dichiarazione d’indipendenza nel nome del principio di integrità dello stato,
rimane neutro.
Non è una questione che si può risolvere sul piano del diritto internazionale ma sul piano del
diritto nazionale.
Referendum in Scozia per distaccarsi dalla Gran Bretagna e la popolazione ha votato il no.
La strada per ottenere l’indipendenza è una strada che si deve percorrere sul diritto
nazionale.
- Fusione
Fusione tra due o più stati preesistenti in un nuovo soggetto.
Ex: la Tanzania nasce dall’unione tra Tanganica e Sultanato di Zanzibar.
- Incorporazione: uno stato decide di far parte di un altro stato, annette il proprio
territorio a quello di un altro stato.
Repubblica democratica tedesca, esistita dal 49 al 90.
Crimea alla Russia, la Crimea si è staccata dall’Ucraina e annessa alla Russia, attraverso un
accordo. Questa annessione non è stata riconosciuta dalla comunità internazionale, per le
circostanze in cui è avvenuta.
Trattati localizzabili:
Trattati che hanno ad oggetto l’utilizzo del territorio.
Ex. Trattati che che stabiliscono l’utilizzo del territorio per l’installazione di una base militare
di un altro stato, la regolamentazione di un fiume internazionale che si trova alla frontiera.
In questo caso la regola è quella della continuità, saranno continuati anche se lo stato
subisce delle vicende di corporazione
- Nel caso dell’ incorporazione si parla del principio della mobilità delle frontiere.
I trattati conclusi dallo stato incorporato si estendono anche alla parte incorporata. La
soggettività si estende sulla nuova parte del territorio.
Riconoscimento:
Ė un atto giuridico unilaterale a carattere dichiarativo avente effetti giuridici.
In quanto tale non è una fonte del diritto internazionale.
Ha un effetto declaratorio: una volta proceduto con l’atto lo stato non può più negare la
soggettività dello stato riconosciuto: è irreversibile.
È un Atto politico: differenza di comportamento rispetto due vicende
Diversi tipi:
- Accordo di riconoscimento
- Riconoscimento tacito, che si desume da comportamenti che presumono la volontà
di riconoscere
- Riconoscimento espresso, se costituisce oggetto di dichiarazioni esplicite
Riconoscimento de iure: pieno, definitivo e solenne
Riconoscimento de facto: provvisorio e revocabile
Il Kossovo era una regione della Serbia. Disordini dopo lo smembramento della Jugoslavia,
il Kossovo è stato inglobato dentro la Serbia, moti inserruzionali per ottenere l’indipendenza.
Questione in cui è stata coinvolta l’Onu. Il popolo kossovaro ha costituito attraverso un
sistema di elezioni un’assemblea costituente la quale ha emesso una dichiarazione di
indipendenza.
La Serbia ha promosso una richiesta di parere alla corte internazionale di giustizia.
Corte di giustizia
- Competenza contenziosa
- Competenza
Crimea
Smembramento ex Unione sovietica, tutte le rep si sono rese indipendenti, la Crimea voleva
diventare uno stato indipendente, non è intervenuta l’ucraina impedendo lo svolgimento del
referendum inglobandola.
La Russia è intervenuta con le armi e ha occupato la Crimea, ha indetto un referendum nel
quale hanno votato la volontà di essere legittimamente parte della Russia.
La comunità internazionale non ha proceduto al riconoscimento.
Non è riconosciuta l’annessione ne gli effetti che ne derivano dall’annessione.
4 convenzioni sul diritto del mare a Ginevra in base alle singole zone.
● Mare territoriale
● Zona contigua
● Piattaforma continentale
● Alto mare
- zona contigua
Zona di altri 3 miglia Che serve perché può essere necessario inseguire una barca che ha
compiuto un reato oltre il mare territoriale.
2 possibilità
- Zona economica esclusiva: 200 miglia dalla costa, limite. In questa zona c’è uno
sfruttamento esclusivo da parte dello Stato del territorio.
- Piattaforma continentale: la parte sommersa dei continenti che si estende, con una
pendenza media di 0,1°, dalla linea di costa fino a una profondità stabilita per
convenzione. Diritto di sfruttamento delle risorse marine e sottomarine
- Alto mare
Dopo le 200 miglia. Mare che non appartiene a nessuno, dove tutti gli Stati possono
esercitare i propri diritti alla pari. Sfruttamento, pesca, navigazione, navigazione di navi da
guerra.
La convenzione di Montego Bay istituisce un’alta autorità per l’alto mare: un’istituzione,
organismo che ha questo compito di verificare, monitorare le attività degli Stati affinché
l’esercizio di questi diritti non vada a ledere agli altri.
Il 10% delle risorse che vengono estratte dall’alto mare devono essere devolute a questa
attività la quale dovrà redistribuire queste risorse in favore dei paesi meno sviluppati.
Autorità internazionale dei fondi marini
Lezione 16/10/23
Si distingue anche dal concetto di res communis omnium: una parte di territorio viene
utilizzata da tutti come se fosse di tutti. Quello che viene a mancare è la gestione comune,
manca un ente che gestisca attività comuni.
Appartengono a questa categoria: l’alto mare e lo spazio extra atmosferico.
● Alto mare
Quello che è avvenuto con l’alto mare: la convenzione di Montego Bay alto mare: tutti gli
stati possono navigare, sorvolare, posare cavi e condotte marine, costruire isole artificiali,
pescare e fare ricerca.
Amministrate da un’autorità: autorità dell’alto mare, per cui quando si tratta di risorse
economiche gli stati devono poi dare una parte di questi proventi all’autorità che provvederà
a diffondere questa cifra ai paesi meno sviluppati
● Patrimonio culturale
Beni culturali e naturali di valore universale sono riconosciuti e tutelati dalla convenzione
dell’ Unesco del 1972
Bene per tutti. Concetto che si scontra contro il fatto che il bene risiede all’interno di uno
stato, che lo sfrutta economicamente.
Non c’è una gestione comune dei monumenti. Inseriti sulle liste dell’Unesco, targhetta
prestigiosa ,a che non aiuta economicamente.
Se lo stato non se ne occupa viene trasferito dal Patrimonio dell’Unesco a Monumenti in
pericolo.
● Regioni polari
Artico: rivendicato dagli stati che hanno una vicinanza al polo nord: Russia Groenlandia,
Danimarca, Canada, Norvegia)
Antartico: il regime giuridico stabilito da trattati e atti derivati dalla convenzione di
Washington del 1959. Vietando ogni attività militare e affermando la libertà di ricerca
scientifica.
Protocollo di Madrid del 1991: ha dichiarato l’Antartide riserva naturale dedicata alla pace e
alla scienza. Aperta solo ad alcune attività di sfruttamento economiche come il turismo.
Condizione giuridica: condizioni per le quali questa capacità è limitata. Avviene attraverso
situazioni determinate dagli accordi.
Esistono situazioni che riguardano il momento del conflitto che riguardano anche la
soggettività internazionale
Diritto internazionale umanitario distingue tra conflitti armati internazionali e conflitti armati
non internazionali.
Conflitti non internazionali (guerre civili): movimenti insurrezionali che esercitano, in quanto
governo di fatto locale, un effettivo potere su una parte del territorio.
Norme di queste convenzioni assimiliano entrambe queste due situazioni.
Gli insorti acquistano la perosnalità internazionale, come enti soggetti con i quali intrattenere
relazioni giuridiche in funzione del controlllo sul territorio e sulla popolazione. Diventan
destinatari delle norme del diritto internazionale generale, in particolare quelle applicabili ai
conflitti armanti,.
Movimenti e gruppi destinatari di norme internazionali.
La soggettività vuol dire essere titolari di diritti e obblighi.
Anche nel diritto internazionale la destinatarietà di questi obblighi e diritti li rende soggetti del
diritto internazionale.
Prima figura:
- Insorti
Gruppi che muovono una guerra civile, un’insurrezione contro il governo.
Situazione in divenire che può cambiare da un momento all’altro, possono sovvertire il
proprio governo ma possono anche soccombere.
Insorgono e occupano un territorio, occupano uno spazio sotto la propria giurisdizione, zona
in cui devono rispettare li obblighi del diritto internazionale.
Riconoscimento degli insorti come parte belligerante da parte degli altri stati: Gli stati
negoziano con gli insorti sulle sorti dei propri cittadini in questa zona di occupazione.
Soggettività destinata a sparire. Nuovo governo diventa a tutti gli effetti titolare del governo.
Finisce soggettivtività degli insorti quando vengono sconfitti dall governo legittimo.
- comitati nazionali
- Governi in esilio
Si formano all’estero quando gli organi supremi dello Stato sono costretti ad abbandonare il
territorio nazionale a causa dell’occupazione straniera per evitare di cadere nelle mani del
nemico. Ex. Francia di De Gaulle
Capacità di governo sui territori d’oltre mare, le colonie.
Popolazione teorica nel senso che la comunità della santa sede sarebbero tutti i cristiani
cattolici sparsi nel mondo.
Soggetto di diritto internazionale: la santa sede esercita molte funzioni, conclude accordi
internazionali: concordati per stabilire questioni che attengono alla funzione della fede.
- La Santa sede stipula i concordati
che sono trattati aventi ad oggetto la condizione della religione cattolica in materie attinenti
al culto e alle condizioni dei ministri dei beni della chiesa nei sistemi giuridici degli Stati
contraenti.
- Conclude poi trattati internazionali vertenti su materie territoriali, politiche ed
economiche.
- Diritto di legazione attivo e passivo:
Ha una rete di relazioni diplomatiche bilaterali, invia verso tutti gli stati del mondo un
ambasciatore: il Nunzio apostolico.
E riceve ambasciatori presso la santa sede.
La Santa sede è esentata dalla giurisdizione: gode dell’ immunità dalla giurisdizione dello
Stato Italiano.
la tesi più corretta riconosce allo Smom una personalità giuridica internazionale che è valida
erga omnes.
In quanto l’ordine è destinatario delle norme generali del diritto internazionale (limitata dal
punto di vista funzionale al raggiungimento dei suoi scopi che sono l’assistenza ospedaliera
e l’attività umanitaria)
- Intrattiene rapporti diplomatici con oltre 100 Stati, esercitando i diritti derivanti dalle
norme che regolano questo tipo di rapporti
- Ha ottenuto lo status di osservatore permanente presso norme numerose
organizzazioni internazionali tra cui l’ONU e Istituto delle Nazioni Unite
- Al potere di concludere accordi tra cui quelli che regola i rapporti tra le strutture dello
Smom e il servizio sanitario nazionale italiano
La giurisprudenza della corte di cassazione riconosce infatti allo Smom l’esenzione della
giurisdizione civile in conseguenza della sua personalità internazionale.
Essa costituisce un soggetto internazionale sovrano in tutto equiparato, anche se privo di
territorio, a uno Stato estero.
La giurisprudenza della cassazione riconosce i soggetti internazionali a base non territoriale,
quindi anche la Santa sede, un’immunità più estesa rispetto a quella accordata agli Stati, nel
senso che assume rilevanza il criterio dell’unitarietà della funzione organizzatoria di tali enti.
Lezione 18/10
Organizzazioni internazionali
Fenomeno nato alla fine della seconda guerra mondiale (alcune eccezioni: unione postale
universale del 1800)
Definizione:
Che ricaviamo da alcune convenzioni di decodificazione
Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati:
l’organizzazione internazionale designa un’organizzazione tra governi
Organizzazione avente 2 elementi:
- istituita mediante un trattato o altro strumento di diritto internazionale
- Possiedono al personalità giuridica internazionale
Le organizzazioni godono dell’inviolabilità della sede, dei beni e degli archivi, l’esenzione
dalla giurisdizione civile e quella fiscale. È escluso che l’organizzazione sia convenuta in
giudizio, pur potendo essere soggetto attivo dell’azione.
Responsabilità
Responsabili per le loro azioni
Distinguere azioni poste dagli Stati membri indipendentemente dall’organizzazione e le
azioni degli stati membri in quanto parti dell'organizzazione.
Sappiamo che non hanno un territorio di riferimento, ma per essere ritenuta responsabile
l’organizzazione deve avere il controllo effettivo del territorio.
Si discute se l’individuo possa essere considerato soggetto, a pieno titolo, del diritto
internazionale.nella concezione classica la risposta è negativa di norma l’individuo è oggetto
di norme internazionali.
Con il tempo la posizione dell’individuo nel diritto internazionale e profondamente immutata
a seguito del consolidarsi delle norme internazionali sulla tutela dei diritti umani
fondamentali.
Secondo diritti fondamentali: ogni essere umano ha diritto ad una cittadinanza e nessuno
può essere privato arbitrariamente della propria cittadinanza.
Inoltre lo Stato deve evitare, nell’attribuire la cittadinanza, discriminazioni basate sul sesso,
la religione, la razza o l’origine nazionale e deve evitare l’apolidia.
La cittadinanza europea
Per i cittadini che gli Stati Stati membri dell’Unione Europea la cittadinanza nazionale si
aggiunge la cittadinanza europea.
Lo status di cittadino dell’Unione Europea comporta il sorgere di una serie di situazioni
soggettive aggiuntive:
Diritto di circolare soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri
Il diritto di elettorato attivo e passivo all’elezioni comunali nello Stato membro in cui quella
persona risiede nonché alle elezioni del parlamento
Il diritto di ripetizione al parla
Il diritto di rivolgersi al media
La tutela diplomatiche e consolare
La normativa sui diritti umani comprende strumenti giuridici di natura ed efficacia giuridica
diversa.si va dalle dichiarazioni dei principi ai trattati internazionali.
L’inizio di questa evoluzione è da identificare con la dichiarazione universale di diritti
umani, adottata dall’assemblea generale dell’ONU il 10 dicembre 1948.
In origine non era era giuridicamente vincolante.
- I diritti fondamentali in essa sanciti sono ormai consacrati in numerosi accordi
internazionali e quindi sono diventati norme giuridicamente vincolanti per gli Stati
parti a tali tratta.
- Inoltre molti principi in essa sanciti sono entrati a far parte del diritto internazionale
consuetudinario anche a titolo di ius cogens.
Questi trattati non si limitano a configurare i diritti fondamentali della persona umana ma
prevedono anche organi di controllo sulla loro applicazione in genere denominati comitati:
Hanno la funzione di ricevere ed esaminare i rapporti periodici degli Stati contraenti sullo
stato di attuazione di ciascuno di essi negli ordinamenti interni.
Hanno anche un’ulteriore funzione di controllo che consiste:
- nel ricevere comunicazioni individuali o collettive da parte di soggetti che si
reputano vittime di uno o più violazioni dei diritti contenuti nel trattato istitutivo del
singolo comitato.
- Nell’adottare parere di natura non vincolante sul modo con cui lo Stato interessato
può mettere fine alla violazione
- Alcuni comitati hanno il potere di avviare dell’inchieste per accertare i casi di
violazione gravi e diffuse e di diritti previsti nei relativi trattati
Di particolare rilievo e l’azione del Consiglio dei diritti umani, organo sussidiario
dell’assemblea generale dell’ONU.
È responsabile del rafforzamento, della promozione e protezione dei diritti umani nel mondo
e svolge numerosi funzioni tra le quali spicca l’Universa period review predisposta ogni
quattro anni e mezzo sullo Stato dei diritti umani nelle legislazione dei singoli paesi.
Ad esso spetta anche:
- ricevere ed esaminare e comunicazioni individuali,
- effettuare inchieste in loco,
- fornire assistenza tecnica ai governi,
- deliberare sanzioni contro gli Stati che violano massicciamente i diritti umani
sospendendo la loro partecipazione espellendoli nei casi più gravi
Altre esempio la convenzione europea sui diritti umani che stabilisce che la corte
europea dei diritti umani può essere investita di un ricorso da parte di una persona fisica,
un’organizzazione non governativa o un gruppo di privati che sostenga d'essere vittima di
una violazione, da parte di uno Stato contraente, di diritti riconosciuti nella convenzione.
4 crimini:
- genocidio
- Contro l’umanità
- Di guerra
- Di aggressione
Necessario avere una corte che giudicasse in maniera permanente tutti i crimini
internazionali individuali in tutto il mondo.
Istituzione della Corte penale internazionale permanente
L’Onu ha richiesta alla Corte internazionale del diritto (CID) la creazione di una corte penale
internazionale nel 1989.
Lo statuto è stato firmato e depositate le ratifiche, è entrato in vigore nel 2002
MA:
La giurisdizione della corte dipende dal fatto che gli stati abbiano ratificato o meno
La corte non ha giurisdizione a carattere universale
Obblighi non sono nei confronti degli individui ma nei confronti degli stati.
Gli individui sono solo i beneficiari NON i destinatari.
Le prime associazioni nascono intorno alla seconda metà del diciannovesimo secolo.
Nascono dall’esigenza di riempire delle mancanze che provengono dall’organizzazione
intergovernativa.
Non potendosi verificare l’esistenza di norme generali particolari delle quali sono destinatarie
esclude la possibilità di configurarle come persone di diritto internazionale.
Non si esclude peraltro che la opinione e l’azione delle ONG possano influenzare la
formazione delle norme internazionali, ma si tratta di un contributo indiretto.
Numerosi trattati sui diritti umani, diritto umanitario, la protezione dell’ambiente e lo sviluppo
sostenibile, riconoscono alle ONG una funzione di controllo in relazione all’accertamento
delle norme internazionali e alla presentazione di informazioni su violazioni delle norme
internazionali perpetrate da Stati o in caso di organi giudiziari di amicus curiae (amico della
corte).
Relazione di imputazione giuridica: le volontà e le attività non sono attribuite come proprie
agli individui che le praticano ma sono riferite al soggetto di diritto internazionale di cui gli
individui stessi sono organi. Non è la persona che sta agendo ma è lo stato attraverso
l’organo.
L’organizzazione di uno stato normalmente non ha un grande rilievo dal punto di vista del
diritto internazionale.
La ripartizione delle competenze dello stato al suo interno non è oggetto del diritto
internazionale.
Quello che gli interessa è che lo stato esegua quello che è stabilito dalla consuetudine o un
trattato.
Unico caso: articolo 46 convenzione Vienna, violazione della norme interne della
competenza a stipulare.
In Italia:
● Capo dello stato: il presidente della repubblica, rappresentà l’unità nazionale,
accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica trattati internazionali e è capo
delle forze armate.
● Capo del governo: negoziare e intrattenere relazioni con gli altri stati
● Ministro degli esteri: coordina e attua la politica estera deliberata dal governo,
negozia e firma trattati, può essere richiesta la controfirma agli atti del capo di stato.
Differenza:
● la carriera diplomatica riguarda i rapporti politici tra i due stati
Inviato dallo stato con precise istruzioni da applicare. L’ambasciata si trova solo nella
capitale, vicino al governo
● Il console si occupa di questioni di diritto interno: deceduti o alcuni suoi cittadini che
hanno bisogno di assistenza, rinnovo passaporto.
Amministrazione in un territorio estero
Si trova nelle città maggiori, per il legame con il territorio, vicino ai propri cittadini.
Accreditamento:
Al procedimento partecipano lo stato accreditato e lo stato accreditatario.
La dichiarazione dello stato d’invio è contenuta nella lettera credenziale, notificata dallo
stesso agente diplomatico.
La dichiarazione delllo stato ricevente è contenuta nel previo gradimento.
Il gradimento può essere accordato o rifiutato.
l’accreditamento ha l’effetto di attribuire all’agente diplomatico le competenze riconosciute
dal diritto internazionale.
Funzioni: funzioni di rappresentanza, proteggere gli interessi dello stata o e dei suoi cittadini,
negoziare con il governo accreditatario, informarsi con mezzi leciti delle condizioni e
l’evoluzione degli eventi nello stato e fare rapporto allo stato d’invio, promuovere relazioni
amichevoli.
Exequator
Anche lo stabilimento di relazioni consolari è fondato sul consenso da parte dello stato.
Ospitare sul proprio territorio uffici consolari di un altro stato.
Si firma un accordo (tratttato consolare) per determinare il numero e la classe degli uffici
consolari, le circoscrizioni consolari, l’apertura di viceconsolari e consolari, la possibilità di
nomina di funzionari consolari onorari.
Per l’ammissione dell’ufficio consolare è necessaria l’autorizzazione espressa dello stato di
residenza= exequatur.
Organi militari
Attraverso la loro funzione possono avere connessioni con l’applicazione del diritto
internazionale.
Esercitano un controllo su un territorio
Sono gli appartenenti alle forze armate deputat alla condotta delle operazioni militari n caso
di conflitti armati.
Nel diritto internazionale gli organi militari sono divisi in due categorie
- Legittimi combattenti
Capacità di concludere accordi con gli altri stati.
- Appartenenti all’esercito regolare dello stato
- Volontari, popolazione spontaneamente in armi in caso di avvicinamento del nemico,
quindi anche movimenti che insorgono.
- Comandanti militari
Apici della gerarchia militare
Comandanti supremi
Comandanti di forze isolate (contingenti) competenti a concludere certi accordi relativi alle
opazirioni militari (armistizi, tregue, sospension di armi, capitolazioni).
I peace-keepers
Anche il diritto internazionale ha un suo “esercito”
Negli organi militari rientrano anche i contingenti assegnati alle Nazioni Unite degli Stati
membri per lo svolgimento di operazioni per il mantenimento della pace.
La carta delle nazioni unite prevedeva che ci fosse il mantenimento della pace
internazionale garantito attraverso un esercito delle nazioni unite.
Prevedeva un comandante supremo che avrebbe comandato le operazioni e i comandanti
assoggettati.
Questa parte operativa delle nazioni unite non è mai stata attuata.
Nel caso di azioni coercitive intraprese da forze dell’ONU in base al capitolo sette della carta
alle quali il personale partecipa in qualità di legittimo combattente si applica invece il diritto
internazionale dei conflitti armati.
I principi fondamentali e le regole del diritto internazionale umanitario sono applicabili alle
forze delle Nazioni Unite quando in situazioni di conflitto armato queste sono attivamente
impegnate come combattenti in azioni coercitive o quando l’uso della forza è consentito per
legittima difesa al fine dei realizzare il mandato dell’operazione.
Precedentemente
- Primo requisito
Non possono usare armi se non per legittima difesa o per proteggere il convoglio
- Secondo requisito
Consenso dello stato dove avviene la missione (ancora oggi necessario). Spesso è lo stato
stesso che richiede l’intervento.
Il diritto internazionale
- Contingente ad aver compiuto quale misfatto:
Capire se lo stato a cui appartiene il contingente ne abbia il controllo.
Comandanti dei contingenti nazionali.
Lo stato risponde sul piano della responsabilità
È il tribunale nazionale a giudicare
Caso Nuhanovic
La corte suprema olandese ha confermato la decisione della corte d’appello dell’aia e del 5
luglio 2011 che aveva riconosciuto la responsabilità dei Paesi Bassi per la condotta del
contingente olandese nell’ambito della forza di protezione delle Nazioni Unite nella ex
Jugoslavia.
Nuhanovic, Interprete al servizio del Duchtbat (contingente olandese): dopo la caduta di
Srebrenica si è rifugiato nella base del contingente olandese mentre i suoi prossimi congiunti
(parenti) venivano forzati a lasciare tale luogo protetto per poi essere uccisi.
Ricorso alle nazioni unite, hanno stabilito che lo stato aveva il controllo delle attività del
contingente ed era responsabile del crimine.
Caso delle madri di srebrenica: carenza di controllo effettivo sul contingente, lo stato non è
stato poi ritenuto responsabile dalla corte suprema olandese per carenza di controllo
effettivo.
Il principio generale del diritto internazionale dal quale occorre far ricorso in questa materia è
quello del:
Rispetto dell'organizzazione interna dello stato
Starà allo stato stabilire le competenze degli organi, a quali individui attribuirle.
Queste persone hanno delle immunità che derivano dal fatto che non agiscono in quanto
individui ma in quanto rappresentanti dello stato.
Ripartizione delle funzioni attraverso organi fa sì che gli individui hanno delle immunità.
Eccezione al principio
- Il principio si applica solo in caso di organi palesi e non copre le attività di spie o
agenti segreti
- Le azioni di organi militari contrarie alle norme del diritto internazionale umanitario
idonee a configurare crimini di guerra costituiscono fonti di responsabilità non solo
per lo Stato ma anche per l’organo militare che le ha compiute.
Lo stato
In relazione al principio di sovranità eguale.
Ogni Stato è il diritto, in base alla consuetudine internazionale, di non essere senza il suo
consenso convenuto in giudizio dinanzi all’autorità giudiziaria di un altro Stato e di non
essere assoggettato a misure coercitive sui suoi beni da parte dell’autorità medesima.
Ogni Stato gode di un immunità dalla giurisdizione civile e dalle misure di esecuzione degli
altri Stati.
Immuni dalla giurisdizione degli altri stati
Per lungo tempo si sono opposte le due tesi dell’immunità assoluta e dell’immunità ristretta:
- Immunità dello stato era assoluta, copriva qualunque azione e funzione dello stato.
Sia quelle attività iure imperii (fatte in relazione con le funzioni di stato)
Sia attività Iure gestionis: di natura privatistica o commerciali
Nella giurisprudenza sembra valere il criterio secondo il quale la distinzione non va basata
tanto sui fini dell’attività ma sulla posizione che lo Stato assume rispetto a una certa attività.
Più recentemente si è posto il problema di sapere se l’esenzione degli Stati stranieri dalla
giurisdizione per atti iure imperii valga anche nel caso in cui tali atti concretino violazioni
dello ius cogens internazionale e siano connessi alla commissione di gravi crimini
internazionali, come crimini contro l’umanità.
L’esistenza di una norma di diritto internazionale che pone un’eccezione alla norma
consuetudinaria sull’immunità degli Stati della giurisdizione civile per atti contrari allo ius
cogens è stata respinta.
Esempio:
Caso Ferrini contro la repubblica federale di Germania
La corte di cassazione italiana ha escluso l’immunità della giurisdizione di fronte ad atti iure
imperii equivalenti a crimini internazionali.
Secondo la corte la Germania non aveva diritto all’immunità dalla giurisdizione civile in una
controversia concernente il risarcimento dei danni richiesto da un cittadino italiano che nel
1944 era stato deportato in Germania e sottoposto ai lavori forzati.
La sentenza qualifica la deportazione e la sottoposizione al lavoro forzato come crimini
internazionali imprescrittibili vietati da norme ius cogens.
A seguito di tale sentenza la Germania ha convenuto l’Italia davanti alla corte internazionale
di giustizia lamentando la violazione della norma internazionale sull’immunità degli Stati
dalla giurisdizione.
Con la sentenza del 2012 la CIG ha accolto il ricorso tedesco e respinto la tesi italiana
secondo cui la norma consuetudinaria sull’immunità degli Stati verrebbe meno per atti imperi
che costituiscono violazioni di norme ius cogens.
La decisione della CIG non è stata applicata in Italia.
La corte costituzionale infatti stabilito da un lato di non dover mettere in discussione
l’autorevole interpretazione data dalla CIG alla norma internazionale consuetudinaria
sull’immunità degli Stati Stati e dall’altro che, così interpretata, tale norma non può fare parte
dell’ordinamento italiano, perché contrari a principi costituzionali irrinunciabili.
Legge che vietava ai giudici italiani di interpellare la Germania.
Legge deve essere valutata da un punto di vista costituzionale, la sua costituzionalità.
Corte d’appello di Firenze ha promosso un giudizio di incostituzionalità
La confligge con l’articolo 2: tutela dei diritti umani e l’articolo 24
Immunità degli agenti diplomatici
Dal principio del rispetto dell’organizzazione degli Stati di discende il principio ne impediatur
legatio, secondo il quale lo Stato che ammesso organi stranieri sul proprio territorio è tenuto
a non impedire l’esercizio delle loro funzioni.
Le cosiddette immunità diplomatiche, il cui scopo è quello di garantire le condizioni
necessarie affinché l’agente diplomatico possa esercitare liberamente le sue funzioni nel
territorio dello Stato per presso il quale è accreditato.
Essi beneficiano di immunità relative ad atti funzionali e ad atti che essi abbiano compiuto
come persone private.
I due tipi di immunità vanno distinti nettamente nella durata:
- L’immunità relativa agli atti funzionali sopravvivono la cessazione delle funzioni
diplomatiche
- Le immunità per gli atti della vita privata terminano con la partenza degli agenti
diplomatici dal paese in cui erano inviati.
Inviolabilità personale
L’agente diplomatico è inviolabile, non può essere sottoposto ad alcuna forma di arresto o
detenzione.
Si traduce in due obblighi a carico dello stato ricevente:
L’obbligo di astenersi dall’esercizio di atti di coercizione sulla persona dell’agente
Obbligo di assicurargli una speciale protezione.
Giurisdizione penale
Il diritto internazionale obbliga lo Stato accreditatario ad astenersi dall’esercitare la propria
giurisdizione nei confronti della gente di diplomatico.
È dunque escluso la possibilità di un processo civile o penale contro la gente.
L’esenzione della giurisdizione penale è assoluta in quanto non soffre di eccezioni.
Allo scopo di evitare che sia ostacolato nell’esercizio delle sue funzioni
L’immunità degli agenti consolari sono invece limitate e di natura strettamente funzionale:
i funzionari consolari e gli impiegati consolari non sono soggetti alla giurisdizione delle
autorità giudiziaria e amministrative dello Stato di residenza compiuti nell’esercizio delle
funzioni consolari.
Caso Russel
Precede il caso Germania contro Italia.
Conflitto tra una consuetudine e costituzione
Il fatto illecito
Il fatto giuridico è un fatto che riceve dal diritto una valutazione consistente nell’idoneità a
produrre conseguenze giuridiche.
Gli elementi che concorrono a qualificare il fatto illecito sono quindi:
- La qualificazione del fatto come illecito
- Generare conseguenze giuridiche
- L’attribuzione della condotta illecita al soggetto
Il progetto ago sulla responsabilità internazionale degli Stati conteneva articoli relativi a:
● I fatti illecito dello Stato secondo il diritto internazionale
● La violazione dell’obbligo internazionale
● L’implicazione di uno Stato nel fatto illecito di un altro Stato le circostanze escludenti
l’illecito
La condotta di semplici individui non è invece come tale attribuibile allo stato.
L’obbligo dello stato è quello di vietare ai sudditi certi comportamenti e nel caso di
compimento, procedere contro di essi.
La CID ha considerato anche i comportamenti di persone che agiscono per conto dello stato,
pur essendo privi della qualità formale di organi.
Perché esercitano elementi dell’autorità del governo (enti di Stato privatizzati che
mantengono funzioni pubbliche)
Il grado di controllo
Elemento su cui si pone l’attenzione nell’attribuzione del fatto illecito.
Il grado di controllo che deve essere esercitato dallo stato su individui o gruppi di individui
che agiscono in fato per conto dello stato perchè la loro condotta gli sia attribuita come
origine di un illecito.
Sono da ridere allo stato le azioni di individui che agiscono in base ad istruzioni e sotto la
direzione e il controllo dello stato.
Il Progetto del 2001 della CDI non considera la colpa come elemento costitutivo dell’illecito
L’illecita è data dal contrasto tra la condotta del soggetto di diritto internazionale destinatari
della norma giuridica e l'obbligo imposto dalla stessa.
La condotta deve ledere un diritto altrui, la lesione di semplici interessi comporta un fatto
illecito.
Il concetto di obbligo comprende tutti gli obblighi internazionali dello Stato quale che sia la
loro origine: norma consuetudinaria, trattati, principi generali, fonti subordinate all’accordo
Classificazione dei trattati
A) illeciti bilaterali, derivano dalla violazione di obblighi verso solo un altro Stato
B) Illeciti erga omnes partes conseguenti inadempimenti di obblighi nei confronti di un
gruppo di Stati parte ad un trattato multilaterale
C) Illeciti erga omnes derivanti dall’infrazione di obblighi consuetudinari nei confronti
della comunità internazionale nel suo complesso, la responsabilità per la loro
violazione (obblighi erga omnes) può essere invocata da tutti gli stati facenti parte
della comunità internazionale
- Illeciti da evento, quando la norma che pone l’obbligo vuole impedire il verificarsi di
un determinato evento e vieta in astratto tutte le condotte che possono dar luogo
all’evento
- Il fatto illecito complesso, quando il fatto illecito non consiste unicamente nella
condotta finale ma in tutti i comportamenti contrari al risultato stesso precedente alla
condotta finale finale
Responsabilità
Progetto di articoli sulla responsabilità del 2001
● Prima parte
Identificazione dell’illecito
- Elemento soggettivo (responsabilità sugli stati, non degli enti internazionali)
- Elemento oggettivo (riguarda condotta in sé contraria)
● Seconda parte
Conseguenze dell’illecito
La responsabilità: le conseguenze dell’illecito
Precedenza alla riparazione piuttosto che alle contromisure.
Conseguenze:
- la riparazione
- le contromisure
Quando avviene la violazione del diritto internazionale, l’evento dell’illecito scatena una
nuova relazione tra lo stato autore dell’illecito e lo stato leso.
Una nuova relazione che ha per contenuto la responsabilità, cosa deve fare l’autore
dell’illecito in conseguenza al suo atto.
Riparazione
Può avvenire secondo 3 modalità
Più indicata
- Restituzione: restituzione materiale: restituzione di un oggetto trafugato, restituzione
di monumenti e opere d’arte;
Restituzione giuridica: assumere significato di restituzione in integrum, ripristino
situazione precedente all’illecito, se la violazione è consistita nell’applicazione di una
legge contraria al diritto internazionale, questa legge verrà abrogata.
- Risarcimento, può aggiungersi alla restituzione o avvenire quando la restituzione
materiale non è possibile. A seguito danno che ha un valore economico; tutta la parte
del diritto internazionale commerciale e degli investimenti. Lo stato è tenuto a
risarcire un danno che può essere materiale e morale. L’ammontare del risarcimento
va stabilito di comune accordo tra le parti oppure, in caso di controversia, ricorrendo
ad un terzo.
Corte di Strasburgo: corte europea dei diritti umani, organo di controllo della cedu.
In materia di diritti umani parla più di:
- Equa soddisfazione, forma di compromesso.
Le 3 modalità possono essere cumulate. La corte può stabilire più misure, di restituzione,
risarcimento economico ed aggiungere forme di soddisfazione.
Il potere di pretendere l’attuazione della responsabilità di uno Stato è riconosciuto allo Stato
leso
Per quanto riguarda l’individuazione dello Stato leso in caso di obblighi bilaterali l’articolo
42 a) si occupa della violazione di un obbligo bilaterale quando esso riguarda lo Stato
individualmente fa parte di un insieme di rapporti di tipo bilaterale.
In caso di obblighi solidali dovuti a un gruppo di Stati o alla comunità internazionale nel
suo complesso (prevista dall'articolo 42 b)
La violazione di un obbligo collettivo offre all’intero gruppo degli Stati parti al trattato o a tutti
gli Stati (se si tratta di obblighi erga omnes) l’opportunità di assumere la qualità di Stato leso,
nell’ipotesi in cui l’illecito provi una radicale modificazione della loro condizione.
Articolo 42
Invocazione di responsabilità da parte dello Stato leso
Uno Stato è legittimato, come Stato leso, ad invocare la responsabilità di un altro Stato se
l'obbligo violato sussiste nei confronti di:
a) quello Stato individualmente; o
b) un gruppo di Stati comprendente quello Stato, o della comunità internazionale nel suo
insieme, e la violazione dell'obbligo:
i) riguarda specialmente quello Stato, o
ii) è di natura tale da modificare radicalmente la posizione di tutti gli altri Stati nei confronti
dei quali l'obbligo sussiste rispetto al successivo adempimento dell'obbligo.
Ipotizza:
- Obblighi bilaterali
- Obblighi di natura solidale, la violazione di quell’obbligo ha modificato radicalmente la
situazione degli altri stati.
Articolo 48
Invocazione della responsabilità da parte di uno Stato diverso da uno Stato leso
1.Ogni Stato diverso da uno Stato leso è legittimato ad invocare la responsabilità di un altro
Stato ai sensi del paragrafo 2 se:
a) l'obbligo violato sussiste nei confronti di un gruppo di Stati comprendente quello
Stato, ed è stabilito per la tutela di un interesse collettivo del gruppo; o
b) l'obbligo violato si pone nei confronti della comunità internazionale nel suo
complesso.
2. Ogni Stato legittimato ad invocare la responsabilità in virtù del paragrafo 1 può reclamare
dallo Stato responsabile:
Contromisure
Il progetto di articoli a questo punto introduce le Contromisure
Sono uno strumento sempre disponibile, a cui non si arriva per forza passando dalla
riparazione.
Contromisure: Modo consueto, ordinario attraverso cui uno stato leso, risponde all’illecito
Autorizzano il soggetto leso ad applicare contromisure nei confronti dello Stato responsabile.
Lo Stato liso è autorizzato a realizzare i suoi diritti ricorrendo ad atti che normalmente
sarebbero proibiti.
L’articolo 49 attribuisce alle contromisure la funzione di indurre lo Stato responsabile ad
adempiere ai suoi obblighi.
Il carattere delle contromisure deve essere provvisorio e proporzionale tenendo presente la
lesione sofferta e la gravità dell’illecito
Per il progetto di articoli è una misura da attuare solo quando la riparazione non ha avuto
l’effetto voluto.
Qualora dal contrasto sia nata una controversia internazionale, la cui soluzione è demandata
da un giudice internazionale, lo Stato che si ritiene offeso dovrà astenersi da adottare
contromisure o sospenderle se già iniziate.
Vi è l’obbligo di cessazione delle contromisure quando abbia fine la condotta illecita dello
Stato difensore ed esso abbia adempiuto agli obblighi di riparazione.
Le contro misure possono assumere varie forme. La maggior parte si traduce in azioni non
implicanti l’uso della forza armata, come sanzioni economiche, espulsione dei cittadini dallo
Stato responsabile, congelamento di beni, interruzione delle comunicazioni, chiusura delle
sedi diplomatiche e consolari…
Lo statuto dell’ONU ha delineato negli articoli 42 e successivi del capitolo sette un sistema
istituzionalizzato di coercizione militare nei confronti degli Stati responsabili di minaccia
alla pace, violazione della pace o atti da aggressione.
Il consiglio di sicurezza accerta l’esistenza di una di queste situazioni e:
- raccomandazioni
- decide quali misure debbano essere prese in conformità agli articoli 41 e 42.
Può adottare misure provvisorie previste dall’articolo 40 della carta per prevenire
l'aggravarsi di una situazione
Le misure coercitive non implicanti l’uso della forza ai sensi dell’articolo 41 e se queste
misure risultassero inadeguate le azioni militari necessarie per mantenere o ristabilire la
pace (art 42)
L’articolo 41 si occupa delle misure non implicanti l’uso della forza imposta ad uno Stato che
ha minacciato la pace, violato la pace o compiuto un atto di aggressione.in queste
circostanze il consiglio può chiedere a tutti gli Stati membri di adottare misure coercitive:
Interruzioni totale o parziale delle relazioni economiche delle comunicazioni ferroviarie,
marittime, aeree, postali, telegrafiche, radio e altre e le rottura delle relazioni diplomatiche.
L’articolo due della carta stabilisce che il consiglio di sicurezza, ove ritenga che le misure di
cui l’articolo 42 siano inadeguate o si siano dimostrate inadeguate,
Può intraprendere con forze aeree, navali e terrestri o ogni azione che sia necessaria per
mantenere un ristabilire la pace la sicurezza internazionale.
Il consiglio di sicurezza autorizza gli Stati membri a usare tutti i mezzi e necessari per
eliminare una minaccia alla pace o ripristinare la pace violata.
Questa modalità è stata inaugurata in occasione della crisi coreana del 1950 quando venne
raccomandato agli Stati di soccorrere la Corea del sud aggredita dalla Corea del Nord.
Regime di Responsabilità aggravata: altri stati non lesi possono invocare questa
responsabilità.
In caso di violazioni gravi e sistematiche di obblighi discendenti da norme imperative.
Composte nell’imposizione di una serie di obblighi aggiuntivi a carico di stati diversi
dall’autore dell’ illecito.
Art 41
Gli stati hanno l’obbligo di:
- cooperare al fine di cessare l’illecito
- Non riconoscere come legittima la situazione discendente dall’ illecito
- Di non pestare assistenza allo stato responsabile nel mantenimento di tale situazione
La responsabilità indiretta sia quando non vi è coincidenza tra il soggetto autore dell’illecito il
soggetto su cui ricadono le responsabilità e le altre conseguenze.
Siano così due responsabili
La responsabilità indiretta può essere contro figurata se vi è un rapporto tra i due Stati o tra
lo strato e un ente
Essa è subordinata all’esistenza di una relazione per cui uno dei due soggetti può esercitare
un effettivo di controllo sulla condotta dell’altro.
Lezione 14/11
Aspetto rilevante è l'identificazione del momento in cui in una controversia nasce e di quello
in cui si estingue.
Sistema delle nazioni unite: la carta delle nazioni unite disciplina il regime delle soluzioni alle
controversie al capitolo sesto, cap 7: le sanzioni.
Le controversie in questo capitolo della carta delle nazioni unite, si estendono a tutte quelle
situazioni che possono mettere in pericolo la pace internazionale.
Le controversie a prescindere dal capitolo sesto, sono richiamate al capitolo 7 paragrafo 3
che riguarda i poteri del consiglio di sicurezza. Si stabilisce che le sue decisioni che
riguardano le soluzioni delle controversie, debbano essere prese ad esclusione delle parti
coinvolte.
Mezzi diplomatici
Mezzi ad esito non vincolante
Elencati nell’articolo 33 par. 1.
CAP 6
Art 33
Le parti di una controversia (che possono mettere in pericolo la pace internazionale) devono
perseguire la soluzione mediante:
Elencazioni di procedure: mezzi diplomatici o pacifici per la soluzione delle controversie.
- Negoziati: le due parti negoziano direttamente al fine di direttamente per
raggiungere una soluzione
Mezzi diplomatici per raggiungere un accordo, portano ad una relazione tra le due parti non
vincolante
Mezzi giudiziari
Trattato di arbitrato: concluso tra due o più parti, tutte le controversie che hanno a che fare
con determinate materie contenute nel trattato saranno demandate, sottoposte ad un
determinato arbitro. Tutte le conseguenze in determinate materie.
I procedimenti istituzionali previsti dal capitolo sette della carta assegnano un ruolo
conciliativo al consiglio di sicurezza e sono destinati a concludersi con indicazione di
procedimenti/metodi di sistemazione o di termini di regolamento.
Secondo l’articolo 35 ogni membro può portare all’attenzione del consiglio qualsiasi
controversia associazione suscettibile di costituire un pericolo per la pace:
Art 35
(1) Ogni Membro delle Nazioni Unite può sottoporre qualsiasi controversia o situazione
della natura indicata nell’articolo 34 all’attenzione del Consiglio di Sicurezza o
dell’Assemblea Generale.
(2) Uno stato che non sia Membro delle Nazioni Unite può sottoporre all’attenzione del
Consiglio di Sicurezza o dell’Assemblea Generale qualsiasi controversia di cui esso sia
parte, se accetti preventivamente, ai fini di tale controversia, gli obblighi di regolamento
pacifico previsti dal presente Statuto.
Art 36
(1) Il Consiglio di Sicurezza può, in qualsiasi fase di una controversia della natura indicata
nell’articolo 33, o di una situazione di natura analoga raccomandare procedimenti o metodi
di sistemazione adeguati.
(Indica il mezzo adeguato, le parti possono affidarsi o meno, può essere che la controversia
non venga risolta.
Art 37
(1) Se le parti di una controversia della natura indicata nell’articolo 33 non riescono a
regolarla con i mezzi indicati in tale articolo, esse devono deferirla al Consiglio di Sicurezza.
(2) Se il Consiglio di Sicurezza ritiene che la continuazione della controversia sia in fatto
suscettibile di mettere in pericolo il mantenimento della pace e della sicurezza
internazionale, esso decide se agire a norma dell’articolo 36, o raccomandare quella
soluzione che ritenga adeguata.
Il consiglio di sicurezza può fare indagini su qualsiasi controversia o situazione che possa
portare a un attrito internazionale o dar luogo a una controversia.
Le modalità di svolgimento dell’inchiesta sono varie
Spesso effettua inchieste in modo diretto, inviando sui luoghi di crisi alcuni suoi membri
(commissioni speciali o commissioni di inchiesta)
L’inchiesta non può prescindere dal consenso dello Stato sul cui territorio essa deve
svolgersi.
Il consiglio però può imporre ad uno Stato di subire un’attività investigativa quale misura
coercitiva nel contesto di un intervento per mantenere ristabilire la pace e la sicurezza
internazionale.
Lo Stato è tenuto a recuperare pienamente con la commissione, tollerando l'attività e usando
tutte le misure per garantire la sicurezza dei suoi componenti e l’espletamento del loro
mandato.
La corte internazionale di giustizia
Accordo che gli stati hanno concluso extra carta delle nazioni unite.
Possono essere create delle sezioni ad hoc, non istituzionali, vengono istituite per un
determinato caso.
Separato dalla carta delle nazioni unite nonostante La corte sia prevista dalla carta. Art 94
che stabilisce che la sentenza della corte è obbligatoria.
Istituito sistema svincolato dalle nazioni unite, pur essendo un suo organo. Perché all’epoca
non tutti gli stati rientravano nelle nazioni unite, quindi la membership è stata svincolata da
quella delle nazioni unite, affinché tutti potessero rientrare.
Solo gli Stati possono essere parti nei processi davanti alla corte. Sono escluse dalla
giurisdizione della corte le organizzazioni internazionali. Che possono assumere uno status
analogo a quello dell’amicus curiae. Possono inviare informazioni con concernenti le
controversie di cui la corte si è investita di loro iniziativa o se richiesta dalla corte stessa.
Art 36.
1. La competenza della Corte si estende a tutti gli affari che le parti le sottoporranno, come pure a
tutti i casi specialmente previsti nella Carta delle Nazioni Unite e nei trattati e convenzioni in vigore.
2. Gli Stati parti del presente Statuto possono in qualsiasi momento dichiarare di riconoscere come
obbligatoria, di pieno diritto e senza convenzione speciale, in confronto di ogni altro Stato che accetti
lo stesso obbligo, la giurisdizione della Corte su tutte le divergenze di ordine giuridico aventi per
oggetto,
a. l’interpretazione di un trattato;
4. Queste dichiarazioni sono consegnate al Segretario generale delle Nazioni Unite il quale ne
trasmette copia alle parti del presente Statuto come pure al Cancelliere della Corte.
6. In caso di contestazione circa il sapere se la Corte sia o non sia competente, decide la Corte.
Dichiarazione unilaterale che viene depositata al segretario generale delle nazioni unite.
Anche in questo caso rientriamo nel meccanismo dell’arbitrato, queste dichiarazioni devono
incontrarsi con quello dello stato convenuto, l’altro stato della controversia. Devono esserci
due dichiarazioni unilaterali anche in diversi periodi. Le volontà si incontrino come se fosse
un accordo.
Meccanismo diverso dalla corte penale internazionale, la sua giurisdizione è basata in
maniera automatica sulla conclusione dello Statuto della corte penale internazionale.
La competenza consultiva della corte è disciplinata dagli articoli 65 del suo statuto e 96 della
carta delle Nazioni Unite.
Secondo l’articolo 65 la corte può adottare pareri su qualsiasi questione giuridica a richiesta
di quegli organi o enti che siano ciò autorizzati a norma dello statuto delle nazioni Unite.
L’articolo 96 della carta precisa quali organi sono abilitati a farlo: assemblea generale o il
consiglio di sicurezza possono chiedere un parere su qualunque questione giuridica, gli altri
organi delle Nazioni Unite gli istituti specializzati possono chiedere pareri su questioni
giuridiche che sorgano nell’ambito delle loro attività.
Solo il segretario generale non è stato autorizzato a richiedere pareri alla corte
I pareri non vincolano per definizione gli organi che li hanno richiesti.
Ex.
Parere sulle riserve alla convenzione contro il genocidio.
Parere sulla legittimità della dichiarazione di indipendenza del Kosovo
Parte sulla costruzione del muro in Palestina da parte di Israele
La Convenzione di Vienna del 1969 codifica le regole generali sulla formazione, modifica ed estinzione dei trattati internazionali. Essa definisce un trattato come un accordo internazionale concluso in forma scritta fra Stati e regolato dal diritto internazionale . Inoltre, stabilisce che tali strumenti giuridici si impongono solo a coloro che hanno manifestato la volontà di attenersi a questo accordo . La Convenzione comprende 85 articoli distribuiti in otto parti, coprendo tra l'altro la conclusione, l'entrata in vigore, l'applicazione, l'interpretazione, e le condizioni di nullità e cessazione dei trattati .
L'effetto della guerra sui trattati non è disciplinato direttamente dalla Convenzione di Vienna; normalmente, la guerra sospende gli effetti di un trattato. Tuttavia, alcune eccezioni esistono, come i trattati umanitari che disciplinano gli obblighi degli stati in tempo di guerra e che entrano in vigore proprio durante il conflitto. Ad esempio, convenzioni riguardanti il diritto umanitario, la Croce Rossa e il trattamento dei prigionieri . La Commissione del Diritto Internazionale ha adottato nel 2011 un progetto per definire questi effetti, identificando le categorie di trattati che non perdono efficacia durante un conflitto armato .
La disciplina delle riserve nei trattati internazionali consente agli Stati di esprimere dichiarazioni unilaterali per escludere o modificare l'effetto giuridico di alcune disposizioni di un trattato al momento della firma o ratifica . Ciò permette di allargare l'ambito delle parti contraenti, facilitando la sottoscrizione di trattati da parte del maggior numero di Stati possibile. Questa flessibilità è stata codificata nella Convenzione di Vienna del 1969 .
Secondo l'articolo 102 della Carta delle Nazioni Unite, ogni trattato internazionale stipulato da un membro dell'ONU deve essere registrato presso il Segretariato e pubblicato da quest'ultimo. In caso di mancata registrazione, il trattato non è invocabile dinanzi agli organi delle Nazioni Unite . Questo principio di pubblicità ne garantisce la trasparenza e legittimità, impedendo la validità di trattati segreti o in conflitto con obblighi internazionali fondamentali .
Il principio della non riconoscibilità obbliga gli Stati a non riconoscere come legittima qualsiasi situazione derivante da una violazione del diritto internazionale, né ad assistere lo Stato responsabile nel mantenere tale situazione . Questo obbligo mira a dissuadere Stati dall'aderire a o supportare atti illeciti, e costituisce un elemento del regime di responsabilità aggravata, imponendo obblighi aggiuntivi anche a Stati non direttamente lesi .
La Corte Internazionale di Giustizia (CIG) è l'organo giurisdizionale delle Nazioni Unite, con sede a L'Aia, composta da 15 giudici eletti per un mandato di 9 anni. Essa è responsabile di risolvere controversie tra Stati applicando il diritto internazionale, come stabilito dall'articolo 38 del suo Statuto . La Corte può trattare varie questioni, specialmente quando le parti non riescono a risolvere una controversia da sole, ed emettere sentenze che sono obbligatorie per gli Stati coinvolti .
Trattati a tendenza universale sono quelli istitutivi di organizzazioni internazionali, qualificati come trattati-costituzione, poiché istituiscono strutture istituzionali permanenti dotate di soggettività internazionale . Questi trattati hanno carattere sia convenzionale, attribuendo diritti e obblighi agli Stati membri, sia istituzionale, avendo come oggetto la creazione di nuovi soggetti di diritto per scopi comuni . Trattati a carattere regionale, invece, sono limitati a una specifica area geografica o a Stati con interessi comuni in quella regione .
L'articolo 103 della Carta delle Nazioni Unite stabilisce che, in caso di conflitto tra gli obblighi assunti dagli Stati membri dell'ONU sotto la Carta stessa e altri obblighi contratti attraverso altri accordi internazionali, prevarranno gli obblighi derivanti dalla Carta delle Nazioni Unite . Questo principio di prevalenza implica che qualsiasi obbligo assunto da uno Stato membro nei trattati deve essere conforme alla Carta delle Nazioni Unite, che funge quindi da costituzione dell'ordinamento internazionale dell'ONU .
Nel diritto internazionale, le controversie politiche riguardano disaccordi su interessi specifici tra Stati, mentre le controversie giuridiche attengono all'applicazione e interpretazione del diritto internazionale . Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU suggerisce che le controversie giuridiche dovrebbero essere deferite alla Corte Internazionale di Giustizia per la risoluzione . La differenziazione dipende quindi dalla natura del disaccordo: politico se legato a interessi di Stato, giuridico se attinente a norme legali .
Nel diritto internazionale, le contromisure devono essere provvisorie e proporzionali rispetto alla lesione sofferta e alla gravità dell'illecito. Sono misure da adottare solo quando la riparazione non ha effetto e devono cessare quando la condotta illecita termina e lo Stato responsabile ha adempiuto agli obblighi di riparazione . Le contromisure non devono implicare l'uso della forza armata e possono includere sanzioni economiche o la chiusura di sedi diplomatiche . In caso di controversie internazionali, lo Stato offeso deve astenersi dall'intraprendere contromisure se la questione è in esame presso un tribunale internazionale .