Martino Mura
Sogni di Eroi,foglie e corone.
Euridice
Possa il tempo preservare la nostra memoria,
possa il destino far nascere speranza dalla nostra
triste storia.
Narrami o musa della mia Divina ispirazione,dello
sbocciare di un fiore,dello spuntar di un nuovo
sole,della morte e della rinascita di un amore.
Lasciami cantare ancora, affinché non più fiele,ma
miele, esca dalla mia gola.
Lasciami amare, perché non posso spiegare come
un solo sguardo possa far tanto male.
Dell’amor primordiale qui ne faccio la vece,
dello stesso amor che la morte in persona
commuovere fece.
Euridice ora più che mai ti sento vicino, non più
conforto trovo nel vino, ma solo nella dolce pelle
tua candida come lino.
Amore mio al tempo non possiamo più scappare,
ora che tutte le canzoni a te e al vento ho voluto
donare,
ora che i nostri corpi presto alla terra vogliono
tornare,
allora lasciamoli andare,
poiché le nostre anime,unite per sempre,col volere
del Creatore,potranno infine restare.
Eternamente tuo,Orfeo.
Ulisse e Argo
Guarda Argo infine sono tornato,
proiettata sul mio viso l’ombra del tuo
passato,
mio caro amico, neanche io ti ho
dimenticato.
Delle giornate a caccia della lepre e la
volpe,
correndo come fanciulli incuranti della
sorte,
mio fidato compagno,
sei stato punito anche tu per le mie colpe.
Non mi riconoscere, per favore,
di non poterti abbracciare non mi
reggerebbe il cuore,
il viso rigato da una lacrima, il calore.
E Ulisse va via, Argo si lascia andare,
ora che al suo padrone,l’ultimo saluto ha
potuto dare.
Ora che finalmente,anche lui, a casa può
tornare.
Achille requiem
Ora che il mio nome e destinato alla
gloria,mi accorgo del prezzo che serve
per entrar nella storia,
che più di onore è coperta di rimorso
questa vittoria.
Che più del miele mi manca il sapore,
della pelle tua che diventa colore,
delle conchiglie seccate dal sole.
Che più di questa freccia mi uccise il
pensiero,
che tu moristi aspettandomi sereno,
ti innamorasti del principe ma cadesti
per colpa del guarriero.
Ora che sento le muse che cantano,
il tuo nome sboccia sulle mie labbra al
posto di un rantolo,
con lo stesso sapore di maggio e dei del
mandorlo,
Patroclo.
Fenice/Icaro
Icaro.
Non ci sono più false ali che lo tengono in catene.
Cade ma è libero.
Ha baciato il sole e non si è limitato a vedere.
La cera si sciolse ma non smise di sorridere.
Nella morte lui iniziò a vivere.
—------ * —--------
Prometeo
che cosa hai visto mai in queste persone?
che ti ha convinto dal cielo a rubarne il
calore,
prendesti il fuoco e te lo nascosi nel
cuore.
Può essere forse peccato la compassione?
e chissà se stai ancora su quel monte,
incatenato ma contento,
per aver mostrato agli umani,
la luce dell'eterno.
Nasso
le lacrime che cadono sul velo strappato,
una nave all'orizzonte combatte col mare
adirato,
una ragazza sulla spiaggia che tiene
insieme il suo cuore.
Una stella che si commuove e gli offre il
vino del suo amore,
il mare si calma quando l’ultima lacrima
cade,
Arianna ricomincia ad amare.
—------ * —--------
Pandora/Eva
Ancora la gente si vuole ostinare,
a credere che sia tu nel mondo ad aver
portato ogni male,
perdonali.
Se solo sapessero che con quello
sguardo/quel morso, tu gli hai insegnato a
sperare.
Calliope
Calliope è stanca,
Calliope vuole scappare,
Calliope si sente come una barca,
che legata sempre al porto vorrebbe
solo salpare.
Calliope muove le braccia sperando
che diventino ali,
Calliope la notte ulula alla luna
insieme ai cani,
Calliope nuda danza col sole tra le
mani.
Calliope suona per quelli che non
hanno una canzone,
Calliope canta e crea l’emozione,
Calliope ci ricorda che la libertà può
nascere dalla ribellione, concimata
dalla disperazione.
Calliope è libera.
Calliope è.
Prefazione
questa breve raccolta è dedicata per nessuno e per
tutti, per me e per te, per quelli a cui non piace la
poesia e per chi, come me , si nutrirà di queste rime.
Se avrai notato, nessuno pagina è numerata, l’ordine
delle poesie è puramente casuale, forse. Ciò che è
importante è una lettura consapevole. Scrivendole
ho voluto creare una personale interpretazione o
rivisitazione di alcuni principali miti greci, d'altro
canto preferisco che tu dipinga con i tuoi colori la
poesia, lasciandoti così maggiore libertà di
provare qualsiasi emozione le mie parole ti
scaturiscano. Immaginale, uso spesso esempi
evocativi per questo. Non chiuderle in un unico
significato, poiché quello che ieri sembrava parlare
di guerra, rilleggendolo oggi ti parlerà di pace.
con affetto.
Martino Mura