2019a - Letteratura, Civiltà Tecnologica e Mass-Media. La Poesia Visiva Di Michele Perfetti Negli Anni Tarantini
2019a - Letteratura, Civiltà Tecnologica e Mass-Media. La Poesia Visiva Di Michele Perfetti Negli Anni Tarantini
diretta da
Anna Dolfi, Alessandro Maxia, Nicola Merola
Angelo R. Pupino, Giovanna Rosa
[69]
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 1 02/08/19 06:27
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La modernità letteraria
e le declinazioni del visivo
Arti, cinema, fotografia e nuove tecnologie
a cura di
Riccardo Gasperina Geroni e Filippo Milani
Tomo I
Edizioni ETS
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 3 02/08/19 06:27
www.edizioniets.com
In copertina:
Paul Klee, Das offene Buch, rielaborazione grafica di Jens Kerkemeier
© Copyright 2019
Edizioni ETS
Palazzo Roncioni - Lungarno Mediceo, 16, I-56127 Pisa
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Messaggerie Libri SPA
Sede legale: via G. Verdi 8 - 20090 Assago (MI)
Promozione
PDE PROMOZIONE SRL
via Zago 2/2 - 40128 Bologna
ISBN 978-884675552-0
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PREMESSA: “C’È” DEL VISIVO
Un discorso sulla fortuna della visualità negli studi letterari oggi non può
prescindere dal porsi alcune domande intorno alle ragioni di questa stessa
fortuna, alle condizioni che la hanno favorita, e soprattutto ai risultati che
se ne possono ricavare.
Bisogna subito sgombrare il terreno da un fraintendimento, e cioè che
questi discorsi sul visuale siano la riproposizione del vecchio tema del rap-
porto tra letteratura e arti visive, che può essere sì ricompreso nell’insieme
dei nuclei che riguardano la visualità ma che non è assolutamente sufficiente
a tener conto delle nuove istanze critiche che emergono oggi sulla scorta di
un ripensamento generale che tocca da vicino i problemi legati alla discus-
sione sulla modernità letteraria e culturale in senso ampio.
Il problema deve essere posto a partire dal perché oggi, in un’epoca
dove le immagini prevalgono di gran lunga sulla parola, si senta il bisogno
di esplorare la parola scritta nella sua tensione verso l’immagine, o meglio
nell’interferenza espressiva e cognitiva che la lega all’immagine. Alla base
di questa svolta (“turn”, come dicono gli americani) si può ipotizzare la cri-
si degli strumenti che l’analisi letteraria ha sussunto per alcuni decenni dai
paradigmi linguistici e il prevalere progressivo di un’attenzione per il valo-
re dell’immagine intesa come elemento costitutivo del discorso letterario.
Voglio citare – per rendere più esplicito il mio discorso – il divario che
passa tra alcune affermazioni dell’ultimo Calvino nelle Lezioni americane e
il breve intervento che Gianni Celati pubblica su “Alfabeta” nel 1984 con il
titolo Finzioni a cui credere. Calvino ha un atteggiamento di difesa di fronte
al dilagare del mondo delle immagini, che definisce una vera “peste” del
pensiero, dal momento che il profluvio immaginativo ha tolto forma agli
aspetti dell’espressività e intaccato il linguaggio dal di dentro. La malattia
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6 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
del linguaggio deriva dunque dalla malattia contagiosa delle immagini. Pa-
lomar è colui che tenta di arginare questa epidemia fissando piccole porzioni
di mondo non scritto e cercando di trasformarle in mondo scritto (con risul-
tati quasi sempre deludenti per lui). Celati, che legge Palomar nel suo aspetto
di resistenza strenua alla confusione dei discorsi sul mondo, indica le foto
di Luigi Ghirri come via di sperimentazione a una nuova forma di finzione.
E questa nuova forma di finzione nasce proprio dal fatto che la letteratura
può riconquistare una zona di emotività proprio rinunciando all’enfasi con
cui di solito la scrittura cerca di cogliere il sensazionale. «Nelle ultime foto
Ghirri è riuscito ad abbassare la soglia d’intensità del suo racconto, fino al
punto da poter eliminare ogni richiamo all’insolito e insieme all’attualità».
Qui l’elemento nuovo e interessante (lasciando da parte la poetica con
cui Celati apre la sua nuova stagione di narratore) è che il visivo, nella forma
della fotografia di Ghirri, sia considerato come veicolo di un pensiero che
coinvolge direttamente anche il discorso letterario. Implicitamente, poi, è
il discorso letterario che riesce a puntare sulla fotografia una forma di at-
tenzione che da allora è ampiamente cresciuta e ha addirittura creato filoni
specifici nell’ambito della ricerca.
Ho citato solo un esempio molto recente di quello che significa l’avvicina-
mento della letteratura al visivo. Se dovessi però individuare un punto stori-
camente più lontano, dovrei risalire al momento in cui per varie ragioni una
generazione di studiosi italiani ha messo a disposizione dell’analisi dei testi
letterari alcune competenze che derivavano da formazioni anche in ambito
storico artistico. In un certo senso, possiamo affermare che una svolta visiva
molto evidente sia stata presente nella modernità italiana fin dalla seconda
metà del ’900, quando Vittorini concepisce il «Politecnico» come una rivi-
sta dove le parole e le immagini devono collaborare insieme in uno scambio
che non significa complementarietà ma messa in atto di strategie di lettura
diverse e parallele. O quando Zavattini inizia la prime collaborazioni con i
fotografi, e crea quel reportage unico che esce con il titolo Un paese. Ma po-
tremmo anche risalire all’indietro, e pensare al momento in cui gli scrittori
italiani (Mario Soldati, Ennio Flaiano, e poi Giorgio Bassani e Pier Paolo
Pasolini) iniziano a scrivere per il cinema e capiscono che le loro parole, in
quel caso, sono un appoggio sul quale dovranno poi crescere immagini in
movimento che con la scrittura non hanno più a che fare. In ogni caso, senza
questo appoggio, e senza un’accensione delle immagini, il racconto cinema-
tografico non riesce a svolgersi.
Volendo poi regredire ancora lungo l’asse cronologico, arriveremmo
alla cultura tardo romantica e simbolista, quando gli scrittori (a comincia-
re da Baudelaire) fanno dell’attenzione per le immagini dipinte un oggetto
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Premessa: “c’è” del visivo 7
I due volumi raccolgono gli Atti del Convegno annuale della MOD, dedi-
cato alla Modernità letteraria e le declinazioni del visivo che si è svolto presso
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8 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
Parole e immagini
Il tema plurisecolare del rapporto simbiotico tra letteratura e arti figu-
rative caratterizza tutta la modernità. In tal senso, l’elaborazione di nuovi
linguaggi estetici non può prescindere da una prospettiva interdisciplinare,
che intreccia parola e immagine ridefinendo i confini di entrambi i linguag-
gi. L’ampia gamma delle possibilità compositive va dal paroliberismo delle
avanguardie alla poesia visiva del secondo dopoguerra, dall’interpolazione di
testo e immagini alla scrittura fondata sull’ekphrasis di quadri e fotografie.
Graphic novel
Di recente il graphic novel si è configurata come uno dei generi lettera-
ri più efficaci per raggiungere un pubblico ampio e diversificato. Infatti la
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Premessa: “c’è” del visivo 9
Scrittori e cinema
Il rapporto tra scrittori e cinema è sempre stato molto stretto fin dall’in-
venzione della settima arte. Risulta di particolare interesse l’analisi non
tanto delle trasposizioni cinematografiche di opere della letteratura ita-
liana, quanto piuttosto delle collaborazioni tra scrittori e registi alla sele-
zione dei soggetti originali e alla stesura delle sceneggiature. La scrittura
per il cinema segue regole molto diverse da quella per la prosa narrativa,
con particolare attenzione per i dialoghi e i legami semantici tra parola e
immagine-movimento.
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10 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
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COMUNICAZIONI
PARTE I
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Parole e immagini
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Marco Daniele (Università di Bari “Aldo Moro”)
Nel luglio del 1967 la casa editrice tarantina Magna Grecia pubblica Ta-
ranto ’67: Rapporto industria, un volumetto a cura di Giovanni Acquaviva
che raccoglie interventi di varie personalità locali sul fenomeno dell’indu-
strializzazione del capoluogo ionico, bruscamente accelerato dall’apertura
del IV Centro Siderurgico Italsider; tra questi, vi è uno scritto dal titolo Di-
mensione tecnologica dell’arte visiva, qui ed ora, a firma dell’artista Michele
Perfetti, nato a Bitonto nel 1931 ma trasferitosi a Taranto subito dopo aver
conseguito la laurea in discipline filosofiche a Urbino, per insegnare filosofia
e sociologia negli istituti superiori.
Nel suo contributo Perfetti esordisce constatando il carattere globale e
uniforme della trasformazione che l’industria, il consumismo e i mass-media
stanno imponendo alla società, di cui la situazione tarantina rappresenta un
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272 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
1
M. Perfetti, Dimensione tecnologica dell’arte visiva, qui ed ora, in G. Acquaviva (a cura di),
Taranto ’67: Rapporto industria, Taranto, Editrice Magna Grecia, 1967, pp. 93-96.
2
Sulle origini del Gruppo 70 vedi S. Stefanelli, Il presente-futuro del Gruppo 70, in T. Spigno-
li et al. (a cura di), La poesia in immagine/L’immagine in poesia, Pasian di Prato, Campanotto Editore,
2014, pp. 27-39.
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LETTERATURA, CIVILTÀ TECNOLOGICA E MASS-MEDIA 273
3
L. Pignotti, Arte tecnologica, in «Marcatré», Firenze, nn. 11-12-13 (1965), in Id., Istruzioni
per l’uso degli ultimi modelli di poesia, Modena, Lerici, 1968, pp. 86-87.
4
L. Pignotti, Letteratura e società, oggi, in «Quartiere», Firenze (1959); ora in Id., Istruzioni
per l’uso degli ultimi modelli di poesia cit., p. 10.
5
Le tavole esposte erano quelle dell’antologia in quattro volumi Poesie visive curata nel 1965
da Lamberto Pignotti, su invito di Adriano Spatola, per la collana «Il dissenso» dell’editore bologne-
se – ma di origini tarantine – Enrico Riccardo Sampietro.
6
Una panoramica dettagliata di queste attività e della storia della poesia visiva in Puglia è con-
tenuta in A.L. Giannone, La Puglia e la poesia visiva, in S. Luperto-A. Panareo (a cura di), Di-segni
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274 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
Nel dicembre del 1967, in concomitanza con la sua prima mostra perso-
nale presso il Circolo Italsider, pubblica …000+1. Poesie tecnologico/visive.
Nella prefazione al libro, il bitontino indica nella poesia visiva lo strumen-
to più adatto a svolgere l’opera di contestazione e demistificazione contro
il «sistema/ordine istituzionalizzato», perché si serve della stessa sinergia
tra parola e immagine su cui si fonda la nostra moderna civiltà e tramite la
quale i «centri di potere» condizionano, limitano e addirittura annullano
le capacità decisionali del singolo individuo: mentre in quest’ultimo caso si
veicola «un tipo di comunicazione a ciclo chiuso e fondato sul consenso»,
che impone «nuovi miti e nuovi riti», «consumi […] in tutti i sensi e di tut-
to: di beni, valori, etc.» e la «morsa della massificazione alienante», la sintesi
verbo-visiva si fa sperimentazione dinamica di nuovi linguaggi e manipola-
zione dei materiali della comunicazione di massa per «rispedire al mittente,
e cioè ai detentori del potere […] i messaggi abitualmente e quotidianamente
propinati attraverso i mass-media con un senso completamente rovesciato»7.
Il lettore-osservatore è messo di fronte agli inganni, alle lusinghe, alle false
promesse, alle brutture, alle coercizioni e alle contraddizioni del contesto
consumistico e massmediatico in cui è perennemente immerso e costretto a
vivere, nella speranza che tale consapevolezza possa tradursi in un risveglio
da quel torpore culturale e critico, in una presa di coscienza e di «respon-
sabilità nei confronti dell’attorno»8: la poesia visiva esce dagli argini ristret-
ti dell’opera estetica e si fa strumento di azione, di intervento sul reale, di
“guerriglia semiologica” – per usare un’espressione cara a Pignotti e Miccini.
Ricorrendo ampiamente alla tecnica del collage, Perfetti asporta singole
lettere, parole, frasi, interi brani, slogan, onomatopee, simboli matematici,
foto, illustrazioni di prodotti commerciali, mascotte, personaggi dei comics,
volti femminili e figure umane dai giornali, dai rotocalchi, dalle riviste, dai
fumetti, dai manifesti, dagli inserti pubblicitari e li dispone sulla pagina co-
lor rosa, accostandoli tra di loro, montandoli gli uni sugli altri, coprendoli
parzialmente con cancellature rosse fino a creare associazioni semantiche e
contrasti che ne forzano, ne stravolgono o ne capovolgono il significato origi-
nario ovvero ne creano uno nuovo: in una tavola, sotto l’universale interroga-
tivo «chi siamo?» è posta l’immagine di un televisore, emblema della nostra
condizione di individui tecnologici stregati dalla magia del tubo catodico e
in trepidante attesa per il nuovo programma che andrà in onda alle «ore 21,»
poetici. La collezione di poesia visiva del Museo Arte Contemporanea Matino, Lecce, Edizioni Grifo,
2011, pp. 59-68.
7
M. Perfetti, Prefazione a …000+1. Poesie tecnologico/visive, Taranto, Circolo Italsider, 1967, s.p.
8
L. Pizzo, Michele Perfetti, un pensiero da lontano, in «Risvolti», Giugliano in Campania,
XIX, n. 22 (giugno 2016), p. 25.
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LETTERATURA, CIVILTÀ TECNOLOGICA E MASS-MEDIA 275
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276 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
patetico, un essere «larvale, amebico» schiavo dei consumi, dei miti dello
sport e della moda, delle pubblicità che promettono «senza fatica piatti, e
puliti e brillanti in un attimo! E LE MANI… LISCE E MORBIDE!» o «un
profumo irresistibile, capace di far cadere un uomo simile a uno schiavo»
grazie alla sua «formula sorprendente, quasi magica», del caffè «tutto natu-
rale» che «Piace a tutti in verità: “yè yè”, …a tutta la famiglia… che bontà!».
Nel dicembre del 1971 Perfetti si cimenta in un singolare esperimento
artistico, Plastic City, pubblicato per le Edizioni O.M.I. (Operativo Metodo-
logie Interdisciplinari) di Taranto in una tiratura limitata di trecento esem-
plari e presentato dall’autore come:
11
M. Perfetti, Plastic City, Taranto, Operativo Metodologie Interdisciplinari, 1971, quarta di
copertina.
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LETTERATURA, CIVILTÀ TECNOLOGICA E MASS-MEDIA 277
dal proprio contesto originario e giustapposti gli uni agli altri senza una se-
quenzialità logica, ma come per caso, «un giornale sconvolto da un tipografo
impazzito», secondo la definizione di Vincenzo Accame, in cui «il discorso è
“sensato” solo in quanto appartiene alla realtà, perché è la realtà più banale
e quotidiana che fornisce la materia linguistica»12. Tuttavia, come ha notato
Rossana Apicella, ciò che distingue il “romanzo” di Perfetti dall’arte pura-
mente nonsense e di ispirazione dadaista è la sua «dimensione di denuncia
etica», rivolta contro il sistema e il suo prodotto umano, l’individuo mani-
polato e annichilito nelle sue capacità decisionali dai mass-media, lo schiavo
del «consumismo mentale» frutto delle pubblicità che inculcano in ognuno
necessità e bisogni superflui, creati ad hoc per vendere prodotti e alimentati
in un continuo circolo vizioso. Paradossalmente, i personaggi protagonisti
di Plastic City sono anche i bersagli della sua ironia dissacrante, della sua
critica distruttiva: «creature di umanità povera, lettrici di oroscopi, della
stampa rugiadosa, ingorde di principesse ed attrici, strumentalizzate dal si-
stema attraverso il monopolio dei mass-media, sacca di voti inerti destinati
al fascismo in doppio petto»13.
Ancora una volta per le tarantine Edizioni O.M.I. e sempre in una ti-
ratura limitata di trecento esemplari, Perfetti pubblica nell’aprile del 1973
Oggi Jet. Poesie visive 1969-’71, con una «scheda acritica» di Pierre Restany,
scritta a mano e datata al 18 dicembre 1971, in cui l’artista francese dà una
definizione del poeta quale «ENTOMOLOGO di una REALTÁ FRAN-
TUMATA EUFEMICAMENTE in TANTI TANTI IDIOMI VISIVI», che
ben fotografa l’essenza del lavoro del bitontino, simile a un ricercatore che
osserva il mondo circostante, lo studia approfonditamente, ne raccoglie cam-
pioni esemplari che poi ripropone sulla pagina, seppur con un atteggiamen-
to diametralmente opposto a quello asettico dell’uomo di scienza. Perfetti
ormai padroneggia la tecnica compositiva del collage e se ne serve per dare
vita a tavole sempre più compatte e dense, che nell’angusto spazio della pa-
gina concentrano scritte, icone, foto erotiche, volti di personaggi dei comics
supereroici, figure umane e animali, simboli, segni zodiacali, ideogrammi
orientali, slogan pubblicitari, loghi commerciali, illustrazioni geografiche,
planimetrie di edifici, linee tratteggiate da ritagliare: in poche parole, un’en-
ciclopedia del reale che spazia dalla citazione colta della mitologia greca
– «e generò i Titani, i Ciclopi» – alla triviale foto di una donna in calze a
rete, tacchi e tanga, un folle bestiario di ciò che la comunicazione di massa
propina quotidianamente all’uomo e che l’artista saccheggia dai media per
12
V. Accame, Il segno poetico. Riferimenti a una storia della ricerca poetico-visuale e interdiscipli-
nare, Milano, Munt Press, 1977, p. 81.
13
R. A picella, Prefazione a L. Ori (a cura di), Michele Perfetti cit., pp. XVI-XXI.
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278 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
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INDICE
TOMO I
RELAZIONI
Claudio Marra
Il riscatto dell’impassibilità. Pirandello e lo sviluppo del cine-fotografico 13
Teresa Spignoli
“Un bel muro di calce spenta”. Pagine d’artista
nel secondo Novecento italiano* 27
Maria Rizzarelli
Camere con vista. Lo spazio del corpo fra letteratura e fotografia 51
Massimo Riva
Scrittura elettronica: una breve preistoria 69
Giuliana Benvenuti
Il Graphic Novel: una quaestio de centauris? 83
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466 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
COMUNICAZIONI
PARTE I
Parole e immagini
Francesca Bianco
Ut pictura poesis: il pennello del poeta nelle “Iliadi” di Cesarotti 107
Roberto Risso
«Il resto era cenere e carboni». Oggetti violati, nascosti e trafugati
nella narrativa italiana ottocentesca: Manzoni, Verga, Pirandello 115
Francesca Golia
L’Alfabeto a sorpresa: l’invenzione futurista di Francesco Cangiullo 123
Davide Savio
«Sua moglie è scesa dal quadro».
Immagine e ritorno dei morti in alcune novelle di Pirandello 129
Simona Onorii
D’annunzio, De Carolis e il libro adornato 137
Angelo Panico
I circumvisionisti e la rappresentazione «globale del vero» 153
Paolo Desogus
Il velo di Agamennone e il dolore di Cavalcante.
Alcune questioni sul rapporto tra arte e letteratura
nei Quaderni del carcere di Gramsci 159
Chiara Coppin
Quadri biblici in Monte Ignoso di Paola Masino 167
Francesca Rubini
L’«immagine-racconto» di Pavese. Una lettura de La bella estate 175
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Indice 467
Francesca Riva
Il volto del divino: poesia e pittura
nel romanzo inedito di Luigi Fallacara L’occhio simile al sole 191
Sara Laudiero
Sfumature di pennello nella penna di Paolo Ricci 199
Virna Brigatti
La pittura di Cézanne come modello letterario nella poetica
di Elio Vittorini 205
Elena Arnone
Il «laboratorio comune». Parole e immagini tra le carte di Lalla Romano 215
Silvia T. Zangrandi
«Un racconto che si vede». Prime ricognizioni attorno alle influenze
tra parola scritta e segno dipinto in Dino Buzzati 223
Cecilia Spaziani
Descrivere con le parole, descrivere con le immagini.
Le città di Pier Paolo Pasolini 239
Luca Gallarini
«Non esistono soltanto missili e aeroplani»:
Giuseppe Eugenio Luraghi tra pittura, fotografia e letteratura 247
Rodolfo Sacchettini
La «scrittura scenica» nel nuovo teatro italiano:
azione, suono, immagine e corpo 255
Andrea Agliozzo
Una «ossessione divenuta linguaggio».
La passeggera di Andrzej Munk nella poesia di Antonio Porta 263
Marco Daniele
Letteratura, civiltà tecnologica e mass-media:
la poesia visiva di Michele Perfetti negli anni tarantini 271
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468 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
Clara Allasia
Sanguineti’s Wunderkammer. Un cantiere aperto a Torino fra letteratura,
teatro, cinema, televisione e radio 287
Alessandro Cinquegrani
«Una sfida alla ragione»: su un disegno di Primo Levi
nella Bestia nel tempio 295
Rosalba Galvagno
«Murió la verdad» «Murìu ’a virità»:
i traumi del desiderio e i traumi della storia.
Dai desastres di Francisco Goya alle ecfrasi di Vincenzo Consolo 303
Marco Carmello
Scrittura dell’immagine, immagine della scrittura:
considerazioni intorno a Salons di Giorgio Manganelli 311
Barbara Distefano
L’archivio scolastico visuale di Umberto Eco.
La calligrafia sfocata di Bodoni nella Misteriosa fiamma della regina Loana 319
Francesca Fistetti
Una memoria illustrata. La misteriosa fiamma della regina Loana
di Umberto Eco 327
Mario Cianfoni
«La gabbia dei segni non limita niente»:
la pittura come paradigma nella poesia di Guido Ceronetti 335
Michela Manente
I libri “visivi” di Maria Luisa Spaziani: poesie in edizioni d’arte 343
Elena Rondena
«Un racconto per immagini»: L’isola del paradiso di Eugenio Corti.
Dalla letteratura al fumetto verso la televisione 351
Francesca Medaglia
L’importanza del segno visivo all’interno della pagina scritta:
il caso di Acqua in bocca di A. Camilleri e C. Lucarelli 359
Loredana Palma
Dal web al libro. L’interazione parole-immagini nel caso di Storie di Napoli 367
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Indice 469
Graphic novel
Lorenzo Di Paola
Salammbô e la rivolta delle immagini 375
Elena Rampazzo
Da Tonio l’orsacchiotto a Orfi citaredo, ossia Dino Buzzati
dal ‘romanzo con immagini’ al ‘romanzo per immagini’ 393
Antonia Virone
Unastoria nuova al Premio Strega 403
Alberto Sebastiani
Il fumetto tra letteratura interattiva e libri-contenitore.
Il caso Come svanire completamente di Alessandro Baronciani 411
Giulia Falistocco
La tragedia del quotidiano: il caso Sopranos nella nuova serialità televisiva 421
Alessia Scacchi
Da Branchie all’acquario di Facebook.
Sperimentalismo, New Italian Epic e storytelling 429
Filippo Pennacchio
Reperti visivi e dinamiche transmediali nella narrativa di Tommaso Pincio 439
Gilda Policastro
Dal cut-up al googlism: la pratica del montaggio nella poesia contemporanea 447
Dragana Kazandjiovska
C’è spazio per lo spazio nella letteratura nata dal web?
(Un’analisi narratologica dello spazio nel romanzo Alice senza niente) 455
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470 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
TOMO II
COMUNICAZIONI
PARTE II
Parole e immagini
Monica Venturini
Sulle arti. Carducci e i salotti letterari di fine Ottocento 15
Martina Di Nardo
Verso un’avanguardia italiana. Ardengo Soffici critico d’arte 25
Cinzia Gallo
L’«appassionata incompetenza» di Bontempelli fra letteratura
e arti figurative 35
Nicoletta Mattera
«L’officina misteriosa». Le prose d’arte di Giuseppe Ungaretti. 43
Giovanni Turra
Antisurrealismo e antisemitismo nei pezzi “francesi” di Alberto Savinio 61
Lorenzo Panizzi
Alcune tracce del rapporto Gadda-Caravaggio 71
Serena Panaro
Possibili echi banfiani negli scritti d’arte di Vittorio Sereni 79
Carlo Serafini
La critica d’arte di Giovanni Testori 87
Stefania Petruzzelli
Declinazioni del visivo in Goffredo Parise: Graffitisti 103
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 470 02/08/19 06:28
Indice 471
Maurizio Masi
«Ma sono brani di pensieri»: lingua e psicologia negli scritti d’arte
di Paolo Volponi 109
Adriana Cappelluzzo
Franco Fortini: Paesaggio con serpente e la critica d’arte 115
Filippo Milani
Lo “spazio romantico” nella poesia di Attilio Bertolucci 125
Patrizia Zambon
Dittici novecenteschi: Maria Bellonci per Mantegna, Gianna Manzini
per Il Greco 133
Luca Stefanelli
La parola sfigurata. Gli attributi dell’arte odierna di Emilio Villa come
«teatro della crudeltà» 153
Alessandra Trevisan
«Anche i quadri/come i sogni si comperano»: Milena Milani
tra critica d’arte e letteratura 151
Renato Marvaso
Ut pictura poesis: letteratura e arte tra mimesis e fotografia 161
Alberto Carli
Zinco, inchiostro e mercurio. Luigi Capuana, la fotografia e i preparati
letterari del tempo 169
Antonio D’Ambrosio
«Un libro eccellente». Bibliografia e iconografia del futurismo
di Enrico Falqui 177
Giuseppe Sandrini
Poesia e fotografia negli anni Trenta: il caso di Antonia Pozzi 185
Lucia Geremia
Conversazione con la grafica: Vittorini, Steiner e il social storytelling
di «Politecnico» 193
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 471 02/08/19 06:28
472 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
Daniel Raffini
Teorie dello sguardo tra scrittura e fotografia: i casi di Lalla Romano e
Gianni Celati 201
Oleksandra Rekut-Liberatore
Neoplasia e fotografia: appunti su un’autorappresentazione femminile 209
Alberto Zava
Attraverso l’obiettivo: realtà e percezione ne L’ombra e la meridiana
di Paolo Maurensig 217
Antonello Perli
Letteratura e fotografia in Austerlitz di W.G. Sebald 223
Stefano Ghidinelli
Leggere come visitare. La casa esposta di Marco Giovenale 231
Alessandra Mattei
Edith de Hody Dzieduszycka. Modulazioni e ricomposizione
di eterogeneità linguistica dell’arte tra poesia e immagine 239
Silvia Cucchi
«O neghi il tempo o ne sei negato»: fotografia e desiderio
in Autopsia dell’ossessione di Walter Siti 245
Giuseppe Carrara
Fotografia, realtà e irrealtà: il reportage di viaggio di Giorgio Vasta 253
Daria Catulini
Absolutely nothing: il deserto come crocevia tra letteratura e fotografia 263
Matteo Moca
Credibilità ed evocazione. Funzioni della fotografia nel racconto autobiogra-
fico: le occorrenze in Michele Mari 269
Scrittori e cinema
Alberico Guarnieri
Le divagazioni ‘cinematografiche’ del borghese inquieto.
Note di lettura di Cinematografo cerebrale di Edmondo De Amicis 279
Carlangelo Mauro
Metamorfosi di Mattia Pascal: dal romanzo al cinema 287
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 472 02/08/19 06:28
Indice 473
Daniela Marro
La poesia, lo schermo. Libero De Libero sceneggiatore
per Giuseppe De Santis 311
Veronica Pesce
L’incompiuto progetto di sceneggiatura di Beppe Fenoglio 321
Miryam Grasso
Il diavolo sulle colline: da romanzo a soggetto cinematografico 329
Giorgio Nisini
Il fantasma di Rita Hayworth. Lo choc erotico-sessuale
nella formazione cinematografica di Pasolini 353
Annamaria Piccigallo
Goliarda Sapienza e Citto Maselli: quasi un ventennio di collaborazione
alla sceneggiatura 365
Francesca Tomassini
Per conoscere un’opera d’arte. Realismo e poesia nelle recensioni cinemato-
grafiche di Elsa Morante 371
Brigitta Loconte
Arrivare!: scrivere per il cinema parlando “d’altro” 379
Silvia Cavalli
Parole, immagini e silenzio: la sceneggiatura di Carpi e Malerba
per Corpo d’amore (1972) 387
Diego Varini
Su L’impagliatore di sedie di Ottiero Ottieri 395
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 473 02/08/19 06:28
474 LA MODERNITÀ LETTERARIA E LE DECLINAZIONI DEL VISIVO
Francesca Bartolini
«Ritorno a Parma dopo tanti anni di volontario esilio».
Arte, poesia e cinema nel documentario dei Bertolucci 403
Teresa Agovino
Giancarlo De Cataldo tra Manzoni e le serie televisive.
Il successo di Romanzo Criminale dalla letteratura allo schermo 411
Attilio Motta
Registi-scrittori a confronto: Paolo Sorrentino e Gianni Amelio 427
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 474 02/08/19 06:28
L’elenco completo delle pubblicazioni
è consultabile sul sito
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alla pagina
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Pubblicazioni recenti
69. Riccardo Gasperina Geroni, Filippo Milani [a cura di], La modernità letteraria e le declinazioni
del visivo. Arti, cinema, fotografia e nuove tecnologie, 2019, 2 tomi: tomo I, pp. 480 - tomo II,
pp. 460.
68. Massimo Schilirò, Tornare alla casa della madre. Vittorini Morante Celati, 2019, pp. 188.
67. Marina Paino, Maria Rizzarelli, Antonio Sichera [a cura di], Scritture del corpo, 2018,
pp. 832.
66. Maria Carla Papini, Federico Fastelli, Teresa Spignoli [a cura di], «La vita o è stile o è errore».
L’opera di Giovanni Arpino, 2018, pp. 120.
65. Giuseppe Palazzolo, Nascondimento e rivelazione. Parole di Manzoni poeta, 2018, pp. 136.
64. Giuseppe Lo Castro, Costellazioni siciliane. Undici visioni da Verga a Camilleri, 2018, pp. 196.
63. Alberto Carli, L’occhio e la voce. Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino fra letteratura e antropolo-
gia, 2018, pp. 224.
62. Virna Brigatti, Silvia Cavalli [a cura di], Vittorini nella città politecnica. Premessa di Alberto
Cadioli e Giuseppe Lupo, 2017, pp. 164.
61. Vittorio Spinazzola, Il romanzo d’amore, 2017, pp. 108.
60. Francesca Riva [a cura di], Insegnare letteratura nell’era digitale, 2017, pp. 164.
59. Francesco Venturi, Genesi e storia della «trilogia» di Andrea Zanzotto, 2016, pp. 276.
58. Francesco Sielo, Montale anglista. Il critico, il traduttore e la «fine del mondo», 2016, pp. 200.
57. Siriana Sgavicchia, Massimiliano Tortora [a cura di], Geografie della modernità letteraria,
2016, 2 tomi: tomo I, pp. 660 - tomo II, pp. 732.
56. Aldo Maria Morace, Alessio Giannanti [a cura di], La letteratura della letteratura, 2016, 2
tomi: tomo I, pp. 644 - tomo II, pp. 620.
55. Francesco Lucioli [a cura di], Giulio Piccini (Jarro) tra Risorgimento e Grande Guerra (1849-
1915), 2016, pp. 272.
54. Paolo Martino, Caterina Verbaro [a cura di], Pasolini e le periferie del mondo, 2016, pp. 184.
53. Virginia di Martino, Tra cielo e inferno. Arrigo Boito e il mito di Faust, 2016, pp. 144.
52. Patrizia Bertini Malgarini, Nicola Merola, Caterina Verbaro [a cura di], La funzione Dante
e i paradigmi della modernità, 2015, pp. 920.
51. Antonio Lucio Giannone [a cura di], Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi, 2015, pp. 204.
50. Davide Savio, La carta del Mondo. Italo Calvino nel Castello dei destini incrociati, 2015,
pp. 288.
49. Laura Cannavacciuolo, Salvatore Di Giacomo. La letteratura e le arti, 2015, pp. 358.
48. Marina Paino, Il moto immobile. Nostoi, sonni e sogni nella letteratura siciliana del ’900, 2014,
pp. 248.
47. Antonio Sichera, Marina Paino [a cura di], «La fedeltà che non muta». Studi per Giuseppe Sa-
voca. Con una biobibliografia di Giuseppe Savoca a cura di Antonio Di Silvestro, 2014, pp. 152.
46. Giuseppe Langella [a cura di], La didattica della letteratura nella scuola delle competenze,
2014, pp. 240.
45. Marina Paino, Dario Tomasello [a cura di], Sublime e antisublime mella modernità. Con la
collaborazione di Emanuele Broccio e Katia Trifirò, 2014, pp. 928.
44. Teresa Spignoli, Giuseppe Ungaretti. Poesia, musica, pittura, 2014, pp. 308.
43. Maria Rizzarelli, Sorpreso a pensare per immagini. Sciascia e le arti visive, 2014, pp. 286.
42. Guido Lucchini, Studi su Gianfranco Contini: «fra laboratorio e letteratura». Dalla critica stili-
stica alla grammatica della poesia, 2013, pp. 222.
41. Ilvano Caliaro, Roberto Norbedo [a cura di], Per «Il mio Carso» di Scipio Slataper, 2014,
pp. 168.
40. Clara Borrelli, Elena Candela, Angelo R. Pupino [a cura di], Memoria della modernità. Ar-
chivi ideali e archivi reali, 2013, 3 tomi: tomo I, pp. 202 - tomo II, pp. 750 - tomo III, pp. 800.
39. Carlo A. Madrignani, Verità e visioni. Poesia, pittura, cinema, politica, a cura di Alessio Gian-
nanti e Giuseppe Lo Castro. Con uno scritto di Antonio Resta, 2013, pp. 202.
38. Angela Di Fazio, Altri simulacri. Automi, vampiri e mostri della storia nei racconti di Primo
Levi, 2013, pp. 194.
37. Marco Manotta, La cognizione degli effetti. Studi sul lessico estetico di Leopardi, 2012, pp. 204.
36. Rosanna Morace, Letteratura-mondo italiana, 2012, pp. 240.
35. Aldo Maria Morace, Angelo R. Pupino [a cura di], Paura sul mondo. Per «L’uomo è forte» di
Corrado Alvaro, 2013, pp. 240.
34. Siriana Sgavicchia [a cura di], «La Storia» di Elsa Morante, 2012, pp. 250.
33. Marina Paino, Signore e signorine di Guido Gozzano, 2012, pp. 240.
32. Mario Barenghi, Giuseppe Langella, Gianni Turchetta [a cura di], La città e l’esperienza del
moderno, 2012, 3 tomi: tomo I, pp. 260 - tomo II, pp. 762 - tomo III, pp. 816.
31. Vittorio Spinazzola, Le metamorfosi del romanzo sociale, 2012, pp. 164.
30. Andrea Cedola [a cura di], Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo, 2012, pp. 160.
29. Nicola Merola, Appartenenze letterarie. Patrie, croci e livree degli scrittori, 2011, pp. 264.
28. Giuseppe Langella, Il Novecento a scuola, 2011, pp. 198.
27. Paolo Gervasi, La forma dell’eresia. Giacomo Debenedetti 1922-1934: storia di un inizio, 2012,
pp. 284.
26. Ilaria Crotti, Enza Del Tedesco, Ricciarda Ricorda, Alberto Zava [a cura di], Autori, lettori
e mercato nella modernità letteraria, 2011, 2 tomi: tomo I, pp. 718 - tomo II, pp. 698.
25. Nicola Merola [a cura di], Gianfranco Contini vent’anni dopo. Il romanista, il contemporanei-
sta, 2011, pp. 234.
24. Emanuela Scicchitano, «Io, ultimo figlio degli Elleni». La grecità impura di Gabriele d’Annun-
zio, 2011, pp. 220.
23. Caterina Verbaro, I margini del sogno. La poesia di Lorenzo Calogero, 2011, pp. 188.
22. Pier Vincenzo Mengaldo, In terra di Francia, 2011, pp. 170.
21. Elisabetta Carta, Cicatrici della memoria. Identità e corpo nella letteratura della Grande Guer-
ra: Carlo Emilio Gadda e Blaise Cendrars, 2010, pp. 250.
20. Riccardo Donati, Le ragioni di un pessimista. Mandeville nella cultura dei Lumi, 2011,
pp. 192.
19. Simona Costa, Monica Venturini [a cura di], Le forme del romanzo italiano e le letterature occi-
dentali dal Sette al Novecento, 2010, 2 tomi: tomo I, pp. 860 - tomo II, pp. 652.
18. Pasquale Marzano, Quando il nome è «cosa seria». L’onomastica nelle novelle di Luigi Piran-
dello. Con un regesto di nomi e personaggi, 2008, pp. 208.
17. Giuliano Cenati, Disegni, bizze e fulmini. I racconti di Carlo Emilio Gadda, 2010, pp. 190.
16. Mario Domenichelli, Lo scriba e l’oblio. Letteratura e storia: teoria e critica delle rappresentazioni
nell’epoca borghese, 2011, pp. 330.
15. Ida De Michelis, Tra il ‘quid’ e il ‘quod’. Metamorfosi narrative di Carlo Emilio Gadda, 2009,
pp. 142.
14. Elena Candela, Amor di Parthenope. Tasso, Arabia, De Sanctis, Fucini, Serao, Di Giacomo,
Croce, Alvaro, 2008, pp. 200.
13. Alessandro Manzoni, Storia della Colonna infame. Saggio introduttivo, apparati e note a cura
di Luigi Weber, 2009, pp. 212.
12. Epifanio Ajello, Il racconto delle immagini. La fotografia nella modernità letteraria italiana,
2008, 20172, pp. 238.
11. Alessandro Gaudio, Animale di desiderio. Silenzio, dettaglio e utopia nell’opera di Paolo Volpo-
ni, 2009, pp. 122.
10. Anna Guzzi, La teoria nella letteratura: Jorge Luis Borges, 2009, pp. 216.
9. Giuseppe Langella, Manzoni poeta teologo (1809-1819), 2009, pp. 208.
8. Piero Pieri, Valentina Mascaretti [a cura di], Cinque storie ferraresi. Omaggio a Bassani,
2008, pp. 176.
7. Piero Pieri, Memoria e Giustizia. Le Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani, 2008, pp. 272.
6. Marta Barbaro, I poeti-saltimbanchi e le maschere di Aldo Palazzeschi, 2008, pp. 148.
5. Elena Porciani, Studi sull’oralità letteraria. Dalle figure del parlato alla parola inattendibile,
2008, pp. 144.
4. Barbara Zandrino, Trascritture. Di Giacomo, Licini, Cangiullo, Farfa, Testori, 2008, pp. 184.
3. Anna Dolfi, Nicola Turi, Rodolfo Sacchettini [a cura di], Memorie, autobiografie e diari nella
letteratura italiana dell’Ottocento e del Novecento, 2008, pp. 916.
2. Giovanna Caltagirone, Io fondo me stesso. Io fondo l’universo. Studio sulla scrittura di Alberto
Savinio, 2007, pp. 272.
1. Maria Carla Papini, Daniele Fioretti, Teresa Spignoli [a cura di], Il romanzo di formazione
nell’Ottocento e nel Novecento, 2007, pp. 656.
L’elenco completo delle pubblicazioni
è consultabile sul sito
www.edizioniets.com
alla pagina
http://www.edizioniets.com/view-collana.asp?col=BiDiMod. Biblioteca digitale della modernità letteraria
Pubblicazioni recenti
4. Luca Gallarini, Le molte vite di Aldo Buzzi. Letteratura, editoria e cultura del cibo, 2018, pp. 264.
3. Carlo Santoli, Gabriele d’Annunzio. Dal Sogno d’un tramonto d’autunno a Parisina, 2016, pp. 258.
2. Luigi Ernesto Arrigoni, Metrica e arte nella poesia di Alfonso Gatto, 2015, pp. 234.
1. Davide Bellini, Dalla tragedia all’enciclopedia. Le poetiche e la biblioteca di Savinio, 2013, pp. 196.
Edizioni ETS
Palazzo Roncioni - Lungarno Mediceo, 16, I-56127 Pisa
[email protected] - www.edizioniets.com
Finito di stampare nel mese di luglio 2019
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 476 02/08/19 06:28
Geroni R., Milani F. - La modernità letteraria e le declinazioni del visivo - vol. 1.indb 475 02/08/19 06:28