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Gli EBREI

gli ebrei e la loro storia

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Gli EBREI (prima parte)

Il popolo ebreo -il popolo di Israele- è un popolo


appartenente alla famiglia linguistica dei Semiti, che
troviamo stanziato nell'antica Palestina del XIII sec. a.C.
Questa regione (il nome Palestina significa "terra dei
Filistei", uno dei popoli che abitavano in quest'area) è
compresa fra il Mediterraneo a ovest, il fiume Giordano e il
deserto siriano a est, i monti del Tauro a nord e la penisola
del Sinai a sud.Si tratta di una terra poco fertile, che deve il
suo successo al fatto di costituire un passaggio obbligato
fra mondo mesopotamico e mondo egizio.La fonte
principale per ricostruire la storia antica del popolo di
Israele è la Bibbia ebraica, che coincide in gran parte con
l'Antico testamento della religione cristiana.
L'utilizzo di questa fonte per raggiungere la verità storica
presenta però un duplice problema:
• in primo luogo è opinione comune degli storici che la
Bibbia sia stata scritta molto tempo dopo rispetto
all'epoca dei fatti raccontati: alcuni racconti dunque
possono essere stati adattati, modificati, alterati da chi li
ha messi per iscritto;

• in secondo luogo la Bibbia è un libro sacro: cioè, il suo


obiettivo principale è dimostrare la presenza di Dio nella
storia di Israele (è probabile dunque che il racconto
biblico sia in parte trasfigurazione mitica di eventi
reali, difficili da accertare scientificamente).

In soccorso degli storici viene il lavoro degli archeologi e lo


studio delle cronache degli altri popoli: in alcuni casi i risultati
delle ricerche confermano il racconto biblico, in altri ne
dimostrano l'incongruenza.
Secondo il racconto biblico gli Ebrei derivano da Abramo, un
pastore della città mesopotamica di Ur, che con tutto il suo
clan familiare si trasferì in Palestina per ordine del suo dio
Yahweh. Abramo sarebbe stato il capostipite sia degli
Arabi (tramite suo figlio Ismaele avuto dalla schiava Agar)
sia degli Ebrei (tramite suo figlio Isacco avuto dalla moglie
Sara).Successivamente una parte dei discendenti di Abramo
sarebbe stata ridotta in schiavitù in Egitto.Oggi si pensa
piuttosto che, contrariamente a quanto raccontato dalla
Bibbia, gli Ebrei sarebbero i discendenti dei pastori
seminomadi, abitanti in quell'area già dai tempi preistorici
e spinti a diventare sedentari dalla dominazione egizia
che si ebbe in quella regione fra il 1500 e il 1200 a.C.Il
racconto della schiavitù potrebbe conservare il ricordo del
coinvolgimento di alcuni gruppi nelle opere del faraone in
Egitto.Nel racconto biblico l'esodo dall'Egitto, la liberazione
dalla schiavitù è affidata a Mosè. Durante il viaggio che
dall'Egitto porterà il popolo di Israele verso la Terra
promessa, la terra di Canaan, la Palestina, Mosè riceve da
Dio la rivelazione di un patto speciale: Yahweh è il dio di
tutti, ma gli Ebrei sono il suo popolo eletto, quello preferito
a tutti gli altri.Questo concetto caratterizza il mondo ebraico
e non è presente in nessuna comunità dell'occidente.Se
Israele, il popolo eletto di Dio, vuole essere nella condizione
di appartenere a Dio, deve avere una condizione di purezza
particolare, deve cioè rispettare attentamente tutte le norme
del patto che indicano di volta in volta che cosa è puro e che
cosa non lo è.

Gli EBREI (seconda parte)

Fra gli storici è opinione diffusa che l'insediamento delle tribù


seminomadi di Ebrei nell'area palestinese sia stato un
processo avvenuto fra il 1300 e il 1100 a.C.
• in parte in seguito a mescolanza con abitanti già presenti in
quell'area,
• in parte in seguito a conquista militare.
Secondo il racconto biblico, Mosè, che aveva liberato il suo
popolo dalla schiavitù in Egitto e lo aveva unito sotto una
sola legge, non entrò nella terra di Canaan, nella Terra
promessa.A conquistare la Palestina furono i successori di
Mosè, che divisero quelle terre alle 12 tribù di Israele.In
breve tempo, però, secondo la Bibbia, le tribù del Nord, a
differenza di quelle del Sud, si allontanarono dalla fede in
Yahweh.In effetti il Nord e il Sud sono regioni profondamente
diverse dal punto di vista socio-economico:
• le tribù del Nord occupavano terre fertili ed erano aperte ai
contatti con tutti gli altri popoli dell'area mesopotamica,
• le tribù del Sud invece occupavano terre più povere, erano
poco aperte ai contatti con l'esterno e dunque non
alterarono il loro patrimonio culturale tradizionale.
La formazione del Regno di Israele a Nord e del Regno di
Giuda a Sud è attestata intorno all'anno 1000 a.C.I due regni
furono unificati da Saul (che regnò fra il 1020 e il 1000
a.C.): secondo il racconto biblico viene designato re per
rispondere all'attacco portato alle tribù del Sud dai Filistei
(una popolazione che intorno al 1200 a.C. si era stanziata
nella regione costiera -all'incirca nell'attuale striscia di
Gaza-).Il regno unificato viene rafforzato dal re Davide (che
regnò dal 1000 al 960 a.C.). Con lui Israele si trasforma in
uno stato monarchico ereditario e raggiunge la massima
espansione territoriale; a Davide si deve l'ampliamento della
capitale Gerusalemme, città collocata in posizione strategica
tra il Nord e il Sud, quasi a simboleggiarne l'unificazione.Gli
succedette il figlio Salomone (che regnò dal 960 al 930
a.C.). Fu un re pacifico che si preoccupò di difendere i
confini. A lui si deve la costruzione, nella parte alta di
Gerusalemme, del tempio che divenne il simbolo e il centro
spirituale dell'Ebraismo.Alla morte di Salomone si ricrea
l'antica divisione fra
• il ricco Regno di Israele a Nord, con capitale Samaria, e
• il Regno di Giuda a Sud, con capitale Gerusalemme (più
importante proprio per la presenza di Gerusalemme e del
Tempio).
Termina così quel periodo di massimo splendore che aveva la
sua giustificazione anche nel particolare momento storico:in
quegli anni infatti sia gli Ittiti che gli Egizi, attaccati dai
"Popoli del mare", avevano dovuto allentare la loro pressione
sulla terra di Canaan.Successivamente intorno all'850 a.C. in
area mesopotamica prende forma il grande impero assiro:
nel 720 a.C. gli Assiri conquistano il Regno del Nord e ne
fanno una loro provincia.Dopo che l'impero assiro crolla
definitivamente ad opera dei Babilonesi (nel 612 a.C. viene
distrutta la capitale Ninive), questi invadono e conquistano
anche il Regno di Giuda: Nabucodonosor II, re di Babilonia,
nel 587 a.C. distrugge il tempio di Salomone e deporta gran
parte della popolazione ebrea.Solo quando il Regno
babilonese fu sconfitto dai Persiani nel 539 a.C., i deportati
di Babilonia, il Resto di Israele -così si definivano-, ebbero il
permesso di tornare in Palestina e di ricostruire il Tempio.Gli
Ebrei però non riuscirono più a ricostruire uno stato unitario.
Furono sudditi dei Persiani, poi di Alessandro Magno, poi
dei Romani.Furono definitivamante dispersi nel 70 d.C.
quando il futuro imperatore romano Tito distrusse per la
seconda volta il tempio di Gerusalemme e deportò la
popolazione.Ebbe così inizio la Diaspora (dispersione degli
Ebrei nel mondo): da allora gli Ebrei furono un popolo
senza stato, che però riuscì a mantenere una fortissima
identità nazionale su base religiosa.

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