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APPUNTI DI CRONOLOGIA BIBLICA (6000 anni di storia ?)

I Magusei (magi di Persia), insegnavano che alla fine dei tempi, dopo 6000 anni di storia, ci sarebbe
stata un’era d’oro della durata di 1000 anni, sotto il regno del Sole (CUMONT).1
Questa concezione è entrata nel giudaismo e anche nel cristianesimo.
L’apostolo Giovanni parla del millennio in Apocalisse cap. 20;2 a questo periodo di tempo
l’apostolo S. Paolo fa allusione nella sua prima lettera ai Corinzi cap. 15:23÷25. Il millennio
inizierà, secondo il testo biblico con il ritorno di Gesù Cristo che risusciterà tutti coloro che
erediteranno il Regno di Dio e vivranno con lui quel tempo in cielo. Allo scadere di questo periodo
ci sarà il giudizio finale, i giusti erediteranno la terra e questo mondo diverrà il centro dell’universo:
DIO vi porrà il suo trono (Apocalisse 22:1÷4).

I 6000 ANNI DI STORIA E LORO CONNESSIONE CON IL


TEMPO DELLA FINE?

Oggi milioni di persone, che si considerano credenti, accettano un insegnamento della propria
organizzazione religiosa piuttosto che della Bibbia.
Costoro credono che l’umanità sia giunta alla fine del SESTO MILLENNIO della sua esistenza, e
che la battaglia di “ARMAGHEDON” (intervento di Dio riguardo alla terra, che si sarebbe già
dovuta realizzare nella metà degli anni ‘70 secondo i calcoli denominazionali), è imminente.
Questo insegnamento è chiaramente espresso dall’organizzazione dei t.d.Geova nelle seguenti loro
pubblicazioni: ACCERTATEVI DI OGNI COSA ....voce cronologia pag. 132÷134; TORRE DI
GUARDIA del 15 Marzo 1976 pag. 163 e seguenti; T.D.GUARDIA del 15 Aprile 1975 pag. 251;
T.D.GUARDIA del 15 Settembre 1968 pag. 558÷561; T.D.GUARDIA del 1° Agosto 1965 pag.
472÷475.
Per correttezza riporteremo alcuni brani significativi di alcune pubblicazioni citate.
Durata di circa 7000 anni di ciascuno dei 7 “giorni” della creazione.. il giorno di riposo di Dio
continua, da quasi 6000 anni ..ACCERTATEVI... pag. 132,133.
Parlando del libro “VITA ETERNA NELLA LIBERTÁ DEI FIGLI DI DIO” pubblicato nel 1967 in
italiano dai t.d.Geova, una T.D.GUARDIA (pag. 604) di quel periodo affermava: ..ma senza dubbio,
nulla ha suscitato più interesse in questo libro di testo del primo capitolo con la sua tabella e le
eccellenti informazioni riguardo ai 7000 anni del giorno di riposo di Dio (si veda tabella
cronologica del libro dalle pag. 31÷35). L’osservazione che il 1975 può segnare l’inizio del grande
Giubileo del genere umano ha destato l’interesse di molti.

È PROSSIMA LA FINE DI 6000 ANNI DI DOMINIO UMANO..... T.D.GUARDIA 15/3/1976 pag.


163. Le pubblicazioni dei t.d.Geova hanno mostrato che, secondo la cronologia biblica, sembra
che 6000 anni di esistenza dell’uomo termineranno a metà degli anni ‘70...T.D.GUARDIA del
15/4/1975 pag. 251 (si noti il termine sembra il quale non compariva nelle pubblicazioni precedenti
il 1975), si veda per esempio il GRAFICO nella Svegliatevi, altra pubblicazione dei t.d.G. del
22/4/1969 pag. 15, il cui titolo è 6000 anni di storia terminano nel 1975, con inizio dal 4026
a.E.V.(avanti Era Volgare o avanti Cristo) e termine nel 1975 E.V.(Era Volgare o dopo Cristo).

6000 anni stanno per finire... quando finiscono i 6000 anni ?...come si può determinare quando
finiscono i 6000 anni di storia umana?.. secondo la fidata cronologia biblica....dall’autunno del
1968 rimarrebbero pertanto altri 7 anni per terminare 6000 anni interi di storia umana. Questo

1
Vedi Enciclopedia della Bibbia, LDC VOL. 4° voce “MILLENNIO” pag. 1198.
2
I testi utilizzati sono tratti dalla SACRA BIBBIA, La Nuova Diodati revisione 1991.

1
periodo di 7 anni finirà evidentemente nell’autunno dell’anno 1975...SVEGLIATEVI del 22/4/1969
pag. 14.

In un articolo dal titolo “FACCIAMO SAGGIO USO DEL TEMPO CHE RIMANE” (T.D.G. del
15/9/1968 pag. 559) è scritto: ..secondo la fidata cronologia biblica Adamo fu creato nell’anno
4026 a.E.V. (avanti Era volgare o avanti Cristo), probabilmente nell’autunno, alla fine del sesto
giorno della creazione....Poiché era anche proposito di Geova che l’uomo si moltiplicasse ed
empisse la terra, è logico che creasse Eva subito dopo Adamo, forse soltanto alcune settimane o
mesi dopo in quello stesso anno, 4026 a.E.V. Dopo la creazione di lei, il giorno di riposo di Dio, il
settimo periodo, seguì immediatamente. Perciò, il settimo giorno di Dio e il tempo da cui l’uomo è
sulla terra trascorrono evidentemente paralleli. Per calcolare a che punto si trova l’uomo nel
corso del tempo rispetto al settimo giorno di 7000 anni di Dio, dobbiamo determinare quanto
tempo è passato dall’anno della creazione di Adamo ed Eva nel 4026 a.E.V....otto anni
dall’autunno del 1967 ci porterebbero all’autunno del 1975, 6000 anni interi del riposo del settimo
giorno di Dio, il suo giorno di riposo. L’articolo prosegue alla pag. 560: ..Dopo 6000 anni di
miseria, fatica, afflizione, malattia e morte sotto il dominio di Satana, il genere umano ha davvero
grande bisogno di sollievo, di riposo. Il settimo giorno della settimana giudaica, il Sabato, ben
raffigurerebbe i finali 1000 anni di dominio del regno di Dio sotto Cristo quando il genere umano
sarebbe stato liberato da 6000 anni di peccato e morte (RIV. 20:6). Quindi i cristiani, allorché
notano dal calcolo del tempo di Dio che si avvicina la fine di 6000 anni di storia, sono pieni di
aspettativa. L’articolo prosegue alla pag. 561: Tra pochi anni al massimo le parti finali della
profezia biblica relativa a questi ”ultimi giorni” si adempiranno, e come risultato ci sarà la
liberazione dei superstiti del genere umano che entreranno nel glorioso regno millenario di Cristo.

Nella T.D.GUARDIA del 1° Agosto 1965 pag. 472÷475 parlando del SETTIMO GIORNO:
SABATO DI RIPOSO è scritto: il numero sette è usato sovente nella Bibbia ed esprime l’idea di
completezza. The Popular and Critical Bible Encyclopedia indica che la radice della parola
ebraica resa sette suggerisce l’idea di sufficienza, soddisfazione, pienezza, completezza, perfezione,
abbondanza. Perciò il fatto che la settimana creativa fosse di sette giorni indicava completezza o
perfezione. Poiché è dimostrato che il settimo giorno creativo è lungo migliaia d’anni, essendo
trascorsi quasi 6000 anni dalla creazione di Adamo, e poiché la profezia biblica indica che viviamo
nel tempo della fine di questo malvagio sistema di cose che precede immediatamente il dominio del
pacifico regno di mille anni di Cristo, è ragionevole concludere che questo grande giorno di riposo
completo sarebbe stato di 7000 anni. Il regno millenario di Cristo sarebbe logicamente compreso
in questo giorno di riposo di Dio di 7000 anni. Ciò significa che il settimo giorno creativo è in se
stesso una settimana di giorni di mille anni....che il giorno di riposo di Dio consista di sette giorni
di 1000 anni fu indicato anche da alcuni rabbini ebrei parecchie centinaia di anni fa.....Il mondo
avvenire è il regno millenario del Messia, appropriato culmine alla simbolica settimana di 7000
anni che completa l’esistenza dell’uomo sulla terra durante il giorno di riposo di Dio. Esso recherà
al genere umano riposo dal faticoso lavoro e dalla schiavitù del peccato. Comprendiamo dunque
l’uso da parte di Dio del perfetto numero sette. La settimana creativa consisteva di sette giorni fatti
non semplicemente di ore, ma di 7000 anni ciascuno. Ciò significa che ogni giorno creativo era, in
se stesso, una settimana di giorni di 1000 anni.

Questo insegnamento è riportato oltre che nelle riviste e libri su citati, anche in un altro libro dei
t.d.Geova pubbl. nel 1975 in italiano (L’ETERNO PROPOSITO DI DIO ORA TRIONFA); alla
pag. 47 vi è un titolo significativo: COMINCIA LA “SERA” DEL SETTIMO “GIORNO”
CREATIVO, 4026 A.E.V. Questo titolo da solo dimostrerebbe senza ombra di dubbio
(secondo il loro insegnamento) che ARMAGHEDON sarebbe sopraggiunta nel 1975. Ma
quando il 1975 passò senza che nulla delle cose dette dai t.d.Geova si adempissero, in una
successiva ristampa dello stesso libro (riportando lo stesso anno di pubblicazione 1975, e senza
indicare che era una edizione successiva), al titolo fu aggiunta una parola la quale ne

2
cambiava il senso temporale: COMINCIA LA “SERA” DEL SETTIMO “GIORNO”
CREATIVO VERSO IL 4026 A.E.V. (sottolineatura mia). Stesso cambiamento è stato fatto alla
pag. 130 dello stesso libro, e sono gli unici cambiamenti in tutto il libro. Sono stato prolisso
nelle citazioni ma ciò è stato necessario per la comprensione dell’insegnamento dei t.d.Geova a
riguardo. Nel dirla brevemente, i t.d.Geova insegnano che, ogni giorno della creazione abbia avuto
la durata di 7000 anni. Del settimo giorno, (anch’esso di 7000 anni e tuttora in corso) Dio avrebbe
stabilito 6000 anni per il dominio umano (sotto Satana), ed il restante periodo di 1000 anni per il
suo regno millenario (Ap. cap. 20). In base a questo insegnamento i t.d.Geova, avevano previsto che
ARMAGHEDON sarebbe sopraggiunta nel 1975, in quanto conoscendo la data della creazione di
Adamo avvenuta il 4026 a.E.V., e contando da allora i 6000 anni si giunge al 1975.

Questo insegnamento riguardante i 6000 anni di storia ed i susseguenti 1000 anni del regno di Dio
come detto all’inizio, viene accettato anche da studiosi Ebrei. Vi è anche LA CHIESA DI DIO
UNIVERSALE che insegnava? ciò. Nella sua nota pubblicazione LA PURA VERITÁ3 in un
articolo dal titolo “STIAMO VIVENDO NEGLI ULTIMI GIORNI”, è scritto: Se la cronologia
dell’esistenza umana così come l’abbiamo, è esatta, il primo uomo, Adamo, fu creato circa 6000
anni fa. La Bibbia rivela che il piano Maestro stabilito da Dio per la realizzazione del suo Scopo
sulla terra ha una durata di 7000 anni; i primi 6000 anni sono stati concessi al dominio di Satana
sul mondo, mentre nell’ultimo millennio sarà Cristo a regnare su tutte le nazioni della terra (Apoc.
20:2÷4). In seguito in una successiva rivista4, nel rispondere ad una domanda dei lettori, il redattore
così si esprimeva: nei prossimi anni, con l’approssimarsi dell’anno 2000, sentiremo senz’altro
molte congetture sulla fine del mondo. Alcune di queste predizioni saranno basate sul calcolo del
“piano di Dio di 7000 anni”, secondo cui all’uomo sarebbe stato concesso di governare la terra
per 6000 anni, ai quali farà seguito un governo terreno di Cristo della durata di 1000 anni.
Secondo questo insegnamento, i sette giorni della settimana o i sette giorni della creazione sono
considerati simbolo o modello di questo piano di 7000 anni, basandosi anche su un’interpretazione
letterale dell’affermazione biblica fatta in 2° Pietro 3:8: “Per il Signore, un giorno è come mille
anni”. Il redattore proseguiva dicendo: Ma è questa un’interpretazione corretta di questo versetto?
Proseguendo e citando i testi di ATTI 1:7,8 ...“non sta a voi sapere i tempi o i momenti che il Padre
ha riserbato alla sua Autorità”..., invalidava ciò che la rivista aveva affermato alcuni anni prima.
Entrambe queste due denominazioni, insegnano che ci sarà un millennio di pace sulla terra, dopo i
6000 anni di peccato.
Possiamo calcolare 6000 anni dalla creazione per considerare la loro scadenza come UN o IL
SEGNO dei tempi che ci annuncia la fine?
Siamo oggi giunti davvero alla fine dei 6000 anni dalla creazione?
La Bibbia che cosa ci dice della durata della storia?
La cronologia Biblica ci può essere di aiuto?
Possiamo fare affidamento sulla cronologia che le moderne versioni Bibliche riportano?
Se questa cronologia non è attendibile, qual è l’eventuale motivo o i motivi che hanno portato
a modificare il testo sacro?
Sono questi gli interrogativi ai quali vorremmo rispondere con questo studio.

Quando si mettono a confronto i testi Biblici ed extra Biblici che presentano la cronologia dei
patriarchi che sono vissuti prima e dopo il diluvio, non si può non essere colpiti dalla differenza che
c’è tra di loro. Una differenza di 15 secoli tra il testo EBRAICO MASORETICO (del IX° sec.
d.C. ed utilizzato nelle ns. BIBBIE) e le versioni dei LXX (testo ebraico tradotto in greco nel III°

3
Marzo 1986 pag. 5
4
Gennaio 1993 a pag. 19
3
sec. a.C.) delle quali si possiedono i manoscritti VATICANO ed ALESSANDRINO (prendono i
nomi delle località nelle quali sono stati trovati) e risalgono al IV°, V° sec. d.C.
Al testo greco si possono aggiungere gli scritti di Giuseppe Flavio e i calcoli dei dottori cristiani dei
primi secoli della chiesa (vedi tabella 1 al termine dello studio). A questi si potrebbero anche
aggiungere il PENTATEUCO SAMARITANO, ancora più antico della versione dei LXX, i
numerosi codici COPTI, SIRIACI, ARMENI, GRECI, LATINI, che sono la prova di una
cronologia comune, differente da quella presentata nel testo EBRAICO del quale si servì
Girolamo, nel V° sec. per tradurre la VULGATA e nel VIII° sec. i MASORETI per fissare il testo
ufficiale della comunità Ebraica di allora.
Il lavoro del teologo Jean Zurcher “Une Nouvelle Analyse de la Chronologie Patriarcale”, ci è
stato di notevole aiuto ed a quel lavoro ci siamo ispirati.

IL TESTO MASORETICO HA SUBITO UNA CORREZIONE:


PROVE EXTRABIBLICHE

Prima della distruzione del tempio di Gerusalemme avvenuta nel 70 d.C.(da parte dei Romani) e
della città nel 135 d.C. non si trova un documento che confermi la cronologia Masoretica.
Tutti, computando il tempo dall’origine (da Adamo), all’era cristiana, parlano di un periodo di circa
5500 anni, come è confermato dalla versione dei LXX. Tutti gli scrittori dell’antichità citati da
Clemente Alessandrino (III° SEC.), nel primo libro delle sue Stromates, da Eusebio da Cesarea
(265-329 d.C.), nel suo IX° libro di “La Preparation Evangelique”, e da Giuseppe Flavio
(contemporaneo degli apostoli) nel suo libro Contro Apione, confermano questa lunghezza di
tempo. La chiesa dei primi secoli ha seguito questa cronologia fino al V° sec. Vediamo alcuni
riferimenti.
Lo storico Demetrio di Falera che scrive verso il 177 a.C., una storia dei re di Giuda, conta dalla
creazione 5494 anni fino al IV° anno di Filometore, re d’Egitto, sotto il quale viveva. Se
aggiungiamo i 177 anni che lo separano dall’era cristiana, giungiamo al 5671. Eusebio da Cesarea,
riportando una citazione di Polistore, in riferimento ai calcoli di Demetrio scrive: “Da Adamo fino
all’entrata in Egitto dei familiari di Giuseppe, sono passati 3624 anni, dal diluvio fino all’entrata
di Giacobbe in Egitto, 1360 Anni. Dalla vocazione di Abrahamo dal seno delle nazioni, al suo
arrivo in Canaan, fino al trasferimento di Giacobbe e della sua famiglia in Egitto, lo spazio di
tempo è di 215 anni” (La Preparazion Evangelique libro IX°, cap. 21, tradotto da Séguier de Saint-
Brisson, vol. II°, pag. 24 PARIGI 1846).
Si hanno così 2264 anni (3624-1360) per i dieci patriarchi antidiluviani e 1070 per quelli
postdiluviani, fino alla nascita di Abrahamo. Ciò è quanto si credeva nel II° sec. a.C.
Eupnolème, nel 158 a.C. calcola 5349 anni dalla creazione al suo tempo, cioè V° anno di Demetrio
re di Siria, 5349+158= 5507 dalla creazione all’era cristiana.
Filone Alessandrino (filosofo ebreo residente ad Alessandria d’Egitto), ha anche lui una cronologia
che riflette la versione dei LXX.
Giuseppe Flavio scrive: Demetrio di Falera, Filone l’anziano e Eupnolème non si sono allontanati
molto dalla verità, e in ciò che hanno mancato, li si deve perdonare, perchè essi non avevano
potuto vedere esattamente tutti i nostri libri che avrebbero desiderato per essere pienamente
informati (Contro Apione, libro I, cap. 8, vedi Ouvre di Flavius Joséphe, di Buchon, pag. 834).
La differenza alla quale fa riferimento Giuseppe Flavio non deriva dalla cronologia patriarcale, ma
si rifà al periodo storico da Abrahamo in poi i cui dettagli si trovano nei libri storici.
Nelle sue opere Giuseppe Flavio continuamente dice di fare riferimento ai testi Ebraici. In Antichità
Giudaiche scrive: Io credo che i Greci troveranno piacere in questa opera, perchè essi vi vedranno
tradotta dall’Ebraico nella loro lingua, quale è l’antichità della nostra nazione e la forma della

4
nostra repubblica. Dopo aver parlato delle Sacre Scritture aggiunge: Contengono una storia di
cinquemila anni.
In Contro Apione scrive che Mosè nota che la pioggia che causò il diluvio generale, cominciò a
cadere il 27° giorno del 2° mese nel 2256° anno dalla creazione di Adamo. Le sante scritture ne
fanno il calcolo e seguono con cura particolare la nascita e la morte dei grandi personaggi di quel
tempo. Elenca i 10 patriarchi antidiluviani.. Tutti questi anni aggiunti con i 600 di Noè al tempo del
diluvio, fanno il numero di 2256 (Contro Apione, libro I, cap. III° 3,4). Si ha anche un accordo nella
cronologia dei Patriarchi postdiluviani (libro I, 6).
I manoscritti delle Antichità Giudaiche, presentano però delle differenze nelle cifre della cronologia,
ma ciò è dato dalla volontà dei copisti di voler armonizzare la cronologia di Giuseppe Flavio con
quella ufficiale Masoretica dei secoli successivi.
Sebbene le testimonianze di Giuseppe Flavio e quelle di Giusto di Tiberiade, entrambi
contemporanei degli apostoli confermino il testo dei LXX, esse (testimonianze) non ci devono fare
dimenticare che questi scrittori giudei facevano riferimento alle fonti ufficiali ebraiche del tempo e
che queste cronologie ebraiche non si scostavano dalla LXX, o meglio era la LXX che era in
armonia con la cronologia ebraica; un esempio di ciò: Giuseppe dice che Methushelah aveva 187
anni quando generò Lamec. Ciò è in armonia con il testo Masoretico e differenzia dal testo dei LXX
(Vaticanus del IV° sec. d.C.).
Nell’ambito della chiesa abbiamo:
Clemente Alessandrino (II°-III° sec.), è il primo a studiare in dettaglio la cronologia (Stramets,
libro I, cap. 21), e riflette le cifre dei LXX.
Giulio l’Africano (III° sec.), che è considerato il padre della cronologia cristiana, scrisse la sua
principale opera verso il 220. Essa è andata perduta, Eusebio però ne ha conservata la sostanza nella
sua cronologia, la quale abbraccia la storia dalla creazione fino alla nascita di Gesù che la pone nel
5499, mentre Clemente l’aveva fissata nel 5500.
Origene (185-254 d.C.), sebbene sia meno particolareggiato dal punto di vista cronologico, ci offre
degli elementi indiretti molto importanti. Nella sua opera gigantesca degli Hexaples mette a
confronto le versioni greche del suo tempo (Teodozione, Aquila, Simmaco), per correggere quella
dei LXX in base al testo ebraico (Epist. ad Africam, 5, C, XI, col. 60 in Math. t. XV, t. XIII, col.
1293). Nella sua corrispondenza con Giulio l’Africano, il quale non si preoccupava di cronologia,
non fa nessuna menzione alla diversità cronologica tra le varie fonti che egli aveva sottomano. Ciò
permette di concludere che il testo ebraico in suo possesso aveva la medesima cronologia di quello
della versione dei LXX che corrisponde a quelle greche più recenti. Origene nella sua controversia
con i Marcioniti afferma: Gesù è dunque venuto sulla terra seimila anni dopo che il creatore ha
formato l’uomo (Dialog. contra Marcionitas, pag. 45). In un altro passo dove parla delle 70
settimane di Daniele dice che dalla creazione alla desolazione di Gerusalemme (587 a.C.)
trascorrono 4900 anni, ponendo così la venuta di Gesù verso l’anno 5500 dalla creazione del
mondo. Il silenzio di Origene sulla differenza cronologica ci permette di affermare che i testi ebraici
sui quali hanno lavorato Teodozione, Simmaco e Aquila, sulla cronologia erano conformi al testo
dei LXX. (Teodozione, proselito giudeo di Efeso traduce il testo ebraico in greco tra il 130-180;
Simmaco, samaritano che si fa giudeo compie la sua opera nel II° sec.; Aquila, contemporaneo e
parente dell’imperatore Adriano è presentato dalla tradizione talmudica come un greco convertito al
giudaesimo, formato alla scuola rabbinica della Palestina; egli traduce la Bibbia ebraica in greco
sotto la direzione di R. Akiba nella metà del II° sec.
È nella versione di Girolamo, la Vulgata Latina, che una nuova cronologia dei patriarchi si fa
luce. Girolamo però ne parla come contraria alla tradizione apostolica e giudaica. Riportiamo qui di
seguito le cifre di alcuni principali scrittori Greci, Giudei e Cristiani i quali hanno affrontato
l’argomento, le cifre sono riferite al periodo che va dalla creazione di Adamo alla nascita di Cristo:
dEMETRIO DI FALERA 5671 ANNI ORIGENE 5506 ANNI
POLISTORE 5600 ANNI GIULIO L’AFR. 5500 ANNI
5
TEOFILO D’ANTIOC. 5515 ANNI CLEMENTE AL. 5500 ANNI

IL TESTO MASORETICO HA SUBITO UNA CORREZIONE:


PROVE BIBLICHE

Che il testo ebraico sia stato modificato appare chiaramente dal confronto del testo biblico.

1) SOPPRESSIONE DEL PATRIARCA POSTDILUVIANO CAINAN FIGLIO di ARPAKSHAD


(confr. Luca 3:36 con Genesi 10:24,11:12; 1° Cronache 1:24).
Senza questo patriarca non si può arrivare a 5500 anni dalla creazione al tempo di Gesù, come
pensavano gli storici pagani e cristiani fino al V° sec.
Epifanio, padre della chiesa del II° sec., nomina Cainan come figlio di Arpakshad padre di Scelah
(Haeres, LXVI, 83, libro Anc. 59 e 114).
Il libro dei Giubilei o La piccola Genesi, scritto nel 50 d.C., è un commento della Genesi. Nel cap. 8
possiamo leggere: Cainan, figlio di Arpakshad, trovò un’iscrizione che i padri (molto
probabilmente quelli che hanno vissuto prima del diluvio) avevano inciso su una roccia. Avendola
tradotta, scoprì che si trattava di tutta la scienza che riguardava il corso del sole, della luna e delle
stelle, che tutte le costellazioni vi erano menzionate. Ne fece una copia, ma non ne parlò con
nessuno per paura che Noè si irritasse nei suoi confronti....(H. Rönsch in DAS BUCH DER
JUBILÄEM, Leipzing 1874, pag. 222).
L’evangelista Luca riporta questo patriarca postdiluviano (Cainan), da non confondere con quello
antidiluviano, nell’elenco genealogico di Gesù (LUCA 3:36). L’evangelista arriva a queste
conclusioni dopo aver fatto delle ricerche accurate fin dall’inizio (Luca 1:3).

2) NEL TESTO MASORETICO LA DURATA DELLA GENERAZIONE DIMINUISCE


In Genesi 10:32: Queste sono le famiglie dei figli di Noè, secondo le loro generazioni, nelle loro
nazioni... Al cap. 15:13,16 leggiamo quanto l’ETERNO disse ad Abrahamo: Sappi per certo che i
tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi sarano schiavi, e
saranno oppressi per 400 anni....ma alla quarta generazione essi torneranno quí.
Per la Genesi una generazione corrisponde a 100 anni. Genesi 11:10 dice: Sem all’età di 100 anni
generò Arpakshad.
Se confrontiamo Genesi 11:32, che parlando di Terah (padre di Abrahamo), dice che visse 205
anni, con Genesi 12:4 in cui è scritto che Abrahamo aveva 75 anni quando partí da Haran e Atti
7:4 in cui Luca dice che Abrahamo lasciò Carran (Haran) quando morì il padre (205-75=130 anni)
arriviamo a stabilire che Terah aveva 130 anni quando generò Abrahamo. Ciò conferma ancora la
regola della Genesi seconda la quale una generazione si aggira su 100/130 anni.

3) L’ETÁ DI TERAH È STATA DIMINUITA


Dai testi menzionati sopra (Genesi 11:32,12:4, Atti 7:4), si evince che Terah aveva 130 anni quando
generò Abrahamo, ma ciò è in contrasto con Genesi 11:26 che gli attribuisce 70 anni quando generò
Abrahamo....Evidentemente il testo Masoretico ha subito una diminuzione di 60 anni.
4) LA MORTE PREMATURA DI HARAN
Genesi 11:28 dice: Haran morì alla presenza di Terah suo padre
La morte di un figlio alla presenza del padre era un fatto così eccezionale in quel tempo e comunque
unico nella cronologia biblica, che Mosè ha ritenuto opportuno farlo notare. Ora se noi prendiamo la

6
cronologia come ce la presenta il testo Masoretico (vedi tabella 2), ciò non sembra un’eccezione,
bensì una regola:
Noè vede la morte dei suoi discendenti fino alla Vª generazione (VIª se consideriamo anche
Cainan).
Sem vede la morte di tutti i suoi discendenti, compresa quella di Abrahamo, tranne quella di Eber.
Arpakshad, figlio di Sem, assiste alla morte dei suoi discendenti fino a Terah (padre di Abrahamo),
ma non vede quella del figlio Scelah e del nipote Eber.
É nella cronologia dei LXX (ALESSANDRINO), che la morte di un figlio prima di quella del padre
appare come un evento unico (vedi tabella 3).

PROBLEMI DI POPOLAZIONE
Se supponiamo che la popolazione si raddoppia ogni 25 anni, accelerazione massima mai registrata
nel passato, possiamo avere lo sviluppo della tabella 4.
Se analizziamo la cronologia Masoretica al tempo della nascita di Abrahamo, dopo 292 anni dal
diluvio, la popolazione doveva essere di circa 30.000 persone. Cifra chiaramente insufficiente per
quanto si conosce della società alla fine del 2° millennio a.C. tempo di splendore per la civiltà
EGIZIANA e MESOPOTAMICA, come l’archeologia ce la presenta. Come è possibile che una
popolazione così esigua in tutto il mondo, in quel tempo, possa aver ereditato dalle generazioni che
l’avevano preceduta, ancora numericamente più esigua, le città di BABEL, EREK, AKKAD e
KALMEH nel paese di SCINAR....NINIVE, REHOBOTH-IR, KALAH...RESEN (che è la GRAN
CITTÁ ? (Genesi 10:10÷12).
L’evoluzione politica, sociale e religiosa richiede un tempo più lungo di quanto ci presenta il testo
Masoretico. J. ZURCHER scrive: D’altronde, il racconto della Genesi che fa vivere Noè 350 anni
dopo il diluvio, non lascia prevedere nessun cambiamento sociale, politico o religioso nel corso
della sua vita. L’ unico racconto della vita postdiluviana (Genesi 9), si apre con l’alleanza di Dio
fatta con il padre della nuova umanità, e si conclude con la benedizione profetica del patriarca
pronunciata generalmente poco prima della sua morte, cioè 350 anni dopo il diluvio, all’età di 950
anni (vers. 29). Ora, da questo passo si possono dedurre almeno i seguenti fatti:
1) Dal punto di vista dell’ organizzazione politica non si va oltre il sistema patriarcale. I figli di
Noè, e i figli dei suoi figli, fino al più giovane di essi, Canaan, il più piccolo (vers. 24), hanno
vissuto assieme attorno al patriarca, fino almeno alla sua morte. La dispersione è appena intravista
nella benedizione profetica del patriarca (vers. 27÷ 29).
2) Dal punto di vista sociale, i 350 anni della vita postdiluviana di Noè sono caratterizzati dalla
coltivazione della terra e della vita sotto le tende (vers. 20,27). Non solamente non c’è il minimo
segno di cambiamento, ma la profezia fatta a Jafet lascia pensare che gli stessi figli di Noè non
conobbero mai qualcosa di diverso della vita sotto la tenda (vers. 27); pertanto si sa che Sem visse
502 anni dopo il diluvio (cap. 11:10,11).La civiltà Caldea, fondata sui mattoni, non appare che
dall’epoca della costruzione della torre di Babele .
3) Dal punto di vista religioso, è la stessa cosa. I cambiamenti non sono profeticamente intravisti
da Noè. Ma niente in questo racconto lascia prevedere una evoluzione religiosa che porterà i
discendenti alla Vª generazione a costruire il primo tempio fatto di mattoni: la torre di Babele.
Soprattutto, niente permette di prevedere il politeismo, così caratteristico delle più antiche città
Caldee, che secondo la cronologia Masoretica, doveva pertanto essere contemporanea dello stesso
Noè. Come si vede, senza che sia necessario fare appello alla storia profana, i soli fatti tratti dalla
Genesi suppongono un numero di secoli che la cronologia Masoretica con i suoi 292 anni, è
incapace di fornire. La sola vita postdiluviana di Noè, con i suoi 350 anni, la fa apparire
inverosimile; che si aggiungano i 500 anni di Sem, che non solamente lo fanno contemporaneo di

7
Abrahamo, ma ancora lo farebbero a lui sopravvivere di 33 anni; si comincia a discernere che c’è
dell’impossibile e dell’inaccettabile (op. cit. pag. 30÷ 32).
6) IL TESTO MASORETICO IN CONTRASTO CON LA LEGGE DELLA PROCREAZIONE
Secondo il testo Masoretico i patriarchi postdiluviani hanno generato il primogenito tra i 29 ed i 35
anni (Genesi 11:12,14,16,18,20,22,24),ad eccezione di Terah che generò a 70 anni. La pubertà è
ordinariamente la 3ª o la 4ª parte della vita, qualche volta la 5ª, ma mai la 7ª.
Eber genererebbe a 34 anni e vivrebbe per 464, ciò sarebbe come adire che un uomo di 80 anni ha
generato il primo figlio a 6 anni. Fare generare alla 12ª, 13ª, 14ª e pure alla 15ª parte della vita di
un uomo, è sicuramente contrario alle leggi fisiologiche conosciute; ma ciò è contrario anche
all’insegnamento della Bibbia stessa (op. cit. pag. 33).
Terah, ultimo patriarca, sebbene abbia vissuto meno della metà della vita di diversi patriarchi che
l’hanno preceduto, genera Abrahamo a 70 anni (secondo il testo Masoretico); Abrahamo aveva circa
86 anni quando generò Ismaele (Genesi 17:14); Isacco aveva 40 anni quando ebbe i due gemelli
(Genesi 25:26); Esaù si sposò quando aveva 40 anni (Gen. 26:34), mentre Giacobbe ne doveva
avere 50 quando sposò Lea. Ismaele all’età di 18 anni è ancora sotto la protezione di sua madre
come un piccolo bambino (Genesi 21:14÷ 21; 17:24,25). Quando Giacobbe ed Esaù vengono
benedetti, avevano 40 anni e sono considerati come dei giovani.
Nella tabella 5 alla fine dello studio, vengono confrontati i dati dei patriarchi antidiluviani e
postdiluviani, secondo le diverse fonti in ns. possesso (MASORETICO, SAMARITANO, LXX,
LIBRO DEI GIUBILEI).

PERCHÉ IL TESTO MASORETICO È STATO MODIFICATO ?

Considerando che questa mutazione del testo Biblico avviene tra il III° e V° sec. dell’era cristiana,
tempo di apologisti (difensori, sostenitori di una dottrina) per la chiesa, e di polemica con il mondo
ebraico, pensiamo che i rabbini giudei abbiano cambiato il testo ebraico nel tentativo di poter
giustificare la non messianicità di Gesù e poter proiettare nel futuro la venuta del vero liberatore
d’Israele.
La tradizione ebraica, senza che questa fosse avvallata dal testo sacro, insegnava che il Messia si
sarebbe manifestato alla fine del 6° millennio, inaugurando il 7° millennio con la pace. Essa
prendeva i giorni della creazione e li considerava come tanti millenni, l’ultimo, il 7° era quello
dell’ordine ristabilito. Forse il testo del Salmo 90:4 poteva servire da supporto.
È probabile che questa tradizione abbia avuto la sua origine in PERSIA i cui magi insegnavano che
“dopo un ciclo di 6000 anni, un inviato dal cielo stabilirebbe il suo regno sulla terra imponendogli
la sua legge” (confr. F. Curoni in “La fin du mond selon les mages occidentaux”, Revue de
l’Histoire des Religiones, T. 103, 1931, pag. 29÷96).
I padri della chiesa hanno unanimamente accettato questa tradizione, qualcuno tra loro, come
Agostino, si basava su di essa per annunciare la seconda venuta di Gesù.
Non si può parlare della venuta del Messia nel sesto millennio che a seguito dell’accettazione di una
cronologia identica a quella dei LXX. Verso il IV° E V° sec. questa tradizione riappare nel mondo
ebraico. Il Talmud e la Gemara di quel tempo affermano che il Messia sarebbe venuto alla fine del
VI° millennio. Ma in quel tempo il VI° millennio era nel futuro e non nel passato. I rabbini
insegnavano che il Messia sarebbe venuto dopo 2000 anni di caos, 2000 anni di legge e 2000 anni di
attesa messianica. Il redattore di questa tradizione, verso il 974 d.C., precisa che i peccati d’Israele,
avendo ritardato la redenzione, il secondo periodo si prolunga a scapito del terzo.
Il mondo deve durare 6000 anni : 2000 anni nel caos, 2000 anni di legge, 2000 anni dei giorni del
Messia; ed a causa dei nostri peccati, che sono moltiplicati, che è avvenuto ciò (Lagrange in Le
Messianisme chez les Juif, pag. 208).

8
Questa posizione che pone la venuta del Messia per un tempo lontano è in contrasto con il testo del
vangelo che fa sentire la sua manifestazione come imminente al tempo di Gesù (Luca 2:25÷28,
3:15, 19:11; Giovanni 1:19,21,25, 10:24).
CONCLUSIONE
Questo insieme di prove che dimostrano la non attendibilità del testo Masoretico, ci
permettono di affermare verosimilmente che è passato sia il VI° millennio che il calcolato VII°
millennio di pace.

In base alla cronologia Biblica più attendibile, il cui scopo non è tanto quello di presentare gli anni
del mondo, ma di unire Israele alla genuina fede dei Padri al DIO della creazione che si è rivelato ed
ha parlato, possiamo affermare che verosimilmente siamo all’incirca giunti nel IV° secolo
dell’VIII° millennio. Ciò non significa che il millennio presentato da Giovanni in Apocalisse non si
compirà, la sua realtà è certa.
Non dobbiamo quindi considerare per SEGNO DEI TEMPI, per VERITÁ, errori e speculazioni
umane che adattano la Parola del Signore alla propria filosofia e strumentalizzano il Sacro Testo,
come ha già fatto nel passato l’Avversario con Gesù (Matteo 4:6), per sedurre le persone e se fosse
possibile anche gli eletti.
Riporteremo qui di seguito un sunto di un articolo dell’archeologo Avventista Siegfried H.
Horn a proposito delle genealogie Bibliche.

GENEALOGIE BIBLICHE

La domanda se sia possibile determinare l’età della terra (età dell’umanità), per mezzo della Bibbia
presuppone che la Bibbia valga anche come documento di cronologia storica. Ciò equivale a dire
che la bibbia contiene dati cronologici usufruibili per datare gli stessi avvenimenti Biblici e forse
anche qualche avvenimento secolare. Se cerchiamo nella Bibbia dati di questo genere non
rimaniamo delusi, perchè ci sono affettivamente delle dichiarazioni esplicite a questo riguardo, cioè
delle dichiarazioni che contengono precise informazioni cronologiche, per esempio Geremia
52:5,12 e Luca 3:1,2.
Nondimeno, se esistono nella Bibbia esplicite dichiarazioni di carattere cronologico come quelle
appena ricordate, non tutti gli avvenimenti Biblici sono però databili con sicurezza, e d’altra parte
sussistono divergenze di vedute circa l’affidabilità delle date desunte sulla scorta dei dati reperibili
nella Bibbia.

I PERIODI ANTERIORI AD ABRAHAMO

Mentre vi sono nella Bibbia numerose “enunciazioni cronologiche” relative ai tempi pre-abramitici
non esiste in tutta la Scrittura una sola “enunciazione cronologica” che permetta di datare uno degli
avvenimenti primordiali, sia esso la costruzione della TORRE DI BABELE, la CONFUSIONE
DELLE LINGUE, il DILUVIO o la CREAZIONE.
Tutto quello che incontriamo nella Bibbia in relazione ai tempi pre-abramitici, sono due liste
genealogiche, l’una da Adamo fino a Noè e l’altra da Noè fino ad Abrahamo (Gentile. cap. 5 e 11).
Le suddette liste riportano i nomi di 20 uomini solitamente detti patriarchi, da Adamo fino ad
Abrahamo. Di ciascuno sono date le età al momento della nascita del primogenito e al momento
della morte. Per esempio la lista dice che Adamo aveva 130 anni quando generò Seth e che morì
all’età di 930 anni (Genesi 5:3,5). Se si sommano le età dei 20 patriarchi al momento della nascita
del primogenito, dalla creazione di Adamo fino alla nascita di Abrahamo, si perviene sulla base

9
della versione inglese della Bibbia, ad una somma totale di 2008 anni. Si potrebbe dunque
concludere che Abrahamo nacque 2008 anni dopo la creazione.
Molti studiosi della Bibbia nei secoli passati hanno costruito in questo modo una cronologia Biblica
che ha permesso loro di datare tempi anteriori ad Abrahamo. La più famosa di tali cronologie fu
quella dell’arcivescovo JAMES USSHER pubblicata tra il 1650 ed il 1658 e riportata in margine
nella KING’S JAMES BIBLE (Bibbia del re Giacomo), dal 1679 fin quasi ai nostri tempi. Ma la
questione non è così semplice come appare a prima vista. Le cifre riportate nei cap. 5 e 11 della
Genesi nella versione Inglese della Bibbia (e le Bibbie in uso corrente) sono quelle che figurano nei
manoscritti Ebraici Masoretici e questi manoscritti divergono notevolmente dalle versioni antiche e
segnatamente dalla SEPTUAGINTA (la più antica versione Greca dell’antico testamento nota come
LXX ) e dal PENTATEUCO SAMARITANO nonchè dai dati forniti dà GIUSEPPE FLAVIO. Nei
LXX, a 15 dei 20 patriarchi tra Adamo ed Abrahamo sono attribuite età al momento della nascita
del primogenito, che differiscono dalle corrispondenti età del testo Ebraico, cosicchè la somma degli
anni delle suddette età nel testo dei LXX da un totale di 3394 anni , contro i 2008 anni del testo
Ebraico. Il Pentateuco Samaritano presenta 10 divergenze rispetto al testo Ebraico e fornisce per il
tempo che intercorre tra la creazione ed Abrahamo, un totale di 2249 anni in luogo dei 2008 anni
del testo Masoretico. Giuseppe Flavio dal canto suo diverge in 13 casi e dà per il periodo
intercorrente tra la creazione ed Abrahamo, una cifra totale di 3237 anni contro i 2008.
Queste divergenze fanno sorgere il problema di quale dei quattro testi Biblici antichi sia da
considerarsi il più attendibile. Di primo acchito la nostra preferenza andrebbe al testo Ebraico,
giacchè è noto con quanta scrupolosità e accuratezza i Giudei copiarono e trasmisero il testo
Biblico, e anche perchè le traduzioni protestanti della Bibbia sono state fatte per vari secoli sul testo
Ebraico Masoretico. Tuttavia non si deve dimenticare che la versione dei LXX si fonda sui
manoscritti Ebraici che non esistono più (tranne che nei frammenti dei rotoli del mar Morto), e che
erano anteriori di parecchi secoli ai manoscritti oggi esistenti. Inoltre dobbiamo essere molto cauti
nel giudicare meno attendibile la versione dei LXX, giacchè gli autori del Nuovo Testamento, con
poche eccezioni, usarono questa versione anche laddove essa divergeva dal testo Ebraico (confr.
Atti 7:14 con Genesi 46:27, e Matteo 21:16 con Salmo 8:2). Con ciò non intendo sostenere che si
debba preferire la lezione dei LXX laddove i due testi divergono, poichè per entrambi l’autenticità è
attestata dall’uso che ne fecero gli autori ispirati.

LE GENEALOGIE SPESSO NON SONO COMPLETE

Quando ci si occupa di genealogie sorge un’altra difficoltà, ed è che raramente esse sembrano essere
complete. Non confondiamo però la completezza con l’accuratezza. Non sto dicendo che le liste
genealogiche sono inesatte; io sono convinto che ogni singola enunciazione nelle liste genealogiche
è esatta, ma nonostante questo la lista nel suo insieme può essere incompleta.
Se si confrontano due genealogie Bibliche , si noterà che generalmente l’una è più corta dell’altra.
Per esempio Esdra nel tracciare la genealogia della sua famiglia fino ad Aronne, tralascia diverse
generazioni (confr. Esdra 7:1÷5 con 1° Cronache 6:3÷5); la lista dei discendenti di Davide che
sedettero sul trono di Giuda, in Matteo 1:6÷11 è mancante di diversi nominativi di re (Ahazia, Joas,
Azariah), come si vede confrontando questa lista in 1° Cronache 3:10÷16.
Anche le due liste genealogiche tra Noè ed Abrahamo esistenti nella Bibbia non sono identiche,
come si vede se si confronta Luca 3: 34÷36 con Genesi 11:10÷27; Luca include nella lista un
CAINAN (vers. 36) che manca nella lista di Genesi 11. Alla luce di queste difficoltà si può dunque
ritenere possibile che le liste genealogiche di Genesi 5 e 11 siano incomplete. È ovvio che siamo
ancora lontani dall’aver compreso le antiche genealogie Israelitiche.

LA POSIZIONE DELL’APOSTOLO PAOLO


10
L’apostolo Paolo sembra aver compreso le difficoltà insite nelle antiche genealogie, giacchè nei suoi
scritti esorta due suoi collaboratori nel ministero, ad evitare le discussioni intorno alle genealogie.
In 1° Timoteo 1:4 egli consiglia Timoteo di non occuparsi di favole di genealogie senza fine, le
quali producono controversie piuttosto che l’opera di Dio, che è fondata sulla fede. Nella lettera a
Tito egli giudica le genealogie alla stregua di discussioni stolte e reputa inutili e vane le dispute
intorno alla legge (Tito 3:9).
Questa è la ragione per la quale nei 40 anni di ministero ho sempre evitato di lasciarmi trascinare in
discussioni sulle genealogie Bibliche. Viste le difficoltà che presentano i dati genealogici della
Bibbia, mi sono sempre rifiutato di datare degli avvenimenti anteriori alla nascita di
Abrahamo. Si potrebbe obiettare che non c’è nulla nella Bibbia che sia privo di valore o che sia
stato conservato senza uno scopo. Sono d’accordo. Per conseguenza qualcuno potrebbe pensare che
le genealogie di Genesi 5 ed 11 debbono avere un valore e debbono insegnarci qualcosa, giusto. Ma
io continuo a sostenere che noi non le comprendiamo pienamente, e per quanto concerne questa
carente comprensione sono in buona compagnia, perchè sono in compagnia dell’apostolo Paolo. Più
della metà del 1° libro delle Cronache consiste di genealogie e di elenchi di nomi. Queste
genealogie ed elenchi nominativi debbono avere avuto importanza per gli uomini del passato, e
potranno averne ancora nell’avvenire. Ma è difficile capire quale valore possano avere nel presente.

CONCLUSIONE

Concludendo, ribadisco che non si può fondare Biblicamente la datazione in anni avanti Cristo di un
avvenimento anteriore alla nascita di Abrahamo. Chi vuol credere che la creazione avvenne 4000
anni a.C. non pretenda di fondare questa sua credenza su una cronologia Biblica, poichè in realtà
egli l’ha fondata su una combinazione di cronologie Bibliche e secolari per gli ultimi 4000 anni,
vale a dire fino intorno al 2000 a.C. e su dati cronologici del testo Biblico Ebraico per i 2000 anni
antecedenti

11
BARI, GIUGNO 1996

N.B. Il primo dei due studi presentati è stato arricchito di altre argomentazioni (inserite all’inizio di esso), riguardanti il
credo di alcune comunità religiose (t.d.Geova, Chiesa di Dio Universale), a proposito del tema dei 6000 anni. Inoltre le
tabelle presentate alla fine di questo lavoro sono state ampliate. Questi argomenti di arricchimento ed ampliamento sono
stati curati da Floro Domenico. Al termine dello studio è stata inserita una tabella (n°6), la quale rappresenta un quadro
della possibile cronologia di quel periodo. Le date poste sulle tabelle n°2, 3, 6, riguardanti i periodi di Abrahamo sono
divergenti, in quanto quelle tra parentesi, calcolano le date applicando la profezia dei 430 anni (ESODO 12:40-41) a
partire dall’inizio dell’Esodo sino alla chiamata di Abrahamo, mentre le altre calcolano questo periodo (430 anni) sino a
quando Dio conferma Giacobbe per l’entrata in Egitto (Genesi 46: 1-4), per cui il periodo si si protrae (aggiungendo
altri anni) sino ad Abrahamo.
SEGUONO TABELLE

12
TABELLA N° 1
PATRIARCHI SAMARITANO VATICANO ALESSANDRINO MASORETICO ( IX° SEC.) LIBRO DEI G. FLAVIO CLEMENTE GIULIO TEOFILO EUSEBIO GEORGE CRONOLOGIA

ANTIDILUVIANI PENT. ( X° SEC.) LXX ( IV° SEC.) LXX ( V° SEC.) VULGATA ( V° SEC.) GIUBILEI 50 d.C. 35-97 d.C. D'ALESS. III° SEC. L'AFRIC. III° SEC. D'ANT. II° SEC. DI CES. 265-340 d.C. LE SYNC. VIII° SEC. PROBABILE

ADAMO 130 230 230 130 130 230 230 230 230 230 230 230

SETH 105 205 205 105 105 205 205 205 205 205 205 205

ENOSH 90 190 190 90 90 190 190 190 190 190 190 190

KENAN 70 170 170 70 70 170 170 170 170 170 170 170

MAHALALEEL 65 165 165 65 66 165 165 165 165 165 165 165

JARED 62 162 162 162 61 162 168 162 162 162 162 162

ENOK 65 165 165 65 65 165 65 165 165 165 165 165

METHUSELAH 67 167 187 187 67 187 167 187 167 167 167 187

LAMEK 53 188 188 182 120 182 188 188 188 188 188 182

NOÈ 600 600 600 600 600 600 600 600 600 600 600 600

DA ADAMO AL DILUVIO 1307 ANNI 2242 ANNI 2262 ANNI 1656 ANNI 1374 ANNI 2256 ANNI 2148 ANNI 2262 ANNI 2242 ANNI 2242 ANNI 2242 ANNI 2256 ANNI

PATRIARCHI SAMARITANO VATICANO ALESSANDRINO MASORETICO ( IX° SEC.) LIBRO DEI G. FLAVIO CLEMENTE GIULIO TEOFILO EUSEBIO GEORGE CRONOLOGIA

POSTDILUVIANI PENT. ( X°SEC.) LXX ( IV°SEC.) LXX ( V° SEC.) VULGATA ( V° SEC.) GIUBILEI 50 d.C. 35-97 d.C. D'ALESS. III° SEC. L'AFRIC. III° SEC. D'ANT. II° SEC. DI CES. 265-340 d.C. LE SYNC. VIII° SEC. PROBABILE

SEM 2 2 2 2 - 2 (12) 2 - - 2 - 2

ARPAKSHAD 135 135 135 35 74 135 135 135 135 135 135 135

CAINAN - 130 130 - 57 ( 130 ? ) 130 ? ? ? 130 130

SCELAH 130 130 130 30 67 130 130 130 130 130 130 130

EBER 134 134 134 34 68 134 134 134 134 134 134 134

PELEG 130 130 130 30 61 130 130 130 130 130 130 130

REU 132 132 132 32 59 130 135 132 132 135 (132) 132 132

SERUG 130 130 130 30 57 132 130 130 130 130 130 130

NAHOR 79 79 179 29 62 120(129) 129 (79) 79 75 79 79 129

TERAH 70 70 70 70 70 70(130) 70 (120) 70 (120) 70 70 70 130

DAL DILUVIO AD ABRAH. 942 ANNI 1072 ANNI 1172 ANNI 292 ANNI 575 ANNI 1182 ? ANNI 1075-1175 ANNI 940 ( 993 ) ANNI 936 ANNI 945 ( 942 ) ANNI 1070 ANNI 1182 ANNI

12
TABELLA N° 2
ABRAHAMO
NASCITA CHIAMATA MORTE
| 292 | 367 | 467
DILUVIO ANNI DAL DILUVIO

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600
|______|_______|_______|_______|_______|_______|_______|_______|_______|_______|_______|_______|

- 600 NOÈ (950 ANNI) 350

- 100 SEM (600ANNI) 500

2 ARPAKSHAD (438ANNI) 440

37 SCELAH (433) 470

67 EBER (464) 531

101 PELEG (239) 340

131 REU (239) 370

163 SERUG (230) 393

193 NAHOR (148) 341

222 TERAH (205) 427

292 ABRAHAMO (175) 467

2450 a.C. (2242 a.C.) 2158 a.C. (1950 a.C.) 2083 (1875) 1983 (1775)
| | | |
DILUVIO NASC. CHIAM. MORTE
ABRAHAMO

13
ABRAHAMO
NASC. CHIAM. MORTE
|1172 |1247 |1347
ANNI DAL DILUVIO

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500
| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |

Commento [X1]:
-600 NOÈ (950) 350 TABELLA N° 3
-100 SEM (600) 500

2 ARPAKSHAD (565) 567

137 CAINAN (460) 597

267 SCELAH (460) 727

397 EBER (504) 901

531 PELEG (339) 870

661 REU (339 1000

793 SERUG (330) 1123

923 NAHOR(304) 1227

1102 TERAH(205) 1 307

1172 ABR. (175)1347

3330 a.C. (3182 a.C.) 2158 a.C. (1950 a.C.) 1983 a.C. (1775 a.C.)
| | |
DILUVIO NASCITA MORTE
ABRAHAMO

14
TABELLA N° 4

ANNI DAL DILUVIO POPOLAZIONE DAL DILUVIO


1 8 PERSONE, USCITE DALL'ARCA
25 16
50 32
75 64
100 128
125 256
150 512
175 1.024
200 2.048
225 4.096
250 8.192
275 16.184
300 32.768
325 65.536
350 131.072
375 262.144
400 524.288
425 1.048.576
450 2.097.152
475 4.194.304
500 8.388.608
525 16.777.216
550 33.554.432
575 67.108.864
600 134.217.728
625 268.435.456
650 536.870.912
675 1.073.741.824
700 2.147.483.648

15
TABELLA N° 5

PATRIARCHI ANTIDILUVIANI GIUBILEI MASORETICO SAMARITANO LXX


ADAMO 130 130 130 230
SETH 105 105 105 205
ENOSH 90 90 90 190
KENAN 70 70 70 170
MAHALALEEL 66 65 65 165
JARED 61 162 62 162
ENOK 65 65 65 165
METHUSELAH 67 187 67 187
LAMEK 120 182 53 188
NOÈ 600 600 600 600
DA ADAMO AL DILUVIO 1374 ANNI 1656 ANNI 1307 ANNI 2262 ANNI

PATRIARCHI POSTDILUVIANI GIUBILEI MASORETICO SAMARITANO LXX


SEM - 2 2 2
ARPAKSHAD 74 35 135 135
CAINAN 57 - - 130
SCELAH 67 30 130 130
EBER 68 34 134 134
PELEG 61 30 130 130
REU 59 32 132 132
SERUG 57 30 130 130
NAHOR 62 29 79 79
TERAH 70 70 70 70
DAL DILUVIO AD ABRAHAMO 575 ANNI 292 ANNI 942 ANNI 1072 ANNI

ANNI DA ADAMO AD ABRAHAMO 1949 ANNI 1948 ANNI 2249 ANNI 3334 ANNI

16
ABRAHAMO
NASC. CHIAM. MORTE
|1182 |1257 |1357
ANNI DAL DILUVIO

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500
| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |

Commento [X1]:
-600 NOÈ (950) 350 TABELLA N° 6
-100 SEM (600) 500

2 ARPAKSHAD (565) 567

137 CAINAN (460) 597

267 SCELAH (460) 727

397 EBER (504) 901


21/12/2017
531 PELEG (339) 870

661 REU (339 1000

793 SERUG (330) 1123

923 NAHOR (304) 1227

1052 TERAH (205) 1257

1182 ABR. (175) 1357

3340 a.C. (3132 a.C.) 2158 a.C. (1950 a.C.) 1983 a.C. (1775 a.C.)
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DILUVIO NASCITA MORTE
ABRAHAMO

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