Chartularium Studii Mutinensis (Regesta ... - Itinerari Medievali
Chartularium Studii Mutinensis (Regesta ... - Itinerari Medievali
(1069-1200)
1
1069, gennaio 9, Modena. « In camera palacii episcopi ».
Gualberto figlio del fu Orseverto « de civitate Mutina » e la di lui moglie Teuza
rilasciano una « cartula oblations proprietario nomine » al vescovo di Modena
Eriberto « pro mercede et remedio anime nostre », riguardante detta « cartula »
cinque « iugera de terra iuris nostri, in Villola et in Macregnano seu in Runco
Scalii vel infra comitatum Mutinensem, et si plus nostri iuris inveniri potuerit,
ibidem permaneat, anteposito quicquid nostri iuris invenitur esse in monte
Castanarii a pede montis usque ad verticem eius »; nella quale a proposito della
« stipulatio »stipulata tra le partiti onded rafforzare la donazione stessa, è
contenuto un riferimento esplicito a « Iustinanus summus iuris emendator »: «
... Et omnia quemadmodum perscripta sunt sepedictus pontifex Heribertus ut
firmius undique iuris vinculum vallatum esse videatur, propria voce stipulatus
fuit ab ipsis Gualberto et Teuza iugalibus et ipsi simpliciter respondendo
spoponderunt, cum non est necesse in respondendo eadem omnia repeti que
stipulator expresserit ».
2
1074, maggio 16, Modena.
Eriberto vescovo di Modena fa una concessione « precario atque emphiteocario
1
iure » ad « Albertus causid(ic)o de villa Saliceti » e alla di lui moglie Maria,
nonchè ai loro figli e nipoti riguardante « quintam portionem ex omnibus illis
rebus territoriis que fuerunt detente per qd. Natulem et modo fiant per Leonem
presbiterum ex parte episcopatus S. Geminiani », poste « in villa Saleceti ».
3
1075, giugno 15, Marzaglia.
Alla presenza della contessa Matilde, che presiede un giudizio in Marzaglia,
accanto a tre « giudici del sacro palazzo », Rotchildo (de Balucola), Alberto del
fu Ingelberto e Madelberto e a quattro « legis doctores », « Nordilo (de Castello
Vetere) et Ubaldo de Carpeneta et Everardus filius Rotecherii et Rodulfus de
Sicco », Guiberto del fu Giovanni e Fredaldo del fu Gernone da Correggio
promettono ai fratelli Alberico e Ariberto figli di Domenico « qui Senioripto
vocatur de loco qui dicitur Coregia » di restituire loro tutte le case e terre poste
nello stesso luogo di proprietà del vescovado di Reggio e che erano tenute « per
prechariam » da Domenico padre di Alberico e di Ariberto, nonchè dai fratelli
Giovanni ed Alberto, loro parenti, per concessione dello stesso vescovado.
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1076, marzo 1-24, « Martuli ».
Nel placito tenuto da Nordilo (de Castellovetere), nella sua qualità di « missus
» della duchessa e marchesa Beatrice e da Giovanni visconte, « cum eis
residentibus Guillelmo iudice et Pepone legis doctore », viene decisa a favore di
Giovanni avvocato del monastero di S. Michele di Martuli (Poggibonsi) e di
Gerardo preposto dello stesso monastero la lite che essi vevano con Sigezone
da Firenze a proposito di alcune terre e della chiesa di S. Andrea di piano, che
2
erano state cedute al monastero dal marchese Ugo, al quale a sua volta erano
state cedute da Vuinizo figlio di Ugo di buona memoria. La decisione è fondata
su un passo del Digesto: « lege Digestorum libris inserts considerata ».
5
1079, novembre 23, Ferrara.
Nel placito tenuto della duchessa e contessa Matilde, dopo l’escussione di tre
testimoni, si stabilisce che il fondo di Francolino spetti all’episcopio di Ferrara
contro le pretese di Girolamo abate del monastero di Pomposa. Partecipano al
placito tra gli « advocati » delle parti « Addegerius (de Nonantula) », « Bono
(de Nonantula) » e « Pepo legis doctor) ».
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1081 maggio 20, Bagno (Reggio Emilia)
Placito del giudice Arderico, nonchè « Ubaldi, Nordili, Rodulfi, Alberti et item
Alberti et alii Ubaldi causidicorum, aliorum etiam bonorum hominem », nella
lite tra Andrea e Giovanni « de Fracta » e Sigezone « de Mallagallo », i quali «
3
dicebant se habere ius per libellum ad quartum et aliam condidonem, ut
colonorum mos est, in quadam terra iuris monasterii S. Petri de Mutina que est
in loco Mallagallo, quam Sigezo de Mallagallo per precariam tenet ». Gli stessi
non erano però più in possesso del relativo « libellus » perché esso era andato
distrutto nell’incendio del castello di Fredo né avevano testimoni che l’avessero
letto, onde « negocio diligenter investigato et nulla ratione ex parte eorum
inventa », per ordine del giudice Arderico la lite viene transatta col
riconoscimento da parte degli attori del diritto del convenuto « de ipsis rebus
que per precariam tenet » e con la stipulazione di una penale per la eventuale
inosservanza della transazione.
(Arch. Stato Modena, fondo del monastero di S.Pietro, Cart. I, n. 36, originale)
Edizioni: J. FICKER, Forschungen, IV, 84. Regesti: HÜBNER, n. 1485 (1082),
manca in Overmann. Caratteristiche grafiche del notaio « Albertus » scrittore
della carta 9 genn. 1069 (=Chart. Studii Mut., n. 1) e suo S.T.
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1088, novembre 14, Mantova.
La duchessa e contessa Matilde stipula una « cartula vendicionis » e riceve da
Ubaldo vescovo di Mantova, per conto della chiesa di S. Pietro della stessa
città, una certa somma « pro curte Burbassio, in comitatu Mantuanense cum
castro et burgo, casisi et villis » (Carzetolo, Roncoferrario, villa S. Martino e
Governolo), da lei venduta al vescovo Ubaldo e ai suoi successori. Assiste
tra i testimoni « Sigefredus legis doctor ».
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1088, novembre 14, Mantova. « In domo episcopii S. Petri ».
« Conventio » tra Matilde contessa e Ubaldo vescovo di Mantova, dalla quale
risulta che se Matilde o suo marito o un di lei figlio o nipote, entro termine di
anni dieci, avrà pagato CC lire di denari Milanesi alla chiesa di S. Pietro di
Mantova, il vescovo Ubaldo o qualsiasi suo successore dovrà rendere «
cassatam et tagliatam » la « cartula vendicionis » rilasciata questo stesso giorno
4
da Matilde al vescovo Ubaldo Se ciò non avverrà la carta continuerà ad avere il
suo vigore « perempnis temporibus ». Assistono tra i testimoni il giudice
Arderico, Azo, Deodata e Bono, giudici, Azo figlio di Azone avvocato della
suddetta chiesa, Baldo e « Sigefredus causidicus ».
(Arch. Stato Mantova, B. XX. 2, b. 19, copia aut di poco posteriore all’orig.).
Regesti: P. TORELLI, Regesto Mantovano, I, n. 109.
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1096, maggio 18, Modena.
Benedetto vescovo di Modena fa donazione della chiesa di S. Maria di
Ambiliano al monastero di S. Pietro di Modena alla presenza « Alberti
archidiaconi Mutinensis ecclesie et Guidonis prepositi, Rolandi archipresbiteri,
Aimonis magistri scholarum et Mauricii presbiteri et aliorum canonicorum, et
in testimonio Alberti causdici et Gotifredi causidici et Alberti advocati et
Rolandi di Azonis de Chonrado et Tetelmi et Grasulfi de Civitate Nova et
aliorum quamplurium: Actum est hoc in palatio domnicato feliciter ».
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1098, luglio 5, Garfagnolo (Reggio Emilia).
Nella lite vertente tra il monastero di S. Prospero di Reggio Emilia e gli uomini
di Valli per certi beni illegalmente detenuti da questi nella corte di Nasseta,
dopo che gli stessi eranogià rimasti soccombenti nel giudizio tenuto da Ubaldo
da Carpineti, per cui essi avevano fatto ricorso alla contessa Matilde, questa
demandò a Bono giudice di Nonantola e al predetto Ubaldo giudice di ricercare
la verità anche invitando le parti alla « pugna ». I « causidici » presenti allegano
in giudizio la « lex serenissimi imperatoris Iustiniani ».
(Arch. Stato di Reggio Emilia, fondo del monastero di S. Prospero ora S. Pietro,
A. 24, originale).
Edizioni: MURATORI, Ant. ital., III, 647; AFFAROSI, Notizie storiche della
città di Reggio di Lombardia, Padova, 1755, App. doc., p. VII; J. FICKER,
Forschungen, IV, n. 91; Ricci, I primordi dello Studio di Bologna, 2°, Bologna,
5
1888, n. X; MANARESI, I placiti del « Regnum Italiae », III, 2, n. 478.
Regesti: HÜBNER, n. 1513, manca in Overmann.
11
1104 settembre. « In comitato Mutinensi ».
Nella lite tra gli uomini di Sambuca Pistoiese e la Chiesa di Pistoia la contessa
Matilde, assistita dal cardinale Bernardo Uberti, legato papale in Lombardia e
dal vescovo Dodone di Modena, nonchè da vari « causidici » e « legisperiti »,
tra i quali Adigerio di Nonantola e Sigefredo di Panzano, viene proferita la
sentenza a favore della Chiesa di Pistoia, che ottiene la « restitutio in pristina
possessione ».
(Arch. Stato Firenze, vescovado di Pistoia, 1100 circa, originale).
Edizioni: F. SCHNEIDER, Toskanische Studien, Teil. I-II, in Q.F.IA.B., XI
(1908), n. XII. Regesti: OVERMANN, n. 86, manca in HÜBNER.
12-13
1055, giugno 22, S. Cesario.
Donazione della contessa Matilde al monastero di Montecassino della terza
parte della corte di Pastorino, pervenutale da parte di Gerardo di Corviatico. La
donazione viene convalidata subito dopo in sede giudiziale. Si tratta
sostanzialmente di due atti collegati, al primo dei quali assistono « Bonus index
sacri palatii », « Odaldus causidicus » « Dominicus sacri palatii notarius », che
è lo scrittore della carta. Al secondo presenziano « Aggerius regie aule iudex »,
Bono di Nonantola, (il quale ultimo si sottoscrive con la caratteristica
sottoscrizione metrica usata nel placito di Ferrara del 23 novembre 1079: « Ego
nomininii hoc signo (monografi signo) iudex Bonus haec ita firmo » « Adaldus
causidicus », « Ubaldus index » e lo scrittore « Dominicus ».
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1107, settembre 25-30, Baggiovara.
Placito di Matilde « ducatrix et comitissa », essendo « cum ea Bono iudice de
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Nonantula » a altri « boni homines », tra i quali « Rotechildus (de Balugola)
advocatus (episcopi) » nella lite tra Alfredo e Pietro da Savignano figli del fu
Alberto da Savignano e altri « consortes », che cedono a Dodone vescovo di
Modena « omnes actiones et querimonias et omne ius petendi » che essi
vantavano contro Ardizzone da Bagno « de omnibus illis res mobilibus quas
violenter et iniuste eis abstulerat ». Questi infatti che aveva tolto alcuni loro
beni, si era presentato uan prima volta avanti la contessa, promettendo, con la
garanzia del vescovo, la restituzione dei medesimi, che non era poi avvenuta,
onde aveva dovuto risponderne al vescovo di Modena « studio et vi cometissae
Mathildis coactus », al quale pertanto i predetti cedono ogni loro azione contro
il medesimo Ardizzone di Bagno.
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1108, giugno, Montebaranzone.
Placito della contessa Matilde, in cui la decisione viene emanata « una cum
consilio sapientium, qui ibi aderant », in favore degli « homines curtis Roche
S. Marie de Castello », che erano ingiustamente gravati dell’onere dell’«
albergaria » da parte dei ministeriali comitali, presente tra gli altri vassalli e
testimoni « Bernardus Beneventanus ».
(Arch. Cap. Modena, D.4.XVIII, copia autentica della metà del sec. XII).
Edizioni: MURATORI, Ant. ital., 1, 737; FIORENTINI, Mem. contessa
Matilde, II, 249;
DELLA RENA, Serie degli antichi duchi, V, 62.
Regesti: TIRABOSCHI, C.D.M. II, 298; VICINI, Reg. Ch. Modena, I, n. 310;
HÜBNER, n. 1543. OVERMANN, n. 110.
16
1113, giugno 7, Baggiovara.
Ubaldo « iudex de Carpeneta et advocatus domine comitisse Mathilde ibique
cum eo alius Ubaldus iudex » e i giudici « Bolonus, Lambertus causidicus de
Bononia, Iohannes causidicus de Fredo, Albertus gramaticus de Sancto Marino
» e altri, decidono la lite che si agitava tra Atinulfo abate del monastero di S.
7
Prospero di Reggio Fmilia e il prete Pietro quale messo della chiesa di S. Pietro
« de castro Limide ».
(Arch. Stato Reggio Emilia. Archivi corpor. relig. soppresse, fondo monastero
dei SS. Pietro e Prospero, Pergamene, Cass. n. 6, originale).
Edizioni: TIRABOSCHI, C.D.M., II, 312; C. RICCI, I primordi dello Studio di
Bologna. 2°, Bologna, 1888, n. XVIII.
Regesti: HÜBNER, n. 1551 (1113, giugno 9), manca in Overman.
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1127, novembre 17, Modena.
Fredolfo « prepositus » del capitolo della Chiesa cattedrale di Modena, «
consilio et consensu ceterorum fratrum canonicorum », alla presenza di «
Iohannis causidici (de Freto) » e di altri testimoni, « dedit atque investivit » la
chiesa di Colombaro di « pecias quatuor de terra... in casale Sichimari ».
(Arch. Cap. Modena, Lib. H., cc. 106, copia del sec. XIII).
Regesto: VICINI, Reg. Ch. Modena, I, n. 362.
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1131, maggio 24, Modena.
Il vescovo di Modena Dodone fa una concessione « in perpetuum » al
monastero di S. Pietro di Modena della « silva de Ula », il che avviene « una
cum consilio Mutinensium fratrum canonicorum, similiter per consilium et
consensum Uberti advocati et Rainerii et Guizardini fratres (de Balugola) et
Aigonis et Aldradi fratres in quorum territorio predilla ecclesia est
edificata ». Tra i « testes » figurano « Bernardus medicos ... Rol(andus)
caudidicus et filius Athelardus ».
(Arch. Stato Modena, fondo monastero di S. Pietro, Cart. I (24 maggio 1131)
originale). Edizioni: TIRABOSCHI, C.D.M., III, n. 345. Egli leggeva: «
Beb(...) causidicus »,
mentre la lettura alla lampada di Wood permette di leggere: « Bel..., Bal..., «
meglio » Rol(andus »).
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1132, gennaio 29, Modena.
8
Giovanni, priore del monastero di Marola, promette obbedienza al vescovo di
Modena Dodone « pro ecclesia consecranda in honorem S. Iacobi in
Columbario », alla presenza dell’arcivescovo di Ravenna, del preposito
Fredolfo, « ... una cum suis confratribus », di « Lanfrancus de Gandaceto et
capitaneus eiusdem Mutinensis ecclesiae et vavassores eiusdem ecclesiae » tra i
quali « Albertus de Bononia » e « Iohannes causidicus et alii quamplures ».
Sottoscrivono tra gli altri « Sigezo magister scolarum ».
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1133, giugno 3, Modena. « Actum in claustro canonicorum ».
Fredolfo, preposito del capitolo della Chiesa cattedrale di Modena, col
consenso degli altri canonici « dedit atque investivit » Alberto Storto « de urbe
Mutina » di una casa sita in città e precisamente « de casa una cum area de terra
in qua estat, quam Azo notarius reliquid prefate ecclesie et est in dicta urbe
Mutina iuxta mumm castelli episcopi », il che avviene in presenza di « Iohannis
sacri palacii et Iohannis causidici (de Fredo) et testimonio Petri de Papia » e
altri. La investitura è concessa in modo che « ipse Albertus et eius heredes
perpetualiter habeant licenciam utenti, vendendi, salvo iure et dominio ipsius
ecclesie et canonice ».
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1141, maggio 11, Modena.
Ribaldo vescovo di Modena « concessit ... usumfructum diebus vite sue » ad
Aigone e ad Alberto suo figlio « de urbe Mutina » e ai loro figli e nipoti su una
« peda de terra arativa et buscaliva » posta in « Fratta » di Porcile « precario
atque enphiteocario iure », alla presenza di « Rainerius (de Balugola) advocatus
et Ubertus eius frater » ... « Ubaldus causidicus » e altri.
9
22
1141, novembre 18, Modena.
Ribaldo vescovo di Modena fa una concessione « precario atque enphiteocario
iure » a Rodolfo del fu Giovanni Guiraldi « de loco Curio » e ai suoi figli e
nipoti concernente « peciam unam de terra paludiva iuris predicte ecclesie, que
iacet non longe a prefata urbe in palude de porta Baioana », presenti «
Athelardus causidicus », « magister Peliciarius » e altri.
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1141, novembre 18, Modena.
Ribaldo vescovo di Modena fa una concessione « precario atque enphiteocario
iure » a Giovanni e Martino fratelli, figli del fu Domenico e a Giovanni del fu
Martino Malthreverti « de loco Baioaria » e loro figli e nipoti, presenti «
Athelardus causidicus » e altri testimoni. Beni situati in Baggiovara.
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1142, maggio, Modena. « In palatio domnicato (episcopi) ».
Ribaldo vescovo di Modena, alla presenza dei sette consoli di Modena « cum
eo assidentibus et cum illis Ubaldus causidicus », concede all’abate Placido del
monastero di S. Pietro « locum unum cum aquario in quo molendinum
construatur ». Sottoscrive anche « Sigezo magister scolarum ».
(Arch. Stato Modena, fondo monastero di S. Pietro, Cart. II, n. 27, originale).
Edizioni: MURATORI, Ant. ital., IV, 51.
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1146, aprile, Modena.
Ubaldo preposito del capitolo di Modena concede a Guiberto e Useverto figli di
Uberto « de urbe Mutina » e ai loro figli e nipoti « prechario atque
emphiteochario iure » varie terre e precisamente « res territorias cum casis et
edificiis et vineis, pratis et boscho et frascareis, montibus, vallibus ... iuris
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ecclesie sive canonica S. Geminiani », situate « in Motexello et in Silviaço et in
Rastellioli et in Mugnano et in Cornaleto et sunt iuges VII » et in Saliceto, in
Çese et Sorbara ... », da loro detenute per anteriore « precaria »; alla presenza di
« Guido causidicus » ... « Ubaldus causidicus » e di altri testimoni.
(Arch. Cap. Modena, Lib. H., cc. 103, copia sec. XIII).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, I, n. 434.
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1154, febbraio 28, Modena.
Ildebrando S.R.E. cardinale diacono e « rector et procurator » della Chiesa di S.
Geminiano di Modena fa una concessione « per cartulam precarie atque
emphiteocharie iuris nomine » ad Azone e Bonizo, che ricevono per sè e per i
loro nipoti Teodorico, Guido e Tedaldo figli del fu Ingezone, loro fratello e per
i figli del fu Andrea « de Vixignano » e per i loro figli e nipoti di « acquarium
unum ad edificandum molendinum et faciendum et tenendum in braids Noceti
iuxta flumen Plumbarini »; alla presenza tra gli altri di « Adelardus iudex ».
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1156, ottobre 28, Modena.
Ildebrando cardinale diacono, rettore e procuratore della Chiesa di S. Geminano
di Modena concede « precario atque emphjteocario iure » a « Blanco f.q.
Redulfi + +de loco Purcile » e ai suoi figli e nipoti « peciam unam de terra
buscaliva in loco Fracta », presente « Guido causidicus », « Rainerius (de
Balugola) avocatus » e altri testimoni.
28
1157, dicembre 24, Modena.
II vescovo di Modena Enrico concede « precario atque emphyteocario iure » a «
Widone iudex » e a Sigifredo di lui fratello del fu « Guido de Gajo » e ai loro
figli e nipoti « omnes res illas territorias quas nunc habent per anteriorem
11
precariam et sunt pecias sex ..., in Brajda ..., in Mazadizio ..., in curse Masse ...
», presente « magister Aldricus » e altri testimoni.
29
1159, agosto 18, Modena.
II vescovo di Modena Enrico « per cartula precharie atque emphiteocharie iuris
nomine » concede a Raimondo, che riceve, che riceve per sè e fratelli e ad
Alberto figlio di Giovanni Bonzo, che riceve per sè e Pietro suo fratello ed
entrambi per sè i loro figli e nipoti « peciam unam terre iuris S. Geminiani »
posta in « Massaricie », alla presenza di « Guillelmus causidicus de Medioelano
» e di altri testimoni.
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1160, marzo 16, Modena.
Enrico vescovo di Modena concede « per cartulam precharie atque
emphiteocario iure » a Martino de Fontana « habitator in civitate Mutine » e ai
suoi figli e nipoti « duas petias terre » poste « in Runchis de Vacilio », alla
presenza di « Guillielmus causidicus », di « Albertus de Sancto Marino » e di
altri testi.
31
1160, agosto 27, Modena
Enrico vescovo di Modena fa una concessione allo stesso titolo a Pietro « de
Caxolo », pure « habitator in civitate Motine »e ai suoi figli e nipoti
concernente « petiam unam terre iuris S. Geminiani » posta « in Runchis de
Vacilio », presente « dominus Jacobus » e altri testimoni.
12
(Arch. Cap. Modena, E. 18, CCXVIII, originale)
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 524.
32
1161, febbraio 18, Savignano.
Enrico vescovo di Modena concede a Lanfranco, Iantolino e Sicherio, che
ricevono per sè « et pro toto comuni de Savignano » quattro iugeri di terra in «
Valle dei Tre Cerri », il tutto « ad utilitatem comunis Savignani, salva temen
iustitia domini Henrici episcopi » alla presenza di « magister Aldricus » «
dominus Iacobus » e di altri testimoni.
33
1163, marzo 11, Modena.
Decreto di Ermanno « Verdensis episcopus et imperialis legatus » nella lite tra
le monache di S. Tommaso di Reggio e Corrado figlio di re Enrico, presente tra
gli altri testimoni « Ugo causidicus ».
« Actum est hoc in palacio Mutinensi, in praesentia domini Henrici Mutinensis
ecclesiae episcopi ed domini Ugonis eiusdem ecclesiae archipresbiteri ...
domini Ugonis causidici « ... » e altri.
(Arch. Stato di Reggio Emilia, Archivi delle corporaz. relig. soppresse, fondo
del monastero di S. Tommaso, Pergamene, Cass. I, n. 57, originale).
Edizioni: MURATORI, Ant. ital., I, 477-478.
34
1163, aprile 5, Modena.
Ubaldo preposito della canonica modenese fa una concessione « prechario
atque emphiteocario iure » a Rodolfo figlio del fu Marchello « habitator civitate
Mutine » e ai suoi fi e nipoti « prechario atque emphiteoticario iure »
riguardante undici « pecias » di terra lavorativa, vineata, prativa e boschiva
poste in Cese e in Albareto; tra i confinanti risulta un « Martinus Dotorii ».
13
35
1165, agosto 11, Chiagnano.
I1 vescovo di Modena Enrico con uno strumento di rinnovazione d’enfiteusi
concede a Onesto, Beatrice e Gisla, figlie del fu Girardin « da Paçano » e ai loro
figli e nipoti vari beni situati « in loco Legorzano », « in Griciano », in «
Paciano » e in altri luoghi, già detenuti dai suddetti fratelli e dai loro padri, «
per anteriorem precariam », alla presenza di « magister Guiotus » tra altri
testimoni.
36
1166, gennaio 13, Modena.
Ubaldo preposito della canonica modenese concede « iure locations et
conductions in perpetuum » a Stefano del fu Pietro Dunbelli, che riceve per sé e
per il « patrus suus » Teodorico e loro eredi, « quoddam casamentum » posto in
Modena; « et si vendere voluerint, primum prepositum vel successores
appellent; et si emere voluerint, vendant eis pro. xii. denarios Lucenses minus
quam alteri ». Sono presenti come testimoni « Gandulfus imperialis aule iudex
ordinarius » ... « Geminianus de Ita et filius dus magiscola ».
(Arch. Cap. Modena, Lib. H. cc. 110, copia del sec. XIII).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 570.
37
1168, maggio 17, Modena.
Alberto de Godo e suo fratello Dux concedono ai consoli di Modena, « Guidoni
causidico ». Ugoni de Tado, « Martellus (iudex) », Bernardo Malvezo,
Rainuccino de Gomola e Ugone di Gorzano, tutto quello che possiedono nel
vescovado di Reggio « ad tutelam et defensionem comunis Mutine, ut presentes
consules et eorum sueccessores qui pro tempore fuerint, habeant omnes
dationes et omnes factiones et districtum et placitum pro comuni civitatis et ad
eius uti(li) tatem ». La stessa promessa fa « Iohannes de Bonefado », a nome
suo e di suo fratello « de suis hominibus et possessionibus constitutis in
episcopatu regino ».
14
(Arch. com. Modena, Registrum Privilegiorum, n. 37, copia del sec. XIII).
Edizioni: TIRABOSCHI, C.D.M., III, n. 436; SIMEONI-VICINI, Registrum
Privilegiorum
comunis Mutinae, I (Bibl. Dep. storia patria Emilia-Romagna, Sezione di
Modena, n. 31), Modena, 1940, n. 10.
38
1168, maggio 19, Modena.
Gli « homines » di Pigneto giurano la cittadinanza modenese « in presentia
consulum Mutine », Ugone de Gorzano, Ugo de Tado, « Guidoni iudicis,
domini Martelli (iudicis) », Carnelvario di Martino e di altri testimoni.
39
1168, maggio 24, Modena.
Il sacerdote Giovanni, canonico della Chiesa di Modena, per ordine « domini V.
eiusdem ecclesie archipresbiteri et ex consilio suorum fratrum canonicorum »,
concede ai consoli di Modena, Bernardo Malvezo, buccabadata, Ugo de
Gorzano, « Guidoni Iudici »e Ugo de Tado, tutti gli uomini e possessi della
canonica « in episcopatu regino ».
40
1168, maggio 24, Modena.
« In presentia et testimonio » tra gli altri di « Albertus de Sancto Marino »,
Alberto da Varana per sè e il nipote Alberto figlio del fu Enrico e Rainuccino
da Varana, danno e concedono « per presentem cartulam » ai consoli di
Modena, Bernardo Malvezo, Buccabadata, Ugo de Gorzano, « Guidoni
causidico e Carnelvario, tutti gli uomini e possessi loro nel vescovado di
Reggio Emilia « ad tutelam et defensionem et curam comunis Mutine ».
15
(Arch. com. Modena, Registrum Privilegiorum, n. 38).
Edizioni: TIRABOSCHI, C.D.M., III, n. 439; SIMEONI-VICINI, Registrum
Privilegiorum comunis Mutinae, I, n. 13.
41
1169, aprile 11, Solara.
Sentenza pronunciata nel giudizio presieduto dal cardinale Ildebrando Grassi
nella lite tra il vescovo di Modena, Enrico e l’abate di Nonantola Alberto,
presenti i giudici nonantolani Adigerio e Azo, « Guidottus iudex », « Cattanus
iudex pisanus », nonchè « Daiferius magister de Benevento », nella quale si fa
cenno al « libellum contra abbatem factum » che il vescovo « porrexit » ad
Ildebrando, quindi all’uso giudiziale del libello scritto. La causa termina con la
« redditio possessionis ».
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1169, agosto 7, Bologna.
Giovanni vescovo di Bologna, giudice delegato del Pontefice Alessandro III,
pronuncia sentenza tra Guido abate di Pomposa e Monaldo priore di S. Maria di
Porto, presenti tra gli altri « sapientes » « dominus Iacobus vir prudentissimus
», « magister Aldricus », « Uthelricus de Malconscilio », « Gaitanus de Pisis »,
« Pillius Medicinensis ».
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1169, agosto 27, Modena.
Il vescovo di Modena Enrico fa una concessione « per cartula precharii atque
emphiteocarii iuris nomine » a Rainiero figlio di Calloello da Renno
riguardante una « petiam terre iuris S. Geminiani » posta « in Runchis de
Vacillio », alla presenza di « magister Guido », « Albertus de S. Marino » e altri
testimoni.
16
(Arch. cap. Modena, F. 6 CCXXXVI, originale)
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 594.
44
1170, giugno 23, Bologna. « Actum in claustro S. Salvatoris ».
Sentenza di Guido priore di S. Maria di Reno, giudice delegato del Pontefice
Alessandro III, nella controversia vertente tra i monaci di Nonantola e la pieve
di S. Maria di Panico, alla presenza di « Odericus (de Malconsigli) » « legis
doctor », « magister Oddo romanus huius
cause assessor », « magister Aldricus », « Galitianus, Henricus de Bails », «
Guilielmus Gosia, legum doctores ».
45
1176, novembre, Modena.
Vendita di vari beni fatta da Giovanni figlio di Corrado da Canossa al
monastero di Marola, alla presenza di « Iacobus de Mandria » e di altri testi.
(Arch. Stato di Modena, fondo del monastero di Marola, Cart. III, n. 23,
originale).
46
1179, febbraio 1, Modena.
Ardizzone vescovo di Modena concede « prechario atque emphiteocario iure »
a Girardino di Montegibbio « qui dicitur Albertus de Malliatica » e ai di lui figli
e nipoti una certa « pecia » di terra « iuris S. Geminiani » posta « in Maçaditio
», presente « Martinus doctor » e altri testimoni.
47
1179, ottobre 7, Parma.
17
I giudici Guido e Musone « assessores » dei consoli di Parma nella lite tra
Ardizzone vescovo di Modena e Bretto Gualzi per una certa terra posta « in
Basilicanola » e « in Mamiano » provvedono, in assenza del convenuto, « quia
ad sententiam audiendam Brettus stare contempsit », a costituire il vescovo
stesso possessore dei beni controversi, alla presenza tra altri testi di «
Guiscardus de Colurnio ».
48
1180, luglio 22, Modena.
Giuramento di « abitanza » di Guidotto Manfredi al podestà di Modena Gerardo
Rangoni e ai consoli di Modena, in presenza « domini Guidonis de Papia
advocati » e di altri testimoni.
49
1180, settembre 9, Bologna.
Sentenza di Giovanni vescovo di Bologna e di Alberto arciprete della Chiesa
cattedrale bolognese, giudici delegati papali nella lite promossa dal « magister »
Uberto « agens nomine Mutinensis canonice » e l’arciprete Lanfranco di
Bondeno « de quadam ecclesia posita in Modena » alla presenza di « dominus
Hodericus legis doctor, Rolandus de Rodulfus (de Guarino), Ilbertinus
causidici, magister Ubaldus ».
50
1180, ottobre 5-6, Rubbiera, « intra ecclesiam ».
Bonifacio preposito del capitolo di Modena investe i « domini de Herberia »
della corte e del castello di Panzano « iure recti et honorifici feudi », presente
trai testi « dominus Guido de Papia ».
18
(Arch. Cap. Modena, Lib. H, cc. 153, copia XIII secolo).
Edizioni: TIRABOSCHI, C.D.M., III, n. 508.
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 734.
51
1181, gennaio 4, Modena.
Bonifacio abate di Nonantola investe « prechario atque emphiteocario iure »
Bonafide figlio di Urso, che accetta per sè e il di lui fratello Gilio e i suoi figlie
nipoti di una « pecia » di terra posta « in villa S. Ambrosi », presente tra i testi «
dominus Pileus ».
52
1182, gennaio 11, Modena.
L’abate Bonifacio di Nonantola concede « prechario acque emphiteotico iure »
a Marsilio e ai suoi figli e nipoti cinque « pecie » di terra poste « in villa de
Runco », presente « dominus Pilius » e altri testimoni.
53
1182, giugno 16, Modena.
Il giudice Arlotto « ex delegatione Ardicionis Mutinensis episcopi cognitor litis
» che verteva tra « Guilia f.q. Blanci de Porcile » e Gosberto (de Porcile) emana
la sua decisione, presente « dominus Pilius » tra altri testimoni.
19
Ardizzone vescovo di Modena fa una concessione « iure locationis et
conductionis usque in terciam generationem expletam » a Pietro Navono « de
Porcili » e ai suoi figli e nipoti di « una certa pecia » di terra posta « in corte
Porcilis », presenti tra i testimoni « dominus Martellus (iudex) », « dominus
Wiçardus (de Colornio) ».
55
1183, ottobre 28, Modena.
Ardizzone vescovo di Modena fa una concessione « prechario atque
emphiteocario iure Usque in quintam generationem expletam » ad Alberta
Pildeguerre e ai suoi figli e nipoti, riguardante « totam terrain iuris S.
Geminiani » già detenuta da Pietro Cavalerio e Andrea Bonaçoli « in Mugnano
», presente tra i testimoni « dominus Wido Papiensis iuris preceptor »
56
1183, novembre 16, Modena.
Ardizzone vescovo di Modena fa una concessione « iure locationis et
conductionis usque in terciam generationem expletam » a Trenco e a Girardo
figlio del di lui fratello defunto Petracca riguardante « xviii. pedas terre iuris S.
Geminiani » poste in Mugnano, presenti tra i testimoni « dominus Arlottus
(iudex) » e « dominus Wiçardus (de Colornio?) ».
57
1183, dicembre 19, Modena.
« Il dominus » Beccafaba e suoi figlio Giovanni vendono al Ardizzone vescovo
di Modena tutto ciò che possiedono « tam donicata quam vassallos et homines
universos in tota curte et castro de Benedello », in Iddiano, « Flabiano »,
Bibone, Palude e in tutti gli altri luoghi che stanno al di sopra di Coscogno, cioè
20
nel Frignano, presenti trai testimoni « dominus Pilius iuris preceptor, dominos
Girardus (de Baioaria) iudex, dominus Gandulfus (de Saltino) iudex ». « Actum
in Mutine palatio ».
58
1185, giugno 10, Modena.
L’abate Bonifacio di Nonantola fa una concessione « precario atque
enphiteocario iure » a « Guiçolus de Runco » e al di lui fratello Beninsegna,
loro figli e nipoti, alla quale presenzia tra i testimoni « Guido da Pavia ». Beni
situati « in Runco et Gajo vel alibi ».
59
1186, febbo 20, Modena
Martino preposto della Chiesa di Modena concede « prechario atque
emphiteocario iure » a Lamberto del fu Dati « quandam peciam terre » situata
in Albareto, presenti tra gli altri « Ribafutus medicus » e « Martinus Doctoris ».
60
1186, febbraio 20, Modena.
Martino pseposito della Chiesa di Modena fa una concessione « prechario atque
emphiteocario iure » a « Martino Doctori » e ai suoi figli e nipoti di « iiii.
pecisa terre, iuris canonice, in Albareto ».
(Arch. Cap. Modena, Lib. H, cc. 107, copia XIII secolo).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 790.
61
1186, giugno 15, Bazzano.
21
Lite tra « dominus Gunterius Leonensis abbas » essendo suo procuratore «
dominus Obertus » priore di Panzano e « dominus Raineris abbas S.Stehpani »
di Bologna circa la chiesa di S. Biagio di Vogulo avanti ai giudici delegati del
ponteifce Urbano III, che erano Raniero arciprete della Chiesa di Bologna , «
magister Martinus » preposito modenese e « dominus Albertus » priore di S.
Cesario, nella quale viene fatta una « concordia iure transactionis » alla
presenza di vari testimoin tra i quali figura « dominus Pilius iuris preceptor »
62
1187, gennaio 25, Modena
« Mafredus Piçi » podestà di Modena « una cum cnsulibus et advocatis suis,
domino guizardo de Pançano, domino Odone de Gorçano, domino Alberto
Grasulfi..., domino Gerardo iudice, domino Matheo », per volontà del consiglio
grosso del comune di Modena, concede a Michele abate del monastero di S.
Pietro per la « restauratio » del canale del monastero stesso « quendam rivolum
ex canale comunis Mutine quod fluit per pratum de Battalia » e ciò « in
presentia et testimonio domini Guidonis Papiensis iuris periti » primo tra i «
testes ».
63
1187, luglio 6, Modena.« In monasterio S. Petri ».
Controversia tra l’arciprete della chiesa di S. Martino « de Cautino » e
l’economo della pieve di S. Michele di Nonantola « de tota illa decima » che la
pieve di Nonantola teneva tra il Besentolo, il fiume di Pontelongo, il Musone e
il Panaro « vetus »; presenti « dominus Iordaunus de Pisis », « dominus Pilius
22
Medicinensis » e altri testimoni.
64
1188, marzo 17, Modena.
Il vescovo di Modena Ardizzone concede « in perpetuum » alla badessa Maria
del monastero di S. Eufemia « quandam postam molendini cum aquario et
accessione et ingressu in canale qui venit a Sancto Leonardo ... ubi pro volunate
abbatissae molendinum commodius fieri posit », alla presenza del « dominus
Wido Papiensis », assieme ad altri testimoni.
65
1188, aprile 29, Modena.
L’abate Bonifacio di Nonantola concede « precario atque emphiteocario iure »
al giurisperito « Pilio Medicinensi » e ai suoi figli e nipoti « Gandulfum de
Sancto Ambrosio cum omni tenuta sua, quam habebat et tenebat ab ecclesia
Sancti Silvestri in villa Sancti Ambrosii », nonché i « Marchesellos de Solara
cum omni tenuta eorum ».
66
1188, agosto I, Reggio Emilia, piazza di S. Prospero.
Giuramento di salvezza e di aiuto reciproco tra Modenesi e Reggiani; presenti
tra gli altri « dominus Wido Papiensis ».
23
67
1188, agosto 2, Modena, « in maiori ecclesia ».
Giuramento dei Modenesi per l’alleanza coi Parmigiani e i Reggiani, presente
tra i Modenesi che giurano « dominus Pilius », accanto a « magister Panzanus
».
(Arch. Stato Reggio Emilia, archivio antico del comune, serie « capitoli », «
Liber grossus antiquus comunis Regii », cc. 75r 75v, 76r, copia XIII sec.)
Edizioni: F.S. GATTA, Liber grossus antiquus comunis Regii, (Bibl. Dep.
Storia patria Emilia e Romagna, Sezione di Modena), I, Reggio Emilia, 1944, I,
CXLIX. (= Chart. Palii, n. 9).
68
1188, agosto 7, Modena.
« In presentia et testimonio », tra gli altri del « dominus Widonus Papiensis » e
di « Bernardus de Parma » Guglielmo del fu Gherardo Rangoni rifiuta ad
Alberto Preçenarii, che accetta per il vescovo di Modena, « totum feudum quod
habebat et tenebat ab eo et quod habuit pater eius sive in Vacilio vel Mezaditio
sive alibi ».
69
1188, 20 ottobre, Modena.
L’abate Bonifacio di Nonantola concede « prechario atque emphiteotecario iure
» a Giovanni « de Runco » notaio e ai suoi figli e nipoti « medietatem totius
terre ac tenute quam Ubaldinus de Gajo... per manentiam habuit et tenuit,
ubicumque sit vel invenni potest » presente tra gli altri testi « dominus Pilius ».
70
24
1188, dicembre 14, Modena.
Lodo dei consoli Modenesi tra le opposte fazioni dei Frignanesi, presente «
dominus Guiscardus parmensis advocatus comunis Mutine » tra gli altri « de
consilio ».
71
1189, giugno 3, Modena, « actum in palatio episcopi Mutinensis ».
Lanfranchino « de Limite » « fedt finem » nelle mani di Ardizzone vescovo di
Modena « de tota terra qua tenebat ab eo per feudum in curte Fredi », onde
riceve un compenso da « Guizardo Colorniensi », il quale viene poi investito
dal vescovo « in se et suos heredes masculos et feminas iure recti et honorifici
feudi » della stessa terra « secundum regni usum » presente, tra altri « Lotherius
Cremonensis ».
72
1192, gennaio 23, Modena.
« Wido Vicedomini » nella sua qualità di « advocatus comunis Mutine, tempore
regiminis domini Alberti de Adegerio potestatis Mutine », essendo « cognitor
litis » nella controversia vertente tra « Wazo », procuratore di Ardizzone
vescovo di Modena da una parte e Pietro Venetico, agente per sé e per
Albertone Venetico, « cui ad hanc litem curator datus est », dall’altra parte;
nella quale controversia si chiedeva la restituzione del feudo di Vacilio che essi
avevano avuto da Gerardo Rangoni, giacché si trattava di « allodium Sancti
Geminiani », emana sentenza favorevole al vescovo, « questione fidelitatis Petri
et Albertoni iudicio curie episcopi per pares reservata », alla presenza tra di altri
del « dominus Wido Papiensis ».
25
« Concordia illorum qui fuerunt electi pro facto canalis de porta Baioarie », la
cui osservanza viene promessa da « Albertus Addegerii Mutine potestas cum
advocatis suis pro comuni » e da « Albertus Agi pro domo Sancti » e ciò
avviene « in pieno consilio ad campanam sonatam », presente, tra molti altri
ragguardevoli « cives », e « de consulibus mercatorum » anche il « dominus
Guiçardus de Colornio ».
74
1192, novembre 6, Modena.
Bonifacio abate di Nonantola fa una concessione « prechario atque
emphiteotico iure » a Cornaclono e ai suoi figli e nipoti concernente vari beni
posti « in Porciliam in loco ubi dicitur Fratte », presente tra altri testi « dominus
Pilius ».
75
1192, dicembre 11, Cremona, « in camera domini Sycardi Cremonensis
episcopi ».
Verbale di lettura e pubblicazione di un « breve » imperiale diretto « fidelius
suis Conrado Tridentino episcopo, Alberto Adegerii, Pilio legum doctori,
Alberto Struxio Cremonensi », ai quali l’imperatore aveva affidata la causa
vertente tra di lui e i « Cremenses », con l’ordine di sospenderla durante la sua
assenza e cassando gli atti nel frattempo compiuti.
26
Geschichte), Leipzig, 1867, rist. Darmstadt, 1965, App. 12, n. 28. (= Chart.
Pilli, n. 12).
76
1192, dicembre 17, Lodi.
« Gubertus de Multis Denariis », console del comune di Cremona « ex parte
domini Henrici imperatoris et ex parte comunis Cremone » dà e consegna a
Corrado vescovo di Trento, ad Alberto Adegerii, « Pillio legum doctori » e ad
Alberto Struxio cremonese « litteras apertas sigillatas sigillo domini Henrici
imperatoris », il cui tenore era lo stesso del breve precedente.
77
1194, marzo 22, Modena.
« Ugo Vescontus quondam Sigeci de Portiole » rilascia una canula « finis et
patti de non petendo » al vescovo di Modena Ardizzone e ai suoi successori «
de omni eo, quod habebat et ei pertinebat ex parte ecclesie Sancti Geminiani de
Mutina » e confessa di aver ricevuto « pro qua fine » da Gosberto, fratello del
predetto vescovo, una certa somma.
« Actum Mutine in palatio episcopi ». Il primo dei « testes » è « dominus
Guizardus Colorniensis ».
78
1194, agosto 17, Modena.
Girardo sagrestano della Chiesa di S. Geminiano di Modena, mentre giace
infermo, confessa, essendo sano di mente « quod episcopus Ribaldus posuit
eum in sacrestia ad costudiendum res sacrestie, et sic ipse pro eo et pro aliis
successoribus suis custodivit res sacrestie et tesaurum pro eo et aliis
successoribus et non pro alla persona vel personis », alla presenza di vari
testimoni, il primo dei quali è « dominus Guizardus de Colornio ».
27
(Arch. Cap. Modena, G. 24. DVI, copia dello stesso notaio rogante).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 851
79
1194, ottobre 2, ...
« Widolinus Buccacii, Reversus et Manfredus » fratelli fanno « finem et
refutationem » al vescovo di Modena Ardizzone di tutto quello che avevano in
feudo « in Savignano et eius curte » onde il vescovo ne fa investitura a Oderico
di Savignano, presente « dominus Wido Papiensis » tra altri testimoni.
80
1195, agosto 14, Modena.
Egidio vescovo di Modena concede « quoddam casamentum, in quo est
beccaria, cum canale et ripa ex utroque latere canalis » a Martino preposito
della Chiesa di Modena « ad edificandum et habitandum » e ciò « pro anime
sue remedio in perpetuum concessit ». « Actum Mutine in palatio episcopi,
domino Alberto magiscola, domino Fantebono, domino Iacobo, domino
magistra Meçovilano, domino Gosberto et domino Rolandino presentibus » Tra
i « testes » figura per primo « dominus Wido Papiensis iuris preceptor ».
81
1195, settembre 19, Modena.
Lambertino di Cantulo di Castelvetro investe « iure recti et honorifici feudi »
Guaitone e suo fratello Ariberto, nonché il di lui nipote Guidone « de quadam
terre pecia in curte Cestriveteri ubi dicitur Misele ». « Actum Mutine, in
ecclesia Sancti Geminiani », presente come primo testimone » dominus
Guizardus Colorniensis ».
28
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 864.
82-83
1196, gennaio 30, Modena.
La lite vertente tra Egidio vescovo di Modena e Gosberto, relativa alla «
domum Tiniosi, mansum Girardi de Carpeneta, terram hominibus de Nirano et
terram Turturini et aliquantulam
terre in braida de Porcile et duos boues », viene risolta dai « pares curie » nel
senso che Gosberto debba giurare « quod omnia predicts et aliud quod habebat,
voluntate Ardicionis Mutinensis episcopi habebat » e così Gosberto giura, onde
gli stessi « pares curie » decidono che il vescovo debba investire lo stesso « de
omnibus predictis rebus et de omni alio quod habeat a Sancto Geminiano » e
così íl vescovo investe Gosberto per sè e i suoi eredi « iure recti et honorifici
feudi ». « Actum Mutine in palatio episcopi », primo fra i testi « dominus
Guido Papiensis ».
(Arch. Cap. Modena, H. 1. DXXII, originale e H. 1. DXXIII copia del sec. XIII
e H.1. DXXIV, originale).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 867-868.
84
1196, febbraio 21-22, Modena.
Egidio vescovo di Modena investe Martino del fu Iacano de Sicco « lure recti et
honorifici feudi » per sè ed eredi della metà di un « casamentum et casa super
se habentem » sito « in porta S. Petri », alla presenza del « dominus Guido
Papiensis » e di altri testi.
85
1196, giugno 16, Modena.
Egidio vescovo di Modena concede a Malusato di Cognento ed eredi « iure
locations et conductionis in perpetuum » un appezzamento di terra « iuris
Sancti Geminiani » posto « in loco Cugnenti », presente « dominus Guido
Papiensis » e altri testimoni.
29
(Arch. Cap. Modena, H. 3. DXXXII, originale).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 875.
86
1196, luglio 11, Nonantola.
Bonifacio abate di Nonantola concede « prechario atque emphitioticario iure » a
« Viviano Amice de civitate Mutine » e ai suoi figli e nipoti vari beni posti « in
curse Sicci », alla presenza di « dominus Pilius iuris doctor » e « dominus Odo
de Brixia ».
87
1196, luglio 16-17, Modena.
Egidio vescovo di Modena concede a « Mutinensi Ferrariorum » e ai suoi figli e
nipoti « precario atque emphiteocario iure » tre appezzamenti di terreno « extra
portam Baioarie.« Actum in Mutine palatio », presente « dominus Guido
Papiensis » e altri testimoni.
88
1196, luglio 27, Modena.
« In presentia et testimonio domini magiscole, magistri Giratdi, magistri
Mediivillani canonici ecclesie Sancti Geminiani, domini Guidoni Papiensis » e
di altri, Egidio vescovo di Modena assolve e libera Giovanni Engeçetti, Martino
de Calamello e Giovanni del fu Artusio per sè e fratelli « ab omni iugo
manentie et habitantie tam in rebus gum in personis », dopodiché li investe di
vari appezzamenti di terreno « pro feudo castellantie in curie Saviniani, in villa
de Ulmeta ».
89
30
1196, dicembre 2, Modena. « In domo comunis Mutine, in consilio ad
campanam sonato ».
Guglielmo Rangone podestà di Modena dà e concede « positam unam
molendini iuxta molendinum de meço » alla « domus laborerii Sancti
Geminiani », nella persona di « Alberto Agy ipsius domus massario » e ciò in
cambio « posite que erat iuxta pontem lapideum, extra portam veterem de
Baioaria », alla presenza degli « advocati (comunis) » - Giberto e Iannello, - di
molti « milites » e « cives », nonché di « dominus Pyllius ».
(Arch. cap. Modena, Cod. O.II.11. cc. 204, copia sec. XIII).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 881 (= Chart. Pilli, n. 15).
90
(1196, dicembre 29-1197 gennaio 5), Ambiliano.
Petricino Teberti promette ad Egidio vescovo di Modena di fare una casa nel «
castrum Dulioli » entro il Natale prossimo venturo, alla presenza tra altri testi,
di « dominus Pilius ».
91
1197, maggio 6, Modena.
Egidio vescovo di Modena concede ad Albertino del fu Cornalino « pro dimidia
» e a Martino del fu Savignano « pro alia dimidia » e loro eredi « iure locationis
et conductionis in perpetuum » tre iugeri di terra nella corte di Baggiovara,
presente « dominus Guido Papiensis » tra altri testimoni.
92
1197, luglio 17 (agosto 17?), Modena.
« Alda quondam Bertoloti » che dichiara di avere più di 25 anni, col consenso
di Rolando suo marito, vende ad Alberto Agy massario della « domus laborerii
Sancti Geminiani » una certa « clausura » posta fuori della porta dì Baggiovara.
« Actum Mutine in eccelsia Sancti Geminiani », presente « dominus Guidone
31
Papiensis » tra altri testimoni.
(Arch. Cap. Modena, Cod. O. II. ii, cc. 205, copia XIII secolo).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 893.
93
1197, luglio 25-26, Modena.
« In presentia et testimonio domini Guidonis Papiensis ... magistri Martini de
Ganaceto » e di
altri, Rainerio e Giacomo di Parma, fratelli, restituiscono nelle mani di Egidio
vescovo di Modena la terza parte di quattro iugeri di terra in Vacilio; ciò fatto il
vescovo investì della suddetta terza parte « Guiçardo de Tancreda » e i suoi figli
e nipoti « prechario atque emphyteotico iure ».
94
1197, agosto 29, Modena.
Lite e controversia vertente tra Domenico « scindicus » del monastero di S.
Pietro di Modena da una parte e Martino « scindicus » della pieve di S. Vito
dall’altra « super eccelsiam Sancte Marie de Asseribus »; coll’intervento di
Egidio vescovo di Modena, « Lotari cremonensis, « Pappe subdiaconi », giudici
delegati a definire questa causa, « composicio de utriusque partis assensu facts
est » e ne vengono definiti i particolari. Presenti come « testes »: « Arlottus
(iudex?), Girardus de Baioaria (iudex), Guido Papiensis, Otto Brixiensis ».
95
1197, novembre 18, Modena, « actum Mutine palatio episcopi ».
Egidio vescovo di Modena concede « prechario atque emphiteocario iure » ai
figli di Rodolfo de Rocca, Adriano e Roco, e ai loro figli e nipoti « medietatem
.xii. iugerum pro indiviso terrç iuris Sancti Geminiani » posti in Braids e in altri
luoghi non distanti dalla città, in presenza di « dominus Pilius » e di altri
testimoni.
32
(Arch. Cap. Modena, H. 3. DXXXV, originale).
Regesti: VICINI, Reg. Ch. Modena, II, n. 898, (= Chart. Pilli, n. 17).
96
1198, marzo 7, Modena.
Martino « Mutinensis ecclesie prepositus » concede, col consenso degli altri
canonici tra i quali
figurano « Albertus magiscola », « magister Girardus », « magister Meçivilanus
», a Giovanni di Michele di Giovanni Orie e ai suoi eredi in perpetuo « totam
terrain et tenutam, quam a canonica in Albareto habere et tenere consueverant
», presente « dominus Pilius iuris preceptor » e altri testimoni.
97
1198, marzo 31, Modena.
Egidio vescovo di Modena concede « Petro Ferrario » e ai suoi figli e nipoti «
prechario atque emphiteotico iure » tre appezzamenti di terra « iuris Sancti
Geminiani » in Curtatone e in altri luoghi, presente « dominus Guido Papiensis
» e altri testimoni. « Actum in Mutine palatio ».
98
1198, aprile 30, Modena.
« In presentia et testimonio domini Guidoni Papiensis » e di altri, Ugolino e
Geradino da Campiglio confessano, alla presenza del vescovo Egidio, che tutto
quello che essi possedevano o altri possedevano per loro « in curia Sancti
Severi » apparteneva a S. Geminano « et constituerunt se possiedere nomine
Sancti Geminiani ».
33
99
1198, maggio 24, Modena.
Egidio vescovo di Modena concede « prechario atque emphiteotico iure » ad
Albertino e Martino fratelli del fu Pietro de Rozo de Fredo e ai loro figli e
nipoti un appezzamento di terra « in Boceto », presente « dominus Guido
Papiensis » e altri testimoni.
100 - 106
1198, giugno 29, Nonantola.
L’abate Bonifacio di Nonantola rilascia varie concessioni « prechario atque
emphiteotico iure » nelle quali è ricordato « dominus Octo (de Brixia)
iurisperitus », tra i testimoni. Nella terza di esse (n. 20) sottoscrive anche «
Ugiço episcopus Ferrariensis », delegato papale a sovraintendere alla
amministrazione della abbazia.
107
1198, dicembre 5, Modena.
Ugo preposito della Chiesa di Parma presenta in giudizio avanti a Sicardo
vescovo di Cremona, Legato papale in Lombardia, il « lihPllus » introduttivo
della lite contro Guglielmo Rangoni, Guidotto Adelardi e Radaldo di Ganaceto,
che detenevano « iniuste » terre di proprietà della Chiesa di Parma situate in
Marzaglia e nella sua corte; alla presenza di « dominus Pillius doctor legum,
dominus Guido de Papis doctor legum, dominus Opto (nome in parte abraso)
magistri Albuini doctor legum ».
108
34
1199, marzo 1, Modena.
Egidio vescovo di Modena investe « Giradus Capud Agnelli » e i suoi eredi «
iure recti et honorifici feudi » del feudo già tenuto da Bonifacio di Casinalbine
per (sub) investitura del predetto Girardo e del feudo già tenuto dai figli di
Armannino Norberti per (sub) investitura del medesimo Girardo, alla presenza
di « dominus Pilius » e di altri testimoni. « Actum Mutine in palatio episcopi ».
109
1199, marzo 28, …
« In presentia et testimonio domini Guidoni Papiensis » e di altri, tra cui «
magister Iordanus », Palmerio del fu Alberto Brenderii restituisce ad Egidio
vescovo di Modena un appezzamento di terreno posto in Saliceto, del quale il
medesimo vescovo investe poi l’arciprete di Saliceto.
110
1199, aprile 7-9, Ferrara.
Compromesso e lodo pronunciato dal podestà di Ferrara e da altri arbitri in una
controversia tra i mercanti modenesi e gli « asaçatores » ferraresi circa il
pagamento dei diritti per la condotta del sale, presente tra gli altri « dominus
Guiçardus de Colornio, iudex domini comitis Ugolini de Panico potestatis
Mutine, et iudex comunis Mutine », il quale, assieme a « Benencasa, consul
mercatorum Mutine », rappresenta il comune di Modena quale « nuntius ».
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1199, aprile 20, …
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« In presentia domini Guidoni Papiensis » e di altri testimoni Egidio vescovo di
Modena investe Guglielmino per sè ed eredi « de tota terra et decima », che lui
e i suoi antenati avevano tenuto « a Sancto Geminano in villa Albareti vel in
eius pertinentiis » e ciò « iure recti et honorifici feudi pro quo iuravit
fidelitatem domino episcopo ».
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1199, arile 24, Modena.
« Martinus quondam Arpalini de Rocha Sancte Marie » dà e concede al
vescovo di Modena Egidio « in causa offersionis » tutto il suo allodio e le cose
mobili e immobili che aveva « in plebatu Sancte Marie de Rocha ». « Actum
Mutine in palatio episcopi », presente tra altri testimoni « dominus Guido
Papiensis e « magister Iordanus ».
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1199, novembre 29, Modena.
Egidio vescovo di Modena investe Deodato e Benedetto figli del fu Alberico
Montanari e i loro figli e nipoti « iure recti et honorifici feudi » di due
appezzamenti di terra posti: in Vaciglio e Fontanese, alla presenza di «
Iacopinus Otte » e di altri testimoni. « Actum Mutine in palatio episcopi ».
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1199, dicembre 12, Modena.
Egidio vescovo di Modena concede un casamento « in quo est beccaria » a
Martino preposito della Chiesa di Modena, che riceve a nome della canonica. «
Actum Mutine in palatio episcopi », alla presenza di « dominus Alberto
magiscola ... domino magistro Girardo ... domino magistro Meçovilano »,
nonché di « dominus Wido Papiensis iuris preceptor » e di « magister Ribufatus
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».
115
1200, gennaio 12.
Egidio vescovo di Modena investe Buvolotto per se ed eredi « iure recti et
honorifici feudi » di dieci biolche di terra « in Quiniente », che appartengono
alla tenuta di Andrea Giusti e che rimangono da cinque iugeri, detenuti dal «
dominus Guido Papiensis », presente tra i testi lo stesso « dominus Guido
Papiensis ».
116
1200, maggio 22, Modena.
Enrico abate del monastero di S. Pietro di Modena concede « prechario atque
emphiteotico iure » a « Gandolfo quondam Ramisini » vari beni posti « in loco
et vocabulo qui dicitur Teçis », presente tra altri testi « dominus Pilius ».
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1200, settembre 29, Modena.
Il vescovo di Modena Egidio concede « prechario atque emphiteotico iure » a «
Biaque » e ai suoi figli e nipoti vari beni posti non distanti dalla città, in
Albareto, Maçadizio e in altri luoghi, presente tra gli altri testimoni « dominus
Pilius ».
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1200, novembre 24, Modena.
Egidio vescovo di Modena concede a Teuzo ed eredi « iure locationis et
conductionis usque ad .xx. annos » varie terre in Duliolo e « unum molendinum
» presente tra altri testi « dominus Pilius ».
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