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GEO - Classe Prima - Temi - Geografia Fisica - Testi - Le Colline Italiane (Con Consegna)

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Approfondimento sul paesaggio collinare

• Leggi il seguente testo e prepara un’esposizione


dell’argomento. Segui queste fasi di lavoro, sottoponendo di
volta in volta all’insegnante i risultati del tuo lavoro:
• Costruisci uno schema o una tabella riassuntivi sulle diverse
origini delle colline;
• Cerca nell’atlante la collocazione delle colline più importanti
italiane nominate nel testo;
• Costruisci una mappa o una scaletta di sintesi degli aspetti
antropici legati al territorio collinare;
• Costruisci una scaletta espositiva che contenga le
informazioni più importanti del testo: fai un esercizio di
esposizione a voce alta come preparazione per la
spiegazione in classe.

L’ambiente e il paesaggio collinare


Le colline sono rilievi che non superano i 600 metri di altitudine.
Normalmente, si estendono fra le pianure e le montagne e,
generalmente, il paesaggio collinare è antropizzato: sulla cima delle
colline l'uomo ha costruito paesi, mentre sui fianchi ci sono i campi
coltivati e i boschi. Nell'Italia settentrionale, le colline sono presenti
in particolare a ovest, nel Piemonte. La collina può avere forme dolci
e arrotondate, con copertura di vegetazione, ma anche scoscese o
brulle.
Anche le colline, come le montagne, hanno una vita. Non sempre
però sono nate allo stesso modo. Per quanto riguarda la loro origine,
le colline si possono distinguere in quattro grandi tipologie:
strutturali, moreniche, vulcaniche, tettoniche. Le colline tettoniche
sono originate dal corrugamento della crosta terrestre e dal
sollevamento dei fondali marini, causati dai movimenti delle placche
crostali. Ad esempio, sono di origine tettonica le colline del
Monferrato e delle Langhe in Piemonte o le Murge in Puglia.
Diversamente, le colline vulcaniche, come è indicato dal nome stesso,

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sono originate da antichi vulcani spenti che successivamente sono
stati ricoperti dalla vegetazione e sono andati incontro all’erosione
esogena degli agenti atmosferici (precipitazioni, vento). Tra queste, le
più importanti sono i Monti Berici e i Colli Euganei, che si trovano in
Veneto, e le colline del Lazio, della Toscana e della Campania. In terzo
luogo, le colline strutturali devono la loro morfologia a montagne
sottoposte ad erosione per lunghissimi periodi di tempo; in Italia
sono strutturali le colline lucane in Basilicata. Infine, le colline
moreniche sono state originate da detriti accumulati e trasportati dai
ghiacciai nel corso della loro discesa a valle: i detriti trascinati a valle
dalla lingua del ghiacciaio si ammassano di fronte ad essa oppure ai
suoi lati, formando dei rilievi collinari. Sono di origine morenica le
colline del Canavese in Piemonte e le colline che si trovano attorno al
lago di Garda. Nell’Italia Settentrionale le aree collinari più estese
sono quelle delle colline prealpine, mentre nell’Italia centrale le
colline occupano superfici più ampie. Le colline laziali, invece, hanno
spesso origine vulcanica: ne sono testimonianza i laghi circolari che
spesso ne occupano la sommità. Le colline dell’Italia meridionale
hanno prevalentemente un suolo calcareo e argilloso, che le espone
in modo intenso all’erosione degli agenti atmosferici, ed in particolar
modo delle piogge, che, combinandosi con il calcio presente nelle
rocce, in parte lo dissolve.
Per quanto riguarda gli aspetti antropici del paesaggio collinare,
anticamente l’ambiente collinare è stato scelto dall'uomo come
luogo di insediamento e residenza per le sue favorevoli
caratteristiche climatiche, per la maggior possibilità di difesa dagli
attacchi nemici e per la fertilità del terreno. La collina inoltre non
presentava aspetti sfavorevoli all’insediamento, come invece
accadeva nel caso di vaste aree pianeggianti, interessate da ristagno
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idrico, formazione di paludi e, molto spesso, dalla diffusione
della malaria. Questa precoce antropizzazione delle colline ha portato
alla formazione di un paesaggio agrario nel modo in cui noi lo
conosciamo: rispetto alle montagne le colline si caratterizzano quindi
per essere state ampiamente modellate dall’uomo con colture,
insediamenti, strade. Proprio l’intervento dell’uomo sul paesaggio è
uno dei criteri che ci aiuta a distinguere le colline dalle montagne. Le
colline infatti sono per lo più caratterizzate dalle tipiche colture della
vite e dell’ulivo (un tempo era molto diffusa anche quella del grano).
L’aspetto di questi rilievi è comunque quello di un territorio diviso in
una moltitudine di campi lavorati, con la presenza, a partire dalla
seconda metà del XX secolo, anche di piccole e medie industrie.
Inoltre questo ambiente è accogliente anche grazie al clima: qui
infatti in primavera l’aria è più fresca e più salubre; spesso soffiano
venti che purificano l’atmosfera; l’estate è meno afosa che in pianura
e l’inverno meno rigido che in montagna. Infine, l’aspetto pittoresco
e armonioso di molte località collinari ha contribuito a renderle molto
interessanti per il turismo, anche enogastronomico.

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