MONARCHIA E ILLUMINISMO
Course Storia
Confidence Not Confident
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FRANCIA
Il governo di Luigi XIV: il cardinale Mazzarino muore e Luigi
XIV prende il potere nelle sue mani. Non fu però un periodo di
pace: la Francia fu in guerra per 30 anni, ci furono carestie
e imposizioni fiscali e ciò portò a frequenti rivolte. Ciò che
viene evidenziato di questo periodo è la “gloria” legata
all’eroismo e al coraggio delle gesta militari; in più Luigi
XIV consolidò l’egemonia continentale. Il francese non era
solo la lingua della diplomazia ma venne appresa da tutta
l'élite europea.
La carica più importante del suo governo fu il controllore
generale delle Finanze (di cui ne fu titolare Jean-Baptiste
Colbert): controllava la politica interna.
Ci fu un’aumento della nobiltà di yoga a scapito dell’antica
nobiltà di spada: vennero impiegati gli intendenti per
l’amministrazione locale. Ciò consentiva di superare le
difficoltà della venalità delle cariche.
Reggia di Versailles: qui viene concentrato tutto il potere
(le sommosse cittadine non potevano colpire qua).
Politica culturale: rigide regole: nascita etichetta; simbolo
della nuova gerarchia (il re non era più il “primo fra pari”).
Luigi XIV aveva infatti scelto come suo emblema il Sole. Aveva
favorito la formazione di una cultura ufficiale, controllando
arti e scienze (censura).
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Politica religiosa: lo Stato francese di fondava sulle
“libertà gallicane” che asserivano l’autonomia da Roma del re
nella nomina di vescovi e dei titolari dei benefici
ecclesiastici. Luigi XIV per fortificare questa politica fece
approvare la superiorità del concilio sul papa e negò
l’infallibilità del pontefice.
Contro i giansenisti:
Giansenismo: dissidenza cattolica nata dall’olandese Cornelio
Giansenio che sostiene che la grazia costituiva un dono divino
concesso indipendentemente dai meriti.
Questa visione polemizzò (specialmente Blaise Pascal) contro i
gesuiti.
Richelieu aveva eliminato i privilegi dei calvinisti francesi,
e Luigi XIV decise di riportare la Francia all'unità
religiosa, revocando l'Editto di Nantes nel 1685.
Motivi: convinzione del re che la Francia non avesse più
bisogno dell'alleanza internazionale con i principi
protestanti / desiderio di apparire come difensore della
Cristianità cattolica.
Nonostante i divieti 200-300.000 ugonotti lasciarono la
Francia per altri paesi europei: favorirono al popolamento e
alla diffusione della specializzazione tecnica e
manifatturiera.
Rivolte nel ‘600: con la revoca dell’Editto di Nantes si vide
un trionfo dell’assolutismo monarchico: le minoranze religiose
non potevano più bloccare rivolte. Le rivolte non avevano
motivi antifeudali con l’eccezione dei bonnets rouges in
Bretagna: eccessi del prelievo feudale e signorile.
Rivolta dei camisards (camice) 1702-04: protesta per la
persecuzione degli ugonotti e motivi antifiscali.
Mercantilismo: colbertismo: nato da Colbert è la più completa
realizzazione del mercantilismo. Mirava ad accrescere il saldo
attivo della bilancia commerciale grazie all’intervento dello
Stato (fare entrare più soldi di quanti ne escano).
Protezionismo: protezione dei prodotti nazionali a scapito di
quelli stranieri (più esportazione che importazione).
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In realtà fu un fallimento: non poteva reggere senza l’aiuto
dello Stato e molti vincoli e criteri furono evasi.
Esercito: Louvois centralizzò l’amministrazione e pose
l’esercito al servizio di una politica di espansione contro la
Spagna e l’Impero ma non ebbe riscontri eclatanti.
Guerra contro la Province Unite: la Francia fu sconfitta e con
la pace di Nimega venne abolita la tariffa protezionista.
INGHILTERRA
Carlo II: gli Stuart tornarono al potere e Carlo II emise un
Editto di indennità e perdono, un’amnistia a favore dei
delitti contro la monarchia. Vennero però perseguitati i
dissidenti dell’anglicanesimo.
Minacce: ripresa dell’assolutismo (Carlo II era succube di
Luigi XIV) e cattolicesimo (Carlo II non aveva eredi e il
fratello Giacomo si era convertito). Test Act 1673: esclusione
dalle cariche pubbliche di tutti i non anglicani.
Habeas corpus: tutelava i sudditi dagli arresti arbitrari
compiuti dall’esecutivo; infatti il corpo dell’arrestato
doveva essere portato dianzi ad un giudice.
Tories: Whigs:
i cnservatori, legati alla i liberali, interpreti degli
Chiesa anglicana, difensori interessi commerciali,
del mondo rurale. (Ebbero la vogliono la libertà
meglio). religiosa.
Seconda/”gloriosa” rivoluzione: Carlo II muore e salì al trono
Giacomo II. La sua politica minacciava il clero anglicano con
l’ipotesi di una restaurazione papista. I whigs insieme con i
tories si rivolsero a Guglielmo d’Orange marito di Maria
Stuart. Gli olandesi sbarcarono in Inghilterra e Giacomo II
fuggi: il Parlamento offrì la corona a Guglielmo e Maria
consentendo così l’installazione di una monarchia
costituzionale che si fondava su il Bill of Rights.
Il nuovo sistema politico:
eliminati i vincoli alla libertà di stampa
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1701 Act of Settlement: esclusione dalla successione dei
discendenti di Giacomo II, introdotta la norma che il
sovrano doveva essere in comunione con la Chiesa
d’Inghilterra.
1689 Toleration Act: concedeva la libertà religiosa ai
dissidenti.
Alla fine del ‘600 ci fu una rivoluzione: la rivoluzione
finanziaria che vide il proprio centro nella fondazione della
Banca d’Inghilterra; questa divenne infatti un canale
privilegiato di raccolta di ricchezze private e permetteva di
mettere le mani sul debito pubblico.
RUSSIA
Codice del 1649: divise la società i tre ceti:
uomini di servizio: nobiltà
uomini del borgo: mercanti e artigiani
uomini del distretto: contadini servi o contadini liberi
Con il Codice però i servi videro peggiorare le loro
condizioni, e inoltre vennero imposti diversi vincoli che
ostacolavano la mobilità sia sociale che fisica.
Cosacchi: questo irrigidimento della società portò a rivolte
urbane e rurali. Importanti furono quelle dei cosacchi tra il
‘600 e ‘700: erano tribù nomadi e si vedevano minacciati
dall’espandersi nei loro territori dei possessi della nobiltà
e dello Stato. Nel 1670 allora il capo cosacco Stenka Razin
creò una formazione ribelle volendo liberare il popolo dalla
servitù e dai soprusi. Molte città insorsero ma con spaventosi
massacri l’esercito statale riuscì a sopprimere la rivolta.
Nel frattempo c’era uno scisma religioso tra Vecchi credenti e
fedeli della Chiesa ufficiale.
Pietro I il Grande: divenne zar a 10 anni ma si volle dedicare
all’attività militare. Ripreso il potere istituì un governo
assoluto e autocratico con il solo obbiettivo di trasformare
la Russia in un organismo militare a statale; ma per ottenere
questo era necessario uno svecchiamento delle tradizioni, di
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un reclutamento con il contributo di tutti i ceti e di un
addestramento ad opera anche di ufficiali stranieri. E fu cos’
che nel 1709 riuscì a sconfiggere lo svedese Carlo XII a
Poltava.
Dotò inoltre la Russia di una marina di guerra con la quale
espandersi sul Baltico: ne è una conferma anche la fondazione
di Pietroburgo e l’adozione di un’economia di tipo
mercantilistica.
Amministrazione: ne affidò la coordinazione ad un Senato di 9
membri e le carriere statali vennero aperte a tutti e
giudicate secondo un principio di meritocrazia (istituì
infatti diverse scuole e accademie). Venne infatti istituita
la Tabella dei ranghi che suddivise le carriere i 14 gradi:
tutti, anche i nobili, partivano dal primo grado e una volta
arrivati all’8 si entrava a far parte della nobiltà.
Sconfissero definitivamente la Svezia con le paci di Stoccolma
e Nystad: ora controllavano il Baltico.
GUERRA DEI 7 ANNI
La guerra fu iniziata da Federico II di Prussia perchè si
sentiva accerchiato: all’inizio riportò diverse vittorie ma
poi venne sconfitto dai Russi, fino a quando con la morte
della zarini Elisabetta, la Prussia si salvò. Ci fu una pace
con la Russia e poi con l’Austria.
La Prussia ebbe successo perchè, nonostante fosse uno stato di
piccole dimensioni era militarmente forte e politicamente ben
guidato e riuscì a sfruttare le rivalità e le debolezze delle
altre potenze (così come fece con la Polonia che venne più
volte spartita tra le nazioni).
ILLUMINISMO
Nasce negli anni ‘30 del ‘700 e la Francia ne fu il maggiore
centro di diffusione.
Ragione: ne favorivano un uso libero e spregiudicato in quanto
appartiene a tutti gli uomini; è in grado di vagliare
criticamente la realtà con il proposito concreto di assicurare
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la felicità e il benessere degli uomini (viene data attenzione
anche ai sentimenti), con un metodo empirico e sperimentale.
Caratteristica è la fiducia nel progresso: la storia è intesa
come faticoso processo di incivilimento e come liberazione
della tutela del sacro e dell’irrazionale (contro la Chiesa:
superstiziosa). L’illuminismo si può infatti considerare
laico: c’è un rifiuto dei dogmi e non mancano correnti atee e
materialiste.
Nasce una nuova figura di intellettuale, disposto a esplorare
nuovi campi disciplinari ed è sempre legato al pubblico e alla
divulgazione tanto che si moltiplicarono i luoghi e gli
strumenti della comunicazione.
Nascita: agli inizi del ‘700 la Francia era il paese più
popolato e più ricco d’Europa, le arti avevano subito un
enorme sviluppo e l’assolutismo di Luigi XIV alimentava la
volontà di creare un terreno favorevole al dibattito.
Montesquieu: con i suoi valori costituzionali liberali e
democratici, il nobile di toga Charles de Secondat, barone di
Montesquieu, ne “L’Esprit des lois” descrive i 3 sistemi
politici e poi sottolinea l’importanza dei corpi intermedi (es
il parlamento) per neutralizzare la degenerazione delle
monarchie in dispotismo e quindi l’importanza della
separazione dei poteri.
Voltaire: amico di Federico II di Prussia, Francois-Marie
Arouet detto Voltaire fu difensore della tolleranza, nemico
dell’oscurantismo e dei privilegi, e teorizzò una monarchia
assoluta illuminata dai filosofi.
Enciclopedia: o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti
e dei mestieri (1751/1765); la figura del philosophe i
identificò spesso con quella dell’enciclopedista, e
l’Enciclopedia divenne un vero e proprio partito filosofico.
Rousseau: guardava alla storia come progressiva decadenza e
corruzione rispetto a uno stato originario in cui gli uomini
erano innocenti e uguali e poneva come fondamento
dell’inuguaglianza l’introduzione della proprietà privata;
tutto ciò determinò la sua rottura con il mondo dei
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philosophes. A favore delle sue tesi elaborò una proposta di
rifondazione della società e dell’uomo.
Contratto sociale: ipotizzò un patto sociale in cui i
singoli rinunciano ai loro interessi, la volontà generale
prevale su quella individuale; ma questo può solo
realizzarsi in un regime di democrazia diretta (sovranità
popolare).
Emilio: delinea un modello educativo “naturale” e promuove
una nuova pedagogia, che incoraggia il libero sviluppo del
bambino.
Le scienze dell’uomo: si diede il via alle discipline
dell’antropologia culturale e dell’etnologia; ci fu un
ampliamento degli orizzonti storiografici ai paesi
extraeuropei che portò anche ad una visione più laica della
storia. Ci fu un contributo dell’illuminismo inglese con
Edward Gibbon.
Le scienze fisiche e chimiche:
elettrologia: con Galvani e Volta
chimica: con Lavoisier
sul piano teorico: con Hume che rifondò la teoria della
conoscenza negando così il carattere universale delle leggi
scientifiche
Quesnay: fu il maggiore rappresentante della fisiocrazia che
considerava la terra come la fonte unica e primaria della
ricchezza; proponeva la libertà dei commerci e l’abolizione
dei dazi doganali, ponendosi in contrasto con il
mercantilismo.
Adam Smith: con lui nasce l’economia politica, scienza che si
pome come disciplina autonoma. Vede nel sentimento il movente
dell’agire e nell’utile individuale il criterio di
comportamento. Se ciascuno è lasciato agire liberamente
contribuisce al benessere collettivo, secondo un agire guidato
da una “mano invisibile”. Come i fisiocratici era pro al
libero mercato e al libero scambio: sarà il fondatore
dell’economia “classica” e il primo teorico del liberismo.
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Ricardo: divide le categorie del sistema economico in tre:
rendita / proprietari terrieri
profitto / capitalisti industriali
salario / lavoratori salariati
Ne deduce che il profitto è la molla del nuovo sistema.
Utilitarismo: secondo Jeremy Bentham l’utilità è alla base
dell’azione morale che può essere giudicata in funzione del
piacere o del dolore che arreca all’individuo. Il medesimo
criterio deve poter guidare l’attività legislativa: il suo
scopo è l’utile comune.
ILLUMINISMO IN EUROPA
L’illuminismo di diffuse certamente in tutta Europa e spesso
rappresentò una vera e propria rinascita intellettuale e
culturale per alcuni paesi (accademie agrarie si diffusero per
il miglioramento dell’agricoltura). Ma nonostante questo
cosmopolitismo, questa circolazione delle idee, favorite dalla
convinzione che non ci fossero confini nazionali, si verifica
comunque un’egemonia (francese in particolare) nata dalla
presenza di ambienti e iniziative più dinamici.
Germania: le origi dell’illuminismo in Germania sono legate
alla lotta contro il dogmatismo e l’autoritarismo della chiesa
luterana.
Lessing: fautore della tolleranza e nemico dell’assolutismo
Baumgarten: fondamento dell’etica
Kant: Attuò la rivoluzione copernicana e riconobbe la
conoscenza scientifica come risultato della sintesi fra la
realtà empirica e le categorie universali del soggetto.
Italia:
Muratori: esponente del cattolicesimo illuminato; era
contro le superstizioni e gli eccessi esteriori del culto.
Vico: riconobbe le regole costanti e cicliche di un
divenire storico scandito da fasi identiche.
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Giannone: rivendicò la supremazia dello Stato sulla Chiesa,
pose le basi del giurisdizionalismo.
Regno di Napoli:
Genovesi: sviluppo delle manifatture e dell’agricoltura
Galiani: contro gli eccessi liberisti dei fisiocratici
Filangeri: contro gli abusi del sistema feudale meridionale
Lombardia: a Milano, attorno alla rivista “Il Caffè” si
riunirono intellettuali con Pietro e Alessandro Verri e Cesare
Beccaria; quest’ultimo si pose contro la pena di morte e la
tortura a favore della pubblicità del processo e della
prevenzione del delitto.
Massoneria: nato in Inghilterra e diffuso in Europa tra gli
anni ‘20 e ‘30 del ‘700, la Massoneria riunì diversi
intellettuali accumunati dalla battaglia per la tolleranza,
contro al fanatismo e all’oscurantismo religioso, pro alla
filantropia e alla fratellanza.
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